VolumeII Calvello definitivo - Rionero in...
Transcript of VolumeII Calvello definitivo - Rionero in...
PARTE II
applicazione sperimentale ai comuni di Acerenza Calvello Oppido Lucano
Università degli studi della Basilicata Centro Interuniversitario di ricerca sulle frane e l’erosione responsabile scientifico prof. A. Salvemini autori A. Tartaglia - F. Caputo
Volume 2
Provincia di Potenza Direzione Generale Ufficio Pianificazione Territoriale di staff della Direzione Generale Assessorato Ambiente e Territorio Assessore Domenico Iacobuzio direttore generale Giancarlo Vainieri responsabile scientifico Vincenzo Moretti
1 Volume I Metodologia dell’analisi ambientale
iniziale
2 Volume II Analisi ambientale
iniziale
Volume 2
Analisi Ambientale Iniziale di CALVELLO
- 2 -
SEZIONE I
La descrizione del territorio
Capitolo 1 Q U A D R O D I R I F E R I M E N T O A M B I E N T A L E E T E R R I T O R I A L E 1.1 Inquadramento geografico e territoriale 1.2 Demografia, economia e società 1.3 Quadro climatico 1.4 Urbanistica e uso del territorio 1.5 Quadro geologico, geomorfologico e idrogeologico
SEZIONE II Lo studio ambientale
Capitolo 2 A N A L I S I D E L L E T E M A T I C H E A M B I E N T A L I 2.1 Geosfera: lo stato del suolo 2.2 Biosfera: analisi della biodiversità 2.3 Atmosfera: la qualità dell’aria 2.4 Idrosfera: la risorsa idrica Capitolo 3 L E D R I V I N G F O R C E S I N D I R E T T E : L O S C H E M A P R O D U T T I V O 3.1 Premessa 3.2 Agricoltura 3.3 Industria 3.4 Civile 3.5 Mobilità Capitolo 4 L E D R I V I N G F O R C E S D I R E T T E : I L G O V E R N O L O C A L E
4.1 Premessa 4.2 Sviluppo Urbano 4.3 Gestione del territorio 4.4 Gestione della rete idrica 4.5 Gestione dei rifiuti 4.6 Gestione dell’energia
- 3 -
SEZIONE III
La valutazione ambientale
Capitolo 5 A N A L I S I D E L L A S I G N I F I C A T I V I T À D E G L I A S P E T T I A M B I E N T A L I 5.1 Il metodo di valutazione 5.2 La lista degli aspetti ambientali 5.3 L’analisi complessiva Capitolo 6 L E S C H E D E A M B I E N T A L I 6.1 Le schede di valutazione Responsabile scientifico - prof. Andrea SALVEMINI Autori - ing. Antonio TARTAGLIA - Fabrizio CAPUTO
- 4 -
sezione 1 CALVELLO
La descrizione del territorio
- 5 -
C a p i t o l o 1
QUADRO DI RIFERIMENTO TERRITORIALE
1.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO E TERRITORIALE Il territorio di Calvello si estende per circa 105 kmq nel settore geografico centrale della regione
Basilicata; In Figura 1 - Inquadramento topografico sono identificati i limiti comunali su uno stralcio della
Carta Topografica d’Italia 1:50.000.
Figura 1 - Inquadramento topografico
Confina a nord con Abriola e Anzi, ad est con Laurenzana e a sud con Marsicovetere e Viggiano.
L’abitato sorge sull’Appennino Lucano, dai 730 metri della vetta fino ai 600 metri del piano e si
sviluppa sulla sponda sinistra della fiumara La Terra. Il territorio appartiene al bacino idrografico del
Torrente Camastra, affluente posto in destra orografica del Fiume Basento.
È un’area tipicamente appenninica con prevalenza montano-rurale caratterizzata da una copertura
vegetativa-arborea notevole e dalla presenza di pregi ambientali che contribuiscono all’alto grado di
naturalità presente, come si può intuire dalla Figura 2 - Ortofoto.
- 6 -
Figura 2 - Ortofoto
Le caratteristiche geografiche e territoriali sono riassunte nella Tabella 1 - Inquadramento geografico
e territoriale.
Indicatore Valore Anno Fonte
Longitudine 15° 50' 56'' ISTAT Latitudine 40° 28' 31'' ISTAT Livello altimetrico ISTAT
del centro 730 m 2002 minimo 602 m 2002
massimo 1806 m 2002 Superficie territoriale 104,83 kmq 2000 ISTAT Densità demografica 21 ab./kmq 2000 ISTAT
Tabella 1 - Inquadramento geografico e territoriale
- 7 -
1.2 DEMOGRAFIA, ECONOMIA E SOCIETÀ Il comune di Calvello conta 2.212 abitanti ed una densità demografica di 21 ab./km2. Nella Tabella 2 -
Demografia (ISTAT 2001) sono contenute le principali caratteristiche demografiche comunali tra le quali
spicca il dato sul saldo demografico, che rappresenta una tendenza negativa comune al territorio
regionale. Nella Figura 3 – Andamento storico della popolazione residente, si osserva specificatamente
la tendenza degli ultimi 50 anni, dove si è passati da 3.995 residenti nel 1951 a 2.212 nel 2001.
Dal punto di vista della sua strutturazione amministrativa, il comune di Calvello fa parte della Comunità
Montana Camastra – Alto Sauro.
La località, di vocazione montano-forestale, ricade nell’area petrolifera della regione. Le attività di
sviluppo minerario dell’area costituiscono la questione sociale e ambientale più rilevante nelle dinamiche
di sviluppo locale. Le ragioni sono dovute alle estese pressioni ambientali da una parte, e dalla
aspettativa di crescita economica legata alle royalties del petrolio dall’altra.
L’attività prevalente è tuttavia l’agricoltura e più precisamente la zootecnia con quasi 5mila ettari adibiti a
pascolo e con una imponente filiera (lani, carne, latte) legata al sistema zootecnico locale.
Le linee di sviluppo, viste le potenzialità territoriali, si poggiano su una prospettiva turistico-rurale (aree
protette, vicinanza stazioni sciistiche), anche se il turismo, (Tabella 3 - Esercizi alberghieri e presenze
turistiche) ha registrato, nel 2001, solo 193 presenze a fronte di 3 strutture turistico-ricettive dotate
complessivamente di 51 posti letto (grado di utilizzo del 3,8%).
L’industria (i cui dati sono approfonditi nelle tabelle del capitolo 2.3) non è rilevante.
I dati generali sulle attività produttive indicano la presenza di 134 unità locali, con un rapporto
U.L./abitanti pari a 6,6, mentre la disoccupazione si attesta al 29,5%. Per quel che riguarda gli indicatori
di sviluppo, l’ ISS (indice sintetico di sviluppo) è di 58,63.
Il reddito disponibile per abitante è di € 9.269 così come contenuto nella Tabella 5 - Indicatori monetari.
Indicatore Valore Anno Fonte
Popolazione residente censita
Maschi 1080 2001 ISTAT Femmine 1132 2001 ISTAT
Totale 2212 2001 ISTAT Popolazione per classi di età
meno di 6 anni 71 2001 ISTAT da 6 a 14 anni 233 2001 ISTAT
da 15 a 54 anni 1159 2001 ISTAT da 55 a 64 anni 231 2001 ISTAT da 65 a 79 anni 404 2001 ISTAT 80 anni e oltre 114 2001 ISTAT
Variaz. popolaz. 2001-1991 - 5,5% 2001 ISTAT Movimento naturale
Nati vivi 20 2002 ISTAT Morti 26 2002 ISTAT
Saldo movimento naturale -6 2002 ISTAT Movimento migratorio
Iscrizioni 32 2002 ISTAT Cancellazioni 40 2002 ISTAT
Saldo movimento migratorio -8 2002 ISTAT
- 8 -
Indicatore Valore Anno Fonte Movimento demografico
Saldo movimento demografico -14 2002 ISTAT
Famiglie censite 867 2001 ISTAT
Variaz. numero famiglie su cens. 1991
+ 1,8 2001 ISTAT
Componenti/famiglie 2,6 2001 ISTAT Famiglie per classi di ampiezza
1 componente 256 2001 ISTAT 2 componenti 228 2001 ISTAT 3 componenti 138 2001 ISTAT 4 componenti 166 2001 ISTAT
5 componenti e oltre 79 2001 ISTAT
Tabella 2 - Demografia (ISTAT 2001)
0500
10001500200025003000350040004500
1951 1961 1971 1981 1991 2001
1951 39951961 38441971 34341981 30771991 23621992 23181993 22951994 22751995 22431996 22331997 22331998 22181999 22142000 21952001 2231
Figura 3 – Andamento storico della popolazione residente
Indicatore Valore Anno Fonte
Posti letto 51 2001 Piano Turistico Regionale
Esercizi 3 2001 Piano Turistico Regionale
Presenze 193 2001 ISTAT
Grado di utilizzo (pres./letti) 3,8 % 2001 ELABORAZ.
Tabella 3 - Esercizi alberghieri e presenze turistiche
- 9 -
Indicatore Valore Anno Fonte
Materne
spazi int. att. 2 1998 ISTAT alunni 37 1998 ISTAT
Elementari classi 6 1997 ISTAT alunni 118 1997 ISTAT
Medie classi 4 1998 ISTAT alunni 68 1998 ISTAT
Superiori classi 0 1999 ISTAT alunni 0 1999 ISTAT
TOTALE classi 12 1998 ISTAT alunni 223 1998 ISTAT
Tabella 4 - Struttura scolastica
Indicatore Valore Anno Fonte
Reddito disponibile delle famiglie 20.522.000 euro 1999 SIST R.D. / abitanti 9.269 euro 1999 ELABORAZ. IRPEF fino a 7.746,84 Euro
contribuenti 975 2000 MIN. FINANZE ammontare 4.231.000 2000 MIN. FINANZE
ammontare / contrib. 4.339 2000 ELABORAZ. IRPEF da 7.746,84 a 15.493,71 Euro
contribuenti 274 2000 MIN. FINANZE ammontare 3.037.000 2000 MIN. FINANZE
ammontare / contrib. 11.084 2000 ELABORAZ. IRPEF da 15.493,71 a 30.897,41 Euro
contribuenti 131 2000 MIN. FINANZE ammontare 2.590.000 2000 MIN. FINANZE
ammontare / contrib. 19.771 2000 ELABORAZ. IRPEF da 30.897,41 a 69.721,68 Euro
contribuenti 11 2000 MIN. FINANZE ammontare 509.000 2000 MIN. FINANZE
ammontare / contrib. 46.273 2000 ELABORAZ. IRPEF da 69.721,68 Euro ed oltre
contribuenti 0 2000 MIN. FINANZE ammontare 0 2000 MIN. FINANZE
ammontare / contrib. 0 2000 ELABORAZ. Totale reddito imponibile
contribuenti 1.391 2000 MIN. FINANZE ammontare 10.366.000 2000 MIN. FINANZE
ammontare / contrib. 7.452 2000 ELABORAZ. ammontare / abitanti 4.682 2000 ELABORAZ.
Tabella 5 - Indicatori monetari
- 10 -
1.3 QUADRO CLIMATICO Il territorio di Calvello ricade nella fascia climatica E. L’andamento termopluviometrico descritto nella
Tabella 6 - Principali caratteristiche climatiche, mostra un profilo tipico di un ambiente temperato
appenninico interno, dove i caratteri climatici si evidenziano con temperature medie annue inferiori ai
14°C e piovosità superiore ai 984 mm annui con estati secche.
Indicatore Valore
Fascia climatica D
Piovosità media annua 984 mm/anno Piovosità media mensile
Gennaio 135 mm/mese Febbraio 107 mm/mese
Marzo 85 mm/mese Aprile 67 mm/mese
Maggio 61 mm/mese Giugno 40 mm/mese Luglio 30 mm/mese
Agosto 30 mm/mese Settembre 60 mm/mese
Ottobre 93 mm/mese Novembre 134 mm/mese Dicembre 142 mm/mese
Temperatura media annua 13,1 °C Temperatura media dei minimi annui - 6,0°C Temperatura media del mese più caldo 22,5 °C Temperatura media del mese più freddo 4,6 °C Escursione termica annua 17,9 °C
Tabella 6 - Principali caratteristiche climatiche
L’indice di aridità (Tabella 7 - Indice di aridità) è di 42,80, un valore che corrisponde ad un tipo climatico
umido. Questo indice, di tipo agrometeorologico, esprime il rapporto fra mm di pioggia caduti in un dato
territorio e la temperatura media annua osservata (a cui si somma una costante di valore 10).
Tabella 7 - Indice di aridità
Un altro dato che definisce la evoluzione pluviometrica e la storia climatica di Calvello è il rapporto tra la
media della precipitazione annua nell’arco temporale 1921-2000 e la media della precipitazione annua
nell’arco temporale 1991-2000 (dati ricavati da una ricerca dell’ARPAB, ex S.I.M.N.). Questo dato, pari a
0,87, registra una diminuzione della piovosità negli ultimi anni abbastanza netta e rappresenta, nello
studio ambientale del territorio, un importante campanello di allarme sui cambiamenti climatici locali.
Indicatore Valore Anno Fonte
Indice di Aridità (De Martonne)
42,80 2003 Piano Forestale
Regionale
- 11 -
Per quanto riguarda la fascia fitoclimatica indicata nella Figura 4 - Fitoclima, Calvello ricade nella sua
parte sud-occidentale nel Fagetum, mentre a nord-est sviluppa un fitoclima di tipo Castanetum.
Castanetum Fagetum
Figura 4 - Fitoclima
1.4 QUADRO URBANISTICO L’attività urbanistica del comune di Calvello è disciplinata da un Piano Regolatore Generale approvato
nel 1993; antecedentemente, nel 1987, è stato approvato un Piano di Recupero (Tabella 8 – Cronistoria
della disciplina urbanistica). Altri strumenti urbanistici (es. Piano di Edilizia Economica e Popolare, Piano
Insediamenti Produttivi, etc.) attualmente non sono vigenti.
Disciplina urbanistica Anno di approvazione
Piano di Recupero 1987
Piano Regolatore Generale 1983
Tabella 8 – Cronistoria della disciplina urbanistica
- 12 -
Strumentazione urbanistica vigente Anno di approvazione
Piano Regolatore Generale (ult. variante) 1983
Piano di Fabbricazione (ult. variante) -
Piano di Recupero 1987
Piano di edilizia Economica e Popolare -
Piano Insediamenti Produttivi -
Piano d’Ambito -
Piano Particolareggiato -
Piano di Lottizzazione -
Piano di Bacino -
Piano del Colore -
Tabella 9– Disciplina urbanistica vigente
- 13 -
sezione 2 CALVELLO
Lo studio ambientale
- 14 -
C a p i t o l o 2
ANALISI DELLE TEMATICHE AMBIENTALI
2.1 GEOSFERA Lo studio del sistema territoriale fornisce un quadro di riferimento geomorfologico e geopedologico non
preoccupante nei suoi termini generali; sia perché il carico ambientale generale indotto dalle attività
produttive (agricoltura, industria, civile) non è particolarmente esteso ed intensivo, per ragioni
riconducibili alle dimensioni del territorio in esame, sia perché la qualità stessa della produttività locale
non è di tipo significativo.
Il territorio di Calvello, è situato nel cuore dell’Appennino Lucano. Affiorano sia i terreni che
rappresentano la “storia antica” dell’Appennino lucano stesso e sia i depositi più recenti riconducibili al
Ciclo del Pliocene –
Pleistocene.
I primi appartengono alle
successioni irpine,
numidiche e lagonegresi
e costituiscono i rilievi
collinari presenti nella
zona occidentale e
meridionale del territorio
comunale. Sono
rappresentati in
prevalenza da materiali
argillosi, argillitici e
marnosi in facies di flysch
e sono interessati da
vasti e profondi fenomeni franosi. Il centro storico si sviluppa su un’alternanza di arenarie, siltiti ed argille
riconducibile alla Formazione del Flysch di Gorgoglione.
I depositi del Plio-pleistocenicie, appartengono ad un bacino intracatena, noto in letteratura geologica
come “Bacino di Calvello” , formano il rilievo di Monte Ficarolo, posto a quota di 1.114 m s.l.m e sono
costituiti da argille ed argille siltose grigio – azzurre e, verso l’alto, da conglomerati. Le argille sono
interessate da intensi fenomeni erosivi. Questi terreni nella zona settentrionale e meridionale sono
delimitati rispettivamente dai depositi alluvionali della Fiumara d’Anzi e dall’ampio fondovalle del Fosso
la Terra.
L’agricoltura non rappresenta una attività di impatto ambientale rilevante perché è ridotto il suo carico
intensivo, data la particolare struttura morfologica e l’estensione boschiva.
Figura 5 - Inquadramento geologico
- 15 -
Al contrario, si evidenziano dei carichi organici superiori alla media e dovuti all’intensa attività di
allevamento (superiore alla media provinciale). Questo dato desta attenzione in relazione alla qualità e
alle potenzialità di smaltimento e al recupero dei reflui zootecnici.
Per quanto riguarda la gestione pubblica del territorio (pianificazione territoriale, gestione urbanistica) e
quindi l’attività direttamente controllata dall’ente sul territorio, non si evidenziano limiti o inadempienze
pianificatorie e per tali motivi viene costantemente garantita la conservazione delle risorse territoriali e la
riduzione degli aspetti ambientali connessi alla geosfera senza particolari emergenze.
Il capitolo delle pressioni ambientali più preoccupanti per l’area di Calvello riguarda le coltivazioni
petrolifere.
Attualmente nel territorio calvellese vi sono 8 pozzi attivi nella località Cerro Falcone. Le concessioni
sono dell’ENI e appartengono al cosiddetto Trend 1 che riguardano il complesso del M.te Volturino/Val
d’Agri (Figura 8 – Localizzazione di pozzi petroliferi e depuratori).
Sempre a Calvello, nei pressi della sorgente Acqua Sulfurea, è attivo un LPT (Long Production Test)
dove vengono stoccati e valutati gli oli estratti nei pozzi di Calvello.
Lo studio sulla situazione
geomorfologica è stato
condotto attraverso un
procedimento analitico che si
è avvalso di un sistema di
indicatori. Tra questi, si sono
tenuti in particolare
considerazione quegli
indicatori che nello stesso
tempo conservano una utile
rappresentatività degli aspetti
ambientali: agricoltura
intensiva, carico zootecnico,
estrazioni minerali, grado di
urbanizzazione. Il fine è stato
esaminare le caratteristiche di
pressione e
conseguentemente lo stato
della tematica in oggetto.
Quindi oltre ad una caratterizzazione descrittiva si è privilegiata la tecnica numerico-sintetica del
reporting ambientale dove gli indicatori sopra detti danno una idea del carico che i suoli e l’assetto del
territorio subiscono, sia da un punto di vista morfologico che in termini di qualità dei suoli, con dati precisi
e aggiornati. La Figura 6 – Uso del suolo mostra l’uso del suolo nel territorio di Calvello. La principale
evidenza è la ricchezza vegetativa che si manifesta attraverso boschi di latifoglie e aree a vegetazione
Sistemi colturali e parcellari complessi
Seminativi in aree non irrigue Boschi di latifoglie
Aree a vegetazione boschiva in evoluzione
Aree a pascolo naturale e praterie d’alta quota
Figura 6 – Uso del suolo
- 16 -
boschiva e arbustiva in evoluzione. Alta percentuale di praterie di alta quota, mentre ridotte le aree
seminative e altri sistemi colturali.
La Figura 7 – Carta dei biotopi completa il quadro delle conoscenze relativo alla tematica
Geosfera.
Figura 7 – Carta dei biotopi
Figura 8 – Localizzazione di pozzi petroliferi e depuratori
n.1
n.2
n.1
n.2 n.2
- 17 -
Gli aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali che producono impatti sulla geosfera sono legati a differenti attività umane sia
di tipo produttivo (cap.3 – Le driving forces indirette: lo schema produttivo) che di tipo gestionale (cap.4 –
Le driving forces dirette: il governo locale).
Alla trattazione degli aspetti sono dedicati proprio i capitoli 3 e 4, nei quali sono elencate per ogni driving
force (determinante) gli aspetti (pressioni) che inducono una modificazione (impatti) sull’equilibrio del
sistema (stato) geomorfologico e geopedologico.
Di seguito si elencano le attività che influiscono sullo stato della tematica ambientale di riferimento.
AGRICOLTURA
Uso intensivo del suolo Reflui zootecnici Utilizzo di fertilizzanti chimici Utilizzo di fitofarmaci
INDUSTRIA
Siti di estrazione di minerali
SVILUPPO URBANO
Superficie urbanizzata
GESTIONE RIFIUTI
Discariche
2.2 BIOSFERA La biosfera, cioè l’insieme del mondo biologico (fauna e flora), rappresenta una importante sezione
nell’analisi complessiva dello stato ambientale del territorio. Le diverse componenti che la costituiscono
(foreste, tutela del territorio, faunismo ecc.) rappresentano una indicazione diretta della qualità
ambientale del territorio.
Il sistema informativo su cui si basa lo studio è stato organizzato secondo degli indicatori sintetici uniti ad
una caratterizzazione descrittiva.
Da una parte sono stati privilegiati quegli indicatori che più direttamente possono quantificare una perdita
di biodiversità e dunque un danno ambientale, come ad esempio l’abusivismo e la superficie urbanizzata,
la deforestazione e gli incendi, la pressione venatoria. Dall’altra si è cercato di sviluppare indicatori utili a
definire lo stato e le politiche sul tema: territorio tutelato e aree protette, uso del suolo, verde pubblico.
Naturalmente, l’analisi dello stato di qualità della biosfera, viene condotto in maniera descrittiva, mentre
le tabelle sintetiche che raccolgono gli aspetti ambientali e gli impatti indotti sulla biosfera, sono descritte
separatamente nei capitoli sulle driving forces.
- 18 -
Entrando nel merito della valutazione dello stato della componente biologica del territorio di Calvello, si
osserva con immediatezza la consistenza della risorsa forestale e la capacità di conservazione della
naturalità ad essa associata
attraverso gli strumenti
istituzionali (aree protette).
Gli altri aspetti ambientali
riguardano gli incendi e la
distribuzione forestale nell’uso del
suolo (Gestione del Territorio) e
l’impatto urbanistico
dell’abusivismo e delle case
sparse (Sviluppo Urbano).
Il grado di urbanizzazione, cioè
una misura del territorio naturale
che viene detratto
dall’avanzamento urbanistico, non
evidenzia una estesa aggressione
di questo tipo.
Il dato sulla superficie forestale
(40% circa) denota l’attitudine del territorio allo sviluppo montano-forestale ed alla disponibilità ecologica,
segnatamente per la vocazione ad habitat privilegiato per una serie di specie faunistiche e floristiche.
Nella Figura 9 - Aree boscate sono descritte le aree boschive del territorio. La tipologia
prevalente è quella delle latifoglie, la cui superficie sull’intero territorio è del 40% circa. I
conseguenti livelli di naturalità sono documentati in Figura 10 – Livelli di naturalità.
Figura 10 – Livelli di naturalità
Figura 9 - Aree boscate
- 19 -
Gli aspetti ambientali Gli aspetti, suddivisi per attività, che producono un effetto diretto (impatto) sulla biosfera sono di seguito
elencati.
Rimarcando che il loro studio ai fini della ricerca viene approfondito nei capitoli sulle driving forces, cioè
sulle attività-causa, qui vengono riproposti secondo una logica che vuole registrare gli impatti non solo
secondo l’origine (determinanti), ma in base ai macrosistemi ambientali (biosfera, geosfera, atmosfera,
idrosfera) che subiscono modificazioni nell’equilibrio ecologico.
CIVILE
Pressione venatoria
SVILUPPO URBANO
Abusivismo edilizio Dispersione urbanistica
GESTIONE DEL TERRITORIO
Gestione delle risorse forestali Incendi boschivi
- 20 -
CO
26%0%
1%
73%
AICT
COV
15%0%
4%
81%
AICT
CO2
29%
2%
9%
60%
AICT
2.3 ATMOSFERA La qualità dell’aria del comune di Calvello, ricavata in termini emissivi e non di concentrazione
monitorata, è condizionata dalle emissioni gassose delle coltivazioni petrolifere. Attualmente, la presente
ricerca non dispone di dati aggiornati sulla qualità atmosferica.
A parte la questione delle attività petrolifere, non insistono ulteriori elementi di pressione: la mobilità, non
presenta una densità elevata e dunque non si configura come un determinante ambientale; le emissioni
atmosferiche dovute al comparto industriale e dell’agricoltura sono equivalentemente deboli, così come
quelle civili.
Nella Figura 11 - Quadro delle emissioni atmosferiche, sono sintetizzate le emissioni settoriali (anno
2001) degli inquinanti SOx, NOx, PST, CO, COV, CO2 ripartiti per settore economico Agricoltura ,
Industria, Trasporti e Civile [Sistema Energetico Provinciale].
Figura 11 - Quadro delle emissioni atmosferiche
A: Agricoltura – I: Industria – T: Trasporti – C: Civile
SOX
7%
5%
23%
65%
AICT
NOX
78%
3%
0%
19%
AICT
PST
38%
0%15%
47%
AICT
- 21 -
Gli aspetti ambientali AGRICOLTURA
Produzione di rifiuti Emissioni in atmosfera
INDUSTRIA
Emissioni in atmosfera Produzione di rifiuti
CIVILE
Emissioni in atmosfera Produzione di rifiuti
MOBILITÀ
Emissioni in atmosfera
GESTIONE DEL TERRITORIO
Incendi boschivi GESTIONE DEI RIFIUTI
Uso della discarica Incenerimento
GESTIONE DELL’ENERGIA
Estrazione di risorse energetiche
2.4 IDROSFERA L’idrosfera comprende l’insieme delle risorse idriche del territorio di Calvello: fiumi, sorgenti, falde. La
mancanza di dati aggiornati o addirittura la loro inesistenza, soprattutto nella riproduzione delle falde
e delle acque di circolazione sotterranea, rende sicuramente insufficiente la seguente
caratterizzazione.
Il profilo del bacino idrico sotterraneo del territorio calvellese, così come definito dall’Ufficio V.I.A.
della Regione Basilicata, è quello Lucano-Campano, caratterizzato dalla presenza di numerose
manifestazioni sorgentizie e con falde acquifere mediamente comprese tra i 15 e i 20 mt.
- 22 -
La Tabella 10 - Caratteristiche delle acque sorgive fornisce informazioni sulle sorgenti ricadenti
nel territorio di Calvello; vengono rilevati due campionamenti effettuati in epoche diverse (Progetto
SEDEMED del 2003 e Regione Basilicata 1987/88) in modo da rendere confrontabili i dati sulle
sorgenti analizzate.
Sorgente Localizzazione Portata pH T Conducibilità Durezza Anno Fonte
Pietra Panno
Lat. 40°24’47’’
Lon. 3°23’41’
1150 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T II SE
2.1 l/s 7.1 9°C 330 µS/cm 21.7 °F 1987 Regione Basilicata
Acqua del Colantonio
Lat. 40°25’01’’
Lon. 3°23’08’’
1260 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINE
6.2 l/s 7.0 9°C 350 µS/cm 18.6 °F 1988 Regione Basilicata
Acqua delle
Bocche
Lat. 40°25’44’’
Lon. 3°23’06’’
1140 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINE
10.0 l/s 6.5 7.4°C 500 µS/cm 15.2 °F 1988 Regione Basilicata
Sambuco di Sotto
Lat. 40°26’22’’
Lon. 3°21’26’’
1200 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINO
0.5 l/s 7.3 9.5°C 295 µS/cm 19.8 °F 1987 Regione Basilicata
Caterina e dell’Abete
Lat. 40°26’02’’
Lon. 3°20’55’’
1360 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINO
5.2 l/s 6.9 9.0°C 385 µS/cm 20.4 °F 1988 Regione Basilicata
Fonte Pescatora
Lat. 40°27’10’’
Lon. 3°20’31’’
1210 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINO
1.0 l/s 7.2 9.5°C 360 µS/cm 19.4 °F 1987 Regione Basilicata
- 23 -
Sorgente Localizzazione Portata pH T Conducibilità Durezza Anno Fonte
Acqua Solfurea
Lat. 40°27’39’’
Lon. 3°21’’02’’
980 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINO
0.5 l/s 6.9 13.0°C 370 µS/cm 19.8 °F 1987 Regione Basilicata
Sorgituro
Lat. 40°26’22’’
Lon. 3°26’00’’
945 m s.l.m.
IGM :
F 199 - T IINO
0.7 l/s 6.9 8.5°C 345 µS/cm 20.4 °F 1987 Regione Basilicata
Sorgente Altitudine Portata Conducibilità Anno Fonte
Pietra Panna 1233,96 m s.l.m. 6,0 l/s 275 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di
Potenza
Acqua di Ccolantonio I 1277,61 m s.l.m. 20,0 l/s 245 µS/cm 2003
SEDEMED – Provincia di
Potenza
Acqua di Colantonio II 1277,61 m s.l.m. 15,0 l/s 200 µS/cm 2003
SEDEMED – Provincia di
Potenza
Acqua delle bocche 1121,34 m s.l.m. 15,0 l/s 268 µS/cm 2003
SEDEMED – Provincia di
Potenza
Sorgituro 970,21 m s.l.m. 5,0 l/s 268 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di
Potenza
Solfurea 974,68 m s.l.m. 2,0 l/s 303 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di
Potenza
Pescatara 1221,97 m s.l.m. 2,0 l/s 312 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di
Potenza
Dell'Abete 1267,98 m s.l.m. 10,0 l/s 238 µS/cm 2003 SEDEMED – Provincia di
Potenza
Tabella 10 - Caratteristiche delle acque sorgive
Per quanto riguarda le risorse superficiali, il territorio in studio ricade nel bacino del Basento, i cui dati
sono riepilogati nella Tabella 11 – Caratteristiche del fiume Basento. Il Torrente Camastra, il cui affluente
- 24 -
Fiumara La Terra scorre nel territorio di Calvello, è uno dei principali affluenti del Basento ed è dal suo
sbarramento che nasce l’invaso del Camastra.
La Diga costruita nel 1968 , sottende un bacino di 350 kmq mentre il suo volume totale di invaso è di 32
milioni di metri cubi.
Bacino Province attraversate
Lung. (km)
Sup. bacino imbrifero (kmq)
Sup. ricadente in Basilicata (kmq)
Affluenti
principali Foce
Basento Potenza, Matera, 149 1550 1550
Tora, Galitello, Rifreddo,
Camastra, Tiera, Monaco, Rummolo
Ionio
Tabella 11 – Caratteristiche del fiume Basento
Sulla base della D.G.R. n. 7852/96, il fiume è sottoposto a campionamento mensile, nei tratti di
competenza regionale, dagli operatori del Dipartimento Provinciale dell’ARPA. Per determinarne lo stato
di salute viene monitorato sia dello stato chimico-fisico che quello ecologico.
Per la valutazione di quest’ultimo il D.lgs. 152/99 ha introdotto un indice sintetico SECA (Stato Ecologico
dei Corsi d’Acqua) costruito tenendo conto del livello d’inquinamento espresso da parametri
macrodescrittori di tipo chimico e microbiologico LIM (Livello di Inquinamento da Macrodescrittori) e dei
risultati dell’IBE (Indice Biotico Esteso), che descrive invece lo stato ecologico del corpo idrico in esame
mediante l’individuazione di determinati eco-tipi (entità sistematiche faunistiche) sensibili alle condizioni
di inquinamento presenti nel loro habitat. Una volta individuati i livelli di inquinamento dell’indice LIM e le
classi di qualità dell’indice IBE, prendendo il risultato peggiore tra i due, si ricava la classe di qualità
ecologica determinando il valore dell’indice SECA. I punti di campionamento lungo il Basento sono
quattro, così localizzati:
I dati sono schematizzati in Tabella 12 – Indici di qualità delle acque del Basento.
• Ponte del Principe - BS01 • Invaso Camastra - BS03 • Ponte Mallardo - BSRR01 • Confl. T. Rifreddo - BSRR02
Dalla tabella si evince una situazione più critica nell’area riferibile alla stazione di monitoraggio della
confluenza con il torrente Rifreddo. La stazione di monitoraggio “Invaso Camastra – BS03” è il più
prossimo al territorio di Calvello e pertanto può rappresentare in grossa approssimazione una indicazione
più rilevante ai fini della valutazione ecologica dello stato delle acque superficiali di Calvello.
- 25 -
LIM IBE SECA
Fiume Ubicazione stazioni di
monitoraggio
1999
2000
2001
2002
1999
2000
2001
2002
1999
2000
2001
2002
Ponte del Principe
BS01 3 2 3 2 3 4 4 4 3 3 3 3
Invaso Camastra
BS03 2 2 3 3 2 3 3 3 2 3 3 3
Ponte Mallardo BSRR01
2 2 2 2 3 2 2 3 3 2 2 3
Basento
Confl. T. Rifreddo BSRR02
3 4 4 3 3 4 4 4 3 4 4 4
Tabella 12 – Indici di qualità delle acque del Basento
Figura 12 – Il Bacino Idrografico del fiume Basento
- 26 -
Figura 13 – Particolare su Calvello
Gli aspetti ambientali AGRICOLTURA
Reflui zootecnici Utilizzo di fertilizzanti chimici Utilizzo di fitofarmaci
- 27 -
C a p i t o l o 3
LE DRIVING FORCES INDIRETTE:
LO SCHEMA PRODUTTIVO
3.1 PREMESSA I prossimi due capitoli, riguardanti le attività umane e i suoi aspetti ambientali, sono la parte centrale del
lavoro in quanto forniscono i dati analitici sui cui elaborare la valutazione ambientale, sulla quale a sua
volta, verranno tracciate le politiche di risposta alle pressioni.
Si distinguono in questo capitolo gli aspetti generati dalle attività cosiddette indirette, cioè non controllate
direttamente dall’ente territoriale. Agricoltura, Industria, settore Civile e Mobilità sono difatti quei fattori
determinanti da cui scaturiscono azioni (aspetti ambientali) che producono degli impatti ambientali. Il loro
studio permette di verificare a monte le cause degli impatti ambientali ed elaborare una politica strutturale
e legislativa che rimuove le cause ambientali stesse. Per tali ragioni, lo studio dello stato ambientale
(capitolo 2) non ha una funzione di analisi e di verifica dei processi ambientali, ma pone solamente le
basi di conoscenza descrittiva utili a risalire alle cause. Nei paragrafi successivi, per ogni driving force
verranno descritti gli indicatori più significativi e contestualmente si eleggeranno gli aspetti ambientali
connessi.
Complessivamente, si può definire che il carico ambientale indotto dal sistema produttivo locale è
mediamente accettabile per i motivi che caratterizzano l’impianto socio-economico del territorio
acheruntino: piccole imprese, sostanzialmente di tipo agricolo, scarsi flussi turistici, mobilità bassa. Più
influente, come si vedrà nel capitolo successivo, il grado di efficienza gestionale dell’ente (specialmente i
rifiuti).
I settori analizzati nei paragrafi successivi sono stati così suddivisi:
• Agricoltura
• Industria
• Civile
• Mobilità
3.2 AGRICOLTURA Le relazioni tra ambiente e agricoltura sono estremamente complesse; i suoli agricoli sostengono le
colture agrarie e le produzioni animali (funzioni economiche e produttive) e svolgono una varietà di
importanti funzioni ecologiche (creano un legame tra l’atmosfera, la geologia, le risorse idriche e l’uso del
suolo; agiscono come fonte di gas-serra o, viceversa, come serbatoi di carbonio; regolano il flusso delle
- 28 -
precipitazioni; interagiscono con il clima, determinando quali colture possono essere ospitate;
influenzano l’uso del suolo e la forma del paesaggio).
Nell’economia della ricerca, lo studio e la valutazione delle problematiche ambientali legate al tema
“agricoltura” è fondamentale, essendo l’agricoltura generalmente riconosciuta tra i principali fattori di
impatto, responsabile dell’inquinamento delle acque, dell’erosione, dell’inquinamento e dell’acidificazione
dei suoli, dell’aumento dell’effetto serra, della perdita di habitat, di diversità biologica, della
semplificazione del paesaggio e delle condizioni di malessere degli animali allevati. Al contempo, occorre
evidenziare che proprio l’agricoltura ha, altresì, un ruolo positivo e un elevato potenziale per generare
processi di segno opposto, in grado di ridurre l’inquinamento e il degrado ambientale.
Il territorio di Calvello, si sviluppa in un’area di particolare importanza biologica e la sua morfologia non
ha permesso l’introduzione di schemi agricoli legati all’intensività produttiva, tanto da registrare un dato
riguardante il rapporto tra agricoltura intensiva e SAU inferiore di 2,5 volte la media regionale e di 2 volte
quella provinciale.
Questo indicatore è descritto nella Tabella 16 - Superficie destinata ad un uso agricolo intensivo, che
mostra nello specifico il dato significativo della percentuale di superficie destinata all’agricoltura intensiva
(33%).
La Tabella 15 - Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale mostra il rapporto tra SAU e ST che
evidenzia in termini percentuali l’area destinata alla superficie agricola e soggetta dunque ad un carico
ambientale (intensività delle pratiche, trattrici, pesticidi ecc.); rappresenta in altri termini la pressione
dell’agricoltura su i suoli. Anche questo dato, similare a quello sull’uso intensivo del suolo, indica un
valore medio che non costituisce allarme per la gestione della qualità dei suoli.
Un altro indicatore utile alla definizione del carico ambientale è il rapporto tra la superficie destinata alle
risorse forestali e la SAU, cioè la parte di territorio destinata all’uso agricolo (Tabella 15 - Superficie
Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale). L’indice esprime la qualità ecologica di un dato territorio tanto
più è alto il suo valore. Nel caso di Calvello è pari a 0,75, un valore che denota il suo alto grado di
naturalità associato alla risorsa boschiva se paragonato al dato provinciale (0,33) e regionale (0,24)
Un altro dato riportato è il numero di capi di bestiame (Tabella 18 - Capi di bestiame, A.E., UBA, carico
trofico e relativi indici - elab. su dati ISTAT, 2000), i cui carichi organici, trofici e di UBA (unità bovina
adulta) evidenziano dati superiori alla media provinciale e pertanto la gestione del comparto zootecnico
risulta un impatto ambientale.
Infine, la pressione delle attività agricole sull’ATMOSFERA è registrato nelle tabelle a seguire, in si
riportano le emissioni (dirette ed indirette) di SOx, NOx, PST, CO, COV, CO2. associate ai consumi
energetici di gasolio ed energia elettrica.
- 29 -
Indicatori e Tabelle Censimento agricoltura Valore Anno Fonte
Aziende in totale 369 2000 ISTAT
Corpi 954 2000 ISTAT
Superficie in totale 8.994 2000 ISTAT
Superficie/aziende 24,37 2000 ELABORAZ.
Tabella 13 - Dati generali sull’agricoltura
Utilizzazione dei terreni ha % su SAT Anno Fonte
Superficie agricola utilizzata (SAU) 4820,70 53,59 2000 ISTAT
Seminativi 1432,14 15,92 2000 ISTAT
Coltivazioni legnose agrarie 46,15 0,51 2000 ISTAT
Prati permanenti e pascoli 3342,41 37,16 2000 ISTAT
Arboricoltura da legno 112,80 4,68 2000 ISTAT
Boschi 3638,88 40,46 2000 ISTAT
Superficie agricola non utilizzata 112,80 1,25 2000 ISTAT
Altra superficie 421,67 4,68 2000 ISTAT
SUPERFICIE AGRICOLA TOTALE (SAT) 8994,05 100 2000 ISTAT
Tabella 14 – Utilizzazione dei terreni
Indicatore Valore Anno Fonte
SAU/ST 45,75% 2001 Elaborazione su dati ISTAT
Tabella 15 - Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale
Indicatore Calvello Media Provinciale
Media Regionale
Media Nazionale
Anno Fonte
SAU intensiva/SAU 33,00% 59,31% 69% 67% 2000 Elaborazione su dati Regione Basilicata e ISTAT
Tabella 16 - Superficie destinata ad un uso agricolo intensivo
- 30 -
Indicatore Calvello Media Provinciale
Media Regionale
Anno Fonte
Superficie forestale/SAU
0,75 0,33 0,24 2000 Elaborazione su dati e ISTAT
Tabella 17 – Rapporto Sup.Forestale/SAU
Carico Trofico Indicatore Valore A.E. UBA N (kg) P (kg)
Bovini e bufalini 1786 14573,76 1786 97872,8 13216,4
Suini 445 867,75 62,3 5028,5 1691
Ovi-Caprini 5644 10046,32 846,6 22576 4515,2
Avicoli 1892 378,40 17 908,16 321,64
TOTALE 9767 25866,23 2711,9 126385,46 19744,24
Indicatore Valore Media Provinciale Indice (valore/media provinc.)
Carico organico zootecnico
4,81 A.E./ha SAU
3,31 A.E./ha SAU 1,45
Azoto 23,50 Kg N/ha SAU
15,1 Kg N/ha SAU 1,55 Carico
trofico zootecnico Fosforo 3,67 Kg P/ha
SAU 2,70 Kg P/ha
SAU 1,36
UBA/SAU 0,50 UBA/ ha SAU
0,31 UBA/ ha SAU
1,62
Tabella 18 - Capi di bestiame, A.E., UBA, carico trofico e relativi indici - elab. su dati ISTAT, 2000
Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001
Gasolio ton/anno 176 167 224 264 182
Energia
elett.
kWh/anno 52.788 51.993 45.361 53.616 62.219
Tabella 19 - Consumi energetici in Agricoltura(Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Agricoltura % Industria % Trasporti % Civile
1997 Kg/anno 1.059 24,75% 5,75% 64,57% 4,93% 1998 Kg/anno 1.006 23,58% 5,25% 66,32% 4,85% 1999 Kg/anno 1.344 28,52% 5,16% 61,29% 5,03% 2000 Kg/anno 1.584 30,55% 4,84% 59,00% 5,61% 2001 Kg/anno 1.095 22,69% 5,18% 65,26% 6,88%
Tabella 20 - Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
- 31 -
anno u.m. Agricoltura % Industria % Trasporti % Civile
1997 Kg/anno 8.668 19,44% 0,31% 77,55% 2,70% 1998 Kg/anno 8.234 18,36% 0,28% 78,34% 3,02% 1999 Kg/anno 11.001 22,83% 0,29% 74,15% 2,74% 2000 Kg/anno 12.964 25,50% 0,28% 71,44% 2,79% 2001 Kg/anno 8.957 18,90% 0,30% 77,80% 3,01%
Tabella 21 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Agricoltura % Civile % Trasporti % Industria
1997 Kg/anno 1.022 16,31% 38,57% 45,04% 0,10% 1998 Kg/anno 970 15,43% 38,54% 45,94% 0,08% 1999 Kg/anno 1.296 19,74% 35,29% 44,87% 0,09% 2000 Kg/anno 1.528 21,49% 34,65% 43,78% 0,08% 2001 Kg/anno 1.055 15,36% 37,94% 46,61% 0,09%
Tabella 22 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Agricoltura % Industria % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 2.811 1,12% 0,01% 23,88% 74,99% 1998 Kg/anno 2.670 1,07% 0,01% 23,90% 75,03% 1999 Kg/anno 3.567 1,43% 0,01% 22,97% 75,59% 2000 Kg/anno 4.204 1,71% 0,01% 24,79% 73,49% 2001 Kg/anno 2.904 1,19% 0,01% 26,39% 72,41%
Tabella 23 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Agricoltura % Industria % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 1.263 3,50% 0,01% 13,31% 83,18% 1998 Kg/anno 1.199 3,33% 0,01% 13,33% 83,34% 1999 Kg/anno 1.602 4,40% 0,01% 12,63% 82,95% 2000 Kg/anno 1.888 5,27% 0,01% 13,63% 81,09% 2001 Kg/anno 1.304 3,72% 0,01% 14,73% 81,54%
Tabella 24 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Agricoltura % Industria % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 551.220 9,96% 2,31% 26,27% 61,46% 1998 Kg/anno 523.609 9,12% 2,03% 28,69% 60,16% 1999 Kg/anno 699.516 11,78% 2,13% 27,01% 59,08% 2000 Kg/anno 824.358 13,21% 2,09% 27,68% 57,02% 2001 Kg/anno 569.555 9,42% 2,15% 28,78% 59,65%
Tabella 25 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)
- 32 -
Analisi degli aspetti ambientali
Uso intensivo del suolo
IMPATTO (geosfera; biosfera): L’uso intensivo del suolo non rappresenta una rilevanza
ambientale nel territorio di Calvello in quanto la percentuale di suolo agricolo sul quale viene
esercitata una agricoltura di tipo intensivo (27% circa) rappresenta una media inferiore ai livelli di
allarme.
CONFORMITÀ NORMATIVA: L’agricoltura intensiva non è normata in senso specifico e
restrittivo. Esistono procedure volontarie e strumenti di incentivazione all’agricoltura biologica e ci
sono inoltre validi riferimenti internazionali (Politica Agricola Comune, Agenda 21, comunicazione
della CE) che invocano un uso sostenibile dell’agricoltura. In senso più ampio, l’uso di pesticidi e
di fertilizzanti, che rientrano nella tipica gestione intensiva del suolo e conservano elementi di
impatto riconducibili ad essa (il degrado chimico-fisico è imputabile proprio all’uso di sostanze
chimiche) è soggetta alla normativa quadro europea direttiva 91/676/CEE, relativa
all’inquinamento idrico da nitrati per uso agricolo.
SIGNIFICATIVITÀ: Gli impatti legati all’agricoltura intensiva producono in maniera estesa delle
modificazioni di complicato risanamento sulla geosfera. Nel caso di Calvello, non si registra una
estensione che pregiudichi gli equilibri del suolo e della biosfera.
Reflui Zootecnici:
IMPATTO (geosfera; idrosfera): I reflui zootecnici (deiezioni, letami, materiali di lettiere, acque
di lavaggio) rappresentano un aspetto ambientale in quanto utilizzazioni agronomiche non
corrette degli stessi (concimazioni organiche, fertirrigazione), possono potenzialmente
danneggiare alcune o diverse funzioni del suolo e provocare una contaminazione indiretta
dell’acqua. La presenza di contaminanti nel suolo oltre certi livelli comporta, infatti, una serie di
conseguenze negative per la catena alimentare e quindi per la salute umana e per tutti i tipi di
ecosistemi e di risorse naturali.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Al fine di garantire un generale livello di protezione delle acque, la
Deliberazione della Giunta Regionale 25 marzo 2002, n. 508, raccomanda l’applicazione delle
tecniche di buona pratica agricola (previste nel Programma Operativo Regionale 2000-2006) in
tutte le aree del territorio regionale, raccomandazione che diviene obbligo solo nell’area della
fascia metapontina, corrispondente al territorio comunale di Bernalda, Pisticci, Scanzano Jonico,
Policoro, Nova Siri, Rotondella e Montalbano Jonico, riconosciuta (ai sensi del D.lgs. 152/99)
zona vulnerabile da nitrati di origine agricola. In relazione ad esigenze di carattere agronomico,
organizzativo e igienico sanitario, la legislazione vigente (D.lgs. 152/99) nella disciplina specifica
dell’utilizzazione agronomica dei liquami, impone l’obbligo di disporre di contenitori per
l’accumulo dei liquami di capacità minima pari alla quantità di deiezioni prodotte in un certo lasso
di tempo (90 giorni per i piccoli allevamenti, 120 giorni per gli allevamenti bovini da latte e
bufalini, 180 giorni per tutti gli altri allevamenti).
- 33 -
SIGNIFICATIVITÀ: Una utilizzazione agronomica corretta degli effluenti zootecnici richiede una
adeguata conoscenza delle caratteristiche del territorio (comportamento idrogeologico, capacità
depurativa);
L’aspetto considerato è particolarmente rilevante nel territorio di Calvello, data la produttività di
reflui zootecnici che vi si osserva.
La sua significatività risulta sia dall’estensione dell’aspetto che dalla sua intensività e pertanto gli
impatti prodotti seppur su scala comunale modificano la qualità ecologica dei suoli e ilsistema
idrogeologico.
Gli aspetti normativi e tecnico-gestionali sono ritenuti applicati e pertanto contribuiscono alla
riduzione della pericolosità dell’aspetto.
Quest’ultimo non riveste uno specifico momento di interesse o contenzioso tra allevatori e
questione ambientale ad esso legata, proprio perché questo aspetto non viene rilevato dai
decisori come un elemento di pressione ambientale prioritario. Le attuali modalità di gestione dei
reflui zootecnici risultano migliorabili; esistono ampi spazi per promuovere ed incentivare buone
pratiche di trattamento dei reflui zootecnici, con recupero degli stessi per scopi energetici
(digestione anaerobica finalizzata alla produzione di biogas) e agricoli (digestione aerobica
finalizzata alla produzione di compost) o attraverso sistemi di fitodepurazione che garantiscono
una qualificazione naturalistica dell’area destinata al trattamento dei reflui. Queste opportunità
possono essere oggetto di accordi volontari tra il soggetto istituzionale e gli allevatori.
Utilizzo di fertilizzanti chimici
IMPATTO (geosfera, idrosfera): L’utilizzo in agricoltura di fertilizzanti chimici - azoto (N), fosforo
(P) e potassio (K) - produce impatti di gravità variabile sulle acque di falda e sui suoli. Il loro uso
eccessivo e inappropriato provoca l’accumulo di nutrienti nei suoli, alterandone le proprietà
fisiche e chimiche; inoltre, con meccanismi complessi perché influenzati da fattori quali il tipo di
suolo e di coltura, il sistema di drenaggio, le dosi, le modalità ed i periodi di fertilizzazione, essi
possono contaminare le acque superficiali o profonde, soprattutto da nitrati e fosfati; e,
successivamente, stimolare lo sviluppo delle alghe (eutrofizzazione).
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa europea quadro sull’uso di fertilizzanti è la direttiva
91/676/CEE; la vendita di fertilizzanti è regolamentata invece dalla legge 748/84, mentre il DM
MiPAF 19/04/1999 con il Codice di Buona Pratica Agronomica si riferisce all’uso razionale dei
fertilizzanti. Anche il D.lgs. 152/99, pone attenzione alle aree agricole sensibili che possano
causare l’inquinamento (di nutrienti) delle falde acquifere. A fronte di tale produzione normativa,
non esistono tuttavia prescrizioni ed obiettivi specifici rispetto ai quali valutare il grado di
conformità delle attività agricole acheruntine, se non rispetto a principi di buona pratica agricola.
SIGNIFICATIVITÀ: Il danno ambientale atteso non è rilevante per l’ecosistema né per l’uomo,
viste le caratteristiche quali-quantitative che il problema mostra nel territorio di Calvello, oltre ad
- 34 -
una probabilità di accadimento dell’impatto da ritenersi bassa, legata a condizioni imprevedibili e
di emergenza. Non si registrano, infatti, casi oggettivi di inquinamento imputabili direttamente
all’aspetto considerato, anche se è l’assenza di un sistema specifico di monitoraggio non da
adeguate garanzie al riguardo (è in altre parole lecito pensare che fenomeni non eclatanti di
inquinamento difficilmente possano essere evidenziati dagli attuali metodi di controllo).
La vastità dell’impatto ipotizzato è mediamente considerevole perché può caratterizzare un
areale dinamico come quello idrico-fluviale. Diversi gli attori del territorio interessati e coinvolti dal
tema: agricoltori, allevatori (danni ai capi di bestiame), utilizzatori della risorsa idrica. Infine, per
l’adeguatezza tecnica ed economica che caratterizza l’attuale gestione dell’aspetto, va precisato
che se impedire l’utilizzo di fertilizzanti è improbo, è invece auspicabile e praticabile il ricorso a
tecniche razionali di utilizzo prevedono un lavoro di formazione e partecipazione.
Utilizzo di fitofarmaci
IMPATTO (geosfera; idrosfera; biosfera): L’uso di fitofarmaci in agricoltura (sia di sintesi che
inorganici) ha un impatto ormai largamente provato sulle proprietà fisiche e chimiche dei suoli e
sulla micro, meso e macro-fauna. Alcuni residui, inoltre, possono contaminare le acque
superficiali e sotterranee, con effetti pericolosi sulla salute umana e sull’ambiente, anche per
piccolissime quantità.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Non esiste una specifica normativa. Valgono le considerazioni
fatte precedentemente sui richiami di organismi internazionali per un uso agricolo sostenibile e
per la tutela di acqua e suolo.
SIGNIFICATIVITÀ: Le considerazioni fatte per l’utilizzo dei fertilizzanti valgono in maniera
equivalente per l’utilizzo dei pesticidi. Se difatti, gli impatti sono diversi (ma molto simili) perché
intervengono in processi chimici e fisici diversi (i fertilizzanti sono causa prevalente
dell’eutrofizzazione e della variazione di nutrienti nel suolo, mentre i pesticidi contengono
elementi chimici complessi che sono più dannosi per la salute umana ed animale), il metodo di
impatto sull’ecosistema è identico. Anche qui, la limitazione al minimo necessario dell’uso di
questi mezzi tecnici deve essere una delle politiche per progredire verso forme più evolute di
agricoltura sostenibile.
Usi idrici per scopo irriguo
IMPATTO (idrosfera): L’impatto univoco di questo aspetto è il consumo di acqua, che
specialmente in agricoltura è causa di molti sprechi. L’utilizzo non sostenibile della risorsa idrica
provoca l’impoverimento della falda acquifera quando l’acqua è emunta, mentre diminuisce la
disponibilità idrica complessiva quando viene prelevata da invasi. In ogni caso il prelievo
insostenibile di acqua produce un impatto locale, ma anche globale, provocando squilibri al ciclo
naturale dell’acqua.
- 35 -
CONFORMITÀ NORMATIVA: Pur in assenza di misure vincolanti e restrittive, un uso non
razionale ed efficiente della risorse idriche è da considerare una non conformità normativa, visti il
D.lgs. 152/99 e i programmi di azione europei in campo ambientale, che indirizzano verso il
risparmio idrico ed un uso razionale e sostenibile dell’acqua.
SIGNIFICATIVITÀ: La significatività dell’aspetto considerato è stimata in funzione dell’efficienza
con cui funzionano i sistemi irrigui impiegati (irrigazione per scorrimento; irrigazione per
sommersione; irrigazione per aspersione (a pioggia); microirrigazione; irrigazione a goccia). La
prevalenza dei metodi per aspersione (a bassa efficienza) praticati dalle aziende agricole induce
a ritenere l’impatto di elevata magnitudo sull’ecosistema, che seppur in quota infinitesimale si
ripercuote su scala territoriale vasta, con danni che potrebbero essere di difficile reversibilità,
perché trattasi di un bene (l’acqua) di non veloce rigenerazione. A fronte di un interessamento
sociale, anche se non di tipo conflittuale, esistono le condizioni tecniche ed economiche per
realizzare progetti di miglioramento e di riduzione degli effetti ambientali (pratiche intelligenti di
riuso, riduzione degli sprechi, tecniche idroponiche).
Produzione di rifiuti
IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera): Il danno ambientale determinato dalla produzione
di rifiuti è rappresentato in prima battuta dal consumo (che spesso diventa spreco) di risorse
naturali e, successivamente, dalla necessità di trasferire nell’ambiente flussi di materiali e
sostanze che per le loro caratteristiche quantitative e chimico-fisiche hanno da tempo superato la
capacità di autosmaltimento dell’ambiente che pertanto, progressivamente, si vede costretto ad
accumularle nelle diverse forme (solida, liquida, gassosa) nelle sue diverse matrici (acqua, suolo,
aria).
CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.lgs. 22/97 “Decreto Ronchi” ha introdotto nella normativa
nazionale il principio, ampiamente ribadito dalla normativa comunitaria, di una gerarchia nelle
attività di gestione dei rifiuti secondo le seguenti priorità:
1) Ridurre la produzione dei rifiuti: la loro quantità e la loro pericolosità.
2) Riciclare, cioè recuperare i materiali ancora utilizzabili contenuti nei rifiuti.
3) Recuperare il potenziale energetico contenuto nei materiali che non possono essere
riciclati.
4) Smaltire nell’ambiente, in forme compatibili con i suoi equilibri ecologici, solo ciò che non si è
riusciti a recuperare.
La produzione di rifiuti agricoli nel Comune di Calvello è ritenuta pertanto non conforme ai principi
normativi della disciplina richiamata perché non sono preventivamente praticate politiche volte
alla riduzione di detti quantitativi e della loro pericolosità.
SIGNIFICATIVITÀ: Viste le tipologie di rifiuto prodotte dal comparto agricolo, che sono sia
pericolose (contenitori contaminati da prodotti biocidi e fitosanitari; fitofarmaci inutilizzati; residui
- 36 -
di prodotti agrochimici; batterie, accumulatori, oli esausti derivanti dall’utilizzo di macchine
agricole; etc.) sia non pericolose (contenitori ed imballaggi non contaminati; teli di coperture
serre; apparecchiature obsolete o loro parti; etc.) e attese produzioni quantitativamente
significative, non essendo l’agricoltura (in particolare quella di tipo intensivo) uno dei principali
comparti produttivi di Calvello, se non per le attività zootecniche che richiedono uno studio
separato (vedi sopra Reflui Zootecnici), si ritiene media la magnitudo ambientale dell’aspetto
considerato. Quanto alla sua probabilità di accadimento, l’impatto è evidentemente legato ad
attività che avvengono continuamente e su una vasta scala, con tempi di risanamento e recupero
delle aree dedite allo smaltimento molto lunghi. Le politiche e gli interventi economicamente
praticabili su scala locale per una mitigazione del fenomeno, esistono e vanno ricercati nella
riduzione dei quantitativi prodotti e della loro pericolosità attraverso il passaggio ad una
agricoltura ed una zootecnia biologica; e nella riduzione della pericolosità attraverso la bonifica
dei contenitori di prodotti fitosanitari (semplici operazioni di risciacquo con acqua e recupero delle
soluzioni).
Uso di energia
IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera): Come danno ambientale associato all’uso di
energia si considerano gli impatti connessi alle attività di produzione e distribuzione dell’energia
consumata. Si tratta, ovviamente, di impatti ambientali che variano in funzione del vettore
energetico considerato (energia elettrica, gas naturale, gasolio, etc.) e delle sue modalità di
produzione (efficienza, sostenibilità ambientale). Esclusi i casi di autoproduzione di energia, gli
impatti considerati sono localizzati all’esterno del territorio indagato, fuori regione o addirittura
oltre i confini nazionali.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Non esistono prescrizioni ed obiettivi specifici rispetto ai quali
valutare il grado di conformità dell’uso di energia nelle attività agricole. Ancora una volta gli
indirizzi per un miglioramento delle prestazioni ambientali (uso efficiente e razionale dell’energia,
ricorso a fonti rinnovabili di energia) sono a carattere volontario.
SIGNIFICATIVITÀ: I vettori energetici utilizzati nel settore agricolo sono gasolio ed energia
elettrica; in generale gli impatti associati alla loro produzione e distribuzione hanno una elevata
rilevanza ambientale ma, visti i ridotti consumi registrati nel territorio di studio, si valutano gli
stessi poco significativi, anche se resta da segnalare l’assenza di tecnologie e metodi innovativi
per un loro uso efficiente e razionale.
Emissioni in atmosfera
IMPATTO (atmosfera): L’impatto ambientale considerato è l’inquinamento atmosferico, inteso
come ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica, dovuta
alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le
normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria. Nell’analisi seguente si valuta la
significatività dell’inquinamento imputabile alle sole emissioni provenienti da sorgenti interne al
- 37 -
territorio di Acerenza (emissioni dirette dovute ai consumi energetici finali, emissioni da attività
zootecniche, etc.). I contributi emissivi associati alle attività di produzione e distribuzione
dell’energia (emissioni indirette) sono presi in considerazione nella valutazione dell’aspetto “uso
di energia”.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Non sono presenti aziende agricole alle quali è applicabile la
normativa per la disciplina dell’inquinamento atmosferico (D.lgs 351/1999; DPR 203/88; DPCM
21 luglio 1989). SIGNIFICATIVITÀ: I ridotti quantitativi delle emissioni stimate (associate ai
consumi energetici) fanno ritenere l’aspetto considerato di trascurabile significatività.
Emissioni di odori molesti
IMPATTO (atmosfera): L’impatto ambientale considerato sono le molestie olfattive
generalmente legato alla gestione dei reflui zootecnici in azienda o pratiche di concimazione
organica.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa italiana contiene diversi riferimenti al problema della
prevenzione e del contenimento delle molestie olfattive, ma non presenta norme specifiche e
valori limiti alle emissioni di sostanze osmogene dagli impianti né metodologie e parametri per
valutare la rilevanza o meno del livello di molestia olfattiva da essi determinato
SIGNIFICATIVITÀ: Data l’estensione delle attività zootecniche si può ritenere il problema delle
emissioni di odori un aspetto ambientale da tenere sotto controllo. Circa la sua significatività, vi è
da valutare l’incidenza sulla percezione, e, dal momento che la localizzazione delle attività a cui
sono potenzialmente imputabili problemi di molestie olfattive sono usualmente nella dimensione
rurale ed extraurbana, si ritiene l’aspetto considerato di trascurabile significatività.
3.3 INDUSTRIA Il settore industriale nel comune di Calvello non è particolarmente sviluppato e di conseguenza anche gli
aspetti ambientali legati ad esso sono ridotti. Il settore della ricerca e dell’estrazione petrolifera, in tutta
l’area della Val d’Agri, riveste invece una peculiarità sia in termini specificamente ambientali che sociali.
Come si evince nella Tabella 36 – Siti di estrazioni di risorse energetiche, la produzione di petrolio nel
territorio calvellese è di 547.550 mc annui, concentrata in 8 pozzi localizzati a Cerro Falcone. Esiste
inoltre un LPT (Long Production Test) dove vengono stoccati gli oli estratti per testare le loro
caratteristiche quali-quantitative. I carichi ambientali generati dal sistema petrolifero riguardano la qualità
idrica (la sorgente Acqua Sulfurea nei pressi del LPT ha perso le caratteristiche termali per inquinamento
chimico, mentre tutto il sistema della falde acquifere è a rischio); quella atmosferica (persistono
nitidamente emissioni di sostanze inquinanti e di tipo odoroso); la stabilità idrogeologica; la perdita di
biodiversità (intesa come evidente interferenza dei corridoi ecologici tipici dell’area e come degrado
chimico-fisico delle risorse). Tuttavia, molti dei dati a nostra disposizione si riferiscono a periodi nei quali
le attività estrattive non avevano raggiunto regimi produttivi aggiornati. È pertanto necessario valutare il
sistema ambientale locale attraverso periodi di osservazioni medio-lunghi successivi all’attuale ricerca.
- 38 -
Indicatori e Tabelle
Imprese Istituzioni TOTALE
Industria Commercio Altri servizi UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti 47 112 35 56 45 107 7 87 134 362
Tabella 26 – Struttura produttiva, ISTAT 2001
Imprese Istituzioni TOTALE
Industria Commercio Altri servizi
UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti UL addetti 35,1 % 30,9 % 26,1 % 15,5 % 33,6 % 29,6 % 5,2 % 24 % 100 % 100 %
Tabella 27 – Struttura produttiva in termini percentuali, ISTAT 2001
Imprese Istituzioni TOTALE
Industria Attività terziarie UL addetti UL addetti UL addetti UL % addetti
+ 9,3 % - 30 % - 28,6 % - 37,5 % 46,2 % - 3,3 % - 13,5 % - 14 %
Tabella 28 - Variazioni percentuali della struttura produttiva rispetto al censimento ISTAT 1991
Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001
Gasolio ton/anno 41 37 40 42 42 Energia elett. kWh/anno 112.970 234.920 251.927 262.308 338.980
Tabella 29 – Consumi energetici nell’Industria, Sistema Energetico Provinciale 2003
anno u.m. Industria % Trasporti % Civile % Agricoltura
1997 Kg/anno 246 5,75% 64,57% 4,93% 24,75% 1998 Kg/anno 224 5,25% 66,32% 4,85% 23,58% 1999 Kg/anno 243 5,16% 61,29% 5,03% 28,52% 2000 Kg/anno 251 4,84% 59,00% 5,61% 30,55% 2001 Kg/anno 250 5,18% 65,26% 6,88% 22,69%
Tabella 30 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Industria % Trasporti % Civile % Agricoltura
1997 Kg/anno 139 0,31% 77,55% 2,70% 19,44% 1998 Kg/anno 127 0,28% 78,34% 3,02% 18,36% 1999 Kg/anno 138 0,29% 74,15% 2,74% 22,83% 2000 Kg/anno 142 0,28% 71,44% 2,79% 25,50% 2001 Kg/anno 142 0,30% 77,80% 3,01% 18,90%
Tabella 31 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
- 39 -
anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 6 0,10% 16,31% 38,57% 45,04% 1998 Kg/anno 5 0,08% 15,43% 38,54% 45,94% 1999 Kg/anno 6 0,09% 19,74% 35,29% 44,87% 2000 Kg/anno 6 0,08% 21,49% 34,65% 43,78% 2001 Kg/anno 6 0,09% 15,36% 37,94% 46,61%
Tabella 32 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 21 0,01% 1,12% 23,88% 74,99% 1998 Kg/anno 19 0,01% 1,07% 23,90% 75,03% 1999 Kg/anno 21 0,01% 1,43% 22,97% 75,59% 2000 Kg/anno 21 0,01% 1,71% 24,79% 73,49% 2001 Kg/anno 21 0,01% 1,19% 26,39% 72,41%
Tabella 33– Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 3 0,01% 3,50% 13,31% 83,18% 1998 Kg/anno 2 0,01% 3,33% 13,33% 83,34% 1999 Kg/anno 2 0,01% 4,40% 12,63% 82,95% 2000 Kg/anno 3 0,01% 5,27% 13,63% 81,09% 2001 Kg/anno 3 0,01% 3,72% 14,73% 81,54%
Tabella 34 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Industria % Agricoltura % Civile % Trasporti
1997 Kg/anno 128.014 2,31% 9,96% 26,27% 61,46% 1998 Kg/anno 116.534 2,03% 9,12% 28,69% 60,16% 1999 Kg/anno 126.351 2,13% 11,78% 27,01% 59,08% 2000 Kg/anno 130.627 2,09% 13,21% 27,68% 57,02% 2001 Kg/anno 129.856 2,15% 9,42% 28,78% 59,65%
Tabella 35 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)
Indicatore Risorsa Numero Pozzi Q.tà annua estratta
Anno Fonte
Siti di estrazione di risorse
energetiche
Petrolio greggio
8 547.550 mc 2003 Regione Basilicata
Tabella 36 – Siti di estrazioni di risorse energetiche
- 40 -
Analisi degli aspetti Gli aspetti ambientali che derivano dall’analisi sopra esposta sono di seguito elencati.
Emissioni in atmosfera
IMPATTO (atmosfera): L’impatto è genericamente indicato come inquinamento atmosferico,
considerando tale ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria,
dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da
alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa applicabile in tema di inquinamento atmosferico
è il DPR 203/88. Infatti, il D.lgs 351/1999 ha sì abrogato (cfr. art. 13) il DPCM 28/03/83 e il
DPR 203/88 ridisegnando un quadro normativo unitario, però, in via transitoria (cfr. art. 14)
fino alla data di entrata in vigore dei pertinenti decreti (attuativi delle successive direttive
relative ai limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria ambiente), restano in vigore i valori
limite, i valori guida, i livelli di attenzione e di allarme, gli obiettivi di qualità, i livelli per la
protezione della salute e della vegetazione, nonché le disposizioni sull’informazione della
popolazione, stabiliti dalle norme in questione.
Il DPCM 21 luglio 1989 ha esteso successivamente l’ambito di applicazione del DPR 203/1988
anche agli impianti di imprese artigiane e di servizi (impianti di autocarrozzeria, cabine di
verniciatura, etc.), introducendo le due categorie:
a) attività i cui impianti provocano inquinamento atmosferico poco significativo (non soggette
ad alcuna autorizzazione);
b) attività a ridotto inquinamento atmosferico, stabilendo al riguardo che le Regioni possono
predisporre modelli semplificati di domande di autorizzazione.
Nel caso di Acerenza tutti gli impianti con punti di emissione soggetti ad autorizzazione risultano
conformi alle prescrizioni legislative sopra richiamate.
SIGNIFICATIVITÀ: L’impatto considerato, che produce effetti negativi su scala globale, è in
alcuni casi di tipo irreversibile (buco nell’ozono). Vista la tipologia e la consistenza del tessuto
industriale si ritiene tuttavia non rilevante l’apporto determinato dagli insediamenti produttivi
localizzati nel Comune di Calvello. Di notevole significatività, sia rispetto all’emergenza
ambientale che al grado di conflitto tra società civile e gruppi petroliferi/pubblica amministrazione,
è la percezione locale sui danni delle estrazioni petroliferi al sistema ambientale ed alla qualità
atmosferica.
Scarichi idrici
IMPATTO (idrosfera): L’impatto prevalente collegato all’aspetto ambientale dello scarico di
acque reflue è l’inquinamento del corpo idrico ricettivo. Particolarmente importante è dunque
la fase di trattamento depurativo dei reflui industriali perché contengono un elevato carico
inquinante.
- 41 -
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa che regola l’aspetto degli scarichi idrici industriali è il
D.lgs. 152/99 e successive modifiche, che sancisce per le aziende due obblighi fondamentali:
l’autorizzazione allo scarico e il rispetto dei valori limite. Rispetto a tali obblighi l’indagine
condotta non fa rilevare difformità legislative.
SIGNIFICATIVITÀ: Gli impatti legati all’aspetto considerato non sono rilevanti nel territorio di
Calvello sia per le modeste dimensioni dell’apparato industriale sia per le attuali modalità di
gestione e trattamento dei reflui industriali.
Utilizzo risorse idriche
IMPATTO (idrosfera): L’impatto di questo aspetto è il consumo di acqua per scopi industriali.
Come per l’agricoltura va evidenziato che un utilizzo non sostenibile della risorsa idrica è da
ritenere un grave danno all’ambiente per i potenziali squilibri indotti al ciclo naturale
dell’acqua.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.lgs. 152/99 all’art.25, sostiene il risparmio idrico. Non ci sono
però misure vincolanti e restrittive in tal senso.
SIGNIFICATIVITÀ: Diversamente dagli usi idrici in agricoltura, l’impatto dell’uso industriale è
meno rilevante. Soprattutto perché il peso industriale nelle attività produttive locali è minore e per
un maggiore controllo che avviene sui consumi. Vi è un minore interessamento sociale e
l’aspetto è migliorabile attraverso soluzioni organizzative e di controllo interne all’aziende.
Produzione di rifiuti
IMPATTO (geosfera; atmosfera; biosfera): Con riferimento a quanto detto per la produzione di
rifiuti in agricoltura, il danno ambientale considerato è rappresentato dal consumo di risorse
naturali e, successivamente, dalla necessità di trasferire nell’ambiente flussi di materiali e
sostanze che progressivamente, si vede costretto ad accumulare nelle diverse forme (solida,
liquida, gassosa) nelle sue diverse matrici (acqua, suolo, aria).
CONFORMITÀ NORMATIVA: La produzione di rifiuti industriali è ritenuta conforme ai principi
normativi della disciplina applicabile perché, a differenza di quanto detto per l’agricoltura, non si
ravvedono nel caso in studio possibili politiche da perseguire per ridurre preventivamente detti
quantitativi, né tanto meno la loro pericolosità. SIGNIFICATIVITÀ: La rilevanza complessiva dell’impatto considerato è ritenuta ai fini della
nostra valutazione non significativa sia per la tipologia che per i quantitativi attesi di rifiuti
industriali.
Emissioni di rumore
IMPATTO (atmosfera): L’impatto prodotto è l’inquinamento acustico inteso come diffusione di
rumori che provocano fastidio o disturbo al riposo e alle attività dell’uomo o mettono in pericolo la
- 42 -
sua salute oppure deteriorano gli ecosistemi, i beni materiali e i monumenti ovvero interferiscono
con la legittima fruizione dell’ambiente stesso.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa sull’inquinamento acustico fissa valori limite di
emissione (massimo rumore che può essere emesso da una sorgente sonora), valori limite di
immissione (massimo rumore che può essere immesso in un ambiente da una o più sorgenti
sonore), ed ancora valori di attenzione (soglia di rumore che indica la presenza di un rischio
potenziale per la salute e l’ambiente) e valori di qualità (livelli “ideali” di rumore cui pervenire
gradualmente). La legge quadro sull’inquinamento acustico, la 447 del 26 ottobre 1995
contenente una disciplina generale diretta ad orientare l’elaborazione di ulteriori norme e
l’adozione di provvedimenti amministrativi da parte dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei
Comuni, prevede tra l’altro l’obbligo per l’Amministrazione Comunale di realizzare una
zonizzazione acustica, cioè di classificare il territorio in aree omogenee secondo l’uso del
territorio, ricadenti in una delle sei classi indicate dalla normativa. In Basilicata, al 2000, solo il
comune di Matera ha predisposto tali documenti.
SIGNIFICATIVITÀ: Rispetto alle attività industriali di Calvello non esiste una questione
ambientale sul rumore. La popolazione esposta all’inquinamento acustico è ridottissima. La
rilevanza ambientale è minima per le seguenti ragioni specifiche: la severità dell’impatto è nulla;
la sua estensione è limitata al sito industriale; l’evento, pur essendo praticamente costante non è
irreversibile. Non ci sono situazioni di interesse collettivo perché l’aspetto non è percepito.
Siti di estrazione di risorse energetiche
IMPATTO (geosfera, idrosfera, atmosfera): Le attività di estrazione petrolifera costituiscono un
aspetto ambientale primario nella trattazione della conservazione del territorio. I principali impatti
legati a questo aspetto sono di tipo ecologico: degrado biologico, dei suoli, della qualità idrica e
atmosferica.
La produzione, il trattamento primario e la trasfromazione degli oli comportano emissioni
inquinanti, rischio rilevante di sversamenti durante il trasporto (si registra un incidente datato
25.02.2000), modificazione degli assetti idrogeologici, rischi di contaminazione dei suoli e della
falda idrica.
CONFORMITÀ NORMATIVA: L’estrazione di risorse energetiche è soggetta al D.Lgs.625/96 in
attuazione della direttiva europea 94/22/CE relativa alle condizioni di rilascio e di esercizio delle
autorizzazioni alla prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi; alla L.140/99 art.7 (Gestione
finanziaria degli interventi a favore delle attività minerarie e interpretazione autentica di norme).
Inoltre vi sono delle norme regionali che disciplinano le attività petrolifere in Val d’Agri: L.R. 40/95
(utilizzo dell’aliquota relativa ai giacimenti petroliferi in Val d’Agri), L.R. 12/99 (sull’informazione
relativa alle estrazioni).
Infine, esiste un Protocollo di intesa Regione-Governo del 7.10.98 (D.G.R. n.2940 del 12.10.98)
che regola le azioni di sfruttamento dei giacimenti, le attribuzioni delle royalties e soprattutto
- 43 -
individua degli strumenti di compensazione ambientale per l’intero territorio soggetto alle attività
petrolifere.
SIGNIFICATIVITÀ: L’impatto considerato è altamente significativo poiché le attività petrolifere
sortiscono oggettivamente effetti ambientali sull’ecosistema e sull’uomo. Si aggiunge un esteso
grado di conflittualità con le popolazioni locali; una alta sensibilità del territorio (ricco di sorgenti,
boschi e aree di eccellenza naturalistica), per cui i rischi connessi alle attività pregiudicano le
risorse ambientali locali.
Uso di energia
IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera): Come danno ambientale associato all’uso di
energia si considerano gli impatti connessi alle attività di produzione e distribuzione dell’energia
consumata. Per maggiori dettagli si rimanda alle considerazioni svolte per l’agricoltura.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Non esistono prescrizioni ed obiettivi specifici rispetto ai quali
valutare il grado di conformità dell’uso di energia nelle attività industriali; gli indirizzi per un
miglioramento delle prestazioni ambientali (uso efficiente e razionale dell’energia, ricorso a fonti
rinnovabili di energia) sono a carattere volontario.
SIGNIFICATIVITÀ: I vettori energetici considerati negli impieghi industriali sono gasolio ed
energia elettrica; visti i ridotti consumi registrati, come per l’agricoltura, si valuta non significativa
la rilevanza ambientale associata a tali consumi.
3.4 CIVILE Il settore civile in senso stretto è la comunità di persone che insiste sul territorio nei suoi usi domestici e
di servizio. Questa sezione riguarda dunque le attività antropiche quando non sono collegate allo schema
produttivo (agricoltura, industria) o alla mobilità. Naturalmente i carichi ambientali prodotti dal settore si
concentrano soprattutto nella produzione di rifiuti, nei consumi energetici e nelle emissioni in atmosfera
associate alle attività di climatizzazione degli edifici civili. La vita quotidiana contribuisce in maniera non
secondaria agli inquinamenti dell’atmosfera, ma anche al consumo di risorse soprattutto nel momento in
cui smaltisce le merci e i prodotti di scarto dei suoi processi vitali (mangiare, abitare, vestire) e che
comunemente definiamo rifiuti. I rifiuti sono dunque merce la cui produzione genera consumi di risorse
energetiche e naturali e il suo mancato riutilizzo si concretizza in un prelievo di risorse da un lato e in una
immissione inquinante nell’ecosfera. I principali contenuti delle tabelle si riferiscono appunto alle
emissioni in atmosfera legate ai consumi energetici le quali evidenziano in termini assoluti un contributo
minimo, mentre se confrontate agli altri settori economici (agricoltura, industria e mobilità) si presentano
in maniera rilevante nei valori di PST (circa il 40%), di CO e CO2 dove contribuiscono in maniera
superiore al quarto del totale.
- 44 -
Indicatori e tabelle Indicatore Valore Anno Fonte
Numero di cacciatori
1-15 2001 Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Potenza
Pressione venatoria
0,0000952-0,00142 cacciatori/ha 2001 Nostra Elaborazione su dati ATC
n°2
Tabella 37 – Pressione venatoria
Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001
E.E. domest. kWh/anno 1.636.459 1.574.830 1.680.950 1.646.067 1.611.512
E.E. terziario kWh/anno 644.943 690.027 761.271 750.887 760.542
Gasolio ton/anno 15 15 20 30 34
GPL ton/anno 225 292 283 301 284
Gas metano Nmc/anno 0 0 0 0 0
Olio comb. ton/anno 3 2 2 2 3
Legna ton/anno 762 762 728 774 819
Tabella 38 – Consumi energetici nel settore Civile (Sistema energetico Provinciale, 2003)
anno u.m. Civile % Agricoltura % Industria % Trasporti
1997 Kg/anno 211 4,93% 24,75% 5,75% 64,57%
1998 Kg/anno 207 4,85% 23,58% 5,25% 66,32% 1999 Kg/anno 237 5,03% 28,52% 5,16% 61,29% 2000 Kg/anno 291 5,61% 30,55% 4,84% 59,00% 2001 Kg/anno 332 6,88% 22,69% 5,18% 65,26%
Tabella 39 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Civile % Agricoltura % Industria % Trasporti
1997 Kg/anno 1.202 2,70% 19,44% 0,31% 77,55%
1998 Kg/anno 1.356 3,02% 18,36% 0,28% 78,34% 1999 Kg/anno 1.318 2,74% 22,83% 0,29% 74,15% 2000 Kg/anno 1.416 2,79% 25,50% 0,28% 71,44% 2001 Kg/anno 1.426 3,01% 18,90% 0,30% 77,80%
Tabella 40 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Civile % Agricoltura % Trasporti % Industria
1997 Kg/anno 2.417 38,57% 16,31% 0,10% 45,04%
1998 Kg/anno 2.423 38,54% 15,43% 0,08% 45,94% 1999 Kg/anno 2.317 35,29% 19,74% 0,09% 44,87% 2000 Kg/anno 2.463 34,65% 21,49% 0,08% 43,78% 2001 Kg/anno 2.606 37,94% 15,36% 0,09% 46,61%
Tabella 41 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
- 45 -
anno u.m. Civile % Industria % Agricoltura % Trasporti
1997 Kg/anno 59.833 23,88% 0,01% 1,12% 74,99%
1998 Kg/anno 59.864 23,90% 0,01% 1,07% 75,03% 1999 Kg/anno 57.238 22,97% 0,01% 1,43% 75,59% 2000 Kg/anno 60.820 24,79% 0,01% 1,71% 73,49% 2001 Kg/anno 64.383 26,39% 0,01% 1,19% 72,41%
Tabella 42 – Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Civile % Industria % Agricoltura % Trasporti
1997 Kg/anno 4.800 13,31% 0,01% 3,50% 83,18%
1998 Kg/anno 4.806 13,33% 0,01% 3,33% 83,34% 1999 Kg/anno 4.596 12,63% 0,01% 4,40% 82,95% 2000 Kg/anno 4.884 13,63% 0,01% 5,27% 81,09% 2001 Kg/anno 5.168 14,73% 0,01% 3,72% 81,54%
Tabella 43 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
u.m. Civile % Industria % Agricoltura % Trasporti
1997 Kg/anno 1.454.618 26,27% 9,96% 2,31% 61,46%
1998 Kg/anno 1.647.282 28,69% 9,12% 2,03% 60,16% 1999 Kg/anno 1.603.153 27,01% 11,78% 2,13% 59,08% 2000 Kg/anno 1.727.730 27,68% 13,21% 2,09% 57,02% 2001 Kg/anno 1.739.385 28,78% 9,42% 2,15% 59,65%
Tabella 44 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)
Analisi degli aspetti Gli aspetti ambientali del settore civile sono i seguenti:
Emissioni in atmosfera
IMPATTO (atmosfera): L’impatto è genericamente indicato come inquinamento atmosferico,
considerando tale ogni modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria,
dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da
alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa assunta a riferimento per la valutazione del
grado di conformità legislativa è nel caso del settore civile il DPR 412/93, e successive
modiche ed integrazioni, ai sensi del quale la Provincia di Potenza esegue controlli e verifiche
sullo stato di funzionamento e manutenzione delle caldaie ad uso civile. E’ evidente infatti che
un cattivo funzionamento del parco caldaie oltre che esporre gli utilizzatori a condizioni di
rischio, determina un aumento del carico inquinante emesso in atmosfera. Tali controlli nel
- 46 -
Comune di Acerenza fanno registrare una sostanziale conformità agli obblighi di legge
richiamati.
SIGNIFICATIVITÀ: L’aspetto considerato produce impatti ambientali da tenere sotto controllo
(è meno concentrato rispetto a quello imputabile al settore industriale ma si presenta in
maniera più consistente in termini assoluti). Spazi per miglioramenti praticabili vanno ricercati
nella sostituzione progressiva del parco caldaie con dispositivi ad alta efficienza energetica,
oggi disponibili sul mercato.
Utilizzo risorse idriche
IMPATTO (idrosfera): L’impatto di questo aspetto è il consumo di acqua per scopi domestici.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.lgs. 152/99 all’art.25, sostiene il risparmio idrico. Non ci sono
però misure vincolanti e restrittive in tal senso.
SIGNIFICATIVITÀ: Anche in questo caso, l’indicatore in oggetto è identico a quelli utilizzati
precedentemente per descrivere gli impatti dei consumi idrici in agricoltura e nel settore
industriale. Nella considerazione relativa al miglioramento dell’aspetto, è praticabile una politica
di risparmio idrico attraverso strategie di comunicazione e progetti mirati, ma allo stato attuale
non vi sono soluzioni legislativo-tecnologiche economicamente praticabili.
Produzione di rifiuti
IMPATTO (geosfera; atmosfera; biosfera): Questo aspetto produce un aumento del carico
ambientale: consumo energetico, consumo di materie prime, inquinamento atmosferico e del
suolo. Nel caso di Acerenza la produzione di rifiuti pro capite è inferiore alla media nazionale e di
conseguenza il contributo agli impatti sopra indicati.
CONFORMITÀ NORMATIVA: non esistono prescrizioni precise sulla produzione di rifiuti ma alle
modalità di gestione dell’intero sistema dei rifiuti. Il decreto Ronchi richiama la cultura delle
prevezione come elemento chiave per la sostenibilità del sistema produttivo.
SIGNIFICATIVITÀ: Si ripetono le condizioni di rilevanza ambientale evidenziate per l’industria.
La merceologia è differente tra il settore civile e quello domestico e per tale ragione si ipotizza un
effetto diverso delle conseguenze sul suolo e sull’atmosfera.
Identiche anche le questioni sulle parti interessate e sulla adeguatezza tecnico-economica.
Uso di energia
IMPATTO (atmosfera): Consumo di energia
CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.
SIGNIFICATIVITÀ: l’aspetto in oggetto non è rilevante per lo scarso contributo quantitativo agli
impatti ambientali di tipo globale che caratterizzano l’aspetto. Esso è comunque tecnicamente
migliorabile attraverso soluzioni tecnologiche economicamente sostenibili.
- 47 -
3.5 MOBILITÀ Anche la mobilità non rappresenta una attività critica nel territorio di Calvello perché non c’è un parco
veicoli esteso né attività terziarie o industriale che giustificono un flusso di traffico emergente. Tra gli
aspetti principali ci sono le emissioni in atmosfera e quelle rumorose, i consumi energetici. La Tabella
45 – Parco veicoli identifica i veicoli circolanti. Le successive tabelle espongono invece i consumi
energetici e le relative emissioni. Si evincono contributi minimi, dovuti principalmente alla scarsità
demografica, ma in termini relativi si osserva che le più alte percentuali di contributo all’inquinamento
atmosferico rispetto alle altre attività sono dovute alla mobilità.
Indicatori e tabelle
Indicatore Valore Anno Fonte
Veicoli circolanti autovetture 728 2000 ACI
autovetture oltre 2000 cc 12 2000 ACI autobus 1 2000 ACI
autocarri e motrici 119 2000 ACI motocarri e motofurgoni 10 2000 ACI rimorchi e semirimorchi 5 2000 ACI
Veicoli immatricolati autovetture 22 2001 ACI
autovetture oltre 2000 cc 4 2001 ACI autobus 0 2002 ACI
autocarri e motrici 7 2002 ACI motocarri e motofurgoni 0 2002 ACI rimorchi e semirimorchi 0 2002 ACI
Tabella 45 – Parco veicoli
Vettore u.m. 1997 1998 1999 2000 2001
Gasolio ton/anno 582 599 613 660 685
Benzina ton/anno 502 501 499 474 459 GPL ton/anno 25 26 31 24 28
Tabella 46 – Consumi energetici nel settore Trasporti (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Trasporti % Civile % Agricoltura % Industria
1997 Kg/anno 2.763 64,57% 4,93% 24,75% 5,75%
1998 Kg/anno 2.830 66,32% 4,85% 23,58% 5,25% 1999 Kg/anno 2.888 61,29% 5,03% 28,52% 5,16% 2000 Kg/anno 3.059 59,00% 5,61% 30,55% 4,84% 2001 Kg/anno 3.149 65,26% 6,88% 22,69% 5,18%
Tabella 47- Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
- 48 -
anno u.m. Trasporti % Industria % Civile % Agricoltura
1997 Kg/anno 34.575 77,55% 0,31% 2,70% 19,44%
1998 Kg/anno 35.139 78,34% 0,28% 3,02% 18,36% 1999 Kg/anno 35.725 74,15% 0,29% 2,74% 22,83% 2000 Kg/anno 36.318 71,44% 0,28% 2,79% 25,50% 2001 Kg/anno 36.879 77,80% 0,30% 3,01% 18,90%
Tabella 48 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Trasporti % Civile % Agricoltura % Industria
1997 Kg/anno 2.822 45,04% 38,57% 0,10% 16,31%
1998 Kg/anno 2.888 45,94% 38,54% 0,08% 15,43% 1999 Kg/anno 2.946 44,87% 35,29% 0,09% 19,74% 2000 Kg/anno 3.112 43,78% 34,65% 0,08% 21,49% 2001 Kg/anno 3.201 46,61% 37,94% 0,09% 15,36%
Tabella 49 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Trasporti % Civile % Industria % Agricoltura
1997 Kg/anno 187.930 74,99% 23,88% 0,01% 1,12%
1998 Kg/anno 187.970 75,03% 23,90% 0,01% 1,07% 1999 Kg/anno 188.345 75,59% 22,97% 0,01% 1,43% 2000 Kg/anno 180.289 73,49% 24,79% 0,01% 1,71% 2001 Kg/anno 176.658 72,41% 26,39% 0,01% 1,19%
Tabella 50 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Trasporti % Civile % Industria % Agricoltura
1997 Kg/anno 29.986 83,18% 13,31% 0,01% 3,50%
1998 Kg/anno 30.051 83,34% 13,33% 0,01% 3,33% 1999 Kg/anno 30.177 82,95% 12,63% 0,01% 4,40% 2000 Kg/anno 29.053 81,09% 13,63% 0,01% 5,27% 2001 Kg/anno 28.607 81,54% 14,73% 0,01% 3,72%
Tabella 51 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003)
anno u.m. Trasporti % Civile % Industria % Agricoltura
1997 Kg/anno 3.402.511 61,46% 26,27% 9,96% 2,31%
1998 Kg/anno 3.454.360 60,16% 28,69% 9,12% 2,03% 1999 Kg/anno 3.506.996 59,08% 27,01% 11,78% 2,13% 2000 Kg/anno 3.559.349 57,02% 27,68% 13,21% 2,09% 2001 Kg/anno 3.605.871 59,65% 28,78% 9,42% 2,15%
Tabella 52 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003)
- 49 -
Analisi degli aspetti
Emissioni in atmosfera
IMPATTO (atmosfera): L’impatto è genericamente indicato come inquinamento atmosferico.
CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.
SIGNIFICATIVITÀ: l’impatto non risulta significativo poiché il contributo locale non è consistente.
Sono prevedibili soluzioni tecniche, soprattutto nel settore pubblico, per la riduzione dell’impatto
atmosferico, come ad esempio il ricorso a mezzi di tipo elettrico.
Emissione di rumore
IMPATTO (atmosfera): L’impatto rilevato è l’inquinamento acustico
CONFORMITÀ NORMATIVA: La legge 447/95 prevede l’obbligo per i comuni, di realizzare una
zonizzazione acustica, cioè di classificare il territorio in aree omogenee secondo l’uso del
territorio, ricadenti in una delle sei classi indicate dalla normativa. In Basilicata, al 2000, solo il
comune di Matera ha predisposto tali documenti.
SIGNIFICATIVITÀ: Come nel settore industriale, anche nella mobilità non si percepisce una
rilevanza ambientale di questo aspetto. La severità è quasi nulla, e anche se la popolazione è
diffusamente coinvolta attraverso il traffico, non ci sono contenziosi sociali sul problema.
Utilizzo di carburante
IMPATTO (atmosfera, biosfera, geosfera): L’impatto di questo aspetto sono i consumi di
risorse energetiche, l’inquinamento atmosferico e gli effetti primari delle attività estrattive. Gli
impatti legati all’uso locale riguardano le emissioni atmosferiche.
CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.
SIGNIFICATIVITÀ: L’impatto è alto sull’ecosistema se vengono considerati tutti i processi della
filiera energetica. Tuttavia considerando solo gli effetti dell’uso locale, gli impatti sono da
considerare medio-bassi. L’aspetto è tema di conflittualità tra i soggetti coinvolti se si considera la
questione delle estrazioni petrolifere e dei cambiamenti climatici e quindi la globalità dell’impatto.
È invece quasi nulla la questione sociale se ci si riferisce all’uso per gli scopi della mobilità locale.
Esistono soluzioni innovative per ridurre l’impatto alle quali competono costi praticabili. La
mobilità sostenibile è attuabile soprattutto nel settore pubblico attraverso: bus elettrici, giornate
pedonali, politiche locali per mezzi alternativi a quelli privati, come il treno, gli autobus e la
bicicletta.
- 50 -
C a p i t o l o 4
LE DRIVING FORCES DIRETTE:
IL GOVERNO LOCALE
4.1 PREMESSA Le driving forces dirette sono tutte quelle attività pubbliche su cui l’Amministrazione Comunale esercita
una influenza diretta sia sotto forma di controllo sia in termini di pianificazione e gestione. Si tratta di
attività quali la gestione urbanistica, il sistema di gestione dei rifiuti, delle risorse idriche e di quelle
energetiche, delle politiche sulla sicurezza del territorio e della sua conservazione.
Pur non trattandosi di vere e proprie pressioni produttive che generano aspetti ed impatti ambientali
come le emissioni, la produzione di rifiuti, i consumi energetici, esistono evidentemente aspetti molto
significativi che riguardano la gestione pubblica dei settori sopracitati: l’abusivismo edilizio, gli incendi
boschivi, i consumi idrici e l’inquinamento delle acque, la scarsa efficienza nella raccolta differenziata dei
rifiuti ecc. Gli impatti che scaturiscono da queste attività rappresentano carichi ambientali che
necessitano di forti politiche di risposta, spesso, di difficile attuazione.
I settori analizzati nei paragrafi successivi sono stati così suddivisi:
• Sviluppo urbano
• Gestione del territorio
• Gestione servizio idrico integrato
• Gestione dei rifiuti
• Gestione dell’energia
Il quadro generale degli aspetti ambientali presenta una diffusa necessità di migliorare l’efficienza
gestionale rispetto alle questioni ambientali. In particolare si evidenziano criticità nel settore dei rifiuti
(raccolta differenziata) e nella gestione del territorio (incendi boschivi).
4.2 SVILUPPO URBANO In questa sezione sono analizzati i principali indicatori di pressione sui diversi comparti ambientali che
scaturiscono dalle attività di sviluppo urbano.
Il primo indicatore sensibile è sicuramente la superficie comunale urbanizzata pari 0,30 km2,
corrispondente ad un carico di 134,47 m2/ab, insistente su una superficie territoriale di 105,52 km2
(Tabella 53 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare – Documento Preliminare al PSP, Potenza).
Il grado di crescita urbana indotto nel territorio di Calvello nel decennio 1991-2001 non è stato
pronunciato; si registra al riguardo che a fronte dell’aumento del numero di nuclei familiari (+ 2,3%) si
- 51 -
è avuto nel decennio 1991-2001 un aumento del numero di abitazioni (+ 10,2%), con una riduzione
del numero di abitazioni occupate (- 0,7%). Nonostante il calo della popolazione residente (-5,5%)
l’aumento del numero di famiglie, il parametro cioè che influisce direttamente sull’aumento della
richiesta abitativa, si giustifica evidentemente per la riduzione del numero di componenti del nucleo
familiare medio (Tabella 57 – Variazioni % 2001-1991: popolazione, famiglie, abitazioni, abitazioni
occupate).
Figura 14 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare
Altri indicatori presi a riferimento per quantizzare in modo sintetico la pressione del settore urbanistico
sull’ambiente, sono il numero di abitazioni non utilizzate ed il numero di abitazioni sparse. Dal
confronto dei dati di Calvello con i restanti comuni della Provincia di Potenza, si evidenzia che se
rispetto al problema delle case sparse il 14,97% di dispersione abitativa è prossima alla percentuale
media provinciale, accade però che per ogni 100 abitanti residenti esistono 15,74 case non utilizzate,
valore che triplica il dato medio provinciale (4,79). Anche la percentuale di abitazioni non occupate
stabilmente mostra un valore percentuale (45%) superiore a quello medio provinciale (23,32),
confermando così una non efficace utilizzazione del parco residenziale, con quindi tendenziale spreco
di risorse e di territorio (Tabella 58 – Principali indicatori di pressione urbanistica).
- 52 -
Indicatori e tabelle
Indicatore Valore
Superficie intero territorio comunale 105,52 kmq
Superficie di medio – alta naturalità 91,84 kmq
su totale 87,04 %
Superficie urbanizzata 0,30 kmq su totale 0,29 %
pro-capite 134,47 m2/ab
Superficie urbanizzata e da urbanizzare 0,52 kmq su totale 0,49 %
% superficie programmata su superficie urbanizzata 72,71 %
Tabella 53 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare – Documento Preliminare al PSP, Potenza
Superficie urbanizzata pro – capite
Oppido L. 134,47 m2/ab
Max provinciale 478,2 m2/ab (Tito)
Media provinciale 143,8 m2/ab
Minimo provinciale 36,33 m2/ab (Baragiano)
Potenza 144,1 m2/ab
Tabella 54 – Confronto provinciale della superficie urbanizzata pro-capite
Indicatore Valore Anno Fonte
Fabbricati residenziali numero 0 2000 ISTAT volume 0 mc 2000 ISTAT
ampliamenti (volume) 0 mc 2000 ISTAT
Fabbricati non residenziali numero 3 2000 ISTAT volume 5.560 mc 2000 ISTAT
ampliamenti (volume) 0 mc 2000 ISTAT
Abitazioni nei fabbricati residenziali 0 2000 ISTAT
nei fabbricati non resid. 0 2000 ISTAT totale 0 2000 ISTAT
Vani di abitazioni stanze 0 2000 ISTAT
accessori 0 2000 ISTAT
Tabella 55 - Attività edilizia (nuove concessioni)
- 53 -
Indicatore Valore comunale Valore provinciale Anno Fonte Abitazioni censite
abitazioni occupate 846 139.428 2001 ISTAT abitazioni non occupate 692 42.397 2001 ISTAT
totale abitazioni 1.538 181.825 2001 ISTAT
Tabella 56– Censimento abitazioni (ISTAT, 2001)
Indicatore Valore comunale Valore provinciale Fonte Variazioni % 2001-1991
popolazione residente - 5,5 % - 2,20 % ELABORAZ. Famiglie residenti + 2,3 % + 3,90 % ELABORAZ.
Totale abitazioni + 10,2 % + 1,50 % ELABORAZ. Abitazioni occupate - 0,7 % + 3,90 % ELABORAZ.
Tabella 57 – Variazioni % 2001-1991: popolazione, famiglie, abitazioni, abitazioni occupate
Indicatore Valore comunale
Valore provinciale
Valore max provinciale
Valore min provinciale
Abitazioni non occupate (%) 45 % 23,32 % 53,62 % (Ripacandida)
0 % (Ruoti)
Abitazioni non occupate per ogni 100 abitanti
31,02 10,80 48,67 (Ripacandida)
0 (Ruoti)
Abitazioni non utilizzate 351 18.824 1.369 (Potenza)
0 (Ruoti)
Abitazioni non utilizzate per ogni 100 abitanti
15,74 4,79 25,16 (Ripacandida)
0 (Ruoti)
Case sparse (%) 14,97 % 14,98 % 46,03 (Lauria)
0 % (Ginestra)
Tabella 58 – Principali indicatori di pressione urbanistica
Epoca di costruzione < 1919 1919 – 1945 1946 – 1960 1961 – 1971 1972 – 1981 1982 – 1986 > 1986 Totale 358 180 85 97 69 35 28 852
Tabella 59 – Abitazioni occupate per epoca di costruzione (ISTAT, 1991)
Indicatore 1985 1994 Fonte
Numero richieste di condono
82 24 Comune di Calvello
Tabella 60 – Abusivismo edilizio
- 54 -
Analisi degli aspetti ambientali
Superficie urbanizzata
IMPATTO AMBIENTALE (geosfera): La percentuale di superficie urbanizzata è un aspetto
ambientale che incide sulla disponibilità di territorio per la continuità ecologica e che
pregiudica potenzialmente il grado di naturalità di un territorio. Tra gli impatti anche
l’impermeabilizzazione dei suoli e l’accelerazione del deflusso delle acque meteoriche.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa applicabile è riconducibile agli strumenti
urbanistici vigenti, rispetto ai quali non si registrano inadempienze.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Vista l’estensione dell’ area urbana e le caratteristiche
naturalistiche del territorio, non si registrano criticità legate a tale aspetto, ritenuto in ogni
caso di tangibile significatività. Si giudica l’aspetto efficacemente migliorabile in termini di
maggiore compatibilità ambientale delle nuove scelte urbanistiche/edilizie, obiettivo questo
che ha ispirato del resto la nuova urbanistica regionale LR 23/99.
Abitazioni non utilizzate
IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; biosfera): La presenza di abitazioni non utilizzate
produce impatti ambientali riconducibili ad una non efficace utilizzazione del parco
residenziale e quindi ad uno spreco di risorse, reso ancor più significativo in presenza di
nuovi impegni di territorio e di spazi.
CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Per l’alta presenza di abitazioni non utilizzate si ritiene
tangibile l’incidenza negativa di tale aspetto; che è certamente migliorabile in virtù anche della
reversibilità del danno arrecato (inteso come spreco di risorse), orientando la politica
urbanistica verso il recupero e la riqualificazione del parco edilizio esistente, a scapito di
nuovi impegni di suolo e territorio.
Abusivismo edilizio
IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; biosfera): L’abusivismo è un aspetto ambientale che
influisce sia in termini territoriali e urbanistici che specificatamente biologici poiché la
dislocazione di infrastrutture e di opere edilizie in aree tutelate produce una soluzione di
continuità ecologica e un danno all’equilibrio dell’ecosistema, oltre ad un danno
paesaggistico.
CONFORMITÀ NORMATIVA: i dati sull’abusivismo edilizio sono derivati dalle richieste di
condono relative agli anni 1985 e 1994. La trattazione non è riferita all’abusivismo edilizio in
senso ampio, ma solo alle effettive e documentabili richieste di condono che non si
configurano come reato, ma come azione sanatoria. Non esiste pertanto una normativa
prescrittiva per questi dati.
- 55 -
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: La richiesta di condoni in ambito edilizio è rilevante nel
numero (106 tra il 1985 e il 1994). L’impatto ha una caratterizzazione locale con tempi di
risanamento misurabile nell’ordine di qualche anno (valutazione media).
Dispersione urbanistica
IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; biosfera): Al pari dell’abusivismo, la dispersione
urbanistica, cioè la dislocazione esterna all’ambito urbano, seppur legale, di case e altre
infrastrutture produce impatti visivi e di modificazione della continuità ecologica e territoriale.
Inoltre aumenta i costi sociali e ambientali dei servizi abitativi.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Come per la superficie urbanizzata, la normativa applicabile a
tale aspetto è riconducibile agli strumenti urbanistici vigenti, rispetto ai quali non si registrano
inadempienze.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Viste le percentuali di dispersione abitativa (prossime alla
media provinciale) si ritiene che l’aspetto considerato genera impatti ambientali da tenere,
vista anche la difficile reversibilità dei potenziali danni arrecati all’ambiente.
4.3 GESTIONE DEL TERRITORIO La gestione del territorio attiene alle forme di conservazione del territorio e delle sue risorse. Gli
elementi presi in considerazione nello studio della gestione pubblica del territorio sono: gestione
forestale, tutela delle risorse naturalistiche, rischio idrogeologico e rischio sismico.
Il rischio idrogeologico, che rientra in quelli che sono definiti rischi naturali, anche se una importante
aliquota di causalità è da imputare alla gestione antropica del territorio, comprende il rischio idraulico,
il rischio dighe, il rischio frana, il rischio di depauperamento delle risorse idriche sotterranee, il rischio
di deficienza idraulica (Piano di Protezione Civile della Provincia di Potenza).
Tra queste categorie di rischio gli eventi franosi nel comune di Calvello, come si evince dal Piano di
Protezione Civile elaborato dalla Provincia di Potenza, sono stati solo 2 nell’arco dell’intero secolo
scorso (1900-1999). Lo stesso documento evidenzia l’indice rischio frane (IRF) pari a 11,2.
Nella Tabella 61 – Superfici per i differenti gradi di rischio idrogeologico sono indicate le aree
soggette a franosità secondo le classi di rischio, mentre nella Tabella 62 – Superfici ad alto rischio
antropico in relazione alla superficie urbanizzata si mettono in relazione le aree ad elevato rischio
frane (R3 e R4) rispetto alla superficie urbanizzata. Si può osservare che Calvello, pur avendo una
percentuale di territorio soggetto ad alto rischio in relazione alla superficie urbana più basso rispetto
alla media provinciale, conserva un IRF più alto (11,2 contro una media di 8,16), così come la
percentuale di abitanti coinvolti (14% contro il 10%).
Il rischio sismico nel territorio di Calvello, secondo la prima applicazione dell’Ordinanza Presidente
Consiglio n.3274 del 20.03.2003, rientra nella zona sismica 1. Nella classificazione previgente
- 56 -
Calvello rientrava nella 2° categoria sismica (sia nella legge n.64/74 che nella proposta del Gruppo di
Lavoro incaricato dal Servizio Sismico Nazionale).
Nella Tabella 64 – MCS per diversi periodi di ritorno, Piano di Protezione Civile su dati SSN sono
registrati i dati probabilistici della MCS (scala di intensità macrosismica Mercalli-Cancani-Sieberg)
elaborati dal Servizio Sismico Nazionale sulla base di diversi tempi di ritorno. Si osserva che Calvello
possiede valori superiori alla media per ogni sezione probabilistica. Nella Tabella 63 – Rischio
sismico: vulnerabilità degli edifici sono descritti il numero e il tipo di edifici vulnerabili, mentre nella
Tabella 65 – Esposizione secondo le classi di vulnerabilità, Piano di Protezione Civile su dati SSN è
stimata l’esposizione delle popolazione secondo la classi di abitazioni (A,B,C). Si rileva che su 3043
(dati ISTAT 1991) residenti, 852 abitanti si trovano in abitazioni classe A, 399 in classe B e 1792 in
classe C.
I dati sugli incendi boschivi sono rappresentati nella Tabella 66 – Incendi boschivi, CFS / Piano
Forestale Regionale. Essi indicano una incidenza degli incendi boschivi sul patrimonio forestale pari a
circa 17 ha di superficie percorsa nel periodo 1998-2002. Il rischio di incendio della vegetazione
mappato dalla Regione Basilicata e pubblicato sul Piano Antincendio presenta un rischio medio-
basso per le caratteristiche morfologiche e vegetazionali dell’area.
Per quanto riguarda gli strumenti di tutela della natura, Calvello ricade nell’area di reperimento per
l’istituzione del Parco Nazionale della Val d’Agri e del Lagonegrese, individuato ai sensi dalla L.
394/91 e confermata con L.426/98.
Questo dato evidenzia la qualità ecologica e territoriale dell’area e la sua vocazione ad eccellenza
naturalistica. Attualmente ricadono nel territorio calvellese due siti di interesse comunitario (SIC)
individuati dalla normativa europea (Direttiva “Habitat)”: l’area del M.te Volturino che si estende per
1590 ha e solo in minima parte nel comune di Calvello; Serra di Calvello, che si sviluppa per 1633 ha
tra i comuni di Calvello e Marsico Nuovo. Il sito del M.te Volturino è anche una Zona di Protezione
Speciale (ZPS) secondo la Direttiva “Uccelli”. Questi siti rientrano nella Rete Natura 2000 prevista
dalla Direttiva “Habitat” 92/43/CE, recepita con il D.P.R. 357/97, il quale promuove le misure di
salvaguardia e conservazione.
Tra gli strumenti di pianificazione territoriale che contengono azioni di protezione vi è il Piano
Territoriale Paesistico, definito “Sellata – Volturino – Madonna di Viggiano” approvato con L.R. 3/90.
Nella Tabella 68 - Aree protette sono elencate le caratteristiche delle aree soggette a tutela
ambientale nel comune di Calvello.
- 57 -
Indicatori e Tabelle
Indicatore P R1 R2 R3 R4 Totale
Superficie 6,60 0 0 0 25,97 32,57
Superficie/ Superficie comunale 0,06% 0,00% 0,00% 0,00% 0,25% 0,31%
media provinciale (*) 0,26% 0,02% 0,17% 0,56% 1,03% 2,04%
(*) su 69 comuni rientranti nell’Autorità di Bacino della Basilicata
Tabella 61 – Superfici per i differenti gradi di rischio idrogeologico
Indicatore Valore Media provinciale* Fonte
Sup. rischio R3+R4/sup.urbanizzata
0,86
3,92 Provincia di Potenza
Indice Rischio Frane (IRF)
11,2 8,16 Piano di Protezione Civile, Provincia di
Potenza
Abitanti coinvolti 14,20% 10,04% Piano di Protezione Civile, Provincia di
Potenza
(*) su 69 comuni rientranti nell’Autorità di Bacino della Basilicata
Tabella 62 – Superfici ad alto rischio antropico in relazione alla superficie urbanizzata
Indicatore Valore Anno Fonte
Edifici a rischio 20 2004 Piano di Protezione Civile, Provincia di Potenza
Civile 5 Istruzione 10
Militare 4 Sanità 1
Tabella 63 – Rischio sismico: vulnerabilità degli edifici
- 58 -
MCS
Tr = 95 Tr = 475
Calvello 7,3 8,9
Media provinciale 7,0 8,5
Max provinciale 7,7
Pescopagano, Rionero V. 9,1
Rionero V.
Minimo provinciale 6,3
San Paolo Albanese, Cersosimo, Genzano di Lucania
7,5 Genzano di Lucania
Tabella 64 – MCS per diversi periodi di ritorno, Piano di Protezione Civile su dati SSN
Indicatore Popolazione % Classe A 924 39,10
Classe B 534 22,60
Classe C 905 38,30
Totale coinvolti 2363 100
Totale abitanti (1991) 2363 100
Tabella 65 – Esposizione secondo le classi di vulnerabilità, Piano di Protezione Civile su dati SSN
Indicatore 1998 1999 2000 2001 2002 MEDIA 1998-2002
Superficie bruciata (ha) 0 0 70 16,2 0 17,24
Numero incendi 0 0 7 3 0 2,00
% superficie bruciata su superficie comunale
0 0 0,66% 0,15% 0 0,16%
Tabella 66 – Incendi boschivi, CFS / Piano Forestale Regionale
Indicatore Valore
Superficie forestale 3638,88 ha
% sul totale 40,46 %
Tabella 67 – Superficie forestale
Area protetta Tipologia Superficie Comuni Fonte
Monte Volturino
SIC, ZPS 1590 ha Marsico Nuovo, Marsicovetere,
Calvello Regione Basilicata
Serra di Calvello
SIC 1633 ha Calvello, Marsico Nuovo Regione Basilicata
Tabella 68 - Aree protette
- 59 -
Analisi degli aspetti ambientali
Gestione delle risorse forestali
IMPATTO (biosfera; geosfera): È intesa l’insieme delle attività pianificatorie sulle risorse
forestali: manutenzione, antincendio, taglio, piani faunistici ecc. Il grado di qualità di tale
gestione costituisce un aspetto ambientale perché produce impatti in ordine alla
inadeguatezza del mantenimento delle caratteristiche naturalistiche, della vita animale nei
boschi e della relativa perdita di biodiversità, dell’assetto idrogeologico ecc.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Le risorse forestali demaniali sono gestite dal Piano di
Forestazione incluso nel Programma per la Salvaguardia e la Valorizzazione Ambientale e
Forestale della Regione Basilicata.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: La risorsa boschiva di Calvello è ritenuta una risorsa
strategica: l’alta percentuale di questa risorsa rappresenta una funzione ecologica, in quanto
corridoio essenziale per la conservazione della biodiversità, ma anche una caratterizzazione
del territorio in funzione della stabilità idrogeologica.
Incendi boschivi
IMPATTO AMBIENTALE (biosfera; geosfera): Gli incendi boschivi sono un aspetto
fondamentale. I suoi impatti ambientali sono la deforestazione, i danni civili, l’erosione dei
suoli, danni all’ecosistema e perdita di biodiversità, aumento del rischio frane.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La lotta agli incendi boschivi è regolata in Basilicata attraverso
un Piano Antincendio incluso nel Programma per la Salvaguardia e la Valorizzazione
Ambientale e Forestale. In tale piano sono individuate le risorse e le tecniche per prevenire e
combattere gli incendi. Viene redatto annualmente ai sensi della L.R. 353/2000. La legge
regionale 28/1997 precisa invece i termini per la bruciatura delle stoppie, che spesso
costituiscono la causa principale degli incendi boschivi locali.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto considerato è rilevante rispetto ai danni prodotti
sull’ecosistema. Pur caratterizzandosi per l’effetto locale, si registrano frequentemente eventi
di questo tipo. La difesa del patrimonio boschivo dagli incendi, pur essendo ben
programmata, non rappresenta sempre una soluzione efficace.
Gestione delle risorse idriche
IMPATTO AMBIENTALE (idrosfera): Le modalità di pianificazione e di gestione delle risorse
idriche incidono direttamente sui processi di inquinamento idrico dei fiumi, di aumento del
rischio inondazioni, di deterioramento della qualità delle acque sorgive, di abbassamento
delle falde acquifere e più in generale di conservazione e tutela della risorsa acqua.
- 60 -
CONFORMITÀ NORMATIVA: La vigente normativa per la gestione delle risorse idriche (in
particolare, L. 183/89 , L. 36/94, D.lgs. 152/99) individua tra gli obiettivi da perseguire la tutela
della qualità e dell’equilibrio quantitativo del ciclo idrico nonché la protezione dell’ambiente e
degli ecosistemi connessi ai corpi idrici. A tale scopo, sono state istituite le Autorità di bacino
con i compiti di redigere il Piano di bacino e di definire e aggiornare il bilancio idrico e gli
Ambiti Territoriali Ottimali (ATO) per la gestione del Servizio idrico integrato, costituito
quest’ultimo dall’insieme dei servizi pubblici di captazione, distribuzione, nonché
collettamento, depurazione e smaltimento delle acque reflue. Il D.lgs. 152/99 (art. 44),
richiede inoltre di individuare adeguati strumenti organizzativi di pianificazione per
l’integrazione dei diversi piani, di bacino, di gestione del servizio idrico integrato e dei Piani di
tutela delle acque.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Gli impatti ambientali ipotizzati, di valenza interregionale e
in grado di colpire sia l’ecosistema che l’uomo, sono da associare ad attività che avvengono
costantemente nel tempo visto l’attuale stato ecologico del Basento.
Gestione del Rischio idrogeologico
IMPATTO AMBIENTALE: Gli impatti legati al rischio idrogeologico sono diversificati a
seconda della tipologia di rischio considerato. Più in generale si osserva una modificazione
dell’assetto idrogeologico (versanti, alvei ecc.) e contemporaneamente un rischio per la
sicurezza umana.
CONFORMITÀ NORMATIVA: La normativa nazionale è composta dalla legge 183/89 che
riguarda il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo; la normativa regionale
dalla legge 23/99 sulla tutela, governo e uso del suolo.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto in oggetto, ed in maniera più specifica
l’efficienza della sua gestione, non descrivono una significatività, almeno soggettiva, poiché
gli eventi ascrivibili all’aspetto ambientale avvengono eccezionalmente e non rappresentano
una severità dell’impatto rilevante. Questo è dovuto al fatto che la componente territoriale ed
ecologica, nell’analisi della casistica, non subisce rilevanti modificazioni se non in casi rari, e
la stessa vastità dell’impatto non supera il carattere locale.
- 61 -
4.4 GESTIONE SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Per gestione del sistema idrico integrato si intende "l’insieme dei servizi pubblici di captazione,
adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili, di fognatura e di depurazione delle acque reflue". Al
fine di valutarne gli impatti ambientali la nostra indagine si concentra nell’analisi della qualità e
dell’efficienza del sistema depurativo e della rete acquedottistica.
Figura 15 – Schematizzazione Servizio Idrico Integrato
Con la L.R. n.63 del 23-12-1996, la Regione Basilicata ha delimitato in un unico ambito regionale i
confini dell'Ambito Territoriale Ottimale (ATO) a cui è affidata dalla legge 36/94 la funzione di
riorganizzazione e gestione del Servizio Idrico Integrato. In particolare, i Comuni e le Province
esercitano in forma associata (con la stipula di un’apposita convenzione) tale funzione, attraverso le
seguenti attività:
a) specificazione della domanda di servizio, intesa quale individuazione della quantità e della
qualità di acqua distribuita, raccolta e depurata e, in generale, del livello qualitativo globale
del servizio idrico integrato da garantirsi agli utenti;
b) adozione del programma degli interventi iniziali e di quelli successivi, necessari per l'
adeguamento del servizio idrico integrato alla domanda dell' utenza;
c) determinazione dei livelli di imposizione tariffaria e definizione del piano finanziario relativo ai
programmi di intervento di cui alla precedente lettera b);
d) scelta delle modalità di gestione del servizio idrico integrato;
e) salvaguardia degli organismi esistenti secondo quanto previsto dal 4 comma dell' art. 9 della
legge 36/ 94;
- 62 -
f) compimento degli atti di affidamento della gestione del servizio, conseguenti alla scelta di cui
alla precedente lettera d);
g) vigilanza e controllo sulla gestione del servizio e sull' osservanza delle prescrizioni contenute
nella convenzione di gestione del servizio di cui all' art. 11 della legge 36/ 94. 2.
Nell'esercizio di tali funzioni i Comuni e le Province si avvalgono di un unico soggetto gestore
(ACQUEDOTTO LUCANO S.p.A.) attenendosi alle direttive e agli indirizzi della pianificazione
regionale e di bacino in materia di uso, tutela, riqualificazione e risparmio delle risorse idriche e di
qualità del servizio idrico integrato.
Il collegamento tra le fonti di approvvigionamento e le utenze finali (uso potabile, civile, agricolo,
industriale) presenti nel territorio di Calvello è realizzato mediante un insieme di opere idrauliche che
costituiscono lo schema idrico denominato Basento - Camastra. Si parla di schema perché si tratta di
più acquedotti, realizzati singolarmente in varie epoche per sopperire ai fabbisogni idrici crescenti,
interconnessi successivamente tra loro sino a costituire un’unica struttura a servizio di un vasto
territorio.
Lo schema idrico Basento – Camastra è lo schema senza dubbio più importante tra quelli esistenti in
Regione, sia per estensione che per numero di Comuni serviti. L’acquedotto del Basento (la
denominazione “Camastra” è postuma ed è legata all’inserimento dell’omonimo invaso come fonte
d’approvvigionamento, anno 1986) nacque nei primi anni del secolo scorso con lo scopo di asservire
la città di Potenza sfruttando il gruppo di sorgenti di Fossa Cupa nelle vicinanze del quale nasce il
Fiume Basento (da cui il nome dell’acquedotto). Il Gruppo sorgentizio di Fossa Cupa (1200 m s.l.m.)
comprende 32 sorgenti allineate provenienti da falde assai profonde. Il bosco di Fossa Cupa
nasconde in realtà numerose opere di captazione in piccoli casolari montani. Le acque captate
vengono convogliate con un sistema di incanalamento che, da una condotta generale di raccolta,
inizia dalla sorgente n°1 e termina nell’edificio-bottino di riunione di tutte le acque, ampliando mano a
mano il diametro della tubazione. Il gruppo di sorgenti di Fossa Cupa sono distribuite in agro di
Pignola, Abriola e Sasso di Castalda rendendo da un minimo di 77 ad un massimo di circa 90-95 l/s.
Poco lontano dalle sorgenti di Fossa Cupa, presso il M. Arioso vi è un altro gruppo di sorgenti dette di
S. Michele (il nome proviene dall’omonimo Santuario). Dal pianoro S. Michele vi è una presa per
diramare l’acqua verso il comune di Sasso di Castalda.
- 63 -
Figura 16 – Schema idrico nell’Ambito Territoriale n° 2
Anche la zona dell’Agri corrisponde allo schema in questione un discreto apporto di acqua attraverso
le sorgenti Capo d’Agri I,II e III. A queste sorgenti se ne aggiungono altre di modesta entità: Iazzo
Pollonico, Moricine I e II e Fiumicello.
Nel 1957 l’acquedotto del Basento venne integrato con le acque della sorgente di S. Michele in agro
di Sasso di Castalda, di conseguenza le disponibilità idriche raddiopparono. Negli anni ’70 un’ulteriore
inte-grazione fu rappresentata dalle sorgenti di Capo d’Agri e entrò in funzione l’impianto di
- 64 -
sollevamento di Ginestrole. Nel 1975 fu captata la sorgente Aggia in Val d’Agri e costruito un nuovo
impianto di solleva-mento. Malgrado le integrazioni effettuate, l’acquedotto non era ancora in grado di
soddisfare i fabbisogni idrici della popolazione servita, soprattutto nel periodo estivo. Solo nel 1986
l’acquedotto viene cospi-cuamente integrato mediante l’approvvigionamento dell’invaso del Camastra
(utilizzato anche per uso ir-riguo e industriale). Grazie a questo potenziamento lo schema Basento -
Camastra, tutt’oggi, integra lo schema Agri e i sottoschemi Avigliano, Tito e Marsico Nuovo riuscendo
a sopperire in qualsiasi momento alle deficienze che si registrano nelle portate delle sorgenti. Con la
nuova fonte di approvvigionamento fu necessario costruire un potabilizzatore per le acque provenienti
dall’invaso e immesse successivamente all’interno dello schema: il potabilizzatore è collocato alle
porte del Capoluogo. L’impianto fornisce 6-700 l/s ma è in grado di arrivare a 1000-1200 l/s. La sua
collocazione territoriale è strategica (920 m s.l.m.) e tratta prevalentemente le acque provenienti
dall’invaso Camastra attraverso una condotta forzata di 85 cm di diametro, lunga circa 24 Km. Il suo
grado di utilizzazione dipende dalle stagioni. Minore è in estate quando le sorgenti si gonfiano per
effetto dello scioglimento delle nevi, maggiore in inverno quando si fanno sentire gli effetti dei
precedenti mesi caldi caratterizzati da scarsa piovosità.
La rete acquedottistica del Comune di Calvello si alimenta con sorgenti localizzati sul proprio
territorio. La totalità dei volumi immessi viene erogata alle utenze. (Tabella 69 – Caratteristiche della
rete acquedottistica di Calvello, A.A.T.O. Basilicata).
Il sistema depurativo locale è costiuito da due impianti. Quello sito in località Ischia Castaldo che
serve l’abitato con i suoi 2231 A.E., e quello di integrazione all’area PIP in località Isca del Gallo con
una potenzialità di 200 A.E. e non funzionante.
Indicatori e Tabelle
Volume medio annuo prodotto da proprie fonti
(mc/anno)
VI Volumi
Immessi (mc/anno)
VE Volumi Erogati
(mc/anno)
VE/VI x 100 (%) Utenze/ab. Schema idrico
principale
0 85.899 85.899 100% 1.563 Basento Camastra
Tabella 69 – Caratteristiche della rete acquedottistica di Calvello, A.A.T.O. Basilicata
Depuratore/Località Stato Capacità A.E. Data avvio
Ischia Castaldo Funzionante 2231 20/10/98
PIP –Isca del Gallo Non funzionante 200 n.d.
Tabella 70 – Depuratori
- 65 -
Analisi degli aspetti ambientali
Depurazione delle acque
IMPATTO AMBIENTALE (idrosfera): Il sistema di trattamento depurativo delle acque
rappresenta un aspetto cruciale nella definizione della qualità delle acque del bacino ricettore.
Le acque reflue contengono difatti una quantità concentrata di inquinanti organici e chimici
che possono pregiudicare gli ecosistemi acquatici. La depurazione delle acque urbane evita
in particolare l’eutrofizzazione dei corpi d’acqua ricettori, impatto questo dovuto alla presenza
di nutrienti (P e K) nelle acque reflue. Infine altro impatto non trascurabile è senz’altro la
liberazione di odori molesti durante il processo depurativo.
CONFORMITÀ NORMATIVA: L’attuale sistema di depurazione non garantisce il rispetto
delle prescrizioni legislative fissate nel D.lgs. 152/99 in materia di valori limite di emissione e
obiettivi di qualità dei corpi idrici ricettori.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto considerato produce impatti ambientali perché
se la depurazione delle acque civili avviene secondo le norme vigenti, quella dell’area PIP
non è funzionante (anche se limitatamente alle ridotte dimensioni dell’area e ai rispettivi
volumi di reflui).
4.5 GESTIONE DEI RIFIUTI Il settore dei rifiuti, come il caso dell’energia, pertiene a tutte le attività produttive i cui processi
producono materie di scarto che necessitano di uno smaltimento.
Possiamo affermare che l’analisi qui condotta è interdipendente con l’industria, l’agricoltura e il settore
civile, in quanto sono ad essi imputabili gli aspetti ambientali connessi alla produzione di rifiuti, mentre
in questo capitolo si approfondiscono gli aspetti e le modalità con cui il sistema di gestione e la qualità
dello smaltimento dei rifiuti inducono effetti negativi sull’ecosistema.
- 66 -
Nello specifico, il Comune di Calvello ricade nell’ATO n° 1 (costituito dai comuni della Provincia di
Potenza) – Bacino Centro (Figura 17 - Bacini Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti). La
destinazione finale dei rifiuti urbani prodotti è attualmente la discarica comunale di Corleto Perticara.
(Tabella 71 - Gestione rifiuti: scheda riassuntiva). Le fasi di raccolta, sia in forma indifferenziata che
differenziata, avvengono
mediante cassonetti stradali.
La produzione media annua di
rifiuti urbani negli anni 1997-
2002 è stata di 668,82
ton/anno, con un minimo di
614,56 ton registrato nel 1998
e un massimo di 787,50 ton nel
1999 [Tabella 72 - Indagine
sulla produzione dei rifiuti
urbani e sulla raccolta
differenziata (anno 2001)]. In
termini pro-capite, la
produzione media è stata, nello
stesso periodo di riferimento, di
0,82 kg/ab. gg. Le proiezioni
future riguardanti la produzione
qualitativa e quantitativa
possono, infine, essere dedotte
dalla Tabella 74 - Produzione
quantitativa e qualitativa di
RSU, Piano Provinciale –
Potenza, dove si mostrano
future variazioni non solo in
termini quantitativi (incremento
della produzione totale da 0,81
kg/ab. gg del 2001 a 1,12
kg/ab. gg del 2012), ma anche
dal punto di vista
merceologico (aumento della
presenza di imballaggi).
Figura 17 - Bacini Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti
- 67 -
Indicatori e Tabelle
Scheda riassuntiva
Ambito territoriale 1 Bacino rifiuti Centro
Discariche (tipologia 1 A) numero 1
stato attuale CHIUSA
Gestore raccolta rifiuti … modalità di raccolta Raccolta indifferenziata (con cassonetti stradali)
Raccolta differenziata (con cassonetti stradali)
Destinazione finale per tipologia di trattamento discarica 100% (Comune di Corleto Perticara)
incenerimento 0 % riciclaggio 0 %
Tabella 71 - Gestione rifiuti: scheda riassuntiva
Raccolta indifferenziata Rifiuti urbani misti e residui dalla pulizia delle strade e suolo pubblico avviati allo smaltimento e/o al recupero energetico (20 03 01 e 20 03 03)
56,30 ton
Raccolta differenziata Frazione organica compresi sfalci e potature (20 01 08 – 20 03 02 e 20 02 01)
/
Carta e cartoni (20 01 01 e 15 01 01)
1,80 ton
Vetro (20 01 02)
/
Metalli e contenitori metallici (20 01 05 e 20 01 06 e 15 01 04)
/
Plastica (20 01 03 e 20 01 04 e 15 01 02)
/
Legno (20 01 07 e 15 01 03)
/
Alluminio (20 01 05)
/
Tessuti (20 01 10 e 20 01 11)
/
Beni durevoli (20 01 23 e 20 10 24)
/
Ingombranti (frazioni avviate al recupero di materia) metallo /
legno / altro /
Raccolta multimateriale vetro – alluminio /
vetro – plastica- alluminio / altro /
Altro / Ingombranti (frazioni non avviate al recupero di materia) / TOTALE raccolta differenziata 1,8 ton
- 68 -
TOTALE produzione rifiuti 58,10 ton % raccolta differenziata 3,10 % RACCOLTA SELETTIVA
Farmaci 6 kg Contenitori T/F / Batterie e pile 4 kg Inerti /
Fanghi di depurazione acque urbane /
Tabella 72 - Indagine sulla produzione dei rifiuti urbani e sulla raccolta differenziata (anno 2001)
Produzione annua di rifiuti (ton/anno) 1997 1998 1999 2000 2001 2002
630,29 614,56 787,50 677,44 686,00 617,11
Tabella 73 - Produzione di rifiuti urbani
Comuni con 2000 – 10000 abitanti (kg/ab. gg) ANNO Organico Plastica Carta Metalli Vetro Tessili Sottovaglio Totale
2001 0,33 0,08 0,11 0,02 0,04 0,05 0,19 0,81 2002 0,33 0,09 0,12 0,02 0,04 0,05 0,19 0,83 2003 0,33 0,09 0,13 0,02 0,04 0,05 0,19 0,86 2004 0,33 0,10 0,14 0,02 0,04 0,06 0,19 0,88 2005 0,34 0,11 0,15 0,02 0,04 0,06 0,19 0,91 2006 0,34 0,12 0,16 0,02 0,04 0,06 0,19 0,94 2007 0,34 0,14 0,17 0,02 0,04 0,07 0,19 0,97 2008 0,34 0,15 0,19 0,02 0,04 0,07 0,19 0,99 2009 0,34 0,16 0,20 0,02 0,04 0,07 0,19 1,02 2010 0,34 0,17 0,21 0,03 0,04 0,07 0,19 1,05 2011 0,34 0,19 0,22 0,03 0,04 0,08 0,19 1,09 2012 0,34 0,2 0,24 0,03 0,04 0,08 0,19 1,12
Tabella 74 - Produzione quantitativa e qualitativa di RSU, Piano Provinciale – Potenza
Indicatore Tipologia Stato Discariche 1A Chiusa in attesa di bonifica
Tabella 75 - Localizzazione discariche
- 69 -
Analisi degli aspetti ambientali
Raccolta rifiuti
IMPATTO (geosfera; idrosfera; atmosfera; biosfera): Nel sistema di gestione dei rifiuti, ai
fini della nostra analisi, è la raccolta differenziata il principale elemento distintivo. La raccolta
differenziata risaputamente destina il materiale ai processi di riciclaggio evitando così la
produzione di nuove merci e quindi il prelievo di nuove risorse naturali (minerali, alberi,
acqua) necessari al processo produttivo. Gli impatti presi in considerazione sono, quindi,
quelli connessi ad una sua inefficace organizzazione/realizzazione che si traduce in un
aumento della pressione dello sviluppo economico sulle risorse del pianeta: sia le risorse non
rinnovabili, il cui stock è fisso, sia quelle rinnovabili, il cui ritmo di rigenerazione è comunque
vincolato da limiti di carattere fisico, geografico, biologico e sociale.
CONFORMITÀ NORMATIVA: I principali riferimenti normativi che regolamentano
l’organizzazione e la gestione dei rifiuti urbani a livello locale sono il D.lgs 22/97 “Decreto
Ronchi” ed i Piani di gestione regionale e provinciale. Nello specifico, in ottemperanza alla
legislazione nazionale e comunitaria il Piano Provinciale dei Rifiuti ha fissato su scala
d’ambito i seguenti obiettivi:
raccolta differenziata (progressivamente dal 15 al 35%);
vagliatura del rifiuto tal quale (progressivamente dall’85% al 65%);
incenerimento con recupero energetico (dal 30% al 45%);
stabilizzazione aerobica della frazione di sottovaglio (dal 20% al 35%);
compostaggio (anche in linee parallele agli impianti di stabilizzazione) per produrre
compost di qualità da frazione umide selezionate a monte (dal 15% al 20%);
discariche controllate per i materiali residui (dal 20% al 35%).
Ad oggi questi obiettivi sono disattesi; la raccolta differenziata a livello provinciale è ferma su
percentuali prossime al 3% (intorno all’1% a Calvello).
Altra inadempienza registrata, che ricade su un livello prettamente amministrativo, è la
mancanza del Regolamento Comunale di assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani,
strumento questo che riveste un ruolo fondamentale per una corretta gestione dei rifiuti
industriali prodotti nel territorio comunale.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Non fare raccolta differenziata, non riciclare i propri rifiuti,
non gestire in modo efficace ed integrato il sistema, comporta un aumento dei quantitativi e
della pericolosità dei rifiuti da smaltire ed un aumento dei prelievi di risorse e materie naturali,
fenomeni questi che incidono in modo fortemente negativo sull’ecosistema globale,
determinando sul lungo termine impatti ambientali di considerevole entità, che possono
essere anche di tipo irreversibile. Le attuali modalità di gestione dell’aspetto risultano al di
- 70 -
sotto degli standard di settore ed il loro miglioramento è raggiungibile con interventi di
innovazione tecnologica/gestionale economicamente praticabili.
Uso della discarica
IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; atmosfera): La presenza e l’uso della discarica impatta
sul sottosuolo (potenziale inquinamento della falda e delle componenti del suolo per
infiltrazione di percolato) e sull’atmosfera (inquinamento per liberazione di biogas).
CONFORMITÀ NORMATIVA: L’attuale modello gestionale (che prevede lo smaltimento tal
quale del rifiuto in discarica) non consente il rispetto del divieto di smaltire in discarica rifiuti
non stabilizzati.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: Lo smaltimento tal quale del rifiuto in discarica comporta
aspetti di significativa rilevanza ambientale. L’eventuale impatto ambientale è, comunque,
legato a condizioni di emergenza imprevedibili; la sua scala territoriale di influenza può
potenzialmente estendersi a livello comunale con tempi di risanamento difficili da stimare, ma
sicuramente inquadrabili in un arco di tempo variabile da mesi fino a qualche anno.
Uso della discarica
IMPATTO AMBIENTALE (geosfera; atmosfera): La presenza e l’uso della discarica impatta
sul sottosuolo (potenziale inquinamento della falda e delle componenti del suolo per
infiltrazione di percolato) e sull’atmosfera (inquinamento per liberazione di biogas).
CONFORMITÀ NORMATIVA: L’attuale modello gestionale (che prevede la termodistruzione
dei rifiuti) consente il sostanziale rispetto del divieto di smaltire in discarica rifiuti non
stabilizzati.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: La termodistruzione dei rifiuti mitiga gli impatti connessi
allo smaltimento in discarica dei rifiuti, in quanto garantisce una riduzione volumetrica e
quantitativa dei depositi ed una loro inertizzazione (riduzione della produzione di percolato e
di biogas in discarica). L’eventuale impatto ambientale è, inoltre, legato a condizioni di
emergenza imprevedibili; la sua scala territoriale di influenza può potenzialmente estendersi a
livello comunale con tempi di risanamento difficili da stimare, ma sicuramente inquadrabili in
un arco di tempo variabile da mesi fino a qualche anno.
4.6 GESTIONE DELL’ENERGIA La trattazione del settore energetico attraverso le successive tabelle riguarda soprattutto indicatori
che registrano la qualità e la quantità dei consumi.
- 71 -
D’altra parte i consumi sono l’impatto principale dell’uso energetico e riguardano dunque tutte le
attività (agricoltura, industria, civile) i cui processi si basano sull’utilizzo di energia.
Nei diversi capitoli sono stati perciò già evidenziati i consumi pertinenti al comparto energetico.
Si ritiene importante però, nello specifico settore della gestione energetica, approfondire altri aspetti
quali gli impatti legati alla distribuzione energetica; la qualità della eventuale produzione locale di
energia e soprattutto l’uso razionale dell’energia per scopi pubblici.
Nel comune di Acerenza non vi è produzione di energia né tanto meno vi sono attività estrattive di
risorse energetiche. L’analisi può dunque soffermarsi sui consumi di energia nei locali pubblici e sulle
emissioni elettromagnetiche.
Indicatori e tabelle
Settore economico u.m. 1997 1998 1999 2000 2001
Agricoltura tep/anno 184,38 175,31 232,13 273,57 191,18 Civile tep/anno 652,50 724,94 726,72 763,03 758,67
Industria tep/anno 51,48 58,22 62,89 65,18 71,52 Trasporti tep/anno 1.148,08 1.165,14 1.182,86 1.197,22 1.212,09
TOTALE tep/anno 2.036,45 2.123,61 2.204,60 2.299,00 2.233,45
Tabella 76 - Consumi finali di energia, Sistema Energetico Provinciale, 2003
Tipologia Numero Localizzazione
Televisivi 0 n.d
Radiofonici 0 n.d
Telefonici 2 n.d
Totali 2
M Media Provinciale
Ripetitori/ab. 0,089 0,151
Ripetitori/ha 1,89-4 6,07-4
Tabella 77 – Distribuzione ripetitori
- 72 -
Analisi degli aspetti ambientali
Emissioni elettromagnetiche
IMPATTO AMBIENTALE (atmosfera): L’impatto derivato è l’inquinamento elettromagnetico.
Nel comune di Calvello ci sono solo due ripetitori (0,089/abitante). Per quanto riguarda le
linee di trasmissione, non ci sono nel territorio di Calvello elettrodotti di 380kV o di 220 kV.
CONFORMITÀ NORMATIVA: Il D.P.C.M. dell’8 luglio 2003 fissa i limiti di esposizione ai
campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete generata dagli elettrodotti (50 Hz). Tale
decreto, all’art.3, afferma che “nel caso di esposizione a campi elettrici e magnetici alla
frequenza di 50 Hz generati da elettrodotti, non deve essere superato il limite di esposizione
di 100 µT per l'induzione magnetica e 5 kV/m per il campo elettrico, intesi come valori
efficaci”.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’inquinamento elettromagnetico non è rilevante nel
territorio di Calvello.
Usi energetici pubblici
IMPATTO AMBIENTALE (atmosfera): Gli impatti legati all’uso di energia per scopi pubblici
(riscaldamento e illuminazione locali, illuminazione pubblica, carburante) sono i consumi di
energia. Un uso razionale dell’energia riduce naturalmente gli impatti che hanno una
rilevanza globale sia climatica che in termini di prelievo di risorse
CONFORMITÀ NORMATIVA: n.a.
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE: L’aspetto è significativo poiché ha una rilevanza
ambientale medio-alta derivata sia dalla consistenza dell’impatto che per le possibilità estese
di miglioramento ambientale non soddisfatte dalla gestione pubblica del servizio.
- 73 -
sezione 3 CALVELLO
La valutazione
ambientale
- 74 -
C a p i t o l o 5
ANALISI DELLA SIGNIFICATIVITÀ DEGLI
ASPETTI AMBIENTALI 5.1 IL METODO DI VALUTAZIONE I criteri che definiscono il percorso valutativo del sistema ambientale sono stati descritti in maniera
ampia e approfondita nel Volume I, dove si è tracciata l’intera struttura metodologica. Questo
paragrafo ripropone lo schema di valutazione per procedere alla lettura analitica dei risultati di seguito
esposti.
L’obiettivo dello studio (Volume II, Cap.2-4) è stato di produrre un sistema organico di informazioni
ambientali, mentre i capitoli 5 e 6 di questo volume rappresentano l’interpretazione di tali informazioni
e la produzione sistematica di cause, effetti e politiche di riduzione degli aspetti ambientali (mediante
le Schede di Valutazione).
La struttura globale del lavoro è schematizzata secondo il seguente percorso:
1. raccogliere informazioni sullo stato dei sistemi ambientali locali (geosfera, biosfera, atmosfera, idrosfera) onde descriverne le pressioni osservabili;
2. esaminare la struttura degli impatti ambientali attraverso gli aspetti generatori, raccolti sistematicamente nelle loro componenti principali (driving forces);
3. valutare per ogni aspetto la significatività ambientale mediante una scheda sintetica articolata algortimicamente secondo diversi gradi di rilevanza;
4. proporre gli obiettivi di gestione per la riduzione degli impatti legati agli aspetti ambientali considerati;
Il metodo di valutazione si propone di isolare per ciascuna driving force, quegli aspetti che superano
una soglia di significatività opportunamente prestabilita attraverso i due criteri di:
conformità normativa;
significatività ambientale.
Un aspetto non conforme alla normativa vigente viene considerato significativo a prescindere dalla
sua valutazione tecnica. Qualora un aspetto risultasse conforme alla norma, l’aspetto potrebbe
ancora risultare significativo se i valori stabiliti nei parametri e nei criteri di valutazione tecnica
superassero la soglia di significatività. La significatività ambientale marca il passaggio da una mera
descrizione ambientale ad una tecnica consolidata di analisi numerica che permette di classificare gli
aspetti ambientali locali, isolarli, e attivare politiche integrate di riduzione degli effetti ambientali
connessi.
- 75 -
Lo studio degli aspetti ambientali e la loro elezione a fattori di pressione ambientale è avvenuta
seguendo un percorso di osservazione diretta, di approfondimento delle esperienze di ricerca già
pubblicate, degli studi di settore e soprattutto interfacciandoli con la realtà ambientale locale.
Nel prossimo paragrafo vengono elencati gli aspetti già discussi nei capitoli 3 e 4 di questo volume e
che saranno oggetto della valutazione del capitolo 6.
5.2 LA LISTA DEGLI ASPETTI AMBIENTALI Gli aspetti ambientali rilevati nel comune di Calvello sono 36, di cui 23 indiretti e 13 diretti. Essi sono
stati ricavati sia sperimentalmente che attraverso la bibliografia tematica disponibile, opportunamente
adeguata alla situazione locale.
Una scelta metodologica innovativa è stata quella di proporre due categorie di aspetti ambientali:
Aspetti diretti – controllati dal sistema di governo locale
Aspetti indiretti – generati dal sistema produttivo e civile
La distinzione operata ha potuto garantire una particolare efficienza metodologica nel senso che ha
permesso di studiare l’intero territorio nelle sue componenti principali:
quella diretta, cioè che attiene all’efficienza gestionale e pianificatoria, e che è scarsamente
rilevabile in letteratura, ma che ha una dimensione rilevante in senso ambientale;
quella indiretta, che produce elementi di pressione non gestibili dall’ente perché il suo livello
di governo del territorio non garantisce soluzione tecniche e legislative per la riduzione degli
impatti ambientali delle attività produttive.
La teorizzazione di due diversi livelli di gestibilità della questione ambientale ha permesso di
inquadrare operativamente la sezione degli obiettivi e delle politiche, individuano prima i soggetti
generatori di aspetti ambientali e ponendo successivamente la necessità di un approccio diversificato
a seconda del grado di rapporto tra l’ente di governo e le questioni ambientali territoriali.
Un esempio può essere quello dell’uso intensivo del suolo: il comune di Calvello non è responsabile
della produzione di reflui zootecnici né ha strumenti legislativi diretti adeguati per la risoluzione del
tema. L’unica possibilità indiretta per arginare l’impatto ambientale è favorire l’introduzione di incentivi
o di altre misure che favoriscano il riuso o lo smaltimento sostenibile dei liquami. Per raggiungere tali
obiettivi deve instaurare una politica di concertazione con le associazioni di categoria, stipulare
convenzioni ad hoc, adottare misure specifiche nella programmazione economica ecc. Non ha in altre
parole un controllo diretto della questione ambientale.
Nel caso di un aspetto ambientale diretto, come ad esempio la gestione della rete idrica e fognaria,
l’ente è direttamente responsabile della qualità dell’effluente e deve garantire la massima efficienza
depurativa secondo le previsioni legislative. In questo caso, qualora si rilevasse un inquinamento del
corpo idrico ricettore, dovrebbe perentoriamente intervenire sulla gestione depurativa.
- 76 -
Le politiche si costruiscono in definitiva attraverso la misura dell’interagibilità dell’ente con i problemi
ambientali.
Nello specifico gli aspetti ambientali, suddivisi per driving force sono:
ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
AGRICOLTURA INDUSTRIA AGR01 – Uso intensivo del suolo IND01 – Emissioni in atmosfera AGR02 – Reflui zootecnici IND02 – Scarichi idrici AGR03 – Utilizzo di fertilizzanti chimici IND03 – Utilizzo risorse idriche AGR04 – Utilizzo di pesticidi IND04 – Produzione di rifiuti AGR05 – Usi idrici per scopi irrigui IND05 – Emissioni di rumore AGR06 – Produzione di rifiuti IND06 – Estrazioni di risorse energetiche AGR07 – Uso di energia IND07 – Uso di energia AGR08 – Emissioni in atmosfera AGR09 – Emissioni di odori molesti
CIVILE MOBILITÀ CIV01 – Emissioni in atmosfera MOB01 – Emissioni in atmosfera CIV02 – Utilizzo di risorse idriche MOB02 – Emissioni di rumore CIV03 – Produzione di rifiuti MOB03 – Consumo di carburante CIV04 – Uso di energia
ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
SVILUPPO URBANO GESTIONE DEL TERRITORIO SVU01 – Superficie urbanizzata GTE01 – Gestione delle risorse forestali SVU02 – Abitazioni non utilizzate GTE02 – Incendi Boschivi SVU03 – Abusivismo edilizio GTE03 – Gestione delle risorse idriche SVU04 – Dispersione urbanistica GTE04 – Gestione del Rischio idrogeologico
GESTIONE SERVIZIO IDRICO INTEGRATO GESTIONE DEI RIFIUTI IDR01 – Depurazione delle acque RIF01 – Raccolta rifiuti
GESTIONE DELL’ENERGIA RIF02 – Uso delle discarica
ENE01 – Emissioni elettromagnetiche ENE02 – Usi energetici pubblici
5.3 L’ANALISI COMPLESSIVA Nella definizione complessiva del sistema ambientale del comune di Calvello si osserva uno stato di
conservazione e tutela delle risorse organicamente positivo. L’unica emergenza, di dimensione
critica, è l’attività mineraria di estrazione del petrolio. Questa aggressione del territorio contrasta
ampiamente con le linee di sviluppo rurale e naturalistico dell’area, che è destinata a diventare Parco
Nazionale e dove si trovano due aree della Rete Natura 2000 promossa dalla CE. Le importanti
- 77 -
risorse naturalistiche quale quella idrica sono soggette ad un forte rischio di degrado chimico e
biologico.
Questa analisi non può suggerire strategie alternative perché esistono leggi e accordi che non
potranno risparmiare uno dei più pregevoli siti della Basilicata dall’inevitabile degrado ambientale. Si
deve prendere atto tuttavia dell’emergenza che scaturisce da questo tipo di utilizzo del territorio che
compromette quasi irreversibilmente le proprietà ecologiche dell’area e la dimensione di sostenibilità
che deve costituire l’impianto dello sviluppo delle aree montane e rurali.
Non si individuano altri fattori di criticità. La collocazione morfologica e la ricchezza di aree forestali
istruiscono una ecosistema con una dimensione di alta naturalità che, a parte l’analisi già descritta
sulle potenzialità delle coltivazioni petrolifere, non prevede schemi produttivi estesi (i classici fattori di
inquinamento come la pressione industriale, la mobilità insostenibile, lo sfruttamento del territorio, non
sono evidentemente riscontrabili in un’area prettamente rurale e con bassi indici demografici).
Tra le attività che invece rappresentano una significatività vi sono la gestione dei rifiuti e la produzione
di reflui zootecnici. Nel primo caso non esistono politiche preventive di riduzione della produzione, né
efficaci strumenti di raccolta differenziata. Le responsabilità del fallimento degli obiettivi previsti dal
Piano Provinciale dei Rifiuti non sono imputabili esclusivamente ai comuni, nello specifico
all’Amministrazione Comunale di Calvello. Tuttavia in questo settore esistono spazi entro i quali
prospepettare ipotesi di miglioramento ambientale: sono necessarie risorse progettuali significative
per invertire un percorso gestionale che non raggiunge gli obiettivi normativi. Investimenti nella
raccolta differenziata, politiche per il riuso (compost, scarti agricoli) e soprattutto promozione della
cultura ambientalista e del senso civico, sono compiti di pertinenza amministrativa che rappresentano
una base per l’avvio di una politica locale di gestione dei rifiuti.
Nel caso dei reflui zootecnici, essendo estesa l’attività di allevamento, bisogna sviluppare metodi
sostenibili per lo smaltimento dei reflui.
La gestione amministrativa deve incentivare le politiche di miglioramento ambientale e garantire la
conservazione delle fasce ecologiche di pregio attraverso una valorizzazione mirata.
Il turismo rurale, che già rientra nelle politiche di sviluppo di Calvello, deve rappresentare una
piattaforma progettuale per la conservazione del territorio e lo sviluppo sostenibile dell’area. Le
politiche agrituristiche e le eccellenze della produzione rurale possono emergere con la tutela del
territorio, per raggiungere l’obiettivo dello sviluppo sostenibile locale. Gestione idrica ed energetica
concludono poi il quadro delle competenze del governo locale che necessitano di una rivisitazione
programmatica in chiave sostenibilità. La gestione del settore energetico pur non presentando
significatività deve proiettarsi verso politiche energetiche sostenibili (rinnovabile, risparmio e
razionalità nell’uso).
- 78 -
C a p i t o l o 6
LE SCHEDE DI VALUTAZIONE
- 79 -
AGRICOLTURA
U s o i n t e n s i v o d e l s u o l o
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USO INTENSIVO DEL SUOLO
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Biosfera Impatti generati Degrado chimico-fisico dei suoli; perdita di biodiversità;
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -
severità impatto 1 vastità impatto 1
probabilità impatto 2 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
17,5 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 80 -
AGRICOLTURA
R e f l u i z o o t e c n i c i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale REFLUI ZOOTECNICI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Idrosfera; Geosfera Impatti generati Inquinamento idrico e dei suoli
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 2
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
40
Sezione III O b i e t t i v i
1. Promuovere tecnologie di stabilizzazione e tecniche di riuso, al fine di riutilizzare i reflui nelle pratiche agricole come fertilizzanti
Indicatori: • Q.tà di compost prodotto (ton/a)
- 81 -
AGRICOLTURA
U t i l i z z o d i f e r t i l i z z a n t i c h i m i c i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 3
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale UTILIZZO DI FERTILIZZANTI CHIMICI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera, Idrosfera Impatti generati Inquinamento idrico e dei suoli
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 1 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 82 -
AGRICOLTURA
U t i l i z z o d i f i t o f a r m a c i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 4
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale UTILIZZO DI FITOFARMACI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera, Idrosfera, Biosfera Impatti generati Inquinamento idrico e dei suoli; Impatto sulla micro, meso e macro fauna
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 1 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 83 -
AGRICOLTURA
U s i i d r i c i p e r s c o p i i r r i g u i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 5
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USI IDRICI PER SCOPI IRRIGUI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Consumi e squilibri al ciclo naturale dell’acqua
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 4 durata impatto 3
+++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
75
Sezione III O b i e t t i v i
1. Ridurre gli sprechi ed ottimizzare i consumi idrici, promuovendo ed incentivando progetti e pratiche per un uso razionale ed efficiente dei sistemi irrigui, come pratiche intelligenti di riuso, riduzione degli sprechi, tecniche idroponiche.
Indicatori: • Consumi annui di acqua per scopi irrigui rapportata alla superficie irrigata (mc/ha anno)
- 84 -
AGRICOLTURA
P r o d u z i o n e d i r i f i u t i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 6
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale PRODUZIONE DI RIFIUTI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera
Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 4 durata impatto 3
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
65
Sezione III O b i e t t i v i
1. Ridurre la pericolosità e la quantità di rifiuti in agricoltura, attraverso accordi di programma a livello provinciale per stabilire e far applicare disposizioni tecniche per una corretta bonifica e gestione dei contenitori vuoti di prodotti fitosanitari e/o programmi di conversione biologica di aziende agricole e zootecniche presenti nel territorio comunale.
Indicatori: • Produzione di rifiuti in agricoltura per codice CER (ton / anno codice)
- 85 -
AGRICOLTURA
U s i e n e r g e t i c i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 7
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USI ENERGETICI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera Impatti generati Impatti connessi alla produzione, distribuzione e consumo dell’energia
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -
severità impatto 1 vastità impatto 3
probabilità impatto 2 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
17,5 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 86 -
AGRICOLTURA
E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 8
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 3
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
10 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 87 -
AGRICOLTURA
E m i s s i o n i d i o d o r i m o l e s t i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
A G R 0 9
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI DI ODORI MOLESTI
Settore Agricoltura Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Molestie olfattive
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 1
probabilità impatto 2 durata impatto 1
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
10 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 88 -
INDUSTRIA
E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 3
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
10 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 89 -
INDUSTRIA
S c a r i c h i i d r i c i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale SCARICHI IDRICI
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Inquinamento idrico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
10 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 90 -
INDUSTRIA
U t i l i z z o r i s o r s e i d r i c h e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 3
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale UTILIZZO RISORSE IDRICHE
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Consumi e squilibri al ciclo naturale dell’acqua
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 3
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
30 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 91 -
INDUSTRIA
P r o d u z i o n e d i r i f i u t i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 4
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale PRODUZIONE DI RIFIUTI
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera
Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 3
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
40
Sezione III O b i e t t i v i
1.Ridurre la pericolosità e la quantità di rifiuti in industria, attraverso incentivi di carattere sovracomunale per specifici progetti volontari di riduzione dei rifiuti e di pratiche di riuso. Tra i programmi per la riduzione dei rifiuti si ipotizza il ricorso alle politiche integrate di prodotto con il metodo LCA (ciclo di vita del prodotto).
Indicatori: • Produzione di rifiuti in industria per codice CER (ton / anno codice)
- 92 -
INDUSTRIA
E m i s s i o n e d i r u m o r e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 5
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI DI RUMORE
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento acustico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -
severità impatto 2 vastità impatto 1
probabilità impatto 2 durata impatto 1
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
7,5 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
1. Conformarsi alle prescrizioni di legge applicabili, che prevedono l’obbligo di redigere una zonizzazione acustica del territorio comunale.
Indicatori: • N.a.
- 93 -
INDUSTRIA
E s t r a z i o n e d i r i s o r s e e n e r g e t i c h e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 6
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale ESTRAZIONE DI RISORSE ENERGETICHE
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera, Idrosfera, Geosfera, Biosfera
Impatti generati Inquinamento idrico, inquinamento atmosferico, modificazioni assetto idrogeologico, modificazione delgi habitat
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +++
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 3
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
52,5
Sezione III O b i e t t i v i
1. Promuovere attività di monitoraggio, al fine di valutare il grado di pressione ambientale e di pericolosità per l’ecosistema e la salute umana delle attività petrolifere.
Indicatori: • Numero di superamenti dei livelli di attenzione
- 94 -
INDUSTRIA
U s o d i e n e r g i a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I N D 0 7
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USO DI ENERGIA
Settore Industria Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera Impatti generati Impatti connessi alla produzione, distribuzione e consumo dell’energia
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -
severità impatto 1 vastità impatto 3
probabilità impatto 2 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
7,5 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
BASSA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto da considerarsi non significativo (ossia semplicemente trascurati
nel seguito delle attività di gestione ambientale)
- 95 -
CIVILE
E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
C I V 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 96 -
CIVILE
U t i l i z z o d i r i s o r s e i d r i c h e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
C I V 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale UTILIZZO DI RISORSE IDRICHE
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Consumi e squilibri al ciclo naturale dell’acqua
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 3 durata impatto 2
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
30 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 97 -
CIVILE
P r o d u z i o n e d i r i f i u t i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
C I V 0 3
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale PRODUZIONE DI RIFIUTI
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera
Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
10 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 98 -
CIVILE
U s o d i e n e r g i a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
C I V 0 4
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USO DI ENERGIA
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera Impatti generati Impatti connessi alla produzione, distribuzione e consumo dell’energia
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE -
severità impatto 1 vastità impatto 3
probabilità impatto 2 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
17,5 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 99 -
MOBILITÀ
E m i s s i o n i i n a t m o s f e r a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
M O B 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI IN ATMOSFERA
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento atmosferico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 1
probabilità impatto 2 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 100 -
MOBILITÀ
E m i s s i o n i d i r u m o r e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
M O B 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI DI RUMORE
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Inquinamento acustico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +++
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 1
probabilità impatto 2 durata impatto 1
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
10 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
1. Conformarsi alle prescrizioni di legge applicabili, che prevedono l’obbligo di redigere una zonizzazione acustica del territorio comunale.
Indicatori: • N.a.
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 101 -
MOBILITÀ
C o n s u m o d i c a r b u r a n t e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
M O B 0 3
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale CONSUMO DI CARBURANTE
Settore Civile Aspetto Indiretto
Sistemi ambientali Atmosfera, Biosfera, Geosfera
Impatti generati Inquinamento atmosferico; consumo di risorse energetiche; impatti legati all’ esercizio estrattivo (inquinamento suolo e sottosuolo, impatto paesaggistico e gemorfologico)
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 1
probabilità impatto 3 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 102 -
SVILUPPO URBANO
S u p e r f i c i e u r b a n i z z a t a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
S V U 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale SUPERFICIE URBANIZZATA
Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera; Biosfera
Impatti generati Interruzione della continuità ecologica; riduzione del grado di naturalità del territorio; aumento della velocità di deflusso delle acque meteoriche
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++
severità impatto 2 vastità impatto 1
probabilità impatto 3 durata impatto 2
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
40
Sezione III O b i e t t i v i
1. Migliorare la compatibilità ambientale dei nuovi interventi urbanistici/edilizi, attraverso l’adozione di un nuovo Regolamento Edilizio Comunale in grado di promuovere ed incentivare: la bioarchitettura per nuovi interventi costruttivi, di recupero, adeguamento e riqualificazione edilizia l’adozione di sistemi e tecnologie per l’efficienza e la razionalità dei consumi energetici domestici la permeabilità delle superfici nelle aree urbane la separazione delle acque di dilavamento meteoriche dal sistema fognario il recupero e il riutilizzo delle acque meteoriche di dilavamento
Indicatori: • N.a.
- 103 -
SVILUPPO URBANO
A b i t a z i o n i n o n u t i l i z z a t e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
S V U 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale ABITAZIONI NON UTILIZZATE
Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera; Biosfera Impatti generati Spreco di risorse e territorio
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 4 durata impatto 2
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
40
Sezione III O b i e t t i v i
1. Orientare la politica urbanistica verso il recupero e riqualificazione urbana, a scapito di nuovi impegni di suolo e territorio
Indicatori: • Numero di abitazioni non utilizzate (N°)
- 104 -
SVILUPPO URBANO
A b u s i v i s m o e d i l i z i o
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
S V U 0 3
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale ABUSIVISMO EDILIZIO
Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera, Biosfera
Impatti generati Interruzione della continuità urbanistica ed ecologica; spreco di risorse e territorio
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE -
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++
severità impatto 1 vastità impatto 1
probabilità impatto 3 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
30 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 105 -
SVILUPPO URBANO
D i s p e r s i o n e u r b a n i s t i c a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
S V U 0 4
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale DISPERSIONE URBANISTICA
Settore Sviluppo urbano Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera, Biosfera Impatti generati Interruzione della continuità urbanistica ed ecologica
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA -
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
7,5 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
BASSA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto da considerarsi non significativo (ossia semplicemente trascurati
nel seguito delle attività di gestione ambientale)
- 106 -
GESTIONE DEL TERRITORIO
G e s t i o n e d e l l e r i s o r s e f o r e s t a l i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
G T E 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale GESTIONE DELLE RISORSE FORESTALI
Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Biosfera; Geosfera Impatti generati Perdita di Biodiversità; Modificazione dell’assetto idrogeologico;
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 2
probabilità impatto 2 durata impatto 3
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 107 -
GESTIONE DEL TERRITORIO
I n c e n d i b o s c h i v i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
G T E 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale INCENDI BOSCHIVI
Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Biosfera; Geosfera
Impatti generati Perdita di Biodiversità; Modificazione dell’assetto idrogeologico; Danno paesaggistico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 1 vastità impatto 1
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 108 -
GESTIONE DEL TERRITORIO
G e s t i o n e d e l l e r i s o r s e i d r i c h e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
G T E 0 3
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE
Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Deterioramento della qualità delle acque
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +++
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 4 durata impatto 3
+++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
65
Sezione III O b i e t t i v i
1. Raggiungere gli obiettivi normativi attraverso l’adempimento delle prescrizioni
2. Stipulare accordi per il monitoraggio delle acque superficiali, con gli enti preposti (ARPAB)
3. Sollecitare il sistema di controllo e quello sanzionatorio, nei casi evidenti di scarichi non autorizzati, di inadempienze nelle pratiche agricole e industriali
4. Monitorare lo stato delle sorgenti, il numero e lo stato dei pozzi al fine di evidenziare i punti di contatto tra superficie e falda e le possibili cause di inquinamento
Indicatori: • Punti e giorni di monitoraggio (gg) • Numero sollecitazioni autorità competenti • Numero pozzi e sorgenti censiti
- 109 -
GESTIONE DEL TERRITORIO
G e s t i o n e d e l l e r i s c h i o i d r o g e o l o g i c o
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
G T E 0 4
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale GESTIONE DELLE RISCHIO IDROGEOLOGICO
Settore Gestione del territorio Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera Impatti generati Modificazione assetto idrogeologico; danni a persone
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++
severità impatto 2 vastità impatto 1
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
30 ☺
Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 110 -
GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
D e p u r a z i o n e d e l l e a c q u e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
I D R 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale DEPURAZIONE DELLE ACQUE
Settore Gestione del servizio idrico integrato Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Idrosfera Impatti generati Inquinamento idrico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i
MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 111 -
GESTIONE DEI RIFIUTI
R a c c o l t a r i f i u t i
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
R I F 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale RACCOLTA RIFIUTI
Settore Gestione dei rifiuti Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera; Idrosfera; Atmosfera; Biosfera
Impatti generati Consumo di risorse naturali; Accumulo nell’ambiente di flussi di materiali e sostanze
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE ++
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 3 vastità impatto 2
probabilità impatto 4 durata impatto 3
+++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
65
Sezione III O b i e t t i v i
1. Raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano Provinciale tramite un sistema di gestione integrato basato sulla raccolta differenziata dei rifiuti, che coinvolga in modo mirato tutti i soggetti interessati (dagli utenti dei servizi di igiene urbana agli utilizzatori finali dei materiali riciclati, dagli addetti alla raccolta alle imprese di recupero e riciclaggio, dai gestori degli impianti di trattamento agli operatori della comunicazione).
Indicatori: • Produzione annua di rifiuto (ton/anno) • Percentuale annua di raccolta differenziata (%) • Quantità annua di rifiuto indifferenziato sottoposto a vagliatura meccanica (ton/anno) • Quantità annua di rifiuto smaltito tramite termodistruzione con recupero energetico (ton/anno) • Quantità annua di sottovaglio stabilizzato aerobicamente (ton/anno) • Produzione annua di compost di qualità (ton/anno) • Quantità annua di rifiuto smaltita in discariche controllate (ton/anno)
- 112 -
GESTIONE DEI RIFIUTI
U s o d e l l a d i s c a r i c a
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
R I F 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USO DELLA DISCARICA
Settore Gestione dei rifiuti Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Geosfera; Atmosfera Impatti generati Inquinamento del sottosuolo; Inquinamento atmosferico
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++
severità impatto 2 vastità impatto 2
probabilità impatto 1 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 113 -
GESTIONE DELL’ENERGIA
E m i s s i o n i e l e t t r o m a g n e t i c h e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
E N E 0 1
C o m u n e d i
C a l v e l l o
Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale EMISSIONI ELETTROMAGNETICHE
Settore Gestione dell’energia Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Biosfera, Atmosfera Impatti generati Danni alla salute umana
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE ++
severità impatto 1 vastità impatto 1
probabilità impatto 2 durata impatto 2
+
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA +
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
20 ☺
Sezione III O b i e t t i v i MEDIA SIGNIFICATIVITÀ: aspetto oggetto di attività di controllo e sorveglianza volte a garantire il
mantenimento dell’attuale situazione
- 114 -
GESTIONE DELL’ENERGIA
E m i s s i o n i e l e t t r o m a g n e t i c h e
S c h e d a d i V a l u t a z i o n e
E N E 0 2
C o m u n e d i
C a l v e l l o Sezione I A n a g r a f i c a
Aspetto ambientale USI ENERGETICI PUBBLICI
Settore Gestione dell’energia Aspetto Diretto
Sistemi ambientali Atmosfera Impatti generati Aumento degli impatti legati alla produzione, distribuzione e consumo di energia;
Sezione II V a l u t a z i o n e
criteri indice Valutazione
☺
CO
NFO
RM
ITÀ
N
OR
MA
TIVA
RISPONDENZA AI REQUISITI DI LEGGE +
criteri indice criteri indice
RILEVANZA AMBIENTALE RAPPORTI CON PARTI INTERESSATE +
severità impatto 2 vastità impatto 1
probabilità impatto 4 durata impatto 3
++
ADEGUATEZZA TECNICO-ECONOMICA ++
SIG
NIF
ICA
TIVI
TÀ A
MB
IEN
TALE
SIGNIFICATIVITÀ AMBIENTALE
40
Sezione III O b i e t t i v i
1. Migliorare l’efficienza e la razionalità nei consumi energetici finali comunali, mediante:
l’adeguamento dell’involucro del parco edilizio comunale, ossia il miglioramento dell’isolamento delle murature e delle vetrature;
l’adozione di modi innovativi, più puliti e più efficienti, di utilizzo dell’energia;
il crescente ricorso alle fonti rinnovabili di energia;
l’introduzione della manutenzione programmata degli impianti energetici;
2. Riduzione dei costi energetici comunali tramite il riconoscimento dello status di cliente idoneo e la conseguente libera rimodulazione dei contratti di fornitura
Indicatori: • Consumi comunali distinti per vettore energetico (kwh, mc, ton) • Variazione percentuale media annua dei consumi e della “bolletta” energetica comunale (%)
- 115 -
Indice delle tabelle Tabella 1 - Inquadramento geografico e territoriale......................................................................................6 Tabella 2 - Demografia (ISTAT 2001)...........................................................................................................8 Tabella 3 - Esercizi alberghieri e presenze turistiche ...................................................................................8 Tabella 4 - Struttura scolastica .....................................................................................................................9 Tabella 5 - Indicatori monetari ......................................................................................................................9 Tabella 6 - Principali caratteristiche climatiche...........................................................................................10 Tabella 7 - Indice di aridità..........................................................................................................................10 Tabella 8 – Cronistoria della disciplina urbanistica.....................................................................................11 Tabella 9– Disciplina urbanistica vigente....................................................................................................12 Tabella 10 - Caratteristiche delle acque sorgive ........................................................................................23 Tabella 11 – Caratteristiche del fiume Basento..........................................................................................24 Tabella 12 – Indici di qualità delle acque del Basento................................................................................25 Tabella 13 - Dati generali sull’agricoltura....................................................................................................29 Tabella 14 – Utilizzazione dei terreni..........................................................................................................29 Tabella 15 - Superficie Agricola Utilizzata/Superficie Territoriale...............................................................29 Tabella 16 - Superficie destinata ad un uso agricolo intensivo ..................................................................29 Tabella 17 – Rapporto Sup.Forestale/SAU ................................................................................................30 Tabella 18 - Capi di bestiame, A.E., UBA, carico trofico e relativi indici - elab. su dati ISTAT, 2000 ........30 Tabella 19 - Consumi energetici in Agricoltura(Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..........................30 Tabella 20 - Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................30 Tabella 21 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003).......................................................31 Tabella 22 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ...................................................31 Tabella 23 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003).....................................................31 Tabella 24 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................31 Tabella 25 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ...................................................31 Tabella 26 – Struttura produttiva, ISTAT 2001 ...........................................................................................38 Tabella 27 – Struttura produttiva in termini percentuali, ISTAT 2001.........................................................38 Tabella 28 - Variazioni percentuali della struttura produttiva rispetto al censimento ISTAT 1991.............38 Tabella 29 – Consumi energetici nell’Industria, Sistema Energetico Provinciale 2003..............................38 Tabella 30 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................38 Tabella 31 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)......................................................38 Tabella 32 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................39 Tabella 33– Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003).....................................................39 Tabella 34 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) .................................................39 Tabella 35 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ..................................................39 Tabella 36 – Siti di estrazioni di risorse energetiche ..................................................................................39 Tabella 37 – Pressione venatoria ...............................................................................................................44 Tabella 38 – Consumi energetici nel settore Civile (Sistema energetico Provinciale, 2003) .....................44
- 116 -
Tabella 39 – Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................44 Tabella 40 – Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003)......................................................44 Tabella 41 – Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................44 Tabella 42 – Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003)....................................................45 Tabella 43 – Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) .................................................45 Tabella 44 – Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ..................................................45 Tabella 45 – Parco veicoli...........................................................................................................................47 Tabella 46 – Consumi energetici nel settore Trasporti (Sistema Energetico Provinciale – 2003) .............47 Tabella 47- Emissioni di SOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ....................................................47 Tabella 48 - Emissioni NOx (Sistema Energetico Provinciale – 2003).......................................................48 Tabella 49 - Emissioni di PST (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ...................................................48 Tabella 50 - Emissioni di CO (Sistema Energetico Provinciale – 2003).....................................................48 Tabella 51 - Emissioni di COV (Sistema Energetico Provinciale – 2003) ..................................................48 Tabella 52 - Emissioni di CO2 (Sistema energetico Provinciale – 2003) ...................................................48 Tabella 53 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare – Documento Preliminare al PSP, Potenza ..........52 Tabella 54 – Confronto provinciale della superficie urbanizzata pro-capite ...............................................52 Tabella 55 - Attività edilizia (nuove concessioni)........................................................................................52 Tabella 56– Censimento abitazioni (ISTAT, 2001).....................................................................................53 Tabella 57 – Variazioni % 2001-1991: popolazione, famiglie, abitazioni, abitazioni occupate ..................53 Tabella 58 – Principali indicatori di pressione urbanistica ..........................................................................53 Tabella 59 – Abitazioni occupate per epoca di costruzione (ISTAT, 1991)................................................53 Tabella 60 – Abusivismo edilizio.................................................................................................................53 Tabella 61 – Superfici per i differenti gradi di rischio idrogeologico ...........................................................57 Tabella 62 – Superfici ad alto rischio antropico in relazione alla superficie urbanizzata ...........................57 Tabella 63 – Rischio sismico: vulnerabilità degli edifici ..............................................................................57 Tabella 64 – MCS per diversi periodi di ritorno, Piano di Protezione Civile su dati SSN ...........................58 Tabella 65 – Esposizione secondo le classi di vulnerabilità, Piano di Protezione Civile su dati SSN .......58 Tabella 66 – Incendi boschivi, CFS / Piano Forestale Regionale ..............................................................58 Tabella 67 – Superficie forestale ................................................................................................................58 Tabella 68 - Aree protette ...........................................................................................................................58 Tabella 69 – Caratteristiche della rete acquedottistica di Calvello, A.A.T.O. Basilicata.............................64 Tabella 70 – Depuratori ..............................................................................................................................64 Tabella 71 - Gestione rifiuti: scheda riassuntiva.........................................................................................67 Tabella 72 - Indagine sulla produzione dei rifiuti urbani e sulla raccolta differenziata (anno 2001)...........68 Tabella 73 - Produzione di rifiuti urbani ......................................................................................................68 Tabella 74 - Produzione quantitativa e qualitativa di RSU, Piano Provinciale – Potenza ..........................68 Tabella 75 - Localizzazione discariche......................................................................................................68 Tabella 76 - Consumi finali di energia, Sistema Energetico Provinciale, 2003 ..........................................71 Tabella 77 – Distribuzione ripetitori ............................................................................................................71
- 117 -
Indice delle figure Figura 1 - Inquadramento topografico ..........................................................................................................5 Figura 2 - Ortofoto.........................................................................................................................................6 Figura 3 – Andamento storico della popolazione residente..........................................................................8 Figura 4 - Fitoclima .....................................................................................................................................11 Figura 7 – Carta dei biotopi ........................................................................................................................16 Figura 8 – Localizzazione di pozzi petroliferi e depuratori..........................................................................16 Figura 10 – Livelli di naturalità ....................................................................................................................18 Figura 11 - Quadro delle emissioni atmosferiche .......................................................................................20 Figura 12 – Il Bacino Idrografico del fiume Basento...................................................................................25 Figura 13 – Particolare su Calvello.............................................................................................................26 Figura 14 – Superficie urbanizzata e da urbanizzare .................................................................................51 Figura 15 – Schematizzazione Servizio Idrico Integrato ............................................................................61 Figura 16 – Schema idrico nell’Ambito Territoriale n° 2 .............................................................................63