Volantino 25 aprile 2013

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68° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo TENIAMO ALTA LA BANDIERA DELLA RESISTENZA COMBATTENDO IL CAPITALISMO E IL SUO GOVERNO, PER IL SOCIALISMO Il PMLI saluta le partigiane e i partigiani, i reduci dai campi di concentramento, gli antifascisti e tutti i sinceri democratici che il 25 Aprile si riuniscono in tutte le piazze d'Italia per celebrare il 68° Anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Una Liberazione conquistata a un altissimo prezzo di sacrifici e di sangue. Continuiamo perciò a ricordarla ogni anno e a trasmetterne la memoria ai giovani, respingendo fermamente i continui tentativi di fascisti, rinnegati e revisionisti storici di "smitizzarla", "storicizzarla", istituzionalizzarla svilendone lo spirito antifascista, e finanche criminalizzarla, affinché lo spirito e l'esempio della gloriosa Resistenza non venga mai cancellato e continui ad ispirare e formare sempre nuove generazioni di antifascisti. Purtroppo, dal precedente anniversario, dopo oltre un anno di tagli e di sacrifici a senso unico imposti dal governo Monti della grande finanza, della Ue e della macelleria sociale, che ha proseguito e intensificato il massacro sociale del governo Berlusconi, tocca constatare che le condizioni dei lavoratori e delle masse popolari sono peggiorate drammaticamente e da ogni punto di vista, mentre sono stati ulteriormente attaccati e demoliti i diritti sindacali e il neofascismo e il presidenzialismo sono avanzati ancora nel Paese. E agli operai e ai cassintegrati, agli studenti che scendono in piazza, ai movimenti di lotta in difesa del territorio come i No Tav e No Muos, si risponde sempre più con le manganellate, le denunce e gli arresti. Intanto i fascisti, dopo che il fascismo è stato sdoganato dalla destra berlusconiana e rivalutato perfino dalla "sinistra" borghese riformista e liberale, hanno rialzato la testa e spadroneggiano nelle scuole e nei quartieri. Tutto ciò nell'indifferenza e nel silenzio complice delle istituzioni, dei partiti e dei media borghesi, al punto che il neoduce Berlusconi, nel giorno della commemorazione dei caduti nei campi di sterminio, può rivendicare pubblicamente e impunemente le "cose buone" fatte da Mussolini. Mentre Grillo può simpatizzare pubblicamente coi fascisti di Casapound, e la sua capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, per giustificarlo arriva a sostenere che il fascismo "prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia". Di pari passo, a livello istituzionale, è andato avanti il presidenzialismo, sotto la spinta del nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano, che, forte della sua rielezione al Quirinale, ha rimesso in gioco Berlusconi e sta manovrando per formare un nuovo governo con PD, PDL e Scelta civica di Monti, che continuerà la politica di lacrime e sangue del governo uscente. Anche la politica militarista e interventista dell'imperialismo italiano ha fatto nuovi passi avanti. Non è diminuita invece la corruzione, che ha raggiunto un livello record dai tempi di tangentopoli. Non è certamente questa l'Italia per cui hanno combattuto e versato il sangue le partigiane e i partigiani! Occorre voltare pagina, cambiare urgentemente lo stato delle cose! Ma com'è possibile ottenere un vero cambiamento se non si mette in discussione il capitalismo, che tutti i partiti che siedono in parlamento difendono come l'unico sistema sociale possibile, quando invece è la causa diretta della crisi finanziaria ed economica senza precedenti? Che distrugge posti di lavoro, aumenta lo sfruttamento nelle fabbriche e cancella i diritti dei lavoratori secondo il modello mussoliniano di Marchionne? E che alimenta la corruzione, il fascismo, il presidenzialismo, il secessionismo, il razzismo, la xenofobia e il militarismo interventista? Nessuno può cambiare da

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Teniamo alta la bandiera della Resistenza, combattendo il capitalismo e il suo governo, per il socialismo

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68° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo

TENIAMO ALTA LA BANDIERA DELLA RESISTENZACOMBATTENDO IL CAPITALISMO EIL SUO GOVERNO, PER IL SOCIALISMO

Il PMLI saluta le partigiane e i partigiani, i reduci dai campi di concentramento, gli antifascisti e tutti i sinceri democratici che il 25 Aprile si riuniscono in tutte le piazze d'Italia per celebrare il 68° Anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Una Liberazione conquistata a un altissimo prezzo di sacrifici e di sangue.

Continuiamo perciò a ricordarla ogni anno e a trasmetterne la memoria ai giovani, respingendo fermamente i continui tentativi di fascisti, rinnegati e revisionisti storici di "smitizzarla", "storicizzarla", istituzionalizzarla svilendone lo spirito antifascista, e finanche criminalizzarla, affinché lo spirito e l'esempio della gloriosa Resistenza non venga mai cancellato e continui ad ispirare e formare sempre nuove generazioni di antifascisti.

Purtroppo, dal precedente anniversario, dopo oltre un anno di tagli e di sacrifici a senso unico imposti dal governo Monti della grande finanza, della Ue e della macelleria sociale, che ha proseguito e intensificato il massacro sociale del governo Berlusconi, tocca constatare che le condizioni dei lavoratori e delle masse popolari sono peggiorate drammaticamente e da ogni punto di vista, mentre sono stati ulteriormente attaccati e demoliti i diritti sindacali e il neofascismo e il presidenzialismo sono avanzati ancora nel Paese. E agli operai e ai cassintegrati, agli studenti che scendono in piazza, ai movimenti di lotta in difesa del territorio come i No Tav e No Muos, si risponde sempre più con le manganellate, le denunce e gli arresti.

Intanto i fascisti, dopo che il fascismo è stato sdoganato dalla destra berlusconiana e rivalutato perfino dalla "sinistra" borghese riformista e liberale, hanno rialzato la testa e spadroneggiano nelle scuole e nei quartieri. Tutto ciò nell'indifferenza e nel silenzio complice delle istituzioni, dei partiti e dei media borghesi, al punto che il neoduce Berlusconi, nel giorno della commemorazione dei caduti nei campi di sterminio, può rivendicare pubblicamente e impunemente le "cose buone" fatte da Mussolini. Mentre Grillo può simpatizzare pubblicamente coi fascisti di Casapound, e la sua capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, per giustificarlo arriva a sostenere che il fascismo "prima che degenerasse aveva una dimensione nazionale di comunità attinta a piene mani dal socialismo, un altissimo senso dello Stato e la tutela della famiglia".

Di pari passo, a livello istituzionale, è andato avanti il presidenzialismo, sotto la spinta del nuovo Vittorio Emanuele III, Napolitano, che, forte della sua rielezione al Quirinale, ha rimesso in gioco Berlusconi e sta manovrando per formare un nuovo governo con PD, PDL

e Scelta civica di Monti, che continuerà la politica di lacrime e sangue del governo uscente.

Anche la politica militarista e interventista dell'imperialismo italiano ha fatto nuovi passi avanti. Non è diminuita invece la corruzione, che ha raggiunto un livello record dai tempi di tangentopoli.

Non è certamente questa l'Italia per cui hanno combattuto e versato il sangue le partigiane e i partigiani! Occorre voltare pagina, cambiare urgentemente lo stato delle cose! Ma com'è possibile ottenere un vero cambiamento se non si mette in discussione il capitalismo, che tutti i partiti che siedono in parlamento difendono come l'unico sistema sociale possibile, quando invece è la causa diretta della crisi finanziaria ed economica senza precedenti? Che distrugge posti di lavoro, aumenta lo sfruttamento nelle fabbriche e cancella i diritti dei lavoratori secondo il modello mussoliniano di Marchionne? E che alimenta la corruzione, il fascismo, il presidenzialismo, il secessionismo, il razzismo, la xenofobia e il militarismo interventista? Nessuno può cambiare da sinistra l’Italia perdurando il capitalismo, nemmeno Rodotà, un apologeta della Costituzione e delle istituzioni borghesi e capitalistiche.

Come ha scritto il Segretario generale compagno Giovanni Scuderi, nel suo Editoriale per il 36° Anniversario della fondazione del Partito marxista-leninista italiano: "Per cambiare davvero l'Italia non c'è altra strada che quella di combattere contro il capitalismo, ma non basta. Occorre anche lottare per conquistare la società dei lavoratori, ossia il socialismo. Il che vuol dire accumulare le forze necessarie per la rivoluzione proletaria in modo da fare tabula rasa del capitalismo e delle sue istituzioni, cacciare la borghesia dal potere, istituire il sistema economico socialista senza più proprietà privata e sfruttamento dell'uomo sull'uomo, creando un nuovo ordinamento statale al servizio del popolo e instaurare il potere degli operai, che si chiama dittatura del proletariato".

Tenere alta la bandiera della Resistenza oggi significa perciò combattere contro il capitalismo e il suo governo e lottare per conquistare il socialismo, che è la società che avevano in mente anche gli antifascisti e i combattenti partigiani più avanzati e coscienti.

Viva il 25 Aprile e la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo!

Teniamo alta la bandiera della Resistenza combattendo il capitalismo e il suo governo, per il socialismo!

Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

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