Volantone marcia riscatto

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La Marcia per il Riscatto delle Comunità Rurali e la manifestazione Te lo do io il Madein Italy Italia, 25 settembre-31 ottobre 2015 Fra il 25 settembre e il 31 ottobre 2015 si terrà in Italia una Marcia che attraverserà tutte le regioni, promossa e gestita dal Movimento Riscatto sorto negli ultimi mesi attorno alla mobilitazione contro l'IMU agricola, dal Coordinamento Nazionale NoImu sulle terre, dalla Rete dei Municipi Rurali, dal Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare, da Altragricoltura e da altre associazioni e movimenti attivi nelle campagne e nella difesa del diritto al cibo invitate ad aderire con un appello degli agricoltori in mobilitazione da mesi. La Marcia per il Riscatto partirà da Matera (capitale della cultura europea per il 2019 in ragione del grande patrimonio dei Sassi costruito da secoli e millenni di lavoro contadino) epicentro negli ultimi mesi di una serie di mobilitazioni contro la crisi agricola che la hanno assunta a “Capitale del Riscatto Rurale” per il suo valore simbolico e si concluderà a Roma il 31 ottobre, nel giorno della chiusura dell'Expo di Milano, con la manifestazione Te lo do io il Made in Italy. Quella del 2015 è, in realtà, la terza marcia che si è snodata in Italia negli ultimi dieci anni e viene dopo altre due espe- rienze, pur diverse ma collegate dai fili comuni della de- nuncia della crisi drammatica che sta attraversando le aree rurali del Paese e dalla ricerca di punti di uscita che rimet- tano al centro i diritti e la Sovranità Alimentare. Chi siamo. La proposta della Marcia del Riscatto delle Comunità Rurali del 2015 è nata negli incontri del Movimento Riscatto (http://riscatto.info ), sorto all'indomani della ratifica in Parlamento della scellerata legge che impone l'IMU sui terreni agricoli. Preso atto del fallimento di chi avrebbe dovuto contrastare sinda- calmente questa decisione, una serie di realtà agricole di base sono scese in campo direttamente con l'obiettivo di mobilitare la società e le istituzioni. Il movimento, sviluppatosi fra Puglia e Basilicata, ha organizzato innumerevoli iniziative di mobilitazione, sensibi- lizzazione e controinformazione riuscendo a costruire un fronte comune fra amministratori, agricoltori, cittadini e associazioni. Due imponenti manifestazioni (anche con la presenza di oltre 400 trat- tori e migliaia di cittadini), una giornata di mobilitazione a Roma davanti a Montecitorio con oltre 40 comuni presenti alla convoca- zione del Consiglio Comunale aperto del Comune di Gravina di Puglia, la costituzione del Coordinamento Nazionale NoImu sulle terre, (con l'incontro di altri comitati nel viterbese e nell'agro romano) hanno segnato la nascita di un movimento che, fin dall'inizio, ha considerato la vertenza per ottenere l'abolizione dell'IMU agricola non come una battaglia contro le tasse ma per la difesa generale e il rilancio delle comunità rurali. La vertenza contro l'IMU agricola, basata su una piattaforma deliberata nel Consiglio Comunale Aperto in P.zza Montecitorio il 21 maggio 2015 (http://piattaforma-noimu.riscatto.info ) con una larga iniziativa di mobilitazione che ha prodotto, fra l'altro, una petizione nazionale (http://petizione- noimu.riscatto.info ), è diventata il simbolo dell'indignazione per come la classe dirigente del Paese invece di affrontare la crisi che sta attanagliando vastissime aree rurali italiane, pensa solo a "fare cassa", senza il coraggio, la volontà e la coerenza per intervenire. Durante il suo dipanarsi in centinaia di incontri con gli agricoltori, i cittadini e gli amministratori, ha raccolto proposte, istanze e denunce; fra tutte una: quella della grande distanza fra la celebrazione delle meravigliose sorti e performances del “Made in Italy” fiore all'occhiello della possibile ripresa economica nazionale e la realtà delle campagne italiane in cui aumenta la povertà, si destrutturano i diritti e i servizi, chiudono le aziende, aumentano i debiti con gli sciacalli pronti ad approfittare della crisi. Con questo spirito, il Movimento Riscatto (costituito largamente da agricoltori e allevatori) ha lavorato fin dall'inizio per sconfiggere qualsiasi ap- proccio “corporativo della categoria degli agricoltori” puntando, piuttosto a coniugare la difesa e il rilancio della impresa agricola con la funzione sociale dell'agricoltura centrale per il destino dell'ambiente, delle comunità rurali, delle filiere economiche produttive che ormai integrano diversi attori sociali (ricercatori, artigiani, trasportatori, trasformatori), dei diritti del lavoro e del diritto fondamentale per tutti i cittadini ad accedere ad un cibo sicuro e di qualità . È nata, così, la Rete dei Municipi Rurali (http://municipirurali.riscatto.info ) formata da Amministratori locali, Associazioni e Movimenti, da citta- dini e agricoltori e rappresentanti di altre categorie produttive e sociali, con l'obiettivo di mettere in rete le esperienze e costruire insieme iniziative e campagne volte a difendere e tutelare le comunità rurali e il territorio. La Rete dei Municipi Rurali insieme ad Altragricoltura (http://altragricoltura.net ) ed al Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare (http://centrodoc.altragricoltura.net ) sono, insieme al Movimento Riscatto, l'ossatura organizzativa della Marcia e della Manifestazione del 31 ottobre a Roma per la cui riuscita sarà fondamentale la qualità e la quantità delle adesioni e il coinvolgimento di quanti vorranno interagire con il Movimento degli agricoltori italiani in lotta contro la crisi, superando gli ambiti stretti e parziali in cui ognuno vive il proprio impegno. Le Marce del 2005 e del 2009 La Marciasud per l'Altragricoltura, i Beni Comuni e la Sovranità alimentare. (http://marciasud2005.altragricoltura.net) Si svolse nel maggio/giugno 2005 quando, promossa da Altragricoltura, tre carovane attraversarono tutte le regioni meridionali portando la proposta della Sovranità Alimentare come terreno comune su cui costruire la nuova rete di collegamento fra le diverse esperienze nelle campagne meridionali. Per la pri- ma volta le realtà contadine meridionali impegnate contro la crisi agricola si incontrarono a Bari il 5 giugno 2005 adottando documenti e agende comuni e dando vita ad una fase che permise diversi anni di lavoro e di collegamento con il CNCA (Coordinamento Nazionale Comitati Agricoli), di vertenze attive per la difesa dei diritti degli agricoltori e dei cittadini ed altre iniziative. La Marcia contro la crisi (http://marciacontrolacrisi2009.altragricoltura.net) nel 2009, venne dopo una lunga fase di mobilitazioni in diverse aree del Pae- se, quando un centinaio di trattori si mossero via terra dalla Sicilia, risalendo l'Italia meridionale e aggregando altri dalla Basilicata e dall'Abruzzo per ar- rivare quattro giorni dopo a Roma dove si svolsero nel giro di un mese due manifestazioni con circa diecimila persone contro la crisi agricola. La Marcia fu preparata da una serie di iniziative territoriali per cui 6 regioni deliberarono "lo stato di crisi socioeconomico della propria agricoltura" e chiesero al Go- verno di concordare con l'UE misure straordinarie anche in deroga alle norme sugli aiuti di stato per salvare le aziende agricole dalla chiusura

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La Marcia per il Riscatto delle Comunità Rurali

e la manifestazione ” “Te lodoioilMadeinItalyItalia, 25 settembre-31 ottobre 2015

Fra il 25 settembre e il 31 ottobre 2015 si terrà in Italia una Marcia che attraverserà tutte le regioni, promossa e gestita dal Movimento Riscatto sorto negli ultimi mesi attorno alla mobilitazione contro l'IMU agricola, dal Coordinamento Nazionale NoImu sulle terre, dalla Rete dei Municipi Rurali, dal Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare, da Altragricoltura e da altre associazioni e movimenti attivi nelle campagne e nella difesa del diritto al cibo invitate ad aderire con un appello degli agricoltori in mobilitazione da mesi.

La Marcia per il Riscatto partirà da Matera (capitale della cultura europea per il 2019 in ragione del grande patrimonio dei Sassi costruito da secoli e millenni di lavoro contadino) epicentro negli ultimi mesi di una serie di mobilitazioni contro la crisi agricola che la hanno assunta a “Capitale del Riscatto Rurale” per il suo valore simbolico e si concluderà a Roma il 31 ottobre, nel giorno della chiusura dell'Expo di Milano, con la manifestazione Te lo do io il Made in Italy.

Quella del 2015 è, in realtà, la terza marcia che si è snodata in Italia negli ultimi dieci anni e viene dopo altre due espe-rienze, pur diverse ma collegate dai fili comuni della de-nuncia della crisi drammatica che sta attraversando le aree rurali del Paese e dalla ricerca di punti di uscita che rimet-tano al centro i diritti e la Sovranità Alimentare.

Chi siamo.La proposta della Marcia del Riscatto delle Comunità Rurali del 2015 è nata negli incontri del Movimento Riscatto (http://riscatto.info ), sorto all'indomani della ratifica in Parlamento della scellerata legge che impone l'IMU sui terreni agricoli. Preso atto del fallimento di chi avrebbe dovuto contrastare sinda-calmente questa decisione, una serie di realtà agricole di base sono scese in campo direttamente con l'obiettivo di mobilitare la società e le istituzioni. Il movimento, sviluppatosi fra Puglia e Basilicata, ha organizzato innumerevoli iniziative di mobilitazione, sensibi-lizzazione e controinformazione riuscendo a costruire un fronte comune fra amministratori, agricoltori, cittadini e associazioni. Due imponenti manifestazioni (anche con la presenza di oltre 400 trat-tori e migliaia di cittadini), una giornata di mobilitazione a Roma davanti a Montecitorio con oltre 40 comuni presenti alla convoca-zione del Consiglio Comunale aperto del Comune di Gravina di Puglia, la costituzione del Coordinamento Nazionale NoImu sulle terre, (con l'incontro di altri comitati nel viterbese e nell'agro romano) hanno segnato la nascita di un movimento che, fin dall'inizio, ha considerato la vertenza per ottenere l'abolizione dell'IMU agricola non come una battaglia contro le tasse ma per la difesa generale e il rilancio delle comunità rurali.

La vertenza contro l'IMU agricola, basata su una piattaforma deliberata nel Consiglio Comunale Aperto in P.zza Montecitorio il 21 maggio 2015 (http://piattaforma-noimu.riscatto.info) con una larga iniziativa di mobilitazione che ha prodotto, fra l'altro, una petizione nazionale (http://petizione-noimu.riscatto.info), è diventata il simbolo dell'indignazione per come la classe dirigente del Paese invece di affrontare la crisi che sta attanagliando vastissime aree rurali italiane, pensa solo a "fare cassa", senza il coraggio, la volontà e la coerenza per intervenire.

Durante il suo dipanarsi in centinaia di incontri con gli agricoltori, i cittadini e gli amministratori, ha raccolto proposte, istanze e denunce; fra tutte una: quella della grande distanza fra la celebrazione delle meravigliose sorti e performances del “Made in Italy” fiore all'occhiello della possibile ripresa economica nazionale e la realtà delle campagne italiane in cui aumenta la povertà, si destrutturano i diritti e i servizi, chiudono le aziende, aumentano i debiti con gli sciacalli pronti ad approfittare della crisi.

Con questo spirito, il Movimento Riscatto (costituito largamente da agricoltori e allevatori) ha lavorato fin dall'inizio per sconfiggere qualsiasi ap-proccio “corporativo della categoria degli agricoltori” puntando, piuttosto a coniugare la difesa e il rilancio della impresa agricola con la funzione sociale dell'agricoltura centrale per il destino dell'ambiente, delle comunità rurali, delle filiere economiche produttive che ormai integrano diversi attori sociali (ricercatori, artigiani, trasportatori, trasformatori), dei diritti del lavoro e del diritto fondamentale per tutti i cittadini ad accedere ad un cibo sicuro e di qualità .

È nata, così, la Rete dei Municipi Rurali (http://municipirurali.riscatto.info ) formata da Amministratori locali, Associazioni e Movimenti, da citta-dini e agricoltori e rappresentanti di altre categorie produttive e sociali, con l'obiettivo di mettere in rete le esperienze e costruire insieme iniziative e campagne volte a difendere e tutelare le comunità rurali e il territorio.

La Rete dei Municipi Rurali insieme ad Altragricoltura (http://altragricoltura.net) ed al Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare (http://centrodoc.altragricoltura.net) sono, insieme al Movimento Riscatto, l'ossatura organizzativa della Marcia e della Manifestazione del 31 ottobre a Roma per la cui riuscita sarà fondamentale la qualità e la quantità delle adesioni e il coinvolgimento di quanti vorranno interagire con il Movimento degli agricoltori italiani in lotta contro la crisi, superando gli ambiti stretti e parziali in cui ognuno vive il proprio impegno.

Le Marce del 2005 e del 2009

La Marciasud per l'Altragricoltura, i Beni Comuni e la Sovranità alimentare. (http://marciasud2005.altragricoltura.net)Si svolse nel maggio/giugno 2005 quando, promossa da Altragricoltura, tre carovane attraversarono tutte le regioni meridionali portando la proposta della Sovranità Alimentare come terreno comune su cui costruire la nuova rete di collegamento fra le diverse esperienze nelle campagne meridionali. Per la pri-ma volta le realtà contadine meridionali impegnate contro la crisi agricola si incontrarono a Bari il 5 giugno 2005 adottando documenti e agende comuni e dando vita ad una fase che permise diversi anni di lavoro e di collegamento con il CNCA (Coordinamento Nazionale Comitati Agricoli), di vertenze attive per la difesa dei diritti degli agricoltori e dei cittadini ed altre iniziative.

La Marcia contro la crisi (http://marciacontrolacrisi2009.altragricoltura.net) nel 2009, venne dopo una lunga fase di mobilitazioni in diverse aree del Pae-se, quando un centinaio di trattori si mossero via terra dalla Sicilia, risalendo l'Italia meridionale e aggregando altri dalla Basilicata e dall'Abruzzo per ar-rivare quattro giorni dopo a Roma dove si svolsero nel giro di un mese due manifestazioni con circa diecimila persone contro la crisi agricola. La Marcia fu preparata da una serie di iniziative territoriali per cui 6 regioni deliberarono "lo stato di crisi socioeconomico della propria agricoltura" e chiesero al Go-verno di concordare con l'UE misure straordinarie anche in deroga alle norme sugli aiuti di stato per salvare le aziende agricole dalla chiusura

Nel 1930 il Mahtma Gandhi convocò la Marcia del Sale contro la tassa che imponeva l'assoluto monopolio del Sale nelle mani dell'Impero Britanni-co; una mobilitazione popolare contro una tassa ma che, caricandosi di significati ideali e materiali ben più ampi, segnò, in realtà, il tracollo del do-minio straniero sull'India.

Così, gli agricoltori, i sindaci e i cittadini che stanno conducendo la mobilitazione contro l'IMU agricola, coordinati con le Associazioni e i Comitati nel Coordinamento Nazionale contro l'IMU sulle terre, si mettono in marcia nel 2015 contro la stupidità e l'arroganza di una tassa che sta produ-cendo guasti profondi ai Comuni ed a tutti i cittadini. La speranza è di suscitare un movimento am-pio che segni la ripresa delle nostre comunità rurali oggi sotto il giogo di molti sciacalli, delle multi-nazionali e nell'indifferenza di una classe dirigente che non si da conto di quanto grande sia la soffe-renza in questa parte del Paese oltre che fra i cittadini che nelle città sono sempre più impoveriti tan-to da vedere compromesso il proprio diritto al cibo.

Obiettivi della Marcia del Riscatto:

Spingere e sostenere la Mobilitazione contro l'IMU sui terreni.a

Il Presidente del Consiglio Renzi ha annunciato la soppressione della tassa per il 2016. Ove ciò dovesse avvenire, occorre comunque capirne il merito e servono garanzie sulla risoluzione dei problemi gravissimi già prodotti nel 2015. In ogni regione sono previsti incontri sul tema, con l'invito a partecipare ai circa 3.500 comuni coinvolti cui sono state già sottratte importanti risorse costringendoli a tagliare servizi e prestazioni ai cittadini. La Marcia promuove le iniziative contro l'IMU, invita ad aderire alle Rete dei Munici-pi Rurali, raccoglie le firme alla petizione NoImu e chiama alla manifestazione del 31 ottobre.

Raccontare la realtà delle campagne italiane e sui problemi del diritto al cibo.

La Marcia ha fra i suoi obiettivi quelli di raccontare la realtà delle campagne italiane e dei cittadini nel loro diritto di accesso ad un cibo sicuro e nutriente. Con l'obiettivo di diventare permanente nel tempo, si propone come una prima tappa di un lavoro che può proseguire nei prossimi anni e, dunque, di costituirsi come l'avvio di un lavoro di inchie-sta sociale che documenti la trasformazione dell'agroalimentare e del rurale italiano (i materiali nel sito http://centrodoc.altragricoltura.net ).Una realtà che è sommersa da una serie di pericolosi luoghi comuni o di superficiali errori di let-tura come, per esempio, accade con l'informazione televisiva nazionale, spesso invasa da trasmis-sioni che per parlare di agricoltura raccontano di sagre, di produzioni di nicchia spesso introvabili

o rilanciano le veline dell'informazione istituzionale che non vedono la crisi. Nel documento prodotto dal gruppo di lavoro costituito presso il Centro di Documenta-zione sulla Sovranità Alimentare si legge: “C'è un problema se, dopo aver celebrato l'Expò, si scoprono nelle campagne i caporali, gli sciacalli e gli usurai, i suicidi o se si i dati reali ci raccontano della caduta del prezzo al campo, dell'indebitamento, del venire meno della materia prima italiana nei prodotti a marchio Made in Italy”?

• Confrontare e discutere le proposte del movimento degli agricoltori in lotta contro la crisi, per un modello agroalimentare fondato sulla Sovranità Alimentare, il rinnovamento delle forme della rappresentanza e l'auto organizzazione sociale.a

Entriamo nella marcia sia con l'idea di ascoltare e di documentare ma, anche, di proporre e sollecitare. Negli ultimi decenni nelle campagne italiane si sono condotte molte iniziative di mobilitazione contro la crisi agricola dal segno e con obiettivi diversi ma con alcune caratteristiche comuni; una delle principali è stata l'esprimersi fuori, oltre ed a volte contro i sindacati storici degli agricoltori considerati come corresponsabili della crisi per aver sostenuto il modello che la ha espressa e per la non adeguatezza nel proporre alternative.

Questo mondo che negli ultimi decenni ha condotto lotte e mobilitazioni (spesso oscurate o raccontate solo superficialmente) è solo una parte di quanti nelle aree rurali e nelle città si stanno impegnando per la fuoriuscita dalla crisi.Tanti anche i tentativi di costruire pratiche di produzione, scambio e gestione del territorio capaci di offrire soluzioni positive. Esperienze che, però, stentano a di-ventare modelli sociali di massa e che, spesso, hanno il limite di ripiegarsi a di-mensioni di nicchia o minoritarie.

La Marcia del Riscatto sarà l'occasione di avanzare proposte prodotte all'interno delle esperienze di base e di verificare la possibilità di darsi uno spazio comune di confronto, collegamento e condivisione di progetti.

Come funziona la Marcia

La Marcia viene condotta con un Camper su cui viaggiano 5 persone fra cui tre agricolto-ri, un giornalista professionista e il portavoce del Movimento Riscatto.

Il percorso prevede 36 giorni di iniziative varie in tutte le Regioni concordate con refe-renti locali sulla base di una agenda pubbli-cata ed aggiornata quotidianamente.

Le iniziative spaziano dall'incontro alla cena sociale, dall'assemblea alla mobilitazione, dalla conferenza stampa al volantinaggio o alla presentazione di libri.

La Marcia del Riscatto è preceduta da alcuni giorni di iniziative fra cui quella del 18 set-tembre a Gravina di Puglia (BA) in cui, con una manifestazione popolare, si tiene la prima assemblea della Rete dei Municipi Rurali.

Il Camper è munito di impianti di amplifi-cazione, gazebo, materiali divulgativi per poter supportare e gestire le iniziative; è inoltre attrezzato per lo streaming in diretta e vi è una persona addetta all'Ufficio Stampa ed un operatore con il compito di docu-mentare le realtà che vengono incontrate (interviste, documenti audio/video, ecc).

Ogni giorno viene prodotto un report ed un Comunicato stampa che viene pubblicato sul web nelle pagine dedicate oltre che aperte finestre per collegarsi in streaming.

La Marcia del Riscatto delle comunità rurali

La Marcia del Riscatto si ripropone concretamente di raccogliere materiali video, interviste e docu-menti per la produzione di prodotti multimediali che documentino la realtà.

Fra gli obiettivi della Marcia del Riscatto vi è quello di discutere alcune proposte:- la piattaforma contro l'IMU agricola- una proposta di legge sulla Sovranità Alimentare- una proposta di soluzione sull'indebitamento delle aziende- una proposta per la riforma della rappresentanza sindacale- la proposta di costruire uno spazio comune di iniziativa fra le diverse realtà

La manifestazione del 31 ottobre viene nel pieno della discussione sui provvedi-menti finanziari del Governo e del Parlamento di fine anno e, dunque, è occasio-ne importante di pressione.

Le tappe della Marcia sono definite sulla base di proposte delle diverse reti/realtà che aderiscono e puntano a coinvolgere 5 targhet di soggetti specifici:- i comuni colpiti dall'IMU agricola (sono circa 3,500) o, comunque, i comuni rurali- le realtà (movimenti, comitati, associazioni) che in questi anni si sono mobilitate contro la crisi nelle campagne- le esperienze territoriali o le reti nazionali che cercano di realizzare pratiche positive di produzione/consumo e gestione per uscire dal modello dominante della crisi- le vertenze e mobilitazioni di difesa del territorio, della salute e dell'ambiente che coinvolgono la terra e l'ambiente rurale- le associazioni dei cittadini (gas, associazioni dei consumatori, di volontariato, per i diritti, sindacati, reti e movimenti )

LE TAPPE E I FOCUS DELLA MARCIA

Data Regione Focus Assemb. NoImu Rete Municipi

25 sett. Basilicata La spesa Regionale nel tempo della crisi Si

26/28 sett. Puglia Caporalato/ Xylella-olivicoltura / Viticoltura Si

28/30 sett. Calabria Università-ricerca/Dissesto idrogeologico/ Migranti e campagne di raccolta Si

1/3 ott. Sicilia Agrumicoltura / Ciclo corto e Mercati Generali/ Mediterraneo, accordi di libero scambio e TTIP / Democrazia, Mafia e Terra/ Contraffazioni/

Si

4/6 ott. Sardegna Indebitamento / Pastorizia / Ciclo corto Si

7/8 ott. Lazio Ortofrutta / Agricoltura Sociale / Mercati / Nocciole produzione e sistema industriale/ Diritti Operai, Diritti Contadini e Diritti al cibo

Si

9/10/11 ott. Campania Allevamento della Bufala/ Sud, democrazia, ambiente e terra/ Ortofrutta / Aree Interne, piccoli centri

Si

12/13 ott. Abruzzo Allevamento / Aree Parco / No Triv / Ortofrutta Si

13 ott. Molise Crisi agricola, produzione e indebitamento Si

14 ott. Umbria Agroindustria e Produzione Agricola / Territorio e ambiente Si

15/16 ott. Marche Agricoltura e rinaturalizzazione del territorio, Università Si

17/18 ott. Emilia R. Commercializzazione, autorganizzazione dei produttori/ Democrazia, trattati commerciali TTIP/ Allevamento, parmigiano /

Si

19/20/21 ott. Veneto, Friuli, Trentino AA

Allevamento, ambiente e territorio/ Ciclo corto e rapporti produttori consumatori/

Si

22/23 ott. Lombardia Expo, made in Italy/ Agricoltura e difesa del territorio/ Povertà urbana Si

24 ott. Valdaosta Agricoltura, montagna, territorio e difesa delle comunità rurali Si

24/25 ott. Piemonte Vitivinicoltura/ Ambiente territorio, democrazia e diritti/ Crisi Si

26/27 ott. Liguria Produzioni di territorio e mercati, Tutela del territorio e dissesto idrogeologico Si

28/29 ott. Toscana Pastorizia/ Biologico e produzioni naturali/ crisi agricola Si

30 ott. Lazio Rappresentanza Sindacato

31 ott. Roma NoImu - Te lo do io il Made In Italy

Il Finanziamento della Marcia

L'autonomia del movimento è per noi un valore strategico e, dunque, l'auto-nomia finanziaria un obiettivo prioritario, per questo la Marcia è completa-mente autofinanziata con la raccolta diretta di fondi e la vendita di materiale promozionale e di divulgazione che verrà distribuito durante le giornate di svolgimento.

Il costo della marcia è previsto in circa 25.000 euro, (vedi http://rendiconto-marcia2015.riscatto.info). Nelle stesse pagine si potrà vedere l'andamento della sottoscrizione e si potrà accedere al progetto ed alla piattaforma per il finan-ziamento finanziamento collettivo (http://crowdfunding.riscatto.info)

ÈÈ il tempo di difendere le comunità rurali e di tutelare la nostra agricoltura produttiva il tempo di difendere le comunità rurali e di tutelare la nostra agricoltura produttivaper difendere l'ambiente, il territorio e rilanciare l'economia nazionale per difendere l'ambiente, il territorio e rilanciare l'economia nazionale

Appello

Siamo agricoltori mobilitati contro la crisi, non vogliamo essere costretti a chiudere le nostre aziende mentre altri accumulano guadagni e fortune gestendo marchi di prodotti in cui non c'è più il frutto del nostro lavoro; non sopportiamo più l'ipocrisia di un Made in Italy che “tira” mentre nelle campagne italiane aumenta la povertà, chiudono le aziende, aumentano i suicidi, agiscono sciacalli pronti ad approfittare della crisi per mettere le mani sulle terre comprandole all'asta o prestando ad usura.

Siamo sindaci ed amministratori di municipi rurali costretti in questi anni a fare i conti con la crisi e i tagli che espongono le nostre comunità allo impoverimento e noi stessi a non poter assicurare i supporti necessari mentre si indeboliscono le reti di protezione sociale.

Siamo rappresentanti di Associazioni e Movimenti attivamente impegnati a difendere il territorio, l'ambiente, i diritti, l'agricoltura; operiamo tutti i giorni per difendere le persone e il territorio e proporre soluzioni spesso inascoltati mentre la politica, nonostante le attese e le promesse di rinnova-mento, continua a concertare e concordare le scelte con chi ci rappresenta sempre di meno e contratta per interessi che non riconosciamo.

Siamo costruttori di impresa e di pratiche attive di iniziativa economica e sociale dal basso che affermano un modo di produrre, trasformare, distri-buire, consumare il cibo e gestire il territorio con al centro gli interessi sociali collettivi, i diritti del lavoro, il rispetto e la conservazione dell'ambiente mentre il modello dominante della crisi continua a produrre dipendenza indebitamento ed esclusione.

In nome del nostro quotidiano impegno, da tempo chiediamo una svolta profonda nel modo come il Paese gestisce il suo sistema agroalimentare e di come le classi dirigenti che si sono avvicendate negli ultimi decenni governano le scelte di politica agricola. Politiche che incidono profondamente sulla condizione di tutto il Paese, che soffre per l'abbandono delle campagne, la perdita di capacità produttiva, l'impoverimento dei cittadini rurali ma anche di chi, vivendo nei centri urbani, è costretto a fare la spesa ai discount, a servirsi della carità delle mense o a fare la spesa nei bidoni della spaz-zatura e fra i rifiuti dei mercati generali.

Invece di risposte alle attese, il Governo e il Parlamento, con l'IMU agricola hanno imposto una tassa incostituzionale ed illegittima che colpisce tutti i cittadini, sottrae risorse decisive ai comuni, mette fuori mercato tante aziende agricole. Una tassa insopportabile e imposta con l'arroganza di chi, evi-dentemente, pensa (o vuole pensare) che la favola del “Made in Italy che tira” raccontata dalle lobbies dell'agroalimentare sia vera.

Noi abbiamo detto basta, abbiamo alzato la testa per sconfiggere l'arroganza che da risposte solo ai poteri speculativi e per riconquistare il diritto a vivere una vita degna nelle comunità rurali e per tutti i cittadini che hanno il diritto al cibo e ad un territorio sano e vivo con uomini e donne al lavoro.

Dal 25 settembre al 31 ottobre 2015, dopo mesi di iniziative, entriamo in marcia per promuovere la manifestazione del 31 ottobre a Roma, quando, nel giorno di chiusura dell'Expo che ha celebrato “l'agricoltura che sfama il mondo” chiederemo che la nostra agricoltura sfami i nostri cittadini. Con la manifestazione “Te lo do io il made in Italy” chiederemo il ritiro dell'IMU agricola e l'avvio di un processo serio di riforme dell'agroalimentare.

Nel 1930 Gandhi chiamò alla Marcia del Sale contro la tassa che imponeva il monopolio britannico e avviò, così, la fine del dominio straniero sull'India. Oggi noi chiamiamo alla Marcia del Riscatto ed alla mobilitazione del 31 ottobre a Roma contro una tassa arrogante ed insensata per conquistare una vita degna ed una svolta fondata sulla Sovranità Alimentare per tutti i cittadini.

ROMA 31 OTTOBRE 2015

TE LO DO IO IL MADE IN ITALYManifestazione di agricoltori, sindaci, cittadini, associazioni

Promuovono: Movimento Riscatto, Rete dei Municipi Rurali, Coordinamento Nazionale NoIMU sulle terre, Altragricoltura, Centro di Documentazione per la Sovranità Alimentare, ASPAL, NoImu Viterbo

Aderisci, partecipa, proponi e contribuisci: marcia2015.riscatto.info

Elenco delle adesioni alle pagine http://adesioni-marcia.riscatto.info Tutte le info: http://marcia.riscatto.info

No Imu sui terreni agricoli - il Governo abolisca la tassa illegittima e incostituzionale - restituisca le risorse già sottratte ai Comuni, ai cittadini ed agli agricoltori

No agroalimentare senza agricoltori - per un piano di fuoriuscita dall'indebitamento e di tutela dallo sciacallaggio- per il diritto dell'impresa agricola a produrre il cibo- per il diritto al reddito degli agricoltori e per i diritti del lavoro dipendente agricolo - per un Made in Italy prodotto dai nostri agricoltori e non dei marchi senza il nostro lavoro

No allo svuotamento delle comunità rurali - per un piano di difesa e rilancio dei municipi rurali e di tutela delle comunità- per la difesa e la rinaturalizzazione dell'ambiente rurale- per una terra sottratta alle lobbies delle estrazioni, dei rifiuti e dell'agrobusiness; no al consumo del suolo- per la difesa del lavoro, delle attività di impresa agricola, artigiana, di trasformazione e commercio- per una riforma del sistema agroalimentare fondata sulla Sovranità Alimentare