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ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI…………………………………………………. pag. 72

PIANO DI INCLUSIONE PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI

SPECIALI……………………………………………………………………………… pag. 79

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE…………………………………………. pag. 85

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1.1 CRITERI GENERALI PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

1.1.1 L’INSERIMENTO DELL’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE

L’inserimento dell’alunno diversamente abile è garantito dalle leggi dello Stato: Legge 104/1992 e

Legge 517/1977.

Il bambino disabile va riconosciuto come persona con risorse da valorizzare.

Il progetto educativo deve essere finalizzato al suo pieno inserimento nella classe e nel plesso di

appartenenza.

La progettualità educativa sul soggetto diversamente abile coinvolge in forma Collegiale,

l’intero team di insegnanti di classe, l’insegnante di sostegno, l’assistente educatore.

QUINDI INTERAGISCONO CON L’ALUNNO:

ALUNNO

TEAM/CONSIGLIO EDUCATORE

INSEGNANTE DI

SOSTEGNO

1.1.2 DEFINIZIONE DELL’INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Si citano dalla C.M. n° 199/79 e dall’ultimo comma dell’art. 9 del D.P.R. 31/10/75, le seguenti

definizioni:

“L’insegnante di sostegno è assegnato a scuole normali per interventi individualizzati di natura

integrativa in favore della generalità degli alunni e in particolare di quelli che presentano

specifiche difficoltà di apprendimento”.

“L’insegnante di sostegno assume la contitolarità delle classi in cui opera e collabora con gli

altri docenti delle classi, con i genitori e con gli specialisti delle strutture territoriali per

programmare ed attuare progetti educativi personalizzati”.

“L’insegnante di sostegno deve essere quindi, pienamente coinvolto nella programmazione

educativa e partecipare a pari titolo alla elaborazione ed alla verifica delle attività di

competenza dei Consigli e dei Collegi dei docenti”.

L’insegnante di sostegno opera quindi:

nelle classi comuni in cui sono inseriti soggetti portatori di handicap;

collegialmente con i docenti assegnati alla classe in tutti i momenti della vita scolastica: conoscenza

degli allievi, rapporto con le famiglie, programmazione e verifica di obiettivi, contenuti, strumenti,

tempi di realizzazione dell’attività scolastica;

con interventi individualizzati da non confondersi con gli interventi individuali, pure necessari e/o

indispensabili in certi casi.

Tali interventi sono richiesti anche a tutti i docenti e per tutti gli alunni e presuppongono la conoscenza

e la padronanza di metodologie e tecniche di individualizzazione dell’insegnamento, cioè la capacità di

condurre un gruppo i cui componenti si trovino a livelli diversi di formazione e di informazione.

L’intervento dell’insegnante di sostegno ha una “natura integrativa” per la riconosciuta

“caratterizzazione educativa” della scuola dell’obbligo.

Gli interventi dell’insegnante di sostegno, secondo la C.M. citata, sono rivolte alla generalità degli

alunni della classe in cui è inserito l’alunno diversamente abile, perché ne sia favorita l’integrazione

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attraverso la realizzazione di situazioni educative (v. 517/77) commisurate al tipo di handicap.

Inoltre la citazione della C.M. 169/78, “l’insegnante di sostegno è assegnato alla classe e non

all’alunno” sottolinea l’opportunità di mettere in atto forme di collaborazione e strutture organizzative

non rigide ma flessibili, tali da consentire che l’insegnante di sostegno non venga utilizzato per

operare sempre da solo con il soggetto portatore di handicap, ma si possa godere del suo

contributo all’interno della classe di assegnazione.

È così possibile, in sede di valutazione, godere del contributo motivato dell’insegnante di

sostegno.

Le modalità di intervento che più frequentemente risultano funzionali sono:

a) intervento in classe in situazioni di lavoro diretto con l’alunno o “a distanza”; in questo secondo caso

si cerca di evitare o di disincentivare la dipendenza dell’alunno dall’insegnante e stimolare momenti di

lavoro autonomo, quando l’alunno sia in grado di gestirli;

b) intervento su un piccolo gruppo di alunni tra i quali anche l’alunno portatore di handicap,

finalizzata ad obiettivi sia comuni al gruppo sia differenziati per i diversi componenti del gruppo;

c) intervento individuale, anche esternamente alla classe, finalizzato ad obiettivi connessi all’acquisizione

di strumentalità scolastiche o allo sviluppo dell’autonomia che necessitino di attenzione e

concentrazione difficili da ottenere in una situazione con numerose presenze.

Tuttavia, come si evince dalla C.M. 250, quest’ultimo punto non deve essere un pretesto da parte degli

insegnanti di classe, che tante volte delegano all’insegnante di sostegno al di fuori della classe, la

responsabilità e l’attuazione del progetto educativo senza tener conto però che in tale modo l’alunno

viene isolato anziché integrato nel contesto della classe;

d) intervento su due o tre bambini con handicap, finalizzato ad attività che possono essere svolte

insieme dai diversi alunni.

È fondamentale comunque che:

tutti gli alunni della scuola siano coinvolti nella programmazione e nell’organizzazione degli interventi;

tutte le possibili risorse della scuola siano utilizzate; in questo senso possono e devono essere previsti

inserimenti in attività gestite anche in classi diverse da quelle di appartenenza giuridica dell’alunno,

quando l’attività programmata costituisca un’utile proposta per l’alunno stesso;

la scuola con tutte le componenti sia responsabile dell’integrazione dell’alunno diversamente abile;

l’insegnante di sostegno svolga funzione di coordinamento degli interventi, fatte salve le competenze

del coordinatore di classe e dei Capi d’Istituto.

1.2 STRUMENTI PER LA DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO EDUCATIVO DELL’ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE

1.2.1 IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (P.D.F.)

Viene predisposto congiuntamente dall’Equipe Socio Sanitaria, dalla scuola e dalla famiglia entro il 30

ottobre dell’anno scolastico frequentato dall’alunno.

Il P.D.F. pone in evidenza il profilo dell’alunno dal punto di vista fisico, sociale, affettivo e

comportamentale.

Nella DIAGNOSI FUNZIONALE si mettono in rilievo sia le difficoltà, sia le possibilità di

recupero, sia le capacità e le abilità possedute, che devono essere sostenute, sollecitate e

successivamente rafforzate.

1.2.2 IL PROGETTO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.)

Il P.E.I. è il successivo itinerario di preparazione dell’attività scolastica inserito nella programmazione

educativo-didattica: tale programma definisce l’orario, le modalità d’intervento e una serie di traguardi

intermedi volti all’acquisizione di abilità di autonomia, di competenze e abilità per la conquista di

strumenti operativi basilari.

Sono previste anche le verifiche in itinere (di norma mensili C.M. 250/85) per valutare l’efficacia degli

interventi ed adeguare il progetto educativo individualizzato.

Il P.E.I viene illustrato periodicamente alla famiglia dell’alunno e agli operatori ASL per ogni possibile

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suggerimento integrativo. Viene deliberato dal Consiglio d’Interclasse Tecnico e successivamente dal

Collegio Docenti.

L’insegnante di sostegno in collaborazione con gli insegnanti di classe predispone il PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO (P.E.I.) completo di:

1) definizione del profilo dell’alunno al momento del suo ingresso nella scuola che si ottiene raccogliendo:

dati della diagnosi funzionale rilasciata dall’ASL;

informazioni delle programmazioni e verifiche precedenti se esiste una scolarità pregressa;

indicazioni dai docenti, dagli operatori e dalla famiglia.

2) predisposizione di un’attività specifica di osservazione durante il primo periodo di frequenza scolastica,

per valutare gli aspetti generali comportamentali, i livelli di apprendimento, le abilità già acquisite;

3) definizione degli obiettivi generali e specifici da raggiungere completi di tempi d’azione, materiali,

spazi, tipo di assistenza necessari, metodologia, tipo di attività da svolgere e relative prove di verifica e

valutazione.

1.3 DEFINIZIONE DELL’ASSISTENTE EDUCATORE

L’assistente educatore collabora con i docenti della classe. Le sue competenze sono:

1) assistenza fisica:

comporta il sollevare l’alunno, l’aiutarlo negli spostamenti, nell’utilizzo dei servizi igienici, nel mangiare,

nel vestirsi e nello svestirsi, e in tutte le attività in cui necessita di aiuto;

2) assistenza educativa:

il ruolo dell’assistente è esecutivo di quanto programmato dai docenti, che all’inizio dell’anno

concordano e dispongono il Piano Educativo Individualizzato e ai quali spetta la responsabilità

educativa dello stesso. In questa occasione essi informano e accordano con l’assistente le modalità e i

tipi di intervento che gli vengono richiesti (quadro orario, attività extra scolastiche, modalità di dialogo

con l’alunno).

In nessun caso l’assistente può assumere l’iniziativa senza il consenso o l’accordo con gli insegnanti. Gli

assistenti sono tuttavia responsabili della vigilanza degli alunni loro affidati in particolari momenti per motivi

organizzativi e tecnici.

L’assistente è tenuto a presenziare, quando richiesto, agli incontri con i Docenti e gli Operatori dell’A.S.L.

È opportuno, pertanto, prevedere nell’orario dell’assistente un monte ore annuale o mensile da assegnare

a questi incontri di programmazione e di verifica. L’assistente è responsabile dell’ordine e della tenuta del

materiale usato per le attività. I rapporti con i genitori degli alunni/e vanno tenuti dagli insegnanti di

sostegno e di classe nei tempi e secondo le modalità programmate all’inizio d’anno, al fine di evitare

interruzioni delle normali attività di insegnamento durante le ore di lezione. L’assistente è tenuto al segreto

professionale, non deve pertanto divulgare notizie o informazioni riguardanti l’alunno/a assistito/a o altri/e

alunni/e della scuola.

1.4 CONTINUITÀ EDUCATIVA PER L’INTEGRAZIONE: C.M. 4 GENNAIO 1998

È necessario definire il passaggio d’informazione con l’ordine di scuola successivo, attraverso lo

scambio di notizie sul percorso educativo attuato, evidenziando difficoltà e potenzialità dell’alunno e

delle strategie utilizzate.

È possibile attuare una forma di raccordo con la partecipazione del docente di sostegno, a titolo

consultivo, alla programmazione del nuovo P.E.I., oppure è possibile affiancare, in caso di necessità,

l’alunno nei primi due o tre mesi di frequenza del grado scolastico successivo con la strutturazione di un

“PROGETTO PONTE”, che deve essere elaborato annualmente dal team/consiglio sulla base delle

linee indicative della Commissione handicap e poi approvato dal Collegio Docenti Unificato.

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2. COME AVVIENE L’INSERIMENTO E L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA

FAMIGLIA SCUOLA SCOPO MODALITÀ TEMPI

Insegnanti di Scuola dell’Infanzia/Scuola Primaria e ins. di sostegno; eventuali esperti dell’ASL

Conoscenza del bambino

Incontro tra i diversi operatori per la conoscenza iniziale

Mesi di maggio e giugno dell’anno scolastico precedente la frequenza o inizio anno scolastico nel mese di settembre

Genitori dell’alunno

Insegnanti di Scuola dell’Infanzia/Scuola Primaria e ins. di sostegno

Conoscenza del bambino e del contesto familiare

Incontro per la conoscenza iniziale

Mese di settembre

Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Verifica e confronto situazione iniziale; ipotesi programmazione intervento sull’alunno

Mese di settembre e di ottobre

Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Confronto con gli operatori delI’ASL. Stesura definitiva della Programmazione Individualizzata

Scambio di informazioni sulla situazione delineata e sull’ipotesi di intervento progettata; coordinamento delle varie dimensioni della progettualità

Mese di ottobre e novembre

Genitori dell’alunno Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Presentazione definitiva del PEI

Colloquio individuale Mese di dicembre

Genitori dell’alunno Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Verifica e valutazione del percorso

Mese di febbraio

Genitori dell’alunno Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Aggiornamento della situazione

Colloquio individuale Mese di aprile

Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Scambio di informazioni

Incontro con l’ASL Mese di aprile/maggio

Insegnanti di sezione/classe + sostegno. Insegnanti della scuola elementare

Presentazione del bambino (se in fase di passaggio alla scuola elementare)

Scambio di informazioni sul bambino e sul suo percorso scolastico

Entro maggio

Genitori dell’alunno Insegnanti di sezione/classe + sostegno

Relazione finale Mese di giugno

*Con gli operatori dell’ASL sono stabiliti previo accordo vicendevole diversi incontri in corso d’anno e la

frequenza degli incontri è determinata dalla situazione dell’alunno e dalla disponibilità all’incontro da parte

delle strutture sanitarie.

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3. LE RISORSE DELL’ISTITUZIONE (Anno scolastico 2013/2014)

SCUOLA DELL’INFANZIA

Dati riguardanti il personale

Insegnanti di sostegno: N° 1

Assistenti educatori: ------

SCUOLA PRIMARIA

Dati riguardanti il personale

Insegnanti di sostegno: N° 8

Assistenti educatori: N° 3

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Dati riguardanti il personale

Insegnanti di sostegno: N° 6

Assistenti educatori: N° 2

4. LA COMMISSIONE HANDICAP

La Commissione Handicap, presieduta dalla Funzione strumentale al POF sezione Handicap, alla quale

partecipano di diritto tutti gli insegnanti di sostegno presenti nell’Istituto Comprensivo, gli insegnanti di

classe che vi intendano parteciparvi e gli assistenti educatori (previ accordi presi con il Comune e la

Cooperativa di appartenenza), detta le linee guida per la strutturazione del P.E.I. che verranno costruiti

secondo la normativa vigente, approvati nei rispettivi organi collegiali ed elaborati all’interno dei team,

congiuntamente alle famiglie, agli operatori; infine verranno verificati nel Collegio dei docenti.

Inoltre la Commissione espleta le seguenti funzioni:

Stabilisce il calendario degli incontri per la trattazione di argomenti scelti e stabiliti durante il primo

incontro di commissione.

Definisce gli orari di ricevimento per: stesura, chiarimenti, supervisione del fascicolo personale,

consulenza rispetto ad incontri con esperti, consulenza nella gestione di progetti individuali per il

passaggio di continuità e/o di orientamento.

Fornisce indicazioni relative al materiale specifico per l’handicap (libri, riviste, sussidi, software…).

Organizza incontri con le realtà del territorio e/o esperti del settore.

5. REGOLAMENTO DEL GLI (GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE) a.s. 2013/2014

Art.1 – Composizione

Presso il nostro Istituto viene costituito, conformemente all’art. 15 comma 2 della legge quadro

5/02/1992 n.104 e alla restante normativa di riferimento, il Gruppo di Lavoro per l’inclusione, il cui

compito, oltre a quello di collaborare all’interno dell’istituto alle iniziative educative e di integrazione che

riguardano studenti con disabilità o con disturbi specifici di apprendimento (DSA), si estende alle

problematiche relative a tutti i BES.

Il GLI d’Istituto è composto da:

1) il Dirigente scolastico o un suo vicario che lo presiede;

2) i Docenti referenti del GLH e dei DSA;

3) i coordinatori dei Consigli di classe (Scuola Secondaria di Primo Grado), di Plesso (Scuola

Primaria) e di Sezione (Scuola dell’Infanzia) in cui siano presenti alunni con disabilità (e con

DSA);

4) i docenti specializzati per le attività di sostegno degli alunni con disabilità certificata;

5) un rappresentante dei genitori di studenti con disabilità;

6) un rappresentante dei genitori di studenti DSA;

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7) un rappresentante degli operatori sociali o sanitari che al di fuori dell’Istituto si occupano degli

alunni BES.

Art.2 – Convocazione e Riunioni

Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico e presiedute dallo stesso o da un suo delegato. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei componenti. Di ogni seduta deve essere redatto apposito verbale. Il GLI si può riunire in seduta plenaria (con la partecipazione di tutti i componenti), ristretta (con la sola presenza degli insegnanti), o dedicata (con la partecipazione delle persone che si occupano in particolare di un alunno). In quest’ultimo caso il GLI è detto operativo. Gli incontri di verifica con gli operatori sanitari sono equiparati a riunioni del GLI in seduta dedicata. Si prevedono due incontri annui, calendarizzati rispettivamente nei mesi di novembre e maggio.

Art.3 – Competenze

Il GLI d’Istituto presiede alla programmazione generale dell’integrazione scolastica nella scuola ed ha il

compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione previste dal piano educativo individualizzato

dei singoli alunni attraverso l’attuazione di precoci interventi atti a prevenire il disadattamento e

l’emarginazione e finalizzati alla piena realizzazione del diritto allo studio degli alunni con disabilità.

In particolare il GLI svolge le seguenti funzioni:

rilevare i BES presenti nella scuola; elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da

redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il mese di giugno, discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato ai competenti Uffici degli UUSSRR, nonché ai GLIP e al GLIR);

gestire e coordinare l’attività dell’Istituto in relazione agli alunni con disabilità al fine di ottimizzare le relative procedure e l’organizzazione scolastica;

analizzare la situazione complessiva dell’istituto (numero di alunni con disabilità, DSA, BES, tipologia dello svantaggio, classi coinvolte);

individuare i criteri per l’assegnazione alle classi degli alunni con disabilità e DSA; individuare i criteri per l’assegnazione dei docenti di sostegno alle classi, per la distribuzione

delle ore delle relative aree e per l’utilizzo delle compresenze tra i docenti; seguire l’attività dei team docenti e degli insegnanti specializzati per le attività di sostegno,

verificando che siano attuate le procedure corrette e che sia sempre perseguito il massimo vantaggio per lo sviluppo formativo degli alunni nel rispetto della normativa;

proporre l’acquisto di attrezzature, strumenti, sussidi, ausili tecnologici e materiali didattici destinati agli alunni con disabilità e DSA o ai docenti che se ne occupano;

definire le modalità di accoglienza degli alunni con bisogni educativi speciali (BES); analizzare casi critici e proposte di intervento per risolvere problematiche emerse nelle attività

di integrazione; formulare proposte per la formazione e l’aggiornamento dei docenti.

Art.4 – Competenze del referente del GLH

Il Docente Referente del GLH si occupa di:

a) convocare e presiedere, su delega del Dirigente Scolastico, le riunioni del GLH; b) predisporre gli atti necessari per le sedute del GLH; c) verbalizzare le sedute del GLH; d) curare la documentazione relativa agli alunni con disabilità, verificarne la regolarità e

aggiornare i dati informativi (generalità, patologie, necessità assistenziali e pedagogiche, ecc.), sostenendone la sicurezza ai sensi del Documento programmatico sulla sicurezza dei dati personali e sensibili dell’Istituto;

e) collaborare col Dirigente Scolastico all’elaborazione dell’orario degli insegnanti di sostegno, sulla base dei progetti formativi degli alunni e delle contingenti necessità didattico-organizzative;

f) collaborare col Dirigente Scolastico all’elaborazione del quadro riassuntivo generale della richiesta di organico dei docenti di sostegno sulla base delle necessità formative degli alunni con disabilità desunte dai relativi PEI e dalle relazioni finali sulle attività di integrazione messe in atto dai rispettivi Consigli di classe;

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g) collaborare all’accoglienza dei docenti specializzati per le attività di sostegno; h) tenere i contatti con gli EE.LL. e con l’Unità multidisciplinare; i) curare l’informazione sulla normativa scolastica relativa all’integrazione degli alunni disabili; j) curare, in collaborazione con l’Ufficio di Segreteria, le comunicazioni dovute alle famiglie e/o

all’Ufficio Scolastico Territoriale di competenza.

Art.5 – Competenze della Commissione per gli alunni con disabilità

All’interno del Gruppo di lavoro sull’handicap i docenti di sostegno della scuola costituiscono una

Commissione che si occupa degli aspetti che più strettamente riguardano le attività didattiche delle classi in

cui sono presenti alunni con disabilità, ed in particolare di:

a) analisi e revisione del materiale strutturato utile ai docenti per migliorare gli aspetti della programmazione (modello PDF, modello di PEI, relazione iniziale e finale, ecc..);

b) sostegno, informazione e consulenza per i docenti riguardo le problematiche relative all’integrazione scolastica degli alunni con disabilità;

c) individuazione di strategie didattiche rispondenti ai bisogni delle specifiche disabilità; d) collaborazione con gli specialisti che seguono periodicamente i ragazzi con disabilità; e) analisi dell’andamento didattico-disciplinare degli alunni con disabilità; f) segnalazione di casi critici e di esigenze di intervento rese necessarie da difficoltà emerse nelle

attività di integrazione; g) sostegno alle famiglie; h) analisi degli elementi utili alla definizione della proposta per l’organico dei docenti di sostegno.

Art.6 – Competenze dei docenti specializzati per le attività di sostegno

I docenti specializzati per le attività di sostegno devono inoltre:

informare gli altri membri del team docente sulle problematiche relative all’alunno con disabilità e sulle procedure previste dalla normativa;

redigere il PDF, il PEP e il PEI in versione definitiva; seguire l’attività educativa e didattica degli alunni con disabilità a loro affidati, secondo le

indicazioni presenti nei relativi PEI; mediare, in collaborazione con il Coordinatore di classe, le relazioni tra il team docente e la

famiglia dell’alunno con disabilità; relazionare sull’attività didattica svolta per gli alunni con disabilità e su qualsiasi problema che

emerga rispetto all’integrazione scolastica.

Art.7 – Competenze dei team docenti con alunni con disabilità

I team docenti in cui siano inseriti alunni con disabilità, devono:

essere informati sulle problematiche relative all’alunno con disabilità per quanto è necessario all’espletamento dell’attività didattica;

essere informati sulle procedure previste dalla normativa; discutere e approvare il percorso formativo più opportuno per l’alunno; definire e compilare la documentazione prevista (PDF; PEI) entro le date stabilite; effettuare la verifica del PEI nei tempi e nelle modalità previsti, allo scopo di prevedere

eventuali modificazioni e miglioramenti adeguati alle difficoltà riscontrate e valorizzare le pratiche di successo;

contribuire, in collaborazione con l’insegnante specializzato, all’elaborazione del P.E.I; seguire per gli alunni con disabilità le indicazioni presenti nei PEI relativi riguardo agli obiettivi,

alle metodologie e attività e alle modalità di verifica e valutazione.

I singoli docenti oltre a quanto stabilito negli articoli precedenti, devono segnalare al Coordinatore di

classe, all’insegnante di sostegno o al Referente del GLH qualsiasi problema inerente l’attività formativa

che coinvolga alunni con BES (Bisogni Educativi Speciali).

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I cambiamenti nella popolazione scolastica e l’evolversi delle situazioni di difficoltà hanno imposto alla

scuola di estendere il campo di intervento e di responsabilità a tutti gli alunni che presentano una richiesta

di speciale attenzione per una varietà di ragioni.

La scuola attuale è chiamata a leggere e a rispondere in modo adeguato ed articolato ad una pluralità di

alunni che manifestano Bisogni Educativi Speciali con difficoltà di apprendimento stabili o transitorie.

In quest’ottica, negli ultimi anni, il nostro Istituto Comprensivo ha operato per l’inclusione effettiva di tutti

gli alunni, compresi quelli con problemi “non certificabili”, per i quali i docenti hanno attuato strategie di

intervento mirate al superamento di diversi tipi di ostacoli.

Anche la legislazione fornisce ora degli strumenti ufficiali alle scuole per operare in modo che tutti abbiano

pari opportunità formative.

Normativa di riferimento

Il 27 Dicembre 2012 è stata firmata la Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per alunni con

bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” che estende il

campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità scolastica all’intera area dei Bisogni Educativi

Speciali (BES).

Nella Circolare Ministeriale n°8 del 6 marzo 2013 si precisa che l'individuazione dei BES e la

successiva attivazione dei percorsi personalizzati sarà deliberata da tutti i componenti del team docenti -

dando luogo al PDP, firmato dal Dirigente scolastico, dai docenti e condiviso dalla famiglia.

I docenti potranno avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e

delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011),

meglio descritte nelle Linee guida.

Ispirandosi alla nuova normativa la nostra Scuola ha elaborato un protocollo, il Piano Annuale di

Inclusione, che delinea e precisa le strategie inclusive che si attuano nei vari plessi scolastici.

Il Piano di Inclusione

Il presente Piano costituisce un concreto impegno programmatico per l'inclusione ed è uno strumento di

lavoro, pertanto potrà essere soggetto a modifiche ed integrazioni nel tempo.

Questo documento è parte integrante del POF e si propone di:

definire pratiche comuni all’interno dell’Istituto;

facilitare l’accoglienza e realizzare un proficuo percorso formativo degli studenti con BES;

individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella

prospettiva di una scuola sempre più inclusiva ed accogliente.

In particolare si perseguiranno le seguenti finalità:

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garantire il diritto all’istruzione attraverso l'elaborazione - a seconda dei casi - del P.E.I. e del

P.D.P., strumenti di lavoro che hanno lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie

di intervento più idonee ed i criteri di valutazione degli apprendimenti;

favorire il successo scolastico e monitorare l'efficacia degli interventi;

ridurre i disagi formativi ed emozionali e prevenire blocchi nell’apprendimento;

adottare forme di corretta formazione degli insegnanti.

In modo commisurato alle necessità individuali ed al livello di complessità verrà garantito sia l’utilizzo di

strumenti compensativi, cioè tutti quegli strumenti che consentiranno di arginare l’insuccesso scolastico

causato dal disturbo sia la possibilità di applicare misure dispensative, ovvero quegli adattamenti delle

prestazioni che permetteranno all’alunno una positiva partecipazione alla vita scolastica.

Infine verranno delineate prassi condivise di carattere:

amministrativo e burocratico: acquisizione della documentazione necessaria e verifica della

completezza del fascicolo personale;

comunicativo e relazionale: prima conoscenza dell’alunno e sua accoglienza all’interno della nuova

scuola con incontri ed attività programmati (incontri con le famiglie, con l’equipe del Consultorio,

ecc.);

educativo – didattico: predisposizione del P.E.I e del P.D.P.

Risorse

I compiti del GLH (previsto dall’art.15 comma 2 Legge 104/1992) già operante nella nostra scuola,

verranno opportunamente ampliati includendo le problematiche relative a tutti i BES.

Tale Gruppo di lavoro assumerà la denominazione di Gruppo di Lavoro per l’inclusione (GLI) e svolgerà le

seguenti funzioni:

rilevare i BES presenti nella scuola;

individuare bisogni e priorità d’intervento, risorse da richiedere, ipotizzare progetti e/o interventi

mirati, distribuire nel modo più efficace possibile le risorse assegnate (sostegno, educatori

comunali);

raccogliere informazioni precise e dettagliate utili per la formazione delle classi;

fornire, all’inizio del nuovo anno scolastico, ad ogni team docente e Consiglio di classe, un quadro

chiaro e completo delle varie situazioni di difficoltà presenti nella classe;

rilevare, monitorare e valutare il livello di inclusività della scuola;

elaborare una proposta di Piano Annuale per l’inclusione, riferito a tutti gli alunni con BES, da

redigere al termine di ogni anno scolastico;

promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali

(Comune, ASL, Cooperative, Enti di formazione);

condividere la responsabilità educativa con la famiglia;

ripensare le pratiche didattiche per migliorarle.

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Patto formativo tra Scuola e Famiglia

Per garantire pari opportunità formative agli alunni con Bisogni Educativi Speciali, vengono utilizzati il

P.E.I. per gli alunni certificati diversamente abili e il P.D.P. per gli alunni certificati con Disturbo Specifico

di Apprendimento e per gli alunni con svantaggi di diversa tipologia, non certificati ma evidenziati nelle

riunioni periodiche dei team docenti o dai Consigli di classe.

Sia il P.E.I. che i P.D.P. si configurano come strumenti di lavoro elaborati dai docenti in accordo con i

genitori.

Il P.E.I., elaborato dalle figure professionali previste dalla normativa, contiene la programmazione

individualizzata, gli obiettivi di apprendimento previsti e le modalità di verifica e di valutazione.

Il P.D.P., elaborato dai team docenti o dai Consigli di classe, contiene il profilo dello studente e

l’indicazione degli strumenti compensativi e dispensativi valutati idonei dai docenti per garantire un

approccio positivo e proficuo verso l’apprendimento, nonché le modalità di verifica e di valutazione che si

intendono applicare, se diverse da quelle consuete.

Il colloquio con la famiglia, prima e dopo la stesura del P.D.P., permette di redigere e di applicare un

documento che è un vero e proprio strumento di lavoro, sensibile ad eventuali modifiche in itinere, che

autorizza i docenti ad utilizzare tutti gli strumenti in esso indicati, per il raggiungimento di tutti gli obiettivi

formativi. Dunque si attua, con la firma della famiglia e dei docenti, un proficuo accordo educativo.

Per realizzare questa “politica dell’inclusione” le nostre scuole attivano percorsi comuni di intenti e azioni,

che non possono prescindere dalla collaborazione fattiva con le famiglie, contrassegnata da scambi e

cooperazione, creando così una rete significativa di azioni integrate e finalizzate all’inclusione.

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PRIME TAPPE DI INSERIMENTO E ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI CON

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Questo Piano di Inclusione si propone di delineare pratiche condivise da tutto il personale che opera

all’interno dei plessi scolastici in merito alle fasi dell’accoglienza, integrazione ed inclusione degli alunni con

Bisogni Educativi Speciali (alunni diversamente abili, alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento e

alunni privi di certificazione con svantaggio di tipo linguistico-culturale, disagio comportamentale e/o

relazionale, etc).

FASI TEMPI ATTIVITÀ PER L’ALUNNO

Iscrizione Entro il termine stabilito dalle norme ministeriali

Nell’ambito dei percorsi di continuità tra scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria, l’alunno con la famiglia può visitare il plesso scolastico ed avere un primo contatto conoscitivo. La famiglia procede con l’iscrizione dell’alunno presso la segreteria della scuola nei termini prestabiliti. La famiglia e la scuola di provenienza dovranno, entro breve tempo, far pervenire la certificazione attestante la diagnosi funzionale, l’attestazione di handicap secondo la Legge 104/92 e, se presente, il PDF direttamente alla nuova scuola.

Pre-accoglienza Entro maggio Vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l’alunno e la futura scuola (personale, struttura, attività, etc).

Condivisione Settembre Presentazione dell’alunno.

Accoglienza Nel corso dell’anno Durante il primo periodo di scuola vengono preposte una serie di attività rivolte a tutte le classi, finalizzate ad un positivo inserimento nella scuola.

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PERSONALE COMPITI

DIRIGENTE SCOLASTICO gestionali, organizzativi, consultivi

individuazione delle risorse interne ed esterne per

rispondere alle esigenze di inclusione

formazione delle classi

assegnazione docenti di sostegno

rapporti con gli Enti coinvolti

Docente/i FUNZIONE STRUMENTALE

AREA 3

raccordano le diverse realtà (Scuole, ASL, famiglie,

Enti territoriali, Enti di formazione…)

coordinano il GLH e il GLI

rendicontano al Collegio Docenti

controllano la documentazione in ingresso,

informano i docenti dei plessi e li aggiornano sulla

casistica B.E.S.

mantengono contatti capillari a sostegno delle attività

di inclusione dei colleghi e della formulazione del

P.E.I o P.D.P

DOCENTI DI SOSTEGNO partecipano alla programmazione educativa, didattica

e alla valutazione

tengono rapporti con le famiglie, personale ASL e

altri operatori

partecipano al GLH

DOCENTI CURRICOLARI accolgono l’alunno in classe favorendone

l’integrazione

partecipano alla programmazione e alla valutazione

individualizzata

collaborano alla redazione del P.E.I. o del P.D.P. e

successivamente lo attuano secondo quanto

contenuto nel documento

DOCENTE COORDINATORE DI

CLASSE

partecipa al GLI

nelle riunioni del team (scuola primaria) e nei Consigli

di Classe (scuola secondaria) stimola il confronto dei

docenti contitolari di classe, in merito all’osservazione

dei progressi e ad eventuali modifiche del P.D.P.

COLLABORATORI SCOLASTICI su richiesta della famiglia aiutano l’alunno negli

spostamenti e nei servizi

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DALL’ACCOGLIENZA ALL’INCLUSIONE

1) CONOSCENZA E

COINVOLGIMENTO DELLA FAMIGLIA

B.E.S con certificazione: la famiglia all’iscrizione fa

protocollare il documento in segreteria che informa il

docente referente

2) PERCORSI DI CONTINUITÀ:

CONTATTI TRA SCUOLE DI INFANZIA/PRIMARIA E TRA

PRIMARIA/SECONDARIA

I docenti dei 2 ordini di scuola si scambiano informazioni sull’alunno con B.E.S

3) CRITERI DI INSERIMENTO

NELLE CLASSI

I docenti della scuola con il Dirigente scelgono la classe di

destinazione dell’alunno con B.E.S

4a) PRESENTAZIONE AL TEAM DOCENTE

Il docente referente per i B.E.S riferisce gli elementi utili per l’accoglienza agli insegnanti della scuola primaria

4b) PRESENTAZIONE AL CONSIGLIO DI CLASSE

Il docente referente per i B.E.S riferisce gli elementi utili per l’accoglienza ai professori di tutte le discipline della scuola secondaria

5) INSERIMENTO, OSSERVAZIONE E

CONOSCENZA

Gli insegnanti di classe osservano e attuano strategie per favorire un

atteggiamento positivo dell’alunno e facilitare il successo scolastico

6) 1° COLLOQUIO CON LA FAMIGLIA PER

LA PREDISPOSIZIONE DEL P.E.I O DEL P.D.P

Nel 1° colloquio la famiglia riferisce le esperienze scolastiche pregresse e collabora dando indicazioni

utili ai docenti

2° ELABORAZIONE DEL P.E.I O DEL P.D.P.

A novembre i docenti collegialmente redigono il documento, tenendo conto del colloquio e degli

elementi emersi dalle osservazioni in classe

3° FIRMA DEL P.E.I. O DEL P.D.P.

La famiglia accetta e sottoscrive il documento

7) APPLICAZIONE DEL P.E.I. IN CLASSE

L’alunno segue un percorso individualizzato degli apprendimenti, con obiettivi, modalità di studio e di verifica differenziati

APPLICAZIONE DEL P.D.P. IN CLASSE

L’alunno segue le programmazioni di classe utilizzando le misure compensative e dispensative concordate con la famiglia per lo studio, le modalità di verifica degli

apprendimenti e la valutazione

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI CERIALE

Via Magnone 2 - 17023 CERIALE

Tel. 0182/990684

Parte I – Analisi del contesto scolastico

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

Minorati vista -

Minorati udito 1

Psicofisici 29

2. disturbi evolutivi specifici

DSA 44

ADHD/DOP 4

Borderline cognitivo 2

Altro 2

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico 9

Linguistico-culturale 20

Comportamentale/relazionale 4

Altro 3

Totali 118

% su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO 30

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 58

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 30

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì/No

Insegnanti di sostegno *

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

AEC

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Assistenti alla comunicazione

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

NO

Funzioni strumentali/coordinamento SI

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) SI

Psicopedagogisti e affini esterni/interni NO

Docenti tutor/mentor NO

Altro: NO

Altro: NO

* la dotazione organica degli insegnanti di sostegno è tuttora carente nel plesso di Leca, scuola secondaria di primo grado (mancano 12 ore)

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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì/No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

NO

Altro: NO

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI SI

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

SI

Altro: NO

Altri docenti

Partecipazione a GLI NO

Rapporti con famiglie SI

Tutoraggio alunni SI

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro: NO

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili SI

Progetti di inclusione/laboratori integrati NO

Altro: NO

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione/formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione SI

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

SI

Altro: NO

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

SI

Accordi di programma/protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

SI

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

SI

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

SI

Progetti territoriali integrati NO

Progetti integrati a livello di singola scuola NO

Rapporti con CTS / CTI NO

Altro: NO

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola scuola SI

Progetti a livello di reti di scuole NO

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche/gestione della classe

SI

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

NO

Didattica interculturale/italiano L2 NO

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

SI

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

NO

Altro: NO

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Parte II – Valutazione del livello di inclusività dell’Istituto

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola X

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

X

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

X

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

X

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

X

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4: moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Punteggio totale registrato:

Livello di inclusività della scuola 0 – 15 = inadeguato 16 – 20 = da migliorare 20 – 30 = sufficiente, adeguato 31 – 44 = buono 45 – 52 = eccellente

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Parte III – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

LA SCUOLA:

Elabora, inserendola nel POF, una politica di promozione dell’integrazione e dell’inclusione condivisa tra il personale (Piano annuale per l’Inclusione).

Definisce al proprio interno una struttura di organizzazione e coordinamento degli interventi rivolti alla disabilità e al disagio scolastico (gruppo di lavoro per l’inclusione), definendo ruoli di referenza interna ed esterna.

Sensibilizza la famiglia a farsi carico del problema, elaborando un progetto educativo condiviso e invitandola a farsi aiutare, attraverso l’accesso ai servizi (ASL e/o servizi sociali).

Promuove una sensibilità diffusa all’inclusività.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Sono opportuni corsi che diano agli insegnanti veri spunti e strumenti da utilizzare nelle attività scolastiche quotidiane.

L’attivazione dei CTS consentirà nuove opportunità di formazione e di consulenza.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Le strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive si basano su:

osservazioni che definiscono un assessment (valutazione iniziale) anche sulla base delle comunicazioni tra i vari ordini di scuola

osservazioni programmate che definiscono delle valutazioni di verifica

nuovo assessment per le nuove progettualità verificare e valutare gli obiettivi raggiunti dal singolo alunno considerando le abilità in ingresso e le

conquiste ottenute in itinere e finali.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Affinché il progetto vada a buon fine, l’organizzazione Scuola deve predisporre un piano attuativo nel quale devono essere coinvolti tutti i soggetti responsabili del progetto, ognuno con competenze e ruoli ben definiti:

Dirigente Scolastico e collaboratori Gruppo di coordinamento (GLI)

Docenti curriculari Docenti di sostegno

Relativamente ai PDF, PEI e PdP il consiglio di classe/interclasse e intersezione, ed ogni insegnante in merito alla disciplina di competenza, affiancati e supportati dall’insegnante di sostegno metteranno in atto, già dalle prime settimane dell’anno scolastico, le strategie metodologiche necessarie ad una osservazione iniziale attenta, (test, lavori di gruppo, verifiche, colloqui, griglie), che consenta di raccogliere il maggior numero di elementi utili alla definizione e al conseguimento del percorso didattico inclusivo. Il GLI si occuperà della rilevazione dei BES presenti nell’istituto raccogliendo le documentazioni degli interventi educativo-didattici definiti usufruendo se possibile di azioni di apprendimento in rete tra scuole usufruendo del supporto del CTS. Il Dirigente Scolastico o suo delegato partecipa alle riunioni del Gruppo H, è messo al corrente dal referente del sostegno/funzione strumentale del percorso scolastico di ogni allievo con BES ed è interpellato direttamente nel caso si presentino particolari difficoltà nell’attuazione dei progetti. È attivo nel favorire contatti e passaggio di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Richiesta, dove si ritenga necessario, di un educatore che lavori secondo i tempi indicati nelle attività previste dal piano annuale. Con gli esperti dell’ASL si organizzano incontri periodici, collaborando alle iniziative educative e di integrazione predisposte nel Piano di Inclusione.

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Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

Il ruolo delle famiglie è di partecipazione e di condivisione del percorso di inclusione previsto insieme con la scuola.

È importante il coinvolgimento delle strutture presenti nella comunità e di cui gli alunni usufruiscono.

Possibilità di strutturare percorsi formativi con Enti territoriali.

Sistematizzare le comunicazioni con le famiglie in vista anche delle diversità socio-linguistiche.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

ACCOGLIENZA accoglienza di studenti con bes all’inizio del percorso scolastico

accoglienza di studenti con bes iscritti in corso d’anno passaggio di informazioni relative a studenti con bes da un ordine di scuola all’altro

OBIETTIVO/COMPETENZA

educativo-relazionale, operativo-didattico relativo al progetto di vita

ATTIVITÀ

attività adattata rispetto al compito comune (in classe)

attività differenziata con materiale predisposto (in classe) affiancamento/guida nell’attività comune (in classe)

attività di approfondimento/recupero a gruppi dentro la classe o per classi parallele attività di approfondimento/recupero individuale

tutoraggio tra pari (in classe o fuori) lavori di gruppo tra pari in classe

attività di piccolo gruppo fuori dalla classe affiancamento/guida nell’attività individuale fuori dalla classe e nello studio

attività individuale autonoma attività alternativa, laboratori specifici

CONTENUTI

comuni alternativi

ridotti facilitati

SPAZI

organizzazione dello spazio aula attività da svolgere in ambienti diversi dall'aula

spazi attrezzati qualora esistenti luoghi extrascuola

TEMPI

tempi aggiuntivi per l'esecuzione delle attività

MATERIALI/STRUMENTI

materiale predisposto, concreto, visivo, vocale, sonoro, musicale

testi adattati, testi specifici, calcolatrice, formulari… mappe, video, lavagna interattiva, computer, ausili multimediali

RISULTATI ATTESI *

comportamenti osservabili che testimoniano il grado di raggiungimento dell’obiettivo

VERIFICHE

comuni comuni graduate

adattate differenziate sulla base del PEI e PDP proposte in classe per ogni singola disciplina

differenziate sulla base del PEI e PDP concordate e proposte dagli insegnanti

VALUTAZIONE docente/i responsabili, altri educatori coinvolti dell’attività proposta dello studente relativamente ai risultati

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attesi:

adeguata

efficace da estendere

da prorogare da sospendere

insufficiente La dicitura risultati attesi * è stata scelta per suggerire la rilevazione di comportamenti che rivelano l’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze riconoscibili come risultato degli interventi e dei percorsi personalizzati e rispondenti ai bisogni formativi precedentemente rilevati. I comportamenti osservabili possono riguardare:

performance/prestazioni in ambito disciplinare investimento personale/soddisfazione/benessere

lavoro in autonomia compiti e studio a casa

partecipazione/relazioni a scuola relazioni nella famiglia e/o altri contesti educativi coinvolti

Nella voce VALUTAZIONE appare anche l’indicazione a valutare la proposta/azione della scuola in termini di adeguatezza ed efficacia allo scopo di rilevare percorsi e prassi efficaci che possono diventare patrimonio dell’istituto e parte integrante dell’offerta formativa.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Implementare l’utilizzo della LIM che è uno strumento in grado di integrare vecchi e nuovi linguaggi: quelli della scuola e quelli della società multimediale. L’utilizzo dei laboratori presenti nella scuola servirà a creare un contesto di apprendimento personalizzato che sa trasformare, valorizzandole, anche le situazioni di potenziale difficoltà. Valorizzare le competenze specifiche di ogni docente.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Si può acquisire materiale didattico accedendo ad internet.

Se le risorse economiche lo consentissero si potrebbe prevedere l’intervento di esperti da utilizzare per progetti di inclusione.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

Incremento degli incontri tra insegnanti di tutti gli ambiti disciplinari per promuovere una vera continuità tra i diversi ordini di scuola.

INIZIATIVE STRUMENTALI GIÀ PROGRAMMATE per l’a.s. 2013/14

Per la rimozione delle barriere funzionali al diritto all’inclusione relativo agli studenti con svantaggio socio-economico la scuola intende dotarsi di un primo nucleo di materiale didattico (libri di testo…) da dare in comodato nei casi di necessità e da implementare negli anni.

IMPIEGO DEL PERSONALE DOCENTE DI SOSTEGNO E DELLE ALTRE RISORSE PROFESSIONALI EFFETTIVAMENTE DISPONIBILI per l’a.s. 2013/14

Nel mese di Settembre, in base alla reale consistenza dell’organico e alle specializzazioni presenti, il GLHI (ristretto alla sola presenza dei docenti e presieduto dal Dirigente Scolastico) provvede ad elaborare le proposte di assegnazione delle risorse alle Classi/Sezioni, da sottoporre al Collegio Docenti.

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (ff. ss. e collaboratore del D.S.) in data 10 ottobre 2013 Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 21 ottobre 2013

POF approvato dal Collegio dei Docenti in data 22 gennaio 2014 Il Dirigente Scolastico

Prof. Tommaso Berruti