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Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009Capitolo XV. Aspettative, consumo e investimento
Aspettative, consumo, investimenti
Corso di Macroeconomia (L-Z)Prof. Andrea Fumagalli, Università di PaviaCorso di Macroeconomia (L-Z)
Prof. Andrea Fumagalli, Università di Pavia
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Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009Capitolo XV. Aspettative, consumo e investimento
Teoria del consumo basata sulle aspettative
Teoria del reddito permanente (Milton Friedman) => gli agenti guardano più in là del loro reddito corrente
Teoria del ciclo vitale (Franco Modigliani) => l’orizzonte naturale delle scelte di un consumatore è l’arco della propria vita
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Il consumatore lungimiranteIl consumatore lungimirante stima la sua ricchezza totale = ricchezza umana (= valore attuale redditi da lavoro) + ricchezza non umana (= immobiliare + finanziaria)
Il consumatore lungimirante decide poi quale parte della sua ricchezza totale consumare nel corso di un anno
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Un’assunzione ragionevole è che il consumatore lungimirante decida di
consumare ogni anno una frazionefrazione della sua ricchezza totalericchezza totale
tt totalericchezzaCC )_(
Ct è il consumo al tempo t
(ricchezza_totale)t è la somma della ricchezza umana e non umana al tempo t
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Per esempio, le aspettative di una maggior produzione futura influenzano il consumo corrente:
• Aumento della produzione futura attesa → aumento del reddito da lavoro futuro atteso→ aumento della ricchezza umana→ aumento del consumo
• Aumento della produzione futura attesa → aumento dei dividendi futuri attesi→ aumento del prezzo delle azioni→ aumento della ricchezza non umana→ aumento del consumo
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Il punto fondamentale
Le scelte ottime di consumo corrente e futuro sono funzione della ricchezza della ricchezza
totale, cioè della ricchezza finanziaria totale, cioè della ricchezza finanziaria e dalla ricchezza umana ( = valore e dalla ricchezza umana ( = valore
attuale dei redditi da lavoro correnti e attuale dei redditi da lavoro correnti e futuri attesi al netto delle imposte). futuri attesi al netto delle imposte).
Qualifichiamo..
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Problema intertemporale intertemporale del consumatore
Ricordiamoci la nostra prima lezione di Microeconomia => problema del consumatore
Il problema del consumatore si può riformulare in termini intertemporali, come scelta fra consumo oggi e consumo domani
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1.2. Il vincolo di bilancio intertemporale
Vincolo di bilancio intertemporale. Per il consumatore rappresentativo, il valore del consumo sarà dato da:
Se si pensa al prezzo relativo (p1/p2) come al prezzo del consumo corrente in termini di consumo futuro, esso corrisponderà al tasso di interesse reale, che misura proprio di quante unità si potrà accrescere il consumo domani se oggi, anziché consumare un’unità di beni in più, la si dà in prestito:
22112211 ypypcpcp
2
11p
pr
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1.2. Il vincolo di bilancio intertemporale
Il vincolo di bilancio può essere riscritto come:
Il valore presente scontato del consumo di ogni individuo – la somma del consumo presente e futuro valutati in termini di beni di oggi – deve essere uguale al valore presente scontato delle sue dotazioni.
1 2 1 2
1 1( )
1 1e e
tc c y y V yr r
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1.2. Il vincolo di bilancio intertemporale
Il vincolo di bilancio rappresenta l’insieme delle combinazioni di consumo corrente e futuro (c1, c2) che possono essere scelte dal consumatore, dato il valore attuale delle sue dotazioni.
Le dotazioni (y1, y2) soddisfano sempre il vincolo di bilancio: un individuo può sempre scegliere di consumare c1 = y1 e c2 = y2.
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1.3. Scelte di consumo intertemporali
Le preferenze di un consumatore possono essere rappresentate mediante una funzione di utilità, che associa a ogni coppia (c1, c2) un singolo valore U(c1, c2).
Le preferenze sono rappresentate da una mappa di curve di indifferenza.
La preferenza per un profilo di consumo bilanciato nel tempo è chiamata consumption smoothing.
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1.2. Il vincolo di bilancio intertemporale
Fig. 15.1. Scelte di consumo intertemporali.
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1.3. Scelte di consumo intertemporali
Assumiamo che la funzione di utilità intertemporale sia additiva rispetto al consumo corrente e futuro:
Il parametro descrive le preferenze del consumatore ed è il tasso di sconto.
La condizione di ottimo può essere scritta come:
)(1
1)(),( 2121 cucuccU
0
1 1
22
11
1
U uc c
SMS SMT rU uc c
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1.3. Scelte di consumo intertemporali
Se allora lungo il sentiero ottimo c1=c2
Se allora l’ottimalità della scelta richiede c1<c2
Se allora il consumatore sceglierà un profilo
intertemporale del consumo decrescente e quindi c1>c2
r
r
r
1
2
1
1
uc r
uc
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Assumiamo utilità logaritmica : u(ct) = log(ct)
1 1 2
122
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1 1
uc c c r
u ccc
1 2 1 2
1 1( )
1 1e e
tc c y y V yr r
1 1 1 2
1 1 1( )
1 1 1e e
t
rc c y y V y
r r
Sostituiamo nel vdb intertemporale e troviamo
2 1
1
1
rc c
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1
1( )
2etc V y
2 1
1( ) (1 )( ( ) )
2e et t
rc V y r V y c
Attraverso un modello micro-fondato a due periodi, abbiamo quindi ricavato analiticamente il sentiero temporale ottimo di un consumatore lungimirante mostrando che le sue scelte di consumo sono funzioni della ricchezza totale.
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Consumo e redditoNei precedenti capitoli, il consumo corrente
dipendeva solo da reddito disponibile corrente.
In realtà i consumatori effettuano scelte più sofisticate e cercano di prevedere il reddito futuro.
Generalizziamo l’analisi precedente per rispondere alla seguente domanda:
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Consumo e reddito
Per una data variazione del reddito corrente, Per una data variazione del reddito corrente, quanto varia il consumo?quanto varia il consumo?
Dipende: Se la variazione del reddito è percepita come
temporanea
Se la variazione del reddito è percepita come
permanente
=> REDDITO PERMANENTEREDDITO PERMANENTE
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Il reddito permanentereddito permanente
Assumiamo un orizzonte di T periodi, tasso d’interesse reale costante e ricchezza finanziaria nulla
Possiamo definire un vincolo di bilancio vincolo di bilancio intertemporaleintertemporale per il consumatore lungimirante
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Vincolo di bilancio intertemporale
1232
11232
1 )1(...
)1(1...
)1(...
)1(1
TT
TT
r
y
r
y
r
yy
r
c
r
c
r
cc
Il consumatore consuma tutte le proprie dotazioni nell’arco della propria vita
N.B. Ricordati che le variabili futuri sono attese, in quanto non note oggi => tralascio per non appesantire notazione
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Reddito permanente
1232
112 )1(...
)1(1...
)1(...
)1(1
TT
T
pppp
r
y
r
y
r
yy
r
y
r
y
r
yy
Definisco reddito permanente, yypp quel valore costantecostante del reddito, che sostituito nelle dotazioni, non ne altera il valore presente scontato
Se r = il consumatore vuole mantenere un livello costante di consumo => c = yp
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Assumendo inoltre, per semplicità r = , il consumatore scieglie un profilo di consumo costante:
Il livello di consumo è determinato dal reddito permanente, in altre parole la propensione marginale al consumo rispetto a una variazione del reddito permanente è uguale a 1.
Quindi la teoria suggerisce che la propensione marginale è vicina o pari a 1, quando l’incremento del reddito è percepito come permanente, mentre è minore di 1, se percepito come temporaneo.
pyc
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Variazioni permanenti vs. temporanee del reddito
La teoria del consumo basata sulle aspettative suggerisce che la propensione marginale al consumo:
è uguale a 1 quando l’incremento del reddito è percepito come permanente è minore di 1 quando l’incremento del reddito è percepito come temporaneo
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Variazioni temporanee del reddito
In particolare
t
p
t
p
pt y
y
y
y
y
c
y
c
1
Una variazione temporanea del reddito provoca una variazione del consumo sono nella misura in cui impatta sul reddito permanente
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Possiamo risolvere sotto le nostre ipotesi per il reddito permanente
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321 )1(
...)1(1
11
1
1
1 TT
Tp
r
y
r
y
r
yy
r
r
ry
Possiamo calcolare quindi la variazione del reddito permanente in seguito ad una variazione del reddito corrente
1
11
1
1
1111
T
pp
p
r
r
r
y
y
y
y
y
c
y
c
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In generale
Ttt
p
t
p
pt
r
r
r
y
y
y
y
y
c
y
c
11
1
1
1 per t > 1
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Che cosa abbiamo imparato dalla teoria? Le aspettative influenzano il consumo tramite la
ricchezza umana e non-umana Una data variazione del reddito corrente
influisce sul consumo solo nella misura in cui influisce sul reddito permanente => l’influenza di uno shock al reddito corrente sul consumo dipende da quanto questo shock è persistente
Il consumo corrente può cambiare anche senza una variazione del reddito corrente
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Che cosa impariamo dall’evidenza empirica? Da un lato, l’evidenza empirica conferma che la
propensione marginale al consumo è maggiore nel caso di variazioni permanenti del reddito, rispetto a variazioni temporanee
Dall’altro, l’evidenza empirica mostra un’eccessiva sensibilità del consumo al reddito corrente
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Perché?
1. In presenza di vincoli di liquidità, la risposta del consumo a variazioni del reddito corrente può essere molto più forte di quella che otterremmo in assenza di vincoli di liquidità
2. In presenza di vincoli di liquidità, anche se gli individui si aspettano che il reddito futuro aumenterà, il consumo corrente può rimanere insensibile a tali aspettative
3. Incertezza e risparmio precauzionale
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2.2. Una possibile spiegazione: i vincoli di liquidità
Qualora i consumatori non riescono a prendere a prestito significa che sono soggetti a vincoli di liquidità.
Esistono due forme di vincoli:- il consumo corrente non può essere maggiore della
dotazione corrente (caso estremo di razionamento sulle quantità);
- può prendere a prestito, ma il tasso di interesse passivo è maggiore del tasso di interesse attivo.
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2.2. Una possibile spiegazione: i vincoli di liquidità
Fig. 15.2. Vincoli di liquidità.
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2.2. Una possibile spiegazione: i vincoli di liquidità
Fig. 15.3. Aumento temporaneo del reddito corrente in presenza di vincoli di liquidità. Il consumo corrente varia esattamente della variazione del reddito corrente (e non permanente).
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2.2. Una possibile spiegazione: i vincoli di liquidità
Fig. 15.4. Aumento anticipato del reddito futuro in presenza di vincoli di liquidità. Il consumo corrente non varia (anche se varia il reddito permanente di questo individuo) a causa dei vincoli di liquidità, ossia dell’impossibilità di prendere a prestito a un tasso minore.
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Un’assunzione ragionevole è la funzione del consumo possa essere descritta come
tttt TytotalericchezzaCC ,)_(
Il consumo è una funzione crescente della ricchezza totale ed ancheed anche una funzione crescente del reddito corrente al netto delle imposte
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L’investimento
Deprezzamento: assumiamo che un macchinario perda la sua utilità a un tasso ogni anno
Valore presente scontato dei profitti: assumiamo che un macchinario acquistato nel periodo t diventi operativo al periodo t+1
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Il valore attuale dei profitti attesi dall’acquisto di un macchinario è pari a:
La decisione di investimento dipende dalla relazione tra il valore attuale dei profitti attesi e il prezzo del macchinario.
...)1()1)(1(
1
1
1)( 2
11
ete
tt
et
t
et rrr
V
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La funzione di investimento in un’economia diventa:
L’investimento dipende positivamente dal valore scontato dei profitti futuri.
))((
ett VII
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Un utile caso speciale
Se i profitti attesi futuri e i tassi d’interesse reale attesi futuri sono costanti, allora
r
V e
t)(
L’investimento dipende dal rapporto fra i profitti ed il costo d’uso del capitalecosto d’uso del capitale
r
II t
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Profitti attesi e profitti correnti
L’evidenza empirica è a favore di una stretta relazione tra la dinamica degli investimenti e l’andamento dei profitti correnti
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Perché i profitti correnti influenzano le decisioni di investimento?
Vincoli di liquidità
In generale, l’investimento è una funzione del valore presente atteso dei profitti e del livello corrente dei profitti
)),(( tett VII
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Profitti e vendite
I profitti per unità di capitale, a loro volta, dipendono:
1. positivamente dal livello delle vendite
2. negativamente dallo stock di capitale esistente
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Quindi:
Il profitto per unità di capitale è una funzione crescente del rapporto tra vendite e stock di capitale. Dato lo stock di capitale, quanto maggiori sono le vendite, tanto più alto sarà il profitto. Date le vendite, quanto maggiore è lo stock di capitale, tanto maggiore sarà il profitto.
Questo rapporto varia soprattutto a causa di variazioni delle vendite, mentre lo stock di capitale è poco variabile
tt
t
Y
K
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C/Y circa 70% ; I/Y circa il 15%
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