WellBeing Specialist - Lo psicologo esperto di Benessere e Cambiamento

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WELLBEING SPECIALIST www.tecnologiapositiva.eu 1 WellBeing Specialist Lo psicologo esperto di Benessere e Cambiamento Università Cattolica Facoltà di Psicologia Laurea Magistrale in Psicologia del Benessere http://www.tecnologiapositiva.eu

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WellBeing SpecialistLo  psicologo  esperto  di  Benessere  e  Cambiamento

Università  CattolicaFacoltà  di  Psicologia

Laurea  Magistrale  in  Psicologia  del  Benessere

http://www.tecnologiapositiva.eu

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Il  metodo GROW  1.0Il  metodo di  coaching  più diffuso

Il  METODO  GROW  è un metodo dicoaching creato da  sir  John  Whitmore(2002)

2002GoalIl  soggetto deve  definire ipropri obiettivi

RealityIl  soggetto deve  esplorarela situazione in  cui si  trova

OptionsIl  soggetto deve  analizzareopzioni e  strategiealternative

WillIl  soggetto deve  definireciò che bisogna fare,  chi,  dove,  come,  quando

Si  lavora  sul  potenziale del soggetto e  se  ne  migliorano le prestazioni attraverso la generazione diconsapevolezza,  la presa  di responsabilità individuale e  la costante pianificazione e  messa in  atto diazioni concrete  verso  gli obiettivi.

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Il  metodo GROW  1.0Il  metodo di  coaching  più diffuso

GoalIl  soggetto deve  definire ipropri obiettivi

RealityIl  soggetto deve  esplorarela situazione in  cu  i si  trova

OptionsIl  soggetto deve  analizzareopzioni e  strategiealternative

WillIl  soggetto deve  definireciò che bisogna fare,  chi,  dove,  come,  quando

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Il  metodo GROW  1.0Come  si applica IN  PRATICA

• Di cosa vorresti discutere?• Che cosa vorresti ottenere?• Se potessi esprimere un desiderio

che cosa vorresti ottenere in questasessione?

• Che cosa vorresti fosse diverso altermine della sessione?

• Cosa vorresti che accadesse che nonsta accadendo, o che cosa vorrestinon accadesse che invece staaccadendo?

• Che cosa ti sta accadendo?• Come fai ad esserne certo?• Quando si verifica la cosa?• Ogni quanto accade?• Quali conseguenze comporta?• Hai appurato se quello che dici èvero?

• Che cosa hai fatto finora?

GOALS:  per  lavorare sugli obiettivi REALITY:  per  comprendere la  visione

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Il  metodo GROW  1.0Come  si applica IN  PRATICA

• Che cosa potresti fare per cambiarequesta situazione?

• Quali alternative hai?• Come pensi di poter agire?• Chi potrebbe aiutarti?• Quali opzioni preferisci?• Quali sono i pro e i contro di queste

opzioni?• Da 0 a 10 quanto ritieni interessanti

queste opzioni (e/o) ritieni che sianosoluzioni pratiche?

• Vorresti optare per una di questesoluzioni?

• Quali sono i passi successivi?• Quando con esattezza, hai intenzionedi passare alla fase successiva?

• Che cosa potrebbe ostacolarti?• Ritieni di dover annotare questiconsigli?

• Quale tipo di aiuto ritieni di ricevere?• Come e quando conti di ricevereaiuto?

• Se per qualche motivo l’aiuto nonarrivasse che cosa potresti fare?

OPTIONS:  per  definire le  opzioni WILL:  per  definire i passi successivi

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Punti di  ForzaChiaro ed Efficace• E’  immediatamente

comprensibile• Funziona bene  in  tutte

quelle situazioni in  cui  ilsoggetto ha  già definito un  obiettivo chiaro e  vuoleessere aiutato a  raggiungerlo

Punti di  DebolezzaIl  cambiamento riguarda

solo  la  dimensioneorganizzativa

• Non  si pone  il problema di  obiettivi mancanti/poco chiari• Non  discute gli obiettivi e  I  

motivi per  cui  il soggetto li  vuole raggiungere

• Non  tiene in  considerazionel’esperienza soggettiva e  I  suoi correlati psicologici

Il  metodo GROW  1.0Punti di  Forza  e  di  Debolezza

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Il  metodo GROW  2.0L’evoluzione del  modello in  ambito psicologico

Il  METODO  GROW  2.0  è un adattamentodel metodo originale ad  una  serie  di principipsicologici della psicologia  positiva:  quellodi Flow,  e  di Esperienza Ottimale (2011)

2011GoalIl  soggetto deve  definire ipropri obiettivi

Resources/SkillsIl  soggetto deve  identificarele proprie risorse interne  edesterne

Opportunities/ChallengesIl  soggetto deve  comprendere le opportunitàe  le sfide legate all’obiettivoda  raggiungere

WorkIl  soggetto deve  definire ciòche bisogna fare,  chi,  dove,  come,  quando

Si  lavora  sul  potenziale del soggetto e  se  ne  migliorano le prestazioni attraverso l’ottimizzazionedella qualità dell’esperienza,  ottenuta attraverso una  costante pianificazione e  messa in  atto di azioniconcrete  in  modo  da  bilanciare il livello di challenge e  skills.

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Il  metodo GROW  2.0Le  variabili psicologiche

02

Skills/ResourcesE’  la  prima  variabile ad  impattare sulla qualitàdell’esperienzasoggettiva

04

FlowLo  stato di  esperienzaottimale fruttodell’equilibrio trachallenges  e  skills.

01

ObiettiviIl  modello suppone che

la  principalemotivazione dietro

l’obiettivo scelto sia ilmiglioramentodell’esperienza

soggettiva

03

Opportunites/ChallengesE’  la  seconda variabilead  impattare sullaqualità dell’esperienzasoggettiva

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Il  metodo GROW  2.0L’evoluzione del  modello in  ambito psicologico

GoalIl  soggetto deve  definire ipropri obiettivi

Resources/SkillsIl  soggetto deve  identificarele proprie risorse interne  edesterne

Opportunities/ChallengesIl  soggetto deve  comprendere le opportunitàe  le sfide legate all’obiettivoda  raggiungere

WorkIl  soggetto deve  definire ciòche bisogna fare,  chi,  dove,  come,  quando.

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Il  metodo GROW  2.0Come  si applica IN  PRATICA

• Qual’è il tuo obiettivo?• Che tipo di esperienza ti aspetti nel

momento in cui hai raggiuntol’obiettivo/il primo/n passo verso diesso?

• Che cosa sarà diverso in te e nel mondoche ti circonda quando lo avrairaggiunto?

• Prova a  visualizzare la  scena e  a  descriverla in  dettaglio,  possibilmentedescrivendola in  un  testo/immagine chepuoi tenere con  te.

• Come puoi raggiungere l’obiettivo?• Quanto dipende da te e quanto daaltri?

• Quali sono le competenze/risorse chehai e quelle che potresti avere?

• Quali sono quelle che non hai?• Dove puoi trovarle?• Se non le trovi che cosa succede altuo obiettivo?

GOALS:  per  legare obiettivi ed esperienza RESOURCES/SKILLS:  come  ci  arrivo

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Il  metodo GROW  2.0Come  si applica IN  PRATICA

• Raggiungere questo obiettivorappresenta una sfida per te? Se si,quale?

• In passato ti è già capitato diaffrontarne una simile? Se si come èandata?

• Qual’è il tuo atteggiamento davanti atale sfida? Perché?

• Pensi che affrontare questa/e sfidepossa distoglierti da altro?

• Affrontare questa sfida può essereun’opportunità per raggiungerequalcos’altro? Se si, come e perché?

• Quali sono i passi successivi?• Per ogni passo definisci le risorserichieste e i tempi necessari

• Che cosa potrebbe ostacolarti nelraggiungimento del primo/n passo?

• Che cosa succede se non riesci araggiungere il primo/n passo?

• Che cosa succede se dopo averraggiunto il primo/n passo ti accorgiche l’esperienza non è quella che tiaspettavi?

• Prova a definire un Piano B che utilizzipossibili risorse alternative

OPPORTUNITIES/CHALLENGES WORK:  per  definire i passi successivi

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Punti di  ForzaChiaro ed Efficace• E’  immediatamente

comprensibile• Introduce  la  dimensione di  

esperienza ed esperienzaottimale alla dimensioneorganizzativa del  GROW  1.0

• Identifica nelle variabilichallenges/skill  due  elementida  manipolare per  migliorarel’esperienza

Punti di  DebolezzaIl  cambiamento riguarda

solo  la  dimensioneOrganizzativa/Esperienziale

• Non  discute gli obiettivi e  I  motivi per  cui  il soggetto li  

vuole raggiungere• Ancora

Il  metodo GROW  2.0Punti di  Forza  e  di  Debolezza

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Il  metodo POWERIl  modello di  coaching  basato su una visione psicologica della soggettività

PROBLEMDobbiamo comprendere la  posizione del  soggetto nei confronti del  problema

EXPERIENCEDobbiamo valutare insieme la  qualitàdell’esperienza legata al  problema e  aitentativi di  superarlo

ORIENTINGDobbiamo aiutarlo ad  orientarsi rispettoalla descrizione (segni e  significati),  contesto (frame)  e  valori (identità)  ad  esso legati.

WORKDobbiamo definire insieme ciò chebisogna fare,  chi,  dove,  come,  quando.

RESOURCESDobbiamo monitorare,  identificare edaumentare le  risorse disponibili,  interne  ed esterne,  e  confrontarle con  le  sfideda  affrontare.

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Accoglienza

Capacità empatica,  un rapporto sereno e  consapevole con  il tempoe  le  richieste del  soggetto

Alleanza

L’esplicita condivisione di  obiettivi e  di  compiti reciproci da  parte  di  soggetto e  psicologoall’interno di  un  rapportocaratterizzato da fiducia e rispetto

Ascolto

Ascolto passivo,  messaggidi  accoglimento verbali e  

non  verbali,  invitiall’approfondimento e    

ascolto attivo

Autenticità

Sintonizzarsi con la prppria identità e comportarsi in maniera coerente con

il proprio Sé indipendentementedall’altro e dai suol problemi o

aspettative (empatia fredda).

Il  metodo POWERL’approccio psicologico

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CambiamentoProcesso  di tipo  stadialeche può avvenire in  maniera sequenziale o  improvvisa

EmpowermentProcesso  di crescita individualebasato su aumento  di autostima,  autoeffica<cia  e  consapevolezzavolto  alla realizzazione personale

EsperienzaMisurata in  termini diEmozioni Positive  e  diCoinvolgimento conl’obiettivo di arrivare al  Flow

ProblemaLa  distanza tra la realtàpercepita e  la realtàdesiderata (mondo  possibile)

FrameMisurato in  termini dicontesto  socio-­‐culturale,    ruoli e  comunità dipratiche

SoggettivitàUnione di IdentitàPersonale (Io)  e  IdentitàSociale (Me)

Il  metodo POWERLe  variabili psicologiche

Il  metodo POWERIl  modello di  coaching  basato su una visione psicologica della soggettività

Comprendere le  caratteristiche del  problema e  la  posizione del  soggetto nelprocesso di  cambiamento

Capire il contesto(frame  e  ruoli)  al  cui  interno il problemasi è creato e  si è

sviluppato

Definire una seriedi  attività per  superare il

problema riducendola  distanza tra realtàpercepita e  realtà

desiderata

Valutare la  qualitàdell’esperienza

durante il lavoro per  comprendere il

legame tra problema,  soggettività e  

autorealizzazione

Attivare un  processodi  empowerment  per  aiutare il soggetto a  

identificare e  sviluppare nuove

risorse indipendentidal  problema

Fase 1.  Problem Fase 2.  Orienting Fase 3.  Work Fase 4.  Experience Fase 5.  Resources

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Il  soggetto deve  esserechiaramente consapevole di

quello che vuole:  E’  un bisogno?  A  che livello si  colloca nella piramide

di Maslow

Fase 2:  Qual’è la  realtà desiderata

Obiettivo:  Definizione del  ProblemaDobbiamo aiutare il soggetto a  definire il

problema  come  distanza tra realtàpercepita e  desiderata

In  base  alle informazioni raccoltelo psicologo deve  identificare lafase  di cambiamento del soggetto

Fase 4:  Cambiamento

Il  soggetto deve  descrivere in  dettaglio la propria visione  della realtà e  l’esperienza

soggettiva ad  essa  associata

Fase 1:  Qual’è la  realtà percepita

Dobbiamo comprendere che cosa  há  già fatto il soggetto nei confronti delproblema  con attenzione a  successi

parziali e  fallimenti

Fase 3:  Storia

Fase 1:  ProblemLa  strategia da  seguire

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Fase  1:  ProblemCome  si applica IN  PRATICA

• Nella nostra visione, il problema è ladistanza esistente tra la situazioneattuale e quella che vorresti.

• Come descriveresti la tua situazioneattuale? Che emozioni ti genera?

• C’è accordo con le persone vicine ate su questa visione? Se no, perché?

• E’ sempre stata così? Se no, quandoè iniziata?

• Hai già provato a cambiarla? Se si,che cosa ti è successo?

• Pensi di poterla cambiare?• Chi potrebbe aiutarti?

• Come  descriveresti la  tua situazioneideale?  L’hai già sperimentata?  Quando hai incominciato a  capire chequesto era  quello che volevi?  

• Qualcuno ti ha aiutato a identificarequesta nuova situazione?

• Conosci degli esempi di altri soggettiche si trovano nella stessa situazione?

• Hai già provato a raggiungerla? Se si,che cosa ti è successo?

• Pensi di poterla raggiungerla?• Chi potrebbe aiutarti?

REALTA’  PERCEPITA:  come  esplorarla REALTA’  DESIDERATA:  come  esplorarla

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Esempio  1:  Quello  che  non  c’èCanzone  degli AfterHours

• Ho  questa  foto  di  pura  gioiaE'  di  un  bambino  con  la  sua  pistolaChe  spara  dritto  davanti  a  seA  quello  che  non  c'è

• Ho  perso  il  gusto,  non  ha  saporeQuest'alito  di  angelo  che  mi  lecca  il  cuoreMa  credo  di  camminare  dritto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Arriva  l'alba  o  forse  noA  volte  ciò  che  sembra  albaNon  èMa  so  che  so  camminare  dritto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Rivuoi  la  scelta,  rivuoi  il  controlloRivoglio  le  mie  ali  nere,  il  mio  mantelloLa  chiave  della  felicità  è  la  disobbedienza  in  seA  quello  che  non  c'è

• Perciò  io  maledico  il  modo  in  cui  sono  fattoIl  mio  modo  di  morire  sano  e  salvo  dove  m'attaccoIl  mio  modo  vigliacco  di  restare  sperando  che  ci  siaQuello  che  non  c'è

• Curo  le  foglie,  saranno  fortiSe  riesco  ad  ignorare  che  gli  alberi  son  mortiMa  questo  è  camminare  alto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Ed  ecco  arriva  l'alba  so  che  è  qui  per  meMeraviglioso  come  a  volte  ciò  che  sembra  non  èFottendosi  da  se,  fottendomi  da  mePer  quello  che  non  c'è,  per  quello  che  non  c'è,  per  quello  che  non  c'è,  per  quello  che  non  c'è

Dobbiamo  distinguere  tra  descrizione  della  realtà  percepita,  esperienza  della  realtà  percepita e  descrizione  della  realtà  desiderata  (anche  in  negativo)

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Ho  perso  il  gustoRivuoi  la  scelta,  rivuoi  il  controllo

La  chiave  della  felicità  è  la  disobbedienza  in  seA  quello  che  non  c'è

Fase 2:  Qual’è la  realtà desiderata

Obiettivo:  Definizione del  ProblemaDobbiamo aiutare il soggetto a  definire il

problema  come  distanza tra realtàpercepita e  desiderata

Meraviglioso  come  a  volte  ciò  che  sembra  non  è

Fottendosi  da  se,  fottendomi  da  me  per  quello  che  non  c’è

Fase 4:  Cambiamento

so  camminare  dritto  sull'acqual'alba  so  che  è  qui  per  me

maledico  il  modo  in  cui  sono  fatto

Fase 1:  Qual’è la  realtà percepita

Ho  questa  foto  di  pura  gioiaE'  di  un  bambino  con  la  sua  pistola

Che  spara  dritto  davanti  a  seA  quello  che  non  c'è

Curo  le  foglie,  saranno  fortiSe  riesco  ad  ignorare  che  gli  alberi  son  morti

Fase 3:  Storia

Fase 1:  ProblemLa  strategia da  seguire

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Esempio  1:  Quello  che  non  c’èCanzone  degli AfterHours

• Ma  credo  di  camminare  dritto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Ma  so  che  so  camminare  dritto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Curo  le  foglie,  saranno  fortiSe  riesco  ad  ignorare  che  gli  alberi  son  mortiMa  questo  è  camminare  alto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Ed  ecco  arriva  l'alba  so  che  è  qui  per  me

• Ho  questa  foto  di  pura  gioiaE'  di  un  bambino  con  la  sua  pistolaChe  spara  dritto  davanti  a  seA  quello  che  non  c'è

• Perciò  io  maledico  il  modo  in  cui  sono  fattoIl  mio  modo  di  morire  sano  e  salvo  dove  m'attaccoIl  mio  modo  vigliacco  di  restare  sperando  che  ci  sia  Quello  che  non  c'è

• Meraviglioso  come  a  volte  ciò  che  sembra  non  èFottendosi  da  se,  fottendomi  da  me  per  quello  che  non  c’è

All’interno  della  realtà  percepita  distinguiamo  tra  quella  di  sé  e  del  mondo,  dell’  esperienza  le  dimensioni  positive  e  negative,  della  realtà  desiderata  quella  relative  

al  passato  e  al  futuro

• Ho  perso  il  gusto,  non  ha  saporeQuest'alito  di  angelo  che  mi  lecca  il  cuore

• Rivuoi  la  scelta,  rivuoi  il  controlloRivoglio  le  mie  ali  nere,  il  mio  mantelloLa  chiave  della  felicità  è  la  disobbedienza  in  seA  quello  che  non  c'è

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Esempio  1:  Quello  che  non  c’èCanzone  degli AfterHours

• Curo  le  foglie,  saranno  fortiSe  riesco  ad  ignorare  che  gli  alberi  son  mortiMa  questo  è  camminare  alto  sull'acqua  eSu  quello  che  non  c'è

• Ho  questa  foto  di  pura  gioiaE'  di  un  bambino  con  la  sua  pistolaChe  spara  dritto  davanti  a  seA  quello  che  non  c'è

• Perciò  io  maledico  il  modo  in  cui  sono  fattoIl  mio  modo  di  morire  sano  e  salvo  dove  m'attaccoIl  mio  modo  vigliacco  di  restare  sperando  che  ci  sia  quello  che  non  c'è

• Ho  perso  il  gusto,  non  ha  saporeQuest'alito  di  angelo  che  mi  lecca  il  cuore

• Rivuoi  la  scelta,  rivuoi  il  controlloRivoglio  le  mie  ali  nere,  il  mio  mantelloLa  chiave  della  felicità  è  la  disobbedienza  in  seA  quello  che  non  c'è

• Autostima  elevata  =>  Lui  cammina  ALTO  sull’acqua• Autoefficacia  elevata  =>  Le  foglie  saranno  FORTI• Consapevolezza  che  però  le  sue  azioni  non  hanno  un  

impatto  sul  resto  del  mondo  =>  ignorando  che  gli  alberi  sono  MORTI

• Rimpianto  del  passato  =>  Nel  passato  SPARARE  a  quello  che  non  c’è  dava  pura  GIOIA

• Consapevolezza  che  l’esperienza  attuale  è  differente  =>  Non  ha  SAPORE  l’alito  di  ANGELO

• Attribuzione  della  colpa  a  se  stessi:=>  MALEDICO  il  modo  in  cui  sono  fatto        =>  muoio  SANO  e  SALVO  dive  m’ATTACCO    =>  RESTO  SPERANDO  che  ci  sia  quello  che  

non  c’è

• Chiara  indicazione  della  realtà  desiderata:                                                                          =>  Rivoglio  il  GUSTO,  la  SCELTA,  il  

CONTROLLO                                                                                                                    =>  Voglio  DISOBBEDIRE  a  quello  che  non  c’è

• BISOGNO  =>  AUTOREALIZZAZIONE• CAMBIAMENTO  =>  CONTEMPLAZIONE

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La  piramide dei bisogniLe  variabili psicologiche

STIMAAutostima,  

Autocontrollo,  Realizzazione,  Rispetto

Reciproco

APPARTENENZAAmicizia,  AffettoFamiliare,  Relazione diCoppia

SICUREZZASicurezza Fisica,  

Lavorativa,  Mentale,  Familiare,  Economica,  di

Salute

FISOLOGIAAlimentazione,  Sonno,  Omeostasi

AUTOREALIZZAZIONEMoralità,  Creatività.  Spontaneità,  ProblemSolving,  Flourishing

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Le  fasi del  cambiamentoLe  variabili psicologiche

ContemplazioneLa  persona  considera  lapossibilità di cambiare,  ma non  sa come  fare  o  non  è sicura di riuscirci

AzioneIl  soggetto si  impegna in  azioniconcrete  volte  al  conseguimento  diun cambiamento.  

RicadutaIl  soggetto abbandona ilprocesso  di cambiamento.  La  ricaduta è possibile in  tuttele fasi del processo  dicambiamento

Pre-­‐ContemplazioneLa  persona  non  pensa  didover cambiare

Determinazioneil soggetto apre,  per  unbreve  periodo una  finestra di opportunità in  cui cerca  di cambiare.  

MantenimentoIl  soggetto consolida  illivello di cambiamentoraggiunto.  

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Fase 1:  ProblemLa  strategia da  seguire

Dobbiamo aiutarlo a  comprendere possibil erroriusando  il metodo Socraticoo  passando  alla FASE  2

La  realtà non  è percepitacorrettamente

Passiamo alla FASE  2 per  concentrarci

sul  presente

Il  soggetto non  vuole parlaredella sua storia

Dobbiamo aiutarlo a  comprendere possibil erroriusando  il metodo Socratico o  

passando  alla FASE  2

Gli obiettivi non  sono realistici

La  fase  del cambiamentonon è chiara

Obiettivo:  Definizione del  ProblemaDobbiamo aiutare il soggetto a  identificarepossibili errori nella sua  descrizione del

problema

Passiamo alla FASE  2per  cercare di acquisirenuove informazioni

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Esempio  2:  StupidaCanzone  di  Alessandra  Amoroso

• Che  stupida  che  seiTu  non  impari  maiIl  tuo  equilibrio  è  un  postoChe  tu  passi  e  te  ne  vai

• E  più  stupida  di  teSappi  non  ne  troveraiQuelle  tue  paure  inutiliNon  finiranno

• Ma  che  stupida  che  seiStupida  un'altra  voltaChe  parli  ad  uno  specchioE  mai  alla  persona  giusta

• E  da  stupida  che  seiTu  non  farai  mai  nienteSei  una  persona  tra  la  gente  maLa  gente  mente  sempreImparare  da  sempreCamminare  da  sempreE  non  capirai  nienteHai  sbagliato  da  sempre

• Ed  è  inutile  adessoChe  ti  guardi  a  uno  specchioChe  non  sa  chi  seiA  uno  specchio  che  non  sa  chi  sei

• Che  stupida  che  seiChe  non  ti  sprechi  maiLe  tue  poesie  sono  coriandoliChe  non  seminerai

• Se  poi  per  ironiaPrendessi  quotaPartendo  da  un  palazzo  punteresti  in  alto

• Ma  che  stupida  che  seiStupida  un'altra  voltaNuda  di  fronte  a  uno  specchioE  mai  alla  persona  giustaE  da  stupida  che  seiFai  pure  finta  di  nienteLui  si  riveste  soddisfattoE  intanto  sai  che  mente

• Sempre  imparare  da  sempreCamminare  da  sempreE  non  capirai  nienteHai  sbagliato  da  sempreEd  è  inutile  adessoChe  ti  guardi  a  uno  specchioChe  non  sa  chi  seiA  uno  specchio  che  non  sa  chi  sei

• Stupida,  stupidaHai  sbagliato  da  sempreEd  è  inutile  adessoChe  ti  guardi  a  uno  specchioChe  non  sa  chi  seiA  uno  specchio  che  non  sa  chi  seiUna  stupida

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All’interno del contesto,  il soggettoha  uno  o  più ruoli sociali?  Se  si,  

quali sono  le dimensioni valoriali e  le regole/comportamenti che lo

definiscono.

Fase 2:  Qual’è il ruolo del  soggetto?

Obiettivo:  Comprendere il contesto in  cui  è nato il problema e  potrebbe essere risolto

Dobbiamo aiutare il soggetto a  comprendere il contesto  in  termini diframe,  ruoli,  comunità di pratiche

La  realtà desiderata èdentro/fuori il frame?  Se  si,  cisono  dei  ruoli/comportamenti

che ne  impediscono/favorisconoil raggiungimento?

Fase 4:  La  realtà desiderata  è dentro/fuori il frame?

Dove  è nato  il problema?  Quali sono  i confini delproblema  in  termini dicontesto  e  situazione?

Fase 1:  Qual’è il frame?

Quali sono  le comunità di pratiche?  Il  soggetto si  comporta  in  accordo o  in  disaccordo con le

regole/pratiche del contesto/ruolo?  Che  tipo  diesperienza genera la cosa?  Ha  ricevuto

sanzioni/premi  per  questo?

Fase 3:  Quali sono i comportamenti del  soggetto?

Fase 2:  OrientingLa  strategia da  seguire

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ContestoLe  istituzioni che

formano il contestosociale ed i

macrogruppi cheinteragiscono al  loro

interno

SituazioneLa  parte  di  contesto in  

cui  è situato ilproblema.    A  

caratterizzarla sonoruoli,  norme/valori e  comunità di  pratiche

RuoliL’insieme di  significatie  norme associati ad  una posizione sociale

sottoposti ad  un  controllo del  grupposociale di  riferimento

Norme/ValoriLe  norme sono una regelela  cui  violazione viene

sanzionalta.

I  valori sono mondipossibili caratterizzantil’identità che ci  aiutano a  

scegliere

Comunità di  Pratiche

Gruppi spontandi di  persone caratterizzati

da  un  obiettivocomune e  

caratterizzati da  un  repertorio di  risorse

Le  caratteristiche del  FRAMELe  variabili psicologiche

Il  FRAME  è la cornice socialmente  organizzata,  istituzionalizzata e  culturalmente  connotata che rende  “familiari”  e  dotate disenso  le situazioni in  cui il soggetto si  trova  all’interno della vita quotidiana.  

Comprendere il FRAME  è necessario per  poter rispondere alla domanda:  Che  cosa  sta succedendo qui?

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02Identità SocialeLa  consapevolezza di  appartenere ai diversi gruppisociali di  riferimento resacoerente dalla dimensionevaloriale.

04ComportamentiPossono essere consapevolie  controllati,  consapevoli ma  intuitivi e  inconsapevoliintuitivi

01Identità Personale

L’’Insieme di  caratteristicheche definiscono il soggetto:  

da  quelle fisiche come  l’altezza e  il colore degli

occhi,  alle caratteristiche .  

03Esperienza

Si  distingue  in  “Soggettiva”  (da  dentro,  EGOGENTRICA,  sistema DORSALE,  DOVE):  

basata su azionei e  “Personale”  (da  fuori,  

ALLOCENTRICA,  sistemaVENTRALE,  COSA)  basata

su osservazione e  conoscenza

La  nostra  SoggettivitàLe  variabili psicologiche

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La  nostra  SoggettivitàLe  variabili psicologiche

La  stessa  informazione  

viene  elaborata  in  due  modi  diversi

(Goodale &  Milner,  1995)

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La  nostra  SoggettivitàLe  variabili psicologiche

(Kahneman,  2002):

Sistema    1  (Intuizione): genera  impressioni non  volontarieSistema  2  (Ragionamento): giudizi intenzionali.

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Fase 2:  OrientingLa  strategia da  seguire

Il  soggetto non  ha  chiaro il legametra comportamenti ed esperienza

Dobbiamo aiutarlo a  comprenderlo,  e  superarlocon attività specifiche di

riflessione/empowerment da  pianificare nella FASE  3

Esiste un  conflitto trai diversi ruoli del  soggetto

Il  legame  tra  contesto  e  realtà  desiderata  non  è  chiaro

Obiettivo:  Comprendere il contestoin  cui  è nato il problema e  potrebbe

essere risoltoDobbiamo aiutare il soggetto a  

comprendere il contesto  in  termini diframe,  ruoli,  comunità di pratiche

Dobbiamo aiutarlo a  comprenderlo,  eventualmente  

con attività specifiche diesplorazione/riflessione da  pianificare nella FASE  3

Il  frame  non  è chiaro al  soggetto

Dobbiamo aiutarlo a  comprenderlo,  eventualmente  

con attività specifiche diesplorazione/riflessione da  pianificare nella FASE  3

Dobbiamo aiutarlo a  comprenderlo,  eventualmente  

con attività specifiche diesplorazione/riflessione da  pianificare nella FASE  3