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XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI LOCALIZZAZIONI ECONOMICHE DEI COMUNI PUGLIESI ATTRAVERSO UNA ANALISI PER SPECIALIZZAZIONI, CONCENTRAZIONI E CLUSTER PRODUTTIVI Silvestro MONTRONE 1 , Paola PERCHINUNNO 1 , Nunzio MASTROROCCO 2 SOMMARIO Il presente contributo – in un’ottica di utilizzo di strumenti statistici spaziali - intende porre l’accento su quelle che sono le identità e le vocazioni economiche e produttive della Puglia, osservata ed analizzata in quelle che sono le proprie ‘aree sistema’, tentando di evidenziare – ove possibile – eventuali o meno validi rapporti/relazioni inter-istituzionali. Cosicché, sulla base dell’analisi di indicatori territoriali ed economici ci si è proposti di ipotizzare cluster quali potenziali spunti di riferimento ed adeguati strumenti funzionali alla programmazione ed adozione di efficaci ed adeguate politiche regionali di intervento. 1 Dipartimento di Studi Aziendali e Giusprivatistici, Facoltà di Economia – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. 2 IPRES, Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali.

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XXXIII CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI

LOCALIZZAZIONI ECONOMICHE DEI COMUNI PUGLIESI ATTRAVERSO UNA ANALISI PER SPECIALIZZAZIONI, CONCENTRAZIONI E CLUSTER PRODUTTIVI

Silvestro MONTRONE1, Paola PERCHINUNNO

1, Nunzio MASTROROCCO

2

SOMMARIO

Il presente contributo – in un’ottica di utilizzo di strumenti statistici spaziali - intende porre

l’accento su quelle che sono le identità e le vocazioni economiche e produttive della Puglia,

osservata ed analizzata in quelle che sono le proprie ‘aree sistema’, tentando di evidenziare –

ove possibile – eventuali o meno validi rapporti/relazioni inter-istituzionali. Cosicché, sulla

base dell’analisi di indicatori territoriali ed economici ci si è proposti di ipotizzare cluster

quali potenziali spunti di riferimento ed adeguati strumenti funzionali alla programmazione ed

adozione di efficaci ed adeguate politiche regionali di intervento.

1 Dipartimento di Studi Aziendali e Giusprivatistici, Facoltà di Economia – Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

2 IPRES, Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali.

1 Introduzione

L'applicazione delle tecniche multivariate trova ampio utilizzo qualora si voglia studiare fe-

nomeni/processi caratterizzati da numerose variabili che operano contemporaneamente nel

tempo e nello spazio. In questo scenario, partendo da taluni indicatori, si vuole verificare

l’assetto territoriale della Puglia che meglio potrebbe rispondere alle misure di pianificazione

e programmazione territoriale poste in essere da soggetti di governo, enti ed autorità compe-

tenti.

Come ampiamente noto, ed ormai dibattuto a tutti i livelli della società civile, la contem-

poranea crisi finanziaria ed economica rende di grandissima attualità l’esigenza di investigare

più da vicino quelle tematiche che più direttamente coinvolgono e riguardano politiche di co-

esione e politiche regionali di sviluppo (si pensi, esempio, ad uno dei principali ‘fattori di

contesto’ come la pubblica amministrazione locale).

2 Le fonti dei dati

Dopo una lettura generalizzata degli aggregati territoriali e delle esperienze distrettuali, il pre-

sente studio intende verificare e riscontrare le specificità produttive delle singole realtà comu-

nali. Per fa ciò tutti i quozienti e gli indicatori costruiti nel presente contributo sono stati rea-

lizzati su dati atomici di fonte Camera di Commercio dell’Industria, Artigianato, Agricoltura

(CCIAA) di Bari. Le informazioni di base – riguardanti il numero degli addetti e le sedi di

impresa insistenti sul territorio regionale – sono stati raccolti per specifico settore economico

(Ateco 2007), con riferimento all’annualità 2010 e per dettaglio comunale.

E’ importante precisare che la struttura sottostante la costruzione della bancadati impone

che l’informazione relativa agli addetti si configuri come parametro dimensionale d’impresa e

non già, specificamente, come livello di occupazione della medesima nel territorio investiga-

to. Si precisa, altresì, che il numero degli addetti assomma gli occupati in capo a tutte le unità

locali facenti capo alla stessa sede d’impresa.

Con riferimento, invece, ai settori economici per i quali sono stati ricostruiti i parametri in

questione, è stata operata una opportuna riclassificazione andando a rideterminare delle ag-

gregazioni settoriali maggiormente funzionali agli obiettivi ed alle finalità del presente studio.

Di seguito se ne propone l’elencazione puntuale:

1) Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali,

2) Industrie alimentari e bevande,

3) Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e

simili,

4) Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, fabbricazione di carta e di prodotti di

carta,

5) Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione, prodotti chimici, prodotti

farmaceutici di base, articoli in gomma e materie plastiche,

6) Metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari), fabbricazione di

computer e prodotti di elettronica, apparecchiature elettriche ed apparecchi,

7) Fabbricazione di mobili,

8) Industrie manifatturiere, stampa e riproduzione di supporti registrati, riparazione, manuten-

zione ed installazione di macchine,

9) Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, raccolta, trattamento e forni-

tura di acqua, gestione delle reti fognarie, attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei

rifiuti, attività di risanamento e altri servizi di gestione dei rifiuti,

10) Costruzione di edifici, ingegneria civile, lavori di costruzione specializzati,

11) Commercio all'ingrosso e al dettaglio,

12) Trasporto terrestre e mediante condotte, trasporto marittimo e per vie d'acqua, trasporto

aereo, magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti, servizi postali e attività di corriere,

13) Alloggio e attività dei servizi di ristorazione,

14) Attività editoriali, attività di produzione cinematografica, attività di programmazione e

trasmissione, telecomunicazioni, produzione di software, consulenza informatica, attività dei

servizi d'informazione,

15) Attività di servizi finanziari, assicurazioni e fondi pensione,

16) Attività immobiliari,

17) Attività legali, contabilità, direzione aziendale e consulenza gestionale, studi di architettu-

ra e d'ingegneria, ricerca scientifica e sviluppo, ricerche di mercato,

18) Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale, servizi delle agenzie di viaggio e di

tour operator

19) Istruzione

20) Assistenza sanitaria,

21) Attività creative, artistiche e di intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei ed

altre attività, attività riguardanti le lotterie, le scommesse,

22) Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, attività sportive, di intrattenimento e di di-

vertimento

23) Attività di servizi per la persona, attività di famiglie.

Sono stati, inoltre, esclusi dall’analisi i seguenti settori di attività economica, in quanto ri-

sultano fortemente localizzati in pochi comuni e non aggregabili con altri settori:

- silvicoltura, utilizzo di aree forestali, pesca e acquacoltura

3;

- estrazione di petrolio greggio e di gas naturale, estrazione di minerali metalliferi,

cave e miniere4;

- industria del tabacco5;

- amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale6.

3 La costruzione di indicatori

Al fine di sintetizzare i dati appena descritti e di individuare eventuali similarità a livello terri-

toriale, sono stati costruiti degli adeguati indicatori statistici:

- il quoziente di localizzazione,

- l’indice di specializzazione,

- l’indice di concentrazione territoriale.

3.1 Quoziente di localizzazione

Considerate le sedi di impresa e gli addetti Lij nel settore di attività economico i nell’unità

territoriale j, il quoziente di localizzazione è dato dal seguente rapporto:

∑∑

∑=

i j

ij

j

ij

i

ij

ij

ij

L

L

L

L

Q

dove al numeratore c’è l’indice settoriale della j-esima Ut (comune) e al denominatore lo stes-

so, ma a livello territoriale più elevato (regione). Si tratta di una misura relativa dei sistemi

economici locali (se Qij >1 esiste una specializzazione).

3.2 Indice di specializzazione

Poichè il quoziente di localizzazione Qij è riferito ad un solo settore di attività economica

è possibile utilizzare una sintesi dei quozienti di localizzazione di tutti i settori considerati per

una j-esima unità territoriale, dato dall’indice di specializzazione:

3 Le cui sedi sono principalmente localizzate nei comuni di Monopoli, Fasano, Manfredonia, Gallipoli, Porto Ce-sareo e Taranto. 4 Le cui sedi sono principalmente localizzate nei comuni di Apricena, Andria, Trani e Bisceglie.

5 Le cui sedi sono principalmente localizzate nei comuni in provincia di Lecce, come Lizzanello, Corsano, Ales-sano, Andrano e Aradeo. 6 Le cui sedi sono principalmente localizzate nei comuni di Corato, Mola di Bari e Monopoli.

∑∑∑

∑−=

i

i j

ij

j

ij

i

ij

ij

jL

L

L

LS

2

1

Tale indice presenta valori compresi tra un minimo di zero, nel caso di assenza di specia-

lizzazione, e un massimo di uno, nel caso di massima specializzazione.

3.3 Indice di concentrazione territoriale

Allo stesso modo, è possibile utilizzare una sintesi dei quozienti di localizzazione di tutti i

comuni considerati per ogni settore di attività economica, attraverso il calcolo di un indice di

concentrazione:

∑∑∑

∑−=

j

i j

ij

i

ij

j

ij

ij

iL

L

L

LC

2

1

3.4 Descrizione dei risultati ottenuti sui quozienti di localizzazione e sugli indici di specializzazio-

ne

Attraverso la costruzione di tali indici è possibile evidenziare la presenza di alcune aree

omogenee (composte da più comuni) con elevati quozienti di localizzazione e indici di specia-

lizzazione in alcuni dei settori trainanti dell’economia pugliese.

3.4.1 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali

Il settore primario identifica un aspetto molto importante per l’intera economia pugliese;

esso ha saputo svilupparsi ed implementarsi nel tempo grazie anche alla fitta rete di aziende -

distribuite in tutto il territorio regionale - ben capaci di valorizzare e promuovere i propri pro-

dotti.

Nello specifico, il comparto dell’allevamento rappresenta una risorsa impiegata prevalen-

temente per soddisfare le esigenze della comunità locale e dei territori circoscritti (anche in

funzione di una sostanziale assenza di un vero e proprio mercato di riferimento). Con specifi-

co riferimento all’attività agricola, la Puglia offre una notevole varietà di produzioni, correlata

alla differente morfologia del proprio territorio; aree interne svantaggiate (Gargano, Sub Ap-

pennino Dauno, Murgia e Salento) si contrappongono, infatti, ad aree pianeggianti (Tavoliere,

Terra di Bari, Litorale barese, Arco ionico tarantino) più favorevoli allo sviluppo di differenti

culture. In particolare, nel settore delle Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali

(settore 1) si riscontrano valori del quoziente di localizzazione e dell’indice di specializzazio-

ne molto elevati. I comuni che presentano i valori più elevati del quoziente di localizzazione e

dell’indice di specializzazione (tav. 1) sono quelli della provincia di Foggia (Ordona, Zappo-

neta, Carpino, Candela, etc).

Tabella 1 – Valori del quoziente di localizzazione e dell’indice di specializzazione

nel settore 1 (Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali). Quoziente di Localizzazione Indice Specializzazione

Sedi Addetti Sedi Addetti

Alberona 2,70 4,55 0,45 0,46

Candela 2,73 4,47 0,45 0,45

Carpino 2,67 5,11 0,44 0,53

Casalnuovo Monterotaro 2,61 4,31 0,42 0,43

Casalvecchio Di Puglia 2,69 4,14 0,44 0,41

Celle di San Vito 2,63 5,31 0,43 0,56

Rignano Garganico 2,79 4,69 0,47 0,48

Sant'agata di Puglia 3,08 4,25 0,55 0,42

Ordona 2,39 5,84 0,36 0,63

Volturara Appula 2,92 4,31 0,50 0,43

Zapponeta 2,11 5,86 0,29 0,63

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

3.4.2 Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pel-

le e simili

E’ noto come la produzione tessile e d’abbigliamento nonché la manifattura calzaturiera

identifichino attività tradizionali e molto radicate in tutta la Puglia; le imprese di questi setto-

ri, infatti, sono diffuse su tutto il territorio regionale occupando una notevole incidenza della

forza lavoro pugliese. Spalmati su tutto il territorio pugliese, emergono - tuttavia - diversi

consorzi di piccole imprese orientati verso una produzione di fascia anche medio-alta ed in

grado di identificare importanti nicchie di specializzazione.

Tabella 2 - Valori del quoziente di localizzazione e dell’indice di specializzazione nel settore 3 (Industrie tessili,

confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e simili).

Quoziente di Localizzazione Indice Specializzazione

Sedi Addetti Sedi Addetti

Arnesano 0,43 8,96 0,01 0,43

Casarano 3,22 11,26 0,04 0,55

Corsano 3,50 6,67 0,04 0,30

Matino 3,67 6,31 0,05 0,28

Patu' 1,45 8,08 0,01 0,38

Specchia 2,47 11,94 0,03 0,59

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

Infatti, un ulteriore raggruppamento di comuni con elevati quozienti di localizzazione si ritro-

va nella zona del Salento in provincia di Lecce relativamente al settore Industrie tessili, con-

fezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e simili (settore 3). Va-

lori particolarmente elevati sia del quoziente di localizzazione che dell’indice di specializza-

zione (tav. 2) si riscontrano in relazione agli addetti nel comune di Specchia e di Casarano

(con QL pari rispettivamente a 11,94 e 11,26 e IS pari a 0,59 e 0,55).

3.4.3 Fabbricazione di mobili

Tra i distretti produttivi pugliesi, quello del legno e dell’arredo ha certamente conquistato,

negli ultimi anni, una notevole fetta di mercato impiegando in maniera sempre più stabile un

crescente numero di occupati. Costituito da imprese, associazioni, sindacati, università, centri

di ricerca ed enti, esso rappresenta un settore di grande tradizione in tutto il territorio regiona-

le ma ben radicato in talune nicchie delle province di Bari, Lecce e Taranto. La filiera del le-

gno e arredo, infatti, vanta ancora oggi il primato italiano nel mobile imbottito e quello del

centro-sud per la lavorazione del legno. Relativamente al settore della Fabbricazione di mobi-

li (settore 7) si riscontrano i valori più elevati del quoziente di specializzazione degli addetti

(tav. 3) in alcuni comuni della provincia di Bari, come Santeramo in Colle (27,52), Altamura

(11,39) e Gravina (4,39) a causa della ben nota presenza del distretto del salotto. Significativi

anche i quozienti di localizzazione di alcuni comuni della provincia di Lecce, come Nociglia

(24,31), Miggiano (8,72 e Seclì (3,04).

Tabella 3 - Valori del quoziente di localizzazione e dell’indice di specializzazione nel settore 7 (Fabbricazione di

mobili).

Quoziente di Localizzazione Indice Specializzazione

Sedi Addetti Sedi Addetti

Altamura 7,26 11,39 0,03 0,15

Gravina in Puglia 3,53 4,39 0,01 0,05

Santeramo in Colle 4,94 27,52 0,02 0,38

Miggiano 7,28 8,72 0,03 0,11

Nociglia 5,06 24,31 0,02 0,33

Secli' 7,73 3,04 0,03 0,03

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

3.4.4 Alloggio e attività di ristorazione

Come noto, nel corso degli ultimi decenni la Puglia è divenuta, sempre più massicciamen-

te, felice meta di turismo ed intrattenimento per tutti i fruitori del suo immenso e diversificato

patrimonio storico, culturale, architettonico e naturale. Numerose sono, infatti, le località

(specialmente marittime) capaci di offrire adeguati ed opportuni servizi alberghieri e di risto-

razione. Relativamente al settore dell’Alloggio e delle attività di ristorazione (settore 13) si

riscontrano elevati valori dell’indice di specializzazione sia in provincia di Foggia che di Lec-

ce, nei comuni a forte vocazione turistica (tav. 4). In particolare, nella provincia di Foggia il

quoziente di localizzazione e l’indice di specializzazione presentano valori particolarmente

elevati alle isole Tremiti, sia per i dati delle sedi che degli addetti, mentre nel Salento spicca-

no i comuni di Otranto, Castro, Gallipoli e Santa Cesarea Terme.

Tabella 4 - Valori del quoziente di localizzazione e dell’indice di specializzazione nel settore 13 (Alloggio e atti-

vità di ristorazione).

Quoziente di Localizzazione Indice Specializzazione

Sedi Addetti Sedi Addetti

Isole Tremiti 7,41 8,20 0,36 0,47

Peschici 5,14 6,14 0,23 0,34

Rodi Garganico 4,72 7,06 0,21 0,40

Vieste 4,15 6,07 0,18 0,33

Castrignano del Capo 2,52 4,78 0,09 0,25

Gallipoli 3,10 4,90 0,12 0,26

Otranto 3,59 5,36 0,14 0,29

Santa Cesarea Terme 3,71 4,04 0,15 0,20

Castro 4,06 5,41 0,17 0,29

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

3.5 Descrizione dei risultati ottenuti sugli indici di concentrazione territoriale

Per quanto riguarda l’indice di concentrazione territoriale si evidenzia come valori parti-

colarmente elevati si riscontrino in particolari settori di attività economica.

Dai dati degli addetti, emergono valori particolarmente elevati (pari a 0,67 e 0,60) relativi

rispettivamente al settore 2 (Industrie alimentari e bevande) e al settore 7 (Fabbricazione di

mobili); in particolare il comune nel quale si riscontra una forte concentrazione di aziende del

settore 2 è il comune di Fasano (Brindisi), mentre i comuni con particolare concentrazione di

addetti nel settore dei mobili sono Altamura e Santeramo in Colle, che come precedentemente

detto fanno parte del distretto del salotto.

Interessante risulta anche l’indice di concentrazione rilevato per il settore 3 (Industrie tes-

sili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e simili) con va-

lori pari a 0,56 per gli addetti e 0,41 per le sedi; i comuni in cui risulta una forte concentrazio-

ne sono Andria, Bari, Barletta, Fasano, Martina Franca e Casarano.

Figura 1 - Valori dell’indice di concentrazione territoriale per settore e tipologia di dati (sedi e addetti).

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

4 La cluster analysis

4.1 Aspetti metodologici

La cluster analysis è una tecnica di analisi multivariata attraverso la quale è possibile rag-

gruppare le unità statistiche, in modo da minimizzare la distanza interna a ciascun gruppo e di

massimizzare quella tra i gruppi. Applicando la cluster analysis con il metodo “K-means” ai

quozienti di localizzazione calcolati sui dati delle sedi e degli addetti dei 258 comuni della

Puglia, sulla base dei 23 settori di attività economica precedentemente descritti, si sono venuti

a delineare diversi profili. Ogni profilo è identificativo di un insieme di comuni che presenta-

no delle precise caratteristiche in termini di valore medio del quoziente di localizzazione per

settore di attività economica.

4.2 Dati sulle sedi di impresa

In particolare, sulla base dei dati relativi alle sedi sono stati generati 20 cluster; ogni clu-

ster è caratterizzato da un diverso numero di comuni e da un valore medio del quoziente di

localizzazione per ogni settore di attività economica. A valori più elevati del quoziente corri-

sponde un settore di specializzazione principale o secondario del cluster, come evidenziato

nella tavola 5.

Tabella 5 – Descrizione dei cluster generati in base al numero di comuni compresi e ai settori di attività econo-

mica principale e secondario sui dati delle sedi di impresa. Cluster N. comuni Settore principale Settore secondario

1 1 5) fabbricazione di prodotti chimici, farmaceutici, plasti-ci, etc

19) istruzione

2 1 5) fabbricazione di prodotti chimici, farmaceutici, plasti-ci, etc

6) fabbricazione di prodotti in metallo, compu-ter e prodotti di elettronica, etc

3 1 19) istruzione 7) fabbricazione di mobili

4 5 7) fabbricazione di mobili 12) trasporto terrestre, marittimo, aereo, etc

5 1 14) attività editoriali, cinematografiche, telecomunicazio-ni, etc

7) fabbricazione di mobili

6 65 4) industria del legno fabbricazione di carta, etc 3) industrie tessili, abbigliamento, articoli in pelle, etc

7 34 21) attività creative, artistiche e di intrattenimento, etc 14) attività editoriali, cinematografiche, teleco-municazioni, etc

8 9 13) alloggio e attività dei servizi di ristorazione 22) Attività riguardanti le lotterie, le scommes-se, attività sportive, di intrattenimento e di di-vertimento

9 1 13) alloggio e attività dei servizi di ristorazione 15) attività di servizi finanziari, assicurazioni e fondi pensione,

10 124 1) coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali 2) industrie alimentari e bevande,

11 1 4) industria del legno fabbricazione di carta, etc 7) fabbricazione di mobili

12 1 14) attività editoriali, cinematografiche, telecomunicazio-ni, etc

4) industria del legno fabbricazione di carta, etc

13 1 19) istruzione 2) industrie alimentari e bevande,

14 3 22) attività riguardanti le lotterie, le scommesse, attività sportive, di intrattenimento e di divertimento

13) alloggio e attività dei servizi di ristorazione

15 1 4) industria del legno fabbricazione di carta, etc 2) industrie alimentari e bevande,

16 3 20) assistenza sanitaria 1) coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali

17 2 4) industria del legno fabbricazione di carta, etc 21) attività creative, artistiche e di intratteni-mento, etc

18 1 5) fabbricazione di prodotti chimici, farmaceutici, plasti-ci, etc

4) industria del legno fabbricazione di carta, etc

19 2 20) assistenza sanitaria 4) industria del legno fabbricazione di carta, etc

20 1 21) attività creative, artistiche e di intrattenimento, etc 14) attività editoriali, cinematografiche, teleco-municazioni, etc

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

Attraverso la cluster analysis è stato possibile abbinare ogni comune rispetto al settore

principale e secondario di attività economica7, andando così ad evidenziare quali siano le spe-

cifiche vocazioni economiche-produttive di ogni singolo territorio comunale.

Inoltre, nella seguente cartografia della Puglia vengono illustrati gli abbinamenti tra ogni

singolo cluster ed i comuni di appartenenza (fig. 2) sulla base dei dati relativi alle sedi di im-

presa. In tal modo sono ben evidenti aree omogenee caratterizzate dalla appartenenza di co-

muni adiacenti ad uno stesso cluster, identificativo di un particolare profilo produttivo, princi-

pale o secondario.

7 Mastrorocco – Montrone- Perchinunno (2012), La localizzazione delle attività economiche e degli addetti nei comuni pugliesi. Dal modello distrettuale ad un’analisi per specializzazioni, concentrazioni e cluster produttivi, in “Puglia in cifre 2011”, Cacucci Editore.

Figura 2 - Cartografia della Puglia in base alla appartenenza dei comuni ai diversi cluster generati sui dati del-

le sedi di impresa. Tra parentesi sono indicati i numeri dei comuni che appartengono al cluster di riferimento.

Dei 20 cluster individuati solo 5 presentano un numero di comuni significativamente inte-

ressante, mentre gli altri 15 sono caratterizzati da outlier, ovvero, da cluster composti da uno

o due comuni con caratteristiche significative tali da renderli non associabili ad altri comuni.

Cosicché un’analisi più dettagliata si ottiene ponendo a confronto i 5 cluster principali ri-

spetto al profilo medio di tutti i territori (dato dalla media ponderata dei quozienti di localiz-

zazione dei comuni pugliesi). In tal modo si riescono ad evidenziare le caratteristiche princi-

pali del cluster analizzato e, altresì, quale sia il settore di attività economica prevalente dei

comuni che ne fanno parte.

4.2.1 Profilo del cluster 4 (fabbricazione di mobili)

Andando ad analizzare il profilo del cluster 4 risulta di immediata lettura la forte specia-

lizzazione dei comuni facenti parte di questo cluster nel settore 7 (Fabbricazione di mobili).

Infatti, il valore medio del quoziente di localizzazione del cluster 4 nel settore della fabbrica-

zione dei mobili risulta pari a 5,3 contro un valore medio regionale pari a 0,8. Con riferimento

al contesto puntuale, l’analisi in oggetto consente di individuare in cinque comuni della pro-

vincia di Bari (Altamura, Binetto, Gravina in Puglia, Modugno e Santeramo in Colle) esempi

virtuosi di una adeguata specializzazione.

Figura 3 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 4 (set-

tore principale: fabbricazione di mobili) e valore dei quozienti di localizzazione del profilo medio di tutti i co-

muni pugliesi.

4.2.2 Profilo del cluster 6 (Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento,

fabbricazione di articoli in pelle e simili)

Il cluster 6 comprende al suo interno 65 comuni e presenta valori più elevati (pari a 1,8) ri-

spetto al profilo medio (pari a 0,81) nel settore delle Industrie tessili, confezione di articoli di

abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e simili.

Con specifico riferimento al settore calzaturiero, la produzione è diffusa su tutto il territorio

regionale con delle importanti concentrazioni nell’area nord barese (Andria, Barletta, Trani,

etc) ed anche nel distretto di Casarano (Acquarica del Capo, Alessano, Andrano, Castrignano

del Capo, Collepasso, Corsano, Gagliano del Capo, Matino, Patù, Taurisano, etc.).

Anche la produzione di prodotti tessili e d’abbigliamento è diffusa in tutta la Puglia ed anche

in questo caso è possibile rilevare aree di concentrazioni produttive nel distretto dei Trulli

(Alberobello, Putignano e Martina Franca). Altresì, l’area compresa tra Putignano e Castella-

na Grotte è assai densa di laboratori impegnati nella produzione di abiti da sposa e da cerimo-

nia. Specializzati nella realizzazione di abiti da bambino sono i comuni (Bisceglie, Bitonto,

Corato, Ruvo di Puglia, etc.) della conca nord barese.

Nella maggior parte dei casi si tratta di piccole imprese che lavorano per conto terzi e che ba-

sano la propria competitività su prezzi concorrenziali ed una rapida ‘risposta’ alle richieste dei

committenti. Assurge ad un ruolo di importanza addirittura nazionale l’area dedicata alla pro-

duzione di cravatte facente capo ai territori di Tricase, Corsano e Alessano.

Figura 4 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 6 (set-

tore principale: industrie tessili, etc) e valore dei quozienti di localizzazione del profilo medio di tutti i comuni

pugliesi.

4.2.3 Profilo del cluster 8 (Alloggio e attività dei servizi di ristorazione)

Anche il cluster 8 presenta un valore del quoziente di localizzazione più elevato (pari a 3,8)

rispetto al profilo medio (pari a 1,0) in corrispondenza del settore dell’Alloggio e delle attività

dei servizi di ristorazione. L’analisi in corso ha consentito di individuare eccellenze specifi-

che sia sulla costa ionica che adriatica. Nell’area salentina si distinguono i territori di Gallipo-

li, Santa Cesarea Terme, Otranto, Castro. Più a nord è il promontorio del Gargano - e specifi-

camente le aree di Vieste, Peschici, e Rodi Garganico - ad esprimere una fortissima vocazione

turistica con annessa attività di ristorazione.

Figura 5 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 8 (set-

tore principale: alloggio e attività dei servizi di ristorazione) e valore dei quozienti di localizzazione del profilo

medio di tutti i comuni pugliesi.

4.2.4 Profilo del cluster 10 (Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali)

Il cluster 10 comprende al suo interno un numero molto elevato di comuni (pari a 124)

con valori del quoziente di localizzazione sempre inferiori rispetto al profilo medio tranne nel

settore 1 Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali (con valori pari a 1,9 contro

un valore medio pari a 0,7).

E’ necessario sottolineare come dalla cartografia (fig. 2) appare evidente che la maggior

parte dei comuni presenti una colorazione di fondo dovuta alla appartenenza al cluster 10, ov-

vero, a quei comuni con forte specializzazione di fondo nel settore della coltivazione agricola.

Le coltivazioni più diffuse sono quelle della vite e dell’ulivo che collocano la Puglia ai primi

posti, in Italia, per la produzione di olio, vino e uva da tavola; di rilevante importanza è anche

la produzione di avena, ortaggi, mandorle, grano duro, tabacco e barbabietole da zucchero.

Figura 6 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n..10

(Coltivazioni agricole, etc) rispetto al valore dei quozienti di localizzazione del profilo medio di tutti i comuni

pugliesi.

4.2.5 Profilo del cluster 7 (Attività editoriali, di produzione cinematografica, telecomunicazioni,

software, consulenza informatica)

Viceversa, il cluster 7 rispetto al cluster precedente presenta sempre valori superiori al

profilo medio con due picchi in corrispondenza del settore 14 delle Attività editoriali, di pro-

duzione cinematografica, telecomunicazioni, software, consulenza informatica e del settore

21 delle attività creative, artistiche e di intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei

ed altre attività. I comuni interessati sono 34 e comprendono il capoluogo di regione (Bari) e

altri comuni limitrofi (Giovinazzo, Molfetta, Conversano, Triggiano, Valenzano, etc).

Figura 7 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 7 (set-

tore principale: attività editoriali, artistiche, etc) rispetto al valore dei quozienti di localizzazione del profilo

medio di tutti i comuni pugliesi.

4.3 Dati sugli addetti

Per quanto riguarda i cluster relativi ai dati degli addetti sono stati generati anche in tal

caso 20 cluster con una distribuzione numerica differente di comuni. I settori di specializza-

zione principale o secondaria dei singoli cluster sono i seguenti:

Tabella 6 - Descrizione dei cluster generati in base al numero di comuni compresi e ai settori di attività econo-

mica principale e secondario sui dati degli addetti. Cluster N. comuni Settore principale Settore secondario

1 7 20) Assistenza sanitaria 4) Industria del legno fabbricazione di carta, etc.

2 20 4) Industria del legno fabbricazione di carta, etc.

5) Fabbricazione di prodotti chimici, farmaceutici, plastici, etc.

3 2 7) Fabbricazione di mobili 4) Industria del legno fabbricazione di carta, etc.

4 1 16) Attività immobiliari 1) Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali

5 183 1) Coltivazioni agricole e produzione di pro-dotti animali

13) Alloggio e attività dei servizi di ristorazione

6 4 22) Attività riguardanti le lotterie, le scom-messe, attività sportive, di intrattenimento e di divertimento

13) Alloggio e attività dei servizi di ristorazione

7 1 12) Trasporto terrestre, marittimo, aereo, etc. 1) Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali

8 1 19) Istruzione 16) Attività immobiliari

9 2 20) Assistenza sanitaria 1) Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali

10 1 2) Industrie alimentari e bevande

11 1 17) Attività legali, contabilità, direzione a-ziendale e consulenza gestionale, studi di ar-chitettura e d'ingegneria, etc.

22) Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, attività sportive, di intrattenimento e di diverti-mento

12 22 3) Industrie tessili, abbigliamento, articoli in pelle, etc.

13 2 7) Fabbricazione di mobili 4) Industria del legno fabbricazione di carta, etc.

14 2 9) Fornitura di energia elettrica, gas, acqua, gestione delle reti fognarie, smaltimento rifiu-ti, etc.

15 1 13) Alloggio e attività dei servizi di ristora-zione

12) Trasporto terrestre, marittimo, aereo, etc. 15) attività di servizi finanziari, assicurazioni e fondi pensione,

16 1 19) Istruzione 23) Attività di servizi per la persona, attività di famiglie

17 1 21) Attività creative, artistiche e di intratteni-mento, etc.

9) Fornitura di energia elettrica, gas, acqua, ge-stione delle reti fognarie, smaltimento rifiuti, etc.

18 1 15) Attività di servizi finanziari, assicurazioni e fondi pensione,

23) Attività di servizi per la persona, attività di famiglie

19 4 5) Fabbricazione di prodotti chimici, farma-ceutici, plastici, etc.

20 1 9) Fornitura di energia elettrica, gas, acqua, gestione delle reti fognarie, smaltimento rifiu-ti, etc.

21) Attività creative, artistiche e di intrattenimen-to, etc. 6) Fabbricazione di prodotti in metallo, computer , etc.

Fonte CCIAA (2011). Ns. elaborazioni.

La cartografia dei cluster relativi ai dati degli addetti, evidenzia la presenza di 3 cluster

più numerosi e di altri 17 caratterizzati da un numero esiguo di comuni (fig. 8). Inoltre, ogni

comune è stato abbinato rispetto al numero di cluster e al settore principale e secondario di at-

tività economica.

Figura 8 - Cartografia della Puglia in base alla appartenenza dei comuni ai diversi cluster generati sui dati de-

gli addetti. Tra parentesi sono indicati i numeri dei comuni che appartengono al cluster di riferimento.

4.3.1 Profilo del cluster 5 (Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali)

In particolare, si evidenzia come il cluster 5 comprenda un numero molto elevato di co-

muni (pari a 183) con un profilo dei quozienti di localizzazione simile a quello medio, e con

una lieve caratterizzazione nel settore 1 (Coltivazioni agricole e produzione di prodotti ani-

mali) con un valore pari a 1,9 contro un valore medio regionale del quoziente di localizzazio-

ne pari a 1,6. Dalla cartografia (fig. 8) è facilmente riscontrabile la presenza di una colorazio-

ne di fondo dovuta proprio alla appartenenza della maggior parte dei comuni a tale cluster.

Come anticipato nei dati sulle sedi tale fattore è dovuto alla forte caratterizzazione della no-

stra regione nel settore della produzione di olio, vino, uva da tavola, etc. I comuni a forte vo-

cazione agricola che rientrano in questo cluster sono principalmente quelli dell’entroterra pu-

gliese localizzati in provincia di Bari, Foggia, Lecce e Taranto.

Figura 9 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 5 (set-

tore principale: Coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali) e valore dei quozienti di localizzazione

del profilo medio di tutti i comuni pugliesi.

4.3.2 Profilo del cluster 12 (Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbri-

cazione di articoli in pelle)

Viceversa, il cluster 12 presenta un valore del quoziente di localizzazione molto significa-

tivo (pari a 6,0 contro un valore medio pari a 1,1) in corrispondenza del settore delle Industrie

tessili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e comprende

al suo interno 20 comuni fortemente specializzati, localizzati in provincia di Bari (Barletta,

Putignano, Minervino Murge, Spinazzola), Taranto (Martina Franca) e Lecce (Arnesano, Ca-

sarano, Matino).

Figura 10 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 12

(settore principale: Industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento, etc.) e valore dei quozienti di loca-

lizzazione del profilo medio di tutti i comuni pugliesi.

4.3.3 Profilo del cluster 2 (Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, fabbricazione

di carta e di prodotti di carta)

Anche il cluster 2 presenta un valore particolarmente elevato (pari a 5,1) in corrispondenza

del settore dell’Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, fabbricazione di carta e

di prodotti di carta, contro un valore medio del quoziente di localizzazione regionale pari a

1,4. I comuni compresi in questo cluster sono localizzati principalmente in provincia di Lecce

(Aradeo, Melissano, Presicce, Surano, San Cassiano, etc.) e di Bari (Adelfia, Capurso, Mola

di Bari, Ruvo di Puglia, etc).

Figura 11 - Confronto tra valori medi dei quozienti di localizzazione dei comuni appartenenti al Cluster n. 2

(settore principale: industria del legno, sughero, carta, etc.) e valore dei quozienti di localizzazione del profilo

medio di tutti i comuni pugliesi.

5 Considerazioni conclusive

Con legge n. 865/1971 venivano alla luce i PIP (Piani di Insediamento Produttivi) mediante i

quali si delineavano programmi finalizzati a pianificare l’assetto territoriale delle attività pro-

duttive nelle distinte aree comunali; il principale obiettivo di questo strumento era, appunto,

quello di valorizzare ed aumentare la produzione locale in un più ampio contesto di sviluppo

regionale.

Dopo quattro decenni appare ancora grande, per gli enti locali, l’esigenza di conoscere i qua-

dri di sviluppo locale, ovvero, le singole specificità e potenzialità produttive. Di qui

l’importanza del processo di valutazione che deve sottendere le opportunità insediative e di

crescita delle diverse realtà territoriali.

Non trascurabile è, dunque, la sfida che la Puglia ha di fronte a sé nel momento in cui politi-

che di governo del territorio potrebbero/dovrebbero orientarsi a favorire rapporti di collabo-

razione tra tutti gli enti coinvolti in un articolato processo di pianificazione e programmazione

di assetto e sviluppo dell’intero territorio regionale; è in questo cono di luce che il presente

articolo intende fornire un qualche minimo contributo.

Il lavoro si apre con una generale disamina demografica funzionale a ben inquadrare la classi-

ficazione territoriale dei comuni pugliesi ‘letti’ nell’ottica della propria vocazione economica-

produttiva. Lo studio ha fatto leva su dati di fonte Camera di Commercio dell’Industria, Arti-

gianato ed Agricoltura (CCIAA) di Bari; le informazioni di base hanno riguardato il numero

degli addetti e le sedi di impresa insistenti sul territorio regionale, per dettaglio comunale.

Al fine di sintetizzare tali valori ed onde individuare eventuali punti di comparabilità e/o simi-

larità a livello territoriale, sono stati costruiti il quoziente di localizzazione, l’indice di specia-

lizzazione e l’indice di concentrazione territoriale. La realizzazione di tali indicatori ha con-

sentito di evidenziare la presenza di alcune aree omogenee (composte da più comuni) con ele-

vati quozienti di localizzazione ed indici di specializzazione in taluni dei settori trainanti

dell’intera economia pugliese.

Dalla cluster analysis si sono potuti evincere 20 profili caratterizzanti, di cui solo alcuni degni

di particolare attenzione in virtù della maggiore numerosità di comuni coinvolti. In estrema

sintesi, rispetto a qualche decennio fa, emerge chiaramente per la Puglia una minore specia-

lizzazione economica-produttiva, ovvero, una più uniforme ‘vocazione’ verso i diversi com-

parti del complesso sistema economico regionale.

Lo schema di autocorrelazione spaziale ipotizzato nel presente studio ha – anche graficamente

– dimostrato che in funzione di un principio di contiguità territoriale i diversi comuni tendono

a ‘somigliarsi’ economicamente tra di loro con un via via crescente grado di dissolvenza.

Gli indicatori osservati sembrano attestare una maggiore condizione di ‘omogenizzazione’

nei propri profili economici territoriali lasciando, tuttavia, trasparire talune aree con tradizio-

nali elementi di specificità. L’analisi condotta offre numerosi spunti di riflessione allorquando

si volesse cogliere una descrizione atomica e puntuale della vocazione economico/produttiva -

per settore principale e secondario - di tutti i 258 comuni pugliesi. Tale ‘atlante’ classificativo

ben corrobora le cartografie su esposte riuscendo, altresì, a far rilevare ed evidenziare territori

comunali maggiormente propensi a specifiche produzioni agricole (ad esempio, nel comparto

enologico), ad attività manifatturiere e/o artigianali (si pensi a pelletteria, abbigliamento, ri-

cami), a premialità turistiche (balneari) nonché ad eccellenze del terziario avanzato (anche nel

settore dell’alta tecnologia e della ricerca).

In definitiva, pur in un quadro di generalizzata omogeneizzazione regionale emergono delle

non trascurabili specificità; specificità da considerarsi non già come criticità all’interno di un

ampio processo di globalizzazione economica ma, anzi, come importanti punti di forza e di

originalità su cui può e deve far leva – a tutti i livelli - l’intero ed articolato sistema economi-

co pugliese.

Allegato 1 – Elenco dei settori di attività economica per macrovoci aggregate nel presente studio.

Settori:

1) coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali;

2) industrie alimentari e bevande;

3) industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di articoli in pelle e simili;

4) industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, fabbricazione di carta e di prodotti di carta;

5) fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione, prodotti chimici, prodotti farmaceutici di base,

articoli in gomma e materie plastiche;

6) metallurgia, fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari), fabbricazione di computer e prodotti di

elettronica, apparecchiature elettriche ed apparecchi;

7) fabbricazione di mobili;

8) industrie manifatturiere, stampa e riproduzione di supporti registrati, riparazione, manutenzione ed installa-

zione di macchine;

9) fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, raccolta, trattamento e fornitura di acqua, ge-

stione delle reti fognarie, attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti, attività di risanamento e al-

tri servizi di gestione dei rifiuti;

10) costruzione di edifici, ingegneria civile, lavori di costruzione specializzati;

11) commercio all'ingrosso e al dettaglio;

12) trasporto terrestre e mediante condotte, trasporto marittimo e per vie d'acqua, trasporto aereo, magazzinaggio

e attività di supporto ai trasporti, servizi postali e attività di corriere;

13) alloggio e attività dei servizi di ristorazione;

14) attività editoriali, attività di produzione cinematografica, attività di programmazione e trasmissione, teleco-

municazioni, produzione di software, consulenza informatica, attività dei servizi d'informazione;

15) attività di servizi finanziari, assicurazioni e fondi pensione;

16) attività immobiliari;

17) attività legali, contabilità, direzione aziendale e consulenza gestionale, studi di architettura e d'ingegneria,

ricerca scientifica e sviluppo, ricerche di mercato;

18) attività di ricerca, selezione, fornitura di personale, servizi delle agenzie di viaggio e di tour operator ;

19) istruzione;

20) assistenza sanitaria;

21) attività creative, artistiche e di intrattenimento, attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività, attività

riguardanti le lotterie, le scommesse;

22) Attività riguardanti le lotterie, le scommesse, attività sportive, di intrattenimento e di divertimento;

23) attività di servizi per la persona, attività di famiglie.

ABSTRACT

In order to use spatial statistical tools, this paper emphasis is placed on what are the identities

and economic and productive vocations of the Puglia, observed and analyzed in what are their

'system areas', trying highlight valid relationships / inter-institutional relations. So, based on

the analysis of territorial and economic indicators there has been proposed to assume cluster

as potential starting points of reference and adequate tools for functional programming and

adoption of appropriate policies and effective regional response.

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