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    ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO DI OTRANTO

    La torre del serpente. Tra leggenda e realt

    http://www.comune.otranto.le.it/otranto-nella-storia/cenni-storici/item/la-torre-del-serpente-tra-leggenda-e-realta

    Valle dell'Idrowww.comune.otranto.le.it

    La Cava di Bauite a !trantohttp://www.otrantonelsalento.it/cava-"auite/

    #onastero di $an %icola di Casolehttp://www.otrantonline.net/scoprire-otranto/il-monastero

    Ipogeo di Torre &intahttp://www.otrantonline.net/scoprire-otranto/torre-pinta

    rotta dei Cervi - &orto Badisco ( !trantohttp://www.trovasalento.it/in)orma*ioni/le+grotte+del+salento/grotta+dei+cervi.htm

    http://www.comune.otranto.le.it/otranto-nella-storia/cenni-storici/item/la-torre-del-serpente-tra-leggenda-e-realtahttp://www.comune.otranto.le.it/otranto-nella-storia/cenni-storici/item/la-torre-del-serpente-tra-leggenda-e-realtahttp://www.comune.otranto.le.it/http://www.otrantonelsalento.it/cava-bauxite/http://www.otrantonline.net/scoprire-otranto/il-monasterohttp://www.otrantonline.net/scoprire-otranto/torre-pintahttp://www.trovasalento.it/informazioni/le_grotte_del_salento/grotta_dei_cervi.htmhttp://www.trovasalento.it/informazioni/le_grotte_del_salento/grotta_dei_cervi.htmhttp://www.comune.otranto.le.it/otranto-nella-storia/cenni-storici/item/la-torre-del-serpente-tra-leggenda-e-realtahttp://www.comune.otranto.le.it/otranto-nella-storia/cenni-storici/item/la-torre-del-serpente-tra-leggenda-e-realtahttp://www.comune.otranto.le.it/http://www.otrantonelsalento.it/cava-bauxite/http://www.otrantonline.net/scoprire-otranto/il-monasterohttp://www.otrantonline.net/scoprire-otranto/torre-pintahttp://www.trovasalento.it/informazioni/le_grotte_del_salento/grotta_dei_cervi.htm
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    La torre del serpente. Tra leggenda e realt

    comune.otranto.le.itdi Valentina Vantaggiato

    $e ci si reca ad !tranto per una visita, )acile vedere su una piccola collina a $ud,guardando un po' pi in l del nostro naso, unatorre. Il suo nome Torre del $erpente. liotrantini hanno voluto )are di 0uesta costru*ioneun po' ammaccata il loro sim"olo e ne hannoripreso l'e))ige anche nello stemma cittadino.In merito a 0uesta struttura che si a))accia sulmare 1driatico sono nati dei miti che sono statipoi tramandati di genera*ione in genera*ione, da

    padre in )iglio, da nonno a nipote. 2agion per cui, tali leggende, hanno creato intorno alla torre unvelato mistero e un )ascino avvolgente che colpire""ero chiun0ue. Il pro). 1ntonio Corchia ha raccolto numerose testimonian*e di 0uesti racconti in "ilico )rarealt e leggenda e si espresso cos3: 4' ormai assicurato che le leggende non a""iano avuto originecomune, ma siano sorte presso tutte le genti, le 0uali, incolte o civili, son dotate naturalmente di unacerta )acolt inventiva di tali componimenti. Certamente alla "ase di 0ueste dicerie esistono deglielementi storici accertati, poi la gente ha un po' in)iocchettato gli eventi, ha )atto 0ualche ritocchino0ua e l, molta immagina*ione e via, il gioco )atto, il mito prende vita resistendo alle "urrasche deltempo. %el periodo romano, sull'altura che ospita la torre si trovava un )aro che segnalava la rotta ainaviganti. La costa rappresentava spesso un pericolo per chi solcava i mari e le tempeste, con le sue

    onde arra""iate, non aiutavano. 1lcune vedette sorvegliavano il sito e si assicuravano che la luce )ossesempre accesa. 5u proprio allora che nac0ue la leggenda pi accreditata e pi nota. 6urante la notte,mentre i soldati si concedevano un po' di riposo e cadevano in un sonno pro)ondo, un serpente salivapuntualmente dalla scogliera e strisciava lungo le pareti della torre. iunto alla sua estremit, "evevatutto l'olio della grande lanterna privandola del pre*ioso li0uido che la teneva accesa. Il )anale smettevadi emanare la sua luce vitale e il serpe, contento e sa*io, poteva ritornare al mare. $i narra, altres3, che prima del 789, anno in cui i Turchi saccheggiarono !tranto e uccisero gli!ttocento, 0uesto popolo venuto da !riente navig; lungo le coste adriatiche in cerca di "ottino.5ortunatamente anche 0uella notte il serpente )ece visita alla torre e "evve il suo olio. Il )aro si spense egli !ttomani, non avendo alcun punto di ri)erimento per poter s"arcare, andarono oltre esaccheggiarono la vicina Brindisi. !tranto, in 0uella occasione, )u salvata dal serpe ed anche per tale

    ragione che gli otrantini lo hanno )ortemente voluto nel loro araldo.$econdo alcuni studiosi il nome dato alla torre sare""e improprio. $are""e pi esatto chiamarla Torredell'Idro, dal nome della collina sulla 0uale si erge. Il sito in 0uestione stato restaurato alcuni anni )a gra*ie alla )orte volont di alcuni otrantini, i0uali hanno sempre amato il loro em"lema. !gni singola pietra ne sostiene un'altra, creando unasinergia travolgente. Ciascun sasso nasconde un "randello di ci; che )u e custodisce gelosamente ilpassato e l'inesora"ile scorrere del tempo. La nostra torre ha visto molte estati e tanti inverni, ma soprattutto stata testimone dellastoria.

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    e spe*ie provenienti dall'!riente.

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    Valle dell'Idro comune.otranto.le.itAmbiente storico

    Il fiume Idrod il nome alla *ona che si estende dal centro di !tranto verso ovest. Il ruscellootrantino scende verso il mare da Monte S. Angelo, il 0uale ospita una grotta bizantinadedicata a $.1ngelo. Il paesaggio si presenta ricco di colture e di una vegeta*ione rigogliosa, per)etto per lunghepasseggiate. I terreni della *ona sono molto )ertili e i contadini vi coltivano al"eri da )rutto, ortaggi everdure di ogni tipo.

    Ci; anche reso possi"ile dalla presen*a di pozzi. "Ci sono moltesorgenti e fonti di acqua purissima che scorrono tra le piante di

    alloro e di agrumi e, cosa rara in questa regione, si trovano moltipozzi di profondit tanto modesta che puoi attingere l'acqua con una

    mano", scriveva il Galateonel XVI secolo. Il )enomeno rupestre molto evidente anche 0ui, come nella Valle delle #emorie. $e siconsidera, poi, che una volta la Valle dell'Idro giungeva )ino alla *onadegli 1limini, in passato paludosa, si pu; a))ermare che esisteva gi inepoca precedente all'impaludamento, che, con molta pro"a"ilit, risaleagli anni successivi al sacco di !tranto del 789. %el sito si possonoscorgere diverse grottedi varia grande**a e )orma. "Il percorso delfiume Idro o Canale di Carlo Magno possiamo definirlo l'itinerariodella civilt rupestre", scrive Antonio Costantini. $oprattutto tregruppi di grotte colpiscono l'atten*ione dei visitatori. Il primo gruppo

    si trova all'ingresso della vallata, sul lato sinistro, ed )ormato da una se0uen*a di grotticelle. 1lcunedi esse sono composte da due vani, uno pi grande all'entrata e un altro pi piccolo nella parteposteriore. In tutti gli antri si notano delle iscri*ioni greche, delle nicchie a ripiano e, nella *onaprospiciente, una cisterna. %el secondo gruppo, sito alle pendici di #onte Lauro Vecchio, le grotte si

    presentano a diversi livelli. La planimetria costituita da un vano pi grande rispetto agli altri, unanicchia e altre tre a ripiano.$&4CI1L+I#14-http://www.comune.otranto.le.it/images/itinerari/#iaCartella/rotta+$ant+1ngelo.=pg-24&L1C4+#4rotta $ant 1ngelo $i notano, altres3, dei gra))iti sulle pareti che ra))igurano croci latine, mani,guerrieri turchi, velieri. Il terzo grupposi trova alle pendici di #onte $. 1ngelo. Trattasi di un vero eproprio villaggio rupestre comprendente stalle, a"ita*ioni e luoghi di culto. #olto interessante laGrotta di sant'Angelo, chiamata cos3 per via dell'immagine presente nel vesti"olo rettangolaredell'antro che vede ritratto l'1rcangelo #ichele. %ei tempi antichi, le pareti del sito erano interamentea))rescate, ma oggi rimane "en poco da vedere. "La pianta di questa chiesa-cripta presenta un Naos eun ema separati da un iconostasi litoide a tre fornici", ci dice il Costantini. &urtroppo, tale luogo

    versa oggi in uno stato di a""andono, tuttavia non ha perso il suo )ascino originario. %ei pressi dellaMasseria S. Barbara, lungo la )iancata nord della valle, sul #onte &iccioniere, si pu; notare un trattodi muro megaliticosul 0uale sono ancora visi"ili alcune incisioni che riproducono im"arca*ionidiverse. $i pu; )are ritorno a !tranto attraverso la $tatale 7>.

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    La Cava di Ba!ite a Otranto %ell?entroterra salentino, tra !tranto e la*ona circostante il rinomato )aro di &unta &alascia,nei pressi di #onte $ant?1ngelo si trova la Cavadi Bauite di !tranto.

    Il luogo, magico e suggestivo, spesso

    meta di gite scolastiche dei pi piccoli, nonch@ divisite dei curiosi che vogliono ammirare dal vivo lospettacolo suggestivo del laghetto verde smeraldo. La "auite un minerale dal 0uale si ricaval?alluminio. La cava di !tranto stataun?importante )onte di sostentamento per tutticoloro che hanno estratto il materiale negli anni incui il sito rimasto in attivit.

    La scoperta del giacimento risale al 7A8 e il suo s)ruttamento ini*iato, pi o meno,contestualmente, cessando solo nel 7A>. proprio a partire da 0uesto momento che si sviluppa la cava di Bauite cos3 come noi oggi la

    vediamo. Il laghetto verde smeraldo che tanto a))ascina i visitatori altro non che il residuo di ungiacimento di estra*ione mineraria ormai dismesso. Il tocco di magia dato dal )atto che, dopol?a""andono della cava, gra*ie alle in)iltra*ioni d?ac0ua di una delle tante )alde ac0ui)ere presenti nelnostro territorio carsico, si man mano )ormato un laghetto la cui ac0ua ha assunto un coloreparticolarmente intenso a causa della presen*a di residui di Bauite nella cava. Tutto intorno il lago la terra, colorata dalla presen*a dominante del minerale, appare di uncolore rosso intenso e mette ancora di pi in risalto il verde "rillante delle ac0ue stagnanti, nonch@ ilcolore intenso della vegeta*ione circostante. Il paesaggio, nel suo complesso, lascia immaginare un luogo del tutto diverso da 0uello che realmente: i colori )orti e la desola*ione circostante lasciano, )orse, presagire che si su un altro

    pianeta o sul set di un )ilm )antascienti)ico. #a niente paura, tutto sotto controllo. Tecnicamente, la Bauite una roccia composta da diverse specie di minerali, tra cuiprevalgono gli ossidi e gli ossidi idrati di alluminio e di )erro. 1 seconda della percentuale di ossidi dialluminio presente nella cava si determina la sua importan*a economica e la sua propensione ad esseres)ruttata come cava mineraria per l?attivit estrattiva. eologicamente, la )orma*ione della Bauite dovuta alla presen*a di speci)iche altera*ionidelle rocce calcaree in presen*a di determinati agenti atmos)erici. !ltre che nei pressi di !tranto, altre importanti cave di Bauite si rinvengono nell"area dellaMurgia e nel Gargano. 6a un punto di vista commerciale, la cava di Bauite di !tranto ha rivestito un ruolo importantelungo tutto il corso degli anni Cin0uanta e, soprattutto, $essanta e $ettanta. Il minerale estratto veniva

    inviato negli sta"ilimenti di &orto #arghera, dove si lavorava all?estra*ione dell?alluminio. !ggi la cava in totale stato di a""andono, ma ci; ha provocato la rinaturali**a*ione delterritorio, )acendo s3 che si ricreasse un ecosistema ricco di )lora e )auna. Il che desta interessa inam"iente accademico e lascia intendere che talvolta possi"ile creare un traid d?union tra il lavorodell?uomo e la voglia di ricrescita naturalistica. Inoltre, la terra circostante la "occa della cava, gra*ie al suo colore intenso, viene spessoprelevata ed utili**ata ancora oggi per la produ*ione di colori da adoperare per l?artigianato locale, neltotale rispetto della natura. otrantonelsalento.it

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    "onastero di San Ni#ola di Casole otrantonline.net#a nascita dell"abazia

    L?1""a*ia di $an %icola di Casole vienefondata verso la fine dell"anno $%%% d.C.per volere del crociato Boemondo I, uncondottiero normanno ( )iglio di 2o"erto iluiscardo ( che don; il Casale di Casole adun gruppo di basiliani, che sono dei monaci che si ispirano alla regola dettata da $anBasilio #agno e che 0ui seguono leprescri*ioni del rito cattolico greco. Il periodo 0uello dell?ini*io delladomina*ione normanna che si sostituisce a0uella a 0uella "i*antina, ed attraverso ladona*ione del monastero i normanni cercanodi attirarsi le gra*ie della popola*ionesalentina ed otrantina in particolare.#"importanza dell"abazia

    L?a"a*ia occupava una posi*ione importan*a per una seri di motivi. Il primo consiste nel )atto che l?1rcidiocesi di !tranto era sede metropolitana, 0uindi era a capodi una provincia ecclesiastica, ovvero una circoscri*ione che raggruppa pi diocesi. Duesto davarilevan*a al monasteroche risultava essere in 0uesti secoli il pi& ricco dell"Italia meridionale. Inoltre !tranto sar l?ultima rocca)orte della presen*a della cultura "i*antina in occidente, ed i

    %ormanni, sotto la guida di 5ederico II, non umiliarono la sua cultura ma la rispettarono. L?importan*a dell?abazia anche 0uella di aver creato un dinamismo culturale, un umanesimogreco in Terra d?!tranto, una sorta di accademia di lettere grece e latineche aveva al centro i valoriuniversali propri della civilt greca classica. 6a Casole veniva anche il "asiliano &antaleo che reali**; l?importantissimo mosaicopavimentale della Cattedrale di !tranto. Duesti motivi )anno diCasole un centroimportante, ricco e propulsore di cultura.Il ()ettario" e il circolo poetico L?a"ate pi importante di Casole detto il)ettarioche )ond; 0ui una scuola poetica. Il nettario era un erudito, un umanista ed uno specialista del greco e del latino e )u protagonista

    di varie missioni diplomatiche all?estero per conto di diversi papi. 1nche gra*ie a lui nel monastero si cre; una bibliotecacon molti volumi e codici cheraccoglieva nei suoi viaggi. 4d proprio in 0uesto monastero, in una terra dell?estremo sud-est italiano,che vedono la luce alcuni dei primi componimenti in poesia della letteratura italiana. In)atti Casole divenne il centro di un movimento letterarioche si pose sotto l?ala protettrice di5ederico II, regnante illuminato e colto sotto cui nascer anche la $cuola $iciliana. Il Ecircolo poeticoF che vede il proprio caposcuola in %ettario e il suo centro a Casole era unascuola che trattava temi religiosi e pro)ani e che si esprime nella lingua greca, la lingua di Bisan*io,come anche le popola*ioni di 0uesta terra.

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    Il circolo era costituito da un gruppo di letterati e poeti( sia religiosi che laici ( ed eraprotagonista di una produ*ione poetica di impronta umanistica.#a fine dell"abazia Il monastero e la sua ricchissima "i"lioteca vennero distruttidall"assalto turco del $*+%. !ggi del monastero non restano che delle rovine, pietre e mattoni in 0uella che poi diventata

    una masseria. &er 0uanto riguarda la produ*ione letteraria e parte della "i"lioteca molti esemplari si sonosalvati e sono ora conservati come oggetto di studio in varie parti d?4uropa.

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    Ipogeo di Torre Pinta1 poca distan*a da !tranto, immersa negli uliveti

    secolari di 0uella che viene detta la Evalle dellememorieF, su un rial*o collinare del terreno c?,-orre inta/.

    #"Ipogeo La torre sorge su una struttura ipogeaGsotterraneaH di )orma circolare scavata nella rocciadi cui la torre il prolungamento verso l?alto. Lacamera ipogea sotto la torre raggiungi"ileattraversando una galleria GdromosH che alla "asedella collinetta su cui sorge la torre.

    &er 0uanto riguarda l?ipogeo ha una pianta acroce latinadi cui la galleria, lunga metri, il"raccio lungo. 4ntrando dalla galleria si apre un

    modesto vano circolare con un camino, e da 0ui piccoli am"ienti con volta semicircolare che sono i"racci corti della croce latina. 1nche il vano aveva una volta che crollata nel 7 ed stata )u sostituita dalla torrecolombaia. La )un*ione della struttura incerta. #olto pro"a"ilmente il complesso nel tempo ha modi)icatola sua struttura e il suo utili**o. $econdo l?ipotesi pi accreditata la struttura a origine messapica, in)atti vi un )orno chepoteva essere utili**ato per la crema*ione o per i sacri)ici e molte piccole celle Ganche nel dromosH chepotevano essere urne.

    6i certo su 0uesta struttura si sa che era su un terreno amministrato dal vicino #onastero diCasole.-orre inta Le torri colombaieerano utili**ate per allevare colom"i. Duindi per 0uesto sono )ornite al lorointerno di cellette che servivano ad ospitare i volatili. #olto di )re0uente per; 0ueste torri avevanoanche la )un*ione di torre di avvistamento. In particolare nel Salento, dove le torri colom"aie sono numerose, 0ueste potevano )ungere dadeterrente per le navi dei turchi. -orre inta una torre colom"aia circolare che stata edi)icata in una *ona di insediamenti

    rupestri e ( come detto ( sorge su un ipogeo di epoca precedente. In particolare la torre vera e propria subito molti rifacimenti, in)atti si possono vedere delle guglie orientali di ispira*ione saracena chesono una modi)ica apportata successivamente. Vi la possi"ilit di visitarela struttura chiedendo il permesso alla proprietaria.

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    $rotta dei Cervi % Porto Badis#o % Otranto trovasalento.it

    rotta dei Cervi La Grotta dei CerviG)ig. 7H,scoperta nel 7A dal gruppo speleologico &as0uale deLorentiis di #aglie, disposta lungo il litorale ionico,

    a &orto Badisco a sud di !tranto. 4ssa rappresenta ilcomplesso pittorico neolitico pi imponente d'4uropa ela sua scoperta )ece il giro del mondo suscitando grandeinteresse negli am"ienti della ricerca. Tutto ci; attestavache una grotta nel $alento, aveva ospitato l'uomopreistorico.1ll'interno della grotta, !ltre ad un notevole corredo diceramiche, risalenti al neolitico, stata rinvenuta una

    imponente documenta*ione parietale reali**ata con guano ed ocra rossa.Le numerose scene di caccia G)ig. JH al cervo, presenti sulle pareti"ianche della grotta, gli uomini preistorici, dotati di archi e )recce e

    i piccoli gruppi di animali, si ripetono ad ogni angolo del complessoipogeo, con chiare**a e sconcertante realt.Le particolari condi*ioni climatiche hanno contri"uito alla per)ettaconserva*ione di tali pre*iose testimonian*e che ancora oggi rievocanocon estrema )or*a un sugestivo ritorno al passato. $piraliapparentemente sen*a senso, grovigli di elementi meandri)ormi a)ormare strani individui dotati di corpo lineare ma di incredi"ilitras)orma*ioni spirali)ormi germoglianti, misteriose riunioni dipersonaggi seduti ed in visione dall?alto, magiche interpreta*ionidi dan*e tri"ali o riti propi*iatori, incomprensi"ili segni di ognitipo che lasciano andare li"era la )antasia a 0ualsivoglia

    interpreta*ione. Troneggia tra tutte, 0uella che piace a noi immaginarecome uno stregone G)ig.H, lo EsciamanoF che, con la sua ecce*ionalepresa, ispira pi di tutte e )a "al*are la )antasia del visitatore sino a concreti**are l?immagine di un

    dan*atore piumato. Ci; che, in particolare, )a ra""rividire, la stan*a dellemanine: il ritrovarsi nelle viscere della terra, in un contesto calcareniticorischiarato, da torce elettriche, il sentirsi )agocitato da una miriade avvolgente diimpronte di mani preistoriche di varie misure e sparse dappertutto, innescaun?angoscia pro)ondaK la sensa*ione 0uella di essere circondati da persone viverisalenti ad epoche remote, da giovani, vecchi, adolescenti di > anni )apro"a"ilmente in riunione per ini*ia*ione. rotta dei Cervi: appunto per laimmagine di 0uesti animali che ricorre insistentela magia continuaK il silen*io

    ancestrale, nel suo interno, sem"ra essere rotto da grida, da riti, da "rusio lontanoe dal caratteristico suono provocato dal gocciolio delle stalattiti. Tratto dawww.treMMingsalento.com

    trovasalento.itN