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Page 1: Dagli Usa a Pedara per studiare zio Pippo e i suoi 110 anni

LA STORIAil centenario dell’Etna

I ricercatori. Esamidel sangue per il Dna:cercano il segretodella longevità

Dagli Usa a Pedaraper studiare zio Pippoe i suoi 110 anni«Con le carte da gioco ho salvato la memoria»ALFIO NICOLOSI

PEDARA. Sono venuti fin dall’America percercare di carpire il suo segreto. Per riusci-re a scoprire come abbia fatto GiuseppeMirabella, 110 anni, di Pedara, chiamatoaffettuosamente zio Pippo, ad attraversa-re più di un secolo con una straordinariavitalità.

Lo hanno scovato grazie a internet esono piombati qui, nella casa ai piedi delvulcano, dove è accudito dalla nipote ac-quisita Pina Mariani che sfoggia - pur nonavendo legami di sangue - i suoi primi 85anni. Tra un caffè e le paste di mandorla lohanno studiato come un raro esempio diprimate prelevandogli due provette disangue per esaminarne il Dna.

In Italia ci sono solo due individui disesso maschile con più di 110 anni, così zioPippo - lucido, grande memoria, buona sa-lute - ha acceso la curiosità del gruppo digenetisti guidato da George Church - del-la Harvard Medical School - che portaavanti una ricerca sulle cause della longe-vità e la difesa dalle malattie più diffusedei nostri giorni: cancro, infarto, diabete,Alzheimer. Il gruppo di ricercatori va in gi-ro per il pianeta a caccia di matusalemmecon più di 106 anni.

Zio Pippo, al compimento dei suoi 108anni, aveva riassunto in tre mosse il segre-to della sua lunghissima vita: giocare acarte, leggere i giornali e pregare. Nato a

Catania il 6 settembre del 1901 ha inizia-to a lavorare giovanissimo, dopo la Gran-de guerra e il Ventennio fascista ha fattoil calzolaio in Campania e a Parigi, doveha lasciato un fratello (l’altro è mortogiovane) di cui ha perso le tracce da mol-ti anni. Poi è rientrato a Catania e haaperto un negozio di scarpe e pelletteriain via Ventimiglia. Andato in pensione, halasciato la casa di corso Indipendenza e si

è trasferito con la nipote a Pedara dove èdiventato un personaggio coccolato dagliabitanti del suo quartiere e dal sindaco,tagliando serenamente, tra il diavolo el’acquasanta, una briscola e un’Ave Ma-ria, il suo secolo di vita. «Le carte da gio-co - raccontò una volta - mi hanno per-messo di esercitare negli anni e di salva-re la mia memoria». Non si è mai sposa-to e non ha figli. Mangia di tutto e ogni

giorno beve due dita di vino o di liquore. Accesissimo tifoso del Catania, fino a un

paio di anni fa seguiva le partite al Cibali,ospite del presidente Pulvirenti, e qualchevolta andava pure a vedere gli allenamen-ti. Un tifo che il passare degli anni non haspento, ancora adesso segue gli incontri daradio o tv. Ama lo sport dall’oratorio al Gi-ro d’Italia. Lo scorso maggio scese in stra-da per applaudire i ciclisti della "corsa ro-sa". A 108 anni poggiandosi al suo basto-ne andò da solo a votare; l’anno dopo laCisl gli consegnò una targa-fedeltà per il60° anniversario della sua iscrizione, sem-pre rinnovata.

Ogni giorno legge il nostro quotidiano,si interessa di politica ed è molto religio-so, devoto di san Gerardo che, raccontò, lofece convertire. La sua giornata? Colazio-

ne e preghiera del mattino, partitella atressette, scopa o briscola, lettura del gior-nale, pranzo, riposino, nuova partitella.La domenica va a messa nella vicina par-rocchia di Maria Immacolata.

La visita dell’équipe statunitense è di-ventata un piccolo evento a Pedara, au-mentando la curiosità per l’ultracentena-rio. Ad accogliere i medici c’erano pure pa-dre Raffaele Landolfo, che lo accudiscequotidianamente, l’analista Alfio Zappalàe l’amico Alfio Trovato. I ricercatori, guida-ti da James Clement, gli hanno posto nu-merose domande sulel sue abitudini divita. La voce di Zio Pippo negli ultimi me-si è diventata un sussurro, ha qualche dif-ficoltà nell’esprimersi e si è fatto capire agesti, ha compilato con l’aiuto della nipo-te un breve questionario medico, si è sot-toposto di buon grado al prelievo di san-gue, anche se pochi giorni fa si era rifiuta-to di fare il vaccino anti-influenzale. Il dot-tor Clement ha confessato un certo stupo-re per le sue ottime condizioni di salute eper la sua lucidità. Un dolcino e la foto dirito, poi di nuovo in cerca del segreto del-la vita. Tra un anno i risultati della ricerca.

O DATI ISTAT

L’Italia è il Paese dei centenari: sono oltre 16milaROMA. L’Italia è un Paese per vecchi, esoprattutto per vecchie. Anzi, per ultracentenari.Ce lo rivela l’Istat nei dati statistici sullapopolazione residente diffusi oggi: ben 16.145persone hanno 100 e più anni di età, e lastragrande maggioranza sono donne. Anzianeche spesso «sopravvivono» ai loro compagni divita. Se si fanno sempre meno figli, dunque, sivive però a lungo. La rilevazione dell’istitutonazionale di statistica, aggiornata al primogennaio 2011, indica che in Italia risiedono più di16 mila persone nate nella prima decade delsecolo scorso, e di questi ben 13.040 sono donnee solo 3.105 uomini. Una sproporzione che nonsi riscontra invece nella popolazione generale,

dove le donne sono sempre più degli uomini macon uno scarto decisamente inferiore: su 60milioni e 626.442 persone, 31.213.168 sonofemmine e 29.413.274 maschi. I centenari sonoin assoluto più numerosi nel Nord-Ovest delPaese (4.190) e meno nelle isole (1.533); più alCentro (3.984) che al Sud (3.087). La rilevazionedell’Istat ci dice anche che nella popolazionegenerale sono più numerosi i maschi celibi chele donne nubili: i single sono 13.363.791 mentrele single sono 11.632.404. Sono invece di più ledonne coniugate (15.035.197) degli uominiconiugati (14.855.187). Lo stesso per le personedivorziate: le donne sono 713.330 rispetto a472.192 uomini. La «forbice» torna ad allargarsi

smisuratamente tra donne e uomini rimastivedovi: le vedove sono ben 3.832.237 rispetto ai722.104 vedovi. L’Istat nelle sue statistichedemografiche ha anche «fotografato», sempre alprimo gennaio 2011, gli stranieri residenti nelnostro Paese: sono 4 milioni e 570.317, di cui pi—di 2,3 milioni donne e più di 2,2 milioni uomini.Gli stranieri residenti sono più numerosinell’Italia nord-occidentale (1.597.389), in quellanord-orientale (1.200.881) e al centro(1.153.057). Molto meno numerosi al sud(439.233) e nelle isole (179.757). La Lombardia,con più di 500 mila stranieri, è la regione con lapopolazione straniera residente più numerosa.

L. S.

DA HARVARD. GiuseppeMirabella, 110 anni, con la magliadell’amato Catania, mentre legge ilnostro giornale, e con la nipote PinaMariani, padre Raffaele Landolfo,l’analista Alfio Zappalà, l’amico AlfioTrovato e i ricercatori americani

L’elisir di lunga vita Il suo segreto: labriscola, leggere igiornali e pregare. E’un tifoso sfegatato delCatania calcio

LA SICILIA

il FFATTO

MERCOLEDÌ 21 DICEMBRE 2011

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