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CANTICO DELLE CREATURE

Francesco

Non era solo un ambientalista

o un pacifista.

Era soprattutto

UN UOMO CONVERTITO(Benedetto XVI)

Se non si vuole tradire il suo messaggio

è importante ricordare

che fu la scelta radicale di Cristo

a fornirgli la chiave di comprensione

della fraternità a cui tutti gli uomini

sono chiamati,

e a cui anche le creature inanimate

– da ‘fratello sole’ a ‘sorella luna’ –

in qualche modo partecipano. (Benedetto XVI)

Così narra il suo primo biografo:

Gesù portava sempre nel cuore.

Gesù sulle labbra,

Gesù nelle orecchie,

Gesù negli occhi,

Gesù nelle mani,

Gesù in tutte le altre membra…

Anzi, trovandosi molte volte in viaggio

e meditando o cantando Gesù,

scordava di essere in viaggio

e si fermava a invitare tutte le creature alla lode di Gesù.(Tommaso da Celano)

Francesco

era un vero innamorato di Gesù

Lo incontrava nella Parola di Dio,

nei fratelli,

nella natura,

ma soprattutto nella sua presenza eucaristica. (Benedetto XVI)

L’amore di Francesco per Gesù

si dilata

non solo sulla Chiesa

ma su tutte le cose,

viste in Cristo e per Cristo.(Benedetto XVI)

Nasce di qui il Cantico delle Creature,

in cui l’occhio riposa nello splendore del Creato:

da fratello sole a sorella luna,

da sorella acqua a frate fuoco.

Il suo sguardo interiore

è diventato così puro e penetrante

da scorgere la bellezza del Creatore

nella bellezza delle creature. (Benedetto XVI)

Il Cantico di frate sole,

prima di essere un’altissima pagina di poesia

e un implicito invito al rispetto del creato,

è una preghiera,

una lode rivolta al Signore,

al Creatore di tutto (Benedetto XVI)

Secondo il poverello di Assisi,

il creato, opera della Provvidenza divina,

esprime bellezza e bontà,

e rende un prezioso servizio all’uomo:

parla del Creatore,

manifestandone l’eterno disegno

di armonia e di pace. (Giovanni Paolo II)

Per questo la natura va rispettata

e conservata,

affinché, stabilendo con essa una sana

e corretta relazione,

si sia condotti a contemplare

il mistero della grandezza e dell’amore di Dio.

Ogni essere - canta San Francesco –

“è bellu e radiante cum grande splendore:

de te, Altissimo, porta significatione”(Giovanni Paolo II)

Osservando le meraviglie della

natura,

l’uomo impara a rispettare le leggi

che ne reggono il dinamismo;

è portato a guardare con gratitudine

al piano di Dio sul mondo e l’umanità.

(Giovanni Paolo II)

Tutta l’esistenza diviene, allora,

un cantico di ammirazione e di ringraziamento

che si fa contemplazione e preghiera.

“Laudate et benedicite mi Signore

et rengratiate et servitelo

cum grande splendore.”(Giovanni Paolo II)