Zanetti - Fondamenti Di Biomeccanica Della Pesistica Moderna

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 CORSI TECNICI CORSI TECNICI REGIONALI REGIONALI Cervignano, 24/02/2010, A cura di Ernesto Zanetti Cervignano, 24/02/2 010, A cu ra di Ernest o Zanetti Visita il sito del Comitato: Visita il sito del Comitato: www.fipcffvg.it www.fipcffvg.it FONDAMENTI FONDAMENTI DI DI BIOMECCANICA BIOMECCANICA DELLA PESISTICA DELLA PESISTICA MODERNA MODERNACervi gnano , 24 febbr aio 201 0 Cervi gnano , 24 febbraio 2010  A cu ra d i Ern esto  A cu ra d i Ern esto Zanetti Zanetti Premessa: Premessa: Il corpo umano Il corpo umano è è strutturalmente costituito da strutturalmente costituito da pesi distribuiti su masse segmentarie, di sistemi pesi distribuiti su masse segmentarie, di sistemi di leve (ossa ed articolazioni) e di di leve (ossa ed articolazioni) e di motori motoriche che trasformano l trasformano l energia chimica in energia energia chimica in energia meccanica (muscoli); tutti questi elementi meccanica (muscoli); tu tti questi elementi debbono rispettare le grandi leggi della debbono rispettare le grandi leggi della meccanica. meccanica. BIOMECCANICA BIOMECCANICA E ELa scienza che applica le leggi della MECCANICA La scienza che applica le leggi della MECCANICA allo studio dei movimenti degli esseri viventi (BIO) allo studio dei movimenti degli esseri viventi (BIO) La Biomeccanica SPORTIVA applica le leggi della La Biomeccanica SPORTIVA applica le leggi della meccanica allo studio dei movimenti degli atleti. meccanica allo studio dei movimenti degli atleti.

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weightlifting, pesistica

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Cervignano, 24/02/2010, A cura di Ernesto ZanettiCervignano, 24/02/2010, A cura di Ernesto Zanetti
Visita il sito del Comitato:Visita il sito del Comitato: www.fipcffvg.itwww.fipcffvg.it
““FONDAMENTIFONDAMENTI DIDI BIOMECCANICABIOMECCANICA
Cervignano, 24 febbraio 2010Cervignano, 24 febbraio 2010
 A cura d i Ernesto A cu ra d i Ernesto ZanettiZanetti
Premessa:Premessa:
Il corpo umanoIl corpo umano èè strutturalmente costituito dastrutturalmente costituito da pesi distribuiti su masse segmentarie, di sistemipesi distribuiti su masse segmentarie, di sistemi di leve (ossa ed articolazioni) e didi leve (ossa ed articolazioni) e di ““motorimotori”” cheche trasformano ltrasformano l’’energia chimica in energiaenergia chimica in energia meccanica (muscoli); tutti questi elementimeccanica (muscoli); tutti questi elementi debbono rispettare le grandi leggi delladebbono rispettare le grandi leggi della meccanica.meccanica.
BIOMECCANICABIOMECCANICA
EE’’ La scienza che applica le leggi della MECCANICALa scienza che applica le leggi della MECCANICA allo studio dei movimenti degli esseri viventi (BIO)allo studio dei movimenti degli esseri viventi (BIO)
 
BIOMECCANICA MODERNABIOMECCANICA MODERNA 1)1) AD INDIRIZZO MECCANICO AD INDIRIZZO MECCANICO
 App lica le leg gi d ella Meccan ica al lo studio del m oto dei App lic a le leg gi d ella Meccan ica al lo s tud io d el moto dei
corpi e delle articolazioni, con lo scopo di ottenere unacorpi e delle articolazioni, con lo scopo di ottenere una
determinazione quantitativa dei processi m otorideterminazione quantitativa dei processi motori
2)2) AD INDIRIZZO ANATOMO FUNZIONALE AD INDIRIZZO ANATOMO FUNZIONALE  Anal izza pr evalen temente l e var ie mod alit Anal izza pr evalen temen te le v arie m odal itàà di interventodi intervento
muscolare, sia nel mantenimento delle posture, siamuscolare, sia nel mantenimento delle postur e, sia
nellnell’’esecuzione di azioni motorie complesse.esecuzione di azioni motorie complesse.
3)3) AD INDIRIZZO NEUROFISIOLOGICO AD INDIRIZZO NEUROFISIOLOGICO Studia prevalentemente i meccanismi e le interrelazioniStudia prevalentemente i meccanismi e le interrelazioni
del sistema nervoso sulle azioni motorie.del sistema nervoso sulle azioni motorie.
SCOPI DELLASCOPI DELLA BIOMECCANICA SPORTIVABIOMECCANICA SPORTIVA
1)1) VALUTAZIONE FUNZIONALE DELLVALUTAZIONE FUNZIONALE DELL’’ ATLETA ATLETA
2)2) INDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA SPORTIVAINDIVIDUAZIONE DELLA TECNICA SPORTIVA
RAZIONALERAZIONALE
PERSONALEPERSONALE
1)1) STATICASTATICA
Studia le sit uazioni d i EQUILIBRIO dei corpi e delle FORZEStudia le sit uazioni d i EQUILIBRIO dei corpi e d elle FORZE
che su di essi agiscono.che su di essi agiscono.
2)2) CINEMATICACINEMATICA Studia le TRAIETTORIE DEL MOTO dei c orpi,Studia le TRAIETTORIE DEL MOTO dei cor pi,
indipendentemente dalle cause che li hanno generatiindipendentemente dalle cause che li hanno generati
3)3) LA DINAMICALA DINAMICA Studia le CAUSE del movimento, cioStudia le CAUSE del movimento, cioèè le FORZE chele FORZE che
ll’’hanno generatohanno generato
LA STATICALA STATICA
Studia le sit uazioni d i EQUILIBRIO dei corpi e d elle FORZEStudia le situazioni di EQUILIBRIO dei corpi e delle FORZE
che su di essi agiscono.che su di essi agiscono.
Considera i cor pi compo sti da m ateria OMOGENEA (isotropi)Considera i corpi composti da materia OMOGENEA (isotropi)
 
quale siquale si
origina laorigina la
forze cheforze che
agiscono suagiscono su
quel corpo.quel corpo.
posizione del baricentroposizione del baricentro
nel corpo umanonel corpo umano
La posizione del baricentroLa posizione del baricentro
può anche esserepuò anche essere
ESTERNA al corpoESTERNA al corpo
Baricentro dellBaricentro dell’’atletaatleta
CongiungenteCongiungente
atletaatleta -- bilancierebilanciere
atletaatleta -- bilancierebilanciere
Modificazione della base dModificazione della base d’’appoggioappoggio in relazione al peso del bilancierein relazione al peso del bilanciere
AllAll’’aumentare del peso del bilanciere la superficieaumentare del peso del bilanciere la superficie dd’’appoggio utile si riduce.appoggio utile si riduce.
Base grande:Base grande: superficie dsuperficie d’’appoggioappoggio con un peso pari alcon un peso pari al 150% del peso150% del peso delldell’’atleta.atleta.
Base piccola:Base piccola: superficie dsuperficie d’’appoggioappoggio con un peso pari alcon un peso pari al 275% del peso275% del peso delldell’’atleta.atleta.
Modificazioni della base dModificazioni della base d’’appoggioappoggio in relazione al peso del bilancierein relazione al peso del bilanciere
 
I gomiti siI gomiti si mantengono proiettatimantengono proiettati in avantiin avanti--fuori.fuori.
Il peso vieneIl peso viene adeguatamenteadeguatamente ripartito su tutta laripartito su tutta la superficie dsuperficie d’’appoggioappoggio dei piedi.dei piedi.
I piedi sonoI piedi sono posizionati con iposizionati con i talloni alla stessatalloni alla stessa larghezza dellelarghezza delle anche.anche.
Le punte deiLe punte dei piedi sonopiedi sono leggermenteleggermente divaricate (circadivaricate (circa 2222°°) in modo da) in modo da creare un angolocreare un angolo tra i piedi ditra i piedi di circa 45circa 45°°
ancheanche
4545°°
La colonnaLa colonna vertebralevertebrale devedeve manteneremantenere sempre benesempre bene accentuate leaccentuate le sue curvesue curve fisiologichefisiologiche
 
Spinta:Spinta: CaricamentoCaricamento
Mentre le ginocchiaMentre le ginocchia si spostano In avantisi spostano In avanti
Il bacino siIl bacino si spostasposta indietroindietro
Questa azioneQuesta azione
I gomiti siI gomiti si mantengono proiettatimantengono proiettati in avantiin avanti--fuorifuori
Tutte queste azioniTutte queste azioni
consentono diconsentono di
mantenere lamantenere la
proiezione delproiezione del
baricentro dellbaricentro dell ’’atletaatleta
Mentre la colonnaMentre la colonna mantiene le sue curvemantiene le sue curve fisiologichefisiologiche
 
 
ESERCIZIOESERCIZIO DIDI STRAPPO:STRAPPO: Grandezze ottimali degli angoli delle principali articolazioniGrandezze ottimali degli angoli delle principali articolazioni
nei momenti di passaggio tra le fasinei momenti di passaggio tra le fasi
Media dei dati rilevati su un gruppo di campioni di elevata qualMedia dei dati rilevati su un gruppo di campioni di elevata qualificazione,ificazione, (Da(Da V.I.V.I. Frolov Frolov , G.I., G.I. Lenikov Lenikov ,, H.NH.N:: Emifov Emifov , M.P., M.P. VanagasVanagas, Mosca, 1977 modificato E., Mosca, 1977 modificato E. ZanettiZanetti 1978)1978)
ANGOLO ANGOLO ANGOLO
1^ - 2^ 70 - 75 83 - 95 47 - 55
2^ - 3^ 85 - 90 135 - 150 90 - 100
3^ - 4^ 60 - 75 115 - 125 110 - 125
4^ - 5^ 115 - 125 165 - 170 175 - 180
STACCO
TIRATA
nellnell’’incastroincastro
1515°°
1515°°
Spinta:Spinta: IncastroIncastro
110110°° -- 130130°°
140140°° -- 160160°°
La baseLa base dd’’appoggioappoggio
nellnell’’incastroincastro
Con piedi allineatiCon piedi allineati Con piediCon piedi intrarotatiintrarotati
 
Una correttaUna corretta risalita inizia conrisalita inizia con ll’’arretramento delarretramento del piede anteriore.piede anteriore.
Spinta:Spinta: FissazioneFissazione finalefinale
La verticale delLa verticale del baricentro delbaricentro del bilanciere il linkbilanciere il link articolare dellaarticolare della spalla ed ilspalla ed il baricentrobaricentro delldell’’atleta sonoatleta sono allineati.allineati.
La colonnaLa colonna vertebralevertebrale mantiene benmantiene ben accentuate le sueaccentuate le sue curve fisiologiche.curve fisiologiche.
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
1) PERIODO DELLO STACCO1) PERIODO DELLO STACCO 1) Fase Preparatoria1) Fase Preparatoria
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
 
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
2) PERIODO DELLA TIRATA2) PERIODO DELLA TIRATA 3) Fase del caricamento3) Fase del caricamento
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
2) PERIODO DELLA TIRATA2) PERIODO DELLA TIRATA 4) Fase della tirata4) Fase della tirata
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
3) PERIODO DELL3) PERIODO DELL’’INCASTROINCASTRO 5) Fase aerea5) Fase aerea
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
 
POSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPOPOSIZIONI FONDAMENTALI DELLO STRAPPO
4) PERIODO CONCLUSIVO4) PERIODO CONCLUSIVO 7) Fase della risalita7) Fase della risalita
LA CINEMATICALA CINEMATICA
Studia il movimento dei cor pi nello spazio (Traiettorie).Studia il movimento dei c orpi nello spazio (Traiettorie).
NellNell’’analisi delle traiettorie, si considera lo spost amentoanalisi delle traiettorie, si considera lo spostamento
DIDI UN PUNTO DEL CORPO nel TEMPO.UN PUNTO DEL CORPO nel TEMPO.
Le sue unitLe sue unitàà di misura fondamentali sono pertanto:di misura fondamentali sono pertanto:
-- LO SPAZIO (metri)LO SPAZIO (metri)
-- IL TEMPO (second i)IL TEMPO (secondi)
I SISTEMII SISTEMI DIDI RIFERIMENTORIFERIMENTO (PIANI CARTESIANI)(PIANI CARTESIANI)
Sistema cartesiano INTERNOSistema cartesiano INTERNO
Sistema cartesianoSistema cartesiano
SISTEMA CARTESIANOSISTEMA CARTESIANO
TRAIETTORIA DEL BARICENTROTRAIETTORIA DEL BARICENTRO DURANTE LA DEAMBULAZIONEDURANTE LA DEAMBULAZIONE
SISTEMA CARTESIANOSISTEMA CARTESIANO
SUL PIANOSUL PIANO
 
TRAIETTORIE STRAPPOTRAIETTORIE STRAPPO
TRAIETTORIE STRAPPOTRAIETTORIE STRAPPO
NELLA SPINTANELLA SPINTA DIDI SLANCIOSLANCIO (A. N.(A. N. Vorobiev Vorobiev , 1978), 1978)
 A = Pun to d i pa rten za A = Pun to d i par tenza
B = fine caricamentoB = fine caricamento
C = Massima altezza delC = Massima altezza del
bilanciere (fine della fase aerea).bilanciere (fine della fase aerea).
D = IncastroD = Incastro
LA DINAMICALA DINAMICA
Studia le CAUSE del moto dei corpi,Studia le CAUSE del moto dei corpi,
ciocioèè le FORZE che lo hanno generatole FORZE che lo hanno generato
SI BASA SU TRE PRINCIPI:SI BASA SU TRE PRINCIPI:
1 PRINCIPIO DEL MOTO1 PRINCIPIO DEL MOTO
2 PRINCIPIO2 PRINCIPIO DIDI INERZIAINERZIA
 
1) IL PRINCIPIO DEL1) IL PRINCIPIO DEL MOTOMOTO
OGNI CORPO PERSISTE NEL SUO STATOOGNI CORPO PERSISTE NEL SUO STATO DIDI QUIETE OQUIETE O DIDI MOTO RETTILINEO UNIFORME,MOTO RETTILINEO UNIFORME,
FINCHEFINCHE’’ NON INTERVIENE UNA FORZA ANON INTERVIENE UNA FORZA A MODIFICARNE IL SUO STATOMODIFICARNE IL SUO STATO
2) IL PRINCIPIO2) IL PRINCIPIO DIDI INERZIAINERZIA
UNA FORZA ESTERNA APPLICATA AD UNAUNA FORZA ESTERNA APPLICATA AD UNA MASSA LIBERA PRODUCE, SULLA STESSA, UNAMASSA LIBERA PRODUCE, SULLA STESSA, UNA
ACCELERAZIONE DIRETTAMENTEACCELERAZIONE DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA FORZA APPLICATA, EDPROPORZIONALE ALLA FORZA APPLICATA, ED
INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA MASSA.INVERSAMENTE PROPORZIONALE ALLA MASSA.
F = m aF = m a
3) IL PRINCIPIO3) IL PRINCIPIO DIDI AZIONE E REAZIONEAZIONE E REAZIONE
AD OGNI AZIONE, CORRISPONDE UNAAD OGNI AZIONE, CORRISPONDE UNA REAZIONE UGUALE E CONTRARIA.REAZIONE UGUALE E CONTRARIA.
IL PRINCIPIOIL PRINCIPIO DIDI AZIONE E REAZIONEAZIONE E REAZIONE
 
BIOMECCANICO DEIBIOMECCANICO DEI PRIMI 3 PERIODIPRIMI 3 PERIODI
(prime 6 fasi)(prime 6 fasi) DELLDELL’’ESERCIZIOESERCIZIO DIDI
STRAPPOSTRAPPO DaDa V.I.V.I. FronovFronov ,,
S.I.S.I. LenikovLenikov,, H.N.H.N. ErimovErimov,,
elevataelevata
qualificazionequalificazione””
MODELLOMODELLO DIDI DIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELLDIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELL ’’ESERCIZIOESERCIZIO DIDI STRAPPOSTRAPPO IN 4 PERIODI E 8 FASIIN 4 PERIODI E 8 FASI (E.(E. ZanettiZanetti, 1978), 1978)
DETERMINAZIONE DEL MOMENTODETERMINAZIONE DEL MOMENTO D'INIZIOD'INIZIO EE DIDI FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.
PERIODI : F A S I :   D E S C R I Z I O N E :  
PRIMO PE RIODO : 1^ FASE: PREPARATORIA. INIZIA: Nelmo mentodella contrazione deimuscoli dell'atleta.  
(PERIODO DELLOSTACCO) (O Di reazionedell'atleta sulla pedana)   TERMINA: Nel momento in cui ilbilanciere lasciala pedana.  INIZIA: Nelmomento della contrazionedei muscoli
dell'atleta 2^ FASE:STACCO. (O Di accelerazione preliminare delbilanciere)  
INIZIA: Nelmo mentoin cui il bilanciere lasciala pedana.  
TERMINA: Nel momento in cui l'angolo delleginocchia
raggiungela primamassima apertura.   TERMINA: Nel momento in cui l'angolo delleginocchia raggiungela prima massima apertura (135-150°).  
S EC OND O P ER IOD O: 3 ^ F ASE : CA RIC AM EN TO. INIZIA: Nelmo mentoin cui l'angolo delle ginocchiaraggiu nge la prima massimaapertura (135-150°).
(PERIODO DELLA TIRATA) (O Di reazionepliometrica)   TERMINA: Nel momento della massimarichiusura dell'angolo delleginocchia (115-125°).  INIZIA:  Nelmomento in cui l'angolo delleginocchia
raggiungelaprimamassimaapertura 4^ FASE:TIRATA (O SCATTO). (O Di accelerazione finaledel bilanciere) 
INIZIA Nelm omentodella massima richiusura dell'angolo delleginocchia (115-125°).  
TERMINA: Nel momento della massima apertura delle
articolazionidi caviglie - ginocchia - anche.  TERMINA: Nel momento della massima apertura delle articolazionidi caviglie - ginocchia -anche.  
TERZO PERIODO : 5^ FASE: AEREA. INIZIA: Nelmo mentodella massima apertura dellearticolazioni dicaviglie- ginocchia- anche.  
(PERIODO DELL'INCASTRO) (O Di reazioneatleta-attrezzo senza appoggio)   TERMINA:  Nel momento in cui ilbil anciereraggiungela massima altezza.   INIZIA:  Nelmomentodella massimaa pertura delle
articolazionidi caviglie - ginocchia - anche.  6^ FASE:INCASTRO (O SEDUTA). (O direazione atleta-attrezzo con appoggio) 
INIZIA:  Nel momento in cui ilbilanciere raggiungela massima altezza. 
TERMINA: Nel momento in cui l'atletastabilisce
l'equilibriostatico conl 'attrezzo abraccia tese, con le
articolazionidi caviglie - ginocchia - anchein massima
chiusura 
econ learticolazionidicaviglie-ginocchia-anche in massimachiusura.  
QUAR TO P ER IODO : 7^ FASE: RISALITA . INIZIA: Nelmo mentoin cui l'atleta stabiliscel'equili brio statico con l'attrezzo a braccia tese,
econ learticolazionidicaviglie-ginocchia-anche in massimachiusura.   (PERIODO CONCLUSIVO) (O Di recupero della posizioneeretta)   TERMINA: Nel momento incui l'atleta stabiliscel 'equilibrio statico con l'attrezzoa braccia tese,
econ learticolazioni dicaviglie -ginocchia -anche nuovamentein massima estensione.   INIZIA:  Nelmomentoin cui l'atletastabilisce l'equilibrio
staticocon l'attrezzo abraccia tese, con le articolazionidi caviglie- ginocchia- anchein massimachiusura  
8^ FASE:CONCLUSIVA.  
econ learticolazionidi caviglie- ginocchia- anche nuovamentein massima estensione.  
TERMINA:  Nel momento in cui ilbilancieretocca la
 pedana   TERMINA:  Nel momento in cuiil bilancieretocca la pedana. 
 
MODELLOMODELLO DIDI DIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELLDIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELL ’’ESERCIZIOESERCIZIO DIDI GIRATAGIRATA (O APPOGGIO AL PETTO) DELLO SLANCIO IN 4 PERIODI E 8 FASI(O APPOGGIO AL PETTO) DELLO SLANCIO IN 4 PERIODI E 8 FASI (E.(E. ZanettiZanetti, 1978), 1978)
DETERMINAZIONE DEL MOMENTODETERMINAZIONE DEL MOMENTO D'INIZIOD'INIZIO EE DIDI FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.
PERIODI: F A S I : D E S C R I Z I O N E :
PRIMOPERIODO : 1^FASE: PREPARATORIA. INIZIA: Nelmomento della contrazionedei muscoli dell'atleta.  
(PERIODODELLO STACCO) (ODi reazione dell'atleta sulla pedana)  TERMINA: Nelmomento in cui il bilancierelascia la pedana.
INIZIA: Nel momento dellacontrazionedei muscoli dell'atleta
2^FASE: STACCO. (ODi accelerazione preliminaredel bilanciere) 
INIZIA: Nelmomento in cuiil bila ncierelascial apedana.  
TERMINA: Nelmomento in cuil'angolo delleginocchia
raggiungela primamassima apertura.   TERMINA: Nelmomento in cui l'angolo delleginocchiaraggiunge laprima massimaapertura (135-150°).  
SECONDOPERIODO: 3^FASE: CARICAMENTO. INIZIA: Nelmomento in cuil 'angolo delleginocchia raggiungela primamassima apertura(135-150°).  
(PERIODODELLA TIRATA) (ODi reazione pliometrica)  TERMINA: Nelmomento della massimarichiusura dell'angolo delleginocchia (115-125°).  INIZIA: Nel momento in cui l'angolodelleginocchia
raggiungela primamassima apertura 4^FASE: TIRATA(OSCATTO). (O Di accelerazione finale del bilanciere) 
INIZIA Nelmomento della massimarichiusura dell'angolodelleginocchia (115-125°). 
TERMINA: Nelmomento della massima apertura delle
articolazionidi caviglie- ginocchia- anche.   TERMINA: Nelmomento della massima aperturadelleart icolazionidicavigli e- ginocchia -anche.  
TERZOPERIODO : 5^FASE: AEREA. INIZIA: Nelmomento della massimaapertura dellea rticolazioni di caviglie- ginocchia- anche.
(PERIODODELL'INCASTRO) (ODi reazione atleta-attrezzo senza appoggio)   TERMINA:  Nelmomento in cui ilbilanciere raggiunge la massima altezza.   INIZIA: Nel momento della massima aperturadelle
articolazionidi caviglie- ginocchia- anche 6^FASE: INCASTRO (O SEDUTA). (Odi reazione atleta-attrezzo conappoggio)
INIZIA:  Nelmomento in cui ilbilanciere raggiungelamassima altezza. 
TERMINA:  Nelmomento in cuil'atletastabilisce l'equilibrio
statico con l'attrezzo appoggiato sulle spalle, econ le articolazionidi caviglie- ginocchia- anchein massima
chiusura 
econ learticolazioni dicaviglie - ginocchia -anchein massima chiusura.
 
econ learticolazionidicaviglie-ginocchia- anchein massimachiusura.   (PERIODOCONCLUSIVO) (ODi recupero della posizioneeretta)  TERMINA: Nelmomento in cui l'atleta stabilisce l'equilibrio statico con l'attrezzo appoggiatosullespalle,
econ learticolazioni dicaviglie -ginocchia - anchenuovamentein massimaestensione.   INIZIA: Nel momento in cui l'atleta stabiliscel'equilibrio statico con l'attrezzo appoggiato sulle spalle, econ le
articolazionidi caviglie- ginocchia- anchein massima
chiusura 
TERMINA: Quandol'atleta ha assunto la posizionedi  partenza per iniziarelaspinta dal petto. 
TERMINA: Quando l'atleta haassuntola posizionedi partenzaperi niziarela spintadal petto.  
 
MODELLOMODELLO DIDI DIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELLDIVISIONE AD ORIENTAMENTO BIOMECCANICO DELL ’’ESERCIZIOESERCIZIO SPINTA DAL PETTO DELLO SLANCIO IN 4 PERIODI E 7 FASISPINTA DAL PETTO DELLO SLANCIO IN 4 PERIODI E 7 FASI (E.(E. ZanettiZanetti, 1978), 1978)
DETERMINAZIONE DEL MOMENTODETERMINAZIONE DEL MOMENTO D'INIZIOD'INIZIO EE DIDI FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.FINE E DENOMINAZIONE DELLE FASI E DEI PERIODI.
PERIODI : F A S I :   D E S C R I Z I O N E :  
PRIMO PERIODO : 1^ FASE: PREPARATORIA. INIZIA: Nelmomento della contrazionedei muscolidell'atleta.  
(PERIODO PREPARATORIO) (ODi reazionedell'atleta sulla pedana)  TERMINA: Nelmomento in cui il bilanciere iniz iaa scendere.   INIZIA: Nelmomento della contrazionedei muscolidell'atleta
TERMINA:  Nel momento in cui ilbilancierec ominciaa scendere.  
SECONDO PERIODO : 2^ FASE: CARICAMENTO. INIZIA: Nel momento in cui ilbilanciereiniziaa scendere
(PERIODO DELLA SPINTA) (ODireazionepliometrica)  TERMINA: Nelmomento della massimachiusura dell'angolo delle ginocchia (120°-130°) edelle
caviglie
INIZIA:  Nelmomento della massima chiusura dell'angolo delle ginocchia (120°-130°) edellecaviglie
TERMINA: Nel momento della massima apertura delle
articolazionidelle cavigliee ginocchia.  TERMINA: Nelmomento della massima aperturadelle articolazioni dellecaviglie e ginocchia.  
TERZO PERIODO : 4^ FASE: AEREA. INIZIA:  Nelmomento della massima aperturadelle articolazionidelle cavigliee ginocchia.  
(PERIODO DELL'INCASTRO) (ODi reazioneatleta-attrezzo senzaappoggio)   TERMINA:  Nelmomento in cui il bilanciere raggiunge la massima altezza.  
INIZIA: Nelmomento della massimaapertura dellearticolazioni
dicaviglie eginocchia   5^FASE:INCASTRO. (Odi reazione atleta-attrezzo conappoggio)  
INIZIA:  Nelmomento in cui ilbil anciereraggiunge la massima altezza.  
TERMINA:  Nel momento in cui l'atletastabilisce l'equilibrio
staticocon l'attrezzo bloccato a braccia tesesopra la testa,e conle
gambein posizionedi "forbiciata".
abraccia tesesopralatesta, econ legambein posizionedi "forbiciata".
 
QUARTO PERIODO: 6^ FASE: RISALITA. INIZIA: Nelmomento in cui l'atleta stabilisce l'equilibrio statico con l'attrezzo bloccato a
 bracciatese soprala testa, e con le gambein posizione di "forbiciata".   (PERIODO CONCLUSIVO) (ODi recupero della posizioneeretta)  TERMINA: Nelmomento in cui l'atleta stabilisce l'equilibrio statico con l'attrezzo bloccato abraccia
tesesopra lat esta, con learticolazioni dicaviglie -ginocchia-a nchenuovamente in massima estension .
INIZIA: Nelmomento in cui l'atletastabilisce l'equilibrio statico
con l'attrezzo bloccato abracciatese soprala testa, econ legambe
in posizione di "forbiciata".  
 
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione seguente:schematicamente riassunto nella codificazione seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, * =* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione seguente:schematicamente riassunto nella codificazione seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE, *** = SIMILE, * == SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
PESISTICA (CLASSICO)
SPORT
 ACICLICI
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione seguente:schematicamente riassunto nella codificazione seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, * =* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione seguente:schematicamente riassunto nella codificazione seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, * =* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO DI
PESISTICA (Ausiliario)
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione seguente:schematicamente riassunto nella codificazione seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, * =* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
  ESERCIZIO DI
PESISTICA (Ausiliario)
MISTI
Ginnastica ** **  **  ** 
Grado di affinitGrado di affinitàà di alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fodi alcuni parametri della struttura biomeccanica di esercizi fo ndamentali tipici delndamentali tipici del sollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportivesollevamento pesi e di altri appartenenti a discipline sportive diverse. Il livello di affinitdiverse. Il livello di affinitàà vieneviene
schematicamente riassunto nella codificazione seguente:schematicamente riassunto nella codificazione seguente:
*** = MOLTO AFFINE;*** = MOLTO AFFINE; ** = SIMILE,** = SIMILE, * =* = SIMILESIMILE IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE.IN ALCUNI MOMENTI O FASI TIPICHE. (POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).(POZZO,SACRIPANTI, ZANETTI, 1996).
ESERCIZIO
SPORT
MISTI
MOVIMENTI NON CONSENTITIMOVIMENTI NON CONSENTITI NELLA SPINTANELLA SPINTA
2.4.3 Distensione non omogenea o incompleta delle braccia nella2.4.3 Distensione non omogenea o incompleta delle braccia nella fase finalefase finale delldell’’alzata.alzata.
2.4.4 Effettuare una pausa durante la distensione delle braccia2.4.4 Effettuare una pausa durante la distensione delle braccia..
2.4.5 Terminare la prova con una distensione delle braccia.2.4.5 Terminare la prova con una distensione delle braccia.
2.4.6 Flettere e distendere i gomiti durante la fase di recuper2.4.6 Flettere e distendere i gomiti durante la fase di recupero.o.
2.4.7 Abbandonare la pedana durante l2.4.7 Abbandonare la pedana durante l’’esecuzione della prova (ossia, toccareesecuzione della prova (ossia, toccare la zona allla zona all’’esterno della pedana con qualsiasi parte del corpo).esterno della pedana con qualsiasi parte del corpo).
2.4.8 Riporre il bilanciere sulla pedana prima del segnale degl2.4.8 Riporre il bilanciere sulla pedana prima del segnale degli arbitri.i arbitri.
2.4.9 Lasciare cadere il bilanciere dopo il segnale degli arbit2.4.9 Lasciare cadere il bilanciere dopo il segnale degli arbitri.ri.
2.4.10 Non riuscire a portare i piedi ed il bilanciere in linea2.4.10 Non riuscire a portare i piedi ed il bilanciere in linea e parallelamentee parallelamente al piano del busto.al piano del busto.
2.4.11 Non riporre il bilanciere completo sulla pedana (ossia, i2.4.11 Non riporre il bilanciere completo sulla pedana (ossia, i l bilancierel bilanciere completo deve toccare la pedana al momento dellcompleto deve toccare la pedana al momento dell ’’impatto).impatto).
2.7.1 Qualsiasi evidente tentativo di spinta che non sia portat2.7.1 Qualsiasi evidente tentativo di spinta che non sia portato a termine,o a termine, ivi compresi livi compresi l ’’abbassare il corpo o il piegare le ginocchia.abbassare il corpo o il piegare le ginocchia.
2.7.2 Qualsiasi oscillazione volontaria del bilanciere finalizz2.7.2 Qualsiasi oscillazione volontaria del bilanciere finalizzata allata all’’agevolazioneagevolazione delldell’’esecuzione. Lesecuzione. L’’atleta e latleta e l’’attrezzo devono risultare immobili prima diattrezzo devono risultare immobili prima di iniziare la fase di spinta.iniziare la fase di spinta.
Modello biomeccanico della spintaModello biomeccanico della spinta
 
Spinta: fase preparatoria:Spinta: fase preparatoria: ImpugnaturaImpugnatura Il PESO DEL BILANCIERE DEVE ESSERE EQUAMENTE EIl PESO DEL BILANCIERE DEVE ESSERE EQUAMENTE E
SIMMETRICAMENTE RIPARTITO INSIMMETRICAMENTE RIPARTITO IN 3 PUNTI3 PUNTI DD’’APPOGGIOAPPOGGIO PER PARTEPER PARTE
1) POLSI1) POLSI
3) CLAVICOLE3) CLAVICOLE
2) DELTOIDI2) DELTOIDI
AMPIEZZAAMPIEZZA DELLDELL’’IMPUGNATURAIMPUGNATURA
UnUn’’impugnatura piimpugnatura piùù larga sollecitalarga sollecita maggiormente le articolazioni di spalle e polsi.maggiormente le articolazioni di spalle e polsi.
RESPIRAZIONERESPIRAZIONE
necessario effettuarenecessario effettuare
gabbia toracica e r endegabbia toracica e r ende
la colonna vertebrale pila colonna vertebrale piùù
rigida ed i puntirigida ed i punti
dd’’appoggio delappoggio del
bilanciere pibilanciere piùù stabili.stabili.
RESPIRAZIONERESPIRAZIONE
LL’’azione di spinta va effettuata in apneaazione di spinta va effettuata in apnea
(trattenimento della respirazione), che si(trattenimento della respirazione), che si
realizza chiudendo lrealizza chiudendo l’’epiglottide.epiglottide.
Questa azione, e la contemporaneaQuesta azione, e la contemporanea
contrazione della muscolaturacontrazione della muscolatura
addominale, rende la cavitaddominale, rende la cavitàà toracica etoracica e
quella addominale piquella addominale piùù solide.solide.
LL’’aumento di pressioneaumento di pressione endotoracicaendotoracica eded
endoaddominale riduce la pressione c heendoaddominale riduce la pressione c he
grava sulla c olonna vertebrale.grava sulla c olonna vertebrale.
 
LL’’ipossia cerebrale che ne consegue puòipossia cerebrale che ne consegue può provocate giramento di testa,provocate giramento di testa, stordimento e momentanea lipotimiastordimento e momentanea lipotimia (perdita di coscienza).(perdita di coscienza).
LA VELOCITALA VELOCITA’’ DEL BILANCIEREDEL BILANCIERE NELLA SPINTANELLA SPINTA
La massima velocitLa massima velocitàà che deve raggiungere ilche deve raggiungere il bilancierebilanciere èè di circa 1,8 metri aldi circa 1,8 metri al secondo.secondo.
Data la notevole massa del bilanciere che siData la notevole massa del bilanciere che si deve accelerare,deve accelerare, èè richiesta una granderichiesta una grande espressione di forza massimale sottoespressione di forza massimale sotto forma di impulso, cioforma di impulso, cioèè la capacitla capacitàà didi raggiungere il massimo picco di forza inraggiungere il massimo picco di forza in tempi molto brevi.tempi molto brevi.
TIPOTIPO DIDI CONTRAZIONE DEICONTRAZIONE DEI MUSCOLI AGONISTI NELLA SPINTAMUSCOLI AGONISTI NELLA SPINTA
Durante il caricamento, i muscoli agonisti siDurante il caricamento, i muscoli agonisti si contraggono ma vengonocontraggono ma vengono prestiratiprestirati (contrazione(contrazione eccentrica).eccentrica).
Subito dopo,iniziano ad accorciarsi moltoSubito dopo,iniziano ad accorciarsi molto velocemente (contrazione concentrica di tipovelocemente (contrazione concentrica di tipo balistico).balistico).
Questa rapida successione, determina unQuesta rapida successione, determina un ’’azione diazione di tipotipo pliometricopliometrico, che per essere efficace si deve, che per essere efficace si deve realizzare in un massimo di circa 30 centesimi direalizzare in un massimo di circa 30 centesimi di secondo.secondo.
IL RITMO DELLA SPINTAIL RITMO DELLA SPINTA Il giusto ritmo della spinta, fondamentale per laIl giusto ritmo della spinta, fondamentale per la
buona riuscita dellbuona riuscita dell’’esercizio,esercizio, èè determinato da:determinato da:
Tipo di fibre muscolari della muscolatura agonista.Tipo di fibre muscolari della muscolatura agonista.
Tipo di leve (lunghezza degli arti) dellTipo di leve (lunghezza degli arti) dell ’’atleta.atleta.
Livello di forza dellLivello di forza dell’’atleta.atleta.
Coordinazione intramuscolare.Coordinazione intramuscolare.
Coordinazione intermuscolare.Coordinazione intermuscolare.
 
TRAIETTORIATRAIETTORIA DEL BILANCIEREDEL BILANCIERE
 A = Pun to d i par tenza A = Pun to d i pa rten za
B = fine caricamentoB = fine caricamento
C = Massima altezza delC = Massima altezza del
bilanciere (fine della fase aerea).bilanciere (fine della fase aerea).
D = IncastroD = Incastro
 
Coordinative:Coordinative: Coordinazione intramuscolare.Coordinazione intramuscolare. Coordinazione intermuscolare.Coordinazione intermuscolare. Differenziazione motoria.Differenziazione motoria. Dissociazione motoria.Dissociazione motoria. Senso del ritmo.Senso del ritmo. Equilibrio.Equilibrio.
Condizionali:Condizionali: Forza massimale di tipoForza massimale di tipo esplosivoesplosivo--reattivoreattivo-- balisticobalistico..
 
La metodologia classica di programmazioneLa metodologia classica di pro grammazione
delldell’’allenamento assegna allo slancio ed esercizi ausiliariallenamento assegna allo slancio ed esercizi ausiliari
un vol ume del 28% del volume totale, sia nel periodoun vol ume del 28% del volume totale, sia nel periodo
preparatorio che in quello agonistico.preparatorio che in quello agonistico.
Ciò significa riserv are allCiò signific a riservare all’’allenamento delle spinte unallenamento delle spinte un
volume effettivo oscillante tra il 17% ed il 20% del volumevolume effettivo oscillante tra il 17% ed il 20% del volume
totale dtotale d’’allenamento.allenamento.
Considerazioni finaliConsiderazioni finali
La spinta di slancio con la tecnica della forbiciataLa spinta di slancio con la tecnica della forbiciata èè ll’’unicounico esercizio asimmetrico della pesistica.esercizio asimmetrico della pesistica.
Il fatto di essere un esercizio che si basa su uno schemaIl fatto di essere un esercizio che si basa su uno schema motorio diverso dagli altri, unito alla complessitmotorio diverso dagli altri, unito alla complessitàà deglidegli aspetti coordinativi richiesti, comporta maggiori difficoltaspetti coordinativi richiesti, comporta maggiori difficoltàà didattiche.didattiche.
LL’’asimmetria del movimento della spinta con forbiciataasimmetria del movimento della spinta con forbiciata determina a lungo andare undetermina a lungo andare un’’asimmetria muscolare conasimmetria muscolare con tendenza a far ruotare la colonna vertebrale.tendenza a far ruotare la colonna vertebrale.
SUPPORTI DIDATTICISUPPORTI DIDATTICI
In questa direzione possono essere utili esercitazioniIn questa direzione possono essere utili esercitazioni posturali eposturali e propriocettivepropriocettive, come pure esercitazioni che, come pure esercitazioni che esaltano le percezioni cenestesiche interne (spinte bendati).esaltano le percezioni cenestesiche interne (spinte bendati).
NellNell’’impostazione tecnica e nella correzione degli erroriimpostazione tecnica e nella correzione degli errori possono trovare utile applicazione le tecniche delpossono trovare utile applicazione le tecniche del biofeedbackbiofeedback..
Nel tentativo diNel tentativo di abbassareabbassare
ulteriormente ilulteriormente il punto dpunto d’’incastro,incastro,
la recentela recente evoluzione tecnicaevoluzione tecnica propone la spintapropone la spinta in accosciata.in accosciata.
LA SPINTA IN ACCOSCIATALA SPINTA IN ACCOSCIATA
 
EE’’ necessaria una maggior capacitnecessaria una maggior capacitàà dd’’equilibrio.equilibrio.
EE’’ necessaria una grandenecessaria una grande articolaritarticolaritàà..
EE’’ necessaria una maggior riserva di forza neglinecessaria una maggior riserva di forza negli arti inferiori.arti inferiori.
Vantaggi della spinta inVantaggi della spinta in accosciata.accosciata.
Si elimina lSi elimina l’’unico esercizio asimmetrico,unico esercizio asimmetrico, riducendo la probabilitriducendo la probabilitàà di microtraumi alladi microtraumi alla colonna vertebrale.colonna vertebrale.
Si lavora con uno schema motorio giSi lavora con uno schema motorio giàà noto.noto.