Percorriamo l’A3 “Autostrada del Sole” fino alla prima tappa: Nocera Terinese.Questo viaggio...

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Percorriamo l’A3 “Autostrada del Sole” fino alla prima tappa: Nocera Terinese.Questo viaggio ci porterà a visitare alcuni comuni degli 80 della provincia.

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Nocera Terinese con 4.685 abitanti è l'ultimo comune della provincia di Catanzaro sul mar Tirreno verso nord. Nel suo territorio si trovano antiche vestigia archeologiche della città magnogreca di Temesa che era formata da una confederazione di villaggi costruiti

nell’area tra i fiumi Savuto e Oliva. Molto probabilmente, dal IV sec. a.C., gli abitanti dell’insediamento posto sul “Pian della Tirena” ne fecero il centro ordinatore dei villaggi.

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Proseguiamo sull’A3 fino allo svincolo per Gizzeria.

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Gizzerìa con 4.646 abitanti è situata a 630 m. s.l.m., arroccata sotto il colle Micatundo sui pendii della valle del torrente Casale. I reperti archeologici rinvenuti testimoniano di antichi insediamenti italici e greci, mentre nell‘ XI secolo c'era un insediamento vicino al monastero bizantino di San Nicola. In epoca normanna, fu un castrum del Duca Roberto

il Guiscardo, che lo donò in feudo all'abbazia Benedettina di Sant'Eufemia. Però la fondazione riconosciuta è dovuta a coloni arbëreshë provenienti dall'Albania nel 1450.

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Lasciamo l’Autostrada del Sole per raggiungere Lamezia Terme.

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Lamezia Terme con 70.365 abitanti è il secondo comune più popoloso dopo Catanzaro e una delle più giovani città italiane, dovuta alla fusione dei comuni di

Nicastro , Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia (1968). Prende il nome dal fiume Amato, l’antico Lametos, a cui è stato aggiunto Terme, per le rinomate “Terme di Caronte”.

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Reperti archeologici ritrovati testimoniano che nel territorio vi furono insediamenti di comunità del periodo italico e del periodo Magno-Greco con le rovine dell'antica città

greca di Terina. La città della piana ha una notevole importanza dal punto di vista commerciale, agro-industriale e infrastrutturale per essere sede del principale aeroporto

della regione e notevole snodo ferroviario.

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Torniamo indietro percorrendo la strada provinciale fino a Gizzeria Lido.

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Gizzerìa Lido è una tipica ridente e tranquilla località marina con il suo lungomare provvisto di pista ciclabile e aiuole ben curate. Abitato da poche persone durante l’anno è intensamente frequentata, aumentando di popolazione in modo esorbitante, nei mesi

estivi dovuto soprattutto al turismo locale del vicino comprensorio lametino.

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Riprendiamo l’A3 lasciandola definitivamente per raggiugere Curinga.

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Curìnga con 6.722 abitanti sorge a circa 350 m. s.l.m. in zona panoramica sulla collina che s’affaccia sulla piana e sul golfo di Sant'Eufemia Lamezia. La sua origine è incerta

ma nel territorio di Laconia (l’attuale Acconìa) si hanno tracce di insediamenti umani risalenti almeno al 5000 a.C. e secondo una delle varie ipotesi potrebbe derivare da

curinghe, luoghi dove si riunivano i saggi o dal termine greco korukos (globo, pallone).

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Qui ci addentriamo nella catena montuosa delle Serre per raggiungere Chiaravalle.

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Chiaravalle Centrale ha 5.824 abitanti adagiata sulle falde della collina Sorbia. Anticamente il nome era Claravallis, documentato in uno scritto in latino del 1483, quando il borgo, feudo di Alfonso II d'Aragona, venne affidato al conte Goffredo de

Borges. Ma già nel 1400 era famosa per le sue industrie e commerci dei lini; allora una zona era chiamata "Gurne" dove c’erano delle vasche per la macerazione dei lini.

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Continuiamo a percorrere le distese boschive delle Serre per raggiungere Badolato.

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Prima di raggiungere la cittadina della nostra meta, leggiamo un breve cenno sulle Serre che attraversiamo; zona montuosa e collinare della Calabria con una alta presenza boschiva. Il nome potrebbe derivare dall'ebraico Ser, cioè monti oppure, dato che la catena è costituita da due lunghe successioni parallele di rilievi montuosi e collinari,

ricorda i denti di una sega (in dialetto Serra), che inizia al passo della Limina, e termina all'istmo di Catanzaro confinando a Sud con l'Aspromonte e a Nord con la Sila.

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Badolato con 3.157 abitanti è un borgo medievale situato su una collina delle pre Serre calabresi a pochi chilometri dalla costa ionica. Le sue origini si devono a Roberto il

Guiscardo nel 1080 che fece erigere un castello fortificato. Nel 1269 il feudo passò a Filippo ma lo perse nella guerra contro il Conte Ruffo di Catanzaro che lo annesse alla

sua casata fino al 1451. In seguito appartenne alla famiglia Di Francia e nel 1454 il borgo divenne baronia dei Toraldo che lo amministrarono fino al 1596 anno in cui

passò ai Ravaschieri, e nel 1692 ai Pinelli. Infine nel 1779 ressero il potere del borgo i Pignatelli di Belmonte i quali lo detennero fino alla fine della feudalità avvenuta nel 1806.

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Arriviamo così sulla costa ionica per raggiungere Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.

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Sant'Andrea Apostolo dello Ionio ha 2.111 abitanti e si tramanda che il primo nucleo del paese risalirebbe all'anno Mille e sarebbe nato attorno alla modesta

abitazione di un mandriano di nome Adriano, che portava il suo gregge a pascolare nella zona dell'attuale paese dove avrebbe costruito una capanna quando in inverno non

poteva tornare a Badolato per le inondazioni del fiume Salubro. In seguito la capanna sarebbe divenuta una modesta abitazione intorno alla quale sarebbero sorte altre case

fino a formare un piccolo casale; il primo nucleo dell'odierna Sant'Andrea.

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Continuiamo a percorrere la costa e raggiungiamo “la perla dello Ionio”: Soverato

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Soverato con 8.703 abitanti è situato a sud del golfo di Squillace, a 20 km circa dal capoluogo di regione ed è il polo turistico più importante della costa jonica. Sorge sul

territorio che, anticamente era occupato da un villaggio il cui nome Suberatum fu dato a seguito della ricostruzione sulla collina sovrastante la costa, durante il X secolo d.C.

Esistono pochi documenti a riguardo ma, fondamentale, è un testo storico che documenta la presenza di un mulino all'interno di un territorio denominato Suberati. In

riferimento al nome odierno, si ritiene che coloro i quali attribuirono questo nome al villaggio presero spunto dal grande numero di alberi da sughero presenti nel territorio.

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Nel periodo estivo, la popolazione aumenta per la presenza di un elevato numero di turisti che frequentano il famoso lungomare pieno di strutture turistiche. La cittadina è

famosa per la pesca con canne del tonnetto, inoltre è dotata di un moderno teatro, di un acquario mediterraneo e di un giardino botanico. Nel 2009 è stato istituito il parco

marino "baia di Soverato" per l'abbondante presenza di cavallucci marini.

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Percorriamo la costa con i suoi incantevoli panorami lasciandola per visitare Squillace.

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Squillace (3.417 abitanti) posta in posizione strategica sull'omonimo golfo sorge su tre colli a circa 344 m. s.l.m. e le sue origini si perdono nel tempo. Una leggenda narra che Ulisse ritornando da Troia, dopo una tempesta, approda in una zona tra i fiumi Corace e

Alessi fondandola. Altre fonti storiche indicano Menesteo come fondatore della città, prendendo il nome di Skyllation. Oggi Squillace vanta il riconoscimento speciale del

marchio DOC sulle proprie ceramiche rendendole uniche in Calabria.

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Ci addentriamo nell’Appennino calabrese per una breve sosta a Girifalco.

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Girifalco (6.106 abitanti) si trova al centro dell‘istmo di Catanzaro a 456 m s.l.m ai piedi di monte Covello (848 m. ricco di acqua oligominerale), e deve la sua nascita alla distruzione di due antichi paesi, Toco e Caria, ad opera dei Saraceni nell'836. Gli

scampati alla strage, si rifugiarono su una rupe difendendola strenuamente e dal loro nome “Sacra Falange” dal greco Kur-Phalkos nacque il nome dell’abitato. Altra ipotesi, molto probabile, propende che il nome derivi dal volteggiare sul luogo di un falcone.

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Da un’altra provinciale ritorniamo sulla meravigliosa costa fino a Sellia Marina

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Sellia Marina con 7.111 abitanti si trova nella zona settentrionale del Golfo di Squillace, tra i fiumi Simeri e Frasso. La prima parte del nome deriva dal greco sellion, ovvero "piccola sella", oppure da asulia che significa "diritto d'asilo“ riferendosi ai 14 km

circa di ampia spiaggia. La nascita e la vita sono connesse con la leggendaria città magnogreca Trischene, che appare nella cosiddetta “epopea dei ritorni”, cioè il rientro in patria dei greci vittoriosi nella guerra di Troia e la fuga e la diaspora dei cittadini troiani.

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Percorrendo ancora la costa verso est raggiungiamo la vicina Botricello.

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Botricello, il cui nome deriva dal termine greco-latino bothros (fosso) con l'aggiunta del suffisso –icellu (piccolo), conta poco più di 5.000 abitanti e si estende per quasi 4 Km

lungo la costa jonica. Poche le notizie e i ritrovamenti archeologici ma esistono testimonianze d’insediamento umano già durante l’età paleocristiana avendo recuperato un manufatto marmoreo e individuata una necropoli con alcune tombe vicino al mare.

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Qui facciamo marcia indietro e ci inerpichiamo verso la presila raggiungendo Sersale.

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Sersale con 4.797 abitanti prende il nome da un'antica e nobile famiglia napoletana, proprietaria del fondo, i Sersale di Sorrento, che concessero ai boscaioli i loro terreni

incolti nel 1620 quando nacque il paese le cui vie furono, in seguito, caratterizzate dalle piccole e tante botteghe di fabbri: le “forge”. Ogni rione aveva non solo il suo fabbro ma anche da calzolai, falegnami, cestai, lattonieri, massaie che tessevano al telaio, sarti.

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Un breve tragitto per visitare un suggestivo borgo ai piedi della Sila: Petronà

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Petronà con 2.662 abitanti sorge ad oltre 1.000 m. circa s.l.m. ai piedi della Sila piccola. Il suo nome deriva dal greco petron o dal latino petra per indicare un luogo

roccioso. La tradizione invece dalla distorsione di Petru ca nnà (Pietro ne ha, riferendosi ad un contadino venditore di fieno e prodotti della terra). Dopo il feudalesimo il paese viene retto da una famiglia rappresentante la Signoria locale fino agli inizi del ‘900.

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Ritorniamo indietro e tra la natura incontaminata dei boschi raggiugiamo Gimigliano

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Gimigliano con 3.408 abitanti è posto sul Monte San Salvatore che si affaccia nella valle del Corace nel versante meridionale della Sila Piccola. Cominciò ad essere

popolato fin dal IX secolo da immigrati che fuggivano dalle coste ioniche per le incursioni saracene, ma fu il generale bizantino Niceforo Foca il vecchio che decise di stabilirsi in kastellion, borghi posti sulle alture meglio difendibili per la configurazione del terreno.

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E così finalmente con una corsa veloce arriviamo nel centro del Capoluogo: Catanzaro.

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Catanzaro, capoluogo dell’omonima provincia e della regione, con circa 90.000 abitanti è un antico centro greco posto su uno sperone roccioso dal quale si vede tutto lo

Scilletinico (Golfo di Squillace). Il territorio è sempre stato importante perchè era tra le rotte commerciali fra oriente e occidente per cui i primi insediamenti nascono in epoca

preistorica tra Gallianus (quartiere Gagliano) e il Crotalo (fiume Corace).

Golfo di Squillace

Gagliano

Fiume Corace

Fiumarella

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Fondata come borgo fortificato dai Bizantini nel IX secolo, è stata dominata dagli Arabi, dai Normanni e dagli Spagnoli. I primi, i Saraceni, l’occuparono fondando un emirato col nome arabo di Qatansar (una necropoli con oggetti e iscrizioni arabe ne testimonia la presenza). Ribellatasi tornò ai Bizantini ma nel 1069 cadde sotto l’assedio dei Normanni.

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Trasformata in feudo fiorirono arti e mestieri, in particolare la lavorazione della seta. Nel 1528 Catanzaro resistette all'assedio dei francesi, e Carlo V le conferì il titolo di

"Fedelissima" e di fregiarsi dell'aquila imperiale. Per l'importanza economica e militare fu nominata capoluogo della provincia Calabria Ulteriore. Nel 1970 la sua importanza

venne confermata quando viene nominata capoluogo della regione Calabria.

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