“Cicli economici e saldi
finanziari”
Obiettivi
Delineare il fenomeno dei “cicli economici”.
Introdurre il concetto di saldo finanziario e ruolo degli intermediari nel favorire il matching
tra settori in avanzo e disavanzo finanziario.
I “cicli economici”
L’equilibrio economico di un sistema non è statico ma dipende dalla continua
contrapposizione (sequenza) di situazioni di disequilibrio in movimento, con una condizione
mediana di stabilità
La produzione di beni e servizi di un Paese fluttua intorno ad una tendenza di fondo, con
fasi di crescita e di contrazione
I “cicli economici”
Ciascun ciclo economico si articola in fasi generali di espansione seguite da fasi di
recessione e contrazione ugualmente diffuse, poi seguite da riprese che confluiscono nella fase di
espansione del ciclo successivo
Tali sequenze sono ricorrenti ma non periodiche (altrimenti sarebbero prevedibili)
La loro durata è variabile e va da 1 a 10-12 anni
I “cicli economici”
I comparti e settori produttivi reagiscono in maniera difforme al trend generale
dell’economia, sono pertanto definiti:
ciclici, anticiclici e pro-ciclici
Ciascuna congiuntura economica è differente dalle altre e, pertanto, anche le misure e i rimedi adottati non sono replicabili con i
medesimi risultati
I “cicli economici”
Caratteristiche individuabili di un ciclo economico:
Tendenza di fondo (trend)
Una componente ciclica (congiuntura)
Una componente stagionale
Una componente accidentale (movimenti imprevedibili)
I “cicli economici”
Fasi tipiche del ciclo economico:
Recessione (almeno due trimestri consecutivi negativi)
Ripresa (breve fase di inversione di tendenza dopo una recessione o rallentamento)
Espansione (fase di crescita fino al massimo del ciclo)
Rallentamento (fase in cui la crescita della produzione decelera)
I “cicli economici”
Il trend è graficamente rappresentato dalla linea che intercetta le diverse fasi congiunturali, segnando i passaggi da ripresa a espansione e da rallentamento a recessione
I “cicli economici”
Con riferimento all’analisi temporale del ciclo economico:
Ampiezza di una fase (differenza di livello tra due punti di svolta successivi), dell’intero ciclo (somma delle variazioni tra minimo iniziale e massimo successivo e tra questo ed il minimo finale)
Durata e alternanza (distanza temporale tra il max di due cicli successivi)
I “cicli economici”
I “cicli economici”
Con riferimento alla durata del ciclo economico:
Diffusione generalizzata (verificarsi di una fase di espansione/recessione che riguarda un novero ampio di attività economiche)
Ricorrenza delle alternanze (senza poter parlare di periodicità)
Profilo (forma che assume il ciclo, che può differenziarsi per durata, pendenza, ritmo)
I “cicli economici”
Per effetto della globalizzazione, negli ultimi anni si è registrata una crescita della sincronia dei cicli dei diversi Paesi industrializzati, con con conseguente ampliamento delle oscillazioni congiunturali
I “saldi finanziari settoriali”
Due importanti obiettivi del sistema finanziario:
Favorire gli scambi generando moneta, garantendo le transazioni
Contribuire al trasferimento delle risorse finanziarie tra gli operatori economici
Obiettivo strategico di lungo periodo degli intermediari finanziari:
Soddisfare al meglio le differenze comportamentali in campo finanziario della propria clientela
I “saldi finanziari settoriali”
Due elementi per comprendere al meglio la struttura ed il funzionamento dei mercati finanziari:
L’oggetto dello scambio (i saldi finanziari)
Gli attori dello scambio (i settori istituzionali)
I “saldi finanziari settoriali”
Le famiglie
I “saldi finanziari settoriali”
economia
Lavoro e capitale
Reddito
consumo
risparmio
Circuito reale
imprese
I “saldi finanziari settoriali”
Produzione e vendita di beni e servizi
Investimenti
Lo Stato
I “saldi finanziari settoriali”
economia
Erogazione
di servizi pubblici
Imposizione fiscale
(indiretta e personale)
I “saldi finanziari settoriali”
Dal lato della domanda aggregata (Y), il reddito può essere destinato o a finanziare i consumi (C) o ad essere risparmiato (S) Y = C + S
Dal lato della offerta aggregata (PIL), la stessa può essere destinata alla produzione di beni e servizi di consumo (C) o verso investimenti in attività reali (I) PIL = C + I
Equazione di un’economia chiusa (in equilibrio):
PIL = Y = C + I = C + S S = I
I “saldi finanziari settoriali”
Tale condizione (S = I), che caratterizza il sistema nel suo complesso e in situazione di equilibrio, non si verifica necessariamente per le singole unità economiche.
Es. una famiglia può destinare parzialmente il proprio risparmio all’acquisto di beni d’investimento. Il differenziale tra la quantità di risparmio investito viene definito saldo finanziario (S – I). Tale quantità può essere positiva (S > I), negativa (S < I) o nulla (S = I).
I “saldi finanziari settoriali”
Tale condizione è possibile per l’esistenza del circuito finanziario, dove:
I prestatori di capitale e lavoro ricevono stipendi e rendite finanziarie (interessi e dividendi) e utilizzano il loro risparmio in forma di credito e partecipazione al capitale d’impresa.
I “saldi finanziari settoriali”
In termini tipicamente contabili, gli stock accumulati a fine periodo ad es. da una famiglia sono:
In termini di impieghi, investimenti in attività reali (es. abitazione) e in attività finanziarie (titoli, depositi bancari, ecc.)
In termini di fonti, risparmio cumulato nel tempo (patrimonio) e indebitamento acceso e in essere (passività finanziarie)
I “saldi finanziari settoriali”
Pertanto l’investimento in attività reali e finanziarie è reso possibile dal patrimonio posseduto e dall’indebitamento (in formula): AR (attività reali) + AF (attività finanziarie) = P (patrimonio) + PF (passività finanziarie)
In termini di flusso:
I + ΔAF = S + ΔPF
quindi
S – I = ΔAF - ΔPF = SF (SALDO FINANZIARIO)
I “saldi finanziari settoriali”
Considerata la possibilità di effettuare disinvestimenti (vendite) e riduzioni delle passività finanziarie (rimborsi) l’equazione è la seguente:
I + ΔAF + rimborsi (- ΔPF) = S + ΔPF + vendite (- ΔAF – ΔAR)
Settori istituzionali
Sistema Europeo dei conti 1995 (SEC95): “raggruppamenti di unità istituzionali che
manifestano autonomia e capacità di decisione in campo economico-finanziario e che, fatta
eccezione per le famiglie tengono scritture contabili separate”
Famiglie
Imprese non finanziarie
Pubblica Amministrazione
Estero
Istituzioni finanziarie
Settori istituzionali
Classificazione per omogeneità di comportamento:
Famiglie, abitualmente in condizione di avanzo finanziario
Imprese non finanziarie, sistematicamente in condizione di disavanzo finanziario (assuntrici di
debito)
Pubblica Amministrazione in condizione di disavanzo finanziario (deficit), spesa pubblica
maggiore delle entrate
Settori istituzionali
Classificazione per omogeneità di comportamento:
Estero, dipende dalla saldo della bilancia dei pagamenti
Istituzioni finanziarie, dedite a raccogliere, trasformare e impiegare, secondo modalità
mutevoli nel tempo e nello spazio le disponibilità finanziare degli operatori.
Settori istituzionali
Da quanto fin ora detto risultano evidenti gli stretti legami tra sistema reale e sistema finanziario.
Le quattro grandezze esaminate:
S + ΔPF = I + ΔAF
Sono direttamente influenzate:
Modello distribuzione dei redditi
Politica di finanza pubblica e sistema fiscale
Andamento del ciclo economico
Sistema previdenziale pubblico e privato
Settori istituzionali
In Italia i dati relativi ai Settori istituzionali sono rinvenibili nella Relazione Annuale della Banca
d’Italia.
Dalla sua lettura si rileva che la somma dei saldi dei vari settori istituzionali, in ciascun anno, è
sempre uguale a zero, a conferma che, a livello aggregato è vera l’uguaglianza
S = I
Settori istituzionali
Il trasferimento di risorse può avvenire:
Nello spazio, dando origine alla moneta quale mezzo di pagamento;
Nel tempo, dando origine ad operazioni di credito;
Tra unità appartenenti ad un medesimo settore;
Tra unità appartenenti e settori diversi, mediante l’emissione di titoli di debito/credito o, più comunemente, attraverso gli intermediari
finanziari.
Intermediari e raccordo fra flussi
Il trasferimento può dare origine a due circuiti:
Il circuito diretto (i mercati, paradigmaticamente la Borsa);
Il circuito indiretto che richiede l’esistenza degli intermediari finanziari.
Intermediari e raccordo fra flussi
Principali caratteristiche degli intermediari finanziari:
Finanziare le imprese;
Consentire di colmare il gap di conoscenze;
Sopportare l’onere di eventuali ritardi nello sviluppo di un sistema economico;
Finanziare i cambiamenti dell’economia reale;
Promuovere la standardizzazione degli impieghi, pur considerando la varietà delle esigenze e delle
propensioni al rischio dei risparmiatori.
Intermediari e raccordo fra flussi
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