43°
44°
10° Longitudine 11° Est da Greenwich 12°
Monte Faggiola1031
Alpe di SanBenedetto
1198
Eremo diCamaldoli
Pratomagno1592
La Verna
836
Monti delChianti
Abbazia diS. Antimo
San Galgano
MonteCetona 1148
Monte Labbro
1193
MonteAmiata
1738
Necropoli etrusca
Abbazia diM. OlivetoMaggiore
Viareggio
Necropoli etrusca
MonteArgentario
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Isola di Giannutri(Grosseto)
Isola del Giglio(Grosseto)
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Isola di Montecristo(Livorno)
Isola Pianosa(Livorno)
Isola d’Elba(Livorno)
Isola di Capraia(Livorno)
Isola di Gorgona(Livorno)
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Grosseto
Pisa
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Passodel Cerreto
Alpe di Succiso2017
1261
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della Futa903
Passo deiMandrioli Monte
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Passo diCento Croci1055
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MonteFalterona
1654
Lago
Trasimeno
Passodella Porretta
932La Spezia
BoccaTrabaria
1049
MontePrato
2053
MontePisanino1946
Cecina
MonteCapanne
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San MarcelloPistoiese
Firenzuola
Paganico
Castiglione dellaPescaia
Manciano
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Saturnia
PortoSantoStefano
PortoAzzurro
San Vincenzo
CascianaTerme
Forte dei Marmi
San Gimignano
Roccastrada
MassaMarittima Chianciano Terme
Chiusi
Fivizzano
Pontremoli
Larderello
CastagnetoCarducci
Montalcino
Talamone
Capalbio
Barberino di Mugello
Bagni diLucca
Sansepolcro
Castelfiorentino
CampigliaMarittima
Certaldo
Fiesole
Bibbiena
San GiovanniValdarno
Montepulciano
Sinalunga
Orbetello
Portoferraio
MontecatiniTerme
Volterra
Aulla
Barga
Vinci Signa
Impruneta
Reggello
PonsaccoCollesalvetti
Greve inChianti
Colle diVal d’Elsa Castiglion
Fiorentino
PesciaMontemurlo
Empoli
Pontedera
Poggibonsi
Cecina
Piombino
Follonica
Cortona
Pontassieve
Sesto Fiorentino
CamaiorePietrasanta
Capannori
FucecchioCascina
San Miniato
Montevarchi
RosignanoMarittimo
Bagno aRipoli
Massarosa
San GiulianoTerme
Campi Bisenzio
Parco Nazionaledelle Foreste Casentinesi -
M. Falterona - Campigna
Carrara
0 10 20 30 km
1 cm = 12,5 km
1
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Popolazione Popolazione
Scopri la
Storia Storia
Territorio Territorio alle pagine 6 - 9
alle pagine 4 - 5
Scopri il
alle pagine 10 - 15
Scopri la
Cultura locale Cultura locale Cultura locale
alle pagine 16 - 272
La TOSCANAprende il nome dai Tusci(Etruschi), i primi abitantiche si stabilirono nella
zona a partire dall’VIII secolo a.C. e che diedero vita a una
raffinata civiltà.
La regione in numeri
SUPERFICIE22 993 km2
POPOLAZIONE3 638 211 abitanti
PROVINCEFirenze (FI): 970 414 abitantiArezzo (AR): 337 236 abitantiGrosseto (GR): 220 742 abitantiLivorno (LI): 337 005 abitantiLucca (LU): 382 738 abitantiMassa-Carrara (MS): 200 825 abitantiPisa (PI): 399 881 abitantiPistoia (PT): 281 347 abitantiPrato (PO): 245 033 abitantiSiena (SI): 262 990 abitanti
FIUMI PRINCIPALITevere: 405 km (nasce in Umbria)Arno: 241 kmOmbrone: 161 kmSerchio: 111 kmCecina: 74 kmMagra: 62 km
MONTI PRINCIPALIMonte Prato: 2 053 mMonte Amiata: 1 738 m 3
LE ATTRAZIONI DELLA TUA REGIONE.Cercale nelle prossime pagine vicine a questo simbolo!
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FirenzePrato
Pistoia
ArezzoSiena
Livorno
Pisa
Lucca
Massa
Grosseto
Carrara
Osserva la posizione della Toscana rispetto alle altre regioni d’Italia.
Preistoria ed età anticaI primi insediamenti umani in quest’area risalgono alPaleolitico. Nell’VIII secolo a.C., in Toscana e nell’altoLazio si sviluppò la civiltà etrusca, che in seguito sispinse a nord nell’attuale Emilia-Romagna e a sud versola Campania. Gli Etruschi (o Tusci) fondarono numerosecittà indipendenti fra loro: Volterra, Populonia,Vetulonia, Chiusi e Cortona. Ogni città era governatada un re-sacerdote: il lucumone. Gli Etruschi realizzaronograndi opere di bonifica e si dedicarono alla lavorazionedei metalli.
Durante il VI secolo a.C. la società etrusca entrò in crisi ela famiglia dei Tarquini, che era salita al potere a Roma, fucacciata dalla città. Con la decadenza economica dellaregione, cominciò la progressiva conquista romana deiterritori. Nel 396 a.C., Veio fu la prima città etrusca con-quistata dai Romani. I Romani costruirono numerose viedi comunicazione, come la litoranea via Aurelia e l’in-terna via Cassia, utilizzate ancora oggi.
La storiaLa storiaLa storia
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Medioevo (dal 476 d.C. al 1492)Dopo la caduta dell’Impero romano, la Toscana fu inva-sa dagli Ostrogoti; in seguito conobbe il dominio diLongobardi e Bizantini. Nel 774 d.C. fu annessa alRegno dei Franchi con a capo Carlo Magno. Nel X seco-lo il dominio della regione passò agli imperatori delSacro Romano Impero. Nell’XI secolo numerose città siresero indipendenti dall’Impero e divennero liberiComuni; ebbe così inizio un lungo periodo di sviluppoeconomico e culturale. Pisa, che un tempo si affacciava sul Mar Tirreno, diven-ne un’importante repubblica marinara.
Con compagni e insegnante aggiorna la linea del tempo
scrivendo quali sono gli episodi più significativi accaduti
in Toscana negli ultimi anni.
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Oggi
Età modernaDurante il XIII secolo nei liberi Comuni si affermò ildominio di un unico Signore e nella regione si diffuserodiverse signorie, spesso in lotta fra loro. Fra il XIV e ilXVI secolo, la signoria dei Medici riuscì a controllarequasi tutto il territorio dell’attuale Toscana e nacque ilGranducato di Toscana. La famiglia Medici favorì losviluppo artistico e culturale delle città e Firenze diven-ne «capitale» dell’arte. Nella prima metà delCinquecento l’Italia fu sottomessa alla dominazione diFrancesi e Spagnoli. Nel Settecento il Granducato diToscana passò al casato degli Asburgo-Lorena: iniziòcosì la dominazione austriaca.
Età contemporaneaAgli inizi dell’Ottocento, il Granducato diToscana entrò a far parte dell’Impero fran-cese di Napoleone Bonaparte, ma tornòagli Asburgo-Lorena dopo la caduta diNapoleone. Nel 1860 la Toscana fu annes-sa al Regno d’Italia, di cui Firenze fu lacapitale dal 1865 al 1871. Durante laSeconda guerra mondiale la città subì l’oc-cupazione dei Tedeschi dal 1943 al 1944.
25%montagna
8%pianura
67%collina
25%montagna
8%pianura
67%collinaLa Toscana è la regione
più estesa dell’Italia centrale.
Il suo territorio spazia da una fascia appenninica interna a una vasta zona collinare, da un’area di pianura a una zona di litorale. I monti vengono distinti in due gruppi: l’Appennino Tosco-Emiliano e la catena preappeninica delle Alpi Apuane.
Il paesaggioIl paesaggioIl paesaggio
I monti e le colline
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L’Appennino Tosco-Emiliano è formato da catene dimonti che si estendono dal passo della Cisa al valico diBocca Trabaria. Le cime non sono molto alte e raramen-te superano i 2000 metri. Nella zona appenninica si trova-no alcune valli interne che seguono il percorso dei monti:sono la Lunigiana e la Garfagnana a nord, il Mugelloe il Casentino a est e la Val di Chiana a sud.Quasi parallela agli Appennini si trova la catena preappeni-nica delle Alpi Apuane, che ha cime arrotondate di altez-za modesta.
Le colline si estendono fra l’Arno, la Val diChiana, la valle del Fiora e il Mar Tirreno. Le colline del Chianti sono coltivate a vigne-ti. Le Colline Metallifere sono di colorebruno-rossastro, perché ricche di minerali.Sono coltivate a grano. Quasi al confine con ilLazio, si trova il Monte Amiata, un anticovulcano ormai spento. Un tempo in questaarea si trovavano molti vulcani, per questoancora oggi nel sottosuolo scorrono fiumi dilava rovente che, soprattutto nella zona diLarderello, danno origine a forti getti divapore chiamati soffioni boraciferi, usatiper la produzione di energia elettrica.
• Le Alpi Apuane si presentano come vaste distese bianche, che sembrano ghiacciai, ma sono invece cave di marmo.
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La terza isola italiana per estensione dopoSicilia e Sardegna, ovvero la maggiore delleisole che formano l’Arcipelago Toscano, èl’Isola d’Elba (foto a sinistra). Il suo territorioè prevalentemente montuoso con coste altee frastagliate. L’isola d’Elba è inserita nel piùgrande parco marino d’Europa. Fu abitata findalla preistoria e contesa da molte popolazio-ni (Etruschi, Romani, Longobardi). Gli Etruschila sfruttarono a lungo per le sue ricche minie-re di ferro. La lavorazione di questo metallocausava la presenza di un filo di fumo, che sivedeva anche in lontananza, per questo moti-vo i Greci la soprannominarono «la fumosa».
Il clima varia a seconda delle caratteristiche del territorio. Lungo la costa e per tuttala fascia preappeninica è mite; diventa continentale sui rilievi, dove le temperatu-re si abbassano. Le precipitazioni sono maggiori in autunno e primavera e aumenta-no gradualmente quando si sale di quota.
Il climaIl clima
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La fumosaLa fumosaLa fumosa
L’Arno è il fiume principale della regione, gli altri sonol’Ombrone, il Magra, il Serchio, il Cecina, l’Albegnae il Tevere; quest’ultimo percorre 35 km in Toscana, poientra nel Lazio. Sono tutti fiumi a regime torrentizio, cioè ali-mentati solo dalle piogge, quindi la portata delle loro acquevaria nelle diverse stagioni e per questo la zona è spesso arischio di inondazioni. Le valli formate dai fiumi sono moltofertili e lungo il loro corso sono sorte molte città.Le pianure toscane si sviluppano soprattutto lungo la costa, ma sono presenti anche all’interno della regio-ne. La più grande è la Valdarno, formata dal corsodell’Arno. Vi sono poi la fertile pianura costiera dellaVersilia, la Maremma (foto a destra) e, all’interno, la Val di Chiana.Gli oltre 300 chilometri di coste sono piuttosto lineari e poco frastagliati, le spiagge sonobasse e sabbiose. Nei punti in cui le colline metallifere e i promontori montuosi di Piombinoe dell’Argentario si spingono fino al mare le coste diventano alte e rocciose. L’ArcipelagoToscano è formato da: l’Isola d’Elba, l’Isola di Gorgona, l’Isola di Capraia, l’IsolaPianosa, l’Isola di Montecristo, l’Isola del Giglio e l’Isola di Giannutri.
I fiumi, le pianure e le coste
La floraLa floraLa florae la faunae la faunae la fauna
L’albero degli AppenniniL’albero degli AppenniniL’albero degli Appennini
Un tempo, sull’Appennino l’abete bianco era ampiamente dif-fuso e formava grandi foreste. Il suo legno, tenero e leggero,venne utilizzato, sin dall’epoca degli antichi Romani, per lacostruzione di imbarcazioni e di remi. In seguito, l’eccessivoimpiego del legname di questo albero portò alla sua massicciariduzione nell’Italia centrale; oggi in Toscana si può ancora tro-vare sull’Abetone. Si distingue dagli altri abeti per la forma e ladisposizione degli aghi, sistemati a pettine sui due lati di ognirametto. Il loro colore è verde lucido nella parte superiore ebianco-argento in quella inferiore.8
Il territorio della Toscana è in gran parte ricoperto da boschi e presenta molti ambienti naturali diversi.
Lungo le coste e nelle vicine colline, fino all’altitudine di circa 500 metri,predominano le pinete (pini domestici e pini marittimi) e lamacchia mediterranea, composta da arbusti (ginestre, corbez-zoli, lavanda, rosmarino e mirto) e alberi veri e propri (querce elecci). Tra 500 e 1000 metri di altitudine si trovano i boschi di rove-relle, cerri e castagni. Nelle zone umide e negli stagni crescono canneti e piante acqua-tiche (tra cui ninfee e gigli d’acqua), oltre a pioppi bianchi, ontanie frassini. Superati i 1000 metri di quota predominano i boschi difaggi (nella foto), frammisti qua e là a carpini, olmi montani,aceri e abeti bianchi. Ancora più in alto crescono rododendri e ginepri e numerose spe-cie protette (genziane, peonie, gigli e anemoni).Le aree intorno ai centri abitati, invece, sono state diboscate percreare spazio ad alcune coltivazioni (vigneti e oliveti).
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Nell’Isola di Montecristo vive una delle poche popolazioni di capraselvatica presenti in Italia. Si distingue da quella domestica perla forma delle corna. La sua presenza sull’isola non è sicura-mente naturale e si pensa che sia stata portata dai Romani.Questa capra si è adattata molto bene agli ambienti rocciosidell’isola e, nel tempo, incrociandosi con quelle domesticheha dato origine a una grande varietà di esemplari.
Chi portò la capra sull’isola?Chi portò la capra sull’isola?
Isole, zone umide, macchiamediterranea e rilievi appenninici ospitano diversi animali.
Nella Maremma si trovano mandrie di buoi e cavalli allostato brado e nei boschi più interni vivono cinghiali,daini, caprioli e alcuni cervi. Numerosi sono i conigliselvatici, le lepri, le volpi, le donnole, i tassi, gliistrici, i ricci, le puzzole e le martore, oltre ad alcuniesemplari di gatto selvatico e di lupo appenninico.
Lungo i fiumi si trovano i castori americani e alcune lontre, mentre sull’Appennino pistoiese è dasegnalare la presenza delle marmotte.Grazie alla diversità di ambienti, la Toscana ospita moltissime specie di uccelli, nelle aree umide:cavalieri d’Italia, gru, fenicotteri, aironi, gabbiani, sterne, fola-ghe, oche selvatiche e numerose specie di anatre; nei boschitordi, merli, picchi, fringuelli, codirossi, cince, astori, ghep-pi, nibbi, falchi pecchiaioli, sparvieri e alcune aquile reali,mentre tra quelli notturni ci sono il gufo comune, il gufo reale(foto in basso) e la civetta. Numerosi sono i pesci, sia d’acqua
dolce (tinche, lucci,persici, carpe) siamarini. Nelle acqueintorno all’Isola diPianosa è stata avvi-stata la testugginemarina (foto a sinistra).
Grosseto
Siena
Arezzo
Firenze
MassaLucca
PistoiaPrato
PisaLivorno
Carrara
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Le città Le città Le città
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La regione presenta un bassissimo tasso di natalità.La popolazione si concentra nelle province settentrionali e lungo la costa tirrenica, dove industria e turismo sono più sviluppati. Sono meno densamente popolate le province di Siena, Arezzo e Grosseto.
Gli abitanti della Toscana sono circa 3 600 000, con una media di 158 abitanti per km2.
Firenze sorge sulle rive dell’Arno, in una zona collina-re. Ebbe il massimo sviluppo tra il Medioevo e il Ri na -sci mento, quando divenne un importante centro cultu-rale e artistico.Al periodo compreso tra il Duecento e il Cinquecentorisalgono i principali monumenti: la Basilica di SantaMaria del Fiore, il Campanile di Giotto, il Bat tiste -ro, Palazzo Vecchio e la Loggia della Signoria, la chiesa di Santa Croce, la Cappella dei Pazzi,Pa laz zo Pitti. Le sue collezioni d’arte, specie quelladel la Galleria degli Uffizi, sono tra le più importan-ti del mon do.La risorsa principale della città è il turismo, favorito daun’intensa vita culturale. Firenze è anche sede di indu-strie ed è rinomata per le sfilate di moda, l’antiquaria-to e le produzioni artigianali.
Il capoluogo
L’alluvione del 1966L’alluvione del 1966L’alluvione del 1966
Tra la fine del mese di ottobre e l’inizio di novembre 1966, il fiume Arno si gonfiò acausa delle forti piogge e inondò Firenze, provocando gravissimi danni. Molte per-sone persero la vita. In città accorsero volontari da tutto il mondo per salvare le sueopere d’arte dal fango, distribuire viveri e portare aiuti alla popolazione. Alcune opered’arte furono distrutte, ma oggi la maggior parte di esse, dopo lunghi restauri, può dinuovo essere ammirata.
meno di 25
da 25 a 100
da 101 a 200
da 201 a 500
da 501 a 1000
più di 1000
Abitanti per km2
Firenze è attraversata dall’Arno, sulquale si affaccia il famoso PonteVecchio, che ha probabilmente ori-gini etrusche. Fu, però, rimaneggia-to diverse volte nelle epoche suc-cessive e il suo attuale aspetto risa-le al XIV secolo.
Nell’elegante piazza della Signoriasorge il Palazzo della Signoria oPalazzo Vecchio, costruito nel Trecento.Nello spazio fra i vari archi di sostegnosono stati affrescati la croce rossa del capi-tano del popolo, il giglio stemma di Firenze,le due chiavi incrociate del Papa e altri sim-boli della repubblica fiorentina. Sulla gugliadella torre di Palazzo Vecchio c’è una sfera
sulla quale si appoggia un leone con un giglio, uno dei simboli più antichi di Firenze. Dal 1865 al 1871, quando Firenze era la capitale del Regno d’Italia, Palazzo Vecchio fu sededel Parlamento italiano.
In piazza del Duomo sorge la Basilica di SantaMaria del Fiore, con la grandiosa cupola progettata daFilippo Brunelleschi e a fianco, il Campanile di Giotto,alto più di 80 metri.
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A spasso per Firenze
LuccaLucca sorge al centro di un territorio particolar-mente montuoso. La città è racchiusa da muramedievali ben conservate. L’economia della provincia è legata all’agricol-tura e alla presenza di aziende di medie dimen-sioni (settori alimentare, tessile, meccanico).
GrossetoGrosseto sorge al centro della Maremma, resa fertile dalla bonifica delle aree paludose sotto ilgoverno della famiglia Medici. La città è circondata da mura, fatte erigere dai Medici alla finedel XVI secolo, poi trasformate in giardini dotati di una bella vista panoramica sulla città.Attualmente Grosseto è un centro urbano con un’economia fortemente terziaria. Parti colar -ment e sviluppate sono le attività turistiche in tutti i comuni costieri della provincia.
Le città Le città Le città
ArezzoArezzo è vicina al confine con l’Umbria e si estende su una conca nella quale confluisconola Val di Chiana, la Valdarno e il Casentino. È un centro di origine etrusca. Conserva monu-menti medievali che risalgono all’epoca in cui la città era un potente libero Comune. La cittàè nota per l’artigianato orafo.
LivornoLivorno è una città portuale, sede di cantieri nava-li, raffinerie, industrie meccaniche e chimiche. Inprovincia di Livorno, puoi visitare il Parco Ar cheo -lo gico di Baratti e Populonia, che comprendel’antica città etrusca di Populonia con le sue necro-poli (nella foto a destra).
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• Guarda altre foto del Parco sul sito:
http://brunelleschi.imss.fi.it/ist/galleria/parcoarcheologicobarattipopulonia.html
• Nella Garfagnana, area a forte emigrazione, si compiono sforzi
per sviluppare il turismo attraverso la valorizzazione delle risorse ambientali.
www.garfagnana.it
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Massa e Carrara
PisaPisa per secoli fu una città di mare e nel Medioevo fu una delle quattrorepubbliche marinare. Oggi si trova a più di 10 km dal mare, a causa delprogressivo avanzamento della costa per l’accumulo dei detriti traspor-tati dal fiume Arno. Il complesso monumentale della piazza dei Miracoliè di origine medievale: comprende il Duomo, il Battistero, ilCamposanto e la Torre pendente (foto a destra).
PistoiaPistoia sorge ai piedi dell’Appennino, a nord-ovest di Firenze.È una città ricca di arte e di storia, con tre cerchia di muracostruite in periodi storici diversi. Il Pistoiese è fortementeindustrializzato, ma è importante anche l’agricoltura, con la col-tivazione di fiori, alberi da frutta, vigneti, uliveti e castagni. Uncontributo notevole all’economia è dato dal turismo, soprattut-to quello termale a Montecatini Terme. A Collodi Pesciaha sede l’originale Parco di Pinocchio.
PratoPrato è capoluogo di provincia dal 1992. Importante comunemedievale, oggi è famosa per l’industria tessile. Ha sviluppatoun’economia molto forte di tipo industriale. È ricca di opere arti-stiche come il Duomo, dalla sua caratteristica facciata dimarmo bianco e verde.
SienaSiena si sviluppa su tre colli, al centro di una zonaagricola. Tra il XII e il XVI secolo ebbe un grandesviluppo economico grazie alla sua importanzacome sede di banche e di commerci. Nellapiazza del Campo si svolge il Palio, checostituisce un’attrazione turistica importante.
Massa e Carrara, ai piedi delle Alpi Apuane, formano insieme un’uni-ca provincia. È la zona più povera della Toscana, con una forte differen-za fra le aree montane ormai spopolate e la fascia costiera industrializ-zata. Massa è un polo commerciale, Carrara è legata fin dall’antichitàall’estrazione e alla lavorazione del marmo.
• Il Battistero (Pistoia) oggi ospita eventi culturali e ha perso la sua funzione religiosa.
• Duomo (Prato)
• Per conoscere la storia, i vincitori egli orari del Palio consulta i siti(ufficiali e non) della manifestazione:
http://palio.comune.siena.itwww.ilpalio.orgwww.ilpaliodisiena.com
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Nelle aree agricole specializzate si coltivano la vite (particolarmente sulle colline delChianti) e l’ulivo (nella provincia di Lucca). Nella provincia di Pistoia è diffusa la pro-duzione di fiori. Importante anche la produzione di ortaggi, frumento, castagnee girasoli. Dal sottosuolo si estraggono ferro (sull’Isola d’Elba), pirite e mercurio(sull’Amiata), salgemma (nella zona di Volterra), lignite (in Valdarno) e marmo (sulleAlpi Apuane).
Dall’allevamento di bovini e suini si ottengono carni e salumi. La pesca non è particolarmente sviluppata.
Agricoltura e allevamentoAgricoltura e allevamento
La Toscana è una regione con un reddito medio per abitante piuttosto elevato (17 418 euro).
Anche se vi sono situazioni di sviluppodiverse, nel complesso la regione ha rag-giunto una buona crescita.Negli ultimi decenni l’agricoltura si è modernizzata, passando dai piccoli poderi a gestionefamiliare alle colture di tipo intensivo e specializzato. L’industria occupa un terzo dei lavo-ratori. Il settore del turismo è in crescita.
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Le attività Le attività economiche economiche Le attività economiche
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Fra i settori più diffusi ci sono quello estrattivo,siderurgico e meccanico, sviluppati grazie all’ab-bondanza di minerali presenti in Toscana. Sulle AlpiApuane si estraggono grossi blocchidi marmi bianchi, grigi o listati diverde, che vengono tagliati, lavora-ti e trasportati all’estero. Ha moltaimportanza anche il settore tes-sile. La lavorazione del cuoio edelle pelli ha portato allo svilup-po dell’industria delle cal-zature. A Prato si produconotappeti, filati per maglieria,fibre e tessuti sintetici. A
Firenze si lavorano le pelli. A Volterra si fabbricano ogget-ti in alabastro. A Colle di Val d’Elsa si produce la mag-gior parte del cristallo italiano.
Industria e artigianatoIndustria e artigianato
Le comunicazioni sono piuttosto sviluppate. Firenze si trova sulla linea che collega, perrete stradale (Autostrada del Sole) e ferroviaria, Milano e Bologna con Roma. Lungola costa è importante il tratto stradale Livorno-Genova. La ferrovia ad alta velocitàgarantisce il collegamento con Torino, Milano, Bologna e Roma. Il porto più importante èquello di Livorno. Gli aeroporti principali si trovano a Pisa e Firenze.
Comunicazioni e commercioComunicazioni
Il turismo ha un peso notevolenell’economia toscana. Si distri-buisce tra le località maritti-me (Versilia, Isola d’Elba), lestazioni termali (MontecatiniTerme, Chianciano) e le cittàd’arte (Firenze, Pisa, Arezzo,Lucca, Siena e i centri minori diSan Gimignano, Volterra). IlPalio di Siena, il Carnevaledi Viareggio e numerose ini-ziative attirano turisti da tutto ilmondo. Sempre più diffuso èl’agriturismo.
Turismo
Turismo
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Il palio dei somariIl palio dei somariIl palio dei somari
Tutto il mondo conosce il palio che si svolge a Siena duevolte all’anno, ma non tutti sanno che a pochi chilome-tri, a Torrita di Siena, si corre un altro palio dove, anzi-ché magnifici cavalli, corrono… dei somari!Questa divertente competizione è nata nel 1966 perfesteggiare san Giuseppe, patrono dei falegnami, poi-ché la lavorazione del legno è molto diffusa nella zona.La festa vuole rendere omaggio alla fatica e alla sempli-cità del lavoro dell’uomo, per questo come simbolo fuscelto il somaro, animale umile e infaticabile.
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklore
La Festa dell’olioLa Festa dell’olioLa Festa dell’olioIn novembre a Montemurlo (provincia di Prato) sisvolge la Festa dell’olio, un prodotto tipico del-l’agricoltura toscana, che proprio da questo meseè pronto per la vendita. Durante la manifestazionesi esibiscono cantastorie e giocolieri, si rievocanoarti e mestieri medievali e all’interno delle muradel paese è ammessa solo la moneta del Merlino,coniata per l’occasione.
Ogni popolo nel corso dei secoli ha sviluppato abitudini e costumi caratteristici che hannoinfluenzato il suo modo di parlare, la sua cucina, i suoi canti e le sue feste. Il folklore èl’insieme delle tradizioni popolari (proverbi, canzoni, musiche, ninnenanne, abitudini ali-mentari…) e delle loro manifestazioni. Lo studio del folklore passa attraverso libri, dischi,spettacoli, sagre paesane e musei etnografici, ma anche attraverso ricerche «sul campo».Così gli studiosi del folklore raggiungono i paesi più isolati per raccogliere testimonianze,per farsi raccontare dagli anziani storie e leggende locali o per partecipare alle feste pae-sane che si svolgono ancora con gli stessi rituali di molti secoli fa.
La Toscana è una regione molto legata alla tradizione, ricca di sagre e feste spettacolari.
La Festa della ToscanaLa Festa della ToscanaLa Festa della Toscana
Il 30 novembre 1786 l’editto del granduca di Toscana Pietro Leopoldo aboliva la penadi morte e la tortura. La Toscana fu il primo stato in Europa a compiere questa scelta.Dal 2000 la ricorrenza viene celebrata in tutta la Toscana come ricordo e simbolo dellagrande civiltà di questa terra. Le celebrazioni ufficiali della giornata, in ogni territorio, sonoconcluse con fiaccolate e feste a base di prodotti tipici toscani. 17
La MeaLa MeaLa Mea
Il Carnevale di Bibbiena (provincia di Arez -zo) è la ricostruzione di un fatto di cronaca loca-le avvenuto alla metà del Trecento. La lavanda-ia Bartolomea («la Mea»), fidanzata con il tes-sitore Cecco, fu sedotta e rapita dal figlio delconte del paese. I popolani, amici di Ceccoinscenarono una vera e propria protesta, fin-ché il conte restituì la Mea a Cecco. Il ritornodella pace venne festeggiato con canti e balli.Ancora oggi, in ricordo di questa vicenda,durante il Carnevale si svolgono sfilate didame e cavalieri in costume, con musiche eballi medievali.
La spada nella rocciaLa spada nella rocciadi San Galganodi San GalganoLa spada nella rocciadi San Galgano
Nel mondo ci sono numerose spade infisse nella roc-cia: una di queste si trova nell’Eremo di Mon te -siepi (in provincia di Siena), dove fu deposta daGalgano Guidotti, un santo del XII secolo. Costui eraun giovane cavaliere che si convertì al cristianesimoe si ritirò a pregare in una capanna sopra Montesiepi.
Non avendo una croce a cui rivolgersi durante la pre-ghiera, nel Natale del 1180 conficcò la propria spada nella
roccia. Fu sepolto accanto alla sua spada.
Bibbiena
PrezzemolinaPrezzemolina
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklorela
To
sca
na
C’ era una volta una coppia di sposi.Essi abitavano in una bella casinache aveva una finestra che si affac-
ciava sull’orto delle fate. La donna aspetta-va un bambino e aveva voglia di prezzemo-lo. Vide che nell’orto delle fate c’era unprato tutto di prezzemolo e si calò dallafinestra per farsene una scorpacciata. Poitornò a casa sua. Alla sera le fate si accor-sero che il prezzemolo era diminuito e cosìdecisero di nascondersi per vedere chiglielo aveva rubato. Così, quando il giornodopo la donna si calò di nuovo nel giardino,fu scoperta. Chiese pietà dicendo cheaspettava un bambino e che aveva vogliadi prezzemolo. Alla fine le fate la perdona-rono, ma le dissero che avrebbe dovutochiamare il bambino Prezzemolino (oPrezzemolina) e che loro se lo sarebberopreso una volta cresciuto.Nacque una bimba che fu chiamataPrezzemolina e poco per volta la donnadimenticò le fate e la promessa fatta.Quando Prezzemolina fu grande, cominciòad andare a scuola. Un giorno, al ritornodalla scuola, incontrò le fate che le dissero:
– Bambina, di’ alla mamma che si ricordiquel che ci deve dare.Appena a casa Prezzemolina lo raccontòalla mamma e la donna, che era distratta,rispose: – Sì, di’ che lo piglino pure.Quando il giorno dopo Prezzemolina ripetéla risposta della mamma, le fate la portaro-no a casa loro. Qui le mostrarono una stan-za nera come il carbone e le dissero cheper la sera doveva essere bianca come illatte e tutta dipinta con dei bei fiori, se nol’avrebbero mangiata. E se ne andarono.Prezzemolina si mise a piangere e a dispe-rarsi, finché arrivò un bel giovane che dissedi essere Memé, il cugino delle fate, e pro-pose a Prezzemolina di fare tutto il lavoroin cambio di un bacio.
UNA FIABA TOSCANA
A metà del Novecento il grande scrittore
Italo Calvino raccolse in un volume le fiabe popolari delle varie regioni d’Italia. Quella che
riportiamo proviene da Firenze.
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Ma la fanciulla rispose: – Preferisco dallefate esser mangiata che da un uomo esserbaciata.– La risposta è così graziosa – disse Memé –che farò tutto io lo stesso.Con un colpo di bacchetta magica la stan-za divenne tutta bianca e ben dipinta.Quando le fate tornarono ci rimasero male,perché avevano proprio voglia di mangiarsiPrezzemolina, così le dissero: – Domattinadevi andare dalla Fata Morgana e devi fartidare la scatola del Bel-Giullare.Il mattino dopo Prezzemolina partì. Perstrada incontrò Memé che, saputo dovedoveva andare, le disse: – Sei matta? Nonsai che ti mangia?– Meglio per me, così sarà finita.– Se mi dai un bacio ti aiuto.– Preferisco dalle fate esser mangiata cheda un uomo esser baciata.– Va be’ – le disse Memé – ti aiuto lo stes-so. Prendi queste due pentole di lardo. Làtroverai una porta: ungila e ti lascerà passa-re. Poi tieni questi due pani: troverai duecani che si mordono; butta loro i pani e tilasceranno passare. Tieni questo spago equesto grosso ago: troverai un ciabattinoche per cucire le scarpe si strappa la barbae i capelli; daglieli e ti lascerà passare. Tieniqueste scope: troverai una fornaia chespazza il forno con le mani; dagliele e tilascerà passare. Ma ricordati di fare in fretta in fretta.
Dopo aver incontrato tutte queste personee aver fatto come diceva Memé, Prez-zemolina arrivò al castello di Morgana. Salìdi corsa le scale, vide su un mobile la sca-tola, l’afferrò e scappò. Ma la fata sentì,s’affacciò alla finestra e gridò: – Fornaiache spazzi il forno con le mani, ferma quel-la bambina!– Fossi matta! Dopo tanti anni che faticom’ha aiutata!E si rifiutarono di aiutare Fata Morganaanche il ciabattino, i cani e la porta perchéPrezzemolina li aveva aiutati. Le fate, quan-do la videro di ritorno, ci rimasero male. Poile dissero: – Va’ in cantina a prendere lalegna e accendi il fuoco sotto la pentolagrande. Quando l’acqua bollirà ti buttere-mo dentro.Prezzemolina andò in cantina piangendo,ma ci trovò Memé che la condusse in unangolo dove c’erano tanti lumi.– Queste sono le anime delle fate: soffia,dunque!Prezzemolina si mise a soffiare e ogni can-dela che si spegneva era una fata che mori-va. Rimase soltanto un lume, il più grossodi tutti.– Questa è l’anima della Fata Morgana!Si misero a soffiare insieme con tutte leloro forze, finché lo spensero e rimaseropadroni di ogni cosa.– Ora sarai la mia sposa – disse Memé efinalmente Prezzemolina gli diede unbacio. Andarono al palazzo della FataMorgana: del ciabattino fecero un duca,della fornaia una marchesa, i cani li tenne-ro per compagnia e la porta la lasciarono lì,badando a ungerla ogni tanto. Così visseroe godettero, sempre in pace se ne stette-ro e a me nulla mi dettero.
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Nell’uva son tre vinaccioli: uno di sanità, uno di letizia e uno di ubriachezza.Il proverbio vuole dire che poco vino fa bene, un po’ di più rallegra, troppo ubriaca.
Ognuno sa navigare col buon vento.
Chi poco sa, presto parla.
Ogni campanile suona le sue campane.
In terra di ciechi chi ha un occhio è signore.
In tutta Italia i proverbi e le canzoni dialettali sono molto numerosi.
ProverbiProverbiProverbie canzonie canzonie canzoni
Leggi alcuni proverbi e modi di dire tipici dellaToscana e scopri il loro significato.
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti dietro queste brevi frasi sinascondono sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
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MaremmaMaremmaMaremmaNon si sa a quando risalga la canzoneche ti proponiamo, ma è certamentemolto antica. Oggi la Maremma èstata bonificata, ma in passato era una zona paludosa, malarica emalsana. Tuttavia molti abitanti dellezone montuose della Toscana,dell’Umbria e del Lazio raggiungevano ugualmente laMaremma, per ottenere lavori stagionali e, spesso, morivano di malaria o altre gravi malattie.
Tutti mi dicon: «Maremma,Maremma»e a me mi pare una Maremmaamara:l’uccello che ci va perde la penna,io ci ho perduto una persona cara.
Sia maledetta Maremma, Maremma,sia maledetta Maremma e chi l’ama.Sempre mi trema il cuor quando ci vaiperché ho paura che non torni mai…
In tutta Italia le canzoni popolari sono molto numerose. Si tratta di canzoni che racconta-no le gioie e le fatiche dell’esistenza quotidiana: il lavoro nei campi, l’amore, il dolo-re per la perdita di una persona cara, la nostalgia per il proprio paese di coloro cheerano stati costretti a emigrare. Anche la Toscana non fa eccezione.
La canzone dialettale
In Toscana sono nati i tre «padri» della lingua italiana, cioè iprimi grandi poeti e scrittori che nel Trecento cominciarono ascrivere le loro opere in volgare. Tra essi, ricordiamo in primoluogo l’autore della Divina Commedia, Dante Alighieri, natoa Firenze nel 1265. Nell’opera De vulgari eloquentia Dantesostenne la necessità di una lingua volgare nazionale «illustre»,che potesse cioè essere usata anche dai letterati. FrancescoPetrarca, nato ad Arezzo nel 1304, nella sua opera più nota, ilCanzoniere, raccolse una serie di componimenti in volgare ispi-rati all’amore per Laura. Il terzo grande «padre» della lingua ita-liana è Giovanni Boccaccio, nato nel 1313. Il suo capolavoroè il Decameron, una raccolta di cento novelle.
I padri della lingua
La carne di solito è cotta alla griglia o allo spiedo. Sono molto dif-fusi la selvaggina, come il fagiano, la lepre, il cinghiale, e la bistecca alla fiorentina, preparata con la pregiata Chianinae ora tutelata dalla D.O.P. (Denominazione di Origine Protetta).
I salumi tipici sono il prosciutto toscano, la finocchiona, il lardo di Colonnata, il buristo; i formaggi più diffusi sono la caciotta toscana e il pecorino D.O.P.
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Fra gli antipasti sono molto apprezzati la panza-nella, a base di pane raffermo, e i crostini dipane toscano senza sale, da gustare conacciughe, fegatini di pollo, capperi, cipolle e pepe.
Fra i primi sono numerose le minestre: dallaribollita, una zuppa di pane raffermo e cavolo,all’acqua cotta, un piatto povero preparato concipolle, verdure, olio, pomodoro, uovo e paneabbrustolito. Il caciucco, invece, è una zuppa dipesce molto saporita e un po’ piccante.
In cucinaIn cucinaIn cucina
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La Toscana è una regione ricchissima di ricette, tanto che è impossibile elencarle tutte.
• La crogiantina è una fetta di pane durotostato, strofinata con aglio e bagnata conolio crudo.
Fra gli ingredienti caratteristici della cucinatoscana ci sono i pinoli e le castagne. I pinoli sono utilizzati per preparare nonsolo dolci, ma anche secondi piatti.Le castagne si mangiano come caldarro-ste, con la polenta, con il latte e si usanoper l’impasto di gnocchi, tortelli, frittelle, cro-state, biscotti… Da qualche tempo si produceanche la birra di castagne!
I cantucci sono i biscotti tipici di Prato, croccantie ricchi di mandorle a pezzetti, si mangiano inzup-pati nel vino bianco. Il castagnaccio è un dolcea base di farina di castagne, che si cuci-na senza aggiunta di zucchero. I dolci senesi sono a base di man-dorle, miele, anice, cannella,pepe, frutta secca e candita.Il più famoso è il panforte.
Golose dolcezzeGolose dolcezzeGolose dolcezze
I viniI viniI vini
M
Il vitigno più diffuso in Toscana è quellodel Sangiovese. A Montalcino prende ilnome di Brunello, con cui si producono ilRosso di Montalcino e Brunello di
Montalcino. Il vino toscano piùconosciuto è però il Chianti, dicui la regione produce fino a250 milioni di bottiglie all’anno.
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Durante l’Ottocento, interi paesi lungo il litorale della Toscana vivevano della raccolta deipinoli. I pinolai iniziavano a lavorare a metà novembre e terminavano a fine marzo.Salivano sulle alte cime dei pini con lunghe scale di legno per staccare le pigne mature.Ogni pinolaio saliva e scendeva da almeno 40 pini ogni giorno! Dagli anni ’60 la rilevanzaeconomica del pinolo è diminuita, ma oggi ha ripreso ad avere una certa importanza. Alla«scuotitura» manuale si è però sostituita quella meccanica.
Un antico mestiereUn antico mestiereUn antico mestiere
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Il patrimonio artistico della Toscana è tra i più importanti al mondo. Oltre ai resti romani e degliEtruschi, la regione conserva numerosi monumenti medievali e i più grandi capolavori delRinascimento. In particolare a Firenze hanno operato artisti come Cimabue, Giotto, Pierodella Francesca, Botticelli, Leonardo da Vinci, Michelangelo e Raffaello.
Arte e museiArte e museiArte e musei
Il Campo dei Miracoli a Pisa è una dellemeraviglie dell’Italia medievale. Si tratta diuna grande piazza in cui sorgono il Duomo,la Torre pendente, il Battistero e ilCamposanto. Questi edifici simboleggia-no il ciclo della vita dalla nascita (Battistero)alla morte (Camposanto). La Torre pendente è senz’altro fra i monu-menti più conosciuti nel mondo. È alta 58metri e pende a causa di un cedimento delterreno che si verificò già mentre stavanocostruendo il terzo piano.Bonanno Pisano, l’architetto che l’avevaprogettata, sospese i lavori per paura checrollasse e solo molti anni dopo fu termina-ta da altri architetti.
La piazza del Campo di Siena ha unaforma veramente originale: sembra un venta-glio aperto o una conchiglia. Gli edifici che lacircondano seguono la curva del ventaglio,anche il Palazzo Pubblico. È un monumen-tale edificio rivestito in mattoni, un materialepovero, ma la facciata è arricchita da bellissi-me finestre trifore, divise da colonnine dimarmo bianco. A fianco sorge l’altissimatorre, detta «del Mangia». Due volte all’annonella piazza si corre il Palio, una corsa di caval-li che ricorda quella che si svolgeva nelMedioevo.
• Sui monumenti delle città toscane:
www.comune.siena.itwww.comune.pisa.itwww.comune.firenze.it
S. MICHELE IN FOROLucca
PIAZZA GRANDEArezzo
PIAZZA DEI MIRACOLI
Pisa
NECROPOLIPopulonia
PIAZZA DEL CAMPOSiena
SANTA MARIA DEL FIOREFirenze
Descrivi qui sotto il monumento
che hai ricostruito.
Osserva sulla carta dove sono collocati alcuni tra i principali monumenti
della Toscana.
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Ritaglia i pezzi del puzzle e scopriqual è il monumento raffigurato.
Secondo gli antichi Greci,
le Muse erano le divinità che proteggevano le arti,la poesia e le scienze.Museo vuol dire «luogo sacro alle Muse».
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Molto spesso i musei espongono talmentetanti reperti che è quasi impossibile osser-vare tutto. Quindi, quando si va a visitareun museo è meglio prepararsi prima, con-sultando un catalogo per scegliere cosa ciinteressa di più.Molti musei propongono esperienze dilaboratorio, che permettono di sperimenta-re, giocare o realizzare piccole opere d’arte.
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Ci sono musei di vario tipo: quelli che rac-colgono scoperte scientifiche, quelli chericostruiscono l’ambiente in cui vivono glianimali, quelli dedicati alle tradizioni popo-lari, al teatro, al cinema… A seconda deltipo, hanno nomi diversi: per esempio, lepinacoteche conservano i dipinti e i museiarcheologici raccolgono testimonianze eoggetti antichi.
Arte e museiArte e museiArte e musei
• Museo Archeologico nazionaleFirenze - Via della Colonna, 38
• Cappelle mediceeFirenze - Piazza Madonna degli Aldobrandini, 6
• Galleria degli UffiziFirenze - Piazzale degli Uffizi
• Galleria d’Arte modernaFirenze - Palazzo Pitti
• Giardino di BoboliFirenze - Piazza Pitti, 1
• Galleria dell’AccademiaFirenze - Via Ricasoli, 58-60
• Parco Archeologico di Baratti e PopuloniaPiombino - Baratti e Populonia
• Museo Etrusco «M. Guarnacci»Volterra - Palazzo Desideri-TangassiVia Don Minzoni, 15
• Museo del TessutoPrato - Via Santa Chiara, 24
A spassoA spassoper i museiper i musei
A spassoper i musei
Questo dipinto di Sandro Botticelli,custodito alla Galleria degli Uffizi diFirenze, s’intitola Prima ve ra, che è rap-presentata dalla fanciulla con il vestito afiori. È accompagnata da Zefiro, dio deiventi, e da Flora, la ninfa della vegetazio-ne. Al centro del quadro è posta Veneree sulla sua testa Cupido. Le tre Graziedanzano elegantemente e Mer curio, ilmessaggero degli dèi, fa scomparire dalcielo le ultime nuvole.
La Chimera è un mostro rappresentato con corpo etesta di leone e una seconda testa di capra sul dorso.Questa chimera, scolpita in bronzo dagli antichi Etruschie custodita al Museo Archeologico di Fi ren ze, è statacolpita a morte e ruggisce minacciosamente men tre dalleferite sgorga il sangue.
Questa è la riproduzione di un quadro che potraiammirare a Palazzo Pitti, a Firenze. S’intitola Larotonda di Palmieri ed è opera di un grande pittoredell’Ottocento, Giovanni Fattori. Egli, assiemead altri giovani artisti, fondò il movimento deiMacchiaioli, chiamato così perché la loro pitturaera costituita da macchie di colore.
Prova a colorare il quadro e poi vai a vedere quello vero,
per scoprire se tu e l’artista amate gli stessi colori.
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In quale provincia della Toscana è diffusa lafloricoltura? Completa il cruciverba e trove-rai la risposta nella colonna evidenziata.
1. Città famosa per la sua… Torre pendente.2. Capoluogo nella cui piazza del Campo si svolge il Palio.
3. Principale centro della Maremma.4. Città conosciuta per la sua industria tessile.
5. Principale porto della Toscana, nella cui provincia si trova l’Isola d’Elba.
6. Capoluogo della regione.7. Città nota per l’estrazione e la lavorazione del marmo.
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Giochi Giochi
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Questo gioco consiste nel dispor-re una parola data in verticalee utilizzare ogni lettera diquesta come iniziale diun’altra parola. Ti diamo unesempio qui sotto. Potete
giocare anche a squadre. In ven -tate un acrostico per una provin-cia della Toscana a vostra scelta.Vince chi forma l’acrostico piùbuffo…
L’acrostico
Sai risolvere un rebus? Sostituisci ai dise-gni le parole che rappresentano e scopriraiun prodotto dell’artigianato fiorentino.Il numero tra parentesi ti indica da quantelettere è formata questa parola.
Il rebus
Il cruciverba
Gli anagrammi
Quali parole, che si riferiscono alla Toscana,si nascondono nei seguenti anagrammi?Dovrai scoprirlo, provando a cambiare l’ordine delle lettere, come nell’esempio.
Dividetevi a squadre. Vincerà la squadrache scoprirà in meno tempo le parolenascoste.
ASINE | PARTO | ALBE DA SOLI |CHINATI | RARO A GENTI |TALE RONFA | SPIA |
ArnoNoraNora Arno
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4
5
6
7
TU
(9)
Traforo delM. Bianco
Colle delMonginevro
Passo delSempione
Traforo delFréjus
Colle delMoncenisio
Colle di Tenda
Passodello Stelvio
Passo del Brennero
Passo delTonale
Passodei Giovi
Colle diCadibona Passo
dell’AbetonePasso
della Futa
Passodella Cisa
I
Ischia
Isole Egadi
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Pantelleria
VerrèsCourmayeur
Alba
Marostica
Murano
Chioggia
Asiago
Burano
Brunico
Riva delGarda Aquileia
S. Danieledel Friuli
Comacchio
PortofinoFaenza
Volterra
S. Benedettodel Tronto
Fabriano
Orvieto
Gubbio
Todi
Assisi
Narni
Foligno
Tarquinia
Cassino
CerveteriCivitavecchia
Marino
Fiuggi
Gaeta
Cocullo Termoli
Jesi
Pietrabbondante
Amalfi
ErcolanoPompei
PaestumSorrento
GiffoniAlberobello
Otranto
ViesteManfredonia
S. Mariadi Leuca
Gioia delColle
Melfi
Maratea
Metaponto
Eraclea
Gioia Tauro
Sibari
Tropea
LocriVillaS. Giovanni
Soverato
Cefalù
Taormina
Mazaradel Vallo
Marsala
Noto
Augusta
Bomarzo
Alghero
Barùmini
PortoTorres
Orosei
Cortinad’Ampezzo Tolmezzo
Palmanova
Riace
Arbatax
Latina
Frosinone
TeramoPescara
Chieti
Isernia
CasertaAvellino
Salerno
Benevento
Foggia
Asti
Cuneo
Vercelli
Biella
Alessandria
Novara
Verbania
LeccoBergamo
Brescia
Pavia Cremona
Varese
Lodi
Como
Mantova
Sondrio
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
VeronaVicenza
Bolzano
Gorizia
Pordenone
Udine
Imperia
SavonaLa Spezia
Rimini
Ferrara
Ravenna
Forlì
Modena
ReggioEmiliaParma
Piacenza
Cesena
Prato
Massa
Lucca
Pistoia
PisaLivorno Arezzo
Siena
CarraraPesaro
Macerata
Urbino
Fermo
Monza
Grosseto
AscoliPiceno
Terni
Viterbo Rieti
Nuoro
Oristano
Sassari
Carbonia
Iglesias
TempioPausania Olbia
Sanluri
TortolíLanusei
Taranto
Brindisi
Lecce
Andria
BarlettaTrani
Matera
Cosenza
Reggiodi Calabria
Vibo Valentia
Trapani
Messina
Caltanissetta
Agrigento
EnnaCatania
Siracusa
Ragusa
Crotone
AOSTA
TORINO
MILANOVENEZIA
TRENTO
TRIESTE
GENOVA
BOLOGNA
FIRENZEANCONA
PERUGIA
ROMA
L’AQUILA
CAGLIARI
CAMPOBASSO
NAPOLI
BARI
POTENZA
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PALERMO
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Autostradeitaliane
Scala 1 : 7 000 000
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Principali vie di comunicazione stradali
Nelle prossime pagine ti proponiamo un itinerario nei luoghi caratteristici della tua regionee di alcune di quelle confinanti: colora in rosso sulla carta dell’Italia che trovi in questa pagi-na le strade percorse.
Genova è il più importanteporto italiano. Nell’anticoporto si può visitarel’Acquario, il più granded’Europa.
Il Promontorio diPortofino s’innalza sulmare per 610 metri eospita affascinanti citta-dine come Portofino.
Volterra è al centro dellazona in cui si sviluppò la civiltà etrusca.
Il Parco Nazionale delle CinqueTerre prende il nome da cinqueborghi marinari abbarbicati allescogliere e meta privilegiata delturismo in Liguria.
Piacenza
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Livorn
Gorg
Capraia
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Carrara
La Spezia
Passodella Cisa
PortofinoSavona
Imperia
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Passodei Giovi
P.N. delleCinque Terre
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Magra
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Pisa è famosa per la torre pendente:è il campanile del Duomo, costruito nel 1100 e inclinatosigià durante la costruzione.
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Genova
P.N.dell’Arcipelago
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viaggio! in in viaggio!
A spasso per Toscana e...Questo viaggio ti propone un breve itinerario fra alcune delle localitàpiù note, caratteristiche o curiose della tua regione e di alcune diquelle confinanti. Altre mete interessanti potrai scoprirle tu, con lacuriosità di un vero viaggiatore, e proporle ai tuoi compagni.
Ravennafu capitalesotto iRomani, gliOstrogoti e iBizantini, e diogni epoca conservasplendidi monumenti. Nellafoto il Mausoleo di Teodorico.
Bologna è soprannomi-nata «la dotta» perché è una città ricca di storiae di cultura, sede di una delle più antiche università italiane. (Prosegui per Modena ePiacenza fino a )
Ad Arezzo ogni anno si correla Giostra del Saracino,torneo che ricorda le antichebattaglie tra cavalieri cristianie saraceni.
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ReggioEmilia
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Ravenna
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Rimini
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Passodella Futa
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Pisa
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P.N.dell’AppenninoTosco-Emiliano
PratoPistoia
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Massa
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Grosseto
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Cecina
Arno
Serchio
Sec
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Elsa
Tevere
Reno
Panaro
Fra Veneto ed Emilia-Romagna
si estende il Parco
regionale del Delta
del Po, che protegge
molte specie di pesci
e di uccelli.
P.N. delle ForesteCasentinesi,
Monte Falterona e Campigna
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P.R. delDelta del Po
Firenze
Bologna
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Si parte! Leggi le didascalie e segui con ordine la numerazione delle diverse «tappe», in Toscana, Emilia-Romagna e Liguria, poi colora in rosso, sul disegno qui sotto e sulla carta a p. 29, le strade da percorrere.
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lalaToscanaToscana laToscana
• Scrivi sulla riga il nome del capoluogo di provincia e sui puntini i nomi dei capoluoghi di regione.• Individua le aree pianeggianti e denominale.• Evidenzia il percorso dell’Arno.• Cerchia il principale porto della regione.
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