Xml Xslt
-
Upload
domenico-briganti -
Category
Technology
-
view
2.606 -
download
3
description
Transcript of Xml Xslt
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 2
L’eXtensible Markup Language, fin dalla sua nascita, ha avuto un gran consenso da parte di tutti gli attori che operano nel mondo informatico, diventando di fatto la base di molte applicazioni, in particolar modo di quelle che fondano la lo attività sullo scambio di informazioni per la sua semplicità ed interoperabilità. (ricerca di XML con Google -> 35 milioni di risultati!)
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 3
Agenda
XML e Namespace DTD e XMLSchema (XSD) CSS e XSL XSLT XSL-Fo Introduzione ai WebServices Accenno a SVG, SMIL, RSS, XUL
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 4
Cosa scegliere?IL PROGRAMMA E’ TROPPO GRANDE!!
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 5
XML
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 6
Le origini di XML 1/2L’XML è un metalinguaggio, derivato da SGML (Standard Generalized Markup Language standard internazionale ISO 8879 del 1986) e da HTML, che ha il compito di rappresentare informazioni strutturate. L’SGML, creato originariamente da IBM col nome di GML nel ’69, si poneva come obiettivo quello di rendere i documenti elettronici più comprensibili e versatili, indipendenti dal mezzo di consultazione e di sollevare l’autore dal compito di impaginazione (per qualunque output, carta, pagina web, presentazione, ecc.)...
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 7
Le origini di XML 2/2L’SGML non ha avuto notorietà essendo complicato da implementare.
L’HTML, un altro derivato di SGML, ha avuto invece un successo enorme per la sua facilità e per il boom dei web browser.
L’XML è un metalinguaggio che mira a migliorare sia l’SGML perché complesso, sia l’HTML perché mischia nel testo informazioni di impaginazione e formattazione.
È stato formalizzato dal W3C nel febbraio ’98, attualmente la versione 1.1 è in fase di candiate recommendation.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 8
Ma cos’è XML? È una raccomandazione del W3C
http://www.w3.org/XML Consiste in un insieme di tag (marcatori di testo che
sono racchiusi da “<“ e “>”) e attributi definiti dall’utente che permettono di rappresentare un’informazione in maniera gerarchica.
È uno standard aperto libero da royalty, brevetti, copyright o segreti industriali.
Auto esplicativo. Creabile ed editabile con un semplice editor di testo.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 9
..e cosa non è! Un linguaggio di programmazione. Un sostituto di HTML. Un protocollo di comunicazione. Uno standard binario.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 10
Vediamo un esempio di XML<?xml version="1.0" encoding=”UTF-8”?><computer>
<!—questo è un commento--><memoria tipo=”DDR” unit=”Mb”>512</memoria><CPU>1.2 GHz</CPU><tastiera>400 tasti</tastiera><HD>
<HardDisk>7200 rpm 5Gb</HardDisk><HardDisk>7200 rpm 224Tb</HardDisk>
</HD><descrizione><![CDATA[ questo è
un ottimo <<PC>>!]]></descrizione><lettore/>
</computer>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 11
Esaminiamolo!Questa è una fantomatica descrizione di un computer.
Un documento XML è formato da due parti: Un prologo facoltativo (ma raccomandato per
indicare la versione del documento e la codifica). Il corpo del documento.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 12
Il prologo È racchiuso tra “<?” e “?>”. Indica una direttiva (Processing Instruction) per il parser.
Nell’esempio che abbiamo visto era:
<?xml version="1.0" encoding=”UTF-8”?>
Il primo indica la versione di XML utilizzata, attualmente l’unica è la 1.0 e l’encoding del documento (in questo caso UTF-8, la versione a 8 bit di UNICODE ).
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 13
Il corpoAl prologo segue una radice da cui si origina l’albero del documento. Come l’esempio dimostra, la radice dell’elemento contiene i dati (le informazioni vere e proprie) tra i marcatori mentre quest’ultimi si occupano di definire la struttura gerarchica del documento.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 14
Strutturare al meglio!Vediamo che le informazioni, i dati veri e propri, del documento sono contenuti dentro dei tag all’interno dei quali è possibile inserire anche altri tag figli.
Benché sia ammissibile avere tag figli e testo dentro lo stesso marcatore (“tag a contenuto misto”), ad esempio:
<HD>Haqdrdisk<HardQ>5</ HardQ>
</HD>
è sconsigliato, in quanto si complica la creazione di documenti che controllano la correttezza del nostro XML (lo vedremo più avanti parlando di XSL Schema).
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 15
I commenti Sono racchiusi tra i marcatori “<--” e “-->”. Non possono contenere la sequenza di caratteri “--”. Non possono essere inseriti all’interno di un tag.
Esempio:
<!-- questo è un commento
Su due linee-->
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 16
I tagI tag che non hanno contenuto possono evitare il marcatore di chiusura in questo modo:
<lettore/>
Il nome del tag non può contenere: Spazi Virgolette e apostrofi Caratteri <, >, $ Percentuali e punto e virgola È case sensitive
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 17
AttributiI nostri elementi possono contenere anche attributi come questi:
<memoria tipo=”DDR” unit=”Mb”>512</memoria>
Benché si possa scrivere anche così:<memoria tipo=”DDR” unit=”Mb” qta=”512”/>
oppure cosi:<memoria><tipo>DDR</tipo><unit>Mb</unit><qta>512</qta></memoria>
oppure cosi ancora:<memoria>512Mb DDR</memoria>
è più utilizzato il primo esempio perché si tende a inserire negli attributi delle proprietà che riguardano il valore contenuto nel tag, evitando cosi di andare a modificare il valore di un attributo, meno flessibile di un testo contenuto in un tag, o di dover analizzare la stringa “512Mb DDR” come nell’ultimo caso.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 18
Sezioni CDATAPossiamo notare una sezione CDATA (Character Data):
<descrizione><![CDATA[ questo è
un ottimo <<PC>>!]]>
</descrizione>
Questa è utilizzata per inserire del testo in cui sono presenti anche caratteri particolari come “&”, “<”, “>” senza che siano interpretati come riferimenti a markup.
Deve iniziare con “<![CDATA[”. E terminare con “]]>”. Non può contenere al suo interno la stringa “]]>”.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 19
EntitàPer poter utilizzare caratteri significativi per XML, senza che siamo interpretati come markup e senza utilizzare sezioni CDATA, si utilizzano le entità.
Infatti per poter utilizzare caratteri come “&” dentro un elemento in condizioni normali devono apparire nella forma &#ddd; (per inserire un carattere Unicode attraverso il suo codice decimale) o &#xhhhh (per la versione in esadecimale). Esistono anche dei delle entità richiamabili per riferimento, come:
< > & " '
che indicano rispettivamente:
minore di, maggiore di, & commerciale, virgolette e apostrofo.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 20
I tipi di documento XMLI documenti XML possono essere di due tipi:
Ben Formati: è il documento che rispetta le regole di XML (non può altrimenti essere un documento xml!).
Validi: oltre a essere ben formati deve anche rispondere correttamente ad un controllo semantico che permette di sapere se il documento ha un significato rispetto a quello che vogliamo. Un programma di elaborazione matematica gestisce l’importazione di documenti XML contenenti determinati tag, diversi per un programma bancario. Questo controllo è opzionale.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 21
Le regole di XML per documenti WF L’intero documento deve essere racchiuso in un unico tag
radice. I tag devono essere annidati in maniera corretta, ogni tag di
apertura deve essere seguito dal suo di chiusura dentro i quali possono esserci altri tag sempre annidati in maniera corretta.
Gli attributi possono essere solo inseriti nei tag di apertura. Lo stesso attributo non può comparire più di una volta
all’interno dello stesso tag. Ogni attributo inserito deve avere un valore e deve essere
racchiuso tra doppi apici. I nomi dei marcatori e degli attributi sono Case Sensitive.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 22
NAMESPACE
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 23
Namespace: il problemaIn un unico documento XML possiamo rappresentare informazioni di natura diversa:
<autovettura>
<modello type=“I”>Honda CRW</modello>
<pneumatici>
<modello>Pirelli P9999</modello>
</pneumatici>
</autovettura>
Come distinguere i vari tag in base al loro significato? Con i Namespace
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 24
Namespace: la soluzionePer dare un significato differente ai vari tag si usano dei prefissi, identificatori posti prima del nome del marcatore e separati dai “:” da quest’ultimo:
<?xml:namespace ns=http://some/uri prefix=“au"?> <?xml:namespace ns=http://some/url prefix=“pn"?>
<au:autovettura>
<au:modello type=“I”>Honda CRW</au:modello>
<pn:pneumatici>
<pn:modello>Pirelli P9999</pn:modello>
</pn:pneumatici>
</au:autovettura>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 25
Namespace È una recommendation di W3C del 1999. La direttiva “xml:namespace” indica a quale URI
(Uniform Resource Identifier) si riferisce un determinato prefisso. Si usa un URI perché unico in Internet.
Un marcatore che usa un prefisso di dice che ha un “nome qualificato”.
Si può specificare anche al suo primo utilizzo e/o dentro un tag (e ha validità solo nei nodi figli):
<au:autovettura xmlns:au=“http://some/uri”>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 26
Namespace di default Tutti i tag che non hanno un prefisso appartengono
al namespace di default. Il namespace di default può anche essere dichiarato
attraverso la parola chiave riservata xmlns NON seguita da prefisso:
<autovettura xmlns=“http://some/uri”>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 27
Namespace e attributi I namespace si possono applicare anche agli
attributi:
<au:modello au:type=“I”>Honda CRW</au:modello> Il namespace di default non si applica agli attributi
privi di prefisso. Se relativi a namespace diversi, e che puntano a URI
diversi, gli attributi possono avere nome locale uguale.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 28
DTD e XML Schema
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 29
Validare un documentoPer controllare se un documento è valido si possono utilizzare varie tecnologie:
DTD (Document Type Definition), obsoleto (daremo solo un accenno).
XDR (XML-Data Reduced) è lo “schema language” utilizzato da Microsoft nell’attesa della “draft implementation” di XSD del W3C (non standard e qui non trattato).
XSD (XML Schema Language) è lo schema del W3C che stanno adottando tutti parser XML.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 30
Parser Implementazione software per leggere e scrivere
XML: DOM (Documente Object Model): permette una
rappresentazione dell’intero XML in memoria. SAX (Simple Api for XML): mentre legge un XML
lancia eventi su determinati Elementi o Attributi, intercettabili da funzioni di gestione.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 31
Parser: DOM vs. SAX Quando usare DOM:
Per percorrere l’albero avanti e indietro Manipolare il documento in molte parti Si ha a disposizione molta memoria perché
l’albero XML viene ricostruito in essa Creare un nuovo documento
Quando usare SAX: Percorrere l’albero solo “forward only” Leggere solo poche informazioni Si ha poca memoria a disposizione
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 32
DTD Deriva da SGML e nato prima di XML. Definisce le parti di un documento (Nodi, Attributi…) È uno standard non XML-like, difficile da scrivere e leggere
automaticamente. Può essere inserito in un documento o può stare in un file
separato (soprattutto se si deve condividere tra molti documenti).
È molto limitato nella possibilità di controllare tipi di dati. Non supporta XML namespaces. Non supporta constraints. Non supporta il controllo degli attributi.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 33
Esempio di DTD<!DOCTYPE catalog [
<!ELEMENT catalog (book+) >
<!ELEMENT book (author, title, genre, price, publish_date, description) >
<!ATTLIST book id ID #REQUIRED >
<!ELEMENT author (#PCDATA) >
<!ELEMENT title (#PCDATA) >
<!ELEMENT genre (#PCDATA) >
<!ELEMENT price (#PCDATA) >
<!ELEMENT publish_date (#PCDATA) >
<!ELEMENT description (#PCDATA) >
]>
<?xml version="1.0"?> <catalog> <book id="bk101"> <author>Gambardella</author> <title>XML Guide</title> <genre>Computer</genre> <price>44.95</price> <publish_date>2000</publish_date> <description>A look…</description> </book>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 34
XSD (XML Schema Definition) Sintassi XML-like (è di fatto un documento XML). Controllo di tipi base (stringa, interi, date, ecc.), con
limitazioni. Controllo di tipo complessi (che contengono una
serie o gerarchia di nodi al loro interno). Controllo degli attributi. Uno schema può validare anche solo una porzione di
documenti in cui è definito un namespace, viceversa, uno documento XML può avere molti XSD per i diversi namespace che ingloba.
È più complesso del DTD (ma non molto IHMO).
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 35
XSD: un esempio<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?><xsd:schema xmlns:xsd="http://www.w3.org/2001/XMLSchema"
elementFormDefault="qualified"><xsd:element name="merceologia">
<xsd:complexType> <xsd:sequence>
<xsd:element name="row" maxOccurs="unbounded">
<xsd:complexType>…………
</xsd:complexType> </xsd:element>
</xsd:sequence></xsd:complexType>
</xsd:element></xsd:schema>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 36
XSD: assegnarlo a un XML<merceologia xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-instance" xsi:noNamespaceSchemaLocation="valida1.xsd">
Viene indicato quale file XSD utilizzare per validare il tag merceologia e i suoi discendenti.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 37
XSD: l’elemento radice <xsd:schema
xmlns:xsd="http://www.w3.org/2001/XMLSchema” elementFormDefault="qualified">
Il prefisso xsd si riferisce al namespace definito da W3C e si applica a tutti i tag che hanno tale prefisso.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 38
XSD: tipi di elemento Elementi semplici:
dentro i quali non compaiono altri elementi o attributi.
Elementi complessi: tutti gli altri (nodi che contengono attributi e altri nodi)
<xsd:element name=“cognome" type="xsd:string"/>
<xsd:element name="merceologia">
<xsd:complexType>
<xsd:sequence>
<xsd:element ref=“row" maxOccurs="unbounded"/>
</xsd:sequence>
</xsd:complexType>
</xsd:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 39
XSD: tipi sempliciI tipi base di XMLSchema sono molti, tra i quali: String, Integer, Decimal, Boolean, Date, Time.
Su di essi è possibile applicare delle limitazione, come:
<xs:element name="ret_unit">
<xs:simpleType>
<xs:restriction base="xs:integer">
<xs:minInclusive value="1"/>
<xs:maxInclusive value="1000"/>
</xs:restriction>
</xs:simpleType>
</xs:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 40
XSD: limitazioni sui tipi StringaÈ possibile anche imporre dei constraints sui tipi stringa con le espressioni regolari:
<xs:element name="nome">
<xs:simpleType>
<xs:restriction base="xs:string">
<xs:pattern value="[0-9]+ - [\w|\s]+"/>
</xs:restriction>
</xs:simpleType>
</xs:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 41
XSD: enumerazioniLimitazioni in cui il valore può essere solo del tipo specificato:
<xs:element name="type">
<xs:simpleType>
<xs:restriction base="xs:string">
<xs:enumeration value="Macrosettore"/>
<xs:enumeration value="Medium"/>
<xs:enumeration value="Famiglia"/>
<xs:enumeration value="Settore"/>
</xs:restriction>
</xs:simpleType>
</xs:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 42
XSD: tipi complessiEcco come si presenta la dichiarazione:
<xsd:element name="merceologia">
<xsd:complexType>
<xsd:sequence>
<xsd:element ref="row“ maxOccurs="unbounded"/>
</xsd:sequence>
</xsd:complexType>
</xsd:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 43
XSD: tipi complessiI tipi complessi vengono dichiarati in tre modi:
Sequence: i tag indicati nello schema devono apparire tutti ed in ordine nel file XML.
Choice: può esserci un solo elemento nell’origine XML di quelli dichiarati con questo costruttore.
All: gli elementi dichiarati qui possono apparire in un ordine non prestabilito.
La struttura di un elemento complesso può essere dichiarata anche a parte per essere utilizzata in vari punti dello schema.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 44
XSD: tag semplici con attributi<xsd:element name=“ret_unit">
<xsd:complexType>
<xsd:simpleContent>
<xsd:extension base=“xsd:integer”>
<xsd:attribute name=“tipo” type=“xsd:string”/>
</xsd:extension>
<xsd:simplyContent>
</xsd:complexType>
</xsd:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 45
XSD: tag vuoti e contenuto misto Vengono definiti i tag vuoti come tipo complessi:
<xsd:element name=“tagvuoto">
<xsd:complexType/>
</xsd:element> Mentre i tag a contenuto misto:
<xsd:element name=“tagacontenutomisto">
<xsd:complexType mixed=“true”>
<xsd:sequence>
<xsd:element name=“tagfiglio” type=“xsd:string”/>
</xsd:sequence>
</xsd:complexType>
</xsd:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 46
XSD: vincoli sui tipi complessiEsistono anche dei constraints sui tipi complessi, il più utilizzato è certamente quello che limita il numero di nodi:
<xsd:element name="merceologia">
<xsd:complexType>
<xsd:sequence>
<xsd:element ref="row" minOccurs="0"
maxOccurs="100"/>
</xsd:sequence>
</xsd:complexType>
</xsd:element>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 47
XSD: attributiGli attributi si applicano ai tipi complessi, hanno questa forma:
<xsd:attribute name="open" type="xsd:boolean" use="required"/>
anche qui è possibile applicare dei limiti. L’attributo use può essere:
Default: in concomitanza con l’attributo value, è indicato per dare un valore di default all’attributo.
Required: indica chè l’attributo è atteso. Non esserci, l’attributo è opzionale.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 48
XSD: parser in JAXPDefaultHandler heandler = new DefaultHandler();
SAXParserFactory spf = SAXParserFactory.newInstance();
spf.setNamespaceAware(true);
spf.setValidating(true);
SAXParser saxParser = spf.newSAXParser();
saxParser.setProperty("http://java.sun.com/xml/jaxp/properties/schemaLanguage", "http://www.w3.org/2001/XMLSchema");
XMLReader xmlReader = saxParser.getXMLReader();
xmlReader.setContentHandler(heandler);
xmlReader.setErrorHandler(new MyErrorHandler());
xmlReader.parse(filename);
…
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 49
CSS e XSL
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 50
CSS e XSLL’importanza che il W3C ha dato alla separazione delle informazioni in dati e presentazione ha portato la necessita di sviluppare nuove tecnologie capaci di supportare tale divisione. Nasce cosi CSS per HTML, seguito da XSL per XML, due tecnologie chiave per il futuro del web, il web semantico, in cui le macchine sono capaci di comprendere e trattare le informazioni senza la fatica di dover riconoscerle tra le parti di formattazione.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 51
CSS: Cascading Style Sheet Ratifica del W3C (level1 dic. 1996, level2 mag. 1998). Semplice documento che descrive lo style degli
elementi che contiene una pagina web. I documenti vengono applicati a “cascata”. Applicabile a (X)HTML e con fatica a XML. Inseribile nella pagina web (attraverso attributi) o
applicabile con un link ad un file “.css”. Applicabile contemporaneamente a diverse pagine. Non XML-Like.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 52
XSLÈ una famiglia di linguaggi per la trasformazione e presentazione di documenti XML, si compone di: XPath: recupera determinati elementi di un XML XSLT: Trasforma i file XML in altri formati XSL-Fo: Formattazione
Non sostituisce il CSS, l’XSL è molto utile per
trasformare nella forma i contenuti, mentre il
CSS resta per assegnare gli stili di formattazione ai
tag HTML.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 53
Differenza tra CSS e XSLCSS XSL
Formattazione (X)HTML Sì No Formattazione XML Sì Si Funzionalità avanzate (istruzioni
if, cicli for ecc.) No Si Trasformazioni dal formato
originario ad altri formati No Si
(Fonte: w3.org)
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 54
XSLF
onte
: w
3.or
g
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 55
XPath
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 56
XPath Raccomandazione del W3C del novembre 1999. È usato soprattutto da XSL e XPointer. Con una semplice stringa che descrive il percorso
tra la radice e il nodo destinazione si riesce a recuperare parti di documenti XML o specifici valori di un tag o una serie di tag.
Ma anche manipolare stringhe, valutare espressioni booleane o far calcoli sui nodi o sui loro contenuti.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 57
XPath: esempi / Recupera il primo nodo del file XML, incluso ogni
commento o Processing Instructions, esclusa la dichiarazione XML.
//RAG_SOC AbrreviatedAbsoluteLocationPath, seleziona tutti gli elementi RAG_SOC del documento.
//CODICE[. = 1234] Ricerca tutti gli elementi CODICE che hanno il valore 1234.
//CODICE[@origin=‘Florida’] Ricerca tutti gli elementi CODICE che hanno l’attributo origin settato a
Florida.
.//CODICE Seleziona tutti gli elementi CODICE che sono contenuti nel sottoalbero del nodo corrente.
//* Seleziona tutti gli elementi del documento.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 58
XPath: esempi (più complessi)<xsl:decimal-format name="euro" decimal-
separator="," grouping-separator="."/> format-number(imponibile, '#.##0,00','euro') ../@bordi[. = 'solid'] count(/ANAGRAFICA/RECORD/rs:data/z:row) format-number(sum(z:row/@VAL), '#.##0,00','euro') count(z:row[@ANOMALIA = '6']) count(RECORD/DATA/z:row[@ANOMALIA = '8' or @ANOMALIA
= '1']) format-number((sum(RECORD/DATA/z:row/@VALORE) +
TESTATA/VALOREVENDITAVARIE), '#.##0,00','euro')
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 59
XPath: funzioniEcco un piccolo elenco di funzioni che è possibile trovare in xpath:
Concat() Substring() Ceiling() Floor() Sum() Round()
….
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 60
XSLT
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 61
XSLT Raccomandazione del W3C (1.0) del novembre 1999 . W3C: “Linguaggio per trasformate un documento
XML in un altro documento sempre XML”, ma fa molto altro! (unire due documenti XML, ordinare elementi, filtrarli, crearne di nuovi, cambiare strutturalmente il documento).
Namespace: “http://www.w3.org/1999/XSL/Transform”. È spesso utilizzato per trasformare un XML in
XHTML per la visualizzazione sul web. La trasformazione di un XML attraverso un XSLT
viene effettuata dal parser XML.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 62
XSLT: esempio1 (XML)<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<?xml-stylesheet type="text/xsl" href="esempio1.xslt"?>
<ANAGRAFICA>
<TESTATA>
<NOMEMERCATO>TEST</NOMEMERCATO>
<DATA>18 dicembre 2003 16.05.29</DATA>
</TESTATA>
<RECORD>
<CODICE_CLIENTE>000105</CODICE_CLIENTE>
<INDIRIZZO>VIA BIANCOSPINI 20</INDIRIZZO>
….
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 63
XSLT: esempio1 (XSLT)<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?><xsl:stylesheet version="1.0" xmlns:xsl=" http://www.w3.org/1999/XSL/Transform">
<xsl:output method="html" version="1.0" encoding="UTF-8" indent="yes"/><xsl:template match="ANAGRAFICA"> <html><body>
<h1><xsl:value-of select="TESTATA/NOMEMERCATO"/></h1><hr/><table bgcolor="yellow" border="1" >
<tbody> <tr> <th>Cod. Cliente</th>
<th>Ragione Sociale</th> <th>P. iva</th> <th>Indirizzo</th></tr><xsl:for-each select="RECORD"> <tr> <td><xsl:value-of select="CODICE_CLIENTE"/></td> <td><xsl:value-of select="RAG_SOC"/></td> ….
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 64
XSLT: Output (XHMTL)
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 65
XSLT: il tag di root<xsl:stylesheet
xmlns:xsl="http://www.w3.org/1999/XSL/Transform" xmlns:fo="http://www.w3.org/1999/XSL/Format"
xmlns="http://www.w3.org/TR/REC-html40"
version="1.0">
È obbligatorio indicare la versione. È necessario il namespace FO per Mozilla/Firebird.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 66
XSLT: il tag template …
<xsl:template match="ANAGRAFICA">
…
Viene utilizzato per applicare il template ad un nodo, in questo caso al nodo radice del documento, quando viene verificato il match tra il suo attributo (un’espressione XPath) e un nodo del documento XML. Viene processato il suo contenuto e mandato al documento che si sta costruendo in output.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 67
XSLT: xsl:value-of…
<h1><xsl:value-of select=“XPathExpression"/></h1>
...
Potete immaginare già a cosa serva... Recupera le informazioni puntate dalla stringa XPath. I tag che non appartengono al namespace xsl vengono riportati cosi come sono sul documento di output.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 68
XSLT: xsl:for-each…
<xsl:for-each select="RECORD">
…
Anche qui non è difficile capire significato: per ogni tag RECORD contenuto nel nodo corrente, applica la struttura al suo interno. Naturalmente, al posto di RECORD, poteva esserci una qualunque instruzione XPath!
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 69
XSLT: xsl:attribute<a onclick=“<xsl:value-of select="@name"/>”>
<img hspace="0“ src="img.gif“ border="0">
<xsl:attribute name="id">
Img<xsl:value-of select="@name"/>
</xsl:attribute>
</img>
</a>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 70
XSLT: xsl:if<xsl:if test="js:IsEan(string(@ITEM_NO))">
<fo:instream-foreign-object width="28mm" height="8mm">
<svg:svg height="8mm" width="28mm">
….
</fo:instream-foreign-object>
</xsl:if>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 71
XSLT: xsl:choose<xsl:choose>
<xsl:when test="trasporto = 'D'"><xsl:choose>
<xsl:when test="../@bordi[. = 'solid']"><fo:block text-align="center">Destinatario</fo:block>
</xsl:when><xsl:otherwise>
<fo:block><fo:instream-foreign-object>
<svg:svg width="2mm">….</svg:svg>
</fo:instream-foreign-object></fo:block>
</xsl:otherwise></xsl:choose>
</xsl:when><xsl:otherwise>
<fo:block text-align="center">Mittente</fo:block></xsl:otherwise>
</xsl:choose>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 72
XSLT: altri elementi comuni xsl:copy xsl:decimal-format xsl:sort xsl:variable
Spiegati con degli esempi (File: sito/stylesheet.xsl)
O funzioni tra cui: current() document() format-number() function-available()
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 73
XSL-Fo
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 74
XSL-Fo Raccomandazione del W3C dell’ottobre 2001. Namespace: xmlns:fo=“http://www.w3.org/1999/XSL/Format”
Trasforma un documento XML in uno Formattato secondo un determinato XSL-Fo.
Formati di output: PostScript PDF Testo PCL RTF …
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 75
XSL-Fo: processo di generazione
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 76
XSL-Fo: Struttura del documento<?xml version="1.0"?><fo:root xmlns:fo="http://www.w3.org/1999/XSL/Format"> <fo:layout-master-set> <!--modello pagina (quardare slide succ.)--> </fo:layout-master-set>
<fo:declarations> <!--dichiarazioni globali--> </fo:declarations> <fo:page-sequence> <!--contenuti pagine--> </fo:page-sequence></fo:root>F
onte
: ht
ml.i
t
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 77
XSL-Fo: esempio (from Cocoon project)
<fo:root xmlns:fo="http://www.w3.org/1999/XSL/Format"><fo:layout-master-set>
<fo:simple-page-master master-name="page" page-height="29.7cm" page-width="21cm" margin-top="1cm" margin-bottom="2cm" margin-left="2.5cm" margin-right="2.5cm">
<fo:region-before extent="3cm"/> <fo:region-body margin-top="3cm"/> <fo:region-after extent="1.5cm"/></fo:simple-page-master><fo:page-sequence-master master-name="all"> <fo:repeatable-page-master-alternatives> <fo:conditional-page-master-reference master-reference="page" page-position="first"/> </fo:repeatable-page-master-alternatives></fo:page-sequence-master>
</fo:layout-master-set><fo:page-sequence master-reference="all"> <fo:static-content flow-name="xsl-region-after"> <fo:block text-align="center" font-size="10pt" font-family="serif" line-height="14pt">page <fo:page-number/></fo:block> </fo:static-content> <fo:flow flow-name="xsl-region-body">
<fo:block font-size="36pt" space-before.optimum="24pt" text-align="center">Ciao Mondo!</fo:block> </fo:flow></fo:page-sequence>
</fo:root>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 78
XSL-Fo: fo:root Deve essere “fo:root”. Deve contenere:
Un singolo fo:layout-master-set. Uno o più fo:page-sequences. Una facoltativa sezione fo:declarations (per le
dichiarazioni relative al colore, ICC Color Profile).
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 79
XSL-Fo: fo:layout-master-set Definisce geometria e suddivisioni delle pagine, i
figli sono: Uno o più fo:simple-page-master: per la struttura
della pagina. Delle facoltative sezioni fo:page-sequence-
master: per descrivere con quale modello di pagina si deve renderizzare durante la formattazione.
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 80
XSL-Fo: fo:simple-page-master Dimensioni della pagina. Dimensione delle cinque regioni:
fo:region-before. fo:region-after. fo:region-start. fo:region-end. fo:region-body.
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 81
XSL-Fo: il layoutF
onte
: w
3.or
g
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 82
XSL-Fo: fo:page-sequence-master Definisce la sequenza dei simple-page-maset da
utilizzare per il rendering del folw: fo:single-page-master-reference. fo:repeatable-page-master-reference. fo:repeatable-page-master-alternatives.
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 83
XSL-Fo: fo:page-sequences Contengono le informazioni vere e proprie del
documento, ogni page-sequences deve avere un attributo che indica il tipo di formattazione (page-sequence-master o simple-page-master) da applicare, i figli sono: fo:static-content. fo:flow. fo:title.
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 84
XSL-Fo: fo:static-content Il nome è una spiegazione: inserisce del contenuto
statico in una serie di pagine, si usa soprattutto per le intestazioni e i piè di pagina o anche per inserire il numero di pagina.
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 85
XSL-Fo: fo:flow Il tag che contiene tutto il resto del documento. Infatti
questo è comporto dal testo e dagli altri marcatori fo:* che definiscono la formattazione del documento, come: fo:block (il più importante, nonché il più utilizzato). fo:table. fo:list-block.
fo:simple-page-master
fo:root
fo:page-sequencesfo:layout-master-set
fo:page-sequence-master fo:static-content fo:flow
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 86
XSL-Fo: altri tag di formattazione fo:footnote. fo:instream-foreign-object. fo:page-number-citation. fo:block-container. fo:external-graphic. fo:inline. fo:list-item. fo:basic-link. ecc…
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 87
XSL-Fo: engine Apache Foundation’s FOP. Antenna House XSL Formatter. RenderX XEP. Inventive Designers Scriptura 2.1.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 88
Web Services
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 89
WebServices: i motivi Chi non ha mai avuto bisogno di intercomunicazione
tra applicativi, sistemi, sedi e filiali, ecc…? Cosa era il difficile?? Semplice, in sede c’era un
sistema *nix e le vostre filiali usano Windows XP! Come comunicare?
DCOM, CORBA, Java RMI, CCM… difficile la comunicazione tra tecnologie diverse…o uguali e far passare la comunicazione da internet (sicurezza).
Scambiare un file con dentro una serie di cifre da interpretare in base alla posizione dei caratteri...? No per applicazioni internet…
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 90
WebServices Perché non far comunicate i diversi attori tramite
una lingua franca: SOAP (dialetto di XML)
Attraverso un protocollo facile da gestire: HTTP (ma non solo)
E descriverli con un altra lingua franca: WSDL (WS Description Language sempre XML)
E rendere disponibili delle “pagine gialle” per questi servizi: UDDI (Universal Description, Discovery and
Integration of Web Services)
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 91
WebServices Sono standard aperti, non concepiti da un’unica entità. Adottati da tutti. Indipendenti dal linguaggio di programmazione, protocolli e
piattaforme. Possono essere utilizzati in modo asincrono. Non offrono meccanismi nativi per gestire lo stato. È possibile far percorrere dei salti ai messaggi attraverso vari
server, come avviene con o pacchetti TCP/IP (WS-Addressing). È possibile implementare meccanismi di sicurezza per firmare
il messaggio o criptarlo (WS-Security). È possibile attivare un meccanismo di transazioni. Programmazione per componenti.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 92
WebServices: come funzionanoF
onte
: ja
va.s
un.o
rg
Client
Server
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 93
WebServices: SOAP Simple Access Object Protocol Originariamente sviluppato da Microsoft, ma resa
indipendente dal fornitore (basta che si vedano le tecnologie alla base di SOAP: HTTP e XML).
Protocollo lightweight. Non complesso e completo come uno heavyweight. È trasportato tipicamente su HTTP, ma può viaggiare
anche su HTTPS, SMTP, FTP… Serializzazione in base al valore e non al riverimento. Buone prestazioni nonostante la “parserizzazione”
del messaggio xml.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 94
WebService: messaggio SOAPF
onte
: ja
va.s
un.o
rg
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 95
WebService: messaggio soapPOST /helloservice/Service1.asmx HTTP/1.1 Host: localhost Content-Type: text/xml; charset=utf-8 Content-Length: length SOAPAction: "http://tempuri.org/HelloWorld"
<?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <soap:Envelope xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-
instance" xmlns:xsd="http://www.w3.org/2001/XMLSchema" xmlns:soap="http://schemas.xmlsoap.org/soap/envelope/"> <soap:Body> <HelloWorld xmlns="http://tempuri.org/">
<String_1>Domenico</String_1> </HelloWorld>
</soap:Body></soap:Envelope>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 96
WebService: risposta soapHTTP/1.1 200 OK Content-Type: text/xml; charset=utf-8 Content-Length: length
<?xml version="1.0" encoding="utf-8"?> <soap:Envelope xmlns:xsi="http://www.w3.org/2001/XMLSchema-
instance" xmlns:xsd="http://www.w3.org/2001/XMLSchema" xmlns:soap="http://schemas.xmlsoap.org/soap/envelope/"> <soap:Body>
<HelloWorldResponse xmlns="http://tempuri.org/"> <HelloWorldResult>Ciao
Domenico</HelloWorldResult> </HelloWorldResponse> </soap:Body>
</soap:Envelope>
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 97
WebService: Header Tipicamente in chiaro. Invia varie informazioni circa il messaggio, come il
timestamp o un id. mustUnderstand=“1”: se 1 indica al server che
nell’Header sono contenute informazioni importanti per l’esecuzione del metodo.
Actor=“urn:temp”: utilizzato da WS-Routing per identificare il destinatario del messaggio.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 98
WebService: Body
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 99
WebService: WSDL
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 100
WebService: UDDI
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 101
WS-Security Autenticazione:
Username e Password Certificato X.509 Token custom
Firma digitale: Basata su Username e Password Con certificato X.509 Con token custom
Encryption: Chiavi simmetriche (shared key) Chiavi asimmetriche (certificati X.509 per es.) Custom
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 102
WS-Routing Definisce le regole veicolare una chiamata SOAP
verso un’altro server Può effettuare un routing su protocolli differenti
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 103
WS-Attachments e DIME DIME (Direct Internet Message Encapsulation)
definisce il formato binario dei messaggi WS-Attachments descrive come usare DIME per
allegare un dato binario ad un messaggio SOAP
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 104
WSDL - review Web Services Description Language Defines the Web service interface Describes everything required to write a program to work with
a Web service – URI, methods and properties, data types, protocols
Describes the request message a program must send and the what the response will be
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 105
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 106
Sicurezza dei Web Services
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 107
Why Web Services? “There is nothing magic about Web Services”
Similar to CORBA/proxy/stub/IDL Similar to EJB/home/remote/method Introspection Similar to DCOM/COM+
but… Widely accepted common registry (cross vendor, platform,
industry) Uses standards, human readable, easily transported Operating System agnostic
provides consistent architecture Whether the application has to be used inside or out side your
enterprise Whether the application is produced or consumed on different
hardware Or whether your/their developer’s are using their development environments
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 108
SVG Nuovo formato grafico vettoriale di W3C:
W3C Recommendation 14 January 2003. Il disegno è rappresentato da una struttura
gerarchica. Può essere animato e interattivo.
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 109
XLink
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 110
SVG, VML, SMIL, RDF, RSS, XUL
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 111
XML Vocabularies MathML Recommendation (July 1999)
Describes mathematical notation in XMLhttp://www.w3.org/TR/REC-MathML/
Scalar Vector Graphics (SVG) Describes two-dimensional vector and mixed
vector/raster graphics in XML Candidate Recommendation (Nov 2000)
http://www.w3.org/TR/2000/CR-SVG-20001102/
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 112
Tomorrow’s XML Standards XML Infoset DOM Level 2 HTML and DOM Level 3 XSL Formating Objects XML Linking (XPointer and XLink) XML Base Canonical XML XML Schema XML Query XML Protocol
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 113
XML Linking XPointer
Supports addressing into an XML document Depends on XPath (like XSLT) XPointer Last Call WD (Jan 2001)
http://www.w3.org/TR/xptr Reverted to WD from CR status for Namespace
issues
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 114
XML Linking (2) XML Linking Language (XLink)
Permits creation of elements in XML documents to describe links between Web resources
Uses XPointer to point to resources Uses XML Base to define base URI for links XLink Proposed Rec (Dec 2000)
http://www.w3.org/TR/xlink/
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 115
XML Base XML Base
Provides XML equivalent of HTML BASE for defining base URIs for XML documents
Defines an attribute xml:base Originally needed by XLink In future will impact other XML specs XBase Proposed Rec (Dec 2000)
http://www.w3.org/TR/xmlbase
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 116
Canonical XML Canonical XML
Describes a method of creating a canonical representation of an XML document
C14N Candidate Recommendation (Oct 2000)http://www.w3.org/TR/xml-c14n
Referenced by XML Signatures CR (Oct 2000)http://www.w3.org/TR/xmldsig-core/
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 117
XML Query XML Query
Defining a data model, algebra and syntax for an XML query language
Requirements and Use Cases WD http://www.w3.org/TR/xmlquery-req XML Query Data Model WD
http://www.w3.org/TR/query-datamodel/ XML Query Algebra WD
http://www.w3.org/TR/query-algebra/
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 118
XML Protocol XML Protocol
Most recently started XML Working Group Developing a framework for XML messaging Work based on SOAP 1.1
http://www.w3.org/TR/SOAP/ Working Group Charter
http://www.w3.org/2000/09/XML-Protocol-Charter XProtocol Requirements (Dec 2000) http://www.w3.org/TR/xp-reqs
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 119
SMIL Synchronised Multimedia Integration Language
Integration of multimedia with text, audio, video
Support in RealPlayer & Windows Media Player
This Day in History from the History ChannelPorsche
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 120
RDF - Resource Description Framework Framework for metadata
Interoperability of information exchange between applications
Applications:
Resource discovery
Knowledge sharing and exchange
Content rating
Intellectual property rights
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 121
Evolution To Web Services
XMLXML
ProgrammabilityProgrammabilityConnectivityConnectivity
HTMLHTML
PresentationPresentationTCP/IPTCP/IP
Technology
Technology
Innovation
Innovation
FTP,FTP, EE-mail, Gopher
-mail, GopherWeb PagesWeb Pages
Browse Browse the Webthe Web
Program Program the Webthe Web
Web Services
Web Services
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 122
Web Services
PublisherPublisher
SellerSeller
BROKERBROKER
SellerSeller
Order Full-FillmentOrder Full-Fillment ContentContent
PublisherPublisher
Web Service
Web Service
Web Service
Web Service
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 123
Riferimenti SOAP - Guida allo sviluppatore – Kennard Mark IoProgrammo () DEV () JAVA 2 Tecniche Avanzate – Horsrmann Cornell www.apache.org www.w3.org http://www.renderx.com/tutorial.html http://pro.html.it/ http://msdn.microsoft.com In internet in generale…
Domenico Briganti - Hackmeeting Genova2004 124
Questo insieme di trasparenze è protetto dalle leggi sul copyright e dalle disposizioni dei trattati internazionali. Il titolo ed i copyright relative alle trasparenze (ivi inclusi, ma non limitatamente a, ogni immagine, fotografia, animazione, video e testo) sono di proprietà degli autori indicati.Le trasparenze possono essere riprodotte ed utilizzate liberamente dagli istituti di ricerca, scolastici ed universitari afferenti al Ministero della Pubblica Istruzione per scopi istituzionali, non a fine di lucro.Ogni altro utilizzo o riproduzione (ivi incluse, ma non limitatamente a, le riproduzioni a mezzo stampa, su supporti magnetici o su reti di calcolatori) in toto o in parte è vietata, se non esplicitamente autorizzata per iscritto, a priori, da parte dell’autore.L’informazione contenuta in queste trasparenze è ritenuta essere accurata alla data della pubblicazione. Essa è fornita per scopi meramente didattici e non per essere utilizzata in progetti di impianti, prodotti, ecc.L’informazione contenuta in queste trasparenze è soggetta a cambiamenti senza preavviso. Gli autori non si assumono alcuna responsabilità per il contenuto di queste trasparenze (ivi incluse, ma non limitatamente a, la correttezza, completezza, applicabilità ed aggiornamento dell’informazione).In ogni caso non può essere dichiarata conformità all’informazione contenuta in queste trasparenze.In ogni caso questa nota di copyright non deve mai essere rimossa e deve essere riportata anche in utilizzi parziali.