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Page 1: Alfa aprile

n.1

Silvio Caretto presentaE lavano e rilavano

i pensieri con Gabriele Vacis

Modelli economicia confronto

dialogo tra Aldo Corgiate Nicola Rossi

Cittadinanza e immigrazione, quali prospettive?con Andrea Giorgis e Francesco Ciafaloni

APRILE 2012

Page 2: Alfa aprile

• 6000 mq SU TRE PIANI

•110 MILA VOLUMI

•8 MILA CD/DVD

•200 PERIODICI E 20 QUOTIDIANI

•50 POSTAZIONI INTERNET

•300 POSTI A SEDERE

•SALA CONFERENZE DA 100 POSTI

•WI-FI GRATUITO

•CAFFETTERIA INTERNA

I NOSTRI NUMERI

Direzione artistica:Cosimo Ammendolia

Organizzazione:Anna Maria GhibertiAugusta Giovannoli

Loredana Prisco

in colloborazione conlo staff della Biblioteca Archimede

lo staff della Fondazione di Esperienze di Cultura Metropolitana

Grafica:Sixeleven s.r.l. - Torino

Stampa:La Commerciale - Prato (FI)

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Gli occhi stanno portando la vostra mente dentro Alfa, il primo numero della newsletter della Biblioteca Multimediale Archimede. Si legge, ma non è un libro né un giornale. È uno strumento di informazione e al tempo stesso uno snodo di approfondimento, una piazza aperta agli interventi esterni di autori ed esponenti del mondo della cultura come pure una maglia della rete di opportunità e servizi che fanno di Settimo Torinese un posto speciale per la cultura. Una città di 50.000 abitanti che registra una media di 1.500 passaggi quotidiani in questo centro di eccellenza di livello regionale: è una percentuale da capitale europea.

Per quanto concerne la vita della Biblioteca, qui troverete tutte le segnalazioni riguardanti i due aspetti dell’attività di Archimede: da una parte le novità inerenti la gestione quotidiana della struttura e le modalità di fruizione delle sue tante risorse, dall’altra il cartellone di eventi, incontri, mostre che con frequenza vi si svolgono. Al tempo stesso, rimbalzeranno qui dall’esterno gli appuntamenti di maggiore interesse proposti dagli altri agenti speciali della cultura settimese, dalla Suoneria all’Ecomuseo del Freidano, al Teatro Garybaldi e a tutte le altre manifestazioni di rilievo.

Come certo sapete, il tema del Salone Internazionale del Libro 2012 è “vivere in rete”. Declinato al tempo della prima newsletter di Archimede suona come un segno del destino, dal momento che tra le missioni di questo nuovo strumento si annovera proprio la sua natura di supporto della Biblioteca nel collegamento tra la realtà culturale locale, tela già di per sé tessuta da molti soggetti, e gli interlocutori naturali che troviamo a Torino nella Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, nel Circolo dei Lettori, nel Salone del Libro, nell’Università. Anche di questa trama, una sorta di secondo livello della nostra rete virtuosa, troverete riscontro qui.

Tutto su carta, per una sorta di effetto fotografia del sistema culturale di Settimo Torinese che sotto il profilo emotivo rende più di quanto possa fare un’immagine virtuale. Un sistema articolato, un puzzle di eccellenze coordinato, alimentato, sostenuto e difeso con sensibilità e concretezza dall’amministrazione, che ha sempre considerato questo settore cruciale per la trasformazione della città. E gestito quotidianamente con impegno, professionalità, passione dalle tante persone che vi operano.

Una passione che speriamo di poter condividere sempre di più con chi frequenta la Biblioteca; anche attraverso una newsletter viva e ricca di contenuti esclusivi, agile nell’informare e profonda nel suggerire riflessioni, orgogliosa di rappresentare la ricchezza di questo territorio e aperta a quanto arriva dall’esterno.

Cosimo Ammendolia

ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO

Dal lunedì al giovedì 9.00-23.30Dal venerdì al sabato 9.00-19.30

Domenica 15.30-19.30

INDIRIZZO

Piazza Campidoglio, 50 10036 Settimo Torinese

tel. 011.80.28.582/583/584 fax 011.80.28.581

[email protected]

INFORMAZIONI EVENTI E NEWSLETTER ALFA

011.80.28.588/318/[email protected]

COME ARRIVARE

L’area dove sorge la biblioteca è di nuova costruzione e non compare sempre nelle mappe ufficiali, nei

navigatori o su Internet.

Per raggiungere la biblioteca vi suggeriamo di fare riferimento a via

Torino, all’altezza del numero 10.

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Sala Levi - Biblioteca Archimede

02 LUNEDÌore 21.00 | Registi e la cura di Parole

Proiezione del film Lo sceicco bianco di Federico Fellini (1952)

a cura dell’associazione Tracce Freudiane

in collaborazione con l’associazione Casa Archimede

04 MERCOLEDÌore 18.30 | Medicina oggi

Il tumore al seno con la prof.ssa Anna Sapino, ordinario di Anatomia Patologica presso l’Università di Torino

05 GIOVEDÌore 19.00

Conferenza Biblica in lingua romena

a cura del gruppo religioso Testimoni di Geova

11 MERCOLEDÌore 18.30 | Crescere in armonia

Le emozioni difficili dei nostri bambini: la rabbia, la paura, la tristezza con la dott.ssa Anna Carla Lungo

a cura dell’associazione Hansel e Gretel

12 GIOVEDÌore 21.00

E lavano e rilavano i pensieri di Silvio Caretto Interviene Gabriele Vacis

13 VENERDÌore 18.30

Modelli economici a confronto

Dialogo tra Nicola Rossi ed il sindaco Aldo Corgiat

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eventi Aprile

16 LUNEDÌore 21.00 | Registi e la cura di Parole

Proiezione del film Il Rito di Ingmar Bergman (1969)

a cura dell’associazione Tracce Freudiane

in collaborazione con l’associazione Casa Archimede

17 MARTEDÌore 17.30

Italia 61: io c’ero. Conferenza nell’ambito della mostra “Italia ‘61”, in occasione del decennale dell’Ecomuseo del Freidano

a cura dell’associazione Amici di Italia ‘61

18 MERCOLEDÌore 18.30 | Medicina oggi

Prevenzione: non fare di meno e non fare di più di quanto serve con il prof. Nereo Segnan, direttore del Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte

19 GIOVEDÌore 17.00

L’insegnante sotto stress

a cura dell’associazione AIDA onlus

23 LUNEDÌore 21.00

Cittadinanza e immigrazione, quali prospettive?con Andrea Giorgis, Francesco Ciafaloni, Ignazio Schintu, Gladys Arriaga, Caterina Greco, Elena PiastraModera Gianluca Gobbi

30 LUNEDÌore 21.00 | Registi e la cura di Parole

Proiezione del film Zelig di Woody Allen (1983)

a cura dell’Associazione Tracce Freudiane

in collaborazione con l’associazione Casa Archimede

PER BAMBINI E RAGAZZISala Ragazzi - Biblioteca Archimede

07 SABATOore 10.30 | L’ora del racconto Letture animate

a cura di SantibrigantiPer i bambini di 3-10 anni

12 GIOVEDÌore 17.00 | Giochiamo sì... ma con i libri

a cura della Biblioteca

14 SABATOore 10.30 | L’ora del racconto

Letture animate

a cura di SantibrigantiPer i bambini di 3-10 anni

19 GIOVEDÌore 17.00 | Giochiamo sì... ma con i libri

a cura della Biblioteca

21 SABATOore 10.30 | L’ora del racconto.

Storie di amicizia tra cani e bambini lette da Alessia Vettorello in compagnia del suo cane

26 GIOVEDÌore 17.00 | Giochiamo sì... ma con i libri

a cura della Biblioteca

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Stare bene, godendoci le nostre giornate in buona salute è forse uno degli obiettivi prioritari della nostra vita, ciò a cui tutti, grandi e piccoli, in qualche modo aspiriamo. Altra importante verità che l’informazione in campo medico è molto importante e può rivelarsi, in alcuni casi, fondamentale. Conoscere i traguardi raggiunti dalla medicina in campo oncologico piuttosto che sapere quali sono le misure da mettere in atto per prevenire le malattie può essere non solo un’occasione di crescita culturale, ma anche un modo per ri-orientare la nostra vita in maniera più sana.Ed è per questo che la biblioteca Archimede ha organizzato una rassegna di incontri che vede protagonisti alcuni medici esperti in varie discipline. Il calendario prenderà il via venerdì 30 marzo con la presenza del dr. Libero Ciuffreda che affronterà il tema delle nuove frontiere in campo oncologico. Gli altri appuntamenti avranno luogo di mercoledì e tratteranno temi importanti e ampiamente dibattuti in campo medico. Si parte dal tema del tumore al seno nella giornata del 4 aprile per proseguire con il tema della prevenzione il 18 aprile, il rapporto tra cibo e malattia il 9 maggio, il funzionamento degli ormoni il 23 maggio, per concludere il 6 giugno con l’argomento della malattia psichiatrica. Tutti gli incontri si terranno in sala Levi alle 18.30.

Medicina oggiIl tumore al senoore 18.30

Medicina oggiPrevenzione: non fare di meno e non fare di più di quanto serveore 18.30

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focus

La scelta di Kumba a cura di Enza Levatè presso l’anfiteatro l’Ora del racconto - Sala Ragazzi.Il titolo dello spettacolo-laboratorio è liberamente tratto dal titolo di una fiaba senegalese con protagonista una ragazza di nome Kumba, che decide di intraprendere un lungo viaggio allontanandosi dal proprio villaggio di origine, per vedere il mondo

e decidere autonomamente del proprio destino.Il contenitore tematico del progetto funge da pretesto per attivare elementi di educazione e relazioni interculturali tra i bambini/e attraverso il gioco del teatro-musica. La storia di Kumba è teatralizzata in modo da affascinare e stimolare la fantasia degli ascoltatori, di ogni età… si parlerà di avventure, di magie, di viaggi, si incontreranno nuove lingue, modi di parlare, di danzare, di giocare differenti ma tuttavia simili e accessibili; si faranno esercizi di espressione corporea, si ballerà, si canterà. Il laboratorio-spettacolo è aperto alle famiglie.

Lettura animata-musicataore 10.30

Un pezzo di storia del movimento operaio vista con gli occhi di un prete. Un sacerdote che ha vissuto in prima persona la realtà della fabbrica, vivendo, giorno dopo giorno, a fianco dei lavoratori, condividendo con loro le prime lotte sindacali, le migrazioni, gli anni di piombo, le speranze del periodo post-conciliare e le successive delusioni.Tutto questo trova spazio in un libro, appena uscito, dal titolo “E lavano e rilavano i pensieri” di Don Silvio Caretto, sacerdote dal 1964, parroco prima a Carmagnola e poi a Settimo per più di quarant’anni. Per sua scelta, all’attività sacerdotale affianca, per oltre venticinque anni, quella di prete operaio in un’azienda metalmeccanica.Questo lavoro è frutto di una intensissima vicenda di vita che sa porsi interrogativi che vanno al di là del vissuto personale, per arrivare a toccare il percorso di fede e l’esperienza di quelli che in Italia sono stati chiamati “preti operai”.Con Don Silvio Caretto interviene il regista settimese Gabriele Vacis.

La Biblioteca Archimede, in collaborazione con l’Istituto Piemontese Antonio Gramsci e la Casa dei

Popoli di Settimo Torinese, organizza una conferenza sul tema della cittadinanza, durante la quale si confronteranno i modelli possibili e i problemi che derivano dalla carenza legislativa in materia. Intervengono: Andrea Giorgis, professore Ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Torino; Francesco Ciafaloni, ricercatore dell’IRES Lucia Morosini di Torino. Testimonianze a cura di Ignazio Schintu, Comandante Croce Rossa Militare della Sezione di Settimo Torinese e di Gladys Arriaga, rifugiata guatemalteca in Italia da 4 anni e operatrice sociale. Alla conferenza parteciperanno gli Assessori Caterina Greco ed Elena Piastra che per la città di Settimo Torinese si occupano di politiche sociali e di innovazione. La serata sarà moderata dal giornalista Gianluca Gobbi.

Cittadinanza e immigrazione, quali prospettive?ore 21.00

E lavano e rilavano i pensieri ore 21.00

L’eBook in bibliotecaLa Biblioteca Archimede mette a disposizione del pubblico 10 lettori di libri elettronici (LLE) per il prestito e la consultazione.La biblioteca ha scelto inizialmente il modello “PocketBook 603”, che unisce alta qualità e tecnologia d’avanguardia a un design compatto, moderno ed elegante, un magnifico strumento facile da usare che permetterà la lettura di più di 500 libri memorizzati all’interno del suo hard disk. L’eBook è un libro in formato elettronico leggibile tramite un lettore di libri elettronici (LLE) e pensato per consentire un’esperienza di lettura simile a quella del libro cartaceo.Il prestito del lettore di libri elettronici (eBook Reader) è consentito agli utenti iscritti al Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana Torinese (SBAM) che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età.

12giovedì

18mercoledì

04mercoledì

14sabato

23lunedì

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Il paradosso della letteratu-ra è questo: non è un’atti-vità scientifica, è fatta della materia dei sogni, pesca liberamente, quasi sfron-tatamente ovunque quel

che le serve; è arbitraria, soggettiva, deformante, eppure riesce – quando è buona, cioè un lavoro di conoscenza vera – ad arrivare là dove non arrivano le scienze esatte. Perché riesce a darci una quan-tità di informazioni su noi stessi e la realtà che ci circonda, ad ampliare mente e cuore, a fare di ogni singolo nodo una rete. È una menzogna, o un ben congegnato sistema di menzogne (diciamo meglio, di finzioni), che mira alla ricerca di una verità. Una fabula in cui l’umano si racconta e nel racconto si invera, diventa patri-monio comune. È vero che nessuno è in grado di raggiungere la verità, e tanto meno di spacciarla ad

altri, perché la verità è un animale mitologico che non può essere catturato. Ma come è stato detto, quello che conta è porsi antiche domande in modo sempre nuovo. Andrea Zanzotto ricordava che la parola invenzio-ne viene dal latino invenire, trovare, ciò che com-porta un atteggiamento di ricerca: strenuo, umile, paziente. Ogni ricercatore sa che questo lavoro è premio a se stesso, indipendentemente dai risultati che si possono raggiungere. Ci si ritrova nell’at-titudine di chi va per mare alla scoperta di paesi incogniti, e il rischio sempre incombente del nau-fragio rende ancora più appassionante il viaggio, le esplorazioni. Come dice il vecchio proverbio, chi cerca trova. Accade anche in letteratura. Nessuno scrittore, quando comincia un nuovo libro, sa quali parole troverà, e in che ordine. Sa però che deve cercarle, e cercandole le troverà proprio là dove lui stesso

non avrebbe mai sospettato. Nella nostra memoria, nel nostro inconscio stanno depositati tesori che chiedono soltanto di essere scoperti.Per questo dico sempre ai ragazzi di tenere un dia-rio, di scrivere qualcosa ogni giorno. Perché solo così, cercando le parole giuste, potranno mettere ordine nell’esperienza disordinata e confusa d’ogni giorno, prelevare dalle loro percezioni quello che serve a organizzare un discorso, a trasformare il caos in un possibile logos. Non è soltanto una for-midabile autoterapia. È anche un modo per connet-tersi con gli altri, per trasformare l’io in un noi, per gettare ponti. Per crescere. Solo la scrittura e la lettura, sua sorella gemella, possono fare di noi quello che ancora non siamo.

Ernesto Ferrero, scrittore e direttore editoriale del Salone Internazione del Libro di Torino

La prima biblioteca che mi ricordo era in via Mazzini. Adesso c’è un parcheggio. Era un basso fabbricato che hanno buttato giù. Per farci il parcheggio, appunto. Lì ci andavo a prendere “I ragazzi

della via Paal”, “L’ultimo dei Mohicani” e Tom Sawyer. Non è che ci fosse molto altro. Ma a me bastava. Li leggevo abbastanza in fretta Ferenc Molnar, James Cooper e anche Mark Twain. Però riconsegnavo sempre i libri in ritardo. Mi dispiaceva separarmene. Volevo tenerli ancora un po’ con me. Per “I racconti del terrore” di Poe dovettero mandarmi la lettera di sollecito. – Diobono! Ti hanno mandato la lettera? – disse il mio amico Luigino: - adesso hai la fedina penale sporca! –

Poi arrivò la nuova biblioteca. Era ai giardini. Erano gli unici giardini di Settimo, quindi non serviva un altro nome, bastava: i giardini. Era di fianco al sottopassaggio. Per fare il sottopassaggio avevano scavato il vecchio cimitero intorno alla chiesetta di San Pietro. E poi ci hanno fatto la biblioteca. - In stile moderno – aveva detto mio padre una sera, a cena. E mia nonna aveva replicato che portava male scavare i cimiteri per farci sottopassaggi e biblioteche, specie “in stile moderno”. Quello che né mio padre né mia nonna potevano immaginare era che quella nuova, grande biblioteca, sarebbe stata molto più che “moderna”. Sarebbe stata, oh Maria Vergine! “All’avanguardia”. Alla nuova biblioteca non c’era la bibliotecaria: c’era una fata. Era giovane, bionda, più che una biblioteca aveva fatto un luna-park dove si potevano frequentare corsi di yoga e di cucina macrobiotica, ascoltare

concerti di cantautori che suonavano il pettine e la sega (la chitarra era già roba borghese), ascoltare conferenze di Adele Faccio sugli anticoncezionali, riunirsi in collettivi femministi, seguire laboratori di animazione teatrale. Tutti erano innamorati di lei, maschi, femmine, comunisti, ciellini… Sembrava una Dominique Sanda scacciata da corte per aver rinnegato il proprio lignaggio. Ma la nobiltà del passo, la morbidità dei tratti, l’eloquio flemmatico erano quelli della principessa. E certi bolerini, cappottini e cappellini che era riuscita a portarsi via, facevano una differenza sublime sugli eschimi, sulle barbe e sui maglioni slabbrati di noi tamarri di periferia.

Gabriele Vacisregista, drammaturgo, autore televisivo e cinematografico

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pensieri d’autore

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Archimede ed oltre

L’elogio degli assentiore 21.00 Compagnia Genovese Beltramo

Prima assoluta. Liberamente ispirato a Le serve di Jean Genet scritto e diretto da Savino Genovese, con Viren Beltramo e Silvia Mercuriati, direttore tecnico Nicola Ruffino, musiche originali Yuki Abragams.

All’assenza spesso segue la mancanza, questo riguarda tanto le cose quanto le persone. Parlare di qualcuno, nel bene o nel male, sottolinea che quel qualcuno è importante. La sua importanza ci esalta, ci turba, diventa motore di scelte, comportamenti. La sola idea che quel qualcuno esista ma sia assente ci spinge ad innalzarlo su di un piedistallo immaginario.

L’ intento è quello di mettere in luce le debolezze che spingono colei che realmente vive, sotto i nostri occhi, la propria storia, a spogliarsi di se stessa per dedicarsi completamente all’“assente”.

Per ulteriori informazioni:tel. 011643038 | [email protected]

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Oltre i confini. Laboratorio di cucina e culture dalla Cina.ore 20.00PlayBar Suoneria, via Partigiani 4, Settimo Torinese

Nel corso della serata presentazione di alcuni elementi di medicina tradizionale cinese. L’iscrizione è obbligatoria, il costo è di 12 € a persona

Dire, fare e creare. Laboratorio creativo sui saperi femminiliore 9.30Hammam Al Bab, via Fiochetto 15, Torino

Festeggiamoci all’Hammam: un momento tutto al femminile tra vapori, massaggi, profumi e sapori. Entrata 10 € a persona

Per ulteriori informazioni:tel. 0118028349 | www.lacasadeipopoli.it

ITALIA ‘61: le celebrazioni per il centenario dell’Unità d’ItaliaMostra nell’ambito dei festeggiamenti per i dieci anni dell’Ecomuseo del FreidanoL’esposizione internazionale di Italia ‘61, organizzata con lo scopo di festeggiare il primo centenario dell’Unità d’Italia, fu

un momento molto importante per Torino. Dal nulla venne creato un intero quartiere e circa sei milioni di visitatori vennero a visitare l’esposizione, le sue avveniristiche attrazioni e gli imponenti edifici: la monorotaia, l’ovovia che portava in collina, il Palazzo del Lavoro, il Palazzo a Vela, i padiglioni con la Mostra delle Regioni, partecipando anche ai molti eventi culturali e commemorativi che si svolsero quell’anno nel capoluogo piemontese. La mostra,

curata dall’associazione “Amici di Italia ‘61”, è suddivisa in due sezioni: una, presso l’Ecomuseo del Freidano in via Ariosto 36 bis, presenta una galleria fotografica della trasformazione urbanistica del quartiere Nizza - Millefonti, la costruzione degli edifici che ospitarono l’esposizione e le manifestazioni che vi si svolsero, corredata da una serie di brevi filmati d’epoca e da documentazione originale. Dal 28 marzo al 29

aprile, apertura al sabato e alla domenica dalle 15 alle 19.L’altra sezione è ospitata negli spazi della Biblioteca Civica e Multimediale Archimede, dove viene esposto del materiale autentico di Italia ‘61: pubblicazioni, gadget, cartoline, distintivi, tutte testimonianze di un periodo che ha segnato la storia di Torino.

Per ulteriori informazioni:tel. 0118028509/321 | www.ecomuseodelfreidano.it | [email protected]

19giovedì

28sabato

dal al

28 29 marzo aprile

14 15 sabato domenica

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IL GIORNO IN PIÙ il più lettodi Fabio Volo Sveglia, caffè, tram, ufficio, palestra, pizza-cine-letto. Giornate sempre uguali, scandite da appuntamenti che, alla fine, si assomigliano tutti, persi nel cielo grigio di una metropoli che non sa più sorridere. È la vita di Giacomo. Un giorno, però, Giacomo incontra sul tram una sconosciuta, ed è l’inizio di un gioco, incredibile e coinvolgente, che porterà i due fino a un

punto di non ritorno... L’amore, l’amicizia, il viaggio, il gioco e l’incoscienza, una miscela dei temi e le piccole sfumature care a Volo e ai suoi lettori.

PINOCCHIO il più vistofilm di animazione Disney Ispirato al romanzo di Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio. Storia d’un burattino, è uno dei più noti Classici Disney. Il film arriva in Italia nel 1947. Inizialmente poco apprezzato, dopo varie riedizioni ottiene In Italia un successo strepitoso, complici anche le origini italiane del romanzo cui

si ispira. C’era una volta un falegname di nome Geppetto. Costruì un burattino di legno e lo chiamò Pinocchio. “Come sarebbe bello se fosse un bambino vero!” sospirò quando finì di dipingerlo. Quella notte, una Fata esaudì il suo desiderio. “Pinocchio, dimostrati bravo, coraggioso, disinteressato,” disse, “e un giorno sarai un bambino vero!”.

LE PIÙ BELLE CANZONI il più ascoltatodi Roberto Vecchioni Roberto Vecchioni (Carate Brianza, 25 giugno 1943) è un cantautore, paroliere, scrittore italiano. È considerato fra i cantautori italiani più importanti, influenti e stilisticamente eterogenei.

Ha vinto i quattro premi più importanti della musica italiana: il Premio Tenco nel 1983, il Festivalbar nel 1992, il Festival di Sanremo e il Premio Mia Martini della critica nel 2011. Nel 2011 è stato nostro ospite presso la Biblioteca Archimede di Settimo Torinese.

ARCHIRECORD ARCHITIPI

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pensieri d’autoreUna poetica. Qui ci vuole una poetica. Sono uno scrittore, mi hanno comunicato. È normale che prima o dopo giunga l’ora. Che il non luogo abbia un conio.

Il non luogo che è la scrittura, mi hanno comunicato. Ci sei dentro, scrittore. È questo qui. Dacci un po’ di verità spirituale. Riempi lo stampo. Sommergici di maieutica. Ma voi chi? Voi lettori, voi uomini, voi fratelli? Mah, non lo so. Intanto vi abbraccio tutti, già che sono uno scrittore e dunque amo e odio tutto e tutti con grande intensità polmonare: un mantice a pentametri giambici di cuore sbilenco. Sono io, mi hanno comunicato, quello lì. Vorrei dirlo sincero papale: grazie grazie grazie. Mi sento un po’ in obbligo, ora. Un po’ in colpa per non riuscire a spremere una rapa d’accidente sull’origine della mia scrittura. Lo scrittore, si sa, è tumefatto dai sensi di colpa. Sì, va bè, ma tu, tu, tu? Veramente...

è che io... l’esattezza... cioè... volevo essere preciso... approfittare di questa occasione... di questa richiesta precisa di Cosimo Ammendolia... Ecco, ci sono. Ero piccolo. Scrittori si nasce, non si diventa, mi hanno comunicato. Dunque, ero piccolo e non riuscivo a mangiare i pomodori, mi veniva il rigurgito, allora mia mamma mi ha detto: Devi ancora ingoiare la vita, questo è solo un ortaggio. Io ci ho pensato molto la notte seguente, una delle mie prime notti in bianco, una notte alla Genova di Valery, che al mattino, quando sono venuti a svegliarmi per portarmi all’asilo, ho comunicato la mia solenne presa di coscienza: mamma, sono uno scrittore. Però forse la parola non era Pomodoro, forse era Pomice. La parola Pomice raschia l’esistenza e la pulisce... Lo scrittore, però, l’infanzia se la rifà a suo uso e consumo, mi hanno comunicato. Oddìo, se è così, chiedo scusa chiedo scusa chiedo scusa.

Un mio vecchio amore, invece, sostiene che la questione sta nel nocciolino e che le persone che hanno questo nocciolino vivono profondamente la vita e gli altri se ne accorgono. E questo è bello per il mondo intero, che trattiene le energie e fa uno scavo oracolare illuminato di ogni cavo orbitale delle persone transitate nel mondo e diventate teschi. Secondo me la parola Teschio non sfigura in un’autopoetica. In Messico li fanno di zucchero e i bambini li mangiano e ridono. Lo scrittore è quell’uomo che cerca di mangiarsi la morte vera e di risputarla zuccherina dal cuore. Se gli viene bene, se non c’è distanza tra ciò che sente e come lo dice, quella cosa si chiama scrittura. Allora lui ride, e poi sta zitto. Come me adesso.

Luca Ragagnin, poeta e scrittore

Silvio Riccardi è un agronomo in pensione. Nel tempo libero pratica molto sport, è appassionato di escursionismo. In biblioteca viene quasi ogni giorno.

“È un ambiente comodo, moderno, che favorisce la concentrazione”.

Gli piace essere aggiornato sull’attualità e i settori che predilige sono quello dei quotidiani e riviste, e dei libri di saggistica. “Una risorsa da promuovere al meglio è l’ottima selezione di periodici che spaziano su tutti gli argomenti. Molto ricche - aggiunge - le sezioni di libri di argomento scientifico, socioeconomico, psicologico, ma anche artistico”.

Un suggerimento per Archimede? “Vista l’attuale situazione internazionale, si potrebbero organizzare momenti di lettura dei settimanali stranieri, come L’Expréss e Time, per discutere di attualità, e al tempo stesso approfondire le lingue”. Lui stesso, bilingue, si offre come moderatore.

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