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XII METROPOLI DOMENICA 25 AGOSTO 2013Spunta lepistolariodel re dei cavalliamato pure dai francesiATrezzo le memorie di Angelo Gardenghidi GABRIELE GABBINI TREZZOSULLADDA QUALESOTTILEfilo rosso le-ghi inossidabilmente il grande ga-loppo alla citt di Trezzo sullAd-da viene svelato da alcuni carteg-gi ritrovati a Villa Crivelli, dimo-ra settecentesca ricca di tesori na-scosti e oggi trasformata inbiblio-teca. La meravigliosa villa fuinfat-ti, fino al 1966, quando pass alComune, dimora estiva dellinge-gnere modenese Angelo Garden-ghi. Imprenditore vecchio stile enome arcinoto tra gli amanti del-le corse ippiche. Il padrone di ca-sa vantava ai primi del 900 unadelle scuderie pi attive in Italianegli anni Cinquanta, la Secchiarapita di Modena. Ai tempi. perintenderci, in cui il vecchio Ri-bot, considerato il piforte galop-patore europeo di sempre, contri-buiva a tenere alta la bandiera ita-liana nel panorama ippico inter-nazionale, mentre insieme ai ca-valli di Gardenghi gareggiava alPrix de lArcdeTriomphe diParigi.AFINIRE nelle mani del Comu-ne a cavallo tra le province diMilanoeBergamo, unaventinadi buste contenenti documenti dinaturadiversa, dalle pagelle discuola del figlioRoberto fino alricco epistolario con gli amicifrancesi (dal 1943 al 1959), in cuilargomento principale erano,manco a dirlo, i cavalli.Vicepresidente della Sire (Societdincoraggiamento per le razzeequine in Italia), presidente dellaSociet delle Corse di Milano,commissario del Jockey Club diRoma, i francesi adoravano Gar-denghispiegalassessoreallaCulturadi Trezzo, ItaloMazza. Inunaletteradel 17aprile1947 per esempio, prendendo a ri-ferimento SanSiro, il re dei caval-li sintetizzai dirigenti del na-scenteippodromodi Vincennescome risolvere problemi dordinetecnico rispetto alla pista. Ironiadella sorte chiarisce lassessoreconunsorriso nel 1920 larchi-tetto Paul Vietti Violi, incaricatodicostruireSanSiro, prendettespunto proprio dallippodromofrancese di Le Tremblay.NONSOLOaffari per, dato cheanche le gentildonne francesi pa-revano non essere immuni allita-lico fascino del Gardenghi: Perdueanniconsecutivisottoli-nea infatti Mazza Susy LonVolterra gli scriver gli auguri dibuonanno su unbiglietto, rigoro-samente fregiatoda una testa equi-na che sbuca da un ferro portafor-tuna, ovviamente di cavallo.Eper unnumero uno delle scude-rie, non poteva non esserci un al-tro numero uno tra gli allenatori:Quel Nello Branchini confer-ma orgoglioso lassessore cheancora oggi gli sportivi ricordanograzie al premio ippico a lui dedi-cato, cos come commemoranolingegneremedesimoe il caroamico, comproprietario della scu-deria, nonchmodenese, RenzoOrlandini. Le lettere poi anco-ra Mazza parlano di altri duesoci, Emilio Confalonieri e uncer-to, misterioso, Ersilio. Tutti si ri-trovavano a Trezzo, nella casa diAngelo. Pare che fosse un appun-tamento di rito e che portasse for-tuna in prossimit di gare [email protected] uomo apprezzatoe stimato in Italiacome allesteroper la sua competenzanel settore ippicoAMARCORDAfianco,Claudio Povincitoredel Gran PremioGiovanardidi Modenatenutosinellapriledel 1947SCARAMANTICII grandi manager del galopposi trovavano a casa suaprima delle gare importantiAMBASCIATORE Angelo Gardenghi (in piedi) a cena al Prixde lArc de Triomphe e a destra uno scorcio di Villa CrivelliITALOMAZZA