VOLCEI OGGI N. 10 (dicembre 2010)

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SOMMARIODicembre 2010

Editoriale pag. 3Buccino Oleiros pag. 4Feriae Volceiane pag. 8Denny Mendez pag. 10Tributo Ligabue pag. 11Festa dell’Olio pag. 12Settimana della Cultura pag. 11Presidente della Repubblica pag. 12FAI Salerno pag. 13Eco Volcei pag. 14Il Personaggio pag. 16Vescovo Moretti pag. 18Anniversario Museo pag. 19Gemellaggio Hofheim pag. 20Pesca di beneficenza pag. 22Biodiversità pag. 25Giovani Imprenditori pag. 26Piano di Zona pag. 28Pellegrinaggio al Santuario di S. Gerardo pag. 29Tradizioni di Natale pag. 30Volcei’s Book “Per non dimenticare” pag. 31Volcei’s Book pag. 32Editoria pag. 36Coppa del Re pag. 37I° Categoria pag. 38Beach Volley pag. 39Onoreficenza Maresciallo Giuseppe Caputo pag. 41Scopri “il particolare” pag. 55Ricette e proverbi pag. 56Delibere pag. 53

Comune di BuccinoProvincia di Salerno

DIRETTORE EDITORIALEPasquale Via

[email protected]

DIRETTORE RESPONSABILELucia De Cristofaro

[email protected]

CAPOREDATTORE Umberto Nitto

[email protected]

REDATTORIMario ChiarielloAmedeo Calella

Alessandra GiglioAngela SaccoNicola Solitro

Manuela CarielloKatia Trimarco

IN QUESTO NUMERO HANNO COLLABORATOJero Diez

Mara PalumboNatalia Fernandez Garcia

Annapaola NittoMichele Trimarco

Geppino NittoMaria Antonietta Comitangelo

Mariateresa ConteVito Russo

Maria Teresa ZitarosaDiego Basta

STAMPAVigepa.com

[email protected]

Autorizzazione Tribunale di Salernon°014 del 19 febbraio 2009

EDITORIALE

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Emergenza, una parola sentita troppe volteUsare la parola “pianificazione” al posto di “emergenze”

di Lucia De Cristofaro

Ognuno di noi nel mese di novembre appena passato, non ha potuto evitare di ritornare con la memoria a quei terribili momenti che trent’anni fa ci videro protagonisti di uno degli eventi più nefasti che ci potesse colpire: il terremoto. Chi troppo giovane per averlo vissuto di

persona, di sicuro ne ha ripercorso la tragicità attraverso i racconti dei padri o dei nonni. L’imprevedibilità del terremoto rende tutta l’Italia possibile vittima dell’evento,ricordiamo quello dell’Aquila di appena un anno e mezzo fa, ma la, purtroppo, prevedibilità della indifferenza che i territori a rischio continuano ad avere, nonostante le richieste di attenzione da parte delle amministrazioni locali, quella indifferenza fa sì che noi tutti si diventi vittime “predestinate”. Personalmente in tante, tantissime, troppe occasioni, ho sentito, e continuo a sentire, la parola “emergenza”, come se essa potesse essere una scusa per le cose non fatte e per quelle mai messe in programma. Emergenza rifiuti, che se nella fatiscenza colpisce solo Napoli, nella sua interezza organizzativa coinvolge tutta la Regione; emergenza alluvioni, decine sono ormai i comuni campani in pericolo per le frane e che periodicamente si allagano (la soluzione trovata in alto loco? Dotare la popolazione di sacchi di sabbia da mettere davanti a negozi, portoni e altro per arginare l’acqua e…basta); emergenza criminalità, sentita di sicuro più nelle grandi città, ma che allunga spesso la sua mano anche in provincia, giusto per stare più tranquilla e di sicuro insieme cari lettori potremmo continuare questo breve elenco di “emergenze”. Quando smetteremo di ragionare solo di emergenza? Quando si inizieranno a fare le giuste scelte politiche per una giusta gestione dei territori? Quando si inizierà a capire che fare gestione integrata è una mossa necessaria, saggia e intelligente? Usare la parola “pianificazione” al posto di “emergenze” è una sfida improrogabile, concreta e fondamentale per il nostro paese Italia, che implica anche una diversa possibilità per i paesi interni come Buccino. La sfida ha

bisogno di scelte strategiche su vari ambiti istituzionali e culturali con innovazione, sviluppo tecnologico e imprenditoriale, sinora anche poco immaginato. E’ questo che chiediamo come regalo di Natale, speranzosi che il nuovo anno porti non solo serenità a tutti, ma anche il rispetto dei diritti di tutti. Buon Natale amici lettori e Felice Nuovo Anno a tutti voi.

di Pasquale Via

Sono trascorsi trent’anni da quel 23 novembre 1980, quando alle ore 19,34, mentre in Italia e a Buccino il popolo sportivo godeva come sempre del l ’appassionante sfida calcistica tra Juve ed Inter, nei nostri

territori la terra tremò fortemente, procurando morte e distruzione. Insieme alle perdite umane e alle tantissime abitazioni distrutte e danneggiate fu scompaginato il tessuto sociale di tanti paesi delle province di Avellino, Salerno e Potenza, tra cui anche Buccino.

Il ricordo di quei terribili momenti è sempre vivo e ancora oggi le scene raccapriccianti di crolli e di persone che cercavano la salvezza scorrono davanti agli occhi sempre con la stessa drammatica realtà.

Fu un violentissimo terremoto che segnò la fine di un paese che fondava la sua struttura sociale, culturale ed economica sui valori e sulle risorse derivanti della civiltà contadina e artigiana.

In questi anni la struttura urbanistica di Buccino è stata ricostruita al 90%, ma in tanti ci chiediamo in che percentuale siamo rimasti ancora buccinesi…..?

Auguri a tutti di un felice S. Natale e di un sereno e prospero Anno Nuovo.

Cordiali saluti

EDITORIALE

AUGURI ALLE CITTA’ GEMELLATECorinto - Hofheim - Oleiros

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di Jero Díez

I viaggi ci rendono migliori per de-finizione, perché da questi ne estraia-mo sempre esperienze che ci aiutano a crescere.

Però non tutti nella stessa misura…

Responsabile: Vorrei che accompa-gnassi un gruppo di ragazzi a Bucci-no. -

Jero: A Buccino???!!Responsabile: Sì. Si trova nel sud

Italia. -Jero: Quanti ragazzi sono?-Responsabile: sui quarantacinque.-Jero: quanti giorni?-Responsabile:…10 giorni.- Jero: e quando?-Responsabile: Parti la settimana

prossima.-Jero: Ma non posso… ho molto

lavoro qui, non conosco il gruppo, non conosco il luogo, né la program-mazione…, il mio italiano si riduce semplicemente nel dire “ragazzi” e “buongiorno” e non so se ci sono altre difficoltà organizzative…-

Responsabile: Non ti preoccupare, io voglio che tu vada con loro…-

Jero: Va bene. Quando parte l’ae-reo?

Responsabile: Ah l’aereo??!!-Jero: HA HA HA AH AH…-

Mi chiamo Jero. E così cominciò quest’ avventura..

Il viaggio è un mezzo e un fine per l’apprendimento, e dovrebbe far par-te obbligatoriamente del curriculum scolastico.

I ragazzi di Oleiros non sapevano molto su Buccino e cosa avrebbero condiviso in quei 10 giorni. Erano contenti, eccitati, nervosi, impazienti e stanchi…siamo arrivati molto stan-chi dopo due lunghi giorni di viaggio.

All’accoglienza, il momento dell’ar-rivo è importante in tale situazione giacché si installano i primi impat-ti affettivi, non è stato carino essere

stanchi e frastornati, ma arrivammo così.

È divertente e molto interessante vedere l’evoluzione dei rapporti tra i corrispondenti anche perché le con-dizioni di uno scambio non sono po-che:

- ragazzi che non conosciamo e con i quali non possiamo condividere nul-la;

- adulti con usi e costumi diversi, tenendo in considerazione che le re-lazioni tra adulti e ragazzi sono di per sé già difficili;

- difficoltà di comprensione con una lingua straniera;

- ambiente diverso;- poco tempo per adattarsi.

Questo momento di adattamento re-ciproco deve avvenire in poco tempo, per cui lo sforzo di ciascun individuo

è enorme.Ed è qui che entra in gioco la capa-

cità umana.Ma devo ammettere che le persone

che hanno aderito all’esperienza sono state grandiose.

I primi giorni, prima che ci si adatti, è frequente sentire frasi come: “Non capisco la mia famiglia”… “non mi sento partecipe”… “non capisco cosa vogliono che io faccia...”.

Tutte queste difficoltà sono state su-perate grazie alla pazienza e alla gen-tilezza delle famiglie italiane e allo sforzo di adattamento che hanno mo-strato i ragazzi di Oleiros.

Giorno dopo giorno, cominciamo a capire di più, e i gesti lasciano spazio a parole timide e alle tipiche espres-sioni italiane.

Angel Garcia Seoane - Sindaco di Oleiros

DA OLEIROS A BUCCINO: DOPO 10 ANNI IL RITORNO NELL’ANTICA VOLCEICon il Sindaco Angel Garcia Seoane e Maria ______, 45 ragazzi e i loro accompagnatori ospiti delle famiglie buccinesi

SCAMBI CULTURALI SCAMBI CULTURALI

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“I viaggi nella gioventù sono parte dell’educazione, e in vecchia-ia, una parte dell’esperienza.”

Questo processo naturale unito alle caratteristiche educative e culturali ci permette di venire a conoscenza di un sud d’Italia che alla fine ci ha conqui-stato assaporando pietanze tipiche qua-li pasta e pizza.

Dolce conquista, la cultura….

Quando non pos-siamo esprimere le nostre sensazioni, i doppi sensi, utilizzare le nostre conoscenze linguistiche per relazionarsi, è in que-sto momento che ci sentiamo indifesi e vulnerabili.

Ed è proprio qui che dobbiamo sfor-zarci, cercare parole comprensibili ci costa tanto, ma è questo il momento evidente di crescita.

In quei 10 giorni sono accadute tan-te cose, questo articolo si potrebbe trasformare in un elenco delle attività programmate…ma mi sembra secon-dario…l’essenziale è ciò che provoca la differenza tra i diversi impatti ini-ziali e l’emozione, l’affetto mostrato nel momento dei saluti. Lo scambio è fatto di tanti piccoli momenti: il pae-saggio…i sorrisi…gli scherzi...le visi-te culturali…il divertimento...gli sforzi per comprendersi…il pranzo…le di-verse realtà…la normalità...l’affetto…però l’unico denominatore comune

sono le persone.Possiamo parlare di Buccino, Pom-

pei, Napoli, ma sarebbe banale, se non si unisce a tutto questo l’energia che ti trasmettono le persone con le quali si condivide il tutto. Questo è uno scam-

bio.Una “pillola” concen-

trata di vita differente che non basta prender-la.

Quanto più forte e grande si suppone che sia l’opportunità, più effetto susciterà in te.

Quanto più generose sono le persone con le quali condividi questa esperien-za, maggiore sarà la crescita persona-le.

Per questo il mio consiglio a tutte le persone che vorrebbero fare un’espe-rienza del genere è che siano disposte a capire…che siano sensibili e che diano tanto...

Questa esperienza, grazie alle perso-ne che abbiamo conosciuto durante il nostro soggiorno, ci ha fatto crescere.

Siamo tutti, chi più chi meno, “mala-ti” di ignoranza cronica e questo tipo di esperienza porta in sé un antidoto che allevia la nostra malattia. Ci aiuta a co-noscere meglio noi stessi, individual-mente e collettivamente, a confrontarci con gli altri e avvicinarci a loro.

Per tutto questo, considero lo scam-

bio culturale come uno strumento fon-damentale per creare buoni cittadini, e luoghi come Buccino, e i suoi cittadini ospitali e sensibili, gli scenari imme-morabili dove aiutare a formare perso-ne migliori del domani.

I diretti responsabili che ci hanno aiutato in questa crescita sono perso-ne straordinarie che sono diventate per noi “come di famiglia”: Pasquale, Davide, Mara, Annarita, Benny e tut-ti gli altri amici conosciuti nel nostro viaggio. La loro compagnia e le loro attenzioni durante la permanenza ci hanno facilitato, facendoci risultare grata l’ospitalità, essendo loro gli arte-fici dello scambio.

Persone generose che si sono applica-te affinché ci trovassimo bene.

Mi dispiace dirvi che non lo avete fat-to bene… anzi, avete fatto in modo che ci sentissimo più che bene. Grazie.

Credo che in futuro questo scambio si debba approfondire e trasformarlo in un rapporto di continuo e reciproco apprendimento. Mi auguro che questo possa avvenire.

Spero solo di restituirvi tutto l’affet-to che ci avete dato quando verrete a Oleiros, il più presto possibile.

Vi aspettiamo amici

... considero lo scambio culturale

come uno strumento fondamentale per cre-are buoni cittadini...

SCAMBI CULTURALI SCAMBI CULTURALI

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LO SCAMBIO CULTURALE BUCCINO-OLEIROSUn’esperienza importante per la nostra vita

di Mara Palumbo

Quest’estate il Comune di Buccino ha riproposto lo scambio culturale con la Spagna, e precisamente, con il Co-mune di Oleiros.

Ho aderito ad entrambe le inizia-tive, ma quest’ultima è stata per me un’esperienza diversa, poiché vi ho partecipato attivamente. Essendo una studentessa universitaria di lingue, ho potuto comunicare direttamente con le Autorità spagnole, facendo da in-

terprete .L’esperienza vissuta mi ha dato

l’opportunità di relazionarmi con persone diverse e di utilizzare le mie conoscenze linguistiche, cercando sempre di essere chiara nella comu-nicazione. Allo stesso tempo mi sono divertita molto, ho accompagnato i ra-gazzi spagnoli nelle diverse escursio-ni ed insieme abbiamo trascorso delle piacevoli giornate.

Questa esperienza mi ha dato tan-tissimo, facendo crescere e consolida-re in me l’idea di continuare a studiare

lingue. Quella fatta è una piccola prova di

quello che, spero, sarà in futuro il mio lavoro.

Queste iniziative sono fondamenta-li per noi ragazzi, ci aiutano ad aprirci e confrontarci con le diverse realtà e a rompere quelle frontiere invisibili do-vute al pregiudizio.

Infine, ringrazio l’Amministrazio-ne Comunale per avermi dato questa eccezionale possibilità.

SCAMBI CULTURALI SCAMBI CULTURALI

Gruppo Folk “O Amanexo” di Oleiros

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DALLA GALIZIA IN CAMPANIA NEL CUORE DEL MEDITERRANEOVisitate le splendide località della Province di Salerno e Napoli

di Natalia Fernandez Garcia

Dopo due giorni di viaggio, facen-do una tappa a Marsiglia, arriviamo a destinazione, dove i nostri corrispon-denti italiani ci aspettavano emozio-nati.

Il primo giorno, dopo aver fatto una ricca colazione all’italiana, abbiamo conosciuto la storia di Buccino, visi-tando il Museo e il Parco Archeologi-co, che mi hanno lasciato una sensa-zione indescrivibile.

Durante il nostro soggiorno abbia-mo visitato differenti luoghi interes-santi come le “Grotte dell’Angelo” a Pertosa, di straordinaria bellezza, e

la famosa “Certosa di Padula”, una sontuosa costruzione di grandi dimen-sioni. Abbiamo visitato Paestum, con i suoi templi e il Museo allietati dalle spiegazioni di una guida turistica mol-to simpatica. Infine, abbiamo visitato la città di Pompei che, per me è stata la più interessante e spero un giorno di rivisitarla interamente; nel pome-riggio siamo andati a Napoli dove ab-biamo visto e apprezzato la Galleria Umberto I.

Abbiamo anche trascorso divertenti serate e ho avuto l’onore, insieme con le mie compagne dell’Associazione Culturale “O Amanexo”, di fare una piccola rappresentazione di musica popolare spagnola, per avvicinare an-

cora di più le due città “sorelle” Buc-cino-Oleiros.

Abbiamo partecipato al fantastico programma culturale con le sue diver-se manifestazioni e alla rievocazione storica.

Abbiamo conosciuto persone stu-pende, che ricorderemo sempre e che speriamo di poter rivedere presto per dar loro la stessa meravigliosa acco-glienza che hanno riservato per noi.

Personalmente, questa è stata una delle migliori esperienze della mia vita e devo ringraziare il nostro Sin-daco Ángel García Seoane per averci invitato, nonchè la mia famiglia italia-na per la sua gentile ospitalità.

SCAMBI CULTURALI SCAMBI CULTURALI

Napoli “Galleria Umberto I”

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LE FERIAE VOLCEIANAEIntensi momenti di spettacoli, cultura e riflessione

di Annapaola Nitto

Anche quest’anno a Buccino si sono svolte le consuete FERIAE VOLCEIANAE che hanno scandito l’estate 2010, rallegrandola con feste, spettacoli, danze e concerti di grandi artisti, ma prima di tutto hanno rispet-tato quello che è l’obiettivo precipuo dell’amministrazione comunale: or-ganizzare manifestazioni all’insegna della cultura quale volano dello svi-luppo di un territorio!

Anche quest’anno le calde serate estive sono state cadenzate da un’al-ternanza di generi diversi, atti a sod-disfare i più disparati gusti, dai più giovani agli adulti, dal genere teatrale classico a quello moderno, dai balli latino-americani al liscio.

Anche quest’anno si è svolta la ormai storica “sagra della pasta” che ha restituito alle antiche stradine del centro storico quella vitalità e quella energia non riscontrabile nei giorni normali.

Anche quest’anno non sono man-cate le polemiche, ma si è trattato di critiche sterili, vuote e poco costrutti-ve a cui non si è dato molto peso, per fortuna.

Anche quest’anno i giovani orga-nizzatori hanno dato prova di grande

bravura e intelligenza, proponendo-ci spettacoli diversi, riuscendo in tal modo a coinvolgere un pubblico etero-geneo e numeroso e che fa dire:”Sono orgoglioso di essere un buccinese”!

Le manifestazioni volceianae rien-trano nella serie di eventi volti alla va-lorizzazione e alla promozione del Par-co Archeologico urbano e del Museo Archeologico Nazionale dell’Antica Volcei. Protagonisti assoluti sono stati i colori del teatro, le emozioni della musica, i sapori del cibo, le suggestio-ni della storia, la sacralità dell’archeo-logia, leit-motiv della rassegna che ha preso il via il 1°Agosto con la messa in scena delle “Troiane”di Euripide, una rappresentazione del teatro classico su rielaborazione e adattamento di Anto-nella Parisi a cui hanno fatto seguito: il 5 Agosto “Il povero Pluto” con Den-ny Mendez, il 9Agosto la commedia “Na Santarella” con Antonella Elia . Le principali piazze del paese: P.zza Amendola, Municipio e Mercato, han-no fatto da sfondo scenografico alle tre rappresentazioni teatrali che han-no visto grande affluenza di pubblico. Il 2 Agosto Piazza San Vito ha ballato grazie all’evento “Danzando sotto le stelle” con i Campioni del programma televisivo di Rai 2 “Mattina in fami-glia”; è stata poi la volta del gruppo “Croma Latina”, fantastico nel ricre-

are uno scenario salsero dal titolo “Notti Latine” presso il Parco Pineta nei giorni 10-11 Agosto. Il rione San-ta Croce ha ripreso vita nei giorni 7-8 Agosto grazie alla Festa dell’Olio ex-travergine d’oliva, di cui Buccino è un grande produttore; intrattenimento, folklore e degustazioni di prodotti ti-pici volceiani hanno allietato le serate. Nella splendida location del Chiostro degli Eremitani di St. Agostino, oggi Museo Archeologico Nazionale inti-tolato a Marcello Gigante, buccinese e insigne studioso delle antichità clas-siche e bizantine, si è svolta la mini rassegna “Le Mille e una nota – Teatro e musica”, inaugurata il 12 con l’esi-bizione di Gianluca Guidi artista po-liedrico, che ha dimostrato, con i suoi più recenti consensi in teatro, di avere ereditato quel talento artistico che fu sia di suo padre Giorgio Guidi, noto come Jhonny Dorelli, nonché di Lau-retta Masiero, sua madre. Il 13 Agosto si è esibita Cristina Benitez con “cua-dro flamenco” che ha suggestionato il pubblico con le sue movenze e le svi-luppate coreografie. Hanno chiuso la mini rassegna le cantate ancestrali che diventano danze scatenate o struggen-ti melodie dell’artista cilentana Piera Lombardi, il cui mix musicale inno-vativo custodisce gelosamente la radi-ce popolare, rielaborandola in chiave

EVENTI EVENTI

Croma Latina Guido Guidi

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Musica, teatro e degustazione di prodotti tipici

etno-pop. Il 16, 17 e 18 Agosto si è svolta la XXIII edizione delle “Histo-riae Volceiane”, tra gli eventi estivi più importanti dell’intera provincia, dove la rivocazione storica non si re-stringe a poche ore, ma dura ben tre giornate fino a notte fonda, promuo-vendo la conoscenza delle tradizioni locali e del patrimonio enogastrono-mico del nostro territorio. I visitatori sono stati accompagnati dalla magia degli eventi musicali dal titolo “Vol-cei positive vibration” . Si è giunti poi all’evento del 19 Agosto che ha atti-

rato un numeroso pubblico e che ha concluso la prima parte delle Feriae Volceianae: il concerto di Neffa, rap-per e cantautore italiano, oggi uno dei più conosciuti cantanti italiani.

Un gruppo di giovani ragazzi buc-cinesi, fans del cantante emiliano Li-gabue e fondatori della Tribute Band “Bar Mario Ligabue” si è esibito il 25 Agosto presso la Pineta Borgo, ri-scuotendo approvazione ed applausi. Infine dal 20 al 26 Settembre si è svolta la “settimana della cultura”, un ciclo di 3 lezioni di illustri studiosi,

provenienti dalle Università di Napoli e organizzate dalla Scuola Estiva di Alta Formazione con l’Istituto Italia-no per gli Studi Filosofici di Napoli.

Ma non è finito qui, bisognerà at-tendere il 26 Dicembre, quando la calda atmosfera natalizia sarà ralle-grata e accompagnata dalle soavi note dell’Orchestra che si esibirà in un “Concerto di Natale”.

EVENTI EVENTI

Anna Parisi, F. Fasano, A. Capriglione, M. P. Pascale

Neffa

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Il povero PlutoSpettacolo teatrale con Denny Mendez

di Umberto Nitto

Il 5 agosto 2010 la suggestiva Piaz-za Municipio, antistante il convento degli Agostiniani, ha fatto da sfondo alla rappresentazione di una simpatica commedia di Aristofane, commedio-grafo tra i principali esponenti della Commedia antica, dal titolo “Il povero Pluto” della Compagnia “Ente Anto-nio De Curtis”, inserita nel program-ma delle “FERIAE VOLCEIANAE” che ogni anno si svolgono a Buccino nei mesi di Agosto e Settembre.

La commedia prende il nome dal

dio greco della ricchezza, Pluto, ed in-centra l’argomento principale proprio sul denaro che è il movente principale delle azioni umane, infatti tratta della ricchezza e della sua divisione morale. Il protagonista è un anziano cittadino di Atene, il povero, ma onesto Cremi-lo che è accompagnato dallo schiavo Carione. Cremilo accoglie nella sua

casa un cieco, che si rivela essere il dio Pluto, e rifiuta la Miseria, una condizione di dignitosa e convincente povertà, per arricchirsi grazie all’aiu-to del dio.

Ma ecco sulla scena apparire all’im-provviso la dea della Povertà, sotto le sembianze della splendida Denny Mendez, che ribatte agli argomenti di Cremilo, e cerca di farlo riflettere sul fatto che senza povertà non ci sareb-bero schiavi e che nessuno lavorereb-be, perché tutti sarebbero ricchi. Con discorso appropriato dimostra, che proprio lei è la causa di tutti i beni per gli uomini, i quali vivono per merito suo. Una volta diventati tutti ricchi , afferma Povertà, nessuno più, venuto a mancare il bisogno, vorrà esercitare alcun mestiere, arte o scienza. Pur-troppo questa lezione di saggezza ri-mane inascoltata. Nel frattempo l’eu-nuco Blepsidemo ,vicino di casa di Cremilo viene anche’egli attratto dal miraggio della ricchezza….

Insomma le vicende rappresentate mirano a dimostrare che dopo 2.500 anni circa l’uomo non sia affatto cam-biato: il denaro e la ricchezza riman-gono la sua massima aspirazione. La cultura, l’arte, la scienza sono al se-condo piano nelle aspirazioni umane.

I buccinesi sono giunti numerosi nella piazza, mostrando di gradire la commedia. Hanno supportato gli atto-ri con frequenti applausi e ridendo di

gusto alle esilaranti gag di spirito dei protagonisti:

Vito Cesaro e Antonino Miele, abil-mente affiancati dagli attori:Massimo Pagano, Monica Sallese, Orazio Ceri-no, Loretta Palo.

L’acme della rappresentazione si è raggiunta però con l’entrata in scena della bellissima e affascinante Denny Mendez, una modella e attrice domi-nicana naturalizzata italiana, vincitri-ce del titolo di Miss Italia a Salsomag-giore Terme nel 1996.

La modella è riuscita a catalizzare su di sé tutta l’attenzione del pubbli-co, il quale ha affollato la piazza an-che perchè mosso da una buona dose di curiosità nei confronti di questa giovane ragazza conosciuta essenzial-mente per il titolo di reginetta d’Italia, ma che ha abilmente mostrato di pos-sedere, oltre ad una indiscussa statua-ria bellezza, anche evidenti capacità artistiche.

EVENTI EVENTI

Denny Mendez

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A BUCCINO TRA PALCO E REALTÀLa cover band di Ligabue entusiasma i suoi fans

di Umberto Nitto

Musica, spettacolo e divertimento sono gli ingredienti della grandiosa serata del 25 agosto 2010 che ha avu-to come protagonista il Bar Mario, la cover band buccinese del rocker Lu-ciano Ligabue.

Donato, Domenico e Maurizio da anni coltivano la passione per la mu-sica e la esprimono attraverso le note del Liga che con le sue canzoni è riu-scito e riesce a coinvolgere e ad emo-zionare molte generazioni.

La cover band, che negli anni ha subìto diverse variazioni tra i com-

ponenti, ha esordito nel 2005 e con il trascorrere degli anni ha aggiornato il proprio repertorio e ha dimostrato di essere cresciuta dal punto di vista musicale.

Il 25 agosto il Bar Mario si è esibito in un’esaltante performance musicale che ha coinvolto le centinaia di ragaz-zi presenti. Tutto il pubblico ha can-tato e ballato sulle note dei brani più famosi come “Balliamo sul mondo”, “Piccola stella senza cielo”, “Urlando contro il cielo”, “Le donne lo sanno”, “Tra palco e realtà” e tanti altri.

Donato D’Acunto (voce), Domeni-co Via (chitarra), Antonio Conzu (bas-so), Luca Indelli (chitarra) e Maurizio

Cariello (batteria) hanno saputo di-vertire ed intrattenere il loro pubbli-co attraverso l’organizzazione di uno spettacolo musicale supportato da una scenografia che con piccoli particola-ri ha trasformato metaforicamente il palco nel famoso Bar di Mario.

Una serata speciale dove tutto ha funzionato alla perfezione; un vero e proprio concerto in cui i ragazzi sul palco hanno espresso il loro talento. Molte canzoni eseguite hanno rispec-chiato la melodia originale facendo rivivere al pubblico le atmosfere delle melodie di Ligabue.

EVENTI EVENTI

Luca Indelli, Donato D’acunto, Maurizio Cariello, Antonio Conzu, Domenico Via - Cover BAR MARIO

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LA 3^ FESTA DELL’OLIO A SANTA CROCEOrganizzata dall Cooperativa Archeolio, in collaborazione con il Co-mune di Buccinodi Michele Trimarco

II 7 e l’8 agosto la Cooperativa Archeolio ha organizzato la 3^ Fe-sta dell’olio extravergine di Bucci-no, festeggiando così il primo anno di vita. L’anno trascorso è stato intenso,ma nello stesso tempo impor-tante ,diciamo che è stato l’anno della “conoscenza”,abbiamo fatto conosce-re il nostro olio confezionato e di qua-lità un po’ in tutto il mondo. Si sono avuti contatti con diversi acquirenti,sia italiani che esteri. Chi credeva che la Cooperativa avesse la bacchetta ma-gica si è sbagliato. Questo è un settore molto delicato che ha bisogno di tem-po per ottenere risultati positivi, con-siderando anche il periodo di crisi. Un risultato tutto sommato positivo sup-portato dall’entusiasmo dei soci sem-

pre speranzosi per la vendita dell’olio. La festa si è svolta in due fasi: un mo-mento culturale con l’organizzazione di un convegno che ha avuto come tema:”l’olio extravergine:superiore perché?Una risorsa possibile” e un momento godereccio con balli,canti e pietanze tipiche. Ad aprire la mani-festazione è stato il Sindaco Pasquale Via portando il saluto di tutta l’Am-ministrazione Comunale e augurando buon lavoro ai presenti. Il tavolo dei relatori era formato dal Dott.Gaetano Avallone assaggiatore professioni-sta di olio di fama internazionale che ha parlato dell’analisi organolettica, come i nostri organi di senso riesco-no a selezionare un olio buono da uno difettato; quali sono le caratteristiche che deve avere un olio di qualità. L’in-tervento del prof. Giovanni Pipolo , chimico, ha messo in risalto le si-

nergie che si hanno tra olio e alimenti sfatando un luogo comune ovvero che l’olio in cottura perde le sue qualità; ha dimostrato inoltre con studi scien-tifici che invece di perdere aumenta le sue qualità nutrizionali, chimiche, organolettiche, facendo apprezzare di più la pietanza. Poi si è soffermato sui caratteri chimici e sulla composizio-ne dell’olio facendo il confronto con quello di semi, dettando le linee guida anche su che olio usare in frittura, na-turalmente olio extravergine di oliva, perché ha una resistenza maggiore alle alte temperature per periodi lunghi, rispettando le temperature di cottura per ogni pietanza. Molto interessan-te e coinvolgente è stato l’intervento del Dott.Antonio Vacca , noto nutri-zionista e scrittore che, partendo dalla storia dell’olio, ha coinvolto il pubbli-co presente in un viaggio nel mondo

EVENTI EVENTI

G. Avallone, A. Vacca, M. Tortoriello, G. Pipolo

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Scienze dell’alimentazione ed enogastronomia per l’oro della nostra terra. La tracciabilità di un prodotto di alta qualità.

dell’alimentazione soffermandosi sul-la dieta mediterranea oggi patrimonio dell’umanità ma che già le antiche popolazioni del nostro territorio adot-tavano. Poi ha parlato dei caratteri nu-trizionali e salutistici dell’olio facendo attenzione alle quantità giornaliere da impiegare. La Dott.ssa Maria Torto-riello componente del Cda del Gal “i sentieri del buon vivere” ha illustrato le novità che il Gal ha intenzione di

promuovere sul territorio a beneficio degli agricoltori dei comuni aderenti. Il moderatore, ma anche organizzatore, è stato il Presidente della Cooperativa Archeolio Michele Trimarco che si è complimentato con i relatori per aver dato il giusto contributo ai numerosi presenti ed interessati alle tematiche trattate. Poi la festa è iniziata con can-ti, balli e naturalmente assaggiando le pietanze che le cuoche dell’organizza-

zione avevano preparato; non è man-cato il vino. I tutto si è protratto fino a notte fonda, riprendendo poi il giorno dopo allo stesso modo. E’ stata la festa dell’olio della Cooperativa Archeolio ma anche di coloro che hanno creduto nell’iniziativa, volutamente organiz-zata d’estate per dare spazio anche ai nostri emigranti di partecipare.

Tel. 0828 951330 / cell. 339 9171293via Magaldi 84021 Buccino (sa)

EVENTI EVENTI

Via S. Corce

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LA SETTIMANA DELLA CULTURA A BUCCINOPremio “Marcello Gigante” assegnato alla memoria dell’archeologo Werner Joannowskj

di Nicola Solitro

Tra il finire del mese di settembre ed i primi giorni di ottobre si sono svolti a Buccino incontri e manifesta-zioni con un comune denominatore: la cultura.

Il Premio Marcello Gigante e la Scuola Estiva di Alta Formazione, da qualche anno, sono appuntamen-ti fissi nel calendario de-gli eventi culturali buc-cinesi ponendosi come occasione di conoscen-za e riflessione critica: frutti che il confronto di idee diverse sempre genera.

La quarta edizione del Premio, in-trodotta dal coordinatore della com-missione prof. Filippo D’Oria, si è svolta nei giorni 20 e 21 settembre ed era quest’anno dedicata alla memoria del professore Werner Johannowsky, scomparso nel gennaio 2010 e ricorda-to insieme al compianto Giovanni Pu-gliese Caratelli: entrambi intellettuali di fama internazionale accomunati, oltre che dalla passione e lo studio del mondo antico, anche dall’impegno

civile, come ricordato dalla prof.ssa Marisa Tortorelli dell’Università Fe-derico II di Napoli.

Werner Joannowskj ci ha lascia-to in eredità la sua fruttuosa attività di studio e ricerca sulle antiche genti che tra VIII e VII secolo a.c. hanno popolato le nostre zone sviluppando quella che egli stesso ha definito come

Cultura della Valle del Platano. Questa è stata la premessa per una serie di in-terventi con i quali le dottoresse Giu-liana Tocco, Adele Lagi, Anna di Santo,

Alfonsina Russo ed il professore Mas-simo Osanna hanno illustrato le carat-teristiche di questa cultura nei diversi ambiti geografici del vasto territorio, compreso tra Campania e Basilicata, che queste popolazioni hanno segnato con la loro presenza. L’ultimo inter-vento è stato della dott.ssa Maria Lu-isa Tardugno che ha spiegato i rituali funerari nella Valle del Platano.

Uno scambio di esperienze tra do-centi di diverse facoltà universitarie che si chiude con l’invito del professo-re Luca Cerchiai, preside della facoltà

di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno, a “non perdersi di vista” e continuare il lavoro, riconoscendo l’orgoglio di comunità che credono nell’archeologia come progetto per contraddistinguere il proprio territo-rio, marcato dalla presenza umana fin da secoli lontani.

L’atto conclusivo della manifesta-zione è stata l’apposizione di una tar-ga commemorativa nella sezione delle necropoli arcaiche del Museo, ora in-titolata a Werner Johannosky.

In collaborazione con l’Istituto Ita-liano per gli Studi Filosofici di Napoli e con l’Associazione Civico-Cultura-le “Le Due Città”, si è tenuta invece la Scuola Estiva di Alta Formazione; tre giorni di seminario durante i quali, in un gioco di osmosi, la storia generale si è intrecciata con la storia locale ed i suoi protagonisti.

Il professore Guido D’Agostino dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, con la solita vivacità ha edotto l’uditorio sugli appuntamenti di Buccino con la Grande Storia: l’unità, le guerre mondiali, il fascismo, il refe-rendum istituzionale e per concludere le trasformazioni sociali ed economi-che degli ultimi decenni.

Werner Joannowskj ci ha lasciato in eredità la sua fruttuosa attività di studio e ricerca sulla cultura della Valle del

Platano

EVENTI EVENTI

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Nell’ambito di questa iniziativa è stato presentato il libro ”La Fami-glia D’Alemagna. Una casata nobile della Buccino medievale”, scritto da Emanuele Catone, giovane storico e cultore della storia locale, passione che lo ha portato negli archivi per far riemergere le vicende dinastiche dei D’Alemagna, feudatari della Buccino medievale. Il prof. Giovanni Vitolo, presidente della Società Salernitana di Storia Patria ha introdotto il con-fronto con altri esperti di questo ca-sato: la professoressa Sylvie Pollastri dell’Università della Basilicata che ha illustrato il passaggio della casata dalla Francia al Regno di Napoli e il professore Mario Martone che ne ha delineato l ’azione nell’ambito luca-no.

Una settimana, dunque, densa di riflessioni sulla funzione maieutica che la cultura deve avere nel pro-gresso civile di una comunità che pone nella ricerca e nel recupero della sua storia una premessa per il proprio futuro.

L’Associazione Culturale “ Le due Città “ da alcuni anni impegnata in un lavoro di ricerca, il cui obietti-vo è quello di salvare, dalla superfi-cialità, dall’indifferenza e dall’oblio, frammenti di storia locale, personaggi e opere, che costituiscono il nostro pa-trimonio culturale e dunque le nostre radici, quest’anno in collaborazione con il Comune di Buccino, l’Istituto Italiano per gli studi Filosofici di Na-poli, ha curato la ristampa della no-vella “ Le piante che non fiorirono “ illustrata dalla prof.ssa Angela Vinci-guerra, e la ristampa del romanzo sto-rico “ Dame in crinolina e giovani eroi “ di Matilde Claudia Torella.

Due opere preziose per l’eleganza della scrittura e la ricchezza dei conte-nuti in cui la voce armoniosa dell’au-trice trasporta i lettori in un viaggio alla scoperta di un mondo affascinante e sconosciuto, soprattutto alle nuove generazioni, che altrimenti rischiava

di andare perduto.Grazie a lei la Buccino a cavallo tra

‘800 e ‘900 rivive nelle sue luci e nel-le sue ombre, attraverso il racconto di uomini e donne, tutti un po’ speciali, perché appartengono alla storia del nostro passato.

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EVENTI EVENTI

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IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO, IN VISITA A SALERNOMessaggio del Capo dello Stato alla comunità buccinese

Il Presidentedella Repubblica

Messaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della valorizzazione del Parco Archeologico dell’Anti-ca Volcei e del Museo Archeologi-co “Marcello Gigante”.

Con la creazione del Museo Ar-cheologico Nazionale di Volcei “Marcello Gigante” il Comune di Buccino onora un concittadino che ha dedicato la sua vita di studioso e di insegnante alla promozione del-la cultura della Magna Grecia.

Filologo appassionato e rigo-

roso, Gigante ha contribuito a far scoprire e amare l’immenso patri-monio arcceologico e storico della Magna Grecia a tutti coloro che in Italia e nel mondo sono sensibi-li ai valori della civiltà classiche. Instancabilmente si è battuto per diffondere tra gli studiosi e presso il grande pubblico la conoscenza degli scrittori greci del Meridio-ne e quella dei papiri di Ercolano. Ha fortemente voluto che fossero ripresi gli scavi nella villa dei Pi-soni.

Gigante è stato Maestro che sa-peva comunicare ai suoi interlocu-tori, in primis ai suoi innumerevoli studenti e ai suoi concittadini, la

passione per il mondo antico e per la ricca e nobile storia della sua ter-ra d’origine. L’intestazione a Mar-cello Gigante del Museo di bucci-no che raccoglie le testimonianze dell’antica Volcei è un doveroso omaggio alla sua memoria. Omag-gio che desidero rendervi anche a titolo personale, nel ricordo della conoscenza che avevo di lui anche per le sue alte virtù civili.

Giorgio Napolitano

EVENTI EVENTI

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L’ATTENZIONE DEL FAI SUL TERRITORIO DELL’ANTICA VOLCEILa delegazione del FONDO AMBIENTE ITALIANO di Salerno in visita al territorio dell’Antica Volcei.

I soci del FAI di Salerno, accompa-gnati dal Capodelegazione Susy Ca-mera D’Affitto De Divitiis e guidati dagli assistenti museali, il giorno 24 ottobre hanno visitato il centro stori-co e le aree archeologiche dell’antica Volcei, esprimendo unanime positivo consenso sulla unicità dell’impianto urbanistico e sulla bellezza del centro antico di Buccino.

Particolare apprezzamento è sta-to espresso sul Museo Archeologico

“Marcello Gigante”, sia rispetto ai la-vori di recupero dell’importante Con-vento degli Eremitani di “S.Agostino”, che sul valore storico ed artistico dei reperti esposti nelle vetrine museali.

Il gruppo ha proseguito la visita verso la Contrada S.Giovanni in visita alla rinomata AZIENDA AGRICOLA DE FALCO, per scoprire le qualità ed i sapori dell’olio extravergine di oliva attraverso il percorso della coltivazio-ne nello scenario del Massiccio degli

Alburni. Il FAI, in un incontro ufficiale te-

nuto nell’Aula consiliare “Filomena Rosa Gerbasio” con il Sindaco e l’Am-ministrazione comunale, ha assunto l’impegno di contribuire, attraverso i programmi culturali dell’Associazio-ne alla promozione e alla valorizza-zione del nostro territorio.

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Eco Volcei: Festa dello sport e del turismo verdeAlla riscoperta delle bellezze naturalistiche di Buccino

di Mario Chiariello

Il nostro paese, nei mesi invernali, sembra cadere in letargo, come avvie-ne in natura per alcuni animali e pian-te. Il ritorno alla vita torna a esplodere in pieno nel mese di luglio con la festa della Madonna e in agosto con le Fe-riae Volceiane.

Nel ricco calendario delle offerte e

degli eventi di Agosto, continua a di-stinguersi l’iniziativa ideata dal vo-glioso giovane Annibale di Leo e pro-mossa dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Buccino.

Questa manifestazione, giunta alla seconda edizione, mira alla riscoperta di Buccino-Volcei da un punto di vista ambientale.

Essa si è articolata in tre giornate: 20, 21 e 22 Agosto. La prima è stata destinata alla cultura con passeggiata nel parco archeologico urbano e con visita al museo. É poi seguito il con-vegno su CULTURA E NATURA con la delegazione di Legambiente che ha relazionato sulle aree protette. Presen-ti il Presidente della fondazione MIDA

F. D’Orilia, l’assessore all’Ambiente del Comune di Buccino Maria Boffa, il presidente della Comunità Montana Sele-Tanagro Dott. Giovanni Caggia-no, la giornalista Manuela Cavalieri.

Sabato 21 Agosto c’è stata l’escur-sione lungo il sentiero d’Annibale, da molto tempo in abbandono. Un per-corso breve ma molto suggestivo che è stato ripristinato per l’occasione.

E’ un antico sentiero di notevole

interesse paesaggistico che parte da Ponte San Cono e costeggia la riva destra del nostro fiume. Questo attra-versa una zona denominata “Conche”, una gola naturale scavata dal fiume Bianco che raggiunge il vallone del Soccorso per poi salire verso il centro abitato di Buccino.

Il percorso è caratterizzato da sco-scesi dirupi a picco sul fiume fino a raggiungere i 40 metri di altezza. Il nome rimanda a un supposto passag-gio di Annibale, credenza confortata solo dalla tradizione popolare, ma senza dati probanti.

La giornata di sabato, nonostante una calura fuori dal comune, si è ri-velata per tutti i partecipanti, molto

interessante e piacevole. Si è potuto godere innanzi tutto della bellezza paesaggistica del nostro fiume. Poi c’è stato il percorso molto suggesti-vo lungo la gola del fiume. Esperti di Legambiente hanno illustrato l’ecosi-stema del fiume. Una ricca degusta-zione di prodotti tipici approntata in riva al fiume dalle aziende Candela di Buccino e S. Antonio di Caggiano ha permesso di concludere la giornata in

bellezza con la gioia e la soddisfazio-ne di tutti i partecipanti dando vita a una autentica scampagnata in riva al fiume, come nei tempi che furono.

Molto più ricca è stata la giornata successiva organizzata in sinergia da diversi Enti: Comune di Buccino, Pro Loco, Legambiente Campania, Comu-nità montana e Croce Rossa. Il fulcro della giornata è stato un’escursione lungo i sentieri che portano rispettiva-mente da Teglie e dal Tassito fino al Dardano.

L’arrivo sull’altopiano è stato fe-steggiato con allegra musica popo-lare, passeggiate a cavallo e con un allargato pic nic collettivo dove tutti insieme hanno diviso e condiviso una

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Un percorso mozzafiato tra le gole del Fiume BiancoIl sentiero di Annibale

improvvisata tavola comune. Non ci sono stati registratori di cas-

sa, tantomeno scontrini o presunte of-ferte volontarie, ma tanta abbondanza di leccornie locali. Tutto gratis, com-preso il viaggio. Questo ha meraviglia-to i diversi partecipanti venuti da fuori, avvezzi a pagare, in circostanze simili, anche l’aria che si respira.

Una giornata di autentico successo che ha registrato la insperata soddisfa-zione di ognuno, soprattutto dei diversi giovani che hanno scoperto di aver tra-scorso un momento felice con persone molto lontane dalla loro età.

Una giornata che nessuno dei par-tecipanti ha dimenticato e che attende l’anno prossimo per partecipare con un amico in più.

Un evento che ha visto brillare Buc-cino come paese del buon vivere a lar-go raggio, per socievolezza, ospitalità, enogastronomia fedelmente tradizio-nale, luoghi incontaminati e bellezze naturali.

Si ringraziano i tanti collaboratori, ma innanzi tutto i capi carovana dei trackins, Vincenzo Muccione e Tonino Fernicola che salutiamo con un fiero arrivederci al prossimo anno.

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Antonio Nitto: intellettuale e giornalistaBuccino ricorda il suo concittadino nel 30° anniversario della sua morte

di Geppino Nitto

Antonio Nitto, funzionario delle Dogane di Trieste e di Napoli, fu di-rettore della rivista Scambi e Dogane e in seguito di Vita Doganale. Gior-nalista, si occupò precocemente della Questione Meridionale, scrivendo su quotidiani e periodici quali l’Avan-ti!, La Giustizia, Corrispondenza So-cialista, Nord e Sud, Critica Sociale, Mondo Economico, Iniziativa Euro-pea e l’Europa. Fu inoltre animatore e segretario dell’Istituto di Studi Carlo Pisacane di Napoli, dirigendo il bime-strale Campania Documenti edito dal Pisacane. E’ stato inoltre fondatore e segretario della sezione giovanile del PSI di Buccino, e in seguito membro della Federazione Socialista di Trie-ste e di Napoli. Scomparso prematu-ramente nel 1980 all’età di 54 anni è stato ricordato nella mattinata dii sa-

bato 18 settembre nella sua Buccino, con una toccante cerimonia, nel 30°

anniversario della sua mor-te, su iniziativa del Centro Studi Volcei e col Patroci-nio del Comune di Bucci-no. Già nella Santa Messa a suffragio della sua anima, l’Arciprete Don Antonio Volpe, ne ha intessuto le lodi e lo ha ricordato come “brav’uomo, il cui insegna-mento, il cui esempio era da guida per i suoi figli”. Alle ore 11, nell’Aula Con-siliare, dopo la lettura dei telegrammi pervenuti dal Presidente della Repubbli-ca Giorgio Napolitano e dal Presidente della Regione Campania Stefano Caldo-ro, è toccato al Sindaco di Buccino, Pasquale Via ravvivare il ricordo dell’il-lustre concittadino: “una manifestazione importante, dovuta, ad un figlio illustre della nostra terra, ad uno studioso della Questione

Meridionale, intellettuale onesto che ha dato tanto anche allo Stato per cui ha lavorato molti anni, la cui azione politica ed intellettuale va rivalutata e rivista alla luce delle problematiche sempre presenti nel territorio e nella nostra comunità Buccinese. Un aspet-to importante del suo pensiero politi-co-economico sarà trattato in un con-vegno di approfondimento, per calarci nella realtà del nostro territorio e capi-re, oggi, il pensiero di Antonio Nitto in che termini e in che modi avrebbe potuto aiutare la nostra comunità”. Ha fatto seguito l’intervento del Dott. Luigi Mazzillo, Presidente di sezione della Corte dei Conti, anch’egli natìo di Buccino e amico sin dalla giovinez-za di Antonio Nitto: “per me è stato un fratello maggiore, da lui ho avuto lo stimolo a capire di non dover restare ancorato alla logica di questa provin-

cia profonda, socialmente e geografi-camente abbandonata e segregata. An-tonio lascia il contributo che ha dato alla costruzione del progetto di riscat-to del Mezzogiorno”. Si è data quindi lettura degli interventi del sociologo Gilberto Marselli e del Prof. Ernesto Mazzetti, entrambi assenti per ragioni familiari. Il Prof. Marselli ha ricorda-to la propria intensa e spontanea ami-cizia con Antonio, cementata dal co-mune ideale socialista e dalla assidua frequentazione dell’Istituto Pisacane, dove si raccolsero le migliori energie intellettuali napoletane, che contribui-rono al miglioramento civile e sociale della città. Il Prof. Mazzetti ha ricor-dato la antica e salda amicizia con Antonio, che conobbe nella redazione della celebre rivista Nord e Sud, fon-data dai compianti Francesco Compa-gna e Vittorio de Caprariis, rilevando la competenza scrupolosa di Antonio quando si cimentava su tematiche di politica economica che riguardava-no soprattutto il Meridione e così su argomenti di legislazione doganale, cui il Prof. Mazzetti fece ricorso più volte durante alcune ricerche. La ce-rimonia è stata conclusa dall’avv. Giuseppe Nitto, direttore del Centro Studi Volcei, che ha sottolineato, qua-le tratto decisivo del proprio genitore, il suo impegno politico e culturale per Buccino e il Mezzogiorno. Il lascito più prezioso di nostro padre, - ha det-to l’avv. Nitto - come mi ha sempre confermato mio fratello Alessandro, è l’eredità cristiana e socialista che ha trasmesso a noi figli: di ciò gli siamo e gli saremo eternamente grati ed è anche per questo lascito che abbiamo deciso di celebrare questa cerimonia, per ravvivarne il ricordo e la memoria a tutti coloro che gli vollero bene.

In seguito, il Sindaco di Buccino, i familiari e gli amici si sono portati al Camposanto per posare dei fiori sul-la tomba di Antonio Nitto e su quella dell’amata moglie Ilda Cappelli, rac-cogliendosi in preghiera.

IL PERSONAGGIO EDITORIA

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IL PERSONAGGIO EDITORIA

“GIOVANNA E ANTONIO”di Armando Robertazzi

MERIDIONE“SUD E NORD NEL MONDO”

Associazione Giordano Bruno“METAFORA MEZZOGIORNO”

di Antonio Nitto

La Redazione segnala

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di Mario Chiariello

Domenica 12 settembre, alle 15.00, in Piazza Corinto, quasi deserta e si-lenziosa, un pullman completamente pieno è pronto per partire. All’interno c’è molto fermento, vivacità e trepi-dazione. Sono i ragazzi dell’Orato-rio San Gerardo Maiella di Buccino, circa 40, che trovano difficoltà a sta-re fermi e seduti per l’eccitazione. A poco servono le raccomandazioni di Don Gerardo il quale è emozionato non meno di loro. Sta accompagnan-do i suoi pupilli a un evento quasi speciale: l’insediamento del nuovo ar-civescovo. E’ importante che egli sia lì con la sua squadra. Sa che in Saler-no ci sarà tanto trambusto e occorrerà molta attenzione con i minori. Ha con sé diverse mamme e accompagnatrici che si sono divise il compito di sor-veglianza. Ma questo non basta per dargli tranquillità.

Il nuovo vescovo, da poche setti-mane, ha raggiunto i suoi fedeli con una lettera molto singolare, carica di un entusiasmo nuovo e di avvincente freschezza pastorale... il signore non ci ha fatti incontrare a caso... i dise-gni della Provvidenza sono certo im-perscrutabili... ringrazio il Signore di avermi indicato, a un tratto del mio

cammino sacerdotale ed episcopale, l’approdo di grazia verso l’antica e gloriosa arcidiocesi di Salerno-Cam-pagna- Acerno.

Muovo i primi passi verso una Chiesa che già sento di amare, per-ché già sento mia...mi appresto a ve-nire tra voi, in quella che già adesso è diventata la mia terra, la mia bella terra.

Queste accorate parole sono giunte come un campanello di risveglio nelle coscienze dei tanti fedeli delle tre dio-cesi, solleticati da un verbo nuovo.

Il cerimoniale per l’accoglienza dell’arcivescovo ha fatto giunge-re numerosissimi fedeli, in piazza Amendola. Un vero e proprio fiume in piena, di fede, della nostra provin-cia. Tantissimi sono i liberi fedeli, le parrocchie, le associazioni, i gonfalo-ni dei comuni per accogliere festosi il nuovo arrivo.

I nostri piccoli dell’Oratorio con fatica riescono a crearsi un varco tra la folla gremita. Sono davvero troppo piccoli e corrono il rischio di essere compressi. Gli adulti circostanti, con tenerezza, loro riservano un’isola dove essi, con i berretti gialli di rico-noscimento, si compattano. Il cartel-lo dell’oratorio, tenuto bene in alto, diviene la loro bandiera e il punto di raccolta, per non smarrirsi.

Intanto il Sindaco di Salerno, De Luca, con voce robusta e vigorosa pronuncia il suo caldo benvenuto a Mons. Moretti evidenziando alla folla di accogliere questo momento solenne con grande gioia, fiero di avere al suo fianco un uomo di cultura con cui po-ter collaborare nella costruzione della comunità.

Mons. Moretti, alle parole del sindaco, caldamente replica “ Que-sta diocesi ha già conquistato il mio cuore... il mio impegno nel costruire una comunità forte e solidale non ver-rà mai meno... questa è un’avventura che all’inizio mi turbava, ora però mi entusiasma”.

Dopo i saluti e la consegna, effet-tuata dal sindaco, delle chiavi della città a sua eccellenza, si forma un lungo corteo che attraversa Via Roma per accompagnare Monsignor Moretti nella Cattedrale del Duomo.

Salerno accoglie l’Arcivescovo Mons. Luigi MorettiI Ragazzi dell’Oratorio S. Gerardo Maiella di Buccino presenti alla manife-stazione

EVENTI EVENTI

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Di sicuro questo corteo è il momen-to più entusiasmante dell’evento. Non è facile descriverlo, come non è sem-plice tradurre in parole quella che è una grande emozione collettiva. La cit-tà per un momento sembra interamente paralizzata. Tanti e tanti gonfaloni sfi-lano, compresi quelli di Buccino con la presenza del nostro sindaco Pasquale Via, di San Gregorio Magno con Ge-rardo Malpede, di Ricigliano e dei tan-ti paesi limitrofi. Seguono numerosi gli stendardi delle parrocchie e delle asso-ciazioni umanitarie. Anche il cartellone dei nostri ragazzi col cappellino giallo non passa inosservato. Essi marciano fieri e si sentono protagonisti insieme ai grandi. Stanno finalmente cancel-lando la stanchezza dell’immobilismo accumulata in Piazza Amendola. A guidarli con fierezza è don Gerardo. La folla in Via Roma è tanta.

La fiumana degli sfilanti ha, d’ambo i lati, una calca di osservatori attoniti che con gli occhi e col cuore sono lì a filmare quell’emozione collettiva.

Si giunge al Duomo e non tutti i fede-li possono avere accesso. La cattedrale non riesce a contenere tutti. In tantissi-

mi restiamo fuori nel cortile antistante, compresi i nostri ragazzi. Uno schermo gigante permette a tutti noi all’esterno di seguire la celebrazione della messa. Per immortalare la giornata, i ragazzi, insieme alle accompagnatrici, si pre-stano per una briosa foto ricordo.

È in quest’attimo che il gruppo di Buccino richiama l’attenzione della stampa. Il giorno dopo, la loro foto con il cartellone dell’oratorio apparirà in primo piano su CRONACHE di Sa-lerno Città, che ampiamente commen-terà l’evento.

Un evento di grande rilevanza uma-

na, sociale, ma soprattutto religiosa, che ha coinvolto l’intera città di Saler-no e gran parte della Provincia. Molti gli entusiasmi, le accese speranze, le aspettative religiose per il domani.

Monsignor Luigi Moretti, a riguar-do, nel cuore della sua omelia, ha con altisonanza sottolineato che la Chiesa vanta una lunghissima storia ricca di vincite, di santi e di figure prestigio-se; di sicuro non saremo noi a fermare questo grande e lungo onorevole cam-mino.

Il nuovo arcivescovo ha desiderato salu-tare la città di Salerno, i sacerdoti, le parrocchie, i tantissimi fedeli con un inno alla fede, alla speranza, alla fidu-cia in un domani migliore.

I nostri ragazzi dell’oratorio, invece, ignari dei grandi temi e problemi che la vita ci riserva, hanno molto apprezza-to, della giornata, la pizza salernitana offerta loro da Don Gerardo, prima di salire sul pullman che li ha riportati a casa, felici e contenti.

EVENTI EVENTI

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di Nicola Solitro

Il giorno 16 ottobre 2010, il Mu-seo Archeologico di Volcei “Marcello Gigante” ha compiuto un anno. Do-dici mesi durante i quali quasi 5000 persone hanno avuto la possibilità di visitare ed ammirare i reperti esposti nei 1600 metri quadrati delle sue sale: un viaggio nella storia millenaria del territorio.

Un dato più che incoraggiante se si tiene conto che il non lontano mu-seo archeologico di Pontecagnano, logisticamente più favorito, ha regi-strato numeri decisamente inferiori. Il registro delle presenze, che attende prima dell’uscita i visitatori per un

loro giudizio, rivela pur con qualche suggerimento, l’apprezzamento per la struttura museale, confermando la piacevole sorpresa che già in entrata il discreto fascino del chiostro lascia loro presagire.

L’analisi statistica effettuata sui 4310 visitatori, che dal novembre 2009 al 31 ottobre 2010 hanno registrato la loro presenza al museo, evidenzia tra questi 629 stranieri, circa il 15% del totale, appartenenti a 22 nazionalità diverse con tedeschi, spagnoli e statu-nitensi tra i più presenti.

I visitatori italiani sono stati 3681, con una media di 306 al mese. L’an-damento dei flussi indica una crescita a partire dal mese di gennaio con un primo picco tra aprile e maggio, dovu-

to alla presenza di numerose scuole ed un secondo picco ad agosto, risultato il mese con più stranieri. Un’impen-nata che si spiega anche con il richia-mo offerto dai vari eventi inseriti nel programma delle Feriae Volceiane.

Per quanto riguarda la provenienza regionale dei turisti, i campani sono stati, ovviamente, i più numerosi con oltre 3000 presenze, seguiti da puglie-si, laziali e lombardi, ma non sono mancati toscani, piemontesi e sicilia-ni.

All’interno della nostra regione, sa-lernitani e napoletani coprono la quasi totalità delle presenze.

In questa cartina geografica i bucci-nesi che hanno firmato la loro presenza sono stati 623, cifra che indicherebbe

IL MUSEO MARCELLO GIGANTE COMPIE UN ANNOQuando la cultura accende la speranza

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un magro 12% della popolazione lo-cale, ma che risulta poco attendibile considerando quanti hanno visitato il museo nei giorni dell’inaugurazione e non rientrano in questa statistica.

Volendo abbandonare la fredda contabilità, è forse più opportuno ri-farsi alla cornice che il chiostro ha

saputo offrire ai concerti, agli eventi culturali e perché no, ai diversi sposi che lo hanno scelto

per le loro pose, e così misurare il gradimento verso un bene pubblico che deve entrare ed essere percepito nel vissuto quotidiano dell’intera col-lettività.

L’auspicio contro lo scetticismo è la speranza che una tale risorsa non venga intesa solo in termini numerici per un semplice ritorno economico, che pure deve essere un obiettivo da perseguire, ma si traduca per Buccino, nell’orgogliosa capacità di esprimere cultura.

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di Amedeo Calella

Come preannunciato, tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre due gruppi di turisti tedeschi, dal-la cittadina di Hofheim am Taunus, hanno scelto Buccino e la Campania come meta per le loro vacanze di fine estate.

I nostri amici tedeschi hanno allog-giato presso l’Hotel Villa Montestella. Hanno visitato il territorio di Buccino, con il Museo e il Parco Archeologico di Volcei e le più importanti località della nostra regione, tra cui Napoli,

Salerno e la Costiera Amalfitana. Per noi buccinesi è stata l’occasio-

ne per rivedere gli amici della città gemellata e rafforzare ulteriormente il rapporto di amicizia che ci lega da diversi anni.

La sera, al ritorno dalle escursioni, il gruppo si divideva per percorrere tranquillamente le strade rionali e far visita ai locali commerciali per acqui-stare prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato.

Alcune famiglie hanno ospitato a casa i loro amici trascorrendo in alle-gria piacevoli momenti di solidarietà non trascurando la degustazione di

piatti della cucina tradizionale buc-cinese.

E’ stato concordato un incontro in-ternazionale finanziato con i fondi eu-ropei, che si terrà nella prossima esta-te, al quale parteciperanno i giovani di Hofheim, Chinon, Corinto, Oleiros per realizzare un programma di pittu-ra e di archeologia sperimentale.

A breve, in collaborazioni con la Soprintendenza Archeologica, il Museo di Volcei, le Scuole, la Pro Loco e le Associazioni culturali, ver-rà presentato il programma ufficiale dell’iniziativa.

AUTUNNO INSIEME AGLI AMICI DI HOFHEIM Momenti conviviali in Hotel Villa Montestella e nelle case dei buccinesi

EVENTI INIZIATIVE

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La pesca di beneficenza di NataleLa Parrocchia di Santa Maria Solditta ospita l’iniziativa

EVENTI INIZIATIVE

di Maria Antonietta Comitangelo

Conto alla rovescia per le feste na-talizie nella Parrocchia di S. Maria Solditta in

S. Antonio Abate che per quest’an-no ha intrapreso una iniziativa a cui potranno partecipare grandi e piccini. E’ stata allestita una Pesca di benefi-cenza, il ricavato della pesca servi-rà ad iniziare i lavori di pitturazione nella Chiesa di S. Antonio Abate. Per parteciparvi basterà recarsi dall’8 Di-cembre 2010 al 6 Gennaio 2011 pres-so il contesto del Museo Archeologico “Marcello Gigante”, per concessione del Sindaco Prof. Pasquale Via grazie alla sua disponibilità e propensione verso nuove realizzazioni, finalizzate anche al recupero della memoria stori-ca e delle tradizioni di questa parroc-chia. Questo piccolo progetto è stato accolto con grande entusiasmo da tut-ti; è stato bello sentire tante persone legate a questa usanza che, anche se un po’ antica, ha sempre il suo fasci-no, raccontare di quando da giovani allestivano banchetti per la pesca, di quando quegli oggetti, seppur vecchi e fuori moda, riuscivano a diventare

l’oggetto del loro desiderio. Dietro questa iniziativa c’è stato un lungo lavoro portato avanti dall’impegno di tutti noi, ma soprattutto dai bam-bini della parrocchia che hanno col-laborato in tutte le fasi della prepa-razione con grande dedizione, sono stati insieme, hanno fatto cartelloni, c’è stata tanta armonia e anche loro si sono impegnati affinché tutto av-venisse nel migliore dei modi, sono stati di grande aiuto, anche perchè lo scopo era quello di condividere con loro tutto questo e così è stato. L’al-lestimento è stata la fase più impe-gnativa, sia per il recupero di panche e scaffali sia per ordinare gli oggetti secondo un numero e una colloca-zione appropriata in base al genere di appartenenza. Giorno dopo giorno tutto ha preso forma e per noi è stata una grande emozione anche perchè siamo riusciti a raccogliere un gran bel numero di oggetti che abbiamo ricevuto da tante persone che ci han-no sostenuto. Con questo evento ci auguriamo che tanti bambini possano fare tesoro di questi momenti e con-servarli tra le loro memorie più bel-le di quando saranno grandi, le cose semplici sono quelle che ti porti per

sempre nel cuore. Vi aspettiamo numerosi, contando

soprattutto sulla vostra bontà! Un augurio di BUONE

FESTE dal Parroco Don Vincenzo Addesso e tutto il Consiglio Pastorale.

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BIODIVERSITÀ è VITASalvaguardare la biodiversità in termini di energia rinnovabile è sinonimo di aretè

di Conte Mariateresa

Vorrei qui brevemente ricordare il concetto di “aretè” (che, in linea gene-rale, si può far corrispondere al nostro concetto di eccellenza): su di esso ho già scritto nel mio precedente artico-lo; ora voglio soffermarmi sul concet-to di biodiversità e dell’importanza degli atteggiamenti diversi e nuovi, sicuramente “eccellenti”, mirati alla salvaguardia del nostro pianeta e all’integrità delle popolazioni future. L’Assemblea Generale dell’ONU ha proclamato il 2010 Anno Internazio-nale della biodiversità per salvaguar-dare la varietà delle forme viventi in un ambiente; essa è essenziale al mantenimento degli equilibri natura-li e, fornendo le risorse genetiche per l’agricoltura, costituisce la base biolo-gica che rende possibile la produzione di cibo e quindi la sopravvivenza della specie umana. Studi scientifici hanno dimostrato che, in ecosistemi ricchi di biodiversità, la qualità dell’acqua è migliore, le inondazioni sono più rare,

la capacità di assorbimento e smalti-mento dei rifiuti è maggiore. Queste aree sono anche più resistenti, rispetto ad aree con minore diversità di geni e di specie, agli shock ambientali e sono anche più veloci nel ripristino delle condizioni originarie. Scomparendo, si perderà una parte crescente del pa-trimonio genetico agricolo e zootec-nico, risultato di 3 miliardi di anni di evoluzione naturale e frutto di 12.000 anni di selezione da parte dell’uomo. É chiaro che i cambiamenti climatici, la cementificazione, l’industrializza-zione, il crescente numero di incen-di boschivi, l’uso di fertilizzanti nel campo agricolo, lo sfruttamento delle risorse idriche, petrolifere, minerarie ed energetiche (che vanno sempre più esaurendosi) e il conseguente surri-scaldamento globale, stanno minac-ciando l’intero pianeta, mettendo a repentaglio non solo l’ambiente che ci circonda, ma anche la nostra vita. Dall’aumento della temperatura all’in-nalzamento del livello dei mari, dalla desertificazione alla fusione dei ghiac-ciai, l’allarme è ormai ad altissimo li-vello. Anche la Costituzione italiana con l’articolo 9, comma 2, stabilisce la tutela dell’ambiente e del patrimonio storico e artistico della Nazione. Gli avvenimenti drammatici di Pompei e le calamità naturali che in questo mo-mento stanno interessando numerosi comuni della provincia di Salerno,

sono la dimostrazione della mancata attenzione alla questione ambiente, ri-sultato di una cattiva gestione del ter-ritorio. Territorio violato e mortificato da scelte scellerate che perseguono in maniera esclusiva logiche di sviluppo economico. Per evitare, infatti, che il clima del nostro Pianeta nell’ar-co di pochi decenni possa entrare in una crisi irreversibile, tale da rendere impraticabile ogni possibilità di adat-tamento per gran parte dell’umanità e delle altre specie viventi, è necessario modificare le nostre cattive abitudini, ipotizzando la necessità di una sorta di “nuova rivoluzione industriale”, basata sulla progressiva limitazione a quelle risorse che, pur avendo guidato lo sviluppo tecnologico sino ai nostri giorni, possono essere considerate la principale causa dei mutamenti clima-tici. Contemporaneamente (in Europa, ad esempio), l’incremento della capa-cità generativa di elettricità da fonti di energia rinnovabile ha superato quello da fonti tradizionali (facendola diven-tare il primo continente della “nuova era dell’energia”); eppure non basta a salvare il nostro pianeta dal male che gli stiamo procurando. La biodiversi-tà è, quindi, un patrimonio universale per tutta l’umanità, per questo conser-varla deve diventare la nostra priorità. Con la scomparsa delle specie viventi rischiamo di perdere di vista l’ele-mento fondamentale … la vita!

L’OPINIONE GIOVANI IMPRENDITORI

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IMPARARE DAL PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTUROGiuseppe Carucci racconta la sua esperienzadi Umberto Nitto

Continua il nostro percorso tra i giovani imprenditori di Buccino. Una vera occasione per conoscere ed ap-profondire i diversi aspetti che una persona il più delle volte nasconde dietro la vita professionale.

Ho incontrato Giuseppe Carucci, un ragazzo semplice che con la sua buona volontà e sapendo seguire le orme del padre, sta crescendo con la sua impresa edile che esiste da più di trenta anni.

Mi ha emozionato poter parlare con quel ragazzino (ormai adulto) che all’uscita di scuola, in attesa del suo bus, mi salutava con estrema educa-zione ogni volta che lo incontravo. E dietro questo piccolo particolare si nascondeva una persona responsabile

che tuttora dimostra di essere sia nella vita quotidiana sia nel proprio lavoro.

Da quanto tempo lavo-ri in questo settore?

Da sempre. Nel settore edile ci sono nato. Rin-grazio mio padre che con il suo impegno mi ha per-messo di appassionarmi e di continuare con orgoglio il lavoro che ha iniziato nel 1978. Volendo però esse-re precisi, è dal 2005 che mi occupo direttamente dell’azienda.

A soli 20 anni già re-sponsabile di un’azienda.

Sì. Mi sono ritrovato ad avere tante responsabilità. Ho iniziato a conosce-re un’altra realtà e all’inizio non è sta-to facile. Ho iniziato a viaggiare per tutta Italia; ho iniziato a gestire di-rettamente il rapporto con i fornitori, con i clienti, con i responsabili di altre aziende. Mi sono ritrovato a gestire situazioni fino a quel momento non ancora conosciute direttamente.

Quali sono state le tue soddisfa-zioni maggiori?

La soddisfazione è constatare che con l’impegno i risultati si ottengono sempre. Mi piace lavorare con crite-rio, seguendo degli standard lavora-tivi di un certo tipo. Aver consegui-to la certificazione ISO 9001-2000 e 9001-2008 è la testimonianza di

quanto sia importante per noi la qua-lità e di come un lavoro debba essere seguito e curato in tutte le sue fasi. Questo nuovo tipo di impostazione mi ha permesso di dare un’immagine diversa all’azienda, un’immagine che all’esterno viene percepita dal cliente in modo positivo. Partecipiamo a gare d’appalto a livello nazionale; ci siamo specializzati nella costruzione di fon-dazioni per supportare le pale eoliche; stiamo progettando la costruzione di aree residenziali a Buccino.

Il nostro personale altamente spe-cializzato ci consente di guardare avanti e migliorare sempre di più.

Qual è il tuo rapporto con i di-pendenti considerando che sei gio-vanissimo e che hai iniziato ad ave-re delle responsabilità a vent’anni?

Anche in questa circostanza ringra-zio mio padre che ha saputo costruire una grande azienda anche dal punto di vista umano. La considererei una grande famiglia dove esiste il rispetto reciproco.

Ognuno rispetta il proprio ruolo e propone le proprie idee e nonostante la mia età ed il cambiamento di po-sizione che ho avuto da “figlio del ti-tolare” a “titolare” non ho avuto mai problemi anzi, il dialogo con i mem-bri dell’azienda è aperto ed il rapporto è splendido, ripeto, la considero una famiglia ed è proprio questo il nostro punto di forza.

L’OPINIONE GIOVANI IMPRENDITORI

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L’S10 E L’ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATAL’impegno del Piano di Zona per sostenere gli anziani

Spett.le

AVVISO PUBBLICO

Si porta a conoscenza dei cittadini che, in esecuzione della deliberazione del Coordinamento Istituzionale n. 18 del 30.09.2009, è stato attivato in tutti i Comuni del Distretto Sociale S10 il servizio di

TTEELLEESSOOCCCCOORRSSOO//TTEELLEESSOOCCCCOORRSSOOdestinato ad anziani ultrasessantacinquenni e a coloro che, a prescindere dall’età, sono affetti da gravi patologie invalidanti, che vivono soli o in coppia. Possono, altresì, usufruire del servizio gli anziani che, pur non vivendo da soli o in coppia, rimangono per molte ore da soli in casa.

Il servizio consiste nella dotazione di idonea apparecchiatura elettronica, atta ad allertare con immediatezza i servizi di soccorso tramite una centrale operativa in funzione 24 ore su 24.

Il servizio sarà erogato a titolo gratuito a favore di n. 305 (trecentocinque) utenti residenti in tutti i Comuni del Distretto Sociale S10, compresi gli utenti che beneficiano del servizio di assistenza domiciliare sociale e di assistenza domiciliare integrata con l’ASL, che versano in condizioni di particolare bisogno.

La graduatoria degli ammessi ad usufruire del servizio sarà formulata sulla base dei seguenti criteri di priorità:

1. anziani che vivono da soli; 2. persone anziane e non in condizioni di non autosufficienza o parziale

autosufficienza permanente o temporanea, privi del sostegno familiare. 3. coppie di anziani che vivono da soli; 4. anziani che, pur non vivendo da soli, rimangono per molte ore da soli in casa; 5. anziani, soli o in coppia, che vivono in zone isolate e distanti dai centri

comunali del territorio

La valutazione delle priorità sarà completata tenendo conto delle condizioni di salute dei richiedenti, documentate da idonee certificazioni mediche.

Si invitano i cittadini interessati a presentare apposita domanda di fruizione del servizio entro 15 giorni dalla data di affissione del presente avviso presso l’Ufficiodel Servizio Sociale d’Ambito del proprio Comune di residenza ovvero presso la sede del Piano di Zona S10 – Comune Palomonte-.

Il modello di domanda può essere ritirato presso gli Uffici Comunali di Servizio Sociale d’Ambito o direttamente presso la sede del piano di zona S10. E’ possibile, inoltre, scaricarlo dal sito web del Piano di Zona S10: www.pianodizonas10.it

Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere all’Assistente Sociale del proprio Comune di residenza oppure telefonare all’Ufficio di Piano S10 - Tel. 0828/994111 – dal Lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00.

Palomonte li, 08/06/2010.

Il Resp.le Coordinatore del Piano di Zona S10 Antonio Armando GIGLIO

Piano di Zona per la Dignità e la Cittadinanza SocialeDistretto Sociale S10 Alto Sele/Tanagro

Palomonte, Buccino, Castelnuovo di Conza, Colliano, Laviano, Romagnano al Monte, Ricigliano, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva, Comunità Montana “Tanagro - Alto e Medio Sele”,

Provincia di Salerno, ASL Salerno

di Umberto Nitto

L’invecchiamento della popolazio-ne europea rappresenta una sfida per il sistema dei servizi sociali e l’assisten-za sanitaria. Nel 2020 un quarto della popolazione del vecchio continente avrà più di 65 anni. Le spese connesse all’assistenza sanitaria triplicheranno entro il 2050.

Attualmente nel nostro paese, se-condo gli ultimi dati Istat, ci sono 143 anziani ogni 100 giovani.

In un momento in cui si lavora nel-la prospettiva di disporre sul proprio territorio di ospedali e centri qualifi-cati di eccellenza in cui vengono rico-verati i malati acuti e le persone con patologie gravi, i servizi sul territorio assumono un ruolo centrale per garan-tire l’assistenza domiciliare ed evitare un sovraffollamento delle strutture ospedaliere.

Il Piano di Zona S10 da anni con-centra le proprie risorse in questo am-bito ottenendo brillanti risultati. “Il nostro obiettivo è assistere gli anziani con un programma preciso e defini-to nei particolari.” è la dichiarazione del coordinatore dell’S10 Armando

Giglio che, dopo aver partecipato al convegno tenutosi a Roma il 21 ot-tobre 2010 dedicato all’assistenza domiciliare integrata nelle regioni del Mezzogiorno, ha espresso il suo punto di vista sottolineando le diffi-coltà e le contraddizioni che si celano nell’erogazione dei fondi. “ Il Piano S10 ha sempre cercato di potenzia-re l’assistenza domiciliare anche per consentire alle strutture ospedaliere di concentrarsi sui casi più gravi. Con l’assistenza agli anziani, quindi, non solo accudiamo direttamene chi ha difficoltà, ma facilitiamo anche l’ope-ratività degli ospedali. Ma ciò che va sottolineato è la mancanza di sostegno economico ai servizi di assistenza. Lo stesso Giglio, inoltre, nel rimarcare l’importanza del ruolo svolto dal Pia-no di Zona evidenzia con forza che : “Viene fornita assistenza a circa no-vanta anziani sul territorio dell’S10 e lo Stato per tale progetto ha erogato la modestissima somma di 132 mila Euro che in un anno significa quattro Euro al giorno per ogni anziano. In questo modo non possiamo operare. Basta considerare che il ricovero in una struttura ospedaliera ha un costo giornaliero elevatissimo. Al nostro

ente basterebbe un terzo delle somme utilizzate per la sanità per garantire un servizio efficace ed efficiente.

SERVIZI SOCIALI COSTUME E TRADIZIONE

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Ripercorrendo le vie dei nostri padriA piedi in pellegrinaggio al Santuario di San Gerardo Maielladi Giuseppe Volpe

Un giorno di particolare emozione è stato vissuto dalla nostra comunità Parocchiale di S. Croce lo scorso 3

settembre, in occasione del tradizio-nale pellegrinaggio a piedi al Santua-rio di Maria SS. Materdomini di Ca-posele per venerare le Reliquie di San Gerardo Maiella, lì custodite. Il grup-po di pellegrini composto da circa 40 persone, guidato dal giovane Parroco Don Gerardo Volpe si è incamminato lungo l’antico percorso, tramandato dai nostri padri, alle 3 del mattino. La partenza è stata preceduta da un sug-gestivo momento di Preghiera svol-tosi dinanzi alla insigne Reliquia del Santo custodita nella nostra Chiesa Parrocchiale. A farla da padroni, du-rante il cammino, sono stati i bambini che nei pochi momenti di silenzio con la loro euforia ci distoglievano dal pensare alla stanchezza. All’ arrivo, nel pomeriggio, accolti dalla paterna ospitalità dei Padri Redentoristi, Cu-stodi del Santuario, abbiamo venerato le reliquie del Santo dopo aver adorato Gesù vivo e vero, realmente presente

nel Sacramento dell’ Altare, Principio e Fine di tutte le cose. La giornata si è conclusa con la Celebrazione del-la Santa Messa presieduta dal nostro Parroco durante la quale ha benedetto

una coppia di sposi che festeggiavano il loro 50° anniversario di Matrimo-nio.

Il vincolo devozionale che unisce Buccino a San Gerardo è da collega-re alla sua diretta presenza nelle no-stre zone. Leggendo la biografia del Santo, egli ci viene presentato come un Fratello Laico Professo che spes-so, per esigenze della Comunità di Materdomini impegnata nella costru-zione del Convento, era destinato dai Superiori alla Questua. Il giro della questua lo portava nei nostri paesi dove, per la docilità d’ animo e la san-tità di vita, era da tutti benevolmente accolto. Più volte nel suo peregrinare è stato a Buccino ospite presso un fa-miglia proveniente da Muro Lucano, suo paese natio, la cui casa, e parti-colarmente la stanza dove il Santo era solito dormire, sono poste nell’ abi-tato. Verso il popolo buccinese San Gerardo aveva ed ha una particolare

predilezione. In una delle sue ultime lettere, scritta da Oliveto Citra al suo Superiore del tempo, egli stesso dice, parlando del male che lo affliggeva e lo stava consumando: “ Sappia Vo-stra Riverenza che ieri sera, giunto a Buccino, mentre volevo coricarmi mi venne la solita tosse e buttai san-gue all’istessa maniera. Mandarono a chiamare due medici i quali mi ordi-narono certi medicamenti e in più mi segnarono il piede. Mi dissero anche che non viene dal petto ma mi consi-gliarono di partirmi subito il mattino seguente da quel luogo per l’ Olive-to...” Da queste poche righe si evince il dramma di una vita che si avvia alla conclusione. Il nostro Santo già stre-mato dalla sofferenza, dopo aver avu-to uno sbocco di sangue nella Chiesa Madre di San Gregorio Magno pre-ludio della imminente fine, invece di ritornare a Caposele, decide di con-tinuare il giro passando a Buccino “ per l’ ultima volta” per salutare i tanti benefattori e lasciare il più grande segno del suo amore e della sua con-tinua benedizione verso la nostra co-munità: il suo sangue. Oggi a distan-za di oltre 200 anni da quell’episodio non è diminuito l’amore dei Buccinesi verso San Gerardo che, non solo nei giorni di festa ma durante tutto l’anno, salgono numerosi al suo Santuario per chiedere grazie e benedizioni ma soprattutto per ringraziarlo della sua benevolenza. Andare a Materdomini significa andare a casa, lì troviamo un amico, un fratello, un confidente sem-pre pronto ad ascoltare ed esaudire. Innumerevoli sono le testimonianze di prodigi legati alla sua intercessio-ne, da tutti è invocato quale potente avvocato presso Dio.

Un ringraziamento speciale va a tutti i partecipanti, in modo partico-lare ai Volontari della Croce Rossa Italiana, Unità di Buccino, che hanno scortato il gruppo vegliando su di noi come angeli custodi. Grazie.

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I ricordi e gli insegnamentiNATALE: LE NOSTRE TRADIZIONIdi Vito Russo

Come tutti sanno, tradizione vuol dire ciò che si tramanda, di genera-zione in generazione, della vita e della cultura di un popolo (notizie, usanze, modi di dire e di fare, dialetto, ecc…), specialmente attraverso la narrazione orale ma anche, laddove ci sono, at-traverso documenti scritti, fotografie, ecc…

Conoscere le tradizioni del proprio paese vuol dire andare alle radici della nostra storia e della nostra cultura che si evolvono nel tempo valorizzando-ne gli aspetti positivi e correggendo o modificando ciò che di “sbagliato” (ricordando che quello “sbagliato” è figlio del suo tempo) e/o di supersti-zioso c’è in esse.

Senza una adeguata conoscenza della nostra cultura e delle nostre tra-dizioni che rappresentano il nostro passato, non si può comprendere cor-rettamente il nostro presente e non ci si può proiettare coscientemente nel futuro.

Sono queste convinzioni che mi hanno fatto scrivere nel mio ultimo li-bro “Lu vucënànzij e àti fàtt” che “Un

albero senza radici è un corpo senza vita che non potrà mai dare frutti…Un uomo senza il suo passato è come un albero senza radici!...”.

Ciò premesso vorrei ricordare alcu-ne tradizioni buccinesi che riguardano il Natale ormai prossimo che per me, e credo per molti, ha rappresentato, e lo è tutt’ora, la festività più bella in quanto ci ricorda che duemila anni fa è avvenuta la “rivoluzione” più grande mai verificatasi, quella dell’Amore.

La tradizione principale in questo periodo dell’anno era quella del pre-sepe che noi bambini, aiutati dagli adulti, allestivamo utillizzando ma-teriali poveri e di recupero (le carte dei sacchi di cemento, per esempio, prese dai muratori, servivano per preparare le montagne). Ci si avvia-va per tempo per preparare il presepe in modo che tutto fosse pronto per il sedici di dicembre, giorno in cui ini-ziava la novena, altro momento at-teso da piccoli e grandi. La novena, cioè i nove giorni di preghiere e di canti che si svolgeva in chiesa, veni-va fatta anche nelle case dove c’era un presepe, ovviamente con modalità diverse da quelle della chiesa. Allora giravano per il paese gli zampognari che, per un modesto compenso, per nove giorni, andavano nelle case di

chi lo desiderava a suonare e cantare, davanti al presepe o a qualche imma-gine che lo rappresentasse, un canto in dialetto che io ricordo ancora e che trascrivo di seguito.

La nuvéra r NatèlMarìa e Gësépp, povëriédd, s’ab-

bìiën chièn, chièn ccù l’asëniédd.A Bbëttalémma pròbbij ànna arru-

và e lu Bbambìn nàscë pròbbij ddà.Marìa accumménza a sculurì pëc-

chè fra póch àdda parturì.N’albèrgh, Sàn Gësépp vèj truvànn

però, pp lór, pòst nün gë n stànn.E nàscë ìnda ‘na stàdda lu Bbam-

bìn mmiénz a r ppécur e a r ggaddìnma ngè ppùr nu vój e n’asëniédd ca

ccu lu fièt ngàvurën lu Bbambëniédd.La nòtt r Natèl, la fésta prïngëpèl,

nu vój e n’asëniédd,Marìa, Gësépp e lu Bbambëniédd.

La novena di NataleMaria e Giuseppe, poverelli, si av-

viano piano, piano con l’asinello.A Bettlemme proprio devono arri-

vare e il Bambino nasce proprio là.Maria incomincia a scolorire per-

chè fra poco deve partorire.Un albergo, San Giuseppe va tro-

vando però, per loro, posti non ce ne stanno.

COSTUME E TRADIZIONE COSTUME E TRADIZIONE

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La gioia dell’attesa e il calore dei momenti familiari

COSTUME E TRADIZIONE COSTUME E TRADIZIONE

E nasce in una stalla il Bambino in mezzo alle pecore e alle galline

ma c’è pure un bue e un asinello che col fiato riscaldano il Bambinello.

La notte di Natale, la festa princi-pale, un bue e un asinello,

Maria, Giuseppe e il Bambinello.

Nel momento in cui arrivavano gli zampognari, tutta la famiglia e le persone del vicinato si riunivano ed ascoltavano in religioso silenzio: era un momento bellissimo di condivi-sione e di vera attesa della nascita del Bambinello!

Io continuo, ogni anno, ad allestire il mio presepe utilizzando sempre ma-teriali poveri e di recupero e cambian-do ogni volta la scenografia. Faccio anche la “novena” suonandola con la mia tastiera sulla quale ho campiona-to dal vivo i suoni della zampogna e della ciaramella; questo perchè ormai da alcuni anni gli zampognari non vengono più: non è però la stessa cosa di quando gli zampognari venivano a casa e creavano quell’atmosfera or-mai irripetibile!

Altra tradizione natalizia, che con-tinua ancora oggi, era quella della pre-parazione delle zeppole rustiche e dol-ci, dei “panzerotti” e di un certo tipo di mostaccioli chiamati “susamiédd”. Le zeppole rustiche venivano preparate in vari modi: semplici oppure farcite di acciughe o di baccalà (“r gaddòppël ccù lu baccalà”); i “panzerotti” erano dei rombi o dei cerchi di pasta sfoglia

ripieni di una specie di crema alle ca-stagne; i “susamiédd”, una specie di biscotti con vari ingredienti tra i quali il cacao, le mandorle, le nocciole.

Non sto qui a scrivere le ricette e la preparazione di queste specialità che tutti conoscono.

Quello che, invece, voglio mette-re in risalto è il fatto che alla prepa-razione di queste “leccornie” parte-cipavamo anche noi bambini per cui imparavamo a conoscere ed utilizza-

re nel modo giusto le materie prime, sviluppavamo una corretta manualità, imparavamo il rispetto per gli alimen-ti di cui apprezzavamo il gusto, era-vamo felici ed entusiasti di realizzare con le nostre mani un prodotto che poi avrebbe deliziato il nostro palato, im-paravamo a conoscere e rispettare le regole e sviluppavamo il senso della coralità e della socialità riscaldati dal fuoco del camino. Tutte cose non da poco!

Queste specialità si potevano man-giare solo dopo aver partecipato alla messa di mezzanotte: io, però, ero spesso in “contravvenzione”!

Quando si tornava dalla messa di mezzanotte, chi voleva poteva impa-rare a “scëcandà lu mèl r chèp”, cioè poteva imparare a recitare una specie di preghiera che, ripetuta più volte,

doveva far passare il mal di testa, “pre-ghiera” che poteva essere anche impa-rata in un altro momento ma che non avrebbe avuto efficacia se non veniva imparata, appunto, durante la notte di Natale. La trascrivo di seguito.

“Sànda Léna , Sànda séi, Sànda Marìa Mataléna, Sànda r Paravìs mìtt r’uóglj ca Ddìj ngià mmìs.

Ascënzión r ggiovërì, lu Natèl,la Pàsca,lu rulór ‘ndèrra càsca;

aònda ‘sta chèp r lénd e sanarèj cërtaménd… Ddùj uócchj t’affènnën e ttrè t rëfènnën

A nnóm sìa r lu Pàtr, r lu Fìglij, r lu Spìrët Sànd. Ammèn”.

“Santa Lena, Santa sei, Santa Ma-ria Maddalena,Santa di Paradiso metti l’olio che Dio ci ha messo;

Ascensione di giovedì, il Natale, la Pasqua, il dolore a terra casca;

ungi questa testa di lenimento e guarirai certamente…

Due occhi ti offendono e tre ti di-fendono nel nome del Padre, del Fi-glio, dello Spirito Santo. Amen”.

Non è che tutto questo servisse a far passare il mal di testa (anche se provocava continui sbadigli che sem-bravano lenire un poco il dolore) ma ti faceva sentire vicino l’affetto del-

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la persona che faceva questa specie di scongiuri e di altre persone che li facevano dopo (sì, perchè bisogna sa-pere che se la preghiera fatta da una prima persona non era stata molto ef-ficace, si ricorreva a quella di un’altra persona “abilitata” a farlo).

Nelle sere precedenti la festa di Na-tale ed anche in quelle seguenti, fino all’Epifanìa, si giocava a tombola per la gioia e il divertimento di piccoli e grandi.

Ci si riuniva nella casa di una fa-miglia del vicinato (ovviamente non sempre la stessa) portando i pochi spiccioli che ognuno metteva da parte proprio per questa occasione, qualche manciata di ceci e/o fagioli (che sa-rebbero serviti a coprire i numeri che ognuno aveva sulla sua o sue cartelle) e un pò di zeppole o altro da condivi-dere con tutti i partecipanti al gioco.

Dopo aver fatto il “telegiornale” dal vivo sulle notizie del vicinato e del paese che non era esente dal pettego-lezzo, ci si sedeva come meglio si po-teva su sedie non sempre impagliate bene e, a volte, zoppicanti, intorno ad

un tavolo, spesso anch’esso zoppican-te, si apriva la scatola contenente car-tellone, cartelle e numeri ed il gioco cominciava.

Ogni cartella veniva pagata cinque lire e, dopo che tutti avevano versato la propria quota, si preparava il “monte-premi” per ognuna delle combinazio-ni: ambo, terno, quaterna, “quindìna” (cinquina) e tombola. Ad ogni estra-zione di un numero corrispondeva una frase tratta dalla smorfia napoletana e buccinese (“ Ùn, lu cafón (Uno, il cafone); Vindirùj, i paccë (Ventidue, i pazzi); Uttandòtt, i casëcavàll (Ot-tantotto, i caciocavalli); sëttandasètt, i riàvul (Settantasette, i diavoli);” ecc…). Questo, per noi bambini, era già un grande divertimento. Altro mo-mento di divertimento e, nello stesso tempo di disappunto, era rappresenta-to dal fatto che, in seguito ad un mo-vimento un pò brusco del tavolo (si ricordi che la maggior parte dei tavoli erano zoppicanti) causato da qualcu-no dei giocatori, i fagioli o i ceci che ricoprivano i numeri delle cartelle ro-tolavano via e chi estraeva i numeri dal sacchetto doveva ripetere daccapo

tutti i numeri estratti fino a quel mo-mento.

Succedevano tante altre cose duran-te il gioco che ci facevano divertire.

Anche questo era un momento di sano divertimento e di socialità che ci aiutava a crescere nella semplicità e sulla base di valori importanti quali la condivisione, il rispetto per le perso-ne, per le regole e per le cose.

Si capisce facilmente come questi avvenimenti avessero una ricaduta educativa molto importante per noi bambini; ed è anche e soprattutto per questo che, attraverso laboratori tea-trali, canti ed altre attività, nella mia carriera di insegnante, ho riproposto ai miei allievi queste ed altre tradizio-ni che hanno incontrato sempre il loro entusiasmo.

Ed è per questo che ritengo che proporre ai ragazzi di oggi le nostre tradizioni non può fare che bene.

Auguri di un felice e santo Natale.

COSTUME E TRADIZIONE

IL TUO PRESEPE

Invia le foto al seguente indirizzo E.mail: [email protected]

A Natale costruisci e fotografa il tuo presepe. Le immagini del lavoro realizzato verranno pubblicate sul prossimo numero di VolceiOggi

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EVENTO

Dal Santo Padre conferita al concittadino la Croce “Pro Ecclesia et Pontefice”. In primavera la cerimonia ufficiale

La Segreteria di Stato del Vatica-no ha comunicato a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Luigi Moret-ti la concessione da parte del Santo Padre della Onorificenza Pontificia. In primavera a Buccino solenne mani-festazione per la consegna ufficiale.

Riportiamo e pubblichiamo la notizia della concessione dell’Alta Onorificenza “PRO ECCLESIA ET PONTEFICE” al Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Giuseppe Caputo, buccinese in servizio pres-so a Stazione Carabinieri di Colliano segnalata dal Sacerdote don Giovanni Salimbene, Vicario Foraneo di Bucci-no.

Il Sindaco e la Redazione di Vol-ceiOggi esprimono al Maresciallo Giuseppe Caputo, Cavaliere della Re-pubblica Italiana, le più vive e senti-te felicitazioni per essersi ancora una

volta distinto, in campo ecclesiastico e civile, per le sue doti umane e pro-fessionali, tali da ottenere ancora una volta un importante riconoscimento. AD MAIORA!

ONOREFICENZA AL MARESCIALLO GIUSEPPE CAPUTO

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SPORT SPORT

Intervista al neo allenatore della F.C.Buccino VolceiMISTER NICO FERNICOLA: UN GIOVANE VETERANO

di Amedeo Calella

Il campionato di Prima categoria 2010/2011 della F.C.Buccino Volcei è iniziato in modo positivo, infatti la squadra è stata protagonista di ottime prestazioni come quella sul campo della Gregoriana e della Spes Battipa-glia, e come in occasione della partita casalinga contro il Real Taverna. La formazione del Presidente Mario Vol-pe, al quale va rivolto un elogio per la passione e per l’umanità che da anni lo caratterizzano al vertice della società, è composta in maniera quasi esclusiva da ragazzi buccinesi, alcuni dei quali di giovanissima età, che grazie al cal-cio usufruiscono di un importante mo-mento di aggregazione e di svago. In questo scenario diventa fondamentale la figura del neo allenatore Nico Fer-nicola con il quale ho avuto il piacere di realizzare una breve intervista.

Quando nasce la tua passione per il calcio?

«Avevo 10 anni quando ho iniziato a giocare nella categoria pulcini prima a Buccino e poi a San Gregorio Ma-gno, dove a soli 17 anni ho esordito nel campionato di Promozione dispu-tando poi diverse stagioni, successi-

vamente ho giocato a Balvano ed a Chiaromonte nella stessa categoria ed anche in Eccellenza, mentre a Buccino ho avuto la soddisfazione di vincere un campionato di Terza categoria nel 1998 ed uno di Seconda nel 2008».

Come e quando acquisisci l’abili-tazione a poter ricoprire il ruolo di allenatore?

«Nel 2006 ho seguito il corso per allenatore di base, dalla durata di 6 settimane presso lo stadio Arechi di Salerno, attraverso il quale ho conse-guito il patentino che mi permette di allenare fino alla serie D. L’evento è stato organizzato dal settore tecnico di Coverciano, e diretto dal responsabile tecnico dell’Associazione Calciatori Marco Maestri Pieri, il quale ha esa-minato campioni come Roberto Bag-gio e Carlo Ancelotti».

Sul piano delle responsabilità, esistono differenze tra la figura di allenatore e quella di calciatore?

«Direi proprio di sì! Da calciatore può capitare che pensi più a te stes-so, mentre oggi che sono allenatore mi sento molto più responsabile per ciò che riguarda le scelte tecniche da attuare ogni Domenica, per l’impo-stazione di ogni singola partita e per quello che deve essere il mio approc-cio con i giovani calciatori, e credo di avvertire anche maggiore tensione ri-spetto a quando facevo parte degli un-dici in campo, ma questa circostanza, forse, è dovuta al fatto che sono solo agli inizi».

Ci sono delle persone alle quali vuoi rivolgere un particolare rin-graziamento?

«Innanzitutto ai miei genitori, che quando ero piccolo sono stati sempre disponibili ad accompagnare me e i miei compagni ai vari allenamenti e alle partite che si disputavano in casa ed in trasferta, ed in modo partico-lare a mio padre che è stato il primo ad allenarmi e a svelarmi i primi se-greti del calcio. La figura che invece mi ha permesso di maturare a livello

calcistico, quando avevo 18 anni, è stata quella del mister Barberio An-tonio (Z’ulikje), successivamente un ottimo rapporto l’ho instaurato con il mister Mauro Salvatore il quale è stato mio allenatore sia a Balvano che qui a Buccino. Ovviamente ringrazio la società F.C.Buccino Volcei e il suo Presidente, per la fiducia che mi han-no dimostrato affidandomi la guida tecnica della squadra».

Quali progetti hai per il futuro?«Adesso sono concentrato su que-

sto gruppo che per me rappresenta una grande scommessa e al quale ten-go fortemente, anche perché formato da molti ragazzi giovani che per la prima volta affrontano un campionato di Prima categoria, quindi spero prima di tutto di poter dar loro l’occasione di crescere calcisticamente attraverso la costituzione di un gruppo consoli-dato e la trasmissione di valori che in passato sono stati trasmessi a me, e perché no, magari un giorno ritrovarci tutti insieme a confrontarci in una ca-tegoria superiore!».

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SPORT SPORT

Un’idea nuova e divertente da riproporreIL TORNEO DI BEACH VOLLEy

L’estate buccinese conosciuta per i numerosi eventi culturali, musicali e gastronomici quest’anno ci ha regala-to un’insolita manifestazione sportiva. L’idea era venuta fuori già in diverse occasioni ma per problemi organizza-tivi non era mai stata concretizzata. Quest’anno invece, grazie allo sforzo della Pro Loco, per la prima volta a Buccino si è svolto un torneo di be-ach volley che ha trasformato per due settimane Piazza Annunziata in una vera e propria spiaggia. Ombrelloni, musica e il sole cocente d’agosto han-no portato a Buccino l’atmosfera del-le località balneari, aggiungendo poi il divertimento e l’entusiasmo delle squadre partecipanti. L’iniziativa si è rivelata un vero e proprio successo.

Le squadre hanno affrontato ini-zialmente una fase preliminare di qualificazione. Le più meritevoli han-no avuto accesso alle semi-finali e poi alla finale disputata da “I Conquista-dores” e “Grafica Martino”. Quest’ul-tima, dopo un match equilibrato e non privo di polemiche, si è aggiudicata la vittoria.

La partecipazione dei giovani (e meno giovani) atleti buccinesi è sta-ta notevole come anche quella del pubblico che non è mai mancato in nessuna delle partite disputate. Proprio l’entusiasmo dimostrato durante questa edizione potrà far sì che l’esperimento di quest’an-no diventi un appuntamento fisso sull’agenda dell’estate buccinese.

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IL TORNEO COPPA DEL REUn grande successo per la manifestazione sportiva

Si è conclusa con grande successo, di critica e di pubblico, la prima edi-zione del Torneo Coppa del Re, ker-messe calcistica dedicata ai ragazzi classe 1996-2000.

Ad aggiudicarsi questa prima am-bita edizione, che si è svolta a Buc-cino dal 3 all’8 agosto, è stata la squadra “Morro Boys”, (anno 1996), che in finale si è imposta nettamente sui più piccoli del Real Borgo (anno 1999/2000).

Se il pronostico è stato rispettato in pieno, con la vittoria della favori-ta, hanno invece sorpreso favorevol-mente l’ottima affluenza di pubblico registrata nel corso dell’ evento e la perfetta interpretazione dei più sani principi sportivi da parte dei parteci-panti che si sono dati battaglia sul ret-tangolo di gioco con grandissimo fair play, rispettando regole e avversari.

Teatro degli incontri, patrocinati dall’Amministrazione Comunale gui-data dal prof. Pasquale Via, è stato il campo di calcetto “Borgo” sul quale si sono affrontate a viso aperto sei squa-dre divise in due gironi da tre.

Il Girone A era composto da Real Borgo, Squalo Bianco, Sciacqua Rosa.; al Girone B appartenevano, in-vece, i Morro Boys, Atletico 52 e W Iuccia.

L’arbitraggio durante gli incontri è stato tenuto dallo stesso organizzato-re Davide Raito che, in realtà, non ha avuto particolari difficoltà nella ge-stione delle partite vista la correttezza dei giocatori in campo.

Le semifinali si sono tenute Sabato 07 agosto: da segnalare soprattutto la seconda semifinale tra Real Borgo e W Iuccia terminata 4-3 in cui non è mancato certo lo spettacolo, facendo registrare anche momenti di tensione agonistica elevati, poiché entrambe desideravano fortemente accedere alla finale per il primo e secondo po-sto.

La finale per il primo e secondo po-

sto è stata vinta dai favoriti del torneo: i Morro Boys contro i più piccoli del Real Borgo (con un perentorio 11 a 3 ), mentre la finalina per il terzo po-sto è stata vinta dal team “W Iuccia “, impostosi per 6 -3 sui ragazzi dello Squalo Bianco.

La squadra dei Morro Boys era for-mata da:

Lucio ManciniAndrea MorroneAntonello Di LeoAlessandro De LuciaAntonio ScaramellaMattia MuranoDonato Catone

Alla squadra del Real Borgo appar-tenevano, invece:

Gianni PaceDomenico MuranoMarco BoffaDomenico VolpeGiorgio SalimbeneDavide TrimarcoMichele Raito

Goleador del torneo con 12 reti all’attivo è stato Giampiero Iuorio, del W Iuccia, premiato dal Comita-to organizzativo con una medaglia e un diario scolastico, mentre il titolo di miglior portiere è andato, a furor di popolo, a Lucio junior Mancini dei Morro Boys.

Per quanto riguarda le coppe, ai vincitori Morro Boys è andata la Cop-pa del Re, al Real Borgo la Coppa del Principe e al W Iuccia la Coppa del Giullare.

Grande la soddisfazione dell’orga-nizzatore Davide Raito che ha cen-trato pienamente l’obiettivo che si era prefissato, ovvero un torneo per cam-pioni in erba che, esulando dai premi in palio, puntasse decisamente i riflet-tori sulla riscoperta di valori autenti-ci e sani che solo gli sport di squadra

sanno dare. Non è un caso che il rispetto del-

le regole e dell’avversario, lo spirito di squadra e la tolleranza sono stati i principali valori emersi durante le gare che si sono svolte in un clima festoso al quale ha voluto partecipare direttamente la stessa Amministrazio-ne Comunale presenziando alla ceri-monia finale di premiazione: ai primi classificati è stata consegnata la coppa dal Consigliere Domenio Senatore, ai secondi dal Consigliere Francesco Farao e ai terzi dal Consigliere ing. Luciano Volpe.

A chiudere degnamente il cam-pionato, poi, ci ha pensato la signo-ra Annamaria Caruccio offrendo ai partecipanti un ricco buffet di dolci (“sbriciolata alla nutella” per l’esat-tezza): si è trattato ovviamente di un momento molto apprezzato, soprattut-to dai palati più fini e dai bambini che, alla vista delle torte, hanno esultato molto più che dinanzi a un gol rifilato alla squadra avversaria.

Come era preventivabile, infine, anche gli sponsor, che di fatto hanno reso possibile il tutto, sono rimasti soddisfatti dell’esito della manifesta-zione: hanno partecipato in modo at-tivo la “Macelleria Vito Murano” e la “Trattoria Pizzeria Volceiana” di Bof-fa Mario, quest’ultimo ha offerto alle due finaliste una cena a base di pizza e gelato.

Visto il successo ottenuto l’appun-tamento è stato rinnovato per il pros-simo anno, con la seconda edizione del Torneo Coppa del Re che, viste le richieste già pervenute, sicuramente sarà allargata ad un maggior numero di squadre partecipanti.

SPORT CONCORSO

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SCOPRI ... “IL PARTICOLARE”Riservato agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Buccino

CONCORSO n. 4 “Scopri il particolare”La foto ritrae lo sperone roccioso della

PORTA SANT’ELIA (LA PORTICELLA)La terza porta della città, rivolta verso ovest, di epoca medievale nell’aspetto attuale, è situata nella parte dell’abitato e

chiude la via S.Elia. Essa conserva nelle strutture tracce delle precedenti fasi, sia di età preromana quando doveva configu-rarsi in maniera molto simile a Porta S.Mauro, con un solo arco di passaggio, sia di età romana quando invece fu ampliata

con un passaggio pedonale più piccolo affiancato a sud all’arco centrale.

HANNO RISPOSTO POSITIVAMENTE

Il SORTEGGIO, effettuato il giorno 6 dicembre nei locali della classe 2°C della Scuola Media di Buccino capoluogo, alla presenza di docenti e alunni, ha premiato con il pacco sorpresa l’alunna Anna Maria Murano della classe 2°C

Giuseppe ManginiMattia SalvatoreMarisa Solitro

Maria Noemi VerdereseEddy Candela

Raffaele VerdereseSamuele SteccaLuigia CalellaMartino Poeta

Francesco TrimarcoRoberto Recchia

Valentina Verderese

Giuseppe EliaFrancesco Marottoli

Alba Francesca CarielloMariantonia Paterna

Luigi FaraoGianni Farao

Simone Vito SalvatoreAndrea Di LeonardoFrancesco Robertazzi

Pasquale ZinnoGaetano CandelaDavide Catone

Pasquale MarottoliFrancesco Pio Monaco

Rosaluna MuranoLuca Murano

Anna Maria MuranoAlessia Di Leo

a cura della Redazione

La foto rappresenta un particolare inserito nel contesto urbanistico, architettonico, ambientale e cultu-

rale del territorio di Buccino.Scopri cos’è e descrivi a cosa si riferi-sce.Spedisci la scheda con nome, cognome ed indirizzo in busta chiusa di colore giallo, entro il 30 novembre al seguente indi-rizzo:

Redazione Volcei Oggic/o Comune di BuccinoPiazza Municipio, 184021 Buccino (SA)

Tra coloro i quali avranno individuato e ben illustrato “il particolare” verrà sorteggiato un pacco sorpresa

SPORT CONCORSO

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MUSTACCIOLI BUCCINESI

BACCALA’ ALLA CARMINUCCIO

di Alessandra Giglio e Katia Trimarco

INGREDIENTI: 500 gr. di farina 00 400 gr. di zucchero 200 gr. di mandorle non pelate 50 gr. di cacao amaro 1 bustina di ammoniaca 2 tuorli d’uovo La buccia grattugiata di due arance o 50 gr. di arancia candita Vino bianco q.b. 4 gr di spezie miste (cannella, chiodi di garofano, noce moscata)

INGREDIENTI: per 4/5 persone 700/800 gr. di baccalà già ammollato 200 gr. di peperoni secchi (peperoni cruschi) Olio extra vergine d’oliva q.b. Sale q.b.

PROCEDIMENTOIn una scodella mettete la farina e l’ammoniaca setacciati, lo zucchero, il cacao, le spezie, i tuorli e la buccia delle arance grattugiata. Impastate tutti gli ingredienti con il vino bianco, quando questi risultano ben amalgamati in-corporare le mandorle. A questo punto l’impasto risulterà molto appiccicoso, con le mani unte di olio formate due filoncini che disporrete in una teglia (2 filoni ben distanziati per una teglia di 37x 37 ) su carta da forno. Infornate in forno caldo a 180° ventilato per 30 minuti, dopodichè uscite la teglia dal forno e con delicatezza poggiate i filoni su di un tagliere e con un coltello tagliate i filoni in fette di circa 1 cm; reinfornare i mustaccioli per altri 15/20 minuti per farli asciugare bene. Lasciate raffreddare e servite con un buon bicchiere di vino.

PROCEDIMENTOxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx

PROVERBIChi n’ ‘nzènt’ la mamma e lattàn’ fac’ la mort’ r’ i canChi non sta a sentire a sua madre e a suo padre, farà la fine dei caniChi chiàng’ frèca a chi rir’Chi piagnucola e si lamenta, inganna chi è allegroChi s’ pong’ ess’ fora, ress’ lu rizz’ a la serpaChi si punge se ne esce fuori, disse il riccio al serpenteChi tard’ arriva, mal’ allòggiaChi arriva tardi, alloggia male

un altro proverbio

GLOSSARIOAbbuttà v. saziare, gonfiareÀch’ s.m. agoAcarul s.m. agoraioÀcc’ s.m. sedanoÀcc’ s.m. asciuolo (uccello notturno)Accannà v. sistemare la legna a canneAccànzà v. accantonare, sistemare qualcosa in un angoloAccàp’ avv. a capo del lettoAccasazzà v. ammucchiare, accatastareAccatapiglià’ v. azzuffarsi

RICETTE E PROVERBI

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LA PAGINA DELLE DELIBEREdi Diego BASTA

Giunta Comunale

Delibera G.M. 168 del 04/10/2010 “Bor-sa Mediterranea del Turismo Archeolo-gico 2010: Provvedimenti.”Anche quest’anno il Comune di Buccino parteciperà con uno stand espositivo alla Borsa Mediterranea del Turismo arche-ologico di Paestum dal 18 al 21 novem-bre 2010, per proseguire nell’opera di promozione e valorizzazione delle ingenti risorse culturali presenti sul territorio.

Delibera G.M. 171 del 11/10/2010 “Interventi di efficientamento energe-tico degli edifici e utenze energetiche pubbliche o a uso pubblico: Provvedi-menti” L’Amministrazione Comunale in virtù delle politiche di rispetto e salvaguardia dell’ambiente e del risparmio energeti-co, ha approvato l’avviso pubblico per l’affidamento del servizio di supporto ed efficientamento energetico degli edifici pubblici, per poter concorrere al bando del Ministero dell’Ambiente.

Delibere G.M. nr. 175 del 18/10/2010 “ Progetto di Legambiente: La Scuola adotta un Comune.”L’Amministrazione Comunale ha aderito alla progetto promosso da Legambiente con lo scopo di favorire incontri e ge-mellaggi tra le Scuole di piccoli Comuni e le Scuole di Città, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio socio-culturale e naturalistico dei territorio dell’Italia “minore”.

Delibera G.M. nr. 176 del 25/10/2010 “Approvazione Piano Territoriale di Politiche Giovanili – Rete Distrettuale n.57”L’Amministrazione comunale aderisce al

Piano Territoriale delle Politiche Giovanili per favorire la partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale, soprattutto quelli provenienti dai ceti più svantag-giati o provenienti da minoranze etniche, nazionali, sociali, sessuali, culturali, religiose e linguistiche.

Delibera G.M. nr. 177 del 15/10/2010 “Gestione Punto Informagiovani”L’Amministrazione Comunale, vista la carenza di personale ha affidato alla Pro Loco di Buccino la gestione del Punto Informagiovani al fine di garantire un funzionamento più efficiente.

Delibera G.M. nr. 178 del 25/10/2010 “Istituzione ticket d’ingresso per il Museo Archeologico Nazionale ed il Parco Archeologico Urbano dell’Antica Volcei”Ad un anno dall’inaugurazione del Museo Archeologico Nazionale “M.Gigante” , al fine di poter garantire un servizio di ac-coglienza e di vistite guidate del Museo e del Parco Archeologico Urbano, vengono istituiti i ticket d’ingresso: Biglietto intero € 6,00 – Biglietto ridotto € 3,00.

Delibera G.M. 180 del 25/10/2010 “ PSR CAMPANIA 2007/2013 – misura 125 – Decreto di concessione finanzia-mento per i lavori di sistemazione ed adeguamento strada comunale Serroni: Provvedimenti”La Giunta Regionale della Campania ha comunicato la concessione del finanzia-mento per i lavori di sistemazione della strada SERRONI per un importo comples-sivo di euro 291.666,66.

Delibera G.M. nr. 184 del 08/11/2010 “Deliberazione del Commissario Straordinario ASL Salerno – nr.86 del 08/10/2010 recante: Chiusura punto

nascita P.O. di Oliveto Citra: Invito al ritiro”La Giunta considerata la deliberazione del Commissario Straordinario ASL Salerno che ha disposto la CHIUSURA del punto nascita (Unità di Ostetricia e Gineco-logia) dell’Ospedale di Oliveto Citra, considerata l’importanza di detto reparto per il nostro vasto territorio, ha invitato a ritirare in sede di autotutela la delibera commissariale.

Delibera G.M. nr. 185 del 08/11/2010“Gara d’appalto per l’affi-damento del Servizio di Tesoreria e au-torizzazione al Responsabile dell’area economico-finanziaria”Il Responsabile dell’Area Economico e finanziaria è stato autorizzato ad indire la gara d’appalto per l’affidamento del Ser-vizio Tesoreria per il triennio 2011/2013 mediante asta pubblica con procedura aperta.

Delibera G.M. nr. 187 del 15/11/2010 “Approvazione perizia tecnico-estima-tiva dei danni conseguenti alle piogge alluvionali del periodo dal 07 al 10 novembre 2010: richiesta d’inserimento del Comune di Buccino nella dichiara-zione di stato di calamità naturale”A seguito delle insistenti piogge alluvio-nale dei principi di novembre, in consi-derazione degli ingenti danni subiti su tutto il territorio comunale, che hanno aggravato fortemente le criticità emerse nel precedente nubifragio del 24 febbraio u.s., l’Amministrazione comunale preso atto della perizia tecnico estimativa nella quale sono stati descritti ed estimati i danni subiti ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dip. Protezione Civile- ed alla Regione Campania l’in-serimento del Comune di Buccino nella dichiarazione di stato di calamità naturale.

GIUNTA E CONSIGLIO COMUNALE

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