CORSO FORMAZIONE ERICKSON I.I.S. PERTINI CROTONE 27 GENNAIO
2014 I Bisogni Educativi Speciali Analisi e riflessioni sulle
strategie didattiche di intervento A cura della dott.ssa Giusy
CastricianoA cura della dott.ssa Giusy Castriciano
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LA SCOPERTA Larea dello svantaggio scolastico molto pi ampia di
quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. BES
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La classeun mondo da scoprire! Alunni con DSA, disturbo
attentivo con o senza ipertattivit, difficolt motorie, ritardo
cognitivo, difficolt di linguaggio, disturbi dello spettro
autistico, apprendimento difficile, ansia, depressione, inibizione,
disturbi della personalit, aggressivit, disturbi della condotta
alimentare, dipendenze patologiche, isolamento, passivit, malattie
croniche, compromissioni fisiche rilevanti, epilessie, abusi,
maltrattamenti, lutti, povert, deprivazione culturale, problemi
motivazionali, distorsione dellidentit, deficit di autostima
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Ognuna legata a un singolo bambino, a una singola storia
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UNA NORMATIVA INCLUSIVA
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NOVITA MINISTERIALI 1) Dir. Min. 27/12/2012: Strumenti
dintervento per alunni con bisogni educativi speciali e
organizzazione territoriale per linclusione scolastica che delinea
e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di
realizzare il diritto allapprendimento per tutti gli alunni e gli
studenti in situazione di difficolt. 2) CM n. 8 del 6 marzo 2013:
Indicazioni operative
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La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 1. Fornisce le
indicazioni alle scuole per la presa in carico di alunni con
Bisogni Educativi Speciali (BES). 2. Estende a tutti gli studenti
in difficolt il diritto alla personalizzazione dellapprendimento,
richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla L. 53/2003.
3. Definisce le modalit di organizzazione, le funzioni e la
composizione del personale dei Centri Territoriali di
Supporto.
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I Bisogni Educativi Speciali una macrocategoria! Comprende 3
sottocategorie: quella della disabilit; quella dei disturbi
evolutivi specifici; quella dello svantaggio socio-economico,
linguistico, culturale.
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Una precisazione Nei Disturbi Evolutivi Specifici rientrano: i
DSA; i deficit del linguaggio; i deficit delle abilit non verbali;
i deficit della coordinazione motoria; i deficit dellattenzione e
delliperattivit funzionamento cognitivo limite (tra disabilit e
disturbo specifico).
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La novit Ogni alunno, con continuit o per determinati periodi,
pu manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici,
biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali,
rispetto ai quali necessario che le scuole offrano adeguata e
personalizzata risposta.
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Queste problematiche non possono essere tutte certificate ai
sensi della legge 104/92, proprio perch non rappresentano delle
patologie invalidanti. La normativa garantisce a questi alunni la
possibilit di ricevere la giusta attenzione in ambito scolastico.
INCLUSIONE
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La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 La Direttiva
ministeriale definisce le linee del cambiamento per rafforzare il
paradigma inclusivo. La Direttiva chiarisce come la presa in carico
dei BES debba essere al centro dellattenzione e dello sforzo
congiunto della scuola e della famiglia.
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Direttiva e Circolare BES I BENEFICIARI Alunni con disabilit:
certificazione medico legale di disabilit ai sensi dellart.3
dellaL.104/92 che definisce persona con disabilit solo quella che
abbia subito nel periodo pre-peri-post natale una minorazione
stabilizzata o progressiva che sia causa di emarginazione. Alunni
con DSA: diagnosi proveniente da uno specialista dellAsl o di un
centro con essa convenzionato o accreditato e che pu essere
correttamente effettuata solo dopo lo svolgimento della seconda
classe della primaria. Alunni con altri BES: in mancanza di
diagnosi mediche, occorre far riferimento a situazioni oggettive
(ad es, segnalazione dei servizi sociali o status di alunni
stranieri) Alunni con Disabilit, Ianes/Cramerotti 2013
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Direttiva e Circolare BES STRUMENTI DIDATTICI Alunni con
disabilit: per questi alunni devono essere formulati da tutti i
docenti, in dialogo con i familiari e gli operatori sociosanitari,
un PDF e il PEI, che rappresenta il progetto di vita in et scolare
sul quale i soli docenti della classe predispongono il piano degli
studi personalizzato. Possono essere previsti tempi pi lunghi, luso
di strumenti anche tecnologicamente avanzati e prove equipollenti.
Inoltre lart.13 della L.104/92 conferisce agli alunni certificati
il diritto di avere assegnate ore di sostegno. Alunni con DSA: Le
Linee guida precisano che il Consiglio di classe deve predisporre
un PDP nel quale, per ogni disciplina deve indicare leventuale
strumento compensativo o dispensativo da usare nel caso di
prestazioni didattiche particolarmente difficili a causa della
dislessia, disgrafia, discalculia o disortografia dellalunno.
Alunni con altri BES: vengono estesi gli strumenti compensativi e
dispensativi che vanno indicati nel PDP che deve essere formulato.
Alunni con Disabilit, Ianes/Cramerotti 2013
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Direttiva e Circolare BES Indicazioni operative: Lo strumento
privilegiato il percorso individualizzato e personalizzato, redatto
in un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO PDP che ha lo scopo di
definire, monitorare e documentare secondo unelaborazione
collegiale, corresponsabile e partecipata LE STRATEGIE DI
INTERVENTO PI IDONEE E I CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI
APPRENDIMENTI. (BES: Nuove indicazioni ministeriali -
Fugarolo/Munaro)
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Circolare n. 8 del 6 marzo 2013 Fornisce le Indicazioni
Operative per lattuazione della Direttiva. Il PDP redatto dal
Consiglio di Classe (team docenti per la primaria) a seguito di
incontro dialogo tra docenti, famiglie e specialisti, nel rispetto
dei reciproci ruoli e competenze. C unimportante differenza
concettuale e giuridica tra le diverse situazioni di BES e quindi
tra i diversi piani personalizzati.
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I TEMPI DEL PDP Viene redatto: allinizio di ogni anno
scolastico entro i primi tre mesi per gli studenti gi
diagnosticati; su richiesta della famiglia in possesso di diagnosi
specialistica (in qualsiasi momento dellanno); Su valutazione dei
docenti.
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Direttiva e Circolare BES Indicazioni operative: Rapporti con
la Famiglia La famiglia interviene come soggetto portatore di
interessi ma anche come risorsa e fondamentale fonte di
informazioni. La circolare prescrive che: Nel caso in cui sia
necessario trattare dati sensibili per finalit istituzionali, si
avr cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte
della famiglia
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Direttiva e Circolare BES Indicazioni operative: Consiglio di
classe Senza certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di
classe o il team dei docenti motiveranno opportunatamente,
verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche; ci al fine di evitare un contenzioso. Le
decisioni vengono adottate in dialogo con la famiglia, ma il
Consiglio di classe pu non accettare le richieste della famiglia,
se non intende accoglierle. Vanno comunque verbalizzate le
motivazioni del diniego.
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Direttiva e Circolare BES PDP- PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
PER GLI ALUNNI CON BES PDP per gli alunni BES: Il PDP non
conseguenza dellindividuazione del bisogno educativo speciale ma
parte integrante della identificazione della situazione di bisogno.
NO: Questo alunno BES quindi la scuola deve predisporre un PDP SI:
Questo alunno BES, perch secondo la scuola ha bisogno di un PDP.
Alunni con Disabilit, Ianes/Cramerotti 2013
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Che cos il PDP? PDP PIANO: studio mirante a predisporre
un'azione in tutti i suoi sviluppi: un programma, un progetto, una
strategia. DIDATTICO: lo scopo il miglioramento dell'efficacia e
dell'efficienza dell'apprendimento dellallievo, che comporta,
quindi, una diminuzione dei tempi di studio e del dispendio di
energie dell'insegnamento del docente. PERSONALIZZATO: indica la
diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti
nella progettazione del lavoro della classe.
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PDP: Un piano efficace Deve contenere indicazioni:
Significative, ovvero individuare e selezionare le attivit e
modalit pi significative in grado di determinare un cambiamento.
Realistiche, vanno considerate subito le risorse disponibili e i
limiti in cui si deve operare e calibrare il progetto in base ad
essi (es: la classe numerosa, la presenza di altri alunni con BES,
la mancanza di ore di compresenza). Coerenti, concrete e
verificabili, quanto viene previsto nel PDP deve essere
effettivamente messo in pratica.
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CHI NE E RESPONSABILE? redatto (tenendo conto di eventuali
certificati medici o relazioni cliniche) solo dalla scuola che pu
chiedere il contributo di esperti ma ne rimane la responsabile. CHI
COSTRUISCE O SCEGLIE EVENTUALI MODELLI O STRUMENTI PER LA
COMPILAZIONE? La scuola libera di scegliere o costruire i modelli o
gli strumenti che ritiene pi efficaci. Un piano efficace
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Le scuole con determinazioni assunte dai Consigli di classe,
risultanti dallesame della documentazione clinica presentata dalle
famiglie e sulla base di considerazioni di carattere
psicopedagogico e didattico possono avvalersi per tutti gli alunni
con Bisogni Educativi Speciali degli strumenti compensativi e delle
misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della
Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate
Linee guida.
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COMPENSARE E DISPENSARE UNA GERARCHIA FUNZIONALE Interventi di
tipo ABILITATIVO: finalizzati a dare abilit (tra questi rientra
linsegnamento). Interventi di tipo COMPENSATIVO: quando lintervento
abilitativo non efficace si pu individuare un sistema alternativo
per raggiungere, anche parzialmente, risultati funzionalmente
equivalenti. Interventi di tipo DISPENSATIVO: se non ha funzionato
lintervento abilitativo e non sono stati individuati sistemi
compensativi efficaci, possibile prevedere anche una strategia che
non risolve i problemi esistenti ma almeno ne evita di nuovi.
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QUALI ELEMENTI INDISPENSABILI IN UN PDP PER I BES MODELLO
MODULARE Anagrafica Analisi del bisogno e delle risorse (personali
e ambientali) Programmazione degli interventi didattico-educativi
Strumenti compensativi Misure dispensative Criteri e forme di
valutazione Impegni della famiglia Pagina finale per le firme
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LA SEZIONE ANAGRAFICA DEL PDP N.Sezione principale ed eventuali
sottosezioni Si inserisce nel PDP se Contenuti ed eventuali esempi
Tipo 1Dati anagraficiSempreDati anagrafici- scolastici essenziali
per lidentificazione o importanti per progettare lintervento
personalizzato (cognome, nome, data di nascita, classe, sezione,
cittadinanza) S
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LA SEZIONE ANALISI DEL BISOGNO E DELLE RISORSE N.Sezione
principale ed eventuali sottosezioni Si inserisce nel PDP se
Contenuti ed eventuali esempi Tipo 2Analisi del bisogno e delle
risorse Sempre Descrizione sintetica dei bisogni educativi speciali
S 2aSintesi della diagnosi clinica Solo se la famiglia ha
consegnato alla scuola una diagnosi o relazione clinica Vanno
sintetizzati gli elementi della diagnosi S 2bOsservazioni o
misurazioni sistematiche della scuola Ovviamente solo se le
osservazioni o misurazioni sono state fatte Riportare in modo
sintetico i risultati che possono condizionare la scelta del PDP S
2cIndividuazione del BES, con riferimento alle considerazioni
pedagogico/didattiche Soprattutto quando non stata presentata
nessuna certificazione Rappresenta lindividuazione formale dei BES
da parte del consiglio di classe S 2dPunti di forza e risorse
individuali sempreIndagare sui punti di forza e risorse dellalunno
(interessi, competenze, abilit sociali, impegno su compiti graditi)
S 2eRisorse e criticit del contesto classe Possibilmente sempre (se
nella sezione 3 si punta sulla valorizzazione della risorsa
compagni) Indagare su criticit e risorse del contesto classe
(spazi, compagni, adulti, territorio) C
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PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI N.Sezione
principale ed eventuali sottosezioni Si inserisce nel PDP se
Contenuti ed eventuali esempi Tipo 3Programmazione degli interventi
didattico- educativi SempreSintetizzare le linee di
personalizzazione didattica che si intendono perseguire P
3aInterventi per potenziare lautonomia di studio e i processi di
metacognizione Lalunno ha bisogno di interventi personalizzati in
questo ambito, la scuola in grado di fornirli Gli interventi
possibili in questo ambito P 3bInterventi per migliorare le
competenze di accesso al testo Lalunno ha bisogno di interventi
personalizzati in questo ambito, la scuola in grado di fornirli
Promuovere diverse strategie di lettura, insegnare a sfruttare i
dispositivi paratestuali dei libri, promuovere la comprensione del
testo, potenziare la competenza la consapevolezza fonologica e
fonetica P 3cPersonalizzare gli interventi con strategie di
facilitazioni Va verificata la reale sostenibilit delle azioni,
calibrandole opportunatamente Alcuni esempi: -Dividere gli
obiettivi di un compito in sotto obiettivi -Valorizzare linguaggi
diversi al codice scritto P
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PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI N.Sezione
principale ed eventuali sottosezioni Si inserisce nel PDP se
Contenuti ed eventuali esempi Tipo 3dStrutturazioneQuando
necessario esplicitare norme specifiche. Sono azioni indicate
soprattutto in caso di problemi comportamentali Es. di
strutturazione: -strutturare i momenti della giornata scolastica
che possono rilevarsi critici -Definire regole sociali di
convivenza --definire e specificare dei compiti da assegnare ad
alcuni alunni -organizzare periodiche turnazioni Es. Strutturazione
individuale: Strutturare i materiali per sostenere lorganizzazione
- Strutturare i tempi con intervalli di lavoro brevi e piccole
pause PC 3eCalibrare gli obiettiviNecessario probabilmente per
tutti gli alunni con BES Definire le programmazioni disciplinari
calibrandole sui livelli minimi attesi per le competenze in uscita;
da specificare per ogni area o disciplina in cui ritenuta
necessaria questa calibratura P
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PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI DIDATTICO-EDUCATIVI N.Sezione
principale ed eventuali sottosezioni Si inserisce nel PDP se
Contenuti ed eventuali esempi Tipo 3fAttivare la risorsa compagni
La classe presenta situazioni di criticit, si ritiene utile e
vantaggioso proporre strategie di questo tipo Alcuni esempi:
-Favorire il clima positivo -Prevenire e gestire conflitti
-Promuovere il cooperative learning definendo il ruolo del bimbo
con bes PC 3gPromuovere competenze compensative Sono disponibili
per lalunno degli utili strumenti compensativi ma gli mancano le
competenze necessarie per un uso efficace Prevedere, in base ai
bisogni e alle risorse disponibili, dei percorsi di formazione,
anche con la collaborazione della famiglia Es. avviare alluso
corretto della videoscrittura, insegnare a usare libri digitali,
insegnare a produrre mappe e schemi P
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STRUMENTI COMPENSATIVI N.Sezione principale ed eventuali
sottosezioni Si inserisce nel PDP se Contenuti ed eventuali esempi
Tipo 4Strumenti compensativiTali strumenti effettivamente esistono,
sono efficaci e convenienti, anche con riferimento alluso nelle
prove di valutazione e alle competenze duso del soggetto Elencare
gli strumenti che si intende usare, in modo analogo a quando
inserito abitualmente nei PDP dei DSA Es. tecnologie informatiche
compensative P MISURE DISPENSATIVE N.Sezione principale ed
eventuali sottosezioni Si inserisce nel PDP se Contenuti ed
eventuali esempi Tipo 5Misure dispensativeVengono effettivamente
individuate delle prestazioni da cui preferibile dispensare Si pu
attingere dagli abituali elenchi di misure dispensative per i DSA.
Es. Dispensare da specifiche attivit di lettura e scrittura,
dallesecuzione di alcuni compiti, da attivit a elevata componente
mnemonica P
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CRITERI DI VALUTAZIONE N.Sezione principale ed eventuali
sottosezioni Si inserisce nel PDP se Contenuti ed eventuali esempi
Tipo 6Criteri di valutazioneSemprePrincipi generali di
personalizzazione applicati alla valutazione ES. valutazione
formativa, valorizzazione del processo di apprendimento, attenzione
pi al contenuto che alla forma P 6aForme di valutazione
personalizzate Se ritenute utiliEsplicitare la personalizzazione
delle modalit di valutazione: -prove scritte (tempi aggiuntivi,
strutturazione delle prove, forme di semplificazione) -prove orali
(valorizzazione del contenuto, uso di mediatori, organizzazione di
verifiche informali, di gruppo, strutturate e destrutturate) -
Organizzazione (pianificazione delle verifiche, compensazione dello
scritto con lorale o viceversa) P
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IMPEGNI DELLA FAMIGLIA N.Sezione principale ed eventuali
sottosezioni Si inserisce nel PDP se Contenuti ed eventuali esempi
Tipo 7Impegni della famigliaIl Consiglio di classe, o team docenti,
lo ritiene utile Esplicitare e condividere i principi dellazione
educativa (sostenere la motivazione e limpegno, condividere i
criteri di valutazione, concordare tempi e modi per lo scambio
informativo famiglia/scuola Supporto e verifica nel lavoro a casa
(verifica dello svolgimento dei compiti assegnati; controllo dei
materiali; controllo del diario, gestione di un piano di studio
settimanale) P I
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PAGINA FINALE PER LE FIRME N.Sezione principale ed eventuali
sottosezioni Si inserisce nel PDP se Contenuti ed eventuali esempi
Tipo 8Pagina finale per le firmeSempreData e semplice elenco di
nomi e spazio per le firme S 8aAutorizzazione al trattamento di
dati sensibili Se la scuola tratta dati sensibili Firma separata
per autorizzare l a gestione dei dati sensibili S 8bSottoscrizione
degli Impegni di famiglia Se stata inserita nel PDP la sezione
relativa agli impegni della famiglia Si pu prevedere una firma
separata o specificare anche questo significato in quella generale
S
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LA FIRMA DEI GENITORI IN CALCE AL PDP. Con la loro firma i
genitori esprimono il proprio consenso in merito al percorso di
personalizzazione definito dalla scuola.
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Organizzazione territoriale per lottimale realizzazione
dellinclusione scolastica. Direttiva e Circolare BES
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AZIONI A LIVELLO DI SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA Il G.L.H. -
Gruppo di lavoro di istituto previsto dalla L.104/92 diventa il
G.L.I. - Gruppo di lavoro per linclusione. I suoi compiti si
estendono alle problematiche relative a tutti i BES. composto da
funzioni strumentali, docenti di sostegno, assistenti alla
comunicazione, docenti curriculari, genitori, esperti istituzionali
o esterni convenzionati.
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Funzioni del G.L.I. Rilevare i BES presenti nella scuola,
allievi con deficit e svantaggi; Curare la documentazione degli
interventi didattico-educativi; Raccogliere e coordinare le
proposte dei singoli gruppi H operativi; Elaborare il Piano Annuale
per lInclusivit.
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I In pratica il Consiglio di classe, osserva e programma e i l
GLI Raccoglie tutte le proposte a livello di singola classe e
costruisce il Piano Annuale per lInclusivit (PAI) che sar incluso
nel POF e costituir la base per la trattativa delle risorse
necessarie per lanno successivo. Si occupa di monitorare e valutare
il grado di inclusivit della scuola (INDEX) autoanalisi,
autoprogettazione e realizzazione di specifici interventi di
miglioramento. Deve allinizio dellanno coordinare le risorse
assegnate e distribuirle alle singole classi e a fine anno valutare
i risultati della qualit dellinclusione per poter formulare
proposte per lanno successivo.
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Direttiva e Circolare BES I CTS La Direttiva affida un ruolo
fondamentale ai CTS Centri TERRITORIALI DI SUPPORTO, quale
interfaccia tra lAmministrazione e le scuole, e tra le scuole
stesse nonch quale rete di supporto al processo di integrazione,
allo sviluppo professionale dei docenti e alla diffusione delle
migliori pratiche.
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Funzioni del CTS Co nsulenza, informazione- formazione sulla
gestione degli ausili tecnologici. Ricerca Condividere buone prassi
con le scuole del territorio. Definire il piano annuale dintervento
relativo alle spese.
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Piano Annuale per IInclusivit Il PAI, alla luce dei PEI e PDP,
serve a: individuare annualmente i punti di forza e di debolezza
delle attivit inclusive svolte dalla scuola; predisporre il piano
delle risorse da offrire e richiedere a enti pubblici o privati per
organizzare una programmazione generale della didattica della
scuola per lanno successivo per una migliore accoglienza di tutti
gli alunni.
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Piano Annuale per linclusivit Il piano sar quindi discusso e
deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti UUSSRR,
per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni
territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di
competenza. Direttiva e Circolare BES AZIONI A LIVELLO DI SINGOLA
ISTITUZIONE SCOLASTICA
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UNA SCUOLA INCLUSIVA
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Ogni scuola deve pensare al proprio progetto educativo non per
individui astratti ma per persone che vivono il proprio qui e ora,
che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca
di orizzonti di significato. Ogni scuola deve pensare al proprio
progetto educativo non per individui astratti ma per persone che
vivono il proprio qui e ora, che sollevano precise domande
esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di
significato.
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Maggiore adattabilit e flessibilit nella didattica: Scelta dei
materiali didattici, libri, software che permettano di scegliere
livelli graduati di difficolt, rispetto alle caratteristiche
individuali; Diversificare le modalit di insegnamento, linguaggi e
codici diversi, modalit espressive.. Mediazione dei pari,
apprendimento cooperativo, tutoring.. Didattiche laboratoriali,
anche con luso di nuove tecnologie.
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STRATEGIE COMPENSATIVE dalla scuola primaria alla secondaria
Sintesi vocale Libri digitali Audiolibri Registratore e
video-fotocamera Agenda o diario elettronici (applicabili a
cellulari, iPad..) Enciclopedie e dizionari digitali Mappe
concettuali
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SITI UTILI/SOFTWARE DIDATTICI www.ivana.it sito con software
didattici gratuiti per italiano, matematica, logica, geografia.
Elenco del software Avvio alla letto-scrittura Frase Argomenti vari
- Percorsi e labirinti - Puzzle - Gioca figure - Memoria -
Percezione Matematica LIM Logica Geometria
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SITI UTILI/SOFTWARE DIDATTICI http://www.airipa.it/ LAIRIPA,
Associazione Italiana per la Ricerca e lIntervento nella
Psicopatologia dellApprendimento, nasce nel 1991 come Onlus e
riunisce studiosi, esperti e professionisti che operano nel campo
della psicopatologia dellapprendimento.
http://www.airipa.it/materiali/materiali-utili/software/ ESEMPIO:
Software Dal suono al segno: training per lortografia di
Impararefacile il software riabilitativo, realizzato su idea di
P.E. Tressoldi, M.L. Tretti, C. Vio che intende favorire
lapprendimento del processo di scrittura nei bambini in fase di
acquisizione ed in coloro che riscontrano difficolt o veri e propri
DSA di scrittura (Disortografia, Disturbo specifico di
apprendimento della scrittura).
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SITI UTILI/SOFTWARE DIDATTICI
http://www.inclusione.it/software/ RACCOLTE SOFTWARE FREE ES: i
programmi free compatibili con la sintesi vocale ScriviImmagini
video scrittura che associa le parole alle immagini (scuola
primaria) LeggiXmeJunior scuola primaria: per scrivere e leggere un
documento, internet, calcolatrice vocale (una volta scaricato il
file va decompresso e poi eseguito setup.exe) (scuola
primaria)
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SITI UTILI/SOFTWARE DIDATTICI http://www.alphacentauri.it
Alphacentauri - ospita materiali di vario tipo: tutorial su
programmi da utilizzare a scuola, consigli sulle attivit di
laboratorio e sui siti scolastici, schede su Internet, normativa
didattica, e tanto altro ancora. http://www.vbscuola.it/ vbscuola
si rivolge a insegnanti e genitori interessati all'uso attivo delle
nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione in campo
educativo Oggi il sito presenta 534 software, ripartiti in 55
sezioni.
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Una Didattica inclusiva Tiene conto di 3 elementi: Il
funzionamento umano differente ( Bes o semplicemente modi diversi
di pensare, di vivere le situazioni..in una visione di antropologia
bio-psico-sociale ICF- OMS; Lequit ( valorizzazione delle
differenze, compensare per raggiungere condizioni di uguaglianza
tra gli alunni, dare di pi a chi ha di meno); Lefficacia tecnica e
la piena partecipazione sociale ( offerte formative che sviluppino
il potenziale apprenditivo di tutti gli studenti).
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LE QUATTRO COORDINATE DELLA DIDATTICA DI QUALITA Nord:
Riconoscimento delle differenze e conoscenza dei bisogni educativi
speciali Didattica di qualit Sud: Efficacia relazionale e cognitiva
Ovest: Collaborazione tra i compagni di classe Est: Progettualit
individualizzata e aperta alla vita adulta
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LA DIDATTICA DI QUALITA.verso lINCLUSIONE INTEGRAZIONE Fare
spazio alla persona con disabilit allinterno del contesto
scolastico. Paradigma assimilazionista: adattamento del disabile a
unorganizzazione scolastica strutturata fondamentalmente in
funzione di normalit. Il successo misurato dal grado di
normalizzazione. INCLUSIONE ci che avviene quando ognuno sente di
essere apprezzato e che la sua partecipazione gradita. Affermare le
differenze; metterle al centro dellazione educativa. Rappresenta un
processo; la capacit di fornire una cornice dentro cui gli alunni
possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e
forniti di opportunit. Fabio Dovigo, INDEX per linclusione CRISI
DEL CONCETTO DI OMOGENEITA!
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Approccio Funzionale FACILITARE COMUNICARE EFFICACEMENTE
VALORIZZARE IL GRUPPO CLASSE (COOPERATIVE LEARNING, TUTORING..)
GESTIONE DI DINAMICHE DI GRUPPO (LABORATORI SULLA COMUNICAZIONE,
SULLE EMOZIONI, CIRCLE TIME) APPROCCIO COLLABORATIVO E
METACOGNITIVO IN PRATICA METODI PER TUTTA LA CLASSE VERSO UNA
DIDATTICA INCLUSIVA.
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POTENZIARE ABILITA SVILUPPARE TALENTI
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LAPPRENDIMENTO COOPERATIVO COME STRATEGIA COMPENSATIVA PER I
BES
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INTERDIPENDENZA Condividere con gli altri lo stesso obiettivo.
Tutti i membri del gruppo si impegnano affinch ognuno svolga al
meglio il proprio lavoro Il successo del gruppo il successo
personale.
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LApprendimento Cooperativo Un metodo di
insegnamento/apprendimento che utilizza i piccoli gruppi, grazie ai
quali possibile sia apprendere che migliorare le relazioni
sociali.
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METODOLOGIA Formare gruppi di lavoro da un minimo di 4 ad un
massimo di 8 componenti Fattori determinanti Condividere con gli
altri lo stesso impegno Collaborare e correggersi a vicenda
Decisione collettiva:non necessario essere daccordo su tutto
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OBIETTIVI Trasformare il gruppo in una squadra Incentivare lo
spirito di appartenenza Favorire lincoraggiamento reciproco
Sviluppare lo spirito di squadra Migliorare limmagine di s
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IL FORMATORE Definisce gli obiettivi Decide quanti e chi
saranno i componenti del gruppo Assegna i ruoli Spiega il compito e
lapproccio educativo Educa allinterdipendenza Interviene per
migliorare il lavoro del gruppo
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IL GRUPPO COOPERATIVO I componenti del gruppo si riuniscono
periodicamente per verificare il raggiungimento degli obiettivi
prefissati e decidere quali comportamenti mantenere e quali
modificare.
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la pi diffusa forma di attuazione dellAC e si fonda su cinque
principi chiave: interdipendenza positiva; la responsabilit
individuale e di gruppo; interazione promozionale faccia a faccia;
abilit sociali e valutazione individuale e di gruppo. (Jo hnson
& Johnson) la pi diffusa forma di attuazione dellAC e si fonda
su cinque principi chiave: interdipendenza positiva; la
responsabilit individuale e di gruppo; interazione promozionale
faccia a faccia; abilit sociali e valutazione individuale e di
gruppo. (Jo hnson & Johnson)
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Linterdipendenza positiva da considerarsi raggiunta quando i
membri del gruppo comprendono che il rapporto di collaborazione che
li unisce tale per cui non pu esistere successo individuale senza
successo collettivo. Il fallimento del singolo il fallimento del
gruppo.(Johnson, Johnson e Holubec) TUTTI PER UNO, UNO PER
TUTTI!
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Linterdipendenza positiva si realizza fornendo compiti
strutturati in modo chiaro e tale per cui non possono essere
realizzati se non con la collaborazione effettiva di ognuno.
Interdipendenza di obiettivo: i membri di un gruppo lavorano
insieme per raggiungere un risultato comune. Interdipendenza di
materiali: nel perseguire un obiettivo dipendono gli uni dagli
altri per lutilizzo dei materiali necessari allo svolgimento del
compito.
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Interdipendenza di valutazione: al termine di un lavoro il
gruppo riceve una valutazione sulla base dei risultati ottenuti da
ciascuno. Interdipendenza di ricompensa: si realizza quando i
componenti di un gruppo, dopo aver lavorato con successo a un
compito comune, ricevono una ricompensa collettiva. Interdipendenza
di compito: si ottiene ripartendo il lavoro in una serie di
operazioni in modo che ogni studente debba fare la sua parte perch
il compagno possa svolgere la propria. Interdipendenza di ruoli: si
raggiunge affidando a ciascun componente del gruppo ruoli di
funzionamento (es. spiegare, tenere il tempo, monitorare
lattenzione, dare la parola ecc.)
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Quando si trasmette lidea che al successo di uno corrisponda
linsuccesso di un altro. Per quanto indesiderabile questa
eventualit di fatto si compie con altissima frequenza nelle
situazioni di verifica e valutazioni. importante essere consapevoli
di questa dimensione anche perch linvito esplicito a impegnarsi per
un risultato comune non pu essere credibile se implicitamente si
incoraggia, invece, un confronto di tipo competitivo.
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Nel gruppo necessario che ognuno sappia relazionarsi con gli
altri. I membri del gruppo devono saper sostenere un ruolo di
guida, prendere decisioni, creare un clima di fiducia, comunicare,
gestire i conflitti che vanno affrontati in modo costruttivo e no
aggressivo e passivo.
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Al termine di unattivit complessa o di un lavoro
particolarmente impegnativo, il gruppo cooperativo deve valutare
cosa ha funzionato e cosa no, quali comportamenti di ciascuno sono
risultati utili e quali no.
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La leadership distribuita che consiste nellalternare il ruolo
di leader tra i vari componenti del gruppo in relazione al tipo di
obiettivo e alla struttura dellattivit una componente efficace. La
leadership si attua su due piani quello del compito e quello del
clima relazionale e si realizza assegnando incarichi specifici a
ogni alunno.
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Le attivit di creazione del clima di classe sono da intendersi
come preparatorie a quelle di apprendimento vere e proprie e sono
utile per favorire la conoscenza e la fiducia reciproca tra i
componenti del gruppo classe. Creare unatmosfera piacevole aumenta
la disponibilit degli alunni a mettersi in gioco e a impegnarsi
nellapprendimento.
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Struttura: gruppi di 4 alunni Obiettivi: 1.Conoscere e
focalizzare lattenzione sui propri punti di forza; 2.Sperimentare
il rispetto reciproco e forme di incoraggiamento Linsegnante divide
la classe in gruppi di 4 allinterno dei quali vengono assegnati i
seguenti ruoli: scrivere quanto emerge; dirigere il traffico, ossia
dare la parola e gestire gli interventi; mantenere lattenzione sul
compito; esporre al termine dellattivit alla classe quanto ha
raccontato. Individualmente ogni alunno descrive su un foglio
unesperienza in cui riuscito meglio che pu riguardare qualsiasi
ambito. Nel gruppo ognuno condivide con i compagni quanto ha
scritto e chiede cosa ne pensano, in particolare quali abilit,
secondo loro, riuscito a mettere in atto durante lesperienza e lo
ha condotto al risultato positivo, poi dice cosa pensa lui stesso.
Quando tutti hanno raccontato, ogni relatore riferisce alla classe
quanto emerso nel suo gruppo. Linsegnante pu stimolare una
riflessione nel gruppo classe.
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a ciascuno viene assegnato un compito in base alle proprie
competenze, per cui ad es.: il bambino con difficolt di lettura
trova un ruolo alternativo a quello di leggere, pur partecipando
attivamente allattivit, il bambino con difficolt di autoregolazione
trova un spazio di impegno breve in cui fa meno fatica a portare a
termine un compito; il bambino con difficolt emotiva meno esposto
nel parlare di s, il bambino con scarsa autostima viene aiutato a
focalizzare i propri punti di forza.
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Si svolgono in coppie di alunni o al massimo gruppi di 3;
prevedono un tempo breve di permanenza nella coppia (1 o 2 ore di
lezione); non richiedono necessariamente un buon livello di abilit
sociali; consistono in compiti non particolarmente difficili, che
gli studenti potrebbero realizzare anche individualmente, ma che
vengono proposti per il lavoro in coppia allo scopo di fornire il
mantenimento dellattenzione, la rielaborazione e lo studio.
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Struttura: gruppi di 3 o 4 alunni Obiettivi: 1.Elaborare e
approfondire le informazioni attraverso il confronto con i
compagni. 2.Sviluppare capacit di sintesi. 3.Esprimere la propria
opinione contribuendo al lavoro di gruppo. Materiale: fogli di
carta e penna; un testo/brano Linsegnante: Divide la classe in
gruppi di 3 o 4 alunni); Consegna a ciascun gruppo i seguenti
materiali: un brano, un vocabolario, un foglio bianco e una penna;
Propone un testo un argomento sul quale ritiene utile che gli
studenti si confrontino; Invita gli allievi a suddividersi i
seguenti ruoli: uno legge un paragrafo del brano uno sintetizza
lidea principale uno cerca eventuali parole difficili sul
vocabolario uno scrive 2 o 3 parole chiave del paragrafo Terminata
la lettura e comprensione, linsegnante pu fare qualche domanda ai
componenti del gruppo sul brano appena letto e analizzato. Potr
decidere di dare un voto che vale per tutto il gruppo o di fare una
media dei voti individuali. Il relatore di ogni gruppo presenta i
risultati alla classe
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allinterno del gruppo, a ciascun allievo viene assegnato un
compito in base alle sue reali competenze. In questo modo i
compagni vengono ad assumere il ruolo di strumenti compensativi per
quei bambini/ragazzi che possono avere difficolt a leggere ad alta
voce (come nella dislessia) o a estrapolare una sintesi da un
insieme di stimoli (come nel caso di difficolt di attenzione).
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allinterno della coppia gli allievi possono usufruire dellaiuto
del compagno per colmare eventuali lacune di attenzione che hanno
causato la perdita di informazioni durante la spiegazione. Allo
stesso tempo, ciascuno pu trovare un ruolo utile alla coppia, ad
esempio il bambino con difficolt di sintesi/elaborazione potrebbe
limitarsi a scrivere ci che debba il compagno e a completare lo
schema, senza sperimentare un senso di inutilit/fallimento.
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Le attivit cooperative complesse prevedono una strutturazione
pi formale in termini di tempo, ruoli e modalit di svolgimento. si
svolgono in gruppi composti da un minimo di 3 a un massimo di 5
studenti (4 il numero ideale); prevedono un tempo breve di
permanenza nel gruppo relativamente lungo (da una settimana a
mesi); consiste in compiti complessi, per i quali effettivamente
necessario un lavoro di gruppo, perch quello individuale
richiederebbe troppo tempo e energie.
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Struttura: gruppi di 3 o 4 alunni Obiettivi: 1.Elaborare e
approfondire le informazioni attraverso il confronto con i
compagni. 2.Sviluppare capacit di sintesi. 3.Esprimere la propria
opinione contribuendo al lavoro di gruppo. Materiale: fogli di
carta e penna; un testo/brano Linsegnante: Divide la classe in
gruppi di 3 o 4 alunni); Consegna a ciascun gruppo i seguenti
materiali: un brano, un vocabolario, un foglio bianco e una penna;
Propone un testo un argomento sul quale ritiene utile che gli
studenti si confrontino; Invita gli allievi a suddividersi i
seguenti ruoli: uno legge un paragrafo del brano uno sintetizza
lidea principale uno cerca eventuali parole difficili sul
vocabolario uno scrive 2 o 3 parole chiave del paragrafo Terminata
la lettura e comprensione, linsegnante pu fare qualche domanda ai
componenti del gruppo sul brano appena letto e analizzato. Potr
decidere di dare un voto che vale per tutto il gruppo o di fare una
media dei voti individuali. Il relatore di ogni gruppo presenta i
risultati alla classe
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allinterno del gruppo, a ciascun allievo viene assegnato un
compito in base alle sue reali competenze. In questo modo i
compagni vengono ad assumere il ruolo di strumenti compensativi per
quei bambini/ragazzi che possono avere difficolt a leggere ad alta
voce (come nella dislessia) o a estrapolare una sintesi da un
insieme di stimoli (come nel caso di difficolt di attenzione).
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IL TUTORING Creare e gestire un gruppo di sostegno tra gli
alunni promuovendo il benessere relazionale. TUTOR: bambino con
abilit sociali TUTEE : bambino con difficolt
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APPLICAZIONI DEL TUTORING Creare e distribuire fogli di lavoro
Insegnare eventuali concetti nuovi e nuove abilit alla classe Dare
le istruzioni iniziali alla classe Sorvegliare ed istruire le diadi
Alternare i ruoli tutore/studente allinterno della diade
Riorganizzare la classe in nuove diadi ogni settimana Fare un
grafico con i risultati dei lavori ed affiggerlo
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PEER EDUCATION Educazione fra pari Individuare un gruppo di
studenti motivati per svolgere il ruolo di tutor Realizzare corsi
per formare questo gruppo a divenire peer educator. Il gruppo
formato su un determinato argomento avr il compito di condividere
le conoscenze acquisite col gruppo classe.
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La comunicazione fra pari, pi diretta e comune, consente: di
superare le difficolt relazionali di attivare un processo spontaneo
di trasmissione di conoscenze, di emozioni, di esperienze
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MONITORARE LINCLUSIVITA STRUMENTI DI VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
DEL SISTEMA E DELLINCLUSIONE
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Index: autoanalisi dellistituto; pi specifico, misura il grado
di inclusivit della scuola. E rivolto a tutti gli alunni (e non
solo ai BES); si basa sulla rappresentazione che tutta la comunit
educante ha del grado di inclusivit. Consente di individuare
percorsi strategici per superare eventuali ostacoli che impediscono
il pieno inserimento nella vita scolastica. Punta alla
cooperazione. Quadis: autoanalisi dellistituto; software specifico
come guida operativa per individuare i punti di forza e di
debolezza del funzionamento del sistema istituto. ICF: aiuta a
definire le diverse situazioni di BES. Non uno strumento di
osservazione e valutazione ma una griglia di contenuti che ci guida
ad applicare i nostri strumenti di osservazione e valutazione per
comprendere il funzionamento globale del soggetto.
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MODELLO ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento
della Disabilit e della Salute Un modello antropologico di tipo
bio-psico-sociale. La condizione di salute e di funzionamento di
una persona la risultante globale delle reciproche influenze tra i
fattori rappresentati nello schema. Spesso si ritiene erroneamente
che lICF riguardi soltanto le persone con disabilit, ma in realt
esso riguarda TUTTI GLI INDIVIDUI.
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BES E ICF Strutture corporee Condizioni fisiche Attivit
personali Partecipazione sociale Contesto ambientale Contesto
personale Funzioni corporee
famiglia problematica pregiudizi ed ostilit culturali difficolt
socioeconomiche ambienti deprivati/devianti scarsit di servizi
scarsa preparazione/disponibilit degli insegnanti.
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problemi emozionali e comportamentali scarsa autostima scarsa
autoefficacia stili attributivi distorti scarsa motivazione scarsa
curiosit difficolt nellidentit e nel progetto di S
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mancanza di arti di altre parti anatomiche altre anomalie
strutturali
apprendimento applicazione delle conoscenze pianificazione
delle azioni autoregolazione comunicazione/linguaggi
interazione/relazione autonomia personale/sociale
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difficolt nel rivestire i vari ruoli nei contesti
dellistruzione(integrazione nelle attivit scolastiche) difficolt
nel rivestire i vari ruoli nei contesti della vita extrascolastica
e di comunit
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Alla scuola larduo compito di raccogliere con successo una
sfida universale, di apertura verso il mondo, di praticare
luguaglianza nel riconoscimento delle differenze.