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busn.6 • 2010Novembre • Dicembre

Bimestrale di politica e cultura dei trasporti • Anno 10 • Numero 6 • Poste Italiane S.p.A. sped. in abb. post. 70% - DCB Roma • € 5,00

FIRMATO IL PROTOCOLLO SULLA MOBILITÀ

WWW.ANAV.ITIL SITO SI RINNOVA

SPECIALE: LA MINIRIVOLUZIONE DEL CODICE DELLA STRADA

I mezzipubbliciviaggiano… su 4 punti

I mezzipubbliciviaggiano… su 4 punti

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Lo scorso 4 ottobre si è svolta laprima sessione del “TavoloGoverno/Parti Sociali su crescita e

occupazione”, con la partecipazione diConfindustria, di altre Organizzazionidatoriali e di quelle Confederali deilavoratori. Il Governo ha costituito spe-cifiche sessioni di approfondimento suvari temi che tutti attengono allo svilup-po e tra i quali quello relativo alla “spesapubblica/costi della politica/federalismofiscale”. Il tema della riduzione e dellamaggior qualificazione della spesa pub-blica, quale presupposto per politiche disviluppo, continua quindi ad essere alcentro dell’azione del Governo e lo stru-mento del federalismo fiscale semprepiù viene ritenuto idoneo alla realizza-zione dei predetti obiettivi.La stagione delle riforme istituzionalinel nostro Paese è d’altronde giunta adun momento cruciale con il provvedi-mento di attuazione del federalismofiscale che rappresenta il necessarioapprodo di un percorso, avviato neglianni ’90, con il decentramento ammini-strativo a Costituzione invariata e prose-guito nel 2001 con la riforma del TitoloV della Costituzione.Il nuovo assetto della finanza pubblicadelineato dalla delega sul federalismofiscale rappresenta infatti una importan-te svolta, portando ad una prima attua-zione l’art. 119 della Costituzione,riguardante l’autonomia di entrata e dispesa delle regioni e degli enti locali.Sino ad oggi, il nostro Paese è statocaratterizzato invece da un sistema difinanza derivata, fondato prevalente-

mente sui trasferimenti finanziari delloStato alle autonomie. Così, tuttavia, si èprodotto uno scollamento tra la titolari-tà delle funzioni esercitate dagli enti ter-ritoriali e la titolarità del potere imposi-tivo del modo di reperimento dellerisorse finanziarie. In passato, i trasferi-menti dallo Stato agli enti territoriali sisono troppo spesso realizzati sulla basedella spesa storica, per cui un’ammini-strazione, o una azienda erogatrice diservizi, tanto hanno speso, tanto hanno

ricevuto, causando un aumento dellaspesa pubblica complessiva, senza pro-muovere l’efficienza, in assenza di qual-siasi meccanismo premiale o incentivan-te. E’ evidente che quello scollamentoha agevolato fenomeni di deresponsabi-lizzazione degli amministratori locali edimpedito un efficace controllo dei citta-dini. Il principio dell’autonomia imposi-tiva invece comporta, in conseguenza, lafine del sistema di finanza derivata, conla previsione del passaggio graduale alcriterio dei fabbisogni e dei costi stan-

dard. Può sembrare un dettaglio tecni-co, e invece è il punto più importantedella riforma, ma il finanziamento per leregioni e gli enti locali dovrà avereriguardo, come dicevamo, non alla spesastorica, che spesso comprende sprechied inefficienze, ma alla determinazionedei costi standard calibrati sulla base diuna gestione mediamente efficiente delservizio. Si farà riferimento ai costisostenibili da un soggetto (amministra-zione o azienda) che svolge funzioni oeroga servizi rispettando parametri diefficienza media, sulla base di standardassunti come benchmark. Per il traspor-to pubblico locale - che costituisce laseconda voce di spesa di bilancio delleregioni dopo la sanità - i costi di gestio-ne delle aziende private possono costi-tuire con assoluta certezza il giusto rife-rimento di benchmark per la definizionedi un sistema realmente efficiente.Il federalismo fiscale, attraverso il fon-damentale strumento dei costi standard,superando il criterio della spesa storicae della finanza derivata e garantendouna effettiva autonomia impositiva delleregioni e degli enti locali, rappresentaquindi la possibile soluzione per rad-drizzare l’albero storto della finanzapubblica. Ben venga il “Tavolo su cresci-ta e sviluppo”, cui l’ANAV garantirà ilproprio contributo propositivo tramite lanostra Confederazione; auguriamocisolo che le recenti vicende politiche nonportino ad una fine anticipata della legi-slatura con tutte le inevitabili conse-guenze.eee

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L’ALBERO STORTO (DELLA FINANZA PUBBLICA)

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FEDERALISMOFISCALE

OCCASIONEPER CRESCITAE SVILUPPO

di Giuseppe Francesco Vinella EDITORIALE IbusImagazineI[Presidente Anav]

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PUBBLICITÀ REDAZIONALE

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In Copertina:Foto di Paolo Caprioli

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EditorialeL’albero storto(dela finanza pubblica) 1Giuseppe Francesco Vinella

Il PuntoIl CCNL della mobilità sogno o son desto? 4Tullio Tulli

Scioperi concomitantie diritto alla mobilità 8Marco Ficara

AttualitàA.A.A. Azienda vendesi(quello che bisogna sapere) 10Nicoletta Romagnuolo

Usi e “costumi” aziendalivalgono come contratti 14Paola Galantino

Dalla Cina il bus cheinghiotte il traffico 16Virginia Lupo

Flash 18

Specialea cura di Gabriele Montecorboli

La mini rivoluzionedel codice della strada 19

Autisti over 65 22

Flash 29

ConvegniAutunno caldoper i diritti dei viaggiatori 30Roberta Proietti

Flash motori 32

MotoriNella città dell'autobusecologica e... positiva 34Alessandro Cesari

Flash esteri 36

RubricheRegioni province comuni 38Sindacale 43La sentenza 44Al Volante 45La nostra storia 46

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IL SITO SI RINNOVA

SPECIALE: LA MINI

RIVOLUZIONE DEL

CODICE DELLA STRADA

I mezzipubbliciviaggiano… su 4 punti

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Nella tarda serata del 30 set-tembre scorso, a seguito diuna fase conclusiva di con-

fronto di quattro giorni, le parti (Anav,Asstra, Federtrasporto, Ancp e Filt-Cgil,Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl,Fast,Orsa) hanno concluso la trattativasui cosiddetti “quattro punti “ relativi alprotocollo del 14 maggio 2009 sul ccnldella mobilità ed hanno siglato i conse-guenti testi; nella stessa giornata (traAnav, Asstra e Filt-Cgil, Fit-Cisl,Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl) è statoaltresì definito un “accordo nazionalesui criteri generali della formazione nel-l’apprendistato professionalizzante”.E' stata un’impresa titanica. Non per ilvalore in se’, di cui tratteremo, ma perl’oggettiva difficoltà di una operazioneche nasce da lontano e, ad avviso di chiscrive, di matrice conservatrice (del-l’esistente), dirigista, che poco aggiunge,bensì rischia di togliere, in termini dimodernità all’attuale dibattito sullerelazioni industriali. Ma con altrettantachiarezza, il nostro giudizio sul lavorosvolto dalle Associazioni delle aziendedel settore “autoferrotranviario” è sicu-ramente positivo, per lo stretto pattodi azione realizzato tra la rappresentan-za delle aziende private e di quellepubbliche, per la oggettiva comunanzadi interessi e per i risultati raggiunti, dicui parleremo.

Le origini di un problema Tutto nasce, come sappiamo, qualcheanno fa dalla “esigenza” di estendere ainuovi competitori di Trenitalia sull’altavelocità ferroviaria (vedi “Nuovi TreniVeloci” di Montezemolo e soci) leregole normative ed economiche pre-viste dal ccnl delle attività ferroviarie.

Il governo Prodi aveva addirittura pro-posto all’articolo 13 del disegno dilegge 1644 (recante “Misure per il cit-tadino consumatore e per agevolare leattività produttive e commerciali, non-ché interventi in settori di rilevanzanazionale”) un emendamento relativoall’applicazione del ccnl alle impreseferroviarie operanti sul territorio nazio-nale, con buona pace dei sacrosantiprincipi costituzionali. L’emendamentocosì disponeva: “Per il rilascio e il man-tenimento della licenza e del certificatodi sicurezza è necessaria l’applicazione,da parte dell’impresa ferroviaria, delcontratto collettivo nazionale per ilavoratori addetti al settore delle attivi-

tà ferroviarie e dei servizi connessi, sti-pulato dalle organizzazioni sindacali deilavoratori e dei datori di lavoro compa-rabilmente più rappresentative”. L’ Autorità garante della concorrenza edel mercato, investita del problema,osservò come detta soluzione nonfosse compatibile con la prevista aper-tura al mercato suscitando timori perle prospettive competitive del settorela circostanza che il contratto unicoeventualmente imposto alle impreseferroviarie potesse nella sostanza esse-re molto simile in termini di costocomplessivo del lavoro a quello delmonopolista Trenitalia e non sembran-do questa eventualità lo strumento piùadeguato a garantire la tutela della con-correnza. Nel formulare queste considerazioni,l’Antitrust concludeva che, diversamen-te, un nuovo contratto nazionalesostanzialmente diverso da quelloapplicato dal Gruppo Ferrovie delloStato meglio si sarebbe adattato allecaratteristiche dei nuovi entranti ed allanuova struttura del settore.L’emendamento venne quindi ritiratoe irrisolto rimase il problema della“tutela” dell’esistente. Ma i pervicacinon si persero d’animo e i Ministri deitrasporti e del Lavoro dell’epoca pocodopo convocarono le Associazioni dicategoria del trasporto terrestre pas-seggeri e merci. Il 21 novembre 2007venne definito un verbale di incontro,sottoscritto da Confindustria, Asstra,Agens, Anav con il quale venne avviatoil confronto con “l’obiettivo di perveni-re ad un nuovo ccnl unico per i settoridel trasporto pubblico locale e delleattività ferroviarie”. Le altre Associazioni si ritirarono inve-ce tutte in buon ordine. L’idea di fondo,

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eeeTullioTulli

[Direttore Generale Anav]

Il CCNL della mobilità sogno o son desto?Oltre 500 ore di riunioni per arrivare al testo definitivo sui “quattro punti”: storia e risultati di una impresa “titanica”.

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TRE ANNIDI INCONTRI

PER I “4 PUNTI”DELLA DISCIPLINA

COMUNE

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uscita dalla porta della soluzione legi-slativa rientrò, quindi, dalla finestra dellasoluzione contrattuale. Il governo dicentro-sinistra ha poi vissuto le vicendenote, ma il tema (ri)spuntò anche conil successivo governo, in questo nonmeno dirigista del precedente.

Verso il contratto unico?Nel frattempo le organizzazioni sinda-cali hanno presentato il 22 febbraio2008 la piattaforma rivendicativa per ladefinizione del “contratto unico dellamobilità” con l’obiettivo del supera-mento dei contratti degli autoferro-tranvieri e dei ferrovieri e il cerchio sistringeva sempre più. Ancora successi-vamente, e veniamo alla fase che più ciriguarda da vicino, ha visto la luce ilprotocollo del 14 maggio 2009 con ilquale si è nella sostanza confermatoche il contratto unico della mobilitàavrebbe riguardato solo il trasportoterrestre passeggeri, su gomma e ferro.Il protocollo ha previsto la definizioneentro i successivi 45 giorni di alcuni isti-

tuti comuni (cosiddetti quattro punti): ilcampo di applicazione; la decorrenza ela durata; la disciplina del sistema dellerelazioni industriali e dei diritti sindaca-li; il mercato del lavoro. In parallelo era previsto lo svolgimentodelle trattative per i rinnovi dei ccnl disettore; dopo di che si sarebbe dovutocostituire un gruppo di lavoro con ilcompito di valutare la praticabilità del-l’inserimento di ulteriori istituti o mate-rie fra quelle relative al “contrattounico della mobilità”. Il tutto a condi-zione che la somma degli oneri dei duenegoziati non comportasse un costocomplessivo superiore a quello chesarebbe derivato dal tradizionale rinno-vo contrattuale.

Entro i successivi 45 giorni si sarebbedovuto completare il percorso di defi-nizione dei quattro punti. Raramentetermine fu meno perentorio e piùordinatorio! Solo pochi numeri: daquella data e compreso il 30 settem-bre, si sono tenute 53 (cinquantatré)riunioni sindacali, la maggior parte delle

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IL TENTATIVO(FALLITO)

DI IMPORREIL CONTRATTO

UNICO

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quali alla presenza del governo. Tenutoconto delle due pause estive e di quasitre mesi di sospensiva sindacale all’ini-zio di quest’anno, si è trattato di oltre 5riunioni al mese, per circa 500 ore diriunione e 15.000 ore uomo, conside-rata l’ampiezza delle delegazioni. Perpudore, taciamo sul tempo aggiuntivoprestato in riunioni interne e prepara-torie agli incontri sindacali veri e propri.

Un protocollo difensivoAppare comunque subito evidentecome lo schema adottato dal protocol-lo del 14 maggio 2009 fosse meramen-te “difensivo” e assegnasse alla futuratrattativa il compito di disciplinaredeterminati aspetti del nuovo ccnl dellamobilità (i cosiddetti quattro punti),attenendo questi alla parte obbligatoriadel contratto (assetti contrattuali, siste-ma delle relazioni industriali, diritti eprerogative sindacali) e a quella norma-tiva (cosiddetto mercato del lavoro).Lo stesso schema di metodo prevede-va la definizione del ccnl di categoria(cioè quello della mobilità), seppur limi-tatamente ai quattro punti, e in paralle-lo l’attività di rinnovo dei “ccnl di setto-re”, degli autoferrrotranvieri e delleattività ferroviarie. L’elemento di criticità emergeva conchiarezza non esistendo nell’attualesistema degli assetti contrattuali, disci-plinato dall’accordo interconfederale diConfindustria del gennaio 2009, la defi-nizione di ccnl di settore, bensì quella diccnl di categoria. La conseguenza dipercorso era la sostanziale immediatacessazione del contratto degli autofer-rotranvieri con la sua relativa trasfor-mazione in norma residuale (per irimanenti punti diversi dai quattro) esubordinata, rispetto al costituendoccnl (di categoria) della mobilità. Il grafico (1) in queste pagine benesprime la sintesi del quadro emersodalla definizione del protocollo del 14maggio 2009.

Il ribaltone “morbido”Rispetto a questo quadro, il verbale del30 settembre scorso modifica, inmaniera sostanziale, lo schema di rela-zioni tra ccnl della mobilità e quelli

riduttivamente definiti contratti di set-tore, quale emergeva nel protocollodel 14 maggio 2009, quasi lo ribalta.L’idea di fondo è stata quella di definireil sistema delle regole della “parteobbligatoria del contratto” - cioè quel-la che disciplina i rapporti tra i soggettidatoriali e sindacali firmatari e cheregolamenta i relativi obblighi - inmodo tale che tutti e tre i contratti nefossero compiutamente forniti.L’obiettivo era garantire allo stessotempo il rispetto formale del protocol-lo del maggio 2009 (per evitare l’infa-mante accusa del ripensamento) e laequivalenza di grado, anziché la subor-dinazione, del ccnl autoferrotranvieri (edei ferrovieri) rispetto a quello dellamobilità.Esemplari, in questo senso, si presenta-no due formulazioni contenute nel ver-bale del 30 settembre nella premessanonché la definizione del campo diapplicazione. La premessa conferma che il ccnl dellamobilità, al momento, è riferito ai quat-tro istituti comuni che conosciamo e,subito dopo, precisa che, “ in attesa diverificare la praticabilità di ampliareprogressivamente i contenuti comuni

nell’apposito gruppo di lavoro di cui alcitato protocollo, le parti si danno attoche la disciplina di cui ai suddetti puntisi applica a decorrere dalla data delpresente contratto ed è recepita inte-gralmente in sede di rinnovo dei rispet-tivi ccnl di categoria (ccnl della attivitàferroviarie e ccnl autoferotranvieri),con la conseguente sostituzione deicorrispondenti istituti”.

Una necessaria “legenda” Poi, ancora, la premessa definisce unasorta di legenda secondo la quale irichiami contenuti nella disciplinacomune:- “al presente contratto”, sono da

intendersi riferiti al ccnl della mobili-tà;

- “ai singoli ccnl”, di cui sono titolari irispettivi soggetti firmatari, sono daintendersi riferiti al ccnl delle attivitàferroviarie e al ccnl degli autoferro-tranvieri;

- “ai ccnl”, sono da intendersi riferitisia ccnl della mobilità che ai singoliccnl come sopra specificati.

Il ccnl della mobilità realizza quindi solouna disciplina comune dei quattro isti-tuti, integralmente recepita nei singoliccnl di categoria. Il contratto degli auto-ferrotranvieri mantiene quindi la suaintegrita’, completezza ed autonomia.Peraltro, un mirato sistema di richiamialle discipline dei singoli ccnl contenu-to soprattutto nei vari articolati delsistema delle relazione industriali e deidiritti sindacali realizza l’obiettivo dinon estendere obblighi di relazioni, ei conseguenti oneri in termini didiritti e prerogative sindacali, alleOrganizzazioni sindacali Orsa e Fast,che pure hanno sottoscritto il verba-le del 30 settembre.

Anche la disciplina del campo di appli-cazione del ccnl della mobilità è coe-rente con la richiamata filosofia presen-tandosi in sostanza come la sommato-ria dei due ccnl preesistenti e salva-guardandone la specifica esistenza.Il grafico (2) rappresenta il nuovoassetto che emerge a seguito della defi-nizione del verbale del 30 settembre.

IL PROTOCOLLOCONFERMA

VALORE DELCCNL AUTO-

FERROTRANVIERI

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Maggiore flessibilitàRammentato quanto precede sullaparte generale di sistema, non si posso-no poi sottacere i significativi interven-ti effettuati sulla disciplina del mercatodel lavoro realizzata attraverso l’amplia-mento delle flessibilità esistenti. In particolare, miglioramenti per leaziende si sono registrati nel contrattoa termine, sulla disciplina del diritto diprecedenza e nel ricorso all’utilizzo del-l’istituto stesso; nel contratto part-timesulla disciplina delle fasce orarie e del-l’impegno giornaliero; nell’apprendista-to professionalizzante sulla definizionedei profili formativi che completano lapossibilità del ricorso a tale istituto;nelle percentuali di utilizzo dei contrat-ti flessibili dalle quali è stato sottratto ilpart-time verticale.

L’originario progetto è stato quindisignificativamente depotenziato. E’comunque nostra opinione che anchequalora si fosse realizzato secondo leantiche premesse non sarebbe stato inalcun modo in grado di “imbrigliare” inuovi soggetti imprenditoriali che siaffacciano sullo scenario della competi-zione ferroviaria; era sbagliata l’idea.Un’ultima considerazione sulla questio-

ne economica. Secondo lo schema delprotocollo del maggio 2009 la trattati-va, compresa quella parallela alloradefinita di settore, si sarebbe dovutaconcludere entro 45 giorni anche allo

scopo di individuare le quantità diaumento economico per il personale erelative al triennio 2009/2011. La trattativa di settore in realtà non èmai partita e il sindacato ha tentato diinserire la definizione della parte eco-nomica almeno per l’anno 2009 - quel-lo che a un certo momento è statosoprannominato il “quinto punto” -all’interno della trattativa sui quattropunti. La recente manovra del governoha fatto saltare tutti gli equilibri preco-stituiti e crediamo sia inevitabile lasostanziale estensione anche al settoredel blocco dei rinnovi contrattuali2009/2012 previsto per la sola pubbli-ca amministrazione in senso stretto.Nel frattempo, Anav ed Asstra hanno amodo loro aperto il confronto sul ccnlautoferrotranvieri presentando for-male disdetta con effetto dal primogennaio del prossimo anno degli accor-di nazionali del 23 gennaio 2003 e del6 ottobre 2005 che prevedono per-messi sindacali per le segreterie nazio-nali delle organizzazioni sindacali. Il cantiere è ancora aperto, vedremopiù avanti se il progetto del ccnl dellamobilità sia destinato a restare solo unsogno di alcuni o si concretizzerà inrealtà. eee

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ANAV-ASSTRA:STOP

AI PERMESSISINDACALINAZIONALI

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Il nuovo contratto della mobilità èstato il tormentone che ha carat-terizzato le relazioni industriali

negli ultimi due anni. Ora che, con lasigla dei quattro punti declinati dalProtocollo del 14 maggio 2009, untimido, deforme e assai parziale accen-no di contratto della mobilità è saltatofuori, è giunta l’ora di approcciare iltema degli scioperi concomitanti neisettori del trasporto pubblico locale edelle attività ferroviarie con la dovutadistanza dalle pressioni della trattativa.

La premessa non è casuale. Il rife-rimento alla vertenza sul ccnl dellamobilità è infatti l’unico elemento,dotato di qualche concretezza, in gradodi fornire una lettura organica dellavicenda. Da esso è necessario muoverese si desidera comprendere tanto laperseveranza delle organizzazioni sin-dacali nel forzare il disposto regola-mentare relativo al divieto di sciopericoncomitanti quanto l’ondivago atteg-giamento della Commissione diGaranzia sfociato poi, costretta dallecontinue sollecitazioni datoriali, nell’am-bigua deliberazione interpretativa n.10/245.Il ragionamento è piuttosto semplice.La rivendicazione del contratto unicodella mobilità poggia su un obiettivo(dichiarato) che ha la fortuna di esserecondiviso dalle Organizzazioni sindacalie dal monopolista ferroviario: assicura-re l’omogeneità dei trattamenti econo-mici e normativi nel settore ferroviario,onde evitare che la liberalizzazione delsettore passi attraverso un effettodumping sul costo del lavoro, attesol’evidente maggiore appeal del contrat-to autoferrotranvieri rispetto al con-

tratto delle attività ferroviarie. Dettoquesto, c'è però un altro elemento cherischia di diventare dirompente e capa-ce di condizionare i delicati equilibridella contrattazione: è forse azzardatoaffermare che uno sciopero dell’interocomparto del trasporto pubblico fer-roviario e su gomma, sotto il cappellodel contratto unico della mobilità, rap-presenterebbe uno strumento di pres-sione formidabile che va ben al di là delsemplice dato di rappresentanza (circa200.000 lavoratori)? Ebbene, se questo è chiaro a tutti noi,potrà agevolmente comprendersicome la querelle sul divieto di sciopericoncomitanti, accanto a legittime

aspettative di rispetto della normavigente, ponga questioni ben più rile-vanti, e si traduca nella necessità che lamateria venga regolata in termini diassoluta coerenza con la prevalentetutela del diritto alla mobilità. Sarà duraperò.

Lo scenario non sembra quellopiù adatto a favorire soluzioni equili-brate: Confindustria e Sindacati hannogenericamente sposato, per motividiversi, il principio della semplificazionedei contratti senza preoccuparsi (laprima) delle conseguenze che da ciòderivano per taluni settori nevralgicidell’economia; il Governo apparemiope nella sua febbrile attività dimediazione volta a stemperare le ten-sioni nell’immediato per favorire solu-zioni contrattuali (leggi contratto unicodella mobilità) che un domani lo ren-derebbero ancor più debole di fronteall’enorme incidenza di uno scioperounificato del trasporto pubblico terre-stre; la stessa Commissione di garanzia,istituzionalmente chiamata a garantirel’equo contemperamento tra il dirittoalla mobilità e il diritto allo sciopero,non sembra scevra dai condizionamen-ti del contesto politico-sindacale, per lomeno in questa vicenda. Se dunque si passa ad analizzare ilmerito della vicenda, fatti i conti conl’attuale quadro regolatorio, ci si deveattrezzare affinché l’eventuale ridefini-zione delle prestazioni indispensabili daassicurare in caso di sciopero concomi-tante del trasporto pubblico su ferro esu gomma - siano il frutto di uno spe-cifico accordo tra le parti o di unnuovo intervento surrogatorio dellaCommissione di garanzia - possa alme-

QUESTIONERILEVANTESERVONOREGOLE

COERENTI

eeeMarcoFicara[Vice Direttore Anav]

Scioperi concomitantie diritto alla mobilitàIl problema esploso in occasione della vertenza contrattuale richiede soluzioni equilibrate ed un’accorta definizione dei bacini di utenza.

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no intervenire all’interno di un rinnova-to contesto normativo in materia dilimiti e condizioni per l’esercizio deldiritto di sciopero nel settore (il riferi-mento è al disegno di legge Sacconi, giàcommentato su BusMagazine nelnumero 3/2009), in modo che stru-menti preventivi quali la dichiarazionedi adesione o il referendum contribui-scano in ogni caso ad attenuare ilnumero e la portata dello scioperoconcomitante.

Per restare all'attualità, l’analisiparte senz’altro dall’ultimo atto inter-pretativo della Commissione di garan-zia, prodotto per le continue sollecita-zioni datoriali che, contestavano lemodalità di attuazione dello sciopero.Dopo i numerosi differimenti dellosciopero proclamato a sostegno dellavertenza sul ccnl della mobilità, cheavevano consentito alla Commissionedi non prendere una posizione precisain materia e, dopo le audizioni delleparti, è stata adottata la già citata deli-bera n. 10/245. In essa, oltre a un par-ziale elemento di riscontro alle tesidella parte datoriale, c'è anche unasorta di traccia, di anticipazione, delfuturo orientamento della stessaCommissione laddove l’unificazione deisettori, ovvero il contratto unico dellamobilità, si concretizzasse. LaCommissione, infatti, prende formal-mente atto che:

• l’ipotesi di contemporanea astensio-ne del personale addetto ai serviziferroviari e di quello addetto ai ser-vizi di trasporto pubblico locale nonintegra un’ipotesi di sciopero unico,bensì di scioperi concomitanti tradue settori;

• le analoghe previsioni in tema diconcomitanza contenute nelle duediscipline, stante la perdurante auto-nomia dei due settori, non possonoritenersi superate, né potrebberoesserlo in via interpretativa.

Sulla scorta di tali considerazioni e dialtre, la Commissione ha quindi espres-so l’avviso che, “in caso di concomitan-za di scioperi nei settori del trasportopubblico locale e ferroviario, ai sensi eper gli effetti dell’articolo 5 della rego-lamentazione provvisoria delle presta-zioni indispensabili nel settore del tra-sporto locale e dell’ar ticolo 3.6dell’Accordo nazionale del settore fer-roviario, il trasporto pubblico localeextraurbano su gomma deve ritenersialternativo a quello ferroviario”.In sostanza, pur attraverso una rico-struzione per molti versi ambigua, laCommissione ha prima di tutto assun-to una posizione di maggiore coerenzacon il dettato normativo.

Lo ha fatto però in maniera par-ziale, giacché dubbi persistono ancorasulla limitazione del divieto alla con-temporanea astensione nel settore deltrasporto ferroviario e in quello deltrasporto pubblico locale riguardante il

bacino di utenza extraurbano, conesclusione quindi dei servizi urbani,figlia di un ragionamento che guarda alconcetto di bacino di utenza in terminidi alternatività dei servizi piuttosto chein termini di integrazione degli stessi. Seinfatti il criterio dell’alternatività puòrivelarsi efficace per il trasporto a lungapercorrenza, altrettanto non può dirsiper quanto riguarda la mobilità locale,caratterizzata da un elevato livello diintegrazione tra servizi. Sulla reale portata delle nozione dibacino di utenza dovrà ruotare ognifuturo ragionamento: sarà necessariocomprendere se e quanto risulta com-promessa la mobilità di una utenzapendolare alla quale sono magarigarantiti gli spostamenti verso i centridi smistamento dell’urbe ma sono poinegati, giacché compresi nell’astensionedal lavoro insieme ai servizi ferroviari, iservizi di collegamento urbani. Cosìcome occorrerà valutare anche leconurbazioni esistenti tra diversi bacinidi utenza, laddove la tentazione fosse diidentificare gli stessi con i bacini provin-ciali o con le unità di rete oggetto deicontratti di servizio. Senza considerareche, in una visione integrata e intermo-dale del trasporto pubblico, la contem-poranea astensione delle diversemodalità di trasporto richiederebbe senon altro un profondo ripensamentodelle fasce orarie di garanzia dei servi-zi. Queste considerazioni, intanto,dovrebbero suggerire maggiore cautelaalla stessa Commissione di garanzia nelmomento in cui sembra consideraretransitorio il quadro attuale e lasciaintendere che ogni disputa interpretati-va sarà risolta quando cesserà (ndr. conla nascita del contratto unico dellamobilità) la “perdurante autonomia deidue settori”. Per dirla con Pio VII, lui rivolgendosiall’ufficiale napoleonico per negare lacessione alla Francia dei territori delloStato pontificio e noi rivolgendoci alSindacato Re che il mondo dei traspor-ti vuole riunire sotto il proprio scettro:non possiamo, non dobbiamo, nonvogliamo.eee

RIFLETTERESU ELEVATA

INTEGRAZIONENEI SERVIZI

URBANI

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L’azienda è il complesso dei beniorganizzati dall'imprenditoreper l'esercizio dell'impresa”.

Questa la sintetica definizione del legi-slatore (articolo 2555 c.c.), che indivi-dua l’azienda come universalità di beni- mobili e immobili, materiali e immate-riali - i quali, pur conservando la loroindividualità, sotto il profilo giuridicorappresentano un’entità unica per l’uni-cità della loro destinazione economica.Venendo a mancare tale destinazioneunitaria, l'azienda perderebbe la suaconnotazione unitaria, trasformandosiin una semplice pluralità di beni. Al paridi qualsiasi altro bene, anche l’aziendapuò formare oggetto di cessione (atitolo oneroso o gratuito) ovvero diconferimento in entità giuridiche diver-se dall'impresa conferente ed, in talicasi, è determinante stabilire se il tra-sferimento riguardi l’azienda (o unramo dell’azienda) ovvero singoli benifacenti parte del complesso aziendale.Secondo la Corte di Cassazione affin-ché “si abbia conferimento d'azienda (odi un ramo della medesima) è necessarioche venga trasferito un complesso di benidi per sé idoneo a consentire lo svolgi-mento di una determinata attività d'im-presa, anche se non necessariamente lastessa esercitata dal conferente. E se puòammettersi che tale fattispecie ricorraanche quando il nuovo titolare debbaintegrare l'insieme dei beni trasferiti conulteriori fattori produttivi (Cass. 15 gen-naio 1990, n. 123; Cass. 22 novembre1984, n. 5971), occorre tuttavia che ibeni mancanti non siano tali da alterarel'unità economica e funzionale del com-plesso aziendale: non basta, in altre paro-le, che i beni conferiti abbiano fatto partedi un'azienda ma è, altresì, necessarioche essi, per le loro caratteristiche e il loro

collegamento funzionale, rendano possi-bile lo svolgimento di una specifica impre-sa”. La giurisprudenza ritiene che la ces-sione d’azienda sia configurabile anchese determinati beni aziendali restanoesclusi dal trasferimento “purché risultiche le parti hanno inteso trasferire nonuna semplice somma di beni, bensì uncomplesso organico unitariamente consi-derato” (Cass., 9 agosto 1991 n. 8678),potenzialmente idonei all’esercizio del-l’impresa. La distinzione, non sempre agevole, tracessione di azienda e cessione di singo-li beni assume rilievo, non soltantosotto il profilo civilistico, ma anche esoprattutto ai fini fiscali, atteso il diver-

so trattamento riservato alle due fatti-specie ai fini delle imposte sui redditi edelle imposte indirette.

Imposte sui redditiAi fini delle imposte sui redditi, la disci-plina della cessione d'azienda è rac-chiusa nell'articolo 86, comma 2 delDPR n. 917/1986 (TUIR), secondo cui“concorrono alla formazione del redditoanche le plusvalenze delle aziende, com-preso il valore di avviamento, realizzateunitariamente mediante cessione a titolooneroso”. La cessione dell'azienda, quin-di, genera normalmente una plusvalen-za (o una minusvalenza) patrimonialein capo al soggetto cedente - impren-ditore individuale o società - tassabile aifini delle imposte sui redditi (non ai finiIRAP, in quanto si tratta di una voce dinatura straordinaria, cfr. circ. Ministerodelle Finanze 4 giugno 1998, n. 141),quale componente del reddito d’im-presa. Ai fini della quantificazione di taleplusvalenza, posto che l’articolo 86 delTUIR non ne individua esplicitamentele modalità di calcolo, occorre fare rife-rimento alla differenza tra il corrispetti-vo pattuito, al netto degli oneri acces-sori di diretta imputazione, ed il valorefiscale del patrimonio trasferito. Il cor-rispettivo è quello fissato dal contrattoe va riferito all’azienda nel suo com-plesso (deve ritenersi comprensivo,quindi, anche dell’eventuale avviamen-to), senza poter stabilire correlazioniparticolari con singoli beni ceduti. Ilvalore fiscale del patrimonio trasferito,invece, deve essere ricostruito, attri-buendo alle attività e alle passività ilvalore fiscalmente riconosciuto alladata della cessione. Ad esempio, perquanto riguarda i beni strumentali, talevalore è pari al costo storico del bene

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E' RAMO D'AZIENDA

SE GARANTISCE ATTIVITA

D'IMPRESA

eeeNicolettaRomagnuolo

[Responsabile Servizio Fisco e Diritto d’Impresa Anav]

A.A.A. AZIENDA VENDESI(quello che bisogna sapere)II passaggio di proprieta e le cessioni (o acquisizioni) di rami d'azienda sonosnodi obbligati nella riorganizzazione delle societa. Una guida.

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ceduto ridotto dell’ammortamentofiscalmente ammesso, che, come evi-denzia la risoluzione dell’Agenzia delleEntrate 12 febbraio 2002, n. 41, si cal-cola ragguagliando le quote ordinariedi ammortamento del bene facenteparte l'azienda ceduta o conferita aigiorni che intercorrono tra l'inizio delperiodo d'imposta e la data dell'opera-zione straordinaria. A tal riguardo, larisoluzione richiama il principio conta-bile n. 30, che ha ritenuto corretto ilcriterio del pro rata temporis per il cal-colo della quota d'ammortamentorelativa alla frazione d'esercizio nelquale il cespite è stato ceduto, al fine dievidenziare correttamente la plusvalen-za/minusvalenza derivante dalla cessio-ne. Va tenuto presente che, in ognicaso, la plusvalenza rilevata in sede civi-listica non coincide con quella determi-nata ai fini fiscali ove se il valore fiscaledel patrimonio trasferito differisca daquello contabile.La regola generale dettata dall’articolo86 del TUIR prevede che la plusvalenzaderivante dalla cessione dell’aziendadebba essere tassata nell’esercizio direalizzo. Tuttavia, nel caso la cessioneabbia ad oggetto un’azienda possedutada almeno tre anni, la plusvalenza puòconcorrere - previa opzione del ceden-te esercitata in sede di dichiarazionedei redditi - alla formazione del redditod’impresa in quote costanti nell’eserci-zio di realizzo e nei successivi quattro.La rateizzazione è ammessa ai soli finifiscali e non anche ai fini civilistici, percui la plusvalenza va imputata intera-mente al conto economico del bilanciorelativo all’esercizio in cui è realizzata(chiaramente andrà rilevata in bilancioanche la tassazione differita). Ai fini delcalcolo del triennio di possesso del-l’azienda, occorre far riferimento alladata di acquisto o di costituzione del-l'impresa, a prescindere dal momento(eventualmente successivo) in cui i sin-goli beni sono entrati a far parte delcomplesso aziendale oggetto di cessio-ne. Nel calcolo del triennio si tieneconto anche del periodo in cuil'azienda è stata eventualmente con-cessa in affitto o in usufrutto (circolaren. 320/1997). Anche nei casi in cui sussiste il requisi-

to del possesso triennale dell’azienda,non è sempre possibile rateizzare laplusvalenza. Ad esempio, in caso di ces-sione dell'unica azienda dell'imprendi-tore individuale, il cedente - proprio a

seguito della vendita del complessoaziendale - perde lo status di imprendi-tore individuale e, quindi, la possibilitàdi realizzare, nei periodi d’imposta suc-cessivi alla cessione, un reddito d’im-presa al quale far concorrere le quotedella plusvalenza realizzata. Potrebbeverificarsi anche che il cedente perda lostatus di imprenditore nel corso delquinquennio di rateizzazione della plu-svalenza, nel qual caso il concorso allaformazione del reddito d’impresa siverifica - per le quote non ancoraassoggettate a tassazione - nell’ultimoperiodo d'imposta di esercizio dell’im-presa.

Non in tutti casi la cessione dell’azien-da concorre alla formazione del reddi-to d’impresa:• in caso di cessione dell'unica azien-

da dell'imprenditore individuale,precedentemente concessa in affit-to o usufrutto, la plusvalenza con-corre alla formazione dei redditidiversi di cui all’articolo 67, in quan-to l'affitto o usufrutto dell'unicaazienda non si considera effettuatonell'esercizio d'impresa;

• in caso di cessione dell’azienda daparte di un imprenditore individua-le, è possibile assoggettare la plu-

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I I I A T T U A L I T À I

LA CESSIONENON COMPORTA

PAGAMENTOIRAP MA

PLUSVALENZA

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svalenza al regime di tassazioneseparata di cui all’articolo 17 delTUIR (cfr. articolo 58, comma 2TUIR) . A tal fine, è necessario chel'azienda oggetto della cessione siaposseduta da più di cinque anni eche ne sia fatta esplicita richiestanella dichiarazione dei redditi relati-va al periodo d'imposta al quale laplusvalenza sarebbe imputabilecome componente di reddito d'im-presa. In merito all’applicazionedella tassazione separata, l'articolo21, comma 1, del TUIR stabilisceche l'imposta è determinata appli-cando all'ammontare percepitol'aliquota corrispondente alla metàdel reddito complessivo netto delcontribuente nel biennio anterioreall'anno in cui la plusvalenza è con-seguita;

• in caso di cessione tra società ade-renti al consolidato nazionale, disuccessione o donazione d'azienda,cessione ai creditori in sede di con-cordato preventivo l’operazione èconsiderata fiscalmente neutra.

Sin qui gli effetti della cessione d’azien-da per il cedente. Per quanto riguarda ilcessionario, il corrispettivo versato perl’acquisto dell’azienda costituisce, aisensi dell'articolo 110 del TUIR, il valo-re fiscalmente riconosciuto dei benicompresi nel complesso aziendale, conriferimento al quale il cessionario cal-colerà gli ammortamenti e determine-rà le plusvalenze/minusvalenze in casodi successiva cessione. L’eventuale sur-plus del corrispettivo pagato rispetto alvalore corrente complessivo dei beniacquistati, al netto delle passività trasfe-rite, rappresenta l’avviamento, che vaiscritto tra le immobilizzazioni immate-

riali ed ammortizzato ai sensi dell’arti-colo 103 del TUIR in ogni periodod'imposta per un importo non supe-riore a un diciottesimo del suo valore.Una volta effettuata l'iscrizione dei beninella contabilità del cessionario, il regi-me fiscale applicabile agli stessi è quel-lo proprio delle singole categorie dibeni appartenenti all'impresa. Perquanto riguarda, in particolare, l’am-mortamento dei beni strumentaliacquistati con il complesso aziendale lagià citata risoluzione n. 41/2002 preve-deva l’applicazione delle regole relativeall'acquisto di beni usati, con la conse-guenza che non dovrebbe essere appli-cabile l’articolo 102, comma 2 del TUIR

nella parte in cui prevede la riduzionea metà dei coefficienti di ammorta-mento applicabili nell’esercizio di entra-ta in funzione del bene.

Le imposte indiretteAi fini IVA, l’articolo 2, comma 3, lette-ra b), del DPR n. 633/72 prevedel’esclusione della cessione di’azienda odi ramo d’azienda dal campo di appli-cazione dell'IVA. La scelta del legislato-re, dettata probabilmente da ragioni diconvenienza fiscale (assoggettandol’operazione ad IVA, il cedente sarebbetenuto a versare all’Erario l'impostaaddebitata in via di rivalsa al cessiona-rio, mentre quest’ultimo avrebbe ildiritto di portare in detrazione l’impo-sta corrisposta al cedente), ha consen-tito di ricondurre la cessione d’aziendatra le operazioni soggette ad impostadi registro in misura proporzionale, pereffetto del principio di alternatività tra idue tributi. Il contratto di cessione diazienda è soggetto a registrazione intermine fisso, anche qualora non siaredatto per iscritto (articolo 3, comma1, lettera b) del DPR n. 131/1986),entro venti giorni dalla stipula dell'atto(sessanta giorni per gli atti formatiall'estero riguardanti aziende esistentinel territorio dello Stato). Ai fini del calcolo dell’imposta di regi-stro, la base imponibile è data, non dalcorrispettivo contrattualmente pattuitocome previsto ai fini delle imposte suiredditi, bensì dal valore venale in com-mercio attribuibile ai beni che com-pongono l'azienda (incluso l’avviamen-to) alla data della cessione, al netto deidebiti e delle altre passività risultanti dailibri contabili obbligatori e da atti aven-ti data certa (non si scomputano, chia-ramente, le passività che il cedente si èimpegnato a estinguere). Le passività siimputano (articolo 23, comma 4 delDPR n. 131/1986) ai diversi beni mobi-li ed immobili in proporzione al lororispettivo valore. Il riferimento al valorevenale in commercio, anziché al prezzoindicato nel contratto, quale criterio dideterminazione della base imponibileai fini dell’imposta di registro pone ilproblema dell’esatta individuazione del

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CESSIONARI:AMMORTAMENTI,

IMPOSTEINDIRETTE

E RESPONSABILITÀ

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valore dell’avviamento. Sebbene laprassi economico-aziendalistica abbiaelaborato diversi criteri per il calcolodell’avviamento, a livello normativo nonvi sono indicazioni al riguardo (questospiega il ripetersi di accertamenti neiconfronti dei contribuenti). Solo conl’articolo 2, comma 4 del D.Lgs. n.460/1996 il legislatore aveva tentato dielaborare un criterio del tutto empiri-co, che consisteva nel moltiplicare lapercentuale di redditività (rapporto trareddito d’impresa e ricavi dichiarati oaccertati nel periodo d’imposta), appli-cata alla media dei ricavi dichiarati oaccertati ai fini delle imposte dirette neitre periodi d’imposta precedenti la ces-sione ,per un coefficiente fisso pari a 3ovvero, in casi particolari, a 2. Taledisposizione è stata, poi, abrogata dalD.Lgs. n. 218/1997, anche se il criteriodalla stessa dettato è ancora oggi spes-so utilizzato dagli uffici fiscali in sede diaccertamento. L'imposta di registro èdeterminata applicando alla base impo-nibile l'aliquota del 3 per cento, salvoche nell'azienda siano compresi benisoggetti ad aliquote diverse (ad esem-pio, i beni immobili). In tal caso si appli-cano le aliquote relative ai singoli beni,sempreché per gli stessi siano stati pat-tuiti corrispettivi distinti. Mancando taledistinzione, si rende applicabile l'aliquo-ta più elevata. Alcune precisazioni sonoopportune per quanto riguarda i beniimmobili compresi nell’azienda: se pertali beni sono stati indicati distintamen-te i corrispettivi, gli uffici fiscali nonpotranno rettificarne il valore deglistessi, quando questi ultimi siano statidichiarati in misura non inferiore alvalore catastale moltiplicato per i coef-ficienti previsti dallo stesso DPR n.131/1986 (articolo 52, comma 4).Inoltre, si renderanno applicabili leimposte ipotecaria e catastale, nellamisura, rispettivamente, del 2% edell’1% della base imponibile da calco-larsi secondo le disposizioni previste aifini dell’imposta di registro, ma senzadeduzione delle passività gravanti sugliimmobili dell’azienda ceduta (in talsenso Agenzia delle Entrate n. 125 del5 ottobre 2005).

Responsabilità del cessio-nario per i debiti tributaridell’azienda cedutaUna problematica particolare riguardail tema della responsabilità per i debititributari relativi all’azienda ceduta. Alfine di contrastare diffusi fenomeni dievasione fiscale connessi alla cessionedi aziende, con l’articolo 14 del D.Lgs.n. 472/1997 è stata estesa anche al ces-sionario la responsabilità per i debiti tri-butari dell’azienda ceduta. In particola-re, è stato previsto che il cessionariod’azienda risponde solidalmente con ilcedente per il pagamento delle impo-ste (dirette ed indirette) e delle sanzio-

ni riferibili a violazioni commesse nel-l’anno in cui è avvenuta la cessione enei due precedenti, nonché per quellegià irrogate e contestate nel medesimoperiodo, ma riferibili a violazioni com-messe in periodi precedenti. Fermo restando l’obbligo di preventivaescussione del cedente, la norma limitala responsabilità solidale del cessionarioal valore dell'azienda o del ramod'azienda ceduto. La responsabilità delcessionario è limitata al debito risultan-te, alla data del trasferimento, dagliatti degli uffici dell'amministrazionefinanziaria e degli enti preposti all'ac-certamento dei tributi di loro com-petenza. A tal proposito, il legislatore haprevisto la possibilità per l’interessato(cedente o cessionario) di richiedereall’Amministrazione Finanziaria un cer-tificato sull'esistenza di contestazioni incorso e di quelle già definite per lequali i debiti non sono stati soddisfat-ti (se il certificato non viene rilasciatoentro 40 giorni dalla richiesta si consi-dera che non risultano debiti tributari).La corresponsabilità del cessionarionon è limitata dal valore dell'azienda,né alle risultanze del certificatodell'Amministrazione finanziaria, quan-do la cessione dell'azienda, anche seattuata con il trasferimento frazionatodei singoli beni, è posta in essere alloscopo fraudolento di sottrarre il patri-monio aziendale alle procedure esecu-tive tributarie. Ovviamente, in tale ipo-tesi, l'onere di provare la mala fede è acarico dell'Amministrazione finanziaria.La frode si presume, tuttavia, quando iltrasferimento sia stato effettuato entrosei mesi dalla constatazione di una vio-lazione penalmente rilevante. E’ fattasalva la possibilità per il contribuente difornire prova contraria. eee

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QUANDOL'AZIENDA

VIENEVENDUTACOI DEBITI

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Qualora venga reiterato neltempo da parte del datoredi lavoro nei confronti dei

propri dipendenti un determinatocomportamento favorevole, può sor-gere la questione se, per effetto di talecomportamento, sia sorto in capo ailavoratori un vero e proprio dirittosoggettivo, e, in caso affermativo, se, esoprattutto a quali limiti, il datore dilavoro possa modificare tale comporta-mento, o sia vincolato per il futuro amantenerlo immutato. Quella dell’uso aziendale è una fatti-specie giuridica di difficile inquadra-mento, ed in assenza di uno specificoreferente normativo, la vastissima casi-stica giurisprudenziale che si è formatanel tempo ha variamente affrontato iltema di quale sia il fondamento giuridi-co di tale istituto facendo riferimento,di volta in volta, a norme contenute nelCodice civile (l’art. 1340 sulle clausoled’uso, l’art. 1362, 2° comma, sul rilievodel comportamento delle parti nelladeterminazione delle intenzioni deicontraenti, o l’art. 1374 sull’integrazio-ne del contratto). L’analisi del variegato panorama giuri-sprudenziale in materia assume rilevan-za in considerazione delle relative rica-dute applicative, in quanto i presuppo-sti per la formazione dell’uso aziendale,nonché le condizioni e i limiti entro iquali può essere modificato, risentonodella categoria giuridica alla quale essoè stato di volta in volta ricondotto pro-prio dalla giurisprudenza. Recentemente la Corte di Cassazione(sentenze n. 5882/2010, n. 6453/2010e da ultimo n. 8240/2010) ha delineatoun nuovo ed interessante filone inter-pretativo teso a definire la natura degliusi aziendali e il loro riflesso sulla disci-

plina del rapporto di lavoro.

Nel tempo la giurisprudenza si ètrovata a sostenere a fasi alterne tesidiverse, se un uso aziendale vada adintegrare il contratto individuale dilavoro ovvero abbia carattere collettivoe, di conseguenza, a quale fonte con-trattuale possa essere equiparato. Adun primissimo orientamento, prodotto-si verso la fine degli anni sessanta, chericonosceva all’uso aziendale la possibi-lità di integrare il contratto collettivo dilavoro, è seguita una serie ben più lunga

di sentenze di legittimità che, a partiredagli anni ottanta, affermavano la tesidell’integrazione del contratto indivi-duale, qualificandolo come uso norma-tivo oppure come uso negoziale. Quindi, questo primo orientamentoriteneva che gli usi si inserissero neicontratti individuali di lavoro diretta-mente ed automaticamente a menoche non risultasse tale ricezione esclu-sa proprio dalla volontà delle parti.Sotto il profilo applicativo, la principaleconseguenza della qualificazione del-

l’uso aziendale come parte integrantedel contratto individuale è che questorisulterà conseguentemente “insensibi-le” alle vicende della contrattazionecollettiva: in altre parole, in quanto inte-grativo delle clausole del contrattoindividuale, l’uso aziendale era ritenutodalla giurisprudenza non modificabileda eventuali pattuizioni collettive nazio-nali o aziendali, come pure da atti uni-laterali dello stesso datore di lavoro, sederogatori in pejus. In questo senso sarebbe stata ammissi-bile “la sostituzione dell’uso aziendaleanteriore con quello successivo, ben-ché meno favorevole” solo ove fossesopravvenuto “un nuovo comporta-mento contrario, protrattosi univoca-mente per anni senza manifestazioni didissenso da parte dei lavoratori inte-ressati e delle organizzazioni sindacali”.

A ben diverse considerazionisembra, invece, doversi giungere qualo-ra si configuri l’uso aziendale quale“obbligo unilaterale di carattere collet-tivo, che agisce sul piano dei singoli rap-porti individuali allo stesso modo e conla stessa efficacia di un contratto collet-tivo aziendale”. Quest’ultima costituiscela soluzione interpretativa prevalentenella più recente giurisprudenza dilegittimità. Infatti, i giudici parlano inquesta fase dell’uso aziendale come“fonte di un obbligo unilaterale dicarattere collettivo del datore di lavo-ro, che non trova origine nel contrattocollettivo o individuale ma solo in uncomportamento spontaneo del mede-simo datore di lavoro e agisce sul pianodei rapporti individuali con la stessaefficacia di un contratto collettivoaziendale, sostituendosi alle clausolecontrattuali e a quelle collettive in vigo-

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eeePaolaGalantino

[Responsabile Servizio Legale Anav]

Usi e “costumi” aziendalivalgono come contrattiIl percorso interpretativo della Corte di Cassazione sui comportamenti (economicie normativi) extra-contrattuali. I nuovi orientamenti.

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IL DIRITTONASCE DA

COMPORTAMENTIFAVOREVOLI

RIPETUTI NEL TEMPO

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re più favorevoli dell’uso aziendale,secondo il disposto dell’ar t. 2077comma 2 c.c.” (in questo senso le sen-tenze citate in principio: n. 5882/2010 en. 6453/2010). “Ne segue che” conti-nua la Corte di Cassazione “l’uso azien-dale non incide direttamente sul con-tratto individuale di lavoro, modifican-done il contenuto, ma opera comefonte eteronoma, allo stesso modo diogni altro contratto collettivo”.Dunque, si tratta di un orientamentoche contraddice la tesi dell’integrazionedel contratto, ed in particolare del con-tratto individuale di lavoro, per ricono-scere, invece, nell’uso aziendale unafonte eteronoma equiparabile al con-tratto collettivo di lavoro.

Con le pronunce del 2010 la Cortedi Cassazione sembra aver portato atermine un percorso interpretativoavviato già dal 2004 con le pronunceche avevano messo in evidenza il carat-tere collettivo dell’uso aziendale(Cassazione n. 9626/2004; Cassazionen. 1447/2006; Cass. n. 15489/2007;Cass. n. 17481/2009). In conclusione,secondo il più recente e consistenteorientamento della Corte diCassazione, l’uso aziendalesi configura come fonte ete-ronoma esterna, non incor-porabile nel contratto indi-viduale di lavoro ed equipa-rabile per efficacia al con-tratto collettivo aziendalecon conseguente applicabi-lità del disposto di cui all’art.2077 comma 2 del Codicecivile in base al quale leclausole difformi dei con-tratti individuali, preesistentio successivi al contrattocollettivo, sono sostituite didiritto da quelle del con-tratto collettivo, salvo checontengano speciali condi-zioni più favorevoli ai pre-statori di lavoro.D’altra parte, proprio il rife-rimento delle sentenze inesame (n. 5882/2010 e n.6453/2010) alla “stessa effi-cacia di un contratto collet-tivo aziendale” nonché

soprattutto al “disposto dell’art. 2077comma 2 c.c.” aprono interessanti pro-spettive sui rapporti tra uso aziendale econtratto collettivo. In particolare, que-

sta equiparazione sembra poter costi-tuire il fondamento per il riconosci-mento di nuovi spazi all’esercizio del-l’autonomia privata collettiva in azien-da. Sembra, infatti, essere ormai venutameno quell’“insensibilità” dell’uso nego-ziale alle vicende della contrattazionecollettiva aziendale che aveva caratte-

rizzato le precedenti pronunce dellaCorte di Cassazione. Se, da un lato,l’uso aziendale è equiparato alla con-trattazione aziendale, dall’altro, questone condividerà le regole ed i principiinformatori di modo che, secondo lacostante interpretazione giurispruden-ziale dell’art. 2077 c.c., appare legittimoimmaginare un contratto collettivo chederoghi o comunque disponga di unuso aziendale, anche in senso peggiora-tivo. Una prima conferma a questeconsiderazioni è giunta proprio da unadelle ultime pronunce della Cassazionenelle quali la Corte si è occupata dellevicende dell’uso aziendale in caso ditrasferimento di azienda ai sensi del-l’art. 2112 del Codice civile.

I giudici della Suprema Corte,proprio in ragione dell’equiparabilitàdell’uso aziendale al contratto colletti-vo aziendale, hanno concluso che ildiritto riconosciuto dall’uso aziendale,in quanto non integrabile in un contrat-to individuale, non sopravvive al muta-mento della contrattazione collettivaconseguente al trasferimento d’azien-da. In altre parole l’uso aziendale, invigore presso l’azienda cedente, confi-gurandosi come una contrattazionecollettiva integrativa aziendale è, diconseguenza, soggetto all’effetto disostituzione automatica di cui all’art.2112, comma 2 del Codice civile e nonsi trasferisce all’impresa cessionaria,analogamente ai contratti collettivi,aziendali e non, applicati dal preceden-te datore di lavoro. In conclusione, laCorte di Cassazione, confermando conle sue più recenti pronunce il caratte-re esclusivamente collettivo dell’usoaziendale, è giunta in modo coerentead affermare che il lavoratore, in casodi incorporazione dell’impresa presso laquale è dipendente in un'altra, può anchevedere modificato in pejus il trattamentoeconomico e normativo di cui fruiva in pre-cedenza, proprio in virtù dell'uso aziendale(Corte di Cassazione n. 5882/2010 e n.6453/2010 citate). eee

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RICONOSCIUTOIL CARATTERECOLLETTIVODELL'USO

AZIENDALE

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In queste foto il plastico e immagini del filmato della presentazione del “3D Express Coach”16|

Un mostro d'acciaio cheinghiotte le auto? Una tranviasopraelevata? Un tunnel

mobile? Un bus che non è un bus... InCina arriva il “3D Express Coach”, alto5 metri e largo 6, un mezzo gigantescoche scorre a 60 chilometri all'ora sfrut-tando l'energia elettrica e quella solare,capace di trasportare in una volta solafino a 1400 passeggeri comodamente

seduti, che ha una particolarità unica:mentre viaggia, un fiume di auto gli puòcomodamente scorrere dentro la “pan-cia”.

L'uovo di Colombo per un Paese stre-mato dal traffico come la Cina: con 60milioni di auto che quotidianamentecircolano nel Paese, la congestione haraggiunto limiti assoluti; basta pensare acosa è successo quest'estate, con codeferme di auto e mezzi, bloccati pergiorni e settimane nella zona delleminiere, per rendersi conto che anchenelle metropoli il problema è più cheserio. Il “gigante buono” della strada,con i pannelli fotovoltaici installati sultetto per non aumentare i livelli diinquinamento atmosferico, potrebberappresentare la soluzione urbana persmaltire il traffico.

Con la sua forma a “ponte”, il 3DExpress (dove 3D sta per tridimensio-nale) passa letteralmente al di sopradelle auto in transito, grazie a dei pila-stri mobili dotati di ruote, senza esser-ne in alcun modo intralciato. I passeg-geri vengono ospitati in una cabinamolto capiente nella parte superioredel mezzo: per raggiungere le sale viag-gianti sono quindi previste anche pen-siline d'attesa sopraelevate. In tema di trasporto pubblico locale èsenza dubbio una novità assoluta, eanche se viene definito “autobus eco-sostenibile gigante”, in realtà il nuovomezzo è ancora da battezzare: il proto-tipo è stato presentato lo scorso mag-gio alla “Chitech”, la fiera internaziona-le dell’hi-tech diPechino,

I A T T U A L I T À I I I

eeeVirginiaLupo

Dalla Cina il bus cheinghiotte il trafficoMontato su pilastri a ruote, il nuovo gigante della strada scorre sopra le auto. Può ospitare fino a 1.400 passeggeri. E non inquina.

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dal gruppo Shenzhen Huashi FutureParking Equipment (il filmato di presen-tazione è anche su youtube, all'indirizzo:www.youtube.com/watch?v=5UfPtlWNQsQ&NR=1&feature=fvwp), ed è sem-brato subito un'idea vincente, tantoche è stato immediatamente messo inproduzione. Tutto sommato, tra l'altro,costa assai meno che costruire unametropolitana.A Mentougou, nel distretto di Pechino,è già stato dato il via alla costruzione di185 chilometri della prima tratta “spe-ciale” per ospitare il nuovo gigante dellastrada e risolvere un bel po' di proble-mi di mobilità metropolitana (si calcolaun calo del 20-30% del traffico urba-no). Al di là del fatto che, ovviamente,per un mezzo di questo tipo servonograndi strade dedicate (impossibileimmaginarlo nelle nostre città d'arte!),il “gigante buono” ha ancora bisogno diqualche messa a punto. Non tutto iltraffico, per esempio, può essere“inghiottito”: Suv e furgoni, oltre aigrandi mezzi, non passano nel “tunnel”perché sono troppo alti, per cuidovranno comunque avere a disposi-zione corsie dedicate per non rischiaredi trovarsi, una volta ancora, imbotti-gliati in coda.eee

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Secondo la rilevazionedell'Osservatorio ''Audimob''

di Isfort non ci sono dubbi: se imezzi pubblici fossero comodi,puntuali e poco affolati “'quasi 4intervistati su 5 si orienterebberoverso l'autobus, lasciando l'autoin garage”. Tanto più in questafase di pesante e prolungata crisieconomica e di contrazione deiconsumi. Ciò sembra essereparticolarmente vero per alcunecategorie di viaggiatori in parti-colare tra quelli che esprimonolivelli più elevati di domanda dimobilità.Infatti manifestano una maggio-re propensione alla scelta deltrasporto collettivo in una citta'senza traffico gli uomini (78,8%),le persone con un'età compresatra 30 e 64 anni, chi possiede unalto titolo di studio (81,9%), glioccupati (82%) e, infine, chi vivenelle grandi citta' (80%) e nelNord Est (78,9%). Ma nella “città reale” la situazio-ne è ben diversa: quasi il 70%degli individui utilizza prevalen-temente il mezzo privato. La cittàideale (per gli spostamenti) tut-tavia non esiste e di conseguen-za i comportamenti di mobilitàdegli italiani sono, come è noto,ben poco orientati verso il mezzopubblico. In termini generali nel2009 il 67% degli intervistati uti-lizza in modo prevalente i mezziprivati per i propri spostamenti,il 20,8% si muove soprattutto a

piedi o in bicicletta, mentreappena il 12,1% usa il mezzopubblico per la maggior parte deipropri viaggi.Paradossalmente alcune fascedella popolazione che più di altrenella “città ideale” si orientereb-bero verso il trasporto collettivosono invece, nella “città reale”,tra quelle che utilizzano in pre-valenza il mezzo privato. Dice laricerca: “Gli uomini (ben il 73,5%,le donne si fermano al 60,4%), chiha più di 29 anni e meno di 46(79,3%), chi possiede almeno undiploma (oltre il 70%), gli occupa-ti (79,9%) e chi vive nel Nord Estdel Paese (68,7% contro, adesempio, il 63,4% del NordOvest”).Nelle grandi città già oggi “l'usoprevalente del mezzo pubblicointeressa una quota significativadella popolazione residente(24,8%), che sommata a quella dichi si muove soprattutto a piedi oin bicicletta, riesce a far arretra-re l'incidenza del 'popolo delmezzo privato' (auto e moto) al52,2% del totale. Tuttavia è nellegrandi aree urbane che si con-centrano i principali problemi ditraffico e di inquinamento acusti-co e atmosferico; ed è qui, diconseguenza, che è più urgenteridurre in modo drastico il ricor-so ai mezzi individuali”. e(da www.adnkronos.com)

NELLA “CITTÀ IDEALE”SI VIAGGIA SOLO IN AUTOBUSUna rilevazione Isfort rivela la propensione deicittadini, se si potesse contare su tempi di per-correnza certi, puntualità, minor affollamento.

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OCCUPAZIONEE COMPETITIVITA'LE PROPOSTEDI CONFINDUSTRIA

Il convegno di Genova, organizzato afine settembre da Confindustria, su“Occupazione e competitività: leproposte di Confindustria percrescere, adesso”, ha rappresentato unmomento chiave, in un periodo peraltro tanto confuso, nei rapporti tralavoro e politica, Confindustria esindacati. La due giorni, alla qualeerano attesi - oltre ai verticiconfindustriali - ministri, sindacalisti,analisti italiani e stranieri, partendodall'assunto che “è indispensabileinvestire sul capitale umano sulla suavalorizzazione, sulla conoscenza, sullaformazione. Ma insieme realizzareanche relazioni industriali piùmoderne”, ha visto gli incontri con iministri Brunetta e Sacconi, con illeader del Pd Bersani, con i verticisindacali. Nelle sue conclusioni EmmaMarcegaglia ha spronato il governo: “Lanostra pazienza è alla fine. Per unnuovo patto sociale le parti socialilavorino unite su ricerca, energia,scuola e riforma della burocrazia”.

IL “CORRIERE”SCOPRE...LA CORRIERAPER ROMA Il “Corriere della Sera” ha presol'autobus: è stata una sorpresa, loscorso settembre, scoprire tra iréportage del giornale milanese ilracconto di un viaggio da Macerata aRoma, sul pullman che collega leMarche alla Capitale. La giornalista,

Alessia Rastelli, lo definisce un “mezzoantico”, che da queste parti chiamanoancora “corriera”, perché è dal 1923 -data della prima concessione - cheattraversa gli Appennini, anche se alloraper percorrere questi 250 chilometriservivano più di nove ore e adesso nebastano 4, su mezzi “dai mille confort”.Nell'articolo si racconta della gente inviaggio “sul bus della Roma-MarcheLinee, una delle società che copre ilpercorso verso il Lazio (almeno altredue, la Bucci e la Start, offronoun’alternativa per i viaggiatori delpesarese e dell’ascolano)”, ma anche lastoria del presidente della società,Pasqualino Del Bello: “storia diun’aspirazione realizzata. Nato 55 annifa a Force (1.400 abitanti nell’ascolano)è figlio di uno degli autisti che lacorriera per Roma la guidarono neglianni Sessanta. Pasqualino stesso hainiziato al volante di un bus, lungo unalinea locale ai piedi dei monti Sibillini.Adesso - scrive la giornalista - loincontriamo in giacca alla fermata diPorto d’Ascoli, insieme con il direttorecommerciale Matteo Acciarresi, acontrollare che il suo pullman ripartapuntuale”. E a confidare: “Una delle piùgrandi soddisfazioni di mio padre è cheio sia riuscito a comprare l’aziendadove lui iniziò”.

TRACCIABILITA'CONTRO LEINFILTRAZIONIMAFIOSENEGLI APPALTICon la legge 13 agosto 2010, n. 136sono state approvate stringenti misuredirette a prevenire possibili infiltrazionimafiose nel settore dei pubblici appalti.Previsto per appaltatori, subappaltatorie subcontraenti, nonché per tutti iconcessionari di finanziamenti pubbliciinteressati a lavori, servizi e forniturepubbliche, l’obbligo di tracciare i flussifinanziari relativi a tali commessemediante l’utilizzo di conti bancari opostali “dedicati” ed il ricorsogeneralizzato allo strumento delbonifico, che dovrà riportare il CUP(codice unico progetto) assegnato aciascuna commessa. L’Autorità divigilanza sui contratti pubblici dovràora chiarire i criteri di applicazionedella norma, già in vigore ed applicabilea tutti i contratti stipulati dal 7settembre 2010 in poi.

Dal 22-24o t t o b r e

2010 a Rimini siè svolto il “TTGincontri”, la 47^edizione della piùimportante fierainternazionale b2b del settore turisti-co in Italia. Nei tre giorni della rasse-gna sono state presentate al merca-to le principali novità degli operatoridel turismo: oltre 35.000 le presenzeregistrate, più di un migliaio di espo-sitori diretti, corrispondenti a 2.400imprese provenienti da oltre 100paesi. All’interno della manifestazioneal fine di favorire approfondimenti suifuturi scenari dell'industria del turi-smo si è tenuto il TTG Forum, unmomento di riflessione con incontriad alto livello di carattere nazionaleed internazionale. Quest’anno Anav

ha partecipatodando il propriocontributo a duespecifici momenti:“Bus e città d’artetra ticket e incen-tivi: un rapporto

ancora complicato. Quali soluzioni?”,che si è svolto il 22 ottobre e“Concorrenza treni ad alta velocità evoli low cost in Europa: come è cam-biata l’offerta del prodotto bus suimercati per competere con un siste-ma trasporti sempre più agguerrito”,che invece si è svolto il 23 ottobre. Adentrambi i convegni è intervenutocome rappresentante Anav e comerappresentante del Caipet il dott.Nicola Biscotti, al convegno del 23 hapartecipato anche Agostino Ballone,Presidente e Ammininistratore dele-gato della Baltour. e

ANAV E CAIPET AL TTG INCONTRISU TICKET E CONCORRENZA

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evisionati oltre40 articoli, altriancora sononuovi. Targa

personale e foglio rosa a 17anni, ma ancheinnalzamento dei limiti divelocità e multe a rate. Stopa alcol e droga. E molte novità riguardano iconducenti professionali.

LA MINI RIVOLUZIONEDEL CODICE DELLA STRADA

Speciale a cura di Gabriele Montecorboli

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Èstata fatta una mini-rivoluzione delle normedel Codice della Strada, poiché sono oltre

40 gli articoli sottoposi a modifica oltre all’intro-duzione di nuovi articoli al decreto legislativo 30aprile 1992, n. 285. E’ quanto risulta dalla legge29 luglio 2010, n.120, recante "Disposizioni inmateria di sicurezza stradale" approvata primadell’esodo dello scorso agosto dal Parlamentodopo un iter durato oltre due anni. Le novitàsono tante: alcol zero per i neopatentati e gliautisti professionisti, la possibilità di pagare lemulte anche a rate, il foglio rosa a 17 anni, l’innal-zamento del limite di velocità a 150 km all’oraper le autovetture dove c’è il “Tutor”.Per i più giovani le nuove norme sul Codice dellaStrada possono essere giudicate sia buone checattive. Buone perché chi già possiede il patenti-no per il motorino può ottenere il foglio rosa a17 anni, anche se bisognerà fare molta attenzio-ne una volta ottenuta la licenza di guida: nei primitre anni si potrebbe essere soggetti a sospensio-ni della patente più lunghe di un terzo (alla primainfrazione) o della metà (dalle infrazioni successi-ve) rispetto a quelle previste per gli altri automo-bilisti. Le cattive notizie, che invece piacciano aigenitori, riguardano l'abuso di alcol e droghe. Lenuove regole introducono la tanto auspicata tol-leranza zero, voluta sia dalle parti politiche chesociali, intervenute nei mesi scorsi attraverso leassociazioni a tutela dei consumatori e degliautomobilisti. E tolleranza zero è prevista ancheper i conducenti che esercitino di professione

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l’attività di trasporto di persone o dicose su strada.Le multe più severe riguardano chi neiprimi tre anni di patente e chi guidaper professione viene pizzicato conun tasso alcolemico superiore allozero. In questi casi, la sanzioneammonta a 155 euro che salgono a310 euro se si provoca un incidente.Per tutti gli altri automobilisti, rimaneil limite europeo dello 0,5 con peneche prevedono: tra lo 0,5 e lo 0,8, unamulta da 500 a 2.000 euro e sospen-sione della patente da 3 a 6 mesi (san-zioni che raddoppiano in casi di inci-dente e fermo amministrativo del vei-colo per 180 giorni); tra lo 0,8 e l'1,5,

c'è il ritiro della patente, la sospensio-ne fino a due anni, la multa da 800 a3.200 euro (con incidente le peneraddoppiano e c'è in più il fermo di180 giorni); sopra il limite di 1,5, c’è ilritiro immediato della patente consospensione fino a due anni, multa da1.500 a 6.000 euro, arresto da seimesi a un anno e, se viene commessoun incidente, c'è il raddoppio dellapena e la revoca della patente per 5anni.Un'altra importante novità è costitui-ta dal narco-test che verrà affiancatoagli etilometri e, se all’inizio verràimpiegato dalle forze dell'ordine in viasperimentale, diventerà in seguito uno

strumento consueto su larga scala.

Quando tali accertamenti forniranno

un esito positivo ovvero le forze di

polizia hanno un ragionevole motivo

per ritenere che il conducente del

veicolo si trovi sotto l’effetto conse-

guente all’uso di sostanze stupefacen-

ti o psicotrope possono farlo sotto-

porre ad accertamenti clinico-tossi-

cologici e strumentali ovvero analitici

su campioni di mucosa del cavo orale

prelevati a cura di personale sanitario

ausiliario delle forze di polizia.

Ma vediamo in dettaglio le nuove

regole che ci toccano più da vicino.

4 CIRCOLAZIONE FUORI DAI CENTRI ABITATI

Il potere di ordinanza prevede ora che l’ente pro-prietario della strada possa prescrivere non solo dimontare i sistemi antisdrucciolevoli idonei alla marciasu neve e ghiaccio ma anche che questi venganotenuti a bordo dei veicoli. Con l’imposizione di unsimile obbligo da parte dell’ente proprietario dellastrada è ipotizzabile, ad esempio, in tratte autostra-dali montane per un periodo determinato di tempoe supportato da idonea segnaletica, che possa essereinterdetta la prosecuzione della marcia anche inassenza di neve a quei veicoli che non hanno a bordole catene o un sistema antisdrucciolevole. e

4 CONTRASTO ALL’INQUINAMENTO

Sono state introdotte misure di contrasto all’in-quinamento prodotto dalla circolazione dei vei-

coli. In particolare, chi non rispetta i vari provvedi-menti di blocco della circolazione nei centri abitati, inseguito all’emissione di un’ordinanza del sindaco, cir-colando con mezzi appartenenti, relativamente alleemissioni inquinanti, a categorie inferiori a quelle pre-scritte dal divieto, è soggetto alla sanzione ammini-strativa del pagamento di una somma da euro 155,00a euro 624,00. È prevista un’ipotesi di recidiva: nelcaso di reiterazione della violazione nel biennio, oltrealla sanzione pecuniaria, si applica anche la sanzioneamministrativa accessoria della sospensione dellapatente di guida da 15 giorni a 30 giorni. e

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4RIDUZIONE DELLA MASSA A VUOTO PER ALCUNE CATEGORIE DI VEICOLI

Spetterà al Ministro delle Infrastrutture e deiTrasporti stabilire, con proprio decreto da adot-

tare entro tre mesi dall’entrata in vigore della leggedi riforma, nel rispetto dei parametri e dei vincoliimposti dall’Unione Europea, criteri e modalità per iveicoli ad alimentazione a metano, GPL, elettrica eibrida per applicare una riduzione della massa avuoto. Tale riduzione è pari: nel caso dei veicoli adalimentazione esclusiva o doppia con gas metano oGPL, alla massa delle bombole del metano o GPL edei relativi accessori e, nel caso dei veicoli ad alimen-tazione elettrica o ibrida, alla massa degli accumulato-ri e dei loro accessori. Dovranno, inoltre, essere defi-nite anche le modifiche alle procedure relative alleverifiche tecniche di omologazione. In ogni caso, lariduzione di massa a vuoto in ordine di marcia nonpotrà superare il limite massimo del 10% della massacomplessiva a pieno carico del veicolo stesso, quan-do tale valore percentuale è inferiore ad una tonnel-lata. Negli altri casi, non può superare una tonnellata.La norma espressamente prevede che la riduzione dimassa a vuoto si applichi soltanto nel caso il veicolosia dotato del dispositivo di controllo elettronicodella stabilità. L’introduzione della norma consente l’impiego degliautoveicoli dotati di propulsore a basso impattoambientale potendo ovviare alle eccedenze di pesoche normalmente li caratterizzano e ne limitano lapossibilità d’impiego, come ad esempio nella riduzio-ne del numero dei posti disponibili all’origine perl’aumento della massa complessiva determinato dal-l’installazione dei serbatoi aggiuntivi oppure delle bat-terie. e

4REVISIONE DEI VEICOLI

Nel caso di accertata circolazione di un veicolonon sottoposto a revisione periodica non viene

più applicata la sanzione accessoria del ritiro dellacarta di circolazione ai sensi del Capo I, Sezione II,titolo VI del codice: sarà cura dell’organo accertatoresospendere dalla circolazione il veicolo non in regolacon la revisione fino all’effettuazione della visita direvisione annotandolo sul predetto documento. Lacarta di circolazione del veicolo non in regola con larevisione, fuori dal caso previsto dall’articolo 176/18°del CDS e cioè nel caso in cui circoli in autostrada,non viene più ritirata ma verrà lasciata allo stesso tra-sgressore per consentirgli di effettuare la visita direvisione più celermente. In ogni caso il veicolo potràessere utilizzato soltanto il giorno previsto per recar-si ad effettuare la visita di revisione. e

4ARRIVA LA TARGA PERSONALE

Il legislatore ha finalmente introdotto il principiodella personalità della targa di immatricolazioneapplicata su autoveicoli, motoveicoli e rimorchi.L’introduzione della targa personale determina uncambiamento profondo sia riguardo le procedure diimmatricolazione dei veicoli e successive variazioni,sia riguardo al modus-operandi nei controlli docu-mentali da parte degli operatori di polizia stradale. Lapersonalizzazione della targa di circolazione determi-nerà il perdurare della stessa al succedersi dei singo-li veicoli di cui un soggetto risulti nel tempo intesta-tario. Come ben specificato nella norma la personalitàdella targa ne esclude un uso contemporaneo su più vei-coli. Diversamente dal precedente regime giuridico latarga non dovrà essere più restituita all’organo compe-tente all’atto di cessazione dalla circolazione del veicoloa cui risultava abbinata. In fase di cessazione della circo-lazione o di definitiva esportazione all’estero del veico-lo quindi il proprietario non ha più l’obbligo di restitui-re le targhe di immatricolazione ma esclusivamente ilcertificato di proprietà e la carta di circolazione. Anchequesta norma è frutto dell’indotto di modifiche dovuteall’introduzione della c.d. targa personale. e

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4POSSIBILITÀ DI ESERCITARSI ALLA GUIDA GIÀ A 17 ANNI

Iminori che hanno compiuto diciassette anni e chesono già titolari di patente di guida potranno guida-re, a fini di esercitazione, autoveicoli di massa com-plessiva a pieno carico non superiore a 3,5 t, purché:siano accompagnati da un soggetto titolare di paten-te di guida di categoria B o superiore da almeno diecianni; siano muniti di un’apposita autorizzazione rila-sciata dal Dipartimento per i trasporti, la navigazioneed i sistemi informativi e statistici; abbiano effettuatoalmeno 10 ore di corso pratico di guida presso un’au-toscuola con istruttore abilitato e autorizzato. Sulveicolo non potrà prendere posto, oltre al conducen-te, altra persona che non sia l’accompagnatore. Il vei-colo dovrà essere munito di un contrassegno recan-te le lettere alfabetiche «GA». Il minore non potràcomunque superare la velocità di 100 km/h per leautostrade e 90 km/h per le strade extraurbane prin-cipali. L’accompagnatore è responsabile del pagamen-

to delle sanzioni amministrative pecuniarie in solidocon il genitore o con chi esercita l’autorità parentaleo con il tutore del conducente minorenne. Nel casoin cui il conducente minorenne autorizzato alla guidacommetta infrazioni per le quali è prevista la sanzio-ne amministrativa accessoria della sospensione odella revoca della patente di guida ovvero circolisenza avere a fianco l’accompagnatore, è sempredisposta la revoca dell’autorizzazione alla guidaaccompagnata. Il minore non potrà conseguire unanuova autorizzazione. e

4NUOVI LIMITI DI ETÀ

Il limite massimo di età per guidare autotreni edautoarticolati la cui massa complessiva a pieno cari-co sia superiore a 20 t potrà essere elevato, anno peranno, fino a sessantotto anni, qualora il conducenteconsegua uno specifico attestato sui requisiti fisici epsichici a seguito di visita medica specialistica annua-le. Con le stesse modalità il limite massimo di età perguidare autobus, autocarri, autotreni, autoarticolati,

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Sugli “Autisti over 65, scoppia ilcaso” è intervenuto anche il

Sole24ore, che ha dedicato unapagina dell'inserto Trasporti(dell'11 ottobre) alla norma checonsente di guidare fino a 68 anni:“A rischio la sicurezza passeggeri”.

Intervistato anche il direttoregenerale dell'Anav, che ha dichiara-to: “La norma ci vede nettamentecontrari. Non ne condividiamo laratio politica ed economica e pre-sumiamo che sia stata varata perfavorire il lavoro autonomo dei

padroncini”. Tulli ha posto l'accen-

to anche sul contrasto tra questa

disposizione e il sistema pensioni-

stico che “per gli autoferrotranvie-

ri prevede il trattamento anticipa-

to a 60 anni”.e

AUTISTI OVER 65E' POLEMICA SICUREZZA.TULLI: “SIAMO NETTAMENTE CONTRARI”

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autosnodati, adibiti al trasporto di persone potràessere elevato, anno per anno, fino a sessantottoanni. Si ritiene che detta previsione non incida inalcun misura sulla vigente disciplina del rapporto dilavoro dipendente quale, ad esempio, la facoltà per ildatore di lavoro di recedere "ad nutum" dal rappor-to di lavoro al raggiungimento dei requisiti per il pen-sionamento di vecchiaia. Chi supera gli ottanta annipotrà continuare a condurre ciclomotori e veicoliper i quali è richiesta la patente di categoria A, B, Ced E qualora consegua uno specifico attestato rila-sciato dalla commissione medica locale a seguito divisita medica specialistica biennale. È stata prevista lapossibilità di esercitarsi alla guida di autoveicoli dimassa complessiva a pieno carico non superiore a 3,5t già a partire da diciassette anni di età. I titolari dipatente di guida di categoria B non possono guidare,per il primo anno dal rilascio, autoveicoli aventi unapotenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55kW/t. Per gli stessi titolari, qualora si trovino allaguida veicoli di categoria M1, si applica un ulteriorelimite di potenza massima pari a 70 kW. e

4REQUISITI FISICI E PSICHICI

Èstata estesa la possibilità di procedere alle visiteper l’accertamento dei requisiti fisici e psichici ai

medici delle categorie già autorizzate dalla norma,seppur in quiescenza ovvero anche dopo aver cessa-to di appartenere alle amministrazioni e ai corpi indi-cati nella norma purché abbiano svolto l’attività diaccertamento negli ultimi dieci anni o abbiano fattoparte delle commissioni mediche locali per almenocinque anni. È stato introdotto l’obbligo, a carico del soggettorichiedente il primo rilascio della patente di guida diqualunque categoria, ovvero di certificato di abilita-zione professionale di tipo KA o KB, di produrre cer-tificazione medica da cui risulti il non abuso di alcoole il non uso di sostanze stupefacenti o psicotrope.Tale certificazione deve essere esibita anche dai con-ducenti professionali in occasione della revisione odella conferma di validità delle patenti possedute. Lacertificazione deve tenere conto dei precedenti mor-bosi del richiedente così come riferiti dal suo medi-

co di fiducia. Le commissioni mediche locali hanno ora l’obbligo dicomunicare agli uffici della motorizzazione civile latemporanea o permanente inidoneità alla guida inmodo da consentire l’adozione dei conseguenti prov-vedimenti di restrizione del titolo autorizzativo.L’utente ha facoltà di produrre ulteriore certificazio-ne medica rilasciata dagli organi sanitari perifericidella rete Ferroviaria Italiana al fine di conseguire unapiù favorevole determinazione in autotutela da partedei competenti uffici della motorizzazione civile. Èstata introdotta la previsione dell’impossibilità delconseguimento della patente di guida, del certificatodi abilitazione per la guida di motoveicoli e del certi-ficato di idoneità alla guida di ciclomotori per coluiche ricade all’interno di provvedimenti, che integranoilleciti amministrativi, previsti dalla normativa suglistupefacenti o per chi è sottoposto, per effetto dellastessa normativa, ad alcune misure a tutela della sicu-rezza pubblica. e

4NUOVA CARD IN CASO DI RINNOVO DELLA PATENTE

Non sarà più inviato il tagliando adesivo con il rin-novo di validità, ma un documento duplicato

della patente con la nuova data di scadenza. Al rinno-vo di validità sarà spedito, infatti, alla residenza deltitolare, un duplicato della patente di guida recante lanuova data di scadenza, previo ricevimento, entro cin-que giorni decorrenti dalla data di effettuazione dellavisita medica da parte dei sanitari autorizzati, dei datie di ogni altro documento utile ai fini dell’emissionedel duplicato della patente. Il titolare della patente,dopo aver ricevuto il duplicato, deve provvedere alladistruzione della patente scaduta di validità. e

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4PATENTE A PUNTI

Verso chi commette frequenti e gravi infrazioni èstato previsto un inasprimento del sistema punti

prevedendo l’esame di idoneità tecnica per chi perde15 punti nell’arco di un anno. e

4AUTOVETTURE A 150 ALL’ORA MA CON IL “TUTOR”

Gli Enti proprietari della strada o concessionari pos-sono elevare il limite massimo di velocità fino a 150

Km/h sulle autostrade a tre corsie più la corsia diemergenza per ogni senso di marcia dotate di apparec-chiature debitamente omologate per il calcolo dellavelocità media di percorrenza su tratti determinati. e

4ARIA CONDIZIONATA

Il divieto di tenere il motore acceso, al solo fine dibeneficiare degli effetti di condizionamento del vei-colo è previsto ora per il solo caso di sosta. Con lanuova formulazione è consentito tenere acceso ilmotore in caso di sola fermata del veicolo. e

4 LA GUIDA ED IL RIPOSO DEI CONDUCENTI

L'art. 30 della legge n. 120 del 29 luglio 2010 ride-finisce - secondo i principi dettati dal

Regolamento (CE) n. 561/2006 del 15 marzo 2006 -la disciplina in materia di tempi di guida e di riposo edi documentazione dei conducenti professionali diveicoli adibiti al trasporto di persone e di cose, pre-cisando gli obblighi ed aggravando le relative sanzio-ni. In particolare, le modifiche hanno interessato sia

l’art. 174 del CDS, per quei veicoli equipaggiati conl’apparecchio di controllo (cronotachigrafo analogicoo tachigrafo digitale), sia l’art. 178 del CDS. per queiveicoli non muniti di tali dispositivi ma che comunquehanno l’obbligo di documentare l’attività di guidasvolta dal conducente.Per quanto concerne l’art. 174 del CDS va evidenzia-to che è stata ridotta la sanzione per il superamen-to dei periodi di guida, ora pari ad una somma daeuro 38,00 ad euro 152,00, mentre viene aumentatala sanzione per l'inosservanza dei tempi di riposogiornaliero, ora pari ad una somma da euro 200,00 aeuro 800,00. L’applicazione di tali sanzioni è circoscritta ai soli casiin cui il superamento del limite massimo di duratadella guida (giornaliera, settimanale o bisettimanale) ola mancata osservanza del tempo minimo di riposogiornaliero siano contenuti entro il 10 per centorispetto ai corrispondenti limiti prescritti dalRegolamento (CE) n. 561/2006. In caso contrario (e,cioè, quando risultasse superata la soglia del 10% ditali limiti comunitari), vengono applicate le specifichesanzioni previste dal medesimo art. 174 e cioè:quando le violazioni in materia di tempi di guida gior-naliera hanno durata superiore al 10 per centorispetto al limite giornaliero massimo di durata dellaguida, si applica la sanzione amministrativa del paga-mento di una somma da euro 300,00 a euro1.200,00, con la decurtazione di 2 punti dalla patentedi guida del trasgressore mentre quando le violazio-ni in materia di tempi di riposo giornaliero hannodurata superiore al 10 per cento rispetto al tempominimo prescritto, si applica la sanzione amministra-tiva del pagamento di una somma da euro 350,00 aeuro 1.400,00, con la decurtazione di 5 punti dallapatente di guida del trasgressore. Però, quando leviolazioni in materia di tempi di guida giornaliera e diriposo giornaliero hanno durata superiore al 20 percento rispetto ai limiti prescritti dal Regolamento(CE) n. 561/2006 si applica la sanzione amministrati-va del pagamento di una somma da euro 400,00 aeuro 1.600,00, con la decurtazione di 10 punti dallapatente di guida del trasgressore. Nel caso in cui il conducente supera per oltre il 10per cento il limite massimo di durata dei periodi diguida settimanale si applica la sanzione amministrati-va del pagamento di una somma da euro 250,00 aeuro 1.000,00, con la decurtazione di 1 punto dalla

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patente di guida del trasgressore. Qualora il supera-mento del limite massimo di durata dei periodi diguida settimanale sia contenuto entro il 10 per centosi applica - a carattere residuale - il comma 4° dell'art.174 del CDS (che fa generico riferimento al supera-mento della durata dei periodi di guida, che possonoessere giornalieri, settimanali e bisettimanali). In talecaso,la sanzione varia da euro 38,00 a euro 152,00. In caso di superamento per oltre il 10 per cento illimite minimo dei periodi di riposo settimanale siapplica la sanzione amministrativa del pagamento diuna somma da euro 350,00 a euro 1.400,00, con ladecurtazione di 3 punti dalla patente di guida del tra-sgressore. Quando il conducente supera per oltre il20 per cento il limite massimo di durata dei periodidi guida settimanale si applica la sanzione amministra-tiva del pagamento di una somma da euro 400,00 aeuro 1.600,00, con la decurtazione di 2 punti dallapatente di guida del trasgressore. Viene applicata unasanzione da euro 400,00 a euro 1.600,00, con ladecurtazione di 5 punti dalla patente di guida del tra-sgressore quando il conducente non osserva peroltre il 20 per cento il limite minimo dei periodi di

riposo settimanale prescritti dal Regolamento (CE) n.561/2006.Se il conducente durante la guida non rispetta ledisposizioni relative alle interruzioni (c.d. pause) siapplica la sanzione amministrativa del pagamento diuna somma da euro 155,00 a euro 620,00, con ladecurtazione di 2 punti dalla patente di guida del tra-sgressore. Le sanzioni si applicano anche agli altri membri del-l’equipaggio che non osservano le prescrizioni previ-ste dal Regolamento (CE) n. 561/2006. Il comma 11 dell’art. 174 dispone, infine, che l’organoaccertatore, oltre all’applicazione delle sanzioniamministrative pecuniarie sopra richiamate deveprovvedere al ritiro temporaneo dei documenti diguida (compreso il documento di circolazione) e: • intimare al conducente del veicolo di non prosegui-re il viaggio se non dopo aver effettuato i prescrittiperiodi di interruzione o di riposo; • disporre che, con le cautele necessarie, il veicolo siacondotto in un luogo idoneo per la sosta, ove devepermanere per il periodo necessario. Come già accadeva con la precedente formulazione

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dell’art. 174 del CDS, sia dell’avvenuto ritiro deidocumenti di guida (e di circolazione), che dell’inti-mazione deve essere fatta menzione nel verbale dicontestazione, sul quale deve essere indicato anche ilcomando o l’ufficio da cui dipende l’organo accerta-tore ove, completati le interruzioni o i riposi pre-scritti, il conducente sarà poi autorizzato a recarsiper ottenere la restituzione dei documenti in prece-denza ritirati (patente di guida e carta di circolazio-ne). Solamente dopo avere constatato che il viaggio puòessere ripreso nel rispetto delle condizioni prescrit-te dall’art. 174 del CDS, il comando o l’ufficio «resti-tuiscono la patente e la carta di circolazione del vei-colo» all’interessato. Si osserva che ora le violazioni della normativacomunitaria sui tempi di guida e di riposo commessein un altro Stato membro dell’Unione europea chevengono accertate in Italia sono assoggettate allesanzioni previste dalla normativa italiana vigente inmateria, salvo che la contestazione non sia già avve-nuta in un altro Stato membro; per l’esercizio deiricorsi previsti dagli articoli 203 e 204-bis del CDS, illuogo della commessa violazione si considera quellodove è stato operato l’accertamento in Italia. L’art. 30 della legge n. 120 del 29 luglio 2010, riformaaltresì l’art. 178 del CDS che si riferisce ai veicoli nonequipaggiati con i dispositivi di controllo (e, cioè, conil cronotachigrafo analogico o con il tachigrafo digita-le) che - in luogo delle registrazioni di tali dispositivi- recano a bordo i registri di servizio, i libretti indivi-duali, gli estratti del registro di servizio e le copie del-l’orario di servizio che devono essere esibiti in occa-sione dei controlli stradali. Chiarendo definitivamen-te una “querelle” durata molti anni, viene finalmenteindividuato nell'accordo europeo AETR relativo alleprestazioni lavorative degli equipaggi dei veicoliaddetti ai trasporti internazionali su strada del 1°luglio 1970 la fonte normativa di riferimento per laregolamentazione della durata della guida degli auto-veicoli in questione e viene disposto il medesimoimpianto sanzionatorio previsto per i conducenti diveicoli muniti del dispositivo di controllo. L'unica differenza è ravvisabile nella maggiorazionedella sanzione prevista nel caso di mancato rispettodelle disposizioni relative alle interruzioni dei tempidi guida previste nel citato accordo europeo AETR,che, infatti, ha un importo da euro 250,00 a euro1.000,00. e

4 CRONOTACHIGRAFO E TACHIGRAFO DIGITALE

Lo stesso art. 30 della legge n. 120 del 29 luglio2010, ha apportato poi le seguenti modifiche

all’art. 179 del CDS: • equiparazione del mancato inserimento del foglio diregistrazione nel cronotachigrafo analogico con ilmancato inserimento della «scheda del conducente»nel tachigrafo digitale. Per effetto delle modificheapportate, la circolazione senza card-conducenteinserita nel tachigrafo digitale è sanzionata al pari diquanto già accadeva per la circolazione senza foglio diregistrazione inserito all’interno del cronotachigrafoanalogico. Viene così definitivamente risolto ogni dub-bio interpretativo al riguardo e superata la teoria dicoloro che - nelle more della predetta modifica -ritenevano applicabile in via residuale la violazione dicui all’art. 19 della legge n. 727/78 al caso di guidasenza carta tachigrafica inserita nell’apparecchio dicontrollo digitale.• introduzione, in caso di incidente con danno a per-sone o a cose, dell’obbligo di segnalazione del fattoall’autorità competente da parte del comando dalquale dipende l’agente accertatore, ai fini della verifi-ca presso l'impresa di autotrasporto di cose o di per-sone dei dati sui tempi di guida e di riposo relativiall’anno in corso. e

4GIUBBOTTO PER I CICLISTI

Il conducente di velocipedi ha ora l’obbligo di indos-sare, fuori dai centri abitati, il giubbotto o le bretel-le retroriflettenti da mezz’ora dopo il tramonto delsole a mezz’ora prima del suo sorgere. Analogoobbligo senza alcun riferimento temporale è impostoai conducenti di velocipedi che circolino all’interno digallerie. e

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4 SOCCORSO AGLI ANIMALI

Èstata prevista una modifica comportamentaledell’utente della strada il quale deve fermarsi ed

assicurare il soccorso agli animali che hanno subitodanno a causa di un evento ricollegabile alla propriacondotta di guida. Anche le persone coinvolte, non acausa della propria condotta, nell’evento infortunisti-co devono assicurare il tempestivo intervento e soc-corso all’animale che ha subito un danno. Sulla basedi tale norma, l’utente della strada che cagiona undanno ad un animale è obbligato a fermarsi e porrein atto le misure idonee a garantire il tempestivo soc-corso dell’animale ferito, pena l’applicazione di unasanzione amministrativa pecuniaria pari a € 389,00.La previsione sanzionatoria è attenuata (sanzioneamministrativa pecuniaria di € 78,00) per quelle per-sone comunque coinvolte nell’incidente qualora nonpongano in atto ogni misura idonea ad assicurare untempestivo intervento di soccorso.e

4PEDONI

Il riferimento al «dare precedenza» ai pedoni chetransitano sugli attraversamenti pedonali, è statosostituito con l’imperativo «fermarsi» a carico delconducente, facendo venir meno qualsiasi tipo divalutazione e discrezionalità. e

4 SANZIONI E RICORSI

Qualora la violazione non sia stata immediatamen-te contestata, questa deve essere notificata entro

90 giorni dalla data dell’accertamento all’effettivo tra-sgressore o quando questo non sia stato identificatoad uno dei soggetti indicati nell’art. 196 del codicedella strada. Se invece la violazione è stata contesta-ta all’effettivo trasgressore, la notifica all’obbligato insolido deve essere effettuata entro 100 giorni dalladata di accertamento. Nei casi di contestazione dif-ferita, le autorità hanno 90 giorni per notificarla

all’effettivo trasgressore rispetto ai 150 giorni previ-sti in precedenza dalla data di accertamento. Se l’in-frazione viene contestata immediatamente al tra-sgressore effettivo, da quel momento decorrono 100giorni per la notifica ad eventuali obbligati in solido. E’ ammesso, per alcune violazioni commesse da unconducente titolare di patente di guida della catego-ria C, C+E, D, D+E, nell’esercizio della attività di auto-trasporto di persone e cose il pagamento in misuraridotta, immediatamente nelle mani dell’agenteaccertatore.Con l’art. 202-bis viene introdotta la rateazione dellesanzioni pecuniarie. Per una o più violazioni accerta-te contestualmente con lo stesso verbale, di importosuperiore a 200,00 euro, il trasgressore o l’obbligatoin solido che versino in condizioni economiche disa-giate e documentate, possono richiedere la riparti-zione del pagamento in rate mensili. La richiesta vainoltrata al Prefetto qualora trattasi di violazioniaccertate da funzionari , ufficiali e agenti dello Stato,mentre è presentata al presidente della giunta regio-nale, al presidente della giunta provinciale o al sinda-co, nel caso in cui la violazione sia stata accertata dafunzionari, ufficiali e agenti rispettivamente delleregioni, delle province e dei comuni.Il ricorso e il decreto con cui il giudice fissa l’udienzadi comparazione sono notificati a cura della cancelle-ria, all’opponente o al suo procuratore, nonché alPrefetto, regione, province e comune, quando i pro-venti a mente dell’art. 208 sono a loro attribuiti. Trail giorno della notificazione e l’udienza di comparizio-ne devono intercorrere termini liberi non maggiori ditrenta giorni se il luogo della notifica trovasi nel ter-ritorio nazionale e di 60 giorni se il luogo di notifica-zione si trova all’estero. Se il ricorso contiene istan-za di sospensione del provvedimento impugnato.L’udienza di comparizione deve essere fissata dal giu-dice entro 20 giorni dal deposito dello stesso.L’opposizione non sospende l’esecuzione del provve-dimento, salvo che il giudice concorrendo gravi edocumentati motivi, disponga diversamente nellaprima udienza di comparizione, sentite l’autorità cheha adottato il provvedimento e la parte ricorrente,con ordinanza impugnabile con ricorso al Tribunale. La legittimazione passiva in giudizio spetta al Prefettoquando le violazioni opposte sono state accertate dafunzionari, ufficiali, e agenti dello Stato mentre spettaalla regione, alla provincia e ai comuni quando le vio-lazioni sono state accertate dai rispettivi funzionari,

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ufficiali e agenti o comunque quando i relativi proven-ti sono a loro carico. Con le nuove norme, ora, in caso di rigetto del ricor-so, il Giudice di Pace, con sentenza, determina edimpone il pagamento della somma dovuta. Il paga-mento deve avvenire entro 30 giorni dalla data dellanotificazione della sentenza e deve essere effettuataa favore dell’amministrazione cui dipende l’organoaccertatore, con le modalità di pagamento da questadeterminata. L’opposizione non sospende l’esecuzio-ne del provvedimento, salvo in casi particolari in cuiil giudice nella prima udienza di comparizione, senti-te l’autorità che ha adottato il provvedimento ed ilricorrente, disponga diversamente con sentenzamotivata ed impugnabile con ricorso al tribunale. e

4ARRIVA LA “SCATOLA”NERA”

L’art. 49 della legge 29 luglio 2010 n. 120, è volto apromuovere lo sviluppo e l’adozione di dispositi-

vi innovativi quali, in via sperimentale e sulla base didirettive del Ministro delle infrastrutture e dei tra-sporti: • l’equipaggiamento degli autoveicoli per i quali èrichiesta la patente di guida di categoria C, D o E conla «scatola nera», idonea a rilevare la tipologia delpercorso, la velocità media e puntuale del mezzo, lecondizioni tecnico-meccaniche del medesimo, la con-dotta di guida, nonché - in caso di incidente - a rico-struirne la dinamica: • l’impiego da parte dei conducenti e passeggeri diciclomotori e motoveicoli del «casco protettivo elet-tronico». È evidente la portata innovativa della norma che con-sente la possibilità di estendere - seppur in via speri-mentale - a ciclomotori, motoveicoli ed autoveicolicommerciali sistemi di rilevazione, monitoraggio eregistrazione dell'attività di guida, sinora riservati aisoli velivoli. e

4NO ALCOL E DROGA

L'art. 50 della legge 29 luglio 2010, n. 120, obbligachi esercita l’attività professionale di trasporto su

strada - che richiede la patente di guida di categoriaC, CE, D e DE - a dimostrare con apposita certifica-zione il non abuso di sostanze alcoliche ovvero il nonuso di sostanze stupefacenti o psicotrope. La tipologia della certificazione sarà stabilita condecreto del Ministro del Lavoro, della Salute e dellePolitiche Sociali, da adottare, di concerto con ilMinistro delle Infrastrutture e dei Trasporti, sentita laPresidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimentoper le politiche antidroga. La dimostrazione mediante apposita certificazioneche un conducente professionale non faccia abuso disostanze alcoliche ovvero uso di sostanze stupefa-centi o psicotrope si inquadra in un più generale con-testo di maggior sicurezza della circolazione stradalee tutela di una particolare categoria di lavoratori chesvolgono quotidianamente le proprie mansioni allaguida di veicoli commerciali (aventi pesi e dimensioniche richiedono in ogni circostanza un perfetto statopsico-fisico).La nuova norma prevede, inoltre, che per gli autistiprofessionali la revoca della patente di guida, conse-guente all’accertamento di violazione alla normativasulla guida in stato di ebbrezza o sotto l’influsso disostanze stupefacenti, costituisce giusta causa dilicenziamento ai sensi dell’articolo 2119 del codicecivile. e

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NEL PROSSIMO NUMERO DI BUSMAGAZINEUNO SPECIALE DI APPROFONDIMENTOSULLA PATENTE A PUNTI, CON TABELLERIASSUNTIVE

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VIAGGIO IN ITALIADELLA MITICA BARBIE

Stiamo parlando proprio dellabambola, Barbie, che ormai ha l'etàdelle nonne: dopo il successo del 2009,è infatti ripartito da Milano il BarbiePink Tour 2010, che attraverserà tuttal'Italia. Un maxi motorhome da 120metri quadri tutto rosa messo adisposizione delle bambine (ma anchedelle ragazze, e non solo!) chevorranno assistere in anteprima alnuovo film “Barbie e la Magia dellaModa”, oppure disegnare, colorare,truccarsi come Barbie, giocare con iprodotti come l'innovativa BarbieVideo Girl e tutte le novità delprossimo Natale a marchio Barbie.

IL CAMPERPIU' PICCOLODEL MONDO

È il camper più piccolo del mondo: alCaravan Salon di Dusseldorf dallaDethleffs è stato presentato L'ApeMoca. Nonostante le dimensioni hatutto quello che serve, compreso unletto per due persone. La cellulaabitativa è smontabile e pesa solo 175Kg, ma la velocità - trattandosi di uncomune Ape della Piaggio - è di soli 60Km/h. Del resto dal 1948, quandol'Ape è apparso sul mercato, le sue treruote hanno calcato le strade di tuttoil mondo e assicurato il trasporto diogni tipo di merce; ha dimostrato diessere adatto come veicolo dacampagna e da città, oltre che... incasa-viaggiante. Un mezzo unico nelsuo genere e, con la sua sagomainconfondibile, un’icona tra i mezzi ditrasporto.

WWW.ANAV.ITIL SITOSI RINNOVARestyling completo per il sitodell'Anav: più vivace, più accattivante,soprattutto con più notizie e di piùfacile consultazione. Dalla fine diottobre è on line la nuova versione,messa a punto con molte riunionitecniche e “numeri zero” della nuovahome page e delle pagine interne diconsultazione e approfondimento.Non si tratta solo di stare al passo coni tempi, ammodernando l'immagineweb di Anav (operazione comunquenecessaria, su un media in continuaevoluzione): lo sforzo maggiore è statodedicato infatti soprattutto a daremaggiore “leggibilità” alle nostre pagineinternet e permettere ai nostriassociati di reperire con più facilitàmateriale d'archivio, documenti,modulistica. Le notizie (pubblicate tradizionalmenteattraverso la newsletter settimanale),saranno ora anche aggiornate conl'ultim'ora; di pari passo si arricchisceanche lo “scaffale” con i materiali d'usoper le associazioni. Anche BusMagazineapproda sul sito in veste rinnovata: oralo potrete anche “sfogliare”!

UN FRANCOBOLLOAD ALTA VELOCITA'

Poste Italiane haemesso lo scorso2 ottobre unfrancobollo percelebrare ilcompletamento

della linea ferroviaria ad Alta VelocitàTorino-Salerno. Il francobollo raffigurail treno Frecciarossa su uno sfondocon i colori verde e rosso, reca lascritta “Linea ferroviaria Alta Velocita’Torino-Salerno” e ha un valore di euro0,60. Sul riquadro sono riprodotti iloghi di Ferrovie dello Stato e di PosteItaliane. Il francobollo e’ stampatodall’Istituto Poligrafico e Zecca delloStato in rotocalcografia su cartafluorescente con le dimensioni di 40per 30 millimetri e una tiratura di duemilioni e cinquecentomila esemplari.(AGI)

Per festeg-giare l'avvio

della quintaserie della fic-tion televisiva, i“Cesaroni” sono andati a rendereomaggio al quartiere di Roma che ègran parte del successo della serie diCanale 5, con i suoi scorci masoprattutto con la sua romanitàverace, coinvolgente, solidale: laGarbatella. E come? Con un vero “tour” in pullman, tra lestrade del quartiere. ClaudioAmendola, Antonello Fassari, MaxTortora... ma dal bus si affacciavano,a cogliere applausi e stringere mani,anche Matteo Branciamore,

A l e s s a n d r aMas t rona rd i ,Rita Savagnone,Barbara Tabita,Claudia Muzii

(assente giustificata solo Elena SofiaRicci) e una band sul tetto a farmusica. Una vera festa di paese, con bambi-ni, famiglie e anziani. “La vostrapopolarità è un po' anche nostra,perché la Garbatella è bellissima”, liapostrofava la gente; “Siamo felici econtenti di essere qui”, ribattevaAmendola, e per Branciamore“L'idea del pullman è stata carina,giusta per una banda di matti comenoi”). e

E I CESARONI IN PULLMANFANNO IL TOUR DELLA GARBATELLA

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Si prospetta un autunno caldoper le istituzioni comunitarie sulfronte dei diritti dei viaggiatori

nel trasporto con autobus. La propostadi Regolamento che dovrebbe dotareanche il nostro settore di una normati-va a tutela dei viaggiatori, presentatanel lontano 2008, è passata attraversoun iter molto travagliato, sfociato, primadella pausa estiva, nel fallimento dellenegoziazioni tra Parlamento eConsiglio e nell’attesa di una procedu-ra di conciliazione che si teme possafar passare un testo con regole pocoeque e impraticabili per la categoria.A discuterne, in un convegno organiz-zato da Federmobilità il 24 agostoscorso a Rimini, sono stati Tullio Tulli,

direttore generale di Anav, Marco Piuri,rappresentante di Asstra, AntonioCancian, deputato al Parlamento euro-peo, nonché relatore della proposta diRegolamento, Pietro Giordano, segre-tario nazionale Adiconsum, AmedeoPiva di Trenitalia, Alberto Rossini, diri-gente dell’Assessorato alla mobilitàdella provincia di Rimini.Marco Piuri, dopo aver affermato chelo standard di qualità dei servizi di tra-sporto è insufficiente, ha indicato comecriteri utili per un miglioramento, tra glialtri, la liberalizzazione dei servizi (“chefarebbe venir meno posizioni di rendi-ta”) e l’attenzione al passeggero (“enon al cliente istituzionale”). In relazio-ne alla proposta di Regolamento sui

diritti dei viaggiatori, Piuri ha auspicatoche per i trasporti di breve percorren-za si tenga conto dei regolamenti loca-li.Dopo aver fornito dati sulla consisten-za delle imprese di trasporto passegge-ri su gomma ed illustrato le specificitàdel settore del trasporto con autobus,Tulli si è invece soffermato sui punti cri-tici del Regolamento, evidenziando, inparticolare, il probabile incremento deicosti di assicurazione e quindi del prez-zo dei biglietti, gli ulteriori costi dovutial miglioramento delle infrastruttureper l’accesso delle persone con disabi-lità, i costi aggiuntivi per l’assistenza abordo delle persone con disabilità,nonché gli importi eccessivi e spropor-

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eeeRobertaProietti

[Responsabile Relazioni Internazionali Anav]

AUTUNNO CALDOPER I DIRITTI DEI VIAGGIATORIIl Regolamento europeo incagliato nei fallimenti delle negoziazioni, va verso laprocedura di conciliazione. Rischio di incremento dei costi.

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UN CONVEGNO A RIMINICON IL

RELATOREEUROPEO

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zionati dei risarcimenti in caso di inci-denti. “Tutto ciò” - ha sottolineato ildirettore di Anav - “unito ad alcunediscriminazioni che il settore sconta(sul piano fiscale, ad es. o di limitazionidi accesso alle città) finirebbe per ren-dere il trasporto con autobus menocompetitivo rispetto agli altri modi ditrasporto”Tulli si è poi soffermato sui punti piùcontroversi della proposta, quali ilcampo di applicazione (esclusione omeno dei servizi urbani, suburbani eregionali), il regime di responsabilità incaso di incidenti dai quali derivi deces-so o ferimento dei viaggiatori e/o per-dita o deterioramento dei bagagli, ilsistema dei pagamenti anticipati e l’assi-stenza alle persone con disabilità. Tulliha inoltre sottolineato come la propo-sta di Regolamento, soprattutto semessa a confronto con l’analoga nor-mativa già in vigore per il trasportoaereo e per quello ferroviario, risultieccessivamente gravosa per il settore,in particolare se dovesse passare laposizione del Parlamento europeo.In chiusura di intervento, Tulli ha dun-que ribadito la posizione Anav in meri-to ai punti più ostici del Regolamento,con particolare riferimento alla neces-sità di non includere i servizi di TPL nel

campo di applicazione della nuovanormativa, di far sì che le norme inmateria di responsabilità in caso di inci-denti siano lasciate alle normativenazionali e, in generale, che la normati-va sia più allineata alla posizione delConsiglio, contenente certamentenorme più ragionevoli, calibrate sullastruttura e sulla specificità del settore eche, pur ponendo il cliente al centrodella politica e dell’attenzione delleimprese, garantiscano una situazioneequa tra i modi di trasporto, promuo-vendo, nel contempo, il ruolo e l’im-portanza economica dell’autobus inquanto mezzo di trasporto affidabile,rispettoso dell’ambiente, confortevolee accessibile a tutti.Piva, dal canto suo, ha messo in risalto imiglioramenti intervenuti nel trasportoferroviario in tema di comunicazione, irimborsi per i disservizi, gli interventi infavore dei passeggeri disabili ed ha evi-denziato l’aumento di prenotazioni daparte di viaggiatori stranieri.L’Assessore alla mobilità della provinciadi Rimini, Rossini, ha affrontato il temadel controllo esercitato dalle Province,in particolare quella di Rimini, sulleimprese di trasporto, spiegando comeil miglioramento dei servizi dipendadalla forza economica dei soggetti

gestori e dalla netta divisione tra questie gli enti concessionari che, invece, allostato attuale, hanno spesso interessidiretti nella gestione.In chiusura, Cancian, relatore presso ilParlamento europeo della proposta diRegolamento, ha riassunto i suggeri-menti emersi ed ha spiegato che, dopoun iter molto travagliato e, a seguito delvoto contrario da parte del Consiglioal progetto di legge approvato dallaCommissione e dal Parlamento, è stataattivata la procedura di conciliazioneprevista dalle norme comunitarie.“Dovremo dimenticare” - ha dettoCancian - che al centro della legge va lapersona, ma allo stesso tempo rifuggireda ogni forma di assistenzialismo.”Secondo Cancian è inoltre necessarioche nel servizio ci siano ritorni econo-mici per le imprese, così da portare aduna copertura dei costi; inoltre, poichéil sistema dei trasporti è basato soprat-tutto su piccole e medie imprese, èaltresì necessario fare in modo di nonporre vincoli troppo gravosi chepotrebbero portare alla chiusura dellestesse. Tutto ciò - ha detto Cancian - inattesa di un Regolamento unico di tuttii trasporti, che è l’obiettivo da raggiun-gere.eee

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L'AUTOBUSRISCHIADI NON

REGGERE LACONCORRENZA

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IL NUOVO MINIBUSCARROZZATOTOMMASINI

Nella magnifica cornice dei colli senesia Castel Monastero, Irisbus-Iveco e lafamosa Carrozzeria Tomassini Sylehanno presentato il nuovo minibus“Daly Tommasini Syle”. Dopo anni di collaborazione conMercedes la Tommasini ha deciso diintraprendere un nuovo percorsomade in Italy, puntando con grandedeterminazione sul prodotto tuttoitaliano all’insegna della qualità delconfort e della totale attenzione alleesigenze del cliente. Il Daly Tomassinisarà commercializzato daiconcessionari Iveco e sarà possibileprenotarlo e progettarlo insieme allacarrozzeria nel modo più flessibilerispondendo anche alle più piccoleesigenze della clientela.Tra le caratteristiche principali:bagagliere di grandi dimensioni (Maxcirca 2,25 mc); struttura delpavimento e delle bagagliere inalluminio; struttura della finestratura erinforzi fiancate in acciaio zincato;vetratura laterale di grandi dimensionicon vetro doppio; parabrezzasuperiore polarizzato; rialzamentosotto la selleria inclinato peraumentare la visibilità dei passeggeriposteriori; frigorifero incassato sotto ilcruscotto da 40 Lt; abbassamentofiancate con carenature in resina;modanatura in alluminio sopra ifinestrini; impianto di aria condizionataAutoclima da 14,5 Kw oltreall’originale per il conducente; selleriaGianangeli mod. Capri; modifica dellatestata posteriore; rivestimenti conmateriali di alta qualità (Alcantara,Velluti, Micromotion). (A.C.)

PANNELLI SOLARIPER MUOVEREI BUS PUBBLICIA CESENA E FORLI'La luce del sole come fonte di energiaper muovere gli autobus pubblici. E'l'obiettivo del progetto "Green2Trasportation", messo a punto da"RInnova Romagna Innovazione" perconto del Consorzio ATR Forli'-Cesena, che prevede l'installazione diimpianti per la generazione di energiaelettrica da fonti rinnovabili neidepositi ATR di Forli' e Cesena. ATR haassegnato dopo due distinte garel'appalto integrato per la progettazione

esecutiva e la realizzazione dei lavorialla Ditta F.lli Franchini srl di Rimini. Laprevisione è di avere produzione dienergia elettrica a pieno regime entrola fine del 2010. "Green2Trasportation" interviene sui depositidegli autobus di Forli' e di Cesena conl'installazione di pannelli solari sui tettidegli edifici, tali da generare energiapronta per essere utilizzata dai buselettrici. I due impianti fotovoltaicifaranno risparmiare all'aria di Forli' eCesena 121 tonnellate di CO2all'anno: non poche, se si considera cheuna tonnellata di questo gascorrisponde alle emissioni prodotte daun'automobile di medie dimensioni in7 mila chilometri di marcia. Nonsecondario appare poi il risparmioeconomico previsto, grazie agliincentivi del Conto Energia. (AGI)

Prosegue lacollaborazio-

ne tra Iveco e laF e d e r a z i o n eItaliana Pallacanestro, di cui l’aziendaè partner ufficiale. Per festeggiare ilprimo anno di sponsorizzazione, masoprattutto per essere vicino agliazzurri della Nazionale, in occasionedel difficile impegno per le gare diqualificazione ai Campionati Europei2011 in Lituania, Iveco fornirà infattiun autobus da utilizzare per tutti glispostamenti per le partite in pro-gramma a Bari dal 2 al 26 agosto. Sitratta di un Magelys HDH, l’ultimanovità della gamma Granturismo di

Iveco Irisbus, che,con i suoi tre assi,i 13,80 m di lun-ghezza e un’al-

tezza di 3,81, si colloca nella ristret-ta classe dei più sofisticati autobus dilusso presenti in Europa. Il veicolo, dicolore azzurro e appositamentedecorato con una livrea dedicata allaFederazione Italiana Pallacanestro,esordirà ufficialmente lunedì prossi-mo in occasione del primo match perl’accesso alla rassegna continentaleche si svolgerà al Palaflorio di Bari trala squadra allenata da SimonePianigiani e Israele.e

motori motori motori motori motori

LA NAZIONALE DI BASKETIN LITUANIA SU MAGELYS HDH

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UN CITYBUS A EMISSIONI ZERO CON 300 KM D'AUTONOMIA

È stato presentatoa Bolzano inoccasione dellefiera Klimaenergyun citybus arumore eemissioni zero, con

motore elettrico, alimentato aidrogeno verde. Si tratta di un autobuslungo 8 metri, con un'autonomiasuperiore a 300 km e in grado ditrasportare 44 passeggeri. E' un mezzocosiddetto “zero emission vehicle”(Zev), che non produce emissioninocive ne' CO2 e viene alimentato conenergie rinnovabili. “E' stata avviata lacostruzione del primo sito diproduzione d'idrogeno a Bolzano”, ha

ricordato l'assessore provinciale MichelLaimer. L'autostrada del Brennerocostruisce gli edifici mentre l'Istitutoper innovazioni tecnologiche Iit èresponsabile per l'equipaggiamentotecnico e la gestione dell'impianto. Leprime applicazioni vengono realizzatecon l'acquisto di un parco macchineattraverso l'assessorato provinciale allamobilità e la Sta. (ANSA).

AUTOBUSELETTRICI“MADE IN MAREMMA”È La Rama di Grosseto, dopo 97 annidi attività nel trasporto persone,rilancia con il progetto “autobuselettrici” in partnership con dueaziende cinesi. Il progetto è statoavviato nel 2008 ed è giunto dopo varistep alla sua definizione nel corso della

recente trasferta all'expo di Shangai,dove è stato siglato l'accordo cheporterà il prossimo 30 marzoall'omologazione del primo autobuselettrico di 12 metri per il trasportourbano ed extraurbano e alla suaimmatricolazione in Italia. Un progettoche nasce dalla collaborazione tra laCina e l'Italia (la Maremma inparticolare), in cui il colosso asiaticoha investito ingenti risorse finanziarieche hanno permesso di compieremolte sperimentazioni sino ad arrivareal prototipo che verrà omologato ilprossimo anno. Il ruolo di Rama spa èstato quello di partner europeo che hafornito alle due aziende asiatiche,Alfabus che produce autobus e Leiboche produce motori elettrici, entrambeleader del settore, il supporto inmerito agli aspetti normativi,amministrativi e burocratici necessariper poter entrare nel nostro mercato.(da www.greenreport.it)

Maxi richiamo (in rela-zione ai numeri pro-

duttivi di Maranello) per laFerrari che ha spedito1248 lettere per far torna-re in officina altrettante“458 Italia” per alcuni pro-blemi legati ai recenti casidi combustione. La casainterverrà modificando ilfissaggio della paratia cheprotegge il passaruota dalcalore prodotto dai collet-tori di scarico.

Dalle notizie di stampa, incinque recenti casi di incendio la responsabilitàpotrebbe essere di un particolare collante utiliz-

zato per fissare la paratia che protegge il passa-ruota. Secondo il sito autoblog.com, gli ingegneridella casa hanno stabilito che esistono possibilitàdi surriscaldamento di questo adesivo se la vet-tura viene utilizzata in condizioni estreme.

Si chiude così una specie di telenovela perché damesi i blog di mezzo mondo erano pieni di fotodi “458 Italia” in fiamme. Un numero di immaginiimpressionanti, anche perché una macchina visto-sa come una Ferrari non sfugge certo alle fotodei tanti appassionati e curiosi se si accendecome un Bonzo... Le 458 Italia sono state visteinfatti bruciare un po' ovunque, dagli EmiratiArabi alle Alpi, da Montecarlo agli Usa. Viste, foto-grafate e messe on line...e

LA ROSSA FERRARI IN FIAMME:FOTO E POLEMICHE

motori motori motori motorimotori

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In queste pagine immagini dell'allestimento della “Città dell'autobus” 2010

Dopo il successo dell’edizione2009, EvoBus Italia ha riaper-to le porte alla seconda edi-

zione della “Città dell’autobus”. E' stataallestita per la seconda volta aBomporto (Sorbara): cresciuta insuperficie, contenuti, autobus espostied accoglienza, EvoBus Italia ha volutocreare un evento dentro “casa sua”aprendo le porte dell’azienda per fareentrare nel centro delle proprie attivitài suoi clienti, le loro curiosità e le loroesigenze: l’obiettivo quello di fare sco-prire la gamma degli autobus, la strut-tura e i servizi, ma anche di farne cono-scere direttamente la qualità e l’affida-bilità, un metodo vincente soprattuttoriguardo all’attenzione del cliente che èspesso troppo dimenticata da chi pro-duce prodotti e servizi in genere.

La Città dell’Autobus si è propostaanche come punto di riferimento del-l’apertura e dello scambio di esperien-ze del mondo dell’autobus, infatti al suointerno si ha la sensazione di essereproprio in una città dell’Autobus dovesi viene accolti come concittadini percondividere le stesse esperienze e con-solidare relazioni. Durante la manifesta-zione i visitatori hanno avuto il grandevantaggio di acquisire informazioni sullenovità del mercato, sulla formazionetecnica, sulle offerte di mezzi e serviziin un piacevole clima informale e ami-chevole, anche se non sono mancatimomenti più tradizionali come confe-renze stampa e presentazioni varie. Merita una nota il convegno dal titolo“Confronto sul Trasporto Pubblico:come possiamo aiutarci?” a cui erano

presenti molte aziende pubbliche e pri-vate di TPL e nel cui ambito sono statidiscussi temi relativi all’ecologia (nuovetecnologie ecologiche, trazioni alterna-tive, sistemi di trasporto integrato), alfull service (contratti manutenzione), aifinanziamenti (riduzione contributi,gestione acquisti in auto-finanziamen-to), al prodotto (Mercedes Benz CitaroG BlueTec Hybrid Diesel Electric,Mercedes-Benz CapaCity), ai test sustrada ed Ecotraining.Rispetto all’edizione 2009 la Città si èarricchita di contenuti e situazioni:mentre l’allestimento mantiene lo stilecartone che è il suo tratto caratteristi-co, l’edizione 2010 è apparsa più viva-ce grazie all’introduzione d’immaginifotografiche di persone e autobus, conun allestimento molto moderno.

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eeeAlessandroCesari

[Responsabile Servizio Relazioni esterne e Sistemi informativi Anav]

NELLA CITTÀ DELL'AUTOBUSECOLOGICA E... POSITIVAPer il secondo anno EvoBus Italia promuove l'iniziativa per discutere iproblemi del settore e mostrare la nuova gamma di veicoli.

I M O T O R I I I I

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Coinvolgenti le continue intervistefatte dall’emittente televisiva, EvoTVche attraverso un circuito chiuso ritra-smette, nei vari angoli, gli interventi del-l’azienda, degli sponsor, ma soprattuttopone il cliente al centro dell’attenzione:andamento del mercato, ecologia, novi-tà tecnologiche, offerte e promozioni,esperienze e confronto con Evo Bus.Poi, all’interno dell’area dedicata al Girod’Italia, i clienti hanno ritrovato le fotodei loro mezzi ripresi in diverse localitàturistiche ed anche i Service PartnerAutorizzati hanno avuto uno spazio dipromozione a loro dedicato. Presenti molti sponsor: 11 le aziendepresenti che hanno scelto di contribui-re al successo dell’evento, aprendosialle opportunità di scambio e confron-to con gli addetti del settore: AmeliS.p.A. - AutoServiceCenter s.r.l. - B&BElettronica - Blowtherm S.p.A. - Bustocoach - Centro Grafico G.B. s.r.l. -

Hübner - Mobil Delvac - t&t - TNT -Würth - ZF.Per quanto riguarda i prodotti espostinei vari quartieri della città abbiamotrovato nel quartiere Mercedes-Benz ilTourismo 15RHD e 15 RH, Travego 17

RHD, Sprinter Transfer 55. Presso ilquartiere Setra il TopClass 411HD,

TopClass 431 DT, ComfortClass 415GT HD, ComfortClass 416 HD. Moltointeressante è stata la possibilità di pro-vare su strada le motorizzazioni alter-native: Citaro G Hybrid, CapaCity. Sonostati poi effettuati gli EcoDrive, cioètest su strada con bus per sensibilizza-re gli autisti a una guida ecologica edeconomica. I veicoli utilizzati sono stati:Mercedes-Benz Travego 16RHD,Tourismo 15 RHD, Citaro K, SetraMultiClass 415 NF, Setra MultiClass417 UL. Infine non è mancato il merca-to dell’usato con l’esposizione di alcuniautobus usati d’“eccellenza” e ripristi-nati a regola d’arte e una vasta gammamulti marche di veicoli di secondamano. EvoBus Italia si è mossa in con-trotendenza: in un momento di crisi dimercato, contrazione della concorren-za e incertezze per i clienti, ha lanciato,con convinzione, un messaggio positi-vo. eee

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I I I M O T O R I I

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IN MOSTRAGLI SCATTIDEL GIROD'ITALIADEI BUS

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Dopo le cabine telefoniche e gliautobus rossi a due piani,anche i «black cabs», i classici

taxi londinesi, rischiano di finire in sof-fitta. Ormai a produrre questi veicoli èrimasta solo una società, e l'agguerritaMercedes rischia di rubare il monopo-lio alla London Taxis International. NellaCity la notizia ha subito suscitato pole-

miche tra innovatori a favore del nuovomodello «Vito» e tradizionalisti chedifendono a denti stretti i vecchi mezzi,con un'argomentazione molto forte: «Itaxi devono essere riconoscibili». Unodei tasti dolenti del black cab è l'inqui-namento: mentre Vito il furgone model-lo Daimler-Mercedes, allo stesso costodella storico taxi (35 mila sterline), con-

suma decisamente meno (8 litri per 100chilometri, contro 12 litri per 100 chi-lometri). Inoltre promette maggiorecomfort, tecnologia più avanzata e addi-rittura un posto in più. Del resto, dopoil fallimento nel 2006 della Metrocab,unico produttore dei vecchi taxi è rima-sta la London Taxis International. (da www.lastampa.it)e

WI-FI SUI BUS DI MADRID “CITTA' 2.0”

Il comune diMadrid hadato il via alservizio WiFigratuito su tuttii bus della retemetropolitana.Già coperto il

60 per cento dei mezzi, rimangonoesclusi per ora solo gli autobus più vec-chi Ecaratteristici (quelli colorati dirosso), ma nel primo trimestre del2011 sembra che l'amministrazioneriuscirà in qualche modo a coprire il100 per cento degli autobus madrileni.L'amministrazione comunale di Madridcontinua la sua opera di conversionedella capitale spagnola in una “città2.0”: dopo aver offerto la connessionegratuita nei luoghi più rappresentatividel comune iberico come la "PlazaMayor" o la "Plaza de Olavide", ora hapensato bene di dotare tutti gli autobusdella linea urbana di punti di accessomobile ad Internet. La rete da selezio-nare tramite il proprio dispositivo sichiama "EMT-Madrid", anche se labanda disponibile non supera i 256Kilobyte al secondo (restrizione impo-

ste dalla CMT - Comisión del Mercadode las Telecomunicaciones). Negli StatiUniti, patria riconosciuta del wifi cittadino,la copertura non era andata oltre le pen-siline per l'attesa dei mezzi pubblici. eDALL'UE SOSTEGNO AGLI ENTI LOCALI PER PROGETTI "VERDI"Un impulso ai servizi locali che creanolavoro e migliorano l'impatto energeti-ca della comunità: la commissioneIndustria del Parlamento ha votato loscorso 2 settembre per l'allocazione dicirca 114 milioni di euro per le città, leregioni e gli enti locali impegnati sulfronte ambientale. Si tratta della ridi-stribuzione dei fondi non spesi nel pro-gramma energetico europeo per laripresa del 2009. Un doppio obiettivo: creare lavoro eaiutare l'ambiente.I fondi saranno allocati soprattutto aglienti locali, che potranno impiegarli perrendere più ecologico il sistema di tra-sporto pubblico, sostenere progettiurbani a basso impatto ambientale, ali-mentare l'illuminazione stradale confonti di energia rinnovabili, installarecontatori intelligenti, eccetera. e

A NEW YORKSPUNTANO ALBERISUI TETTI...

Un ricercatoredella New YorkUniversity haprogettato i“bus roots”:autobus cheportano sulproprio tetto

piante e tappeti erbosi. L'idea permet-terebbe di apportare molti beneficilegati all’aumento della superficie verdecittadina. Il primo prototipo di busroots è già stato costruito e ha viaggia-to per più di 5 mesi da New York finoall’Ohio. Secondo il loro ideatore, i bus rootsconsentirebbero di recuperare spazioadibito al verde, aumentare la qualitàdella vita e far crescere la quota greendella città. Oltre al valore estetico,viene puntualizzato, ci sarebbe l’appor-to di molti altri benefici legati proprioall’aumento della superficie verde citta-dina: la mitigazione al surriscaldamentourbano, il maggiore isolamento termicoe acustico, la riduzione e il migliora-mento della gestione dell’acqua piova-

F L A S H I E S T E R I I I I

LONDRA

BLACK CABS ADDIO: IL TAXI DIVENTA VAN

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na, l’assorbimento di anidride carboni-ca. Calcolando che il tetto di un nor-male autobus ha superficie di circa 31metri quadrati, la flotta “alberata” del tra-sporti pubblici di New York equivarrebbea 14 ettari di verde pubblico. eRUBAVA AUTOBUSPER «GIRI DI PIACERE»Un ladro da record: ruba mezzi pubbli-ci per fare “giri di piacere”, e le deten-zioni - a ripetizione - non riescono afermare questa sua “mania”. L'ultimavolta che lo hanno beccato alla guida diun autobus rubato, ha dichiarato agliagenti di aver guidato l’autobus attra-verso New York, da Hoboken all’aero-porto J.F. Kennedy, per poi dirigersiverso il quartiere di Queens. Il signorDarius McCollum, 45enne newyorke-se, ha l’eccentrica abitudine di “prende-re in prestito” i mezzi di trasporto cit-tadini: negli ultimi 30 anni ha accumula-to circa due dozzine di arresti legati aitrasporti, a cominciare dal 1981 quan-

do, all’età di 15 anni, ha guidato il trenofino alla fermata del World TradeCenter.(da www.lastampa.it) e“BUS CULTURALI” PER LE STRADE DELLA SIRIAPer tramandare canti e proverbi

Nella magnificacitta siriana diPalmyra, dove neitempi antichisostavano le caro-vane che attraver-savano il desertodella Siria, è par-

cheggiato un insolito autobus variopin-to che ha inaugurato un nuovo mododi concepire arte e cultura: è il CulturalBus della mostra multimediale “Youthand Heritage”, un’itinerante esibizionedell’immenso patrimonio orale delPaese, raccontato per la prima volta dai

giovani locali. Dietro alle porte, tra isedili del bus, i “viaggiatori culturali”possono immergersi nella storia e nellacultura siriana attraverso percorsi tracanti popolari, fiabe, proverbi, ricetteculinarie e danze tradizionali e unposto in prima fila è riservato ai bam-bini che assistono ai cartoni animatisull’archeologia locale.

Finanziata dalla Delegazionedell’Unione Europea in Siria e coordi-nata dal COSV, ong italiana impegnatadal 1968 in progetti di cooperazioneinternazionale, “Youth and Heritage” èriuscita a coinvolgere diverse associa-zioni artistiche e giovanili in Siria cheinsieme hanno lavorato per recuperarel’antico patrimonio orale del Paese, inparticolare delle citta d’arte di Palmyrae Sweida. eITALIA-CINAINTESA SU MOBILITA’ SOSTENIBILEIl ministro dell’Ambiente, StefaniaPrestigiacomo, e il ministro dellaScienza e della Tecnologia dellaRepubblica cinese, Wang Gang, hannofirmato lo scorso ottobre un memo-randum che intensifica i rapporti di col-laborazione fra Italia e Cina in materiaambientale. Il governo cinese ha chiesto la collabo-razione del ministero dell’Ambienteitaliano per l’attuazione del programma“Mille auto elettriche-ibride in 10citta’”, lanciato dal ministro Wang nel2009.Il progetto potrà avere interessantiricadute per le imprese italiane in Cinain settori come l’elettronica, delle bat-terie, della componentistica. Il pro-gramma si inserisce in un momento digrande dinamismo anche dei rapportifra le aziende private dei due Paesi inquesto settore, segnato in particolaredalla nascita di una joint venture fra Fiate un’azienda cinese per la costruzionedi automobili in Cina.(AGI) e

L'Italia rischia una procedura diinfrazione europea per i bus adue piani di Roma. Ad aprire

l'istruttoria è stata la direzione per il Mercato interno e servizi (che sioccupa anche di appalti) di Bruxelles: sotto accusa la reiterazione delleproroghe in assenza di gare per il servizio e la deregulation del setto-re. La Presidenza del Consiglio ha ora 10 settimane di tempo per evi-tare l'apertura di una procedura di infrazione a carico dell'Italia ed evi-tare le salatissime multe che scattano nei casi in cui l'infrazione è rico-nosciuta dall'Unione europea. Sotto la lente dell'Europa finisce così ilbusiness dei bus a due piani che a Roma vale all'anno 18 milioni dieuro, 80 mila corse complessive, 1,5 milioni di viaggiatori e 1,8 milio-ni di chilometri percorsi nell'arco dei dodici mesi. e

BUS A 2 PIANIL'ITALIARISCHIAPROCEDURA UE

ITALIA

I I I E S T E R I I F L A S H

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R u b R i c a I R E G I O N I P RO V I N C E C O M U N I I I I

TREVISOOVER 70SU AUTOBUS AMICO

Rinnovata la convenzione tra ilcomune di Casier (TV) e l’Actt per

continuare il servizio “Autobus Amico”che consente agli over 70 residenti nelcomune di viaggiare gratuitamente sututte le linee dell’azienda di trasportotrevigiana. Il tutto mantenendoinvariati, fino al 31 agosto 2011, i costie le condizioni regolanti la convenzionegià in atto. Il Comune di Casier, dalsettembre del 2008, è stato fra i primiComuni della cintura urbana ad averaderito al servizio, dapprima destinatoagli ultra 75enni e dallo scorso gennaioanche a chi ha compiuto 70 anni.Dall’attivazione della convenzione adoggi, vi hanno aderito 255 anziani, conun costante trend di crescita. In praticaquasi sistematicamente al compimentodei 70 anni i pensionati si rivolgonoall’ufficio Servizi sociali per chiedere ilrilascio della tessera che ha valenzatriennale e che costa solo 6 euro,l’unico costo a carico dell’utente.(da http://www.oggitreviso.it)

FIRENZEIN CORSIAL'AUTOBUS“SPIA”Multe a domicilio

Parte da Firenze, utilizzando i busdell'Ataf, la “caccia” a chi viaggia

senza autorizzazione nelle corsie

preferenziali non protette dallatelecamera fissa: su 350 bus, infatti, unocchio elettronico montato sul davantidel mezzo filma i mezzi che loostacolano, per identificarne la targa.All'autista basta schiacciare un pulsanteper fare un filmato di 20-30 secondi: ilfile viene archiviato e poi trasferito aivigili, che verificano se l'auto o ilmotorino “pizzicato” devono esseremultati o no. Il verbale da circa 80 euroarriva direttamente a casa, mentre lemulte finiscono nel bilancio di PalazzoVecchio. Ataf conta di realizzare ancheun risparmio sulle polizze assicurativeper i bus stimato nel 30% visto che aifilm girati dai bus potranno attingere ivigili per appurare la dinamica dieventuali incidenti.

GROSSETOÈ PARTITALA “TOSCANAMOBILITÁ”

Una sola azienda dalla scorsa estategestisce il servizio di trasporto

pubblico locale tra le province diArezzo, Grosseto e Siena: si chiamaTiemme, Toscana Mobilità, e nascedall'aggregazione di Rama spa (Gr),Atm spa (Piombino), Lfi spa (Ar)e Trainspa (Si). Tiemme prevede di prestareservizio a circa 40 milioni dipasseggeri grazie ad un parco mezzi di750 autobus e a una dotazione dipersonale di circa 1200 addetti.Numeri che assieme ad un patrimoniodi circa 90 milioni di euro fanno diTiemme «una delle prime dieci realtàitaliane nel settore del trasportopubblico locale» come ha sottolineatoil neo direttore generale Piero Sassoli,che si prepara sin da ora a parteciparealla prossima gara da 500 milioni dieuro per la gestione del servizionell'area sud della Toscana prevista peril 2011.

FIRENZEPENSILINEA PANNELLISOLARILe pensiline, installate a Firenze(gabbiotti trasparenti dal design

d'autore per armonizzarsi nella cittàd'arte), hanno un grave difetto: oltrealla luce, infatti, filtrano i raggi del solee la temperatura all'interno, d'estate,può diventare insopportabile. L’Ataf ècorsa ai ripari, comunicando che, perfar fronte al disagio (“purtroppo ilmodello utilizzato - è stato specificato- è stato quello richiesto dallasoprintendenza”) ha deciso di“superare l’inconveniente prevedendol’installazione di pannelli solari sultetto. L’energia servirà all’illuminazionee all’alimentazione dei pannelli per leinformazioni in tempo reale dei bus”.Intervento già iniziato e previsto ancheper le nuove installazioni. (da www.ecoblog.it)

FOGGIAVIA AL BANDOPER IL NODOINTERMODALEÈstato pubblicato sulla GazzettaUfficiale dell’Unione Europea del 30

luglio scorso, l’avviso del Comune diFoggia che invita a manifestareinteresse a partecipare allarealizzazione del “Nodo di scambiointermodale”. Il nuovo terminalintermodale di Foggia consente direndere rapido ed efficientel’interscambio con tutte le modalità ditrasporto (treno, bus extraurbani edurbani, taxi, car-sharing, bike-sharing)oltre a migliorare la diffusione dei flussipedonali dei passeggeri provenientidall’insieme dei servizi extraurbaniverso la città. Un intervento cherafforza il ruolo della stazione di Foggiaper la distribuzione dei flussi traGargano, Monti Dauni e dorsaleadriatica. L’intervento, che insiste nelle

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aree ferroviarie dell’ex Scalo merci diFoggia oggi dismesso, prevede quattrorealizzazioni: la sede tranviaria dalbinario della Lucera-Foggia fino aPiazzale Vittorio Veneto e la relativafermata con marciapiedi e pensilina; ilterminal per i bus extraurbanicomprendente la rotatoria diinterconnessione con la viabilitàprincipale, la viabilità di servizio, lebanchine e le pensiline di fermata; learee di sosta attrezzate per taxi e autoelettriche; un’area di servizi aiviaggiatori.

PARMASETTE NUOVIAUTOSNODATI DI 18 METRI

Sono in tutto 18 le vetture entrateufficialmente a far parte della flotta

Tep di Parma: ma, accanto agli undicimezzi “Citaro O 530 N3” di 12 metri,da 94 e 92 posti, la vera novità per ilservizio di trasporto pubblico di Parmaè rappresentata dai 7 bus Citaro lunghi18 metri e autosnodati , con capienzapressoché raddoppiata. Questi “giganti”della strada possono, infatti, ospitarefino a 152 passeggeri. I nuoviautosnodati si prestano in particolarmodo per il servizio su trattesuburbane ad alta densità di utenza enegli orari di punta. Grazie a questanuova dotazione, Tep sarà in grado dioffrire ai propri passeggeri viaggiconfortevoli anche sulle corsetradizionalmente molto affollate, conriduzione dell’impatto ambientale deltrasporto.(da www.gazzettadiparma.it)

VITERBOBUS IBRIDI “SOTTOIL SOLEETRUSCO”Finanziato dalla UE, il progettoUnder The Etruscan Sun si propone

di portare anche all’interno dei piccolicentri urbani un nuovo modello ditrasporto sostenibile. Obiettivo:realizzare due autobus ibridi alimentatigrazie al sole e al biodiesel prodottodagli oli esausti da cucina. Il programmaha registrato l’adesione di moltepiccole e gradi amministrazioni locali eatenei, coordinate dalla Provincia diViterbo. Partner di questa iniziativasono infatti l’Università della Tuscia, ilComune di Acquapendente, la OregonSpa, l’Associazione Punti di Vista, e laProvincia di Savona. L’obiettivo non èsolo promuovere nuovi modelli dimobilità sul territorio ma mettere inpratica idee e buone pratiche perrealizzare due autobus innovativi, da 22posti, alimentati da fonti non fossili:elettricità prodotta grazie ai modulifotovoltaici e biodiesel prodotto da oliesausti provenienti dal settore dellaristorazione.(da www.rinnovabili.it)

SASSARITELECAMERE SUGLI AUTOBUSNegli autobus pubblici di Sassari

saranno istallate le videocamerecollegate alle Forze dell'ordine. Questosecondo il protocollo d'intesa firmatodal prefetto di Sassari Marcello Fulvi edal presidente dell’Atp LeonardoMarras, per migliorare, in un’ottica disicurezza partecipata, il livello di tutelaper i cittadini che usano del servizio ditrasporto pubblico locale e per iconducenti, nonché per salvaguardare ilpatrimonio pubblico. Sugli autobus

l'Atp installerà telecamere e uncomputer di bordo che consenta lamemorizzazione delle immagini - neilimiti temporali previsti dal Garanteper la privacy -, mentre la Prefettura sioccuperà delle condizioni di prontointervento in caso di chiamata acentrale operativa delle Forzedell’Ordine effettuata da parte delpersonale ATP. Con tale accordo, il sistema divideosorveglianza Atp è a disposizionedelle Forze di Polizia per ricostruire ledinamiche di eventuali episodi di reato.(da www.sassarinotizie.com)

NOVARAABBONAMENTI AGEVOLATI PER ANZIANI E STUDENTIL’azienda del trasporto pubblico diNovara Sun ha varato un nuovo

piano tariffario (sperimentale) pervenire incontro alle fasce più deboli.Ribassi per gli studenti e per gli over60. Previsti anche biglietti per il finesettimana e si pensa a una navetta perportare i tifosi allo stadio. Obiettivoprincipale incentivare il trasportopubblico e, al contempo, venireincontro alle esigenze delle fasce piùdeboli della popolazione. “Un progetto- spiega Massimo Vallò, presidente Sun -che è nato vista l'attuale situazione dicrisi. Così, volendo oltretuttoincentivare l'uso del mezzo pubblico,abbiamo pensato a iniziative peraiutare le fasce più deboli, daglistudenti agli anziani a chi ha perso illavoro. Per fare questo abbiamoincontrato anche i centri della terzaetà. A contatto con molti dei nostriutenti abbiamo capito le loro esigenzee abbiamo studiato un buon numero diriduzioni a favore di chi si trova incondizioni di difficoltà, ma anche perl'intera utenza”.(da www.sdnovarese.it)

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R u b R i c a I R E G I O N I P RO V I N C E C O M U N I I I I

FIRENZEI PEZZI DI RICAMBIO DIVENTANO OPERE D'ARTE

I pezzi di ricambio dei vecchi bus darottamare diventano opere d'arte. Sichiama RARA (riciclaggio artisticoricambi autobus), la mostra organizzatada Ataf in collaborazione con la Casadella Creatività. L'esposizione, aingresso gratuito, al Palazzo Giovane,in Vicolo Santa Maria Maggiore, rimarràaperta fino al 9 novembre. Le opere,che nascono dal riutilizzo creativo dirimanenze e pezzi di scarto, sarannovendute in un' asta pubblica che saràorganizzata nei giorni precedenti leprossime feste natalizie e il cui ricavatosarà devoluto in beneficenza.

BRA (CN)FREEBUSPER GLIUNDER 18“Meno motorini, più ragazzi in

pullman''. Cosi' il sindaco di Bra,Bruna Sibille, ha sintetizzato il progetto''Under18 freebus'', che consentira' aigiovani dei comuni di Bra, Cherasco,Pocapaglia e Sanfre'di viaggiare gratissui mezzi pubblici il pomeriggio. A tuttii ragazzi tra i 10 e i 17 anni verra'fornita, su richiesta dei genitori, unatessera. “L'iniziativa nasce a seguito diun messaggio che una ragazza mi harivolto sul mio profilo Facebook,

chiedendomi come mai l'iniziativa cheavevamo già realizzato per gli ultrasettantenni non venisse estesa anche aipiù giovani. Questo perché sonoproprio loro spesso ad aver piùnecessità ma anche difficoltà nelmuoversi”'. (ANSA).

ROMANUOVA SEDEPERMESSITURISTICINuovi uffici, dal primo ottobre, per

ottenere i permessi per i pullmanturistici a Roma. Il vecchio ufficio di viaOstiense è stato spostato in un nuovoedificio di 1400 mq all'Eur nella citydella Capitale. Negli uffici si ottengonoanche i permessi per il Nuovo PianoPullman e sono aperti dal lunedì alvenerdì dalle 8.30 alle 16.30. Il Comunedi Roma garantisce che con questanuova e snella struttura gli operatorinon faranno più di 8 minuti di fila.

MODENASUCCESSODEL SERVIZIO“AD PERSONAM”Finanziato dall'Ue il progetto hacoinvolto enti locali e compagnie di

trasporto pubblico di altre 6 cittàeuropee: Albacete in Spagna, Heraklionin Grecia, Besançon in Francia,Lancaster nel Regno Unito, Baia Marein Romania e Funchal in Portogallo.Sono 202 a Modena i nuovi utentiavvicinati al trasporto pubblico localegrazie al progetto "Ad personam". E adistanza di più di un anno il 93% diloro è ancora cliente Atcm, faprevalentemente abbonamenti mensilie utilizza l'autobus mediamente settevolte la settimana (viaggi singoli). Aseguito della campagna pubblicitaria sul

progetto sono state 765 le personeche sul territorio comunale hannodato disponibilità a partecipare allasperimentazione, per le quali è statoindividuato il tragitto personalizzatocasa-lavoro in autobus e a cui è statadistribuita una card per l'utilizzogratuito dei mezzi durante la settimanapromozionale che si è svolta asettembre 2009, in concomitanza conla Settimana europea della mobilità. Unquarto fra loro ha deciso di passare dalveicolo privato al mezzo pubblico.(da www.clickmobility.it)

TRENTOVIETATOFUMAREALLE FERMATED'ora in poi a Trento sara' proibito

fumare anche all'interno dellepensiline delle fermate degli autobus.All'origine del divieto c'e' l'applicazionedella legge provinciale del 22 dicembre2004 n. 13, che all'articolo 18 intende''tutelare la salute dei non fumatori neiluoghi chiusi aperti al pubblico''.Cartelli indicanti il divieto sono gia'stati appesi da Trentino Trasportidentro le pensiline della citta'. Previstemulte da 25 euro a 250 euro. (ANSA)

REGGIOEMILIAVIA LIBERAAGLI SCONTI

PER I FRATELLIVia libera agli sconti per gliabbonamenti familiari Act per

l’anno scolastico 2010-2011, finalizzatia incentivare l’utilizzo del trasportopubblico delle famiglie residenti nelcomune di Reggio Emilia. La giuntacomunale ha così voluto premiare lefamiglie che scelgono il trasportopubblico. La convenzione con l’Azienda

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consorziale trasporti prevede unosconto del 10% sul secondoabbonamento nelle famiglie con unreddito Isee pari o inferiore a 28milaeuro e sconti progressivi in presenza dipiù abbonamenti nella stessa famiglia.L’intesa prevederà da parte delComune di Reggio Emilia il rimborsoad Act delle spese sostenute eriguarderà solo i cittadini residenti nelterritorio comunale. (da www.ilrestodelcarlino.it)

ROMABASILENUOVO ADDI ATAC“Dopo una lunga e attenta verifica

con la società di selezione delpersonale, Spencer Stuart, d’accordocon l’assessore alle Politiche dellamobilità, Sergio Marchi, ha deciso diaffidare al capo di Gabinetto, MaurizioBasile, l’incarico di succedere adAdalberto Bertucci comeamministratore delegato di Atac Spa”.Lo dichiara il sindaco di Roma, GianniAlemanno. “Il dottor Basile è unmanager molto noto in tutti gliambienti delle società a capitalepubblico e con un’esperienza ecapacità manageriale universalmentericonosciuta. Per questo, purmantenendo il ruolo di Capo digabinetto, gli ho chiesto di gestirequesta fase di importantetrasformazione della societa’ unica ditrasporto pubblico romano”. (AGI)

TRENTINOCENTONUOVI BUS PER L'ESTATE 2011Saranno un centinaio i nuovi autobus(tra urbani ed extraurbani) in

esercizio in Trentino entro l'estate2011. L'investimento è di 20 milioni dieuro. Tutti i mezzi saranno dotati diaria condizionata (compresi quelli

urbani), e del sistema degli annuncivisivi e sonori di fermata. “Sarà uninvestimento importante per laProvincia, che finanzia al 100%l'acquisto di autobus con contributi inconto impianti”, ha detto l'assessore aitrasporti Alberto Pacher.(ANSA)

SALERNO-REGGIOMATTEOLI:“AUTOSTRADANEL 2013”Ma per 60 km manca il progetto

“La Salerno-Reggio Calabria e’ lunga440 chilometri. Di questa 210

chilometri gia’ sono completati eoperativi, mentre altri 174 sono statigià appaltati e cantierati. Alcompletamento mancano solo 60chilometri per cui non è ancora prontoil progetto definitivo e le risorse. Allafine del 2013 sarà completata per l’85-90%, escluso questo tratto”. Lo hadetto il ministro delle Infrastruttre edei Trasporti Altero Matteoli a marginedell’Assemblea parlamentare dell’Oscea Palermo. (AGI)

L'AQUILADUE NUOVIMEZZIPER LA PAOLIDue nuovi autobus sono stati

acquistati di recente dalla Paoli bus.I nuovi mezzi sono dotati di tecnologiadi avanguardia e di motorizzazione ademissioni inquinanti ridotte: lunghi12,20 metri, con cinquantatré posti asedere e aria condizionata, sedilireclinabili, impianti stereo e monitor da15 pollici, saranno immessi in servizioentro il mese in corso edammoderneranno il parco rotabilemigliorando la qualità del servizio

dell’autolinea Sulmona-Roma. Si tratta -spiega una nota - di un momentoimportante per Paolibus che punta arilanciare non solo l’attività ditrasporto pubblico locale, ma l’interagestione di un’azienda che vuole usciredalle enormi difficoltà generate dallevicende del sisma dell’aprile scorso. (AGI)

ROMASECONDORACCORDOANULARE?

“Continuiamo a studiare, insiemeall’Anas, il progetto per un

secondo raccordo anulare”. Lo hadetto il presidente della Unioneindustriali di Roma, Aurelio Regina,rilanciando l’idea di un secondo Grache dovrebbe correre esternamente alprimo, da realizzare completamente inproject financing, quindi con soldiprivati. Regina ha spiegato che “perrealizzare la sola parte sud, circa 40 kmda Fiano-San Cesareo a Civitavecchia,occorrerebbero 1,5 miliardi di euro”. Sitratterebbe di un nuovo trattoautostradale e come tale sottoposto apedaggio. “Il secondo raccordo - haconcluso Regina - sarebbe ilcompletamento dell’asse viario dellagrande città metropolitana, checollegherebbe Roma Capitale con lealtre province”. D'accordo il sindaco diRoma, Gianni Alemanno: “Ho semprecondiviso questo progetto, ancheanticipandolo in campagna elettorale:c’e’ la possibilita’ di costruire una seriedi collegamenti che andrebbero aformare un secondo raccordo anularedi carattere autostradale”.(Agi)

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busmagazine |43

IL MOMENTO DELLA PENSIONE SI ALLONTANA

[a cura di GiuseppeAlfieri]

Sulla Gazzetta Ufficiale del 30 luglio 2010, n. 176 èstata pubblicata la legge 30 luglio 2010, n. 122 di con-versione del D.L. 31 maggio 2010, n. 78, recante

disposizioni per la stabilizzazione finanziaria e la competitivi-tà economica.Importanti sono le novità che tale norma ha introdotto inmateria di previdenza. Infatti, a partire dal 2011, per chi rag-giunge i limiti per il godimento della pensione di vecchiaia,vengono rimodulate le finestre pensionistiche e viene intro-dotto il concetto della finestra mobile. Praticamente le attua-li quattro finestre sono sostituite da un sistema di finestremobili che tengono conto della data dimaturazione del diritto. La nuova discipli-na, pur non incidendo sui requisiti pensio-nistici, modifica in modo significativo ilmomento in cui si accede alla pensione.Infatti i soggetti che maturano il dirittoall'accesso di pensionamento di vecchiaiaa 65 anni per gli uomini e a 60 anni per lelavoratrici del settore privato conseguonoil diritto alla decorrenza del trattamentopensionistico trascorsi 12 mesi dalla datadi maturazione dei previsti requisiti (18mesi per coloro cui sono liquidate pensio-ni a carico delle gestioni per gli artigiani, icommercianti, i coltivatori diretti nonchédella gestione separata). Lo stesso slitta-mento è previsto per i soggetti che matu-rano i previsti requisiti dal 1° gennaio2011 per l'accesso alle pensioni di anzia-nità.Tali nuove decorrenze si applicano esclusivamente a coloroche raggiungono i requisiti anagrafici e contributivi per l’ac-cesso alla pensione a partire dal 1° gennaio 2011, mentrenon sono applicabili ai lavoratori che abbiano maturato ipredetti requisiti entro il 31 dicembre 2010, anche se a taledata non siano ancora aperte le “finestre di accesso” al pen-sionamento previste dalla legge e n. 247/2007. Nei confron-ti di tali soggetti continuano a trovare applicazione le dispo-sizioni in materia di decorrenze previste dall’articolo 1,comma 5, lettere a) e b) della legge n. 247/2007 (4 finestredi accesso in relazione al trimestre di maturazione dei requi-siti).

Un’altra significativa novità, introdotta con la manovra d’esta-te, riguarda il rilancio dell’età pensionabile legata alle aspet-tative di vita. Il comma 12 bis dell’articolo 12, introdotto dallalegge 122/2010, di conversione del D.L.78/2010, prevede,infatti, che dal 1° gennaio 2015 l’accesso al sistema pensioni-stico sia agganciato alla speranza di vita rilevata dall’ISTAT. Adecorrere dal 1° gennaio 2015, viene previsto l’adeguamen-to triennale dei requisiti di età e delle cosiddette “quote”(somma di età anagrafica + anzianità contributiva) per lapensione di anzianità; dei requisiti anagrafici di 60 anni per ledonne e 65 anni per gli uomini per la pensione di vecchiaia;

del requisito anagrafico di 65 anni perl’assegno sociale e per la pensione divecchiaia delle lavoratrici del PubblicoImpiego. E’ prevista, inoltre, l’estensionedel coefficiente di trasformazione perla pensione con il sistema di calcolocontributivo anche per età superiori a65 anni. Tale adeguamento è introdot-to mediante decreto direttoriale delMinistero dell’economia e delle finan-ze, di concerto con il Ministero dellavoro. Dal 2013, l’ISTAT renderàannualmente disponibile il dato dellavariazione, nel triennio precedente,della speranza di vita rapportata a 65anni, con riferimento alla media dellapopolazione residente in Italia. Taledato sarà reso disponibile, per la primavolta, entro il 30 giugno 2013.In ogni caso, il primo aggiornamento

non potrà superare i tre mesi e nell’ipotesi di diminuzionedella speranza di vita non sarà effettuato. In caso di frazionedi mese, l’aggiornamento sarà calcolato con arrotondamen-to al decimale più vicino. Il risultato in mesi, si ottiene molti-plicando la parte decimale per 12, con arrotondamentoall’unità. Il secondo adeguamento sarà effettuato a decorre-re dall’1° gennaio 2019; a tal fine l’ISTAT renderà disponibileil relativo dato entro il 30 giugno 2017. Sono esclusi dal pre-detto meccanismo di aggiornamento i lavoratori in possessodel requisito dei 40 anni di contribuzione per l’accesso allapensione di anzianità. eee

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ANZIANITÀE VECCHIAIASI VA A CASA

UN ANNODOPO

I I I S I N DA C A L E I R U B R I C A

Page 46: Bus Magazine 6/2010

La fiducia è uno degli elementi alla base del rapportodi lavoro. Screditare l’azienda per la quale si lavora e,indirettamente, il suo titolare può costare caro: un

provvedimento di licenziamento per giusta causa è, infatti,legittimo se il comportamento del lavoratore risulti lesivodegli interessi dell’azienda giacché fa venir meno la fiduciache il datore di lavoro ripone nel proprio dipendente. Certo,il licenziamento per giusta causa, essendo la più grave dellesanzioni disciplinari, può considerarsi legittimo solo se siaproporzionato al fatto addebitato al lavoratore: pertanto, perstabilire l'esistenza della giusta causa di licenziamento occor-re accertare se la specifica mancanza commessa dal dipen-dente, in relazione a tutte le circostanze del caso concreto,risulti obiettivamente e soggettivamenteidonea a ledere in modo grave, così dafarla venir meno, la fiducia che il datoredi lavoro ripone in un suo dipendente esia tale da esigere una sanzione nonminore di quella espulsiva. La valutazionerelativa alla sussistenza della giusta causadeve essere condotta - impone la giuri-sprudenza - non già in astratto, ma conriferimento al caso concreto, alla porta-ta del fatto, alle circostanze del suo veri-ficarsi, ai motivi ed all'intensità dell'ele-mento volitivo. Già in passato la Giurisprudenza è statachiamata a mantenere distinto il dirittodi critica e la libertà di espressione dallacondotta tenuta da lavoratori che simaterializza in una violazione dell’obbligo di fedeltà nei con-fronti del proprio datore di lavoro. Pertanto, il lavoratoredovrebbe astenersi da tutti quei comportamenti che, per laloro natura e le loro conseguenze, appaiono in contrastocon i doveri connessi all'inserimento del lavoratore nellastruttura e nell'organizzazione dell'impresa o creano situa-zioni di conflitto con le finalità e gli interessi dell'impresastessa o sono idonei, comunque, a ledere irrimediabilmenteil presupposto fiduciario del rapporto stesso anche nell’im-magine dell’azienda proiettata al suo esterno. E proprio dell’immagine si è occupata recentemente laCassazione la quale ha ritenuto che screditare l’azienda inte-gri un comportamento scorretto non soltanto perché sitratta della propria fonte di sostentamento (attraverso lo sti-

pendio) ma soprattutto perché può rovinare - in modo irre-parabile - l’immagine dell’azienda. Nella pronuncia in que-stione (2 agosto 2010, n. 17969), la Cassazione ha afferma-to che può essere motivo di licenziamento il comportamen-to del dipendente che “incide negativamente sull'immaginedel datore di lavoro”. In sintesi gli ermellini hanno ritenutoche se il lavoratore mette in cattiva luce l’azienda può esse-re allontanato per giusta causa. “I comportamenti tenuti daldipendente nella sua vita privata ed estranei all’esecuzionedella prestazione lavorativa”, è scritto nella sentenza, nonpossono essere motivo di licenziamento a meno che questipossano “incidere negativamente sull’immagine del datore dilavoro”.

Il giudice di prime cure diede torto allavoratore mentre la Corte d’appellosuccessivamente aveva predisposto ilreintegro del lavoratore, perché l’episo-dio riguardava la “sfera privata deldipendente” non l’attività lavorativa. Sulpunto la Suprema Corte, ribaltandoquanto deciso dai magistrati di secondogrado, ha annullato la sentenza, sull’as-sunto che “i comportamenti tenuti daldipendente nella sua vita privata edestranei all’esecuzione della prestazionelavorativa sono irrilevanti, a meno cheessi non siano di natura tale da far rite-nere il dipendente inidoneo alla prose-cuzione del rapporto, specie allorché,per le caratteristiche o per la peculiarità

di questo, la prestazione lavorativa richieda un ampio margi-ne di fiducia, ovvero possa incidere negativamente sull’imma-gine del datore di lavoro” (Cassazione Civile nn. 9590/2001e 15919/10). eee

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R U B R I C A I L A S E N T E N Z A I I I

PARLAR MALEDELL’AZIENDA COSTA CARO...

[a cura di PaolaGalantino]

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DANNEGGIATAL'IMMAGINE:LICENZIATOPER GIUSTA

CAUSA

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Page 47: Bus Magazine 6/2010

busmagazine |45

ATorino sta per accadere quello che non ti aspetti.Il Gtt, l’azienda di trasporto torinese, ha dettobasta a quel fenomeno che tutti conosciamo e

che non poteva più essere sottaciuto, ossia troppi “porto-ghesi” sugli autobus. La stretta da parte dell’azienda è scatta-ta ad inizio anno, e in pochi mesi si è messa al lavoro perripristinare le cose. Nei primi otto mesi dell’anno ha control-lato tre milioni di passeggeri, 700 mila in più rispetto allostesso periodo del 2008. Ne ha multati 130 mila, contro i100 mila di due anni fa, e i controllori sono riusciti a incassa-re direttamente 750 mila euro, 200 milain più del 2008. Questi numeri hanno spinto i dirigenti diGtt a prendere dei seri provvedimentianche perché è stato dimostrato checoloro che non pagano il biglietto, spes-so, non sono extracomunitari o poveragente ma proprio coloro che sono bene-stanti e che, come dice il nuovo ammini-stratore delegato di Gtt, RobertoBarbieri, sono convinti “che i mezzi pub-blici, in quanto pubblici, sono gratuiti”. Tali risultati portati da questa offensivaorganizzata e ben riuscita ha convintol’azienda a correre ai ripari. Nessuna tecnologia innovativa, ma unritorno all’antico o, se preferite, a quelche accade nei paesi del Nord Europa,dove sui mezzi si sale soltanto dalla portaanteriore e il biglietto si timbra - o sicompra - davanti all’autista. Tra qualche mese succederàanche sui mezzi torinesi: prima sui tram, poi anche sui bus.Per scendere si utilizzeranno le porte centrali e sul retro. Persalire soltanto quella anteriore, così da passare sotto l’occhiodell’autista, cui bisognerà mostrare il biglietto o l’abbona-mento. “Chi salirà senza ticket potrà acquistarlo a bordopagando un piccolo sovrapprezzo”, spiega Barbieri.Sempre a Torino, la Città ha ufficialmente dichiarato guerraallo smog. Per combattere le emissioni inquinanti la cittàsabauda si avvale di “armi” di ultimissima tecnologia. Graziead un ingente finanziamento ottenuto dal Comune di Torino,dal Ministero dell'Ambiente, dall’ Agenzia per la mobilità

metropolitana e dal Gruppo Torinese Trasporti, per un tota-le di 4.480.000 euro sono infatti stati acquistati nuovi auto-bus costruiti da Irisbus Iveco, dotati di tecnologia Start&Stop. I nuovi mezzi, già in circolazione a Torino sono ben dodici:quattro alimentati a metano, otto, invece, con motore diesel;ad accomunarli vi è il propulsore che si spegne in automati-co ad ogni sosta e riparte semplicemente schiacciando l'ac-celeratore, consentendo, a fine della corsa, un abbattimentodelle emissioni ed un risparmio sul consumo del carburantequantificabili entrambi sull'8 %. I bus, della lunghezza di 18metri, sono classificabili come EEV, acrostico di origine ingle-

se che sta indicare “veicoli ecologica-mente avanzati”, dotati di caratteristi-che ecologiche migliori addirittura deglistandard offerti dalla categoria Euro 5.Si è calcolato che rispetto ad uno stes-so mezzo di categoria Euro 0, le emis-sioni di idrocarburi incombusti e di par-ticolato sono inferiori del 99 %, quelledi monossido di carbonio scendono del98 % e infine quelle degli ossidi di azotosi riducono dell'89 %.I dodici nuovi autobus si aggiungono aicento più piccoli (12 metri) , semprecon motore di tipologia EEV, già pre-senti e circolanti nel capoluogo pie-montese dallo scorso mese di gennaio.Secondo le ricerche effettuate dalGruppo Torinese Trasporti, avendo inuovi mezzi sostituito in pari numero

bus Euro 0, le emissioni nell'ambiente sono state ridotte dra-sticamente. Si parla in proposito di 2 tonnellate in meno diparticolato, 5,8 tonnellate in meno idrocarburi incombusti,23 tonnellate in meno di monossido di carbonio, 35 tonnel-late in meno di ossidi di azoto e ben 537 tonnellate in menodi anidride carbonica.Per quanto riguarda la corrente necessaria ad avviare ognivolta il motore, essa è garantita da un supercondensatoreche provvede all’immagazzinamento di energia ed alla suarestituzione al momento di necessità. eee

RITORNO AL PASSATOTECNOLOGIA ED ECO-DRIVING

I I I A L V O L A N T E I R U B R I C A

[a cura di AlessandroCesari]

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TORINODICHIARAGUERRA

A SMOG E...PORTOGHESI

Page 48: Bus Magazine 6/2010

46|

R U B R I C A I LA NOSTRA STORIA I I I

Cent'anni in bus. Negli archividelle Autolinee Di Fonzo, lacui flotta di 140 mezzi si

muove oggi quotidianamente sia per ilservizio pubblico locale che nel turi-smo, ci sono ancora - preziose - quelleautorizzazioni con cui da Scerni, ilpaese d'origine adagiato sulle collined'Abruzzo, sono partite le prime cor-riere verso Roma.Questa lunga storia di viaggio prende ilvia negli anni Dieci, un secolo fa, quan-do Emidio Di Fonzo iniziò l'attività di“carrozze porta effetti postali”. Era il

primo collegamento che da Scerni edalle sue frazioni - terra dal clima mitedove, sui colli d'Abruzzo, crescono leviti e gli ulivi - portava alla stazione diCasalbordinoE dopo di lui i figli, Donato, Giovanni,Alfonso, Giuseppe e Panfilo hanno pro-seguito l'attività integrandola e trasfor-mando l'originaria impresa familiareprima, nel 1934, in una società in nomecollettivo, e poi, con successive modifi-cazioni, nella attuale forma di societàper azioni, la “Donato Di Fonzo & F.lli”,che ha la sede a Vasto (e succursale a

Lanciano) e il cui consiglio d'ammini-strazione è sempre tutto composto damembri della famiglia.

Le prime licenzeGli autobus delle Autolinee Di Fonzohanno “mangiato chilometri” attraver-sando la storia d'Italia, due guerre mon-diali, il dopoguerra, il boom economico,la crisi: tra le carte dell'azienda ci sonoancora tracce di quando agli inizi erastata affidataria del collegamento auto-mobilistico Scerni - Roma; nel dopo-guerra, poi (era il 1947), assegnatariadella licenza n. 1 del noleggio da rimes-sa concessa dal Comune di Lancianoed ancora, nel 1957, della licenza n. 1rilasciata dal Comune di Vasto per ilnoleggio da rimessa con conducente.L’attività della società è sempre stataquella del trasporto pubblico locale,

Una società a carattere familiare, che si è sviluppata negli anni finoad avere una flotta di 140 mezzi che, solo per i servizi urbani,regionali, e interreggionali percorre oltre 6milioni e mezzo di chilometri.

DI FONZO: DA UN SECOLOMUOVE I SOGNID’ABRUZZO

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prevalentemente svolto nel territoriodella provincia di Chieti, ma con con-cessioni anche comunali esercitate peril tramite di società controllate. A Vasto per i collegamenti con la Zonaindustriale di San Salvo era attiva la

Vasto Bus Srl, mentre a Lanciano per ilservizio urbano operava la AutoserviziDi Fonzo Srl. Queste due società,rispettivamente nel 1997 e 1998, sonostate assorbite dalla Di Fonzo Spa conoperazioni di fusione per incorporazio-ne.

Il “bouquet” del viaggiatoreOggi la società ha nel suo “bouquet”tutto quello che può soddisfare la suaclientela, dal percorso fino alla fabbricao alla scuola, al collegamento con laCapitale, al viaggio verso mete lontane:oltre 160 addetti sono infatti impegna-ti nei diversi settori di intervento, inte-grati gli uni con gli altri, in cui si è via viasviluppata la società, dai servizi comu-nali ai servizi regionali, i collegamenticon Roma, il noleggio da rimessa conconducente e l’attività delle agenzie diviaggio.

Chilometri e chilometri di viaggio: soloi mezzi adibiti ai servizi comunali, chevengono svolti a Lanciano, San Salvo,Scerni e Paglieta, hanno una percorren-za annua complessiva di circa 650.000chilometri; quelli adibiti ai servizi regio-nali, che coprono l’area territoriale del“vastese”, di Lanciano e comprendonopiù collegamenti celeri giornalieri con

I I I LA NOSTRA STORIA I R U B R I C A

In queste pagine immagini tratte dall'archivio Di Fonzo. In particolare, nella pagina a fianco, le diverse generazioni della famiglia in posa per la foto.

Nell'autorimessa di Lanciano delle Autolinee DiFonzo c'è un “pezzo” davvero storico: un Fiat 642

che l'ing. Alfonso Di Fonzo, responsabile tecnico dellasocietà e grande appassionato di autobus, ha scovato,pronto alla demolizione dopo 28 anni di onorato servi-zio, e rimesso a nuovo. Un gioiello per gli amatori. L'autobus, carrozzato dalle Officine Padane di Modena,ne aveva passate di tutti i colori: acquistato nel '53,utilizzato su autolinee abruzzesi e poi su linee secon-darie, aveva finito la sua “carriera” in una autoscuola.Nelle Officine Di Fonzo è stato rimesso letteralmente a

nuovo: con l'aiuto, oltre che del personale dell'azienda,anche della Carrozzeria D’Isidoro, di Campli (Teramo)e la Tappezzeria Scalpello, di Pescara, ditte specializ-zate e rinomate nel centro Italia per il restauro di vei-coli storici, il vecchio Fiat 642 è tornato ad antichi fasti.Non solo è di nuovo rosso brillante con le cromaturerifatte come alle origini, ma le parti meccaniche cosìcome gli interni sono state ripristinate come nel pro-getto originale. Ora è un mezzo ambito per le manife-stazioni e... per il cinema. e

C'E' ANCHE UN VECCHIO FIAT 642NELLA “COLLEZIONE”DI FONZO

busmagazine |47

AUTORIMESSE DI PROPRIETÀ:

• Vasto (autorimessa e officina);

• Lanciano (autorimessa e officina);

• Scerni;• Torino di Sangro;• Casalbordino;• Gissi.

PARTECIPAZIONIESTERNE:

• Biglietto unico Pescara-Roma(Arpa-Di Fonzo-Capuani);

• TIBUS srl, società che gesti-sce il terminal bus alla stazio-ne Tiburtina di Roma;

• C.T.I. Consorzio TrasportiIntermodali (Di Fonzo, Satam,La Panoramica, Staur,Baltour);

• Autoservizi Cerella srl;• Sistema S.P.A.;• BCC Banco di Credito

Cooperativo Valtrigno• IBUS srl.

Page 50: Bus Magazine 6/2010

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buS magazineBimestrale di politica e tecnicadei trasporti a cura di ANAV Associazione Nazionale Autotrasporto ViaggiatoriEdito da Promobus s.r.l

Anno 10 - Numero 6Novembre - Dicembre 2010

DIRETTORE EDITORIALETullio Tulli

DIRETTORE RESPONSABILESilvia Garambois

COORDINAMENTO REDAZIONALEElisabetta Paris

COMITATO SCIENTIFICOGiuseppe AlfieriAlessandro CesariMarco FicaraPaola GalantinoAntonello LucenteRoberto MaginiGabriele MontecorboliRoberta ProiettiNicoletta Romagnuolo

COLLABORAZIONIVirginia Lupo

PROGETTO GRAFICOE IMPAGINAZIONEAlessandra Nelli[[email protected]]

STAMPAEurograf Sud s.r.l.Uffici e stabilimento: Via delle Grotte, 11 00040 Zona Industriale Ariccia (RM)Tel. (+39) 06 9344741 (6 linee r.a.)Fax (+39) 06 9343700

EDIZIONI PROMOBUS s.r.l.AMMINISTRAZIONEPUBBLICITÀ E ABBONAMENTIResponsabileAlessandro Cesari00185 Roma,Piazza dell’Esquilino, 29Tel (+39) 06 4879301Fax (+39) 06 4821204[[email protected]]

Finito di stampare nel mese di Novembre 2010

Registrazione presso il tribunale di Roman.336 del 26 luglio 2001

sped. in abb. post. 70% Roma

busmagazine

Pescara, Chieti e Roma, hanno inveceuna percorrenza annua complessivadi circa 6.000.000 di chilometri.Come dire: ogni anno i pullman dellaDi Fonzo percorrono un tragitto cor-rispondente a più di 160 volte il girodel mondo! E senza contare l'attività di noleggioda rimessa con conducente, allaquale sono dedicati 25 automezzi.Ancora, comunque, c'è anche l'attivi-tà della agenzia di viaggio, che è svol-ta presso gli uffici di Lanciano e diVasto sotto l’insegna “Di Fonzoviaggisrl”. L'attenzione verso la clientela è, perla Di Fonzo, anche attenzione all'am-biente: ed è cosa alla quale tengonomolto. Così, oltre ad effettuare alcuni

servizi con mezzi elettrici, ultimamen-te sono stati installati sul tetto dellasede di Lanciano dei pannelli fotovol-taici, per una totale armonia conl’ambiente.

Non solo in viaggio...Lo sviluppo aziendale, in questi anni,non ha riguardato soltanto la rete ele attività più direttamente di tra-sporto: la Di Fonzo Spa, infatti, ha svi-luppato anche tutte quelle attività diservizi alla azienda, dalla manutenzio-ne alla revisione agli automezzi che,per strutture, attrezzature e profes-sionalità acquisite (nonché con l’ac-quisizione, nel marzo 2004, del man-dato di “Service Partner” EvobusItalia, e con l'assistenza autobusMercedes-Setra del gruppoDamler Chrysler), possono costi-tuire un nuovo settore di auto-noma attività. eee

La vostra storia è la storia di tuttinoi, associati, artigiani,

industriali, cittadini. Per questo abbiamo deciso didedicare questa rubrica alle

vostre aziende, per mettere incomune un patrimonio fatto di

pionieri e di innovatori, che hannosaputo far muovere l’Italia.

Inviate il materiale a:Promobus

Piazza dell’Esquilino, 29 - 00185 Romao via E-Mail:

[email protected]

Raccontateci la vostra Azienda

La storiaLa storia

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