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BrasileGuida al commercioe agli investimenti

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Presentazione BRIC è un acronimo che da tempo è entrato nel linguaggio quotidiano delle nostre aziende. Sarebbe forse anzi più corretto dire BRICS visto che a Brasile, Russia, India e Cina gli esperti di economia aggiungono ora il Sud Africa, per meglio riassumere le nuove direttrici della crescita mondiale. Non più paesi emergenti ma economie già da tempo emerse e che si stanno sostituendo ai tradizionali motori della crescita economica mondiale. Una realtà che le PMI esportatrici che animano la nostra provincia già bene conoscono e che da tempo hanno cominciato ad affrontare, con impegno ed investimenti. Una realtà certo più complessa di quella dei nostri più tradizionali mercati di riferimento, quelli europei o nordamericani. A differenza di questi mercati più difficili da affrontare, con strategie di marketing tradizionali, perché lontani, geograficamente e spesso culturalmente e perché spesso difesi da barriere doganali ed extra tariffarie. Le barriere protezionistiche rappresentano ad esempio il problema principale del Brasile, una delle economie che però più sta crescendo, grazie alla domanda interna, di beni e di servizi e grazie all'enorme ricchezza di materie prime, un tempo prevalentemente agricole ma ora anche energetiche. Un paese dunque ricchissimo di opportunità potenziali e dove il Made in Italy ed il Made in Vicenza possono contare sulla simpatia di oltre 25 milioni di persone, tanti sono i brasiliani che devono le loro origini ai nostri connazionali emigrati nel paese tra la fine del 1800 ed i primi decenni del 1900. Un mercato che scommette ed investe sulla sua crescita, tanto da accingersi ad ospitare i più grandi eventi sportivi del prossimo futuro, i mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Parliamo di un paese vastissimo, un gigantesco iceberg di cui spesso però vediamo soltanto la punta, l'industria e i commerci della grande San Paolo, i richiami turistici di Rio de Janeiro piuttosto che i successi mietuti dall'operosità veneta, in Rio Grande do Sul. C'è molto altro da scoprire e molto altro a cui guardare. Con questa guida ci siamo proposti anche questa piccola sfida, quella di presentare uno spaccato della Federazione Brasiliana e dei punti di forza, non di tutti gli stati che la compongo ma almeno dei principali, in termini di PIL e di opportunità per la nostra manifattura. Lo abbiamo fatto valorizzando l'amicizia e la collaborazione che ci lega a tante istituzioni operanti in Brasile, a partire dalle cinque Camere di Commercio Italo-Brasiliane che ringrazio, per l'aiuto che hanno voluto offrirci ma anche e soprattutto per il supporto che ci offrono da lungo tempo. Un'occasione utile anche per un aggiornamento del quadro legale e societario brasiliano, già da noi analizzato nel 2006, ma che da allora ha subito profonde e sostanziali modifiche. Speriamo ne sia uscito uno strumento utile alle riflessioni delle tante nostre imprese che guardano con interesse al Brasile e che vi si vogliono radicare, mettendo anche a frutto l'esperienza dei colleghi che questa strada hanno già intrapreso da tempo. Ecco perché la guida si chiude con l'analisi di qualche caso aziendale; l'esperienza diretta delle imprese e dei nostri imprenditori rimane sempre la nostra principale bussola di riferimento. Un grazie particolare lo rivolgo dunque a quei colleghi che ci hanno consentito di raccogliere la loro testimonianza e di condividerla con tutti i nostri soci.

Il Presidente dell'Associazione Industriali di Vicenza

Roberto Zuccato

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Indice

L’economia brasiliana in breve…………………………………………..…....pag. 6 L’economia dei principali Stati del Brasile……………………………………pag. 10

• Bahia………………………………………………………….…………..pag. 10

• Espirito Santo……………………………………………………………pag. 16

• Minas Gerais…………………………………………………………….pag. 22

• Paranà……………………………………………………………………pag. 30

• Pernambuco……………………………………………………….…….pag. 33

• Rio de Janeiro………………………………………………….………..pag. 38

• Rio Grande Do Sul………………………………………………….…..pag. 49

• San Paolo……………………………………………………..………....pag. 53

• Santa Catarina………………………………………………….……….pag. 56 Consigli per operare ed investire nel mercato brasiliano……….…...…......pag. 58 I grandi eventi sportivi…………………………………………………………..pag. 65 Costituire una società in Brasile………………………………………….……pag. 71 . Principali contratti del commercio……………………………………….…….pag. 94 La soluzione delle controversie…………………………………….………….pag. 103 Il diritto del lavoro in Brasile………………………………………….………...pag. 105

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Ceccato S.p.A............................................................................…….....….pag. 108 F.I.A.M.M. S.p.A..........................................................................……...…..pag. 110 Rino Mastrotto Group.S.p.A.......................................................………......pag. 113 Salvagnini Italia S.p.A................................................................………......pag. 116 Sisma S.p.A................................................................................……….....pag. 119 Indirizzi utili.................................................................................................pag. 122

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L'economia brasiliana in breve Il Brasile è il quinto maggiore Paese del mondo per estensione territoriale, con un’area di 8.514.876,95 chilometri quadri, dopo la Russia, il Canada, gli Stati Uniti e la Cina. Il Brasile è inoltre il quinto Paese più popolato del pianeta, con circa 183.987.287 abitanti (dato del censimento 2007) con l'85% degli abitanti collocati in aree urbane. E' sicuramente il paese più importante dell’America del Sud; ha come lingua ufficiale il portoghese e la capitale dello Stato è Brasilia. Le città più importanti sono São Paulo, Rio de Janeiro, Salvador, Belo Horizonte, Fortaleza, Curitiba e Porto Alegre. In ambito amministrativo, il Brasile è diviso in 26 Stati (Acre, Alagoas, Amapá, Amazonas, Bahia, Ceará, Espírito Santo, Goiás, Maranhão, Mato Grosso, Mato Grosso do Sul, Minas Gerais, Pará, Paraíba, Paraná, Pernambuco, Piauí, Rio de Janeiro, Rio Grande do Norte, Rio Grande do Sul, Rondônia, Roraima, Santa Catarina, São Paulo, Sergipe e Tocantins) a cui si aggiunge un Distretto Federale. Geograficamente, gli stati ed il Distretto Federale sono classificati in base alla loro localizzazione, dando vita ai raggruppamenti regionali Nord, Nordest, Sudest, Sud e Centro-Est. La Costituzione Federale brasiliana è stata promulgata nel 1988, e ha previsto un regime di tipo federalista, a governo presidenziale. La Repubblica Federale brasiliana è costituita dall’unione indissolubile degli Stati, delle città e del distretto federale. Il sistema politico è basato sulla separazione dei suoi poteri tradizionali, esecutivo, legislativo e giudiziario. Siccome il Brasile ha adottato il sistema presidenzialista, il Presidente della Repubblica è, allo stesso tempo, il capo del governo. Il suo mandato ha una durata di 4 anni con la possibilità di essere prorogato una sola volta. Un analogo assetto costituzionale regola la nomina e la durata in carica dei governatori dei singoli stati e dei sindaci delle città. Il Potere Legislativo ha come funzione quella di emanare le leggi in ambito municipale (Camera Municipale), statale (Assemblea Governativa) e nazionale (Parlamento, costituito dalla Camera dei Deputati e dal Senato Federale). Il Potere Giudiziario, nel contesto della separazione dei poteri, ha come principale funzione quella di assicurare l’osservanza della legge e, di conseguenza, il rispetto dei diritti individuali o collettivi. La sua struttura è divisa in modo gerarchico (giudice di primo grado, Corti d’Appello ed anche i Tribunali Superiori – Corte di Cassazione, “STJ”, e la Corte Costituzionale), permettendo che una decisione sia riesaminata in ogni livello. Il Tribunale di più alto grado è la Corte Costituzionale – STF, che risponde per il rispetto delle norme costituzionali. È composta da 11 ministri, nominati dal Presidente della Repubblica. Il sistema giuridico adottato in Brasile è il romano-germanico. Le decisioni giudiziarie sono basate sull’applicazione della legge alle fattispecie concrete. Nell’ipotesi di omissione della legge, il giudice potrà emanare una decisione in conformità con gli usi e i costumi, con i principi generali del diritto, e ricorrere all’analogia. Nel dicembre del 2004 è stata approvata la Riforma del Potere Giudiziario. Possiamo menzionare come principali novità: l’adozione del principio secondo cui i precedenti della Corte Costituzionale potranno avere carattere vincolante (“súmula vinculante”); la creazione del Consiglio Nazionale di Giustizia, che da un certo punto di vista esercita un controllo esterno sul Potere Giudiziario. La Costituzione Federale brasiliana del 1988 ha stabilito e diviso la competenza legislativa sia in ambito federale, che statale e municipale, in modo da evitare un conflitto di competenza. In questo senso, soltanto il Governo Federale può emanare, tra le altre, leggi riguardanti questioni civili, commerciali, di lavoro, criminali o elettorali. Tuttavia, esistono altre questioni che possono essere oggetto di disciplina attraverso leggi di rango statale o municipale, ad esempio nel campo dell'imposizione tributaria, in materia finanziaria o di pubblica istruzione, ecc. La Costituzione è il testo normativo di più alto livello e stabilisce i diritti fondamentali dei cittadini, così come regola l’organizzazione della Repubblica Federativa Brasiliana. D’altro canto, le principali leggi sono redatte e raccolte sotto forma di codici, tra i quali ricordiamo il Codice Civile, il Codice di Procedura Civile, il Codice Penale, il Codice di Procedura Penale, il Codice Tributario, il Codice della Legge del Lavoro, e il Codice dal Consumatore. Inoltre, è importante menzionare che nel giugno del 1985 è stata pubblicata la legge riguardante i processi di natura collettiva (class action). E, finalmente, nel settembre del 1996, il Congresso brasiliano ha promulgato la legge sull’arbitrato (n. 9307).

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La moneta nazionale è il “Real” (R$). Come conseguenza del dinamismo dell'economia brasiliana il corso del Real è andato progressivamente rafforzandosi, sia nei confronti dell'Euro che del Dollaro USA (nel mese di giugno 2011 la quotazione indicativa era di 2,30 reais per 1 euro, rilevazione della BCE). Nella prima metà del 2010 il Brasile ha consolidato la fase di crescita sostenuta iniziata nel secondo trimestre del 2009, rafforzando così il proprio ruolo emergente all’interno dell’economia mondiale. Nel primo semestre 2010 si è registrata una crescita dell’attività economica del 4,6% rispetto al secondo semestre del 2009 e dell’8,8% rispetto al primo semestre del 2009. L’analisi dal lato della domanda ha mostrato che nel corso del primo semestre 2010 tutte le componenti interne hanno fornito un contributo positivo alla crescita. Dal lato dell’offerta, invece, il settore dei servizi, che rappresenta più del 60% del totale, ha continuato a registrare tassi di crescita positivi. Il forte apprezzamento del real nell’anno 2010 (+22,5% rispetto all’Euro) insieme alla crescita economica accelerata, hanno spinto le importazioni dall’estero e reso il Brasile un mercato di sbocco di estremo interesse. Il Paese ha iniziato ad aprirsi al commercio internazionale dopo la fine della dittatura militare e in particolare nella decade degli anni ’90. Il processo di apertura è quindi ancora relativamente recente e le impostazioni protezionistiche che si registrano in taluni ambiti, insieme agli alti dazi esistenti, ne sono una diretta conseguenza. Data l’impasse che si registra nella tornata di Doha, la soluzione che viene attualmente perseguita per giungere ad una più ampia liberalizzazione degli scambi tra Brasile ed Unione Europea è quella dell’Accordo bi-regionale, i cui negoziati, interrotti nel 2004, sono stati riattivati nel maggio del 2010 con l’obiettivo di giungere alla firma dell’accordo entro questo 2011. Scopo del complesso negoziato è trovare un equilibrio tra la liberalizzazione dei prodotti industriali (interesse europeo) e quella dei prodotti agricoli (interesse brasiliano). Il processo di apertura dell’economia brasiliana è anche coinciso con una marcata internazionalizzazione del suo sistema produttivo. Le fusioni e acquisizioni verificatesi in Brasile a partire dal 2009 hanno portato alla costituzione di grandi imprese in grado di primeggiare sul mercato interno e di competere su quello internazionale. Tale processo è sostenuto dal Governo attraverso i finanziamenti della banca pubblica per lo sviluppo economico BNDES. Le più importanti aziende brasiliane hanno ormai una struttura internazionale e figurano tra le multinazionali più grandi del mondo nei settori minerario (VALE), dell’acciaio (Gerdau, gruppo OMX), aeronautico (EMBRAER), dell’energia (PETROBRAS), bancario (Itau’, Banco do Brasil, Bradesco), alimentare (JBS-FriBoi). Ai tradizionali partner commerciali, quali sono Argentina, Stati Uniti ed UE, si è aggiunta, in anni recenti, una diversificazione dell’interscambio. La maggiore presenza brasiliana in nuovi mercati - quali la Cina, principale mercato di sbocco col 15,1% sul totale dell’export brasiliano, ma anche l’India, ottavo mercato di sbocco col 2,2% - è conseguenza sia dell’andamento della domanda delle materie prime, sia della ricerca di partenariati con altre economie emergenti. Il Brasile è promotore dell’utilizzo delle valute nazionali al posto del dollaro ed ha introdotto un sistema sperimentale in questo senso, con l’Argentina, esteso anche all’Uruguay. Il recupero dell’economia brasiliana si riflette anche sulla bilancia commerciale. Nel primo semestre del 2010, le importazioni brasiliane sono aumentate del 45,1% rispetto al primo semestre del 2009 e si sono attestate su un valore di 81,3 miliardi di dollari. Le esportazioni brasiliane avevano fatto registrare un aumento più contenuto (27,5%), attestandosi in termini valutari sugli 89,2 miliardi di dollari. Nel complesso, nel primo semestre del 2010 la bilancia commerciale ha fatto registrare un avanzo pari a 7,9 miliardi di dollari, la metà rispetto al 2009 e in significativa diminuzione rispetto a quanto fatto registrare negli anni scorsi. Nel corso dei primi sei mesi del 2010 le importazioni brasiliane dall’UE sono cresciute del 34,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno 2009, raggiungendo un valore di 17,3 miliardi di dollari. La quota UE è diminuita, passando dal 23% al 21,3% del totale, sempre negli stessi periodi a confronto. L’Asia, escluso il Medio Oriente, si è confermata la prima area geografica fornitrice del Brasile, dopo il sorpasso avvenuto ai danni dell’Europa alla fine del 2006. La crescita del proprio export è stata del 60,6% e conseguentemente ha aumentato la propria quota per il Brasile, dal 27,6% al 30,6%. Infine, la quota del Mercosul è diminuita passando dal 10,3% al 9,5% pur con un aumento del 33,4% del valore scambiato. Nel quadro dell’aumento dell’export brasiliano descritto in precedenza, da segnalare, oltre che verso la Cina, l’aumento a tre cifre verso l’India (+114,26%). Sul fronte delle importazioni si segnala invece la crescita, anche in questo caso a tre cifre, degli acquisti in Corea del Sud (+110,9) e India (+111,34). Nel primo semestre dell’anno 2010 l’Italia è tornata ad essere il terzo partner commerciale europeo del Brasile, dopo Germania e Francia, e nono in assoluto, con un interscambio complessivo nel semestre di 4.093 milioni di dollari (1.887 milioni di importazioni + 2.206 di esportazioni). La quota di mercato delle esportazioni italiane in Brasile è lievemente diminuita nel primo semestre del 2010, passando dal 2,96% dei primi sei mesi del 2009 al 2,71% dei primi sei mesi del 2010 . Ciò è stato il risultato della minore espansione dell’export italiano in Brasile (+33,2%) rispetto al complesso del mercato (45,1%). Anche le esportazioni brasiliane in Italia, sia pur positive ed in crescita, hanno evidenziato una dinamica inferiore al complesso delle esportazioni brasiliane (+24,7% e +27,5%

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rispettivamente). Conseguentemente la quota di mercato delle esportazioni brasiliane in Italia è scesa dal 2,16% al 2,12%. Il saldo si è comunque mantenuto positivo per il nostro Paese (319 milioni di dollari), raggiungendo un valore doppio rispetto al primo semestre del 2009. Dettaglio Interscambio commerciale Italia- Brasile – (US$ mln FOB)

2007 2008 2009 Gen-Giu 2009 Gen-Giu 2010

Interscambio 7.811 9.377 6.679 3.170 4.094

Export Italia in Brasile 3.348 4.612 3.663 1.657 2.206

Import Italia dal Brasile 4.464 4.765 3.016 1.513 1.887

Saldo -1.116 -153 647 144 319

Quota mercato Italia in Brasile 2,77 % 2,66 % 2,87 % 2,96 % 2,71 %

Fonte: Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero Non si registrano particolari novità per quanto concerne i prodotti scambiati tra i due Paesi. Circa tre quarti delle esportazioni brasiliane verso l’Italia sono rappresentate da materie prime o prodotti semimanufatti, mentre solo un quarto è costituito da prodotti manufatti. Le principali voci merceologiche importate dal Brasile sono materie prime (in particolare i minerali di ferro), pasta chimica di legno, pellami, caffè, semilavorati e carne. Le importazioni di beni dall’Italia continuano a concentrarsi nei settori in cui il ‘Made in Italy’ è tradizionalmente affermato, con particolare riferimento alla meccanica strumentale e ad altri prodotti a media tecnologia. I prodotti più venduti sono: accessori per trattori e autoveicoli, oli lubrificanti, valvole a sfera, macchine per imballaggi, elicotteri, barche a motore, ecc. Passando ad un’analisi più dettagliata dell’andamento dell’export del nostro Paese nei principali Stati brasiliani, lo Stato di San Paolo conferma il suo primato con quasi 920 milioni di dollari di importazioni dall’Italia, accompagnato tuttavia da una crescita lievemente inferiore rispetto alla media nazionale delle nostre esportazioni in Brasile (+29,57% a fronte del 33,2%) e da un leggero declino della nostra quota (dal 3,12% al 2,96%). Il dato riflette anche una diminuzione del peso specifico di San Paolo nel contesto dell’economia brasiliana a favore delle regioni del Nord Est del Brasile, nelle quali si registrano tassi di sviluppo più accelerati della media nazionale. Sempre nel primo semestre 2010, tra gli altri Stati brasiliani importanti per il nostro export, si è registrato nello Stato del Minas Gerais un aumento delle importazioni dall’Italia del 68,67%, per un valore che ha sfiorato i 400 milioni di dollari. In questo caso, non è da sottovalutare la ripresa del settore automotive a seguito della crisi economica (il gruppo FIAT è infatti installato a Betim, vicino Belo Horizonte). Degno di nota è anche lo Stato del Paraná, che ha aumentato del 45,6% le importazioni dall’Italia per un valore di quasi 161 milioni di dollari. Pressoché invariato il nostro export verso lo Stato del Rio Grande do Sul (+1,78%) e verso lo Stato di Santa Catarina (+11,24%). Una menzione a parte merita lo Stato di Rio de Janeiro nel quale si è registrata una lieve riduzione della quota del nostro export dal 2,77% al 2,49% nella prima metà del 2010 rispetto all’analogo periodo del 2009. Si tratta dello Stato dove avranno luogo i principali eventi sportivi (Coppa del Mondo di Calcio nel 2014 e Olimpiadi nel 2016) e che merita per tale fatto un’attenzione speciale da parte degli operatori economici. La crescente integrazione del Brasile nei mercati internazionali si sostanzia anche in un aumento dei flussi di capitale. Il Brasile è, infatti, grande ricettore di investimenti diretti esteri (IDE). Nel 2009 questi hanno raggiunto la cifra di 30,4 miliardi di dollari che, seppur in calo rispetto all’anno precedente (43,9 miliardi) per effetto della crisi finanziaria, rappresentano comunque un livello estremamente ragguardevole. La Banca Centrale ha previsto poi che nel 2010 gli IDE tornassero verso i livelli precedenti la crisi, superando i 38 miliardi di dollari. I dati del 2010 hanno indicato un aumento di circa l’80% degli investimenti diretti italiani in Brasile. Al di là del dato contabile, si è registrato un sostenuto interesse degli imprenditori italiani ad investire in Brasile. Negli ultimi anni, anche grazie agli interventi della SACE e al sostegno della SIMEST, la presenza economica italiana è cresciuta significativamente. Si sono censite finora 370 filiali e uffici di rappresentanza di imprese italiane. Oltre a circa 50 grandi imprese produttive, commerciali e di servizi, 4 istituti bancari, 6 imprese di costruzione, sono presenti circa 300 filiali di PMI italiane, senza contare il

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numero molto più ampio di investimenti da parte di imprenditori italo-brasiliani non necessariamente vincolati ad una casa madre in Italia. Le aziende italiane guardano al mercato brasiliano con rinnovato interesse per via dei suoi elevati tassi di crescita, della sana gestione macroeconomica dell’ultimo decennio e delle potenzialità esistenti in una pluralità di settori strategici, dalle telecomunicazioni all’energia, dalle infrastrutture all’organizzazione dei grandi eventi sportivi dei prossimi anni. Dall’altro, con la crescita del reddito e delle ambizioni del Paese, il Brasile rivolge la propria crescente attenzione alle aree di eccellenza italiane e al contributo decisivo che il Sistema Italia può tornare a dare per la crescita del Brasile, in termini di tecnologia, innovazione e modelli di sviluppo. Le migliori opportunità per le aziende italiane in Brasile si presentano attraverso un radicamento nel mercato, che può essere attuato attraverso investimenti diretti, accordi di collaborazione industriale o joint-venture, e che preveda trasferimento di tecnologia.

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L'economia dei principali Stati del Brasile

BAHIA A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Rio de Janeiro Aspetti generali Sigla: BA Capoluogo: Salvador Abitanti: 2.440.828 Popolazione: 14.016.906 Densità: 24,82 Territorio Bahia confina con 8 Stati (Alagoas, Sergipe, Pernambuco e Piauí a nord, Minas Gerais e Espírito Santo, Goiás e Tocantins) con 1.183 km di costa, la maggiore del Brasile. 119.639 km, di rete stradale di cui 5.093 km federali, 17.377 km statali e 99.606 km municipali. Clima Il clima tropicale prevale per tutta la Bahia, con le uniche differenze nel tasso di precipitazione in ciascuna delle diverse regioni. In regioni come il “sertão” (l'interno della regione), vi è una predominanza di clima semi-arido. Sulla costa e nella regione di Ilhéus l'umidità è più elevata e il tasso di precipitazione può superare i 1.500 millimetri all'anno. Fiumi e vegetazioni principali Bahia ha tre tipi di vegetazione, di cui la "caatinga" è predominante rispetto alla foresta pluviale tropicale e alla savana. La caatinga copre l'intera regione del nord, nell'area della depressione di São Francisco e nella Serra do Espinhaço, lasciando alla savana solo la parte occidentale, e alla foresta pluviale il sud-est. All'interno, le stagioni di secca sono più evidenti, fatta eccezione per la regione della valle del fiume São Francisco. Nella Serra do Espinhaço, per esempio, le temperature sono più miti e piacevoli. Le precipitazioni nell'entroterra, dove ci sono lunghi periodi di siccità, sono abbastanza basse e non raggiungono i 500 mm. all'anno. Montagne principali Con 561.026 km² situati sulla costa atlantica del Brasile, il rilievo è caratterizzato dalla presenza di pianure, altopiani e depressioni. Caratterizzato da quote non molto elevate, il punto più alto di Bahia è rappresentata dal Pico das Almas, che si trova nella Serra das Almas, con circa 1.958 metri. Le pianure e altipiani presenti nel rilievo mostrano che l'erosione ha lavorato alla ricerca di forme tabulari. Gli altopiani occupano quasi l'intero Stato, presentando una serie di passi, attraversati da fiumi provenienti dalla Chapada Diamantina, dalla Serra do Espinhaço, che sorge nel centro di Minas Gerais, arrivando fino al nord dello stato, e alla stessa Chapada Diamantina, in formato tabulare, segnando i suoi confini a nord e a est. L’altopiano semi-arido, che si trova nell’entroterra brasiliano, è caratterizzato da basse quote. Il rilievo predominante nello stato di Bahia è la depressione. Le pianure si trovano nella regione costiera, dove l'altezza non supera i 200 metri. Lì sorgono spiagge, dune, saline e anche paludi. Quanto più si va verso l’interno, più si incontrano terreni con suoli relativamente fertili, dove appaiono colline che si estendono fino all'oceano. Città principali Feira de Santana, Eunápolis, Teixeira de Freitas, Juazeiro, Ilhéus, Santo Antonio de Jesus, Jequié, Itabuna, Guanambi, Barreiras, Candeias, Paulo Afonso, Camaçari, Alagoinhas, Simeões Filho, Vitória da Conquista. Urbanizzazione Il Dipartimento di Sviluppo Urbano - SEDUR, è stato creato dalla legge n. 8538 del 20 dicembre 2002, e mira a formulare e attuare la politica dello stato nei settori dello sviluppo urbano, delle abitazioni, dei servizi igienico-sanitari e di assistenza tecnica ai comuni, oltre a pianificare, coordinare, realizzare e controllare le attività delle costruzioni pubbliche. E’ di competenza del SEDUR:

• formulare, coordinare, attuare, monitorare e valutare la politica statale di sviluppo urbano, abitazioni e servizi igienici;

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• promuovere, coordinare, implementare, supervisionare, monitorare e valutare l’elaborazione di piani, programmi e progetti nella sua area di responsabilità, allineandosi con la politica del governo federale;

• stabilire e promuovere direttive e norme per lo sviluppo urbano, abitazioni e servizi igienico-sanitari, rendendoli compatibili con la politica statale sull'ambiente;

• promuovere studi e ricerche per la definizione di linee guida, programmi e progetti e per l'integrazione e armonizzazione delle azioni di competenza del Dipartimento;

• articolarsi, in modo permanente, con organi ed enti dell’amministrazione pubblica federale, statale e municipale e con il settore privato e organizzazioni della società civile, al fine di razionalizzare e rafforzare le azioni relative allo sviluppo urbano, abitazioni, servizi igienico-sanitari e assistenza ai comuni;

• promuovere l'attrazione di risorse insieme a istituzioni pubbliche e private, nazionali, estere e internazionali, al fine di implementare azioni di sviluppo urbano e abitazioni;

• stabilire e mantenere aggiornato il sistema di informazioni sui servizi igienici, sviluppo urbano e abitazioni;

• fornire assistenza tecnica ai comuni, al fine dello sviluppo; • promuovere, coordinare, attuare, monitorare e valutare la politica dei miglioramenti degli alloggi,

anche nelle zone rurali; • stabilire delle linee guida, coordinare e implementare le attività di costruzione pubblica,

urbanizzazione e paesaggistica, all'interno della pubblica amministrazione statale; • coordinare, supervisionare e controllare l'utilizzo delle aree del Centro Amministrativo di Bahia e

la sua zona di influenza. Quadro economico E’ la sesta economia del Paese, il maggiore PIL del nordest e il 5% del PIL brasiliano. Ha buone infrastrutture e un buon mercato consumatore, con ottime potenzialitá di ulteriore crescita. L’economia si basa sul chimico, petrolchimico, trasformazioni plastiche, metallurgia, agricoltura, commercio e specialmente il turismo. Possiede una terra favorevole alla coltivazione dell’eucalipto, risorsa importante per l’industria della carta e cellulosa. Il sottosuolo è ricco di argilla, caolino e altri prodotti per l’industria della ceramica, oltre a magnesio, talco e quarzo, come principali risorse minerali. La crescita della popolazione economicamente attiva è stata maggiore di quella della popolazione offrendo molta manodopera. Il settore agricolo assorbe il 38%, il settore secondario il 13% ed il terziario il 47%. Export di beni e servizi Il complesso Ford nord est ha il 12,25% dell'export bahiano con 369 milioni di US$ nei primi 10 mesi del 2003. Le esportazioni del settore calzaturiero sono aumentate del 52,12% nel 2002 con 25 milioni di US$. Lo Stato e le istituzioni private hanno costruito un polo delle esportazioni per l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese. Altri settori in espansione nel 2003 sono il cacao con il 39,29%, Sisal, 60,99% e frutta e suoi derivati, con il 54,07%.

Exportazioni Baiane: Principali Segmenti - gennaio/novembre 2009/2010

Segmenti Valore (US$ 1000 FOB) Var. Part. 2009 2010 % % Chimico e Petrolchimico 314.123 305.738 -2,67 24,88 Automotive 105.958 221.230 108,79 18,00 Derivati del Petrolio 385.068 140.142 -63,61 11,408 Metallurgico 51.675 121.884 135,87 9,92 Carta e Cellulosa 105.326 109.796 4,24 8,93 Cacao e Derivati 83.581 78.241 -6,39 6,37 Minerali 48.259 42.027 -12,91 3,42 Cuoio e pelli 22.961 30.651 33,49 2,49 Sisal e Derivati 24.346 29.653 21,80 2,41

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Caffé 11.588 24.898 114,86 2,03 Calzaturiero 9.180 20.798 126,56 1,69 Frutta ederivati 14.505 14.695 1,31 1,20 Grani, Ólio e Cere Vegetali 55.007 11.022 -79,96 0,90 Pesca e Aquacoltura 11.626 10.158 -12,63 0,83 Fumo e Derivati 4.888 4.663 -4,60 0,38 Altri segmenti 55.584 63.379 14,02 5,16 TOTALE 1,303.675 1,228.975 -5,73 100,00 Tasso di disoccupazione: 15% a giugno 2011. Bilancia commerciale La bilancia commerciale ha registrato un surplus di 72,3 milioni di dollari a gennaio, anche se per il 78% inferiore rispetto allo stesso mese del 2010. Lo stato attuale del commercio estero ha raggiunto 1,13 miliardi di dollari, in calo però del 12,6%, a partire dal 2010. Anche le vendite al Mercosul sono cresciute del 15,3%, secondo la Soprintendenza di Studi Economici e Sociali di Bahia (SEI), ente locale della Segreteria di Pianificazione dello Stato (Seplan). La SEI riporta inoltre che le esportazioni bahiane hanno raggiunto US $ 601,1 milioni a gennaio, registrando un calo del 25,7% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, principalmente per effetto di minori spedizioni di prodotti petroliferi, petrolchimici e automobili. Risorse ed industrie L'obiettivo principale della FIEB è quello di promuovere azioni integrate per la crescita, ammodernamento e miglioramento della competitività industriale e della qualità della vita degli industriali e loro dipendenti. Tra questi spiccano il miglioramento dei servizi dedicati all'industria, al supporto alle micro, piccole e medie imprese, alla formazione dei lavoratori e alla diffusione di tecnologia. A partire da un processo di ristrutturazione interna, soprattutto in un modello di gestione integrata, il sistema FIEB è passato ad operare come organizzazione che riunisce gli enti FIEB, CIEB, SESI, SENAI e IEL, che forniscono servizi nel campo dell'istruzione e della formazione professionale, salute e tempo libero, oltre ad occuparsi di ricerca e sviluppo e diffusione delle competenze tecnologiche. Risorse umane Centri tecnologici Tra i più importanti centri tecnologici, si segnala il SENAI CIMATEC (Centro Integrado de Manufatura e Tecnologia). Offre formazione professionale per l’industria automatizzata robotica e meccatronica e ricerca applicata, con l'obiettivo di una modernizzazione delle PMI. Il settore tecnologico beneficia di Fondi come quelli del BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social), col Fondo tecnologico (Funtec) con un finanziamento iniziale di R$ 180 milioni. Secondo la Segreteria Statale della Scienza Tecnologia ed Innovazione (SECTI), lo Stato di Bahia sta lanciando il Fondo di sviluppo ed Appoggio Tecnologico (FUNDETEC) amministrato dalla DESEMBAHIA (Agenzia di sviluppo dello Stato di Bahia) con 1 milione di R$ per anno, per finanziamenti a fondo perduto. Un altro programma del Sebrae, con la FINEP (finanziaria di studi e progetti) è il PATME (programma di supporto tecnologico alle micro e piccole imprese), prevede sussidi tra il 30% e 50% delle spese da sostenere. Infrastrutture e servizi Aeroporti Aeroporto Internacional Dep. Luís Eduardo Magalhães (SSA/SBSV) - SalvadorAeroporto di Paulo Afonso (PAV/SBUF) - Paulo AfonsoAeroporto di Porto Seguro (BPS/SBPS) - Porto SeguroAeroporto di Ilhéus – Ilhéus Struttura stradale e ferroviaria A Bahia appartiene la rete della Ferrovia Centro-Atlântica (FCA). Estensione della Rete Ferroviária: 1.551 km. Idrovie Idrovia del fiume São Francisco.

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Porti Porto di Aratu Porto di Salvador Porto di Ilhéus Fattori produttivi – Quadro operativo e costi Energia elettrica: Coelba - www.coelba.com.br Gas: Bahia Gas - www.bahiagas.com.br Acqua: Embasa – www.embasa.ba.gov.br / Bahia Agua - www.bahiaagua.com.br/ Perché fare business nello Stato e dove investire La Bahia del Carnevale, delle feste religiose, della Capoeira, delle belle spiagge, è anche la Bahia dei buoni affari. Quinto Stato brasiliano per estensione territoriale, con 565 mila chilometri quadrati e circa 14 milioni di persone, Bahia offre numerose opportunità per differenti tipi di business. Dal settore minerario al calzaturiero, dai biocarburanti ai prodotti alimentari, soddisfa tutte le condizioni per attirare imprenditori che, con i piedi per terra, guardano al futuro. Stato dalla natura esuberante, Bahia dispone di invidiabili risorse naturali, di un clima mite, di infrastrutture in piena espansione, e di manodopera versatile e qualificata. Il rispetto degli accordi firmati e la creazione di regole chiare e trasparenti sono preoccupazioni costanti del governo bahiano. Lo Stato possiede anche una completa politica di incentivazione fiscale. La scelta dell'area di localizzazione delle attività è uno dei fattori rilevanti per il successo del processo di autorizzazione ambientale. Questa scelta deve essere guidata non solo da criteri tecnici, operativi e finanziari del terreno e dell'impresa, ma anche dalle caratteristiche ambientali. Ci sono aree già qualificate, da parte delle autorità ambientali, come aree di notevole valore ecologico e quindi possono essere meno adatte, o anche restrittive, all'installazione di determinate imprese. D'altra parte, ci sono anche aree pianificate per migliorare centri e distretti industriali, con infrastrutture adeguate, localizzazione strategica e condizioni per il funzionamento e il flusso della produzione. Supporto finanziario / Incentivi federali o statali DESENVOLVE - Programma di Sviluppo Industriale e di Integrazione Economica Finalità Incentivare l'installazione di nuove attività industriali o agro-industriali e l’espansione, riattivazione e modernizzazione di attività industriali o agro-industriali già installate. Segmenti beneficiari Tutti i segmenti che non sono stati inquadrati in altri programmi regolati da legislazione specifica. Incentivi • Esenzione dalla tassa statale (ICMS) per l'acquisto di beni destinati a capitale sociale, nei casi

previsti dal decreto e qui di seguito riassunti: • Nelle operazioni di importazione di beni dall’estero; • Nelle operazioni interne relative all’acquisto di beni prodotti nello Stato; • Nell’acquisto di beni in un altro Stato, relativamente alla parte differenziale dell'imposta che deriva dall'

applicazione di diverse aliquote fiscali. • Dilazione di imposta nell’acquisto di beni strumentali di produzione nazionale, con le seguenti

modalità: 1. Dilazione della durata di 72 mesi per il pagamento del 90%, 80% o 70% del saldo mensile

della tassa statale (ICMS) sulle operazioni proprie, generato per effetto degli investimenti costanti del progetto che deve essere approvato dal Consiglio Deliberativo. La percentuale d'imposta dilazionata dipende dall’inquadramento del progetto nella Matrice di adesione del programma;

2. a seconda della percentuale differita, dovrà essere fatto il pagamento del 10%, 20% o 30% del valore ICMS calcolato per il periodo normale. La liquidazione anticipata della quota di imposta per la quale il termine è stato esteso comporta uno sconto del 90% o 80%;

3. sulla parte differita, quando pagata nel periodo di fruizione, incideranno oneri finanziari corrispondenti ad una percentuale minima del 50% del tasso annuale di interessi di lungo termine (TJLP) capitalizzati annualmente;

4. La dilazione della tassa sulle imprese già operanti inciderà sul valore eccedente il livello corrispondente alla media mensile dei saldi dovuti di ICMS calcolati fino ai 24 mesi precedenti alla richiesta di incentivo, aggiornata dalla variazione accumulata del IGP-M;

5. l’impresa che investe nella sostituzione di minimo il 75% dello stabilimento di produzione, con l’uso di macchinari e attrezzature nuove, sarà equiparata a nuova impresa.

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Incentivo alla Produzione di Biocombustibili Finalità Incentivare lo sviluppo di nuove imprese dedicate alla produzione di biodiesel ottenuto esclusivamente da palma, girasole, jatropha, ricino, soia, sego, residui oleosi e grassi vegetali. Le imprese saranno inquadrate in una delle classi del programma Desenvolve subordinatamente al raggiungimento dei requisiti richiesti dal programma stesso. L'inserimento nella classe I o II del programma è in particolare conseguenza della localizzazione dell'azienda interessata, in zona classificata come semi-arida (classe I) o in altra zona (classe II). Le imprese produttrici di biodiesel e che attualmente beneficiano del programma DESENVOLVE, con risoluzione già adottata dal Consiglio Deliberativo, avranno tempo due anni per adeguarsi alle condizioni previste, pena la perdita dei benefici. Per usufruire delle agevolazioni previste le aziende produttrici di biodiesel dovranno soddisfare anche le seguenti condizioni: • installare contatori elettronici del flusso per il controllo della produzione; • emettere Fattura Fiscale Elettronica per le operazioni realizzate; • possedere il certificato sociale previsto e concesso ai sensi del Decreto Federale nº 5.297/04. Incentivo alla Produzione di Alcool Etilico Idrato e Anidro Combustibile Finalità Agevolare fiscalmente le operazioni con alcool etilico idrato e anidro combustibile (Etanol). Per l’alcool etilico idrato combustibile – AEHC Potrà essere rilasciato il credito fiscale di ICMS sulle vendite, fino al 31/12/2020, realizzate da impianti produttivi di alcool presenti nello Stato, su quanto prodotto, con le seguenti percentuali. Nel caso di classe I – per le unità produttrici localizzate nelle regioni semi-aride o ad ovest dello Stato: • 14% sul valore della base di calcolo dell’operazione, nelle vendite interne; • 7% sul valore della base di calcolo dell’operazione, nelle vendite interstatali. Nel caso della classe II – per le unitá produttrici localizzate nelle altre regioni dello Stato: • 11,5% sul valore della base di calcolo dell’operazione, nelle vendite interne; • 4,5% sul valore della base di calcolo dell’operazione, nelle vendite interstatali. Si applica inoltre l'esenzione da ICMS sull'acquisto di beni destinati all’attivo fisso, conformemente alle regole del programma Desenvolve. Per l’ alcool etilico anidro combustibile – AEAC Potrà essere rilasciato il credito fiscale di ICMS sulle vendite interne e interstatali, fino al 31/12/2020, realizzate da impianti produttivi di alcool presenti nello Stato, su quanto prodotto, con le seguenti percentuali: • 18% sul valore della vendita, per le unità produttrici localizzate nelle regioni semi-aride o ad ovest dello Stato; • 12% sul valore della vendita, per le unità produttrici localizzate nelle altre regioni dello Stato. Anche qui trova applicazione l'esenzione da ICMS nell'acquisto di beni destinati all’attivo fisso, sempre in conformità alle regole del programma Desenvolve. Per l’alcool etilico combustibile Potrà essere rilasciato il credito fiscale di ICMS sulle vendite, fino al 30/06/2009, realizzate da impianti produttivi di alcool già presenti nello Stato prima della vigenza del Decreto, su quanto prodotto, con le seguenti percentuali: • 11,5% sul valore della base di calcolo dell’operazione, nelle vendite interne di alcool etilico idrato combustibile– AEHC; • 2,15% sul valore della base di calcolo dell’operazione, nelle vendite interstatali di alcool etilico idrato combustibile– AEHC; • 12% sul valore della vendita, nelle vendite interne di alcool etilico anidro combustibile–AEAC; • 3,5% sul valore della vendita, nelle vendite interstatali di alcool etilico anidro combustibile–AEAC.

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Incentivo alle Industrie Petrolchimiche - Competitivitá & Consolidamento Finalità Sempre attraverso l'ICMS agevolare sia le vendite interne che l’importazione di nafta e altri prodotti petrolchimici. Incentivi

• riduzione della pressione fiscale di ICMS sulla nafta dal 17% al 12%; • riduzione della pressione fiscale di ICMS sulla nafta importata dal 6,8% al 5,8%; • riduzione della pressione fiscale di ICMS su altri prodotti petrolchimici dal 17% al 12%.

L’avvio di nuove imprese petrolchimiche o l’espansione, riattivazione o ammodernamento di quelle giá avviate possono beneficiare del programma Desenvolve. Incentivo alle Centrali Termoelettriche Finalità Ridurre la pressione fiscale al 12% sulle vendite interne di olio combustibile a basso tenore di zolfo, del tipo OCB1, destinato a centrali termoelettriche per la produzione di energia elettrica.

1) Il produttore dovrà trasferire il beneficio fiscale all’acquirente, tramite sconto da riportare sulla ricevuta fiscale, sconto corrispondente alla differenza tra l’ICMS addebitata precedentemente e quella risultante dall'pplicazione dell'aliquota fiscale del 12;

2) per essere rimborsati dell’imposta applicata in eccesso, sarà possibile mettere a credito nel Registro di calcolo dell’ICMS, nel mese successivo a quello dell’occorrenza dei fatti, il valore corrispondente al beneficio fiscale trasferito alla centrale termoelettrica.

Altri progetti di incentivi fiscali possono essere visionati sul sito: www.sicm.ba.gov.br/Pagina/131/Incentivos-Fiscais-Concedidos-Pelo-Governo-do-Estado-da- Bahia.aspx

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ESPIRITO SANTO A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Rio de Janeiro Aspetti generali Sigla : ES Capoluogo : Vitória Abitanti : 3.515.000 Popolazione : prevalentemente urbana Densitá : 76,25 ab/ km² Territorio : km² 46.000 Clima : tropicale umido Fiumi principali Rio Doce (Rio Doce/MG – Linhares/ES), Rio Itapemirim (Lajinha/MG – Marataízes/ES), Rio Itaúnas (Mucurici/ES - Conceição da Barra/ES) , Rio Jucu (Domingos Martins/ES – Vila Velha/ES), Rio São Mateus (São Felix de Lima/MG – Conceição da Brarra/ES), Rio Santa Maria (Santa Maria de Jetibá/ES – Vitória/ES). Montagne principali Lo Stato di Espírito Santo è noto a livello nazionale per la sua Rota do Mar e das Montanhas, un tragitto turistico che collega la costa di Espírito Santo alle montagne in soli 40 minuti e in cui l’agriturismo è ben sfruttato. Tra le principali montagne, si distinguono: Monte Agá (Piúma), Mestre Álvaro (Serra), Pico da Bandeira (Ibitirama), Pedra do Lagarto (Domingos Martins), Pico do Itabira e Frade e a Freira (Cachoeiro de Itapemirim), Três Pontões (Afonso Cláudio). Urbanizzazione Alto tasso di popolazione urbana. Quadro economico Lo Stato di Espírito Santo è un importante polo di produzione ed esportazione del minerale di ferro, delle pietre ornamentali e del petrolio. Nell’agricoltura, spiccano le produzioni di caffé, riso, cacao, canna da zucchero, fagioli, frutta e grano. Nell’allevamento, bovini da carne e da latte. Nel settore industriale sono particolrmente presenti le produzioni alimentari, del tessile, legno, cellulosa, mobili e siderurgia; circa il 45% del PIL dello Stato è generato dal commercio estero. Esistono distretti industriali che si occupano di agroalimentare, caffé, frutta, agriturismo, pietre ornamentali, ifabbricazione del mobile, conserve alimentari, abbigliamento, e produzioni metalmeccaniche. (Fonte: Governo do Estado) PIL : 69,5 miliardi Esportazione: Da gennaio 2010 a maggio 2011, lo Stato di Espírito Santo ha esportato poco meno di 18 miliardi di dollari. Il 76% del paniere complessivo delle esportazioni, nel 2010, è stato alimentato dal minerale di ferro, semilavorati in ferro e acciaio, cellulosa, rocce ornamentali e caffé. Importazione: Nello stesso periodo del 2010 e 2011, lo Stato di Espírito Santo ha importato circa 11,6 miliardi di dollari. 102 prodotti rappresentano il 63% del paniere, e tra questi si segnalano in particolare le importazioni di carbone bituminoso, automobili, escavatori, telefoni cellulari, catodi di rame. Importazione/esportazione con l’Italia Esportazioni dello Stato di Espírito Santo verso l’Italia nel 2010

Prodotti US$ milioni Perc. (%)

Minerali, Scorie e Ceneri 306,0 82,9

Paste di Legno o Materie Fibrose Cellulosiche, ecc. 26,1 7,1

Sale, Zolfo, Terra e Pietre, Gesso, Calce e Cemento 20,6 5,6

Caffé, Té, Cha, Erba Mate e Spezie 8,7 2,4

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Lavorazioni di Pietra, Gesso, Cemento, Amianto, Mica, ecc. 3,3 0,9

Carne e Frattaglie, Commestibili 2,8 0,7

Frutta, Scorze di Agrumi e di Meloni 0,7 0,2

Plastica e suoi Lavorati 0,4 0,1

Ghisa, Ferro e Acciaio 0,2 0,1

Strumenti e Apparecchi per Ottica, Fotografia, ecc. 0,2 0,1

Macchinari, Apparecchi e Materiali Elettrici, loro Componenti ecc. 0,2 0,1

Reattori Nucleari, Caldaie, Macchine, ecc., Meccanico 0,02 0,0

Pesci e Crostacei, Molluschi e Altri Invertebrati Acquatici 0,01 0,0

Strumenti Musicali, loro Componenti e Accessori 0,0030 0,0

Oli Essenziali e Resinoidi, Prodotti di Profumeria, ecc. 0,0023 0,0

Abbigliamento e Accessori, tranne a Maglia 0,0022 0,0

Altri Prodotti di Origine Animale 0,0011 0,0

Lavorati in Ghisa, Ferro o Acciaio 0,0006 0,0

Totale 369,3 100,0

Fonte: Mdic/AliceWeb – Organização CIN-ES

Importazioni per lo Stato di Espírito Santo dall’Italia nel 2010

Prodotti US$ milioni Perc. (%)

Reattori Nucleari, Caldaie, Macchine, ecc., Meccanico 65,1 33,1

Aeroplani e altri Velivoli Aerei e i loro Componenti 31,9 16,2

Plastica e suoi Lavorati 21,2 10,8

Lavorazioni di Pietra, Gesso, Cemento, Amianto, Mica, ecc. 10,6 5,4

Bevande, Alcolici e Aceti 5,4 2,8

Macchinari, Apparecchi e Materiali Elettrici, loro Componenti ecc. 5,1 2,6

Strumenti, Artefatti di Coltelleria,ecc. di Metalli Comuni 4,8 2,4

Abbigliamento e Accessori, tranne di Maglia 4,7 2,4

Veicoli, Automobili,Trattori, ecc. loro Componenti /Accessori 4,5 2,3

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Prodotti Diversi dell’Industria Chimica 4,3 2,2

Oli Essenziali e Resinoidi, Prodotti di Profumeria, ecc. 3,8 1,9

Alluminio e suoi Lavorati 3,7 1,9

Lavorati in Ghisa, Ferro o Acciaio 3,6 1,8

Mobili, Arredamento Medico-Chirurgico, Materassi, ecc. 3,0 1,5

Gomma e suoi Lavorati 3,0 1,5

Prodotti Chimici Organici 2,7 1,4

Calzature, Ghette e Oggetti Simili, e loro Componenti 2,4 1,2

Articoli di Cuoio, di Pelletteria e Selleria, ecc. 2,2 1,1

Abbigliamento e Accessori,Di Maglia 2,2 1,1

Strumenti e Apparecchi per Ottica, Fotografia, ecc. 2,0 1,0

Vetro e suoi Lavorati 1,7 0,9

Ghisa, Ferro e Acciaio 1,2 0,6

Lana, Filamento Fini o Grossolani, Filati e Tessuti 0,6 0,3

Giocattoli, Giochi, Articoli per Divertimento, Sport, ecc. 0,6 0,3

Estratti per Concia e Tinta, Tanini e Derivati, ecc. 0,6 0,3

Sostanze Albuminoidi, Prodotti a Base di Amido, ecc. 0,5 0,3

Cartelle, Feltri e Tessuti Sintetici 0,5 0,2

Caffé, Té, Cha, Erba Mate e Spezie 0,4 0,2

Cotone 0,4 0,2

Saponi, Agenti Organici di Superficie, ecc. 0,3 0,2

Seta 0,3 0,2

Varie 0,3 0,1

Prodotti in Ceramica 0,3 0,1

Sale, Zolfo, Terra e Pietre, Gesso, Calce e Cemento 0,2 0,1

Grassi, Oli e Cere Animali o Vegetali, ecc. 0,2 0,1

Rame e suoi Lavorati 0,2 0,1

Perle Naturali o Coltivate, Pietre Preziose, ecc. 0,2 0,1 Filamenti Sintetici o Artificiali 0,2 0,1

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Gomma, Resine e altri Succhi e Estratti Vegetali 0,2 0,1 Orologi e Apparecchi Simili, e loro Componenti 0,2 0,1 Zucchero e Prodotti di Pasticceria 0,1 0,1 Libri, Giornali, Incisioni, Altri Prodotti Grafici, ecc. 0,1 0,1 Preparati a base di Cereali, Farine, Amidi, ecc. 0,1 0,1 Altri Artefatti Tessili Confezionati, Assortiti, ecc. 0,1 0,1 Altro 0,6 0,3 Totale 196,4 100,0

Fonte: Mdic/AliceWeb – Organização CIN-ES Indice dei prezzi: L’IBGE (o altro organo) non produce statistiche ufficiali. Tasso di disoccupazione: 6,5% nei primi mesi del 2011 Fonte: IBGE Bilancia commerciale Espírito Santo x Italia (Valori in US$ milioni FOB)

142264196163

231 240

433370

0

100

200

300

400

500

2008 2009 2010 2011*

IM PORTAÇÕES

EXPORTAÇÕES

*Oss: I valori del 2011 includono solo i mesi da gennaio ad aprile

Risorse ed Industrie Produzione La produzione industriale nello Stato di Espírito Santo ha registrato il piú alto tasso di crescita tra gli stati brasiliani, dall’inizio del 2011, rispetto allo stesso periodo dell’anno 2010. Questa crescita ha seguito il trend positivo dell’industria dello Stato, dal momento che nel 2010, lo Stato di Espírito Santo è Stato al top della classifica di crescita dell’industria, registrando un tasso del 22,3%. Fonte: IBGE Imprese Attualmente esistono 16.140 imprese produttrici e 71.122 soggetti ICMS, registrati nell’Ufficio delle Finanze dello Stato di Espírito Santo. Fonte: IJSN e Sefaz - ES Centri Tecnologici I principali sono il Centro di Tecnologia di Informatica della UFES, il Centro Tecnologico di Ingegneria della UFES, l'Istituto Federale dello Stato di Espírito Santo (IFES), il Centro Tecnologico del Marmo e del Granito (CETEMAG), il Centro Tecnologico del Settore dell’Abbigliamento (CETECON), il Centro di Sviluppo Tecnologico del Caffé (CETCAF), ecc.

Infrastrutture e Servizi Aeroporti La principale struttura aeroportuale è l'Eurico de Aguiar Salles, scalo amministrato dalla Infraero. Opera voli commerciali domestici, con aerei di grande, media e piccola dimensione, e possiede una bassa frequenza di voli merci internazionali. Si prevede di modernizzare ed espandere il terminal. Oltre a questo, lo Stato possiede altri piccoli aeroporti sotto la responsabilitá delle rispettive amministrazioni municipali, come quello di Cachoeiro de Itapemirim, o di Guarapari, Linhares, São Mateus, ecc. Strade Lo Stato è attraversato da due estese autostrade federali, la BR-101 che attraversa 20 comuni dello Stato, collegando Bahia allo Stato di Rio de Janeiro, e la BR-262 che fa collega la parte centro-orientale

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attraversando Minas Gerais e raggiungendo il Mato Grosso do Sul. In totale, sono 760 chilometri di autostrade federali nello Stato di Espírito Santo. Inoltre, vi è la Rodovia do Sol, un’autostrada statale che collega la regione metropolitana alle principali spiagge dello Stato e altre strade statali come la ES-060 (122 km di estensione), la ES-080 (161 km), la ES-482/Cachoeiro (56,20 km). Rete ferroviaria La Estrada de Ferro Vitória Minas collega Vitória a Belo Horizonte e trasporta il 40% del minerale di ferro prodotto nel Brasile, oltre a offrire viaggi turistici. La Ferrovia Centro-Atlântica collega tra loro le regioni Nordest, Sudest e Centro-Ovest. Entrambe le ferrovie possiedono una complessa connessione autostradale con varie regioni del Brasile. Idrovie I porti di Vitória, Capuaba, Tubarão, Ubu, Praia Mole, Barra do Riacho e il Terminal de Vila Velha, collegano lo Stato di Espírito Santo ai principali porti del Nordest e Sud del paese. Lo Stato di Espírito Santo è considerato lo Stato con il maggior numero di porti del Brasile e uno dei maggiori dell’America Latina. Telecomunicazioni La percentuale di famiglie con accesso a Internet è del 27% e con accesso ai computer è del 33%. Fonte: Governo do Estado, Infraero e IJSN Fattori produttivi – Quadro operativo e costi Energia elettrica Lo Stato di Espírito Santo produce il 33% dell’energia elettrica necessaria e importa il resto dalla FURNAS. Le utility di distribuzione dell’energia elettrica operanti nello Stato sono la Espírito Santo Centrais Elétricas S/A - EDP ESCELSA e la Empresa Luz e Força Santa Maria - ELFSM. Nel 2010 sono stati 1,2 milioni i clienti serviti dalla EDP Escelsa, con 9.439 GWh di energia distribuita all’interno di una capacitá produttiva di 311,6 MW. Fonte: EDP Escelsa Gas Lo Stato di Espírito Santo contribuisce com il 40% della produzione di petrolio e gas naturale in Brasile, e si segnala come il secondo piú grande Stato produttore di petrolio del Brasile. Si stima che entro il 2010, la capacitá produttiva dello Stato abbia raggiunto i 300.000 barili di petrolio al giorno. Sono stati annunciati investimenti nella produzione dei giacimenti off-shore di Peroá e Cangoá e nell’espansione della rete di gasdotti, con la costruzione del Gasdotto Sudest Nordest (Gasene), che collegherá la rete del Sudest e Nordest brasiliano, attraverso Espírito Santo. Il Progetto – costituito dai tratti Cabiúnas-Vitória, Vitória-Cacimbas e Cacimbas-Catu – permetterá il flusso di 20.000.000 di metri cubi di gas al giorno. Fonte: ANP e Governo do Estado Acqua La CESAN, società responsabile della salute pubblica e della distribuzione dell’acqua, ha un patrimonio liquido di R$ 908,4 milioni (bilancio 2009), di cui il Governo dello Stato di Espírito Santo è il maggiore azionista, con il 99,85% delle azioni. Opera in 52 comuni dello Stato di Espírito Santo, per delega del Governo e di contratti di concessione con i comuni. Dispone di 88 Stazioni di Trattamento dell’Acqua (ETA’s), di cui 17 nella Regione Metropolitana di Vitória, che producono una media di 6079 l/s, e 71 ETA's nell’area interna, con una produzione media di 1.355 l/s. Il sistema fognario è composto da 72 Impianti di Depurazione (ETE's), di cui 40 nella Regione Metropolitana di Vitória, con capacità di trattare 2.292 l/s, e 32 nell’area interna, che possono trattare 373 l/s. Fonte: IJSN e Cesan Perché fare business nello Stato Lo Stato di Espírito Santo è una terra di opportunità. Dispone di eccellenti infrastrutture, localizzazione e logistica strategiche, oltre a condizioni istituzionali, economiche e sociali che formano un ambiente favorevole al business. Lo Stato possiede inoltre corridoi logistici intermodali e il maggiore complesso di porti commerciali dell’America Latina. L’indice di ottimismo,a livello di economia privata dello Stato di Espírito Santo, supera la media nazionale del Brasile. L’indice di affidabilità dell’Imprenditore Industriale (ICEI) di Espírito Santo, elaborato dall’Istituto di Sviluppo Industriale (Ideies), coordinato dalla Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI), è aumentato di 1,7 punti da maggio a giugno 2011. Ha raggiunto 60,3 punti, un livello di gran lunga al di sopra della linea di demarcazione di 50 punti, il quale denota la presenza di imprenditori fiduciosi. L’ ICEI dell’industria brasiliana, nella sua media di giugno, è pari a 57,9 punti.

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Se andiamo ad esaminare l’insieme dei principali indicatori economici troveremo che la maggior parte di loro ha mantenuto un trend di crescita positiva, come l’aumento dell’occupazione formale, del tasso di attività, della copertura previdenziale e dei redditi (il reddito medio pro-capite, il reddito medio reale di tutte le fonti e il reddito di tutti i lavori hanno presentato nel 2009 il maggior valore dal 2001). In sintesi, i dati mostrano che nonostante gli effetti negativi della crisi sui livelli occupazionali, lo Stato ha continuato a presentare miglioramenti negli indici qualitativi. Inoltre, Lo Stato di Espírito Santo ha avuto il maggior aumento della Produzione Industriale (dal 6,6% del primo trimestre del 2010 all’11,3% del 2011) ed è stato l’unico Stato che ha mostrato un tasso di crescita a due cifre nel primo trimestre del 2011. Fonte: Ideies e IJSN Supporti per il finanziamento SICOOB, BANDES (Banco de Desenvolvimento do Espírito Santo), BANESTES (Banco do Estado do Espírito Santo), BNDES, etc. Incentivi federali o statali FUNDAP (Fondo di Sviluppo delle Attivitá Portuali), FUNRES (Fondo di Recupero Economico di ES), INVEST-ES, BANDES, CONPETE-ES, Contratti di Competitivitá (strumento adottato dal Governo dello Stato di Espírito Santo per la concessione di benefici fiscali a settori produttivi locali), SUDENE (Soprintendenza per lo Sviluppo del Nordest), Royalties del Petrolio, ecc. Fonte: Governo do Estado

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MINAS GERAIS A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Belo Horizonte Minas Gerais: Il migliore Stato su cui investire Secondo Stato più industrializzato del Brasile e leader nazionale ed internazionale in diversi settori, il Minas Gerais dimostra un grande potenziale economico. L’audace ed efficiente programma di gestione pubblica e l’ampia riforma amministrativa, iniziate nel 2003, hanno permesso un equilibrio di bilancio, consentendo al Minas di conquistare la credibilità di importanti investitori nazionali ed internazionali. Negli ultimi decenni lo Stato del Minas Gerais è diventato uno delle mete più importanti per i nuovi investimenti nel Brasile. Il suo gran mercato, con 20 milioni di abitanti, la sua localizzazione strategica nel Sudest Brasiliano e l’eccellente infrastruttura di trasporto, energia e telecomunicazioni, spiegano in parte questa preferenza degli imprenditori nazionali e stranieri. Aggiungendo a questo manodopera altamente qualificata e flessibile. Anche grazie alla sua privilegiata posizione geografica nell’America Latina, le strategie governative includono il Minas Gerais nello scenario Internazionale. La costruzione del primo aeroporto industriale del Brasile ed altre significative opere di infrastruttura sono in espansione, e ancora di più, le possibilità dello Stato in risorse naturali e cultura. Minas Gerais in numeri

Localizzazione: Superficie: Prodotto Interno Lordo (PIL): Popolazione: Capitale: Regione Metropolitana di Belo Horizonte Altre città: Numeri di municipi: Clima: Temperatura media annuale: Orario: Urbanizzazione: Persone economicamente attive:

Regione Sudest della Repubblica Federativa del Brasile 586.523 km2 (6,9% del territorio nazionale) R$ 241 miliardi (2007) 19,6 milioni di abitanti (2010) Belo Horizonte (2,5 milioni di abitanti) 5 milioni di abitanti Contagem (625 mila), Uberlândia (634 mila), Juiz de Fora (527 mila), Betim (442 mila), Montes Claros (363 mila), Ribeirão das Neves (349 mila), Uberaba (296 mila), Governador Valadares (263 mila), Ipatinga (244 mila), Santa Luzia (231 mila) e Sete Lagoas (225 mila). 853 Tropicale 21°C (poca variazione) Lo stesso di Brasilia (GMT -3h) 84,9 % 9,96 milioni

Fonte: Segreteria di Stato di Sviluppo Economico (2010)

Potenziale economico di Minas Gerais Dal baricentro del marketing del triangolo Belo Horizonte – São Paulo – Rio de Janeiro, tracciando una circonferenza con 800 km di raggio, sono inseriti in questa area:

49% della popolazione brasiliana; 65% del PIL nazionale; 61% delle vendite al dettaglio nel Brasile; 65% della produzione industriale; 73% del mercato nazionale di energia elettrica.

Infrastrutture Strade Il Minas Gerais possiede la maggiore rete stradale del Brasile. Sono 24,9 mila km di autostrade con asfalto, l’equivalente del 13% di tutta la rete stradale esistente nel Paese. Questa estesa rete viaria facilita l’integrazione tra lo Stato ed i maggiori centri urbani brasiliani ed anche con il Mercato Comune del Sud (Mercosul).

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Ferrovie Il Minas Gerais ha una rete ferroviaria di 5.080 km. Grandi aziende di logistica operano nello Stato, dato che Minas Gerais è un punto di convergenza di ferrovie e strade che collegano il Sud al Nord del Brasile. Le ferrovie collegano il Minas Gerais agli Stati di Espírito Santo, Rio de Janeiro, Bahia, Goiás, Distretto Federale, Mato Grosso do Sul, Mato Grosso, Tocantins e São Paulo, permettendo il flusso costante e veloce dei prodotti minerari. Il complesso ferroviario garantisce l’accesso dei prodotti dello Stato e del Paese ai principali porti marittimi. Recentemente è avvenuta l’inaugurazione del Terminale Internazionale di Cariche, in Pirapora, nel Nord dello Stato, il cui obiettivo è trasformarsi in un corridoio alternativo di esportazione di grani nella Regione del Nordest minerario. Idrovie Il sistema di idrovie viene guadagnando spazio sia in Brasile, sia in Minas Gerais. I porti fluviali di Iturama (Rio Grande) e Santa Vitória (fiume Parnaíba), nel Triangolo Mineiro, e di Pirapora (fiume São Francisco) possono essere opzione per il flusso costante della produzione di una vasta regione, facendo in modo che i prodotti arrivino ai paesi del Mercato Comune del Sud (Mercosud) ed anche ad altre regioni. Aeroporti L’infrastruttura degli aeroporti dello Stato è formata da 70 aeroporti pavimentati. Il principale aeroporto di Minas Gerais è l’Aeroporto Internazionale Tancredo Neves, localizzato nel municipio di Confins, a 30 km della capitale Belo Horizonte. L’Aeroporto Internazionale Tancredo Neves possiede il primo aeroporto industriale del Brasile, offrendo spazio e condizioni speciali per l’installazione di aziende, sia di importazione che di logistica. La capitale mineraria possiede ancora altri tre aeroporti: Pampulha, destinato alla aviazione regionale; Carlos Prates e Pama, ad uso militare. All’interno dello Stato, contano città come Montes Claros, Uberlândia, Uberaba, Araxá, Patos de Minas, Poços de Caldas, Varginha, Alfenas, Juiz de Fora, Ipatinga, Governador Valadares e Diamantina con aeroporti e linee regolari di trasporto aereo. Aeroporto Internazionale Tancredo Neves Aperto nel 1984, l’Aeroporto Internazionale Tancredo Neves, sede dell’Aeroporto Industriale, possiede capacità per ospitare fino a cinque milioni di passeggeri per anno, con tutto confort e comodità. È un aeroporto con voli nazionali ed internazionali. Dall’Aeroporto Internazionale Tancredo Neves arrivano e partono voli regolari di passeggeri e di cariche per Buenos Aires, operati dalla TAM e GOL, Lisbona e connessioni, operato dalla TAP, Città del Panama e connessioni, operato dalla COPA, Miami, operato dalla American Airlines e TAM (Star Alliance), ed un volo di cariche per Miami, operato dalla ABSA. Il Governo del Minas Gerais mantiene intese per nuove destinazioni come Atlanta, Paris, Francoforte e Santiago, oltre questo, il Governo del Minas Gerais negozia l’Asia dal 2010. Aeroporto Industriale L’Aeroporto Industriale è un’iniziativa senza precedenti in Brasile, frutto di una partnership tra il Governo del Minas Gerais e l’INFRAERO, il cui obiettivo è aumentare la competitività delle aziende installate in Minas Gerais. L’Aeroporto Industriale fa sì che determinate aziende operino in una zona di sospensione tributaria, in un regime di deposito speciale, con la sospensione dei tributi nell’importazione ed esportazione di componenti. I prodotti importati seguono direttamente le installazioni e le linee di montaggio delle aziende. I prodotti finali sono, della stessa forma, esportati con la sospensione delle tasse. Similarmente, i prodotti locali sono liberi da tasse nel momento dell’acquisto, se incorporati al prodotto finale esportato. Soltanto nel caso di prodotti finiti per essere destinati al mercato domestico, saranno applicate tasse locali e tasse di importazione diverse per l’operazione di vendita. L’Aeroporto Industriale è l’unico accreditato dalla “Ricetta Federale” ad operare in questo regime. L’Aeroporto Industriale è stato autorizzato dalla Segreteria della “Ricetta Federale” e sta operando da Agosto del 2006, con l’inaugurazione dell’azienda pilota Clamper, produttrice di protettori contro impulsi elettrici. Un’area di 46.000 m² è in preparazione per ricevere nuove imprese, dato che il Governo del Minas Gerais realizza gli investimenti per l’impianto dell’infrastruttura nell’area. L’impianto dell’Aeroporto Industriale è in sviluppo in partnership tra il Governo dello Stato del Minas Gerais e l’INFRAERO.

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Sanità pubblica La “Società di Igiene del Minas Gerais” (COPASA) sta investendo R$ 2,7 miliardi nel maggior programma sanitario mai realizzato in Minas Gerais. Queste risorse garantiranno il rifornimento di acqua potabile al 100% alle città dove l’azienda opera, oltre all’incremento della raccolta di liquame sanitario per il 95% di queste. Il volume del liquame trattato nello Stato sarà anche triplicato. Tra i principali benefici del programma di investimenti rientrano 430 mila posti di lavoro diretti ed indiretti, e 2 milioni di persone beneficiate con la raccolta del liquame. Nel totale, il miglioramento dell’infrastruttura di igiene beneficerà direttamente 12,4 milioni di persone, oltre ad attrarre nuovi investimenti e contribuire alla protezione delle fontane di acqua, assicurando la regolarità e qualità del rifornimento di acqua trattata. Energia Elettrica Il Minas Gerais ha la maggior “Campânia” di energia dell’America del Sud. La Società Energetica del Minas Gerais (CEMIG) fornisce più di 18 milioni di persone in 774 municipi minerari. Con alcune delle più grandi centrali idroelettriche del paese, il Minas è responsabile per il 17,74% della capacità di generare energia in Brasile. L’enorme bacino idrografico e le riserve forestali di eucalipto e pini, disponibili per la produzione di carbone vegetale ed altri usi, garantiscono la distribuzione di energia continua e di alta qualità. L’espansione permanente del programma di gas già impiantato rafforza la produzione per l’alimentazione delle industrie. Gas Naturale La Società di Gas del Minas Gerais (GASMIG) è la distributrice esclusiva di gas naturale canalizzato in tutto il territorio, con concessione rilasciata dallo Stato di Minas Gerais, con riferimento ai comparti industriali, uso generale, residenziale, gas naturale compresso, gas naturale liquefatto, per autotrazione e termoelettrico. La GASMIG possiede contratti di alimentazione di gas a lungo termine con la PETROBRAS, capaci di garantire il rifornimento del mercato attuale e di tutta l’espansione pianificata del Minas Gerais fino all’anno 2026. Nel 2008, la GASMIG iniziò le opere di espansione dei gasdotti installati nello Stato, con investimenti di R$ 1 miliardo. Con l’espansione, il volume di distribuzione di gas naturale attinge a 1.240 miliardi di metri cubici nel 2010. L’estensione che oggi è di 389 KM dovrà arrivare ai 860 KM. Telecomunicazioni Nel Minas Gerais, le imprese di telecomunicazioni nazionali ed internazionali mantengono una struttura con 6,04 milioni di linee fisse installate e 16,1 milioni di linee mobili, con capacità e tecnologia per aumentare l’offerta. Una partnership, tra il Governo del Minas e le operatrici, ha portato la telefonia cellulare al 100% nelle città dello Stato. A Belo Horizonte, gli investimenti in tecnologie di fibra ottica collegano le principali città dello Stato e del paese, oltre a permettere l’utilizzo di rete Internet ad alta velocità. Incentivi di sviluppo economico Sistema Operativo di Sviluppo Economico Il Sistema Operativo di Sviluppo Economico agisce con l’obiettivo di creare un ambiente favorevole agli affari e all’attrazione di investimenti, permettendo la qualificazione della manodopera, stimolando la competitività delle imprese e l’accesso a nuove tecnologie, offrendo linee di credito ed investendo in infrastrutture. Coordinato dalla Segreteria dello Stato di Sviluppo Economico ed integrato dalla Società Energetica del Minas Gerais (CEMIG), Società di Gas del Minas Gerais (GASMIG), Banca di Sviluppo del Minas Gerais (BDMG), Istituto di Sviluppo Integrato del Minas Gerais (INDI), Società di Sviluppo Economico del Minas Gerais (CODEMIG) e Consiglio Commerciale dello Stato del Minas Gerais (JUCEMG), questo sistema operativo offre appoggio alle imprese, incentiva la fabbricazione di prodotti di maggior valore aggiunto e stimola l’aumento della partecipazione di queste imprese al mercato Internazionale, lavorando insieme al sistema privato.

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Integrano il Sistema Operativo di Sviluppo Economico:

SEDE

Segreteria di Stato dello Sviluppo Economico

Società  Energetica del  Minas Gerais 

Banco di Sviluppo  del Minas Gerais 

Istituto di Sviluppo Integrato del Minas Gerais 

Consiglio Commerciale dello Stato del  Minas Gerais 

Società dello Sviluppo  

del Minas Gerais 

La Cemig è un’impresa che agisce nelle aree della generazione, trasmissione e distribuzione d’energia elettrica. Nell’area dell’energia, la Cemig opera attraverso 62 centrali idroelettriche, quattro termiche ed una eolica, con una capacità di 6.692 megawatt. La Cemig è la maggior distributrice d’energia elettrica del Brasile, e la sua rete di distribuzione, di 429.99 KM d’estensione, è la maggior dell’America Latina. Società di Gas del Minas Gerais (Gasmig) Sussidiaria della Cemig, l’impresa detiene la concessione per la distribuzione del gas naturale in Minas Grais. Lo Stato ha una domanda potenziale di 10,5 milioni di metri cubici di gas naturale/giorno, con un’alimentazione di 3,5 milioni di metri cubi. L’entrata della Petrobrás nel capitale sociale della Gasmig, dal 2005, sta permettendo l’espansione dell’offerta. La Società iniziò nel 2008 le opere di espansione che la porteranno ad arrivare, nel 2011, ad un incremento superiore al 100% in rete di gasdotti e volume di distribuzione di gas naturale. Investimenti per un miliardo di R$ permetteranno alla società di ampliare l’estensione di gasdotti da 389 a 860 KM. Banca di Sviluppo del Minas Gerais (BDMG) La Banca ha l’impegno di rafforzare l’economia mineraria, dando appoggio alle imprese che cercano finanziamento per concretizzare progetti di installazione, espansione, modernizzazione o aumento di competitività. La Banca appoggia anche il settore pubblico aprendo linee di credito alle prefetture che investono in progetti di infrastruttura urbana e sviluppo regionale. Contribuendo con lo sviluppo del Minas Gerais in basi sostenibili, stimola l’imprenditorialità, che genera posti di lavoro, rendita ed una vita migliore per i mineiros. Istituto di Sviluppo Integrato del Minas Gerais (INDI) L’INDI è l’agenzia di promozione di investimento dello Stato. Agisce nei segmenti dell’industria, del commercio e dei servizi. Lavora come partner dell’imprenditore che desidera investire. L’INDI facilita ed accorcia il percorso dell’investitore, offrendo assistenza dallo sviluppo di progetti fino all’inizio della produzione o prestazione di servizi. Appoggia anche iniziative riguardo l’espansione, localizzazione e modernizzazione. Società di Sviluppo Economico del Minas Gerais (Codemig) La Codemig agisce nella realizzazione di progetti, opere, servizi ed imprese destinate ad operare nel settore delle infrastrutture. Nel segmento dell'industria mineraria, realizza investimenti in ricerca di

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opportunità per nuove imprese. Coordina anche progetti in distretti industriali, oltre ad appoggiare e sviluppare azioni di valorizzazione del turismo d’affari ed eventi. Consiglio Commerciale dello Stato del Minas Gerais (Jucemg) Oltre ad eseguire le attribuzioni del registro pubblico di imprese mercantili, la Jucemg, considerata il miglior ufficio pubblico commerciale del Paese, ha come missione quella di facilitare, semplificare ed agevolare il processo di apertura di imprese, assicurando sicurezza giuridica e servizi di legalizzazione, in sincronia con gli altri organi coinvolti in questa funzione. È responsabile, insieme alle prefetture, dell’impianto delle unità del Minas Fácil, un servizio che rende possibile l’apertura di un’ impresa nel massimo di otto giorni. Ragioni per investire in Minas Gerais Con 853 municipi, il Minas Gerais copre un’area di 588.384 km² - superficie maggiore di Paesi come la Francia – ed è localizzato vicino ai grandi centri di decisione del Paese. Localizzato nella regione dove è concentrata la parte più significativa del mercato consumatore brasiliano, il Minas Gerais è il secondo Stato più popoloso del Paese, vantando quasi 20 milioni di abitanti (IBGE/ 2010). Soltanto la Regione Metropolitana di Belo Horizonte, capitale mineraria, riunisce circa 5 milioni di abitanti. Nel 2007, il PIL minerario è stato di US$ 121,6 miliardi, l’equivalente a più del 9% del totale brasiliano, al livello di Paesi come Ucraina, Perù e Cile. Lo Stato è oggi il maggior produttore ed esportatore mondiale di niobio ed il maggior produttore brasiliano di acciaio grezzo (35,3% del totale nazionale), di ferro (72,8%), ghisa (44,3%), cemento (22,3%), latte (27,3%) e caffè (45,5%). Si considera come maggiore polo di imprese di biotecnologia del Brasile. Il Minas Gerais è il secondo maggior Stato esportatore del Paese. Negli ultimi anni, è stato registrato un incremento delle esportazioni di prodotti industrializzati ed una crescente diversificazione della produzione, le cui principali destinazioni sono Unione Europea (27,3%), Asia (30%), Nafta (21%) e Mercosud (6,4%). Opportunità di affari Il Minas Gerais possiede un'offerta industriale moderna ed abbastanza diversificata, con imprese di elevata tecnologia ed in condizioni di fare adeguatamente fronte alle crescenti domande del mercato interno ed esterno. Un vantaggio per le industrie che si insediano nello Stato è la notevole propensione ai consumi, in diversi settori industriali. Il Minas Gerais è il maggior produttore mondiale di niobio e maggior produttore brasiliano di ferro, acciaio e cemento. Lo Stato possiede anche il maggior polo nazionale di biotecnologia e rappresenta il secondo maggiore polo nazionale nell'automobile e costruzioni. Queste condizioni favorevoli, aggiunte allo sviluppo avuto dal Minas negli ultimi anni, sono le premesse di una crescita futura ancora più consistente. I principali settori dell’economia, come siderurgia ed il settore minerario, hanno attraversato una recente fase espansiva e beneficiano di previsioni molto favorevoli per i prossimi anni. Il Minas Gerais è lo stato brasiliano a maggior ricchezza di prodotti minerari, con il 44% del valore complessivo della produzione del Paese. Vi si colloca inoltre il 35,3% della produzione totale brasiliana di acciaio lordo. Nel 2007, la produzione è stata di 11,9 milioni di tonnellate. Il Minas Gerais è il secondo maggior polo automobilistico del Paese, con il 25,8% della produzione nazionale di autoveicoli. La ricchezza in materie prime e la logistica legata al settore dell'auto spingono anche i sub fornitori, di componentistica auto, a localizzare nel Minas le proprie produzioni. Un altro punto forte dell'economia mineraria sono le attività dedicate alla ricerca e lo sviluppo tecnologici. Grazie ad una partnership tecnologica con il Centro Svizzero di Elettronica e Microtecnologia è stato creato il CSEM Brasile, centro di innovazione specializzato in microtecnologia, nanotecnologia, microelettronica, sistemi di ingegneria e tecnologia di informazione. Il Centro si completa e si arricchisce con la presenza tangibile della Società Brasiliana di Semiconduttori. Lo Stato possiede anche il maggior polo nazionale di biotecnologia. Ne fanno parte 71 organizzazioni del settore, più di un terzo del totale delle imprese nel Brasile e una delle maggiori concentrazioni di imprese del settore di biotecnologia di tutta l'America Latina. Altra attività industriale tradizionalmente forte nel paese è quella tessile che conta su più di un centinaio di unità produttive. Negli ultimi anni, il settore ha attraversato una fase di forte ristrutturazione, investendo nella modernizzazione tecnologica, nello sviluppo di nuovi prodotti, nella riduzione di costi e prezzi, e nei miglioramenti della qualità e dei modelli di gestione. Il Minas Gerais è l’unico Stato che fabbrica elicotteri in tutta l’America del Sud. La sua produzione copre il 49% del mercato civile brasiliano ed il 66% di quello militare. Il Brasile è, come noto, leader mondiale nella produzione di etanolo e il Minas Gerais è il terzo Stato nella produzione di canna da zucchero, con il 32,2 milioni di tonnellate. Tra i programmi di sviluppo è stato

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inclusa la realizzazione di un centro per la ricerca applicata nel campo dell'etanolo e dei suoi utilizzi, grazie ad una collaborazione finanziaria che coinvolgerà la Banca Interamericana dello Sviluppo – BID e il Governo del Minas. Il turismo è un’altra attività i cui investimenti sono costantemente in espansione, in particolare il turismo d'affari. Grazie alla sua storia il Minas Gerais si inserisce nella classifica nazionale del turismo, attraendo il 10,5% dei turisti del paese. Supporto finanziario La Banca di Sviluppo del Minas Gerais – BDMG – è il principale istituto che agisce nella promozione e finanziamento dello sviluppo economico e sociale dello Stato. Il BDMG offre le linee di finanziamento del BNDES e possiede linee di finanziamento con risorse statali. Offre diverse soluzioni di finanziamento per l’impianto ed espansione di imprese di tutte le dimensioni, con i migliori termini e costi finanziari del mercato. Le risorse liberate possono coprire investimenti in costruzioni, installazioni, acquisto di macchine, veicoli ed attrezzature, sviluppo di prodotti, processi e servizi. Il BDMG dispone delle seguenti linee di finanziamento:

− BDMG PICCOLI AFFARI: Finanziamenti per la micro e piccole imprese e cooperative con più di sei mesi di attività e con fatturazione annuale fino a R$ 2,4 milioni.

− BDMG COMPETITIVITÀ: Finanziamenti diretti a società che hanno bisogno di aumentare la loro produttività e competitività per mezzo della modernizzazione di processi, prodotti e servizi.

− BDMG IMPIANTO: Soluzioni di finanziamento per le imprese con proiezione di fatturazione annuale superiore a R$2,4 milioni.

− BDMG ESPANSIONE: Finanziamenti alle medie e grandi imprese di tutti i settori dell’economia. Progetti di lungo termine per modernizzazione e localizzazione di imprese.

− BDMG ESPORTAZIONE: Finanziamenti diretti all’esportatore, nella fase pre-imbarco ,della produzione destinata all’ esportazione per le imprese di tutte le dimensioni con sede ed amministrazione in Brasile.

− BDMG AGROBUSINESS: Soluzioni di finanziamento per l’area di agro-industrie e cooperative di tutte le dimensioni. Le risorse possono coprire le spese con costruzioni, installazioni, acquisto di macchine agricole ed industriali, investimento nello sviluppo di prodotti, processi e servizi, sviluppo forestale e capitale circolante.

− BDMG INNOVAZIONE: Per le imprese innovatrici che hanno bisogno di risorse per lo sviluppo di tecnologia. Il BDMG offre opzioni di finanziamenti a lungo termine per indurre la creazione di nuovi prodotti, processi o servizi.

− LEASEBACK BDMG: Il Leaseback è una modalità di locazione mercantile finanziaria di beni usati, come macchine nazionali o importate, beni mobili o immobili. Con questo, si ottengono risorse complementari per il suo progetto di investimento, con le migliori tasse del mercato, trasferendo temporaneamente la proprietà del bene per il BDMG.

− BDMG GIRO FACILE PRE-FISSATO: Finanziamento di attivo circolante puro diretto a imprese di qualsiasi dimensione, dei settori dell’industria, commercio, servizi con più di due anni di attività.

− BDMG FISSO FACILE: Finanziamento per imprese di qualsiasi dimensione, dei settori dell’industria, commercio, servizi con più di due anni di attività. Risorse per l’acquisto di macchine ed attrezzature, nuovi o usati, nazionali o importati; realizzazione di opere civili, acquisizione di immobili territoriali destinati all’attività dell’impresa; acquisizione di veicoli nuovi o usati; sviluppo tecnologico; spese con licenze ambientali; progetti di marketing, design; contrattazione di consulenze; acquisizione di trattori ed impianti agricoli e attivo circolante associato.

Fondo di Incentivo allo Sviluppo (FINDES) (Legge 15.981 del 16 gennaio 2006 e Legge 16.191 del 22 giugno 2006) Il Fondo di Incentivo allo Sviluppo – Findes, regolamentato dal Decreto 44.351, del 13 Luglio del 2006, alternato dal Decreto 44.427 del 27 Dicembre del 2006, ha come obiettivo quello di dare supporto finanziario ai programmi di finanziamento destinati allo sviluppo ed espansione del parco industriale minerario e delle attività produttive e servizi in esso integrati. Ovvero: - Findes / Pro-Invest Impianto, espansione, modernizzazione e localizzazione di imprese nello Stato comprese riappropriazione o riattivazione di imprese paralizzate. Investimenti fissi o misti, quest’ultimo inteso come finanziamento anche dell’attivo circolante associato a inversioni fisse, rimanendo vietata la concessione di finanziamenti esclusivamente all’attivo circolante.

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- Findes / Pro-Giro Il Programma di Supporto allo Sviluppo Produttivo Integrato – Findes Pro Giro, ha l’obiettivo di dare supporto alla maturazione e consolidazione di imprese di impianto, espansione, modernizzazione o localizzazione di stabilimenti nello Stato, per mezzo di finanziamenti dell’attivo circolante. - Findes / Pro-Strutturazione Programma di Strutturazione Commerciale di Imprese Strategiche - Findes / Pro-Strutturazione con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del marketing di prodotto, simile a quello prodotto in unità industriale ad essere impiantata nello Stato del Minas Gerais. Fondo di Equalizzazione Creato dalla legge 15.980 del 13 gennaio 2006 con l’obiettivo di aumentare la competitività dello Stato per attrarre e mantenere imprese che presentino o sviluppino imprese di importanza strategica per l’espansione o modernizzazione delle catene produttive o di sue agglomerazioni produttive locali. Trattamenti tributari statali Di seguito vengono riportati gli incentivi fiscali che possono essere concessi all’industria con progetto di investimento nello Stato del Minas Gerais, dopo la presentazione del Piano di Negozi, analisi ed approvazione della Segreteria dello Stato di Fazenda – SEF e firma del Protocollo di Intenzioni tra l’impresa e lo Stato. Differimenti del pagamento dell’ICMS - Differimento del pagamento di ICMS dovuta per l’importazione dall’estero di macchine ed attrezzature destinati all’attivo fisso, senza somiglianza nazionale, mediante, relazione di non somiglianza rilasciata da un organo non specializzato del Ministero dello Sviluppo, Industria e Commercio Estero, o da esso accreditato; - Differimento del ICMS nell’importazione di materie prime, prodotti intermediari e materiale di imballaggio, senza somiglianti nello Stato, destinati esclusivamente alla fabbricazione di suoi prodotti; - Differimento del ICMS relativo al differenziale di aliquota nelle acquisizioni di altri Stati della Federazione di beni destinati all’attivo permanente, avendo comprese macchine ed attrezzature, senza somiglianti nello Stato, conforme relazione probatoria dell’INDI; - Altri trattamenti possono essere discussi individualmente nella Segreteria di Stato delle Finanze, conforme alle sollecitazioni delle imprese; Regime Speciale – Centro di Distribuzione vincolato all’ industria – Credito Presunto Conforme a quanto previsto dal regolamento dell’ICMS dello Stato del Minas Gerais – RICMS (Decreto 43.080/2002), può essere concesso un regime speciale al centro di distribuzione vincolato all’industria, firmatario del Protocollo di intenzioni firmato con lo Stato, in modo che il carico tributario, nelle operazioni di uscita promosse dallo stabilimento, finisca con un minimo del 3% – (art. 75; Inc. XIV). Decreto 45.218 – Adozione di misure di protezione dell’economia dello Stato Conforme al decreto 45.218, del 20 novembre 2009, sempre che si abbiano lesioni all’economia dello Stato, in ragione del beneficio o incentivo fiscale relativi all’ICMS, concessi da un’altra unità della Federazione, senza supporto nella Legge Complementare Federale nº 24, di 1975, la Segreteria di Stato del Fazenda – SEF stabilirà un trattamento tributario che deve essere adottato dal settore economico, in modo da bilanciare le condizioni di competitività. Incentivi federali Ci sono in Minas Gerais 165 municipi dentro l’area della Sorveglianza dello Sviluppo del Nordest, che presentano i seguenti incentivi federali: - Risorse del Fondo di Sviluppo del Nordest – FNDE; - Riduzione del 75% della Tassa di Reddito dovuto; - Possibilità di investimento fino al 30% della Tassa di Reddito in progetti di modernizzazione ed acquisto di attrezzature.

Porti Secchi Il Minas Gerais possiede cinque stazioni doganali all’interno (EADIs), entità che facilitano i tramiti doganali, localizzate nei poli industriali di Betim, Juiz de Fora, Varginha, Uberlândia e Uberaba. Il Porto Secco riguarda i processi doganali di importazione ed esportazione. È una zona primaria, riconosciuta dalla “Ricetta Federale”, che dispone degli stessi benefici di una zona portuaria, con alcuni differenziali, come la velocità nelle transazioni e la possibilità di portare il carico ad un costo più competitivo, anche ai mercati consumatori, nel caso di importazione.

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Investire in Minas Gerais con il supporto dell’INDI Il Minas Gerais ha una porta d’entrata per facilitare e favorire chi desidera stabilire imprese, realizzare affari ed investire in qualunque dei suoi 853 municipi: l ‘INDI – Istituto di Sviluppo Integrato del Minas Gerais. Agenzia di supporto e braccio operativo del Governo dello Stato, l’INDI è interlocutore e partner di tutti i momenti dell’imprenditore per assistenza e appoggio nelle sue attività societarie, siano loro industriali, in tutte le catene produttive dei più diversi segmenti, commerciali, di prestazione di servizio o rurali. Con ricorsi assegnati dalla CEMIG – Società Energetica del Minas Gerais, e dal BDMG – Banca di Sviluppo del Minas Gerais, le azioni dell’INDI permeano la moderna struttura di attrazione di investimenti e promozione di sviluppo economico, con grande capacità tecnica, agilità e mobilità tra le diverse istituzioni, tanto pubbliche quanto private. Informazioni per la localizzazione di fabbriche nello Stato del Minas Gerais Tutto l’appoggio all’investitore, dalla decisione dell’investimento appunto, fino alla trasformazione del progetto in affare imprenditoriale, è posto sotto la disposizione dell’INDI, che dà assistenza senza onere ed agisce negli 853 municipi mineiros. L’infrastruttura necessaria (terra, energia elettrica, gas naturale, acqua, liquame) per l’installazione della pianta dell’impresa potrà essere negoziata con i Comuni, con l’appoggio della Camera, perché dipenderà dai requisiti specificati dal progetto. In una fase successiva, dopo il ricevimento del Piano d’ Affari, con le caratteristiche della terra, capannone ed infrastrutture necessarie, viene realizzata una ricerca completa con le Prefetture, per l’identificazione di aree disponibili e degli incentivi municipali.

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PARANA' A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana del Paraná Aspetti generali Sigla: Paraná – PR Capitale: Curitiba (abitanti 1.851.215) Abitanti Paraná: 10.439.601 Territorio: km² 199.880 Densitá popolazione: 52,23 ab/km² Comuni: 399 Clima: subtropicale, con estate calda e piovoso e inverno freddo e secco Fiumi principali: Paraná (km. 2.570), Iguaçú (km. 910), Ivaí (km. 685) e Tibagi (km. 550) Montagna piú alta: Picco Paraná (m. 1.877) Cittá principali: Londrina (ab. 510.707), Maringá (ab. 335.511), Foz do Iguaçu (ab. 325.137), Ponta Grossa (ab. 314.681), Cascavel (ab. 296.254). Popolazione urbana: 84,70% HDI (Human Development Index): 0,787 PIL 2010: R$ 220.368 milioni (€ 91.820 milioni) Export 2010: US$ 14.176.010.349 Import 2010: US$ 13.953.216.489 Export 2010 Italia: US$ 269.739.728 Import 2010 Italia: US$ 325.574.146 Tasso d’inflazione 2010: 5,91% (= Brasile) Tasso di disoccupazione: 5,00% Principali aziende italiane presenti in Paraná: Case New Holland, FPT, Ferrero, Generali, TIM, Telecom Italia, COMAU, Montana-Landini, Gasparini, Manuli, Lofra. DISTANZE da Curitiba

SETTORE N. São Paulo 408 Rio de Janeiro 852 Belo Horizonte 1.004 Porto Alegre 716 Buenos Aires 1.776 Montevideu 1.596 Asuncion 960 INDUSTRIA

SETTORE € miliardi % % Brasile Alimentare 3.628 20,6 9,4 Petrolio e alcool 3.592 20,4 12,5 Automobilístico 2.220 12,6 10,3 Macchine e impianti 1.138 6,4 7,3 Chimica 1.087 6,2 4,2 Carta e cellulosa 895 5,1 0,6 Legno e mobili 731 4,1 23,3 Altri 4.350 24,7 5,1 TOTALE 17.641 100,0 7,0 AGRICOLTURA

PRODOTTO QUANTITÁ’ (T.) % Brasile Canna da zucchero 55.605.943 8,5 Mais 15.369.445 26,2 Soia 11.897.214 19,9

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Grano 3.202.088 53,1 Fagioli 764.031 22,4 Caffé 146.006 5,2 ALLEVAMENTO – CAPI MACELLATI

TIPO ANIMALE N. CAPI MACELLATI % BRASILE Pollame 1.255.584.041 25,6 Bovini 1.200.730 4,2 Suini 4.618.377 16,0 DISTRETTI INDUSTRIALI

SETTORE N. Abbigliamento 6 Software 4 Mobili legno 4 App. Elettro-medicali 2 Mobili metallo 1 Rubinetterie 1 Manioca 1 Cemento e calcare 1 Macchine agricole 1 Ceramica 1

TOTALE 22 UNIVERSITA’

SETTORE N. Federali 2 Statali 13 Municipali 7 Private 175

TOTALE 197 Incubatori Industriali: 20 Rete Stradale: km. 13.750 Rete Ferroviaria: km. 2.288 Aeroporti: 5; Curitiba, Foz do Iguaçú, Londrina, Maringá e Cascavel. Aeroporti Internazionali: 2; Curitiba e Foz do Iguaçu. Porto di Paranaguá: 3º per movimentazione in Brasile Movimentazione 2010: t. 38.160.636 TEU 672.262 Autoveicoli 181.459 Energia Elettrica: costo R$ 0,46/Kwh (€ 0,20), comprensivo di IVA 25% Gas: R$ 1,54/m³ fino a m³ 15.000/mese (€ 0,68) R$ 1,29/m³ da m³ 15.000 a m³ 30.000/mese (€ 0,56) R$ 1,11/m³ da m³ 30.000 a m³ 60.000/mese (€ 0,48) R$ 1,07/m³ oltre m³ 60.000/mese (€ 0,46) Tariffe comprensive di IVA e altre tasse detraibili al 21,25% Acqua (industria e commercio): R$ 3,40/m³ fino a m³ 30/mese (€ 1,48) R$ 3,84/m³ oltre m³ 30/mese (€ 1,67) Incentivi Statali: Differimento ICMS (=IVA) dal 10% al 90% per un periodo da 2 a 8 anni + altri 8 anni per il pagamento; Incentivi Municipali: - Sconti e/o donazioni su terreni e loro urbanizzazione;

- Sconti su ISS (imposta municipale sui servizi) per determinate categorie e settori (es. T.I., innovazioni).

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BRDE: Banco Statale di Appoggio del BNDES (Banca Federale per prestiti a M/L termine). “Agência de Fomento do Estado do Paraná”: eroga prestiti a tassi agevolati. Consorzi di Garanzia Fidi: strumento nuovo, ispirato al sistema italiano (la Camera di Commercio Italo-Brasiliana del Paraná ha collaborato), entro il 2011 i primi 5, giá costituiti, saranno operativi. Agenzie di Sviluppo Regionale (ADR): sono circa una decina nello Stato, lavorando su progetti di ampia portata, ma anche dando sostegno alle singole aziende. Possono aiutare nell’ottenimento di incentivi e di finanziamenti. La nostra Camera é in contatto e ha collaborato in particolare con ERVET (Bologna) e SIPRO (Ferrara). Perché investire nel Paraná?

• Infrastruttura completa • In un raggio di km. 2.000, attinge i 4 Paesi del Mercosul, con 220 milioni di abitanti, con un PIL di

1.300 miliardi di US$ • Maggiore centrale idroelettrica del mondo; il Paraná consuma appena il 20% dell’energia che

produce • 5° Stato per PIL • 4° Stato per presenza aziende italiane • Incentivi interessanti • Oltre il 30% della popolazione é di origine italiana

Camera di Commercio e Industria del Paraná La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria del Paraná, ha sede in Curitiba e ha delegazioni nelle principali città dello Stato. Offre importanti servizi per incrementare l’interscambio Italia-Brasile e rendere possibili affari e investimenti per i suoi associati e a chi ne faccia richiesta:

• Missioni imprenditoriali; • Divulgazione di opportunità di business; • Consulenza e assistenza; • Promozione e organizzazione di eventi commerciali e culturali; • Attività di Marketing e Propaganda; • Convenzioni con Agenzie di Viaggio, Hotel e Ristoranti; • Studi di mercato e di fattibilità.

Sono molto interessati alla ricerca di possibili partnership con istituti di formazione, centri d’eccellenza, centri di design, associazioni imprenditoriali, per avvicinare il Paraná all’Italia, per aumentare il livello tecnologico e la qualità in entrambi i Paesi, nonché a tutte le forme d’interscambio e di affari. Sono anche molto impegnati nel diffondere la storia e l’esperienza italiana dei Distretti Industriali e delle Agenzie di Sviluppo Regionale, in particolare del Veneto e dell’Emilia-Romagna, ossia le due Regioni che più di ogni altra sono punti riferimento mondiali in questi settori.

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PERNAMBUCO A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Rio de Janeiro Aspetti generali Sigla: PE Capoluogo: Recife Popolazione: 8.810.256 abitanti Densità: 80,37 hab/kmq Territorio: 98.938 kmq Clima: tropicale atlantico (litorale), semi-arido (rurale ed entroterra) Fiumi principali: São Francisco, Capibaribe, Ipojuca, Una, Pajeú, Jaboatão Montagne principali: Planície litorânea, Planalto Central, Depressões à Oeste e à Leste Città principali Recife (1.422.905) Jaboatão dos Guararapes (581.556) Olinda (367.902) Paulista (262.237) Caruaru (253.634) Petrolina (218.336) Urbanizzazione Pernambuco è una delle 27 unità federali del Brasile. Situato al centro-est della regione Nordest, Pernambuco ha un’area di 98.281 km2 più i 18,2 km2 dell’arcipelago di Fernando de Noronha che, nel 1988, fu reintegrato nel suo territorio. Confina, a Nord, con Ceará e Paraíba; a Ovest, con Piauí; a Sud, con Bahia e Alagoas; a Est, con l’Oceano Atlantico. Il capoluogo è la città di Recife, e la sede amministrativa è il Palazzo di Campo das Princesas. Numero di comuni: 184. È diviso in tre grandi regioni geoeconomiche: Litoral/Mata, Agreste e Sertão (l'interno della regione). Quadro economico Con più di R$ 45 miliardi investiti in progetti di infrastrutturazione, finalizzati allo sviluppo dell'economia dello stato, il Pernambuco sta vivendo la sua migliore congiuntura economica degli ultimi 50 anni. Il complesso industriale e portuario di Suape ha attirato un numero sempre più significativo di aziende interessate ad esporre i loro prodotti sul mercato regionale o ad esportarli in altri paesi. Aziende di varie dimensioni e specializzazioni settoriali stanno scoprendo le potenzialità dell'economia dello stato. In particolare si fa riferimento all'industria cantieristica, al petrolchimico, all'estrazione e lavorazione di materie prime, alle industrie di supporto al settore navale, del petrolio, del gas, la logistica e gli interporti, settori dove si concentrano i nuovi investimenti ed attività economiche. Il Pernambuco sta vivendo questo ciclo espansivo grazie soprattutto al polo di Suape ma si propone di garantire continuità agli investimenti attraverso programmi che incentivino il radicarsi e l'attività delle PMI, sia manifatturiere che nel settore dei servizi. In questo processo si segnalano in particolare le iniziative del Gruppo Moura Dubex che, con riferimento agli investimenti realizzati per la costruzione dell’azienda Cone Suape, ha annunziato programmi ambiziosi per i prossimi anni, con l'obiettivo di attirare più di 90 società e sviluppare ulteriormente l’area industriale locale. Circa R$ 1,4 miliardi saranno investiti in progetti logistici e in un centro commerciale, in prossimità del porto. PIL: US$ 52,5 miliardi Reddito pro capite: US$ 4.853,32 (2008) Import/Export di beni e servizi Negli ultimi 12 mesi, se confrontati al periodo precedente, le esportazioni del Pernambuco sono cresciute del 24,9%, mentre le importazioni sono aumentate del 66,0%. Nell'analisi delle esportazioni, dati del 2010 e sino alla fine del mese di febbraio 2011, si evidenzia il peso prevalente dell'export alimentare, zuccheri e dolciumi, i cui valori hanno toccato il 66,9% del totale delle vendite all'estero; ad una certa distanza seguono l'export di materiali plastici e di lavori in plastica (polietilene tereftalato in forma primaria come prodotto principale), che rappresentano il 12,3% delle esportazioni totali. Tra i prodotti importati prevalgono i prodotti chimici organici (tra cui acido tereftalico e suoi sali e glicole etilenico) con il 21,1% del totale importazioni, reattori nucleari, caldaie e macchine (soprattutto macchine

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utensili, macchine per estrusione dei materiali e motori per il settore nautico) con il 19% del totale e le importazioni di combustibili ed oli minerali, ecc (gas butano, carburante degli aerei e altri propano liquefatti) con il 15,8%. Bilancia commerciale La bilancia commerciale del Pernambuco ha accusato, nel mese di febbraio 2011, un deficit di US$ 302,3 milioni, un risultato dovuto alle esportazioni del valore di US $ 79,4 milioni e alle importazioni di US $ 381,7 milioni. Nel febbraio di quest'anno rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, c'è stato un aumento di circa il 29,6% sul volume delle esportazioni, mentre le importazioni sono cresciute del 97,5% in volume. Con questo risultato lo Stato nel 2011 ha accumulato un deficit di US $ 463,3 milioni. Risorse ed industrie Trasformazione di minerali non metallici, metallurgia, abbigliamento, mobili e concia. Risorse umane Centri tecnologici I Centri di Tecnologia (CT), sviluppano attività di Formazione Professionale (corsi di livello tecnico e di qualificazione tecnologica finalizzati alla vocazione regionale) e azioni volte a promuovere l'imprenditorialità e l'innovazione tecnologica. Il Dipartimento di Scienza, Tecnologia e Ambiente di Pernambuco (SECTMA) ha nominato l'Istituto Tecnologico di Pernambuco (ITEP-OS) come responsabile della gestione dei centri dello stato. Ci sono già quattro Centri di Tecnologia installati, con un focus sulla Moda (nella città di Caruaru); gesso (nella città di Araripina); ovino e caprino (nella città Sierra Talhada) e cultura digitale (nella città di Olinda). Nel 2010 saranno installati tre nuovi: CT dei latticini (nella città di Garanhuns); CT di metalmeccanica e plastica (nel capoluogo Recife) e CT di farmaci (nella città di Goiás). Centro di Innovazione Microsoft Etepam Questo Centro è il risultato di una iniziativa al 100% brasiliana della Microsoft, per sviluppare un ecosistema di ricerca applicata e sviluppo tecnologico, forte ed auto-sostenibile, coinvolgendo società del mercato pubblico e privato, università e società di sviluppo software. In pratica, gli studenti del centro acquisiscono competenze e abilità in aree specifiche di Information Technology (IT), avvicinandosi al mercato del lavoro. Il Centro di Innovazione Microsoft Etepam, coordinato da SECTMA, è l'unico installato in una scuola pubblica tecnica del Brasile. In esso, professori, studenti, ricercatori, consulenti di mercato e liberi professionisti lavorano insieme, esplorando le tecnologie più recenti e le migliori pratiche per creare soluzioni innovative che soddisfano le esigenze di business del mercato regionale e dei settori verticali. Manodopera Formazione professionale Pernambuco ha diversi istituti tecnici, pubblici e privati, che offrono corsi di formazione professionale in varie specialità. Scuole Tecniche Pubbliche Federali Pernambuco dispone dell'Istituto Federale per l'Educazione, Scienza e Tecnologia di Pernambuco (IFPE) con sei sedi nelle città di Recife, Ipojuca, Pesca, Barreiros, Vitoria de Santo Antao e Belo Jardim e tre sedi in fase di installazione (Caruaru, Garanhuns e Afogados da Ingazeira). L'Istituto Federale di Sertão di Pernambuco già opera attraverso le sedi di Petrolina Zona Rural e di Campus Floresta. Ci sono anche due unità in fase di installazione nelle città di Willow e Ouricuri. Il Colégio Agrícola Dom Agostinho Ikas, nel comune di São Lourenço da Mata, é una Scuola Tecnica legata alla Universidade Federal Rural de Pernambuco (UFRPE). Scuole Tecniche Pubbliche Statali Ci sono 12 Scuole Tecniche nelle cittá di Bom Jardim, Timbaúba, Recife (due), Jaboatão dos Guararapes, Escada, Sertânia, Palmares, Carpina, Goiana, Limoeiro, Surubim e Serra Talhada.

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Infrastrutture e servizi Aeroporti Aeroporto Internacional Gilberto Freyre (Recife) Aeroporto Internacional Senador Nilo Coelho (Petrolina) Aeroporto de Fernando de Noronha Rete stradale/Strutture ferroviarie/Idrovie La superficie dello Stato è attraversata, in direzione nord-sud, dalle principali autostrade del sistema federale, come la BR232 e la BR116, per un totale di 17 strade, che conferiscono un buon collegamento con gli altri Stati del nord-est. Le principali città si collegano al capoluogo Recife e al resto del paese attraverso 41657 chilometri di autostrade. Il sistema ferroviario dello Stato è operato dalla Transnordestina Logística e si estende su 1.009 km. Sono in corso i lavori della Ferrovia Transnordestina, in costruzione con le migliori tecnologie a livello mondiale, che collegherà i porti di Pecém (Ceará) e Suape al comune di Eliseu Martins (Piauí). Il trasporto ferroviario dei passeggeri di Recife è offerto dalla Companhia Brasileira de Trens Urbanos (CBTU). Il sistema dispone di 53 km di estensione e 27 stazioni, servendo 5 comuni. Attraverso il Sistema Estrutural Integrado (SEI), il trasporto pubblico nella Regione Metropolitana di Recife unisce gli spostamenti in autobus e in metropolitana al costo di un’unica tariffa, beneficiando i lavoratori ed esonerando i datori di lavoro dal pagamento dei biglietti. Pernambuco ha inoltre un piccolo tratto navigabile del fiume São Francisco e sta progettando, a medio termine, un uso intermodale del sistema autostradale, ferroviario e idroviario, a partire dal terminal Petrolina/Juazeiro. Telecomunicazioni Tutti i servizi di telecomunicazioni sono forniti da imprese private. Ci sono oltre 850 000 terminali fissi installati, consentendo a tutti i comuni di Pernambuco (1.417 localitá servite) di utilizzare i servizi di telefonia fissa, di chiamate dirette interurbane (DDD) e di chiamate dirette internazionali (IDD). Due aziende offrono questi servizi: Oi e Embratel (fonte: Anatel, mar.2010). Le aziende Oi (Telemar-Brasile), TIM (Telecom Italia-Italia), Claro (America Movil-Messico) e Vivo (Telefonica/Portugal Telecom – Portogallo), offrono servizi di telefonia mobile e la Nextel lavora con la comunicazione via radio. Attualmente ci sono 7,9 milioni di linee mobili attive, con una densità dell’89,8%. (Fonte: Teleco, mar. 2010). Circa il 72% delle famiglie ha il telefono fisso e il 16,4%, il computer, di cui il 11,9% ha accesso a Internet. Pernambuco riceve il segnale di trasmissione di otto stazioni televisive, ha circa 80 radio AM/FM e tre quotidiani a larga diffusione solamente nella capitale. (Fonte: PNAD / IBGE, 2008) Per quanto riguarda Internet a banda larga, due società private offrono il servizio via cavo: GVT (per le città di Recife e di Jaboatão dos Guararapes, finora) e Oi. Per internet con wireless ad alta velocità 3G, Pernambuco conta su Claro, Oi, TIM e Vivo. Una rete integrata di accesso è offerta dalla Rede PE-Multidigital, che integra dati, voce e videoconferenza a velocità che vanno da 256 Kbps a 100Mbps. La PE-Multidigital è una soluzione tecnologica integrata per le telecomunicazioni e l’informatica, costituita da una dorsale di telecomunicazioni, un punto di accesso principale (Recife) e punti di accesso distribuiti in posizioni strategiche in tutto il territorio di Pernambuco. Fattori produttivi – Quadro operativo e costi Energia elettrica La Companhia Energética de Pernambuco (CELPE), membro di uno dei più grandi gruppi nel settore elettrico brasiliano, il Neoenergia, di proprietà del gruppo spagnolo Iberdrola, copre 3 milioni di clienti e distribuisce energia elettrica a 184 comuni, al distretto di Fernando de Noronha e al comune di Pedras do Fogo, in Paraíba. Il Termopernambuco, anch’esso legato alla Neoenergia, ha tre turbine nel sistema a ciclo combinato, due a gas naturale e una a vapore, che operano nel Complesso Industriale Portuario di Suape. Gas La Companhia Pernambucana de Gás (Copergás), societá semi-pubblica, che ha come soci il governo dello Stato di Pernambuco, la Petrobras Gas SA - Gaspetro e la Mitsui - Gas ed Energia del Brasile, dispone di una delle più grandi reti di distribuzione del Nord-Est, con oltre 300 km di estensione. L'obiettivo è quello di ampliare la rete di gasdotti di oltre mille chilometri. Attualmente, l'azienda commercializza un volume di quasi 1 milione di metri cubi al giorno di gas naturale e serve i settori industriale, automobilistico, commerciale, residenziale, di cogenerazione e termoelettrico. L'azienda offre gas naturale a prezzi competitivi, contribuendo ad attrarre nuovi investimenti per Pernambuco. Acqua La Companhia Pernambucana de Saneamento (Compesa), societá semipubblica legata al Dipartimento per le Risorse Idriche dello Stato di Pernambuco, è responsabile dei servizi igienici e concessionaria dei

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servizi di approvvigionamento idrico e di fognatura. I suoi servizi servono 171 comuni (93,9% del totale), attraverso 3.600 chilometri di condotte e 200 dighe in funzione. La capacità di fornitura mensile è di 40 milioni di metri cubi di acqua, di cui 27 milioni nella Grande Recife e 13 milioni nell'Interno. Perché fare business nello Stato Pernambuco combina le condizioni favorevoli e necessarie per la realizzazione di business praticamente in tutti i rami e dimensioni di attività economiche. Grazie alla posizione geografica particolare e alle robuste infrastrutture, in grado di soddisfare le esigenze imprenditoriali, lo Stato si presenta oggi come l'opzione migliore per accogliere nuovi sviluppi. È leader nella classifica regionale in termini di continuo sviluppo economico e le proiezioni su questo Stato sono incoraggianti per il futuro: si prevede che il PIL dello Stato cresca del 7% nel 2010, una percentuale superiore a quella prevista per il paese, del 5,2%. Godendo di una preferenziale posizione geografica, questo Stato è un hub per la distribuzione di prodotti verso l’intera regione Nord-Est: in un raggio di 800 km di distanza dal capoluogo Recife si trovano sette delle nove città capoluogo della regione Nord-Est, della quale fanno parte 6 aeroporti internazionali, 8 porti internazionali e un porto fluviale. Tutto questo rappresenta il 90% del PIL nel Nord-Est. Il porto di Suape, situato a 30 chilometri dal capoluogo Recife, è il migliore del Brasile secondo l'Istituto di Logistica e Supply Chain - Ilos (2010) e il Centro di Studi per la Logistica della Coppead, organo dell'Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ/2007/ Categoria porto pubblico), essendo in grado di rappresentare un importante hub portuale nel Sud Atlantico. Forte del costante progresso economico, questo Stato promuove continui progetti di creazione, di espansione e inaugurazione di grandi infrastrutture, progetti specifici nei settori del petrolio, gas, navale offshore, stradale e ferroviario e progetti di irrigazione. Investimenti significativi sono destinati alla formazione di forza lavoro qualificata attraverso l'apertura di nuovi campus e scuole tecniche statali, un’espansione accompagnata dall’offerta di nuovi corsi da parte di istituzioni private a tutti i livelli (dalla laurea al dottorato) e in tutte le regioni del territorio. Il governo è pro-attivo, efficace ed agile, investe nell’esplorazione di nuove attività per lo Stato, dentro e fuori il Brasile, e mantiene un dialogo costante e diretto con il Governo Federale. Costituisce inoltre, un’opzione interessante per vivere con la famiglia, grazie al clima mite, alle straordinarie bellezze naturali, al popolo ospitale, che rispetta gli immigrati e le loro credenze, e grazie a una buona rete di servizi immobiliari, turistici, gastronomici, educativi e sanitari. Incentivi federali o statali Incentivi Fiscali Federali La Soprintendenza di Sviluppo del Nord-Est (Sudene) fornisce incentivi per le aziende che si insediano nella sua area di giurisdizione (Stati del Nord-est, il nord di Minas Gerais e i comuni della Vale do Jequitinhonha/MG e quelli del Nord dell’Espírito Santo). Gli incentivi vengono concessi per progetti di realizzazione, ammodernamento, ampliamento o diversificazione delle attività economiche, fino al 31/12/2013, con il 75% di riduzione dell'Imposta sul Reddito, per un periodo di 10 anni. Attenzione:

• l’esenzione dai dazi all'importazione sui beni strumentali per l’implementazione, l'espansione e la ristrutturazione delle aziende può essere concessa soltanto alle aziende di interesse fondamentale per lo sviluppo nazionale;

• l’imposta sui beni capitali fissi può essere sospesa (macchinari e attrezzature, apparecchiature, strumenti, utensili, attrezzi, stampi, matrici, e così via) se inviati da uno stabilimento industriale a un altro stabilimento della stessa azienda, per l'utilizzo nel processo industriale di quest'ultimo, e sui beni capitali fissi inviati allo stabilimento industriale, per essere utilizzati per la fabbricazione di prodotti commissionati dall'azienda mittente, quando siano destinati a rientare, al termine fissato dal contratto per le lavorazioni in conto terzi.

Fonte: Guia Legal para o Investidor Estrangeiro em Pernambuco Incentivi Fiscali Statali Il Programma di Sviluppo dello Stato di Pernambuco (Prodepe) è composto da un insieme di incentivi fiscali diretti ad alcuni settori ed attività economiche, includendo: attività manifatturiere, centri di distribuzione e importatori all’ingrosso. Il pacchetto si propone di attrarre nuovi investimenti per Pernambuco e di mantenere quelli già esistenti nello Stato. Si tratta di uno dei programmi più consistenti di questo tipo, in relazione alle sue dimensioni economiche e dell'articolazione delle misure, in rapporto alle imprese che ne fanno domanda.

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È anche tra i programmi più trasparenti, dal momento che la sua gestione è demandata alla pubblicazione di bandi pubblici, pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dello Stato, una prassi davvero inusuale per i programmi azionati da singoli governi statali della confederazione brasiliana. Prodepe è stato strutturato in modo da dividere il settore industriale in "gruppi prioritari" - agro-alimentare (ad eccezione dei zuccherifici), metalmeccanico e mezzi di trasporto, elettronica, minerali non metallici (ad eccezione di cemento e laterizi), farmaci comuni; tessuti, plastica, bevande e mobili - e "gruppi industriali speciali" - prodotti farmaceutici speciali (solo nel cluster dell’industria farmaceutica), automobili speciali, acciaierie speciali, alluminio e vetro piano (nuovo). Oltre a questi, ci sono "gruppi industriali rilevanti", che danno incentivi per i prodotti non specificati fra quelli appartenenti alle industrie prioritarie e speciali. In pratica, gli incentivi hanno una durata di 12 anni, con l'opzione di una proroga di altri 12 anni. Danno diritto al credito d'imposta per le Operazioni relative al Movimento Merci e a Prestazioni di Servizi di Trasporto Interstatale e Intercomunale e di Comunicazione (ICMS), variando tra il 75% e il 95% dell'imposta dovuta, valutata in ogni periodo fiscale, a seconda della sede di attività (RMR: 75% / Zona da Mata: 85% / Agreste: 90% / Sertão: 95%). Incentivi Fiscali Municipali Ogni comune mantiene la sua politica per l’attrazione di investimenti. Gli incentivi comunali più usati sono: esenzione dall’Imposta sulla Proprietà di Immobili e del Suolo Urbano (IPTU), per un periodo determinato; la riduzione dell’aliquota dell’Imposta sui Servizi (ISS); fornitura di magazzini, di manodopera e di assistenza logistica durante l'attuazione della nuova impresa.

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RIO DE JANEIRO A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Rio de Janeiro Aspetti generali Sigla: RJ Capoluogo: Rio de Janeiro Abitanti: 15.464.239 (residenti urbani); 525.690 (residenti in aree rurali) Popolazione: 15.989.929 Densità (hab/km²): 365,23 Territorio: 43.780,157 (área km²) Clima Nelle regioni a sud e nelle aree metropolitane predomina un clima sub-tropicale, caratterizzato da estati calde (o tiepide) in cui la temperatura del mese più caldo risulta superiore ai 22 °C e da piogge abbondanti durante il periodo estivo e deboli durante il periodo invernale; nelle aree montagnose predomina un clima caratterizzato da estati miti e inverni freddi con stagioni secche nei litorali a nord. Fiumi principali Il Rio Paraíba do Sul è il fiume principale dello Stato, nasce da Taubaté e sbocca nell’Oceano Atlantico; i suoi principali affluenti, nello Stato di Rio de Janeiro, sono i fiumi Paraibuna, Pomba e Muriaé, che possiede un importante affluente, il Carangola, subaffluente del Rio Paraíba do Sul da sinistra e il Piabinha e Pirái da destra. Montagne principali Esistono, nello Stato di Rio de Janeiro, due rilievi principali: la Baixada Fluminense, di circa 200 metri di altezza, che accompagna tutto il litorale e occupa circa la metà della superficie dello Stato; dalla Baia di Guanabara fino a Cabo Frio la Baixada Fluminense è composta da una successione di piccoli rilievi che raggiungono altezze comprese tra 200 e 500 metri. L’altro rilievo succitato è il Planalto o Serra Fluminense, che supera i 300 metri di altezza e occupa la parte più interna dello Stato. Città principali Rio de Janeiro, Angra dos Reis, Duque de Caixia, Nova Friburgo, Niterói, Nova Iguaçu, Armação dos Búzios, Petrópolis, Teresópolis, Resende, Volta Redonda, Barra Mansa, Cabo Frio, Belford Roxo, Macaé e Itaboraí. Urbanizzazione Rio de Janeiro, attualmente, sta portando avanti un progetto di grande rilevanza, sia per la dimensione física, quanto per il valore degli investimenti generati, denominato PAC Urbano, che predispone di attuare le politiche pubbliche di pianificazione urbana, riarticolando settori del territorio urbano altamente problematici in termini sociali, urbanistici, ambientali e di sicurezza pubblica; in sintesi il piano consiste nel coinvolgimento di competenze ed enti in progetti sociali a livello locale, attivitá sviluppate dal governo dello Stato di Rio de Janeiro. Quadro economico Lo Stato di Rio de Janeiro rappresenta la seconda maggiore economia del Brasile, seconda solo allo Stato di San Paolo, e la quarta di tutto il Sud America. Gran parte dell’economia dello Stato di Rio de Janeiro si basa sulla prestazione di servizi, prevalentemente nel settore industriale, mentre l’allevamento occupa una parte marginale e poco influente nell’economia dello Stato. Le principali aree industriali sono quella metallurgica, chimica, siderurgica, l'industria alimentare, la meccanica e l'editoria. Nella vendita al dettaglio lo Stato di Rio de Janeiro occupa una posizione di spicco; infatti nella città di Rio sono situate le più grandi catene come Lojas Americanas, Ponto Frio e Casa&Video. Nel settore petrolifero hanno sede a Rio de Janeiro le maggiori imprese del Paese, come la Petrobras, oltre a Shell, Esso, Ipiranga e El Paso. La città di Rio è, inoltre, sede della Globo, la più importante rete televisiva del Paese. A sud dello Stato è situata un’importante area industriale, rilevante per la presenza della Compagnia Siderurgica Nazionale (che è il maggior complesso siderurgico dell’America Latina). Anche il settore turistico è molto rilevante per l’economia dello Stato, principalmente per la fama di Città Meravigliosa che gode la città di Rio de Janeiro. PIL (Milioni di Reais): 3.143.015; Variazione Reale Annuale del PIL: -0,2 e del PIL Pro-Capite: -1,2 (aggiornato al 2009).

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Export di beni e servizi Il valore delle esportazioni di beni e servizi dello Stato di Rio de Janeiro è stato di 21.199 (valore espresso in milioni di US$) negli ultimi 12 mesi fino a febbraio 2011, con una variazione percentuale del 44,1% complessiva. Lo Stato di Rio de Janeiro ha partecipato alla formazione del valore complessivo delle esportazioni del Paese per una percentuale pari al 10,1%, rispetto al totale nazionale. La crescita delle esportazioni del primo bimestre del 2011 ha raggiunto un valore del 45% rispetto ai mesi precedenti. Import di beni e servizi Il valore delle importazioni di beni e servizi dello Stato di Rio de Janeiro è stato di 17.583 (valore espresso in milioni di US$) negli ultimi 12 mesi e fino a febbraio 2011, con una variazione percentuale del 50,3% complessiva. Lo Stato di Rio de Janeiro ha partecipato alla formazione del valore complessivo delle importazioni del Paese per una percentuale pari al 9,3%, rispetto al totale nazionale. La crescita delle importazioni del primo bimestre del 2011 ha raggiunto un valore del 50% rispetto ai mesi precedenti. Import/export con l’Italia (Settembre 2010) Nel 2010, lo Stato di Rio de Janeiro ha aumentato il valore totale delle sue importazioni del 50,82% rispetto allo stesso periodo del 2009, per un valore di 14,4 miliardi di US$ FOB. Nel 2010 le importazioni, fino a settembre, sono diminuite del 25,11% rispetto allo stesso periodo del 2008. Le importazioni fluminensi dall’Italia sono aumentate nel 2009 del 62% per un valore di 341,2 milioni di US$. Tra i principali prodotti importati troviamo i prodotti petroliferi, i ricambi per aerei ed autovetture. Le maggiori imprese fluminensi importatrici sono la Petrobras, la GE Celma (manutenzione aerea) e la Peugeot Citroen mentre quelle che importano maggiormente dall’Italia sono la Fiat – Iveco, la Petrobras e la CNH (macchine agricole). Tra i Paesi fornitori europei, l’Italia è al 9° posto preceduta dalla Francia, Germania, Regno Unito rispettivamente al 5°, 7°, 8°. Al primo posto continuano ad essere gli Stati Uniti, seguiti da Arabia Saudita e Argentina, mentre la Cina è solo in 6^ posizione. Come quote di mercato la somma dei Paesi europei corrisponde al 24,97% contro il 25,45% degli Stati Uniti. Sul fronte dell’export lo Stato di Rio de Janeiro nel 2010 ha registrato un incremento delle vendite del 30,6% rispetto al 2009, raggiungendo i 18,6 miliardi di US$ Fob. Nel 2010 le esportazioni, fino a settembre, sono calate del 25,11% rispetto allo stesso periodo del 2009. I primi cinque prodotti più esportati sono prodotti petroliferi. Le esportazioni fluminensi verso l’Italia sono diminuite del 36% per un valore di 59,3 milioni di US$. Nella graduatoria dei paesi destinatari, l’Italia è al 24° posto, mentre gli Stati Uniti rimangono in prima posizione seguiti da Santa Lucia, Cina e Olanda. Le maggiori imprese fluminensi esportatrici sono la Petrobras, la Companhia Siderurgica National, la Shell e la Michelin mentre quelle che esportano maggiormente in Italia sono la Vale (Mineraria), la Araracruz, la Sudano e la Nipo Brasileira (tutte nel settore della cellulosa). Indice dei prezzi IPC: 0,95% IPA: 0,24% Tasso di disoccupazione Rio de Janeiro possiede uno dei minori tassi di disoccupazione, cioè, il 5,1% a gennaio del 2011. Bilancia commerciale Il saldo della Bilancia Commerciale dello Stato di Rio de Janeiro, accumulato negli ultimi 12 mesi fino a febbraio 2011 ha contribuito al valore totale nazionale del saldo per una percentuale del 16,7%, rispetto al totale nazionale. Il valore di tale partecipazione è di 3.616 milioni di US$, Risorse ed industrie Produzioni Le produzioni delle industrie dello Stato di Rio de Janeiro sono cresciute del 21,26% nei primi mesi del 2011. Il risultato ha anche mostrato una destagionalizzazione, sull'ordine dell’8,88%. Le maggiori crescite hanno riguardato il materiale elettronico e della comunicazione (180,25%). Gli altri mezzi di trasporto (96,81%) ed i prodotti dell'industria tipografica (47,60%) hanno pure registrato incrementi al di sopra della media del settore. In tutti e tre i casi, vi erano progetti completi e ordini di grande volume. D'altra parte, solo i settori delle macchine e attrezzature (-12,19%), minerali non metallici (-4,44%) e metallurgia (-0,03%) sono calati in modo sensibile. Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, è stata registrata una crescita in termini reali delle vendite, pari al 13,93%. Gli aumenti più significativi sono stati osservati nel settore dei materiali elettronici e della comunicazione (110,92%), Altri mezzi di trasporto (75,44%), macchinari e apparecchi elettrici (63,97%), autoveicoli (+26, 45%), editoria e stampa (16,21%) e di raffinazione, combustibili nucleari e alcol (10,87%). Al contrario, le diminuzioni più significative sono state registrate nei settori dei macchinari ed attrezzature (-21,86%), minerali non metallici (-18,80%) e tessile (-15,04%).

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Imprese Il 50% della capitalizzazione del mercato della BOVESPA è costituita da aziende con sede a Rio, in particolare: Petrobras, Globo, Vale, Light, Eletrobras, Pactual, Amil, Embratel, Oi, Shell, Americanas, Ebx, Ogx, Souza Cruz, Ibm, SulAmerica, Csn, Profarma, Cedae, Mrs, Bndes, Vivo, Contax, B2w, Shv Gas Brasil, Ipiranga, Queiroz Galvão, Ceg, GasNatural, Endesa Brasil, Pacheco, Transpetro, Edf, Neoenergia, Fapes, Anp, Rede D’or, Delta, Eletrobras, Fiocruz. Risorse umane Centri tecnologici Rio de Janeiro é un centro di forte sviluppo in alta tecnologia per il suo numero di Istituzioni universitarie e di ricerca. L’Università Federale di Rio de Janeiro - UFRJ é la seconda maggior università brasiliana e responsabile del 40% della produzione scientifica nazionale. Detiene, 147 corsi universitari, 85 master e 74 dottorati per oltre 47.000 studenti. Oltre alla UFRJ esistono altre università private statali e federali che operano nella ricerca, consulenza tecnica e sviluppo della tecnologia. In totale esistono 110 istituti di insegnamento vario. Esistono 6 parchi tecnologici: Il Parco tecnologico della UFRJ e il Pólo Bio-Rio, uno dei più importanti parchi di biotecnologia del Paese entrambi localizzati nel campo della UFRJ nella Ilha do Fundão. Nello stesso campus si trova anche la maggior facoltà di ingegneria dell’America Latina - COPPE oltre ad istituzioni rinomate internazionalmente come i centri di Ricerca della Eletrobrás/CEPEL, Petrobras/CENPES, l’Instituto de Engenharia Nuclear/IEN, ed il Centro de Tecnologia Mineral/CETEM. Il Parco tecnologico e culturale di Gávea che sfrutta l’enorme potenziale dei quartieri vicini in aree ad alta intensità scientifica, culturale, tecnologica dell’intrattenimento. E´ partner con i poli del cinema e vídeo di Jacarepaguá, della Pontifícia Universidade Católica/PUC, della Incubadora Gênesis delle imprese di tecnologia e laboratorio d’immagine con effetti speciali. Nella regione hanno sede Rede Globo, Planetário, Istituto di Matematica Pura e Applicata/IMPA, oltre ad altre nei servizi multimedia. A Petrópolis, sviluppano il progetto Tecnópolis appoggiandosi alla moderna infrastruttura di telecomunicazioni, accademico scientifica e tecnologica della cittá dove si trova la Universidade Católica/UCP e il Laboratório Nacional de Computação Científica/LNCC. Il progetto favorisce le industrie di tecnologia di punta nella regione Serrana sfruttando l’elevata capacità produttiva di Software e l’accordo di Cooperazione tra il SEBRAE (servizio di appoggio alle microimprese) e la FUNPAT (fondazione parco di alta tecnologia). Il TELEPORTO é un complesso di edifici collegati con alta tecnologia e cavi in fibra ottica. Il Parco Tecnologico di Xerém, (Município di Duque de Caxias) amministrato dall’Instituto Nacional de Metrologia/INMETRO, si focalizza nei settori di tecnologie innovatrici, associate alla metrologia. Nel município di Campos, si trova il TECNorte, parco ad alta tecnologia ancorato alla Universidade do Norte Fluminense/UENF ed i suoi laboratori di ricerca principalmente nei settori dell’agricoltura, biotecnologia e petrolifera. Inoltre esiste una rede de incubadoras (rete d’incubatrici) con 20 incubatrici a base tecnologica associate. Rio é il maggior produttore di software del Brasile con oltre il 40% della produzione nazionale e sede delle più importanti imprese del settore che beneficiano d’internet 2, il più veloce sistema di trasmissione dati nel mondo. Manodopera/Formazione professionale Rio de Janeiro detiene la popolazione adulta col maggior livello di scolarità e la manodopera più qualificata del Paese grazie alla concentrazione delle università, centri tecnologici e di ricerca. Il servizio Nazionale d’apprendistato industriale (SENAI) con 22 sedi nello Stato, offre consulenza specializzata, assistenza tecnica e tecnologica oltre all’addestramento e sviluppo delle risorse umane. Lo Stato di Rio detiene il tasso di disoccupazione più bassa di tutto il Mercosul. Infrastrutture e servizi Aeroporti Aeroporto Bartolomeu Lisandro - Campos dos Goytacazes L’Aeroporto di Campos dos Goytacazes – Bartolomeu Lisandro - opera dalle 06:00 alle 23:00, con voli regolari dell’impresa TEAM, offrendo 4 voli giornalieri Rio de Janeiro-Campos e Campos-Rio de Janeiro. L’Aeroporto è molto importante per lo sviluppo della regione Fluminense Nord. Ed è inserito nel progetto di ristrutturazione sia di breve che di lungo periodo della regione al fine di promuoverne il progresso e lo sviluppo.

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Aeroporto di Macaé L’Aeroporto riceve gli elicotteri che circolano tra le unità marittime localizzate nel bacino di Campos; tale aeroporto, negli ultimi 80 anni, ha goduto di una notevole espansione dovuta all’esplorazione di petrolio off shore. Aeroporto Internazionale di Rio de Janeiro/Galeão - Antonio Carlos Jobim L’Aeroporto Internazionale di Rio de Janeiro/Galeão-Antonio Carlos Jobim ha compiuto nel gennaio del 2010, 33 anni. L’Aeroporto Galeão rappresenta una delle principali porte di entrata in Brasile. Ed è determinante sia per gli affari che per il turismo. È localizzato a soli 20 Km. dal cenro della città di Rio de Janeiro ed è raggiungibile attraverso diverse strade come la Linha Vermelha, la Linha Amarela e la Avenida Brasil. Il sistema di trasporti urbani offre taxi e linee speciali di autobus che collegano l’Aeroporto a diverse destinazioni quali, ad esempio, l’altro aeroporto della cittá, il Santos Dumont. Aeroporto Santos-Dumont L’aeroporto Santos Dumont gode di una localizzazione privilegiata, in centro città, che permette di raggiungere facilmente e rapidamente i principali hotel e aree turistiche della cittá. L’Aeroporto Santos Dumont è preferito, generalmente, da coloro che viaggiano nel Paese per motivi d’affari. Aeroporto di Jacarepagua L’Aeroporto di Jacarepaguá è localizzato nella Baixada di Jacarepaguá, a Sud-ovest della cittá di Rio de Janeiro, a circa 30 Km. dal centro. L’Aeroporto è delimitato, a nord dal lago di Jacarepaguá, e a sud da una riserva biologica del Municipio di Rio de Janeiro (Bosco della Barra) e ad est e ovest da ao sul por uma área de reserva biológica do município do Rio de Janeiro (Bosque da Barra). L’Aeroporto di Jacarepaguá/ Roberto Marinho ha come obiettivo quello di servire voli dell’Aviazione Generale e dell’Aeroclube do Brasil. Aeroporto Internazionale di Cabo Frio L’Aeroporto Internazionale di Cabo Frio – CFB è l’unico aeroporto pubblico gestito da imprese private del Brasile, abilitato a movimentare merci e passeggeri internazionali. è considerato dalle autorità aeronautiche come uno dei più sicuri del Paese. Rete stradale Il sistema stradale dello Stato di Rio de Janeiro comprende circa 6.000 Km. di strade. La maggior parte delle stesse sono attualmente in ottimo stato di conservazione e totalmente pavimentate. Le più importanti sono: Arco Metropolitano, Amaral Peixoto, Ant Rio-São Paulo, Campos-Itaperuna, Lúcio Meira, Magé-Manilha, Presidente Dutra, Rio-Niterói, Rio-Santos, Rio-Teresópolis, Rio-Vitória, Washington Luís e Transbaixada. Rete ferroviaria Principali imprese ferroviarie Un’ampia rete gestita dalla MRS Logística, collega lo Stato alle principali regioni produttrici del Brasile e una rete gestita dal Centro Atlântica, collega la cittá di Rio al Nord dello Stato, a Espirito Santo ed al sud di Minas Gerais. Sono tutte iniziative private compreso il trasporto di persone nella Regione metropolitana gestita dall’impresa privata Supervia, (che ha assorbito la fallita Flumitrens) e dalla Metrò/RJ. América Latina Logística - ALLTransnordestina Logística - S.A.Estrada de Ferro Carajás - EFCEstrada de Ferro Vitória/Minas - EFVM Estrada de Ferro Trombetas - EFTEstrada de Ferro Jari - EFJ Estrada de Ferro do Amapá - EFA Estrada de Ferro Paraná Oeste S.A - FERROPARFerrovia Centro-Atlântica S.A. - FCAFerrovia Bandeirantes S.A - FERROBANFerrovia Norte Brasil - FERRONORTE S.A. Ferrovia Norte-Sul Ferrovia Novoeste S.A.Ferrovia Tereza Cristina S.A.- FTCMRS - Logística S.A.Rede Ferroviária Federal S.A. - RFFSA

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Idrovie Responsabili per il 12,75% del movimento di trasporto merci registrato nel Paese, si dividono in fluviali e marittime. Esistono 44 porti nel territorio nazionale di cui 6 nella regione nord, 13 nel nord-est, 13 nel sud-est, 10 nel sud e 2 nel centro-ovest. Secondo i dati del Ministero della Marina, esistono nel settore 62 mila lavoratori. Nel 1998, i porti marittimi brasiliani hanno movimentato 443 milioni di tonnellate (crescita dell’1,7% all’anno), con un fatturato di US$ 5,7 miliardi di merci. Attualmente c’è una flotta registrata di 172 navi, di cui 121 di cabotaggio (che eseguono la navigazione tra i porti brasiliani) e 51 navi d’alto mare, che realizzano viaggi internazionali. Le merci movimentate tra i porti brasiliani sono state di 44,5 milioni di tonnellate e i principali porti sono: Santos (29% del totale), Praia Mole - Espírito Santo (12,9%) e quello di Rio de Janeiro (8,3%). Secondo il Dipartimento delle Idrovie Interne, circa 17 milioni di tonnellate sono state trasportate attraverso la navigazione fluviale (2,7% del movimento totale di merci del Paese). Negli anni 90, il trasporto idroviario comincia a essere utilizzato in larga scala nel Brasile, come un modo per abbassare il prezzo finale dei prodotti, principalmente quelli per l’esportazione, rendendoli più competitivi. Il costo per chilometro è due volte minore di quello della ferrovia e cinque volte più basso di quello dell’autostrada. Gli investimenti per la trasformazione di un fiume in idrovia, tuttavia, sono molto elevati. Sono necessarie opere di ingegneria per permettere o ampliare la sua navigabilità, come ad esempio il drenaggio (rimozione di terreno dal fondo dei fiumi in modo da renderlo operativo per le navi e barche di maggiori dimensioni). Nella regione nord, dove le condizioni naturali sono più favorevoli ed esiste una maggiore carenza di trasporti tra i comuni, il trasporto fluviale ha una grande importanza. Il bacino Amazzonico, ad esempio, è responsabile per la maggior parte del movimento di passeggeri. Le principali idrovie brasiliane sono: la Hidrovia do Madeira, che collega Porto velho (RO) a Itacoatiara-AM (1.056 km. di estensione dove circola la maggior parte della produzione di grani e minerali della regione), la Hidrovia do São Francisco, che collega Pirapora-MG a Juazeiro-BA (1.371 km, che trasporta 170 mila tonnellate di merci all’anno), la Hidrovia Tocantins-Araguaia che si estende su 2.250 km. di fiumi navigabili (580 km. nel Rio das Mortes, 1.230 km. nel Rio Araguaia e 440 km. nel Rio Tocantins) e la Hidrovia Tietê-Paraná, che è la maggiore in estensione e volume – che collega Conchas-SP a São Simão-SP (2.400 km. e 5,7 milioni di tonnellate di merci trasportate). In fase di attuazione è la Hidrovia Paraguai-Paraná. Nel tratto in funzionamento, che collega Corumbá-MS al Porto di Nueva Palmira - Uruguai, la soia è il principale prodotto trasportato. Telecomunicazioni: Telefonica: www.telefonica.com.brVIVO: www.vivo.com.brClaro: www.claro.com.brTIM: www.timbrasil.com.br. OI: www.oi.com.brEmbratel: www.embratel.com.br La città di Rio de Janeiro è la sede della maggior parte degli operatori di telefonia del Paese come TIM, Oi, Telemar (Oi e Telemar appartengono allo stesso gruppo), Embratel, Vésper (Embratel e Vésper appartengono allo stesso gruppo) e Intelig (recentemente aquistata dal gruppo TIM). Fattori produttivi – Quadro operativo e costi Energia elettrica: (in €/Kw/h) da 0,08 a 0,16 Acqua: (In €/m3) da 0,16 a 4,27 Perché fare business nello Stato Lo Stato di Rio de Janeiro offre condizioni vantaggiose per l’installazione di imprese e la realizzazione di nuovi investimenti. Con una popolazione superiore a 15 milioni di abitanti, si trova nella Regione Sud-est, che rappresenta circa i 2/3 del Prodotto Interno Lordo del Paese. La popolazione economicamente attiva è composta da 7,6 milioni di persone e il PIL dello Stato ha la seguente composizione: 47,5% per il settore dei servizi, 52,0% per il settore industriale e 0,5% per l’agricoltura. Il PIL dello Stato di Rio de Janeiro è cresciuto a tassi superiori di quelli del Paese, raggiungendo l’11,5% del PIL nazionale nel 2006. Il livello d’istruzione della manodopera è il più alto del Brasile: l’8,7% della popolazione economicamente attiva ha 15 anni o più di studio. Lo Stato possiede 23.664 stabilimenti industriali, occupando più di 594 mila persone nel 2006.

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Lo Stato mantiene anche una buona struttura per la distribuzione dei prodotti (rete stradale e porti), che garantisce la sua partecipazione a circa il 70% del movimento merci in Brasile. Secondo lo studio Decisão Rio, realizzato dalla FIRJAN, Rio dovrà ricevere investimenti superiori a US$ 60 miliardi tra il 2010 e 2012, distribuiti tra Petrobras (61,1%), industria di trasformazione (16%), infrastrutture (22,6%) e altro (0,3%). Supporto pubblico RIO NEGÓCIOS Agenzia ufficiale della cittá di Rio de Janeiro con compiti di attrarre, facilitare nuovi investimenti e dare supporto per l’attuazione delle seguenti forme Promozione Commerciale

• creare/mantenere il portale dell’investitore nel web come strumento di acquisizione e informazione per gli investitori;

• identificare le opportunità di investimento; • eseguire campagne commerciali e promozionali settoriali; • seguire le tappe di concretizzazione e implementazione del business; • assistere il rapporto istituzionale con le autorità e l’amministrazione pubblica; • identificare consulenze per le imprese: finanziaria, giuridica, immobiliare, ecc.; • business Intelligence; • consolidare le informazioni rilevanti nei settori strategici; • sviluppare valutazioni settoriali personalizzate; • ambiente di Business; • indicare miglioramenti suggeriti dagli investitori; • coinvolgere le imprese locali a supportare le attivitá di attrazione di business.

AGÊNCIA DE FOMENTO DO ESTADO DO RIO DE JANEIRO - INVESTE RIO L’Agência de Fomento do Estado do Rio de Janeiro - Investe Rio, organo legato alla Secretaria Estadual de Desenvolvimento Econômico, Energia, Indústria e Serviços dello Stato di Rio de Janeiro - SEDEIS, è una societá a capitale misto, con personalitá giuridica di diritto privato, creata dal Decreto Estadual nº 32.376, del 12 dicembre 2002. Autorizzata ad operare dal Banco Central do Brasil – BACEN, dal 2003, sottomessa alle norme e risoluzioni del Conselho Monetário Nacional (CMN). La Investe Rio ha la missione di favorire lo sviluppo economico dello Stato, tramite la concessione di finanziamenti e di prestazioni di servizio finanziario, con responsabilità socio-ambientale e buone pratiche di governance. La Investe Rio finanzia progetti di tutte le dimensioni, da micro a grandi imprese, avviate o in implementazione, attraverso trasferimenti di linee di credito del Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social (BNDES), risorse proprie o fondi di sviluppo statali. L’Agência de Fomento do Estado do Rio de Janeiro è responsabile per il Fundo de Recuperação Econômica dos Municípios Fluminenses (FREMF), essendo anche agente finanziario del Fundo de Desenvolvimento Econômico e Social di Rio de Janeiro. Dotato di personale tecnico multidisciplinare preparato a fornire le informazioni necessarie alla implementazione o espansione di imprese, la Investe Rio svolge la sua politica di promozione in linea con i principi socio-ambientali ed etico-professionali, con il focus sulla crescita economica in maniera equilibrata, con la generazione di nuovi impieghi e l’aumento della qualità della vita dei cittadini di Rio. CODIN (STATO) La Companhia de Desenvolvimento Industrial do Estado do Rio de Janeiro è una societá semipubblica, legata alla Secretaria de Estado de Desenvolvimento Econômico, Energia, Industria e Serviços - SEDEIS. La CODIN è uno strumento di sviluppo dello Stato di Rio de Janeiro, lavorando con un focus su due gruppi di clienti: - nuovi investitori interessati allo Stato e alle imprese esistenti; - comuni dello Stato che sono interessati ad attrarre nuovi investimenti. Cosa può fare la Codin per gli investitori – nazionali e internazionali - orientare nella scelta della localizzazione; - orientare sulla logistica attuale nello Stato; - fornire dati sul livello di istruzione, tassi di occupazione; - promuovere contatti con le autorità comunali per ottenere incentivi locali; - promuovere contatti con società di servizi pubblici;

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- promuovere contatti con organi di autorizzazione ambientale; - fornire dati sulla popolazione, clima, Indice di Sviluppo Umano dei Comuni, manodopera specializzata,

ecc.; - fornire dati sulla catena dei fornitori esistenti o potenziali, per settore di attività. Cosa può fare la Codin per i Comuni - Inserimento nella Banca Dati sui Comuni; - indagine su aree pubbliche/private disponibili per progetti industriali; - supporto per la creazione di complessi industriali comunali; - supporto ai progetti comunali nei contatti con societá di servizi pubblici e organi di certificazione statali; - supporto alla creazione di Societá Comunali di Sviluppo; - seguire gli investitori nelle visite ai Comuni. IL SISTEMA FIRJAN Il Sistema FIRJAN offre tutto il supporto di cui gli investitori hanno bisogno per portare nuove imprese nello Stato. In aggiunta alle linee guida in campo giuridico e legislativo, le imprese si affidano alla struttura del Sistema FIRJAN per rendere più agile il coordinamento con il potere pubblico e le istituzioni finanziarie. In aggiunta alle linee guida in campo giuridico e legislativo, le imprese si affidano alla struttura del Sistema FIRJAN per rendere più agile il coordinamento con il potere pubblico e le istituzioni finanziarie. Incentivi federali o statali Gli incentivi possono essere sotto forma di agevolazioni fiscali oppure finanziamenti tramite vari fondi.

Il FREMF (fondo per il recupero economico dei Municipi fluminensi) è un fondo che riguarda determinati municipi di Rio de Janeiro per un minimo di 30,000 UFIR e fino al 70% dell’investimento fisso del progetto per piccole e medie imprese, o fino al 60% per le medie imprese o fino al 40% per le grandi imprese. Il tasso di interesse è del 2% annuo per un massimo di 72 mesi per le micro e piccole imprese e 60 mesi per le medie e grandi imprese. Le garanzie devono essere reali per un valore del 120% della somma richiesta. Altre spese sono un 2% del valore per lo studio e iscrizione e un altro 1% o 2% del valore a titolo di commissione. Il BNDES Automatico (Banca nazionale per lo sviluppo economico e sociale). Finanziamenti per progetti di espansione, ampliamento, modernizzazione e l’acquisto di impianti e attrezzature nuove da fornitori nazionali iscritti al Bndes. Possono accedere le micro, piccole e medie imprese localizzate nello Stato e con sede nel Paese. Nel caso in cui la sede sia all’estero deve essere fatta una valutazione specifica. Vale anche per imprese individuali, purché con un attività produttiva e iscritta al CNPJ e registro della attività mercantili. Il finanziamento arriva al 75% del valore dell’investimento con un TJLP (Tasso di interesse di lungo periodo) che varia e che nel dicembre 2007 era del 6,25% annuo. Il Bndes richiede come commissione un 1% annuo mentre la Investerio vuole una commissione tra 3 e 6% annuo a seconda del rischio. Il tempo massimo del finanziamento è di 60 mesi compresi i 18 mesi di utilizzo e i 6 mesi di pre-ammortamento. Le garanzie devono essere reali per un minimo del 130% del valore finanziato. Il FINAME è il finanziamento per l’acquisto isolato di macchine ed attrezzature nuove da produttori nazionali iscritti al BNDES. Possono accedere le micro, piccole e medie imprese localizzate nello Stato e con sede nel Paese. Nel caso in cui la sede sia all’estero deve essere fatta una valutazione specifica. Vale anche per imprese individuali, purché con un attività produttiva e iscritta al CNPJ e registro delle attività mercantili. Il finanziamento arriva al 75% del valore dell’investimento con un TJLP (Tasso di interesse di lungo periodo) che varia e che nel dicembre 2007 era del 6,25% annuo. Il Bndes richiede come commissione un 1% annuo mentre la Investerio vuole una commissione tra 3 e 6% annuo a seconda del rischio. Il tempo massimo del finanziamento è di 60 mesi compresi i 18 mesi di utilizzo e i 6 mesi di pre-ammortamento. Le garanzie devono essere reali per un minimo del 130% del valore finanziato.

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Il FUNDES (Fondo di sviluppo economico e sociale dello Stato di Rio de Janeiro). L’INVESTERIO distribuisce questo fondo per finanziare capitali di giro, ammortizzare prestiti o acquistare impianti od attrezzature. Gli incentivi finanziari di questo fondo possono riguardare programmi generici, settoriali o regionali: Incentivi finanziari generici Rio Invest: primo programma creato dal FUNDES, è destinato ad incentivare grandi investimenti e un suo effetto moltiplicatore, come hanno già fatto la Peugeot-Citröen ed altri. Il tipo di aiuto viene deciso caso per caso. I criteri sono:

• investimento minimo di 40 milioni di UFIR (Unità fiscali di Riferimento) oppure una creazione minima di 400 posti di lavoro o l’introduzione di tecnologia all’avanguardia con effetto moltiplicatore;

• esame della commissione della segreteria di Stato dello sviluppo economico turistico e della pianificazione e controllo dell'azienda.

Rio Indústria: incentivo fiscale con minimo 500.000 UFIR-RJ, per nuove fabbriche o di 300.000 UFIR-RJ nel caso di espansioni che portino ad un aumento minimo del 30% della capacità produttiva installata e non inquadrato in nessuna altro programma. Valore del finanziamento fino al 100% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 9% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 60 mesi e ammortamento di 60 mesi, tasso nominale del 7,5% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento; garanzie sul 100% del valore finanziato. Rio Tecnologia: finanziamento per installazione, ricollocazione ed ampliamento di impresa o polo tecnologico, progetti di trasferimento di tecnologia e sviluppo di nuovi prodotti. Finanziamento fino al 400% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 9% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 120 mesi e ammortamento di 120 mesi, tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Rio Infra: incentivi finanziari vari legati al Fundes di opere in infrastrutture regionali o settoriali. Finanziamento fino al 100% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 9% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 60 mesi e ammortamento di 60 mesi, tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Rio Portos: incentivi finanziari per stimolare il commercio internazionale tramite cargo via porto o aeroporto mediante la concessione di un credito ad imprese del settore. Nel caso di semplice rivendita è un finanziamento in rate mensili fino al 9% del valore importato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 36 mesi e ammortamento di 36 mesi, tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Le condizioni del finanziamento negli altri casi è in rate mensili fino al 10.8% del valore importato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 60 mesi e ammortamento di 120 mesi, tasso 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Incentivi finanziari regionali Rio Solidario: incentivi finanziari per le regioni più carenti. Finanziamento fino al 200% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 6% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 60 mesi e ammortamento di 60 mesi, tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Rio Nord-nordest: incentivi finanziari per la zona Nord – Nord-est. Per i settori definiti prioritari come minerario non metallico, agroindustria, tessile e strumenti petroliferi con un finanziamento fino al 200% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 9% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 84 mesi e ammortamento di 60 mesi, tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Per gli altri settori è un finanziamento fino al 100% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 9% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo, pre-ammortamento e ammortamento di 60 mesi,

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tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Pro Sepetiba: incentivi finanziari sulla zona portuale di Sepetiba e municipi limitrofi. E’ un finanziamento fino al 200% del capitale fisso, emissione in rate mensili fino al 9% del fatturato incrementato, tempo di utilizzo e pre-ammortamento di 60 mesi e ammortamento fino a 84 mesi, tasso nominale del 6% annuo più 1% sopra la rata finanziata più un altro 1% sopra la rata di interesse ed ammortamento, garanzie sul 100% del valore finanziato. Incentivi finanziari settoriali Rio Fàrmacos: incentivi finanziari per la chimico-farmaceutica della zona, allo scopo di potenziare gli investimenti nel settore della biotecnologia e chimica fine sfruttando i numerosi centri di ricerca e formazione locali con una linea di credito fino al 200% del capitale fisso con erogazioni mensili durante i primi 5 anni. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 300.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 150.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. Rio Graf: incentivi finanziari nel settore grafico. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 150.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 150.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 80.000 UFIR-RJ. Rio Metal: incentivi finanziari nel settore metalmeccanico. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ. Rio Peças: incentivi finanziari per promuovere l’effetto moltiplicatore ottenuto con l’arrivo delle fabbriche delle Case automobilistiche Volkswagen e Peugeot-Citroen, in sinergia con la Compagnia siderurgica Nazionale CSN a Volta Redonda e della Gerdau. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR- RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ. Rio Telecom: incentivi finanziari che mirano a promuovere l’installazione di industrie elettroniche fornitrici di servizi di telecomunicazione ad alto valore aggiunto. Sfruttano la presenza delle maggiori imprese di telecomunicazioni di lunga distanza, delle operatrici locali, e dei cellulari tra le quali la Telecom Italia Mobile. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ. Rio Info: incentivi finanziari per il settore della tecnologia dell'informazione. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 150.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 100.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 150.000 UFIR-RJ. Rio Têxtil: incentivi finanziari che mirano ad incentivare gli investimenti per modernizzare ed ampliare il parco tessile in particolare nelle fibre sintetiche ad alto valore aggiunto e tutto l’indotto della moda e confezione. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ.

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Rio Aerotec: incentivi finanziari nel settore aeronautico. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ. Rio Moveis: incentivi finanziari per il settore dei mobilifici. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 250.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 150.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 200.000 UFIR-RJ. Rio Plast: incentivi finanziari per l’ampliamento e modernizzazione del settore della trasformazione plastica e capace di assorbire l’offerta di resine dal polo Gas chimico a Duque de Caxias. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ. Rio Petróleo: incentivi finanziari per potenziare ed internazionalizzare gli investimenti nella esplorazione e produzione petrolifera. In questo campo il programma RIOINVEST promuoverà investimenti in raffinerie e unità petrolchimiche mentre il programma RioPetroleo mira ad aiutare i fornitori di queste industrie come metalmeccanica, elettronica, metallurgia, costruzioni navali, informatica, telecomunicazioni e trasporti. Per le nuove unità si richiede un investimento fisso minimo di 500.000 UFIR-RJ mentre nel caso di una espansione si richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 300.000 UFIR-RJ. La ricollocazione richiede un aumento minimo del 30% della capacità installata e un minimo di investimento fisso di 500.000 UFIR-RJ. CAMERA ITALO BRASILIANA DI COMMERCIO E INDUSTRIA DI RIO DE JANEIRO La Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di Rio de Janeiro, fondata nel 1950 e ufficialmente riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico Italiano, come tutte le camere bilaterali, è un’associazione senza scopo di lucro, le cui attività dipendono dalla struttura dei propri associati e dalla qualità dei servizi offerti, creando tra di essi una rete di contatto completa e qualificata. La nostra Camera appartiene ad un sistema attualmente composto da 78 Camere di Commercio Italiane presenti in 49 paesi, essendo l’unica fuori dall’Europa ad aver ottenuto la certificazione ISO 9001 2008. A partire dal 2002 abbiamo ottenuto, inoltre, il Certificato di Qualità dei servizi emesso da Assocamerestero- Associazione delle Camere di Commercio Italiane all’estero, con sede a Roma. Fra le più importanti iniziative, promuoviamo:

1. l’esportazione di prodotti brasiliani in Italia e l’importazione di prodotti italiani in Brasile; 2. l’elaborazione di ricerche di mercato tese ad identificare le migliori opportunità settoriali; 3. l’identificazione di potenziali partners per la formazione di joint-ventures, di scambi tecnologici

e dei più diversi accordi di cooperazione commerciale; 4. la partecipazione alle più importanti Fiere in Brasile e in Italia, e l’organizzazione di missioni

commerciali nei due paesi; 5. la realizzazione di attività promozionali, eventi, workshop e incontri per i soci, dando loro

l’opportunità di stabilire contatti con la comunità d’affari internazionale di Rio de Janeiro. Possiamo, inoltre, fornire le più diverse informazioni riguardo il mercato brasiliano, come per esempio: fiscalità, ricerche di mercato, calcoli su importazioni e esportazioni, legislazione doganale, fiere e possibilità di affari. Tutte le nostre iniziative ed attività sono rese disponibili anche sul sito istituzionale: www.camaraitaliana.com.br. Oltre a numerose Camere di Commercio, cooperative settoriali, ristoranti, aziende di import/export, uffici legali e aziende informatiche, integriamo nel quadro dei nostri associati piccole, medie e grandi imprese, dentro della quale possiamo citare: Veronafiere spa, Alitalia Linee Aeree Italiane, CONI-Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ENEL Brasil, ENI Oli do Brasil, Gruppo Grimaldi del Brasile, Enelpower del Brasile, Generali Assicurazione, Banco

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Sudameris Brasil, Rodriquez Cantieri Navali del Brasile, Rina Brasil Servizi Tecnici Ltda, Societá Marmorifera Brasiliana, LIBRA, TIM BRASIL, etc. Nel settore fieristico partecipiamo come rappresentanti nelle più importanti fiere brasiliane e italiane, come: Per il Brasile: EXPOABRAS-supermercati, FTL-trasporto e logistica, FENAGRI-agricoltura irrigati, BIOFACH Latino America, ABAV-Turismo, Expovinis, Construir, tra altri. Per l’ Italia: a Verona: Vinitaly, Marmomacc, Abitare il Tempo, Fiera agricola-AGRIFOOD; a Milano: Salone del Mobile, SMAU, MIDO; a Rimini: SUN; a Bologna: SANA, CERSAIE; a Parma: CIBUS; a Cesena: MACFRUT. Nello svolgimento della nostra attività diamo priorità ai nostri Associati, a cui cerchiamo di fornire servizi su misura, stabilendo tra gli stessi una rete di contatti completa e qualificata.

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RIO GRANDE DO SUL A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Porto Alegre Aspetti generali Popolazione (2010):10.695.532 abitanti; Area (2010): 281,748.5 km ²; N° comuni 497; Densità di popolazione (2010): 38,0 abitanti / km ²; Speranza di vita alla nascita : 75 anni; Tasso di mortalità infantile (2007): 12,73 per mille nati vivi; PIL nel 2010: R $ 228.300.000.000 - PIL nel 2010: US $ 129,7 miliardi 2010 il PIL pro capite: US $ 20.810 - GDPpc nel 2010: US $ 11,823.86 HDI 2005 (UNDP / ONU) di Rio Grande do Sul: 0,832; HDI 2005 (UNDP / ONU) Brasile: 0,771. Vantaggi offerti dalla posizione di Rio Grande do Sul

• Accesso marittimo dal Porto di Rio Grande; • Facilmente raggiungibile con la navigazione ai principali mercati brasiliani, del Mercosur e del

mondo, in fase di espansione attraverso la "Idrovia del MERCOSUR"; • Diverse opzioni in logistica intermodale di qualità; • Vicinanza ai grandi mercati del Sud America; • Posizione centrale all'interno del Mercosur; • Strade di buona qualità e rete stradale nazionale; • Buona qualità e affidabilità nella fornitura di acqua e di energia; • Alto indice di sviluppo umano in relazione ad altri stati del Brasile; • Vicinanza alla zona di maggiore reddito del Brasile e del Mercosur; • Diversificazione dei settori, in grado di fornire input industriali, particolarmente nei settori

metalmeccanico, chimico e petrolchimico; • Forza lavoro qualificata e miglioramenti di processo nella loro formazione e qualificazione

professionale; • Diverse università e istituti di ricerca con la qualità e la capacità di eseguire le attività connesse al

processo di generazione di innovazioni tecnologiche; • Mercato brasiliano in espansione;

Indicatori RS Brasile

Popolazione (milioni) 10,7 190,7 Area (migliaia di kmq) 281,7 8.514,9 Densità di popolazione (ab / km ²) 38,0 22,4 Popolazione urbana (%) 85,1 84,4 Popolazione Tasso di crescita (%) 0,49 1,17 Indice sviluppo umano 0,832 0,771 Speranza di vita (anni) 75,3 73,0 Analfabetismo (%) 5,2 11,1 PIL 2010 (in miliardi di US $) 228,3 3.675,0 PIL pro capite 2010 (in US $) 20.810

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Economia nel 2010 Aggregati Rio Grande do Sul Brasile PIL (miliardi di $ US) 129,7 1.781,6 PIL pro capite (US $) 11.823,9 9.340,9 Esportazioni (miliardi di $ US) 15,4 201,9 Importazioni (miliardi di $ US) 13,3 181,6 Tasso di disoccupazione (%) 4,5 6,7 Struttura Produttiva del RS - 2009 Agricoltura: 147 (10,2%) Industria: 31 (24,6%) Servizi: 318 (65,2%) Aspetti di infrastruttura nel Rio Grande di Sul Energia elettrica Il 69% dell'elettricità generata in Rio Grande do Sul è pulita ed è fonte di energia idroelettrica e eolica. Inoltre l’idroelettrico installato utilizza il 30,4% del potenziale idrico dello Stato, che è 11.810 MW, e dunque c'è ancora spazio per nuovi investimenti. Inoltre vi è una centrale idroelettrica in costruzione, in Amazzonia, che quando entrerà in funzione rafforzerà ulteriormente il sistema. Parchi tecnologici Un parco tecnologico è un’iniziativa basata su una superficie di infrastrutture fisiche (edifici, laboratori, computer e altri) per promuovere lo sviluppo. Questo avviene attraverso l'interazione tra la ricerca innovativa o alta intensità di conoscenza e istituti di istruzione con la creazione di un ambiente istituzionale favorevole alla nascita di nuove tecnologie. Attualmente ci sono 14 Parchi accreditati in Rio Grande do Sul. Tra le società costituite, alcuni parchi sono di rilevanza internazionale come Microsoft, Hewlett-Packard, Dell e Ubisoft (Tecnopuc). Il Programma di sostegno ai centri di innovazione tecnologica è stato creato da TCS nel 1989 per promuovere l'integrazione tra università e centri di ricerca con il settore produttivo, finalizzato allo sviluppo di tecnologie appropriate per le diverse regioni dello Stato. Il programma si è evoluto nel corso degli anni, aumentando l'efficacia e promuovendo il trasferimento di tecnologie appropriate per il settore produttivo regionale. Obiettivi

1. Utilizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica per lo sviluppo armonioso delle diverse regioni dello stato, attraverso l'innovazione tecnologica nei processi produttivi.

2. Finanziare e fornire supporto tecnico ai progetti che forniscono a loro volta il supporto tecnologico: - allo sviluppo dei piccoli agricoltori; - allo sviluppo di prodotti e processi innovativi; - al Clean Development Technology, Conservazione e Restauro dell'Ambiente; - allo sviluppo della pesca e dell'acqua-coltura; - al miglioramento dei processi produttivi.

La formazione professionale dei lavoratori - Servizio Nazionale di Apprendistato Industriale (SENAI-RS) - www.senairs.org.br - Servizio Nazionale di Apprendistato Commerciale (SENAC-RS) - www.senacrs.com.br - Servizio Nazionale di Formazione Rurale (Senar-RS) - www. rs.com.br Senar - Servizio Nazionale per la formazione Trasporti (Senat) -www.sestsenat.org.br - Servizio brasiliano a favore delle micro e piccole imprese (SEBRAE-RS) – www.sebrae-rs.com.br Distretti industriali di proprietà dello Stato del Rio Grande do Sul Il programma di attuazione dei distretti industriali è un altro strumento che lo Stato dedica allo sviluppo industriale. Si basa sul Decreto n. 32.666 del 27/10/87 che ha regolamentato il programma Regionale per lo Sviluppo dell'Industria- PROED. Il distretto industriale consente la distribuzione o il trasferimento di progetti industriali e delle attività connesse.

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Attualmente lo Stato dispone di terreni da mettere a disposizione di nuovi investimenti, in cinque distretti industriali. Le terre dei distretti industriali vengono vendute alle aziende interessate a prezzi sovvenzionati, come forma di incentivo finanziario. Per questo l'azienda deve presentare un progetto di fattibilità economica e finanziaria alle SDPI / SEADAP per l'analisi. In caso di approvazione si autorizza la società a riservare il terreno alla sua attuazione. In caso contrario la SDPI aiuterà l'azienda alla ricerca di altre aree. VAID - Distretto Industriale di Alvorada-Viamão Superficie: 258,78 ettari Infrastrutture: di base distribuito, strade, acqua piovana, energia elettrica a 13,8 kV, telefonia e acqua. Disponibilità di lotti: da 5.000,00 m2. Accesso: strada RS-118 e dirigere il Road to Daybreak comunale a Pitch Black (Av. Presidente Vargas) Ubicazione: a est di MRPA Le aziende collocate: 32 e 7 unità schierate nella fase finale di distribuzione. Area Industriale Guaíba Superficie: 932,78 ettari Infrastrutture: in parte, strade, energia elettrica a 23 kV, la telefonia, la fornitura d'acqua Disponibilità di lotti: da 50.000,00 m2 Visualizzazioni: BR-116 (Porto Alegre - Pelotas) e strada municipale di Conde (Ismael AV Chaves Barcellos) Località: Regione Metropolitana di Porto Alegre - West Le aziende presenti: una società nella progettazione e negoziazione di una joint venture con lo Stato. DIB - Distretto Industriale di Bagé Superficie: 67,56 ettari Infrastrutture: di base distribuito, strade, energia elettrica a 13,8 kV e 69kV, la telefonia, l'approvvigionamento idrico Disponibilità di lotti: da 3.000,00 m2 Visualizzazioni: BR-153 di vie e strade Garrastazzu Anselmo, ferroviario all'interno dell'area da parte del concessionario ALL. Posizione: a sud dello stato di Rio Grande do Sul, ad est della zona urbana di Bagé. Appartiene alla metà meridionale Le aziende presenti: 2 unità. DIMT - Distretto Industriale di Triomphe-Montenegro Superficie: 718,58 ettari Infrastrutture: completare, strade, reti elettriche a 13,8 kV e 69kV, telefonia, approvvigionamento idrico e la disponibilità di gas. Possibilità di utilizzare il porto fluviale di proprietà Copesul Santa Clara circa 6 km dal sito. Disponibilità di lotti: da 15.000,00 m2 Visualizzazioni: BR-386 su strada (Tabai-Canoas), RS-124 e TF-010, Fall River e il porto fluviale di Santa Clara Copesul, per estensione ferroviario di TUTTI. Località: MRPA con il complesso del sud. Le aziende presenti: attualmente 8 aziende, di cui due grandi e 1 in corso di costituzione. DIRGE- Distretto Industriale di Rio Grande Superficie: 2.526,41 ettari (comprese le Export Processing Zone - SPA), o 1982,69 ettari (senza SPA) Infrastrutture: completare, strade, acquedotti e canalizzazioni di scarico nelle fognature, elettricità e AT 13.8kV 69kV, telefonia, zona retro-portuale (Super Porto di Rio Grande). Disponibilità di lotti: da 10.000,00 m2 Visualizzazioni: strada: BR-392 e AV Porto di Rio Grande. corsi d'acqua: porto e navigabile della laguna di Patos, rete ferroviaria, Compagnia aerea regolare da NHT Posizione: costa sud dello stato con il Super-Porto di Rio Grande. Appartiene alla metà meridionale Le aziende presenti: 32 e 5 unità installate, in fase di attuazione. Distretti industriali e incentivi comunali Nel cercare di attrarre investimenti, la stragrande maggioranza delle città offre incentivi fiscali / finanziari e materiali.

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Incentivi fiscali: Includono il sostegno finanziario concesso dai Comuni, l'esenzione o la riduzione, in determinati periodi, delle tasse e imposte comunali (tassa di proprietà e terreni urbani - tassa di proprietà, Servizio Tax - ISS fiscale di trasferimento della proprietà - ITBI, tra gli altri). Incentivi materiali: Includono la vendita o la donazione di terreni per l'assegnazione in utilizzo temporaneo o in locazione; per ricevere gli incentivi, le imprese interessate devono soddisfare i requisiti previsti dalla normativa pertinente. Va notato che le autorità comunali sono disposte a negoziare soluzioni alternative per dare incentivi a quelle imprese i cui progetti di investimento sono di grande interesse per la città; il Dipartimento di Sviluppo e Promozione degli Investimenti (SDPI) del Governo stimola gli investitori a potenziare il loro approccio diretto ai Comuni.

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SAN PAOLO A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di San Paolo Aspetti generali Sigla: SP Capitale: São Paulo Popolazione: 41.252.160 ab. Densità: 166,2 ab./km² Superficie: 248.209.426 km² Geografia Clima: tropicale/subtropicale Fiumi principali: Tietê, Paraná, Paranapanema, Grande, Turvo, do Peixe, Paraíba do Sul, Piracicaba, Pardo, Moji-Guaçu, Jacaré-Pepira e Jacaré-Guaçu. Territorio L’ 85% della superficie dello Stato si trova tra i trecento e i novecento metri sul livello del mare ed è situato su un ampio altopiano con un’ estensione di 600 km in direzione sudest-nordest e 40 km di larghezza media. La Serra do Mar (catena montuosa che si estende dallo Stato di Espírito Santo fino allo Stato di Santa Catarina), attraversa le tre regioni litoranee dello Stato paulista (nord, centro e sud). Montagne principali: Pedra da Mina (2.798,39 m, punto più alto dello Stato). Città principali Regione Metropolitana di São Paulo, Registro, Santos, Campinas, Jundiaí, São José dos Campos, Taubaté, Guaratinguetá, Cruzeiro, Caraguatatuba, Itapetininga, Itapeva, Avaré, Botucatu, Bragança Paulista, Piracicaba, Limeira, Rio Claro, São João da Boa Vista, Ribeirão Preto, Bauru, São José do Rio Preto, Araçatuba, Presidente Prudente, Marília, Araraquara, São Carlos, Barretos e Franca. Urbanizzazione Lo stato si divide in 645 comuni, distribuiti in 42 regioni governative, 14 regioni amministrative e 3 regioni metropolitane (São Paulo, Baixada Santista e Campinas). Nel 2005 il 47,9% della popolazione paulista era concentrato nell’area metropolitana di São Paulo. Secondo uno studio pubblicato nel 2000 dal giornale O Estado de São Paulo, più della metà delle famiglie della capitale paulista vivono in favelas, spazi clandestini o nei bassifondi della città. Quadro economico São Paulo è il centro finanziario e industriale più importante dell'America Latina, nonché sbocco commerciale del Brasile con il resto del mondo. Responsabile di un terzo del PIL del Brasile, l’economia paulista si differenzia dallo scenario nazionale per la sua diversificazione, per la moderna base tecnologica e di ricerca e per un mercato di lavoro caratterizzato dalla qualità della mano d’opera. Nello Stato di San Paolo si concentra il 41% della produzione totale brasiliana, l’8% della rendita agricola del paese e il 44% delle entrate generate grazie al settore dei servizi. Molte sono le industrie metalmeccaniche, tessili, automobilistiche ed aeree. Lo Stato si caratterizza, inoltre, per la rilevante participazione alla bilancia commerciale, con una notevole produzione di alcool, zucchero, arance, caffè, carne e succhi industriali. La produzione di canna da zucchero è la principale attività dello Stato, con una produzione pari al 63% di quella totale brasiliana. Una ulteriore caratteristica dell’economia paulista è la sua partecipazione nelle attività di servizi, in particolare servizi legati alla pubblicità e al marketing, alla tecnologia dell’informazione e comunicazione, ai trasporti e alla distribuzione di prodotti. Di particolare rilevanza sono le attività finanziarie, le quali contano più del 30% delle agenzie bancarie presenti nel territorio paulista e una delle tre maggiori borse valori del mondo (BM&FBOVESPA S.A. - Bolsa de Valores, Mercadorias e Futuros). Dati PIL: R$ 357,11 miliardi Export di beni e servizi: R$ 52,29 miliardi pari al 27,6% del Brasile Import di beni e servizi: R$ 67,77 miliardi pari al 39% del Brasile Export con l’ Italia: 4.765.047.181 US$ FOB Import con l’Italia: 4.612.158.357 US$ FOB Indice dei prezzi: 4,87%

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Tasso di disoccupazione: 13,3% Bilancia commerciale: 1,199 miliardi US$ (Febbraio 2011, Fonte MDIC) Risorse ed industrie Produzioni: alcool, zucchero, arance, canna da zucchero, caffé. Imprese: Embraer, motori Volkswagen, Faber-Castell, Electrolux, Tecumseh e Husqvarna (industrie elettroniche, tessili, chimiche, automobilistiche e aeree). Risorse umane Maggiori centri tecnologici:

1. CIETEC - (Centro de Inovação, Empreendedorismo e Tecnologia): è uno dei principali centri tecnologici dello Stato, inaugurato nel 1998 e situato a Campinas. L’impresa ha la missione di incentivare l’imprenditorialità e l’innovazione tecnologica ed appoggiare la creazione ed il rafforzamento di imprese con base tecnologica.

2. CENTEV/UFV - (Incubadora de Empresas de Base Tecnológica): è una delle unità del Centro Tecnológico de Desenvolvimento Regional de Viçosa (CENTEV), il cui obiettivo principale è quello di coordinare le azioni imprenditoriali, mirando allo sviluppo della regione.

3. IPT - (Instituto de Pesquisas Tecnológicas): fondato nel 1899 e localizzato nella città di San Paolo, è una delle maggiori istituzioni di ricerca scientifica e di sviluppo tecnologico del paese.

Infrastrutture e servizi Aeroporti: due aereoporti internazionali: Guarulhos e Campinas (Viracopos); e un aereoporto nazionale: Congonhas Rete stradale: 32.000 km di autostrade pavimentate. Strutture ferroviarie: 5.000 km Idrovie: 2 porti, Santos e San Sebastiano Trasporti metropolitani: 65,9 km suddivisi in 5 linee e 58 stazioni Fattori produttivi Gas naturale e petrolio La catena produttiva di petrolio e gas naturali è piuttosto ampia. Tradizionalmente, può essere divisa in due grandi blocchi: le attività di upstream (esplorazione e produzione) e le attività di downstream (trasporto, raffinazione e distribuzione). Per quanto riguarda la raffinazione, la partecipazione dello Stato di San Paolo assume una posizione di rilievo: le sue cinque raffinerie presentano il 42% della produttività totale del paese, oltre ad essere responsabile della produzione di derivati, come benzina, GPL, diesel e cherosene. Storicamente, lo Stato di San Paolo si caratterizzava per l’ampiezza del mercato consumatore di combustibili e per la mancanza di aree dove fosse possibile l’estrazione di significative quantità di petrolio e gas naturale. Le recenti scoperte di queste risorse nella Baia di Santos hanno ampliato maggiormente il potenziale dello Stato. Il progresso dell’attività esplorativa ha reso importanti le scoperte territoriali effettuate nel 2009. Si stima che la produzione di petrolio raggiungerà nel 2017 un milione di barili al giorno. Energia elettrica e acqua Lo Stato di San Paolo possiede più centrali idroelettriche di qualsiasi altro stato brasiliano. Le centrali termoelettriche, invece, sono conosciute per essere le maggiori dell’America Latina. Settore farmaceutico Questa industria presenta una struttura concentrata, posta sotto il controllo di un piccolo gruppo di imprese di grandi dimensioni, principalmente con capitale estero. Queste imprese collaborano com un grande numero di altre aziende di piccole dimensioni, molte operanti con capitale nazionale. Perché investire a San Paolo Grazie al suo vigore economico, lo Stato di San Paolo esercita una forte influenza su un vasto territorio con un alto livello di sviluppo economico, specialmente negli Stati limitrofi. Uno dei suoi principali punti di forza sono l’eccellenza delle infrastrutture di logistica e dei trasporti, con le più moderne vie autostradali brasiliane e i principali aereoporti internazionali di tutto il paese. Rilevante è anche la qualificazione del mercato del lavoro paulista: circa il 56% della popolazione occupata possedeva, nel 2009, un minimo di 11 anni di studio, in contrapposizione al 43% della media nazionale. Lo Stato ospita importanti istituzioni di educazione professionale, oltre a concentrare circa il 24% del totale delle istituzioni di educazione superiore del Brasile, molte delle quali figurano fra le migliori del paese, godendo anche del riconoscimento internazionale.

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Finaziamenti e supporto finanziario 1) FIP – (Financiamento ao Investimento Pualista): è una linea di finanziamento mirata ai progetti di

ampliamento, modernizzazione della capacità produttiva, innovazione e sviluppo tecnologico, impatto ambientale e all’efficienza energetica per industrie, commercio e cooperative di produzione paulista. La FIP offre finanziamenti per opere civili, macchine e utensili nuovi e spese legate agli investimenti.

2) Linha Economia Verde: finanzia progetti di piccole e medie imprese che abbiano l’obiettivo di ridurre le emissioni dei gas ad effetto serra.

3) Petróleo e Gás Natural – P&G: finanzia piccole e medie imprese legate alla catena di rifornimento del settore di petrolio e gas naturale.

4) Linha Especial de Investimeto (LEI): linea di finanziamento per imprese, con la garanzia del Fundo de Aval Paulista (FDA).

5) BNDES Automático: finanziamenti per progetti di modernizzazione, impianto e espansione.

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SANTA CATARINA A cura della Camera di Commercio Italo Brasiliana di Florianopolis Quadro economico Santa Catarina è situata nella regione a sud del Brasile. Confina a nord con lo stato del Paraná, a sud con lo stato di Rio Grande do Sul, a est con l’Oceano Atlantico e a ovest con l’Argentina. Posizione strategica nel Mercosud. La capitale Florianópolis dista 1.850 km da Buenos Aires (Argentina), 1.350 km da Assunçion (Paraguay), 1.360 km da Montevideo (Uruguay), 705 km da S. Paolo, 1.144 km da Rio de Janeiro e 1.673 km da Brasília. Santa Catarina possiede un importante parco industriale. L’industria di trasformazione di S. Catarina è la quarta del Brasile per quantità di aziende e quinta per numero di occupati. I segmenti con più impiegati sono:

• Abbigliamento; • Alimentare; • Articoli del tessile.

Lo stato possiede una forte struttura portuale, da dove viene smistata grande parte della produzione: porti Itajaí, São Francisco do Sul, Imbituba e Navegantes. Il porto di Laguna è invece usato per la pesca. Inoltre, entrerà in funzione il porto di Itapoá, aggiungendo valore logistico alla regione. Il PIL di Santa Catarina é il sesto del Brasile, con R$ 123 miliardi nel 2010. E il reddito pro-capite di S.Catarina di R$ 20.368,64 è il maggiore della regione Sud del Brasile (R$ 17.834,00 lo scorso anno), e quarto in Brasile. La media brasiliana è di R$ 15.989,75. In relazione alla segmentazione del PIL, il settore dei servizi è responsabile di oltre la metà del PIL catarinense. L’ agricoltura è passata da 7,2% a 8%. In questo segmento, si segnala la crescita dell’allevamento bovino (17,2%), suino (21%), pesca (14,9%). L’industria rappresenta il 34,4 %. Interscambio commerciale Le esportazioni catarinensi, nel 2010, sono arrivate a US$ 7,58 miliardi, una crescita del 18% in relazione all’anno precedente. Malgrado il comportamento positivo delle vendite esterne, le importazioni hanno chiuso l’anno a US$ 11,97 miliardi, presentando un aumento del 64,3% in relazione al 2009. La bilancia commerciale ha pertanto chiuso con un saldo negativo di US$ 4,39 miliardi, secondo i dati divulgati dalla FIESC. Nel 2010, in relazione all’anno precedente, si è avuta un’espansione degli imbarchi verso i principali mercati compratori di Santa Catarina. Le esportazioni per gli Stati Uniti sono cresciute del 21,4%, verso i Paesi Bassi del 20,3%, per l’Argentina del 34,4%, verso il Giappone del 52% e per la Germania del 12%. I dieci principali prodotti di esportazione dello stato hanno presentato tutti una crescita; tra essi:

• cilindri e testate per motori (149,3%); • soia (48,8%); • motocompressori ermetici (33,8%); • pollo (20,2%); • motori; • trasformatori e generatori elettrici (18,2%).

Anche sul lato delle importazioni, i dieci principali prodotti di acquisto dello stato hanno registrato un incremento; tra questi:

• laminati di ferro e acciaio (339,4%); • policloruro di vinile (235,6%); • fili di cotone (138,4%); • polipropilene (111,6%); • pneumatici nuovi (102,8%); • catodi di rame raffinato (106%).

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Tra i dieci principali paesi da cui Santa Catarina ha importato: • Cina, con aumento di 81,3%; • Cile 94,8%; • Argentina 24,3%; • Stati Uniti 39%; • Germania 57,2%; • Italia 26,69%.

Alcuni indicatori dell’economia di Santa Catarina

Indicatori Santa Catarina Accumulato 2010 (%)

Accumulato 2009 (%)

Impiego totale 6,2 3,3 Export totale 18,0 -22,7 Import totale 64,3 -8,3 Produzione industriale (gen-ott) 6,6 -9,2 Vendite (gen-ott) 3,0 -7,0

Fonte: IBGE, FIESC, MDIC, CAGED Relazione commerciale Santa Catarina / Italia Le esportazioni di Santa Catarina verso l’Italia hanno raggiunto un totale di US$ 159.464.743, nel totale del 2010, contro gli US$ 135.218.335 nel 2009. Le importazioni di Santa Catarina dall’Italia hanno raggiunto, nel totale dell’anno 2010, una somma di US$ 261.277.610; mentre nel 2009 questo risultato era stato di US$ 206.226.246. Si rileva anche, con relazione all’interscambio con lo stato di Santa Catarina, il dato positivo per la bilancia commerciale italiana.

RAPPORTI ECONOMICI SANTA CATARINA VERSO ALTRI BLOCCHI ECONOMICI ANNO 2010 – Valori in USD

Blocchi economici Export Import ASIA 1.314.718.804 5.122.743.555 MERCOSUD 843.820.011 1.370.725.791 ALADI 764.246.127 2.243.674.525 UNIONE EUROPEA 2.089.344.778 1.434.597.033 USA 925.9222.471 861.371.147

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Consigli per operare ed investire nel mercato brasiliano

A cura di Fabrizio Broggini – business consultant per il Brasile

Logica delle importazioni Il Brasile, rispetto agli altri mercati del BRIC, propone dazi doganali d’importazione relativamente elevati che vanno a sommarsi ad una serie di ulteriori imposte correlate, e che incidono direttamente sul costo finale del prodotto importato. Sono dazi ed imposte che vengono applicati in modo indipendente dal paese d’origine e dalla tipologia dell’esportatore. Il dazio d’importazione denominato I.I. – Imposta d’Importazione – incide sul valore CIF al porto brasiliano in una percentuale che oscilla tra il 2 (due) ed il 35% (trentacinque), in funzione della tipologia di prodotto e del suo relativo codice doganale NCM. Le principali imposte correlate all’importazione applicate sul valore CIF+I.I. sono nell’ordine: IPI. – Imposta su Prodotto Industrializzato - che varia generalmente dal 0 al 15% in funzione del codice doganale NCM; ICMS – Imposta di Circolazione Merci e Servizi - che varia in funzione sia dello stato di destino finale del prodotto importato che della tipologia di prodotto. Generalmente per lo stato di San Paolo, l’ICMS è del 18%. PIS e COFINS - Imposta con finalità sociali - previste nella misura del 9.25% o 3,65% a seconda del sistema di tassazione prescelto, dell’utile aziendale. La particolarità di dette imposte è la loro applicazione a cascata, ossia sull'imponibile ricavato aggiungendo, al valore CIF di partenza, l'imposta applicata successivamente, nell'ordine sequenziale prima descritto. I dazi d’importazione e le imposte locali devono essere saldati, dall’importatore, al momento dello sdoganamento in Brasile, assumendo che l’importatore brasiliano, o la società brasiliana di capitale italiano, disponga della relativa licenza d’importazione, denominata codice Radar. Quallora la licenza d’importazione non fosse disponibile, esistono società intermediarie o trading companies in grado di importare per conto dei soggetti terzi che ne facciano loro richiesta. Nella scelta di una trading company è opportuna la prudenza ed una ricerca accurata di operatori adeguatamente referenziati sul mercato. Esiste la possibilità di richiedere la riduzione temporanea del dazio di importazione. La riduzione del dazio d’importazione II. è consentita soltanto nel caso in cui l’importatore brasiliano dimostri l’impossibilità di ottenere prodotti analoghi nel mercato locale, presentando conseguentemente un attestato relativo all’assenza di una produzione locale. La richiesta di riduzione è denominata in Brasile “ex tariffario” ed è spesso un’operazione complessa e burocratica L’ottenimento del necessario attestato, dall’ente responsabile, positivo o negativo che sia, richiede dai 4 ai 6 mesi. Nel caso di macchinari e attrezzature industriali generalmente è responsabile l’associazione brasiliana ABIMAQ. Tale richiesta deve essere effettuata per ciascun macchinario ed ha una validità temporale massima di 18 mesi, rinnovabile. In caso positivo, i dazi si riducono ad un massimo del 2%.

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Licenza d'importazione “Radar” Tutte le persone, sia fisiche che giuridiche che vogliono importare od esportare, hanno in Brasile l'obbligo di disporre di una formale licenza denominata Radar, in base a quanto previsto nella “Instituição Normativa” SRF n 650, del 12 maggio 2006. Due sono le principali licenze disponibili: Radar Semplice e Radar Ordinario. Il Radar Semplice è consigliato alle aziende che intendono iniziare ad operare in Brasile, con alcune importazioni/esportazioni sporadiche e con valori relativamente modesti. Il tetto massimo consentito per le importazioni, nel corso dei primi 6 mesi, è stabilito in USD 150.000 CIF. Il tempo necessario per l’ottenimento del Radar Semplice è di circa 1 mese. Generalmente, dopo alcune importazioni realizzate tramite il Radar Semplice e quindi, dopo avere dimostrato alle dogane ed al fisco brasiliano la regolarità dei pagamenti delle imposte d’importazione ed il corretto sdoganamento delle merci, si può richiedere il Radar Ordinario che consente di importare senza restrizioni. In questo caso i tempi necessari sono di circa 8-10 settimane. La licenza Radar deve sempre essere richiesta dall’importatore brasiliano. La forma più rapida per richiedere ed ottenere la licenza Radar è di appoggiarsi a validi brokers doganali locali, denominati in Brasile “despachantes”. La concessione del radar ordinario richiede anche un'adeguata capitalizzazione dell'azienda richiedente. Modalità d'importazione Il sistema fiscale Fundap vigente nello Stato di Espirito Santo, permette solo ed esclusivamente alle trading companies, domiciliate nello stato, di dilazionare il pagamento di una serie di imposte, rendendo l’incidenza delle imposte legate all’importazione meno onerose per i propri clienti. Spesso le trading companies assumono il ruolo d’importatore, richiedendo all’esportatore l’esclusiva di mercato. L'utile ricavato dalle trading companies è spesso rappresentato dai benefici fiscali ottenuti da parte dello stato e da una percentuale sul prezzo di vendita al cliente finale, precedentemente indicato dall’esportatore. I vantaggi commerciali di un'operazione effettuata attraverso il porto di Vitoria devono essere valutati caso per caso; essi dipendono infatti da una serie di fattori come, ad esempio, la tipologia del prodotto, il suo valore aggiunto, i volumi, così come la frequenza delle importazioni. Itajaì, nello Stato di Santa Catarina, a sud del Paese, è un porto interessante sia per gli specifici benefici che vengono offerti alle aziende operanti nello stato, sia per ragioni collegate al mercato target, del prodotto importato, e alla più agevole distribuzione nelle regioni limitrofe. Un altro polo logistico interessante è la città di Manaus, capitale dello Stato dell’Amazzonia, soprattutto per ciò che riguarda l’assemblaggio di componenti importati di alto valore aggiunto, come ad esempio nel caso di telefoni cellulari, elettrodomestici, televisori e motociclette. Si consiglia di non sottovalutare la distanza da Manaus ai principali mercati di consumo, ed i costi legati alla mancanza di relative adeguate infrastrutture in Brasile. Barriere non tariffarie di ingresso possono essere rappresentate dall'obbligo di certificare il prodotto o di rispettare eventuali standard tecnici e/o di sicurezza. Sono obblighi che variano in funzione di ogni prodotto, del settore di appartenenza e per i quali andrebbe svolta un'indagine caso per caso.

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La struttura del mercato brasiliano L’economia brasiliana presenta settori di punta tra i quali: l’agrobusiness, l'attività estrattiva e mineraria, i componenti per l’aeronautica, automatismi e sistemi bancari, l'industria dell'etanolo e dei farmaci generici. La base industriale risulta sempre più completa e diversificata a livello orizzontale – aziende in concorrenza – ed a livello verticale – fornitori di materia prima fino al prodotto finito. I volumi di produzione sono in aumento costante, ed i margini spesso ancora molto elevati. Per quanto riguarda l’organizzazione della distribuzione, la figura dell’agente è molto diffusa sul mercato brasiliano così come la figura dell’area manager. L’agente opera generalmente su commissione e con un rimborso spese; l’area manager, con uno stipendio fisso e commissioni sul venduto, anche sul fatturato realizzato dagli agenti commerciali affidati al suo coordinamento. Gli agenti sono spesso multi-mandatari mentre l’area manager agisce di norma per un'unica impresa. È sempre meno diffuso e richiesto l’interesse di operare attraverso semplici importatori; per ragioni legate alla competitività del prezzo finale si assiste alla sempre più frequente tendenza a by-passare l'intermediazione dell'importatore/grossista, perché amplifica il prezzo finale e riduce le marginalità. Inoltre l’elevato costo del denaro in Brasile rende l’operazione di sdoganamento e di nazionalizzazione molto onerosa per l’importatore brasiliano, che tende ad operare unicamente con il denaro dell’esportatore che lo incarica. L’attività d’importazione tende ad essere conseguentemente seguita, finanziata e coordinata direttamente dall’esportatore, attraverso una propria società commerciale in Brasile o una trading company locale. Le grandi catene internazionali di distribuzione, in particolare francesi ed americane, sono presenti sul mercato brasiliano, ma quasi unicamente nei grandi centri urbani. Si stima che la grande distribuzione copra non oltre il 13% del mercato brasiliano, essendo la maggior parte coperta dalle catene distributive che operano a livello regionale o in piccoli punti vendita. I volumi sono relativamente importanti per la GDO, ed i margini sono bassi, per il fornitore. Problematiche complesse sono anche quelle della logistica, dove spesso viene richiesta la disponibilità di un prodotto nelle 24 ore successive ad un ordine e dove si tende ad imporre servizi di celere intervento, la disponibilità di parti di ricambio e stock di prodotti in grado di assicurare fino a sei mesi di necessità commerciali. Venendo ad una sintetica analisi del mercato brasiliano e dei principali segmenti in cui si collocano i consumatori locali, si riporta qui di seguito una rappresentazione grafica prendendo come esempio il settore dell’abbigliamento:

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Negli ultimi anni il maggiore tasso di crescita del potere d’acquisto si è tuttavia manifestato in particolare nelle classi C, D ed E, grazie ai risultati ottenuti nella lotta all'inflazione ed alla crescita dell’economia reale. Secondo i dati ufficiali, un brasiliano della classe C dispone di un reddito mensile effettivo, ufficiale, tra 500 e 2.000 euro, di cui oltre il 20% risultato di una stima sulle dimensioni dell'economia sommersa ed informale. Le classi A e B, una volta concentrate nei grandi centri urbani, negli ultimi anni si sono estese anche all’interno dei singoli Stati, in particolare nel Sud e Sud Est del Brasile. Il Brasile è attualmente il terzo mercato mondiale nel franchising, dopo USA e Cina, in particolare nei segmenti food & drinks, coffee stores, abbigliamento ed accessori, profumeria, cosmetica e prodotti farmaceutici. Il Made in Italy è molto apprezzato nei diversi campi merceologici tra cui meccanica e metalmeccanica, impiantistica e tecnologia industriale, materiali di costruzione, fashion e calzature, alimentare, arredamento, moto e scooter.

Trasporti in Brasile Nell'analisi precedente si è fatto in più occasioni riferimento ai problemi della logistica e della rete infrastrutturale. Per quanto riguarda le infrastrutture viarie ricordiamo che attualmente il Brasile dispone di una rete stradale di Km. 1,8 milioni, dei quali solo il 13%, circa 234 mila km., risultano asfaltati. Il trasporto merci è realizzato nel 70% dei casi via gomma, 20% via ferrovia, il resto via aereo e nave. In paesi come l’Australia, Stati Uniti e Cina, la percentuale di trasporto di merci su gomma è, rispettivamente, pari al 30%, 28% e 19%. Le autostrade presentano problemi di segnaletica, pavimentazione ed usura dell’asfalto. Gli operatori del mercato stimano la necessità d’investimenti pari a € 86 miliardi, oppure € 5,7 miliardi all’anno, per i prossimi 15 anni al fine di normalizzare la situazione delle strade in essere. Il PAC 2 (Programma di Accelerazione allo Sviluppo), di responsabilità federale, indica una previsione d’investimento pari a € 22,4 miliardi durante il periodo 2011-2014 nella rete stradale. Sono affidati in concessione ad enti privati circa 13.000 km della rete stradale, con l'obiettivo di assicurarne una gestione migliore e più economica. Si stima che la gestione privatistica della rete sia fenomeno destinato a crescere anche nei prossimi anni. Pur essendo il quinto maggiore paese al mondo, per estensione territoriale, il Brasile possiede una rete ferroviaria di soli 29.706 km, con collegamenti ferroviari verso l’estero solo con l'Argentina, Bolivia ed Uruguay. Nel confronto con le altre realtà geografiche di maggiore estensione si vede la debolezza del Brasile; la Cina, ad esempio, possiede una rete ferroviaria di 60.000 km, la Russia di 85.000 km e gli Stati Uniti di 226.000 km. Al fine di migliorare l’efficienza del sistema logistico brasiliano, risulta quindi imprescindibile estendere e modernizzare l’attuale rete ferroviaria con investimenti pubblici e privati stimati in Euro 25 miliardi fino al 2014. Nel 2009, principalmente a causa della crisi economica internazionale, l’indice di crescita di trasporto di merci per ferrovia, in termini di volume, è stato negativo, con un - 12% rispetto all’anno precedente, riprendendosi nel 2010, con un indice di crescita del 15% rispetto al 2009 e del 58% rispetto al 2000.

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Fig. 1 – Tonnellate di merci trasportate via ferrovie nel 2000 - 2010

(Milioni di tonnellate)

288 292316

336368

386404

445 450

395

456

0

100

200

300

400

500

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Fonte: ANTF 2010

Una delle principali opere che saranno realizzate nel segmento delle ferrovie è il Treno ad Alta Velocità (TAV) per il trasporto di passeggeri tra San Paolo e Rio de Janeiro, con investimenti stimati nell’ordine di Euro 15,5 miliardi. Per quanto riguarda il settore aereo si segnala che lo stato degli aeroporti brasiliani è da tutti gli operatori considerato non adeguato alle esigenze attuali e soprattutto a quelle future, dell'economia del paese. Il Brasile dispone di circa 4.000 aeroporti ed aerodromi, dei quali solo 721 con piste asfaltate ed aree di sbarco. Dei 4.000 aeroporti, 34 sono internazionali e 2.464 regionali. Il Brasile necessita di investimenti nel settore per potere ricevere l’elevato numero di passeggeri durante la realizzazione dei prossimi eventi sportivi internazionali. Molti aeroporti operano già oggi oltre il loro limite di capacità e di sicurezza, fatto che ha provocato diversi malumori anche presso la stessa FIFA. L’Agenzia Nazionale dell’Aviazione Civile (ANAC), ha annunciato che se non verranno realizzati importanti e rapidi investimenti per l’espansione di aeroporti, non autorizzerà il richiesto aumento dei numeri dei voli. Ricordiamo che nel 2010 la domanda interna di voli è aumenta del 32% rispetto al 2009. Sono stati in particolare previsti investimenti per Euro 3 miliardi, durante il periodo 2011-2014, di cui Euro 1,7 miliardo apportati dal sistema privato e dalla Infraero (azienda pubblica responsabile per la gestione di aeroporti) ed Euro 1,3 miliardi di risorse apportate del governo federale attraverso il PAC 2. I principali investimenti in questo settore riguarderanno soprattutto gli aeroporti destinati a servire le località che ospiteranno il mondiale 2014

Fig. 2 – Investimenti nei principali aeroporti del Brasile

Brasi l ia (D F ) € 3 3 2 m il ion i

M an au s (A M ) € 1 4 5 m ilion i

G aleão – Tom Job im (R J) € 3 0 5 m ilion i

C on f in s (M G ) € 1 8 1 m ilion i

G u aru lh o (S P ) € 5 4 2 m ilion i

F orta leza (C E) € 1 2 4 m ilion i

C am p in as (S P ) € 3 2 9 m ilion i

Fo n te: In fraero

N atal (R N ) € 2 5 2 m il ion i

R ecife (P E) € 9 m il ion i

S a lv ad or (BA) € 2 0 m il ion iC u iab á (M T)

€ 3 9 m il ion i

P orto A leg re (R S ) € 1 5 3 m il ion i

S ão G on çalo d o Am aran te (R N ) € 2 8 8 m il ion i

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Per quanto riguarda poi il settore marittimo sono 42 i porti lungo la costa del Brasile, con Santos, stato di San Paolo, il più importante in termini di dimensione e movimento merci. Oltre l’80% delle importazioni transitano attraverso il porto di Santos, distante circa 70 chilometri da San Paolo, il cui Stato rappresenta d'altra parte e per molti settori oltre il 35% del mercato del consumo brasiliano. Come alternativa, anche con riferimento al mercato dello Stato di San Paolo, viene spesso utilizzato il porto di Vitoria, nello Stato di Espirito Santo, a nord di Rio de Janeiro. Questo porto d’accesso è consigliato per operazioni che utilizzano i servizi di una trading company basata formalmente a Vitoria; tali operazioni sono denominate in Brasile come “trading fundapiane”. I porti brasiliani gestiscono il 95% del volume delle importazioni e delle esportazioni, e rivestono dunque un ruolo strategico per lo sviluppo del paese. I porti fluviali sono sotto la responsabilità del Ministero del Trasporto mentre i porti marittimi sono di competenza della Segretaria Speciale Portuale (SEP). Gli investimenti previsti nel periodo 2011-2014 sono di Euro 6,6 miliardi, suddivisi in Euro 4,4 miliardi in nuovi porti ed Euro 2,2 miliardi nell’espansione ed ammodernamento dei porti esistenti. Questi investimenti saranno originati da enti pubblici e privati. Forte è la presenza privata nel panorama degli investimenti nel settore portuale, soprattutto a partire dal 2008, anno in cui il Brasile ha reso possibile l’amministrazione privatistica dei porti pubblici. Attualmente il governo è in procinto di aprire gare pubbliche per la costruzione, riforma e amministrazione degli attuali e dei nuovi porti.

Strategie di ingresso commerciale Per impostare correttamente la più adeguata strategia d’entrata e valutarne i pro ed i contro, è spesso consigliata una analisi del mercato target dell’Azienda interessata. I tempi ed i costi per una analisi di mercato variano in funzione della profondità dell’analisi, alla tipologia di prodotto/mercato e alle fonti di informazione utilizzabili e da utilizzare (es, primarie o secondarie, numero di incontri esterni, ecc.). A titolo di esempio, una presenza commerciale diretta offre alcuni vantaggi come:

1) interagire con il mercato in forma continua e duratura; 2) vendere in Reais e spesso in pronta consegna; 3) offrire credibilità aziendale ai propri clienti locali; 4) offrire un servizio locale di after sales, attivabile in tempi rapidi; 5) capitalizzare i transfer prices interni.

I costi di costituzione e di gestione di una società commerciale variano in funzione della tipologia della società e della sua organizzazione e struttura. La promozione, attraverso le fiere, le riviste o i giornali, risulta poco efficace, se non accompagnata da una presenza diretta in Brasile. Esistono riviste specializzate a livello settoriale molto diffuse presso gli operatori locali e che, in funzione del singolo caso, possono risultare utili per comunicare ad es. l’apertura di una propria sede in Brasile. In generale il dialogo commerciale con i clienti o partner brasiliani risulta più facile e produttivo nel caso in cui si dimostri nei fatti la volontà di avviare una partnership duratura, e quindi con presenza diretta, fugando il sospetto di operazioni commerciali “mordi e fuggi”. Anche in questa prospettiva la presenza commerciale diretta è auspicabile, anche per dimostrare l'attitudine dell'azienda italiana ad assicurare politiche commerciali attente alle esigenze del cliente, in termini di disponibilità immediata di prodotti, di parti di ricambio e la possibilità di garantire un'efficace quanto veloce assistenza nel post vendita.

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Assemblaggio, produzione locale o investimento diretto Una seconda possibile strategia di approccio al mercato è quella basata sulla importazione di componentistica e l'assemblaggio da realizzarsi localmente, anche con parti e componenti direttamente fabbricati in Brasile. I principali vantaggi sono:

1) di produrre per un considerevole mercato interno con i suoi 190 milioni di potenziali clienti; 2) ridurre l'impatto dei dazi all'importazione; 3) capire meglio e da vicino le necessità scritte e non scritte del mercato, 4) offrire ai clienti la possibilità di richiedere il finanziamento Finame (valido per l’acquisto di

macchinari e attrezzature industriali prodotte in Brasile); 5) operare in Reais, riducendo quindi il rischio di cambio al cliente; 6) fornire al cliente prodotti già sdoganati e nazionalizzati; 7) vendere i prodotti brasiliani nel Mercosul, sfruttando al meglio l'Unione Doganale e l'azzeramento

dei dazi interni.

Realizzare un investimento diretto in Brasile comporta tuttavia alcune criticità e problematiche da affrontare quali ad esempio:

1) la necessità di investimenti economici ed in risorse umane spesso rilevanti; 2) la messa a punto di un sistema di gestione/organizzazione locale; 3) i costi di produzione brasiliani, spesso non competitivi con quelli di casa nostra; 4) la necessità di analizzare attentamente sia i costi che l'efficienza delle utilities; 5) l'eventuale necessità di dare comunque seguito ad importazioni di componenti strategici; 6) il non facile reperimento di tecnici e mano d’opera qualificata e di fiducia; 7) la mancanza di materie prime o componenti adeguati a prezzi competitivi.

E’ difficile generalizzare l’utilità o meno di una produzione locale in Brasile, per le aziende estere. Tendenzialmente tale investimento è consigliato per produzioni di beni di consumo di larga scala, con valore aggiunto relativamente basso, o per alcuni beni d’investimento sui quali incidono, oltre agli elevati costi di trasporto, anche agli elevati dazi doganali. Inoltre è evidentemente da considerare anche la presenza industriale o meno in Brasile dei concorrenti diretti e quindi il rischio, nel medio termine, di perdere quote di mercato, nel proprio settore di attività.

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I grandi eventi sportivi Sintesi di un'analisi di mercato realizzata dall'Ufficio ICE

di San Paolo nella primavera del 2011

Coppa del mondo 2014 La scelta del Brasile come sede della Coppa del Mondo 2014 ad opera della Federazione Internazionale del Calcio (FIFA) è avvenuta il 30 ottobre del 2007. Da allora è stato fatto ancora poco per dare un’adeguata risposta alle necessità del mega-evento. C’è bisogno, quindi, di fare una corsa contro il tempo per recuperare il tempo perduto, e terminare le opere con gli adeguamenti agli standard richiesti dalla FIFA e avere la possibilità di lasciare al paese delle opere di infrastruttura a carattere permanente che vadano oltre la contingenza del periodo dei mondiali di calcio. Fino a due anni fa, era opinione comune che i mondiali di calcio, concepito come il maggior evento mediatico del mondo, avrebbero offerto un’opportunità d’oro per la pianificazione di lungo periodo delle 12 città sede (Belo Horizonte, Brasilia, Cuiabá, Fortaleza, Manaus, Natal, Porto Alegre, Recife, Rio de Janeiro, Salvador e San Paolo). Oggi, la preoccupazione maggiore è riuscire a capire se gli stadi saranno pronti per tempo. Le infrastrutture permanenti che si dovrebbero realizzare, oltre a quelle del turismo (hotel e settori correlati), includono quelle della mobilità urbana (ad esempio, i segmenti del trasporto pubblico e del sistema aeroportuario). Tra di esse meritano menzione i Veicoli Leggeri su Rotata (VLT), gli autobus per il transito rapido (BRT,Bus Rapid Transit),metropolitane, treni urbani, monorotaia, raccordi stradali, porti, cablaggio in fibra ottica, compatibilità di sistemi di carte di credito, sistemi di smaltimento dei rifiuti, sicurezza e sistemazione delle strade. Inoltre, per la buona immagine del Brasile all’estero, sarà critica la fornitura dell’energia e delle telecomunicazioni durante il periodo delle partite. Tutti questi aspetti sono seguiti accuratamente da parte della FIFA, anche perché sono in gioco interessi miliardari e non verrà perdonata alcuna imperfezione del sistema. Per avere un’idea dell’importanza della posta in gioco, basti ricordare che, secondo le stime della FIFA, hanno assistito ai mondiali di calcio del Sud Africa oltre trenta miliardi di telespettatori, considerando tutte le 64 partite trasmesse. In Brasile, da più parti stanno sorgendo dei dubbi sulla capacità di riuscire a completare gli stadi per tempo. Simbolo del ritardo è lo stadio di San Paolo individuato nello stadio di Corinthians, il quale deve essere costruito integralmente ed ancora le previsioni riguardo all’inizio dei lavori sono piuttosto vaghe. Per quanto riguarda gli altri stadi, la FIFA richiede la ristrutturazione di almeno otto stadi per lo svolgimento regolare delle partite. Nel caso in cui sorgessero problemi insuperabili durante i lavori di adeguamento alle normative FIFA in alcune delle 12 città sede, vi sarebbe la possibilità di escludere fino a quattro città e ridistribuire le partite nelle restanti.

• Criteri di azione Per snellire le procedure di assegnazione delle gare d’appalto è allo studio del Governo una proposta di legge che istituisce il sistema denominato Regime Differenziato di Concessioni Pubbliche (RDC). Tale misura, che modificherà alcuni punti dalla legge 8.666/93 che regola tutte le modalità previste per le gare d’appalto a tutti i livelli (federale, statale, municipale), permetterà al governo di velocizzare i procedimenti amministrativi ed i relativi tempi per riuscire a concludere le opere prima dell’inizio dei mondiali di calcio. Il nuovo sistema prevede il conferimento dell’incarico “integrato”, cioè l’impresa aggiudicataria diverrebbe responsabile di tutte le tappe dell’esecuzione dell’opera, del funzionamento e dei servizi integrati, Con questo sistema, l’impresa vincitrice è obbligata a consegnare gli impianti “chiavi in mano”. Tra le innovazioni, è importante sottolineare la previsione di ulteriori facilitazioni per le imprese che riuscissero a terminare i lavori entro il termine previsto. Buona parte dei fondi previsti per le opere di infrastruttura, come di altri progetti attinenti agli eventi mondiali che si terranno in Brasile, saranno finanziati direttamente dalla Banca Nazionale di Sviluppo Brasiliano (Banco Nacional de Desenvolvimento- BNDS), che costituirà, perciò, una delle principali fonti di finanziamento per la Coppa del Mondo. La fase finale dei campionati del mondo di calcio che si svolgerà in Brasile nel 2014 vuole essere l’occasione per sfruttare l’organizzazione dell’evento sia con la finalità di uniformare le strutture sportive ai

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rigorosi standard richiesti dalla Fifa, per il regolare svolgimento della competizione, sia per fare chiarezza riguardo alle responsabilità della realizzazione degli impegni assunti dai singoli Stati e dai comuni, di fronte al governo federale. Il governo brasiliano ha delineato due filoni d’intervento: da una parte l’intervento pubblico, attraverso il quale il finanziamento sarà indirizzato verso il miglioramento e l’ampliamento delle infrastrutture fisiche delle città, in particolar modo nelle aree dei trasporti. Dall’altra, il settore privato che sarà naturalmente attratto dall’opportunità di investire nella costruzione di complessi sportivi multiuso. E’ importante rilevare che mentre agli ambienti governativi sta particolarmente a cuore la mobilità urbana, come il trasporto, il traffico, l’accesso alle capitali dei singoli stati, per la Fifa le priorità sono il sistema aeroportuale e i collegamenti aerei, visto che il mondiale si svolgerà in varie città e, al contrario dell’Europa, in Brasile le distanze sono molto maggiori. Oltre all’espansione delle linee di metropolitana e ai miglioramenti degli accessi alle principali arterie stradali, degli aeroporti e della rete stradale, esistono i porti, che in alcune capitali potranno risolvere un altro problema sensibile, l’ampliamento della ricettività alberghiera. Con una buona infrastruttura portuale sarà possibile ancorare transatlantici ed ampliare, così, il numero dei letti temporanei, aiutando i tifosi ed i turisti in visita in Brasile a trovare un alloggio. Oltre alle infrastrutture, altro punto sensibile sono i servizi, la cui carenza riguarda parecchi settori: salute, sicurezza, ospitalità, trattamento dei rifiuti. Il settore pubblico focalizzerà i fondi nelle infrastrutture urbane, mentre gli stadi, le reti alberghiere e gastronomiche dovranno essere finanziate da investimenti privati. Il denaro pubblico sarà concentrato nella qualificazione dei servizi per raggiungere il livello adeguato all’evento. Questo non impedirà, tuttavia, che capitali privati intervengano in progetti di miglioramento e di ampliamento nell’area della salute e della sicurezza. L’idea alla base dell’azione di governo risiede nella concentrazione dei fondi pubblici in azioni di ampio respiro che diano dei benefici di durata superiore allo svolgimento della manifestazione sportiva. Il governo, oltre al miglioramento complessivo delle infrastrutture di base, ha sempre percepito il campionato del mondo di calcio come un’opportunità per adottare misure anticicliche complementari, per superare la crisi, ed ha utilizzato il Programma di Accelerazione della Crescita (PAC) come strumento in cui collocare fondi pubblici specificamente finalizzati agli interventi da effettuare nelle 12 città-sede.

• Intervento privato Gli stadi, le reti alberghiere e gastronomiche dovranno essere finanziate da investimenti privati. L’aspetto che rende appetibile l’investimento al settore privato è l’utilizzo che se ne potrà fare anche dopo gli eventi calcistici. Attualmente vi sono governatori di vari stati che stanno trattando con imprese brasiliane, alcune di esse associate a fondi d’investimento esteri, che sono interessate ad investire in queste opere ma anche l’interessamento di aziende estere non dovrebbe essere difficile, poiché il Brasile rappresenta oggi un porto sicuro per i capitali esteri. Si stanno già strutturando progetti immobiliari con prospettive di finanziamento non solo per i complessi sportivi multiuso ma anche per gli edifici commerciali vicini agli stadi.

• Infrastrutture e trasporti urbani Il numero relativamente esiguo di cantieri che si vedono nelle strade non impedisce alle autorità competenti di dichiarare che le città hanno tutto il tempo necessario per essere pronte nel 2013, quando avrà luogo la Coppa delle Confederazioni. Il governo federale aveva annunciato che la maggior parte dei lavori sarebbe iniziata a partire dalla metà del 2010, dopo aver negoziato i contratti di finanziamento. Secondo la Cassa Economica Federale, uno tra i principali enti finanziatori dei lavori, sono stati firmati finora 37 contratti di credito, con i singoli governi degli stati federati ed i municipi delle città sede, per un valore di 4,12 miliardi di reais (circa 1,8 miliardi di euro) di finanziamenti. Inoltre, sempre secondo l’istituzione finanziaria, vi sono più di 17 operazioni in fase di contrattazione, per un valore di 2,4 miliardi di reais (oltre un miliardo di euro). Queste operazioni riguardano lavori di grandi e di piccole dimensioni. La maggior parte dei governi dei singoli stati federati investiranno in corsie esclusive di autobus, con stazioni che permetteranno il pagamento del biglietto fuori dal veicolo, i cosiddetti BRT (Autobus a scorrimento veloce). Delle 12 città sede, nove adotteranno questo sistema, considerato più economico in relazione agli altri mezzi, come la metropolitana e il VLT (veicolo leggero su rotaie) e di più rapida costruzione.

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Alcuni municipi come Cuiabá, Curitiba, Rio de Janeiro e Salvador, utilizzeranno il BRT per la connessione con l’aeroporto. A Cuiabá saranno costruiti due BRT, i cui progetti sono attualmente all’analisi della Caixa Economica Federal. Altri 23 interventi in punti di imbottigliamento del traffico, tra cui viadotti, sopraelevate e raddoppi di corsia, saranno effettuati a Cuiabá con fondi del Dipartimento Nazionale delle Infrastrutture dei Trasporti (DNIT).

• Aeroporti Il Governo brasiliano intende lanciare bandi per la concessione dei terminal di cinque dei principali aeroporti che passeranno all’iniziativa privata. L’obiettivo è accelerare le opere in considerazione della domanda e preparare così, il settore, per la Coppa del Mondo e le Olimpiadi. L’intenzione è quella di costruire nuovi terminal a Guarulhos (SP), Brasilia (DF), e Viracops (SP). Sono in previsione anche opere negli aeroporti di Geleão (RJ) e Cofins (MG), anche se ad un livello meno avanzato. Verranno utilizzate tre modalità di concessione per migliorare l’infrastruttura aeroportuale: iniziativa interamente privata (per gli aeroporti di Guarulhos, Brasilia e Viracops), iniziativa mista (ossia pubblico-privata) e sistema di permuta con cui l’Unione farà concessione di un determinato progetto in cambio di investimenti privati in aeroporti di bassa redditività. In quest’ultimo caso il Governo intende adottare il regime tradizionale della concessione. Le imprese che si aggiudicheranno le concessioni beneficeranno dei servizi prestati nei terminali. Dunque l’investitore potrà incassare i proventi delle tasse d’imbarco, dell’affitto dei locali commerciali, dei ristoranti e dei punti di ristoro. Per la parte rimanente delle opere considerate prioritarie si adotteranno le altre due modalità. La INFRAERO (Impresa pubblica nazionale che gestisce gli aeroporti) ha promesso alla FIFA la conclusione delle 25 opere per garantire i servizi della Coppa del Mondo. Tutte le opere saranno pronte entro la fine del 2013. Dopo la concessione dei primi progetti, il Governo passerà alla seconda fase del suo pacchetto di concessioni, focalizzandosi sugli aeroporti del Nordest del Paese. Per gli aeroporti di Recife, Natal e Salvador vi è una grande necessità di investimenti per terminal, piste e spazi pubblici interni alle strutture aeroportuali. Inoltre, la FIFA per evitare caos, ritardi e cancellazone di voli, ha proposto di dividere il Brasile in quattro regioni, in modo da evitare grandi spostamenti:

- Area 1: Curitiba (Arena da Baixada), Porto Alegre (Beira Rio), San Paolo (Itaqueirão); - Area 2: Rio de Janeiro (Maracanã), Belo Horizonte (Mineirão), Salvador (Fonte Nova); - Area 3: Recife (Arena Pernambuco), Fortaleza (Castelão), Natal (Arena das Dunas); - Area 4: Cuiabá (Arena do Pantanal), Manaus (Arena Amazônia), Brasilia (Estadio Mané

Garrincha). Secondo l’Infraero, gli aeroporti direttamente coinvolti con le 12 città sede della fase finale dei mondiali di calcio riceveranno nel complesso circa 2,44 miliardi di euro; l’Infraero investirà, tra il 2011 e il 2014 quasi 2,3 miliardi di euro per ampliare la capacità dei 13 aeroporti sotto la sua amministrazione che sono stati considerati strategici dal governo federale. Il resto, circa 180 milioni di euro, sarà un investimento dell’iniziativa privata attraverso le modalità della concessione, in linea con quanto è stato fatto con l’Aeroporto di São Gonçalo Amarante nella città di Natal. E’ da sottolineare che alcuni aeroporti prevedono l’installazione di determinati moduli operativi, che daranno supporto ai passeggeri nei terminal. I moduli sono una soluzione utilizzata in aeroporti di vari paesi e, generalmente, durante i grandi eventi sportivi, per servire meglio la domanda. In Brasile saranno utilizzate strutture modulari con tutte le strutture di una sala di imbarco/sbarco, come aria condizionata, servizi sanitari, sistemi informativi dei voli, e così via.

• Porti Il governo federale del Brasile, secondo il direttore dell’agenzia Nazionale dei Trasporti Acquatici (Antaq), destinerà ai porti di Manaus, Fortaleza, Natal, Recife, Salvador, Rio de Janeiro e Santos, oltre un miliardo di reais (oltre 435 milioni di euro) per investimenti in infrastrutture, in vista della fase finale dei campionati del mondo di calcio del 2014. Le risorse provengono dal Programma di Accelerazione della Crescita (PAC), destinate specificamente alle opere necessarie allo svolgimento dei mondiali. Inizialmente erano stati destinati 740 milioni di reais (circa 321,7 milioni di euro) per la ristrutturazione dei 7 porti selezionati, a cui è aggiunta la possibilità di implementazione in funzione di eventuali alterazioni dei progetti originali, fino a superare il valore di un miliardo di reais. Attualmente, nei 7 porti scelti tra le 12 città sede attaccano 34 imbarcazioni al giorno, in grado di ospitare 70 mila passeggeri al giorno nei letti delle navi da turismo. La prospettiva è di raddoppiare questa capacità entro il 2014.

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I lavori non sono proprio iniziati, ad eccezione del porto di Recife, in cui si lavora da giugno 2010 e si prevede di terminare per dicembre 2013 e del porto di Rio de Janeiro, in cui si lavora da maggio/giugno 2011. Il porto di Manaus sarà l’ultimo in ordine temporale. I progetti sono sviluppati essenzialmente nella costruzione e nell’adattamento di installazioni portuarie destinare a servire la movimentazione di passeggeri, equipaggi e bagagli. In alcuni porti saranno realizzate opere di costruzione ed ampliamento delle banchine. Uno dei criteri alla base della realizzazione degli investimenti è quello di perfezionare la capacità dei porti di ospitare navi da crociera e movimentare passeggeri in maniera adeguata, con la finalità di utilizzarli nell’eventualità di mancanza di posti letto durante lo svolgimento della fase finale dei mondiali. Il molo di Mauá, localizzato nel porto di Rio de Janeiro, ha ricevuto la fetta più cospicua delle risorse allocate, in funzione della necessità di costruire tre nuovi moli per l’attracco di navi passeggeri. Subito dopo il porto di Santos, il terminal passeggeri del porto di Rio de Janeiro ha ricevuto il maggior numero di scali di navi da crociera nelle ultime stagioni. I lavori per l’ampliamento della domanda turistica non saranno assolutamente in contrasto con le attività commerciai dei porti, dal momento che le attività che hanno attinenza con la movimentazione dei passeggeri nei porti dovranno essere sviluppate in aree operative prestabilite nei Piani di Sviluppo e Mappatura (PDZ) dei porti per ricevere le navi passeggeri e realizzare le operazioni di imbarco e sbarco di passeggeri, equipaggi e bagagli. La politica pubblica per il settore portuario brasiliano stabilisce le forme e le condizioni riguardo alla partecipazione dell’iniziativa privata nello sfruttamento dell’infrastruttura portuaria. La Segreteria Speciale dei Porti (SEP) e l’Antaq, sulla base delle normative che regolano il settore, hanno concentrato gli sforzi nel senso di mettere a disposizione gli strumenti capaci di promuovere lo sviluppo della movimentazione dei carichi e dei passeggeri nel paese, per mezzo della generazione di nuovi investimenti in installazioni pubbliche e private. Tra questi si distaccano il processo di concessione dell’uso delle aree e delle installazioni nei porti organizzati; la costruzione e lo sfruttamento di nuovi e moderni terminal portuari privati; lo sfruttamento delle Stazioni di trasbordo di Carico (ETC); l’IP4, che è l’installazione portuaria di piccole dimensioni per le operazioni portuarie di movimentazione di passeggeri, di merci o di entrambi, nella navigazione interna. Giochi Olimpici 2016 Affinché il Brasile possa ospitare i Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016, sarà necessario realizzare lavori e nuovi progetti nella città di Rio de Janeiro, con l’obiettivo di migliorare gli aspetti riferiti alle installazioni sportive, alla mobilità urbana e agli alloggi. Le azioni saranno sviluppate grazie a una partnership tra il governo federale, il governo statale e il governo municipale. In conformità con il Dossier di Candidatura Rio 2016, documento utilizzato nella selezione di quale città avrebbe ospitato i Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016, sono già previsti investimenti pari a più di R$ 12 miliardi, pari a circa 5,3 miliardi di euro. Ogni volta che una città si assicura il diritto di ospitare i Giochi Olimpici e Paraolimpici, il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) permette che il progetto presentato alla candidatura venga revisionato. La revisione può comportare una conseguente ridefinizione di responsabilità, cronogramma, finanziamenti, ecc. Le autorità brasiliane, il 25 aprile 2011, hanno illustrato la gara internazionale per l’assegnazione del progetto di riqualificazione del parco olimpico in vista degli appuntamenti sportivi che vedranno protagonista la città di Rio de Janeiro nel 2016. L’area, situata a Barra da Tijuca, dove è ubicato l’Autodromo Nelson Piquet e che comprende anche il Parque Maria Lenk, il Velódromo e l’Arena do Rio, ospiterà le prove di 15 discipline sportive. Lo stanziamento massimo per la riqualificazione dell’area è pari a 590 milioni di dollari, una cifra che dovrebbe comprendere anche i costi per la progettazione di tutti gli spazi pubblici, tra cui strade, parchi e vie di accesso. Dopo le Olimpiadi, questo gruppo di costruzioni diventerà un centro olimpico di formazione e sarà utilizzato per allenare i nuovi talenti sportivi. Il Parco Olimpico dovrà integrarsi con l’area urbanistica circostante, nel rispetto dell’ambiente, e dovrà rientrare, anche in termini economici, nelle condizioni presentate dalla Prefettura. Il piano urbanistico generale prevede due scenari: uno dedicato alla competizione sportiva e l’altro a garantire l’attuazione di nuove installazioni eco-sostenibili. Dopo i Giochi, il 60% del Parco Olimpico sarà disponibile per la costruzione di alberghi, aree residenziali e commerciali.

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• Autorità Pubblica Olimpica Al fine di coordinare le azioni governative per la realizzazione dei Giochi Olimpici del 2016 che in programma a Rio de Janeiro è stata istituita l’Autorità Pubblica Olimpica (un consorzio) attraverso la conversione nella Legge 12.396/11 di uno specifico progetto di Legge (PVL) 2/11, dopo la soppressione dell’articolo 7 della proposta, per ragioni sia giuridiche sia utilitaristiche. Tale articolo prevedeva la possibilità di proroga delle concessioni alle imprese commerciali e ai servizi che operano all’interno degli aeroporti fino al 2016. Questo atteggiamento è stato duramente criticato dai senatori del governo e dell’opposizione, poiché avrebbe potuto favorire, ad esempio, le imprese che operano come Duty Free negli aeroporti internazionali. Il consorzio Autorità Pubblica Olimpica avrà sede a Rio de Janeiro e funzionerà fino al 31 dicembre 2018, e le proprie funzioni potranno essere prorogate per altri due anni dal Consiglio Pubblico Olimpico, l’istanza massima di decisione, i cui componenti sono rappresentanti da dirigenti degli Esecutivi federali, statale e municipale. Il formato del consorzio APA si basa su esperienze analoghe di altre edizioni di Giochi Olimpici, come a Sidney (2000) e Barcellona (1992). La creazione di questa entità rappresenta una garanzia offerta dal Brasile al Comitato Olimpico Internazionale (COI) durante la candidatura delle città di Rio de Janeiro per ospitare i Giochi Olimpici del 2016.

• Ambiente Il programma di sostenibilità ambientale dei Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016 sarà sviluppato dalle tre sfere del governo, cioè Federale, Statale e Municipale, in un impegno congiunto per rispondere ai requisiti del Comitato Olimpico Internazionale (COI) e alle necessità del municipio di Rio de Janeiro e della sua regione metropolitana. Le azioni di sostenibilità saranno concentrate su quattro fronti centrali di lavoro: conservazione dell’acqua, energia rinnovabile, emissioni in atmosfera, gestione dei rifiuti e responsabilità sociale.

• Trasporti La strategia dei trasporti è stata sviluppata per garantire che le persone che andranno ad assistere, partecipare o lavorare nei Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016, abbiano a loro disposizione opzioni di trasporto sicure, veloci e di fiducia. Sia gli spettatori che le squadre che formeranno la forza lavoro dei Giochi Rio 2016 avranno trasporto gratuito per gli eventi e luoghi di lavoro tramite la rete di trasporto pubblico. Oggi, 9,7 milioni di viaggi giornalieri (75% del totale dei viaggi fatti a Rio de Janeiro) sono effettuate tramite il trasporto pubblico. Si sta investendo più di US$ 5 miliardi per migliorare l’infrastruttura e i sistemi di trasporto esistenti, con previsione di conclusione di tutti questi interventi entro il 2015. Con questo obiettivo, saranno realizzati investimenti che risulteranno in un Anello di Trasporto ad Alta Capacità, che includerà un sistema completamente rinnovato di treni, un sistema di metro ristrutturato e tre nuovi sistemi di BRT (Bus Rapid Transit). I progetti di trasporto per i Giochi 2016 sono:

• Aeroporti: Rio de Janeiro è servito dall’Aeroporto Internazionale Antonio Carlos Jobim. Il Governo Federale ha elaborato una serie di progetti, come parte del Piano di Accelerazione della Crescita (PAC), per ampliare la capacità dell’aeroporto, degli attuali 15 milioni a 25 milioni di passeggeri/anno.

Tra questi progetto ci sono: - l’ampliamento di due piste per rendere possibili le operazioni delle aeronavi modello A380; - la ristrutturazione dei terminal 1 e 2, con l’applicazione di livelli di servizio internazionali e un aumento della capacità dell’aeroporto a 20 milioni di passeggeri/anno; - la costruzione di due aree di parcheggio con la capacità totale di 6.000 veicoli; - la costruzione di un magazzino aggiuntivo di logistica di 12.000 m2 per aumentare la capacità di trasporto delle merci a 120.000 tonnellate/anno; - la costruzione di due terminal satelliti, raggiungendo la capacità di 25 milioni di passeggeri all’anno; I lavori dovranno essere conclusi entro il 2014 per poter soddisfare le necessità dei Mondiali di Calcio. Inoltre tra gli altri progetti, troviamo:

o Ampliamento e modernizzazione della Linea 1 della Metropolitana; o Costruzione dell’Arco Stradale di Rio de Janeiro; o Costruzione di tre sistemi di BRT;

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o Rinnovo e modernizzazione delle linee ferroviarie di Belford Roxo, Deodoro, Santa Cruz e Saracuruna;

o Modernizzazione della Avenida Abelardo Bueno, della Avenida Ayrton Senna e della Avenida Salvador Allende;

o Modernizzazione della Linea 2 della Metropolitana; o Modernizzazione dei Dintorni dello Stadio Olimpico; o Costruzione della Strada “Via 5”.

o Urbanistica Con i Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016, la città di Rio de Janeiro passerà ad avere una nuova infrastruttura urbana e nuove iniziative ambientali, fisiche e sociali, oltre a vantaggi e opportunità per la popolazione. Una serie di programmi finanziati dal Governo per dare supporto all’evento formerà la base dello sviluppo sostenibile di lungo termine. Questi programmi, alcuni già in corso, includono:

o rivitalizzazione della Zona Portuale, cioè la trasformazione della zona portuale in un grande quartiere residenziale, di intrattenimento e turismo che rinnoverà il collegamento tra il porto e il cuore della città;

o nuovi centri residenziali e di intrattenimento nelle zone Maracanã e Deodoro, collegati alle installazioni sportive e alle nuove costruzioni abitative;

o importante rinnovo dell’infrastruttura nella Barra, soprattutto nelle installazioni sportive, per il tempo libero e il trasporto;

o Parco Radical di Deodoro, la zona con maggiore percentuale di giovani nella città, con un’ampia varietà di installazioni sportive e per il tempo libero.

o Sicurezza

Il Governo Federale del Brasile e i governi Statale e Municipale di Rio de Janeiro sono impegnati nel garantire la sicurezza di tutti i partecipanti dei Giochi Olimpici e Paraolimpici 2016, della popolazione locale e dei visitatori, prima, durante e dopo la realizzazione dei Giochi. I Governi lavoreranno in maniera integrata, con l’obiettivo di garantire un ambiente sicuro e gradevole a tutti. I rischi di disastri e di sicurezza durante gli eventi saranno controllati tramite l’implementazione di una estesa operazione di sicurezza, discreta e amichevole. La responsabilità finale per quanto riguarda i Giochi è del Governo Federale, tramite il Dipartimento Nazionale di Sicurezza Pubblica (SENASP), del Ministro della Giustizia. Il SENASP coordinerà il coinvolgimento delle agenzie Federali, Statali e Municipali nell’operazione di sicurezza dei Giochi, e lavorerà in costante dialogo con la Direzione di Sicurezza del Comitato Organizzatore Rio 2016, per garantire l’efficacia dei risultati. La progettazione dell’operazione di sicurezza dei Giochi si è basata su una analisi completa della sicurezza e dei rischi relazionati, sviluppata da specialisti internazionali in gestione dei rischi e sicurezza, in collaborazione con le autorità brasiliane competenti. Le azioni per la promozione della sicurezza già previste includono:

o Aumento delle Truppe della Polizia Militare; o Aumento dell’Allenamento e della Produttività della Polizia Civile; o C3 e Capacità di Vigilanza; o Gestione Operativa e Amministrativa della Polizia Civile; o Inizio del Programma di Miglioramento Psicologico e Fisico della Polizia Militare; o Installazione dei Posti Medici Legali; o Introduzione delle Borse Pronasci; o Miglioramento della Prevenzione Criminale; o Miglioramento dei sistemi di Allenamento della Polizia; o Progetto Città della Polizia; o Progetto Gênesis; o Allenamento Intensivo della Polizia Militare.

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Costituire una società in Brasile A cura di Fabio Buccioli- Avvocato in San Paolo

INTRODUZIONE La disciplina delle società, nel diritto brasiliano è stata recentemente modificata in virtù dell’entrata in vigore, nel Gennaio del 2003, del nuovo Codice Civile. Tale documento, che concentra le regole generali di costituzione e funzionamento delle società, si somma alle leggi speciali e peculiari in materia. Innanzitutto, dobbiamo chiarire che il diritto brasiliano non ammette la costituzione di società unipersonali a responsabilità limitata, in virtù del proprio concetto di società ammesso dal Codice Civile, che pressupone la riunione di due o più persone per la realizzazione di un fine comune. Nel caso in cui l’imprenditore voglia operare individualmente, la sua responsabilità sarà illimitata. Lo stesso si applica alle filiali/sedi secondarie di persone giuridiche previamente costituite (vedere sotto). Altro punto di interesse per l’investitore straniero è che, diversamente da ciò che succede in altri Paesi, in Brasile non è obbligatoria l’esistenza di un socio brasiliano. Il capitale potrà essere integralmente composto da soci stranieri1. Le tipologie societarie previste dal diritto brasiliano I tipi di società commerciali più utilizzati in Brasile sono quelli che prevedono la responsabilità limitata dei soci per i debiti della società, ossia la società a responsabilità limitata e la società anonima. Queste società sono persone giuridiche il cui patrimonio non si confonde con quelli dei suoi quotisti o azionisti. I quotisti o azionisti sono responsabili soltanto per i debiti della società nel caso in cui la personalità giuridica venga superata (disregard doctrine2). La Società a responsabilità limitata Le società a responsabilità limitata (“Ltda.”) sono la tipologia societaria di maggior presenza nell’economia brasiliana. Con l’entrata in vigore del nuovo Codice Civile (2003), l’ampia flessibilità di redazione dei contratti sociali lasciata ai soci dalla legge anteriore è stata sensibilmente ridotta, a favore di una maggiore regolamentazione. Costituzione Le società a responsabilità limitata devono essere costituite con la partecipazione di almeno due soci, persone fisiche o giuridiche, a cui non è richiesta la cittadinanza brasiliane o la residenza nel paese. Deposito e registrazione Soltanto a seguito del regolare deposito e della successiva registrazione degli atti costitutivi presso la Camera di Commercio (“Junta Comercial”), la società a responsabilità limitata potrà avvalersi delle caratteristiche proprie di questa forma societaria, specialmente in relazione alla responsabilità limitata dei soci3. I principali punti da considerare nella redazione del Contratto Sociale sono i seguenti: Denominazione sociale: il “core business” e le principali attività che la società svilupperà devono essere espressi nella denominazione sociale; Oggetto: esistono delle regole specifiche per la limitazione della presenza di investitori stranieri in società che sviluppano certi tipi di attività imprenditoriale, ad esempio come mass-media, istruzione, ecc..., come previamente menzionato (v. nota n. 1); Sede sociale: occorre verificare se il posto scelto per ubicare la sede sociale sia compatibile con le attività imprenditoriali che vi devono essere realizzate, in modo da evitare particolare richieste ed eventuali difficoltà nell’ottenimento delle necessarie licenze presso le autorità governative.

1 Ci preme notare, frattanto, che esistono alcune limitazioni alla partecipazione straniera in settori specifici, ad esempio minerazione, imprese giornalistiche, acquisto di terreni (in special modo in zona di frontiera). 2 Il superamento della personalità giuridica viene determinato nei casi di abuso della personalità giuridica da parte di uno dei soci o amministratori, permettendo al giudice di imporre che certe e determinate obbligazioni sociali ricadano sui beni privati dei suoi amministratori o soci. Nonostante la legge permetta la sua applicazione in modo episodico, per anullare, ad esempio, gli effetti di un atto illecito, o per evitare la confusione patrimoniale tra società e soci, i tribunali brasiliani sono soliti usare questa tecnica anche nei casi in cui esistano indizi minimi di tali ipotesi di frode/illeciti commessi sotto la protezione della persona giuridica. 3 Prima della registrazione del contratto presso la Junta Comercial, la società è considerata irregolare e le sono applicabili le regole della “società in comune”.

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Capitale sociale In modo diverso da quanto succede in altri paesi, la legge brasiliana non richiede la sottoscrizione e/o versamento di un capitale minimo per la costituzione di una società a responsabilità limitata. Il capitale sociale è diviso in quote. Ogni quotista sottoscrive il numero di quote corrispondente all’investimento che intende fare. Ciascun quotista contribuisce con una parte del capitale sociale, ed è direttamente responsabile per la quota che ha sottoscritto e solidalmente responsabile per la parte sottoscritta, ma non ancora versata, dagli altri soci. Una volta versate tutte le quote, nessuno dei soci sarà obbligato a rispondere con i suoi beni per le obbligazioni sociali. La responsabilità di ciascun socio, in questo modo, si limiterà al valore della quota conferita4. I conferimenti dei soci possono avvenire in valuta o in beni entro il termine fissato dal contratto sociale. Non esiste un periodo massimo per il versamento del capitale; nel caso in cui si decida, frattanto, di effettuare un aumento di capitale, il capitale sociale originale deve essere stato previamente versato nella sua totalità. Circolazione di quote La disciplina della circolazione delle quote deve essere prevista nel contratto sociale. In caso contrario, la legge prevede che il socio potrà trasferire le proprie quote ad un altro socio oppure ad un terzo, senza la necessità di chiedere il beneplacito degli altri soci. Tale atto, in ogni caso, può essere impugnato dai soci che rappresentino almeno ¼ del capitale sociale. In questo senso, è comune regolare la circolazione delle quote sociali tramite l’adozione di clausole che conferiscono il diritto di prelazione a tutti o ad alcuni dei soci. Deliberazioni sociali Le deliberazioni dei soci devono essere assunte nel corso di una Riunione o Assemblea dei soci (quest’ultima obbligatoria per le società con più di 10 soci). Un’assemblea o riunione ordinaria deve essere realizzata almeno una volta all’anno, entro il 30 aprile, per discutere e approvare i resoconti finanziari presentati dall’amministrazione. La legge fissa alcuni “quorum” per le decisioni su alcune materie specifiche, che non possono essere assolutamente ridotti. È importante chiarire che la maggior parte dei quorum legali è superiore alla maggioranza ordinaria, facendo sì che il controllo effettivo della società sia ottenuto con la detenzione del 75% del capitale sociale. L’osservanza di formalità nelle assemblee e/o riunioni di soci Per quanto riguarda le formalità di convocazione, inizio e funzionamento delle Riunioni e/o Assemblee dei soci, ci preme notare che le Riunioni possono essere disciplinate nel contratto sociale in modo tale da renderle meno formali delle Assemblee. Nel caso in cui i soci decidano per iscritto sulla materia all’ordine del giorno di una Riunione o Assemblea non è necessaria la realizzazione delle stesse. Qualora, invece, le deliberazioni sociali non vengano prese dalla totalità dei soci, diventa necessario realizzare una riunione di quotisti e/o la presentazione, presso la Camera di Commercio, dei documenti di convocazione, che dimostrino che il socio eventualmente assente è a conoscenza della delibera presa (un documento di convocazione, ad esempio). Amministrazione della società L’amministrazione ordinaria della società viene generalmente svolta secondo le modalità previste nel contratto sociale, ma nel rispetto delle seguenti regole:

4 Come già detto, in casi eccezionali, di frode, abuso di finalità o confusione patrimoniale il giudice potrà annullare la persona giuridica e determinare che i soci rispondano direttamente con il loro patrimonio per i debiti sociali.

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a) soltanto da persone fisiche nazionali o titolari di visto di residenza permanente in Brasile. È’ necessario, inoltre, che la persona non sia soggetta ad alcuna limitazione legale5;

b) da soci (tutti o alcuni), oppure da terzi, se così viene autorizzato nel contratto sociale; c) da un solo amministratore o vari; d) in caso di due o più amministratori, la rappresentanza della società davanti a terzi potrà

essere espletata in modo individuale o congiunto; e) anche in caso di amministrazione consegnata a vari amministratori, è possibile

prevedere un Consiglio Direttivo, ossia, un organo collegiale che assuma l’incarico; f) per tempo determinato oppure fino alla revoca della nomina dell’amministratore, posto

che la legge non preveda un termine massimo di durata dell’incarico.

La nomina di terzi come amministratori richiede un quorum più elevato e può essere determinata anche nel momento della costituzione della società, se è questa la volontà dei soci. Gli amministratori non rispondono personalmente per le obbligazioni sociali, ma rispondono alla società e nei confronti di terzi, solidalmente ed illimitatamente, per gli atti realizzati in frode alla legge, per le violazioni delle norme contenute nel contratto sociale, e per tutti gli atti praticati con abuso di potere. Residenza Permanente La legge richiede, per qualsiasi amministratore, socio o meno, che abbia la residenza permanente in Brasile, anteriormente all’effettiva assunzione dell’incarico. Organo di Controllo La legge conferisce ai soci la possibilità di prevedere nel contratto sociale l’esistenza, o meno, di un Consiglio Sindacale, che potrà essere formato da tre o più membri, e che potrà funzionare in maniera permanente o meno. Società Anonima (“S/A”) Le società anomine sono regolate dalla Legge n. 6.404 del 15 dicembre 1976 (Legge sulle Società per Azioni) e dalle successive riforme legislative (Leggi n. 9457/97 e 10.303/2001). In generale, ciò che caratterizza la società per azioni è la divisione del capitale sociale in azioni, la possibilità di apertura dello stesso, l’emissione di altri titoli necessari per la capitalizzazione della società, nonché la responsabilità dell’azionista limitata al prezzo di emissione delle azioni da questi sottoscritte o acquistate. Le società anonime sono suddivise in società aperte, i cui valori sono negoziati nel mercato di valori mobiliari, e società chiuse, che non ricorrono al pubblico per la raccolta di fondi. Costituzione Secondo l’articolo 80 della Legge 6.404, sono requisiti necessari per la costituzione di una società anonima:

(i) la sottoscrizione delle azioni del capitale da parte, per lo meno, di due persone; (ii) il versamento immediato ed in denaro di almeno 10% del prezzo di emissione

delle azioni sottoscritte (a eccezione dei casi in cui la legge richieda una percentuale più elevata, come, ad esempio, per le istituzioni finanziarie, per le quali si richiede un versamento iniziale pari al 50% del capitale sociale);

(iii) il deposito in valuta di quanto previsto in (ii), di cui sopra, presso la Banca del Brasile o in un’altra banca autorizzata dalla CVM (organo equivalente alla CONSOB in Italia).

5 Non essere condannati per alcuni reati che impediscano l’esercizio dell’attività mercantile; non essere condannati da una legge speciale che impedisca, anche se temporaneamente, di ricoprire incarichi pubblici; o per reato fallimentare, di prevaricazione, corruzione, concussione, speculazione; o reato contro il sistema finanziario nazionale, contro le norme di difesa della concorrenza, contro i rapporti di consumo, contro la fede pubblica o la proprietà, in quanto permangono gli effetti della condanna.

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La costituzione di una società anonima può seguire due procedure diverse:

a) costituzione pubblica mediante l’ottenimento delle risorse finanzarie presso gli investitori operanti nel mercato dei capitali

b) costituzione privata, circoscritta ai soci fondatori

Formalità/procedura: 1. registrazione della richiesta di costituzione presso la CVM: presentazione degli studi sulla fattibilità economica e finanziaria del progetto; presentazione del progetto dello statuto e del documento che verrà presentato agli investitori (“prospecto”), per il controllo delle formalità previste dalla legge.

(non richiesta)

2. presenza di un’istituzione finanziaria che effettui l’intermediazione dell’operazione.

(non richiesta)

3. convocazione dell’assemblea di fondazione, con l’elezione dei primi amministratori dopo l’integrale sottoscrizione del capitale sociale.

1. delibera dei fondatori, riuniti in Assemblea, o tramite scrittura pubblica, firmata da tutti i sottoscrittori.

4.Registrazione del Verbale e dello statuto sociale presso la Camera di Commercio (Junta Comercial) e loro pubblicazione sul Diario Oficial e sul un ltro giornale di grande circolazione6

2. Registrazione del Verbale e dello statuto sociale presso la Camera di Commercio (Junta Comercial) e loro pubblicazione sul Diario Oficial e sul un altro giornale di grande circolazione.

6 Ci preme sottolineare che per osservare la regola che richiede il deposito iniziale del 10% del capitale sociale, come requisito per la costituzione della società, l’investitore straniero dovrà seguire una procedura specifica determinata dalla Banca Centrale brasiliana. L’invio della valuta dovrà essere fatto in nome di uno dei soci fondatori residenti (se ve ne sono), oppure di uno degli amministratori eletti. Questo perché la società in fase di costituzione non è ancora una persona giuridica e non ha un proprio conto corrente in Banca per ricevere il deposito. Non appena costituita la società, l’investimento sarà accreditato a nome dell’investitore sia nei registri della Banca Centrale, che nella contabilità della società. Senza la ricevuta del deposito, la Camera di Commercio (Junta Comercial) non procederà al registro degli atti costitutivi, bloccando l’effettiva costituzione della società.

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Statuto Lo statuto sociale di una società anonima deve determinare:

Elementi Obbligatori Osservazioni Denominazione sociale Deve contenere l’espressione “società anonima” Sede ----- Durata ----- Oggetto sociale Dettagliato e preciso. Capitale sociale e sua divisione in azioni

Indicazione del valore del capitale, del numero di azioni e del loro valore nominale (se esistente).

Diritti conferiti da ogni azione/classe di azioni

Descrizione delle specie di azioni (ordinarie/preferenziali), dei loro eventuali vantaggi e restrizioni, così come la descrizione delle classi di azioni, se esistenti.

Regole sulle Assemblee Generali

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Forma di Amministrazione della società

Previsione del sistema diretto (soltanto Consiglio Direttivo) o indiretto di amministrazione (Consiglio Direttivo e Consiglio di Amministrazione)

Regole sul Consiglio Sindacale

Numero di integranti e regole di funzionamento

Esercizio sociale e destinazione degli utili

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Regole sullo scioglimento della società

-----

Principali caratteristiche delle società anonime Capitale Sociale Il capitale sociale, fissato nello statuto sociale ed espresso in moneta nazionale, è suddiviso in azioni, con o senza valore nominale.

• Versamento Il versamento dei valori delle azioni sottoscritte può essere effettuato mediante conferimenti in valuta o in beni, purché suscettibili di valutazione economica, in conformità con quanto deciso nell’Assemblea Generale nel corso della quale è avvenuta la sottoscrizione. Nel caso in cui il capitale sociale venga integralmente versato in beni, la legge prevede una procedura per la loro valutazione 7. Nel caso in cui il capitale venga versato mediante crediti, colui che li trasferisce alla società sarà responsabile per la loro esistenza, nonché per la solvibilità del debitore, in modo da evitare frodi e preservare l’integrità del capitale sociale.

• Aumento di capitale Il capitale sociale potrà essere aumentato mediante la sottoscrizione di nuove azioni, purché i tre quarti del capitale iniziale siano già stati precedentemente versati. Non trattandosi di società sottoposte al regime di capitale autorizzato8, è necessario che gli azionisti decidano sull’aumento nel corso di un’Assemblea Generale Straordinaria, fissando, in quella sede, il valore dell’aumento e dei criteri utilizzati per determinarlo e la conseguente modifica dello Statuto Sociale. La sottoscrizione delle azioni, emesse in conformità con la deliberazione di aumento di capitale, dovrà rispettare il diritto di preferenza degli azionisti in proporzione alla partecipazione di ciascuno al capitale sociale. È permesso all’azionista di alienare questo diritto a terzi. L’aumento di capitale potrà avvenire senza l’effettivo ingresso di nuovi risorse finanziarie nella società, come nei casi di conversione: (a) di titoli di emissione della società; (b) di lucro o riserva della società, e (c) di crediti nei confronti della società, di titolarità degli azionisti.

7 L’elaborazione di lodo tecnico da parte di tre esperti o da parte di un’impresa specializzata, e la deliberazione assembleare sul lodo tecnico. 8 Sotto tale regime, lo statuto fissa un valore massimo di capitale e, fino a che lo stesso non sia stato raggiunto, il Consiglio di Amministrazione è autorizzato ad effettuare aumenti successivi (fino ad arrivare al valore del capitale previamente approvato), senza necessità di nuove autorizzazioni da parte dell’Assemblea degli Azionisti.

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• Azioni L’azione costituisce il principale valore mobiliare emesso da una società per azioni e rappresenta l’unità di partecipazione dell’azionista nel capitale sociale. La sua titolarità rappresenta una serie di diritti e doveri relativi alla società emittente. Le azioni possono classificarsi secondo tre criteri distinti: specie, classe e forma. In relazione alla specie, le azioni possono essere:

a) ordinarie, conferendo ai loro titolari tutti i diritti che la legge riserva agli azionisti comuni; oppure

b) privilegiate, assegnando ai loro titolari una serie di vantaggi, come (i) il fatto di poter ricevere dei dividendi prioritari, prima che siano ripartiti tra gli azionisti ordinari, e (ii) la precedenza nel rimborso del capitale, in caso di liquidazione della società. Questo tipo di azioni subisce anche una serie di restrizioni, quali ad esempio quelle che agiscono sul diritto di voto.

Secondo la legge, il capitale sociale potrà essere composto da un massimo di 50% di azioni privilegiate senza diritto di voto, o con restrizioni a questo diritto. Facendo riferimento alla classe delle azioni, si può dire che:

• le azioni privilegiate possono venir suddivise in classi, dallo statuto sociale, in conformità con il complesso di diritti e restrizioni che gli sono imposte;

• le azioni ordinarie, d’altro canto, ammettono la suddivisione in classi soltanto nelle società non

quotate in borsa. Tale suddivisione può essere operata in virtù (i) della loro convertibilità in azioni privilegiate; (ii) dall’eventuale esigenza che il loro titolare abbia nazionalità brasiliana, oppure (iii) della concessione del diritto di eleggere, separatamente, i membri degli organi di amministrazione della società.

• In relazione alla forma, le azioni possono essere suddivise in nominative e scritturabili, secondo la loro modalità di circolazione:

• Il trasferimento della titolarità delle azioni nominative può avvenire tramite la semplice

registrazione di questa operazione sul libro della società.

• Dato che le azioni scritturabili rimangono depositate presso un’istituzione finanziaria, la loro circolazione avviene tramite l’avviso dell’operazione sui registri dell’istituzione finanziaria, in addebito sull conto di deposito dell’alienante e accredito sul conto di deposito dell’acquirente.

Altri titoli di emissione della società anonima La società anonima che voglia raccogliere fondi sul mercato potrà emettere altri titoli, i quali vengono indicati nel quadro sottostante:

Titolo Principali caratteristiche Debentures Conferiscono al beneficiario un credito nei confronti della società in

conformità con le condizioni presenti nel certificato (nel caso in cui ve ne siano) e nella scrittura di emissione. Una di queste condizioni è la loro convertibilità in azioni, secondo i criteri fissati dalla scrittura. Devono avere valore nominale, anche se il prezzo di emissione può essere fissato in valori superiori o inferiori a quelli nominali, dipendendo dalle condizioni del mercato.

Parti Beneficiarie

Si tratta di titoli negoziabili, senza valore nominale, che non hanno nessuna relazione con il capitale sociale della società, e conferiscono ai loro titolari un diritto di credito eventuale, consistente nella partecipazione al lucro della società emittente. La loro conversione in azioni può essere determinata dallo statuto sociale.

Bonus di Sottoscrizione

Sono titoli che conferiscono ai loro titolari il diritto di sottoscrivere azioni della società emittente, in vista di un eventuale, futuro, aumento del capitale della società stessa.

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Patti parasociali Sono disciplinati dall’articolo 118 della Legge sulle Società Anonime, che conferisce loro la caratteristica dell’esecuzione specifica (specific performance). Le materie che possono essere trattate nell’ambito di tali accordi sono: (i) compravendita delle azioni; (ii) diritti di prelazione9; (iii) esercizio del diritto di voto, e (iv) esercizio del potere di controllo. Nel caso in cui si tratti delle materie di cui sopra, non solo gli azionisti firmatari, ma anche la stessa società, saranno vincolati alle disposizioni previste dal patto, in modo che non sarà possibile operare in una situazione di mancato rispetto delle disposizioni ivi previste. Principali diritti e doveri degli azionisti Diritti dell’azionista:

a) Diritto ai dividendi; b) Diritto alla partecipazione al patrimonio sociale, in caso di liquidazione; c) Diritto di controllo delle attività sociali; d) Diritto di preferenza nella sottoscrizione di aumenti di capitale.

Doveri dell’azionista Il principale dovere dell’azionista è quello di pagare le azioni sottoscritte, nei termini e nelle date previsti dallo statuto e dall’Assemblea Generale, sotto pena di essere ritenuto inadempiente. Oltre a ciò, l’azionista dovrà dimostrare lealtà nei confronti della società e, di conseguenza, rispettare l’interesse sociale, in primo luogo. Assemblea Generale L’Assemblea Generale è l’organo che rappresenta e riunisce la totalità degli azionisti, con o senza diritto di voto. Sono previsti due tipi di Assemblea Generale, la cui distinzione si basa sulle materie sottoposte alla sua deliberazione: l’Assemblea Generale Ordinaria e l’Assemblea Generale Straordinaria. La legge prevede delle formalità per la convocazione, inizio e svolgimento di un’Assemblea Generale. Assemblea Generale Ordinaria L’Assemblea Generale Ordinaria è prevista dalla legge e deve realizzarsi annualmente, nei quattro mesi immediatamente posteriori alla fine dell’esercizio sociale, con il seguente ordine del giorno:

(i) analisi dei conti dell'amministrazione, discussione e votazione delle dimostrazioni finanziarie; (ii) deliberazione sulla destinazione degli utili netti dell’esercizio e sulla distribuzione dei dividendi; (iii) elezione degli amministratori e dei membri del Consiglio Fiscale, se necessaria; (iv) approvazione della correzione dell’espressione monetaria del capitale sociale.

Assemblea Generale Straordinaria Saremo di fronte ad un’Assemblea Generale Straordinaria ogni qualvolta le deliberazioni si riferiscano a qualsiasi altro tema differente da quelli fissati per l’Assemblea Generale Ordinaria. Organi dell’amministrazione La legge brasiliana prevede due sistemi di amministrazione per la società anonima: a) sistema “diretto”, attraverso il quale un Consiglio Direttivo, con un minimo di 2 (due) membri, viene nominato dall’Assemblea Generale. In questo caso, è possibile, tramite l’adozione del sistema di “classe di azioni”, che gli azionisti titolari di una classe possano eleggere, in separato, uno o più Direttori. b) sistema “indiretto”, attraverso il quale l’Assemblea Generale nomina i membri di un Consiglio di Amministrazione, organo non esecutivo che, a sua volta, nomina i membri del Consiglio Direttivo, a cui spetterà la rappresentanza della società. Tale sistema è obbligatorio per le società quotate in borsa e per quelle in cui viene adottato il regime di capitale autorizzato (vedere i commenti di cui sopra). Gli amministratori non sono personalmente responsabili per le obbligazioni assunte in nome della società ed in virtù di atti regolari di gestione. Ciascuno di questi sarà, invece, responsabile per i danni e le perdite a cui dia causa agendo (i) all’interno delle sue attribuzioni o poteri, con colpa o dolo, e/o (ii) in violazione della legge o dello statuto.

9 È possibile, poi, fissare la disciplina di altri rapporti tra i soci e tra questi e la società a cui si applicherà la disciplina dei contratti in generale.

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Consiglio di Amministrazione - Deve essere composto, come minimo, da 3 (tre) membri, che devono essere azionisti, e possono essere residenti all’estero, purché nominino un procuratore, residente in Brasile; - lo statuto potrà, inoltre, prevedere la partecipazione, nel Consiglio, di un rappresentante dei dipendenti eletto direttamente da questi; - nel caso di società con azioni in borsa, la legge richiede la presenza di un membro degli azionisti: (i) titolari del 15% delle azioni con diritto di voto; (ii) titolari del 10% delle azioni privilegiate senza diritto di voto, purché non abbiano già eletto un rappresentante in virtù di una disposizione statutaria che preveda tale diritto. Consiglio Direttivo Le principali caratteristiche del Consiglio Direttivo delle Società Anonime sono:

composizione minima di 2 (due) membri, azionisti o meno10; obbligo, per i membri, di possedere il visto di residenza permanente in Brasile;

Consiglio Sindacale Il Consiglio Sindacale, organo di controllo dell’amministrazione, deve essere previsto nello statuto sociale. Tuttavia, non è necessario che sia permanente, in quanto l’effettiva attuazione può essere deliberata dagli azionisti nel momento in cui lo ritengano più opportuno (di solito questo avviene quando esiste un conflitto fra gli azionisti). Principali caratteristiche:

composizione minima di 3 (tre) e massima di 5 (cinque) membri (supplenti in uguale numero), azionisti o meno, che devono essere eletti dall’Assemblea Generale.

Requisiti per l’elezione: residenza in Brasile; diploma di livello universitario o previo impiego, per un periodo minimo di 3 anni, come

amministratore di azienda o membro di un consiglio sindical; assenza di qualsiasi legame con la società, con i suoi dipendenti e/o amministratori.

Regole sulla trasparenza finanziaria La legislazione brasiliana impone alle società l’obbligo di redigere, al termine di ogni esercizio sociale, una raccolta di resoconti finanziari, che dovranno dimostrare con chiarezza la situazione patrimoniale della società e le variazioni verificatesi durante l’esercizio. Si tratta di un provvedimento diretto a portare a conoscenza di tutti gli interessati, siano essi azionisti o terzi, i principali dati relativi alla situazione patrimoniale e finanziaria della società, nonché alla sua evoluzione durante l’arco dell’esercizio sociale. Allo stesso modo, sono strumenti di grande valore per l’amministrazione della società, in quanto consentono un controllo generale sulla stessa. Gli strumenti di dimostrazione contabile previsti dalla legislazione sono quattro: a) il bilancio patrimoniale; b) i lucri o perdite accumulati; c) il risultato dell’esercizio, e d) l’origine delle risorse. Il bilancio patrimoniale è la dimostrazione finanziaria dell’attivo, del passivo e del patrimonio liquido della società per azioni, al termine dell’esercizio sociale. La dimostrazione dei lucri e delle perdite accumulate indica la parte dei lucri percepiti, e non distribuiti agli azionisti della società, o i pregiudizi non assorbiti. La dimostrazione del risultato di esercizio evidenzia gli utili conseguiti dall’azienda nell’esercizio finale e conferisce all’azionista la possibilità di determinare il grado di ritorno del suo interesse, nonché l’efficienza degli amministratori. Infine, la dimostrazione delle origini ed applicazioni delle risorse è destinata ad evidenziare il flusso dei beni della società, identificando le operazioni che li hanno generati e quelle nelle quali sono stati investiti. L’analisi di questo strumento serve da appoggio alla proposta del Consiglio Direttivo in riferimento alla distribuzione dei dividendi agli azionisti. È importante sottolineare che i bilanci delle imprese brasiliane devono, necessariamente, rispettare la nostra legislazione contabile, che differisce in alcuni aspetti dalle norme contabili IFSR/IAS. Le differenze, comunque, non sono significative, tanto che è possibile applicare la maggior parte dei principi riportati da queste normative. Di fatto, le imprese multinazionali adottano un concetto contabile unico, in modo da permettere la consolidazione dei risultati e la loro divulgazione in conformità con i modelli internazionali conosciuti. Ciò

10 È possibile che i membri del Consiglio di Amministrazione, limitatamente a 1/3 dello stesso, vengano eletti anche per svolgere la funzione di Direttore.

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significa che, oltre a rispettare la legislazione locale, la sede brasiliana di una multinazionale può mantenere i suoi registri contabili anche in accordo con i principi IFRS/IAS. Altre opzioni per l’investitore straniero Creazione di una filiale (“branch office”) L’investitore straniero può operare tramite un proprio ufficio di rappresenza (branch office), oppure tramite una filiale, soltanto dietro autorizzazione governativa, secondo quanto disposto nel decreto no 3.444/00, nell’Istruzione Normativa 81 del Dipartimento Nazionale del Registro del Commercio (DNRC), e nel Codice Civile (Art. 1134 al 1141). Le filiali subiscono delle limitazioni legali alla propria operatività in virtù del fatto che sono considerate come società straniere che operano direttamente all’interno del mercato nazionale. Nonostante tale alternativa sembri in teoria più semplice, considerando che non è necessario un socio, bisogna considerare che la burocrazia che va affrontata per la constituzione di tale forma giuridica non permette l’agilità necessaria agli affari sociali. Come esempio possiamo citare il fatto che la legge richiede che non solo siano presentati al Governo i documenti necessari per l’ottenimento dell’autorizzazione al funzionamento, ma anche che, ogniqualvolta venga modificato un documento societario della casa madre, tale modifica venga presentata al governo brasiliano per il “rinnovo” dell’autorizzazione. Considerando, poi, che le filiali non hanno una personalità giuridica distinta dalla società madre straniera, nel caso in cui la filiale abbia dei problemi, questi ricadranno direttamente sulla sede all’estero. Per queste ed altre ragioni, e soprattutto per il fatto che esiste la possibilità di creazione di una società (a responsabilità limitata o per azioni) composta da capitale 100% straniero, l’alternativa di operare attraverso un ufficio di rappresentanza, oppure una filiale, è sempre poco seguita. Nuova legge sui fallimenti La nuova legge brasiliana sui Fallimenti del 9 febbraio 2005 nasce da un’esigenza di riforma giustificata dal fatto che la legge anteriore, del 1945, da molto tempo si mostrava inefficace e inadeguata al contesto economico in cui si inserisce oggi il Brasile. In pratica, il sistema anteriore non offriva protezione o qualsiasi tipo di garanzia ai fornitori o impiegati. Neppure le banche, detentrici di maggiori garanzie, riuscivano a recuperare i loro crediti. L’opzione per il concordato era anch’essa insoddisfacente, perché permetteva di negoziare soltanto i debiti coi fornitori, mettendo da parte i passivi fiscali, quelli generati dai rapporti di lavoro e quelli bancari, i quali, generalmente, rappresentano la maggior parte del passivo di un’impresa. Con lo scopo di sanare tali incoerenze è stata creata questa nuova legge, frutto del lavoro congiunto di giuristi e avvocati, brasiliani e stranieri, con la supervisione della Banca Centrale del Brasile e con l’appoggio della Banca Mondiale. Una delle grandi novità apportate da questo strumento consiste nella previsione del recupero extragiudiziale delle imprese fallite, tramite la negoziazione – tra impresa e creditori – di un piano di recupero che miri a salvare le unità produttive e i posti di lavoro creati. Se il piano viene approvato dalla maggioranza dei creditori, lo stesso viene sottoposto ad una breve fase di approvazione ed omologazione da parte del Potere Giudiziario, alterando così i termini e le circostanze delle obbligazioni del debitore. La legge prevede anche la possibilità di rateizzare i debiti fiscali e di negoziare gli accordi collettivi con gli impiegati, uniformando, col decorrere del tempo, gli interessi delle parti alla capacità di pagamento dell’impresa. Un altro cambiamento fondamentale è dato dalla possibilità di stipulare la priorità del pagamento dei crediti vincolati ad una garanzia reale, al fine di contribuire alla manutenzione delle linee di credito bancarie e alla riduzione dei rispettivi tassi di interesse. A differenza della legge anteriore, la convocazione dei creditori per la negoziazione non implica più la dichiarazione diretta di fallimento dell’impresa. Le novità introdotte nella legislazione fallimentare brasiliana sicuramente porteranno una maggior sicurezza e supporto alle imprese che operano sul mercato brasiliano, creando una soluzione più ugualitaria e ragionevole sia per le diverse classi di creditori, che per gli interessi degli impiegati, con il fine di migliorare il livello di occupazione, abbassando i tassi di interesse e, in maniera generale, facilitando la crescita dell’economia brasiliana. Dal punto di vista degli investitori stranieri ci sono 2 aspetti di rilievo sul fallimento di una società brasiliana:

• trattandosi di una società brasiliana in cui lo straniero partecipi come socio ed in cui la responsabilità sia limitata, il patrimonio di quest’ultimo verrebbe coinvolto soltanto in caso di crimini fallimentari e/o superamento della personalità giuridica (disregard doctrine);

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• trattandosi di una società brasiliana di cui lo straniero sia creditore, è necessario che questo venga incluso nell’elenco giudiziale dei creditori affinché possa recuperare il proprio credito.

Operazioni Compravendita di azienda Aspetti generali La compravendita di aziende o di partecipazioni societarie si presenta, al di là della costituzione di una nuova persona giuridica, come un'alternativa per l’ingresso dell’investitore straniero e per la sua associazione con i partners locali. In generale, per compravendita di "impresa" si può intendere: (i) la compravendita di partecipazioni societarie, che rappresentano, o meno, la totalità del capitale sociale di una determinata società; o (ii) la compravendita di azienda, cioè, di determinati attivi di una persona giuridica, organizzati per l´esercizio di una determinata attività imprenditoriale. Le osservazioni che seguono riguardano entrambe le ipotesi di compravendita. Tuttavia dobbiamo chiarire che l´ipotesi di compravendita di azienda è l´istituto più difficile da mettere in pratica, in virtù delle regole piuttosto severe previste dal Codice Civile per la sua utilizzazione: per esempio, la norma secondo cui l’efficacia dell'alienazione dipende dal pagamento di tutti i creditori dell’alienante, qualora a quest'ultimo non rimangano beni sufficienti alla copertura del passivo11. Oltre a ciò, l’acquirente risponde per il pagamento dei debiti precedenti al trasferimento, purché regolarmente contabilizzati, e l’alienante rimane solidalmente obbligato per il termine di un anno12. Tali regole mirano a reprimere la pratica, una volta comune, dello "svuotamento" di una persona giuridica in cattive acque mediante l´alienazione degli attivi a terzi, oppure il loro conferimento al capitale di una nuova società libera da debiti e pendenze. Il processo di acquisto Il “Heads of Agreement” e due diligence Viste le informazioni iniziali e generiche messe a sua disposizione, come ad esempio le scritture finanziarie ed altri documenti contabili forniti dal potenziale venditore, l'acquirente che dimostri interesse in una determinata società dovrà sicuramente passare ad una fase successiva. In questi casi, il primo documento che viene firmato con il possibile venditore è una lettera di intenti (“Heads of Agreement”) nella quale vengono fissate le regole generali perché il processo di negoziazione possa svolgersi senza rischi per le parti. Nella lettera di intenti compratore e venditore si obbligano alla riservatezza e al segreto, nonché, se così vogliono, all´esclusività nella negoziazione, e definiscono il grado di vincolo della proposta iniziale effettuata. Firmata la lettera di intenti con la garanzia che i dati imprenditoriali non siano utilizzati in modo illecito da parte dell´acquirente, le parti possono iniziare la terza fase del processo: la due diligence. In Brasile, va notato che chi acquista una società, a questa succede in tutti i suoi diritti e obbligazioni, soprattutto per quanto concerne le responsabilità fiscali e sindacali. Per questa ragione, l’esatta verifica dell’adempimento, da parte della società oggetto dell’acquisto, degli obblighi contabili, fiscali e impiegatizi costituisce il fulcro del lavoro di indagine che dovrà essere eseguito. Effetti sul prezzo e trattamento delle contingenze Eseguita la due diligence, il suo risultato generalmente causa un impatto sulla negoziazione, per quanto riguarda il prezzo e il modo in cui sarà disciplinata la responsabilità per l'attività anteriore alla vendita, le cui conseguenze potranno emergere posteriormente alla stipulazione del contratto. È abbastanza consueto, nella pratica imprenditoriale, vincolare parte del prezzo a tali responsabilità, o tramite il deposito di tale valore presso un conto separato e vincolato (“escrow accounts”)13, oppure mediante l’emissione di garanzia bancaria da parte del venditore. L´utilizzazione dell’una o dell’altra alternativa dipende dal tipo di responsabilità che si intende assumere, dal profilo dell’acquirente e dallo sconto sul prezzo che si riesca eventualmente ad ottenere nel corso della negoziazione, in virtù dei rischi mezionati. Contratto definitivo di compravendita Dopo avere concordato i prezzi e le condizioni generali dell´affare, le parti stipuleranno il contratto definitivo di compravendita della partecipazione societaria, in cui inseriranno tutti gli aspetti negoziati, e in special modo gli accordi relativi al trattamento del passivo occulto della società.

11 Art. 1.145. Se all’alienante non rimangono beni sufficienti per affrontare il proprio passivo, l’efficacia dell’alienazioe dipende dal pagamento di tutti i suoi creditori o dal consenso degli stessi, in modo espresso o tacito, nel termine di trenta giorni a partire da quello in cui abbia ricevuto la rispettiva notifica 12 Art. 1.146, Codice civile. 13 Istituto poco usato, in quanto non esiste una legislazione specifica in materia.

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Conclusione dell’operazione Per la conclusione dell’operazione, oltre alla sottoscrizione del contratto di cui sopra, occorrerà, per ottenere l´effettivo trasferimento delle partecipazioni, compiere le formalità imposte dal diritto societario. Trattandosi di una società anonima, sarà necessario che i venditori e gli acquirenti sottoscrivano gli appositi "termini di trasferimento delle azioni" sul Libro di Registrazione del Trasferimento delle Azioni Nominative, e che i compratori registrino le azioni in loro nome sullo stesso libro. Nel caso di una società a responsabilità limitata, sarà necessario realizzare una modifica del contratto sociale, tramite la quale sarà perfezionata la cessione stipulata nel contratto di compravendita di cui sopra. Tale modifica contrattuale per essere efficace contro i terzi, dovrà essere registrata presso la Camera di Commercio (Junta Comercial). SISTEMA FISCALE Il Sistema Fiscale in generale Per tutti coloro che sono interessati a realizzare investimenti in Brasile o più semplicemente a conoscere il sistema legale brasiliano, l’analisi degli aspetti tributari esistenti nel Paese è di notevole importanza, poiché è a partire da questi che gli investitori e i professionisti possono avere una visione generale dell'imposizione tributaria che incide su una determinata operazione. In Brasile il Potere Tributario viene delimitato e diviso tra il Governo Federale, gli Stati membri, il Distretto Federale ed i Comuni. Ognuno di questi ha competenza propria, nel creare tributi e riscuotere entrate. Tale competenza è definita dalla Costituzione Federale. Il Potere di Tassazione in Brasile si intreccia strettamente con il principio della legalità; nessun tributo può essere creato, ridotto od estinto senza una disposizione legale. In questo modo, l'intero sistema tributario brasiliano si trova ad essere disciplinato dalla Costituzione Federale, dal Codice Tributario Nazionale e dalla legislazione sparsa, che comprende le leggi ordinarie, i regolamenti, gli atti amministrativi e gli altri atti varati dai poteri competenti. L’amministrazione dell’esazione tributaria, in ambito federale, spetta al Ministero delle Finanze, tramite la Segreteria Federale delle Entrate (RFB). È compito della RFB la pianificazione, il coordinamento, la supervisione, l’esecuzione ed il controllo dell’amministrazione tributaria federale, nonché l’esazione dei tributi. Gli Stati, il Distretto Federale ed i comuni hanno, poi, una serie di organi propri, responsabili per la gestione dell’esazione dei tributi di loro competenza. I principali tributi Il Sistema Tributario Brasiliano presenta cinque specie differenti di tributi: imposte, tasse, contributi di miglioramento, contributi speciali e prestiti obbligatori. Riteniamo necessario, in questo studio, analizzare le sole imposte e contributi speciali, giacché sono questi i tributi che realmente interessano alle imprese, in quanto gravano sulle operazioni e le attività commerciali realizzabili nel paese. I principali tributi esistenti in Brasile sono: Imposte Federali

• Imposta sul Reddito e i Profitti di Qualsiasi Natura (IR); • Imposta sull’Importazione (II); • Imposta sull’Esportazione (IE); • Imposta sui Prodotti Industrializzati (IPI); • Imposta sulle Operazioni di Credito, Cambio ed Assicurazione e sulle Operazioni relative a Titoli

e Valori Mobiliari (IOF); • Imposta sulla Proprietà Territoriale Rurale (ITR);

Imposte Statali • Imposta sulle Operazioni relative alla Circolazione di Merci e alla Prestazione di Servizi (ICMS); • Imposta sulle Eredità e sulle Donazioni (ITCMD); • Imposta sulla Proprietà di Veicoli a motore (IPVA);

Imposte Comunali • Imposta sui Servizi di Qualsiasi Natura (ISS); • Imposta sulla Proprietà Territoriale Urbana (IPTU); • Imposta sulla Trasmissione tra Vivi di Beni Immobili e Diritti ad essi relazionati (ITBI);

Contributi Speciali • Contribuzione all’assicurazione sociale (PIS/PASEP, COFINS, CSL); • Contribuzione d’Intervento nel Dominio Economico (CIDE); • Contribuzione d’Interesse di Categorie Professionali o Economiche.

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L’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche Tutte le persone fisiche residenti in Brasile e che abbiano percepito redditi o profitti di qualsiasi natura, sono assoggettate all’applicazione dell'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche – IRPF. A questo riguardo, si deve prestare speciale attenzione al concetto di residenza, il quale determinerà l’imputazione o meno dell’Imposta al soggetto brasiliano o a quello straniero. Il concetto di residenza La condizione di residente è un fattore decisivo per la determinazione del soggetto tributario dell’IRPF. Infatti, coloro che rientrano in questa categoria hanno i loro redditi tassati in modo globale, come se fossero cittadini brasiliani, e sono obbligati a presentare la dichiarazione annuale dei redditi al fisco brasiliano. Di regola, la residenza fiscale viene imputata alle persone fisiche che rimangono in Brasile per un periodo superiore a 183 giorni, consecutivi o meno, considerati entro il periodo complessivo di 12 mesi. A coloro che entrano in Brasile con un visto permanente, o per svolgere mansioni caratterizzate da un rapporto di lavoro, oppure che rientrano nel Paese in modo definitivo, verrà riconosciuto lo status di residente al momento del loro arrivo in Brasile. D’altro canto, ci preme evidenziare che i guadagni in conto capitale ricavati in Brasile da persone residenti all’estero saranno tassati in conformità con le regole applicabili ai residenti nazionali. In questo modo, tutti i rendimenti, i guadagni in conto capitale e gli altri profitti che siano erogati ad uno straniero da un residente implicano una trattenuta di Imposta alla fonte. Tuttavia, dato che il Brasile è firmatario di diverse Convenzioni volte ad evitare la doppia imposizione, l’imposta pagata in uno dei paesi può essere dedotta dall’imposta dovuta nell’altro, limitatamente al valore dell’imposta incidente in questo ultimo, sullo stesso reddito. Imposizione sui Redditi Societari Imposta sul Reddito delle Persone Giuridiche – IRPJ Le società brasiliane possono scegliere di identificare l’utile imponibile a seconda del regime di determinazione forfettaria o reale. La determinazione reale del reddito è basata sulla differenza tra le entrate tassabili e le spese deducibili, sulla quale incideranno le aliquote dell’Imposta sul Reddito. La legge brasiliana non impone alle imprese restrizioni per rientrare nella tassazione sulla base del lucro reale. Anzi, quando il reddito totale dell’esercizio precedente è stato superiore all’ammontare di R$ 48 milioni, mantenuta la proporzionalità nel caso di periodi inferiori a dodici mesi, le società devono assoggettarsi a tale sistema di tassazione. L’appuramento del valore del Lucro Reale (Lucro Real) si ottiene tramite l’aggiustamento del Lucro Netto con gli incrementi, le esclusioni e le compensazioni imposte dalla legge tributaria, in ragione delle divergenze di quest’ultima nei confronti di quella commerciale. L’imposta sul Reddito grava con un’aliquota del 15% sulla base di calcolo del lucro reale. Alle imprese i cui profitti annuali superino il limite di R$ 240.000,00 (considerandosi il valore di R$ 20.000,00 nella ritenuta mensile e di R$ 60.000,00 nell’accertamento trimestrale) viene anche prevista un’addizionale del 10% sulla parte del reddito che ecceda i limiti menzionati. Di conseguenza, possono optare per la ritenuta dell’Imposta su base forfettaria tutte le imprese che non sono obbligate, dalla legge, alla tassazione del Lucro Reale. Il calcolo del reddito imponibile nel regime forfettario viene determinato dall’applicazione di percentuali incidenti sul reddito lordo, le quali variano a seconda dell’attività imprenditoriale. Per le attività di industria/commercio è stata fissata la percentuale dell’8%, mentre per le attività di prestazione di servizi la stessa percentuale sarà del 32%. Le aliquote – inclusa l’addizionale del 10% - sono le stesse del regime del Lucro Reale. Contribuzione Sociale sui Profitti – CSLL La legislazione pone il soggetto passivo della CSLL sulla stessa linea di quelli dell’Imposta sul Reddito, facendo sì che tutti i contribuenti dell’Imposta siano sottoposti anche alla ritenuta di questa Contribuzione, per un'aliquota del 9%. Alle società che scelgono il regime del Lucro Reale si deve applicare l’aliquota del 9% direttamente sull’imponibile determinato dagli incrementi, dalle esclusioni e dalle compensazioni previste dalla legge. Per quelle società che seguono la determinazione forfettaria del reddito, la base imponibile sarà calcolata, invece, attraverso una percentuale specifica, definita dalla legge a seconda del tipo di attività dell’impresa, applicata sulle entrate lorde. Di regola, questa percentuale è del 12%, tranne che per le

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attività di prestazione di servizi, factoring, intermediazione di affari e amministrazione, locazione o cessione di beni o diritti di qualsiasi natura, per le quali la legge stabilisce una percentuale del 32%. Le Contribuzioni Sociali PIS e COFINS Contribuzione Sociale PIS L’ordinamento brasiliano presenta inoltre la Contribuzione Sociale per il Programma di Integrazione Sociale (PIS). La base di calcolo sarà sempre il fatturato/reddito lordo mensile della società, inteso come la totalità delle entrate ricavate dalla persona giuridica, a prescindere dall’attività che le abbia originate o dalla loro classificazione contabile. Tutte le imprese che seguono il regime del Lucro Reale, per la determinazione del reddito imponibile ai fini dell’Imposta sul Reddito, sono obbligate alla ritenuta della contribuzione PIS su base non cumulativa. L’aliquota, in questo caso, è dell’1,65%. Le imprese sottoposte a prelievo fiscale dell’Imposta sui Redditi basato sul lucro forfettario, o quelle che conducano un determinato tipo di attività (ad esempio previdenza privata, sicurezza privata, capitalizzazione e società finanziarie), sono invece soggette al regime cumulativo (senza possibilità di conseguimento del credito) della contribuzione PIS, con aliquota dello 0,65%. Contribuzione Sociale COFINS La Contribuzione Sociale per il Finanziamento dell’Assicurazione Sociale (COFINS), grava sul fatturato/reddito lordo mensile della società, allo stesso modo di quanto avviene per la Contribuzione PIS. Tutte le imprese che seguono il regime del Lucro Reale per la determinazione del reddito imponibile ai fini dell’Imposta sul Reddito sono obbligate alla ritenuta della contribuzione COFINS su base non cumulativa. L’aliquota, in questo caso, è del 7,6%. Le imprese sottoposte a prelievo fiscale dell’Imposta sui Redditi basato sul lucro forfettario, o quelle che conducano determinate attività (ad esempio previdenza privata, sicurezza privata, capitalizzazione e società finanziarie), sono invece soggette al regime cumulativo (senza possibilità di conseguimento del credito) della contribuzione COFINS, con aliquota del 3%. Fanno eccezione le istituzioni finanziarie, sulle quali incide un’aliquota del 4% a titolo di COFINS. Imposta sul Reddito trattenuta alla fonte sulle rimesse internazionali Tutti i ricavi, guadagni di capitale ed altri dividendi che sono stati pagati, accreditati, consegnati o rimessi ad una persona fisica o giuridica non residente, sono soggetti all’imposta sul reddito trattenuta alla fonte. In questo senso, la fonte di pagamento (il soggetto residente) è responsabile per il valore corrispondente all’imposta. Ricavi in generale Per i ricavi in generale, l’aliquota dell’imposta sul reddito applicata è pari al 15% sui guadagni di capitale sugli investimenti, sulla vendita di beni o diritti. Mentre sui servizi in generale, nonché sui ricavi del lavoro con vincolo impiegatizio o meno, grava un’aliquota del 25%. Rimesse degli utili o dei dividendi alle persone non residenti Nel caso di rimesse alle persone fisiche o giuridiche non residenti, gli utili o i dividendi non sono soggetti all’incidenza dell’imposta sul reddito trattenuta alla fonte, visto che non integrano la base di calcolo della tassa sul reddito del beneficiario non residente. Trasferimento di tecnologia I contratti di trasferimento di tecnologia celebrati tra il Brasile e soggetti stranieri sono sottoposti all’aliquota pari al 15% dell’imposta sul reddito trattenuta alla fonte. Questo tasso si applica ad ogni beneficiario straniero, il quale riceverà il valore netto dei pagamenti (vale a dire il valore ottenuto in seguito alla detrazione dell’importo corrispondente all’imposta sul reddito trattenuta alla fonte). Di comune accordo, le parti possono stabilire che la fonte pagatrice si sobbarcherà l’onere e procederà al conferimento del valore, in modo che il prezzo stabilito nel contratto corrisponda al valore netto ricevuto dal fornitore di tecnologia. Ci preme ricordare che gli importi da rimesse di trasferimento di tecnologia saranno tassati anche con un'aliquota pari al 10% corrispondente al Contributo di intervento nel dominio economico (“CIDE”). È necessario ricordare che i contratti relativi al trasferimento di tecnologia vengono registrati presso l’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale - INPI, al fine di garantire la possibilità di rimesse del versamento di royalties all’estero.

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I Trattati per evitare la doppia tassazione In sintonia con la tendenza mondiale, nelle ultime decadi il Brasile ha stipulato diversi trattati diretti ad evitare la doppia tassazione sul reddito e a prevenire l’evasione fiscale in materia di imposte. I trattati sono molto simili al modello fornito dall’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo – OECD. La regola generale è che la tassazione degli utili di una società è competenza del paese in cui tale società è ubicata. In questo modo, nei casi di doppia imposizione, le regole di compensazione normalmente stabilite dai trattati permettono alla società brasiliana di portare a credito l’importo delle imposte sul reddito e guadagni pagate all’estero, nei confronti dell’Imposta sul Reddito della società in Brasile. Paesi con i quali il Brasile ha un trattato:

1. Sudafrica 2. Paesi Bassi 3. Argentina 4. Ungheria 5. Austria 6. India 7. Belgio 8. Israele 9. Canada 10. Italia 11. Cile 12. Giappone 13. Cina 14. Lussemburgo 15. Corea del Sud 16. Messico 17. Danimarca 18. Norvegia 19. Equador 20. Perù 21. Spagna 22. Portogallo 23. Filippine 24. Repubblica Ceca e Slovacchia 25. Finlandia 26. Svezia 27. Francia 28. Ucraina

Operazioni di Importazione e di Esportazione Importazione di beni Imposta sull'Importazione – I I La Costituzione Federale del Brasile prevede l’incidenza dell’Imposta sull'Importazione gravante sulle operazioni di “importazione di prodotti stranieri”. Le aliquote dell’Imposta sull'Importazione in grande maggioranza variano tra lo 0% e il 20%. Una peculiarità del tributo è quella per cui il Potere Esecutivo può, rispettati i limiti di legge, alterarne le aliquote, in qualsiasi momento, senza la necessità di una nuova legge emanata dal Congresso Nazionale. Questa possibilità di variazione dell’aliquota è importante, poiché serve al Governo Federale da strumento per agire sul mercato, stimolando o riducendo l’importazione di certi prodotti. È importante sottolineare che, per quel che riguarda l’incidenza dell’Imposta sull'Importazione, la legislazione prevede la sospensione temporanea del suo pagamento od il pagamento parziale dei suoi valori nei casi di merci importate sotto alcuni regimi doganali speciali. Sono previste anche alcune esenzioni fiscali o riduzioni di questa imposta, nel caso di importazione di determinati tipi di prodotti, specialmente quelli importati da paesi membri del Mercosul, o che fanno parte della ALADI o che sono firmatari di Accordi di Cooperazione Economica – “ACE” con il Brasile. Imposta sui Prodotti Industrializzati – IPI L’IPI incide sulle operazioni di importazione di beni. Il suo fatto generatore è lo sdoganamento delle merci ed il responsabile per il pagamento è l’importatore delle stesse. La base di calcolo dell’IPI sull'importazione è, nei termini prescritti dalla legge, calcolata sul valore decorrente dalla somma del valore CIF del bene importato, accresciuto di quello dell’Imposta sull'Importazione (II) incidente sulla stessa operazione. Le sue aliquote sono identiche a quelle applicate ai prodotti nazionali: sempre variabili in conformità con la classificazione fiscale del prodotto, prevista dalla TIPI (Tabella di Incidenza dell’IPI). L’IPI è un tributo non cumulativo, potendosi compensare quanto pagato sull’importazione con il montante dovuto in virtù di operazioni successive. Imposta sulla Circolazione delle Merci e Servizi – ICMS L’ICMS è un’imposta di competenza statale che incide sulla circolazione di merci e sulla prestazione di servizi. Tuttavia, così come l’II e l’IPI, l’ICMS è applicato anche in caso di circolazione di merci provenienti dall’estero.

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Questa imposta incide all’atto dello sdoganamento della merce, ed il tributo deve essere pagato dall’importatore, sia esso persona fisica che giuridica. La base di calcolo per la ICMS sull’importazione è sempre data dai valori dell’II e dell’IPI, sommati alla base di calcolo dell’ICMS, la quale è calcolata sul valore CIF dell'importazione. Le aliquote dell’ICMS sull’importazione sono variabili in conformità della classificazione del bene importato e della legislazione dello Stato dove è ubicata la società importatrice; ciononostante, l’aliquota generale è fissata al 18%. Il valore pagato a titolo di ICMS può anche essere utilizzato come credito per il calcolo del valore dovuto, per la stessa imposta, su altre operazioni simili. PIS/COFINS Importazione La base imponibile delle contribuzioni, nel caso di importazione di un bene, corrisponde al valore CIF del bene importato, più il valore dell’ICMS incidente e quello delle contribuzioni stesse (nella forma di “gross-up”), secondo una formula speciale prevista dalla legge in merito. Le aliquote della contribuzione in oggetto sono dell’1,65% per il PIS/Importazione e del 7,6% per il COFINS/Importazione. È importante sottolineare che alle società che versano l’Imposta sul Reddito in base al sistema del “lucro reale” è permessa la compensazione del valore delle contribuzioni di cui sopra con i valori dovuti, allo stesso titolo, per operazioni ulteriori (credito non consentito alle società che versano l’Imposta sul Reddito in base al sistema del “lucro forfettario”). Importazione di Servizi ISS – Importazione Di competenza municipale, l'ISS-Importazione grava sui servizi di qualsiasi natura, definiti dalla legge federale, anche se prestati o provenienti dall’estero. In questo modo, subiscono l’incidenza dell’ISS tutti i servizi prestati all’estero ed aventi effetto in Brasile, nonché i servizi iniziati all’estero e conclusi nel Paese. Le aliquote dell’ISS variano, dipendendo dalla natura del servizio prestato, dal 2% al 5% (minimo e massimo sono stabiliti da una legge complementare). PIS/COFINS Importazione Tali contribuzioni hanno come fatto generatore il pagamento, il credito, la consegna, l’impiego o la rimessa di valuta a residenti o domiciliati all’estero come controprestazione per il servizio reso. Per servizi s'intendono le prestazioni effettuate, in Brasile o all’estero, da persone fisiche o giuridiche, residenti all’estero, ed il cui risultato esplichi i suoi effetti in Brasile. Le aliquote della contribuzione in oggetto sono dell’1,65% per il PIS/Importazione e del 7,6% per il COFINS/Importazione e le sue basi imponibili seguono una formula speciale prevista dalla legge. Oltre a ciò, è importante considerare che la rimessa all'estero per i pagamenti dei servizi è soggetta all’incidenza dell’IR trattenuta alla fonte e della CIDE (se applicabile). Esportazione di beni Imposta sulle Esportazioni – IE È un'imposta di competenza del Governo Federale, che ha come fatto generatore l’uscita dal Paese dei prodotti nazionali, o nazionalizzati. L’imposta sulle esportazioni ha carattere eminentemente extrafiscale, in quanto funziona come strumento di regolazione della politica economica e del commercio estero. Attualmente, comunque, sono pochi i prodotti su cui incide un’aliquota diversa da zero, quali ad esempio: cuoio, sigarette, tabacco, armi e munizioni. Esportazione di servizi Services Tax (ISS Exportation) Sull’esportazione di servizi all’estero non incide l’ISS. È importante sottolineare che questa imposta è dovuta quando i risultati del servizio esplichino i loro effetti nel paese, nonostante il pagamento sia effettuato da uno straniero. Tributazione Interna sul Consumo Imposta sulla Circolazione delle Merci e Servizi – ICMS L’ICMS è un tributo statale incidente su tutte le fasi di vendita dei beni, dal fabbricante fino ad arrivare al consumatore finale, includendo tra queste anche le operazioni di importazione. È un'imposta che si inserisce nelle operazioni interne e interstatali relative alla circolazione di merci. Possiamo definire l’ICMS come una specie di IVA (imposta sul valore aggiunto), essendo permessa, nell'ambito di ogni nuova operazione, la deduzione dell’ammontare pagato per l'operazione anteriore.

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Osserviamo che, dato che si tratta di un'imposta sul valore aggiunto, in diversi Stati le rispettive leggi regolatrici dell'ICMS permettono il recupero del “credito accumulato”. Il contribuente dell’imposta è il commerciante, l’industriale o il produttore, i quali detengono il diritto di proprietà e di possesso della merce e, conseguentemente, la capacità di alienarla mediante un negozio giuridico o un'operazione economica. L’ICMS deriva da tre distinte modalità causali: a) l’uscita (circolazione della merce in virtù del negozio giuridico) della merce dallo stabilimento commerciale industriale o produttivo; b) le forniture di alimenti, bibite e altre merci a ristoranti, bar, pub e strutture simili; e c) la trasmissione della proprietà con qualsiasi mezzo (per esempio, contratto di compravendita, permuta, donazione ed altri). Le aliquote dell’ICMS variano, attualmente, tra il 7% ed il 25%, incidendo sul valore della vendita della merce. In ogni caso, qualsiasi modifica di queste aliquote potrà essere approvata, esclusivamente, dal Potere Legislativo di ciascuno Stato e queste modifiche potranno essere fatte valere solo nell’anno seguente alla loro approvazione. L’ICMS pesa anche, su: (i) le prestazioni di servizi di trasporto interstatale e intermunicipale; (ii) la prestazione di servizi di comunicazione; (iii) la fornitura di energia elettrica; e (iv) il commercio di derivati del petrolio, combustibili e minerali. Imposta sui Prodotti Industrializzati – IPI L’IPI è un'imposta federale che grava sull’importazione e su tutta la fase di lavorazione industriale dei prodotti destinati alla vendita nel territorio nazionale. Come l’ICMS, incide su ciascun passaggio industriale, per cui deve essere considerata come un particolare tipo di imposta sul valore aggiunto. In questo modo, anche l’IPI è un tributo non cumulativo, potendosi compensare la somma pagata in ciascuna operazione con il montante versato nelle anteriori. Il fatto generatore dell’Imposta sui Prodotti Industrializzati può essere l’uscita del prodotto industrializzato dallo stabilimento dell’importatore, dell’industriale, o del commerciante. Sono soggetti passivi di questo tributo l’importatore, il commerciante e colui che realizza il processo di industrializzazione. L'industrializzazione, in questo contesto, viene definita dalla legge come qualsiasi operazione che modifichi la natura, il funzionamento, il perfezionamento, la presentazione o la finalità del prodotto, allo scopo di poter essere consumato. La base di calcolo dell’IPI varia a seconda delle seguenti modalità. Per i prodotti nazionali o parzialmente modificati e beneficiati in Brasile, corrisponde al valore della merce al momento dell’uscita dalla fabbrica del contribuente. È importante menzionare, ancora, che le aliquote dell’IPI sono, per disposizione costituzionale, stabilite in funzione dell'essenzialità della merce, in modo che variano a seconda del tipo di prodotto, normalmente dallo 0% al 20%. Così, le aliquote più alte sono pagate per i prodotti definiti come superflui, tra i quali ricordiamo le sigarette, le bibite, i cosmetici ed altri. Imposta sui Servizi – ISS L’Imposta sui Servizi di Qualsiasi Natura (ISS), di competenza municipale, grava sui servizi di qualunque natura, definiti dalla legge federale, esclusi quelli di competenza statale. È soggetto passivo dell’obbligo di pagare l’ISS colui che presta i servizi, sia questi un'impresa o un lavoratore autonomo, con esclusione del lavoratore che svolge la propria attività sotto vincolo di subordinazione. Le aliquote dell’ISS variano a seconda della natura del servizio prestato, dal 2% al 5% (minimo e massimo sono stabiliti da una legge complementare), ed hanno come base imponibile il prezzo del servizio. Tassazione sulle Operazioni Finanziarie Imposta sulle Operazioni Finanziarie – IOF L’IOF, imposta di competenza del Governo Federale, incide sulle seguenti operazioni:

• operazioni di credito realizzate da: istituzioni finanziarie; società di servizi di assistenza creditizia e di acquisto di diritti creditori (factoring); tra persone giuridiche o tra persona giuridica e persona fisica;

• operazioni di cambio; • operazioni di assicurazione realizzate da società assicurative; • operazioni relative ai titoli o valori mobiliari; • operazioni con oro, se ad uso investimento.

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È importante sottolineare che le aliquote dell’IOF variano in funzione della politica economica adottata dal paese. Per questa ragione, le operazioni che in questo momento soffrono un'incidenza dell’IOF considerevole potranno in futuro essere passibili di azzeramento dell’aliquota e vice-versa. In relazione alle operazioni di credito, i contribuenti sono le persone fisiche o giuridiche che hanno ricevuto il valore. L’IOF, attualmente, è pagato applicando l'aliquota dello 0,0041% al giorno (aliquota massima di 1,5% al giorno), incidente sul valore dell’operazione, accresciuta dello 0,38% indipendentemente dal termine dell’operazione. È importante evidenziare che la legge prevede, per alcuni tipi di operazioni di credito, la possibilità di esenzione e di azzerare l’aliquota. Per quanto riguarda l’incidenza dell’IOF sulle operazioni di cambio, i contribuenti sono i compratori o i venditori della moneta straniera nell'ambito delle operazioni relative ai trasferimenti finanziari all’estero o dall’estero. Di regola, l’IOF – cambio è pagata applicando le aliquote previste dalla legge, che attualmente variano dallo 0% al 5,38%, ed incidono sul valore dell’operazione di cambio. La legge, anche in questo caso, prevede, per alcuni tipi di operazioni di credito, la possibilità di esenzione fiscale, così come un'aliquota massima del 25%. Le Agevolazioni Fiscali Zona Franca di Manaus La “Zona Franca di Manaus” – ZFM, amministrata dalla SUFRAMA (Sovrintendenza della Zona Franca di Manaus), è un’area di libero commercio, di importazione e di incentivi fiscali speciali. In poche parole, la “ZFM” offre benefici fiscali per la realizzazione di Progetti Industriali. In questo senso, le imprese che hanno interesse ad installarsi in questa area devono osservare un Processo Produttivo di Base (PPB) di produzione di un prodotto, mediante la descrizione delle operazioni che saranno necessarie all’industrializzazione. Osservati i requisiti, le imprese ubicate nella Zona Franca di Manaus possono ottenere una serie di benefici relativi alle seguenti imposte: i) Imposta sull'Importazione – “II”; ii) Imposta sui Prodotti Industrializzati – “IPI”; iii) Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi – “ICMS”; iv) Imposta sul Reddito – “IR”; e v) Contribuzioni Sociali “PIS” e “COFINS”. Ammissione Temporanea Il regime doganale speciale di ammissione temporanea permette l’ingresso di beni stranieri con la sospensione, totale o parziale, del pagamento delle imposte federali (l’Imposta sull'Importazione – “II” e l’Imposta sui Prodotti Industrializzati - “IPI”) e delle Contribuzioni Sociali incidenti sulle importazioni (il Programma di Integrazione Sociale – “PIS” e la Contribuzione per il Finanziamento della Previdenza Sociale – “COFINS”). A titolo esemplificativo, possono essere beneficiati dal regime di ammissione temporanea, con sospensione totale del pagamento dell’imposta sull’importazione, i beni destinati, ad esempio, a fiere, esposizioni, spettacoli, competizioni. Oltre a ciò, i beni destinati alla prestazione di servizi o alla produzione di altri beni possono essere inquadrati nel regime di ammissione temporanea, consentendosi che il pagamento delle imposte sull'importazione avvenga in maniera proporzionale al tempo di permanenza nel Paese. Questo valore verrà calcolato mediante l’applicazione dell’aliquota dell'1% al mese, incidente sul valore dell' imposta che sarebbe dovuta nel caso di un’operazione normale di importazione, durante il periodo di concessione del regime. Stazioni Doganali Interne (interporti) Le stazioni doganali interne (EADIs), conosciute anche come Interporti Doganali, sono terminali doganali di uso pubblico, destinati alla prestazione di servizi doganali. Sono controllati dal Ministero delle Finanze - RFB e amministrate da società private, appositamente autorizzate dalle autorità governative. È possibile che, a seguito di un'operazione di importazione od esportazione, le merci siano immagazzinate nelle EADIs senza che vi sia la necessità del pagamento delle imposte sull'importazione dovute, fino alla conclusione dello sdoganamento. Le EADIs possono offrire servizi di movimentazione e magazzino di carico, servizi di pesaggio, ritirata di campioni, sigillo di merci e , ancora, servizi di etichettatura e marcatura di prodotti destinati all'esportazione secondo le esigenze dell'acquirente, oltre al confezionamento, riconfezionamento e montaggio, purché previamente autorizzati dal Ministero delle Finanze - RFB. Va notato che è solo nel momento in cui viene processata l'importazione o l'esportazione dei prodotti depositati nell'EADI che dovranno essere pagate le imposte sull'importazione dovute.

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Drawback Il regime speciale doganale "Drawback" è uno strumento di stimolo all'esportazione di merci. I suoi benefici incidono in special modo su: - le merci importate allo scopo di essere lavorate nel paese e successivamente esportate; - le merci utilizzate nella fabbricazione di altre merci esportate o da esportare; - i pezzi, le parti, le apparecchiature, i macchinari complementari di apparecchiature, i veicoli o le attrezzature esportati o da esportare; - le merci destinate all'imballaggio, al confezionamento o alla presentazione del prodotto esportato o da esportare. Il regime di Drawback è previsto sotto due modalità distinte: sospensione ed esenzione. Con la prima modalità viene sospeso il pagamento dei tributi esigibili al momento dell’importazione della merce, la quale sarà esportata dopo aver ottenuto un beneficio, o della merce importata per l’industrializzazione di un altro prodotto che sarà, poi, esportato. Con la seconda modalità, invece, si ha l’esenzione dei tributi esigibili al momento dell’importazione di quella merce importata in quantità e qualità equivalenti alla merce utilizzata nell'industrializzazione del prodotto che sarà esportato.

IL CAPITALE STRANIERO IN BRASILE Introduzione Il capitale straniero può essere definito come qualunque risorsa, finanziaria o monetaria, di beni, macchinari ed attrezzature, che entra in Brasile e viene destinato alla produzione di merci o servizi. La Banca Centrale La Banca Centrale cura l'emissione della moneta; riceve i depositi compulsori effettuati dalle istituzioni finanziarie; realizza operazioni di sconto e prestiti a queste istituzioni; esercita il controllo sul credito concesso dalle istituzioni bancarie. Il flusso di capitale straniero in Brasile è anch'esso controllato dalla Banca Centrale. In questo modo, tale organo esercita un controllo centralizzato su tutte le operazioni in valuta estera. Il Sistema di Informazioni della Banca Centrale (SISBACEN) Il Sistema di Informazioni della Banca Centrale del Brasile (SISBACEN14), vigila sulle operazioni in valuta estera e su determinate operazioni finanziarie. In questo senso, gli investimenti esteri sono registrati presso il SISBACEN sul modulo Registro Declaratorio Elettronico di Investimento Estero Diretto (RDE-IED) e le operazioni finanziarie, invece, sono registrate sul modulo Registro Declaratorio Elettronico di Operazioni Finanziarie (RDE-ROF). Investimenti Esterni Diretti Sono considerati investimenti esteri diretti, al fine dell’iscrizione sul registro declaratorio elettronico, le partecipazioni societarie “permanenti” di imprese straniere in imprese brasiliane. Ossia, le partecipazioni detenute dall’investitore non residente in Brasile, persona fisica o giuridica, mediante la proprietà di azioni o di quote rappresentative del suo capitale sociale, nonché il capitale di imprese straniere autorizzate ad operare nel Paese. Modalità di investimenti esterni diretti Varie sono le modalità di investimenti esterni diretti che possono essere registrati direttamente presso il SISBACEN dall’impresa beneficiaria. Tra queste, possiamo citare:

• investimento in moneta; • investimento in beni tangibili; • acquisto di azioni/quote di residenti; • cessione di azioni/quote versate; • alienazione di quote/azioni a residenti; • capitalizzazione di riserve; • riduzione di capitale; • capitalizzazione di dividendi.

Va notato che la registrazione dell’investimento di un'impresa straniera presso la Banca Centrale del Brasile è obbligatoria ed è essenziale per i seguenti fini: a) Possibilità di trasferimento di utili al socio all’estero - Se l’investimento non è stato regolarmente 14 Per avere accesso al SISBACEN, le società brasiliane devono ottenere una password specifica al fine di poter effettuare le registrazioni previe necessarie a qualunque transazione che coinvolga operazioni di cambio.

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registrato presso la Banca Centrale del Brasile, non è possibile trasferire legalmente i valori a titolo di dividendi. È importante notare che non esiste un limite minimo di valori per tale specie di trasferimento, purché venga osservato il limite massimo dettato dalla percentuale di partecipazione del socio straniero nella società brasiliana. Nel caso in cui il socio straniero decida di reinvestire gli utili nella stessa società brasiliana, anche tale operazione – “capitalizzazione di lucro e utili” - dovrà essere registrata presso la Banca Centrale in virtù delle ragioni già menzionate. b) Possibilità di rimpatrio del capitale - Anche in riferimento al rimpatrio del capitale, codesta operazione sarà possibile soltanto se il valore investito dal socio straniero sia stato regolarmente registrato presso la Banca Centrale del Brasile. In questi casi, l’ammontare che eccede il capitale investito sarà considerato come guadagno di capitale agli effetti dell’incidenza dell’Imposta sul Reddito. Operazioni Finanziarie Anche in riferimento alle operazioni finanziarie internazionali, le imprese brasiliane devono seguire le regole della Banca Centrale del Brasile. Conosciuto come Registro Declaratorio Elettronico di Operazioni Finanziarie (RDE-ROF), questo tipo di registro comprende operazioni come il prestito in moneta, il finanziamento all’importazione, la locazione finanziaria (leasing), la locazione e la spedizione di servizi e tecnologia, il pagamento anticipato per l’esportazione e l'investimento in beni. Tra le operazioni soggette al RDE-ROF, le più comuni sono quelle di prestito e di finanziamento all’importazione. Prestiti in moneta Tutti i prestiti provenienti dall’estero sono soggetti alle regole della Banca Centrale del Brasile e devono essere registrati presso il SISBACEN. Qualora una persona fisica o giuridica straniera (creditrice) desideri dare in prestito un determinato valore ad una società brasiliana (debitrice), può effettuare il trasferimento del valore direttamente sul conto bancario della debitrice. La società brasiliana potrà a sua volta effettuare l’operazione di cambio a titolo di prestito soltanto se tale operazione sia stata debitamente e previamente registrata presso il SISBACEN. Perciò, come provvedimento iniziale, dovrà stipulare, con la società straniera (creditrice), un contratto di mutuo o un documento denominato “Manifestazione del Creditore”, in cui saranno previste le condizioni del prestito, come il valore, il termine, le condizioni di pagamento, l’incidenza o meno di interessi e altre peculiarità, qualora esistano. La formalizzazione dei dati del prestito per mezzo del contratto o della “Manifestazione del Creditore” è condizione necessaria affinché la società brasiliana (debitrice) possa registrare l’operazione presso il SISBACEN. L’operazione registrata riceverà un numero di “ROF”, il quale sarà comunicato alla banca al momento dell'operazione di cambio. Vale a dire che senza registrazione RDE-ROF non sarà possibile effettuare il cambio per l’ingresso dell’ammontare concesso in prestito. Alla scadenza dell’operazione, il prestito potrà essere restituito o, nel caso in cui sia di interesse delle parti, potrà essere registrata una proroga. Vi è, altresì, l’alternativa della concessione di un condono del debito, ipotesi in cui vi sarà la tassazione del valore come se fosse un reddito. Infine, questo valore potrà essere convertito in investimento. Finanziamento all’importazione I finanziamenti all’importazione con termine di pagamento superiore ai 360 giorni devono essere registrati presso la Banca Centrale del Brasile. L'operazione di finanziamento deve essere stata precedentemente registrata attraverso la Dichiarazione d'importazione (“DI”). Anche questo finanziamento deve risultare in una formale “Manifestazione del Creditore”, i cui i dati saranno trascritti presso il SISBACEN, per l'ottenimento del ROF. Alla scadenza dell’operazione, il valore del finanziamento potrà essere pagato o, nel caso in cui sia di interesse delle parti, potrà essere registrata una proroga. Vi è, altresì, l’alternativa della concessione di un condono del debito, ipotesi in cui vi sarà la tassazione del valore come se fosse un reddito. Infine, questo valore potrà essere convertito in investimento. Registrazione fiscale obbligatoria per le persone fisiche e giuridiche straniere Dal 2002, tutte gli investitori stranieri, persone fisiche o giuridiche, sono obbligate ad effettuare una registrazione presso il Registro Fiscale del Ministero delle Finanze (Receita Federal do Brasil – RFB).

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Registrazione fiscale per le persone giuridiche – CNPJ Le persone giuridiche straniere che hanno (i) partecipazione societaria; (ii) investimenti nel mercato finanziario; (iii) investimenti nel mercato di capitali; (iv) beni immobili; (iv) conti correnti bancari ecc., per ottenere il CNPJ devono seguire uno dei 3 diversi procedimenti previsti: 1. L’iscrizione al CNPJ delle persone giuridiche domiciliate all’estero che abbiano in Brasile: a) immobili; b) veicoli; c) imbarcazioni; d) aeronavi; e) conti correnti bancari. Sono obbligate ad effettuare una registrazione presso il Ministero delle Finanze (Receita Federal do Brasil – RFB). Si nota che non sono soggette a questa regola le persone giuridiche che detengano o che vengano a detenere diritti relativi alla proprietà industriale (marchi e brevetti) e a certificati rappresentativi di azioni od altri valori mobiliari (Depositary Receipts) emessi all’estero, ma basati su valori mobiliari depositati in custodia specifica in Brasile. 2. L’iscrizione al CNPJ delle persone giuridiche domiciliate all’estero, che compiano o stipulino in Brasile le operazioni in seguito menzionate: a) acquisto di beni intangibili con termine di pagamento superiore ai 360 giorni; b) finanziamenti; c) importazione finanziata; d) locazione finanziaria internazionale (leasing); e) locazione semplice, noleggio di attrezzature e spedizione d’imbarcazioni; f) importazione di beni senza copertura cambiale a titolo di versamento di capitale di imprese brasiliane; g) prestiti in moneta concessi a residenti nel paese; h) investimenti esteri nel paese. Avranno le loro iscrizioni nel CNPJ formalizzate mediante la loro iscrizione sul Registro della Banca Centrale del Brasile (c.d. CADEMP). 3. L’iscrizione al CNPJ delle persone giuridiche domiciliate all’estero obbligate all’iscrizione presso la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa – “CVM”. Le persone giuridiche che realizzano in Brasile esclusivamente investimenti nel mercato finanziario o nel mercato di capitali e che sono, per questo, obbligate all'iscrizione presso il Registro degli Investitori Stranieri della CVM, ottengono la loro iscrizione al CNPJ mediante richiesta alla CVM. Registrazione delle Persone Fisiche – “CPF” Sono obbligati alla registrazione presso il C.P.F. (Registro Fiscale delle Persone Fisiche) tutti coloro che non siano residenti e che abbiano, in Brasile: a) immobili; b) veicoli; c) imbarcazioni; d) aeronavi; e) partecipazione societaria; f) conti correnti bancari; g) investimenti nel mercato finanziario o di capitali. Le procedure speciali di controllo doganale In Brasile, sia l'importatore che l'esportatore, affinché possano operare nell'area del commercio estero, devono obbedire a certi procedimenti speciali di controllo doganale. Per ottenere una piena abilitazione ad importare ed esportare, gli interessati dovranno iscriversi al SISCOMEX (Sistema Integrato per il Commercio Estero); al RADAR (Registro per il Controllo delle Operazioni Doganali) e al REI (Registro degli Esportatori ed Importatori). “SISCOMEX” Allo scopo di facilitare ed agevolare i procedimenti di importazione ed esportazione di merci, beni e servizi, il governo brasiliano ha creato, nel 1992, il SISCOMEX, che ha come utenti tutti coloro che sono interessati ad operare nell'area del commercio estero. Integrando in un unico sistema/ambiente telematico tutti gli organi pubblici regolatori/garanti del commercio estero e gli utenti che svolgono le loro attività in questa area (importatori, esportatori, agenti doganali, compagnie di trasporto aereo, marittimo e terrestre, operatori aeroportuali, ecc.), il SISCOMEX rappresenta uno strumento per rendere operative le attività legate al commercio estero ed effettuare un

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controllo amministrativo, fiscale, cambiale e statistico del commercio internazionale praticato in Brasile. L'accesso al SISCOMEX è concesso all'utente appositamente abilitato, osservate le norme specifiche di sicurezza che permettono di identificare lo stesso utente, il luogo e l'orario d'accesso, mirando alla preservazione e all'integrità dei dati relativi alle transazioni e routine realizzate nell'ambito del Sistema. “RADAR” Il RADAR è un sistema che mira ad agevolare lo scambio di informazioni sulle operazioni effettuate da esportatori ed importatori. Senza questo registrazione, nessuna impresa che esporta o importa può accedere al SISCOMEX. Il RADAR è un sistema telematico del Ministero delle Finanze - RFB, nel quale si incontrano le informazioni di natura doganale, contabile e fiscale che permettono agli organismi di controllo di identificare il comportamento e monitorare il profilo di rischio dei diversi agenti che operano nell'area del commercio estero, diventando uno strumento fondamentale per la lotta alla frode. Il RADAR integra anche informazioni catastali e fiscali di altri sistemi della RFB, fornendo così una visione integrata del contribuente che si occupa di commercio estero, rafforzando il ruolo della RFB nella lotta all'illecito fiscale e doganale. L'obiettivo della Finanza Brasiliana è di costringere le imprese che si occupano di commercio estero a comprovare l'origine delle risorse impiegate nelle operazioni, reprimendo così il trasferimento di utile non dichiarato ed il riciclaggio di valuta proveniente da attività illecite o da reati di natura tributaria. Per quanto sopraesposto, tutte le imprese che compiono operazioni di commercio estero devono registrarsi presso il SICOMEX. Insieme alla richiesta di abilitazione per il SISCOMEX, l'impresa deve essere consapevole che sarà sottoposta ad un'analisi fiscale delle informazioni messe a disposizione nell'ambito del RADAR e in altri sistemi informatizzati della RFB. “R.E.I.” Il REI è un registro, disciplinato dalla Segreteria del Commercio Estero, necessario per identificare gli esportatori e gli importatori brasiliani. Per le persone giuridiche, l'iscrizione al REI è automatica, all'atto della prima operazione. Con tale iscrizione, le persone giuridiche possono processare le proprie operazioni di esportazione ed importazione presso il SISCOMEX. Le persone fisiche, tuttavia, (agricoltori o allevatori, registrati presso l'Incra, artigiani, artisti o simili, registrati come professionisti autonomi) dovranno richiedere la registrazione nel REI al DECEX - Dipartimento di Operazioni per il Commercio Estero della SECEX. Spedizione doganale La spedizione Doganale di importazione è il procedimento tramite il quale viene verificata l'esattezza dei dati dichiarati dall'importatore in relazione alla merce importata, ai documenti presentati e alla legislazione vigente. È importante sottolineare che tutta la merce che entra nel Paese è soggetta alla Spedizione Doganale, che sarà processata da parte del SISCOMEX. Un aspetto che deve essere osservato nella procedura di importazione è la cosiddetta licenza per le importazioni. La licenza è un controllo previo su determinate merci che saranno importate e deve essere ottenuta prima dell’imbarco delle stesse. Trattasi di una procedura specifica per alcune specie di prodotti, importati soltanto con l'approvazione degli organismi governativi preposti. In generale, le importazioni in Brasile sono dispensate dall'ottenimento della licenza, e gli importatori devono soltanto provvedere alla Dichiarazione di Importazione presso il Siscomex. La licenza di importazione si divide in licenza di importazione automatica e licenza di importazione non automatica. Dichiarazione di importazione – “DI” La Dichiarazione di Importazione (DI) è il documento attraverso il quale si avvia la procedura di sdoganamento. È un insieme di informazioni generali sull'operazione di importazione. Di regola, la registrazione presso il SISCOMEX viene fatta soltanto dopo l'arrivo della merce sul territorio nazionale. Dichiarazione Semplificata di Importazione – “DSI” La DSI è utilizzata al posto della DI in determinate situazioni speciali previste dalla legge. In modo generale è utilizzata per le piccole operazioni o per quelle in cui non occorre un controllo rigoroso. Sarà formulata dall'importatore o dal suo rappresentante attraverso il SISCOMEX. VISTO DI RESIDENZA IN BRASILE

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Secondo il diritto brasiliano, ci sono diversi generi di visto di residenza che possono essere richiesti agli organi competenti, purché siano rispettate le condizioni previste dalla legge. Presentiamo di seguito i visti che le società costumano richiedere, tenendo presente: (i) l’investimento da parte di una società straniera; (ii) l’investimento da parte di una persona fisica straniera; (iii) l’assunzione di un impiegato non residente; (iv) il trasferimento di tecnologia o know-how. Visto permanente per l’investitore straniero – persona giuridica a) Investimento di USD 50.000,00 Con l’investimento, da parte di una società straniera, di almeno USD 50.000,00 è possibile richiedere un visto permanente per una persona fisica straniera che assumerà la funzione di amministratore. In questo caso, è necessario che la società investitrice, assieme alla società brasiliana beneficiaria, garantiscano la creazione di 10 (dieci) nuovi posti di lavoro durante i 2 (due) anni successivi alla concessione del visto di cui sopra. Il visto di residenza permanente in questione potrà essere rilasciato per la durata di 2 (due) anni, potendo essere prorogato per lo stesso periodo (mediante idonea prova della creazione di 10 posti di lavoro) e, dopo 4 (quattro) anni, essere trasformato in definitivo15. b) Investimento di USD 200.000,00 Nel caso in cui la società straniera investa un valore minimo pari a USD 200.000,00 in una società brasiliana, potrà richiedere un visto di residenza permanente, al fine di poter inviare una persona di fiducia che eserciti la funzione di amministratore. Osserviamo che, con l’investimento di USD 200.000,00, non occorre comprovare la creazione dei posti di lavoro menzionata nel paragrafo “a” precedente. Il visto permanente in questione ha la durata di 5 (cinque) anni, potendo essere trasformato in definitivo una volta scaduto. Visto permanente per l’investitore straniero – persona fisica Si applica nei casi in cui una persona fisica straniera abbia l'obiettivo di stabilirsi in Brasile ed investire le proprie risorse d’origine straniera in un’attività produttiva. La richiesta del visto permanente per l’investitore straniero persona fisica, tuttavia, dipende dall’investimento in Brasile di un valore minimo pari a R$ 150.000,00, che dovrà integrare il capitale sociale della società la cui attività sarà svolta. Nella richiesta per il visto permanente devono essere anche indicati la definizione dell’investimento in Brasile, i settori dell’economia in cui si inserirà l’attività produttiva svolta, la descrizione dei servizi, l’obiettivo del progetto, la creazione di 10 (dieci) nuovi posti di lavoro ed anche il business plan. Il visto di residenza permanente legato all’investimento di una persona fisica ha la durata di 3 (tre) anni. Visto temporaneo per vincolo di lavoro subordinato Si applica ai casi in cui un'impresa brasiliana desideri assumere, nella veste di impiegato per lavorare in Brasile, una persona fisica non residente. È importante osservare che, con l’ottenimento di questo visto, la persona fisica non residente non avrà poteri di amministrazione nell'impresa, ma sarà un semplice impiegato della stessa. Questa specie di visto crea una serie di obblighi sia per lo straniero che per l'impresa brasiliana. Lo straniero per mantenere il visto in questione deve rimanere vincolato all’impresa che lo ha assunto fino alla conclusione del contratto di lavoro. Il cambio del datore di lavoro (salvo se autorizzato dal Ministero della Giustizia, su parere del Ministero del Lavoro) o la cessazione, per altro motivo, del vincolo impiegatizio, risulteranno nella perdita automatica del visto. D’altro canto, l'impresa contraente deve impegnarsi a pagare, oltre al salario e ai benefici concordati, anche il rimpatrio dello straniero e dei suoi familiari, tanto al momento della risoluzione del contratto, come in quello della conclusione dello stesso. Dopo il rilascio del visto, gli stranieri saranno considerati come manodopera nazionale sotto l’aspetto delle contribuzioni sociali, degli oneri lavorativi, ecc. Il candidato che desideri lavorare in Brasile dovrà avere, inoltre, almeno 2 anni di esperienza professionale, dopo l’ottenimento della laurea. Nel caso in cui non sia laureato, dovrà provare di possedere perlomeno nove anni di educazione formale scolastica e tre anni di esperienza professionale, contati dal termine dell'ultimo corso a cui ha partecipato. Nel caso in cui, però, lo straniero possieda un titolo accademico compatibile con l’attività che svolgerà in Brasile, non gli sarà necessario comprovare l'esperienza professionale. L’impresa brasiliana, a sua volta, dovrà dimostrare di possedere almeno 2/3 di manodopera brasiliana già

15 Salvo il fatto che la durata del visto permanente seguea la previsione del contratto o dello statuto sociale quanto alla durata dell'esercizio della funzione di amministratore.

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assunta per ogni 1/3 di mano d’opera straniera. Questa proporzione dovrà essere osservata anche per quel che riguarda la busta paga. Va rilevato che l’ente competente, prima di concedere il visto, verificherà se la persona straniera è effettivamente importante per la società brasiliana e se la sua funzione non potrebbe essere svolta da un brasiliano. Il visto temporaneo è concesso per la durata di 2 (due) anni, prorogabili un'unica volta per lo stesso periodo. Alla fine del secondo periodo è possibile richiedere all’organismo competente la trasformazione in visto di soggiorno permanente. Visto temporaneo oneroso senza rapporto di lavoro Questo tipo di visto temporaneo viene concesso dal Ministero del Lavoro nei casi in cui ci sia un accordo firmato tra un’impresa straniera ed una brasiliana che preveda la contrattazione di un professionista non residente in Brasile, per prestare, a titolo oneroso, servizi di assistenza tecnica. La sua durata è di un anno, prorogabile una sola volta per un uguale periodo16. Dato che non esiste un vincolo di lavoro tra il tecnico straniero e la società brasiliana, non esiste neanche un obbligo legale di proporzionalità tra la manodopera straniera assunta e quella nazionale. Nel contratto deve essere espresso il corrispettivo che sarà pagato alla società straniera. Inoltre, il Ministero del Lavoro richiede una Dichiarazione di Remunerazione (in cui venga dichiarato il valore che il tecnico riceverà dalla società straniera). È importante notare che il candidato, per ottenere il visto, deve provare di possedere una buona esperienza professionale di almeno tre anni nel ramo di attività relativa alla prestazione del servizio per cui viene contrattato. Questa prova viene fornita tramite una dichiarazione da parte del suo datore di lavoro. Visto temporaneo gratuito senza vincolo di lavoro Si tratta di un visto temporaneo simile a quello di cui ci siamo occupati sopra, che si differenzia da quest’ultimo in quanto viene concesso dal Ministero del Lavoro in virtù di un “accordo di cooperazione”, firmato tra un’impresa straniera ed una brasiliana, senza previsione di pagamento e per un periodo minore di tempo. Questo visto prevede l’invio di un tecnico in Brasile per prestare servizi di assistenza tecnica, a titolo gratuito. La durata del visto è di 90 (novanta) giorni, ed è prorogabile una sola volta per un uguale periodo di tempo17.

16 Questo visto temporaneo non può essere trasformato in visto permanente. 17 Questa proroga richiede un processo estremamente burocratico, motivo per il quale molte persone preferiscono uscire dal Paese e richiedere un nuovo visto.

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Principali contratti del commercio A cura di Fabio Buccioli – avvocato in San Paolo

Introduzione Un contratto è un accordo tra due o più parti con l’obbiettivo di risolvere, cambiare o estinguere un rapporto legalmente vincolante. Le parti contraenti, in conformità con le limitazione stabiliti dalla legge, possono negoziare in modo libero il contenuto di un contratto, tenendo presente sempre la buone fede e la lealtà. Dal momento in cui viene firmato, il contratto diventa eseguibile fino alla scadenza del termine. Per quanto riguarda la legge applicabile al contratto, le parti, di regola, possono scegliere quella che regolamenta in modo più adeguato quello specifico tipo di rapporto. Tuttavia, la Legge di Introduzione al Codice Civile brasiliano limita questa libertà, imponendo l’applicazione della legge brasiliana quando l’obbligo deve essere eseguito in Brasile. In realtà, quando si tratta di un contratto regolato da una norma cogente (ad esempio, rappresentanza commerciale, distribuzione, ecc...), in cui gli obblighi dovranno essere adempiuti in Brasile, è importante prevedere l’applicazione della legge brasiliana, in modo da non correre il rischio che il contratto venga annullato dal giudice. Per essere valido, il contratto dovrà essere firmato da persone capaci, che devono esprimere la propria volontà in maniera chiara e inequivocabile. Il suo oggetto deve essere legale e quantificabile. Non esistono restrizioni di forma, eccetto quando stabilito dalla legge. Le parti sono libere di firmare contratti che non siano espressamente previsti dalla legge (contratti atipici), tenendo sempre presente, però, che questi accordi devono rispettare l’ordine pubblico brasiliano. Un contratto può essere cancellato nel caso in cui (i) esista un accordo tra le parti (rescissione), (ii) una delle parte non adempia il suo obbligo contrattuale (risoluzione), o (iii) sia presentata una richiesta unilaterale, attraverso l’invio di una notifica o mediante il pagamento delle perdite e danni alla controparte. Inoltre, in conformità con il nuovo Codice Civile brasiliano (2002), un contratto può essere rescisso se il suo adempimento diventa eccessivamente oneroso per una delle parti. Nei contratti che prevedono l’adempimento di obblighi reciproci, una delle parte può rifiutarsi di compiere il proprio obbligo qualora la controparte non dimostri di aver compiuto il suo dovere contrattuale. Inoltre, il pagamento di un contratto stipulato tra due parti che abitano in Brasile deve essere stabilito in Reais (R$), la nostra moneta locale. La Legge n. 8.880/94 ritiene nullo un contratto in cui sia previsto il pagamento in moneta straniera (o anche legato alla variazione dei tassi di cambio, ad esempio in dollari), eccetto quando: (i) una delle parti sia residente all’estero, o (ii) nei contratti di leasing stipulati tra persone che abitano in Brasile, a condizione che le risorse finanziarie vengano ottenute all’estero. Contratti di compravendita Attraverso un contratto di compravendita una delle parti è obbligata a trasferire la proprietà di un oggetto, ricevendo, in contropartita, un pagamento in denaro. Questa tipologia contrattuale è una delle più comuni e ha un’enorme importanza sociale, una volta che è utilizzata come strumento per la circolazione delle merci. Gli elementi essenziali di un contratto di compravendita sono: (i) l’accordo tra le parti: è l’elemento volitivo; con esso le parti esprimono la loro volontà di concludere il negozio giuridico. Tale manifestazione non deve essere necessariamente simultanea, essendo sufficiente, ai fini dell’esistenza del contratto, l’accettazione di una proposta. La manifestazione di volontà delle parti non può essere viziata: in caso contrario il contratto è nullo per legge. (ii) l’oggetto del contratto: nella pratica ogni tipo di bene può essere oggetto di vendita. Sono esclusi quei beni di cui non è possibile l’appropriazione o i beni destinati all’utilizzo pubblico o che siano illeciti. Conseguentemente, per esclusione, sono da considerarsi come appropriabili i beni materiali e immateriali, i beni esistenti o futuri, i beni propri o di terzi. (iii) il prezzo: la sua determinazione può essere effettuata attraverso la libera volontà delle parti, o può essere affidata ad un terzo, o può essere individuata in base alle quotazioni di mercato del bene oggetto del contratto di compravendita. Il venditore dovrà garantire al compratore il diritto di disporre del bene e risponderà sia per gli eventuali vizi occulti che per la eventuale evizione dello stesso. Le principali modalità di contratti di compravendita sono: - Vendita con riserva di gradimento: È quel tipo di contratto che si perfeziona solo con il verificarsi della condizione che il compratore si dichiari soddisfatto del bene. Queste condizioni potranno riguardare: (i) il peso; (ii) la misurazione e il conteggio, e (iii) l’esame del bene. - Vendita con riserva di proprietà (patto di riservato dominio):

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È un contratto in cui la proprietà del bene permane in capo al venditore fino alla quietanza totale del valore previsto contrattualmente. Tuttavia, il possesso e, di conseguenza, la possibilità di utilizzazione del bene sono stati trasferiti all’acquirente nel momento in cui il contratto è stato firmato. Per essere efficace nei confronti dei terzi, il contratto deve essere registrato con atto notarile. - Contratto di compravendita di beni immobili: In questo tipo di contratto, è necessario compiere alcune formalità. La vendita deve, per forza di legge, venir formalizzata tramite un atto pubblico, il quale deve venir registrato attraverso la trascrizione presso l’Ufficio Catastale. Per l’elaborazione dell’atto pubblico di compravendita, il notaio è solito richiedere i seguenti documenti dell’acquirente e/o del venditore, nel caso in cui questi siano stranieri:

a. Persona fisica: (i) copia del Passaporto, (ii) CPF – Codice Fiscale Brasiliano; (iii) certificato di matrimonio, con la rispettiva dichiarazione di divorzio, se è il caso;

b. Persona giuridica: (i) atto costitutivo (Contratto sociale o Statuto sociale – legalizzato presso il Consolato Brasiliano del Paese di origine, con traduzione giurata e registro presso un notaio brasiliano), che concede i poteri alla persona che rappresenterà la società nell’atto di vendita o acquisto, e (ii) CNPJ – Partita IVA brasiliana.

Tenuto conto di tutte le particolarità coinvolte nell’acquisto di un immobile, il compratore deve essere estremamente diligente e procedere ad una accurata indagine sulla situazione dell’immobile e dei venditori. Vi è il rischio, per esempio, che l’immobile sia pignorato, bloccato, parte di un procedimento giudiziario o che sia stato dato in garanzia per un debito. Va notato che la legge brasiliana impone alcune limitazioni all’acquisto di beni immobili da parte degli stranieri, ad esempio per quanto riguarda gli immobili situati in area marittima o di frontiera, così come gli immobili rurali. Inoltre, è comune che le parti firmino, tra di loro, un contratto privato, denominato compromesso di compravendita. Questo avviene sopratutto nei casi in cui le parti si accordino affinché il pagamento del prezzo venga fatto a rate. Questo compromesso è di solito pattuito in carattere irretrattabile, per cui se il compratore ha pagato integralmente il prezzo stipulato, potrà richiedere – giudizialmente, se necessario – che gli sia concessa la scrittura pubblica di compravendita, con cui si perfeziona il trasferimento della proprietà immobiliare. Contratti di rappresentanza commerciale Attraverso questo tipo di contratto, regolato dalla Legge n. 4.886/65 ed anche dal Codice Civile Brasiliano, una persona (il rappresentante) assume, in carattere non saltuario e senza vincoli di subordinazione, l’obbligo di promuovere la realizzazione di determinati affari, in un’area geografica limitata, stabilita dalle parti, in cambio di una retribuzione. Le caratteristiche più importanti di questa tipologia contrattuale sono: (i) l’abitualità degli atti praticati dal rappresentante, (ii) l’attuazione in una area specifica, (iii) l’inesistenza di un vincolo di subordinazione, e (iv) la registrazione dell’agente presso il Consiglio dei Rappresentanti Commerciali. Le parti possono accordare o meno l’esclusiva in un determinato territorio. Nel caso in cui questa clausola venga stabilita, l’agente avrà diritto di ricevere una commissione riguardante le vendite realizzate in quest’area (anche da un altro agente). L’indipendenza dell’agente è una caratteristica essenziale di questo tipo di contratto. Per tale ragione, se il rappresentante riesce a provare di essere gerarchicamente subordinato al rappresentato, questa circostanza configurerà un rapporto di dipendenza. Di conseguenza, quest’aspetto pratico deve essere preso in considerazione dal rappresentato. Tenendo presente l’intermediazione delle vendite, l’agente ha diritto di ricevere una provvigione, che dovrà essere calcolata in base al valore della fattura di vendita dei prodotti. Nel caso di recesso dal contratto, senza giusta causa, occorre osservare un termine minimo di preavviso di 30 (trenta) giorni, oltre al pagamento di un’indennità. Contratti di distribuzione Si può definire contratto di distribuzione quell’accordo in cui una delle parti (il distributore) si obbliga ad acquistare, dalla controparte, una quantità di merce di consumo per la sua successiva messa in vendita, per conto e rischio proprio, stipulandosi come controprestazione un valore o margine di rivendita. Il distributore dovrà adempiere tutte le esigenze stabilite dal sistema di vendita in cui è stato inserito. Questo tipo di contratto è considerato atipico.

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Tuttavia, la legge brasiliana, attraverso due norme specifiche, regola due modalità diverse di distribuzione: (i) Concessione Commerciale: è un contratto che riguarda la distribuzione di veicoli (con l’utilizzo gratuito del marchio) e la prestazione di servizi di assistenza tecnica. (Legge n. 6.729/79). (ii) Agenzia: regolato dal Codice Civile brasiliano e differenziato dal contratto di rappresentanza commerciale, una volta che l’agente ha la disponibilità della merce che è oggetto di negoziazione. Contratto di prestazione di servizi La prestazione di servizi può venir definita come il contratto tramite il quale una delle parti (prestatrice) si obbliga a prestare servizi all’altra (beneficiario del servizio), mediante remunerazione. Questo tipo di contratto può essere distinto da un contratto di lavoro tenendo presente l’inesistenza di un vincolo gerarchico, il quale è implicito in questa seconda ipotesi. Per questa ragione, è importante che tale caratteristica venga rispettata dal beneficiario del servizio, in modo da evitare l’inizio di un’eventuale azione presso il Tribunale del Lavoro. Il contratto in questione può essere stipulato a tempo determinato o indeterminato. Nella prima ipotesi, il recesso deve essere soggetto ad un termine minimo di preavviso. Nella seconda ipotesi, il termine massimo del contratto sarà di quattro anni e il recesso senza giusta causa implicherà il pagamento di un’indennità. Franchising Il contratto di franchising è inteso come il sistema per il quale un franchisor cede ad un franchisee il diritto di uso del marchio, o del brevetto, e il relativo diritto di distribuzione in via esclusiva, o semi-esclusiva, dei suoi prodotti o servizi. Eventualmente, il contratto può prevedere anche il diritto di uso della tecnologia di installazione ed amministrazione dell’affare o del sistema operativo sviluppato o detenuto dal franchisor. Il corrispettivo a cui ha diritto il franchisor è costituito da una remunerazione fissa o variabile: la legge prevede espressamente che tale compenso non determina in alcun modo la costituzione di un vincolo di subordinazione fra le parti. L’attenzione del legislatore è concentrata nel cercare di imporre la massima trasparenza nella fase che precede l’accettazione del contratto, obbligando il franchisor a fornire una serie di informazioni che devono essere contenute nella proposta contrattuale (come definita dal modello di offerta di franchising), chiare e dettagliate, in modo da permettere al franchisee una scelta consapevole. Il contratto deve esser formalizzato per iscritto e firmato da due testimoni. Nel caso in cui il contratto di franchising venga registrato presso l’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI), il franchisor può evitare di essere vittima di azioni di concorrenza sleale, così come potrà detrarre fiscalmente le royalties che il franchisee gli paga per l’uso del marchio, ed anche sarà possibile opporre il contratto ai terzi. Il Leasing In conformità con la legge brasiliana, il leasing è considerato uno schema contrattuale riconducibile, con le opportune varianti, alla figura del contratto di locazione. Attraverso tale contratto un soggetto, detto locatore, si obbliga a mettere a disposizione di un altro soggetto, detto locatario, per un dato tempo, un bene, determinato sulla base delle indicazioni fornite dal locatario. Trattasi di una complessa operazione finanziaria che permette alle aziende l’ottenimento dei beni necessari per lo svolgimento delle loro attività, senza la necessità di acquistare, fin dall’inizio, tutta l’attrezzatura necessaria, che implica un enorme impiego di denaro. Attraverso questo contratto, le istituzioni finanziarie garantiscono la possibilità di utilizzare i beni dietro un pagamento di un canone di affitto. Alla scadenza del termine contrattuale, il locatario può esercitare l’opzione di acquistare il bene, pagando il prezzo residuale, può restituire lo stesso al locatore, o anche scegliere di continuare il leasing (come un affitto). Questo tipo di operazione è conosciuta come il leasing tradizionale o finanziario, regolato dalla Legge n. 6.099/74. Ci sono, però, alcune altre modalità per formalizzare quest’operazione, ad esempio: - Leasing operazionale: tale tipologia di leasing si contraddistingue per l’assenza di un’istituzione finanziaria nella veste di locatrice e per la generale inclusione, nel contratto, dei servizi accessori di manutenzione e assistenza fornita dal locatore. Infatti, è lo stesso produttore del bene che opera come locatore, concedendo in locazione il bene al beneficiario del contratto di leasing e obbligandosi a fornire la necessaria assistenza per l’attivazione del macchinario e per la sua manutenzione. In tale tipo di operazione è possibile per il locatario rescindere il contratto in qualunque momento, differentemente da quanto comunemente accettato per il leasing finanziario.

− Lease-back: è un’operazione molto apprezzata dagli operatori economici perché permette di incrementare il capitale circolante netto delle imprese tramite la vendita di un proprio macchinario che, parallelamente, viene concesso in leasing dall’acquirente alla stessa impresa venditrice, dietro il pagamento di canoni periodici. Con tale operazione le attività dell’impresa non risentono

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in alcun modo della vendita del macchinario, in quanto lo stesso continua ad essere utilizzato senza soluzione di continuità e allo stesso tempo viene migliorata la liquidità dell’impresa.

Contratti con l’Amministrazione Pubblica Un contratto amministrativo è un accordo firmato tra la Pubblica Amministrazione e una parte privata. È regolato dal diritto pubblico e può essere cambiato in modo da preservare l’interesse pubblico dell’Amministrazione, garantendo, però, l’interesse economico della società privata che è controparte. Le caratteristiche più importanti di questa tipologia contrattuale sono: (i) la partecipazione di un’entità statale che figura come contrattante; (ii) il perseguimento dell’interesse pubblico, attraverso la scelta della migliore proposta per il governo (dal punto di vista tecnico ed economico): (iii) l’esistenza di alcune clausole che conferiscono determinate prerogative all’Amministrazione Pubblica e le garantiscono un enorme potere (ad esempio, risolvere o cancellare il contratto unilateralmente, fare una verifica sull’adempimento degli obblighi contrattuali, con la possibilità di applicare penalità nei confronti della contrattata); (iv) la necessità di promuovere una gara d’appalto per scegliere la società che fornirà il servizio oggetto del contratto, eccetto nel caso in cui la contrattazione diretta sia permessa dalla Legge n. 8.666/93 (nel caso in cui la gara d’appalto è dispensabile o inesigibile). La gara d’appalto è regolata dal “bando”, ossia l’atto con il quale l’Amministrazione dà inizio al procedimento, il quale deve essere rispettato sia dall’amministrazione che dalle aziende che partecipano al processo di selezione, e non può essere modificato posteriormente. Deve venir formalizzato tramite una notizia di carattere pubblico o per mezzo di una “lettera di invito”. La procedura di una gara d’appalto può essere suddivisa in alcune tappe: (i) la pubblicazione del bando, in cui l’Amministrazione informa l’intenzione di formalizzare una determinata contrattazione; (ii) l’abilitazione, in cui sono presentate le offerte e viene anche dimostrata la capacità tecnica dalle società partecipanti; (iii) la valutazione, in cui viene analizzato il merito della proposta, rispettando le modalità e i criteri oggettivi menzionati dal bando; (iv) la proclamazione, da parte della commissione giudicante, del vincitore della procedura, e (v) l’omologazione, che è, poi, l’atto dell’Autorità competente che conferma l’aggiudicazione decisa dalla commissione giudicante della gara d'appalto e che chiude il procedimento di gara (a questo segue la stipulazione del relativo contratto amministrativo). Di seguito, presentiamo l’elenco delle modalità che possono essere utilizzate in una procedura di gara d’appalto: - “gara pubblica”: la caratteristica principale della gara pubblica risiede nel fatto di essere quella che risponde meglio al principio dell’universalità, poiché potranno partecipare a questa procedura tutti coloro che siano interessati e rispondano ai requisiti minimi stabiliti dal bando iniziale. È obbligatoria nelle seguenti ipotesi: (i) acquisto e contrattazione di servizio di maggior valore; (ii) contrattazione di servizio di ingegneria con valore rilevante; (iii) acquisto o trasferimento di beni immobili di proprietà dell’Amministrazione Pubblica; (iv) cessione di un diritto reale di uso, e (v) nei casi in cui la gara d’appalto abbia un carattere internazionale (potendovi partecipare società straniere). - “ricevimento di proposte”: generalmente utilizzata per i beni o i servizi che hanno un valore minore. Questo tipo di procedimento risulta più rapido e meno complicato dal punto di vista burocratico, in quanto non comprende la fase iniziale di qualificazione, che è sostituita dall’iscrizione diretta delle imprese, previamente registrate presso gli organi pubblici, o che rispondano alle condizioni previste per l’iscrizione stessa. Tenendo presente la pubblicità che regola i contratti firmati dalla Pubblica Amministrazione, è necessario pubblicare lo strumento di convocazione con 15 giorni di anticipo; - “l’invito”: presenta un carattere ancora meno formale, tenendo presente il valore del contratto. In questa procedura, l’Amministrazione Pubblica invia un invito specifico alle imprese di un determinato settore (almeno 3). Non è necessario che tali imprese siano previamente registrate, ma quelle che non lo sono debbono manifestare il loro interesse entro 24 ore; - “concorso”: tale procedimento è volto alla scelta del migliore lavoro o opera tecnica, scientifica o artistica, mediante la creazione di premi o gratificazioni per i vincitori. Il regolamento del concorso deve essere pubblicato con un anticipo minimo di 45 giorni rispetto alla data di scadenza; - “l’asta” :ha come oggetto la vendita di beni immobili18 o mobili, non utili alla Pubblica Amministrazione, così come di prodotti legalmente sequestrati o pignorati. Il bene è aggiudicato a colui che offre il miglior prezzo, che è sempre superiore o uguale alla valutazione di base con cui si dà avvio all'asta; - il “pregão”: creato recentemente per l’acquisto di beni o servizi comuni, nell’ambito di un’assemblea in cui gli interessati presentano la loro proposta.

18 In questo caso è necessaria l'autorizzazione del Parlamento rispettivo.

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LE GARANZIE Come regola fondamentale, il patrimonio del debitore risponde per il pagamento di tutti i suoi debiti presenti o futuri. Tuttavia, nella maggior parte dei casi questa garanzia generica non è considerata sufficiente da parte del creditore. Per tali circostanze, la legge prevede alcuni altri tipi di garanzie che possono assicurare il pagamento di un debito. Queste garanzie potranno essere personali o reali. Garanzie personali Le garanzie personali, o fideiussorie, sono quelle per le quali le persone fisiche o giuridiche assumono – nelle vesti di avallante o fideiussore – la responsabilità solidale di onorare l’obbligazione assunta dal debitore, nell’ipotesi che questi risulti inadempiente. Fideiussione: è normalmente utilizzata nei contratti e consiste nell’assunzione, da parte di un terzo, della responsabilità per l’adempimento dell’obbligazione stipulata contrattualmente. In caso di inadempimento contrattuale, il creditore dovrà prima di tutto esercitare un’azione di esecuzione sui beni del debitore e solo successivamente sui beni del fideiussore, salvo le eccezioni previste dalla legge o dal contratto. Avallo: è una garanzia personale concessa nell’ambito dei titoli di credito (documenti rappresentativi di promesse di pagamento futuro). Nell’avallo un terzo garantisce il pagamento del debito che fa capo al soggetto obbligato, alle stesse condizioni di quest’ultimo. Differentemente da quello che accade nella fideiussione, il creditore potrà – a suo esclusivo criterio – riscuotere il pagamento del debito dal debitore o dall’avallante, senza necessità di dover rispettare nessun ordine nell’esecuzione dei beni. L’obbligazione dell’avallante è da considerarsi autonoma, in quanto è equiparata alla condizione del debitore. Garanzie reali In questo tipo di garanzia, il debitore indica un bene mobile o immobile, facente parte del suo patrimonio, per rispondere al debito, permettendo così al creditore, in caso di mancato pagamento, di soddisfare il proprio credito con il valore o il reddito prodotto da questo bene. Le principali garanzie reali sono: Pegno: è una garanzia istituita su cosa mobile, suscettibile di alienazione. Il trasferimento effettivo del possesso è una condizione indispensabile per la sua validità. Una volta scaduto e non pagato il debito, il creditore potrà vendere il bene, oggetto del pegno, e soddisfare, con il valore ottenuto, il suo credito. Ipoteca: l’ipoteca è simile al pegno, ma è costituita su beni immobili, dominio utile o diretto, ferrovie, risorse naturali, navi o aeronavi. In caso di beni immobili, è obbligatoria l’iscrizione dell'ipoteca presso il rispettivo ufficio catastale; nel caso in cui non venga iscritta, l’ipoteca è valida come garanzia unicamente tra le parti, avendo efficacia reale limitata. Anticrese: l’anticrese è la garanzia reale che si concretizza tramite la consegna, al creditore, di un bene immobile, affinché questi riceva – come pagamento del debito – i frutti ed i redditi prodotti dallo stesso bene. I DIRITTI DEL CONSUMATORE Il Brasile ha una delle più avanzate legislazioni sui rapporti di consumo. Trattasi del “Codice di Difesa del Consumatore” (Legge n. 8.078/90). Una relazione di consumo coinvolge un consumatore ed un fornitore. Il consumatore è la persona che acquista o utilizza un prodotto o servizio in quanto destinatario finale, mentre il fornitore è la persona che svolge un’attività di produzione, montaggio, creazione, costruzione, trasformazione, importazione, esportazione, distribuzione o commercializzazione di prodotti e servizi. Tenendo presente che il consumatore è considerato la parte più debole di questa relazione, la legge gli riconosce una serie di garanzie, allo scopo di promuovere una più effettiva parità nei rapporti di consumo. In questo senso, al consumatore sono riconosciuti alcuni diritti, tali come la protezione contro i rischi cagionati dalla fornitura di prodotti o servizi pericolosi o nocivi, il ricevimento di informazioni adeguate e chiare (in portoghese) sui differenti prodotti e servizi, così come la protezione contro la pubblicità ingannevole e abusiva. Il fornitore è responsabile per i difetti dei prodotti. Nel caso in cui questi vizi siano presenti, il consumatore può esigere la sostituzione delle parti viziate del prodotto o servizio. Se il vizio non è sanato entro 30 giorni dalla richiesta del consumatore, o se questo vizio è di tale estensione che renda del tutto inutilizzabile il prodotto o servizio, il consumatore può richiedere: (i) la sua sostituzione o integrazione; (ii) la restituzione immediata delle somme pagate e degli interessi legali; oppure (iii) l’ammortamento del prezzo proporzionalmente al difetto del prodotto. Se il fornitore non adempie questi obblighi, la legge prevede l’applicazione di alcune pene in ambito amministrativo o penale: (i) sequestro o inutilizzo del prodotto; (ii) cancellazione della registrazione del prodotto presso l'organo competente o del permesso per l’espletamento dell’attività o per il funzionamento dell’azienda; (iii) proibizione o sospensione della fabbricazione del prodotto o dell’attività, e (iv) imposizione di contro propaganda.

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Inoltre, il Codice di Difesa dal Consumatore stabilisce la possibilità che alcune entità promuovano un'azione di natura collettiva (simile alla class action del diritto nordamericano), in modo da proteggere i diritti di una serie di consumatori che siano stati lesi da un determinato e simile evento. Ci preme sottolineare, alla fine, che i contratti di consumo sono sempre interpretati a beneficio del consumatore, e le clausole considerate improprie vengono annullate. Il consumatore ha il diritto di recedere dal contratto entro il termine di 7 giorni, dopo la sua firma. In questa ipotesi, il fornitore è obbligato a restituire il valore che gli sia stato pagato. LA PROPRIETÀ INDUSTRIALE Introduzione I marchi e i brevetti sono parte integrante del patrimonio delle società e per consentire che siano tutelati in maniera adeguata è necessario che gli stessi vengano debitamente registrati. In Brasile, tale registrazione deve essere effettuata presso l’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI), al fine di produrre gli effetti giuridici e legali previsti e garantire al rispettivo titolare il diritto di impedirne l’uso da parte di terzi non autorizzati. Le norme che regolano la protezione della proprietà industriale sono contenute nella Legge n. 9.279/96 (Codice della Proprietà Industriale) e nei diversi Atti Normativi dell’Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI)19. Il sistema legale di protezione dei marchi => Concetto di marchio: il marchio è qualunque parola, nome, figura o segnale, che possa essere apposta su una merce o prodotto, o possa identificare un servizio, per distinguerlo da altri. Esistono due tipi di marchi: a) marchi di prodotto, che hanno lo scopo di identificare prodotti e merci; e, b) marchi di servizio, che identificano le attività di prestazione di servizi. Il legislatore prevede, inoltre, la possibilità di registrare i marchi collettivi e i marchi di certificazione, intendendosi per marchio collettivo quello utilizzato per identificare prodotti o servizi provenienti dai membri di una determinata entità (associazione, sindacato, cooperativa ecc.) e per marchio di certificazione quello utilizzato per attestare la conformità, di un prodotto o di servizio, a determinate norme o specifiche tecniche, in relazione alla natura, qualità, materiale utilizzato e metodologia impiegata (per esempio, timbro di purezza ABIC nel caso del caffè, o il marchio ISO 9000 ecc.). => Specialità: il principio di specialità (articoli 123, I e 124, XIX della Legge n. 9.279/96) stabilisce che sarà garantita la proprietà del marchio e l’uso esclusivo dello stesso a colui che ottenga la sua registrazione nella classe corrispondente alla propria attività o nelle classi affini, o a colui che usa il marchio per identificare soltanto i prodotti che effettivamente fabbrica o vende, o per identificare i servizi che presta. Ossia, in funzione di tale principio, la protezione del marchio è conferita a seconda del ramo di attività del suo titolare. => Il termine di validità: la Legge n. 9.279/96 (Codice di Proprietà Industriale Brasiliano) disciplina la protezione e la registrazione dei marchi in Brasile, stabilendo che la registrazione del marchio resterà in vigore per il termine di 10 anni, contati dalla data della concessione, prorogabili per periodi uguali e successivi. => Obbligazione di uso/decadenza: occorre sottolineare che il titolare di un marchio registrato potrà perderne la registrazione per mancanza di uso effettivo, tramite richiesta di decadenza formulata da terzi interessati, se non ne inizia l’uso in scala commerciale, o nel caso in cui lo interrompa, senza motivo giustificato, per un periodo uguale o superiore a 5 anni consecutivi. Acquisto e trasferimento della proprietà del marchio Come si è detto sopra, nel sistema brasiliano l’acquisto della proprietà del marchio dipende dalla registrazione dello stesso presso l’autorità competente (INPI). La cessione del diritto di proprietà del marchio è soggetta a trascrizione presso l’autorità competente.

19 Il Brasile è anche firmatario della Convenzione di Parigi, promulgata tramite il Decreto n. 75.572/75, e della Revisione di Stoccolma, promulgata con il Decreto n. 635/92, che prevede, relativamente ai brevetti: il diritto di priorità unionista ed il principio dell’indipendenza, il diritto di priorità dei marchi e la protezione dei marchi notoriamente conosciuti, e la repressione della concorrenza sleale. Inoltre, il Brasile partecipa alla Convenzione che ha istituito l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), promulgata con il Decreto n. 75.541/75, al Trattato di Cooperazione in Materia di Brevetti (PCT), promulgato con il Decreto Legislativo n. 100/77, al TRIPS e all’accordo Costitutivo della OMC.

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=> Licenza di uso del marchio: la legislazione brasiliana prevede espressamente la possibilità che il diritto sul marchio venga ceduto solo parzialmente. Tale effetto si realizza tramite la concessione in licenza, esclusiva o meno, dell’uso del marchio da parte del titolare del diritto. Ci preme notare che questo tipo di contratto deve avere come oggetto un marchio già registrato presso l’INPI brasiliano, oppure un marchio in fase di richiesta presso questo organo, ma, nella seconda ipotesi, non sarà permessa la rimessa di royalties. Il diritto all’utilizzo può venir ceduto a carattere gratuito od oneroso. Nel secondo caso, le royalties sono di solito stipulate sul ricavo netto delle vendite dei prodotti/servizi caratterizzati dal marchio. Si noti che è indispensabile la registrazione presso l’INPI della concessione di licenza dell’uso del marchio affinché sia possibile dedurre le royalties dall’imposta sui redditi, a titolo di spesa operazionale, e affinché sia possibile rimetterle all’estero. Brevetti per Invenzione, modelli di utilità e disegni industriali La legge brasiliana assicura agli inventori il diritto di ottenere un brevetto che garantisca la proprietà sull’invenzione. Per ottenere la registrazione del brevetto e, di conseguenza, il diritto esclusivo di uso di un’invenzione, è necessario che questa sia di fatto nuova, sia il risultato di un’attività di creazione e sia applicabile a livello industriale. Può richiedere la registrazione del brevetto sia lo stesso inventore, sia i suoi eredi, i successori, i cessionari o quelli a cui la legge o il contratto di lavoro o prestazione di servizi attribuisce la titolarità. Il termine di validità è di 20 anni per i privilegi derivanti dall’invenzione e di 15 anni per il modello di utilità, contati dalla data del deposito. È possibile, inoltre, registrare il disegno industriale, ossia la forma plastica ornamentale di un oggetto, o di un insieme ornamentale di linee e colori, che possa essere applicato ad un prodotto, propiziando un risultato visuale nuovo ed originale nella sua configurazione esterna e che possa servire come modello per la fabbricazione industriale. Il registro resterà in vigore per dieci anni, contati dalla data di deposito. Il titolare del brevetto dovrà: a) sfruttare in scala industriale l’invenzione oggetto dello stesso; b) pagare le tasse annuali per il suo mantenimento; e, c) esercitare il diritto di esclusività, difendendo la proprietà contro l’uso abusivo e non autorizzato da parte di terzi. Il brevetto può, inoltre, essere soggetto a richiesta di licenza compulsoria, nel caso in cui l’uso non sia iniziato dal titolare nel termine di 3 anni, contati dalla data di concessione, oppure tramite richiesta di decadenza, nel caso in cui, nei 2 anni seguenti alla concessione della prima licenza compulsoria, non ne sia stato iniziato lo sfruttamento. Cessione e licenziamento dei brevetti per invenzione Una volta depositato o registrato il brevetto, sono ammessi dalla legislazione nazionale due tipi di operazioni per il trasferimento della tecnologia sottostante ai brevetti: cessione del brevetto e licenza di sfruttamento del brevetto. La cessione di un brevetto registrato può essere realizzata tramite un contratto, pattuito a titolo oneroso (compravendita) o a titolo gratuito (donazione). Tanto la cessione gratuita, come quella onerosa, devono essere documentate mediante uno strumento contrattuale di cessione e trasferimento, il quale, a sua volta, dovrà essere depositato presso la Direzione Brevetti dell’INPI. Il Trasferimento Internazionale di Tecnologia: tipologie e finalità contrattuali Il know-how costituisce un bene immateriale, segreto o meno, protetto giuridicamente, definibile come la conoscenza, la tecnica o l’esperienza sviluppate durante l’esercizio dell’attività imprenditoriale, suscettibili di applicazione pratica, tradotte in formule o procedimenti speciali, e scoperte da persone fisiche o giuridiche. La tecnologia, in senso lato, è sempre considerata come un bene immateriale e, come qualunque altro bene, può essere oggetto di compravendita, donazione o licenza (onerosa o gratuita). In altre parole, nella qualità di bene giuridico immateriale, la tecnologia può essere oggetto di negoziazione all’interno di un contratto. Tali contratti devono: (i) essere approvati dall’INPI, con sede a Rio de Janeiro; (ii) essere registrati presso lo stesso organo al fine di essere opponibili erga omnes; (iii) essere presentati, assieme al certificato emesso dall’INPI, all’organo competente della Banca Centrale perché questa autorizzi la rimessa dei pagamenti all’estero.

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Contratti che coinvolgono tecnologia non brevettata Quando l’oggetto del contratto è un pacchetto tecnologico previamente testato e approvato dal titolare del know-how, allora siamo di fronte ad un vero e proprio contratto di trasferimento di tecnologia (o di fornitura di tecnologia industriale). Possono, però, esistere negoziazioni con le imprese che possiedono un certo know-how in determinate aree industriali e che cedono a terzi questa loro conoscenza affinché venga applicata nella realizzazione di un progetto specifico: in questo caso, non avremo più un contratto di trasferimento di tecnologia, ma un contratto di prestazione di servizi tecnici specializzati o di assistenza tecnica o scientifica. Il trasferimento di tecnologia non brevettata può essere eseguito a carattere definitivo o temporaneo. Nel primo caso, la natura giuridica del contratto assomiglia ad una compravendita, ma, come regola generale, il cessionario non potrà cedere la tecnologia a terzi senza il consenso del cedente. È possibile prevedere, in questa circostanza, una clausola di non disclosure, limitata per un determinato periodo di tempo20, ma non è assolutamente possibile prevedere che, alla scadenza dello stesso, il cessionario sia obbligato a restituire il know-how ricevuto o a desistere dall’uso dello stesso a tempo indeterminato. Nel caso in cui la tecnologia venga trasferita a carattere temporaneo, il contratto avrà la natura giuridica di una locazione, per cui, una volta scaduto il termine di concessione, il cessionario dovrà astenersi dall’utilizzare la tecnologia e, dipendendo dal caso, dovrà restituire la sua rappresentazione materiale al cedente. Trasferimento o fornitura di tecnologia industriale => L’oggetto del contratto: è il trasferimento del pacchetto tecnologico, per la produzione e vendita dei beni di consumo e/o beni di produzione. => Il termine di validità: non potrà essere superiore a 5 anni, prorogabili solamente nel caso in cui venga provato che il periodo inizialmente concesso non è stato sufficiente per il totale assorbimento, da parte del ricevente, della tecnologia contrattata. => La remunerazione: viene stabilita su base percentuale e, al fine di poter essere dedotta fiscalmente, non potrà superare il valore percentuale variabile entro l’1% e il il 5% del prezzo netto di vendita dei prodotti fabbricati con la tecnologia ricevuta. La variazione della percentuale dipende dalla materia del prodotto. Servizi tecnici => L’oggetto del contratto: è la prestazione di servizi tecnici specializzati, aventi come finalità specifica la pianificazione, la programmazione e l’elaborazione di studi e progetti applicabili al settore produttivo, così come l’esecuzione o prestazione di servizi, di carattere specializzato, necessari al sistema produttivo del Paese. => La remunerazione: è fissa, calcolata su base oraria, con la possibilità, per le parti, di concordare un pagamento rateizzato in funzione delle fasi di sviluppo del progetto. Software Il sistema giuridico di protezione dei programmi di computer è quello proprio del diritto d’autore, disciplinato, tuttavia, da una legge specifica (Legge n. 9610/98). La validità dei diritti, per colui che crea un programma di computer ed è in grado di comprovarne la paternità, è di 50 (cinquanta) anni, contati dal 1 gennaio dell’anno successivo a quello della sua “data di creazione” (intesa come la data in cui il programma è in grado di esercitare la funzione per cui è stato progettato). L’aspetto di immaterialità che caratterizza i programmi di computer (visto che si trovano sempre all’interno di mezzi magnetici), rende la prova della paternità molto difficile, diversamente da quello che succede con le altre opere protette dal diritto da autore. Di conseguenza, il registro del programma presso l’INPI è l’unica forma effettiva per la sua protezione contro l’uso non autorizzato. Questa registrazione presso l’organo pubblico ha lo scopo di assicurare l’esclusività nella produzione, nell’uso e nella commercializzazione del software, rendendo possibile alla società straniera, pertanto, l’utilizzo delle misure legali necessarie alla sospensione, confisca e risarcimento civile contro colui che utilizzi il programma senza la corrispondente autorizzazione. Per questa ragione, il registro presso l’INPI è utilizzato in maniera sempre più crescente da coloro che cercano una maggiore protezione contro lo sfruttamento illecito della propria creazione.

20 In questo caso, la giurisprudenza brasiliana prevede l’obbligo, da parte del cessionario, di non rivelare a terzi, per tutta la durata del contratto e per un termine identico successivo alla risoluzione dello stesso, il know-how acquisito.

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L’uso del programma di computer è autorizzato tramite un contratto di licenza. Se questo non viene pattuito in modo espresso (forma scritta), la legge dispone che il documento fiscale di acquisto o licenziamento di copia sarà sufficiente per comprovare la regolarità dell’uso. La licenza di uso di un programma di computer è considerata, dalle autorità brasiliane, come un trasferimento di tecnologia. Di conseguenza, si usano le stesse regole di registrazione applicabili ai contratti di trasferimento di tecnologia. Per effettuare questa registrazione presso l’INPI, il fornitore della tecnologia dovrà consegnare al beneficiario la documentazione completa, specialmente il “codice-fonte” commentato21, il memoriale descrittivo, le specificazioni funzionali interne, i diagrammi, flussogrammi e tutti gli altri dati tecnici necessari all’assorbimento della tecnologia da parte di quest’ultimo. Infine, osserviamo che dal 1987 (Legge n. 7646/87, poi sostituita dalla Legge n. 9.609/98) sono stati creati i meccanismi giuridici per evitare la contraffazione di software, intesa come l’uso indebito o non autorizzato dei programmi di computer. Questa pratica viene punita sia in ambito civile che penale. Registrazione del nome del dominio (sito Internet) Il nome del dominio è considerato, internazionalmente, come quell’elemento che serve per localizzare ed identificare un insieme di computer in Internet. Il nome del dominio è stato concepito con l’obiettivo di facilitare la memorizzazione degli indirizzi Internet (visto che, senza di esso, sarebbe necessario memorizzare una grande sequenza di numeri). Qualunque entità, legalmente stabilita in Brasile, come persona giuridica o fisica, che svolga la propria attività sul territorio nazionale, è autorizzata a registrare il nome del dominio. Inoltre, sono autorizzate a effettuare tale registrazione le persone giuridiche straniere che abbiano un procuratore in Brasile. Per fare l’iscrizione, la ditta straniera dovrà inviare all’organo competente (Registro.BR) tutti i documenti necessari. La persona interessata alla registrazione di un dominio dovrà svolgere una ricerca previa (sul sito Registro.BR) per verificare che non esista già. Nessun dominio già registrato potrà essere richiesto; soltanto quelli la cui ricerca dia come risultato “dominio inesistente” o “registro pendente di approvazione”. Osservato quanto sopra, qualunque nome può essere registrato, ma è consigliabile non registrare marchi/nomi commerciali di terzi nella stessa attività commerciale o marchi notori in qualunque attività.

21 Ci preme notare che il contratto di licenza di uso di software non sarà considerato come un trasferimento di tecnologia nel caso in cui il fornitore non fornisca la documentazione completa surriferita (specialmente il “codice-fonte”). Allo stesso modo, non sarà considerato come un trasferimento di tecnologia il contratto che abbia come oggetto l’acquisto di una copia unica del software. In queste ipotesi, non sarà necessario far registrare il contratto presso l’INPI, e la rimessa dei pagamenti sarà fatta direttamente (senza l’intervento della Banca Centrale), semplicemente dietro presentazione del contratto di licenza di uso del software alla banca che effettuerà i trasferimenti.

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La soluzione delle controversie A cura di Fabio Buccioli – avvocato in San Paolo

Il processo giudiziario e la struttura della giurisdizione brasiliana In conformità con il Codice di Procedura Civile (Legge n. 5869/73), il giudice brasiliano è competente per giudicare le seguenti azioni:

• quelle in cui il convenuto sia domiciliato in Brasile, qualunque sia la sua nazionalità; • quelle relative ad obbligazioni che debbano essere adempiute in Brasile, o riguardanti

fatti accaduti o atti praticati sul territorio brasiliano; • quelle relative a immobili situati in Brasile; • quelle riguardanti inventario o divisione di beni situati in Brasile, anche se l’attore

dell’eredità è straniero o residente al di fuori del territorio brasiliano. Le due prime ipotesi sono di competenza relativa e non impediscono che un giudice di un altro paese relazionato al caso possa essere chiamato a decidere l’azione. Ne discende che le azioni possono essere proposte tanto in Brasile quanto nel paese di origine del convenuto, anche perché l’inizio di un’azione presso un Tribunale straniero non elimina la competenza dal giudice brasiliano. Per quanto riguarda le ultime due azioni sopraccitate, sono di competenza assoluta e in questo caso il giudice brasiliano è l’unico che può essere chiamato a giudicare. Il Potere Giudiziario Brasiliano è suddiviso in vari livelli gerarchici. In ogni stato ci sono i giudici monocratici di primo grado, mentre al secondo livello troviamo i Tribunali di Giustizia. Allo stesso tempo, esiste la Giustizia Federale, la quale esamina le cause in cui il Governo Federale è parte o ha interesse, ed è costituita dai giudici federali di prima istanza e da altri 5 Tribunali Regionali Federali. L’organo massimo della giurisdizione brasiliana è il “Supremo Tribunal Federal”, competente per giudicare ogni materia che rivesta carattere costituzionale. Sotto di esso v’è il “Superior Tribunal de Justiça”, che giudica in ultimo grado tutte le questioni relative al diritto infra-costituzionale ed esamina i processi di omologazione di sentenza straniera. Entrambi hanno sede a Brasilia, capitale del paese. Il processo giudiziario inizia con la presentazione di una domanda davanti al giudice. L’attore deve identificare le parti coinvolte nel litigio, i fatti che hanno originato l’azione e il valore economico della causa. Inoltre deve, fin dall’inizio, presentare i documenti che comprovano le sue affermazioni. Il convenuto è citato per presentare la sua difesa, in genere nel termine di 15 giorni, nel corso del quale può eventualmente presentare domanda riconvenzionale. Il giudice deciderà l’azione in primo grado. Contro questa sentenza è possibile presentare un ricorso in appello, che verrà giudicato dai Tribunali di secondo grado. Contro tale decisione, di tipo collegiale, possono essere presentati il “ricorso speciale” e/o il “ricorso straordinario”, presso i Tribunali Superiori, a Brasilia, ma soltanto in alcune ipotesi specifiche stabilite dalla Costituzione Federale, riguardante, rispettivamente, la violazione della legge o della Costituzione. Il processo cautelare e l'anticipazione di tutela In ragione dei tempi lunghi per il giudizio finale, le misure urgenti (processo cautelare e anticipazione di tutela) sono diventate estremamente importanti nel processo civile brasiliano. Per ottenere un’ordinanza che tuteli il diritto o assicuri l’efficacia della sentenza finale occorre dimostrare, sin dall’inizio, la veridicità delle affermazioni (fumus boni iuris) ed il rischio a cui è sottoposto diritto rivendicato dall'attore (periculum in mora). Il processo esecutivo e d’ingiunzione In conformità con il Codice di Procedura Civile, dopo la decisione finale del processo, il convenuto è citato, nella persona del suo avvocato, per adempire la sentenza emessa dal giudice, entro il termine di 15 giorni, sotto la pena di una penale del 10%. Nel caso in cui l’attore abbia un titolo esecutivo extragiudiziale22, è possibile dare inizio direttamente a un processo di esecuzione, in cui il convenuto è citato per pagare il debito entro un termine di 3 giorni. Nello stesso tempo, è possibile presentare una difesa (gli “embargos”). Inoltre, al creditore è possibile, sulla base di una prova scritta ma che non abbia efficacia di titolo esecutivo, richiedere il pagamento di determinati valori o la consegna di una cosa nell’ambito di una procedura somigliante al procedimento d’ingiunzione del diritto italiano. Entro il termine di 15 giorni, il debitore può pagare il debito o presentare la propria difesa (anche gli “embargos”). In quest’ultimo caso, però, il processo segue il rito comune di un’azione di recupero di credito.

22 Che sono: (i) lettera di cambio; (ii) cambiale; (iii) duplicata; (iv) assegno bancario; e (v) i contratti firmati da due testimoni.

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Omologazione ed esecuzione di sentenza straniera Ci preme sottolineare, infine, che la sentenza emessa da un Tribunale straniero ha efficacia in Brasile soltanto dopo la sua omologazione presso il “Superior Tribunal de Justiça”. Per l'omologazione di una sentenza italiana in Brasile è necessario che

• la stessa sia stata emessa dal giudice competente; • le parti coinvolte siano state regolarmente citate nel processo originale o sia stata

verificata, in modo regolare, la loro contumacia; • che la sentenza sia passata in giudicato (cioè, non esista la possibilità di ulteriori ricorsi).

Il convenuto è citato per presentare la sua comparsa di risposta entro il termine di 15 giorni; questa difesa è estremamente ristretta, una volta che possono essere impugnate soltanto le questioni di carattere procedimentale, non potendo essere ridiscusso il merito della sentenza straniera. Accolta la richiesta di omologazione, si concede l’exequatur per la sentenza straniera, la quale potrà essere resa esecutiva in Brasile, presso la Giustizia Federale. Arbitrato L’istituto dell’arbitrato, come mezzo di soluzione delle controversie, senza l’intervento dello Stato, si trova in un momento di pieno sviluppo. La legge n. 9.307/96 ha apportato importanti innovazioni all’istituto, che è molto utilizzato per questioni commerciali, imprenditoriali e per i contratti internazionali, in quanto è un mezzo specializzato, agile e confidenziale per risolvere tali conflitti. Per sottoporre una questione all’arbitrato è necessaria l’esistenza di una clausola contrattuale scritta, che preveda l’arbitrato come forma di soluzione di eventuali conflitti (la “clausola compromissoria” piena), e che specifichi: (i) il Tribunale arbitrale; (ii) la legge applicabile all’arbitrato, e (iii) le regole per la scelta degli arbitri (possono essere adottate le regole di un tribunale arbitrale, oppure se ne possono prevedere altre elaborate dalle parti). L’arbitrato ha inizio con la nomina degli arbitri e nell’ambito di questa procedura devono essere rispettati gli stessi principi applicabili al processo giudiziario, in modo tale che venga assicurata l’uguaglianza tra le parti, il diritto all’ampia difesa e l’imparzialità dell’arbitro nel decidere la controversia. In genere, il lodo arbitrale è emesso da un gruppo di arbitri e non comporta ricorso. Davanti alla necessità di un provvedimento urgente, la parte dovrà formulare una richiesta all’arbitro. Nel caso in cui sia concesso, ma la controparte si rifiuti di osservarlo, l’arbitro stesso deve chiedere l’intervento del Potere Giudiziario, affinché questi, per mezzo di un provvedimento giudiziario, obblighi la parte a rispettare la decisione. Inoltre, nel caso in cui sia necessario un provvedimento di urgenza prima dell’installazione dell’arbitrato, le parti potranno richiedere un’ordinanza direttamente al Potere Giudiziario. Dobbiamo sottolineare che, al fine di poter dare esecuzione ad una sentenza arbitrale straniera, questa deve, per forza di legge, essere omologata dal “Superior Tribunal de Justiça”. Il Brasile ha firmato la “Convenzione di New York”, che stabilisce l’obbligo, da parte dei paesi firmatari, di riconoscere la validità delle clausole arbitrali contenute nei contratti internazionali, oltre a quello di dare efficacia alle sentenze arbitrali proferite all’estero dalle Corti dei paesi in questione. Nonostante questo, la sentenza arbitrale straniera deve, comunque, venir omologata dal “Superior Tribunal de Justiça”, anche se non è più necessaria la previa omologazione da parte del Potere Giudiziario del paese in cui è stata emanata. Il riconoscimento della sentenza arbitrale può essere rifiutato soltanto in alcuni casi specifici (ad esempio, nel caso in cui non siano state rispettate le regole della procedura arbitrale del Paese in cui è stato emesso il lodo, o in quello in cui tale sentenza non sia da considerarsi finale, definitiva).

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Il diritto del lavoro in Brasile A cura di Fabio Buccioli – avvocato in San Paolo

La Normativa sul Diritto del Lavoro in Brasile Le norme sul Diritto del Lavoro sono inserite in una legge specifica denominata CLT (“Consolidação das Leis do Trabalho”), in vigore dal 10 novembre 1943, il cui scopo fu quello di riunire la legislazione esistente e di introdurre delle disposizioni innovatrici. Oltre alla CLT e alle leggi ordinarie, esistono le fonti sul Diritto del Lavoro contenute nella Costituzione Federale, i Decreti, le Leggi-Stralcio, le Ordinanze, i Regolamenti, le Convenzioni Collettive e gli Accordi Collettivi celebrati in regime di concertazione con i sindacati. Contratto di Lavoro In conformità a quanto stabilito dalla CLT, è considerato impiegato la persona che presta un servizio di natura abituale a un datore di lavoro, sotto la dipendenza di questi e dietro remunerazione. Di conseguenza, i presupposti per l’esistenza di un contratto di lavoro sono: l’abitualità della prestazione di servizio (l’impiegato), il quale ultimo è subordinato alla direzione esercitata dall’altra parte (il datore di lavoro). Il datore di lavoro è una persona fisica o giuridica collettiva, che assume l’elemento di rischio attinente allo svolgimento di un’attività commerciale, che offre lavoro all’impiegato, lo remunera e dirige le sue occupazioni. La redazione di un contratto di lavoro non richiede nessuna formalità di grande rilievo. È sufficiente compilare le informazioni pertinenti nei punti indicati, come, ad esempio, “data di ammissione”, “mansione” e “remunerazione”, sul libretto di lavoro dell’impiegato. Non è necessario un contratto scritto, ma, a seconda della natura dei servizi prestati, della remunerazione e della mansione, alcune società, oltre alla compilazione del libretto di lavoro, formalizzano i contratti per iscritto. Non tutti i lavoratori sono considerati impiegati .Ci sono dei casi in cui i servizi sono resi nell’assenza dei presupposti previsti della CLT, come, ad esempio, nel caso dei lavoratori domestici, dei lavoratori autonomi e dei trainees. Un servizio reso senza i presupposti richiesti, vale a dire la personalità, l’abitualità/stabilità e la subordinazione, non è disciplinato dalla CLT. Tipi di Contratto di Lavoro Quanto alla tipologia contrattuale, possiamo classificare il contratto di lavoro sotto due forme: contratto di lavoro a tempo indeterminato e contratto di lavoro a termine. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato viene assunto dalla legislazione come regola generale. Il contratto di lavoro ha una data d’inizio, che coincide con il momento dell'assunzione dell’impiegato, ma non ha una data prevista per la fine, ossia il contratto si prorogherà nel tempo fino alla sua risoluzione da parte del datore di lavoro o dell’impiegato. Il contratto di lavoro a termine è l’eccezione alla regola. Fin dalla sua redazione ne viene definita la scadenza, dietro l’approvazione dell’impiegato. Volendo citare alcuni esempi, tra i contratti di lavoro a termine si annoverano:

• il contratto di prova: ha una durata massima di 90 giorni; • il caso in cui la natura o la transitorietà dei servizi giustifica la predeterminazione del termine; • l'attività d’impresa a carattere transitorio; • il contratto a termine: il periodo massimo per la durata del contratto di lavoro a termine è di 2

(due) anni (Legge n. 9.601/98). Contratto Internazionale di Lavoro Il Diritto del Lavoro disciplina i rapporti tra datori di lavoro e gli impiegati residenti in Brasile, ma ci sono dei casi di contratti di lavoro specifici, con elementi di carattere internazionale:

• l’assunzione di un dipendente brasiliano da parte di una società straniera allo scopo di prestare servizi fuori dal Brasile (Legge n. 7.064/82);

• l’assunzione di un dipendente straniero per prestare servizi in Brasile (Legge n. 6.815/80 e Decreto n. 86.715/81);

• l’assunzione di un dipendente tecnico straniero domiciliato all’estero per la prestazione di servizi specialistici di natura provvisoria in Brasile (Decreto Legge n. 691/69).

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Diritti fondamentali decorrenti dal contratto di lavoro Una volta formalizzata la contrattazione dell’impiegato, il datore di lavoro assume una serie di obblighi derivati dal contratto, il quale prevede dei diritti imprescindibili, che non dipendono dalla volontà delle parti interessate. I diritti più importanti sono i seguenti:

• lo stipendio, con un termine per il pagamento fissato a un mese (e la cui riduzione è vietata); • Il 13º salario, che è dovuto nella proporzione di 1/12 per ogni mese di servizio, essendo

considerata come mese integrale la frazione uguale o superiore a 15 giorni. Il pagamento deve essere eseguito in due rate, nei mesi di novembre e dicembre;

• l'integrazione delle ferie con 1/3 dello stipendio. Allo scadere di un periodo di lavoro di 12 mesi il lavoratore acquisisce il diritto ad un periodo di 30 giorni di riposo da godersi entro i 12 mesi successivi. Tale riposo deve essere debitamente remunerato con l'equivalente dello stipendio di 1 mese e l'aggiunta di 1/3 o 1/12 di quanto percepito per un uguale periodo di lavoro;

• il preavviso minimo di 30 giorni; • la costituzione del Fondo per il tempo di Servizio ( "FGTS" – l'equivalente del TFR italiano), i

cui apporti sono calcolati sulla base dell'8% dello stipendio mensile. I rispettivi valori vengono depositati su un conto speciale per i dipendenti istituito presso la “Caixa Economica Federal”;

• una multa del 40% su tutti i depositi dell'FGTS in caso di recesso dal contratto di lavoro; • la retribuzione del riposo settimanale ("DSR"), calcolata in base all'equivalente di quanto

percepito per una giornata di lavoro, senza trattenute salariali; • una giornata di lavoro limitata a 8 ore al giorno e 44 ore alla settimana, con la previsione del

lavoro straordinario, da pagarsi con un ulteriore 50% sullo stipendio regolare, e la possibilità di accordo per quanto riguarda la retribuzione di queste ore eccedenti e la creazione di una banca di ore;

• l'assicurazione sociale, a carico del Ministero del lavoro e dell'occupazione; • 120 giorni di licenza maternità; • 5 giorni di licenza paternità; • l'assicurazione sul lavoro provvisorio per i lavoratori in stato di gravidanza, le vittime di

infortuni sul lavoro o di malattie professionali; • il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore per raggiungere il luogo di lavoro utilizzando i

mezzi pubblici. Tale rimborso è a carico del datore di lavoro, il quale a tale fine è autorizzato a detrarre il 6% dallo stipendio del dipendente;

• il supplemento del 20% rispetto alla normale retribuzione per il lavoro svolto tra le ore 22:00 e le ore 05:00;

• l'indennità di pericolo per i lavori pericolosi alla salute e alla sicurezza del lavoratore; • gli assegni familiari; • il diritto di sciopero; • il divieto di occupazione per le persone al di sotto dei 16 anni di età, tranne nel caso di un

periodo di apprendistato. Severance pay: sarà dovuto all’impiegato al momento della risoluzione del contratto di lavoro, nel caso di contratto a tempo indeterminato o a termine. Nel contratto di lavoro a termine l’impiegato non ha diritto al tempo di preavviso, alla multa del 40% sui depositi del FGTS o al diritto all'assicurazione sul lavoro. Le modalità per la risoluzione del contratto di lavoro Un contratto di lavoro a tempo indeterminato può essere risolto nei seguenti modi:

• il licenziamento sleale dell’impiegato; • il licenziamento equo dell’impiegato; • la richiesta per il licenziamento dell’impiegato.

Nel caso di licenziamento sleale dell'impiegato, quest'ultimo avrà diritto a tutti i pagamenti previsti dalla legge. Nel caso di licenziamento equo, in cui l’impiegato commette un atto grave secondo quanto stabilito dalla CLT, l’impiegato ha diritto di ricevere il suo stipendio, con la detrazione di 1/3. Non gli sarà dovuto il preavviso, il 13º salario proporzionale e la multa del 40% sui depositi dell'FGTS. L’impiegato non può prelevare quanto depositato sul conto dell'FGTS e non ha diritto all’indennità di disoccupazione. Quando il contratto viene risolto su iniziativa dell’impiegato, si procede soltanto ai seguenti pagamenti: lo stipendio, il 13º salario, 1/3 su base pro-rata. In seguito a questa modalità di risoluzione l’impiegato inoltre non può prelevare quanto depositato sul conto dell'FGTS e perde il diritto all’indennità di disoccupazione.

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Il contratto di lavoro a termine cessa soltanto alla scadenza del periodo accordato, e concede all’impiegato gli stessi diritti di quelli assicurategli nel caso di licenziamento equo, fatta eccezione per il pagamento corrispondente al preavviso e alla multa del 40% sui depositi dell'FGTS. Oneri Fiscali decorrenti dal contratto di lavoro Una volta formalizzata la contrattazione dell’impiegato, il datore di lavoro è soggetto ad alcuni oneri mensili. Innanzitutto possiamo citare l'FGTS, il quale è calcolato in base all’aliquota dell'8% su tutte le somme di natura salariale (non indennizzatorie) pagate all’impiegato e dev'essere depositato su di un conto vincolato presso la Cassa di Risparmio Federale. Qualora ci sia una cessazione ingiustificata di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, il datore di lavoro è obbligato a depositare presso sul fondo FGTS il valore corrispondente al 50% di tutte le somme depositate fino a quel momento (40% in favore dell’impiegato e 10% in favore del fondo sociale). Oltre all'FGTS, il datore di lavoro deve trattenere mensilmente i contributi previdenziali (da versarsi presso l'Istituto Nazionale dell'Assicurazione Sociale – INSS), le cui aliquote variano secondo lo Stato in cui la società è ubicata. Questa tassa finanzia il sistema di assicurazione sociale. Anche l’impiegato contribuisce al sistema previdenziale, con una aliquota che varia dal 7,65% all'11%, calcolata sul salario ricevuto, rispettato il limite massimo fissato dalla legge. Questo valore viene scontato direttamente in busta paga dalla remunerazione mensile ed è depositato dal datore di lavoro presso la previdenza sociale. Vale osservare che sul valore ricevuto dall’impiegato c’è l’incidenza dell’Imposta sul Reddito della Persona Fisica, con aliquote che attualmente vanno dal 15% al 27,5%, e il cui valore viene scontato direttamente in busta paga dal datore di lavoro. Un impiegato che guadagna meno del limite previsto dalla legge sarà esentato dalla tassazione. Oltre a ciò, il lavoratore è tenuto a versare, ogni anno, il valore di quanto guadagna per una giornata di lavoro all'Unione del Lavoro, il cui rispettivo valore è detratto dal datore di lavoro ogni anno nel mese marzo ed è devoluto ad aprile. Diritto Collettivo del Lavoro La CLT legifera, inoltre, sull'organizzazione sindacale brasiliana, con una serie di norme basate sull'articolo 8 della Costituzione Federale. In linea generale, tutte le categorie economiche e professionali dei lavoratori hanno un rispettivo sindacato, la cui base territoriale minima è rappresentata dal Comune. Ciò vale a dire nel territorio di uno stesso comune non possono esservi due sindacati che rappresentano la medesima categoria. I sindacati hanno lo scopo di assicurare la difesa e la rappresentanza della rispettiva categoria, allo scopo di migliorarne le condizioni di lavoro. I lavoratori sono rappresentati dai sindacati patronali, i quali hanno la finalità di difendere i loro interessi economici. Spetta ai sindacati rappresentare i loro membri nei confronti delle autorità amministrative e giudiziarie, stipulare convenzioni ed accordi collettivi, applicabili a tutte le categorie di lavoratori, nell'ambito dei quali le clausole relative alle materie economiche sono negoziate, come, ad esempio, l’adeguatezza salariale o le questioni attinenti all'assicurazione sociale. Giustizia del Lavoro Il Brasile, differentemente da quanto avviene in altri paesi, ha un ramo specializzato della giustizia federale che ha il potere di conciliare e di giudicare le controversie individuali e collettive tra gli impiegati e i datori di lavoro. Oltre alle materie attinenti ai rapporti di lavoro, dal 2004 i Tribunali del Lavoro hanno il potere di deliberare anche in merito ai contratti di prestazione di servizi in cui non ci sia un vincolo di subordinazione, nonché su qualsiasi controversia che potrebbe coinvolgere la prestazione di servizi, indipendentemente dal fatto che la lite nasca o meno da un contratto. Ministero del Lavoro e dell’Occupazione Il governo federale è autorizzato, secondo la CLT, a sorvegliare i datori di lavoro per quanto riguarda la conformità dei luoghi di lavoro alle norme di sicurezza. Questo controllo comprende il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori per quanto riguarda la salute e la sicurezza nell’ambiente di lavoro, in modo da rendere il datore di lavoro passibile di un’ammenda, il cui importo varia a seconda del tipo di infrazione e il numero di impiegati. Lo stesso controllo esiste per quanto riguarda i contributi che devono essere versati sui fondi del FGTS e dell'INSS. Il mancato versamento può implicare, attraverso l'instaurazione di una procedura fiscale, il pagamento di una contravvenzione, oltre a quello delle somme dovute.

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CECCATO S.p.A. Dati generali La storia della Ceccato S.p.A. inizia nel 1936 quando Pietro Ceccato fonda l’azienda e dà inizio alla produzione di bruciatori per forni da pane. Successivamente l'azienda passa poi ai compressori d’aria e alle attrezzature per stazioni di servizio. Un motore ausiliario per biciclette e il passaggio alla produzione di motociclette sportive incrementano rapidamente la notorietà del marchio. Alla fine degli anni cinquanta, con la morte del fondatore e il boom dell’automobile, si impongono grandi cambiamenti all’azienda che si concentra progressivamente sulla produzione di compressori, accessori per auto officine e unità di autolavaggio. Negli anni ottanta Ceccato diventa un gruppo industriale leader negli impianti automatici per il lavaggio dei veicoli (automobili, pullman, autocarri, treni), core-business dell’azienda. Crescono le partnership, in Italia e all’estero; si aprono nuove aziende, in Brasile, Germania, Polonia e Spagna. Nel 1997, viene dismessa la produzione di compressori d’aria, mentre nel 1999 viene acquisita Daerg Italia, specializzata in piste di lavaggio self service (Daerg diventerà parte integrante di Ceccato nel 2005). Nel 2001, l’inaugurazione di una tra le fabbriche più moderne del settore segnala la volontà di competere con forza sempre maggiore sul mercato internazionale. Il consolidamento della proprietà aziendale e la riorganizzazione produttiva e manageriale permettono di mettere a punto un nuovo piano di sviluppo a lungo termine che ai tradizionali impianti di lavaggio affianca anche la produzione di depuratori d’acqua. Aspetti strategici La Ceccato ha in particolare puntato sulla valorizzazione dell'immagine del prodotto, concentrando la sua capacità di innovazione nelle soluzioni automatiche ad impatto ambientale controllato. La concorrenza di Ceccato è soprattutto tedesca mentre sui mercati asiatici esistono produzioni giapponesi e produzioni di più bassa gamma qualitativa, realizzate soprattutto in Cina, ma con un forte differenziale di costo finale del prodotto; in quest'ultimo caso si parla soprattutto di piccoli impianti, destinati al mercato dell'auto, mentre sugli impianti più tecnologici, per il lavaggio di carrozze ferroviarie ed autobus, i competitor asiatici sono molto meno agguerriti. Rispetto alla concorrenza, nazionale ed internazionale, fa premio la qualità del prodotto e delle sue soluzioni tecnologiche. Come è ovvio si è anche molto investito nello sviluppo di un servizio di assistenza capillare, come fattore vincente di competitività, affrontando problematiche non indifferenti, data l'ampiezza dei mercati geografici a cui Ceccato rivolge la propria attività. Un'assistenza che si compendia su tre società commerciali e di services operanti in Europa, Germania, Polonia e Spagna e su una vasta rete di distributori a cui la Ceccato assicura anche le attività di formazione e training. Il prodotto Ceccato è oggi presente in Europa, Nord e Sud America, Medio Oriente, Nord Africa, Australia ed Indocina. Su un fatturato aggregato del Gruppo, intorno ai 45 milioni di euro, più del 50% proviene dall'export. La quasi totalità della produzione viene realizzata all'interno dell'azienda, con quote marginali della produzione in outsourcing, una parte molto limitata del catalogo aziendale. La rete commerciale si avvale invece di strategie molto articolate e che prevedono, in base alla natura dei mercati e alle esigenze dei clienti, sia l'utilizzo di agenti che di grossisti. Per gli impianti più grandi, ad esempio quelli destinati al lavaggio delle carrozze ferroviarie, Ceccato opera anche direttamente e senza ricorrere a figure intermedie. Le azioni di marketing specifico sono concentrate in America Latina e privilegiano in particolare il canale fieristico. Storia dello sviluppo del progetto Brasile I primi contatti con il Brasile originano nel 1970 e portano rapidamente a costituire una joint venture con un partner locale, scelta necessaria all'inizio soprattutto per gestire la complessità del sistema doganale locale. L'idea del Brasile nasce da una valutazione complessiva delle potenzialità del mercato, dalla constatazione di una quasi totale assenza di competitor; a questo si aggiunse una valutazione sulle macchine prodotte dall'azienda, ritenute come particolarmente adatte alle esigenze del mercato locale e dunque destinate a positive dinamiche di penetrazione. Dalla iniziale joint venture si è rapidamente passati a liquidare il partner locale, rafforzando il controllo dall'Italia, sia degli asset societari che della gestione operativa.

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Negli ultimi anni si è ad esempio deciso di distaccare un general manager dall'Italia, per meglio coordinare l'operatività della Ceccato brasiliana. Tra alterne vicende, legate alla storia economica del Brasile degli ultimi decenni, Ceccato do Brasil, collocata fin dall'inizio nello Stato di San Paolo, è arrivata a circa 70 dipendenti e a totalizzare un fatturato annuo di circa 8 milioni di Euro. Diverse le difficoltà incontrate all'inizio del progetto, la complessità delle procedure burocratiche ma anche la non facile collaborazione produttiva con le ditte locali. Alcune di queste difficoltà perdurano. Le componenti principali del prodotto Ceccato sono lamiera e parti elettriche; per la lamiera si pone ad esempio il problema della conversione tra i pollici, unità di misura in uso sui mercati americani ed il nostro sistema metrico decimale, dal momento che le macchine vengono tutt'ora progettate in Italia, anche quelle fabbricate in Brasile. Sulle parti elettriche si registrano costi di approvvigionamento in Brasile più elevati rispetto a quelli europei. Per tale motivo sono allo studio strategie di incremento delle macchine e degli impianti prodotti e quindi importati dalla casa madre italiana, strategie che tuttavia devono misurarsi con gli elevati dazi doganali brasiliani e con l'ulteriore problema, quello del finanziamento al compratore finale. Pur se non rappresentano investimenti di natura colossale (una macchina di Ceccato può andare sul mercato dai 20 mila Euro, nel caso degli impianti più piccoli per il settore auto, fino ai 300/400 mila Euro, per impianti complessi, dedicati ai treni ed autobus), gli impianti di Ceccato hanno per cliente finale anche dei piccoli operatori, ad esempio piccoli esercenti di pompe di benzina o di servizi di autotrasporto, in Brasile rappresentati spesso da piccole compagnie private e locali. Da qui la richiesta costante di dilazionare il credito, in un contesto economico dove tra l'altro male funziona il leasing ed il credito bancario costa molto caro. Un problema che in alcuni casi è stato possibile superare mediante ricorso ai finanziamenti del FINAME, un programma del Governo locale che tuttavia premia unicamente i prodotti Made in Brazil. In taluni casi di maggiore rilievo economico Ceccato ha fatto ricorso a SACE mentre in molti altri casi si è fatto largo utilizzo di garanzie di natura legale e contrattuale, ivi incluso il patto di riservato dominio, fin qui però senza la necessità di dover gestire un contenzioso rilevante, a conferma che il Brasile è un mercato mediamente molto serio e che onora i propri impegni. Un problema ulteriore è rappresentato dai costi brasiliani, anche della forza lavoro, le cui dinamiche di crescita, in particolare nello Stato di San Paolo suscitano qualche preoccupazione, tanto da avere indotto una riflessione su futuri spostamenti della localizzazione in altri stati della Federazione. Il progetto industriale brasiliano è stato fin qui completamente sostenuto ed autofinanziato da Ceccato, senza ricorrere a strumenti di supporto pubblico che comunque l'azienda conosce ed immagina di poter utilizzare in futuro, avendo in progetto un aumento di capitale destinato a rafforzare ulteriormente la sua presenza in loco. La Ceccato brasiliana è oggi una realtà articolata, con capacità produttive autonome ma anche con il ruolo di importatore degli impianti fabbricati in Italia; coordina una rete distributiva organizzata in tutti i principali stati del Brasile assieme alla quale garantisce i servizi di installazione, posa in opera degli impianti, manutenzione ed assistenza tecnica al cliente finale. A Ceccato do Brasil è anche affidato lo sviluppo degli altri mercati dell'America Latina, ivi incluso il mercato messicano. Un progetto, quello del Brasile, che Ceccato considera molto positivamente anche se meritevole di potenziamento, soprattutto da un punto di vista dell'aggressività commerciale. A parte il tema dei costi è positivo anche il giudizio sulle risorse umane locali. Non ci sono state segnalate difficoltà particolari nel reperimento e nella loro formazione; discreto il livello di produttività, in corso di costante miglioramento. Il personale viene giudicato affidabile e sufficientemente fidelizzato. Per quanto riguarda l'attuale localizzazione dello stabilimento e l'accesso alle principali commodities industriali non vengono segnalate particolari problematiche. Qualche difficoltà sussiste invece a causa della rete infrastrutturale e le distanze da colmare, all'interno di un così vasto mercato. Distanze che complicano anche la collaborazione industriale con i potenziali subfornitori di beni e servizi sul mercato interno.

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F.I.A.M.M. S.p.A. Informazioni generali sulla società FIAMM nasce nel 1942 per concentrarsi nella produzione di batterie per auto ed accumulatori per trazione elettrica. E' di poco successivo l'avvio della produzione di batterie stazionarie e semi-stazionarie. Negli anni ‘60 si potenzia la specializzazione dell'azienda nel settore dell'automotive, iniziando a produrre anche trombe elettropneumatiche. La gamma delle batterie si arricchisce con i prodotti per il settore motociclistico mentre gli anni ‘80 sono fondamentali, per l'internazionalizzazione del gruppo, che inizia la produzione di batterie stazionarie degli USA e crea società controllate a presidio dei più importanti mercati europei, al tempo stesso avviando joint venture e accordi di cooperazione tecnologica e commerciale. In parallelo ad una progressiva managerializzazione del gruppo gli USA diventano il fulcro delle attività produttive internazionali di FIAMM, con investimenti importanti nel settore degli accumulatori e degli avvisatori acustici, per l'automobile. La storia degli ultimi anni è caratterizzata da un rilancio nell’ambito dei prodotti tradizionali e in parallelo da progressivi investimenti nelle aree a maggior contenuto tecnologico, fino ad arrivare alle più avanzate produzioni finalizzate al risparmio energetico, quali i sistemi di avviamento “start and stop”. FIAMM può oggi vantare una presenza in 60 paesi, con circa il 70% del fatturato realizzato all'estero. Per essere vicina alle esigenze dei clienti FIAMM dispone di 9 insediamenti produttivi (in Italia, USA, Repubblica Ceca, Svizzera, Brasile e Cina), di oltre 20 sedi commerciali e tecniche (tra cui Germania, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Austria, Francia, USA, Spagna, Brasile, Giappone, Singapore, Corea, Malesia, Cina ed India) e di una rete diffusa di importatori e distributori. Il 69% del fatturato di FIAMM è costituito dalle componenti automotive e quindi dalle batterie avviamento, dagli avvisatori acustici e dalle antenne, mentre il 31% è costituito dalle batterie industriali e il restante 10% da altre attività. I suoi avvisatori acustici sono presenti presso l'80% dei produttori mondiali di veicoli con una quota di mercato mondiale vicina al 40%, mentre nel settore delle batterie industriali FIAMM fa parte dei soli 3 produttori globali ed è il terzo produttore in Europa. FIAMM: oltre 60 anni di storia, circa 3.000 dipendenti, 500 milioni di euro di fatturato, 5 marchi differenti. FIAMM opera in settori di frontiera e i suoi continui sforzi di aggiornamento in materia d'innovazione e di ecocompatibilità, per rispondere ai cambiamenti del mercato ed anticiparne le richieste, trovano riscontro in numerose attestazioni di Qualità a livello internazionale: ISO 9001, ISO/TS 16949 ed. 2002, ISO14001. Questo è merito dell'eccellenza dei suoi centri di sviluppo della qualità e del prodotto (focalizzati nel Polo tecnologico di Montecchio e nel Polo di ricerca in Francia) e degli accordi con numerosi Istituti di Ricerca, primo fra tutti il CNR. Anche grazie a questi accordi FIAMM lancia nuove sfide. Come quella dell'energia rinnovabile: nasce una nuova società, FIAMM Energia, per la realizzazione di centrali di generazione di energia a pannelli fotovoltaici in cui integrare sistemi di accumulo tradizionali e batterie di nuova tecnologia, al sodio-cloruri di nickel, (comune sale da cucina) lead free, senza manutenzione, ecocompatibili e con massime performance in ambienti a clima estremo. Batterie nate per centrare l'obiettivo globale di una migliore efficienza energetica, insieme allo sviluppo di tecnologie Oled che consentono un notevole risparmio di energia in applicazioni di general lighting e, in ambito automotive, prevedono la realizzazione di interior lighting e fanaleria posteriore ultrasottile ed efficiente. FIAMM accetta anche la sfida della riduzione di emissioni di CO2: con lo studio di batterie con la nuova tecnologia AGM a ricombinazione interna dei gas, pensata per supportare i nuovi sistemi Start and Stop, che riducono i consumi di carburante fino al 6% e l'inquinamento atmosferico ed acustico, garantendo l'efficienza dell'apparato elettrico dell'auto anche nelle fasi di stop del motore. FIAMM pensa anche a garantire la sicurezza: con lo sviluppo di nuovi avvisatori acustici e di nuove antenne e sistemi per la ricezione radio-satellitare, pensati per la navigazione GPS e per l'Infomobility, affinché l'automobile diventi sempre più mezzo sicuro di comunicazione oltre che mezzo di trasporto. La concorrenza di FIAMM coinvolge diversi paesi; nel settore degli avvisatori acustici, ad esempio, la Spagna, la Turchia, la Cina ed il Giappone. La concorrenza giapponese è al momento rappresentata da società prevalentemente partecipate e controllate dai grossi gruppi automobilistici del Sol Levante, come ad esempio Toyota, ed è dunque concentrata nelle forniture di primo impianto alla casa madre. Gli altri competitor sfruttano invece la leva prezzo, ragion per cui FIAMM ha puntato sulla qualità del prodotto e sulla velocità del suo servizio; da qui una continua spinta all'internazionalizzazione, come

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strategia intesa ad avvicinare sempre di più la propria clientela, seguendo i processi di internazionalizzazione in atto nel settore dell'automobile. Velocità ed efficienza rafforzati da una crescente automatizzazione degli impianti e dallo studio di soluzioni tecnologiche che consentono di lavorare su produzioni di serie ma che con semplici accorgimenti, staffe di montaggio ed altro, possono adattarsi con facilità alle caratteristiche dei modelli auto da equipaggiare Il progetto Brasile Lo stabilimento di FIAMM America Latina produce ed assembla unicamente avvisatori acustici per auto e camion. La genesi del progetto risale al 1970, anno in cui FIAMM concede licenza di produzione di trombe modello CTP alla ditta “Brasilia SBC Cia Industria de Estamparia”, ditta che successivamente viene acquistata dal gruppo Sogefi S.p.a. Nel 1988 nasce una nuova impresa frutto di una joint venture tra Sogefi e Fiamm con la denominazione di “Fiamm Sogefi Buzinas”; nel 2003 la Joint Venture viene sciolta. I soci locali rilevano la partecipazione di Sogefi e la società cambia denominazione in “Fiamm Latin America Componentes Automobilisticos”. E' nel 2007 poi che FIAMM rileva l'intero capitale della FLA, restando unico socio con il 100% della proprietà. Le relazioni rimangono comunque ottime tanto che più recentemente, uno dei partner brasiliani, il sig. Milani, rientra nel capitale di FLA, ne assume la presidenza e la proprietà del 15%. Quando inizia la storia di FIAMM in Brasile sono anni in cui il Paese rappresenta ancora una specie di scommessa, con un'economia ricca di incognite, vista l'instabilità del quadro politico, l'elevata inflazione e gli alti e bassi tipici di quegli anni. Lo stabilimento acquisito offre tuttavia un'opportunità molto interessante, quella di rappresentare di fatto l'unico produttore locale di avvisatori acustici, in un momento in cui grosse multinazionali dell'auto, General Motors, Ford, Volkswagen e la stessa FIAT, guardano con crescente interesse alle prospettive proposte da un mercato dove il parco auto è ancor ben lontano da una possibile saturazione. L'idea della joint venture è anche legata all'amicizia storica che lega le famiglie imprenditoriali coinvolte, quella italiana e quelle brasiliane, ma torna molto utile, come è naturale, nel momento in cui devono essere affrontati i problemi tipici di un investimento industriale, predisposizione di un business plan, due diligence, gestione delle licenze e dei problemi amministrativi fino allo start up della produzione. Pur con alterne vicende e variazioni degli asset societari, ancora oggi FIAMM America Latina è una società mista, con una maggioranza delle azioni in capo alla casa madre italiana ed una qualificata partecipazione brasiliana di minoranza a cui viene anche assegnato il compito di presiedere l'azienda. I risultati sono quelli di una società posizionata nello Stato di San Paolo, con circa 150 dipendenti e che nel campo degli avvisatori acustici OEM detiene grosso modo il 70% del mercato brasiliano, producendo circa 4 milioni di pezzi all'anno. FIAMM America Latina si occupa anche di forniture after market che tuttavia rappresentano una parte meno rilevante del proprio fatturato. L'aver puntato in modo importante sul primo impianto rafforza naturalmente la visione strategica di FIAMM, in particolare l'obiettivo di avvicinare sempre di più la sua produzione al cliente finale, per compensare con la qualità e la rapidità del servizio il gap di prezzo proposto dai competitor, soprattutto cinesi. Un gap che pagano anche le produzioni brasiliane, nonostante l'ombrello protezionistico degli elevati dazi doganali che anche nelle trombe per auto si collocano intorno al 18%. La competitività della manifattura brasiliana è forse il problema che maggiormente preoccupa FIAMM e tutta la filiera automotive. La forte rivalutazione subita dal reais, negli ultimi anni, avrebbe quasi totalmente annullato il vantaggio di non pagare i dazi doganali; ai problemi del cambio si aggiungono poi i costi elevati dell'energia elettrica, i costi dei semilavorati metallici utilizzati in produzione, anche questi tendenzialmente più cari rispetto all'Europa e le dinamiche salariali che, soprattutto nell'area di San Paolo, hanno portato ad un rapido trend di crescita del costo del lavoro brasiliano, anche se ancora lontano dai livelli di quello italiano. Altri fattori critici sono la grande complessità del sistema fiscale e la necessità di migliorare le infrastrutture, in particolare nelle nell'operatività del polo logistico di Santos, dove FIAMM, come buona parte delle imprese operanti a San Paolo, concentra le proprie attività di approvvigionamento delle materie prime o della componentistica di importazione. L'enorme sviluppo dell'economia brasiliana sta già causando rallentamenti operativi che a volte arrivano anche a 4 settimane, per il disbrigo delle pratiche di sdoganamento e movimentazione a destino dei prodotti importati. A fronte di questi problemi di competitività, il sistema brasiliano continua ad offrire opportunità interessanti, in ragione della sua crescita economica, della sempre maggiore ricchezza e potere d'acquisto a disposizione delle famiglie, cose che fanno stimare volumi sempre più importanti per l'automobile in generale.

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L'esperienza di FIAMM è inoltre positiva sia per quanto riguarda la manodopera e le relazioni sindacali che per quanto riguarda la gestione degli aspetti commerciali e del credito. Sotto quest'ultimo profilo, ad esempio, il Brasile chiede dilazioni nei pagamenti assolutamente fisiologiche e non sembra proporre quelle difficoltà e quel contenzioso che sempre più frequentemente si deve affrontare, sul mercato italiano e sui mercati europei. Per queste ragioni l'impegno di FIAMM America Latina è quello di accrescere e migliorare la propria presenza in Brasile, se del caso investendo ulteriormente nell'automazione dei propri impianti produttivi, per migliorare la sua competitività complessiva e meglio competere con il prodotto importato dall'estero. Un impegno anche finalizzato a migliorare le marginalità della produzione locale, attualmente un po' compressa da quel deficit competitivo di cui si è sopra lungamente parlato. Interessanti sviluppi del progetto potrebbero vedere FIAMM America Latina agire in una progressiva integrazione e sinergia con l'intero gruppo industriale FIAMM, ad esempio affiancando alla produzione e alla vendita di avvisatori acustici anche la commercializzazione di altri prodotti del Gruppo, a partire da quelli a più elevato contenuto tecnologico. Sono strategie a cui FIAMM intende far fronte prevalentemente con capitali propri, visto che anche da parte loro viene segnalato un accesso al credito locale non semplice e comunque molto costoso. Più semplice per FIAMM la gestione della fase logistica, pur dovendo affrontare un mercato molto esteso e con storici problemi di collegamento, stradale e ferroviario; natura e dimensioni della loro clientela fanno sì che il prodotto venga prevalentemente fornito con resa Ex-works, con la fase di trasporto che viene dunque interamente gestita ed organizzata dal cliente finale.

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RINO MASTROTTO GROUP S.p.A. Dati generali Da un'antica tradizione familiare che ha legato il nome Mastrotto all'arte conciaria della Valle del Chiampo, nasce nel 1998 il Rino Mastrotto Group, un prestigioso marchio internazionale che spazia dall'Italia al Brasile, dalla Spagna all'Australia, dal Vietnam alla Svezia. Alla base di questo modello aziendale si può riconoscere un costante impegno per quanto riguarda l'affidabilità e la competenza imprenditoriale, la ricerca, l'innovazione stilistica, la politica ambientale, la capacità manageriale e finanziaria. Ma queste sono solo alcune delle caratteristiche che hanno consentito al gruppo di imporsi a livello mondiale nel settore della concia delle pelli. Con la gestione delle sue divisioni produttive e delle società controllate, strutturate in un sistema a rete, il Rino Mastrotto Group soddisfa infatti il ciclo completo della concia, dall'approvvigionamento di selezionata materia prima, alla produzione ampia e specializzata di prodotti che rispondono a tutte le esigenze di mercato. Dall'arredamento alla calzatura, dall'abbigliamento alla carrozzeria Rino Mastrotto Group è la pelle. Negli ultimi anni vi è stato un impegno costante al miglioramento qualitativo e alla ricerca tecnologica, visti come opzioni strategiche indispensabili a mantenere la leadership produttiva e manifatturiera, nel contesto della globalizzazione economica e della necessità di far fronte ad una sempre più agguerrita concorrenza di prezzo. Un impegno che ha portato il gruppo a presidiare la fascia più alta del mercato, quella delle grandi griffe della moda, dell'arredamento e dell'automotive. Anche l'unità produttiva controllata in Brasile rispecchia questa logica commerciale, visto e considerato che la quasi totalità dei suoi prodotti è destinata ai mercati di esportazione. Come vedremo poi, lo stabilimento brasiliano consente tuttavia di operare anche su livelli di prezzo più bassi, sfruttando la competitività della materia prima brasiliana che la tecnologia di Rino Mastrotto riesce a valorizzare al meglio. La capacità di personalizzare il prodotto è un'ulteriore arma vincente dell'azienda che, grazie alla sapienza artigianale, all’originalità ed alla continua ricerca di stili e tendenze internazionali, è in grado di rispondere in maniera competitiva ed efficace ad ogni richiesta, anche la più articolata e complessa. Il prodotto è il frutto della continua collaborazione con il cliente con cui viene instaurato un dialogo il più possibile costruttivo, in modo da poter ottenere, con reciproca soddisfazione, gli obiettivi richiesti. Rispetto alla concorrenza il Gruppo ha cercato di affermarsi attraverso la continua ricerca tecnologica sui macchinari e sulle varie tipologie di lavorazione per trovare sempre le migliori soluzioni possibili. Altro impegno costante del gruppo è rappresentato dal forte orientamento al “customer service”, in termini di qualità, di competitività e di riduzione dei tempi di consegna, con l'obiettivo di permettere ai propri clienti una miglior gestione ed ottimizzazione dei loro ordini. Storia dello sviluppo del progetto Brasile L'idea del Brasile nasce già alla fine degli anni novanta, quando è in atto la costituzione del gruppo. In particolare nasce grazie a contatti commerciali che Rino Mastrotto ha con il mercato brasiliano, mercato che gli fornisce la materia prima. Una materia prima che il Brasile ha difficoltà ad esportare, alla luce dei divieti e delle penalizzazioni daziarie che il Governo impone, nel tentativo di sviluppare localmente una manifattura capace di lavorare il pellame e di esportarlo in una fase più avanzata della lavorazione, per garantire un maggior valore aggiunto al prodotto nazionale. Divieti all’esportazione del prodotto grezzo ma anche onerosi dazi sull'export del cosiddetto wet blue, semi lavorato di base per l'industria conciaria. Da qui l'idea di creare una società mista con un grosso gruppo locale, con interessi economici forti, soprattutto nel settore della macellazione bovina, un'idea che rapidamente evolve nella costituzione di una joint venture paritaria e che individua, nello Stato del Ceara, la localizzazione migliore per l'investimento produttivo. Quello del Ceara è uno degli stati a più forte incidenza della disoccupazione e dove sono dunque previste misure incentivanti di nuovi progetti industriali, in particolare quelli con forte capacità di creare posti di lavoro. La presenza di un autorevole partner locale è la soluzione principale ai primi problemi da affrontare, in particolare quelli del dialogo con le istituzioni locali, della velocizzazione delle complesse procedure burocratiche del Brasile e della negoziazione degli incentivi. Quest'ultimi sono rappresentati dalla messa a disposizione dei terreni, dalle facilitazioni all'export del prodotto finale e, per fare fronte agli ingenti investimenti iniziali, dall'intervento del BDNES, la banca di

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Sviluppo del Nord est che può erogare fondi a tasso agevolato, utili ad evitare il ricorso al normale credito bancario che in Brasile costa parecchio. A fronte di questi supporti vengono imposti anche dei vincoli, ad esempio quello di rilevare le attività di una vecchia conceria locale, incapace di proseguire nelle sue tradizionali attività manifatturiere, per carenze tecnologiche ed altri problemi. Nel realizzare questa operazione di incorporazione, la joint venture viene comunque messa nelle condizioni di operare con tranquillità, acquisendo soltanto gli asset della precedente azienda e senza necessità di cimentarsi in costose e complesse attività di “due diligence”. La scelta del Ceara viene condivisa anche per altre ragioni strategiche, ad esempio la presenza di infrastrutture portuali in grado di gestire non solo l'esportazione del prodotto finito ma anche le importazioni dei materiali chimici indispensabili alle lavorazioni. Importazioni realizzate attingendo al meccanismo del drawback brasiliano, meccanismo che al pari della nostra temporanea importazione consente di non pagare dazi sui prodotti che al termine del ciclo di lavorazione sono destinati alla riesportazione. Attraverso la joint venture si attua un'efficace sinergia tra un partner locale, capace di organizzare in modo efficace l'approvvigionamento della materia prima bovina ed una prima organizzazione amministrativa della società, e l'azienda italiana, a cui vengono affidati la responsabilità dell'apparato produttivo e di quello commerciale. Vi gioca un ruolo decisivo l'avanzato livello tecnologico di Rino Mastrotto Group, un know-how che consente di ottenere un livello qualitativo elevato da una materia prima che presenta alcune problematiche di base. Il patrimonio zootecnico brasiliano è infatti caratterizzato da una netta prevalenza di esemplari bovini muniti di gobba, un handicap per la filiera conciaria, in termini di resa qualitativa e quantitativa, del prodotto finale. Ciò che non riescono a fare le concerie brasiliane e che invece riesce a Rino Mastrotto è ciò che più qualifica il nuovo progetto industriale e lo afferma rapidamente nel panorama settoriale del Brasile, garantendo ai clienti finali, soprattutto del Nord America, un prodotto per arredamento, auto e salotti, di ottimo livello, ma con prezzi più bassi rispetto a quanto offerto dalla produzione conciaria italiana. La storia della joint-venture si conclude nel 2006, anno in cui i due soci raggiungono un amichevole accordo di separazione che al gruppo brasiliano lascia la conceria più grossa e a Rino Mastrotto una conceria più piccola, unitamente alla titolarità però del marchio originario, Bermas. Per effetto di questo accordo Bermas opera oggi nella zona industriale di Fortaleza, con una struttura produttiva di 20 mila metri quadrati coperti e circa 260 dipendenti. La totalità del controllo azionario determina Rino Mastrotto a potenziare l'utilizzo di management italiano, oggi rappresentato da un responsabile operativo e da alcuni tecnici di produzione che vivono e lavorano stabilmente a Fortaleza. Ancorché controllata dall'Italia Bermas è una società indipendente, da un punto di vista amministrativo e fiscale e si sta attrezzando per affiancare alla tradizionale attività esportativa anche una più incisiva politica di vendita sul mercato locale, alla luce dello sviluppo in atto nell'economia del paese. L'emergere di una classe abbiente e con maggiori capacità di consumo fanno infatti ipotizzare un maggiore ricorso agli allestimenti in pelle, sia per i mobili che per le auto. Il Brasile resta comunque un mercato strategico per la materia prima, forse il primo mercato mondiale per gli allevamenti bovini e per la macellazione. Un ulteriore aspetto tecnico fa del Brasile una localizzazione privilegiata per l'industria conciaria; ragioni climatiche, in primis, ma anche l'organizzazione della filiera a monte della conceria, allevamento/macello e localizzazione del ciclo di riviera, consentono di non utilizzare il sale per la conservazione delle pelli, con grandi vantaggi sull'impatto ambientale e sull'utilizzo degli scarti di lavorazione, il cosiddetto carniccio, che non necessità di particolari e costose procedure di trattamento, ai fini del proprio riutilizzo. In definitiva dunque un progetto che continua a dare risultati positivi e su cui Rino Mastrotto scommette anche per il futuro, pur non nascondendo qualche difficoltà, in particolare il costante miglioramento della competizione locale e l'andamento rialzista del reais che pesa naturalmente sul prezzo finale, all'esportazione del prodotto. Per quanto riguarda le principali commodities sono interessanti alcune considerazioni ricavate dall'esperienza della ditta. Se per l'approvvigionamento idrico non vengono segnalati particolari problemi (il Ceara è ricco d'acqua) i costi dell'energia elettrica sono abbastanza elevati, non distanti da quelli italiani, mentre qualche attenzione deve essere posta al tema del gas e del riscaldamento; chi come Bermas opera all'interno di un parco industriale attrezzato vi ha facile accesso, ma lo stesso non si può dire per investimenti realizzati all'esterno di queste aree. In sintonia con tutte le aziende operanti in Brasile anche Rino Mastrotto ci segnala un difficile accesso al credito interno, soprattutto per l'elevato costo del denaro prestato dal sistema bancario brasiliano.

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Conseguentemente si è perseguita la strada dell'autofinanziamento, per fare fronte, tra l'altro, alle esigenze di circolante che all'impresa conciaria si impone, per accedere con efficacia alle forniture di semi lavorati wet blue. Una necessità talvolta imposta anche dalla imprevedibilità del sistema amministrativo del Brasile, sul fronte delle agevolazioni e del supporto pubblico all'impresa; promesse ed impegni che non sempre vengono mantenuti od onorati con le tempistiche imposte dall’attività di impresa. Sul fronte sindacale le esperienze di Rino Mastrotto Group sono state fin qui positive, grazie a maestranze motivate, sufficientemente fidelizzate e con buoni standard produttivi. Le lavorazioni conciarie, pur se Bermas acquista wet blue, evitando dunque le lavorazioni più inquinanti, pongono naturalmente problemi di impatto ambientale. Sotto questo profilo non si può dire che il Brasile operi con standard inferiori a quelli europei, offrendo impropri vantaggi competitivi alle aziende locali. Bermas è obbligata a trattare i propri scarichi, così come in Italia, e a fare fronte a piuttosto elevati oneri di fognatura, in linea con i costi italiani. Unico vantaggio, quello già segnalato del sale che non viene utilizzato nei processi di conservazione delle pelli, con interessanti risparmi nell'attività di smaltimento dei residui della lavorazione.

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SALVAGNINI ITALIA S.p.A. Dati Generali Salvagnini nasce nel 1963, a Milano, su iniziativa dell'ing. Guido Salvagnini, come azienda produttrice di gruppi oleodinamici. Nel 1975 la società viene trasferita a Sarego alla ricerca di nuovi spazi e personale specializzato e si concentra nel settore ancora pionieristico dell’automazione. Nel 1977 comincia ad affermarsi come realtà nel mondo delle macchine utensili, lanciando la pannellatrice P4, la prima macchina al mondo in grado di piegare un foglio in modo automatico. Nel 1979 Salvagnini desta l'interesse del mercato mondiale presentando una linea di produzione integrata composta da una punzonatrice/cesoia S4 ed una pannellatrice P4. Si tratta del primo sistema automatico e flessibile per la lavorazione di pannelli di lamiera sottile, precursore dell’attuale e noto FMS. Durante gli anni ottanta l’azienda diventa gruppo e si estende su tutti i mercati mondiali. Nel 2011 Salvagnini si propone al mercato con 5 diverse tecnologie per la lavorazione della lamiera, con le quali è possibile realizzare una fabbrica automatica e snella, funzionante anche a luci spente: centri di punzonatura-cesoiatura, pannellatrici automatiche, sistemi taglio laser in fibra, celle di piegatura robotizzate e pressopieghe, sistemi integrati FMS e AJS®, oltre tutto il software atto a far funzionare anche in modo non presidiato gli impianti. La capacità di personalizzare le proprie macchine, in ragione delle esigenze del cliente finale, rappresenta il valore aggiunto di Salvagnini e la ragione principe, unitamente alla qualità dei suoi prodotti, del suo successo internazionale. La sua sede di Sarego conta su oltre 44 mila metri quadri di superficie di cui più di 2.000 adibiti a showroom; una sede dove si concentra l'area dedicata alla ricerca & sviluppo e l'attività di formazione di tutti i tecnici che operano all'interno delle filiali del gruppo. Nel 2011 il gruppo, con sede a Sarego, genera un fatturato che sfiora i 200 Mil €, conta 18 società controllate, che operano nella vendita e nell'assistenza tecnica sui prodotti del Gruppo. Società che presidiano tutti i mercati principali: Italia, Austria, Penisola Iberica, Germania, Regno Unito, Francia, Svezia, Russia, Danimarca, Finlandia, India, Corea del Sud, Cina, Malesia, Giappone, Stati Uniti, Messico e naturalmente Brasile. Una presenza commerciale che testimonia di un elevatissimo grado di internazionalizzazione, arricchito da strategie di diversificazione produttiva che però, e tenuto conto del contenuto altamente tecnologico della produzione Salvagnini, hanno affiancato allo stabilimento di Sarego altre tre centrali manifatturiere, una in Provincia di Avellino e le altre due in Austria e negli USA, privilegiando dunque localizzazioni ad elevato profilo industriale e qualitativo. Sedi che completano ed affiancano le produzioni di Sarego, dove tuttavia vengono gestite le principali strategie commerciali e di vendita del gruppo. Una menzione a parte merita lo stabilimento austriaco, viste le sue dimensioni, con circa 350 dipendenti, ed una specializzazione, nella produzione di macchine pannellatrici, attorno alla quale è stato sviluppato anche uno specifico dipartimento di R&D. La continua spinta all'innovazione di prodotto si traduce nel 12% del fatturato che rappresenta l'investimento annuo in ricerca e sviluppo. Più di 4 mila installazioni, in oltre 70 paesi del mondo, questi alcuni numeri della presenza commerciale di Salvagnini. Circa il 90% del fatturato aziendale è procurato dai mercati export, in questo momento particolare soprattutto dai mercati asiatici, Nord America ed America Latina, oltre ai mercati di lingua russa. Macchine ed impianti per la lavorazione della lamiera destinate ad un numero imponente di applicazioni industriali, oltre 150, quali la fabbricazione di apparecchi per illuminazione, apparecchiature antincendio, armadi e quadri elettrici, arredamenti, ascensori, attrezzature per supermercati, per ospedali e laboratori, automobili, cabine di verniciatura e telefonia, caldaie, bruciatori, carrelli di trasporto, casseforti, condizionatori, cucine per comunità e domestiche, distributori automatici, elettrodomestici, forni, impianti per la depurazione ed aerazione, per l'industria navale, insegne luminose, macchine agricole, macchinari per stampa ed imballaggio, elementi per edilizia, e scaffalature. Casa Madre e società controllate dal gruppo sono inoltre caratterizzate da un elevatissimo ricorso all'outsourcing, producendo non più del 10% della componentistica che viene poi assemblata; una subfornitura concentrata comunque nel distretto meccatronico vicentino, per salvaguardare qualità, tempistiche di approvvigionamento e fidelizzazione dei fornitori.

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Lo sviluppo del progetto Brasile L'idea del Brasile nasce dieci anni fa, da una intuizione della proprietà che scommette sulla crescita di un paese ancora prigioniero di un'immagine non sempre positiva, instabilità, alta inflazione ed elevato protezionismo doganale. I primi approcci sono di tipo tradizionale, prevedendo le partecipazione ad una manifestazione fieristica che ha tuttavia il pregio di confermare il forte interesse che le tecnologie Salvagnini suscitano tra gli operatori professionali brasiliani e la mancanza di qualificati competitor locali. Dalla fiera nascono i primi contratti commerciali che di lì a pochi anni convincono Salvagnini dell'opportunità di creare una filiale commerciale, nel 2006, con l'obiettivo di meglio assistere la clientela finale, costituendo e rafforzando:

• un servizio di assistenza tecnica capace di garantire anche le necessarie attività di formazione tecnica, per il corretto utilizzo degli impianti e dei macchinari;

• un adeguato stock di materiali e parti di ricambio; • un contatto sempre più rapido e continuativo, con la rete commerciale dell'impresa.

Una rete commerciale oggi basata su manager alle dirette dipendenze di Salvagnini, che curano direttamente il mercato della Grande San Paolo e degli stati confinanti e su una rete di agenti locali, coordinata dalla filiale ed incaricati di seguire gli stati industriali del Sud del Brasile, in particolare Paranà, Rio Grande e Santa Catarina. Il tutto con una struttura direzionale leggera e che al direttore generale affianca soprattutto personale tecnico che si preoccupa di assistere il cliente nel post vendita. I numeri odierni testimoniano della costante crescita del progetto; Salvagnini do Brasil è arrivata a 20 dipendenti, concentrati nella città di Sao Josè dos Campos ed un fatturato indotto di 20 milioni di euro. Un fatturato che continua ad essere gestito dalla casa madre italiana, in diretta contropartita con la clientela finale, visto che si è preferito al momento non affidare compiti di diretta fatturazione alla filiale, per evitare gli adempimenti previsti dalle leggi brasiliane, a carico di chi svolga direttamente operazioni di import-export. La scelta di Sao Josè dos Campos nasce da alcune valutazioni strategiche:

• la sua collocazione nello Stato di San Paolo dove si concentra buona parte dell'industria manifatturiera brasiliana che utilizza le macchine Salvagnini;

• i buoni collegamenti stradali che Sao Josè ha con San Paolo, gli altri poli industriali dello stato e la città di Rio;

• la presenza di un grande indotto industriale, nato e sviluppatosi attorno alla presenza di Embraer, colosso dell'avionica brasiliana;

• la presenza di importanti strutture universitarie e scolastiche, quindi una maggiore offerta, almeno potenziale, di personale qualificato.

Un percorso, quello realizzato da Salvagnini, non privo di ostacoli. Il principale è quello dell'accesso al credito commerciale. Salvagnini produce beni strumentali di costo medio elevato, nell'ordine degli 800/900 mila Euro. Costante dunque la richiesta di credito fornitore, in parte per le dimensioni degli investimenti sottostanti ma anche in ragione di una abitudine culturale del mercato brasiliano, abituato in passato a destreggiarsi con elevati tassi di inflazione. Il cliente brasiliano chiede dunque di dilazionare i pagamenti anche quando fosse in possesso della provvista necessaria all'acquisto. Un problema, quello del credito, che Salvagnini ha potuto affrontare soprattutto con il ricorso agli strumenti assicurativi del credito. Una soluzione che per l'azienda è stata più semplice, potendosi in molti casi rivolgere al sistema assicurativo austriaco, descritto come più flessibile e meno oneroso di quello proposto da SACE, a cui pure l'azienda fa ricorso, riconoscendone i miglioramenti di efficienza che SACE ha messo a segno negli ultimi anni. Detto questo, però, il mercato brasiliano offre molti vantaggi, quali la disponibilità a riconoscere la qualità del prodotto e un'elevata serietà commerciale il che, congiuntamente alla simpatia di cui gode il Made in Italy, anche in ambito tecnologico, rappresentano delle ottime ragioni per investirvi. Un secondo problema è quello delle barriere doganali; l'esperienza di Salvagnini è però particolarmente interessante, visto che le loro macchine hanno ottenuto il beneficio del c.d. ex tariffario. Come descritto in altre parti della guida il beneficio è stato richiesto da singoli clienti locali dell'azienda, dimostrando l'assenza di prodotti analoghi, nel panorama manifatturiero locale; soltanto in un caso è stato necessario ricorrere ad un supporto legale, per superare l'ostacolo proposto da un produttore locale di macchine utensili, attraverso ABIMAQ, l'associazione di categoria, che sosteneva l'equivalenza dei propri prodotti, un'equivalenza che mediante ricorso è stato però agevole negare. Un terzo problema è certamente quello del personale. Non è agevole trovarne di particolarmente qualificato e con il necessario orientamento al lavoro internazionale, dunque con sufficienti conoscenze linguistiche, attitudine e disponibilità ai viaggi.

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Agenzie specializzate e le classiche inserzioni di lavoro sono stati gli strumenti che hanno aiutato Salvagnini ad affrontare un problema che comunque è rilevante e che costringe a politiche salariali incentivanti ed onerose, laddove si riesca ad individuare la persona giusta e la si voglia fidelizzare adeguatamente. Anche la ricerca dei locali aziendali può rappresentare una criticità, anche se fin qui, la scelta di Salvagnini, per salvaguardare gli sviluppi futuri del progetto, è stata quella di rivolgersi al mercato delle locazioni piuttosto che acquistare la proprietà di immobili. Si deve comunque notare come tutti questi problemi siano stati affrontati e risolti dall'azienda soltanto con le proprie forze e senza ricorrere a supporti istituzionali particolari. Un approccio che testimonia delle capacità dell'impresa ma anche dei problemi che il nostro Sistema Paese presenta, nelle sue azioni di supporto all'internazionalizzazione della nostra manifattura.

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SISMA S.p.A. Dati generali Sisma S.p.A., con sede a Schio, in Provincia di Vicenza, è azienda leader mondiale nel settore delle macchine per oreficeria. Nata nel 1961 Sisma ha registrato un fatturato 2010 di 24 milioni di euro, con 140 dipendenti dell'intero gruppo industriale; il 10% della forza lavoro è impegnata in ricerca e sviluppo. Da alcuni anni Sisma, facendo tesoro del know how sviluppato nel mondo delle tecnologie per l'oreficeria ha creato una propria divisione laser, specializzandosi in modo particolare nella produzione di laser per micro-saldatura e per la marcatura. In questo settore Sisma ha saputo rapidamente conquistarsi una leadership tecnologica, grazie anche alla collaborazione tecnico scientifica con l'Università di Padova. Sisma rappresenta un tipico caso di PMI del Veneto, dotata di ampia flessibilità, grande capacità di personalizzazione della propria offerta produttiva e forte inclinazione all'internazionalizzazione. Con il 65% del suo fatturato, realizzato sui mercati esteri, Sisma è operativa sui mercati di tutto il mondo, grazie ad una rete distributiva con cui si è cercato di rispondere alle crescenti esigenze dei mercati più strategici, soprattutto in termini di service aziendale. Una rete forte di alcune società direttamente controllate da Sisma, in Brasile, Messico, Francia e Spagna e di strutture che operano in forza di accordi di esclusiva, in Cina ed Emirati Arabi Uniti. Il prodotto di Sisma si colloca comunque in un ambito molto competitivo dove l'azienda ha cercato un posizionamento soprattutto di fascia medio alta. La concorrenza è prevalentemente cinese, tedesca ma anche italiana. Una concorrenza imbattibile nel prezzo, quella cinese, mentre quella tedesca è molto agguerrita sotto il profilo qualitativo e per la notoria capacità dell'industria tedesca di accompagnare il prodotto con un adeguato pacchetto di servizi, sia nel pre che nel post vendita. I competitor italiani hanno prodotti con un buon rapporto qualità/prezzo ma difettano normalmente nel servizio di assistenza al cliente. La scommessa di Sisma è dunque quella di offrire prodotti di qualità, prezzi inferiori al made in Germany, ma senza rinunziare ad assistere il cliente finale, in tutte le fasi della commercializzazione, della messa in esercizio e della gestione delle loro macchine.

• La natura del prodotto laser ed il suo elevato contenuto tecnologico richiedono in particolare:la capacità di supportare le campagne di vendita garantendo l'accesso della clientela a test preventivi, finalizzati a dimostrare l'attitudine della macchina a risolvere i problemi proposti dall'utilizzatore finale, in particolare nel caso di macchine laser destinate alla marcatura dei metalli;

• un'adeguata formazione tecnica all'utilizzo e alla manutenzione delle macchine; • servizi di pronto intervento e disponibilità di ricambistica, nel caso di problemi sollevati dalla

clientela. Affrontare e risolvere queste sfide richiede la capacità di organizzare una presenza commerciale e tecnica del fornitore, nei mercati strategici, quali appunto il Brasile. Una presenza che non elimina ma si affianca alla tradizionale articolazione commerciale di Sisma, forte anche di figure più tradizionali, quali gli agenti di commercio o i semplici segnalatori di opportunità e di affari. L'attuale produzione di Sisma è tutta concentrata nel contesto del distretto meccatronico di Schio e dell'Alto Vicentino. L'azienda sviluppa il cuore delle sue macchine e ne implementa i contenuti software, in particolare i programmi attraverso i quali è possibile gestire la formazione dell'utilizzatore finale, anche direttamente “on line”. Gestite in outsourcing sono evidentemente le lavorazioni che richiedono minore specializzazione, la carpenteria, i lavori di verniciatura e l'assemblaggio delle parti elettroniche, quest'ultime tuttavia sotto specifiche e controllo della casa madre. La forte incidenza delle barriere daziarie brasiliane sta facendo considerare l'opportunità di individuare localmente anche dei partner industriali, oltre che commerciali, a cui in futuro affidare la realizzazione della componentistica povera del prodotto e gli assemblaggi finali. In altri termini una strategia di graduale approccio al mercato ed una politica prudente negli investimenti che si armonizza d'altra parte con la tipica strategia delle nostre PMI che prima cercano il mercato, poi lo

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consolidano e da ultimo decidono di presidiarlo anche in termini di diversificazione produttiva e delle fonti di approvvigionamento. Anche da un punto di vista commerciale e del marketing una strategia diversificata, che privilegia la presenza alle fiere specialistiche ma che non trascura altre forme di campagna pubblicitaria, quella delle riviste settoriali e degli eventi tecnologici. Lo sviluppo del progetto Brasile L'idea del Brasile nasce circa nel 2008, da esperienze dell'azienda Sisma tradizionalmente serviva il mercato del manifatturiero orafo brasiliano), da informazioni raccolte anche nell'ambito dell'Associazione Industriali ma soprattutto dalla chiara percezione dello sviluppo che in Brasile stanno avendo alcuni settori a cui Sisma rivolge prioritariamente la propria offerta produttiva, in particolare quello della subfornitura automobilistica, dell'implantologia odontoiatrica e più in generale della meccanica di precisione. Da queste considerazioni è nato un progetto di graduale ma rapido approccio al mercato brasiliano del laser. Il primo step è stato quello di distaccarvi un manager che vi ha realizzato un primo studio di fattibilità. Individuata la necessità di una presenza organizzata e l'opportunità di iniziare a realizzarla a San Paolo, a contatto con il numero maggiore dei potenziali clienti finali, Sisma ha ritenuto di appoggiarsi ad un consulente legale di riferimento associativo, per la costituzione della Sisma Brasil e per un più efficace espletamento delle procedure burocratiche, sia quelle di natura fiscale che quelle finalizzate ad ottenere il Radar, quindi l'autorizzazione ad operare anche in forma diretta con i mercati esteri. La complessità delle procedure ed i limiti operativi che le prime licenze Radar hanno fatalmente imposto, hanno obbligato Sisma ad avvalersi altresì di locali trading companies. Un limite operativo non indifferente perché come del resto evidenziato da altre parti della guida la trading brasiliana tende a lavorare soltanto su anticipazioni del committente e quindi a suo completo rischio e pericolo. A due anni di distanza la situazione è naturalmente migliorata, grazie ad un'accresciuta capienza delle licenze Radar, per ottenere la quale Sisma ha come ovvio dovuto garantire un'adeguata capitalizzazione della società brasiliana. Il progetto Brasile è stato completamente autofinanziato da Sisma, trattandosi di società liquida e patrimonializzata e grazie proprio anche alla gradualità con cui sono stati decisi gli investimenti da realizzare. Sisma ha fin qui anche evitato di accedere al mercato del credito brasiliano, vista la sua complessità e gli elevati costi del denaro. E' anche in atto uno sviluppo della propria rete di assistenza tecnica e commerciale, ad esempio attraverso l'apertura di uffici in altri stati del Brasile, ad esempio in Rio Grande do Sul; una scelta che è stata fatta senza grossi investimenti e sostanzialmente attraverso un meccanismo in outsourcing. Il progetto Brasile sta fin qui regalando importanti soddisfazioni, grazie ad alcuni fattori che ovviamente si assommano alla bontà del prodotto Sisma. L'economia del Brasile sta vivendo una fase di notevole espansione ed è permeata da un clima di diffuso ottimismo che naturalmente incoraggia gli investimenti privati ed alimenta la domanda di prodotti strumentali. C'è una buona percezione della qualità del Made in Italy, anche nell'area tecnologica, percezione facilitata ed accresciuta da una diffusa presenza di imprenditori brasiliani di origine italiana o comunque legati all'Italia da affinità storiche e culturali. Non esiste attualmente una produzione locale di tecnologie laser il che facilita ovviamente la penetrazione commerciale anche per il più ridotto impatto delle barriere daziarie e doganali, pur se queste rimangono ostacoli importanti. Tutto questo fa premio sul mercato, garantendo ad esempio marginalità molto più interessanti di quelle riconosciute dal mercato italiano o da quelli tradizionali europei. Ci sono ovviamente delle criticità, prima fra tutte la burocratizzazione del sistema brasiliano e i più volte citati problemi doganali di ingresso al mercato. La natura federale del Brasile comporta poi l'applicazione di una fiscalità diversificata, da stato a stato, in particolare in termini di ICMS e di aliquote fiscali. L'ICMS è una sorta di IVA brasiliana, applicata sulla base di meccanismi simili a quelli dell'IVE e che ne consentono il recupero; l'applicazione di aliquote diversificate può tuttavia far insorgere situazioni di credito di imposta e lungaggini nel recupero. Tra le difficoltà riscontrate vi sono anche quelle collegate alle politiche sul personale. Ad una difficoltà a reperire personale qualificato, probabilmente più accentuata a San Paolo, vista la concentrazione nello stato di investimenti ed attività economiche, si assommano le difficoltà ad un'efficace fidelizzazione.

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Il mercato del lavoro è piuttosto competitivo ed è forte l'inclinazione del personale qualificato a migrare verso aziende capaci di offrire miglioramenti del trattamento economico. Il costo della manodopera, sempre a San Paolo, è in progressivo aumento, tanto da far presumere un rapido allineamento ai costi italiani. Importanti sono anche i costi degli immobili e i problemi connessi alla localizzazione dello stabilimento, in quest'ultimo caso problemi anche di sicurezza del personale e delle attrezzature, nel caso ai capannoni isolati o non adeguatamente vigilati. Un problema ulteriore è quello delle distanze. La vastità del mercato brasiliano e la sua relativamente arretrata rete infrastrutturale, comporta costi e problematiche logistiche. Da qui la decisione di Sisma di aprire il già citato centro di assistenza a Porto Alegre, nel cuore di un altro grande stato industriale del Brasile. La varietà climatica del Brasile ha ovviamente imposto anche un'attenzione particolare al prodotto e alla sua capacità di operare anche a latitudini caratterizzate da un clima molto caldo ed umido, come ad esempio si verifica nelle regioni amazzoniche. Da questo punto di vista si conferma quindi l'attitudine dei processi di internazionalizzazione a favorire anche lo sviluppo tecnologico dei prodotti, un fattore spesso trascurato dalle analisi ma di grande rilievo economico ed industriale.

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Indirizzi utili Ambasciata d’Italia S.E.S. - Avenida das Nações, Quadra 807, Lote 30 70420.900 Brasilia (D.F.) Tel. +55 61 3442 9900 Fax. +55 61 3443 1231 E-mail [email protected] Consolato Generale di Prima Classe Avenida Paulista, 1963 01311-300 San Paolo Tel. +55 11 3549 5699 Fax. +55 11 3253 7763 E-mail: [email protected] Consolato Generale - Curitiba (Paranà) Rua Marechal Deodoro, 630 - 21°Andar-Centro Comercial Italia 80010-912 Curitiba (PR) Tel. +55 41 3883 1750 Fax. +55 41 3883 1773 E-mail [email protected] www.conscuritiba.esteri.it Consolato Generale – Porto Alegre (Rio Grande do Sul) Rua José de Alencar, 313 90880-481 Porto Alegre (RS) Tel. +55 51 3230 8200 Fax. +55 51 3230 8222 E-mail: [email protected];[email protected] www.consportoalegre.esteri.it Consolato Generale – Rio de Janeiro Avenida Presidente Antonio Carlos, 40 20020-010 - Rio de Janeiro (RJ) Tel. +55 21 3534 1315 Fax. +55 21 2262 6348 E-mail: [email protected] www.consriodejaneiro.esteri.it Consolato – Belo Horizonte (Minas Gerais) Rua dos Inconfidentes 600 30140-120 Belo Horizonte (MG) Tel. +55 31 3524 1000 Fax. +55 31 3524 1010 E-mail: [email protected] www.consbelohorizonte.esteri.it Consolato – Recife (Pernambuco) Av. Domingos Ferreira, 2222 - 2° andar - Boa Viagem Recife (PE) - CEP 51020-030 Tel. +55 81 3035 4700 Tel. +55 81 3466 4200 Fax. +55 81 3466 4320 E-mail: [email protected] www.consrecife.esteri.it

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Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio, Indústria e Artesanato de Minas Gerais Rua Piauí, 2019/5º andar - Bairro Funcionários Belo Horizonte/MG - CEP: 30150-321 Tel. +55 31 3287-5143 / 2212 Fax: +55 31 3287 5167 E-mail [email protected] Camera di Commercio Italiana Rio Grande do Sul - Brasile Av. Cristóvão Colombo, 2240 sala 801 90560-002 Porto Alegre (RS) Tel. +55 51 3275 4575 Fax +55 51 3275 4555 E-mail [email protected] www.ccirs.com.br Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio e Indústria do Rio de Janeiro Av. Graça Aranha, 1 / 6° andar 20030-002 Rio de Janeiro Tel.: +55 21 2262 9141 Fax +55 21 2262 2998 E-mail [email protected] Câmara Italiana de Comércio e Indústria de Santa Catarina Av. Rio Branco n° 404 – sl. 505 – Torre 2 – Centro Executivo Planel Tower - Centro Florianópolis – Santa Catarina Tel.: +55 48 3027 2710 Fax: +55 48 3222 2898 E-mail [email protected] Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio, Industria e Agricultura Av. São Luis, nº 50 - 16º andar - Centro 01046-926 - São Paulo (SP) Tel. +55 11 3123 2788 Fax +55 11 3123 2771 E-mail [email protected] ITALOCAM - Camara Italo-Brasileira de Comércio e Indústria do Paraná Travessa Oliveira Belo, 67 - sala 701 - Centro Cep: 80020-030 - Curitiba (PR) Tel: +55 41 3232 8331 E-mail [email protected] www.italocam.com.br Popolare di Vicenza Assessoria e Consultoria (Gruppo Banca Popolare di Vicenza) Av. Paulista, 1754 - 16º andar - Cj. 166 01310-200 - São Paulo (SP) Tel. +55 11 3251 3707 Fax: +55 11 3251 3536 E-mail [email protected] Director: Maria de Freitas Fabrizio Broggini Broggini do Brasil Consultoria Ltda. Rua Dr. Guilherme Bannitz, 126 04532-060 Itaim Bibi, São Paulo Tel. +55 11 3845 4501 Fax +55 11 3842 2837 E-mail [email protected] www.broggini.com

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Fabio Buccioli Buccioli & Advogados Associados Rua Pe. João Manoel, 755, 16º andar 01411-001 - São Paulo (SP) Tel. +55 11 3087 2237 Fax: +55 11 3063 0597 E-mail [email protected] [email protected] SACE SpA Al. Min.Rocha Azevedo, 456 – cjto 101 01410-000 San Paolo (SP) c/o Edificio Jau – Cerqueira Cesar Tel. +55 11 3171 2138 Fax +55 11 3266 4051 E-mail [email protected] ABIMAQ – Associazione Costruttori di Macchine Av. Jabaquara, 2925 04045-902 São Paulo (SP) Tel. +55 11 5582 6311 Fax +55 11 5582 6312 www.abimaq.org.br FIEMG - Federação das Indústrias do Estado de Minas Gerais Contorno Av, 4456 Funcionários ZC 30110-916 Belo Horizonte (MG) Tel. +55 31 3263 4200 www.fiemg.com.br FIERGS - Federação das Indústrias do Estado de Rio Grande do Sul Av. Assis Brasil, 8787 91.140-001 Porto Alegre (RS) Tel. +55 51 3347 8787 Fax +55 51 3347 8700 E-mail [email protected] FIESP - Federação das Indústrias do Estado de São Paulo Av. Paulista, 1313 01311-923 São Paulo (SP) Tel. +55 11 3549 4499 E-mail [email protected]

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FINITO DI STAMPARENEL MESE DI OTTOBRE 2011 DALLA TIPOGRAFIA

UTVI Tipolito Srl - VICENZA

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