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PERO ..- ~.Ir:JUU (IIII

~ i!,Esperienza:insegnamentodella linguaitaliana nelle carceri

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Lelingue sono strategiehe per la pace e lo sviluppo.Lodice l'Uneseo. Eper una migliore inclusionesocia le. Anehe nei luoghi piu «speciali».Dal2000 e'e un'importante esperienza nelle eareeridel Peru.Oggi rieonosciuta anehe dall'lstitutoitaliano di eultura.Che ha indetto iIprimo eoneorsodi eomposizione linguis~ica in italianC?

J Viaggio tra i frequentatori del laboratorio,¡ linguistieo «Papa Cervi».II

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Nell'epocadellaglobalizzazio- : -ne, in cui le distanze si sono ri- :dotte e la terra e diventata -,

piu rapidamente percorribile,la co-municazione tende a omologarsi evarilinguaggirischianodiscompari~.re,a causadell'utilizzomassiccio .

delle lingue dei paesi di maggior 5vi-luppo economico e di predominan-zapolítica. :

In relazione a questo,da varie,par~ ~.:

ti si sta sentendo in modosempre .',:piuconsapevole('interessepe.rle - :linguenazionali,regionaliean~he :

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Gruppo di studenti di italiano con Juan Alonso Aranda (primo a destra), vincitore del con corso letterario in carcere.----------------------------------------------------------------------------------------------

MC MARZO2009. 43

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II,

CarcereCastro Castro di Lim~: glistudenti di italianocon l'insegnanteVil/alobo (inpiedi). Tutti detenuti.

l'educazione per tutti" e anche gli"Obiettivi del millennio per lo svi-luppo~sui quali le Nazioni U'1itesison o trovate concordi nel 2000. Lelingue contano quando si tratta dipromuovere la diversita culturalecOSIcome nella lotta contro I'analfa-betismo e per un'educazione diqualita,che includa I'insegnamentodella lingua materna durante i primianni di scolarizzazione (dr. MCfeb-braio 2009,pp. 10-17).

Contano nella lotta per una mi-gliore inclusione sociale, per la crea-tivita, lo sviluppo economico, la sal-vaguardia dei saperi autoctoni».

nell'educazione,iI miglioramentodella qualita dell'educazione.

AlI'interno delle celebrazioni sulleIingue,dal20 al26 ottobre 2008 si etenuta I'ottava edizione della «$etti-mana della lingua italiana nel mon-do», realizzata dalla Direzione Gene-rale per la promozione e coopera-zione culturale del ministero degliAffariesteri in collaborazione conl'Accademia della Crusca per lavalo-rizzazione della lingua italiana all'e-stero, attraverso iniziativedelle rap-presentanze diplomatico-consolari,degli Istituti di cultura,della SocietaDante Alighieri,dei Dipartimenti d'l-talianistica delle universita stranieree delle Associazioni di italiani.

locali,come espressione di cultura,manifestazione di saperi, usanze, tra-dizioni, esperienze e storia.Si ha piuviva coscienza che, quando muoreuna lingua, muore una civilta.

Percib,in questi anni, importantiorganismi internazionali hanno af-fermato I'importanza di ogni lingua,anche delle meno usate,e la neces-sita di valorizzarle e conservarle.

LeNazioni Unite infatti hannoproclamato iI2008 «Anno Interna-zionale delle lingue» e l'Unesco (I'a-genzia per l'educazione, le scienze ela cultura),a cui ('Onu ha affidato iI

coordinamento delleiniziative,ha Isei«Obiettividell'educazioneper LIMA'DENTROIL. celebratoil21febbraio2008lanona tutti»,acuiaccennaMatsuuraeche «CASTROCASTRO»

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~ «Giornata mondiale della lingua ma- son o stati stabiliti nell'ann,o 2000, ri- .~ dre»,con loslogan:«Lelinguecon- guardano:losviluppomaggiore Ancheinun angolodimenticato; tano!». dellacurae dell'educazionedel di un paese povero,inun carceredi'

l' 11direttore generale dell'Unesco, bambino nella prima infanzia,l'of- massima sicurezza di.Lima,in Peru,,~ KoichiroMatsuura, ha dichiarato che ferta di un'educazione gratuita e ob- alcuni prigionieri,sensibili al miglio-

I~ le linguesono«essenzialiper I'iden- bligatoriaper tutti, lapromozione ramento educativoe socialedei (oro~ tita dei gruppie degliindividuie per dell'apprendimentoe dellaforma- compagnie del loropaese,consape-

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~ lacoesistenzapacifica,essecostitui- I zioneprofessionaleper giovanie a- volidel ruoloimportantedellasco-.; scono unfattorestrategicoper pro- : dulti, ('aumento del 500/0dell'alfabe- larizzazione pertutti,coscienti della, cedereversouno sviluppososteni- ¡ tizzazionedegliadulti,iIraggiungi- ricchezzaculturalecostituitadallao-~ bilee un'articolazionearmoniosatra : mento nel2005 dell'uguaglianza riginalitae dallapeculiaritadelleva-1 globalee locale.Lelinguecontano : numericatra idue sessia scuolae rielingue,hanno celebratol'Anno

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OBIETTIVI AMBIZIOSI

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: mana della lingua italiana nel mon-: do in momenti significativie condi-I verseed interessantiattivita.

1113dicembre un gruppo di pri-gionieri politici,su iniziativa del cor-so di italiano «PapaCervi» ha p¡epa-rato una giornata in cui, per stimo-larne I'interesse,sono state mostrateagli altri interni e ai visitatori le carat-teristiche, le particolarita, le usanzedei paesi stranieri la cui lingua e perloro oggetto di studio.

Nel carceredi massima sicurezzaCastroCastrodi Lima, infatti, da annisi stanno studiando I'inglese, iI fran-cese,il cinese,l'italiano e le linguenativejak'aru (aymara) e runa simi(quechua).Fungono da insegnanti iprigionieri medesimi che autono-mamente sidedicano a questa atti-vita da soli o con I'apporto di profes-sori che,gratuitamente,con periodi-cita o saltuariamente vengonodall'esterno. Ad esempio per I'ingle-se il professor Michael Shano,chesvolge lezioni due voltela settima-na, e la signorina IIseVan Nier,cheuna volta all'anno viaggia dall'Olan-da e si dedica a tale insegnamentoper un bimestre.

ITALIANO PER TUTTI

Perquanto riguarda I'italiano, inquesti anni ho prestato la mia operaper un mese o poco piu nei periodiestivi nel taller (laboratorio) di lin-gua italiana «PapaCervi»,fondato eorganizzato nel2000 nel carcereElMilagro diTrujillo,dal prigioniero au-todidatta Emilio Villalobos Alva,che,dopo alcuni trasferimenti, continuaora questa attivita nel CastroCastrodi Lima.

Tale impegno, costante e serio, dadue anni circa estato riconosciuto e

valorizzato anche dall'lstituto italia-no di cultura, che,attraverso alcuniinsegnanti,come Isabella Lorusso,fi-no al gennaio 2008,e Carmen RosaMendieta, tuttora in servizio, sotto-pone a esami gli alunni del taller«PapaCervi» per verificarne e uffi-cializzarne i vari livelli di preparazio-neo

A dare un significativo supporto

Sopra: Emilio Vil/alabo Alva fa iprimi passi per creare la biblioteca(<.JavierHeraud». A flanco: al/'internodel Castro Castro, presentazioni dilibri epubblicazioni in italiano.

all'attivita linguistica all'interno delcarcere,a noverribre si e tenuta an-che una lezione di didattica da partedel professor Maurizio Leva,inse-gnante nell'Universita Cattolica (6e-des Sapientiae» di Lima,fondata edorganizzata dal vescovo italiano Li-no Panizza,della diocesi di Carabayl-lo (fa parte dell'arcidiocesi di Lima,ndr), una delle piu povere della citta.

11vescovo Panizza,persona affabj-le e intelligente, impegnato nellacultura, esoprattutto attento ai pro-blemi umani e sociali delle persone

che vivono nel territorio a lui asse-gnato. Sioccupa infatti, oltre chedell'universita, anche dell'educazio-ne e dell'istruzione dei bambinie .

dei giovani di famiglie povere, diffi-cili e a rischio.

Lo scorso ottobre,nell'ambito del-la ((Settimana della lingua italiananel mondo»,nella stanza del padi-glione 66 utilizzata per le lezioni deltaller((PapaCervi»,nel carcere Ca-stro Castro,si sono recati iI direttoredell'lstituto italiano di cultura a Li-ma, Renato Poma,accompagnato

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dalla professoresS'aCarmen RosaMendieta,dalpresidentedell'lstitu-toNazionale penitenziario (lnpe),José Caparros Gamarra,e dal diret-tore del carcere stesso,Jaime Hua-maceto Jimenez.

Essihanno reso omaggio conquesta presenza allavoro svolto intale attivita da parte dei carcerati ehanno consegnato loro materiale,didattico e alcuni premi agli studen-ti del tal/ervincitori del «Primo Con-

- corsodicomposizionelinguisticainitaliano»,indetto dall'lstituto italianodi cultura.

RICONOSCIUTO,FINALMENTE

Cio e ancora piu importante per-ché iIprogramma e stato elaboratoautonomamente,utilizzando libri u-sati in Italiadagli italiani.Negliannipassati sie bussato varie volte all'l-stituto italiano di cultura di Lima,perchiedere consigli e suggerimenti,ma senza risultato.Ora finalmente siassapora la doverosa gratificazioneper iIriconoscimento dell'impegnocostante di questi anni.

llibri donati servono inoltre ad ar-ricchire la biblioteca creata nel2004dal tallerdi italiano e intitolata alpoeta Javier Heraud,per ilquale nelluglio scorso e stata organizzata una

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giornata di commemorazione in oc-casione dell'anniversario della mortee del recente trasferimento dei restia Lima,accanto a quelli dei familiari.

LA STORIA DI EMILIO

La nascita e ('attivita del taller«Papa Cervi»comunque, non hasempre avuto vita facile,ma ha inprecedenza incontrato numerosi 0-stacoli posti dalle autorita carcerarie,che hanno aumentato le difficoltainsite nella condizione di detenutoinun paese come iIPeru. _

Nel2000,anno in cui l'Onu e I'U-nesco organizzarono in modo piu e-splicito I'attivita per lasalvaguardiadel multilinguismo nel mondo,nelpenal ElMilagrodiTrujillo,EmilioViI-lalobos Alva,da autodidatta e quasiin sordina, inizioa dedicarsiallo studio

Inaugufazione della biblioteca(uavier Heraud», interna al carcereCastro Castro.

dell'italiano, come risposta alla soli-darieta dimostrata da sconosciuti a-mici,che, in molti, in occasione delGiubileo,avevano inviato lettere e-cartoline di solidarieta dall'ltalia a luie a vari altri prigionieri politici peru-viani. .

L'amiciziasolidale e disinteressatadimostrata dai nostri connazionaliha stimolato in tal modo iIdesideriodi imparare la nostra lingua e cio hareso possibile anche I'approccio aduna conoscenza piu profonda dellecaratteristiche culturali su cui si fon-da la nostra storia e la nostra societa.

Una grammatica, un piccolo voca-bolario, articoli di giornale, qualchelibro sono stati i primi doni utilizzatiper lo studio dell'italiano,a cui sonoseguiti successivamente alcuni filmin videocassetta e delle canzoni innastri corredate da testi scritti.

Purtroppo nel penal Picsidi Chi-clayo, dove EmilioVillalobos era sta-to nel frattempo trasferito, iIdiretto-re impediva I'ingresso di librie ma-teriale di uso didattico, provocandoproteste da parte degli interni e de-gli amici italiani che corrispondeva-no epistolarmente con loro,fino asfociare nell'attuazione di uno scio-pero della fame.

Quando le autorita accettaronoche si ricevesse cio che era dovuto,EmilioVillaloboscon isuoialunni,per punizione, in quanto rei di som-mossa e di insubordinazione, furonotrasferiti nel carcere di Yanamayo,si-tuato a 5.000 me-

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: tri di altezza.Qui ricominciarono aI studiarela linguaitaliana(cfr.MC,

febbraio 2003).

L'IMPEGNOCONTINUA

Questo impegno continua inin-terrotto, nonostante non sianomancati anche in seguito ostacoli,intimidazioni, minacce, misure re-.pressive da parte del personale del-la polizia nazionale che si e occupa-to di tale carcere dagli anni di Fuji-mori (ex presidente, ora sottoprocesso per massacri e violazionidei diritti umani), fino al 2007. Ora ilCastroCastroe sotto la tutela del-l'lnpe, ma al primo ingresso la"poli-zia fa ancora un iniziale controllodei permessi e a volte crea diffi-colta, disagi e ritardi anche ai colla-boratori di associazioni umanitarie,soprattutto se stranieri.

Nel2004 ho insegnato in modoufficiale lingua e letteratura italianaa prigionieri politicie comuni deltaller«Papa Cervi»,anche nell'orariopredisposto per lavisita di parenti econoscenti, attraverso l'associa4ioneFraternidad Carcelaria del Peru,fa-cente parte della ConfraternidadCarcelaria Internacional.

Nelle estati del 2006 e del 2008,in-vece, con I'appoggio dell'associazio-ne Dignidad humana y solidaridad,diretta da CarlosAlvarezOsorio,hoottenuto iIpermesso di tenere uncorso di latino e di insegnare italianoaffiancando nelle lezioni EmilióVilla-lobos Alvae Sandro Melendez Leon(quest'ultimo ex alunno del primo eora insegnante nei corsi di base).

Ogni tipo di intervento e di analisie stato fatto utilizzando esclusiva-mente la nostra lingua, non posse-dendo io la padronanza dello spa-

.9nolo, che ho cominciato a cono-scere attraverso iIr'apportoepistolare con i prigionieri.Questi siseno mostrati interessati ad assorbi-re vocaboli nuovi,migliorare la fone-tica e,soprattutto, a conoscere edapprofondire la nostra cultura.

Nelle ore di latino,spontanea-mente sorgevano confronti fraquesta «lingua morta», I'italiano elo spagnolo. Estata per me un'e-sperienza molto piu interessante diquelle vissute all'interno della miaattivita scolastica con gli alunni ita-liani, in quanto gran parte dei par-tecipanti a tali corsi nel penal son o

Emilio Vil/aloboAlva (destra),/'articolista Franca Pesce e unallievo del corso di italiano al taller«Papa Cervi».

in possesso di un buon livellodistudi universitari e,da liberi,ricopri-vano ruoli adeguati. Cio e partico-larmente significativo se si conside-ra che nella societa peruviana lascuola culturalmente valida e la pri-vata, riservata percio alle classi be-nestanti, utile a mantenere vantag-gi e privilegi.

A/I'interno degli argomenti esami-nati con gli alunni del taller,partico-larmente sentito e stato quello degliistituti di pena in Italiae in particola-re del rapporto tra I'universita e iIcarcere di Torino contenuto nel dos-sier de/l'aprile 2008 di MissioniCon-solata, che avevo da poco ricevuto eportato con me.

Questi articoli hanno stimolato a-nalisie riflessioniun po' amare, maanche cariche di speranza. La,traquelle mura, in quell'ambiente uma-no e sociale,ho sentito piu pregnanteiIproblema della pena acuita dallasolitudine,della sofferenza resa piuprofonda dagli atteggiamenti repres-sivi,ho osservato esempi di solida-rieta tra compagni e ho anche verifi-cato quanto, per noi,sia utilea supe-rare pregiudizi un'esperienza simile.

FORMARSI FORMANDO

Hotoccato con mano che,comedice la professoressa MariaTeresa

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Picchetto:«Questa iniziativae utile :anche per molti docenti che, con iI :loro bagaglio di inevitabili pregiudi- :zi, siseno recati in carcere e si seno .:forse sorpresi del mondo che vi han-no trovato.Si impara molto di piu ariguardo della pena e della giustiziada/l'impatto emotivo che sisubisceentrando in un carcere che dalla let-tura di tanti libri.

Quanti luoghi comuni sul carcere .

vengono sfatati appena sifacciae-sperienza, anche sommaria dellarealta materiale di un istituto peni-tenziario, dei vincoli,condizionamen-ti, impedimenti, regolamentazionedei tempi.Quelli che I'exdirettoredella Casacircondariale Lorusso-Cu-tugno, Pietro Buffa,hadefinito i"sup-plemer.ltidi pena; cioe i riti,lemortifi-cazioni, le situazionifrustranti a cuiseno sottoposti idetenuti».

Nell'esaminare quellepagine e e-mersa una sostanziale differenza aproposito dello studio in carcere:mentre I'esperienza di Torino e natadall'accordo delle due strutture (u-niversita e carcere) e si awale di aiutieconomici, oltre che di docenti qua-lificati,in Peru I'impegno viene mes-so in pratica dai prigionieri,fra milledifficolta,e le autorita in seguito .prendono atto del loro lavoro. 8

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lo professoresso Franca Pesce ho gili millo suffo

stesso temoperMCnel febbroio2003.

11taller «Popa Cervi» ho onche un sito ouloprodollo:

www.galeon.com/poginasencotenoda/ papocervi.

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