Il Learningtour Progettare, Costruire e Abitare A+, si rivolge a tecnici che vogliono approfondire sia dal punto di vista teorico che pratico, tematiche riguardanti Edifici ad alta Efficienza Energetica. Per il 2013 i seminari sono divisi in due moduli formativi e affrontano due grandi temi strategici per raggiungere gli obiettivi energetici- ambientali imposti dall’Unione Europea.
>> MODULO 2PROGETTARE IL NUOVO: Edifici a Consumi Zero
riguarda la progettazione, la costruzione e la gestione di nuove costruzioni nell’obiettivo di valorizzare al meglio l’apporto delle risorse naturali e integrare le più moderne tecnologie rinnovabili efficienti nell’ottica di ridurre i fabbisogni energetici e la emissioni di CO2.
L’Unione Europea fissa per il 2021 la scadenza di una transazione Epocale per l’edilizia, perché da quella data sarà possibile costruire solo edifici neutrali, edifici a consumi energetici azzerati che cambiano completamente il modo di progettare e costruire e di abitare.
>> MODULO 1RIQUALIFICARE L’ESISTENTE: Riduzione dei Consumi e Comfort Abitativo affronta il tema della riqualificazione che rappresenta una grande fetta del patrimonio edilizio italiano, negli interventi di adeguamento energetico dell’involucro tenendo in considerazione il rispetto dei valori architettonici, storici e culturali dell’edificio.
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CONSULENZA ENERGETICAPROGETTAZIONESISTEMA EDIFICIO/IMPIANTICERTIFICAZIONE CASA CLIMAVERIFICHE TERMICHEFORMAZIONE TECNICA
LEARNINGTOUR 2013/201468 APPUNTAMENTI DI FORMAZIONE/INFORMAZIONE IN TUTTA ITALIA CON CONSULENTI CASA CLIMA
I due fenomeni di condensa nelle costruzioni
Condensa superficiale dovuta a pon6 termici
Solo con una corre8a ven6lazione si può evitare/ritardare la formazione di Condensa e muffa
Condensa superficiale dovuta a pon6 termici
Situazione pericolosa ??? Temperature superficiali al di sopra della temperatura di rugiada
Condensa superficiale dovuta a pon6 termici
1
Prestazioni
80
IIIILLLL PPPPRRRROOOOCCCCEEEEDDDDIIIIMMMMEEEENNNNTTTTOOOO DDDDIIII GGGGLLLLAAAASSSSEEEERRRR
Il vapore acqueo presente in un ambiente (tab. 65) tende a muovere da una zona in cui la
pressione di vapore è più elevata ad un'altra in cui tale pressione è meno elevata.
TTTTaaaabbbbeeeellllllllaaaa 66665555:::: PPPPrrrroooodddduuuuzzzziiiioooonnnneeee mmmmeeeeddddiiiieeee ddddiiii vvvvaaaappppoooorrrreeee aaaallllllll’’’’iiiinnnntttteeeerrrrnnnnoooo ddddiiii uuuunnnnaaaa aaaabbbbiiiittttaaaazzzziiiioooonnnneeee
Singole sorgenti di produzione di vapore(produzione media oraria in kg/h)
Vapore prodotto(kg/h)
Persona a riposo 0,040
Persona in attività moderata 0,055
Cucina (fornello elettrico senza scarico all’esterno) 0,700
Cucina (fornello a gas senza scarico all’esterno) 1,000
Stufa a gas (senza scarico all’esterno) 0,130 per kW
Sorgenti in abitazioni(produzione media giornaliera espressa in kg/h)
Vapore prodotto(kg/h)
5 persone a riposo (per 8 ore) 0,066
2 persone (attività moderata per 16 ore) 0,71
Cucina 0,117
Lavaggio stoviglie 0,042
Lavaggio panni 0,187
Asciugamento indumenti 0,208
Igiene personale 0,021
Totale 0,712
Un diaframma (parete o solaio), che divide due ambienti a diversa temperatura e
pressione, viene così attraversato da questo flusso (che di solito va dall'interno all'esterno)
e passando attraverso i vari strati incontra una "resistenza" che è direttamente
proporzionale allo spessore del muro e alle caratteristiche di impermeabilità del materiale
e quindi al valore di "µ".
A@vità Produzione media vapore l/giorno
cucinare 3,0
doccia 2,0
bucato 2,0
Lavare i pia5 0,4
Produzione di umidità edifici residenziali
1
VERIFICHE IGROMETRICHE DEGLI ELEMENTI COSTRUTTIVI
Verifica a Regime Stazionario secondo norma UNI EN ISO 13788:2003 come previsto dal DPR 59/09 – allegato B -‐ Valuta il rischio di condensa inters6ziale e prevede un bilancio igrotermico di durata annualesu base
mensile e la determinazione della quan6tà di umidità che condensa o rievapora in ciascun mese. VENGONO TRASCURATI:
-‐ LA DIPENDENZA DELLA CONDUCIBILITA’ TERMICA DEI MATERIALI DAL CONTENUTO DI UMIDITA’ E LA LORO VARIAZIONE DELLE LORO FUNZIONI
-‐ LA RISALITA CAPILLARE E IL TRASPORTO DI UMIDITA’ALLO STATO LIQUIDO ALL’INTERNO DEL MATERIALE -‐ LA CAPACITA’ IGROSCOPICA DEI MATERIALI -‐ LA VARIABILITA’ DELLE CONDIZIONI CLIMATICHE NEL PERIODO MENSILE
Qcon < Qamm (tabella da norma6va con valori limi6)
Verifica in Regime Dinamico secondo la norma UNI EN 15026:2008 -‐ ESSICCAZIONE O ASCIUGATURA DEL CONTENUTO DI UMIDITA’ DI COSTRUZIONE INIZIALE -‐ INFILTRAZIONE NEL COMPONENTE EDILIZIO CAUSA PIOGGIA BATTENTE -‐ CONDENSA NEL PERIODO ESTIVO ( DIFFUSIONE INVERSA) -‐ CONDENSA SUPERFICIALE -‐ PERDITE DI CALORE PER TRASMISSIONE E PER EVAPORAZIONE -‐ ACQUA ASSORBITA ALL’INTERNO DEI MATERIALI -‐ LA DIPENDENZA DELLA CONDUCIBILITA’ TERMICA DEI MATERIALI DAL CONTENUTO DI UMIDITA’ -‐ TRASPORTO ACQUA PER CAPILLARITA’ E DIFFUSIONE SUPERFICIALE
2
① Linea con6nua dell’isolante ② Formulazione 6pologia di pacche@ ③ Analisi isoterme ④ Analisi di Glaser ⑤ temperature superficiali ⑥ Umidità ⑦ Posizionamento impian6 ⑧ Verifica pon6 termici
Stato di proge:o
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE DI PROGETTAZIONE
EDIFICIO SENZA CAPPOTTO EDIFICIO CON CAPPOTTO
Caloriferi
CONTRIBUTO DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE DI RISTRUTTURAZIONE
CONTRIBUTO DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE DI RESTAURO
CONTRIBUTO DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE CONTESTAZIONI
CONTRIBUTO DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE CONTESTAZIONI
Umidità Radiazioni termiche Velocità aria CO2 Infiltrazioni d’aria Canali e bocchette di ventilazione
CONTRIBUTO DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE DI UTILIZZO
CONTRIBUTO DEGLI STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
VERIFICHE IGROMETRICHE e LA CONSULENZA IN FASE COLLAUDO
fc 2013 15
Schadensbild Konvektion/diff. dichte Dachhaut
fc 2013 16
Schadensbild Konvektion/diff. dichte Dachhaut
fc 2013 17
CONSULENZA ENERGETICA PROGETTAZIONE CANTIERISTICA DIAGNOSI STRUMENTALI FORMAZIONE
Dan Esec ADV Abitare.indd 1 24/04/13 15.13
IL LEGNO:ottimo termoisolante
Conduttività termica λ (W/mK)�
materiale� valore λ�legno 0,13
mattone 0,7
cemento a. 2,4
acciaio 60
alluminio 200
fonte: dispensa esperti casaclima
Miglior gestione dei ponti termici
Maggior isolamento a parità di spessore
Minori costi di costruzione�
Il legno resiste al fuoco?
il legno brucia in modo lento e controllato (circa 0,7 mm/min)
la sezione non intaccata dal fuoco mantiene inalterate le caratteristiche
di resistenza meccanica
(c.a. 500 kg/m3)
molte connessioni
Ottimo comportamento in caso di sisma
molti punti dissipazione
minori masse in gioco
il legno e il sisma
del materiale
Vantaggi della tecnologia costruttiva
Vantaggi
- Prodotto artigianale - Possibilità di personalizzazione - Leggerezza
larghezza complessiva 33, 5 cm
U=0,17 kWh/m2 a
valore limite zona F
trasmittanza (UNI - EN ISO 6946)
U=0,26 kWh/m2a
- Prodotto industriale - Relativamente pochi stabilimenti
- Disponibile a 3/5/7 strati - da 60 a 220 mm e oltre
larghezza complessiva
valore limite zona F
trasmittanza (UNI - EN ISO 6946)
34, 5 cm
U=0,17 kWh/m2 a
U=0,26 kWh/m2a
X-LAM :TECNOLOGIA E NATURA
Strati di tavole in abete incrociati e uniti tra loro
Fissaggio con chiodi di alluminio
Fissaggio con viti o chiodi in legno
maggiori spessori e maggiori costi
la velocita’ Ridotta occupazione suolo pubblico
Ridotto rischio meteo
Minori oneri
Direzione lavori meno impegnativa
leggerezza Carico ridotto sulle fondazioni
Minori opere di rinforzo
Impiego di macchinari più leggeri
costruzione a secco Minori costi per opere provvisionali
Minor disagio generale
Usufruibilità immediata
il tetto esile
L’orditura secondaria si ferma alla banchina
I correnti dello sporto di gronda sono inseriti nello
spessore dell'isolante
Continuità tra isolante di facciata e di copertura
I DETTAGLI COSTRUTTIVI DEGLI EDIFICI IN LEGNO
NODO A TERRA
FONDAMENTALE LA PROGETTAZIONE!
VANI TECNICI SPECIALI
VANI TECNICI SPECIALI, COLONNE DI SCARICO, CANNE FUMARIE ECC.
DEVONO ESSERE PIANIFICATI IN FASE DI PROGETTAZIONE
ESECUTIVA.
I DETTAGLI COSTRUTTIVI DEGLI EDIFICI IN LEGNO
VANI TECNICI SPECIALI
VANI TECNICI SPECIALI, COLONNE DI SCARICO, CANNE FUMARIE ECC.
DEVONO ESSERE PIANIFICATI IN FASE DI PROGETTAZIONE
ESECUTIVA.
I DETTAGLI COSTRUTTIVI DEGLI EDIFICI IN LEGNO
- la tenuta all’aria... come? 1° PROGETTAZIONE
2° UTILIZZO DI MATERIALI IDONEI
- ATTENZIONE A PASSAGGI IMPIANTI
- ELEMENTI EMERGENTI - PUNTI DI GIUNZIONE TRA
ELEMENTI
- NASTRI - NASTRI BUTILICI - TELI/MEMBRANE
- SIGILLANTI - PANNELLI
la tenuta all’aria.. come
A cosa serve la VMC nelle abitazioni?
• A fornire una qualità dell’aria interna molto migliore rispe>o a quella in cui siamo abitua? a vivere nelle residenze: Qualità dell’aria interna
• A risolvere problema?che connesse con l’insorgere di Muffe e condense in residenze vecchie e nuove: Umidità e condensazione superficiale
• A rispe>are norma?ve e decre? legge riguardan? l’abbassamento dell’energia dispersa : leggi e norma?ve
1
•
QUALITÀ DELL’ARIA INTERNA 1 CO2 2 Vapore acqueo 3 VOC (composti organici volatili): benzene, toluene, formaldeide, composti ossigenati 4 Gas prodotti dalla combustione 5 Particolato aerodisperso 6 Virus, batteri, muffe ed altri organismi 7 Derivati organici di animali e dell’uomo 8 Amianto e fibre minerali 9 Radon 10 Fumo di sigaretta
3
QUALITÀ DELL’ARIA INTERNA
Inquinan' indoor: effe/ della condensazione superficiale
ESEMPIO 1: Stanza con 2 persone
Volume: 54 m3
T.(ideale): 20 Gradi
UR 50%
Produzione vapore acqueo = 55 g/h x 2 = 110 g/h
A: Concentrazione di vapore
Es. 1 Stanza con 2 persone – Vol. 54m3 – T-‐id-‐ 20° -‐ UR 50%
Situazione interna della stanza dopo 4 ore Concentrazione di vapore dell’aria (470 gr) (1)
+
Quan'tà di vapore prodoWo dalle due persone (440 gr) (2)
=
4 ore di stazionamento
=
910 gr. Totali
Pari a gr/Kg corrisponden' al 90% circa di umidità rela'va (UR)
)( XeXiWN−
=
Quan'tà di aria nuova necessaria per mantenere 60% di U.R
221 RRNottimale
+=
Dove:
R1: portata d’aria per mantenere la concentrazione di UR pari a 60% = 0,26 ricambi orari
R2: portata d’aria per mantenere la concentrazione di Co2 a livelli o`mali = 0,73 ricambi orari
No`male = 0,495 0,5 ricambi orari
Valore minimo richiesto dalla norma UNI 10339 per una correWa ven'lazione degli ambien' confinan' = 0.5 Vol/h
Termografie di pon. ternici ed effe2 della condensazione superficiale
Casi di coibentazione postuma con cappottatura esterna o sostituzione di infissi con elevata tenuta all’aria (vedi caso nella foto) Patologie presenti in particolare su pareti esposte a nord, e ponti termici (vedi foto) che hanno determinano patologie di condensazioni superficiali. Nel caso in cui si riesca a mantenere l’umidità relativa al di sotto dei valori di condensazione ciò non avviene e quindi si può evitare la muffa, ad es. con un sistema di VMC puntuale a semplice flusso o con recupero di calore.
Esempio per la formazione della concentrazione di umidità in una camera da leWo ove sono presen' due persone
Es. Concentrazione di CO2 stanza due persone
UNI 10339 (norma in revisione)
D. Lgs. 192/2005 (legge)
UNI TS 11300-‐1 (2014 )
UNI 7129-‐2 (norma)
Legge 3 agosto 2013 n. 90(legge)
UNI EN 15251(norma armonizzata)
Sostenibilità? RispeWo di leggi e norme
13
Aspe/ Norma'vi Norme di Componente
VMC a semplice flusso puntuale
Sistema VMC a semplice flusso puntuale non
prevedono il recupero di calore ma consentono
un’efficacia di ricambio aria al pari dei canalizzati senza la filtrazione dell’aria esterna
le unità di VMC puntuale a singolo flusso sono progettate per funzionare in continuo (devono quindi avere un bassissimo consumo ed essere estremamente silenziose) e in più sono settabili e regolabili in velocità. Inoltre hanno sempre la possibilità di essere spinte a velocità superiori con conseguente maggiore ricambio d’aria tramite comandi dedicati, ad esempio sensori ambientali, di umidità o CO2
VMC con Recuperatori di calore puntuali
Sistema VMC con recupero di calore
puntuale ad elevato rendimento a flusso
alternato con recuperatore ceramico
Il funzionamento del ventilatore è alternato: in un senso per circa un minuto (flusso dell’aria in estrazione) e nell’altro senso per lo stesso periodo di tempo (flusso dell’aria in immissione). In inverno, durante la fase di estrazione l’aria espulsa riscalda il pacco ceramico, così che durante la fase di immissione l’aria di rinnovo si riscalda assorbendo il calore accumulato nel pacco ceramico.
Fonte Anjos
VMC semplice flusso autonoma VMC semplice flusso centralizzata
Principio della VMC
Cara>eris?che e differenze rela?ve alle centrali di ven?lazione a doppio flusso con recupero di calore ad elevato rendimento
Sistemi VMC a doppio flusso con recupero di calore
StruWura delle unità di recupero di calore QR 200
Caratteristiche richieste unità DF di ultima generazione Isolamento acustico (rumorosità irraggiata) Isolamento termico (condense sulla superficie) Struttura autoportante robusta Isolamento zona raccolta condensa Passaggi aria interni aeraulici Tenuta agli efflussi aria interni e verso l’esterno
Ingegnerizzazione dei materiali impiegati per le centrali DF di ultima generazione Struttura interna in Poli Propilene Espanso autoportante a media densità + cofanatura esterna in acciaio
Lo scambio di calore è possibile per trasmissione di calore a>raverso la superficie delle placche del recuperatore. Il recuperatore di calore in contro corrente, a flussi oppos?,
efficacia > 90% ( cer?ficazioni a norme EN 308)
Elevata superficie di scambio del recuperatore controcorrente
Aria espulsa Aria nuova
Recuperatore di calore ad alto rendimento in controcorrente
5
6
3
4
7
2
1
1presa aria esterna 2 espulsione 3 pre filtro per PAE 4 recuperatore di calore 5 ba>eria di post acqua refrigerata collegata a moto condensante esterna o centrale autonoma di deumidificazione 6 bocche>a d’immissione 7 bocche>a di estrazione
Sistemi complementari per la VMC Sistema a doppio flusso con recupero calore e deumidificazione
-‐ Recupero di calore con rese fino al 90% sfruWando la potenza termica dell’aria estraWa dai bagni/cucine per il pre-‐riscaldamento dell’aria di rinnovo immessa nelle camere/soggiorno
-‐ Filtrazione dell’aria di rinnovo/aria estraWa -‐ Controllo eleWronico del regime di rotazione del ven'latore (a portata fissa) -‐ Portata massima per l’estrazione cucina -‐ Motorizzazioni a basso consumo dell’unità motoven'lante -‐ Per abitazioni individuali e colle/ve -‐ Motoven'latori a controsoffiWo o in vano tecnico -‐ Canalizzazioni a controsoffiWo e/o a pavimento
• Sistema VMC con recupero di calore ad alto rendimento con baWeria ad acqua calda/refrigerata
• collegata a sistema produzione in pompa di calore per deumidificazione es'va
• u'lizzo in relazione all’u'lizzo di pannelli radian' pavimento/soffiWo per la clima'zzazione periodo es'vo/invernale
• Stesse preroga've del sistema tradizionale con la possibilità di raggiungere portate d’aria 1,5 volte superiori a quella di crociera
BaWeria ad acqua +plaenum di distribuzione
VMC a doppio flusso HE con recupero sta'co e deumidificazione
Sistemi VMC DF canalizza': Impianto VMC doppio flusso con recupero di calore sta'co HE autonomo
2) Pannello di comando e controllo
3) Bocche3a di estrazione/immissione
5) Canali d’immissione e di estrazione
4) Bocche3a di immissione . Installazione a parete o a soffi3o.
Sistemi VMC DF canalizza.: componen. di sistema VMC doppio flusso autonomo
1) Centrale adoppio flusso con recupero di calore HE a commutazione ele3ronica EC basso consumo di energia ele3rica
VMC impianto a Doppio Flusso con recupero di calore canalizzato HE per appartamento medie dimensioni 80 mq: Costo medio TOTALE (materiali VMC in opera-opere murarie e da elettricista) al mq 65 € circa Un sistema VMC con recupero di calore puntuale con recuperatore ceramico HE per nuova costruzione o nella ristrutturazione nell’appartamento medie dimensioni 80 mq: Costo medio TOTALE (materiali VMC in opera-opere murarie e da elettricista) al mq 30 € circa (in diminuizione del 10% rispetto al 2014) Dato empirico per definire in quanto tempo si raggiunge il Pay Back ( recupero dei costi impianto in base all’energia-recuperata senza tenere conto dei costi di manutenzione) per: VMC DF con recupero calore HE canalizzato vs. VMC puntuale con recupero di calore HE 12 anni circa per il DF con recupero di calore canalizzato HE 4 anni circa per il sistema puntuale a flusso alternato con recupero di calore HE (dati variabili in base alla zona climatica )
il Pay Back
ü ven?latori: provvedere alla pulitura della girante, assicurandosi che ruo? liberamente sull’albero di rotazione;
ü motori ele>rici: verificare la corre>a messa a terra dei motori ed apparecchiature ele>riche e di tu>e le masse metalliche; verificare la resistenza degli isolamen? dei motori e delle apparecchiature.
ü ventilatori: provvedere alla revisione generale della girante con smontaggio controllo generale e pulizia, lubrificazione dei cuscinetti;
ü cassa dei ventilatori: controllo delle condizioni esterne ed interne al fine di evitare eventuali attacchi corrosivi, provvedendo eventualmente con adatte verniciature; eliminare mediante sigillature eventuali perdite tra le varie sezioni
ü canalizzazioni: controllare lo stato dei canali al fine di eliminare eventuali corrosioni e fughe d’aria; controllare la stabilità dei sostegni; controllare il corretto funzionamento delle serrande e dei sistemi di regolazione.
Manutenzione con frequenza biennale
Manutenzione con frequenza quinquennale
24
LINEE GUIDA NAZIONALI E LA VALUTAZIONE ESTIVA DM 26/06/2009 “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”
SFASAMENTO DELL’ONDA TERMICA Φ
ATTENUAZIONE fa TRASMITTANZA PERIODICA YIE = U ·∙ fa
LINEA ROSSA _ Temperatura superficiale esterna es?va LINEA VERDE _ Temperatura superficiale interna es?va
λρ⋅
⋅⋅⋅Π=
86400
2 csp
▪ Spessore s [m]
▪ Massa ρ [kg/m3]
▪ Conducibilità λ [W/mK]
▪ Calore specifico c [kJ/kgK]
PARAMETRI DINAMICI
DPR 59/09 YIE [W/m2K]
pare? < 0,12
coperture < 0,20
CONSIGLIATO < 0,10
qualità/prestazioni sfasamento [h]
I oBme ϕ> 12
II buone 10 < ϕ < 12
III medie 8 < ϕ < 10
IV sufficien? 6 < ϕ < 8
V mediocri ϕ < 6
NORMATIVA Per le località con valore medio mensile di irradianza nel mese di massima insolazione
Im,s>290 W/m2 (secondo UNI 10349)
Linee guida nazionali DM 26/09/2009
C = 814,50 kJ/m3K α = 0,079 m2/s 10-‐6
C = 50,75 kJ/m3K α = 0,690 m2/s 10-‐6
CAPACITÀ CAPACITÀ TERMICA SERBATOIO DEL MATERIALE analogia idraulica: maggiore il serbatoio, maggiore la capacità termica del materiale impiegato
=
DIFFUSIVITÀ TERMICA [m2/s] 10-‐6
DIFFUSIVITÀ TERMICA
A B
CAPACITÀ CAPACITÀ TERMICA SERBATOIO DEL MATERIALE analogia idraulica: maggiore il serbatoio, maggiore la capacità termica del materiale impiegato
=
16 litri 1 litro
A B
DIFFUSIVITÀ TERMICA
C = 814,50 kJ/m3K α = 0,079 m2/s 10-‐6
C = 50,75 kJ/m3K α = 0,690 m2/s 10-‐6
DIFFUSIVITÀ TERMICA [m2/s] 10-‐6
FIBRE MINERALI
ISOLANTI SINTETICI
DIFFUSIVITÀ TERMICA
TETTO IN LEGNO
CON ISOLANTE LEGGERO
(rispetto dei limiti del DPR 59/09)
bassa conducibilità
basso calore specifico
bassa densità
TETTO BIOECOLOGICO CELENIT
AD ELEVATE PRESTAZIONI
ELEVATO COMFORT ESTIVO
bassa conducibilità
elevato calore specifico
elevata densità
U = 0,26 W/m2K
fa = 0,91
Φ = 2h 51’
YIE= 0,20
MEDIOCRI
V
U = 0,26 W/m2K
fa = 0,42
Φ = 9h 41’
YIE= 0,11
MEDIE
III
TRASMITTANZA
ATTENUAZIONE
SFASAMENTO
TRASMITTANZA PERIODICA
PRESTAZIONI
QUALITÀ INVOLUCRO
temperatura superficiale esterna
temperatura superficiale interna
temperatura aria esterna
YIE ≈ 0,10 reale comfort
YIE ≤ 0,20 rispetto normativa
TETTO CON ISOLAMENTO SINTETICO TETTO BIOECOLOGICO - CELENIT F2
CELENIT N μ = 5 FIBRA DI LEGNO
μ = 3
DUPONT™ TYVEK® sD = 0,015 ÷ 0,020
naturale migrazione del vapore dall’interno verso l’esterno
assenza di barriera al vapore dal lato caldo
SOLUZIONI
CELENIT F2
TRASMITTANZA: da 0,36 a 0,19 W/m2K TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA: da 0,18 a 0,04 W/m2K
SFASAMENTO: da 8h 13’ a 13h 44’ spessore da 110 a 210 cm
spessore* = 15 cm peso = 54,5 kg/m2
RW = 41 dB
spessore* = 2 cm peso = 19,3 kg/m2
RW = 23 dB
ASSITO SINGOLO
FL/150 + N 50
cert. 304
cert. 480
Celenit N sp. 50 mm
Fibra di legno sp. 80 mm
assito sp. 20 mm
* spessore esclusa ven?lazione e manto di copertura
500
Hz
23 LANA DI ROCCIA
26 LANA DI VETRO
31 POLIURETANO
40 EPS – POLISTIRENE ESPANSO
13 CELENIT sfasamento: 9h 23
’
CONFRONTI
LATEROCEMENTO
TRASMITTANZA TRAS. TERMICA PERIODICA
SFASAMENTO
da 0,34 a 0,17 da 0,04 a 0,0 da 14h18’ a 21h 1’
TAVELLE A VISTA
TRASMITTANZA TRAS. TERMICA PERIODICA
SFASAMENTO
da 0,37 a 0,18 da 0,18 a 0,03
da 8h25’ a 15h10’
SOLUZIONI
Celenit N/C 25 mm
Celenit N/C 40 mm
Celenit FL/150 80 mm
DATI GENERALI
Spessore: 0,270 m
Massa superficiale: 101,05 kg/m²
Resistenza: 3,9640 m²K/W
Trasmilanza: 0,2523 W/m²K
PARAMETRI DINAMICI
Trasmilanza periodica: 0,0353 W/m²K
Falore di alenuazione: 0,1425
Sfasamento: 14h 25'
PARAMETRI ACUSTICI
INDICE DI VALUTAZIONE POTERE FONOISOLANTE 54 dB
DM 26/06/2009: I prestazioni ottime
rif. certificato 471 del 18/08/2008
DATI GENERALI
Spessore: 0,261 m
Massa superficiale: 105,36 kg/m²
Resistenza: 4,5341 m²K/W
Trasmilanza: 0,2205 W/m²K
PARAMETRI DINAMICI
Trasmilanza periodica: 0,0666 W/m²K
Falore di alenuazione: 0,3037 Sfasamento: 11h 07'
PARAMETRI ACUSTICI
INDICE DI VALUTAZIONE POTERE FONOISOLANTE 58 dB
CELENIT N 40 mm
CELENIT LC/30 120 mm
CELENIT N/C 25 mm
rif. certificato n. 677 del 15/06/2011
DM 26/06/2009 II : prestazioni buone
Realizzare la fascia a contalo con il terreno (circa 30-‐40 cm) con un materiale isolante ?po XPS incollato e tassellato al supporto
XPSPendenza = 2%
Celenit F2/C Celenit L2/C
XPSPendenza = 2%
Celenit F2/C Celenit L2/C
MIN. 30 CM
MIN. 30 CM
APPLICAZIONE : Alacco a terra
PRESCRIZIONI DI POSA posa in opera
APPLICAZIONI
Legal f orm | Rechtsf orm: Aktiengesellschaft Registered of f ice | Sitz: Vienna | Wien Commercial Court Vienna | Handelsgericht Wien, FN 77676f
Ing. Francesco Biscaroni – 335 5259659 -‐ Marke�ng Tecnico Stabilimento di Terni
Wienerberger Le soluzioni in laterizio per il mercato italiano
Porotherm PLAN PLUS / PLANA+
Porotherm BIO PLAN
Porotherm / Porotherm MOD / Porotherm BIO Tavelloni / Fora� / Blocchi per solaio
Legal f orm | Rechtsf orm: Aktiengesellschaft Registered of f ice | Sitz: Vienna | Wien Commercial Court Vienna | Handelsgericht Wien, FN 77676f
Ing. Francesco Biscaroni – 335 5259659 -‐ Marke�ng Tecnico Stabilimento di Terni
Il laterizio Le origini e ciclo produ�vo
Legal f orm | Rechtsf orm: Aktiengesellschaft Registered of f ice | Sitz: Vienna | Wien Commercial Court Vienna | Handelsgericht Wien, FN 77676f
Ing. Francesco Biscaroni – 335 5259659 -‐ Marke�ng Tecnico Stabilimento di Terni
Il laterizio La classificazione in base alla direzione dei fori
Fori orizzontali Fori ver�cali
Legal f orm | Rechtsf orm: Aktiengesellschaft Registered of f ice | Sitz: Vienna | Wien Commercial Court Vienna | Handelsgericht Wien, FN 77676f
Ing. Francesco Biscaroni – 335 5259659 -‐ Marke�ng Tecnico Stabilimento di Terni
Il laterizio La classificazione: blocchi re�fica� e re�fica� riempi�
Re�fica� Re�fica� Riempi�
Legal f orm | Rechtsf orm: Aktiengesellschaft Registered of f ice | Sitz: Vienna | Wien Commercial Court Vienna | Handelsgericht Wien, FN 77676f
Ing. Francesco Biscaroni – 335 5259659 -‐ Marke�ng Tecnico Stabilimento di Terni
Il laterizio La classificazione: blocchi portan� e da tamponamento
Muratura in laterizio Tamponamento
Portante
• Resistenza Stru�urale • Isolamento Termico
• Isolamento Termico
• PTH BIO PLAN 38T
• PTH BIO PLAN 30
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Ing. Francesco Biscaroni – 335 5259659 -‐ Marke�ng Tecnico Stabilimento di Terni
Dire�va «20-‐20-‐20» La dire�va europea 2010/31 U.E. – N.Z.E.B.
ridurre del 20% il consumo energe�co
ridurre del 20% le emissioni di CO2
aumentare del 20% le energie rinnovabili
Rispe�are l’impegno a lungo termine di mantenere l’aumento della temperatura globale al di so�o di 2 °C.
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I cos� degli edifici efficien� Panorama
Residenziale •11,6 milioni di edifici •Circa 32 milioni di abitazioni (di cui 5,4 milioni non occupate) Terziario •64.911 uffici (di cui 13.581 pubblici) •51.904 scuole (di cui circa il 75% costruite prima del 1980) •25.845 alberghi (di cui circa il 70% ante 1980)
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I cos� degli edifici efficien� Punto primo: l’incidenza dei consumi
I CONSUMI Il consumo per costruire un’abitazione di 90-‐100 mq si a�esta sui 5-‐6 tep, mentre il consumo annuo per il SOLO riscaldamento è di circa 1 tep.
In un paio di anni ho consumato l’equivalente di energia u�lizzata per costruire la mia abitazione
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L’involucro Verso il sistema casa – edificio = sistema disperdente
L’edificio NZEB in laterizio
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L’involucro Verso il sistema casa – edificio = sistema disperdente
L’edificio NZEB in laterizio
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L’involucro Verso il sistema casa – edificio = sistema disperdente
sole
Ven�lazione
Impian� (Sistema di riscaldamento)
Te�o/solaio superiore
Muri esterni
Infissi
Solaio inferiore Pon� termici
L’involucro Verso il sistema casa – edificio = sistema disperdente
24/09/15
Lega� al prodo�o e alla posa:
Acqua calda sanitaria
Tenuta al vento e all‘aria
Clima�zzazione
Pon� termici
Involucro
Lega� all‘impian�s�ca:
Inoltre: Compa�ezza (forma dell‘edificio) Ombreggiamen� e guadagni solari
Illuminazione e stand-‐by
Trasmi�anza termica
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L’involucro La cer�ficazione energe�ca – esempio di calcolo
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L’involucro La cer�ficazione energe�ca… «teorica»
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L’involucro Efficienza energe�ca nel regime es�vo – D.P.R. 59/09
L‘importanza del risparmio energe�co ANCHE in fase es�va
Esempio rapporto tra consumi Es�vi ed Invernali
Palermo 6:1
Ancona 3:1
Cuneo 1:1
Risparmio Energe�co per il Sud dell’Europa
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L’involucro Efficienza energe�ca nel regime es�vo – D.P.R. 59/09
L’inerzia termica è la capacità di accumulare calore e di rilasciarlo gradualmente nel tempo.
Secondo il DPR 59/2009
o YIE ≤ 0,12 W/m2K
Ms (massa superficiale) ≥ 230 Kg/m2
L’accumulo di energia nella massa dell’edificio consente di moderare le flu�uazioni di temperatura e di rilasciare il calore all’interno dell’edificio con RITARDO.
La Trasmi�anza termica periodica YIE valuta la capacità di sfasare ed a�enuare il flusso termico che a�raversa la parete nell’arco delle 24 ore. Lo sfasamento indica, in ore, con quanto ritardo viene percepito il picco di calore esterno L’a�enuazione (f) indica di quanto si smorza il picco di calore rispe�o all’esterno
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L’involucro Efficienza energe�ca nel regime es�vo – D.P.R. 59/09
U: funzione di spessore (s), conducibilità (λ) f: funzione di spessore (s), conducibilità (λ), calore specifico (c), densità (ρ)
La Trasmi�anza periodica YIE, è il risultato dal prodo�o del fa�ore di smorzamento (a�enuazione) “f” e della trasmi�anza termica stazionaria “U”, e deve risultare
inferiore a 0,12 W/m²K. YIE = f ·∙ U (W/m²K) ≤ 0,12 W/m²K
L’involucro Efficienza energe�ca nel regime es�vo – D.P.R. 59/09
Smorzamento (E) = Ae/Ai
Sfasamento (F)
Rapporto tra il valore di ampiezza dell’onda esterna e quello dell’ampiezza dell’onda interna
Capacità della parete di far sen�re più tardi, nel tempo, gli effe� termici dell’esterno
U = 0,49 W/m2K Spessore 41 cm
Massa superficiale = 383 Kg/m2
Fa�ore di a�enuazione = 0,11 Sfasamento (h) = 15,8 Trasmi�anza termica periodica YIE = 0,05 W/m2K
Massa superficiale = 180 Kg/m2
Fa�ore di a�enuazione = 0,31 Sfasamento (h) = 8,6 Trasmi�anza termica periodica YIE = 0,15 W/m2K
Massa superficiale = 282 Kg/m2
Fa�ore di a�enuazione = 0,48 Sfasamento (h) = 8,4 Trasmi�anza termica periodica YIE = 0,24 W/m2K
Massa superficiale = 356 Kg/m2
Fa�ore di a�enuazione = 0,26 Sfasamento (h) = 11,4 Trasmi�anza termica periodica YIE = 0,15 W/m2K
Massa superficiale = 32 Kg/m2
Fa�ore di a�enuazione = 0,95 Sfasamento (h) = 1,9 Trasmi�anza termica periodica YIE = 0,46 W/m2K
U = 0,5 W/m2K Spessore 23 cm
U = 0,49 W/m2K Spessore 24 cm
U = 0,5 W/m2K Spessore 31 cm
U = 0,48 W/m2K Spessore 11 cm
La muratura Il sistema a blocchi re�fica� – l’evoluzione della muratura
Blocco modulare
Blocco a incastro
Blocco re�ficato
Incidenza dei giun� di malta sulla trasmi�anza per 1m2 di
parete 20%
Incidenza dei giun� di malta sulla trasmi�anza per 1m2 di
parete 11%
Incidenza dei giun� di malta sulla trasmi�anza per 1m2 di
parete trascurabile
Questo vuol dire che, u�lizzando un blocco re�ficato posso aumentare fino a un 20% la prestazione termica della muratura e ridurre il
consumo di malta del 90%
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La muratura Il sistema a blocchi re�fica� – Porotherm BIO PLAN
Tamponamento Portante T – 0,09
Spessore Trasmi�anza (cm) (W/m2K)
42,5 à 0,20
38 à 0,23
T – 0,11 Spessore Trasmi�anza (cm) (W/m2K)
45 à 0,23
38 à 0,27
35 (T – 0,12) à 0,32
30 (T – 0,12) à 0,36
0,14 Spessore Trasmi�anza (cm) (W/m2K)
45 à 0,29 40 à 0,32 38 à 0,34
35 à 0,36
30 à 0,42
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La muratura Il sistema a blocchi re�fica� – soluzioni
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La muratura Il sistema a blocchi re�fica� – soluzioni
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La muratura La posa del blocco re�ficato: tecnica di posa
L’applicazione della malta
Con il rullo stendi-‐malta (viene riempita la vasche�a e la malta si stende uniformemente sulle cartelle del blocco)
Per immersione del blocco (bastano pochi millimetri)
Non è più necessario
• Tirare la malta con la cazzuola • Disporre i silos o le betoniere per la malta
Il can�ere è più pulito
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La muratura La posa del blocco re�ficato: tecnica di posa
-‐> La posa dei blocchi successivi procede in modo semplice e rapido
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La muratura La posa del blocco re�ficato: immagini di posa
Il supporto ideale per l‘intonaco: la muratura risulta omogenea e priva di eviden� giun� di malta -‐ la sagoma dei blocchi perme�e un migliore a�acco dell‘intonaco
Eliminando i GIUNTI VERTICALI non ci sono più pon� termici
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La muratura La posa del blocco re�ficato: il sistema in sintesi
In regola con il Dlgs 311/2006
naturale e ecologico
il valore termico del cer�ficato = sicurezza di posa
meno 90 % consumo di malta
meno consumo di acqua e energia
meno 50 % tempo di posa
posa facile, rapida e pulita
muratura senza pon� termici con elevata capacità termica
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La muratura La posa del blocco re�ficato: la cer�ficazione delle prestazioni
IL BLOCCO NON FA IL MURO Unico obbligo da parte del produ�ore: Cer�ficazione da Ente esterno della condu�vità dell’argilla
La Trasmi�anza Termica Stazionaria U dipende dalla �pologia della malta u�lizzata, dalla �pologia dell’intonaco e dalle ipotesi dello spessore dei giun�.
L’u�lizzo di un blocco re�ficato perme�e di tenere so�o controllo tu�e le variabili: -‐ Blocco controllato in stabilimento e cer�ficato; -‐ Malta speciale controllata in stabilimento e cer�ficata; -‐ Posa in opera «controllata» in can�ere.
l10,dry (BLOCCO) àà lequ = f (l10,dry; lmalta; spessore giun�) àà Uparete = f (lequ; lintonaco)
Netto miglioramento del comfort abitativo a tutte le stagioni. Assoluta stabilità del rivestimento nel tempo con eliminazione totale di fenomeni negativi come crepe e lesioni che costituiscono le rag ion i de l degrado de l le facciate. Protezione delle strutture dell’’edificio dal degrado dovuto agli sbalzi termici. Eliminazione totale di fenomeni di condensa e muffe all'interno dell'edificio.
Caratteristiche e vantaggi dell’’isolamento esterno
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Caratteristiche e vantaggi dell’’isolamento esterno
Sensibile risparmio delle spese di riscaldamento con conseguente rapido ammortamento del costo di realizzazione del lavoro. Facilità di rispetto dei parametri della Normativa: DLgs 311/2006. Possibi l i tà di real izzare la r iqual i f icazione energetica dell’’edificio: miglioramento della Classe di Certificazione Energetica. Sgravi fiscali 55%. G a r a n z i a a s s i c u r a t i v a d e c e n n a l e d i p r i m a r i a compagnia.
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
➀ muro esterno
➁ struttura c.a.
➂ incollaggio
➃ isolante termico
➄➅ intonaco con rete
➆ finitura
Il Sistema Cappotto
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Caratteristiche e vantaggi dell’’isolamento esterno
Eliminazione dei ponti termici
Massima inerzia termica
Quiete termica
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Eliminazione della condensa
Verifiche termoigrometriche: il cappotto elimina la condensazione superficiale e interstiziale.
Deve essere verificata l’assenza di condensazione superficiale. La condensazione interstiziale è ammessa purché nella quantità rievaporabile (norme). Se non c’è controllo dell’UR, verifica in condizioni interne: 20°C e 65% UR.
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Concetto di quiete termica
20°
40°
0°
PARETE NON ISOLATA
20°
60°
-10°
PARETE ISOLATA
La muratura deve assorbire le tensioni di origine termo-plastica
Le tensioni di origine termo-plastica vengono assorbite dal sistema termoisolante
18°
22°
-10° -10°
30° 30°
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
I PROFILI VANNO POSIZIONATI IN BOLLA E FISSATI MEDIANTE TASSELLI A ESPANSIONE IN ACCIAIO. SI PROVVEDE AD EVENTUALI SPESSORAMENTI DIETRO IL PROFILATO CON CEMENTO RAPIDO CON ELEMENTI DISTANZIATORI IN MODO DA EVITARE DEFORMAZIONI DELLO ZOCCOLO DURANTE IL SERRAGGIO DELLE VITI
PROFILI DI PARTENZA
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
INCOLLAGGIO DEI PANNELLI
L’INCOLLAGGIO DEVE BLOCCARE I PANNELLI LUNGO I BORDI E LASCIARE UNA
FASCIA DI MOVIMENTO LIBERA ALL’INTERNO PER POTER ASSECONDARE I
MOVIMENTI TERMOPLASTICI SENZA PRODURRE LESIONI
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
MMaattrraattzzeenneeffffeekktt
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Matratzeneffekt
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Errori di incollaggio
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Supporti non portanti
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
NO
SI
GIUNTI TRA I PANNELLI RETTI E BEN ACCOSTATI
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
GIUNTI SFALSATI ANCHE NEGLI SPIGOLI
NESSUN TASSELLO PER SUPPORTI SANI IN
CALCESTRUZZO O MATTONI
TASSELLI SECONDO IL TIPO DI SUPPORTO
4
6
8
TASSELLATURA
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
I TASSELLI
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
PROFILI D’ANGOLO
I PROFILI D’ANGOLO SI INCOLLANO DIRETTAMENTE SULL’ELEMENTO ISOLANTE, PRIMA DI APPLICARE LA RASATURA ARMATA CON RETE.
SUGLI SPIGOLI SORMONTARE LA RETE DI ARMATURA PER ALMENO 10-20 cm.
IN CORRISPONDENZA DEGLI IMBOTTI DELLE FINESTRE, SE NON C’E ISOLANTE, SI DEVE RISVOLTARE CON LA SOLA RASATURA ARMATA CON RETE.
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
LA RETE DEVE ESSERE ANNEGATA NELLA RASATURA IN MODO CHE SI POSIZIONI AL CENTRO DELLO SPESSORE PER POTER SVOLGERE LA SUA FUNZIONE DI DISTRIBUZIONE DELLE TENSIONI AD EVITARE LESIONI
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
IN CORRISPONDENZA DEGLI ANGOLI DELLE FINESTRE E’ NECESSARIO RADDOPPIARE LA RETE DI ARMATURA PER CONTRASTARE LA RISULTANTE DELLE FORZE CHE SI PROPAGANO LUNGO GLI SPIGOLI
RINFORZI
Ing. Andrea Stefanovichj - Caparol
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Isolamento vs Ventilazione Spesso l’installazione di nuovi infissi viene usata per porre rimedio ad un sistema di isolamento termico carente.
Da un lato si elimina il problema dell’isolamento termico;
dall’altro le finestre moderne sigillano talmente bene che il ricambio d’aria ne risulta ostacolato.
Conseguenza: l’aumento dell’umidità presente nell’aria causa la tanto temuta formazione di muffe su pareti e soffitti.
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Come si sviluppa la muffa Le spore dei funghi della muffa, si
trovano ovunque e per
proliferare necessitano di polvere, intonaco, carta da parati o legno per
nutrirsi, ma soprattutto di acqua.
Quando l’aria ambiente è troppo carica di umidità per parecchi giorni, le spore della muffa trovano condizioni di vita ottimali.
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Individuare il problema Occupanti o i difetti di costruzione dell’edificio?
Parametri da considerare per individuare il problema.
• Umidità ambiente
• Temperature superficiali
• Umidità superficiale
• Infiltrazioni
• Qualità dell’aria interna
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Monitoraggio dell’umidità Il monitoraggio nel tempo di umidità, temperatura e soprattutto punto di rugiada ci consente di:
• vedere i livelli massimi di umidità
• capire la durata di condizioni critiche
• Scoprire se e quanti ricambi d’aria vengono effettuati
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Criticità dei ponti termici e umidità Per controllare se un ponte termico o una superficie fredda sia effettivamente “pericolosa” bisogna integrare le misure di:
Temperatura superficiale
Umidità ambiente
E se possibile calcolare
Umidità superficiale
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Monitoraggio dell’umidità superficiale E’ possibile effettuare un monitoraggio nel tempo in vari ambienti poiché l’umidità, così come la temperatura delle superfici fredde variano in base all’utilizzo del locale, alla temperatura esterna ed interna e a altri fattori.
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Qualità dell’aria ambiente Altri parametri importanti che è possibile misurare con strumenti multifunzione:
• CO2 (ricambi d’aria)
• Delta di pressione (aspiratori)
• Temperatura radiante (sensazione di freddo o caldo anche a temperature accettabili)
• Turbolenza in ambiente (sistemi di ventilazione/climatizzazione mal tarati)
• Portate aria (taratura impianti) • Temperature tubazioni (mandata e ritorno impianti/scambio termico)
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Umidità da infiltrazioni o risalita Nel caso di umidità non dovuta a condensa, è possibile controllarne il livello tramite appositi strumenti per:
• Trovare superfici più o meno umide per localizzare il problema
• Controllare il livello di “asciugatura” dopo eventuali trattamenti o pose
• Controllare il livello di umidità dei materiali da costruzione prima della loro installazione
Individuazione dell’umidità tramite Termocamera
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Termografia umidità di condensa
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Termografia umidità di risalita
-Misure in campo di trasmittanza termica -Termoflussimetro
Fabio Mastromatteo, PM portable instruments, Testo Spa
Esempio di confronto dati istantanei e medie
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