Volantone Parco Ulivi [Xylella Altamurana]

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Altamura, almeno entro certi limiti, è un paese fortunato. Non ci sono torrenti e fiumi nei cui alvei si è costruito in modo illegale e senza controllo e perciò non subisce, come avviene purtroppo in tante altre città italiane, la vendetta di una natura violata. Eppure anche qui, da troppi anni or- mai, si continua a cementificare nelle aree che il Piano Regolatore vigente destina ad altri usi. A pagarne le spese è stata l’intera collettività che ha subito, a causa di precise scelte urbanistiche, una eccessiva riduzione di spazi verdi e sociali indispensabili per una necessaria qualità del vivere civile. La continua erosione di tali spazi ci ha consegnato al triste primato di abitare in una delle città meno verdi d’Italia (Istat 2013): appena 0,5 m 2 di verde per abitante a fronte dei 9 m 2 stabiliti per legge e i 984 m 2 della vicina Matera (la città più verde d’Italia insieme a Lodi). È un dato sul quale riflettiamo da tempo e che ha dato vita, negli anni, a molteplici iniziative, denunce, contrapposizioni anche aspre e dure tra Comitati di cittadini e Amministrazio- ni comunali di turno. Da Villa Castelli al suolo Denora, da- gli indici di volumetrie nella B1 alle stazioni di carburante costruite a ridosso delle Mura Megalitiche, dalle ville del Viale Regina Margherita e di altri palazzi storici alle mancate riqualificazioni delle aree periferiche…, per finire, oggi, alle vertenze aperte sulla zona archeologica di Via Vecchia Buoncammino e del Suolo Rossi (Parco degli Ulivi). Nel frattempo, lo vogliamo ricordare, il respiro e la serietà delle nostre vertenze si sono orientate anche alla difesa del nostro territorio: contro i poligoni militari, i cosiddetti “invasi artificiali” (costati più di 100 miliardi di lire), le attività di spietramento, i capannoni industriali costruiti senza alcuna reale esigenza produttiva a 360°, fino alla denuncia della “Murgia avvelenata” e alla nostra ostinata volontà di istituire il primo “parco rurale” d’Italia che, nato da dieci anni, tarda ancora a crescere come dovrebbe, a causa della pessima gestione dell’Ente. Nonostante qualche precaria vittoria, sembra che nulla sia veramente cambiato. Sia per il territorio, su cui pendono oggi varie e ambigue richieste di varianti in zone agricole, sia per la nostra città. Eppure, ad ogni tornata elettorale, quante promesse. Per il Parco degli Ulivi, per esempio, un anno fa vi era un consigliere regionale che sembrava es- sere solidale con il nostro Comitato, aveva persino scritto una lettera di fuoco contro la Giunta Stacca in difesa del Suolo Rossi. Quel consigliere, oggi, è il nostro sindaco... Xylella altamurana Il Parco degli Ulivi sta per essere cancellato non da un batterio ma da una grossa speculazione edilizia. L’Amministrazione comunale non si assume responsabilità. Tocca a noi cittadini occuparcene. PARCO DEGLI ULIVI SEGECO CANNITO via La Carrera Mura Megalitiche via IV Novembre I NUMERI DEI PROGETTI Interventi privati 2.400 metri quadri Segeco 2.100 mq Cannito 300 mq 25.467 metri cubi Segeco 22.467 mc Cannito 3.000 mc Superficie vendibile 10.300 metri quadri Segeco 9.100 mq Cannito 1.200 mq Altezza edifici 10,50 metri 7.325 m 2 Superficie totale del Suolo Rossi

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Volantino descrittivo sulla questione del Parco degli Ulivi - 70022 Altamura (BA)

Transcript of Volantone Parco Ulivi [Xylella Altamurana]

Altamura, almeno entro certi limiti, è un paese fortunato. Non ci sono torrenti e fiumi nei cui alvei si è costruito in modo illegale e senza controllo e perciò non subisce, come avviene purtroppo in tante altre città italiane, la vendetta di una natura violata. Eppure anche qui, da troppi anni or-mai, si continua a cementificare nelle aree che il Piano Regolatore vigente destina ad altri usi. A pagarne le spese è stata l’intera collettività che ha subito, a causa di precise scelte urbanistiche, una eccessiva riduzione di spazi verdi e sociali indispensabili per una necessaria qualità del vivere civile. La continua erosione di tali spazi ci ha consegnato al triste primato di abitare in una delle città meno verdi d’Italia (Istat 2013): appena 0,5 m2 di verde per abitante a fronte dei 9 m2 stabiliti per legge e i 984 m2 della vicina Matera (la città più verde d’Italia insieme a Lodi). È un dato sul quale riflettiamo da tempo e che ha dato vita, negli anni, a molteplici iniziative, denunce, contrapposizioni anche aspre e dure tra Comitati di cittadini e Amministrazio-ni comunali di turno. Da Villa Castelli al suolo Denora, da-gli indici di volumetrie nella B1 alle stazioni di carburante costruite a ridosso delle Mura Megalitiche, dalle ville del Viale Regina Margherita e di altri palazzi storici alle mancate

riqualificazioni delle aree periferiche…, per finire, oggi, alle vertenze aperte sulla zona archeologica di Via Vecchia Buoncammino e del Suolo Rossi (Parco degli Ulivi). Nel frattempo, lo vogliamo ricordare, il respiro e la serietà delle nostre vertenze si sono orientate anche alla difesa del nostro territorio: contro i poligoni militari, i cosiddetti “invasi artificiali” (costati più di 100 miliardi di lire), le attività di spietramento, i capannoni industriali costruiti senza alcuna reale esigenza produttiva a 360°, fino alla denuncia della “Murgia avvelenata” e alla nostra ostinata volontà di istituire il primo “parco rurale” d’Italia che, nato da dieci anni, tarda ancora a crescere come dovrebbe, a causa della pessima gestione dell’Ente.Nonostante qualche precaria vittoria, sembra che nulla sia veramente cambiato. Sia per il territorio, su cui pendono oggi varie e ambigue richieste di varianti in zone agricole, sia per la nostra città. Eppure, ad ogni tornata elettorale, quante promesse. Per il Parco degli Ulivi, per esempio, un anno fa vi era un consigliere regionale che sembrava es-sere solidale con il nostro Comitato, aveva persino scritto una lettera di fuoco contro la Giunta Stacca in difesa del Suolo Rossi. Quel consigliere, oggi, è il nostro sindaco...

Xylella altamuranaIl Parco degli Ulivi sta per essere cancellato non da un batterio ma da una grossa speculazione edilizia.L’Amministrazione comunale non si assume responsabilità.Tocca a noi cittadini occuparcene.

PARCODEGLI ULIVI

SEGECO CANNITO

via La Carrera

Mura Megalitiche

via IV Novembre

I NUMERI DEI PROGETTI

Interventi privati

2.400 metri quadriSegeco 2.100 mqCannito 300 mq

25.467 metri cubiSegeco 22.467 mcCannito 3.000 mc

Superficie vendibile

10.300 metri quadriSegeco 9.100 mqCannito 1.200 mq

Altezza edifici

10,50 metri

7.325 m2

Superficie totaledel Suolo Rossi

Le destinazioni d’uso per l’area del Parco degli ulivi, che ricordiamo appartiene a privati, sono definite nel Piano Re-golatore Generale. Su di esso è possibile realizzare attrez-zature di servizio pubblico. In questa categoria rientrano attrezzature per scuole superiori, caserme dei carabinieri, dei vigili del fuoco, corpo forestale, ecc. (art. 28 delle Norme tecniche di Attuazione). Il progetto invece propone non precisati “servizi relativi alla vita sociale e culturale” richiamando una categoria generica che non indica nulla impedendo ogni verifica attuale e futura.Inoltre, per quanto l’elenco delle funzioni ammesse dalla norma non sia esaustivo, questo non consente di interpre-tarla sino a comprendere nell’elenco, come proposto dal progetto, generiche attività “aperte al pubblico” (nel progetto definite “esercizi pubblici”), presumibilmente a carattere commerciale ovvero alberghi, locande, pensioni, osterie, caffè ecc, che nulla hanno a che fare con quelle che offrono servizi indispensabili per la comunità (servizi pubblici). Scorrendo le tavole di progetto si intravede chiaramente l’intento di consumare una grossa speculazione privata nemmeno tanto mascherata.

NON SOLO QUESTIONI LESSICALI

Nel progetto sono citati i presunti “centri servizi socia-li-culturali” che sono rappresentati da:• 1 unità immobiliare al Piano Terra (di 1.200 m2) destinata

a “centro servizi sociali-culturali”; • 3 unità destinate a “esercizio pubblico a carattere com-

plementare” (?) per complessivi 2.100 m2;• 5 unità immobiliari al Piano 1° (di cui 1 di 1.200 m2)

destinate a “centri servizi sociali-culturali” per com-plessivi 2.100 m2;

• 7 unità immobiliari al Piano 2° destinate a “centri servizi sociali-culturali” per complessivi 1.750 m2;

• 22 box auto (chiusi) al Piano 2° interrato per 2100 m2;• 23 box al Piano 1° interrato per altri 2100 m2;Ripetere all’interno degli elaborati di progetto, per 13 volte, la stessa identica destinazione generica di “centro servizi sociali e culturali” (che citata così non vuol dire assoluta-mente nulla), oltre a 3 “esercizi pubblici a carattere com-plementare” appare maldestro oltre che offensivo verso l’intelligenza della comunità.

IL VERDE PUBBLICO E LE AREE ATTREZZATE

Altra incongruenza riguarda l’assoluta mancanza di rife-rimenti progettuali alla asserita futura “sistemazione” delle aree esterne a verde attrezzato e/o parcheggio ad uso pubblico.Non si capisce cosa il proponente si impegnerà a fare su queste aree (perchè nulla è specificato nemmeno in ma-niera sommaria), nè come farà a garantire l’uso pubblico e la manutenzione di queste aree di cui non si conosce né la tipologia né la durata degli impegni.

E I PARCHEGGI PUBBLICI?

Nel progetto sono previsti 80 m2 ogni 100 m2 di superficie di piano a libera fruizione (metà a parcheggio e metà a verde tipici delle aree a destinazione direzionale commerciale), a cui andrebbero aggiunti e non ricompresi, come si vuole far passare in progetto, gli obbligatori 10 m2 di parcheggio ogni 100 metri cubi di volume costruito (legge Tognoli n.122/89). I parcheggi proposti non sono altro che box chiusi quindi

Più che un progetto, un vero e proprio raggiro ai danni della collettività.

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per i privatiun affare da 15 milioni di euro e per la collettivitàla perdita definitivadell’ultimoorto urbano.

Più di 1.000 cittadini hanno già firmato per salvare il Parco degli Ulivi Il 13 aprile 2014 un gruppo di liberi cittadini ha costi-tuito il comitato “Salviamo il Parco degli Ulivi” per informare tutta la città sull’ennesimo tentativo di sottrar-le l’ultimo lembo di verde rimasto dopo anni di specula-zione edilizia, e per promuovere una riflessione e anche delle proposte sul futuro del parco. In quella occasione è stata lanciata una raccolta di firme (più di 500) per chiedere alla giunta Stacca il ritiro delle delibere n. 80 e 81 del 14/06/2013 che hanno autorizzato il progetto di cementificazione del suolo Rossi. La raccolta delle firme è proseguita il 1° maggio 2014 in occasione di una prima manifestazione, a cui hanno partecipato residenti, esponenti di associazioni e di partiti politici, compre-so l’attuale sindaco. Le firme sono state depositate al comune nel luglio 2014.Con l’insediamento della nuova amministrazione, gui-data dal sindaco Forte, il comitato ha organizzato una seconda manifestazione il 22 luglio 2015 nei pressi del Parco per raccogliere altre firme che hanno corredato l’istanza per l’annullamento in autotutela delle deli-bere di costruzione sul suolo Rossi. Istanza presentata il 6 agosto 2015 personalmente al sindaco Forte in un incontro tenutosi presso il palazzo di città. In quella oc-casione il sindaco ha assunto l’impegno di chiedere un parere tecnico/legale sulle questioni sollevate e di riferire successivamente al comitato. Il Comitato sta ancora aspettando...

non di uso pubblico. A questi va aggiunta una superficie pari al 20% dell’area di intervento per parcheggi pubblici (come da delibera di Consiglio Comunale n.50/2006). Dai conteggi, quindi, mancano 550 m2 di parcheggi.Inoltre la previsione di tutta questa superficie a parcheggio privato (sotto forma di box chiusi) risulta incompatibile con la realizzazione di fabbricati di uso pubblico.

VOLUMI, PARAMETRI E INDICI: I CONTI NON TORNANO. I volumi progettati sono stati calcolati sull’intera super-ficie di proprietà e non su quella al netto della strada (via F.lli Cagnazzi) di 504 m2 realizzata 13 anni fa dal Comune, usata ininterrottamente dai cittadini, dotata di pubblica illuminazione e di toponomastica. Da un’attenta analisi dei numeri del progetto autorizzato la stessa risulta superiore a quella esistente:• 21.207 m3 previsti in progetto • 1.260 m3 il volume delle scale (maldestramente non com-

putato nel progetto autorizzato)• 22.467 m3 il totale della volumetria del progetto (compren-

dendo anche le scale) • 19.695 m3 sarebbe invece la volumetria corretta conside-

rando la superficie fondiaria corretta (m3 6.565x3= 19.695)• 2.772 m3 i volumi indebitamente previsti e autorizzati (in

pratica l’equivalente di 10 appartamenti da 90 m2.)Con questi numeri, ovviamente, saltano tutti gli altri parame-tri e il rispetto degli indici previsti dalle norme: • La superficie coperta supera il limite massimo del 30%

(previsto dalle norme tecniche) in quanto pari al 32,29%. • Manca la superficie minima prescritta dall’ufficio ambiente

(36 m2 per ognuno dei 44 alberi di ulivo da reimpian-tare) perchè già occupata da altre piante di ulivo (nel progetto non si sono preoccupati nemmeno di contare e rilevare la posizione delle piante esistenti). Manca qual-siasi riferimento sia nel progetto che nella convenzione. Viene solo “promessa” la sistemazione esterna dell’area di uso pubblico ma non si sa cosa verrà realizzato.

DOV’È L’INTERESSE PUBBLICO?

Contrariamente ad ogni elementare rapporto tra il pubblico e il privato, nella convenzione viene data al privato la più ampia discrezionalità nella gestione, per esempio è stata data la possibilità, in alternativa alla sistemazione a par-cheggio, di sistemare l’area a verde attrezzato (art.3 punto c della convenzione), in contrasto con l’obbligatorio 20% da destinare a parcheggio pubblico stabilito nella delibera di C.C. n.50/2006 già citata.In sostanza si sono autorizzati 22.467 metri cubi di cemen-to, destinati di fatto ad attività commerciali (vedi corposo elenco sciorinato nella relazione tecnica del progetto), prive degli obbligatori spazi di parcheggio pubblico sostituiti con box chiusi ai piani interrati, mentre il 20% della super-ficie destinata a parcheggio potrà essere in maniera discre-zionale trasformata in verde attrezzato (come previsto nella convenzione).Dal punto di vista della viabilità in quell’area, già oggi molto critica, si creeranno enormi problemi di “sovraccarico” di traffico legato proprio alla mancanza di aree a parcheggio strettamente connesse alle numerose attività previste.

salviamoil Parcodegli Ulivi

Mura M

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via La Carreravia B

aracc

a

via Fr. Cagnazzi via IV Novembre

Cosa propone il comitato?In seguito all’analisi dettagliata del progetto e dell’iter amministrativo che si è concluso in data 17/06/2015 con il rilascio da parte dell’attuale Amministrazione comunale del permesso a costruire, in considerazione anche dell’accele-razione con cui le ditte concessionarie stanno avviando i lavori nell’area (è già stata recintata per l’allestimento del cantiere), il Comitato “Salviamo il Parco degli Ulivi” ritiene urgente attivare tutte le azioni necessarie per impedire que-sto ulteriore scempio ai danni della collettività.In sintesi queste le nostre proposte:

1 al Sindaco e al Dirigente del Settore III si chiede di annullare in autotutela • le delibere di Giunta Comunale n. 80 e 81 del

14.06.2013; • il Permesso di Costruire rilasciato;• nonché tutti gli atti ad essi presupposti e conseguenti,

poiché rilasciati in contrasto con le disposizioni con-tenute nel vigente Piano Regolatore Generale, senza il preventivo procedimento di variante ad esso;

2 Ci sembra doveroso da parte del Sindaco, acquisire una relazione tecnico/legale da parte di un organismo terzo (e non come è stato fatto richiedendo la relazione allo stesso ufficio che ha rilasciato le autorizzazioni) al fine di verificare:• la permanenza delle dotazioni minime inderogabili

di spazi pubblici previste dal D.M. 2/04/1968, n.1444, rispetto agli insediamenti residenziali realizzati e ancora da realizzare.

• il rispetto delle volumetrie consentite e di tutti i para-metri e degli indici urbanistici.

• la compatibilità del progetto con le previsioni urbani-stiche del nostro comune.

Tutto questo è già stato richiesto dal Comitato nell’istanza per l’annullamento in autotutela degli atti sinora prodotti, consegnata al sindaco Forte il 6 agosto 2015.A tale proposito facciamo osservare al Sindaco che, a distanza di ormai 3 mesi, non ha ancora attivato, come im-pone la legge, il procedimento conseguente in modo da fornire formalmente le risposte che il Comitato aspetta. In sostanza le richieste del Comitato mirano a• salvaguardare l’interesse pubblico dell’area e riafferma-

re il diritto alla fruizione collettiva di un’area strategica per gli equilibri urbanistici della città predisponendo un serio progetto di riqualificazione;

• ad attivare la doverosa iniziativa dell’Amministrazione comunale per evitare le conseguenze che scaturi-rebbero dal mancato annullamento di atti illegittimi

che potrebbero essere riesaminati da parte di autorità di controllo e tutela (TAR, Procura della Repubblica, Corte dei Conti) qualora non venissero intraprese le azioni proposte.

3 Per evitare di rincorrere sempre le emergenze e per fornire adeguati strumenti in risposta ai bisogni della città e ai legittimi interessi privati occorre con urgenza avviare l’adeguamento della pianificazione urbanistica comu-nale – la cui elaborazione non deve essere lasciata alla “contrattazione privata” o con singoli operatori economici (scongiurando così forme di concorrenza sleale tra imprese e manovre distorsive del mercato immobiliare). Occorre invece un’ampia partecipazione collettiva per rispondere alle esigenze reali di tutta la comunità e per escludere la cementificazione delle poche aree libere residuali entro l’abitato prevedendo un recupero serio del Centro storico, la riqualificazione della zona residenziale (B1) e spazi sociali aperti ad una vera fruizione collettiva.

Parco degli Ulivi: Recinzione del cantiere(Via La Carrera - angolo via Baraccain basso: via Fratelli Cagnazzi)

FERMIAMOLIPRIMA CHE SIATROPPO TARDI.

A cura del Comitato cittadino “Salviamo il Parco degli Ulivi”

Altamura - Ottobre 2015

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