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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI” di Scuola dell’Infanzia,Scuola, Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado VIA RAGAZZI DEL ’99 - 25020 DELLO (BS) TEL 0309718040 – 0309718002 Fax 0309772063 MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA bsic823002@ istruzione.it – bsic823002@ pec.istruzione.it Codice Meccanografico BSIC823002 Sito Web www.icdello .gov.it Partita IVA 88005130179 Piano triennale dell'Offerta Pag. 1

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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI”

di Scuola dell’Infanzia,Scuola, Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado

VIA RAGAZZI DEL ’99 - 25020 DELLO (BS)

TEL 0309718040 – 0309718002 Fax 0309772063

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

bsic823002@ istruzione.it – bsic823002@ pec.istruzione.it

Codice Meccanografico BSIC823002 Sito Web www.icdello.gov.it Partita IVA 88005130179

Piano triennale dell'Offerta Formativa

2016 - 2019

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INDICE

NATURA E SCOPO DEL DOCUMENTO ......................................................................5

COS’ É UN ISTITUTO COMPRENSIVO? .....................................................................7

ORGANIGRAMMA.....................................................................................................8

FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA, COMMISSIONI E REFERENTI............................................................................................................. 8

REFERENTI E COMMISSIONI OPERANTI NELL’ANNO SCOLASTICO 2015/16.............15

PROPOSTE PER L’INNOVAZIONE DIDATTICA..........................................................11

ANALISI SOCIO – AMBIENTALE DEL TERRITORIO E CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA............................................................................................................17

FINALITÀ E VALORI EDUCATIVI DEI TRE ORDINI DI SCUOLA....................................19

ORGANIZZAZIONE DEI VARI ORDINI DI SCUOLA E CURRICOLI................................22

LA SCUOLA DELL’INFANZIA....................................................................................22

SCUOLE DELL’INFANZIA DI CORZANO E LONGHENA...............................................23

CONTESTO SCOLASTICO ......................................................................................23

LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO...............................................................................27

MODELLI ORGANIZZATIVI.......................................................................................29

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO: MODELLI ORGANIZZATIVI..............................31

METODI E STRUMENTI...........................................................................................33

ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA.........34

LA CONTINUITÀ EDUCATIVA...................................................................................35

PROGETTI EDUCATIVO – DIDATTICI........................................................................40

PROGETTI PERMANENTI SCUOLA PRIMARIA-INFANZIA...........................................41

PROGETTI PERMANENTI SCUOLA SECONDARIA DI 1o GRADO................................44

COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ...................................................................46

VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE..............................................................46

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LA VALUTAZIONE...................................................................................................47

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO ...............................52

INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITÀ..........................................................................60

CONTINUITÀ FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA PER ALUNNI DISABILI ....................71

PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA ALUNNI NON ITALOFONI........................................72

“PROGETTO PONTE”: RACCORDO TRA SCUOLA SECONDARIA DI 1° E 2° GRADO PER ALUNNI NEO-ARRIVATI ..........................................................................................76

IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE E IL PIANO DI MIGLIORAMENTO....................77

I DOCENTI DELL’ORGANICO DELL’AUTONOMIA.......................................................79

LA FORMAZIONE TRIENNALE DEI DOCENTI ...........................................................86

FABBISOGNO RELATIVO AI POSTI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO ..........................................................................................................89

FORMAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO ...........91

FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E DI ATTREZZATURE MATERIALI ....................92

ALLEGATI…………………………………………………………………………………………….94

COS’È IL P.T.O.F.

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NATURA E SCOPO DEL DOCUMENT O

Il piano triennale dell'offerta formativa (P.T.O.F) è il documento fondamentale costitutivo

dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione

curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano

nell'ambito della loro autonomia. Esso contiene anche la programmazione delle attività

formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonché la

definizione delle risorse occorrenti, in base alla quantificazione disposta per le istituzioni

scolastiche, per la realizzazione degli obiettivi di formazione in esso definiti. Viene

predisposto ogni tre anni, con la partecipazione di tutte le componenti scolastiche e, qualora

necessario, può essere rivisto annualmente.

Il piano è coerente con gli obiettivi generali ed educativi contenuti nelle Nuove Indicazioni per

il curricolo, determinati a livello nazionale e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale

ed economico della realtà locale.

Esso si manifesta nel progetto che delinea le azioni e gli interventi che la scuola intende

porre in essere per raggiungere gli obiettivi formativi, cognitivi e comportamentali individuali.

Tali obiettivi configurano differenti profili di studente, nel rispetto delle diverse opzioni

metodologiche dei corsi, le quali trovano unitarietà nelle comuni finalità educative.

IL NOSTRO P.T.O.F. PERSEGUE LE SEGUENTI FINALITÀ:

Utilizzare al meglio tutte le risorse della scuola per rendere più funzionali gli interventi

educativi e promuovere l’ innalzamento dei livelli di istruzione e delle competenze degli

studenti, nel rispetto dei loro tempi e stili di apprendimento.

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Dar voce alle diverse componenti della comunità scolastica e territoriale, valorizzandone

le competenze.

Favorire una maggiore integrazione e interazione tra scuola e territorio in un’ottica di

inclusione delle diversità.

Sviluppare un'articolazione flessibile del tempo scuola.

Valorizzare il patrimonio delle esperienze passate e aprirsi ai cambiamenti e alle

sollecitazioni esterne.

Sviluppare la capacità di autovalutazione.

COS’ É UN ISTITUTO COMPRENSIVO ?

È un’ istituzione scolastica caratterizzata da un'organizzazione coerente e continuativa

dell'intero arco formativo, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado.

E’ un insieme formato da docenti, operatori, dirigente e genitori che condividono scelte

educative, formative, culturali e che cooperano alla loro attuazione attraverso i caratteri

specifici degli ordini di scuola e professionalità diverse.

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ORGANIGRAMMA

DIRIGENTE SCOLASTICO

STAFF: formato dai

docenti responsabili

di plesso

Funzioni Strumentali al

PTOF

Organo di garanzia

Animatore digitale

Comitato di valutazione

Direttore dei Servizi

Generali ed Amministrativi

No 2 collaboratori

delDirigente

Scolastico

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FUNZIONI STRUMENTALI AL PIANO DELL’OFFERTA

FORMATIVA , COMMISSIONI E REFERENTI

FUNZIONI STRUMENTALI

Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa

fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per

l'espletamento di specifiche funzioni riferite alle seguenti aree:

a. gestione del Piano Triennale dell'Offerta Formativa;

b. sostegno al lavoro dei docenti;

c. interventi e servizi per gli studenti;

d. realizzazione di progetti formativi d'intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola.

Le Funzioni Strumentali sono identificate ed attribuite dal Collegio dei docenti, in coerenza

con specifici piani dell'Offerta Formativa." (art. 28 del CCNL).

Per l’a.s. 2017/2018 sono individuate sei Funzioni Strumentali aventi i seguenti compiti

essenziali:

1. Inclusione

Referente per il gruppo lavoro Inclusione.

Fornire indicazioni ed aiutare i docenti per la stesura di PEI, PDP, progetti particolari e

verifiche.

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Coordinare le iniziative di formazione ed i progetti inerenti i Bes.

Coordinare la stesura del Piano Annuale di Inclusione Scolastica.

Curare il continuo adeguamento della documentazione alla Legge 104/92.

Curare la relativa documentazione e la diffusione delle informazioni.

Fornire indicazioni circa le disposizioni normative vigenti.

Fornire indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative, al fine di

realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato.

Collaborare con i CTI.

Promuovere iniziative e progetti per migliorare il livello d’inclusione dell’Istituto (anche in

relazione all’accessibilità per il sito d’istituto) e per garantire il successo formativo agli

alunni con BES.

Coordinare lo screening dislessia per le classi seconde/discalculia per le classi terze

della scuola primaria.

Le attività di screening sono programmate per individuare eventuali alunni a rischio DSA.

Vengono somministrate nel mese di maggio le prove di dislessia agli alunni delle classi

seconde e le prove di discalculia agli alunni delle classi terze. Le modalità di attivazione dello

screening prevedono la proposta di prove collettive da parte delle insegnanti di classe e di

prove individuali da parte di insegnanti selezionati per la somministrazione.

2. Intercultura

Referente per l’accoglienza, l’inserimento e l’alfabetizzazione degli alunni stranieri.

Effettuare un’indagine conoscitiva per la rilevazione dei bisogni nel nostro Istituto.

Diffondere materiale documentale: normativa, progetti, iniziative.

Analizzare, elaborare, diffondere procedure e strumenti a supporto dell’accoglienza e

dell’integrazione.

Condividere e assumere di strumenti di rilevazione e monitoraggio dei processi di

integrazione.

Partecipare agli incontri del Centro Territoriale Intercultura di Manerbio, in particolare, per

l’individuazione di azioni progettuali irrinunciabili da rendere operative nelle singole

scuole.

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Allestire uno “scaffale interculturale “ (materiale bibliografico, giochi, schede didattiche …)

presso la scuola Secondaria di 1° grado di Dello.

Coordinare il gruppo di lavoro Intercultura presente nel nostro Istituto.

Collaborare con il personale di Segreteria per quanto riguarda compiti di accoglienza e di

facilitazione nei confronti degli alunni neo arrivati e delle loro famiglie.

Supportare gli insegnanti in casi problematici rispetto al percorso di inserimento

scolastico.

Predisposizione progetti di alfabetizzazione-aree a forte processo immigratorio.

Supporto ai docenti per l’integrazione degli alunni stranieri.

Proposte interculturali.

3. Informatica

Gestire il Sito Web d’Istituto.

Fornire consulenza in merito all’uso del registro elettronico e implementare i processi di

dematerializzazione e trasparenza amministrativa.

Inserire sezioni di esperienze stimolanti sia per gli alunni che per i docenti.

Utilizzare gli strumenti multimediali rivolti ai docenti ed, in via indiretta, agli alunni.

Fornire consulenza alla scuola nella gestione generale dei laboratori dei plessi.

Supportare la progressiva informatizzazione nella compilazione dei documenti.

4. Ptof e Miglioramento

Referente per attività volte al miglioramento dell’istituto.

Curare la revisione e l’aggiornamento del PTOF.

Coordinare, in collaborazione con la referente per l’Autovalutazione, la commissione

“Autovalutazione”con riferimento ad:

Analisi d’Istituto

Analisi dati invalsi

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Revisione ed aggiornamento del Rav e del Piano di Miglioramento, in

collaborazione con la referente per l’Autovalutazione (curare i monitoraggi

d’istituto ed elaborarne gli esiti).

Predisposizione sezione RAV per la scuola dell’infanzia.

5. Innovazione didattica

Referente per attività di innovazione didattica.

Coordinare il gruppo di lavoro innovazione didattica.

La commissione per l’Innovazione didattica è stata istituita nel corso dell’anno scolastico

2015/2016, è formata da insegnanti dei tre ordini scolastici del nostro Istituto Comprensivo e

si occupa di formulare proposte volte a migliorare il livello degli apprendimenti.

Le proposte vengono formulate tenendo conto del RAV, del PTOF e degli obiettivi prefissati

nel Piano di Miglioramento.

Sono altresì tenute in considerazione le istanze del collegio docenti e tutte le proposte

sottoposte alla commissione da insegnanti, genitori e studenti.

Gli ambiti d’intervento ritenuti prioritari, per il triennio 2016-19 sono:

a) La formazione dei docenti, attraverso corsi d’aggiornamento (formulazione di una nuova proposta di Piano triennale formazione da inserire nel PTOF per il triennio 2019-2022).

b)L’individuazione di strumenti che consentano l’attuazione di una reale didattica per competenze.

c) La revisione dei documenti di valutazione e la sperimentazione di compiti autentici/valutazione per competenze.

d)La proposta di un criterio di aggregazione disciplinare per la scuola primaria.

e) La Proposta di iniziative volte all’innovazione didattica

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f) La revisione ed eventuale modifica delle Prove d’Intercorso e delle loro modalità da somministrazione.

La somministrazione di Prove standardizzate di intercorso agli alunni delle classi terze della scuola Primaria e agli alunni delle classi seconde della scuola Secondaria di Primo Grado viene effettuata a partire dall’anno scolastico 2015/2016 e rientra tra le iniziative di rilevazione previste nel PDM al fine di valutare, mediante idonei indici statistici, l’andamento della variabilità degli esiti formativi tra le varie classi.

6. Innovazione tecnologica

Istituita nell’anno scolastico 2015/2016 per supportare il processo di dematerializzazione e di

formazione dei docenti sull’uso delle nuove tecnologie. Le sue attività principali sono:

Referente per l’ innovazione tecnologica dell’Istituto;

Fornire supporto alla segreteria per la dematerializzazione;

Gestire il Sito Web d’Istituto;

Gestire il registro elettronico;

Fornire supporto e consulenza ai docenti per l’uso delle tecnologie digitali e migliorarne la

competenza;

Gestire la condivisione di esperienze significative sul sito dell’Istituto;

Installare software didattici per un approccio alla lezione interattiva con gli alunni;

Collaborare alla costruzione dei progetti PON per la diffusione della LIM in tutte le classi.

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Il Piano Nazionale per la Scuola Digitale

Il “Piano Nazionale per la Scuola Digitale” prevede l’avvio di percorsi formativi per

l’innovazione didattica e organizzativa del personale scolastico finanziati con le risorse del

Programma Operativo Nazionale “Per la scuola–Competenze e ambienti per

l’apprendimento” 2014-2020. Esso ha previsto l’istituzione nel nostro Istituto, di alcune

nuove figure :

1. l’animatore digitale, che potrà sviluppare progettualità su tre ambiti:

fungere da stimolo alla formazione interna alla scuola sui temi del PNSD (ma

non dovrà necessariamente essere un formatore), sia organizzando laboratori

formativi, sia animando e coordinando la partecipazione alle altre attività formative,

come quelle organizzate attraverso gli snodi formativi;

favorire la partecipazione e stimolare il protagonismo degli studenti

nell’organizzazione di workshop e altre attività, anche aprendo i momenti formativi

alle famiglie e altri attori del territorio;

individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere

all’interno degli ambienti della scuola, coerenti con l’analisi dei fabbisogni della

scuola stessa, anche in sinergia con attività di assistenza tecnica condotta da altre

figure.

2. il team per l’innovazione digitale, formato da 3 docenti con la funzione di

supportare e accompagnare l'innovazione didattica nelle istituzioni scolastiche e

l'attività dell'Animatore digitale.

3. un assistente tecnico: col ruolo di fornire eventuale “pronto soccorso tecnico” (per le

sole istituzioni scolastiche del primo ciclo).

4. due assistenti amministrativi: col ruolo di supporto all’innovazione tecnologica e alla

dematerializzazione.

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REFERENTI E COMMISSIONI OPERANTI NELL’A. S. 2017/1 8

Il Dirigente ha nominato i seguenti Referenti:

- Referente Orientamento

- Referente per l’autovalutazione

- Referente per la continuità

- Referente per il progetto “Life skills program” Primaria

- Referente per il progetto “Life skills program” Secondaria

- Referente progetto “Trinity”

- Referente progetto “DELE”

- Referente INVALSI Primaria

- Referente INVALSI Secondaria

- Referenti “Diario”

- Referente Progetto CONI Primaria

- Referente per i rapporti col territorio

- Referente per il “Centro sportivo scolastico”

- Referente per il Bullismo e l’educazione alla legalità.

- Referente “Area didattica scuola primaria”

- Referente “Alleanza educativa”

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Sono state individuate dal Collegio docenti le seguenti commissioni:

Intercultura GLI Autovalutazione Continuità Innovazione Didattica Diario d’istituto Orientamento Alleanza educativa

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ANALISI SOCIO – AMBIENTALE DEL TERRITORIO

La scuola opera in un contesto sociale, del quale non può ignorare le caratteristiche e le

peculiarità, per essere in grado di calibrare i propri interventi sulle reali risorse disponibili.

Inoltre, attuando la continuità con gli ambienti di vita dei propri alunni, la scuola entra in

contatto con altre agenzie educative del territorio, con le quali ha interesse a collaborare per

raggiungere comuni finalità formative.

L’Istituto Comprensivo di Dello raccoglie un’utenza proveniente dai Comuni di Dello,

Barbariga, Brandico, Corzano, Longhena, con le rispettive frazioni.

I collegamenti con il capoluogo sono garantiti da linee di trasporto extraurbane, mentre il

servizio di scuolabus con le sedi scolastiche è gestito dai comuni.

Il bacino d’utenza conta una popolazione quantificabile in circa 11.712 abitanti, aggiornata

all’anno 2013.

Negli ultimi anni i residenti sono aumentati grazie al saldo migratorio in attivo: una parte è

immigrata da comuni limitrofi e dalla città, ma si va consolidando e ampliando anche il

fenomeno, già in atto da alcuni anni, dell’immigrazione da Paesi esterni all’Europa

Comunitaria.

In ogni comune è presente una biblioteca; l’iniziativa culturale è promossa anche da diverse

associazioni. Scuole di musica private e gruppi bandistici garantiscono la formazione

musicale.

Diffuse sono le associazioni sportive che usufruiscono anche delle palestre delle varie

scuole, organizzando corsi per la popolazione.

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CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA La Scuola è l’ambiente in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua interazione

sociale e la sua crescita civile.

La Famiglia, intesa come contesto che più influenza lo sviluppo degli alunni, è portatrice di

risorse che, adeguatamente valorizzate nella scuola, consentono di creare una rete di

scambi positivi e di responsabilità comuni.

Insegnanti e genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti d’azione,

condividono sia i destinatari della loro azione, i figli/alunni, sia la finalità di provvedere alla

loro educazione.

E’ fondamentale, pertanto, creare un sistema di comunicazione efficiente che consenta la

condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze

interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, alle modalità di gestione, e ai risultati

conseguiti. A tal fine è essenziale costruire un’alleanza scuola-famiglia, un “patto” fondato su

una fattiva collaborazione e sul reciproco rispetto delle competenze specifiche, per aiutare il

bambino a diventare il miglior se stesso possibile.

I Patti di corresponsabilità educativa dell’Istituto Comprensivo di Dello (vedi allegati per scuola Primaria e Secondaria , dell’Infanzia e per gli alunni ) sono il frutto di un

processo di collaborazione e condivisione di valori e principi educativi tra genitori, insegnanti

e alunni. Essi si raccordano con il Patto Territoriale per l’educazione che è stato siglato fra

Istituto, Parrocchie, Amministrazioni Comunali, Imprenditori, Associazioni Sportive e di

Volontariato del territorio e rappresentano la risposta possibile alle problematiche diffuse che

richiedono uno sforzo comune per far convergere le energie di tutte le agenzie educative.

In particolare il Patto di corresponsabilità per gli alunni può costituire un valido strumento per

la valorizzazione della componente studentesca in termini di partecipazione democratica.

A partire dall’anno scolastico 2017/2018 è stata costituita la commissione “Alleanza

Educativa” avente come obiettivi principali:

1.Analisi criticità e situazioni conflittuali scuola/famiglia

2.Creazione di alleanze educative scuola-famiglia

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3.Proporre strategie di miglioramento.

FINALITÀ E VALORI EDUCATIVI DEI TRE ORDINI DI

SCUOLA

Nell’Istituto Comprensivo sono presenti tre ordini di scuola: Scuola dell’Infanzia, Scuola

Primaria e Scuola Secondaria di 1° grado.

L’offerta formativa del nostro Istituto fa riferimento alle nuove “Indicazioni nazionali per il

curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” emanate nel settembre 2012.

Nella consapevolezza della relazione che unisce cultura, scuola e persona, la finalità

generale della Scuola deve essere lo sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno

dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione

della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali, con il

coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.

Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi,

relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi. Tale azione, si esplica all’interno del

gruppo classe e pertanto risulta essenziale la promozione dei legami cooperativi fra i suoi

componenti, la gestione degli inevitabili conflitti, la condivisione di regole e valori che

facciano sentire gli alunni parte di una comunità vera e propria.

Il nostro Istituto sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell’inclusione

delle persone e dell’integrazione delle culture, considerando l’accoglienza della diversità un

valore irrinunciabile. La nostra Scuola promuove l’inclusione dei bambini e ragazzi di

cittadinanza non italiana favorendone l’ integrazione.

Particolare cura è riservata agli allievi con disabilità o con bisogni educativi speciali,

attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche. Per affrontare difficoltà non risolvibili

dai soli insegnanti curricolari, la scuola si avvale dell’apporto di professionalità specifiche

come quelle dei docenti di sostegno e di altri operatori.

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La scuola, inoltre, deve perseguire costantemente l’obiettivo di costruire un’alleanza

educativa con i genitori, mediante relazioni costanti che rispettino i reciproci ruoli e che si

supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative.

La molteplicità di culture e di lingue che sono entrate al suo interno, la diffusione delle

tecnologie di informazione e di comunicazione, la ricorrente necessità di riorganizzare e

reinventare i propri saperi, fa sì che l’obiettivo della scuola non possa essere

prevalentemente quello di inseguire lo sviluppo di singole tecniche e competenze, ma

piuttosto quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale, affinché

possa affrontare positivamente l’incertezza e i cambiamenti degli scenari sociali e

professionali, presenti e futuri.

A tal fine è fondamentale:

organizzare un ambiente di apprendimento che consenta agli alunni di riflettere e

acquisire capacità critica, di partecipazione, di cooperazione e creatività.

utilizzare metodologie didattiche attive (apprendimento per problem solving, ricerca,

esplorazione e scoperta, metodologie laboratoriali) e individualizzate che rispettino i

diversi stili cognitivi;

promuovere situazioni di apprendimento collaborativo:aiuto reciproco, tutoring,

apprendimento cooperativo e lavoro in gruppo;

prestare attenzione allo sviluppo di un clima di apprendimento positivo anche mediante

la trasmissione di regole di comportamento condivise, con l’adozione di specifiche

strategie per la promozione delle competenze sociali.

I tre diversi ordini di scuola si orientano, pertanto, al raggiungimento delle finalità seguenti:

- MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ: intesa sia come conoscenza di se stessi sia come

formazione di atteggiamenti di sicurezza, stima di sé, fiducia nelle proprie capacità,

motivazione alla curiosità, vivere in modo equilibrato sentimenti ed emozioni.

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- CONQUISTA DELL’AUTONOMIA: intesa come capacità di operare delle scelte, di

interagire con il nuovo e il diverso, aprendosi alla scoperta, alla condivisione di valori

universali quali il rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente.

- SVILUPPO DELLA SOCIALIZZAZIONE: intesa come passaggio dall’individualismo tipico

del bambino all’apertura verso il mondo e gli altri attivando comportamenti di tipo

collaborativo – attivo.

- SVILUPPO DELLE COMPETENZE: intese, in accordo con il Quadro comune europeo di

riferimento, come “comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità

personali, sociali e/o metodologiche, in varie situazioni problematiche sia di studio, sia

legate alla vita quotidiana”.

- EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA promossa attraverso esperienze significative che

consentano un’adesione consapevole a valori condivisi e l’apprendimento di

atteggiamenti cooperativi e collaborativi che costituiscono la condizione per praticare la

convivenza civile.

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ORGANIZZAZIONE DEI VARI ORDINI DI SCUOLA E CURRICOLI

LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Le scuole dell’infanzia di Longhena e Corzano fanno propri i principi delle Indicazioni

Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia del 2012 per favorire nei bambini e nelle

bambine lo sviluppo:

dell’Identità: il bambino vive serenamente tutte le dimensioni del proprio io. Impara a

stare bene e ad affrontare nuove esperienze. Si sente rassicurato nella molteplicità del

proprio fare e sentire. Si sente a proprio agio in un ambiente sociale allargato. Impara

a conoscersi e a essere riconosciuto come persona unica ed irripetibile.

dell’autonomia: ha fiducia in sé e negli altri. Prova soddisfazione nel fare da sé e nel

saper chiedere aiuto. Sa esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando

progressivamente risposte e strategie. Manifesta emozioni e sentimenti. Partecipa alle

decisioni esprimendo opinioni. Impara ad operare scelte e ad assumere

comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.

delle competenze: gioca, si muove , manipola, curiosa, domanda, impara a riflettere

attraverso l’esperienza, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità,

caratteristiche e fatti. Ascolta e comprende narrazioni e discorsi. Racconta e rievoca

azioni ed esperienze e le traduce in tracce personali condivise. Descrive, rappresenta

ed è in grado di “ripetere” con simulazioni e giochi di ruolo situazioni ed eventi con

linguaggi diversi.

della cittadinanza: scopre l’altro da sé e attribuisce progressiva importanza agli altri

ai loro bisogni. Stabilisce, accetta e rispetta regole condivise. Sperimenta il dialogo

fondato sulla reciprocità dell’ascolto e rispetta il punto di vista dell’altro. Impara ad

assumere un comportamento rispettoso degli altri, dell’ambiente, della natura.

Queste finalità sono raggiungibili attraverso i diversi ambiti del fare e dell’agire del

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bambino .Le attività che vengono proposte fanno riferimento ai campi di esperienza

determinati a livello nazionale e contenuti nelle Indicazioni Nazionali per il curricolo che sono

nello specifico:

-Immagini, suoni, colori (gestualità, arte, musica)

-Il corpo e il movimento (identità autonomia ,salute)

-I discorsi e le parole (comunicazione, lingua, cultura, multimedialità)

-La conoscenza del mondo (ordine, misura, spazio, tempo, natura)

-Il sé e l’altro (le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme).

SCUOLE DELL’INFANZIA DI CORZANO E LONGHEN A

Le due scuole sono dislocate in due plessi scolastici ubicati nei due paesi in zone opposte

all’interno del territorio dell’Istituto Comprensivo.

CONTESTO SCOLASTICO (VEDASI ALLEGATO)

Orari di funzionamento

La scuola dell’infanzia si articola su un totale di 40 ore settimanali suddivise su 5 giorni dalle

ore 8 alle ore 16 (8,05- 16,05 Corzano).

Orario docenti

L’orario settimanale di ogni singolo insegnante è pari a 25 ore settimanali di insegnamento

frontale distribuito su 5 giorni settimanali. All’interno di ogni sezione operano due insegnanti

che ruotano su due turni giornalieri, antimeridiano e pomeridiano. Nell’organizzazione oraria

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settimanale si è cercato di concentrare le compresenze durante la mattinata per consentire lo

svolgimento dei laboratori o intersezione e rafforzare la presenza durante la mensa per

aiutare i bambini più piccoli durante i pasti.

Es. di orario: dalle 8 alle13 il primo turno e dalle 11 alle16 il secondo turno.

La scuola dell’infanzia di Corzano offre inoltre agli alunni che ne hanno necessità e ne fanno

richiesta in comune, la possibilità di usufruire di un servizio di anticipo e posticipo (7,30-

17,00) gestito dal Comune.

I.R.C. E ATTIVITA’ALTERNATIVA

Agli alunni della scuola dell’infanzia viene proposta l’ I.R.C. che si svolge per h.1.30 alla

settimana da un insegnante specializzato e nominato dalla Curia, il cui orario viene stabilito

ad inizio anno scolastico in accordo con l’altra scuola dell’infanzia.

Per gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della Religione Cattolica la scuola

organizza progetti di attività alternative

L’ORGANIZZAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA: (sezione – tempo – spazi)

SEZIONI: le sezioni della scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo sono organizzate tutte

per età eterogenea; sono però previsti momenti di intersezione-laboratori con particolare

attenzione ai bisogni specifici delle singole età. Gli spazi della sezione vengono utilizzati per:

accoglienza/commiato, le attività didattiche, le attività di intersezione/laboratori. All’interno

della sezione sono predisposti angoli per giochi e attività varie, attrezzati con materiale

accessibile ai bambini.

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Le sezioni diventeranno, al momento opportuno, ambienti adatti per l’attività di

intersezione/laboratorio e per le esperienze del pomeriggio.

TEMPI/SPAZI: il ritmo della giornata è determinato in modo da salvaguardare il benessere

psicofisico del bambino, il suo impiego ottimale consente di sviluppare significative

esperienze di apprendimento e di far proprie alcune regole fondamentali del vivere in

comunità. L’organizzazione degli spazi è flessibile e predisposta a facilitare l’incontro di ogni

bambino con le persone, gli oggetti e l’ambiente. L’organizzazione della giornata viene

illustrata ai genitori in occasione della prima assemblea informativa.

CURRICOLO IMPLICITO: nell’organizzazione dell’intera giornata scolastica esistono “tempi

deboli” e tempi forti”. I cosiddetti “tempi deboli” sono quelli relativi alle attività di vita

quotidiana ,anche detti di “routine”, che non sono da considerarsi solo momenti assistenziali,

ma che svolgono un ruolo fondamentale in ordine al conseguimento delle finalità della scuola

dell’infanzia. Inoltre danno sicurezza al bambino e favoriscono la socializzazione. I ”tempi

forti” sono quelli principalmente dedicati alle attività relative ai campi d’esperienza.

SCELTE DIDATTICHE

Le progettazioni didattiche annuali sono scelte dal team dei docenti all’inizio dell’anno

scolastico , vengono formulate in base alle esperienze degli anni precedenti, agli stimoli

offerti dal territorio. Gli insegnanti dopo una attenta osservazione delle esigenze e delle

capacità dei bambini elaborano la programmazione annuale delle attività

METODOLOGIE

Le insegnanti utilizzano un metodo non direttivo ma propositivo , di regia educativa flessibile,

tale da rispondere alle esigenze dei bambini.

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Privilegiano le attività di routine come occasione per sviluppare l’autonomia, la responsabilità,

l’autocontrollo, l’aiuto reciproco e collaborazione.

Praticano la metodologia dell’osservazione , del gioco, dell’esplorazione e della ricerca e

pongono particolare attenzione alla documentazione.

-L’OSSERVAZIONE: occasionale e sistematica è un importante strumento per le insegnanti

al fine di modulare le attività progettuali e rispondere alle esigenze formative che il contesto

evidenzia come necessarie per la crescita di ogni bambino.

- IL GIOCO: Risorsa privilegiata di apprendimenti e relazioni. Permette ai bambini di agire,

costruire, scoprire i meccanismi e la conoscenza delle regole; permette di acquisire

sicurezza, esprimere emozioni e socializzare.

-L’ESPLORAZIONE E RICERCA: stimola nel bambino la curiosità nei confronti del mondo

circostante, lo porta a porsi domande e a trovare soluzioni, formulare ipotesi e verificarle.

- LA DOCUMENTAZIONE: le attività della scuola dell’infanzia vengono documentate sia dalle

insegnanti che dai bambini attraverso: disegni, cartelloni, mappe, fotografie… Ciò permette al

gruppo docente di rievocare, modificare e riesaminare; al bambino di ricostruire e

socializzare l’oggetto della sua attività formativa; permette inoltre alla famiglia di costatare i

percorsi e i progressi compiuti dai propri figli.

INCONTRI FRA INSEGNANTI E GENITORI:

• Assemblea nuovi iscritti (giugno)

• Assemblea di insegnanti e genitori (Ottobre)

• Consiglio di intersezione ( n°3 incontri con i rappresentanti dei genitori)

• Colloqui individuali iniziali/intermedi/finali

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• Festa di fine anno scolastico.

LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO

Il primo ciclo d’istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo

grado.

LA SCUOLA PRIMARIA

IL SENSO DELL’ESPERIENZA EDUCATIVA

La scuola propone situazioni e contesti in cui gli alunni riflettono per capire il mondo e se

stessi, diventano consapevoli che il proprio corpo è un bene di cui prendersi cura, trovano

stimoli per sviluppare il pensiero analitico e critico, imparano ad imparare, coltivano la

fantasia e il pensiero divergente, si confrontano per ricercare significati e condividere possibili

schemi di comprensione della realtà, riflettendo sul significato e sulle conseguenze delle

proprie scelte.

Favorisce lo sviluppo delle capacità necessarie per imparare a leggere le proprie emozioni e

a gestirle, per porsi obiettivi non immediati e perseguirli.

Promuove inoltre quel primario senso di responsabilità che si traduce nel fare bene il proprio

lavoro e nel portarlo a termine, nell’avere cura di sé, degli oggetti, degli ambienti che si

frequentano, sia naturali che sociali.

Sollecita gli alunni a un’attenta riflessione sui comportamenti di gruppo al fine di individuare

quegli atteggiamenti che violano la dignità della persona e il rispetto reciproco; li orienta a

sviluppare atteggiamenti positivi e a collaborare con gli altri.

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Crea favorevoli condizioni di ascolto e di espressione tra coetanei e guida gli alunni nella

comprensione critica dei messaggi provenienti dalla società nelle loro molteplici forme.

L’ALFABETIZZAZIONE CULTURALE DI BASE

La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio

dei diritti costituzionali. Ai bambini e alle bambine che la frequentano offre l’opportunità di

sviluppare le dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose e di

acquisire i saperi irrinunciabili. Attraverso l’utilizzo dei linguaggi specifici di ciascuna

disciplina, pone le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico.

CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la costruzione del senso di legalità,

lo sviluppo di un’etica della responsabilità e la promozione di azioni finalizzate al

miglioramento continuo del proprio contesto di vita.

L’AMBIENTE D’APPRENDIMENTO

La scuola primaria deve costituire un contesto idoneo a promuovere apprendimenti

significativi e a garantire il successo formativo per tutti gli alunni. A tal fine si rende

necessario:

Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni, per sviluppare nuove

competenze.

Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità, per fare in modo che non

diventino disuguaglianze.

Favorire l’esplorazione e la scoperta, al fine di promuovere il gusto per la ricerca di

nuove conoscenze.

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo: imparare non è solo un processo

individuale.

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Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere, al fine di “imparare

ad imparare”.

Realizzare attività didattiche laboratoriali, per favorire l’acquisizione delle competenze

attraverso l’operatività.

MODELLI ORGANIZZATIVI

Dall’anno scolastico 2009/10, tenendo conto della normativa vigente, è prevista, a partire

dalle classi prime, l’introduzione dell’insegnante prevalente per un massimo di 22 ore

settimanali per classe.

L’accorpamento delle discipline negli ambiti potrà essere diverso da plesso a plesso, in

considerazione delle competenze dei docenti e delle esigenze determinate dalla situazione

delle classi del plesso.

Per la Scuola Primaria sono previsti tre modelli organizzativi:

Tempo Normale e Tempo Pieno.

TEMPO NORMALE

30 ore settimanali ( 4 ore per 6 mattine + 3 rientri pomeridiani di 2 ore)

E’ in funzione il servizio mensa per i giorni di rientro pomeridiano.

TEMPO PIENO

40 ore settimanali ( 8 ore per 5 giorni) , con servizio mensa per i cinque giorni del rientro.

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Rispetto alle ore settimanali da dedicare alle materie di studio ogni modulo può valutare la

soluzione più opportuna, pur nel rispetto delle indicazioni date dal Collegio Docenti ed

indicate nel prospetto seguente:

DISCIPLINE Minimo ore Max ore

Italiano 6 9

Inglese 1 3

Matematica 5 8

Scienze e tecnologia 2 3

Storia, geografia, ed. cittadinanza e costituzione 3 5

Arte e immagine 1 2

Musica 1 2

Educazione fisica 1 2

IRC 2 2

Curricolo e Discipline

I riferimenti istituzionali per l’elaborazione del curricolo sono le Indicazioni nazionali che

definiscono:

le finalità generali dell’azione educativa e didattica;

i traguardi di sviluppo delle competenze da raggiungere al termine della scuola

dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado;

gli obiettivi di apprendimento da conseguire al termine del terzo e quinto anno della

scuola primaria ed al terzo anno della scuola secondaria.

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Gli obiettivi di apprendimento, la cui finalità è l’alfabetizzazione culturale di base,

sono specificamente disciplinari e funzionali allo sviluppo delle relative competenze.

Il Collegio dei Docenti elabora i curricoli disciplinari dell’Istituto declinando, in sintonia con il

Piano dell’Offerta Formativa, il percorso delle discipline sulla base dei traguardi e degli

obiettivi di apprendimento prescritti a livello nazionale. I nostri Curricoli sono disponibili sul

sito del nostro Istituto.

Nell’ottica della continuità educativa e didattica particolare attenzione è stata dedicata alla

stesura di un curricolo verticale che definisce le competenze/indicatori essenziali del

percorso di apprendimento di ogni disciplina nell’arco e nella prospettiva di tutto il primo ciclo

dell’istruzione.

Le discipline, così come noi le conosciamo, sono state storicamente separate l’una dall’altra

da confini convenzionali che non hanno alcun riscontro con l’unitarietà dei processi

dell’apprendimento.

Pertanto, nella scuola primaria, essendo improponibili rigide separazioni, la scansione oraria

settimanale delle discipline, sopra riportata, non è vincolante, ma essa è utile sul piano

organizzativo.

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO : MODELLI ORGANIZZATIVI

CLASSI 1^,2^, 3^ SEZIONI B, C, D, E

30 ore - 29 ore curricolari + 1 ora attività di approfondimento in materie letterarie.

Dalle ore 8,10 alle ore 13,10 dal lunedì al sabato

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CLASSI 1ª ,2ª E 3ª SEZIONE A

36 ore - 33 ore curricolari ( ore aggiuntive: 2 ore di matematica+ 1 ora di italiano e 1 ora di

geografia) + 1 ora attività di approfondimento in materie letterarie + 2 ore di mensa

Dalle ore 8,10 alle ore 13,10 dal lunedì al sabato

2 rientri pomeridiani di 2 ore (lunedì e mercoledì) con servizio mensa nei giorni di rientro.

IL CURRICOLO DELLE CLASSI

Classi 1ª 2ª e 3ª

36 ore (sezione A)

30 ore

(sezioni B, C, D, E)

MATERIE Ore Ore

Italiano 7 6

Storia ed educazione civica 2 2

Geografia 2 1

Inglese 3 3

Spagnolo 2 2

Scienze matematiche 8 6

Tecnologia 2 2

Arte e immagine 2 2

Musica 2 2

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Educazione fisica 2 2

Religione 1 1

Approfondimento lettere 1 1

METODI E STRUMENTI

I docenti attuano il proprio intervento educativo sulla base del dialogo, instaurando con la

classe un rapporto fondato sulla fiducia e sul rispetto reciproco.

La metodologia didattica attuata prevede una:

Programmazione delle attività: dopo una fase di osservazione iniziale e la valutazione

della situazione di partenza vengono individuati gli obiettivi specifici, i contenuti da

proporre e, coerentemente con quanto svolto, esercitazioni e verifiche

Diversificazione delle attività: si ricorre alla lezione frontale, soprattutto nelle introduzioni

alle unità didattiche e come momento di sintesi, ma anche ad attività di gruppo e

individuali; le spiegazioni si alternano ad attività laboratoriali e momenti di dialogo, in

maniera da coinvolgere tutti gli studenti.

Problematizzazione dei contenuti, per favorire la formazione e il consolidamento del

pensiero astratto.

- Le lezioni sono condotte cercando di rendere i ragazzi sempre più autonomi nella

ricerca e nella gestione delle fonti, nella sintesi mediante appunti, nella organizzazione

del materiale.

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- Gli insegnanti concordano percorsi interdisciplinari in modo da far percepire, sotto

angolature differenti, l’unitarietà del sapere.

- Sono considerate attività formative le visite guidate, gli incontri con esperti e ogni altra

esperienza che possa offrire uno spunto per la didattica.

- Oltre ai libri di testo, vengono utilizzati i laboratori, materiali quali libri alternativi, riviste,

quotidiani, dizionari, atlanti, tabelle, grafici, carte geografiche/storiche, documenti

audiovisivi e multimediali ritenuti utili.

ATTIVITÀ ALTERNATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA

RELIGIONE CATTOLICA

Le attività alternative all’insegnamento della Religione Cattolica sono organizzate secondo il

seguente criterio:

Gli alunni che non fruiscono dell’IRC, possono partecipare ad attività didattiche

organizzate per gruppi di alunni, anche di classi diverse, oppure essere inseriti in altre

classi.

Gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento dell’IRC, a richiesta dei genitori, possono

uscire dalla scuola in anticipo o entrare più tardi.

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LA CONTINUITÀ EDUCATIVA

Tra le scuole dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado dell’Istituto Comprensivo

Colonnello Agosti di Dello, la collaborazione è garantita dalla Commissione Continuità che

consente di curare i rapporti tra i diversi ordini di scuola. Tale commissione è formata da

alcuni docenti della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di 1° grado. Su indicazione

della Commissione, o per proposta degli insegnanti, sono attuate alcune iniziative:

incontri tra insegnanti per la presentazione degli alunni e delle attività svolte;

progetti di accoglienza per i nuovi alunni.

COMMISSIONE CONTINUITÀ

Tutti gli insegnanti sono chiamati a contribuire con le rispettive competenze alla realizzazione

del PROGETTO CONTINUITA’ dell’Istituto.

Tale Progetto, attuato tra scuole di grado diverso, comporta l’esigenza di definire obiettivi specifici:

1. conoscenza delle situazioni di partenza;

2. rispetto delle peculiarità dell’età evolutiva;

3. conoscenza delle indicazioni nazionali;

4. scambio di informazioni sui percorsi formativi;

5. utilizzo dei curricoli verticali;

6. confronto sulla valutazione e verifica dei percorsi didattici.

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L’attuazione della continuità richiede il contributo coordinato di una pluralità di soggetti e un

flusso permanente di comunicazione fra i tre ordini di scuole.

Finalità:

perfezionare la conoscenza reciproca a livello pedagogico, programmatico e curricolare;

condividere finalità educative e strategie didattiche in rapporto alle diversificazioni

curricolari;

facilitare il passaggio degli allievi tra i diversi ordini di scuola;

migliorare il potenziale educativo delle rispettive scuole, anche mediante scambio di

esperienze;

potenziare i rapporti scuola-famiglia;

razionalizzare la fruizione delle risorse del territorio e i rapporti con i relativi operatori.

Gli operatori di continuità, ciascuno nei limiti delle proprie competenze, sono:

il dirigente scolastico;

i collegi dei docenti;

i consigli di classe degli anni iniziali e terminali dei rispettivi curricoli;

i singoli docenti delle suddette classi e i rappresentanti della commissione.

All’inizio di ogni anno scolastico si costituisce la Commissione Continuità formata da docenti

dei vari gradi scolastici che rappresentino l’Istituto nell’ambito territoriale.

Fase iniziale

Durante il primo incontro, la Commissione definisce gli obiettivi essenziali:

1. verifica l’utilizzazione e la validità degli strumenti predisposti (scheda di passaggio);

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2. focalizza gli eventuali problemi emersi, anche di tipo organizzativo e ricerca possibili

soluzioni;

3. stabilisce intese sulle finalità e sulle strategie educative da concordare nell’anno

scolastico in corso.

Fase progettuale

Nel mese di ottobre, i docenti designati dai rispettivi plessi dovranno formulare nuove

proposte o indicazioni per la continuità.

Fase di intervento

Durante gli incontri annuali, i membri della Commissione verificheranno che:

sia possibile un raccordo tra gli obiettivi curricolari delle classi-ponte;

si confrontino strategie educative riferibili a problematiche comuni;

si utilizzino criteri di verifica e di valutazione significativi e comprensibili;

si realizzino scambi di informazione tra le scuole di grado diverso.

Fase di passaggio di informazioni

Nel corso degli anni, la Commissione Continuità ha costruito uno strumento d’informazione

significativo e articolato, ma anche agile, di chiara lettura e di sicura fruibilità da parte della

scuola di accoglienza, la SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL’ALUNNO TRA I VARI

ORDINI DI SCUOLE.

Tale scheda non comprende i dati amministrativi e i documenti di valutazione, bensì altri

elementi conoscitivi importanti perché possano:

assicurare agli insegnanti della scuola di accoglienza i fondamenti conoscitivi sulla

maturazione personale, sulle capacità e/o sugli apprendimenti degli alunni;

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permettere una formazione di classi prime più omogenea, sia a livello didattico, sia a

livello educativo;

individuare eventuali casi problematici, non solo a livello cognitivo o comportamentale e/o

segnalati o certificati, ma anche a livello socio-affettivo e/o a livello fisico.

Sono stati realizzati due Fascicoli Personali: uno per gli alunni che frequenteranno la Scuola

Primaria, l’altro per gli alunni che frequenteranno la Scuola Secondaria (ai fascicoli si

possono aggiungere alcuni “allegati” valutati necessari dalla Commissione Continuità).

CONTINUITÀ SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA

Attività di accoglienza:

visita alla scuola primaria;

programmazione di “unità didattiche comuni”, attività specifiche svolte dai bambini

dell’infanzia con gli alunni delle classi prime;

giornata dell’accoglienza organizzata dalla classe 5^, che prepara delle attività da

proporre ai bambini della scuola dell’Infanzia.

Attività di continuità:

incontri tra insegnanti delle Scuole dell’Infanzia ed insegnanti di classe 1^, per passaggio

di informazioni;

incontri per verificare l’efficacia del percorso di passaggio delle informazioni (entro i primi

mesi dell’anno scolastico).

SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA (VEDASI ALLEGATO)

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CONTINUITÀ SCUOLA PRIMARIA – SECONDARIA DI 1° GRADO

Attività di accoglienza:

visita della scuola secondaria di 1° grado (aule, laboratori, ecc.) e incontro con alcuni

docenti;

attività di laboratorio per gruppi misti di alunni delle classi quinte della primaria e delle

classi prime della secondaria.

Attività di continuità:

incontro tra gli insegnanti delle cl. 5ª della primaria e i docenti della scuola secondaria

per il passaggio delle informazioni sugli alunni;

incontri per verificare l’efficacia del percorso di passaggio delle informazioni (entro i

primi mesi dell’ anno scolastico).

LA SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA PRIMARIA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO (VEDASI ALLEGATO).

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PROGRAMMAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA TRIENNALE

Comprende tutti i progetti e le attività realizzate all’interno dell’Istituto per “il potenziamento

dei saperi e delle competenze delle studentesse degli studenti e per l’apertura della comunità

scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”.

PROGETTI EDUCATIVO – DIDATTICI

Ogni anno (al termine di ogni anno scolastico per l’anno successivo, oppure all’inizio

dell’anno) vengono elaborati, approvati dal Collegio Docenti, e in seguito attuati, alcuni

progetti che hanno l’intento di supportare le normali attività didattiche perseguendo il

successo scolastico attraverso attività che qualificano ed arricchiscono l’offerta formativa

della scuola.

Si tratta di progetti “ speciali” in quanto su queste attività si investono fondi e molte energie;

la loro realizzazione è affidata ai Docenti delle classi, che possono avvalersi della

collaborazione di operatori esterni, il cui intervento è subordinato alle risorse finanziarie. In

quest’ultimo caso i progetti devono essere approvati anche dal Consiglio d’Istituto.

Essi sono in accordo con alcuni degli obiettivi prioritari previsti dalla recente normativa

(legge 107 del 13/07/2015):

potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali;

sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica;

sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della

legalità', della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle

attività culturali;

alfabetizzazione all'arte.

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PROGETTI PERMANENTI SCUOLA PRIMARIA -INFANZIA

PROGETTO ACCOGLIENZA-INSERIMENTO (INFANZIA)

Le scuole dell’infanzia dell’istituto comprensivo di Dello attuano ogni anno un progetto

accoglienza che si traduce in un progetto finalizzato a rendere sempre più efficaci le modalità

legate all’ambientamento dei piccoli e delle loro famiglie nel nuovo ambiente scolastico. Sarà

utilizzato il monitor multitouch per attività ludico-educative di accoglienza (progetto PON in

fase di aggiudicazione).

Per le fasi del progetto accoglienza vedasi allegato

PROGETTO PONTE SCUOLA PRIMARIA-SCUOLA DELL’INFANZIA

o Visita alla scuola Primaria

o Programmazione di “unità didattiche comuni” con attività specifiche svolte insieme

dai bambini della materna e dagli alunni di classe prima con l’utilizzo di software

specifici e LIM.

o giornata dell’accoglienza organizzata dalla classe V, che prepara delle attività da

proporre ai bambini della scuola dell’Infanzia.

EDUCAZIONE AL SUONO E ALLA MUSICA

Obiettivi: Classi I, II - Musica e movimento: riproduzione di ritmi e semplici danze

attraverso i movimenti del corpo.

Classi III,

IV, V

- Conoscere il sistema di notazione e acquisire la tecnica per

suonare il flauto, con la collaborazione della Banda Civica di

Dello.

PROGETTO DI PROMOZIONE ALLA LETTURA

Obiettivi: - Laboratorio di Educazione all’ascolto: attraverso le letture di testi adatti

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agli alunni, con strategie accattivanti, incentivare il piacere alla lettura

personale e saper apprezzare generi testuali diversi. Il progetto sarà

integrato dall’uso di audiolibri o libri in formato digitale da utilizzare con la

LIM.

PROGETTO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE

Obiettivi: - Affrontare le tematiche del rispetto dell’ambiente e del risparmio delle

risorse.

- Conoscere l’esigenza della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti

differenziati.

- Aderire ad iniziative territoriali (piantumazione, pulizia di spazi pubblici …)

PROGETTO DI EDUCAZIONE STRADALE

Obiettivi: - Primo approccio, anche ludico, alla conoscenza delle

principali norme di comportamento stradale come pedoni e/o

ciclisti. Uso di software specifici e della LIM per approfondire il

percorso di educazione stradale.

Classi

IV, V

- Conoscere le principali norme di educazione stradale e

sviluppare comportamenti corretti in qualità di pedone e di

ciclista.

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SICUREZZA

Obiettivi: - Simulare comportamenti da assumere in condizione di rischio (D.Lgs.

81/2008, prove di evacuazione). Visione di materiali specifici con l’uso

della LIM.

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PROGETTO IGIENE DENTALE

In collaborazione con l’ASL locale. Utilizzo della LIM per visionare il materiale didattico

specifico.

PROGETTO DI EDUCAZIONE MOTORIA NELLA SCUOLA PRIMARIA

In collaborazione con il CONI (progetto regionale e/o nazionale) e con l’Ufficio scolastico di

Brescia.

PROGETTO ALUNNI NON ITALOFONI

Corsi di alfabetizzazione per potenziare le abilità linguistiche degli alunni non italofoni,

finanziati dal MIUR, anche tramite l’uso di software specifici e della LIM.

PROGETTI PON 2014/2020 (progetti vari prevalentemente finalizzati a migliorare la

quantità e la qualità delle dotazioni tecnologiche del nostro Istituto).

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PROGETTI PERMANENTI SCUOLA SECONDARIA DI 1 o GRADO

Progetto orientamento

La continuità educativa

L’integrazione scolastica

Educazione affettiva-relazionale

Educazione stradale

Educazione ambientale

Educazione alla sicurezza

Potenziamento lingua inglese – Trinity

Potenziamento lingua spagnola – DELE

Corsi di recupero

Olimpiadi della matematica

Progetto alunni non italofoni

Progetto dispersione scolastica

Progetto CONI-MIUR Scuola Secondaria

Life skills Training

Progetti PON 2014/2020 (progetti vari prevalentemente finalizzati a migliorare la

quantità e la qualità delle dotazioni tecnologiche del nostro Istituto).

Progetto “Diario”

“Progetto ponte”: raccordo tra scuola secondaria di 1° e 2° grado per alunni neo-

arrivati (vedasi allegato)

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Tutte queste attività fanno riferimento alle finalità generali del nostro Istituto e sono parte

integrante del nostro sistema scolastico tanto da ritenersi progetti permanenti. In tutti questi

progetti si utilizzeranno le nuove tecnologie, i software specifici e le LIM.

Essi sono organizzati seguendo sei progetti di riferimento (vedi allegati).

A. LA CONTINUITÀ EDUCATIVA: ACCOGLIENZA;

Favorire l’inserimento nella scuola secondaria degli alunni provenienti dalla scuola primaria.

B. L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA;

C. EDUCAZIONE ALLA SALUTE (ATTIVITÀ MOTORIA E GRUPPO SPORTIVO; EDUCAZIONE ALIMENTARE;

D. EDUCAZIONE AMBIENTALE; EDUCAZIONE STRADALE;

La scuola sottolinea l’importanza di progettare interventi formativi che pongano al primo

piano il senso di benessere degli alunni, inteso come star bene con se stessi, con gli altri e

con l’ambiente.

E. ORIENTAMENTO;

L’orientamento si inserisce nel percorso triennale dell’alunno e concerne lo sviluppo della

capacità di pensare, valutare, prendere decisioni e maturare un progetto per il futuro.

F. EDUCAZIONE ALLA LETTURA;

Ha l’obiettivo di creare un “clima” adatto ad instaurare un incontro piacevole con la

lettura.

G. POTENZIAMENTO L2 – TRINITY-DELE;

Il progetto è rivolto agli alunni delle classi terze più meritevoli e più capaci nell’ambito

dell’interazione orale in seconda lingua.

Ad essi vengono affiancati PROGETTI ANNUALI O A BREVE TERMINE che variano in

relazione alle esigenze didattico educative dell’anno scolastico (vedasi sito dell’IC di Dello).

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COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ

Si conferma la collaborazione, già funzionante da alcuni anni, con l’Università Cattolica di

Brescia – Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria – per lo svolgimento di

attività di tirocinio degli studenti.

L’accordo consente ai tirocinanti una prima conoscenza operativa dell’ambiente scolastico e

permette al nostro Istituto la possibilità di usufruire delle iniziative di aggiornamento con

l’Università.

VIAGGI DI ISTRUZIONE E VISITE GUIDATE

Su proposta degli insegnanti le singole assemblee di classe possono concordare

l'organizzazione di gite e visite guidate, nel rispetto dei criteri individuati e deliberati dal

Consiglio d'Istituto. In linea generale si prevedono visite a parchi naturali, musei, località di

interesse storico e paesaggistico.

Nell'ambito delle attività di ricerca scientifica e/o d'ambiente saranno possibili brevi escursioni

nel territorio circostante.

Si fa riferimento al Regolamento “Viaggi d’istruzione e visite guidate”(vedasi allegato).

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LA VALUTAZIONE

La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne

e degli alunni, ha finalita' formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli

apprendimenti e al successo degli stessi, documenta lo sviluppo dell'identita' personale e

promuove l’autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilita' e

competenze.

La preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di

stimolo al miglioramento continuo, si evidenzia anche in un’ottica di autovalutazione di Istituto

(vedasi paragrafo sul Piano di Miglioramento), che tenta di introdurre modalità riflessive

sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne

l’efficacia.

La valutazione, inoltre, consente di pianificare le azioni educativo-didattiche da intraprendere,

di regolare quelle avviate e di effettuare un bilancio sull’efficacia di quelle condotte a termine.

Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della

documentazione, nonché la scelta dei relativi strumenti, nel quadro dei criteri deliberati dagli

organi collegiali. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali dovranno essere

coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti dalle Indicazioni e declinati nel curricolo.

Inoltre, sono tenuti ad informare le famiglie sui criteri e sui risultati delle valutazioni effettuate

nei diversi momenti del percorso scolastico, promuovendone con costanza la partecipazione

e la corresponsabilità educativa nella distinzione di ruoli e funzioni.

Il sistema nazionale di valutazione prevede la somministrazione, agli alunni delle classi

seconda e quinta della scuola primaria e della classe terza della scuola secondaria di primo

grado, di prove per rilevare gli apprendimenti con riferimento ai traguardi e agli obiettivi

previsti dalle Indicazioni (Prove INVALSI).

Per la funzione didattico - formativa della valutazione viene ribadita “ l’importanza della

rilevazione della situazione iniziale di ciascun alunno, nelle dimensioni cognitive e affettive e

delle conseguenti proposte di interventi individualizzati atti a valorizzare le potenzialità

dell’allievo e a soddisfare i bisogni riscontrati”.

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Nella nostra scuola i docenti, nella fase iniziale dell’anno, rilevano la situazione dell’alunno,

tenendo presente:

Esperienze scolastiche ed extrascolastiche;

Conoscenze, abilità e competenze possedute;

In particolare:

Per la dimensione motivazionale:

l’interesse

l’impegno personale

l’attenzione

Per la dimensione cognitiva le conoscenze pregresse

abilità possedute

l’uso delle competenze

i modi di apprendere

Per la dimensione relazionale la partecipazione alla vita scolastica

i livelli di socializzazione

il rispetto delle regole

La rilevazione della situazione iniziale, che ha una “valenza diagnostica”, volta cioè ad

esplorare il potenziale e le caratteristiche di sviluppo e di apprendimento di ogni alunno per

poter regolare la programmazione didattica ed educativa, viene presentata ai genitori in

occasione dei primi colloqui.

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Per procedere alla conoscenza degli alunni la scuola si avvale dei seguenti strumenti:

fascicolo personale (informazioni, documenti relativi alle esperienze scolastiche

pregresse);

incontri e colloqui con le famiglie;

documentazioni specialistiche, se presenti;

osservazioni sistematiche degli alunni;

cura dell’accoglienza, durante la quale gli insegnanti programmano attività attraverso le

quali è possibile osservare e raccogliere dati sia su aspetti socio-affettivi sia sugli aspetti

di tipo cognitivo.

Dopo aver analizzato la situazione di partenza di ciascun alunno (anche avvalendosi della

“Griglia di rilevazione per la classe”) i docenti individuano gli aspetti dell’intervento educativo

che devono essere:

recuperati (intendendo per recupero il superamento di difficoltà cognitive o

comportamentali non ancora acquisite e che richiedono modalità di

lavoro e contenuti specifici programmati).

consolidati (intendendo per consolidamento il rinforzo necessario a rendere più

sicuro l’uso di competenze e di abilità)

potenziati (intendendo per potenziamento il raggiungimento del livello

notevolmente più elevato sia per gli apprendimenti che per gli

obiettivi comportamentali).

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I docenti, inoltre, individuano gli interventi e le attività che verranno proposti ai singoli alunni

all’interno delle diverse aree con percorsi individualizzati.

Al termine del 1° quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico i docenti delle classi

rileveranno i livelli e la qualità delle competenze acquisite nei diversi ambiti disciplinari.

Gli insegnanti pervengono alla formazione di tali livelli attraverso:

osservazioni sistematiche degli alunni (rilevazione delle “Competenze trasversali”:

Socializzazione, Responsabilità, Partecipazione e Impegno)

conversazioni

interrogazioni

verifiche

libere elaborazioni, ricerche, ecc.

Le verifiche sono il più possibile oggettive ed il risultato si esprime come misurazione:

possono essere utilizzate frasi, per esprimere un giudizio sul lavoro che serva da stimolo,

incoraggiamento ed apprezzamento, ma anche voti e proporzioni.

LA VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE

Il Documento di valutazione viene usato per registrare e comunicare il processo educativo di

apprendimento, in riferimento alla proposta culturale e didattica che la scuola formula

secondo gli orientamenti del progetto d’Istituto.

L’attribuzione delle valutazioni, con voto numerico espresso in decimi, è riservata alla fine di

ciascun quadrimestre e viene espressa integrando i dati delle prove con tutte le altre

informazioni che è possibile reperire tramite le osservazioni sistematiche degli insegnanti

(situazione di partenza, progressi significativi, atteggiamento, motivazione, risposta alle

istruzioni e agli incoraggiamenti degli insegnanti, costanza dei risultati, impegno e

consapevolezza dei lavori assegnati a casa). Il comportamento di ogni studente viene

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valutato durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica anche in relazione alla

partecipazione, alle attività e agli interventi educativi realizzati dall’Istituto Scolastico anche

fuori dalla propria sede (art.2, legge 137).

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Per la valutazione in ordine ai livelli di apprendimento raggiunti nelle singole discipline il

Collegio Docenti ha attribuito i seguenti significati:

VALUTAZIONE NUMERICA

SIGNIFICATO

10 Ha acquisito le competenze previste dalla programmazione e le

sa trasferire in contesti diversi.

9 Ha acquisito le competenze previste dalla programmazione con

sicurezza.

8 Ha acquisito le competenze previste dalla programmazione.

7 Ha acquisito parzialmente le competenze previste dalla

programmazione .

6Ha acquisito le competenze minime previste dalla

programmazione.

5 Non ha acquisito le competenze minime previste dalla

programmazione.

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La valutazione globale (alla fine del 1° quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico)

descriverà invece i progressi conseguiti dall’alunno ed il suo processo di maturazione

complessiva; valuterà quindi l’incidenza degli apprendimenti scolastici sulla maturazione

generale dell’alunno, cioè la loro ricaduta sugli aspetti cognitivi, sociali ed affettivi della

personalità in formazione.

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

La valutazione degli apprendimenti delle varie discipline si articola in:

valutazione di ingresso, effettuata all’inizio dell’anno scolastico, con l’obiettivo di

verificare le conoscenze iniziali degli studenti, al fine di pianificare l’attività annuale

valutazione formativa, in itinere e conclusiva: è formalizzata negli atti del Consiglio di

classe e nella documentazione prodotta e conservata dagli insegnanti (verifiche

scritte, orali, strumentali…), come valutazione degli alunni in relazione agli obiettivi,

con cadenza periodica e quadrimestrale.

La valutazione è espressa in decimi, partendo dal 4 secondo la seguente scala:

9 – 10 = obiettivo raggiunto in modo completo: piena padronanza delle conoscenze,

sicurezza ed autonomia nell’applicazione delle abilità richieste; capacità di

argomentare con senso critico sulle conoscenze acquisite.

8= obiettivo raggiunto in modo quasi completo: buona padronanza delle conoscenze e

delle abilità richieste.

7= obiettivo raggiunto in modo soddisfacente: sicurezza nelle conoscenze e nelle

abilità fondamentali.

6 = obiettivo raggiunto in modo sufficiente: accettabile padronanza nelle conoscenze

5= obiettivo raggiunto in maniera parziale o non completo - insufficiente

4 = obiettivo non conseguito per gravi lacune nelle conoscenze e difficoltà nelle abilità

di base.

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La valutazione del comportamento dell'alunna e dell'alunno viene espressa collegialmente

dai docenti attraverso un giudizio sintetico riportato nel documento di valutazione, e si

riferisce allo sviluppo delle competenze di cittadinanza (D.L.62 del 13 aprile 2017)

(Vedasi griglia per la valutazione del comportamento in allegato ).

Vengono considerati i seguenti aspetti:

rapporto con i pari e con gli adulti

responsabilità e rispetto delle regole

frequenza scolastica e partecipazione alle attività

impegno.

“GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE DELLE OSSERVAZIONI SISTEMATICHE QUADRIMESTRALI” (VEDASI ALLEGATO)

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PROVE DI VERIFICA NEL CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO

Le verifiche hanno lo scopo di accertare i risultati raggiunti e di controllare il percorso di

apprendimento per rendere consapevoli gli alunni e le loro famiglie. Si prevedono verifiche:

ORALI: colloqui individuali o discussione di gruppo, prove di lettura, relazioni a

voce

SCRITTE: schemi, questionari, saggi, temi, procedimenti di calcolo, soluzione di

problemi

GRAFICHE: tabelloni di sintesi, illustrazioni, disegni e composizioni, rappresentazioni

geometriche, diagrammi di valori statistici

PRATICHE: esecuzioni con strumenti, manipolazioni, esperimenti, attività motorie

Le verifiche hanno carattere formativo nel corso dei processi di apprendimento e/o

conclusivo quando si vuol controllare il raggiungimento complessivo di obiettivi essenziali che

costituiscono la trama della specifica materia. Nella preparazione e nella somministrazione

delle prove si considera importante ed utile esplicitare il rapporto tra obiettivi e prestazioni

richieste per sviluppare l’autovalutazione degli alunni. Analogamente, nella correzione delle

prove, si ritiene efficace coinvolgere gli allievi nell’analisi degli errori perché ci si renda conto

del genere di difficoltà incontrate. Vanno, inoltre, sempre indicati i criteri ai quali ci si riferisce

per l’attribuzione dei punteggi o dei giudizi qualitativi.

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Dove è possibile, nelle prove scritte o grafiche di ogni materia si usa la misurazione con un

punteggio che viene riportato in centesimi. Successivamente, per offrire una graduatoria

orientativa dei risultati, i punteggi ottenuti in centesimi sono raggruppati in classi di cinque

livelli:

100% - 96% = 10

95% - 86% = 9

85% - 76% = 8

75% - 66% = 7

65% - 56% = 6

55% - 46% = 5

45% - 0% = 4

Nelle prove di tipo saggio (temi, relazioni scritte, tavole grafiche, esecuzioni strumentali ecc.)

dove la misurazione analitica in punteggi risulterebbe più complicata e più forzata, il risultato

più specificatamente qualitativo viene classificato solo per i livelli. Anche le interrogazioni

orali sono classificate per “livelli”, facendo riferimento a questo schema:

Qualità e quantità delle informazioni (più o meno ricche, pertinenti, organiche)

Uso della lingua comune (consapevole, accettabile, poco comprensibile …)

Uso dei linguaggi specifici delle materie

Capacità di trarre inferenze e fare collegamenti

Fluidità espositiva

Valutazioni personali.

In sintesi:

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CRITERI PER LA

VALUTAZIONE DELL’ALUNNO

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ESITI DI PROVE DI VERIFICA

PROPOSTE:

- all’inizio dell’anno

- in itinere

- alla fine del 1°quadrimestre

- a fine anno scolastico

LIVELLO DI IMPEGNO E PARTECIPAZIONE

Osservazioni sistematiche

(Valutazione delle Competenze trasversali)

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LA CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

Il documento di certificazione, che la scuola è tenuta a rilasciare alla fine della classe quinta

di scuola primaria e alla fine della classe terza di scuola secondaria di primo grado, è

consegnato alla famiglia dell’alunno e, in copia, all’istituzione scolastica o formativa del ciclo

successivo.

La certificazione delle competenze, che accompagna il documento di valutazione degli

apprendimenti e del comportamento degli alunni, rappresenta un atto educativo legato ad un

processo di lunga durata e aggiunge informazioni utili in senso qualitativo, in quanto descrive

i risultati del processo formativo, quinquennale e triennale, anche in vista della ulteriore

certificazione delle competenze al termine dell’obbligo di istruzione del secondo ciclo. Tale

operazione, pertanto, piuttosto che come semplice trasposizione degli esiti degli

apprendimenti disciplinari, va intesa come valutazione complessiva in ordine alla capacità

degli allievi di utilizzare i saperi acquisiti per affrontare compiti e problemi complessi e nuovi,

reali o simulati.

Con l’atto della certificazione si vuole richiamare l’attenzione sul nuovo costrutto della

competenza, che impone alla scuola di ripensare il proprio modo di procedere, suggerendo di

utilizzare gli apprendimenti acquisiti nell’ambito delle singole discipline all’interno di un più

globale processo di crescita individuale.

I singoli contenuti di apprendimento rimangono i mattoni con cui si costruisce la competenza

personale. Non ci si può quindi accontentare di accumulare conoscenze, ma occorre trovare

il modo di stabilire relazioni tra esse e con il mondo al fine di elaborare soluzioni ai problemi

che la vita reale pone quotidianamente. La certificazione è strumento utile per sostenere e

orientare gli alunni nel loro percorso di apprendimento dalla scuola primaria alla scuola

secondaria di primo grado e, successivamente, sino al conseguimento di un titolo di studio o

di una qualifica professionale.

La certificazione delle competenze a conclusione della scuola primaria e del primo ciclo di

istruzione rappresenta dunque:

per gli alunni e le loro famiglie

▪ una descrizione degli esiti del percorso formativo;

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▪ un insieme di elementi espliciti sulla base dei quali gli alunni stessi si possano

orientare ed effettuare scelte adeguate;

per le istituzioni scolastiche che certificano

▪ la formulazione di giudizi basati su esiti comprensibili e spendibili anche in altri

contesti educativi;

▪ una risposta alla domanda di qualità, di trasparenza e di rendicontazione dei

risultati di apprendimento e dell’offerta formativa;

per le istituzioni scolastiche che accolgono l’alunno

▪ un elemento utile per un’efficace azione di accompagnamento dell’alunno in

ingresso;

▪ un elemento per favorire la continuità dell’offerta formativa, attraverso la

condivisione di criteri/metodologie tra i diversi gradi di scuola.

La certificazione delle competenze assume, nelle scuole del primo ciclo, una prevalente

funzione educativa di attestazione delle competenze in fase di acquisizione, capace di

accompagnare le tappe più significative (quinta classe primaria, terza classe secondaria di I

grado per i soli alunni che superano l'esame di Stato) di un percorso formativo di base che

oggi, partendo dall'età di 3 anni, si estende fino ai 16 anni.

Per la certificazione delle competenze al termine della classe quinta della scuola Primaria e della classe terza della scuola Secondaria di primo grado si fa riferimento ai seguenti modelli (vedasi allegati).

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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Nella Scuola dell’Infanzia i livelli di maturazione raggiunti da ciascun bambino devono essere

osservati e compresi più che misurati.

L’attenzione delle insegnanti è orientata a identificare i processi da promuovere, sostenere e

rafforzare per consentire ad ogni bambino di esprimere al massimo le proprie potenzialità.

Il processo di valutazione formativa dell’alunno dell’infanzia avviene secondo le seguenti

scansioni:

- Osservazione iniziale e in itinere;

- Valutazione finale attraverso la compilazione di una griglia (vedasi allegato).

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INTEGRAZIONE DELLE DIVERSITÀ

Definire metodi, responsabilità e attività per favorire l’integrazione delle diversità e garantire

pari opportunità agli alunni con bisogni speciali

Campo di applicazione:

:

- Disabilità (Legge 104 del 1992 )

- Disturbi evolutivi specifici con diagnosi specialistica (L. 170/2010 DSA; disturbo del

linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria; disturbo dell’attenzione e dell’iperattività;

disturbo dell’umore e della condotta…)

- Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (D.M. 27/12/2012 C.M. n. 8 06/03/2013 - nota 27/06/2013).

Soggetti aventi diritto:

1. ALUNNI CON DISABILITA' (Legge 104 del 1992 )

È persona disabile colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale,

stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di

integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di

emarginazione.

La persona con disabilità ha diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione

alla natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità complessiva individuale

residua e alla efficacia delle terapie riabilitative.

Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata

all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo

e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione

di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli

interventi dei servizi pubblici.

La presente legge si applica anche agli stranieri e agli apolidi, residenti, domiciliati o

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aventi stabile dimora nel territorio nazionale. Le relative prestazioni sono corrisposte nei

limiti ed alle condizioni previste dalla vigente legislazione o da accordi internazionali

Nel nostro Istituto, ogni alunno disabile è seguito, per un monte ore variabile nei diversi

casi, da un insegnante di sostegno; se necessario è messo a disposizione, dagli Enti Locali,

personale assistenziale qualificato e, ove possibile e opportuno, si ricorre anche alla

collaborazione di personale volontario.

Modalità di integrazione degli alunni disabili (vedasi allegato)

2. ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI DSA: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia.

Disturbo della Espressione del Linguaggio: menomazione dello sviluppo

nell’espressione del linguaggio, inferiore rispetto alla capacità intellettiva non verbale ed al

linguaggio recettivo. Le manifestazioni comuni sono: limitata gamma di vocabolario,

strutture grammaticali semplificate, difficoltà a trovare le parole.

Disturbo Misto della Espressione e della Ricezione del Linguaggio:

menomazione nello sviluppo del linguaggio recettivo ed espressivo, inferiore rispetto alla

capacità intellettiva non verbale. Le manifestazioni comuni sono: vocabolario limitato,

difficoltà a capire le parole, deficit dell’elaborazione uditiva.

Disturbo della Fonazione: incapacità di utilizzare nel discorso i suoni prevedibili

rispetto allo sviluppo e appropriati rispetto all’età e all’idioma. I sintomi comuni

comprendono: errori nella produzione, nella rappresentazione o nella organizzazione del

suono. I suoni più spesso male articolati sono quelli acquisiti più tardi (l, r, s, z, gl, gn,c).

Balbuzie: ripetizione prolungata di suoni e sillabe, prolungamento di suoni, anomale

pause che interrompono il ritmo normale del discorso, sostituzione di parole difficili da

articolare con parole più semplici. Talvolta si accompagna a movimenti muscolari come

sbattimento degli occhi, tremori, scosse e tic.

Disturbo dello Sviluppo della Coordinazione: menomazione nello sviluppo della

coordinazione motoria, non dovuta ad un Disturbo Generalizzato dello Sviluppo o ad un

disturbo fisico o neurologico dimostrabile (ad esempio: PCI, distrofia muscolare, emiplegia

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etc.), che interferisce in modo significativo con le acquisizioni scolastiche o con le attività

quotidiane. I sintomi comuni variano, a seconda dell’età, dalla difficoltà nell’acquisire le

tappe dello sviluppo nei bambini in età infantile (ad esempio: gattonare, sedersi etc.), alle

difficoltà nelle capacità motorie grossolane o fini nei bambini più grandi (ad esempio:

scrivere a mano, scrivere al computer etc.). Sono comunemente associati Disturbi della

comunicazione.

Borderline cognitivo ( Funzionamento Intellettivo Limite).

3. ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALEAlunni con normali capacità di apprendimento, ostacolati negli apprendimenti da patologie o

da una scarsa dotazione di mezzi o da risposte psicologiche e/o comportamentali

disfunzionali (ICF fattori contestuali/ambientali e/o personali).

Svantaggio familiare:

- Una prima tipologia è quella di “svantaggio e deprivazione sociale”. Alunni che sono

cresciuti in situazioni familiari/sociali povere, marginali, in contesti degradati. La loro vita

non è stata ricca di occasioni informali di apprendimento o legate all’istruzione scolastica.

- Alunni che vivono in una famiglia difficile, multiproblematica, abusante, densa di

conflitti e di dinamiche invischianti e produttrici di patologie; alcuni dei familiari possono

avere patologie psichiatriche, condotte antisociali o criminali, e così via.

- Alunni che vivono in famiglie senza regole chiare, disorganizzate, oppure rigide,

oppressive, patologicamente protettive, o altre che possono indurre valori e comportamenti

divergenti rispetto all’istruzione e all’apprendimento.

- Alunni con provenienza e bagaglio linguistico e culturale diverso: alunni migranti, figli

di migranti, profughi, rifugiati, figli di immigrati di recente stabilizzazione, e così via. Portatori

di lingua, cultura, abitudini diverse.

Svantaggio Emotivo/Relazionale:

- Alunni con comportamenti disfunzionali, ad esempio aggressivi o distruttivi, che non

sopportano limiti, o che usano l’aggressione per prevaricare i più deboli.

- Alunni che portano in sé alcune difficoltà psicologiche (emozionali e/o relazionali) che

però non sono di gravità tale da giustificare pienamente una diagnosi di psicopatologia

(isolamento, passività, eccessiva dipendenza, timidezza, collera, ansia, inibizione,

depressione, disturbi della personalità).

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La legge 104/92, Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle

persone disabili, le leggi 53/2003 e 170/2010, il D.M. 27/12/2012, la C.M. n. 8 06/03/2013 e

la nota 27/06/2013 prevedono diversi interventi atti a favorire una piena integrazione della

persona disabile o in difficoltà all’interno dell’ambito scolastico.

La nostra scuola, offrendo a tutti gli alunni adeguate opportunità formative, si propone

l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità.

Pertanto le programmazioni annuali vengono stese considerando le potenzialità di tutti gli

alunni.

PROGETTO PERMANENTE ISTRUZIONE DOMICILIARE

Nel triennio 2016/19 sarà possibile attivare il Progetto di Istruzione Domiciliare per alunni

con gravi patologie che non possono frequentare la scuola per periodi superiori a 30 giorni

anche non continuativi.

DOCUMENTAZIONE E RELAZIONI CON LA FAMIGLIA E GLI SPECIALISTI

P.E.I.

Il Piano educativo individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi

integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno disabile ai fini della realizzazione

del diritto all'educazione e all'istruzione.

Il P.E.I. contiene: il profilo dell’alunno, osservazioni, finalità educative, itinerari di lavoro,

metodologie, valutazione intermedia e finale, modalità di coinvolgimento della famiglia e dei

servizi sociali.

D.F. (diagnosi funzionale)

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È un documento redatto dalla neuropsichiatria infantile e depositato in Direzione Didattica.

Raccoglie tutti i dati di conoscenza del bambino e viene usato come guida alla stesura del

P.E.I. consentendo di scegliere obiettivi appropriati e metodi di lavoro efficaci sulla base

delle caratteristiche dell'alunno.

P.A.I. (Progetto assistenziale individuale)

È il progetto steso in accordo con le assistenti sociali e l’assistente ad personam; esso

rappresenta la sintesi degli interventi e attività da svolgere per raggiungere obiettivi di

superamento/riduzione di problematiche per garantire la tutela/autonomia del bambino.

P.D.P. (Piano Didattico Personalizzato)

È uno strumento che garantisce all’alunno l’opportunità di una didattica il più possibile

funzionale al suo modo di apprendere, un buon PDP deriva dunque da una buona

comunicazione tra specialisti, scuola e famiglia.

Piano: perché prevede la predisposizione di un programma, un progetto, un insieme di

strategie condivise.

Didattico: perché il suo scopo è quello di favorire la didattica ovvero: migliorare l’efficienza

dell’apprendimento dell’allievo; migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’insegnamento del

docente.

Personalizzato: deve essere funzionale a individuare le metodologie, gli strumenti e le

strategie più adeguate per il singolo alunno.

Il PDP è:

Un documento che spiega quali sono i punti di forza dell’alunno sui quali fare leva.

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Un’occasione per stabilire un patto tra scuola e famiglia.

Un’opportunità per l’intera classe di approfondire nuove metodologie didattiche.

Il PDP non è:

Un elenco delle cose che l’alunno non sa fare.

La sintesi della valutazione diagnostica.

Una griglia di valutazione.

Fisso e immutabile.

PAI Di Istituto (Piano Annuale per l’Inclusività vedi allegato)

“Il PAI, (…) non va inteso come un ulteriore adempimento burocratico. È un’ ipotesi globale

di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di

inclusività generale della scuola nell’anno successivo” (…) Muove da “un’analisi delle

criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena

trascorso” (CM n.8 del 6 marzo 2013).

Risorsa strategica per costruire una scuola più equa e per migliorarne la qualità dei

risultati in termini di inclusività.

Azione pedagogica di sistema che coinvolge l’intera comunità educante e che richiede il

rilancio di nuove sinergie e di obiettivi comuni.

Strumento per progettare un’offerta formativa in senso inclusivo – attenta ai bisogni

educativi comuni e speciali.

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RAPPORTI CON LA FAMIGLIA

La scuola e la famiglia sono corresponsabili del percorso di crescita del bambino. Pertanto,

fin dai primi contatti, si cercherà di instaurare un rapporto di fiducia e di collaborazione.

La famiglia partecipa attivamente alla stesura del P.E.I. e del P.D.P.

RAPPORTI CON LA NEUROPSICHIATRIA

Gli insegnanti e i genitori si incontrano con gli operatori della neuropsichiatria per la

condivisione del P.E.I. e del P.D.P. e per un confronto sull’andamento scolastico.

Compiti dei docenti per predisposizione pei – pdp (vedasi allegato)

Scopo:

VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI B.E .S.

“…Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”

(Don Milani “Lettera ad una professoressa”).

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

Il P.E.I. può essere redatto in conformità agli obiettivi didattici previsti dai programmi

ministeriali o, comunque, ad essi globalmente riconducibili, ma può anche definire percorsi

con obiettivi didattici e formativi differenziati, quindi non riconducibili ai programmi della

classe.

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Per gli alunni con disabilità la valutazione formativa è individualizzata, cioè relativa alla

situazione di partenza e agli interventi educativi e didattici effettivamente realizzati sulla base

del P.E.I. e deve esprimere i progressi raggiunti in relazione alle potenzialità iniziali. Quindi

le verifiche possono essere uguali, semplificate o differenziate rispetto a quelle previste per

la classe, sulla base di quanto declinato nel PEI.

In base alla normativa la valutazione degli alunni con disabilità:

- deve sempre avere luogo;

- deve prestare attenzione alla qualità dei processi attivati;

- deve esser svolta secondo i criteri educativi e didattici stabiliti nel PEI da tutti i docenti del

Team / Cdc, e quindi non solo dal docente di sostegno.

Gli alunni con PEI che non possono avere in nessun modo un voto nelle discipline si

avvalgono del modello allegato che diventa parte integrante del documento di valutazione.

Vedasi la Griglia di valutazione allegata .

Un PEI semplificato/facilitato dà diritto al conseguimento del titolo di studio con valore legale;

un PEI differenziato dà diritto alla sola attestazione delle competenze.

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON D.S.A.

La valutazione degli alunni con DSA deve avvenire in coerenza con tutte le modalità adottate

nelle fasi del percorso di apprendimento effettuato con l’obiettivo di ridurre il più possibile le

difficoltà degli studenti dovute a mancata automatizzazione delle abilità di base.

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Per tali alunni è necessario che:

- le verifiche siano coerenti con quanto stabilito nel PDP (es. tempi più lunghi, verifiche

graduate, uso di strumenti compensativi, svolgimento di un numero minore di

esercizi…)

- la valutazione sia svolta sulla base di quanto dichiarato nel PDP prestando attenzione

alla padronanza dei contenuti e prescindendo dagli errori connessi al disturbo.

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON ALTRE SITUAZIONI BES

La valutazione degli studenti che vivono altre situazioni di BES richiede di porre al centro

alcuni principi guida che dovrebbero caratterizzare sempre le azioni valutative della scuola

nei confronti degli apprendimenti degli alunni:

- è necessario distinguere monitoraggio, controllo, verifica e valutazione degli

apprendimenti;

- è indispensabile che la valutazione non sia solo sommativa ma anche, soprattutto,

formativa;

- è auspicabile che la valutazione sia sempre globale e multifattoriale, mai parcellizzata

e segmentata.

La valutazione deve inoltre tener conto:

- della situazione di partenza;

- dei risultati raggiunti dallo studente nel suo personale percorso di apprendimento;

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- dei risultati riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti per la classe

frequentata e per il grado di scuola di riferimento;

- delle competenze acquisite nel percorso di apprendimento.

MODALITÀ E TEMPI DI VALUTAZIONE

Settembre – ottobre - novembre:

- osservazioni iniziali utilizzando strumenti o criteri di riferimento individuati e condivisi dal

gruppo docente;

- prove di ingresso per l’area degli apprendimenti attraverso l’uso di strumenti diversi;

- definizione della situazione di partenza e degli interventi programmati.

Primo e secondo quadrimestre

- prove disciplinari (prove oggettive, strumenti standardizzati, interrogazioni e colloqui….);

- osservazioni riferite alle aree dell’autonomia e dello sviluppo sociale;

- compilazione della scheda personale;

- compilazione del registro;

- revisione e adeguamento degli obiettivi e degli interventi previsti;

- valutazione generale e suggerimenti per l’anno successivo (fine anno).

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SCANSIONE TEMPORALE PEI – PDP

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Per le modalita’ di svolgimento dell’Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione vedasi allegato.

CONTINUITÀ FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA PER ALUNNI DISABILI

(VEDASI ALLEGATO).

L'ORIENTAMENTO DELL'ALUNNO DISABILE ALL'USCITA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO

Il progetto di orientamento (VEDA SI ALLEGATO) pensato per venire incontro alle

necessità dell'alunno disabile si inserisce con continuità nel percorso di orientamento

formativo e informativo della Scuola Secondaria di I Grado “Agosti”, al quale pertanto

si rimanda, ampliando alcune di queste fasi per aiutare ulteriormente gli alunni disabili

a conoscere meglio se stessi e a scegliere la scuola superiore da frequentare con

maggior consapevolezza, essendo così da supporto anche per le loro famiglie, in un

momento di passaggio molto complesso.

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PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA ALUNNI NON ITALOFONI

Il protocollo d’accoglienza è un documento che viene deliberato dal Collegio dei Docenti.

Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento degli alunni neo-

arrivati, definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici, traccia le diverse possibili fasi di

accoglienza e le attività di facilitazione per l’apprendimento della lingua italiana.

Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene elaborato tenendo conto dei

principi del PTOF e rivisto sulla base delle esperienze realizzate e delle risorse disponibili.

La sua adozione consente di attuare in modo operativo le indicazioni normative contenute

nell’art. 45 del D.P.R. 31/8/99 n°394 intitolato “Iscrizione scolastica” che attribuisce al

Collegio dei Docenti numerosi compiti di proposta e deliberativi .

Il protocollo di accoglienza si propone di:

● definire pratiche condivise all’interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni e alunne

neo-arrivati;

● facilitare l’ingresso a scuola di bambini/e e ragazzi/e di altra nazionalità nel sistema

scolastico e sociale;

● sostenere gli alunni e le alunne neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;

● favorire un clima di accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova

eventuali ostacoli alla piena integrazione;

● costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture;

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● promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi

dell’accoglienza e dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato e

inclusivo.

Il protocollo di accoglienza delinea prassi condivise di carattere:

● amministrativo-burocratico-informativo (iscrizione e raccolta dati); (vedasi biografie allegate

per la scuola dell’Infanzia e Primaria e Secondaria)

● normativo per i criteri di assegnazione alla classe;

● organizzativo;

● sociale.

Fasi del Protocollo di accoglienza (vedasi allegato).

LINEE GUIDA PER L’INCLUSIONE DEGLI ALUNNI NON ITALOFONI

“La parola è la chiave fatata.

Io sono sicuro che la differenza

fra il mio figliolo e il vostro non è

nella quantità né nella qualità

del tesoro chiuso dentro la mente e il cuore,

ma in qualcosa che è sulla soglia

fra il dentro e il fuori,

anzi è la soglia stessa: la parola.

Ciò che manca ai miei è solo questo:

IL DOMINIO SULLA PAROLA.”

Don Lorenzo Milani

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PROPOSTE DIVERSE PER BISOGNI LINGUISTICI DIVERSI

Tratto dalle “LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI-FEBBRAIO 2014”.

…”l’educazione interculturale costituisce lo sfondo da cui prende avvio la specificità di percorsi formativi rivolti ad alunni stranieri, nel contesto di attività che devono connotare l’azione educativa nei confronti di tutti. La scuola infatti è un luogo centrale per la costruzione e condivisione di regole comuni, in quanto può agire attivando una pratica di vita quotidiana che si richiami al rispetto delle forme democratiche di convivenza e, soprattutto, può trasmettere i saperi indispensabili alla formazione della cittadinanza attiva. Infatti l’educazione interculturale rifiuta sia la logica dell’assimilazione, sia quella di una convivenza tra comunità etniche chiuse ed è orientata a favorire il confronto, il dialogo, il reciproco riconoscimento e arricchimento delle persone nel rispetto delle diverse identità ed appartenenze e delle pluralità di esperienze spesso multidimensionali di ciascuno”.

In un momento cruciale per la scuola e per la società, è opportuno trovare delle metodologie

condivise, operative, che siano da fondamento per un piano di gestione delle diversità e che

costruiscano un tessuto sociale e culturale nuovo, teso a superare la dicotomia dell’Io/Tu e

mirare al raggiungimento del Noi nell’ottica della conoscenza e del rispetto delle differenze. È

per questo che è indispensabile un intervento efficace della scuola che, attraverso la sua

specificità, deve cercare di fornire allo studente non italofono tutti quegli strumenti che gli

permetteranno il raggiungimento del successo scolastico e della realizzazione del proprio

progetto di vita.

DARE A CIASCUNO CIÒ DI CUI HA BISOGNO

I bisogni linguistici degli alunni non italofoni si diversificano sulla base dell’età al momento del

loro inserimento scolastico e dipendono dalle storie personali, scolastiche e linguistiche, dal

contesto e dalla modalità d’accoglienza. Tuttavia ciascun ragazzo ha bisogno di orientarsi nel

nuovo ambiente, comunicare, interagire ,studiare e apprendere. Gli alunni non italofoni

devono, infatti, in tempi rapidi:

· imparare a comprendere e a comunicare in italiano per condurre gli scambi interpersonali

di base quotidiani;

· leggere e scrivere nella nuova lingua e attraverso il suo alfabeto, compiendo un percorso

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di alfabetizzazione ex novo – per chi non è stato prima scolarizzato in L1 – oppure di

rialfabetizzazione, per chi ha già imparato a leggere e a scrivere in L1;

· comprendere e produrre messaggi e testi, orali e scritti, di complessità diversa e

crescente;

· studiare le diverse discipline e seguire i contenuti del curricolo comune utilizzando solo la

L2;

· riflettere sulla nuova lingua, le sue strutture e componenti grammaticali, morfologiche,

sintattiche;

· valorizzare la lingua d’origine.

MODALITÀ DI ATTUAZIONE

Si potranno organizzare, all’interno della nostra istituzione scolastica tre interventi in base

alle disponibilità :

1°- livello di alfabetizzazione.

Indirizzato agli allievi che arrivano all’inizio o nel corso dell’anno scolastico con poche o nulle

competenze linguistiche. A loro va prestata particolare attenzione per favorire un rapido

inserimento nella realtà scolastica (livello -A1-A2 del Quadro comune europeo di riferimento

per le lingue). Gli obiettivi di questa prima fase sono: la capacità di ascolto e comprensione

dei messaggi orali, l’acquisizione del lessico fondamentale della lingua italiana, l’acquisizione

delle strutture grammaticali di base, la capacità tecnica di letto-scrittura.

2° livello: recupero/potenziamento, per gli alunni che sono già in Italia da uno o più anni ed

hanno quindi bisogno di un supporto per approfondire le competenze linguistiche e per

affrontare con più sicurezza i contenuti di studio delle discipline (livello A2/ B1). L’alunno non

italofono può così iniziare a costruire una lingua ponte che lo porterà poi a poter affrontare

la lingua dello studio. Gli insegnanti che svolgono l’alfabetizzazione dovranno, in

collegamento con il lavoro svolto in classe, permettere agli alunni non italofoni di seguire le

discipline (identificando i concetti chiave, le abilità da sviluppare) e impostare quindi la

programmazione. Si cercherà di ampliare il lessico, far acquisire strutture supportando

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l’apprendimento con immagini, illustrazioni, operatività, testi semplificati / facilitati. “In altre

parole, l’allievo non italofono impara l’italiano anche studiando, accompagnato in questo

cammino da tutti i docenti che diventano facilitatori di apprendimento” (LINEE GUIDA PER

L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI - FEBBRAIO 2014).

3° livello: apprendere e insegnare la lingua dello studio (ore da svolgere in stretta

collaborazione con gli insegnanti di classe).

Per il successo scolastico degli alunni non italofoni è indispensabile accompagnarli ben oltre

la soglia della competenza Bics (insieme delle competenze legate alla lingua della

comunicazione) verso una elevata competenza di tipo Calp (competenze più evolute legate

alla lingua dello studio delle varie discipline).

In queste ore si cercherà di ampliare il lessico disciplinare, di spiegare la sinonimia di tante

parole, il valore dei connettivi, l’uso di pronomi, ma anche di esplicitare le conoscenze

richieste per comprendere un testo; esse talvolta sono assenti non solo per motivi linguistici,

ma anche perché la cultura di provenienza è molto distante e quindi ciò rende difficile fare

inferenze che aiutano la comprensione.

LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NON ITALOFONI (VEDASI ALLEGATO)

“PROGETTO PONTE”: RACCORDO TRA SCUOLA SECONDARIA DI 1° E 2° GRADO PER ALUNNI NEO-ARRIVATI (VEDASI ALLEGATO)

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IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE E IL PIANO DI MIGLIORAMENTO

A partire dal 2008 l’INVALSI, sulla scia delle Raccomandazioni Europee per l'attuazione di un

Sistema di valutazione, ha avuto l'incarico di studiare e definire un percorso di valutazione

delle scuole in grado di rilevare gli assetti organizzativi e le pratiche didattiche che

favoriscono un migliore apprendimento degli studenti. La valutazione dei punti di forza e di

debolezza per l’individuazione delle aree di miglioramento potrà consentire alla scuola di

implementare i cambiamenti necessari e sviluppare la propria capacità di apprendimento per

ottimizzare l’efficacia.

Il nostro Istituto è stato coinvolto nel processo di autovalutazione nel corso dell’ anno

scolastico 2014/2015 con l’elaborazione finale, da parte di un apposita Commissione, di un

Rapporto di Autovalutazione (RAV) (presente sul sito).

Tale processo è stato condotto prendendo in considerazione tre dimensioni principali:

Contesto e risorse, Esiti e Processi (suddivisi in Pratiche educative e didattiche e Pratiche

gestionali e organizzative).

L’autovalutazione, prima fase del procedimento di valutazione, ha delineato un percorso di

riflessione interno, finalizzato ad individuare piste di miglioramento con il coinvolgimento di

tutta la comunità scolastica. Tale percorso va considerato come uno stimolo alla riflessione

continua sulle modalità organizzative, gestionali e didattiche messe in atto all’interno

dell’Istituto. Esso, da un lato, ha avuto la funzione di fornire una rappresentazione della

nostra scuola attraverso un’analisi del suo funzionamento e, dall’altro, ha costituito la base

per individuare le priorità di sviluppo verso cui orientare il Piano di miglioramento (vedasi

allegato).

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Il Piano di Miglioramento, seconda parte dell'azione del Sistema Nazionale di Valutazione,

prevede interventi di miglioramento che si collocano su due livelli: quello delle pratiche

educative e didattiche e quello delle pratiche gestionali ed organizzative, per agire in maniera

efficace sulla complessità del sistema scuola. Tale Piano delinea un insieme di interventi

coerenti e collegati tra loro, frutto di una scelta operata dalla scuola tra alternative diverse.

Per l’elaborazione del Piano si è tenuto conto delle risorse a disposizione pervenendo ad una

progettazione cronologicamente ordinata, declinata per fasi e affidata a uno o più

responsabili.

Le azioni di monitoraggio sulla realizzazione delle attività previste nel Piano sono ritenute

essenziali per avviare momenti di riflessione, adeguare la progettazione e introdurre

eventuali interventi correttivi.

Dall’anno scolastico 2016/2017 è stato avviato un analogo processo di autovalutazione

anche per la Scuola dell’ Infanzia.

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PREVISIONE RELATIVE AL FABBISOGNO DI ORGANICO DELL’AUTONOMIA TRIENNIO 2016/2019

L’Organico dell’autonomia è costituito dai posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento

dell’offerta formativa (c.63 L.107/2015)

POSTI COMUNI E DI SOSTEGNO

SCUOLA DELL’ INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Annualità Fabbisogno per il triennio Motivazione: indicare il piano delle sezioni previste e le loro caratteristiche (tempo pieno e normale, pluriclassi….)

Posto comune

Posto di sostegno

Scuola dell’infanzia

a.s. 2016-17 6 3 3 sezioni

a.s. 2017-18 6 3 3 sezioni

a.s. 2018-19 6 3 3 sezioni

Scuola primaria

a.s. 2016-17 55 9 33 classi, di cui n 27 a tempo pieno e n 6 a tempo normale

a.s. 2017-18 53 8 31 classi, di cui n 25 a tempo pieno e n 6 a tempo normale

a.s. 2018-19 53 8 31 classi, di cui n 25 a tempo pieno e n 6 a tempo normale

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Scuola secondaria di primo grado

a.s. 2016-17 26 5 14 classi, di cui n 3 a tempo prolungato e n 11 a tempo normale

a.s. 2017-18 28 5 15 classi, di cui n 3 a tempo prolungato e n 12 a tempo normale

a.s. 2018-19 26 5 14 classi, di cui n 3 a tempo prolungato e n 11 a tempo normale

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

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Classe di concorso/sostegno

a.s. 2016-17 a.s. 2017-18 a.s. 2018-19

Lettere

9 10 9

Scienze matematiche

6 7 6

Lingua straniera: inglese

2+6 ore 2+9 ore 2+6 ore

Lingua straniera:

spagnolo

1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore

Lingua straniera:

francese

Lingua straniera:

tedesco

Arte 1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore

Musica 1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore

Educazione fisica

1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore

Tecnologia 1+ 10 ore 1+12 ore 1+10 ore

Attività Alternativa

14 ore 15 ore 14 ore

Sostegno 4 5 5

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I DOCENTI DELL’ORGANICO DI POTENZIAMENTO

I docenti che andranno a far parte dell’organico cosiddetto potenziato svolgeranno,

nell’ambito dell’istituzione scolastica, interventi mirati al miglioramento dell’offerta formativa.

Di conseguenza tali docenti saranno impiegati per la qualificazione del servizio scolastico,

concorrendo alla realizzazione del piano dell’offerta formativa con vari tipi di attività, nonché

per altri scopi previsti dalla normativa vigente (vedasi Nota Miur 30549 del 21 settembre

2015).

Detti docenti verranno impegnati nei seguenti progetti:

1. Alfabetizzazione linguistica per alunni non italofoni;2. Recupero e potenziamento;3. Progetti inclusivi per alunni con BES;4. Didattica laboratoriale;5. Riduzione numerosità delle classi;6. Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-

comportamentale.

La seguente tabella esplicita il fabbisogno relativo ad ogni singolo plesso dell’Istituto.

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SCUOLE DELL’ISTITUTO

DOCENTI PROGETTI POSTI/CLASSI CONCORSO

S CUOLA SECONDARIA DI 1^GRADO DI DELLO

2 -Alfabetizzazione

-Recupero e potenziamento

-Didattica laboratoriale

-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale

italiano

matematica

inglese/spagnolo

SCUOLA PRIMARIA DELLO

2 -Progetto riduzione numerosità classe

-Alfabetizzazione

-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale

-Recupero e potenziamento

Posto comune/

Sostegno

SCUOLA PRIMARIA

BARBARIGA

1 -Alfabetizzazione

-Progetto riduzione numerosità classe

-Recupero e potenziamento

Posto comune/

Sostegno

SCUOLA PRIMARIA

BRANDICO

1 -Alfabetizzazione

-Progetto riduzione numerosità classe

-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio

-Recupero e potenziamento

Posto comune/

Sostegno

SCUOLA PRIMARIA

CORZANO

1 -Alfabetizzazione

-Recupero e potenziamento

Posto comune/

Sostegno

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SCUOLA PRIMARIA

QUINZANELLO

1 -Alfabetizzazione

-Supporto alle classi con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale

-Recupero e potenziamento

Posto comune/

Sostegno

SCUOLA DELL’INFANZIA

CORZANO

½ -Supporto alle sezioni con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale

-Progetto riduzione numerosità sezioni

Posto comune / sostegno

SCUOLA DELL’INFANZIA

LONGHENA

½ -Supporto alle sezioni con alunni in situazione di disagio relazionale-comportamentale

-Progetto riduzione numerosità sezioni

Posto comune / sostegno

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LA FORMAZIONE TRIENNALE DEI DOCENTI

Nel triennio a.s. 2016/19 i docenti sono stati coinvolti in vari corsi di formazione:

– a.s. 2015/16

o “Insegnare ad alunni con problemi”, sulla gestione degli alunni con problemi

comportamentali tenuto dal prof. Triani.

o Formazione obbligatoria sulla sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro:

Corso per lavoratori Corso per preposti Corso per addetti antincendio Corso per addetti al primo soccorso Corso per l'uso del defibrillatore

– a.s. 2016/17

o “Ritorno al futuro: costruire la conoscenza attraverso una didattica attiva per gli alunni di oggi “ relativo a: didattica attiva, metodo EAS; tenuto dal prof. Carosio.

– a.s. 2017/18

o “La valutazione per competenze” tenuto dalla dott.ssa Ferraboschi.

o “Disturbi specifici dell’apprendimento nell’età evolutiva” tenuto dalla dott.Fabemoli.

o “Metodi e didattica delle attività nella scuola dell’Infanzia” tenuto dal Prof. Pè

o

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Tali corsi sono in linea con le scelte effettuate dal collegio docenti, tra le proposte relative a

possibili attività di formazione formulate dalla commissione “Innovazione didattica” per il

triennio 2016-2019:

1) Metodologie didattiche alternative o complementari alla lezione frontale anche tramite

l’utilizzo di nuove tecnologie (es. apprendimento cooperativo e attraverso la risoluzione di

problemi).

Questa scelta vuole soddisfare le necessità, sempre più pressanti, di:

- coinvolgere maggiormente i ragazzi

- valorizzare la collaborazione come circostanza di apprendimento

- fare i conti con una realtà nella quale oltre alla lingua parlata assumono grande

importanza altri linguaggi come quello della musica, dell’immagine e della multimedialità.

2) I Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).

Constatata la recente e ampia diffusione, tra la popolazione studentesca, di queste

tipologie di disturbo, il corso sarebbe volto sia a presentare in maniera chiara i DSA, sia a

proporre strategie didattiche adeguate.

3) La Valutazione

La necessità di un corso di formazione che abbia come tema la Valutazione nasce dalla

consapevolezza di quanto questo aspetto della professione docente sia delicato e

importante.

L’attenzione delle famiglie e degli studenti nei confronti dei voti è sempre molto alta e la

competenza degli insegnanti nell’ambito docimologico deve sempre essere adeguata.

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4) La comunicazione scuola-famiglia, la gestione di eventuali conflitti e la normativa che

regolamenta la gestione dei documenti ufficiali e altri aspetti della professione docente.

La Commissione “Innovazione didattica”, inoltre, ha ipotizzato che potrebbero essere una

valida alternativa ad un corso di formazione le seguenti proposte:

- la partecipazione ad una serie di attività/incontri, condotti eventualmente da uno

psicoterapeuta competente o da un professionista, volti a favorire una maggiore

consapevolezza del proprio comportamento/carattere e una crescita personale che possa poi

avere ripercussioni all’interno della relazione educativa con gli studenti e i colleghi;

- l’accesso, da parte degli insegnanti, ad un servizio di supporto psicologico.

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FABBISOGNO RELATIVO AI POSTI DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIAR IO

PERSONALE ATA

FABBISOGNO DIRETTORE SERVIZI GENERALI E AMMINISTRATIVI E ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

SEGRETERIA PERSONALE IN SERVIZIO PERSONALE NECESSARIO

DSGA 1 1

UFFICIO AMMINISTRATIVO 3 4

UFFICIO DIDATTICA 2 3

FABBISOGNO COLLABORATORI SCOLASTICI

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PERSONALE IN SERVIZIO

PERSONALE NECESSARIO

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI DELLO

4 5

PRIMARIA DELLO 2 3

PRIMARIA DI BARBARIGA 2 3

PRIMARIA DI BRANDICO 2 3

PRIMARIA DI QUINZANELLO 2 3

PRIMARIA DI CORZANO 2 2

SCUOLA DELL’INFANZIA DI CORZANO

2 2

SCUOLA DELL’INFANZIA DI LONGHENA

2 2

FORMAZIONE DEL PERSONALE AMMINISTRATIVO, TECNICO E AUSILIARIO

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Nel corso del triennio sono stati effettuati i seguenti corsi:

Protocollo e segreteria digitale Dematerializzazione e privacy Tutela e sicurezza della salute nei luoghi di lavoro. Corsi per :

Lavoratori

Preposti

Addetti antincendio

Addetti al primo soccorso

Addetti all’uso del defibrillatore

Supporto ad alunni con disabilità.

Nel corso del triennio il “Piano Nazionale per la Scuola Digitale” prevede

l’avvio di percorsi formativi per l’innovazione didattica e organizzativa del personale

scolastico finanziati con le risorse del Programma Operativo Nazionale “Per la scuola–

Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Tale Piano si articolerà:

– in due fasi per il DS, il DSGA, i 2 assistenti amministrativi, l’assistente tecnico (ATA o

docente). La prima fase andrà realizzata nei mesi aprile 2016 – luglio 2016 e la

seconda da settembre 2016 a agosto 2017;

– in una sola fase per l’animatore digitale, i 3 docenti per il team per l’innovazione da

essere realizzata nel periodo settembre 2016 - agosto 2017.

FABBISOGNO DI INFRASTRUTTURE E DI ATTREZZATURE MATERIALI

Aula Magna per conferenze, incontri assembleari e corsi di formazione e

aggiornamento

Laboratorio musicale, artistico, scientifico per la scuola secondaria di 1° grado di Dello

6 LIM per la scuola secondaria di 1° grado di Dello

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6 LIM per la scuola primaria di Dello

3 LIM per la scuola primaria di Quinzanello

1 LIM per la scuola primaria di Barbariga

4 LIM per la scuola primaria di Brandico

1 LIM per la scuola primaria di Corzano

1 Laboratorio creativo multimediale per la scuola dell’infanzia di Longhena

5 tablet da usare per i colloqui con i genitori per la scuola secondaria di 1° grado di

Dello

5 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola secondaria di 1° grado di

Dello

5 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Dello

3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Quinzanello

3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Barbariga

3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Brandico

3 computer portatili per il lavoro dei docenti per la scuola primaria di Corzano

Attrezzature materiali per potenziare laboratori informatica, musicali, artistici e

biblioteche in tutti i plessi scolastici.

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ALLEGATI

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ISTITUTO COMPRENSIVO

" Guido Agosti"

Via Ragazzi del ' 99 – DELLO

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA

INSEGNANTI- ALUNNI

"INCONTRARSI E GUARDARSI NEGLI OCCHI"

Le insegnanti si impegnano ...nei rapporti con le famiglie:

• ad assicurare la dovuta privacy quando si discute di fatti riferiti a sfere di vita privata;

• ad assicurare il massimo rispetto per le scelte culturali e religiose;• a condividere i principi educativi generali per lo sviluppo della personalità del

bambino, nei suoi aspetti individuali e sociali;nei rapporti con gli alunni:

• a promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di ciascun bambino;

• a creare le condizioni relazionali perché i bambini stiano bene a scuola con sé e con gli altri;

• a rispettare i tempi di ciascun bambino valorizzando un percorso di crescita condiviso ma originale;

• a realizzare, compatibilmente con le risorse disponibili, attività di laboratorio e di gruppo per stimolare la motivazione ad apprendere;

• a valorizzare gli aspetti positivi di ciascun alunno e ad aiutarlo ad affrontare i propri limiti;

Posso collaborare...nella comunicazione:

• mantenendo in buono stato il mio diario scolastico/quaderno degli avvisi, usandolo per le comunicazioni scuola-famiglia e per i compiti;

• recapitando puntualmente a casa e a scuola le comunicazioni che mi vengono consegnate;

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• riconsegnando velocemente e in ottimo stato i documenti ufficiali: scheda di valutazione quadrimestrale e verifiche, firmati dai miei genitori;

nei rapporti con i docenti, con i compagni e con i collaboratori scolastici:

• prendendo progressivamente coscienza dei miei diritti/doveri;• avendo nei confronti degli altri lo stesso rispetto che chiedo per me;• rispettando il lavoro dei miei compagni, dei docenti e dei collaboratori;• esprimendo il mio pensiero e ascoltando democraticamente gli altri;

sul piano delle regole:

• rispettando il mio materiale e quello degli altri, gli ambienti e le attrezzature scolastiche;

• attuando comportamenti adeguati alla salvaguardia della mia sicurezza e di quella degli altri, sia in ambiente scolastico che extra-scolastico;

• frequentando regolarmente e con puntualità le lezioni;• non portando mai il cellulare in classe;• avendo cura della mia persona e utilizzando un abbigliamento conveniente e

rispettoso della scuola come luogo di cultura e di lavoro;sul piano della "collaborazione didattica":

• mantenendo un atteggiamento responsabile nel mio percorso di apprendimento;• partecipando al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo impegnandomi per

sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla scuola;• applicandomi con puntualità nei compiti a casa e nello studio;• informandomi delle attività svolte durante l'assenza dalle lezioni e dei compiti

assegnati;• rispettando l'eventuale impegno che ho assunto di portare i compiti a un

compagno assente, facendolo in modo puntuale;• chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti in caso di difficoltà• assicurandomi di avere tutto il materiale necessario per lo svolgimento delle

attività scolastiche. Firma degli insegnanti: Firma dell'alunno:

(Firma il coordinatore per il CdC/TEAM)

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mod. infanzia

L’alunno/a_____________________________________,classe_______________ plesso________________, dichiara di aver ricevuto, letto e sottoscritto il PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA

data_____________________________

Firma ___________________________

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mod. infanzia

ISTITUTO COMPRENSIVO

" Guido Agosti"

Via Ragazzi del ' 99 - DELLO

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA SCUOLA DELL'INFANZIA-FAMIGLIA

"INCONTRARSI E GUARDARSI NEGLI OCCHI "

La scuola è l'ambiente in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale e la sua crescita civile. Insegnanti e genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti d'azione, hanno in comune sia i destinatari della loro azione, i figli/alunni, sia la finalità di provvedere alla loro educazione. È fondamentale, perciò, costruire un'alleanza scuola-famiglia, fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione nel reciproco rispetto delle competenze specifiche, per aiutare il bambino a diventare il miglior se stesso possibile. Pertanto, all'interno dell'Istituto Comprensivo di Dello, mediante un processo di condivisione e collaborazione tra tutte le sue componenti, è stato elaborato il seguente patto di corresponsabilità educativa.

Gli impegni:La famiglia collabora...

nella comunicazione:

partecipando attivamente a tutti gli incontri, sia assembleari che individuali; informando i docenti relativamente ai fatti che possono incidere sui processi educativi

del proprio figlio; rispettando i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e

docenti; giustificando i ritardi e le assenze scolastiche sugli appositi moduli adeguatamente

compilati; informandosi sulle iniziative scolastiche (prestando attenzione agli avvisi e alle

comunicazioni affisse in bacheca) e fornendo tempestivi riscontri alle comunicazioni o alle richieste della scuola;

nei rapporti con i docenti:

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mod. infanzia

rispettando la professionalità dei docenti che sono titolari delle scelte e delle decisioni didattiche;

supportando il lavoro degli insegnanti, fornendo il materiale richiesto e aiutando il proprio figlio a mantenerlo in ordine;

preservando l'autorevolezza dei docenti stessi, non esprimendo considerazioni o giudizi negativi in presenza dei bambini per favorire la formazione di un clima sereno;

utilizzando la forma del colloquio diretto con gli insegnanti interessati, concordando le modalità dell'incontro, per chiedere i necessari chiarimenti su fatti e circostanze che inducono dubbi e perplessità;

sul piano delle regole:

facendo rispettare la regolarità della frequenza e la puntualità sia all'ingresso che all'uscita;

sostenendo e incoraggiando costantemente l'azione della scuola nella graduale scoperta e nel rispetto delle regole condivise;

sul piano della "collaborazione educativo- didattica":

mostrando interesse, giorno per giorno, per le attività scolastiche realizzate dai propri figli;

incoraggiando e controllando l'esecuzione dei compiti a casa, senza sostituirsi ai figli; aiutando il bambino a trovare strategie efficaci nell'affrontare le situazioni conflittuali,

portandolo a riflettere sulle motivazioni del suo comportamento e di quello degli altri; valorizzando gli aspetti positivi del proprio figlio e aiutandolo ad affrontare i propri

limiti; chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti sulle azioni e/o iniziative di aiuto da

realizzare a casa per superare eventuali difficoltà scolastiche.

Questa scuola s'impegna...

nella comunicazione

a presentare e illustrare il progetto educativo-didattico ad inizio di ogni anno scolastico;

ad organizzare incontri con i genitori, sia in forma assembleare sia in forma individuale;

a rispettare i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e docenti;

a rendersi disponibile ad incontri individuali o assembleari, oltre quelli fissati, per la discussione di fatti o problematiche di attinenza educativa;

a informare le famiglie, anche per iscritto, su fatti e circostanze rilevanti per i processi educativi, ivi compresi i ritardi scolastici o le assenze ingiustificate;

Pag. 99

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mod. infanzia

nei rapporti con le famiglie:

ad assicurare la dovuta privacy quando si discute di fatti riferiti a sfere di vita privata; ad assicurare il massimo rispetto per le scelte culturali e religiose; a condividere i principi educativi generali per lo sviluppo della personalità del

bambino, nei suoi aspetti individuali e sociali;nei rapporti con gli alunni:

a promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di ciascun bambino;

a organizzare gli spazi e i tempi in modo tale che siano funzionali a soddisfare i bisogni dei bambini;

a creare le condizioni relazionali perché i bambini stiano bene a scuola con sé e con gli altri;

a rispettare i tempi di ciascun bambino valorizzando un percorso di crescita condiviso ma originale;

a realizzare, compatibilmente con le risorse disponibili, attività di laboratorio e di gruppo per stimolare la motivazione ad apprendere;

a valorizzare gli aspetti positivi di ciascun alunno e aiutarlo ad affrontare i propri limiti;rispetto al POF e agli obiettivi:

a predisporre un piano dell'offerta formativa adeguato e funzionale agli obiettivi previsti;

ad arricchire il POF con esperienze che concorrano a costruire l'identità personale di ciascuno (teatro, musica, psicomotricità, pittura, multimedialità).

Gli alunni collaborano...

nei rapporti con i docenti, con i compagni e con i collaboratori scolastici

avendo nei confronti degli altri lo stesso rispetto che si chiede per se stessi; esprimendo il proprio pensiero e ascoltando democraticamente ;sul piano delle regole

rispettando il proprio materiale e quello degli altri, gli ambienti e le attrezzature scolastiche;

attuando comportamenti adeguati alla salvaguardia della propria e altrui sicurezza, sia in ambiente scolastico che extra-scolastico.

Firma degli insegnanti: Pag. 100

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Il sottoscritto genitore dell’alunno/a _____________________________________________, sezione __________ plesso_______________________,dichiara di aver ricevuto e letto il

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA

data____________________________

Firma ___________________________

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ISTITUTO COMPRENSIVO

" Guido Agosti"

Via Ragazzi del ' 99 - DELLO

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA- FAMIGLIA

"INCONTRARSI E GUARDARSI NEGLI OCCHI "

La scuola è l'ambiente in cui si promuove la formazione di ogni studente, la sua interazione sociale e la sua crescita civile. Insegnanti e genitori, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti d'azione, hanno in comune sia i destinatari della loro azione, i figli/alunni, sia la finalità di provvedere alla loro educazione. È fondamentale, perciò, costruire un'alleanza scuola-famiglia , fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione nel reciproco rispetto delle competenze specifiche, per aiutare il bambino a diventare il miglior se stesso possibile. Pertanto, all'interno dell'Istituto Comprensivo di Dello, mediante un processo di condivisione e collaborazione tra tutte le sue componenti, è stato elaborato il seguente patto di corresponsabilità educativa.

Gli impegniLa famiglia collabora... nella comunicazione:

partecipando attivamente a tutti gli incontri, sia assembleari che individuali;

informando i docenti relativamente ai fatti che possono incidere sui processi educativi del proprio figlio;

rispettando i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e docenti;

giustificando i ritardi e le assenze scolastiche sugli appositi moduli adeguatamente compilati;

informandosi sulle iniziative scolastiche e fornendo tempestivi riscontri alle comunicazioni o alle richieste della scuola;

nei rapporti con i docenti:

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rispettando la professionalità dei docenti che sono titolari delle scelte e delle decisioni didattiche;

supportando il lavoro degli insegnanti, fornendo il materiale richiesto e aiutando il proprio figlio a mantenerlo in ordine;

preservando l'autorevolezza dei docenti stessi, non esprimendo considerazioni o giudizi negativi in presenza dei bambini per favorire la formazione di un clima sereno;

utilizzando la forma del colloquio diretto con gli insegnanti interessati, concordando le modalità dell'incontro, per chiedere i necessari chiarimenti su fatti e circostanze che inducono dubbi e perplessità;

sul piano delle regole: facendo rispettare la regolarità della frequenza e la puntualità sia all'ingresso che

all'uscita; sostenendo e incoraggiando costantemente l'azione della scuola nella graduale

scoperta e nel rispetto delle regole condivise;

sul piano della "collaborazione educativo- didattica": mostrando interesse, giorno per giorno, per le attività scolastiche realizzate dai

propri figli; incoraggiando e controllando l'esecuzione dei compiti a casa, senza sostituirsi ai

figli; aiutando il bambino a trovare strategie efficaci nell'affrontare le situazioni

conflittuali, portandolo a riflettere sulle motivazioni del suo comportamento e di quello degli altri;

valorizzando gli aspetti positivi del proprio figlio e aiutandolo ad affrontare i propri limiti;

chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti sulle azioni e/o iniziative di aiuto da realizzare a casa per superare eventuali difficoltà scolastiche.

Questa scuola s'impegna... nella comunicazione: a presentare e illustrare il progetteducativo-didattico ad inizio di ogni anno

scolastico; ad organizzare incontri con i genitori, sia in forma assembleare sia in forma

individuale; a rispettare i momenti e i luoghi idonei per il passaggio di informazioni tra genitori e

docenti;

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a rendersi disponibile ad incontri individuali o assembleari, oltre quelli fissati, per la discussione di fatti o problematiche di attinenza educativa;

a informare le famiglie, anche per iscritto, su fatti e circostanze rilevanti per i processi educativi, ivi compresi i ritardi scolastici o le assenze ingiustificate;

nei rapporti con le famiglie: ad assicurare la dovuta privacy quando si discute di fatti riferiti a sfere di vita

privata; ad assicurare il massimo rispetto per le scelte culturali e religiose;

a condividere i principi educativi generali per lo sviluppo della personalità del bambino, nei suoi aspetti individuali e sociali;

nei rapporti con gli alunni: a promuovere lo sviluppo dell'identità, dell'autonomia e delle competenze di

ciascun bambino; a creare le condizioni relazionali perché i bambini stiano bene a scuola con sé e con

gli altri; a rispettare i tempi di ciascun bambino, valorizzando un percorso di crescita

condiviso ma originale; a realizzare, compatibilmente con le risorse disponibili, attività di laboratorio e di

gruppo per stimolare la motivazione ad apprendere; a valorizzare gli aspetti positivi di ciascun alunno e aiutarlo ad affrontare i propri

limiti;

rispetto al POF e agli obiettivi: a predisporre un piano dell'offerta formativa adeguato e funzionale agli obiettivi

previsti; ad arricchire il POF con esperienze che concorrano a costruire l'identità personale

di ciascuno (teatro, musica, psicomotricità, sport, pittura, multimedialità).

Gli alunni collaborano... nella comunicazione:

mantenendo in buono stato il diario scolastico/quaderno degli avvisi, che dovrà essere utilizzato per le comunicazioni scuola-famiglia e per i compiti;

recapitando puntualmente a casa e a scuola le comunicazioni loro consegnate;

riconsegnando tempestivamente e in ottimo stato i documenti ufficiali: scheda di valutazione quadrimestrale e verifiche, debitamente firmati dai genitori;

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nei rapporti con i docenti, con i compagni e con i collaboratori scolastici: prendendo progressivamente coscienza dei personali diritti/doveri; avendo nei confronti degli altri lo stesso rispetto che si chiede per se stessi;

rispettando il lavoro dei compagni, dei docenti e dei collaboratori; esprimendo il proprio pensiero e ascoltando democraticamente;

sul piano delle regole: rispettando il proprio materiale e quello degli altri, gli ambienti e le attrezzature

scolastiche; attuando comportamenti adeguati alla salvaguardia della propria e altrui sicurezza,

sia in ambiente scolastico che extra-scolastico; frequentando regolarmente e con puntualità le lezioni; non portando mai il cellulare in classe;

avendo cura della propria persona e utilizzando un abbigliamento conveniente e rispettoso della scuola come luogo di cultura e di lavoro;

sul piano della "collaborazione didattica": mantenendo un atteggiamento responsabile nel proprio percorso di

apprendimento; partecipando al lavoro scolastico individuale e/o di gruppo impegnandosi per

sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla scuola; applicandosi con puntualità nei compiti a casa e nello studio;

informandosi delle attività svolte durante l'assenza dalle lezioni e dei compiti assegnati;

rispettando l'eventuale impegno assunto di portare i compiti a un compagno assente, facendolo in modo puntuale;

chiedendo chiarimenti e consigli ai docenti in caso di difficoltà; assicurandosi di avere tutto il materiale necessario per lo svolgimento delle attività

scolastiche.

Firma del coordinatore di classe:

Pagina 105

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Il sottoscritto genitore dell’alunno/a _____________________________________________________, classe __________ plesso_______________________, dichiara di aver ricevuto e letto il

PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA

Data____________________________ Firma___________________________

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Scuola dell’Infanzia “ M. Pesce” di Longhena. La scuola dell’infanzia “M. Pesce” di Longhena è situata in un edificio di costruzione non

molto recente; è dislocata su un unico piano privo di barriere architettoniche e dotato di

uscite di sicurezza.

Nella scuola sono presenti:

Un salone (utilizzato per attività di accoglienza, per attività motorie e di gioco).

Due aule (per le attività didattiche ,curricolari e laboratoriali).

Un’aula attrezzata con brandine per il rilassamento/riposo dei più piccoli

Una cucina interna e un’aula adibita a refettorio.

Due bagni che vengono utilizzati dai bambini e un bagno per le insegnanti

attrezzato con piccola vasca e fasciatoio .

Un’aula utilizzata dalle insegnanti e una bidelleria con annesso piccolo bagno

Intorno alla scuola un ampio giardino piantumato con giochi adatti alle attività ricreative

dei bambini e omologati per l’esterno.

SCUOLA DELL’ INFANZIA DI CORZANO

L’edificio della Scuola dell’Infanzia è così organizzato:

2 sezioni ampie con il bagno in sezione, per i bambini e per le insegnanti

Un ampio salone, adibito al gioco e all’entrata/uscita degli alunni

Un soppalco adibito alle attività psicomotorie e/o alle attività di laboratorio per

piccoli gruppi

1 aula insegnanti

1 bidelleria e bagno per disabili

1 refettorio con annessa la cucina ed il bagno

Un ampio giardino attrezzato con giochi e sabbio naia

1 corridoio adibito a spogliatoio con gli armadietti

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FASI DEL PROGETTO ACCOGLIENZA

Questo momento di passaggio deve possedere alcune caratteristiche:

-Creare un ambiente accogliente: che si traduce in comportamenti di disponibilità e ascolto

da parte degli insegnanti e di una progettazione attenta agli spazi e ai tempi .L’accoglienza

diventa l’elemento dominante nella relazione educativa e nella creazione di un clima di

benessere e serenità.

-Un inserimento graduale e scaglionato: questa fase che coincide con l’inizio della scuola

è il momento maggiormente carico di tensione emotiva. Per favorire questo delicato

passaggio si adotta un inserimento graduale, che nel rispetto dei tempi di ognuno,sappia

creare situazioni rassicuranti in un ambiente sereno.

Fasi:

1)Il progetto accoglienza ha inizio nel mese di giugno dell’anno scolastico precedente;in

quel periodo le famiglie che hanno iscritto i loro bambini sono invitate ad un assemblea

iniziale che consente loro di formarsi un immagine dell’ambiente che accoglierà il

bambino.

Durante l’assemblea le insegnanti:

-presenteranno la scuola e il personale docente

-parleranno dell’inserimento e delle sue problematiche

-presenteranno le strategie scelte per un inserimento graduale dei bambini e

concorderanno i tempi del graduale inserimento

-illustreranno alcuni aspetti organizzativi consegneranno giornalino e regolamento.

-accoglieranno le eventuali domande ed aspettative espresse dai genitori.

Sarà inoltre consegnata ai genitori una scheda per raccogliere informazioni sui bambini e

notizie utili a facilitarne l’inserimento. I genitori compileranno a casa la scheda che

riconsegneranno a settembre prima dell’inizio della frequenza del bambino durante un

colloquio individuale.

2)L’inserimento graduale dura in genere i primi 10 giorni lavorativi di scuola. L’orario di

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funzionamento è ridotto alla frequenza antimeridiana e adeguato al progetto per favorire

maggior compresenza giornaliera dei docenti al fine di:

-favorire l’instaurarsi di una relazione più diretta con il bambino

-rispondere con flessibilità alle diverse esigenze dei bambini

-ricercare strategie educative mirate a creare un clima di benessere e serenità.

L’accoglienza così strutturata necessita di un organizzazione specifica dei tempi di

inserimento che definiamo come graduali e scaglionati per ogni bambino

.inserimento graduale:offre ai bambini la possibilità di vivere ogni momento della vita

scolastica per gradi, a “piccoli passi” prima qualche ora,poi la mattinata ,poi ancora il

pranzo; tempi di permanenza sempre più serrati o più distesi vengono concordati con le

insegnanti sulla base dell’adattamento dei singoli bambini al nuovo ambiente.

.inserimento scaglionato:ogni bambino merita un’ attenzione particolare ecco perché non è

possibile accogliere tutti i bambini a scuola contemporaneamente ma diventa “strategico”e

funzionale al benessere di ciascuno scaglionarne l’ingresso.

Oltre alla frequenza a orario ridotto per il primo periodo l’orario di ingresso per i nuovi

iscritti è posticipato (9,15) per consentire di essere accolti in un ambiente tranquillo perché

già organizzato.

Anche per i bambini mezzani e grandi che già hanno frequentato gli anni precedenti è

stato pensato e sviluppato un breve periodo di accoglienza che ha lo scopo di :

.ristabilire un dialogo con le insegnanti e i compagni per “raccontarsi”.

.riappropriarsi degli spazi della scuola e della loro sezione.

A questo proposito i primi 2 giorni di scuola vengono frequentati solamente dai bambini

che già frequentavano l’anno precedente.

3)colloqui individuali: all’inizio del mese di settembre le insegnanti organizzano i colloqui

individuali con i genitori dei nuovi iscritti secondo tempi e modalità ritenute più

opportuni .E’ il primo momento di conoscenza personale reciproca: i genitori raccontano la

storia del loro bambino,parlano delle sue abitudini. Durante il colloquio viene condiviso il

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contenuto della scheda di conoscenza consegnata durante l’assemblea di giugno.

PROGETTO PONTE”: Raccordo tra Scuola Secondaria di 1° e 2° grado per alunni neo-arrivati

OBIETTIVI

Raccogliere informazioni sullo studente non italofono.

Creare occasioni di riflessione sulla scelta della Scuola Secondaria di 2° grado

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Verificare la conoscenza reale della lingua, permettendo un adeguato passaggio

alla Scuola Secondaria di 2° grado .

Provvedere ad un eventuale inserimento a settembre dello studente nel corso

intensivo di lingua.

Informare e coinvolgere la famiglia per sensibilizzarla sulla scelta scolastica del

figlio.

RISULTATI ATTESI

Successo scolastico e minor dispersione (intesi sia come abbandono che come

ritardo scolastico)

Integrazione degli studenti all’interno di una prospettiva più ampia di educazione

interculturale.

Acquisizione di strumenti linguistici per comunicare bisogni, esperienze, vissuti.

Sviluppo della consapevolezza della valenza formativa del percorso scolastico

intrapreso.

PERCORSO

Contatti con il referente all’orientamento della Scuola Sec. 1° grado.

Contatti con il coordinatore di classe della Scuola Sec. 1° grado.

In caso la Scuola Sec. 1° grado segnali dei problemi, predisporre eventuali colloqui

tra i docenti della Scuola Sec. 1° grado e il “referente intercultura” da attuare

nell’Istituto per gli studenti in entrata.

Colloqui individuali con genitori e studenti anche in presenza del mediatore

culturale, ove necessario.

Invio al Consiglio di classe del questionario di conoscenza (sotto allegato).

Possibilità di individuare tutors interni alla scuola: ( tutor senior, di classe, junior)

Tutor senior ________ referente intercultura dell’Istituto.

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Tutor di classe __________ coordinatore di classe

Tutor junior ___________ studente dell’Istituto

RISORSE DELLA SCUOLA

Docenti classi prime in ingresso

Docenti alfabetizzatori

Tutors

QUESTIONARIO DI CONOSCENZA

Alla c.a. del REFERENTE per gli stranieri

dell’Istituto______________

Il/La suddetto/a alunno risulta iscritto/a al vostro Istituto per il prossimo anno scolastico.

Si allega pertanto alla documentazione il seguente breve questionario, al fine di facilitare un adeguato inserimento di …………………………………………… nella nuova

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classe e sezione ed eventualmente predisporre per tempo la frequenza ai corsi di L2.

Cordiali saluti.

Il coordinatore di classe

___________________

1. Anno di arrivo in Italia ………………………………..

2. Anno di iscrizione all’attuale Scuola Sec. 1°

3. Frequenza regolare SI’ NO

4. Residenza attuale ………………………………………….

5. Conoscenza lingua italiana

Scritta:

non sufficiente sufficiente Buona Ottima

Orale:

Partecipazione a corsi o laboratori di ◘ prima alfabetizzazione

◘ seconda alfabetizzazione

◘ linguaggi specifici delle discipline

◘ individualmente

◘ a piccoli gruppi

Per numero ore ………..

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6. Rapporti scuola-famiglia

Regolari saltuari nulli collaborativi Passivi

Conflittuali

Figura familiare di riferimento ……………………………………………………………………

Altro ……………………………………………………………………………………

7. Eventuali annotazioni

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Il Docente Coordinatore

__________________

Data _____________________

REGOLAMENTO VIAGGI E VISITE D’ISTRUZIONE

I viaggi di istruzione, le visite guidate e gli scambi culturali sono una fattiva occasione di

formazione per i giovani. Le iniziative in oggetto hanno valenza didattica e la finalità di

integrare la normale attività della scuola sul piano della formazione generale e della

personalità degli alunni. Sul piano della socializzazione, i viaggi di istruzione

rappresentano opportunità da saper cogliere e sono momenti di grande importanza per un

positivo sviluppo delle dinamiche socio affettive del gruppo classe.

Il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione individua e programma le attività in maniera

razionale e con la massima valenza didattica, potenziando l’abbinamento di classi per

favorire la socializzazione ed il contenimento dei costi per gli studenti. Tutti i viaggi di

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studio sono considerati come momento integrante dell’attività didattica e sono inseriti nella

programmazione di classe.

In base alla loro tipologia si distinguono:

USCITE DIDATTICHE: occasionali nel territorio comunale. Si effettuano nell’ambito

dell’orario di lezione (necessita solo approvazione del Consiglio di Classe, docenti di

modulo. Si richiede autorizzazione cumulativa ai genitori).

VISITE GUIDATE: si effettuano, nell’arco di una sola giornata scolastica, presso

mostre, monumenti, musei, gallerie, località di interesse storico – artistico, parchi

naturali, ecc. (necessitano approvazioni del Consiglio di Classe, docenti di modulo. Si

richiede autorizzazione ai genitori).

VIAGGI D’ISTRUZIONE: si effettuano nell’arco di uno o due giorni in località italiane.

(necessitano approvazioni del Consiglio di Classe, docenti di modulo, Collegio Docenti e

Consiglio di Istituto. Si richiede autorizzazione ai genitori).

Per l’utilizzo di ditte di autotrasporto e/o il ricorso ad agenzie di viaggio, è necessario

acquisire le autorizzazioni di legge.

Per gli alunni della Scuola dell’Infanzia è consigliabile che il tempo di percorrenza si

esaurisca nel limite di tre/quattro ore nell’arco di una giornata.

Per la Scuola Primaria il viaggio di istruzione viene organizzato nell’ambito di una

giornata. E’ consigliabile di abbinare le classi per abbattere i costi.

Per la scuola Secondaria di primo grado per le classi prime e seconde si dispone che il

viaggio di istruzione si svolga in un solo giorno. Per le classi terze è possibile effettuare il

viaggio nell’arco dei 2 giorni. Si devono abbinare per corsi le classi prime, le seconde e le

terze. Non è consentito il viaggio ad una sola classe per ovvi motivi organizzativi di Istituto

e per favorire il risparmio e la partecipazione del maggior numero di alunni.

I viaggi devono essere effettuati entro un mese prima del termine delle lezioni, fatta

eccezione per i viaggi che hanno come meta i parchi o visite naturalistiche.

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Particolare attenzione va posta al problema della sicurezza:

sono vietati i viaggi notturni;

si raccomanda di evitare, per quanto possibile, la programmazione dei viaggi e

delle visite guidate nei periodi di alta stagione e/o nei giorni prefestivi nei luoghi di

maggior affluenza turistica; si richiama la disposizione di legge.

ORGANI COMPETENTI

Il piano delle visite guidate e dei viaggi di istruzione è approvato dagli organi collegiali

della scuola con questa procedura:

Proposta dei Docenti in Consiglio di Classe, interclasse, con motivazioni didattiche

Individuazione dei Docenti accompagnatori

Autorizzazione dei genitori

Autorizzazione del Collegio Docenti (sua pertinenza)

Autorizzazione del Consiglio di Istituto (sua pertinenza)

I consigli di Classe, interclasse devono deliberare entro Novembre, il Collegio Docenti:

entro Dicembre, il Consiglio di Istituto entro gennaio e assegna l’appalto alle ditte di

trasporto che meglio rispondano alle esigenze di servizio, di costo oltre che ottemperino

alle condizioni di sicurezza.

Il piano generale, una volta approvato e deliberato, diventa esecutivo consentendo ai

docenti di dare avvio alle procedure necessarie all’uscita.

DESTINATARI

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Sono rivolte a tutti gli alunni della Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di primo

grado; gli alunni dovranno essere in possesso di un documento di identificazione rilasciato

dalla scuola o del certificato di identità personale.

Visite guidate e viaggi di istruzione si configurano come esperienze di apprendimento e di

crescita della personalità alle quali devono partecipare gli alunni della classe, la

percentuale dei partecipanti dovrà essere non inferiore al 80% del totale complessivo degli

alunni delle classi coinvolte, pena la sospensione della gita. Gli alunni che non partecipano

all’uscita sono tenuti alla frequenza delle lezioni, saranno inseriti nelle classi/sezioni del

plesso. Coloro che non si presenteranno a scuola dovranno giustificare l’assenza. Non è

prevista la partecipazione dei genitori o persone estranee alla scuola, salvo casi

eccezionali e autorizzati dal Dirigente Scolastico.

DOCENTI ACCOMPAGNATORI

I docenti accompagnatori devono far parte dell’equipe pedagogico - didattico della classe,

per la Scuola Primaria è consentito avere come accompagnatori anche docenti non facenti

parte del modulo, ma appartenenti al plesso.

É prevista la presenza di almeno un docente ogni quindici studenti e nel caso di alunni

portatori di disabilità si designa, in aggiunta al numero degli accompagnatori, anche

l’insegnante di sostegno, o di altra disciplina, per garantire una sorveglianza più mirata. In

casi particolari il Dirigente Scolastico valuterà la possibilità di ricorrere anche ai

collaboratori scolastici e ad altri docenti del plesso.

Tale procedura dovrà essere garantita per tutte le uscite, comprese quelle che si

effettuano nell’ambito del comune. I docenti accompagnatori hanno l’obbligo di attenta ed

assidua vigilanza esercitata a tutela sia dell’incolumità degli alunni che del patrimonio

artistico e ambientale del luogo visitato. Deve essere comunque previsto un docente

accompagnatore supplente che all’occorrenza sia pronto a sostituire un collega che, per

gravi e imprevisti motivi, non sia in grado di intraprendere o continuare il viaggio. Il

personale accompagnatore e gli alunni sono coperti dall’assicurazione stipulata

dell’Istituto.

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ONERI FINANZIARI

Le spese di realizzazione di visite didattiche e viaggi di istruzione, riportate sugli appositi

capitoli di bilancio, sono a carico dei partecipanti. I docenti accompagnatori dopo aver

verificato il numero dei partecipanti, sentita la segreteria per i costi globali, richiederanno

alle famiglie il costo unitario che consegneranno, in soluzione unica, all’ufficio competente.

I pagamenti dei costi dei viaggi e delle visite guidate saranno effettuati dagli uffici della

segreteria, dietro presentazione di fattura.

All’alunno che non possa partecipare per sopravvenuti importanti motivi, verrà rimborsato

la quota-parte relativa ai pagamenti diretti quali biglietto di ingresso, pasti ecc; non

saranno invece rimborsati tutti i costi (pullman, guide …..) che vengono ripartiti tra tutti gli

alunni partecipanti. I docenti avranno cura di proporre gite a cui possono partecipare tutti

gli alunni, escludere alcuno per motivi economici non è formativo.

NORME

La possibilità di effettuare viaggi e/o visite è regolata dalla seguente normativa:

C.M. n. 291 del 1992

C.M. n. 380 del 1995

D.L.vo n. 111 del 1995

C.M. 623 del 1996

Legge n. 59 del 1997

Il presente regolamento è stato approvato definitivamente nella seduta del Consiglio di

Istituto del 29 Aprile 2010.

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VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTOLa valutazione del comportamento è regolata dal D.Lgs.62 del 13 aprile 2017, è espressa con giudizio in sede di scrutinio intermedio e finale, collegialmente dal Consiglio di Classe.

Per avere un comportamento uniforme in tutti i consigli si propone la seguente griglia:

(ex 10) eccellente (in alternativa: corretto e consapevole) → indica un comportamento dello studente particolarmente attivo, impegnato, rispettoso e solidale con gli altri.

(ex 9) corretto → indica un comportamento dello studente attivo, corretto, interessato alle attività di studio e disponibile nella comunità scolastica.

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(ex 8) generalmente corretto → indica un comportamento dello studente generalmente impegnato e corretto nella comunità scolastica.

(ex 7) abbastanza corretto → indica un comportamento dello studente che pur non infrangendo le fondamentali regole della scuola, deve ancora maturare l’autocontrollo, alcune competenze relazionali e migliorare l’impegno scolastico.

(ex 6) non sempre corretto → indica un comportamento dello studente che dimostra scarsa attenzione al dialogo educativo ed alla partecipazione alle iniziative formative, che assume comportamenti non rispettosi delle regole del vivere civile e scolastico (ritardi, assenze, disimpegno e sanzioni).

(ex 5) non corretto → indica che è incorso in sospensione per periodi di più giorni e non ha dimostrato apprezzabili e concreti cambiamenti nel comportamento per l’intero anno scolastico.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott. Pietro Michele Dursi

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OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DA ALLEGARE AL CONSIGLIO DEL ___ GENNAIO 2016

LEGENDA PER I PUNTI 1-2-3-4

1- Completo raggiungimento degli obiettivi

2- Accettabile raggiungimento degli obiettivi

3- Mancato raggiungimento degli obiettivi

LEGENDA PER IL PUNTO 5

1 - 10 2 - 9 3 - 8 4 - 7, 6 5 - 5, 4, 3, 2, 1

1. SOCIALIZZAZIO

NE A - L’alunno è inserito

1

2

3

B - L’alunno collabora con i compagni

1

2

3

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2. RESPONSABILI

A - Rispetta le regole scolastiche

1

2

3

B - Porta il materiale

1

2

3

3. PARTECIPAZIO

NE A - L’alunno sa ascoltare

1

2

3

B - L’alunno interviene in modo pertinente

1

2

3

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4. AUTONOMIA OPERATIVA

A - L’alunno è autonomo nell’esecuzione del lavoro

1

2

3

B – l’alunno usa in modo appropriato gli strumenti di lavoro

1

2 ● ● ●

3

5. PROGRESSION

E

NELL’

APPRENDIMENTO

A - Conoscenza dei contenuti

1

2

3

4

5

B - La comprensione e l’uso dei linguaggi disciplinari risultano

1

2

3

4

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5

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OSSERVAZIONI SISTEMATICHE DA ALLEGARE AL CONSIGLIO DEL ___ MAGGIO 2016

LEGENDA PER I PUNTI 1-2-3-4

1- Completo raggiungimento degli obiettivi

2- Accettabile raggiungimento degli obiettivi

3- Mancato raggiungimento degli obiettivi

LEGENDA PER IL PUNTO 5

1 - 10 2 - 9 3 - 8 4 - 7, 6 5 - 5, 4, 3, 2, 1

1. SOCIALIZZAZIONE

A - L’alunno è inserito

1

2

3

B - L’alunno collabora con i compagni

1

2

3

2. RESPONSABILITÀ 1

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A - Rispetta le regole scolastiche

2

3

B - Porta il materiale

1

2

3

3. PARTECIPAZIONE

A - L’alunno sa ascoltare

1

2

3

B - L’alunno interviene in modo pertinente

1

2

3

4. AUTONOMIA OPERATIVA

A - L’alunno è autonomo

1

2

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nell’esecuzione del lavoro 3

B – l’alunno usa in modo appropriato gli strumenti di

lavoro

1

2

3

5. PROGRESSIONE

NELL’

APPRENDIMENTO

A - Conoscenza dei contenuti

1

2

3

4

5

B - La comprensione e l’uso dei linguaggi

disciplinari risultano

1

2

3

4

5

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

Il Dirigente Scolastico

Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9; Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione; Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al termine del quinto anno di corso della scuola primaria; tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;

CERTIFICA

Che l ’alunn … ……………………………………………...........................……………...... ,

nat… a .......…………………………………….…………….… il ..………………..…… ,

ha frequentato nell’anno scolastico ........ / ...…... la classe …..… sez. ….....……

con orario settimanale di ….. ore;

e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

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Competenze chiave europee

Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione Livello(1)

1 Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

2 Comunicazione nella lingua straniera

È in grado di affrontare in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

4 Competenze digitali Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

6 Competenze sociali e civicheHa cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.

7 Spirito di iniziativa* Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

8 Consapevolezza ed espressione culturale

Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.

9L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a:

......................................................................................................................................................................................

* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006

Data …………………….. Il Dirigente Scolastico

……………………………………………

(1) Livello Indicatori esplicativiA – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle

abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE

AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Il Dirigente Scolastico

Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 62 e, in particolare, l’articolo 9; Visto il decreto ministeriale 3 ottobre 2017, n. 742, concernente l’adozione del modello nazionale di certificazione delle competenze per le scuole del primo ciclo di istruzione; Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse in sede di scrutinio finale dagli insegnanti di classe al termine del quinto anno di corso della scuola primaria; tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;

CERTIFICA

Che l ’alunn … ……………………………………………...........................……………...... ,

nat… a .......…………………………………….…………….… il ..………………..…… ,

ha frequentato nell’anno scolastico ........ / ...…... la classe …..… sez. ….....……

con orario settimanale di ….. ore;

e ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.

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Competenze chiave europee

Competenze dal Profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione Livello(1)

1Comunicazione nella madrelingua o lingua di istruzione

Ha una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare le proprie esperienze e di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

2 Comunicazione nelle lingue straniere

È in grado di affrontare in lingua inglese una comunicazione essenziale in semplici situazioni di vita quotidiana.

3 Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a problemi reali.

4 Competenze digitali Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti per ricercare dati e informazioni e per interagire con soggetti diversi.

5 Imparare ad imparare Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è in grado di ricercare nuove informazioni. Si impegna in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo.

6 Competenze sociali e civicheHa cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente. Rispetta le

regole condivise e collabora con gli altri. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato, da solo o insieme agli altri.

7Spirito di iniziativa * Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado di

realizzare semplici progetti. Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

8 Consapevolezza ed espressione culturale

Si orienta nello spazio e nel tempo, osservando e descrivendo ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Riconosce le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si esprime negli ambiti che gli sono più congeniali: motori, artistici e musicali.

9L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche, relativamente a:

......................................................................................................................................................................................

* Sense of initiative and entrepreneurship nella Raccomandazione europea e del Consiglio del 18 dicembre 2006

Data. ………………. Il Dirigente Scolastico ………………………….

(2) LivelloIndicatori esplicativi

A – Avanzato L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.

C – Base

D – Iniziale

L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

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ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA PERSONE

Gli insegnanti possono svolgere attività individualizzate con gli alunni in situazione di handicap o

attività disciplinari con il gruppo classe, a seconda delle scelte organizzative e metodologiche

adottate dal team.

L’assistente per l’autonomia permette al bambino di adeguarsi al contesto scolastico, superando

le difficoltà fisiche.

La scuola permette l’intervento di esperti all’interno dell’orario scolastico per facilitare l’accesso

a terapie consigliate, in collaborazione con la famiglia.

Il/la collaboratore/trice scolastico/a può prestare assistenza agli alunni disabili nell’accesso dalle

aree esterne alle strutture scolastiche, negli spostamenti dentro i locali della scuola e da questi

all’esterno.

SPAZI

In ogni plesso si deve reperire uno spazio adeguato e opportunamente attrezzato per

permettere lo svolgimento di attività individualizzate, un laboratorio accessibile anche a piccoli

gruppi per interventi di recupero e di integrazione.

Gli insegnanti controllano che tutti gli ambienti frequentati dal bambino siano di facile accesso,

segnalando l’eventuale presenza di barriere, e si assicurano della fruibilità dei mezzi di trasporto

pubblico e privato e dell’organizzazione di trasporti specifici.

STRUMENTI

Gli insegnanti, anche su parere degli specialisti, provvedono alla verifica e all’integrazione del

materiale necessario per realizzare progetti.

L’A.S.L. e altri Enti dispongono di materiali e attrezzature che possono essere prestati alla

scuola, su richiesta del neuropsichiatra e degli insegnanti.

La risorsa informatica può essere utilizzata proponendo, se necessario, anche l’acquisto di

hardware e software adeguati.

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TEMPI

La scuola garantisce il diritto alla frequenza secondo l’orario stabilito dal Consiglio d’Istituto;

permette flessibilità oraria qualora sia necessaria per rispondere a bisogni speciali del bambino.

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Istituto Comprensivo G. Agosti -Dello-a.s.2016/2017

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista

minorati udito 2

Psicofisici 27

2. disturbi evolutivi specifici

DSA 41

ADHD/DOP 1

Borderline cognitivo 5

Altro 6

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

Socio-economico 10

Linguistico-culturale 30

Disagio comportamentale/relazionale 1

Altro 9

Totali 132

% su popolazione scolastica 15% circa

N° PEI redatti dai GLHO 29

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 53

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 50

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B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Funzioni strumentali / coordinamento 5

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

1

Psicopedagogisti e affini esterni/interni 0

Docenti tutor/mentor 1

Altro: 0

Altro: 0

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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI sì

Rapporti con famiglie sì

Tutoraggio alunni sì

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI sì

Rapporti con famiglie sì

Tutoraggio alunni sì

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI sì

Rapporti con famiglie sì

Tutoraggio alunni sì

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili sì

Progetti di inclusione / laboratori integrati

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione sì

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

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Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità sì

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili sì

Procedure condivise di intervento sulla disabilità sì

Procedure condivise di intervento su disagio e simili sì

Progetti territoriali integrati sì

Progetti integrati a livello di singola scuola sì

Rapporti con CTS / CTI sì

Altro:

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati sì

Progetti integrati a livello di singola scuola sì

Progetti a livello di reti di scuole

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe sì

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2 sì

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Altro:

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

x

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Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro:

Altro:

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

COMPITI SPECIFICI:

Dirigente Scolastico: è garante del processo di integrazione del ragazzo disabile.

A tal fine assicura al proprio Istituto: la promozione di attività di formazione dei docenti per l'acquisizione di

adeguate metodologie di insegnamento; il reperimento di ausili e/o attrezzature e materiale didattico

calibrato sulle effettive potenzialità (punti di forza) dell'alunno e necessarie nel caso di precise esigenze

dell’alunno, così da favorire la sua inclusività e un positivo clima di classe; la richiesta di organico di docenti di sostegno e di potenziamento; collaborazione con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione dell’alunno.

Il Dirigente scolastico inoltre convoca e presiede i vari gruppi di lavoro e ne controlla e firma le delibere.

Gruppo di lavoro per l’inclusione: è nominato dal Dirigente scolastico, su proposta del Collegio Docenti.

Il GLI è composto da: F.S. per l’inclusione/referente DSA, insegnanti curricolari con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, insegnanti di sostegno, in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi.

Il GLI svolgerà le seguenti funzioni:

promuovere una cultura dell’inclusione;

rilevare i Bisogni Educativi Speciali presenti nella Scuola;

elaborare, tenere aggiornato e verificare il Piano Annuale per Inclusione degli alunni disabili e di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali entro il mese di giugno di ogni anno scolastico;

proporre al Collegio dei Docenti, all’inizio dell’ anno scolastico, una programmazione degli

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obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano Annuale d’Inclusione;

formulare progetti per la continuità fra ordini di scuola;

promuovere azioni di sensibilizzazione degli studenti, dei genitori, del territorio;

collaborare alla pianificazione di specifici progetti per i soggetti disabili;

proporre al Dirigente scolastico l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati alle attività per il supporto dei soggetti disabili.

predisporre e somministrare, in collaborazione con le insegnanti, un piano per lo screening della dislessia e della discalculia nella scuola primaria.

Consiglio di Classe o team dei docenti ha il compito di:

indicare in quali casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e dispensative sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche e, ove previsto, sulla base della documentazione clinica e/o certificazione fornita dalla famiglia;

predisporre un piano didattico personalizzato (PDP) che ha lo scopo di definire, monitorare e documentare le strategie di intervento più idonee e i criteri di valutazione degli apprendimenti per tutti gli alunni che presentano bisogni educativi speciali, tranne nei casi di disabilità.

GLH operativo elabora il Piano Educativo Individualizzato in presenza della certificazione di disabilità, come stabilito dalla legge 104/92.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Anche per il prossimo anno scolastico continueremo la collaborazione con il CTI di Manerbio: organizzazione di incontri di formazione dove i docenti formati trasferiscono le competenze in una formazione tra pari.

Successivi corsi possono essere previsti su tematiche specifiche emergenti nel corso dell’anno, tenendo anche conto degli alunni in ingresso, delle future rilevazioni o delle evoluzioni di situazioni esistenti e in itinere.

L’aggiornamento si avvarrà anche di consultazione di materiale bibliografico ed informatico, software, banche dati in rete.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

Nel nostro Istituto tutti gli alunni con bisogni educativi speciali hanno diritto ad uno specifico piano:

a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni con disabilità a cui si fa riferimento per la valutazione.

b) Piano Didattico Personalizzato per gli alunni con DSA secondo quanto previsto dalla legge

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170 del 8/10/2010 e le relative Linee guida del 12/07/2012.

c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli alunni con BES secondo quanto previsto dalla Direttiva BES e

CTS 27/12/29012 e Circolare applicativa n.8 del 6/03/2013.

Valutare un alunno in difficoltà coinvolge in modo responsabile sia il singolo docente che il consiglio di classe nella sua interezza. Per questi alunni vengono verificati e valutati gli obiettivi, previsti nel piano personalizzato, raggiunti considerando sia le abilità in ingresso, sia le conquiste ottenute in itinere e alla fine dell'anno.

Disabilità

Gli studenti disabili sono valutati in base al PEI. Le verifiche, orali e scritte, sono elaborate da docenti curriculari e docenti di sostegno e possono essere personalizzate, equipollenti e/o prevedere tempi più lunghi di attuazione.

DSA/ALUNNI CON SVANTAGGIO SCOLASTICO

Le verifiche per la valutazione saranno diversificate coerentemente al tipo di svantaggio. Per le verifiche saranno previsti eventuali modalità differenziate di esecuzione per consentire tempi di riflessione, pause e gestione dell’ansia.

Gli obiettivi delle verifiche saranno chiari e comunicati all’allievo prima della verifica stessa.

Le verifiche potranno essere di tipo formale, contenutistico, organizzativo.

Le valutazioni privilegeranno le conoscenze e le competenze di analisi, sintesi e collegamenti piuttosto che la correttezza formale.

Saranno previste verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera).

Si farà uso di strumenti e mediatori didattici nelle prove di verifica sia scritte che orali (mappe concettuali, mappe mentali, formulari…).

Non saranno tema di verifica la grafia o l’ordine, saranno valutati esclusivamente i concetti, i pensieri, il grado di maturità, di conoscenza, di consapevolezza. Si valuterà prestando attenzione più al contenuto che alla forma.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Ogni anno nel mese di settembre, in relazione all’ organico assegnato alla scuola, il Dirigente Scolastico procede alla distribuzione definitiva delle risorse, sempre in termini funzionali.

Docenti di Sostegno

Supportano i docenti della classe in attività inclusive quali: lavori di piccolo gruppo di livello, elettivi, ecc,

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apprendimento cooperativo, attività di tutoring, attività individuali per fondare abilità e conoscenze utili ad

una migliore collaborazione con i compagni o che soddisfino le esigenze educative e di apprendimento dell’alunno.

Assistenti ad personam

Supportano i docenti della classe, se idonei, nelle stesse attività condotte dai docenti di sostegno; in caso

contrario collaborano secondo quanto organizzato dai docenti. Se necessario parteciperanno ad incontri di programmazione con i docenti, alle uscite didattiche, visite guidate e viaggi d’istruzione.

Organico di potenziamento.

Coopera per attuare progetti di potenziamento, recupero, prima alfabetizzazione.

Progetti di alfabetizzazione

Il Dirigente Scolastico attiva percorsi di apprendimento/approfondimento della lingua italiana secondo i bisogni degli alunni in accordo con i docenti di classe.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

Rapporti costanti e collaborativi con:

Amministrazioni comunali;

servizi socio-sanitari-assistenziali;

gruppi di volontari.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

I rapporti con le famiglie sono fondati su corresponsabilità e condivisione di intenti.

La collaborazione è fondamentale per poter supportare gli alunni nel loro percorso di crescita.

La corretta e completa compilazione del PEI e del PDP e la loro condivisione con le famiglie sono passaggi indispensabili alla gestione dei percorsi personalizzati e al rapporto con le

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famiglie stesse.

Queste vengono coinvolte nei passaggi essenziali del percorso scolastico dei figli anche come assunzione

diretta di corresponsabilità educativa, in particolare nella gestione dei comportamenti e nella

responsabilizzazione degli alunni rispetto agli impegni assunti.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Metodologie didattiche attive, centrate sull’ascolto, sul coinvolgimento, sulla partecipazione, sul lavoro di gruppo e sulle attività laboratoriali.

Utilizzo di misure dispensative e/o strumenti compensativi.

Scelte metodologiche inclusive: cooperative learning, tutoring, peer tutoring, didattiche plurali sugli stili di apprendimento, didattica per problemi.

Rispetto dei tempi di apprendimento.

Percorso personalizzato.

Utilizzo inclusivo delle tecnologie.

Riconoscimento e valorizzazione delle differenze.

MODALITA D’INTERVENTO: a classe intera, a piccolo gruppo, individuale, potenziamento, recupero, tutoring.

Valorizzazione delle risorse esistenti

Attivazione delle competenze specifiche di ogni docente e di ogni professionalità presente ell’istituto nei vari ambiti.

Valorizzazione della risorsa "alunni" attraverso l'apprendimento cooperativo per piccoli gruppi e il tutoraggio tra pari.

Collaborazione con il personale non docente per l’assistenza fisica al disabile, alla facilitazione in

caso di somministrazione di farmaci salvavita, nonché di vigilanza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche esterne alla scuola che si svolgono in collaborazione con i docenti.

Diffusione dell’utilizzazione degli strumenti e sussidi multimediali.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

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L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiede l’articolazione di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di

risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi. Le proposte progettuali, per la metodologia che le contraddistingue, per le competenze specifiche che richiedono, necessitano di risorse aggiuntive, numerose

non presenti nell’Istituto.

L’istituto necessita:

- assegnazione di docenti da utilizzare nella realizzazione dei progetti di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti;

- finanziamento di corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni e su patologie specifiche;

- assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con disabilità;

- incremento di risorse tecnologiche in dotazione alla singole classi, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

All’inizio del primo anno di frequenza del nuovo ordine di scuola il DS organizza incontri con genitori, insegnanti della classe, assistenti per l’autonomia, operatori dei servizi socio-sanitari al fine di:

- analizzare le informazioni disponibili;

- definire la situazione dell’alunno (diagnosi clinica e funzionale, modalità di funzionamento e di comportamento, livelli e progressi acquisiti);

- elaborare un nuovo PEI concordando obiettivi educativi che tengano conto dei diversi contesti di vita dell’alunno (famiglia, contesto sociale, percorsi terapeutici e di riabilitazione).

Se si ritiene opportuno, al primo incontro possono essere invitati anche gli insegnanti della scuola di provenienza.

Nel periodo successivo alle iscrizioni, per gli alunni con certificazione, le insegnanti dovranno organizzare la visita alla nuova scuola (possibilmente con tutta la classe) predisponendo per il gruppo del bambino diversamente abile un’attività consona alle sue attitudini.In alcuni casi potrebbe essere necessaria l’osservazione del bambino nel suo ambiente scolastico da parte di almeno una delle future insegnanti.Nel caso in cui il primo ambientamento nel nuovo contesto scolastico costituisca per l’alunno difficoltà tali da compromettere i risultati già raggiunti, sono previsti “progetti di accompagnamento”: limitatamente ai primi periodi del nuovo corso scolastico sono possibili interventi rivolti all’alunno da parte di un insegnante o dell’assistente che l’hanno seguito nel precedente ordine di scuola.

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L’attuazione di tali progetti fa riferimento alla normativa esistente (CM n. 1/88).

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data: 16 maggio 2017

Il presente documento è stato deliberato nel Collegio dei Docenti del 20 giugno 2017

Allegati:

Proposta di assegnazione organico di sostegno e altre risorse specifiche (AEC, Assistenti Comunicazione, ecc.)

Consiglio di classe

(scuola secondaria I grado)

Team docenti

(scuola primaria)

COMPITI DEGLI INSEGNANTI

- Legge e analizza le diagnosi cliniche di DSA, le certificazione l.104/92, le segnalazione BES.

- Valuta e decide in quali altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una programmazione personalizzata.

- Incontra le famiglie per osservazioni particolari.- Redige per ogni alunno BES un Piano Educativo

Individualizzato (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP) a seconda del caso.

- Concorda il grado di individualizzazione/personalizzazione (adattamenti didattici in aula, interventi personalizzati in aula e/o fuori, personalizzazioni del percorso scolastico) e il raccordo con il programma comune.

- Adotta strategie di organizzazione delle attività in aula, modalità di trasmissione - elaborazione dei saperi, metodi di lavoro, modalità di verifica e valutazione che consentano la partecipazione di tutti gli studenti della classe, anche se in misura diversa.

- Individua le modalità di comunicazione e condivisione possibile dei percorsi attivati per gli studenti con BES con gli studenti stessi e le loro famiglie.

- Condivide il PEI o il PDP con le famiglie.- Sottoscrive (tutto il consiglio di classe/team docenti) il PEI o il

PDP unitamente alla famiglia.

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Coordinatore di classe

(scuola secondaria I grado )

Team docenti

(scuola primaria)

- Tiene i contatti con le famiglie.- Tiene i contatti con il Referente d’Istituto.- Eventualmente prende contatti con la scuola precedente.- Coordina le attività pianificate e la stesura del PEI e PDP,

tenendo aggiornata la relativa documentazione.- Provvede ad informare i colleghi su eventuali evoluzioni del

problema.- Convoca le famiglie per eventuali segnalazioni di nuovi casi.- Valuta con le famiglie e gli alunni con difficoltà l’opportunità e

le dovute modalità per affrontare in classe il problema.

Ogni docente

- Segnala al coordinatore eventuale nuovi casi.- Concorda con le famiglie la modalità di svolgimento dei compiti

a casa.- Si accerta che i compiti vengano registrati opportunamente

anche con l’aiuto dei compagni.- Fornisce strumenti più adatti e utilizza gli strumenti

compensativi e dispensativi concordati con la famiglia (l.170/10- C.M. n. 8 del 06/03/2013.

- Garantisce le modalità di verifica in rispetto del D.P.R. 122 del 22/06/09 - l.170/10 - C.M. n. 8 del 06/03/13.

- Modula gli obiettivi facendo riferimento ai saperi essenziali della propria disciplina.

- Valuta lo studente in chiave formativa individuando le soglie di accettabilità (D.P.R. 122 del 22/06/09 - l.170/10 - C.M. n. 8 del 06/03/13).

- Favorisce l’autostima e il rinforzo positivo.

GRIGLIA

I

QUADRIMESTRE

II QUADRIMES

TRE

AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE

Accetta la presenza dei compagni

Accetta le figure adulte

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Accetta i cambiamenti

Ascolta suoni, persone

Guarda persone, immagini, avvenimenti

Guarda la persona che parla

Avverte la presenza o l’assenza di una persona, di un oggetto

Sorride alla persona che lo avvicina

Interagisce con adulti e compagni

Gioca spontaneamente

Gioca da solo

Gioca con i compagni

Partecipa alle attività di gruppo o classe

AREA DELL’AUTONOMIA

Ha acquisito il controllo sfinterico

Mostra con qualche segno i propri bisogni fisiologici

Si lava le mani con aiuto

Si lava le mani da solo

Collabora quando viene vestito

Si alimenta da solo

AREA MOTORIA

Sgambetta

Sta seduto con appoggio

Sta seduto senza appoggio

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Rotola

Striscia

Cammina carponi (a quattro zampe)

Si alza in piedi con aiuto

Si alza in piedi da solo

Cammina con aiuto

Cammina da solo

Corre

Salta

Esegue spostamenti evitando gli ostacoli

Afferra gli oggetti

Lancia gli oggetti

Manipola gli oggetti

Manipola materiali diversi

Riempie e svuota contenitori

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I

QUADRIMESTRE

II QUADRIMES

TRE

AREA SENSORIALE COGNITIVA

Si gira verso la fonte di un rumore

Riconosce alcuni rumori della vita quotidiana

Riconosce voci famigliari

Batte le mani ascoltando una musica ritmata

Discrimina caldo-freddo

Discrimina asciutto-bagnato

Discrimina diversi tipi di superficie

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Discrimina colori e forme

Assaggia cibi con gusti e consistenze diverse

Discrimina gli odori

AREA LINGUISTICA DELLA COMUNICAZIONE

Produce lallazioni

Ripete suoni e parole

Comunica con i gesti

Comunica verbalmente

Data, _____________

FIRMA__________________________

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MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

NOTA MIUR 03.06.2014, PROT. N. 3587

Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.Nel rammentare che lo svolgimento dell'esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di

primo grado resta disciplinato dalle istruzioni trasmesse con circolare ministeriale n. 48 del 31 maggio 2012, contenente indicazioni a carattere permanente, si forniscono ulteriori indicazioni per i candidati, interni o privatisti, con disturbi specifici di apprendimento o con altri bisogni educativi speciali, in analogia a quanto precisato per i candidati all'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione.

Alunni con DSA

La Commissione d'esame - sulla base di quanto previsto dall'articolo 10 del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 122 e dal successivo decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011 di attuazione della legge 8 ottobre 2010, n. 170, recante Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico - nonché dalle Linee Guida allegate al citato decreto ministeriale - considerati gli elementi informativi forniti di singoli Consigli di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA). in particolare, la Commissione prenderà in esame le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

Sulla base di tale specifica documentazione e di tutti gli elementi forniti dai Consigli di classe, la Commissione predisporrà adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali, prevedendo alcune particolari attenzioni finalizzate a rendere sereno il clima durante l'esame. Nello svolgimento delle prove scritte, ivi compresa la prova scritta a carattere nazionale, i candidati potranno utilizzare gli strumenti compensativi previsti dal Piano Didattico Personalizzato o da altra documentazione, redatta ai sensi dell'articolo 5 del decreto ministeriale 12 luglio 2011.

I candidati potranno usufruire di dispositivi per l'ascolto dei testi della prova registrati in formati

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"mp3". Per la piena comprensione del testo delle prove scritte, la Commissione potrà anche prevedere, in conformità con quanto indicato dal capitolo 4.3.1 delle Linee guida citate, di individuare un proprio componente che possa leggere i testi delle prove scritte.

Per i candidati che utilizzano la sintesi vocale, la Commissione potrà provvedere alla trascrizione del testo su supporto informatico. In particolare, si segnala l'opportunità di prevedere tempi più lunghi di quelli ordinari per lo svolgimento della prove scritte, con particolare riferimento all'accertamento delle competenze nelle lingue straniere, di adottare criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma.

Ai candidati potrà essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici nel caso in cui siano stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove.

I candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA) che, ai sensi dell'articolo 6, comma 6, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico differenziato, con esonero dall'insegnamento delle lingue straniere, e che siano stati valutati dal consiglio di classe con l'attribuzione di voti relativi unicamente allo svolgimento di tale piano, potranno sostenere prove differenziate, coerenti con il percorso svolto finalizzate solo al rilascio dell'attestazione di cui all'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 323 del 1998. Per detti candidati, il riferimento all'effettuazione delle prove differenziate va indicato solo nella attestazione e non nei tabelloni affissi all'albo dell'istituto.

Per i candidati con certificazione di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, ai sensi dell'articolo 6, comma 5, del decreto ministeriale n.5669 del 12 luglio 2011, hanno seguito un percorso didattico ordinario, con la sola dispensa dalle prove scritte di lingue straniere, la Commissione predisporrà una prova orale sostitutiva di tali prove scritte nell'ambito del colloquio pluridisciplinare.

Alunni con Bisogni educativi speciali

Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dai singoli Consigli di classe, dovranno essere fornite alla Commissione d'esame utili e opportune indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l'esame.

La Commissione - sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l'inclusione, dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27 giugno 2013 e del 22 novembre 2013 - esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d'esame i Piani Didattici Personalizzati.

In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, sia scritto che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto previsto per gli alunni con DSA.

 

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CONTINUITÀ FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA

PER ALUNNI DISABILI

AZIONI

Rilevazioni e

accertamenti

Nel periodo successivo alle iscrizioni, per gli alunni con certificazione di handicap, a cura del DS vengono organizzati incontri con genitori, insegnanti, assistenti per l’autonomia, operatori dei servizi socio-sanitari al fine di:

- definire la situazione in termini di diagnosi funzionale;

- analizzare e valutare i percorsi educativi e riabilitativi,

- elaborare un progetto generale in termini di profilo dinamico-funzionale;

- elaborare eventuali progetti di accompagnamento.

Collaborazione

all’elaborazione e

all’attuazione dei

PEI

All’inizio del primo anno di frequenza del nuovo ordine di scuola il DS organizza incontri con genitori, insegnanti della classe, assistenti per l’autonomia, operatori dei servizi socio-sanitari al fine di:

- analizzare le informazioni disponibili;

- definire la situazione dell’alunno (diagnosi clinica e funzionale, modalità di funzionamento e di comportamento, livelli e progressi acquisiti, ……);

- elaborare un nuovo PEI concordando obiettivi educativi che tengano conto dei diversi contesti di vita dell’alunno (famiglia, contesto sociale, percorsi terapeutici e di riabilitazione……….).

Se si ritiene opportuno, al primo incontro possono essere invitati anche gli insegnanti della scuola di precedente provenienza.

Raccolta e

passaggio di

documentazione

Sarà cura del DS acquisire e mettere a disposizione degli insegnanti (con le dovute modalità) la documentazione esistente:- diagnosi clinica e diagnosi funzionale;

- relazioni o profili forniti dai servizi socio-sanitari;

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- materiali forniti dalla scuola di provenienza;

- qualsiasi altro materiale riferito all’alunno.

Elaborazione e

attuazione di

progetti di

accompagnamento

Nel periodo successivo alle iscrizioni, per gli alunni con certificazione, le insegnanti dovranno organizzare la visita alla nuova scuola (possibilmente con tutta la classe) predisponendo per il gruppo del bambino diversamente abile un’attività consona alle sue attitudini.In alcuni casi potrebbe essere necessaria l’osservazione del bambino nel suo ambiente scolastico da parte di almeno una delle future insegnanti.Nel caso in cui il primo ambientamento nel nuovo contesto scolastico costituisca per l’alunno difficoltà tali da compromettere i risultati già raggiunti, sono previsti “progetti di accompagnamento”: limitatamente ai primi periodi del nuovo corso scolastico sono possibili interventi rivolti all’alunno da parte di un insegnante o dell’assistente che l’hanno seguito nel precedente ordine di scuola.L’attuazione di tali progetti fa riferimento alla normativa esistente (CM n. 1/88).

PROGETTO DI ORIENTAMENTO DELL'ALUNNO DISABILE ALL'USCITA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO

Finalità del progetto

- Far emergere nell'alunno consapevolezza nei confronti di una scelta da compiere riguardo

alla scuola superiore da frequentare.

- Promuovere l'autoconoscenza: aiutare l'alunno a mettere in luce attitudini, interessi,

motivazioni, limiti.

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- Stimolare la conoscenza.

- Sviluppare il desiderio di scoprire e di sapere.

- Creare situazioni che inducono l'alunno a fare scelte.

Gli obiettivi di questo percorso sono:

Come già specificato, il progetto si inserisce in una programmazione triennale dedicata alla

tematica dell'orientamento, con lo scopo di aiutare ulteriormente l'alunno disabile a

riflettere sulle proprie capacità e attitudini, in modo che riesca a far emergere i suoi desideri

e i suoi interessi e a giungere quindi in modo più consapevole alla scelta della scuola

superiore da frequentare.

Gli obiettivi del progetto riprendono quindi quelli del progetto di orientamento della classe,

ma sono naturalmente riferiti alle varie fasi ed attività del percorso attuato con l'alunno

disabile e con il piccolo gruppo di lavoro.

Riflettere sulle proprie qualità, abilità, doti e limiti.

A breve termine: saper trovare in sé e riuscire a denominare correttamente punti di

forza e di debolezza, desideri, attitudini.

A medio termine: riuscire ad esprimere e motivare in modo semplice perchè si ritiene

di possedere o non possedere determinate caratteristiche.

A lungo termine: migliorare il livello di percezione, riconoscimento e manifestazioni

dei propri desideri e del proprio vissuto.

Sviluppare la capacità di riflettere sulle difficoltà, sull’impegno, sui sacrifici e sulle possibili

gratificazioni proprie di un corso di studi, di una professione o di un mestiere.

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A breve termine: acquisire le fondamentali informazioni su alcuni profili professionali,

abilità richieste, formazione richiesta.

A medio termine: conoscere e comprendere gli aspetti di difficoltà delle

professioni analizzate; conoscere e comprendere gli aspetti positivi delle professioni

analizzate.

A lungo termine: riuscire a confrontare le proprie necessità ed interessi con gli aspetti

positivi e negativi delle professioni analizzate.

Sviluppare la consapevolezza del rapporto esistente tra scelte scolastiche e professionali e

progetto di vita.

A breve termine: conoscere l'offerta formativa della scuole secondarie di II grado e

dei CFP e sapere quali sbocchi lavorativi offrono.

A medio termine: riuscire a confrontare le proprie abilità e attitudini con le

competenze richieste dalle scuole superiori.

scegliere in modo consapevole il percorso scolastico più adatto alle proprie capacità.

Metodologia

Viene utilizzato un approccio che cerca di tenere vive la motivazione e l'interesse degli alunni

proponendo attività coinvolgenti e socializzanti. Viene privilegiato il ruolo centrale dello

studente, al quale è stata richiesta una partecipazione attiva alle lezioni, sempre nel rispetto

della sua individualità e del suo carattere.

Il lavoro sarà organizzato in base alle esigenze delle diverse attività a livello di gruppo

classe, di lavoro in piccolo gruppo o individuale. Sono inoltre previste delle uscite sul

territorio per visitare gli ambienti lavorativi trattati e le Scuole Secondarie di II Grado.

Strumenti

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- Schede tratte dal libro “Educare le life skills”, Edizioni Erickson

- Computer e connessione Internet.

- Brochure e volantini delle scuole secondarie di II grado

Procedura per la Continuità tra la Scuola Secondaria di I e II Grado

Nel mese di novembre della classe terza il Consiglio di Classe incontra la famiglia e lo

specialista della neuropsichiatria infantile che ha in carico il ragazzo in modo da stendere un

consiglio orientativo condiviso tra i soggetti che operano per lo sviluppo personale e la

formazione scolastica dell’alunno.

Una volta scelta la scuola ed effettuata l'iscrizione da parte della famiglia, avviene il contatto

con la Scuola Secondaria di II grado per lo scambio di informazioni.

Lo studente viene quindi accompagnato dall'insegnante di sostegno a visitare la futura

scuola che frequenterà e può partecipare con i suoi compagni, grazie all'organizzazione di

un progetto ponte, agli stage organizzati dall'Istituto.

In alcuni casi, l'insegnante può accompagnare l'alunno e parte della classe alla scuola

secondaria, in modo da istruirlo sull'uso dei mezzi pubblici da prendere e del tragitto da

effettuare per raggiungere l’Istituto.

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FASI DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

Prima fase: amministrativo-burocratico-informativa

Iscrizione – Informazioni

Questa fase, precedente all’inserimento dell’alunno nella classe, viene eseguita da un incaricato

della segreteria: essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con l’istituzione.

Compiti dell’incaricato di segreteria all’atto dell’ iscrizione:

● Iscrivere i minori.

● Raccogliere la documentazione anagrafica e sanitaria e i documenti previsti dalla normativa

vigente.

● Richiedere la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente) o eventuali

autocertificazioni (far compilare le biografie linguistiche- vedi allegato).

● Acquisire l’opzione di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione cattolica.

● Provvedere a informare il docente referente per l’intercultura per un colloquio di conoscenza

con i genitori.

● Consegnare agli insegnanti che accoglieranno l’alunno la scheda d’iscrizione con dati e

informazioni utili alla compilazione del registro di classe.

Comunicare alla famiglia che l’inserimento nella sezione o nella classe non avverrà

immediatamente ma richiederà qualche giorno di tempo.

Tutte le procedure sopra esposte sono da utilizzarsi sia per le iscrizioni prima dell’inizio

dell’anno scolastico sia per quelle che avvengono in corso d’anno.

Seconda fase: criteri di assegnazione alla classePagina 165

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Il Dirigente Scolastico individua la classe di inserimento secondo i criteri fondamentali previsti

dall’art. 45 del D.P.R. 31/8/99 n°394.

I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti, generalmente, alla classe

corrispondente all’età anagrafica.

Il Dirigente Scolastico, considerato:

a) l’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno;

b) il corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza documentato

o certificato dai genitori;

c) il titolo di studi eventualmente posseduto dall’alunno;

d) l’accertamento delle competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;

può determinare anche l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto

all’età anagrafica (da decidere entro due settimane dall’inserimento).

Il Dirigente Scolastico, sentiti gli insegnanti riuniti in interclasse o nel Consiglio di classe ,

anche con la collaborazione della Funzione Strumentale, individua la sezione di frequenza sulla

base di:

● risorse disponibili;

● composizioni delle classi (numerosità, problematiche...);

● concentrazioni degli alunni stranieri.

Terza fase: organizzazione

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L’accoglienza non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una

modalità di lavoro atta ad instaurare e mantenere nel plesso un clima positivo e motivante per

tutti i protagonisti dell’azione educativa (genitori, alunni, docenti, collaboratori scolastici).

Organizzare l’accoglienza diventa un obiettivo educativo.

Integrare gli alunni stranieri significa non delegare l’attività educativa e didattica totalmente a

figure docenti specializzate: l’integrazione e l’inclusione diventano responsabilità di tutti i docenti che operano nella scuola e che collegialmente contribuiscono a mantenere climi

relazionali caratterizzati da apertura , curiosità, rispetto reciproco e dialogo.

E’ compito degli insegnanti preparare l’accoglienza predisponendo attività mirate a:

● sensibilizzare la classe all’accoglienza del nuovo compagno;

● favorire la conoscenza dei compagni;

● favorire la conoscenza degli spazi della scuola;

● favorire la conoscenza dei tempi e dei ritmi della scuola;

● sviluppare programmazioni differenziate specifiche;

● rilevare le componenti linguistiche ed extralinguistiche (scolarità pregressa);

● prevedere momenti di lavoro individuale alternati a momenti di attività da svolgersi in piccolo

e/o grande gruppo;

predisporre attività e strumenti finalizzati alla conoscenza reciproca (cartine, pubblicazioni

materiali multimediali,…)

predisporre materiali in doppia lingua (vocabolari,…)

● collaborare con mediatori culturali - linguistici.

Compatibilmente con le risorse umane ed economiche della scuola:

● organizzare gruppi di livello per una prima e seconda alfabetizzazione;

● utilizzare eventuali ore aggiuntive –straordinarie dei docenti per interventi mirati.

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Valutare l’opportunità di utilizzare flessibilità oraria e temporanea decurtazione di discipline

(vedi C.M. n.2-8/01/10) per potenziare l’insegnamento della lingua italiana, se le competenze

dell’alunno, al riguardo, sono ancora modeste o inadeguate.

Quarta fase: sociale (rapporti e collaborazioni con il territorio)

Per promuovere la piena integrazione dei bambini e delle bambine nel più vasto contesto

sociale, la scuola collaborerà con le associazioni territoriali presenti ed in primo luogo con le

amministrazioni locali, per costruire una rete di intervento che favorisca una cultura

dell’accoglienza e dello scambio culturale.

La Funzione Strumentale contatterà gli Enti Locali e le associazioni che operano sul territorio

per favorire lo scambio di conoscenze, per affrontare tematiche concrete, per costruire percorsi

comuni.

PIANO DI MIGLIORAMENTO BSIC823002 IC AGOSTI DELLO

(vedi allegato al PTOF)

SEZIONE 1 - Scegliere gli obiettivi di processo più rilevanti e necessari in tre passi

Passo 1 - Verificare la congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi

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Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche (Sez.1-tab.1)

Area di processo Obiettivi di processo Priorità 1 2

Curricolo,progettazione e valutazione Progett. per competenze in base al nuovo curricolo d'Istituto Sì

Ambiente di apprendimento Successo scolastico e benessere a scuola Sì Sì Orientamento strategico e organizzazione della scuola Formazione docenti e innovazione didattica Sì Sì

Passo 2 - Elaborare una scala di rilevanza degli obiettivi di processo

Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto (Sez.1-tab.2)

Obiettivo di processo Fattibilità Impatto Prodotto

Progett. per competenze in base al nuovo curricolo 4 3 12

Successo scolastico e benessere a scuola 4 3 12 Formazione docenti e innovazione didattica 4 3 12

Passo 3 - Ridefinire l'elenco degli obiettivi di processo e indicare i risultati attesi, gli indicatori di monitoraggio del processo e le modalità di misurazione dei risultati Risultati attesi e monitoraggio (Sez.1-tab.3)

Obiett. di processo

Risultati attesi

Indicatori di monitoraggio

Mod. di rilevazione

Progettazione per competenze in base al nuovo curricolo d'Istituto

Fornire agli insegnanti un quadro di riferimento organico sviluppato in verticale per la progettazione didattico educativa.

Utilizzo dei curricoli disciplinari per competenze nella stesura della programmazione di ogni docente.

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Questionario rivolto ai docenti

Successo scolastico e benessere a scuola

Riduzione delle insu cienze, miglioramento dei risultati nelle prove INVALSI. Diminuzione delffi disagio.

Esiti delle prove nazionali INVALSI. Restituzione risultati delle prove elaborate dai docenti. Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.

Questionario rivolto ai docenti. Prove INVALSI. Prove in uscita (classe terza per la Primaria e classe seconda per la Secondaria) elaborate dai docenti per lingua italiana e matematica. Rilevazione statistica del voto/giudizio di condotta.

Formazione docenti e innovazione didattica

Garantire una scuola più inclusiva utilizzando strategie condivise e metodologie sempre più innovative e tecnologiche.

Utilità i corsi di formazione e/o aggiornamento. Uso di metodologie e strumenti tecnologici (acquistabili anche con il bonus).

Questionario di gradimento relativamente al livello di soddisfazione delle attività di formazione proposte. Rilevazione della percentuale di docenti che hanno acquistato strumenti tecnologici acquistati con il bonus.

OBIETTIVO DI PROCESSO: Progettazione per competenze in base al nuovo curricolo d'Istituto

SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi

Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili effetti negativi e positivi a medio e a lungo termine

Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)

Azione prevista : Ultimazione del curricolo d'istituto da utilizzare nella stesura delle

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programmazioni didattiche. Utilizzo di percorsi didattici mirati allo sviluppo delle competenze.

Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine :Condivisione di un quadro di riferimento organico sviluppato in verticale.

Effetti negativi all'interno della scuola a medio termine :

Effetti positivi all'interno della scuola e lungo termine :Progressivo miglioramento dell’efficacia progettuale del docente.

Passo 2 - Rapportare gli effetti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo

Caratteri innovativi (Sez.2-tab.5)

Caratteri innovativi dell'obiettivo

Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B

Il nuovo curricolo d'istituto aiuta ad indirizzarsi verso una progettazione per competenze e una didattica più laboratoriale.

Appendice A lettera i Appendice B numero 1, numero 4

SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre passi

Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali

Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)

Figure professionali Docenti

Tipologia di attività :corso di formazione (prof. Sacchella), incontri per Dipartimenti disciplinari.

Numero di ore aggiuntive presunte 15

Costo previsto € 900,00

Fonte finanziaria MIUR

Figure professionali : Personale ATA

Tipologia di attività

Numero di ore aggiuntive presunte

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Costo previsto (€)

Fonte finanziaria

Figure professionali Altre figure

Tipologia di attività Esperto esterno

Numero di ore aggiuntive presunte

Costo previsto (€)

Fonte finanziaria

Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi (Sez.3 - tab. 7)

Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto (€) Fonte finanziaria Formatori 900 MIUR

Consulenti

Attrezzature

Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto (€) Fonte finanziaria Servizi

Altro

Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività

Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)

Attività Pianificazione delle attività

Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu

Il corso di formazione per la costruzione del curricolo d'Istituto è terminato a giugno 2015 e il lavoro si è concluso a novembre 2015.

Sì - Giallo Sì - Giallo Sì – Verde

In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le

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azioni secondo legenda:

- Nessuno: per annullare selezione fatta

- Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti

- Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa

- Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti

Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo

Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)

Data di rilevazione :03/05/2016

Indicatori di monitoraggio del processo : Utilizzo dei curricoli disciplinari per competenze nella stesura della programmazione di ogni docente. Strumenti di misurazione Questionario rivolto ai docenti.

Criticità rilevate : Si rileva la necessità di approfondire l'aspetto della valutazione per completare il processo della progettazione per competenze.

Progressi rilevati

Modifiche / necessità di aggiustamenti

OBIETTIVO DI PROCESSO: #6723 Successo scolastico e benessere a scuola

SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi

Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili e etti negativi eff positivi a medio e a lungo termine

Valutazione degli e etti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)ff

Azione prevista : Esercitazioni mirate per svolgere la prova INVALSI. Creazione dei Dipartimenti. Creazione degli Ambiti. Progetti rivolti all'inclusione.

E etti positivi all'interno della scuola a medio termine :ff Scambio di buone prassi didattiche e materiali. Condivisione della progettazione per disciplina. Coinvolgimento degli alunni nei progetti rivolti all'inclusione.

E etti negativi all'interno della scuola a medio termine : ff Recriminazione di alcuni docenti

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per gli incontri dei Dipartimenti e degli Ambiti. Non totale coinvolgimento di tutte le classi dell'istituto nei progetti volti all'inclusione.

E etti positivi all'interno della scuola e lungo termine :ff Condivisione di materiali e metodologie didattiche. Apertura al confronto come momento di crescita professionale.

E etti negativi all'interno della scuola e lungo termineff :

Passo 2 - Rapportare gli e etti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo Caratteriff innovativi (Sez.2-tab.5)

Caratteri innovativi dell'obiettivo

Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B

Sia i Dipartimenti che gli Ambiti hanno in comune lo scopo di favorire la comunicazione tra i docenti con scambio di buone prassi didattiche e di materiali. Progetti rivolti all'inclusione attuati mediante l'utilizzo di metodologie innovative e delle nuove tecnologie. Appendice B n.1, 2, 7 Appendice A lettera d, e Appendice A lettera j Appendice A lettera n

SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre passi

Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali

Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)

Figure professionali Docenti

Tipologia di attività : Esercitazioni sul modello delle prove INVALSI in un'ottica di sviluppo delle competenze. Prove finali per la classe terza primaria e seconda della secondaria. Progetto Life Skills Training e progetti vari. Sportello ascolto.

Numero di ore aggiuntive presunte

Costo previsto

Fonte finanziaria

Figure professionali : Personale ATA

Tipologia di attività

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Numero di ore aggiuntive presunte

Costo previsto (€)

Fonte finanziaria

Figure professionali Altre figure

Tipologia di attività Formatori dell'ASL di brescia all'interno di un progetto della regione Lombardia. Per la scuola Primaria: vari esperti esterni. Psicologhe.

Numero di ore aggiuntive presunte Costo previsto (€) Fonte finanziaria

Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi (Sez.3 - tab. 7) Nessun dato inserito

Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività

Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)

Attività Pianificazione delle attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu progetti vari per il

benessere scolastico Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde Life skills training Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde

In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo legenda:

- Nessuno: per annullare selezione fatta

- Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti

- Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa

- Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti

Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo

Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)

Data di rilevazione : 03/05/2016

Indicatori di monitoraggio del processo :Esiti delle prove nazionali INVALSI. Restituzione

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risultati delle prove elaborate dai docenti. Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.

Strumenti di misurazione: Numero di insufficienze in matematica e italiano. Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.

Criticità rilevate : La diffidenza di molti docenti verso le prove INVALSI e quindi la dfficoltà di doversi misurare con gli esiti di tali prove. La difficoltà dei docenti di coinvolgere le proprie classi in progetti per il benessere scolastico a causa delle risorse finanziarie sempre più limitate.

Progressi rilevati Modifiche / necessità di aggiustamenti

OBIETTIVO DI PROCESSO: Formazione docenti e innovazione didattica SEZIONE 2 - Decidere le azioni per raggiungere ciascun obiettivo di processo in due passi

Passo 1 - Ipotizzare le azioni da compiere considerandone i possibili e etti negativi eff positivi a medio e a lungo termine

Valutazione degli effetti positivi e negativi delle azioni (Sez.2-tab.4)

Azione prevista

Corsi di formazione. Creazione commissione innovazione didattica. Incrementare l'uso di nuove tecnologie nella didattica.

Effetti positivi all'interno della scuola a medio termine

Acquisizione di strategie didattiche alternative con maggior attenzione alle nuove tecnologie.

E etti negativi all'interno della scuola a medio termineff

Recriminazione di alcuni docenti per gli incontri di formazione. Di coltà per alcuni docenti adffi utilizzare le nuove tecnologie.

E etti positivi all'interno della scuola e lungo termineff

E etti negativi all'interno della scuola e lungo termineff

Passo 2 - Rapportare gli e etti delle azioni a un quadro di riferimento innovativo Caratteriff innovativi (Sez.2-tab.5)

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Caratteri innovativi dell'obiettivo

Connessione con il quadro di riferimento di cui in Appendice A e B

I corsi di formazione proposti sono stati scelti dal Collegio Docenti. La Commissione per l'innovazione didattica è stata istituita quest'anno con lo scopo di formulare proposte volte a migliorare il livello degli apprendimenti ed è formata da insegnanti dei tre ordini scolastici del nostro Istituto Comprensivo.

Appendice A lettera n, Appendice B n. 1 Appendice B n. 7

SEZIONE 3 - Pianificare le azioni di ciascun obiettivo di processo individuato in tre passi

Passo 1 - Definire l'impegno delle risorse umane e strumentali

Descrivere l'impegno di risorse umane interne alla scuola (Sez.3 - tab. 6)

Figure professionali Docenti

Tipologia di attività : Corso di formazione ( Prof. Triani). Istituzione della Commissione Innovazione didattica.

Numero di ore aggiuntive presunte : 10

Costo previsto (€: 700

Fonte finanziaria : MIUR

Figure professionali : Personale ATA

Esperto esterno.

Numero di ore aggiuntive presunte

Costo previsto (€)

Fonte finanziaria

Descrivere l'impegno finanziario per figure professionali esterne alla scuola e/o beni e servizi (Sez.3 - tab. 7)

Impegni finanziari per tipologia di spesa Impegno presunto (€) Fonte finanziaria Formatori : 700 MIUR

Consulenti Attrezzature Servizi Altro

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Passo 2 - Definire i tempi di attuazione delle attività

Tempistica delle attività (Sez.3-tab. 8)

Attività Pianificazione delle attività Set Ott Nov Dic Gen Feb Mar Apr Mag Giu Commissione

Innovazione didattica: Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde

Corso di formazione (Prof. Triani) Sì Giallo Sì Giallo Sì Verde

In fase di pianificazione elencare le azioni progettate. In corso di attuazione del PdM colorare le azioni secondo legenda:

- Nessuno: per annullare selezione fatta

- Rosso: azione non svolta secondo quanto pianificato/non in linea con gli obiettivi previsti

- Giallo: azione in corso/ in linea con gli obiettivi previsti, ma ancora non avviata o non conclusa

- Verde: azione attuata/conclusa come da obiettivi previsti

Passo 3 - Programmare il monitoraggio periodico dello stato di avanzamento del raggiungimento dell'obiettivo di processo

Monitoraggio delle azioni (Sez.3-tab. 9)

Data di rilevazione 03/05/2016

Indicatori di monitoraggio del processo Utilità dei corsi di formazione. Incentivo all'acquisto di strumenti tecnologici (con il bonus).

Strumenti di misurazione Questionario rivolto ai docenti per rilevare l'utilità dei corsi di formazione e l'e ettivo utilizzo delle strategie apprese. Questionario di gradimento al corso diff formazione. Numero degli strumenti tecnologici acquistati con il bonus.

Criticità rilevate La di coltà di motivare tutto il personale docente in un percorso di formazioneffi (alcuni insegnanti sono restii all'uso delle tecnologie, altri ritengono sia un percorso troppo oneroso essendo vicini all'età pensionabile).

Progressi rilevati

Modifiche / necessità di aggiustamenti

SEZIONE 4 - Valutare, condividere e diffondere i risultati del piano di miglioramento in

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quattro passi

Passo 1 - Valutare i risultati raggiunti sulla base degli indicatori relativi ai traguardi del RAV

Priorità 1 Riduzione della variabilità fra le classi negli esiti delle prove standardizzate Priorità 2 Sviluppare le competenze sociali degli studenti

La valutazione in itinere dei traguardi legati agli ESITI (Sez.4 - tab. 10)

Esiti degli studenti Risultati nelle prove standardizzate

Traguardo della sezione 5 del RAV migliorare gli esiti di apprendimento degli studenti Data rilevazione 03/05/2016

Indicatori scelti :

Esiti delle prove nazionali INVALSI e confronto con gli esiti degli anni precedenti. Restituzione risultati delle prove elaborate dai docenti per la classe terza della scuola primaria e seconda della secondaria di primo grado.

Risultati attesi Riduzione delle insuffcienze in Italiano e Matematica.

Risultati riscontrati

Di erenza ff

Considerazioni critiche e proposte di interrogazione e/o modifica

Esiti degli studenti

Competenze chiave e di cittadinanza

Traguardo della sezione 5 del RAV Sviluppare le competenze sociali degli studenti.

Data rilevazione 03/05/2016

Indicatori scelti Percentuale di classi coinvolte in progetti per favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo.

Risultati attesi Favorire il benessere a scuola e la riduzione di fenomeni di bullismo. Risultati riscontrati

Di erenza ff

Considerazioni critiche e proposte di interrogazione e/o modifica

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Passo 2 - Descrivere i processi di condivisione del piano all'interno della scuola Condivisione interna dell'andamento del Piano di Miglioramento (Sez.4 - tab. 11) Momenti di condivisione interna Collegio Docenti

Persone coinvolte n. 110

Strumenti Il PdM è consultabile dal sito dell'Istituto

Considerazioni nate dalla condivisione

Momenti di condivisione interna : Collegio Docenti

Persone coinvolte N. 110

Strumenti Il PdM è un allegato del PTOF

Considerazioni nate dalla condivisione

Momenti di condivisione interna Collegio Docenti

Persone coinvolte : N.110

Strumenti Invio file in pdf del PdM tramite posta elettronica a tutti i docenti Considerazioni nate dalla condivisione

Passo 3 - Descrivere le modalità di di usione dei risultati del PdM sia all'interno siaff all'esterno dell'organizzazione scolastica

Strategie di di usione dei risultati del PdM all'interno della scuola (Sez.4 - tab. 12)ff Metodi / Strumenti

Destinatari

Tempi

Presentazione e condivisione del lavoro svolto in Commissione sul PdM durante il Collegio Docenti.

Tutti docenti dell'istituto Dicembre 2015- Maggio 2016

Azioni di di usione dei risultati del PdM all'esterno (Sez.4 - tab. 13)ff

Metodi / Strumenti Destinatari Tempi

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Presentazione del PdM al C.di istituto Membri del C. di Istituto Gennaio 2016 Pubbl. del PdM sul sito dell'Istituto. Tutti i visitatori del Sito Gennaio 2016

Passo 4 - Descrivere le modalità di lavoro del Nucleo di valutazione

Composizione del Nucleo di valutazione (Sez.4 - tab. 14)

Nome Ruolo

Franciosi Mariagrazia Insegnante scuola dell'Infanzia Pietro Michele Dursi Dirigente Scolastico

Bertocchi Ilaria Insegnante scuola primaria

Sabattoli Marisa Insegnante scuola Primaria

Catina Eugenio Insegnante Sc. Sec. di primo grado Fera Finuccia Insegnante scuola Primaria

Baiguera Sara Insegnante scuola Primaria

Caratteristiche del percorso svolto (Sez.4 - for. 15)

Sono coinvolti genitori, studenti o altri membri della comunità scolastica, in qualche fase del Piano di Miglioramento? No

La scuola si è avvalsa di consulenze esterne? No

Il Dirigente è stato presente agli incontri del Nucleo di valutazione nel percorso di Miglioramento? Sì

Il Dirigente ha monitorato l'andamento del Piano di Miglioramento? Sì

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ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI”

Di Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado

VIA RAGAZZI DEL ‘99

25020 DELLO (BS)

TEL 0309718040-FAX 0309772063

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SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA DELL’INFANZIA ALLA SCUOLA

PRIMARIAAnno Scolastico _____________________

COGNOME__________________________NOME_________________

LUOGO E DATA DI NASCITA__________________________________

SCUOLA DELL’INFANZIA DI___________________________________

1) Dati generali:

a) Frequenza scolastica

b) Collaborazione scuola-famiglia

(partecipazione riunioni,

attività)

- Anni di frequenza: …………………….

- Modalità di frequenza:

◘ REGOLARE

◘ SALTUARIA

◘ SCARSA

◘ COSTANTE

◘ SALTUARIA

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◘ SCARSA

2) Atteggiamento:

DOCENTI SCUOLA

DELL’INFANZIA

DOCENTI SCUOLA

PRIMARIA

Verso la scuola

a) Accetta il distacco

dai genitori

b) Viene volentieri a

scuola

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO___________

____________________

____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO____________

____________________

____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO____________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO____________

____________________

____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO____________

____________________

____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO____________

_____________________

_____________________

Pagina 184

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c) Ha manifestato

difficoltà di

inserimento

_____________________

Con gli adulti

a) Dialoga e

comunica

volentieri

b) Accetta eventua

rimproveri

◘ SÌ ◘ NOALTRO____________

_

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NOALTRO____________

_

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

Pagina 185

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c) È dipendente

d) Accetta aiuto

e) Ha un

atteggiamento

oppositivo/di sfida

◘ SÌ ◘NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_____________

_____________________

_____________________

Pagina 186

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Con i compagni

a) Socializza

b) Incontra

difficoltà nelle

relazioni

Le eventuali

difficoltà

dipendono da:

◘ SÌ ◘NO

ALTRO___________

__________________

__________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_________

__________________

__________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO___________

__________________

___________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO___________

___________________

___________________

Pagina 187

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comportameno

aggressivo-

provocatorio

eccessiva

timidezza

passività

altro

_______________________

_______________________

_

_______________________

_

__________________________

___________________________

___________________________

3) Comportamento:

DOCENTI SCUOLA

DELL’INFANZIA

DOCENTI SCUOLA

PRIMARIA

a) Gioca

spontaneamente

con un piccolo gruppo

di compagni

ALTRO_________

__________________

___________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_________

__________________

◘ SÌ ◘ NO

Pagina 188

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b) Gioca da solo o

esclusivamente con un

compagno

c) Si inserisce senza

difficoltà nel gruppo

d) Nel gruppo

partecipa:

positivamente

in modo

costruttivo

negativamente

in modo

esibizionistico e

distruttivo

deve essere

sollecitato

ALTRO__________

__________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_________

__________________

_________________

ALTRO__________

__________________

◘ SÌ ◘ NO

ALTRO_________

__________________

_________________

Pagina 189

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Partecipazione alle

attività

a) Partecipa

spontaneamente

b) Mantiene

l’attenzione

c) Riesce a

concentrarsi per un

tempo adeguato

d) Porta a termine

un’attività intrapresa

e) Svolge le attività nei

tempi stabiliti

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘ NO

◘ IN PARTE

◘ SÌ ◘

Pagina 190

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f) Dimostra interesse

per ciò che viene

proposto

g) Accetta di assumere

incarichi

Autonomia

Rispetto delle regole

NO

◘ IN PARTE

NO

◘ IN PARTE

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4)

DOCENTI SCUOLA

DELL’INFANZIA

DOCENTI SCUOLA

PRIMARIA

Aspetti psicomotori

a) Conoscenza

dello

schema

corporeo

b) Capacità

grafo-motorie

(pre-scrittura,

disegno)

c) Abilità

psicomotorie

buona sufficiente

scarsa

buona sufficiente

scarsa

Non presenta difficoltà

Sono state individuate

difficoltà quali:

limitazione del

movimento

scarsa coordinazione

generale

scarsa coordinazione

buona sufficiente

scarsa

buona sufficiente

scarsa

Non presenta difficoltà

Sono state individuate

difficoltà quali:

limitazione del

movimento

scarsa coordinazione

generale

scarsa coordinazione

Pagina 192

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Abilità e competenze:

b) Comprensione del

linguaggio

Capacità logiche

a) Compie semplici

relazioni in situazioni

a lui familiari

con difficoltà di

strutturazione della

frase:______________

____________________

assente

buona

sufficiente

scarsa

buone sufficienti

scarse

con difficoltà di

strutturazione della

frase:______________

____________________

assente

buona

sufficiente

scarsa

buone sufficienti

scarse

Note particolari sull’alunno:

diversamente abile

difficoltà comportamentali

Pagina 193

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problemi di salute

svantaggio socio-culturale

è un anticipatario

Non insieme a

_________________________________________________________

(solo per situazioni conflittuali)

Insieme a

___________________________________________________________

(per motivi particolari)

OSSERVAZIONI DEL TEAM DOCENTE:

_________________________________________________________________

_________________________________________________________________

_______________________________________________

ISTITUTO COMPRENSIVO “G. AGOSTI”

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Di Scuola dell’Infanzia – Scuola Primaria – Scuola Secondaria di 1° grado

VIA RAGAZZI DEL ‘99

25020 DELLO (BS)

TEL 0309718040-FAX 0309772063

SCHEDA PER IL PASSAGGIO DALLA SCUOLA PRIMARIA

ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

Anno Scolastico _____________________

Scuola Primaria__________________________ Sez.______________

Comune di ______________ N. tel. della Scuola___________________

Insegnanti ________________________________________________________

Alunno/a________________________________________ □ M □ F

Rapporti Scuola- Famiglia

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Contatti con i docenti: □ frequenti □ nella norma □ saltuari □ assenti

Partecipazione □ i genitori sono disponibili a collaborare con la scuola

□ i genitori si rendono conto e accettano eventuali difficoltà del/la figlio/a

□ i genitori si interessano anche del comportamento sociale del/la figlio/a

□ si preoccupano solo del rendimento scolastico del/la figlio/a.

□ altro_________________________________________

Scolarità precedente: dalla classe 1^ alla classe 5^ nella stessa scuola

□ Sì □ No

Se no, precisare quali altre scuole e per quanto tempo

___________________________________________________________

_________________________________________________________________

_____________________________________________________

Cittadinanza_________________________________________________

Arrivato in Italia in data________________________________________

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Madrelingua_________________________________________________

Conoscenza della lingua italiana:

BUONA

DISCRETA

SUFFICIENTE

INSUFFICIENTE

INESISTENTE

Frequenza scolastica:

Regolare

Discontinua

Irregolare

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Alunno/a _________________Sc.Primaria ________________________

Sez.Primaria___________ Sez.Secondaria di 1° grado ______________

(Ingresso: compilazione a cura della scuola primaria – Ritorno: compilazione

a cura della scuola secondaria)

Comportamento

Ingresso Ritorno

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Autocontrollo □ □ Manca di autocontrollo ed è dispersivo

□ □ Possiede autocontrollo, ma è discontinuo

□ □ Possiede autocontrollo

□ □ Possiede autocontrollo e senso di

responsabilità

Rispetto delle regole □ □ Ha un atteggiamento sfrontato di fronte ai

richiami

□ □ Comprende ma non rispetta le regole

□ □ Non rispetta le regole di convivenza

□ □ Comprende ed accetta le regole

Socializzazione □ □ Tende ad isolarsi

□ □ Va d’accordo solo con alcuni

□ □ Va d’accordo con tutti

□ □ E’ disponibile verso tutti ed accetta un

confronto costruttivo

Partecipazione □ □ Disinteressato

□ □ Interessato saltuariamente

□ □ Interessato

Pagina 199

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□ □ Interessato e propositivo

Autonomia □ □ Non è autonomo

Talvolta deve essere guidato per condurre il

proprio lavoro

Sa organizzare il proprio lavoro

Impegno □ □ Non si impegna

□ □ Si impegna saltuariamente

□ □ Si impegna soprattutto a scuola

□ □ Si impegna a scuola e a casa

Modalità di reazione □ □ Si demoralizza

all’insuccesso □ □ Indifferente

□ □ Se incoraggiato reagisce

□ □ Reagisce da solo

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Conoscenze e abilità

Ingresso

AREA LINGUISTICA

Italiano

Ritorno

□ 4

□ □ 5

□ □ 6

□ □ 7

□ □ 8

□ □ 9

□ □ 10

Inglese

□ 4

□ 5

Pagina 201

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□ □ 6

□ □ 7

□ □ 8

□ 9

□ 10

AREA ANTROPOLOGICA

Geografia

□ 4

□ 5

□ 6

□ 7

□ 8

□ 9

□ □ 10

Storia

4

5

□ 6

7

Pagina 202

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8

9

10

AREA

MATEMATICA/SCIENT.

Matematica

4

5

6

7

8

9

10

Pagina 203

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Scienze

4

5

6

7

8

9

10

AREA ESPRESSIVA

Musica

4

5

6

Pagina 204

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8

9

10

Arte

4

5

6

7

8

9

10

Pagina 205

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AREA MOTORIA

Motoria □ 4

□ □ 5

□ □ 6

□ □ 7

□ □ 8

□ □ 9

□ □ 10

Si distingue particolarmente in queste materie:

Note particolari sull’alunno:

Alunno BES certificato in data _________________ (ai sensi della legge 104/92)

Alunno BES certificato in data _________________ (ai sensi della legge

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170/2010)

Alunno BES in attesa di certificazione (ai sensi della legge 170/2010)

Alunno BES senza certificazione (ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre

2012)

Si ritiene necessario un incontro con l’equipe psico-pedagogica per la Continuità?

(solo per i casi problematici)

Sì No

Non insieme a

_________________________________________________________

(solo per situazioni conflittuali)

Insieme a

___________________________________________________________

(per motivi particolari)

Altre informazioni utili (si prega di specificare nel dettaglio ogni informazione o, se

necessario, allegare uno scritto aggiuntivo, anche eventuale certificazione medica,

in caso di patologia seria).

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Progetti secondaria

A. PROGETTO ACCOGLIENZA

FINALITÀ

Conoscenza dell’ambiente, della sua organizzazione spaziale e funzionale per:

Favorire nell’alunno la capacità di “muoversi” con progressiva autonomia e senso di

responsabilità;

Creare una situazione di non estraneità;

Trasmettere le regole dell’ambiente per un’integrazione attiva e positiva;

Instaurare integrazioni positive, favorendo la conoscenza interpersonale e ponendo le

condizioni per la socializzazione e la cooperazione,

Promuovere condizioni di benessere che favoriscano la maturazione personale.

OBIETTIVI

Favorire l’inserimento nella scuola secondaria degli alunni provenienti dalla scuola primaria.

1. Conoscenza dell’ambiente;

2. Conoscenza dei compagni, degli insegnanti, del personale non docente, del Dirigente

scolastico;

3. Conoscenza dell’organizzazione della vita scolastica (regole, attività, uso del materiale)

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Al fine di rendere più efficace il lavoro, nella prima giornata saranno svolte le seguenti attività:

Conoscenza degli insegnanti, del personale, del Dirigente scolastico;

Conoscenza della scuola con visita “guidata”.

Lettura e commento del regolamento interno

Istruzioni per l’uso del materiale: diario, libri di testo, ecc.

B. INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI

L’Istituto s’impegna a favorire la frequenza scolastica degli alunni stranieri, come contributo ad

un’educazione aperta e multiculturale, finalizzata al confronto ed alla conoscenza di culture

diverse, mediante apposite iniziative di accoglienza.

Gli aspetti dell’accoglienza saranno di carattere:

AMMINISTRATIVO:

definire le procedure di iscrizione e la raccolta della documentazione prevista dalla legge;

BUROCRATICO:

accertare la scolarità precedente, lo stato di salute, la situazione giuridica e familiare,

l’identità;

EDUCATIVO/DIDATTICO:

rilevare le capacità ed i bisogni specifici di apprendimento;

individuare la classe e la sezione in cui inserire l’alunno, decisa dal Dirigente scolastico e dai

docenti;

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elaborare percorsi didattici individualizzati.

COMUNICATIVO:

facilitare l’informazione e la comunicazione tra la scuola e la famiglia;

fare ricorso ad interpreti e mediatori culturali per facilitare la comunicazione e superare le

difficoltà linguistiche.

RELAZIONALE:

prestare attenzione ai momenti iniziali di socializzazione del bambino ed ai rapporti con gli

insegnanti, prevenire situazioni di rifiuto, non accettazione, chiusura.

SOCIALE:

prendere contatti con associazioni del territorio per collaborazioni ed intese;

acquisire materiali, risorse e testi presso centri di documentazione e realtà operanti sul

territorio.

C. EDUCAZIONE ALLA SALUTE

(ED. MOTORIA –ED. AMBIENTALE – ED. STRADALE)

STAR BENE A SCUOLA:

La scuola sottolinea l’importanza di progettare interventi formativi che pongano al primo piano il

senso di benessere degli alunni, inteso come star bene con se stessi, con gli altri e con

l’ambiente.

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GRUPPO SPORTIVO SCOLASTICO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

L’attività sportiva scolastica avrà lo scopo di offrire, agli alunni, iniziative varie intese a suscitare

e a consolidare, come fattore di formazione umana, la crescita civile e sociale. L’attività sportiva

sarà organizzata per offrire un integrale sviluppo e maturazione di ogni alunno attraverso una

formazione di base sistematica e ricorrente, per mezzo del suo movimento. Si ricercherà il

massimo coinvolgimento possibile degli alunni, nella programmazione dell’attività sportiva. In

quest’ottica assumono importanza educativa le attività sportive svolte all’interno delle ore

curricolari di Educazione fisica, i tornei tra le classi, la Giornata dello Sport. Si ribadisce la

necessità di privilegiare i confronti fra le classi con il massimo coinvolgimento di alunni, sia nelle

vesti di atleti sia come arbitri o giudici.

Le iniziative rivolte a tutti gli alunni devono diventare strumento significativo di aggregazione

sociale, nonché luogo privilegiato di esperienze formative e consolidamento di civismo e

solidarietà, contro i pericoli dell’isolamento, dell’emarginazione sociale, delle devianze giovanili

ed a sostegno della lotta alla dispersione scolastica (C.M. 257)

In quest’ottica le attività sportive perseguiranno i seguenti obiettivi:

Prendere coscienza delle proprie potenzialità e limiti, per accettarsi come si è, pur con

l’aspirazione a migliorarsi con uno spirito ludico e collaborativo;

Valorizzare se stessi e sviluppare le proprie capacità ed abilità, ma all’interno della

solidarietà, della comprensione e della collaborazione con gli altri.;

Migliorare l’autocontrollo, l’osservanza delle regole, la lealtà ed il “fair play” come elementi

trasversali di educazione alla legalità;

Ottenere il massimo coinvolgimento possibile d tutti gli alunni.

EDUCAZIONE AMBIENTALE

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Riferimenti normativi; C.M. 263 del 26/9/86 “Educazione ambientale nelle scuole”.

L’Educazione ambientale è frutto di una nuova cultura che implica un cambiamento nel campo

dell’educazione. Alla scuola viene chiesto di promuovere atteggiamenti e comportamenti

consapevoli e responsabili verso l’ambiente.

Coscienti che il benessere dell’individuo dipende in buona parte dalle condizioni dell’ambiente

circostante, si interviene in questo modo:

Insistere sul corretto utilizzo degli ambienti interni ed esterni della scuola;

Affrontare le tematiche della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti differenziati;

Collaborare con gli operatori ambientali;

Aderire ad iniziative proposte dall’ A.S.M. di Brescia, a concorsi territoriali, provinciali, ecc.

Aderire ad iniziative proposte dalla Lega Ambiente Bassa Bresciana.

EDUCAZIONE STRADALE

Riferimenti normativi: C.M. 271 del 15/9/94 “Programmi di Educazione Stradale”.

L’Educazione Stradale nella scuola prevede l’impegno a progettare, attuare e verificare attività

inerenti ma differenziate nelle diverse classi.

Si possono progettare percorsi formativi relativi al comportamento stradale, alla sicurezza del

traffico, alla circolazione.

OBIETTIVI

Consapevolezza della necessità e importanza delle norme volte a regolare la vita con

particolare riferimento a quelle associate alla strada.

Sviluppo della capacità di comprendere, condividere consapevolmente e rispettare con i

propri atteggiamenti e comportamenti i valori etici civili insiti nelle norme.

Sviluppo di un crescente rispetto per la vita degli altri.

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Il lavoro previsto per tutte le classi, è così suddiviso.

CLASSI PRIME E SECONDE: norme di comportamento che riguardano i pedoni e il

mezzo meccanico (bicicletta)

CLASSI TERZE: norme di comportamento che riguardano i pedoni e i

mezzi meccanici (bicicletta e motorino).

Si usufruirà della collaborazione dei Vigili Urbani, della Polizia Stradale e di altri esperti.

D. ORIENTAMENTO

L’orientamento si inserisce nel percorso triennale dell’alunno e concerne lo sviluppo della

capacità di pensare, valutare, prendere decisioni e maturare un progetto per il futuro. Le attività

finalizzate al conseguimento di tali obiettivi sono prerogativa dei Consigli di Classe, che

predispongono materiale adeguato agli alunni con i quali operano e che possono usufruire di

risorse diverse secondo le attività proposte e della collaborazione con Scuole Secondarie di

secondo grado, mondo del lavoro e realtà territoriali.

Nelle classi prime si privilegeranno attività mirate ad una conoscenza di sé e delle

proprie emozioni (attraverso test, letture, visioni di film)

Nelle classi seconde si privilegeranno attività mirate a saper distinguere tra attitudini,

capacità, interesse e a saper definire le proprie aspirazioni (test

attitudinali, interventi di esperti).

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Nelle classi terze si opererà per conseguire un’adeguata consapevolezza della

scelta successiva alla Scuola Secondaria di 1° grado. Si

offriranno agli alunni informazioni sugli Istituti Superiori e sui

settori produttivi del mondo del lavoro attraverso:

incontri con il personale docente degli Istituti Superiori del

territorio;

visite ad alcuni Istituti Superiori del territorio;

raccolta di materiale informativo messo a disposizione degli

alunni;

indagini sul mondo del lavoro e visite ad ambienti di lavoro.

Nel mese di dicembre ad ogni alunno verrà consegnato un

consiglio orientativo redatto dagli insegnanti del Consiglio di

Classe.

E. EDUCAZIONE ALLA LETTURA

Riferimenti normativi CM n° 105 del 27/03/95; CM n° 347 del 09/11/95; CM n° 68 del 18/03/99.

L’educazione alla lettura è considerata uno degli aspetti principali della scuola non solo

nell’ambito specifico dell’educazione linguistica ma, come obiettivo formativo che consente a

tutti di saper gestire autonomamente e consapevolmente il proprio rapporto con la sfera

dell’informazione e con le proprie aspirazioni culturali.

L’educazione alla lettura deve coinvolgere, in una linea di continuità, i vari livelli di scolarità e le

varie discipline condividendo alcuni aspetti fondamentali:

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Leggere come insieme di abilità (decodifica e comprensione del testo scritto);

Leggere per curiosità e scelta (approccio motivato a una pluralità di testi);

Leggere come attività libera (abilità autonoma, abilità funzionale allo studio).

Nel progetto di educazione alla lettura assume un particolare rilievo il ruolo dell’insegnante e la

sua capacità di creare un “clima” adatto ad instaurare un incontro con la lettura piacevole.

Presupposto di tale clima è l’attuazione di strategie gradevoli e trascinanti quali:

Saper scegliere i testi in rapporto alla loro età e al loro gusto;

Saper coinvolgere l’alunno nella continuità del racconto creando una situazione di attesa

(interruzioni, cambiamenti del tono di voce, drammatizzazioni ecc.);

Saper stabilire un’interazione tra ciò che si legge e le esperienze familiari e sociali o

fantastiche degli alunni.

Altre “strategie progettate” dagli insegnanti per la promozione della lettura sono:

Creare spazi di lettura;

Portare gli alunni in libreria incontrando scrittori e illustratori;

Creare rapporti con le biblioteche esterne;

Creare mostre del libro all’interno della scuola;

Aggiornare i docenti sulle novità librarie per i ragazzi.

F. POTENZIAMENTO LINGUA INGLESE E SPAGNOLO FINALIZZATO A SOSTENERE L’ESAME “TRINITY” E DELE

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Il progetto è rivolto agli alunni delle classi terze più meritevoli e più capaci, nell’ambito

dell’interazione orale in seconda lingua. La scuola offre un corso di potenziamento, volto alla

preparazione dell’esame Trinity.

Tale esame è un’esperienza motivante che consiste in una conversazione fra il candidato e un

esaminatore madrelingua (del Trinity), riguardante argomenti scelti dal candidato.

Gli esami sono equiparati ai vari livelli del Quadro di riferimento Europeo e per la Scuola

Secondaria di 1° grado è consigliato il IV Livello.

Il Trinity è un ente certificatore esterno riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione.

CORSI DI RECUPERO

CORSI DI RECUPERO:

ITALIANO

MATEMATICA

INGLESE

SPAGNOLO

Gruppi misti classi

parallele

Orario aggiuntivo

pomeridiano – a

partire dal 2°

quadrimestre

Docenti della scuola

Secondaria

Allegato Scheda di valutazione Infanzia

SCUOLA DELL’INFANZIA di __________________

SCHEDA DI VALUTAZIONE - OSSERVAZIONE FINALE

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Nome e cognome dell’alunno___________________________

Data di nascita_______________________________

3 anni

bambino autonomo

4 anni

bambino responsabile

5 anni

bambino

in relazione

3 anni – bambino autonomo

É inserito

É autonomo

Si rapporta con gli adulti

Si rapporta con i compagni

Si rapporta con lo spazio

Si rapporta con il materiale

Partecipa alle attività proposte

Utilizza il linguaggio verbale per

comunicare

Ha dato sviluppo all’organizzazione dei

linguaggi non verbali

Preferenze, caratteristiche individuali,

difficoltà da superare

4 anni – bambino responsabile

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Si percepisce come bambino in crescita

Ha superato la fase dell’opporsi per

affermarsi

Orienta costruttivamente l’aggressività

Assume modelli imitativi al positivo

Supera le frustrazioni

Ha un amico

Collabora con l’insegnante

Porta a termine una consegna

Si sposta nell’ambiente in modo

intenzionale

Si esprime in modo competente

Sa scegliere un’attività/occupazione in

situazione libera

Ha acquisito le competenze tecniche nei

linguaggi non verbali

Preferenze, caratteristiche individuali,

difficoltà da superare

5 anni – bambino in relazione

Ha fiducia nelle sue capacità

Vuole diventare grande

Ha più amici

Dà contributi personali al lavoro

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Assume contributi altrui

Ricorre all’adulto solo in caso di reale

difficoltà

Vive l’adulto come un interlocutore

Dimostra interesse e sa fare domande

Di fronte ad un ostacolo sa trovare

soluzioni nuove

Ricorda gli incarichi

Ha raggiunto il pensiero rappresentativo

Comprende il significato di situazioni

Utilizza i linguaggi in modo creativo

Preferenze, caratteristiche individuali,

difficoltà da superare

SCUOLA DELL’INFANZIA

LEGENDA PER LA SCHEDA DI VALUTAZIONE LONGITUDINALE

(Dai TRE ai SEI ANNI)

3 ANNI – BAMBINO AUTONOMO

É inserito: è sereno�

al mattino si separa dal genitore con naturalezza�

accetta il cibo�

É autonomo: usa il bagno adeguatamente�Pagina 219

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mangia da solo�

sa organizzare i tempi liberi�

Si rapporta con gli adulti: esprime i bisogni�

comunica emozioni�

individua nell’insegnante il proprio riferimento�

Si rapporta con i compagni: si avvicina agli altri bambini�

gioca spontaneamente con i compagni�

Si rapporta con lo spazio: si muove con sicurezza in sezione�

si muove con sicurezza nei grandi spazi�

Si rapporta con il materiale: è curioso�

ha esplorato vari materiali e giochi�

Partecipa alle attività proposte: dimostra interesse�

ricorda�

accetta la proposta�

Utilizza il linguaggio verbale per

comunicare: parla ad alta voce�

parla mentre gioca con i compagni�

si fa capire�

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Ha dato sviluppo all’organizzazione

dei linguaggi non verbali: ha superato la paura di sporcarsi�

ha superato la differenza verso materiali nuovi�

ha superato la fase dello scarabocchio�

4 ANNI – BAMBINO RESPONSABILE

Si percepisce come bambino in crescita: è attivo�

imita i bambini più grandi�

desidera incarichi�

Ha superato la fase dell’opporsi

per affermarsi: � supera in tempi brevi i capricci

risponde al richiamo dell’insegnante

condivide i ritmi del gruppo

Orienta costruttivamente

l’aggressività: si difende senza far del male

dopo un errore migliora i comportamenti

usa il canale corporeo e i materiali

informali in modo diretto

Assume modelli imitativi al positivo: imita i bambini più grandi�

osserva e parla di bambini leader positivi�

Supera le frustrazioni: evita forme di risentimento�

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Page 222:  · Web viewAlunni con provenienza e bagaglio linguistico e culturale diverso: alunni migranti, figli di migranti, profughi, rifugiati, figli di immigrati di recente stabilizzazione,

riprova dopo una sconfitta�

Ha un amico: per giocare�

per parlare�

ha un’amicizia costruttiva�

Collabora con l’insegnante: guarda l’insegnante �

le fa vedere i suoi lavori�

Porta a termine una consegna: completa i disegni�

termina un gioco�

Si sposta nell’ambiente in modo

intenzionale: riconosce l’uso funzionale degli spazi�

Si esprime in modo competente: si fa capire�

differenzia i nomi delle cose�

parla a voce alta�

è coerente con l’argomento�

Sa scegliere un’attività/occupazione

in situazione libera: porta a termine un gioco�

porta a termine un disegno�

usa i giochi in modo funzionale�

Ha acquisito le competenze tecniche nei

linguaggi non verbali: lo schema corporeo è completo con �

elementi fondamentali

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nella rappresentazione grafica�

ha raggiunto l’organizzazione spaziale �

(sopra - sotto – orizzontale – verticale)

sa modulare l’espressione corporea �

(mimicità - scioltezza – espressività)

è vario nelle scelte di materiali lucido�

5 ANNI – BAMBINO IN RELAZIONE

Ha fiducia nelle sue capacità: sorride�

si cimenta in nuove esperienze�

cura i suoi lavori�

Vuole diventare grande: si riconosce nel gruppo dei grandi�

è contento di andare in prima elementare�

è responsabile dei bambini più piccoli�

Ha più amici: appartiene ad un gruppo�

ha un ruolo positivo all’interno del gruppo�

ha un ruolo positivo�

Dà contributi personali al lavoro: ricorda�

dà suggerimenti�

porta a scuola materiali pertinenti�

Assume contributi altrui: ascolta quando gli altri parlano�

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accetta proposte�

sa aspettare il proprio turno�

Ricorre all’adulto solo in caso di riferisce elementi positivi�

reale difficoltà: risolve da solo i piccoli problemi�

Vive l’adulto come un interlocutore: racconta�

fa vedere�

chiede pareri�

Dimostra interesse e sa fare

domande: si concentra�

porta a termine con cura�

sa porre domande pertinenti�

Di fronte ad un ostacolo sa trovare: sa trasferire apprendimenti�

soluzioni nuove: valuta i propri risultati�

sperimenta modalità�

Ricorda gli incarichi: si assume come proprio un impegno�

disimpegna gli incarichi senza farselo �

richiedere

Ha raggiunto il pensiero

rappresentativo: riconosce e codifica riferimenti spaziali�

sa porre domande pertinenti�

opera su quantità�

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comprende ed utilizza il linguaggio in forma �

diretta e indiretta

Comprende il significato di situazioni: è intuitivo�

è presente mentalmente�

comprende l’ironia e l’assurdo�

Utilizza i linguaggi in modo creativo: è personale�

diversifica le forme espressive�

sa assemblare più materiali�

nell’espressione corporea è disinvolto ed �

opportuno

sa inventare storie�

utilizza il linguaggio corporeo per �

esprimere messaggi di altri codici (musica,

mimo, animazione …

Preferenze, caratteristiche

individuali, difficoltà da superare: far emergere caratteristiche prettamente

individuali del bambino (capacità, attitudini, competenze,

modalità relazionali …)

annotare le difficoltà.

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Linee guida per la valutazione degli alunni non italofoni

“I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti

all’obbligo d’istruzione, sono valutati nelle forme e nei modo previsti per i cittadini italiani

(DPR394/1999, ART. 45). Questa norma è richiamata anche nel regolamento sulla valutazione

scolastica, emanato con il DPR n.122/2009. Pertanto, agli alunni stranieri iscritti nelle scuole

italiane, sia statali che paritarie, si applicano tutte le disposizioni previste dal regolamento:

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- diritto ad una valutazione, periodica e finale, trasparente e tempestiva, sulla base di criteri

definiti dal collegio docenti;

- assegnazione dei voti espressi in decimi per tutte le discipline di studio e il

comportamento ( tranne che per la scuola primaria , dove tale voto è sostituito da un

giudizio);

- ammissione alla classe successiva o all’esame di stato in presenza di voti non inferiori al

sei in tutte le discipline e nel comportamento;

- rilascio della certificazione delle competenze acquisite al termine della scuola primaria,

secondaria di primo grado e dell’obbligo di istruzione;

- attribuzione delle tutele specifiche previste dalle norme se lo studente è affetto da

disabilità certificata ai sensi della legge n.104/2012 o da disturbo specifico di

apprendimento (DSA), certificato ai sensi della legge n. 170/2010 o presenta altre

difficoltà ricomprese nella Direttiva sui bisogni educativi speciali emanata il 27 dicembre

2012.

Nella sua accezione formativa, la valutazione degli alunni stranieri, soprattutto di quelli di

recente immigrazione o non italofoni, pone diverse questioni…

È prioritario che la scuola favorisca un possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni,

garantendo agli alunni non italiani una valutazione che tenga conto, per quanto possibile, della

loro storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle caratteristiche delle scuole

frequentate, delle abilità e competenze essenziali acquisite.

Valutazione degli alunni non italofoni di recente o recentissima immigrazione

Per gli alunni neo - arrivati (NAI) il team docente dovrebbe tener conto della storia scolastica

pregressa qualora gli alunni fossero in possesso di prerequisiti valutabili attendibili.

In ciascuna disciplina si selezioneranno i contenuti di base individuando i nuclei fondanti al fine

di permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione e degli

obiettivi possibili rispetto alla situazione di partenza.

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Nel caso in cui gli alunni abbiano una buona conoscenza di una lingua straniera essa potrà

fungere, in un primo tempo, come lingua veicolare per l’acquisizione e l’esposizione di contenuti,

previa predisposizione di opportuni materiali.(NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO

GRADO ).

In sede di valutazione, per gli alunni che entrano all’inizio o nel corso dell’anno scolastico e hanno competenze linguistiche in italiano limitatissime o nulle, gli insegnanti prendono in considerazione i seguenti indicatori:

la motivazione ad apprendere, la regolarità della frequenza, l’interesse, la partecipazione alle

diverse attività scolastiche, l’impegno, la serietà del comportamento;

il percorso scolastico pregresso;

i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’italiano come L2;

i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati rispetto alla situazione di partenza.

Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione diventa parte integrante della valutazione di italiano, intesa come materia curricolare, per cui si farà riferimento alle schede di valutazione redatte dagli insegnanti titolari dei corsi di italiano L2.

Se alla fine del primo quadrimestre e dell’anno scolastico, dopo avere preso in esame gli

elementi sopra indicati, gli alunni non hanno raggiunto competenze linguistiche sufficienti ad

affrontare l’apprendimento di contenuti (anche semplificati), rendendosi impossibile la

valutazione si può, spiegandone le ragioni nel verbale, utilizzare una delle diciture riportate

nella tabella :

TABELLA DA UTILIZZARE PER ALUNNI NEO-ARRIVATI

Valutazione intermedia Ipotesi a (ALUNNO CHE FREQUENTA DA MENO DI UN MESE):

Ipotesi b:

Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato

Piano personalizzato/PDP

(con differenziazione in tutte o alcune discipline) possibilità di:

usare la lingua

Non valutato in alcune discipline con motivazione espressa. Nel documento va riportata: “

La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto

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straniera, in un primo tempo, come lingua veicolare;

sostituire la seconda lingua straniera con l’insegnamento L2 (C.M. n.8/6 marzo 2013)

Nel Documento di Valutazione del primo quadrimestre va riportato: “La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana”

l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione della lingua italiana”

Valutazione finale Ipotesi a (ALUNNO CHE FREQUENTA DA MENO DI UN MESE):

Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato.

Ipotesi b:

Valutazione espressa in riferimento agli obiettivi esplicitati nel piano personalizzato.

Piano personalizzato/PDP

(con differenziazione in tutte o alcune discipline)

Il team docenti valuta i progressi compiuti dall’alunno.

Il raggiungimento del livello A2 QCER può essere considerato uno degli indicatori positivi, ma non vincolanti soprattutto per alunni NAI, per l’ammissione alla classe successiva.

Valutazione che rispetti i tempi di apprendimento .

Nel Documento di Valutazione va riportato: “La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione della lingua italiana.

NB:solo per le discipline che lo necessitano [*]

L’alunno viene ammesso alla classe successiva in base agli obiettivi previsti nel piano personalizzato e ai progressi compiuti.

[*]per le discipline il cui apprendimento è meno veicolato dalla lingua italiana (ad esempio esercitazioni pratiche, disegno, educazione fisica, lingua straniera conosciuta), si potrà procedere alla valutazione dei progressi relativamente ai nuclei fondanti delle discipline stesse.

Lingua per lo studio: valutazione di alunni non italofoni

Per gli alunni non italofoni che necessitano di supporto nella lingua dello Studio in quanto

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presentano ancora difficoltà nell’uso della lingua italiana con conseguente svantaggio linguistico,

verranno presi in considerazione i seguenti indicatori:

la motivazione ad apprendere, la regolarità della frequenza, l’interesse, la partecipazione alle

diverse attività scolastiche, l’impegno, la serietà del comportamento;

il percorso scolastico pregresso;

gli obiettivi possibili, rispetto alla situazione di partenza;

i risultati ottenuti nell’apprendimento dell’ Italiano come L2;

i risultati ottenuti nei percorsi disciplinari programmati.

Rispetto agli apprendimenti disciplinari:

Considerando la situazione di eventuale svantaggio linguistico e culturale, si valuteranno le conoscenze e le competenze raggiunte dall’allievo in base alla personalizzazione dei percorsi in correlazione ai contenuti essenziali previsti.

Per ciascuna disciplina si valutano i contenuti di base selezionati, individuati al fine di

permettere il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione, rispetto alla

situazione di partenza.

Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di potenziamento linguistico o di aiuto allo studio concorre alla valutazione delle varie discipline.

ESAMI DI STATO SCUOLA SECONDARIA di 1^ GRADO

LA NORMATIVA

L'OM n.90/01 e l'OM n.56/02 prevedono che i consigli di classe considerino le seguenti

indicazioni e disposizioni:“Il giudizio finale tiene conto dei giudizi analitici per disciplina e delle

valutazioni espresse nel corso dell'anno sul livello globale di maturazione, con riguardo anche

alle capacità e attitudini dimostrate (art.9, 3)… è data facoltà di formulare tracce diverse per

ciascuna classe terza, su proposta motivata dei rispettivi professori ed approvata dalla

commissione nella seduta preliminare (art.9,31); inoltre i consigli di classe sono tenuti a …

considerare l'indispensabile coerenza tra l'itinerario didattico percorso e lo sbocco finale

nell'esame di licenza (art.11,1);…. gli esami di idoneità e di licenza di scuola media non sono

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validi se manchi anche una sola delle prove scritte o il colloquio pluridisciplinare. Negli esami di

idoneità o di licenza media le prove scritte non hanno carattere eliminatorio rispetto alle prove

orali (art.11,5)".

La Circolare n. 48 del 31/05/2012 “Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione.

Istruzioni a carattere permanente”, a proposito della seconda lingua comunitaria stabilisce

che ..resta fermo che quanto sopra indicato non riguarda le situazioni di quegli studenti che si

avvalgono delle ore della seconda lingua comunitaria per il potenziamento della lingua inglese o

per il potenziamento della lingua italiana. In tal caso ovviamente, la seconda lingua comunitaria

non è oggetto di prova d’esame.

La normativa vigente (DPR 394/1999, art. 45; DPR n.122/2009 Regolamento sulla valutazione scolastica)prevede che gli alunni con cittadinanza non italiana presenti sul

territorio nazionale, in quanto soggetti all’obbligo d’istruzione, siano valutati nelle forma e nei

modi previsti per i cittadini italiani. Essa consente,comunque, una valutazione che tenga conto

dei livelli di partenza, del percorso di apprendimento dei singoli (quindi anche della storia

scolastica pregressa) e del raggiungimento delle competenze e dei traguardi di apprendimento

«essenziali».

La normativa d’esame non consente di differenziare formalmente le prove per gli studenti

stranieri, ma solo per gli studenti con bisogni educativi speciali certificati o comunque forniti di un piano didattico personalizzato.

La prova nazionale e la relativa griglia di correzione sono le stesse previste per tutti i candidati.

2014 -Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

«Gli alunni con cittadinanza non italiana necessitano anzitutto di interventi didattici di natura

transitoria relativi all’apprendimento della lingua e solo in via eccezionale si deve ricorrere alla

formalizzazione di un vero e proprio piano didattico personalizzato (v. nota ministeriale del 22

novembre 2013). »

ALUNNI STRANIERI NEOARRIVATI (NAI)

Per questi alunni i Consigli di Classe possono decidere di adottare un PDP che dovrà essere

accluso alla documentazione d’esame. Resta inteso che la dispensa dalle prove scritte di lingua

straniera non si determina se non nei casi previsti dal DM n. 5669 del 12 luglio 2012.

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Si ricorda, tuttavia, che il DPR n. 89 del 2009 consente l’utilizzo delle 2 ore di seconda lingua

comunitaria per l’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri.

Per altre situazioni di alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES), formalmente individuati dai

singoli Consigli di classe, dovranno essere fornite alla Commissione d'esame utili e opportune

indicazioni per consentire a tali alunni di sostenere adeguatamente l'esame.

La Commissione -sulla base di quanto previsto dalla Direttiva 27.12.2012 recante Strumenti di

intervento per alunni con Bisogni educativi speciali ed organizzazione scolastica per l'inclusione,

dalla circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e dalle successive note, di pari oggetto, del 27

giugno 2013 e del 22novembre 2013 -esaminati gli elementi forniti dai Consigli di classe, terrà in

debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, relative ai candidati con Bisogni

Educativi Speciali (BES), per i quali sia stato redatto apposito Piano Didattico Personalizzato e,

in particolare, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell'ambito dei percorsi

didattici individualizzati e personalizzati.

A tal fine i Consigli di classe trasmetteranno alla Commissione d'esame i Piani Didattici

Personalizzati.

In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame,

sia scritto che orale, mentre è possibile concedere strumenti compensativi, in analogia a quanto

previsto per gli alunni con DSA.

L’AMMISSIONE ALL’ESAME

Nel caso di studenti inseriti nell’ultimo anno del ciclo, il Consiglio di classe delibera l’ammissione

all’esame tenendo conto delle peculiarità del percorso personale ( PSP/ PDP) e dei progressi

compiuti, avvertendo che il processo di apprendimento dell’italiano L2 non può considerarsi

concluso.

LE PROVE D’ESAME

E’ opportuno contemperare le prove dell’esame di licenza con il possesso delle competenze

essenziali. Le prove scritte ed orali per l'allievo straniero si configurano come prove in L2,

pertanto è opportuno:

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• prevedere nella terna almeno una prova riferita a contenuti conosciuti dall’alunno;

• facilitare l’elaborazione della prova con indicazioni adeguate, sia scritte (immagini,

schemi,domande guida) che orali;

• consentire nel corso di tutte le prove la consultazione del dizionario bilingue;

• concordare per il colloquio argomenti a piacere, pianificati in anticipo, con contenuti affrontati

nel percorso scolastico personale dell’allievo straniero.

Tutto ciò può essere concretizzato con flessibilità orientandosi verso prove d’esame:

• a “ventaglio” (diverse modalità e tipologie di prove);

• a “gradini” "(diversi livelli di raggiungimento delle competenza essenziali);

Oppure nella terna di italiano è possibile prevedere una prova a contenuto ampio e affrontato

nella programmazione. In ogni caso è possibile ricorrere a modalità testuali a scelta:

lettera/diario,testo narrativo.

Nell’ambito matematico e delle lingue straniere è auspicabile formulare prove a gradini formate

da quesiti tra loro dipendenti ma che guidino l’allievo nelle soluzioni richieste dalle più semplici

alle più complesse esplicitando chiaramente tutti i passaggi richiesti, o tra loro indipendenti,

articolate con richieste graduate che individuano in modo chiaro il livello di sufficienza e i livelli

successivi.

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