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PERIODICO DELL’ ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - SEZIONE DI PORDENONE

Sezione“TENENTE ANTONIO MARCHI”

PORDENONE

Pordenone 15 Ottobre 2003Anno XXXVIII n° 5 - Gratis ai Soci

Collected tax - Taxe perçue - Tassa riscossa - Sped. in A.P. - Art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Pordenone - Cas. Post. n° 62 PordenoneRedaz. ed Amministr. in Viale Trento n° 3 tel. 0434/520841 (PN) - Reg. Trib. di Pordenone - Direttore resp. Pellissetti Daniele - stampa Ellerani Stampatori - S. Vito/PN

FONDATA NEL 1925

sui vari fronti con un tempio viven-te, con i nomi dei Caduti fissato su-gli alberi o su delle steli, che po-tessero custodire la memoria delloro sacrificio.Di fronte a quello sperone sovra-stato da quello che era ormai di-ventato il “Cristo degli Alpini”, re-stò affascinato dalla vallata circo-stante accesa dai colori autunnalie lanciò la proposta di realizzareproprio in quel luogo quel sacrario.Vennero coinvolti il Capogruppo diCison di V., M. Dal Moro, ed il Pre-sidente della Sezione di VittorioVeneto, G. Salvadoretti, che conta-giati dall’entusiasmo superaronolo stupore per l’iniziativa che ap-parve subito imponente ma digrande originalità.Venne acquistato il terreno sulquale gli Alpini, dopo una radica-le pulizia dai rovi e la messa a di-mora di numerose piante, predi-sposero le buche per la sistema-zione delle steli. Prezioso si rive-lava il contributo della GuardiaForestale. Con la proverbiale ge-nerosità e disponibilità degli Alpi-ni dei Gruppi, in oltre 40 domeni-

che il bosco delle Penne Mozzeprese forma.La soddisfazione dei risultati rag-giunti spronava l’entusiasmo coin-volgendo anche molti che non era-no Alpini. L’esempio è infatti l’ele-mento contagioso per eccellenza.Si poteva alla fine affermare che il“Cristo degli Alpini” era meno solo,perché era circondato da tante ste-li che gli facevano corona e compa-gnia.Finalmente il 7 ottobre 1972, il Bo-sco delle Penne Mozze venne inau-gurato iniziando la sua storia chevedrà la visita del Presidente Fran-co Bertagnolli, mentre le steli au-menteranno di circa 100 all’anno eraggiungeranno negli anni a segui-re fino ai giorni nostri quasi il nu-mero di 2.500.Nel 1975 verrà collocato un pezzod’artiglieria da montagna da 75/13e nel 1976 verranno incisi sullesteli anche i nomi degli Alpini ca-duti per il crollo della Caserma Goidi Gemona a causa del terremoto,anch’essi affratellati nel bosco.Ogni anno verranno aggiunti nuovisimboli anche da altri corpi perché

il bosco era ormai diventato untempio dove i cippi delle DivisioniAlpine sembrano altari ai qualeguardavano tutte le persone chesentivano nel cuore la fede verso ivalori che questi nomi ricordavano.Il 1981 fu l’anno in cui venne be-nedetto il Monumento a Maria, perricordare il dolore di tutte le madrie fu anche l’anno in cui venne col-locata la stele a Cesare Battisticon l’invito a non dimenticare. Nel1982 venivano tracciati 14 sentieriall’interno del bosco che sarannointitolati ad altrettante Medaglied’Oro tra le quali il nostro OlivoMaronese.Nel 1984 all’interno del Comitatoper il Bosco delle Penne Mozze su-bentrava Lino Chies che gli Alpinidella nostra Sezione conoscono peril suo impegno associativo. Nellostesso anno il Presidente Naziona-le Leonardo Caprioli visitava il Bo-sco.Nel 1987 un nubifragio devastavail piazzale ed alcuni sentieri ma,per il 70° della vittoria i danni era-no riparati grazie all’intervento ditutte le Sezioni della provinciachiamate in aiuto. Nel frattempovenivano acquisiti ulteriori terrenilimitrofi, sempre col sostegno fi-nanziario di generosi benefattoried Alpini dei vari Gruppi, mentre lamanutenzione veniva curata dalGruppo di Cison. Il memoriale rag-giungeva un’estensione di 20.000mq diventando un punto di riferi-mento per tutte le Sezioni del-l’A.N.A.Per questo motivo recentementealcune Sezioni hanno proposto ditrasformare il sacrario in strutturamonumentale nazionale con il coin-volgimento di tutte le Sezioni nelsostegno al memoriale, collocandoun cippo su cui apporre il nome diciascuna Sezione e quindi assicu-rare la continuità e la memoria.Naturalmente la Sezione di Porde-none non è rimasta a guardare etra le prime si è fatta promotrice diquesta iniziativa, divenendo ancorauna volta protagonista di un even-to di alto significato. Domenica 7settembre 2003 il nostro Presiden-te Giovanni Gasparet, accompa-gnato dal Vicepresidente T. Perfet-

ti, da alcuni Consigieri Sezionali ecol Vessillo, scortato da alcuni Ga-gliardetti, hanno partecipato al 32°Raduno al Bosco delle Penne Moz-ze.Assieme alla Sezione Abruzzi, Sici-lia e Parma, la targa col nome del-la Sezione di Pordenone è statacollocata sulla stele accanto al Mo-numento alle Penne Mozze, davan-ti a centinaia di Alpini schieraticon i Vessilli delle Sezioni Abruzzi,Belluno, Bergamo, Cadore, Cone-gliano, Treviso, Sicilia, Vittorio Ve-neto e centinaia di Gagliardetti. Al-la manifestazione erano presenti iGonfaloni dei comuni di Treviso edi Cison di V. ed i Vessilli dell’U-NIRR, dell’A.N.P.I., delle Assolcia-zioni d’Arma Paracadutisti, Arti-glieri, Combattenti e Reduci, Muti-lati ed Invalidi, Famiglie Caduti eDispersi in Guerra.Presenti anche il Ten. Col. S. Fre-gona, in rappresentanza della Bri-gata Julia, il Ten. Col. A. Ciavaridel 51° Stormo di Istrana, il Cap.P. Rosato del 1° FOD di V. Veneto,L’Isp. II.VV. C. Mantesi per la C.R.ILa banda di Cison di V. dava tonoalla cerimonia. Dopo la Deposizio-ne di una corona d’alloro al Monu-mento delle Penne Mozze, seguivaun breve saluto del Presidente delComitato del Bosco, Claudio Tram-petti al quale seguivano gli inter-venti del Presidente della SezioneAbruzzi, V. Capannolo, della Sicilia,A. Garraffo e di Parma, M. Astori.Infine, particolarmente apprezzatoquello del nostro Presidente Ga-sparet che ricordava come moltiGruppi della nostra Sezione sianostati in visita al Bosco che tra l’al-tro ha un sentiero intitolato allanostra Med. D’Oro Olivo Marone-se. Metteva inoltre l’accento sul si-gnificato del memoriale e l’impor-tanza di farlo conoscere ai giovani,portando in visita scolaresche co-me da anni fanno molti insegnantidella nostra provincia.Concludeva gli interventi l’oratoreufficiale, Alpino Avv. Guido Allevadell’A.N.A. di Milano, noto per es-sere uno degli speaker alle aduna-te nazionali. Esordiva affermandoche il Sacrario abbracciava i Caduti

Molto spesso i sogni possono di-ventare realtà ed allargarsi fino acoinvolgere spazi inimmaginabili.E’ il caso della splendida iniziativapartita da uno slancio di genero-sità di alcuni Alpini che, nel 1968,pensarono di realizzare un crocifis-so in legno a ricordo dei Caduti Al-pini della zona di Cison di Valmari-no (TV).L’anno successivo, il crocifissovenne collocato sullo sperone roc-cioso del Col Madan, poco lontanoda quella località. Alla base delcrocifisso venne scolpito un cap-pello alpino con incise le seguentiparole: “A tutte le penne mozzeovunque sepolte perché riposinoora tutte sotto il segno della reden-zione”.Nel corso degli anni seguenti gliAlpini continuano a ritrovarsi inquel luogo per commemorare i loroCaduti e portando ulteriori miglio-rie a quello che è ormai diventatoun simbolo, finchè nel 1971 visitòla località il prof. Mario Altarui, unAlpino dal grande cuore, che daanni sognava di poter ricordare gliAlpini trevigiani Caduti e Dispersi

Il “Bosco delle Penne Mozze assume una posizione nazionale- Il nome della sezione di Pordenone collocato nel sacrario -

I Vessilli ed i Presidenti delle Sezioni che hanno avuto l’onore di collocare per prime i loro nomi sulla stele del Bosco delle PenneMozze. Da sinistra: Sez. Sicilia – A. Garraffo, Sez. Pordenone - G. Gasparet, Sez. Abruzzi – V. Capannolo e Sez. Parma – M.Astori. segue a pag. 2

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Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

da Adua fino ai giovani Alpini ca-duti negli ultimi anni sotto le va-langhe o nel terremoto.Un’opera straordinaria che ricordai nostri ragazzi e che appartieneoggi a tutti gli Alpini d’Italia versoi quali siamo riconoscenti per l’e-sempio che ci hanno dato. Conti-nuava osservando come nel Boscoci fossero tutti i nostri valori: la na-tura, il lavoro dell’uomo che ha for-giato il ferro, il rispetto di silenzioe serenità. In questi sentieri, conti-nuava Alleva, traspare la fede.Questo è il nostro luogo perché cisono tutti i segni della nostra iden-tità.Infatti la memoria non è quella chesi studia a scuola ma quella che sipassa di padre in figlio, di fratelloin fratello. Questi sono i segni del-la parte più pura del nostro popolo

e delle radici cristiane della nostraciviltà, fatta di solidarietà, umiltà eforza. Questa è l’Italia vera, dei no-stri cuori. Bisogna che questa me-moria diventi patrimonio della cul-tura dei nostri giovani per rispettoverso i giovani che qui sono ricor-dati.Oggi siamo smarriti, concludevaAlleva, e ci rivolgiamo al Signoreper chiedere aiuto. Oggi, sotto ilbombardamento di tutto ciò che èeffimero, fugace, dobbiamo risco-prire chi ha portato il cappello Al-pino.Successivamente, il Gen. Mons. A.Baliana iniziava la celebrazionedella S. Messa sull’altare postosotto la Campana votiva che tuttol’anno con i suoi rintocchi spandenell’aria il richiamo al perenne ri-cordo ed al rispetto per quel luogo.

Il coro A.N.A. di Vittorio Venetocompletava l’atmosfera della ceri-monia. Durante la S. Messa, alcuniAlpini recentemente rientrati dalpellegrinaggio in terra di Russia,deponevano ai piedi dell’altare unmazzo di fiori mentre il reduce diRussia Pasinato Angelo collocavaun sacchetto con terra raccoltanella fossa comune di Niko-lajewka.Al termine, la Preghiera dell’Alpi-no concludeva la S. Messa. Suc-cessivamente, col nostro Presiden-te ci siamo avviati verso il Boscopercorrendo i sentieri tra le steli,molte delle quali erano state co-perte di fiori. Quel giorno tutti queigiovani non si saranno sentiti soli.

Alpino Daniele Pellissetti

Vista del piazzale con la campana votiva durante la S. Messa al Bosco delle Penne Mozze.

I Vessilli ed i Presidenti delle Sezioni che hanno avuto l’onore di collocare per prime iloro nomi sulla stele del Bosco delle Penne Mozze. Da sinistra: Sez. Sicilia – A. Gar-raffo, Sez. Pordenone - G. Gasparet, Sez. Abruzzi – V. Capannolo e Sez. Parma – M.Astori.

Autorità ed Alpini schierati per gli onori ai Caduti.

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Dopo lunghi mesi di sofferenzesopportate in silenzio e contanta dignità, anche Nando èsalito sul Paradiso degli Eroi.Non può essere altrimenti peruna persona che ha vissuto in-tensamente rendendosi disponi-bile nei confronti di tutti.Classe 1920 ha partecipato allecampagne di Grecia, nei Balca-ni ed in Francia sul fronte occi-dentale. Sono stati anni che lohanno segnato per tutta la vita.Ricordava sempre con ammira-zione il suo comandante in Gre-cia Ten. Col. Tinivella, Meda-glia d’Oro, e con la figlia Erne-sta, che abita a Moggio Udine-se, ha sempre mantenuto stret-ti contatti. Così pure incontravasempre volentieri i commilitonisuperstiti di Parma, di ReggioEmilia, di Salsomaggiore oltreche i locali.Ma il suo cuore, in segreto, erarimasto vicino a tutti quei com-pagni di vent’anni che non fece-ro ritorno. Li aveva affidati tut-ti al cappellano del suo Batta-glione Valtagliamento in Gre-cia, Don Carlo Gnocchi, per ilquale nutriva particolare vene-razione. Conoscendo questisuoi pensieri, che serbava sem-pre ben fissi in mente, forse sicomprende di più perché abbialasciato disposizioni di avereun funerale molto sobrio e conmodalità d’altri tempi.Nando è stato un uomo dal ca-rattere forte, molto esigente

Nando Carlon è andato avanti

con se stesso e con gli altri. Lasua lunga vita lavorativa comeufficiale d’anagrafe al comunedi Budoia gli ha fatto conosceretante persone, gli ha fatto vive-re tante situazioni ed occuparsidi un’infinità di problemi comesi usava nei piccoli comuni do-ve i dipendenti erano qualcheunità.Per la sua esperienza è statoartefice della ricostruzione del-l’anagrafe del comune di Se-quals il cui municipio è statodistrutto dal terremoto delFriuli nel 1976.Nando è stato anche un validocollaboratore nell’ambito dellaSezione di Pordenone. Consi-gliere e delegato della zona Pe-demontana dutante la presiden-za Candotti si è fatto apprezza-re per la laboriosità, per le ini-ziative e per la capacità di por-tarle a termine.Tra le altre cose va senz’altroricordato il suo apporto, assie-me a Mario Barbieri, nella co-stituzione del primo nucleo se-zionale di Protezione Civile for-mato da una terntina di Alpinidella Pedemontana. Ha steso laprima bozza di regolamento perpassare poi ai piani operativiprovati ed esperimentati piùvolte con delle esercitazioni sulcampo.Dopo la improvvisa scomparsadel Presidente Candotti è statochiamato a reggere la segrete-ria sezionale in sostituzione di

Gasparet, nel frattempo diven-tato nuovo Presidente.Sono stati questi 18 anni moltointensi sotto il profilo dell’im-pegno dove Nando ha potuto farvalere tutta la sua capacità, lasua esperienza, la sua persona-lità. Dedicava tante ore al suolavoro e si è sempre preoccupa-to di rendere più facile possibi-le il lavoro riservato ai Gruppi.Era un uomo nato molto primadell’era del computer e a quel-l’epoca è rimasto fortemente le-gato, pur tuttavia non disde-gnava le novità.Il suo carattere lo portava tal-volta a scontrarsi con qualchesegretario o qualche Capogrup-po che sviava dalle procedure,ma lo faceva sempre e soltantoa fin di bene perché le cosecamminassero nel migliore deimodi. Sotto comunque questosuo modo di fare, talvolta scon-troso, vi era un cuore grande egeneroso e anche dopo un’acce-sa discussione se qualcuno gliciedeva un consiglio, gli chie-deva di fare una qualche cosa,non lesinava a mettersi a dispo-sizione ed a fare anche cosenon di sua spettanza.La vita certamente continua,ma rimarrano a lungo nella no-stra Sezione i suoi insegnamen-ti, il suo ordine per le cose, lasua ricerca nel creare stampatiutili e comprensibili, la sua ma-niacale cura per l’archivio.Per i lunghi anni di intenso la-

voro profuso nella Sezione diPordenone ha saputo conqui-starsi la stima di tutti gli Alpiniche numerosi sono intervenutialle sue esequie, ma anche giu-stamente meritato la ricono-scenza di tutti con il conferi-

mento del Cavallierato O.M.R.I.Ci mancherà certamente il per-sonaggio Nando, ma ci man-cherà ancor di più un autenticoAlpino.

Giovanni Gasparet

Nando Carlon con Il Presidente Parazzini.

Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Il 26° Congresso dell’Ente FriulanoAssistenza Sociale Culturale Emi-granti (EFASCE), tenutosi a Sesto alReghena domenica 27 luglio, ha vi-sto una gran partecipazione d’auto-rità e pubblico, ma è stato soprattut-to un incontro tra giovani discenden-ti dei nostri emigranti nei secoliscorsi desiderosi di mantenere saldi ilegami con le proprie radici e con laloro terra d’origine.In tal senso l’EFASCE è certamenteun ente che ha offerto un contributoimportantissimo. Questo congresso èstato anche occasione d’incontro trail nostro Presidente Sezionale Gio-vanni Gasparet ed il Presidente GinoVatri. Oltre a discutere il futuro del-l’A.N.A., argomento che preoccupaparticolarmente le sezioni estere, ilPresidente Vatri ha voluto esprimereal nostro Presidente Gasparet la ri-conoscenza delle Sezioni del Canadaper la concreta e continua collabora-zione offerta dalla Sezione di Porde-none.In particolare Gino Vatri ha donatoal nostro Presidente Gasparet il vo-lume “Alpini, fra miti, leggende erealtà” 1940-41/2001 edito in occa-sione del 60° di fondazione del Grup-po Alpini di Latisana.Come noto, Gino Vatri è nato proprioa Latisana ed ha approfittato per farconsegnare personalmente il Volumeal nostro Presidente dall’autore En-rico Fantin. Il Presidente Gasparetha assicurato che gli Alpini di Porde-none sono di casa in Canada e conti-nueranno a mantenere saldi i legamicon gli Alpini d’oltreoceano.

Alpino Daniele Pellissetti

INCONTRO CON GINO VATRIPresidente Commissione Intersezionale

per il Nord America

Il Presidente Sez. G. Gasparet riceve dall’autore Enrico Fantin il volume“Alpini, fra miti, leggende e realtà”, sotto lo sguardo soddisfatto di GinoVatri.

Foto di gruppo al 26° Congresso EFASCE a Sesto al Reghena. Gino Vatritra gli amici della Sezione di Pordenone.

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Senza clamori, la prima pattugliadi Alpini ha iniziato i lavori dipreparazione del cantiere per larealizzazione della nostra nuovasede. La sistemazione della recin-tazione e la rimozione degli arbu-sti e ramaglie sono iniziate ed il27 luglio abbiamo immortalatoquesti volontari che sotto il soledi questa bollente estate 2003 sisono tirati su le maniche e sottola guida del responsabile dellaCommissione Lavori Aldo DelBianco hanno dato il via a questaopera tanto attesa.Si è trattato, comunque di unaperitivo. Infatti, durante il Con-siglio Sezionale del 5 settembre,

INIZIATI I LAVORI PER LANUOVA SEDE SEZIONALE

Aldo Del Bianco ha annunciatoche è arrivata la gru.Questo significa che adesso sifarà sul serio: la sfida è propriocominciata, ma gli Alpini dellanostra Sezione sono abituati adimpegnarsi con generosità.Nella foto sono in piedi da sini-stra a destra: Taiariol Luciano,Bucciol Franco, Del Bianco Aldo,Martin Livio ed il nostro Presi-dente Sezionale Giovanni Gaspa-ret.Da sinistra a destra accosciati:Bressan Beniamino, CampanerutGiovanni, Campanerut Luciano eMartin Gianfranco.

Alpino Daniele Pellissetti

CAMBIOGENERAZIONALE

Nella nostra Sezione Alpina si sta verificando un cambio gene-razionale che vede “i veci” della quasi ottantenne Sezione diPordenone, andare avanti.Dopo le morti, prima di Candotti poi di Scaramuzza, anche i loropiù validi collaboratori, per molti anni, se ne sono andati ad unoad uno come Sandro Toffolon, il Prof. Zovi, il Maestro Vezzato,il Cav. Barbieri, ed ora anche Carlon Ferdinando ci ha lasciato.Molte sono state le attività portate avanti da questi personaggiche hanno portato la Sezione di Pordenone tra le più attive e vi-vaci a livello nazionale; pur non avendo un numero di iscrittiche si possa paragonare alle Sezioni di Bergamo, Verona, Tren-to e la stessa Udine. L’attività principale che ci fa ricordareCarlon è senz’altro il mastodontico lavoro di creazione di modu-listica, ricevute, comunicazioni, circolari, avvisi, che da decinedi anni vengono compilate, catalogate, raccolte, creando unabanca dati della Sezione di Pordenone, cosa che non era maistata fatta prima degli anni ’70.Sì, l’opera di creazione elenchi, dati, statistiche, variazioni,contatti con i Gruppi, con i Capigruppo e tanto altro, lo si deveal lavoro, alla capacità, al costante impegno di Nando Carlon,che dopo la pensione si è dedicato a tempo pieno per la Sezionedi Pordenone.Carlon ha lavorato prima presso la sede vecchia in Corso Vitto-rio Emanuele e poi, dopo aver dato una mano per ristrutturare,presso i locali di viale Trento 3, ma anche lavorando a casa perpreparare tutto quanto necessario per il buon funzionamentodella Sezione. Il tutto fatto a mano con il solo ausilio della fede-le macchina da scrivere manuale.Cosa dire allora di Nando, un instancabile lavoratore che ha de-dicato tanto tempo per portare la Sezione di Pordenone ai livelliattuali.Il suo posto è stato preso dal buon Botter Luigi, che dopo unnaturale rodaggio, ora giorno per giorno sa apprezzare quantofatto e predisposto dal predecessore che ha giustamente saputotenere migliaia di iscrizioni, pagamenti, incassi, manifestazioni,attività e tutto quanto riguardava la segreteria.Sicuramente la Sezione di Pordenone ha perso un personaggioche non potrà essere sostituito, poiché irripetibile.Alla sua persona e memoria vada tutta la stima, la benevolenzae ringraziamento degli Alpini vecchi e nuovi, perché è stato unapietra migliare per la nostra Associazione e per la Sezione diPordenone.Grazie Nando e da lassù controllaci perché possiamo operaresempre nei migliore dei modi.

LLEE TTRRAADDIIZZIIOONNII

Se ad un albero si tolgono le radici l’albero muore, cosìse si tolgono le tradizioni agli uomini le loro vicendesvaniscono nel nulla.Ecco perché ne parlo.Storie antiche, storie passate mapresenti ancora nel cuore degli Alpini.Sessant’anni fa, alla fine di questo mese, su convogli ditreni viaggiavano gli Alpini, in carri ferroviari ed in car-rozze di terza classe.Erano l’ottavo, il nono ed il terzo artiglieria da monta-gna. Era la Julia che si avviava verso Varsavia e poi ver-so l’Ucraina, colma di grano, d’avena, di segala e di gi-rasole, ma ferita da recentissime battaglie.Scesi dai treni gli Alpini marciarono per dieci giorni edieci notti e si fermarono a Jsyum e non a Rostov.Jsyum significava il Don e Rostov significava il Caucaso.Gli Alpini finivano in pianura e non in montagna, per laquale erano attrezzati.Alcuni mesi dopo Vidussoni, capo di stato maggiore del-la milizia, assicurò il comandante della Julia, Gen. Rica-gno, e i comandanti dell’ottavo, del nono Alpini e delterzo da montagna, che sarebbero andati sul Caucaso;promise nuovi e numerosi cannoni 47 anticarro.Ridicolo e tragico.Si ricordino le nuove generazioni.

Pier Leonida Cimolino

RICERCA COMMILITONE

Il Sergente Alpino MarinoRichta di Trento vorrebbemettersi in contatto con unAlpino di Pordenone di cuinon ricorda il nome, ma delquale conserva una foto chelo ritrae insieme e che hafrequentato nel 1962 il cor-so A.S.C. alla Scuola Milita-re Alpina di Aosta.Telefonare alla segreteria diSezione al n° 0434/520841.

Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

NANDO CARLON E’ ANDATO AVANTIIl saluto degli Alpini di Budoia e della zona Pedemontana

A nome del Gruppo di Budoia e anchenella mia veste di Consigliere-Delega-to della zona Pedemontana, contrav-venendo al desiderio di Nando, nonposso esentarmi di rivolgergli l’ultimosaluto e l’ultimo grazie.Chi scrive, ha condiviso come suo se-gretario (anche se spesso era segreta-rio di se stesso) il suo impegno di 18anni da Capogruppo di Budoia, dopoaver raccolto l’eredità di Bepi Rosa edegli altri Capogruppo che si sonosucceduti ai quali fu vicino come se-gretario fin dalla fondazione, incaricoche espleterà con rigorosa passioneper ben 28 anni.Il primo impatto con lui, nipote del no-to Mons. Lozer, fu catastrofico; iniziòcon uno scontro sul metodo, non suicontenuti, circa la compilazione di unverbale. Gli feci notare che due testepensanti come noi, che condividevanogli stessi valori e principi, potevanoanche differenziarsi sul metodo. Nonrepilcò, firmò il verbale poi tirò fuoridue bicchieri e servì il tradizionale vi-no nero.Winston Churcill diceva che “un uomodi carattere ha un brutto carattere”.Ecco il ritratto di Nando. Uomo dal ca-rattere forte e spigoloso, non era unoyes man, onesto, sincero, generoso,leale, altruista, misurato nelle parolee nel sorridere, nemico del disordine,della perdita di tempo, dei compro-messi e delle smancerie, fortementeattaccato alle Istituzioni. Orgogliosodell’appartenenza di un nipote all’Ar-ma dei Carabinieri, riusciva a gestirecon uguale perizia e competenza docu-menti, carte, macchina da scrivere, co-me la cazzuola, la pala, il picco, la fal-ce e la carriola.Budoia lo ricorderà per essere statol’artefice di monumenti, di sistemazio-ne di capitelli e cippi; tagliava l’erba

dove gli stradini comunali (ora opera-tori ecologici) non arrivavano.Era il capo, ma sapeva far bene anchei lavori più umili. Quando alla fine diogni triennio, per sei volte consecuti-ve, gli presentavo le dimissioni da se-gretario egli, perentorio mi risponde-va: “Se mi fermo io, ti fermi anchetu!”.I Gruppi Alpini di Aviano, Budoia,Giais, Malnisio, Marsure, Polcenigo,S. Leonardo Valcellina, S.Martino diCampagna che lo hanno avuto cone lo-ro attento e preciso Delegato, insiemead un altro Alpino verace andatoavanti, Mario Barbieri, con il quale èstato l’artefice degli albori della Pro-tezione Civile, mio tramite, lo salutanoe alzano i Gagliardetti sulla sua bara,ricoperta dal Tricolore, cucito dalleesperte mani della moglie Anna, conappoggiato al cuore il cappello del co-gnato Giovanni, disperso in Russia.

Da uomo metodico e pignolo avevascritto anche come dovevano essere isuoi funerali:”Niente discorsi per me!”Scusa Nando, forse in questo, sia ioche il nostro ed il tuo Presidente, alquale gli sei stato fedele segretariosin dalla sua nomina e del quale tu di-cevi che era figlio spirituale erede diM ario Candotti, ti abbaiamo disobbe-dito! Mi sembra di vederti: occhiali sulnaso e l’indice della destra vorticarein un no secco e deciso. Ma intravvedoancora il tuo sorriso schietto e since-ro, sento la parlata friulana, noto iltuo incedere marziale e diritto con inmano quel Vessillo che dal giorno del-la tua dipartita, ha vegliato le tue spo-glie mortali, parimenti la tua schienaricurva dal peso degli anni e della sof-ferenza. Così ti ricorderemo. Per sem-pre. Come si vive, così si muore.Ciao Nando, riposa in pace! Grazie ditutto, grazie per tutto!

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Un uomo giusto, patriota esem-plare e grande Alpino, attac-cato ai valori imperaturi, ai

principi sani e genuini, alla monta-gna, uomo di poche parole, nemicodei compromessi. Ecco delineata lafigura di Nando (Ferdinando) Carlon,classe 1920, morto dopo breve ma-lattia nella sua casa di via Cialata.Figura nota in paese ma in modoparticolare nella famiglia degli Alpini,per essere stato combattente in Gre-cia (ove conobbe fra gli altri il capel-lano don Carlo Gnocchi), Jugoslavia eFrancia nel Battaglione Val Taglia-mento, 8° Reggimento Alpini.Nipote del più conosciuto Monsi-gnor Lozer, dopo gli studi ginna-siali in seminario, ecco la cartolinaprecetto. Al termine del conflitto,dopo un periodo trascorso a Vene-zia, vinse il concorso ed entrò inMunicipio a Budoia, in un’epoca incui mancavano le tecnologie mo-derne; negli archivi comunali, mi-gliaia di cartolari portano la suabella calligrafia.Si attivò subito come segretario(per ben 28 anni) dell’allora Capo-gruppo Bepi Rosa, e degli altri chesi susseguirono, sino agli anni ’80,quando divenne Capogruppo, cari-ca che espletò per ben 18 anni. Lasua esperienza e determinazionelo porteranno a ricoprire il ruolo diConsigliere Delegato della zonaPedemontana, Segretario e Alfieredella Sezione Alpini di Pordenone.Il suo non docile temperamentonon influirà negativamente sul-l’Associazione; se doveva direqualcosa, lo diceva e basta; poitornava tutto come prima. A Bu-doia ha lasciato un grande segno:il restauro o ripristino o edificazio-ne di monumenti e cippi, di mura,di croci, la pulizia dell’area verdedel capitello Costa, anche questorestaurato sotto la sua guida. A li-vello provinciale non tralasciò maiil lavoro verso il prossimo in diffi-coltà: terremoto del 1976, cantiere10 di Pinzano, con l’immancabilecapo campo Mario Barbieri diAviano, anch’egli da poco scom-parso ed il grande Presidente dr.Mario Candotti; insieme fondaronoil primo nucleo di Protezione Civi-le; la strada della Frazione di Le-sis di Claut, per permettere ad unagiovane con gravi problemi di han-dicap di poter scendere in paese, ilnuovo reparto scolastico del Vil-laggio del Fanciullo, l’OratorioDon Bosco, la sede CEDIS di Az-zanello, l’attuale sede della Sezio-ne ANA di Pordenone, la Casa 2Via di Natale; queste sono le operepiù grandi, senza contare le altre.Non trascurò neppure il folclore:fu infatti socio fondatore e per lun-gi anni Presidente e Segretario delGruppo Artugna, insieme a DonGiovanni Perin ed alle insegnantiBruna Fabbro e Nadia Ragagnin.S’interessò della lingua friulana,coltivando una stretta amiciziacon il dott. Degano, Presidente delFogolar Furlan di Roma. In Par-

roccia fu tra i primi cantori conl’allora amico e collega Besa An-drea e collaboratore entusiasta delperiodico parrocciale L’Artugna.Un grande uomo generoso e schi-vo, un credente, che ha sempre da-to senza mai voltarsi indietro. Sen’è andato in punta di piedi, senzadisturbare più di tanto, lasciando,da uomo metodico com’era, preci-se disposizioni per i suoi funerialisvoltisi sabato 16 agosto.Il lungo corteo di Alpini (circa400, con 64 Gagliardetti, il Ves-sillo della Sezione) con in testa ilPresidente Gasparet ed il Diretti-vo con la Giunta di Scrutinio ed iRevisori del Conto al completo, ilGagliardetto di Budoia, da lui do-nato al Gruppo, con gli Alpini ca-peggiati dal Capogruppo MarioAndreazza, le autorità istituziona-li, il Vicesindaco Giacomo DelMaschio (in rappresentanza del-l’Amministrazione Comunale, conGonfalone), il Comandante dellaStazione Carabinieri di PolcenigoMar. A.S.U.P.S. Claudio Zamboncon il Vice Mar. Ord. Dino Ram-pazzo ed il Comandante della Sta-zione Carabinieri dellìAeroportodi Aviano Luogotenente Arcange-lo La Marca. Presente pure lostendardo del Gruppo Folcloristi-co L’Artugna, con tre giovani incostume friulano ed il PresidenteLino Cadelli.La Santa Messa è stata presiedutadal parroco don Adel Nasr, che hatracciato un commovente ricordodi Nando, e concelebrata da Mons.Giovanni Perin Parroco-Abate diSesto al Reghena, da Mons. MarioDel Bosco parroco emerito di Ro-veredo in Piano, dai missionari Pa-dre Bruno Del Piero di Roveredo ePadre Luigino Da Ros O.M.I. di S.Lucia e dal magg. Don GiovanniTassan ed accompagnata dal corodella parrocchiale. L’Alpino trom-bettiere Tiziano Redolfi di Avianoha magistralmente suonato l’At-tenti, il Riposo ed il Silenzio.Prima del commiato, sono saliti al-l’ambone il Vicesindaco, il Presi-dente dell’Artugna, il Delegatodella zona Pedemontana. Ha con-cluso il Presidente provinciale del-l’A.N.A. Giovanni Gasparet, visi-bilmente commosso nel portarel’ultimo saluto al suo più strettocollaboratore.Anche il Gruppo Alpini di Milano-Crescenzago, gemellato con Bu-doia, si è fatto partecipe con untelegramma firmato dal Capo-gruppo Giancarlo Bianchi unita-mente al cordoglio della BrigataAlpina Julia, tramite il CapitanoAntonio Esposito e del Presidentedell’U.N.I.R.R. comm. RodolfoHofer.Prima della tumulazione in fossa,come Nando aveva desiderato,l’ultimo Attenti degli Alpini ed ilSilenzio.

Mario Povoledo

BUDOIA

E’ MORTO NANDO CARLONLutto nella famiglia degli Alpini

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Sono trascorsi 86 anni dalcombattimento di Pradis e da-gli scontri di Pielungo, Fornoe Col Orton che, nel novembre1917 videro contrapposte duedivisioni italiane ed alcuni re-parti di Alpini dei Btg. Gemo-na, Val Fella e Pinerolo ed al-cune divisioni prussiane chetentavano di raggiungere lapianura friulana. I reparti ita-liani inviati per contrastare ilnemico, dopo averlo impegna-to in furiosi combattimenti,erano rimasti imbottigliati nel-le Prealpi Carniche Pordeno-nesi a seguito del ripiegamen-to imposto dallo sfondamentodel fronte italiano avvenuto aCaporetto ed al conseguenteaggiramento alle spalle daparte di reparti austriaci.In quella vicenda furono coin-volte anche le popolazioni del-le vallate che dovettero soffri-re la dura occupazione nemi-ca. Queste popolazioni venne-ro nuovamente coinvolte, nelcorso della seconda guerramondiale, nelle stesse soffe-renze, come emerge anchedalle memorie lasciateci dalPresidente Mario Candottiche, rientrato dalla Campagnadi Russia, in quelle zone operòquale comandante di unitàdella resistenza.Sono anche trascorsi 83 annidalla benedizione del Cimiterodi Val Da Ros avvenuta il 6novembre 1920, dopo che lesalme recuperate dai luoghi diprovvisoria sepoltura eranostate rispettosamente compo-ste nella definitiva dimora.Nel 1990-91, infine, il sacrariologoratosi nel corso degli anniveniva risistemato dagli Alpinidel Gruppo di Clauzetto e del-la Sezione di Pordenone. Nonvogliamo raccontare il fattod’armi, in quanto un’ampia bi-bliografia consente agli inte-ressati di poter approfondirequesta vicenda ma, ci sembrapiù che mai attuale il messag-gio che questo sacrario rivolgeancor oggi a tutti i visitatori.

La presenza nel medesimoluogo delle lapidi dei Cadutidegli opposti schieramenti eragià un segno di fratellanza spi-rituale, divenuta oggi ancorapiù concreta in quanto gli anti-chi nemici sono diventatimembri della grande famigliaeuropea. Infatti, a distanza ditanti anni e di un’altra guerramondiale, gli uomini hanno al-la fine imparato che si può la-vorare insieme per costruire ilbenessere comune.Ma è proprio sulla base deiprincipi e dei sentimenti cheanimarono i giovani di allorache domenica 10 agosto 2003si è svolta, come oramai tradi-zione per queste vallate, la ce-rimonia annuale al Cimitero diVal Da Ros. All’incontro eranopresenti autorità civili e mili-tari tra le quali: il Sindaco diClauzetto Giuliano Cescutti,accompagnato dal GonfaloneComunale, il Cap. A. Espositodel C.do Brigata “Julia”, il Pre-sidente Sez. G. Gasparet, il Vi-cepresidente Sez. T. Perfetti,le rappr.ze dell’U.N.I.R.R.mandamentale di Spilimbergo,dell’Ass. Lagunari Truppe An-fibie della Sez. di Trieste, VillaVicentina, Passons e Porto-gruaro, Ass. Carabinieri diUdine e Polizia Penitenziaria.In particolare da 6 anni l’Ass.Lagunari T.A. partecipa a que-sta cerimonia. La manifesta-zione iniziava con l’alza ban-diera che veniva eseguito incima alla colletta di Val DaRos, sovrastante il rifugioA.N.A. davanti al Vessillo Se-zionale ed ai numerosi Ga-gliardetti dei Gruppi, tra i qua-li quello di Colonia (Germania)portato dal Capogruppo Euge-nio Galante originario di Ta-scans.La colletta di Val Da Ros ap-pariva particolarmente adattaa questo atto solenne perchéin questo punto ebbero luogoripetuti assalti alla baionettada parte delle unità italiane.Veniva anche deposto un cesto

di fiori alla lapide in memoriadell’Art. Alpino De StefanoMarino, caduto in servizio sulmonte Coglians nel 1969, alquale era stato intitolato il lo-cale rifugio A.N.A.Quindi i convenuti procedeva-no in sfilamento fino al piccoloCimitero Militare di Val DaRos dove veniva deposta unacorona d’alloro in onore deiCaduti. Dopo un breve salutoda parte del Vice capogruppodi Clauzetto, Lucio Zannieranche a nome del CapogruppoGianni Colledani, prendeva laparola il Sindaco Cescutti che,dopo aver commemorato Pieri-no Zannier ed il Gen. G.B.Zannier recentemente scom-parsi, ricordava la propria par-tecipazione all’adunata sez. diTravesio nella quale si eranopotuti apprezzare i valori del-l’alpinità che oggi vanno riva-lutati.Valori, continuava Cescutti,che sono frutto di 131 anni distoria degli Alpini che, attra-verso l’A.N.A. sono divenutiforza civile che ha fatto dellasolidarietà il proprio credo.I valori della pace sono assi-curati oggi anche da 11.000militari italiani in tutti i teatrioperativi del mondo.Oggi che è in pericolo l’esi-stenza stessa degli Alpini, noivi stiamo vicini perché dalle

nostre vallate vengono le vo-stre radici, in particolare ilBtg. Gemona che da questezone riceveva i giovani di leva.Per questo motivo, concludevaCescutti, l’amministrazionecomunale aveva in programmal’edizione di un nuovo volumesugli scontri di Val Da Ros edil recupero della cappelletta edel cimitero militare tedescodi Forno, nonché la realizza-zione di un percorso della me-moria che dal rifugio A.N.A.raggiunga Pielungo nel cui ca-stello è stata realizzata unamostra sugli avvenimenti del-la Grande Guerra del 1917.Prendeva quindi la parola ilPresidente Gasparet che rin-graziava il Sindaco per l’ap-passionato intervento e peraver evidenziato il legame in-dissolubile tra le genti dellenostre valli e gli Alpini che,nella Protezione Civile in tuttigli interventi in Patria ed all’e-stero, in Kossovo, in Francia,in Algeria portano avanti il lo-ro impegno di solidarietà.Un impegno di cui gli Alpini sifanno carico con generosità indifesa delle nostre comunitàmontane anche nelle calamità,con la certezza che l’esempiosia la vera ricetta per traspor-re nella società il senso deldovere che proviene dalla me-desima scuola di vita.

Al termine iniziava la S. Mes-sa celebrata dal parroco DonAntonio De Stefano che all’o-melia esprimeva il concettoche l’assemblea riunita in quelluogo per fare memoria diven-tasse parte integrante del fat-to avvenuto.Alla fine della celebrazione, lalettura della Preghiera dell’Al-pino appariva particolarmenteappropriata per concluderequell’incontro all’insegna delnostro stile.La giornata continuava al rifu-gio A.N.A. dove autorità, Alpi-ni, familiari e valligiani pote-vano trascorrere ancora qual-che ora in sana e genuinacompagnia, animati dal mede-simo spirito.Quello spirito che il naturali-sta prof. Michele Gortani cosìefficacemente esprimeva: “alvisitatore, queste vallate pre-gano di volgere l’occhio anchealla vita difficile e dura che inesse si svolge, e a considerarela rudezza montanara come larisultante di un innato riserboe di un perenne disagio, in cuil’anima eroica dell’Alpino sitempra nella lotta quotidianae diuturna per l’esistenza: do-ve l’amarezza non viene dalfaticoso lavoro, ma dall’ango-scia di non poterlo trovare”.

Alpino Daniele Pellissetti

CIMITERO DI GUERRA DI VAL DA ROS“Tra le lapidi fioriscono i ciclamini”

Sull’attenti per salutare l’alza bandiera sulla colletta di Val Da Ros.

Cimitero Militare di Val Da Ros: viene letta la Preghiera dell’Alpino.Alpini e valligiani ascoltano la S.Messa nella pace del piccolo cimiterodi Val Da Ros.

Deposizione di un cesto di fiorialla lapide dell’Art. Alpino DeStefano Marino, caduto in servi-zio sul monte Coglians nel 1969.

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Ancona, 1° Luglio 2003

Carissimo Don Enelio,

Il 27 c.m., celebrai la SantaMessa sull’altare dell’Ada-mello ed io da casa, assi-sterò commosso alla tra-smissione in TV, pensandoalla tua immensa gioia di po-terlo fare. La Cerimonia inmemoria di tutti i giovanisoldati italiani sacrificati perla Patria, è importante e toc-ca il profondo dell’animo ditutti gli italiani che amano laloro gente ed il loro paese.Ma non è solo per questoche voglio scriverti Don Ene-lio; è per sentirmi vicino ate, che hai trascorso la pri-gionia in Russia con me. Neho bisogno in questo periodotristissimo della mia vita, incui mi sento solo, senza ilconforto della carissimaamicizia di Celovieki, di alpi-ni con i quali dai venti aitrent’anni ho trascorso tuttala mia giovinezza, tra priva-zioni indescrivibili, tra tortu-re fisiche e morali indicibili,ma con il conforto della loro

solidarietà morale, della lorocomprensione e della schiet-ta amicizia. È il periodo piùsconfortante e solitario dellamia vita. So che non dovreipensare in questo modo: malasciami dare sfogo a questadifficile situazione. Mi ricor-do che nelle marce del Davaisotto una tormenta di neveincontrai Padre Luigi Faral-li, nostro cappellano già dal-l’Albania e dalla Grecia; erain condizioni fisiche dispera-te peggiori delle mie, permotivi di età e di salute.Esasperato dalla fame, dalfreddo e dalla infinita stan-chezza, gli chiesi se sapevaspiegarmi il motivo di tantesofferenze, mi guardò dispe-rato, allargò le braccia, co-me a dire lo sa solo Iddio enon mi rispose. Allo stessomodo non seppe rispondermiPadre Brevi, quando assie-me a Magnani – Joli – Regi-nato – Russo – Stagno –Cangiano – Dall’Aglio quin-dici ufficiali italiani e 75 uffi-ciali stranieri, ci trovavamoin una baracca sotterrata diuna radura della taiga, lon-

tani dal mondo in un lager dipunizione, senza conoscerneil motivo, e vi rimanemmodal giorno di Santa Barbaradel 1944, alla primavera del1946. E che dire della solitu-dine della cella sotto terra diKiev, ove fui rinchiuso perun mese a pane, acqua e ta-volaccio fino al natale del1946. Ma divagato dai ricor-di, mi sono dimenticato dispiegarti il motivo particola-re di questa mia grande soli-taria tristezza. Mi sembra diaverti accennato che a fineMarzo c.a., mia moglie, miounico conforto e bene, è sta-ta ricoverata alla clinica No-vello Malatesta di Cesena,per operazione di protesi alginocchio sinistro. Io mi ri-coverai con lei, per non ri-manere solo. Ma dopo l’ope-razione con esito positivo,non potei seguirla nel rico-vero per la riabilitazione e ri-masi solo a casa, andandolaa trovare quando le mie fi-glie, premurose, mi conduce-vano in macchina. Tornata acasa la aiutai come potevo.Ma ora da due mesi colpita

da un ernia discale, lomboar-trosi e torture del genere,dalla mattina alla sera sonoinchiodato dentro un bustoortopedico, che Marcella miindossa e mi toglie e nonposso uscire di casa. I miei,figlie e nipoti, hanno impe-gni di lavoro e di studio, an-che se mi vogliono bene. Hodovuto disertare due aduna-te di alpini (Catania ed Ao-sta) – la riunione sezionaledi Travesio nell’invito dellaquale l’amico Pio Deana hascritto: “So che non potraiintervenire ma il mio cuoresarà con te”. L’adunata diCelovieki non si fa più per-ché la maggioranza è scom-parsa. I veci Alpini, commili-toni, sono andati avanti. Mimanca la fitta corrisponden-za che avevo con essi, i rap-porti telefonici, il ritrovarsiinsieme per parlare di fatti,di vicende sia tristi che liete,senza mai stancarci. Solo tranoi c’era vera comprensione.Ogni gesto, ogni sguardo,ogni parola, ci aiutavano avivere a considerarci utili.Almeno poterci incontrare

con i bocia alpini ci sarebbedi estremo conforto, perchésono stati educati ad ascol-tare e stimare i sacrifici deiVeci. Insomma carissimoDon Enelio l’esistenza dellemie condizioni, mi appare in-sulsa e vuota, priva di ognisperanza. Ti sembrerà bla-sfema questa mia interpreta-zione; ma la tristezza e lasolitudine sono tremende.Pensa che prima della finedelle scuole, mi sarebberovenuti a prendere da Isoladel Gran Sasso per parlaredella Russia agli studenti diquella Scuola Media. Non hopotuto farlo, come invece miè stato possibile in febbraiodal 2001 al 2003 per la com-memorazione di Nikolajevka.Scusami Don Enelio se ti hoparlato a lungo di questimiei grossi guai, ma solo ilfarlo mi ha confortato e fattosentire più vicino a te. Ricordati che assisterò condevozione alla tua Messadall’Adamello. Ti abbracciocon fraterno affetto.

Ivo Emett

LLEETTTTEERRAA DDII IIVVOO EEMMEETTTT AA DDOONN EENNEELLIIOO

LLAA RRIISSPPOOSSTTAA DDII MMOONNSS.. EENNEELLIIOO FFRRAANNZZOONNII

Lizzano in Belvedere8. VII 03

Ho qui la tua lettera del 1° luglio... sì, siamo ormairimasti in soli. Anch’io sento una immensa tristezza; i nostri amici ormai sono partiti...Che festa quando c’incotravamo nei nostri raduni; ma dobbiamo ricordarci di quelli che ai raduni eranopresenti solo nel ricordo; quelli che sono rimasti nellefosse comuni. Almeno noi una gioia grande l’abbiamoprovata; siamo tornati a casa!E non finiremo mai di ringraziare il buon Dio!L’Adamello!Ce la metto tutta per tornare lassù dove sono stato peruna ventina d’anni.Ci vado pensando a te e a Marcella!Ma quante rinuncie debbo fare anch’io!Quanti raduni debbo disertare!L’anno scorso andai in ospedale e non mi sento piùcompletamente bene. Ma quando penso che due anni faho potuto pregare sulle fosse comuni di Zambov, Oranki,Sussdal, Zalitza, mi passano tutti i guai.C’erano con me figli che nascevano in Italia e suo padremi moriva in braccio ad Oranki.Coraggio, Ivo; la nostra parte abbiamo cercato di farlanel migliore dei modi; ci affidavamo alla volontà di Dio!Prega per me ed io prego per te, per Marcella e tutta latua gente!

Aff.moD. Enelio

Ivo, sto sfogliando un quaderno di miei appunti. Esattamente 20 anni fa mi portasti sopra Udine, a Sau-ris, e lì passai una settimana all’Albergo Pomini. In zo-na c’era un tuo amico alpino, cui tu eri molto affeziona-to...

Durante la trasferta in Valled’Aosta in occasione dell’A-du nata Nazionale, con ilGruppo di Roraigrande ab-biamo visitato anche la famo-sa stazione invernale diCourmayeur. Nella piazzettavicina al museo delle GuideAlpine siamo stati colpiti daun monumento alquanto in-consueto. Sul basamento dipietra, sovrastato da unagrande croce, un cane da slit-ta in bronzo ci osserva con leorecchie diritte accovacciatosu uno zaino alpino da cuispuntava una piccozza. Il fe-dele amico dell’uomo sem-brava volerci annusare percapire che si stava avvicinan-do, quasi attendesse il pro-prio padrone. Il fedele amico

RICORDO DI UNA GUIDA ALPINA

dell’ uomo sembrava volerciannusare per capire chi sistava avvicinando, quasi at-tendesse il proprio padrone.Il nostro sguardo si posavaallora sulla targa posta allabase e leggendola compren-demmo commossi:

AFelice Ollier,

Guida Alpina, scomparsosui ghiacci

dell’oceano glaciale articonella spedizione con le slitte

dirette al Polo Nordmarzo 1900

Luigi Savoia Duca degliAbruzzi.

Alpino D. P.

Courmayeur – Valle d’Aosta 11 maggio 2003Ricordo di una guida Alpina. Il monumento alla guida Felice Ollier, raf-figurante il suo cane da slitta mentre veglia lo zaino abbandonato.

Questo libro che fa parte dellacollana storica Associazione“Fuarce Cividat”, è stato realizza-to grazie alla collaborazione edalla disponibilità della famigliaMoro, la moglie Maria e la figliaPiera, che hanno concesso a Gui-do Aviani Fulvio di consultarel’archivio dell’autore e di rico-struirne la vita. La storia degli Alpini delle nostrezone e della campagna di Russiasi arricchisce, quindi, di ulteriorielementi che ci aiutano a capire ilcontesto storico ed umano in cuisi svolsero eventi che chiesero al-la nostra gioventù di pagare unelevatissimo prezzo alla storia. Ma, il significato di questa testi-monianza non sarà vano se, inessa, i giovani sapranno trovarevalori e motivazioni che oggi ap-paiono quasi dimenticate nellasteppa.

D. P.

NAUFRAGONELLA STEPPADiario di un Ufficiale

della “Julia” sul fronte russo

Autore: Ermenegildo Moro

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PROTEZIONE CIVILE

L’idea è nata all’Assessore alla Prot. Ci-vile della Provincia Renzo Francesconiche in un incontro in Romania gettavale basi di un interscambio tra nostri vo-lontari e gli addetti alla Protezione Civi-le romena.Seguiva poi la venuta di una delegazio-ne romena in Italia ed il successivo pro-getto presentato in regione per poteravere un adeguato finanziamento.Il tutto si concretizzava alla fine del me-se di giugno e veniva stilato un pro-gramma di massima per poter ospitareuna delegazione romena di Prot. Civileper una settimana.Nel giro di poche settimane si chiedeval’adesione delle forze di volontariatodelle varie Associazioni e si affinava ilprogramma introducendo visite guidatead importanti luoghi nella provincia efuori, ma la parte principale dell’incon-tro era sabato 2 agosto con la realizza-zione di un’area suddivisa a settori doveogni Associazione poteva presentare lapropria opera in Protezione Civile e levarie specializzazioni che contraddistin-guono il nostro volontariato.L’onere maggiore di preparazione ecoordinamento è spettato all’A.N.A. Se-zione di Pordenone, che con decine divolontari ha preparato il terreno per lepresentazioni ed esercitazioni, ha segui-to le varie fasi di permanenza della dele-gazione romena nel pordenonese e levarie manifestazioni nelle sei giornatedal 30/07 al 05/08/2003.Le giornate principali sono state, oltreal sabato, il giovedì con la conferenzastampa e la presentazione della Prote-zione Civile della regione Friuli VeneziaGiulia e di tutte le Associazioni, prose-guita con la visita a Pordenone ed alleopere che si stanno realizzando perrinforzare gli argini del Noncello.La domenica, dedicata alla visita delladiga di Ravedis, di Venzone ricostruito edi un prosciuttificio a San Daniele.Venerdì la comitiva è andata a Triesteed ha potuto visitare l’Istituto geo-fisicoe la Grotta Gigante.Lunedì è stato dedicato alla visita di Ve-

nezia, città cara ai romeni che ricorda ivincoli con l’Impero Romano.Martedì saluto al Sindaco di Pordenone,al Presidente della Provincia ed al Pre-fetto e poi un abbraccio ed un arriveder-ci a Timisoara, con la delegazione italia-na che visiterà e prenderà contatto conla Protezione Civile romena che è basa-ta soprattutto sulle istituzioni e sui mili-tari.E’ stata un’esperienza internazionaleper i nostri operatori di Protezione Civi-le, che presentando il loro operato han-no anche risposto alle domande tecni-che ed interessate degli operatori rome-ni.A loro volta gli ufficiali romeni, con illoro Comandante Costantin e con la pro-fessoressa ed interprete Violetta, hannomolto apprezzato le nostre presentazio-ni e le visite guidate che hanno dato unavisione abbastanza profonda delle no-stre realtà e delle nostre problematichedi Protezione Civile a quelle di Timis.La delegazione romena ha salutao i vo-lontari e responsabili italiani dando ap-puntamento alla delegazione italianaper la fine del mese di settembre – primidi ottobre.Gli Alpini, in particolare, hanno ricevutogli elogi da parte dei romeni che hannosaputo apprezzare il lavoro di prepara-zione ed i volontari che li hanno accom-pagnati nelle varie località, dando legiuste informazioni e spiegazioni in va-rie occasioni.Inoltre, durante la visita guidata delladomenica, alla fine della Val Cellina, laSede del Gruppo di Montereale ha ospi-tato la comitiva romena che ha potutoapprezzare una gustosa pastasciutta,salame, formaggio, il tutto bagnato dabuon vino, con la conclusione di alcunicanti alpini e canti romeni.All’organizzzazione ed alla presentazio-ne della Protezione Civile della provin-cia di Pordenone, in occasione dell’in-terscambio, hanno partecipato ben 18Gruppi della Sezione di Pordenone perun complesso di 48 volontari ed un cu-mulo di 537 ore di presenza e lavoro.

Nel dettaglio possiamo suddividere l’im-pegno come segue:All’organizzzazione ed alla presentazio-ne della Protezione Civile della provin-cia di Pordenone, in occasione dell’in-terscambio, hanno partecipato ben 18Gruppi della Sezione di Pordenone conun complesso di 48 volontari ed un cu-mulo di 537 ore di presenza e lavoro.Nel dettaglio possiamo suddividere l’im-pegno come segue:

Pordenone Centro vol. 6 ore 97

Montereale Valcell. “ 3 “ 70

Casarsa S.Giovanni “ 7 “ 64

Roveredo in Piano “ 4 “ 51

Brugnera “ 6 “ 42

Fiume Veneto “ 2 “ 33

Maniago “ 2 “ 32

San Quirino “ 3 “ 22

Pasiano “ 3 “ 19

Villotta-Basedo “ 1 “ 19

Giais “ 1 “ 18

La Comina “ 1 “ 18

Sacile “ 3 “ 16

Tajedo “ 2 “ 12

Prata “ 1 “ 7

Rorai Piccolo “ 1 “ 6

Vajont “ 1 “ 6

Polcenigo “ 1 “ 5vol. 48 ore 537

con un numero di 86 presenze giornalie-re.

Una menzione va fatta per i volontari conmaggiori presenze che hanno permesso labuona riuscita della articolata manifesta-zione:

Antoniutti GianniMontereale ore 56Mastrangelo Angelo Pordenone C. “ 39Piccinin LuigiPordenone C. “ 39Ghezzi Martino Maniago “ 26Gasparet GiovanniPresidente “ 25Francescutti GiovanniCasarsa “ 21De Luca MarioRoveredo “ 20Tesolin GuidoVillotta “ 19Milovich SilvanoRoveredo “ 18Polo RemigioGiais “ 18Grizzo OresteLa Comina “ 18Piccinin RobertoBrugnera “ 12Casara SantoS. Quirino “ 11Piccinin LuigiPasiano “ 10Bertolin GioacchinoCasarsa “ 9Battiston GiovanniTajedo “ 6

Sabato 2 agosto presso il campo predisposto presso il Villaggiodel Fanciullo erano presenti volontari delle Associazioni iscrit-te alla Provincia di Pordenone, e specificatamente:

A.R.I.R.E. PN Sett. 1Bastianello

ASS. NAZ. ALPINI SEZ. PORDENONE Sett. 2Volontari n° 33

ASS. GOMMONAUTI PORDENONE Sett. 3Solarino GaetanoBanini ClaudioSoncin Diego

CENTRO PORDENONESE SOMMOZZATORI Sett. 4Stanchina AntonioLovison FilippoBattiston Roberto

CINOFILA PRATENSE Sett. 5Faè EzioBoer SaraLucchese FabrizioBarzan Giovanni

UNITA’ CINOFILE DA SOCCORSO BASSO F. Sett. 6Duz AntonioDazzan LucianoDe Caro AntonioFregonese PaoloCusinato AlessandraAntoniali LucianoDefend Pietro

AMATORI CANI DA UTILITA’ Sett. 7Chiavotti Pier GiovanniZanier Sandro

SQUADRA COMUNALE DI PORDENONE Sett. 8Scotti AlessandroMazzon FrancoRisola LucianoFantin RobertoGaiarin FabrizioLauricella PinoSist ClaudioMorassut LorenaFadelli RenzoScirè Sebastiano

GRUPPO ANTINCENDIOBOSCHIVO POLCEN. Sett. 14Toffolo VittorioQuaia Pier EnzoColussi Luca

C.R.I. COMITATO DI PORDENONE Sett. 9Colussi SistoGregoris Pier LuigiCont MarcelloReggio Pier PaoloBuso AndreaZeni BarbaraMorassut StefanoMoro PatriziaNuccin FaustoAlzone AndreaZol PaolinaDe Candido GioiaOrnella IvanaColussi Lisa

RANGERS F.V.G. Sett. 10Bettiol SilvanoBiasiato ArtemioDe Filippo Bruno

NUCLEO P.C. CARABINIERI Sett. 11Fornasier Pier Luigi ’27 ManiagoDell’Asin GiovanniDell’Asin StefanoSiracusa Salvatore ‘Porcia’Puiatti Rosanna ‘Cordenons’Della Torre Michele

GRUPPO RADIO CELLINA Sett. 13Di Daniel LuigiCalderan Alessio

Per un totale di 62 appartenenti a 14 Associazioni e/o Comuni.

INTERSCAMBIO DI PROTEZIONE CIVILE TRA LA PROVINCIA DI PORDENONE ED IL DISTRETTO DI TIMIS IN ROMANIA

Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

CRONACHE SEZIONALI22ª MARCIA “CUORE ALPINO”Domenica 25 maggio 2003 si è svolta la22ª marcia “Cuore Alpino” organizzata dalGruppo di San Vito in collaborazione con iGruppi del Medio Tagliamento.Hanno aderito circa 1.000 iscritti.Sono stati premiati i Gruppi più numerosiin assoluto i quali hanno ricevuto i trofeimemorial “Silvano Tesolat” e “GianlucaFogolin”.Altre coppe e trofei sono state assegnateai Gruppi del Medio Tagliamento, ai Grup-pi marciatori con più di 15 persone ed aimarciatori di Selva Valgardena, qualeGruppo giunto da più lontano.La banda di San Vito ci ha allietato consuonate popolari ed alpine durante tuttala cerimonia di premiazione, cui hannopresenziato i rappresentanti dell’ammini-strazione comunale con in testa il Sindacoartigliere alpino Gino Gregoris.Sabato 21 giugno si sono ritrovati pressola sede del Gruppo Alpini di S. Vito tutti iCapigruppo del Medio Tagliamento, il rap-presentante sezionale, Scianelli, autoritàlocali ed un folto numero di Alpini dellazona per consegnare nelle mani dellasig.ra Mercedes e dell’oncologo Dr. San-dri il ricavato della marcia “Cuore Alpino”che si è voluto destinare all’AssociazioneSanvitese “La Fenice”.Scopo dell’Associazione, con sede in San

Vito al Tagliamento (via L. Falcon Vial, 12– Tel. 0434/877043), è quello di promuo-vere, avviare e sostenere quelle iniziativeutili per poter riabilitare fisicamente e psi-cologicamente le donne operate al seno.Dopo i saluti del capogruppo Culos, il sig.Scianelli ha donato alla “Fenice” un Ga-gliardetto dell’A.N.A. ricordando a tuttiche l’opera di volontariato degli Alpini hauno stile particolare: “lavorare gratuita-mente nel ricordo di quanti sono andatiavanti portando aiuto ai vivi più bisogno-si”.Il Sindaco Gregoris ha voluto ringraziaretutti gli Alpini del Medio Tagliamento edha messo in risalto un particolare signifi-cativo: “il volontariato alpino, sempre di-screto, ha lavorato e donato il ricavato adun’altra Associazione (La Fenice) compo-sta da volontari che si rendono disponibiligratuitamente per risolvere problemi per-sonali, fisici e familiari. Da volontario …a volontario!”La presidente, sig.ra Mercedes, ha ringra-ziato, commossa, tutti i Gruppi Alpini edha informato i presenti come saranno im-piegati i soldi ricevuti.Un rinfresco all’alpina ha concluso unaparticolare serata di solidarietà, alla pre-senza dei rappresentanti dell’amministra-zione comunale sigg. Piccolo e Scodeller.

Franco Cesco

SAN VITO AL TAGLIAMENTO

Il Gruppo Alpini Pordenone Centro conti-nua nella sua opera di solidarietà verso iPordenonesi che sono stati danneggiatidall’esondazione del novembre 2002.Dapprima, con l’Associazione AIFA cheha messo a disposizione i pulmini, ha por-tato i primi soccorsi agli alluvionati, tra-sportandoli al Centro di Prima Accoglien-za presso l’ex Fiera di via Molinari, ha poiprovveduto alla preparazione, coi ServiziSociali del Comune, di circa 300 posti let-to ed alla distribuzione di generi di confor-to: latte, caffè, tè, biscotti, brioches, ecc.Inoltre, su disposizione della ProtezioneCivile Sezionale, si è allestito, presso ilCentro Operativo (Magazzino Comunale)di Vial Rotto, una cucina di emergenza perla preparazione di pasti caldi per le squa-dre che operavano nella zona allagata. Ilnostro Gruppo è stato presente con 11 vo-lontari per cinque giorni, fino alla fine del-l’emergenza.Successivamente si è provveduto alla ri-strutturazione dell’appartamento, grave-mente danneggiato, del socio GiuseppeMucignatto; nei lavori si sono alternati 21volontari, tra Alpini ed aggregati. Si è do-vuto rifare: bagno, cucina, camera, sala dapranzo nonché gli impianti elettrico,idraulico e termico, oltre a ripassare tuttala muratura e tinteggiare l’intero apparta-mento. Il tutto ha comportato complessi-vamente 506 ore lavorative. Due nostriiscritti hanno inoltre regalato una camera

ed una sala da pranzo.Lunedì 7 luglio si è cominciato il lavoro ditinteggiatura nella Casa dei Monaci delSantuario della B.V. delle Grazie. E’ statoassai laborioso in quanto, essendo i muristati a lungo sott’acqua, si è dovuto ra-schiarli, stuccarli, levigarli, dar loro primal’impregnante e poi la pittura. Hanno lavo-rato 16 volontari del Gruppo per comples-sive 327 ore lavorative. Si è terminato inotto giorni di duro lavoro.Devo inoltre ricordare che ci hanno messoa disposizione: il socio Aldo Sist un’arma-tura su ruote; la ditta Eurocolor di Brunoe Maurizio Furlanis, che ha anche fornitola vernice per le porte dei bagni, un’arma-tura fissa per il vano scale; l’AssociazioneAIFA, su disposizione del Presidente Gu-glielmo Finardi, il pulmino per il trasportodei materiali.Il lavoro è stato svolto dai seguenti volon-tari, nostri soci: Bruno Moro, Gino Biscon-tin, Valter Burei, Mario Carlini, Guianpao-lo Cattelan, Eugenio Chiarotto, FrancescoDanelon, Adelio Lerini, Gino Loisotto, Al-do Lot, Antonio Lot, Angelo Mastrangelo,Giuseppe Tiburzio, Giovanni Venier, Vitto-rio Visentin e Vito Zanuttini.Come Capogruppo sono molto grato aimiei Alpini per come operano, specialmen-te a favore di chi si trova nella necessità,e soprattutto perché credono nei nostriprincipi.

Cav. Bruno Moro

PORDENONE CENTRO

NOI DEL GRUPPO VITTORIO MODOLO DI POLCENIGO“MAI FINIDA”

POSA DELLA PRIMA PIETRANoi del Gruppo “Vittorio Modolo” di Pol-cenigo (motto “Mai Finida”) appariamoraramente sul giornale “La più bela fa-meja” e ciò può far pensare o supporreche si sia un Gruppo che non ha nienteda dire, che non abbia impegni, che siarestio a partecipare ai lavori programma-ti a livello Sezione; qualcuno, che non ciconosce, potrebbe forse definirci comeun Gruppo che “sta sulle sue”. Niente ditutto questo! Siamo un gruppo attivo emolto impegnato (non usiamo le parole“oberato da impegni” perché sanno tantodi gergo da posto di lavoro) abbiamo dagestire il complesso di “Busa Barnart” inmontagna (e molti di voi conoscono la lo-calità), stiamo costruendo la nuova sedein Coltura, parteciapiamo ad iniziative di-verse (presenza di lavoro al Granello) ele persone che si impegnano sono pochee sempre le solite.

Comunque, a parte questi problemi, cheimmaginiamo affliggono un po’ tutti iGruppi, nel complesso possiamo ritener-ci soddisfatti di come ci sta andando.Parliamo adesso della costruenda nuovasede. E’ ubicata in Coltura (Polcenigo)ben dislocata dal punto di accessibilità econ i suoi quasi 90 mq. di superfice èsufficientemente ampia per le esigenzeattuali e future del Gruppo. E’ compostada un salone centrale, cucina con annes-so ripostiglio, ufficio, servizi igienici do-tati di doccia ed ampi da permetterne l’u-so anche ai portatori di handicap. Il 1°giugno 2002 si è aperto ufficialmente ilcantiere con l’alzabandiera (la bandierasarà ammainata a lavori terminati). Lacerimonia per la posa della prima pietrasi è avuta il 20 luglio 2002 ed il 21 di-cembre si è consumato un rinfresco peril termine dei lavori della copertura “laposa della frasca” con intervento di auto-rità, del delegato di zona e dei lavoranti.Durante il periodo invernale sono prose-guti internamente i lavori per gli impiantiidro-termico-sanitario ed elettrico. La no-

stra ambizione vorrebbe che l’assembleaannuale di dicembre 2003 fosse fattanella nuova sede (anche se ciò è impro-babile). L’inaugurazione ufficiale avverrànel 2004 in concomitanza con la ricor-renza per l’80° anniversario di fondazio-ne del Gruppo. Sempre nel periodo inver-nale, per non restare inattivi, ad esten-sione del “troi dei crep” riattivato l’inver-no precedente, è stato sviluppato un ul-teriore percorso denominato “anello del-le orse”. Viene così data la possibilità diuna bella camminata nella parte bassadella nostra montagna.Ora, dal 1° maggio e fino all’ultima do-menica di ottobre, è funzionante la case-ra di “Busa Barnart” (a 1.250 slm.). Ognidomenica un nostro socio è impegnatonel turno di servizio. Precisiamo che lacasera non offre servizio di vitto ed allog-gio ma è un punto di utilizzo da parte deifrequentatori delle nostre montagne. E’inoltre dotata di piazzola per l’elicotteroin casi di infortunio, incidente o gravi ma-lori che possano colpire l’escursionista.

Tizianel Franco

POLCENIGO

In concomitanza del 70° del Gruppo diSesto al Reghena, la Pedemontana e laZona Alta della provincia di Pordenone siè riunita a Marsure per il tradizionale ra-duno del “Plans del Colouset”, la classi-ca cerimonia che apre la serie dei radunipedemontani.Quest’anno ha visto la presenza di ben19 Gagliardetti e del Vessillo sezionale,con la presenza dei vice Antoniutti e Per-fetti, del vice sindaco di Aviano Tomma-sini, del vice comandante del 31° stormodi Aviano, del comandante dei carabinieriFerracin, del parrocco Don AlessandroMoro.Abbastanza numerosa la popolazione diMarsure, con una buona cornice di Alpi-ni, amici simpatizzanti.

Nonostante il piazzale fosse molto piùgrande, dopo l’incendio che ha distruttoil prefabbricato destinato a sala riunionie convivi, c’erano molte strutture logisti-che formate da tende in numero maggio-re e dalle solite strutture da cucina.Il parroco Don Alessandro ha celebratola S. Messa a ricordo dei Caduti, ricor-dando il sacrificio dei molti alpini, che sisono sacrificati per l’Italia e la necessitàdi mantenere dei valori di vita e società,che altrimenti scompaiono, e la vita si ri-duce a solo delle banalità.Al termine della S. Messa e della letturadella preghiera dell’alpino hanno presola parola il Capogruppo Armando Visin-tin, il vice sindaco Tommasini ed ha con-cluso gli interventi il vice Antoniutti.

Tutti hanno ricordato l’importanza dicontinuare con le cerimonie alpine e conle attività che impegnano le forze alpinenel sociale. Antoniutti ha anche ricorda-to il grosso impegno della sezione di Por-denone che tra poco tempo inizierà i la-vori di costruzione della sede di Sezionecon un grosso spazio dedicato alla prote-zione civile come sede e magazzino.A chiusura della cerimonia e raduno tuttihanno potuto apprezzare la classica cuci-na alpina con il rancio preparato dalleforze logistico-alimetari del Gruppo diMarsure. Durante il pomeriggio, dopoparecchi canti alpini, tutti prima di rien-trare, si sono salutati, dandosi appunta-mento presso la nuova sede ai primi diluglio del 2004.

MARSURE

SECONDO PREMIO NAZIONALE DIPITTURA DEGLI ALPINI

Sabato 7 giugno 2003, alla presenza delSindaco di Sequals, del Presidente di Se-zione Giovanni Gasparet, diverse autoritàe parecchi Alpini, si è svolta la vernicedel secondo premio nazionale di pitturadedicato all’Alpino Ivo Ceschin, scompar-so l’anno scorso.La rassegna curata dal raggruppamento

Alpini di Val Fiume, con la collaborazio-ne della Sezione di Pordenone ed il pa-trocinio del Comune di Sequals ha visto,nella splendida cornice di Villa Savor-gnan di Lestans, premiati i pittori: Minu-tello Giacomo, Primo premio, CordenonsLoris, secondo premio, Tonizzo Ugo, ter-zo premio e Romano Sergio, quarto pre-mio.La giuria, presieduta dalla DottoressaAlessandra Santin, ha conferito, inoltre,

segnalazioni di merito ai pittori: PaolaGamba e Donati Andrea.Il logo della mostra disegnato da Robertoda Cevraia, sarà donato quest’anno, co-me tradizione vuole, al segretario di se-zione Gigi Botter.Le opere pervenute da tutt’Italia sarannooggetto di una mostra itinerante che toc-cherà diverse sedi di Gruppi Alpini delFriuli fino al prossimo mese di settem-bre.

VAL FIUME

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Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Una bella cerimonia ha siglato il50° di rifondazione del Gruppo Al-pini di Claut, Gruppo guidato da ungiovane capogruppo Naibo Roberto,accerchiato da parecchi giovaniconsiglieri Alpini che hanno datoun tocco di vitalità all’anzianoGruppo.In apertura di giornata, si è svoltala sfilata per le vie del paese che èpuntualmente partita alle ore10.15.Davanti al corteo, la Fanfara Alpi-na di Conegliano che scandiva lentemarce. La sfilata si è snodata lungoviale Nuovo, via Giordani, piazza IVNovembre, via Roma fino a piazzaS. Giorgio, dove si è proceduto alladeposizione della corona d’alloropresso il monumento ai Caduti, ac-compagnata dalle note del Piave edel Silenzio, con benedizione finale.Poi la sfilata è proseguita per le viedel paese raggiungendo la localitàCreppi, e la chiesetta alpina, ed allapresenza del Vessillo dei bersaglieridi Zoppola il parroco ha celebratola S. Messa, dopo l’alzabandiera el’inno di Mameli.All’omelia il sacerdote ha avuto pa-role di elogio per l’opera portataavanti dall’Associazione NazionaleAlpini. A chiusura della S.Messa,prima della lettura della preghieradell’alpino, ci sono stati gli inter-venti di saluto del capogruppo, delsindaco di Claut Della Valentina edel sindaco di Tricesimo, presente

alla cerimonia ed in paese, con unafolta delegazione di alpini e di citta-dini di Tricesimo, convenuti a Clautper una gita ed una giornata fuoriprovincia.Gli interventi si sono conclusi conil saluto del vice presidente di se-zione Antoniutti che ha ricordato ilgrosso impegno degli Alpini in con-gedo chiamati sempre a dare unamano dove c’è la necessità di am-ministrazioni, di associazioni, disingoli cittadini. Ha augurato tantoimpegno agli Alpini di Claut, e cheil Gruppo continui per altri 50 anni.Da ricordare anche la presenza dialcuni ex comandanti di reparti al-pini quali il Gen. Fedri, il Col. Not,il Col. Zamaro.Finita la cerimonia, che ha visto lastraordinaria presenza di oltre 300persone, tutti sono scesi al piano ehanno potuto avvicinarsi all’areaattrezzata per il rancio.E’ da far presente che quest’anno ilGruppo di Claut ha cucinato il clas-sico rancio alpino con la cucina ro-tabile da poco acquistata dal Grup-po, segno anche questo di volontàdi fare e di organizzare molte atti-vità durante l’anno.Dopo il rancio, la Fanfara di Cone-gliano ha tenuto un concerto di mu-siche alpine e non, per concludereuna giornata dedicata all’Associa-zione ed all’alpinità

Romano Zaghet

CLAUT

Una giornata di intenso caldo ago-stano ha caratterizzato il 32° Radu-no Alpino a Cuol De Miu a Malnisiodi Montereale Valcellina.Una tradizione che si ripete da tantianni, che raccoglie Alpini di Malnisioe della Pedemontana, ma anche tan-ta popolazione della frazione che hainserito il Raduno Alpino come im-portante momento di incontro, comedetto dal Vice Presidente Antoniuttinel suo intervento di saluto.Erano presenti anche il delegato dizona Povoledo, il Vice Sindaco diMontereale Corba e l’Assessore An-selmi, il Capogruppo De Pol attornia-to da molti consiglieri alpini, il Ves-sillo Sezionale, la Bandiera dei Com-battenti e quella dei Fanti di S. Leo-nardo, i Gagliardetti di Aviano, Bu-doia, Giais, Malnisio, Marsure, Mon-tereale, S. Leonardo, S. Martino diCamp., Polcenigo. Una degna corniceper il Gruppo Alpini di Malnisio.Alle ore 10.00 si è iniziata la cerimo-nia con l’alza bandiera, la deposizio-ne della cor ona a ricordo dei Caduti,seguita dalla Santa Messa officiatadal parroco di Malnisio e Grizzo DonLorenzo, che nella sua predica ha ri-cordato l’importanza dell’Associazio-ne Nazionale Alpini e l’opera chesvolge. A chiusura della celebrazionela lettura della “Preghiera dell’Alpi-no”.Poi gli interventi di saluto, del VicePresidente Antoniutti, che ha ricor-dato anche l’opera dell’Associazione

nel sociale, e l’imminente inizio deilavori della nuova Sede Sezionale aTorre di Pordenone.E’ intervenuto poi il Vice SindacoCorba che ha sottolineato l’operatodegli Alpini anche come forza di pa-ce che operano in vari scacchieri. Aconclusione degli interventi, il Capo-gruppo De Pol ha ringraziato tutti ipartecipanti, ha ricordato l’Alpino eamico Barbieri, da poco andato avan-ti ed invitato tutti presso la sede perun brindisi. Tutti i presenti, dato ilsole cocente, si sono spostati pressola struttura vicino alla Sede delGruppo, per consumare un semplice

rinfresco e dissetarsi con acqua e vi-no freschi.Si chiudeva così il 32° Raduno alMonumento di Malnisio.I soci, i consiglieri accompagnati dal-le mogli, si davano appuntamento al-le ore 12.30 per un pranzo d’incon-tro, di ritrovo e di ringraziamento,del piccolo e tenace Gruppo di Malni-sio che opera sempre in attività dirinnovo e sistemazione in ambitodella frazione. Da ricordare tra l’al-tro la sistemazione ed il restauro delMonumento ai Caduti in piazza Trie-ste che ha visto l’impegno di moltiAlpini ed il lavoro di oltre 500 ore.

MALNISIO

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ARCHIVIATO CON SUCCESSO IL 52°RADUNO ALPINI DELLA SEZIONEDI PORDENONE ED IL IX TROFEOMADONNA DELLE NEVI.

All’organizzazione perfetta delGruppo Alpini C. Battisti di Aviano,va il merito di aver preparato conprecisione la sequenza dei vari ap-puntamenti che si sono susseguitidurante le giornate del sabato e del-la domenica 2 e 3 agosto. Oltre 70le persone che si sono dedicate neigiorni precedenti per dare una de-gna cornice alla manifestazione. Adessi il Capogruppo ha dedicato ungrazie particolare negli interventi dipresentazione dei cori e nel discorsoufficiale di domenica.Tutto è iniziato il sabato sera. Ilpubblico delle grandi occasioni hagremito la capace tenda allestita aCollalto e, dopo aver degustato leprelibatezze locali preparate dallacucina, ha assistito alle esibizionidel gruppo vocale “Voci della Tradi-zione” di Trieste e del “Coro Monte-nero” di Premariacco.Gli applausi sono stati intensi, a di-mostrazione del gradimento e del-l’entusiasmo che hanno saputo tra-smettere ai presenti durante l’esibi-zione. Momenti toccanti quando si èlevato il canto “Signore delle Cime”che oltre ai due cori ha visto uniti icomponenti del quintetto di Avianoe gli amici di Tambre, che da 35 an-ni arrivano a piedi in Piancavallo.Fino alla mattina si sono susseguiti

i canti con botta e risposta tra le va-rie corali, compreso parte del CoroCastel di Conegliano, sempre pre-sente alla manifestazione.Un cielo limpido si è presentato lamattina della domenica, lasciandoprevedere una giornata piena di solee di grande affluenza di pubblico,nonostante la concomitanza del Ral-ly, che ha non poco disturbato la sa-lita delle famiglie dei nostri Alpini.Lo squillo di tromba ha dato il viaalla giornata, con l’alzabandiera el’onore ai Caduti, la deposizione del-la corona e della ciotola di fiori amemoria di Nando e Pino.Presenti il Vessillo della Sezione, ilPresidente Gasparet e il vice Scara-bello, oltre 40 Gagliardetti di Grup-pi, le autorità civili e militari, il Co-mandante dell’Aereoporto Paglianoe Gori Col. Scarpolini, il MaggioreChambers per la Base Usaf, il Capi-tano Esposito per la Julia, il Vicesin-daco Tomasini per il Comune, i luo-gotenenti Ferracin e La Marca per icarabinieri, il consigliere RegionaleSalvador, il Col. Rolandi Pierino giàufficiale della Julia, ora sindaco diAzzio, che ha voluto onorare con laSua presenza la memoria di MarioBerbieri, ricordato per la sua grandeattività nel Gruppo di Aviano e nelleSezione di Pordenone.La Santa Messa, celebrata da Mons.Pierluigi Mascherin, è stata seguitacon silenziosa e attenta partecipa-zione da numerosissime personeche hanno fatto degna cornice a

questo momento della cerimonia cu-rata nei particolari da Povoledo Ma-rio, responsabile della Zona Pede-montana. Al momento dell’omelia,le parole di Mons. Pierluigi hannoecheggiato nella valle, richiamandoin tutti quella unità nei ricordi, mot-to di quest’anno, per guardare al fu-turo con maggiore serenità consape-voli di ciò che i veci hanno fatto pernoi.Al termine della Messa la Preghieradell’Alpino, accompagnata dal sot-tofondo canoro del quintetto di Avia-no e degli amici di Tambre. Brevediscorso ufficiale del Capogruppoche dopo aver ricordato Mario Bar-bieri, suo predecessore, ha ringra-ziato quanti collaborano per la riu-scita della manifestazione ed haportato il saluto del Presidente Na-zionale Parazzini, del Brig. GeneraleJob comandante Truppe Alpine, delComandante della Julia Gen. Primi-cerj, del Comandante della TenenzaCC Cap. Micucci ed ha ringraziatotutti i Capigruppo presenti, i Ga-gliardetti, gli Alpini e gli amici degliAlpini.Il saluto dell’Amministrazione civi-ca lo ha portato il Vicesindaco To-masini “Non più come emigranti manel mondo come portatori di pace”.Ha chiuso gli interventi il Presiden-te Gasparet ricordando “Ora si ri-prende coscienza delle attività dellenostre Sezioni e dei nostri Gruppi,fucine di crescita morale della so-cietà”.Ultimata la cerimonia, subito la par-tenza delle 41 squadre per aggiudi-carsi il IX Trofeo Madonna delle Ne-vi. In attesa dell’arrivo dei concor-renti hanno volteggiato nel cielo gliatleti del parapendio della “Adventu-re Sport Club” con lancio dal Tremol,e danzato sulla Piazza Martiri dellaLibertà i “Danzerini Maniaghesi”.Il rancio alpino e poi le premiazionisulla scalinata della Chiesetta, han-no chiuso la giornata aggiudicandodefinitivamente il IX Trofeo alla atl.Brugnera Dall’Agnese” con Moras-sut – Pirò – Del B ianco.Arrivederci ad agosto 2004 per il53° Raduno della Sezione di Porde-none e per la disputa del “X TrofeoMadonna delle Nevi” per il quale èallo studio una nuova formula e unnuovo percorso.

G. Della Puppa

AVIANO

Questi i risultati della difficile corsa in altura:

CATEGORIA A – ANA1ª A.N.A. CANEVA 46’ 42” 7 19° Trofeo Candotti

Ambroset – Del Favero – Polito2ª A.N.A. BRUGNERA 1 51’ 17” 8 Coppa Brigata Alpina Julia

Baldassarre – Zampieri – Bottos3ª A.N.A. CORDENONS 1 02’ 42” 6 Targa Zona Pedemontana ANA

Bigaran – Bigaran – Bigaran

CATEGORIA B – MILITARI1ª Base USAF Aviano 1 06’ 44” 3 Coppa Comune di Aviano – mancando

Gidcumb – Tibursky – Obruhg concorr. Viene ass. il 2° Premio

CATEGORIA C – ALTRE ASSOCIAZIONI1ª Atl. Brugnera Dall’Agnese 45’ 04” 6 IX Trofeo Madonna delle Nevi

Morassut – Pirò – Del Bianco definit. 27° Trofeo Gen. Zavattaro Ardizzi2ª Amici ANA Cordovado 49’ 04” 7 Coppa La Più Bela Fameja

Versolato – Sovran – Peruzzo3ª Amici ANA Fanna 53’ 20” 8 Coppa Banca Popolare

Calè – Beltrame – Rosa Friuladria

CATEGORIA D – FEMMINILE1ª Atl. Brugnera 59’ 05” 2 5° Trofeo Pro Loco Aviano

Gobbo – Mattiuz – Dall’Acqua2ª Azzano Runners 1 1 00’ 23” 5 Coppa Rolo Banca 1473

Moretti – Sartor – Centa3ª U.S. Podistica Cordenons 1 05’ 23” 4 Coppa Gr. A.N.A. Aviano

Bagattin – Colonnello – Battistella

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Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Domenica 20 luglio, quest’anno in loca-lità Gravutta di Castions di Zoppola, si èsvolta, organizzata dal Gruppo, la tradi-zionale scampagnata.Vi hanno partecipato ben 133 persone,tra Alpini, familiari ed iscrtitti all’Asso-ciazione AIFA, col Presidente GuglielmoFinardi.L’appuntamento era per le 11.00 –11.30, noi però, dell’organizzazione edella cucina, eravamo sul posto, per ipreparativi, tre ore prima.Abbiamo iniziato, sotto gli alberi, alle ore12.15 con l’aperitivo e stuzzichini (olive,salatini, patatine, ecc.), allietati da bellamusica eseguita dagli amici Sergio e Li-no.Ci siamo poi accomodati alle tavolate giàpronte con l’antipasto a base di insalatae pesce, per passare al pranzo: pasta-sciutta, pollo, braciole, verdure varie ebuon vino.Terminato il pranzo, mentre gli addettialla cucina distribuivano ai presenti li-moncello, dolce, caffè corretto ed angu-ria, siamo partiti con la gara di briscola atre gironi da otto coppie, che si è conclu-

sa coi seguenti primi classificati: 1° giro-ne, Spadotto – Ruppolo; 2° girone, Fassi-na – Pasut (dell’A.I.F.A.); 3° girone, Bi-scontin – Diana. Dopo la premiazione,con prodotti gastronomici, si è dato ini-zio alla lotteria (pure con premi gastro-nomici), il cui ricavato è stato devolutoalla Sezione per la costruzione della nuo-va sede. Un grazie particolare alle ditteAngelo Carlet, Andrea Susanna, Vincen-zo Zille.

Si è terminato, verso le ore 19.00, con unsostanzioso spuntino a base di formag-gio, sopressa, salame e sottaceti vari.Si è così conclusa, tra canti alpini e balli,una giornata in allegria nel verde dellanatura, rientrando a casa la sera tardi,stanchi ma felici.Questo stare assieme è tra le cose mi-gliori perché ti fa passare ore liete lonta-no dalla vita di tutti i giorni.

Bruno Moro

PORDENONE CENTRO

Una giornata ricca di presenze alla cerimo-nia tenutasi al Cimitero di guerra in “ Val daRos”. Nonostante l’afa opprimente che nonrisparmiava neppure le alte quote, già alleprime ore del mattino di domenica 10 ago-sto, il piazzale antistante il rifugiio De Stefa-no era gremito di penne nere, convenute datutta la provincia, con familiari ed amici, pertrascorrere una giornata nella tranquillità enel ricordo.La toccante cerimonia ha avuto inizio, comeda calendario, alle ore 10.45 con l’alza ban-diera sul Monte D’Agn. Presente il Sindacodi Clauzetto G. Cescutts, il nostro Presiden-te Sezionale Gasparet, il Cap. Esposito inrappresentanza del comando della BrigataJulia, il Presidente della Pro Loco Vianello,il delegato di zona e Vice Presidente Perfet-ti. Nutrita la rappresentanza dei Lagunariche assieme agli Alpini partecipa da diversianni alla cerimonia che ricorda il fatto d’ar-mi consumato in quella zona nel lontano1917.Nella circostanza, come di consueto, il Grup-po A.N.A. di Spilimbergo ha deposto un maz-zo di fiori davanti alla lapide che ricorda l’al-pino De Stefano M. deceduto in servizio sulMonte Coglians. La corona di alloro, portatada due Alpini, apriva il corteo verso il cimi-tero. Seguivano il gonfalone del Comune diClauzetto, il Sindaco Cescutti, il Capogruppodegli Alpini di Clauzetto G. Colledani, il Pre-sidente Gasparet, il Vessillo A.N.A. della Se-zione di Pordenone, i Vessilli ed iGagliardet-ti della Sezione di Colonia (Germania), diSan Michele al Tagliamento (Venezia), diForgaria (Udine), Bagnarola, Bannia, Barco,Casarsa, Cavasso Nuovo, Fiume Veneto, Se-

stans, Orcenico Inferiore, Pinzano, RoraiGrande, San Leonardo Valcellina, Sequals,Spilimbergo, Travesio, Val d’Arzino, Medu-na, Val Tramontina, Valvasone, Villotta diChions, Zoppola, del Gruppo mandamentaleU.N.I.R.R. di Spilimbergo, poi la bandieradell’A.L.T.A. (Ass. Lagunari Truppe Anfibie)di Passons (Udine), indi da Sezioni di Trie-ste, Villa Vicentina, Portogruaro.Alle dolci note del Silenzio veniva deposta aipiedi della piramide, la corona di alloro.A nome del Gruppo A.N.A. di Clauzetto il Vi-cecapogruppo ha portato il benvenuto ai pre-senti; il saluto dell’Amministrazione Comu-nale agli ospiti è stato espresso dal SindacoCescutti che nel suo intervento ha sottoli-neato quanto sia valido il contributo chel’Associazione Nazionale Alpini dè ai nostripaesi nelle diverse circostanze e si è auspi-cato che i piccoli Gruppi A.N.A. della monta-gna si affianchino l’uno al’altro per la futurasopravvivenza.Nel suo intervento il Presidente Gasparet haevidenziato la necessità che gli Alpini si tro-vino spesso assieme alle cerimonie di ricor-do, nel volontariato ed in tutto ciò che ri-guarda il sociale.Alle 11.30 Don Antonio De Stefano, parrocodi Clauzetto, a suffragio dei Caduti di tuttele guerre, ha celebrato la Santa Messa.Quindi, in una vera atmosfera Alpina, al Ri-fugio, rancio e brindisi di arrivederci al2004.Tramite il nostro periodico un doveroso rico-noscente grazie va ai numerosi Lagunari edal solerte organizzatore sig. Pier Giorgio Lu-go.

L. Zannier

CLAUZETTO

Domenica 6 luglio 2003 – su invito delCapogruppo di Monfalcone – B. Moro, M.Carlini, G. Venier, R. Astolfo, V. Zanuttinie Giuseppe Mucignatto, ci siamo recati,partendo di buon mattino, al Raduno del-la Sezione di Gorizia a Corgnolo (GO).Il Gruppo ha così ricambiato la visitapresso la nostra sede, fatta lo scorsogennaio, da rappresentanti dei Gruppi diMonfalcone, Ronchi dei Legionari e SanGiorgio della Richinvelda, dal Vice Presi-dente della Sezione di Gorizia e da un so-cio del Gruppo di Fontanafredda, che so-no venuti, dopo essersi rivolti al nostroPresidente Sezionale, Cav. Uff. GiovanniGasparet, a portarci offerte in denaro,raccolte di loro iniziativa, a favore dei no-stri alluvionati del novembre 2002. Pri-ma della visita, a seguito accurata valu-tazione, si era stabilito di devolvere lasomma a favore del nostro socio Giusep-pe Mucignatto, che in quella esondazio-ne aveva perso tutta.Come ospiti, abbiamo presenziato allevarie cerimonie svoltesi nel corso dellaloro festa, abbiamo trascorso la giornata

in compagnia dei Presidenti delle sezionidi Gorizia e di Palmanova e del Capo-gruppo di Monfalcone, partecipando adun sostanzioso pasto, completo di tutto.Prima del commiato, il Capogruppo diMonfalcone, che era anche il factotumdella festa, ha voluto ricordare quantofatto, ringraziando i Gruppi per il denaroraccolto per il nostro socio. Il Gruppo diPordenone ha a sua volta ringraziato idonatori per il loro gesto ed i suoi Alpiniper il lavoro fatto, dicendo a Mucignatto:“sei un Alpino fortunato ad avere peramici questi Alpini che ti hanno ridato lacasa completamente rifatta!”.Ci siamo poi scambiati i saluti, fatto di-verse foto ricordo e, infine, ci siamo pro-messi di incontrarci di nuovo nelle pros-sime manifestazioni.Devo dire che questo incontro, per noisei Alpini rappresentanti il Gruppo, èstato molto significativo ed anche, inqualche momento, commovente.Questi sono i veri valori Alpini.

Bruno Moro

PORDENONE CENTRO

GIUSEPPE (BEPI) PERISANClasse 1931Dal SUD AFRICA CON … IL VESSILLO E LA PIUMA

Lei la vien giù dai monti … dice una notacanta alpina.Bepi no!Bepi vien “su”!Viene dal Sud Africa dove da un infinitonumero di anni è andato, anzi, è dovutoandare, emigrare, per potersi creare unposto di lavoro “para podè sbarcià il lu-nari” come dicevano i nostri vecchi, tra-dotto in lingua moderna suona più o me-no: cercare un lavoro, farsi una posizioneper poter mantenere la famiglia.Ora la famiglia c’è: la Caterina da 45 an-ni, 4 figlie e 5 nipoti, la “Bepi Construc-tions & C.” è nata, ha svolto il suo lavo-ro, ora Bepi è in pensione (n.d.r. ultima-mente tanto per riposarsi si è costruitola casetta personalizzata) e lui vienetranquillamente ogni anno a ritrovare gliamici.Questa è la sintesi della vita di Bepi Pe-risan: ma andiamo con ordine, facciamoun attimo un passo indietro e spieghiamoper esteso.Giuseppe (Bepi) Perisan vide la luce inquel di Fontanis di San Vito il 22 agosto1931, trascorse un’infanzia normale, im-parò a suonare, a far dispetti, a lavorare,fece il coscritto e la Patria lo volle pres-so di se, anzi, presso il Btg. Tolmezzodell’8° Alpini a Tolmezzo.Lì, negli anni 52-53 prestò il suo periododi leva, un po’ suonando con la Fanfara,un po’ andando a presidiare a Trieste ilconfine con la Jugoslavia, esistevano an-cora le due Zone A e B, allo scopo di nonlasciare la città agli Jugoslavi prima chefosse siglata la pace. In quel periodo par-tecipò alla sua prima Adunata Nazionaledegli Alpini in congedo con la Fanfaradell’8° Alpini:- “i vin sunat il 33 par dut il percors” dis-s’al.- Finis la naja, cjati le murose ma par pode-le mantegni scugni lavora, lavor al jere cec’al jere!- Cu la scusa che i sunavi ta la banda diSan Vit, a mi volevin manda a vore a la SA-DE … rivat tal cancel di Vial San Zuan, misoi vardat ator, no soi nancia entrat: nol jerepar me!Bepi si risolve di fare l’emigrante, di an-dare in giro per il mondo: era il 1956.

Parte, va in Sud Africa, lascia la morosaa San Vito: va in bianco a Joannesburg!Non importa, Bepi laggiù si crea il lavo-ro, crea la Bepi Constructions & C.Arriva il momento tanto atteso: per pro-cura (“fortunat il compari”) sposa l’ago-gnata Caterina Delon da Braida e si faraggiungere in Sud Africa.Sono finite le notti bianche, iniziano lenotti in bianco: la coppia ti imbastiscequattro figlie quattro,- “nisun alpin, ma tantis pisonis da sbraso-la! Una granda alegria a jere rivada ta lame cjasa!!!”ora il Bepi mi mostra le foto delle figliedi cui, una, si è sposata negli USA per la-voro e degli innumerevoli nipoti di cui,uno, già ventenne e già campione di ka-ratè pensa, dopo gli studi di venire a pre-stare il serviziio militare tra gli Alpini inItalia.Orbene, dicevamo, il Bepi con Caterinadal 1994 ogni anno ritorna in Italia perpartecipare all’Adunata Nazionale degliAlpini con il nostro Gruppo.Normalmente la scena si svolge: a casa diAngelin Nocent squilla il telefono ed unavoce dice: “mandi Angilin, i soi Bepi, veiu-su tigniu il post, par me e la Caterina?”(n.d.r. a una domanda dal gjenar i no pen-si che a sedi puissibul rispundi di no, ansii crot che se il post ta la coriera al mancjaal è di sigur qualchun che j lase il so!).Quindi si va verso l’Adunata, si monta ilcampo, il Bepi si dà da fare a montare latenda, a scaricare masserizie e vettova-glie, mai fermo: piazza il suo bagaglio epoi via.

Il suo giusto orgoglio è di partecipare siaal tradizionale saluto che nelle città sededi adunata viene dato ai rappresentantidelle Sezioni estere dalle autorità locali edal presidente ANA nazionale, sia, ilgiorno dopo, sfilare come rappresentantedella Sezione ANA Sud Africa con il Ves-sillo. Quest’anno un fotografo l’ha im-mortalato proprio mentre riceve il salutodal Presidente Nazionale Beppe Parazzi-ni e l’hanno inserito nell’ALPINO, il no-stro periodico nazionale.Si finisce l’Adunata, il Bepi si fermaqualche tempo a San Vito e poi via, dinuovo a Joannesburg dove “i ai sco-mencjat a fami su il box per la machina”oppure “mi an telefonat da Joannesbrug pardimi che sabo cai ven i vin di festegia ilrientro da l’adunata”.Pensate: ogni anno Bepi e Caterina par-tono da Joannesburg, arrivano in Italiaper l’Adunata Nazionale Alpini, salutanoSan Vito, i parenti in Braida e via di nuo-vo con il volo per il Sud Africa, salutan-doci con un arrivederci al prossimo anno:se questo non è attaccamento alla pro-pria Patria, alla propria famiglia ed alleproprie tradizioni! Io penso che sia que-sta la forza che fa girare il mondo.Grazie a Bepi e Caterina per la lezioneche ogni anno rinnovate!Arrivederci per ancora molti anni, qui danoi ci sarà sempre qualche (forse è me-glio dire tutti) gli Alpini sanvitesi cheaspettano il tuo arrivo per la nuova adu-nata.

P. Cap. Franco Gremese

SAN VITO AL TAGLIAMENTO

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Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Come è noto, tutte le acque delle vallipordenonesi che dalla Valcellina vannofino al Monte Rest, transitano per Prataed ad ogni precipitazione creano non po-che preoccupazioni ai residenti nelle lo-calità poste lungo il fiume Meduna.Ecco allora che avere la possibilità di vi-sitare un’opera realizzata anche per lasalvaguardia del territorio diventa moti-vo di particolare interesse.Così, organizzati da Rinaldo Cereser eaccompagnati dal Capogruppo SergioCeccato, una quindicina di Alpini delGruppo ANA di Prata hanno avuto l’op-portunità di visitare la diga di Ravedis.Accolti presso la sede ANA di Monterea-le dal direttore dei lavori Ing. Tiziano Ve-celio, nella palazzina direzionale gli Alpi-ni pratesi hanno assisitito alla proiezionedi diapositive illustrative dei metodi diprogettazione, realizzazione e finalitàcon i quali è stato realizzato l’imponentemanufatto. Tralasciando i dati tecnici edi costi, le penne nere pratesi hanno cosìappreso dall’Ing. Enzo Scramoncin, tec-nico del consorzio Cellina-Meduna, le

componenti morfologiche della zona (altamontagna, pedemontana e pianura) cheverrà interessata con la messa in funzio-ne della diga.Tre gli obiettivi che il Consorzio (che ge-stirà il grande invaso) si prefigge: elettri-co, irriguo e limitazione delle piene. Ed èproprio quest’ultimo aspetto che più in-teressa Prata e tutta la Bassa pordeno-nese, questo perché, il pericolo esonda-zioni è sempre presente nelle popolazionie autorità locali che devono convivere edifendersi da eventuali alluvioni.Ecco allora che venire a conoscenza chela diga è dotata di grandi scarichi di fon-do che permettono di regolamentare ildeflusso dell’acqua in pianura, per i pra-tesi è stato motivo di sollievo.Terminata la “lezione” tecnico illustrati-va, la comitiva è salita sopra la diga pervedere da vicino la grande opera di sbar-ramento. Prima di lasciare Ravedis, Ser-gio Ceccato ha fatto dono agli ingegneriVecelio e Scramoncin del libro “Prata Al-pina” e del guidoncino del Gruppo.

Romano Zaghet

PRATA

20° DI FONDAZIONE DEL GRUPPO DI GIAIS “RADUN IN FAMEA”

Il titolo “Radun in Famea” appare quan-to mai appropriato per esprimere lo spiri-to di quest’incontro per il 20° Anniversa-rio di fondazione che ha visto l’intera co-munità di Giais, domenica 20 luglio,stringersi attorno al proprio Gruppo.Numerose le autorità, comprendenti ilCons. Reg.le M. Salvador, il Sindaco diAviano dott. Rellini, accompagnato dalGonfalone Comunale, il Presidente Sez.Giovanni Gasparet ed il Vicepres. T. Per-fetti, il Cap. C. La Selva ed il L.te LaMarca in rappresentanza della Base diAviano, il Ten. Eric Horst del ComandoUSAF. Il S. Ten. M. Boschian Bailo delBtg. Iseo, 2° Rgt. Genio Guastatori Alpi-no, i Combattenti e Reduci, una rappre-

sentanza del Corpo dei Carristi, infineL’Ass. Mariani.Il Vessillo Sezionale scortato dai Gagliar-detti dei Gruppi di Aviano, Barcis, Bru-gnera, Budoia, Cavasso Nuovo, Claut,Clauzetto, Fontanafredda, Malnisio, Ma-niago, Marsure, Montereale V., Palse,Polcenigo, Roveredo in P., Sacile, S. Leo-nardo, S. Martino di Campagna, S. Marti-no al T., S. Michele al T., Sequals, Valva-sone, Tramontina, Vajont e naturalmenteGiais.Infine tanti Alpini con i loro familiari e lapopolazione venuta a dimostrare simpa-tia e riconoscenza ai propri Alpini. Lagiornata iniziava con l’ammassamento aGlera dove veniva deposta una coronad’alloro al monumento dei Caduti. Suc-cessivamente, preceduto dalla Banda Fi-larmonica di Maniago, si formava il cor-

teo per lo sfilamento che compatto si di-rigeva verso la sede di Gruppo doveprendeva posto attorno al maestoso mo-numento raffigurante un’imponente aqui-la dalle ali spiegate. Si procedeva conl’alza bandiera e la deposizione di unacorona d’alloro in onore dei Caduti.Quindi prendeva la parola il Capogruppodi Giais, Giorgio Venier, per ringraziare iconvenuti per la loro partecipazione e ri-percorreva brevemente la storia divent’anni del Gruppo ricordando che giàcinque anni prima della propria nascitaoperava autonomamente. Auspicava chela sospensione della leva non intaccassela continuità della nostra associazione.Interveniva, poi, il Sindaco di Aviano cheevidenziava la capacità aggregante del-lA.N.A. che fa parte del patrimonio cultu-rale della nostra gente.

Concludeva gli interventi il PresidenteGasparet che, dopo aver salutato le auto-rità ed i presenti, rammentava che le as-sociazioni operano nella comunità se ilgoverno ha attenzione verso di loro. Nonè, infatti, facile operare senza chiederenulla. Esprimeva, tuttavia, fiducia per ilfuturo della nostra associazione, special-mente pensando alle attività che tutti iGruppi della nostra Sezione ed in tuttaItalia realizzano per il bene del prossimo.Iniziava quindi la S. Messa concelebratadal parrocco di Giais Don Enzo Cigana edal Magg. Mons. Giovanni Tassan. All’o-melia il parroco rilevava l’impatto emoti-vo della sfilata con la banda per le viedel paese, ringraziando gli Alpini perl’ottima organizzazione. Mons. Tassanaggiungeva una riflessione su questagiornata dedicata ad un incontro, una

preghiera tra i nostri monti e le nostrecolline, assieme agli Alpini, attori prima-ri della solidarietà in Italia ed in Europa.Terminata la celebrazione religiosa, veni-va letta la preghiera dell’Alpino. In chiu-sura, il Presidente Gasparet consegnavaal giovane Alpino Mirko Vitalini, neoi-scritto al Gruppo Giais, la tesssera per il2003 tra gli applausi dei presenti.Sicuramente un avvenimento beneaugu-rale. Al termine, il Capogruppo di Giaisdonava alle autorità il gagliardetto delGruppo a ricordo dell’importante tra-guardo raggiunto e festeggiato assieme.Dopo la cerimonia, i convenuti si tratte-nevano per completare il “Radun in Fa-mea” con un allegro momento convivialeed esprimere in tal modo un sincero au-gurio al Gruppo di Giais.

Alpino Daniele Pellissetti

GIAIS

PENNE NERE SULLE IMPALCATURE DELLA CHIESETTADI SAN GIACOMO

Ventidue volontari, quindici giorni, nove-centottanta ore di lavoro, undicimila eu-ro di materiale; questi i numeri per recu-perare il tetto della vecchia Chiesetta diSan Giacomo a Cordenons, eretta nelquindicesimo secolo al centro del quar-tiere omonimo.Poco tempo, molto entusiasmo e tantapassione per un lavoro che non potevapiù essere procrastinato nel tempo, pe-

gno la perdita totale del tetto del vetustotempietto.Ancora una volta le penne nere di Corde-nons hanno risposto presente. E lo han-no fatto con l’entusiasmo e la gioia disempre.La parrocchia di Santa Maria Maggiore,titolare anche della struttura nel quartie-re di San Giacomo, non ha più potuto rin-viare l’intervento di risanamento del tet-to e così, nei mesi scorsi, era partita unarichiesta di contributo alla Regione, nonsenza aver interpellato gli uffici regionalidelle belle arti e della conservazione dei

beni in quanto la chiesa è vincolata per ipreziosi affreschi e tele che vi sono cu-stoditi.Quando è arrivato il “via libera” gli Alpiniavevano già le idee chiare. Impalcatura eattrezzi erano già pronti e così poche set-timane sono state sufficienti per recupe-rare e consolidare il tetto della vetustachiesetta del quartiere.Gli Alpini, soddisfatti della impegnativaopera portata a termine, sono stati pub-blicamente ringraziati dall’arciprete du-rante una Messa cui è seguito un brindisiin allegria.

CORDENONS

Sempre attivi gli Alpini del Gruppo diMontereale, presenti in contemporanea acerimonie e raduni ed anche di servizioper la buona riuscita di manifestazioni al-pine e non. E’ successo durante il mesedi agosto 2003, in almeno due fine setti-mana, in particolare sabato 23 e domeni-ca 24 il Gruppo è stato presente con dueconsiglieri alla cerimonia sul Monte Rest;con Vicecapogruppo e consigliere alla ce-rimonia annuale a Cimolais; con Capo-gruppo, consiglieri, soci ed il supportodella cucina rotabile a Maniago di aiutoalla “Maniago pedala” per accontentare ipartecipanti con più di 500 pastasciutte.Un grazie per questa vitalità vada a con-siglieri e soci vecchi e giovani. Tra questiricordiamo il Capogruppo Antoniutti, ilVice Roveredo Livio, i consiglieri De Bia-

sio Giovanni, De Biasio Luciano, De Mar-ta Giuseppe, Fusaz Antonio, Fignon Mar-tino, Chiarot Giorgio, Capolla Mauro, Al-zetta Janovic e Rossi Pasquale con il trat-tore per il traino della cucina rotabile.Come si può vedere l’attività al Grupponon manca, per non nominare le struttu-re in profilati, lamiere e teli messi a di-sposizione di Asoociazioni e Gruppi Alpi-ni per incontri, feste e raduni.Da un resoconto, per concludere ed avva-lorare l’impegno del Gruppo di Monterea-le, ben 64 tra consiglieri, soci, amici sisono avvicendati durante il mese di ago-sto in 12 impegni associativi. Mi pareproprio un buon impegno per essere pe-riodo di ferie.

AG 2003

MONTEREALE VALCELLINA

Il 24 agosto si è svolto a Passo Rest iltradizionale incontro biennale del Grup-po. La festa è stata favorita da una bellis-sima giornata che è iniziata con la par-tenza della corsa in montagna, fino allacima del Rest, intitolata “Alla conquistadella stella alpina”.Gli iscritti sono stati ben 69, un record, ela gara è stata vinta da Fulvio Peruzzo, diS.Martino di Campagna, seguito da DarioMarcon, di Conegliano, e Giovanni Traca-nelli, di San Vito al T.

Tra tutti gli altri premiati … il più anzia-no, il più giovane, il più lontano … ricor-diamo solo che la prima fra le donne èstata Lia Toscan, di Maniago.Alla conclusione della gara si è svolta laparte ufficiale della giornata con l’alzabandiera, l’omaggio ai Caduti, i brevi di-scorsi di saluto e la S. Messa. Erano pre-senti i Vessilli delle Sezioni di Pordenonee della Carnia e sedici Gagliardetti, con laconsueta gradita presenza degli Alpinidell’altro versante del Rest.

Il programma si è concluso, come sem-pre, intorno ai tavoli per l’ottimo ranciopreparato dai cucinieri di Maniago. Que-st’anno niente tende sul breve spiazzodel passo, ma tutti nella struttura dellavecchia malga che, recuperata, è stataper breve tempo adibita ad agriturismo,ma che ora sembra di nuovo destinata arimanere, almeno per il momento, inuti-lizzata.

Tullio Perfetti

VAL TRAMONTINA

Onori ai Caduti – Deposizione corona d’alloro al cip-po di Glera.

Il Capogruppo di Giais si congratula con l’Alpino Mirko Vitalini che ha appena ricevuto dal Presidente Gasparet la tessera di neoiscritto all’A.N.A.

Il saluto del Capogruppo di Giais Giorgio Venier alleautorità ed ai partecipanti alla manifestazione.

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Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

E’ ormai entrata nel calendario delleattività fisse del nostro Gruppo la visi-ta al “Bosco delle Penne Mozze” di Ci-son di Valmarino con gli alunni dellescuole elementari del Distretto Scola-stico di Sacile. E’ un’esperienza che siripete da 5 anni e che ogni volta racco-glie consensi sia da parte degli inse-gnanti che degli alunni.Il 29 aprile abbiamo accompagnatoun’ottantina di ragazzi e insegnantidelle quinte della Scuola “V. da Feltre”di via Ettoreo e della Scuola “G. Mar-coni” di San Michele, delle quarte equinte della Scuola “G. Garibaldi” (loc.Trieste) che hanno avuto modo di tra-scorrere a Cison una giornata intensa epiacevole.Accompagnati dal Presidente del Bo-sco Claudio Trampetti, dal Capogruppodi Cison, dal Direttore Didattico dott.Morotti, dall’Ispettore del Corpo Fore-stale dello Stato di Vittorio Venetodott. Spada (che è anche Capogruppodegli Alpini di Cappella Maggiore) ac-compagnato da una Guardia forestale,hanno percorso i sentieri che si inerpi-cano lungo le pendici del monte. Lungoil tragitto è stata loro illustrata la sto-ria del Bosco, le motivazioni della suacreazione ed il grande significato rac-chiuso in quelle “stele” che ricordano iCaduti Alpini. I Forestali, dal canto lo-ro, hanno evidenziato le caratteristicheambientali, con particolare riferimentoalla grande varietà di alberi e fiori dellazona, invitando i ragazzi al rispetto del-la natura e dell’ambiente.Rientrati alla base tutti hanno fattoonore alla pastasciutta cucinata daicuochi del Gruppo di Sacile e hannocantato con gli Alpini i canti di monta-gna. Purtroppo non è stata possibile lavisita all’Abbazia di Follina che erastata programmata per il pomeriggio.Hanno inviato alcune considerazionisulla giornata:– Il Direttore Didattico dott. Morotti

che, nel ringraziare il Gruppo Alpini

di Sacile, ha espresso il proprio ap-prezzamento per la “positiva espe-rienza offerta agli alunni ed ai lorodocenti da codesta Associazione perla forte valenza educativa e cultura-le” auspicando che “questa collabo-razione possa proseguire anche neiprossimi anni scolastici”.

– Le insegnanti della Scuola di San Mi-chele, nel ringraziare per l’ospitalità,si scusano per non aver potuto pro-durre alcun materiale con i propristudenti a causa di urgenti e impro-rogabili impegni scolastici ribadendo“il valore storico e umano dell’oppor-tunità offerta e si auspica che in fu-turo possa essere riproposta”.

– Gli insegnanti e gli alunni delle clas-si Vª A e B della Scuola “Vittorino daFeltre” hanno ringraziato per la bel-lissima giornata trascorsa con gli Al-pini e ci hanno inviato due foto dellaclasse.

– Gli alunni della Vª della Scuola G.Garibaldi ci hanno inviato “Fram-menti di emozioni”:• Stare in mezzo alla natura e a quel

bosco pieno di ricordi mi ha fattorendere conto che gli Alpini hannofatto tanto per noi e continuano afarlo anche oggi.

• Il bosco odorava di fresco, un po’di resina, di umido, di semplicità,di felicità, di uguaglianza …

• Ad un tratto abbiamo visto un fag-gio meraviglioso, immenso, mae-stoso, il “re del bosco”. Le sue radi-ci erano come giganti lombrichicon la testa conficcata nella terrafresca e umida …

• E’ stato molto emozionante canta-re tutti assieme i canti tradizionalidegli Alpini. Ci hanno donato gioia,felicità e senso di “nazionalità” …

• Camminando lungo il sentiero ab-biamo ammirato la statua in bron-zo di una Madonna. Era tanto ma-gnifica quanto triste e sconsolata.Rappresenta il dololre di tutte le

mamme di Alpini che, con amore,hanno donato e sacrificato la vitaper la nostra Patria.

• Con l’aiuto di una Guardia del Cor-po Forestale, abbiamo potuto con-templare le meraviglie della natu-ra: dalle aquilegie degli abeti, da

una rara specie di orchidea, ai fag-gi, … insomma, uno splendore.

• E’ stata un’esperienza splendidapeccato che, in quel giorno, unanube avvolgesse in parte il paesag-gio e ci ha impedito di contemplarela meravigliosità di quel luogo.

• Gli Alpini ci hanno offerto pure ilpranzo: una squisita pastasciutta!Com’era buono quel ragù!

• Anche il nostro Direttore è un’Alpi-no. Evviva!

Ci hanno anche inviato diversi disegni.Abbiamo scelto i due più significativi.

SACILE

Il nostro socio Del Bianco Antonio, clas-se 1929 e da sempre iscritto al Gruppo,nella foto è ritratto con in braccio unbambino.Egli vorrebbe salutare tutti i commilitonipresenti nella foto, scattata nel 1951 alCar di Trento.Il bambino è figlio dell’allora comandan-

te la Compagnia Tolmezzo (all’epoca Te-nente) Giuseppe Di Maggio, ora Genera-le. Anche il figlio, Massimo Di Maggio, èdiventato Generale.Oltre che i commilitoni, il nostro sociovorrebbe mettersi in contatto anche con idue Generali, padre e figlio.

MEDUNO

70 anni è il traguardo raggiunto dalGruppo Alpini di S. Leonardo Val-cellina. Il 13 luglio 2003 la ricor-renza di Fondazione del Gruppostesso e il 14^ incontro di gemel-laggio con il Gruppo di Vito D’Asioed i camerati austriaci di Landsk-ron.Una bellissima giornata ha favoritoil programma in località SpiritoSanto dove è eretto il monumentoin memoria di tutti i Caduti, con lapresenza del Vessillo Sezionale, di37 Gagliardetti; commemorazioneaccompagnata dalla Banda di Vale-riano.La S. Messa è celebrata dal nuovoparroco Don Endris. Il CapogruppoCardi Giuseppe porta il saluto atutti i partecipanti e autorità. Pren-dono inoltre la parola: il Vicesinda-co di Montereale Valcellina, il Sin-daco di Vito D’Asio, il Capogruppo

di Vito D’Asio, il Presidente degliex combattenti di Landskron, ilSindaco di Montereale ValcellinaNevio Alzetta, conclude il Presiden-te Sez. Cav. Giovanni Gasparet, au-gurando al Gruppo di S. Leonardouna continuità negli anni che ver-ranno.A completamento della manifesta-zione, sono state consegnate delletarghe di riconoscimento a: Gruppodi Vito D’Asio, AmministrazioneComunale, ai Camerati Austriaci edal nostro Capogruppo GiuseppeCardi da tanti anni al timone delGruppo e che da anni dice di esseredimissionario; un doveroso grazie aPovoledo Mario per la sua disponi-bilità.A tutti i Gagliardetti e autorità èstato fatto dono di un soprammobi-le raffigurante un cappello alpino.

PER GIULIANO, DENIS E GLI ALTRI ALPINI DI S. LEONARDO VALCELLINA

ORGOGLIO D’ALPINIUn cappellodi feltro grigioverde,con l’Aquila,nera o oro davantie una lungapenna nera:è simbolo e bandieradi ogni Alpino.Tutti uguali,tutti diversi,tutti uniti,anche dopo quella partedi vita militare,passata.Quando qualcunoè nel bisogno,su il cappelloe gli Alpini sonoi primi ad arrivare,a mettersi a disposizione,senza stancarsi mai!Quando invece,decidono di riunirsi,su il cappelloe gli Alpini arrivano,da ogni parted’Italia e del Mondo:100.000,200.000,300.000,pronti a far festa,senza stancarsi mai!Alpini:il cappello conla lunga penna nera,compagno per la vita,da mostrare a tutticon orgogliosenza fine!

SAN LEONARDO VALCELLINA

IILL SSOOGGNNOOCirca una settimana fa mi portarono con la macchina nei paesi “AL DI LA’DALL’AGHE”. Vedevo sui portoni delle case, sulle finestre, perfino suimuri, le parole “ALPIN JO MAME”. Mi sono strizzato gli occhi più volte erivedevo come in un sogno le stesse diciture.O forse erano dei fantasmi che scrivevano, ed io mi lasciavo sedurre.Quando giunsi all’altezza di Villanova, a sud di San Daniele, mi ricordaidell’Alpino Enea.Aveva combattuto con il Battaglione Cividale in Russia conquistando emorendo, un cocuzzolo sul Don che prese il nome di “QUOTA CIVIDALE”.Mi ricordai allora subito del Capitano Chiaradia di Caneva di Sacile che di-resse la sua compagnia nei “violentissimi scontri” riconquistando la quotae perdendo la vita.Parecchi Alpini dopo la guerra hanno visitato quelle zone trovando suquel famoso cocuzzolo ancora il nome di “QUOTA CIVIDALE”.

Cimolino Pierleonida

Caporal Giuseppe reduce diRussia, nel giorno del suo 90°compleanno, festeggia assiemeal nipote Caporal Gianluca, lau-reatosi in ingegneria meccani-ca.

Quanti ricordi affiorano inquesto momento felice nellamente di nonno Bepi. Ricorditristi della Russia, del freddo,della neve pungente, del conge-lamento, della fame, della sete,

delle sofferenze e finalmentedel ritorno a casa.

Ma ora, attorniato da tutti inipoti, preferisce, forse per unmomento, dimenticare e goderedi questi attimi di grande feli-cità.

A nonno Bepi gli auguri piùcari da tutti gli alpini di Avianoed al nipote Luca le più vivecongratulazioni per la sua pri-ma meta.

Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

AVIANO

GIORNI LIETI E...

Il giorno 31 maggio 2003,nella Chiesa di San Giovanni aPrata di Pordenone, si sonouniti in matrimonio la signorinaElisa Ricci con il Caporale Scel-to Niki Rosolen.

Elisa e Niki sono qui ritratticon il “Vecio” Sergente Maggio-re Aroldo Bortolin, classe 1910.

Agli sposi auguri vivissimidagli Alpini di Prata e Brugne-ra.

PRATA DI PORDENONE

La sposa Alessandra Zan conlo sposo, Massimo Improta, nelgiorno del loro matrimonio, il13-09-2003, immortalati assie-

me con il padre ed il fratellodella sposa.

Il Gruppo augura ai novellisposi una lunga vita serena.

CASARSA DELLA DELIZIA

L’11 aprile scorso Luigia Be-duz e Ottavio Pes hanno festeg-giato i loro cinquant’anni di ma-trimonio.

Ottavio, classe 1921, Alpino

dell’8° Btg. “Tolmezzo”, ha par-tecipato alle campagne greco-albanese e di Russia.

La giornata è passata gioio-samente con la celebrazione

della Messa, in ricordo di quelladi tanti anni fa, e poi con unpranzo per più di cento amici,fra i quali un Gruppo di Alpinidi Vigonovo e parecchi reduci di

Russia di Vigonovo, Fontana-fredda e Pordenone, che vedia-mo ritratti nella foto assieneagli “sposini”.

VIGONOVO

Il giorno 24 maggio 2003 sisono uniti in matrimonio Ange-la De Biasio, figlia del Socio Al-pino Adriano De Biasio classe1940, appartenente al 3° Arti-glieria da Montagna GruppoUdine e Iman De Chiara, classe

1971, Alpino del Val Tagliamen-to a Tolmezzo nel 1990-1991.

Il Gruppo Alpini di Monterea-le augura tanta felicità ai novel-li sposi e molti figli tra cui al-meno un alpino.

MONTEREALE VALCELLINA

La foto ritrae nonno EnzoSilvano Bertolin insieme al ni-potino Andrea Guerrato, nato il15/10/2002.

Abbiamo la certezza chepossa diventare “storica”, nelsenso che è l’unica volta che ilnonno si è fatto coraggio ed hapreso in braccio il primo nipoti-no!

Stefania Bertolin

CASARSA

Il 23 febbraio scorso, il no-stro Socio Edeliano Manzon ela gentil consorte, signora Vero-nica Bertolo, hanno allegramen-te festeggiato, attorniati dai pa-

renti, il loro 40° anniversario dimatrimonio.

Il Gruppo si associa alla lorogioia ed augura loro di raggiun-gere altri felici traguardi.

BANNIA

Il nostro Socio Fabio Pezzote la gent. consorte sig. BarbaraCarbonera ci presentano la loroprimogenita, Giulia; il Gruppo

Alpini di Barco partecipa allaloro felicità ed augura ogni be-ne futuro.

BARCO

Il 2 luglio 2003 è nato Kevin,primogenito del nostro socioMichele De Pol e della gentilconsorte Doris Morassi.

Ai genitori ed ai giovani non-ni vadano le più vive felicitazio-ni da parte del Gruppo Alpini diMalnisio.

MALNISIO

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Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Venerdì 9 agosto 2003 ci halasciato il Socio Paroni Gio-Bat-ta, classe 1924.

Alpino del Battaglione Tol-mezzo, ha svolto il servizio mili-tare prima dell’8 settembre del1943.

Nella sua vita si è dedicatocompletamente all’agricolturaimpegnandosi fino a poco tempofa quando venne colpito da unmale incurabile.

Sabato 10 una pattuglia di Al-pini del Gruppo di Montereale loha accompagnato all’ultima di-mora, salutando il vecchio SocioAlpino negli anni sempre presen-te alle attività del Gruppo.

Il Gruppo rivolge le più sentitecondoglianze alle figlie Ariannae Roberta ed ai parenti tutti.

MONTEREALE VALC.

...GIORNI TRISTI

A soli 59 anni ci ha lasciatiimprovvisamente l’Alpino Emi-liano Bisaro. E’ stato un uomodalla intensa vita sociale e halasciato la propria impronta dicapacità, di fattibilità e di al-truismo in ogni campo dove èstato impegnato. Nella vitapubblica lo ricordiamo comeconsigliere e amministratorecomunale di grande affabilità.Negli Alpini ha ricoperto diver-si incarichi da segretario delGruppo e tuttofare per le ini-ziative e lo sprone di cui eracapace anche nei confronti ditutti gli appartenenti al Grup-po. La costruzione dellla sededi Gruppo, il suo ampliamento,le numerose iniziative sociali dicui gli Alpini della Richinveldaerano capaci, portavano sem-pre il suo contributo.

E’ stato anche consigliereSezionale e delegato della zonaTagliamento lasciando un se-gno tangibile del suo impegnoe della sua capacità operativa.Gli Alpini gli rendono merito ericonoscenza.

Alla moglie e ai figli vannole condoglianze più sentite de-gli Alpini del Richinvelda e ditutta la Sezione A.N.A. di Por-denone.

S. GIORGIO DELLA R.

Il giorno 23 agosto 2003 ciha lasciato l’amico Alpino San-te Volpatti (Tuci) classe 1927,di Aurava di San Giorgio dellaRichinvelda.

Alpino al “Battaglion Civida-le” nel 1948, Tuci emigrava inCanada negli anni ’50 e gestivasuccessivamente il bar “Trie-ste”, dal 1959 al 1971, a Por-denone.

Ritiratosi nel suo paese diorigine per dedicarsi con pas-sione alla viticoltura, viene oraricordato da tutti gli amici perla sua innata ospitalità e gene-rosità.

S.GIORGIO DELLA R.

Luciano GAIOTTONato 05/09/1944

11° Reggimento AlpiniBatt. VAL FELLAm. 30/07/2003

Iscritto al Gruppo dalla fonda-zione, è stato consigliere e sem-pre presente alla costruzione del-la Sede e di tutte le altre attività.

S.GIORGIO DELLA R.Altri due Alpini del Gruppo

Ana di Prata sono “andati avan-ti”. Lo scorso mese di luglio sonoinfatti deceduti Sante Battistellaclasse 1914 e Mario Maccan na-to nel 1927.

Entrambi avevano prestatoservizio militare nell’8° Rgt. Al-pini Btg. Tolmezzo.

Nel 1939, Sante Battistellavenne richiamato e, assegnato alBtg. Val Tagliamento, partecipòalla campagna di Russia rien-trando in Patria nel ’43. Iscrittiall’Ana da oltre trent’anni, siaBattistella che Maccan parteci-pavano attivamente a tutte lemanifestazioni organizzate dalGruppo pratese. Alle cerimoniefunebri, svoltesi a Prata per San-te Battistella e a Villanova diPrata per Mario Maccan, oltre aifamiliari, amici ed estimatori,hanno partecipato con Gagliar-detto numerosi Alpini in rappre-sentanza dei Gruppi della zonaBassa Meduna.

PRATA

Borsatti Angelo cl. 1939 m.11-05-2003

Proveniente da famiglia nu-merosa dedita all’attività agri-cola, è stato in giovane etàemigrante in Germania. Benpresto di ritorno in Italia, fud’aiuto, per vari anni, ai genito-ri nel lavoro agricolo silvo-pa-storale. Era sempre prontoogni qualvolta venisse chiama-to per svolgere gli incarichi af-fidatigli all’interno del Gruppo.

CLAUT

Sabato 26 luglio “La Tradotta” siè fermata a S. Vito per far salire Pie-rino Pannì di anni 52 con destinazio-ne “Il Paradiso del Cantore”.

Superato il CAR a L’Aquila nel1971, viene destinato al Gruppo Co-negliano – 3° artiglieria di montagna– con caserma a Gemona.

Dopo il congedo diventa parte at-tiva del locale Gruppo partecipandoallle sue iniziative nel tempo liberodel lavoro alla Zanussi di Pordenoneed è sempre presente alle adunatenazionali.

All’apparenza di carattere esube-rante, nella sostanza è di cuore ge-neroso e di animo credente.

E’ conosciuto da tantissimi con-cittadini anche per l’attività da luisvolta in seno all’A.I.L. alla quale hadato il suo contributo fino all’ultimoquando il “subdolo cecchino” lo haseparato da noi e dai suoi cari persempre. Per tale ragione la moglieha desiderato che tutte le offerteraccolte fossero devolute all’A.I.L.provinciale nelle mani del suo rap-presentante sig. Flavio Frozza.

Durante la Santa Messa in suosuffragio il celebrante ha ricordato ilnostro amico e noi lo abbiamo onora-to in modi diversi: servizio e raccoltaofferte (Gasparini, Sacilotto, Cav.Uff. Ellerani), lettura della “preghie-ra dell’alpino” (Cesco), suono del si-lenzio con tromba (Favero), saluto aPierino (Rigoli, Culos) ma soprattut-to con la presenza fisica e partecipa-ta delle numerosissime penne nere,guidate dal rappresentante di zona,Scianelli.

Portato a spalla dagli Alpini, èstato scortato dai gagliardetti delMedio Tagliamento, da quello deibersaglieri locali e da una rappre-sentanza dell’amministrazione co-munale tra cui gli assessori Piccoloe Centis.

Alla moglie Manuela, all’amata fi-glia Marika, ai fratelli, sorelle ed aiparenti tutti giungano i più sincerisentimenti di partecipazione al Vo-stro dolore da parte del Gruppo Alpi-ni di S. Vito.

MANDI PIERI!

S. VITO AL TAGL.

Alla presenza dei Gagliar-detti del Medio Tagliamento,tanti amici Alpini hanno ac-compagnato all’ultima dimoraterrena, lunedì 7 aprile, il socio

Mario Carbonera di anni 65.E’ stato un Alpino distintosi

per la solidarietà verso perso-ne e cose cui dedicava il suotempo libero dal lavoro.

Tra le tante citiamo l’appor-to per la ricostruzione dellachiesetta di San Valentino e lamarcia “Cuore Alpino”.

Ai familiari ed ai parenti tut-ti giungano le più sentite con-doglianze da parte dell’interonostro Gruppo.

S. VITO AL TAGL.

E’ andato avanti il 12 giugno2003 Truant Alessandro, clas-se 1917.

Appartenente allo 8° Reggi-mento Alpini, Battaglione Ge-mona, iscritto al Gruppo findall’inizio.

Ai figli Alpini soci del Grup-po Renato ed ai nipoti Lucio eDaniele, sempre Alpini, ed aifamigliari tutti, le sentite con-doglianze del Gruppo.

S.GIORGIO DELLA R.Colpito da un male incurabi-

le, ci ha lasciato l’Alp. Sacilot-to Giovanni cl. 1928, fratellodel nostro Socio Alp. Danilo;aveva conseguito la specializ-zazione di “Mortaista” presso ilC.A.R. di Trento e quindi tra-sferito all’8° Rgt. Alpini –C.C.R. – in Tolmezzo.

Aveva prestato servizio pres-so il Circolo Ufficiali in qualitàdi “Barista”, attività che conti-nuò anche nella vita civile eche lo portò all’apice della ri-storazione presso l’Ippodromodi S. Siro, a Milano.

Prossimo alla pensione, ave-va acquistato una tenuta agri-cola in un Comune limitrofo,con l’intenzione di stabilirsi de-finitivamente nel luogo natio ela sua domanda di iscrizione alnostro Gruppo era già pronta.

Oltre che per la sua capa-cità, vogliamo ricordarlo per ilsuo spiccato senso dell’amici-zia e per la sua giovialità, rin-novando ai familiari le più sen-tite condoglianze.

BARCO

Candussi Terzo cl. 1944 m.16-3-2003

Molto conosciuto per la suagiovialità ed appassionato disport, veniva dalla Germania perpartecipare anche dal punto di vi-sta organizzativo alle manifesta-zioni sportive. Aveva un’aziendaartigiana in Germania dopo esse-re stato anche lui giovane emi-grante gelataio. Partecipava ailavori del Gruppo ed era orgoglio-so ed entusiasta di essere Alpino.

CLAUT

Lorenzi Fermino cl. 1931 m.20-02-2003

Emigrante ancora giovane inFrancia, una volta rientrato inPatria si dedicò all’agrIcolturaed al piccolo allevamento. Feceparte per diverso tempo delSoccorso Alpino di Claut es-sendo un autentico montanaro,profondo conoscitore della no-strra zona. Condusse la malgaPradut per diversi anni primadi essere colpito da un maleimprovviso.

CLAUT

L’11 giugno scorso andavaavanti l’Alpino Mario Mezza-robba, classe 1929 del Grup-po Comando della Julia. Sociofondatore del nostro Gruppo,ricordiamo che in una foto delnostro archivio lo vediamomentre sfila come Alfiere ilgiorno della nostra fondazio-ne. Partecipava alle attivitàdel Gruppo, anche se da annisoffriva dell’incidente strada-le subito mentre si recava, co-me ogni venerdì, nella nostrasede. Lo ricordiamo (l’ultimavolta si fece accompagnare)in sede per il rinnovo del bol-lino 2003. Alla cerimonia fu-nebre svolta nella nostrachiesa, hanno partecipatotanti Alpini e le rappresen-tanze della zona Naonis e del-la Pedemontana con i rispet-tivi Gagliaredetti.. Prima del-la tumulazione, le note del“Silenzio” davano l’ultimo ad-dio all’amico Mario. Il Grupporinnova le più sentite condo-glianze alla moglie, alla figliaed ai parenti.

RORAIGRANDE

Il 9 marzo scorso è mancatoall’affetto dei suoi cari, dopolunghe sofferenze, sopportatecon tanta rassegnazione, l’alpi-no Rizzetto Erminio, classe1912.

E’ entrato a far parte della fa-meja degli Alpini prestando ser-vizio militare nell’8° Rgt. Alpinidella Julia ed ha partecipato allacampagna di guerra sul frontegreco albanese.

Il Gruppo Alpini, di cui Ermi-nio era il più vecchio socio e dicui, per tantissimi anni, anchenei momenti più difficili, è statoconsigliere, rende omaggio allasua figura di uomo semplice, la-voratore e sempre disponibile.

Fin che era in salute non man-cava mai alle manifestazioni al-pine e alle attività del Gruppo;vogliamo ricordare in particolareil suo impegno nel cantiere deldopo terremoto a Cavasso Nuovoe nella ristrutturazione del cam-panile della chiesa di San Pietro.

Alle esequie è stato salutatoda tutti i Gagliardetti della Zona“Naonis”, da moltissimi Alpinied amici.

Ai familiari le più sentite con-doglianze da parte di tutti gli Al-pini del Gruppo.

CORDENONS

15

Il 16 agosto 2003 mancava al-la famiglia e al Gruppo Alpini diClauzetto Pietro Zannier, cl.1924.

Pierino è stato uno dei fondato-ri di questo nostro Gruppo e per36 anni membro buono, attivo,scrupoloso e giusto del consigliodirettivo. Era, come si suol dire,uomo e alpino tutto d’un pezzo.

Nonostante le sue non buonecondizioni di salute era semprepresente alle riunioni del direttivoper indicarci in ogni circostanzala via più corretta da seguire.

Negli ultimi tempi, in particola-re, si è impegnato vigorosamenteaffinchè il Gruppo Alpini non re-stasse privo di quell’opera cheaveva costruito con le proprie ma-ni con tanto sacrificio e amore.

Ai suoi funerali ha partecipatotutta Clauzetto e tanti amici edestimatori venuti anche da lonta-no per dare l’ultimo saluto a coluiche tanto ha dato alla nostra co-munità.

Presenti con Gagliardetto nu-merosi Alpini della Val d’Azino,Val Tramontina, S. Leonardo Val-cellina, Sequals, Lestans, Cavas-so Nuovo, Val Cosa-Travesio.

Quattro giovani Alpini l’hannoportato nella parrocchiale e si so-no disposti ai fianchi della bara insegno di doveroso rispetto.

Dopo brevi parole di commiatola preghiera dell’Alpino è statarecitata dall’Alpino Lucio.

Quando la bara stava per cala-re nella tomba gli Alpini hannochiamato all’appello il loro amicoPierino Zannier e tutti assiemeuniti a Pierino hanno risposto agran voce “presente”.

Quando la cerimonia volgeva altermine si levavano al cielo le no-te del Silenzio e gli amici alpini sisono uniti a quella tromba a dire:Arrivederci, grazie Pierino.

CLAUZETTO

Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Il 22 giugno 2003 il socioalpino Tesolin Bruno classe1946 ci ha lasciati dopo im-provvisa malattia.

Ha svolto il servizio milita-re come alpino presso il Bat-taglione Gemona a Pontebbaed è stato congedato con ilgrado di caporale.

Ha collaborato con disponi-bilità alle iniziative del Grup-po di cui è anche stato consi-gliere.

Persona stimata e di saniprincipi, ha dedicato la vita allavoro e alla famiglia.

Al funerale lo hanno ac-compagnato molti alpini ederano presenti i gagliardettidella zona Val Fiume, Gruppilimitrofi e Gruppo Muris diRagogna.

Per volere della famiglia leofferte in denaro, in luogo deifiori, sono state devolute allaVia di Natale.

Il Gruppo Alpini Taiedo rin-nova le più sentite condo-glianze alla moglie Olimpia,al figlio Mirco e parenti tutti.

TAIEDO

Sabato 27 settembre sarà untriste anniversario: cinque anni orsono ci lasciava il Sergente Mag-giore Giuseppe Ballarin classe1916 del 3° Art. Alpina Gruppo“Conegliano”. I familiari, gli amicie tutti gli Alpini del “Valcosa” loricordano con immutata e strug-gente nostalgia.

“VALCOSA” TRAVESIO

Il 17 giugno scorso è improv-visamente andato avanti, il no-stro Socio Luigi Bisaro classe1936, Alpino già appartenente,nel periodo a cavallo del 1958,all’11° Raggruppamento Alpinid’Arresto prima a Paluzza e poia Tolmezzo.

Il Gruppo Alpini rinnova allafamiglia le più sentite condo-glianze.

BANNIA

Sono già passati dieci annida quel 14 novembre 1993,quando l’alfiere del Gruppo,Agostino Bortolussi, è andatoavanti lasciando un vuoto incol-mabile nella famiglia.

La moglie Irma, i figli, lanuora, il genero ed i nipoti tuttilo portano sempre nel cuore.

Sostituirlo non è stato facileper il Gruppo, che si unisce allafamiglia ricordando con affettoun vero Alpino.

PORDENONE CENTRO

Anche “Tin” ci ha lasciati!Valentino Tramontin, classe1922, Alpino del Btg. “Gemo-na”, reduce di Russia, è anda-to avanti e lo abbiamo saluta-to per l’ultima volta la matti-na dell’11 settembre.

Impegnato da sempre nellavita del paese come Sindaco,come aderente a varie asso-ciazioni (ha collaborato a lun-go con la Società Operaia econ i donatori di sangue), co-me Alpino (è stato Capogrup-po di Sequals e consigliere se-zionale), soffriva ultimamentedell’isolamento al quale lo co-stringevano le precarie condi-zioni di salute.

Ora ci ha lasciato, in silen-zio, e la sua presenza ci man-cherà, dopo tanti anni neiquali ci aveva abituato allasua costante partecipazionead ogni attività del Gruppo edai suoi modi, a volte un po’burberi, ma sempre pieni diumanità. Mandi “Tin”.

SEQUALS

Il 10 marzo scorso, dopo lunga edolorosa malattia, ci ha lasciato,per raggiungere nel Paradiso delCantore, i suoi commilitoni ed ilsuo comandante Col. Rossotto, unodei soci più vecchi del nostro Grup-po, l’artigliere alpino Vivian Ange-lo, classe 1916.

Ha partecipato alla spedizioneAlbania (1939) ed alle operazioni diguerra col 3° Reg. Art. Alpina,svoltesi alla frontiera Greco – Alba-nese (1940) ove fu fatto prigionie-ro.

Rientrato in Italia, sempre colGruppo Conegliano, successiva-mente ha preso parte alla campa-gna di Russia partecipando aglieroici fatti per i quali è stata con-cessa la Medaglia d’Oro al ValorMilitare alla Bandiera del Reggi-mento (fronte russo, 15 settembre1942 – 1° febbraio 1943).

Lascia sicuramente un vuotonella nostra Associazione; non sen-tiremo più le sue testimonianze,vissute durante la guerra, di posti,nomi di paesi, ufficiali e commilito-ni che hanno condiviso con lui ilunghi e difficili anni di guerra.

Sempre presente nelle varie ma-nifestazioni alpine, era un punto diriferimento per gli avvenimenti so-ciali, economici e sportivi del paese(consigliere comunale, presidentedella latteria sociale di San Giaco-mo, del Circolo Anziani e di attivitàsportive).

Persona esemplare, disponibilee saggia che non ha mai lesinatoun consiglio a chi gli chiedeva unparere.

E’ stato accompagnato all’ulti-ma dimora da numerosi Alpini eamici, con la presenza di tutti i Ga-gliardetti della Zona “Naonis”.

Il Gruppo lo ricorda con affetto erinnova alla moglie e alle figlie lecondoglianze di tutti gli Alpini.

CORDENONS

Il giorno 1 settembre 2003,dopo breve degenza all’ospeda-le di Pordenone, raggiungeva ilParadiso di Cantore l’AlpinoBidoli Danilo, nato a Tramontinel 1934.

Ancora ragazzo, per motividi lavoro, approdò a Clauzettodove si stabilì e formò famiglia.Di carattere buono e cordialeben presto divenne l’amico ditutti.

Trentasei anni fa fù uno fra iprimi iscrittti al nostro Gruppo.Gli alpini di Clauzetto lo ricor-dano sempre disponibile, fierodi essere Alpino. Sentiremo lasua mancanza al Rifugio di Valda Ros, alla cerimonia del 4novembre alla quale non è maimancato, al chiosco per gli au-guri natalizi, all’assemblea allaquale era tra i primi a rinnova-re la tessera, al pranzo sociale,ed a ogni nostro incontro alpi-no.

Ricordiamo Danilo, assiduoimpegnato per mesi nel dare lasua opera alla ricostruzionedel muro della Chiesa.

Ai suoi funerali, nella Parro-chiale di S. Giacomo gremitaall’inverosimile, assieme allepenne nere Clauzettane, face-vano ala al feretro numerosiAlpini della Val Tramontinaguidati dal loro Capogruppo D.Durat, presenti con Gagliardet-to i Gruppi della Zona Val Me-duna e San Leonardo Valcelli-na.

Un senso di profonda com-mozione ha pervaso gli animiquando per dare l’ultimo salu-to al nostro socio il trombettie-re ha suonato il “Silenzio”,commozione che si rinnoveràprossimamente nell’assembleadi Gruppo quando, con qualcheistante di raccoglimento, ti ri-corderemo ancora Danilo.

Alla moglie, ai fratelli ed aiparenti tutti tramite “La piùbela fameja” il Gruppo A.N.A.rinnova sentite condoglianze.

CLAUZETTO

In memoria dell’Alpino Bar-bui Primo, nel quinto anniver-sario della sua scomparsa, lamamma Lina ed i fratelli lovogliono ricordare con profon-do affetto. Si associano tuttigli Alpini del Gruppo e tutticoloro che l’hanno conosciutoe stimato.

SPILIMBERGO

Bertagno Giuseppe cl. 1930 m.03-04-2003

E’ stato muratore e gestiva an-che un’impresa edile familiare.Da giovane ha dovuto emigrareall’estero per lavoro. Per anni hacondotto anche, coadiuvato sem-pre dai familiari, bar e ristoranti aClaut e fuori. Era sempre entusi-sticamente presente alle feste delGruppo, pur essendo residente aPordenone. Ogni volta che venivaa Claut si interessava sempre dicome andavano le cose, cercandodi dare dei buoni consigli su comegestire e risolvere i vari problemilegati alle attività del Gruppo. La-scia un ricordo indelebile alla mo-glie, ai figli e a tutti i familiari.

CLAUT

Nel quarto anniversario del-la scomparsa dell’Alpino TO-NEGUTTI Pietro, i familiari loricordano con affetto unita-mente a quanti lo hanno cono-sciuto e stimato.

CIMOLAIS

Il giorno 6 maggio è andatoavanti, dopo una lunga malattia, ilsocio Alpino Della Putta Guerrino,nato a Casalpusterlengo (LO) il 21agosto del 1929.

Era conosciuto da tutti perchèha gestito per tanti anni il chioscoche era nella Piazza di Vajont, conil nome di “Nani del Barachin”.

I funerali furono celebrati nellachiesa parrocchiale di Vajont allapresenza di numerosi alpini, fami-gliari e conoscenti.

Lascia la sorella, il fratello, i co-gnati e i nipoti. Due di loro, IBBAPaolo e Michele, fanno parte deldirettivo del Gruppo.

Ai famigliari il Gruppo di Vajontrinnova le più sentite condoglianzeper la perdita del loro caro.

VAJONT

Sabato 3 maggio a Thionville(Francia) all’età di novant’anniè morto il socio Moro Olivoclasse 1913, Alpino dell’OttavoReggimento, Btg. Tolmezzo.

Come tanti altri ha dovutosopportare gli orrori della guer-ra, ha combattuto valorosamen-te in Russia meritandosi la cro-ce al valore, conferitagli il 22dicembre 1942, per aver neutra-lizzato l’infiltrazione di una te-sta di ponte a Golubaja-Krinit-za.

Uno dei pochi Alpini che han-no avuto la fortuna di ritornare,ma come altri ha dovuto pren-dere l’amara via dell’emigrantein terra di Francia; rimanendovicon tutta la sua numerosa fami-glia fino alla morte.

Era impegnato anche nel so-ciale, lo dimostra la medagliad’oro ricevuta dai donatori disangue di Uckange dove abita-va.

Il gruppo esprime alla moglieed a tutti i famigliari le più sen-tite condoglianze.

FONTANAFREDDA

Il giorno 14 settembre èmorto il socio Rossetti Ange-lo classe 1929, Alpino delbattaglione Feltre.

Era iscritto da parecchiotempo con il nostro Gruppoaderendo alla chiamata del-l’allora capogruppo Luigi Pi-vetta; che con impegno davaconsistenza e organizzazioneal volontariato a favore dichi, meno fortunato, ne avevabisogno.

Gli abbiamo reso gli onoriassieme ad altri sette gruppialpini che hanno presenziatocon il gagliardetto, uniti alleassociazioni “Avis” e “NonniVigili”, nella chiesa di Ceolinigremita di gente.

Questo testimonia la stimae la benevolenza che avevasaputo conquistare durantegli anni di impegno come am-ministratore pubblico ed inmolteplici associazioni di vo-lontariato dove era semprepresente, come hanno ricor-dato gli intervenuti durantel’onoranza funebre. Il volon-tariato perde un suo più in-stancabile sostenitore e lavo-ratore.

Il Gruppo rinnova ancorauna volta alla moglie, ai figlied ai famigliari tutti, le piùsentite condoglianze.

FONTANAFREDDA

Anno XXXVIII n° 5 Pordenone 15 Ottobre 2003

Accadde in Sezione

Gr. A.N.A. POLCENIGO € 200.00

TOTALE OBLAZIONI € 200.00

COLLETTA: 1 EURO per ricordare ADAMELLO1 EURO per aiutare il MOLISE

CATALANO Vittorio – Fontanafredda € 50,00A.N.A. Gr. MORSANO AL TAGLIAMENTO € 500,00A.N.A. SEZIONE – PORDENONE € 83,12

TOTALE OBLAZIONI € 633,12

OBLAZIONI PER SEDE SEZIONALE

MORETTON Franco – Fiume Veneto nel 10° scomp. di Moretton Dino € 200Fam. CAPORAL Giuseppe – Aviano € 30A.N.A. Gr. S. VITO AL TAGL. Mem. del socio Carbonera Mario € 30A.N.A. Gr. MALNISIO € 10A.N.A. Gr. TAJEDO € 20Fam. PEZZOT F. & CARBONERA – Barco per nascita primogenita € 25ZILLE Antonio – Roveredo in Pianoin mem. Cadelli Ercolino € 20BARBUI Caterina – Spilimbergoin mem. Barbui Primo € 25Fam. BALLARIN – Travesionel 5° anniv. scomp. Ballarin Giuseppe € 30

TOTALE OBLAZIONI € 390

OBLAZIONI AL GIORNALE “La più bela fameja”periodo: 11.07.2003 al 15.09.2003

Settant’anni fa - 1933,12 novembre: nasce il Gruppo Casarsa-S.Giovanni. Primo capogrup-

po è Francesco Marchetti. Don Janes benedisce il Ga-gliardetto, tenuto a battesimo dalla madrina Lia Mar-chetti.

Cinquant’anni fa - 1953,12 settembre: folta partecipazione pordenonese all’Adunata Nazio-

nale di Cortina d’Ampezzo.13 settembre: si ricostituisce il Gruppo di Claut, intitolato a Terzo

Giordani. Nuovo capogruppo è Napoleone Barzan emadrina è Eleonora, figlia di Terzo.

Quarant’anni fa - 1963,7 ottobre: a Chievolis muore a 96 anni Valentino Cartelli, redu-

ce della battaglia di Adua ed attendente del gen. Ba-rattieri.

9 ottobre: sciagura del Vajont. La Sezione si dà da fare e colla-bora nell’accoglienza dei ragazzi sfollati dal Vendra-mini, al Don Bosco ed al Villaggio del Fanciullo.

13 ottobre: si ricostituisce il Gruppo di Sequals. Don Caneva ce-lebra la Messa, Gigi Martinuzzi, reduce di Russia, è ilnuovo capogruppo e Teresa Pellarin è la madrina delGagliardetto.

Trent’anni fa - 1973,30 settembre: adunata sezionale a San Vito al T. in occasione del

40° di fondazione.

Dieci anni fa - 1993,10 ottobre: viene restituito alla comunità di Villotta di Aviano il

restaurato Monumento dei Caduti.(T.P.)

Anche lui se ne è andato sulla invisibile altra sponda. Ma rimarrà il ricordo del vecchio Alpinoche ha combattuto sulle Alpi Occidentali, in Jugoslavia ed in Grecia e poi subito con “dignità ecoraggio” le spirituali mutilazioni della guerra, delle perdite umane e delle sconfitte.

Suo padre aveva assistito alla morte del General Cantore nella zona di Cortina d’Ampezzo,colpito da un cecchino austriaco (e non dai nostri come hanno sostenuto alcuni non qualificabilistorici). Carlon dopo la guerra aveva avuto incarichi nella pubblica ammistrazione, svolti con dili-genza e cura, ma la sua premura ed affetto la dedicò alla Sezione A N A di Pordenone diventandoil simbolo ed il richiamo dei segretari.

Addio vecchio ed impavido Carlon, simbolo della tradizione alpina, che Dio ti benedica e cheCantore ti abbia preso a se.

Cimolino Pierleonida

COMITATO DI REDAZIONE

PresidenteGASPARET GIOVANNI

Direttore ResponsabilePELLISSETTI DANIELE

Comitato di RedazioneMAZZUCCO DANIELEPERFETTI TULLIOPOVOLEDO MARIO

VADORI LUCIO

Progetto e stampaELLERANI TIPOGRAFIA s.r.l.

San Vito al Tagliamento (PN)

03F1295 - 10.2003

Reg. Trib. di PordenoneReg. Per. N. 40del 18.05.1966

Addio caro Carlon

RADUNO 12° COMP. DEL TOLMEZZOTutti gli Alpini già appartenenti alla 12° compagnia del Tolmezzo sono invitatia partecipare al raduno che si terrà a Tarcento (UD) a fine ottobre secondo ilprogramma:

VENERDI’ 24 ottobre 2003 - Ore 16.00 Caserma Talentino, ora Centro Europeo Arti e Comunicazioni Contemporanee“Luciano Ceschia” apertura mostra fotografica “Alpini in Russia“.

SABATO 25 ottobre 2003 - Ore 21.00 Concerto fanfara e coro della JULIA.

DOMENICA 26 ottobre 2003Ore 10.00 - Afflusso radunisti alla ex Caserma “TALENTINO”.Ore 10.30 - Inizio cerimonia scoprimento targa a ricordo della presenza della12° Comp. In Tarcento e intitolazione del fabbricato alla M.O. Ferruccio Ta-lentino.Ore 11.00 - Esibizione Coro Alpino e visita alla mostra di cartoline storiche.Ore 12.00 - Parco rinfresco.

Per eventuali informazioni telefonare in Sede al 0434/520841 oppure diretta-mente al Ten. Gen. Gianfranco Zaro al telefono 0432/42043.

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