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La costruzione di fiducia nella comunicazione mediata: il caso

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Formazione e cultura tecnologica

Prof.ssa Ornella de Sanctis

Moderatore: Moderatore: Prof.ssa Prof.ssa MariaMaria D’AmbrosioD’Ambrosio

A cura di Carlo di LorenzoA cura di Carlo di LorenzoMatr. 020001317Matr. 020001317

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• L’oggetto dell’indagine

• Obiettivo

• Target di riferimento

• Conclusioni

• Approfondimenti

• Home

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Conclusioni• L’esperienza di eBay ci suggerisce due

considerazioni:• 1) il problema della fiducia nelle transazioni sulla

rete può essere positivamente risolto, sia attraverso il contributo dei singoli componenti la comunità, sia attraverso una gestione oculata della piattaforma, che va costantemente implementata non solo di garanzie “dichiarate”, ma soprattutto sperimentate nel concreto.

• La limitatezza imposta dal medium diviene un problema solo se si continua a ragionare in termini “tradizionali” e non si accetta il fatto che la rete favorisce il consolidamento di un modello culturale e di valori che, nella realtà delle relazioni sembrano invece stentare ad imporsi.

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A proposito della cultura…“La cultura è costituita dall'insieme d’abitudini,

costumi, pratiche, saper fare, saperi, regole, norme, divieti, strategie, credenze, idee, valori, miti, che si perpetua di generazione in generazione, si riproduce in ciascun individuo, genera e rigenera la complessità sociale” [1]

[1] Cfr. E.Morin, I sette saperi necessari all’educazione del futuro, Milano, Cortina editore, 2001. Citato nella

dispensa Modulo 1> Unità 5> Ruolo formativo della cultura

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I valori della Community di• Crediamo che le persone siano fondamentalmente

buone. • Crediamo che ognuno di noi possa dare il proprio

contributo. • Crediamo che un ambiente onesto e aperto possa

spingere le persone a comportarsi al meglio delle loro possibilità.

• Crediamo nel rispetto delle singole persone e della loro individualità.

• Crediamo nell'incoraggiare i nostri utenti a trattare gli altri come vorrebbero che gli altri trattassero loro. Informazioni sui valori della Community...

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Target di riferimento• Gli utenti potenziali della comunità di e-Bay, cui dimostrare che

l’impiego di questo strumento è sicuro ed efficace• Mancando la possibilità di accedere ai dati personali degli utenti

non è possibile definire con precisione “scientifica” il profilo degli utenti attuali di e-bay. Tuttavia, la disamina delle comunicazioni presenti nella sezione “il salotto di ebay” potrà dare indicazioni utili in questo senso. In particolare, i contenuti dei messaggi, il registro linguistico adottato, gli stessi indirizzi di posta elettronica sono alquanto significativi in questo senso. Da una prima lettura si dedurrebbe che, tendenzialmente, il pubblico abituale di e-bay (almeno quello che partecipa ai forum) è costituito da giovani nati intorno agli anni ’70, di media cultura e con una certa propensione verso il consumo voluttuario, in particolare di tecnologie. Non manca una fetta rappresentata da collezionisti (di oggetti di genere vario, dai vecchi strumenti musicali ad oggetti d’antiquariato) ed in questo caso l’età media (tra i 30 e i 40 anni) potrebbe essere anche più avanzata.

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Il forum di

• “Nell’approccio interazionista il concetto di forum è fondamentale: esso è il luogo di scontro e di cooperazione fra mondi sociali” (P. Flichy, L’innovazione tecnologica, Milano, Feltrinelli, 2001,p. 121)

• Nel forum di e-Bay sembra prevalere il concetto di cooperazione. Queste le sezioni proposte: – Forum di Aiuto e delle categorie – Forum di aiuto– Il salotto

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Obiettivo• Comprendere come si articoli, nell’artefatto

culturale determinato da Internet, il problema della fiducia nella definizione degli scambi in rete.

• Dimostrare che la fiducia, da valore “etico”, si trasforma attraverso la rete in prodotto di un’intelligenza collettiva

• Riflettere su quanto le nuove tecnologie di scambio (di cui eBay rappresenta un esempio vincente) saranno in grado di generare la diffusione di nuovi modelli di organizzazione

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L’intelligenza collettiva• All’intelligenza collettiva Pierre Lévy, ha dedicato un libro nel quale, tra l’altro, offre

una definizione esaustiva del concetto:• “Credo che le nuove tecnologie di comunicazione e, in particolare, le tecniche di

comunicazione su supporto digitale aprano prospettive completamente nuove. Quello che tento di fare con questo libro è di vedere quali sono, fra tutte le possibilità, quelle più positive da un punto di vista sociale, culturale e politico. E mi sembra che questo dell'intelligenza collettiva sia un vero e proprio progetto di civilizzazione che parte dalle nuove possibilità che si stanno aprendo. Che cos'è l'intelligenza collettiva? In primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l'intelligenza collettiva”.

• “C'è un'etica dell'intelligenza collettiva. (…) L'etica dell'intelligenza collettiva consiste appunto nel riconoscere alle persone l'insieme delle loro qualità umane e fare in modo che essi possano condividerle con altri per farne beneficiare la comunità”.

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Per approfondimenti• P. Flichy, L’innovazione tecnologica, Milano, Feltrinelli,

1996• AA.VV., Il testo multimediale e le sue potenzialità

didattiche, Napoli, CUEN, 2003• E. Morin, I sette saperi necessari all’educazione del

futuro, Milano, Cortina, 2001• P. Lévy, L’intelligenza collettiva – per un’antropologia del

cyberspazio, Milano, Feltrinelli, 2001• G. Mantovani, Comunicazione e identità, Bologna, Il

Mulino, 1995• http://gloriaoriggi.blogspot.com/2005/06/fidarsi-di-

internet.html • http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/l/levy.h

tm#link001

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Il problema della fiducia negli scambi in rete

• Il problema può essere affrontato tenendo come riferimento modelli diversi di fiducia:

1) Fiducia strategica2) Fiducia morale o “affettiva” 3) Fiducia epistemica

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Fiducia morale o “affettiva”

• Secondo questo modello, la fiducia diviene qualcosa di prossimo alla sfera dei “sentimenti morali” che pure guidano ed influenzano i comportamenti degli individui.

• Entra in gioco quando l’informazione è talmente scarsa da non consentire alcun calcolo di probabilità.

• Secondo la sociologia tradizionale questo tipo di fiducia caratterizzerebbe solo le interazioni in piccoli gruppi sociali.

• Se questo fosse del tutto vero, Internet sarebbe il luogo meno adatto per questo tipo di fiducia. Tuttavia, la costruzione di “comunità virtuali” sembra che ristabilisca in qualche modo la dimensione di “piccola comunità”, non tanto per i numeri in gioco (che certamente sono molto più elevati) quanto piuttosto per la possibilità di condividere esplicitamente orizzonti d’interesse comune, presupposto indispensabile per il consolidamento di ogni legame sociale. Ed in eBay, cosa accade?

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La fiducia inPer eBay il problema delle “tracce” sui comportamenti passati

degli attori in gioco è risolto grazie alla risorsa “feedback”Attraverso l’attivazione dei forum e lo scambio disinteressato di

informazioni si costituisce così un legame tra persone che sembrano avere un interesse comune: potere acquistare ciò che loro interessa, proteggendosi reciprocamente dal rischio di truffe.

Si dà il caso però che eBay (e la rete in generale) non sempre consente di ricostruire delle “identità” al di fuori di sé stessa.

In questo senso il commerciante abituale e quello occasionale si ritrovano sulla stessa linea di partenza: entrambi dovranno guadagnarsi fiducia allo stesso modo ed utilizzando lo stesso strumento: il linguaggio iconico e verbale, senza potere fare ricorso ad altre modalità di comunicazione che caratterizzano l’interazione de visu (paraverbale, non-verbale, prossemico, ecc.) e/o ad elementi referenziali (la storia di ciascuno).

Ci si può dunque fidare di e-Bay?

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La costruzione di identità attraverso il discorso estemporaneo dei forum

Capita di frequente che persone si ritrovino ad accendere discussioni all’interno di forum, senza tuttavia conoscere i profili reciproci (non sempre infatti si prevede, all’interno di portali e/o piattaforme, uno spazio per la registrazione dei profili). Il che implica che le conoscenze si determinino nella pura discorsività del momento: tempi di risposta,pertinenza degli interventi, registri linguistici, frequenza alla partecipazione, divengono indizi sui quali ciascuno costruisce dell’altro un’immagine che però non ha modo, all’interno del mezzo, di essere verificata, a meno che non si decida di accedere a spazi relazionali “extrarete” cosa che, di fatto, accade talvolta.

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Nuove tecnologie e dinamiche relazionali• “Se la tecnologia ha lo scopo di produrre

strumenti sempre più efficaci, e se facendo ciò essa trasforma continuamente l'ambiente fisico, sociale e culturale che la ospita, allora essa è un fattore permanente di sovvertimento dell'ordine tradizionale” G. Mantovani, Comunicazione e identità – dalle situazioni quotidiane agli ambienti virtuali, Bologna, Il Mulino, 1995.

• Le nuove tecnologie rimodellano non solo le dinamiche relazionali, ma anche le strutture gerarchiche secondo le quali tali relazioni si sviluppano:

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Ci si può fidare di e-Bay?

Perché…

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SI!

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Perché ci si può fidare di

• La pratica discorsiva, così come si determina in e-Bay, diviene garante di una fiducia collettiva, che è a sua volta prodotto di un’intelligenza collettiva, perché:

• 1) consente di condividere gli esiti di scambi individuali all’intera comunità, che diventa in questo modo garante ed “autority” di se stessa;

• 2) costringe ad una forma di comunicazione non “edulcorata” da espedienti retorici che vadano ad intaccare la natura sostanziale dell’informazione, che deve viaggiare leggera ed esaustiva, se vuole essere credibile;

• 3) crea un clima generale di “solidarietà diffusa” (dal momento che favorisce, attraverso la concentrazione di orizzonti d’interesse, l’istituzione di “legami sociali”, seppure virtuali);

• 4) questo clima generale determina modelli di comportamento “etico” che il singolo individuo tenderà facilmente ad emulare, per il configurarsi di una fiducia che è a un tempo:

– “strategica” (il mio comportamento avrà conseguenze amplificate sul futuro delle mie relazioni con gli altri all’interno della comunità)

– “emotiva” (il mio comportamento deve armonizzarsi con quello degli altri);– “epistemica” (il mio comportamento determinerà, rispetto agli altri, un maggiore o

minore grado di autorevolezza della mia persona, che l’intera comunità sarà disposta a riconoscermi).

Inoltre, comprare su e-Bay conviene perché tende a ridurre notevolmente i costi “psicologici” della transazione e a favorire i benefici:

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Fiducia epistemica• è quella che entra in gioco, quando ci ritroviamo a

valutare il livello di competenza di chi fornisce determinate informazioni (affidabilità epistemica).

• Il problema della fiducia epistemica su Internet è che molti dei criteri indiretti di valutazione della competenza dei nostri informatori in rete dipendono dall’ordine epistemico tradizionale che non è rispecchiato nella rete. Ad esempio, per “ordine epistemico tradizionale” sono tendenzialmente portato a credere più al commerciate che opera sul mercato da anni, piuttosto che a quello che lo è divenuto in maniera occasionale e per un tempo limitato (dal momento che lo reputo più competente).

• Ed in e-Bay, cosa accade? •

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La fiducia strategica Si basa sostanzialmente sulla:

– teoria della scelta razionale: si agisce in un certo modo sulla base della valutazione della probabilità di azioni future. Questa valutazione di probabilità può dipendere dal peso delle interazioni passate (se l’altro per il passato si è comportato in un certo modo, è probabile che continui a comportarsi analogamente)

– razionale valutazione di quanto sia nell’interesse dell’altro di tener conto dei miei propri interessi (ad esempio: l’altro si comporterà correttamente perché teme mie risposte negative).

– sull’assunto secondo il quale cooperare è scelta razionale in quanto conveniente (esempio di questo caso è il famoso “Dilemma del Prigioniero”).

Questo modello di fiducia, in realtà, mal s’accorda ad internet, spazio nel quale gli attori in gioco, spesso, non hanno a disposizione informazioni sufficienti sul contesto passato per determinare un accettabile calcolo di probabilità sui comportamenti futuri. Ed in e-Bay cosa accade?

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La risorsa feedback

• È lo strumento attraverso cui la comunità informa se stessa circa la correttezza e l’affidabilità del venditore.

• Si tratta di uno spazio, visibile a tutti, all’interno del quale ciascuno può inserire una nota di merito (o di demerito) relativa all’acquirente col quale ha effettuato la negoziazione.

• Si tratta di un deterrente molto efficace, e non è un caso, forse, che la grandissima maggioranza dei venditori può vantare un ritorno positivo che quasi mai è al di sotto del 95% e che molto spesso è del 100%.

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Leggi la nota del fondatore di eBay, Pierre Omidyar, nella quale vengono spiegati la filosofia, i valori e i vantaggi dell'Area Feedback.

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Oggetto dell’indagine

• La comunità di e-Bay e le sue dinamiche relazionali.

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Le dinamiche relazionali• Ogni dinamica relazionale implica in sé una serie di

operazioni conoscitive• “Ogni operazione conoscitiva è diretta ad un oggetto

e tende ad instaurare con l’oggetto stesso un rapporto dal quale emerga una caratteristica effettiva di esso” [1]

• La conoscenza si traduce in rappresentazioni che si configurano anche sulla base dei filtri che vengono ad interporsi tra l’oggetto conosciuto ed il soggetto conoscente (esperienze pregresse, schemi mentali, pregiudizi e quanto altro).

• Ed in e-Bay?

• [1] Cfr. Appunti dispensa Modulo 1> Unità 4> Circolarità innovazione tecnologica/

cultura  Torna alla pagina precedente

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Dinamiche relazionali in

• La dinamica cognitiva che sembra mettersi in moto in e-Bay riduce il potere “aberrante” di molti filtri cognitivi, grazie alla situazione comunicativa determinata dal medium stesso.

• Il carattere “virtuale” del contatto fa sì che le esperienze (e i conseguenti filtri culturali) maturate nell’ambito di una comunicazione agita in contesti “off line”, siano “neutralizzate” da una dimensione comunicativa in cui, il sedimentarsi delle esperienze avviene in un contesto “on line” che ricostruisce da zero la sua stratificazione esperienziale e che, dichiaratamente, intende promuovere alcuni valori.

• Tra le intenzionalità degli attori in gioco non c’è spazio per la frapposizione di fattori di disturbo provenienti da un contesto “off line”: lo scambio/tipo procede secondo una logica essenziale priva di elementi extracontestuali.

• Le relazioni “interpersonali” su e-Bay passano per la maggior parte attraverso lo scambio linguistico.

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Lo scambio linguistico in

• è necessario fare attenzione al modo in cui gli attori in gioco si muovano, linguisticamente, all’interno della piattaforma. Vediamo l’annuncio/tipo di un venditore abituale, che vanta al suo attivo ben 226 feedback, tutti positivi) che, nell’annuncio in questione, offre una vecchia radio Ducati da egli stesso restaurata…

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Lo scambio/tipo su

• Il venditore mette all’asta il bene/servizio che intende vendere ad un prezzo/base

• In alcuni casi offre l’opzione di vendita immediata ad un prezzo predefinito

• Allo scadere dell’asta si avvia, “off line” (via e-mail ma spesso anche via telefonica) la transazione tra il venditore e l’ultimo offerente

• A transazione conclusa l’acquirente ha la possibilità di segnalare alla Community l’esito della transazione, attraverso lo strumento del feedback

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La scheda dell’annuncio

• Nella scheda di riferimento dell’annuncio appaiono i seguenti tools:– Quotazione dell’ultima offerta– Possibilità di fare un’ulteriore offerta– Ora di scadenza dell’offerta– Luogo in cui si trova l’oggetto– Cronologia (quante offerte ha ricevuto

l’annuncio)– Nome del migliore offerente– Possibilità di tenere d’occhio l’oggetto (ovvero di

inserirlo in una lista di preferenze fino a un max di 10 item)

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Cos’è un venditore abituale su

Essere venditori abituali di eBay non vuol dire essere commercianti di professione. Molto interessante, a questo proposito, l’articolo apparso su L’Espresso n. 14 del 13 aprile 2006, pag. 194, Noi, gli eBay boys di Adriana Polveroni, in cui si riporta la testimonianza di due giovani studenti romani che hanno iniziato per gioco a vendere cover per cellulari e che oggi guadagnano 4 mila euro ciascuno al mese, senza peraltro essersi ancora configurati come commercianti di professione.

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Annuncio/tipo di un venditore

“SPLENDIDA E FUNZIONANTE – RADIO D'EPOCA: modello  RR 2352 La radio è sinceramente uno splendore!!! Il mobile, interamente in legno, l' ho completamente restaurato: smontato, pulito e poi, come vuole la più tradizionale arte dell'ebanisteria, ho steso sei strati di  gomma lacca interamente a tampone ed alla fine ho protetto la laccatura con cera naturale d'api. I componenti sono tutti originali. La scala parlante è perfetta, riceve onde medie e onde corte.......... Ed il risultato è quello che potete vedere nelle foto, un vero splendore!!! Le venature e il calore della radica di noce fanno tutto il resto.......... LE DIMENSIONI SONO: larghezza cm. 52, altezza cm. 28,5, profondità cm. 21”

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Commento linguistico

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Commento linguistico all’annuncio/tipo

• L’annuncio analizzato comprende ben quattordici fotografie descrittive che riprendono l’apparecchio in ogni possibile angolazione ed una doviziosa scheda tecnica che fornisce informazioni leggibili solo da uno specialista;

• Completano l’annuncio le indicazioni relative alle modalità di pagamento • L’annuncio si chiude poi con un “Non mi resta che augurarvi BUONA

ASTA!!!!”• Annuncio decisamente informale, che nelle scelte lessicali e nella struttura

complessiva restituisce l’immagine di una persona disponibile, onesta, e che, peraltro, vende qualcosa che ha anche un valore affettivo

• Le foto sono di buona qualità e doviziose di dettagli • Anche il modo in cui suggerisce le modalità di pagamento ribadisce l’idea

di disponibilità: segnala quelli possibili evidenziandone i vantaggi e lascia persino una possibilità di opzione ulteriore, non prevista, a chi lo desideri.

• L’esempio preso in esame in realtà rappresenta registro linguistico alquanto diffuso nella comunità di eBay.

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Il registro linguistico dominante in

• Il registro dominante in e-Bay è quello informale, ben lontano sia dalla comunicazione commerciale di routine, sia dagli artifici retorici tipici della comunicazione pubblicitaria di professione.

• Si tratta di un modo di comunicare che appare naif in certi casi, di una naivetè che suggerisce l’idea di persone che cercano di impiegare al massimo delle proprie possibilità espressive l’unico strumento disponibile, che è quello discorsivo.

• Il registro discorsivo ricostruisce un’impressione di “confidenzialità” che un discorso strutturato secondo logiche formali basate anche su artifici retorici consapevoli, non sarebbe in grado di ricostruire.

• Pertanto, anche attraverso il registro linguistico, in e-Bay si costruisce fiducia

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Mostra la scheda dell’annuncio

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• è il più grande mercato virtuale nel quale gli utenti possono vendere e acquistare qualsiasi tipo di oggetto grazie a un’interfaccia molto semplice da utilizzare e a un sistema di regolamentazione delle transazioni.

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Cosa si vende in e-Bay?• Abbigliamento e accessori, Arte e Antiquariato,

Audio, TV, Elettronica, Auto, Moto e Scooter, Bellezza e Salute, Casa e Bricolage, Collezionismo, Film e DVD, Fotografia e Video, Francobolli, Fumetti, Giocattoli e Modellismo, Infanzia e Premaman, Informatica e Ufficio, Libri e Riviste, Monete e Banconote, Musica, CD e Vinili, Orologi e Gioielli, Sport, Nautica e Viaggi, Strumenti musicali, Telefonia e Cellulari,

Videogiochi e Console, Vini e Gastronomia.

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L’interfaccia di

home | paga | registrati| registrati | accedi | mappa del sito

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Artefatto

• Nel suo significato letterale designa un’opera eseguita con arte dalla mano dell'uomo.

Anche la tecnologia è un artefatto - ovvero un prodotto culturale di natura tecnica e simbolica al tempo stesso – e come tale si configura come attività sociale che richiede e provoca mutamenti sociali e organizzativi. La tecnologia consiste non nella progettazione di oggetti fisici, ma nella progettazione di pratiche e possibilità da realizzare tramite gli artefatti.

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Monjardet

• “A e B, la tecnologia e l’organizzazione, hanno il medesimo statuto: lo statuto di mezzi disponibili in vista della realizzazione di un’intenzione economica su un mercato, C. Non è possibile concepire una relazione fra A e B indipendentemente da C. Ne deriva che ogni paradigma concernente soltanto le relazioni fra tecnologia e organizzazione è necessariamente falso” [1]

•[1] Cfr. D. Monjardet, Organisation, technologie et marché de l’entreprise industrielle, “Sociologie du travail”, n. 1, 1980, p. 88. (citato in P. Flichy, L’innovazione tecnologica, Milano, Feltrinelli, 1996, p. 69.

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Cosa sono i costi psicologici di una transazione

Costo d’acquisto = costi economici + costi psicologici. • Ad esempio, acquisto un’auto di un certo prestigio: oltre al valore oggettivo

delle sue prestazioni, acquisisco la sicurezza psicologica di viaggiare senza pericolo.

• L’incidenza dei costi e dei rientri psicologici investe in vari modi anche gli acquisti sul web. Ad esempio, se acquisto un pezzo della mia collezione (una radio d’epoca, ad esempio) a mezzo asta di eBay, oltre ad un probabile vantaggio economico del risparmio, avrò anche il rientro psicologico: ho speso bene il mio tempo nel ricercare una soluzione che, per le vie tradizionali (visite ai mercatini di antiquariato, ad esempio) mi avrebbe portato via molto più tempo e mi avrebbe sottoposto, forse, ad un maggiore rischio di “imbroglio”, dal momento che il rapporto, nella contrattazione venditore/acquirente, sarebbe stato di 1 a 1 e non si sarebbe svolto sotto gli occhi di una comunità che tende a tutelare gli interessi reciproci, segnalando di volta in volta l’affidabilità di questo e/o quel venditore);

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Page 37: Carlo di Lorenzo Napoli Caso ebay carlo di lorenzo 2006

Il meccanismo dell’asta

Il meccanismo dell’asta fa sì che il prezzo del prodotto sia determinato dal potenziale d’interesse che l’oggetto suscita.

Un oggetto, anche molto prezioso, se suscita poco interesse, potrà essere aggiudicato anche ad un costo molto conveniente.

Non accade altrettanto nella contrattazione “ad personam” dove molto spesso il venditore, rilevando l’interesse dell’acquirente, tende a fare di esso una leva psicologica per sue richieste anche sovradimensionate rispetto al valore intrinseco dell’oggetto.

Questo meccanismo favorisce l’instaurarsi di fiducia

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Page 38: Carlo di Lorenzo Napoli Caso ebay carlo di lorenzo 2006

I vantaggi di acquistare in

• acquisto ciò che, seguendo i canali tradizionali, sarebbe stato più difficilmente reperibile (o in ogni caso mi avrebbe sottratto del tempo);

• acquisto ad un prezzo “equo” in quanto determinato da una reale dialettica domanda/offerta condivisa all’interno di una comunità;

• il tempo necessario all’utente per raccogliere le informazioni necessarie all’atto decisionale è ridotto all’essenziale;

• le informazioni sono essenziali ed esaustive, nella misura in cui è interesse del venditore, ancor prima dell’acquirente, che lo siano;

• l’offerta del prodotto/servizio si presenta su eBay con una serie di possibilità di contatto con gruppi che condividono interessi analoghi e che possono scambiarsi informazioni, in maniera del tutto disinteressata sugli oggetti del loro interesse e che, in un certo senso, conferiscono un “valore aggiunto” al tempo che io investo per individuare ciò che mi interessa.

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Page 39: Carlo di Lorenzo Napoli Caso ebay carlo di lorenzo 2006

L’intenzione economica• Se l’intenzione economica è qualcosa che si

determina anche in relazione a un sistema valoriale e se la tecnologia rappresentata dalla rete è un sistema che, in qualche modo e per i motivi sopra detti, è in grado di modulare nuovi comportamenti e diffondere valori quali la pariteticità, l’orizzontalità degli scambi, la “fiducia” quale prodotto spontaneo di un sistema di cooperazione, è probabile che la Rete, in quanto tecnologia, possa in qualche modo contribuire al consolidarsi, all’interno di un mercato anche non virtuale, di una logica di scambio più “etica” e meno “aggressiva”.

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