YI QUAN Scienza della boxe cinese e dell’attivazione ... come il Dott. Yu Yong Nian, che...

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YI QUAN Scienza della boxe cinese e dell’attivazione energetica, disciplina del corpo e dello spirito (a cura di Paolo Magagnato) L’yi quan è attualmente molto in voga, tanto tra i praticanti d’arti marziali che tra le persone interessate alle pratiche terapeutiche cinesi. Numerosi articoli, libri e videocassette concernenti l’yi quan sono ormai facilmente disponibili; tuttavia, la terminologia utilizzata resta estremamente vaga e le spiegazioni date sulle basi della pratica poco precise. YI QUAN O DA CHENG QUAN? Un esempio di questa confusione riguarda già il nome della disciplina: le discussioni tra i fautori del termine “yi quan” (YQ) e gli altri di quello “da cheng quan” (DCQ) sono, in realtà, senza vera sostanza. Effettivamente il M° Wang Xiang-zhai (1886-1963), fondatore dell’YQ (da non confondersi con il xin yi quan, molto più antico), all’età di 50 anni pare avesse effettuato oltre mille combattimenti acquisendo per questo una grande notorietà, espressa nel soprannome attribuitogli di “Mani del Paese”. Uno degli amici e ammiratori di Wang Xiang-zhai, appassionato di boxe cinese donò alla sua arte l’appellativo di DCQ (“boxe del grande conseguimento”). Tale nome divenne famoso in seguito ad un’intervista rilasciata da Wang Xiang-zhai apparsa sul quotidiano Shi Bao. Il M° Wang, inizialmente infastidito per il nome attribuito alla sua scuola, finì con l’accettarlo considerando di dover fare il possibile per assumerlo degnamente. Successivamente, fino alla fine della sua vita, Wang Xiang-zhai chiamò la sua arte semplicemente quan xue (“scienza della boxe”). Dopo la morte di Wang Xiang-zhai, Yao Zong-xun, uno dei suoi primi allievi considerato il principale successore, tornò al primitivo nome di YQ, convinto che solo Wang Xiang-zhai in persona potesse assumere a pieno titolo il termine DCQ. Altri praticanti vollero invece mantenere quest’ultimo nome come ideale verso il quale tendere, per senso di dovere e di rispetto nei confronti del loro maestro. Si possono comprendere pienamente entrambi gli atteggiamenti, impregnati d’umiltà e di rispetto, come i due rovesci della stessa medaglia: diritto e dovere. Non ha quindi senso litigare per questo. Altri maestri considerano l’YQ come l’iniziale prodotto di Wang Xiang-zhai, ancora legato agli insegnamenti ricevuti dal suo maestro di xing yi quan GuoYun-shen, mentre considerano il DCQ come il prodotto finito e completo della ricerca di Wang Xiang-zhai. Questo punto di vista è però, a nostro avviso, una forzatura: lo dimostra il fatto che un maestro come Li Jian-yu, che ha studiato con Wang Xiang-zhai negli ultimi vent’anni di vita del fondatore, chiami la sua pratica YQ

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YI QUANScienza della boxe cinese e dell’attivazione energetica, disciplina

del corpo e dello spirito(a cura di Paolo Magagnato)

L’yi quan è attualmente molto in voga, tanto tra i praticanti d’arti marzialiche tra le persone interessate alle pratiche terapeutiche cinesi.Numerosi articoli, libri e videocassette concernenti l’yi quan sono ormaifacilmente disponibili; tuttavia, la terminologia utilizzata resta estremamentevaga e le spiegazioni date sulle basi della pratica poco precise.

YI QUAN O DA CHENG QUAN?

Un esempio di questa confusione riguarda già il nome della disciplina: lediscussioni tra i fautori del termine “yi quan” (YQ) e gli altri di quello “dacheng quan” (DCQ) sono, in realtà, senza vera sostanza.Effettivamente il M° Wang Xiang-zhai (1886-1963), fondatore dell’YQ (da nonconfondersi con il xin yi quan, molto più antico), all’età di 50 anni pare avesseeffettuato oltre mille combattimenti acquisendo per questo una grandenotorietà, espressa nel soprannome attribuitogli di “Mani del Paese”.Uno degli amici e ammiratori di Wang Xiang-zhai, appassionato di boxe cinesedonò alla sua arte l’appellativo di DCQ (“boxe del grande conseguimento”).Tale nome divenne famoso in seguito ad un’intervista rilasciata da WangXiang-zhai apparsa sul quotidiano Shi Bao.Il M° Wang, inizialmente infastidito per il nome attribuito alla sua scuola, finìcon l’accettarlo considerando di dover fare il possibile per assumerlodegnamente.Successivamente, fino alla fine della sua vita, Wang Xiang-zhai chiamò la suaarte semplicemente quan xue (“scienza della boxe”).

Dopo la morte di Wang Xiang-zhai, Yao Zong-xun, uno dei suoi primi allieviconsiderato il principale successore, tornò al primitivo nome di YQ, convintoche solo Wang Xiang-zhai in persona potesse assumere a pieno titolo iltermine DCQ.Altri praticanti vollero invece mantenere quest’ultimo nome come ideale versoil quale tendere, per senso di dovere e di rispetto nei confronti del loromaestro.Si possono comprendere pienamente entrambi gli atteggiamenti, impregnatid’umiltà e di rispetto, come i due rovesci della stessa medaglia: diritto edovere.Non ha quindi senso litigare per questo.Altri maestri considerano l’YQ come l’iniziale prodotto di Wang Xiang-zhai,ancora legato agli insegnamenti ricevuti dal suo maestro di xing yi quanGuoYun-shen, mentre considerano il DCQ come il prodotto finito e completodella ricerca di Wang Xiang-zhai.Questo punto di vista è però, a nostro avviso, una forzatura: lo dimostra ilfatto che un maestro come Li Jian-yu, che ha studiato con Wang Xiang-zhainegli ultimi vent’anni di vita del fondatore, chiami la sua pratica YQ

esattamente come il Dott. Yu Yong Nian, che collaborò con Wang Xiang-zhai eintrodusse le sue tecniche d’attivazione energetica negli ospedali cinesi, parliinvece di DCQ.Queste differenze tra maestri che hanno lavorato direttamente con WangXiang-zhai, dimostrano quindi che YQ e DCQ sono termini diversi per diresostanzialmente la stessa cosa: scienza della boxe cinese (quan xue) di WangXiang-zhai.

L’arte di Wang Xiang-zhai è da considerarsi solo un sistema marziale tra itanti?

Lo stesso fondatore, inoltre, a ns. avviso non va visto come semplicecaposcuola di un nuovo sistema marziale tra i tanti, ma come l’iniziatore eartefice di un processo di ricerca e di riforma delle discipline cinesi, chepermette di comprendere ed estrapolare i meccanismi sui quali si basano iprincipi universali dell’attivazione energetica, del movimento umano e dellalotta istintiva.Se questa visione è condivisa, allora non possiamo considerare il DCQ-YQcome un prodotto finito da copiare fedelmente, ma come l’avvio di un processoche ci deve permettere di formare una vera scienza del pugilato edell’attivazione energetica.Ciò che avvalora il ns. punto di vista è la constatazione, nell’ambito dellestesse tecniche e procedure, delle differenze d’approccio e di sostanza tra idiversi maestri, tutti allievi diretti di Wang Xian-zhai, in funzione dei diversiobiettivi della loro pratica.La pratica del DCQ-YQ dimostra inoltre che si può mirare ad obiettiviampiamente superiori al mero confronto in combattimento a mani nude o allasemplice pratica igienistica per la salute, per addentrarsi invece nel cuoredella propria evoluzione percettiva e della coscienza, indipendentemente dallavisione etica o religiosa personali.