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Costruire una classe sperimentale di SdG( di Ferdinando Ciani)

Le tendenze positive vanno colte al volo prima che passino di moda. I nuovi curriculi del primo ciclo, esistono dal 2012 ma solo ora se ne inizia a parlare in modo concreto : la parola d’ordine attuale nelle scuole è “perseguire le competenze” che tradotto in termini didattici ed educativi significa un tipo di scuola che finalmente ha l’occasione di svincolarsi dal laccio di programmi e contenuti per aprirsi a esperienze più vicine ai bisogni e alla vita dei giovani studenti . Quale occasione migliore per concretizzare esperienze di sperimentazione della Scuola del Gratuito che si muove da anni in tale direzione . La proposta che segue è stata presentata al dirigente della scuola in cui lavoro ed ha trovato una buona accoglienza sia da parte dello stesso che da parte di alcuni insegnanti già disponibili a discuterne ed eventualmente a far parte di un corso sperimentale. E’ una proposta essenziale, non complessa, attuabile da qualsiasi scuola ( del primo ciclo) che abbia semplicemente voglia di cambiamento.

Proposta di sperimentazione

Nella vita di classe tutto è collegato. Se lo scopo dell’insegnamento è quello di far amare lo studio e la ricerca ai ragazzi e non tanto pretenderne l’apprendimento passivo di contenuti allora tutto nella vita di classe deve essere il più coerente possibile. Migliorare lo spazio per creare un ambiente motivante e dinamico in cui i ragazzi possano interagire positivamente ma anche tempi più personalizzati e sereni (ved. Pedagogia della lumaca) che non possono realizzarsi se non si abbatte l’ansia della prestazione , del giudizio e della competizione (voto), della fretta e della scadenza (programma), che fanno disinnamorare allo studio. Puntare invece sui tempi lunghi del fare, dello sperimentare, del riflettere, del cooperare, del valorizzare, del dare fiducia per far crescere la responsabilità. Tutto ciò non si realizza se non si crea anche una rete di confronto e di accordo pedagogico tra insegnanti , tra genitori e tra gli uni e gli altri. I fattori minimali per iniziare potrebbero essere, in sintesi, i seguenti:

- Inizio anno, patto educativo didattico tra insegnanti e allievi: cooperazione nella gestione della classe in forme concrete (insegnanti e allievi progettano insieme) , suddivisione di incarichi, condivisione delle regole, assemblee di classe.

- Competenze anziché programmi : scuola laboratoriale e cooperativa con i tempi che occorrono senza la pressione del programma da portare a termine. E’ più importante andare in profondità e suscitare riflessioni personali su poche cose che fare tutto immagazzinando nozioni che non dicono nulla alla vita dei ragazzi.

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- Valutazione dialogica e non numerica in itinere( per ogni verifica si scrivono punti di forza, limiti e carenze, consigli per migliorare e incoraggiamenti); scheda fine quadrimestre tutti 8 con motivazione messa a verbale (o in alternativa scheda consegnata solo ai genitori col patto di non mostrarla ai ragazzi) accompagnata da una vera e propria lettera del CdC al ragazzo in cui si rilevano punti di forza e limiti con consigli per migliorare e incoraggiamenti.

- Disposizione aula con postazioni circolari per gruppi di allievi ( se ne trovano in rete approvati dal MIUR anche scomponibili in banchi singoli) e diversi armadietti in cui lasciare il materiale. Una didattica per competenze e quindi di tipo prevalentemente laboratoriale ha necessità di circolarità e di disponibilità di materiali che non possono essere trasportati ogni giorno dagli allievi.

- Equipe pedagogica degli insegnanti: 2 CdC annui dedicati alle strategie comuni, mini equipe agile (matem. Italiano, ins. Sostegno e chi altro) capace di dialogare in tempi brevi (ore buche coincidenti) e di rilevare situazioni in tempo reale, tenere al corrente gli altri insegnanti e preparare proposte per il CdC .

- Due assemblee annue degli insegnanti del CdC con tutti i genitori : Novembre per condividere i progetti e Aprile per fare il punto su come è andata. Tale apertura alle famiglie appare fondamentale affinché si rompino le barriere e le incomprensioni che impediscono una cooperazione educativa vera . Ai genitori va data però la possibilità concreta di proporre alla pari con gli insegnanti e di progettare assieme ad essi

Ogni scuola secondo le proprie esigenze potrà modulare il progetto di sperimentazione nella sua realizzazione operativa dei vari punti (tempi, modi…) tenendo conto tuttavia che anche solo un parziale stralcio degli stessi andrebbe ad inficiare l’intera impalcatura in quanto i vari fattori risultano tutti strettamente collegati e indispensabili ad ottenere un risultato organico .