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    La combustione 1

    Cinetica chimica

    REAZIONI GLOBALI ED ELEMENTARI:

    Le reazioni chimiche avvengono quando le molecole di unaspecie collidono con le molecole di un’altra specie e, pereffetto di alcune di queste collisioni si formano una o piùnuove molecole.

    Le reazioni chimiche comportano una ridistribuzione dei legamiatomici nelle molecole mediante la rottura di alcuni legami e laformazione di altri.

    Poiché l’energia di tali legami dipende dalla natura degli atomi e daaspetti geometrici, il contenuto energetico dei prodotti dellacollisione può essere diverso da quello dei reagenti e quindi

    generare rilascio o assorbimento di calore

    La combustione 2

    Cinetica chimica

    Es. reazione globale

    Si parla di reazione globale in quanto il processo globale dicombustione utilizza una kmol di metano e 2 di ossigeno

     per produrre una kmol di anidride carbonica e due diacqua.

    Ciò non significa che nella collisione molecolare effettiva, 1molecola di metano collide contemporaneamente con 2 diO2 per produrre una molecola di CO2 e due di H2O.

    4 2 2 22 2CH O CO H O+ → +

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    La combustione 3

    Cinetica chimica

    Un processo di questo tipo, infatti, richiederebbe la rottura e laformazione contemporanea di molti legami e ciò non è possibile in

    quanto l’energia cinetica delle molecole non è sufficiente.Consideriamo il alternativa:

    4 3

    4 3 2

    4 3 2

    rottura 1 legame C-H

    formazione 1 legame O-H

    rottura 1 legame C-H

    formazione 1 legame H-H

    rottura 1 legame C-H

    formazione 1 legame O-H

    CH O CH OH  

    CH H CH H  

    CH OH CH H O

    + → +

    + → +

    + → +

    La combustione 4

    Cinetica chimica

    Queste reazioni possono avvenire mediante una collisionemolecolare. Sono dette REAZIONI ELEMENTARI

    Il processo di combustione avviene mediante centinaia o

    migliaia di reazioni elementari e porta alla formazione dimolte specie e radicali.

    RADICALE: specie reattiva instabile (O, H, OH, CH3)

    La successione di reazioni elementari che descrivonol’intero processo di combustione si chiamaMECCANISMO DI REAZIONE o MECCANISMOCHIMICO DETTAGLIATO

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    La combustione 5

    Cinetica chimica

    Il concetto di reazione globale aiuta a visualizzare il processo complessivo e la stechiometria ma per capire

    cosa realmente accade all’interno della fiamma ènecessario identificare le reazioni elementari.

    Lo scopo della cinetica chimica è identificare quali reazionisono possibili sotto determinate condizioni e prevederecon quale velocità queste avvengono.

    La combustione 6

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Tutte le reazioni chimiche avvengono con una

    determinata velocità e dipendono dalle condizioni

    del sistema, in particolare dalla concentrazione dei

    reagenti, dalla temperatura dagli effetti radiativi,dalla presenza di catalizzatori e inibitori.

    La velocità di reazione può essere espressa in termini

    di velocità di scomparsa di una qualsiasi delle

    sostanze reagenti o di velocità di formazione di uno

    qualsiasi dei prodotti.

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    La combustione 7

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Consideriamo una reazione elementare:

    1 1 2 2 3 3 1 1 2 2 3 3' ' ' .... ' ' ' ....v M v M v M v M v M v M  + + + → + + +

    2

    1 2 2

    1 1 2 2

    m=2, M =H, M =H

    ' 3, '' 1, ' 0, '' 1

     H H H H H 

    ν ν ν ν  

    + + → +

    = = = =

    1 1

    ' '' con n=numero totale speciem m

     j j j j

    i i

    v M v M  = =

     →∑ ∑

    La combustione 8

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Per una reazione elementare vale la

    LEGGE DI AZIONE DI MASSA:

    La velocità di reazione RR i (velocità di scomparsa

    della specie i) è proporzionale al prodotto delleconcentrazioni dei reagenti, ciascuna elevata al

    rispettivo coefficiente stechiometrico.

    ' '

    1 1

    ( ) ( ) j jv vm m

    i j i j

     j j

     RR M RR k M = =

    ⇒ =∏ ∏:

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    La combustione 9

    Elementi di

    Cinetica chimica

    La costante di proporzionalità k è chiamata

    VELOCITA’ SPECIFICA DI REAZIONE (specificreaction rate coefficient)

    Si definisce ORDINE COMPLESSIVO DELLA

    REAZIONE e si indica con n:

     j

    1

    ' con v' ordine della reazionerispetto alla specie j

    m

     j

     j

    n v=

    = ∑

    La combustione 10

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Definita la velocità di reazione, la variazione di

    concentrazione della specie i è data da:

    '

    1

    ( )( '' ' ) ( '' ' ) ( )

     jvm

    i i i i i i j

     j

    d M v v RR v v k M  dt    == − = −   ∏

    2

    32 ( )

     H H H H H 

    dH k H 

    dt 

    + + → +

    = −

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    La combustione 11

    Elementi di

    Cinetica chimica

    In molti sistemi M j può essere formato da più passi

    rappresentati da reazioni elementari per cui la definizione di

    velocità globale di reazione si complica.

    Per una reazione elementare n non solo rappresenta l’ordine

    globale di reazione ma anche la MOLECOLARITA’,

    definita come il numero di molecole che interagiscono ad

    ogni step.

    La molecolarità è al massimo 2 o 3 perché non ha senso per

    schemi più complessi per i quali l’ordine di reazione può

    non essere intero.

    La combustione 12

    Elementi di

    Cinetica chimica

    La maggior parte delle reazioni chimiche è legata alla

    collisione di due specie in grado di reagire (secondo

    ordine):

    Altre reazioni sono dominate dalla rottura di un

    legame chimico instabile per cui sono del primo

    ordine:

    1 2 1 1 2 2 3 3 4 4'' '' '' '' ... M M v M v M v M v M + → + + + +

    1 1 1 2 2 3 3 4 4'' '' '' '' ... M v M v M v M v M  → + + + +

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    La combustione 13

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Anche se la probabilità che tre molecole collidano è

    molto bassa le reazioni elementari del terzo ordinesono importanti.Es. la reazione di ricombinazione dei radicali OH e H per produrre H2O

    avviene solo in presenza di un Third Body (sostanza che compare sia

    tra i reagenti sia tra i prodotti con lo stesso coefficiente stechiometrico)

    che partecipa alle collisioni per cui si tratta di un sistema del terzo

    ordine. Il terzo corpo serve ad asportare una parte dell’energia in

    quanto le reazioni di ricombinazione sono esotermiche.

    1 2 3 1 1 2 2 3 3 4 4'' '' '' '' ... M M M v M v M v M v M + + → + + + +

    La combustione 14

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Consideriamo una reazione arbitraria del secondo ordine:

    Indicando le concentrazioni in mol/cm3 o g/cm3 con le

     parentesi tonde, la velocità di reazione si scrive:

    2( . )

     A B C D

    es O N NO N  

    + → +

    + → +

    ( ) ( )( )( )

    d A d C   RR k A B

    dt dt  = = − = −

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    La combustione 15

    Elementi di

    Cinetica chimica

     Non tutte le collisioni tra i reagenti A e B sono in grado di far

    avvenire la reazione.

    Esiste un effetto della temperatura in quanto solo le molecole

    che raggiungono con le collisioni una certa energia E sono

    in grado di reagire ( postulato di ARRHENIUS).

    Poiché il fattore di Boltzmann exp(-E/RT) fornisce la frazione di collisioni

    con energia superiore ad E, la velocità di reazione si può scrivere come:

    Dove ZAB è la frequenza di collisione del gas

    exp( / ) AB RR Z E RT = −

    La combustione 16

    Elementi di

    Cinetica chimica

    ENERGIA DI ATTIVAZIONE DELLA REAZIONE EA

    Il termine di energia nel fattore di Boltzmann rappresenta la

     barriera energetica che devono superare i reagenti. In

     pratica è come se si formassero prodotti intermedi ad alta

    energia dai quali si generano poi i prodotti.

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    La combustione 17

    Elementi di

    Cinetica chimica

    La combustione 18

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Energia di attivazione della reazione diretta Ef (forward)

    Energia di attivazione della reazione inversa E b(backward)

    L’esempio si riferisce ad una reazione esotermica per cui l’energia di

    attivazione della reazione inversa è molto maggiore di quella della

    reazione diretta. Più è esotermica la reazione, più è piccola l’energia diattivazione. In sistemi complessi il calore rilasciato da una reazione

    esotermica può consentire l’attivazione di reazioni inverse.

    E b

    E f 

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    La combustione 19

    Elementi di

    Cinetica chimica

    La teoria cinetica dei gas consente di ricavare una espressione per la

    costante k che compare nell’espressione della velocità di reazione, che

    risulta dipendente della temperatura:

    A è chiamata fattore cinetico pre-esponenziale e la sua dipendenza dalla

    temperatura è in genere trascurata essendo molto piccola.

    Per tale motivo la rappresentazione di k in funzione di log(1/T) è

    approssimato con un tratto lineare con pendenza (-E/R) che consente di

    calcolare in modo immediato l’energia di attivazione

    1

    2const exp( / ) exp( / )k T E RT A E RT  = − = −

    La combustione 20

    Elementi di

    Cinetica chimica

    ARRHENIUS PLOT

    I processi con energia di attivazione bassa procedono più velocemente alla

     basse temperature e sono meno sensibili alla temperatura.

    Alle alte temperature le reazioni con alta energia di attivazione prevalgono

    a causa della forte sensibilità alla temperatura.

    exp( / )k A E RT  = −

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    La combustione 21

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Esistono due classi di reazioni per cui non vale la

    formulazione di Arrhenius:

    1) Reazioni a bassa energia di attivazione che

    coinvolgono radicali liberi:

    2) Reazioni di ricombinazione dei radicali:

    La combustione 22

    Elementi di

    Cinetica chimica

    1) Reazioni a bassa energia di attivazione che coinvolgono

    radicali liberi

    In queste reazioni la dipendenza dalla temperatura del fattore

     preesponenziale assume maggiore importanza. Dala teoria dello statodi transizione si può ricavare la relazione:

    Per uniformare la trattazione e per tener conto di tutti i casi in cui il

    diagramma di Arrhenius non è lineare si assume:

    exp( / ) con costante di Planck   Bk T 

    k E RT hh

    = −

    exp( / ) con n [-2,2]nk A T E RT  = ⋅ − ∈

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    La combustione 23

    Elementi di

    Cinetica chimica

    1) Reazioni di ricombinazione dei radicali

    Quando i radicali semplici si ricombinano per formare un prodotto,

    l’energia liberata nel processo è sufficientemente grande per causare

    la decomposizione dei prodotti nei radicali originali.

    Per queste reazioni si assume che la velocità specifica di reazione

    diminuisca in modo dolce con la temperatura:

    1/ 3exp( )k const T  −= −

    La combustione 24

    Elementi di

    Cinetica chimica

     Nei processi di combustione reali i meccanismi sono costituiti da reazioni

    simultanee e interdipendenti per cui l’espressione di k trovata per le

    reazioni one-step non è sufficiente.

    Esempio: all’aumentare della concentrazione dei prodotti, questi iniziano adissociarsi nei reagenti per cui è necessario considerare l’influenza

    delle due costanti k f e k  b.

    2

    2 2

    ( )2 ( )( ) 2 ( ) f b

    d HI k H I k HI  

    dt = −

    2 2 2 f  

    b

    k  H I HI  →+   ← 

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    La combustione 25

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Tenendo conto che all’equilibrio la velocità di formazione della specie HI

    è zero è possibile correlare le due costanti k f e k  b alla costante di

    equilibrio scritta in funzione delle concentrazioni:

    Questa correlazione è valida per qualsiasi sistema. Poiché il calcolo della

    constante di equilibrio Kc è molto più accurato rispetto alla misura di

    k  b e k f , in genere si misura kf e poi se ne misura una delle due e

    l’altra si calcola dalla formula.

    2

    2 2

    ( )

    ( ) ( )

     f eq

    c

    b eq eq

    k HI  K 

    k H I = ≡

    2

    2 2

    ( )

    2 ( )( ) 2 ( )

     f  

     f  C 

    k d HI 

    k H I HI  dt K = −

    La combustione 26

    Elementi di

    Cinetica chimica

    I fenomeni di combustione avvengono attraverso reazioni a catena

    (CHAIN REACTIONS) che consistono in reazioni di formazione di

    una specie radicale che a sua volta reagisce per formare un altro

    radicale.

    Esempi di chain reactions:

    2

    2

    2

    2

    chain-initiating

    chain-branching

    chain-propagating

    chain-terminating

     H M H H M 

     H O OH O

     HO H OH OH 

     H OH M H O M 

    + → ⋅ + ⋅ +

    ⋅ + →⋅ + ⋅ ⋅

    ⋅ + ⋅ → ⋅ + ⋅

    ⋅ + ⋅ + →⋅ +

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    La combustione 27

    Elementi di

    Cinetica chimica

    In genere i radicali si formano dalla dissociazione di un reagente (reazioni

    di iniziazione). Questi processi sono in genere fortemente

    endotermici e quindi notevolmente lenti. L’energia di attivazionevaria tra 40 e 110 kcal/mole.

    Le reazioni di propagazione sono caratterizzate dal fatto che i radicali

    cambiano natura ma il loro numero rimane invariato. Queste reazioni

    sono importanti in quanto determinano la velocità di avanzamento

    della catena successiva. Per le reazioni di propagazione di interesse

    nella combustione, l’energia di attivazione varia tra 0 e 10kcal/mol.

    Un caso particolare delle reazioni di propagazione è costituito dalle

    reazioni di branching.

    La combustione 28

    Elementi di

    Cinetica chimica

     Nelle reazioni di branching il numero di radicali che si produce è maggiore

    di quello di partenza per cui queste reazioni sono in grado di generare

    i fenomeni di esplosione.

    Queste reazioni avvengono quando un monoradicale formato dalla rotturadi un legame semplice reagisce con una specie contenente un legame

    doppio (O2) o quando un biradicale (.O.) formato dalla rottura di un

    legame doppio reagisce con una molecola saturata (es. H2 o RH).

    Le energie di attivazione delle reazioni di branching possono essere più

    grandi di quelle delle reazioni di propagazione lineare.

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    La combustione 29

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Quanto due radicali si ricombinano oppure quando un radicale reagisce

    con una molecola formando un’altra molecola si parla di reazione di

    terminazione in quanto questa determina la fine della catena con ilconsumo dei radicali.

    Poiché i processi di ricombinazione sono esotermici, l’energia sviluppata

    dalla terminazione deve essere rimossa. Queste reazione, esclusi i

    casi ad alta pressione, sono più lente rispetto agli altri tipi perché

    richiedono reazioni del terzo ordine per poter asportare il calore.

     N.B. nello scrivere i meccanismi a catena, le reazioni inverse sono indicate

    come passi separati.

    La combustione 30

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Esempio:

    1

    2

    22

    3

    2

    4

    2

    5

    2

    2 iniziazione

     propagazione

    2 terminazione

     Br M Br M 

     Br H HBr H 

     H Br HBr Br 

     H HBr H Br 

     Br M Br M 

    + → ⋅ +

    ⋅ + → + ⋅

    ⋅ + → + ⋅  

    ⋅ + → + ⋅

    ⋅ + → +

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    La combustione 31

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Da queste reazioni è possibile ricavare le velocità di formazione delle

    specie:

    Poiché negli apparati sperimentali è molto difficile calcolare la

    concentrazione dei radicali è preferibile correlare tali concentrazioni

    ad altre quantità note o misurabili. Ciò è possibile con

    l’approssimazione “steady-state”. In pratica si assume che i radicali

    si formino e reagiscano molto velocemente per cui la loro

    concentrazione cambia di poco nel tempo e si approssima alla

    concentrazione calcolata nell’ipotesi di stazionarietà.

    2 2 3 2 4

    ( )( )( ) ( )( ) ( )( )

    d HBr k Br H k H Br k H HBr  

    dt = + −

    La combustione 32

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Pertanto, le variazioni di concentrazione dei radicali sono poste uguali azero:

     N.B. L’assunzione di stato stazionario non vuol dire che esiste unacondizione di equilibrio, né che la variazione di concentrazione deiradicali sia necessariamente uguale a zero bensì che la somma deitermini positivi e la somma dei termini negativi al secondo membrosono molto più grandi in valore assoluto del termine al primomembro.

    2 2 3 2 4

    2

    1 2 2 2 3 2 4 5

    ( )( )( ) ( )( ) ( )( ) 0

    ( ) 2 ( ) ( )( ) ( )( ) ( )( ) 2 ( ) 0

    d H k Br H k H Br k H HBr  

    dt 

    d Br  k Br k Br H k H Br k H HBr k Br  dt 

    = − − ≅

    = − + + − ≅

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    La combustione 33

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Utilizzando le relazioni scritte precedentemente si trova:

    Tale espressione per la variazione di concentrazione del bromuro di

    idrogeno è stata verificata anche sperimentalmente.

    Con le relazioni trovate è possibile valutare le costanti cinetiche sena

    misurare le concentrazioni dei radicali

    [ ]

    1/ 2 1/ 2

    1 5 2

    1/ 2 1/ 2

    2 1 5 2 2

    3 2 4

    1/ 2 1/ 2

    2 1 5 2 2

    4 3 2

    ( ) ( / ) ( )

    ( / ) ( )( )( )

    ( ) ( )

    2 ( / ) ( )( )( )

    1 ( ) / ( )

     Br k k Br 

    k k k H Br   H 

    k Br k HBr  

    k k k H Br  d HBr 

    dt k HBr k Br  

    =

    =+

    =+

    La combustione 34

    Elementi di

    Cinetica chimica

    L’approssimazione di stato stazionario può essere applicate a numerosi

    casi di reazione a catena con basso grado di branching e ad altri

    schemi non a catena. Poiché la velocità dei passi di propagazione è

    molto grande rispetto a quelli di iniziazione e terminazione, tale

    approssimazione funziona in genere bene.

    L’approssimazione può invece generare errori sostanziali se applicata alle

    fasi di iniziazione o terminazione di uno schema in cui le

    concentrazioni di radicali aumentano o scompaiono molto

    velocemente.

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    La combustione 35

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Praticamente tutte le reazioni sono iniziate da una collisione bimolecolare.

    In certe condizioni, comunque, alcune reazioni bimolecolari

    mostrano un comportamento del primo ordine. Il fatto di stabilire seuna reazione è del primo o del secondo ordine è particolarmente

    importante nei fenomeni di combustione a causa della presenza di

    radicali ad elevato peso molecolare che si decompongono in specie

    stabili e radicali più piccoli (idrogeno atomico).

    Un esempio importante è costituito dal radicale paraffinico che decade in

    uno oleofinico e in un atomo di H. L’ordine di tale reazione e, quindi,

    l’espressione appropriata per la costante di velocità, può cambiare

    con la temperatura. Pertanto, l’applicazione di una espressione di k

    valida ad una certa pressione e ad una certa temperatura può non

    essere valida per altri valori di T e P.

    La combustione 36

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Secondo Lindemann, i processi del primo ordine sono il risultato di una

    sequenza di reazioni two-step nei quali la molecola reagente è

    attivata da processi di collisione e, successivamente, le specie

    attivate si decompongono a formare i prodotti.

    In modo analogo, la molecola attivata può essere deattivata da un’altra

    collisione prima di decomporsi. Se indichiamo con A la molecola

    reagente e con M la molecola non reagente con cui collide, lo schema

    di Lindemann può essere scritto come:

    *

    *

     f  

    b

     p

     M A M 

     prodotti

     →+ +← 

     →

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    La combustione 37

    Elementi di

    Cinetica chimica

    La velocità di decadimento di A e la variazione della specie attivata sono

    date da:

    Applicando l’ipotesi di steady-state di trova:

    ( )( )( ) ( *)( )

    ( *)( )( ) ( *)( ) ( *)

     f b

     f b p

    d Ak A M k A M  

    dt 

    d Ak A M k A M k A

    dt 

    = − +

    = − −

    ( )( )*

    ( )

     f  

    b p

    k A M  A

    k M k 

    =

    +

    La combustione 38

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Sostituendo il valore di A* nell’espressione della variazione di

    concentrazione della specie A si trova:

    Dove kdiss è una funzione delle costanti cinetiche e della concentrazione

    della specie M che è una funzione diretta della pressione totale se si

    considera che le collisioni siano tutte ugualmente efficaci. In realtà

    l’efficacia delle collisioni può variare in funzione della complessità

    del sistema considerato.

    ( )1 ( )

    ( ) ( )

     f p

    diss

    b p

    k k M d Ak 

     A dt k M k − = =

    +

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    La combustione 39

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Ad alte pressioni, k b(M)>>k  p, per cui si ottiene per la costante cinetica:

    dove K è la costante di equilibrio (k f /k  b), ed il processo di decomposizione

    diventa globalmente del primo ordine.

    Alle basse pressioni, k b(M)

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    La combustione 41

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Un altro caso in cui può insorgere un comportamento pseudo-primo

    ordine, è quello in cui uno dei reagenti (in genere il comburente) è in

    grande eccesso (B)>>(A)

    In questo modo è come se il processo fosse del primo ordine ma è

    necessario ricordare che il termine k’ contiene una concentrazione ed

    è quindi dipendente dalla pressione.

    Questa situazione è comune in molti casi comuni di combustione, ad es.

    nel caso in cui l’ossigeno è presente in largo eccesso.

    ( ) ( ) ( ) ( )( )( ) '( )

     A B D

    d A d D d A d Dk A B k A

    dt dt dt dt  

    + →

    = − = − ⇒ = − = −

    La combustione 42

    Elementi di

    Cinetica chimica

    I sistemi di interesse per la combustione comprendono generalmente un

    numero molto alto di reazioni elementari.

    In alcune circostanze, un gruppo di reazioni procederà rapidamente e

    raggiungerà uno stato di quasi-equilibrio mentre una o più reazioni

     procederanno lentamente.

    Se si deve calcolare la velocità delle reazioni lente e se queste contengono

    specie difficili da misurare, è possible calcolare le loro

    concentrazioni in funzione di altre quantità note con l’ipotesi di

    equilibrio parziale.

    Questa ipotesi è simile a quella di stato stazionario ma in questo caso non

    ci si riferisce ad una particolare specie e ad una particolare reazione

    come nello stato stazionario.

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    La combustione 43

    Elementi di

    Cinetica chimica

    In pratica l’equilibrio parziale si genera quando le costanti cinetiche dirette

    e inverse sono molto grandi per cui il contributo che una particolare

    specie dà ad una reazione lenta può essere compensata da piccoledifferenze nelle costanti dirette e inverse delle reazioni in equilibrio

     parziale.

    Si consideri, ad esempio, il caso di un idrocarburo complesso che reagisce

    in un mezzo ossidante. Misurando le concentrazioni di CO e CO2,

    vogliamo stimare la costante cinetica della reazione:

    2

    2( ) ( ) ( )( )

    CO OH CO H  

    d CO d COk CO OH 

    dt dt  

    + → +

    = − = −

    La combustione 44

    Elementi di

    Cinetica chimica

    Se si assume che esista un equilibrio tra le specie H2 e O2:

    Da cui si ottiene:

    2

    22

    ,2 2

    2 2

    22 2 2 , 1/ 2

    2 2

    1 1 ( )

    2 2 ( ) ( )

    ( )12 ( ) ( )

    eqCf OH 

    eq eq

    eqC f H O

    eq eq

    OH  H O OH K 

     H O

     H O H O H O K 

     H O

     →+ ⇒ =← 

     →+ ⇒ =← 

    2

    2

    1/ 21/ 2 1/ 4 2

    ,2 2 ,

    1/ 22 1/ 2 1/ 42

    , , 2 2

    ( ) ( ) ( ) /

    ( ) ( )/ ( )( ) ( )

    Cf OH eq Cf H O

    Cf OH  C f H O

    OH H O O K K  

    d CO d COk K K CO H O O

    dt dt  

    =

    = − =

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    La combustione 45

    Elementi di

    Cinetica chimica

    In questo modo l’espressione della costante cinetica k è funzione di specie

    stabili facilmente misurabili.

     N.B non è detto che esista l’equilibrio tra le specie H2 e O2 nel caso diidrocarburi. In questo caso, comunque, la dipendenza trovata con tale

    ipotesi è stata verificata sperimentalmente.

    La combustione 46

    Elementi di

    Cinetica chimica

     Nei problemi di combustione è interessante calcolare le

    velocità di conversione o utilizzazione dell’energia per cui

    è conveniente fare riferimento alle variazioni di frazione

    delle specie piuttosto che alle concentrazioni assolute.

    Se indichiamo con (M) le concentrazioni in un sistema

    chimicamente reattivo di ordine arbitrario n, l’espressione

    della costante k è:

    ( )( )n

    d M k M 

    dt = −

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    La combustione 47

    Elementi di

    Cinetica chimica

    La concentrazione può essere scritta come il prodotto della

    densità totale per la frazione molare o massica che

    indichiamo genericamente con ε:

    Da cui segue che, a temperatura costante:

    ( ) M    ρε =

    1

    ( )n

    n n

    d k 

    dt 

    d k 

    dt 

    ε  ρ ρε 

    ε  ρ ε 

    = −

    = −

    Elementi di

    Cinetica chimica

    In un sistema a temperatura costante la densità è proporzionale

    alla pressione:

    Questa relazione tra la variazione della frazione molare o

    massica e la pressione è importante per determinare la

    velocità di fiamma laminare

    1cost   nd 

    dt 

    ε  ρ 

      −=