Download - Contributo Filosofico - Dalle stelle alla SPERANZA! Contributo Filosofico - Dalle stelle... alla SPERANZA! A cura di Giovanni Realdi Desiderare è de + siderare: può avere il senso

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ContributoFilosofico-Dallestelle...allaSPERANZA!AcuradiGiovanniRealdiDesiderareède+siderare:puòavereilsensodi“fissareattentamentelestelle”.Èmisteriosoillinguaggio,perchécontienepercorsichenonsonomaiscontati.Laparticelladehatalvoltailsignificatodirinforzare,inaltricasidiallontanare.Quindidesiderioèunosguardoattento,attrattodaqualcosachenonciconcedepace, perché più grande di noi, terribile e affascinante. E insiemede, come separazione, sembra dirci ilcontrario:abbassolosguardodallavoltaceleste,perchénontrovoinessapace,nonmidàunarisposta.Eiorimangoinsoddisfatto,quindiancoraunavoltarimangocomerapito,facendoattenzioneaquelchemimanca.Perchéunacosaècerta,ildesideriohaachefareconlamancanza.Nonsidesideraciòchesipossiede,ciòche abbiamo in tasca. E spesso, proprio l’ottenere quella cosa – o quella persona – sembra por fine aldesiderio e spegnere quel qualcosa di luccicante in noi. I campioni del desiderare sembrano essere ibambini,chealmenonellanostrariccapartedimondo,possonopermettersidivolereconforzaquestooquell’oggetto, ispirati magari da una pubblicità televisiva. E cimettono proprio l’anima nel chiederti diaverlo, sembrano considerarla una questione di vita o di morte, definitiva. Giusto quel giocattolo,esattamente quella figurina o quel gusto di gelato. Sbrigativi, noi classifichiamo la questione come«capriccio»,epassiamooltre,seneabbiamolaforza.Ecosìcisfugge,comeinaltreoccasioni,laforzachestanelbambino.Perchéèvero,infondositrattasolodi una cosetta; è vero, la vita insegnerà altremete ben più importanti...Ma quella testardaggine, quelcocciuto richiedere, pretendere, battendo i piedi per terra, sono uno slancio che raramente tornanell’esistenzaconegualepotenza.Lapubertàel’adolescenzanecontengonoancoraqualchetracciaepoi,questogettareilcuoreinaltoperaveretutto,daadulti,sembraunsognodestinatosoloaqualchegrandecampione,aqualchescienziatooscrittore.Noiliguardiamodalbassodellanostravitaordinaria,unpocobanale,immaginandounmelanconico“selecosefosseroandatediversamente...”.Inquestorealismodell’adulto,lestellesisonospente.Elestellesonoperantonomasiailluogodell’utopia,lo spazio infinitoove tutto siapossibile, il regnodell’immaginazione.Nonpossiamocontare le stelledelcielo, comeAbramodi fronte alla proposta scandalosa diDio, l’Immenso Incosciente che si affida adunuomoperilsuoSognoeloinvitaamoltiplicarel’immaginazionepervederealdilàdeisecoliifiglideifigli,tuttiinsiemeinunaunicaSperanza.Guardarelontanoèlostiledelsaggio:nellasuatorre,comeMerlino,oSilente,oppureinunavallespazzatadalvento,comeGandalfIlBianco.Astronomiefilosofi,inpassato,noneranocategoriediversedistudiosi,ma coincidevano: Galilei è filosofo naturale e, dai tetti di una Padova non occupata dall’inquinamentoluminoso,passavalenotti,trail1609eil1610,aguardaredavicinolalunaeGiove,VenereequellostranopianetacontrepuntechesarebbepoistatochiamatoSaturno.Guardanolontano,percapirechiecosaèvicino:apronolosguardo,comeaversarcidentromilionidichilometriquadratidinerospaziale,edoponeesconoabbelliti, capacidi cogliere lecosebuonedelpassatoedividerledaquantoè inutilepeso,senzagiudicare,manaturalmente,comechinonsistupiscecheesistanorocceederba,collineepianure,manesiaugualmentecurioso.Guardanoinaltoperguardareavanti.

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Ilbambinoe ilsaggio(cheèvecchio,nelnostro immaginario)sonoaccomunatidaquestacuriosità:quelche è normale, che costituisce lo sfondo sempre uguale per uomini e donne impegnati nel lavoroquotidiano,per loroèoccasionedisosta.Amano“perderetempo”,gingillarsiattornoacosebanaliechebanalinonsonoaffatto.Quelcheèovvio,osembratale,èpropriociòchenonvieneconosciuto.Elacosapiù ovvia sono proprio le persone che la vita ci hamesso a fianco, compagni di famiglia, di scuola, diparrocchia.Lihotrovatigiàqui,sonolorodasempre.Manonliconosco.Seguardoilcielo,operadelleTuemani, la lunaelestelledaTefissate...Nonpossononchiedermichecosasiaquell’insettocheèl’uomo.Qualcunohadettoche,ponendoungranellodisabbiacontroilsole,inquellospaziostannocentomilagalassiecomelanostra.Unamisuranonconcepibile.Chefaredunquedelmio tempo, se non sono altro che una particellamilioni di volte più piccola dellamiliardesima parte diquestouniverso?Possorimanereimmobile,perchénullavalgo,elasciarmivivere,organismofattodipuribisogni –mangiare dormire riprodurmi.Oppurepossodire chequestomio limite contienenello stessotempo una enorme possibilità, la stessa identica –meravigliosa – di quando anche per un solo istantesentiamodiessereTuttoperqualcuno.Siamo un pulsante blocco di bisogni. Dal nostro primo drammatico vagito, sospesi tra le mani espertedell’ostetrica, al caffè preso al volo poco fa, prima di ricominciare il lavoro, noi siamo sempre econtinuamente bisogno, buchi da riempire. Bisogni primari, come l’acqua o l’ossigeno, oppure nonnecessari, come quella marca di pantaloni o quel telefono. Apriamo gli occhi, al mattino e, senza aprirbocca, chiediamo al mondo di soddisfare i nostri bisogni. Qualcuno ha detto che tutte le parole chepronunciamonellanostravita,nessunaesclusa,possonoessereclassificateinduesoletipologie,possonoesseremesse induesolescatole:quelladelGrazie,equelladelPerFavore.Tuttociòchenoisiamoèunbisognoesauditooppureunarichiesta.Bisognoedesideriocoincidono?Ilcorpoparlaillinguaggiodeibisogni–èlanaturachechiama.Lamente,la cultura, sembrano piuttostoessere abitate da desideri. La richiesta del nostro organismo può esseresoddisfatta, con più o meno fatica: bevo un bicchier d’acqua oppure lavoro sodo per avere quellaautomobile.La ricercahaunadirezionebenpreciso, unoggettodefinito. Forse talvoltanon loabbiamomessoafuoco,eavvertiamounaspeciediinquietudine:nonsobenedicosahobisogno...Siamosospesi,forse un poco annoiati, ma siamo anche attratti verso qualcosa di altro, che sta più in là. I bisogni citengonovivi,mahannounacontroindicazione:unavoltasoddisfatti,torneranno.Eilcicloricomincia,senzasosta.Leggero,oppureappesantitodaquel sistemanelqualesiamo inseriti, fattodimerci, che impone i“bisogni indotti”,ciconvincediaverbisognodiunaqualchecosa,cheguardacasodovremmoacquistare.Quisitrattadicapirechecosadobbiamodavverocercare.Ildesideriosimuovediversamente:nonèrivoltoindietro,alcorpochechiede,maversol’avanti.E’lalucediunatorcia,chespaziailcamminochedevoancorafaremachegiàunpocointravedo.C’èunbisogno fondamentale, talmentepotentedacostituire ilpilastrodellavitabiologica.E’ lavitachechiamalavita: ilbisognodiportareavanti laspecie,diriprodurci.Halaforzadellemigliaiadigenerazionichecihannopreceduto,nonpuòesserezittito,nérimanereinascoltato.Puòessereperòtrasformato.Staquil’unioneelaseparazionetralasessualitàel’amore.Amore,diceilfilosofoPlatone,èsempreamoreperilbello.Nonvuoldirechecisiinnamorasolodipersonebelle,diideebelle,diprogettibelli.Alcontrario:possonoessereancheignoratidaglialtri,maqueste

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persone,questeidee,questiprogettidivengonobelliainostriocchieperquestodiessiciinnamoriamo.L’amorecambialosguardo.L’amoresiriconosceperchéstravolgelamiavitadiprima:facciocosenuove,impiego ilmio tempo inmodi diversi, non sento il sonno o la fame. Chimi conosce,mi vede cambiato.Questascintilla,chepartedaunbisogno,diventadesiderio,progettoperilfuturo:amoreèildesideriodidare vita a cosebelle, nel corpo e nell’animo. L’innamorato è pazzo, vuole costruire l’impossibile, correincontroalledifficoltà,nonpercepiscelafatica.Ilsuocuorestalà,nelprogetto.L’innamoratosicibadiSperanza:hatrovatounmodopernontemereilfuturo,perchéfortecomelamorteèsolol’amore.OcomediceLigabue:«L'amoreconta.L'amoreconta.Conosciunaltromodo.Perfregarlamorte?».

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