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CAMERA DEI DEPUTATI N. 2541 DISEGNO DI LEGGE PRESENTATO DAL MINISTRO DELLECONOMIA E DELLE FINANZE (PADOAN) Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2013 Presentato il 15 luglio 2014 ONOREVOLI DEPUTATI ! — Le manovre cor- rettive varate sul finire del 2011 e nel corso del 2012 pur in un contesto internazionale migliorato solo marginal- mente – hanno consentito, alla fine di maggio 2013, la chiusura della procedura per deficit eccessivo a carico dell’Italia. Questo risultato è stato essenziale nella definizione della politica di bilancio se- guita nel 2013, che, nel varo di alcuni importanti provvedimenti mirati al rilan- cio della crescita e al sostegno dei redditi delle famiglie, ha potuto beneficiare di un clima di relativa fiducia. Qui di seguito si richiamano in modo sintetico gli effetti finanziari determinati dai decreti di variazione di bilancio adot- tati in attuazione dei provvedimenti più rilevanti; è bene tenere presente al ri- guardo che ogni norma può esercitare i suoi effetti sul bilancio attraverso più decreti di variazione: pertanto, i dati qui riepilogati possono differire dagli effetti finanziari complessivi quantificati nell’am- bito della relazione tecnica di ciascun provvedimento. Tra gli interventi più importanti, as- sume particolare rilevanza un provvedi- mento straordinario adottato con il decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver- tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu- gno 2013, n. 64 – per l’accelerazione dei pagamenti dei debiti delle amministrazioni pubbliche maturati al 31 dicembre 2012. Date la portata e le modalità attuative del programma di pagamenti (circa 40 mi- liardi di euro di pagamenti effettivi nel biennio 2013-2014, di cui oltre 19 miliardi Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI DOCUMENTI

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CAMERA DEI DEPUTATI N. 2541—

DISEGNO DI LEGGE

PRESENTATO DAL MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE

(PADOAN)

Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Statoper l’esercizio finanziario 2013

Presentato il 15 luglio 2014

ONOREVOLI DEPUTATI ! — Le manovre cor-rettive varate sul finire del 2011 e nelcorso del 2012 – pur in un contestointernazionale migliorato solo marginal-mente – hanno consentito, alla fine dimaggio 2013, la chiusura della proceduraper deficit eccessivo a carico dell’Italia.Questo risultato è stato essenziale nelladefinizione della politica di bilancio se-guita nel 2013, che, nel varo di alcuniimportanti provvedimenti mirati al rilan-cio della crescita e al sostegno dei redditidelle famiglie, ha potuto beneficiare di unclima di relativa fiducia.

Qui di seguito si richiamano in modosintetico gli effetti finanziari determinatidai decreti di variazione di bilancio adot-tati in attuazione dei provvedimenti piùrilevanti; è bene tenere presente al ri-

guardo che ogni norma può esercitare isuoi effetti sul bilancio attraverso piùdecreti di variazione: pertanto, i dati quiriepilogati possono differire dagli effettifinanziari complessivi quantificati nell’am-bito della relazione tecnica di ciascunprovvedimento.

Tra gli interventi più importanti, as-sume particolare rilevanza un provvedi-mento straordinario – adottato con ildecreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 6 giu-gno 2013, n. 64 – per l’accelerazione deipagamenti dei debiti delle amministrazionipubbliche maturati al 31 dicembre 2012.Date la portata e le modalità attuative delprogramma di pagamenti (circa 40 mi-liardi di euro di pagamenti effettivi nelbiennio 2013-2014, di cui oltre 19 miliardi

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nell’anno 2013), si tratta di una misuraplausibilmente in grado di sostenere illivello di attività reale e l’occupazione,anzitutto migliorando significativamente laposizione finanziaria delle imprese credi-trici in una fase congiunturale particolar-mente difficile. Tali ragioni, oltre allepressioni derivate dall’introduzione delladirettiva 2011/7/UE del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 16 febbraio 2011,relativa alla lotta contro i ritardi deipagamenti nelle transazioni commerciali,recepita con decreto legislativo 9 novem-bre 2012, n. 192, hanno giustificato, nel-l’ottica del legislatore, il peggioramentodell’indebitamento netto delle amministra-zioni pubbliche (per circa 7,3 miliardi dieuro) – per lo più determinato dall’estin-zione di debiti relativi a spese in contocapitale – e il notevole impatto sul fab-bisogno e, quindi, sull’ammontare del de-bito complessivo (pressoché pari all’interoimporto dei pagamenti effettuati). Per ciòche attiene agli effetti sul bilancio delloStato, l’incremento degli stanziamenti dicompetenza, operato tramite il decreto divariazione attuativo della norma (decretodel Ministro dell’economia e delle finanzen. 30281 del 10 aprile 2013), ha compor-tato un peggioramento del saldo netto dafinanziare nella misura di circa 10,5 mi-liardi di euro, quasi totalmente imputabiliall’istituzione di un apposito fondo perassicurare alle amministrazioni locali –particolarmente interessate dal decreto –la liquidità necessaria per effettuare ipagamenti. Tali variazioni hanno richiestoun aggiornamento del livello massimo delsaldo in oggetto, fissato dalla legge distabilità per il 2013 (legge 24 dicembre2012, n. 228), che è stato portato da 6.600a 31.600 milioni di euro. È da notare cheil provvedimento implica effetti sulle en-trate, in termini di maggior gettito del-l’imposta sul valore aggiunto (IVA), impu-tato però all’esercizio 2014, e di incre-mento dei rientri di fondi derivanti dal-l’Unione europea in proporzione allamaggiore capacità di spesa delle ammini-strazioni impegnate in programmi di spesacofinanziati dai fondi strutturali (200 mi-lioni di euro nel 2013).

Un secondo intervento particolarmenterilevante – sebbene sostanzialmente neu-trale sui saldi di bilancio e di finanzapubblica – è il decreto-legge 21 maggio2013, n. 54, convertito, con modificazioni,dalla legge 18 luglio 2013, n. 85, che haprovveduto al rifinanziamento degli am-mortizzatori sociali in deroga, alla prorogadi contratti di lavoro subordinato a tempodeterminato (funzionale a garantire lacontinuità dei servizi pubblici essenziali) ealla sospensione della prima rata dell’im-posta municipale unica (IMU) per l’abita-zione principale e per altre residuali ca-tegorie di immobili. Se i maggiori oneri ele minori entrate hanno pesato soprattuttosulle amministrazioni locali e sugli enti diprevidenza, la compensazione è stata ope-rata con un miglioramento del saldo delleamministrazioni centrali, ottenuto me-diante la riduzione del fondo per gli sgravicontributivi per la contrattazione di se-condo livello, del fondo per lo sviluppo ela coesione e delle risorse destinate altrattato di partenariato e cooperazione traItalia e Libia.

Successivamente, il decreto-legge 28giugno 2013, n. 76, convertito, con modi-ficazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 99,è intervenuto con misure di fiscalità ge-nerale – tra cui il rinvio di un trimestredell’aumento dell’aliquota normale del-l’IVA al 22 per cento, parzialmente co-perto con incrementi degli acconti delleimposte sul reddito delle persone fisiche(IRPEF) e sul reddito delle società (IRES)– e con incentivi in favore dell’occupa-zione giovanile. Tra gli altri, l’articolo 1 delsuddetto decreto-legge ha istituito un in-centivo (pari ad un terzo della retribu-zione lorda) per i datori di lavoro cheentro il 30 giugno 2015 assumano, concontratto di lavoro a tempo indeterminato,lavoratori di età compresa tra 18 e 29anni, privi di impiego regolarmente retri-buito da almeno sei mesi o privi di di-ploma di scuola media superiore o pro-fessionale. Complessivamente, il decretoche ha operato le variazioni di bilanciodeterminate dalla norma (decreto del Mi-nistro dell’economia e delle finanzen. 74121 del 12 novembre 2013) ha avuto

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effetti sostanzialmente nulli sul saldo nettoda finanziare per l’esercizio 2013, preve-dendo una riduzione netta di spese pari acirca 300 milioni di euro a fronte di unariduzione netta di entrate di 292,5 milioni.

Notevoli sono stati, invece, gli effetti sulsaldo netto da finanziare dovuti al decre-to-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito,con modificazioni, dalla legge 28 ottobre2013, n. 124. In particolare, in materia dipagamenti dei debiti degli enti territoriali,l’articolo 13 è intervenuto rideterminandole risorse del relativo Fondo per assicurareliquidità per i pagamenti dei debiti certi,liquidi ed esigibili, stanziate dal citatodecreto-legge n. 35 del 2013 per far fronteagli interventi in esso previsti: è stataincrementata di 7,2 miliardi di euro ladotazione per l’anno 2013 e contestual-mente ridotto del medesimo importo lostanziamento per l’anno 2014. Per conse-guenza è stato necessario aumentare diulteriori 8 miliardi di euro il limite mas-simo di emissione dei titoli di Stato. Ilmedesimo decreto-legge n. 102 del 2013ha, inoltre, cancellato definitivamente laprima rata dell’IMU per il 2013 – sospesada un precedente intervento (vedi sopra).Oltre al ristoro del mancato gettito aicomuni, diverse altre misure (rifinanzia-mento degli ammortizzatori sociali, ado-zione di ulteriori misure di salvaguardia inmateria di trattamenti pensionistici e in-terventi per il sostegno dell’accesso all’abi-tazione) – per circa 1,8 miliardi di eurocomplessivi – hanno trovato compensa-zione all’interno del decreto stesso, prin-cipalmente grazie al maggior gettito del-l’IVA (925 milioni di euro) derivante daipagamenti dei debiti degli enti territorialie ai proventi (stimati in circa 600 milionidi euro) derivanti dall’estensione dell’am-bito temporale di applicazione delle di-sposizioni contenute nella legge finanziariaper il 2006 in materia di definizioneagevolata in appello dei giudizi di respon-sabilità amministrativo-contabile.

Il conto consuntivo delle Amministra-zioni dello Stato presenta i risultati com-plessivi indicati nella Tavola 1.

Gli stessi risultati, espressi al netto delleregolazioni contabili e debitorie, riportate

in dettaglio nella Tavola 6, si modificanocome evidenziato nella Tavola 2.

Il conto consuntivo presenta, inoltre, laspesa complessiva per le missioni, comeevidenziato nella Tavola 3.

Nelle Tavole 4 e 5 si forniscono ele-menti di raccordo tra il Rendiconto gene-rale dell’Amministrazione dello Stato e ilconto economico dello Stato elaborato se-condo i criteri della contabilità nazionaleprevisti dal SEC 95 (Sistema europeo deiconti nazionali e regionali). Tale raccordoconsente una valutazione di massima dellacoerenza complessiva delle grandezze dientrata e di uscita contenute nel Rendi-conto generale dell’Amministrazione delloStato, che determinano il saldo netto dafinanziare, con quelle del conto economicodello Stato, che costituisce la componenteprincipale dell’indebitamento netto delleamministrazioni pubbliche. Infatti il pas-saggio dai dati della contabilità finanziariaa quelli della contabilità nazionale, basatisul principio della competenza economica,richiede numerose operazioni di trascodi-fica e aggiustamento. In particolare, laTavola 4 riporta la trascodifica dei dati delbilancio dello Stato per categoria econo-mica in relazione alle voci del SEC 95, nelrispetto dei saldi di competenza e di cassadel Rendiconto; la Tavola 5 espone leoperazioni di aggiustamento effettuate peril passaggio dai dati di contabilità finan-ziaria agli aggregati di contabilità nazio-nale calcolati secondo il principio dellacompetenza economica.

Le tavole di raccordo qui presentate aconsuntivo sono elaborate in analogia conquelle prodotte in fase di previsione nel-l’ambito della Nota tecnico-illustrativa deldisegno di legge di stabilità, prevista dal-l’articolo 9 della legge 31 dicembre 2009n. 196, e successive modificazioni. TaleNota è infatti un documento conoscitivo diraccordo tra il disegno di legge di bilanciopresentato alle Camere e il conto econo-mico delle pubbliche amministrazioni, cheespone i contenuti della manovra, i relativieffetti sui saldi di finanza pubblica arti-colati nei vari settori di intervento e icriteri utilizzati per la quantificazione de-gli stessi.

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In generale, si precisa che le conside-razioni che seguono nella presente rela-zione, si riferiscono, salva diversa indica-zione, ai dati considerati al lordo delleregolazioni contabili e debitorie.

Ai fini della lettura delle tabelle, si fapresente che eventuali squadrature deri-vano dall’arrotondamento dei dati in mi-lioni di euro operato dai sistemi elettro-nici.

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PREVISIONI

Le previsioni iniziali, stabilite con lalegge 24 dicembre 2012, n. 229, per effettodelle variazioni intervenute nel corso dellagestione sono venute a modificarsi, dandoluogo a previsioni definitive di entrata e dispesa, rispettivamente, per 798.487 milionie 799.535 milioni di euro in termini dicompetenza e per 817.876 milioni e818.805 milioni di euro in termini di cassa.

Per le entrate, le previsioni definitive dicompetenza rispetto a quelle iniziali sonoaumentate nell’anno 2013 complessiva-mente del 4,3 per cento, rispetto a unaumento del 3,1 per cento, registrato nel2012. L’ammontare delle previsioni defi-nitive rappresenta nell’anno 2013 il 51,2per cento del prodotto interno lordo (PIL)(1.560.024 milioni a prezzi di mercato:dato diffuso dall’ISTAT il 3 marzo 2014)contro il 51,3 per cento del 2012(1.565.916 milioni a prezzi di mercato:dato diffuso dall’ISTAT il 1o marzo 2013).Le entrate per operazioni finali (costituitedal complesso dei primi tre titoli delleentrate di bilancio, ossia entrate tributarie,extratributarie e per alienazione e ammor-tamento di beni patrimoniali e riscossionedi crediti) sono risultate pari a 548.855milioni di euro in termini di competenzae a 495.891 milioni di euro in termini dicassa, con una variazione positiva, rispettoalle previsioni iniziali, pari a 214 milionidi euro in termini di competenza e a 212milioni di euro in termini di cassa, mentrel’accensione di prestiti ammonta a 249.632milioni di euro in conto competenza e a321.986 milioni di euro in conto cassa. Leentrate tributarie ed extratributarie (titoliI e II) ammontano a 545.070 milioni dieuro in conto competenza e a 492.106milioni di euro in conto cassa. Di queste,le entrate tributarie hanno fatto registrarevariazioni in diminuzione pari a 11.213milioni di euro in conto competenza e inconto cassa (pari rispettivamente al 2,3 eal 2,5 per cento), mentre le entrate extra-tributarie riportano aumenti, rispettiva-mente, per 8.960 e 8.958 milioni di euro(13,6 e 19,2 per cento); anche le entrate

per alienazione e ammortamento di benipatrimoniali e riscossione di crediti hannofatto registrare un incremento pari a 2.468milioni di euro in entrambe le gestioni(187,4 per cento).

In particolare, nell’ambito delle entratetributarie, le variazioni in diminuzione, siaper la competenza sia per la cassa, hannoriguardato le tasse e imposte sugli affari,per 14.322 milioni di euro, e le impostesulla produzione sui consumi e dogane,per 3.906 milioni di euro, parzialmentecompensate dall’aumento delle imposte sulpatrimonio e sul reddito per 7.818 milionidi euro.

Per quanto concerne le entrate extra-tributarie, le variazioni incrementative ri-spetto alle previsioni iniziali, registrate siaper la competenza che per la cassa, hannoriguardato principalmente i proventi deiservizi pubblici minori, per 4.524 milionidi euro, i recuperi, rimborsi e contributi,per 4.069 milioni di euro, e i prodotti nettidi aziende autonome e utili di gestione,per 304 milioni di euro. Presenta inveceuna riduzione, per 485 milioni di euro, lacategoria delle partite che si compensanonella spesa.

Rispetto alle previsioni iniziali, le prin-cipali variazioni delle entrate per aliena-zione e ammortamento di beni patrimo-niali e riscossione di crediti (titolo III)sono connesse al rimborso di anticipazionie di crediti vari del Tesoro per 1.445milioni di euro in conto competenza e1.160 milioni di euro in conto cassa.

Infine, le entrate per accensione di pre-stiti (titolo IV) hanno registrato un aumentopari a 32.660 milioni di euro in conto com-petenza (+15,1 per cento) e a 37.496 milioniin conto cassa (+13,2 per cento).

Le previsioni definitive, in termini dicompetenza, delle spese complessive delloStato – rappresentate dalla somma dellespese finali (titoli I e II delle uscite) e dellespese per il rimborso di prestiti (titolo IIIdelle uscite) – sono aumentate, rispetto aquelle iniziali, del 4,4 per cento, contro unaumento del 3,2 per cento manifestatosinel precedente esercizio, confermandol’incidenza sul PIL pari al 51,3 per cento,registrata anche nel 2012.

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In particolare, le previsioni definitivedelle spese per operazioni finali (sommadelle spese correnti – titolo I e delle spesein conto capitale – titolo II) ammontano a600.043 milioni di euro in conto compe-tenza e a 618.762 milioni di euro in contocassa, con un aumento rispettivamente di38.987 milioni e di 43.162 milioni di eurorispetto alle previsioni iniziali; mentre leprevisioni definitive delle spese per rim-borso di passività finanziarie (titolo III)ammontano a 199.492 milioni di euro inconto competenza e a 200.042 milioni dieuro in conto cassa, con una diminuzione,rispettivamente, di 5.065 milioni e di 4.526milioni di euro rispetto alla previsioneiniziale.

Delle spese finali, quelle di parte cor-rente ammontano a 528.763 milioni dieuro in conto competenza e a 543.817milioni di euro in conto cassa, mentrequelle in conto capitale sono pari a 71.280milioni di euro in conto competenza e a74.946 milioni di euro in conto cassa.

Rispetto alle previsioni iniziali di com-petenza, le spese correnti hanno registratoun aumento di 11.433 milioni di euro equelle in conto capitale un aumento di27.554 milioni di euro; per quanto ri-guarda la previsione di cassa, si registrano,rispettivamente, un aumento di 15.149milioni e di 28.013 milioni di euro.

In particolare, l’aumento della previ-sione definitiva rispetto alla previsioneiniziale registrata dalle spese correnti hariguardato principalmente le seguenti ca-tegorie dei trasferimenti correnti ad am-ministrazioni pubbliche (+7.123 milioni dieuro), dei redditi da lavoro dipendente(+2.314 milioni di euro) e dei consumiintermedi (+2.210 milioni di euro). Taliaumenti sono stati in parte compensatidalla riduzione registrata nella categoriadelle altre uscite correnti (-3.606 milioni dieuro). L’incremento registrato in contocassa è imputabile alla categoria dei tra-sferimenti correnti ad amministrazionipubbliche (+9.489 milioni di euro, preva-lentemente attribuibili agli enti locali), alleposte correttive compensative (+3.350 mi-lioni di euro) e ai consumi intermedi(+3.143 milioni di euro, principalmente

per acquisizione di servizi effettivi), airedditi da lavoro dipendente (+2.772 mi-lioni di euro) e ai trasferimenti a imprese(+1.083 milioni di euro), a loro voltacompensati dalla riduzione della categoriadelle altre uscite correnti (-6.378 milioni dieuro, attribuibile ai prelievi dai fondi diriserva). L’incremento delle previsionidelle spese in conto capitale è da attribuirealla categoria dell’acquisizione di attivitàfinanziarie (+24.625 milioni di euro inconto competenza e +24.853 milioni per lacassa), da ricondurre principalmente alfondo per assicurare agli enti territoriali laliquidità necessaria per i pagamenti deidebiti certi, liquidi ed esigibili, nonchéalla categoria degli investimenti ad am-ministrazioni pubbliche (3.042 milioni dieuro per la competenza e 4.460 milioniper la cassa), destinati in particolare alleregioni per la realizzazione di interventicompresi nelle intese istituzionali di pro-gramma.

Rispetto al passato esercizio, le previ-sioni definitive di competenza delle spesecomplessive sono diminuite dello 0,5 percento. Tale andamento è il risultato discostamenti di tipo diverso tra i titoli dellaspesa. Tra le spese di parte corrente (titoloI), complessivamente aumentate del 4 percento, la categoria che registra maggioriaumenti rispetto allo scorso esercizio èquella delle poste correttive e compensa-tive (+18 per cento) seguita dai consumiintermedi (+14,5 per cento); tali aumentisono in buona parte compensati dallariduzione delle altre uscite correnti (-29,5per cento). Nel conto capitale (titolo II), leprevisioni definitive presentano un incre-mento del 52,2 per cento rispetto al pre-cedente esercizio e le categorie che hannosubìto un aumento sono le acquisizioni diattività finanziarie (+238,9 per cento) e glialtri trasferimenti in conto capitale (+68per cento), mentre i contributi agli inve-stimenti a famiglie e istituzioni socialiprivate presentano una riduzione pari al54,8 per cento.

Il rimborso di passività finanziarie (ti-tolo III) presenta previsioni definitive conuna riduzione del 19,7 per cento rispettoal 2012.

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Nel complesso, il differenziale fra en-trate e spese a livello di previsioni defi-nitive risulta pari a -1.048 milioni di europer la competenza e a -929 milioni di europer la cassa.

Tale risultato è determinato dagli effettiderivanti dall’assunzione di provvedimentiche hanno comportato variazioni al bilan-cio, i quali, per l’entrata, si possono cosìsuddividere:

provvedimenti amministrativi (39.820milioni di euro in conto competenza ecassa);

provvedimenti legislativi (-6.946 mi-lioni di euro in conto competenza e -2.112milioni in conto cassa);

per le spese, invece, possono essereindividuati nelle seguenti tipologie di prov-vedimenti:

assestamento di bilancio – legge 4ottobre 2013, n. 117 (-15.633 milioni dieuro in conto competenza e -10.799 inconto cassa);

riassegnazione di quote di entrate aisensi del decreto del Presidente della Re-pubblica 10 novembre 1999, n. 469(+24.883 milioni di euro in conto compe-tenza e +24.881 milioni in conto cassa);

provvedimenti con copertura a caricodell’entrata (+25 milioni di euro sia inconto competenza sia in conto cassa);

modifiche in dipendenza di altrenorme (+24.647 milioni di euro in contocompetenza e +24.529 milioni in contocassa).

Per quanto riguarda i saldi, rispettoalle previsioni iniziali, va rilevato che ilrisparmio pubblico (saldo tra le entratecorrenti, tributarie ed extra-tributarie, e lespese correnti) ha evidenziato un peggio-ramento, in termini di competenza, di13.686 milioni di euro, attestandosi a16.307 milioni di euro, e, in termini dicassa, di 17.405 milioni di euro, raggua-gliandosi a -51.710 milioni di euro. Ri-spetto all’esercizio passato (25.896 milionidi euro), lo stesso presenta una riduzione

pari a 9.589 milioni di euro (-37 percento). Anche in termini di cassa si regi-stra un peggioramento, pari al 42,9 percento. Al netto delle regolazioni contabili,il dato è pari a +24.418 milioni di euro perla competenza e a -43.600 milioni di europer la cassa.

Dal raffronto delle operazioni finalirisulta un saldo netto da finanziare (dato,per l’appunto, dalla differenza fra le en-trate finali e le spese finali) pari a -51.188milioni di euro in termini di competenzae a -122.872 milioni di euro in termini dicassa, con un peggioramento, rispetto alleprevisioni iniziali, di 38.773 milioni dieuro in conto competenza (312,3 percento) e di 42.950 milioni di euro in contocassa (53,7 per cento). Rispetto al 2012,tale saldo evidenzia un peggioramento di32.697 milioni di euro in termini di com-petenza (176,8 per cento) e di 33.677milioni di euro in termini di cassa (37,8per cento). Al netto delle regolazioni con-tabili, il saldo netto da finanziare percompetenza e cassa ammonta, rispettiva-mente, a -44.320 e a -116.003 milioni dieuro.

Depurato delle operazioni finanziarieper -25.519 milioni di euro in conto com-petenza e -25.902 milioni in conto cassa,risulta un indebitamento netto (saldo trale entrate finali e le spese finali al nettodelle operazioni finanziarie) di -25.669milioni di euro in termini di competenzae di -96.970 milioni di euro in termini dicassa, con un peggioramento, rispetto alleprevisioni iniziali, di 15.308 milioni (147,7per cento) in conto competenza e di19.257 milioni di euro (24,8 per cento) inconto cassa. Tale saldo, rispetto allo scorsoesercizio, presenta una diminuzione di13.773 milioni di euro in termini di com-petenza (115,8 per cento) e di 14.842milioni in termini di cassa (18,1 percento).

Infine, il ricorso al mercato (dato dalladifferenza tra le entrate finali – cioè leentrate complessive al netto dell’accen-sione di prestiti – e tutte le spese), sta-bilito inizialmente dalla legge di stabilità24 dicembre 2012, n. 228, in 240.000 mi-lioni di euro come limite massimo opera-

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tivo di competenza, comprensivo di 4.000milioni di euro per indebitamento al-l’estero, indi modificato in 273.000 milionidi euro dal decreto-legge 8 aprile 2013,n. 35, convertito, con modificazioni, dallalegge 6 giugno 2013, n. 64, successiva-mente sostituito dal decreto-legge 31 ago-sto 2013, n. 102, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 28 ottobre 2013,n. 124, risulta coerente con la previsioneiniziale di bilancio ove tale saldo assumeil valore di 216.972 milioni di euro. Nelleprevisioni definitive di competenza il saldoviene ad attestarsi in 250.680 milioni,presentando quindi un peggioramento di33.708 milioni di euro. In quelle di cassatale saldo si attesta a -322.914 milioni dieuro, con un peggioramento di 38.425milioni rispetto alla previsione iniziale(-284.489 milioni).

È appena il caso di precisare che ilsaldo predetto rappresenta una mera evi-denza contabile, priva di significato, inquanto l’esatta misura del ricorso al mer-cato e il conseguente raffronto con l’au-torizzazione recata dall’articolo 1 dellalegge di stabilità deve essere compiuto suidati effettivi di gestione (accertamenti perl’entrata e impegni per la spesa).

GESTIONE

Nel corso della gestione, la situazionedelineata nella fase della previsione si èmodificata generando complessivamenteaccertamenti di entrata e incassi, rispetti-vamente, per 818.839 milioni e per748.512 milioni di euro e impegni di spesae pagamenti, rispettivamente, per 752.983milioni e per 731.701 milioni di euro.

Per le entrate, dal confronto con i datidell’esercizio precedente (rispettivamentepari a 785.575 milioni e a 711.462 milionidi euro) si rileva un’evoluzione positivadell’andamento degli accertamenti di en-trate, con un incremento pari a 33.264milioni di euro (4,2 per cento), e degliincassi, pari a 37.050 milioni di euro (5,2per cento). Gli aumenti registrati rispettoall’esercizio 2012 traggono origine dalladinamica dell’accensione di prestiti. In

rapporto al PIL l’incidenza è pari al 52,5per cento per gli accertamenti e al 48 percento per gli incassi complessivi.

Per quanto riguarda le spese, rispetto airisultati dello scorso esercizio (749.337milioni e 744.376 milioni di euro), lagestione presenta un incremento di 3.645milioni di euro per gli impegni (+0,5 percento) e una diminuzione di 12.676 milionidi euro per i pagamenti (-1,7 per cento).

Il peso della spesa complessiva rispettoal PIL è passato dal 47,9 per cento del2012 al 48,3 per cento del 2013 per gliimpegni e dal 47,5 per cento al 46,9 percento per i pagamenti.

a) Gestione di competenza

La gestione di competenza presentaaccertamenti di entrata complessivi pari a818.839 milioni di euro, che, posti a raf-fronto con la previsione definitiva, deno-tano un aumento di 20.352 milioni di euro(+2,5 per cento).

In particolare, per quanto riguarda leentrate correnti, si evidenziano accerta-menti nelle entrate extratributarie per85.665 milioni di euro, con un aumento di10.620 milioni di euro (+14,2 per cento)rispetto alle previsioni definitive e con unincremento del 15,6 per cento rispetto ai74.076 milioni del 2012. Invece, nel settoretributario, i cui accertamenti ammontanoa 464.884 milioni di euro, rispetto alleprevisione definitive, si è registrata unadiminuzione pari a 5.141 milioni di euro(-1,1 per cento), seguita da una diminu-zione di 343 milioni di euro (-9,1 percento) delle entrate provenienti dall’alie-nazione e dall’ammortamento di beni pa-trimoniali e dalla riscossione di crediti, icui accertamenti ammontano a 3.442 mi-lioni di euro.

Per le entrate tributarie sono da se-gnalare le imposte sul patrimonio e sulreddito, che manifestano una riduzione di6.734 milioni di euro rispetto alle previ-sioni definitive, raggiungendo accertamentipari a 252.634 milioni di euro (+1,6 percento rispetto ai 248.635 milioni del 2012),seguite dalle entrate derivanti dalla cate-

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goria dei monopoli, che evidenziano unadiminuzione di 551 milioni di euro ri-spetto alle corrispondenti previsioni, conaccertamenti pari a 10.375 milioni di euro(-5,9 per cento rispetto agli 11.023 milionidel 2012); anche la categoria del lotto,lotterie e altre attività di gioco denota unadiminuzione di 106 milioni di euro ri-spetto alle corrispondenti previsioni defi-nitive, raggiungendo 10.969 milioni di eurodi accertamenti, con una riduzione del 13per cento rispetto al precedente esercizio(12.611 milioni di euro). Diverso anda-mento hanno registrato le tasse e impostesugli affari, che presentano un aumento di1.322 milioni di euro rispetto alle previ-sioni definitive e hanno fatto registrareaccertamenti per 154.769 milioni di euro(-0,4 per cento rispetto ai 155.369 milionidel 2012), e le imposte sulla produzione,sui consumi e dogane che, attestandosi a36.137 milioni di euro, presentano unaumento di 928 milioni di euro rispettoalle previsioni definitive, confermando ildato del precedente esercizio (36.131 mi-lioni).

Per le entrate extratributarie, sono damenzionare, in particolare, i recuperi,rimborsi e contributi, che denotano unincremento di 16.483 milioni di euro(+51,6 per cento) rispetto alle previsionidefinitive, presentando accertamenti per48.415 milioni. Si registrano invece dimi-nuzioni per la categoria degli interessi suanticipazioni e crediti vari del Tesoro, chemanifesta una riduzione di 115 milioni dieuro (-2,4 per cento) rispetto alle previ-sioni definitive, e i cui accertamenti – paria 4.704 milioni di euro – denotano undecremento del 13,4 per cento rispetto alprecedente esercizio (5.429 milioni); dimi-nuisce anche la categoria dei proventi deiservizi pubblici minori, che hanno rag-giunto accertamenti pari a 27.093 milionidi euro, con un decremento di 6.003milioni di euro (-18,1 per cento) rispettoalle corrispondenti previsioni, pur deno-tando un aumento del 47,5 per centorispetto all’esercizio precedente (18.366milioni).

Per l’alienazione e ammortamento dibeni patrimoniali e riscossione di crediti

sono da segnalare la vendita di beni eaffrancazione di canoni, i cui accerta-menti, attestandosi a 1.658 milioni di euro,presentano un aumento di 343 milionirispetto alle corrispondenti previsioni e unnotevole decremento, pari a -73,2 percento, rispetto a quanto accertato nelloscorso esercizio (6.179 milioni di euro).

Il rimborso di anticipazioni e di creditivari del Tesoro si attesta su 1.484 milionidi euro di accertamenti, presentando unincremento di 39 milioni di euro (+2,7 percento) rispetto alle corrispondenti previ-sioni e un aumento dell’1 per cento ri-spetto al 2012 (1.469 milioni).

Gli accertamenti per accensione di pre-stiti, infine, hanno raggiunto i 264.847milioni di euro, con un aumento di 15.215milioni di euro (+ 6,1 per cento) rispettoalle previsioni definitive e un incrementodel 10,5 per cento rispetto agli accerta-menti del 2012 (239.784 milioni).

I risultati complessivi della gestionedella spesa, come già detto, evidenzianoimpegni per complessivi 752.983 milioni dieuro.

Gli impegni per spese finali, costituitedal totale delle spese di parte corrente e diquelle in conto capitale, sono passati da535.004 milioni di euro del 2012 a 582.010milioni di euro del 2013 (510.835 milioniper le spese correnti e 71.175 milioni inconto capitale), pari al 37,3 per cento delPIL.

Rispetto al 2012, gli impegni per spesefinali sono aumentati dell’8,8 per cento.

Il rimborso di passività finanziarie haregistrato impegni per 170.973 milioni dieuro, con una diminuzione (-20,2 percento) rispetto al dato del 2012 (214.334milioni).

Nell’ambito delle uscite correnti, lavoce relativa ai trasferimenti ad ammini-strazioni pubbliche ha registrato impegniper 243.493 milioni di euro, che costitui-scono il 47,7 per cento della spesa cor-rente. In particolare, trattasi in prevalenzadi impegni riferiti a trasferimenti ad am-ministrazioni locali ed enti previdenziali(119.157 e 115.226 milioni di euro).

I redditi da lavoro dipendente, cherappresentano il 17,1 per cento degli im-

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pegni di parte corrente, ammontano a87.206 milioni di euro.

Gli interessi passivi e redditi di capitale,con impegni pari a 81.869 milioni di euro,costituiscono il 16 per cento della spesacorrente.

Confrontando i dati con quelli del-l’esercizio 2012 si rileva che, da un lato, leposte correttive e compensative (50.483milioni di euro) hanno registrato il mag-gior aumento percentuale (+18,3 percento), seguite dai consumi intermedi, cheregistrano un incremento del 15,7 percento; i redditi da lavoro dipendente sonol’unica categoria che presenta una ridu-zione, ancorché lieve (-0,5 per cento),rispetto ai valori dell’anno precedente(87.674 milioni).

Nel settore della spesa in conto capi-tale, la categoria dell’acquisizione di atti-vità finanziarie presenta impegni pari a26.964 milioni di euro, che costituiscono il37,9 per cento della spesa in conto capi-tale, ed è la categoria che ha fatto regi-strare il più elevato aumento: +239 percento rispetto al 2012 (7.955 milioni dieuro). I contributi agli investimenti regi-strano impegni pari a 13.862 milioni dieuro (19,5 per cento delle uscite in contocapitale), di cui 8.826 milioni destinati alleamministrazioni centrali. Gli altri trasfe-rimenti in conto capitale, con impegni paria 11.838 milioni di euro, costituiscono il16,6 per cento della spesa e registrano unaumento dell’88,9 per cento rispetto al2012 (6.266 milioni). Gli impegni per icontributi agli investimenti alle imprese,con 11.148 milioni di euro, contribuisconoalla spesa nella misura del 15,7 per cento.Tale voce è aumentata del 23,8 per centorispetto all’esercizio precedente (9.004 mi-lioni di euro). Infine la categoria deicontributi agli investimenti a famiglie eistituzioni sociali private ha fatto regi-strare una notevole riduzione, pari al 54,8per cento, passando dai 119 milioni dieuro del 2012 ai 54 milioni del 2013.

Dal lato della spesa, hanno inciso insenso attenuativo sul risultato complessivodella gestione finanziaria le reali economiedi gestione per 48.261 milioni di euro, afronte delle quali si sono verificate ecce-

denze di spesa per complessivi 1.709 mi-lioni di euro.

Tali eccedenze, per le quali viene pro-posta sanatoria con l’articolo 5 del disegnodi legge di approvazione del rendiconto,riguardano principalmente, gli stipendi ealtri assegni fissi, compresi gli oneri so-ciali, e l’imposta regionale sulle attivitàproduttive (IRAP) sulle retribuzioni ero-gate al personale (1.708 milioni).

Il fenomeno concerne, essenzialmente,spese di natura obbligatoria (stipendi, re-tribuzioni e altri assegni fissi al personale,compresi oneri sociali e IRAP), il cuipeculiare meccanismo di pagamento de-centrato consente di conoscere il volumedelle erogazioni solamente ad esercizioconcluso, quando sarebbe ormai impossi-bile un adeguamento delle relative dota-zioni di bilancio. L’inderogabilità e l’indif-feribilità delle spese stesse comportano,del resto, l’imprescindibilità della loro ero-gazione e quindi il verificarsi dell’ecce-denza.

Esaminando la spesa secondo la clas-sificazione funzionale, le missioni che as-sorbono la maggior parte della spesa com-plessiva (titoli I, II e III), pari al 91 percento in termini di impegni, sono di se-guito richiamate, con l’indicazione, perciascuna, dei programmi che complessiva-mente assorbono il 50 per cento degliimpegni della missione:

la missione « Relazioni finanziariecon le autonomie territoriali » ha regi-strato impegni per 123.736 milioni di euro(16,4 per cento del totale della spesacomplessiva), destinati principalmente alfinanziamento dei programmi concernentiil federalismo, per 55.770 milioni, e leregolazioni contabili e altri trasferimentialle regioni a statuto speciale, per 26.010milioni;

la missione « L’Italia in Europa e nelmondo » ha fatto registrare impegni per28.071 milioni di euro (3,7 per cento deltotale della spesa complessiva) relativiprincipalmente al programma della parte-cipazione italiana alle politiche di bilancionell’ambito dell’Unione europea, per23.383 milioni, e al programma riguar-

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dante la politica economica e finanziariain ambito internazionale, per 2.553 mi-lioni;

la missione « Difesa e sicurezza delterritorio », con impegni pari a 21.865milioni di euro (2,9 per cento), è destinataprincipalmente ai programmi concernentil’approntamento e impiego dei carabinieriper la difesa e sicurezza (5.864 milioni) ela pianificazione generale delle forze ar-mate e approvvigionamenti militari (5.424milioni di euro);

la missione « Ordine pubblico e sicu-rezza », con impegni per 10.743 milioni dieuro (1,4 per cento), è stata destinataprincipalmente al finanziamento dei pro-grammi riguardanti il contrasto del cri-mine, la tutela dell’ordine e della sicurezzapubblica, per 5.997 milioni, e la pianifi-cazione e il coordinamento delle forze dipolizia, per 1.641 milioni;

la missione « Diritto alla mobilità » haevidenziato impegni per 13.890 milioni dieuro (1,8 per cento) destinati principal-mente ai programmi sostegno allo sviluppodel trasporto, per 6.143 milioni, e sviluppoe sicurezza della mobilità locale, per 5.801milioni;

la missione « Istruzione scolastica »ha registrato impegni per 42.456 milioni dieuro (5,6 per cento), destinati principal-mente al finanziamento dei programmiconcernenti l’istruzione secondaria di se-condo grado, per 14.315 milioni, e quellaprimaria, per 13.156 milioni;

la missione « Diritti sociali, politichesociali e famiglia » ha evidenziato impegniper 32.214 milioni di euro (4,3 per cento),destinati per lo più al finanziamento deiprogrammi: trasferimenti assistenziali aenti previdenziali, finanziamento nazio-nale spesa sociale, promozione e program-mazione politiche sociali, monitoraggio evalutazione interventi, per 26.727 milioni,e protezione sociale per particolari cate-gorie, per 4.511 milioni;

la missione « Politiche previdenziali »ha fatto registrare impegni per 88.185milioni di euro (11,7 per cento), destinati

per la maggior parte al finanziamento delprogramma previdenza obbligatoria ecomplementare, assicurazioni sociali(75.622 milioni);

la missione « Politiche economico-finanziarie e di bilancio » ha registratoimpegni per 71.237 milioni di euro (9,5per cento), destinati principalmente alfinanziamento del programma concer-nente le regolazioni contabili, le restitu-zioni e i rimborsi di imposte, per 38.359milioni;

infine, la missione « Debito pubblico »ha fatto registrare impegni per 253.084milioni di euro (33,6 per cento), destinatial finanziamento dei programmi riguar-danti i rimborsi del debito statale, per170.754 milioni, e gli oneri per il serviziodel debito statale, per 82.331 milioni.

I complessivi accertamenti di entrata,per 818.839 milioni di euro, e gli impegnidi spesa, per 752.983 milioni di euro,manifestano rispettivamente un aumento euna diminuzione in relazione alle corri-spondenti previsioni definitive, dandoluogo ad un saldo complessivo di 65.856milioni di euro.

Il saldo delle operazioni correnti –risparmio pubblico è risultato di +39.715milioni di euro (2,5 per cento del PIL),denotando un miglioramento di 23.407milioni rispetto alle corrispondenti previ-sioni e un peggioramento di 8.779 milionirispetto al 2012. Tale risultato, al nettodelle regolazioni contabili, ammonta a+45.069 milioni di euro, con un migliora-mento di 20.651 milioni rispetto alle cor-rispondenti previsioni.

Il saldo netto da finanziare (differenzatra le operazioni finali, rappresentate datutte le entrate e le spese, escluse leoperazioni di accensione e rimborso diprestiti), invece, si attesta su un ammon-tare di -28.018 milioni di euro (1,8 percento del PIL), con un miglioramento di23.170 milioni (45,3 per cento) rispetto alleprevisioni definitive e un peggioramento di38.806 milioni rispetto al 2012. Esso ri-spetta il limite massimo di -39.600 milionidi euro, al netto delle regolazioni debitorie

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pari a 6.230 milioni, fissato dalla legge distabilità, così come modificato dai citatiprovvedimenti (decreti-legge n. 35 en. 102 del 2013).

Lo stesso saldo, al netto delle regola-zioni contabili, è pari a -23.906 milioni dieuro, con un notevole miglioramento di20.414 milioni rispetto alle corrispondentiprevisioni definitive.

Tale risultato, depurato dalle opera-zioni d’intermediazione finanziaria che loStato ha svolto attraverso il bilancio per-25.479 milioni, dà luogo all’indebitamentonetto, che si è attestato a -2.539 milioni dieuro (0,2 per cento del PIL), con unmiglioramento rispetto alle previsioni de-finitive di 23.130 milioni (90,1 per cento)e un peggioramento pari a 19.812 milionirispetto all’analogo dato del 2012.

L’avanzo primario (saldo delle opera-zioni correnti, in conto capitale e di ca-rattere finanziario al netto degli interessipassivi) è determinato in +53.851 milionidi euro, pari al 3,5 per cento del PIL,inferiore di 38.322 milioni rispetto aquello del 2012. Al netto delle regolazionicontabili, esso ammonta a +57.963 milionidi euro.

Sebbene la gestione di competenza ab-bia fatto conseguire nel 2013 un miglio-ramento dei saldi sopra analizzati rispettoalle previsioni definitive, gli stessi – tuttinegativi tranne il risparmio pubblico el’avanzo primario – denotano un peggio-ramento rispetto ai risultati registrati nel-l’esercizio 2012.

Infine, il ricorso al mercato (risultatodifferenziale tra le entrate finali e le spesecomplessive), quale saldo contabile, vienead attestarsi in -198.991 milioni di euro,con un miglioramento di 51.689 milioni(20,6 per cento) rispetto alle previsionidefinitive e un’incidenza sul PIL nellamisura del 12,8 per cento; tale saldo èl’unico che con riferimento al 2012 regi-stra un miglioramento (4.555 milioni dieuro, pari al 2,2 per cento). L’effettivoricorso all’indebitamento a medio e lungotermine (accensione di prestiti) è di264.847 milioni di euro, con un incre-mento di 15.215 milioni (6,1 per cento)rispetto alle corrispondenti previsioni e un

incremento di 25.063 milioni rispetto al2012, pari al 10,5 per cento.

b) Residui

Prima di passare all’analisi dei residuiè necessario premettere che, a seguitodell’attuazione dell’articolo 23-quater,commi 1 e 3, del decreto-legge 6 luglio2012, n. 95, convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, che haprevisto la soppressione dell’Amministra-zione autonoma dei Monopoli di Stato e lasua incorporazione nell’Agenzia delle do-gane, sono confluiti nel bilancio delloStato, tra i residui accertati al 1o gennaio2014, i residui attivi relativi alla gestionedei giochi e tutti i residui passivi risultantidal bilancio dell’Amministrazione auto-noma dei Monopoli di Stato, quali risul-tanti dal Rendiconto dell’Amministrazionedello Stato per l’anno 2012, approvato conlegge 4 ottobre 2013, n. 116, accertati al31 dicembre 2012 e ammontanti rispetti-vamente a 1.074 milioni di euro (di cui 842milioni relativi alla gestione dei giochi) e a2.287 milioni di euro.

Conseguentemente, i residui attivi ini-ziali presi in considerazione nella presentetrattazione ammontano a 244.119 milionidi euro (+ 842 milioni rispetto ai 243.278milioni rendicontati al 31 dicembre 2012)e quelli passivi iniziali si attestano a76.316 milioni di euro (+2.287 milionirispetto ai 74.029 rendicontati al 31 di-cembre 2012).

Il conto dei residui provenienti dagliesercizi 2012 e precedenti presentava al 1o

gennaio 2013 residui attivi per 244.119milioni di euro e residui passivi per 76.316milioni di euro, con un’eccedenza attiva di167.803 milioni di euro.

Nel corso dell’esercizio la situazionedelineata si è modificata dando luogo adaccertamenti di residui attivi per 190.797milioni di euro (dei quali 25.148 milioniincassati e 165.649 milioni rimasti dariscuotere e da versare) e di residui passiviper 62.934 milioni di euro (dei quali37.231 milioni pagati e 25.703 milioni dieuro rimasti da pagare).

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Dal lato delle entrate si sono registratevariazioni in diminuzione pari a 53.322milioni di euro, mentre dal lato delleuscite si registra una diminuzione di13.382 milioni di euro, determinata daeconomie di gestione per 1.652 milioni eda somme eliminate per perenzione am-ministrativa per 11.733 milioni, a frontedella quale si sono verificate eccedenze dispesa per 2,1 milioni di euro.

Le eccedenze, per le quali viene pro-posta specifica sanatoria a livello di unitàdi voto con l’articolo 5 del disegno di leggecui si accompagna la presente relazione,riguardano in particolare i consumi inter-medi (1,8 milioni di euro).

Pertanto il saldo attivo tra i residuiattivi e passivi provenienti dagli esercizi2012 e precedenti, indicato all’inizio del-l’esercizio finanziario 2013, pari a 167.803milioni di euro, per effetto delle variazioniintervenute nell’anno si è attestato a139.946 milioni di euro, con una riduzionedi 27.857 milioni di euro.

Con riguardo, poi, ai residui di nuovaformazione derivanti dalla gestione dicompetenza dell’esercizio finanziario 2013,si può notare che, per gli attivi, le sommerimaste da riscuotere e da versare am-montano a 95.475 milioni di euro e, per ipassivi, le somme rimaste da pagare rag-giungono 58.513 milioni di euro; comples-sivamente il conto dei residui al 31 di-cembre 2013 espone residui attivi per261.124 milioni di euro e residui passiviper 84.216 milioni di euro, con un’ecce-denza attiva di 176.907 milioni di euro.

Quest’ultima presenta, rispetto all’iniziodell’esercizio, un incremento di 9.104 mi-lioni di euro, dovuto ad un aumento delvolume dei residui attivi per 17.005 milionidi euro (da 244.119 milioni a 261.124milioni, con incremento del 7 per cento) edei residui passivi per 7.900 milioni dieuro (passati da 76.316 milioni a 84.216milioni, con incremento del 10,4 percento).

Per quanto riguarda i residui attivi,l’evoluzione riscontrata è attribuibile, per-tanto, per 95.475 milioni di euro a quellidi nuova formazione e per 165.649 milionidi euro a quelli pregressi, evidenziando,

rispetto al 2012, una riduzione del 2,3 percento dei resti di nuova formazione e unaumento del 13,8 per cento di quellipregressi.

Per i residui passivi, vanno sottolineatiun incremento del processo di formazionedei nuovi resti, che raggiungono i 58.513milioni di euro (contro i 42.020 milioni del2012, con aumento del 39,2 per cento), eun miglioramento del processo di smalti-mento di quelli pregressi, che si attestanoa 25.703 milioni di euro (contro i 32.009milioni del 2012, con diminuzione del 19,7per cento).

L’incremento di 16.493 milioni di euro,registrato nei residui passivi di nuovaformazione, deve essere riferito principal-mente ad una diminuzione dei pagamentiin conto competenza. Infatti, in rapportoal volume complessivo degli impegni, iresidui di nuova formazione rappresen-tano il 7,8 per cento, valore superiore aquello dell’esercizio 2012 (5,6 per cento).

c) Cassa

La gestione di competenza e quella deiresidui, in precedenza delineate, concor-rono entrambe a determinare i risultatidella gestione di cassa, che ha dato luogocomplessivamente ad incassi per 748.512milioni di euro e a pagamenti per 731.701milioni di euro, a fronte di una previsionedefinitiva rispettivamente di 817.876 mi-lioni e di 818.805 milioni, quindi pari al91,5 e 89,4 per cento delle previsionistesse.

Rispetto ai corrispondenti dati del-l’anno 2012 (rispettivamente 711.462 mi-lioni di euro di incassi e 744.376 milioni dipagamenti), si registrano un aumento degliincassi del 5,2 per cento e una diminu-zione dei pagamenti dell’1,7 per cento. Inrapporto al PIL l’incidenza è pari al 48 percento per gli incassi e al 46,9 per cento peri pagamenti.

Gli incassi si riferiscono per 483.665milioni di euro a operazioni finali e per264.847 milioni ad operazioni di accen-sione di prestiti.

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Inoltre, va osservato come gli incassiper operazioni finali abbiano costituito il97,5 per cento delle corrispondenti previ-sioni definitive e raggiunto il 61 per centodella relativa massa acquisibile. In parti-colare, è da sottolineare che gli incassifinali hanno manifestato un incremento,rispetto al 2012, pari a 11.987 milioni dieuro, quale risultante di aumenti di gettitodelle entrate tributarie (+1.895 milioni),extratributarie (+14.630 milioni) e una di-minuzione delle entrate per alienazione eammortamento di beni patrimoniali e ri-scossione di crediti (-4.538 milioni).

Dal lato della spesa, si sono avutipagamenti per operazioni finali per560.612 milioni di euro, che registranouna riduzione di 58.151 milioni di euro inrelazione alle corrispondenti previsioni de-finitive e rappresentano il 90,6 per centodelle stesse e l’83 per cento della relativamassa spendibile. Il dato è superiore di30.169 milioni di euro (+5,7 per cento)rispetto a quello dell’esercizio 2012.

I pagamenti per il rimborso di passivitàfinanziarie ammontano a 171.089 milionidi euro, presentando una riduzione di28.953 milioni (-14,5 per cento) rispettoalle previsioni definitive e di 42.845 mi-lioni (-20 per cento) rispetto all’esercizioprecedente.

Hanno inoltre inciso in senso attenua-tivo sui risultati della gestione finanziariale economie per 88.611 milioni di euro, afronte delle quali si sono verificate ecce-denze di spesa in vari stati di previsioneper complessivi 1.507 milioni. Tali ecce-denze, per le quali viene proposta sana-toria a livello di unità di voto con l’articolo5 del disegno di legge di approvazione delrendiconto dell’esercizio 2013, riguardanogli stipendi, retribuzioni e altri assegni fissial personale, compresi oneri sociali eIRAP.

Il fenomeno delle eccedenze in parola,come già detto in precedenza, si riferisceessenzialmente a spese di natura obbliga-toria i cui pagamenti sono stati eseguitiper la maggior parte tramite l’emissione diruoli di spesa fissa. Per effetto di talemodalità di erogazione della spesa, il pa-gamento decentrato viene contabilizzato

solamente dopo la chiusura dell’eserciziofinanziario, generando, così, un esubero dierogazioni rispetto alla previsione, con ilconseguente formarsi dell’eccedenza.

I pagamenti relativi alle spese di partecorrente ammontano a 499.799 milioni dieuro, pari al 91,9 per cento delle previsionidefinitive di cassa.

Particolare rilievo assumono i paga-menti per trasferimenti correnti a pubbli-che amministrazioni, pari a 234.927 mi-lioni di euro, che costituiscono il 47 percento del totale, seguiti dai redditi dalavoro dipendente, con 87.300 milioni(pari al 17,5 per cento), e dagli interessipassivi e redditi di capitale, i cui paga-menti ammontano a 81.966 milioni (parial 16,4 per cento).

I pagamenti relativi alle spese in contocapitale ammontano a 60.813 milioni dieuro; di questi, le acquisizioni di attivitàfinanziarie ammontano a 25.049 milioni dieuro, pari al 41,2 per cento delle spese inparola, i contributi agli investimenti per ilsettore pubblico ammontano complessiva-mente a 14.388 milioni, pari al 23,7 percento, mentre quelli ad imprese ammon-tano a 9.751 milioni, pari al 16 per cento.

Infine, con riferimento al complesso deipagamenti effettuati, le missioni che com-plessivamente assorbono il 91 per centodei pagamenti, sono di seguito richiamate,con l’indicazione, per ciascuna, dei pro-grammi i cui pagamenti costituiscono il 50per cento di quelli totali della missione:

missione « Relazioni finanziarie conle autonomie territoriali », con 115.162milioni di euro di pagamenti effettuati,pari al 15,7 per cento del totale deipagamenti, ascrivibili principalmente aiprogrammi: « Federalismo », per 52.931milioni, e « Regolazioni contabili ed altritrasferimenti alle Regioni a statuto spe-ciale », per 26.045 milioni;

missione « L’Italia in Europa e nelmondo » per 27.988 milioni di euro, pari al3,8 per cento del totale, riguardanti prin-cipalmente il programma « Partecipazioneitaliana alle politiche di bilancio in ambitoUE », per 23.426 milioni;

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missione « Difesa e sicurezza del ter-ritorio » per 21.853 milioni di euro, pari al3 per cento, riferibili principalmente aiprogrammi « Approntamento e impiegoCarabinieri per la difesa e la sicurezza »,per 5.916 milioni, e « Pianificazione gene-rale delle Forze armate e approvvigiona-menti militari », per 5.406 milioni;

missione « Ordine Pubblico e sicu-rezza » per 10.900 milioni di euro, pariall’1,5 per cento, riferibili principalmenteal programma « Contrasto al crimine, tu-tela dell’ordine e la sicurezza pubblica »,per 6.143 milioni;

missione « Diritto alla Mobilità » per12.685 milioni di euro, pari all’1,7 percento, destinati principalmente ai pro-grammi « Sviluppo e sicurezza della mo-bilità locale », per 5.815 milioni, e « Soste-gno allo sviluppo del trasporto », per 5.076milioni;

missione « Istruzione scolastica » per42.229 milioni di euro, pari al 5,8 percento, con riferimento, in prevalenza, aiprogrammi « Istruzione secondaria di se-condo grado », per 14.337 milioni, e« Istruzione primaria », per 13.208 milioni;

missione « Diritti sociali, politiche so-ciali e famiglia » per complessivi 32.263milioni di euro, pari al 4,4 per cento deltotale, ascrivibili prevalentemente al pro-gramma « Trasferimenti assistenziali a entiprevidenziali, finanziamento nazionalespesa sociale, promozione e programma-zione politiche sociali, monitoraggio e va-lutazione interventi », per 26.586 milioni;

missione « Politiche previdenziali »con pagamenti per 86.768 milioni di euro,pari all’11,9 per cento, riferibili prevalen-temente al programma « Previdenza obbli-gatoria e complementare, assicurazioni so-ciali », per 74.257 milioni;

missione « Politiche economico-finan-ziarie e di bilancio » per 69.543 milioni dieuro, pari al 9,5 per cento, ascrivibiliprincipalmente ai programmi « Regola-zioni contabili, restituzioni e rimborsod’imposte », per 38.543 milioni, e « Rego-

lazione giurisdizione e coordinamento delsistema della fiscalità », per 19.413 milioni;

infine, la missione « Debito pubblico »ha fatto registrare pagamenti per 253.230milioni di euro, pari al 34,6 per cento deltotale, suddivisi tra il programma « Oneriper il servizio del debito statale », per82.342 milioni, e il programma « Rimborsidel debito statale », per 170.887 milioni.

Da ultimo per quanto riguarda i saldidella gestione di cassa, il risparmio pub-blico, saldo delle operazioni correnti, mi-sura -19.492 milioni di euro, con unmiglioramento di 32.218 milioni rispettoall’importo delle previsioni definitive. Essoindica, essendo negativo (disavanzo), laquota di spese correnti non coperta conentrate tributarie ed extratributarie (lad-dove, invece, in caso di avanzo, rappre-senta una misura, come è noto, dellaquota di risorse correnti destinabile alfinanziamento delle spese in conto capi-tale).

Il saldo netto da finanziare, quale saldodelle operazioni finali di bilancio, è risul-tato pari a -76.947 milioni di euro, pari al4,9 per cento del PIL (-73.209 milioni alnetto delle regolazioni contabili), con unmiglioramento di 45.925 milioni di eurorispetto alle previsioni definitive (-122.872milioni, pari al 7,9 per cento del PIL),mentre è peggiorato rispetto a quello del-l’esercizio 2012 (-58.764 milioni). Il saldonetto da finanziare è determinato da pa-gamenti per 560.612 milioni di euro(523.890 milioni in conto competenza e36.722 milioni in conto residui) e daincassi per 483.665 milioni di euro(458.517 milioni in conto competenza e25.148 milioni in conto residui). Pertantolo stesso è da attribuire per -65.373 mi-lioni di euro alla gestione di competenza eper -11.574 milioni di euro a quella deiresidui.

Depurato delle operazioni finanziarieper -23.648 milioni, tale saldo esprimel’indebitamento netto riferibile all’attivitàdi stretta pertinenza dello Stato, che rag-giunge alla fine del 2013 il risultato di-53.299 milioni di euro.

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Infine, il ricorso al mercato, qualedifferenziale tra gli incassi finali e i pa-gamenti complessivi, ammonta a -248.036milioni di euro, pari al 15,9 per cento delPIL, risultando in tal modo inferiore di74.878 milioni di euro rispetto a quelloprevisto in -322.914 milioni, pari al 20,7per cento del PIL.

* * *

GESTIONE DEL PATRIMONIO

Il Conto generale del patrimonio perl’esercizio 2013 evidenzia un peggiora-mento patrimoniale di 28.242 milioni dieuro, tale da portare l’eccedenza comples-siva delle passività, al termine dell’eserci-zio, a 1.561.993 milioni di euro.

Il peggioramento patrimoniale trae ori-gine da un aumento delle attività per19.292 milioni di euro e da un aumentodelle passività pari a 47.534 milioni dieuro.

Le attività finanziarie presentano unaumento complessivo di 10.366 milioni dieuro, passando da 694.086 milioni di euroa 704.453 milioni di euro, mentre le pas-sività finanziarie hanno visto aumentare laloro consistenza di 47.534 milioni di euro,passando da 2.513.467 milioni di euro a2.561.001 milioni di euro.

In dettaglio, si rileva una diminuzionedelle attività finanziarie di breve termine(-11.875 milioni di euro) dovuta sia agliaumenti registrati nei « residui attivi perdenaro da riscuotere » (+14.694 milioni),sia nei « residui attivi per denaro presso gliagenti della riscossione » (+3.153 milioni),sia nei « crediti di tesoreria » (-29.722milioni).

Quanto alle attività finanziarie di me-dio e lungo termine, si rileva un aumento(+22.242 milioni di euro) dovuto alle« azioni ed altre partecipazioni » (+5.666milioni), ai « titoli diversi dalle azioni »(+1.471 milioni) e alle « anticipazioni at-tive » (+15.246 milioni), mentre si è regi-strata una diminuzione negli « altri contiattivi » (-142 milioni).

Per le « azioni ed altre partecipazioni »,le diminuzioni hanno riguardato le « altrepartecipazioni » (-237 milioni) dovuti es-senzialmente alla rivalutazione delle par-tecipazioni detenute negli « Organismi in-ternazionali » ai tassi di cambio registratial 31 dicembre 2013, mentre gli aumentihanno riguardato le « azioni non quotate »(+4.310 milioni) e le « azioni quotate »(+1.592 milioni).

Tra le anticipazioni attive assumonorilevanza gli aumenti relativi ai « crediticoncessi ad enti pubblici e ad istituti dicredito » (+15.479 milioni) e ai « fondiscorta » (+10 milioni), nonché ai « crediticoncessi ad aziende ed enti privati » (+3milioni), mentre si sono registrate dimi-nuzioni nei « fondi di garanzia » (-16 mi-lioni), nei « fondi di rotazione » (-20 mi-lioni) e negli « altri crediti non classifica-bili » (-210 milioni); inoltre tra gli « altriconti attivi » sono da registrarsi aumentinel « valore commerciale dei metalli mo-netati » (+9 milioni) e diminuzioni nel« fondo ammortamento titoli » (-150 mi-lioni).

Nelle attività non finanziarie « pro-dotte », che comprendono beni materiali eimmateriali prodotti, beni mobili di valoreculturale, biblioteche e archivi, si è regi-strato un incremento (+8.711 milioni dieuro), così come nelle attività non finan-ziarie « non prodotte », che comprendonobeni materiali (terreni, giacimenti e risorsebiologiche non coltivate), si è registrato unaumento di 215 milioni di euro.

Le passività finanziarie, che compren-dono debiti a breve termine (debiti ditesoreria e residui passivi di bilancio),debiti a medio e lungo termine (debitopubblico, con esclusione del debito flut-tuante riportato tra i debiti di tesoreria,debiti diversi come monete in circolazionee residui passivi perenti) e anticipazionipassive, risultano complessivamente au-mentate (+47.534 milioni di euro): nellospecifico delle singole voci patrimoniali vafatto osservare che, per i debiti a brevetermine, nei residui passivi di bilancio siriscontra un aumento di 10.187 milioni dieuro, mentre nei debiti di tesoreria sirileva una diminuzione di 46.533 milioni,

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di cui 12.552 milioni nel « debito flut-tuante », 2.162 milioni nelle « altre ge-stioni », 30.255 milioni nei « conti cor-renti » e 1.564 milioni negli « incassi daregolare ».

Per i debiti a medio e lungo termine,l’aumento complessivo è risultato di84.610 milioni di euro, di cui 90.966milioni nei « debiti redimibili », compen-sati dalla diminuzione di 6.356 milioni nei« debiti diversi ». Nel primo caso, l’incre-mento è dovuto al notevole aumento deibuoni del tesoro poliennali (80.171 milionidi euro) e dei « certificati di credito deltesoro » per 17.242 milioni di euro, inparte contenuto dalle diminuzioni dei« prestiti esteri » per 5.219 milioni di euroe degli « altri debiti » per 1.228 milioni dieuro. Riguardo invece ai « debiti diversi »,l’incremento ha interessato i residui pas-sivi perenti di parte corrente (+3.592 mi-lioni) e le « monete in circolazione » (+54milioni), mentre si registra una diminu-zione nei residui passivi perenti in contocapitale (-2.352 milioni) e negli altri debiti(-7.650 milioni).

Infine tra le passività finanziarie sonocomprese le « anticipazioni passive » chepresentano una diminuzione (-730 milionidi euro).

* * *

Riguardo, infine, alle amministrazioniautonome di cui si dà conto nel presentedisegno di legge, va osservato che, a normadell’articolo 23-quater, comma 1, del de-creto-legge 6 luglio 2012, n. 95 (Disposi-zioni urgenti per la revisione della spesapubblica con invarianza dei servizi aicittadini nonché misure di rafforzamentopatrimoniale delle imprese del settorebancario), convertito, con modificazioni,dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, l’Ammi-nistrazione autonoma dei Monopoli diStato, a decorrere dal 1o dicembre 2012, èstata incorporata nell’Agenzia delle do-gane, e che la gestione del bilancio degliArchivi notarili ha presentato, infine, unsaldo attivo di 25 milioni di euro.

* * *

Per maggiori elementi di dettaglio sirinvia alle tabelle allegate nonché alla« Relazione illustrativa al Rendiconto ge-nerale dell’Amministrazione dello Statoper l’esercizio finanziario 2013 ».

* * *

RENDICONTO ECONOMICO

La legge 31 dicembre 2009, n. 196(legge di riforma della contabilità e fi-nanza pubblica), ha rafforzato il ruolodella rendicontazione economica prescri-vendo, all’articolo 36, comma 5, che « Inapposito allegato conoscitivo al Rendi-conto generale dello Stato sono illustratele risultanze economiche per ciascun Mi-nistero. I costi sostenuti sono rappresen-tati secondo le voci del piano dei conti,distinti per Programma e per centri dicosto. La rilevazione dei costi sostenutidall’amministrazione include il prospettodi riconciliazione che collega le risultanzeeconomiche con quelle della gestione fi-nanziaria delle spese contenute nel contodel bilancio ».

Le rilevazioni di contabilità economicaconsentono di accrescere la conoscenza deifenomeni amministrativi e la verifica deirisultati ottenuti (accountability) da partedella dirigenza, favorendo l’orientamentodell’azione amministrativa verso un per-corso indirizzi → obiettivi → risorse → ri-sultati.

La contabilità economica analitica ap-plica, infatti, il criterio della competenzaeconomica e misura i costi, intesi comevalore monetario delle risorse umane estrumentali (beni e servizi) acquisite eutilizzate a titolo oneroso in un arcotemporale, in genere corrispondente al-l’anno, in base alla loro natura (piano deiconti), alla responsabilità organizzativa(centri di costo = direzioni generali) e alladestinazione (missioni e programmi).

La contabilità finanziaria e quella eco-nomica, oltre ad impiegare differenti cri-teri di rilevazione – di competenza giuri-dica la prima e di competenza economicala seconda –, differiscono anche per i

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criteri di classificazione adottati, rispetti-vamente, per le spese e per i costi.

Le differenze o disallineamenti (tempo-rali e strutturali) derivanti dai differenticriteri applicati nella rappresentazione de-gli eventi secondo l’approccio economico equello finanziario possono essere rappre-sentate attraverso la riconciliazione.

Le operazioni per la riconciliazione fradati economici e finanziari sono effettuatein via automatica a cura del Dipartimentodella Ragioneria generale dello Stato alfine di riconciliare i costi propri (perso-nale, beni e servizi) delle amministrazionicentrali con i corrispondenti pagamenti inconto competenza risultanti dal Conto delbilancio.

Il Rendiconto economico si articolanelle sezioni di seguito rappresentate:

costi propri delle amministrazionicentrali: sono i costi di funzionamento,ossia il valore delle risorse umane e stru-mentali (beni e servizi) direttamente im-piegate nell’anno per lo svolgimento deicompiti istituzionali, rilevati con il criteriodella competenza economica;

costi dislocati (trasferimenti): sono ipagamenti per trasferimenti di risorse fi-nanziarie che lo Stato, attraverso i Mini-steri, ha effettuato nell’anno a favore dialtre amministrazioni pubbliche (enti pub-blici, enti territoriali), o di organismi in-ternazionali, delle famiglie o di istituzioniprivate ed ai quali non corrisponde, per iMinisteri eroganti, alcuna contropresta-zione; gli importi esposti nel Rendicontoeconomico, in questo caso, coincidono coni pagamenti in conto competenza delConto del bilancio del Rendiconto generaledell’Amministrazione dello Stato;

oneri finanziari: sono i pagamentiper interessi sul debito che lo Stato haeffettuato nell’anno.

Dall’esame dei dati emergono i seguentitratti salienti:

la rilevanza dei costi dislocati (tra-sferimenti), pari al 60 per cento circa deltotale generale, essendo quasi il 55 per

cento costituito solo dai trasferimenti cor-renti;

il peso degli interessi sul debito sta-tale, pari al 18,3 per cento del totalegenerale, che è di poco inferiore ai costipropri (personale, beni e servizi) di tutte leamministrazioni centrali, a loro volta parial 19 per cento circa del totale generale;

l’elevata incidenza del costo del per-sonale, pari a circa l’87 per cento dei costipropri, determinata dai processi di eroga-zione e produzione dei servizi delle am-ministrazioni centrali dello Stato basatiprevalentemente sull’impiego del fattorelavoro;

i costi di gestione (beni e servizidirettamente impiegati dai Ministeri per losvolgimento dei propri compiti istituzio-nali), che rappresentano il 10,1 per centodei costi propri e solo poco meno del 2 percento del totale generale.

L’elevata incidenza complessiva dei co-sti dislocati dipende, in primo luogo, dalfatto che una quota rilevante di compiti efunzioni pubbliche svolte da amministra-zioni diverse dai Ministeri sono larga-mente finanziate con le entrate della fi-scalità generale attraverso il bilancio delloStato, con trasferimenti correnti e in contocapitale a favore degli organi costituzionalio di rilevanza costituzionale, degli entipubblici previdenziali e assistenziali, delleuniversità pubbliche, delle agenzie e au-torità, di altri enti centrali e di tutte leamministrazioni territoriali (regioni, pro-vince, comuni).

Il resto dei trasferimenti è destinatoalle famiglie e alle imprese, per interventidiretti di politica sociale o di sostegno alsettore produttivo, o all’estero, in partico-lare per la partecipazione italiana al-l’Unione europea, agli organismi interna-zionali e, in misura residuale, per inter-venti di cooperazione allo sviluppo.

Ponendo l’analisi sulle missioni, in me-rito al rapporto fra costi propri e costidislocati si possono distinguere:

missioni perseguite prevalentementemediante l’utilizzo di costi dislocati, le più

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rilevanti delle quali sono la missione 3 –Relazioni finanziarie con le autonomieterritoriali (trasferimenti a regioni, pro-vince e comuni non vincolati a specifichedestinazioni o effettuati in attuazione delfederalismo fiscale); la missione 24 – Di-ritti sociali, politiche sociali e famiglia(trasferimenti di carattere sociale a cate-gorie svantaggiate o a sostegno della fa-miglia), la missione 25 – Politiche previ-denziali (trasferimenti a enti previdenziali,sostegno dello Stato alle gestioni previden-ziali). In alcuni casi la prevalenza finan-ziaria dei trasferimenti si verifica anche inpresenza di missioni perseguite diretta-mente dalle amministrazioni centralicome, ad esempio, per la missione 4 –L’Italia in Europa e nel mondo, che ac-coglie sia gli oneri delle funzioni svolte dalMinistero degli affari esteri, sia i trasferi-menti a Stati esteri e organismi interna-zionali in attuazione della politica di coo-perazione internazionale del nostro Paesee il contributo dell’Italia al bilancio del-l’Unione europea;

missioni perseguite prevalentementemediante l’impiego diretto di risorseumane e strumentali da parte dei mini-steri, con una prevalenza dei costi propririspetto ai costi dislocati (missioni 5 –Difesa e sicurezza del territorio; 6 –Ordine pubblico e sicurezza; 7 – Giustizia;22 – Istruzione scolastica);

missioni che presentano quote con-sistenti sia di costi propri delle ammini-strazioni centrali sia di trasferimenti dirisorse ad altri enti od organismi (missioni29 – Politiche economico-finanziarie e dibilancio; 18 – Sviluppo sostenibile e tuteladel territorio e dell’ambiente).

Con riferimento alle variazioni interve-nute tra 2012 e 2013 per missione eprogramma e tenendo conto delle indica-zioni del comma 2 dell’articolo 21 dellalegge n. 196 del 2009, che stabilisce illegame fra programmi e centri di respon-sabilità, si segnala che nel 2013 sono statiistituiti tre nuovi programmi:

Giustizia tributaria, istituito a seguitodel passaggio delle commissioni tributarie,

transitate, all’interno del Ministero del-l’economia e delle finanze, in base aldecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, dal Dipartimento delle fi-nanze al Dipartimento dell’amministra-zione generale, del personale e dei Servizie, successivamente in base alla legge 24dicembre 2012, n. 228 (legge di stabilità2013), ritornate nuovamente nell’ambitodel Dipartimento delle finanze;

Supporto all’azione di controllo, vigi-lanza e amministrazione generale della Ra-gioneria generale dello Stato sul territorio,istituito, nello stato di previsione del Mi-nistero dell’economia e delle finanze, percomprendere le nuove attività transitatealle Ragionerie territoriali dal Diparti-mento dell’amministrazione generale delpersonale e dei servizi;

Gestione dell’Albo dei segretari comu-nali e provinciali, istituito a seguito dellasoppressione dell’Agenzia autonoma per lagestione dell’Albo dei segretari comunali eprovinciali e del passaggio delle relativecompetenze e personale al Ministero del-l’interno.

Risulta invece soppresso il programmaSviluppo delle filiere agroalimentari, tutelae valorizzazione delle produzioni di qualitàe tipiche, a seguito della riorganizzazionedel Ministero delle politiche agricole ali-mentari e forestali (decreto del Presidentedella Repubblica n. 41 del 2012), per ilquale si è proceduto anche alla puntualerevisione delle attività sottostanti ai pro-grammi della missione « Agricoltura, poli-tiche agroalimentari e pesca », di perti-nenza del medesimo Ministero.

Confrontando i dati di consuntivo 2013con quelli dell’esercizio 2012 e del budgetrivisto 2013, per quanto riguarda i solicosti propri (personale, beni di consumo,servizi e ammortamenti) sostenuti dai Mi-nisteri, nel 2013, con riferimento alle vocidel primo livello del piano dei conti,risulta:

una contenuta contrazione delle re-tribuzioni tra 2012 e 2013, per effetto dei

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provvedimenti di contenimento della spesapubblica intervenuti negli ultimi anni(blocco del turn-over, limitazione degliincrementi retributivi), pari all’1,2 percento e, in valore assoluto, a 850 milionidi euro circa; più analiticamente, la va-riazione è dovuta a una riduzione, perpensionamenti e mancati reintegri, delpersonale del Ministero della difesa, inparticolare l’Esercito italiano e l’Arma deicarabinieri, e a una diminuzione del costomedio pro capite del personale di pubblicasicurezza che sconta, con riferimento alleindennità legate al servizio, l’estrema va-riabilità, di anno in anno, dei serviziespletati in relazione alle esigenze opera-tive dei reparti (ordine pubblico, indennitàdi polizia stradale, polizia ferroviaria ec-cetera);

una contrazione dei costi di gestionepari al 5,5 per cento e, in valore assoluto,a 505 milioni di euro circa, dovuta in granparte alle seguenti variazioni:

riduzione di 98 milioni di euro, nel2013, dei costi per i beni di consumo delMinistero della difesa, imputabile princi-palmente all’Aeronautica militare, con ri-ferimento a minori spese per carburanti,combustibili e lubrificanti e materiale tec-nico-specialistico; tale variazione con-ferma la tendenza negativa riscontrabileper questa tipologia di costi sull’interaamministrazione;

una riduzione di 66 milioni di eurodei costi per i beni di consumo riferiti inparticolare a carta, cancelleria, stampati emateriali e accessori, che il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca ha messo in atto per l’anno 2013 incoerenza con la razionalizzazione dellespese;

una riduzione di circa 284 milioni dieuro dei costi per acquisto di servizi eutilizzo di beni di terzi sempre da partedel Ministero della difesa, imputabile alletre Forze armate sulle voci di costo rela-tive alla manutenzione ordinaria e allamanutenzione di armi, armamenti e mezziper la difesa;

un incremento di circa 24 milioni dieuro dei costi per acquisto di servizi eutilizzo di beni di terzi da parte delMinistero degli affari esteri, con partico-lare riferimento alla voce « Servizi pertrasferte per la proroga delle missioniinternazionali previste nel decreto-leggen. 227 del 2012 e nel decreto-legge n. 114del 2013 » e alla voce « Prestazioni pro-fessionali non consulenziali relative a con-tratti stipulati con consulenti informatici »;

per la stessa amministrazione si ri-leva un incremento di circa 16 milioni dieuro nella voce « Altri costi » e in parti-colare relativamente alla voce « Oneri po-stali e telegrafici riferiti ai costi sostenutiper le consultazioni elettorali all’estero ».

* * *

ECORENDICONTO

Con il Rendiconto generale dello Statorelativo all’esercizio finanziario 2013, peril quarto anno consecutivo si dà attuazioneall’articolo 36, comma 6, della legge 31dicembre 2009, n. 196, di riforma dellacontabilità e finanza pubblica. La normadispone che le risultanze delle spese am-bientali siano illustrate in allegato al Ren-diconto generale dello Stato, sulla base didati forniti dalle amministrazioni secondoschemi contabili e modalità di rappresen-tazione stabilite con determinazione delRagioniere generale dello Stato n. 39816del 2011. Secondo la metodologia indicatanella citata determinazione, le spese am-bientali sono state individuate e quantifi-cate sulla base delle definizioni e classifi-cazioni adottate per il Sistema europeoper la raccolta dell’informazione econo-mica sull’ambiente SERIEE (Système eu-ropéen de rassemblement de l’informationéconomique sur l’environnement). In coe-renza con tale sistema sono individuatedue tipologie di spese ambientali, le speseper la « protezione dell’ambiente » e lespese per « uso e gestione delle risorsenaturali », alle quali corrispondono appo-site classificazioni, denominate rispettiva-

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mente CEPA e CRUMA, che nel complessoindividuano a livello aggregato sedici set-tori ambientali di intervento. Nella pre-sente sezione della relazione illustrativa sirappresenta una sintesi delle principalirisultanze, rinviando per maggiori dettaglialla « Relazione illustrativa al Rendicontogenerale dell’Amministrazione dello Statoper l’esercizio finanziario 2013 ».

La spesa primaria destinata dallo Statoalla protezione dell’ambiente e all’uso ealla gestione delle risorse naturali – intermini di massa spendibile (somma deiresidui passivi accertati provenienti dagliesercizi precedenti e delle risorse defini-tive stanziate in conto competenza) –ammonta nel 2013 a circa 3 miliardi dieuro, pari allo 0,5 per cento della spesaprimaria complessiva del bilancio delloStato. Tale spesa si riferisce alle risorseper la protezione dell’ambiente e l’uso e lagestione delle risorse naturali impiegate abeneficio della collettività, escludendo lestesse tipologie di spesa che le ammini-strazioni dello Stato sostengono a propriouso e consumo. Rispetto al 2012, talespesa si è ridotta di circa 1,5 miliardi dieuro, ossia del 33 per cento circa.

La quota maggiore della spesa primariaambientale (49 per cento della massaspendibile) è costituita da trasferimenti adaltri operatori (amministrazioni pubbliche,imprese, famiglie e istituzioni sociali pri-vate): 42 per cento trasferimenti in contocapitale, 7 per cento trasferimenti cor-renti.

Il Ministero dell’ambiente e della tuteladel territorio e del mare, il Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali e ilMinistero delle infrastrutture e dei tra-sporti contribuiscono alla spesa primariaambientale per il 74 per cento circa (ri-spettivamente 36, 22 e 16 per cento). Unaltro quarto delle risorse risulta comples-sivamente finanziato dal Ministero del-l’economia e delle finanze (12 per cento),dal Ministero dell’interno (7 per cento) edal Ministero dello sviluppo economico (6per cento).

Il 28 per cento della spesa primariaambientale è destinato al settore della« protezione e risanamento del suolo, delle

acque del sottosuolo e di superficie ». Unaltro 31 per cento della spesa è destinatoai settori della « protezione della biodiver-sità e paesaggio » (17 per cento) e dell’« usoe gestione delle acque interne » (14 percento).

La missione del bilancio dello Statonella quale si concentra la quota maggioredella spesa primaria ambientale è « Svi-luppo sostenibile e tutela del territorio edell’ambiente » (43 per cento), che includela maggior parte delle attività del Mini-stero dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, che ha competenza sututti i settori ambientali di intervento.

Sono rilevanti anche: la missione« Agricoltura, politiche agroalimentari epesca » (11 per cento) che include lamaggior parte delle attività del Ministerodelle politiche agricole alimentari e fore-stali; la missione « Ordine pubblico e si-curezza » (10 per cento), che riguarda leattività compiute dal Ministero delle in-frastrutture e dei trasporti attraverso ilCorpo delle capitanerie di porto e dalMinistero delle politiche agricole alimen-tari e forestali attraverso il Corpo forestaledello Stato; la Missione « Soccorso civile »(10 per cento), nell’ambito della qualesono finanziate le attività del Dipartimentodei vigili del fuoco del Ministero dell’in-terno e le attività svolte dal Corpo fore-stale dello Stato per il Ministero dellepolitiche agricole alimentari e forestali.

I circa 3 miliardi di euro di risorsefinanziarie disponibili (massa spendibile)per la spesa primaria ambientale sonocostituite per il 27 per cento da residuiaccertati e per il restante 73 per cento dastanziamenti definitivi di competenza. Ri-spetto agli stanziamenti previsti all’iniziodell’esercizio, in corso d’anno si è ag-giunta, attraverso le variazioni di bilancio,una quota rilevante di risorse, pari a circail 12 per cento del totale della massaspendibile. Si tratta per lo più di contri-buti agli investimenti a favore di ammi-nistrazioni locali, altri trasferimenti inconto capitale ad amministrazioni pubbli-che e investimenti fissi lordi.

Nell’ambito delle risorse disponibili, glistanziamenti risultano quasi tutti impe-

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gnati: la percentuale di impegno deglistanziamenti per i diversi settori ambien-tali di intervento è pari in media al 98 percento. Il grado di realizzazione (pagamentiin conto competenza) delle risorse impe-gnate in conto competenza è circa il 75per cento.

Complessivamente, la spesa primariaambientale effettivamente realizzata, intermini di pagamenti in conto competenzae in conto residui, ammonta nel 2013 acirca 1,9 miliardi di euro, pari in media acirca il 64 per cento del totale delle risorsefinanziarie destinate alla protezione del-l’ambiente e all’uso e gestione delle risorsenaturali (massa spendibile). La percen-tuale dei pagamenti sulla massa spendibilevaria sensibilmente tra i diversi settoriambientali. Le percentuali maggiori di rea-lizzazione della spesa si rilevano per isettori « ricerca e sviluppo per l’uso e lagestione delle risorse naturali », « ricerca esviluppo per la protezione dell’ambiente »,« uso e gestione delle foreste », « protezionedella biodiversità e del paesaggio ».

Al termine dell’esercizio 2013, l’am-montare dei residui, comprensivo dei re-sidui non spesi provenienti dagli eserciziprecedenti e dei residui di nuova forma-zione, è complessivamente aumentato, ri-spetto all’ammontare iniziale, di circa il 15per cento, raggiungendo il valore di circa940 milioni di euro.

* * *

REGOLAZIONI CONTABILI E DEBITORIE

Regolazioni contabili

Con il termine di « regolazione conta-bile » si vuole generalmente intendereun’operazione volta a sistemare contabil-mente partite di entrata o di spesa chealtrimenti non troverebbero una rappre-sentazione in bilancio. Il « regolare » o« sistemare », dunque, è inteso nel senso dioperare in modo tale che il bilancio possadare contezza di tutti i fenomeni gestio-nali, nel rispetto di taluni princìpi cui tale

documento si deve uniformare (chiarezzae integrità).

In tal senso, la regolazione contabile èlo strumento per ricondurre in bilancioun’operazione gestionale che ha già ma-nifestato il suo impatto sull’economia. Na-sce, talvolta implicitamente, da normevolte a semplificare, rendere più agevole,snello e funzionale un rapporto finanzia-rio tra lo Stato e altre pubbliche ammi-nistrazioni o altri soggetti (banche, con-cessionari, intermediari della riscossioneeccetera).

La regolazione contabile può esplicarei suoi effetti unicamente sul bilancio delloStato ed esaurirsi in tale ambito, ovveropuò coinvolgere anche la tesoreria.

La regolazione contabile di bilancioinveste l’entrata e la spesa, aumentando illivello dell’una e dell’altra di uno stessoammontare, risultando perciò neutrale suisaldi di competenza del bilancio statalesoltanto se coincide l’imputazione traspesa ed entrata, cioè quando un paga-mento in conto competenza a carico delbilancio dello Stato si concreta in unversamento in conto competenza a favoredello Stato (come nel caso dei rimborsidell’IVA).

La regolazione può, in talune circo-stanze, riguardare la sistemazione di rap-porti tra bilancio e tesoreria. È il caso incui il bilancio dello Stato trasferisce fondiad enti pubblici (ad esempio enti previ-denziali o enti decentrati di spesa). L’esi-genza di trasferire fondi di ammontaresuperiore a quelli stanziati può esseremomentaneamente superata con un’anti-cipazione da parte della tesoreria (se le-gislativamente autorizzata): si crea in talmodo un debito del bilancio nei confrontidella tesoreria, che deve essere « regolato »con risorse da appostare successivamente(normalmente in anni seguenti) in bilancioper restituirle alla tesoreria a chiusuradell’anticipazione effettuata. Quest’opera-zione viene considerata tra le regolazionicontabili in senso lato. Il rapporto dalquale scaturisce questo tipo di regolazionenon è solo meramente contabile ma de-bitorio. Esso ha un impatto sul fabbisognoe sull’indebitamento netto del conto delle

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amministrazioni pubbliche nello stessoanno in cui l’anticipazione è avvenuta,mentre incide sui saldi del bilancio nel-l’anno in cui lo stesso si fa carico diprovvedere alla sua regolazione. L’opera-zione estrinseca i suoi effetti esclusiva-mente nell’ambito della gestione consoli-data bilancio-tesoreria. Per la tesoreria eper il conto economico delle pubblicheamministrazioni il peggioramento è statogià registrato in passato. Per questi motivi,tali tipi di regolazioni non vengono fattepartecipare alla determinazione dei saldidi bilancio.

Regolazioni debitorie

Oltre alle « regolazioni contabili di te-soreria » del tipo sopra descritto, vi pos-sono essere « regolazioni debitorie in sensostretto » (ad esempio ripiano di disavanzidelle aziende sanitarie locali, restituzionedi tributi dichiarati costituzionalmente il-legittimi, come la tassa sulle concessionigovernative, accantonamenti del fondo glo-bale per provvedere ad estinguere debitipregressi, ammassi agricoli eccetera).

Tale tipologia di regolazioni richiede unesame per singola partita in quanto nonnecessariamente hanno un trattamentocontabile univoco.

Nel conto della pubblica amministra-zione una partita debitoria incide nelmomento in cui nasce l’obbligazione (cri-terio della competenza) e la stessa è quan-tificata nell’esatto ammontare, anche se larestituzione delle somme avviene rateal-

mente (ad esempio nel caso della sentenzadella Corte costituzionale sulla doppia in-tegrazione al minimo delle pensioni). Tal-volta viene sancito l’obbligo giuridico direstituire quanto indebitamente o illegitti-mamente percepito da altri soggetti, manon si conosce in modo esatto l’ammon-tare del debito. In tale circostanza vieneutilizzato il criterio della cassa, vale a diresi fa partecipare alla determinazione del-l’indebitamento netto del conto della pub-blica amministrazione quanto annual-mente pagato a titolo di restituzione (adesempio nel caso della tassa di concessionegovernativa).

Nel conto del settore statale e nelbilancio statale, in entrambe le ipotesidelineate, incide nell’anno in cui si effettuail pagamento.

Rimborsi di imposte pregressi

Sono somme che vengono iscritte inbilancio per essere destinate al rimborsodi imposte che il contribuente ha richiestoin anni precedenti. Tali somme, secondo icriteri di contabilità nazionale, vengonoregistrate nel conto economico delle pub-bliche amministrazioni secondo il princi-pio della competenza economica e quindicontabilizzate nell’anno in cui è statochiesto il rimborso.

In osservanza di tali criteri le predettesomme, per convenzione, non vengonoconsiderate nei saldi di bilancio dell’annoin cui sono iscritte per provvedere alpagamento.

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DISEGNO DI LEGGE__

TITOLO I

RENDICONTO GENERALE DELLO STATO

CAPO I

CONTO DEL BILANCIO

ART. 1.

(Entrate).

1. Le entrate tributarie, extratributarie, per alienazione e ammortamento di benipatrimoniali e riscossione di crediti, nonché per accensione di prestiti, accertatenell’esercizio finanziario 2013 per la competenza propria dell’esercizio, risultanostabilite in euro 818.838.846.049,76.

2. I residui attivi delle Amministrazioni centrali dello Stato, determinati alla chiusuradell’esercizio 2012 in euro 243.277.629.531,76, non hanno subìto modifiche nel corsodella gestione 2013. In attuazione dei commi 1 e 3 dell’articolo 23-quater deldecreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto2012, n. 135, che ha previsto la soppressione dell’Amministrazione autonoma deiMonopoli di Stato e la sua incorporazione nell’Agenzia delle dogane, il Ministrodell’economia e delle finanze, con decreto dell’8 novembre 2012, pubblicato nellaGazzetta Ufficiale n. 277 del 27 novembre 2012, ha disposto, tra l’altro, il trasferimentodelle risorse finanziarie dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato al-l’Agenzia delle dogane, mentre i residui attivi, determinati alla chiusura dell’eserciziofinanziario 2012 in euro 1.074.769.809,59, sono confluiti per euro 841.616.414,48 nellostato di previsione dell’entrata. Pertanto, al 1o gennaio 2013, i residui attivi risultanoessere pari ad euro 244.119.245.946,24.

3. I residui attivi al 31 dicembre 2013 ammontano complessivamente a euro261.123.721.979,74, così risultanti:

Somme versate Somme rimasteda versare

Somme rimasteda riscuotere

Totale

(in euro)

Accertamenti ....... 723.363.878.627,99 23.330.818.432,31 72.144.148.989,46 818.838.846.049,76

Residui attivi del-l’esercizio 2012 . 25.148.144.684,28 16.010.058.286,11 149.638.696.271,86 190.796.899.242,25

261.123.721.979,74

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ART. 2.

(Spese).

1. Le spese correnti, in conto capitale e per rimborso di passività finanziarie,impegnate nell’esercizio finanziario 2013 per la competenza propria dell’esercizio,risultano stabilite in euro 752.982.586.127,96.

2. I residui passivi delle Amministrazioni centrali dello Stato, determinati alla chiusuradell’esercizio 2012 in euro 74.029.413.773,65, non hanno subìto modifiche nel corso dellagestione 2013. I residui passivi dell’ex Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato,determinati alla chiusura dell’esercizio finanziario 2012 in euro 2.286.988.475,47, sonoconfluiti nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze. Pertanto, al 1o

gennaio 2013, i residui passivi risultano essere pari ad euro 76.316.402.249,12.3. I residui passivi al 31 dicembre 2013 ammontano complessivamente a euro

84.216.341.324,65, così risultanti:

Somme pagate Somme rimasteda pagare

Totale

(in euro)

Impegni ............................. 694.469.402.725,15 58.513.183.402,81 752.982.586.127,96

Residui passivi dell’eserci-zio 2012 ........................ 37.231.135.186,65 25.703.157.921,84 62.934.293.108,49

84.216.341.324,65

ART. 3.

(Avanzo della gestione di competenza).

1. L’avanzo della gestione di competenza dell’esercizio finanziario 2013, di euro65.856.259.921,80, risulta stabilito come segue:

(in euro)

Entrate tributarie .................................. 464.884.401.447,03

Entrate extratributarie .......................... 85.665.455.237,90

Entrate provenienti dall’alienazione eammortamento di beni patrimonialie dalla riscossione di crediti ........... 3.441.990.459,47

Accensione di prestiti ........................... 264.846.998.905,36

Totale entrate .................... 818.838.846.049,76

Spese correnti ........................................ 510.835.177.830,70

Spese in conto capitale ........................ 71.174.831.876,52

Rimborso di passività finanziarie ....... 170.972.576.420,74

Totale spese ....................... 752.982.586.127,96

Avanzo della gestione di competenza ........................ 65.856.259.921,80

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ART. 4.

(Situazione finanziaria).

1. Il disavanzo finanziario del conto del Tesoro alla fine dell’esercizio 2013, di euro175.825.267.663,90, risulta stabilito come segue:

(in euro)

Avanzo della gestione di competenza .................................................. 65.856.259.921,80

Disavanzo finanziario del conto del Tesorodell’esercizio 2012 ....................................... 213.824.280.524,71

Diminuzione nei residui attivi lasciati dal-l’esercizio 2012:

Accertati:

al 1o gennaio 2013 ... 244.119.245.946,24

al 31 dicembre 2013 . 165.648.754.557,97

78.470.491.388,27

Diminuzione nei residui passivi lasciati dal-l’esercizio 2012:

Accertati:

al 1o gennaio 2013 .... 76.316.402.249,12

al 31 dicembre 2013 . 25.703.157.921,84

50.613.244.327,28

Disavanzo al 31 dicembre 2012 ....................... 241.681.527.585,70

Disavanzo finanziario al 31 dicembre 2013 .... 175.825.267.663,90

ART. 5.

(Allegati).

1. Sono approvati l’Allegato n. 1, annesso alla presente legge, previsto dall’articolo28, comma 4, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, nonché l’Allegato n. 2 relativo alleeccedenze di impegni e di pagamenti risultate in sede di consuntivo per l’esercizio 2013rispettivamente sul conto della competenza, sul conto dei residui e sul conto della cassa,relative alle unità di voto degli stati di previsione della spesa dei Ministeri.

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CAPO II

CONTO GENERALE DEL PATRIMONIO

ART. 6.

(Risultati generali della gestione patrimoniale).

1. La situazione patrimoniale dell’Amministrazione dello Stato, al 31 dicembre 2013,resta stabilita come segue:

(in euro)

ATTIVITÀ

Attività finanziarie ......................... 704.452.678.296,15

Attività non finanziarie prodotte ... 290.355.561.701,75

Attività non finanziarie non pro-dotte ............................................... 4.200.272.964,61

999.008.512.962,51

PASSIVITÀ

Passività finanziarie ......................... 2.561.001.110.152,78

2.561.001.110.152,78

Eccedenza passiva al 31 dicembre2013 ................................................ 1.561.992.597.190,27

TITOLO II

AMMINISTRAZIONI E AZIENDE AUTONOME

ART. 7.

(Istituto agronomico per l’Oltremare).

1. Le entrate correnti del bilancio dell’Istituto agronomico per l’Oltremare, accertatenell’esercizio finanziario 2013 per la competenza propria dell’esercizio, risultanostabilite dal conto consuntivo dell’Istituto stesso, allegato al conto consuntivo delMinistero degli affari esteri, in euro 3.695.195,50.

2. I residui attivi, determinati alla chiusura dell’esercizio 2012 in euro 124.713, pereffetto di modifiche intervenute nel corso della gestione 2013 per euro 23.418, risultanostabiliti in euro 148.131.

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3. I residui attivi al 31 dicembre 2013 ammontano complessivamente a euro 87.725,così risultanti:

Somme versate Somme rimasteda riscuotere

Totale

(in euro)

Accertamenti .................. 3.695.195,50 -- 3.695.195,50

Residui attivi dell’eserci-zio 2012 ........................ 60.406,00 87.725,00 148.131,00

87.725,00

4. Le spese correnti e in conto capitale del bilancio dell’Istituto agronomico perl’Oltremare, impegnate nell’esercizio finanziario 2013 per la competenza propriadell’esercizio, risultano stabilite in euro 3.695.195,50.

5. I residui passivi, determinati alla chiusura dell’esercizio 2012 in euro5.619.089,76, per effetto di modifiche intervenute nel corso della gestione 2013 per euro23.418, risultano stabiliti in euro 5.642.507,76.

6. I residui passivi al 31 dicembre 2013 ammontano complessivamente a euro5.090.126,32, così risultanti:

Somme pagate Somme rimasteda pagare

Totale

(in euro)

Impegni ........................... 1.942.262,70 1.752.932,80 3.695.195,50

Residui passivi dell’eserci-zio 2012 ........................ 2.305.314,24 3.337.193,52 5.642.507,76

5.090.126,32

ART. 8.

(Archivi notarili).

1. L’avanzo della gestione del bilancio degli Archivi notarili, per l’esercizio finanziario2013, risulta stabilito come segue:

(in euro)

Entrate ................................................................................................. 310.430.030,89

Spese ..................................................................................................... 285.190.499,15

Avanzo di gestione .............................................................................25.239.531,74

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ART. 9.

(Fondo edifici di culto).

1. Le entrate correnti e in conto capitale del bilancio del Fondo edifici di culto,accertate nell’esercizio finanziario 2013 per la competenza propria dell’esercizio,risultano stabilite dal conto consuntivo del Fondo stesso, allegato al conto consuntivodel Ministero dell’interno, in euro 12.479.991,39.

2. I residui attivi, determinati alla chiusura dell’esercizio 2012 in euro 2.322.034,83,non hanno subìto modifiche nel corso della gestione 2013.

3. I residui attivi al 31 dicembre 2013 ammontano complessivamente a euro2.992.000,89, così risultanti:

Somme versate Somme rimasteda versare

Somme rimasteda riscuotere

Totale

(in euro)

Accertamenti ....... 10.319.147,23 0 2.160.844,16 12.479.991,39

Residui attivi del-l’esercizio 2012 1.827.253,65 0 831.156,73 2.658.410,38

2.992.000,89

4. Le spese correnti e in conto capitale del Fondo edifici di culto, impegnatenell’esercizio 2013 per la competenza propria dell’esercizio, risultano stabilite in euro12.176.035,32.

5. I residui passivi, determinati alla chiusura dell’esercizio 2012 in euro 9.258.848,50,non hanno subìto modifiche nel corso della gestione 2013.

6. I residui passivi al 31 dicembre 2013 ammontano complessivamente a euro8.711.613,84, così risultanti:

Somme pagate Somme rimasteda pagare

Totale

(in euro)

Impegni ............................. 6.397.854,92 5.778.180,40 12.176.035,32

Residui passivi dell’eserci-zio 2012 ........................ 6.018.878,53 2.933.433,44 8.952.311,97

8.711.613,84

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7. La situazione finanziaria dell’amministrazione del Fondo edifici di culto, alla finedell’esercizio 2013, risulta come appresso:

(in euro)

Entrate dell’esercizio 2013 .................................. 12.479.991,39

Spese dell’esercizio 2013 ..................................... 12.176.035,32

Saldo attivo della gestione di competenza ....... 303.956,07

Saldo attivo dell’esercizio 2012 .......................... 6.356.682,52

Aumento nei residui attivi lasciati dall’esercizio2012:

Accertati:

al 1o gennaio 2013 ......... 2.322.034,83

al 31 dicembre 2013 ...... 2.658.410,38

336.375,55

Diminuzione nei residui passivi lasciati dal-l’esercizio 2012:

Accertati:

al 1o gennaio 2013 ......... 9.258.848,50

al 31 dicembre 2013 ...... 8.952.311,97

306.536,53

Saldo effettivo dell’esercizio 2012 ........................................................... 6.999.594,60

Saldo attivo al 31 dicembre 2013 ........................................................... 7.303.550,67

TITOLO III

APPROVAZIONE DEI RENDICONTI

ART. 10.

(Rendiconti).

1. Il rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato e i rendiconti delleAmministrazioni e delle Aziende autonome per l’esercizio 2013 sono approvati nellerisultanze di cui ai precedenti articoli.

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€ 4,00 *17PDL0023410**17PDL0023410*