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Visitare il Castel-lo Aragonese, un luogo che riserva scenari da fiaba.

1 Sorgeto, una baia famosa per le acque calde che sgorgano in mezzo al mare.

2 Il Santuario del Soc-corso a Forio con gli ex-voto e la balau-stra maiolicata.

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Cinque occasioni da non perdere

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Isola d’IschiaIl paradiso all’improvviso

Una giornata in un parco termale isolano, immersi in piscinetermali tra 15 e 40 C°.

4 Escursione dell’Isola d’Ischia alla scoperta dei sei comuni, sei villaggi diversi tra loro in modi, panorami, stili e culture.

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Un’isola ricca di storia.

Ischia fu abitata sin dalla preistoria e conserva scritti sulle sue pietre 4.000 anni di civiltà mediterranea, dall’età neolitica all’epoca del turismo di massa e della globalizzazione dei mercati. In diverse località dell’isola, specialmente nelle parti interne, sono stati ritrovati strumenti di selce e ossidiana del III millennio a.C.. Sulla collina del Casti-glione sono stati scoperti frammenti di ceramica micenea, databili tra il XV e XIV a.C. (età del bronzo) che prova-no i legami col mondo egeo-anatolico. Intorno al 770 a.C. (età del ferro) fu fondata Pithekoussai ad opera dei Gre-ci dell’Eubea (Calcidesi ed Eretriesi). Questa colonia segna il più antico stanziamento greco d’Occidente, cro-cevia del mondo antico dell’Età Geo-metrica, l’Alba della Magna Grecia.Come ricorda Giorgio Buchner, «at-traverso gli Eubei di Pithekoussai, le popolazioni etrusche, latine ed itali-che sono venute per la prima volta in contatto con la civiltà ellenica e con i prodotti dell’artigianato artistico orientale... La conquista più significa-tiva fu l’apprendimento della scrittu-ra». Celeberrimi documenti dell’epoca sono la Coppa di Nestore, con i suoi famosi tre versi, che segnano la data di nascita della scrittura alfabetica (725 a.C. ca) ed il Cratere del Naufragio,

La s

toria

L’antico Maniero sulle vecchie

cento lire.Ve lo ricordate? E’ proprio lui il

“vecchio e caro” francobollo da

100 lire con il Ca-stello Aragonese

d’Ischia.

Cronologia

3500 a.C. VIII sec. a.C. VI sec. a.C. 474 a.C. I sec. a.C.Presenza documentata dell’uomo a Ischia

Inizio della colo-nizzazione greca (Pithekoussai), che prosegue nella metà dello stesso secolo con la fondazio-ne di Cuma ad opera dei Greci di Ischia

Nasce Neapolis Nuovo tenta-tivo Etrusco di conquistare Cuma da mare. Cuma si allea a Siracusa (Gerone), vince gli aggressori e cede Ischia ai Siracusani che restano, forse, fino alla fine del V secolo.

Probabile insediamento di Aenaria nella zona dell’attuale Ischia

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primo esempio di pittura vascolare nel mondo occidentale. Successivamente i Romani cambiarono il suo nome in Ae-naria, vi costruirono le loro ville e valorizzarono le acque termali ed in particolare quelle di Nitrodi, dove sono stati ritrovati diversi bassorilievi, rappresentanti le ninfe di Ni-trodi. Dopo il disfacimento dell’Impero Romano, Ischia fu invasa dai vari popoli barbari scesi in Italia. Nel Medioevo, in una lettera inviata dal papa Leone III all’imperatore Car-lo Magno nell’813, per la prima volta Ischia viene chiama-ta con il nome di «Insula» (isola per eccellenza), corrottosi nel tempo in Insla, Isla, Iscla e infine Ischia. Con la fine del ducato di Napoli, l’isola d’Ischia ne seguì le sorti . Passò sotto il dominio dei Normanni, degli Svevi, degli Angioini e degli Aragonesi. In seguito all’eruzione del Monte Trip-podi del 1301, gli abitanti fuggirono in terraferma e dopo quattro anni si raccolsero sull’isolotto del Castello. Dopo un periodo di oscurantismo, nel Settecento l’isola d’Ischia riacquistò importanza con la nuova dinastia dei Borbo-ni. Carlo III attuò una politica di risanamento sociale, sia abolendo il regime feudale dei d’Avalos e sia emanando editti contro i briganti sparsi tra i monti dell’isola. Con la prima riforma, l’isola d’Ischia passò direttamente al Regio Demanio e venne amministrata da governatori di nomina

82 a.C. 29 a.C. 558 d.C. 661-1130 1134Ischia si tacca da Napoli e passa sotto il controllo di Roma

Tiberio cede Ischia a Napoli in cambio di Capri

I Bizantini, dopo le invasioni barbariche riconquistano l’isola che, ricongiunta a Napoli, ne segue le vicende

Ducato di Napoli.

Ischia diventa Normanna

La storia

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La coppa di Nestore

reale, che risiedevano sul Castello. Nel Marzo 1799, all’epoca della Repubbli-ca Partenopea, gli intellettuali ischitani, principalmente sacerdoti di cultura illu-ministica, parteciparono attivamente al movimento giacobino. Ma le speranze dei patrioti vennero soffocate in un ba-gno di sangue. Tra i martiri impiccati va ricordata la figura di Francesco Buono-core, nipote del protomedico Buono-core, che aveva ricevuto dal comandan-te Championnet l’investitura dell’isola. Sotto il dominio di Gioacchino Murat, i Francesi occuparono l’isola e resistet-tero tra le mura del Castello Aragonese agli attacchi della flotta anglo-borboni-ca. A Ferdinando II di Borbone, invece, si devono la costruzione del porto (che fino ad allora era un lago), inaugura-to solennemente il 17 Settembre 1854; l’edificazione della chiesa di Portosalvo, la realizzazione della strada «Borboni-ca», che ancora oggi unisce i vari centri isolani interni. Con l’Unità d’Italia, lo sfruttamento intensivo delle acque ter-mali sviluppò un turismo di élite sul-l’isola, che si concentrò principalmente a Casamicciola, sede di importanti sta-

Cronologia

1194-1265 1265-1282 1283-1438 1501 18 agosto 1509 27 dicem.

Dominio svevo. Dominio angioino.Edificazione della fortezza sull’isolotto.

Lotte tra Angioini e Ara-gonesi. Alfonso d’Aragona inizia il suo dominio attraverso la fa-miglia d’Avalos.

Ferdinando I d’Aragona dichiara Ischia “fedelissima“,includendola nel demanio reale.

Ferrante d’Avalos sposa la poetessa Vittoria Colonna nel Castello Aragonese.

PithekoussaiPer alcuni deriva

da Pithu Esu, piccoli pozzi,

per le numero-se pozzolane

presenti sull’isola, oppure da Pithos, grande vaso, per la diffusa lavora-zione dell’argilla.

Un’interpreta-zione suggestiva lo fa derivare da

Pithecos, scimmia, in relazione ad un mito che racconta

di due ciclopi tramutati da Zeus

in scimmie.

Nel Museo Archeologico di Pithecu-sa è esposta la “Coppa di Nestore”, una tazza importata da Rodi che ac-cenna alla coppa citata nell’Iliade: reca incisi tre versi, due dei quali sono perfetti esametri. Uno dei più antichi esempi di scrittura greca e unico esempio di poesia contempo-ranea alla composizione dell’Iliade.

La s

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bilimenti balneo-termali, tra cui il Pio Monte della Mise-ricordia. Bisogna infine ricordare la fondamentale opera di valorizzazione turistica, realizzata negli Anni ‘50 e ‘60 dal Comm. Angelo Rizzoli con la costruzione del complesso alberghiero-termale della «Regina Isabella» e dell’ospeda-le «Anna Rizzoli» a Lacco Ameno. La speranza ed insieme l’augurio è di riuscire a progettare il futuro, sulla base di questa ricchissima memoria storica, viva e palpitante nel presente ischitano.

1509 27 dicem. 1534-15441552

1708 1734 20 feb. 1854 17 sett. 1883 28 luglio

Incursionidei corsariKhair-ed-Din e Dragut-

Ischia passa sot-to il dominioaustriaco.

Carlo I di Borbo-ne occupa Ischia e Procida.

Inaugurazione del nuovo porto di Ischia e della VIa Borbonica.

Disastroso ter-remoto su tutta l’isola con effetti particolarmente devastanti su Casamicciola.

Associazione culturale Pithekoussai

Voluta e fondata dal prof. Sebastiano Monti, ordinario della cattedra di Geografia Economica e dal dott. Ambrogio Mattera, pioniere delle istituzioni scolastiche non statali ad Ischia, l’asso-ciazione Culturale Pitekoussai ha lo scopo di diffondere la cultura e la storia dell’isola a livello Europeo.Tra le iniziative organizzate, il Master post-laurea “Turismo e Ter-ritorio” al quale hanno partecipato allievi provenienti da tutta Ita-lia. Numerosi gli incontri che ogni mese l’Associazione promuove. Ricordiamo l’incontro con il presidente Nazionale dell’Antitrast, Giuseppe Tesauro e con il teologo della Santa Sede, Bruno Forte. Per informazioni: tel. 081 994680.

La storia

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Ischia, Aenaria o Pithecusa.

Il più antico nome attri-buito ad Ischia fu quello di “Pithecusa”. Esso pos-siede due possibili radici etimologiche: da una par-te “Pithecos”, scimmie, ad indicare dunque “l’isola delle scimmie”, e dall’al-tra “Pithoi”, che indica in greco i grandi vasi di argil-la dei quali gli Eubei erano abili produttori e dunque “l’isola dei vasai.”Secondo alcuni ambedue le inter-pretazioni possono essere valide, ma in tempi diversi. L’isola delle scimmie, abi-tata dai circopi (scimmie) o da indigeni dai compor-tamenti scimmieschi, ben lontani dai più progrediti comportamenti degli Elle-ni, nel periodo pre-elleni-co. L’isola dei vasai, dopo la colonizzazione degli Eu-bei. Testimonianze lasciateda Plinio, Strabone e Ovi-dio descrivono il nome Pithecusa. Con l’arrivo dei Romani l’isola venne chia-mata “Aenaria”, poiché al riferir di Plinio, vi si rifugiò l’eroe Enea. Altri lo fanno derivare da “Oinaria”, os-sia luogo delle viti e del vino. Omero, Pindaro ed Esiodo chiamarono l’isola con il nome di “Arime,” mentre Virgilio ed Ovidio la descrissero col nome di “Inarime,” vite.

GaribaldiNel 1864, per

curare la ferita subita in Aspro-

monte, Garibaldi soggiornò a

Casamicciola per circa un mese. Il suo soggior-no fu turbato

dalle continue manifestazioni

con cui gli isolani lo festeggiarono. Furono tali e tan-

to eclatanti che le forze dell’ordine spesso interveni-

rono per reprime-re “l’eccesso di

affetto”.

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L’invenzione del turismo.

Il Papa ad Ischia.“Ascolta, Accogli,

Ama”. Le tre “A “ del Santo Padre

agli isolaniIl 5 maggio del 2001 l’isola d’Ischia ha

avuto l’onore di ricevere la visita del Santo Padre Giovanni Paolo

II.Un evento che ha sicuramente

scosso gli animi e i cuori degli isola-ni e dei numerosi turisti che in quel periodo l’affolla-

vano.Le immagini di un evento che

ha segnatoper sempre la

Chiesta isclana e quanti, credenti e

non, hanno lascia-to che le parole

di vita del Santo Padre gli inondas-sero di nuova luce

il cuore. Da quel maggio del 2001

l’isola non sembra più la stessa. Una linfa vitale è stata

trasmessa all’in-tera comunità ed

oggi gli stessi abi-tanti, orgogliosi,

la trasmettonoal turista che la

visita.

Nella foto: Sua Santità du-rante la celebrazione della Santa Messa nel piazzale

Aragonese ad Ischia Ponte.

L’Isola d’Ischia occupa uno dei primi posti in Ita-lia e nel mondo - relativamente alla sua estensione territoriale – sia per la capacità ricettiva e l’enti-tà del suo movi-mento turistico,

sia per la peculiarità della sua funzione turistica prevalente e per la consolidata tradizione nel campo del termalismo e dei soggiorni terapeutici. La gran-de svolta verso uno sviluppo al tempo stesso termale e balneare si è verifica-ta dopo la seconda guerra mondiale in seguito alla costruzione negli anni ’50 dello stabilimento termale annesso ai grandi alberghi di Lacco Ameno, grazie ai cospicui capitali di Angelo Rizzoli, che hanno contribuito ad avviare una profonda trasformazione del volto geo-grafico dell’Isola, facendone uno dei principali poli di richiamo internazio-nale dell’Italia e dell’intero bacino me-diterraneo. Sin da allora Ischia ha visto quasi quintuplicare il numero delle sue strutture ricettive e ricreative,crescere e migliorare la condizione della sua popolazione residente, ridur-re l’emigrazione e incentivare l’immi-grazione, dilatare in maniera vistosa sul proprio territorio un intenso processo di urbanizzazione, estrinsecatosi con la costruzione, non solo di alberghi e se-

conde case, ma an-che di infrastrutture civili e ricreative, come strade, piscine,approdi, campi da tennis, ristoranti, ri-trovi e così via, che

Il Cav. Angelo Rizzoli

L’in

venz

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del

tur

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hanno visto tra il 1961 e il 2002 la superficie urbanizza-ta registrare incrementi eccezionalmente elevati in tutti i Comuni ischitani. Il turismo ischitano accoglie attualmente l’80% dei flussi turistici convergenti nell’arcipelago parte-nopeo, e più propriamente ben 587.503 arrivi (dei 724.712 complessivi) e 5.480.000 presenze (delle 6.369.727 totali) (media biennio 2001-2002), e interessa in genere l’intero anno solare, anche se si concentra principalmente nel pe-riodo tra Aprile e Ottobre, con gli italiani, di gran lunga più numerosi negli alberghi - per gli arrivi - e nettamente predominanti nel periodo estivo, e gli stranieri, prevalenti nei mesi primaverili e autunnali, ospiti per lo più di alber-ghi con stabilimenti termali per i loro soggiorni terapeutici, che contribuiscono altresì a mantenere più alta la loro per-manenza media. In merito alla utilizzazione delle strutture ricettive, si può dire che gli stranieri scelgono sia i grandi alberghi, sia quelli decorosi di Categoria intermedia, mentre gli italiani o fruiscono dei servizi di alberghi di categoria superiore o si contentano delle strutture ricettive inferiori, a testimonianza di una maggiore compattezza e omogeneità sociale del turismo straniero, rispetto a quello italiano, ali-mentato in genere da persone dalle ampie disponibilità fi-nanziarie o dalle modeste condizioni economiche. Il quadro distributivo dei turisti nell’ambito dei sei comuni presenta una tal quale proporzionale equità complessiva che vede le stazioni tradizionali di Ischia, Lacco Ameno e Casamic-ciola Terme posizionarsi con percentuali di arrivi legger-mente superiori alle presenze, al contrario di Forio, Serrara Fontana e Barano, a dimostrazione del fatto che il versante nord-orientale dell’Isola si presenta contrassegnato da una maggiore mobilità rispetto a quello sud-occidentale dove si rimane per periodi più lunghi. Ciò è dovuto anche alla di-versa composizione del flusso turistico dei due versanti del-l’Isola, dal momento che gli stranieri prevalgono nettamente a Forio, sia in termini di presenze che di arrivi.

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Ischia: un set naturale.C

inem

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Ishi

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CleopatraIl colossal

“Concepito in stato d’urgenza,

girato in isteria e terminato nel pa-nico” fra Londra, Cinecittà e Ischia, fu segnato da im-previsti continui: l’avvicendarsi di due registi, due

set, la nascita della travol-

gente passione fra Burton e la

Taylor (che subì una tracheoto-mia durante le

riprese), le spese incontrollate.

La fabbri-ca dei sogni è passata da qua. Del resto non poteva essere altri-menti: questi luoghi magi-ci non potevano restare lontani dallo sguardo di registi e produttori che la bellezza non solo sanno riconoscerla ma anche la cercano. E certamente fra questi il vero scopritore di Ischia, colui che la svelò al mondo, fu Angelo Riz-zoli, non solo produttore ma amante di questi posti all’epoca selvaggi. Chi ne fu lo scopritore silenzioso fu invece Lu-chino Visconti che la scelse come buen retiro e qui, nella Colombaia,scrisse con Suso Cecchi D’Amico il suo “Senso”. Molti anni sono passati e forse Ischia è oggi più lontana dalle pellicole cinematografiche, ma resta comunque testimoniata in film troppo importanti perché possa sparire dalla memoria dei cinefili. Ad esempio nel delizioso “Che cosa è successo tra mio padre e tua ma-dre” del grande Billy Wilder, abilissimo a giocare con i luoghi comuni legati all’Italia e in particolare al sud, caustico e irriverente verso i bacchettoni bigotti e attento a salvare quello che davvero rende il sud il paese delle meraviglie: l’Otium, la capacità di prendersi tutto il tempo, di riposare e rilassarsi che il suo protagonista riuscirà ad imparare nella sua “vacanza” ischitana. Perfino un film ambientato ai caraibi è stato girato qui ad Ischia: “IL corsaro dell’isola verde” con l’impetuoso Burt Lancaster. E du-rante le riprese di Cleopatra nel mare di Ischia navi romane ed egiziane ripor-tavano indietro di quasi duemila anni. Dagli anni ’50 ad oggi molti sono v-

Burt Lancaster sul set

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Cinem

a a Ischia

Ischia strega Pieraccioni

nuti ad Ischia in cerca di un set magico e lo hanno trovato, Ischia inve-ce ha trovato in loro nuovi corteggiatori, forse non all’altezza di Rizzoli e Visconti, ma personaggi così fanno parte del mito e della leggenda e in mito e leggenda hanno trasformato Ischia.Tra gli ultimi film girati ad Ischia, “Il Talento di Mr. Ripley” con Matt Da-mon, Gwyneth Paltrow, Fiorello, Ste-fania Rocca per la regia di Antony Minghella. Per quella occasione sono state utilizzate circa 500 comparse con personaggi del luogo. Sicuramente da non dimenticare l’ul-timo film di Leonardo Pieraccioni gi-rato in gran parte ad Ischia nel 2003 e che ha ottenuto un grande successo al cinema obbligando più volte i bot-teghini ad esporre il cartello “tutto esaurito”.

Uno delgi ultimi successi cinematografici del regista - attore Leonardo Pieraccioni, “Il Paradiso all’improvviso”, è stato quasi interamente girato ad Ischia e dopo quel casuale incon-tro, Pieraccioni come per magia è stato “stre-gato“ dall’isola divenendone un f r e q u e n t a t o r e abituale.Tra i protagonisti del film, Alessandro Haber, Anna-maria Barbera e l’incantevole e sensuale Angie Cepeda.

Il Premio ViscontiIl Premio intitolato a Luchino Visconti e posto sotto l’Altopatronato del Presidente della Repubblica, assume sempre più rilievo internazionale.La Colombaia, storica residenza estiva del grande regista, custodisce anche le ceneri del Maestro e si consacra quale principale luogo della memoriaviscontiana in Europa. Un vasto programma che ha il suo fulcro nella Scuola di Cinema e Teatro che, nel 2004, ha compiuto un salto di qualità decisivo con la nascita del primo Master italiano in Scienze e Tecniche dello Spettacolo in partnership con l’Universitàdi Parma.

Una scena dal film: “Il talento di Mr. Ripley“

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Cento e più sorgenti o polle d’acqua, fredde e calde, a diverso gra-do di mine-ralizzazione, aveva rinve-nuto sul terri-torio isolano e classificato in un suo la-voro, malau-guratamente non edito, il cav. prof. Francesco Iovene, ottimo matematico e grande esperto di scienze naturali, autore, tra l’altro, di un aureo libretto, “Flora e fauna nel dialetto ischi-tano” (Liguori, Napoli, 1964), che non dovrebbe mancare in alcuna casa isolana. Cento e più sorgenti in un terri-torio poco più vasto di 46 kmq. Al loro alto numero non corrisponde però adeguata abbondanza di acque, giacché in molti casi si tratta di polle assai modeste nella portata e, per di più, parecchie sono inglobate in ville private. Ma, per un attimo, cediamo la parola all’esperto: «le sorgenti che scatu-riscono ad altitudine superiori ai m.400 sono tutte fredde e potabili; quelle tra i 400 e i 100 metri sono generalmente semiminerali e sub-termali; quelle tra i 100 metri e il livello del mare sono minerali, termali e ipertermali. Non manca-no però delle sorgenti fredde anche a questo livello, poiché la termalizzazione di esse è data dalla loro distanza dai foco-lai termici» (M. Caccioppoli). Vale la pena di indicare le più importanti tra quelle che danno acqua potabile, ricordando a chi legge che le sorgenti termali e ipertermali, invece, sono tante e rinomate (praticamente ogni albergo isolano ha cap-tato la sua vena...aurifera) e danno grande giovamento a chi ha problemi fisici. Acqua potabile, dunque. A circa 450 m. di altezza rampolla la più elevata sorgente dell’isola, quella di Buceto, che alimenta fontanini a Fiaiano e ad Ischia e forni-sce un’acqua fresca ottima. Acque potabili e gradevoli for-niscono anche le sorgenti di Pezza Piana a Panza, di S. Ciro al Ciglio, di Piellero a Forio, della Fontana, dell’Ervaniello e del Pozzale a Casamicciola, per non parlare di tante altre che di acqua ne danno poca ma buona. Qualche cenno in più meritano le acque delle sorgenti di Nitrodi e di Olmitello. Quest’ultima, che sgorga a 26-27 gradi nell’omonimo val-

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Le

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enti

Le sorgenti minerali.

La “miracolosa” acqua della sorgente di Nitrodi

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lone a qualche centinaio di metri dalla spiaggia dei Maronti, è stata per un cer-to periodo di tempo usata per produrre sali minerali venduti in farmacia. Si trat-ta di un modestissimo ma preziosissimo rigagnolo di acqua minerale (bicarbo-nato - solfato - alcalina) che favorisce la diuresi, migliora la digestione, stimola la funzionalità epatica, ha spiccate pro-prietà antiuriche ed effetti positivi nel-le gastriti e gastroduodeniti. L’acqua di Nitrodi (bicarbonato - solfato - alcalina - e alcalino-terrosa), che scaturisce a 27-28 gradi nei pressi della frazione di Buonopane (dove, tra l’altro, è custodita l’antichissima e splendida danza della ‘Ndrezzata), ha le medesime prerogati-ve dell’acqua di Olmitello; in più agisce in modo mirabile su piaghe e ferite in-fette, rinnovando i tessuti e favorendo il processo di guarigione. Come se non bastasse quest’acqua ha avuto grande fama nell’antichità, come attestano i ri-lievi marmorei ritrovati verso la metà del ‘700 in prossimità della fonte e ora conservati nel Museo Nazionale di Na-poli: essi risalgono all’epoca che va dal I sec. a.C. al III sec. d.C. e recano scritte di ringraziamento, in latino e addirittu-ra in greco, ad Apollo e alle Ninfe Ni-trodi per l’ottenuta guarigione. Acque miracolose, che chi viene ad Ischia non può né deve trascurare!

Le fonti cicircondanoPer comprendere quanto sia diffusa l’acqua termale ad Ischia basta fare attenzionealle macchiecolor ruggine che spesso vedete sul-l’asfalto: sono pro-vocate dalle acque termali; anchei vapori caldi dall’inconfondibile odore sulfureo che spesso escono dai tombini sono un segno riconoscibile della presenza di una sorgente.

Sorgeto: un miracolo della natura

L’isola d’Ischia vanta tradizio-ni e notorietà millenarie per le proprietà terapeutiche delle sue acque e dei fanghi termali.Tappa obbligatoria anche in una giorna-ta nuvolosa è la baia di Sorgeto situata a Panza, una frazione del comune di Forio.Potrete immer-gervi nelle acque calde che sgor-gano in mezzo al mare.

L’oro di Ischia - Le sorgenti

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L’arte dell’ospitalità.L’oro di Ischia - L’ospitalità

Da generazioni sull’isola d’Ischia si coltiva la tradizione del-l’ospitalità. Il turismo nell’isola esiste dagli anni ’50 e qui l’hotellerie ha fatto passi da gigante e raggiunto livelli otti-mi: è possibile trovare strutture semplici e allo stesso tempo convenienti e strutture degne di gran nota. La peculiarità di Ischia è che difficilmente troviamo alberghi concepiti come tali; per lo più trattasi di antiche residenze nobiliari o in-cantevoli ville trasformate in accoglienti alberghi. E forse proprio questa è la peculiarità dell’”Isola Verde”!L’identikit dell’ischitano? Un popolo generoso, gioviale, co-municativo e molto ospitale. Facchini, taxisti loquaci, por-tieri d’albergo, artigiani, baristi, ristoratori, barcaioli, sono sempre “a vostra ‘esposizione” (trad. a Vostra disposizione) e pronti a porgere una mano in caso di necessità. L’alta stagio-ne va, ufficialmente, dal 1° giugno al 30 settembre: i prezzi aumentano e l’isola è più affollata, ma questi sono i mesi mi-gliori per gli amanti del caldo e della vita di mare (se potete evitare il mese di agosto, tanto meglio). Durante l’inverno e nei mesi di marzo, aprile, maggio, ottobre e dicembre Ischia assume un fascino particolare. Le temperatura media è in-torno ai 13°C, ma può anche capitare di trascorrere dicem-bre in camicia. In questi mesi, se prendete i ritmi locali, gli isolani vi tratteranno come gente di famiglia.

Charme, discrezione e ospitalità.

Mediter® come Mediterraneo. Un nome che si collega direttamente alle località di destinazione. Il Tour Operator Mediter nasce sul-l’Isola d’Ischia a marzo del 1999. Più di 270 gli alberghi presenti nei suoi due cataloghi: Campania e Isole Minori d’Italia. Alberghi con terme, beauty farm, lusso e grandi tradizio-ni. Si può scegliere tra alberghi leg-gendari, di gran lusso, oggi ancora più eleganti; tra alberghi di una volta che hanno acquistato la raffinatezza che spesso contrad-distinguono gli hotel di charme e gli alberghi convenienti che si mostrano comodi e allo stesso tempo accoglienti. Dai consigli del-la clientela, Mediter ha selezionato le migliori strutture per creare una vacanza su misura: ha scelto i luoghi più belli dove la natura e comfort si sposano perfettamente e trasforma un semplice turisti-ca in vacanza in un viaggiatore Mediter®. Gli uffici Mediter sono situati in un fascinoso palazzo del 1800 e dall’ottobre 2005 vanta una filiale nella centralissima via Turati a Milano. Uno dei più accreditati quotidiani economici dell’Italia del Sud, “Il Denaro” ha dedicato un ampio servizio a Mediter definendola la “Griffe italiana del turismo in Campania”.

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L’isola con la più alta concentrazione di terme d’Europa.

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Castiglione10 piscine, 8 delle quali termali. Piscine Kneipp, sauna, idromas-saggio, reparto per cure termali, piscina olimpionica alimentata da acqua di mare.

Il parco termale Poseidon a Forio.

La Natura è stata prodiga con l’isola d’Ischia. Uno straordi-nario patrimonio di bellezze naturali cui va ad aggiungersi un tesoro nascosto nelle viscere della terra, quelle sorgenti termali dalle comprovate virtù curative che hanno reso fa-moso il nome di Ischia nel mondo. Una consolidata espe-rienza nel settore termale, il continuo adeguamento degli stabilimenti ed una rigorosa attività di ricerca scientifica ga-rantiscono l’alto livello qualitativo dei servizi offerti a quanti scelgono di usufruire dei benefici di quelle acque che hanno regalato ad Ischia l’appellativo di “isola dell’eterna giovinez-za”. Dal punto di vista terapeutico, le acque minerali vengo-no impiegate prevalentemente per bagni, fanghi, trattamenti inalatori ed applicazioni ginecologiche. Il bagno rappresenta una delle tecniche termali più antiche. Impiego terapeutico: consiste nell’immersione parziale o completa in vasca o in piscina contenente acqua minerale tra i 37 ed i 39 C per un periodo di tempo di 15-20 minuti, dopo i quali il paziente viene asciugato e lasciato riposare coperto per 20-30 minuti, il cosiddetto periodo di reazione. Il ciclo comprende 12, 15 o 21 bagni, praticati a digiuno. Al bagno possono essere associate tecniche idrocinesiterapiche con massaggi, movimenti attivi e passivi, docce, ecc. Indicazioni: malattie della pelle, reumatiche, ginecologiche; affezioni del sistema nervosoe dell’apparato circolatorio; peri-visceriti e malattie del ricambio, in particolare la gotta. L’isola d’Ischia è però nota a livello mondiale soprattutto per i fanghi, settore nel qualepuò vantare un primato a livello europeo. Il fango usato a scopo terapeutico è una melma

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L’oro di Ischia - Le acque minerali

Poseidon20 piscine termali a temperatura costante, reparto sanitario ed estetico, spiaggia, sauna, piscine Kneipp, percorso circolatorio giapponese.

La sorgente di Sorgeto a Forio.

ipertermale, formata da argilla di origine vulcanica lasciata a maturare per almeno sei mesi in apposite vasche contenenti acqua minerale. In taluni stabilimenti i fanghi sono radioat-tivi, una peculiarità, questa, esclusiva dell’isola d’Ischia, dove le acque radioattive sono molto ricche di sali e molto calde. Impiego: l’applicazione dura 20-30 minuti a seconda della malattia e della sua localizzazione. Al termine, il fango viene asportato ed il paziente sottoposto ad un bagno minerale, al quale segue una fase di reazione accompagnata da ab-bondante sudorazione. Il ciclo di fangoterapia comprende 12, 15 o 21 fanghi quotidiani, in giorni successivi. Indica-zioni: trattamento di reumoartropatie e sindromi dolorose collegate; malattie ginecologiche; perivisceriti e malattie del ricambio, soprattutto gotta; malattie cutanee e arteriopatie periferiche. Controindicazioni sia per la fangoterapia che per la balneo-terapia: fasi acute delle malattie, cardiopatie scompensate, manifestazioni emorragiche, neoplasie maligne (anche so-

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spettate), tuber-colosi in atto o guarita di recen-te. I trattamenti inalatori: rappresentano l’utilizzazione

più recente delle acque minerali e con-sentono di agire direttamente sull’ap-parato respiratorio. Indicazioni: tutte le forme infiammatorie croniche delle vie aeree (tranne quelle tubercola-ri). In particolare: forme tracheobronchiali, asma, bronchite cronica catarrale, varie malattie respiratorie dell’infanzia. Inalazioni: si utilizza la parcellizzazio-ne dell’acqua minerale e la formazione di nebbie più o meno dense in ambien-ti in cui il paziente deve respirare (nebulizzazioni). Impiego: un ciclo di ina-lazioni comprende 18-20 applicazioni. Il trattamen-to può essere ripetuto più volte durante un anno; replicandolo per piùanni consecutivi, si rivela utile ai fini della prevenzione e della riabilitazione. Aero-sol: l’acqua viene suddivisa in particelle tanto piccole da raggiungere anche i siti respiratori profondi, fino

Le sorgenti.Pontano

(Ischia Porto)

Fornello e Fontana (Ischia Porto)

Buceto (Casamicciola Terme)

Gurgitiello (Casamicciola Terme)

Castiglione (Casamicciola Terme)

Cappone (Casamicciola Terme)

Bagno Fresco (Casamicciola Terme)

La Rita (Casamicciola Terme)

Santa Restituta e Regina Isabella

(Lacco Ameno)

San Montano (Lacco Ameno)

Paolone (Forio)

Citara (Forio)

Nitrodi(Barano)

Olmitello e Cava Scura

(Barano)

Le acque termali

Tropical10 piscine, una delle quali con acqua di mare, una termale con idromassaggio, una piscina termale coperta, centro di cure terma-li, centro estetico, saune naturali, discesa a mare.

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Il parco termale Negombo a Lacco Ameno.

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agli alveoli polmonari. Impiego: un ciclo di cura compren-de 12-18 applicazioni, ripetibili più volte in un anno e per più anni consecutivi. Trattamenti ginecologici. La tecnica più classica è quella delle irrigazioni vaginali, con l’immissione di acqua a 37-38 C. Impiego: un ciclo terapeutico prevede 12-15 applica-zioni della durata di 7-15 minuti ciascuna. Per le modalità di applicazione e la durata delle sedute e dei cicli di cura vale quanto detto per le irrigazioni ed i trattamenti inalatori corrispondenti. Indicazioni: affezioni infiammatorie del-l’apparato genitale femminile e sua ortogenesi.

Negombo15 piscine tra marine e termali, spiaggia, centro cosmesi con ba-gno turco, Miniclub.

Il parco termale Negombo a Lacco Ameno.

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ClimatoterapiaGrazie alla pre-

senza di microcli-mi fra loro diversi

e alla possibilità di passare dal mare

alla premontagna a Ischia si può

praticare anche la climatoterapia.

La gemma climatica d’Italia.L’

oro

di Is

chia

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clim

a

Nella foto in basso e nella pagina accanto, i giardini la Mortella,

con oltre 184 varietà di piante. Il clima è stato

fondamentale per la loro crescita.

L’isola d’Ischia è caratterizzata da un classico clima marino, che presenta una temperatura relativamente costante, escursioni giornaliere, stagionali e an-nue meno pronunciate rispetto a quel-lo dell’entroterra, piogge copiose che però non hanno una lunga durata, una stabile pressione atmosferica, brezze e venti con direzione alterna terra-mare, un’elevata quantità di ossigeno e, infine, forte elettrizzazione dell’aria.Non vi è dubbio che il clima può essere conside-rato uno dei fattori fondamentali che rende Ischia un’isola così speciale e, so-prattutto, così ambita da una crescente e variegata domanda turistica. In effetti, il clima ischitano è di tipo mediterraneo, determinato da una pluralità di fatto-ri: la posizione rispetto al Continente, la morfologia estremamente varia e mossa, e la vegetazione che, nonostan-te sia diminuita a causa della pressante e continua costruzione edilizia, risulta ancora ricca e lussureggiante. Se si con-fronta il clima dell’isola, sia d’estate che

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d’inverno, con quello di Napoli, risulta chiaramente che ad Ischia è presente un clima molto più mite d’inverno e decisamente più fresco d’estate, grazie essenzialmente all’azione moderatrice prodotta dal mare che riesce a mitigare alquanto gli eccessi termici stagionali. La morfologia dell’isola, articolandosi in modo così vario, oltre ad offrire un paesaggio peculiare, favorisce una parti-colare circolazione dell’aria locale, pro-vocando “interessanti fenomeni di dif-ferenziazione nelle precipitazioni”. In effetti, a tal riguardo, C. Mennella, uno dei tanti studiosi che si sono interessati degli effetti climatici dell’isola, nel suo libro “L’isola d’Ischia: gemma climatica d’Italia”, ha opportunamente messo in evidenza il fatto che Ischia è caratte-rizzata da tanti “microclimi”. In pratica, su tutto il territorio dell’isola è possi-bile rilevare da una zona all’altra una differente temperatura che influisce in maniera distinta sulla stessa coltivazione della vite, la coltura dominante e pecu-liare del paesaggio agrario ischitano.

Le Spiagge dell’IsolaIschiaSpiaggia degli Inglesi sabbia

Spiaggia dei pescatori sabbia

Cartaromana rocce e ghiaia

San Pietro sabbia

Casamicciola TermeSpiaggia del Lido sabbia Bagnitielli rocce e ghiaia

Fundera rocce e sabbia

Spiaggia di Suorangela rocce

e sabbia

Spiaggia dellaMarina sabbia

Lacco AmenoSan Montano sabbia

ForioCitara sabbia

Cava dell’isola sabbia

Spiaggia del Fortino rocce e

sabbia

San Francesco rocce e sabbia

Spiaggia di Chiaia sabbia

Sorgeto rocce BaranoMaronti sabbia

Le Fumarole sabbia

Cava Grado sabbia

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Shopping d’autore.

Gioiellieri per passione.

Il cognome Bottiglieri ad Ischia è sinonimo di Gioielli. Il fondatore Mario Bottiglieri 40 anni fa ha aperto la sua prima gioielleria. Oggi nei suoi cinque negozi di gran classe situati uno ad Ischia (via E. Cortese, 9 tel. 081 981445), due a Forio (entram-bi sul C.so Umberto I tel 081 997544) e due a Sant’Angelo (entrambi in piaz-zetta tel. 081 999838), propone gioiel-li di ottima fattura e pregiata argen-teria. Anche nel settore dell’orologeria, Bottiglieri ha una vasta scelta. Di gran fascino i gioielli Calgaro di cui è con-cessionario esclusivo e, da quest’anno, al nome Bottiglieri si affianca Dodo di Pomellato.

Le strade di Ischia han-no molto da offrire: dallo shopping ai panorami, dalle grandi firme al piccolo ar-tigianato fino ai tramonti più suggestivi. Ad esempio la passeggiata sul lungomare Cristoforo Colombo a Ischia Porto è allietata dai giardi-ni Telese, mentre il nuovo corso pedonale, sul lungoma-re di Casamiciola è ricco di negozi di artigianato locale e vecchie botteghe. Oppure potete ammirare un mera-viglioso tramonto sul mare dalla passeggiata che parte dalla Chiesa del Soccorso a

Forio e che arriva fino a Citara; se sarete fortunati, vedrete comparire, pochi minuti dopo il tarmonto, il famoso “raggio verde”. Se volete portar via un souvenir potete scegliere in una delle tantissime botteghe artigiane che vendono cera-mica oppure le particolarissime bambole in rafia. Se cercate le grandi firme fate un salto a Via Roma o a Corso Vittoria Colonna, le strade più chic di Ischia Porto. Ovunque Ischia vi offre la possibilità di curiosare fra boutiques e botteghe artigiane, di acquistare prodotti tipici dai liquori alle creme a base di acqua termale. Basta avere la voglia di passeggiare e guardarsi intorno e magari inoltrarsi nei vicoletti alla ricerca di piccoli negozietti ancora da scoprire.

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I caffè, le torte, l’aperitivo.

Ischia è un’isola allegra e gioiosa, che respira con un ritmo diverso, un ritmo gaudente e festoso, il ritmo della vacan-za. Ecco perché è facile girarsi e trovare un bar in cui ristorarsi durante una pas-seggiata, da quello in cui entrare e bere velocemente qualcosa prima di andar via a quello in cui spendere un po’ di tempo in compagnia. Al Calise di Piaz-za degli Eroi bisogna fermarsi almeno il tempo di apprezzare il bellissimo giardino, che non solo è ricco di piante locali ma anche di più rare piante tropi-cali. Oppure potete assaggiare un buon caffè al bar Cocò ad Ischia Ponte e am-mirare la vista del Castello Aragonese, se invece desiderate dissetarvi davanti al panorama di Casamicciola fatelo in uno dei baretti della nuova isola pedonale, è un bellissimo spettacolo. Per l’aperi-tivo andate ad Ischia Porto: da Ciccio, nella piazzetta Antica Reggia, dove c’è sempre un ricchissimo buffet, oppure al Turbo Play se avete voglia di navigare un po’ in internet. Poi spostatevi sulla Riva Destra, la serata comincia lì, fra baretti e ristoranti dove si raduna chi ama la movida, e concludete la notta-ta mangiando una deliziosa torta nella piazzetta di Sant’Angelo dal Pescatore, oppure ancora al porto da “Mommolo-ne” famoso per i cornetti caldi. Questi sono solo piccoli suggerimenti, ma tan-ti sono i caffè da scoprire, in ogni strada e ogni vicoletto, basta cercarli.

Le TaverneGiardinodegli AranciC.so Vittoria ColonnaIschia PortoTaverna Verde da MorzarielloVia Ciglio, 62Serrara FontanaTaverna AntonioRiva Destra, IschiaTaverna La Vecchia NapoliRiva Destra, IschiaTavernadel MaggioreP.zza BagniCasamicciola TermeTaverna del Pirata Sant’Angelo

Vita ischitana - i caffè

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La magia delle notti ischitane.V

ita ischitana - Ischia by night

Un tuffo in pista

Situato sotto la Piazzetta dei Pini il Valentino Club (tel. 081 992653) è un tempio del by night targato Ischia.Sotto la guida trascinante dei fratelli Luciano e Marcello Bondavalli ogni sera (da giugno a settembre) la musica da discoteca è intercalata con musica da pia-no-bar. Amatissimo dai vip di tutto il mondo, vi sono passati Matt Damon, Diego Armando Maradona, Leonardo Pieraccio-ni, Raz Degan, Natalia Estrada, Rocco Barocco, Gerry Calà, Vin-cenzo Montella, Sabrina Ferrilli. Sopra al Valentino Club c’è l’Ec-stasy con apertura dalle 21,00 per ascoltare seduti ai tavolini un pò di buona musica con re-pertorio di canzoni della tradi-zione partenopea.Dalle 23,00 fino a notte inoltrata il piano-bar è contagioso così il locale si trasforma in un vero e proprio spettacolo musicale con giovani che ballano e cantano in perfet-ta sintonia. Il patron del Valentino Luciano

Bondavalli con Gwyneth Paltrow

Le notti ischitane? Non finiscono mai.... Sono a 360 gradi. La ruota del divertimento gira sempre, ed è un mix tra il divertimento targato Ibiza e quello caprese. Le banchine dei porti ed i corsi principali sono ricchi di taverne, ristoranti, American-bar, di Vip e piccole star. Ad Ischia dalla intramontabile Rive Droite per bere, man-giare, ballare, parlare o...farsi vedere, alla Rive Gauche, dove troviamo la discoteca Jane (ingresso e consumazione euro 20) con disco-music. Nella piazzetta troviamo l’Ecstasy, un piacevole American bar, ritrovo obbligatorio di comitive di habitué dell’isola. Musica live, house, piano bar e tanti vip al Valentino (ingres. e consum. 25 euro), sotto la Piazzetta dei Pini, dove trascorrere almeno una serata è obbligatorio. Dall’altro versante, Forio, c’è il Dolce Vita (ingres. e consum. euro 20) con musica da discoteca alternata con pianobar. Non lontano da Forio si fa largo la sempre affascinante Sant’Angelo con la celebre piazzetta: dedicata ai romanti-ci, a chi ama la tranquillità ed agli spiriti più delicati. E’ la “Regina” dell’isola, ed incontrare Vip hollywoodiani non è difficile. Trovare un posticino a sedere per mangiare qualche specialità o semplicemente una pizza, se non si prenota, è impossibile.

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S. Alessandro: rivivono i fasti di epiche gesta.

Parlare della festa di S. Alessandro è si-nonimo della collina di S.Alessandro, il borgo medioevale posto sul lato destro dell’ingresso del porto di Ischia, dove una svettante palma ed una bianca chiesetta trecentesca ne indicano l’ubi-cazione. Nell’anno 1179 la famiglia Di Manso, venuta da Benevento la scelse come di-mora sia perché dominava il mare fino alle isole di Procida e di Ventotene, sia perché la stradina di S. Alessandro, es-sendo l’unica via di collegamento tra la foce del lago (l’attuale porto di Ischia) ed il casale di Casamicciola, rappre-sentava una fonte di guadagno. Ogni viandante doveva pagare la gabella per il transito: lo stemma del casato ed una misura romana, posti sull’ingresso della stradina, ne indicavano il dovuto. L’Im-peratore Carlo V nel 1520 conferì il titolo nobiliare di Conte alla famiglia che conobbe fasti, glorie e nefasti con l’alternarsi delle vicende del dominio dei Durazzesco, Aragonese, Colonna nel regno di Napoli.Attualmente ne testimoniano gli antichi splendori il portale durazzesco (unico esempio sul territorio isolano), lo stem-ma del casato, la misura romana per la gabella e la chiesetta di S.Alessandro. Quest’ultima, dedicata al vescovo mar-tire, fu per secoli il luogo di aggrega-zione delle famiglie per lo svolgersi delle funzioni religiose (la chiesetta di Portosalvo è dell’anno 1857) specie il 3 maggio, giorno del rinvenimento della S.Croce. Conobbe anch’essa l’abbando-no fino all’anno 1981, epoca in cui un comitato costituito da residenti e vil-leggianti volle restaurarla per ripropor-re ai giovanissimi un autentico simbolo del passato rimasto inalterato nelle sue linee architettoniche dell’anno 1179.

Vita

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Vittoria Colonna

La Famiglia Gonzaga

Laura Sanseverino

Nella foto nellapagina accanto:

l’Imperatore Carlo V ed Eleonora di Portogallo

con il vescovo Giovanni d’Aragona

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Vita ischitana - S. A

lessandro

Furono riaperti armadi, bauli, cantine, custodi per secoli di oggetti i più vari e furono riproposti per far rivivere usi e tradizioni degli isolani prima del boom turistico.Così il 26 agosto di ogni anno la piccola collina fa rivivere con la maestosa sfilata di costumi, all’isolano ed al turista la storia del suo passato, dai coloni greci ai dominatori spagnoli e francesi, fino ai Borbone che tanto lustro e progresso diede-ro all’isola intera.

La sfilata.L’associazione culturale Pro S.Alessandro, nata ad Ischia nel 1981 è impegnata nella sensibilizzazione di Ischitani e ospiti, Italiani e stranieri, che scelgono l’isola quale meta di va-canza, alla riscoperta di una parte significativa della propria storia anche attraverso la rievocazione di momenti e fasi

delle dominazioni che si sono succedute sull’isola, conside-rata da sempre vero e proprio baluardo del vicino regno di Napoli, per la sua strategi-ca collocazione. Con queste finalità la Pro S.Alessandro promuove ed organizza ogni anno il 26 agosto un superbo corteo di costumi storici con la partecipazione di oltre 200 figuranti che, attraversando le strade dell’isola, dal castello aragonese giunge sulla colli-na di S.Alessandro, posta sullo specchio d’acqua che Re Fer-

dinando di Borbone trasformò in porto. Aprono il corteo i colonizzatori greci che nel VII secolo a.c fecero dell’isola la prima colonia del Mediterraneo, poi con un percorso che si snoda tra i secoli, ricchi di storia, si incontrano i protagonisti del rinascimento italiano e napoletano con le famiglie ed i personaggi che lo resero popolato di leggende: i d’Avalos, i Colonna, gli Aragonesi, i marchesi del Vasto, re e regine, principi e dignitari di corte, i cui costumi rielaborati dopo accurati studi su stampe e ritratti del tempo, ripopolano per un giorno le vie dell’isola d’Ischia.

Per informazioni contattare:Associazione Culturale Pro S. Alessandro: tel. 081 991535

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Il Palio di Sant’Anna:dal 2006 Lotteria Nazionale.

La sfilata delle barche addobbate agli scogli di Sant’Anna del 26 luglio è forse la manifestazione più popolare, lo spet-tacolo turistico più avvincente, l’ap-puntamento estivo più atteso e seguito nell’isola. Certamente da 65 anni è la festa folkloristica che maggiormente sollecita la “vis polemica” degli ischita-ni. Anzi si può serenamente affermare che la polemica, montata dalla calorosa partecipazione popolare, convive con gli aspetti più suggestivi della festa, fino a raggiungere l’apice nel momento del-la sfilate delle barche addobbate: un po’ come accade tra le contrade di Siena in occasione del Palio. La festa ha origini antichissime e nasce dalla consuetudi-ne dei pescatori del borgo di condur-re sulle barche addobbate con frasche, bandiere e lanterne, le spose incinte alla chiesina di Sant’Anna a Cartaromana per chiedere a quella santa, protettrice delle puerpere, un parto felice. Durante la traversata si faceva a gara per mostra-re la barca più riccamente addobbata. Al ritorno dalla cerimonia religiosa, si era soliti consumare sulla barca, con i parenti e gli amici, la cena a base di co-

Vita

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Ann

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Una delle barche allegoriche che sfilano durante la festa di Sant’Anna.

Il Palio diSant’Anna

Il Palio di Sant’Anna che viene conferito alla barca

vincitrice è dise-gnato ogni anno da

un artista diverso. Quello assegnato nel

2002 è stato creato da Carlo Rambal-di, il papà di ET e di King Kong.Nel

2003 è stato creato dallo stilista Rocco Barocco, nel 2004

è stato affidato allo stilista Anton Giulio

Grande.Nel 2005 il disegno

del Palio è stato affidato all’artista

Giuseppe Mara-niello.

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“L’incendio” del Castello Aragonese durante la festa di Sant’Anna.

niglio, parmigiana di melanzane e cocomero. Poi, 65 anni fa, si decise di premiare la barca più bella. Ma la festa assunse i caratteri attuali negli anni cinquanta, allorché personaggi popolarissimi (come “Nerone” e Vin-cenzo Funiciello) idearono dei veri e propri “carri scenici”, scivolanti lungo lo specchio d’acqua antistante il Castello Aragonese, tra lo sfavillio di migliaia di “lampetelle” sospese sul mare o adagiate pigramente sui tetti e sui balconi delle antiche case dei pescatori. Assegnati i premi alle barche vincenti, da sempre il mo-mento magico della manifestazione è costituito dalla simu-lazione dell’incendio del Castello e dai fuochi pirotecnici annunciati dalla cascata argentea dei “bengala” dalla Torre di Michelangelo. Con il finale mozzafiato si spengono anche le ultime polemiche, che poi riesploderanno, con rinato vi-gore, l’anno successivo. Alla riuscita della festa, che vede ogni anno la presenza di almeno 30 mila persone, contribuisce senz’altro l’incanto della cornice paesaggistica, dal Castello Aragonese (già re-sidenza e cenacolo letterario della poetessa rinascimentale Vittoria Colonna) alla baia di Cartaromana, celebre per le sorgenti minerali e per l’ambientazione della novella del Boccaccio sulla storia d’amore tra Giovanni da Procida e Restituta Bulgari. Ma l’elemento vincente di ogni manifestazione è l’impe-gno di tanti volenterosi, che rinunziano con piacere alle ore libere per dedicarsi con abnegazione e partecipazione alle laboriose e faticose fasi di allestimento delle barche, vere macchine sceniche dove la perizia e la fantasia si fondono in uno spettacolo di sicuro richiamo. Dal 02 gennaio 2006 il Palio di Sant’Anna è abbinato alla Lotteria Nazionale. Per Ischia un traguardo storico.

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Il Caporale dà inizio alla danza.

La “’Ndrezzata” (intreccio) è una danza le cui origini si perdono nel tempo ma che potrebbero essere legate ad antichiriti propiziatori della terra. E’ un ballo sposato a canzoni, in dialet-to locale “Mascherata” e per essere più precisi “’’Ndrezzata”. Viene eseguita il lunedì di Pasqua e il 24 giugno (festa di San Giovanni). E’ il più bello di tutti i tipi di tarantella, rappresentante un ballo rusticano tutto particolare, tenuto geloso dai locali e ballato solo da quelli che sono di Buo-nopane piccola frazione del comune di Barano.Avendo avuto il paese diverse invasio-ni, forse nel corso dei secoli due tipi di danze si sono fuse in una mostrandoci della “Intrecciata” un carattere monta-no-italico-arabesco. A Buonopane, come a Barano e Ca-samicciola, vivevano nei tempi lontani alcuni pescatori spinti nell’interno del-l’isola da invasioni barbaresche.Un pescatore baranese aveva regalato alla propria fidanzata una cintura di co-rallo, ma questa un giorno venne tro-vata nelle mani di un giovane di Buo-nopane. La lotta che ne seguì non si limitò sol-tanto ai due, ma fece scendere in lizza la popolazione di ambo i paesi. Dopo lotta cruenta, la pace avvenne ai piedi della statua della Madonna della Porta. Il patto di fratellanza fu fatto il lunedì in Albis. Oggi si festeggia la Madonna della Por-ta in quel giorno, nella piccola frazione di Buonopane. Per ricordare la riappacificazione, anti-camente ogni anno in detta occasione si danzava la “’Ndrezzata” simbolo di esplosione di una gioia rusticana, ritro-vata ai piedi della Madonna.

Per le gite dei turisti.

L’Apecar, meglio conosciuto come

Microtaxi, è uno dei mezzi

di trasporto più usati dell’Isola per

accompagnareturisti e stanziali.

Microtaxi Ischiatel: 081 992550

081 984998Microtaxi

Casamicciolatel: 081 900234

081 900369Microtaxi

Sant’Angelotel: 081 999899

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Vita ischitana - A

‘ndrezzata

La danzaLa danza consiste nell’alternato incrocio tra numerosi gruppi di coppie. I danza-tori sono tutti maschi, anche quelli che nella danza assumono la parte femmi-nile. Tutti impugnano in una mano un bastone corto e robusto e nell’altra un bastone più lungo “mazzarelli”, a modo di lancia.

Il “caporale” (una specie di regista della danza che impartisce ordini e segna il ritmo percuotendo un grosso tamburo) dirige le battute, suggerisce il primo verso di ogni strofa cantata (l’amore per la donzella, la paura dei saraceni, il rifu-gio sul Monte Epomeo, le difficoltà del lavoro, le speranze per una vita miglio-re), impone le cadenze in un vortice di bravura e di agilità che richiede ritmi e tempi sempre più svelti.I danzatori indossano il costume tradi-zionale, consistente in pantaloni stretti al ginocchio, camicia e giubbino in uso nel Seicento; in testa calzano il berretto che ancora nel secolo scorso usavano i pescatori dell’Isola. Tuttora si balla nelle feste più importanti e d’estate, su ri-chiesta di Enti, in ogni dove.

I numeri della ‘ndrezzata.Alla danza partecipa-no dai 16 ai 18 bal-lerini più i suonatori.Comanda il gruppo un “Caporale” che batte strofe e tempi.

Per informazioni tel. 081 905733081 905470

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L’architettura: materiali e colori.L’

arch

itett

ura

Le case ischitane sono tipiche costru-zioni mediterranee e restano abba-stanza simili sia in prossimità del mare che nelle zone rurali. In genere sono costruite su due piani collegati da una scala esterna, caratterizzate da cellai e palmenti, locali adibiti alla conservazio-ne e lavorazione dell’uva, che si trovano nei piani bassi o nei seminterrati. Soprattutto nella zona occidentale le case sono state costruite con il caratte-ristico tufo verde, mentre nella zona di Sant’Angelo è stato usato quello giallo (meno resistente). La caratteristica peculiare delle case isolane consiste nei tetti: un impasto di pozzolane, lapilli e calce viene ste-so dal padrone di casa sul tetto e con l’aiuto dei “pentolari” viene battuto con i “pentoloni”, grandi bastoni con l’estremità ingrossata. L’operazione vie-ne accompagnata da tamburello, clari-no e canti improvvisati. Questa usan-za è nota come “Battuta ‘e lastrico”, al termine della quale i partecipanti si riuniscono per mangiare e bere, dando luogo ad una vera e propria festa.

Il tufo verdeIl tufo verde è

molto diffuso ma la particolarità di

quello ischitano è di essere in super-

ficie, affiorato pro-babilmente a causa

degli sconvolgi-menti geologici.

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L’architettura

I parchi pubblici.

Parchi Pubblici

Le lave delle numerose estrusioni che hanno interessato l’isola raggiunsero quasi il mare.Nel 1854 Ferdinando II affidò l’incari-co del rimboschimento delle zone più colpite al botanico di corte, Giovanni Gussone, direttore dell’Orto Botani-co di Napoli, il quale impiegò i pini marittimi, i quali hanno trovato terre-no fertile e ben attecchito. Le pinete d’Ischia Porto ( Villari e Nenzi Bozzi) costituiscono un consistente polmone di verde. Ancor oggi, girovagando tra le pinete, è possibile incontrare grandi ammassi di pietra lavica, che rendono ancora più suggestivo lo spettacolo. A dispetto della presenza di questi grossi ammassi di pietra lavica, i pini hanno vegetato bene e vegetano tutto-ra bene, in virtù anche della loro carat-teristica frugalità. Nella pineta centrale del comune di Porto d’Ischia, che può ancora vantare alberi di grande svi-luppo e grande bellezza, veri e propri monumenti della natura, si possono osservare, nel sottobosco, altre essenze quali: mirto, fillirea, lentisco, gramina-cee varie, alaterno.

• Pinete costiere (degli atleti, delle orchi-dee, degli incontri culturali) tre fram-menti della colata lavica del 1302 ta-gliati dalle strade comunali, tra i centri abitati di Ischia Porto e Ischia Ponte.

• Pineta di Fiaiano, nel cratere dell’ultima colata lavica.

• Pineta e Lecceta della Maddalena.• Parco pubblico nazionale con percorsi

interni guidati.• Parco pubblico verde protetto Pio Monte

della Misericordia.• Parco Museo Villa Arbusto.

I principali artistiEspressione di una forte crea-tività pittorica sono gli artisti del semplice Bar internazionale di Maria Senese di Forio degli anni ‘50, punto d’in-contro di intel-lettuali, che oggi trovano in questo lembo di terra la madre ispiratrice. Gabriele Mattera, Mario Mazzella , Macrì, Raffaele Iacono e tanti al-tri giovani talenti come Malaspina, attraverso le pen-nellate talvolta tenui, talvolta solari, ricevono dall’ambiente una incredibile varietà di stimoli, di spunti e di ispirazione.

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Il Museo del Mare.

I Love Ischia

di Fred BongustoIschia è un’isola da sogno, è l’isola che mi ha dato la tranquillità per scrivere nuove canzoni, oggi successo in tutto il mondo. Ischia è l’isola dove, quando posso, mi rifugio per riposare, per trascorrere qual-che momento di relax. Indimenticabili le passeggiate in tardo pomeriggio sulla spiaggia del “villaggio” di Sant’Angelo dove il piacevole soffio del venticello e la leggera brezza in riva al mare dominano assieme ai mille colori delle insegne, delle luci e dei palazzi, la bellezza del piccolo, tradizionale e caratteristico paese.

Il Museo del Mare dell’isola d’Ischia è stato realizzato grazie all’impegno di un gruppo di amici uniti dalla passione per il mondo della marineria, ma soprattutto dal desiderio di raccogliere tutto ciò che è appartenuto agli uomini di mare a testimonianza per le future generazioni. Il Museo è stato inaugurato nel dicembre del 1997 ed è ospitato in un Palazzo Settecentesco, denominato “Palazzo dell’Orologio”, situato nel centro storico d’Ischia Ponte. I tre piani di cui è costituito il Palazzo sono state allestiti con cimeli di vecchie navi, collezioni di una filatelica tema mare, carte nautiche, una collezione di conchiglie e brocche d’ar-gento appartenute al transatlantico Rex e Andrea Doria.

La visitaIl primo piano ospita la sala “Agostino Lauro” in cui a una prua di un velie-ro è collocata una polena che rappre-senta una sirena che culla un piccolo delfino, la sala della Navigazione con varie vetrine contenenti oggetti ap-partenuti a vecchi capitani quali pipe, scatole di fiammiferi, diario di bordo, occhiali. Sullo stesso piano la sala de-dicata ai “fratelli Gennaro e Nino Ba-sile” nella quale sono esposti i modelli delle barche ischitane che portavano il vino al Continente, ritornando con mercanzie che mancavano sul-l’isola; troviamo i modelli dei gozzi che i pescatori si facevano costruire

Il M

useo

del

Mar

e

La polena custodita nel Museo ..

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Il Museo del M

are

a Sorrento o a San Giovanni, con i qua-li, muniti della sola vela latina e dei remi, riuscivano a giungere sino alla costa Africa-na e Sarda.Al secondo piano si trova la sala intitolata all’armatore “Nicola Monti” in cui sono esposte grosse bit-te di legno e barre di timone di quasi due metri; al centro della sala vi è una vecchia Iole del 1930, restaurata di re-cente, pronta a solcare il mare. Si entra poi nel “Regno” dei pescatori ischitani, la sala intitolata al pescatore “Domeni-co Di Meglio”, con le foto del tempo; gli attrezzi da lavoro come le crucelle, ossia aghi di legno utilizzati per ripa-rare le reti; ami da loro stessi realizzati ed usati per vari tipi di pesca; i foco-ni, lanterne con tre fori che servivano per attirare i totani; nasse di vimini, gli attrezzi dei maestri d’ascia che costrui-vano le barche senza disegno ma con sagome tramandate da generazioni in generazioni, lanzaturi (fiocine) e altri “strumenti” che i pescatori ordinava-no presso gli zingari, una volta valen-ti artigiani. C’è infine il terzo piano dedicato alla biologa “Lucia Mazzella”, che con i suoi studi sulla Poseidonia ha dato un notevole contributo scientifi-co a livello mondiale. Appena entrati si può ammirare una vetrina contenente due divise appartenute ad un Ammi-raglio di marina degli anni ’30; c’è lo scafandro e la tuta da palombaro oltre a numerosi reperti recuperati in fondo al mare: la chiesuola ed altri reperti di un rimorchiatore trovati e recuperati da un giovane sub ischitano.

Il palazzo del MuseoIl Palazzo dell’Oro-logio ha sempre espletato la fun-zione di Casa Mu-nicipale. Nei primi del ‘900, verso gli anni ‘20, la sede municipale traslava nel dirimpetto “Pa-lazzo Mazzella”. I locali della Torre, finirono per essere adibiti ad aule di scuola elementare e lo sono stati fino al 1967. Il 15 dicembre 1996, è stato inaugurato il Museo del Mare.L’attuale con-formazione del palazzo comune-mente denominato “Palazzo dell’Oro-logio”, risale al 1759.

La facciata del Museo

Uno dei modelli in legno

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Il rucolino È un liquore frut-tato a base di ru-

cola, o rughetta, e bucce di agrumi.

Ormai è diventato il liquore ischitano

per eccellenza ed è ottimo

come digestivo e per correggere

il caffè. Potete acquistarlo nei

negozi di prodotti tipici dell’isola.

Prodotti tipici ischitani.Pr

odot

ti tip

ici

Legata al mondo contadino è la produzione dei cestini di rafia e dei canestri di canna che ancora oggi si vedono in qualche negozio o per le strade, venduti dai con-tadini insieme ai prodotti agricoli.

Tradizione suggestiva come quella dei ricami su tela di lino e di canapa, che erano il corredo delle donne ischitane. Sapore antico ha anche il pane panifi-cato a legna che si trova al Ciglio, da Filippo Di Costanzo, da Boccia a Ischia, o quello lievitato con criscito (pane di pasta inacidito) dei fratelli Angelo e Sal-vatore Florio in un minuscolo labora-torio nella località dei Pilastri. Dai profumi degli orti ischitani nasce il limoncello, liquore dolce aromatico che ha offuscato la fama del più antico “No-cillo”, estratto dalle noci, an-cora preparato in molte case ischitane. I fratelli Sava-stano hanno lanciato una ricca gamma di “Sapori di Ischia” attraverso essenze profumate, saponi, candele, spezie. Vi assicuriamo che vale la pena visitare questa fabbrica! C’è persino l’“Aria di Ischia”, essenza del profumo dei fiori di Ischia.Prodotti cosmetici estratti dal fan-go termale, antichi quelli della Ischia Thermae di Roberto Morgera, la più antica fabbrica dell’isola.Ottimi gelati, dai gusti più vari, sono prodotti artigianalmente da Ciccio ad

Produzione di cestini in rafia.

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Ischia, Bar Elio a Forio e Calise ad Ischia e Casamicciola. Dall’influenza della prima colonia del-la Magna Grecia nasce la ricchissima produzione delle ceramiche; un’attivi-tà rifiorita oggi con l’impegno di tanti giovani. Dall’antica fabbrica dei Fratelli Mennella di Casamicciola a Taki Calise (Forio) con le solari donne mediterra-nee, a Cianciarelli (Barano), pittore pre-stato alla ceramica grazie alla freschezza delle sue creazioni; Camillo Mattera e il giovane Coppa che tenta nuove espe-rienze usando il verde ramino della tra-dizione in maniera suggestiva.

Il Fischio d’IschiaA Casamicciola Terme in piazza Marina, Luigi Mennella, antico ceramista isolano, ha inventato il “Fischietto” interamente in terracotta. Un vero e proprio portafortuna per chi lo suona.I fischietti. rea-lizzati a mano, vengono proposti in molteplici for-me e colori e sono un simpatico ed inusuale souvenir.

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Prodotto tipici

TAKI: il maestro greco

Ancora oggi è possibile incontrare i gelatai con il tradizionale carrretto.

La ceramica è per Ischia una tradizione antica quanto le origini della sua storia. Taki, maestro ceramista di origine greca di recen-te scomparso, ha gestito un laboratorio di cerami-ca a Forio, tra i più famo-si dell’isola. Maioliche con i colori del mare, soggetti di carat-tere religioso, sculture originali, vasi e lampade disegnate a mano su ter-racotta. A predominare sono i colori e l’origina-lità delle creazioni.

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aste

llo A

rago

nese

Il Castello Aragonese.

«L’occhio umano, che coglie il fiore del-la bellezza, resta ugualmente conquistato davanti all’attuale Castello d’Ischia, seb-bene l’ultima configurazione sia quella di un carcere con tanta desolazione attorno. Ma se uno degli abitanti dell’antica Città d’Ischia potesse vedere questa abiezione certamente si porterebbe le mani al vol-to per bagnarle di lacrime: non vedrebbe più la meravigliosa bellezza della sua Cit-tà, che un affresco della Torre di Guevara, fortunatamente sfuggito all’incuria di ge-nerazioni, permette all’uomo di oggi di ammirare in tutto il suo eloquente splen-dore». Così lo storico ischitano Giovan Giuseppe Cervera nel suo libro “Crona-che del ‘700 ischitano” “vede” il Castello Aragonese com’è oggi con l’animo di un abitante di Ischia del XVIII secolo. Il Ca-stello è un “isolotto” con una superficie di 543 are ed un’altezza massima di 115 metri. Un tempo era la “Città d’Ischia” e nel suo periodo di massimo splendo-re, intorno al XVI secolo, era abitato da 1892 famiglie.

La Storia L’isolotto, sul quale Gerone di Siracusa fece edificare nel 474 a.C. una cittadella fortificata, è il prodotto di un’eruzione vulcanica sottomarina avvenuta agli ini-zi dell’era neozoica. Lo scoglio, distante duecento metri dalla antica città di Ischia Ponte, fu successivamente collegato ad essa con un ponte di legno e definitiva-mente in muratura intorno al 1440 ad opera del re Alfonso I di Aragona. I primi cenni storici sul Castello d’Ischia li tro-viamo nelle testimonianze di Strabone, il quale riferisce che l’isolotto fu cintato con potenti mura ed adibito a Fortezza da Gerone nel periodo in cui i Siracusani dominavano l’intero golfo partenopeo. Con l’espansione del dominio romano,

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Vita ischitana - i caffè

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Vittoria Colonna

La presenza a Ischia di questa poe-tessa e mecenate illuminata è mo-tivo di grande vanto per l’isola. Il nome di Vittoria Colonna è scritto nelle pagine migliori della storia italiana, quelle sul Rinascimento e su Michelangelo Buonarroti, col quale intrattenne un lungo carteg-gio nel periodo in cui la poetessa era la “regina” del Castello.

avvenuta nell’Italia meridionale intorno all’anno 83 a.C., il Castello divenne meta della nobiltà romana che frequentava l’isola grazie alle miracolose acque minerali. Con l’incursio-ne dei Visigoti, degli Unni e dei Vandali, il Castello d’Ischia conobbe un triste periodo di devastazione e di lutti. Le orde barbariche prima ed i Saraceni dopo si accanirono con violenza contro l’isolotto fortificato che offriva rifugio alle popolazioni indigene. Costituitosi il Regno di Napoli nel 1130, il Castello d’Ischia fu da principio occupato dai Nor-manni e successivamente dagli Svevi e dagli Angioini. Solo nel 1438 il Castello attraversò un periodo di quiete con l’avvento degli Aragonesi. Alfonso I scacciò la guarnigione angioina dalla fortezza ed iniziò una serie di restauri alle mura ed al Maschio. Fece edificare diversi edifici e congiun-se l’isolotto alla terra madre con un ponte lungo 220 metri. Il Castello raggiunse in questo periodo il massimo splen-dore. Offerto in regalo a Lucrezia D’Alagno, la cittadella divenne ben presto una corte in miniatura dove si tenevano conviti e feste principesche. Ma la pace del Castello non do-veva durare a lungo. Nel 1494 scendeva in Italia Carlo VIII il quale invase il Regno di Napoli e costrinse alla fuga re Ferdinando. Questi si rifugiò nell’isola d’Ischia per qualche tempo ed infine partì per la Sicilia lasciando a guardia del Castello pochi fedelissimi, fra i quali Inigo d’Avalos, Iaco-po Sannazzaro e Gioviano Pontano.Inutilmente Carlo VIII tentò di espugnare la roccaforte difesa con raro valore dal Giovane Inigo. Gli assediati seppero rintuzzare gli attacchi francesi fin quando re Ferdinando, ritornato con un forte esercito, non ebbe ragione di Carlo VIII. Inigo fu largamente ricompensato per la sua fedeltà verso gli Aragonesi ed ebbe il titolo di governatore dell’isola d’Ischia. La casa d’Avalos per circa due secoli reggerà le sorti del Castello, che rappresenterà il nucleo principale dell’intera isola, appunto “la città”.

Il C

aste

llo A

rago

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Il Castello A

ragonese

La visita Vi si accede percorrendo a piedi la gal-leria scavata nella viva roccia da Alfonso I d’Aragona intorno al 1447 o a mezzo di un moderno ascensore. Giunti sulla sommità della rocca si visitano: la Chiesa dell’Immacolata (XVIII sec.) la cui cupo-la domina l’intero castello, il Convento delle Clarisse con il suo cimitero (XVI sec.), i terrazzi panoramici del Conven-to e dell’Immacolata che si aprono sul versante nord-occidentale, la Cattedra-le dell’Assunta (XIV sec.) che vide nel 1509 le fastose nozze tra Ferrante d’Ava-los e Vittoria Colonna, la Cripta della Cattedrale (XIV sec.) con affreschi della scuola di Giotto, la Chiesa di S. Pietro a Pantaniello (XVI sec.) dalla caratteristica pianta esagonale attribuita all’arch. Iacopo Barozzi detto il Vignola, il Sentiero del Sole, la Chiesa di S. Maria delle Grazie (XVI sec.), il terrazzo panoramico degli ulivi che si apre sul versante orientale, le carceri politiche (XVIII sec.) che ospita-rono gli eroi del Risorgimento italiano. Si vedono inoltre dall’esterno il Maschio, gli Archi gotici di accesso all’Abbazia dei Basiliani di Grecia, i resti del Tempietto del Sole, i bastioni difensivi, le fucilerie e la piazza d’armi con la chiesetta di S. Barbara. Tutto il Castello è costantemente animato da manifestazioni culturali ed in particolare da esposizioni d’arte contem-poranea, concerti di musica classica e rap-presentazioni teatrali.

Eremodi San NicolaPrima ritiro per monache voluto dalla nobildonna Beatrice Quadra, poi eremo per il capitano Giuseppe D’Argout che, divenuto frate, volle ritirarvisi con dodici asceti, lo ampliò e modificò, infine donò all’ere-mo i suoi averi, piuttosto cospicui, per garantire il sostentamento ai compagni anche dopo la sua morte.

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L’Acquedotto I maestosi

archi, conosciu-ti anche come

Pilastri, sono stati realizzati per

portare l’acqua dalla sorgente di Buceto agli abi-

tanti del Castello Aragonese e del

Borgo di Celsa. È rimasto in funzio-

ne fino agli anni ‘30. L’acquedotto

fu realizzato per volontà di mon-signor Girolamo Rocca nel 1672,

che attinse ai soldi ottenuti con

una tassa sulla farina.

Tra musei, castelli e antichi borghi.D

a ve

dere

Museo del Mare - Ischia PonteLinee bus: 15, 7.Sette sale su tre piani, fotografie con immagini di vita marinaresca, cartoline dal 1880 al 1960, attrezzature nautiche e da pesca, ex voto marinari, conchi-glie, antiche ancore, anfore ritrovate nel mare intorno all’isola, quadri, modelli di navi e barche ed una sezione dedi-cata al mondo sommerso. Orario di visita 10,30-12,30; 15,00-19,00; da novembre a marzo: 10,30-12,30; luglio ed agosto: 10,30-12,30 18,30-22,00. Tel: 081 981124, 081 902319.

Torre di Guevara - Ischia PonteLinee bus: C12, C13La torre dei Guevara, duchi di Bovi-no, è situata sulla baia di Cartaromana. Costruita alla fine del XV sec. forma-va con il Castello Aragonese un unico sistema difensivo di avvistamento. Al primo piano si conserva un affresco del XVI sec., attribuito ad un allievo di Raffaello. All’interno della torre, ogni anno si allestiscono numerose mostre.

Chiesa della Madonnadelle Grazie - IschiaLinee bus: 1, 15, 2, 3, 5, 6, 7, 8, C12, C13, CD, CSComunemente chiamata chiesa di San Pietro, sorge su un ampio sagrato e si

distingue subito per la sua singola-re architettura. A pianta centrale

con cappelle aterali. Note-vole è la decorazione a

stucco realizzata negli anni ‘70 del XVIII

sec. Sugli altari si ammirano

5 tele di Car-

lo

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Da vedere

Borrelli Ponticelli mentre la cupola è co-perta da mattonelle smaltate, rutilanti al sole.

Chiesa di Portosalvo - IschiaTutti i bus che giungono al capolineaFatta costruire in seguito alla trasformazio-ne dell’antico lago in porto (1854-1856) dal re Federico II di Borbone. Sulla collina, a sinistra della chiesa, vi è lo stabilimento Termo-Militare «F. Buonocore», in quello che fu il palazzo del protomedico del re-gno di Napoli, che lo fece costruire nella prima metà del XVIII sec.

Osservatorio Geofisico - Casamicciola località Sentinella)Linee bus: 1, 2, 3, 4, 14, CS, CD.Conserva strumenti antichi per la rileva-zione dei terremoti ed una singolare vasca sismica ideata dallo scienziato Giulio Gra-blovitz. Per le visite telefonare all’addetto comunale (081 5072522).

Piazza Marina - CasamicciolaLinee bus: 1, 2, 3, 4, 14, CS, CD.Centro Economico e sociale del comune. Monumento ai caduti e statua a Vittorio Emanuele II; epigrafe marmorea dedicata al norvegese Enrico Ibsen (a Casamicciola scrisse il famoso dramma Peer Gynt).

Congregazione S.Mariadella Pietà - CasamicciolaLinee bus: 1, 2, CD, CS.Sull’altare di marmo interessante tela ad opera del Vaccaro. Da ammirare le statue di San Giovanni, della Madonna, di San Gabriele, del Cuore di Gesù, di san Giu-seppe, di Cristo Risorto e dell’Addolorata in sacrestia. Sulle pareti, in alto, tele raffigu-ranti i sette dolori di Maria.

Piazza Bagni - CasamicciolaLinee bus: 3, 4, 14.Al centro di numerosi stabilimenti bal-neo-termali e vicino al bacino termale del Gurgitello. Alla via Ombrasco, è situata una cappella dedicata a San Francesco d’Assisi.

Ischia dall’altoDove andare per ammirare l’isola dall’alto? Il panorama più suggestivo si ammira dal monte Epomeo. Il Castel-lo Aragonese, così come il Belvedere di Serrara Fon-tana, è un altro punto panoramico dal quale si può assistere ad uno spettacolo unico.

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Da

vede

re

Villa Arbusto - Lacco AmenoLinee bus: 1, 2, 4, CS, CD.Villa costruita da Carlo d’Acquaviva, Duca D’Atri, nel 1785, sui luoghi di an-tichissimi insediamenti umani risalenti al-l’età neolitica e all’età del bronzo.Tel: 0813330942

Piazza Santa Restituta - Lacco AmenoLinee bus: 1, 2, 4, CS, CD.È la piazza principale del paese, molto accogliente e con al centro un piacevole parco pubblico. Lì sorge, sui resti della Necropoli pagana e cristiana, la prima chiesa, che risale al IV sec. d.C.

Chiesa di Santa Restituta - Lacco AmenoLinee bus: 1, 2, 4, CS, CD.Lungo le pareti, tele di Ferdinando Mastroianni; l’Altare Maggiore è sovrastato da una tela raffigurante la Madon-na del Carmine, Sant’Agostino e Santa Restituta sulla barca spinta da angeli. Ai lati della tela, quadri di Filippo Balbi. Sulla sinistra troviamo l’altare e relativa statua del Cuore di Gesù; altare e tela della Santissima Trinità (sec. XVII); tavola raffigurante la Vergine del Carmelo con il Bambino Gesù (1560). Sulla destra tela di Sant’Agostino, altare con tela del-la Presentazione al Tempio (sec.XVII); altare con statua di San Giuseppe; Crocifisso (1500). Accanto alla chiesa, cap-pella con statua lignea di Santa Restituta e cippi marmorei con iscrizione in latino e greco.

Scavi e Museo di Santa Restituta - Lacco AmenoLinee bus: 1, 2, 4, CS, CD.Gli scavi permettono al visitatore di ammirare le tracce la-sciate dall’uomo nel succedersi delle culture del passato. Il museo deve la nascita e lo sviluppo all’attuale rettore della chiesa, don Pietro Monti. All’interno sono conservati nu-merosi cocci, un telaio casalingo con pesi originali, giocat-toli in argilla, statuette votive e vasi dipinti con fiori e frutta, brocche per il vino ed ampolline di profumo. (Tel: 081980538)

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Chiesa di Santa Maria Della Neve - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.È più conosciuta come la Chiesa del Soccorso; è un me-raviglioso e solare esempio di archi-tettura mediterra-nea spontanea. Ricca di maioliche del ‘700 (all’interno e all’esterno del sagrato) con scene della passione di Gesù e vari Santi, fu riedificata nel 1791 su precedente tempio del ‘500. L’interno è anch’esso di grande interesse per il succe-dersi dei tipi di volta.

Chiesa di S.Carlo Borromeo - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.La chiesa è a croce latina con una sola navata ed è singolare per l’uso particolare del tufo verde adoperato per la realiz-zazione del portale esterno, degli archi e del cornicione che corre lungo tutta la chiesa dei pilastri. Gli affreschi che si trovano nelle quattro nicchie, sotto i due archi centrali della navata e nelle metope e sui pilastri sono stati realizzati tra il 1620 circa ed il 1635, mentre le tavole e le tele vanno dal 1614 al 1635.

Basilica S.Maria di Loreto - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.È ricca di opere d’arte non solo pittoriche ma anche scul-torie e di preziosi oggetti di culto. La sacrestia risale al 1684 e conserva molte tele e tavole, tra cui il ritratto del cardinale Gustavo Adolfo principe di Hohenlohe (sec.XIX), protetto-re dell’arciconfraternita dal 1868.

La Mortella - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.Piacevole è la visita a “La Mortella” con le sue 184 varie-tà di piante tropicali e mediterranee. Nella villa ha vissuto per circa 30 anni Sir William Walton, uno dei più grandi compositori inglesi contemporanei, e le sue ceneri, per sua volontà, riposano qui. Il giardino, dove oggi vive la moglie Susanna, e la casa museo dove il maestro componeva le sue opere sono aperti al pubblico da Pasqua a novembre, dalle 9.00 alle 19.00 del martedì, giovedì, sabato e domenica.(Tel: 081 986220)

Le Torri - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.Le torri “superstiti” sono 10: Torrino (1480), Quattrocchi (‘700), Nocera (sec.XVI), Sferratore (sec.XVI), Casa Patala-

Da vedere

La chiesa del Soccorso a Forio.

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no (sec.XVI), Milone (sec.XVI), Pertesta, Torone, Cierco e la torre Cigliano. Le più antiche sono di forma circolare, le più recenti di forma quadrangolare. Servirono per l’avvista-mento dei saraceni e per il ricovero degli abitanti.

Museo Civico “Il Torrione” - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.Sorge nella via omonima, ha svolto le funzioni di torre di avvistamen-to e di difesa. Era fornito di diversi cannoni, uno dei quali vi rimase fino al 1787, usato per sparare a salve nei giorni delle maggiori festività reli-giose. Vi sono esposte le opere dello scultore Giovanni Maltese. Il museo può essere visitato, oltre che nei giorni fissati nelle ore po-meridiane, ogni sera dalle 20,30 alle 22,30 durante il perio-do estivo, dal 1 giugno al 30 settembre.

Sant’Angelo.Linee bus: 1, CS, CD.Un bellissimo borgo di pescatori, una vera e propria oasi di tranquillità. L’isolotto è alto 106 metri e legatoall’isola da un istmo lungo 119 metri. In seguito vi fu co-struita una torre di vedetta, della quale si vede ancora la parte inferiore e che fu distrutta dalle cannonate del 1809. L’accesso alle auto è vietato.

Santa Maria del Carmine - ForioLinee bus: 1, 2, 14, CS, CD.Si compone di due navate. Di particolare interesse le tele della Madonna del Carmine e di santa Lucia, nonché il marmoreo altare maggiore del XVIII sec. Dalla piazzetta si può osservare un bellissimo panorama.

Eremo Di San Nicola - Serrara FontanaLinee bus: 11, 9, CS, CD.Sotto la vetta del monte Epomeo si trovano l’eremo e la chiesetta di San Nicola del XV sec., inte-ramente scavati nella roccia. La chiesa è dedicata a S. Nicola di Bari. Sull’altare vi è un bassori-lievo del santo del 1504.

Chiesa San Sebastiano Martire - BaranoLinee bus: 11, CS, CD.Eretta intorno alla fine del XVI sec. Dal 1610 al 1653 fu un convento agostiniano. La chiesa presenta tre navate, con una bella decorazione a stucco di gusto neoclassico. Vi sono al-cune tele di Alfonso Di Spigna e si può ammirare una statua

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Monte Epomeo, Eremo di San Nicola

Una delle torri di Forio.

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a mezzo busto di San Sebastiano, risalente al sec. XVIII. Il campanile fu costruito nel 1704. San Sebastiano è conside-rato il patrono del comune.

Sorgente di Nitrodi - BaranoLinee bus: 11, CS, CD.Obbligatoria è la visita alla sorgente dalle acque salutari già ben nota agli antichi romani.

Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli - BaranoLinee bus: 11, CS, CD.La chiesa è stata fondata nel 1748 e presenta una facciata moderna, rifatta nel corso di questo secolo a causa di un improvviso crollo di quella originale. Di particolare interes-se sono la tela che pende sull’altare e quella sotto il soffitto e le statue lignee.

Chiesa di San Rocco - BaranoLinee bus: 11, CS, CD.È il patrono del centro abitato di Barano. La chiesa risale al XVII sec., all’interno si conserva una tela raffigurante la Madonna del Rosario.

S. Giuseppe - IschiaLinee bus: 1, 2, 3, 5, 6, 7, 12, C13, 15, CS, CD.La chiesa, volgarmente detta di S. Anna, sede della parrocchia di Maria SS. Madre della Chiesa, è stata fondata nel secolo scorso. All’interno vi si ammira una tela raffigurante S.Giuseppe del secolo XVIII, attribuita a Nicolò De Simone.

Chiesa di San Giovanni Battista - BaranoLinee bus: 11, CS, CD.È, quasi certamente, la più antica parrocchia del Comune (1537). L’attuale chiesa sorge sul luogo di una antichissimacappella e al suo interno si può ammirare lo splendido qua-dro di San Giovanni attribuito alla scuola del Caravaggio.

Da vedere

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Da

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Eventi e feste.

Comune di Ischia17 maggio: S. Antonio Abate, loc. S. Antuono.31 gennaio: S. Ciro, Ischia Porto.5 marzo: S. Giovan Giuseppe della Croce, loc. Ischia Ponte.Periodo di Pasqua: processione del Venerdì Santo, loc. Ischia Ponte.Maggio (terza domenica): Maria Madre del Divin Pastore, loc. Ischia Ponte.Maggio (ultima domenica): Maria Rifugio dei Pescatori, loc. Ischia Ponte.13 giugno: S. Antonio, loc. Ischia Ponte.29 giugno: S. Pietro e Paolo, loc. Ischia Ponte.16 luglio: Madonna del Carmine, loc. Ischia Ponte.26 luglio: “Palio di S. Anna” abbinato alla Lotteria Nazionale. Proces-sione per mare, sfilata di barche allegoriche,”incendio” del Castello Aragonese, fuochi pirotecnici.15 agosto: Festa della Madonna della Assunta.26 agosto: Festa di S. Alessandro, sfilata di abiti d’epoca, loc. Ischia Porto.Agosto/settembre (ultima domenica di agosto o prima domenica di settembre): S. Giovan Giuseppe della Croce (patrono del comune di Ischia), loc. Ischia Ponte.Settembre: Ischia Jazz e Festival Ugo Calise08 dicembre: Immacolata

Comune di Barano20 gennaio: S. Sebastiano.19 marzo: S. Giuseppe, loc. Fiaiano.23 aprile: S. Giorgio, loc. Testaccio.Periodo di Pasqua (lunedì dopo Pasqua): Madonna della Porta, loc. Buonopane – esibizione della ’Ndrezzata, antica danza armata di grande ritmo e complessità.24 giugno: S. Giovanni Battista, loc. Buonopane – esibizione della ’Ndrezzata, antica danza armata di grande ritmo e complessità.15 agosto: Festa della madonna della Assunta, loc. Piedimonte.16 agosto: Festa di S. Rocco, patrono di Barano.8 settembre: Madonna di Montevergine, loc. Schiappone.08 dicembre: Immacolata

Comune di Serrara Fontana31 gennaio: Festa di S. Ciro, loc. Ciglio.13 giugno: Festa di S. Antonio da Padova, loc. Fontana.16 luglio: festa della madonna del Carmine, loc. Serrara.

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Da vedere

Prima domenica di agosto: Sagra della Salsiccia e Vino, loc. Fontana.Seconda domenica di agosto: Sagra della Salsiccia e del Vino, loc. Serrara.15 agosto: Festa della madonna della Assunta.Terza domenica di agosto: Festa della Madonna della Mercede, loc. Fontana.8 settembre: Festa della Madonna di Montevergine, loc. Succhivo.29 settembre: Festa di S. Michele Arcangelo con processione a mare e fuochi pirotecnici.08 dicembre: Immacolata

Comune di ForioPeriodo di Pasqua (venerdì santo): Sacra rappresentazione dell’atto tragico della passione e morte di Gesù.Periodo di Pasqua (domenica di Pasqua): Sacra rappresentazione della corsa dell’Angelo.Maggio (prima domenica): festa S. Francesco di Paola.15 giugno: Festa di San Vito (patrono del comune). Spettacolo con fuochi pirotecnici.2 luglio: Festa della Madonna delle Grazie, loc. Panza.Luglio (ultima domenica): Festa di S. Maria di Loreto.5 agosto: Festa della Madonna del Soccorso.7 agosto: Festa di S. Gaetano.15 agosto: Festa della madonna della Assunta.12 settembre: Festa di S. Maria al Monte.15 settembre: Festa di San Leonardo, loc. Panza.19 settembre: Festa di S. Michele Arcangelo.04 ottobre: Festa in onore a San Francesco d’AssisiNovembre (seconda domenica): madonna della Libera.08 dicembre: Immacolata.

Comune di Lacco Ameno31 gennaio: Festa di San Ciro, loc. Fundera.19 marzo: Festa di S. Giuseppe, loc. Fango.17 maggio: Festa di Santa Restituta, patrona del comune. Rievocazione dello sbarco del corpo della santa (16 maggio) sulla spiaggia della baia di San Montano. Fuochi pirotecnici.02 luglio: Festa in onore della Madonna delle Grazie.15 agosto: Festa della Madonna della Assunta.08 dicembre: Immacolata.13 dicembre: Festa in onore di Santa Lucia, loc. Fundera.

Comune di Casamicciola Terme27 febbraio: Festa di San Gabriele della Addolorata, loc. Marina.Periodo di Pasqua (giovedì e venerdì santo): Festa di S. Addolorata, loc. Piazza Bagni.Domenica di Pasqua: Resurrezione in piazza.13 giugno: Festa di Sant’Antonio.22 luglio: Festa di Santa Maria Maddalena Penitente (patrona del comu-ne), loc. piazza Bagni15 agosto: Festa della Madonna della Assunta.Settembre (terza domenica): Addolorata, loc. piazza Maio.04 ottobre: Festa in onore di San Francesco d’Assisi, loc. piazza Bagni.08 dicembre: Immacolata.

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La cucina tipica.G

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Coniglio all’ischitana

Ingredienti: Olio, aglio, lardo battuto, co-niglio, pomodorini, basilico, timo, mezzo bicchiere di vino bianco. Soffriggere il lar-do battuto con olio e aglio. Aggiungere il coniglio e farlo rosolare aggiustando di sale e pepe. Bagnarlo con il vino e lasciare che quest’ultimo evapori, quindi aggiungere i pomo-dorini, il basilico, il timo e mezzo bicchiere d’acqua. Lasciar cuocere ancora mezz’ora.

La cucina locale è specchio della contraddizione interna fra mare e montagna che caratterizza Ischia: pesce e coniglio sono alla base della tradizione gastronomica insieme ad or-taggi, olio d’oliva e vino. La cucina dell’isola non differisce particolarmente da quel-la tipica della campania fatta eccezione per alcuni piatti e in particolare il piatto tipico per eccellenza: il coniglio al-l’ischitana, col cui sugo si condiscono i bucatini e nella cui preparazione è indispensabile il vino Ischia bianco d.o.c.. Se volete mangiarne uno davvero speciale andate a Serrara Fontana al ristorante “Bracconiere” oppure da Peppina di Renato a Forio. Una menzione speciale nella cucina locale la meritano le erbe aromatiche, che crescono spontanee e in grande varietà. Il timo è presente in alcune versioni della ricetta del coniglio all’ischitana, ricetta che cambia a secon-da delle zone dell’isola. Molto diffusi sono l’origano e il rosmarino, il cui impiego in cucina è vastissimo, così come il peperoncino e il basilico, usato soprattutto per le conserve di pomodori. Un uso più specifico lo hanno la salvia, che sull’isola è molto sfruttata nella preparazione delle patate e la menta, impiegata in piatti a base di pesce. A proposito di pesce non si possono non menzionare alcuni ristoranti dove non solo si mangia benissimo, ma anche la sceografia conquista: cominciamo da Forio con “Umberto a mare” che si trova su una splendida terrazza che affaccia sul mare. Grande atmosfera al ristorante “Melograno”, che nasce in un’antica villa e conserva con grande cura un parco di ulivi secolari. Spostiamoci a Barano e raggiungiamo la “Vigna di Alberto”, un tempo cantina la cui memoria resta nelle botti e nel torchio. Una volta lì chiedete di Ciccio, il titolare: vi accoglierà e vi tratterà come vecchi amici.A Sant’Angelo, frazione di Serrara Fontana, lasciatevi coin-volgere dalla strepitosa simpatia di Don Peppino al “Neptu-nus” che è pari solo alla bontà dei suoi piatti di pesce.

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Gastronom

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I vini: enoteche e degustazioni.

L’isola d’Ischia ha una tradizione contadi-na. La vocazione turistica è esplosa in modo dirompente solo negli anni ‘50, mutando in parte la fisionomia di un territorio che tut-tavia trova la sua peculiarità nel verde del-le colline, nella vulcanicità fertile della sua terra.Ancora oggi l’ischitano coltiva il suo picco-lo appezzamento di vigneto, tramandandolo di padre in figlio. Dopo il turbinio estivo l’operatore turisti-co si trasforma in contadino, in produttore artigianale del “suo” vino. Tanti piccoli pro-duttori da che gli Eubei, sbarcando nel 700 a.C. a Ischia, nella Baia di San Montano, in-troducevano nell’isola la coltivazione della vite. Ischia vanta uno dei primi riconoscimenti italiani di vino d.o.c. che fu attribuito all’Ischia bianco nel 1966. Altri vini protetti vennero dopo come l’Ischia rosso, il Per ‘e Palummo, il Biancolella e il Forastera. A Forio le can-tine Pietratorcia producono degli ottimi bianchi come il Vighe di Chignole e il Vigne del Cuotto due ottimi DOC Superiore. Se si preferisce il Rosso consigliamo il Vigne di Ianno.

Tutti questi vini deliziosi si possono gustare nelle enoteche presenti sull’isola: ad esempio sull’incantevole Riva Destra ci sono “Ap-puntamento vino” dove potete chiedere di Marco e Christian Savastano. Se siete nella zona di Ischia Ponte, fate un salto da “Oh X Bacco”. Oppure potete sce-gliere di degustare i vini direttamente presso le aziende vinicole che aprono al pubblico e permettono di assaggiare i loro preziosi prodotti: fermatevi ad esempio nell’azienda vinicola “D’Ambra” per una degustazione se siete a Forio potete visitare “Pietratorcia “, una delle migliori dell’isola.Ci preme inoltre citare un altro produttore di vini dell’isola, che pur non aprendo al pub-

blico merita una menzione per la qualità del vino prodotto: Pasquale Cenatiempo che oltre ai già citati d.o.c. produce anche il Leukos, un ottimo bianco.

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Il monte Epomeo (787 m.) colpisce per la selvaggia bellezza del paesaggio che lo circonda, per il vasto silenzio, per l’in-comparabile visione che da esso si gode e che accomuna coste, isole, mare, cielo e monti partenopei, anzi campani e laziali; ma più ancora affascina perché è un eremo (una volta abitato da frati), e come tale ancora pervaso di spiritualità e misticismo. L’Epomeo, denominato anche Monte Forte nel ‘700, è il rilievo più importante dell’isola. Furono contadini, probabilmente, quelli che in tempi antichi cominciarono a scavare nella roccia, a colpi di piccone, grotte o ripari per difendersi da pioggia e freddo; tali anfratti vennero ampliati e rifiniti nel corso del tempo, ricavando dalla massa tufacea cunicoli, gallerie e la chiesetta dedicata a San Nicola di Bari. Sulle verdeggianti pendici dell’Epomeo, in grotte e dirupi, si

rifugiavano gli abitanti dei dintorni al tempo delle invasioni ed in caso di pericolo; lì, in fosse profonde, si ammassava neve d’inverno per trarne ghiaccio d’estate; sulla cima del monte si accendevano i fuochi per segnalare i pericoli agli isolani. Il turista che sale sull’Epomeo incontra lungo il percorso e sulla cima diversi caratteristici punti di ristoro, e può gustare, volendo, tipici piatti locali. La strada, partendo da Fontana, è asfaltata e di facile percorso, benché piuttosto erta; nella parte più elevata diventa una mulattiera, ma sufficientemente co-moda. Chi può è bene che faccia a piedi l’intero tragitto: ne trarrà grande giovamento fisico, mentale e spirituale.

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Gli ScogliCircumnavigando l’isola d’Ischia non è difficile im-battersi in questi incredibili giochi della natura:Scogli S. AnnaElefanteLa navePietra NeraPietra BiancaPietre del Caval-lone Pietre RosseScogli Innamorati LorioCamerataIl FungoBecco dell’AquilaPiede di Maradona

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Case di pietra

Questi massi, caduti dall’Epomeo e scavati con mano sapiente, per ricavar-ne un’abitazione o un cellaio, rappre-sentano una testimonianza di perfetto connubio tra l’uomo e l’ambiente, raro esempio di architettura rupestre e signi-ficativa testimonianza di sfruttamento “ecologico” della natura. Scavate nel tufo più o meno dolce, verde o di al-tro colore, sono principalmente adibite ad abitazioni rurali, talvolta addirittura permanenti, hanno forme e dimensioni diverse, e testimoniano l’abilità e l’in-ventiva dell’artefice. La denominazione “Case di pietra” è impropria o almeno riduttiva, perché non dice con com-pletezza l’architettura rupestre dell’iso-la d’Ischia: si tratta certo di abitazioni rurali, a volte complete di pertinenze, come cellai, palmenti, cisterne per la raccolta di acque piovane; ma si rinven-gono, anche piccoli ricoveri provvisori, vasche e pozzi (famosa la “Pietra del-l’acqua”, che ha dato il nome alla zona in cui è situata) , atti a rendere meno onerosi i lavori agricoli. “Case di pie-tra” possono essere ammirate in tutto il territorio isolano, soprattutto nella zona che va da Serrara a Forio, tutt’intorno al massiccio dell’Epomeo.

Le case di pietra.

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La Posidonia Marina.

La Posidonia oceanica è una “pianta” marina facilmente vi-sibile sulle spiagge: lunghi nastri di colore marrone (le foglie morte) che formano cumuli sui litorali sabbiosi causando il disappunto dei bagnanti.Eppure la sua presenza, apparentemente molesta, riveste una grande importanza per il nostro mare. Innanzitutto si tratta di una “fanerogama”, un termine difficile da ricordare per i non addetti ai lavori che significa che è una pianta a tutti gli effetti: ha un fusto, delle radici, foglie e persino fiori e frutti. In un habitat idoneo si sviluppa in vere e proprie praterie e diventa un’enorme risorsa per le zone che hanno la fortuna di accoglierla.Questo perché la Posidonia sviluppa il fusto in orizzontale e in verticale, trattenendo sabbia e detriti e formando delle “terrazze”; in questo modo impedisce che la costa venga “erosa” dal mare. In più essa permette lo sviluppo di un complesso ecosistema, costituendo un habitat preferenziale per altri organismi vegetali e animali e “conservando” la vita marina nelle coste in cui si sviluppa. Il mare di Ischia e delle isole vicine, Procida e Vivara, è molto ricco sia di Posidonia, (e quindi di tutte le forme di vita animale e vegetale che vivono dentro e nei pressi della prateria), sia di altre specie che meriterebbero protezione, come ad esempio il coral-lo. Per questo motivo la zona rientra, col nome “Regno di Nettuno”, nelle aree di “reperimento”, cioè quelle zone candidate a diventare parco marino. Il Regno di Nettuno è stato oggetto di studio e ricerca da parte della Stazione Zoologica Anton Dohrn, che ha rilevato quali sono le zone di interesse che hanno i requisiti per essere protette. Lo studio, consegnato nel 2001, è ancora al vaglio del Mi-nistero dell’Ambiente e si attende che venga presa una de-cisione.

La flora

Stazione zoologica

Nata dalla volontà di Anton Dohrn di offrire a scienziati di tutto il mondo un posto ideale per le loro ricerche, la stazione zoologica a lui intitolata è oggi un ente pubblico che ha mantenuto la sua vocazione internazionale e continua ad essere un luogo privilegiato per le ricer-che. Purtoppo non può essere vi-sitata, ma resta per l’isola un fiore all’occhiello.

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Escursionedell’Isola d’Ischia in Bus con guidaprelevamento dall’hotel il lunedi EscursioneSorrento, Positano, Amalfi, Ravelloprelevamento dall’hotel il martedi e il giovedi

EscursioneIsola di Capri con guidaprelevamento dall’hotel il martedi, mercoledi, giovedi e domenica

EscursioneIsola di Procidaprelevamento dall’hotel il martedi e venerdi

EscursionePompei e Vesuvioprelevamento dall’hotel il mercoledi, venerdi e domenica

Serata folkloristicaprelevamento dall’hotel il mercoledi

EscursioneCaserta, Montecassinoprelevamento dall’hotel il giovedi

EscursioneNapoli “Ieri e oggi”prelevamento dall’hotel il venerdi

Minicrocieradell’Isola d’Ischiatutti i giorni

MinicrocieraAmalfi e Positanomartedì, govedi e domenica.

Sono escursioni che vengono effettuate da per-sonale specializzato e qualificato che vi seguirà nell’itinerario scelto fornendo e comunicando tutte le informazioni necessarie.

Per informazionicontattare

l’ufficio escursionial numero 081 3330340

oppure 328 6030981

Escursioni consigliate

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Info

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Orari bus.

Linea CD: Ischia Porto - Barano - Fontana - Serrara - S.Angelo - Forio Lacco Ameno - Casamicciola - Ischia Porto. Partenza da Ischia Porto alle ore 4.20 - 5.00 - 5.30 - 5.50, dalle ore 6.30 alle 22.30 ogni 30 minuti, alle ore 23.10 - 00.00 e 1.00

Linea CS: Ischia Porto - Casamicciola - Lacco Ameno - Forio S.Angelo - Serrara - Fontana - Barano - Ischia Porto. Partenza da Ischia Porto alle ore 4.20 - 5.00 - 5.30 - 5.50, dalle ore 6.30 alle 23.00 ogni 30 minuti, poi 00.00 - 00.30 - 1.00

Linea 1: Ischia Porto - Casamicciola - Lacco Ameno - Forio - Panza S.Angelo e ritorno.Partenza da Ischia Porto alle ore 5.05 - 5.45 - 6.15 - 6.45 - 7.15 7.45 - 7.55 - 8.10 - 8.25 - 8.40 - 9.10 - 9.35 - 9.55 - 10.10 - 10.25 10.40 11.10 - 11.40 - 11.55 - 12.10 - 12.25 - 12.40 - 13.10 - 13.40 - 14.10 14.25 - 14.40 - 14.55 - 15.10 - 15.45 - 16.10 - 16.25 - 16.40 - 16.55 17.10 - 17.40 - 18.10 - 18.25 - 18.40 - 18.55 - 19.10 - 19.40 - 20.15 20.45 - 21.15 - 21.45 - 22.15 - 22.45 - 23.15 - 23.45.Partenza da S.Angelo: 5.40 - 6.35 - 7.10 - 7.40 - 8.15 - 8.40 - 8.55 9.10 - 9.25 - 9.40 -10.10 - 10.35 -10.55 - 11.10 - 11.25 - 11.40 - 12.1012.40 - 12.55 - 13.10 - 13.25 - 13.40 - 14.10 - 14.40 - 15.10 - 15.2515.40 - 15.55 - 16.10 - 16.40 - 17.10 - 17.25 - 17.40 - 17.55 - 18.10 18.40 - 19.10 - 19.25 - 19.40 - 19.55 - 20.10 - 20.40 - 21.05 - 21.35 22.05 - 22.35 - 23.05 - 23.35 - 00.05 - 00.35

Linea 2: Ischia Porto - Casamicciola - Lacco Ameno - Forio - Citara (Giardini Poseidon) e ritorno.Partenza da Ischia Porto alle ore (8.10 - 8.40 - 12.25 - solo giorni scolastici) - (8.20 - 8.35 solo giorni non scolastici) alle 8.50 - 9.05 9.20 - 9.50 - 10.20 - 10.50 - 11.20 - 11.50 - 12.20 - 12.50 - 13.20 13.50 - 14.20 - 14.35 - 14.50 - 15.20 - 15.40 - 15.50 - 16.05 - 16.2016.50 - 17.20 - 17.35 - 17.50 - 18.20 - 18.50 - 19.05 - 19.20 -19.50Partenza da Citara alle ore: (9.12 - 9.17 solo giorni non scola-stici)(9.37 - 13.07 solo giorni scolastici) alle 9.42 - 9.47 - 10.12 - 10.4211.12 - 12.12 - 12.42 - 13.12 - 13.42 - 14.12 - 14.42 - 15.12 - 15.2715.42 - 16.12 - 16.18 - 16.42 - 16.57 - 17.12 - 17.42 - 18.12 - 18.27 18.42 - 19.12 - 19.42 - 19.57 - 20.12 - 20.42

Linea 3: Ischia Porto - Piazza Marina - P.Bagni - La Rita - P.Maio Fango e ritorno. Partenza da Ischia Porto alle ore 5.25 - 6.50 dalle ore 8.05 alle ore 23.05 ogni 60 minuti.

Linea 4: Piazza Marina - P.Bagni - La Rita - P.Maio - Fango - 167 Lacco e ritorno. Partenza da P.Marina alle ore 7.55 - 9.00 - 9.40 - 10.35 - 10.5511.45 - 12.10 - 13.15 - 14.00 - 14.05 - 14.50 - 15.30 - 15.50 - 17.0017.50 - 18.00 - 18.40 - 19.40 - 20.50 - 22.05 - 22.45 - 23.50

Linea 5: Ischia - Pilastri - Piedimonte -Testaccio - Maronti e ritorno.Partenza da Ischia alle ore 5.45 - 6.30 - 7.00 - 7.50 - 8.30 - 9.10 dalle ore 9.50 alle ore 20.30 ogni 20 minuti, poi alle ore 21.00 - 21.30 21.50 - 22.10 - 23.00 - 00.15

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Informazioni utili

Partenza dai Maronti alle ore 6.05 - 6.55 - 7.30 - 8.20 - 9.00 alle ore 9.40 alle 20.00 ogni 20 minuti, poi alle 20.40 - 21.00 - 21.3021.55 - 22.15 - 22.35 - 23.25 - 00.40

Linea 6: Ischia Porto - Pilastri - Piedimonte - Fiaiano e ritorno. Partenza da Ischia Porto alle ore 5.50 - 7.15 - 8.10 - 8.50 - 9.20 9.50 - 10.20 - 10.50 - 11.20 - 11.50 - 12.30 - 12.50 - 13.30 - 13.50 14.30 - 15.20 - 15.50 - 16.20 - 16.50 - 17.20 - 17.50 - 18.20 - 18.4019.05 - 19.40 - 20.05 - 20.40 - 21.05 - 22.05 - 23.05

Linea 7: Ischia Porto - Ischia Ponte - Ischia Porto. Partenza da Ischia Porto alle ore 6.30 - 7.00 - 7.30, dalle ore 8.00 alle ore 00.00 ogni 15 minuti.

Linea 8: Ischia Porto - P.Eroi - Palazzetto - S.Michele - S.Antuono Campagnano e ritorno. Partenza da Ischia Porto alle ore 6.55 - (7.45 nei giorni scolastici transita per i Pilastri) - 8.50 - 9.50 - 10.50 - 11.45 - (12.30 solo giorni scolastici) - 13.30 - 14.30 - 15.45 - 16.45 - 17.45 - 18.40

Linea C12: Ischia Porto - P.Eroi - Cartaromana - S.Michele - Campa-gnano - S.Antuono - Pilastri - Porto. Partenza da Ischia Porto alle ore 7.10 - 8.05 - 8.55 - 9.50 - 10.5011.50 - 12.50 - 13.05 - 14.00 - 14.50 - 15.55 - 17.00 - 17.55 - 18.4519.25 - 20.15 - 21.05 - 22.20 - 23.20 - 00.10 - 01.00

Linea C13: Ischia Porto-Via delle Terme-Pilastri S.Antuono Campa-gnano - S.Michele - Cartaromana - P.Eroi - Ischia Porto.Partenza da Ischia Porto alle ore 5.45 - 6.35 - 7.30 - 8.20 - 9.1510.20 - 11.15 - 12.25 - 13.20 - 14.15 - 15.15 - 16.15 - 17.25 - 18.0518.55 - 19.45 - 20.40 - 21.35 - 22.35 - 23.45

Linea 14: P.Marina - P.Bagni - La Rita - P.Maio - Fango - Forio e ritorno. Partenza da P.Marina alle ore 7.20 - 8.40 - 10.00 - 11.20 - 12.4013.40 - 15.00 - 16.20 - 17.40 - 19.00 - 20.25 - 21.45 - 23.05 - 00.25

Linea 15: Ischia Porto - Palazzetto - Ischia Ponte - Via Pontano - Pa-lazzetto - S.Antuono - Pilastri - Porto - Via Quercia - Ischia Porto.Partenza da Ischia Porto alle ore 7.15 - 8.25 - 9.35 - 10.45 - 11.5012.55 - 13.55 - 15.05 - 16.15 - 17.25 - 18.30 - 19.25 - 19.35 - 20.30 21.35 - 22.40.

Linea 16: Casamicciola (Piazza Marina) - Salita S.Pasquale - Cretaio - Via Pricipessa Margherita - P.Marina: 7.15 - 7.50 - 8.25 - 10.10 11.20 - 12.30 - 13.20 - 13.40 - 14.15 - 14.50 - 16.15 - 17.25 - 18.3519.25

Tariffe autobus S.E.P.S.A. - numero verde 800 00 16 16Biglietto 90 minuti EURO 1.20Biglietto dalle ore 6.00 alle ore 6.00 EURO 4.00Abbonamento valido 2 giorni EURO 6.00Abbonamento valido 7 giorni EURO 15.00Abbonamento mensile intera rete EURO 36.00

ISC

HIA

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