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GIORNALE DI CAPRACOTTA - ANNO I N. 1 - LUGLIO 2007 www.capracotta.com

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GIORNALE DI CAPRACOTTA - ANNO I N. 1 - LUGLIO 2007

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Il progetto della Longano Eolica S.p.A. (51% AceaElectrabel Produzione Spa − 49% Sciara s.r.l.), consiste nella realizzazione di 2 campi eolici in Molise nella provincia di Isernia, che ricadono nel territorio dei comuni di Capracotta, Castel del Giudice, Longano e Macchia D’Isernia per una potenza installata di circa 20 MW.

Il parco di Capracotta si sta realizzando in loc. Conicelle ed è in fase di ultimazione; ha un capacità installata di 9,35 MW grazie agli 11 aerogeneratori della società Danese Vestas della potenza di 850 kWe ciascuno.

Dopo un periodo di prova detto commissioning è previ−sta l’entrata in esercizio per Agosto 2007.I 2 campi eolici sono collegati a 2 cabine primarie di Enel Distribuzione ubicate nei comuni di Castel del Giudice e Macchia D’Isernia tramite elettrodotti di media tensione. Il parco eolico di Capracotta avrà una produzione annua stimata di circa 18.000 MWh, che permetterà di evitare l’emissione in atmosfera di circa 10.000 tonnellate di CO2. Una volta terminato il parco permetterà di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 6000 famiglie.

AceaElectrabel Produzione è un’importante utility attiva nella genera−zione elettrica attraverso lo sviluppo dei proprio parco di centrali termoelettriche di ultima generazione che utilizzano le migliori tecnologie disponibili per la migliore compatibilità ambientale. AceaElectrabel Produzione, inoltre, è impegnata nel promuovere e valorizzare l’impiego delle fonti di energia rinnovabile attraverso lo sviluppo di parchi eolici in Molise, Campania e Calabria.

Eolic

oParco Eolico di Capracotta

è una società d’investimento che si occupa esclusivamente della produzione di energia elet−trica da fonte rinnovabile − eolica, idroelettrica e fotovoltaico − con circa 200 MW di progetti in vario stadio di sviluppo in gran parte già convenzionati con i comuni sede d’impianto.Sciara s.r.l.

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3luglio 2007

“Voria” Giornale di Capracotta

Anno 1 n. 1 - Luglio 2007

Direttore responsabile:Danilo Santone

Autorizzazione Tribunaledi Isernia n. 126

del 16.02.07

Redazione:Municipio CapracottaPiazza S. Falconi, 3

Tel. 0865.949210Fax 0865.945305

La collaborazione algiornale è volontaria e

gratuita. Foto ed articoli,anche se non pubblicati,non verranno restituiti.

[email protected]

Grafica e stampa:

L’EditorialeLa Residenza Assistenziale S. Maria di Loreto4La Pezzata

Il Giardino della Flora Appenninica:una risorsa dell’Alto Molise8

Il Pecorino di Capracotta:un prodotto da valorizzare12

Scuola e…progetti13La terra, il teatro,il parco

L’approvvigionamentoenergetico e la sindrome “NIMBY”

Lettera di Darlene C. ScoccaSindaco di Burlington - New Jersey17

Pro-Loco: Programma estivo 200716

La nostra visita negli U.S.A. ed in Canada

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Notizie in breve6

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Breve storia della Tavola Oscadi Capracotta15

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4Voria n. 1

L’editoriale

di Danilo Santone*

“L’esame di ammissione, se cosìlo si può definire, è stato supe-rato brillantemente. “Voria”

ha centrato il suo primo obiettivo: fungere dastrumento di comunicazione aperto al con-tributo di tutti. Ci sono giunte, infatti, nume-rose note di congratulazioni, molti inviti adandare avanti oltre a suggerimenti, consigli equalche segnalazione concernente piccoleinesattezze, non di contenuto, bensì pura-mente formali riscontrate nel numero “Zero”.

Dopo alcuni decenni, Capracotta haquindi un proprio strumento di comunica-zione che mira ad accorciare le distanze,spesso siderali ma solo dal punto di vista chi-lometrico, tra chi ne vive la quotidianità echi, per tutta una serie di ragioni, non puòfarlo. Ed è anche per questo che il nostro “Vo-ria” dovrà crescere, osservando attentamentele dinamiche di una società in continua evo-luzione, ascoltando i suggerimenti provenien-ti dal territorio ma anche seguendo le indica-zioni di chi Capracotta la porta nel cuore,guadandola purtroppo da lontano. In questianni porteremo avanti un progetto che vuoleessere il più dinamico possibile; lo qualifiche-remo sempre di più, dando il nostro meglioogni qual volta verrà pubblicato un nuovonumero. Cercheremo di farlo crescere conte-stualmente all’auspicata crescita di Capra-

cotta; lo faremo con tutti voi, capracottesi enon. Lo faremo con coloro i quali amano, vi-vono e frequentano questa splendida località.Lo faremo anche con i vostri suggerimenti edi vostri consigli.

Una doverosa precisazione: come ricorde-rete, il numero “Zero” è stato dedicato intera-mente alle tematiche dell’emigrazione ed aciò che esse hanno significato per Capracotta.Da questo numero “Voria” modifica i suoicontenuti dando spazio ad argomenti di inte-resse generale: dalle tematiche ambientali al-la cultura, dall’economia alla storia, fino allepolitiche sociali verso le quali l’Amministra-zione civica ha una particolare attenzione.

“Voria”, che comincia a mostrare tutto ilsuo potenziale ed il suo vero volto, è prontoquindi ad accogliere l’intervento di coloro iquali intendono collaborare nell’interessedella crescita di questa collettività. Un voltoaperto al contributo di quanti, con un occhioattento al passato ma tenendo ben in menteche “il futuro è già presente”, intendono con-solidare l’immagine positiva di questo splen-dido spicchio di territorio molisano cimen-tandosi con gli aspetti di una società post-mo-derna che amplifica le sue problematiche enon nasconde le aspettative generazionali.

“Voria” attende i vostri consigli e le vostresollecitazioni ed i vostri suggerimenti per vo-lare nel mondo a raccontare di Capracotta.

*direttore responsabile

di Maria D’Andrea*

Una struttura all’avanguardia, progettata nei minimi particolari,che risponderà in maniera eccellente alle esigenze di una po-polazione per lo più anziana e che per questo necessita ade-

guati interventi di sostegno a carattere socio-assistenziale. Questa è laResidenza Assistenziale “Santa Maria di Loreto”. Un sogno che sta pertramutarsi in realtà grazie al binomio pubblico–privato concretizzatosiattraverso l’intervento finanziario del Co-mune di Capracotta e la partecipazione ditanti cittadini i quali hanno creduto inquesta bella iniziativa. Una struttura al-l’avanguardia, si diceva, che si sta realiz-zando seguendo gli standard destinati adospiti totalmente o parzialmente autosuffi-cienti, ma anche a tipologie diverse di de-genti. E qui ci si riferisce a quelli che ne-cessitano di servizi a media integrazionesanitaria. La Residenza Assistenziale “San-ta Maria di Loreto” vuole essere tutto que-sto, diventando un vero e proprio polo diattrazione in ambito socio-assistenziale ditutto l’Alto Molise, e non solo di questa parte di territorio. La nostra RAnasce quindi con un preciso intento: dare risposte territorialmente con-crete ed economicamente sostenibili. La strada per raggiungere questitraguardi è certamente lunga ma non impossibile da percorrere. Perquesto, occorrerà lavorare tutti insieme affinché gli obiettivi che ci si eraprefissi all’inizio di questa grande avventura possano essere raggiunti nel

breve periodo. I presupposti per vincere questa sfida ci sono tutti; oraspetterà ai soggetti impegnati nella realizzazione di questo progetto pro-seguire nella giusta direzione, tenendo bene in mente che sono tanti co-loro i quali attendono con impazienza l’apertura della RA “Santa Maria diLoreto”. A cominciare da quanti, già nella prima fase di costituzione del-la società, avevano creduto fortemente in questa iniziativa investendosomme proprie. Oltre centocinquanta, infatti, sono finora i soci che han-no aderito alla raccolta di fondi. Ad essi va tributato un enorme ringrazia-mento per aver contribuito concretamente alla realizzazione di quello

che può essere definito senza alcun dub-bio “il gioiello capracottese nell’ambito so-cio-assistenziale”. Un altro doveroso rin-graziamento va ad Ermanno D’Andrea,grande imprenditore capracottese, primosostenitore di questa splendida iniziativa.Grazie alla sua umanità, al suo alto sensodei valori della solidarietà ed al suo attac-camento a questa terra, ciò che fino aqualche anno fa pareva solo un sogno og-gi sta per diventare realtà. Termino conl’auspicio che anche la Regione, al pari delComune, possa contribuire alla nascita di

questa nostra bella iniziativa. L’appuntamento per l’inaugurazione dellaResidenza Assistenziale “Santa Maria di Loreto” è vicino. In quell’occasio-ne gli sforzi di tutti avranno il loro giusto ed atteso momento di gioia.

*Assessore comunale alle Politiche Sociali

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5luglio 2007

di Pasquale Paglione

Èfuor di dubbio chela “Pezzata”, tra lepietanze capracotte-

si, è quella che più delle altre(“voccarusce ‘mpanicce”,“pan’ cuott’”, “sagne levt’”,“sagn’ e miccule” etc.) con-serva la storia, la tradizione ela cultura del nostro territo-rio.

Capracotta, paese dalleorigini pastorali, aveva (oggiun po’ meno!) fatto della pe-cora una vera e propria indu-stria “armentizia”. Basti pen-sare che solo la confraternitaappartenente alla Madonna diLoreto possedeva agli inizidel secolo scorso circa 16.000capi di bestiame la prevalenzadei quali erano pecore. Granparte della popolazione ca-pracottese era impegnata, inquei tempi, nell’allevamento

del redditizio ovino. A Set-tembre inoltrato i nostri Pa-stori (consentitemi la p maiu-scola) ripartivano per “le pu-glie” e, unitamente ai loro ca-ri, si ammassavano nei pressidella chiesetta della Madonnadi Loreto dove, dopo aver ri-volto un’amorevole preghieraalla Vergine Maria affinché lifacesse tornare a Maggio sanie salvi, si accomiatavano dailoro congiunti piangenti.“…Partenza dulurosa e vitaamara, ma chiu’ dulurosa e’ lalundananza!” Così descrivevail rituale triste della partenzail nostro poeta Oreste Conti;d’altronde era noto il dettopopolare: “chi vo’ purtà l’ pe-cra alla Puglia, c’ vo’ r’ d’lord’lla propria cuglia!”.

Il viaggio lungo il Tratturopoteva durare anche diecigiorni e non era raro che du-rante il tragitto qualche peco-ra si ammalasse o subisse

qualche trauma per le asperi-tà di alcuni tratti del percorso.A questo punto si rendevanecessario il recupero e ilconsumo della bestia (conbuona fame dei pastori!). Èproprio qui, dalle vicendedella traversata dei tratturi,secondo quanto tramandato-ci dall’esperienza dei pastori,che nasce la pezzata. In prati-ca, i nostri Pastori, facendo dinecessità virtù, depezzavanola carne, la deponevano ingrossi paioli (caccavo) solita-mente utilizzati per fare il for-maggio, con l’acqua che ne-cessita e con pochi ed essen-ziali condimenti, la cuoceva-no a fuoco lento. La qualitàdei pascoli con la varietà dierbe presenti garantiva e ga-rantisce tutt’oggi alla carne dipecora aromi e profumi parti-colari, tali da renderla unapietanza prelibata.

Una delle curiosità della

Pezzata è rappresentata dallaparticolarità della sua cottura:rigorosamente lenta. Bastipensare che alcuni Pastori ri-correvano all’uso del “mara-mitt’” (un particolare paiolocon coperchio a chiusuraquasi ermetica) così da farcuocere a vapore la carne, an-ticipando, di fatto, il metododi cottura della moderna pen-tola a pressione.

Giuseppe Bandi, giovaneufficiale disertore della mari-na austriaca, arruolatosi vo-lontario nell’impresa dei Millecon a capo Garibaldi, dive-nendone luogotenente, narrache giunti a Marsala il Gene-rale, notando un vasto campodi fave, ebbe ad esclamare:”Oh, oh, con tutti questi bac-celli da mangiare ne potremofar di guerre!” Garibaldi, qua-si sessantenne, probabilmen-te parlava per sé,”ma noialtri,giovani poco più che venten-

ni – commentava tra sé ilBandi – altro che di fave avre-mo bisogno per sfamarci!”Fortunatamente – aggiunge– in serata furono requisiteuna quindicina di pecore che,cotte alla meglio in grossipentoloni, ci garantirono laforza necessaria per sconfig-gere i Borboni a Calatafini. Daqui potremmo dire, con or-goglio, che la Pezzata ha con-tribuito all’ unità d’Italia.

C’è infine da dire che Pa-stori intransigenti solevano ri-petere che la pezzata dovevaessere rigorosamente “nazio-nale” ovvero, contenere co-me condimento il VERDE (se-dano), il BIANCO (cipolla) eROSSO (pomodoro).

Quindi, possiamo conclu-dere che la Pezzata è pietanzapatriottica e… allora buonappetito e “chi di Pezzatamuore vissuto è assai!”.

La PEZZATA:la ricetta, fatti, aneddoti e..curiosità!

“La Pezzata”

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6Voria n. 1

Le iniziative dell’Amministrazio-ne civica. Con l’approvazione delbilancio di previsione parte con-cretamente l’attività della nuovaAmministrazione comunale di Ca-pracotta, con i primi interventi peril miglioramento delle infrastruttu-re e dell’arredo urbano del nostrocentro. Oltre 230 mila gli euro cheverranno spesi. Tutte risorse co-munali, derivanti da un’oculatagestione delle entrate di bilanciodell’Ente.

“La scuola adotta un Comune”.L’Amministrazione comunale haaderito al progetto promosso daLegambiente: “La scuola adottaun Comune”. Il progetto proponegemellaggi per soggiorni educati-vi con l’intento di portare i bambi-ni e i ragazzi che vivono nellegrandi aree metropolitane a con-tatto con le peculiarità dei piccolicentri. L’Amministrazione comu-nale ha aderito alla lodevole ini-ziativa di Legambiente indivi-duando nel turismo scolastico unulteriore strumento di promozio-ne del territorio.

Il Ministro delle Politiche per laFamiglia, On. Rosy Bindi, è sta-to a Capracotta. Graditissimaospite dei capracottesi l’On. RosyBindi, Ministro delle Politiche perla Famiglia. Erano dieci anni cheun Ministro della Repubblica nonfaceva visita alla nostra comunità.L’occasione è giunta da un conve-gno-dibattito sui temi della fami-glia cui hanno preso parte lemassime autorità civili, militari edistituzionali della Regione. Nelsuo intervento il Ministro Bindi hatoccato argomenti salienti che ri-guardano le problematiche con lequali si misura quotidianamentela famiglia, facendo un’attentaanalisi dei cosiddetti Dico.

Visita ai nostri emigrati in USAe CANADA. Una delegazione dicapracottesi, composta tra l’altroda alcuni amministratori comuna-li con in testa il sindaco AntonioMonaco si è recata in visita negliStati Uniti d’America ed in Cana-da dove è stata ospite delle fami-glie di origine capracottese. La vi-sita era attesa da anni. L’acco-glienza, come si può ben immagi-nare, è stata eccezionale. I nostriemigrati vivono ogni giorno con ilpensiero rivolto all’Italia ed al no-stro piccolo centro. All’interno diquesto numero di “Voria” il reso-conto della visita.

“Piccola Grande Italia” anche aCapracotta. Anche Capracotta il6 maggio scorso ha aderito al-l’iniziativa di Legambiente deno-minata “Piccola Grande Italia”. Ilprogramma, tra le altre cose, haprevisto una visita guidata alGiardino di Flora Appenninica edun concerto per chitarra e flautonella Chiesa di S. Antonio. Tra inumerosi e graditi ospiti ancheun gruppo di diversamente abiliprovenienti da Lanciano (Ch).

Centro comunitario, affidata lagestione. Dopo anni di attesa èstata finalmente affidata la gestio-ne del centro comunitario di pro-prietà del Comune. Duplice il ri-sultato ottenuto: l’incremento del-la ricettività ed il miglioramentodella struttura a tutto vantaggiodel patrimonio comunale.

Torna a “scandire le ore” l’oro-logio del Palazzo del Comune. E’tornato in funzione l’orologio in-stallato sulla facciata del Palazzodel Comune. Per anni, grazie adun congegno meccanico, con ilrintocco della campana ha scan-dito il trascorrere delle ore nel-l’arco dell’intera giornata. Ad uncerto punto, però, il sistema haceduto ed è andato in “pensione”.Oggi le moderne tecnologie con-sentono di programmare i rintoc-chi della campana che si inter-rompono ad orari prefissati pernon disturbare la quiete ed il ripo-so notturno. Il sistema elettronicoè sincronizzato con l’Istituto Elet-tronico Nazionale “Galileo Ferra-ris” di Torino che garantisce co-stantemente l’ora ufficiale italia-na.

Ritorna il “Gran Prix Internazio-nale” di karate. Grazie al con-creto impegno dell’Amministra-zione Comunale ed in particolareall’Assessore allo Sport TizianoRosignoli, a Capracotta è tornatoil “Gran Prix Internazionale” diKarate 2007. L’importante mani-festazione, di caratura internazio-nale, ha visto la partecipazioneentusiasta di circa 700 atleti, mol-ti dei quali provenienti da diversiPaesi europei, che hanno potutoinoltre godere delle tante bellezzedella nostra località.

Fontanili e sorgenti georeferen-ziate di Capracotta, la mappatu-ra completa a cura dell’ing. Fi-lippo Di Tella. Sono ben 67, alcu-ne delle quali purtroppo scompar-se, le fonti e le sorgenti che neidecenni passati hanno rappresen-tato una grande risorsa per i no-stri antenati. Grazie al lavoro ca-pillare dell’ing. Filippo Di Tella èstato acquisito al patrimonio dellacollettività capracottese un lavorodi inestimabile interesse che re-sterà documento memorabile ne-gli archivi cartacei e telematicidella nostra comunità. Grazie allostimato professionista dal quale ciaspettiamo altre positive sorpre-se.

Nuovo socio per il Giardino diFlora Appenninica di Capracot-ta. Ora c’è anche la Provincia diIsernia. Si amplia la platea deisoci del Giardino di Flora Appen-ninica di Capracotta. L’Ammini-strazione Provinciale di Isernia,infatti, ha accolto positivamentel’invito dell’Amministrazione co-munale diventando partner attivodel Consorzio. A questo puntomanca ancora un tassello, l’ulti-mo, per completare il mosaico.All’appello deve ancora risponde-re la Comunità Montana “AltoMolise”, che starebbe però ap-prestandosi ad entrare anch’essanel novero dei soci del Consorzio.Per ciò che concerne i lavori alGiardino va evidenziato come,grazie all’interveto finanziario del-l’Amministrazione comunale, lastruttura è pressoché ultimata.

Certificazione Ambientale,avanti spediti. Sono a buon pun-to le procedure per l’acquisizionedella certificazione di qualità am-bientale. Se tutto andrà per il ver-so giusto, entro la fine dell’annopotremo vantare anche questoimportante risultato, a tutto bene-ficio della comunità e dell’econo-mia locale.

Notizie in breve

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7luglio 2007

Gara podistica “Sulle piste deltratturo”. Il 2 giugno 2007,Capracotta è stata teatro dellabella manifestazione podistica“Sulle piste del tratturo” che havisto la partecipazione di circa150 atleti cimentatisi su un per-corso di 10 km. Notizie e foto del-la manifestazione sui sitiwww.podistidoc.it e www.livorno-team.itNel pomeriggio un interessanteconvegno medico–scientifico sul-l’alimentazione degli atleti. Rela-tore il Prof. Michelangelo Giam-pietro.

Alunni del comprensivo di Caro-villi in festa per la fine dell’an-no scolastico. Festa di fine annoper gli alunni della Scuola Prima-rie di Capracotta e di tutto l’Istitu-to comprensivo “Altissimo Moli-se” di Carovilli. Una kermesse ec-cezionale che ha visto la parteci-pazione dei più piccoli i quali, condisinvoltura, si sono esibiti nellapalestra comunale in avvincentiesercizi a corpo libero riscuoten-do enorme successo tra i tanticonvenuti. Un ringraziamento vaalla dirigenza scolastica che haben organizzato la manifestazio-ne, ed un grazie all’impeccabileopera dell’assessorato alla Cultu-ra ed all’Istruzione del Comune diCapracotta che ha supportatoegregiamente la dirigenza delComprensivo.

Deliberata la sanatoria ai finiI.C.I. per le sole aree edificabi-li. Un provvedimento atteso datempo ma che sarà l’unico inquesto senso. Ci riferiamo allasanatoria ai fini I.C.I. decisa del-l’attuale Amministrazione comu-nale. La scadenza è fissata al 31ottobre 2007. Ulteriori informa-zioni potranno essere richieste di-rettamente al Comune di Capra-cotta o attinte dal sito internet delComune: www.capracotta.com

Attività sociali del Comune, unagita alla Reggia di Caserta. Pro-seguono le iniziative poste in es-sere dall’assessorato comunalealle Politiche Sociali. Dopo glispettacoli teatrali “Bello di papà”di Vincenzo Salemme ed il musi-cal “Peter Pan”, rispettivamenteal “Teatro delle Palme” di Napolied al “Brancaccio” di Roma, l’as-sessorato ha organizzato una vi-sita guidata alla Reggia di Caser-ta. Molti gli anziani della nostracomunità che vi hanno preso par-te e che sono rimasti incantatidalla bellezza della Reggia delVanvitelli. Altre attività sono incantiere per il prossimo autunno.

Presentato il progetto dellaFondazione Micene. Un teatroall’aperto a Capracotta. L’ambizio-so progetto denominato “Parcodelle Muse” mira ad arricchire ilterritorio regionale di un impor-tante strumento per la divulgazio-ne dell’arte e dello spettacolo, in-serendosi organicamente nelcontesto degli altri teatri all’aper-to esistenti nel Molise. In questonumero di “Voria” il progettocompleto.

Va in pensione il regolamentoedilizio. Dopo circa mezzo seco-lo sta per andare in pensione ilregolamento edilizio del Comunedi Capracotta. Un grazie va al-l’ing. Ezio Maria Trotta e all’As-sessore comunale ai Lavori Pub-blici Antonio Giuliano per avercifornito il nuovo regolamento con-facente alle mutate esigenze edili-zie del nostro comune. Regoleprecise consentiranno uno svi-luppo edilizio più consono ad unalocalità di montagna. A brevel’importante strumento ediliziosarà portato all’esame del Consi-glio comunale.

Parco eolico, procedono i lavo-ri. La messa in funzione è previ-sta per fine estate. Proseguonoi lavori per la realizzazione delparco eolico in località Montefor-te. La messa in funzione, presu-mibilmente, dovrebbe essere pre-vista per fine estate. Un inciso: lacomunità mondiale programmaed invoca interventi per la produ-zione di energia pulita; noi, sottoquesto aspetto, siamo stati pre-cursori dei tempi.

Interventi straordinari al Cimi-tero Comunale, moltissime leadesioni. Centinaia di capracotte-si hanno aderito all’iniziativa del-l’Amministrazione civica che haindetto promuovere una raccoltadi fondi da utilizzare per interven-ti al Cimitero Comunale. La som-ma complessiva, 35 mila euro dicui 11 mila provenienti da dona-zioni private, verrà utilizzata perimportanti ed improcrastinabiliinterventi migliorativi del luogosacro. Grazie a quanti, capracot-tesi e non, hanno dimostrato an-cora una volta di avere una gran-dissima sensibilità.

Parcheggio coperto, pronta labozza del progetto preliminare.È pronta la bozza del progettopreliminare concernente la realiz-zazione di un parcheggio coperto.L’iniziativa, voluta fortemente dal-l’Amministrazione comunale, haraccolto circa 180 adesioni. Abreve sarà comunicato il costoper posto macchina. Qualora sa-ranno raggiunte sufficienti preno-tazioni mediante impegni concre-ti, si andrà avanti nelle procedureprogettuali quindi nella realizza-zione.

Pro-Loco, rinnovati i vertici. Ilnuovo presidente è Anna MariaLabbate. Sono stati recentemen-te rinnovati i vertici della Pro-Lo-co di Capracotta. Per la primavolta la presidenza è stata affidataad una rappresentante del gentilsesso: Anna Maria Labbate; vicepresidente il signor Lucio Fiadino.Gli altri componenti del direttivosono Valentina Paglione, (segre-tario), Daniele Di Nucci (tesorie-re), Fernando Di Rienzo, Luca DiTanna, Sebastiano Fiadino, RenzoGiuliano e Fabio Paglione. Buonlavoro al nuovo direttivo.

Una delegazione tedesca in visi-ta a Capracotta. Una graditissi-ma visita, che getta le basi peruna collaborazione fattiva negliambiti economico-turistici. Èquella che una delegazione tede-sca, proveniente da Bad Miundernella regione di Hannover (BassaSassonia), ha fatto al nostro cen-tro. Il gruppo, in tutto dieci per-sone, era guidato da Silvia Nie-ber, sindaco della cittadina sasso-ne. Nel corso dell’incontro èemersa la volontà di approfondirei rapporti tra la comunità capra-cottese e quella di Bad Miunder alfine di programmare scambi cul-turali e commerciali tra le due lo-calità.

Notizie in breve

“Voria” è’ distribuito gratuitamente presso il Comune e la Pro Loco di Capracotta. Chi intende contribuire a sostenere i costi della stampapuò farlo volontariamente versando il proprio contributo sul conto corrente postale 14448864 intestato al Comune di Capracotta, oppure ri-volgendosi direttamente presso gli uffici comunali. Per ricevere le pubblicazioni di “Voria” direttamente al proprio domicilio bisognerà rivol-gersi al Comune oppure alla Pro Loco per concordare le modalità di spedizione. Per gli spazi pubblicitari rivolgersi al Comune di Capracotta telefono 0865 949210, Fax 0865 945305 - e-mail [email protected]

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8Voria n. 1

di Maria Antonietta Conti*

Salite, salite pure verso Prato Gentile, ma-gari approfittando dell’aria fresca e tersadel mattino o del tiepido sole del pome-

riggio che, mentre scende sull’orizzonte, tinge dirosa le rocciose pareti di Monte Campo. La salita èripida e, allora, tanto vale fermarsi un po’ al Giardi-no della Flora Appenninica, entrare e curiosare, os-servare la ricchezza di piante e fiori che esso rac-chiude, svagarsi percorrendo i nuovi sentieri, mera-vigliarsi nel vedere come è cambiato negli ultimitempi e quanto è stato fatto e quanto c’è ancora dafare.

Ogni anno, a partire dal 2005, si fanno passiavanti: nuovi ambienti naturali vengono sistemati eresi accessibili al pubblico, altre piante messe a di-mora, potenziata la cartellonistica.

Alcune zone sono state bonificate e trasformatein aree pic-nic, fornite di comodi e spaziosi tavoli,risultato di una sapiente e laboriosa lavorazione dellegno di faggio e pioppo del vicino Monte Capraro.

In un settore del vasto Giardino, che si estendeper circa 10 ettari, vengono svolte, in collaborazio-ne con l’ARSIA Molise, attività agronomiche speri-mentali per la caratterizzazione e promozione dellecolture delle leguminose tipiche molisane, compre-sa la varietà locale della lenticchia di Capracotta.

Nella serra, di recentissima costruzione, sempre

grazie alle diverse convenzioni che il Giardino sti-pula con la Regione, vengono condotti studi sullacapacità di germinazione e di crescita di piante au-toctone potenzialmente idonee per interventi di ri-naturalizzazione e recupero ambientale.

Grazie ai recenti lavori di ristrutturazione deidue edifici, il Giardino dispone di un’ampia salaconvegni, di un laboratorio, una foresteria con 30posti letto, una cucina e una luminosa sala da pran-zo dalla quale si può godere la meravigliosa vistadella Valle del Sangro.

L’Università degli Studi del Molise, che gestisceil Giardino insieme al Comune di Capracotta, allaRegione Molise e alla Provincia di Isernia, ha coltol’occasione di usufruire delle nuove strutture perorganizzare corsi durante il mese di giugno. Dal 4 al9 giugno il “corso introduttivo alla lichenologia e al-la briologia” ha fatto giungere un folto gruppo dipartecipanti dal nord come dal sud Italia. Nella set-timana dal 18 al 22, il Giardino, anche grazie allasua posizione strategica, prossimo com’è alle fre-sche faggete del Monte Capraro e alle antiche abeti-ne di Pescopennataro, è stata sede dei corsi teoricie delle esercitazioni pratiche degli studenti diScienze Forestali e Ambientali di Campobasso.

Al fine di rendere la visita del Giardino più com-pleta e varia, si stanno realizzando:

l’angolo delle rocce, con campioni litici delleprincipali formazioni geologiche locali, l’angolo del-le farfalle, in cui si potrà ammirare - grazie all’intro-

duzione di piante da fiore particolarmente appetitedalle farfalle - l’entomofauna locale, e l’aiuola dellepiante d’alta quota con endemiche e relitti glacialiprovenienti dalle aspre vette della Majella e delGran Sasso.

Durante l’estate, il Giardino è aperto tutta lasettimana dalle 10 alle 18 e nei giorni di martedì,giovedì, sabato e domenica è attivo il servizio di vi-site guidate. Un percorso di circa 400 metri consen-te la visita ai portatori di handicap.

Per il mese di luglio è in programma la “Festadel Giardino”, una manifestazione che ha l’intentodi coinvolgere attivamente la cittadinanza, invitan-dola a riscoprire il suo “nuovo” orto botanico.

Nei mesi di settembre e ottobre, in collabora-zione con la Banca del germoplasma del Molise (Pe-sche – IS), avrà inizio la campagna di raccolta deisemi e dei frutti delle piante autoctone tutelate e arischio di estinzione: un’occasione aperta a tuttiper partecipare attivamente alla salvaguardia delnostro straordinario e fragile patrimonio natura-le… vi attendiamo numerosi.

*Presidente Consorzio del Giardino Flora Appenninica

N.B. Per le note scientifiche e per le foto si ringraziail Dott. Giovanni Pelino

Sito internet: www.giardinocapracotta.unimol.ite-mail: [email protected]

Il Giardino della Flora Appenninicadi Capracotta una sorprendente

ed inesauribile risorsa dell’Alto Molise

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9luglio 2007

ProdottiTipici

ProdottiTipici

Capracotta Tel. 0865.949161e-mail: [email protected]

Novità in materia di I.C.I.L’I.C.I., ossia l’Imposta Comunale sugli Immobili, vero e proprio spauracchio per il contribuente, è divenuta una delle poche risorseeconomiche per le malandate casse dei Comuni i cui bilanci, negli ultimi anni, sono stati fortemente interessati dai tagli ai trasferimen-ti erariali provenienti dallo Stato e dalle Regioni. L’Amministrazione comunale, in attuazione del programma elettorale presentato nellatornata delle Amministrative del 2006, ha inteso rimodulare le aliquote I.C.I. Tale decisione è scaturita dopo lunghe e meditate riflessio-ni ed è stata adottata con l’intento di non voler penalizzare alcun proprietario di immobili. La politica fiscale del nostro Comune è infat-ti ispirata ai principi di quell’equità fiscale che richiede a tutti un piccolo sforzo. Sia ai residenti con l’addizionale comunale, sia a colo-ro i quali possiedono immobili diversi dall’abitazione principale. Infatti la normativa I.C.I. non prevede alcuna distinzione tra residenti enon residenti, ma considera solo una aliquota ordinaria ed una ridotta. Non una difformità dalle altre innumerevoli realtà territoriali,quindi, ma solo un logico allineamento a quelle che sono le dinamiche economiche previste dalle amministrazioni periferiche. Tutto ciòci pone in perfetta sintonia con la fiscalità adottata da oltre 5 mila piccoli Comuni italiani. E questo conforta indubbiamente le scelteadottate. Ciò detto, val bene ricordare che Capracotta può vantare un importante risultato: sui 52 Comuni della Provincia di Isernia,ben 48 hanno una tassazione I.C.I. sulla prima casa superiore a quella del nostro comune. Una rimodulazione dovuta che, questa è lasperanza dell’Amministrazione locale, ci si augura possa essere rivista se lo Stato, come sembra, procederà ad abbassare il regimedi tassazione sugli immobili.

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Voria n. 110

di Fernando Di Nucci

La contemporaneauscita di questo nu-mero di “Voria” con

la realizzazione della centraleeolica di Monteforte rendepertinenti ed attuali alcuneconsiderazioni tendenti a farriflettere tutti su un proble-ma importantissimo per l’Ita-lia quale quello dell’approvvi-gionamento energetico. Ri-badiamo, a scanso d’equivo-ci, che il ragionamento è dicarattere generale e nienteha a che fare con situazionilocali.

Cominciamo con un’ov-vietà: l’importanza della di-sponibilità d’energia a bassocosto per il mantenimentodel nostro stile di vita “occi-dentale”. Non esiste più nes-sun semplice gesto della vitaquotidiana che possa esserecompiuto fidando solo edesclusivamente sulle nostrebraccia e sulle nostre gambe.Appena alzati, volendo gode-re di una doccia calda, ener-

gia è usata per rendere di-sponibile nelle nostre case,lontane dalle sorgenti, acquapulita; altra energia fa in mo-do che tale acqua sia calda alpunto giusto. Altra energiatrasforma altra acqua in ungustoso e fumante caffè e co-sì via fino a sera quando conil semplice gesto di agire suun interruttore, fermiamo ilflusso d’energia che ha ri-schiarato fino a quel momen-to la stanza...Viene da chie-dersi come si faceva prima,quando tutte queste comodi-tà non esistevano. Il proble-ma doveva essere molto sen-tito anche allora se pensiamoche, ad esempio, circa un se-colo fa i nostri avi erigevanoa Capracotta addirittura unmonumento ad EmanueleGianturco con l’intento diesprimergli gratitudine peraver difeso i loro interessi nelpossesso dei boschi, unica“fonte di energia” – in formadi legna da ardere – all’epo-ca disponibile. Assodato dun-que che non siamo disposti acambiare il nostro stile di vi-

ta, coerenza vorrebbe che ve-dessimo di buon occhio e fa-vorissimo la costruzione del-le infrastrutture tecnologicheche tale stile di vita permet-tono. Già, perché l’energianon è la manna che cade dalcielo, ma bisogna impegnarsimolto per “estrarla” dalle for-me in cui la natura ce la met-te a disposizione. Qui, però,arriva il problema: non soloper le centrali di produzionedi energia elettrica – anchequelle che sfruttano energierinnovabili – ma anche perelettrodotti, gasdotti, rigassi-ficatori e per ogni altro inter-vento sul territorio come adesempio la costruzione di di-scariche, termovalorizzatori,impianti di telefonia mobile,autostrade, ferrovie, ecc. siscatena la protesta, con for-me anche molto discutibili,delle popolazioni locali chenon vogliono tali insedia-menti nel proprio territorio.Il bello è però che le stessepersone che non voglionoquesti insediamenti, spessoriconoscono il valore e la ne-

cessità degli stessi, ma, perdirla con gli americani, “NotIn My Back Yard!”, non nelmio cortile, abbreviato ormaicon l’acronimo “nimby”. Del-le due l’una: o si è tutti inpreda ad un attacco acuto diegoismo o tutti quelli chepropongono un nuovo inse-diamento non ne imbrocca-no una giusta, sbagliandosempre posto! L’apoteosi,poi, si raggiunge in Campa-nia con il problema dei rifiutidove, in tutta la regione,sembra che non esista nean-che un posto adatto a quellenecessità. Questo comporta-mento, che è diventato or-mai una vera e propria sin-drome, rischia, se non inda-gato a fondo, compreso ecorretto in tempo, di paraliz-zare seriamente lo sviluppodella nazione. Non dimenti-chiamo, infatti, che l’Italianon è ricca di materie prime,ha un costo del lavoro che,per quanto tra i più bassid’Europa, è comunque altose confrontato in ambito in-ternazionale e, per usare un

eufemismo, non investe ab-bastanza in ricerca. Se a tuttoquesto aggiungiamo, per lescelte fatte e per quelle dafarsi ma condizionate daicomportamenti nimby, uncosto dell’energia tra i più al-ti d’Europa, sarà molto diffi-cile rimanere competitivi alungo in qualunque campo.Qualsiasi economia, infatti,che voglia definirsi “in svilup-po” ha bisogno, tra le altrecose, di quantità sempre cre-scenti di energia e questoproblema va messo in rela-zione con quello della soste-nibilità dello sviluppo stesso:non dobbiamo scaricare sullefuture generazioni i problemicon cui non abbiamo vogliadi confrontarci, ma dobbia-mo agire come se il domani,anche quello molto remoto,vedesse noi stessi come pro-tagonisti. In quest’ottica èchiaro che vanno privilegiatetutte le forme di energia rin-novabili, che non depaupera-no in modo irreversibile le ri-sorse naturali del pianeta. Unproblema fondamentale però

L’approvvigionamento energetico e la sindrome “NIMBY”

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delle energie rinnovabili èquello della loro “diluizione”,cioè l’energia non è concen-trata nello spazio, ma molto“dispersa” ed è quindi moltocostoso raccoglierla al puntoche, al confronto con i costiattuali delle fonti fossili, leenergie rinnovabili non sonoeconomicamente competiti-ve. Il conto però occorre far-lo globalmente consideran-do, ad esempio, i costi sani-tari evitati se la gente si am-mala di meno perché l’aria èpiù salubre o quelli derivantidalla bonifica di aree inquina-te. In questo modo, incenti-vando con un sovrapprezzoquesta raccolta di energia aprima vista non conveniente,si innesca anche un circolovirtuoso che affina la tecno-logia permettendo di ottene-re macchine sempre più effi-cienti che riducono gli im-patti ed avvicinano il mo-mento del pareggio dei con-ti. Un discorso a parte lo me-rita il risparmio. E’ indubbioche, spesso senza volerlo equindi senza accorgercene,sperperiamo energia: acquacalda lasciata scorrere inutil-mente, illuminazione irrazio-nale con apparati improntatisolo al gusto estetico, im-pianti di riscaldamento conle finestre aperte a fare datermoregolatori e tanti altriesempi. Tutti possiamo allo-

ra impegnarci sia con piccoligesti che con ristrutturazionipiù o meno approfondite de-gli impianti a migliorare “l’ef-ficienza energetica”, cioè adavere le stesse cose impie-gando meno energia ed il ri-sparmio complessivo può es-sere davvero grande. Questacifra però, per quanto grandepossa essere, è molto difficileche possa uguagliare le ne-cessità sempre crescenti diun’ economia in sviluppo. Ri-duzione dei consumi energe-tici e crescita economica, inun certo senso, sono un ossi-moro. Le considerazioni fatteinnanzi, comunque, sembra-no non interessare nessunoe fino a quando, anche la-mentandosi per i costi, baste-rà premere un tasto per ave-re tutta la luce che si vuole,girare una manopola per ave-re tutto il caldo o il fresco ne-cessario al benessere psicofi-sico, recarsi ad un distributo-re di carburante e – fra milleimproperi per il prezzo ognigiorno più alto – fare il pie-no e scorazzare dove si vuo-le, continueremo allegra-mente lungo il “viale del tra-monto” che abbiamo ormaiimboccato. Un tramonto fe-stoso e fastoso, ma pur sem-pre un tramonto. La situazio-ne è poi ulteriormente aggra-vata dal comportamento del-la classe politica, senza di-

stinzione di colori: l’imbarba-rimento e la durezza delloscontro politico sono tali, or-mai, che, ad ogni livello, sistrumentalizza tutto ed ogniargomento è buono per ma-nifestazioni di demagogia epopulismo. L’unico obiettivoè quello di mantenere o con-quistare – a seconda della si-tuazione contingente – il“potere” fine a se stesso.Quale cosa migliore, allora,per raggiungere tale scopoche assecondare ogni prote-sta popolare per intercettaree spostare voti? L’egoismodomina sovrano e a quelloche si chiama “interesse ge-nerale” ormai credono e ten-gono solo gli illusi e gli scioc-chi. Il problema nimby, che,per la sua vastità, deve inte-ressare sociologi e psicologi,potrà forse essere attenuato– anche imparando dagli er-rori commessi nel passato –con una comunicazione mi-gliore tra le parti che per pri-ma cosa devono imparare adascoltare le ragioni dell’altroe a non ragionare per pre-concetti. Si deve creare unclima di fiducia reciproca trail soggetto proponente ilprogetto e il territorio, conl’obiettivo di rendere i citta-dini partecipi alle decisioni enon calare dall’alto il tutto. Icittadini, dal canto loro, de-vono essere consapevoli del

fatto che determinati insedia-menti sono necessari in no-me dell’interesse generale ese comportano – oggettiva-mente e non umoralmente –problemi, allora il territoriodeve in qualche modo essererisarcito. Ne va dell’interessedi tutti o il nimby, “Not In MyBack Yard”, degenererà pre-

sto in “banana”: “Build Abso-lutely Nothing Anywhere Ne-ar Anything” (lett. “non co-struire assolutamente nullada nessuna parte vicino aqualsiasi cosa”) e stavolta ilsignificato dell’acronimo,con tutte le sue sfumature, èchiaro anche in italiano.

11luglio 2007

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di Candido Paglione **

Quando si parla diCapracotta, tra letante cose che af-

fiorano alla mente, non sipuò non pensare alla grandetradizione che la nostra terraesprime nel comparto deiprodotti lattiero caseari. E traquesti, in modo particolare,il formaggio pecorino.

In effetti, al Pecorino diCapracotta è legata una partefondamentale della stessaidentità locale, con le mille-narie vicissitudini della pa-storizia, dei tratturi e dellatransumanza e con il sapien-te lavoro di intere generazio-ni di pastori che hanno datoun contributo importante al-la storia di Capracotta. Oggi,questo quadretto per così di-re bucolico non esiste più,ma resiste, nonostante le dif-ficoltà del momento, l’alleva-mento ovino e con esso laproduzione del formaggiopecorino, anche se forte-mente diminuita negli ultimianni. Il Pecorino di Capracot-ta, segnalato anche nella Gui-da dei formaggi d’Italia cura-ta da Slow Food, è un for-maggio semicotto prodottosolo con latte di pecora, nelrispetto della primitiva tec-nologia casearia, quindi, sen-za aggiunta di fermenti e sen-

za trattamenti termici. Il lat-te, crudo non pastorizzato,viene riscaldato fino alla tem-peratura di circa 37 - 38 gra-di, quindi viene aggiunto ilcaglio. Nei successivi 30 mi-nuti, quando la coagulazioneè praticamente completata,si procede alla rottura dellacagliata fino a raggiungere ledimensioni di un chicco diriso. Successivamen-te, quando la pa-sta è stata rac-colta, perqualche mi-nuto vienes o t t o p o s t aad un pro-cesso di se-micottura aduna tempera-tura di circa45 gradi. Aquesto pun-to, la pasta co-sì ottenuta vie-ne raccolta e mes-sa nelle apposite for-me (originariamente siutilizzavano le “fruscelle” digiunco, oggi i più modernicontenitori di materiale pla-stico) dopo essere stata sot-toposta a pressatura per con-sentire la fuoriuscita del sie-ro. Segue l’asciugatura delleforme ottenute, quindi la sa-latura a secco oppure in sala-moia e la stagionatura per al-

meno due o tre mesi. Il lattenecessario a dar vita al Peco-rino di Capracotta è ottenutoda pecore alimentate in viaprevalente al pascolo oppurecon foraggi prodotti nel terri-torio altomolisano, semplice-mente con l’integrazione di

mangimi rea-

lizzati a partire da materieprime di assoluta qualità. Ineffetti, la particolarità del Pe-corino di Capracotta risiedeprincipalmente nella materiaprima utilizzata, cioè nel lattee, soprattutto, nel tipo di ali-mentazione delle pecore chelo producono. La qualità del

latte è indispensabile per faredel Pecorino di Capracottaun prodotto originale, nonomologabile ad altri prodottistandardizzati e facilmentereperibili sul mercato. Que-sta caratteristica fondamenta-le è legata alla straordinariaqualità ambientale dei pasco-li ed alle essenze foraggierepresenti che conferiscono al

prodotto finito aromi eprofumi particolari.

A tutto ciò va ag-giunta la certezzaassoluta dell’as-senza nei pascolidi inquinanti am-bientali, graziealla lontananzadel nostro terri-torio dalle fontitipiche di inqui-

namento. Si pensisoltanto alla gran-de distanza dai sitiindustriali e dalle

grandi vie di comu-nicazione per com-

prendere come sia possi-bile, dalle nostre parti, certifi-care non soltanto la qualitàdei prodotti del compartolattiero caseario, ma anche ilcontesto territoriale di pro-duzione. Certificare la qualitàdell’aria, dell’acqua e dei pa-scoli e disporre della possibi-lità di dimostrare l’assenzaassoluta di inquinanti perico-

losissimi per la salute è unfatto di straordinaria impor-tanza. Oggi, finalmente, c’è lapossibilità di trasformare unelemento cronico di arretra-tezza, come la marginalità ela lontananza dalle grandi viedi comunicazione, in unagrande opportunità di svilup-po. Per fare ciò occorre averepiena consapevolezza dellaricchezza dell’intero territo-rio altomolisano e dei suoiabitanti che ancora oggi, conle loro aziende zootecniche,tutelano e difendono uncomplesso ecosistema che ènecessario a tutti. Questaagricoltura di montagna, in-fatti, ha bisogno di maggioreattenzione e di sagge politi-che di sostegno per tutelaree difendere non soltanto laproduzione di un autenticocapolavoro dell’arte caseariacome il Pecorino di Capra-cotta che rischia di scompari-re, ma un intero territorioche è, al contempo, fabbricae riserva di qualità ambienta-le e umana.

* Dirigente VeterinarioASREM Molise – zona territo-riale montana di Agnone (IS)* Componente direttivo na-zionale ANFOSC (Associazio-ne nazionale Formaggi sottoil cielo)

Voria n. 112

Il Pecorino di CapracottaUn formaggio antico che va salvaguardato e valorizzato

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“Progetto Continui-tà” Scuola dell’infan-zia- E scuola prima-ria”

Lanostra Scuolachiude un annoveramente posi-

tivo sotto il profilo della pro-gettualità, che ha visto impe-gnati alunni, docenti e fami-glie in numerose ed appas-sionanti attività didattiche.Diversi i progetti portati atermine, con grande soddi-sfazione di coloro i quali cel’hanno messa tutta per rag-giungere gli obiettivi prefis-sati all’inizio dell’anno scola-stico. Uno dei momenti cheha certamente “lasciato il se-gno” in coloro i quali vi han-no preso parte è stato quelloche ha visto arrivare a Capra-cotta gli alunni dell’IstitutoComprensivo “Molise Altissi-mo”, che raggruppa i bambi-ni della Scuola per l’Infanziae gli alunni della Scuola Pri-maria di Carovilli, Capracot-ta, Pietrabbondante, Roccasi-cura, San Pietro Avellana eVastogirardi. Il 7 giugno scor-so, infatti, bambini e ragazzi,assieme ai propri docenti,hanno partecipato al “Proget-to Continuità”, una delle pro-poste didattiche più interes-santi dell’Anno Scolastico2006/2007. Un grazie di cuo-

re va all’Amministrazione co-munale che si è prodigataper preparare al meglio l’ac-coglienza ai piccoli ospiti.Tutto, infatti, è stato curatonei minimi particolari evi-denziando l’ottima organiz-zazione che ha visto qualescenario la Palestra Comuna-le. Qui, tutti i piccoli “atleti”,guidati dalle loro insegnanti,si sono esibiti in esercizi gin-nici con un tocco di eleganzamista a tanta bravura, coin-volgendo praticamente l’in-tero parterre. Per dirla tutta,sembrava di respirare aria di“Olimpiadi in erba” tantocoinvolgente ed emozionan-te è stato lo spettacolo. Unmomento particolarmenteemozionante che lasciato unsegno indelebile in ognunodi noi. A margine della mani-festazione un graditissimobuffet, oltre al dono di una t-shirt come ricordo dellasplendida giornata fatto atutti i piccoli atleti.

Educazione alimentare

UnProgetto diE d u c a z i o n eA l i m e n t a r e

che è servito a far riscoprire isapori e la genuinità dei pro-

dotti tipici della nostra terra.È ciò che hanno messo su iragazzi della Scuola Primariae Secondaria di I° grado diCapracotta i quali si sono ci-mentati nello studio e nel-l’approfondimento di alcuneproduzioni alimentari del no-stro territorio. Primo tra tuttequella del miele, alimentoche è stato studiato con gran-de entusiasmo dai bambinidella IIIª Elementare i quali sisono soffermati sulla sua im-portanza, l’uso nel campo ali-mentare, i metodi per la suaproduzione, le località dellanostra regione dove il mieleviene prodotto. Ma grandeinteresse hanno suscitato tut-ti i prodotti della nostra tipi-cità i quali sono stati oggettodi particolare attenzione daparte dei ragazzi di Iª e IIªMedia. Altrettanto interessan-te è stato lo studio dei nostriformaggi locali: da quello dimucca al pecorino, dal for-maggio fresco alla mozzarel-la, per finire alla ricotta. Altrorilevante momento di studioè stato quello che ha riguar-dato “la lenticchia capracotte-se”, legume dal sapore moltoparticolare. Oggetto di studioapprofondito, le fasi della suaproduzione e le sue qualitànutritive.

Corso di Patentinoper il ciclomotore(Riservato ai Ragazzi della Classe

3ª media)

Conil Proget-to sul-l ’Educa-

zione Stradale è stato realiz-zato il Corso per il consegui-mento del Patentino per laguida del Ciclomotore. Co-me si potrà ben immaginare,l’educazione stradale è unadelle discipline che andreb-bero maggiormente appro-fondite nelle Scuole, sin dalleprime classi delle Elementari.In questo modo i ragazzi ver-rebbero ancor più responsa-bilizzati circa l’importanza diconoscere al meglio il Codicedella Strada, diminuendo co-sì i rischi di incidente deri-vanti da una scarsa cono-scenza della segnaletica oltreche dei limiti di velocità.

Il Corso è stato seguitocon estremo interesse ed as-siduità dalle alunne della IIIªMedia le quali, il 31 maggioscorso, si sono viste conse-gnare i Primi patentini.

Laboratorio teatrale

Il5 Giugno scorso iragazzi della ScuolaMedia di Capracotta

si sono cimentati in una par-

ticolare esperienza dando vi-ta ad un vero e proprio “La-boratorio Teatrale”. I ragazzidi Iª, IIª e IIIª Media si sonoimpegnati nella realizzazionedi altrettante rappresentazio-ni teatrali che hanno riscossogrande successo tra i tanticonvenuti ad assistere allaspeciale “prima”. Queste lecommedie:

“Lo Zio Podger”rappresentata daiRagazzi della Iª Media

“La malataimmaginaria”rappresentata daiRagazzi della IIª Media

“Il Diario di AnnaFrank”rappresentata daiRagazzi della IIIª Media

13luglio 2007

Scuola e… progettiaannnnoo ssccoollaassttiiccoo 22000066//22000077Scuola e… progettiaannnnoo ssccoollaassttiiccoo 22000066//22000077

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di Francesco Paolo Di Nucci*

Alla domanda: “Dov’è Capracot-ta?” chi vi è nato risponde“dentro di me”. È il natio borgo

selvaggio.Le genti dell’Appennino, prima di

dare una risposta ragionevole sullecoordinate spaziali della terra natia,sono come prese da una vertigine,pensano ad un luogo mentale primache fisico. Perché nella mente si de-positano le “ricordanze” e la materiadi cui queste sono fatte è innanzitut-to la luce nei luoghi e intorno agli og-getti. E la luce, quella luce particola-re, diurna e notturna, anche se è lìfuori la si raccoglie con gli occhi e lasi porta con sé.

Ma: “Dov’è Capracotta ?” È a sud.Sì, è un paese del meridione d’Italia.E a scuola, alle elementari, sulla carti-na geografica “politica” appesa allaparete della classe, ho misurato le di-stanza da Roma, a nord ovest, da Na-poli, a sud est, da Milano, a nord, daTorino, a nord ovest, da Venezia anord est, da Siracusa, a sud.

Sulla cartina “fisica” non c’erano iconfini delle regioni, non c’erano icolori lievi, celestino, rosa pallido,giallo sbiadito, c’era l’arco alpino e ladorsale appenninica, in grigio e mar-rone, poi i fiumi e i laghi azzurri, lepianure verdi e intorno il mare. Il ma-re delle carte geografiche fisiche erameno astratto, più azzurro del maredelle carte politiche.

E il mare era il Mediterraneo.L’Italia era una di queste terre, nonsolo intorno al mare, anche in mezzoal mare, penisola e isole come la Gre-cia e il suo arcipelago e Creta: terrenel mare che è in mezzo alle terre.

Mi è bastato guardare da più lon-tano, guardare oltre le Alpi, a nord,poi a sud, a est e a ovest della Sicilia,e scoprire che a sud di Bologna sia-mo nel sud dell’Europa, siamo terradel e nel Mediterraneo.

Quando, da studente universita-rio, intorno a Capracotta, cercavouna terra che avesse la forma di unteatro greco avevo sì in testa la storiadel teatro e dello spettacolo, lo spa-zio scenico, le tragedie greche, mavolevo confermare questa vicinanza,questa parentela mediterranea.

E il fatto che Capracotta fosse in“alta montagna” non era un impedi-mento, Delfi è alta sul mare. Anche aDelfi nevica, la neve si posa sui restidei templi, sul teatro, e, a volte, gelagli ulivi. Ci sono le ninfe vicino allefonti, i fauni nei boschi, nelle radurele muse, lungo la linea delle colline icori delle baccanti.

Poi, dopo aver girovagato anchemolto lontano dal paese, sotto MonteCampo o vicino a Pesco Bertino, equi ero già fuori delle terre di Capra-cotta, la fortuna mi fa scoprire che c’èun luogo che è un teatro greco, che ame sembra già un teatro greco, ed èuna terra che mio padre e mio ziohanno in affitto, è una terra dei Con-ti.

Cerco di comprarla, mio zio diceche non dovrei, è un fosso, c’è la “la-matura”. Ma non c’è verso, ne com-pro prima una parte più piccola, poiil resto, per circa due ettari.

Ma fatto questo scopro che nonbasta, devo trovare una via d’accesso.

Cerco di convincere la Congregadella Madonna a darmi un passaggioa fianco della “prima” pineta. Poi Vin-cenzo e Antonio Evangelista mi rega-

lano una striscia di una loro terraconfinante e mio suocero, d’accordocon i fratelli e la sorella, regala alla fi-glia una fetta di terra di sua proprietàe ho finalmente il passaggio dalla“strada provinciale montesangrina”.

Quando acquistai quelle terre etrovai il passaggio, sono ormai moltianni fa, tormentavo i miei amici conquesta idea fissa e fantasticavo che aprogettare il teatro potesse essere Al-do Rossi.

Pensavo ad un luogo in cui un’ar-chitettura “fondata” sui greci e sullaterra potesse essere spazio per medi-tare sul problema del nascere, del vi-vere civilmente in mezzo ai contrasti,del crescer i figli, della morte degli al-tri, della propria morte.

Poi gli anni passano, Aldo Rossimuore in un incidente, i suoi allievi,prima entusiasti, rinunciano a seguirela progettazione, un’ala di tristezzacala sopra la mia idea fissa.

Ero stato così concentrato suquesta fissazione che cominciavo achiedermi se aveva senso e, se a que-sta domanda arrischiavo a risponderesì, quale fosse il senso.

Il giro doveva essere più largo,più aperto.

Certo sapevo, da molto tempo,che c’era il teatro italico di Pietrab-bondante, insieme al tempio, apertisulla valle con in fondo il mare. Intan-to avevo scoperto che c’era Altiliacon il suo teatro romano e le masse-rie e i contadini che lo avevano inparte “smontato” e insieme protetto.Poi c’erano i resti del Verlascio di Ve-nafro, e sulla ellisse dell’anfiteatro dinuovo i contadini e le stalle serratel’una all’altra a proteggere il luogo sa-cro dopo averne utilizzato le pietre

con cui era stato costruito. E ancoraoggi, oltre il filo dei tetti sfondati, so-lo gli ulivi e la montagna.

E il giro largo porta all’idea di unprogetto che arretri nel tempo, alteatro greco, l’inizio di una rete diteatri che negli altri nodi e in capo aifili abbia un teatro italico, un teatro eun anfiteatro romano.

Una rete che si possa visitare epercorrere tutto l’anno, come già ac-cade a Pietrabbondante e ad Altilia, eche possa essere utilizzata come spa-zio per eventi durante i mesi miti del-la primavera e l’estate.

E il giro largo porta ad oggi: la co-stituzione della Fondazione Micene,la partecipazione, insieme a mia mo-glie e a mio figlio, di Walter, di Nanni,di Tonino, del sindaco precedente,del sindaco attuale e dell’assessore al-la cultura, dei progettisti di Esosfera.

L’idea è diventata un progetto.La forma centrale del teatro si

completa in parco, in uno spazio me-tà costruito, metà naturale. L’ordinedei gradoni assomiglia al guscio a spi-rale, rovesciato, di una lumaca. Dalguscio, o dal grembo, sembra uscireun corpo vivo che procede con len-tezza, che è in bilico tra passato e fu-turo.

Può sembrare l’orecchio della ter-ra in ascolto, la cavità che connette ilsopra luminoso del cielo con il sottooscuro della terra, oppure un ventri-colo che spinge energia lungo le arte-rie. È una forma densa, che pulsa:ciascuno può cogliervi una somiglian-za e contribuire a realizzarla.

*Presidente Fondazione Micene

Voria n. 114

La terra, il teatro, il parco

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di Antonio De Simone

Duemila e cinquecento annifa circa, gli abitanti del Dek-manio (Circoscrizione am-

ministrativa della tribù sannitica deiCarecini, che si era stabilita nel terri-torio sullo spartiacque fra Sangro eVerrino-Trigno), volendo renderepubblico con un documento duratu-ro che sancisse la sacralità del luogoriservato al santuario, e volendo re-golamentarne i riti, i sacrifici ele offerte nelle feste religiosededicate alle divinità locali, sta-bilirono di fare incidere soprauna lamina di bronzo il calen-dario annuale delle ricorrenzefestive, dedicate a 15 divinità, edi affissarla ad un arco per ren-derla ben visibile agli abitanti,pastori e contadini che fre-quentavano il santuario, per-ché fosse, di perenne ricordo edettame di vita.

La vita politica e civile dellatribù, infatti, si svolgeva secon-do le regole delle tradizioni re-ligiose e contadine, poiché lareligione offriva a tutti i com-ponenti della comunità i modiper affrontare sia l’ambientenaturale e familiare, sia la piùampia rete sociale, economicae politica.

La gente dei campi registra-va con il calendario delle festereligiose, anche i cicli della na-tura: il giorno e la notte, le fasilunari, l’anno solare, i cicli vita-li degli animali e delle piante,creando rituali e consuetudinilegate al succedersi degli equi-nozi, della semina, della germi-nazione, della raccolta; tende-va, inoltre, a istituire localmen-te specifici luoghi sacri, templie divinità; cui ricorreva perrendere omaggio secondo ilcalendario stabilito e, in tempodi crisi, per scongiurare le mi-nacce più gravi per i campi: siccità,grandine, invasione d’insetti.

Per circa due secoli la vita delletribù sannitiche si svolse seguendoquesta duplice tradizione legata alculto delle divinità ed al lavoro deicampi, nonostante le tre guerre con-tro i Romani con sconfitte, vittorie etentativi per migliorare i propri diritticivili ed ottenere, come gli altri popo-li italici, la cittadinanza romana.

Nel 83 a.C. scoppiò, però, la guer-ra civile tra Silla e Mario: i Sannitimantennero la neutralità tra i conten-denti, ma ciò non piacque a Silla, ilquale, provando contro di essi un

odio implacabile, minacciò loro puni-zione, morte, confisca e sterminio sularga scala, se fossero dalla parte diMario (così scrisse lo storico grecoAppiano, B.C. I 82,375).

Di fronte a questa prospettiva mi-nacciosa, che non teneva conto dellaneutralità, non restava che schierarsiveramente dalla parte di Mario ecombattere per impedire l’ascesa diSilla. Ma nella battaglia di Porta Colli-na del 1° novembre 82 a.C., i Sanniti

furono sconfitti non da Silla, ma daCrasso, accorso in suo aiuto; avevanocombattuto e perso la loro ultimabattaglia, non rimaneva che la ferocevendetta di Silla, il quale perpetròcon sanguinaria brutalità il massacrodi quel popolo la cui storia rimaneuna delle più appassionanti dell’anti-chità.

I Romani non sentirono in alcunmodo il bisogno di riconciliarseli, co-me avevano fatto con gli altri Italici;Cicerone stesso (in Pro Balbo, 13,31)li escluse dalla lista dei popoli italiciincorporati a formare lo stato roma-no: i Sanniti furono confinati nel-

l’oscurità ed ignorati con sdegnosaindifferenza fino a quando l’assimila-zione compisse tra essi il suo corso.

Nella devastazione generale delterritorio, anche la Tavola Osca di Ca-pracotta andò dispersa come un de-trito, tra le macerie del santuario.

Giacque così per oltre due millen-ni, in mezzo a due grandi massi, co-perta di terra con “l’arpione attaccatoad uno dei massi quadrati, che forma-vano un muro costrutto di pietre

egualmente riquadrate, unite insiemecon calcina. La sua grossezza è di cir-ca sei palmi, onde pare che apparte-nesse a qualche grandioso edificio,che da molti indizi ed in ispecie dalsoggetto del nostro bronzo, risultadover essere un tempio, nel cui re-cinto doveva star sospeso da un mu-ro a tutti cospicuo il bronzo medesi-mo”. (Così Saverio Cremonese – nel-la “Relazione al Bullettino dell’Istitutodi Corrispondenza Archeologica”, Ot-tobre, 1848).

Dopo due millenni, nel marzo del1848, un certo Pietro Tisone, bovarodella masseria di Giangregorio Falco-

ne di Capracotta, per caso, scavandouna fossa presso la “Fonte del romi-to”, trovò la preziosa lamina di bron-zo e la consegnò al suo padrone.

Saverio Cremonese di Agnone,che, per commercio, faceva raccoltadi monete, di vasettini, di scodellinefittili e di altre reliquie antiche, fecepressante richiesta della lamina al Fal-cone. A stenti e non prima di quattroo cinque mesi, nonostante una “invi-da persona” si opponesse alla cessio-

ne, così testimonia lo stessoCremonese, la lamina passònelle mani del richiedente, ilquale non riuscendo a vender-la al governo italiano, che glioffriva mille lire, la cedette percirca duemila lire al BritishMuseum di Londra (Cat. ofBronzes 888. Autopsia effet-tuata nell’agosto 1977); nonsolo intascò le due mila lireper un reperto archeologicoche non era suo, ma usurpòanche il nome, facendolo chia-mare, nello scambio della ven-dita: Tavola osca di Agnone”.(Notizie riprese da “Il Territo-rio di Capracotta”, pag. 27, diLuigi Campanelli).

Insigni studiosi con obiet-tività ed alto senso di giustizia,hanno denunciato il furto delreperto e del nome, diventatoormai vulgato: il prof. AntonioDe Nino (già citato) afferma inNotizie degli Scavi d’Antichità11, 1904, pag. 398, che “nonBronzo d’Agnone dovrebbechiamarsi, ma capracottese”;Maria Grazia Tibiletti Bruno in“Abruzzo”, XII; pag. 162, ripe-te: …e si continuerà a parlaredel ‘bronzo’ o della ‘tavola diAgnone, in realtà si dovrebbedire ‘di Capracotta’. ’

Anche l’Amministrazionecomunale di Capracotta, allo-ra, con l’orgoglio che la carat-terizza, dovrebbe rivendicare il

nome del reperto archeologico, masoprattutto non dovrebbe rinunciareal diritto di recupero, anzi, a nome ditutta la cittadinanza, dovrebbe (comehanno fatto gli Umbri nel caso dellabiga etrusca), chiedere al British Mu-seum, insistendo presso le Autoritàdei Beni Culturali del nostro Paese, larestituzione del prezioso reperto.

Soltanto così la Tavola Osca di Ca-pracotta finirà di girovagare e potràavere la collocazione definitiva nelsuo territorio d’origine, dove è stataprodotta per svolgere un ruolo im-portante di cultura.

Antonio De Simone

15luglio 2007

Breve storia della Tavola Oscadi Capracotta

Tavola Osca di Capracotta

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16Voria n. 1

Pro-Loco Capracotta:programma estivo 2007

SABATO 14 luglioFesta San Sebastiano protettore e Madonna del CarmeloSerata musicale con “GIGIONE E JOE DONATELLO” Ore 21:30 Largo dei Sartori

DOMENICA 15 luglioFesta San Sebastiano protettore e Madonna del CarmeloOre 10:30 Santa Messa Chiesa Madre; processione con accompagnamento della Banda “Città di Tornareccio“ (Ch)Ore 17:00 Banda “Città di Tornareccio“ (Ch)

SABATO 28 luglio“FESTA DEL LIBRO” Presentazione del libro “Il Diario di Capracotta”Ore 18:00 P.zza Falconi

DOMENICA 29 luglioAUTORADUNO “FIAT 500” Ore 9:00 sfilata Corso S. AntonioOre 16:30 gimkana area palestra comunale

DOMENICA 5 agostoSagra de “LA PEZZATA” 42° edizionePrato Gentile - Esibizione “Sbandieratori emusici di Castel Monforte” - Città di Campo-basso e altri gruppi folk

MARTEDI’ 7 agostoKaraokeOre 21:30 scalinata P.zza Falconi

GIOVEDì 9 agostoConcerto d’organoM° Antonio ColasurdoChiesa Madre di CapracottaOre 21.30

VENERDI’ 10 agosto“ANIMA POPOLARE”(Popolare-Sperimentale)Band molisana che propone le tradizioni delSud ItaliaOre 21:30 P.zza Falconi

SABATO 11 agostoConcerto del gruppo RitmolandiaFunky-Jazz-Raggae-PopOre 21:30 P.zza Falconi

DOMENICA 12 agostoMercatino dell’antiquariato ore 11:00/24:00P.zza R. Conti - Via S. Maria di Loreto

Giornata “Sci Club” Degustazione piatti tipiciOre 20:30 Largo dei SartoriModa “Sotto le Stelle” Sfilata a cura di OPIUMOre 21:30 P.zza Falconi

LUNEDI’ 13 agosto“Mercatino dell’antiquariatoore 11:00/24:00P.zza R. Conti - Via S.Maria di LoretoGiornata “Sci Club”

Degustazione piatti tipiciOre 20:30 Largo dei Sartori“THE GOOD FELLAS”-Gangster of Swing”(Jazz-Swing)Ore 21:30 P.zza Falconi

MARTEDI’ 14 agostoCabaret con il trio “ARDONE - PELUSO - MASSA” da Colorado CafèOre 21:30 P.zza Falconi

MERCOLEDI’ 15 agostoLa Compagnia teatrale C.A.S.T.presenta la commedia di Eduardo Scarpetta “Mettiteve a ffa l’ammore cu mme”Ore 21:30 P.zza Falconi

GIOVEDI’ 16 agosto“Mercatino dell’antiquariatoore 11:00/24:00 P.zza R. Conti - Via S.Maria di Loreto“MARTINICCA BOISON”La band dal “Folk Elegante”Ore 21:30 P.zza Falconi

VENERDI’ 17 agosto“Mercatino dell’antiquariatoore 11:00/24:00P.zza R. Conti - Via S. Maria di Loreto“RADICI NEL CEMENTO”Raggae e Ska.Ore 21:30 P.zza Falconi

SABATO 18 agostoFesteggiamenti in onore di Santa LuciaOre 16:00 Benedizione dei granati P.zza GranturcoOre 18:00 processione aux-flambeaux Concerto “ECLETNICA PAGUS” Ore 21:30 Chiesa Madre

DOMENICA 19 agostoFesteggiamenti in onore di Santa LuciaOre 11:00 Santa Messa Chiesa MadreOre 12:00 processione per le vie del PaeseOre 18:30 Rientro della StatuaA seguire esibizione degli AFRO-BEATOre 21:30 P.zza Falconi

LUNEDI’ 20 agosto“La montagna incontra il mare”Cena di beneficenza in collaborazione con ilristorante Z’ Bass di TermoliOre 20:30 Largo dei Sartori

GIOVEDI’ 23 agosto2ª giornata A.S.D. CapracottaTriangolare di Calcio a 5 ore 18:00 Palestra Comunale La Compagnia teatrale C.A.S.T.Presenta la commedia di Salvatore MincioneGuarino ”‘NA POSIZIONE STRANA”Ore 21:30 P.zza Falconi

VENERDI’ 24 agosto“NOBRAINO” (Rock)Musica d’autore e RockOre 21:30 P.zza Falconi

SABATO 25 agostoCoro del Teatro Lirico di Craiova “Aria e Cori d’Opera”Ore 21:30 Chiesa Madre

VENERDì 31 agostoConcerto organisticoAssociazione Pandora, Castel di SangroIVª Estate organistica sulle “Vie dei D’Onofrio”V° Concerto a CapracottaM° Giampiero CatelliOre 21.30 - Chiesa Madre

DAL 12 AL 19 AGOSTOMostra di pittura in memoria di “Giulia Paglione”

DAL 20 AL 26 AGOSTOMostra di pittura di “Michele Inno”

PER TUTTO IL MESE DI AGOSTOLaboratorio di animazione

un gruppo di 8 animatori si alterneranno inattività che spaziano da:

- costruzioni di capanne- laboratori di danza popolare, africana,

indiana- costruzioni di strumenti musicali- elaborazione e rappresentazione di fiabe- manipolazione di argilla- concerti di strada- concerti di piazza di musica italiana,

africana, portoghese- incontri con la zoomusica- laboratori di percussione- tiro con l’arco- realizzazione di una “capra-bar”

con bambini

VENERDì 7 SettembreFesta di benvenuto ai nostri emigratiOre 20.30 Palestra comunale

SABATO 8 SettembreOre 10.30 Santa MessaSantuario S. Maria di Loreto officierà S. Eminenza CardinaleBernard Francis Law - Arciprete Basilica “S. Maria Maggiore” - Roma “Monumento all’Emigrante”InaugurazioneBanda “Città di Lanciano”Cerimonia intitolazione: Via dell’Emigrante e Via Giovanni Paolo II

DOMENICA 9 SettembreOre 18.30 Chiesa MadreConcerto per organo M° Orante Bellanimasoprano: Carla Polce

DOMENICA 30 SettembreFesta di “fine estate e dei nonni”Ore 11.00 Santa Messa, Chiesa MadreOre 12.30 Palestra comunale

SABATO 6 OttobreXII Giornata Medica CapracotteseCapracotta “Uno stile di vita”Ore 9.30 Biblioteca comunale

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17luglio 2007

by Darlene Comegno Scocca*

When my grandfather, CesinoComegna left Capricottawith his brothers and hea-

ded for America, I am sure they hadno idea what to expect. How wouldthis new world and its culture changetheir lives? Fortunately, they held onto the values instilled by their parentsand together with other Capricottasieturned a small portion of Burlington,New Jersey USA into home, instillingthe same values and enjoying the sa-me traditions.

As a child, I remember grand pop onthe accordion while Mr. DiRenzo pla-yed the guitar; everyone was spea-king Italian and they kept the familycircle as close as ever. It was indeedtheir connection to the past, and a

connection for which I am grateful.

Last month, when Mayor AntonioMonaco and the delegates from Ca-

pricotta joined us here in Burlington,I could not have been more proudand honored. As Mayor of the City ofBurlington and a descendant of theComegna family, it made me realizemy deep roots to your wonderfultown. Much like the days whengrand pop would speak Italian and Iwould answer in English, I found thatour guests and I managed to commu-nicate, and sometimes we neededhelp from Joe Paglione to translate,but we made it. The immediatebond I felt for my new found friendswho came to America with great tiesto the homeland of my family was he-artwarming. It instilled a sense of pri-de reminding me of where my familybegan.

The visit by Capricottasie dignitariesincluded a whirlwind tour of New

York, Washington, the New JerseyState Capital in Trenton, Canada andof course the Capricotta Reunionheld in Bristol, Pennsylvania. I canonly imagine how exhausted theseweary travelers were upon their re-turn, but we genuinely hope they allenjoyed seeing a little piece of Ameri-ca in a few short weeks in as much aswe enjoyed reconnecting with ourroots.

In September, my husband Bob and Ilook forward to coming to Capricottaand again seeing Mayor Monaco andlocal dignitaries. I especially look for-ward to experiencing grand pop’s bir-thplace and discovering many relati-ves whom I have yet to meet.

*Mayor of City of Burlington

di Darlene Comegno Scocca*

Quando mio nonno, Cesi-no Comegna, e i suoifratelli partirono da Ca-

pracotta diretti in America, so-no sicura che non avessero ideadi cosa li aspettasse. In che mo-do quel nuovo mondo con lasua cultura avrebbe cambiato leloro vite? Fortunatamente essirimasero attaccati ai valori in-stillati loro dai genitori e insie-me ad altri Capracottesi fecerodi una piccola parte di Burlin-gton (New Jersey-USA) la lorocasa, infondendovi gli stessiprincipi e le stesse tradizioni.

Ricordo, da bambina, miononno che suonava la fisarmo-nica mentre il Sig. Di Rienzo loaccompagnava con la chitarra;tutti parlavano italiano, conser-vando l’ambiente familiare piùvivo che mai.

Quello era il loro legamecon il passato, legame del qualesono loro grata.

Il mese scorso, quando ilSindaco Antonio Monaco e idelegati di Capracotta ci sonvenuti a trovare qui a Burlin-gton, non avrei potuto sentirmipiù orgogliosa ed onorata. Co-me Sindaco della città di Bur-lington e discendente della fa-miglia Comegna, ho preso co-scienza di quanto le mie radicisiano profondamente radicatenel vostro meraviglioso paese.

Come quando il nonno sole-va parlare in italiano ed io ri-spondevo in inglese, ho consta-tato come i nostri ospiti ed iosiamo riusciti a capirci e, anche

se qualche volta abbiamo avutobisogno dell’aiuto di Joe Pa-glione per la traduzione, cel’abbiamo fatta. E’ stato com-movente l’affetto immediatoche ho provato verso i mieinuovi amici, venuti in Americaanimati da un forte attaccamen-to alla terra natia della mia fa-miglia. Ciò mi ha riempito diun senso d’orgoglio che ha ri-chiamato alla mente i luoghi incui ha avuto inizio la storia del-la mia famiglia.

La visita dei Capracottesi siè svolta nel frenetico succedersi

di gite a New York, Washin-gton, Trenton, capitale dellostato del New Jersey, in Canadae ovviamente a Bristol (Pen-nsylvania) dove si è tenuta la“Capracotta Reunion”.

Posso solo immaginarequanto potessero essere esaustiquesti stanchi viaggiatori al lororientro, ma speriamo sincera-mente che siano rimasti conten-ti nel vedere, in poche settima-ne, un pezzetto di America, cosìcome lo siamo stati noi nel ri-congiungerci alle nostre radici.

Mio marito Bob ed io nonvediamo l’ora di venire a set-tembre a Capracotta e di rivede-re il Sindaco Antonio e le auto-rità locali. Soprattutto, non ve-do l’ora di visitare il posto cheha dato i natali a mio nonno e discoprire i molti parenti che de-vo ancora conoscere.

*Sindaco di Burlington N.J.

(Traduzione a cura di Lucia Giuliano)

A letter from Darlene C. Scocca, MayorCity of Burlington, New Jersey

Lettera da Darlene C. ScoccaSindaco di Burlington, New Jersey

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With immense emo-tion I’m going todescribe the main

parts of our trip to the USA andto Canada, where we (someCapracottesi and I) were receivedfrom the big heart of manyCapracottesi emigrated manyyears ago overseas. With them werelived a piece of history, com-mon to all the Capracottesi fami-lies, because everyone of themhas “given” something to the em-igration. Each person we metduring our trip keeps his origin’smemory alive. Their houses andtheir daily life are imbued withmemories of Capracotta. Withthem we lived stories ably narrat-ed and pervaded with momentsof intense commotion. Reflec-tions, feelings, emotions, courageto dare, sound principles, Italianidentity, great love for their ownculture, for their Country of ori-gin, for their land. Great love forCapracotta. This are our emi-grants whom I wish to thank, inthe name of all the population,for their love which they kept in-tact for decades towards the na-tive Country.

The days spent in the USAand in Canada left their marks oneveryone of us. The solemn reli-gious ceremony officiated in St.Paul’s church in Burlington; themeeting in Bristol with morethan 500 Capracottesi who re-ceived us with a big banner say-ing “Ciao Capracotta”, honouredby being welcomed by the Sena-tor of New Jersey, Diane Allen,and the Mayor of Burlington,Darlene Comegno Scocca, ofCapracottese origin. We were al-so immensely honoured to be re-ceived by Gilda Rorro Baldassari,Italian honorary vice-consul inTrenton, capital of New Jersey,with whom we visited the Gov-ernment Palace and the StatePalace. Then we visited “Amicidella lingua italiana”, a club insti-tuted more than ten years ago bythe indefatigable GiuseppePaglione, which at the beginninghad just ten members but todayit has become a big reality withhundreds of members who culti-vate the culture of our language.

Mrs Darlene Comegno Scoc-ca, Mayor of the wonderful townof Burlington, received us withgreat ceremony into the townhall. After thanking us for our vis-it to her community, she re-marked the relevant role whichour fellow-citizens had in thegrowth of local wealth and econ-omy. Before leaving for Canada,we visited Atlantic City, Philadel-phia, Trenton, Washington andNew York. Very touching was thedocking to the jetty of Ellis Island– the Island of weeping – which

Ècon un’immensa emozioneche sono chiamato a descri-vere le parti salienti del viag-

gio che, assieme ad altri capracotte-si, abbiamo compiuto negli StatiUniti d’America ed in Canada dovesiamo stati ricevuti dal grande cuoredi tanti capracottesi emigrati anniaddietro oltre Oceano. Con loro ab-biamo rivissuto un pezzo di storiacomune a tutte le famiglie capracot-tesi, perché non ce ne una che nonabbia “dato” qualcosa all’emigrazio-ne. Ogni persona che abbiamo in-contrato durante il nostro viaggio vi-ve il ricordo delle sue origini. Le lo-ro case, la loro vita quotidiana è in-trisa di ricordi di Capracotta. Con lo-ro abbiamo vissuto intrecci di storiesapientemente narrate e pervase damomenti di intensa commozione.Riflessioni, sentimenti, emozioni,coraggio di osare, sani principi,identità italiana, grande amore perla propria cultura, per il Paese di ori-gine, per la propria terra. Grandeamore per Capracotta. Questo sonoi nostri emigrati ai quali, a nome ditutta la popolazione, intendo rivol-gere un caloroso ringraziamentoper l’amore che nei decenni hannoconservato intatto nei confronti del-la terra di origine.

Le giornate trascorse sia negliStati Uniti che in Canada hanno la-sciato un segno profondo in ognu-no di noi. La solenne cerimonia reli-giosa officiata nella chiesa di St. Paula Burlington; l’incontro a Bristolcon oltre 500 capracottesi che cihanno accolti con un megastriscio-ne sul quale campeggiava la scritta:“Ciao Capracotta”, onorati dall’acco-glienza della senatrice del New Jer-sey Diane Allen e del sindaco diBurlington Darlene Comegno Scoc-ca, di origine capracottese. Un altroimmenso onore è stato quello di es-sere stati ricevuti da Gilda RorroBaldassari, viceconsole italiano ono-rario per l’Italia a Trenton, capitaledel New Jersey, con la quale abbia-mo visitato il Palazzo del Governo diquello Stato. Il successivo appunta-mento al club “Amici della linguaitaliana”, un’associazione promossaoltre dieci anni fa dall’instancabileGiuseppe Paglione, che prima con-tava appena una decina di soci mache oggi è diventata una grande re-altà con centinaia di iscritti che col-tivano la cultura della nostra lingua.La signora Darlene Comegno Scoc-ca, sindaco della stupenda cittadinadi Burlington, ci ha ricevuti con tuttigli onori presso la casa comunale.Dopo averci ringraziato per la visitaresa alla sua comunità ha voluto ri-cordare il ruolo rilevante che i no-stri concittadini hanno avuto nellacrescita dell’economia e del benes-sere locale. Prima di intraprendere ilviaggio per il Canada abbiamo sag-giato altre realtà statunitensi visitan-do Atlantic City, Philadelphia, Tren-ton, Washington e New York. Moltotoccante è stato l’attracco al molo di

Voria n. 118

La nostra visita negli U.S.A.

ed in Canada

Our trip to the USAand Canada

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19luglio 2007

Ellis Island – l’Isola del pianto – che fu la porta di accesso e centro di smista-mento per le imponenti masse di emigrati in attesa di accesso legale negli Sta-ti Uniti.

Ma ecco il Canada. Anche qui ci hanno riservato tante gradite sorprese. Pri-ma, però, il lungo ma piacevole viaggio attraverso la Pennsylvania. Giunti aLeamington siamo stati accolti con un entusiasmo che oserei definire “da sta-dio”. Anche qui abbiamo potuto constatare con immenso piacere quale gradodi benessere hanno raggiunto i nostri concittadini e quanto sia ormai forte laloro presenza in quel contesto cittadino, tanto che c’è una strada denominata“Paglione Street”. Anche qui abbiamo avuto incontri istituzionali, con il sinda-co, ed un successivo meeting al “Club Roma” con centinaia di capracottesi emolti molisani.

Nel Club siamo stati accolti ancora una volta con un entusiasmo eccezio-nale, alla presenza del primo cittadino e del vice console italiano GiuseppeD’Andrea, giunto appositamente per noi da Pittsburg. Sulla strada del ritornoverso gli U.S.A. abbiamo fatto sosta a Hamilton per far visita, e non poteva es-sere diversamente, ad altri nostri concittadini. Anche qui gioia inarrestabile mi-sta alla tristezza per quei ricordi che riportavano alla mente un passato diffici-le, scomodo per certi versi ma pregno di grande umanità. L’Italia nel cuore.Capracotta nel cuore. Il tempo, però, trascorre inesorabile. Difatti, ecco giuntoil momento dei saluti, degli abbracci e delle lacrime. Ma anche dell’arrivedercia Capracotta. Il nostro aereo rulla sulla pista. Si torna in Italia.

Cosa posso dire di questo viaggio? Che ha lasciato in me un profondo sen-so di rispetto e di gratitudine verso quei nostri “concittadini” i quali portanoalto il nome di Capracotta e dell’Italia in genere. In sintesi, posso dire che èstata un’esperienza eccezionale che ci ha arricchito sotto l’aspetto dei rapportiinterpersonali. Ora, però, dobbiamo mirare in alto. Dobbiamo dar vita a nuoverelazioni tese a trasformare quelle già esistenti con i nostri emigrati all’esteroin fattori stabili per lo sviluppo del nostro territorio, attraverso lo scambio diconoscenze e contatti tra gli operatori che lavorano in Italia e quelli che opera-no all’estero. A tutti diamo appuntamento all’ 8 settembre prossimo, data cheresterà nella storia della nostra comunità perché, da ogni parte del mondo, ar-riveranno a Capracotta tantissimi nostri emigrati per presenziare all’inaugura-zione del “Monumento all’Emigrante” che verrà eretto nello spazio antistanteil Santuario della Madonna di Loreto. E miglior luogo non poteva certo esserescelto. Infatti, proprio lì migliaia di capracottesi, con le lacrime agli occhi, perdecenni, dopo aver invocato la protezione della Madonna di Loreto, hanno sa-lutato parenti ed amici prima iniziare la loro avventura ed una nuova vita in al-tre terre, spesso lontane dall’Italia.

Antonio Vincenzo MonacoSindaco di Capracotta

was the door of admission and clearing centre for the huge masses of emi-grants waiting for entering legally into the USA.

After the long but pleasant journey through Pennsylvania, we arrived toCanada and had nice surprises there too. In Leamington we were wel-comed with an enthusiasm which I would say similar to that used for foot-ball teams by their fans. Here as well we were very pleased to notice thatour fellow-citizens have been successful and their presence in the towncontext is so strong that there is even a street called “Paglione Street”. Wemet the Mayor and afterwards hundreds of Capracottesi and many Molisaniat “Club Roma”.

At the Club we were received once again with an exceptional enthu-siasm, in the presence of the Mayor and the Italian vice-consul GiuseppeD’Andrea, who came purposely for us from Pittsburg. Going back to theUSA, we stopped in Hamilton for visiting, and it was impossible to dootherwise, other fellow-citizens of ours. Here as well enormous joy mixedwith sadness for those memories which reminded us a difficult past, un-comfortable from a certain point of view but rich in great humanity. Italy in

our hearts. Capracotta in our hearts. But time goes by. In fact, the momentof saying goodbye, hugging and crying has arrived. But also the moment of“arrivederci a Capracotta”. Our plane taxies on the runway. We are goingback to Italy.

What can I say about this trip? That it left in me a deep feeling of re-spect and gratitude towards our “fellow-citizens” who honour the name ofCapracotta and Italy generally.

In brief, I can say it has been an exceptional experience that enriched usregarding interpersonal relationships. But now we have to aim high. Wehave to establish new relationships intending to transform those already ex-isting with our emigrants abroad in stable factors in order to develop ourterritory, through the exchange of knowledge and contacts among the op-erators working in Italy and those working abroad. We invite everyone on8th September next, date which will go down in the history of our commu-nity because many of our emigrants, from all over the world, will come toCapracotta for being present at the unveiling of “Monumento all’Emi-grante” which will be erected in front of the Sanctuary of Our Lady of Lore-to. And this appears to be the best place for it. In fact, there thousands ofCapracottesi, for decades, crying, after invoking the Madonna’s protection,said good-bye to their relatives and friends before starting their adventuresand new lives in other Countries, often far away from Italy.

Antonio Vincenzo MonacoMayor of Capracotta

Traduzione a cura di Roberta Conti

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