Zeledria FREE Magazine 4th ed

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Viaggi sport natura ed avventura dalle Dolomiti di Brenta a tutto il mondo. Consigli per le tue vacanze, il tuo lifestyle, per la scelta della tua attrezzatura sportiva. FREE MAG!

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E ANCORA: BACKCOUNTRY SKI, FOCUS SULLA SICUREZZA - NORDIC EXPERIENCE AI PIEDI DEL BRENTA - TECH BIKE E SKI 2012 - MODA ALLE TERME DI COMANO

in copertina: storie di neve fresca per miki, nel paradiso freeride dell’adamello. [foto brembo]

ZeledriaMagazineVIAGGI - NATURA - SPORT - AVVENTURA

GROENLANDIAAVVENTURA TRA GLI ORSI

ISTANBULVIAGGIO NELLA BIG APPLE D’ORIENTE

ADAMELLOFREE RIDE SKI

VAL RENDENAINVERNO FUORI DAGLI SCHEMI

VENEZIASPECIALE GUIDA

E MOLTO ALTRO

NEW - FREE

4 TH EDITION - 2012

SEGUICI SU FACEBOOK/ZELEDRIAVIAGGI

CONTENTS 4TH EDITION - 2012 VIAGGI & NATURA3 GROENLANDIA AVVENTURA TRA GLI ORSI

11 ISTANBUL VIAGGIO NELLA BIG APPLE D’ORIENTE

52 VENEZIA GUIDA PER I TUOI SENSI

60 ARTE SPECIALE EVENTI COLLATERALI DELLA BIENNALE

SPORT & AVVENTURA18 3TRE BIKE GARA DI MTB SULLA NEVE

22 Z-TRAIL MTB SPRING RIDING

26 CIASPINGO CORSA CON LE RACCHETTE DA NEVE

30 ADAMELLO UNA GIORNATA... IN CANTIERE

35 RES - MAX FREE RIDE ESTREMO

F O L L O W U S O N F A C E B O O K E S U W W W. Z E L E D R I A V I A G G I . C O M

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EDITORIALEDesidero aprire questa nuova avventura e l’anno nuovo che verrà con una convinzione, uno spunto, un augurio: immaginare il mondo in cui viviamo migliore, diverso, è possibile. Sostenere uno stile di vita green e positivo si può ed è necessario prenderne coscienza. La terra in cui viviamo, il Trentino, le Valli Giudicarie e Rendena hanno delle potenzialità intrinseche nel loro essere, nella loro natura, uniche. Cooperare con queste risorse per promuovere un turismo consapevole ed attento si può fare. Noi di Zeledria abbiamo iniziato a farlo, con l’aiuto di pochi all’inizio ma con il desiderio di tracciare un sentiero che possa essere da guida per quanti la pensano come noi.Una goccia, in un corso d’acqua quasi asciutto.

Stefano Cronst

Hanno collaborato alla riuscita di questa edizione: Ada, Anna, Alessandra, Camilla, Clarissa, Davide, Demis, Ezio, Ferruccio, Franz, Gianni, Giuliano, Graziano, Leonardo, Lino, Loris, Marco, Marta, Martino, Matteo, Maurizio, Michelino, Miki, Primo, Sandro, Walter. Un ringraziamento particolare va a Claudia, senza la quale Zeledria Magazine non avrebbe mai preso forma!

ZELEDRIA INTERNATIONAL TRAVEL S.R.L. VIA FABIO FILZI 5, PINZOLO 38086 TN ITALIA

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L A G RO E N L A N D I A E V O C A C O N I L S U O N O M E I M M A G I N I D I I N F I N I T I S P A Z I B I A N C H I E D I N A T U R A S E L V A G G I A . U N A N A T U R A C O S Ì S E L V A G G I A D A P O T E R E S S E R E A B I T A T A S O L O D A I T E M I B I L I O R S I P O L A R I E D A L L E L O RO A M A T E F O C H E . E ’ QU A S I D I S A B I T A T A M A I N A L C U N I F I O R D I S U L L A C O S T A E S I S T O N O D E I M I N U S C O L I V I L L A G G I , F O R M A T I D A C A R A T T E R I S T I C H E C A S E C O L O R A T E I N T O N I S G A R G I A N T I . E ’ S T A T O P RO P R I O U N O D I QU E S T I V I L L A G G I , K U L U S U K , I L N O S T RO P U N T O D I P A R T E N Z A P E R U N V I A G G I O D I E S P L O R A Z I O N E C O N G L I S C I E I C A N I D A S L I T T A D E L B E L L I S S I M O E S E L V A G G I O T E R R I T O R I O G RO E N L A N D E S E . [ T E S T O E F O T O D I M A R T I N O C O L O N N A ]

GROENLANDIA

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Una volta era molto difficile arri-vare in Groenlandia specialmente durante il duro inverno artico. Da qualche anno Kulusuk può però essere raggiunta in sole 3 ore di aereo da Rejikiavik in Islanda, con un volo settimanale. Atterrati sul-la striscia di terra ghiacciata che chiamano pista di atterraggio, si capisce subito che questo è un po-sto unico e selvaggio.Il primo cartello che troneggia fuo-ri dalla baracca che costituisce l’aeroporto mette subito in guar-dia contro gli orsi bianchi. Il pack artico è la loro terra e la loro po-polazione è superiore a quella degli esseri umani. Gli abitanti di queste terre girano sempre con il fucile a tracolla, non solo per proteggersi ma anche perché i nativi hanno il permesso di cacciare gli orsi.Gli Inuit hanno sempre vissuto di caccia e sicuramente la loro at-tività principale non può essere convertita alla pastorizia o all’a-gricoltura. Continuano a cacciare utilizzando, come da tradizione, le loro slitte per spostarsi e i cani per stanare gli orsi.

Greenland, land of the Inuit. Here we follow the special journey of our “Freerider&Scientist” Marti-no Colonna as he travels around the Artic Pack to discover the best and never skied slopes of the region using a dog sled for transportation. A short flight from Reykjavik takes him to the primative village of Kulusuk whe-re the native people live prima-rily off of hunting and fishing and are used to always keeping a rifle close by for fear of polar bears. This wild region also provides wonderful landscapes and the beautiful Aurora Borealis “Nor-thern Lights”.

Per muoversi nel gelido clima polare le slitte trainate da cani sono il mezzo migliore.

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Personalmente ritengo che sia

meglio che gli Inuit vadano a cac-

cia piuttosto che si riducano in

alcolizzati stanziali come purtrop-

po sta già in parte succedendo e

come è accaduto nel passato ad

altri popoli indigeni colonizzati dagli

occidentali.

Guardandosi intorno si prova un senso di stupore e meraviglia: non esistono strade per collegare l’ae-roporto con il villaggio di 200 ani-me che ci accoglierà per la notte.Raggiunto il paese dopo 30 minuti di camminata nella bufera, seguen-do una serie di pali scoloriti pian-tati nella neve, abbiamo la sorpre-sa di trovare solo cani da slitta a presidio. Sono animali selvaggi che non amano le coccole come i loro cugini addomesticati a cui siamo

abituati. Vivono per trainare e per correre. Appena vengono slegati sembrano impazziti e fino a quan-do il Musher, il loro guidatore e pa-drone, non gli da il via abbaiano e si dimenano. Ma appena partiti si dispongono ordinati in fila e il loro sguardo cambia. Guardano avan-ti e puntano la loro destinazione mentre il loro Musher si gode il caldo della sua pelliccia, sdraiato sulla slitta, dando solo brevi e sec-chi comandi.

Ogni ascesa è stata accompagnata da scenari mozzafiato.

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Saranno il nostro mezzo di traspor-to durante la spedizione. Trainati dallo skilift più bello e festoso del mondo, percorriamo i 20 chilome-tri che ci separano dal ghiacciaio dove monteremo le nostre tende. Il ghiacciaio di Apusjiak si avvicina davanti a noi. Lentamente com-paiono una ad una le cime che circondano il ghiacciaio lasciando-ci sognare le linee che scieremo nei prossimi giorni. I cani puntano verso il fronte di ghiaccio che si riversa in mare. Sopra i seracchi, sul plateau ghiacciato, pianteremo le nostre tende. Si scaricano gli zaini e si costruiscono i muretti di neve per proteggerci dal furioso vento Piteraq che soffia dal grande altopiano ghiacciato verso il mare.I cani scalpitano per tornare a ti-rare la slitta. Partono abbaiando festosi lasciandoci soli nei nostri castelli di ghiaccio. Verranno a recuperarci tra due settimane. Lo sguardo vaga sugli iceberg che si stagliano all’orizzonte. Il silenzio è assoluto. La luce perfetta. Sia-mo nel posto giusto nel momento giusto. La perfetta organizzazione locale, oltre alle tende dove dormi-

re ci aveva fornito di una grande tenda geodetica dove mangiare e rilassarsi nelle giornate di brutto tempo. Ma anche dal punto di vista eno-gastronomico non ci eravamo fatti mancare nulla. Vino italiano per brindare ad ogni nuova disce-sa, birra per dissetarci e riserve di cibo che avrebbero sfamato quasi tutti gli orsi bianchi della zona!Il vero spettacolo in Groenlandia comincia con il tramonto.Tecnicamente, piccole particelle cariche elettricamente provenienti dal vento solare colpiscono l’atmo-sfera terrestre ed eccitano gli ato-mi di gas presenti nella ionosfera emettendo radiazioni luminose.

L’aurora boreale è uno dei fenomeni

naturali più sen-sazionali ai quali

si possa assi-stere. Nella foto

a dx la tenda del campo base

della nostra spedizione.

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Questo negli asettici termini scien-tifici che male rappresentano uno spettacolo difficile da descrivere a parole. Non avrei mai pensato di rimanere così basito davanti ad un fenomeno chimico di ionizzazione.Ma la prima volta che ho visto que-ste straordinarie strisce colorate disegnare con le loro veloci ser-pentine la volta celeste sono rima-sto imbalsamato con uno sguardo ebete come quello di un bambino di città che vede per la prima volta la neve. Davanti ad uno spettacolo come questo ci si può dimenticare dei 20 gradi sottozero della fred-da notte groenlandese e può suc-cedere di accorgersi dopo un’ora di essersi dimenticati la giacca di piumino dentro la tenda.Ma il naso incollato sul metallo della macchina fotografica mi fa destare dal mio stato di trance e mi fa capire che è arrivato il mo-mento di infilarmi nel mio caldo saccopelo.

Un ultimo sguardo prima di chiu-dere la tenda e posso addormen-tarmi continuando a sognare ad occhi chiusi. Anche se la bellezza del posto tendeva a distrarci, noi eravamo in Groenlandia per scia-re. La nostra isoletta ci dava la possibilità di decine di diverse gite. Essere su una piccola isola ti per-mette di sciare tutti i versanti e

trovare i diversi tipi di neve, dalla polvere al firn. Le cime non raggiungono i 1000 metri di altezza ma qui si può scia-re fino sul mare. In un giorno si possono inanellare vere e proprie traversate senza mai passare due volte nello stesso punto magari esplorando le isole vicine, attraver-sando i fiordi quasi completamen

Il villaggio Inuit di Kulusuk è abitato da circa 200

persone. A poca distanza dal paese c’è l’aeroporto

che collega la Groenlandia al resto del mondo.

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te ghiacciati percorsi da inquietan-ti crepacci che fanno intuire il blu cobalto del mare sottostante. Non ci sono programmi. La mattina, dopo la solita abbondante colazio-ne, si guarda il tempo e si battezza una prima cima da salire. Il campo base è circondato da una decina di picchi molti dei quali non sono mai stati scesi prima con gli sci.Una volta arrivati in cima rara-mente si scende dal pendio che abbiamo studiato durante la salita. Sull’altro versante si aprono ripidi canali che scendono fino al mare e

di fronte nelle altre isole si vedono e si sognano nuove linee.Si scende e si risale, si attraversa il mare, si raggiungono colli senza soluzione di continuità. Andando avanti fino a che la luce comin-cia a calare e il caldo della tenda comune ci chiama. Trepidanti di ammirare nuovamente l’aurora, il migliore spettacolo serale che un essere umano possa desiderare.

Pace, polvere ed aurore borealiMartino Colonnawww.MARTINOCOLONNA.com

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NOTIZIE PRATICHEKulusuk si trova sulla costa est della Groenlandia a circa 65 gra-di di latitudine nord. Sull’isola di Kulusuk c’e’ il principale aeroporto che serve la costa est della Gro-enlandia, collegato con l’aeropor-to nazionale di Rejikiavik e con gli aeroporti della costa ovest della groenlandia. La cittadina princi-pale della zona è Tassilaq (circa 2000 abitanti) la capitale della regione Angmagssalik che dista circa 20 minuti di volo in elicottero essendo sul lato ovest del fiordo di Angmagssalik. Il paese di Kulusuk è abitato da circa 200 Inuit e dista 30 minuti a piedi sulla neve dall’a-eroporto. Esiste un albergo a 200 metri dall’aeroporto ma è molto più bello dormire in paese pernot-tando nelle case dei locali come abbiamo fatto noi. In paese c’e’ anche un ufficio postale, un piccolo negozio e una scuola.La zona che abbiamo esplorato si trova a circa 20 km a nord del vil-laggio e si raggiunge in due ore di

slitta sul mare ghiacciato. I pernottamenti sono fatti in tenda sul ghiacciaio ed è fondamentale un ottimo saccoapelo da almeno meno30. Di giorno le temperatu-re non sono freddissime (minimo meno15) ma se soffia il temibile vento catabatico Piteraq la tempe-ratura avvertita è molto più bassa.La zona è abitata da numerosi orsi polari per cui è necessario avere con se un fucile e dei razzi di segnalazione per spaventarli. In Groenlandia la caccia all’orso da parte dei nativi è consentita per cui è difficile che vi si avvicini sen-za che sia stato intercettato dagli

Inuit. Noi abbiamo esplorato l’isola di Apusjiak in quanto relativamente vicina e con diverse cime e canali ancora non sciati. Allontanando-si di pochi km ci sono tantissime isole inesplorate con un numero pressoché infinito di nuove disce-se. Il periodo migliore è aprile in quanto il periodo precedente può essere molto freddo e a maggio cominciano a sciogliersi i lembi di ghiaccio che collegano le isole ren-dendo molto difficile muoversi. Ad aprile è ancora possibile vedere bene l’aurora boreale che da sola vale il prezzo del viaggio!

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I S T A N B U L . U N A D E L L E C I T T À E U RO P E E P I Ù A L L A M O D A , N O N A C A S O C H I A M A T A I S T A N Y O R K , L A N E W Y O R K D ’ O R I E N T E . P U N T O D ’ I N C O N T RO T R A L A C U L T U R A O C C I D E N T A L E E U RO P E A E I L M I S T I C I S M O M E D I O R I E N T A L E , D O V E L’ A N T I C O S I S P O S A A L M O D E R N O E L A S T O R I A È R A C C O N T A T A D A L L E I M M A G I N I E D A L F A S C I N O D E I P A L A Z Z I , D E L L E C A S E , D E L L E M O S C H E E E D E L L E C H I E S E . L A B O R A T O R I O E S C L U S I V O P E R T R E N D S E T T E R E D E S I G N E R , F I O R I S C E D I A T E L I E R D I S T I L I S T I E A R C H I T E T T I . O S P I T A U N T I T L E D , L’ E S P O S I Z I O N E D I A R T E C O N T E M P O R A N E A P I Ù R I L E V A N T E N E L P A N O R A M A E U RO P E O D O P O L A B I E N N A L E D I V E N E Z I A . M E T A D ’ O B B L I G O P E R U N W E E K E N D A L L’ I N S E G N A D E L L E M E S C O L A N Z E , D E I S A P O R I E D E L L A F U S I O N E T R A C U L T U R E D I S T A N T I T R A L O RO , L A B O R A T O R I O P E R U N A R E A L E I N T E G R A Z I O N E C O S M O P O L I T A . [ T E S T O E F O T O D I M A U R I Z I O M A T U R I ]

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La città nasce come Bisanzio, sulla penisola che divide il Corno d’oro dal Bosforo. È il celebre canale chiamato stretto dei Dardanelli, punto di congiunzione tra Mar Me-diterraneo e Mar Nero.Rinominata Costantinopoli in ono-re dell’imperatore Costantino, fu capitale del Sacro Romano Impe-ro d’Oriente assumendo un ruolo chiave nel dominio dei traffici e commerci. La famosa via della seta transitava attraverso la città.Conquistata da un popolo nomade proveniente dal centro del conti-nente asiatico, i Turchi, prese il nome attuale di Istanbul. La posi-zione strategica di dominio sugli scambi e i commerci le concesse il ruolo di capitale dell’intero Impero Ottomano.Contaminazioni e influenze cultu-rali di popoli confinanti lasciano traccia in palazzi e monumenti dal fascino unico. Icona della città è Sultanahmet camii detta anche Moschea Blù per l’impiego delle

Istanbul is famous for its mix of Eastern and We-stern culture. The melting pot of traditons found in this huge metropolis is the breading ground to rise a new “Big Apple”. Here Heritage mixes with innovation and ancient traditions with modern. Easy and enjoyable, Istan-bul provides visitors with a fantastic journey. Disco-ver Istanbul with Zeledria.

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ceramiche turchesi che rivestono e abbelliscono l’interno.Edificata nel grande giardino dell’ippodromo, si trova difronte all’anticha Chiesa di Santa Sofia, una volta Chiesa Cristiana poi tra-sformata in Moschea.Ad inizio secolo fu definitivamen-te sconsacrata e trasformata in museo dal grande riformatore e padre della patria Ataturk al quale va senz’altro il merito di aver mo-dernizzato la Turchia intera.

Oggi Istanbul è diventata una me-galopoli con quasi 20 milioni di abi-tanti, ma contrariamente a quanto si possa crede, non è una città caotica. Organizzata e laboriosa, vi troviamo hotel di design, laboratori di moda, boutique, gallerie d’arte contemporanea sapientemente circondati dal verde dei giardini e spazi all’aperto.Quartieri dal sapore ottocentesco come Cukurcuma Cad, regalano al visitatore una moltitudine di negozi

Le contamina-zioni tra oriente

e occidente si manifestano

nell’architettu-ra urbana di

Istanbul.

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d’antiquariato, bric-à-brac e di au-tentico vintage. In contrapposizio-ne troviamo quartieri come Nisan-tasi, esclusivo e alla moda, dove le grandi griffe e gli stilisti emergenti hanno stabilito i loro showroom.Lo skyline è affascinante per il con-trasto dei grattacieli con le torri medievali e le moschee, i minareti e le chiese. A dominare il Bosforo e il Corno d’Oro svetta la torre detta “dei genovesi” controllore dell’in-stancabile traffico navale.Le enormi portacontainer che ven-gono o vanno nel mar nero passa-no sotto il grande ponte autostra-dale che attraversa il Bosforo e collega l’estremo lembo d’Europa all’immensa Asia. Due mondi diver-si che si tengono a braccetto. L’in-vasione dei turisti rende l’insieme pittoresco e la natura di commer-cianti del popolo turco si esprime in tutte le forme di vendita con grande gioia degli acquirenti che imparano a trattare e mercanteg-giare il prezzo.

Nel Gran Bazar, immenso insieme coperto di 4500 negozi si trascor-re rapiti un’intera giornata affasci-nati dalla cura con cui sono espo-ste le merci di ogni tipo dai tappeti alla frutta ai dolci , dalle spezie alle ceramiche fino ad argenteria, oro e pietre preziose.

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Non si può non visitare il Topkapi, enorme parco e residenza del sul-tano con la sua corte e l’harem, la scuola Madrasca e la sala delle udienze, un grande giardino affac-ciato direttamente sul Bosforo.Il richiamo dei mujaheddin dai mi-nareti per la preghiera è toccante.Una chiamata modulata che rim-balza da un minareto all’altro. Come le campane scandiscono il ritmo della giornata, qui è la voce

squillante dei mille minareti che avvolge in un coro l’intera città nel-le ore e momenti dedicati al culto. Servizi altamente qualificati e all’al-tezza del contesto. Tram su rotaia, autobus, taxi, battelli e traghetti, linee aeree. Le infrastrutture effi-cienti rendono la visita semplice e comoda. Persone cortesi, aperte, disponibile a dare indicazioni, sug-gerimenti e indirizzi.Istanbul vale senz’altro una visita!

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Nel segno dell’acqua, immersi in un fluido vitale che è vera fonte della giovinezza, riconosciuta origine della vita fin dai secoli più lontani. Acqua come benessere e armonia per il corpo, acqua come riconquista del tempo e dello spazio, oro blu che rigenera e rasserena, che perpetua ogni volta in un modo sempre nuovo, la

forza primitiva della rinascita, della creazione.

Una giornata impegnativa, di lavoro o di sport all’aria aperta. La neve, il freddo inverno. È il momento giusto per dedicarsi a se stessi, al benessere del proprio corpo. Per riequilibrare la mente e ripristinare la sin-tonia interiore. L’acqua, elemento base del corpo, è in grado di procurare effetti benefici al nostro essere. Proprio per questo motivo, durante le vacanze estive, al lago oppure al mare, quando siamo più facilmente in intimo contatto con essa, piacevolmente immersi e cullati dal suo movimento, la sensazione di benesse-re interiore aumenta notevolmente.

Per non privarsi di questo piacevole tonico, le acque temperate delle piscine del Centro Pineta a Pinzolo, sono la scelta migliore. Un’oasi di tranquillità, aperta tutto l’anno, che rafforza il desiderio di benessere nel segno della natura.Il centro, suddiviso in due livelli, vi offre una splendi-da piscina di acqua temperata, l’idromassaggio e gli speciali bagni nelle vasche romantiche. Essenze bal-samiche al pino mugo, bagno idratante alle rose, al latte o al muschio bianco sono solo alcuni esempi per gustarsi da soli o in coppia un intimo momento di be-nessere.Troverete inoltre una splendida sauna finlande-se e i bagni turchi, bene-fici per le vie respiratorie. Inoltre molti trattamentie massaggi viso e corpo utilizzando il potere officinale delle sostanze naturali: Negritella per cellulite e rigenerazione della pelle, Ca-stagna e Ippocastano per rassodare i tessuti.

CENTRO BENESSEREIngresso mattino: 10 - 12 solo piscina e idro € 10Ingresso pomeriggio: 14.30 - 19 tutto il centro € 20Apertura serale: 20 - 22 tutto il centro a richiesta min. 6 persone

CENTRO ESTETICOOrario: 10 - 12 e 14.30 - 19 Info & prenotazioni: tel 366 8000745 - 0465 502758

www.centropineta.com aperto tutto l’anno

un intimo momento di be-

Troverete inoltre una sauna finlande-

, bene-fici per le vie respiratorie.

viso e corpo utilizzando il potere officinale delle sostanze naturali:

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Si disputerà sabato 14 gennaio 2012 a Carisolo la sesta edizione della 3TRE bike, gara in notturna sul-la neve riservata alle ruote grasse. Tre ore di emozioni su un percorso quasi completamente innevato, in una prova divisa tra forza ed equili-brio, tra sforzo fisico e conduzione della mtb in condizioni estreme.

Dopo essere stata ospitata per due volte nella prestigiosa cornice di Madonna di Campiglio e una nel bellissimo Pra di Bondo, dove ha luogo in estate anche una entusia-

smante 9 ore mtb, la 3Tre bike ha ritrovato nella Val Rendena la sua sede naturale. Infatti da 3 anni la splendida piana innevata di Cari-solo, appena dopo le festività na-talizie si prepara ad accogliere al cospetto delle Dolomiti di Brenta e del Gruppo Adamello Presanella, i biker che non si fanno spaventare dalla neve, dal ghiaccio e dal fred-do, e che amano farsi una bella pe-dalata in compagnia nonostante le rigide temperature.E se i più “agguerriti” cercheranno di far meglio della Botteri Carni

3Tre Bike is not just a win-ter mountain bike race, but a bike race on the snow!. The 2012 edition will take place on a circular track made on a nordic ski slope of Cariso-lo, Val Rendena. The race is open to every biker and lasts for 3 hours. Participants may ride solo or in groups of 3. Although the darkness and cold snowy weather are the enemy of this race, it’s a fascinating experience and requires a certain technique to mantain your balance on the bike. A big bike party on the snow!

V I E D I Z I O N E [ T E S T O E F O T O D I M A T T E O C I A G H I ]

G A R A I N N O T T U R N A S U L L A N E V E P E R M O U N T A I N B I K E

Istanti di gara nell’edizione

2011.

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guidata alla vittoria nel 2011 da Gianfranco Mariuzzo, e di Christian Gallina e di Lorenza Menapace, pri-mi tra i solitari, per tutti sarà l’inizio della stagione endurance 2012. 3Tre bike non è solo un appunta-mento sportivo, una gara agoni-stica dove ricercare il risultato, ma l’opportunità di ritrovarsi con persone che condividono la stessa

passione e che non riescono a mol-lare la propria mountain bike più di una settimana, è sentire l’imman-cabile voce di Elio Proch che pun-tuale ci culla con simpatici aned-doti e indispensabili informazioni, è la simpatia degli organizzatori che da anni riescono a preparare tutto nel migliore dei modi per far vivere un’esperienza indimenticabile.

LA FORMULASono ammessi atleti che corrono in solitaria e squadre maschili, fem-minili e miste da tre componenti. Il via sarà dato alle 17 di sabato 15 gennaio, mentre alle 20 la compe-tizione si concluderà al passaggio sul traguardo della squadra che avrà percorso in quel momento il maggior numero di giri.

L’ATTREZZATURASono ammesse, anzi consigliate, ruote speciali chiodate per otte-nere una maggiore aderenza sul-la neve e pedali non ad attacco rapido, ma scarponcini sganciati dai pedali per affrontare i punti del tracciato maggiormente impervi.

GLI ORGANIZZATORIL’evento è organizzato dall’Unione Sportiva e dalla Pro loco di Cariso-lo con la partecipazione di Zeledria Viaggi.

PACCHETTI PROMOZIONALI ZeledriaViaggi.comPer chi vuole fermarsi qualche giorno in val Rendena, per conoscerla me-glio, per rilassarsi nelle magnifiche terme o per fare qualche attività sporti-va, dalle ciaspole al freeride, dal parapendio all’orientiring, Zeledriaa vi pro-pone un cofanetto weekend di 2 o 3 giorni a partire da 70 euro a persona. Contattaci in agenzia per i dettagli della promozione!

Info: www.sportvalrendena.it & www.zeledriaviaggi.com/ tre3_bike_2012Follow us on Facebook:facebook.com/zeledriaviaggi

A discapito del freddo centinaia

di partecipanti hanno sfidato l’insidioso per-

corso innevato.

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www.muwi.it/CUBE_Ams_150_slt www.muwi.it/CUBE_reaction_29_gtc_sl

26”

29”

Cube (“kjub”) nel 2012 non si è

certo trattenuta! Dal freeride alle

EPO bike (Electric POwer), passan-

do per 29r e litening (strada), il ca-

talogo si è arricchito e diversificato

per qualità e prezzo.

Lo dimostrano le due bici che pre-

sentiamo in questo numero.

CUBE AMS 150 Super HPC Slt

ottima e versatile bici all mountain,

top di gamma 2012, telaio mono-

scocca in carbonio e sistema di

leveraggio Cube dalla generosa

escursione: ben 150 mm fronte

e retro, Una bike full suspension

ultra leggera (11kg, veramente

poco per questo tipo di bici), ma-

neggevole, che da il meglio di se

nei percorsi all mountain, tecnici

soprattutto nella discesa, e senza

farci soffrire troppo in salita. Tec-

nologia e montaggio con compo-

nenti d’eccellenza, prezzo non po-

polare ma altamente competitivo

verso le antagoniste.

Una vera Cube riding machine!

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Page 23: Zeledria FREE Magazine 4th ed

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Z - T R A I L Non solo consigli per gli acquisti!Z-Magazine, nell’atte-sa della stagione esti-va e delle escursioni all’ombra delle Dolomiti, vi propone un paio di trail prima-verili per testare la propria bici e rimette-re in moto le gambe!

Winter time is a good time to get a look at the new season’s bikes (here we are promoting two new CUBE’s) and to plan the new year’s bike holidays. Although this area is

famous for ski in the winter, you can still find bike trails. Check out two of these trails and take a look at the Dolomiti Brenta Bike alpen-cross tour for your holiday!

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Z-TRAIL \ SPRING RIDINGP R E P A R A R S I , D ’ I N V E R N O , P E R L A P RO S S I M A S T A G I O N E I N B I K E I N QU E S T E V A L L I D E D I T E A L L O S C I N O N E ’ S E M P L I C E : QU A L C H E P E R C O R S O T U T T A V I A L O S I T RO V A E L A P I S T A C I C L A B I L E D E L L A VA L R E N D E N A I N S I E M E A I T R A I L D E L L E T E R M E D I C O M A N O C O N S E N T O N O U N A B U O N A P R E P A R A Z I O N E I N V E R N A L E I N U N P A E S A G G I O N A T U R A L E E D ’ E C C E L L E N Z AS O N O M E S I I M P O R T A N T I A N C H E P E R P I A N I F I C A R E L E T U E VA C A N Z E I N M O U N T A I N B I K E A L L A S C O P E R T A D I N U O V E M E T E : I N T R E N T I N O U N A D I QU E S T E E ’ I L D O L O M I T I D I B R E N T A B I K E

Punto di partenza: Ponte Arche / Terme di Comano, parcheggio di fronte al bar al Pont. Sviluppo: Ponte Arche / Terme di Comano – Poia – Campo Lomaso – Curé – Dasindo – Val Lomasone – S. Silvestro – Lundo – Comano – Godenzo – Poia – Ponte Arche / Terme di Comano

C O M A N O WA R M - U P B I K E T O U R

LUNGHEZZA 21,40 km

DISLIVELLO 576 m

DURATA 2h 15 min

QUOTA MAX 819 m s.l.m.

INFOS & DOWNLOAD http://www.zeledriaviaggi.com/z1_01

Tour di media difficoltà per le prime uscite primave-rili tra campi, prati e boschi e tra i paesi caratteristi-ci delle Terme di Comano.

Punto di partenza: Qualsiasi lungo la pista ciclabile, direzione nord o sud Sviluppo: (nord-sud) Carisolo, Pinzolo, Caderzone Terme, Strembo, Spiazzo, Pelugo, Vigo Rendena, Darè, Villa Rendena, Tione di Trento, Preore, Ragoli.

P I S T A C I C L A B I L E V A L R E N D E N A

LUNGHEZZA 25 km

DISLIVELLO nord-sud 50 m / sud-nord 300m

DURATA A/R 3h 30 min

TRAFFICO/FONDO Limitato / asfaltato

INFOS & DOWNLOAD http://www.zeledriaviaggi.com/z1_02

La pista ciclabile che percorre tutto il fondovalle da Carisolo a Ragoli. Percorribile in tutta sicurezza e da chiunque (famiglie, sportivi, principianti).

D O L O M I T I B R E N T A B i K E A L P E N C RO S S B I K E T O U R

LUNGHEZZA 171 km (expert) 136 km (country)

DISLIVELLO 7700 m (expert) 4800 m (country)

DURATA consigliato min 3 gg

QUOTA MAX s.l.m. 2262 m (expert) 1630 m (country)

INFOS & DOWNLOAD http://www.zeledriaviaggi.com/z1_03

E’ un tour “alpencross” in mountain bike di più giorni attorno attorno alle maestose Dolomiti di Brenta, patrimonio dell’Unesco, immerse nel verde Parco Naturale Adamello Brenta. Il tour ad anello è dispo-nibile in due varianti (expert e country): puoi partire dove vuoi e attraverserai in pochi giorni sei diverse vallate Trentine, alternando salite e discese dal fon-dovalle verso passi e rifugi immersi tra le Dolomiti.

Nell’attesa del prossimo numero, in cui presentere-mo un tour compiuto da alcuni nostri amici, consulta e raccogli informazioni al link qui riportato.Percorrere in autonomia il Dolomiti Brenta Bike tour richiede preparazione ed una minima organiz-zazione: puoi informarti, preparare e costruire il tuo tour avvalendoti dei servizi offerti dal Club Dolomiti Brenta Bike direttamente dal sito web.

Punto di partenza: Qualsiasi lungo il percorso, direzione in senso antiorario Sviluppo: (p.to partenza Pinzolo) Pinzolo, Valagola, Malga Movlina, Malga Plan, Pra de l’Asen, Binio, Ragoli, Stenico S.Lorenzo in B., Molveno, Andalo, Sporminore, Flavon, Tuenno, Cles, Monte Pel-ler, Malè, Dimaro, Val Meledrio, Campo Carlo Magno, Rifugio Graffer al Grostè, Monte Spinale, Madonna di Campiglio, Vallesinella, Val Brenta, Pinzolo.

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Un tempo il piccolo paese ospitava prevalentemente pastori che tro-vavano pascoli ideali negli assolati declivi circostanti. Oggi è meta di un turismo attento, desideroso di un contatto intimo con la natura che gli fa da sfondo. Durante la stagione estiva è punto di parten-za per molte escursioni alpine e passeggiate nei boschi della Val Brenta, verso il Lago di Valagola, dove al tramonto le cime Dolomi-tiche si specchiano nelle acque im-mobili oppure sul lato opposto alle cascate di Valesinella. Durante l’in-verno il candido manto nevoso ren-de fondamentali racchette da neve e sci d’alpinismo per le escursioni.

Il Relais Maso Doss, un antico maso del 1500 finemente restau-rato, è la sistemazione ideale per chi ricerca una vacanza intima

Sant’Antonio di Mavignola repre-sents a pearl surrounded by the magnificent glaciers of Adamel-lo and the Dolomites UNESCO World Heritage. Being enclosed by nature while still being close to Madonna di Campiglio and Pinzolo makes this a great place for holidays and ideal for those looking for peace and tranquility. We highly recommend the recen-tly renewed Garnì Sant’Antonio hotel as well as the ancient Re-lais Maso Doss from the 1500’s for a truely unique and enjoyable vacation to share with family and friends.

P E R L A I N C A S T O N A T A T R A L E M E R A V I G L I E D E L L E D O L O M I T I D I B R E N T A S U L L A T O O R I E N T A L E E D I G H I A C C I A I D E L L’ A D A M E L L O. [ T E S T O D I S T E F A N O C . ]

SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLAALTA VAL RENDENA

Page 26: Zeledria FREE Magazine 4th ed

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ed esclusiva. Accoglie un massi-mo di 12 persone, in suggestive e curatissime camere doppie e matrimoniali. E’ un modo originale ed esclusivo per gruppi di amici e famiglie che desiderano trascor-rere la settimana bianca o un sog-giorno estivo in uno chalet a vostra completa disposizione. La sera, al rientro da una giornata di sci o da una passeggiata nei dintorni, sarà possibile rilassarsi nella sauna finlandese, e poi trascorrere una serata conviviale nel grande salo-ne al tepore del fuoco del grande camino. In base alle vostre esigen-ze, un cuoco a vostra completa disposizione vi aiuterà a scegliere e insieme, a farvi percorrere un

piacevole itinerario attraverso i sapori regionali. All’interno dello staff del Maso troverete anche un maestro di snowboard per miglio-rare il vostro livello. Grande novità per la stagione invernale in corso è l’annunciata apertura del collega-mento sciistico Pinzolo – Madonna di Campiglio – Val di Sole, il quale prevede una stazione di arrocca-mento a poca distanza dal paese e dalle strutture ricettive di Mavi-gnola. Un’importante opportunità per l’economia turistica del piccolo borgo che ha dato un’iniezione di fiducia agli operatori della zona. Sarà possibile sciare su 150 chilo-metri di piste collegate sci ai piedi, raggiungere il centro di Madonna

Mavignola regala scorci di rara bellezza al tramonto e all’alba quan-do le cime si colorano di rosa e violetto grazie al fenomeno dell’enrosadira.

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di Campiglio oppure cimentarsi con la pista Dolomitica, che con circa 1300 metri di dislivello, muri impegnativi e una pendenza media del 36% rappresenta la punta di diamante dell’intero comprenso-rio. Per coloro che desiderano sog-giornare in questa splendida locali-tà, esistono diverse opportunità. Vi segnaliamo in particolare il Garnì Sant Antonio, piacevole ed acco-gliente B&B a gestione famigliare,

completamente restaurato, con accoglienti e confortevoli camere dotate di bagno e balcone. Sare-te coccolati dalle padrone di casa Ada e Annaed avrete l’opportunità di usufruire dei preziosi consigli di Walter, ottimo sciatore e biker “quasi professionista” che cono-sce a menadito tutti gli itinerari più interessanti nei dintorni, per piace-voli passeggiate, escursioni e tour mozzafiato in Mtb.

Relais & Gourmet Maso DossAntico maso del 1500, poche stanze, una grande stube con camino e una taverna rustica ricordano le atmosfere delle case contadine di un tempo, fatte di pietra e travi in legno. Di proprietà della famiglia Caola, regala ai suoi ospiti un dolce soggiorno in armonia con la natura.

Via Val Brenta 74, Sant’Antonio di Mavignola, tel 0465 502758, www.masodoss.comPrezzi: da € 56 a persona b&b.

Garnì Sant’AntonioVi sentirete come a casa Vostra… situato in posizione soleggiata, domina la valle regalando ai suoi ospiti scorci meravigliosi. Di rara bellezza al tramonto e all’alba, quando le cime si colorano di rosa e violetto, grazie al fenomeno

dell’enrosadira. Gestito dalla famiglia Collini, l’albergo è stato completamente restaurato, per offrire ai propri ospiti un confort superiore.

Viale Dolomiti di Brenta 59, Sant’Antonio di Mavignola, tel 0465 507213, www.garnisantantonio.itPrezzi: doppia b&b da 35€ a 60€ a persona.

Dolce soggiorno nella natura:

atmosfere perdute di case contadine fatte di legno, travi e

pietre

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Presentata al grande pubblico la seconda edizione della “Ciaspingo Val Rendena”, la manifestazione sportiva dedicata agli appassionati delle “ciaspole” che si terrà a Ma-donna di Campiglio, nella suggesti-va piana di Campo Carlo Magno, domenica 18 marzo 2012, con partenza di mattina alle 10. Un appuntamento “imperdibile” per gli amanti dello sport, della na-tura e della bellezza delle Dolomiti, per le famiglie che hanno l’occasio-ne di trascorrere una sana giorna-

ta all’aria aperta con i propri figli all’insegna del movimento e del di-vertimento, per gli atleti che hanno la possibilità di mettersi alla prova su un bellissimo percorso di circa 6 chilometri. Tra chi le “ciaspole” le ha calzate per gareggiare, lo scorso anno c’era stata grande battaglia con Fi-lippo Barizza a fare da lepre e An-tonio Molinari ad inseguire insieme ad Alessandro Rambaldini, mentre tra le donne Maria Grazia Roberti aveva avuto la meglio su Mirella

Sole, neve e ottimacompagnia: Ciaspingo!

CIASPINGO VAL RENDENAATTO SECONDOD O M E N I C A 1 8 M A R Z O , M A D O N N A D I C A M P I G L I O , N E L L A P I A N A D I C A M P O C A R L O M A G N O ,O S P I T E R À L A S E C O N D A E D I Z I O N E D E L L A “ C I A S P I N G O V A L R E N D E N A ” , S P E T T A C O L A R E M A N I F E S T A Z I O N E S P O R T I V A P E R G L I A P P A S S I O N A T I D E L L E R A C C H E T T E D A N E V E .G L I S P O R T I V I P I Ù I N F O R M A P O T R A N N O P A R T E C I P A R E A L L A G A R A C O M P E T I T I V A ,T U T T I G L I A L T R I A L R A D U N O N O N C O M P E T I T I V O. [ T E S T O E F O T O D I M A T T E O C I A G H I ]

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27Bergamo e, anche nell’edizione 2012, la corsa per le prime posizio-ni si preannuncia entusiasmante e ricca di emozioni. Passando, poi, a chi la “Ciaspingo” la vive con calma e partecipa al raduno, non avrà difficoltà a “per-dersi” nell’incantevole paesaggio di neve e abeti, che si susseguono fino a Malga Mondifrà dove si effet-tua il giro di boa per poi tornare al centro Fondo.Nata da un’idea di Ugo Caola, or-ganizzatore, alcuni anni fa, della

“Caspitrekking”, l’iniziativa è stata ripresa nel 2005 dallo Sci Club Campo Carlo Magno presieduto da Michele Maturi. Nelle prime edizio-ni “festa tra amici”, la “Ciaspingo” è diventata, negli ultimi anni, un punto di riferimento per turisti e residenti che hanno accolto con crescente entusiasmo la proposta. In coda alle gare e ai raduni proposti durante tutta la stagione invernale dalla Val Rendena, è l’occasione per saluta-re la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.

Speciale Zeledria Viaggi

Per gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta, Zeledria propone soggioni settimanali o per il weekend con tante attività sportive, dalle cia-spole allo sci di fondo, dalla snowboard al freeride, al fianco dei partner più professionali della Val Rendena. Vieni con la tua famiglia, partecipa alla Ciaspingo e fermati per una vacanza unica.

Info: www.sportvalrendena.it & www.zeledriaviaggi.com/ciaspingo_2012Follow us on Facebook/zeledriaviaggi

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Riassumere tutte le nostre “impre-se “ è difficoltoso e concentrare in poche righe quello che il passo del Tonale ci ha regalato, in anni e anni di freeride, è ancora più difficile.Cercherò di impegnarmi al meglio per farvi entrare con la mente in questo nostro Nirvana fatto di montagne maestose e tanta, tan-ta, neve.

Fatta questa premessa sono pron-to a raccontarvi una nostra gior-nata tipo... Parlo al plurale non per mania di protagonismo bensì per-chè tutte le nostre avventure non sono mai “in solitaria” ma fatte con una bella squadra, sicurezza, ami-cizia e piacere condiviso.

Prima di iniziare devo rivelare ancora una piccola debolezza: du-rante le giornate invernali noi la-voriamo, riposiamo, mangiamo... facciamo di tutto... sempre tenen-do d’occhio gli aggiornamenti me-teo in attesa dell’annuncio dell’ar-rivo di LEI... la nostra signora Bianca... quando finalmente sullo schermo appare la macchia viola a dare speranza, è a quel punto che siamo pronti per partire.

La mattina ci si ritrova, ancora pri-ma dell’orario di apertura degli im-pianti, al depuratore per lasciare le macchine e poi via verso i mitici ovetti rossi, che ci portano come una nave magica verso la cima.

The Adamello Glaciers offer one of the best playgrounds for freeride skiers and snowboarders. If you have a great confi-dence with powder snow, don’t miss your chance to ride. Contact Zaledria and we will provide you with the best opportunities and mountain guides!

UNA GIORNATA... IN CANTIERE30

[ T E S T O D I M I K Y F O T O D I M I K Y E B R E M B O ]

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Si parla del più e del meno, facendo emergere ricordi di epiche sciate. Nel cuore la speranza di aggiunge-re la giornata nella classifica “top ten” delle sciate.

Quando si arriva in cima si dà un controllo alla attrezzatura, attacchi, scarponi e ARVA. La sicurezza in montagna non è mai da mettere in secondo piano. Si guarda verso l’alto, verso il basso , si sceglie il per-corso e via! Alla ricerca della testa del gruppo per godere della sensa-zione della prima traccia.Volutamente non ho detto i nomi dei nostri tracciati preferiti, non ho descritto alcun particolare che potrebbe identificarli. Ci piace illu-derci che siano segreti, come le macchie di funghi per i cercatori...

Cosa si prova quando gli sci cor-rono su un manto soffice di neve fresca è una sensazione che diffi-cilmente le parole possono descri-vere: euforia, gioia, libertà, contat-to con la natura, soggezione per la grandezza della MONTAGNA ... tutto questo e molto di più!

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Siamo consapevoli che quelli, che criticano il freeride, dandoci degli incoscienti, hanno razionalmente ragione, in quanto è effettivamen-te, uno sport con un elevato grado di pericolosità. Tuttavia, cercando di usare la testa, il gioco vale la candela perchè regala davvero sensazioni uniche.Ritrovarsi immersi nella natura con la N maiscola è una sensazio-ne unica e irripetibile.

Ogni volta è diverso, diversa la luce, diversa la prospettiva, diversa la percezione della neve, diversa la li-nea seguita, ma sempre fantastica!Il nostro giro tipo non è certo una passeggiata in quanto richiede buone capacità sciistiche e resi-stenza fisica. A metà del percorso c’è un lungo pianoro, vera tortura per gli snowboarders ma anche agli skiers è richiesta un po’ di voglia di racchettare e una buona

Adrenanlina e avventura certo non mancano per Miky & co.In questi scatti alcuni momenti dopo le abbon-danti nevicate nel Gruppodell’Adamello

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dose di fiato per passarlo il più velocemente possibile raggiun-gendo così la parte finale al di là della mitica ”galleria”: il boschetto. Di questo spot posso parlare libe-ramente, non è coperto da segreti, è un bellissimo boschetto che por-ta al parcheggio delle auto e che regala sempre qualche piacevole sorpresa con delle ottime pillow line e passaggi a pochi millimetri dagli alberi.

Ora, tempo e gambe permetten-do, si riparte verso gli ovetti, tante volte quanti sono i veicoli a disposi-zione, per immaginare la linea che non abbiamo fatto durante il giro precedente sempre alla ricerca di quella migliore.

Cosa dire di altro se non ringra-ziare i miei compagni di avventu-ra: Andrea “brembo” Brambilla, 100% di presenze, Diego “die-ghito” Hoenauer, Maurizio ”polvo polvo“ Lozzi Gianfri”Winnie” Squas-sina, Alessandro “Ale” Monti e i vari amici che si uniscono come Martino, Poia, Ale, Enrico... l’elenco sarebbe davvero lungo ma del re-sto è bello così...

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Nel fantastico scenario del Parco Naturale Adamello Brenta, Tra il canale del Dito e il Canale Pericle-Sacchi, ne serpeggia un altro che sfocia su una barra rocciosa di un centinaio di metri. Salita anni addietro dalla guida alpina Tone Moles, e forse ancor prima, da-gli alpini nel periodo della Grande Guerra, non porta nome. Da tem-po quella linea è stata mia com-pagna di sogni in notti stellate. Da tempo accarezzavo l’idea di provare a scenderla con gli sci. Una linea elegante, che sinuosa sfiora il granito del gruppo Adamel-lo-Presanella.

Dopo inverni di corteggiamento, ecco finalmente arrivare il mo-mento giusto per provarlo. Sono in compagnia di un mio grande idolo e amico: Bruno Compagnet. Con noi anche Minna Riihimaki e Oli Herrer. Reduci tutti e quattro di una vacan-za sciistica attraverso le Dolomiti, decidiamo di andare a metter le nostre lamine e anime dentro quel mio tanto agognato canale.

This is the log written by Giuliano Bordoni about a group of extreme freeriders that were the first to ride a certain impervious canyon, in Adamello’s mountain. After accomplishing this amazing adventure, they later named the canyon Res-Max in memory of two mountain guides Res Baehler and Maxime Belle-ville that tragically ended.

I L 1 1 / 0 3 / 2 0 1 1 G I U L I A N O B O R D O N I , B RU N O C O M P A G N E T , M I N N A R I I H A M A K I E O L I H E R R E R H A N N O E F F E T U A T O L A P R I M A D I S C E S A D E L C A N A L E P O S T O T R A C A N A L E D E L D I T O E I L C A N A L E P E R I C L E - S A C C H I N E L G RU P P O D E L A D A M E L L O - P R E S A N E L L A .[ T E S T O E F O T O D I G I U L I A N O B O R D O N I ]

I ragazzi del team Norrona sono carichi di entusiasmo. L’avventura che stanno per affrontare sarà di quelle da raccontare per lungo tem-po al bar!

RES-MAXPRIMA DISCESA NEL GRUPPO ADAMELLO-PRESANELLA

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Eccoci così a salire per la traccia che porta al Dito e da qui traver-sando in direzione dell’ingresso del Pericle. Andiamo a rimontare le ultime centinai di metri che ci se-parano dall’ingresso della nostra discesa. Gli occhi di Bruno brilla-no tanto quanto i miei alla vista di quello che ci si presenta. I nostri due amici sono galvanizzati, nono-stante, quello che andremmo ad affrontare di lì a poco, che va al di là di una semplice sciata.

Bruno entra per primo a bonifica-re, segue Minna e Oli che assicu-rati in maniera old school percor-rono i primi metri di pendio a 60°. Rifaccio la corda e dopo averla po-sata nello zaino inizio anche io la di-scesa. Lo zaino è pesante ma non abbastanza da aver cose super-flue! Raggiungo gli altri, lascio una corda a Bruno e senza dire una pa-rola ma solo con grandi scambi di sorrisi procedo a inanellare curve saltate. A turno io e Bruno apria-mo il meraviglioso canale.

Siamo a metà, la mia gioia raggiun-ge picchi altissimi. Ci guardiamo e ridiamo! Come bambini con il loro giocattolo preferito. Il mondo attorno ora, non esiste più. Altre curve saltate e arriva l’imprevisto: lo zaino cede, aprendosi. La sacca che contiene il kevlar da 60 metri salta fuori, perdendosi nel pendio. Una leggera ansia soffoca l’entu-siasmo, ma non dispero.

Il canale sta per volgere al termine. E’ ora di allestire la prima doppia. Estraggo il trapano e inizio a fare il primo foro. Il rumore dell’unica batteria non è molto confortante. Il freddo gioca sempre brutti scher-zi. Abbiamo solo una corda da 60 metri. Procediamo alla sosta suc-cessiva. Qui devo fare due buchi.

Un’altra calata e mi trovo con i capi delle corde in mano quando sono in mezzo a un camino roc-cioso, e tutto quello che scende dall’imbocco del canale passa solo da questo misero e stretto punto. Ho due spit e forse batteria ancora per un buco e mezzo. Mi guardo at-torno, scavo un po’ di neve e magi-camente trovo uno spuntone sulla mia destra. Proprio nel punto esat-to al momento esatto! La fortuna ripaga del piccolo incidente. Faccio passare una fettuccia e attendo Minna che mi raggiunge con uno spezzone di corda. Grazie a questa ci allontaniamo dal punto pericolo-so verso una cengia nevosa dove aspettiamo gli altri.

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37Con il trapano in mano foro il duro granito, la batteria si addor-menta quando non ho raggiunto nemmeno due centimetri di foro. Parlo delicatamente e amorevol-mente a questa, mentre accarez-zandola la riscaldo. Con le buone si ottiene tutto! Finalmente dopo venti minuti il foro è abbastanza profondo per ospitare lo spit.

La fine del salto di roccia non si vede, devo abbassarmi di altri 10 metri e sporgermi un poco per sa-pere quanto manca.

Fisso la corda, sperando che ba-sti per arrivare in fondo. Minna e Bruno sono ottimisti. Mi calo di quei metri che mi separano dalla conoscenza, mi sporgo e... con mia grande gioia vedo la corda tocca-re terra. Mi giro verso i miei amici che ansiosi attendono un segno. Li guardo per qualche interminabile

Sia l’ascesa quanto la disce-

sa del canale vanno

conquistate con fatica e un certo grado di

rischio è sempre

presente

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secondo con il volto che non tradi-sce una minima emozione prima di gridare: “yeahhhhhh rock and roll!”

Amiamo la montagna, la nostra passione ci spinge senza motivi comprensibili ai più, a combat-tere il freddo, a sfidare le nostre barriere psicologiche e fisiche. A far fatica. Ma è la passione che ci spinge, è l’amore verso qualcosa di inspiegabile. Esser guida alpina è voler trasmettere questa passio-ne. E’ voler donare la gioia che ci fa sentire vivi agli altri.

Noi guide, come chiunque alpi-nista, siamo ben consci dei pe-ricoli che ogni giorno dobbiamo affrontare, ma non per questo smettiamo di amare le nostre montagne, anche quando que-ste, ci portano vie grandi uomini. Uomini che hanno fatto della loro passione strumento di condivi-sione a chi ruota attorno a loro. Uomini che l’energia e la gioia nel vagar per monti arde tanto foco-samente da esser fari che indica-no la via. Res Baehler e Maxime Belleville erano due di loro. Erano due guide alpine, erano due grandi uomini. Erano nostri amici e nostri

ispiratori. Le loro scie tracciate sono dentro le nostre più care e preziose memorie e lì gelose le cu-stodiremo. Questa discesa è dedi-cata a loro. In accordo con Tone Moles questo sarà il Canale Res-Max 50°-55° 5.3 AD E4

Non sono ammessi errori durante la di-scesa. Sapere di essere i primi ad aver aperto il canaleRes - Max, non ha prezzo!

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Zeledria: COSA VUOL DIRE FREERIDE?Guide: Il freeride ski letteralmente significa sciare liberi e consiste nel-lo scendere in tracciati fuori pista cercando percorsi meno battuti possibilmente con neve vergine.

Z: È ADATTO A TUTTI GLI SCIATORI?G: Richiede una buona conoscenza dell’ambiente alpino e una certa tec-nica di sciata. Inoltre è fondamenta-le sapersi destreggiare con l’auto-soccorso in caso di incidente.È fondamentale conoscere il territo-rio dove lo si intende praticare per valutare preventivamente ogni peri-colo.

Z: SI PUÒ FARE SEMPRE?G: La neve, nonostante sembri ap-parentemente immobile e statica, è una materia viva, si trasforma, cam-bia la sua struttura nello spazio e nel tempo ed è sempre in movimento.Non è difficile, infatti, provocare sla-vine affrontando i pendii nel momen-to e nel posto sbagliato.

Z: COSA FARE PRIMA DI AVVENTU-RARSI?G: La regola principe è quella di valutare le condizioni della neve e ricordare che anche in caso di Ri-schio Basso il pericolo è sempre in agguato. Se si vuol sciare in neve fresca, il rischio c’è, per definizione. Consultate quindi i bollettini meteo da internet.

S C I A R E I N P O W D E R S E N Z A P E R I C O L IINTERVISTA DI ZELEDRIA ALLE GUIDE ALPINE DI PINZOLO

BACKCOUNTRY

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Z: E QUANDO SONO IN CIMA AL PENDIO?G: Analizzate la situazione dei pendii: quanta neve c’è? Sia-mo in un crinale sottovento? Ci sono tracce evidenti di al-tre valanghe? Viaggiate a vi-sta, preoccupatevi di adattare la velocità al livello tecnico e alle difficoltà che si incontra-no. Date un occhio anche alle persone del vostro gruppo, so-prattutto se sono più a monte di voi, inoltre prima di avventu-rarvi su una linea, percorretela mentalmente, individuando sul terreno riferimenti, punti cri-tici e vie di fuga. Se non siete sicuri, non azzardatevi e sce-gliete il modo più sicuro per tornare a valle.

Z: CHE ATTREZZATURA MI SERVE?G: ARVA, pala e sonda sono l’abc dello sciatore freerider. L’ARVA, Appareil de Recher-che de Victimes en Avalanche è una ricetrasmittente che si indossa durante le uscite fre-

eride. Prima di intraprendere la discesa si posiziona l’ARVA in modalità trasmissione. Se e quando uno sciatore viene tra-volto e sepolto da una valanga, il resto del gruppo posiziona l’Arva in modalità di ricezione per ritrovare lo sciatore sepol-to. La sonda serve per localiz-zare il sepolto e definire il pun-to dove scavare con la pala.Essere attrezzati dunque e sapere usare l’attrezzatura è fondamentale per potersi di-vertire nel fuoripista ed è il mi-nimo indispensabile... Sciare fuoripista è un’arte, e non ba-sta trovare la neve fresca: ri-chiede dedizione e attenzione. Bisogna conoscere le regole elementari per non far male a se stessi e agli altri.

Z: ESISTONO NUOVI STRU-MENTI TECNOLOGICI? G: esistono AIRBAG per scia-tori freeride. E’ un mezzo di galleggiamento basato sul principio di evitare al massimo il seppellimento aumentando il volume del Freerider senza ac-crescerne il peso. Lo sciatore diminuisce la sua densità, gal-leggiando sulla slavina o valan-ga. E’ integrato in uno zaino e si aziona agendo su una mani-glia che apre una bombola di

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azoto ad alta pressione che gonfia l’airbag. Non sostituisce, ma integra efficacemente il sistema ARVA-pala-sonda. Un po’ pesante e senz’altro costoso, ma la vita è una sola.

Z: A CHI DEVO RIVOLGERMI PER PROVARE IL FREERIDE?G: Nel fuoripista si trovano tanti tipi di neve: polverosa, ghiacciata, cro-stosa, marcia, e chi più ne ha più ne metta. Riuscire a sciare divertendo-si su tutti questi tipi di neve non è facile: ci vuole una buona tecnica e una grande esperienza per adattare la propria sciata a seconda del tipo di neve. Molte persone sciano bene in pista, ma quando mettono il naso fuoripista si sono trovate a sciare in modo completamente diverso non riuscendo a fare una bella curva . Una giornata con una Guida Alpina Professionista è fondamentale per apprendere la vera tecnica del fuo-ripista in sicurezza. Le Guide Alpine sono bravi sciatori ma soprattutto degli esperti di montagna che cono-scono i rischi e le difficoltà dell’am-biente. Hanno accumulato espe-rienza negli anni e hanno raggiunto un livello tale da essere in grado di gestire, entro termini accettabili, i pericoli del fuoripista.

Associazione Guide Alpine e AccompagnatoriPinzolo - Val RendenaPiazza S. Giacomo Pinzolo tel 0465 502111www.guidaalpina.it

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C’è chi afferma che lo sci di fondo sia nato tra le colline norvegesi e svedesi e chi nelle steppe siberia-ne. E’ un enigma che rimarrà per sempre irrisolto, mentre testimo-nianze attendibili, circa due asticel-le di legno ricurve fissate ai piedi e impiegate per imprese guerre-sche e per battute di caccia, risal-gono agli inizi degli anni mille. E se bisogna aspettare fino al XIX seco-lo per trovare la versione sportiva dello sci, con la prima esibizione ad Oslo del 1814, nelle Dolomiti ci fu-rono la prime “imprese” invernali

In March 2012, Campo Carlo Magno, located just above Madonna di Campi-glio, will be the hosting the new Italian cross country ski championship in which all of Italy’s best cham-pions will be competing . This challenging race of-fers an important test to the athletes as well as the possibility of having a pla-ce on the Italian team for the international World Championships of Val di Fiemme 2013.

M A D O N N A D I C A M P I G L I O 2 3 - 2 5 M A R Z O 2 0 1 2[ T E S T O D I M A T T E O C I A G H I F O T O D I E R N E S T O ]

CAMPIONATI NAZIONALIsci NORDICO

Nella pagina a fianco: Il podio

dell’edizione 2010 con

Piller Cottrer e Carrara ai piedi

di Di Centa. Il dopo gara con Piller Cottrer e Confortola e la

fatica di Stepha-nie Santer dopo

la 30 km.

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4545solo dopo la fondazione della Sat nel 1872 a Madonna di Campiglio. In particolare risalgono agli ultimi decenni del 1800 le escursioni nei fiabeschi gruppi delle Dolomiti da parte soprattutto dei valligiani mentre di “skjatori” trentini si ebbe notizia soltanto nel 1910 quando alcuni giovanotti, partendo dallo

stabilimento esistente a Madonna di Campiglio avevano raggiunto la sommità dello Spinale, restarono semplicemente affascinati dalle bellezze panoramiche circostanti.A poco più di cent’anni da quella prima“skiata” ancora gli sci pro-tagonisti a Campo Carlo Magno con i Campionati nazionali assoluti di fondo (50 km maschile, 30 km femminile e gara sprint) che si di-sputeranno il 23, 24 e 25 marzo grazie all’impegno del Comitato or-ganizzatore presieduto da Michele Maturi e alla collaborazione del Centro sportivo Carabinieri di Sel-va di Val Gardena. Molti gli atleti attesi, da Giorgio Di Centa e Pietro Piller Cottrer, da Valerio Chechi a Roland Clara, per un week end

che vedrà impegnati i campioni nazionali nelle varie specialità sullo splendido percorso a 1650 metri di quota nel suggestivo scenario delle Dolomiti di Brenta. E se la competizione è sicuramente l’oc-casione per poter gustare uno spettacolo unico e affascinate, l’a-spetto nuovo riguarda la sempre maggiore attenzione che viene dedicata allo sci di fondo anche dal mondo turistico. Le aziende di promozione negli ulti-mi anni stanno studiando pacchet-ti ad hoc proprio legati alla specia-lità degli sci stretti, come “Fitness in nature”.Per chi vuole una vacanza attiva in totale libertà, immersi nella natura, eseguendo un esercizio fisico com-pleto non c’è nulla di più assoluto che lo sci di fondo, soprattutto in Trentino, territorio dove ha preso forma anche il Super Nordic Ski-pass, una tessera che permette di accedere a ben 15 centri del fon-do e ad una serie di iniziative inte-ressanti. Lo sci di fondo ha proprio nelle Dolomiti la sua collocazione ideale, perché praticare questa di-sciplina in una delle meraviglie del mondo non è cosa da tutti i giorni.

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46 Natura, pace e tranquillità, sullo sfondo le magnifiche Dolomiti di Brenta. Scenari immacolati, lonta-ni dal chiasso e dalla frenesia delle più popolate piste per la discesa. Per chi desidera vivere l’ambien-te montano in maniera rilassata, all’aria aperta, a diretto contatto e in armonia con la natura. E perché no, bruciando quelle calorie in più che non ci faranno sentire in colpa all’ora dell’aperitivo!Praticare lo sci nordico rimanda alle esperienze di quanti dovevano cimentarsi con il rigido inverno: per spostarsi senza sprofondare nella neve si utilizzavano delle ta-vole di legno letteralmente legate ai piedi.Di strada ne è stata fatta da quei giorni e forse con una velata no-stalgia, le nostre esigenze sono cambiate notevolmente. Ora i materiali sono leggeri, perfor-

manti, l’abbigliamento è caldo e confortevole e al centro fondo di Campo Carlo Magno uno staff di preparatissimi Maestri di Sci Nor-dico è a disposizione per accom-pagnarvi durante i primi passi di sci nordico.La Scuola Italiana Sci Fondo Mal-ghette, giunta alla vigilia del suo trentesimo anno di attività, vanta una delle più suggestive location per scivolare sulla neve.I tracciati che si diramano dal centro fondo presentano diversi livelli di difficoltà: dal campo scuo-la, adatto ai principianti di ogni età fino alla Pista WordCup, con per-corso di 7,5 o 10 chilometri.Da dicembre fino a Pasqua grazie all’elevata quota e alle abbondan-ti nevicate che interessano l’Alta Val Rendena, un numero sempre crescente di appassionati, ama-tori e semplici curiosi approccia

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al fantastico mondo degli sport invernali green. A completare il portafoglio di at-tività green, la scuola Malghette in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, ha creato il primo percorso autorizzato per esplorare il territorio durante il periodo invernale con l’ausilio del-le racchette da neve. Il percorso di Malga Vaglianella è facile e si-curo, percorribile da adulti e pic-cini. Si snoda nel Parco Naturale Adamello Brenta partendo dal Centro del Fondo e passando per la Malga Mondifrà arrivando fino all’omonima malga. Oltre alle bellezze delle cime circo-stanti e della flora locale ricoper-te in parte dalla neve è possibile ammirare con un po’ di fortuna la fauna selvatica ed in particolare scoiattoli, lepri, caprioli e camo-sci, per l’avvistamento dei quali la Scuola organizza gite guidate con materiale ottico specifico.

•Campo Scuola: percorso di 800m ideale per muovere i primi passi ed esercitarsi ter-minate le lezioni con i maestri.

•Pista Baby: percorso di 3,5 km, ideale per godere del fan-tastico panorama su un per-corso pianeggiante

•Pista sprint: percorso di 7,5 km, ideale per escursioni, adat-ta ad un target più esperto

• Pista World Cup: percorso di 10 km, ideale per gli allena-menti su percorso omologato FIS; raggiunge Malga Modifrà ai piedi della Val Gelada per un panorama mozzafiato ed appa-gante con salite e discese adat-te ad un target più esperto

Scuola Italiana Sci di Fondo Malghette Tel 0465 441633 www.campigliofondo.com

WHITE WINTER: SPECIAL NORDIC ADVENTURE2 notti in B&B con prima colazione in Val Rendena – 1° giorno avvicinamento allo sci nordico, noleggio attrezzatura, corso con il maestro (guppo max 8 persone), pranzo al Ristorante del Fondista – 2° giorno escursione con le racchette da neve lungo il percorso di Malga Vaglianella alla scoperta della flora e della fauna locale, accompagnamento con maestro, noleggio attrezzatura, merenda al centro fondo. Prezzi a partire da 159 euro a persona. [email protected]

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Non importa il tuo livello di abilità, sciare accompagnati da un mae-stro di sci è un’esperienza insosti-tuibile. Piccoli o adulti, alle prime armi o provetti sciatori, amanti delle piste battute o alla ricerca di emozioni sulle tavole da snow-board o con gli sci a doppie punte, troverete sempre il coach che fa per voi.La Scuola di Sci Pinzolo da oltre trent’anni sulle piste della Val Ren-dena è presente con la sua flotta di maestri di lunga esperienza af-

“ L O S G U A R D O R I V O L T O V E R S O I L S O L E , S U L L O S F O N D O I L B R E N T A , R I C O P E R T O D A U N A QU A N T I T À D I N E V E D A F A R L O S E M B R A R E U N C A P O L A V O RO D I P A S T I C C E R I A . L A T E M P E R A T U R A È V I C I N A A L L O Z E RO M A N O N L A S E N T O N E M M E N O. S A R À M E R I T O D E L L A T U T A D A S C I I M B O T T I T A , D E L L E M A N O P O L E O D E L C A L D O B E R R E T T O O P P U R E È L’ A L L E G R I A C H E S I D I F F O N D E D A L N O S T RO G RU P P O D I A M I C I A F A R C I S C O R R E R E I L S A N G U E N E L L E V E N E , I M P A Z I E N T I D I S E G U I R E I L M A E S T RO ? QU A L C H E R I S A T A , U N M O M E N T O S E R I O D I S P I E G A Z I O N I E P O I , I N F I L A I N D I A N A , I N I Z I A M O A S C I V O L A R E D O L C E M E N T E S U L V E R S A N T E O R I E N T A L E D E L D O S S D E L S A B B I O N ” … È A L V I A U N A G I O R N A T A D I S C I S P E C I A L E , D I QU E L L E C H E N O N S C O R D I .

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FACILE COME BERE UN BICCHIERE DI H20, GHIACCIATA!

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fiancati da giovani professionisti: un team affiatato e capace, con una grande passione per la mon-tagna e per l’insegnamento a tre-centosessanta gradi. Esperienza e innovazione, pensare in modo giovane ed essere vicini al cliente il loro motto. Professionisti non solo delle curve strette ma capaci di coinvolgervi in una vacanza sulla neve fatta di sport, divertimento e

passione per la montagna. Mante-nendo sempre la tradizionale lezio-ne privata o collettiva, la Scuola Sci Pinzolo cerca di proporvi soluzioni innovative, pensate per risponde-re alle esigenze delle famiglie, con una particolare attenzione data agli sciatori più piccoli. Per essere più vicini alle persone, verrà inau-gurato a dicembre un nuovo ufficio nel centro di Pinzolo, utile per darvi

tutte le informazioni, raccogliere i vostri suggerimenti e pianificare le vostre vecanze. Sono tante le no-vità del mondo dello sci, a partire dalla sicurezza, dall’ equipaggia-mento più idoneo alle diverse esi-genze fino alle nuove tendenze. Sciare con i maestri di sci della scuola di Pinzolo vuol dire miglio-rarsi. Migliorarsi è divertimento e sicurezza!

Ufficio 1: presso la partenza delle Funivie di PinzoloViale Bolognini 82 Pinzolo tel 0465 501540 mail [email protected]: 8.30 - 12.00 e 16.00 - 19.00

Ufficio 2: sulle piste da sci a Pra Rodontper prenotare la tua lezione quando sei già in pista, a quota 1500m.ORARIO: 8.30 - 14.00

Ufficio 3: nei pressi della chiesaViale Bolognini 7PinzoloORARIO: 16.00 - 19.00

NEW!!! Ufficio 4: alla partenza della Nuova Telecabina Tulot. Il nuovo ufficio della Scuola Italiana Sci Pinzolo è aperto. ORARIO: 8.30 - 12.00

•CorsidiScicollettivi•CorsoRendyavviamentoallosciperbambini3-5anni(gruppimax7bimbi–lezionifatteconuntutoreunmaestro)•CorsidiSnowboardinpark+freeride+freestyle•CorsoPre-agonistica•CorsoPreparazioneAtletiSciClub•SciAccompagnatoSkiArea•Emoltoaltroancora!!!

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U N A C I T T À C O M E N O N N E E S I S T O N O A L M O N D O , F U O R I D A L T E M P O. O K , I C L A C S O N I N E F F E T T I S U O N A N O A N C O R A , M A S O N O QU E L L I D I M O T O S C A F I E V A P O R E T T I QU A N D O D E V O N O A F F RO N T A R E U N A C U R V A C I E C A O D E V O N O I M M E T T E R S I I N U N C A N A L E S T R E T T O , S O T T O A D U N P O N T E . P E R I L R E S T O , N O N E S I S T O N O A U T O M O B I L I ! C A M M I N A N D O P E R C A L L I E F O N D A M E N T A T I A C C O R G I D I M E R C A T I , B O T T E G H E D I QU A R T I E R E , I L N E G O Z I E T T O D I F I D U C I A C H E T I V E N D E T U T T O , D A L R E M O A L R A S O I O D A B A R B A , A L L’ U L T I M O N A V I G A T O R E G P S S U P E R T E C N O L O G I C O. A N C H E P E R QU E S T O V I V E R E V E N E Z I A , A N C H E S O L O P E R QU A L C H E G I O R N A T A P E R M E T T E D I F A R E U N T U F F O N E L P A S S A T O , QU E L L O C H E M O L T I D I N O I N O N H A N N O M A I N E A N C H E V I S T O. QU E L L O C H E È S T A T O C O R RO T T O D A L L A L O G I C A D E L M E R C A T O , D A L L A S P E C U L A Z I O N E , D A T U T T E QU E L L E B RU T T U R E C H E F A N N O O M B R A S U L N O S T RO F U T U RO. V E N E Z I A È C O S Ì , P RO P R I O P E R L A S U A S C O M O D I T À , P E R I L F A T T O D I E S S E R E P O C O A C C E S S I B I L E E D O S P I T A L E , I N F O N D O P E R L A V E R A N A T U R A C H E L’ H A P L A S M A T A N E I S E C O L I , C I O È QU E L L A D I E S I S T E R E E R I M A N E R E P RO T E T T A E P R E S E R V A T A , I N M E Z Z O A L M A R E . O G N I A N N O , M I L I O N I D I V I S I T A T O R I D A T U T T O I L M O N D O V E N G O N O A V I V E R E I N P R I M A P E R S O N A QU E S T A M A G I A , C H E N O N P U Ò E S S E R E R A C C O N T A T A , D E V E E S S E R E V I S S U T A . [ T E S T O E F O T O D I S T E F A N O C RO N S T ]

VENEZIA DA VEDERE, SENTIRE, GUSTARE.VENEZIA PER TUTTI.

Il bacino di San Marco visto al tramonto dal

vaporetto.

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53Vorrei proporvi l’itinerario che ado-ro percorrere quando desidero vo-lermi bene. La sveglia suona un po’ prima dell’alba. Indossati pantaloncini e maglietta parto per una corsetta lungo la Riva degli Schiavoni verso La Biennale e i Giardini di Sant’Ele-na. Molte persone fanno jogging al mattino oppure verso sera e non è difficile trovare qualcuno con il medesimo ritmo. Qui si respira il profumo del mare. La città è già in fermento. Il sole sorge dal ver-sante orientale del Lido. I riflessi argentei si fondono nel mare blu.Il passo successivo alla doccia ri-generante è riservato alla colazio-ne, che generalmente preferisco di stampo casereccio ma che a Venezia prendo al bar. Siamo nel Sestriere di San Marco, attraver-siamo l’omonima piazza con la

Basilica e il Palazzo Ducale. Non c’è bisogno di aggiungere altro, se non lo stupore che ti pervade an-che la centesima volta che la per-corri. Adoro passare sotto i portici dove il Caffè Florian da una parte e il Gran Caffè Quadri sul lato oppo-sto regalano un momento di spen-sierata allegria.

Beautiful Venice. Everyo-ne should take the chance to experience this unique city to visit the ancient market near the Rialto Bridge as well as the lo-cal “Bacari’s” to taste the typical finger foods while drinking a glass of prosec-co! The amazing views and gondola tours are sure to leave you with an unfor-gettable experience.

Suggestiva prospettiva dal

Canale della Giudecca.

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Una piccola orchestra suona l’ac-

compagnamento per chi deside-

ra rivivere atmosfere degne dello

splendore della Serenissima.

Proseguendo si incontrano tutte le

boutique e le griffe alla moda. Se vi

trovate in questa zona verso sera,

non perdetevi i cocktail e gli aperi-

tivi di Harry’s Bar. Vi imbatterete

in diverse gallerie d’arte. Opere di

Botero e Pomodoro inframezzano

il vostro percorso. Originali, neo-

pop, quelle di Giuseppe Veneziano,

ospitate nelle sale di Contini. Una

visione originale e dissacrante del-

le icone del nostro tempo.

Giunti in Campo Santo Stefano

o Campo Morosino, nei pressi

dell’Accademia, al fianco di un’anti-

ca bottega d’arte c’è un Caffè vici-

no all’edicola, il luogo prescelto per

la petit déjeuner. Offre un punto di

osservazione della vita quotidiana

privilegiato. Si incontrano persone

di ogni tipo: signore veneziane che

sembrano uscite da un’altra epo-

ca, turisti da ogni parte del mondo,

famigliole che si ritrovano per una

chiacchierata mentre i pargoli gio-

cano sereni nella grande piazza.

Mille colori dai maestri d’ascia alle Zattere. Punta della Dogana presa dall’alto. Dopo il tramonto gioco di luce e ombra.

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A tarda mattina, siamo ormai pronti a proseguire la giornata. Ci dirigiamo verso Rialto, a fare gli acquisti per il pranzo: il Mercato è una delle perle della città, imperdi-bile. Banchi di frutta e verdura di ogni tipo, macellerie, botteghe del formaggio e il pesce, tantissimo pesce, di ogni varietà.Tutto è ordinato nella confusione di turisti e clienti che si avvicenda-no ai banchetti. Un’incredibile me-scolanza di profumi, talvolta forti e penetranti, oppure speziati e dolci incantano i sensi.

L’acquolina in bocca prende il so-pravvento. In nostro aiuto i molti bacari della zona: da Naranza-ria dove Akira prepara il miglior Sushi della città, alla “vetrina” de Al Mercà con i tipici cicchetti. Se vi piacciono ostriche e frutti di mare crudi oppure desiderate un piatto caldo, stile take-away Pronto Pe-sce è la vostra meta. Non fatevi problemi, Venezia è la città easy

per eccellenza, gustare l’aperitivo

seduti sul molo di Fondamenta de

la Preson sul Canal Grande. Non

ha prezzo!

Per un piacevole e gustoso prose-

guo tra le specialità gastronomi-

che, decido di cambiare sponda e

pietanza, passando dal pesce alla

carne. Siamo in Strada Nova rag-

giungibile dal mercato in modo

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Nella pagina precedente la bottega di un’artista.Banco del pesce al mercato di Rialto e un incisivo monito: Rialto No Se Toca. E’ il motto di quanti desiderano mantenere intatta la tradizione del mercato nel pieno centro della città. In questa pagina, Venezia allo specchio.

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suggestivo con il servizio di tra-ghetto di Santa Sofia. Per 50 cent un moderno Caronte veneziano vi traghetterà a colpi di remo sul-la riva opposta del Canal Grande. Scegliete l’antica Osteria Alla Ve-dova e i vicini Promessi Sposi per concedervi la tipicità e la tradizione delle appetitose polpette venezia-ne, magari accompagnate

La Riva degli Schiavoni by night. San Marco

e il Palazzo Ducale visto dall’isola di San

Giorgio. Nascosta agli occhi dei meno attenti,

scala Contarini del Bovolo, vicino a Campo

Manin.

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con un’ombra di rosso. Se invece volete provare le moecche, piccoli crostacei con il carapace tenero, o un cartoccio di fritto autentico, recatevi presso l’ultima friggitoria veneziana, al Vecio Fritolin. Una cena al tavolo con menù À la carte potrebbe essere troppo dispendio-so, mentre un cartoccio di fritto take away è molto più abbordabile. I curiosi e gli amanti dei fumetti d’autore, opteranno per una pau-sa dalle gozzoviglie a favore di una visita alla casa di Corto Maltese, personaggio creato dalla mano di

Hugo Pratt. Veneziano d’adozione, tra calli e sottoporteghi ha ambien-tato alcune avventure del celeber-rimo marinaio. Per quanti invece interessati alla storia ed ai suoi aneddoti, consiglio di visitare il ghetto novo, luogo in cui gli ebrei veneziani furono co-stretti a vivere a partire dal 1516 e dove ancora oggi si trovano due Moschee aperte al culto ed un museo dedicato, in cui il visitatore potrà apprendere originali curiosi-tà come la stessa etimologia del termine odierno ghetto: dal vene-

ziano géto corrispondente all’ita-liano getto, per indicare la gettata di metallo fuso prodotta dalla fon-deria presente in quel luogo prima del loro insediamento.

Per chiudere in modo caratteristico una gita a Venezia, il vaporetto vi re-gala suggestivi panorami della lagu-na, in particolare al tramonto verso sera, quando il sole s’incendia, rega-lando riflessi e colori magici.

La facciata del Palazzo Ducale. Moro Vene-ziano, statua lignea. La Scuola Grande di

San Marco, in campo Santi Giovanni e Paolo

è oggi l’entrata principale

dell’ospedale veneziano.

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Inimitabili skyline veneziane. Una vista dai giardini della Biennale.

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B I G B A M B Ù D E I F R A T E L L I S T A R NTra i più originali eventi collaterali della 54esima Bien-nale d’Arte di Venezia bisogna annoverare quello degli americani Mike e Doug Starn, già proposto nel 2010 al Metropolitan Art Museum di New York, ed entrato di diritto tra le prime dieci performance più apprezzate nella storia del museo.

I Fratelli Starn hanno realizzato presso il cortile di casa Artom, a pochi passi dal museo Guggenheim, un intri-cato intreccio tra natura e architettura, land art e per-formance in cui lo spettatore stesso viene chiamato a partecipare, diventando protagonista.

Ingabbiato in questa cattedrale leggerissima, il visita-tore è invitato a salire lungo un percorso incerto, che si snoda tra una fragile giungla di bambù intrecciati

fino alla sommità della scultura, dove un boudoir naturale fa da piattaforma ad una vista mozzafiato: sulla destra il bacino di San Marco, alla sinistra il ponte dell’Accademia e sotto lo spettatore la magnificenza del Canal Grande.

SPECIALE EVENTI COLLATERALI della biennale

[ D I C . M . ]

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A S C E N S I O N D I A N I S H K A P O O RSpostandosi ora verso l’isola di San Giorgio Maggio-re ed entrando nella splendida Basilica, progettata dal Palladio a partire dal 1565 e per la prima volta scenario per un intervento artistico contempora-neo, troviamo Ascension di Anish Kapoor, opera già presentata a Rio de Janeiro, Brasilia, San Paolo e Pechino.

Varcata l’entrata della maestosa Basilica di San Giorgio Maggiore lo spettatore viene colto da una sensazione di meraviglia data dalla grandiosità della struttura architettonica mista ad un disorientamen-to procurato dalla vista di un vortice di fumo bianco, trascendente turbinio che volteggia nel mezzo della cupola centrale e sprigionato da una base circolare posta in corrispondenza dell’incrocio fra transetto e navata principale.

Anish Kapoor è riuscito in quest’opera ad intreccia-re mirabilmente spiritualità e spettacolarità, trasfor-mando l’immaterialità in oggetto e creando ancora una volta un gioco di forme e significati a lui caro: “Nel mio lavoro, ciò che è, e ciò che sembra essere, molto spesso si confondono.”

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P I E T A S D I J A N F A B R ESpostandosi nuovamente in laguna troviamo un altro fortunato matrimonio tra antico e contemporaneo, non solo in riferimento al rapporto tra contenitore, la Nuova Scuola Grande di Santa Maria della Misericor-dia, e contenuto ma anche a quello insito nell’opera stessa.

Sogno compassionevole, ovvero Pietà V, vuole essere la rivisitazione di Fabre della Pietà Michelangiolesca, opera centrale della mostra realizzata in marmo di Carrara e scultura controversa nella quale il volto della Madonna è un teschio; quello di Cristo, invece, riproduce il volto dell’artista stesso, Jan Fabre, invitato per la prima volta in Biennale già nel 1984 da Franco Quadri e Germano Celant. Nella mano destra, Cristo tiene un cervello, simbolo dell’opera che ritroviamo nelle altre quattro statue in marmo bianco che precedono la Pietà V e raffiguranti tutte l’encefalo, organo già centrale nel suo lavoro.

«La mia Pietà mette in gioco il cervello. – come spiega Fabre - Cristo tiene nella destra un cervello perché sono i neuroni che attivano il sentimento della compassione. Dai neuroni dipende tutto l’individuo e proprio il cervello è il fulcro della mia mostra, dove presento una serie di marmi raffiguranti il cervello, elemento attraverso cui offro anche una rilettura della Pietà michelangiolesca».

Il tutto vuole rappresentare un percorso iniziatico seguente delle tappe stabilite, organi e corpi anatomici quindi che all’interno del suo lavoro assumono la forma e la potenza del simbolo, realizzati con la precisione maniacale tipica dell’antica scuola fiamminga. Le cinque Pietà sono posizionate su una piattaforma d’orata, escamotage questo che permette d’ottenere non soltanto un forte impatto visivo ma, essendo il basamento in questione calpestabile solo con larghe pantofole in feltro messe a disposizione dall’artista, offre una visio-ne lenta e distesa, regalando allo spettatore un piacevole momento di distensione, adeguato a comprendere ed osservare in pieno non solo l’opera in questione ma anche la splendida cornice offerta da Santa Maria della Misericordia.

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