Download - 05 Cifinforma - Maggio 2014

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CIFINFORMA

EdItORIAlE

Cari Soci ben ritrovati al nostro tradizionale appuntamento.I nostri lavori e le nostre occupazioni proseguono sul filo dei programmi approntati insieme a voi all’i-nizio dell’anno. L’appuntamento espositivo con la Mediateca è dietro l’angolo. Questa nuova colla-borazione sono sicuro darà nuovo slancio al nostro interesse per la fotografia. Del luogo e delle motiva-zioni che lì ci hanno portato ad esporre ho già par-lato a lungo e finirei per ripetermi ricordandovele ancora. Trovo oltremodo interessante e positivo questo accostamento tra fotografia e cinema. L’aver trovato la sponda giusta con il direttore della Mediateca dr. Silvio Celli è in effetti il completa-mento di questa idea.

In entrambi i campi, cinema e fotografia, i rispetti-vi Autori, si sono cimentati con molto successo nel campo altrui. Nella fotografia, autori come Robert Capa e Henry Cartier Bresson hanno espresso la loro anima creativa lavorando con interesse e suc-cesso a dei cortometraggi che sono poi stati parte notevole del loro indiscusso successo in campo fo-tografico. Per contro autori cinematografici come Stanley Kubrik, Wim Wenders ed Michelangelo Antonioni (solo per fare alcuni nomi...)hanno di-mostrato di adoperare la macchina fotografica con maestria e enorme sensibilità aggiungendo alle loro indiscusse capacità di registi anche la capaci-tà di vedere ed interpretare la realtà con estrema bravura. In tal modo cinema e fotografia da sempre si sono fuse l’un l’altra per dare un’idea di ciò che ci circonda. Esempi alti da incorniciare e conosce-re proprio per cercare di apprezzare ancor di più la fotocamera a nostra disposizione che noi tutti usia-mo per esprimere e raccontare le idee che nascono nel nostro cuore e nella nostra mente.

N°05 - ANNO XXXIV - MAggIO 2014Circolo Fotografico Isontino B.F.I.Via Cipriani, 69- 34170 Gorizia

Vi aspetto tutti all’inaugurazione di questa prima mostra intitolata “Noi stessi” proprio per dare conto di questa bella opportunità che ci viene data.

Continuando sulle future nostre attività vorrei che i nostri prossimi appuntamenti del venerdì fos-sero improntati alla ricerca di un tema comune da portare alla manifestazione 6x1 mostra del prossimo agosto. Come avrete già saputo, vista la ricorrenza del centenario dallo scoppio del pri-mo conflitto mondiale, è stato stabilito, tra tutti i circoli partecipanti, di improntare i nostri lavori su tale argomento. Le iniziative in tal senso sono già tante e diversificate e riuscire ad esprimere qual-cosa di nuovo e di diverso è davvero cosa ardua e complicata. C’è quindi bisogno dell’apporto delle idee di tutti per fare qualcosa di significativo e rico-noscibile in quanto tale.

Buona Luce a Tutti Voi! Agostino Colla

MOStRE dA VISItARE “lA CICCHEttERIA”Via Petrarca, 2 gorizia

E’ esposta fino al giorno 4 maggio 2014 la mostra fotografica personale di Daniele Faganel “london Calling”.

BAR “tORINO”Corso Italia, goriziaPersonale di fotografia ”Fiori di montagna” del socio Carlo Tavagnutti.

28 aprile - 13 giugno 2014MEdIAtECA PROVINCIAlE “UgO CASIRAgHI” E KINEMAX gORIzIAVia Bombi, 7 e Piazza della Vittoria 41.Collettiva di fotografia “Noi Stessi”

L’immaginazione e la creatività vengono rappresentate e conservate tramite l’immagine e la parola. Un processo che con la fotografia ha molto in comune, ed è stata proprio l’affinità artistica fra la Mediateca ed il Circolo Fotografico Isontino a far nascere una collaborazione importante.

Con la mostra collettiva “Noi stessi”, i soci del Circolo vogliono presentarsi al pubblico attraverso immagini personali ed autoriali. Gli scatti definiscono le singole personalità dei fotografi, i loro intimi pensieri, le loro visioni artistiche, il loro avvicinamento al territorio.

Non c’è socio che guardi il mondo in maniera uguale ad un altro, e la ricchezza del Circolo sta proprio nel poter condividere i diversi punti di vista, i diversi modi di approcciarsi con passione alla fotografia, sia tecnicamente che artisticamente.

I soci vogliono presentare le loro fotografie al pubblico anche attraverso didascalie descrittive, per permettere a chiunque di avvicinarsi alla lettura critica di ciascuna immagine. Il nostro scopo non è solo quello di esibire le nostre fotografie, ma di incuriosire lo

spettatore, di dimostrargli il potere espressivo del mezzo fotografico.

Il Circolo Fotografico Isontino: la fotografia a gorizia da più di quarantanni, dal rigore del bianconero alle attrattive del digitale. La passione del guardare accanto al narrare. Tanti stili per un unico scopo: la passione per la fotografia in tutte le forme. Il Circolo Fotografico Isontino nasce nel 1970 da un gruppo di fotoamatori goriziani, e dopo un breve periodo nel quale il numero dei Soci è in costante aumento, dal 1972 è parte della FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche). Partecipa a mostre a carattere nazionale o sociale ed organizza nel’73, il primo Concorso Triangolare di Fotografia “Carinzia – Slovenia – Friuli Venezia Giulia”, che giungerà fino alla trentesima edizione, esempio di collaborazione culturale e pratica tra le regioni carinziana e slovena, ponte di collegamento tra artisti di lingue e culture diverse.

L’attività del Circolo produce audiovisivi a carattere regionale storico o sul territorio (Acqua = vita, Il Castello di Gorizia e il suo Borgo, Immagini di un Seminario) che vengono poi portati nelle scuole, che sono anche oggetto di corsi di fotografia. Vengono costruite mostre sociali a tema libero e a tema fisso presentate a conclusione di ogni anno sociale e mostre a carattere storico.

“Noi stessi” - Autori partecipantiRebeka Bernetic, Nicola Boscarol, Ilenia Brajnik, Gigliola Colausig, Agostino Colla, Angelo Damiano, Antonio Fabris, Daniele Faganel, Tullio Marega, Natalina Petarin, Vittorio Selva, Carlo Tavagnutti, Giovanni Viola, Paola Zavan

orari di aperturaMediateca: dal lunedì al venerdì ore 15-19Kinemax Gorizia: negli orari di apertura delle sale cinematografiche

I VENERdì dEl CIRCOlOPRESSO CENtRO POlIVAlENtE dI VIA BAIAMONtI ORE 21.00

2 MAggIOLa riunione è riservata a tutte le iniziative future del Circolo e in particolar modo alla mostra sulla guerra 1914-1918. Si parlerà anche della rassegna “In 6 X 1 mostra..”

16 MAggIOPolivalente di via Baiamonti: la riunione è riservata a tutte le iniziative future del Circolo.

Il RItRAttO (3)AVVICINARSI A CUltURE SCONOSCIUtE

Chiave del successo per fare fotografie di culture diverse dalla propria è documentarsi a lungo. Parlate con persone che hanno già visitato i luoghi dove vi state recando e seguite i loro consigli, scoprite se esistono tabù riguardo la fotografia e, in caso affermativo, quali sono.

Un’altra chiave per il successo è dimostrarsi sensibili verso i costumi locali e verso le diverse reazioni che le persone possono avere rispetto alla macchina fotografica. Imparate qualche frase basilare nella lingua locale, così da essere in grado almeno di salutare le persone e chiedere se le potete fotografare. Ci sono persone che non hanno problemi con la fotografia e dovete trattarli con la medesima cortesia che usereste a chiunque a casa vostra, altri invece hanno riserve rispetto a fotografie fatte a determinati gruppi di persone o individui. Alcuni eccepiscono per motivi religiosi, altri pensano che ci si voglia prendere gioco di loro mostrando in giro la loro povertà o aspetti della loro cultura. Altri ancora pensano che riprendendo una persona le si rubi l’anima o che, in ogni caso, le si tolga qualcosa.

E naturalmente, hanno ragione. I fotografi parlano sempre di “catturare” lo spirito di un luogo o di una persona. Noi prendiamo qualcosa, e ci lucriamo su. Si devono sempre rispettare i sentimenti e le credenze delle persone. Anche per motivi egoistici: non volete certo essere presi a botte o finire in galera! Ma il punto fondamentale è che le persone sono più importanti della fotografia. Approfittare delle persone e fare qualcosa contro ciò in cui credono o che desiderano significa compiere un abuso, e con molta probabilità, anche la foto che ne deriverà sarà scadente.

Vi potrebbero domandare del denaro per fotografare certe persone: il mio consiglio è di assecondare tale richiesta. Quando acquistate una cartolina forse che non la pagate? Quindi perché non pagare qualcosa per un’immagine che vi rimarrà? Per voi potrebbe essere una cifra insignificante, ma per la persona che fotografate potrebbe essere di enorme aiuto. Se non volete pagare, potete sempre passare oltre.

13 aprile - 31 dicembre 2014PAlAzzO gRASSICampo San Samuele, Venezia

IRVINg PENN, RESONANCELa mostra ripercorre i grandi temi cari a Irving Penn che, al di là della diversità dei soggetti, han-no in comune la capacità di cogliere l’effimero in tutte le sue sfaccettature. Ne è un esempio la selezione di fotografie della serie dei “piccoli me-stieri”, realizzata in Francia, negli Stati Uniti e in Inghilterra negli anni ‘50. Allo stesso modo, i ri-tratti dei grandi protagonisti del mondo della pit-tura, del cinema e della letteratura realizzati dal 1950 al 1970 esposti accanto a fotografie etnogra-fiche degli abitanti della Repubblica di Dahomey, degli aborigeni della Nuova Guinea e degli uomi-ni del Marocco, sottolineano con forza la brevità dell’esistenza dagli esseri umani, siano essi ricchi o indigenti, celebri o sconosciuti.

Aperto tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 19 tranne martedì

www.cifigorizia.itwww.facebook.com/cifigorizia

Antonio Fabris [email protected] Colla [email protected]

Il RItRAttO CASUAlE

Ovunque vi troviate con la macchina fotografica, siate sempre pronti a catturare l’attimo in cui una persona rivela la propria personalità. Se avete predisposto una sessione di lavoro sul ritratto, scattate qualche immagine prima che abbia inizio il lavoro vero e proprio, magari mentre il soggetto si aggiusta la cravatta o mentre si spazzola i capelli. Tornate alla macchina insieme e scattate immagini per strada.

Se siete a un picnic primaverile con la famiglia, cercate l’attimo di relax in cui vostra moglie si sdraia, per godersi il tepore del sole. Se siete per strada, cercate l’espressione di impazienza sul volto di un pedone che aspetta il verde per attraversare. Siate sempre alla ricerca di attimi significativi. Ogni persona ha una storia e ogni scatto dovrebbe raccontarne una parte.

I RItRAttI AMBIENtAtI

I ritratti riguardano le persone. I ritratti ambientati sono sulle persone e su cosa fanno nella vita, riguardano il tipo di casa in cui vive una persona e come è decorata e arredata, il lavoro che svolge e dove lo svolge, gli oggetti di cui si circonda. I ritratti ambientati cercano di trasmettere la personalità del soggetto anche mediante quanto lo circonda.

I RItRAttI dI gRUPPO

Questi ritratti sono difficili da realizzare e la difficoltà aumenta con il crescere del numero dei componenti del gruppo. Non è facile eseguire uno scatto significativo di un solo soggetto e le difficoltà si moltiplicano proporzionalmente se aumentano le persone che posano per una foto.

Abbiamo tutti provato la difficoltà di riunire una famiglia davanti alla macchina fotografica: solo posizionarli per riprendere il viso di ciascuno è

già complicato, e poi si deve cogliere il momento in cui tutti abbiano gli occhi aperti, il viso senza smorfie... I ritratti di gruppo richiedono quindi immaginazione, pazienza e diplomazia. Coinvolgete il gruppo con il quale lavorate e raccontate barzellette se volete che le persone sorridano.

I SOggEttI FAMIlIARI

I membri della nostra famiglia sono le persone che fotografiamo più spesso. Registriamo sia i momenti occasionali sia gli eventi e le ricorrenze. Immagini con neonati, bambini che compiono i primi passi, alla prima partita di calcio, mascherati a Carnevale, sotto l’albero di Natale o al matrimonio segnano il passaggio attraverso il tempo.

Queste fotografie sono i nostri ricordi resi tangibili e sono probabilmente gli scatti più importanti che abbiamo o eseguiamo. A loro dovrebbe quindi essere applicato il massimo rigore tecnico e la loro esecuzione dovrebbe essere il più importante degli incarichi. Non c’è gruppo migliore con il quale esercitarsi.

Nessun altro si sentirà altrettanto a suo agio e propenso a indugiare davanti al vostro obiettivo, per lasciarvi sperimentare le luci e per sopportare i vostri errori. Quando si fotografa un estraneo, lo scatto o c’è o non c’è, non c’è modo di recuperare l’attimo perduto. Con i familiari invece, si può lavorare per ricrearlo tutte le volte che serve.

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