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ASCELLA E BRACCIONetter: 403, 412, 417426
Capitolo 7Sezione IV ARTO SUPERIORE
Partendo dalla spalla, praticare un’incisione della cute che giunga fino a 57,5 cm al di sopra del gomito. Un’incisione circolare eseguita circa alla metà del braccio consente la retrazione mediale della cute dalla porzione superiore del braccio stesso. Ribaltare la cute dalle regioni del torace, della spalla, dell’ascella e delle porzioni prossimali del braccio medialmente allo spazio ascellare (come viene mostrato precedentemente nella Fig. 4.4). Vedi il Capitolo 8 per le incisioni effettuate nell’avambraccio.
Margini ascellari
Prima di iniziare lo studio della regione dell’ascella, sarebbe opportuno avere già sezionato la regione pettorale. Si faccia riferimento al Capitolo 4 per l’anatomia regionale delle regioni pettorale e della ghiandola mammaria. Riepilogo dei margini della regione dell’ascella:• Parete anteriore: Muscoli grande e piccolo pettorale e
fascia clavipettorale• Parete posteriore: Muscoli grande dorsale, grande roton
do e sottoscapolare• Parete laterale: Omero, capo breve del muscolo bicipite
brachiale e muscolo coracobrachiale• Parete mediale: Prime cinque coste e relativi muscoli
intercostali, muscolo dentato anteriore• Base: Fascia ascellare• Apice (canale cervicoascellare): Margine superiore della
scapola, 1a costa e clavicola.Individuare il nervo toracico lungo che decorre lungo il muscolo dentato anteriore. Osservare l’emergenza, dal secondo spazio intercostale, del nervo intercostobrachiale, ramo cutaneo laterale del II nervo toracico (T2), che incrocia il nervo toracico lungo per fornire fibre alla cute delle regioni prossimale e mediale del braccio e dell’ascella (Fig. 7.1). Se possibile, preservare entrambi i nervi. Ribaltare lateralmente i muscoli grande e piccolo pettorale.
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: I tes-suti adiposo e linfatico occupano gran parte dello spazio ascellare, ma in questa fase non è necessario rimuoverli; sarà sufficiente distanziarli dalle strutture individuate.
Individuare la fascia che riveste l’arteria ascellare, la vena ascellare e il plesso brachiale, definita fascia ascellare. Recidere la guaina situata tra l’arteria ascellare e il plesso brachiale spostando delicatamente i nervi (Fig. 7.2). Rimuovere la fascia ascellare e allontanare il tessuto adiposo dal plesso brachiale (Fig. 7.3). Identificare e pulire l’arteria e la vena ascellari (Fig. 7.4).
Figura 7.1. Veduta anteriore della regione dell’ascella con la cute rimossa e i muscoli pettorali ribaltati al fine di mostrare i nervi intercostobrachiale e toracico lungo.
Capitolo 7 / Ascella e braccio 103
La vena ascellare si forma alla base dell’ascella per confluenza delle vene che accompagnano l’arteria brachiale con la vena basilica (le grandi arterie, come le arterie ascellare o femorale, sono accompagnate da un’unica vena; le piccole arterie, come per esempio l’arteria brachiale, hanno due o più vene satelliti poste su ciascun lato dell’arteria, chiamate vene satelliti). L’arteria ascellare si estende dal
margine laterale della 1a costa al margine inferiore del muscolo grande rotondo. Immediatamente prima di attraversare la 1a costa, l’arteria è chiamata arteria succlavia. Distalmente al muscolo grande rotondo, il nome del vaso cambia in arteria brachiale.
Eliminare il tessuto adiposo presente tra il muscolo piccolo pettorale e il plesso brachiale (Fig. 7.4). Individuare l’arteria ascellare e le sue tre divisioni, nominate sulla base del rapporto contratto con il muscolo piccolo pettorale (Fig. 7.5). Per identificare l’arteria toracica superiore, che origina dalla prima porzione dell’arteria ascellare, cercare un’arteria che perfora la muscolatura del primo o del
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Solitamente il nome delle arterie non è riferito all’origine, ma alle strutture vascolarizzate.
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Non tenta-re di individuare alcun linfonodo connesso con la vena ascellare e le sue tributarie. I linfonodi sono in evidenza e facilmente sezionabili solo nei cadaveri di individui affetti da tumore. Similarmente, non cercare di identificare i linfonodi ascellari posti nel tessuto adiposo della porzione centrale dell’ascella. Le tributarie più piccole della vena ascellare (che limitano il campo della dissezione) possono essere rimosse.
Figura 7.2. Veduta anteriore della regione dell’ascella con i muscoli pettorali ribaltati e la fascia ascellare rimossa al fine di mostrare i rami terminali del plesso brachiale.
Figura 7.3. Veduta anteriore della regione dell’ascella con i muscoli pettorali ribaltati e la fascia ascellare (in gran parte) rimossa al fine di evidenziare i rami terminali del plesso brachiale.
Figura 7.4. Dissezione profonda della regione dell’ascella, che rivela la vena ascellare e i rami terminali del plesso brachiale.
104 Sezione IV – Arto superiore
secondo spazio intercostale. Dalla seconda porzione dell’arteria ascellare (nella profondità del muscolo piccolo pettorale), riconoscere il tronco (arteria) toracoacromiale e l’arteria toracica laterale (Fig. 7.5). Cercare i rami pettorali dell’arteria toracoacromiale, diretti ai muscoli grande e piccolo pettorale. Non ricercare i restanti rami del tronco toracoacromiale (deltoideo, acromiale e clavicolare).
Punti di repere anatomici
• Arteria toracica suprema: Primo o secondo spazio intercostale
• Arteria toracica laterale: Margine laterale del muscolo piccolo pettorale. Spesso, l’arteria toracica laterale origina dal tronco toracoacromiale
• Tronco (arteria) toracoacromiale: Seconda porzione dell’arteria ascellare
• Rami pettorali: Vanno cercati sulla superficie interna dei muscoli grande e piccolo pettorale e seguiti in direzione inversa all’arteria ascellare e al tronco toracoacromiale. I rami pettorali spesso hanno origine direttamente dalla seconda porzione dell’arteria ascellare.
Separare l’arteria ascellare dai rami del plesso brachiale e rimuovere il grasso dal muscolo grande dorsale (Figg. 7.5 e 7.6), ma non rimuovere il grasso posto nella profondità dell’ascella. Continuare la rimozione della fascia ascellare dall’arteria e dalla vena brachiale ed esporre il nervo mediano distalmente alla metà del braccio (Fig. 7.7). Recidere la vena ascellare nel punto in cui ha origine la prima parte dell’arteria ascellare e ribaltare la vena (senza rimuoverla) con le relative tributarie verso l’avambraccio.
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: L’esposizione dei rami del plesso brachiale a metà dell’omero consente una maggiore mobilità e facilita l’identificazione delle strutture poste nella profondità dell’ascella.
Distalmente al muscolo piccolo pettorale, dalla terza porzione dell’arteria ascellare, identificare le arterie circonflesse anteriore e posteriore dell’omero e l’arteria sottoscapolare.
Figura 7.6. Veduta anteriore della regione dell’ascella che rivela la rimozione del grasso dal muscolo grande dorsale.
Figura 7.7. Rimozione della fascia ascellare e dei tessuti molli al fine di esporre i nervi ulnare, mediano e cutaneo mediale dell’avambraccio.
Figura 7.5. Veduta anteriore della regione dell’ascella che rivela la seconda porzione dell’arteria ascellare, l’arteria toracoacromiale e la corda laterale del plesso brachiale. Le linee rosse tratteggiate rappresentano i margini del muscolo piccolo pettorale al di sopra dell’arteria ascellare (che può essere divisa in tre porzioni sulla base del rapporto che contrae con il muscolo).
Capitolo 7 / Ascella e braccio 105
L’arteria sottoscapolare decorre verticalmente verso il muscolo grande dorsale e si divide nelle arterie toracodorsale, che irrora il muscolo grande dorsale, e circonflessa della scapola, anteriore ai muscoli della superficie posteriore della scapola (Figg. 7.8 e 7.9).
Il plesso brachiale si divide in radici, tronchi, divisioni, corde e rami terminali. Le radici, i tronchi e le divisioni
verranno identificati in seguito, nella dissezione del collo. In questa dissezione, sarà possibile individuare i rami terminali del plesso brachiale. Le corde sono nominate sulla base del rapporto che contraggono con l’arteria ascellare: la corda laterale è situata lateralmente, la corda mediale medialmente e la corda posteriore posteriormente (in profondità) all’arteria ascellare. La corda laterale emette due rami: il nervo pettorale laterale, che rifornisce il muscolo grande pettorale, e il nervo muscolocutaneo, che si distribuisce ai muscoli bicipite brachiale, coracobrachiale e brachiale (Fig. 7.8).
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Per indivi-duare il nervo muscolocutaneo, è bene ricordare che il nervo perfora la porzione prossimale del muscolo coraco-brachiale.
Identificare e pulire i rami della corda mediale: il nervo pettorale mediale, il nervo ulnare, la radice mediale del nervo mediano, il nervo cutaneo mediale del braccio e il nervo cutaneo mediale dell’avambraccio. A lato del nervo cutaneo mediale dell’avambraccio, riconoscere la vena basilica (che si forma sul lato mediale dell’arco venoso dorsale della mano; vedi i Capitoli 8 e 9). Esporre il nervo mediano e seguirlo fino al gomito (Fig. 7.9).
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Il nervo cu-taneo mediale del braccio viene spesso reciso durante la rimozione della cute del braccio. Il nervo cutaneo mediale dell’avambraccio decorre parallelamente al nervo ulnare, che può essere identificato nel punto in cui scende poste-riormente all’epicondilo mediale dell’omero. Al contrario, il nervo cutaneo mediale dell’avambraccio decorre più superficialmente e termina a livello della cute dell’avam-braccio (vedi Fig. 7.16).
La corda posteriore dà origine ai seguenti rami: nervi sottoscapolari superiore, medio e inferiore, nervo ascellare, nervo radiale. Per identificare la corda posteriore, situata in profondità rispetto all’arteria ascellare, allontanare la corda mediale e l’arteria ascellare dal muscolo coracobrachiale (Figg. dalla 7.8 alla 7.10). Seguire il nervo radiale nel punto in cui raggiunge il muscolo tricipite brachiale. All’altezza del collo chirurgico dell’omero, sezionare ed esporre le arterie circonflesse anteriore e posteriore dell’omero. Identificare il nervo ascellare mentre si porta posteriormente all’arteria circonflessa posteriore dell’omero, dietro al collo chirurgico, per raggiungere lo spazio quadrangolare (quadrilatero di Velpeau, n.d.c.).
Figura 7.8. Veduta anteriore della regione dell’ascella con i muscoli pettorali ribaltati e la vena ascellare rimossa al fine di rivelare l’arteria ascellare e i nervi a essa associati.
Figura 7.9. Arteria ascellare e nervi ulnare e mediano lussati lateralmente per mostrare il nervo radiale e le arterie circonflesse anteriore e posteriore dell’omero.
106 Sezione IV – Arto superiore
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: L’arteria circon-flessa posteriore dell’omero solitamente ha un diametro molto più grande rispetto all’arteria circonflessa anteriore dell’omero. In alcuni individui l’arteria circonflessa posterio-re dell’omero può avere origine dall’arteria sottoscapolare.
Lussare verso l’alto la corda mediale e osservare l’arteria sottoscapolare e la corda posteriore del plesso brachiale. Identificare il nervo sottoscapolare medio (toracodorsale), che innerva il muscolo grande dorsale e decorre a fianco dell’arteria toracodorsale, che vascolarizza il muscolo omonimo (Figg. dalla 7.11 alla 7.13). Distalmente all’origine del nervo sottoscapolare medio, individuare il nervo sotto
Figura 7.11. Veduta anteriore della regione dell’ascella che rivela le strutture situate posteriormente.
Figura 7.12. Dissezione profonda della regione anteriore dell’ascella con i muscoli pettorali ribaltati e la vena ascellare rimossa per rivelare le formazioni vascolari e nervose.
Figura 7.10. Veduta anteriore della regione dell’ascella con i muscoli pettorali ribaltati e la lussazione dell’arteria ascellare a rivelare la corda laterale, la corda posteriore e il nervo muscolocutaneo. La linea rossa tratteggiata indica il livello del collo chirurgico dell’omero.
Capitolo 7 / Ascella e braccio 107
scapolare inferiore che decorre lungo il margine laterale del muscolo sottoscapolare con l’arteria circonflessa della scapola. Il nervo sottoscapolare inferiore innerva parte del muscolo sottoscapolare e l’intero muscolo grande rotondo. Pulire il muscolo sottoscapolare e, in corrispondenza della sua porzione più profonda, riconoscere il nervo sottoscapolare superiore che lo innerva (Figg. dalla 7.12 alla 7.14).
Punti di repere anatomici
• Arteria sottoscapolare: Origina dalla terza porzione dell’arteria ascellare (lussare verso l’alto la corda mediale ed esporla) e decorre verticalmente verso il basso tra i muscoli grande dorsale e sottoscapolare.
• Arteria toracodorsale: Origina dall’arteria sottoscapolare e continua a decorrere verso il basso, per irrorare il muscolo del grande dorsale. È possibile individuare questa arteria sulla superficie del muscolo grande dorsale, accompagnata dal nervo sottoscapolare medio (seguire l’arteria al contrario fino alla sua origine).
• Arteria circonflessa della scapola: Origina dall’arteria sottoscapolare e gira intorno per entrare nello spazio esistente tra il margine laterale del muscolo sottoscapolare e il muscolo grande dorsale, a lato del nervo sottoscapolare (che lo innerva) inferiore (seguire il nervo fino alla sua origine dalla corda posteriore).
• Arteria circonflessa posteriore dell’omero: Allontanare l’arteria ascellare dal muscolo coracobrachiale all’altezza del collo chirurgico dell’omero e identificare l’arteria, che decorre a fianco del nervo ascellare.
• Corda posteriore: Spostare lateralmente l’arteria ascellare. Cercare ora, posteriormente a essa e in profondità, la corda posteriore.
• Nervo radiale: Cercare il nervo alla superficie mediale del braccio, nel punto in cui penetra nel muscolo tricipite brachiale (vedi Fig. 7.18), e seguirlo fino alla regione ascellare e alla corda posteriore.
• Nervo ascellare: Identificare l’arteria circonflessa posteriore dell’omero e il nervo ascellare che decorre a fianco a essa. Seguire il nervo fino alla corda posteriore.
Figura 7.13. Dissezione profonda della regione anteriore dell’ascella che mostra i nervi sottoscapolari superiore, medio e inferiore.
Figura 7.14. Dissezione profonda della regione anteriore dell’ascella che rivela le formazioni nervose situate posteriormente.
108 Sezione IV – Arto superiore
• Nervo ulnare: Cercare il nervo che decorre lungo la superficie mediale del braccio, senza emettere rami collaterali (per il braccio), e incrociando posteriormente l’epicondilo mediale.
• Nervo mediano: Cercare il nervo che decorre lungo la superficie mediale del braccio, senza emettere rami collaterali (per il braccio), al di sotto dell’aponeurosi bicipitale.
• Nervo cutaneo mediale dell’avambraccio: Decorre parallelamente e superficialmente al nervo ulnare e si distribuisce alla cute dell’avambraccio. È accompagnato dalla vena basilica.
• Nervo cutaneo mediale del braccio: Per un breve tratto, lungo il braccio, decorre parallelamente al nervo cutaneo mediale dell’avambraccio, e si distribuisce alla cute del braccio. Viene spesso reciso durante il ribaltamento della cute del braccio.
• Nervo sottoscapolare superiore: Cercare nella profondità dell’ascella, nel punto in cui tale nervo, situato profondamente e medialmente al muscolo sottoscapolare, si distribuisce a esso.
• Nervo sottoscapolare medio (toracodorsale): Si trova sulla superficie del muscolo grande dorsale e decorre a fianco dell’arteria toracodorsale.
• Nervo sottoscapolare inferiore: Decorre, insieme all’arteria circonflessa della scapola nello spazio presente tra il margine laterale del muscolo sottoscapolare e il muscolo grande dorsale.
Continuare la dissezione esponendo i rami terminali del plesso brachiale all’interno del braccio (Fig. 7.15). L’arteria ascellare cambia il suo nome in arteria brachiale non appena supera il margine inferiore del tendine del muscolo grande rotondo. Identificare il primo ramo dell’arteria brachiale, l’arteria brachiale profonda (arteria profonda del braccio), che decorre nella profondità del muscolo tricipite brachiale insieme al nervo radiale (Figg. 7.16 e 7.17).
Ribaltare la cute al di sopra della porzione mediale del muscolo tricipite brachiale ed esporre tutti i rami del nervo radiale (Fig. 7.18). Ribaltare la cute medialmente, sopra il muscolo bicipite brachiale (Figg. 7.19 e 7.20). Identificare il capo lungo e il capo breve del muscolo bicipite brachiale.
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Se il tempo lo consente, esporre il capo breve del muscolo bicipite brachiale alla sua origine nel processo coracoideo della scapola. Il tendine del capo lungo del bicipite brachiale giace lateralmente al capo breve ed è possibile esporlo a livello del tubercolo sopraglenoideo, appena al di sopra della fossa glenoidea della scapola.
Figura 7.16. Esposizione completa dei nervi mediano, ulnare e cutaneo mediale dell’avambraccio all’interno del braccio.
Figura 7.17. Esposizione completa dei nervi mediano, ulnare e cutaneo mediale dell’avambraccio all’interno del braccio.
Figura 7.15. Veduta della porzione inferiore dell’ascella e della porzione superiore del braccio con la cute ribaltata al fine di mostrare le formazioni nervose e muscolari.
Capitolo 7 / Ascella e braccio 109
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Il muscolo brachiale è innervato primariamente dal nervo muscolo-cutaneo; tuttavia, anche il nervo radiale può contribuire alla sua innervazione.
Subito al di sotto del bicipite brachiale, identificare il muscolo brachiale (Fig. 7.20). Individuare il muscolo coracobrachiale e il nervo muscolocutaneo che lo attraversa.
Ribaltare verso il basso la cute al di sopra della superficie laterale del braccio (Fig. 7.21).
Figura 7.18. Veduta della porzione inferiore dell’ascella e della porzione superiore del braccio con la cute ribaltata al fine di mostrare le formazioni muscolari e nervose.
Figura 7.19. Veduta della porzione superiore del braccio con la cute ribaltata al fine di mostrare i muscoli bicipite brachiale, brachiale e deltoide.
Figura 7.20. Veduta della porzione superiore del braccio con la cute ribaltata al fine di mostrare i muscoli bicipite brachiale, brachiale e deltoide.
Figura 7.21. Dissezione e ribaltamento della cute al di sopra del capo laterale del muscolo tricipite brachiale, con esposizione del nervo cutaneo posteriore dell’avambraccio.
110 Sezione IV – Arto superiore
Riconoscere il nervo cutaneo posteriore dell’avambraccio (ramo del nervo radiale), che emerge tra i muscoli brachiale e tricipite brachiale (Fig. 7.22), e seguirlo fino all’origine, separando i due muscoli (Fig. 7.23). Sollevare la porzione inferiore del muscolo deltoide dal versante omerale. Ribaltare la fascia che riveste il tricipite ed esporre il capo laterale del muscolo (tricipite brachiale) (Fig. 7.24).
Seguire il nervo radiale fino al solco interposto tra il capo mediale e il capo lungo del muscolo tricipite brachiale (Fig. 7.25).
Seguire il nervo muscolocutaneo nel punto in cui penetra nel muscolo coracobrachiale, poi sollevare il muscolo bicipite brachiale e osservarne il decorso (Fig. 7.26). Eliminare i
Figura 7.22. Veduta della porzione superiore del braccio con la cute ribaltata al fine di mostrare la muscolatura superficiale.
Figura 7.23. Ribaltamento del muscolo deltoide ed esposizione dell’origine del nervo cutaneo posteriore dell’avambraccio.
Figura 7.24. Ribaltamento dei muscoli deltoide e tricipite brachiale (capo laterale), con esposizione del nervo cutaneo posteriore dell’avambraccio.
Figura 7.25. Ribaltamento dei muscoli deltoide e tricipite brachiale (capo laterale), con esposizione dei nervi cutaneo posteriore dell’avambraccio e radiale.
Figura 7.26. Veduta anteriore del braccio, con lussazione del muscolo bicipite brachiale al fine di rivelare le formazioni muscolari e nervose.
Capitolo 7 / Ascella e braccio 111
tessuti molli interposti tra i muscoli bicipite brachiale e brachiale e sezionare il nervo muscolocutaneo sulla superficie laterale del braccio, quando emerge per diventare il nervo cutaneo laterale dell’avambraccio (Fig. 7.27). Identificare i tre capi del tricipite brachiale.
SUGGERIMENTI PER LA DISSEZIONE: Il capo laterale è la parte inferiore del muscolo tricipite brachiale, rico-noscibile sulla superficie laterale del muscolo. Il capo mediale ha origine dalla superficie postero-mediale dell’omero, distalmente al solco del nervo radiale. Il capo lungo ha origine dal tubercolo infraglenoideo della scapola ed è situato medialmente e prossimalmente al solco del nervo radiale.
Se il tempo lo consente, seguire il ramo ascendente dell’arteria brachiale profonda e cercarne le anastomosi con l’arteria circonflessa posteriore dell’omero.Figura 7.27. Veduta anteriore del braccio nella quale il muscolo
bicipite brachiale è stato sollevato al fine di mostrare il sottostante nervo muscolocutaneo.
CheCklist per l’identifiCazione delle strutture
NerviCorda laterale
❒ Muscolocutaneo❒ Pettorale laterale
Corda mediale❒ Pettorale mediale❒ Cutaneo mediale del braccio❒ Cutaneo mediale
dell’avambraccio❒ Ulnare
Corda posteriore❒ Ascellare❒ Sottoscapolare superiore❒ Sottoscapolare inferiore❒ Toracodorsale❒ Radiale
Arterie❒ Ascellare❒ Toracica superiore❒ Toracoacromiale❒ Pettorale
Arterie–seguito❒ Toracica laterale❒ Sottoscapolare❒ Toracodorsale❒ Circonflessa della scapola❒ Circonflessa anteriore dell’omero❒ Circonflessa posteriore dell’omero
Vene❒ Ascellare❒ Toracoepigastrica❒ Cefalica❒ Brachiale❒ Vene satelliti
Linfonodi❒ Infraclaveare❒ Apicale❒ Laterale❒ Centrale❒ Sottoscapolare❒ Pettorale
Muscoli❒ Capo breve del bicipite brachiale❒ Capo lungo del bicipite brachiale❒ Capo lungo del tricipite brachiale❒ Capo laterale del tricipite brachiale❒ Grande dorsale❒ Grande pettorale❒ Piccolo pettorale❒ Dentato anteriore❒ Succlavio❒ Deltoide❒ Sottoscapolare❒ Grande rotondo❒ Piccolo rotondo
Fascia❒ Fascia clavipettorale
Ossa❒ Clavicola❒ Omero❒ Scapola
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