Zabaione - Speciale moda

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1 IL MENSILE DEGLI STUDENTI DEL PARINI Un libero spazio di espressione L’unico autentico bar pariniano al 100% ENJOY NANDO’S BAR! Numero speciale - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Settembre MMXI A te, vezzosissima Dea... (*) “Penso che il Parini sia un luogo da scoprire. Molti mi- lanesi ne conoscono bene il nome, ma non sanno che è anche una spelendida loca- tion”. Così Chiara Boni ci spiega la scelta di portare la sua ultima collezione al Pa- rini e continua: “Mi inte- ressa anche capire il parere dei giovani sulla moda e ve- dere come sia cambiato il vostro giornalino. Per la mia generazione il ’68 è stato un momento fondamentale e gli articoli della Zanzara di quell’epoca rimangono qual- cosa di clamoroso.” An- diamo a trovarla nel suo show room in via Monte di Pietà. Sta aspettando che al- cune pariniane vengano a fare le “prove generali” per la sfi- lata del 26 e approfitta del nostro anticipo per raccontarsi. “Fare la stilista è il sogno della mia vita, da quando da pic- cola vestivo me e le bambole e accompagnavo mia madre in sartoria.” La sua collezione attuale (ha fatto tre collezioni di alta moda, “begli esperimenti”, ora si occcupa solo di Prêt-à-porter) è fatta per essere messa in valigia, non ha bisogno di essere stirata si ispira alla vita quotidiana. “A volte mi siedo su una panchina e guardo la gente che passa. Il 90% indossa i jeans o comunque ha un abbigliamento molto basico, spesso punta più sugli accessori. Sono dati di fatto che non posso ignorare, non ci si cambia più tre volte al giorno come quando esordivo io.” Lei stessa però afferma che i suoi capi non hanno come target le più giovani, ma vengono piuttosto apprezzati da donne adulte di ogni età. Nonostante ciò, cominciano a raggiungerci nel suo studio una quindicina di liceali per la maggior parte pariniane pronte ad indossare i suoi abiti. Ne approfittiamo per in- dagare sulla loro opinioni in materia di moda. Ci avvici- niamo a un gruppetto di ragazze degli ultimi due anni e prima di tutto chiediamo loro: “Quanto pensate che il vo- stro modo di vestire dica di voi?” Sia Francesca che Martina sono convinte che il loro stile comunichi molto di sé agli altri. “Mi vesto in modo semplice perché è così che penso di essere.” afferma Francesca. Martina invece aggiunge: “Mi piace soprattutto cercare accessori particolari e mi vesto colorata. Penso che questo anticipi molto di me.“ Anche Matilde ha le idee chiare: “ Il mio modo di vestire dice il 40% di me. Sono determinata, mi vesto di giorno in giorno a seconda di come mi sento.” “Che cosa rappresenta per te la moda?” è la domanda successiva. Martina è la più entusiasta: “Mi interessa molto. Mi piace l’ambiente di Mi- lano, soprattutto quello che si crea durante la Settimana della Moda. Sono affascinata dall’organizzazione, dagli eventi che si sviluppano intorno a questo fenomeno.” Per Matilde invece è semplicemente un modo per esprimere il suo stato d’animo. La richiesta di definire il proprio stile sembra invece metterle più in difficoltà. “Essenziale ma con attenzione ai dettagli” azzarda Francesca. “Non ho uno stile preciso” ammette invece Matilde, “a volte ho voglia di ve- stirmi da maschiaccio e uso i vestiti di mio fratello, altri- menti indosso capi femminili che penso mi stiano bene”. “Le tendenze sono sempre un punto di partenza, di ispira- zione, ma la cosa più importante è che io mi senta a mio agio.” conclude Paola dopo averci pensato un po’. Per ul- timo chiediamo se l’alta moda le ispiri nella scelta del pro- prio abbigliamento. “Mi piace sfogliare le riviste; le sfilate e gli abiti dell’alta moda sono molto belli da vedere, ma ri- mangono un interesse, uno sfizio, non li seguo certo per scegliere come vestirmi.” “L’alta moda è una forma d’arte; magari a volte sogno di possedere l’abito di una sfilata, ma non è che me ne importi poi molto.” Restiamo a chiacchie- rare un po’ con Chiara Boni, facciamo le ultime foto al back stage delle nostre compagne di scuola e concludiamo il no- stro pomeriggio di moda, in attesa della sfilata del 26. Sono stati proprio Chiara Boni e gli organizzatori di questo eventi a proporci di pubblicare e a finanziare questo Zaba- ione tutto dedicato alla moda. Abbiamo accolto volentieri quest’idea con l’intenzione di mostrare la relazione, a volte complessa o conflittuale, che c’è (e probabilmente c’è sem- pre stata) fra i giovani milanesi e la moda. Soprattutto in un Liceo del centro, “da fighetti”, come il nostro, non si può negare il peso dato alle tendenze e ai vestiti “giusti”. Allo stesso tempo è impossibile dimenticare che la nostra città è conosciuta in tutto il mondo soprattutto come capitale della moda: in particolare in questi giorni basta fare un giro per le vie del centro per percepire l’importanza che questo fenomeno riveste a Milano. Abbiamo quindi trattato il tema della moda mettendolo in relazione con Milano, il Liceo Parini, la sua storia e i suoi studenti. Per farlo non ci siamo risparmiati ironia e sarcasmo, ma allo stesso ab- biamo anche ritenuto opportuno mettere in luce alcuni degli aspetti più oscuri della moda. di Alesia Preite A te, vezzosissima Dea... 1 Milano-moda 1 La moda siete voi! 2 In posa 3 Zabastyleoroscopo 4 Indice Speciale moda (*) “A te, vezzosissima Dea, che con sì dolci redine oggi temperi e governi la nostra brillante gioventù, a te sola questo piccolo Libretto si dedica e si con- sacra.” (G.Parini, "alla Moda", dedica di introduzione a "il Mattino",1763) Quante volte ci saremo ripetuti che Milano, oltre ad essere una moderna città cosmopolita, grigia per smog e cemento, fitta di grattacieli, è considerata capitale della moda. In- sieme a New York, Parigi, Londra e Roma, Milano è tra le capitali mondiali della moda ed icona dello stile italiano, universalmente ritenuto uno dei più importanti del mondo, insieme a quello francese. La moda infatti è sempre stata parte della cultura italiana e lo testimoniano oggi grandi griffe made in Italy che hanno boutique a Milano, come Prada, Gucci, Valentino, Dolce e Gabbana e Versace. Quali sono però le origini del binomio Milano-moda? Nel XII secolo la confraternita degli Umiliati, partendo dal milanese, costituì diverse industrie e corporazioni legate all’attività tessile. Inoltre durante la signoria degli Sforza venne dato l’impulso alle coltivazioni di gelso, fiore cibo dei bachi da seta. Ecco che Milano, insieme a Venezia e Man- tova, dove è fondamentale la tradizione degli arazzi, nasce il cosiddetto “triangolo della seta”. Quindi la nostra zona è sempre stata legata in qualche modo a questo tipo di lavo- razione e settore, ma il vero motivo per cui oggi Milano è uno dei tanti cuori pulsanti di questo mondo risiede nel XX secolo. Ma l’impulso vero e proprio per la nascita della città che conosciamo oggi venne data tuttavia molti secoli più avanti e vicini a noi. Infatti nel 1958, al Gran Hotel di via Vittorio Emanuele, nasce la Camera Nazionale della Moda, asso- ciazione no profit a cui aderiscono i più grandi marchi ita- liani e che promuove il made in Italy in Italia e nel resto del mondo attraverso eventi rinomati, come la Settimana della Moda.Ecco che si arriva all’affermazione internazionale dello stile italiano, con il prêt-à-porter degli anni Settanta e Ottanta, fino alle ultime tendenze. Da oltre quarant’anni la Camera Nazionale della Moda rap- presenta oltre 200 aziende tra pelletteria, abbigliamento, accessori e distribuzione, si occupa della formazione degli stilisti italiani, e organizza la Settimana della Moda, tenu- tasi tradizionalmente presso la Fiera di Milano ma poi spo- stata nel 2010 al Fashion Hub. Tuttavia recentemente ci sono stati ulteriori malumori poiché quest’anno è stata spostata dalla Loggia dei Mercanti a piazza Duomo. Essa fa parte delle “big four” , cioè delle altre tre Settimane della Moda che si svolgono rispettivamente in altre capitali della moda, quali sono Londra, Parigi e New York. L’evento Milano-moda Un binomio su cui scommettere di Elisabetta Stringhi (continua a pag. 2)

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Speciale moda pubblicato in settembre 2011 in occasione della sfilata di Chiara Boni al Parini

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I L MENS I L E DEGL I

STUDENT I DEL PAR IN I

Un l i be ro spaz i o d i e sp re s s i one

L’unico autentico barpariniano al 100%

ENJOYNANDO’S BAR!

Numero speciale - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Settembre MMXI

A te, vezzosissima Dea... (*)“Penso che il Parini sia unluogo da scoprire. Molti mi-lanesi ne conoscono bene ilnome, ma non sanno che èanche una spelendida loca-tion”. Così Chiara Boni cispiega la scelta di portare lasua ultima collezione al Pa-rini e continua: “Mi inte-ressa anche capire il pareredei giovani sulla moda e ve-dere come sia cambiato ilvostro giornalino. Per la miagenerazione il ’68 è stato unmomento fondamentale egli articoli della Zanzara diquell’epoca rimangono qual-cosa di clamoroso.” An-diamo a trovarla nel suoshow room in via Monte diPietà. Sta aspettando che al-cune pariniane vengano a fare le “prove generali” per la sfi-lata del 26 e approfitta del nostro anticipo per raccontarsi.“Fare la stilista è il sogno della mia vita, da quando da pic-cola vestivo me e le bambole e accompagnavo mia madrein sartoria.” La sua collezione attuale (ha fatto tre collezionidi alta moda, “begli esperimenti”, ora si occcupa solo diPrêt-à-porter) è fatta per essere messa in valigia, non habisogno di essere stirata si ispira alla vita quotidiana. “Avolte mi siedo su una panchina e guardo la gente che passa.Il 90% indossa i jeans o comunque ha un abbigliamentomolto basico, spesso punta più sugli accessori. Sono dati difatto che non posso ignorare, non ci si cambia più tre volteal giorno come quando esordivo io.” Lei stessa però affermache i suoi capi non hanno come target le più giovani, mavengono piuttosto apprezzati da donne adulte di ogni età.Nonostante ciò, cominciano a raggiungerci nel suo studiouna quindicina di liceali per la maggior parte parinianepronte ad indossare i suoi abiti. Ne approfittiamo per in-dagare sulla loro opinioni in materia di moda. Ci avvici-niamo a un gruppetto di ragazze degli ultimi due anni eprima di tutto chiediamo loro: “Quanto pensate che il vo-stro modo di vestire dica di voi?” Sia Francesca che Martinasono convinte che il loro stile comunichi molto di sé aglialtri. “Mi vesto in modo semplice perché è così che pensodi essere.” afferma Francesca. Martina invece aggiunge:“Mi piace soprattutto cercare accessori particolari e mivesto colorata. Penso che questo anticipi molto di me.“Anche Matilde ha le idee chiare: “ Il mio modo di vestiredice il 40% di me. Sono determinata, mi vesto di giorno ingiorno a seconda di come mi sento.” “Che cosa rappresentaper te la moda?” è la domanda successiva. Martina è la piùentusiasta: “Mi interessa molto. Mi piace l’ambiente di Mi-lano, soprattutto quello che si crea durante la Settimanadella Moda. Sono affascinata dall’organizzazione, daglieventi che si sviluppano intorno a questo fenomeno.” PerMatilde invece è semplicemente un modo per esprimere ilsuo stato d’animo. La richiesta di definire il proprio stile

sembra invece metterle più in difficoltà. “Essenziale ma conattenzione ai dettagli” azzarda Francesca. “Non ho uno stilepreciso” ammette invece Matilde, “a volte ho voglia di ve-stirmi da maschiaccio e uso i vestiti di mio fratello, altri-menti indosso capi femminili che penso mi stiano bene”.“Le tendenze sono sempre un punto di partenza, di ispira-zione, ma la cosa più importante è che io mi senta a mioagio.” conclude Paola dopo averci pensato un po’. Per ul-timo chiediamo se l’alta moda le ispiri nella scelta del pro-prio abbigliamento. “Mi piace sfogliare le riviste; le sfilatee gli abiti dell’alta moda sono molto belli da vedere, ma ri-mangono un interesse, uno sfizio, non li seguo certo perscegliere come vestirmi.” “L’alta moda è una forma d’arte;magari a volte sogno di possedere l’abito di una sfilata, manon è che me ne importi poi molto.” Restiamo a chiacchie-rare un po’ con Chiara Boni, facciamo le ultime foto al backstage delle nostre compagne di scuola e concludiamo il no-stro pomeriggio di moda, in attesa della sfilata del 26.Sono stati proprio Chiara Boni e gli organizzatori di questoeventi a proporci di pubblicare e a finanziare questo Zaba-ione tutto dedicato alla moda. Abbiamo accolto volentieriquest’idea con l’intenzione di mostrare la relazione, a voltecomplessa o conflittuale, che c’è (e probabilmente c’è sem-pre stata) fra i giovani milanesi e la moda. Soprattutto inun Liceo del centro, “da fighetti”, come il nostro, non si puònegare il peso dato alle tendenze e ai vestiti “giusti”. Allostesso tempo è impossibile dimenticare che la nostra cittàè conosciuta in tutto il mondo soprattutto come capitaledella moda: in particolare in questi giorni basta fare un giroper le vie del centro per percepire l’importanza che questofenomeno riveste a Milano. Abbiamo quindi trattato iltema della moda mettendolo in relazione con Milano, ilLiceo Parini, la sua storia e i suoi studenti. Per farlo non cisiamo risparmiati ironia e sarcasmo, ma allo stesso ab-biamo anche ritenuto opportuno mettere in luce alcunidegli aspetti più oscuri della moda.

di Alesia Preite

A te, vezzosissima Dea... 1

Milano-moda 1

La moda siete voi! 2

In posa 3

Zabastyleoroscopo 4

Indice

Speciale moda

(*) “A te, vezzosissima Dea, che con sì dolci redine oggi temperi e governi lanostra brillante gioventù, a te sola questo piccolo Libretto si dedica e si con-sacra.” (G.Parini, "alla Moda", dedica di introduzione a "il Mattino",1763)

Quante volte ci saremo ripetuti che Milano, oltre ad essereuna moderna città cosmopolita, grigia per smog e cemento,fitta di grattacieli, è considerata capitale della moda. In-sieme a New York, Parigi, Londra e Roma, Milano è tra lecapitali mondiali della moda ed icona dello stile italiano,universalmente ritenuto uno dei più importanti del mondo,insieme a quello francese.La moda infatti è sempre stata parte della cultura italianae lo testimoniano oggi grandi griffe made in Italy che hannoboutique a Milano, come Prada, Gucci, Valentino, Dolce eGabbana e Versace.Quali sono però le origini del binomio Milano-moda?Nel XII secolo la confraternita degli Umiliati, partendo dalmilanese, costituì diverse industrie e corporazioni legateall’attività tessile. Inoltre durante la signoria degli Sforzavenne dato l’impulso alle coltivazioni di gelso, fiore cibo deibachi da seta. Ecco che Milano, insieme a Venezia e Man-tova, dove è fondamentale la tradizione degli arazzi, nasceil cosiddetto “triangolo della seta”. Quindi la nostra zona èsempre stata legata in qualche modo a questo tipo di lavo-razione e settore, ma il vero motivo per cui oggi Milano èuno dei tanti cuori pulsanti di questo mondo risiede nel XXsecolo.Ma l’impulso vero e proprio per la nascita della città checonosciamo oggi venne data tuttavia molti secoli più avantie vicini a noi. Infatti nel 1958, al Gran Hotel di via VittorioEmanuele, nasce la Camera Nazionale della Moda, asso-ciazione no profit a cui aderiscono i più grandi marchi ita-liani e che promuove il made in Italy in Italia e nel resto delmondo attraverso eventi rinomati, come la Settimana dellaModa.Ecco che si arriva all’affermazione internazionaledello stile italiano, con il prêt-à-porter degli anni Settantae Ottanta, fino alle ultime tendenze.Da oltre quarant’anni la Camera Nazionale della Moda rap-presenta oltre 200 aziende tra pelletteria, abbigliamento,accessori e distribuzione, si occupa della formazione deglistilisti italiani, e organizza la Settimana della Moda, tenu-tasi tradizionalmente presso la Fiera di Milano ma poi spo-stata nel 2010 al Fashion Hub. Tuttavia recentemente cisono stati ulteriori malumori poiché quest’anno è stataspostata dalla Loggia dei Mercanti a piazza Duomo.Essa fa parte delle “big four” , cioè delle altre tre Settimanedella Moda che si svolgono rispettivamente in altre capitalidella moda, quali sono Londra, Parigi e New York. L’evento

Milano-modaUn binomio su cui scommettere

di Elisabetta Stringhi (continua a pag. 2)

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Numero speciale - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Settembre MMXI

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si svolge semi annualmente con sfilate sia maschili sia fem-minili in primavera/estate nei mesi di febbraio e marzo ein autunno/inverno nei mesi di settembre e ottobre ognianno.A Milano sono tenuti anche altri eventi che mettono in mo-stra il meglio della produzione italiana in questo settore,come ad esempio la Fiera MilanoCity, manifestazione in-ternazionale che propone il meglio della produzione tessileitaliana, ma anche europea e internazionale, oppure Mipel,una delle più importanti fiere internazionali della pellette-ria, biannuale, che funge da vetrina per creazioni in pelle omateriali alternativi. Sempre alla Fiera Milano City, in con-comitanza a Mipel, si svolge Micam Shoevent, con le ante-prime della moda per il settore delle calzature, ovveroscarpe uomo-donna che invaderanno le vetrine dei negozidalla primavera del 2012. Questa serie di eventi si chiudecon MI Milano prêt-à-porter, che presenterà iniziative de-dicate a giovani designer in linea a un mercato in cerca dinovità.Una novità che certamente quest'anno la Settimana dellaModa può offrire, tuttavia non nel senso di nuove tendenze,creazioni raffinate o capi di lusso, ma nella direzione di unamoda etica proposta da un marchio italiano, Cangiari. Ciòche conta di Cangiari non sono la foggia e la qualità deicapi, ma tutta la lavorazione e l'organizzazione che sta die-

tro ad essi: le collezioni sono disegnate da una "Comunitàcreativa" e realizzate in Calabria con materiali pregiati, tes-suti naturali e artigianato di qualità, creando un connubiotra ricerca, innovazione e rispetto per l'ecosistema. Inoltretutta la filiera di produzione è costituita da cooperative checurandosi delle proprie comunità e prendendosi caricodelle parti più deboli della popolazione, come donne e gio-vani disoccupati, portatori di handicap o malattie mentali,ex detenuti, famiglie con problemi economici e immigrati,combattono attivamente le mafie presenti nei loro territori.Un’altra iniziativa sempre a scopo benefico che sarà pre-sentata durante la prossima Settimana della Moda è unasfilata per bambini realizzata in favore della onlus “Chil-dren on Crisis Italy Onlus. Questa sfilata organizzata dallaCamera Nazionale della Moda è simbolo del rinnovato im-pegno di difendere i diritti dei bambini e avrà come sfondoil Duomo di Milano e la partecipazione dei marchi più pre-stigiosi, tra cui Armani Junior e Laura Biagiotti Dolls. Que-sto evento mira a sostenere due progetti della onlus: da unaparte la creazione di un’orchestra giovanile permanente aMilano (Progetto Pepita), dall’altra l’offerta di borse di stu-dio per 80 bambine in Tanzania affinchè venga promossala formazione nelle scuole superiori e combattuto l’abban-dono scolastico (progetto chiamato “Dalla parte delle bam-bine”).

Sicuramente sono una serie di iniziative nobili in una mol-titudine di eventi che spesso sono pensati solamente perproporre creazioni a un'elite e ricavarne il più possibile.A proposito di ricavato, il settore della moda e del designsembrerebbe non conoscere crisi: infatti a Milano apri-ranno nuove boutique (in Montenapoleone sia SalvatoreFerragamo sia Gucci, mentre in via della Spiga Blumarine)e ci saranno 72 sfilate in occasione della Settimana dellaModa. Inoltre l’attuale presidente della Camera della ModaMario Boselli riferisce che “La moda non indietreggia da-vanti alla crisi, anzi fa quadrato e la sfida per il made in Italyè quella di abbinare creatività e prezzo giusto” e aggiungeche 1200 giornalisti potranno veder sfilare 153 collezioni.Inoltre ci saranno svariati ospiti famosi quest’anno: Ros-sella Brescia, Riccardo Scamarcio, Nina Morich e Alessan-dro Gassman sono alcuni dei vip che presenzierannoall’evento.Infatti oltre ad essere una serie di sfilate la Settimana dellaModa è anche un’occasione di dibattiti, rassegne e mostre,che attirano anche attori, politici, e acquirenti, oltre a mo-delli, stilisti e giornalisti.Ecco perchè si può ancora scommettere su questo settorecosì influente a Milano e il massimo pericolo che si rischiaè quello di cadere … no, non in Borsa, ma tutt’al più da unadecina di centimetri di tacco!

Ne fareste volentieri a meno, scommetto. Anch’io. Macome lei, migliaia di ragazze e donne si aggirano intorno anoi, sopravvivono o muoiono accanto a noi. Solcano le pas-serelle delle sfilate, figurano sulle riviste di moda, ma piùspesso ancora frequentano i posti in cui studiamo, lavo-riamo, cerchiamo di essere felici.Non riuscite a capire, vero? In fondo neanch’io. Eppuresono tutte malate di una grave malattia psichiatrica, l’ano-ressia nervosa. Una malattia come tante altre, come l’in-fluenza, l’AIDS, la schizofrenia, il cancro. A volte si

guarisce, altre si muore. Psichiatri, medici e neurologi lastudiano ormai da molti anni. A volte si può curare con suc-cesso, altre no. Forse si può prevenire, non lo sappiamo an-cora. Ne soffrono parecchie modelle, molte ragazze ,ragazzi e donne.Le cause? Neurologiche? Ambientali? Sicuramente en-trambe, ma c’è ancora molto da studiare. Certo è che alcuniambienti familiari e lavorativi (come quello della moda, ap-punto) non aiutano a mantenere un equilibrio psichicospesso già fragile.

di Alesia Preite

In questo speciale moda non potevamo non occuparcianche dei gusti e delle opinioni dei pariniani. Perciò, ar-mati di registratore (o almeno di memoria prodigiosa)siamo andati in giro per la scuola a rubare minuti di ri-creazione ad alcuni di voi, che ringraziamo della collabo-razione. Ed ecco cosa vi abbiamo chiesto:Cos’è la moda?“Beh, tecnicamente è un termine matematico…” Solo unragazzo ci ha risposto così, ma è stato interrotto subitodal suo compare, che ha risposto come molti: la moda èun modo di vestire, una tendenza che tutti usano, anchese poi personalmente non è seguita e può non piacere.Una ragazza ha affermato convinta che è “una traccia daseguire ma poi puoi vestirti come vuoi”, mentre un ra-gazzo pare rispondere con disprezzo che è “una cosa stu-pida che serve soltanto a far comprare”.Qual è l’abbinamento preferito?Prevale il classico accoppiamento jeans e maglietta, siaper lei che per lui. Più facili daabbinare, certamente, manon un granchè vistosi! Pareche tutti i ragazzi intervistatiscelgano sempre i vestiti acaso, di fretta al mattino, per-sino al buio! Certo, il casodeve essere particolarmentefavorevole ad alcuni di loro,perché li fa stranamente ve-stire perfettamente in tinta,con tanto di gioielli abbinatial colore di occhi o scarpe!Oppure qualcuno si preparale cose sul letto la sera prima,

e allora è facile acchiappare il completo giusto di primamattina, anche se nell’oscurità più profonda!Preferiti i jeans del tipo skinny, ovvero quelli stretti, ri-spetto quelli a zampa, molto meno in voga ora. Peccato!Piacevano tanto solo qualche anno fa…Non dispiacciono le magliette lunghe (sembra che lapancia di fuori sia meno gettonata in questi ultimi anni,o forse ci ci si vuole risparmiare le correnti d’aria all’ad-dome, nei momenti in cui non è necessario, per fare con-quiste come in una discoteca?) e gli abiti estivi lunghifino ai piedi.I ragazzi, invece, spesso per vestirsi si ispirano alla mu-sica che ascoltano, per esempio con magliette con scrittee stampe (fra queste stampe, anche battute piuttostocommerciali, come il famigerato “game over” sotto auna coppia di sposini stilizzati).Il vestito o l’abbinamento che non faresti mai?Pare che le gonne piacciano poco, vanno indossate solo

se si sa abbinarle. Da evitarecapi troppo particolari o evi-denti.Cosa ne pensate del vin-tage?Emergono pareri discordanti.Alcune frequentano i merca-tini del vintage, altre no, rite-nendolo un bello stile ma soloda vedere sugli altri. Altre an-cora non lo amano affatto,perchè “non contempora-neo”.Moda significa solo mar-che di lusso? Lo shop-

ping deve necessariamente costare tanto?Tutti affermano che qualità e prezzo spesso non coinci-dono perchè due capi di marche e prezzi completamentediversi spesso sono uguali per materiale e fantasia,quindi scelgono quello meno costoso. Quindi shoppingnon è spendere tanto!Però quando un capo di abbigliamento vi piace tanto,se avete in mano i soldi,che vengano sotto forma di pa-ghetta da mamma e papà o, molto molto più rara-mente, da un vostro proprio gruzzoletto, quanti di voiguardano realmente i materiali e ragionano con atten-zione sul prezzo?I luoghi più frequentati per fare compere sono negozi fa-cilmente accessibili, via Torino o corso Buenos Airesprincipalmente. Abercrombie & Fitch stranamente nonè dichiaratamente molto frequentato, per capi troppo co-stosi e simili tra loro. Anche se, a dirla tutta, non sonopoche le felpe e le magliette sulle quali spicca la notamarca in giro per la scuola: tutti regali accettati percortesia?Infine una ragazza, discordando dalle altre opinioni, am-mette che la moda “è costosa”. Si riferirà all’alta moda?O anche a quel negozio tanto criticato dai suoi compa-gni?Accessori più gettonati per lei?Vanno soprattutto collane e bracciali, ma c’è anche unaragazza che non disdegna i cappelli e ci racconta diaverne una grande collezione.Gli uomini con la borsa?Ai ragazzi non piacciono, la maggioranza li ritiene “ef-femminati”.Cosa ne pensate di Lady Gaga come icona distile?Capi originali, ma comunque orribile. Concordano tutticon questa affermazione.Modelle: sono un esempio di bellezza?Tutti sono d’accordo sul fatto che non lo sono affatto,perchè troppo alte, magre, non sorridenti (perchè allemodelle viene imposto di non sorridere durante le sfi-late? Bella domanda...). Inoltre una ragazza ne critica lo“Stile di vita troppo impegnativo” e esclude categorica-mente una carriera in quel campo.Parole dure per questo mestiere anche da parte di unostudente del primo anno: “Se vuoi essere uno scheletrovivente allora puoi diventarlo!”, parole che evocano il latoqualche volta terribilmente oscuro di riflettori e passe-relle: la solitudine e la malattia, l’anoressia.(Insomma ragazze, in fondo, agli uomini piacete di piùse avete un buon appetito: dopo i pomeriggi di shop-ping, non esitate a fermarvi per un gelato!)

Non riuscite a guardarla, vero?

LA MODA SIETE VOI!Sondaggio malizioso sul vestiario al Parini

Milano-modaUn binomio su cui scommettere

di Elisabetta Stringhi (prosegue da pag. 1)

di Sara Ottolenghi e Elisabetta Stringhi

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Numero speciale - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Settembre MMXI

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Il Parini non è solamente una “location” straordinaria, ma è esso stesso un luogo in cui la moda gioca un ruolo da protagonista. Spesso insicuri, senza ancora lapiena capacità di affermarsi e definirsi rispetto ad adulti e coetanei, gli adolescenti non possono rinunciare a fare i conti anche con il proprio aspetto esteriore.Corpo e abbigliamento sono infatti i primi elementi che usiamo per comunicare con gli altri e, nonostante la solita retorica sull’essere e non apparire, spesso per-mettono loro di capire molto su di noi. Il desiderio di essere accettati e inclusi porta il più delle volte a omologarsi all’ambiente scolastico oppure, d’ altra parte, acercare affannosamente un modo per sentirsi “speciali”.Visitando la sezione Amarcord del nostro sito (http://www.liceoparini.org/parini/amarcord/fotoclasse/fotoclasse.htm) si realizza come probabilmente questotipo di meccanismo, dagli anni ’60 in poi (nelle foto di classe precedenti le ragazze indossano ancora tutte il grembiule nero!), abbia influenzato la vita di generazionie generazioni di pariniani. Allo stesso tempo, le tendenze seguite dagli studenti immortalati in queste foto sono capaci di raccontare in modo unico il cambiamentodalla nostra società dagli anni del boom ad oggi.

In posadi Barbara Cerlesi e Alesia Preite

Molto sobrie ed eleganti, le ragazze indossano gonne al ginocchio, giacche ecappotti addobbati da bottoni di dimensioni quasi esagerate, decolleté in pellecon un tacco mai superiore ai tre o quattro centimetri. I visi sono incorniciatida fili di perle e acconciature cotonate. La postura attenta e ordinata delle gio-vani donne ricorda la seduta all’amazzone sugli scooter che probabilmente leriportavano a casa.

Sgangherati e ribelli, i colletti sono i protagonisti incontestabili di questa II C:la maggior parte opta per un contrasto chiaro-scuro, aiutandosi con i maglioni,ma c’è anche chi si diverte nel vestire fantasie floreali e geometriche, come sipuò notare dal tipico maglione a quadri. L’aspetto degli studenti è nettamentepiù rilassato e lo si nota immediatamente dai pantaloni a zampa di elefante, unmust irrinunciabile.

Moncler, Naj Oleari, calze Burlington che spuntano da blue jeans a sigarettamolto corti, Timberland ai piedi. Gli anni ’80 sono per eccellenza quelli del-l’omologazione e delle grandi marche, spesso in contrasto con ricordi di infan-zia, come si nota dai colletti di pizzo stondati che spuntano dai maglioni a costetonalità pastello.

Maglioni oversize senza pretesa, spesso lunghi, chiusi davanti, che tendono anascondere gli ultimi anni dei jeans chiari a vita alta prima dell’avvento deglianni 00. Entrambi i sessi sembrano essersi ormai accordati su una scelta mo-notona da capo a piedi: dalla scelta dei colori a quella delle inevitabili Superga.Spuntano i leggins (che allora chiamavamo fuseaux) che ancora oggi spopolanotra i banchi di scuola.

Anni ‘60Classe 1963-1964, II D

Anni ‘70Classe 1973-1974, II C

Anni ‘80Classe 1983-1984, III C

Anni ‘90Classe 1992-1993, II C

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ArieteDonna: La vostra scollatura a “V” che assomiglia tantoad un numero romano, vi porterà (s)fortuna per la primainterrogazione a sorpresa dell’anno, nella quale conqui-sterete un voto che ne è l’èquivalente in numeri arabi: 5.La prossima volta, magari, venite con un tacco 10, e vedetel’effetto che fa.Uomo: Pensate che mettere gemelli preziosi alle estre-mità delle maniche delle vostre camicie possa aiutarvi aconquistare quella Gemelli della classe accanto per laquale stravedete? Attenti, i Gemelli in questa scuola sonomolti, e lei preferisce i ragazzi che portano le t-shirts.

ToroDonna: Le stelle vi saranno favorevoli quest’anno, masolo se vestirete sempre in loro onore: iniziate dunque conuno shopping sfrenato alla ricerca di orecchini a cinquepunte, collanine luccicanti e abiti blu scuri pieni di pai-lette… Certamente non passerete inosservateUomo: I tuoi pantaloni a vita bassa calano sempre più, epurtroppo le tue mutande non sono firmate da una marcaabbastanza prestigiosa da essere apprezzata dai professoriin giacca e cravatta o in tailleur . Andrai a comprarne unaltro paio: di pantaloni o di mutande, dipende da te.

GemelliDonna: Il tempo da te impiegato ogni mattina per sce-gliere come vestirti è direttamente proporzionale all’ori-ginalità della scusa che dovrai trovare per il tuo ritardo inclasse. Un consiglio: se abiti subito attaccata alla scuola evieni con scarpe aperte e abitino leggero, non parlare diuna grandinata improvvisa nella tua zona: verresti sco-perta subito.Uomo: se non volete passare inosservati alle prossimeelezioni studentesche, consigliamo un abito tre pezzi, allainglese: giacca, gilet (che, come sapete bene se leggete IODONNA con attenzione, non va mai chiuso fino all’ultimobottone) e pantaloni lunghi ben stirati, in tinta col resto.

CancroDonna: E’ ora di apparire cresciute: rubate in tailleur dadonna in carriera di vostra madre per far colpo su quelbell’imbusto trentenne che vi abita vicino. Vi accorgeretecosì di sembrare già “grandi” nel vostro normale abbiglia-mento, e che quel vecchio tailleur quadrettato che nonmette più neanche la proprietaria legittima, vi invecchiaun po’ troppo.Uomo: Le t-shirt con slogan maschilisti e battutine nonattirano troppo le ragazze… o forse sì… Ma chiaramentedipende tutto da chi le indossa. Comunque, che vi stianobene o no, evitate di indossarle davanti a una professo-ressa fieramente femminista, soprattutto se dovete essereinterrogati!

LeoneDonna: Se vi dicono che il vostro colore è il verde pisello,non iniziate subito necessariamente a pensar male: sitratta di un modo diffuso di indicare una certa tonalità diquel colore. Certo, la faccenda si complicherebbe se vi di-cessero che vi sta bene perché si intona ai vostri occhi (chenon sono verde pisello!)Uomo: Macchierai la felpa nuova firmatissima e costo-sissima con la maionese di un panino di Nando. Come mi-nimo, rischi la confisca del motorino da parte dei tuoi,come punizione. Non puoi permettere che accada. Ti ri-trovi davanti a un dilemma. Un tuo amico ha una felpauguale alla tua: cederai alla tentazione di scambiare le duefelpe e salvare il motorino?

VergineDonna: Eh già! è dura la vita! Come può una povera ra-gazza trovare il tempo e il modo per scegliere l’abbina-mento di vestiti giusto che tenga conto di temperaturaesterna, temperatura interna alla classe, numero di ra-gazzi carini nei dintorni e sfumature di colori?! Coraggio,ce la farete: ve lo assicurano le stelle!Uomo: Camicia nera = fascista, camicia rossa = comuni-sta, camicia hawaiana = troppo festaiolo, camicia a qua-dretti = tovaglia… E così per non essere giudicabilipropenderete per le fantasie multicolor: righe, strisce e…pallini. Noi consiglieremmo anche una t-shirt sempliceogni tanto.

BilanciaDonna: Un’incomprensibile ma irrefrenabile passioneper i colori pastello s’impossesserà di voi e cominceretead aggirarvi per la città con indumenti comprati in zuc-cherosi negozi mamma&bambino. Vi mancano solo i boc-coli d’oro e un fiocco dietro la schiena per ripresentarvialla Prima Comunione.Uomo: I vostri abiti valgono tutti insieme più di quantoqualsiasi assicurazione pagherebbe per la vostra vita. Coni soldi che succhiate dalle tasche di mami e papi per com-petere con i vostri amici fighetti potreste tranquillamentefare il giro del mondo. Purtoppo siete troppo impegnati atrasformavi in irrecuperabili fashion victim per render-vene conto.

ScorpioneDonna: Decidete di adottare un look anticonformista che“sia solo vostro”. Purtroppo questo ammirevole propositoavrà scarsissimo successo. Come vi viene in mente di com-binare la gonna melanzana acquistata da vostra madrenegli anni ’70 e la camicetta grigio perla che la vostra pro-zia indossa sempre ai funerali delle sue numerose sorelle?Uomo: Perchè indossare giganti scarponi Timberlandslacciati e chiodati anche per venire a scuola o per girareper Milano quando splende il sole? Se proprio volete mo-strare al mondo questo super-faigo modello di scarpe fa-telo mentre trascorrete la vostra amena settimana biancaa Courma o a Saint Moritz. Chiunque possegga ancorauno straccio di senso estetico vi sarà eternamente grato.

SagittarioDonna: Truccarsi fa sentire bene, nasconde le imperfe-zioni e esalta i punti forti di ognuno di noi. Se però nonsiete capaci, regalatevi una lezione di trucco (seria) oppurelasciate perdere. Presentarsi a scuola con mascheroni difondotinta impastato a ciprie/terre di colori improbabili

(arancione, rosa shocking!) o con gli occhi pesti di ma-scara, eyeliner e matita finiti nei posti sbagliati, vi fa sola-mente sembrare aspiranti bunga bunghiste.Uomo: La mamma è sempre la mamma, ma il vostrolook delle medie potrebbe cominciare a evolversi. Non viè mai venuto in mente di varcare le soglie di un negozioanche senza essere accompagnati da lei? Magari il mondopotrebbe cominciare a pensare che abbiate una vostrapersonalità (o un paio di attributi, come preferite).

CapricornoDonna: Il fatto che la gente vi confonda con le vostreamiche non vi fa venire in mente qualche domanda? Forseè perché vi tagliate (mai troppo) i capelli nello stessomodo, li pettinate allo stesso modo, vi truccate (sempretroppo) allo stesso modo, comprate negli stessi posti glistessi modelli di giacche, maglioni, magliette, costumi,pantaloni, gonne, vestiti, scarpe, calze, mutande e reggi-seni?Uomo: Venere si rifiuta di svelarci il vostro futuro. Infa-stidita, si limita a dichiarare che il vostro outfit abituale vifa rassomigliare a uno strano incrocio fra un babbuinocomplessato e un pappagallino arrogante.

AcquarioDonna: Essere sempre carine e a posto è indubbiamenteuna buona filosofia. Indossare solo tacchi 5, collane diperle e gonne perfettamente stirate però vi fa più che altroassomigliare a delle segretarie frustrate col terrore di in-vecchiare.Uomo: Le donne guardano come si veste l’altro sesso eapprezzano chi evita il look total nerd. Allo stesso tempoperò gradiscono che le loro metà si distinguano da loroper più di un elemento. Evitate quindi di passare ore inbagno o per negozi e imparate decidere che cosa metterein meno di quaranta minuti. Forse così riuscirete a tenerviuna ragazza per più di quarantotto ore…

PesciDonna: Non solo i vostri genitori, ma perfino gli astri co-minciano a preoccuparsi della vostra salute. Fate un pia-cere ad entrambi: quest’inverno non tornate a uscire dicasa in canottiera, leggins e felpina di cotone. Oltre a ri-sparmiarvi un sacco di raffreddori riuscirete anche ad evi-tare il look da palestrata di periferia.Uomo: Sta per concludersi il 150enario della nostraUnità e voi vi rendete conto di essere ancora in tempo percelebrarlo. Purtroppo decidete di farlo abbinando con ar-ditezza garibaldina tinte che vanno dal rosso carminio alrosso magenta con verdi bottiglia, speranza, evidenziatore(!) e sprazzi di bianco sporco.

Numero speciale - Anno VI Giornalismo indipendente al Parini dal 2006 Settembre MMXI

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Alla scuola, che ci fornisce i fondi per andare avanti a stampare, e in particolare alla Se-

greteria d’Istituto.

A redattori e collaboratori: Elisa Aliverti Piuri, Francesca Angeleri, Francesca Chiesa,

Josephine Ebner, Stefano Ghezzi, Simone Lorizzo, Sara Ottolenghi, Giacomo Paci, Alesia

Preite, Elisabetta Stringhi, Diana Uvidia, Dario Vaccaro.

A tutti i nostri lettori ed i nostri fan, senza i quali questo giornalino non avrebbe ragion

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