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YIN NEWS mensile di informazione & cultura olistica N° 12 –Dicembre 2013

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YIN NEWSmensile di informazione & cultura olistica

N° 12 –Dicembre 2013

La nostra redazione

Jolanda PietrobelliGiornalista pubblicsta dal 1974, proviene dalla Scuola di Grnalismo di Urbino conclusa con una tesi suPicasso. E' autrice di numerose monografie sull'arte contemporanea. ha diretto per quindici anni la collanadella galleria pisana il Prato dei Miracoli. Con lo studio delle Grandi Religioni e aprendosi alle varietecniche di consapevolezza e sviluppo interiore, porta avanti la pratica di antiche tradizioni giapponesi comeil Reiki con il quale ha iniziato a sondare il campo delle energie sottili, approfondendo molti maestrati.Ha acquisito il master di Reiki metodo Usui negli anni 90, conseguendo il Livello <Teacher>. Si occupa diDiscipline Olistiche ed i suoi interessi sono maturati nel campo delle Energie. Ha fondato la Casa editrice CristinAPietrobelli.

Claudio BargelliniScrittore, Biologo e Tecnico Erborista, naturopata, è presidente ANTEL (Associazione Nazionale TecniciErboristi Laureati) e ABEI ( Associazione Bioenergetica Italiana). È direttore della Scuola Superiore diNaturopatia con sede a Cascina (Pisa) È ricercatore scientifico e membro del Tavolo di Naturopatia inRegione Toscana, ricercatore Centro Studi ABEI s.a.s, membro direttivo settore DBN Conf-artigianato,consulente scientifico S.I.S.T.E, consulente scientifico AGRI-SAN srl, Master di Reiki, tiene conferenze escrive su riviste di settore. Parte della sua vita oscillante continuamente tra scienza e parascienza, l'hatrascorsa viaggiando per il mondo, tra Africa, India, America, Europa, sempre alla ricerca di tecnicheterapeutiche varie e di tradizioni antiche, mettendo sempre avanti un sano scietticismo e una personalesperimentazione. L'incontro con un grande Maestro francese, protrattosi per oltre venti anni, ha segnato inmodo sostanziale la sua vita. Alcune tappe indicative: Reiki Master, Teacher Reiki, Master Karuna, MasterRadiestesia, Naturopata, Erborista, Master CFQ, Operatore Theta Healing, Utopista.

Silvia CozzolinoVice Presidente ABEI, è naturopata, Reiki Master, svolge la sua attività di creativa, prevalentemente in Italia.Cura la Scuola Superiore di Naturopatia negli aspetti di immagine; esperta nel campo della fisiognomica, sioccupa di grafica pubblicitaria, è ricercatrice olistica. Tiene corsi sulla cromoarmonia. È tra i massimiesperti di riflessologia, in Italia.

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Elisa BenvenutiLaureata in Psicologia, è scrittrice. Master di Reiki, ha al suo attivo diversi maestrati nel campo specifico.

Franca Ballotti e Roberto AielloSono operatori delle Dicipline del Benessere Naturale, Cranio Sacral Balancing, e Naturopatia. Sono Maestridi Reiki. Sono specializzati in tecniche di meditazione, respirazione e rilassamento, Fiori di Bach,Channeling, Thanatolgia e Theta Healing.Franca : La vita per me ha significato solo se vissuta con intensitàe profondità. Già dall'infanzia trascorsa in uno dei più bei castelli della Montagnola Senese è stato tracciato ilmio cammino all'insegna del mistero e della ricerca.Roberto : Viaggiando in diversi continenti, ho incontratoculture interessanti e delle bellissime persone, maestri che guidano il nostro cammino, e fra di loro Osho chemi ha invitato a seguire la strada del cuore e della meditazione, in modo da liberarmi delle abitudini eritrovare la mia vera essenza nella forza del silenzio.

David BertiDottore in Mediazione Linguistica Applicata, appassionato di meditazione e radiestesia. Reiker.

Gianni TucciDopo aver iniziato la sua formazione nelle arti marziali nel 1959 col Judo, nel quale ha conseguito il grado diI Dan, il M° Tucci ha iniziato lo studio del Karate Shotokan sotto la direzione del M° Naotoshi Goto,proseguendo successivamente sotto l'egida dei migliori Maestri in Italia e all'estero; fra di essi possiamo

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citare Hiroshi Shirai, Tetsuji Murakami, Plée, Masaru Miura e Roland Habersetzer. Oltre al KarateShotokan, ha praticato altri stili di Karate a contatto pieno e non, oltre a stili meno noti come il NanbudoSankukai con il M° Yoshinao Nanbu e il M° Sergio Mor Stabilini; ha poi studiato alcune basi di KarateShotokai, Ashiara, Shito Ryu e Koshiki Ryu, non disdegnando di interessarsi all'approccio al karate seguitoda altre scuole, come lo Uechi Ryu e lo Shidokan, e riuscendo anche a studiare il lavoro di alcune scuoleantiche di Okinawa. A parte il suo studio del Karate, ha praticato anche il Kung Fu Nan Quan con il M°Weng Jan, il Tai ji Quan e il Qi Gong (discipline nelle quali vanta un'esperienza di oltre vent'anni), e il JuJitsu, per il quale è Istruttore Tecnico W.J.J.F. - W.J.J.K.O.. È inoltre istruttore di Kali Arnis Escrima(I.S.A.M.), istruttore di Pesistica e Cultura fisica (F.I.P.C.F.), Warm-up Dance (U.I.S.P.) e ginnastica metodoPilates. Dirige, oltre al Kosmos Club, anche l'attività dell'Associazione Reikija Toscani metodo Usui(A.R.T.U.), da lui fondata nel 2000, ed è stato dichiarato ufficialmente Maestro Emerito presso laF.I.J.L.K.A.M.; attualmente ha il grado di VI Dan presso la stessa F.I.J.L.K.A.M. e il C.S.E.N. (ComitatoSportivo Educativo Nazionale). Apprezzato scrittore, ha pubblicato per la Sperling & Kupfer e per leEdizioni Mediterranee i volumi: Karate Katas Shotokan (1977), Tambo Karate (1982), Tai Chi Chuan(1986), Ninja 1° e Ninja 2° (1990), Shiwari-Tecniche di rottura (1996), Combattimento col coltello (2005),Key Stick Combat (2008) e, assieme a Luciano Amedei, Reiki-un percorso tra scienza, realtà e leggenda(2010). Ha ricevuto nel 1983, la nomina ad Accademico dello Sport. Lungo il corso della sua carrieramarziale, ha avuto modo di tenere numerose conferenze sugli argomenti studiati, spaziando dalle artimarziali alle tecniche di longevità e riequilibrio energetico, dagli anni '70 ai tempi più recenti. Attualmentesta svolgendo ricerche teorico/pratiche sulle cosiddette "energie sottili" o "vibrazionali" e sul campoenergetico umano, insieme ai suoi allievi dei corsi di Tai ji Quan e Qi gong.

Daniel AsarDa tempo si occupa di arte, le sue creazioni spaziano dalla pittura alla scultura, dalla fotografia, alla poesia ealla scrittura.E’ fautore del metamorfismo artistico e presidente dell'Associazione culturale “Lumina et Imagines” tienecontatti culturali ed artistici anche in ambito europeo. E' apprezzato autore di saggi, le sue ultime ultime pubblicazioni:< I pilastri del cielo- Il grande popolo deipiccoli esseri – Astrazioni, metamorfosi,immagini- La fossa dei serpenti>

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In copertina: Il Presepio di Benozzo Gozzoli -Affresco-

Comitato di Redazione:Roberto AielloDaniel AsarFranca BallottiClaudio BargelliniElisa BenvenutiDavid Berti Silvia CozzolinoJolanda PietrobelliGianni Tucci

CollaborazioniChiunque è libero di collaborare con testi (possibilmente contenuti!) foto e quanto altro, fornendo ilmateriale alla redazione, al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] purché sia insintonia con la linea del giornale. È chiaro che gli autori sono responsabili dei propri scrittiYIN NEWS mensile di informazione & cultura olistica. Secondo annoN° 12 - Dicembre 2013 è scaricabile in pdf gratuitamente dal sito www.libreriacristinapietrobelli.it

Sommario

Rubriche:

Conoscere il Reiki a cura di Jolanda PietrobelliIl bambino interore e i simboli reiki 11

EnergieConosci il tuo bambino interiore? 13Il linguaggio universale dei cerchi nel grano G. Lombardi 15I messaggeri instancabili 17I Tarocchi e il percorso iniziatico S. Lorenzoni 21Inganni spirituali G. Conforto 46Io sono... V. Bilotta 49La gestalt tra estetica e spiritualità 51La mente è più forte dei geni 58Le 7 leggi universali 62Re Artù e il sacro Graal 72Aggiungere Di Deng Ming-Dao 77DNA e Merkabah Patrizia V. A 85

AttualitàChi era veramente Giordano Bruno? G. Del Gudice 24Uomo 666- Sole 666 A. Di Prinzio 26Edgard Cayce il Profeta dormiente 30Gandhi 44Una croce personale 45La meraviglia della vita è il proprio cambiamento Patrizia V. A. 60Sussurri e grida Amos B. M. Bruschetti 78Cenni sul simbolismo esoterico del Natale P. Galiano- G. Eroch 107

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ArteBenozzo Gozzoli e il Presepe di Francesco 111

LibriIl segreto del DNA nel <Disco di Festo> di Barbara Gagliano 90<Cervello alto e cervello basso> di Kosslyn e Miller 104

Il personaggio <Essere animali>e <Nemesi animale> 113

BenessereLa medicina cinese 80Le autopsie rivelano che i tumori... A. Drago M. Pamio 93Lo scorpione cubano contro il cancro 101

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E' delicato, fragile e a volte cattivo

IL BAMBINO INTERIORE E I SIMBOLI REIKI

Come interagire col nostro fanciullo amandolo e non irritandolo

di

Jolanda Pietrobelli

( Dal Breviario di Reiki)

I simboli con i loro mantra del secondo livello, sono usati dopo una adeguata armonizzazione e ilBambino Interiore (consapevolezza, emozioni, memoria, capacità esoteriche) accoglie il nostronuovo coinvolgimento vibrazionale e farà attenzione al nostro evolvere, reagendo positivamente.Lui stesso sarà facilitato nell'apprendimento dei simboli sintonizzandosi con noi. Secondo lenecessità del Bambino Interiore, Reiki viene assorbito nelle disarmonie dell'essere umano.

Procedura a contatto con il Bambino Interiore:

prendere regolarmente contatto col Bambino Interiore almeno due o tre volte la settimana

procedere quindi con la guarigione a distanza usando il secondo livello

rivolgiamoci a lui con le seguenti parole: Bambino Interiore di...( nome ripetuto tre volte)

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Questo procedimento rafforza la vitalità, la voglia di vivere positivamente e l'intuizione. Con lastessa procedura di può prendere contatto con il nostro Sé Superiore

Nota. Il Bambino Interiore è uno dei tre livelli in cui vengono distinte le funzioni principali di ogni essere umano. Gli competono i ricordi, i sentimenti, la forza vitale, la percezione sottile, la corporeità, la gioia di vivere, la capacità di relazione, la potenza di azione sottile. È orientato versoi sensi.

Gli altri due livelli di funzioni sono: Sé Supremo a cui compete l'apprendimento, lo sviluppo dellapersonalità e il piano di vita dell'essere umano. Al Sé Intermedio compete il pensieroanalitico/astratto, le abitudini, l'elaborazione delle percezioni sensoriali, come la vista, l'olfatto chepresiedono alle attività sul piano materiale.

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Spesso è arrabbiato, dispettoso e capace di rovinarci la vita

CONOSCI IL TUO BAMBINOINTERIORE?

Paul Rodin lo chiamò ‘Trickster’ – l’imbroglione

Il bambino interiore è una parte della nostra personalità che non ‘cresce’ mai ma che rimanecaratterialmente ad un età di 10 anni, circa. Ha tutte le caratteristiche di un bambino: dolce,sensibile, intuitivo, spontaneo ma anche, a volte, impaurito, ferito, arrabbiato, geloso e possessivo.Ti è’ mai capitato di vivere un avvenimento avendo una reazione ‘fuori riga’ che ripensandoci dopo,non riesci a capire perché hai avuto questo tipo di reazione? Magari un attacco di rabbia tale cheanche nel momento stesso in cui l’hai avuto, non ti potevi riconoscere? O magari un momento digrande nostalgia per un esperienza passata al punto di provare un grande dolore e tristezza, bensuperiore a ciò che pensavi possibile?In questi due esempio non è’ stato il nostro io (personalità primaria) ad avere avuto una reazione,ma il nostro Bambino Interiore che ha preso il sopravvento per dire la sua. È lui che ha reagito congrande forza al punto di prendere il totale controllo di noi stessi.Il nostro Bambino interiore entra a ‘spot’ nelle nostre vite quando non ce lo aspettiamo e quandoLUI si sente ferito e abbandonato.Uno dei primi a scoprirlo in modo scientifico e’ stato Paul Rodin che nel 1956 lo chiamò ‘Trickster’– l’imbroglione. Lo ha chiamato così perché vedeva soprattutto la parte ombra del bambinointeriore: arrabbiato, dispettoso e capace di rovinarci la vita. Subito dopo, Carl Gustav Jung nesviluppò più ampiamente il concetto scoprendo che il bambino interiore poteva essere fatto sia diLuce (amorevole, dolce, intuitivo, gioioso e giocoso) che di Ombra (impaurito, arrabbiato, triste,possessivo). Scoprì cosi che se il nostro Bambino interiore è sano, questo ci darà il meglio di senelle nostre vite: amore, equilibrio, serenità, intuito, successo. Invece se è ferito, tenderà a rovinarcigrande parte della nostra vita.

Dal Bambino ferito al Bambino di Luce

Per valutare se il tuo Bambino Interiore o Bambina Interiore è ferito/a o se invece è di Luce, puoirispondere a ‘si’ o ‘no’ a queste domande:

1) ti succede spesso di arrabbiarti per niente?

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2) ti succede spesso di essere triste per niente?

3) sentì che qualcosa o qualcuno (soprattutto te) sabota la tua vita e ti mette i bastoni fra le ruote?

4) hai voglia di ridere, di ballare di essere libera ma qualcosa dentro di te te lo impedisce e senticome un ‘peso’ dentro di te?

5) hai difficoltà ad amare te stesso/a?

6) credi che gli altri non ti amano abbastanza o che non ti dimostrano mai abbastanza il loro amore?

7) hai paura del tuo futuro?

8) ti critichi e di giudichi spesso?

9) t’innamori spesso e provi grandi emozioni di amore e passioni che non sono sempre ricambiatialla stessa intensità del tuo partner?

10) sul lavoro o a casa non ti sentì ricompensato/a o ringraziato/a quanto lo meriteresti?

Se hai risposto al meno a 5 ‘si’ allora il tuo Bambino Interiore è ferito. Invece se hai risposto almeno a 6 ‘no’ il tuo Bambino Interiore è un bambino di Luce.

Come guarire il nostro bambino interiore

Louise Hay parla spesso del nostro bambino interiore e dell’ importanza di guarirlo e di amarlo.Infatti dedica un quarto del suo famoso corso ‘Puoi guarire la tua Vita’ per amarlo, conoscerlo eascoltarlo e per guarire il nostro passato. Essendo così importante per tutti noi, è importantededicare del tempo a lui. Quindi per guarirlo bisogna:

- Conoscerlo

- Ascoltarlo

- Amarlo

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IL LINGUAGGIO UNIVERSALE DEI CERCHI NEL GRANO

Giovanna Lombardi

Crop_Circle_spiralsUn Linguaggio Universale in grado di richiamare e risvegliare, in modo più o meno inconscio, unaconoscenza che già portiamo dentroEsiste un linguaggio universale il cui valore è stato sempre lo stesso fin dall’inizio dei tempi e pertutte le civiltà apparse sulla terra. Tale linguaggio è valido non solo per gli abitanti del nostropianeta, ma può essere compreso e interpretato anche da qualsiasi civiltà extraterrestre: si tratta dellinguaggio dei Simboli.Queste figure comparvero nei primi graffiti prodotti dall’uomo preistorico e appartengono albagaglio di Archetipi innati che ciascuno di noi possiede.Del resto anche Carl Gustav Jung aveva teorizzato che il nostro inconscio contiene alla nascita delleinformazioni innate, impersonali ed ereditarie che costituiscono l’ inconscio collettivo. Esso non haniente a che fare con l’inconscio personale, il quale deriva, invece, direttamente dall’esperienzadell’individuo.Chi crede all’origine extraterrestre della nostra razza umana, ipotizza che gli archetipi siano statiintrodotti nei nostri geni proprio dai nostri creatori quando arricchirono le stringhe del DNAdell’Homo Erectus per trasformarlo in Sapiens.Ma al di là dell’origine di questi archetipi, come si collegano ai cerchi nel grano?E’ semplice, i pittogrammi rappresenterebbero visivamente questi archetipi. Tra le figure comparsericorrono infatti i simboli tipici della Geometria Sacra, cioè delle figure che hanno un insieme dirapporti e di formule che sono considerate una proiezione approssimativa del sacro e per questo cipermetterebbero di entrare in contatto con le emanazioni energetiche che vengono dal cosmo.All’interno della Geometria Sacra si colloca ad esempio la sequenza di Fibonacci, un rapportonumerico che è alla base di tutte le creature viventi e non viventi: si ritrova nelle proporzioni delcorpo umano come nella struttura del DNA, nel fiore di girasole come nella spirale delle galassie.Tale sequenza, prima che la decodificasse nel XII secolo lo studioso Fibonacci, era già utilizzatanella geometria sacra di tutte le civiltà antiche! Una dei più chiari riferimenti allo schema diFibonacci è la spirale apparsa a Stonehenge il 7 luglio 1996.Altro simbolo ricorrente è quello dei sette chakra. Secondo la tradizione induista, lungo la nostra

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colonna vertebrale, sono situati sette vortici di energia che, se attivati, ci connettono all’energiadell’universo e ci permettono di raggiungere un livello superiore di consapevolezza e persino diautoguarirci. Tra i cerchi nel grano che rappresentano i 7 chakra il più esplicito e sorprendente èquello apparso a Persey nel luglio del 2004.(foto sotto)

crop-circleMolti pittogrammi degli ultimi anni ci mostrano dei frattali, cioè dei modelli geometrici il cuiaspetto globale è identico alla sua particella più infinitesimale. Con i frattali la matematica sembrasupportare la moderna teoria dell’Universo olografico, secondo la quale, – proprio come in unologramma proiettato col laser in cui ogni piccola parte, se isolata, riproduce esattamentel’immagine intera – , ogni individuo sarebbe una parte del Tutto e allo stesso tempo sarebbe anche ilTutto, o, se vogliamo dirla con altre parole, “è a immagine e somiglianza di Dio”.In molti cerchi, infine, ricorrono disegni che si ricollegano al 2012. Ci sono ad esempio alcunipittogrammi che riproducono esattamente il calendario Maya che profetizza la fine della nostra eraper il dicembre 2012. Presso Avebury Manor, inoltre, il 15 luglio 2008 è comparso un cerchio nelgrano che rappresenta il nostro sistema solare più un nuovo pianeta che ha un’orbita particolare:sarà forse Nibiru, “il pianeta degli Dei” di cui ci si aspetta il ritorno per il 2012…?

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In sintesi, quindi, l’obiettivo dei simboli dei cerchi nel grano è ricordarci inconsciamente chi siamo,quali siano le leggi che regolano la vita e quale cambiamento epocale sia in atto.Ma ribadiamo che la cosa più importante non è comprenderli in modo razionale, bensì “sentirli”,farli risuonare dentro di noi. Proprio in quanto archetipi, infatti, questi simboli sono in grado dirichiamare e risvegliare, in modo più o meno inconscio, una conoscenza che già portiamo dentro.

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Alchimia e mistero

I MESSAGGERI INSTANCABILII roghi dell'inquisizione

Nel mondo profano, quando si parla di Alchimia, spesso si va con il pensiero ad evocare personaggiillustri di epoche passate che operavano segretamente in luoghi bui e nascosti, pieni di fumo, difuochi ed alambicchi, personaggi che, per la loro dedizione alla Magia e spesso alla stesura diindecifrabili testi alchemici, sono stati avvolti in un aura di mistero che spesso sconfinava nellaleggenda o addirittura nel mito.E’ l’esempio di alchimisti della caratura di Nicolas Flamel, Paracelso, Basilio Valentino, RaimondoLullo, Cornelio Agrippa, Giordano Bruno, John Dee, William Blake, Cagliostro, Raimondo diSangro principe di Sansevero, Fulcanelli, di donne alchimiste come Maria la profetessa, Ipaziad’Alessandria, Maria Cristina di Svezia e tantissimi altri ancora.Moltissimi, per secoli, come la stessa Chiesa, hanno creduto che tali personaggi avessero, per certiversi, trovato la “formula magica” del potere sulla Natura e dell’eterna giovinezza, attraverso unpatto col diavolo, credendo che l’Alchimia fosse legata a qualcosa di estremamente oscuro, arcano edi dubbia provenienza.Quanti furono, infatti, gli alchimisti, uomini e donne, bruciati sui roghi dell’Inquisizione!Ma ancora oggi, sono pochi quelli che sanno realmente di cosa realmente si tratti. Quasi tutticredono che quest’Arte sia solamente legata alla “metallurgia”, al mito della trasformazione deimetalli vili in oro. Alla scoperta di una pietra magica, la pietra filosofale, attraverso la quale tutto èpossibile. Credono che il fine di tutto questo si riduca all’esercizio di un potere magico destinatoall’arricchimento materiale. Ma in effetti è tutto il contrario.L’Alchimia parte dalla Materia per arrivare allo Spirito, parte dall’Oscurità per arrivare alla Luce,parte dall’Uomo per arrivare a Dio. L’Alchimia è la Via dell’Uomo che percorre e ripercorre ilsentiero di se stesso, attraversando il proprio sangue e la propria anima, rettificandola attraverso ilsacrificio del proprio principio vitale, liberandola dal giogo del “drago” attraverso la lancia dellavolontà e l’amore del ritmo.L’Alchimia è la conoscenza diretta dell’Essere Uomo, la riscoperta del proprio corpo comelaboratorio di vita, la consapevolezza di riconoscere in se stessi la chiave attraverso cui si aprono leporte del Cielo, il ponte attraverso il quale l’Uno abbraccia il molteplice e si rispecchia in esso.L’Alchimia è la Riconciliazione con il proprio corpo, con la propria origine divina, con la Naturache lo compone, che da Matrigna torna ad essere Madre e Matrice di ogni cosa.E’ difficile pensare a quanto grande sia il potere racchiuso all’interno del nostro corpo, a quantepossibilità possa esso esprimere per la realizzazione della “Grande Opera”, la manifestazione delCristo Trasfigurato nel corpo di Luce e di Gloria. Eppure tutto questo è possibile. Possibile grazie

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alla profonda conoscenza di ciò che siamo. “Uomo conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gliDei”: così citava il motto inciso sopra l’ingresso dell’oracolo di Delfi. E questa è tutta la Verità.Abbiamo parlato in precedenza di laboratori, di alambicchi e di fuochi, ebbene, dove si trovano tuttiquesti elementi? Nel nostro corpo, microcosmo del Creato. E’ da qui che dobbiamo partire: da ciòche ci è più vicino, da ciò che noi siamo, dall’unico elemento con cui possiamo intimamenteconfrontarci: la nostra natura umana. Fisica, psichica e spirituale. Ci si può chiedere: “Come può unessere così “limitato”, pieno di fragilità, di condizionamenti e contraddizioni divenire ed essere la“chiave di volta” del cambiamento?”Può esserlo nel momento in cui è collegato alla Sorgente Universale e fruisce da questa la Forza e laPotenza per esprimerne il progetto. Ma perché tutto ciò si realizzi è necessario creare il luogoperché questa stessa Forza sia in grado di abitarvi.Per questo il “Tempio” va preparato, per accogliere lo Spirito.La Natura volgare e rozza della materia che ci compone perirebbe al solo contatto con questa Forzase non venisse sublimata e “purificata” dalle basse vibrazioni in cui è immersa. Tutto ciò è possibileattraverso un lungo e lento processo di trasformazione e di elevazione vibratoria che comporta unadeguata modifica delle informazioni genetiche riposte nel nostro DNA.L’elevazione spirituale passa quindi attraverso un “adeguamento” materiale alle alte frequenze dellaLuce che il corpo fisico dovrà ospitare. Dobbiamo renderci conto che l’Uomo è un essere inevoluzione e che quello che ora siamo è soltanto una fase transitoria di ciò che diventeremo. E’interessante scoprire quanta bellezza vi sia all’interno del nostro “laboratorio” fisico.Una macchina che rasenta la perfezione. Un sistema talmente sofisticato da non poter fare a menodi credere all’origine di una “Mente Eterna” matrice di tale perfezione. A volte basta soltantoadottare la legge ermetica per eccellenza: “come è in alto così è in basso…” per scoprire i segretiinimmaginabili che abbiamo sempre dinanzi ai nostri occhi.Ultimamente sono stato attratto da qualcosa che fino ad oggi non avevo mai considerato. Qualcosache, approfondendo l’argomento, ha suscitato in me tanta meraviglia e stupore: le ghiandoleendocrine. Mai avrei creduto all’importanza esoterica di queste ghiandole. Ma andiamo a guardarlepiù da vicino. Le ghiandole endocrine nell’essere umano sono fondamentalmente sette. Sette come iChakra , sette come i sigilli del libro dell’Apocalisse, sette come le Chiese e sette come coloridell’iride, effetto della scomposizione della Luce.Ma tornando all’Alchimia sono sette anche i metalli, i pianeti, i vizi e le virtù! E tutto ciò non è uncaso. Queste ghiandole sono, in effetti, importantissime poiché sono quelle che regolano la nostravita dalla nascita alla morte attraverso la produzione di ormoni.Ed è qui che il velo si squarcia! Cosa sono gli ormoni?Questa è la loro classificazione scientifica:”…Un ormone (dalla lingua greca όρμάω – “mettere inmovimento”) è un messaggero chimico che trasmette segnali da una cellula(o un gruppo di cellule)ad un’altra cellula (o altro gruppo di cellule). Tale sostanza è prodotta da un organismo con ilcompito di modularne il metabolismo. Gli ormoni sono prodotti da ghiandole endocrine, che liriversano nei liquidi corporei.Ogni ormone raggiunge attraverso il sangue tutti i puntidell’organismo, ma ha poi azione solo sulle cellule dotate di opportuni ricettori”.Cosa ancora più interessante è l’accostamento di ogni ghiandola al flusso energetico delle “ruote”Chakras, che, come sappiamo, svolgono un’azione di regolazione in entrata e in uscita dal corpo delflusso energetico, dal micro al macrocosmo e viceversa. Questi centri, in poche parole, sono lestesse “porte” o sigilli di cui si parla nel libro dell’Apocalisse di san Giovanni e sono delleautentiche ruote che, a seconda del loro movimento, centrifugo o centripeto, regolano lecomunicazioni sottili tra la Sorgente e la Manifestazione.E’ quindi fondamentale conoscerne il funzionamento e agire con metodo affinché se ne possanosfruttare le qualità. Le sette ghiandole si classificano in:Gonadi divise in testicoli (maschili) e ovaie (femminili), corrispondenti al Chakra basale detto

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“Muladhara”, colore rosso.Ghiandole Surrenali corrispondenti al Chakra sacrale detto “Svadhisthana”, colore arancione.Pancreas (isole di Lanngherans) corrispondente al Chakra del plesso solare detto “Manipura”,colore giallo.Timo corrispondente al Chakra del plesso cardiaco detto “Anahata”, colore verde.Tiroide e Paratiroidi corrispondenti al Chakra del plesso faringeo detto “Visuddha”, colore blu.Pituitaria (Ipofisi) corrispondente al Chakra frontale detto “Ajna”, colore viola.Pineale (Epifisi) corrispondente al Chakra coronale detto “Sahasrara”, colore indaco.Ognuno di questi centri secernano ormoni differenti che, come abbiamo detto, vengono liberati nelsangue e, attraversando tutto il corpo, raggiungono la destinazione aderendo alle cellule “ricettori”.E’ affascinante il compito di questi “Messaggeri” che portano informazioni continue a tutto il corporendendo possibile la vita stessa dell’intero organismo. Il sistema ormonale, a differenza di quelloneurovegetativo, agisce con velocità e modalità diverse. Mentre il secondo agisce in maniera direttasulle cellule, in modo ravvicinato e ad alta velocità, il primo agisce a distanza e molto piùlentamente e, a seconda della qualità della cellula “ricettore”, può provocare effetti diversi, a volteanche di tipo opposto.

Ma non voglio dilungarmi sul carattere scientifico della questione, ma addentrarmi nell’aspettoesoterico ed alchemico. Quando mi addentrai nel mondo dei “centri ormonali” fui colpito subitodall’etimologia del nome “ormone” che come abbiamo detto significa “mettere in movimento”.Ebbene mi colpì anche il termine scientifico con cui era descritto: “….messaggero chimico”!Immediato fu il richiamo a qualcosa che è nell’anima dell’Apocalisse di Giovanni: la realizzazionedel progetto e l’apertura del Libro della Vita attraverso lo scioglimento dei sette sigilli per mano disette Angeli attraverso il suono di sette trombe!

Il libro dei Sette Sigilli

Ma gli angeli cosa sono se non Messaggeri? Come ci dice l’etimologia del nome. A questo punto ènaturale la trasposizione tra la visione macrocosmica a quella microcosmica come ci insegnaErmete Trismegisto nella Tavola Smeraldina. Abbiamo anche detto che a queste sette ghiandolecorrispondono anche le sette porte, Chakras, attraverso cui avviene la fruizione in entratadell’energia cosmica dalla Sorgente all’uomo.E’ chiaro, quindi, per conseguenza, che l’informazione vitale portata dagli ormoni all’interno ditutto il corpo proviene direttamente dalla Sorgente e attraverso il sangue è destinata alle cellule chegli competono.Attraverso la Scienza sappiamo anche che gli ormoni sono composti da atomi di carbonio e chequesti variano nel numero a seconda del tipo ormonale , tra i più noti il testosterone, 19 atomi dicarbonio, prodotto in maggior parte dal testicolo, e il progesterone, 21 atomi di carbonio, prodottodalle ovaie e dalla placenta.Quello che stimola il mio pensiero è che il carbonio è anche il componente atomico del diamante,prodotto “trasmutato”del carbone o grafite. E’ affascinante a questo punto credere che dal nero eoscuro carbone possa crearsi il più splendido, cristallino e luminoso diamante! Come dalla Terra piùNera, in Alchimia, si ricava la Luce! Non a caso il “Corpo di Luce “è anche chiamato “Corpo diDiamante”! Ma andando oltre, altra differenza tra il carbone/grafite e il diamante risiede nellastruttura atomico molecolare.Carbone/grafite e diamanteInfatti, mentre il carbone ha una struttura a reticolo esagonale, che gli conferisce la qualità diminerale più fragile in Natura, il diamante è dotato di una struttura atomica “tetraedrica” che, inpoche parole, corrisponde alla forma piramidale, forma che gli conferisce la durezza e resistenza

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maggiore rispetto a qualsiasi minerale!Da qui la spiegazione della forma della Grande Piramide, luogo dedicato alla Trasformazionedell’uomo in Dio! Tutto ciò è straordinario se si pensa che il passaggio da carbone a diamanteavviene proprio grazie a condizioni estreme di pressione e di calore. Non a caso l’Alchimia si fondasul lavoro del Fuoco, o meglio dei Fuochi Sacri. Ma il lavoro del Fuoco è accompagnato da quellosul ritmo che, lavorando in attrito con le Forze planetarie, genera “pressione”. In breve, abbiamotutti gli ingredienti per trasformare il “Carbone” in “Diamante”. La velocità di azione dell’ormone,messaggero chimico, abbiamo costatato che è piuttosto lenta, rispetto all’azione neurovegetativa.Tale azione a volte può impiegare anche più di 24 ore perché si realizzi.L’azione ritmata del lavoro alchemico rappresentato nella XIV lama dei TarocchiQuesta modalità temporale è un altro richiamo al sistema operativo alchemico che, nella maggiorparte dei casi, si serve della modulazione del ritmo e del tempo per regolare le “tempeste ormonali”.Gli ormoni, nel momento in cui entrano in circolo, soprattutto tra le donne, sono spesso motivo dialterazioni emotive, che a seconda dei casi sono causa di ricettività estrema, fungendo da veri epropri potenziatori di “antenne”.E’ chiaro che appropriarsi di tale qualità, gestendone il potere, può soltanto che far evolvere bio-tecnologicamente il proprio corpo, avendo la possibilità di captare appieno e in maniera piùsensibile, tutte le informazioni provenienti dalla Sorgente Universale, accelerando così il processoevolutivo. Tutto ciò fa supporre che attraverso un lavoro adeguato sul fisico, legato agli ormoni,Messaggeri della Sorgente, è possibile trasformare la Materia su cui essi vanno ad aderire.

E’ chiaro che il lavoro è piuttosto arduo, ma non impossibile! Come detto, ormone viene dal verbogreco “όρμάω” e significa mettere in movimento. Non è un caso, trasposto sul piano esoterico, chel’azione di un “Messaggero” è quasi sempre all’origine di un grande cambiamento. La Bibbia èpiena di episodi che lo testimoniano. Basti pensare all’Annunciazione di Maria ad operadel’Arcangelo Gabriele.Da quel fatto si mise in moto tutto il processo epocale che porterà alla nascita di Gesù, colui che hamanifestato il Cristo.Come anche nell’Apocalisse, ogni volta che uno dei sette Angeli scioglie uno dei sette sigilliinnesca un processo che porterà, alla fine, al compimento dell’Opera. Così, nel corpo umano,l’ormone prodotto dalla ghiandola, stimolata dalla vibrazione cosmica attraverso il Chakracorrispondente, si getta nel flusso sanguigno e attraverso di esso arriva a destinazione“annunciando” la nuova “nascita” e produzione di elementi finalizzati alla Vita del corpo. Quelloche però comporta il vero cambiamento, come sopra citato, è l’azione di sintesi dello stesso ormoneattraverso il convogliamento di questo all’interno dell’Athanor.Questo è il luogo vero e proprio della trasformazione, dove, attraverso l’azione del fuoco sacro e delritmo, il messaggero chimico diventa alchemico, sublimando l’informazione ormonale, portandolaad un livello e frequenza più alti, modificandone l’informazione che nel tempo andrà ariprogrammare il DNA, accelerando la frequenza vibratoria degli atomi che, aumentando inpressione e calore, genereranno, dal corpo materiale denso, un corpo materiale di Luce chepermetterà all’Uomo di fare il salto quantico per “abitare” nuove dimensioni, diventando lui stesso“Messaggero” della Sorgente.

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La strada dei Misteri

I TAROCCHI E IL PERCORSO INIZIATICO

Il cammino del massone si muove in parallelo al percorsoiniziatico dei Tarocchi

di Simonetta Lorenzoni

Nell’antico Egitto, l’Iniziando che volesse intraprendere la strada dei Misteri, veniva sottoposto aprove durissime e severissime, una delle prove consisteva nell’interpretazione di alcune tavole cherappresentavano il simbolismo dei 22 Arcani Maggiori dei Tarocchi, secondo le tradizioni sacredell’Egitto. Con questo articolo mostrerò come il Cammino del massone si muova in parallelo alpercorso iniziatico dei Tarocchi.L’aspirante massone, dopo avere superato le tre prove, viene accolto definitivamente nella Loggiacon il grado di Apprendista. Oltre agli utensili di lavoro, scalpello e maglietto, che gli sarannoindispensabili a modellare e squadrare la pietra grezza, gli vengono dati in dono tre elementi, fuoco,acqua, aria, per iniziare la prima parte della Grande Opera ( l Bagatto).Racchiuso in un rigoroso silenzio inizia la propria trasformazione cercando di scoprire i misterivelati, osservando il lavoro dei Compagni e ascoltando le parole dei Maestri (2 Papessa).L’Apprendista, che tramite la sua iniziazione, ha destato il suo Io cosciente, cerca di ampliare il suoorizzonte e il suo potere intellettivo (3 Imperatrice), che lo condurrà al riconoscimento del materiale(4 Imperatore) e dello spirituale (5 Papa), per raggiungere così la sua completezza.Sarà, ora, in grado di potere operare quelle scelte che condizioneranno tutto il suo cammino (6Amanti). Ha infatti realizzato la sua spiritualità attraverso il sacrificio e la lotta, ha preso atto dellasua dimensione corporea attiva e ora ha voglia di muoversi (7 Carro), ma è anche consapevole chericeverà ciò che gli spetta in conseguenza al suo modo di essere e di agire (8 Bilancia).Ormai l’Apprendista, attraverso la presa di coscienza delle leggi, ha capito che c’è qualcosa di piùimportante e grande delle esteriori conquiste, che non potrà avanzare se non terrà conto della totalità

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dell’azione. L’adepto che ha percorso tutte le tappe, dopo aver acquistato i primi poterisull’intuizione e sulla ragione, la volontà e la conoscenza, e dopo aver scelto e tracciato la sua via,con equilibrio tra irruenza e moderazione, ed essersi, poi, isolato nella meditazione della stradapercorsa e sul grado di conoscenza raggiunto (9 Eremita), ha, definitivamente, capito come in tuttele cose della vita vi sia un positivo ed un negativo e un’alternanza ciclica (10 Ruota della fortuna).La conoscenza delle Leggi Universali lo fa rilassare. Ora può guardare anche in alto eimprovvisamente, in fondo alla sua colonna, scorge la statua di Ercole e capisce che ora, come feceLui, può domare anche le forze più crude, senza bisogno di contrapporsi con la forza bruta, ma conl’intelligenza e con l’amore (11 Forza). Ercole è un figlio di Giove, come lui è un figlio del DioUniversale.Qui si conclude il Ciclo della Via Dorica che ha portato, l’apprendista al possesso di una forzasuperiore, la potenza magica, esercitata domando la violenza con la dolcezza ed identificando ilproprio volere individuale con la Volontà Universale.Il tarocco, che fa da transizione dalla colonna di Boaz a quella di Jakin, è l’arcano maggiore“l’Appeso” (12), simbolo di chi compie il sacrificio di se stesso, disposto a dimenticare ogni suopossesso ed ogni sua personale voglia. È’ anche il simbolo dello Zolfo rovesciato, che in Alchimia èl’ideogramma di un’acqua che abbia subito una serie completa di distillazioni purificatrici. Dalpunto di vista iniziatico, si tratta dell’anima interamente purificata e fortificata dalle prove dellavita.L’Alef (Bagatto), sorretto dall’abnegazione e dall’umiltà, di chi sa di dover affrontare altre prove, sidispone a morire ritualmente, per rinascere ad una vita superiore conferita dal passaggio di grado(13 Morte).L’Apprendista, ormai acceso dal fuoco interno costruttivo e realizzativo, potrà ora passare all’Operain Rosso per sviluppare la conquista del Sole, concreta e ragionata, che dovrà portare alsuperamento dei valori materiali, ma solo dopo averli conquistati, posseduti ed esercitati. Ciò che sitrova nel recipiente lunare passa a quello solare, con il passaggio a Compagno (14 Temperanza).Durante l’Iniziazione gli vengono forniti altri strumenti utili per compiere l’Opera: il REGOLO, laSQUADRA, il COMPASSO, che danno la possibilità di disegnare un progetto più grande o piùpiccolo, a secondo del valore di espansione che l’individuo è in grado di raggiungere; la LIVELLAper mettere in pieno assetto equilibrato ciò che viene costruito; la CAZZUOLA per amalgamare ilmateriale informative che durante l’apprendistato è stato recepito.La sua Opera sarà ora quella di affrontare le tentazioni del mondo materiale, coloro che spingono atrascurare il bene comune per il beneficio individuale egoistico, il desiderio di affermarsi, l’istintodi conservazione e la sessualità. Ma l’uomo, che ha raggiunto un buon grado di sviluppointellettivo, saprà come trasformare il vizio in virtù, non con frustrazioni e rinunce, ma con ilrispetto del proprio corpo e delle proprie aspirazioni terrene che giovino alla sua vita senza nuocereagli altri, nel rispetto delle Leggi Universali (15 Diavolo).Gli vengono ricordati la “verità”, “l’agire corretto” e “il pensiero modesto” che sono il vero scopodell’iniziazione, perché, chi costruisce una immagine falsa di sé con menzogne e immodestia,immancabilmente crollerà, come un edificio che non è stato costruito su solide fondamenta (16Torre).Venere, dea della bellezza e dell’amore, lo sosterrà nel continuare le prove invitandolo a gustare legioie delle conquiste ottenute, ma per godere dei suoi favori esige, in cambio, il coraggio di vivere eun armonioso lavoro al servizio degli altri (17 Stelle).Con intelligenza superiore, con discernimento e con equilibrio psichico, egli dovrà affrontare, ora,le insidie del buio, i propri fantasmi e le proprie e le false soluzioni che potrebbero presentarsi comefacili scorciatoie della difficile via. Dovrà capire la necessita della fede e della purezza, senza, peròpermettere che, questa, diventi bigottismo e, che, l’ordine e l’obiettività materiale si trasformino inrigore e pignoleria. Il cammino è tortuoso e pieno di tranelli. All’inizio sembra andare in una

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direzione e poi svolta improvvisamente, ma se manterrà la mente aperta e la disponibilità adaccettare i cambiamenti di rotta, avrà la possibilità di rivedere e valutare gli obiettivi. Dopo averraggiunto, anche, la capacita di discernimento dell’azione (18 Luna), raggiungerà, finalmente, ilSole che è il trionfo della conoscenza e della ragione, la rinascita spirituale negli ideali raggiunti, laluce della coscienza e il calore dell’amore. È la nascita dell’essere completo, nuovo, più maturo epiù saggio(19 Sole).Il Compagno che è riuscito a fondere in sé gli opposti del Fuoco e dell’Acqua, del maschio e dellafemmina, la ragione e l’intuizione dovrà essere pronto a morire, nuovamente, nei valori terreni perrisorgere a quelli spirituali che gli permetteranno di continuare il viaggio, ma perché ciò accada,egli dovrà rendersi conto del suo passato e di ciò che è stato. Dovrà accettare i propri errori e ipropri peccati, non solo contro di sé, ma anche contro gli altri. Così potrà risorgere dalla morteiniziatica con spirito purificato, poiché ha spiritualizzato la materia e si è liberato delle sue schiavitùe debolezze (20 Giudizio).Una volta raggiunto le Vette della conoscenza, l’Adepto si accorge che ci sono altre vette da scalareche ciò che pensava di avere conquistato non è nulla al confronto del lavoro che deve ancora fare. Aquesto punto, l’autocontrollo e la ragione possono vacillare, ma è consapevole che se non vuoleaccontentarsi di quella poca conoscenza che porta nella bisaccia, dovrà rimettersi in viaggio.Riprenderà quindi il Cammino. Da prima ondeggiante tra crepacci e precipizi, formati dagli impulsie dalle tentazioni ancora non completamente eliminati, poi, improvvisamente, metterà un piede infallo e questo lo risveglierà. Camminare sul filo del rasoio, con la paura continua di precipitare è piùfaticoso che raggiungere quel mondo dalle possibilità illimitate (21 Matto), dove potrà spogliarsi diquegli indumenti sporchi e laceri per rivestire, nuovamente, i panni del Bagatto.Nel Tempio dei Misteri potrà accedere alla visione della realtà totale del mondo materiale eall’intuizione della realtà invisibile a ogni essere umano e alla percezione del soffio di Dio. NelMondo sono infatti sintetizzati tutti i concetti materiali e spirituali incontrati negli altri ArcaniMaggiori: i quattro punti cardinali, i quattro elementi, i quattro Evangelisti, le due viedell’iniziazione, la Dorica e la Ionica e l’Ouroboros (22 Mondo).Da qui, potrà ricominciare un nuovo e superiore ciclo di crescita con la coscienza che le difficoltà ei pericoli da affrontare saranno sempre più difficili, perché le strade si faranno sempre più ripide e isentieri sempre più stretti e gli abissi, da superare, sempre più larghi e profondi.

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Pensatore difficile, dallo stile ostico

CHI ERA VERAMENTE GIORDANO BRUNO?

Mago, stregone, millantatore, spia, puttaniere le malevoli accuse!

di Guido del Giudice

A questa domanda sono state date, specie a partire dal “giubileo bruniano” del 2000, le risposte piùdisparate. Manipolando con disinvoltura un pensiero e una produzione letteraria multiformi emagmatici, in parecchi si sono lanciati in interpretazioni il più delle volte arbitrarie e lontane dallarealtà del personaggio, per incompetenza o, peggio ancora, per partito preso. Mago, stregone,millantatore, spia, puttaniere, arrogante e presuntuoso attaccabrighe: queste le malevoli accuserivolte al Nolano da baciapile clericali o da nazionalisti anglosassoni travestiti da studiosi, ancoraassetati di vendetta per come Bruno aveva trattato la rustica inciviltà della plebe inglese e l’ottusapedanteria dei dottori di Oxford.Nihil sub sole novum, come egli amava dire: questa storia va avanti ininterrottamente ormai daquattro secoli. Addirittura ci fu chi arrivò a sostenere che l’intera vicenda del rogo fosse tuttaun’invenzione! Ancora oggi dobbiamo sentirci raccontare che, in fondo, storicizzando, Bruno futrattato fin troppo bene, ospitato al Grand Hotel Tor di Nona e torturato con una piuma sotto i piedi!Secondo costoro non ha nulla di barbaro rosolare a fuoco lento un pensatore, solo per aver asseritoqualcosa di contrario ai dogmi della Chiesa cattolica! Arthur Schopenhauer, a quasi tredici secoli didistanza, ancora tremava al pensiero di “quell’essere delicato, spirituale e pensoso nelle mani dirozzi preti rabbiosi quali suoi giudici e carnefici”.Guasti ancor maggiori producono coloro che, accecati da un anticlericalismo bieco al punto da fardiventare simpatici perfino i suoi carnefici, propagano idiozie come quelle di un Bruno “ateo” oaddirittura “femminista”! Pensatore difficile, dallo stile ostico, soprattutto per chi non si prendeminimamente la briga di leggerlo, non potendone contestare l’indubbia grandezza in campospeculativo, si è sempre cercato di criticarne il carattere, da lui stesso definito “restio e bizzarro”. Inrealtà egli sapeva essere altrettanto riconoscente nei confronti di chi gli dimostrava rispetto etolleranza, quanto irascibile con chi lo trattava in modo ostile.

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Come avrebbe potuto sopportare passivamente il disprezzo di oscuri pedanti o di studiosi con lapuzza sotto il naso, al suo confronto ricchi di mezzi ma scarsi d’ingegno, un uomo che riscuoteval’ammirazione e la confidenza di sovrani del calibro di Enrico III di Francia o Elisabetta Id’Inghilterra? Come volete che potesse occuparsi di spionaggio colui la cui mente era intenta aspaziare nell’universo per comporre opere immortali come il De minimo o il De immenso? E seanche fosse, si storicizza la condanna della Chiesa, definendola adeguata ai tempi, e non siconsidera che un umile prete scomunicato, inviato a Londra al seguito dell’ambasciatore francese,doveva, se richiesto, rendere conto all’imperatore suo protettore delle trame di cui fosse venuto aconoscenza? Se poi ve lo figurate come un’attivista in giro per le corti e le accademie per sostenerei diritti dei liberi pensatori, vi sbagliate ugualmente di grosso. Egli non fu un martire, fusemplicemente un pensatore coerente fino allo stremo. Al di là delle ritrattazioni, delle parzialiabiure, delle contraddizioni, che testimoniano, semmai, tutta la sua profonda umanità, quel checonta, e che nessuna delle generazioni venture gli negherà, è l’essere andato fino in fondo, a fermoviso.Bruno era uno di quegli esseri geniali in anticipo sui tempi, quei Mercuri inviati sulla terra in tempistabiliti, ispirati da una visione profetica dell’umanità e dell’universo. Come tutti gli esseri di talfatta egli è stato e sarà sempre odiato dai meschini pedanti, invidiosi di tutto ciò che non arrivano acapire, da quegli uomini “piccolini” chiusi nel loro ottuso particulare per non svanire al confrontodell’immenso, insomma da quei corpi umani con anime bestiali che il Nolano smascherò col suoCircino incantesimo. Era uno che conosceva il proprio valore e rispettava quello degli altri, quellovero però, non quello stabilito dalle consuetudini e dalle convenienze. Era uno che diceva pane alpane e vino al vino. Era uno che amava la vita in tutti i suoi aspetti e che in tutte le suemanifestazioni riconosceva l’espressione della divinità. Era uno che credeva nell’uomo, quello vero,corpo e anima doc: l’unico capace di giungere, attraverso un “disquarto” intellettuale, alla visionedell’eterno. Ed era, questo si, il nemico implacabile e convinto di tutti “quegli uomini stolti eignobilissimi che non riconoscono nobiltà se non dove splende l’oro, tintinna l’argento, e il favoredi persone loro simili tripudia e applaude”. Sono parole tratte dall’ Oratio Valedictoria, una delle“Due Orazioni” (l’altra è la Consolatoria) pronunziate durante il suo soggiorno in Germania e di cuiesce, proprio in questi giorni presso l’editore Di Renzo, una mia traduzione . Vi si trovano, celatisotto il magniloquente tono d’occasione, gli ideali che Bruno perseguì durante tutta la sua vita, finoall’estrema conseguenza del rogo di Campo de’ Fiori. Quel triste epilogo sarà stato pure inevitabile,per come andavano le cose a quel tempo, ma rimane ugualmente il monito più emblematico erappresentativo, acché una simile infamia non si ripeta mai più.

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“Qui sta la Sapienza” dice Giovanni nell’Apocalisse

UOMO 666 – SOLE 666La grande ignoranza per secoli ha condannato questa cifra

Alfredo di Prinzio

di Alfredo di Prinzio

“Qui sta la Sapienza” dice Giovanni nell’Apocalisse, aggiungendo “chi ha intendimento conti ilnumero della Bestia poiché è il numero dell’uomo, e il suo numero è 666” (Ap. 13-18).La grande ignoranza per secoli ha condannato questa cifra 666, denigrandola a tal punto che vieneusata addirittura come supporto magico per condurre Messe nere o per segnalare nefandezze piùbrutali.E non solo, ma lo stesso Satana viene evocato con questo numero come se si trattasse di unnumero telefonico.Non vi siete mai domandato se tutto ciò non sia soltanto una madornale montatura?Se non l’avete mai fatto siete degli ingenui o semplicemente dei creduloni.E’ San Giovanni stesso che afferma “qui sta la sapienza” e dopo ci consiglia “Chi ha intendimentoconti il numero…..” Proviamo allora a contare, ossia ad interpretare usando la Tradizione perscoprire cosa vi è nascosto. Per prima cosa prendiamo un - 6 – singolarmente utilizzando i Tarocchiper interpretare la simbologia che nasconde.La Lama n° 6 degli Arcani Maggiori è “L’innamorato”. Esprime la potenza del Sesso-Eros Cosmicoche congiungendosi con l’opposto crea delle diverse dimensioni. E’ la Luce Iniziatica. È l’armonia el’equilibrio perfetto. Sono i quattro elementi intrecciati in uno scudo di forza.

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E’ il sigillo di Salomone, il Fuoco liberatore, che manifesta il divino nella materia da trasmutare.E’ il Frutto Proibito della Genesi stessa, liberatore e rinnovatore del mondo e dell’uomo, che siconverte in un Dio.Così, con questa forza l’uomo s’eleva, ma se al contrario essa viene usata per soddisfare i bassiistinti può farlo precipitare e dargli la “morte” nello spirito. Il comprendere questa simbologia el’applicare il suo insegnamento dona la possibilità di elevarci sopra ogni cosa.Abbiamo dunque il numero – 6 – che non ha assolutamente nulla di negativo. Al contrario alcuniermetisti sentono che la radice della parola sei è niente meno che sesso, e ne sono convinto. Ancheperché il simbolo secondo la Geometria sacra che lo rappresenta è niente meno che l’esagramma, lastella a sei punte comunemente noto come “Sigillo di Salomone” indicando la perfetta congiunzionedi un triangolo di fuoco con uno di acqua indicando anche, una volta intrecciati, i quattro elementi :Fuoco, Acqua, Aria e Terra. Sono dunque nell’errore coloro che hanno demonizzato il sesso,sicuramente per “occultare” la Chiave di volta per il passaggio da uomo “normale” a uomorealmente “sapiens”.Forse alcuni lettori conoscono i Quadrati Magici Planetari che ci tramanda la Tradizione. A tal uoposi sappia che ciascuno dei nostri “sette pianeti” ha il proprio quadrato magico con dei numeriparticolari. Per esempio : 3 quadrati X 3 = Saturno; 4 X 4 rappresenta Giove; 5 X 5 rappresental’archetipo di Marte; 6 X 6 quello del Sole; 7 X 7 quello di Venere; 8 X 8 è Mercurio e 9 X 9 quellodella Luna.

Si ritiene che Pitagora fu il primo a parlare della natura dei numeri : “Insegnò” che la natura deinumeri è in relazione con quella della Natura. Chiunque conosce la natura dei numeri, la loroessenza, il genio e le loro proprietà, può conoscere la quantità delle spezie e il loro genio, ossia,l’Archetipo Planetario.Prendiamo il quadrato magico del Sole, quello di 6 X 6 e sommiamo ogni riga che da 111 emoltiplichiamolo per 6; ci da come risultato il famigerato 666 ! che non è altro che l’Archetipo delSole in persona, e se questo astro non esistesse nel centro del nostro sistema planetario neanche noiesisteremmo.E non finisce qui.

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Sapete chi è il “Logos Solare” ? E’ niente meno che il Cristo, allora il numero sacro per eccellenzaè il “666” ed è il numero che nasconde la Sapienza secondo GiovanniOra mi dite se questa cifra è negativa e se è realmente il numero della Bestia ?E come questo Logos Solare è l’energia Cristica ed è un simbolo sacro della massima potenza,rappresentando la sapienza da raggiungere e da oscurare e da cancellare secondo coloro che civogliono come massa acefala ed ignorante.A volte mi viene da ridere quando i TG fanno vedere i luoghi dove si sono praticate le cosiddettemesse nere, dove spicca il 666 come se fosse il massimo richiamo del maligno. Invece si evoca lapiù meravigliosa e sacra energia del creato. Perché se riduciamo il 666 ad unna sola cifra abbiamo :6 + 6 + 6 = 18; 1 + 8 = 9.Il numero 18 non è altro che lo Sperma o Seme umano, e il 9 è il numero che contiene in se tutti glialtri dall’ 1 all’ 8 e per chiarirci di più le idee esaminiamo la Lama n° 9 dei Tarocchi : “L’Eremita”.

“L’Eremita” è il saggio, è l’iniziato avvolto nel mistero del suo mantello che è l’espansione del suocorpo di luce, la sua propria aura.

Tutta la sua volontà e forza è nel bastone, sul quale si appoggia, e col quale domina e controlla leforze della passione e del desiderio simbolizzato dal serpente che rimane fisso ed obbediente.Il numero – 9 – è una spirale centrifuga che spande nell’universo tutte le possibilità numeriche checontiene. Rappresenta i nove stadi della gerarchia Angelica, dall’Angelo fino all’AmorevoleSerafino, una gerarchia che l’uomo deve seguire se il suo volere è la Luce.L’Eremita è la Tradizione Iniziatica stessa. E’ colui che cammina nella sua stessa Luce conSaggezza, Forza, e Bellezza, e soprattutto padroneggia la virtù della Prudenza e della Tolleranza,operando attraverso di esse. E’ anche il fautore delle molteplici fisionomie delle dorme universali epuò accendere nel cuore il fuoco divino di Luce, Verità e Conoscenza.Queste tre ultime parole : Luce, Verità e Conoscenza, credo siano la causa principaledell’oscuramento dell’intelletto umano in tutte le epoche, da parte dei diversi che volevano l’uomoignorante e credulone. Non solo hanno bruciato le grandi biblioteche del passato, ma hanno ancheinfangato e rovesciato il vero significato dei simboli, ed uno di questi è il 666, numero dell’uomo,altro che bestia !

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Quindi dopo questa breve analisi siamo approdati al vero significato simbolico ed analogico diquesto numero sacro : è l’Archetipo dell’uomo vero, Logos Solare, Il Cristo di Luce, la Vita stessa.Mentre nell’uomo è l’energia dell’Eros, che è equivalente alla seconda persona della Trinità, ossia èil Figlio, il Principio Creatore che si fa carne moltiplicandosi all’Infinito, simile alla PietraFilosofale degli Alchimisti che può elevare l’umanità, iniziando dall’uomo che salendo la ScalaAngelica può arrivare a Dio. A questo punto sorge una domanda : chi ci ha fatto questo tiromancino, o scherzo da prete, e perché ?Personalmente credo che il primo imbroglio sia stato compiuto quando gli dei camminavanoinsieme agli uomini. Creatori e Creature; sicuramente il Dio Biblico, Yahve, geloso della suacreazione, alludendo alla malvagità volle distruggerlo insieme a tutti gli animali e provocò ilDiluvio Universale, ma non ci riuscì completamente.Un ceppo famigliare, sicuramente aiutato da un dio buono, sopravvisse a quella immane catastrofe econtinuò a proliferare. Passarono gli anni e l’uomo-creatura, figlio degli dei diventò a sua voltasimile ai padri e questo a sua volta si arrabbiò moltissimo e disse “….confondiamo laggiù la lorolingua, in modo tale che essi non comprendano più la lingua l’uno dell’altro”. E Yahve li dispersesulla faccia della Terra. In questo modo, questo Dio, confuse non solo il linguaggio verbale maanche quello simbolico che fu oscurato e confuso, facendoci perdere la nostra memoria e identità.

Probabilmente non tutti gli uomini di allora si resero conto di quello “scherzo” e continuarono avenerarlo e a servirlo al tal punto che quando ripartirono per la loro casa allontanandosi dalla Terra,alcuni popoli crearono per loro una religione doc e ancora ai nostri giorni, colui che provò asterminarci tutti, ancora è il capo.Credo che sia venuto il momento di recuperare la nostra identità rubata e dispersa, ricomponendopezzo per pezzo la Tradizione Sapienziale dell’Umanità, come fece Iside con il corpo di Osiride.Rivalutiamo il numero dell’Uomo-Cristo 666, perché abbiamo “intendimento” e nessuno potràormai ingannarci cambiandoci le carte in tavola.

Piccola Nota Finale Consiglio ai lettori più coraggiosi, ai veri guerrieri della Luce, di prendere un pezzettino dipergamena e con inchiostro rosso (colore del sangue) disegnare un bel 666 e portarlo come unportafortuna, chiave della Sapienza, sempre con se. Il beneficio che ne ricaverete accrescerà lavostra consapevolezza.

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Così grande eppure tanto semplice

EDGAR CAYCE IL PROFETADORMIENTE

Tolleranza e compassione verso tutti gli esseri umani rispetto per le grandi religioni del mondo rinuncia all’ego

e amore per il prossimo

Dall’età di ventiquattro anni, Edgar Cayce mise al servizio degli altri il dono notevole chepossedeva: immergersi in un sonno auto-ipnotico nel quale il suo spirito trascendeva lo spazio ed iltempo. In questo stato di profonda meditazione era tanto facile per lui dissertare sui segretidell’universo quanto sul modo di sbarazzarsi di una verruca. Le “letture” di Cayce costituiscono unaraccolta inestimabile di documenti, alla quale sempre più persone si riferiscono per ogni proposito,che sia per equilibrare meglio la loro alimentazione, per migliorare i loro rapporti personali, perrimettersi da una malattia dichiarata incurabile o per avvicinarsi a Dio.Edgar Cayce è morto molti anni fa, ma il numero crescente di libri che presentano diversi aspettidella sua vita e della sua opera – attualmente più di quattrocento – attesta la perennità delleinformazioni contenute nelle letture. Questa si rivela di una portata che Cayce stesso probabilmentenon si aspettava. Ai suoi tempi chi avrebbe immaginato che i termini “medicina olistica”, “cronacaakascica”, “aure”, “anime gemelle”, “evoluzione spirituale”, “meditazione”, un giorno sarebberoentrati nel vocabolario quotidiano di centinaia di migliaia di persone ?Edgar Cayce è famoso prima di tutto per le sue letture sulla salute e per il trattamento delle malattie.

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Un gran numero di persone trae continuamente profitto da questa abbondante miniera diinformazioni che a volte datano quasi un secolo. Tuttavia egli non si limitò al corpo fisico e trattòcirca diecimila argomenti diversi, la maggior parte dei quali si divide in cinque grandi temi: salute emedicina olistica; reincarnazione e karma; sogni ed interpretazione dei sogni; percezioneextrasensoriale e fenomeni psichici; crescita spirituale, preghiera e meditazione.Le letture stesse, adoggi ne esistono 14 3061, sono state suddivise in tre categorie principali:

• Le “letture della salute” o “letture fisiche” si riferiscono alla salute e alla medicina. Se ne contano9 603.

• Le “letture di vita”, che riguardano lo spirito, l’anima, la reincarnazione e l’astrologia. Se netrovano 1 920.

• Le “letture speciali”, che consistono in serie di letture effettuate da Cayce su una materiadeterminata, come l’Atlantide, l’Egitto, le questioni mondiali, il funzionamento dell’A.R.E., iprecetti per lo sviluppo spirituale, la guarigione per mezzo della preghiera. Il loro numero è 956.

NOTE: 1 Il numero totale delle letture aumenta leggermente ogni volta che se ne ritrova qualcunafra quelle che erano andate perdute prima dell’arrivo di Gladys Davis. Così ce ne furono 14 145 allamorte di Cayce nel 1945.

A questo si aggiungono le “letture di affari” (747), che trattano di problemi finanziari, industriali ocommerciali; le “letture oniriche” (630), che raggruppano tutte quelle date sui sogni; le “letturementali-spirituali” (450), relative a consigli specifici di ordine mentale o spirituale.In nessun momento Edgar Cayce pretese di godere di facoltà straordinarie o di considerarsi unprofeta dei tempi moderni. Era persuaso che gli attributi del Divino esistano in ogni anima, prontiad essere destati, coltivati ed impiegati a fini altruistici. Inoltre egli non cessava mai di incoraggiarele persone a mettere alla prova esse stesse la validità delle nozioni esposte nelle letture.Profondamente cristiano egli lesse la Bibbia dalla prima all’ultima riga tante volte quanti anni divita aveva. Insisteva tuttavia sul valore di uno studio comparato di diverse correnti di pensiero.L’insieme della sua opera si basa sul fatto che Dio e la Creazione sono uno. Da questo principioderivano le regole metafisiche seguenti : tolleranza e compassione verso tutti gli esseri umani;rispetto per le grandi religioni del mondo; rinuncia all’ego e amore per il prossimo.Salute e medicina olisticaLe letture di Edgar Cayce contengono innumerevoli consigli sul come star bene. La natura stessa diuna grande parte di queste nozioni dimostra che Cayce possedeva in materia idee all’avanguardia. Isuoi suggerimenti per ritrovare la salute e conservarla, come anche per equilibrare il nostro modo divita, sono fondati su concetti come il regime alimentare adeguato, l’esercizio fisico, il controllodegli atteggiamenti e delle emozioni, il rilassamento e il tempo libero, la purificazione interna edesterna del corpo.Secondo Cayce il segreto di una buona salute dipende molto più dal mantenimento appropriato delcorpo e dalla medicina preventiva che dal trattamento delle malattie nel momento in cui simanifestano, vale a dire, “è meglio prevenire che guarire”. Nel mondo occidentale egli fu fra gliantesignani di un’alimentazione a base di frutta, verdura, pesce, pollame e acqua a sufficienza perdepurare gli organi interni. Notiamo che Cayce emise queste raccomandazioni, e altre simili, inun’epoca in cui la maggior parte degli americani consumava molta carne rossa e molti carboidrati.I precetti di Cayce sulla salute e l’arte di mantenersi in forma non si fermano ad una dietaappropriata e alla pratica regolare di esercizio fisico. Già decine di anni fa, Cayce insisteva

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sull’importanza che l’aspetto mentale ha per l’equilibrio fisico e il benessere della gente. Oggi lascienza medica riconosce che i pensieri positivi accelerano la guarigione. La medicina moderna,proprio come Cayce, afferma che l’umorismo e la gioia ristabiliscono la salute, mentre i dispiaceri,le tensioni nervose e gli atteggiamenti negativi, per esempio le collere consce o inconsce ripetutefavoriscono la malattia.Persino le persone critiche su altri punti dell’opera di Cayce ritengono che i suoi consigli sullasalute siano preziosi per stare bene. Questi comprendono una vasta gamma di argomenti, daforuncoli, emorroidi, acne, carenze vitaminiche, fratture e longevità fino ad artrite, problemiinfantili o di parto, cancro, epilessia, psoriasi e disturbi mentali. Infatti si considera che Cayce abbiaevocato nelle letture pressoché tutte le affezioni incontrate nella prima metà del ventesimo secolo.E’ interessante constatare che molti trattamenti che egli prescrisse allora in qualche caso isolatomantengono la loro attualità e possono essere generalizzati.Citiamo la psoriasi e la sclerodermia : Cayce raccomandò certi alimenti, manipolazioni vertebrali edaltri rimedi naturali. In questi ultimi anni centinaia di persone sofferenti di questi mali hanno visto illoro stato migliorare dopo aver osservato tali raccomandazioni.Le letture di Cayce, date fra il 1901 ed il 1944, si rivelarono in anticipo sui tempi menzionandol’influenza degli atteggiamenti e delle emozioni sulla salute ; la medicina delle energie ;l’importanza della preghiera ; la guarigione spirituale. D’altra parte esse annunciarono numerosiprogressi che dovevano avvenire sul modo di affrontare le questioni della salute. Così Caycedichiarò nel 1927: “Presto si determinerà la condizione fisica delle persone da una sola goccia disangue.” 2 Questa è effettivamente diventata la normalità.Secondo Cayce la salute integrale corrisponde al mettere in armonia le tre componenti della vita :fisica, mentale, spirituale. Essa si acquisisce considerando l’essere umano nel suo insieme, corpo,spirito, anima, non accontentandosi di curare la malattia. Per questo motivo, spesso si ammette chela medicina olistica contemporanea trae l’origine dalle letture psichiche di Edgar Cayce.

NOTE: 2 Lettura 283-2 Che fosse per un problema di salute o a tutt’altro proposito, in principio le letture si svolgevanocome segue : Edgar Cayce si sdraiava su un divano ed entrava in una trance auto-ipnotica, mentre lasua segretaria Gladys Davis, seduta accanto a lui, si preparava a stenografare ciò che si sarebbedetto nel corso della seduta. Una volta che Edgar era addormentato, la persona che conduceva lalettura, di solito sua moglie Gertrude, gli rivolgeva la suggestione appropriata al fine di ottenere leinformazioni richieste. Quando si trattava di “letture fisiche”, Gertrude scandiva:

“Sarete alla presenza del corpo di ______________ [nome dell’interessato], in questo momento a_______________ [nome della città ed indirizzo]. Lo percorrerete da cima a fondo e l’esamineretenel dettaglio. Parlando in modo chiaro, ad un ritmo normale, descriverete gli stati patologiciesistenti e ne fornirete la causa ; indicherete il modo per porvi rimedio e per curare il corpo.Risponderete anche alle domande che vi saranno poste.”Cayce confermava : “Sì, siamo alla presenza del corpo.” Se aveva già realizzato una o più lettureper il paziente, anche se erano passati trent’anni, egli aggiungeva : “Abbiamo già studiato questocaso, “ e riprendeva il discorso dove l’aveva lasciato, indipendentemente dal tempo trascorso. Ingenerale egli si esprimeva con la sua voce abituale e si riferiva alla persona in questione come sequesta fosse presente nella stanza, mentre invece poteva trovarsi a migliaia di chilometri di distanza.Cayce formulava una diagnosi circostanziata, menzionando tutte le informazioni utili sullacircolazione sanguigna, il sistema nervoso e gli organi colpiti. In seguito precisava i mezzi peralleviare i mali e, per finire, rispondeva alle domande. Se qualcuno assisteva alla propria lettura, glibastava formulare la domanda mentalmente perché Cayce rispondesse.Dalle innumerevoli letture relative ai principi curativi e alla medicina olistica risulta che gli

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elementi di una buona salute si riassumono con la sigla C.A.R.E.3 : circolazione, assimilazione,rilassamento, eliminazione. Il ruolo di ciascuna di queste funzioni è il seguente :

• In primo luogo, la circolazione. Essa si rivela fondamentale nei meccanismi della rigenerazionedel corpo. Di conseguenza, stimolarla con esercizi fisici, massaggi o manipolazioni terapeutiche,come quelle praticate nella chiropratica e in osteopatia, rinforza notevolmente i processi naturalidella guarigione.

• In secondo luogo, l’assimilazione. Essa rappresenta il modo in cui il corpo digerisce il cibo eripartisce le sostanze nutritive. Da una parte, l’assimilazione dipende dal regime alimentare :secondo le letture, quest’ultimo dovrebbe consistere per il venti percento di alimenti “acidi” (vale adire che acidificano l’organismo), per l’ottanta percento di alimenti “alcalini”, nonché di un litro emezzo o due litri d’acqua al giorno. Dall’altra, essa dipende dal modo di preparare e combinare icibi. Per esempio, le letture invitano a consumare regolarmente cereali ed agrumi, ma mai nellostesso pasto, data la loro incompatibilità durante la digestione.

• In terzo luogo, il rilassamento. Questo include sufficiente sonno, ma anche tempo libero epassatempi. Cayce affermò in una lettura :

NOTE: 3 “CARE”, in inglese, significa “CURA” o “CURARE”. <Questo stato nasce da ciò che si potrebbe chiamare squilibri di ordineprofessionale : mancanza di sole e di esercizio fisico : troppo lavoro intellettuale,quando bisognerebbe mantenere la giusta misura (proporzione) fra anima, spiritoe corpo. Chi nella vita non concede alcuno spazio allo svago e all’armonizzazionedi ogni aspetto del suo essere, si illude e dovrà, presto o tardi, pagarne il prezzo>.

[Lettura 3352-1]

• In quarto luogo, l’eliminazione. E’ indispensabile che il corpo si sbarazzi delle sue tossine e, perfunzionare normalmente, purifichi i suoi organi interni. Un’alimentazione adeguata, molta acquaper via orale, esercizi respiratori e fisici come camminare, bagni di vapore e lavaggi intestinaliassicurano dei buoni meccanismi di eliminazione. Cayce insisteva sull’importanza di evacuare tuttii giorni.L’equilibrio, fra circolazione, assimilazione, rilassamento ed eliminazione, favorisce guarigione,salute e longevità.Anche se certe guarigioni furono spettacolari, sottolineiamo che le letture di Cayce nonraccomandarono affatto delle formule o dei rimedi miracolosi : esse suggerivano, di solito, uninsieme di terapie che facevano intervenire l’organismo intero, nonché i diversi aspetti dell’essere.Malgrado i suoi poteri psichici, Edgar Cayce non era un guaritore. In compenso, grazie ai consiglidi salute integrale forniti nelle letture, egli insegnò alla gente ad agire al meglio per migliorare laloro condizione o per rimettersi dai loro disturbi.Adeguarsi ai trattamenti o alle raccomandazioni delle letture richiedeva a volte un grosso sforzo emolta pazienza. Spesso Cayce domandava a coloro che sollecitavano il suo aiuto a proposito delleloro affezioni: “Perché desidera guarire “? In altri termini, se, appena si sarebbe sentita bene, lapersona fosse tornata allo stile di vita che aveva provocato la sua malattia, allora stava solocercando di curare gli effetti dei suoi mali senza voler intaccare la loro causa profonda. Trascurandola lezione che le veniva offerta, ella rischiava di esporsi nel futuro ad un’avversità peggiore.

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Reincarnazione e karmaEdgar Cayce realizzò la sua prima lettura nel 1901, a proposito di un problema di salute che loriguardava. Ne diede in seguito molte altre, ma bisognerà attendere il 1923 per vedervi comparire ilconcetto della reincarnazione, nel corso di una seduta eseguita secondo il proposito di ArthurLammers, tipografo a Dayton, nell’Ohio.In realtà, una lettura aveva affrontato la questione dodici anni prima; tuttavia l’allusione rimase alungo insospettata, dato che nessuno nella cerchia di Cayce era allora versato in questo campo. Infin dei conti, quasi duemila letture psichiche, chiamate “letture di vita”, ebbero per oggetto lareincarnazione. Questo diventò il secondo grande tema presentato da Cayce.In essenza, che cos’è la reincarnazione ? Le letture di Edgar Cayce affermano che ciascuno di noipassa per delle vite successive allo scopo di evolversi spiritualmente e di ritrovare la pienacoscienza della sua natura divina. Esse escludono la trasmigrazione delle anime, secondo la qualegli esseri umani potrebbero reincarnarsi sotto forma animale. In sostanza forniscono una cornicefilosofica al passato, ponendo l’accento sul modo in cui ci assumiamo la nostra esistenza attuale :dobbiamo vivere il momento presente, sviluppando la nostra anima ed aiutandoci l’un l’altro.Secondo Cayce il percorso che abbiamo eseguito ci ha condotto laddove siamo ora. La cosaessenziale non è chi siamo stati o che cosa abbiamo fatto in precedenza, ma come reagiamo difronte alle opportunità e alle prove che sorgono ora, dovunque ci troviamo. In effetti sono le nostrescelte e le nostre azioni del momento, create dal nostro libero arbitrio, che importano veramente. Laprospettiva di Cayce, per nulla fatalista, apre degli orizzonti pressoché illimitati.Nelle letture, Edgar Cayce segnalò anche i pericoli di una comprensione erronea dellareincarnazione. Egli indicò che certe teorie alteravano il suo vero significato. In particolare, tuttequelle che non ne riconoscevano la libera volontà creavano ciò che chiamava “ un mostro karmico”,cioè un’idea scorretta che ignorava le azioni autentiche ed i nessi intimi che legano il karma, illibero arbitrio, il destino e la grazia. Ancora ai giorni nostri, la reincarnazione viene spessointerpretata, a torto, come una concatenazione ineluttabile di esperienze e di relazioni imposte dalkarma.Se così fosse, le nostre decisioni precedenti ci costringerebbero a seguire una traiettoria marcata daavvenimenti specifici, e il nostro futuro sarebbe già fissato. Questo punto di vista diverge totalmenteda quello di Cayce, poiché le letture precisano che il passato non fornisce che una congiunturapossibile o probabile. Esse dimostrano che, lungi dal comportarsi come semplice spettatore, l’essereumano gioca un ruolo dinamico nello svolgimento della propria esistenza.La parola “karma” è un termine sanscrito che significa “azione, opera o atto”. Siccome indica lenostre azioni e le loro conseguenze sulla nostra sorte dall’inizio fino alla fine delle nostreincarnazioni, le si dà comunemente il senso di “causa e effetto”. Le letture concordano con questadefinizione, ma vi aggiungono la nozione filosofica inedita ed esclusiva che il karma può essereconsiderato come una memoria.Non si tratta quindi di un “debito” da pagare in conformità con qualche criterio universale, né di unaserie di esperienze determinate dalle nostre azioni precedenti, buone o cattive. Il karma è solo unamemoria, una fonte di informazioni che include elementi in apparenza ‘positivi’ ed altri ‘negativi’, acui il subconscio attinge i dati che utilizza nel presente. Ciò spiega, per esempio, le affinità o leanimosità spontanee che sentiamo per certe persone.Benché questa memoria subcosciente si rifletta nella nostra fisionomia ed influenzi i nostri pensieri,le nostre reazioni e le nostre decisioni, possiamo sempre ricorrere al libero arbitrio per orientare lanostra vita.Le letture di Cayce menzionano che quando moriamo non ci reincarniamo immediatamente.Siccome ciò che chiamiamo “subconscio” sul piano fisico diventa la nostra coscienza nell’al di là,l’anima riepiloga tutto ciò che ha vissuto e seleziona, fra le lezioni che deve apprendere, quelle chesi sente in grado di assumersi ora al fine di continuare la sua evoluzione. Quindi attende il momento

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propizio per rinascere sulla terra.Di solito ritorna in un ambiente che ha conosciuto in precedenza. In ogni nuova vita, essa opta perun corpo maschile o femminile, a seconda dell’obiettivo della sua incarnazione. Inoltre scegliel’ambito e le condizioni (genitori, famiglia, luogo, epoca, ecc.) che le permetteranno diperfezionarsi e di compiere ciò che spera di realizzare. Però le sue esperienze dipenderanno dalmodo in cui impiegherà il suo libero arbitrio all’interno di questo contesto. In effetti possiamoconsiderare le nostre tribolazioni come ostacoli e impedimenti o, al contrario, trasformarle insituazioni benefiche, in opportunità per elevare il nostro livello di coscienza.Il processo di reincarnazione continua fino a quando non personificheremo l’amore universale nelmondo ed esprimeremo la nostra essenza divina in tutti gli aspetti della vita sulla terra.Conviene notare che talenti e qualità non si perdono mai, in modo che le facoltà coltivate in ogniincarnazione si sommano al capitale del futuro. Così, il dono dei bambini prodigio è la ricomparsadi un talento coltivato in una o più esistenze precedenti. D’altra parte un eccellente professore diletteratura può essere stato scrittore, storico e scriba nelle vite anteriori. Infatti le nostre attitudini simanifestano in funzione del motivo della nostra incarnazione attuale.

Le letture rivelano che il karma non si instaura fra gli individui, bensì unicamente con se stessi, inaltre parole, che “si affronta sempre se stessi” 4. Di conseguenza, il corso della nostra esistenza sibasa sulle decisioni che prendiamo per rispondere alla congiuntura che noi stessi abbiamo suscitato.Ciononostante, la nozione più difficile da comprendere è che, in generale, ci viene offerta lapossibilità di risolvere i nostri propri problemi karmici attraverso le nostre interazioni con gli altri.Per questa ragione, invece di accettare la piena responsabilità dei nostri insuccessi e delle nostredelusioni, tendiamo ad imputarli gli altri.Così il nostro karma è personale, tuttavia ci sentiamo continuamente attratti dalla gente o dai gruppiche ci offrono delle occasioni favorevoli per assumere il proprio. Similmente, questi si avvicinano anoi nel loro percorso individuale per soddisfare la loro memoria karmica. Le nostre interazioni congli altri ci permettono quindi di confrontarci con noi stessi e di fare esperienza di eventi che ciinsegnano e ci aiutano ad avanzare sul sentiero spirituale.Spesso gli episodi vissuti in gruppo ricompaiono, in incarnazioni successive, come vincoli familiari,professionali, culturali o etnici. Le letture sottolineano che non incontriamo mai nessunoaccidentalmente, perché le coincidenze non esistono. Allo stesso modo, non proviamo una profondasimpatia o antipatia fin dall’inizio se non nel confronto di persone che abbiamo conosciuto inprecedenza.

NOTE: 4 Lettura 1432-1 Traduzioni equivalenti : “ci si confronta sempre con se stessi” ; “ci si ritrova continuamente difronte a se stessi”.Dobbiamo subire le conseguenze delle nostre scelte, delle azioni e degli atteggiamenti precedenti.La Bibbia dichiara : “Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato.” 5 Gli adepti dellareincarnazione esprimono questa verità così : “Attraiamo ciò che ci somiglia.” Ciò implica che ungiorno dovremo sopportare sofferenze simili a quelle che abbiamo inflitto agli altri, o cheproveremo per le coincidenze che le nostre decisioni hanno avuto su di loro.A differenza delle dottrine fatalistiche che ci riservano una sorte immutabile, la teoria di Cayceafferma che siamo padroni del nostro destino. In effetti abbiamo la possibilità di controllare i nostripensieri, le parole e le azioni, e di scegliere il nostro comportamento nei confronti delle circostanzeche abbiamo generato noi stessi. Comprendiamo che tutto quello che avviene nella nostra esistenzaè il frutto della nostra stessa creazione, e che le nostre tribolazioni contribuiscono sempre al nostrosviluppo quando le consideriamo come opportunità per correggere gli errori del passato o per

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acquisire saggezza e intendimento.Scoprire la ragione per cui ci troviamo in una situazione o nell’altra non è la cosa più importante :ciò che conta veramente è come ci disponiamo a farvi fronte, perché dalle nostre reazioni nasconole nostre esperienze future. Così due persone potranno adottare un atteggiamento molto diverso incasi paragonabili, per esempio la perdita di un impiego : mentre la prima sprofonderà nell’angosciae nell’amarezza, la seconda vi vedrà un’altra occasione per ricostruire la propria vita e di dedicarsi aqualche attività che la appassiona da molto tempo.La reincarnazione è un concetto che figura nelle grandi religioni del mondo e non si limita allefilosofie orientali. Professa la tolleranza e la compassione, risponde a numerose domande e dà unsenso agli aspetti minori dell’esistenza. Utile per alcuni, resta oggetto di controversia per altri.Tuttavia ciò che questi ultimi possono pensarne non è pertinente. Gli addetti seri sanno cheambienti, condizioni e circostanze diversi hanno segnato le loro vite successive.Se essi credono nella reincarnazione, non è per soffermarsi sul passato o per essere orgogliosi diaver forse goduto in precedenza di qualche celebrità ; bensì essi si servono di questa conoscenzacoll’intento di crescere nello spirito e di contribuire a migliorare il mondo nel quale viviamo. Lacitazione seguente di Cayce illustra ottimamente l’idea :

<Determini a che scopo sta cercando questa informazione. Se è per sapereche è vissuto, morto ed è stato seppellito sotto il ciliegio nel giardino della nonna,ciò non farà di lei un migliore vicino, cittadino o genitore ! Se invece è per sapereche ha pronunciato delle parole offensive, cosa di cui si è sentito colpevole,e che ora può riscattarsi agendo in modo giusto, allora sì, ne vale la pena>!

[ Lettura 5753-2]

NOTE: 5 Lettera ai Galati 6,7 Sogni ed interpretazione dei sogniTutti sognano, anche se molta gente non fa sforzi deliberati per ricordarsi i propri sogni e per trarnevantaggio. All’inizio del ventesimo secolo, mentre Sigmund Freud e i suoi collaboratori, come CarlJung, dimostravano l’importanza dei sogni nella psicoanalisi, Edgar Cayce formulava un metodosemplice che permetteva di comprenderli e di utilizzarli in modo costruttivo nella vita quotidiana.Lecentinaia di letture di Cayce che riguardano i sogni e la loro interpretazione rivelano che sappiamomolte più cose di quanto non immaginiamo, sul nostro corpo, la nostra personalità, la nostraindividualità, le nostre abitudini o tutto ciò che ci circonda.Sognando abbiamo accesso a diversi livelli del nostro subconscio, o inconscio. Questo conservanella memoria tutti gli avvenimenti, i desideri, le speranze e i ricordi delle nostre esperienzeanteriori. Esso possiede anche abbondanti risorse che, molto spesso, non sospettiamo nemmeno diavere ; in particolare, è straordinariamente abile nel risolvere i problemi, rispondere alle domande,facilitare gli esami della coscienza e svegliare le facoltà psichiche.Di conseguenza, i sogni possono darci indicazioni sulla causa delle nostre malattie, il modo divivere in armonia con i nostri simili, i pensieri o le emozioni che cerchiamo di eludere, e moltoancora. In breve, i sogni ci aiutano ad acquisire una maggiore conoscenza di noi stessi sul pianofisico, mentale e spirituale.Carl Jung, psichiatra svizzero contemporaneo di Edgar Cayce, dimostrò che esiste nell’inconscio unlivello profondo collegato ad una realtà spirituale non riconosciuta da Freud. A questo livello, cheJung chiamò “l’inconscio collettivo”, possiamo comunicare gli uni con gli altri grazie a simboliuniversali o archetipi, cioè immagini che hanno lo stesso significato per tutti.Così, un leone o un grosso gatto rappresenta la forza e la vitalità ; gli uccelli corrispondono a diversi

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aspetti dell’amore o della compassione ; l’acqua caratterizza lo Spirito ; un anziano o un vecchiopersonifica il nostro essere superiore o la nostra saggezza interiore. Ciò spiega perché, attraverso iloro simboli o temi universali, numerosi miti e leggende si ritrovano in culture differenti. 6A volte è possibile associare le immagini dei nostri sogni ad archetipi. Tuttavia, non è sempre così,di modo che le interpretazioni migliori di solito si ottengono analizzando ciò che ogni simboloevoca per noi. Per esempio, un fucile significherà probabilmente cose molto diverse per un armaioloe una vittima di guerra..Contrariamente a ciò che possiamo presumere, non esistono sogni “cattivi”, poiché persino gliincubi contengono dei messaggi destinati ad aiutarci. Sognare le catastrofi costituisce un modo.

NOTE: 6 Nella terminologia di Cayce, la personalità designa ciò che gli altri vedono di noi, esibitodal nostro ego. Essa appartiene quindi al velo di illusione che dissimula la nostra essenza divina.L’individualità viene definita come “la lampada interiore”, “ciò che brilla dal di dentro,differenziandoci gli uni dagli altri” [lettura 345-2]. La nostra individualità è il nostro vero io, lanostra natura profonda, la nostra anima, l’essere spirituale che forgiamo da quando esistiamo. Per allentare le nostre tensioni emozionali, ci incoraggia a prendere certe disposizioni, oppure ciesorta a trasformare il nostro regime alimentare, i nostri atteggiamenti o il nostro stile di vita. Seconcedessimo loro l’interesse che meritano, i nostri sogni diventerebbero una fonte inestimabile diinsegnamento e di ispirazione.Menzioniamo qualcuno che aveva sognato un uomo in uniforme senza testa. Cayce gli disse in unalettura che, in vece di “perdere la testa” ostinandosi ad eseguire il suo lavoro alla perfezione neiminimi dettagli, avrebbe fatto meglio lasciarsi guidare dallo Spirito. Ad un altro che aveva sognatoche un isterico correva nelle strade urlando e seminando il panico, Cayce raccomandò di dominareil suo brutto carattere. Una donna si era vista nel sogno chiacchierare con un’amica che metteva inmostra una magnifica dentiera in cui un dente su due sembrava di oro puro.In una lettura, Cayce le spiegò che i denti d’oro, simboli delle verità spirituali che ella stessaenunciava con tanta frequenza, erano in realtà falsi perché ella non metteva in pratica ciò chepredicava. A una signora che aveva sognato che sua madre defunta era viva e felice, Cayce assicuròche ella non si sbagliava, poiché “la morte non è una realtà bensì una transizione dal mondo fisicoal piano spirituale” 7.Alcuni sogni si comprendono molto bene in modo letterale. Per esempio, un sogno nel qualemangiamo un’insalata può invitarci a consumare più verdure crude. Allo stesso modo, succede chesogniamo una persona di cui non abbiamo notizie da molto tempo, poco prima di rivederla o disentirne parlare.Ciononostante, la maggior parte dei sogni si interpreta in modo più simbolico. Così, luoghisconosciuti o stanze chiuse caratterizzano aspetti di noi stessi che non abbiamo esplorato o che cirifiutiamo di prendere in considerazione. Un’automobile rappresenta comunemente il nostro corpo esegnala che dobbiamo modificare certe abitudini, preoccuparci di uno stato patologico o prendercicura della nostra salute.I sogni di nascita o morte sono ancora più simbolici. Si riferiscono spesso a situazioni inedite,all’abolizione di vecchie abitudini o a cambiamenti. Un sogno nel quale qualcuno sta per diventaregenitore o si occupa di un bambino piccolo che non esiste nella realtà, annuncia in linea generale unnuovo inizio nella vita o un’idea sul punto di comparire. Un sogno funebre spesso indica la morte diun tratto della nostra personalità. Per esempio, se una persona sogna di assistere ai funerali del pretedella sua parrocchia, ciò suggerisce che ella ignora i suoi attributi spirituali e le lascia “riposare inpace”.I sogni che danno consigli o che sembrano dare un giudizio si riferiscono a qualche ideale, a normeo sistemi di valori che abbiamo adottato : sognando stabiliamo un paragone, o una “correlazione”

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come soleva dire Cayce, fra le nostre azioni recenti e i nostri criteri personali. A questo propositocitiamo il caso di una donna a cui era stato raccomandato, invano, di eliminare il cioccolato dallasua dieta per motivi di salute. Una notte, ella sognò di passarne illegalmente alla frontieramessicana, segno evidente che nella vita faceva una cosa proibita.

NOTE: 7 Lettura 136-33 Studi scientifici hanno mostrato che ognuno di noi sogna, anche se non ne conserva il ricordo. Pertrarre profitto dei nostri sogni bisogna innanzitutto tenere un quaderno o un blocchetto per gliappunti sul nostro comodino. Se dormiamo sufficientemente e se facciamo lo sforzo di scrivere, almomento del risveglio, tutto ciò che ci viene in mente, fosse anche solo un’impressione vaga o unasensazione lieve, dovremmo ricordarci i nostri sogni abbastanza in fretta.Siccome la stessa immagine può avere un significato differente per un individuo o per un altro,l’analisi di un sogno è generalmente personale. Il modo migliore per interpretare i simboli chevediamo, soprattutto quando si presentano in occasioni diverse, consiste pertanto nello stabilire unraffronto fra gli avvenimenti della nostra vita e i sogni che vi si ricollegano.I cinque punti seguenti sono essenziali se desideriamo beneficiare dei nostri sogni. Essendosemplici e pratici, persino i principianti possono applicarli con facilità.

1. Crediamo che ci ricorderemo i nostri sogni. Impegniamoci ad annotarli ogni giorno.

2. Sappiamo che le nostre impressioni e i nostri sentimenti relativi ad un sogno sonofondamentaliper ricavare il suo significato profondo. Rendiamoci inoltre conto che quasi sempre esistono varieinterpretazioni possibili, secondo il piano di coscienza o il livello di conoscenza sul quale ciponiamo.

3. I personaggi dei nostri sogni corrispondono, per la maggior parte, a delle sfaccettature dellanostra personalità o della nostra individualità. Rivediamo il loro stato d’animo, le loro espressioni,conversazioni ed azioni nel sogno e paragoniamoli ai nostri pensieri, alle parole e alle azioni nellavita.

4. Stiamo attenti ai simboli, ai personaggi e alle emozioni che ritornano nei nostri sogni. Scriviamoliin un “dizionario dei sogni” personale, specificando il senso e l’importanza che attribuiamo ad essi.

5. Non dimentichiamo mai che i nostri sogni possono esserci di grande utilità, anche se non licomprendiamo immediatamente Il segreto risiede tutto nell’assiduità e nella perseveranza.

I sogni hanno un ruolo fondamentale nel farci distinguere ciò che avviene dentro ed intorno a noi,tramite la correlazione che stabiliscono fra il nostro comportamento abituale ed i valori checostituiscono il nostro ideale. Essi ci segnalano le necessità del corpo, ci rivelano i nostri desiderinascosti e ci permettono di condurre un’esistenza più positiva. Ci aiutano a prendere delle decisionicominciando da ciò che conosciamo. Così possono indicarci come migliorare i nostri rapporti conqualcuno quando, a livello cosciente, abbiamo già fatto tutto il possibile a questo riguardo.In poche parole, se fissiamo degli obiettivi precisi ed agiamo di conseguenza, i sogni diventanochiari e orientano la nostra vita. Cercare di trarre beneficio dai nostri sogni è analogo all’intavolareuna conversazione con un confidente che sa tutto di noi ed è sempre a nostra disposizione peraffrontare i nostri problemi o le nostre preoccupazioni. Di solito esso si limita ad ascoltarci, ma,molto spesso, ciò è sufficiente per far sorgere le risposte che albergano da sempre nella nostracoscienza senza che noi ce l’aspettiamo.

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Le letture ci spronano a non trascurare i nostri sogni. Edgar Cayce ripeté che non esiste nulla diimportante per noi che non ci appaia prima in sogno. Egli affermò: “I sogni sono unamanifestazione del subconscio. Tutto quello che diventa realtà è dapprima visto in sogno.

NOTE: 8 Lettura 136-7edgarcayce

Percezione extrasensoriale e fenomeni psichiciLa storia di Edgar Cayce abbonda di esempi di percezione extrasensoriale e di fenomeni psichici.La sua capacità di effettuare delle letture proveniva dalla percezione extrasensoriale, poiché questagli permetteva di conoscere nozioni e fatti che non aveva mai studiato, o di vedere persone, luoghied avvenimenti che non si trovavano nel suo campo visivo normale. Nello stato di sonno auto-ipnotico, egli poteva dissertare su qualsiasi materia, rispondere a qualsiasi domanda, descriverequalsiasi scena e parlare di tutto ciò che riguardava una persona : la sua salute, le sue emozioni, lesue qualità, il suo ambiente, la sua vita attuale e le sue incarnazioni precedenti.Dato che esistono vari tipi di facoltà paranormali e molti modi per esprimere questa comunicazioneal di fuori dell’ambito dei sensi psichici, gli specialisti hanno diviso la percezione extrasensoriale indiverse categorie, al fine di definire meglio i fenomeni implicati.In modo generale, la percezione extrasensoriale si riferisce alla capacità di ricevere o di inviaredelle informazioni con dei mezzi estranei ai cinque sensi. Si tratta quindi della possibilità di entrarein contatto con qualcuno o qualcosa senza l’intervento di vista, udito, tatto, olfatto o gusto. Secondole letture di Edgar Cayce, è un attributo che noi tutti possiamo coltivare e utilizzare, perché esiste,latente, nella nostra anima.Un primo genere di percezione extrasensoriale è la telepatia. Essa richiede che ci sintonizziamo conla mente di un’altra persona. Mentre abitava nel Kentucky, Cayce eseguì una lettura per unavvocato newyorchese. 9 Lo vide fumare un sigaro, lo udì fischiettare una certa melodia edassistette al suo appuntamento con un cliente; in seguito lo vide leggere tre lettere e parlare pertelefono con qualcuno di cui menzionò persino il nome.Queste azioni vennero verificate più tardi. Grazie alle sue facoltà extrasensoriali, Cayce descrissetutto ciò che l’uomo faceva a New York. Un altro esempio di telepatia è quando pensiamoimprovvisamente ad un amico di cui non abbiamo notizie da molto tempo, ed egli si manifesta dopopoco.Un secondo genere di percezione extrasensoriale è la chiaroveggenza, definita come la capacità diaccedere ad un sapere che nessuno possiede. Così, possiamo prendere delle carte da gioco,mescolarle e provare a indovinare quello che rappresentano o, per lo meno, il loro colore.Mostriamo delle capacità di chiaroveggenza quando il numero di risposte corrette è superiore aquello previsto dal calcolo delle probabilità.Il risultato non deve essere giusto al cento per cento, bensì superare nettamente l’attesa matematica.In compenso, se chiediamo a qualcuno di guardare ogni carta e di concentrarvisi prima che nedeterminiamo la natura, si tratta di telepatia.Per illustrare la differenza fra telepatia e chiaroveggenza, consideriamo una lettura realizzata aVirginia Beach per un ragazzo di dodici anni ricoverato in un ospedale dell’Ohio.

NOTE: 9 Lettura 740-110 Lettura 2826-1 Cayce menzionò che il ragazzo aveva la febbre, ed indicò la sua temperatura. Il medico curanteconfermò in seguito l’esattezza dell’informazione. A seconda dell’ora in cui si prese la temperaturadel ragazzo, prima o dopo la lettura, Cayce diede prova di telepatia o di chiaroveggenza. In effetti,

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nel primo caso, egli aveva potuto leggere il pensiero di una persona, dottore o infermiera, checonosceva il dato.Una terza categoria di percezione extrasensoriale è la precognizione, ossia la capacità di vedere gliavvenimenti in anticipo, di fare predizioni o di emettere degli avvertimenti riguardo al futuro. Unesempio consiste nelle impressioni di “déjà-vu” che molti hanno in un momento o l’altro. Si trattadella sensazione di aver vissuto in precedenza ciò che stiamo attraversando. Così possiamo entrarein un luogo sconosciuto e constatare che esso ci è pur tuttavia familiare; o discutere con uno deinostri simili e accorgerci che sappiamo in anticipo ciò che sta per dire.Le letture di Cayce spiegano che sogni premonitori sono spesso all’origine di tali fenomeni. Anchese li abbiamo dimenticato, ne riviviamo certi episodi sotto forma di sensazioni di “déjà-vu”.La precognizione è frequente nell’opera di Cayce. Un giorno, terminando una lettura per unragazzino che stava morendo a New York, 11 Cayce ne diede spontaneamente un’altra sui problemidi salute di una donna del Missouri che aveva fatto ricorso a lui in varie occasioni. Dopo averinviato a quest’ultima il testo dattilografato della sua lettura 12, egli ricevette una lettera la cui dataera posteriore alla lettura stessa, nella quale questa signora gli chiese di nuovo aiuto per i suoimalanni. Quando eseguiva letture per i bambini, Cayce rivelava i loro talenti nascosti, prevedeva illoro modo di essere o di agire da adulti, e, a volte, indicava decisioni che essi avrebbero preso nellaloro vita privata o professionale.Nel 1929 Cayce presagì il crollo della Borsa di New York più di sei mesi prima dell’evento. 13Annunciò anche la dichiarazione della seconda guerra mondiale, e sapeva che sarebbe decedutomentre i suoi figli combattevano ancora in terra straniera.Benché qualcuno abbia qualificato Cayce un profeta, egli non ebbe mai questa pretesa. D’altronde,si descrisse in una lettura come “uno strumento umile, debole e senza merito”. 14 Realizzò solopoche predizioni sugli eventi mondiali, essenzialmente perché tali pronostici dipendevano damolteplici fattori e da influenze esterne.Notiamo che, quando un veggente tenta di discernere il futuro, la sua previsione si basa sui fattiattuali : egli percepisce ciò che si produrrà se la situazione continuerà sulla stessa linea e se la gentedisdegnerà di cambiare le proprie abitudini e gli atteggiamenti. Ma l’essere umano può, in ognimomento, trasformare la sua esistenza usando il libero arbitrio.

Quando un numero sufficiente di persone migliora se stesso, il corso della storia si trova modificatoe le predizioni perdono la loro validità. La Bibbia racconta come il profeta Giona venne inviatonella città corrotta di Ninive per annunciare la sua distruzione prossima e per l’esortare a pentirsi.Gli abitanti credettero negli avvertimenti di Giona e abbandonarono la loro cattiva condotta, in virtùdi cui Dio li risparmiò. 15Di conseguenza, i risultati delle profezie e le informazioni ottenute tramite la precognizionedipendono da numerosi elementi a cui né la telepatia né la chiaroveggenza sono subordinati.

NOTE:11 Lettura 4599-112 Lettura 5700-613 vedi lettura 900-42514 Lettura254-7615 vedi Giona 3 Un quarto genere di percezione extrasensoriale è la retrocognizione, o facoltà di vedere gliavvenimenti passati. Quando Cayce effettuava una “lettura di vita”, gli specificavano generalmentela data e il luogo di nascita dell’interessato. Egli cominciava a regredire nel tempo fino alla nascitadella persona, elencando all’occasione qualche fatto importante della sua presente incarnazione. Per

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esempio, in una lettura pronunciata nel 1938, commentò: “1936, anno agitato; dal 1935 al 1932,periodo di disturbi; dal 1931 al 1926, poca pace [...].” 16 Un’altra volta, Cayce ricevette dei datiscorretti riguardo ad una giovane di diciotto anni.Tornando a ritroso fino alla sua nascita, egli disse: “Ella non si trova qui !” Dopo una breve pausaproseguì: “Ora l’abbiamo collocata; sembra che ci sia stato un errore sulla data e sul luogo indicati.”In seguito ci si rese conto che la persona era nata il 23 gennaio 1919 a New York e non il 24 aCleveland, nell’Ohio, come era stato comunicato a Cayce. 17Più di undici anni prima della scoperta, nel 1947, dei manoscritti del Mar Morto, le letturemenzionarono una setta ebrea allora molto poco conosciuta dagli studiosi : gli Esseni. Cayce fornìampi dettagli sul loro modo di vivere e di lavorare. Fra l’altro, egli segnala che tanto gli uominiquanto le donne facevano parte della loro comunità. Ciò era in contrasto con le convinzioni degliesperti, i quali credevano che gli Esseni formassero un ordine monastico composto unicamente dauomini. Tuttavia, nel 1951, sei anni dopo la morte di Cayce, scavi archeologici effettuati a Qumran,vicino al luogo in cui erano stati trovati i manoscritti del Mar Morto, portarono la prova che uominie donne fossero ammessi nella società essena.Abbiamo citato alcuni casi di percezione extrasensoriale riscontrati nelle letture di Edgar Cayce lequali enunciano che le facoltà psichiche costituiscono delle qualità dell’anima. Esse sono quindiinerenti nella natura umana ed esistono in ognuno di noi.Risulta relativamente facile avere delle esperienze paranormali ricorrendo a diversi metodi o astimoli esterni. Ciononostante, le letture ci mettono in guardia che le esperienze che non si fondanosu un ideale elevato si rivelano spesso ingannevoli o pericolose. Inoltre insistono sul fatto che losviluppo delle nostre facoltà extrasensoriali non deve essere un fine a se stesso, bensì un mezzo percrescere spiritualmente, conoscere meglio noi stessi e aiutare il prossimo.Molta gente ritiene che i fenomeni psichici siano strani, singolari, insoliti, perfino spaventosi.Secondo le letture si tratta in realtà di una cosa del tutto naturale, tanto semplice quantoun’ispirazione o un presentimento. D’altra parte, non è necessario che l’informazione “psichica” siaesatta al cento per cento. Attribuendole lo stesso credito dei nostri amici leali o dei nostri sensifisici, possiamo utilizzarla per acquisire nuove nozioni, amplificare la nostra comprensione eprendere delle decisioni.Coscienti del suo valore, accettiamo il nostro sesto senso, l’intuizione. Consideriamola un attributonormale del nostro essere, e facciamo in modo che essa diventi un’alleata fedele nella vita, unmezzo prezioso al servizio del bene.

NOTE:16 Lettura1650-117 vedi lettura 1462-1edgarcayce2

Crescita spirituale, preghiera e meditazioneUno dei temi fondamentali che compaiono nelle letture riguarda il nostro rapporto con la ForzaCreatrice. In considerazione di ciò, durante un periodo di undici anni, dal 1931 al 1942, EdgarCayce realizzò una serie di centotrenta letture per un gruppo di persone interessate alle leggispirituali (il “gruppo di studio n°1″). Bisogna sapere che all’inizio certi membri del gruppodesideravano sviluppare i propri poteri psichici. Cayce disse loro che dovevano piuttosto occuparsidel progresso della loro anima.Spiegò loro che, a seconda delle loro necessità personali e del motivo della loro presenteincarnazione, le loro facoltà extrasensoriali sarebbero scaturite dalla loro perseveranzanell’analizzare e nel mettere in pratica i principi universali.Le informazioni compilate dal gruppo di studio n°1, a cominciare da questa serie di letture, diede

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origine al libro “Alla ricerca di Dio”. Esso espone concetti spirituali applicabili nella vitaquotidiana. Ci desta alla verità, ci fa comprendere la nostra autentica natura divina e ci conduceverso la Luce. Ci rivela lo scopo dell’esistenza e ci aiuta a compiere la nostra missione sulla Terra.Ci porta la pace, la speranza e la sublime felicità di sentirci in armonia con il Creatore nonché con inostri simili.Mostrando che facciamo parte di Dio e che siamo uno in Lui, esso ci sprona a contribuireall’edificazione di un mondo migliore e a diventare nobili strumenti della volontà del Signore,espressioni pure dell’amore universale.I precetti che offre sono stati accolti da persone di ogni tendenza religiosa. Essi continuano adispirare e a trasformare innumerevoli persone, permettendo loro di elevare il proprio livello dicoscienza attraverso la preghiera, la meditazione, la cooperazione, la fede, la pazienza e l’altruismo.Oggigiorno esistono nel mondo molti “gruppi di studio” – nome generico dei gruppi di discussioneche si riuniscono periodicamente presso dei privati per approfondire i temi affrontati nelle letture diEdgar Cayce. Secondo Cayce, siamo degli esseri spirituali attualmente incarnati sulla Terra. Ineffetti, l’uomo non è un corpo fisico dotato di un’anima, bensì un’anima che si trova nella materiaper trarre vantaggio dalle sue esperienze e per ritornare alla Fonte suprema. Anche nella Bibbiavediamo che l’essere spirituale (Genesi 1) fu creato prima dell’essere fisico (Genesi 2). Dato checomprendere e manifestare il nostro vero rapporto con Dio e la Creazione costituisce la finalitàdella nostra presenza sulla Terra, dovremmo meditare regolarmente.Notiamo che Cayce menzionava e raccomandava la meditazione già nel 1921, quando nel mondooccidentale spesso si ignorava ancora di cosa si trattasse.Fu negli anni ‘70 che si cominciò a parlarne, benché per molti essa continuasse ad essere unanozione sorprendente o curiosa, propria alle religioni orientali. Da allora, ricerche cliniche hannodimostrato la sua influenza salutare. Numerosi medici la riconoscono ormai come un mezzoefficace per ridurre l’ipertensione, per diminuire lo stress e per raggiungere la serenità.Meditare consiste nel calmare il nostro corpo e la nostra mente, e nel cessare di concentrare lanostra attenzione sul mondo esteriore, al fine di unirci a Dio nel silenzio del nostro santuariointeriore. La meditazione opera favorevolmente sul piano fisico, rilassando il corpo ; sul pianomentale, calmando il cuore ed il pensiero ; sul piano spirituale, rinnovando l’energia vitale estimolando i nostri attributi divini. Questo ci permette di condurre un’esistenza più utile, dimigliorare i nostri rapporti con le persone che ci circondano e di far fronte con coraggio alle nostredifficoltà. Dedicando ogni giorno un momento a liberare la mente dalle molteplici preoccupazioniche l’assalgono, ricuperiamo la piena coscienza della nostra essenza divina. Possiamo dire chepregare è rivolgerci a Dio e parlarGli, mentre invece meditare significa ascoltare Dio lasciandociistruire e guidare dalla parte del nostro essere che si trova in costante comunione con l’Infinito.Applicando alcune regole molto semplici, la meditazione è alla portata di tutti, e persino i novizipercepiscono gli effetti benefici incommensurabili.

• Nel primo punto richiede che si adotti una posizione confortevole ; molti scelgono di sedersi suuna sedia, con la schiena diritta, i piedi piatti sul pavimento, gli occhi chiusi, le mani sulle ginocchiao su a ogni lato. Cominciare a rilassarsi effettuando delle respirazioni lente e profonde – inspirare afondo e trattenere un po’ d’aria nei polmoni prima di espirare dolcemente. Allo stesso tempo,cercare con la mente le tensioni esistenti nel corpo, ed eliminarle l’una dopo l’altra impiegandol’immaginazione o massaggiando le zone corrispondenti con le punta delle dita.

• Il secondo punto consiste nel concentrarsi su un pensiero pacifico ed ispirante, chiamato“affermazione” : per esempio, “la pace mi avvolge e regna in me” ; “io sono in uno stato dirilassamento totale” ; un verso della Bibbia ; un’aforisma spirituale come “Dio è amore”. Convieneimpedire che la mente vaghi o si smarrisca in altre considerazioni, come i lavori da svolgere o gli

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ultimi avvenimenti. Dopo aver riflettuto sul messaggio dell’affermazione, pesando con cura ogniparola, è importante immedesimarsi nel suo significato. In effetti, le impressioni provate nell’essereinteriore sono molto più incisive delle parole stesse. Così non basta ripetere “Dio è amore”, perché èil sentimento che accompagna questa asserzione a conferirle la sua forza e la sua ampiezza.

• Il terzo punto rappresenta la meditazione vera e propria. Essa richiede di stare in silenzio,immergendosi nei sentimenti suscitati dall’affermazione. Appena la mente vaga, concentrarsinuovamente dapprima sul senso delle parole dell’affermazione, poi sui sentimenti che questesuscitano. Non bisogna scoraggiarsi : focalizzare l’attenzione su una sola asserzione richiede tempoe allenamento. All’inizio, osservare il silenzio per cinque minuti circa, ma arrivare fino a quindici oventi minuti dopo un certo esercizio.

• Il quarto punto consiste nell’inviare dei pensieri buoni o delle preghiere ad altre persone prima diterminare la seduta di meditazione. Per esempio, nel caso in cui l’amore è stato scelto come temacentrale, rivolgere questo sentimento verso i propri cari o a chiunque ne abbia bisogno.

Praticandola ogni giorno, la meditazione diventa ogni volta più facile, e la quiete che emana daquesti momenti di concentrazione silenziosa e di raccoglimento si riflette su tutti gli aspetti dellavita.mA differenza di coloro che sostengono che la mente deve restare inattiva perché si lasciadistrarre facilmente ed altera il processo di meditazione, Cayce dichiara nelle letture che il poterecreativo del pensiero può essere utilizzato in maniera adeguata per raggiungere un alto grado diarmonizzazione con la Fonte universale. Meditare regolarmente ci mette sulla via della guarigionefisica, mentale e spirituale. Grazie alle affermazioni costruttive che impieghiamo e all’ideale chemanteniamo durante la meditazione, le nostre tendenze negative scompaiono, sostituite daatteggiamenti più positivi. In generale, perdiamo delle ore in occupazioni futili, quando un brevemomento riservato alla preghiera e alla meditazione ci procurerebbe più pace, gioia e pienezza diogni altra attività. Cerchiamo dapprima il regno di Dio, che è dentro di noi. Il verbo e le promessedivini sono eterni : invochiamo il Signore, sapendo che siamo il tempio del Dio vivente, chel’Altissimo risiede nel nostro santuario interiore. Nel silenzio della meditazione, una volta che ilcorpo è rilassato, il pensiero sereno e la preoccupazione dimenticata, ci apriamo alla nostra naturaspirituale e ci uniamo alla Forza Creatrice. Le letture di Edgar Cayce sottolineano che tuttidovrebbero meditare, poiché la comunione con Dio è primordiale. In effetti, l’anima, il nostroessere superiore, non si compiace che nel Divino ed aspira a fondersi nel seno del Creatore. Lameditazione assidua ci aiuta ad esprimere la nostra relazione intima con il Signore, ad applicare iprincipi universali nella vita quotidiana, a distinguere l’onnipresenza di Dio e a prepararci perché latransizione che chiamiamo morte costituisca un passo supplementare verso una comprensionesempre più perfetta del Padre.

www.altrogiornale.com www.edgarcayce.it

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Mantieni i tuoi pensieri positiviPerche’ i tuoi pensieri diventano parole

Mantieni le tue parole positivePerche’ le tue parole diventano i tuoi comportamenti

Mantieni i tuoi comportamenti positiviPerche’ i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini

Mantieni le tue abitudini positivePerche’ le tue abitudini diventano i tuoi valori

Mantieni i tuoi valori positiviPerche’ i tuoi valori diventano il tuo destino.

(Mahatma Gandhi)

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Racconta il saggio...

UNA CROCE PERSONALELa terra della felicità

Un uomo sempre scontento di sé e degli altri continuava a brontolare con Dio perché diceva: “Machi l’ha detto che ognuno deve portare la sua croce?Possibile che non esista un mezzo per evitarla? Sono veramente stufo dei miei pesi quotidiani!” IlBuon Dio gli rispose con un sogno.Vide che la vita degli uomini sulla Terra era una sterminata processione. Ognuno camminava con lasua croce sulle spalle. Lentamente, ma inesorabilmente, un passo dopo l’altro.Anche lui era nell’interminabile corteo e avanzava a fatica con la sua croce personale. Dopo un po’si accorse che la sua croce era troppo lunga: per questo faceva fatica ad avanzare.“Sarebbe sufficiente accorciarla un po’ e tribolerei molto meno”, si disse, e con un taglio decisoaccorciò la sua croce d’un bel pezzo. Quando ripartì si accorse che ora poteva camminare molto piùspeditamente e senza tanta fatica giunse a quella che sembrava la meta della processione.Era un burrone: una larga ferita nel terreno, oltre la quale però cominciava la “terra della felicitàeterna”.Era una visione incantevole quella che si vedeva dall’altra parte del burrone. Ma non c’erano ponti,né passerelle per attraversare.Eppure gli uomini passavano con facilità. Ognuno si toglieva la croce dalle spalle, l’appoggiava suibordi del burrone e poi ci passava sopra.Le croci sembravano fatte su misura: congiungevano esattamente i due margini del precipizio.Passavano tutti, ma non lui: aveva accorciato la sua croce e ora era troppo corta e non arrivavadall’altra parte del baratro.Si mise a piangere e a disperarsi: “Ah, se l’avessi saputo…”.

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L’alto è come il basso, diceva il grande Ermete

INGANNI SPIRITUALII “maestri” dicono di “alzare le frequenze

di Giuliana Conforto

I “maestri spirituali” non parlano mai della Vita, sostengono che “tutto è vibrazione” e trascurano lerotazioni, le torsioni, tutti i movimenti della DANZA piroettante che rende vivi tutti gli organismi,rigenera la il corpo umano e quel grande ORGANISMO che è la Terra.

I “maestri” dicono di “alzare le frequenze”… Che significa? Nessuno lo sa, ma fa credere che l’altosia buono e il basso cattivo. E poi perché bisogna “alzare le frequenze”? I nuclei delle nostre cellulee tutti i processi vitali avvengono alle nano dimensioni, cioè a frequenze molto più basse di quelleottiche che la mente comune scambia per unica realtà. Questo mondo è illusione, dicono i saggi damilleni. Oggi è facile riconoscere che l’illusione sta nel considerare il visibile – le frequenze ottiche– l’unica realtà possibile. Visto in raggi X o in infrarosso, qualsiasi corpo appare, infatti, moltodiverso da quello in ottico. L’alto è come il basso, diceva il grande Ermete.

Ci sono infiniti universi invisibili e delle frequenze particolari, “porte” che li mettono in comunionecon quello visibile: tra le tante “porte” i nuclei delle nostre cellule che hanno le stesse, bassefrequenze su cui trasmette plasmasfera (fig. 1). Per aprire le proprie “porte”, serve la FORZA, laVita, che sentiamo come Verità interiore. I “maestri” non servono affatto: serve la Volontà diriconoscere la realtà che non è solo quella che vediamo o che ci raccontano a scuola e in TV.

I “maestri” parlano di Dio, ma quasi mai della Vita; parlano di vibrazioni e mai di rotazioni. Alcunidicono che “Dio è la frequenza più alta” e ripetono cose già dette da Ermete, Pitagora, GiordanoBruno in modo molto più profondo e significativo…

Secondo me c’è una radio aliena che trasmette ai “maestri”: è nascosta nelle zone senza campo, cioèsenza contatto con la VITA. Sarebbe meglio chiamarla “alienata”; “vive” a spese delle emozioniumane, trasmette ad alcuni uomini sulla terra informazioni confuse, a volte brevetti e/o tecnologie.Da millenni dedita a dirigere chiese e governi, a creare idoli e fomentare guerre, radio alienata oggi

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prospera anche grazie alla “nuova” spiritualità che continua a ignorare il ruolo essenziale della Vita.Tra i tanti “maestri” nessuno, che io sappia, parla del SOLE CRISTALLINO al centro della Terra,citato da Dante, Giordano Bruno e celebrato ogni Natale con la nascita del Sole in una grotta;nessuno sospetta che sia questo il VERO SOLE, la Fonte della Vita, la Memoria e il Progetto diinfiniti universi intelligenti.

Oggi è in atto un Parto Cosmico e la “nuova” spiritualità crea slogan senza senso per distoglierel’essere umano dallo scopo reale di tutta la storia conosciuta: la coscienza

Qui segue un breve elenco di slogan promossi

alchimia: è passata alla storia come trasmutazione del piombo in oro, invece l’alchimia è organica,riguarda tutta la natura vivente e, in particolare, il corpo fisico dell’essere umano. L’alchimia è unatrasmutazione nucleare necessaria per chi vuole rinascere con una nuova coscienza. L’alchimiaorganica è in atto.

caduta: la caduta è l’oblio delle proprie origini, una percezione illusoria e limitata alla sola vista. Larisalita è l’uso cosciente dei propri talenti, richiede sincerità, semplicità e disponibilità a mutare leproprie abitudini, se sono nocive a noi stessi e/o all’ambiente.

cicli astronomici: si ripete fino alla nausea che, oltre al ciclo diurno e annuo, c’è quello di 26.000anni, la Precessione degli Equinozi, nota fin dalle scuole medie. Si ignora che la Terra ha almeno 26cicli che stanno tutti mutando in tempi rapidissimi, perciò vanificando i vari calendari, inclusi quelliMaya. Con i recenti terremoti si è ristretto all’improvviso il ciclo più importante: il nostro giorno.

complotto rettiliano: concerne tutta la “conoscenza” a cui crede la mente minore. Crederci è però ilmodo migliore per dare realtà al complotto stesso e ignorare l’unico vero nemico: la propria paurache ci blocca in lotte sterili o in vane attese di salvezza e ci evita di imboccare la Via: il perdono disé, ovvero la comprensione che siamo tutti responsabili del complotto finché gli diamo credito.

democrazia: non è mai esistita; è un’oligarchia che coltiva i valori virtuali della matrix (denaro,interesse bancario, divisione tra deboli e forti, ecc.) ha bisogno di legiferare per controllare la matrixe ignora l’unica vera legge: l’AMORE, la FORZA nucleare debole che dona benessere e prosperitàa tutti, ivi inclusa la dignità.

divisione tra bene e male: la divisione tra eros e tanatos è l’arbitrio delle religioni e di tutti imoralisti che ignorano l’etica naturale, fatta di rispetto e amore sincero, frutto dell’uso pratico ereale della FORZA.

dualismo onda-corpuscolo: è la concezione esaltata dalla fisica quantica; ha come riflesso nellasocietà il bipolarismo ovvero i conflitti tra governi e opposizioni, utili a conservare il potere nellemano dei pochi e a ignorare l’OPERA del Piccolo SOLE cristallino, il Baby Sun che nasce in unagrotta, la biosfera terrestre.

fisica quantica: teoria utile alla tecnologia attuale, alle armi intelligenti, alla TV e alla comuneignoranza della FORZA. Spacciata per conferma di spiritualità, questa teoria calcola il caso, ma nonconosce le cause e, come la nebbia, lascia il tempo che trova – il tempo lineare - funzionale allacrescita del debito.

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massa critica: è considerata necessaria per un cambio collettivo e si ignora che la FORZA è nuclearee così possente da provocare la fusione dei mondi e svelare il grande inganno – il cielo in alto – inun batter d’occhio.

Nibiru: citato dai catastrofisti, Nibiru è parte dell’illusione, prodotta dalle Scienze dello Spazio edella Terra; è l’idea falsa che il cielo sia vuoto e popolato di palle piene che si possono scontrare. Ilvuoto non esiste e le palle sono dipinte.

rivoluzione copernicana: un’illusione ottica, dettata dall’uso dei telescopi a terra e del principiocopernicano che fa credere a un vasto spazio in cielo indifferente ai moti dei corpi che loattraversano e a tempi lunghissimi per percorrerlo.

salto quantico del pianeta: lascia intatto il tempo che trova e la mentalità minore: una tecnologiaelettronica utile, ma ignara dell’Intelligenza che anima gli infiniti mondi e la nostra MenteSuperiore, il cervello oscuro composto di cellule gliali.

time-shift: è un cambio del tempo; sarebbe meglio dire dei tempi e cioè dei vari cicli astronomici; èpiù verosimile, imminente e legato allo spostamento dei Poli (Pole-Shift) senza danni per l’umanità.Le mie tesi nel libro Il Parto della Vergine.

tutto è UNO: e perché non UNA? Dell’UNO/UNA abbiamo osservato solo la luce riflessa dallamateria vergine che compone la crosta terrestre e tutto l’universo visibile, un UTERO che sta persvanire, perché siamo giunti al suo Parto.

vibrazione: ”tutto è vibrazione” frase tipica dei maestri spirituali, ha introdotto una nuova moneta –la frequenza, effetto del caso - ed è servita a ignorare le cause del movimento universale: larotazione.

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Tutti sappiamo dire: io sono arrabbiato, io sono nervoso,

io sono deluso, io sono depresso

<IO SONO>Siamo in realtà ciò che proviamo dentro

in un determinato momento

diVincenzo Bilotta

Chi sono io?Molti di noi se lo saranno chiesto migliaia di volte e altrettante risposte avranno ottenuto, per lo piùfalse. Io sono è il titolo dell’articolo di oggi. Due parole, mille spunti di riflessione, milleinterrogativi mai risolti, migliaia di dubbi mai dipanati. Tutti sappiamo dire: io sono arrabbiato, iosono nervoso, io sono deluso, io sono depresso, etc.Siamo in realtà ciò che proviamo dentro in un determinato momento, vuoi rabbia, vuoi delusione?Oppure queste sono solo delle definizioni di noi che abbiamo imparato ad utilizzare quando cisentiamo in un determinato modo? In realtà, la maggior parte delle persone, sono vittime delle loromenti, dei loro modi di pensare reiterati all’infinito, delle etichette loro appiccicate da chi si è presola briga di “educarli”.La conseguenza sarà che, nella maggior parte dei casi, tenderanno ad identificarsi coi giudizi subitia scuola dai professori, in chiesa dai preti, a casa dai familiari. Questi giudizi costituiranno delleetichette che, lungi dal far ritrovare la loro Vera Essenza, li faranno perdere nel mare dei giudizialtrui.Quando veniamo giudicati nelle pagelle, per le nostre prestazioni sportive o in altri ambiti dellanostra vita, spesso basterà ciò per farci credere veramente di essere come gli altri ci vedono. Cosìse, come capita molto spesso, le persone con le quali interagiremo sin da bambini non cigiudicheranno bene, riusciranno a rovinarci il resto della nostra esistenza, tranne che non avremo ilcoraggio di “deluderli” per seguire finalmente la nostra strada.Chi siamo noi? Noi siamo e basta! Non appena riusciremo a capire la potenza racchiusa dietroqueste due sole parole, potremo trasformare la nostra vita PER SEMPRE. Bisogna tornare“ignoranti” per conoscere il nostro universo intimo e personale. Occorre avere coraggio di romperegli schemi di giudizio che invalidano le nostre reali potenzialità, mantenendoci bloccati al tempo incui fummo etichettati in un determinato modo.Quando avete tempo, fermatevi e cercate di conoscervi meglio! Sedete in silenzio e percepite lavostra Vera Essenza! Lasciate uno spazio vuoto al di là delle parole, solo così riuscirete a capire unpò più di voi. Nessun altro può tirare fuori le vostre reali capacità assopite. Solo voi potete uscire daquesta forma di addomesticamento depotenziante.IO SONO, VOI, NOI, TUTTI SIAMO! Libertà dalle etichette, lavoro su di Sè, elevazione al di là di

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CIO’ CHE SEMBRA perchè CIO’ CHE SEMBRA, IN REALTA’ NON E’! Togliamoci i paraocchidel giudizio, smettiamola di fare i bravi ragazzi che muoiono giovani e depressi per non“dispiacere” chi sembra, attraverso il suo giudizio, avere già segnato il nostro cammino diperdizione.Torniamo bambini, diventiamo delle lavagne pulite sulle quali scrivere la vita che abbiamo sempredesiderato e determinare la nostra personalità attraverso il gessetto della consapevolezza.Freghiamocene altamente del giudizio castrante degli altri, dei modelli educativi, degli studi chedobbiamo intraprendere “per il nostro bene”, delle differenze sociali come di quelle etniche.Andiamo al di là di tutto ciò che è stato etichettato, giudicato, censurato perchè noi siamo OLTREQUESTI LIMITI.Destrutturiamoci da nomi, disidentifichiamoci, perdiamo il senso di appartenenza il cui scopo è soloquello di dividere e confondere le nostre Anime. Viviamo in maniera primordiale, riscopriamo lanostra VERA ESSENZA OLTRE LE APPARENZE, ritroviamo in noi l’unico linguaggio che potràfarci tornare innocenti e potenti come bambini appena nati: IL LINGUAGGIO DEL CUORE.Lavorando su di noi, capendo che NOI SIAMO, torneremo a far rivivere in noi la nostra parteDivina. Questo riconoscere l’IO SONO ci renderà liberi. Dalla libertà nascerà l’opportunità ditornare a vivere per il piacere di farlo e non più per il piacere di piacere a chicchessia.

http://vincenzobilotta.blogspot.it

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Affinare le proprie “lenti”

LA GESTALT TRA ESTETICA E SPIRITUALITA'

La qualità della vita funzionalità e godimento estetico

In genere si dice che l’azione del terapeuta, dell’operatore della relazione d’aiuto, dell’amico cheascolta, è tesa a far sì che la persona conosca il suo mondo interiore e possa operare per il suo bene,perché le cose funzionino meglio e sia più felice.Con altre parole, prese dal linguaggio della filosofia, si potrebbe dire che chi aiuta deve averenozioni ed esperienza nel campo della conoscenza(logica-gnoseologica e dell’etica. Del conoscere edel fare.E il sentire? E il percepire?Chi può aiutare a sentire in un altro modo, ad ampliare la propria percezione di sé e degli altri, apercepire oltre i propri occhiali, a fare attenzione alla forma oltre che al contenuto, al silenzio trauna nota e l’altra della vita e allo spazio che le contiene?Molti dei nostri problemi derivano proprio dal modo in cui percepiamo le cose e dal modo in cuiimmaginiamo una soluzione.Ci può essere cambiamento senza la maturazione di una nuova percezione, di un nuovo punto divista, di un nuovo sentire?Questo tradizionalmente sarebbe un campo dell’estetica e della spiritualità, che tanti contatti hannotra di loro, ma si può ben dire – e opportunamente Paolo Quattrini ci richiama l’attenzione su questo- che alcuni problemi da risolvere hanno una connotazione estetica e che la dimensione estetica èaltrettanto importante delle altre due: la logica legata alla conoscenza e l’etica relazionata con ilbuon fare. Fare attenzione alla dimensione estetica della vita significa affinare le proprie “lenti” di essereumano e operatore nella relazione d’aiuto.A me pare che la profonda,“archeologica”, e originale riflessione di Paolo Quattrini non soloconsente di seguire e comprendere il sorgere della Gestalt nel contesto filosofico, scientifico edartistico in cui è incastonata, ma, tenendo sempre presente la sua dimensione estetica, è un preziosoveicolo per intendere il valore centrale dell’ars imaginativa nel processo di restauro e/o

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ricostruzione dell’edificio umano per elevare la qualità dell’esistenza. La qualità della vita è fatta di funzionalità ma anche di godimento estetico.Se uno dovesse immaginarsi un posto comodo in cui vivere se lo immaginerebbe spontaneamenteanche bello.In un racconto orientale si dice che lungo la via commerciale che da oriente conduceva ad occidentepassavano lunghe carovane di cammelli che portavano, tra le molte cose, anche sacchi di thè. Molta gente aveva visto le preziose foglioline e pensava di sapere che cosa fosse. Quandofinalmente un gruppo di persone decise di provarla e ne sentì il gusto allora comprese che cosafosse. Non era questo, non era quello e nemmeno quell’altro, ed aveva un gusto inconfondibile. Perconoscere in profondità bisogna anche gustare, sperimentare, assorbire. Il senso di piacere che resta sul palato di chi assaggia il thè parla di qualcosa che è diverso dal beneche se ne può ricavare per l’organismo, anche se è intrecciato ad esso. Va oltre l’etica -lo prendoperché mi fa bene- e va oltre la classificazione logica. Il gusto è imparentato con il bello e puòandare oltre la funzionalità e la logicità. La dimensione del gusto, del sentire un certo sapore,dell’apprezzare il bello, dell’ascoltare i suoni e quant’altro nobilita le nostre percezioni sensoriali eil nostro organismo, è parte importante dell’estetica.Immagino - perché nella storia non si racconta - che un giorno passò un individuo, che fermandosinel villaggio, invitò alcuni amici a prendere il thè, ma questa volta lo servì in maniera cerimoniale.Ispirato da un sentimento nobile di amicizia e da un senso non lineare del tempo, dedicò unaparticolare attenzione a tutti i gesti che costituivano il momento del bere il thè: la preparazionedell’acqua, della teiera e delle tazze, del modo di servirlo, di stare seduti, di star bene tra di loro e disorbirlo. Invitando a scoprire altre scansioni del tempo e dello spazio. Proponendo un’altra forma diprendere il thè.Immagino che quel thè di cui già si conosceva il gusto lasciò in bocca un altro gusto o completò ilgusto conosciuto e rivelò la sua “essenza”. Divenne una conoscenza intima, un sapere, basato sullagrande esperienza del sapore in un contesto di maggior apertura sensoriale ed emotiva. Divenneun’esperienza dai contorni spirituali. La dimensione estetica, come quella spirituale a cui spesso è associata, è una dimensione sottile: èla dimensione dell’essenza delle cose, della loro “anima”.E’ più difficile parlarne perchè mostra e parla di modi e di esperienze che non si possono esprimeresecondo la logica abituale. La Gestalt pretende di parlare anche all’essenza della persona, e questo le dà una connotazioneestetica e spirituale. Non è solo il fatto che spesso utilizza metodi e strumenti che sono del mondoartistico-creativo e spirituale. La Gestalt insegna all’essere umano a restare in contatto con la suaessenza, la sua “anima”.La parola estetica rimanda etimologicamnete alle sensazioni -aisthetikòs significa sensibile- aquell’infinito, intimo e sottile repertorio di tracce e segni che la complessità dell’organismointercambia con se stesso e con l’ambiente. Gestalt, estetica e spiritualità, in effetti, fanno particolare attenzione alla materia sensoriale e allepercezioni, ai sapori e li nobilitano perché colgono in essi un’esperienza basica della vita: il respiro,il movimento, la forma, il gusto, il modo di essere e di esprimersi, la congruità tra il sentire el’agire.Tempi, attenzione, accoglienza, spazio, fanno parte sia dell’estetica, sia della spiritualità, sia dellagestalt, come di tutte quelle cose vive che si intendono preservare dal monotono grigiore della vitaquotidiana.Non accontentarsi del superficiale, andare oltre, cogliere l’essenza delle cose, aspirareall’autenticità, sfiorare il senso del sacro e approfondirlo sono caratteristiche di tutte e tre.Nel “teatro povero” di Grotowski l’azione organica, ispirata, che nasce da dentro e quindi autentica,coglie la dimensione estetica, che è il suo modo specifico di raggiungere il pubblico. Autenticità e

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grazia, spontaneità e bellezza si intrecciano e si confondono. Se ne riconosce implicitamente lastessa origine.Nelle tradizioni spirituali vive, la comunicazione dell’esperienza può avvenire attraverso pratichegiocose o artistiche, entrambe di grande valore estetico, come nel buddismo zen, il sufismo, iltaoismo e il cristianesimo dei poveri di spirito. La stessa pratica della meditazione e della preghieraha un suo valore estetico. La dimensione estetica è sempre lì presente, a portata dei sensi, ci è vicina ma non riusciamo acoglierla, occupati come siamo dal bisogno di sbarcare il lunario o di integrarci di più in una societàche ha rinunciato alla felicità. Essa ha bisogno di tempi diversi da quelli ordinari, di una percezione del respiro proprio e deglialtri, di uno spazio per il sentire e il gustare, di silenzio, di vuoto.La dimensione estetica, come l’etica, è legata ai due principi complementari del “solve et coagula”:il principio di dubitare e togliere ciò che non è così vitale e significativo per l’esistenza umana equello del contare e affidarsi a ciò che è essenzialmente organismico.Mentre dunque si valorizza quanto è stato ed è frutto di un’esperienza piena, allo stesso tempo sichiede la disponibilità ad abbandonare le certezze e di spogliarsi, dal punto di vista esistenziale oltreche teorico, di tutto ciò che si sente superfluo e inutile, lontano dalla vita.Nessun artista è tale perchè aderisce ad una solida teoria estetica. Senza negare l’importanza deimodelli, delle esperienze precedenti, il fatto artistico, che è tale perché assume valore per chi locompie e per chi ne fruisce, fa affidamento su un fattore esistenziale, di ricerca, creatività e ditrasformazione personale.Pur apprezzando i modelli estetici che hanno costituito la storia del “bello”, non può esserciidentificazione con nessuno di essi, perché ciò che può essere definito bello è visto in relazione allapersona, al suo momento, al processo, alla situazione e alle dinamiche più grandi.Il nuovo umanesimo del secolo scorso, con la sua riscoperta del valore dell’uomo, della relatività,del corpo e dei sensi è servito a maturare anche una nuova idea di “bello”, più aperta e flessibile,che ha superato quella assoluta e tradizionale derivata dal passato.L’estetica è pertanto legata alla creatività e alla sperimentazione.Anche la Terapia della Gestalt è un processo sperimentale, che assomiglia più ad un laboratorioartistico che a quello scientifico.Si creano, nella relazione d’aiuto, e senza pretenderlo, nuove forme, nuove visioni, nuovi orizzontiesistenziali che espandono e completano l’esistenza individuale e collettiva e la rendono piùconsapevole e bella.L’accettazione di sé, l’integrazione delle parti, produce spesso una sostanza simile alla bellezzaanche esteriore. E’ la magia della presenza, frutto della completezza dell’esserci e della suaspontanea manifestazione. In realtà un organismo ben integrato non solo funziona meglio ma appare anche più vitale e bello.La manifestazione autentica ha una sua forza, una sua grazia, una sua bellezza. La congruità tral’espressività e l’impulso organismico produce una grazia particolare, un profumo personale.Nel teatro di Grotowski si attende l’azione organica, che fluisce dall’organismo e quando accade cisi accorge della sua bellezza oltre che della sua forza.La “povertà” del teatro di Grotowski è da relazionare allo spogliarsi degli elementi inutili, falsi,automatici e ridondanti dell’azione teatrale e dell’agire umano.Il processo organismico non si può dare senza la complementare azione del levare, del destrutturare,del vuoto.Ma il vuoto a cui ci si riferisce non è da intendere come vuoto in sé, il nulla assoluto, quantopiuttosto come vuoto fertile. In sintonia con le tradizioni spirituali orientali, si tratta di un vuoto cheha come riferimento il suo opposto, il pieno .L’esserci spesso non è così pieno, si ritaglia uno spazio di sterile esistenza e solo il collegamento

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all’essere lo può vivificare. Ma questo collegamento richiede un abbandono dei punti di sicurezza,degli orizzonti conosciuti e invita ad un attraversamento del vuoto.“ Io non mi sento più sicuro di niente. Molte delle mie convinzioni passate ora le metto in dubbio…Ho capito bene quanto sono piccolo nell’universo e che ne rappresento una piccola parte”. Belle,preziose, queste parole mi sono sembrate quando le ho sentite pronunciare in un recente convegnodi Gestalt a Trieste da Sergio Mazzei, uno dei primi e apprezzati gestaltisti italiani, che ha colto eproposto sempre la dimensione sottile, spirituale, dell’incontro umano anche nel campo psicologico.Mi sembrano il segno di un percorso di ricerca umana e spirituale che percepisce nel campo dellerelazioni, nella mancanza di esistenza in proprio, nel vuoto fertile, il tessuto connettivo della vita.Il vuoto fertile coglie il senso del processo, della “impermanenza”, per cui tutto passa e tutto sitrasforma, una composizione in cui l’individuo è la tessera di un mosaico biologico naturale inevoluzione. Il divenire individuale è in relazione non solo alle relazioni orizzontali, con gliorganismi degli altri sistemi – famiglia e i diversi gradi di ambiente fisico e affettivo- che inqualche modo lo compongono e strutturano, ma anche alle relazioni verticali, con quanto lo hapreceduto sia a livello biologico che psicologico. Il vuoto fertile è in relazione al principio dellarelatività universale e quindi dell’interconnessione universale. Accettare l’unità della vita nelle sue profonde diversità, percepire che l’uomo e la natura non sipossono separare, che l’uomo è natura in evoluzione, dotato di organi sottili ma anche di tessutimeno specializzati e quasi materiali, come le unghie e i capelli, ci può condurre al superamento diquel pregiudizio esistenziale e intellettuale che l’uomo è quello che deve domare la natura epiegarla ai suoi fini, può facilitare la trasformazione della percezione che l’uomo e l’umanità sianoseparati da ciò che li circonda, può far fecondare la percezione di un sé interconnesso, menogranitico ma più fluido e vitale. Un sé difficile da definire in se stesso, visto che la sua natura è diessere relazione, in relazione spazio-temporale. Dal punto di vista etico ricordare tale originesignifica esaltare la dimensione del “noi”, dell’essere in connessione con le persone e gli esseri dellanatura. Significa accogliere il concetto di un essere di relazioni al suo interno, in relazione conl’ambiente. Edgar Morin la definisce “relianza”. “Relianza con un altro, relianza con una comunità,relianza con la società, e al limite con la specie umana.” Significa comprendere che non esiste beneficio esclusivamente individuale e che la propria azioneavrà mille risvolti e conseguenze nel grande mare della vita. Significa dunque essere consapevolidella dimensione ecologica dell’azione e della sua congruità con l’ambiente.Dal punto di vista estetico significa che il nostro fare creativo, artistico, la manualità e laconoscenza, la stessa creatività sono frutto di tracce e percorsi diversi che si incontrano e siseparano a diversi livelli e dimensioni e che pertanto si possono aprire agli influssi di qualsivogliaelemento estetico universale. A condizione che non sia giustapposizione e citazione marielaborazione essenziale e personale.Il vuoto fertile è la condizione della dimensione estetica, di quella spirituale ed anche della Gestalt.Corrisponde al levare i veli di maya, alla sperimentazione, alla ricerca, allo stile personale eautentico, alla leggerezza dell’essere. Nello Zhuangzi si fa spesso riferimento alla forza del vuoto: “ L’artigiano Shui torniva oggetti cosìperfetti che sembravano disegnati con il compasso e la squadra; il suo dito seguiva la forma dellecose senza che la sua coscienza intervenisse. Giungeva a simile abilità perché la sua anima,concentrata, era libera da ogni ostacolo”. Si può scorgere in tale frase un riflessione sul vuoto : non c’è bisogno di mezzi sofisticati, “occorreseguire la forma delle cose e fare il vuoto dentro di sé, aiutandosi con la concentrazione”. Il silenzio e le varie forme di meditazione sono il giardino dove cresce bene il vuoto fertile, che haper sua natura la forza della fecondazione e diventa principio di creatività nell’individuo e nellasua opera.Prendendosi cura del proprio giardino si alimenta la tensione continua e spontanea verso la

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creazione di nuove forme e visioni, lo spostamento degli orizzonti, il richiamo all’autenticità,l’aspirazione alla completezza e alla integrazione armonica. Alla bellezza.Le pratiche meditative sono spesso basate sul respiro e sulla percezione corporea, sul silenzio el’ascolto, sull’orientamento spontaneo della propria bussola interna verso ciò che c’è ma non sivede, verso un mondo di possibilità, verso la potenzialità, verso il di più che si può cogliere in tuttele cose. Il “di più” è ciò che ha dato etimomologicamnete origine alla parola magis, da cui magia.Il mondo della meraviglia, della sorpresa, dello straordinario.E’ il mondo dello sciamano, egli stesso uomo comune ed artista, che cura se stesso ritornando allesue origini, le nobili origini dell’essere, che si ricongiunge con la sua anima, a cui lui presta il suocorpo, la sua sensibilità, la sua percezione. E dal corpo nasce un altro corpo, artistico, attraverso strumenti che sono corporei.Nasce l’arte. Figlia di una sofferenza che trova accoglienza e che è distillato della dolcezza che lacontiene. Figlia anche del godimento e della felicità che trova uno spazio caldo d’accettazione.Lo sciamanesimo è la prima forma che l’umanità si è offerta di prendersi cura di sé econtemporaneamente la prima manifestazione estetica.La terapia della Gestalt ha questa esperienza nel suo bagaglio genetico, nel suo back groundculturale.Perls aveva la facies interna dello sciamano, lo sapeva lui e glielo riconoscevano quelli che glistavano intorno. Nel suo periodo californiano, il suo operare da vedente, da guaritore delle anime, lomise in contatto con altri che come lui avevano lo stesso dono.In un certo senso dire che lo sciamanesimo è nel codice genetico della Terapia della Gestaltsignifica che continua ad esistere oggi, sia per l’operare di quelli che ne continuano a trasmetterel’esperienza sia perché nell’alveo grande della Gestalt c’è l’atmosfera adatta perchè tali talentisorgano spontaneamente e siano accolti con benevolenza.Nell’ampio orizzonte della Gestalt, il lavoro di Claudio Naranjo l’ho sempre percepito come teso aricordare e vivificare l’esperienza di trasformazione propria dello sciamanesimo, insieme a quelladelle tradizioni spirituali. La finalità è la stessa.L’aspetto transpersonale della psicologia che Naranjo permette di sperimentare nei suoi corsi diformazione continua la linea di Perls e la arricchisce.La proposta delle pratiche meditative e di fermento energetico, l’ambiente caldo che ClaudioNaranjo riesce a generare attraverso di esse, creano il contesto di quieta profondità che permette aipartecipanti di venir fuori con il loro tumultuoso esserci e di accoglierlo nel suo manifestarsi.Il conflitto si può manifestare nella fiducia del ristabilimento dell’equilibrio organismico.La dimensione dionisiaca della vita si raccorda con quella apollinea.Il vitale, con i suoi aspetti convulsi, impulsivi, sacrificati, tormentati, gioiosi, esaltanti, senzasperanza, è accolto da uno spazio di benevolenza e amore. Il mosaico di esperienze che Naranjo propone come complementari all’esperienza meditativa espirituale sono di origine creativa ed artistica. La stessa pratica della Terapia della Gestalt, uno deimolti ingredienti dei SAT, riscatta “l’eredità californiana”, sensibile più che alle tecniche al sentireintuitivo dell’operatore. Un sentire che può divenire risorsa nel proprio lavoro e filo rosso di unatrasformazione personale e collettiva a cui è si fa sempre spazio. La qualità della vita richiede la soddisfazione di tanti bisogni, da quelli elementari, basici, di unasana e sufficiente alimentazione - che sono ancora dolorosamente lontani per una parte significativadell’umanità - a quelli di una realizzazione nel campo estetico e spirituale.Se immaginassimo, si è già detto, un posto dove vivere felici faremmo attenzione oltre che alla suafunzionalità anche alla bellezza e alla pienezza dell’esistenza. Etica, estetica e spiritualità non si possono separare.Le pratiche spirituali (le varie forme di meditazione, le pratiche di silenzio, la preghiera recitata e

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immaginativa, danze e arti di rilassamento e concentrazione, movimenti ispirati) di tutte letradizioni spirituali vive sono la culla e il collante della varie dimensioni dell’esistenza. Di tutte si dice che sono una cosa misteriosa, ineffabile - ed è importante avventurarsi nel loro maresotto la guida di un istruttore, un maestro - ma si può provare a dire qualcosa. Può sembrare strano che una cosa che mira a realizzare stati di consapevolezza elevati si poggi, perlo meno inizialmente, su uno star seduto, un fare attenzione al respiro, un attivare le sensazionicorporee, un gustare il semplicemente stare, un ricordarsi di avere un corpo e di sentire il processovitale che si svolge nell’organismo.In un racconto sufi si dice che per fare un buon pane c’è bisogno di tre elementi: molta farina (granomacinato), una buona dose d’acqua pura (da andare a prendere alla fonte) e un poco di sale (bendepurato). Si fa intendere, metaforicamente, che l’uomo è fatto nello stesso modo: ha un corpo, ilgrano in buone quantità; emozioni fluide come l’acqua; poco sale ne esalta il sapore. Ma sembrache gli uomini se lo siano dimenticato e si credono frutto di una ricetta in cui gli ingredienti hannoproporzioni invertite.Ha molto sale in zucca, emozioni stagnanti e contaminate, e poco e niente corposità. Sale per nientedepurato dalle incrostazioni dei pregiudizi e le idee folli, emozioni spesso ereditate e tossiche, epoco supporto corporeo, scarsa sensorialità, poca intelligenza corporea, istintiva.La prima cosa che fa la meditazione, al pari delle altre pratiche, è ristabilire le proporzioni. Ci siricorda, come ce lo ricorda il nostro codice genetico, che siamo esseri senzienti, con un passato e unpresente di istintività e animalità, con respiro e un processo organismico naturale. Si prendecontatto con la meraviglia di un essere senziente che funziona bene da solo e che ha una suabellezza. Si scopre che il corpo è intriso di energia, che esso è animato e che ha una sua maturaintelligenza.E’ come diventare più grandi. Dalla testa che pensavamo di essere possiamo recuperare un enormeterritorio che è il nostro.Possiamo cominciare ad abitare la nostra casa, sentirci bene nella nostra pelle, a sentirci respirare edessere.Tutto questo lascia un gusto.Si sperimenta insieme alla sensazione di qualcosa di buono, la percezione di qualcosa di bello, disorprendente, di elegante.Senza negare le difficoltà di stare seduti o in piedi come nel Tai Chi Chuan ed altre pratichemeditative in movimento, la scoperta che il nostro tessuto vitale e energetico è così ampio e la suaintegrazione nel nostro vissuto esistenziale può essere un’esperienza profonda ed ispiratrice.Come lo può essere l’ascolto meditativo della musica.Nel teatro sperimentale la preparazione psico-fisica è fondamentale, e in un certo senso prevalenterispetto alla stessa attuazione. Quello che si ricerca nella preparazione è la presenza: l’attore sente la sua presenza, ed anche ilpubblico.Abitare tutto il corpo, sentirsi respirare fluidamente, sentire se stesso nello spazio, concedere spazioa sé e agli altri, permettere che nuove impressioni arrivino alla coscienza, restare recettivo e offrirsiall’esperienza, anche a quella del personaggio, è segno di presenza.La presenza è una qualità dell’essere: il gatto ha la sua presenza, ce l’ha anche un fiorenaturalmente, le montagne hanno presenza, l’uomo ce l’ha ma si dimentica di Sé e in questodimenticare la presenza s’adombra.La presenza per manifestarsi ha bisogno una relazione con il tempo e lo spazio diversa da quellaabituale. Cherif Chalakani, un riconosciuto terapeuta della Gestalt, che sintetizza un ampio bagaglio diesperienze, che vanno dal lavoro bioenergetico a quello musicale, come uno sciamano moderno, neisuoi “lavori corporei”, insegna percorsi per ricontattare la presenza, per riscattare l’anima, e dice

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sorridendo che l’anima ha bisogno di un tempo indio. L’ho sentito raccontare spesso la scena di un film - ma è così anche nella realtà – in cui le guide delvulcano messicano del Popocatepetl si fermano spesso nella scalata della montagna, molto di più diquanto gli scalatori professionali vorrebbero fare. Alla loro domanda “perché tante soste”,rispondono “per dare tempo all’anima di raggiungerci”.L’anima ha i suoi tempi, certamente diversi per ognuno, perché è collegata alla capacitàd’attenzione nell’esistere. Se non si pone attenzione la sua fiamma si spegne. Si tratta di un’attenzione priva di tensione, che non tende a controllare, di un’attenzione panoramicache espande la percezione ed è accogliente. Lascia che le persone e le cose si presentino, simanifestino.La presenza ha a che fare con la sensazione di essere e il sentimento di essere vivo.Ha bisogno di uno spazio ampio, accogliente, ricettivo, uno spazio più grande del sé e del noi.Ha bisogno di varcare la soglia dello schema corporeo e sensoriale con cui spesso ci identifichiamo,non si sente ben accolta in un ambiente di fissazioni e ristrettezze emotive, essa è intimamentelegata allo spazio delle possibilità e del fluire dei sentimenti, non si sente in sintonia con il “cri cri”del grillo parlante, ha bisogno di un’altra musica, che abbia un altro tono e un’altra profondità, cheevochi territori essenziali con cui ricongiungersi.L’anima e la presenza non si possono incasellare e richiedono una disponibilità ad andare oltre,altrove, una disponibilità alla meraviglia del viaggio, al brivido del volo, al dolore della ferita che sipulisce, a vincere la paura del vuoto dietro cui ci potrebbe essere il pieno che non si conosce;richiede una disponibilità a farsi guidare dal suo sentire profondo.La presenza è il focolare dell’ispirazione, quel sentire tanto sottile che vuole essere coltivato conmolta attenzione. E’ come un vento leggero che spira e guida.L’artista ne ha tanto bisogno, come il terapeuta e il ricercatore, prima di tutto per se stesso.Si può chiamare in tanti modi, come tante sono le sue sfumature (insight, intuizione, intelligenzaistintiva, intelligenza emotiva, ispirazione) ma si tratta sempre dello stesso alito che proviene dallaparte più vicina a noi, spesso trascurata.L’ispirazione, la chiamata, la voce che suggerisce e comanda, che accompagna il ricercatorespirituale, sostiene anche l’artista e il terapeuta: l’artista la infonde nell’opera per completarsi,sanarsi, sperando che possa servire ad altri, il terapeuta, il counsellor crea con la sua presenza lospazio e il tempo opportuni affinché esseri umani che soffrono o sono semplicemente disorientati,disadattati, la riscoprano dentro di sé. E facciano della loro vita, del loro semplice quotidiano,un’opera creativa e in qualche caso artistica. Joseph Zinker, Processi creativi in psicoterapia della gestalt, Franco Angeli, 2002

Jerzy Grotowski, Per un teatro povero, Bulzoni editore,1970

Giangiorgio Pasqualotto, L’estetica del vuoto, Marsilio, 1992

Edgar Morin, Etica, Raffaello Cortina Ed., 2005

Zhuang-zi, XIX, Milano,1980

Giangiorgio Pasqualotto, L’estetica del vuoto, Marsilio, 1992

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Quello in cui crediamo definisce quello che siamo

LA MENTE E' PIU' FORTE DEI GENIOgni cellula del nostro organismo è paragonabile

a un essere intelligente

Bruce Lipton dimostra, in maniera chiara ed efficace, che quello in cui crediamo definisce quelloche siamo, e non è dunque il DNA a stabilire la nostra vita e la nostra salute. Questa è una grossarivoluzione della scienza e della mente dell’uomo, che libera l’umanità dalle catene del destino.Lipton ci dice in maniera inoppugnabile che l’ambiente esterno, le nostre idee e le nostra esperienzadeterminano il nostro essere, il nostro fisico e tutto quello che riguarda la nostra vita. Cheimportanza raggiunge quindi il nostro pensiero (o positivo o negativo) quando è in sintonia colsubconscio, sul nostro modo ti comportarci e sui nostri geni?Se l’ambiente fuori e la mente influenzano la nostra biologia, tutto ciò può modificare il sapere e leesperienze fatte da noi fino ad oggi. Infatti tutti noi abbiamo il potenziale per produrre una vitacompleta di ogni regalo e talento: dalla salute alla felicità, fino all’amore.Ogni cellula del nostro organismo è paragonabile a un essere intelligente, con intenzioni e obiettivi,che è in grado di sopravvivere da solo, il cui unico “cervello” è fatto dalla membrana.Questa scoperta determina una conclusione importante: i geni non governano la nostra biologia,l’ambiente è quello che determina il comportamento delle cellule. Tutto ciò determina conseguenzeper quanto riguarda il benessere, la felicità e la natura delle malattie come il cancro e laschizofrenia.

Estratto dal libro

In questo libro traccerò la classica linea divisoria. Da una parte della linea c’è il mondo descritto dalneo-darwinismo, che vede la vita come una guerra infinita di robot biochimici in lotta tra loro.Dall’altra c’è la “Nuova Biologia”, che vede la vita come un viaggio comune di potenti individuiche sono in grado di programmarsi per creare vite piene di gioia. Se attraversiamo questa linea ecomprendiamo a fondo la Nuova Biologia, non dovremo più azzuffarci sulla vecchia diatriba naturaversus educazione, perché capiremo che una mente pienamente consapevole vince su entrambe.Ritengo inoltre che sperimenteremo un cambiamento paradigmatico altrettanto fondamentale diquello che l’umanità attraversò quando la realtà di un mondo sferico venne introdotta in una civiltàche credeva in un mondo piatto.Se temete che questo libro offra la solita trattazione scientifica incomprensibile, non abbiate timore.Quando ero un docente universitario mi davano fastidio il completo pruriginoso, la soffocante

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cravatta e le scarpe allungate che ero tenuto a indossare, per non parlare delle interminabili riunioni,ma insegnare mi piaceva.

In seguito, nella mia vita post-accademica, ho continuato a fare pratica di insegnamento illustrando iprincipi della Nuova Biologia a migliaia di persone in tutto il mondo. Attraverso quelle conferenze,ho affinato la mia presentazione scientifica semplificando il mio linguaggio e accompagnandolo conimmagini, a colori, molte delle quali sono riprodotte in questo libro.Nel Capitolo 1 tratto l’argomento delle cellule “intelligenti” e spiego perché e in che modo possonoinsegnarci tante cose sulla nostra mente e il nostro corpo. Nel Capitolo 2 espongo le provescientifiche del fatto che i geni non controllano la biologia. Verrete introdotti alle eccitanti scopertedell’epigenetica, una nuova branca della biologia che svela i misteri del modo in cui l’ambiente (lanatura) influenza il comportamento delle cellule senza cambiare il codice genetico. È un campo chesta svelando nuove complessità nella natura delle malattie, compreso il cancro e la schizofrenia.Il Capitolo 3 è dedicato alla membrana cellulare, la “pelle” della cellula. Probabilmente avretesentito parlare molto di più del nucleo cellulare, dov’è contenuto il DNA, che della membrana. Male moderne ricerche stanno rivelando con grande esattezza ciò che avevo capito più di vent’anni fa,e cioè che la membrana è il vero cervello dell’attività cellulare. Nel Capitolo 4 parlo dellestupefacenti scoperte della fisica quantistica.Tali scoperte hanno implicazioni profonde per la conoscenza e la cura delle malattie; tuttavia lamedicina ufficiale non ha ancora integrato la fisica quantistica nella ricerca e nell’insegnamento,con risultati disastrosi.Nel Capitolo 5 spiego perché ho intitolato questo libro La Biologia delle Credenze. I pensieripositivi hanno profondi effetti sul comportamento e sui geni, ma soltanto se sono in armonia con laprogrammazione subconscia. I pensieri negativi hanno un potere ugualmente forte. Comprendendocome i pensieri positivi e negativi controllano la nostra biologia, possiamo utilizzare questaconoscenza per creare vite piene di salute e di felicità.Il Capitolo 6 spiega perché le cellule e le persone hanno bisogno di crescere, e come la paurablocchi questa crescita. Il Capitolo 7 parla della genitorialità consapevole. In quanto genitori,dobbiamo comprendere il ruolo che svolgiamo nel programmare le convinzioni dei nostri figli el’impatto che quelle convinzioni hanno sulla loro vita. Questo capitolo è fondamentale, che siategenitori oppure no, perché tutti siamo stati figli ed è illuminante osservare la nostraprogrammazione e i suoi effetti nella nostra vita. Nell’Epilogo spiego come la mia comprensionedella Nuova Biologia mi abbia portato a realizzare la necessità di integrare i due regni dello Spiritoe della Scienza, in quello che è stato un cambiamento radicale rispetto alla mia formazione discienziato agnostico. Siete pronti a utilizzare la vostra mente conscia per creare una vita traboccantedi salute, felicità e amore, senza l’aiuto dell’ingegneria genetica e senza diventarefarmacodipendenti? Siete pronti a prendere in considerazione una realtà alternativa a quella dellamedicina classica, che considera il corpo una macchina biochimica? Non dovete comprare nulla néfirmare nessuna polizza. Si tratta semplicemente di sospendere temporaneamente le anticheconvinzioni che la comunità scientifica e i media vi hanno inculcato, per provare la nuova, eccitanteconsapevolezza offerta da questa scienza d’avanguardia.

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Il cambiamento raramente è indolore

LA MERAVIGLIA DELLA VITA E' PROPRIO IL CAMBIAMENTO

Il cambiamento nasce sempre da una crisi

di Patrizia di Visione Alchemica

Il cambiamento raramente è indolore, soprattutto se c’è attaccamento alla situazione che si vive edato che siamo umani, gli attaccamenti esistono… se non si è fatto un buon e gran lavoro su sestessi.Il cambiamento nasce sempre da una crisi, ce ne sono di tutti i tipi, esistenziale, mistica,sentimentale ecc. non tocchiamo l’argomento economia in questo articolo. La crisi è comunque edin qualsiasi caso, una situazione di disagio che mette in discussione tutto, è l’occasione per fareanalisi su di noi sul passato ed è inevitabile riconoscere di aver fatto degli errori; è allora checominciamo a crearci i sensi di colpa, pensiamo che se ci troviamo a dover interrompere quel mododi vivere, la causa siano gli errori commessi e che, se così non fosse stato, sarebbe rimasto tuttocom’era… la famosa zona di confort… o siamo condizionati dal concetto di eternità?Invece la meraviglia della vita è proprio il cambiamento.Viene da pensare che sia troppo semplice vivere serenamente il cambiamento accogliendolo comefosse un evento normale, ma per l’essere umano sembra impossibile; si crogiolerà nei sensi dicolpa e soprattutto soffrirà perchè non ha compreso che il cambiamento è un’opportunità.Conosciamo bene la Lezione della Farfalla, siamo ancora ad un livello in cui dobbiamo fare unosforzo per progredire ma l’esistenza ci presenta occasioni di cambiamento, questo avviene quando èin noi che matura la necessità di fare un salto evolutivo e la scelta è interiore, forse inconsapevolema prima ancora che ci si accorga di ciò, dev’essere fatta anche esteriormente.Certi malcontenti, frasi di insoddisfazione, quella stretta allo stomaco, paura, sono il preludio, isintomi della voglia di cambiamento, per cui la sofferenza esiste già è tangibile ed aumenterà se nonsi agisce, c’è comunque, sia sperimentando il cambiamento che rimanendo nella zona di comfortma l’azione ci porterà a fare un passo in più sul nostro percorso di vita avremo la possibilità dimettere alla prova le nostre potenzialità e divertarne finalmente consapevoli, scopriremo in noicapacità che non immaginavamo di avere.L’esistenza mi ha onorata della sua attenzione, grandemente onorata e posso dirne solo bene, perché

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ho sperimentato che le sofferenze più grandi sono quelle che viviamo rifiutando l’esperienza eresistendo al Cambiamento.

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

<La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore aiproblemi che alle soluzioni.La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.L’ inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.Senza crisi non c’è merito.E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.Invece, lavoriamo duro.Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare persuperarla>.Albert Einstein

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LE 7 LEGGI UNIVERSALI

PRIMA – LEGGE DI CREAZIONE“In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dioe il Verbo era Dio”( Gv 1:1)

Questa è la Legge più importante perchè è quella che regge tutto il Creato. Prima che esistessel’universo vi era nella Mente di Dio l’idea (verbo) di come doveva essere.L’uomo, essendo stato Creato ad immagine e somiglianza di Dio, è anch’esso Creatore e anche isuoi pensieri prima o poi si manifestano nel suo corpo e nel mondo che lo circonda. Oggiingiustamente conosciuta come legge di Attrazione, quindi è più corretto chiamarla con il suo veronome, Legge di Creazione.

CIO CHE SI PENSA SI MANIFESTASi devono considerare i pensieri come oggetti reali. E’ l’insieme dei pensieri che determina tuttoquello che ci accade e ci circonda. Qualunque cosa trattieni nella tua mente è quanto vedraimanifestarsi nella tua vita e in tutto ciò che farai.Sono infatti questi pensieri a creare ciò che viene chiamato “destino”

Noi, non siamo mai veramente coscienti delle idee che riempiono la nostra mente. Queste si vannoformando in accordo a ciò che ci insegnano (condizionamenti e convinzioni)o a ciò che sentiamo dire. Siccome quasi tutto il mondo ignora la Legge di Creazione che governal’universo e la vita, quasi tutti trascorrono la loro esistenza fabbricandosi condizioni contrarie,vedendo peggiorare ciò che prometteva bene,muovendosi alla cieca, senza bussola e timone:

Le varie disgrazie vengono attribuite ad un non meglio definito destino, mentre le lezioni vengonoapprese con molta difficoltà. Oppure si attribuisce tutto alla volontà di Dio, volontà che, comunque,resta fuori dalla nostra comprensione.

NASCERE CON LIBERO ARBITRIO SIGNIFICA:ESERCITARE LA CAPACITA’ DI SCEGLIERE LIBERAMENTE.Pensando il male e le disarmonie, produrremo male e disarmonie, mentre pensando il buono, il belloe l’armonia, produrremo il buono, il bello e l’armonia, sia nel nostro mondo interiore che esteriore.Le idee di cui siamo convinti passano nel subconscio dove si stabiliscono, creando le condizioni percui possono generarsi problemi e malattie.Queste condizioni, prima o poi, si manifesteranno nel nostro corpo, nell’ambiente e nelle situazioni

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della vita. Quando l’essere umano si ritrova avvolto negli effetti della sua ignoranza, ossia, nellecalamità che lui stesso ha prodotto inconsapevolmente, si rivolge a Dio e lo supplica perchè lo liberidalla sofferenza. Sarebbe come dire, senza rendercene conto che stiamo attribuendo a Dio un ruolodi regnate capriccioso, vendicativo, animato da cattive intenzioni ed attento ad ogni nostra piùpiccola infrazione per poterci punire con castighi molto pesanti. Lo abbiamo sempre consideratocome un’entità al di fuori di noi.

PERCHE’ DOV’E’ IL VOSTRO TESORO, LI’ SARA’ PURE IL VOSTRO CUORE(Lc 12:34)La preghiera o la meditazione è il pensiero più alto e più puro che si possa immaginare, è il modo dipolarizzare la mente al livello più positivo. Le vobrazioni spirituali create con la preghiera sono ingrado di trasformare bellezza e perfezione in tutte le condizioni disarmoniche che ci circondano.Essa agisce come una lampada accesa portata in un’abitazione immersa nelle tenebre.

L’Universo utilizza delle leggi ben definite, Leggi che costituiscono i Sette Principi che sono alla base di tutto il Creato.Queste Leggi funzionano in ogni momento ed su ogni cosa. Non conoscono sosta e servono permantenere l’ordine e l’armonia.Non siamo mai puniti per le nostre azioni ma dalle nostre azioni.

E’ importante imparare a considerare i pensieri come oggetti reali, è l’insieme dei pensieri chedetermina tutto quello che ci accade e ci circonda.

I PENSIERI SONO OGGETTI REALIL’essere umano non è quello che ci hanno fatto credere,ossia una povera creatura in balia delle circostanze della vita.

L’ESSERE UMANO E’ MOLTO DI PIU’

SECONDA – LEGGE DI ANALOGIA ECORRISPONDENZA

“Come in alto così in basso”

Questa è la legge secondo la quale uno dei mezzi con cui l’uomo può venire a conoscenza di Dio èla comprensione di sé stesso. Il “Macrocosmo ripete se stesso nell’uomo, il microcosmo ed esso asua volta è riflesso in tutti gli atomi minori”

“Come in alto così in basso” significa che quello che seminiamo nei nostri pensieri ricadrà nellarealtà fisica e che quello che riusciremo a trasformare o non trasformare nell’organizzazione dellenostre società (macrosistema) ricadrà all’interno delle nostre relazioni personali e della nostra vitaquotidiana (microsistema).

I vecchi valori riconosciuti e il mondo fenomenico tangibile (emotivo e fisico) devono essererelegati in secondo piano nella coscienza umana, al loro giusto posto e che le realtà intangibili, ilmondo delle idee e delle cause, devono costituire per lui, nel futuro immediato, il centro principaledella sua attenzione.

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L’energia segua il pensiero, così in alto come in basso; lì dove le prospettive di guarigionedell’umanità sono strettamente connesse con la promulgazione della potenza e della buona volontà.

La consapevolezza del proprio ruolo all’interno di un sistema economico, garantisce un miglioreorientamento verso l’obiettivo, così come il riconoscimento della propria specifica funzione sia perun singolo che all’interno di un gruppo.

Si tratta di riflessioni embrionali che cominciano ad illuminare, nei nostri pensieri, percorsi ecollegamenti nuovi lasciandoci avvicinare un po’ di più al mondo delle idee e delle cause,dissipando le nebbie e sgretolando le illusioni; lasciando che l’Universo che siamo in grado divedere diventi sempre più rispondente al “magnete” che attrae i raggi del Cuore:

L’ANALOGIA FRA CREATORE E CREATURAE’ COSI’ CHIARA CHE RISULTAIMPOSSIBILE NON VEDERE LA LINEA CHE LI UNISCE

La grande forma pensiero edificata nel corso dei millenni dall’avidità e dal materialismo dell’uomo,viene demolita senza stregua ed il genere umano sta per raggiungere una liberazione che lo porrà sulgiusto sentiero.

Allo stato attuale manca la consapevolezza necessaria a capire che finchè guarderemoindividualmente al futuro non saremo in grado di modellare le circostanze ma saremo costretti asubire l’ambiente.

Se, con uno sforzo mentale, comprendessimo che il futuro dipende da quello che tutti insiemepensiamo, saremmo in grado di influenzarlo in base al nostro volere.Quando l’uomo avrà compreso questoe vivrà secondo tale conoscenza, l’illusioneche ora annebbia il mondo scomparirà.

.TERZA – LEGGE DI VIBRAZIONEvibrazioni-musicali1

Tutto é movimento tutto é vibrazione.La vibrazione spiega le differenza tra le diferse manifestazioni della materia, dei sentimenti, deipensieri ecc. La scala evolutiva include gradazioni delle frequenze: da denso a solubile, arrivandofino all’aspetto piú raffinato, la Coscienza Divina.

Quanto la vibrazione é piú alta, tanto la manifestazione é piú elevata. La materia é costituita diparticelle energetiche che sono in costante movimento ed hanno un certo ritmo.

Il movimento é caratteristico di qualsiasi oggetto o essere.Anche ció che sembra inerte come una pietrapossiede una certa frequenza di vibrazioni.Pitagora

Un oggetto che é sottoposto a vibrazione puó sembrare del tutto immobile (per esempio i raggi diuna ruota in movimento sembrano formare un oggetto compatto, fisso), non dobbiamo lasciarci

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ingannare dalle apparenze ma dobbiamo approfondire per poterci avvicinare alla realtá, scoprendose un oggetto é grezzo, avente una frequenza vibratoria meno elevata, oppure no.

Scopriremo che la luce, il calore, il magnetismo, l’elettricitá, non sono soltanto fenomeni vibratori;questo é valido anche per i pensieri, le emozioni, gli stati d’animo, la volontá. Questi sono tutti statidi vibrazione emessi verso l’esterno con un’ incidenza maggiore o minore verso l’ambientecircostante.

La Legge della Vibrazione evidenzia la possibilitá di intervenire sui livelli inferiori dimanifestazione, per produrre le trasformazioni che desideriamo. La comprensione di questoprincipio genera un stato spontaneo di rispetto verso tutto ció che é stato creato e verso la vita ingenerale.

Comprendendo che ogni essere ha un proprio luogo e ruolo nell’universo:niente manca e nessuno è superfluo.L’essere umano realizza che la vita è un grande dono Divino, fatto d’Amore.

Il Divino ha creato un intero Universo di Amore e per Amore. Possiamo così riformulare questoprincipio: “niente di quello che è creato si trova fuori dell’Amore Divino (la Vibrazione Suprema);tutto è pervaso per l’eternità del Suo Amore che ogni essere percepisce secondo il proprio livello dievoluzione”.

Se scegliamo l’Amore, allora vivremo nell’Amore, con tutto quello che l’amore comprende.Quando riteniamo di aver fatto una scelta sbagliata; altro non ci resta da fare che correggere questascelta. Se desideriamo la salute, il bene, il bello, la purezza, la verità… il da farsi è aprirciall’Amore verso il Divino.

L’Amore è la fonte della guarigione ed è disponibile sempre ovunque per tutti..

QUARTA- LEGGE DI POLARITA’(Attrazione Repulsione)legge

Gli opposti si attirano e i simili si respingono.Equlibrio ed armonia nei rapporti. Senso della misura.Capacità di superare la dualità.La conformazione del sistema solare è triplice:Proposito(energia positiva)Amore – Saggezza(energia equilibratrice)Intelligenza Attiva(energia negativa – in senso polare)Ciascuno di questi tre aspetti è a sua volta triplice, formando così il numero 9 che unito allamanifestazione perfetta forma il 10, la perfezione. Questi tre aspetti sono presenti sia nel sistemasolare, sia nell’essere umano che in un singolo atomo. Essi sono interdipendenti, perchè l’energia èsempre in moto, perciò tutte le forme non sono isolate nel sistema.

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Uno dei più grandi problemi dell’uomo è il dualismo fondamentale, dove il divino e l’umano siincontrano a causa della realtà bi-polare dell’Uno che si risolve solo quando l’essere umanoriconosce e realizza in se stesso questi due poli, ritrovando così l’unità originaria.

E’ un cammino interiore di graduale integrazione, riunificazione e sintesi che porta a scoprire chetutti gli opposti sono complementari, essendo due forze dell’unica realtà. Il segreto sta nel riuscire asalire su un livello di coscienza al di sopra di ogni dualismo, dove ogni scissione svaniscenell’armonia e nell’unità dell’Essere.

Questa Legge governa ogni cosa manifestata e tutte le altre Leggi sono collegate ad essa. I ciclisono nella reale natura del Sè e del non sè, l’azione reciproca di questa dualità, con l’aiuto dellamente, produce l’ambiente e le circostanze– Sè – non sè – mente -

I dualismi rispecchiano una Legge Universale, quella di Polarità che regola tutta la manifestazione atutti i livelli, dandole il suo carattere ciclico e ritmico. All’inizio vi era un’Unica Realtà, l’Uno,l’Assoluto, l’Immanifesto, completo in se stesso e immerso in uno stato di riposo. Periodicamentequesto Assoluto, quest’Uno esce dal suo stato di immobilità e si manifesta attraverso una “ideazionecosmica” che produce una dualità. Creando una limitazione o restrizione, in modo che si possa fareuna scelta: un volere positivo (Spirito) e un volere negativo (Materia). Ecco la prima coppia diopposti polari. Da questa dualità si manifestano un’infinità di dualismi, sotto molteplici aspetti maessi non hanno una realtà separata e individuale, infatti presi disgiuntamente appaiono incompleti eparziali.

Ogni dualità si risolve quando emerge un terzo fattore ad un livello più elevato che sintetizza i duepoli opposti, quando ciò avviene nella dimensione umana scopriamo che questo terzo fattore pre-esiste dietro alla dualità e che è proprio lui che li produce. Solo un essere evoluto interiormentescopre e riconosce questa rivelazione, perché ha vissuto e si è identificato prima col polo materia einfine col polo Spirito.

Il vero ostacolo all’evoluzione della coscienza non è il dualismo in se stesso ma il non volerloriconoscere ed accettare, il non voler comprendere la sua utilità e la sua funzione positiva enecessaria ad uno sviluppo totale e ad una realizzazione autentica.Il senso dell’unità si ottiene quando si è consapevoli che tutte le cose esistenti a tutti i livelli sonoreali, perché fanno parte dell’Uno; anche la parte più piccola e apparentemente insignificanteconcorre alla grande armonia.

Non dobbiamo rifiutare il conflitto, il dolore, il male, etc. ma avere fiducia e rendersi conto chetutto ha un senso e che, a poco a poco rivelerà il suo significato, il suo lato costruttivo, luminoso,utile, giusto e benefico nel grande Schema Evolutivo.Si potrebbe dire che in fondo tutte le grandi leggi spirituali e cosmiche derivino in effetti dallaLegge di Polarità, perché tutte regolate dal ritmo di flusso e riflusso di energie che scorrono fra duepoli complementari.Sono chiamati con molti nomi: Yin e Yang, Ishvara e Shakti, Puruscha e Prakriti, Eros e Logos, Solee Luna, Conscio e Inconscio, Maschile e Femminile, Attivo e Passivo, etc. che si dividono per poiriunirsi di nuovo nella coscienza individuale. I moventi di un essere umano sono una continuainterazione tra opposti.

I Taoisti ne dedussero due regole fondamentali per la condotta umana, ogni volta che si vuole

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ottenere una cosa, essi dicevano:“Bisogna iniziare dal suo opposto: se si vuole restringere, bisogna (innanzitutto) estendere; se sivuole indebolire, bisogna (innanzitutto) rafforzare; se si vuole far perire, bisogna (innanzitutto) farfiorire; ciò che è tortuoso diventa dritto; ciò che è vuoto diventa pieno; ciò che è consumato diventanuovo” etc.

Questo è ciò che si chiama una visione sottile. È il vivere del saggio che ha raggiunto un punto divista superiore, una prospettiva in cui vengono percepite chiaramente la relatività e la relazionepolare di tutti gli opposti e quindi, farne un tutt’uno.“Il difficile e il facile si completano l’un l’altro; i suoni e la voce si armonizzano l’un l’altro; ilprima e il dopo si seguono l’un l’altro, etc.(Tao – Tè – ching)

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La conoscenza si presenta anch’essa sotto forma di dualità, infatti gli attribuiscono diversi valori;esiste una conoscenza superiore ed una inferiore, una relativa ed una assoluta, una condizionale eduna trascendentale, una intuitiva ed una razionale.

La conoscenza razionale è ricavata dall’esperienza che abbiamo degli oggetti e degli eventi delnostro ambiente quotidiano.Essa appartiene al campo dell’intelletto, la cui funzione e quella di discriminare, dividere,confrontare, misurare e ordinare in categorie. In tal modo si producono un gran numero di oppostiche possono esistere solo l’uno in rapporto all’altro.

La conoscenza intuitiva prende in considerazione solo i significati e le significanze delle cose(secondo e primo aspetto della Triade spirituale). Ciò che ci deve interessare, in particolar modo, èla ricerca di un’esperienza diretta della realtà che trascende sia il pensiero intellettuale che lapercezione sensoriale.Tutti i mutamenti della natura sono una manifestazione e una interazione dinamica dei due poliopposti che sono in relazione polare, in cui ciascuno dei poli è legato dinamicamente all’altro e chesono due aspetti differenti della medesima cosa.

Tutti i contrasti e tutte le differenze sono relative all’interno di un’unità che tutto comprende.Superare il mondo degli opposti, costruito dalle distinzioni intellettuali e dalla corruzione delleemozioni, comporta il conseguimento di un punto di vista superiore, che si raggiunge nel mondo delnon-pensiero.

Una persona virtuosa non è quella che affronta l’impossibile compito di battersi per il bene e disconfiggere il male, bensì quella che è capace di mantenere un equilibrio dinamico tra il bene e ilmale.

La personalità di ogni uomo e di ogni donna è il risultato di un’azione reciproca tra l’elementomaschile e quello femminile, quindi è impreciso dare eccessiva importanza all’aspetto estroversomaschile, piuttosto che a quello introverso femminile, perché tutti e due sono complementari.

Tutti gli opposti sono interdipendenti, il loro conflitto non può mai finire con la vittoria totale di unodei due ma sarà sempre una manifestazione dell’azione reciproca fra l’uno e l’altro polo. La virtùsta nella capacità di mantenere un equilibrio dinamico tra i due estremi.

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.QUINTA- LEGGE DEL RITMO O ARMONIA Pendolo di FoucaultTutto si muove come un pendolo;la misura del suo movimento verso destra è la stessadel suo movimento verso sinistra;il Ritmo è la compensazione tra le due oscillazioni.

Il Divino è Perfetta Armonia, ciò che appare disarmonico (miserie, sofferenze, ecc.) non sono unacreazione del Divino ma dell’uomo. Tutti gli uomini che vogliono vivere nell’armonia e nella pacepossono adottare come sistema conoscitivo e di giudizio la Legge del Ritmo che ha un valoreuniversale, dal momento che sottintende non solo tutte le funzioni vitali ma anche tutto ciò cheesiste nell’intero universo.

La Legge del Ritmo è semplice nel suo ricorrente dinamismo; a non si compiorta stupidamentecome la logica che una volta stabilito un presupposto, si precipita come una valanga lungo la chinadegli inevitabili effetti, con risultati disastrosi; sempre in disaccordo con quanto implicito nelpresupposto stesso.

A differenza dalla logica non deve mostrare un punto di partenza più o meno visibile, unpresupposto di origine esteriore e materiale, scelto per motivi non sempre chiari o in base apercezioni sensoriali a volte errate o incomplete.Il metodo di conoscenza Ritmica parte sempre da un Centro Spirituale invisibile, scelto per Fede oper Amore, da cui s’irradia un concetto che si “sente” interiormente con certezza la validità.Tale concetto che all’origine è sempre abbastanza vago e indistinto, parte dal Centro da cui nasce econ un moto convettivo o parabolico, ritorna di continuo al suo punto di partenza.

Aggiornandosi con l’esperienza del suo viaggio e dove si ritempra assorbendo nuove forze per unulteriore viaggio più esteso e proficuo. Tutto ciò avviene con ritmo rapidissimo che a livellopsicologico si conclude in breve tempo in modo chiaro, con una illuminazione di tipo intuitivo.

Nel processo Ritmico – Intuitivo, a differenza di ciò che avviene nel processo Logico – Deduttivo,il Tempo non esiste, se non in modo provvisorio, in quanto pur nascendo dal Centro eidentificandosi nel Moto Convettivo ascendente che crea il Tempo che passa verso il Futuro, unavolta toccato il vertice della Parabola questo Tempo cessa di esistere, dal momento che comincia aregredire nel moto discendente che rappresenta il viaggio verso il Passato fino al Centro in cui vieneriassorbito, prima di venir riemanato per un nuovo viaggio verso un futuro del tutto relativo, data lasua brevissima durata; ma di tutto ciò gli esseri umani non hanno assolutamente coscienza.

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Infatti non riuscendo a percepire gli intervalli che caratterizzano lo svolgersi del Tempo, così comenon percepiscono i ritmici intervalli esistenti nella luce del Sole o in una proiezionecinematografica, essi attribuiscono al Tempo una continuità ed una direzione unilaterale che essonon possiede assolutamente. Quindi nel Processo Ritmico di conoscenza, il Tempo nasce e muore dicontinuo dall’Eterno e nell’Eterno Presente Divino di un Centro Spirituale.

Il Metodo di conoscenza Ritmico, offre a chi lo pratica e crede con Fede certa nella sua validità, deivantaggi straordinari, primo fra tutti il contatto con Dio che è Verità e Unica Realtà; poi la

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possibilità di viaggiare, in teoria, nello spazio e nel tempo sia in avanti che a ritroso, dal momentoche nell’Eterno Presente d el Divino, tutto è già accaduto e nel contempo tutto deve ancoraaccadere, offrendo così all’uomo che si identifica pienamente nell’Attimo Presente, l’incredibilepossibilità di modificare sia il Passato che il Futuro. Ma per riuscire in questo, non è sufficientecredere nella realtà di un simile potere.

Non basta conoscere la Verità per avere il potere di modificare a proprio piacimento la ritmicaRealtà dell’esistenza, ma è necessarioDIVENTARE LA VERITA’, RINUNCIANDO A TUTTE LE ILLUSIONI CHE CIMANTENGONO SEPARATI DALLA REALTA’.LA VERITA’ E’ UN ESSERE VIVENTE CHE SI IDENTIFICA NELLA REALTA’ DIVINA.

Infatti qualcuno disse:IL PADRE ED IO SIAMO UNA COSA SOLA.(Gesù)

.SESTA – LEGGE DI CAUSA – EFFETTOkarma

Non giudicate, per non essere giudicati;perché con il giudizio con il quale giudicate sarete giudicatie con la misura con la quale misurate sarete misurati(Mt, 7,1-2)

Ogni causa produce un effetto, ogni azione genera un risultato.La legge di causa-effetto è conosciuta nella cultura sanscrita come karman il termine deriva dallaradice sanscrita kr che significa “fare, compiere, produrre, agire, movimento” e perciò viene anchechiamata Legge del Karma. Si tratta di una legge di equilibrio universale che serve a bilanciare ognisquilibrio.

Le azioni umane ad esempio sono le cause, le cose che ci accadono sono gli effetti: “il caso nonesiste”. Le azioni umane sono normalmente in balia dell’ego, dei nostri io, sottoforma di tensioniemozioni e pensieri. Senza consapevolezza non c’è libero arbitrio, non c’è libera scelta e quindi nonsi possono ottenere gli eventi desiderati.

La Legge di Causa – Effetto interessa tutti, anche chi ha sviluppato maggiori poteri.Con grandi poteri arrivano grandi responsabilità.

Tutto quello che abbiamo ce lo creiamo noi costantemente. Non tutti coloro che patisconotribolazioni, patiscono per caso. Colui/colei che ha sperimentato che cosa produce l’odio non puònon amare. La verità rende libero l’uomo e lo propietta verso un destino migliore. Ciò che seminateraccoglierete, ciò che raccoglierete istruirà il destino del domani.

Non è una Legge di punizione bensì una Legge di giustizia. Ogni causa ha il suo effetto e tutti gliorganismi le sottostanno: dall’atomo, all’uomo, al cosmo. Tutto è interconnesso, anche la piùpiccola azione ha la sua parte e la sua controparte, vale a dire l’effetto. Il problema di molti esseriumani è di non riuscire a collegare i fatti della propria vita con le azioni del passato, trovandosempre un capro espiatorio per le proprie disavventure negli altri o nel destino, con il risultato disentirsi, di conseguenza, delle vittime.

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Se si riuscisse a comprendere che l’azione negativa è in reltà il risultato dei propri errori, di pensieroo di cattiva condotta, si eliminerebbe quel risentimento e amarezza nei confronti della vita.La comprensione e l’accettazione della Legge di Causa – Effetto, aiuta a farci sentire sempre piùresponsabili verso noi stessi e verso gli altri, attraverso l’azione veniamo quindi educati a compiereatti giusti verso noi stessi e l’umanità. tutto si riduce a pensiero, perché le altre azioni sono laconseguenza del pensiero.

Siamo e saremo ciò che pensiamo.

Il pensiero che produciamo, nasce nella nostra mente, và, parte, si amplifica e risuona tutt’attorno anoi e, come un suono infinito si propaga in tutto l’universo. Quindi non dobbiamo rapportare inostri problemi a qualcosa di esterno; tutto dipende da noi, tutto è dentro di noi. Ciò significacontrollare i nostri pensieri e le azioni che abbiamo compiuto durante la giornata, dalla mattina almomento del risveglio, fino a quando si va a dormire. Comprendere che ogni azione è condizionatadalla precedente, responsabilizza nei confronti dei propri pensieri, sentimenti, emozioni e azioni.Le forme pensiero che gravitano intorno a noi ci possono più o meno condizionare. Un pensieroricorrente quando ha una certa intensità diventa, in seguito, un’abitudine alla quale la mente tornaspontaneamente.

L’energia segue il pensiero

Queste abitudini ci fanno agire in un determinato modo, spesso senza rendercene conto. Solocambiando i nostri pensieri, immettendo principi e valori etici, possiamo uscire dalle forme pensieronegative e crearne di positive. L’armonia nella nostra vita dipende dalla padronanza dei nostripensieri, perché sono i semi dei nostri sentimenti ed azioni e determinano il nostro destino.

La forza creatrice dei nostri pensieri ha un potere enorme.

Un pensiero cosiddetto buono e amorevole non necessariamente produce conseguenze buone,dicendo pensiero si intende sia la parola che l’azione. Non possiamo impedire ad un pensieronegativo di entrare nella nostra mente ma, è anche vero che possiamo impedirgli di fare fissadimora nella nostra mente. Il nostro “oggi” l’abbiamo già costruito ieri.

Siamo i costruttori della nostra realtà

Impariamo a selezionare i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni.Pensieri e intenzioni amorevoli creano una sinfonia.L’Amore è la legge più grande di tutte, la Legge dell’Assoluto, spazza via tutto

.SETTIMA – LEGGE DI GENERAZIONEtao1

Tutto ha una polarità maschile e femminile. Nulla esiste senza un padre e una madre.– Intesa su un piano simbolico non biologico -

La creazione ha bisogno del maschile e del femminile, due principi con identica intensità ma diversipoteri che completano l’universo creando armonia. Niente al mondo è più significativodell’incontro fra i due principi, maschile e femminile. Ne gli uomini ne le donne possono dubitare

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del fatto che questi due principi e ciò che essi rappresentano, sono potenti, attivi e che siinfluenzano a vicenda allo scopo di creare. Quello che però non si sa è l’atteggiamento da tenete, ilmodo di considerarsi a vicenda per vivere nell’armonia, nella bellezza e nella pienezza, invece diprovocare continuamente disordini, delusioni e tragedie.

L’intero Universo è in movimento grazie alle forze che si sprigionano dai due principi, maschile efemminile, quando questi sono in presenza l’uno dell’altro. Orientate convenientemente, questeforze riescono a proiettare dei fasci luminosi di una potenza tale che possono produrre fenomeni diun’importanza cosmica.

Tutto il creato, tutte le manifestazioni della vita e della natura sono opera dei due principi, maschilee femminile. Questi due principi sono un riflesso, una ripetizione dei due principi divini creatori: ilPadre celeste e la Madre divina. In realtà, il Padre celeste e la Madre divina non sono Dio stesso: lisi deve comprendere come due poli scaturiti da un principio unico: l’Assoluto, il Non Manifesto,che la Cabala chiamaAïn Soph Aur, ossia “Luce Senza Fine”.

Ciascuno di noi possiede quindi una parte maschile e una parte femminile, a seconda chel’individuo sia uomo o donna una delle due parti è visibile mentre l’altra è nascosta ma quella chenon si vede è comunque presente. Ogni donna è donna nel proprio fisico ma possiede il principiomaschile. Allo stesso modo, ogni uomo è uomo nel proprio corpo fisico ma possiede interiormenteil principio femminile.

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Se si conosce la Legge della Polarità e se si sa come utilizzare i due principi, maschile e femminile,emissivo e ricettivo, positivo e negativo, si possono risolvere tutti i problemi della vita. Ognimanifestazione, ogni nascita è il prodotto del lavoro dei due principi: il maschile, emissivo, proietta,insemina, dona il germe della vita; il principio femminile raccoglie, organizza per produrreun’opera completa e perfetta. Il lavoro di Creazione è quindi ripartito fra i due principi e nonbisogna, nè sopravvalutare nè sottovalutare l’importanza dell’uno e dell’altro. Entrambi sonoaltrettanto importanti, altrettanto indispensabili ma in due modi diversi.

Il principio maschile invia delle onde o delle forze ma ciò non servea niente se non c’è l’altroprincipio che risponde, riceve ed opera su quello che ha ricevuto. E’ grazie al lavoro dei dueprincipi che la vita è possibile anche là dove non li vediamo, anche nel corpo fisico, essi lavoranoinsieme ed è proprio quando l’uno domina a scapito dell’altro che iniziano le anomalie e glisquilibri. La scienza dei due principi è la scienza dell’equilibrio cosmico.

La potenza dell’essere umano risiede nel possedere i due principi, è l’unione in lui dei due principi,maschile e femminile che lo rende simile agli dei.

LA VITA E’ L’INFANZIA DELLA NOSTRA IMMORTALITA’J.W. Goethe

.Fonte : trascrizione del video per gentile concessione dell’autrice DolceVoceDellaNotte. Cabala – Associazione PaxCultura – La Metafisica per tutti del dr. Mario Rizzi che ha tradotto il libro Metafisica al alcance detodos (Metafisicaper tutti), di ConnyMendez

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Per alcuni studiosi, è un personaggio ispirato a Cu Chulainn ,protagonista di poemi epici irlandesi

RE ARTU' E IL SACRO GRAALIl termine Graal deriva dal latino Gradalis, con cui si designa

una tazza, un vaso, un calice, un catino

La tradizione medioevale narra di un grande re dei Britanni che sconfigge i nemici Sassoni, unificail proprio paese, fonda l’Ordine dei Cavalieri della Tavola Rotonda e costituisce un governo ideale aCamelot (la reggia di Artù è stata identificata da alcuni studiosi con la fortezza neolitica diCadbury, ai confini tra il Somerset e il Dorset, da altri con il castello di Greenan, a nord diGlasgow).Per alcuni studiosi, Artù è un personaggio ispirato a Cu Chulainn , protagonista di poemi epiciirlandesi; per altri un dio del pantheon celtico, forse il simbolo della terra stessa (Art = roccia, dacui Earth ), poi trasformato dalla leggenda in un essere umano. C’è invece chi ritiene che sia esistitoveramente: nel VI secolo d.C. fu forse il re o il capo di una tribù britannica impegnata nellaresistenza contro gli invasori Sassoni. Purtroppo dell’Artù storico – se mai c’è stato – si conosceben poco: lo stesso nome “Arthur”, in inglese, non fornisce indicazioni sulla sua origine. Potrebbederivare dal latino Artorius (in tal caso Artù era forse un Comes Britanniarum , ovvero unrappresentante locale dell’Impero Romano), dal gaelico Arth Gwyr (“Uomo Orso”), o ancora dalgià citato Art (Roccia in irlandese).Un principe britanno chiamato “Arturius, figlio di Aedàn mac Gabrain Re di Dalriada” è citatodall’agiografo Adomnan da Iona nella “Vita di San Colombano” (VIII° secolo); nella “Historiabrittonum” (IX° secolo) lo storico Nennio racconta che il dux bellorum Artorius era il comandantedei Britanni durante la battaglia contro i sassoni al Mons Badonis (Bath?); gli “Annales Cambriae”(X° secolo) descrivono la sua morte e quella del traditore Medraut (“Mordred”) nella battaglia diCamlann nell’ “anno 93? (539 d.C.?); ma altri storici dell’epoca, tra cui Gildas e il Venerabile Beda,non fanno alcun cenno a un condottiero chiamato Artù. All’Artù storico sono stati attribuiticonvenzionalmente una data di nascita e di morte (475-542 d.C.), ma c’è chi lo identifica con

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personaggi più antichi.Arthur diventa protagonista o comprimario di narrazioni gallesi intorno al 600 d.C. Nell’XI° secoloera considerato dagli inglesi un eroe nazionale, e le sue imprese – diffuse dalle canzoni dei Bardi –erano note non solo in Gran Bretagna, in Irlanda, nel nord della Francia, ma anche nella lontanaItalia: lo dimostra un bassorilievo sulla “Porta della Pescheria” del Duomo di Modena realizzatointorno al 1120 (e cioè con almeno dieci anni di anticipo sul ciclo di narrazioni scritte cui dettel’avvio Chretien de Troyes, il più grande scrittore medioevale di romanzi arturiani, originario dellaChampagne, attivo tra il 1130 e il 1190).Ma l’Artù celtico-britannico era un personaggio che i romani avrebbero definito “un barbaro”: un rerobusto e coraggioso quanto rozzo e incolto. La sua notorietà internazionale impose quella che oggidefiniremmo un’operazione di “rinnovamento dell’immagine” allo scopo di nobilitare la sua figurae farne il signore di Camelot.Fu l’inglese Geoffrey di Monmouth a dare il via al processo che avrebbe trasformato Re Artù damonarca “barbaro” a simbolo messianico di Re-Sacerdote e i suoi cavalieri in un perfetto modelloper le istituzioni cavalleresche medioevali (la Tavola Rotonda). Tra il 1130 e il 1150, nell’ “HistoriaRegum Britanniae”, nelle “Prophetiae Merlini” e nella “Vita Merlini”, Geoffrey tracciò una precisaquanto fantasiosa genealogia del sovrano, recuperò e interpretò in chiave cristiana (e non piùceltica) Merlino e gli altri comprimari, e pose alcuni capisaldi del futuro ciclo, battezzando, peresempio, “Avalon” il sepolcro da cui Artù sarebbe risorto ” quando l’Inghilterra avrebbe avutoancora bisogno di lui “.

Escalibur

La spada denominata Escalibur, il cui nome è stato recentemente interpretato da insigni celtisticome una sorta di crasi delle parole latine, ossia ensis caliburnus, cioè la “spada calibica” , cioèforgiata dai Calibi (antica e mitica popolazione della Scizia, di cui si dice, scoprirono il ferro e neportarono l’uso fra gli uomini).

Massimo Valerio Manfredi, storico del mondo antico e scrittore di successo, nel suo ultimo romanzo“L’ultima legione”, che ruota intorno ad un gruppo di soldati romani lealisti che si assumono ilcompito di far fuggire e portare in salvo in Britannia l’ultimo imperatore romano, Romolo Augusto,deposto nel 476 d.C. da Odoacre, insieme al suo precettore Meridius Ambrosinus, immagina cheRomolo Augusto rifugiatosi in Britannia divenga re con il nome di Pendragon e abbia un figlio dinome Artù, mentre in Meridius Ambrosinus adombra Myrdin o Merlino. Quanto a Escalibur il suosignificato sarebbe “Cai.Iul.Caes.Ensis Caliburnus”, cioè la spada Calibica di Giulio Cesare, che,ritrovata casualmente da Romolo e portata in Britannia sarebbe stata scagliata lontano dallo stessoRomolo (Pendragon) in segno di pace, si sarebbe conficcata in una roccia e qui, esposta alleintemperie, avrebbe finito per lasciar leggere solo alcune lettere dell’iscrizione, e cioè: E SCALIBUR.

Il Santo Graal

Il termine Graal deriva dal latino Gradalis, con cui si designa una tazza, un vaso, un calice, uncatino. Questi oggetti nella mitologia sono i simboli del grembo fecondo della Grande Madre, laTerra, e portano vita e abbondanza. La coppa della vita dei Celti è il “Calderone di Dagda”, portatonel mondo materiale dai Tuatha De Danaan rappresentanti ultraterreni del “piccolo popolo”(ilmagico popolo degli abitatori dei boschi, fate, streghe, gnomi e folletti). Molti eroi celtici hannoavuto a che fare con magici calderoni. La tradizione cristiana annovera almeno due sacricontenitori: il Calice dell’Eucarestia e – sorprendentemente – la Vergine Maria. Nella ” Litania di

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Loreto”, antica preghiera dedicata a Maria, essa è descritta comeVas spirituale, vas honorabile, vasinsigne devotionis, ovvero “vaso spirituale, vaso dell’onore, vaso unico di devozione”: nel grembo(vaso) della Madonna, infatti, la divinità era divenuta manifesta.Forse, quando, alla fine del XII° secolo, Chretien de Troyes decise di introdurre nella materiaarturiana il motivo del “Vaso Sacro “, lo fece perché era al corrente dei miti celtici del Calderone el’argomento gli sembrò particolarmente in tema. Forse esisteva già una tradizione orale sul Graal eChretien si limitò a metterla per iscritto. Forse (è l’ipotesi più probabile) elaborò in termini cristianile antiche leggende sui contenitori sacri. Il Graal arturiano fu descritto per la prima volta daChretien intorno al 1190 in “Perceval le Gallois ou le Compte du Graal”.La parola “Graal” è utilizzata con il significato generico di coppa e fa parte di un gruppo di oggettiegualmente dotati di poteri mistici, ma non ha comunque alcuna associazione con il sangue di Gesù.Solo nel successivo “Joseph d’Arimathie – Le Roman de l’Estoire dou Graal”, un testo arturiano delcosiddetto “Ciclo della Vulgata” (dove però Re Artù non compare) scritto da Robert de Boronintorno al 1202, il Graal viene descritto come il calice dell’Ultima Cena, in cui Giusepped’Arimatea aveva raccolto il sangue di Gesù crocifisso.Ma perché il calice fu portato proprio in Inghilterra? I sostenitori della sua esistenza materialeavanzano delle ipotesi piuttosto ardite. Durante gli anni sconosciuti della sua vita, prima dellapredicazione, Gesù avrebbe soggiornato per un certo periodo in Cornovaglia e avrebbe ricevuto indono una coppa rituale da un Druido. Dopo la crocefissione, Giuseppe d’Arimatea, discepolo eforse zio di Gesù, avrebbe voluto riportarla al donatore ulteriormente santificata dal sangue diCristo; il Druido in questione era Merlino, trait d’union tra la religione celtica e quella cristiana (lostesso che ritroviamo cinquecento anni dopo quale consigliere di Artù?). Comunque sia, le peripeziesubite dal Graal dopo il suo arrivo in Inghilterra variano in modo considerevole a seconda dellevarie fonti. Ad ogni modo, secoli dopo, il Graal è, di fatto, perduto. Sulla Britannia si abbatte unamaledizione chiamata dai Celti Wasteland (“La terra desolata”), uno stato di carestia e devastazionesia fisica che spirituale.Per annullare il Wasteland – spiega Merlino ad Artù – è necessario ritrovare il Graal, simbolo dellapurezza perduta. Uno dei cavalieri della Tavola Rotonda, Parsifal, ispirato da sogni e presagi,superando una serie di prove, rintraccia Corbenic, il Castello del Graal e giunge al cospetto dellaSacra Coppa. Non osa però porre le domande “Che cos è il Graal? Di chi esso è servitore?”,contravvenendo così al suggerimento evangelico “Bussate e vi sarà aperto”. Il Graal scompare dinuovo. Dopo che il cavaliere ha trascorso alcuni anni in meditazione, la ricerca riprende.Finalmente Parsifal (o Galaad) pone il quesito e il Wasteland finisce. Re Artù muore a Camlann eMerlino sparisce nella sua tomba di cristallo (o d’aria ). Il Graal viene riportato in medio oriente daParsifal e Galaad. Per secoli non se ne sente più parlare, finché, verso la fine del XII° secolo, essotorna improvvisamente alla ribalta. Come mai? Cos’aveva ridestato l’interesse nei confronti di unmito apparentemente dimenticato? La maggior parte degli studiosi concordano nel ritenere leCrociate l’avvenimento scatenante. A partire dal 1095 molti cavalieri cristiani si erano recati inTerra Santa ed erano entrati per forza di cose in contatto con le tradizioni mistiche ed esoteriche delluogo: sicuramente qualcuna di esse parlava del Graal, un sacro oggetto dagli straordinari poteri.Grazie ai Crociati, la leggenda raggiunse l’Europa e vi si diffuse. C’è anche chi ritiene che il Graalsia stato rintracciato dai Cavalieri Templari (v. articolo in fondo alla pagina) e riportato nel vecchiocontinente. In tal caso vi si troverebbe ancora. Innumerevoli i probabili luoghi in cui sarebbe statonascosto, molti anche in Italia, Torino, a Castel del Monte, nella nicchia del “Sacro Volto” a Lucca,nella cattedrale di Modena, sul cui portale sono riprodotti i cavalieri di Re Artù, nella cattedrale diOtranto, ove si trova un mosaico raffigurante Artù a cavallo di un gatto selvatico. Ma uno deiluoghi più accreditati sarebbe la cappella di Rosslyn, costruita proprio dai discendenti dei Templaripiù di cinque secoli fa in terra di Scozia e resa celebre dal famoso thriller esoterico di Dan Brown“Il Codice da Vinci”, ma prima di lui anche dai ricercatori britannici Knight e Lomas

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nell’affascinante indagine dal titolo “La chiave di Hiram”.Ma non in tutte le tradizioni il Graal è un calice, infatti esso è stato associato anche a un libro scrittoda Gesù Cristo alla cui lettura può accedere solo chi è in grazia di Dio .Intorno al 1210, nel poema “Parzival”, il tedesco Wolfram Von Eschenbach conferì al Graal ulterioriconnotazioni, non più una coppa, bensì ” una pietra del genere più puro (…) chiamata lapis exillis.Se un uomo continuasse a guardare( la pietra) per duecento anni, (il suo aspetto) non cambierebbe”.Il termine lapis exillis è stato interpretato come “Lapis ex coelis”, ovvero pietra caduta dal cielo: e,difatti, Wolfram scrive che la pietra era uno smeraldo caduto dalla fronte di Lucifero e portato aterra dagli angeli rimasti neutrali durante la ribellione.Dunque non si conosce esattamente la sua natura: forse è una pietra, forse è un libro, forse uncontenitore; è certo che permette di abbeverarsi (l’ultima cena), ma vi si può anche versare qualcosa(il sangue di Cristo crocefisso). Può guarire le ferite, dona una vita lunghissima, garantiscel’abbondanza, trasmette e garantisce la conoscenza, ma è anche dotato di poteri terribili edevastanti. La tradizione sull’esistenza di un oggetto con questi poteri è antichissima e diffusa inuna vasta zona dell’Asia, del Nord Africa e dell’Europa; il Graal è forse stato identificato con nomidiversi (la “Lampada di Aladino”, il “Vello d’Oro”, l’”Arca dell’Alleanza”).Lo scrittore inglese Graham Hancock in “Il mistero del sacro Graal. Alla ricerca dell’Arcadell’Alleanza” (1995) ipotizza che il Graal simboleggi l’Arca dell’Alleanza, costruita dall’anticopopolo israelitico per contenere le tavole dei Dieci Comandamenti, venerata nei secoli comesimbolo della presenza di Dio sulle terra, dotata di poteri straordinari, inspiegabilmente scomparsadal Tempio di Salomone nel sesto secolo prima di Cristo, senza lasciare traccia, ma che forse sitrova attualmente in Etiopia ad Axum.Ad ogni modo il Graal, con qualunque cosa si identifichi materialmente, è un oggetto materiale espirituale insieme.Per gli antropologi è un corpus di dottrine elaborato attraverso i secoli. Per gli esoteristi RenèGuenon e Julius Evola, il Graal è il cuore di Cristo, potente simbolo della religione primordialepraticata ad Agharti, di cui Gesù sarebbe stato un esponente.Per gli alchimisti rappresenta la conoscenza e la sua ricerca equivale a quella della Pietra Filosofaleo dell’Elisir di lunga vita. Per Carl Gustav Jung è un archetipo dell’inconscio. Ci credeva e lo fececercare anche Hitler per il quale era uno strumento magico con cui ottenere il potere assoluto. Pergli autori di romanzi di fantascienza e i fautori dell’ipotesi extraterrestre è un’apparecchiaturaproveniente dallo spazio, o qualcosa che ha a che vedere con i terribili poteri della fusione nucleare.E per i giornalisti Michael Baigent, Richard Leigh e Henry Lincoln è ancora un altra cosa. Infattiuna delle possibili etimologie di Graal comprende l’attributo “San”: “San Graal” sarebbe l’erratatrascrizione di “Sang Real”, ovvero “Sangue Reale” e designerebbe una dinastia (per l’occultistainglese, Dion Fortune, quella dei sacerdoti di Atlantide). La stirpe di cui i ricercatori Baigent, Leighe Lincoln avrebbero scoperto l’esistenza, dopo un appassionata ricerca, sarebbe quella di Gesù.Salvatosi dalla crocefissione, avrebbe generato dei figli, da cui sarebbe nata la dinastia francese deiMerovingi. L’ipotesi, descritta in “The Holy Blood and the Holy Grail” (Il mistero del Graal, 1982)non si ferma qui. Certe misteriose carte rinvenute nel 1892 dal parroco Berenger Saunière dietrol’altare della chiesa di Rennes-Le-Chateau sarebbero state il punto di partenza per il ritrovamento dialtri documenti i quali proverebbero che, lungi dall’essersi estinti nel 751, i Merovingi (e quindi glieredi diretti di Cristo) sono ancora tra noi, accuratamente protetti da un’antica società iniziaticadenominata Il “Priorato di Sion”.Come i “Superiori Sconosciuti” di Agharti, i membri del Priorato – di cui sono stati Gran Maestri,tra gli altri, Nicolas Flamel, Leonardo da Vinci, Ferrante Gonzaga, Robert Fludd, Victor Hugo,Claude Debussy, Jean Cocteau – costituiscono una “Sinarchia” o governo occulto che, ormai daquasi un millennio, influisce sulle scelte (politiche o d’altro genere) dei governi ufficiali.Purtroppo – fanno rilevare Baigent, Leigh e Lincoln nel seguito di “The Holy Blood and the Holy

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Grail”, intitolato “The Messianic Legacy” (L’eredità messianica, 1986) – negli ultimi tempi il“Priorato” si è parzialmente corrotto e alcune sue frange mantengono stretti contatti con la Mafia, laP2 e altre associazioni deviate.

Conclusioni

Il Graal è un oggetto materiale e spirituale insieme. Non si conosce esattamente la sua natura: forseè una pietra, forse è un libro, forse un contenitore; è certo che permette di abbeverarsi (l’ultimacena), ma vi si può anche versare qualcosa (il sangue di Cristo crocefisso).Può guarire le ferite, dona una vita lunghissima, garantisce l’abbondanza, trasmette e garantisce laconoscenza, ma è anche dotato di poteri terribili e devastanti.In qualche modo ignoto Gesù ne è entrato in possesso.Le varie leggende a proposito del Graal concordano nel conferirgli un’origine ultraterrena.Per la tradizione cristiana, il Graal rappresenta l’evangelizzazione del mondo barbaro operata daimissionari, stroncata dalle persecuzioni e ripresa da un gruppo di uomini di buona volontà guidatida un sacerdote, Merlino.Per gli esoteristi Renè Guenon e Julius Evola il Graal è il cuore di Cristo, potente simbolo dellaReligione Primordiale praticata ad Agharti, di cui Gesù sarebbe stato un esponente; per glialchimisti rappresenta la conoscenza, e la sua ricerca equivale a quella della Pietra Filosofale o dellElisir di lunga vita.

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AGGIUNGERE <DI DENG MING-DAO>da "Il Tao della vita quotidiana"

La gente non si stanca mai di essere complicata. Se una cosa è buona, due saranno meglio. Se una lieve lucentezza è bella, una doratura sarà ancora meglio.Quando si stancheranno di interferire?Lasciata al suo corso naturale, la vita procederà nel modo giusto.Le persone riescono solo a peggiorare le cose quando interferiscono.Quando si sentono bene, vogliono sentirsi meglio.Se sono ricche, vogliono diventare più ricche. Se viaggiano a una certa velocità, vogliono correre ancora di più.Solo una rara saggezza permette di capire che, se ci sentiamo in un certo modo, in un certo periodo, è giusto che sia così.È raro incontrare quella forma di sensibilità che consiste nell'accontentasi del benessere che si possiede. E’ una mente insolita quella di chi sa accettare la velocità alla quale sta correndo in quel momento.Prima o poi, se ci provate, sentirete il Tao. Quando accadrà, lasciate che venga dentro di voi così com'è.Non tentate di renderlo migliore. Non tentate di aggrapparvi a esso. Non tentate di aggiungere nulla a questa esperienza.Il Tao verrà da voi e voi non dovrete fare altro che accettarlo.Non tentate di aggiungere qualcosa dove non c'è bisogno di nulla.

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SUSSURRI E GRIDAC'è paura nella voce di chi "grida" le proprie ragioni

di Amos B. & Margherita Bruschetti

Un giorno un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?""Gridano perché perdono la calma" rispose uno di loro"Ma perché gridare se una persona sta al tuo lato?" chiese nuovamente il pensatore."Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepoloE il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?"Varie altre risposte furono date, ma nessuna convinse il pensatore.Allora egli esclamò: "Voi sapete perché gridate contro un'altra persona quando siete arrabbiati?Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto.Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più sono arrabbiati tantopiù forte dovranno gridare per sentirsi l'un l'altro.D'altra parte che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano parlanosoavemente e perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola.A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano.E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi.I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."Infine il pensatore conclude dicendo: "Quando voi discutete non lasciate che i vostri cuori siallontanino, non dite parole che li possano allontanare di più, perché arriverà un giorno in cui ladistanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."

Mahatma Gandhi

Ecco come, forti di questo insegnamento del grande maestro potremmo evitare che i nostri cuori siallontanino gli uni dagli altri ed esporre il proprio punto di vista senza doversi scontrare con l'altro.Abbiamo il dono della parola, ma non basta per comunicare efficacemente con l'altro, specialmente

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quando ci dimentichiamo di guardarci dentro, per capire da quale sentimento sono mosse le nostreparole.

Prendiamo ad esempio le relazioni tra padri e figli che oggigiorno sono spesso tormentate etormentose. Senza accorgersene i genitori utilizzano il servilismo come arma ricattatoria che inevitabilmente siritorce loro contro.Trai i miei appunti ho ritrovato questo appello di cui non ricordo la provenienza, in verità potreiaverlo scritto io, dato che mi corrisponde fino alle viscere.In ogni caso se qualcuno fosse già a conoscenza di questo testo me lo comunichi provvederò adaggiungere l'autore.

"Vorrei fare un appello a tutti quei padri e quelle madri che non vedono vie d'uscita nel lororapporto con i figli.I figli pretendono, impongono e si ergono a despoti nelle case dei loro padri, perché non realizzanoche è più facile imparare a volare, che combattere una battaglia giornaliera scontrandosi con lepaure dei genitori, che non hanno più fiducia nel mondo e tanto meno nelle risorse dei loro figli.Cosicché l'energia che viene scambiata è intrisa di paura, disprezzo, intolleranza, rabbia,vittimismo.

Padri sappiate che i vostri figli meritano fiducia, e si aspettano che voi gliela riconosciate, essi sonoi figli del nostro tempo, e sono qui proprio adesso in questo momento di grandi cambiamenti.Essi hanno accettato questa sfida attraversando il tempo e le ere e per eoni si sono addestrati peressere pronti ora.Loro sono i nostri maestri, non rendiamo il compito di superare questo passaggio più difficile a noistessi e a loro.Apriamoci alla certezza della riuscita e sosteniamoli con la vicinanza dei cuori ma "lasciamoliandare"......

Figli, voi avete il cuore infranto dal dolore, siete impauriti dall'incomprensione che circola nelmondo.Non sprecate il vostro tempo a chiedervi come è potuto succedere tutto questo.Aggrappatevi con tenacia alle ragioni che il cambiamento sta sollecitando.Voi avete la forza, non sprecatela a combattere inutili battaglie, abbandonate la testardaggine che viinchioda ai cavilli, andate figlioli, trovate la vostra strada.

I padri vi benediranno quando vi erigerete nella vostra forza e la utilizzerete a vostro favore, invecedi rivolgerla contro di loro e verso voi stessi.Sapete? Non sempre è più forte quello che vince, anzi a volte abbandonare la battaglia richiede unaforza maggiore.Col distacco dalle animosità del passato e col cuore alleggerito dal giogo della paura potretebenedire i vostri padri per questa forza che vi hanno lasciato in eredità."

Dedicato alla tua rivitalizzazione

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Si tratta di una medicina globale, dialettica

LA MEDICINA CINESEE' basata sull’osservazione dalla relazione

che intercorre tra uomo e natura

Lo sviluppo e la diffusione della medicina tradizionale cinese sono legati al leggendario nome diHuangdi ( il famoso Imperatore Giallo), che nel libro classico “Huangdi neijing” (4°-3° secolo a.c.)la illustra e la descrive sotto forma di dialogo con il medico di corte Qi Bo.Si tratta di una medicina globale, dialettica, basata sull’osservazione dalla relazione che intercorretra uomo e natura. In questo trattato Qi Bo espone le leggi che regolano il cosmo, lo yin e lo yang, i5 elementi (movimenti), le loro applicazioni nel campo della fisiologia, della patologia, delladiagnosi, del trattamento e della prevenzione delle malattie e in particolare illustra la ricerca dellostato di salute e dell’equilibrio psicofisico.L’osservazione attenta dell’ambiente circostante e delle influenze sullo stato di salute attraversol’esperienza diretta, ha portato alla scoperta di medicamenti, alimenti, erbe, rituali e tecnichemediche rivolti soprattutto al mantenimento dello stato di salute e dell’equilibrio di ogni singoloindividuo, alla prevenzione delle malattie e al trattamento delle stesse nel rispetto della globalitàdella persona.Nel corso dell’evoluzione, questa medicina empirica, si è arricchita e confrontata con le diversescuole filosofiche; in particolare il pensiero taoista e quello confuciano hanno dato l’improntadefinitiva che ancora oggi caratterizza questa affascinante e misteriosa scienza medica: perciò percomprendere appieno questo tipo di scienza, sono fondamentali i concetti inerenti a yin e yang e ai5 elementi.Secondo la filosofia taoista cinese, l’intero cosmo é espressione di un principio fondamentalechiamato tao, origine, motore e fine di tutto cio’ che esiste, onnipresente ma impercettibile eindefinibile. Tutto il creato e ogni essere vivente costituiscono emanazioni del dao(tao nella vecchiatrascrizione), che si manifesta tramite l’azione di una forza di trasformazione e mutamento: il qi osoffio vitale, che alimenta ogni forma di vita, rappresenta la vibrazione vitale dell’universo e scorreincessantemente ovunque, in ogni aspetto della natura così come nell’uomo. Il qi si esprime tramitel’attività dinamica di due forze o polarità primordiali, lo yin e lo yang, opposti ma complementari.Lo yin rappresenta l’aspetto femminile, passivo, ricettivo, interno, freddo, oscuro di ogni fenomenoo cosa; lo yang ne é l’aspetto maschile, positivo, creativo, esterno, caldo e luminoso. Le due polaritànon corrispondono ad entità materiali, né possono esistere e agire separatamente, ma si completano

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e trasformano a vicenda in un continuo processo dinamico.

La Legge dei 5 elementi

Leggendo l’antica letteratura cinese sull’argomento, colpisce subito il fatto che il linguaggio usato èlo stesso che si usa per descrivere qualsiasi altro fatto ovvio della vita quotidiana. Questoatteggiamento, unitamente ad altre indicazioni, fa supporre che le razze più antiche fossero in gradodi percepire forze che l’uomo civile non è più in grado di apprezzare senza un allenamento speciale.Questa è probabilmente una delle ragioni per cui l’elemento legno non è stato preso inconsiderazione nella civiltà occidentale, relativamente più moderna e per questo stesso motivo èdifficile spiegare anche l’agopuntura in modo strettamente scientifico.Nella Legge di 5 elementi ogni cosa viene correlata ad uno degli elementi e, per una stranasimbologia, l’aria viene sostituita dal metallo. Nella tabella seguente si possono vedere lecorrelazioni tra ogni elemento, la sua coppia viscere/organo, un sapore, un’emozione, e un apparatosensoriale.

ELEMENTO ORGANI SAPORE EMOZIONE SENSO

Metallo polmoni/intestino crasso piccante angoscia odoratoAcqua reni/vescica salato paura uditoLegno fegato/cistifellea agro ira vistaFuoco cuore/intestino tenue amaro gioia gustoTerra stomaco/milza/pancreas dolce preoccupazione tatto

La tabella sopra riportata propone degli accostamenti assai interessanti. La presenza di una

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disfunzione di uno dei sensi, per esempio, indica che molto probabilmente vi è un problemaall’organo a lui correlato. Un problema alla vista può perciò avere la sua causa nel fegato ed unadisfunzione dell’udito nei reni.

I cinesi conoscono i Meridiani da quasi 5.000 anni.Nelle ultime decadi del XX secolo sono stati riscoperti anche dagli occidentali che oggi liutilizzano, soprattutto nella medicina alternativa, in molti trattamenti terapeutici.Ci limitiamo a darne alcune informazioni di carattere generale e rimandiamo per unapprofondimento alla lettura di testi specializzati.

La Polarità magnetica

Per meglio comprendere il funzionamento dei Meridiani, dobbiamo fare un passo indietro edesaminare il fenomeno del magnetismo applicato alla biologia.Analizzando il nucleo dell’atomo, costituito da protoni e neutroni si vede come, sia il protone che ilneutrone, sono formati ciascuno da tre quark di caratteristiche diverse che formano tra loro unlegame forte (legame nucleare) che li rende stabili. Le linee di forza che uniscono il protone alneutrone sono le stesse linee di forza generate da due poli magnetici.In fondo i poli magnetici di una calamita non sono altro che la manifestazione, a livellomacroscopico, delle proprietà magnetiche dei quark che costituiscono i protoni ed i neutroni checompongono gli atomi della calamita. Il protone e il neutrone costituiscono di per sé un bipolomagnetico.L’accoppiamento complementare del positivo e del negativo invade l’intero universo e la loroopposizione provoca la tensione dinamica richiesta per ogni movimento e cambiamento.La dinamica della polarità è quella che determina anche le quattro fasi pulsanti della vita:

eccitazione espansione contrazione rilassamento.

La bipolarità del corpo umano comincia dall’unione fra lo spermatozoo, di polarità positiva, el’ovulo con la sua polarità negativa.Man mano che il feto si sviluppa, la polarità va organizzandosi non solo a livello cellulare, maanche a livello degli organi e a livello dell’intero corpo, fino ad arrivare alla polarità positiva delmaschio e negativa della femmina.I meridiani sono dodici e a ognuno è associato un organo interno, tranne due: il Maestro del Cuore eil Triplice Riscaldatore, che sono meridiani piuttosto funzionali.

Essi sono:

1. Il meridiano dei Polmoni

2. Il meridiano dell’Intestino Crasso

3. Il meridiano dello Stomaco

4. Il meridiano della Milza

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5. Il meridiano del Maestro del Cuore

6. Il meridiano del Triplice Riscaldatore

7. Il meridiano del Cuore

8. Il meridiano dell’Intestino tenue;

9. Il meridiano della Vescica Urinaria;

10.Il meridiano dei reni;

11.Il meridiano della Cistifellea;

12.Il meridiano del Fegato.

L’origine dei meridiani va ricercata, secondo una teoria moderna, nei poli maggiori. L’intero corpoumano presenta due poli maggiori: il polo nord, che si trova nel centro del torace, e il polo sud,localizzato nella profondità del ventre, circa 3-4 cm sotto l’ombelico.Il polo nord viene considerato la sede dell’anima e li risiede il nostro desiderio spirituale che ciguida durante la nostra vita; vi troviamo anche tutto quello che desidereremmo essere, fare odiventare. Nel polo sud invece risiede la nostra intenzione: è qui che immagazziniamo energia eforza.Nel maschio il polo nord del cuore è negativo, mentre il polo sud è positivo. Nella femmina è ilcontrario: il polo nord è positivo, mentre il polo sud è negativo.

L’interazione energetica fra i due poli maggiori dell’uomo e della donna si ha durante l’unionesessuale.

Lo squilibrio dei poli può essere causato da due condizioni:1. Eccesso di energia;2. Mancanza di energia.

La medicina tradizionale cinese nasce quindi come medicina rurale, con un linguaggio e unadiffusione popolare e legata a concezioni filosofiche molto antiche. E’ una terapia olistica, cioè un

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tipo di cura che intende la malattia come la disfunzione di un’entità viva, normalmente dotata diarmonia. Essa considera la mente e il corpo come un’unità, che non può essere separata, la diagnosidel medico cinese pone al centro la persona e considera quasi tutte le malattie croniche comemanifestazioni di una particolare debolezza dell’individuo, sostenendo che non possa esistere unostesso rimedio per curare due persone anche se apparentemente affette dalla stessa malattia. Eglifarà una diagnosi precisa del tipo di squilibrio che ha colpito il paziente e poi deciderà una terapiavolta a migliorare la sua condizione di salute generale, cioè il suo benessere a livello non soltantofisico, ma anche mentale e spirituale.

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Il novanta percento del DNA è il riflesso della vostra spiritualità

DNA E MERKABAHLe nuove informazioni

Patrizia di Visione Alchemica

A questo punto, iniziamo con alcune cose che dovete conoscere, e molte saranno infine confermate.Quando lo saranno, ricorderete dove le avevate già sentite.Il DNA è qualcosa di ben più grande di quanto immaginate ed è solo oggi che la scienza stacominciando a riconoscere che il 90% del DNA che sembra casuale può non essere affatto unlinguaggio o un codice. Potrebbe essere, invece, ciò che potremmo chiamare una “chimicainfluente”, una chimica che in qualche modo modifica o configura quel 5% che è il motore delloschema genetico. La cosa ironica è che questo è esattamente ciò che succede, ma non nel modo incui la scienza lo sta osservando.Il novanta percento del DNA è il riflesso della vostra spiritualità. Il Registro Akashico, il SéSuperiore, quello che voi cercate e chiamate “portale per l’altro lato” si trova lì. Queste cose, nellostato quantico, non sono per nulla chimiche. Pensate a tutti gli elementi chimici insieme come a unponte, una specie di canale, un portale o un indicatore quantico verso qualsiasi cosa. Invece dipensare in modo lineare che il vostro Sé Superiore sta in un compartimento o una casella, pensate aun passaggio. Se poteste andar là e vedere lo stato quantico, entrereste in un canale che vi portaverso qualsiasi cosa. Capite, quindi, che questo ponte chimico 3D/quantico è un sacro influenzatoredel genoma, è molto grande e contiene la maggior parte delle informazioni dello schema di vitadell’Umano.Ora parleremo del DNA come non ne abbiamo mai parlato in passato. Desideriamo che questo siapubblicato e faccia parte della raccolta che il mio partner sta mettendo insieme. La presenteremoquasi alla fine di una serie di insegnamenti di tre anni, nell’anno del 3, (2010 – 2+1=3, 12 strati dna1+2=3 e libro n°12 1+2=3) perché il Libro 12 di Kryon è numerologicamente un 3. Quindi sarà un333 che rappresenta il completamento delle informazioni di quest’anno. È ora il momento che

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conosciate il resto della storia.La scienza considera il cervello come il centro della coscienza, ma non lo è. Il cervello, l’insiemeneurologico più altamente organizzato che potete vedere, è una tale complessità di sinapsi per cuisembra dover essere, quindi, il responsabile di quella che viene chiamata la coscienza Umana. Nonè così. Il cervello è soltanto lo strumento 3D che risponde al 90% del DNA quantico. È lo strumentoin cui avvengono le sinapsi ed è incredibilmente complesso. Il cervello, tuttavia, è soltanto ilricevitore delle informazioni e crea i segnali elettrici che trasmettono le istruzioni, così comevengono influenzate dal DNA.Cento trilioni di parti di DNA lavorano insieme e comunicano come una cosa sola. Ve ne rendeteconto? La scienza non sa come succede e il collegamento di comunicazione che va dalla testaall’alluce ha uno scopo. È il cervello? No. È l’insieme di tutto il DNA che crea l’Essere Umano. IlDNA “sa”. È un tutt’uno. Questo non lo troverete nei vostri libri di medicina, ma completa ungrosso anello mancante a cui la scienza non dà nessuna credibilità. Il DNA comunica con sé stesso!Ha una “mente” e “sa” ciò che succede in ogni parte del vostro corpo.La nuova informazione è che il DNA vi circonda in un “campo” interdimensionale. È questo campoad essere la vostra coscienza, non il vostro cervello. Quello che il vostro cervello fa è in tandem conil DNA. Il cervello sogna… lo fa lui? Le sinapsi sono lì a dimostrarlo e nel vostro sonno piùprofondo, il sonno REM, compaiono molte cose complesse. Queste cose sono tutte nel vostro DNA,elaborate dal vostro cervello. Quindi il DNA fornisce anche le istruzioni ed influenza l’attivitàonirica del vostro cervello. Queste sono cose difficili da spiegare, dato che non stiamo parlando dicose lineari ma di qualcosa di quantico.Tutti voi sognate in uno stato quantico. Questo è il motivo per cui non c’è linearità e le cose nonsempre hanno senso. Nei vostri sogni sono insieme chi è già morto e chi è ancora vivo, e siguardano l’uno con l’altro. I sogni non hanno senso perché non sono in una realtà a cui siamoabituati. È il vostro DNA che comunica… il Registro Akashico si fa avanti e fa girare i “nastri”(tapes) nel vostro cervello. La scienza non lo riconosce perché non riesce a vedere il campo, ma ilDNA è la coscienza Umana e il cervello è soltanto lo strumento 3D delle sinapsi che forniscono ilponte alla vostra realtà.«Kryon, c’è prova di questo?»Oh, sì. Davvero molte. Quando un Essere Umano ha un incidente e la sua spina dorsale restadanneggiata, il corpo rimane immobile. In questo stato paraplegico non riesce più a muoversi – nonun dito, neppure l’alluce. Però il cuore continua a battere, vero? I reni e gli altri organi funzionano,non è così? Anche l’attività riproduttiva è ancora possibile! Tutto continua ad andare avanti, e voi ascuola avete imparato che il cervello invia dei segnali elettrici lungo la spina dorsale e così il cuorecontinua a battere, vero? Ebbene, se la spina dorsale è spezzata, cos’è che permette al cuore dicontinuare a battere? Ve lo dirò: è lo schema del DNA!Quando il motore delle sinapsi è rotto, il DNA trova altri percorsi e istruisce il corpo a sostenere laforza vitale. Questo è il motivo per cui gli organi continuano a funzionare anche se i muscoli nonsono più controllabili. Interessante, vero?La prova è là, se guardate. La scienza lo trova curioso. Quindi potreste dire che il DNA è in realtàun cervello esoterico ed eterico che contiene cose che il vostro cervello solito non contiene. Avresteragione. C’è tutta una serie di attributi spettacolari nel vostro DNA che sono là da vedere, e che lascienza attuale deve perfino ancora notare.

IL DNA “SA”

L’attributo più importante che desideriamo illustrare è questo: questo campo interdimensionale delDNA “sa”. Questo per dire che è costruito per prolungare la vita. Sa chi voi siete. Contiene loschema della vostra sacralità, ed è uno degli strumenti più importanti che avete per la salute, per la

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gioia, per aprire la porta. È tutto nel campo del DNA, non nel cervello. È lì che sta. E in questaverità, c’è celebrazione. Ciò vi solleva dal dover creare ciò che pensate di aver bisogno.Lasciatemelo spiegare in questo modo. Se userete questo campo come strumento, ora che sapete ciòche fa, lavorerete con la struttura cellulare che manifesta le cose. La normale esperienza Umana è diraccogliere conoscenza sul come. «Come comunico? Qual è la cosa migliore da chiedere? Comespecificarlo così che il DNA sappia cosa sto chiedendo? Devo farlo in un certo modo o in un certoposto? Devo eseguire molti passi per aprire la porta?»Nulla di tutto questo! Se poteste visitare la vostra struttura cellulare, la vostra Akasha, la vostrasacra lezione di vita, non pensate che saprebbe quel che sta succedendo? Sì, e forse anche meglio divoi! Tutto quello che dovete fare è parlare alla parte quantica di voi ed essa sa ciò di cui avetebisogno. Così vi chiederemo di lasciar andare la linearità di un elenco da dare a Dio. Ecco che vidiciamo che c’è un’energia quantica, il sacro voi, che sa ciò di cui avete bisogno.Quindi le vostre meditazioni e preghiere possono spostarsi sul diventare più saggi nel parlare allavostra struttura cellulare, al vostro Sé Superiore. Potreste dire: «Caro Spirito, caro DNA, esaminatela mia vita e datemi le cose che la miglioreranno.» Forse si tratta della guarigione per cui sei venuto,carissimo? Forse si tratta di un miracolo che porterà la gioia sul volto del dolore che è ora dentro dite? Non pensate che io sappia chi c’è qui, cosa hai passato in questi ultimi giorni? Ho contato le tuelacrime cadere, e lo stesso ha fatto il campo del tuo DNA! Ti senti così solo, e non comprendi chesempre intorno a te c’è un entourage che vorrebbe toccare quel campo che è il tuo DNA! Cipiacerebbe toccarti, ma non lo faremo se prima non ci dai l’ok.Comprendetelo: il DNA è più che chimica! È un campo e un portale. Queste cose sono imeccanismi dello Spirito. Cominceremo a darvi informazioni avanzate e c’è chi sa come questofunziona e gli ha attribuito una geometria sacra. Ciò è esatto e corretto. Però si tratta di un campo.

L’ASCENSIONE DI UN MAESTRO

Vorrei rivedere con voi una cosa antica e saggia, il racconto di una storia significativa. Nelle vostrescritture del mondo occidentale c’è la storia di un maestro di nome Elia. Fu il solo Essere Umanodella storia a scegliere il momento di ascendere senza morire, e ciò è stato registrato da colui cheavrebbe preso il suo posto. Quindi potete conoscere questa storia attraverso gli scritti di colui che nefu testimone. Vorrei rivederla perché, anche se fu molto tempo fa, qui c’è la prova del campo.Si dice che Elia entrò in un passaggio, e chiese a Eliseo di registrare ciò che stava accadendo. Ora,Elia era un maestro di grande saggezza e conoscenza, era quello che oggi chiamereste un maestroasceso ed Eliseo lo amava. Nella linearità Umana c’è un intero gruppo di persone che attende il suoritorno. Ho delle belle notizie per loro. Uscite dalla vostra linearità, perché egli è tornato già datempo! L’energia dei maestri fa parte dell’energia dell’imminente grande cambiamento. Si sonomescolati con la vibrazione di questo pianeta. Sono tutti tornati, ed è ciò che state percependo. Inuno stato quantico, sono tutti nel vostro DNA. Non lo sentite? C’è una tale aspettativa intorno acose 3D che non intendevano affatto esserlo… molte informazioni sono date in termini metaforici,così potete capire che forse questa stessa profezia può significare cose che sono fuori dalla vostrarealtà lineare.Elia entrò nel passaggio mentre Eliseo lo guardava, ma non morì. Proclamò, invece, la sua sacralità.Infatti se ne andò, ma non senza i fuochi d’artificio. Eliseo raccontò che si era tramutato in un carrodi fuoco, accompagnato da tre entità. Era il modo migliore in cui vide e descrisse l’avvenimento pervia della sua linearità; Eliseo descrisse ciò che gli sembrò e come lo percepì. Ora, osservate conattenzione, perché scoprirete che non erano necessariamente angeli che vennero a prendere Eliadall’alto. Successe, invece, qualcosa a terra ed Elia si tramutò in luce e se ne andò.Lasciatemi dire quel che fu: Elia energizzò il campo del suo DNA! Questo campo ha un nome, ilnome che venne dato nel momento in cui Elia salì sul carro di fuoco. Il nome è dato in ebraico:

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Merkabah. E ora vi rivelerò, come ho già fatto in due occasioni, che il vostro campo del DNA èproprio la vostra Merkabah. Vi è connessa la geometria sacra, poiché questo campointerdimensionale ha una struttura. Se lo poteste vedere, vedreste la struttura del doppio tetraedro,una cosa stupenda. Non si tratta semplicemente di una sfera di luce. Il nome “Merkabah” indica chesi guida da dentro, è il carro della vostra divinità. Ogni Essere Umano ce l’ha, come registrato daEliseo mentre osservava il maestro ascendere. Inoltre, il carro conteneva tre parti, cioè la riunione diciò di cui ho parlato in passato riguardo alle tre parti in cui vi dividete arrivando sulla Terra e che siriuniscono quando ve ne andate. Vi parlerò di più di questo nella prossima canalizzazione. Questo èquello che vogliamo condividere in questi momenti, perché è questo che ciascuno di voi ha –esattamente ciò che aveva Elia.

BIOLOGIA E INTENTO

Parliamo ancora di biologia perché ora la cosa diventa un po’ più complessa. Ora vorremmoparlarvi del mescolamento di 3D e stato quantico. È qualcosa di nuovo, perché la vibrazione diquesto pianeta e dell’umanità, specialmente di coloro che lavorano con la luce, sta creando unnuovo set di strumenti. Comincerete a notarlo e sarà osservabile esaminando la chimica 3D delDNA, anche a livello 3D.La scienza sta osservando quelli che chiama marker nella codifica proteica del DNA che crea i geniUmani. Questi marker, come li descrive la scienza, sono frammenti e parti che indicano lepredisposizioni – caratteristiche che potrebbero risvegliare certe cellule che nel corso della vitaprocurerebbero delle malattie, come il cancro. Stanno cominciando a vedere questi marker in alcunefamiglie in cui le madri e le figlie, le loro figlie e le figlie delle loro figlie, hanno avuto tutte lastessa malattia. Stanno cominciano a vedere i marker genetici che creano una predisposizione a uncerto tipo di debolezza.Parliamo dei marker perché questa è la prima volta che tocchiamo l’argomento. Innanzi tutto unapremessa: sono anni che vi diciamo che il vostro intento di parlare con la struttura cellulare hapotere. Con questo intento voi comunicate al campo del DNA di modificare qualcosa all’internodella struttura cellulare 3D.Si potrebbe dire che è la vostra “voce” interdimensionale che dà istruzioni alla parte quantica delDNA, che poi segue quel cambiamento della chimica che avviene nei codici del vostro genoma 3D.Solo ora i risultati si vedranno, voi potete cominciare a rimuovere i marker e una volta fattocontinuerà così. Questo significa che ciò che fate oggi a livello quantico può cambiare la chimicadel vostro gene-produttore di DNA al punto che NON verrà passato ai vostri figli. Poteteinterrompere la catena.Benedetti sono gli Esseri Umani che comprendono che quando purifichernno la loro vita con la lucedel Creatore, la biologia delle parti codificate proteiche ne verrà influenzata. Potete cancellare imarker. È una delle prime volte in cui le 3D si sono mescolate con il quantico, così che la scienzapossa un giorno osservare lo stesso Essere Umano nel corso degli anni pensando che il DNA noncambi mai… mentre invece è cambiato! Il DNA è vostro, è unico, e voi lo avete cambiato. Gliscienziati non avranno risposte, ma i fatti 3D dimostreranno che voi avete eliminato il marker.La gioia e la bellezza di questo è che la discendenza delle giovani donne che hanno eliminato ilmarker lo mostrerà, perché le loro figlie non avranno la malattia, e neppure le figlie delle loro figlie.È un nuovo dono e riflette il potere dei tempi. Potete davvero cambiare i figli che non sono ancoranati? Certamente!So che cosa state pensando: «Beh, è un po’ tardi, Kryon. Ho già dei figli. Perché mi dici questecose?» Non capite dove vuole arrivare questo messaggio? Non capite la profondità di ciò chesuccede quando le vecchie anime ci permettono di venire e di darvi questo messaggio, così che legiovani donne e i giovani uomini, che sono tutti Operatori di Luce, lo ascoltino e sappiano ciò che

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significa per loro? Capite che voi siete i vostri stessi antenati? Non ci avete mai pensato? Io vi vedocome storia di oggi, seduti sulla sedia, in ogni parte del mondo!Per me voi non avete un nome. Non vedo neppure di che sesso siete. Io vi vedo in uno statoquantico ed è così intenso che mi permettete di venire a farvi visita in questo modo. La donnaseduta davanti a me non ha idea del guerriero che è stata, o dell’uomo grande e grosso che fu.Tuttavia intorno a lei c’è l’alone del guerriero e sa di essere forte. Io vedo un uomo muscoloso evedo la madre che sgobba con tutti quei bambini intorno, quest’uomo lo sa. Può sentirlo. È un uomosensibile e in realtà sente di provare un amore materno. Chi era un tempo? E questo come hainfluito su di lui oggi?Vecchia anima, ha influito oggi su di te perché ogni singola vita lascia su di te uno strato dopol’altro di saggezza. Ti ha portato oggi ad essere qui seduto, o a leggere questo messaggio. Questa èla vita in cui si sei risvegliato e hai capito che c’è di più, molto di più. Ti porta a essere unricercatore, a venire in un luogo dove puoi dire: «Cosa posso fare per me e per la Terra?»Ti dirò cosa puoi fare. Puoi diventare sensibile a questo pianeta. Puoi andare e mostrare la tua lucesu questo pianeta. Puoi cambiare i marker del tuo stesso DNA! Pensate a chi sta leggendo questomessaggio e a ciò che potrebbe significare per i suoi figli e i figli dei suoi figli. Questi sono glistrumenti di cui vi abbiamo parlato tanto tempo fa, e la prova della realtà di questo messaggio nelfrattempo si mostrerà.Tutto quello che oggi vi ho detto è corretto e vero, e si mostrerà lungo la strada. Ma volevo che voisapeste della sacralità presente in una struttura che pensavate fosse semplicemente basata sullachimica. Il DNA è ben più grandioso e sacro di quanto si possa immaginare.E così è.(Lee Carroll per Kryon pubblicato nel 2010)**Questo articolo è solo una piccola parte della meraviglia contenuta in questo libro, cercherò ditrascriverne dei brani per condividere le scoperte che si stanno avverando e che trovano confermacol progresso della scienza. Alcune cose però non si possono provare, si possono solo sperimentare,l’ho fatto proprio oggi ed in effetti funziona. Siamo esseri multidimensionali grazie al nostro DNA,siamo creatori e guaritori di noi stessi, si tratta solo di sperimentare per le piccole cose e poiproseguire per quelle più grandi!

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La giovane ricercatrice Barbara Gagliano è autrice del libro:

<Il Disco di Festo>

IL SEGRETO DEL DNA NEL DISCO DI FESTO

Il lavoro di decodifica del prezioso reperto di origine minoica

Dopo decenni di tentativi da parte di archeologi e studiosi, il Disco di Festo ha finalmente il suodecifratore.La giovane ricercatrice Barbara Gagliano, autrice del libro: “Il Disco di Festo: Chiave delle malattiegenetiche”, racconta la straordinaria avventura vissuta attraverso il lavoro di decodifica del preziosoreperto di origine minoica.Per comprendere l’importanza del Disco di Festo e della sua misteriosa conoscenza – ci spiegaBarbara – dobbiamo addentrarci nel genoma umano e cercare di comprendere come funziona ilnostro DNA. L’acido desossiribonucleico (ovvero il DNA) è formato da due nucleotidi, cioè duestringhe/filamenti. Nel nostro disco di Festo i due filamenti vengono rappresentati uno su ogni lato.Questi due nucleotidi a forma di spirale sono la rappresentazione materiale delle forze Yin e Yang, ilmaschile e il femminile, che si muovono con polarità opposte. I nostri antenati, come se avesseroutilizzato una grande lente di ingrandimento, hanno fotografato il processo di meiosi durante ilquale, all’atto del concepimento, l’informazione di origine materna e quella di origine paterna sifondono per dare vita ad una nuova creatura: il lato A del disco contiene l’informazione materna, illato B l’informazione paterna.Cromosoma per cromosoma, i nostri progenitori ci hanno tramandato il segreto della vitadescrivendo esattamente come avviene l’incastro dei geni dal momento in cui le due informazionigenomiche si incontrano e comincia a formarsi l’embrione. Il codice racchiuso nel disco rappresenta23 cromosomi da un lato e 23 dall’altro: in realtà, il codice usufruisce di 30 frammenti perdescrivere l’informazione genomica portata dal padre e 31 per quella della madre. Da questo dato,grazie all’aiuto di testi biblici ed ebraici, l’autrice è riuscita a comprendere che il materiale genetico

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nella donna è maggiore rispetto all’uomo: questa informazione è stata celata nel mito della costoladi Adamo ed Eva. Se osserviamo, infatti, i cromosomi X ed Y a confronto noteremo che Adamo hauna “costola” in meno! I nostri antenati conoscevano perfettamente il segreto che si cela dietro alladiscesa dello spirito nel mondo della materia e hanno voluto tramandarci questa informazione.

Nella raffigurazione del disco non tutti i cromosomi sono rappresentati con un frammento di codice(per frammento s’intendono i simboli racchiusi all’interno di due stanghette): molti cromosomivengono rappresentati con due o più frammenti. Quando ciò avviene, i nostri antenati stannocercando di dirci che quel cromosoma è fragile e in quel locus può avvenire una rottura: quando ciòavviene siamo in presenza di una “delezione”, cioè il cromosoma si spezza e il materiale genetico si

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disperde dando vita a disfunzioni genetiche. I nostri antenati ci mostrano chiaramente in quali loci èpossibile che avvenga la delezione e ci spiegano quali sono le malattie che possono essere causatedalla dispersione di questo materiale genetico. Un’altra cosa importante da capire per comprendereil codice è il cosiddetto fenomeno del “crossing-over”: durante il processo di meiosi i cromosomi siincontrano e hanno la possibilità di scambiarsi materiale genetico. Quando ciò avviene, si darà vita,probabilmente, ad una malattia genetica. Anche questo viene spiegato nel disco: quando in uncromosoma troveremo il simbolo dovremo comprendere che questo cromosoma ha in sé lapossibilità di interscambiare materiale genetico con gli altri, oppure potremo interpretarlo anchecome possibilità di “inversione” cromosomica: praticamente, il cromosoma ha la possibilità diinvertire la propria rotta!Più mi addentravo nel codice e più rimanevo sorpresa ed allibita – racconta ancora Barbara – sulcome i nostri antenati avessero potuto rappresentare così precisamente geni, particelle cellulari emolecole.Grazie allo straordinario messaggio racchiuso nel codice, Barbara ha potuto studiare malattiegenetiche come la sclerosi laterale amiotrofica, la sindrome di Down, l’acondrogenesi, la leucemiamieloide cronica, il linfoma di Burkitt, l’autismo, la malattia di Tay-Sachs e tante altre disfunzionigenetiche sotto una luce completamente nuova, che nulla ha a che vedere con l’approccioscientifico utilizzato dall’umanità del nostro tempo.E’ possibile che i nostri progenitori avessero voluto tramandarci un messaggio comprensibileproprio nell’anno 2012, considerato l’anno del risveglio spirituale dell’umanità? E’ possibile cheattraverso la decodifica di questi reperti si possa in realtà dimostrare che una civiltà più avanzatadella nostra sia già esistita o abbia visitato il nostro pianeta in epoche antichissime?

www.portalemisteri.altervista.org

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I dubbi sulle cure

LE AUTOPSIE RIVELANO CHE I TUMORI...

Eleonora Brigliadori ha sconfitto il suo male

Alessandra Drago Marcello Pamio – tratto da “Cancro Spa”

Luigi De Marchi, psicologo clinico e sociale, autore di numerosi saggi conosciuti a livellointernazionale, parlando con un amico anatomo-patologo del Veneto sui dubbi dell’utilità dellediagnosi e delle terapie anti-tumorali, si sentì rispondere: «Sì, anch’io ho molti dubbi. Sapessiquante volte, nelle autopsie sui cadaveri di vecchi contadini delle nostre valli più sperdute hotrovato tumori regrediti e neutralizzati naturalmente dall’organismo: era tutta gente che era guaritada sola del suo tumore ed era poi morta per altre cause, del tutto indipendenti dalla patologiatumorale».«Se la tanto conclamata diffusione delle patologie cancerose negli ultimi decenni – si chiese LuigiDe Marchi – in tutto l’Occidente avanzato fosse solo un’illusione ottica, prodotta dalla diffusionedelle diagnosi precoci di tumori che un tempo passavano inosservati e regredivano naturalmente? Ese il tanto conclamato incremento della mortalità da cancro fosse solo il risultato sia dell’angosciadi morte prodotta dalle diagnosi precoci e dal clima terrorizzante degli ospedali, sia delladebilitazione e intossicazione del paziente prodotte dalle terapie invasive, traumatizzanti e tossichedella Medicina ufficiale. Insomma, se fosse il risultato del blocco che l’angoscia della diagnosi e idanni delle terapie impongono ai processi naturali di regressione e guarigione dei tumori?”.Con quanto detto da Luigi De Marchi – confermato anche da autopsie eseguite in Svizzera sucadaveri di persone morte non per malattia – si arriva alla sconvolgente conclusione che moltissimepersone hanno (o avevano) uno o più tumori, ma non sanno (o sapevano) di averli.In questa specifica indagine autoptica (autopsie) fatta in Svizzera, ed eseguita su migliaia di personemorte in incidenti stradali (quindi non per malattia), è risultato qualcosa di sconvolgente:

- Il 38% delle donne (tra i 40 e 50 anni) presentavano un tumore (in situ) al seno- Il 48% degli uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla prostata- Il 100% delle donne e uomini sopra i 50 anni presentavano un tumore (in situ) alla tiroide.

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Con tumore in situ s’intende un tumore chiuso, chiuso nella sua capsula, non invasivo che puòrimanere in questo stadio per molto tempo e anche regredire.Nel corso della vita è infatti “normale“ sviluppare tumori, e non a caso la stessa Medicina sa beneche sono migliaia le cellule tumorali prodotte ogni giorno dall’organismo.Queste, poi, vengono distrutte e/o fagocitate dal Sistema Immunitario, se l’organismo funzionacorrettamente.Molti tumori regrediscono o rimangono incistati per lungo tempo quando la Vis Medicratix Naturae(la forza risanatrice che ogni essere vivente possiede) è libera di agire.Secondo la Medicina Omeopatica , la “Legge di Guarigione descrive il modo con cui tale forzavitale di ogni organismo reagisce alla malattia e ripristina la salute”.Cosa succede alla Legge di Guarigione, al meccanismo vitale di autoguarigione, se dopo unadiagnosi di cancro la vita viene letteralmente sconvolta dalla notizia del male?E cosa succede all’organismo (e al Sistema Immunitario) quando viene fortemente debilitato daifarmaci?Ulteriori dati poco conosciutiPoco nota al grande pubblico è la vasta ricerca condotta per 23 anni dal prof. Hardin B. Jones,fisiologo dell’Università della California, e presentata nel 1975 al Congresso di cancerologia pressol’Università di Berkeley. Oltre a denunciare l’uso di statistiche falsate, egli prova che i malati ditumore che NON si sottopongono alle tre terapie canoniche (chemio, radio e chirurgia)sopravvivono più a lungo o almeno quanto coloro che ricevono queste terapie. Il prof. Jones dimostra che le donne malate di cancro alla mammella che hanno rifiutato le terapieconvenzionali mostrano una sopravvivenza media di 12 anni e mezzo, quattro volte superiore aquella di 3 anni raggiunta da coloro che si sono invece sottoposte alle cure complete.

Un’altra ricerca pubblicata su The Lancet del 13/12/1975 (che riguarda 188 pazienti affetti dacarcinoma inoperabile ai bronchi), dimostra che la vita media di quelli trattati con chemioterapia èstata di 75 giorni, mentre quelli che non ricevettero alcun trattamento ebbero una sopravvivenzamedia di 120 giorni.Se queste ricerche sono veritiere, una persona malata di tumore ha statisticamente una percentualemaggiore di sopravvivenza se non segue i protocolli terapeutici ufficiali.Con questo non si vuole assolutamente spingere le persone a non farsi gli esami, gli screening e itrattamenti oncologici ufficiali, ma si vogliono fornire semplicemente, delle informazioni chenormalmente vengono oscurate, censurate e che possono, proprio per questo, aiutare la sceltaterapeutica di una persona.Ma ricordo che la scelta è sempre e solo individuale: ogni persona sana o malata che sia, deveassumersi la propria responsabilità, deve prendere in mano la propria vita. Dobbiamo smetterla didelegare il medico, lo specialista, il mago, il santone che sia, per questo o quel problema.Dobbiamo essere gli unici artefici della nostra salute e nessun altro deve poter decidere al postonostro.Possiamo accettare dei consigli, quelli sì, ma niente più.I pericoli della chemioterapiaIl principio terapeutico della chemioterapia è semplice: si usano sostanze chimiche altamentetossiche per uccidere le cellule cancerose.Il concetto che sta alla base di questo ragionamento limitato e assolutamente materialista è chealcune cellule, a causa di fattori ambientali, genetici o virali, impazziscono iniziando a riprodursicaoticamente creando delle masse (neoplasie).La Medicina perciò tenta di annientare queste cellule con farmaci citotossici (cioè tossici per lecellule). Tuttavia, questa feroce azione mortale, non essendo in grado di distinguere le cellule saneda quelle neoplastiche (impazzite), cioè i tessuti tumorali da quelli sani, colpisce e distrugge l’intero

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organismo vivente.Ci hanno sempre insegnato che l’unica cura efficace per i tumori è proprio la chemioterapia, ma sisono dimenticati di dirci che queste sostanze di sintesi sono dei veri e propri veleni. Solo chi haprovato sulla propria pelle le famose iniezioni sa cosa voglio dire.«Il fluido altamente tossico veniva iniettato nelle mie vene. L’infermiera che svolgeva talemansione indossava guanti protettivi perché se soltanto una gocciolina del liquido fosse venuta acontatto con la sua pelle l’avrebbe bruciata. Non potei fare a meno di chiedermi: ‘Se precauzioni diquesto genere sono richieste all’esterno, che diamine sta avvenendo nel mio organismo?’. Dalle 19di quella sera vomitai alla grande per due giorni e mezzo. Durante la cura persi manciate di capelli,l’appetito, la colorazione della pelle, il gusto per la vita. Ero una morta che camminava».[ Testimonianza di una malata di cancro al seno ]Un malato di tumore viene certamente avvertito che la chemio gli provocherà (forse) nausea, (forse)vomito, che cadranno i capelli, ecc.Ma siccome è l’unica cura ufficiale riconosciuta, si devono stringere i denti e firmare il consensoinformato, cioè si sgrava l’Azienda Ospedaliera o la Clinica Privata da qualsiasi problema eresponsabilità.Le precauzioni del personale infermieristico che manipolano le sostanze chemioterapiche appenalette nella testimonianza, non sono una invenzione. L’Istituto Superiore di Sanità italiano ha fattostampare un fascicolo dal titolo “Esposizione professionale a chemioterapici antiblastici” per tuttigli addetti ai lavori, cioè per coloro che maneggiano fisicamente le fiale per la chemio (di solitoinfermieri professionali e/o medici). Fiale che andranno poi iniettate ai malati.Alla voce Antraciclinici (uno dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzione puòcausare: “Stomatite, alopecia e disturbi gastrointestinali sono comuni ma reversibili. Lacardiomiopatia, un effetto collaterale caratteristico di questa classe di chemioterapici, può essereacuta (raramente grave) o cronica (mortalità del 50% dei casi). Tutti gli antraciclinici sonopotenzialmente mutageni e cancerogeni”.

Alla voce Procarbazina (un altro dei chemioterapici usati) c’è scritto che dopo la sua assunzionepuò causare: “E’ cancerogena, mutagena e teratogena (malformazione nei feti) e il suo impiego èassociato a un rischio del 5-10% di leucemia acuta, che aumenta per i soggetti trattati anche conterapia radiante”.In un altro documento, sempre del Ministero della Sanità (Dipartimento della Prevenzione –Commissione Oncologica Nazionale) dal titolo “Linee-guida per la sicurezza e la salute deilavoratori esposti a chemioterapici antiblastici in ambiente sanitario” (documento pubblicato dalleRegioni e Province Autonome di Trento e Bolzano) c’è scritto: “Uno dei rischi rilevati nel settoresanitario è quello derivante dall’esposizione ai chemioterapici antiblastici. Tale rischio è riferibilesia agli operatori sanitari, che ai pazienti”.Qui si parla espressamente dei rischi per operatori e pazienti.Il documento continua dicendo: “Nonostante numerosi chemioterapici antiblastici siano statiriconosciuti dalla IARC (International Agency for Research on Cancer) e da altre autorevoliAgenzie internazionali come sostanze sicuramente cancerogene o probabilmente cancerogene perl’uomo, a queste sostanze non si applicano le norme del Titolo VII del D.lgs n. 626/94 ‘Protezioneda agenti cancerogeni’. Infatti, trattandosi di farmaci, non sono sottoposti alle disposizioni previstedalla Direttiva 67/548/CEE e quindi non è loro attribuibile la menzione di R45 ‘Può provocare ilcancro’ o la menzione R49 ‘Può provocare il cancro per inalazione’”.Quindi queste sostanze, nonostante provochino il cancro, non possono essere etichettate comecancerogene (R45 e R49) semplicemente perché sono considerate “farmaci”.Questa informazione è molto interessante.Andiamo avanti: “Nella tabella 1 [vedi sotto, ndA] è riportato un elenco, non esaustivo, dei

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chemioterapici antiblastici che sono stati classificati dalla IARC nel gruppo ‘cancerogeni certi perl’uomo’ e nel gruppo ‘cancerogeni probabili per l’uomo’. L’Agenzia è arrivata a queste definizioniprevalentemente attraverso la valutazione del rischio ‘secondo tumore’ che nei pazienti trattati conchemioterapici antiblastici può aumentare con l’aumento della sopravvivenza. Infatti, nei pazientitrattati per neoplasia è stato documentato lo sviluppo di tumori secondari non correlati con lapatologia primitiva”.

Tabella 1Cancerogeni per l’uomo: Butanediolo dimetansulfonato (Myleran) – Ciclofosfamide – Clorambucil– 1(2-Cloretil)-3(4-metilcicloesil)-1-nitrosurea (Metil-CCNU) – Melphalan – MOPP (ed altremiscele contenenti alchilanti) – N,N-Bis-(2-cloroetil)-2-naftilamina (Clornafazina) – Tris(1-aziridinil)fosfinsolfuro (Tiotepa)

Probabilmente cancerogeni per l’uomo: Adriamicina – Aracitidina – 1(2-Cloroetil)-3-cicloesil-1nitrosurea (CCNU) – Mostarde azotate – Procarbarzina

Certamente si tratta di un elenco incompleto perché, sfogliando una trentina di bugiardini dichemioterapici, mancano diverse molecole cancerogene per ammissione stessa dei produttori.In conclusione, il documento sulle “linee guida” riporta alla voce “Smaltimento”: “Tutti i materialiresidui dalle operazioni di manipolazione dei chemioterapici antiblastici (mezzi protettivi, teliniassorbenti, bacinelle, garze, cotone, fiale, flaconi, siringhe, deflussori, raccordi) devono essereconsiderati rifiuti speciali ospedalieri. Quasi tutti i chemioterapici antiblastici sono sensibili alprocesso di termossidazione (incenerimento), per temperature intorno ai 1000-c La termossidazione,pur distruggendo la molecola principale della sostanza, può comunque dare origine a derivati dicombustione che conservano attività mutagena. È pertanto preferibile effettuare un trattamento diinattivazione chimica (ipoclorito di sodio) prima di inviare il prodotto ad incenerimento. Le urinedei pazienti sottoposti ad instillazioni endovescicali dovrebbero essere inattivate prima dellosmaltimento, in quanto contengono elevate concentrazioni di principio attivo”.

Queste sostanze, che vengono sistematicamente iniettate nei malati, anche se incenerite a 1000°C“conservano attività mutagena”.Ma che razza di sostanze chimiche sono mai queste?La spiegazione tra poche righe.L’amara conclusione, che si evince dall’Istituto Superiore di Sanità, è che l’oncologia moderna percurare il cancro utilizza delle sostanze chimiche che sono cancerogene (provocano il cancro),mutagene (provocano mutazioni genetiche) e teratogene (provocano malformazioni neidiscendenti).C’è qualcosa che non torna: perché ad una persona sofferente dal punto di vista fisico, psichico emorale, debilitata e sconvolta dalla malattia, vengono iniettate sostanze così tossiche?Questo apparente controsenso – se non si abbraccia l’idea che qualcuno ci sta coscientementeavvelenando – si spiega nella visione riduzionista e totalmente materialista che ha la Medicina , maquesto è un argomento che affronteremo più avanti.In Appendice sono stati pubblicati alcuni degli effetti collaterali (scritti nei bugiardini dalle lobbychimico-farmaceutiche che li producono) di circa trenta farmaci chemioterapici.Uno per tutti: l’antineoplastico denominato Alkeran® (50 mg/10 ml: polvere e solvente persoluzione iniettabile che contiene come eccipiente: “acido cloridrico”) della GlaxoSmithKline. “Unalchilante analogo alla mostarda azotata”. Alchilante è un farmaco capace di combinarsi con glielementi costitutivi della cellula provocandone la sua alterazione.[9]Dal bugiardino si evince che questa sostanza chimica (usata nei malati tumorali), oltre a provocare

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la leucemia acuta (“è leucemogeno nell’uomo”), causa difetti congeniti nella prole dei pazientitrattati.Alla voce “Eliminazione”, viene confermato quanto riportato sopra: “L’eliminazione di oggettitaglienti, quali aghi, siringhe, set di somministrazione e flaconi deve avvenire in contenitori rigidietichettati con sigilli appropriati per il rischio.Il personale coinvolto nell’eliminazione (dell’Alkeran) deve adottare le precauzioni necessarie ed ilmateriale deve essere distrutto, se necessario, mediante incenerimento”.Incenerimento, come abbiamo letto prima, alla temperatura di 1000-1200 gradi!La spiegazione è che queste sostanze sono analoghe alle “mostarde azotate”.Il sito del Ministero della Salute italiano, alla voce “Emergenze Sanitarie”, si esprime così: “Lemostarde azotate furono prodotte per la prima volta negli anni ’20 e ’30 come potenziali armichimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate che si presentano in diverseforme e possono emanare un odore di pesce, sapone o frutta. Sono note anche con la rispettivadesignazione militare HN-1, HN-2 e HN-3. Le mostarde azotate sono fortemente irritanti per pelle,occhi e apparato respiratorio. Sono in grado di penetrare nelle cellule in modo molto rapido e dicausare danni al sistema immunitario e al midollo osseo (…) che si manifestano già dopo 3-5 giornidall’esposizione, che causano anche anemia, emorragie e un maggiore rischio di infezioni. Quandoquesti effetti si presentano in forma grave, possono condurre alla morte”.[10]Per “curare” il tumore oggi vengono utilizzati degli ‘agenti vescicanti’: prodotti militari usati nelleguerre chimiche.Anche se la ”guerra al cancro” viene portata avanti con ogni mezzo dall’establishment, ritengo checi sia un limite a tutto.Mi asterrò dal recar danno e offesa.Non somministrerò ad alcuno,neppure se richiesto, un farmaco mortale.[ Giuramento di Ippocrate ]

Marcello Pamio – tratto da “Cancro Spa: leggere attentamente le avvertenze”

[1] Medicina kaput col mito del placebo?, Luigi De Marchiwww.luigidemarchi.it/innovazioni/educazione/articoli/01_medicinakaput.html[2] Idem[3] Conferenza “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria” del Dottor GianfrancoDomenighetti – già Direttore sanitario del Canton Ticino – tenuta il 22 novembre 2008 al VIII°Congresso nazionale di medicina omeopatica di Verona.[4] “Approccio metodologico all’omeopatia”, Dottor Roberto Gava, farmacologo e tossicologo, ed.Salus Infirmorum, Padova[5] “Il tradimento della medicina”, Alberto Mondini[6] Idem[7] Idem[8] Per mutageno si intende ogni agente chimico o fisico che agisce sui cromosomi alterandonel’informazione genetica. Per cancerogeno si intende ogni sostanza capace di produrre il cancro.[9] Gli alchilanti agiscono direttamente sul DNA di qualsiasi tipo di cellula senza specificità.Possono intervenire sulle basi del DNA oppure rompendo l’intera molecola di DNA o ancorabloccando la trascrizione o la duplicazione. L’azione principale di un alchilante consiste però nelformare un legame trasversale tra due eliche complementari di DNA che porta alla rottura dellacatena polinucleotidica. Quindi, il DNA viene danneggiato e non è più in grado di duplicarsi ecompletare la sintesi proteica.[10] “Mostarde azotate”, “Emergenze”, tratto dal sito del Ministero della Salute

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http://uc6.asimantova.it/index.php?option=com_content&task=view&id=312&Itemid=54

Eleonora Brigliadori “Ho sconfitto il cancro senza curarmi”

19 aprile 2009 di Alessandra Drago

Dieci anni fa mi dissero che sarei morta entro sei mesi. Avendo già perso mia madre e mia nonna ditumore, e avendole viste spegnersi tra atroci sofferenze dovute alla chemioterapia, mi convinsi cheil percorso ospedaliero era solo un modo per morire nel peggiore dei modi. Quindi non ho fattoalcuna cura e neppure esami invasivi. In una situazione d’emergenza, come era quella che stavovivendo, ritenevo assurdo dovermi far bucare, tagliare, aprire. Non ho fatto neppure lachemioterapia. Non solo perchè cosi si vanno a creare nuovi problemi fisici, ma vengono ancheinnescati meccanismi di paura. Dopo tre anni il carcinoma che avevo al fegato è scomparso, èandato via quando il virus dell’epatite l’ha metabolizzato…

I: Il virus dell’epatite?Al livello del fegato è un “simbionte” che, terminato il conflitto, risolve il carcinoma al fegato.

I:Non capisco…E: Questa spiegazione tecnica l’ho avuta tempo dopo, quando ho scoperto le teorie di Hamer suitumori. Dopo la mia guarigione, infatti, ho iniziato un percorso di conoscenza su questo tema. Tra isistemi per l’attivazione dell’autoguarigione dell’individuo che ho studiato, la “Nuova MedicinaGermanica” mi è parsa la frontiera più avanzata. Il suo ispiratore è il dottor Ryke Geer Hamer, piùconosciuto per la vicenda accaduta in Corsica, quando il figlio fu ucciso da un colpo di fucile per ilquale venne accusato il principe Emanuele di Savoia. Proprio a seguito di questa triste vicenda, ilmedico sviluppò un tumore ai testicoli e la moglie uno al seno. Da li ebbe un’intuizione che lo portòa rivoluzionare i fondamenti stessi della medicina: Hamer capi che i meccanismi cancerogeni hannouna funzione biologica. Il suo stesso tumore era il tentativo estremo del corpo, anche a livellopsicologico, di fornire lo strumento per fecondare e avere presto un altro figlio, mentre quello dellamoglie era il tentativo simbolico di innescare la produzione di latte. Quindi, quando una donnascopre di avere un tumore al seno, dovrebbe cercare di capire la connessione tra quel tipo di tumoree ciò che sta accadendo nella sua vita interiore.

I:Cosi, secondo lei, il corpo guarirebbe da solo dai tumori…E: Si, quando una persona va a fare la diagnosi, il tumore si sta già riparando da solo. I medici, peròinterrompono il processo naturale di guarigione e provocano le metastasi, che non sono altro cheulteriori conflitti dovuti al loro stesso intervento.

I: Quindi lei non ha fatto nulla per curarsi?E: Ho fatto tante cose, ma che avevano a che fare solo con le mie scelte alimentari, con il fatto dirimanere a casa mentre stavo male. C’è gente infatti, che ha un tumore e vive benissimo. SecondoHamer, tutte le terapie naturali hanno la loro ragione d’essere, perciò basta digiunare o praticarel’omeopatia per risolvere un problema. che uno decida di guarire con i colori, con le “acque di luce”o con l’urinoterapia, va sempre bene. Purchè non si ostacolino i processi naturali, si può cercare unapropria via. Il tumore parte senmpre dal cervello, cioè da un’esigenza nascosta ed è “costruttivo”,quindi non bisogna averne paura.

I: In conclusione, questo che cosa significa?E: Il concetto di cura, inteso secondo l’approccio tradizionale, non aiuta, perchè la persona pensa

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che la sua guarigione dipenda dalla “corsa agli armamenti”, cioè dalle pillole che gli vengono date.Occorre, invece, capire che si guarisce solo con l’integrazione dei sistemi biologici: i virus e ibatteri, invece di essere combattuti, vanno compresi nella loro funzione positiva. Spesso, quandoc’è un virus, l’organismo sta solo tentando di completare un processo “riparativo”, come nel casodell’epatite come nel tumore al fegato. Il cancro non si origina da una cellula impazzita, ma è ilsegnale di una necessità di una persona. Questo mette in moto meccanismi che hanno uno scopobiologico. Se li si lascia completare il percorso, ricomporanno il conflitto. Il tumore infatti, guarisceda solo nel 90 % dei casi.

I: Il metodo Hamer viene praticato in Italia?E: Io, da quando ho seguito un corso sulle leggi di Hamer riservato ai medici, non ho più amici chemuoiono di cancro, perchè consiglio loro, senza fare il “dottore” (perchè non lo sono), comecomportarsi. I medici di Nuova Medicina non curano più le persone chemioterapizzate perchè sonocomunque destinate a morire [Ndr: Stampa Libera si dissocia da questa convinzione. I malatipossono stare tranquilli, anche coloro che hanno fatto chemio possono benissimo superare ilcancro], più o meno tardi, a causa della devastazione compiuta dalla medicina ospedaliera.

I: Tutto ciò è legale?E: Il problema è all’interno dell’ospedale, dove, secondo me ,ci si deve andare solo per ladiagnostica. poi si decida in piena libertà. da quando conosco il rapporto tra anima e corpo, nonprendo più farmaci. la mia salute è migliore oggi di quando avevo vent’anni, e credo di averlodimostrato a “Notti sul ghiaccio”, dove ho dato “la paga” alle ragazzine.

Intervista tratta da “Viversani e belli” di marzo 2007.

Link: http://www.meetup.com/beppegrillo-24/messages/boards/thread/2921736?thread=2921736

Dopo averne sentite di tutti i colori nei commenti da gente impaurita e/o disinformata pubblico quidi seguito la mia risposta ad un lettore sperando di rispondere non solo a lui ma a tutti quelli che lapensano come lui (ndr):

Hamer ha una posizione netta riguardo la MEDICINA UFFICIALE, ovvero non utilizzarla MAI!L’Associazione ALBA invece dice che la MU può venirci in aiuto, se conosciamo però anche NMG(quindi siamo noi a capire quando e in che misura va bene o meno).

Qui, in questo blog, non si vuole convincere nessuno, ma solo mettere al corrente le persone che c’équalcosa di più di quello che abbiamo conosciuto fin’ora. Qui non si é mai detto, mi sembra, diNON FARE CHEMIO o di NON OPERARE. Persino ALBA dice che bisogna operare quand’énecessario.

In ogni caso voglio rispondere alla tua domanda. “Quanta gente muore di cancro senza sapere diaverlo? “Sia che tu ne sia cosciente o meno, se non sei in grado di risolvere il conflitto nel tempo necessarioil corpo non può guarire. Come si dice “O t’elevi, o te levi”. Selezione naturale.Per questo motivo una laureata in medicina al termine di un corso di Alba ha esclamato: “Ora misento RESPONSABILMENTE SOLA”.

Per concludere: ho conosciuto e conosco un po’ di persone a cui é stato diagnosticato un cancro, edogni persona é una storia a sé. Ognuna ha un suo vissuto, un suo modo di percepire la vita e un suo

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modo di reagire di fronte alle esperienze che le capitano. Tutto questo é terribilmente importante peril superamento della “malattia”. La NMG si fonda su questo, mentre la MU non può considerarlo, inquanto deve attenersi al protocollo. E lo capisco bene, perché ad oggi, se un medico non segue ilprotocollo é perseguibile dalla legge.

Ti faccio un’ultima domanda caro il mio Bart (sorvolo su tutta l’ultima parte del “mettersi nellemani di pivelli ignoranti” e “pisciare addosso ai ricercatori” perché sono discorsi di basso livello).CI DICONO CHE ABBIAMO IL LIBERO ARBITRIO, CHE POSSIAMO SCEGLIERE!!! Maquando??? Le persone che vogliono curarsi seguendo le 5 leggi biologiche vengono assalite daimedici che, piuttosto di accompagnarle nel processo di guarigione (perché NON POSSONO,sempre causa protocollo!), vanno a dire al paziente che sta andando verso morte sicura….

Inoltre, quando una scoperta del genere come le 5 leggi biologiche, che potrebbe, UNITA ALLAMEDICINA UFFICIALE, salvare migliaia di persone, viene TACIUTA e PERSEGUITA dallalegge, screditandola a tal punto da non volere nemmeno CAPIRE come funziona, secondo te, cosasignifica?

Sono davvero dispiaciuta e amareggiata che molte persone, come te, si schierino (senza nemmenocercare di capire) e sputino sentenze contro queste scoperte. Tu dici alla fine che qui si sta urinandoaddosso ai ricercatori… beh, tu stai facendo la stessa cosa. –

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Una cura contro la terribile malattia

LO SCORPIONE CUBANO CONTRO IL CANCROLa fama del veleno antitumorale

<La verità sul veleno dello scorpione azzurro> testimonianza del prof. Ambrosino, chirurgo di fama internazionale

Il termine escoazul o escozul (dalla contrazione di escorpión azul - in spagnolo: scorpione azzurro -nome con cui è noto a Cuba) viene utilizzato a Cuba per indicare diverse miscele utilizzate nellamedicina tradizionale cubana come antinfiammatorio, la cui composizione può variare molto maalla cui base sta sempre un dose molto diluita del veleno del Rhopalurus junceus, una specie discorpione che si trova a Cuba, Haiti e in Repubblica Dominicana.Il veleno dello scorpione azzurro, di colore blu, contiene una tossina la cui composizione e strutturanon è stata ancora del tutto chiarita.A Cuba questo scorpione viene allevato per derivare le tossine del suo veleno a scopo farmaceutico:la tossina naturale viene emessa disturbando lo scorpione con una piccola scossa elettrica.La fama del veleno si è sparsa in America Latina ed in Europa riguardo ad un suo eventuale effettoantitumorale e/o omeopatico.La pressione dell'opinione pubblica ha portato lo stato cubano ad avviare diversi studi, volti ascoprire i reali effetti della tossina su cavie animali; è in corso anche una sperimentazione disomministrazione a malati di tumore di un farmaco derivato da tale veleno, commercializzato, perora solo a Cuba, col nome di Vidatox, ed è prodotto dalla Labiofam, un'azienda farmaceutica diproprietà dello stato cubano. Un'azienda privata albanese commercializza l'Escoazul, preparatodalla stessa ditta cubana La tossina conterrebbe proteine a basso peso molecolare, che possono inibire la produzione diproteasi. Secondo i medici cubani sostenitori dell'efficacia anche antitumorale , i meccanismid'azione della tossina si esplicherebbero bloccando l'angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasisanguigni nel tumore, inibendo gli enzimi cellulari. Secondo uno studio in vitro effettuato in

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Messico sulla composizione del veleno e sui suoi effetti, risulterebbe un'azione sulle subunità alfa ebeta delle proteine dei canali del sodio, su cellule di neuroblastoma in vitro .Nel maggio 2012, presso la sede dell'Istituto Italo Latino Americano, ha avuto luogo lapresentazione del volume "La verità sul veleno dello scorpione cubano" curato dal professorGiovanni Ambrosino, chirurgo e docente presso l'Università degli Studi di Padova.L'evento, organizzato dall'Ambasciata di Cuba a Roma e dall'IILA, è stato introdotto dal SegretarioGenerale dell'IILA, Ambasciatore Giorgio Malfatti di Monte Tretto, e dall'Ambasciatore di Cuba aRoma, Milagros Carina Soto.

Insieme all'autore è intervenuta la Dott.ssa Mariela Guevara, direttore della ricerca clinica dellaLabiofam, azienda cubana che dal veleno dello scorpione blu, specie endemica dell'isola caraibica,ha ricavato un prodotto naturale e omeopatico, utilizzato in via complementare nella cura contro ilcancro.Il libro del professor Ambrosino illustra i risultati di 10 anni di sperimentazione e le modalità d'usodel veleno dello scorpione cubano, chiarisce, inoltre, dove reperirlo e cosa fare nel caso sipresentassero effetti collaterali.Oltre ai suddetti risultati, nel corso dell'incontro è stato approfondito il tema della sperimentazionedel farmaco e delle speranze legate a un sostanziale miglioramento della qualità di vita di chi,affetto da tumore, associa alle terapie convenzionali il veleno dello scorpione blu.L'esperienza diretta del farmaco, testimoniata da alcuni malati intervenuti alla presentazione, oltre afavorire un coinvolgimento emotivo più intenso, ha contribuito a chiarire alcuni aspetti pratici eterapeutici correlati all'utilizzo del veleno.

DescrizioneIn esclusiva mondiale i dati ufficiali della LABIOFAM sul veleno dello scorpione come curacomplementare del cancro.Dal veleno di una specie particolare di scorpione l'Azienda farmaceutica cubana LABIOFAM èriuscita a ricavare un prodotto naturale e omeopatico usato su migliaia di pazienti come curacomplementare contro il cancro. Scritto in forma di dialogo per garantire una facile comprensione atutti, senza rinunciare al rigore scientifico, sono presentati i dati di 10 anni di sperimentazioni, lemodalità per utilizzare il veleno, dove reperirlo, cosa fare in caso di effetti collaterali.

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Febb. 2012 Congreso Internacional Labiofam:Il Prof. Giovanni Ambrosino è stato invitato come delegato italiano ad un importante eventointernazionale, nel quale si sono presentati i dati scientifici della prima ricerca cubana sul velenodello scorpione come possibile, futuro farmaco anticancro. I dati presentati evidenziano come una proteina ricombinante presente in una frazione del veleno siain grado di produrre una importante genotossicità. Il risultato di questo studio mostra con chiarezzai meccanismi d'azione possibili attraverso i quali la proteina è in grado di bloccare la replicazionedelle cellule tumorali e di produrne al contempo la morte. E' stato inoltre condotto uno studio su bambini affetti da glioblastoma, nei quali è stato possibileevidenziare una riduzione del volume delle masse cerebrali e una ripresa contemporanea dellenormali attività fisiche e psichiche. Questo risultato è sovrapponibile ad uno studio pubblicato sullaprestigiosa rivista Cancer da un gruppo di ricercatori dell'Università di Washington a Seattle, negliStati Uniti. Un medico italiano hai presentato anche il caso di suo figlio trattato con il prodotto naturale. Ilrisultato è stato quello di una stabilizzazione della malattia con iniziale riduzione anche qui delvolume delle masse. Vi è stata inoltre una sessione dedicata al VIDATOX CH-30 omeopatico nella quale si è confermatal'azione positiva sulla qualità della vita.

E' stato chiesto più volte al Prof. Ambrosino di intervenire ed egli stesso ha posto dei quesiti moltoseri riguardanti i risultati che venivano esposti. Inoltre il libro <La verità sul veleno dello scorpionecubano> è stato esposto durante il convegno ed ha avuto un grande successo in quanto spiega, inmaniera semplice, i meccanismi di azione, le interazioni, gli effetti del prodotto naturale e delprodotto omeopatico.

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E tu di che cervello sei? Nuova teoria su come pensiamo

CERVELLO ALTO E CERVELLO BASSODI KOSSLYN E MILLER

Non più emisfero destro (creativo) e sinistro (logico) l’interazione sarebbe invece tra «basso» e «alto»

Prof. Stephen M. Kosslyn

E' uscito il 5 novembre scorso un libro intitolato «Top Brain, Bottom Brain: Surprising Insights IntoHow You Think», ovvero: «Cervello alto e cervello basso: rivelazioni sorprendenti su comepensiamo». Ne sono autori il noto neuroscienziato cognitivo Stephen M. Kosslyn, professore aHarvard, e lo scrittore e sceneggiatore G. Wayne Miller. Gli aggettivi alto e basso sicontrappongono ai precedentemente ben noti destro e sinistro, perché Kosslyn e Miller intendonofare piazza pulita della leggenda (secondo loro) che esista un cervello destro, deputato alle forme,l’immaginazione e le analogie e un cervello sinistro, deputato invece al calcolo, la logica e illinguaggio. Kosslyn è stato uno dei neurobiologi cognitivi più importanti degli ultimi anni, noto soprattutto perle sue ricerche sulla «pura» formazione di immagini mentali a occhi chiusi e la sbalorditivasomiglianza di questa con la reale visione, non solo dal punto di vista cognitivo, ma anche per viadell’identica attivazione di alcune regioni cerebrali in entrambe, mostrata proprio da Kosslyn ecollaboratori circa venti anni orsono. Ma quale percorso ha portato oggi Kosslyn all’individuazionedel cervello alto e basso? «Già nello studio della visione e della cognizione visiva mi ero interessatoalla differenza tra le connessioni ventrali (quindi basse) e dorsali (quindi alte). Poi ho notatointeressanti corrispondenze di questa suddivisione anatomica e funzionale in altri campi. Con duecollaboratori abbiamo svolto una vasta ricerca su tutto quanto si sapeva, pubblicata su AmericanPsychologist due anni fa. Diventava importante evitare la distinzione destro/sinistro,analitico/intuitivo, logico/creativo. Volevamo analizzare in modo diverso come le diverse parti delcervello elaborano l’informazione. È sorta in me l’idea che il cervello, come un tutto, è un sistemaintegrato e dobbiamo considerare come le diverse parti interagiscono.Sono emersi i quattro modi di interazione che descriviamo nel libro, che si propone di far rifletteresulle implicazioni, tutte testabili, di questo nuovo modo di analizzare cervello e pensiero». I quattromodi di funzionamento e interazione identificati da Kosslyn e Miller per il cervello alto e il cervellobasso si chiamano Dinamico («Mover») , Riflessivo («Perceiver») , Creativo («Stimulator») ed

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Elastico («Adaptor») . E possono essere rispettivamente caratterizzati così. Dinamico (Mover) : utilizzo alternativo, a scelta, sia del cervello alto che del cervello basso, unmodo di funzionamento che si traduce in pianificazione a lungo termine, azioni costanti, conconseguenze positive ma non immediate delle azioni. E che rende atti a diventare leader. Tipico dipersone che hanno dovuto attraversare un’infanzia difficile o notevoli iniziali contrarietà, poisuperate. Gli esempi indicati nel libro sono i fratelli Wright, pionieri dell’aviazione, il presidenteFranklin Delano Roosevelt e la star televisiva americana Oprah Winfrey.Riflessivo (Perceiver) : utilizzo opzionale e modulare del cervello basso, ma non del cervello alto.Esplorazione in profondità del proprio pensiero e delle proprie azioni, situandoli in un contestoampio. Esempi citati: religiosi come il Dalai Lama e scrittori come Emily Dickinson. Schivi, pocoinclini ad apparire sotto i riflettori, in genere non realizzano personalmente dei grandi progetti e nonricevono credito per quanto hanno suggerito. Creativo (Stimulator) : l’inverso del modo precedente. Intenso uso del cervello alto, ma non delcervello basso. Eseguono progetti anche complessi, ma non si curano di seguirne le conseguenze, nésanno modificare i progetti quando cambiano le situazioni. Possono essere creativi e originali, marischiano di non fermarsi in tempo, creando problemi a loro stessi e agli altri. L’esempio è ilcampione di golf Tiger Woods, oppure alcuni ben intenzionati attivisti sociali americani che hannofallito, alla fin dei conti, nel conseguire i propri obiettivi. Elastico (Adaptor) : scarso uso opzionale tanto del cervello alto che del cervello basso. Nienteprogetti a lungo termine. Si è assorbiti dal contingente e dalle richieste immediate dell’ambiente. Sisegue il gregge, anche se spesso si è giudicati spiritosi e vivaci. Si è ottimi membri di un team, neglisport e nelle imprese. Tra gli esempi: alcuni celebri campioni americani di baseball e, curiosamente,anche l’attrice Elisabeth Taylor, che risulta essere stata donna molto spiritosa, ma cattivaprogrammatrice della propria vita privata, con i suoi ben otto matrimoni. Resta il tema del linguaggio. Come rientra in questa nuova suddivisione? Le aree cerebrali connesse con il linguaggio, a detta di Kosslyn, sono particolarmente interessanti:«A prima vista sembrano una notevole eccezione alla nostra generalizzazione sulle funzioni delcervello alto (top) e del cervello basso (bottom). Infatti l’area di Broca, notoriamente coinvolta nellaproduzione del linguaggio, si situa in quella che per noi è la regione inferiore del lobo frontale.Riceve ricche connessioni dalle regioni superiori di tale lobo, ma anche dal lobo temporale e dalleregioni motorie, somato-sensoriali e parietali». Quindi quali conclusioni si possono trarre? «Questoschema di connessioni suggerisce che l’area di Broca funziona in parte come se appartenesse alcervello alto, come sarebbe da aspettarsi, dato che controlla la bocca, la lingua, le labbra e le cordevocali durante la produzione del linguaggio. Però sappiamo anche che quest’area si attiva quandocapiamo il linguaggio e questo è caratteristico delle funzioni del cervello basso. Inoltre, si attivaquando cerchiamo di capire il senso delle azioni delle altre persone, e dei loro gesti non verbali, dinuovo una funzione del cervello basso. Quindi, l’area di Broca gioca un ruolo nel classificare einterpretare le informazioni che riceviamo dall’esterno, come ci aspettiamo che avvenga, data la sualocalizzazione anatomica. Dato che, però, gioca anche un ruolo nel generare i movimentidell’apparato vocale, si conferma quanto sosteniamo nella nostra teoria: i due sistemi cerebrali, altoe basso, interagiscono senza posa e lavorano sempre insieme». Fino a ieri, alcuni sostenitori della diversità tra cervello destro e cervello sinistro non hanno lesinato«ricette» su come migliorare la nostra intelligenza, attraverso esercizi mentali, allenamenti a diversitipi di pensiero e simili. La nuova teoria del cervello alto e del cervello basso di Kosslyn non offrenulla di simile. «Assolutamente no, nessun suggerimento di questo tipo, nessuna ricetta, nessunaterapia. Sottolineiamo ripetutamente nel nostro libro che nessuno dei quattro “modi” difunzionamento integrato del cervello è superiore agli altri tre. Ciascuno di questi è più o meno utiledegli altri in circostanze diverse». Il libro traccia ciascuna di queste biografie esemplari e spiega in dettaglio come le varie fasi e il

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profilo biografico globale mostrino l’attivazione e l’interazione (o la mancanza di interazione) tra idue cervelli. Personalmente, sono piuttosto persuaso che la storia del cervello destro e sinistro,seppur gonfiata a dismisura e divulgata in modo talvolta grezzo, non sia una leggenda. Ma forse, daora in avanti, potremmo integrare queste suddivisioni, e parlare di cervello basso sinistro, altodestro e così via. Qualche biografia paradigmatica italiana non mancherebbe, ma asteniamoci, perora. E tu di che cervello sei?

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CENNI SUL SIMBOLISMO ESOTERICODEL NATALE NELLA TRADIZIONE

DEL PRESEPIO

affresco di Benozzo Gozzoli

di P. Galiano e G. Ersoch

Dietro la mercificazione della festa del Natale si nascondono antichi simboli tradizionali che ilmondo moderno non è riuscito a cancellare completamente e che una mente attenta può inveceriscoprire nella più consueta delle usanze di questi giorni, il Presepio.Prima di tutto ricordiamo perchè il Natale, a differenza della Pasqua che è festa mobile, cadaproprio il giorno del 25 dicembre: la ricorrenza della nascita del Cristo venne fissata intorno al III –IV sec. in tale data (in altre Chiese cristiane si festeggia invece al 6 gennaio), la quale era la stessain cui l’Impero romano già festeggiava il Dies natalis Solis invicti, cioè il giorno di nascita diMithra, il Dio identificato con il Sole o comunque in diretta connessione con esso.Questa data venne adottata non solo per sovrapporsi alla festa di Mithra, molto sentita nel mondoromano anche perchè molti Imperatori erano iniziati ai Misteri del Dio, ma anche per la posizionecalendariale di questo giorno, in stretto rapporto con il Solstizio d’Inverno e quindi con la ri-nascitadel Sole: il significato allegorico e simbolico del Dio che nasce insieme al Sole è troppo evidenteper richiedere ulteriori spiegazioni.Notiamo come il 25 venga tre o quattro giorni dopo il 21 o il 22 dicembre (a seconda dellospostamento annuale dell’evento solstiziale) e questa differenza rispetto al Solstizio d’Inverno èanaloga a quanto si riscontra nel Calendario romano, nel quale la comparsa della prima falce lunareil giorno delle Kalendae viene confermata nel giorno delle Nonae, in cui si annunciavano le festività

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del mese appena iniziato solo dopo essersi fatti certi che la Luna seguiva il suo corso regolare(rimandiamo a tal proposito a L’armonia dell’anno, Simmetria 2007).L’episodio della nascita di Gesù è narrato solo in due Vangeli: Luca riferisce che dopo la sua nascitaEgli venne deposto “in una mangiatoia”, senza specificare se si trattasse di un edificio o di unagrotta, e che i pastori furono chiamati dagli angeli a conoscerlo e adorarlo, mentre Matteo parla diuna “casa” e riferisce della visita dei Re Magi, i nomi dei quali ci vengono da uno dei Vangeliapocrifi, il Vangelo degli Ebrei o dei Nazareni, in una citazione di epoca medievale (Erbetta Gliapocrifi del Nuovo Testamento pag. 130).Due Vangeli apocrifi che vengono fatti risalire intorno al II sec. d.C. danno maggiori particolarisull’episodio: il Protovangelo di Giacomo (cap. XVIII) precisa che Gesù nacque in una grotta eil Vangelo dello pseudo Matteo (cap. XIV) dà notizia della presenza del bue e dell’asino, i quali “loadoravano senza sosta”. Ambedue i testi (rispettivamente al cap. XIX, 2 e XIII, 2) specificano cheper tutto il tempo della permanenza di Maria nella grotta, o almeno al momento della nascita delBambino, questa risplendeva di luce: “la grotta cominciò a farsi piena di splendore e a rifulgere diluce come se vi fosse il sole, così la luce divina illuminò la spelonca”.Nella fantasia popolare la storia della nascita del Cristo diventa invece un racconto ricco dipersonaggi e di situazioni, che trova la sua espressione nella forma del Presepio quale molti di noiin questo mese allestiscono nelle proprie case e la cui origine si fa risalire a San Francesco d’Assisi,mentre il suo sviluppo più fastoso e “codificato” si avrà molto più in là nel tempo, a partire dalXVII-XVIII secolo.Queste semplici statuette di terracotta o di altro materiale sono in grado di raccontarci una storiamolto più complessa e profonda di quanto appare in superficie: vediamo di tracciare gli elementifondamentali di questa che potremmo chiamare una “versione esoterica” del Presepio, precisandosubito che si intende qui parlare dal punto di vista del simbolismo tradizionale, senza voler entrarenella dimensione religiosa e specificatamente cattolica del fatto.In un Presepio in genere troviamo la grotta in cui il Bambino è deposto nella mangiatoia, tra Mariae Giuseppe, e riscaldato da due animali sempre presenti, l’asino e il bue; vicino alla grotta vi sono ipastori con le loro greggi e gli Angeli che li chiamano per adorare il Bambino; spesso è presente unascena di osteria o di mercato, mentre in disparte, fino al giorno dell’Epifania, vi sono i tre Magi conil loro corteo di servitori e di animali.Tutti questi elementi possono essere basati sul ricordo dei testi, canonici e apocrifi, che abbiamosopra citato: ma è possibile, ponendo attenzione ad una lettura in chiave tradizionale, riconoscerenel Presepio un significato che va al di là della rappresentazione allegorica.La grotta è un simbolo universale: essendo all’interno della terra o di una montagna la grotta èsimbolo del Centro del Mondo ed è per eccellenza il luogo della nascita e della ri-nascita, è il centrospirituale del macrocosmo che è l’universo, poiché il tetto della grotta rappresenta il cielo e ilpavimento la terra; la grotta dei Misteri di Mithra presenta in modo esplicito questo simbolismo, e ilmithraismo, come sappiamo, ha dato al nascente cristianesimo molti elementi.La grotta è anche figura del cuore e in questa accezione è il centro del microcosmo che è l’uomo: la“più piccola camera del cuore”, nella quale per la tradizione vedica ha sede l’Atma, il Principiocosmico. Per il suo essere un “luogo della nascita o ri-nascita” la grotta è anche una figuradell’utero.È nella caverna che nasce Lao Tze, il sapiente cinese fondatore del Taoismo, e la caverna del

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Bambino irradia luce come in Giappone la Dèa Amaterasu emana il suo abbagliante splendore dalprofondo dell’antro in cui si trova.Come tutti i simboli anche la grotta presenta un duplice significato: essa è il luogo dei morti e laporta degli Inferi, la regione dei mostri e dei draghi, e sono i draghi che custodiscono il tesoro chel’Eroe deve conquistare uccidendone il guardiano.Nella grotta il Bambino è riscaldato da due animali domestici: l’asino e il bue, due tranquille bestiela cui presenza in una stalla è assolutamente normale.Ma l’asino è un importante simbolo bivalente: è l’animale malefico simbolo di oscurità, ignoranza emorte; in India è la cavalcatura del Re dei Morti, in Egitto è l’animale di Seth, il Dio del Caosprimordiale, signore della terra arida che si oppone alla fertile terra nera ai lati del Nilo, e lo stessoSeth è raffigurato proprio con la testa di onagro, l’asino selvatico che vive nel deserto.L’asino rappresenta a livello microcosmico la sensualità ed i bassi istinti dell’uomo, come tale è alcentro del racconto iniziatico di ApuleioL’asino d’oro o Le Metamorfosi.Per questo il colore dell’asino è il rosso, colore della bestialità e dell’ira.Esso ha però un aspetto positivo: è la bianca asina su cui il Cristo entra in Gerusalemme nel giornodelle Palme, alla quale corrisponde l’asino che porta sulla groppa gli oggetti sacri nei Misteri diDioniso; infine secondo Pindaro è il nobile animale che gli Iperborei sacrificano al Sole-Apollo.Il bove ha un aspetto positivo che lo contrappone al toro, simbolo della forza temibile dei re e degliDèi: è l’animale pacifico usato nel tiro del carro e dell’aratro, simbolo di bontà e di tranquillità, è lacavalcatura di Lao Tze, l’animale tanto sacro per i greci che il sacrificio per eccellenza èl’ecatombe, letteralmente “il (sacrificio di) cento buoi”.In India è simbolo della sapienza, che in sanscrito è go-kara, il “pascolo dei buoi”. In linea con ilpensiero indù, per lo pseudo Dionigi il bove è l’animale che scava con l’aratro nella terra che èl’uomo i solchi che ricevono la pioggia vivificante della sapienza.Se gli Angeli, gli “annunziatori”, sono un chiaro riferimento all’emanazione dell’Uno manifestatosinella caverna nel suo passare dall’unità alla molteplicità, più complesso è il simbolismo dei pastori.Il pastore è la guida del gregge degli agnelli e per tale ragione è identificato con il Re o il Sacerdote,colui che conduce il popolo, ma su di un livello superiore egli è simbolo del Vegliante, del sapienteche vigila nella notte e conosce il percorso della luna e delle stelle, e quindi sa riconoscere le fasidel tempo, è il nomade che percorre i sentieri della terra come nomade è l’anima nel mondo dellamateria, alla ricerca della via che la riporterà al mondo celeste da cui è venuta.Solo colui che veglia nella notte e conosce i segni del cielo può ascoltare il richiamo degli Angeli ericonoscere che Colui che è nella mangiatoia è la Via da seguire, che occorre rifarsi bambino pertrovare la strada che porta alla terra perduta attraverso il sacrificio della propria parte inferiore.Per questo il pastore è signore degli agnelli, gli animali simbolo per eccellenza dell’offertasacrificale, il cui nome è simile a quello di Agni, il Dio vedico del fuoco e del sacrificio.Notiamo che, non a caso, nel Presepio sono presenti tra i pastori due figure altamente significative:un pastore nell’atteggiamento di ascoltare l’Angelo ed un secondo il quale invece è steso per terraaddormentato; è molto chiaro il simbolismo espresso da queste figure: l’anima che non è pronta nonè in grado di “sentire” la chiamata angelica, di portare cioè a termine la ricerca per cui si trova suquesta terra.Più chiaramente, la divisione tra le “anime che cercano” e le “anime ottenebrate” è data dallapresenza accanto ai pastori di personaggi intenti ai godimenti materiali dell’osteria o alle cure degli

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affari nel mercato: sono il simbolo della completa immersione nella materialità, dove non è piùpossibile ascoltare la voce degli Angeli.Ultimi a comparire sulla scena del Presepio sono i Re Magi: nel testo di Matteo non sono riferiti néi nomi né il loro numero, che in testi non canonici dei secoli successivi varia da due fino a dodici,ma la tradizione del Presepio in modo sapiente sceglie il numero tre e i doni offerti al Bambino sonosempre gli stessi, cioè l’oro, l’incenso e la mirra.I tre doni sono riuniti nella religione ebraica nel rituale dell’offerta di incenso a Jahweh: la tavolad’oro delle offerte viene prima unta con mirra purissima e poi su di essa si brucia incenso (Cardini IRe Magi). Ognuno dei doni ha però di per sé un significato ben preciso: l’incenso è l’aroma che sioffre agli Dèi, l’oro è prerogativa dei Re e la mirra è la sostanza che rende incorruttibile il corpo deldefunto preservandolo per l’eternità. Essi quindi rappresentano il triplice stato del Bambino che ènato nel Centro del Mondo che è la grotta: Egli è un Dio, un Re e un Uomo immortale, rappresentaquindi la completezza dell’”essere uomo”.Possiamo ora riassumere brevemente quanto detto riportandolo sui due piani del macro e delmicrocosmo.Da un punto di vista macrocosmico il Principio Creatore, al quale sono propri gli attributi didivinità, potenza ed eternità, si manifesta come luce nella tenebra del caos equilibrando le opposteforze del Bene e del Male; a Lui si dirigono le anime che vegliano nella notte aspettando l’ora delritorno, chiamate dalle manifestazioni molteplici dell’Uno, poiché esse sono ancora immerse nellamolteplicità del materiale e tali forme “angeliche” sono le uniche forme che possono vedere primadi conoscere la Verità suprema della Luce.A livello microcosmico il Presepio è figura dell’anima che rinasce dopo l’iniziazione, nascita daVergine perché la rinascita spirituale è inversa a quella materiale, è un “ritorno nell’utero” che siattua passando attraverso la morte: nella notte della morte il Rinato splende di luce essendodivenuto egli stesso Sole e può richiamare a sé le potenze psichiche che gli appartengono e dallequali si è separato per passare attraverso l’oscurità della disgregazione, per purificarsi e rinascereUno. La conferma del suo reale compimento sul piano iniziatico è nel triplice attributo che ricevecome Dio, Re ed Immortale.

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BENOZZO GOZZOLI E IL PRESEPE DI FRANCESCO

Autoritratto di Benozzo

Benozzo Gozzoli, Benozzo di Lese di Sandro (Scandicci, 1420 – Pistoia, 4 ottobre 1497), è stato unpittore italiano.Nacque intorno al 1420 nel villaggio di Sant'Ilario a Colombano, presso la Badia a Settimo,Scandicci.Nel 1427 si trasferì con la famiglia a Firenze.Le ipotesi sulla sua prima formazione degli storici dell'arte risultano piuttosto discordanti: l'ipotesipiù accreditata sembrerebbe quella di Giorgio Vasari, secondo il quale, Benozzo sarebbe statodiscepolo di Beato Angelico.Dal Vasari, oltre le poche notizie sulla vita di Benozzo, riceviamo anche il nome con cui loconosciamo, il vero nome del pittore era infatti Benozzo di Lese, ribattezzato poi dal Vasari, nellaseconda stesura delle Vite (1568), come Benozzo Gozzoli.Di fatto, si ha la certezza che ricevette una valida formazione in maturità dal maestro Angelico, nefu infatti collaboratore a Firenze nella decorazione del convento e della chiesa di San Marco furonoeseguiti dal Gozzoli su progetto dell'Angelico: la Preghiera nell'Orto nella cella 34, Al 1460 risale laMadonna col Bambino e angeli di DetroitlUomo dei Dolori nella cella 39, la Crocefissione con laVergine e i santi Cosma, Giovanni Evangelista e Pietro Martire nella cella 38.Tra il 1437 e il 1439 circa realizzò il Ratto di Elena, tavoletta ottagonale che decorava la fronte diun cassone.Tra il 1440 e il 1445 circa eseguì la Madonna col Bambino e nove Angeli della National Gallery diLondra.

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Il connubio formativo con il maestro durò ininterrottamente per un decennio, fatta salva la parentesi1444-1447, in cui si impegnò a lavorare alla Porta del Paradiso del Battistero di Firenze comecollaboratore di Lorenzo e Vittorio Ghiberti, forse gli si può attribuire il pannello con la storia diDavid.Il 23 maggio del 1447 è a Roma insieme all'Angelico chiamato da Eugenio IV per la decorazione diuna cappella nel palazzo Vaticano, forse quella del Sacramento, successivamente i due pittoricollaborarono sotto Niccolò V per la Cappella Niccolina sempre nei palazzi vaticani, fino al giugnodel 1448.Al 1449 circa risale lo stendardo con la Madonna col Bambino per Santa Maria sopra Minerva,dove il progetto e il disegno sono forse di Beato Angelico.Per il polittico Guidalotti dell'Angelico realizzato nel 1448 circa, Benozzo realizzò la figura diSanta Caterina d'Alessandria.Il periodo di collaborazione e formazione alla stregua di Beato Angelico terminò nel 1449 con ladecorazione delle volte della Cappella Nuova o di San Brizio nella cattedrale di Orvieto; nelleuniche due vele della volta terminate, il Gozzoli eseguì parte delle teste dipinte nei costoloni ealcuni dei volti della vela dei Profeti.

Il presepe - Benozzo

Nel Natale del 1223 Francesco realizzò a Greccio, con l'aiuto della popolazione locale, un presepevivente con la volontà di ricreare la mistica atmosfera del Natale di Betlemme. Tutto fu approntatoe, con l'autorizzazione di Papa Onorio III, in quella notte si realizzò il primo presepio vivente almondo.Questo episodio è narrato da Benozzo all’interno di una chiesa un po’ particolare, caratterizzata dadue stili architettonici tipici di epoche differenti: da una parte le finestre traforate e gli archi a sestoacuto, che ricordano le antiche chiese gotiche, dall’altra le paraste scanalate, le trabeazioni inmarmo e le finestre circolari, elementi di tradizione rinascimentale, ripresi da forme classiche.

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Animalisti uniti in una unica forza

<ESSERE ANIMALI >E

<NEMESI ANIMALE> ANNUNCIANO

Si tratta dell’unione di due organizzazioni

Persone sensibili alla sofferenza degli animali, che affrontano ogni giorno un mondo pieno diatrocità, violenze e soprusi, hanno costante bisogno di buone notizie, per trovare nuove energie enuovi stimoli a continuare nel proprio impegno per un cambiamento. Per questo speriamo chequanto vi stiamo per dire possa farvi felici quanto noi.Da oggi infatti le organizzazioni Essere Animali e Nemesi Animale annunciano che si uniranno inun’unica associazione presente in diverse città del territorio nazionale, che continuerà a lottare conimpegno e serietà.Da ora in poi lavoreremo uniti con il nome di Essere Animali.Si tratta dell’unione di due organizzazioni che negli ultimi anni si sono impegnate in prima lineanelle investigazioni, nel salvataggio diretto di animali, nell’organizzazione di campagne locali enazionali e nella diffusione di informazioni sia in strada che sui media. L’unione di esperienze ecapacità, ma soprattutto della determinazione nel vedere un cambiamento per gli animali, può farcifare un passo in più e far solamente crescere i progetti che fino ad adesso abbiamo messo in pratica.Già da tempo attivisti e attiviste delle due organizzazioni avevano cominciato una collaborazione,che ha portato alla pubblicazione della prima investigazione in Italia negli allevamenti di visoni ealla campagna VisoniLiberi (www.visoniliberi.org), che punta all’abolizione degli allevamenti dianimali da pelliccia. Il percorso delle nostre attività ci ha portati adesso alla decisione che riteniamo

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migliore, non per noi, ma per gli animali e per questo movimento. Riteniamo infatti che l’unionedelle forze in questa battaglia sia fondamentale e possa dare risultati importanti.Questo cambiamento avrà un impatto decisivo sul futuro del nostro attivismo, e speriamo anche sulfuturo di molti animali.Abbiamo inoltre deciso di mettere in pratica questa nostra speranza, celebrando questo momentocon il gesto più bello che possiamo immaginare: portare via degli animali da una gabbia e dal lorodestino in un macello. E così, con in braccio due piccoli maialini, siamo usciti da un inferno, da unodi quei luoghi impossibili da descrivere che sono gli allevamenti intensivi.Per loro è iniziata una nuova vita all’insegna della speranza e della fiducia negli esseri umani.Ci siamo lasciati dietro migliaia di altri, ai quali pensiamo ogni giorno e per i quali ci impegniamocon tutte le nostre forze, per cambiare questa società e sensibilizzare le persone. E quei due piccolici aiuteranno a ricordare, saranno testimonianze viventi del mondo segreto degli allevamenti, di unarealtà invisibile in cui sono prigionieri milioni di altri come loro e in cui la loro madre è ancorachiusa in una gabbia di contenzione, impossibilitata a muoversi.Il video e le foto della loro liberazione saranno pubblicati sul nostro nuovo sito e nei nostri canalinei prossimi giorni.Oggi vogliamo darvi queste due buone notizie.Il nostro intento è riuscire a darvene sempre di più.Molti progetti sono già in cantiere e molte iniziative in programma: seguici e prendi parte attiva allaliberazione di tutti gli animali!

|| Visita il nostro sito, completamente rinnovato: www.essereanimali.org

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LA REDAZIONE AUGURA BUONE FESTE E BUON ANNO 2014

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