Atena nel mito Antica Grecia società a marcata dominanza maschile:
Decisioni relative alla donna erano prese dalla figura maschile di riferimento (padre/marito)
Suddivisione nella abitazioni tra gineceo
e androceo
Seclusione: divieto di assistere e
partecipare a manifestazioni sportive e
di fare compere
Nessun diritto politico e non oggetto
giuridico
Valori principali: bellezza e obbedienza
Atena nel mito Eccezione: Atena, dea dell’intelligenza, delle arti manuali e della
guerra (strategia) Epiteto “glaukopis” (dallo sguardo scintillante – civetta uccello-
simbolo) vision e “visione notturna”: sguardo che vede oltre i momenti bui e
proprio nei momenti di crisi può guidare verso un futuro da sviluppare con saggezza
Modalità “non direttiva” nei confronti dei suoi protetti (Odisseo/Ulisse): È il protetto a indirizzare ogni volta il proprio percorso, che lei guida con
accorgimenti minimi
Sfida con Poseidone per il dominio di Atene: dono del cavallo vs. ulivo Senso pratico, sostenibilità
Atena nel XXI secolo –Chi è oggi? Intelligente, istruita e competente: a livello aziendale
risulta però risorsa ancora poco valorizzata, e “confinata” in un gineceo organizzativo
Donna che cerca e persegue soddisfazione anche in ambito professionale necessità pratica e personale
Atena nel XXI secolo –Una prima lettura Snodo critico: maternità cambia atteggiamento di
lavoratrici e/o aziende?
Fattori culturali aziendali: Percezione stereotipata dei colleghi che influenza valutazioni e
avanzamenti
Diversità negli stili di leadership vs. unico modello vigente
Logiche di presenza in azienda e non di risultato
Mancanza di obiettivi concreti e di piani d’azione dettagliati in termini di rappresentanza femminile poca efficacia delle iniziative
Impegno e partecipazione del top management nel veicolare cambiamento culturale
Atena nel XXI secolo –Una prima lettura Fattori culturali sociali
Affidamento alla donna dei carichi familiari
Contributo del partner nell’ottenere sostegno alle logiche di carriera
Percezione di sé della donna: poche sono interessate/disponibili/che osano proporsi per posizioni a cui possono aspirare.
Prevale atteggiamento “passivo” è l’azienda che deve notare e riconoscere i meriti
Atena nel XXI secolo –Una prima lettura Flessibilità come modalità lavorativa auspicata dalle donne
che hanno l’ambizione di conciliare dimensione professionale e familiare
Flessibilità anche come nuova cultura organizzativa e manageriale, di collaborazione reciproca fra dipendente e azienda
- Effectivance (società di consulenza specializzata in gender balance)
Atena nel XXI secolo –La situazione in Europa
Presenza femminile nei CdA in Europa è del 13,7% (1 consigliere su 7)
“La scarsa presenza delle donne ai vertici aziendali impedisce all’Europa di essere competitiva e di crescere economicamente” – Viviane Reding, Commissario Europeo alla Giustizia
Solo 24 aziende hanno accolto l’invito di Bruxelles ad una “autoregolamentazione”
Ad oggi, la UE sta valutando misure più stringenti per equilibrare la presenza uomo-donna nei CdA
Atena nel XXI secolo –La situazione in Europa
La maggior parte dei Paesi UE ha introdotto delle quote di genere (“quote rosa”) o sta discutendo simili provvedimenti
Difficile attualmente valutare costi e benefici di simili proposte: aumento di rappresentanza femminile vs. meccanismi di selezione forzati
Atena nel XXI secolo –La situazione italiana L’Italia è uno dei Paesi UE con il posizionamento più basso
per quanto riguarda il gap tra le differenze di genere, e il posizionamento si abbassa ogni anno (72 nel 2009 e 74 nel 2010)
Alla fine del 2010 solo il 6.8% dei CdA comprendeva una donna
Presenza di segregazione sia in verticale che in orizzontale:
Orizzontale= presenti in prevalenza nei settori di istruzione, salute, manifatturiero, tessile e abbigliamento
Verticale= tendenza alla concentrazione nei livelli medio-bassi dell’organigramma aziendale
Atena nel XXI secolo –La situazione italiana: Indagine Consob Ottobre 2011
Amministratrici con legame familiare con azionista di riferimento
Società di minore dimensione e a proprietà concentrata, operanti nel settore dei consumi
Amministratrici non legate ad azionista di controllo
Società a proprietà diffusa o estera, operanti nel settore IT o TLC e caratterizzate da amministratori mediamente più giovani
In entrambi i casi, la presenza di investitori istituzionalinell’azionariato e la dimensione del board influisconopositivamente sulla probabilità che vi sia almeno una donnaamministratore
Come è stata coinvolta dalle figure femminili già presenti in azienda? Come ha coinvolto a sua volta le figure femminili in ingresso? Quali iniziative a suo avviso si potrebbero promuovere all’interno di un
contesto aziendale per favorire la crescita professionale femminile? In particolare, quale può essere il ruolo del top management? Qual è la sua opinione rispetto alla legge che introduce le “quote rosa” nei
CdA? Quali potrebbero essere i criteri per percorsi di carriera basati sulla
meritocrazia? Quali sono state le principali difficoltà incontrate nel raggiungere la
posizione attuale? Qual è stato invece il principale supporto ricevuto/fattore di successo? Quali sono a suo avviso i migliori asset di una donna come manager, e quali
potrebbero essere elementi controproducenti/limitativi? Quali potrebbero essere gli elementi d’attenzione in un relazione tra capo
uomo e collaboratrice donna da parte di entrambi? Come migliorare la collaborazione con colleghi/capi maschi? Nella sua esperienza, come è stata la gestione della maternità (sua o di
altre dipendenti) in azienda? Quale consiglio darebbe alle giovani donne che entrano nel mercato del
lavoro?
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