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12 EDITORIALEOGGI

Domenic a29 marzo 2 02 0 13EDITORIALE

OGGIDomenic a29 marzo 2 02 0

EMERGENZACORONAVIRUS

L’incubo spagnolo« L’epidemia cresce»Il racconto Il sistema sanitario è in difficoltà. E si teme il peggioLa testimonianza di Armando Macera, medico a Madrid

IN PRIMA LINEADANIEL C. MARCOCCIA

Originario di San Giorgio aLiri e dirigente medico in Orto-pedia e Traumatologia all’O-spedale Universitario InfantaElena di Madrid, Armando Ma-cera sta vivendo quotidiana-mente l’inferno creato dal Co-ronavirus. Trentanove anni, daquattro vive nella capitale spa-gnola: ci spiega la grave situa-zione iberica, dove numeri dicasi e decessi crescono ognigiorno in maniera esponenzia-le, avvicinandosi rapidamentea quelli drammatici dell’Italia.

La situazione in Spagna si èaggravata in pochissimotempo e si teme che possa es-sere presto paragonabile aquella italiana se non peg-gio...

«Purtroppo ci troviamo difronte a un’emergenza inaspet-tata anche per i migliori sistemisanitari. La diffusione rapida eglobale del virus ha provocatoin breve tempo il crollo di en-trambe i sistemi sanitari nono-stante quello spagnolo, così co-me quello italiano, siano consi-derati tra i più efficienti d’E u-ropa e tra i primi al mondo.Inoltre, così come in molti Pae-si europei, anche in Spagna ne-gli ultimi anni sono stati fattinotevoli tagli all’assistenza sa-nitaria che limitano la capacitàdi contrastare la pandemia».

Come si è mosso il Governospagnolo di fronte a questo

aumento vertiginoso di casie purtroppo di decessi?

«Il Governo sta cercando dirallentare la diffusione del vi-rus con tutti i mezzi possibili,adottando le stesse misure ri-gorose intraprese da quello ita-liano. Inoltre, a causa delladrammatica situazione dei po-sti letto nelle terapie intensive,le società mediche hanno dovu-to creare un protocollo per aiu-tare i medici a decidere chi sal-vare e chi lasciare al proprio de-stino, proprio come se ci trovas-simo davanti a uno scenario diguerra».

Ritieni che la Spagna, anche

alla luce di quanto stava ac-cadendo in Italia, si sia mos-sa troppo lentamente nelprendere decisioni drasti-che?

«Sicuramente quando l’O r-ganizzazione Mondiale dellaSanità ha dichiarato lo stato diemergenza globale, l’unico Pae-se europeo a prendere misuredrastiche è stata l’Italia, men-tre la Spagna ha atteso quasi fi-no a metà marzo. Non spetta ame decidere se è stato giustoaspettare la diffusione del virusper imporre delle restrizionima la realtà è che il Governospagnolo ha dichiarato lo statodi emergenza nel Paese soltan-

Adriano Valerioriginario diFerentino e negliStati Uniti dal 1999In quel tempo eraun sottufficialedell’Ae ro n a u t i c amilitare e iniziò asvolgere servizionell’u ffi c i odell’Addetto per laDifesa con sedenell’a m b a s c i a tad’Italia aWa s h i n g to nNel 2008 si ècongedato e si èstabilito in AmericaAttualmente èi m p i e ga tonell’a m b a s c i a taitaliana conmansioni di autista

“Ades s osi stanno

adottando lestesse misure

rigoros eintrapres e

in Italia

to quando il virus era ormai dif-fuso nella penisola iberica dadiverse settimane».

Vedi delle similitudini traSpagna e Italia nel modo incui il contagio si sta esten-dendo?

«L’unica similitudine che ve-do è che l’Italia, così come laSpagna, sono i Paesi europeiche più soffrono di fronte al Co-vid-19. La curva dell’epidemiain Spagna è ancora in fase dicrescita esponenziale mentrequella dell’Italia sembra atte-nuarsi, ma purtroppo in questafase è molto difficile fare sti-me».

Com’è la situazione nell’o-spedale in cui lavori e quelladelle strutture ospedalierespagnole in generale?

«L’Infanta Elena è stato unodei primi centri sanitari madri-leni ad attendere l’ondata diepidemia locale. Si è cercato sinda subito di controllare la diffu-sione del Coronavirus ma, acausa dell’elevato afflusso dipazienti, viviamo ancora oggigrandi momenti di difficoltà.In molti ospedali mancano di-spositivi di protezione e ma-scherine, e i posti in terapia in-tensiva sono praticamente im-possibili da trovare così come irespiratori. Si sta vivendo una

“St aaument ando

il numerodi contagianche tra

il personalesanit ario

“A z z a rd e re iquasi a dire

chein America

siamo ancoraall’inizio

del problema

LA SITUAZIONES PAG N O L A :UN PO’ DI DATI

I morti sono statiappena 832nelle ultimeventiquattro ore.Il totale è salitocosì a 5.690.Il ministerodella Saluteha comunicatoche i contagiatisono 72.248,i ricoverati 40.630,4.575 quelli interapia intensivae 12.285i guariti dimessi.L’esercito stap rov ve d e n d oal trasferimentodelle salmeda Madriddove le pompefunebr isono al collassoe il Palazzo delghiaccioè diventatoun obitoriod’e m e rg e n z a

«Il virus sta colpendotutti allo stesso modo»La storia Intervista al ferentinate Adriano ValeriCome sta vivendo la situazione negli Stati Uniti

OLTREOCEANONICOLETTA FINI

Ha lasciato la sua città d’origi-ne, Ferentino, all’età di ventunoanni quando si arruolò in Aero-nautica. Dal 1999 Adriano Valeriè negli Usa. Ora vive a SilverSpring, città nell’area metropoli-tana di Washington DC. AncheValeri, come tanti ciociari all’e-stero, non nasconde la sua preoc-cupazione per l’emergenza Co-vid-19.

Come è la situazione negliUsa?

«La situazione non è delle mi-gliori, specie nell’area in cui vivo.Spero davvero di sbagliarmi, marispetto a quanto è già successo inItalia azzarderei quasi a dire chequi in America siamo ancora all’i-nizio del problema. Sono ovvia-mente preoccupato come tanti. Icasi nell’area in cui abito conti-nuano ad aumentare rapidamen-te di giorno in giorno».

Quali differenze stai notandotra Usa e Italia?

«Le differenze sono poche.Penso che questa emergenza ab-bia trovato tutti un po’ imprepa-rati, sia l’Italia che l’America. Ilvirus sta colpendo tutti allo stes-so modo e con la stessa violenza.Le strutture sanitarie qui sononumerose, moderne e all’avan-guardia, ma ciò serve a poco in as-senzadi unvaccino odi unantivi-rale specifico. Nella mia area cisono tanti bravissimi dottori ita-liani che operano nei vari ospeda-li e nelle cliniche. Molti dottorisono al National Institute ofHealth in Bethesda MD, un istitu-to di ricerca nazionale molto al-l’avanguardia, e una task force diricercatori sta lavorando giorno enotte per trovare una cura. Nellamia zona non siamo in quarante-na ma per contenere il contagio cihanno esortato ad evitare di usci-re di casa, i luoghi affollati, limi-tare le riunioni a dieci persone omeno mantenendo la distanza disicurezza, usare protezioni (ma-scherine e guanti). Hanno chiusotutti i locali diristoranti, bar, pa-lestre, cinema. Devo ammettereche gli americani osservano mol-to le istruzioni e quindi in giro c’èpochissima gente, ma penso chela quarantena sarebbe più effica-ce. Al momento soltanto alcuniStati sono in lockdown».

Quale percezione hanno glistatunitensi della situazionenel nostro Paese?

«Ci sono espressioni di im-mensa solidarietà ovunque. Lovedo dalle bandiere e dagli stri-

scioni esposti un po’ dappertuttocon la scritta “Andrà tutto bene”o dagli edifici illuminati con i co-lori della nostra bandiera. Ancheil presidente Trump ha postatoun video delle frecce tricolori di-cendo “l’America ama l’Italia”».

Pensi che siano state adottatele giuste misure?

«Posso dire che l’America hainvestito un grosso capitale per laricerca del vaccino e ci si auguradia i risultati attesi. Il 3 marzo ilpresidente Trump si è recato al-l’NIH per discutere il caso con ildottore immunologo di origineitaliana Anthony Fauci, uno deimembri principali della task for-ce del Coronavirus della CasaBianca in risposta alla pandemianegli Stati Uniti. Dopo l’incontroil presidente Trump ha firmatouna legge che ha previsto il finan-ziamentodi 8.300miliardi didol-lari per la ricerca delle cure e delvaccino».

Hai parenti a Ferentino?«Ho praticamente la maggior

parte dei parenti a Ferentino. Al-tri sono a Roma e a Bracciano. Misento spesso con tutti, in partico-lar modo con mia madre e miofratello. Alcuni sono emigrati inAmerica e mi sento spesso anchecon loro. Sono preoccupato pertutti, amici e familiari, lontani ovicini; anche per mio figlio Ales-sandro di diciannove anni che vi-ve con me. Ma sentendo tuttispesso mi tranquillizzo. Grazie aFacebook sono anche in contattocon gli amici ferentinati ai qualisono molto legato».l

Gemellati e alle prese con il Coronavirus

GIORNI DIFFICILIPIETRO ANTONUCCI

Il Covid-19 neicentri gemellaticon le nostre città e i nostri paesi.Un viaggio tra le realtà straniereper comprendere come i nostriamici lontanistanno vivendoque-sto periodo.

Partiamo da Gétigné (Fran -cia), gemellata con Alatri: qui, dal4 marzo, a causa di un incidentealcuni pali sono caduti a terra e nelpiccolo centro sono saltate le co-

municazioni e internet, rendendoimpossibile il telelavoro e le lezio-ni on-line: «Siamo tornati al Me-dioevo», il commento di un abi-tante. Sempre in Francia, aIsle-sur-la-Sorgue, gemellatacon Anagni, il sindaco ha modifi-cato le modalità di raccolta diffe-renziata inquesta fase:nienterac-colta di sfalci, ingombranti e ma-teriali edili di vario genere, tuttodeve essere tenuto in casa fino anuova comunicazione. Spostia-moci ad Athis-Mons, gemellatocon Sora: il sindaco Christine Ro-dier ha ricordato che è stato atti-vatoun servizioper noninterrom-pere i legami sociali con gli anzia-ni soli in casa: sono oltre cento lepersone che ogni giorno vengono

Uno scorciodel piccolocomune spagnolodi Villafeliche,g e m e l l a tocon ColfeliceSituato nellac o mu n i tàa u to n o m adell’A ra g o n a ,è a centochilometr ida Saragozza

Francia, Spagna, RomaniaCome vivono l’e m e rge n z ai nostri amici europei

situazione drammatica, un in-cubo contro un nemico invisi-bile».

Come si sono organizzati osi stanno organizzandoospedali e cliniche per gesti-re il contagio?

«Gli ospedali cercano ancoraoggi di riorganizzare tutte le ri-sorse disponibili per contrasta-re la diffusione, ma la grave ca-renza di dispositivi di protezio-ne sta provocando un alto nu-mero di contagi anche tra ilpersonale sanitario, rallentan-do così la continua battagliacontro il virus. Tutti i servizimedici e chirurgici sono a so-stegno delle nuove Unità Co-vid-19 e i turni non conosconoriposo ma solo una grande soli-darietà tra colleghi per frenareil prima possibile la sua diffu-sione».

Cosa pensi invece della si-tuazione italiana e delleazioni del nostro governo?

«L’Italia è in prima fila nellalotta contro il Coronavirus maci troviamo davanti a una graveemergenza, non solo sanitariama anche sociale ed economi-ca, c’è quindi bisogno di un sup-porto concreto dello Stato pertutta la popolazione».

Starai seguendo sicuramen-te l’evolversi del Coronavi-rus in Ciociaria e avrai sa-puto della preoccupazioneper le case di riposo. Cosa nepensi della situazione gene-rale e di quest’ultimo aspet-to?

«Ovviamente sono moltopreoccupato della diffusionedel Covid-19 anche nel nostroterritorio, ho famiglia e amiciin Ciociaria. È una dura batta-glia quella che tutti noi stiamoaffrontando e che sicuramentecambierà il nostro futuro, maadesso bisogna avere coraggio,rimanendo uniti e cercando dilimitare il più possibile la pro-pagazione del virus. La situa-zione nelle case di riposo è com-plessa, parliamo di pazienti an-ziani, il più delle volte pluripa-tologici e fragili, il cui contagiocon questo spietato virus puòprovocare purtroppo una bat-taglia durissima per la vita». l

ii

nfo

Armando Maceraha trentanoveanni,è di San Giorgioa Liri e lavoracome ortopedicoall’ospedaleuniversitar ioInfanta Elenadi Madrid,nella foto a destra

1 .7 1 1l Oltre 1.700i morti registratinegli Stati Uniti.I contagiati sono piùdi 104.800, il numeromaggiore al mondo

Brevi dal mondo

I compiti per i ragazzi?A Sorgues li stampa il tabaccaiol Nella cittadina di Sorgues, inFrancia, un tabaccaio si èmesso a disposizione perstampare i compiti a casa diquegli alunni che non hannouna stampante. Ad oggi haricevuto 171 e-mail con 975allegati: «Sono felice direndere questo servizio e lomanterrò fino alla fine diquesta guerra invisibile», hacomment ato.

Siviglia, le strutture della Chiesaa disposizione per l’e m e rg e n z aL’arcivescovo di Siviglia,monsignor Juan José Asenjo,ha messo a disposizione lestanze del seminario cittadino

per accogliere i malati diCovid-19. Inoltre, ha donato300.000 euro al Consigliodella Salute della Juntad’Andalusia per acquistaremateriale sanitario.

Finlandia, isolatal’area di HelsinkiIl Governo finlandese hadeciso di isolare tutta laregione attorno alla capitaleHelsinki per contenere ladiffusione del Coronavirus:oltre la metà degli 880 casi diCovid-19 in Finlandia si trovanoin questa zona. La decisione èstata presa dopo che leautorità hanno ammesso che ilnumero di contagi potrebbeaumentare di trenta volte.

contattateper telefono.AVillafe -liche (Spagna), centro aragoneselegato a Colfelice, per mantener-si in contatto, nonostante l’isola -mento, è stata lanciata l’iniziativadi realizzare video e metterli suunapagina Facebook:chi inpigia-ma, chi in camicia, chi sul divano,sono in tanti che hanno aderito.

Neldistretto diSuceava(Roma-nia), dove si trova anche Iacobe -ni, gemellato con Ferentino, so-no stati acquistati dispositivi perrilevare la temperatura corporeadelle persone che entrano negliospedali: sono gli stessi sistemiadottati in Corea del Sud. In Porto-gallo, ad Alvito, gemellato con lanostra Alvito, l’Adral (Agenzia disviluppo industriale e commer-ciale) sta preparando dei dossierincui raccogliere tutte le informa-zioni necessarie per sostenere leimprese, dopo che lo Stato avrà de-ciso le forme di aiuto.l

290320_FR_29032020_12 - Frosinone - Stampato da: cricci_ng - 28/03/2020 20:20:21