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LA NASCITA DELLO STATO DI ISRAELE

Dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme (70 d.C.) ad opera dei Romani, gli Ebrei si sono dispersi in tutto il mondo (diaspora). Per alcuni secoli essi sono stati oggetto di discriminazioni: spesso sono stati perseguitati e isolati nei ghetti, ossia in quartieri dai quali non dovevano uscire.

All'inizio del Novecento alcuni gruppi ebraici hanno fondato il sionismo, un movimento che intendeva raccogliere di nuovo in una patria gli Ebrei che lo desideravano, e che perci favor l'emigrazione dall'Europa verso la Palestina.

Dopo i massacri dei nazisti (la cosiddetta Shoah) l'O.N.U. decise di fondare in Palestina lo Stato di Israele e nel 1948 venne costituito suddividendo la Palestina in due territori: una parte abitata dagli Arabi di religione musulmana (poi detti "Palestinesi") e una parte abitata dagli Ebrei, che giunsero qui sempre pi numerosi da varie parti del mondo.

Gli stati arabi confinanti con la Palestina non riconobbero questa decisione e dichiararono guerra a Israele che con l'appoggio degli U.S.A. vinse questa prima fase del conflitto. Molti Palestinesi, allontanati dalle loro terre, si rifugiarono nei campi profughi allestiti nei paesi arabi confinanti. Iniziava cos lo scontro tra Arabi e Israele che dura ancora oggi.

Dopo la guerra del 1948-49 e del 1967 (la guerra dei Sei Giorni, vinta da Israele contro una coalizione di stati arabi formata da Egitto, Siria, Giordania appoggiata dall'U.R.S.S.), Israele ampli notevolmente i suoi territori, incoraggiando inoltre molti dei sui cittadini ad andare ad abitare nelle terre di confine per rivendicare il pieno possesso del territorio palestinese (sono i cosiddetti "coloni").

La tensione rimase sempre fortissima, anche perch nel 1964 i Palestinesi con l'aiuto dei paesi arabi diedero vita all'O.L.P. (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) che rivendicava il diritto ad avere una propria patria, ricorrendo anche alla violenza.

Dopo un'altra fase bellica (Guerra del Kippur-1973), nel 1978 grazie alla negoziazione degli U.S.A. giunsero a Camp David ad un accordo con l'Egitto, ma lo scontro tra Israeliani e Palestinesi non si plac perch ai Palestinesi non veniva riconosciuta alcuna sovranit; scoppiarono di conseguenza molte rivolte ("Intifada") represse con il sangue. Gruppi di terroristi palestinesi causarono anche attentati e azioni dimostrative in varie parti del mondo cos che il conflitto arabo-israeliano valic i confini del Medio Oriente (per esempio, alle Olimpiadi di Monaco del 1972).

Agli inizi degli anni '90 sembr possibile il raggiungimento di un accordo e della pace e nel 1993 Rabin (primo ministro israeliano) e Arafat (leader dell'O.L.P.), grazie anche alla mediazione degli U.S.A., conclusero gli accordi di Oslo. Gli accordi prevedevano il riconoscimento reciproco dei due popoli e il diritto per entrambi di vivere nella regione. Israele si impegnava a cedere ai Palestinesi i territori occupati (abitati soprattutto da Palestinesi) in modo che si potesse formare il primo nucleo dello Stato Palestinese. L'evento fu salutato con grande speranza da tutto il mondo e i due uomini politici ricevettero per questo il Premio Nobel per la Pace.

Purtroppo gli estremisti di entrambe le fazioni non accolsero con favore gli accordi di Oslo; addirittura Rabin fu ucciso da un estremista israeliano. Da allora la situazione precipitata a causa proprio dell'estremismo di entrambe le parti e ci sono state nuove ondate di violenza e di guerra. Per esempio, stata molto cruento lo scontro di questa estate (2014).

Dal 2012 l'O.N.U. riconosce alla Palestina la condizione di "Stato osservatore" (con Gerusalemme est come capitale), ma non tutti i paesi del mondo considerano la Palestina uno stato a tutti gli effetti.

Rielaborato da :Enciclopedia Treccani dei ragazzi e La storia in diretta, ATLAS