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Martedì 25 aprile 2017 BASILICATA PRIMO PIANO I III

SPORT E TURISMOREALIZZAZIONE PIÙ VICINA

PRIORITÀ DEL GOVERNOL’opera, con la relativa dotazione, è statainserita tra quelle prioritarie nel documentodi economia e finanza del governo Gentiloni

GRANDE OPERA, BASSO IMPATTOL’itinerario richiede solo interventimarginali e potrebbe diventare laciclovia più grande di tutta l’Europa

VERDE EACQUAIl passaggiodell’itinerarioin territorio dipalazzo SanGervasio, travegetazione,condutture einfrastrutturedi accumulo edistribuzionedell’acqua

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MONTAGNAA DUERUOTEIl suggestivotratto traRionero inVulture edAtella conl’attraversa-mento dispazi verdipraticamenteincontaminati

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Bici al traguardo lungo l’acquedottoDieci comuni interessati alla «Ciclovia dell’Aqp» individuata dal Def come priorità

PROGET TO TUTTO È NATO DA UN’IDEA DEL «COORDINAMENTO DAL BASSO PER LA CICLOVIA»

Dalla Puglia alla Campaniacon una «dote» di 91 milioni

l Un percorso dell’Acquedottoche attraversa l’area Nord della Ba-silicata collegando Campania e Pu-glia e che diventerà presto una Ci-clovia.

Il Coordinamento dal Basso per laCiclovia spiega che si tratta «di unprogetto intelligente di restauro e difruizione, che preserverà il più pos-sibile autenticità e naturalitàdell’infrastruttura. Gli interventiminimi e prioritari che potrebberorenderla una delle vie verdi del tu-rismo sostenibile più importantid’Europa sono essenzialmente:l’adeguamento dei cancelli già pre-senti a tutela di buona parte dellestrade di servizio per consentire iltransito di bici e pedoni, la messa insicurezza di attraversamenti e bar-riere laterali e l’apposizione di se-gnaletica lungo tutto il tracciato. Letracce da seguire - evidenziano - so-no gli impianti di captazione pressole sorgenti, i tantissimi ponti canale,opere che oltre alle tante gallerieservirono a superare tratti vallivi ecorsi d’acqua per far viaggiare lacondotta a pelo libero, ossia in leg-gera pendenza costante per sfrut-tare la gravità e consumare menoenergia possibile». Ma si terrà contoanche di «impianti di sollevamento,case cantoniere, edifici storici di ac-quedotto, infrastrutture di potabi-

lizzazione, serbatoi pensili e centra-li idroelettriche».

Per quanto riguarda la Basilicatasi costeggeranno Pescopagano, Ra-pone e Ruvo del Monte, si attraver-serà il bosco di Bucito tra Atella eRionero in Vulture. Sarà possibileammirare uno dei più bei pontiall’altezza della fiumara di Atella.Ma si proseguirà anche per Barile,Ginestra, Venosa, per i canali delPantano e del Marchese fino ad ar-rivare a Palazzo San Gervasio, perpoi inoltrarsi in Puglia verso Spi-nazzola.

«L’Idea della ciclovia è nata al-cuni anni fa - dice alla Gazzetta Ro-

berto Guido, responsabile dei rap-porti con la stampa del Coordina-mento - su una suggestione della Re-gione Puglia e della Fiab regionale,che aveva l’intento di trasformare lapista di servizio che corre sulla con-dotta storica di Acquedotto pugliesein una pista ciclabile, da Spinazzolafino a Villa Castelli. Vennero tra-sformati in ciclo via dieci chilometrinel tratto di Alberobello. Un giorno,Cosimo Ciffi, il sottoscritto ed unnostro amico che fa trekking nel Sa-lento abbiamo pensato di percorrerel’intera condotta da Santa Maria diLeuca. Il progetto, dopo la presen-tazione di una specifica proposta al-la Regione Puglia si è quindi am-pliato, fino a coinvolgere pure la Ba-silicata e la Campania. Nell’estate didue anni fa - dice ancora - è nato ilCoordinamento dal Basso e sono ini-ziati i primi cicli di esplorazione perstudiare i possibili tracciati da Ca-posele in provincia di Avellino finoa Santa Maria di Leuca. Un altropassaggio fondamentale è stato riu-scire, attraverso apposite campagnemediatiche, a far inserire anche ilprogetto della 500 chilometridell’Acquedotto pugliese nel Pattodi stabilità insieme a tre analogheiniziative italiane. È arrivato quindiun finanziamento di 91 milioni dieuro in tre anni». [f.rus.]

FRANCESCO RUSSO

l Il progetto è pronto, i fondi daripartire ci sono, gli accordi tra leRegioni interessate ed il Ministe-ro sono stati siglati. E ora l’in -serimento, con la relativa dota-zione finanziaria, tra le opereprioritarie da completare nell’ul -timo Documento di Economia eFinanza porta il traguardo a unpasso.

Ne sono stati compiuti di passiin avanti, per la trasformazione inCiclovia del tracciato dell’Acque -dotto Pugliese, una via verde cheper oltre 500 chilometri percorrele opere della più grande infra-struttura idrica d’Europa, dallesorgenti di Caposele in Irpinia fi-no a Santa Maria di Leuca nelSalento, passando per VultureMelfese, Alta Murgia, Valle d’Itriae Arneo.

Il tratto lucano interesserà unvasto territorio con monti, boschi

e paesaggi tutti da scoprire traPescopagano, Rapone, Ruvo delMonte, Atella, San Fele, Rioneroin Vulture, Ginestra, Ripacandi-da, Venosa e Palazzo San Gerva-sio. L’iniziativa è stata promossadal Coordinamento dal Basso perla Ciclovia dell’Acquedotto Pu-gliese, al quale aderiscono oltre 90associazioni campane, pugliesi elucane. Il piano economico dellaBasilicata è stato approvato allafine dello scorso anno, con unadelibera della giunta propostadall’assessore regionale NicolaBenedetto. Il provvedimentodell’esecutivo è stato assunto do-po la sottoscrizione, a luglio, di unprotocollo d’intesa fra le RegioniBasilicata, Puglia, Campania ed iMinisteri alle Infrastrutture e aiTrasporti, e al Turismo e ai BeniCulturali, per la progettazione erealizzazione del percorso - inse-rito dal governo nella legge di sta-bilità 2016 - insieme al Grab di

Roma, alla Venezia-Torino e allaCiclovia del Sole Verona-Firenze,fra i primi quattro progetti dellafutura rete nazionale delle ciclo-vie turistiche.

«Il fatto che la Regione Basi-

licata faccia proprio l’itinerarioda noi individuato - ha commen-tato Giuseppe Dimunno, coordi-natore della Federazione italianaamici della bicicletta (Fiab) di Ba-silicata e Puglia e referente per i

LINEAIl «Canale delPantano» traVenosa ePalazzo SanGervasioseguendo ilpercorsotracciatotanto tempofa per farviaggiarel’acqua

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RAPONE Un tratto del percorso

Soddisfazione dei sindaci«Così valorizziamoil territorio con visitatori»

l I sindaci dei centri interessati con-siderano la 500 Chilometri dell’Acquedot -to pugliese «un’ottima iniziativa per ri-lanciare le bellezze artistiche e paesag-gistiche del territorio». Proprio per que-sto, sperano che l’intero progetto vada inporto il prima possibile. «Sicuramente -commenta il sindaco di Palazzo San Ger-vasio, Michele Mastro - è una bellissimainiziativa. I percorsi tra Palazzo, l’agro diVenosa e Spinazzola sono tra l’altro quellipiù lunghi. Il progetto sarà una buonaopportunità per far conoscere il nostroterritorio ai turisti: servirà a dare il mag-giore appeal alla Basilicata. Come Comu-ne abbiamo fornito alla Regione tutte lenecessarie indicazioni. C’è stata un’acce -lerazione per quanto riguarda i tempi.Speriamo che l’iniziativa diventi prestorealtà». «E’ una bella idea, che sarà po-sitiva per il turismo», concorda il primocittadino di Venosa, Tommaso Gammone.«Ripercorrere il percorso dell’Acquedotto- evidenzia - darà la possibilità ai turisti,attraverso una passeggiata in biciletta, diammirare le bellezza e le meraviglie delnostro territorio. Venosa, del resto, hatanto da mostrare. Presto ci sarà un altroprogetto, che è stato finanziato e che va-lorizzerà la via Appia antica. Siamo fi-duciosi e contiamo che il tutto prenda ilvia il prima possibile». «L’anno scorso -interviene Felicetta Lorenzo, sindaco diRapone - sono stata presente al sopral-luogo delle associazioni: il tracciato com-

prende luoghi favolosi, che saranno ri-scoperti sicuramente e che piacerannotanto agli amanti della bicicletta. L’iti -nerario collegherà la Campania al Salentopassando per la Basilicata: è una bellasfida». «Abbiamo partecipato - sottolineaManuela Lapenta, presidente dell’associa -zione CiclOstile Fiab di Potenza - ai so-pralluoghi nel tratto lucano: è molto belloma allo stesso tempo complicato, perchél’Acquedotto prosegue spesso al di sottodel suolo. E’ difficile, quindi, seguirne latraccia. Molto probabilmente si passeràspesso sulle strade provinciali. I tempi?Sono stretti, ma la Regione è al lavoro peril progetto definitivo della parte lucana».

[f.rus.]

rapporti con le istituzioni delCoordinamento dal Basso per laCiclovia dell’Acquedotto - è un im-portante risultato dell’attività delcoordinamento e della credibilitàguadagnata sul campo». Lo studiodi fattibilità redatto in passatodalla Regione Puglia, che va daVenosa e Palazzo San Gervasio, alconfine con la Puglia, fino a VillaCastelli e al serbatoio di San Paoloin agro di Salice Salentino, rap-presenta la metà dell’intero per-corso. «La Ciclovia dell’Acquedot -to Pugliese - spiegano i rappre-sentanti del Coordinamento dalBasso - è un percorso cicloturi-stico ed insieme escursionistico di500 chilometri che segue il trac-ciato storico dell’acquedotto. Sitratta di un itinerario unico nelsuo genere che attraversa tre re-gioni del Sud, mettendo in colle-gamento alcuni dei luoghi più af-fascinanti e ancora poco valoriz-zati della Penisola: Alta Irpina,

Vulture Melfese, Alta Murgia,Valle d’Itria, Arneo ed entroterradel Salento». Il tracciato può con-tare su circa 230 chilometri di pi-ste di servizio già esistenti e quasiinteramente percorribili. Per me-tà del suo percorso la ciclovia saràquindi «via verde», preclusa altraffico motorizzato. «Il tratto lu-cano che attraversa il Bosco diBucito con i maestosi ponti canaledell’Acquedotto tra Ruvo del Mon-te e Atella - ha evidenziato CosimoChiffi, portavoce del Coordina-mento dal Basso - è senza dubbiouno dei più suggestivi dell’interoitinerario. Proprio in quel luogo,una stele d’epoca ricorda l’operaiodi Palazzo San Gervasio GiuseppeLopomo, tra i tanti che perironodurante i lavori di costruzionedella condotta. Ricordarlo è unmodo concreto per valorizzaretanto i sentieri e i territori quantole storie legate al passaggiodell’acquedotto in Basilicata».

ATELLA La «Fontana 61» sul percorso