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Università degli studi di FoggiaDIPARTIMENTO DI SCIENZE MEDICHE E CHIRURGICHE

CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA

SEDE DISTACCATA DI BARLETTA

PRESIDENTE: Prof.ssa Cristiana IACULLI

Tesi di Laurea Sperimentale in Infermieristica Clinica

VACCINI, TECNOLOGIA E INFERMIERI:

Studio sperimentale e realizzazione di un’applicazione mobile

Relatore:

Chiar.mo Dott. Giulio PARADISO Laureanda:

Angela DIBENEDETTO

Matricola: 546250

ANNO ACCADEMICO 2016/2017

2

INDICE

ABSTRACT 5

INTRODUZIONE 7

Capitolo 1. I VACCINI 8

1.1 Storia delle vaccinazioni 8

1.2 Vari tipi di vaccini 9

1.3 Fondamenti biologici delle vaccinazioni 9

1.4.1 L’immunità innata, acquisita, acquisita passiva e immunizzazione

passiva 9

1.4.2 L’immunizzazione attiva 10

1.4 Rischi, benefici e immunità di gruppo 11

1.4.1 L’immunità di gruppo o gregge 11

1.4.2 La copertura vaccinale 11

1.4.3 La dinamica dei soggetti suscettibili-immuni nella popolazione 12

1.4.4 Controindicazioni alla pratica vaccinale 13

1.4.5 OMS: i sette motivi fondamentali per vaccinare 14

1.5 Il calendario vaccinale 15

Capitolo 2. PREVENZIONE E PROMOZIONE 18

2.1 Stili di vita e determinanti della salute 18

2.2 I sei valori dell’OMS 18

2.3 La promozione della salute 19

2.3.1 La prevenzione delle malattie 20

2.3.2 Educazione alla salute 20

2.3.2.1 Educazione alla salute formale e informale 20

2.3.3 La tutela della salute 21

Capitolo 3. IL RUOLO DELL’INFERMIERE NELLE VACCINAZIONI E

NELLA PREVENZIONE DELLE MALATTIE 22

3.1 L’infermiere prima della seduta vaccinale 22

3.2 L’infermiere durante la seduta vaccinale 23

3.2.1 Sede e tecnica di somministrazione dei vaccini 25

3

3.3 L’infermiere dopo la seduta vaccinale 26

3.4 L’infermiere e la gestione delle emergenze 27

3.4.1 Presidi farmacologici e strumenti nella gestione delle emergenze 29

Capitolo 4. LE APPLICAZIONI MOBILI 30

4.1 Web e vaccinazioni 30

4.2 Cos’è l’health? 31

4.2.1 Cos’è l’m-health? 31

4.3 L’applicazione VaccinarSì! 32

4.3.1 Scopo dell’applicazione 33

Capitolo 4. MATERIALI E METODI 34

4.1 La procedura 34

4.2 Descrizione dei campioni e criteri di selezione 35

4.3 Creazione dell’applicazione vaccinale: VaccinarSì! 35

4.4 Questionari utilizzati 35

Capitolo 5. RISULTATI E DISCUSSIONI 37

5.1 Analisi dei risultati 37

5.1.1 Caratteristiche socio-demografiche 37

5.1.2 Età 37

5.1.3 Livello di istruzione 38

5.1.4 Professione 38

5.1.5 Fonti d’informazione 38

5.1.6 Affermazioni sulle vaccinazioni 39

5.2 Discussione dei risultati 51

Capitolo 6. CONCLUSIONI 52

Capitolo 7. BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 53

7.1 Bibliografia 53

7.2 Sitografia 55

ALLEGATO1 58

ALLEGATO2 61

RINGRAZIAMENTI 63

4

Ai miei genitori,e a tutti quelli che hanno

creduto in me.

5

ABSTRACT

Titolo.

Vaccini, tecnologia e infermieri: studio sperimentale e realizzazione di un’applicazione

mobile.

Introduzione.

Negli ultimi anni si è assistito ad un’evoluzione sia nel campo della medicina e sia in

quello della tecnologia. La prima aiuta la popolazione nella prevenzione, nella cura e

nella riabilitazione; la seconda aiuta la popolazione a collegarsi con tutto il mondo in

tempo reale, in particolare fa sì che l’uomo possa acquisire informazioni con un

semplice clic. Le migliaia di informazioni però, a volte creano un senso di

disorientamento, in quanto spesso ci si può imbattere in false verità. In particolar modo,

nell’ultimo periodo in cui si è parlato spesso di morti correlate a malattie infettive e ai

loro rispettivi vaccini, la gente perché aveva l’esigenza di una risposta rapida, prima

consultare il proprio medico di famiglia, effettuava ricerche sull’argomento e purtroppo

i dubbi aumentavano.

Obiettivo.

Fare in modo che lo sviluppo informatico sia introdotto nel sistema sanitario, per poter

informare in maniera appropriata la popolazione, far aumentare la prevenzione e poter

quindi, dirigersi verso la promozione della salute.

Materiali e metodi.

Lo studio ha previsto: la somministrazione di un questionario prima di far scaricare e

utilizzare l’applicazione (tempo 0) a 50 soggetti; la creazione di un’applicazione

vaccinale “VaccinarSì!” per Android, con l’aiuto del programma “Mit App Inventor 2”;

e un’ultima somministrazione di un questionario dopo che i soggetti hanno scaricato ed

utilizzato l’applicazione (tempo 1).

Risultati.

Dall’analisi dei risultati del questionario a tempo 0, emerge un atteggiamento

sostanzialmente favorevole nei confronti delle vaccinazioni, ma allo stesso tempo spicca

la necessità e la curiosità di avere delle informazioni vere e appropriate, in quanto su

6

internet girano molte dicerie. Il 96% dei soggetti ha ritenuto che fosse opportuno

installare un’applicazione vaccinale, se questa esistesse. Successivamente con la

creazione dell’applicazione “VaccinarSì!”, questi soggetti, hanno scaricato, installato e

utilizzato l’app. Ed infine, somministrando il questionario a tempo 1, si è potuto

analizzare l’incremento di informazioni e di consapevolezza da parte dei soggetti.

Conclusioni.

Questo studio ha dimostrato che la popolazione è molto attiva nell’utilizzo della

tecnologia al giorno d’oggi, andando a creare confusione e timore, se non utilizzata

adeguatamente. Un grande passo per questa disinformazione la farebbe l’infermiere,

presso gli uffici igiene, che è tenuto a dare le giuste informazioni e a creare un rapporto

di empatia con tutti i soggetti; ma un grande passo potrebbe farla anche un’applicazione

vaccinale che andrebbe ad eliminare qualsiasi dubbio, specialmente nei genitori,

migliorando la prevenzione delle malattie e mirando ad una vera e propria promozione

per la salute.

Parole chiave.

Vaccini, infermieri, applicazioni mobile.

7

INTRODUZIONE

La scoperta dei vaccini è stato uno dei più grandi passi mai compiuti dalla medicina. Le

vaccinazioni sono infatti il metodo più semplice, più efficace e più sicuro per proteggere

la popolazione contro le malattie infettive pericolose. Grazie alla buona percentuale di

persone vaccinate, in Europa la diffusione di alcune malattie è fortemente regredita,

mentre altre malattie nel nostro Paese sono completamente scomparse (vaiolo,

poliomielite). Questa evoluzione molto positiva ha determinato un cambiamento di

percezione della gravità delle malattie infettive. Proprio per l’efficacia dei vaccini,

molte persone non percepiscono più la gravità di malattie quali il morbillo, la rosolia o

la pertosse, e credono che queste malattie siano scomparse e che il vaccino sia un inutile

rimedio. Dall’altra parte abbiamo l’evoluzione della tecnologia, che propone un’infinità

di siti con affermazioni sicuramente ad effetto ma prive di fondamento scientifico e che

negli ultimi anni, ha creato un certo clima di sfiducia nei confronti dei vaccini. Alcuni

gruppi insistono sull’inutilità dei vaccini argomentando la loro tesi con dati allarmisti

sulla presunta pericolosità dei vaccini, e dall’altra, con teorie complottiste che

vorrebbero smascherare l’alleanza tra le multinazionali farmaceutiche e gli Stati per la

vendita di milioni di dosi di vaccini inutili.

Nel contesto dell’evoluzione della tecnologia, emerge il fenomeno della “mobile-

health‟ cioè l’insieme di tecnologie mobili (cellulari e smartphone, tablet, dispositivi

digitali), applicate in ambiti correlati alla salute. Si tratta di tecnologie che promuovono

una forte innovazione e aprono nuove opportunità come: la promozione di uno stile

salutare di vita negli utenti, la facilitazione della comunicazione medico/paziente, il

miglioramento dell’efficienza del sistema sanitario, la velocizzazione della raccolta di

dati, l’ampliamento di accesso alle cure, ecc. Lo studio di questa tesi, unisce

l’evoluzione della medicina con l’evoluzione della tecnologia per far nascere

un’applicazione mobile, che aiuta la popolazione a conoscere ogni sfaccettatura dei

vaccini, senza creare la confusione e i dubbi, che purtroppo nascono circolando sul web

e quindi, eliminando la disinformazione che negli ultimi anni è andata a crearsi.

8

Capitolo 1.

I VACCINI

1.1 Storia delle vaccinazioni

Il termine vaccinazione ebbe origine nel 1796 da Edward Jenner, con la dimostrazione

che si poteva prevenire il vaiolo umano, iniettando il virus del vaiolo meno virulento

(quello del bovino). Jenner, estrasse il siero dalle pustole presenti sulle mani di una

mungitrice di mucche che aveva contratto il vaiolo bovino, e lo inoculò in un bambino

di 8 anni attraverso due incisioni sul braccio. Sei settimane più tardi, Jenner infettò il

bambino con il virus del vaiolo umano: il bambino non contrasse la malattia. Questo

dimostrava che la sua ipotesi era corretta. Il metodo fu denominato ‘vaccinazione’

proprio perché il siero utilizzato era di origine vaccina. Da allora sono passati oltre

duecento anni, durante i quali la vaccinazione contro il vaiolo, pur con alti e bassi, ha

condotto alla completa eradicazione della malattia: nel 1956 l’Organizzazione Mondiale

della Sanità iniziò il primo programma per eradicare il vaiolo attraverso la vaccinazione.

L’8 maggio del 1980 la 33esima Assemblea Mondiale della Sanità, riunita a Ginevra, ha

dichiarato che “tutti i popoli del mondo erano stati liberati dal vaiolo”, questa data sarà

ricordata come un evento fondamentale nella storia dell’uomo e della medicina. Per

molti secoli, infatti, e fino al momento della sua eradicazione, il vaiolo ha rappresentato

sicuramente una delle malattie più diffuse e più gravi per la popolazione umana. In

Italia la prima vaccinazione con il metodo Jenner fu praticata il 30 aprile 1800 a

Genova. Decisivi passi avanti nella creazione di vaccini furono realizzati grazie al

lavoro di Louis Pasteur un secolo più tardi. Mentre Jenner si avvalse di un virus

‘naturalmente’ attenuato (il vaiolo bovino) per l’immunizzazione, Pasteur riuscì a

trovare il metodo per attenuare artificialmente i microrganismi, in modo da rendere la

tecnica della vaccinazione virtualmente estendibile a qualsivoglia agente patogeno.

Inizialmente partì con il colera dei polli, poi passò all’antrace e infine giunse a creare il

primo vaccino antirabbico ad uso umano guarendo un bambino di 9 anni. Le idee di

Pasteur hanno trovato nel nostro secolo infiniti campi di applicazione, fino a portare alla

scoperta di un numero elevatissimo di vaccini diretti contro malattie di origine virale e

batterica. Un'altra tappa fondamentale nella storia delle vaccinazioni è stata la scoperta

9

del vaccino antipoliomielite con virus inattivati secondo Salk nel 1952 e poi Sabin

sviluppò un vaccino completamente diverso che utilizzava ceppi di virus polio attenuati

e da somministrare per bocca nel 1957.

1.2 Tipi di vaccini

In base alla loro composizione si distinguono in: vaccini vivi attenuati (costituiti da

microrganismi vivi coltivati in condizioni particolari affinché perdano la caratteristica di

virulenza e patogenicità, cioè la capacità di provocare la malattia, ma conservando la

capacità di indurre una risposta immunitaria); vaccini interi uccisi o vaccini inattivati

(costituiti da microrganismi uccisi mediante agenti chimici o fisici); vaccini costituenti

da componenti purificate (sono costituiti dalle rispettive tossine purificate con formolo,

anatossine, in modo da neutralizzare completamente il loro potere tossico, ma non la

capacità immunizzante); vaccini coniugati (la parte del microrganismo contro la quale

l’organismo produce anticorpi viene legata ad una proteina di trasporto in modo da

attivare con maggior efficacia la risposta immunitaria); vaccini ottenuti con la tecnica

del DNA ricombinante (sono vaccini con vettori ricombinanti in cui si inserisce la

sequenza del DNA che codifica un antigene in un vettore, che iniettato nel nostro

organismo trasmette tale sequenza ad alcune cellule, le quali produrranno l’antigene in

questione e indurranno nell’organismo una risposta immunitaria efficace).

Tabella 1 - Tipi di vaccini attualmente in uso nel nostro paese.

1.3 Fondamenti biologici delle vaccinazioni

1.3.1 Immunità innata, acquisita, acquisita passiva e immunizzazione passiva

10

La difesa dalle infezioni dipende sostanzialmente da due tipi di reazioni messe in atto dal nostro organismo:

immunità innata (o congenita): immediatamente operativa in risposta alle

infezioni ma aspecifica nella sua azione; suoi componenti sono le barriere

epiteliali della cute e degli apparati gastroenterico e respiratorio, i fagociti

leucocitari (neutrofili e macrofagi), cellule specializzate note come natural killer

(NK) e varie proteine plasmatiche circolanti tra cui spiccano quelle del sistema

del complemento.

immunità acquisita (o adattativa): normalmente silente, risponde ‘adattandosi’

al peculiare insulto infettivo attivandosi, espandendosi e generando potenti e

specifici meccanismi volti a neutralizzare i germi; suoi componenti principali

sono i linfociti e i loro prodotti.

La risposta adattativa può essere di due tipi: umorale, ad opera di anticorpi prodotti da

linfociti B attivati (plasmacellule), e cellulo-mediata, ad opera dei linfociti T. In linea di

massima possiamo affermare che gli anticorpi proteggono da patogeni extra-cellulari

mentre i linfociti T svolgono un ruolo cruciale nel fronteggiare infezioni da parte di

germi intra-cellulari.

Si noti come l’immunità acquisita da un individuo può essere trasferita ad un altro

soggetto, come nel caso del passaggio trans-placentare di anticorpi dalla madre al feto o

anche nella vita post-natale con l’assunzione dei medesimi tramite il colostro. In questi

casi si parla di immunità acquisita passiva ed è esclusivamente di tipo umorale.

Esiste anche un’immunità acquisita passiva ottenuta artificialmente (immunizzazione

passiva): consiste nella inoculazione di un anticorpo preformato con l’obiettivo di

mettere immediatamente a disposizione dell’organismo gli strumenti di cui esso ha

bisogno per contrastare un’infezione di solito già in atto, trovando pertanto applicazione

prevalente in campo terapeutico.

1.3.2 L’immunizzazione attiva

Le vaccinazioni costituiscono uno strumento di prevenzione concettualmente semplice

ma consistente: imitano la natura per creare le difese immunitarie senza manifestazione

dei danni causati della malattia.

Con la vaccinazione si ottiene l’immunizzazione attiva, che è lo stato di resistenza che

si acquisisce in seguito a una malattia infettiva o all'introduzione nell'organismo di

sostanze che stimolano l'organismo stesso a produrre per lungo tempo anticorpi a

11

carattere difensivo. Sue caratteristiche fondamentali sono specificità e memoria

immunologica. La più importante caratteristica delle cellule della memoria è quella di

durare molti anni e di essere ancora presenti quando il livello anticorpale sia bassissimo

o addirittura non dimostrabile.

1.4 Rischi, benefici e immunità di gruppo

Ci sono benefici e rischi associati alla somministrazione delle vaccinazioni. Nessun

vaccino è infatti completamente sicuro ed efficace nel 100% dei casi.

1.4.1 Immunità di gruppo o gregge

Le vaccinazioni hanno un doppio obiettivo: protezione del singolo individuo e

protezione della collettività all’interno della quale i soggetti vaccinati sono inseriti.

L’effetto protettivo indiretto della vaccinazione garantito ai soggetti che vivono nella

comunità è noto come immunità di gregge. Essa si realizza quando la percentuale di

soggetti vaccinati supera un livello soglia tale da bloccare la catena di trasmissione

dell’agente infettivo nella comunità garantendo così la protezione anche dei soggetti

suscettibili ma non vaccinati.

In un senso teleologico e globale possiamo dire che le vaccinazioni mirano

all’eradicazione di un agente infettivo. Per eradicazione si intende la riduzione a zero

della prevalenza globale di una data malattia infettiva nell’Uomo, di solito attraverso

l’estinzione del suo agente causale.

1.4.2 Copertura vaccinale

Per copertura vaccinale si intende la porzione dei soggetti vaccinati sul totale dei

soggetti canditati alla vaccinazione.

Coperture vaccinali elevate: l’effetto immediato della vaccinazione di un gran numero

di bambini è la riduzione del numero dei casi di malattia osservati nell’infanzia. Subito

dopo l’avvio di un programma di vaccinazione si può osservare un periodo in cui il

numero di casi di malattia è minimo o pari a zero, è un momento ideale, transitorio, che

può durare anni. Tuttavia è necessario essere coscienti che una vaccinazione, in breve

tempo, non è in grado di interrompere la trasmissione della malattia nella popolazione e

che il virus o il batterio contro cui stiamo vaccinando è ancora in circolazione.

Coperture vaccinali molto elevate: il numero di soggetti vaccinati è estremamente

12

elevato per molto tempo, il batterio o il virus non può trovare sufficienti soggetti

suscettibili per continuare a circolare e si estinguerà.

1.4.3 La dinamica dei soggetti suscettibili-immuni nella popolazione

Semplificando lo schema di trasmissione interumana, immaginiamo che l’infezione

colpisca un soggetto suscettibile (caso primario). Il contagio può trasmettersi ad un altro

soggetto suscettibile (caso secondario), che ne infetta un altro e così via in una catena di

trasmissione in cui per ogni caso di malattia se ne genera solo uno secondario. Se però

nella popolazione ci sono un gran numero di soggetti suscettibili, la trasmissione da un

caso primario può generare molti casi secondari, per cui da un singolo infetto ci possono

essere numerosi casi infetti i quali a loro volta ne contageranno altri.

Figura 1 - Dinamica dei soggetti suscettibili – immuni.

Quindi l’epidemia è possibile solo se c’è un sufficiente numero di suscettibili nella

popolazione, dove la copertura vaccinale totale è bassa.

La quota di soggetti immuni nella popolazione costituisce in qualche modo il freno

all’epidemia. Quando un soggetto contagioso viene a contatto con un soggetto immune

la catena di trasmissione in quel punto si ferma con il vantaggio per il singolo soggetto

immune di non infettarsi e per i suscettibili in contatto con lui di non essere esposti.

L’epidemiologia di una malattia infettiva in una popolazione è legata alla proporzione di

immuni (coloro che hanno già acquisito l’infezione e coloro che sono stati immunizzati

attraverso la vaccinazione) e di suscettibili.

13

1.4.4 Controindicazioni alla pratica vaccinale

Le controindicazioni e le precauzioni individuano quelle situazioni nelle quali i vaccini

non devono essere somministrati. Una controindicazione è una condizione nel ricevente

che aumenta il rischio di gravi reazione avverse e pertanto, sconsiglia in modo assoluto

la somministrazione di tutti i vaccini o di uno in particolare. Una precauzione è una

condizione nel ricevente che può aumentare il rischio di gravi reazioni avverse o che

può compromettere la capacità del vaccino a stimolare l’immunità. L’Organizzazione

Mondiale della Sanità (OMS) ha definito le vere controindicazioni che il Ministero della

Sanità ha successivamente divulgato con la Circolare n. 9 del 26 marzo 1991: in

particolare ha ricordato quali siano le controindicazioni vere e false alla pratica

vaccinale. Nella fattispecie ha previsto fra le controindicazioni:

- le malattie acute: la vaccinazione deve essere rimandata nel corso di malattia acuta con

febbre o turbe generali giudicate clinicamente importanti. Le malattie minori, quali le

infezioni delle vie aeree superiori, non costituiscono controindicazione;

- disordini immunitari: in linea generale, si sconsiglia la somministrazione di vaccino

preparato con microrganismi viventi ai soggetti che presentino le seguenti patologie:

malattie da immunodeficienza.; l'immunosoppressione dovuta a tumori maligni

quali i linfomi; l'immunosoppressione iatrogena; gravi reazioni avverse dopo la prima

somministrazione;

- soggetti affetti da turbe neurologiche (sconsigliata l'antipertossica);

- gravidanza;

- allergie alle proteine dell'uovo e agli antibiotici presenti nei vaccini.

Successivamente il Ministero della Sanità, con la Circolare n.12 del 13 luglio 1999, ha

definito le controindicazioni vere e false relative al vaccino contro morbillo rosolia e

parotite.

14

Tab. 2 - Vere e false controindicazioni dei vaccini

1.4.5 OMS: sette motivi fondamentali per vaccinare

Secondo l’OMS l’immunizzazione deve essere una priorità per sette motivi.

1) Secondo uno studio dell’OMS l’immunizzazione salva la vita perché si possono

risparmiare più di 3 milioni di morti ogni anno nel mondo, e salva altri milioni che

soffrono di malattie e di invalidità permanente. Quando un vaccino viene introdotto e la

copertura con il vaccino è elevata, porta ad una diminuzione drastica del numero di

persone infette. Al contrario, quando scende la copertura vaccinale, le malattie si

ripresentano.

2) L'immunizzazione è un diritto fondamentale, ma non accessibile a tutti. Negli ultimi

decenni il mondo ha visto miglioramenti enormi nella sanità, ma i benefici sono

distribuiti in modo non uniforme in tutto il mondo.

3) La mancata immunizzazione può portare all’insorgenza di focolai che

rappresenterebbero una seria minaccia per tutti. Molte persone credono che queste

malattie non rappresentino più una minaccia, questa concezione errata ha portato a un

calo della copertura e ad una recrudescenza di malattie infettive, tra cui il morbillo, la

difterite e la rosolia.

15

4) È importante ricordarsi che le malattie infettive uccidono ancora oggi. Prima

dell'introduzione della vaccinazione di routine per l'infanzia, le malattie infettive

costituivano le principali cause di mortalità infantile a livello globale e le epidemie

erano frequenti. Ancora oggi queste malattie causano sofferenza e morte. Ogni anno,

10,6 milioni di bambini muoiono prima dell'età di cinque anni, 1,4 milioni di questi

sono dovuti a malattie che avrebbero potuto essere evitate da vaccini (figura 3).

Tenendo conto sia di bambini che di adulti, le malattie prevenibili da vaccino uccidono

3 milioni di persone in tutto il mondo ogni anno (stime dell'OMS).

5) Le malattie infettive possono essere controllate ed eliminate, con la costante

copertura vaccinale elevata.

6) L'immunizzazione è costo-efficace, è senza dubbio una delle conquiste più positive

per la salute pubblica di oggigiorno. Si tratta di uno dei rari servizi che costa molto

poco, ma offre enormi vantaggi per la salute e il benessere delle popolazioni. La

vaccinazione previene la morte e l’invalidità ad una frazione del costo del trattamento, a

beneficio del singolo individuo e della società nel suo complesso.

7) I bambini dipendono dai sistemi sanitari che devono fornire vaccinazioni sicure,

efficaci e poco costose; nel corso del tempo tutto ciò ha portato a risultati formidabili e

ad un sensibile calo della sofferenza e della morte. Investire risorse umane, tecniche e

finanziarie nel campo delle vaccinazioni, crea la capacità di fornire servizi di assistenza

primaria per la tutela della salute.

1.5 Il calendario vaccinale

Per calendario delle vaccinazioni si intende la successione cronologica in cui vanno

effettuate le vaccinazioni dopo la nascita dei bambini, negli adolescenti, nell’adulto e

nell’anziano. Il calendario viene costantemente aggiornato tenendo conto delle

conoscenze scientifiche, della situazione epidemiologica delle diverse malattie e delle

nuove preparazioni vaccinali messe a disposizione dall’industria. Il calendario in vigore

in Italia è stato definito dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019. Nel

calendario vaccinale nazionale sono riportate le vaccinazioni offerte in maniera attiva e

gratuita. Per garantire adeguate coperture vaccinali, soprattutto per i nuovi nati, è

opportuno che in ogni Regione sia prevista una procedura operativa scritta che

specifichi le modalità di offerta delle vaccinazioni previste dal calendario vaccinale. La

16

procedura si applica a livello regionale in tutte le sedi vaccinali, nell’ambito dell’attività

di reclutamento dei nuovi nati.

Tab.3 - Obiettivo di copertura vaccinale

Fig.2 - Calendario vaccinale 2017 della regione Puglia

Dopo la ricezione del calendario vaccinale, viene messo in pratica un flow chart che

inizia con la chiamata attiva dei vaccinandi e termina con la vaccinazione del

17

bambino/adulto o il dissenso informato per il rifiuto della vaccinazione oppure con

l’esonero dalla vaccinazione.

Fig.3 Flow chart della vaccinazione

18

Capitolo 2.

PREVENZIONE DELLE MALATTIE E PROMOZIONE DELLA SALUTE

Negli anni si è assistito oltre che ad un’evoluzione del concetto di salute - da assenza di

malattia a completo benessere fisico, mentale e sociale - anche ad un riconoscimento del

ruolo importante e determinante che la singola persona ha sul proprio stato di benessere.

La persona deve essere messa nelle condizioni di avere sia una vita integrata

socialmente che un controllo sui determinanti dello stato di salute-malattia, ma deve

anche sapere e poter scegliere con consapevolezza il suo stile di vita; da qui deriva la

definizione di promozione della salute, come quel processo che rende gli individui in

grado di aver un maggior controllo sulla propria salute e di migliorarla. Il benessere è lo

stato ottimale di salute dei singoli individui e di gruppi di persone. Due sono gli aspetti

fondamentali: 1) la realizzazione delle massime potenzialità di un individuo a livello

fisico, psicologico, sociale, spirituale ed economico; 2) l’appagamento delle aspettative

del proprio ruolo nella famiglia, nella comunità, nella comunità religiosa, nel luogo di

lavoro e in altri contesti.

2.1 Stili di vita e determinanti della salute

Gli stili di vita sono i comportamenti che un individuo ha nella sua vita, che vanno a

compromettere positivamente o negativamente la salute; i determinanti della salute

invece, sono delle situazioni che hanno un impatto diretto e immediato sulla salute.

Questi determinanti della salute si dividono in modificabili e non modificabili. I non

modificabili sono: la genetica, l’età e il sesso; quelli modificabili sono: determinanti

sociali ed economici (lavoro, povertà), ambientali (qualità dell’aria, qualità dell’acqua),

stili di vita (alimentazione, attività fisica, fumo, alcol, droghe) e i servizi sanitari

(accesso ai servizi, SSN).

2.2 I valori dell’OMS

L’OMS nell’ambito della salute, determina sei valori:

1. Uguaglianza e giusta disuguaglianza

2. Equità

3. Giustizia

4. Autonomia

5. Prevenzione

19

6. Promozione

2.3 La promozione della salute

La promozione della salute è il processo che consente alle persone di acquisire un

maggior controllo dei fattori determinanti della salute e, di conseguenza, di migliorare la

loro salute. Esso investe non soltanto le azioni finalizzate al rafforzamento delle

capacità e delle competenze degli individui, ma anche l'azione volta a modificare le

condizioni sociali, ambientali e economiche in modo tale da mitigare l'impatto che esse

hanno sulla salute del singolo e della collettività. Esistono cinque campi di azione

prioritari come evidenziato nella Carta di Ottawa per la promozione della salute: creare

sane politiche pubbliche; creare ambienti favorevoli alla salute; rafforzare l'azione

collettiva a favore della salute; sviluppare le capacità individuali; riorientare i servizi

sanitari.

La promozione della salute è data dall’unione dei seguenti interventi: prevenzione,

educazione alla salute e tutela della salute.

Figura 4 - Promozione della salute dove:

1: interventi di prevenzione delle malattie

2: interventi in cui l’educazione è lo strumento di aiuto e incoraggiamento per

acquisizione di comportamenti positivi

3: interventi che aiutano a incrementare le informazioni nell’ambito della salute

4: interventi educativi sono lo strumento per strategie di sviluppo di individui e

20

comunità locali

5: creare ambienti favorevoli alla salute

6: interventi che modificano l’ambiente e rendono favorevole la prevenzione di eventi

7: promozione della salute

2.3.1 Prevenzione delle malattie

La prevenzione è un insieme di attività, azioni ed interventi attuati con il fine prioritario

di promuovere e conservare lo stato di salute ed evitare l’insorgenza di malattie. In

relazione al diverso tipo e alle finalità perseguibili si distinguono tre livelli di

prevenzione: primaria, secondaria e terziaria. La prevenzione primaria mira

a evitare che la malattia insorga (incrementando le difese dell'organismo, eliminando i

fattori causali delle malattie e trattando gli stati di rischio), per esempio con il ricorso

alla vaccinazione o l'eliminazione degli agenti patogeni. 

La prevenzione secondaria riguarda invece individui clinicamente sani che presentano

un danno biologico già in atto, con lo scopo di guarire la lesione prima che la malattia si

manifesti clinicamente. Lo strumento della prevenzione secondaria è la diagnosi

precoce, la cui utilità differiscono a seconda delle caratteristiche delle varie malattie. 

La prevenzione terziaria, infine si identifica con la riabilitazione e la prevenzione delle

recidive, con la finalità del miglior reinserimento del malato nel contesto familiare e

sociale.

2.3.2 Educazione alla salute

L’educazione sanitaria avviene mediante attività di comunicazione che vanno ad

incrementare la salute, ad eliminare i fattori di rischio ed a prevenire le malattie rivolte a

singoli soggetti o ad intere comunità. È costituita da un insieme di interventi, mirati a

far conoscere, accettare e ad acquisire dei comportamenti utili per mantenere o

migliorare la propria salute. L’educazione sanitaria è un processo educativo che tende a

responsabilizzare i cittadini singoli e a gruppi nella difesa della salute propria e altrui.

2.3.2.1 L’educazione alla salute formale e informale, verbale e non

 L’educazione sanitaria può avvenire in maniera formale o informale. L’Educazione

formale, si realizza ogni volta che qualcuno, in maniera esplicita e intenzionale, cerca di

insegnare a qualcun altro cosa sapere o come comportarsi per tutelare la propria salute;

21

L’ Educazione informale o implicita è quella che passa in modo non intenzionale

attraverso le relazioni quotidiane e i discorsi di tutti i giorni.

L’educazione sanitaria avviene mediante la comunicazione, comunicazione che può

essere verbale e non verbale. La comunicazione verbale è costituita da parole alle quali

è attribuito un significato simbolico. Le modalità della comunicazione non verbale sono

definite dalla gestualità, i movimenti del corpo (sistema cinesico); il contatto corporeo,

il comportamento spaziale (sistema prossemico); dal tono della voce, dal ritmo, dai

sospiri, dalle pause, dai silenzi (sistema paralinguistico).

2.3.3 Tutela della salute

La tutela della salute mira a creare ambienti favorevoli per il singolo cittadino e per la

collettività e comprende interventi normativi e amministrativi, che mirano ad

influenzare i cambiamenti economici, sociali ed ambientali verso una direzione

favorevole per la salute (ad es. obbligo delle cinture di sicurezza etc. divieto di fumo nei

locali pubblici, ecc.).

22

Capitolo 3.

IL RUOLO DELL’INFERMIERE NELLE VACCINAZIONI E NELLA

PREVENZIONE

Le attività vaccinali devono essere svolte in sedi idonee, secondo modalità standard che

garantiscono livelli di performance qualitativi e quantitativi adeguati. Le sedi vaccinali

devono essere ben segnalate, facilmente accessibili a tutti, fruibili da parte degli utenti e

dotate di ambienti confortevoli. Le strutture devono, inoltre, disporre di spazi sufficienti

per rendere efficiente, efficace e sicura l’attività del personale

sanitario. Gli orari di apertura devono considerare le necessità, lavorative e scolastiche,

degli utenti: in sostanza devono essere previste anche aperture pomeridiane e di sabato

mattina. La dotazione di personale deve essere adeguata ai volumi di attività svolta. Il

personale sanitario deve essere adeguatamente e periodicamente aggiornato per quanto

riguarda gli aspetti tecnico sanitario relativi ai vaccini e sull’approfondimento teorico-

pratico relativa alla gestione delle emergenze (compreso il corso di BLSD). Il personale

di nuova acquisizione, per raggiungere l’autonomia professionale, deve essere

adeguatamente formato e guidato in un percorso di inserimento. Nell’ esercizio delle

proprie funzioni tutti gli operatori devono potere essere facilmente identificabili dagli

utenti.

3.1 L’infermiere prima della seduta vaccinale

L’infermiere prima di iniziare la seduta vaccinale deve eseguire determinati compiti:

controlla la temperatura dei frigoriferi e la completezza del materiale di pronto

soccorso, predispongono inoltre quanto necessario allo svolgimento della seduta

del giorno;

accoglie ed identifica la persona da vaccinare (il minore deve essere

accompagnato da un genitore o da un altro adulto, con delega da parte dei

genitori);

verifica i dati vaccinali del soggetto e valuta l’eventuale documentazione

sanitaria;

presenta e promuove attivamente ai genitori o all’interessato le vaccinazioni

previste dal calendario vaccinale regionale, garantendo le principali

informazioni per esprimere una scelta consapevole;

23

raccogliere dati tramite scheda sanitaria standardizzata (fig. 2);

risponde alle richieste di chiarimenti;

coinvolge il medico nel colloquio quando espressamente richiesto.

La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nel futuro dell’attività di prevenzione –

promozione della salute. In questo contesto, lo scambio comunicativo rappresenta una

possibilità fondamentale per promuovere scelte consapevoli da parte di ciascun

individuo.

Fig. 5 - Scheda di anamnesi pre-vaccinale sanitaria standardizzata

Se dalla scheda di anamnesi, non emergono controindicazioni alla vaccinazione,

l’infermiere può procedere autonomamente all’esecuzione della vaccinazione, secondo

le regole della buona pratica vaccinale.

3.2 L’infermiere durante la seduta vaccinale

È opportuno sottolineare che la somministrazione dei vaccini non venga svolta in

assoluta autonomia e che sia riconducibile a prescrizione medica. Sono indicati in

24

letteratura infermieristica una serie di controlli generali da effettuarsi al fine di eliminare

o ridurre al minimo la possibilità di insorgenza di errori nel corso del processo di

somministrazione della terapia che possono essere declinati in ambito vaccinale.

Questi controlli comprendono:

la registrazione della prescrizione;

la regola delle 6 G.

Per registrazione della prescrizione si intende la necessità di avere una prescrizione

medica (scritta) reperibile o nella cartella clinica o come in questo caso nel libretto

vaccinale.

La “regola delle 6 G” consiste in una serie di passi che l’infermiere/assistente sanitario

deve percorrere ad ogni somministrazione di terapia a garanzia della sua correttezza.

Si distingue:

1) il giusto farmaco;

2) la giusta persona;

3) il giusto orario;

4) la giusta via di somministrazione;

5) la giusta dose;

6) la giusta registrazione sulla scheda della seduta vaccinale.

Durante la seduta, l’infermiere, deve:

identificare il bambino o l’adulto;

controllare la data di scadenza del farmaco;

controllare che la confezione del vaccino sia integra;

utilizzare il diluente fornito dall’azienda, quando occorre;

controllare che tutto il liofilizzato si sia sciolto;

lavare le mani;

utilizzare guanti monouso;

utilizzare aghi e siringhe sterili;

scegliere l’ago in base all’età, in base alla via di somministrazione e in base alla

tecnica di iniezione;

disinfettare la cute;

indicare al genitore come tenere il bambino durante la vaccinazione, in modo da

trasmettere sicurezza e consolazione.

25

3.2.1 Sede e tecnica di somministrazione dei vaccini

Le tecniche di somministrazioni utilizzate per i vaccini sono solitamente intramuscolari

o sottocutanee, ma possono essere utilizzate anche quelle intradermiche in alcuni casi

come per i vaccini anti influenzali. Le iniezioni intramuscolari vengono somministrate

nella zona deltoidea negli adulti e ne i bambini con età maggiore di 12 mesi; nei

bambini prima dei 12 mesi, la sede da preferire è la zona antero-laterale della coscia.

L’inoculazione avviene a 90°, direttamente nel muscolo, con ago da 22-25G.

Fig. 6 - Sedi intramuscolari

Le iniezioni sottocutanee invece, sono effettuate con angolo di 45° rispetto al piano

cutaneo, nella coscia del bambino con meno di 12 mesi o nell’area superiore esterna del

tricipite nei bambini maggiori di 12 mesi, con aghi di 23-25G.

Fig. 7 – Sedi sottocutanee

Infine le iniezioni intradermiche, vengono somministrate sulla superficie volare

dell’avambraccio, con ago di 25-27G, con angolo parallelo all’asse lungo,

dell’avambraccio.

26

Tab. 4 - Tecniche di somministrazione in base al vaccino

3.3 L’infermiere dopo la seduta vaccinale

Oltre ad attuare tutte le misure per dare conforto al bambino e al genitore, prevede:

lo smaltimento sicuro del materiale;

registrare la data e il tipo di vaccino sul libretto personale;

osservazione del bambino nei 15-30 minuti successivi alla vaccinazione;

registrare su supporto informatico i dati relativi alla vaccinazione;

informare i genitori sulla possibile somministrazione di paracetamolo che aiuta

ridurre dolore e febbre;

informare sul possibile utilizzo del ghiaccio per ridurre gonfiore e rossore.

27

3.4 L’infermiere e la gestione delle emergenze

In seguito ad una vaccinazione possiamo assistere a varie reazioni indesiderate che

tuttavia, ad eccezione della reazione anafilattica, sono di modesto significato clinico e si

risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi senza alcun intervento

farmacologico. Le reazioni indesiderate sono:

1. Lipotimia: ha esordio immediato, frequente negli adolescenti, caratterizzata da

perdita di coscienza, cute pallida e sudata, bradicardia, ipotensione e nausea;

2. Episodio ipotonico-iporesponsivo: si verifica dopo qualche minuto con

diminuzione dello stato di vigilanza accompagnato da pallore o cianosi e ipotonia

muscolare;

La lipotimia e l’episodio ipotonico-iporesponsivo, si risolvono senza farmaci e non

costituiscono controindicazioni per le successive vaccinazioni.

3. Crisi convulsiva: può essere osservata in soggetti già predisposti o può essere

causata dallo stress emotivo dell’iniezione. In questo caso bisogna intervenire

secondo i protocolli: proteggere da eventuali lesioni della testa e del corpo,

togliere occhiali e allontanare gli oggetti pericolosi, aiutare a respirare

slacciando indumenti stretti, rimanere vicino, osservare, descrivere la crisi e la

durata (se la crisi ha un’elevata durata, il medico può prescrivere la

somministrazione di Diazepam). Non cercare di: rialzare la persona o

modificarne la posizione; contenere le convulsioni; aprire la bocca a forza e

introdurre qualcosa tra i denti; dare qualcosa da bere; praticare la respirazione

artificiale. Dopo la crisi convulsiva posizionare la persona sul fianco, in

posizione di sicurezza (permette la fuoriuscita dalla bocca di saliva e vomito);

togliere dalla cavità orale eventuali impedimenti alla respirazione; restare

accanto alla persona finché è confusa; non contenere e non somministrare

farmaci se la crisi termina spontaneamente e, soprattutto, niente per bocca finché

la persona non ha ripreso coscienza; rassicurare utilizzando calma, persuasione e

sostegno psicologico.

4. Shock anafilattico: è una grave reazione allergica sistemica e generalizzata,

pericolosa per la vita. È un’evenienza più che rarissima (1 caso ogni milione di

vaccinati), ma purtroppo meritevole di essere trattata a causa della sua gravità.

28

Sintomi dai meno ai più gravi: vertigini, prurito, bruciore, orticaria, lacrimazione,

angioedema, nausea, vomito, senso di pressione sottosternale, edema laringeo,

dispnea, dolore addominale, collasso, aritmie.

Tab. 5 - reazioni locali secondo Muller

Il protocollo d’intervento in caso di reazione anafilattica dice di seguire il seguente

schema:

1. Mettere il soggetto in posizione antishock;

2. Chiamare immediatamente un’altra persona (medico o infermiere);

3. Uno dei due attiva immediatamente il 118 specificando che si tratta di una grave

reazione allergica;

4. L’altro somministra adrenalina per via sottocutanea dopo la prescrizione del

medico; la risposta del farmaco dovrebbe avvenire in 1-2 minuti;

5. Accertare le condizioni cardiorespiratorie, fornire un supporto alle funzioni

vitali, assicurare pervietà delle vie aeree, ponendo la testa in iperestensione ed

eventualmente inserire una cannula orofaringea;

6. Se necessario ripetere la somministrazione di adrenalina dopo 5-15 minuti, per

un massimo di 3 volte cambiando sede dell’inoculo;

7. Verificare segni vitali ogni 5-10 minuti;

8. Inviare il paziente all’ospedale, scrivere il tipo di vaccino somministrato con il

lotto e data preparazione e segnalare farmaci e procedure adottate.

Gli antistaminici nello shock anafilattico, sono ritenuti farmaci di seconda linea per il

trattamento dell’anafilassi acuta; i cortisonici invece, vengono utilizzati per evitare le

recidive, per via endovenosa o intramuscolare.

29

3.4.1 Presidi farmacologici e strumentali nelle emergenze

I presidi farmacologici e strumentali per la gestione delle emergenze devono essere

considerati indispensabili. La dotazione, in scorte adeguate, deve essere correttamente

conservata in un luogo ben visibile ed organizzata in un carrello delle emergenze. La

“dotazione minima”, obbligatoria, è rappresentata da:

1. Fonendoscopio pediatrico e/o per adulti;

2. Sfigmomanometro con bracciali di varia misura;

3. Forbici;

4. Bombola dell'ossigeno;

5. Defibrillatore semi-automatico;

6. Pallone Ambu per neonati e/o bambini e/o adulti con relative mascherine di varie

misure. Con l'ausilio di una maschera è possibile ventilare il paziente ovunque ci si

trovi. La maschera è il presidio che permette di effettuare una ventilazione corretta ed

efficace;

7. Cannule orofaringee di diverse misure;

8. Maschera di Venturi è un presidio non invasivo che serve ad erogare ossigeno in

diverse concentrazioni tramite una semplice maschera applicata sul volto ed un tubicino

collegato tra il sistema di Venturi e la fonte di ossigeno;

9. Butterfly e aghi di diverse misure;

10. Lacci emostatici;

11. Guanti monouso di diverse misure;

12. Cerotti a nastro, cotone, disinfettante.

I farmaci necessari per le urgenze in caso di reazioni anafilattiche, sono; adrenalina,

antistaminici, broncodilatatori, cortisoni, soluzione fisiologica e bombole di ossigeno.

30

Capitolo 4.

LE APPLICAZIONI MOBILI

4.1 Web e vaccinazioni

Il radicale miglioramento del livello medio di scolarizzazione, la netta riduzione

dell’analfabetismo e l’aumento della percentuale di diplomati e laureati negli ultimi 50

anni, ha consentito a ciascun individuo di informarsi da solo, anche e soprattutto su un

tema così sensibile come quello della salute.

La straordinaria ricchezza del world wide web rischia tuttavia, di diventare (e in parte lo

è già) un’arma a doppio taglio, perché nonostante la libertà pressoché infinita di

informazioni e l’immediata fruibilità della stessa, l’altra faccia della medaglia è che

purtroppo per adesso abbondano informazioni scorrette, messaggi negativi relativi alle

vaccinazioni e per questo, spesso, i pazienti che rifiutano le vaccinazioni, hanno visitato

siti gestiti da anti vaccinatori.

Da un’indagine effettuata nel 2006 è emerso che il 16% degli utenti utilizzava il web

per avere notizie relative alle vaccinazioni (Pew Internet & American Life Project.

Online health search): d’altronde la ricerca on line è più semplice e veloce rispetto a

quella effettuata in modo tradizionale con la lettura di libri o consultando il proprio

medico. Più della metà degli utilizzatori di internet ritiene che le informazioni avute

siano attendibili, quando invece l’autorevolezza dei contenuti è un fatto sempre più

difficile da stabilire. La ricerca di notizie può svolgersi secondo diverse modalità:

attenzione passiva: si ha quando l’acquisizione di informazione avviene

indipendentemente da una volontà di ricerca (per esempio, guardando la

televisione durante una pausa pranzo in un bar, Giovanni viene a sapere della

scoperta di un importante vaccino contro l’influenza di cui ha appena avuto una

ricaduta).

ricerca passiva: si ha quando si “incappa” in un’informazione rilevante mentre si

ricercava in un altro contesto (per esempio, Stefano scopre dell’esistenza di un

sito che potrebbe aiutarlo a gestire il suo gomito del tennista attraverso un

opuscolo che gli ha dato il suo medico).

ricerca attiva: avviene, per lo più, attivando un motore di ricerca. Per es. Chiara,

ritenendo di soffrire di depressione, inserisce la parola ‘depressione’ su Google

iniziando una ricerca.

31

ricerca continua: si ha quando una persona utilizza l’informazione sinora

ottenuta come framework per valutare le informazioni che riceve

successivamente. Questo accade quando dopo una lunga serie di ricerche su un

argomento (per es. gli adiuvanti adoperati nei vaccini) ci facciamo un’idea

personale (e non necessariamente corretta) su di esso e cominciamo a svolgere le

ricerche successive contestualizzandole in base alla nostra interpretazione.

Una ricerca troppo attiva può portare a un “immagazzinamento” di informazioni

contraddittorie o irrilevanti che genera un senso di confusione e d’impotenza di fronte a

un sapere scientifico che non si è in grado di controllare.

4.2 Cos’è l’e-Health?

La prima cosa su cui riflettere è la definizione di e-Health che sinteticamente si riferisce

all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel settore sanitario.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce e-Health “L’uso efficiente e

sicuro delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a sostegno dei settori

della sanità e relativi alla salute, tra cui l’assistenza sanitaria, la sorveglianza sanitaria e

l’educazione alla salute, la conoscenza e la ricerca.” Il trasferimento di risorse sanitarie

e l’assistenza sanitaria per via elettronica comprende tre aree principali:

La gestione e la fornitura di informazioni sulla salute agli operatori sanitari ed ai

pazienti, attraverso Internet e telecomunicazioni.

L’utilizzo della potenza dell’IT (internet technology) e l’e-commerce per

migliorare i servizi di sanità pubblica, ad esempio, attraverso l’istruzione e la

formazione degli operatori sanitari.

L’utilizzo di e-commerce e best practices di e-business nella gestione dei sistemi

sanitari.

4.2.1 Il mobile health (m-healt)

Il mobile health, invece è definito come il sottoinsieme di “sanità elettronica (e-Health)

ed è la fornitura di servizi sanitari e informazioni attraverso le tecnologie mobili come

telefoni cellulari e PDA (Personal Digital Assistant) “. Il sistema dell’e-Health inizia

con il benessere, che si riferisce alle attività che ognuno di noi dovrebbe fare per

mantenere la forma fisica generale e la salute, seguita dalla prevenzione delle malattie

32

specifiche, per poi evolversi dove necessario in sistemi per la diagnosi e cura delle

malattie, ed infine, per il monitoraggio e la gestione di tali patologie dopo il regime di

trattamento acuto. I nostri smartphone già monitorano i nostri livelli di attività, stili di

vita e le abitudini. Sanno dove andiamo, quanto velocemente ci muoviamo, e quando e

quanto dormiamo. Alcune applicazioni per smartphone già cercano di giudicare le

nostre emozioni e la salute sulla base di tali informazioni. Apple ha già messo a punto

cinque applicazioni che prendono di mira i problemi di salute più diffusi: diabete, asma,

malattia di Parkinson, malattie cardiovascolari, e il cancro al seno. Apple non è sola,

aziende come Google, Microsoft e Samsung e centinaia di nuove imprese hanno grandi

progetti in cantiere. Stanno per rivoluzionare l’assistenza sanitaria. Come spiegato

nell’articolo “Health-Promoting Apps: a Content Analysis”, le app possono aiutare

concretamente nella promozione della salute.

4.3 L’applicazione VaccinarSì!

L’app mobile VaccinarSì! per Android, è stata creata tramite l’utilizzo di Mit App

Inventor2, un programma semplice da usare e che offre la possibilità a chi non ha delle

specifiche competenze informatiche, di far nascere delle applicazioni non molto

elaborate. L’idea di VaccinarSì! nasce dall’esigenza di far aumentare la prevenzione e

di mettere in circolazione un’applicazione vaccinale pugliese, in quanto in Puglia non è

stata ancora creata un’app vaccinale che soddisfi le esigenze della popolazione.

Fig. 8-9 - Menù dell’applicazione VaccinarSì!

33

4.3.1 Scopo dell’applicazione

Lo scopo di questa applicazione è quello di favorire la prevenzione delle malattie

infettive e poter quindi, dirigersi verso la promozione della salute, tramite la

divulgazione di informazioni veritiere sulle malattie infettive esistenti con i loro rischi

correlati; sui vaccini e i loro benefici e rischi; su come gestire l’ansia nei genitori e

bambini; far ricordare il calendario vaccinale creando anche un’agenda con i

promemoria; e di mettere in guardia la popolazione dalle leggende metropolitane

diffuse. In questo modo, usufruendo della tecnologia e unendola con la medicina, ci sarà

la possibilità di chiarire quei dubbi che adesso sono molto presenti, soprattutto nei

genitori; abbattere la disinformazione; fare in modo che ognuno possa consultare il

giusto calendario regionale; eliminare quelle paure che molti genitori e non solo, hanno

nel vaccinare i propri figli; e puntare all’empowerment della persona. Naturalmente

l’utilizzo di questa applicazione non deve sostituire o eliminare il ruolo dell’infermiere

e/o del medico, ma deve essere un aiuto per tutta la popolazione e per i genitori che

hanno voglia di leggere informazioni reali e con basi scientifiche. Inoltre VaccinarSì! ha

la caratteristica di avere dei colori vivaci e allegri, e in particolare una sezione dedicata

ai bambini e perché no, anche agli adulti, presenta un piccolo video tratto dal cartone

animato “Siamo fatti così”, che spiega in maniera precisa e simpatica cos’è la

vaccinazione, come avviene e perché è importante.

34

Capitolo 4.

MATERIALI E METODI

Lo studio è stato condotto su 50 genitori, utilizzando, come strumento con cui venivano

raccolti i dati, due questionari (disponibili per la consultazione agli allegati 1 e 2). La

durata complessiva dello studio è stata di 9 mesi dal 10 dicembre 2016 al 10 settembre

2017.

4.1 La procedura.

Lo studio e la valutazione è avvenuta in due momenti; in un primo momento è avvenuta

la auto-somministrazione del questionario numero 1 (a tempo 0), tramite il quale i

genitori hanno espresso un loro parere a riguardo delle vaccinazioni. Nel frattempo,

mediante il programma Mit App Inventor, c’è stata la creazione dell’applicazione

VaccinarSì! con lo scopo di eliminare qualsiasi dubbio sulle vaccinazioni, di informare

tutta la popolazione pugliese a riguardo del calendario vaccinale e a riguardo di tutti i

vaccini, in modo da aumentare la prevenzione delle malattie infettive e andare verso la

promozione della salute. L’applicazione è dotata delle seguenti informazioni:

Storia del vaccino (questa sezione comprende anche quali sono gli obiettivi e le

finalità dei vaccini);

Calendario pugliese delle vaccinazioni (da dove è possibile anche scaricare

direttamente sul cellulare il calendario stesso);

Lista e informazioni di ciascun vaccino presente nel calendario pugliese;

Come gestire l’ansia, cosa fare prima e dopo la puntura;

Verità, leggende metropolitane e domande frequenti;

Diario vaccinale (tramite il quale è possibile registrarsi su google calendar,

memorizzare qualsiasi vaccino effettuato e creare dei promemoria per i prossimi

vaccini);

Rischi di ciascun vaccino;

Video sulla vaccinazione tratto dal cartone animato “Siamo fatti così” (per

spiegare ai bambini in modo simpatico quanto è importante la vaccinazione,

come avviene e cosa succede se non viene effettuata);

Informazioni su cos’è l’applicazione, chi l’ha creata, i vari indirizzi degli uffici

igiene in Puglia e i vari contatti;

35

Sezione delle news (si collega direttamente al sito ufficiale www.vaccinarsi.org

per chi vuole essere sempre aggiornato sulle notizie riguardo le vaccinazioni).

Al termine delle somministrazioni del questionario 1, dei 50 soggetti, 2 non volevano

proseguire lo studio, invece i restanti 48 genitori, hanno felicemente accettato di

scaricare e utilizzare l’applicazione VaccinarSì!

Dopo circa quattro mesi, inizia la seconda fase dello studio, in cui gli stessi 48 soggetti

che avevano scaricato l’applicazione, hanno risposto al questionario 2.

4.2 Descrizione del campione e criteri di selezione.

Per questo studio, sono stati sottoposti al T0 50 genitori, ma solo 48 hanno voluto

scaricare l’applicazione ed eseguire una seconda valutazione a T1. Per essere accettati

allo studio, dovevano avere un’età superiore ai quindici anni, dovevano essere

cognitivamente in grado di rispondere alle domande e dovevano essere genitori.

L’età del campione di genitori esaminati, va dai 19 anni di età, ai 55 anni.

Il campione è formato da:

- 33 donne (66%)

- 17 uomini (34%)

4.3 Questionari utilizzati per lo studio.

Per lo studio sperimentale, sono stati utilizzati dei questionari, di cui il primo

questionario ha 11 affermazioni validate dalla Regione Veneto che vanno a rilevare

conoscenze, atteggiamenti, intenzioni e giudizi personali dei genitori in merito alle

vaccinazioni, più 4 items non validati, utilizzati per rilevare le conoscenze informatiche.

Il secondo questionario invece, presenta 6 affermazioni validate dalla regione Veneto,

uguali a quelle del primo questionario, per poter registrare le variazioni corrispondenti

alle informazioni e ai dubbi; ed altri 4 items non validati, per valutare il giudizio

dell’applicazione. Il questionario 1 è stato somministrato nella prima fase dello studio,

T0. Il questionario 2 invece, è stato somministrato solo dopo che i soggetti hanno

utilizzato l’applicazione, in una seconda fase dello studio, T1.

4.4 Elaborazione dei questionari.

I primi dati da inserire nei questionari, sono:

- Sesso;

- Età;

36

- Titolo di studio;

- Professione;

- Lavoro in ambito sanitario;

Gli items presentati invece, hanno come risposte:

Per niente d’accordo

Poco d’accordo

D’accordo

Abbastanza d’accordo

Pienamente d’accordo

L’unico item a non avere queste risposte, presenta invece, una casella di risposta da

selezionare ed è collocato nel questionario 1.

37

Capitolo 5.

RISULTATI E DISCUSSIONI

5.1 Analisi dei risultai.

L’indagine intende misurare la percezione pubblica dei cittadini sui vaccini e grazie

all’utilizzo di Excel 2016, è stata permessa la realizzazione di grafici a torta, a linee e

istogrammi e una valutazione accurata dello studio.

5.1.1 Caratteristiche socio-demografiche

I questionari sono stati compilati in misura prevalente dalle madri ben il 66%, contro il

34% dei padri.

Maschi34%

Femmine66%

Sesso

Fig.10 – Sesso: Maschi: 17 - Femmine: 33

5.1.2 Età

La fascia di età maggiormente rappresentata è quella compresa tra 26 e 35 anni che

corrisponde al 44 %; non trascurabile comunque anche la presenza di genitori di età

compresa tra i 19 e i 25 anni, con circa il 40 %.

Tra 19 e 25 anni40%

Tra 26 e 35 anni44%

tra 36 e 50 anni14%

Oltre 50 anni2%

Età

Fig. 11 – Età: < 18 anni: 0. Da 19 a 25 anni: 20. Da 26 a 35 anni: 22. Da 36 a 50

anni: 7. > 50 anni: 1.

38

5.1.3 Livello di istruzione

Poco più della metà del campione esaminato, il 62%, ha conseguito il diploma di scuola

secondaria superiore, mentre il 30 % è laureato e l’8% ha una licenza media.

Licenza media8%

Diploma maturità62%

Diploma laurea30%

Titolo di studio

Fig. 12 - Titolo di studio: Licenza elementare: 0; Licenza media: 4; Diploma: 31;

Laurea: 15.

5.1.4 Professione

Il 38% tra coloro che hanno risposto al questionario svolgono la professione di

lavoratore dipendente il 38%, mentre circa un terzo del campione è composto da

casalinghe. I lavoratori autonomi sono il 10 %. Il 12 % tra tutti coloro che sono

impiegati (dipendenti) lavora in ambito sanitario.

Studente12% Disoccupato

8%

Casalinga32%

Lavoratore dipendente

38%

Lavoratore autonomo10%

ProfessioneSi

12%

No88%

Lavoro in ambito sanitario

Fig. 13 e 14 - Professione: Studente: 6; Disoccupato: 4; Casalinga: 16; Lavoratore

dipendente: 19 di cui 6 in ambito sanitario; Lavoratore autonomo: 5.

5.1.5 Fonti di informazione

Viene chiesto al genitore di segnalare attraverso quale/i fonte/i si è informato in merito

alle vaccinazioni. È emerso che il canale più utilizzato è quello del pediatra con il 33%,

39

seguito dagli infermieri con il 26%, mentre al terzo posto troviamo internet, che è stato

adoperato da circa un sesto dei genitori (15%). Al quarto posto abbiamo i mass media

con il 10%, seguito a pari posto con l’8% dal passaparola e dai libri.

Pediatra33%

Infermieri26%

Passaparola (amici, parenti

ecc)9%

Mass media (tv, giornali,

radio)10%

Libri9% Internet

15%

Fonti informative

Fig. 15 – Fonti informative: Infermieri: 24; Pediatra: 31; Passaparola (altri genitori,

parenti o amici): 8; Mass-media (TV, giornali, radio): 9; Libri: 8; Internet: 14.

Appare evidente come le fonti cosiddette ‘istituzionali’ (pediatra, infermieri e altro

personale sanitario) rappresentino la risorsa preponderante per il cittadino e pertanto a

maggior ragione l’istituzione sanitaria può e deve rispondere in modo corretto ed

efficiente ai bisogni informativi dei genitori.

5.1.6 Affermazioni sulle vaccinazioni

In aggiunta alle informazioni socio-demografiche, al livello di istruzione, alla

professione e alle fonti utilizzate per informarsi sulle vaccinazioni, è stato chiesto ai

genitori di fornire il proprio grado di accordo (utilizzando una scala di gradimento a 5

passi: 1 = per nulla d’accordo, 2 = poco d’accordo, 3 = d’accordo, 4 = abbastanza

d’accordo e 5 = pienamente d’accordo) su 15 affermazioni nel primo questionario, di

cui 10 quesiti validati dalla regione del Veneto, relativi alle vaccinazioni e 5 quesiti non

validati, relativi all’uso delle applicazioni mobile; e su 10 affermazioni nel secondo

questionario, utilizzando 6 quesiti validati, uguali al primo questionario per valutare

l’evoluzione delle informazioni grazie all’utilizzo dell’applicazione e le successive 4

affermazioni non validate, valutano l’applicazione stessa.

Gli item consistono in affermazioni ‘positive’ sulle vaccinazioni, nel senso che il

concetto espresso ha una base razionale e scientifica (per es. “È importante vaccinare i

bambini perché le malattie che con essi si prevengono possono essere molto gravi.”),

mentre alcuni item, utilizzano il concetto formulato volutamente in maniera invertita

40

oppure esprime un parere antiscientifico sui vaccini (per es. “Seguendo uno stile di vita

sano è possibile evitare di contrarre le malattie senza dover vaccinare il bambino”).

Dall’analisi dei risultati emerge un atteggiamento sostanzialmente favorevole nei

confronti delle vaccinazioni, in particolare su 500 risposte complessive per il

questionario 1, il 95,4% ha risposto positivamente in merito alle vaccinazioni e il

restante 4,6% ha risposto negativamente.

Item positivi

Item negativi

0 50 100 150 200 250 300 350 400

156

14

321

9

Valutazione risposte vaccinazioni

Donne UominiN° risposte

Fig. 16 – Valutazione in base alle risposte sulle vaccinazioni

1. Al quesito numero 1 a T0, viene affermato: È importante vaccinare i bambini perché

le malattie che con essi si prevengono, possono essere molto gravi. Il grafico a T0

indica che il 64% è d’accordo con questa affermazione, seguito dal 22% di essere

abbastanza d’accordo e il pienamente d’accordo solo 8%.

Poco d'accordo6%

D'accordo64%

Abbastanza d'accordo22%

Pienamente d'accordo8%

Quesito 1 T0

Fig. 17 - Risposte del quesito 1 a T0

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 1 t0 0 3 32 11 4

Il quesito numero 1, viene poi rivalutato a T1 (dopo aver utilizzato l’applicazione), da

41

dove si può osservare che il 22% della risposta abbastanza d’accordo in T0, incrementa

al 75% a T1; il pienamente d’accordo passa da un 8% in T0 al 17% e il d’accordo

diminuisce fino all’8% in T1.

D'accordo8%

Abbastanza d'accordo75%

Pienamente d'accordo

17%

Quesito 1 t1

Fig. 18 - Risposte del quesito 1 a T1

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 1 t1 0 0 4 36 8

2. Al quesito numero 2 a T0, viene affermato: Ritengo che le vaccinazioni oggigiorno

siano sostanzialmente sicure. Dal grafico emerge il 68% di essere d’accordo, seguito

dal poco d’accordo (18%) e abbastanza d’accordo con il 14%.

Poco d'accordo18%

D'accordo68%

Abbastanza d'accordo

14%

Quesito 2 t0

Fig. 19 - Risposte del quesito 2 a T0

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 2 t0 0 9 34 7 0

Il quesito numero 2, viene poi rivalutato a T1 (dopo aver utilizzato l’applicazione), con i

42

valori della risposta abbastanza d’accordo che incrementano dal 14% in T0 a ben 79%

in T1;

e una diminuzione sia della risposta d’accordo, che quella poco d’accordo.

Poco d'accordo4%

D'accordo17%

Abbastanza d'accordo

79%

Quesito 2 t1

Fig. 20 - Risposte del quesito 2 a T1

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 2 t1 0 2 8 38 0

3. Al quesito numero 3 a T0, viene affermato: Seguendo uno stile di vita sano è

possibile evitare di contrarre le malattie senza dover vaccinare il bambino. Dal

grafico emerge una varietà di risposte con la percentuale più alta del 46% di essere

d’accordo, seguito dal 28% con abbastanza d’accordo, poco d’accordo il 14%, per

niente d’accordo l’8% e infine il pienamente d’accordo il 4%.

Per niente d'accordo8%

Poco d'accordo14%

D'accordo46%

Abbastanza d'accordo

28%

Pienamente d'accordo4%

Quesito 3 t0

Fig. 21- Risposte del quesito 3 a T0

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 3 t0 4 7 23 14 2

43

Il quesito numero 3, viene poi rivalutato a T1 (dopo aver utilizzato l’applicazione), con

un aumento molto rilevante del pienamente d’accordo che passa da un 8% in T0 a un

50% in T1, seguito dal poco d’accordo che passa dal 14% al 46% in T1.

Per niente d'accordo50%Poco d'accordo

46%

D'accordo4%

Quesito 3 t1

Fig. 22 - Risposte del quesito 3 a T1

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 3 t1 24 22 2 0 0

4. Al quesito numero 4 del primo questionario a T0, viene affermato: Esistono

relazioni tra la vaccinazione anti-MPR (morbillo-parotite-rosolia) e l’autismo.

In questo grafico, vediamo che più della metà dei genitori, il 68%, non ha

risposto al quesito. Questa percentuale, viene seguita dal 16% con il poco

d’accordo, 10% per niente d’accordo e il 6% d’accordo.

Per niente d'accordo10%

Poco d'accordo16%

D'accordo6%

Non risposta68%

Quesito 4 t0

Fig. 23 - Risposte del quesito 4 a T0

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Non risposta

Quesito 4 t0 5 8 3 0 0 34

44

Il quesito numero 4, viene poi rivalutato a T1 (dopo aver utilizzato l’applicazione), con

un significativo incremento del per niente d’accordo che va dal 10% al 61%; il poco

d’accordo va dal 16% al 31%; e un 8% persiste nella non risposta.

Per niente d'accordo60%

Poco d'accordo31%

Non risposta8%

Quesito 4 t1

Fig. 24 - Risposte del quesito 4 a T1

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Non risposta

Quesito 4 t1 29 15 0 0 0 4

5. Al quesito numero 5 del primo questionario a T0, viene affermato: Se le

vaccinazioni non fossero più obbligatorie, vaccinerei ugualmente mio figlio. Nel

grafico si osserva che: il 48% è d’accordo, il 28% è abbastanza d’accordo, il 10%

poco d’accordo e solo il 4% è pienamente d’accordo. Anche qui c’è una percentuale

di non risposta, circa il 10%.

Poco d'accordo10%

D'accordo48%

Abbastanza d'accordo28%

Pienamente d'accordo

4%

Non risposta10%

Quesito 5 t0

Fig. 25 - Risposte del quesito 5 a T0

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Non risposta

Quesito 5 t0 0 5 24 14 2 5

45

Il quesito numero 5, viene poi rivalutato a T1 (dopo aver utilizzato l’applicazione), dove

si osserva un aumento del pienamente d’accordo da un 4% in T0 a 46% a T1; un

incremento della risposta abbastanza d’accordo dal 28% al 44%;

una diminuzione della risposta d’accordo e della non risposta.

D'accordo6%

Abbastanza d'accordo44%

Pienamente d'accordo46%

Non risposta4%

Quesito 5 t1

Fig. 26 - Risposte del quesito 5 a T1

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Non risposta

Quesito 5 t1 0 0 3 21 22 2

Analizzando le informazioni contenute nei quesiti 2,3, 4 e 5 si nota che la percezione

del rischio connesso alle vaccinazioni è in parte distorta ed amplificata, infatti c’è una

profonda indecisione da parte dei genitori. Le ipotetiche correlazioni tra vaccinazione

anti-MPR e autismo, smentite da studi scientifici che hanno dato esito opposto, lasciano

l’utente nel dubbio, confuso probabilmente da messaggi di opposta natura, provenienti

dalle fonti istituzionali da un lato e da fonti esterne dall’altro, e questo giustifica le

scelte di non risposta. Con l’uso dell’applicazione VaccinarSì! i dubbi sono diminuiti di

circa 60%.

6. Al quesito numero 6 del primo questionario a T0, viene affermato: Sono Informata/o

sui vaccini in modo adeguato.

46

La maggioranza di risposte è d’accordo, seguito dal 16% poco d’accordo, dal 6%

abbastanza d’accordo e 4% per niente d’accordo.

Per niente d'accordo4%

Poco d'accordo16%

D'accordo74%

Abbastanza d'accordo6%

Quesito 6 t0

Fig. 27 - Risposte del quesito 6 a T0

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 6 t0 2 8 37 3 0

Il quesito numero 6, viene poi rivalutato a T1 (dopo aver utilizzato l’applicazione), con

significativo incremento che passa dallo 0% al 73% della risposta pienamente

d’accordo; e la risposta abbastanza d’accordo aumenta dal 6% al 23%.

D'accordo4%

Abbastanza d'accordo23%

Pienamente d'accordo73%

Quesito 6 t1

Fig. 28 - Risposte del quesito 6 a T1

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo

Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Quesito 6 t1 0 0 2 11 35

47

Sempre sulla base del quesito 6, il successivo grafico mostra il cambiamento e

l’incremento delle informazioni, dopo l’utilizzo dell’applicazione.

2

8

37

300 0

2

11

35

Valutazione delle informazioni

Prima di utilizzare l'applicazione Dopo l'utilizzo dell'applicazione

Fig. 29 - Cambiamento significativo dopo l’uso dell’applicazione

In aggiunta ci sono quattro quesiti che sono stati valutati solo a T0, da dove emerge che

la maggioranza sia abbastanza d’accordo sul ritenere che le vaccinazioni abbiano

contribuito alla scomparsa di alcune malattie, che molti siti web divulgano informazioni

sui vaccini, false e prive di evidenze scientifiche; ed è poco d’accordo sull’affermazione

che gli operatori sanitari forniscano poche informazioni sui vaccini; inoltre si evince

indifferenza sull’affermazione che le reazioni avverse gravi ai vaccini siano molte rare.

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Non risposta0

5

10

15

20

25

30

02

14

27

7

00 0

17

21

12

01

5

21

18

3 2

13

19

9

6

3

0

Ritengo che le vaccinazioni effettuate in passato abbiano contribuito alla scomparsa di alcune malattie.Ho notato che molti siti web divulgano informazioni sui vaccini false e prive di evidenze scientifiche.Le reazioni avverse gravi ai vaccini sono molto rare.Ho l’impressione che gli operatori sanitari forniscano poche informazioni sui vaccini.

Fig. 30 -Ulteriori quesiti del questionario 1 a T0

Nel questionario 1 a T0, ci sono delle domande non validate, che valutano l’uso delle

applicazioni. L’esito delle risposte è stato nettamente positivo, con 147 item

48

positivi/150. Solo un item è estato risposto in maniera indifferente nella maggioranza, in

quanto veniva affermato: Utilizzo le applicazioni per salvaguardare la salute (come

quelle per l’attività fisica, per contare le calorie, per controllare i battiti cardiaci, per

la gravidanza o altre in ambito sanitario).

Per niente d'accordo

Poco d'accordo D'accordo Abbastanza d'accordo

Pienamente d'accordo

Non risposta0

5

10

15

20

25

30

35

40

0 0

6

37

5

2

57

27

8

3

02 1

4

14

29

0

Conosco e le applicazioni sul mio smartphone.Utilizzo le applicazioni per salvaguardare la salute (come quelle per l’attività fisica, per contare le calorie, per controllare i battiti cardiaci, per la gravidanza o altre in ambito sanitario)Mi piacerebbe se creassero un’applicazione sui vaccini.

Fig. 31- Tre quesiti che valutano la conoscenza e l’utilizzo delle app mobile

Invece, nella affermazione: Se esistesse un’applicazione sui vaccini, la scaricherei, la

percentuale è nettamente positiva, con il 96%.

Si96%

No4%

Quanti erano favorevoli a scaricare l'applicazione

Fig. 32 - Si: 48; No: 2

Due genitori non hanno voluto scaricare l’applicazione, in particolare due uomini,

perché uno dei due l’avrebbe fatta scaricare alla moglie e l’altro non aveva interesse.

49

Si

No

0 5 10 15 20 25 30 35

15

2

33

0

Quanti erano favorevoli a scaricare l'applicazione (differenza uomini-donne)

Donne Uomini

Fig. 33 - Uomini favorevoli: 15; uomini sfavorevoli: 2; Donne favorevoli: 33

Come nel questionario numero 1, anche nel questionario numero 2 ci sono ulteriori

quesiti non validati. La valutazione di questi ultimi tre item, ritiene che la maggioranza

dei soggetti sottoposti a questo studio, consiglierà l’utilizzo dell’applicazione ad altre

persone; continuerà ad usufruire dell’applicazione; e inoltre dichiara che l’app espone in

maniera chiara i concetti.

Per niente d'accordo Poco d'accordo D'accordo Abbastanza d'accordo Pienamente d'accordo

0

5

10

15

20

25

30

35

40

0 0 1

10

37

0 03

9

36

0 0

7

11

30

Ritengo che l’applicazione espone in maniera chiara i concetti.Consiglierò l’utilizzo dell’applicazione ad altre persone.Continuerò ad usufruire dell’applicazione.

Fig. 34 risposte degli ultimi tre quesiti

I suggerimenti che vengono dati per migliorare l’applicazione sono: l’inserimento degli

indirizzi dei vari uffici vaccinali pugliesi e la notifica che avvisa autonomamente

quando e quale sarà il prossimo vaccino. Mentre la prima modifica è già stata messa in

atto, la seconda ha bisogno di più tempo per essere elaborata.

50

In base alle risposte date dai soggetti, in riferimento all’applicazione, viene estratto una

media che valuta positivamente la creazione dell’app. Dando un punteggio finale del 4,6

su 5.

1

1.5

2

2.5

3

3.5

4

4.5

5

Media 4.6 Moda 5

Valutazioni applicazione

Punt

eggi

rispo

ste

Fig. 35 Punteggio finale dell’applicazione

Invece in base alle risposte date dai soggetti a T0 e a T1, in merito alle vaccinazioni,

dopo l’utilizzo dell’applicazione, c’è stato un incremento significativo delle

informazioni, passando da un 2,6 negli uomini e un 3 nelle donne, ad un 4,4 negli

uomini e un 4,6 nelle donne.

Prima dell'applicazione Dopo l'applicazione2.5

3

3.5

4

4.5

5

Incremento informazioni

Uomini Donne

Fig. 36 - Incremento informazioni

51

5.2 Discussioni dei risultati

I questionari sono stati compilati in modo completo, anche se alcune risposte, hanno

probabilmente risentito di un “effetto distorsione” conseguente ad un’interpretazione

soggettiva o ad una comunicazione non efficace fra gli ambulatori di uno stesso

servizio. Riteniamo che tutto ciò non abbia comunque influito in maniera significativa

sui risultati complessivi dello studio.

I risultati generali grezzi hanno manifestato un’opinione sostanzialmente favorevole

sulle tematiche vaccinali prese nel loro complesso, se consideriamo le medie dei giudizi

espressi sulle affermazioni. I risultati ottenuti dimostrano che se da un lato c’è

un’elevata coscienza del valore protettivo dei vaccini (e quindi indirettamente si è

consapevoli della pericolosità delle malattie che con questi presidi si vanno a prevenire),

dall’altro si notano diverse zone d’ombra che evidenziano sentimenti di sfiducia nella

scienza dovuta a più fattori (business economico, mal gestione di alcuni avvenimenti,

confusioni sull’efficacia dei vaccini) che, secondo gli intervistati, potrebbe manifestare i

degli effetti nocivi. Per quanto concerne, invece, le ipotetiche e infondate correlazioni

tra vaccinazione anti-MPR e insorgenza di disordini dello spettro autistico, gli utenti si

sono mantenuti in un limbo di indecisione, media che poi, è salita con l’utilizzo

dell’applicazione, chiarendo che non esistono studi scientifici che vanno a confermare la

correlazione tra vaccino e autismo.

Intanto possiamo subito dire che si conferma un dato onnipresente: il canale di

informazione più utilizzato dal cittadino è costituito dalle cosiddette fonti istituzionali.

Dei 50 intervistati il 59 % ha citato il pediatra e gli infermieri come fonte principale di

informazioni. Bonanni riporta un 77 % per il pediatra e il 72 % per gli infermieri;

Heininger riporta addirittura il 95 % per il pediatra; la Public Health Agency of Canada

riferisce il 77 % per il pediatra (Bonanni P. 2002; Heininger U. 2006; Ekos research

associates 2011). La percentuale di utenti che utilizza il web per ricercare notizie sulle

vaccinazioni è invece molto più variabile a seconda degli studi: si va dal 56 % (Jones

Abbey M., 2012), al 38 % (Heininger U., 2006), al 16 % (Pew Internet & American Life

Project. Online health search) fino al modestissimo 3,3 % di Coniglio. Ciò è

comprensibile se consideriamo che si tratta di indagini effettuata spesso a distanza di

anni l’una dall’altra e su campioni geograficamente e socio-demograficamente

eterogenei. In questa indagine la percentuale si assesta sul 15 %, al terzo posto.

52

Capitolo 6.

CONCLUSIONI

Da questo studio è emerso che ci troviamo in presenza di genitori sempre più attivi e

indipendenti nella ricerca di informazioni ma allo stesso tempo disorientati

dall’overloading information tipico dell’era di internet e probabilmente insoddisfatti

delle informazioni ricevute dai canali istituzionali, si rivolgono a fonti diverse

documentandosi personalmente con tutti i rischi che ne derivano. Il genitore, anche se

più attivo ed esigente, ha necessità di essere ascoltato e verosimilmente, è disposto al

dialogo: a ciò deve corrispondere una risposta di qualità da parte del mondo sanitario,

oltre che trasparente, di impostazione non paternalistica, che fornisca un quadro

obiettivo, completo e indipendente riguardo alle vaccinazioni. Non a caso, come

evidenziato in un recente studio (Brown K.F., 2010), le scelte dei genitori in merito alle

vaccinazioni dei figli vengono influenzate negativamente se vi è scarsa fiducia nelle

Istituzioni Sanitarie e negli operatori sanitari oltre che dalla diffusione dei Media di

notizie aneddotiche e negative sui vaccini.

A seguito degli studi e degli esperimenti di Leon Festinger (Festinger L., 1957) e più

recentemente di alcuni ricercatori di Yale (Egan L.C., 2007) è emerso che i nostri

convincimenti preesistenti sono molto più tenaci di qualsiasi dimostrazione scientifica o

persino di qualsiasi fatto che si palesi davanti ai nostri occhi.

Il concetto è che bisogna ammettere che il nostro interlocutore può essere molto distante

dal nostro modo di pensare. Quindi è nostro compito primario la costruzione di una

relazione empatica con l’altro, la presa in carico emozionale del suo vissuto, provando

così a vedere il mondo dal suo punto di vista, cercando di comprendere appieno le

ragioni profonde delle sue opinioni. personale e sociale della famiglia.

Non si può ignorare il fatto che il dibattito sui vaccini è ormai molto vivace anche sul

web e probabilmente lo sarà sempre di più. Pertanto è indispensabile che la Sanità

pubblica e in generale le istituzioni scientifiche si attivino per essere presenti on line

sfruttando tutte le possibilità disponibili (siti web, forum, social network) come in parte

stanno già facendo da qualche anno: due esempi sono rappresentati dal sito

www.vaccinarsi.org, e naturalmente dall’applicazione VaccinarSì!, da dove è possibile

reperire una corposa raccolta di materiale inerente le vaccinazioni, in costante

ampliamento e aggiornamento, il cui scopo è quello di favorire informazioni e puntando

allo sviluppo dell'empowerment.

53

Capitolo 7.

SITOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA

7.1 Sitografia

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smartphone-sapranno-tutto-di-noi-e-ci-aiuteranno-a-curarci-prevenendo-le-

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43. Rubinelli S, Camerini L, Schulz PJ. Comunicazione e salute, casa editrice

Apogeo, 2010

44. Ruhrmann, G. (2008), Risk Communication. In: W. Donsbach (a cura di),

International encyclopedia of communication (pp. 4415-4419), Wiley-

Blackwell, Oxford, UK.

45. Tortone C. Per una strategia di promozione della salute in Croce M., Gemmi A.

Per education – adolescenti protagonisti nella prevenzione. Milano: Franco

Angeli Editore, 2003 p.192-194, 203-212.

ALLEGATO 1. QUESTIONARIO 1

Gentile Genitore e non,

sono una studentessa del terzo anno di infermieristica e sto conducendo una ricerca per

la mia tesi di laurea che ha lo scopo di apprezzare le opinioni in merito alle

vaccinazioni. Conoscere il suo parere è importante dal momento che i risultati

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serviranno a fornire un servizio migliore ai bambini e ai genitori. Il questionario è’ del

tutto anonimo e i dati che fornirà verranno trattati nel rispetto della normativa vigente in

merito alla riservatezza (d.lgs. 196/2003).

L’intervistato:

Età

Sesso M F

Titolo di studio

Professione

Lavoro in ambito sanitario

Le presentò alcune affermazioni sulle quali le chiedo di esprimere il suo grado di

accordo utilizzando la scala da 1 = per niente d’accordo a 5 = pienamente d’accordo.

1. È importante vaccinare i bambini perché le malattie che con essi si prevengono

possono essere molto gravi.

1 2 3 4 5

2. Ritengo che le vaccinazioni oggigiorno siano sostanzialmente sicure.

1 2 3 4 5

1 2 3 4 53. Seguendo uno stile di vita sano è possibile evitare di contrarre le malattie senza

dover vaccinare il bambino.

4. Esistono relazioni tra la vaccinazione anti morbillo-parotite-rosolia e l’autismo.

1 2 3 4 5

meno di 18 anni

tra i 19 e i 25 anni

tra i 26 e i 35 anni

tra i 36 e i 50 anni

oltre i 50 anni

licenza elementar

e

licenza media

diploma maturità

Diploma laurea

studente disoccupato casalinga lavoratore dipendente

lavoratore autonomo

SI NO

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5. Se le vaccinazioni non fossero più obbligatorie, vaccinerei ugualmente mio figlio.

1 2 3 4 5

6. Sono Informata/o sui vaccini in modo adeguato.

1 2 3 4 5

7. Le reazioni avverse gravi ai vaccini sono molto rare.

1 2 3 4 5

8. Ho l’impressione che gli operatori sanitari forniscano poche informazioni sui vaccini.

1 2 3 4 5

9. Ritengo che le vaccinazioni effettuate in passato abbiano contribuito alla scomparsa di alcune malattie.

1 2 3 4 5

10. Ho notato che molti siti web divulgano informazioni sui vaccini false e prive di evidenze scientifiche.

1 2 3 4 5

11. Attraverso quale/i fonte/i ha ottenuto informazioni in merito ai vaccini? (indicare

al massimo due opzioni).

12. Conosco e le applicazioni sul mio smartphone.

1 2 3 4 5

Infermiere pediatra o altro

personale sanitario

passaparola (altri genitori,

parenti o amici)

mass-media: TV, giornali,

radio

libri internet Altro ………………

60

13. Utilizzo le applicazioni per salvaguardare la salute (come quelle per l’attività

fisica, per contare le calorie, per controllare i battiti cardiaci, per la gravidanza o altre in

ambito sanitario).

1 2 3 4 5

14. Mi piacerebbe se creassero un’applicazione sui vaccini (che mi informi di tutte

le malattie, dei vaccini disponibili e di tutti i benefici/rischi ad essi correlati, le verità e

le falsità e inoltre che crei dei promemoria per i precedenti e soprattutto per i prossimi

vaccini).

1 2 3 4 5

15. Se esistesse un’applicazione sui vaccini, la scaricherei.

1 2 3 4 5

Nel caso in cui foste interessati, ho creato personalmente un’applicazione vaccinale

per la mia tesi di laurea. Si chiama VaccinarSì! Ed è disponibile gratuitamente.

Sarei felice se voi potreste scaricarla ed usufruire dei servizi, per poi dirmi il grado

di utilità e di apprezzamento.

Vi ringrazio per la collaborazione e per il tempo speso nel rispondere.

Angela Dibenedetto

ALLEGATO 2. QUESTIONARIO 2

Gentile Genitore e non,

dopo aver scaricato ed utilizzato l’applicazione vaccinale, le chiedo di compilare un

ulteriore questionario, in modo da acquisire le varie positività e negatività al riguardo.

Conoscere il suo parere è importante dal momento che i risultati serviranno a fornire un

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servizio migliore ai bambini e ai genitori. Il questionario è’ del tutto anonimo e i dati

che fornirà verranno trattati nel rispetto della normativa vigente in merito alla

riservatezza (d.lgs. 196/2003).

Le presentò alcune affermazioni sulle quali le chiedo di esprimere il suo grado di

accordo utilizzando la scala da 1 = per niente d’accordo a 5 = pienamente d’accordo.

1. È importante vaccinare i bambini perché le malattie che con essi si prevengono

possono essere molto gravi.

1 2 3 4 5

2. Ritengo che le vaccinazioni oggigiorno siano sostanzialmente sicure.

1 2 3 4 5

3. Seguendo uno stile di vita sano è possibile evitare di contrarre le malattie senza dover vaccinare il bambino.

1 2 3 4 5

4. Esistono relazioni tra la vaccinazione anti-MPR (morbillo-parotite-rosolia) e l’autismo.

5. Se le vaccinazioni non fossero più obbligatorie, vaccinerei ugualmente mio figlio.

6. Sono Informata/o sui vaccini in modo adeguato.

1 2 3 4 5

7. Ritengo che l’applicazione espone in maniera chiara i concetti.

1 2 3 4 5

8. Consiglierò l’utilizzo dell’applicazione ad altre persone.

1 2 3 4 5

9. Continuerò ad usufruire dell’applicazione.

1 2 3 4 5

1 2 3 4 5

1 2 3 4 5

62

10. Quali possibili modifiche e suggerimenti metterei in pratica per l’applicazione:

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Vi ringrazio per la collaborazione e per il tempo speso nel rispondere.

Angela Dibenedetto

RINGRAZIAMENTI

Come alla fine di ogni percorso si arriva al traguardo, ed io sono arrivata alla fine di

questo meraviglioso viaggio durato tre anni. Questo traguardo, è vero, rappresenta un

punto di arrivo, ma per me oltre ad un punto di arrivo, rappresenta anche un punto

d’inizio, una nuova partenza. Sono tante le nozioni che ho intrapreso durante questa

esperienza, nozioni che mi hanno aiutata a realizzare ciò che avevo sempre desiderato.

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Ricordo quante difficoltà ho dovuto affrontare inizialmente: i test d’ingresso non

superati, gente che mi diceva: che brutto lavoro vuoi intraprendere? Devi eseguire ogni

giorno l’igiene ai pazienti, lo sai? Ed è così che mi demoralizzavo sempre più, ma come

diceva Paulo Coelho “Ad ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità

di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione e altri sceglieranno per

lui”, per questo ho continuato decisa per la mia strada, era ciò che volevo fare, era ciò

che volevo e voglio essere: un’infermiera!

Per primi ringrazio i miei genitori, perché sono stati quei pochi che hanno sempre

creduto in me e nelle mie scelte, ma soprattutto in questa scelta più importante.

Ringrazio mia madre che in questi tre anni ha sopportato i miei sbalzi d’umore, le mie

paure e le mie ansie, dandomi sempre la giusta motivazione per andare avanti.

Ringrazio mio padre che nonostante il suo modo di essere timido e riservato, mi ha

sempre mostrato quanto fosse orgoglioso di me, dandomi la forza per proseguire.

Ringrazio la peste di mio fratello Gaetano, per il suo aiuto datomi nella realizzazione di

questa applicazione. Ringrazio la mia dolce sorellina Antonella che nonostante i periodi

ansiosi, lei mi risollevava l’animo con un suo abbraccio. Con tutti loro, oltre ai

ringraziamenti, dovrei anche scusarmi per quei giorni in cui non prestavo loro, le

attenzioni che in una famiglia dovrebbero essere sempre presenti.

Ringrazio i miei nonni, che fin da quando ho superato i test d’ingresso, erano felici e

fieri di me, iniziando a chiamarmi da subito infermiera o dottoressa. Naturalmente

ringrazio anche chi non è qui fisicamente, ma continua a vivere nel mio cuore ed è per

questo che la sua presenza mi accompagna in ogni momento bello o brutto che sia, non

lasciandomi mai sola.

Un tassello che sta permettendo la realizzazione di questo sogno, si chiama università,

in particolare ringrazio il mio relatore Dott. Giulio Paradiso, per la fiducia datami nella

realizzazione della mia tesi; un immenso grazie va al Dott. Remo Lorusso che è stato un

consigliere e un confidente fondamentale e sempre presente per noi studenti; importante

per il polo universitario è anche la signora Tiziana Dibitonto, la quale ringrazio per la

sua presenza in questi anni.

Durante questo percorso, ho conosciuto tanti ragazzi con la mia “vocazione” e

precisamente nella mia classe, ho incontrato otto ragazze con le quali ho legato fino a

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creare un bel rapporto di amicizia. Voglio ringraziarle tutte singolarmente per essermi

state affianco ogni momento ed essere arrivate insieme a questo meraviglioso traguardo:

Maddy, con la quale ho percorso ogni giorno la strada verso l’ospedale fin dal primo

momento universitario, una ragazza timida ma con un cuore enorme e un’infinita

dolcezza; Marinella, la ragazza che ho conosciuto il giorno del test d’ingresso, fin da

subito ho capito che nonostante il suo modo di essere ansiosa, era una persona solare e

sincera; Sabina una ragazza che non finirò mai di conoscere, con le sue mille

sfaccettature positive, la sua grinta, la sua forza e il suo ottimismo infinito; Mariangela

con cui ho condiviso il mio ultimo anno di tirocinio, una ragazza testarda e sarcastica

ma allo stesso tempo generosa; Maria apparentemente introversa, ma in realtà è

simpatica e gentile; Carmen con la sua calma apparente e la sua voglia di viaggiare;

Antonella piena di dubbi ma decisa nel seguire le sue convinzioni ed infine, la mia

Ilaria, la mia prima compagna di tirocinio, il mio punto di riferimento in questi tre anni

con la quale ho condiviso le prime ansie, paure, dubbi ed emozioni e dalla quale ho

imparato a non farmi abbattere dai giudizi negativi della gente e ad andare avanti per la

mia strada, grazie a lei perché è una persona fantastica sotto tutti gli aspetti, leale,

sincera, una vera amica, quasi una sorella.

Ringrazio con tutto il cuore i miei amici che hanno sperato intraprendessi questa strada

tanto desiderata e che non vedevano l’ora arrivasse questo momento: Carmine il mio

amico di sempre, Noemi una ragazza speciale, conosciuta grazie a Carmine ed Elvira

diventata amica per caso, ma la mia migliore confidente per scelta.

Non posso non ringraziare gli infermieri e i medici che in questi tre anni mi hanno fatta

crescere professionalmente, in primis l’U.O. di medicina dell’ospedale Bonomo di

Andria, il mio primo reparto in cui ho lasciato un pezzo del mio cuore e poi ringrazio

singolarmente Rosalba, Aurelia, Flora e Amalia per avermi insegnato ogni minimo

particolare di questa professione e per il bel rapporto di amicizia instaurato. Oltre a

infermieri e medici, chi ha contribuito per una buona parte alla crescita professionale

sono state tutte le persone ricoverate nei vari reparti che ho frequentato e che si sono

sottoposti ai miei primi prelievi, alle mie prime manovre e che mi hanno sorriso anche

quando non avevano voglia di farlo.

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Come affermo sempre, il dolce va servito alla fine, e non è un caso che gli ultimi

ringraziamenti vanno ad una persona per me speciale, unica e dolcissima, Antonio, il

mio ragazzo, il mio migliore amico, la mia spalla, la mia ancora, la mia guida, il mio

tutto. Lo ringrazio perché ha sopportato sempre i racconti delle mie esperienze di

tirocinio, le situazioni universitarie, le mie ansie, le mie paure. È la persona che quando

ho perso dei dati durante la sperimentazione di questa tesi, ha trovato subito la soluzione

a questo problema. Lo ringrazio per la fiducia, per l’amore, per le sorprese, per il

sostegno continuo e per aver creduto sempre in me. Grazie perché è rimasto sempre al

mio fianco, accompagnandomi per la mia strada e non lasciandomi mai sola. E per ciò,

all’arrivo di questo traguardo, lui è con me, festeggiando la mia vittoria, che non è solo

la mia, ma la nostra vittoria!

Il segreto cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore.

(Il cappellaio matto)