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ANNO XXVI - Nuova Serie n. 7

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

APRILE - GIUGNO 2014

LE ETICHETTEQUESTE SCONOSCIUTE

GLI ARTIGIANI ANAP IN VISITA A ROMA

CONFARTIGIANATOALLA FIERA DEL ROSARIO

Città Metropolitana: chi sei?

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SOMMARIO

SOMMARIO

CONFARTIGIANATO INFORMA

CONFARTIGIANATO INFORMA

Periodico trimestraledi Confartigianato Imprese San DonàAnno XXVI - Numero 02 Aprile/Giugno

Autorizzazione del Tribunale di Venezian.961 del 07/03/1989

Pubblicazione Registrata al ROCn. 13094 del 17/12/2005

Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamentoPostale DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 NE/VE

Bollettino degli organi direttivi di Associazionesindacale

Direttore responsabile:Aldo Trivellato

Comitato di Redazione:Nicola Beccari, Monica Carrer, Sonia Cibin,Ennio Galletti, Luisella Surian

Hanno collaborato a questo numero:Fabrizio Boato, Vito Molinaro, Roberto Mazzardis,Luca Nardin, Claudia Poles

Direzione, Redazione, Amministrazione:via Perugia, 2 - 30027 San Donà di PiaveTel 0421.3351 - [email protected]

Editore:Associazione Artigiani, Piccole e Medie Impresedel Mandamento di San Donà di Piavevia Perugia, 2 - 30027 San Donà di PiaveTel 0421.3351 - Fax 0421.335444

Stampa:Tipolitografia COLORAMA sncvia Garda, 13 - 30027 San Donà di Piave

Pubblicità:Per la pubblicità su Confartigianato InformaTel. 0421.3351

In copertina: Panorama di VeneziaFoto: Elaborazione grafica

Pubblicazione chiusa in redazione e data alla stampa il 23 Giugno 2014.

ANNO XXVI - Nuova Serie n. 7

Associazione Artigiani, Piccole e Medie Imprese del mandamento di San Donà di Piave

APRILE - GIUGNO 2014

LE ETICHETTEQUESTE SCONOSCIUTE

GLI ARTIGIANI ANAP IN VISITA A ROMA

CONFARTIGIANATOALLA FIERA DEL ROSARIO

Città Metropolitana: chi sei?

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5 IL PUNGIGLIONE

Come ti distruggo l’azienda rispettando le leggi

6 INTERNAZIONALIZZAZIONE

L’ufficio Europa a disposizione delle aziende

7 INNOVAZIONE

Occhio alle etichette

PRIMO PIANO

8 Città metropolitana: chi sei?

9 L’idea dell’Agrivillage

10 AMBIENTE

Tutte le novità del Sis.T.Ri

11 SICUREZZA

La formazione dei lavoratori

12 fISCALE

Cambiano nome... ma restano sempre tasse

13 LAVORO

Il nuovo contratto a termine

14 CATEGORIE

Gas fluorurati

15 VITA ASSOCIATIVA

Le iniziative della Confartigianato

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IL PUNGIGLIONECONFARTIGIANATO INFORMA

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Che lo sport nazionale sia oramai diventato il non pa-gare o il pagare il più tardi possibile i lavori commis-sionati, soprattutto nei rapporti fra aziende, credo sia cosa nota e sotto gli occhi di tutti. Che le dissenna-te leggi che attualmente regolamentano i concordati stiano producendo danni irreparabili all’intero sistema produttivo, quello sano e onesto, credo sia altrettanto noto e sotto gli occhi di tutti. Perché tocca agli onesti vedersi depredare il frutto del proprio lavoro a fronte di concordati che arrivano a pagare anche il due per-cento rispetto a ciò che ti è dovuto per salvare azien-de ritenute importanti, strategiche, ma dove, troppo spesso, si vede lontano un miglio che le crisi e i relativi concordati sono fatti a tavolino con l’unico intento di fare cassa e scaricare su altri le tensioni finanziarie, consentendo il salvataggio a chi non glie ne frega nul-la delle regole e decretando la fine di chi crede nel proprio lavoro. Sta accadendo un’altra cosa ancora, subdola, infa-me, indegna, che invece forse non tutti vedono e co-noscono: mi riferisco a quelle realtà che assumono commesse anche importanti, spesso inspiegabilmen-te a costi bassissimi, che sbaragliano la concorrenza, che poi distribuiscono e spalmano sapientemente fra i vari subappaltatori, i quali, ben felici, portano a casa le commesse seppur a prezzi risicati. Bene, con sempre con maggior frequenza si innescano spirali vergogno-se dalle quali poi il subappaltatore non ne esce. In buona sostanza, con la scusa della crisi economica, i pagamenti vengono sempre più dilatati e spostati il più avanti possibile, il subappaltatore inventa l’impos-sibile per onorare i propri impegni finanziari e contri-butivi, per esempio ben conscio che non rispettando le scadenze contributive, non avrà il DURC regolare (il documento unico regolarità contributiva) e di conse-guenza, il committente, forte della corresponsabilità prevista dalle attuali normative, blocca inesorabilmen-te i pagamenti. Non importa se l’origine del male è

l’appaltatore che non onorando i suoi impegni non consente al subappaltatore di pagare a sua volta i contributi. L’appaltatore, in caso di DURC irregolare, avvalendosi delle attuali leggi, blocca tutti i pagamen-ti, decretando in questo modo la morte del subappal-tatore! Allora, noi, di andreottiana memoria, pensiamo male!! Vuoi vedere che questo è il meccanismo perfet-to per portare a casa le commesse anche sotto costo e pure guadagnarci?funziona così: l’appaltatore sottoscrive il contrat-to anche sottocosto; affida i lavori in subappalto, non necessariamente sottocosto, preferibilmente ad aziende con scarsa capacità finanziaria o trascinan-dole in questo stato; in corso d’opera l’appaltatore non rispetta le modalità di pagamento e magari preve-de anche in fase contrattuale clausole che imbrigliano il subappaltatore; ad un certo punto il subappaltatore si trova il DURC irregolare e di conseguenza il com-mittente passa dai ritardati pagamenti alla sospen-sione dei pagamenti concessa dall’attuale normativa; con i pagamenti bloccati il subappaltatore sospende i lavori. E’ la fine! A questo punto il subappaltatore non ha più via di fuga, pagamenti bloccati e contestazione per lavori interrotti con relativa richiesta di risarcimento danni. Ecco che miracolosamente la commessa, da sottocosto passa in attivo, a spese di chi ha lavorato. Storia di ordinaria follia legata a leggi inique. Allora noi, ancora una volta, chiediamo al mondo politico di fare propri i nostri problemi, spesso frutto di leggi profon-damente inique che vanno modificate o rifatte, non per difendere posizioni di comodo, che non abbiamo, ma per difendere il mondo produttivo sano, la vita stessa degli imprenditori onesti e dei loro collaborato-ri. E ancora una volta, a voce e testa alta, gridiamo: “politica, se ci sei, batti un colpo!!”

Ildebrando Lava

Ildebrando LavaPresidente

COME TI DISTRUGGO L’AZIENDA RISPETTANDO LE LEGGI

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INTERNAZIONALIZZAZIONE CONFARTIGIANATO INFORMA

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Claudia PolesInternazionalizzazione

[email protected]

CONTRIBUTI PER LO SVILUPPO E L’INNOVAZIONE DELL’IMPRESA Privilegiati dalla CCIAA di Venezia i temi dell’innova-zione, dell’economia della cultura e dell’accesso al credito. Il Bando è articolato nei seguenti inter-venti:

1. INTERVENTO – ASSET IMMATERIALI (periodo apertura: 31/03/2014 - 30/09/2014, Stanziamento 120.000,00 euro) - Viene finanziata l’elaborazione di un business plan strategico teso alla valorizza-zione degli asset immateriali dell’impresa quali risorse umane, proprietà intellettuale, capitale organizzativo e capitale relazionale.Contributo pari al 100% della spesa ammissibile per un massimo di 3.000,00 euro.2. INTERVENTO – ACCESSO AL CREDITO (Perio-do apertura: 31/03/2014 - 15/12/2014, Stanziamen-to 150.000,00 euro) - Sostenimento dell’accesso al credito con contributi in conto capitale su nuovi finanziamenti attivati nel 2014 finalizzati alla realizzazione di investimenti volti a conservare e svi-luppare l’attività e la competitività d’impresa.Contributo pari al 5% del finanziamento conces-so dall’istituto di credito, a copertura dell’inve-stimento ammesso ai benefici dell’intervento, per un massimo di 3.500,00 euro.3. INTERVENTO – PERCORSI CREATIVI (Periodo apertura: 31/03/2014 - 31/08/2014, Stanziamento 130.000,00 euro) - Sostenimento dello sviluppo creativo e culturale delle imprese attraverso pro-getti innovativi, culturali, creativi e di innovazione so-ciale. Saranno ammessi alla valutazione progetti riguardanti editoria, musica, cinema, radiotele-visione, videogiochi, architettura, moda, comu-nicazione.Contributo pari al 100% della spesa ammissibile per un massimo di 6.500,00 euro.

CONTRIBUTI PER LA VALORIZZAZIONE TER-RITORIALE ED IMPRENDITORIALE CONNESSE ALL’EXPO MILANO 2015 (Periodo apertura bando: 14/04/2014 - 30/06/2014, Stanziamento 400.000,00 euro) I progetti finanziati dalla CCIAA di Venezia dovranno essere elaborati sui seguenti ambiti: • Scienza e tecnologia per la sicurezza, la qualità am-bientale e la biodiversità• Innovazione della filiera agroalimentare• Cooperazione e sviluppo nell’alimentazione• Alimentazione: educazione, stile di vita e cultura• Turismo enogastronomico e culturalee dovranno produrre ricadute valorizzabili in occa-sione di Expo Milano 2015 “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” (Milano, 1 maggio – 31 ottobre 2015), in termini di:- ricerca e innovazione di prodotto/processo, con riferimento ai temi prioritari del Bando;- creazione di network operativi o promozionali a sostegno della competitività del sistema/set-tore di riferimento, oppure per la produzione di innovazione o valorizzazione della tradizione le-gata ad un settore, con riferimento ai temi prio-ritari del Bando;- marketing territoriale, ovvero promozione inte-grata del territorio a livello internazionale, trami-te iniziative che attraggano nuovi segmenti di turisti interessati a percorsi di consumo, che valorizzino la tradizione manifatturiera, insieme alla tradizione eno-gastronomica e alle mete turistico – culturali.- soluzioni per la valorizzazione e la fruibilità del-le mete di turismo minori e/o per la gestione o distribuzione dei flussi turistici connessi all’Ex-po su tutto il territorio della provincia di Venezia, al fine di attenuare l’impatto del grande evento sul centro storico della città di Venezia.Contributo pari all’80% delle spese ammesse ed effettivamente sostenute con un massimo di 30.000,00 euro.

L’Associazione intende offrire alle aziende che voglio-no iniziare a fare export ma che non hanno un impie-gato commerciale estero al loro interno UN UFFICIO COMMERCIALE ESTERO IN OUTSOURCING (all’esterno).Il servizio CONF-VOICE offre infatti alle imprese la possibilità di avere una persona a disposizione, se-condo gli orari dell’azienda, che risponde in lingua in-glese alle telefonate dei clienti esteri. In più, attivando il CONF-VOICE+, l’Azienda può gestire oltre le te-lefonate anche la corrispondenza e-mail con i clienti stranieri.

L’obiettivo è supportare le Aziende che iniziano ad internazionalizzare, fornendo delle competenze lingui-stiche necessarie per sostenere relazioni commerciali, senza necessità di investire in infrastrutture, risorse e tecnologie. Il costo dei servizi dipende dall’opzione scelta (Conf-Voice o Conf-Voice+) e varia a seconda del numero di telefonate ed e-mail ricevute dall’Azienda. Con l’at-tivazione tecnica dei servizi è prevista la formazione dello staff che seguirà la comunicazione per conto della Ditta.

L’UFFICIO EUROPAA DISPOSIZIONE DELLE AZIENDE

Info su contributi a fondo perduto e nuovi servizi per l’export

ATTENZIONE!A breve sarà pubblicato il bando attuativo ministeriale che regolerà le agevolazioni a fondo perduto per la digitalizzazione delle PMI, previste dal Decreto “Destinazione Italia”. Alcuni investimenti finanziati sa-ranno l’acquisto di software, hardware, soluzioni e-commerce e la formazione del personale nel campo delle ICT.

ATTIVATI NUOVI SERVIZI PER L’EXPORTIL CONf-VOICE e IL CONf-VOICE +

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INNOVAZIONECONFARTIGIANATO INFORMA

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Ennio GallettiResponsabile Area Organizzativa

Tecnica e Sindacale

L’etichetta è diventata negli ultimi anni lo strumento prioritario per informare i consumatori sui prodotti immessi in commercio. Concepita inizialmente per agevolare le prassi com-merciali e facilitare il libero scambio di merci, essa ha acquisito un progressivo valore ai fini della tutela dei diritti dei consumatori.In linea generale tutti i prodotti immessi nel mercato al consumo devono essere in possesso di etichet-te/istruzioni dalle quali il consumatore possa desu-mere informazioni utili al riguardo della “sicurezza” degli stessi, nonché capire la loro origine, compo-sizione ed essere a conoscenza di particolari eve-nienze/situazioni.Il campo normativo è vastissimo, si va dall’alimen-tare alla cosmesi, dal tessile all’elettronico, da gio-cattolo alla marcature CE, dai prodotti a contatto con la pelle ai fitofarmaci …In alcuni settori produttivi, ad esempio quello dell’a-limentare o dei cosmetici, la normativa comunitaria è piuttosto dettagliata ed impone agli operatori di riportare in etichetta una serie di indicazioni sulle caratteristiche commerciali del prodotto acquistato. Nella nuova normativa alimentare, che andrà in vi-gore a dicembre di quest’anno, sono previste an-che ulteriori norme sulla etichettatura nutrizionale e salutistica.In altri settori invece, ad esempio quello della moda (prodotti tessili, abbigliamento, calzature, pellette-ria) e in quello dei giocattoli, la normativa è meno dettagliata e questo favorisce le prassi commerciali che potrebbero ingenerare confusione nel consu-matore circa la vera origine o natura dei prodotti acquistati.Per i prodotti tessili si ricorda anche l’obbligatorietà dell’indicazioni delle modalità di lavaggio del capo, nonché della sua composizione. Altre categorie rientrano nella norma più generale

del Codice del Consumo che ha posto una rego-lamentazione per tutte le attività che influiscono sui processi decisionali del consumatore nel mercato, con riferimento non solo alle iniziative di educazione al consumo consapevole , ma anche a tutto il flusso delle informazioni commerciali che possono influen-zare o determinare la scelta di consumo. L’etichetta rappresenta uno degli strumenti più importanti che i consumatori hanno a disposizione per tutelarsi. La correttezza delle indicazioni e la chiarezza dei contenuti rappresentano i primi indicatori del-la serietà del produttore e, quindi, dell’affidabilità del prodotto acquistato nonché dell’immagine del Made in Italy all’estero. I risultati forniti dalle Autorità nazionali deputate ai controlli non sono rassicuranti ed evidenziano che continuano ad essere presenti sul mercato prodotti che forniscono al consumato-re indicazioni errate o ambigue creando al riguar-do false aspettative, oppure privi delle indicazioni di legge, in particolar modo su prodotti importati extra UE contraffati anche nelle indicazioni dell’eti-chettatura e del marchio CE, con utilizzo di mate-riali che possono anche nuocere alla salute.Queste prassi commerciali scorrette, contrarie al principio della diligenza professionale sancito dal Codice del Consumo, sono lesive dei diritti del consumatore.Azioni di vigilanza in merito sono sempre più diffuse ed intense al riguardo della presenza obbligatoria sui prodotti immessi nel mercato delle “notizie utili al consumatore”, nonché delle specifiche altre norme di filiera, compreso pittogrammi ( rappresentazioni grafiche) indicazioni di lotti e/o scadenze e/o avver-tenze “speciali”.Le sanzioni amministrative sono “pesanti” e com-minate a chi immette il prodotto nel mercato e contemplano anche il sequestro dei prodotti, anche con l’avvio alla distruzione. Si ricordano, in tal senso, recenti azioni di “repres-sione” dell’ufficio di Vigilanza Prodotti e Lotta alla Contraffazione della Camera di Commercio di Ve-nezia eseguite soprattutto con l’obiettivo di preveni-re la contraffazione dei prodotti e bloccare eventuali linee di produzioni estere, non sempre compatibili con la normativa europea.

Imprese e consumatori

OCCHIO ALLE ETICHETTE VIGILANZA E CONTROLLI SULLA “SICUREZZA” DEI PRODOTTI

PRINCIPALI NORME DI RIFERIMENTO:- Codice del consumo D.Lgs 206/2005 (linee generali)- L. 26 novembre 1973, n. 883 e successive modifiche ed integrazioni; (tessile)- D.Lgs. 22 maggio 1999, n. 194 e s.i.m.; (tessile)- Decreto Legislativo n.313 del 27.09.1991 (giocattoli)- Decreto Legislativo n. 115 del 17/03/1995 (giocattoli)- Decreto Legislativo n. 41 del 24.02.1997 (giocattoli)- Regolamento UE 1169/2011 (alimentare - NUOVO non ancora in vigore)- “Pacchetto igiene” ( alimentare vigente - Regolamenti (CE) 852, 853, 854, 882/2004, e Direttiva 2002/99)

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PRIMO PIANO CONFARTIGIANATO INFORMA

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Città metropolitana: si procede a testa bassa, come previsto da mesi, lasciando inalterato il confronto tra chi parla di novità assoluta e riforma irrinunciabile e chi sottolinea che di nuovo ci sarebbe ben poco. In breve, il riassunto. Poco più di un mese fa è stata approvata la legge Del Rio che abolisce le Province ed istituisce le città metropolitane. In realtà, il percorso che con-duce a questa legge inizia da lontano e precisamen-te dal 1990, anno in cui la riforma sull’ordinamento degli Enti locali stabiliva, per la prima volta, due livelli nell’Amministrazione locale: la Città Metropolitana e i Comuni. La svolta decisiva risale al 2001, con la rifor-ma del titolo V della Costituzione (art. 114), quando la Città metropolitana acquisì dignità costituzionale, diventando, a pieno diritto, uno degli Enti locali che costituiscono la Repubblica Italiana. Da allora, la Cit-tà Metropolitana è passata attraverso ostacoli di ogni genere, leggi di stabilità e modifiche costanti, fino ad un mese fa, quando l’iter si è stabilizzato: dal primo gennaio 2015, le Città Metropolitane saranno una re-altà, mandando in pensione le tradizionali province. Anche la loro struttura è definita, visto che il nuovo Ente amministrativo sarà costituito da Sindaco metro-politano (il sindaco del comune capoluogo), Consiglio metropolitano (Sindaco metropolitano e consiglieri) e Conferenza metropolitana (Sindaco metropolitano più sindaci dei comuni che aderiscono alla Città metropo-litana). Le funzioni amministrative saranno importanti, dalla pianificazione territoriale generale alle reti di ser-vizi, dalle infrastrutture ai servizi pubblici, dalla viabilità allo sviluppo economico, compresa l’opportunità di attingere a consistenti fondi europei. A questo punto, il futuro amministrativo dei territori che oggi appartengono alla provincia di Venezia è tut-to da definire, visto che ragionare di possibili vantaggi o svantaggi sembra, più che altro, un esercizio di de-magogia al posto di una reale analisi. Per esempio, la Regione Veneto ha presentato un ricorso alla Con-sulta, sostenendo che al cosiddetta “legge Del Rio”

sia anticostituzionale (ricorso ignorato dal governo che ha ritenuto il provvedimento del tutto costituzio-nale), mentre altre forze politiche hanno sottolineato le nuove opportunità offerte dalla Città Metropolitana. Le notizie di cronaca non aiutano nelle previsioni, visto che il governo della Città metropolitana del veneziano spetta al sindaco di Venezia, quindi a Giorgio Orso-ni, ma le recenti indagini giudiziarie sono destinate a cambiare completamente lo scenario.D’altronde è proprio lo squilibrio dei rapporti di for-za tra capoluogo e comuni metropolitani a suscita-re le maggiori perplessità tra le forze economiche, preoccupate che i cospicui finanziamenti provenienti dall’Europa (si parla di un miliardo di euro per ciascu-na Città metropolitana nei prossimi sette anni) finisca-no con il soddisfare le esigenze di Venezia e di Me-stre, “dimenticando” i destini dei 44 comuni compresi nell’area definita metropolitana. Domande che si è posta anche la Confartigianato di San Donà di Piave, organizzando, nell’aprile scorso, un incontro esplica-tivo sul futuro della Città metropolitana ed aprendo il dibattito tra gli associati. Ad aprile, Luciano falcier ha ricostruito l’iter della legge che ha condotto alla nasci-ta della Città metropolitana, mentre Andrea Cereser, sindaco di San Donà, ha evidenziato i tre obiettivi fon-damentali: fare economia e recuperare risorse attra-verso la collaborazione fra i comuni, migliorare i servizi esistenti e aumentare la competitività del territorio e delle imprese. Ad estate iniziata, la proposta di Confartigianato ha i caratteri dell’urgenza: è necessario organizzare un tavolo di confronto, assieme alla Conferenza dei Sin-daci, per comprendere esigenze e possibilità di tutti i comuni interessati e per collaborare allo Statuto della Città metropolitana (documento essenziale che andrà approvato entro il 31 dicembre 2014) ed evitare che un’affamata Venezia “si mangi tutta la torta”.

Aldo Trivellato

Aldo TrivellatoDirettore Responsabile

“Confartigianato Informa”

CITTA’ METROPOLITANA: CHI SEI?

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PRIMO PIANOCONFARTIGIANATO INFORMA

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Uno degli aspetti prioritari dell’economia italiana è co-stituito dal comparto agroalimentare, dall’enogastro-nomia, dal turismo e dall’artigianato di qualità, quello delle botteghe. È una questione di storia nazionale e di geografia del nostro paese, di tradizione e di voca-zione al legame con la terra e con la manualità. Sono cose che si insegnano nelle scuole, negli ITS (come quello di Jesolo) e nei Dipartimenti delle Università che si occupano di turismo, sono questioni che in Italia si ripetono da anni, nel tentativo di dare una concreta identità all’economia italiana. Sono gli stessi aspetti che avevano fondato l’idea dell’Expo 2015, l’esposi-zione universale interamente dedicata a questi com-parti produttivi, prima che iniziasse il triste balletto del-le tangenti. Questa idea di promozione del territorio, di rilancio e rinnovamento di un sistema economico stanco e moribondo, è all’origine del protocollo d’in-tesa che il 29 aprile scorso è stato siglato tra l’ammi-nistrazione comunale di Meolo, in carica in quei giorni, la società San Marco e la Confartigianato di San Donà di Piave. Il progetto Agrivillage, la cui analisi di sosteni-bilità finanziaria è attualmente in fase di studio, preve-de la creazione di un villaggio, nel territorio comunale di Meolo, dedicato alle eccellenze enogastronomiche, agroalimentari e artigianali, privilegiando le vere botte-ghe, del vetro, del ferro, del legno, eccetera, nonchè i reali piccoli produttori che fondano sulla qualità il prin-cipio essenziale della loro produzione. La tipologia del villaggio, almeno nei progetti, prevede di estendersi in circa 17 ettari, affiancando alle strutture fondamentali,

le botteghe, un albergo, un centro sportivo ed una fattoria didattica espressamente dedicata ai bambini. Sulla carta, l’ipotesi ha tracciato l’idea di un luogo che favorisca l’economia locale, nuova meta dei turisti che tradizionalmente scelgono le spiagge del litorale e le città d’arte, su tutte Venezia, favorendo il contatto di-retto tra i produttori e i fruitori del prodotto. Dal punto di vista occupazionale, le dichiarazioni fatte parlavano di una ricaduta sul territorio pari ad almeno 700 posti di lavoro. Anche l’apertura prevista mirava ad un’ovvia strategia: il 2015, ovvero la coincidenza con l’inaugu-razione dell’Expo di Milano. Il protocollo d’intesa, siglato con l’Associazione, pre-vede una periodica consultazione in merito allo svilup-po del progetto di quello che potrebbe essere il primo fra sei previsti parchi turistici, commerciali e produttivi in Italia, con le caratteristiche che abbiamo descritto, denominati Agrivillage. “Noi abbiamo creduto a que-sta ipotesi – commenta Ildebrando Lava – perchè ri-teniamo che possa davvero dare nuova linfa concreta al futuro economico e lavorativo del veneto orientale, visto che la ricaduta più positiva riguarderebbe pro-prio le aziende artigiane e la commercializzazione dei manufatti e dei prodotti tipici, enogastronomici, agro-alimentari ed artigianali, che da sempre caratterizzano i nostri paesi. È un’ipotesi che dal nostro punto di vista dovrebbe essere realizzata e sulla quale continu-iamo a credere”.

Monica CarrerSegretario

L’IDEA DELL’AGRIVILLAGE

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AMBIENTE CONFARTIGIANATO INFORMA

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TUTTE LE NOVITà DEL Sis.T.Ri

Vito MolinaroReferente Servizio Ambiente

Tel. 0421.335410

Con il Decreto del Ministero dell’Ambiente 24 aprile 2014, il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, ven-gono finalmente a cadere tutti gli obblighi inerenti al Sis.Tr.i. per le piccole imprese che occupano fino a 10 dipendenti. Restano, infatti, obbligati ad aderire al Sis.T.Ri i seguenti soggetti:1. Enti o imprese produttori di rifiuti speciali pericolosi da attività agricole e agroindustriali con più di dieci dipendenti.2. Enti o imprese con più di 10 dipendenti, produt-tori iniziali di rifiuti speciali pericolosi derivanti dalle at-tività di cui all’art. 184 del D.lgs. 152/06 comma 1, lettere:b) attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti che derivano dalle attività di scavo,c) lavorazioni industriali;d) lavorazioni artigianali;e) attività commerciali;f) attività di servizio;h) attività sanitarie.3. Enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali peri-colosi che effettuano attività di stoccaggio D15 o R13.

4. Enti o le imprese che effettuano la raccolta, il tra-sporto, il recupero, lo smaltimento dei rifiuti urbani nel-la Regione Campania.5. Enti o imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pe-ricolosi da attività di pesca professionale o acquacol-tura (D.Lgs 4/2012) con più di dieci dipendenti.

PER I SOGGETTI NON OBBLIGATI AD ADERI-RE AL SISTRI, E’ RIBADITO L’OBBLIGO DELLA TENUTA DEI REGISTRI DI CARICO E SCARICO E L’EMISSIONE DEI FORMULARI PER IL TRA-SPORTO DEI RIFIUTI.

Invitiamo quindi, tutte le aziende che non rientrano tra i soggetti obbligati e non intendano aderire vo-lontariamente al Sis.T.Ri., a rivolgersi all’Ufficio Am-biente dell’Associazione, (rif. Geom. Vito Molinaro tel. 0421335410) per una verifica della loro posizione (es. il calcolo esatto dei dipendenti nei casi limite) ed eventualmente, attivare le procedure di cancellazione e restituzione dei dispositivi (USB e/o Black Box).

“Bene per l’esclusione alle piccole imprese. Adesso bisogna procedere verso il superamento dell’attuale sistema”“La Confartigianato, assieme alle Associazioni di cate-goria che costituiscono R.E TE Imprese Italia, esprime grande soddisfazione per l’esclusione delle piccole imprese dal Sistri, a lungo richiesta e ora, finalmen-te ottenuta. Il decreto “semplificazioni” cancella l’as-surda equiparazione negli adempimenti sui rifiuti tra un piccolo artigiano o commerciante e un’impresa di maggiori dimensioni. Adesso, però, occorre prose-guire verso il definitivo superamento dell’attuale siste-ma di tracciabilità, che complica inutilmente l’attività delle imprese, in particolar modo quelle del trasporto e della gestione dei rifiuti”. Questo è il commento di Confartigianato sul decreto che prevede l’esclusione dal Sistri per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi fino a 10 dipendenti. L’esclusione delle imprese di piccola dimensione dal sistema era un atto atteso, visto che lo stesso Mini-stero aveva riconosciuto la validità delle argomenta-zioni portate ai tavoli tecnici dalla nostra Associazione.

L’impegno di Confartigianato non è però concluso con questo provvedimento, il quale, da solo, non basta a far mutare il giudizio profondamente negativo sulle attuali disposizioni del Sistri che ha dimostrato trop-pe criticità e inefficienze che sono causa di pesanti e onerosi adempimenti. Per questo Confartigianato auspica di poter affrontare, nei prossimi incontri, la questione Sistri nella sua globalità, a cominciare dalla possibilità di escludere anche i piccoli trasportatori e i piccoli gestori. In particolare, sulla questione, il Presidente di Con-fartigianato Giorgio Merletti, riconosce il coraggio e la sensibilità mostrati dal Ministro dell’Ambiente Galletti che, proprio con la nostra Associazione, si era impe-gnato a escludere artigiani e piccole imprese dall’ap-plicazione di un sistema inutilmente complesso e one-roso, mantenendo, con coerenza, l’impegno assunto. “Ora – aggiunge Merletti – è necessario rottamare definitivamente il Sistri che, in questi anni, a 300.000 imprese italiane, è costato 250 milioni di euro a fronte di un sistema che non ha mai funzionato”.

fonte: comunicato stampa “R.E TE Imprese Italia”

ESCLUSI TUTTI I PRODUTTORI DI RIFIUTI PERICOLOSICHE OCCUPANO FINO A 10 DIPENDENTI

CONFERMATA L’ESCLUSIONE PER TUTTA LA FILIERA DEI RIFIUTI “NON PERICOLOSI”

IL COMMENTO DELLA CONFARTIGIANATOSUL DECRETO “SEMPLIFICAZIONI” SIS.TR.I.

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SICUREZZACONFARTIGIANATO INFORMA

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Roberto MazzardisReferente Servizio Sicurezza

Te. 0421.335430

Nel settore della cantieristica la probabilità di subire un controllo da parte degli SPISAL o DPL è assai elevata, visto che purtroppo di cantieri aperti ce ne sono sem-pre di meno. Una delle prime cose che chiedono alle imprese, durante il controllo, è la formazione dei la-voratori, ai fini della sicurezza, e l’esibizione del Piano Operativo di Sicurezza P.O.S. (completo degli allegati previsti). I lavoratori devono aver fatto le 16 ore di corso sulla sicurezza (4 di base + 12 di specifica) in base all’Accordo Stato Regioni del 21/12/2011. Lavo-rare nei cantieri con lavoratori senza formazione non è più accettabile, e in caso di controllo, sarà elevata una sanzione che prevede l’arresto da due a quattro mesi o l’ammenda da 1.315,20 a 5.699,20 euro (non ci sono più scusanti) e con risvolti di natura penale. Nel caso di un infortunio (se supera i 40 giorni di in-validità quasi sicuramente avrete il controllo in azien-da\cantiere – anche a posteriori), oltre alle sanzioni di cui sopra si aprirà un procedimento penale, presso la Procura della Repubblica, per lesioni colpose, che alla fine comporterà un’ulteriore sanzione pecuniaria di migliaia di euro, oltre alla fedina penale “macchiata” dall’eventuale condanna (con rischio di inibizione alla

partecipazione degli appalti pubblici). Come Associa-zione constatiamo che ancora troppe aziende non hanno formato i propri lavoratori (si ha un tempo mas-simo di 60 giorni dalla data di assunzione). Aziende che rischiano quotidianamente le conseguenze che abbiamo descritto e che si rivolgono in Associazio-ne solo dopo l’infortunio, oppure dopo aver avuto il controllo e il relativo verbale con le pesanti sanzioni. Riteniamo che non abbia più senso rischiare queste conseguenze, visto che i corsi di 16 ore sono finan-ziati con 9 euro all’ora, per ogni lavoratore, dall’EBAV (quindi sono quasi gratuiti), mentre per le aziende iscritte in CEAV sono totalmente gratuiti. Inoltre, se si usano attrezzature di lavoro specifiche (gru da can-tiere, escavatori, terne, piattaforme elevabili, carrelli elevatori, gru su camion) chiunque li utilizza, quindi anche i titolari dell’azienda, devono essere formati con i corsi teorici e pratici previsti dall’Accordo Stato Regioni sulle Attrezzature di lavoro del 12/03/2012. Per ulteriori informazioni ed iscrizioni ai corsi chiamare l’Ufficio Sicurezza.

PER EVITARE LE SANZIONI LA fORMAZIONE DEI LAVORATORI È INDISPENSABILE!

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FISCALE CONFARTIGIANATO INFORMA

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La nuova IUC, introdotta dal Governo Letta e con-fermata dall’attuale Governo Renzi, si compone di 3 distinte imposte: - l’IMU relativa alla componente patrimoniale: a cari-co del possessore; - la TASI tributo sui servizi indivisibili: a carico del possessore/utilizzatore dell’immobile; - la TARI tassa sui rifiuti (in luogo della TARES): a carico dell’utilizzatore.L’istituzione della IUC non ha portato modifiche alla disciplina per l’applicazione dell’IMU che pertanto ri-mane la stessa.Abitazione principale: anche se dal 2014 l’IMU non è più dovuta sull’abitazione principale e relative perti-nenze (a esclusione delle categorie A/1, A/8 e A/9), su di essa va pagata la TASI.Anche le aree edificabili sono soggette alla TASI, mentre sono esclusi i terreni agricoli.L’imposta è dovuta dal proprietario e dall’utilizzatore dell’immobile (ad es. locatario, comodatario, usufrut-tuario) nella misura variabile, per il 2014, dall’1 per mille al 2,5 per mille e avrà la stessa base imponibile dell’IMU. I Comuni potranno prevedere delle detrazio-ni e/o esenzioni simili a quelle previste per l’abitazio-ne principale e relative pertinenze, come avvenuto per l’IMU. Come detto, la base imponibile ai fini del calcolo della TASI è la stessa considerata ai fini IMU e cioè la rendita catastale rivalutata, moltiplicata per il coefficiente stabilito, a cui va applicata l’aliquota dell’1 per mille (aliquota base) ovvero quella deliberata dal Comune, in quanto l’ente può ridurre o azzerare l’aliquota o aumentarla (con il tetto massimo del 2,5+0,8 per mille per il 2014). In generale, il calcolo dell’imposta risulterà tutt’altro che agevole, non solo perché nel caso degli affittua-ri, ad oggi, non è ancora chiaro quale percentuale

dell’imposta dovranno pagare, ma anche perché non sempre i conduttori conoscono la rendita catastale dell’immobile, di cui hanno la detenzione (l’obbligo di indicare i dati catastali nel contratto di locazione è sta-to infatti previsto per i contratti registrati dal 1° luglio 2010). Il recente D.L. “Salva Roma-Ter” ha modificato la precedente norma, prevedendo per il pagamen-to della TASI le medesime scadenze dell’IMU (16 giugno per la prima rata e 16 dicembre per la seconda), il che significa che il 16 giugno e/o il 16 dicembre si pagheranno contemporaneamente IMU + TASI. Per il 2014 sono due le casistiche che si pos-sono riscontrare:- se le delibere sono state inserite sul sito ministeriale www.finanze.it entro il 31 maggio 2014, tutti i con-tribuenti saranno tenuti ad eseguire il versamento del 16 giugno sulla base delle delibere;- se invece la delibera non dovesse risultare pubbli-cata entro il 31 maggio 2014, occorre operare un’ul-teriore distinzione: le abitazioni principali godono di un differimento dei termini di versamento al 16 dicem-bre 2014, mentre su tutti gli altri immobili (seconde case, i capannoni, i negozi, gli uffici e aree edificabili) i contribuenti saranno tenuti ad eseguire il pagamento dell’acconto di giugno applicando l’aliquota dell’1 per mille, per poi versare il conguaglio a dicembre, sulla base delle aliquote adottate dai comuni. Per il paga-mento, in alternativa al bollettino di conto corrente po-stale, sarà possibile utilizzare il modello F24. Nessuna novità invece per la TARI (componente rifiuti), tributo che graverà anche sugli inquilini, che resta commisurato ai metri quadri e al numero degli abitanti, secondo le regole già previste per la Tares, con la possibile istituzione di una tariffa puntuale come facoltà dell’ente comunale.

Fabrizio BoatoVice Responsabile

Area fiscale

CAMBIANO NOME… MA RESTANO SEMPRE TASSE!

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LAVOROCONFARTIGIANATO INFORMA

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Il tanto atteso “Jobs act” ((Decreto Legge n. 34 del 21 marzo 2014), è stato approvato dal Governo Renzi e quando sarà pubblicato questo articolo sarà già stato approvato dal Parlamento.Diverse sono le novità contenute nel provvedimento ma molte sono anche le criticità che il nuovo testo solleva. Va innanzi tutto detto che la riforma riguarda esclusivamente il contratto a tempo determinato con esclusione quindi di tutte le altre tipologie contrattuali.Premesso ciò, scendiamo nei dettagli e vediamo se riusciamo a vederci chiaro.In primo luogo la nuovo disciplina, salvo sorprese dell’ultima ora, prevede un numero di proroghe non superiore a 5 (originariamente erano otto), mentre la vecchia normativa ne contemplava solo una.Ma la novità più importante è un’altra. Essa ri-guarda il fatto che il nuovo contrat-to a termine non necessità più delle cosiddette cau-se giustificatrici che erano invece obbligatorie per il vecchio contratto.Invero, l’aspet-to più innovativo della riforma è l’estensione della cosiddetta acausalità. Ciò significa che nel contratto a tempo determinato non sarà più necessario indicare i motivi (la causale giustificativa) per il quali si procede all’assunzione del lavoratore ( motivi sostitutivi, orga-nizzativi, produttivi).Viene così estirpato sul nascere il rischio di contenzio-si (numerosi in verità) tra lavoratore e datore di lavoro in ordine alla reale sussistenza della causa generatrice del rapporto a termine.Rimangono invece in vigore i limiti di carattere formale (il termine di durata deve risultare da atto scritto), di carattere temporale (la durata del rapporto non può

superare i 36 mesi) e i limiti di intervallo tra un contrat-to a termine e un altro che devono essere rispettati tra il medesimo datore di lavoro e lavoratore (10 giorni per i contratti aventi una durata inferiore a 6 mesi e 20 giorni per i contratti aventi una durata superiore a 6 mesi).Va infine detto che tutte queste novità varranno solo per i neoassunti, mentre i vecchi contratti a termine rimarranno disciplinati dalla vecchia normativa fino alla loro naturale scadenza!Questo in sintesi il “jobs act” di matrice renziana (quel-lo di Barak Obama era tutt’altra cosa) che tanto ha occupato l’attenzione dei media.Poca cosa, si dirà; in effetti, a parere di chi scrive,

questo provvedi-mento ha deluso molte aspettative.Se l’obbiettivo era ed è quello di ridurre la disoccu-pazione (soprat-tutto giovanile) in un Paese che ne-gli ultimi anni ha raggiunto record da incubo, allo-ra siamo davvero fuori strada. Infat-ti, il decreto Renzi non fa nulla, salvo togliere alcune re-strizioni, che per altro erano facil-

mente eludibili, per rendere più allettante l’assunzione dei lavoratori.Invero è ormai un dato assodato che ciò che davvero frena la volontà da parte di molte aziende di assumere nuovi lavoratori è proprio il cuneo fiscale o costo del lavoro che oramai ha superato la soglia critica dell’in-sostenibilità.fino a quando non si provvederà a ridurre drastica-mente il suddetto costo, pensare di poter ridurre la disoccupazione solo applicando maggiore flessibilità al mercato del lavoro è pura illusione.

Collegati al sito www.artigianisandona.it

UNA VETRINA DI OPPORTUNITà PER GLI ASSOCIATI

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Nicola BeccariCoordinatore Area Lavoro

IL NUOVO CONTRATTO A TERMINELE NOVITà E LE PROBLEMATIChE RELATIVE AL DECRETO “JOBS ACT”

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CATEGORIE CONFARTIGIANATO INFORMA

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COSA SONO I GAS FLUORURATI?Nel quadro del protocollo di Kyoto l’Unione europea si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di gas ad ef-fetto serra. I principali gas sono: biossido di carbonio (CO2), metano (Ch4), protossido di azoto (N2O) e tre gruppi di gas fluorurati (i cosiddetti f-gas): idrofluoro-carburi (hfC), per fluorocarburi (PfC) ed esafluoruro di zolfo (Sf6). Il parlamento Europeo ha adottato il re-golamento (CE) n. 842/2006 su taluni gas fluorurati ad effetto serra. Tale regolamento stabilisce i requisiti specifici per le varie fasi dell’intero ciclo di vita dei gas fluorurati, dalla produzione sino a fine vita.

COME è APPLICATO IL REGOLAMENTO 842/2006 IN ITALIA?Il Presidente della Repubblica ha emanato il Decreto Presidenziale n.43 in vigore dal 5 maggio 2012, dove prevede l’istituzione del Registro Telematico Naziona-le fgas che ha lo scopo di censire tutte le aziende e gli operatori che nell’esercizio della loro attività manipo-lano gas fluorurati, imponendo la certificazione delle persone e delle imprese.

QUALI SONO LE TIPOLOGIE DI IMPRESE INTE-RESSATE A QUESTA NORMATIVA?Esistono diversi soggetti obbligati all’iscrizione al Re-gistro telematico nazionale tra cui:- Le persone e le aziende che operano su apparec-chiature fisse di refrigerazione e di condizionamento d’aria e pompe di calore;- Le aziende che operano su impianti fissi di protezio-ne antincendio ed estintori;- Le aziende che si occupano di recupero dei gas fluorurati.

CHE COSA DEVONO FARE LE AZIENDE PER METTERSI IN REGOLA?Le imprese devono impiegare personale certificato in numero sufficiente da coprire il volume di attività previsto. Il patentino Personale viene rilasciato da un organismo di certificazione dopo il superamento di un esame (teorico e pratico).Inoltre l’impresa deve effettuare la Certificazione Aziendale ossia è chiamata a predisporre un Piano

della Qualità atto a dimostrare il rispetto dei requisiti stabiliti dal Regolamento CE 842/2006, specificata-mente previsti dal Reg CE n. 303/2008.Per Piano della Qualità, come definito dalla norma UNI ISO 10005, si intende un documento che precisa le particolari modalità operative, le risorse e le sequenze delle attività relative alla qualità di un determinato pro-dotto, progetto o contratto,Inoltre l’azienda deve dimostrare il possesso di una serie di strumenti di misura ed attrezzature per svol-gere le attività di installazione, manutenzione e ripa-razione.L’azienda, se non ha effettuato l’iscrizione al registro telematico da aprile ad ottobre 2013, deve iscriver-si dopo aver conseguito la certificazione aziendale e personale.Mentre il Patentino Personale è valido per 10 anni, la certificazione aziendale dura 5 anni ed è soggetta ad una sorveglianza annuale da parte dell’Ente di Certi-ficazione.La nostra Associazione fornisce il servizio di consu-lenza, Check up aziendale, redazione del Piano della Qualità, accompagnamento durante l’audit e pos-sibilità di assistenza per le successive verifiche. Per informazioni chiamare l’Uff Categorie Sonia Cibin 0421.335420

QUALI SONO I RISCHI CHE CORRONO QUESTE TIPOLOGIE DI IMPRESE?Le aziende che non hanno ottemperato ai requisiti previsti dal Regolamento non potranno più esercitare la propria attività di manutenzione ed installazione di impianti di condizionamento. Ci sono delle importanti sanzioni (fino a 100.000 euro) in capo sia all’installatore/manutentore (persona fisica ed azienda) sia al proprietario dell’impianto di condi-zionamento.

Sonia CibinVice Segretario

GAS FLUORURATIOBBLIGO DI CERTIFICAZIONE PER LE AZIENDE CHE OPERANO

SU APPARECCHIATURE FISSE DI REFRIGERAZIONEE DI CONDIZIONAMENTO D’ARIA E POMPE DI CALORE

Le opportunità nel sito www.artigianisandona.it

FINANZIAMENTI CONTRIBUTI ED AGEVOLAZIONI ALLE IMPRESE

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VITA ASSOCIATIVACONFARTIGIANATO INFORMA

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LA CONFARTIGIANATOALLA FIERA DEL ROSARIO

FACCIA A FACCIACON I CANDIDATI

GLI ARTIGIANI ANAPDA PAPA FRANCESCO

Ci sono importanti novità per gli associati della Con-fartigianato e per la tradizionale esposizione nell’area fieristica di Via Pralungo, durante i giorni della fiera del Rosario (sabato 4, domenica 5 e lunedì 6 ottobre). La prima notizia consiste nel fatto che l’ingresso per i visitatori nell’area fieristica quest’anno sarà completa-mente gratuito. Inoltre, la Confartigianato di San Donà e la San Donà Servizi S.r.l. hanno organizzato, all’inter-no dei capannoni dell’area fieristica, due aree a tema per gli associati Confartigianato. La prima, dal nome significativo di “Casa Buona”, sarà completamente dedicata al comparto casa e dedicata all’edilizia che

sappia guardare al futuro, con specifico riguardo ai temi della sostenibilità ambientale, del risparmio ener-getico e della riqualificazione energetica degli edifici vecchi e nuovi. La seconda area, “Artigianato in fie-ra”, sarà destinata alle altre categorie e a tutti gli altri settori artigiani, aprendo una corsia preferenziale con prezzi ridotti. Gli artigiani associati alla Confartigiana-to potranno, infatti, godere dell’esenzione dalla quota di partecipazione ed usufruire di prezzi agevolati per l’affitto degli stand. Per informazioni contattare la dot-toressa Sonia Cibin (0421.335420).

Seguendo una consuetudine inaugurata nel 2011, la Confartigianato di San Donà, anche per le recenti elezioni amministrative, ha organizzato i “faccia a fac-cia” con i candidati sindaci, chiamati a confrontarsi rispetto ad alcune questioni di primaria rilevanza nei rispettivi territori comunali. Un’iniziativa ritenuta uti-

le e salutata con successo, come dimostra la folta partecipazione di pubblico negli incontri di Ceggia (nella foto) e di fossalta di Piave. Probabilmente per ragioni di strategia politica, all’incontro di Meolo si è invece presentata solamente la candidata dei Cinque Stelle e l’assenza degli altri pretendenti alla carica di sindaco ha reso impossibile il confronto e l’incontro è stato, quindi, annullato. La formula, già collaudata nelle precedenti elezioni amministrative, si è ripetuta in maniera uguale nei tre comuni del sandonatese, im-pegnati, quest’anno, nel rinnovo degli organismi am-ministrativi: le delegazioni degli artigiani si sono riunite per preparare alcune domande relative ai problemi dei cittadini e dei comparti artigianali. Domande che sono poi state sottoposte in anticipo ai candidati sin-daci, chiedendo loro di formulare possibili risposte e proposte concrete.

Circa sessanta artigiani anziani del Gruppo Anap del Mandamento di San Donà di Piave si sono recati a Roma dal 16 al 19 marzo 2014. Giorni pieni ed intensi in cui è stato possibile visitare la Villa d’Este a Tivoli, il monumentale Colosseo, i fori Imperiali, la Capella Si-stina, la Basilica di Santa Maria Maggiore, Piazza Na-vona, Piazza di Spagna, la fontana di Trevi, Galleria Borghese e la Sede della Confartigianato Nazionale. Il mercoledì 19 Marzo, festa di San Giuseppe Lavorato-re patrono degli artigiani, il gruppo ha presenziato con entusiasmo all’udienza papale.

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San Donà di PiaveVia Perugia, 2

Tel. 0421 3351Fax 0421 335444

JesoloVia E.Borsanti, 11 Tel. 0421 951388Fax 0421 335522

EracleaVia Roma, 20/b

Tel. 0421 232636Fax 0421 335544

Quarto d’AltinoPiazza San Michele, 47 N/2

Tel. 0422 823105Fax 0422 826301

Torre di MostoVia Roma, 31

Tel. 0421 325655Fax 0421 326546

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