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PARTE II applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università degli studi della Basilicata Centro Interuniversitario di ricerca sulle frane e l’erosione responsabile scientifico prof. A. Salvemini autori A. Tartaglia - F. Caputo Volume 2 Provincia di Potenza Direzione Generale Ufficio Pianificazione Territoriale di staff della Direzione Generale Assessorato Ambiente e Territorio Assessore Domenico Iacobuzio direttore generale Giancarlo Vainieri responsabile scientifico Vincenzo Moretti 1 Volume I Metodologia dell’analisi ambientale iniziale 2 Volume II Analisi ambientale iniziale Volume 2 Analisi Ambientale Iniziale di CALVELLO

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PARTE II

applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano

Università degli studi della Basilicata Centro Interuniversitario di ricerca sulle frane e l’erosione responsabile scientifico prof. A. Salvemini autori A. Tartaglia - F. Caputo

Volume 2

Provincia di Potenza Direzione Generale Ufficio Pianificazione Territoriale di staff della Direzione Generale Assessorato Ambiente e Territorio Assessore Domenico Iacobuzio direttore generale Giancarlo Vainieri responsabile scientifico Vincenzo Moretti

1 Volume I Metodologia dell’analisi ambientale

iniziale

2 Volume II Analisi ambientale

iniziale

Volume 2

Analisi Ambientale Iniziale di CALVELLO

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SEZIONE I

La descrizione del territorio

Capitolo 1 Q U A D R O D I R I F E R I M E N T O A M B I E N T A L E E T E R R I T O R I A L E 1.1 Inquadramento geografico e territoriale 1.2 Demografia, economia e società 1.3 Quadro climatico 1.4 Urbanistica e uso del territorio 1.5 Quadro geologico, geomorfologico e idrogeologico

SEZIONE II Lo studio ambientale

Capitolo 2 A N A L I S I D E L L E T E M A T I C H E A M B I E N T A L I 2.1 Geosfera: lo stato del suolo 2.2 Biosfera: analisi della biodiversità 2.3 Atmosfera: la qualità dell’aria 2.4 Idrosfera: la risorsa idrica Capitolo 3 L E D R I V I N G F O R C E S I N D I R E T T E : L O S C H E M A P R O D U T T I V O 3.1 Premessa 3.2 Agricoltura 3.3 Industria 3.4 Civile 3.5 Mobilità Capitolo 4 L E D R I V I N G F O R C E S D I R E T T E : I L G O V E R N O L O C A L E

4.1 Premessa 4.2 Sviluppo Urbano 4.3 Gestione del territorio 4.4 Gestione della rete idrica 4.5 Gestione dei rifiuti 4.6 Gestione dell’energia

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SEZIONE III

La valutazione ambientale

Capitolo 5 A N A L I S I D E L L A S I G N I F I C A T I V I T À D E G L I A S P E T T I A M B I E N T A L I 5.1 Il metodo di valutazione 5.2 La lista degli aspetti ambientali 5.3 L’analisi complessiva Capitolo 6 L E S C H E D E A M B I E N T A L I 6.1 Le schede di valutazione Responsabile scientifico - prof. Andrea SALVEMINI Autori - ing. Antonio TARTAGLIA - Fabrizio CAPUTO

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sezione 1 CALVELLO

La descrizione del territorio

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C a p i t o l o 1

QUADRO DI RIFERIMENTO TERRITORIALE

1.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E TERRITORIALE Il territorio di Calvello si estende per circa 105 kmq nel settore geografico centrale della regione

Basilicata; In Figura 1 - Inquadramento topografico sono identificati i limiti comunali su uno stralcio della

Carta Topografica d’Italia 1:50.000.

Figura 1 - Inquadramento topografico

Confina a nord con Abriola e Anzi, ad est con Laurenzana e a sud con Marsicovetere e Viggiano.

L’abitato sorge sull’Appennino Lucano, dai 730 metri della vetta fino ai 600 metri del piano e si

sviluppa sulla sponda sinistra della fiumara La Terra. Il territorio appartiene al bacino idrografico del

Torrente Camastra, affluente posto in destra orografica del Fiume Basento.

È un’area tipicamente appenninica con prevalenza montano-rurale caratterizzata da una copertura

vegetativa-arborea notevole e dalla presenza di pregi ambientali che contribuiscono all’alto grado di

naturalità presente, come si può intuire dalla Figura 2 - Ortofoto.

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Figura 2 - Ortofoto

Le caratteristiche geografiche e territoriali sono riassunte nella Tabella 1 - Inquadramento geografico

e territoriale.

Indicatore Valore Anno Fonte

Longitudine 15° 50' 56'' ISTAT Latitudine 40° 28' 31'' ISTAT Livello altimetrico ISTAT

del centro 730 m 2002 minimo 602 m 2002

massimo 1806 m 2002 Superficie territoriale 104,83 kmq 2000 ISTAT Densità demografica 21 ab./kmq 2000 ISTAT

Tabella 1 - Inquadramento geografico e territoriale

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1.2 DEMOGRAFIA, ECONOMIA E SOCIETÀ Il comune di Calvello conta 2.212 abitanti ed una densità demografica di 21 ab./km2. Nella Tabella 2 -

Demografia (ISTAT 2001) sono contenute le principali caratteristiche demografiche comunali tra le quali

spicca il dato sul saldo demografico, che rappresenta una tendenza negativa comune al territorio

regionale. Nella Figura 3 – Andamento storico della popolazione residente, si osserva specificatamente

la tendenza degli ultimi 50 anni, dove si è passati da 3.995 residenti nel 1951 a 2.212 nel 2001.

Dal punto di vista della sua strutturazione amministrativa, il comune di Calvello fa parte della Comunità

Montana Camastra – Alto Sauro.

La località, di vocazione montano-forestale, ricade nell’area petrolifera della regione. Le attività di

sviluppo minerario dell’area costituiscono la questione sociale e ambientale più rilevante nelle dinamiche

di sviluppo locale. Le ragioni sono dovute alle estese pressioni ambientali da una parte, e dalla

aspettativa di crescita economica legata alle royalties del petrolio dall’altra.

L’attività prevalente è tuttavia l’agricoltura e più precisamente la zootecnia con quasi 5mila ettari adibiti a

pascolo e con una imponente filiera (lani, carne, latte) legata al sistema zootecnico locale.

Le linee di sviluppo, viste le potenzialità territoriali, si poggiano su una prospettiva turistico-rurale (aree

protette, vicinanza stazioni sciistiche), anche se il turismo, (Tabella 3 - Esercizi alberghieri e presenze

turistiche) ha registrato, nel 2001, solo 193 presenze a fronte di 3 strutture turistico-ricettive dotate

complessivamente di 51 posti letto (grado di utilizzo del 3,8%).

L’industria (i cui dati sono approfonditi nelle tabelle del capitolo 2.3) non è rilevante.

I dati generali sulle attività produttive indicano la presenza di 134 unità locali, con un rapporto

U.L./abitanti pari a 6,6, mentre la disoccupazione si attesta al 29,5%. Per quel che riguarda gli indicatori

di sviluppo, l’ ISS (indice sintetico di sviluppo) è di 58,63.

Il reddito disponibile per abitante è di € 9.269 così come contenuto nella Tabella 5 - Indicatori monetari.

Indicatore Valore Anno Fonte

Popolazione residente censita

Maschi 1080 2001 ISTAT Femmine 1132 2001 ISTAT

Totale 2212 2001 ISTAT Popolazione per classi di età

meno di 6 anni 71 2001 ISTAT da 6 a 14 anni 233 2001 ISTAT

da 15 a 54 anni 1159 2001 ISTAT da 55 a 64 anni 231 2001 ISTAT da 65 a 79 anni 404 2001 ISTAT 80 anni e oltre 114 2001 ISTAT

Variaz. popolaz. 2001-1991 - 5,5% 2001 ISTAT Movimento naturale

Nati vivi 20 2002 ISTAT Morti 26 2002 ISTAT

Saldo movimento naturale -6 2002 ISTAT Movimento migratorio

Iscrizioni 32 2002 ISTAT Cancellazioni 40 2002 ISTAT

Saldo movimento migratorio -8 2002 ISTAT

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Indicatore Valore Anno Fonte Movimento demografico

Saldo movimento demografico -14 2002 ISTAT

Famiglie censite 867 2001 ISTAT

Variaz. numero famiglie su cens. 1991

+ 1,8 2001 ISTAT

Componenti/famiglie 2,6 2001 ISTAT Famiglie per classi di ampiezza

1 componente 256 2001 ISTAT 2 componenti 228 2001 ISTAT 3 componenti 138 2001 ISTAT 4 componenti 166 2001 ISTAT

5 componenti e oltre 79 2001 ISTAT

Tabella 2 - Demografia (ISTAT 2001)

0500

10001500200025003000350040004500

1951 1961 1971 1981 1991 2001

1951 39951961 38441971 34341981 30771991 23621992 23181993 22951994 22751995 22431996 22331997 22331998 22181999 22142000 21952001 2231

Figura 3 – Andamento storico della popolazione residente

Indicatore Valore Anno Fonte

Posti letto 51 2001 Piano Turistico Regionale

Esercizi 3 2001 Piano Turistico Regionale

Presenze 193 2001 ISTAT

Grado di utilizzo (pres./letti) 3,8 % 2001 ELABORAZ.

Tabella 3 - Esercizi alberghieri e presenze turistiche

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Indicatore Valore Anno Fonte

Materne

spazi int. att. 2 1998 ISTAT alunni 37 1998 ISTAT

Elementari classi 6 1997 ISTAT alunni 118 1997 ISTAT

Medie classi 4 1998 ISTAT alunni 68 1998 ISTAT

Superiori classi 0 1999 ISTAT alunni 0 1999 ISTAT

TOTALE classi 12 1998 ISTAT alunni 223 1998 ISTAT

Tabella 4 - Struttura scolastica

Indicatore Valore Anno Fonte

Reddito disponibile delle famiglie 20.522.000 euro 1999 SIST R.D. / abitanti 9.269 euro 1999 ELABORAZ. IRPEF fino a 7.746,84 Euro

contribuenti 975 2000 MIN. FINANZE ammontare 4.231.000 2000 MIN. FINANZE

ammontare / contrib. 4.339 2000 ELABORAZ. IRPEF da 7.746,84 a 15.493,71 Euro

contribuenti 274 2000 MIN. FINANZE ammontare 3.037.000 2000 MIN. FINANZE

ammontare / contrib. 11.084 2000 ELABORAZ. IRPEF da 15.493,71 a 30.897,41 Euro

contribuenti 131 2000 MIN. FINANZE ammontare 2.590.000 2000 MIN. FINANZE

ammontare / contrib. 19.771 2000 ELABORAZ. IRPEF da 30.897,41 a 69.721,68 Euro

contribuenti 11 2000 MIN. FINANZE ammontare 509.000 2000 MIN. FINANZE

ammontare / contrib. 46.273 2000 ELABORAZ. IRPEF da 69.721,68 Euro ed oltre

contribuenti 0 2000 MIN. FINANZE ammontare 0 2000 MIN. FINANZE

ammontare / contrib. 0 2000 ELABORAZ. Totale reddito imponibile

contribuenti 1.391 2000 MIN. FINANZE ammontare 10.366.000 2000 MIN. FINANZE

ammontare / contrib. 7.452 2000 ELABORAZ. ammontare / abitanti 4.682 2000 ELABORAZ.

Tabella 5 - Indicatori monetari

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1.3 QUADRO CLIMATICO Il territorio di Calvello ricade nella fascia climatica E. L’andamento termopluviometrico descritto nella

Tabella 6 - Principali caratteristiche climatiche, mostra un profilo tipico di un ambiente temperato

appenninico interno, dove i caratteri climatici si evidenziano con temperature medie annue inferiori ai

14°C e piovosità superiore ai 984 mm annui con estati secche.

Indicatore Valore

Fascia climatica D

Piovosità media annua 984 mm/anno Piovosità media mensile

Gennaio 135 mm/mese Febbraio 107 mm/mese

Marzo 85 mm/mese Aprile 67 mm/mese

Maggio 61 mm/mese Giugno 40 mm/mese Luglio 30 mm/mese

Agosto 30 mm/mese Settembre 60 mm/mese

Ottobre 93 mm/mese Novembre 134 mm/mese Dicembre 142 mm/mese

Temperatura media annua 13,1 °C Temperatura media dei minimi annui - 6,0°C Temperatura media del mese più caldo 22,5 °C Temperatura media del mese più freddo 4,6 °C Escursione termica annua 17,9 °C

Tabella 6 - Principali caratteristiche climatiche

L’indice di aridità (Tabella 7 - Indice di aridità) è di 42,80, un valore che corrisponde ad un tipo climatico

umido. Questo indice, di tipo agrometeorologico, esprime il rapporto fra mm di pioggia caduti in un dato

territorio e la temperatura media annua osservata (a cui si somma una costante di valore 10).

Tabella 7 - Indice di aridità

Un altro dato che definisce la evoluzione pluviometrica e la storia climatica di Calvello è il rapporto tra la

media della precipitazione annua nell’arco temporale 1921-2000 e la media della precipitazione annua

nell’arco temporale 1991-2000 (dati ricavati da una ricerca dell’ARPAB, ex S.I.M.N.). Questo dato, pari a

0,87, registra una diminuzione della piovosità negli ultimi anni abbastanza netta e rappresenta, nello

studio ambientale del territorio, un importante campanello di allarme sui cambiamenti climatici locali.

Indicatore Valore Anno Fonte

Indice di Aridità (De Martonne)

42,80 2003 Piano Forestale

Regionale

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Per quanto riguarda la fascia fitoclimatica indicata nella Figura 4 - Fitoclima, Calvello ricade nella sua

parte sud-occidentale nel Fagetum, mentre a nord-est sviluppa un fitoclima di tipo Castanetum.

Castanetum Fagetum

Figura 4 - Fitoclima

1.4 QUADRO URBANISTICO L’attività urbanistica del comune di Calvello è disciplinata da un Piano Regolatore Generale approvato

nel 1993; antecedentemente, nel 1987, è stato approvato un Piano di Recupero (Tabella 8 – Cronistoria

della disciplina urbanistica). Altri strumenti urbanistici (es. Piano di Edilizia Economica e Popolare, Piano

Insediamenti Produttivi, etc.) attualmente non sono vigenti.

Disciplina urbanistica Anno di approvazione

Piano di Recupero 1987

Piano Regolatore Generale 1983

Tabella 8 – Cronistoria della disciplina urbanistica

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Strumentazione urbanistica vigente Anno di approvazione

Piano Regolatore Generale (ult. variante) 1983

Piano di Fabbricazione (ult. variante) -

Piano di Recupero 1987

Piano di edilizia Economica e Popolare -

Piano Insediamenti Produttivi -

Piano d’Ambito -

Piano Particolareggiato -

Piano di Lottizzazione -

Piano di Bacino -

Piano del Colore -

Tabella 9– Disciplina urbanistica vigente

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sezione 2 CALVELLO

Lo studio ambientale

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C a p i t o l o 2

ANALISI DELLE TEMATICHE AMBIENTALI

2.1 GEOSFERA Lo studio del sistema territoriale fornisce un quadro di riferimento geomorfologico e geopedologico non

preoccupante nei suoi termini generali; sia perché il carico ambientale generale indotto dalle attività

produttive (agricoltura, industria, civile) non è particolarmente esteso ed intensivo, per ragioni

riconducibili alle dimensioni del territorio in esame, sia perché la qualità stessa della produttività locale

non è di tipo significativo.

Il territorio di Calvello, è situato nel cuore dell’Appennino Lucano. Affiorano sia i terreni che

rappresentano la “storia antica” dell’Appennino lucano stesso e sia i depositi più recenti riconducibili al

Ciclo del Pliocene –

Pleistocene.

I primi appartengono alle

successioni irpine,

numidiche e lagonegresi

e costituiscono i rilievi

collinari presenti nella

zona occidentale e

meridionale del territorio

comunale. Sono

rappresentati in

prevalenza da materiali

argillosi, argillitici e

marnosi in facies di flysch

e sono interessati da

vasti e profondi fenomeni franosi. Il centro storico si sviluppa su un’alternanza di arenarie, siltiti ed argille

riconducibile alla Formazione del Flysch di Gorgoglione.

I depositi del Plio-pleistocenicie, appartengono ad un bacino intracatena, noto in letteratura geologica

come “Bacino di Calvello” , formano il rilievo di Monte Ficarolo, posto a quota di 1.114 m s.l.m e sono

costituiti da argille ed argille siltose grigio – azzurre e, verso l’alto, da conglomerati. Le argille sono

interessate da intensi fenomeni erosivi. Questi terreni nella zona settentrionale e meridionale sono

delimitati rispettivamente dai depositi alluvionali della Fiumara d’Anzi e dall’ampio fondovalle del Fosso

la Terra.

L’agricoltura non rappresenta una attività di impatto ambientale rilevante perché è ridotto il suo carico

intensivo, data la particolare struttura morfologica e l’estensione boschiva.

Figura 5 - Inquadramento geologico

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Al contrario, si evidenziano dei carichi organici superiori alla media e dovuti all’intensa attività di

allevamento (superiore alla media provinciale). Questo dato desta attenzione in relazione alla qualità e

alle potenzialità di smaltimento e al recupero dei reflui zootecnici.

Per quanto riguarda la gestione pubblica del territorio (pianificazione territoriale, gestione urbanistica) e

quindi l’attività direttamente controllata dall’ente sul territorio, non si evidenziano limiti o inadempienze

pianificatorie e per tali motivi viene costantemente garantita la conservazione delle risorse territoriali e la

riduzione degli aspetti ambientali connessi alla geosfera senza particolari emergenze.

Il capitolo delle pressioni ambientali più preoccupanti per l’area di Calvello riguarda le coltivazioni

petrolifere.

Attualmente nel territorio calvellese vi sono 8 pozzi attivi nella località Cerro Falcone. Le concessioni

sono dell’ENI e appartengono al cosiddetto Trend 1 che riguardano il complesso del M.te Volturino/Val

d’Agri (Figura 8 – Localizzazione di pozzi petroliferi e depuratori).

Sempre a Calvello, nei pressi della sorgente Acqua Sulfurea, è attivo un LPT (Long Production Test)

dove vengono stoccati e valutati gli oli estratti nei pozzi di Calvello.

Lo studio sulla situazione

geomorfologica è stato

condotto attraverso un

procedimento analitico che si

è avvalso di un sistema di

indicatori. Tra questi, si sono

tenuti in particolare

considerazione quegli

indicatori che nello stesso

tempo conservano una utile

rappresentatività degli aspetti

ambientali: agricoltura

intensiva, carico zootecnico,

estrazioni minerali, grado di

urbanizzazione. Il fine è stato

esaminare le caratteristiche di

pressione e

conseguentemente lo stato

della tematica in oggetto.

Quindi oltre ad una caratterizzazione descrittiva si è privilegiata la tecnica numerico-sintetica del

reporting ambientale dove gli indicatori sopra detti danno una idea del carico che i suoli e l’assetto del

territorio subiscono, sia da un punto di vista morfologico che in termini di qualità dei suoli, con dati precisi

e aggiornati. La Figura 6 – Uso del suolo mostra l’uso del suolo nel territorio di Calvello. La principale

evidenza è la ricchezza vegetativa che si manifesta attraverso boschi di latifoglie e aree a vegetazione

Sistemi colturali e parcellari complessi

Seminativi in aree non irrigue Boschi di latifoglie

Aree a vegetazione boschiva in evoluzione

Aree a pascolo naturale e praterie d’alta quota

Figura 6 – Uso del suolo

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boschiva e arbustiva in evoluzione. Alta percentuale di praterie di alta quota, mentre ridotte le aree

seminative e altri sistemi colturali.

La Figura 7 – Carta dei biotopi completa il quadro delle conoscenze relativo alla tematica

Geosfera.

Figura 7 – Carta dei biotopi

Figura 8 – Localizzazione di pozzi petroliferi e depuratori

n.1

n.2

n.1

n.2 n.2

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Gli aspetti ambientali

Gli aspetti ambientali che producono impatti sulla geosfera sono legati a differenti attività umane sia

di tipo produttivo (cap.3 – Le driving forces indirette: lo schema produttivo) che di tipo gestionale (cap.4 –

Le driving forces dirette: il governo locale).

Alla trattazione degli aspetti sono dedicati proprio i capitoli 3 e 4, nei quali sono elencate per ogni driving

force (determinante) gli aspetti (pressioni) che inducono una modificazione (impatti) sull’equilibrio del

sistema (stato) geomorfologico e geopedologico.

Di seguito si elencano le attività che influiscono sullo stato della tematica ambientale di riferimento.

AGRICOLTURA

Uso intensivo del suolo Reflui zootecnici Utilizzo di fertilizzanti chimici Utilizzo di fitofarmaci

INDUSTRIA

Siti di estrazione di minerali

SVILUPPO URBANO

Superficie urbanizzata

GESTIONE RIFIUTI

Discariche

2.2 BIOSFERA La biosfera, cioè l’insieme del mondo biologico (fauna e flora), rappresenta una importante sezione

nell’analisi complessiva dello stato ambientale del territorio. Le diverse componenti che la costituiscono

(foreste, tutela del territorio, faunismo ecc.) rappresentano una indicazione diretta della qualità

ambientale del territorio.

Il sistema informativo su cui si basa lo studio è stato organizzato secondo degli indicatori sintetici uniti ad

una caratterizzazione descrittiva.

Da una parte sono stati privilegiati quegli indicatori che più direttamente possono quantificare una perdita

di biodiversità e dunque un danno ambientale, come ad esempio l’abusivismo e la superficie urbanizzata,

la deforestazione e gli incendi, la pressione venatoria. Dall’altra si è cercato di sviluppare indicatori utili a

definire lo stato e le politiche sul tema: territorio tutelato e aree protette, uso del suolo, verde pubblico.

Naturalmente, l’analisi dello stato di qualità della biosfera, viene condotto in maniera descrittiva, mentre

le tabelle sintetiche che raccolgono gli aspetti ambientali e gli impatti indotti sulla biosfera, sono descritte

separatamente nei capitoli sulle driving forces.

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Entrando nel merito della valutazione dello stato della componente biologica del territorio di Calvello, si

osserva con immediatezza la consistenza della risorsa forestale e la capacità di conservazione della

naturalità ad essa associata

attraverso gli strumenti

istituzionali (aree protette).

Gli altri aspetti ambientali

riguardano gli incendi e la

distribuzione forestale nell’uso del

suolo (Gestione del Territorio) e

l’impatto urbanistico

dell’abusivismo e delle case

sparse (Sviluppo Urbano).

Il grado di urbanizzazione, cioè

una misura del territorio naturale

che viene detratto

dall’avanzamento urbanistico, non

evidenzia una estesa aggressione

di questo tipo.

Il dato sulla superficie forestale

(40% circa) denota l’attitudine del territorio allo sviluppo montano-forestale ed alla disponibilità ecologica,

segnatamente per la vocazione ad habitat privilegiato per una serie di specie faunistiche e floristiche.

Nella Figura 9 - Aree boscate sono descritte le aree boschive del territorio. La tipologia

prevalente è quella delle latifoglie, la cui superficie sull’intero territorio è del 40% circa. I

conseguenti livelli di naturalità sono documentati in Figura 10 – Livelli di naturalità.

Figura 10 – Livelli di naturalità

Figura 9 - Aree boscate

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Gli aspetti ambientali Gli aspetti, suddivisi per attività, che producono un effetto diretto (impatto) sulla biosfera sono di seguito

elencati.

Rimarcando che il loro studio ai fini della ricerca viene approfondito nei capitoli sulle driving forces, cioè

sulle attività-causa, qui vengono riproposti secondo una logica che vuole registrare gli impatti non solo

secondo l’origine (determinanti), ma in base ai macrosistemi ambientali (biosfera, geosfera, atmosfera,

idrosfera) che subiscono modificazioni nell’equilibrio ecologico.

CIVILE

Pressione venatoria

SVILUPPO URBANO

Abusivismo edilizio Dispersione urbanistica

GESTIONE DEL TERRITORIO

Gestione delle risorse forestali Incendi boschivi

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CO

26%0%

1%

73%

AICT

COV

15%0%

4%

81%

AICT

CO2

29%

2%

9%

60%

AICT

2.3 ATMOSFERA La qualità dell’aria del comune di Calvello, ricavata in termini emissivi e non di concentrazione

monitorata, è condizionata dalle emissioni gassose delle coltivazioni petrolifere. Attualmente, la presente

ricerca non dispone di dati aggiornati sulla qualità atmosferica.

A parte la questione delle attività petrolifere, non insistono ulteriori elementi di pressione: la mobilità, non

presenta una densità elevata e dunque non si configura come un determinante ambientale; le emissioni

atmosferiche dovute al comparto industriale e dell’agricoltura sono equivalentemente deboli, così come

quelle civili.

Nella Figura 11 - Quadro delle emissioni atmosferiche, sono sintetizzate le emissioni settoriali (anno

2001) degli inquinanti SOx, NOx, PST, CO, COV, CO2 ripartiti per settore economico Agricoltura ,

Industria, Trasporti e Civile [Sistema Energetico Provinciale].

Figura 11 - Quadro delle emissioni atmosferiche

A: Agricoltura – I: Industria – T: Trasporti – C: Civile

SOX

7%

5%

23%

65%

AICT

NOX

78%

3%

0%

19%

AICT

PST

38%

0%15%

47%

AICT

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- 21 -

Gli aspetti ambientali AGRICOLTURA

Produzione di rifiuti Emissioni in atmosfera

INDUSTRIA

Emissioni in atmosfera Produzione di rifiuti

CIVILE

Emissioni in atmosfera Produzione di rifiuti

MOBILITÀ

Emissioni in atmosfera

GESTIONE DEL TERRITORIO

Incendi boschivi GESTIONE DEI RIFIUTI

Uso della discarica Incenerimento

GESTIONE DELL’ENERGIA

Estrazione di risorse energetiche

2.4 IDROSFERA L’idrosfera comprende l’insieme delle risorse idriche del territorio di Calvello: fiumi, sorgenti, falde. La

mancanza di dati aggiornati o addirittura la loro inesistenza, soprattutto nella riproduzione delle falde

e delle acque di circolazione sotterranea, rende sicuramente insufficiente la seguente

caratterizzazione.

Il profilo del bacino idrico sotterraneo del territorio calvellese, così come definito dall’Ufficio V.I.A.

della Regione Basilicata, è quello Lucano-Campano, caratterizzato dalla presenza di numerose

manifestazioni sorgentizie e con falde acquifere mediamente comprese tra i 15 e i 20 mt.

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La Tabella 10 - Caratteristiche delle acque sorgive fornisce informazioni sulle sorgenti ricadenti

nel territorio di Calvello; vengono rilevati due campionamenti effettuati in epoche diverse (Progetto

SEDEMED del 2003 e Regione Basilicata 1987/88) in modo da rendere confrontabili i dati sulle

sorgenti analizzate.

Sorgente Localizzazione Portata pH T Conducibilità Durezza Anno Fonte

Pietra Panno

Lat. 40°24’47’’

Lon. 3°23’41’

1150 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T II SE

2.1 l/s 7.1 9°C 330 µS/cm 21.7 °F 1987 Regione Basilicata

Acqua del Colantonio

Lat. 40°25’01’’

Lon. 3°23’08’’

1260 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINE

6.2 l/s 7.0 9°C 350 µS/cm 18.6 °F 1988 Regione Basilicata

Acqua delle

Bocche

Lat. 40°25’44’’

Lon. 3°23’06’’

1140 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINE

10.0 l/s 6.5 7.4°C 500 µS/cm 15.2 °F 1988 Regione Basilicata

Sambuco di Sotto

Lat. 40°26’22’’

Lon. 3°21’26’’

1200 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINO

0.5 l/s 7.3 9.5°C 295 µS/cm 19.8 °F 1987 Regione Basilicata

Caterina e dell’Abete

Lat. 40°26’02’’

Lon. 3°20’55’’

1360 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINO

5.2 l/s 6.9 9.0°C 385 µS/cm 20.4 °F 1988 Regione Basilicata

Fonte Pescatora

Lat. 40°27’10’’

Lon. 3°20’31’’

1210 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINO

1.0 l/s 7.2 9.5°C 360 µS/cm 19.4 °F 1987 Regione Basilicata

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Sorgente Localizzazione Portata pH T Conducibilità Durezza Anno Fonte

Acqua Solfurea

Lat. 40°27’39’’

Lon. 3°21’’02’’

980 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINO

0.5 l/s 6.9 13.0°C 370 µS/cm 19.8 °F 1987 Regione Basilicata

Sorgituro

Lat. 40°26’22’’

Lon. 3°26’00’’

945 m s.l.m.

IGM :

F 199 - T IINO

0.7 l/s 6.9 8.5°C 345 µS/cm 20.4 °F 1987 Regione Basilicata

Sorgente Altitudine Portata Conducibilità Anno Fonte

Pietra Panna 1233,96 m s.l.m. 6,0 l/s 275 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di

Potenza

Acqua di Ccolantonio I 1277,61 m s.l.m. 20,0 l/s 245 µS/cm 2003

SEDEMED – Provincia di

Potenza

Acqua di Colantonio II 1277,61 m s.l.m. 15,0 l/s 200 µS/cm 2003

SEDEMED – Provincia di

Potenza

Acqua delle bocche 1121,34 m s.l.m. 15,0 l/s 268 µS/cm 2003

SEDEMED – Provincia di

Potenza

Sorgituro 970,21 m s.l.m. 5,0 l/s 268 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di

Potenza

Solfurea 974,68 m s.l.m. 2,0 l/s 303 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di

Potenza

Pescatara 1221,97 m s.l.m. 2,0 l/s 312 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di

Potenza

Dell'Abete 1267,98 m s.l.m. 10,0 l/s 238 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di

Potenza

Tabella 10 - Caratteristiche delle acque sorgive

Per quanto riguarda le risorse superficiali, il territorio in studio ricade nel bacino del Basento, i cui dati

sono riepilogati nella Tabella 11 – Caratteristiche del fiume Basento. Il Torrente Camastra, il cui affluente

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Fiumara La Terra scorre nel territorio di Calvello, è uno dei principali affluenti del Basento ed è dal suo

sbarramento che nasce l’invaso del Camastra.

La Diga costruita nel 1968 , sottende un bacino di 350 kmq mentre il suo volume totale di invaso è di 32

milioni di metri cubi.

Bacino Province attraversate

Lung. (km)

Sup. bacino imbrifero (kmq)

Sup. ricadente in Basilicata (kmq)

Affluenti

principali Foce

Basento Potenza, Matera, 149 1550 1550

Tora, Galitello, Rifreddo,

Camastra, Tiera, Monaco, Rummolo

Ionio

Tabella 11 – Caratteristiche del fiume Basento

Sulla base della D.G.R. n. 7852/96, il fiume è sottoposto a campionamento mensile, nei tratti di

competenza regionale, dagli operatori del Dipartimento Provinciale dell’ARPA. Per determinarne lo stato

di salute viene monitorato sia dello stato chimico-fisico che quello ecologico.

Per la valutazione di quest’ultimo il D.lgs. 152/99 ha introdotto un indice sintetico SECA (Stato Ecologico

dei Corsi d’Acqua) costruito tenendo conto del livello d’inquinamento espresso da parametri

macrodescrittori di tipo chimico e microbiologico LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e dei

risultati dell’IBE (Indice Biotico Esteso), che descrive invece lo stato ecologico del corpo idrico in esame

mediante l’individuazione di determinati eco-tipi (entità sistematiche faunistiche) sensibili alle condizioni

di inquinamento presenti nel loro habitat. Una volta individuati i livelli di inquinamento dell’indice LIM e le

classi di qualità dell’indice IBE, prendendo il risultato peggiore tra i due, si ricava la classe di qualità

ecologica determinando il valore dell’indice SECA. I punti di campionamento lungo il Basento sono

quattro, così localizzati:

I dati sono schematizzati in Tabella 12 – Indici di qualità delle acque del Basento.

• Ponte del Principe - BS01 • Invaso Camastra - BS03 • Ponte Mallardo - BSRR01 • Confl. T. Rifreddo - BSRR02

Dalla tabella si evince una situazione più critica nell’area riferibile alla stazione di monitoraggio della

confluenza con il torrente Rifreddo. La stazione di monitoraggio “Invaso Camastra – BS03” è il più

prossimo al territorio di Calvello e pertanto può rappresentare in grossa approssimazione una indicazione

più rilevante ai fini della valutazione ecologica dello stato delle acque superficiali di Calvello.

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LIM IBE SECA

Fiume Ubicazione stazioni di

monitoraggio

1999

2000

2001

2002

1999

2000

2001

2002

1999

2000

2001

2002

Ponte del Principe

BS01 3 2 3 2 3 4 4 4 3 3 3 3

Invaso Camastra

BS03 2 2 3 3 2 3 3 3 2 3 3 3

Ponte Mallardo BSRR01

2 2 2 2 3 2 2 3 3 2 2 3

Basento

Confl. T. Rifreddo BSRR02

3 4 4 3 3 4 4 4 3 4 4 4

Tabella 12 – Indici di qualità delle acque del Basento

Figura 12 – Il Bacino Idrografico del fiume Basento

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Figura 13 – Particolare su Calvello

Gli aspetti ambientali AGRICOLTURA

Reflui zootecnici Utilizzo di fertilizzanti chimici Utilizzo di fitofarmaci

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C a p i t o l o 3

LE DRIVING FORCES INDIRETTE:

LO SCHEMA PRODUTTIVO

3.1 PREMESSA I prossimi due capitoli, riguardanti le attività umane e i suoi aspetti ambientali, sono la parte centrale del

lavoro in quanto forniscono i dati analitici sui cui elaborare la valutazione ambientale, sulla quale a sua

volta, verranno tracciate le politiche di risposta alle pressioni.

Si distinguono in questo capitolo gli aspetti generati dalle attività cosiddette indirette, cioè non controllate

direttamente dall’ente territoriale. Agricoltura, Industria, settore Civile e Mobilità sono difatti quei fattori

determinanti da cui scaturiscono azioni (aspetti ambientali) che producono degli impatti ambientali. Il loro

studio permette di verificare a monte le cause degli impatti ambientali ed elaborare una politica strutturale

e legislativa che rimuove le cause ambientali stesse. Per tali ragioni, lo studio dello stato ambientale

(capitolo 2) non ha una funzione di analisi e di verifica dei processi ambientali, ma pone solamente le

basi di conoscenza descrittiva utili a risalire alle cause. Nei paragrafi successivi, per ogni driving force

verranno descritti gli indicatori più significativi e contestualmente si eleggeranno gli aspetti ambientali

connessi.

Complessivamente, si può definire che il carico ambientale indotto dal sistema produttivo locale è

mediamente accettabile per i motivi che caratterizzano l’impianto socio-economico del territorio

acheruntino: piccole imprese, sostanzialmente di tipo agricolo, scarsi flussi turistici, mobilità bassa. Più

influente, come si vedrà nel capitolo successivo, il grado di efficienza gestionale dell’ente (specialmente i

rifiuti).

I settori analizzati nei paragrafi successivi sono stati così suddivisi:

• Agricoltura

• Industria

• Civile

• Mobilità

3.2 AGRICOLTURA Le relazioni tra ambiente e agricoltura sono estremamente complesse; i suoli agricoli sostengono le

colture agrarie e le produzioni animali (funzioni economiche e produttive) e svolgono una varietà di

importanti funzioni ecologiche (creano un legame tra l’atmosfera, la geologia, le risorse idriche e l’uso del

suolo; agiscono come fonte di gas-serra o, viceversa, come serbatoi di carbonio; regolano il flusso delle

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precipitazioni; interagiscono con il clima, determinando quali colture possono essere ospitate;

influenzano l’uso del suolo e la forma del paesaggio).

Nell’economia della ricerca, lo studio e la valutazione delle problematiche ambientali legate al tema

“agricoltura” è fondamentale, essendo l’agricoltura generalmente riconosciuta tra i principali fattori di

impatto, responsabile dell’inquinamento delle acque, dell’erosione, dell’inquinamento e dell’acidificazione

dei suoli, dell’aumento dell’effetto serra, della perdita di habitat, di diversità biologica, della

semplificazione del paesaggio e delle condizioni di malessere degli animali allevati. Al contempo, occorre

evidenziare che proprio l’agricoltura ha, altresì, un ruolo positivo e un elevato potenziale per generare

processi di segno opposto, in grado di ridurre l’inquinamento e il degrado ambientale.

Il territorio di Calvello, si sviluppa in un’area di particolare importanza biologica e la sua morfologia non

ha permesso l’introduzione di schemi agricoli legati all’intensività produttiva, tanto da registrare un dato

riguardante il rapporto tra agricoltura intensiva e SAU inferiore di 2,5 volte la media regionale e di 2 volte

quella provinciale.

Questo indicatore è descritto nella Tabella 16 - Superficie destinata ad un uso agricolo intensivo, che

mostra nello specifico il dato significativo della percentuale di superficie destinata all’agricoltura intensiva

(33%).

La Tabella 15 - Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale mostra il rapporto tra SAU e ST che

evidenzia in termini percentuali l’area destinata alla superficie agricola e soggetta dunque ad un carico

ambientale (intensività delle pratiche, trattrici, pesticidi ecc.); rappresenta in altri termini la pressione

dell’agricoltura su i suoli. Anche questo dato, similare a quello sull’uso intensivo del suolo, indica un

valore medio che non costituisce allarme per la gestione della qualità dei suoli.

Un altro indicatore utile alla definizione del carico ambientale è il rapporto tra la superficie destinata alle

risorse forestali e la SAU, cioè la parte di territorio destinata all’uso agricolo (Tabella 15 - Superficie

Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale). L’indice esprime la qualità ecologica di un dato territorio tanto

più è alto il suo valore. Nel caso di Calvello è pari a 0,75, un valore che denota il suo alto grado di

naturalità associato alla risorsa boschiva se paragonato al dato provinciale (0,33) e regionale (0,24)

Un altro dato riportato è il numero di capi di bestiame (Tabella 18 - Capi di bestiame, A.E., UBA, carico

trofico e relativi indici - elab. su dati ISTAT, 2000), i cui carichi organici, trofici e di UBA (unità bovina

adulta) evidenziano dati superiori alla media provinciale e pertanto la gestione del comparto zootecnico

risulta un impatto ambientale.

Infine, la pressione delle attività agricole sull’ATMOSFERA è registrato nelle tabelle a seguire, in si

riportano le emissioni (dirette ed indirette) di SOx, NOx, PST, CO, COV, CO2. associate ai consumi

energetici di gasolio ed energia elettrica.

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Indicatori e Tabelle Censimento agricoltura Valore Anno Fonte

Aziende in totale 369 2000 ISTAT

Corpi 954 2000 ISTAT

Superficie in totale 8.994 2000 ISTAT

Superficie/aziende 24,37 2000 ELABORAZ.

Tabella 13 - Dati generali sull’agricoltura

Utilizzazione dei terreni ha % su SAT Anno Fonte

Superficie agricola utilizzata (SAU) 4820,70 53,59 2000 ISTAT

Seminativi 1432,14 15,92 2000 ISTAT

Coltivazioni legnose agrarie 46,15 0,51 2000 ISTAT

Prati permanenti e pascoli 3342,41 37,16 2000 ISTAT

Arboricoltura da legno 112,80 4,68 2000 ISTAT

Boschi 3638,88 40,46 2000 ISTAT

Superficie agricola non utilizzata 112,80 1,25 2000 ISTAT

Altra superficie 421,67 4,68 2000 ISTAT

SUPERFICIE AGRICOLA TOTALE (SAT) 8994,05 100 2000 ISTAT

Tabella 14 – Utilizzazione dei terreni

Indicatore Valore Anno Fonte

SAU/ST 45,75% 2001 Elaborazione su dati ISTAT

Tabella 15 - Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale

Indicatore Calvello Media Provinciale

Media Regionale

Media Nazionale

Anno Fonte

SAU intensiva/SAU 33,00% 59,31% 69% 67% 2000 Elaborazione su dati Regione Basilicata e ISTAT

Tabella 16 - Superficie destinata ad un uso agricolo intensivo

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Indicatore Calvello Media Provinciale

Media Regionale

Anno Fonte

Superficie forestale/SAU

0,75 0,33 0,24 2000 Elaborazione su dati e ISTAT

Tabella 17 – Rapporto Sup.Forestale/SAU

Carico Trofico Indicatore Valore A.E. UBA N (kg) P (kg)

Bovini e bufalini 1786 14573,76 1786 97872,8 13216,4

Suini 445 867,75 62,3 5028,5 1691

Ovi-Caprini 5644 10046,32 846,6 22576 4515,2

Avicoli 1892 378,40 17 908,16 321,64

TOTALE 9767 25866,23 2711,9 126385,46 19744,24

Indicatore Valore Media Provinciale Indice (valore/media provinc.)

Carico organico zootecnico

4,81 A.E./ha SAU

3,31 A.E./ha SAU 1,45

Azoto 23,50 Kg N/ha SAU

15,1 Kg N/ha SAU 1,55 Carico

trofico zootecnico Fosforo 3,67 Kg P/ha

SAU 2,70 Kg P/ha

SAU 1,36

UBA/SAU 0,50 UBA/ ha SAU

0,31 UBA/ ha SAU

1,62

Tabella 18 - Capi di bestiame, A.E., UBA, carico trofico e relativi indici - elab. su dati ISTAT, 2000

Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001

Gasolio ton/anno 176 167 224 264 182

Energia

elett.

kWh/anno 52.788 51.993 45.361 53.616 62.219

Tabella 19 - Consumi energetici in Agricoltura(Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Agricoltura % Industria % Trasporti % Civile

1997 Kg/anno 1.059 24,75% 5,75% 64,57% 4,93% 1998 Kg/anno 1.006 23,58% 5,25% 66,32% 4,85% 1999 Kg/anno 1.344 28,52% 5,16% 61,29% 5,03% 2000 Kg/anno 1.584 30,55% 4,84% 59,00% 5,61% 2001 Kg/anno 1.095 22,69% 5,18% 65,26% 6,88%

Tabella 20 - Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

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anno u.m. Agricoltura % Industria % Trasporti % Civile

1997 Kg/anno 8.668 19,44% 0,31% 77,55% 2,70% 1998 Kg/anno 8.234 18,36% 0,28% 78,34% 3,02% 1999 Kg/anno 11.001 22,83% 0,29% 74,15% 2,74% 2000 Kg/anno 12.964 25,50% 0,28% 71,44% 2,79% 2001 Kg/anno 8.957 18,90% 0,30% 77,80% 3,01%

Tabella 21 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Agricoltura % Civile % Trasporti % Industria

1997 Kg/anno 1.022 16,31% 38,57% 45,04% 0,10% 1998 Kg/anno 970 15,43% 38,54% 45,94% 0,08% 1999 Kg/anno 1.296 19,74% 35,29% 44,87% 0,09% 2000 Kg/anno 1.528 21,49% 34,65% 43,78% 0,08% 2001 Kg/anno 1.055 15,36% 37,94% 46,61% 0,09%

Tabella 22 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Agricoltura % Industria % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 2.811 1,12% 0,01% 23,88% 74,99% 1998 Kg/anno 2.670 1,07% 0,01% 23,90% 75,03% 1999 Kg/anno 3.567 1,43% 0,01% 22,97% 75,59% 2000 Kg/anno 4.204 1,71% 0,01% 24,79% 73,49% 2001 Kg/anno 2.904 1,19% 0,01% 26,39% 72,41%

Tabella 23 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Agricoltura % Industria % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 1.263 3,50% 0,01% 13,31% 83,18% 1998 Kg/anno 1.199 3,33% 0,01% 13,33% 83,34% 1999 Kg/anno 1.602 4,40% 0,01% 12,63% 82,95% 2000 Kg/anno 1.888 5,27% 0,01% 13,63% 81,09% 2001 Kg/anno 1.304 3,72% 0,01% 14,73% 81,54%

Tabella 24 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Agricoltura % Industria % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 551.220 9,96% 2,31% 26,27% 61,46% 1998 Kg/anno 523.609 9,12% 2,03% 28,69% 60,16% 1999 Kg/anno 699.516 11,78% 2,13% 27,01% 59,08% 2000 Kg/anno 824.358 13,21% 2,09% 27,68% 57,02% 2001 Kg/anno 569.555 9,42% 2,15% 28,78% 59,65%

Tabella 25 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)

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Analisi degli aspetti ambientali

Uso intensivo del suolo

IMPATTO (geosfera; biosfera): L’uso intensivo del suolo non rappresenta una rilevanza

ambientale nel territorio di Calvello in quanto la percentuale di suolo agricolo sul quale viene

esercitata una agricoltura di tipo intensivo (27% circa) rappresenta una media inferiore ai livelli di

allarme.

CONFORMITÀ NORMATIVA: L’agricoltura intensiva non è normata in senso specifico e

restrittivo. Esistono procedure volontarie e strumenti di incentivazione all’agricoltura biologica e ci

sono inoltre validi riferimenti internazionali (Politica Agricola Comune, Agenda 21, comunicazione

della CE) che invocano un uso sostenibile dell’agricoltura. In senso più ampio, l’uso di pesticidi e

di fertilizzanti, che rientrano nella tipica gestione intensiva del suolo e conservano elementi di

impatto riconducibili ad essa (il degrado chimico-fisico è imputabile proprio all’uso di sostanze

chimiche) è soggetta alla normativa quadro europea direttiva 91/676/CEE, relativa

all’inquinamento idrico da nitrati per uso agricolo.

SIGNIFICATIVITÀ: Gli impatti legati all’agricoltura intensiva producono in maniera estesa delle

modificazioni di complicato risanamento sulla geosfera. Nel caso di Calvello, non si registra una

estensione che pregiudichi gli equilibri del suolo e della biosfera.

Reflui Zootecnici:

IMPATTO (geosfera; idrosfera): I reflui zootecnici (deiezioni, letami, materiali di lettiere, acque

di lavaggio) rappresentano un aspetto ambientale in quanto utilizzazioni agronomiche non

corrette degli stessi (concimazioni organiche, fertirrigazione), possono potenzialmente

danneggiare alcune o diverse funzioni del suolo e provocare una contaminazione indiretta

dell’acqua. La presenza di contaminanti nel suolo oltre certi livelli comporta, infatti, una serie di

conseguenze negative per la catena alimentare e quindi per la salute umana e per tutti i tipi di

ecosistemi e di risorse naturali.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Al fine di garantire un generale livello di protezione delle acque, la

Deliberazione della Giunta Regionale 25 marzo 2002, n. 508, raccomanda l’applicazione delle

tecniche di buona pratica agricola (previste nel Programma Operativo Regionale 2000-2006) in

tutte le aree del territorio regionale, raccomandazione che diviene obbligo solo nell’area della

fascia metapontina, corrispondente al territorio comunale di Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico,

Policoro, Nova Siri, Rotondella e Montalbano Jonico, riconosciuta (ai sensi del D.lgs. 152/99)

zona vulnerabile da nitrati di origine agricola. In relazione ad esigenze di carattere agronomico,

organizzativo e igienico sanitario, la legislazione vigente (D.lgs. 152/99) nella disciplina specifica

dell’utilizzazione agronomica dei liquami, impone l’obbligo di disporre di contenitori per

l’accumulo dei liquami di capacità minima pari alla quantità di deiezioni prodotte in un certo lasso

di tempo (90 giorni per i piccoli allevamenti, 120 giorni per gli allevamenti bovini da latte e

bufalini, 180 giorni per tutti gli altri allevamenti).

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SIGNIFICATIVITÀ: Una utilizzazione agronomica corretta degli effluenti zootecnici richiede una

adeguata conoscenza delle caratteristiche del territorio (comportamento idrogeologico, capacità

depurativa);

L’aspetto considerato è particolarmente rilevante nel territorio di Calvello, data la produttività di

reflui zootecnici che vi si osserva.

La sua significatività risulta sia dall’estensione dell’aspetto che dalla sua intensività e pertanto gli

impatti prodotti seppur su scala comunale modificano la qualità ecologica dei suoli e ilsistema

idrogeologico.

Gli aspetti normativi e tecnico-gestionali sono ritenuti applicati e pertanto contribuiscono alla

riduzione della pericolosità dell’aspetto.

Quest’ultimo non riveste uno specifico momento di interesse o contenzioso tra allevatori e

questione ambientale ad esso legata, proprio perché questo aspetto non viene rilevato dai

decisori come un elemento di pressione ambientale prioritario. Le attuali modalità di gestione dei

reflui zootecnici risultano migliorabili; esistono ampi spazi per promuovere ed incentivare buone

pratiche di trattamento dei reflui zootecnici, con recupero degli stessi per scopi energetici

(digestione anaerobica finalizzata alla produzione di biogas) e agricoli (digestione aerobica

finalizzata alla produzione di compost) o attraverso sistemi di fitodepurazione che garantiscono

una qualificazione naturalistica dell’area destinata al trattamento dei reflui. Queste opportunità

possono essere oggetto di accordi volontari tra il soggetto istituzionale e gli allevatori.

Utilizzo di fertilizzanti chimici

IMPATTO (geosfera, idrosfera): L’utilizzo in agricoltura di fertilizzanti chimici - azoto (N), fosforo

(P) e potassio (K) - produce impatti di gravità variabile sulle acque di falda e sui suoli. Il loro uso

eccessivo e inappropriato provoca l’accumulo di nutrienti nei suoli, alterandone le proprietà

fisiche e chimiche; inoltre, con meccanismi complessi perché influenzati da fattori quali il tipo di

suolo e di coltura, il sistema di drenaggio, le dosi, le modalità ed i periodi di fertilizzazione, essi

possono contaminare le acque superficiali o profonde, soprattutto da nitrati e fosfati; e,

successivamente, stimolare lo sviluppo delle alghe (eutrofizzazione).

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa europea quadro sull’uso di fertilizzanti è la direttiva

91/676/CEE; la vendita di fertilizzanti è regolamentata invece dalla legge 748/84, mentre il DM

MiPAF 19/04/1999 con il Codice di Buona Pratica Agronomica si riferisce all’uso razionale dei

fertilizzanti. Anche il D.lgs. 152/99, pone attenzione alle aree agricole sensibili che possano

causare l’inquinamento (di nutrienti) delle falde acquifere. A fronte di tale produzione normativa,

non esistono tuttavia prescrizioni ed obiettivi specifici rispetto ai quali valutare il grado di

conformità delle attività agricole acheruntine, se non rispetto a principi di buona pratica agricola.

SIGNIFICATIVITÀ: Il danno ambientale atteso non è rilevante per l’ecosistema né per l’uomo,

viste le caratteristiche quali-quantitative che il problema mostra nel territorio di Calvello, oltre ad

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una probabilità di accadimento dell’impatto da ritenersi bassa, legata a condizioni imprevedibili e

di emergenza. Non si registrano, infatti, casi oggettivi di inquinamento imputabili direttamente

all’aspetto considerato, anche se è l’assenza di un sistema specifico di monitoraggio non da

adeguate garanzie al riguardo (è in altre parole lecito pensare che fenomeni non eclatanti di

inquinamento difficilmente possano essere evidenziati dagli attuali metodi di controllo).

La vastità dell’impatto ipotizzato è mediamente considerevole perché può caratterizzare un

areale dinamico come quello idrico-fluviale. Diversi gli attori del territorio interessati e coinvolti dal

tema: agricoltori, allevatori (danni ai capi di bestiame), utilizzatori della risorsa idrica. Infine, per

l’adeguatezza tecnica ed economica che caratterizza l’attuale gestione dell’aspetto, va precisato

che se impedire l’utilizzo di fertilizzanti è improbo, è invece auspicabile e praticabile il ricorso a

tecniche razionali di utilizzo prevedono un lavoro di formazione e partecipazione.

Utilizzo di fitofarmaci

IMPATTO (geosfera; idrosfera; biosfera): L’uso di fitofarmaci in agricoltura (sia di sintesi che

inorganici) ha un impatto ormai largamente provato sulle proprietà fisiche e chimiche dei suoli e

sulla micro, meso e macro-fauna. Alcuni residui, inoltre, possono contaminare le acque

superficiali e sotterranee, con effetti pericolosi sulla salute umana e sull’ambiente, anche per

piccolissime quantità.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Non esiste una specifica normativa. Valgono le considerazioni

fatte precedentemente sui richiami di organismi internazionali per un uso agricolo sostenibile e

per la tutela di acqua e suolo.

SIGNIFICATIVITÀ: Le considerazioni fatte per l’utilizzo dei fertilizzanti valgono in maniera

equivalente per l’utilizzo dei pesticidi. Se difatti, gli impatti sono diversi (ma molto simili) perché

intervengono in processi chimici e fisici diversi (i fertilizzanti sono causa prevalente

dell’eutrofizzazione e della variazione di nutrienti nel suolo, mentre i pesticidi contengono

elementi chimici complessi che sono più dannosi per la salute umana ed animale), il metodo di

impatto sull’ecosistema è identico. Anche qui, la limitazione al minimo necessario dell’uso di

questi mezzi tecnici deve essere una delle politiche per progredire verso forme più evolute di

agricoltura sostenibile.

Usi idrici per scopo irriguo

IMPATTO (idrosfera): L’impatto univoco di questo aspetto è il consumo di acqua, che

specialmente in agricoltura è causa di molti sprechi. L’utilizzo non sostenibile della risorsa idrica

provoca l’impoverimento della falda acquifera quando l’acqua è emunta, mentre diminuisce la

disponibilità idrica complessiva quando viene prelevata da invasi. In ogni caso il prelievo

insostenibile di acqua produce un impatto locale, ma anche globale, provocando squilibri al ciclo

naturale dell’acqua.

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CONFORMITÀ NORMATIVA: Pur in assenza di misure vincolanti e restrittive, un uso non

razionale ed efficiente della risorse idriche è da considerare una non conformità normativa, visti il

D.lgs. 152/99 e i programmi di azione europei in campo ambientale, che indirizzano verso il

risparmio idrico ed un uso razionale e sostenibile dell’acqua.

SIGNIFICATIVITÀ: La significatività dell’aspetto considerato è stimata in funzione dell’efficienza

con cui funzionano i sistemi irrigui impiegati (irrigazione per scorrimento; irrigazione per

sommersione; irrigazione per aspersione (a pioggia); microirrigazione; irrigazione a goccia). La

prevalenza dei metodi per aspersione (a bassa efficienza) praticati dalle aziende agricole induce

a ritenere l’impatto di elevata magnitudo sull’ecosistema, che seppur in quota infinitesimale si

ripercuote su scala territoriale vasta, con danni che potrebbero essere di difficile reversibilità,

perché trattasi di un bene (l’acqua) di non veloce rigenerazione. A fronte di un interessamento

sociale, anche se non di tipo conflittuale, esistono le condizioni tecniche ed economiche per

realizzare progetti di miglioramento e di riduzione degli effetti ambientali (pratiche intelligenti di

riuso, riduzione degli sprechi, tecniche idroponiche).

Produzione di rifiuti

IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera): Il danno ambientale determinato dalla produzione

di rifiuti è rappresentato in prima battuta dal consumo (che spesso diventa spreco) di risorse

naturali e, successivamente, dalla necessità di trasferire nell’ambiente flussi di materiali e

sostanze che per le loro caratteristiche quantitative e chimico-fisiche hanno da tempo superato la

capacità di autosmaltimento dell’ambiente che pertanto, progressivamente, si vede costretto ad

accumularle nelle diverse forme (solida, liquida, gassosa) nelle sue diverse matrici (acqua, suolo,

aria).

CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.lgs. 22/97 “Decreto Ronchi” ha introdotto nella normativa

nazionale il principio, ampiamente ribadito dalla normativa comunitaria, di una gerarchia nelle

attività di gestione dei rifiuti secondo le seguenti priorità:

1) Ridurre la produzione dei rifiuti: la loro quantità e la loro pericolosità.

2) Riciclare, cioè recuperare i materiali ancora utilizzabili contenuti nei rifiuti.

3) Recuperare il potenziale energetico contenuto nei materiali che non possono essere

riciclati.

4) Smaltire nell’ambiente, in forme compatibili con i suoi equilibri ecologici, solo ciò che non si è

riusciti a recuperare.

La produzione di rifiuti agricoli nel Comune di Calvello è ritenuta pertanto non conforme ai principi

normativi della disciplina richiamata perché non sono preventivamente praticate politiche volte

alla riduzione di detti quantitativi e della loro pericolosità.

SIGNIFICATIVITÀ: Viste le tipologie di rifiuto prodotte dal comparto agricolo, che sono sia

pericolose (contenitori contaminati da prodotti biocidi e fitosanitari; fitofarmaci inutilizzati; residui

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di prodotti agrochimici; batterie, accumulatori, oli esausti derivanti dall’utilizzo di macchine

agricole; etc.) sia non pericolose (contenitori ed imballaggi non contaminati; teli di coperture

serre; apparecchiature obsolete o loro parti; etc.) e attese produzioni quantitativamente

significative, non essendo l’agricoltura (in particolare quella di tipo intensivo) uno dei principali

comparti produttivi di Calvello, se non per le attività zootecniche che richiedono uno studio

separato (vedi sopra Reflui Zootecnici), si ritiene media la magnitudo ambientale dell’aspetto

considerato. Quanto alla sua probabilità di accadimento, l’impatto è evidentemente legato ad

attività che avvengono continuamente e su una vasta scala, con tempi di risanamento e recupero

delle aree dedite allo smaltimento molto lunghi. Le politiche e gli interventi economicamente

praticabili su scala locale per una mitigazione del fenomeno, esistono e vanno ricercati nella

riduzione dei quantitativi prodotti e della loro pericolosità attraverso il passaggio ad una

agricoltura ed una zootecnia biologica; e nella riduzione della pericolosità attraverso la bonifica

dei contenitori di prodotti fitosanitari (semplici operazioni di risciacquo con acqua e recupero delle

soluzioni).

Uso di energia

IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera): Come danno ambientale associato all’uso di

energia si considerano gli impatti connessi alle attività di produzione e distribuzione dell’energia

consumata. Si tratta, ovviamente, di impatti ambientali che variano in funzione del vettore

energetico considerato (energia elettrica, gas naturale, gasolio, etc.) e delle sue modalità di

produzione (efficienza, sostenibilità ambientale). Esclusi i casi di autoproduzione di energia, gli

impatti considerati sono localizzati all’esterno del territorio indagato, fuori regione o addirittura

oltre i confini nazionali.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Non esistono prescrizioni ed obiettivi specifici rispetto ai quali

valutare il grado di conformità dell’uso di energia nelle attività agricole. Ancora una volta gli

indirizzi per un miglioramento delle prestazioni ambientali (uso efficiente e razionale dell’energia,

ricorso a fonti rinnovabili di energia) sono a carattere volontario.

SIGNIFICATIVITÀ: I vettori energetici utilizzati nel settore agricolo sono gasolio ed energia

elettrica; in generale gli impatti associati alla loro produzione e distribuzione hanno una elevata

rilevanza ambientale ma, visti i ridotti consumi registrati nel territorio di studio, si valutano gli

stessi poco significativi, anche se resta da segnalare l’assenza di tecnologie e metodi innovativi

per un loro uso efficiente e razionale.

Emissioni in atmosfera

IMPATTO (atmosfera): L’impatto ambientale considerato è l’inquinamento atmosferico, inteso

come ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta

alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le

normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria. Nell’analisi seguente si valuta la

significatività dell’inquinamento imputabile alle sole emissioni provenienti da sorgenti interne al

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territorio di Acerenza (emissioni dirette dovute ai consumi energetici finali, emissioni da attività

zootecniche, etc.). I contributi emissivi associati alle attività di produzione e distribuzione

dell’energia (emissioni indirette) sono presi in considerazione nella valutazione dell’aspetto “uso

di energia”.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Non sono presenti aziende agricole alle quali è applicabile la

normativa per la disciplina dell’inquinamento atmosferico (D.lgs 351/1999; DPR 203/88; DPCM

21 luglio 1989). SIGNIFICATIVITÀ: I ridotti quantitativi delle emissioni stimate (associate ai

consumi energetici) fanno ritenere l’aspetto considerato di trascurabile significatività.

Emissioni di odori molesti

IMPATTO (atmosfera): L’impatto ambientale considerato sono le molestie olfattive

generalmente legato alla gestione dei reflui zootecnici in azienda o pratiche di concimazione

organica.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa italiana contiene diversi riferimenti al problema della

prevenzione e del contenimento delle molestie olfattive, ma non presenta norme specifiche e

valori limiti alle emissioni di sostanze osmogene dagli impianti né metodologie e parametri per

valutare la rilevanza o meno del livello di molestia olfattiva da essi determinato

SIGNIFICATIVITÀ: Data l’estensione delle attività zootecniche si può ritenere il problema delle

emissioni di odori un aspetto ambientale da tenere sotto controllo. Circa la sua significatività, vi è

da valutare l’incidenza sulla percezione, e, dal momento che la localizzazione delle attività a cui

sono potenzialmente imputabili problemi di molestie olfattive sono usualmente nella dimensione

rurale ed extraurbana, si ritiene l’aspetto considerato di trascurabile significatività.

3.3 INDUSTRIA Il settore industriale nel comune di Calvello non è particolarmente sviluppato e di conseguenza anche gli

aspetti ambientali legati ad esso sono ridotti. Il settore della ricerca e dell’estrazione petrolifera, in tutta

l’area della Val d’Agri, riveste invece una peculiarità sia in termini specificamente ambientali che sociali.

Come si evince nella Tabella 36 – Siti di estrazioni di risorse energetiche, la produzione di petrolio nel

territorio calvellese è di 547.550 mc annui, concentrata in 8 pozzi localizzati a Cerro Falcone. Esiste

inoltre un LPT (Long Production Test) dove vengono stoccati gli oli estratti per testare le loro

caratteristiche quali-quantitative. I carichi ambientali generati dal sistema petrolifero riguardano la qualità

idrica (la sorgente Acqua Sulfurea nei pressi del LPT ha perso le caratteristiche termali per inquinamento

chimico, mentre tutto il sistema della falde acquifere è a rischio); quella atmosferica (persistono

nitidamente emissioni di sostanze inquinanti e di tipo odoroso); la stabilità idrogeologica; la perdita di

biodiversità (intesa come evidente interferenza dei corridoi ecologici tipici dell’area e come degrado

chimico-fisico delle risorse). Tuttavia, molti dei dati a nostra disposizione si riferiscono a periodi nei quali

le attività estrattive non avevano raggiunto regimi produttivi aggiornati. È pertanto necessario valutare il

sistema ambientale locale attraverso periodi di osservazioni medio-lunghi successivi all’attuale ricerca.

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Indicatori e Tabelle

Imprese Istituzioni TOTALE

Industria Commercio Altri servizi UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti 47 112 35 56 45 107 7 87 134 362

Tabella 26 – Struttura produttiva, ISTAT 2001

Imprese Istituzioni TOTALE

Industria Commercio Altri servizi

UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti 35,1 % 30,9 % 26,1 % 15,5 % 33,6 % 29,6 % 5,2 % 24 % 100 % 100 %

Tabella 27 – Struttura produttiva in termini percentuali, ISTAT 2001

Imprese Istituzioni TOTALE

Industria Attività terziarie UL addetti UL addetti UL addetti UL % addetti

+ 9,3 % - 30 % - 28,6 % - 37,5 % 46,2 % - 3,3 % - 13,5 % - 14 %

Tabella 28 - Variazioni percentuali della struttura produttiva rispetto al censimento ISTAT 1991

Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001

Gasolio ton/anno 41 37 40 42 42 Energia elett. kWh/anno 112.970 234.920 251.927 262.308 338.980

Tabella 29 – Consumi energetici nell’Industria, Sistema Energetico Provinciale 2003

anno u.m. Industria % Trasporti % Civile % Agricoltura

1997 Kg/anno 246 5,75% 64,57% 4,93% 24,75% 1998 Kg/anno 224 5,25% 66,32% 4,85% 23,58% 1999 Kg/anno 243 5,16% 61,29% 5,03% 28,52% 2000 Kg/anno 251 4,84% 59,00% 5,61% 30,55% 2001 Kg/anno 250 5,18% 65,26% 6,88% 22,69%

Tabella 30 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Industria % Trasporti % Civile % Agricoltura

1997 Kg/anno 139 0,31% 77,55% 2,70% 19,44% 1998 Kg/anno 127 0,28% 78,34% 3,02% 18,36% 1999 Kg/anno 138 0,29% 74,15% 2,74% 22,83% 2000 Kg/anno 142 0,28% 71,44% 2,79% 25,50% 2001 Kg/anno 142 0,30% 77,80% 3,01% 18,90%

Tabella 31 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

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anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 6 0,10% 16,31% 38,57% 45,04% 1998 Kg/anno 5 0,08% 15,43% 38,54% 45,94% 1999 Kg/anno 6 0,09% 19,74% 35,29% 44,87% 2000 Kg/anno 6 0,08% 21,49% 34,65% 43,78% 2001 Kg/anno 6 0,09% 15,36% 37,94% 46,61%

Tabella 32 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 21 0,01% 1,12% 23,88% 74,99% 1998 Kg/anno 19 0,01% 1,07% 23,90% 75,03% 1999 Kg/anno 21 0,01% 1,43% 22,97% 75,59% 2000 Kg/anno 21 0,01% 1,71% 24,79% 73,49% 2001 Kg/anno 21 0,01% 1,19% 26,39% 72,41%

Tabella 33– Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 3 0,01% 3,50% 13,31% 83,18% 1998 Kg/anno 2 0,01% 3,33% 13,33% 83,34% 1999 Kg/anno 2 0,01% 4,40% 12,63% 82,95% 2000 Kg/anno 3 0,01% 5,27% 13,63% 81,09% 2001 Kg/anno 3 0,01% 3,72% 14,73% 81,54%

Tabella 34 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti

1997 Kg/anno 128.014 2,31% 9,96% 26,27% 61,46% 1998 Kg/anno 116.534 2,03% 9,12% 28,69% 60,16% 1999 Kg/anno 126.351 2,13% 11,78% 27,01% 59,08% 2000 Kg/anno 130.627 2,09% 13,21% 27,68% 57,02% 2001 Kg/anno 129.856 2,15% 9,42% 28,78% 59,65%

Tabella 35 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)

Indicatore Risorsa Numero Pozzi Q.tà annua estratta

Anno Fonte

Siti di estrazione di risorse

energetiche

Petrolio greggio

8 547.550 mc 2003 Regione Basilicata

Tabella 36 – Siti di estrazioni di risorse energetiche

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Analisi degli aspetti Gli aspetti ambientali che derivano dall’analisi sopra esposta sono di seguito elencati.

Emissioni in atmosfera

IMPATTO (atmosfera): L’impatto è genericamente indicato come inquinamento atmosferico,

considerando tale ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria,

dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da

alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa applicabile in tema di inquinamento atmosferico

è il DPR 203/88. Infatti, il D.lgs 351/1999 ha sì abrogato (cfr. art. 13) il DPCM 28/03/83 e il

DPR 203/88 ridisegnando un quadro normativo unitario, però, in via transitoria (cfr. art. 14)

fino alla data di entrata in vigore dei pertinenti decreti (attuativi delle successive direttive

relative ai limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente), restano in vigore i valori

limite, i valori guida, i livelli di attenzione e di allarme, gli obiettivi di qualità, i livelli per la

protezione della salute e della vegetazione, nonché le disposizioni sull’informazione della

popolazione, stabiliti dalle norme in questione.

Il DPCM 21 luglio 1989 ha esteso successivamente l’ambito di applicazione del DPR 203/1988

anche agli impianti di imprese artigiane e di servizi (impianti di autocarrozzeria, cabine di

verniciatura, etc.), introducendo le due categorie:

a) attività i cui impianti provocano inquinamento atmosferico poco significativo (non soggette

ad alcuna autorizzazione);

b) attività a ridotto inquinamento atmosferico, stabilendo al riguardo che le Regioni possono

predisporre modelli semplificati di domande di autorizzazione.

Nel caso di Acerenza tutti gli impianti con punti di emissione soggetti ad autorizzazione risultano

conformi alle prescrizioni legislative sopra richiamate.

SIGNIFICATIVITÀ: L’impatto considerato, che produce effetti negativi su scala globale, è in

alcuni casi di tipo irreversibile (buco nell’ozono). Vista la tipologia e la consistenza del tessuto

industriale si ritiene tuttavia non rilevante l’apporto determinato dagli insediamenti produttivi

localizzati nel Comune di Calvello. Di notevole significatività, sia rispetto all’emergenza

ambientale che al grado di conflitto tra società civile e gruppi petroliferi/pubblica amministrazione,

è la percezione locale sui danni delle estrazioni petroliferi al sistema ambientale ed alla qualità

atmosferica.

Scarichi idrici

IMPATTO (idrosfera): L’impatto prevalente collegato all’aspetto ambientale dello scarico di

acque reflue è l’inquinamento del corpo idrico ricettivo. Particolarmente importante è dunque

la fase di trattamento depurativo dei reflui industriali perché contengono un elevato carico

inquinante.

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CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa che regola l’aspetto degli scarichi idrici industriali è il

D.lgs. 152/99 e successive modifiche, che sancisce per le aziende due obblighi fondamentali:

l’autorizzazione allo scarico e il rispetto dei valori limite. Rispetto a tali obblighi l’indagine

condotta non fa rilevare difformità legislative.

SIGNIFICATIVITÀ: Gli impatti legati all’aspetto considerato non sono rilevanti nel territorio di

Calvello sia per le modeste dimensioni dell’apparato industriale sia per le attuali modalità di

gestione e trattamento dei reflui industriali.

Utilizzo risorse idriche

IMPATTO (idrosfera): L’impatto di questo aspetto è il consumo di acqua per scopi industriali.

Come per l’agricoltura va evidenziato che un utilizzo non sostenibile della risorsa idrica è da

ritenere un grave danno all’ambiente per i potenziali squilibri indotti al ciclo naturale

dell’acqua.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.lgs. 152/99 all’art.25, sostiene il risparmio idrico. Non ci sono

però misure vincolanti e restrittive in tal senso.

SIGNIFICATIVITÀ: Diversamente dagli usi idrici in agricoltura, l’impatto dell’uso industriale è

meno rilevante. Soprattutto perché il peso industriale nelle attività produttive locali è minore e per

un maggiore controllo che avviene sui consumi. Vi è un minore interessamento sociale e

l’aspetto è migliorabile attraverso soluzioni organizzative e di controllo interne all’aziende.

Produzione di rifiuti

IMPATTO (geosfera; atmosfera; biosfera): Con riferimento a quanto detto per la produzione di

rifiuti in agricoltura, il danno ambientale considerato è rappresentato dal consumo di risorse

naturali e, successivamente, dalla necessità di trasferire nell’ambiente flussi di materiali e

sostanze che progressivamente, si vede costretto ad accumulare nelle diverse forme (solida,

liquida, gassosa) nelle sue diverse matrici (acqua, suolo, aria).

CONFORMITÀ NORMATIVA: La produzione di rifiuti industriali è ritenuta conforme ai principi

normativi della disciplina applicabile perché, a differenza di quanto detto per l’agricoltura, non si

ravvedono nel caso in studio possibili politiche da perseguire per ridurre preventivamente detti

quantitativi, né tanto meno la loro pericolosità. SIGNIFICATIVITÀ: La rilevanza complessiva dell’impatto considerato è ritenuta ai fini della

nostra valutazione non significativa sia per la tipologia che per i quantitativi attesi di rifiuti

industriali.

Emissioni di rumore

IMPATTO (atmosfera): L’impatto prodotto è l’inquinamento acustico inteso come diffusione di

rumori che provocano fastidio o disturbo al riposo e alle attività dell’uomo o mettono in pericolo la

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sua salute oppure deteriorano gli ecosistemi, i beni materiali e i monumenti ovvero interferiscono

con la legittima fruizione dell’ambiente stesso.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa sull’inquinamento acustico fissa valori limite di

emissione (massimo rumore che può essere emesso da una sorgente sonora), valori limite di

immissione (massimo rumore che può essere immesso in un ambiente da una o più sorgenti

sonore), ed ancora valori di attenzione (soglia di rumore che indica la presenza di un rischio

potenziale per la salute e l’ambiente) e valori di qualità (livelli “ideali” di rumore cui pervenire

gradualmente). La legge quadro sull’inquinamento acustico, la 447 del 26 ottobre 1995

contenente una disciplina generale diretta ad orientare l’elaborazione di ulteriori norme e

l’adozione di provvedimenti amministrativi da parte dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei

Comuni, prevede tra l’altro l’obbligo per l’Amministrazione Comunale di realizzare una

zonizzazione acustica, cioè di classificare il territorio in aree omogenee secondo l’uso del

territorio, ricadenti in una delle sei classi indicate dalla normativa. In Basilicata, al 2000, solo il

comune di Matera ha predisposto tali documenti.

SIGNIFICATIVITÀ: Rispetto alle attività industriali di Calvello non esiste una questione

ambientale sul rumore. La popolazione esposta all’inquinamento acustico è ridottissima. La

rilevanza ambientale è minima per le seguenti ragioni specifiche: la severità dell’impatto è nulla;

la sua estensione è limitata al sito industriale; l’evento, pur essendo praticamente costante non è

irreversibile. Non ci sono situazioni di interesse collettivo perché l’aspetto non è percepito.

Siti di estrazione di risorse energetiche

IMPATTO (geosfera, idrosfera, atmosfera): Le attività di estrazione petrolifera costituiscono un

aspetto ambientale primario nella trattazione della conservazione del territorio. I principali impatti

legati a questo aspetto sono di tipo ecologico: degrado biologico, dei suoli, della qualità idrica e

atmosferica.

La produzione, il trattamento primario e la trasfromazione degli oli comportano emissioni

inquinanti, rischio rilevante di sversamenti durante il trasporto (si registra un incidente datato

25.02.2000), modificazione degli assetti idrogeologici, rischi di contaminazione dei suoli e della

falda idrica.

CONFORMITÀ NORMATIVA: L’estrazione di risorse energetiche è soggetta al D.Lgs.625/96 in

attuazione della direttiva europea 94/22/CE relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle

autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi; alla L.140/99 art.7 (Gestione

finanziaria degli interventi a favore delle attività minerarie e interpretazione autentica di norme).

Inoltre vi sono delle norme regionali che disciplinano le attività petrolifere in Val d’Agri: L.R. 40/95

(utilizzo dell’aliquota relativa ai giacimenti petroliferi in Val d’Agri), L.R. 12/99 (sull’informazione

relativa alle estrazioni).

Infine, esiste un Protocollo di intesa Regione-Governo del 7.10.98 (D.G.R. n.2940 del 12.10.98)

che regola le azioni di sfruttamento dei giacimenti, le attribuzioni delle royalties e soprattutto

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individua degli strumenti di compensazione ambientale per l’intero territorio soggetto alle attività

petrolifere.

SIGNIFICATIVITÀ: L’impatto considerato è altamente significativo poiché le attività petrolifere

sortiscono oggettivamente effetti ambientali sull’ecosistema e sull’uomo. Si aggiunge un esteso

grado di conflittualità con le popolazioni locali; una alta sensibilità del territorio (ricco di sorgenti,

boschi e aree di eccellenza naturalistica), per cui i rischi connessi alle attività pregiudicano le

risorse ambientali locali.

Uso di energia

IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera): Come danno ambientale associato all’uso di

energia si considerano gli impatti connessi alle attività di produzione e distribuzione dell’energia

consumata. Per maggiori dettagli si rimanda alle considerazioni svolte per l’agricoltura.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Non esistono prescrizioni ed obiettivi specifici rispetto ai quali

valutare il grado di conformità dell’uso di energia nelle attività industriali; gli indirizzi per un

miglioramento delle prestazioni ambientali (uso efficiente e razionale dell’energia, ricorso a fonti

rinnovabili di energia) sono a carattere volontario.

SIGNIFICATIVITÀ: I vettori energetici considerati negli impieghi industriali sono gasolio ed

energia elettrica; visti i ridotti consumi registrati, come per l’agricoltura, si valuta non significativa

la rilevanza ambientale associata a tali consumi.

3.4 CIVILE Il settore civile in senso stretto è la comunità di persone che insiste sul territorio nei suoi usi domestici e

di servizio. Questa sezione riguarda dunque le attività antropiche quando non sono collegate allo schema

produttivo (agricoltura, industria) o alla mobilità. Naturalmente i carichi ambientali prodotti dal settore si

concentrano soprattutto nella produzione di rifiuti, nei consumi energetici e nelle emissioni in atmosfera

associate alle attività di climatizzazione degli edifici civili. La vita quotidiana contribuisce in maniera non

secondaria agli inquinamenti dell’atmosfera, ma anche al consumo di risorse soprattutto nel momento in

cui smaltisce le merci e i prodotti di scarto dei suoi processi vitali (mangiare, abitare, vestire) e che

comunemente definiamo rifiuti. I rifiuti sono dunque merce la cui produzione genera consumi di risorse

energetiche e naturali e il suo mancato riutilizzo si concretizza in un prelievo di risorse da un lato e in una

immissione inquinante nell’ecosfera. I principali contenuti delle tabelle si riferiscono appunto alle

emissioni in atmosfera legate ai consumi energetici le quali evidenziano in termini assoluti un contributo

minimo, mentre se confrontate agli altri settori economici (agricoltura, industria e mobilità) si presentano

in maniera rilevante nei valori di PST (circa il 40%), di CO e CO2 dove contribuiscono in maniera

superiore al quarto del totale.

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Indicatori e tabelle Indicatore Valore Anno Fonte

Numero di cacciatori

1-15 2001 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Potenza

Pressione venatoria

0,0000952-0,00142 cacciatori/ha 2001 Nostra Elaborazione su dati ATC

n°2

Tabella 37 – Pressione venatoria

Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001

E.E. domest. kWh/anno 1.636.459 1.574.830 1.680.950 1.646.067 1.611.512

E.E. terziario kWh/anno 644.943 690.027 761.271 750.887 760.542

Gasolio ton/anno 15 15 20 30 34

GPL ton/anno 225 292 283 301 284

Gas metano Nmc/anno 0 0 0 0 0

Olio comb. ton/anno 3 2 2 2 3

Legna ton/anno 762 762 728 774 819

Tabella 38 – Consumi energetici nel settore Civile (Sistema energetico Provinciale, 2003)

anno u.m. Civile % Agricoltura % Industria % Trasporti

1997 Kg/anno 211 4,93% 24,75% 5,75% 64,57%

1998 Kg/anno 207 4,85% 23,58% 5,25% 66,32% 1999 Kg/anno 237 5,03% 28,52% 5,16% 61,29% 2000 Kg/anno 291 5,61% 30,55% 4,84% 59,00% 2001 Kg/anno 332 6,88% 22,69% 5,18% 65,26%

Tabella 39 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Civile % Agricoltura % Industria % Trasporti

1997 Kg/anno 1.202 2,70% 19,44% 0,31% 77,55%

1998 Kg/anno 1.356 3,02% 18,36% 0,28% 78,34% 1999 Kg/anno 1.318 2,74% 22,83% 0,29% 74,15% 2000 Kg/anno 1.416 2,79% 25,50% 0,28% 71,44% 2001 Kg/anno 1.426 3,01% 18,90% 0,30% 77,80%

Tabella 40 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Civile % Agricoltura % Trasporti % Industria

1997 Kg/anno 2.417 38,57% 16,31% 0,10% 45,04%

1998 Kg/anno 2.423 38,54% 15,43% 0,08% 45,94% 1999 Kg/anno 2.317 35,29% 19,74% 0,09% 44,87% 2000 Kg/anno 2.463 34,65% 21,49% 0,08% 43,78% 2001 Kg/anno 2.606 37,94% 15,36% 0,09% 46,61%

Tabella 41 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

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anno u.m. Civile % Industria % Agricoltura % Trasporti

1997 Kg/anno 59.833 23,88% 0,01% 1,12% 74,99%

1998 Kg/anno 59.864 23,90% 0,01% 1,07% 75,03% 1999 Kg/anno 57.238 22,97% 0,01% 1,43% 75,59% 2000 Kg/anno 60.820 24,79% 0,01% 1,71% 73,49% 2001 Kg/anno 64.383 26,39% 0,01% 1,19% 72,41%

Tabella 42 – Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Civile % Industria % Agricoltura % Trasporti

1997 Kg/anno 4.800 13,31% 0,01% 3,50% 83,18%

1998 Kg/anno 4.806 13,33% 0,01% 3,33% 83,34% 1999 Kg/anno 4.596 12,63% 0,01% 4,40% 82,95% 2000 Kg/anno 4.884 13,63% 0,01% 5,27% 81,09% 2001 Kg/anno 5.168 14,73% 0,01% 3,72% 81,54%

Tabella 43 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

u.m. Civile % Industria % Agricoltura % Trasporti

1997 Kg/anno 1.454.618 26,27% 9,96% 2,31% 61,46%

1998 Kg/anno 1.647.282 28,69% 9,12% 2,03% 60,16% 1999 Kg/anno 1.603.153 27,01% 11,78% 2,13% 59,08% 2000 Kg/anno 1.727.730 27,68% 13,21% 2,09% 57,02% 2001 Kg/anno 1.739.385 28,78% 9,42% 2,15% 59,65%

Tabella 44 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)

Analisi degli aspetti Gli aspetti ambientali del settore civile sono i seguenti:

Emissioni in atmosfera

IMPATTO (atmosfera): L’impatto è genericamente indicato come inquinamento atmosferico,

considerando tale ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria,

dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da

alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa assunta a riferimento per la valutazione del

grado di conformità legislativa è nel caso del settore civile il DPR 412/93, e successive

modiche ed integrazioni, ai sensi del quale la Provincia di Potenza esegue controlli e verifiche

sullo stato di funzionamento e manutenzione delle caldaie ad uso civile. E’ evidente infatti che

un cattivo funzionamento del parco caldaie oltre che esporre gli utilizzatori a condizioni di

rischio, determina un aumento del carico inquinante emesso in atmosfera. Tali controlli nel

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Comune di Acerenza fanno registrare una sostanziale conformità agli obblighi di legge

richiamati.

SIGNIFICATIVITÀ: L’aspetto considerato produce impatti ambientali da tenere sotto controllo

(è meno concentrato rispetto a quello imputabile al settore industriale ma si presenta in

maniera più consistente in termini assoluti). Spazi per miglioramenti praticabili vanno ricercati

nella sostituzione progressiva del parco caldaie con dispositivi ad alta efficienza energetica,

oggi disponibili sul mercato.

Utilizzo risorse idriche

IMPATTO (idrosfera): L’impatto di questo aspetto è il consumo di acqua per scopi domestici.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.lgs. 152/99 all’art.25, sostiene il risparmio idrico. Non ci sono

però misure vincolanti e restrittive in tal senso.

SIGNIFICATIVITÀ: Anche in questo caso, l’indicatore in oggetto è identico a quelli utilizzati

precedentemente per descrivere gli impatti dei consumi idrici in agricoltura e nel settore

industriale. Nella considerazione relativa al miglioramento dell’aspetto, è praticabile una politica

di risparmio idrico attraverso strategie di comunicazione e progetti mirati, ma allo stato attuale

non vi sono soluzioni legislativo-tecnologiche economicamente praticabili.

Produzione di rifiuti

IMPATTO (geosfera; atmosfera; biosfera): Questo aspetto produce un aumento del carico

ambientale: consumo energetico, consumo di materie prime, inquinamento atmosferico e del

suolo. Nel caso di Acerenza la produzione di rifiuti pro capite è inferiore alla media nazionale e di

conseguenza il contributo agli impatti sopra indicati.

CONFORMITÀ NORMATIVA: non esistono prescrizioni precise sulla produzione di rifiuti ma alle

modalità di gestione dell’intero sistema dei rifiuti. Il decreto Ronchi richiama la cultura delle

prevezione come elemento chiave per la sostenibilità del sistema produttivo.

SIGNIFICATIVITÀ: Si ripetono le condizioni di rilevanza ambientale evidenziate per l’industria.

La merceologia è differente tra il settore civile e quello domestico e per tale ragione si ipotizza un

effetto diverso delle conseguenze sul suolo e sull’atmosfera.

Identiche anche le questioni sulle parti interessate e sulla adeguatezza tecnico-economica.

Uso di energia

IMPATTO (atmosfera): Consumo di energia

CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.

SIGNIFICATIVITÀ: l’aspetto in oggetto non è rilevante per lo scarso contributo quantitativo agli

impatti ambientali di tipo globale che caratterizzano l’aspetto. Esso è comunque tecnicamente

migliorabile attraverso soluzioni tecnologiche economicamente sostenibili.

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3.5 MOBILITÀ Anche la mobilità non rappresenta una attività critica nel territorio di Calvello perché non c’è un parco

veicoli esteso né attività terziarie o industriale che giustificono un flusso di traffico emergente. Tra gli

aspetti principali ci sono le emissioni in atmosfera e quelle rumorose, i consumi energetici. La Tabella

45 – Parco veicoli identifica i veicoli circolanti. Le successive tabelle espongono invece i consumi

energetici e le relative emissioni. Si evincono contributi minimi, dovuti principalmente alla scarsità

demografica, ma in termini relativi si osserva che le più alte percentuali di contributo all’inquinamento

atmosferico rispetto alle altre attività sono dovute alla mobilità.

Indicatori e tabelle

Indicatore Valore Anno Fonte

Veicoli circolanti autovetture 728 2000 ACI

autovetture oltre 2000 cc 12 2000 ACI autobus 1 2000 ACI

autocarri e motrici 119 2000 ACI motocarri e motofurgoni 10 2000 ACI rimorchi e semirimorchi 5 2000 ACI

Veicoli immatricolati autovetture 22 2001 ACI

autovetture oltre 2000 cc 4 2001 ACI autobus 0 2002 ACI

autocarri e motrici 7 2002 ACI motocarri e motofurgoni 0 2002 ACI rimorchi e semirimorchi 0 2002 ACI

Tabella 45 – Parco veicoli

Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001

Gasolio ton/anno 582 599 613 660 685

Benzina ton/anno 502 501 499 474 459 GPL ton/anno 25 26 31 24 28

Tabella 46 – Consumi energetici nel settore Trasporti (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Trasporti % Civile % Agricoltura % Industria

1997 Kg/anno 2.763 64,57% 4,93% 24,75% 5,75%

1998 Kg/anno 2.830 66,32% 4,85% 23,58% 5,25% 1999 Kg/anno 2.888 61,29% 5,03% 28,52% 5,16% 2000 Kg/anno 3.059 59,00% 5,61% 30,55% 4,84% 2001 Kg/anno 3.149 65,26% 6,88% 22,69% 5,18%

Tabella 47- Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

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anno u.m. Trasporti % Industria % Civile % Agricoltura

1997 Kg/anno 34.575 77,55% 0,31% 2,70% 19,44%

1998 Kg/anno 35.139 78,34% 0,28% 3,02% 18,36% 1999 Kg/anno 35.725 74,15% 0,29% 2,74% 22,83% 2000 Kg/anno 36.318 71,44% 0,28% 2,79% 25,50% 2001 Kg/anno 36.879 77,80% 0,30% 3,01% 18,90%

Tabella 48 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Trasporti % Civile % Agricoltura % Industria

1997 Kg/anno 2.822 45,04% 38,57% 0,10% 16,31%

1998 Kg/anno 2.888 45,94% 38,54% 0,08% 15,43% 1999 Kg/anno 2.946 44,87% 35,29% 0,09% 19,74% 2000 Kg/anno 3.112 43,78% 34,65% 0,08% 21,49% 2001 Kg/anno 3.201 46,61% 37,94% 0,09% 15,36%

Tabella 49 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Trasporti % Civile % Industria % Agricoltura

1997 Kg/anno 187.930 74,99% 23,88% 0,01% 1,12%

1998 Kg/anno 187.970 75,03% 23,90% 0,01% 1,07% 1999 Kg/anno 188.345 75,59% 22,97% 0,01% 1,43% 2000 Kg/anno 180.289 73,49% 24,79% 0,01% 1,71% 2001 Kg/anno 176.658 72,41% 26,39% 0,01% 1,19%

Tabella 50 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Trasporti % Civile % Industria % Agricoltura

1997 Kg/anno 29.986 83,18% 13,31% 0,01% 3,50%

1998 Kg/anno 30.051 83,34% 13,33% 0,01% 3,33% 1999 Kg/anno 30.177 82,95% 12,63% 0,01% 4,40% 2000 Kg/anno 29.053 81,09% 13,63% 0,01% 5,27% 2001 Kg/anno 28.607 81,54% 14,73% 0,01% 3,72%

Tabella 51 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)

anno u.m. Trasporti % Civile % Industria % Agricoltura

1997 Kg/anno 3.402.511 61,46% 26,27% 9,96% 2,31%

1998 Kg/anno 3.454.360 60,16% 28,69% 9,12% 2,03% 1999 Kg/anno 3.506.996 59,08% 27,01% 11,78% 2,13% 2000 Kg/anno 3.559.349 57,02% 27,68% 13,21% 2,09% 2001 Kg/anno 3.605.871 59,65% 28,78% 9,42% 2,15%

Tabella 52 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)

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Analisi degli aspetti

Emissioni in atmosfera

IMPATTO (atmosfera): L’impatto è genericamente indicato come inquinamento atmosferico.

CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.

SIGNIFICATIVITÀ: l’impatto non risulta significativo poiché il contributo locale non è consistente.

Sono prevedibili soluzioni tecniche, soprattutto nel settore pubblico, per la riduzione dell’impatto

atmosferico, come ad esempio il ricorso a mezzi di tipo elettrico.

Emissione di rumore

IMPATTO (atmosfera): L’impatto rilevato è l’inquinamento acustico

CONFORMITÀ NORMATIVA: La legge 447/95 prevede l’obbligo per i comuni, di realizzare una

zonizzazione acustica, cioè di classificare il territorio in aree omogenee secondo l’uso del

territorio, ricadenti in una delle sei classi indicate dalla normativa. In Basilicata, al 2000, solo il

comune di Matera ha predisposto tali documenti.

SIGNIFICATIVITÀ: Come nel settore industriale, anche nella mobilità non si percepisce una

rilevanza ambientale di questo aspetto. La severità è quasi nulla, e anche se la popolazione è

diffusamente coinvolta attraverso il traffico, non ci sono contenziosi sociali sul problema.

Utilizzo di carburante

IMPATTO (atmosfera, biosfera, geosfera): L’impatto di questo aspetto sono i consumi di

risorse energetiche, l’inquinamento atmosferico e gli effetti primari delle attività estrattive. Gli

impatti legati all’uso locale riguardano le emissioni atmosferiche.

CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.

SIGNIFICATIVITÀ: L’impatto è alto sull’ecosistema se vengono considerati tutti i processi della

filiera energetica. Tuttavia considerando solo gli effetti dell’uso locale, gli impatti sono da

considerare medio-bassi. L’aspetto è tema di conflittualità tra i soggetti coinvolti se si considera la

questione delle estrazioni petrolifere e dei cambiamenti climatici e quindi la globalità dell’impatto.

È invece quasi nulla la questione sociale se ci si riferisce all’uso per gli scopi della mobilità locale.

Esistono soluzioni innovative per ridurre l’impatto alle quali competono costi praticabili. La

mobilità sostenibile è attuabile soprattutto nel settore pubblico attraverso: bus elettrici, giornate

pedonali, politiche locali per mezzi alternativi a quelli privati, come il treno, gli autobus e la

bicicletta.

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C a p i t o l o 4

LE DRIVING FORCES DIRETTE:

IL GOVERNO LOCALE

4.1 PREMESSA Le driving forces dirette sono tutte quelle attività pubbliche su cui l’Amministrazione Comunale esercita

una influenza diretta sia sotto forma di controllo sia in termini di pianificazione e gestione. Si tratta di

attività quali la gestione urbanistica, il sistema di gestione dei rifiuti, delle risorse idriche e di quelle

energetiche, delle politiche sulla sicurezza del territorio e della sua conservazione.

Pur non trattandosi di vere e proprie pressioni produttive che generano aspetti ed impatti ambientali

come le emissioni, la produzione di rifiuti, i consumi energetici, esistono evidentemente aspetti molto

significativi che riguardano la gestione pubblica dei settori sopracitati: l’abusivismo edilizio, gli incendi

boschivi, i consumi idrici e l’inquinamento delle acque, la scarsa efficienza nella raccolta differenziata dei

rifiuti ecc. Gli impatti che scaturiscono da queste attività rappresentano carichi ambientali che

necessitano di forti politiche di risposta, spesso, di difficile attuazione.

I settori analizzati nei paragrafi successivi sono stati così suddivisi:

• Sviluppo urbano

• Gestione del territorio

• Gestione servizio idrico integrato

• Gestione dei rifiuti

• Gestione dell’energia

Il quadro generale degli aspetti ambientali presenta una diffusa necessità di migliorare l’efficienza

gestionale rispetto alle questioni ambientali. In particolare si evidenziano criticità nel settore dei rifiuti

(raccolta differenziata) e nella gestione del territorio (incendi boschivi).

4.2 SVILUPPO URBANO In questa sezione sono analizzati i principali indicatori di pressione sui diversi comparti ambientali che

scaturiscono dalle attività di sviluppo urbano.

Il primo indicatore sensibile è sicuramente la superficie comunale urbanizzata pari 0,30 km2,

corrispondente ad un carico di 134,47 m2/ab, insistente su una superficie territoriale di 105,52 km2

(Tabella 53 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare – Documento Preliminare al PSP, Potenza).

Il grado di crescita urbana indotto nel territorio di Calvello nel decennio 1991-2001 non è stato

pronunciato; si registra al riguardo che a fronte dell’aumento del numero di nuclei familiari (+ 2,3%) si

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è avuto nel decennio 1991-2001 un aumento del numero di abitazioni (+ 10,2%), con una riduzione

del numero di abitazioni occupate (- 0,7%). Nonostante il calo della popolazione residente (-5,5%)

l’aumento del numero di famiglie, il parametro cioè che influisce direttamente sull’aumento della

richiesta abitativa, si giustifica evidentemente per la riduzione del numero di componenti del nucleo

familiare medio (Tabella 57 – Variazioni % 2001-1991: popolazione, famiglie, abitazioni, abitazioni

occupate).

Figura 14 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare

Altri indicatori presi a riferimento per quantizzare in modo sintetico la pressione del settore urbanistico

sull’ambiente, sono il numero di abitazioni non utilizzate ed il numero di abitazioni sparse. Dal

confronto dei dati di Calvello con i restanti comuni della Provincia di Potenza, si evidenzia che se

rispetto al problema delle case sparse il 14,97% di dispersione abitativa è prossima alla percentuale

media provinciale, accade però che per ogni 100 abitanti residenti esistono 15,74 case non utilizzate,

valore che triplica il dato medio provinciale (4,79). Anche la percentuale di abitazioni non occupate

stabilmente mostra un valore percentuale (45%) superiore a quello medio provinciale (23,32),

confermando così una non efficace utilizzazione del parco residenziale, con quindi tendenziale spreco

di risorse e di territorio (Tabella 58 – Principali indicatori di pressione urbanistica).

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Indicatori e tabelle

Indicatore Valore

Superficie intero territorio comunale 105,52 kmq

Superficie di medio – alta naturalità 91,84 kmq

su totale 87,04 %

Superficie urbanizzata 0,30 kmq su totale 0,29 %

pro-capite 134,47 m2/ab

Superficie urbanizzata e da urbanizzare 0,52 kmq su totale 0,49 %

% superficie programmata su superficie urbanizzata 72,71 %

Tabella 53 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare – Documento Preliminare al PSP, Potenza

Superficie urbanizzata pro – capite

Oppido L. 134,47 m2/ab

Max provinciale 478,2 m2/ab (Tito)

Media provinciale 143,8 m2/ab

Minimo provinciale 36,33 m2/ab (Baragiano)

Potenza 144,1 m2/ab

Tabella 54 – Confronto provinciale della superficie urbanizzata pro-capite

Indicatore Valore Anno Fonte

Fabbricati residenziali numero 0 2000 ISTAT volume 0 mc 2000 ISTAT

ampliamenti (volume) 0 mc 2000 ISTAT

Fabbricati non residenziali numero 3 2000 ISTAT volume 5.560 mc 2000 ISTAT

ampliamenti (volume) 0 mc 2000 ISTAT

Abitazioni nei fabbricati residenziali 0 2000 ISTAT

nei fabbricati non resid. 0 2000 ISTAT totale 0 2000 ISTAT

Vani di abitazioni stanze 0 2000 ISTAT

accessori 0 2000 ISTAT

Tabella 55 - Attività edilizia (nuove concessioni)

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Indicatore Valore comunale Valore provinciale Anno Fonte Abitazioni censite

abitazioni occupate 846 139.428 2001 ISTAT abitazioni non occupate 692 42.397 2001 ISTAT

totale abitazioni 1.538 181.825 2001 ISTAT

Tabella 56– Censimento abitazioni (ISTAT, 2001)

Indicatore Valore comunale Valore provinciale Fonte Variazioni % 2001-1991

popolazione residente - 5,5 % - 2,20 % ELABORAZ. Famiglie residenti + 2,3 % + 3,90 % ELABORAZ.

Totale abitazioni + 10,2 % + 1,50 % ELABORAZ. Abitazioni occupate - 0,7 % + 3,90 % ELABORAZ.

Tabella 57 – Variazioni % 2001-1991: popolazione, famiglie, abitazioni, abitazioni occupate

Indicatore Valore comunale

Valore provinciale

Valore max provinciale

Valore min provinciale

Abitazioni non occupate (%) 45 % 23,32 % 53,62 % (Ripacandida)

0 % (Ruoti)

Abitazioni non occupate per ogni 100 abitanti

31,02 10,80 48,67 (Ripacandida)

0 (Ruoti)

Abitazioni non utilizzate 351 18.824 1.369 (Potenza)

0 (Ruoti)

Abitazioni non utilizzate per ogni 100 abitanti

15,74 4,79 25,16 (Ripacandida)

0 (Ruoti)

Case sparse (%) 14,97 % 14,98 % 46,03 (Lauria)

0 % (Ginestra)

Tabella 58 – Principali indicatori di pressione urbanistica

Epoca di costruzione < 1919 1919 – 1945 1946 – 1960 1961 – 1971 1972 – 1981 1982 – 1986 > 1986 Totale 358 180 85 97 69 35 28 852

Tabella 59 – Abitazioni occupate per epoca di costruzione (ISTAT, 1991)

Indicatore 1985 1994 Fonte

Numero richieste di condono

82 24 Comune di Calvello

Tabella 60 – Abusivismo edilizio

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Analisi degli aspetti ambientali

Superficie urbanizzata

IMPATTO AMBIENTALE (geosfera): La percentuale di superficie urbanizzata è un aspetto

ambientale che incide sulla disponibilità di territorio per la continuità ecologica e che

pregiudica potenzialmente il grado di naturalità di un territorio. Tra gli impatti anche

l’impermeabilizzazione dei suoli e l’accelerazione del deflusso delle acque meteoriche.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa applicabile è riconducibile agli strumenti

urbanistici vigenti, rispetto ai quali non si registrano inadempienze.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Vista l’estensione dell’ area urbana e le caratteristiche

naturalistiche del territorio, non si registrano criticità legate a tale aspetto, ritenuto in ogni

caso di tangibile significatività. Si giudica l’aspetto efficacemente migliorabile in termini di

maggiore compatibilità ambientale delle nuove scelte urbanistiche/edilizie, obiettivo questo

che ha ispirato del resto la nuova urbanistica regionale LR 23/99.

Abitazioni non utilizzate

IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; biosfera): La presenza di abitazioni non utilizzate

produce impatti ambientali riconducibili ad una non efficace utilizzazione del parco

residenziale e quindi ad uno spreco di risorse, reso ancor più significativo in presenza di

nuovi impegni di territorio e di spazi.

CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Per l’alta presenza di abitazioni non utilizzate si ritiene

tangibile l’incidenza negativa di tale aspetto; che è certamente migliorabile in virtù anche della

reversibilità del danno arrecato (inteso come spreco di risorse), orientando la politica

urbanistica verso il recupero e la riqualificazione del parco edilizio esistente, a scapito di

nuovi impegni di suolo e territorio.

Abusivismo edilizio

IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; biosfera): L’abusivismo è un aspetto ambientale che

influisce sia in termini territoriali e urbanistici che specificatamente biologici poiché la

dislocazione di infrastrutture e di opere edilizie in aree tutelate produce una soluzione di

continuità ecologica e un danno all’equilibrio dell’ecosistema, oltre ad un danno

paesaggistico.

CONFORMITÀ NORMATIVA: i dati sull’abusivismo edilizio sono derivati dalle richieste di

condono relative agli anni 1985 e 1994. La trattazione non è riferita all’abusivismo edilizio in

senso ampio, ma solo alle effettive e documentabili richieste di condono che non si

configurano come reato, ma come azione sanatoria. Non esiste pertanto una normativa

prescrittiva per questi dati.

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SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: La richiesta di condoni in ambito edilizio è rilevante nel

numero (106 tra il 1985 e il 1994). L’impatto ha una caratterizzazione locale con tempi di

risanamento misurabile nell’ordine di qualche anno (valutazione media).

Dispersione urbanistica

IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; biosfera): Al pari dell’abusivismo, la dispersione

urbanistica, cioè la dislocazione esterna all’ambito urbano, seppur legale, di case e altre

infrastrutture produce impatti visivi e di modificazione della continuità ecologica e territoriale.

Inoltre aumenta i costi sociali e ambientali dei servizi abitativi.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Come per la superficie urbanizzata, la normativa applicabile a

tale aspetto è riconducibile agli strumenti urbanistici vigenti, rispetto ai quali non si registrano

inadempienze.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Viste le percentuali di dispersione abitativa (prossime alla

media provinciale) si ritiene che l’aspetto considerato genera impatti ambientali da tenere,

vista anche la difficile reversibilità dei potenziali danni arrecati all’ambiente.

4.3 GESTIONE DEL TERRITORIO La gestione del territorio attiene alle forme di conservazione del territorio e delle sue risorse. Gli

elementi presi in considerazione nello studio della gestione pubblica del territorio sono: gestione

forestale, tutela delle risorse naturalistiche, rischio idrogeologico e rischio sismico.

Il rischio idrogeologico, che rientra in quelli che sono definiti rischi naturali, anche se una importante

aliquota di causalità è da imputare alla gestione antropica del territorio, comprende il rischio idraulico,

il rischio dighe, il rischio frana, il rischio di depauperamento delle risorse idriche sotterranee, il rischio

di deficienza idraulica (Piano di Protezione Civile della Provincia di Potenza).

Tra queste categorie di rischio gli eventi franosi nel comune di Calvello, come si evince dal Piano di

Protezione Civile elaborato dalla Provincia di Potenza, sono stati solo 2 nell’arco dell’intero secolo

scorso (1900-1999). Lo stesso documento evidenzia l’indice rischio frane (IRF) pari a 11,2.

Nella Tabella 61 – Superfici per i differenti gradi di rischio idrogeologico sono indicate le aree

soggette a franosità secondo le classi di rischio, mentre nella Tabella 62 – Superfici ad alto rischio

antropico in relazione alla superficie urbanizzata si mettono in relazione le aree ad elevato rischio

frane (R3 e R4) rispetto alla superficie urbanizzata. Si può osservare che Calvello, pur avendo una

percentuale di territorio soggetto ad alto rischio in relazione alla superficie urbana più basso rispetto

alla media provinciale, conserva un IRF più alto (11,2 contro una media di 8,16), così come la

percentuale di abitanti coinvolti (14% contro il 10%).

Il rischio sismico nel territorio di Calvello, secondo la prima applicazione dell’Ordinanza Presidente

Consiglio n.3274 del 20.03.2003, rientra nella zona sismica 1. Nella classificazione previgente

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Calvello rientrava nella 2° categoria sismica (sia nella legge n.64/74 che nella proposta del Gruppo di

Lavoro incaricato dal Servizio Sismico Nazionale).

Nella Tabella 64 – MCS per diversi periodi di ritorno, Piano di Protezione Civile su dati SSN sono

registrati i dati probabilistici della MCS (scala di intensità macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg)

elaborati dal Servizio Sismico Nazionale sulla base di diversi tempi di ritorno. Si osserva che Calvello

possiede valori superiori alla media per ogni sezione probabilistica. Nella Tabella 63 – Rischio

sismico: vulnerabilità degli edifici sono descritti il numero e il tipo di edifici vulnerabili, mentre nella

Tabella 65 – Esposizione secondo le classi di vulnerabilità, Piano di Protezione Civile su dati SSN è

stimata l’esposizione delle popolazione secondo la classi di abitazioni (A,B,C). Si rileva che su 3043

(dati ISTAT 1991) residenti, 852 abitanti si trovano in abitazioni classe A, 399 in classe B e 1792 in

classe C.

I dati sugli incendi boschivi sono rappresentati nella Tabella 66 – Incendi boschivi, CFS / Piano

Forestale Regionale. Essi indicano una incidenza degli incendi boschivi sul patrimonio forestale pari a

circa 17 ha di superficie percorsa nel periodo 1998-2002. Il rischio di incendio della vegetazione

mappato dalla Regione Basilicata e pubblicato sul Piano Antincendio presenta un rischio medio-

basso per le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dell’area.

Per quanto riguarda gli strumenti di tutela della natura, Calvello ricade nell’area di reperimento per

l’istituzione del Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese, individuato ai sensi dalla L.

394/91 e confermata con L.426/98.

Questo dato evidenzia la qualità ecologica e territoriale dell’area e la sua vocazione ad eccellenza

naturalistica. Attualmente ricadono nel territorio calvellese due siti di interesse comunitario (SIC)

individuati dalla normativa europea (Direttiva “Habitat)”: l’area del M.te Volturino che si estende per

1590 ha e solo in minima parte nel comune di Calvello; Serra di Calvello, che si sviluppa per 1633 ha

tra i comuni di Calvello e Marsico Nuovo. Il sito del M.te Volturino è anche una Zona di Protezione

Speciale (ZPS) secondo la Direttiva “Uccelli”. Questi siti rientrano nella Rete Natura 2000 prevista

dalla Direttiva “Habitat” 92/43/CE, recepita con il D.P.R. 357/97, il quale promuove le misure di

salvaguardia e conservazione.

Tra gli strumenti di pianificazione territoriale che contengono azioni di protezione vi è il Piano

Territoriale Paesistico, definito “Sellata – Volturino – Madonna di Viggiano” approvato con L.R. 3/90.

Nella Tabella 68 - Aree protette sono elencate le caratteristiche delle aree soggette a tutela

ambientale nel comune di Calvello.

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Indicatori e Tabelle

Indicatore P R1 R2 R3 R4 Totale

Superficie 6,60 0 0 0 25,97 32,57

Superficie/ Superficie comunale 0,06% 0,00% 0,00% 0,00% 0,25% 0,31%

media provinciale (*) 0,26% 0,02% 0,17% 0,56% 1,03% 2,04%

(*) su 69 comuni rientranti nell’Autorità di Bacino della Basilicata

Tabella 61 – Superfici per i differenti gradi di rischio idrogeologico

Indicatore Valore Media provinciale* Fonte

Sup. rischio R3+R4/sup.urbanizzata

0,86

3,92 Provincia di Potenza

Indice Rischio Frane (IRF)

11,2 8,16 Piano di Protezione Civile, Provincia di

Potenza

Abitanti coinvolti 14,20% 10,04% Piano di Protezione Civile, Provincia di

Potenza

(*) su 69 comuni rientranti nell’Autorità di Bacino della Basilicata

Tabella 62 – Superfici ad alto rischio antropico in relazione alla superficie urbanizzata

Indicatore Valore Anno Fonte

Edifici a rischio 20 2004 Piano di Protezione Civile, Provincia di Potenza

Civile 5 Istruzione 10

Militare 4 Sanità 1

Tabella 63 – Rischio sismico: vulnerabilità degli edifici

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MCS

Tr = 95 Tr = 475

Calvello 7,3 8,9

Media provinciale 7,0 8,5

Max provinciale 7,7

Pescopagano, Rionero V. 9,1

Rionero V.

Minimo provinciale 6,3

San Paolo Albanese, Cersosimo, Genzano di Lucania

7,5 Genzano di Lucania

Tabella 64 – MCS per diversi periodi di ritorno, Piano di Protezione Civile su dati SSN

Indicatore Popolazione % Classe A 924 39,10

Classe B 534 22,60

Classe C 905 38,30

Totale coinvolti 2363 100

Totale abitanti (1991) 2363 100

Tabella 65 – Esposizione secondo le classi di vulnerabilità, Piano di Protezione Civile su dati SSN

Indicatore 1998 1999 2000 2001 2002 MEDIA 1998-2002

Superficie bruciata (ha) 0 0 70 16,2 0 17,24

Numero incendi 0 0 7 3 0 2,00

% superficie bruciata su superficie comunale

0 0 0,66% 0,15% 0 0,16%

Tabella 66 – Incendi boschivi, CFS / Piano Forestale Regionale

Indicatore Valore

Superficie forestale 3638,88 ha

% sul totale 40,46 %

Tabella 67 – Superficie forestale

Area protetta Tipologia Superficie Comuni Fonte

Monte Volturino

SIC, ZPS 1590 ha Marsico Nuovo, Marsicovetere,

Calvello Regione Basilicata

Serra di Calvello

SIC 1633 ha Calvello, Marsico Nuovo Regione Basilicata

Tabella 68 - Aree protette

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Analisi degli aspetti ambientali

Gestione delle risorse forestali

IMPATTO (biosfera; geosfera): È intesa l’insieme delle attività pianificatorie sulle risorse

forestali: manutenzione, antincendio, taglio, piani faunistici ecc. Il grado di qualità di tale

gestione costituisce un aspetto ambientale perché produce impatti in ordine alla

inadeguatezza del mantenimento delle caratteristiche naturalistiche, della vita animale nei

boschi e della relativa perdita di biodiversità, dell’assetto idrogeologico ecc.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Le risorse forestali demaniali sono gestite dal Piano di

Forestazione incluso nel Programma per la Salvaguardia e la Valorizzazione Ambientale e

Forestale della Regione Basilicata.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: La risorsa boschiva di Calvello è ritenuta una risorsa

strategica: l’alta percentuale di questa risorsa rappresenta una funzione ecologica, in quanto

corridoio essenziale per la conservazione della biodiversità, ma anche una caratterizzazione

del territorio in funzione della stabilità idrogeologica.

Incendi boschivi

IMPATTO AMBIENTALE (biosfera; geosfera): Gli incendi boschivi sono un aspetto

fondamentale. I suoi impatti ambientali sono la deforestazione, i danni civili, l’erosione dei

suoli, danni all’ecosistema e perdita di biodiversità, aumento del rischio frane.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La lotta agli incendi boschivi è regolata in Basilicata attraverso

un Piano Antincendio incluso nel Programma per la Salvaguardia e la Valorizzazione

Ambientale e Forestale. In tale piano sono individuate le risorse e le tecniche per prevenire e

combattere gli incendi. Viene redatto annualmente ai sensi della L.R. 353/2000. La legge

regionale 28/1997 precisa invece i termini per la bruciatura delle stoppie, che spesso

costituiscono la causa principale degli incendi boschivi locali.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto considerato è rilevante rispetto ai danni prodotti

sull’ecosistema. Pur caratterizzandosi per l’effetto locale, si registrano frequentemente eventi

di questo tipo. La difesa del patrimonio boschivo dagli incendi, pur essendo ben

programmata, non rappresenta sempre una soluzione efficace.

Gestione delle risorse idriche

IMPATTO AMBIENTALE (idrosfera): Le modalità di pianificazione e di gestione delle risorse

idriche incidono direttamente sui processi di inquinamento idrico dei fiumi, di aumento del

rischio inondazioni, di deterioramento della qualità delle acque sorgive, di abbassamento

delle falde acquifere e più in generale di conservazione e tutela della risorsa acqua.

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CONFORMITÀ NORMATIVA: La vigente normativa per la gestione delle risorse idriche (in

particolare, L. 183/89 , L. 36/94, D.lgs. 152/99) individua tra gli obiettivi da perseguire la tutela

della qualità e dell’equilibrio quantitativo del ciclo idrico nonché la protezione dell’ambiente e

degli ecosistemi connessi ai corpi idrici. A tale scopo, sono state istituite le Autorità di bacino

con i compiti di redigere il Piano di bacino e di definire e aggiornare il bilancio idrico e gli

Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) per la gestione del Servizio idrico integrato, costituito

quest’ultimo dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, distribuzione, nonché

collettamento, depurazione e smaltimento delle acque reflue. Il D.lgs. 152/99 (art. 44),

richiede inoltre di individuare adeguati strumenti organizzativi di pianificazione per

l’integrazione dei diversi piani, di bacino, di gestione del servizio idrico integrato e dei Piani di

tutela delle acque.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Gli impatti ambientali ipotizzati, di valenza interregionale e

in grado di colpire sia l’ecosistema che l’uomo, sono da associare ad attività che avvengono

costantemente nel tempo visto l’attuale stato ecologico del Basento.

Gestione del Rischio idrogeologico

IMPATTO AMBIENTALE: Gli impatti legati al rischio idrogeologico sono diversificati a

seconda della tipologia di rischio considerato. Più in generale si osserva una modificazione

dell’assetto idrogeologico (versanti, alvei ecc.) e contemporaneamente un rischio per la

sicurezza umana.

CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa nazionale è composta dalla legge 183/89 che

riguarda il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo; la normativa regionale

dalla legge 23/99 sulla tutela, governo e uso del suolo.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto in oggetto, ed in maniera più specifica

l’efficienza della sua gestione, non descrivono una significatività, almeno soggettiva, poiché

gli eventi ascrivibili all’aspetto ambientale avvengono eccezionalmente e non rappresentano

una severità dell’impatto rilevante. Questo è dovuto al fatto che la componente territoriale ed

ecologica, nell’analisi della casistica, non subisce rilevanti modificazioni se non in casi rari, e

la stessa vastità dell’impatto non supera il carattere locale.

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4.4 GESTIONE SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Per gestione del sistema idrico integrato si intende "l’insieme dei servizi pubblici di captazione,

adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue". Al

fine di valutarne gli impatti ambientali la nostra indagine si concentra nell’analisi della qualità e

dell’efficienza del sistema depurativo e della rete acquedottistica.

Figura 15 – Schematizzazione Servizio Idrico Integrato

Con la L.R. n.63 del 23-12-1996, la Regione Basilicata ha delimitato in un unico ambito regionale i

confini dell'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) a cui è affidata dalla legge 36/94 la funzione di

riorganizzazione e gestione del Servizio Idrico Integrato. In particolare, i Comuni e le Province

esercitano in forma associata (con la stipula di un’apposita convenzione) tale funzione, attraverso le

seguenti attività:

a) specificazione della domanda di servizio, intesa quale individuazione della quantità e della

qualità di acqua distribuita, raccolta e depurata e, in generale, del livello qualitativo globale

del servizio idrico integrato da garantirsi agli utenti;

b) adozione del programma degli interventi iniziali e di quelli successivi, necessari per l'

adeguamento del servizio idrico integrato alla domanda dell' utenza;

c) determinazione dei livelli di imposizione tariffaria e definizione del piano finanziario relativo ai

programmi di intervento di cui alla precedente lettera b);

d) scelta delle modalità di gestione del servizio idrico integrato;

e) salvaguardia degli organismi esistenti secondo quanto previsto dal 4 comma dell' art. 9 della

legge 36/ 94;

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f) compimento degli atti di affidamento della gestione del servizio, conseguenti alla scelta di cui

alla precedente lettera d);

g) vigilanza e controllo sulla gestione del servizio e sull' osservanza delle prescrizioni contenute

nella convenzione di gestione del servizio di cui all' art. 11 della legge 36/ 94. 2.

Nell'esercizio di tali funzioni i Comuni e le Province si avvalgono di un unico soggetto gestore

(ACQUEDOTTO LUCANO S.p.A.) attenendosi alle direttive e agli indirizzi della pianificazione

regionale e di bacino in materia di uso, tutela, riqualificazione e risparmio delle risorse idriche e di

qualità del servizio idrico integrato.

Il collegamento tra le fonti di approvvigionamento e le utenze finali (uso potabile, civile, agricolo,

industriale) presenti nel territorio di Calvello è realizzato mediante un insieme di opere idrauliche che

costituiscono lo schema idrico denominato Basento - Camastra. Si parla di schema perché si tratta di

più acquedotti, realizzati singolarmente in varie epoche per sopperire ai fabbisogni idrici crescenti,

interconnessi successivamente tra loro sino a costituire un’unica struttura a servizio di un vasto

territorio.

Lo schema idrico Basento – Camastra è lo schema senza dubbio più importante tra quelli esistenti in

Regione, sia per estensione che per numero di Comuni serviti. L’acquedotto del Basento (la

denominazione “Camastra” è postuma ed è legata all’inserimento dell’omonimo invaso come fonte

d’approvvigionamento, anno 1986) nacque nei primi anni del secolo scorso con lo scopo di asservire

la città di Potenza sfruttando il gruppo di sorgenti di Fossa Cupa nelle vicinanze del quale nasce il

Fiume Basento (da cui il nome dell’acquedotto). Il Gruppo sorgentizio di Fossa Cupa (1200 m s.l.m.)

comprende 32 sorgenti allineate provenienti da falde assai profonde. Il bosco di Fossa Cupa

nasconde in realtà numerose opere di captazione in piccoli casolari montani. Le acque captate

vengono convogliate con un sistema di incanalamento che, da una condotta generale di raccolta,

inizia dalla sorgente n°1 e termina nell’edificio-bottino di riunione di tutte le acque, ampliando mano a

mano il diametro della tubazione. Il gruppo di sorgenti di Fossa Cupa sono distribuite in agro di

Pignola, Abriola e Sasso di Castalda rendendo da un minimo di 77 ad un massimo di circa 90-95 l/s.

Poco lontano dalle sorgenti di Fossa Cupa, presso il M. Arioso vi è un altro gruppo di sorgenti dette di

S. Michele (il nome proviene dall’omonimo Santuario). Dal pianoro S. Michele vi è una presa per

diramare l’acqua verso il comune di Sasso di Castalda.

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Figura 16 – Schema idrico nell’Ambito Territoriale n° 2

Anche la zona dell’Agri corrisponde allo schema in questione un discreto apporto di acqua attraverso

le sorgenti Capo d’Agri I,II e III. A queste sorgenti se ne aggiungono altre di modesta entità: Iazzo

Pollonico, Moricine I e II e Fiumicello.

Nel 1957 l’acquedotto del Basento venne integrato con le acque della sorgente di S. Michele in agro

di Sasso di Castalda, di conseguenza le disponibilità idriche raddiopparono. Negli anni ’70 un’ulteriore

inte-grazione fu rappresentata dalle sorgenti di Capo d’Agri e entrò in funzione l’impianto di

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sollevamento di Ginestrole. Nel 1975 fu captata la sorgente Aggia in Val d’Agri e costruito un nuovo

impianto di solleva-mento. Malgrado le integrazioni effettuate, l’acquedotto non era ancora in grado di

soddisfare i fabbisogni idrici della popolazione servita, soprattutto nel periodo estivo. Solo nel 1986

l’acquedotto viene cospi-cuamente integrato mediante l’approvvigionamento dell’invaso del Camastra

(utilizzato anche per uso ir-riguo e industriale). Grazie a questo potenziamento lo schema Basento -

Camastra, tutt’oggi, integra lo schema Agri e i sottoschemi Avigliano, Tito e Marsico Nuovo riuscendo

a sopperire in qualsiasi momento alle deficienze che si registrano nelle portate delle sorgenti. Con la

nuova fonte di approvvigionamento fu necessario costruire un potabilizzatore per le acque provenienti

dall’invaso e immesse successivamente all’interno dello schema: il potabilizzatore è collocato alle

porte del Capoluogo. L’impianto fornisce 6-700 l/s ma è in grado di arrivare a 1000-1200 l/s. La sua

collocazione territoriale è strategica (920 m s.l.m.) e tratta prevalentemente le acque provenienti

dall’invaso Camastra attraverso una condotta forzata di 85 cm di diametro, lunga circa 24 Km. Il suo

grado di utilizzazione dipende dalle stagioni. Minore è in estate quando le sorgenti si gonfiano per

effetto dello scioglimento delle nevi, maggiore in inverno quando si fanno sentire gli effetti dei

precedenti mesi caldi caratterizzati da scarsa piovosità.

La rete acquedottistica del Comune di Calvello si alimenta con sorgenti localizzati sul proprio

territorio. La totalità dei volumi immessi viene erogata alle utenze. (Tabella 69 – Caratteristiche della

rete acquedottistica di Calvello, A.A.T.O. Basilicata).

Il sistema depurativo locale è costiuito da due impianti. Quello sito in località Ischia Castaldo che

serve l’abitato con i suoi 2231 A.E., e quello di integrazione all’area PIP in località Isca del Gallo con

una potenzialità di 200 A.E. e non funzionante.

Indicatori e Tabelle

Volume medio annuo prodotto da proprie fonti

(mc/anno)

VI Volumi

Immessi (mc/anno)

VE Volumi Erogati

(mc/anno)

VE/VI x 100 (%) Utenze/ab. Schema idrico

principale

0 85.899 85.899 100% 1.563 Basento Camastra

Tabella 69 – Caratteristiche della rete acquedottistica di Calvello, A.A.T.O. Basilicata

Depuratore/Località Stato Capacità A.E. Data avvio

Ischia Castaldo Funzionante 2231 20/10/98

PIP –Isca del Gallo Non funzionante 200 n.d.

Tabella 70 – Depuratori

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Analisi degli aspetti ambientali

Depurazione delle acque

IMPATTO AMBIENTALE (idrosfera): Il sistema di trattamento depurativo delle acque

rappresenta un aspetto cruciale nella definizione della qualità delle acque del bacino ricettore.

Le acque reflue contengono difatti una quantità concentrata di inquinanti organici e chimici

che possono pregiudicare gli ecosistemi acquatici. La depurazione delle acque urbane evita

in particolare l’eutrofizzazione dei corpi d’acqua ricettori, impatto questo dovuto alla presenza

di nutrienti (P e K) nelle acque reflue. Infine altro impatto non trascurabile è senz’altro la

liberazione di odori molesti durante il processo depurativo.

CONFORMITÀ NORMATIVA: L’attuale sistema di depurazione non garantisce il rispetto

delle prescrizioni legislative fissate nel D.lgs. 152/99 in materia di valori limite di emissione e

obiettivi di qualità dei corpi idrici ricettori.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto considerato produce impatti ambientali perché

se la depurazione delle acque civili avviene secondo le norme vigenti, quella dell’area PIP

non è funzionante (anche se limitatamente alle ridotte dimensioni dell’area e ai rispettivi

volumi di reflui).

4.5 GESTIONE DEI RIFIUTI Il settore dei rifiuti, come il caso dell’energia, pertiene a tutte le attività produttive i cui processi

producono materie di scarto che necessitano di uno smaltimento.

Possiamo affermare che l’analisi qui condotta è interdipendente con l’industria, l’agricoltura e il settore

civile, in quanto sono ad essi imputabili gli aspetti ambientali connessi alla produzione di rifiuti, mentre

in questo capitolo si approfondiscono gli aspetti e le modalità con cui il sistema di gestione e la qualità

dello smaltimento dei rifiuti inducono effetti negativi sull’ecosistema.

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Nello specifico, il Comune di Calvello ricade nell’ATO n° 1 (costituito dai comuni della Provincia di

Potenza) – Bacino Centro (Figura 17 - Bacini Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti). La

destinazione finale dei rifiuti urbani prodotti è attualmente la discarica comunale di Corleto Perticara.

(Tabella 71 - Gestione rifiuti: scheda riassuntiva). Le fasi di raccolta, sia in forma indifferenziata che

differenziata, avvengono

mediante cassonetti stradali.

La produzione media annua di

rifiuti urbani negli anni 1997-

2002 è stata di 668,82

ton/anno, con un minimo di

614,56 ton registrato nel 1998

e un massimo di 787,50 ton nel

1999 [Tabella 72 - Indagine

sulla produzione dei rifiuti

urbani e sulla raccolta

differenziata (anno 2001)]. In

termini pro-capite, la

produzione media è stata, nello

stesso periodo di riferimento, di

0,82 kg/ab. gg. Le proiezioni

future riguardanti la produzione

qualitativa e quantitativa

possono, infine, essere dedotte

dalla Tabella 74 - Produzione

quantitativa e qualitativa di

RSU, Piano Provinciale –

Potenza, dove si mostrano

future variazioni non solo in

termini quantitativi (incremento

della produzione totale da 0,81

kg/ab. gg del 2001 a 1,12

kg/ab. gg del 2012), ma anche

dal punto di vista

merceologico (aumento della

presenza di imballaggi).

Figura 17 - Bacini Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti

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Indicatori e Tabelle

Scheda riassuntiva

Ambito territoriale 1 Bacino rifiuti Centro

Discariche (tipologia 1 A) numero 1

stato attuale CHIUSA

Gestore raccolta rifiuti … modalità di raccolta Raccolta indifferenziata (con cassonetti stradali)

Raccolta differenziata (con cassonetti stradali)

Destinazione finale per tipologia di trattamento discarica 100% (Comune di Corleto Perticara)

incenerimento 0 % riciclaggio 0 %

Tabella 71 - Gestione rifiuti: scheda riassuntiva

Raccolta indifferenziata Rifiuti urbani misti e residui dalla pulizia delle strade e suolo pubblico avviati allo smaltimento e/o al recupero energetico (20 03 01 e 20 03 03)

56,30 ton

Raccolta differenziata Frazione organica compresi sfalci e potature (20 01 08 – 20 03 02 e 20 02 01)

/

Carta e cartoni (20 01 01 e 15 01 01)

1,80 ton

Vetro (20 01 02)

/

Metalli e contenitori metallici (20 01 05 e 20 01 06 e 15 01 04)

/

Plastica (20 01 03 e 20 01 04 e 15 01 02)

/

Legno (20 01 07 e 15 01 03)

/

Alluminio (20 01 05)

/

Tessuti (20 01 10 e 20 01 11)

/

Beni durevoli (20 01 23 e 20 10 24)

/

Ingombranti (frazioni avviate al recupero di materia) metallo /

legno / altro /

Raccolta multimateriale vetro – alluminio /

vetro – plastica- alluminio / altro /

Altro / Ingombranti (frazioni non avviate al recupero di materia) / TOTALE raccolta differenziata 1,8 ton

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TOTALE produzione rifiuti 58,10 ton % raccolta differenziata 3,10 % RACCOLTA SELETTIVA

Farmaci 6 kg Contenitori T/F / Batterie e pile 4 kg Inerti /

Fanghi di depurazione acque urbane /

Tabella 72 - Indagine sulla produzione dei rifiuti urbani e sulla raccolta differenziata (anno 2001)

Produzione annua di rifiuti (ton/anno) 1997 1998 1999 2000 2001 2002

630,29 614,56 787,50 677,44 686,00 617,11

Tabella 73 - Produzione di rifiuti urbani

Comuni con 2000 – 10000 abitanti (kg/ab. gg) ANNO Organico Plastica Carta Metalli Vetro Tessili Sottovaglio Totale

2001 0,33 0,08 0,11 0,02 0,04 0,05 0,19 0,81 2002 0,33 0,09 0,12 0,02 0,04 0,05 0,19 0,83 2003 0,33 0,09 0,13 0,02 0,04 0,05 0,19 0,86 2004 0,33 0,10 0,14 0,02 0,04 0,06 0,19 0,88 2005 0,34 0,11 0,15 0,02 0,04 0,06 0,19 0,91 2006 0,34 0,12 0,16 0,02 0,04 0,06 0,19 0,94 2007 0,34 0,14 0,17 0,02 0,04 0,07 0,19 0,97 2008 0,34 0,15 0,19 0,02 0,04 0,07 0,19 0,99 2009 0,34 0,16 0,20 0,02 0,04 0,07 0,19 1,02 2010 0,34 0,17 0,21 0,03 0,04 0,07 0,19 1,05 2011 0,34 0,19 0,22 0,03 0,04 0,08 0,19 1,09 2012 0,34 0,2 0,24 0,03 0,04 0,08 0,19 1,12

Tabella 74 - Produzione quantitativa e qualitativa di RSU, Piano Provinciale – Potenza

Indicatore Tipologia Stato Discariche 1A Chiusa in attesa di bonifica

Tabella 75 - Localizzazione discariche

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- 69 -

Analisi degli aspetti ambientali

Raccolta rifiuti

IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera; biosfera): Nel sistema di gestione dei rifiuti, ai

fini della nostra analisi, è la raccolta differenziata il principale elemento distintivo. La raccolta

differenziata risaputamente destina il materiale ai processi di riciclaggio evitando così la

produzione di nuove merci e quindi il prelievo di nuove risorse naturali (minerali, alberi,

acqua) necessari al processo produttivo. Gli impatti presi in considerazione sono, quindi,

quelli connessi ad una sua inefficace organizzazione/realizzazione che si traduce in un

aumento della pressione dello sviluppo economico sulle risorse del pianeta: sia le risorse non

rinnovabili, il cui stock è fisso, sia quelle rinnovabili, il cui ritmo di rigenerazione è comunque

vincolato da limiti di carattere fisico, geografico, biologico e sociale.

CONFORMITÀ NORMATIVA: I principali riferimenti normativi che regolamentano

l’organizzazione e la gestione dei rifiuti urbani a livello locale sono il D.lgs 22/97 “Decreto

Ronchi” ed i Piani di gestione regionale e provinciale. Nello specifico, in ottemperanza alla

legislazione nazionale e comunitaria il Piano Provinciale dei Rifiuti ha fissato su scala

d’ambito i seguenti obiettivi:

raccolta differenziata (progressivamente dal 15 al 35%);

vagliatura del rifiuto tal quale (progressivamente dall’85% al 65%);

incenerimento con recupero energetico (dal 30% al 45%);

stabilizzazione aerobica della frazione di sottovaglio (dal 20% al 35%);

compostaggio (anche in linee parallele agli impianti di stabilizzazione) per produrre

compost di qualità da frazione umide selezionate a monte (dal 15% al 20%);

discariche controllate per i materiali residui (dal 20% al 35%).

Ad oggi questi obiettivi sono disattesi; la raccolta differenziata a livello provinciale è ferma su

percentuali prossime al 3% (intorno all’1% a Calvello).

Altra inadempienza registrata, che ricade su un livello prettamente amministrativo, è la

mancanza del Regolamento Comunale di assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani,

strumento questo che riveste un ruolo fondamentale per una corretta gestione dei rifiuti

industriali prodotti nel territorio comunale.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Non fare raccolta differenziata, non riciclare i propri rifiuti,

non gestire in modo efficace ed integrato il sistema, comporta un aumento dei quantitativi e

della pericolosità dei rifiuti da smaltire ed un aumento dei prelievi di risorse e materie naturali,

fenomeni questi che incidono in modo fortemente negativo sull’ecosistema globale,

determinando sul lungo termine impatti ambientali di considerevole entità, che possono

essere anche di tipo irreversibile. Le attuali modalità di gestione dell’aspetto risultano al di

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sotto degli standard di settore ed il loro miglioramento è raggiungibile con interventi di

innovazione tecnologica/gestionale economicamente praticabili.

Uso della discarica

IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; atmosfera): La presenza e l’uso della discarica impatta

sul sottosuolo (potenziale inquinamento della falda e delle componenti del suolo per

infiltrazione di percolato) e sull’atmosfera (inquinamento per liberazione di biogas).

CONFORMITÀ NORMATIVA: L’attuale modello gestionale (che prevede lo smaltimento tal

quale del rifiuto in discarica) non consente il rispetto del divieto di smaltire in discarica rifiuti

non stabilizzati.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Lo smaltimento tal quale del rifiuto in discarica comporta

aspetti di significativa rilevanza ambientale. L’eventuale impatto ambientale è, comunque,

legato a condizioni di emergenza imprevedibili; la sua scala territoriale di influenza può

potenzialmente estendersi a livello comunale con tempi di risanamento difficili da stimare, ma

sicuramente inquadrabili in un arco di tempo variabile da mesi fino a qualche anno.

Uso della discarica

IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; atmosfera): La presenza e l’uso della discarica impatta

sul sottosuolo (potenziale inquinamento della falda e delle componenti del suolo per

infiltrazione di percolato) e sull’atmosfera (inquinamento per liberazione di biogas).

CONFORMITÀ NORMATIVA: L’attuale modello gestionale (che prevede la termodistruzione

dei rifiuti) consente il sostanziale rispetto del divieto di smaltire in discarica rifiuti non

stabilizzati.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: La termodistruzione dei rifiuti mitiga gli impatti connessi

allo smaltimento in discarica dei rifiuti, in quanto garantisce una riduzione volumetrica e

quantitativa dei depositi ed una loro inertizzazione (riduzione della produzione di percolato e

di biogas in discarica). L’eventuale impatto ambientale è, inoltre, legato a condizioni di

emergenza imprevedibili; la sua scala territoriale di influenza può potenzialmente estendersi a

livello comunale con tempi di risanamento difficili da stimare, ma sicuramente inquadrabili in

un arco di tempo variabile da mesi fino a qualche anno.

4.6 GESTIONE DELL’ENERGIA La trattazione del settore energetico attraverso le successive tabelle riguarda soprattutto indicatori

che registrano la qualità e la quantità dei consumi.

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D’altra parte i consumi sono l’impatto principale dell’uso energetico e riguardano dunque tutte le

attività (agricoltura, industria, civile) i cui processi si basano sull’utilizzo di energia.

Nei diversi capitoli sono stati perciò già evidenziati i consumi pertinenti al comparto energetico.

Si ritiene importante però, nello specifico settore della gestione energetica, approfondire altri aspetti

quali gli impatti legati alla distribuzione energetica; la qualità della eventuale produzione locale di

energia e soprattutto l’uso razionale dell’energia per scopi pubblici.

Nel comune di Acerenza non vi è produzione di energia né tanto meno vi sono attività estrattive di

risorse energetiche. L’analisi può dunque soffermarsi sui consumi di energia nei locali pubblici e sulle

emissioni elettromagnetiche.

Indicatori e tabelle

Settore economico u.m. 1997 1998 1999 2000 2001

Agricoltura tep/anno 184,38 175,31 232,13 273,57 191,18 Civile tep/anno 652,50 724,94 726,72 763,03 758,67

Industria tep/anno 51,48 58,22 62,89 65,18 71,52 Trasporti tep/anno 1.148,08 1.165,14 1.182,86 1.197,22 1.212,09

TOTALE tep/anno 2.036,45 2.123,61 2.204,60 2.299,00 2.233,45

Tabella 76 - Consumi finali di energia, Sistema Energetico Provinciale, 2003

Tipologia Numero Localizzazione

Televisivi 0 n.d

Radiofonici 0 n.d

Telefonici 2 n.d

Totali 2

M Media Provinciale

Ripetitori/ab. 0,089 0,151

Ripetitori/ha 1,89-4 6,07-4

Tabella 77 – Distribuzione ripetitori

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Analisi degli aspetti ambientali

Emissioni elettromagnetiche

IMPATTO AMBIENTALE (atmosfera): L’impatto derivato è l’inquinamento elettromagnetico.

Nel comune di Calvello ci sono solo due ripetitori (0,089/abitante). Per quanto riguarda le

linee di trasmissione, non ci sono nel territorio di Calvello elettrodotti di 380kV o di 220 kV.

CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.P.C.M. dell’8 luglio 2003 fissa i limiti di esposizione ai

campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete generata dagli elettrodotti (50 Hz). Tale

decreto, all’art.3, afferma che “nel caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla

frequenza di 50 Hz generati da elettrodotti, non deve essere superato il limite di esposizione

di 100 µT per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico, intesi come valori

efficaci”.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’inquinamento elettromagnetico non è rilevante nel

territorio di Calvello.

Usi energetici pubblici

IMPATTO AMBIENTALE (atmosfera): Gli impatti legati all’uso di energia per scopi pubblici

(riscaldamento e illuminazione locali, illuminazione pubblica, carburante) sono i consumi di

energia. Un uso razionale dell’energia riduce naturalmente gli impatti che hanno una

rilevanza globale sia climatica che in termini di prelievo di risorse

CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto è significativo poiché ha una rilevanza

ambientale medio-alta derivata sia dalla consistenza dell’impatto che per le possibilità estese

di miglioramento ambientale non soddisfatte dalla gestione pubblica del servizio.

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sezione 3 CALVELLO

La valutazione

ambientale

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C a p i t o l o 5

ANALISI DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI

ASPETTI AMBIENTALI 5.1 IL METODO DI VALUTAZIONE I criteri che definiscono il percorso valutativo del sistema ambientale sono stati descritti in maniera

ampia e approfondita nel Volume I, dove si è tracciata l’intera struttura metodologica. Questo

paragrafo ripropone lo schema di valutazione per procedere alla lettura analitica dei risultati di seguito

esposti.

L’obiettivo dello studio (Volume II, Cap.2-4) è stato di produrre un sistema organico di informazioni

ambientali, mentre i capitoli 5 e 6 di questo volume rappresentano l’interpretazione di tali informazioni

e la produzione sistematica di cause, effetti e politiche di riduzione degli aspetti ambientali (mediante

le Schede di Valutazione).

La struttura globale del lavoro è schematizzata secondo il seguente percorso:

1. raccogliere informazioni sullo stato dei sistemi ambientali locali (geosfera, biosfera, atmosfera, idrosfera) onde descriverne le pressioni osservabili;

2. esaminare la struttura degli impatti ambientali attraverso gli aspetti generatori, raccolti sistematicamente nelle loro componenti principali (driving forces);

3. valutare per ogni aspetto la significatività ambientale mediante una scheda sintetica articolata algortimicamente secondo diversi gradi di rilevanza;

4. proporre gli obiettivi di gestione per la riduzione degli impatti legati agli aspetti ambientali considerati;

Il metodo di valutazione si propone di isolare per ciascuna driving force, quegli aspetti che superano

una soglia di significatività opportunamente prestabilita attraverso i due criteri di:

conformità normativa;

significatività ambientale.

Un aspetto non conforme alla normativa vigente viene considerato significativo a prescindere dalla

sua valutazione tecnica. Qualora un aspetto risultasse conforme alla norma, l’aspetto potrebbe

ancora risultare significativo se i valori stabiliti nei parametri e nei criteri di valutazione tecnica

superassero la soglia di significatività. La significatività ambientale marca il passaggio da una mera

descrizione ambientale ad una tecnica consolidata di analisi numerica che permette di classificare gli

aspetti ambientali locali, isolarli, e attivare politiche integrate di riduzione degli effetti ambientali

connessi.

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Lo studio degli aspetti ambientali e la loro elezione a fattori di pressione ambientale è avvenuta

seguendo un percorso di osservazione diretta, di approfondimento delle esperienze di ricerca già

pubblicate, degli studi di settore e soprattutto interfacciandoli con la realtà ambientale locale.

Nel prossimo paragrafo vengono elencati gli aspetti già discussi nei capitoli 3 e 4 di questo volume e

che saranno oggetto della valutazione del capitolo 6.

5.2 LA LISTA DEGLI ASPETTI AMBIENTALI Gli aspetti ambientali rilevati nel comune di Calvello sono 36, di cui 23 indiretti e 13 diretti. Essi sono

stati ricavati sia sperimentalmente che attraverso la bibliografia tematica disponibile, opportunamente

adeguata alla situazione locale.

Una scelta metodologica innovativa è stata quella di proporre due categorie di aspetti ambientali:

Aspetti diretti – controllati dal sistema di governo locale

Aspetti indiretti – generati dal sistema produttivo e civile

La distinzione operata ha potuto garantire una particolare efficienza metodologica nel senso che ha

permesso di studiare l’intero territorio nelle sue componenti principali:

quella diretta, cioè che attiene all’efficienza gestionale e pianificatoria, e che è scarsamente

rilevabile in letteratura, ma che ha una dimensione rilevante in senso ambientale;

quella indiretta, che produce elementi di pressione non gestibili dall’ente perché il suo livello

di governo del territorio non garantisce soluzione tecniche e legislative per la riduzione degli

impatti ambientali delle attività produttive.

La teorizzazione di due diversi livelli di gestibilità della questione ambientale ha permesso di

inquadrare operativamente la sezione degli obiettivi e delle politiche, individuano prima i soggetti

generatori di aspetti ambientali e ponendo successivamente la necessità di un approccio diversificato

a seconda del grado di rapporto tra l’ente di governo e le questioni ambientali territoriali.

Un esempio può essere quello dell’uso intensivo del suolo: il comune di Calvello non è responsabile

della produzione di reflui zootecnici né ha strumenti legislativi diretti adeguati per la risoluzione del

tema. L’unica possibilità indiretta per arginare l’impatto ambientale è favorire l’introduzione di incentivi

o di altre misure che favoriscano il riuso o lo smaltimento sostenibile dei liquami. Per raggiungere tali

obiettivi deve instaurare una politica di concertazione con le associazioni di categoria, stipulare

convenzioni ad hoc, adottare misure specifiche nella programmazione economica ecc. Non ha in altre

parole un controllo diretto della questione ambientale.

Nel caso di un aspetto ambientale diretto, come ad esempio la gestione della rete idrica e fognaria,

l’ente è direttamente responsabile della qualità dell’effluente e deve garantire la massima efficienza

depurativa secondo le previsioni legislative. In questo caso, qualora si rilevasse un inquinamento del

corpo idrico ricettore, dovrebbe perentoriamente intervenire sulla gestione depurativa.

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Le politiche si costruiscono in definitiva attraverso la misura dell’interagibilità dell’ente con i problemi

ambientali.

Nello specifico gli aspetti ambientali, suddivisi per driving force sono:

ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI

AGRICOLTURA INDUSTRIA AGR01 – Uso intensivo del suolo IND01 – Emissioni in atmosfera AGR02 – Reflui zootecnici IND02 – Scarichi idrici AGR03 – Utilizzo di fertilizzanti chimici IND03 – Utilizzo risorse idriche AGR04 – Utilizzo di pesticidi IND04 – Produzione di rifiuti AGR05 – Usi idrici per scopi irrigui IND05 – Emissioni di rumore AGR06 – Produzione di rifiuti IND06 – Estrazioni di risorse energetiche AGR07 – Uso di energia IND07 – Uso di energia AGR08 – Emissioni in atmosfera AGR09 – Emissioni di odori molesti

CIVILE MOBILITÀ CIV01 – Emissioni in atmosfera MOB01 – Emissioni in atmosfera CIV02 – Utilizzo di risorse idriche MOB02 – Emissioni di rumore CIV03 – Produzione di rifiuti MOB03 – Consumo di carburante CIV04 – Uso di energia

ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI

SVILUPPO URBANO GESTIONE DEL TERRITORIO SVU01 – Superficie urbanizzata GTE01 – Gestione delle risorse forestali SVU02 – Abitazioni non utilizzate GTE02 – Incendi Boschivi SVU03 – Abusivismo edilizio GTE03 – Gestione delle risorse idriche SVU04 – Dispersione urbanistica GTE04 – Gestione del Rischio idrogeologico

GESTIONE SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GESTIONE DEI RIFIUTI IDR01 – Depurazione delle acque RIF01 – Raccolta rifiuti

GESTIONE DELL’ENERGIA RIF02 – Uso delle discarica

ENE01 – Emissioni elettromagnetiche ENE02 – Usi energetici pubblici

5.3 L’ANALISI COMPLESSIVA Nella definizione complessiva del sistema ambientale del comune di Calvello si osserva uno stato di

conservazione e tutela delle risorse organicamente positivo. L’unica emergenza, di dimensione

critica, è l’attività mineraria di estrazione del petrolio. Questa aggressione del territorio contrasta

ampiamente con le linee di sviluppo rurale e naturalistico dell’area, che è destinata a diventare Parco

Nazionale e dove si trovano due aree della Rete Natura 2000 promossa dalla CE. Le importanti

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risorse naturalistiche quale quella idrica sono soggette ad un forte rischio di degrado chimico e

biologico.

Questa analisi non può suggerire strategie alternative perché esistono leggi e accordi che non

potranno risparmiare uno dei più pregevoli siti della Basilicata dall’inevitabile degrado ambientale. Si

deve prendere atto tuttavia dell’emergenza che scaturisce da questo tipo di utilizzo del territorio che

compromette quasi irreversibilmente le proprietà ecologiche dell’area e la dimensione di sostenibilità

che deve costituire l’impianto dello sviluppo delle aree montane e rurali.

Non si individuano altri fattori di criticità. La collocazione morfologica e la ricchezza di aree forestali

istruiscono una ecosistema con una dimensione di alta naturalità che, a parte l’analisi già descritta

sulle potenzialità delle coltivazioni petrolifere, non prevede schemi produttivi estesi (i classici fattori di

inquinamento come la pressione industriale, la mobilità insostenibile, lo sfruttamento del territorio, non

sono evidentemente riscontrabili in un’area prettamente rurale e con bassi indici demografici).

Tra le attività che invece rappresentano una significatività vi sono la gestione dei rifiuti e la produzione

di reflui zootecnici. Nel primo caso non esistono politiche preventive di riduzione della produzione, né

efficaci strumenti di raccolta differenziata. Le responsabilità del fallimento degli obiettivi previsti dal

Piano Provinciale dei Rifiuti non sono imputabili esclusivamente ai comuni, nello specifico

all’Amministrazione Comunale di Calvello. Tuttavia in questo settore esistono spazi entro i quali

prospepettare ipotesi di miglioramento ambientale: sono necessarie risorse progettuali significative

per invertire un percorso gestionale che non raggiunge gli obiettivi normativi. Investimenti nella

raccolta differenziata, politiche per il riuso (compost, scarti agricoli) e soprattutto promozione della

cultura ambientalista e del senso civico, sono compiti di pertinenza amministrativa che rappresentano

una base per l’avvio di una politica locale di gestione dei rifiuti.

Nel caso dei reflui zootecnici, essendo estesa l’attività di allevamento, bisogna sviluppare metodi

sostenibili per lo smaltimento dei reflui.

La gestione amministrativa deve incentivare le politiche di miglioramento ambientale e garantire la

conservazione delle fasce ecologiche di pregio attraverso una valorizzazione mirata.

Il turismo rurale, che già rientra nelle politiche di sviluppo di Calvello, deve rappresentare una

piattaforma progettuale per la conservazione del territorio e lo sviluppo sostenibile dell’area. Le

politiche agrituristiche e le eccellenze della produzione rurale possono emergere con la tutela del

territorio, per raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile locale. Gestione idrica ed energetica

concludono poi il quadro delle competenze del governo locale che necessitano di una rivisitazione

programmatica in chiave sostenibilità. La gestione del settore energetico pur non presentando

significatività deve proiettarsi verso politiche energetiche sostenibili (rinnovabile, risparmio e

razionalità nell’uso).

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- 78 -

C a p i t o l o 6

LE SCHEDE DI VALUTAZIONE

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- 79 -

AGRICOLTURA

U s o i n t e n s i v o d e l s u o l o

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USO INTENSIVO DEL SUOLO

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Biosfera Impatti generati Degrado chimico-fisico dei suoli; perdita di biodiversità;

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -

severità impatto 1 vastità impatto 1

probabilità impatto 2 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

17,5 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 80 -

AGRICOLTURA

R e f l u i z o o t e c n i c i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale REFLUI ZOOTECNICI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Idrosfera; Geosfera Impatti generati Inquinamento idrico e dei suoli

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 2

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

40

Sezione III O b i e t t i v i

1. Promuovere tecnologie di stabilizzazione e tecniche di riuso, al fine di riutilizzare i reflui nelle pratiche agricole come fertilizzanti

Indicatori: • Q.tà di compost prodotto (ton/a)

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- 81 -

AGRICOLTURA

U t i l i z z o d i f e r t i l i z z a n t i c h i m i c i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 3

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale UTILIZZO DI FERTILIZZANTI CHIMICI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera, Idrosfera Impatti generati Inquinamento idrico e dei suoli

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 1 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 82 -

AGRICOLTURA

U t i l i z z o d i f i t o f a r m a c i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 4

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale UTILIZZO DI FITOFARMACI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera, Idrosfera, Biosfera Impatti generati Inquinamento idrico e dei suoli; Impatto sulla micro, meso e macro fauna

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 1 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 83: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 83 -

AGRICOLTURA

U s i i d r i c i p e r s c o p i i r r i g u i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 5

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USI IDRICI PER SCOPI IRRIGUI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Consumi e squilibri al ciclo naturale dell’acqua

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 4 durata impatto 3

+++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

75

Sezione III O b i e t t i v i

1. Ridurre gli sprechi ed ottimizzare i consumi idrici, promuovendo ed incentivando progetti e pratiche per un uso razionale ed efficiente dei sistemi irrigui, come pratiche intelligenti di riuso, riduzione degli sprechi, tecniche idroponiche.

Indicatori: • Consumi annui di acqua per scopi irrigui rapportata alla superficie irrigata (mc/ha anno)

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- 84 -

AGRICOLTURA

P r o d u z i o n e d i r i f i u t i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 6

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale PRODUZIONE DI RIFIUTI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera

Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 4 durata impatto 3

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

65

Sezione III O b i e t t i v i

1. Ridurre la pericolosità e la quantità di rifiuti in agricoltura, attraverso accordi di programma a livello provinciale per stabilire e far applicare disposizioni tecniche per una corretta bonifica e gestione dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari e/o programmi di conversione biologica di aziende agricole e zootecniche presenti nel territorio comunale.

Indicatori: • Produzione di rifiuti in agricoltura per codice CER (ton / anno codice)

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- 85 -

AGRICOLTURA

U s i e n e r g e t i c i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 7

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USI ENERGETICI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera Impatti generati Impatti connessi alla produzione, distribuzione e consumo dell’energia

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -

severità impatto 1 vastità impatto 3

probabilità impatto 2 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

17,5 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 86: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 86 -

AGRICOLTURA

E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 8

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 3

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

10 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 87: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 87 -

AGRICOLTURA

E m i s s i o n i d i o d o r i m o l e s t i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

A G R 0 9

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI DI ODORI MOLESTI

Settore Agricoltura Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Molestie olfattive

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 1

probabilità impatto 2 durata impatto 1

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

10 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 88: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 88 -

INDUSTRIA

E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 3

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

10 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 89: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 89 -

INDUSTRIA

S c a r i c h i i d r i c i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale SCARICHI IDRICI

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Inquinamento idrico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

10 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 90: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 90 -

INDUSTRIA

U t i l i z z o r i s o r s e i d r i c h e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 3

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale UTILIZZO RISORSE IDRICHE

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Consumi e squilibri al ciclo naturale dell’acqua

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 3

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

30 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 91: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 91 -

INDUSTRIA

P r o d u z i o n e d i r i f i u t i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 4

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale PRODUZIONE DI RIFIUTI

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera

Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 3

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

40

Sezione III O b i e t t i v i

1.Ridurre la pericolosità e la quantità di rifiuti in industria, attraverso incentivi di carattere sovracomunale per specifici progetti volontari di riduzione dei rifiuti e di pratiche di riuso. Tra i programmi per la riduzione dei rifiuti si ipotizza il ricorso alle politiche integrate di prodotto con il metodo LCA (ciclo di vita del prodotto).

Indicatori: • Produzione di rifiuti in industria per codice CER (ton / anno codice)

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- 92 -

INDUSTRIA

E m i s s i o n e d i r u m o r e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 5

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI DI RUMORE

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento acustico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -

severità impatto 2 vastità impatto 1

probabilità impatto 2 durata impatto 1

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

7,5 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

1. Conformarsi alle prescrizioni di legge applicabili, che prevedono l’obbligo di redigere una zonizzazione acustica del territorio comunale.

Indicatori: • N.a.

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- 93 -

INDUSTRIA

E s t r a z i o n e d i r i s o r s e e n e r g e t i c h e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 6

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale ESTRAZIONE DI RISORSE ENERGETICHE

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera, Idrosfera, Geosfera, Biosfera

Impatti generati Inquinamento idrico, inquinamento atmosferico, modificazioni assetto idrogeologico, modificazione delgi habitat

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +++

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 3

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

52,5

Sezione III O b i e t t i v i

1. Promuovere attività di monitoraggio, al fine di valutare il grado di pressione ambientale e di pericolosità per l’ecosistema e la salute umana delle attività petrolifere.

Indicatori: • Numero di superamenti dei livelli di attenzione

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- 94 -

INDUSTRIA

U s o d i e n e r g i a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I N D 0 7

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USO DI ENERGIA

Settore Industria Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera Impatti generati Impatti connessi alla produzione, distribuzione e consumo dell’energia

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -

severità impatto 1 vastità impatto 3

probabilità impatto 2 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

7,5 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

BASSA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto da considerarsi non significativo (ossia semplicemente trascurati

nel seguito delle attività di gestione ambientale)

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- 95 -

CIVILE

E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

C I V 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 96 -

CIVILE

U t i l i z z o d i r i s o r s e i d r i c h e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

C I V 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale UTILIZZO DI RISORSE IDRICHE

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Consumi e squilibri al ciclo naturale dell’acqua

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 3 durata impatto 2

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

30 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 97 -

CIVILE

P r o d u z i o n e d i r i f i u t i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

C I V 0 3

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale PRODUZIONE DI RIFIUTI

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera

Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

10 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 98: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 98 -

CIVILE

U s o d i e n e r g i a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

C I V 0 4

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USO DI ENERGIA

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera Impatti generati Impatti connessi alla produzione, distribuzione e consumo dell’energia

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -

severità impatto 1 vastità impatto 3

probabilità impatto 2 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

17,5 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 99 -

MOBILITÀ

E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

M O B 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 1

probabilità impatto 2 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 100: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 100 -

MOBILITÀ

E m i s s i o n i d i r u m o r e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

M O B 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI DI RUMORE

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento acustico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +++

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 1

probabilità impatto 2 durata impatto 1

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

10 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

1. Conformarsi alle prescrizioni di legge applicabili, che prevedono l’obbligo di redigere una zonizzazione acustica del territorio comunale.

Indicatori: • N.a.

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 101 -

MOBILITÀ

C o n s u m o d i c a r b u r a n t e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

M O B 0 3

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale CONSUMO DI CARBURANTE

Settore Civile Aspetto Indiretto

Sistemi ambientali Atmosfera, Biosfera, Geosfera

Impatti generati Inquinamento atmosferico; consumo di risorse energetiche; impatti legati all’ esercizio estrattivo (inquinamento suolo e sottosuolo, impatto paesaggistico e gemorfologico)

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 1

probabilità impatto 3 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 102 -

SVILUPPO URBANO

S u p e r f i c i e u r b a n i z z a t a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

S V U 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale SUPERFICIE URBANIZZATA

Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera; Biosfera

Impatti generati Interruzione della continuità ecologica; riduzione del grado di naturalità del territorio; aumento della velocità di deflusso delle acque meteoriche

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++

severità impatto 2 vastità impatto 1

probabilità impatto 3 durata impatto 2

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

40

Sezione III O b i e t t i v i

1. Migliorare la compatibilità ambientale dei nuovi interventi urbanistici/edilizi, attraverso l’adozione di un nuovo Regolamento Edilizio Comunale in grado di promuovere ed incentivare: la bioarchitettura per nuovi interventi costruttivi, di recupero, adeguamento e riqualificazione edilizia l’adozione di sistemi e tecnologie per l’efficienza e la razionalità dei consumi energetici domestici la permeabilità delle superfici nelle aree urbane la separazione delle acque di dilavamento meteoriche dal sistema fognario il recupero e il riutilizzo delle acque meteoriche di dilavamento

Indicatori: • N.a.

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- 103 -

SVILUPPO URBANO

A b i t a z i o n i n o n u t i l i z z a t e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

S V U 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale ABITAZIONI NON UTILIZZATE

Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera; Biosfera Impatti generati Spreco di risorse e territorio

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 4 durata impatto 2

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

40

Sezione III O b i e t t i v i

1. Orientare la politica urbanistica verso il recupero e riqualificazione urbana, a scapito di nuovi impegni di suolo e territorio

Indicatori: • Numero di abitazioni non utilizzate (N°)

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- 104 -

SVILUPPO URBANO

A b u s i v i s m o e d i l i z i o

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

S V U 0 3

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale ABUSIVISMO EDILIZIO

Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera, Biosfera

Impatti generati Interruzione della continuità urbanistica ed ecologica; spreco di risorse e territorio

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++

severità impatto 1 vastità impatto 1

probabilità impatto 3 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

30 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 105: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 105 -

SVILUPPO URBANO

D i s p e r s i o n e u r b a n i s t i c a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

S V U 0 4

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale DISPERSIONE URBANISTICA

Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera, Biosfera Impatti generati Interruzione della continuità urbanistica ed ecologica

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA -

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

7,5 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

BASSA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto da considerarsi non significativo (ossia semplicemente trascurati

nel seguito delle attività di gestione ambientale)

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- 106 -

GESTIONE DEL TERRITORIO

G e s t i o n e d e l l e r i s o r s e f o r e s t a l i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

G T E 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI

Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Biosfera; Geosfera Impatti generati Perdita di Biodiversità; Modificazione dell’assetto idrogeologico;

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 2

probabilità impatto 2 durata impatto 3

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 107 -

GESTIONE DEL TERRITORIO

I n c e n d i b o s c h i v i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

G T E 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale INCENDI BOSCHIVI

Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Biosfera; Geosfera

Impatti generati Perdita di Biodiversità; Modificazione dell’assetto idrogeologico; Danno paesaggistico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 1 vastità impatto 1

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

Page 108: VolumeII Calvello definitivo - Rionero in Vulturerioneroag21.altervista.org/VolumeII_Calvello.pdf · applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano Università

- 108 -

GESTIONE DEL TERRITORIO

G e s t i o n e d e l l e r i s o r s e i d r i c h e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

G T E 0 3

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE

Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Deterioramento della qualità delle acque

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +++

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 4 durata impatto 3

+++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

65

Sezione III O b i e t t i v i

1. Raggiungere gli obiettivi normativi attraverso l’adempimento delle prescrizioni

2. Stipulare accordi per il monitoraggio delle acque superficiali, con gli enti preposti (ARPAB)

3. Sollecitare il sistema di controllo e quello sanzionatorio, nei casi evidenti di scarichi non autorizzati, di inadempienze nelle pratiche agricole e industriali

4. Monitorare lo stato delle sorgenti, il numero e lo stato dei pozzi al fine di evidenziare i punti di contatto tra superficie e falda e le possibili cause di inquinamento

Indicatori: • Punti e giorni di monitoraggio (gg) • Numero sollecitazioni autorità competenti • Numero pozzi e sorgenti censiti

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- 109 -

GESTIONE DEL TERRITORIO

G e s t i o n e d e l l e r i s c h i o i d r o g e o l o g i c o

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

G T E 0 4

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale GESTIONE DELLE RISCHIO IDROGEOLOGICO

Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera Impatti generati Modificazione assetto idrogeologico; danni a persone

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++

severità impatto 2 vastità impatto 1

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

30 ☺

Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 110 -

GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

D e p u r a z i o n e d e l l e a c q u e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

I D R 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale DEPURAZIONE DELLE ACQUE

Settore Gestione del servizio idrico integrato Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Inquinamento idrico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i

MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 111 -

GESTIONE DEI RIFIUTI

R a c c o l t a r i f i u t i

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

R I F 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale RACCOLTA RIFIUTI

Settore Gestione dei rifiuti Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera; Biosfera

Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 3 vastità impatto 2

probabilità impatto 4 durata impatto 3

+++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

65

Sezione III O b i e t t i v i

1. Raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Provinciale tramite un sistema di gestione integrato basato sulla raccolta differenziata dei rifiuti, che coinvolga in modo mirato tutti i soggetti interessati (dagli utenti dei servizi di igiene urbana agli utilizzatori finali dei materiali riciclati, dagli addetti alla raccolta alle imprese di recupero e riciclaggio, dai gestori degli impianti di trattamento agli operatori della comunicazione).

Indicatori: • Produzione annua di rifiuto (ton/anno) • Percentuale annua di raccolta differenziata (%) • Quantità annua di rifiuto indifferenziato sottoposto a vagliatura meccanica (ton/anno) • Quantità annua di rifiuto smaltito tramite termodistruzione con recupero energetico (ton/anno) • Quantità annua di sottovaglio stabilizzato aerobicamente (ton/anno) • Produzione annua di compost di qualità (ton/anno) • Quantità annua di rifiuto smaltita in discariche controllate (ton/anno)

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- 112 -

GESTIONE DEI RIFIUTI

U s o d e l l a d i s c a r i c a

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

R I F 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USO DELLA DISCARICA

Settore Gestione dei rifiuti Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Geosfera; Atmosfera Impatti generati Inquinamento del sottosuolo; Inquinamento atmosferico

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++

severità impatto 2 vastità impatto 2

probabilità impatto 1 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 113 -

GESTIONE DELL’ENERGIA

E m i s s i o n i e l e t t r o m a g n e t i c h e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

E N E 0 1

C o m u n e d i

C a l v e l l o

Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE

Settore Gestione dell’energia Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Biosfera, Atmosfera Impatti generati Danni alla salute umana

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++

severità impatto 1 vastità impatto 1

probabilità impatto 2 durata impatto 2

+

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

20 ☺

Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il

mantenimento dell’attuale situazione

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- 114 -

GESTIONE DELL’ENERGIA

E m i s s i o n i e l e t t r o m a g n e t i c h e

S c h e d a d i V a l u t a z i o n e

E N E 0 2

C o m u n e d i

C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a

Aspetto ambientale USI ENERGETICI PUBBLICI

Settore Gestione dell’energia Aspetto Diretto

Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Aumento degli impatti legati alla produzione, distribuzione e consumo di energia;

Sezione II V a l u t a z i o n e

criteri indice Valutazione

CO

NFO

RM

ITÀ

N

OR

MA

TIVA

RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +

criteri indice criteri indice

RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +

severità impatto 2 vastità impatto 1

probabilità impatto 4 durata impatto 3

++

ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++

SIG

NIF

ICA

TIVI

TÀ A

MB

IEN

TALE

SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE

40

Sezione III O b i e t t i v i

1. Migliorare l’efficienza e la razionalità nei consumi energetici finali comunali, mediante:

l’adeguamento dell’involucro del parco edilizio comunale, ossia il miglioramento dell’isolamento delle murature e delle vetrature;

l’adozione di modi innovativi, più puliti e più efficienti, di utilizzo dell’energia;

il crescente ricorso alle fonti rinnovabili di energia;

l’introduzione della manutenzione programmata degli impianti energetici;

2. Riduzione dei costi energetici comunali tramite il riconoscimento dello status di cliente idoneo e la conseguente libera rimodulazione dei contratti di fornitura

Indicatori: • Consumi comunali distinti per vettore energetico (kwh, mc, ton) • Variazione percentuale media annua dei consumi e della “bolletta” energetica comunale (%)

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Indice delle tabelle Tabella 1 - Inquadramento geografico e territoriale......................................................................................6 Tabella 2 - Demografia (ISTAT 2001)...........................................................................................................8 Tabella 3 - Esercizi alberghieri e presenze turistiche ...................................................................................8 Tabella 4 - Struttura scolastica .....................................................................................................................9 Tabella 5 - Indicatori monetari ......................................................................................................................9 Tabella 6 - Principali caratteristiche climatiche...........................................................................................10 Tabella 7 - Indice di aridità..........................................................................................................................10 Tabella 8 – Cronistoria della disciplina urbanistica.....................................................................................11 Tabella 9– Disciplina urbanistica vigente....................................................................................................12 Tabella 10 - Caratteristiche delle acque sorgive ........................................................................................23 Tabella 11 – Caratteristiche del fiume Basento..........................................................................................24 Tabella 12 – Indici di qualità delle acque del Basento................................................................................25 Tabella 13 - Dati generali sull’agricoltura....................................................................................................29 Tabella 14 – Utilizzazione dei terreni..........................................................................................................29 Tabella 15 - Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale...............................................................29 Tabella 16 - Superficie destinata ad un uso agricolo intensivo ..................................................................29 Tabella 17 – Rapporto Sup.Forestale/SAU ................................................................................................30 Tabella 18 - Capi di bestiame, A.E., UBA, carico trofico e relativi indici - elab. su dati ISTAT, 2000 ........30 Tabella 19 - Consumi energetici in Agricoltura(Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..........................30 Tabella 20 - Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................30 Tabella 21 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003).......................................................31 Tabella 22 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ...................................................31 Tabella 23 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003).....................................................31 Tabella 24 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................31 Tabella 25 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ...................................................31 Tabella 26 – Struttura produttiva, ISTAT 2001 ...........................................................................................38 Tabella 27 – Struttura produttiva in termini percentuali, ISTAT 2001.........................................................38 Tabella 28 - Variazioni percentuali della struttura produttiva rispetto al censimento ISTAT 1991.............38 Tabella 29 – Consumi energetici nell’Industria, Sistema Energetico Provinciale 2003..............................38 Tabella 30 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................38 Tabella 31 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)......................................................38 Tabella 32 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................39 Tabella 33– Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003).....................................................39 Tabella 34 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) .................................................39 Tabella 35 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ..................................................39 Tabella 36 – Siti di estrazioni di risorse energetiche ..................................................................................39 Tabella 37 – Pressione venatoria ...............................................................................................................44 Tabella 38 – Consumi energetici nel settore Civile (Sistema energetico Provinciale, 2003) .....................44

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Tabella 39 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................44 Tabella 40 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)......................................................44 Tabella 41 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................44 Tabella 42 – Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)....................................................45 Tabella 43 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) .................................................45 Tabella 44 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ..................................................45 Tabella 45 – Parco veicoli...........................................................................................................................47 Tabella 46 – Consumi energetici nel settore Trasporti (Sistema Energetico Provinciale – 2003) .............47 Tabella 47- Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ....................................................47 Tabella 48 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003).......................................................48 Tabella 49 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ...................................................48 Tabella 50 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003).....................................................48 Tabella 51 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................48 Tabella 52 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ...................................................48 Tabella 53 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare – Documento Preliminare al PSP, Potenza ..........52 Tabella 54 – Confronto provinciale della superficie urbanizzata pro-capite ...............................................52 Tabella 55 - Attività edilizia (nuove concessioni)........................................................................................52 Tabella 56– Censimento abitazioni (ISTAT, 2001).....................................................................................53 Tabella 57 – Variazioni % 2001-1991: popolazione, famiglie, abitazioni, abitazioni occupate ..................53 Tabella 58 – Principali indicatori di pressione urbanistica ..........................................................................53 Tabella 59 – Abitazioni occupate per epoca di costruzione (ISTAT, 1991)................................................53 Tabella 60 – Abusivismo edilizio.................................................................................................................53 Tabella 61 – Superfici per i differenti gradi di rischio idrogeologico ...........................................................57 Tabella 62 – Superfici ad alto rischio antropico in relazione alla superficie urbanizzata ...........................57 Tabella 63 – Rischio sismico: vulnerabilità degli edifici ..............................................................................57 Tabella 64 – MCS per diversi periodi di ritorno, Piano di Protezione Civile su dati SSN ...........................58 Tabella 65 – Esposizione secondo le classi di vulnerabilità, Piano di Protezione Civile su dati SSN .......58 Tabella 66 – Incendi boschivi, CFS / Piano Forestale Regionale ..............................................................58 Tabella 67 – Superficie forestale ................................................................................................................58 Tabella 68 - Aree protette ...........................................................................................................................58 Tabella 69 – Caratteristiche della rete acquedottistica di Calvello, A.A.T.O. Basilicata.............................64 Tabella 70 – Depuratori ..............................................................................................................................64 Tabella 71 - Gestione rifiuti: scheda riassuntiva.........................................................................................67 Tabella 72 - Indagine sulla produzione dei rifiuti urbani e sulla raccolta differenziata (anno 2001)...........68 Tabella 73 - Produzione di rifiuti urbani ......................................................................................................68 Tabella 74 - Produzione quantitativa e qualitativa di RSU, Piano Provinciale – Potenza ..........................68 Tabella 75 - Localizzazione discariche......................................................................................................68 Tabella 76 - Consumi finali di energia, Sistema Energetico Provinciale, 2003 ..........................................71 Tabella 77 – Distribuzione ripetitori ............................................................................................................71

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Indice delle figure Figura 1 - Inquadramento topografico ..........................................................................................................5 Figura 2 - Ortofoto.........................................................................................................................................6 Figura 3 – Andamento storico della popolazione residente..........................................................................8 Figura 4 - Fitoclima .....................................................................................................................................11 Figura 7 – Carta dei biotopi ........................................................................................................................16 Figura 8 – Localizzazione di pozzi petroliferi e depuratori..........................................................................16 Figura 10 – Livelli di naturalità ....................................................................................................................18 Figura 11 - Quadro delle emissioni atmosferiche .......................................................................................20 Figura 12 – Il Bacino Idrografico del fiume Basento...................................................................................25 Figura 13 – Particolare su Calvello.............................................................................................................26 Figura 14 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare .................................................................................51 Figura 15 – Schematizzazione Servizio Idrico Integrato ............................................................................61 Figura 16 – Schema idrico nell’Ambito Territoriale n° 2 .............................................................................63