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Energia per costruire,energia per abitare
Andrea Campioli, Valeria Giurdanella, Monica Lavagna
Quanta energia occorre per costruire un edificio? E quanta CO2 viene emessa? La realizzazione diedifici a ridotto consumo energetico in fase d’uso mette in evidenza l’importanza di operare ancheuna verifica del bilancio energetico globale, considerando, pertanto, l’energia necessaria allaproduzione dei materiali e alla costruzione degli edifici
Ric
erca
l tema della sostenibilità ambientale viene oggi affrontato adot-tando prioritariamente strategie di risparmio energetico e diefficienza degli impianti. La fase d’uso degli edifici è la più ener-
givora, quella determinante rispetto alle emissioni di CO2, ed èdunque su questa che si sono focalizzate le attenzioni da parte dellenormative internazionali e nazionali e delle iniziative di incentivodelle Pubbliche Amministrazioni. Anche gli strumenti di mercato(come per esempio la certificazione energetica CasaClima) si con-centrano sulla valutazione della fase d’uso degli edifici, per far levasull’interesse degli utenti finali a ridurre i costi di gestione.Sul suolo nazionale si moltiplicano, dunque, le iniziative rivolte allarealizzazione di edifici energeticamente efficienti: sistemi di certifi-cazione regionali, incentivi,progetti pilota, campagne di sensibilizza-zione degli utenti finali nell’acquisto consapevole della propria casa.I progettisti sono sollecitati a puntare l’attenzione sulla scelta dimateriali e prodotti ad alta efficienza termica per la realizzazionedell’involucro edilizio e sulla scelta di impianti ad alto rendimento,possibilmente basati sullo sfruttamento di risorse rinnovabili (solare,fotovoltaico, geotermico, eolico). La corretta progettazione di formae orientamento dell’edificio, abbinata a scelte tecnico-costruttiveche mirano all’incremento dell’isolamento e all’ottimizzazione del-l’inerzia termica, permettono di realizzare edifici con basso fabbiso-gno energetico. L’abbinamento, a questo punto, con impianti a ele-vata efficienza, basati sullo sfruttamento di energie rinnovabili, per-mette di delineare uno scenario futuro caratterizzato dall’autosuffi-cienza energetica e dall’azzeramento delle emissioni di CO2 (ZeroEmission Building). Almeno in fase d’uso. Occorre altresì osservarecome la spinta verso la realizzazione di edifici a bassissimo consumoenergetico in fase d’uso stia portando il mercato ad una rincorsa alivelli prestazionali che vanno ben oltre quelli indicati dagli apparati
normativi: l’esibizione di elevate prestazioni energetiche è diventataun elemento di valorizzazione economica considerato importantenel mercato immobiliare.La drastica riduzione dei consumi durante l’esercizio porta,tuttavia,allaribalta il ruolo significativo dei “pesi” energetici di altrettanto impor-tanti fasi del ciclo di vita di un edificio (LCA), in particolare della fasedi pre-produzione e produzione dei materiali e componenti edilizi.Occorre, infatti, tenere in considerazione che, se negli edifici edifi-cati prima dell’entrata in vigore della normativa sull’efficienza ener-getica l’energia consumata per abitare era, in un periodo di 50 anni,dieci volte superiore all’energia assorbita per costruirli, negli edificiad alta efficienza energetica tali consumi tendono a equipararsi e, inalcuni casi, è richiesta una quantità di energia per costruire addirit-tura doppia rispetto a quella che viene consumata nella fase d’uso.A fronte di questa constatazione, e considerando che gli obiettivinormativi sono la riduzione dei consumi di energia e di emissionidi CO2 “globali”, non è più possibile omettere una valutazionecomplessiva dell’intero ciclo di vita di un edificio. Un’analisiambientale corretta e completa, relativamente ad una costruzione,dovrebbe basarsi, dunque, sul metodo LCA (Life Cycle Assessment),andando a considerare tutte le fasi del ciclo di vita (produzione-uso-dismissione) e tutte le sostanze/materiali coinvolte (e relativi impat-ti correlati). Ma la valutazione LCA è attività molto complessa e,soprattutto, risulta spesso difficile spiegare i risultati espressi secondoindicatori ambientali poco conosciuti. Per cominciare ad estenderelo sguardo oltre la sola valutazione energetica della fase d’uso, puòessere pertanto utile fare riferimento agli indicatori utilizzati nelleprocedure di certificazione energetica “correnti” (energia primariaPEI, espressa in MJ o kWh, ed emissioni di CO2), valutando i con-sumi e le emissioni anche delle fasi a monte dell’uso di un edificio.
I
In tal senso,gli indicatori che possono essere presi in esame sono l’e-nergia incorporata (embodied energy) e le emissioni di CO2 incorpo-rate (embodied carbon) nei materiali, considerando l’estrazione dellerisorse, il loro trasporto, la produzione e lavorazione di un prodotto.Nelle banche dati vengono, in genere, riportati i valori di energiaincorporata assumendo come confini la “culla” e il “cancello” (dellostabilimento produttivo). A questi bisognerebbe, poi, sommare l’e-nergia spesa dal “cancello al cantiere” (andando a comprendereanche il trasporto fino al luogo della messa in opera e la fase di messain opera stessa). L’energia incorporata va dunque distinta dall’ener-gia che viene spesa in fase d’uso per il funzionamento dell’edificio(riscaldamento, raffrescamento, illuminazione, acqua calda sanitaria,ventilazione meccanica). Rispetto alla vita utile dell’edificio, anchegli interventi di manutenzione e sostituzione che avvengono nell’e-dificio stesso per mantenerlo operativo vanno, necessariamente, aincrementare l’energia incorporata nell’edificio.
Energia incorporata ed emissioni di CO2 per la costruzionedi tre edifici residenziali italiani Una ricerca,condotta nel Di-partimento BEST del Politecnico di Milano, ha analizzato il ruolodell’energia incorporata nell’edificio. Per l’individuazione dei casi distudio, sono state indagate varie iniziative in corso particolarmenteorientate al tema dell’efficienza energetica nell’edilizia residenziale inItalia,selezionando alcuni esempi emblematici di edifici,prediligendosoprattutto quelli che presentavano soluzioni costruttive in laterizio.Tra questi, sono stati individuati tre casi studio con l’obiettivo di valu-tare,insieme ai consumi energetici,gli aspetti ambientali legati alla pro-duzione dell’edificio, definendo le quantità di energia incorporata(PEI,MJ) e di emissioni di CO2 (kg CO2) delle soluzioni costruttiveutilizzate.Gli edifici scelti sono:“Leaf House”a Rosora (Ancona),com-mittente AEA srl,progettista P.Ramazzotti,energy manager F.M.Butera,470 m2;“Residenza Scirocco” a San Pietro in Casale (Bologna), com-mittente Agena srl, progettista Diverserighestudio, 410 m2;“Casa delSole”a Montecchio Emilia (Reggio Emilia),committente L.Pingani,progettisti D.Zilioli e A.Oliva, energy manager S.Bottiglioni, 191 m2.Dopo aver analizzato le caratteristiche dimensionali, morfologichee tecnologiche di ogni edificio, l’attenzione è stata poi focalizzata sudiverse parti d’opera (fondazioni, struttura portante, chiusure verti-cali, chiusure orizzontali, partizioni interne) al fine di valutare l’e-nergia incorporata nell’edificio.Non sono stati considerati,nella valu-tazione, gli impianti (pannelli radianti, caldaie, pannelli solari, ecc.) ele opere di sistemazione esterna (pavimentazioni, pensiline, garageesterni, ecc.). Per definire in maniera accurata le quantità di energiainglobata e le emissioni di CO2 imputabili ai diversi materiali e allediverse soluzioni tecniche, sono stati condotti specifici approfondi-menti mettendo a sistema la documentazione tecnica delle aziendee le informazioni reperibili in letteratura. Non essendo ancoradisponibili in maniera diffusa dati primari forniti dai produttori, perla valutazione dell’energia incorporata e delle emissioni di CO2 siè fatto riferimento alle informazioni di settore e, dal momento chein Italia non è ancora attiva una banca dati contestualizzata, sonostate utilizzate notizie provenienti da studi esteri. Si è quindi scelto
di impiegare una fonte dati unica, per uniformità, selezionando labanca dati “Inventory of Carbon and Energy” (ICE v1.6), elaborata daGeoff Hammond e Craig Jones della University of Bath (GB),risultato di un lavoro statistico di raccolta e messa a sistema dei con-tenuti provenienti da tutte le principali banche dati europee e, perquesto, considerata rappresentativa dell’attuale situazione produttivamedia in Europa.Gli edifici analizzati sono stati realizzati con diver-se tecnologie: la “Leaf House” ha il telaio in calcestruzzo armato echiusure verticali in laterizio porizzato con isolamento a cappotto;la “Residenza Scirocco” è in muratura portante in laterizio porizzatocon isolamento in intercapedine e “faccia a vista”; la “Casa del Sole”è in muratura portante in laterizio porizzato, senza ulteriore stratodi isolamento.Dalle valutazioni effettuate, è possibile individuare la distribuzionedell’energia incorporata e della CO2 emessa per la costruzione diogni edificio, per parti d’opera e per categorie di materiali, in valoreassoluto e in percentuale. In particolare, ogni edificio è stato scom-posto in “porzioni” caratterizzate da differenti durate: fondazioni,struttura portante, chiusure verticali opache, isolamento, impermea-bilizzazioni, intonaco e rivestimenti, infissi, pareti interne. In questomodo, la valutazione prefigura la prospettiva di approfondire comevariano i valori di energia incorporata nel tempo, a seconda delladurata temporale prevista entro cui sarà necessario effettuare cicli dimanutenzione e sostituzione delle diverse parti d’opera.In generale, si è potuto constatare come le parti d’opera a maggioreenergia incorporata siano le fondazioni e la struttura portante (sia nelcaso della soluzione portante a telaio in calcestruzzo, sia nel caso dellamuratura portante),che incidono complessivamente per più del 45%.
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1. Casi studio in Italia di edifici residenziali in laterizio ad alta efficienza energetica.
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fondazioni
struttura (telaio in cls)
struttura (solai in laterocemento)
chiusure verticali opache (murature)
isolamento
impermeabilizzazioni
intonaco e rivestimenti
infissi
pareti interne
altro
Energia incorporata (MJ)per categorie di materialinell’edificio “Leaf House”.
calcestruzzo
laterizio
intonaci e malte
acciaio
plastiche
legno
lane minerali
bitume
alluminio
vetro
ceramica
altro
Energia incorporata (MJ)per categorie di materialidella “Residenza Scirocco”.
calcestruzzo
laterizio
intonaci e malte
acciaio
plastiche
legno
lane minerali
bitume
alluminio
vetro
ceramica
altro
Energia incorporata (MJ)delle parti d’operadella “Residenza Scirocco”.
fondazioni
struttura (solai in laterocemento)
chiusure verticali opache (murature)
isolamento
impermeabilizzazioni
intonaco e rivestimenti
infissi
pareti interne
altro
Energia incorporata (MJ)delle parti d’operadella “Casa del Sole”.
fondazioni
struttura (solai in laterocemento)
chiusure verticali opache (murature)
isolamento
impermeabilizzazioni
intonaco e rivestimenti
infissi
pareti interne
altro
Energia incorporata (MJ)per categorie di materialinell’edificio “Casa del Sole”.
calcestruzzo
laterizio
intonaci e malte
acciaio
plastiche
legno
lane minerali
bitume
alluminio
vetro
ceramica
altro
Energia incorporata (MJ)delle parti d’operadella “Leaf House”.
568.539
657.721
437.104
218.851
444.939
83.059
63.226
648.251
133.249
429.961
753.145
481.756
365.241
521.438
928.849
485.048
545.638
798.149
318.240
294.500
102.360
346.224
221.893
311.145
353.359
279.149
302.084
131.693
14.390
2.220
12.364
102.907
15.786
113.560
102.061
410.003
210.134
104.145
240.322
2.499
118.693
90.889
55.033
394.339
195.060
13.199
64.338
33.287
19.327
53.871
255.388
737.632
1.109.956
138.558
539.698
411.764
12.450
125.881
61.103
21.431
229.855
118.062
12% 15%
17%
12%12%
18%
2%
2%
4%
6%
1% 1%
14%
10%
26%
1%2%
5%0% 20%
13%
10%
23%
16%
14%
3%
11%
8%
9%
6%
12%
0%0%
4%2%
1% 7%3%
15%
4%
31%
21%
19%
27%
7%
1%
8%
0%
0%
20%
9%
1%
1%
7%
6%4%
21%
24%
14%
7%
0%
8%
16%
7%
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calcestruzzo
laterizio
intonaci e malte
acciaio
plastiche
legno
lane minerali
bitume
alluminio
vetro
ceramica
altro
CO2 incorporata (kg)delle parti d’operadella “Leaf House”.
fondazioni
struttura (telaio in cls)
struttura (solai in laterocemento)
chiusure verticali opache (murature)
isolamento
impermeabilizzazioni
intonaco e rivestimenti
infissi
pareti interne
altro
CO2 incorporata (kg)delle parti d’operadella “Casa del Sole”.
fondazioni
struttura (solai in laterocemento)
chiusure verticali opache (murature)
isolamento
impermeabilizzazioni
intonaco e rivestimenti
infissi
pareti interne
altro
fondazioni
struttura (solai in laterocemento)
chiusure verticali opache (murature)
isolamento
impermeabilizzazioni
intonaco e rivestimenti
infissi
pareti interne
altro
CO2 incorporata (kg)per categorie di materialinell’edificio“Leaf House”.
calcestruzzo
laterizio
intonaci e malte
acciaio
plastiche
legno
lane minerali
bitume
alluminio
vetro
ceramica
altro
CO2 incorporata (kg)per categorie di materialinell’edificio “Casa del Sole”.
calcestruzzo
laterizio
intonaci e malte
acciaio
plastiche
legno
lane minerali
bitume
alluminio
vetro
ceramica
altro
CO2 incorporata (kg)delle parti d’opera della“Residenza Scirocco”.
CO2 incorporata (kg)per categorie di materialidella “Residenza Scirocco”.
53.259
62.957
104.192
35.328
43.214
64.713
18.344
9.859
824
657
1.770
1.095
16.742
3.189
16.926
17.096
1.466
3.362
11.497
30.576
51.657
51.530
60.526
100.275
81.189
17.857
37.777
9.706
673
1.285
1.679
1.214
15.068
6.109
9.243
5.524
31.437
4.633
28.242
30.042
31.690 39.546
30.772
16.795
19.904
647
120
772
5.470
934
7.444
6.967
32.516
16.952
7.095
78
22.643
6.404
6.650
5.343
59.721
43.068
18%
24%
26%
13%
5%0%
5%
5%
4%
14%
21%
18%10%
4%1%
20%
0%6%
6%
11%19%
19%
10%
2%
12%
2%3%
22%
3%
22%
14%12%
35%
1%
1%
6%0%0%
0%
0%4%
0%0%
14%
7%
36%
6% 2%
1%0%
24%
15%
13%
30%
5%4% 6%
1%
1% 1%
0%
0%
6%
30%
Differente, nei tre casi, è l’incidenza dell’isolamento termico, per lediverse quantità in gioco:• 12% nella “Leaf House”, in relazione a 18 cm di isolante a cappot-to in polistirene espanso nelle chiusure verticali; 10 cm di fibra dilegno e 10 cm di lana di roccia, oppure 18 cm di poliuretano, nellacopertura; 4 cm di poliuretano espanso nei solai intermedi e nelsolaio inferiore;• 9% nella “Residenza Scirocco”, in relazione a 8 cm di isolante inter-posto in polistirene estruso nelle chiusure verticali; 10 cm di poliu-retano nella copertura, 3 cm di poliuretano nel solaio inferiore;• 7% “Casa del Sole”, in relazione a 8 cm di isolante in lana di roc-cia e 10 cm in argilla espansa nella copertura; 6 cm di polistirene e12 cm di argilla espansa nei solai intermedi e nel solaio inferiore.Nel caso della “Leaf House”, dove le murature verticali non hannoruolo strutturale, l’energia incorporata dell’isolamento termicocomplessivo (12%) è il doppio rispetto all’energia incorporata dellemurature di tamponamento (6%).Nel caso della “Residenza Scirocco”,dove la muratura svolge un ruolostrutturale ed è previsto il “faccia a vista” esterno, l’energia incor-porata delle murature (23%) è il doppio rispetto all’energia incor-porata nell’isolamento termico complessivo (9%).Anche nel caso della “Casa del Sole”, dove non è previsto isolamen-to nelle chiusure verticali e dove la muratura è portante, l’energiaincorporata in quest’ultima (14%) è il doppio rispetto all’energiaincorporata nell’isolamento termico complessivo (7%).Dalle valutazioni svolte, emerge l’incidenza inaspettatamente con-sistente degli intonaci e rivestimenti, che ammontano fino al 18%della quantità totale di energia incorporata. Questo dato è giustifi-cato dal fatto che l’intonaco costituisce il rivestimento principale ditutte le superfici interne, nell’intero sviluppo (pareti verticali e sof-fitti), e, di conseguenza, è una voce rilevante nel computo dellequantità in gioco. Per quanto riguarda i materiali emergenti, oltre aquelli con ruolo strutturale (calcestruzzo, acciaio per armature elaterizio), si evidenzia l’incidenza di intonaci e malte, plastiche eceramica. In relazione alle emissioni di CO2, il materiale a maggiorimpatto è, in tutti i casi analizzati, il calcestruzzo (30÷36%), seguel’acciaio per armature (14÷22%), il laterizio (12% nel caso del tam-ponamento, 24÷30% nel caso di funzione portante), intonaci emalte (7÷14%).
Energia incorporata ed energia in fase d’uso La visualizza-zione dei dati di energia incorporata per la costruzione di un edificiorisulta ancora poco significativa se considerata in valore assoluto.Per poter operare un confronto tra energia incorporata ed energiain uso, si rende necessario assumere una unità di misura comune.Allo scopo di poter trarre delle considerazioni dal raffronto, si è rite-nuto opportuno ricondurre i valori di energia incorporata all’unitàdi misura normalmente utilizzata per le certificazioni energetichedegli edifici ovvero il kWh/m2a. Poiché oggi si spinge verso la rea-lizzazione di edifici in classe A (con consumi in fase d’uso inferioriai 30 kWh/m2a), può essere interessante comprendere l’effettivasignificatività dei valori di energia incorporata rispetto a questovalore di riferimento.La procedura seguita è stata pertanto quella di normalizzare i valori dienergia incorporata in base alla superficie utile interna dello spazioriscaldato, ottenendo dei valori espressi in MJ/m2, e suddividere talivalori per diversi scenari temporali (anni). In particolare, sono statiscelti gli intervalli 25, 50, 75 e 100 anni, che possono essere conside-rati rappresentativi della vita utile dell’edificio, ma che, al contempo,tengono in considerazione anche il fatto che la vita utile di alcuni deimateriali e dei componenti edilizi è inferiore alla vita dell’edificiosoprattutto nel caso dei materiali isolanti e dei materiali di rivesti-mento, la cui incidenza nel bilancio complessivo si è visto essere assaisignificativa. I risultati evidenziano che, anche nel caso di normalizza-zione su un arco temporale di 100 anni (assunzione che presuppor-rebbe lo scenario molto improbabile di non dover intervenire conmanutenzioni sull’edificio per tutto l’arco temporale preso in con-siderazione), l’energia incorporata si attesta comunque sopra i
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2. 3. 4. Energia incorporata (MJ) negli edifici “Leaf House” (a), “Residenza Scirocco” (b) e “Casa del Sole” (c), normalizzata secondo diversi scenari di durata (25, 50, 75, 100 anni).
5. Energia incorporataed energia primaria infase d’uso per diversiscenari temporali dell’e-dificio “Leaf House”.
kwh/m2/anno energia primaria materiali
kwh/m2/anno energiaprimaria materiali
kwh/m2/anno energiaprimaria riscaldamento
(a) (b) (c)
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20 kWh/m2a, valore fortemente significativo. Se la normalizzazioneviene fatta su uno scenario temporale di 50 anni, l’energia incorpora-ta si attesta sopra i 40 kWh/m2a. In particolare, è stato realizzato unconfronto tra l’energia incorporata e il consumo di energia primariadella “Leaf House”, il cui valore di consumo energetico in fase d’uso èdi 20 kWh/m2a.Si può osservare come l’energia incorporata risulti superiore all’ener-gia spesa in fase d’uso, anche nello scenario temporale dei 100 anni.Si evidenzia pertanto come,in uno scenario tecnico-costruttivo carat-terizzato da crescenti prestazioni in termini di contenimento dei con-sumi energetici in fase d’uso, debba aumentare anche l’attenzione neiconfronti del profilo energetico dei materiali e dei procedimenticostruttivi adottati, oggi molto spesso trascurati e trascurabili in ragio-ne degli elevati consumi imputabili alla fase d’uso.
Il ruolo della durata Alcune considerazioni di dettaglio possonoessere fatte per quanto riguarda la scelta dei materiali in relazione alledurate temporali. Occorre, infatti, sottolineare che l’energia incorpo-rata nell’edificio aumenta nel tempo in relazione alle necessarie attivitàdi manutenzione e sostituzione dei materiali e componenti. La pre-senza di parti d’opera con cicli di manutenzione ridotti rispetto alla du-rata dell’edificio comporta un aumento nel tempo dell’energia incor-porata, che dovrebbe essere considerata nella valutazione globale.Par-ticolarmente critici, in questo senso,sono i materiali di isolamento e dirivestimento (intonaci), che tipicamente hanno cicli di manutenzionee sostituzione che si attestano attorno ai 25 anni.Tali elementi risultanoessere anche le parti d’opera che hanno valori di energia incorporatacon maggiore incidenza nel bilancio complessivo dell’edificio.Per esempio,nel caso della “Leaf House”, il valore complessivo di ener-gia incorporata dell’edificio è di 7.422 MJ/m2,di cui ai materiali iso-lanti è imputabile una quota pari a 946 MJ/m2 (12%) e agli intonacie ai rivestimenti pari a 1.379 MJ/m2 (18%). Questo per quantoriguarda l’energia incorporata all’anno “zero” di vita dell’edificio.A questi valori occorre poi aggiungere l’energia incorporata relativaalle attività di manutenzione e sostituzione dei materiali e componentinel tempo.Se si assume come orizzonte temporale di riferimento unadurata di 25 anni per le parti d’opera di rivestimento e isolamento,ipotizzando dunque una loro rimozione e sostituzione ogni 25 anni,all’energia incorporata di partenza dell’edificio di 7.422 MJ/m2, siaggiunge una energia incorporata di 946 MJ/m2 + 1.379 MJ/m2
(ossia 2.325 MJ/m2) ogni 25 anni.La breve durata di parti d’opera comporta dunque,considerando l’in-tero ciclo di vita, un notevole innalzamento dell’energia incorporata.Per fare un corretto paragone rispetto all’energia spesa in fase d’uso,l’energia incorporata deve essere normalizzata in base agli anni didurata dei materiali o dei componenti. Se si ipotizza di normalizzarel’energia incorporata dell’intervento di sostituzione dei rivestimenti edegli isolanti (2.325 MJ/m2) rispetto all’arco temporale della vita utile(25 anni) di tali parti d’opera, si ottiene un valore pari a93 MJ/m2a (26 kWh/m2a); se si paragona questo valore all’energiaincorporata dell’intero edificio,ottenuto dalla normalizzazione sui 100anni (7.422 MJ m2a /100 anni = 74 MJ/m2a), emerge la rilevanza
dell’energia incorporata imputabile alle attività di manutenzione.Supponendo che tutte le altre parti d’opera (rivestimenti e isolantiesclusi) non subiscano interventi di manutenzione, dal momento chela loro energia incorporata all’anno “zero” è di 5.097 MJ/m2, si puòipotizzare di normalizzare l’energia incorporata di tali parti rispetto adun arco temporale di 100 anni, ottenendo una energia incorporata di51 MJ/m2a (14 kWh/m2a).In base a queste assunzioni, l’energia incorporata per la costruzio-ne e per gli interventi di sostituzione ogni 25 anni è di 144 MJ/m2a(40 kWh/m2a).
Conclusioni Da questi risultati, pur nella consapevolezza della par-zialità e della specificità dei casi indagati,si evidenziano due aspetti par-ticolarmente critici.Da un lato, l’attuale tendenza a perseguire livelli diefficienza energetica sempre maggiori nella fase d’uso, mirando addi-rittura all’obiettivo del consumo energetico zero, come negli ZEB(Zero Emission Building), impone una maggiore attenzione nei con-fronti dell’energia incorporata nell’edificio, che un tempo poteva es-sere considerata trascurabile a fronte dei notevoli consumi energeticiregistrati in esercizio. D’altro lato, in questa nuova prospettiva è possi-bile osservare come la durata delle singole parti d’opera sia chiamata arivestire un ruolo sempre più critico.Materiali e componenti di brevedurata, infatti, richiedono interventi di manutenzione e sostituzionepiù ravvicinati nel tempo rispetto a soluzioni durature, innalzando inmodo anche significativo nel lungo periodo la quantità di energia in-corporata nell’edificio.Alla luce di queste considerazioni,si comprendepertanto come le attuali politiche energetiche e i conseguenti assettinormativi rischino di dimostrarsi parziali, se rapportati all’intero ciclodi vita di un edificio,e di mancare la finalità prioritaria,che è il conte-nimento degli impatti ambientali complessivi.L’annullamento dei con-sumi e delle emissioni di CO2 riferiti complessivamente alla vita utiledi una costruzione è un obiettivo poco realistico: reale, concreto e ur-gente è invece quello di una loro significativa riduzione,con la consape-volezza che per raggiungere tale traguardo è necessario assumere comescenario di riferimento l’intero ciclo di vita dei manufatti edilizi.¶
6. Energia incorporata delle parti d’opera normalizzata in base ai metri quadrati disuperficie utile interna, nei tre edifici analizzati.
“Casa del sole” (191 m2)“Residenza Scirocco” (410 m2)“Leaf House” (470 m2)
altro
pareti interne
infissi
intonaco e rivestimenti
impermeabilizzazioni
isolamento
chiusure verticali opache(murature)
struttura (solai inlaterocmento)
struttura (telaio in cls)
fondazioni
energia incorporata (MJ/m2)
part
i d’o
pera
del
l’edi
ficio
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