Voci dal Sud Anno VI° nr. 9 S ettembre 2010 Voci dal sud -10 - 09...Voci dal Sud... ai quattro...

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Anno VI° - n. 9 Settembre 2010 Periodico di attualità, storia e cultura Rassegna stampa dai mass media regionali Euro 1,55 Voci dal sud Voci dal sud ... ai quattro venti OMAGGIO E’ morto il Senatore a Vita Francesco Cossiga - E’ stato il poù giovane Presidente della Repubblica oltre che, prima, Ministro degli interni all’epoca del rapimento Moro nonchè Presidente del Consiglio - Per il suo modo di stigmatizzare tante storture della vita politica italiana fu detto “Il Picconatore”. Ha rappresentato un punto cardine, anche se per molti “scomodo”, della prima e seconda Repubblica

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Voci dal Sud 1 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010www . s o s e d . eu

Anno VI° - n. 9 Settembre 2010

Periodico di attualità, storia e culturaRassegna stampa dai mass media regionali

Euro 1,55

Voci dal sudVoci dal sud... ai quattro venti

OMAGGIO

E’ morto il Senatore a Vita Francesco Cossiga - E’

stato il poù giovane Presidente della Repubblica oltre

che, prima, Ministro degli interni all’epoca del

rapimento Moro nonchè Presidente del Consiglio -

Per il suo modo di stigmatizzare tante storture della

vita politica italiana fu detto “Il Picconatore”.

Ha rappresentato un punto cardine, anche se per

molti “scomodo”, della prima e seconda Repubblica

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V o c i d a l S u d... ai quattro venti

Periodico indipendente di Attualità, Storiae Cultura

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S o m m a r i o Settembre 2010

E d i t o r i a l e : di Franz Rodi Morabito

... continua a pagina successiva

Pag 5 - Le occasioni perdute! Rosarno non ha il Museo dell’auto per

l’indifferenza delle Autorità!

Pag 6 - Saccomano ha deciso di ritornare in campo per guidare la

città: «Rosarno deve risorgere»

Pag 7 - Saccomanno denuncia la mancanza di servizi per i disabili alla

stazione FS cittadina

Pag 7 - L’Arci torna a Rosarno

Agricoltura

Pag 8 - Confagricoltura sul piede di guerra contro il Governo per

la Finanziaria

Pag 9 - Friuli: In una incursione di Greenpeace distrutto un campo

di mais Ogm

Pag 10 - L’olearia San Giorgio vince ancora “International

TerraOlivo Mediterranean Olive Oil Competition” di

Gerusalemme (Israele)

Pag 11 - “Gustonaturale”, una iniziativa della Regione Calabria,

dipartimento Agricoltura,Foreste e Forestazione

Pag 12 - Con graffiti cambiare il volto di Gioia Tauro

Pag 13 - Un museo nascerà a palazzo Baldari di Gioia Tauro?

Pag 13 - Porto ripresa evidente ma lontani dal 2008

Pag 14 - Le Ferrovie dello Stato (di tutta o di parte d’Italia?) abbando-

nano anche il Porto di Gioia Tauro!

Pag 15 - Traffico scorrevole sulla A3 , una vittoria di Pirro?

Pag 16 - Mostra di opere in pietra verde scoplite dalla mano di Carbo-

ne

Pag 16 - Una antica “arte”, i maestri liutai, tramandata da generazioni

Pag 17 - E’ morto il Senatore a Vita Francesco Cossiga, ex Presidente

della Repubblica

Pag 18 - Spesso il linguaggio delle donne è più incomprensibile del

“politichese”!

Energia pulita dalle maree

Pag 19 - SCOZIA : Presentata la turbina più grande del mondo

per ricavare energia dalle maree

Pag 20 - Ma a realizzare la prima turbina fu una società di Messi-

na!

Pag 21 - Entrano in vigore per il weekend di Ferragosto le nuove nor-

me del Codice della Strada

... Ridiamo insieme!

Pag 23 - Ciò che mi desti ... ecco ti rendo!

... la foto del giorno

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Voci dal Sud 4 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Pag 24 - La Madonnina a Rosarno com’era, com’è come sarà?

Pag 25 - Burocazia assurda : Muore senza la sentenza di risarci-

mento chiesto 45 anni addietro!

Pag 26 - Muffa, acari e vernici: i pericoli ‘invisibili’ presenti nelle no-

stre case

Crisi, risparimare necesse est!

Pag 27 - Un aereo da 180 milioni di euro per Carla Bruni

Pag 27 - ‘Michelle come Maria Antonietta’, attacco Usa per va-

canze da ‘regina’

Pag 28 - La Clerici torna a condurre “La prova del cuoco” e cuo-

ce la gallina dalle uova d’oro!

Pag 29 - Sarkozy irrompe sul set di Carlà e fa una scenata

Pag 30 - Dopo l’abolizione in Catalogna della corrida, adesso rischia il

Palio di Siena?

Trenitalia

Pag 31 - Altra truce offesa alla cosiddetta “Italia del Sud”

Pag 31 - Milano-Roma 2 h 45 min , Roma- Reggio Calabria (stes-

sa distanza in km) 7 ore!

La Storia

Pag 32 - La spedizione dei fratelli Bandiera! (1° episodio)

I Grandi Misteri italiani

Pag 34 - 2 Agosto 1980 “Strage alla stazione di Bologna”: sono

passati 30 anni ed è sempre un lungo grande mistero!

Pag 36 - La Strage della Stazione di Bologna

Medicina e chirurgia

Pag 38 - A 16 anni resta sfigurata da un colpo di fucile, a 27 le

viene ricostruito il volto

Pag 39 - Ricercatore italiano scopre medicina contro cancro al

cervello

Pag 40 - La salmonella “benigna” smaschera cellule tumorali

Pag 40 - Aggressivi e resistenti dalla Gran Bretagna l’allarme

superbatteri

Notizie in breve o curiose

Pag 41 - In Italia si curano amorevolmente ... i morti!

Pag 41 - Uno strano caso quello di Alessandra nata ... in un altro

Mondo!

Pag 42 - Napoli, molti i truffatori fra i tassinari rissosi e scortesi

Pag 42 - In Australia inventati nuovi lavori: accalappiakoala e

raccogli escrementi di canguri

Pag 43 - Vacanze talpa per il 15% degli italiani che fingono essere

partiti

Arrivederci al prossimo mese

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Voci dal Sud 5 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Editoriale

Fr a n z R o d i - M or a b i t o

Le occasioni perdute! Rosarnonon ha il Museo dell’auto perl’indifferenza delle Autorità!

Apprendiamo dalle veline d’agenzia che il Comune di Gioia Tauro sta per far nascere

un museo nello splendido Palazzo Baldari.

Leggiamo che a Sitizano si è aperto un museo della Carrozza con cinque pezzi pregiati

e della quale iniziativa si gloriano, come è giusto che sia, per cui non possiamo correre con la

mente a que lontani anni di fine secolo scorso nei quali mi era venuta in mente una iniziativa che

avrebbe portato lustro (lavoro e soldi) alla nostra Rosarno.

Poichè ho dedicato una intera vita (circa 40 anni, ad una mia passione, l’automobile d’epoca,

profittando del fatto che nella mia “carriera” fatta nell’ASI (Automobil Club Storico Italiano)

ero stato per due mandati Vice Presidente Nazionale durante i quali sono stato Socio Fondatore

di molti clubs italiani in tutta Italia (oltre che aver creato a Rosarno il primo club di tutta l’Italia

meridionale ed isole e successivamente un secondo club), poichè avevo diretto la Commissione

Manifestazioni Nazionali per quasi cinque anni per me sarebbe stato relativamente facile pro-

muovere un Museo dell’Auto a Rosarno.

Mi sono un poco guardato in giro ed ho identificata una importante collezione italiana che

stava per essere dismessa oltre che una serie di “pezzi” di estremo interesse storico.

A questa iniziativa ho aggiunta l’idea di creare una “scuola di Restauro” e di arti e mestieri

(Lattoneria, verniciatura, tappezzeria, impianti elettrici ed altro) che avrebbe oltre che offerto

possibilità di lavoro anche per i giovani possibilità di specializzazione.

Se gli spazi lo avessero permesso altra possibilità sarebbe stata quella di fare rimessaggio per

le vetture dei collezionisti locali per cui loro si sarebbero sgravati dalle spese ed il Museo ne

avrebbe guadagnato arricchendosi di nuovi esemplari.

Senza contare questi ultimi avevo reperito una cinquantina di “pezzi unici e rarissimi” che

spaziavano dal 1908 agli anni ‘50/60.

Ne ho parlato con il nostro Sindaco pro tempore, Giuseppe Lavorato, che è subito dichiarato

entusiasta. Questo mi ha incoraggiato e mi sono recato presso la Regione Calabria parlando

con vari Onorevoli spalleggiato dall’Onorevole Pasquale Perfetti, mio compagno d’infanzia, e

tutti ne erano entusiasti.

Ma ... poi qualcosa è scattato nella mente di qualche rosarnese ... per cui essendo lui vicino a

Lavorato lo ha abbondantemente “raffreddato”.

Io tuttavia ho contniuato anche dopo la gestione Lavorato, ma la cosa è stata sempre trattata

con cuperficialità da tutti!

Ahhh! dimenticavo io offrivo la mia competenza e la mia collaborazione GRATUITAMENTE.

Morale della favola? invidie di personaggi minuscoli, correnti di pseudo-politici che dovevano

boicottare per partito preso e ragioni a me sconosciute (o quasi) hanno fatto naufragare il pro-

getto!

La mia proposta di fare il Museo non è riportata a parole adesso ... ma è stata pubblicata, mi

pare nel 1999, su un numero de “La Città del Sole” che all’epoca editavamo a Rosarno assieme

all’avv. Saccomanno, al prof. Lacquaniti, all’arch. Virgiglio, alla dott.ssa Marrari.

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Voci dal Sud 6 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Rosarno - Prima candidatura a Sindaco per le

prossime elezioni comunali che dovrebbero tener-

si a novembre prossimo.

È quella dell’avv. Giacomo Saccomanno, già

Sindaco della città dal luglio 2003 al settembre

2005.

A scendere in campo per dargli man forte è sta-

to formato un Comitato spontaneo per un “Patto

di solidarietà” per la Città di Rosarno, a cui hanno

aderito giovani, donne ed uomini di diversa estra-

zione politica, che – come recita il comunicato dif-

fuso per la circostanza - “avendo a cuore le sortidella città”, hanno deciso di mettersi assieme per

realizzare un progetto che riqualifichi e faccia risor-

gere la cittadina pianigiana dalla terribile crisi in cui è

precipitata, attivando “un percorso democratico di

rinnovamento e di crescita collettiva”, nonché “di ri-

gida ed estrema legalità” e “di rispetto delle regole

democratiche”.

Il Comitato rappresenterà il progetto ai cittadini in

una prossima assemblea pubblica e raccoglierà le

adesioni di tutti gli appartenenti alla società civile che

aspirano a “quel cambiamento essenziale, che la cit-

tà desidera e merita” e che si potrà conseguire gra-

zie al complesso delle scelte che dovranno essere

liberamente compiute “per consentire alla città di

essere rappresentata dalle migliori risorse umane,

avendo riguardo sia alla competenza professionale

che, maggiormente, alla caratura morale ed etica”.

”I motivi che stanno alla base della mia deci-sione – ci ha detto Saccomanno – sono da ricon-durre essenzialmente alla necessità di fare uscirela Città dalla terribile crisi in cui è precipitatanegli ultimi anni, tra cui lo scioglimento del con-siglio comunale per condizionamenti mafiosi nel-l’ottobre 2008 e la rivolta degli immigrati afri-cani del gennaio scorso.

Evento quest’ultimo devastante, che ha por-tato Rosarno alla ribalta nazionale ed interna-zionale, configurandola come esempio negativodi aggregato urbano fortemente degradato sulpiano sociale e civile”.

Secondo Saccomanno, la Città può uscire dal tun-

Saccomano ha deciso di ritornare in campo per

guidare la città: «Rosarno deve risorgere»

Alle prossime elezioni comunali

A dargli man forte è stato formato un comitato spontaneo per un “Patto di solidarietà”

Giuseppe Lacquaniti - Gazzetta del Sud

nel in cui s’è cacciata per responsabilità di politici

locali e regionali incapaci, ma anche per gravi colpe

dei governi centrali, se riesce a mettere in moto il

volano delle intelligenze migliori di cui dispone.

Una catena umana formata da migliaia di cittadini

che, uniti in un “patto di solidarietà”, non si rasse-

gnano a vivere in una cittadina ritenuta, a torto o a

ragione, emblema dell’illegalità diffusa e dominio in-

contrastato delle consorterie criminali.

“Quelli che aderiscono al Patto sono cittadiniche intendono reagire a questo stato di cose nonstando più impotenti a guardare, ma impegnan-dosi a partecipare con il coinvolgimento direttoalla costruzione di una società migliore”.

L’assunto di Saccomanno è che “bisogna impe-dire che il Municipio cada nelle mani di genteche intende trasformarlo in luogo di malaffare oper la conquista di privilegi personali.

Esso invece deve diventare la Casa della Tra-sparenza, luogo d’eccellenza per progettare eportare ad esecuzione la rinascita civile, socialeed economica di una delle Città più nobili dellaCalabria per antichità e storia.

Rosarno deve risorgere! – conclude Saccomanno

– e deve avere in sé le risorse, le capacità, le qua-lità per portare a compimento una rivoluzionepacifica che allontani per sempre i mali atavicidi cui soffre e per restituirle il ruolo che le ècongeniale di Città della legalità, del lavoro, del-l’accoglienza e della solidarietà”.

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Voci dal Sud 7 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

ROSARNO - La carenza di servizi dedicali ai diversamente abili nella stazione ferroviaria di Rosarno ha allarmato il

Comitato “Patto di solidarietà” e il suo fondatore Giacomo Saccomanno.

In una missiva ai vertici di Trenitalia ed al Governatore Giuseppe Scopelliti, Saccomanno spiega che «non può,

ancora, non rilevarsi che lo scalo di Rosarno, pur avendo un rilevante numero di passeggeri, non è servito da alcun

servizio per i portatori di handicap, con l’evidente impossibilità di utilizzo da parte di questa fascia di importanti

fruitori e che meritano, sicuramente, l’attenzione di tutti e, principalmente, dei servizi con carattere pubblico».

A questo proposito il candidato a Sindaco per le prossime comunali a Rosarno sollecita «un incontro con il Comitato,

che in questo momento sta difendendo gli interessi dei cittadini e della città, al fine di valutare con oggettiva serenità

quelle che sono le possibili integrazioni per rafforzare lo scalo ferroviario di Rosarno. Certo è, che appare vergogno-

so che non vi sia un servizio per assicurare ai disabili l’accesso ai binari ed ai treni».

Saccomanno ha citato anche il caso di un cittadino che non ha ricevuto l’assistenza richiesta, dovendo servirsi del

treno per andare a ricevere cure fuori sede.

«Al presidente della Regione si chiede un pronto intervento per la tutela dei disabili e per impedire che uno scalo

di tale importanza possa essere lentamente dismesso - si chiude la missiva - con evidenti danni per il territorio, i

cittadini, i passeggeri e lo stesso turismo della cosa tirrenica».

Saccomanno denuncia la mancanza di serviziper i disabili alla stazione FS cittadina

Domenico Mammola - Calabria Ora

Dopo la rivolta, il presidente Beni incontra il circolo

L’Arci torna a Rosarno

L’Arci nazionale ritorna a Rosarno. Paolo Beni,

presidente della più grande realtà associativa della

sinistra, è ritornato nella città delle Piana, dopo tre

mesi dalla sua ultima visita in occasione della con-

ferenza sul tema dei diritti dei migranti.

«Ritorno con piacere in questa città - ha riferi-

to Beni, una volta varcato l’uscio della sede storica

della Casa del popolo - perché qui c’è un gruppodi persone che lavora seriamente nella legalitàe per la legalità».

Ad accogliere Beni c’erano una decina di iscritti,

tra cui il presidente Giuseppe Scandinaro, il segre-

tario Antonio Bottiglieri, Demetrio Caccamo, e l’ex

consigliere comunale di Sinistra Democratica Giu-

seppe Papasidero.

Beni è arrivato in compagnia di Giuseppe Fanti,

segretario provinciale dell’Arci e di un gruppo di

rappresentanti dell’Arci di Bolzano, Bologna e

Arezzo.

Il gruppo ha fatto tappa nella città medmea prima

di dirigersi a Riace e Pentedattilo per presenziare

alla manifestazione dei campi della legalità.

«A Rosarno l’Arci svolge un lavoro in trincea -ha spiegato Scandinaro - in una realtà in cui siavverte un vuoto politico e sociale, dove la cri-minalità imperversa, noi resistiamo e tentiamodi dare una scossa con manifestazioni e numero-

se iniziative».Il Presidente Nazionale ha incontrato anche i cro-

nisti, chiarendo che proprio grazie agli iscritti dell’Arci

di Rosarno «ho potuto apprendere come sia real-mente la questione degli immigrati, cogliere gliaspetti critici sistemici e non considerare tutti icittadini alla stregua di razziati e criminali.

Per erodere il terreno alla mafia, non bisognaindietreggiare sul piano dei diritti e della lega-lità».

nella foto: Da sinistra il presidente nazionale Paolo Beni,

quello provinciale Fanti, Scandinaro, Bottiglieri e

Papasidero

Do.Ma. - Calabria Ora

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Voci dal Sud 8 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

A g r i c o l t u r a .

Confagricoltura sul piede di

guerra contro il Governo per la

Finanziariafromor

L’intero mondo agricolo italiano è in subbuglio per lepesanti penalizzazioni messe in essere dal Governo centraleche sono un vero colpo alla nuca per olintero settore.

Manifestazioni di piazza sono state realizzate il 22 lugliou.s. a Cremona per l’Otalia settentrionale ed il 26 luglio aNapoli per il meridione ed isole.

Inoltre proprio in coincidenza con il giorno in cui sisono svolte le votazioni in sede competenti che hannopenalizzato il settore agricolo ignorandolocompletamente, si è tenuto a Roma in piazzaMontecitorio un sit-in di proptesta.

Nelle tre manifestazioni erano presenti ivertici della Confagricoltura reggina nellapersona della dott.ssa Ilaria ampisiPresidente di RC, il vice presidente RoccoDe Marco, il direttore Angelo Politi, iolpresidente Confagricoltura Calabria NicolaCilento oltre molti altri associati e gravitantiintorno al mondo agricolo che rappresentauna voce importante nell’economia dellaCalabria e ben il 16% dell’intera economiaitaliana.

Ormai i prezzi dei prodotti agricoli sonoin caduta libera mentre i costi di produzione(salari per la mano d’opera, contibutiprevidenziali, acque di irrigazione ai Consorzidi Bonifica, concimi, antiparassitari, Ilor,gasolio agricolo e gasolio per autotrasportie quant’altro necessario per produrre etrasportare i prodotti dai luoghi diproduzione ai mercati ed ai centri di didistribuzione sono saliti, e continuano la loro folle corsaverso il rincaro, enormemente ed alla velocità della luce.

La assoluta indifferenza da parte della compaginegovernativa è dimostrata dai provvedimenti che vengonoassunti a livello centrale quale, ad esempio, la cessazionedella fiscalizzazione di parte dei Contributi Assicurativi chel’INPS incassa.

La mancanza di una sollecitazione di ... tolleranza epazienza che l’Equitalia dovrebbe avere nella feroce operadi esazione messa in essere contro i contribuenti onestiche non vogliono barare, evadere e profittare, ma solamentesono impossibilitati a pagare.

Da considerare inoltre che quando lo Stato deveincassare diviene Caino ed un sol giorno di ritardo comportaspese di mora, multe, interessi e via di seguito, mentre qundosi deve incassare ... il tempo scorre molto lentamente, senzafretta per cui un ritardo di mesi è pane quotidiano!

Che dire poi delle importazioni selvagge di prodotti chedovrebbero essere autoctoni ed invece vengo scopiazzatida mezzo mondo?

Troviamo poi ... le mozzarelle blu, il latte blu o rosso, ecose simili che sono un attentato alla salute dei cittadini(quindi dei contribuenti italiani).

In una regione che è la seconda d’Italia per la produzione

di olii che malapena spuntano i 140 euro ql (base 5) subiamol’invasione di olii stranieri.

Il nostro ottimo olio extravergine spunta prezzi chenemmeno raggiungono il livello delle spese di produzione,ma nei supermarket troviamo una invasione di olioextravergine provniente da i più sperduti paesiextracomunitari (ma molto spesso solo “transitati” da paesicomunitari) a prezzi stracciatissimi.

La domanda che l’italiano si pone è: chi ha autorizzatol’importanzione di prodotti i cui omologhi (miglioriqualitativamente!) autoctoni sono invenduti?

Non ci si venga a dire che “scattaiolano fra le magliedella legalità, perchè ci rifiutiamo di credere che decine,centinai, migliai di autotreni ed autobotti sfuggano alcontrollo della Guardia di Finanza, della Polizia, dei Ros.

Se così fosse si dovrebbe aprire una inchiesta peraccertare come mai questi Organi preposti ... dormano (mainvece ci risulta che sono molto attivi, per cui non resta checredere che ordini superiori impongano ... sonnellini).-

Non sappiamo se l’operazione messa in essere daConfagricoltura e dalla Coldiretti porti ad un rinsavimentoda parte del Governo, ma se così non fosse, prepariamociad assistere al funerale del settore con conseguente cautadei redditi, dell’occupazione, e di quantaltro ruota intornoal varigato mondi dell’agricoltura.

Non si potrà certamente evitare di mangiare e ... i bullonisono duretti da masticare!

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Voci dal Sud 9 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

PORDENONE - Un campo piantato con mais

geneticamente modificato (Ogm) è stato distrutto

poco dopo mezzogiorno da una settantina di ade-

renti ai gruppi «no blobal» del Friuli-Venezia Giulia e

del Veneto a Vivaro (Pordenone).

I giovani in tuta bianca sono entrati nel campo e

hanno calpestato le piantine radendole al suolo.

Carabinieri e Polizia stanno identificando i parte-

cipanti all’azione dimostrativa.

Luca Tornatore, un ricercatore veneziano che la-

vora all’universitá di Trieste e portavoce dei Centri

sociali del Nord Est e dell’Associazione Ya Basta, i

cui aderenti hanno calpestato il campo di mais Ogm:

ha specificato che «l’azione è rivolta contro la vio-lenza che gli Ogm portano sull’ambiente e pergli esseri umani.

La vita viene così messa a disposizione delmercato e del profitto».

ZAIA: «BENE!» - Opposti i commenti da parte

di esponenti del centrodestra.

«È stata ripristinata la legalità, ha detto il Pre-

sidente della Regione Veneto ed ex Ministro delle

Politiche Agricole, Luca Zaia, non è possibile pen-sare di introdurre arbitrariamente organismigeneticamente modificati in Italia senza che que-sto non inneschi le proteste, sacrosante, di tutticoloro che hanno a cuore la nostra agricoltura ela biodiversità, che ne è cardine fondamentale,

ha detto l’esponente leghista, ci sono regole chevanno rispettate, e bisogna far capire alle multi-nazionali che nel nostro Paese non si possonointrodurre coltivazioni Frankenstein senza auto-rizzazione».

GALAN: «SQUADRISTI» - Opposto il pare-

re di Giancarlo Galan, che con Zaia si è scambiato

la poltrona (al vertice del Ministero Agricoltura):

«Si è trattato di un’azione squadristica della

A g r i c o l t u r a .

Friuli: In una incursione di Greenpeace

distrutto un campo di mais OgmBlitz dei gruppi strano plauso del presidente della Regione Veneto

Zaia (ex Ministro Agricoltura) che dichiara

“Ristabilita la Legalità!”

A n s a

peggior specie, da condannare in ogni senso.Ogni cittadino italiano, soprattutto in casi del

genere, è tenuto a rispettare leggi e regole pro-

prie di ogni civile convivenza».

BLITZ DA NAZICOMUNISTI - «Sononazicomunisti e i compagni di strada dellaColdiretti, ha commentato Giorgio Fidenato Presi-

dente dell’Associazione Agricoltori Federati della

provincia di Pordenone e membro del Movimento

Libertario, l’imprenditore agricolo che nei mesiscorsi aveva annunciato di seminare mais Ogmnonostante in Italia sia proibito, ufficialmente quelcampo non è seminato con Ogm, ma con unavarietà perfettamente legale.

Se poi le analisi che sono state eseguite diran-no che è Ogm, amen.

Presenteremo una denuncia di apologia di rea-to nei confronti di Zaia e di chi ha esaltato que-ste azioni.

Zaia ha dimostrato la sua natura dinazicomunista.

È ora che le forze democratiche si rendanoconto chi è questa gente».

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Voci dal Sud 10 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Si è concluso con un successo tutto italiano ilprimo ‘International TerraOlivo MediterraneanOlive Oil Competition’ svoltosi a Gerusalemmein Israele. Il primo premio assoluto è andato aduna azienda calabrese, l’Olearia San Giorgio diSan Giorgio M. (RC), che con l’olio“L’ Ottobratico “ ha primeggiato sulla nutritaschiera composta degli oltre 180 campioni di olioextravergine di oliva provenienti da ben 14 paesi.La Calabria ancora una volta viene premiata perle sue eccellenze produttive. Infatti, dopo ilprestigiosissimo magazine tedesco “DerFeinschmecker” che ha assegnato a due deiprodotti di punta dell’Olearia San Giorgio“l’Aspromontano” e “l’Ottobratico”,rispettivamente il primo e il secondo posto perla categoria fruttato leggero, nell’ambito delconcorso mondiale “Olio AWARD 2010”, lastessa azienda conferma il primo postonell’ambito “dell’’International TerraOlivoMediterranean Olive Oil Competition”.

La giuria (Spagna, Italia, Argentina, Uruguayed Israele, questi i paesi di provenienza deigiudici, tutti pervasi da un amorevole rispettoverso l’olio di oliva), di esperti internazionali dianalisi sensoriale, unitamente ad uno staff dichef, ha testato circa 200 oli extra vergini di olivaprovenienti da ogni parte del pianeta emettendoil risultato finale che ha registrato un vero trionfoper l’Olearia San Giorgio dei Fratelli Fazari cheancora una volta si conferma una delle arteficidella rinascita del settore olio in Calabria.

Dopo Amburgo anche Gerusalemmericonosce e consolida la svolta sulla qualitàelevata nella produzione dell’olio extra vergine,intrapresa dall’azienda olivicolo/olearia deiFratelli Fazari di San Giorgio Morgeto. Questa èla motivazione del riconoscimento perl’ottobratico: “mai come quest’anno, il delicato-

A g r i c o l t u r a .

L’olearia San Giorgio vince ancora“International TerraOlivo Mediterranean OliveOil Competition” di Gerusalemme (Israele)

La prestigiosa azienda agricola dei f.lli Fazari nel piccolo comune calabrese

produce, imbottiglia e commercializza un ottimo olio di oliva extravergine che è

ormai divenuto in tutto il mondo sinonimo di ottima qualità e rappresenta un

imbattibile concorrente per tutti gli altri pur buoni olii mondiali!

dott. Rosario Franco - Funzionario ARSSA Calabria

dolce, ma contemporaneamente fruttato oliocalabrese dell’Olearia San Giorgio è stato cosieccezionale con un grande carattere, con notedi mandorle dolci, fiori di zagara, mele maturepomodori e aromi naturali come prezzemolo edaltre erbe aromatiche. L’Olearia San Giorgio deiFratelli Fazari, si conferma quindi come una delleprime aziende al mondo con un trend sempre piùincoraggiante non solo per la stessa azienda maper tutto i produttori olivicoli calabresi. L’OleariaSan Giorgio dei Fratelli Fazari per quanto stafacendo a favore della terra di Calabra vienemolto apprezzata dalle Istituzioni, dagli EntiLocali e Regionali e dalla gente comune. Per ilraggiungimento di questi straordinari obiettivi,danno il loro contributo anche i DivulgatoriAgricoli dell’ARSSA che con la trasmissione agliaddetti del loro “sapere” permettono questisignificativi successi. Questo collaborazione equesta filosofia aziendale si fondano sulconcetto del lavoro inteso come insieme disacrificio, amore per l’olivicoltura, rispetto perl’ambiente e socialità nei rapporti umani. Graziea queste testimonianze, l’olivicoltura in Calabriapotrà costituire il motore del processo di sviluppoeconomico e sociale ei territori in cui èlocalizzata.

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Voci dal Sud 11 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Il Tour del Gusto, “Gustonaturale” è una iniziativa della Regio-

ne Calabria - Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione - si

tratta di un viaggio itinerante nelle più belle località turistiche della

Regione con la possibilità di gustare e scoprire i tesori gastrono-

mici di questa terra. La tappa conclusiva si svolgerà lunedi’ 16

agosto 2010 a Gambarie di Santo Stefano d’Aspromonte, e porterà

in questa significativa località turistica molte delle aziende della

filiera agroalimentare calabrese con l’intento di far conoscere ed

apprezzare ai vacanzieri, che in questi giorni affollano questa località, le tante e a volte anche sconosciute realtà che

costituiscono l’essenza della produzione di qualità “tipica” della Regione. Il Tour del Gusto 2010, è finalizzata a divulgare

e promuovere le eccellenze agroalimentari regionali sia ai turisti che trascorrono in Calabria le vacanze per la stagione

estiva e sia ai calabresi stessi che molto spesso ignorano le peculiarità, la qualità ed il gusto delle produzioni di filiera

corta della propria terra.

Le ditte che hanno aderito alla manifestazione, sono state selezionate dal

Dipartimento Agricoltura, Foreste e Forestazione, in base a criteri di territorialità,

di rappresentatività dell’intero paniere agroalimentare regionale e di produ-

zione di filiera corta. Per queste ci sarà la possibilità di far degustare e di

vendere i propri prodotti attraverso delle apposite aree dedicate ed apposita-

mente allestite. Inoltre all’interno del villaggio del Tour del Gusto 2010 saran-

no previsti dei momenti ricreativi e di animazione rivolti ad attirare un maggior

numero di persone ed offrire così maggiore visibilità alle aziende partecipanti.

Con questi appuntamenti, ci sarà modo di presentare a tutti la Calabria

operosa, produttiva, ospitale e conviviale quella dalle tinte verdi e dai profumi

intensi che oggi e in modo naturale propongono al consumatore prodotti con

sapori particolari e attestano la forte integrazione fra le attività agricole, la

natura e i residui storici della civiltà del passato che magistralmente viene

sintetizzata nei prodotti agro-alimentari tipici di qualità. I prodotti

enogastronomici calabresi rappresentano quindi delle vere e proprie golosità,

dal sapore gustoso rimasto inalterato per millenni che viene tramandato da

intere generazioni.

E’ questo il principio che ci rende forti, consapevoli ma anche orgogliosi di proporre ai consumatori prodotti veramen-

te diversi, altamente competitivi, visceralmente legati alla nostra storia e alla tradizione tipica della nostra Regione.

L’agricoltura di questa terra è da apprezzare nella ricchezza e nella varietà di una natura rigogliosa dove tutto il contesto

ambientale svolge un ruolo di primo piano abbinato alle antiche tradizioni che rappresentano il vero segreto e la

componente caratterizzante di questi straordinari sapori magistralmente racchiusi in questi prodotti unici ed inimitabili.

Con il Tour del Gusto – Gustonaturale – del 16 agosto 2010, si presenterà ai visitatori un paradiso verde al centro del

Mediterraneo, da ammirare in ogni stagione, capace di risvegliare in ognuno di noi il gusto e i tantissimi profumi e i sapori

più diversi. Saranno presentati i prodotti certificati DOP, IGP, DOC e IGT dell’intera Regione come olio extra vergine, vini,

formaggi, salumi unitamente ad altre significative prelibatezze allo scopo di far conoscere ed apprezzare a tutti la Calabria

sentitamente più vera ed originale.

Durante questa ultima tappa è prevista la consegna di alcuni attestati di riconoscimento e merito alle aziende calabresi:

Olearia San Giorgio di Fazari, F.lli Torchia e San Sebastiano di Romano che si sono contraddistinte in un concorso

internazionale svoltosi a Gerusalemme (Israele).

DR. ROSARIO FRANCO

DIPARTIMENTO AGRICOTURA

REGIONE CALABRIA

A g r i c o l t u r a .

“Gustonaturale”, una iniziativadella Regione Calabria,

dipartimento Agricoltura,Forestee Forestazione

Comunicato della Regione Calabria

Michele TrematerraAssessore Agricoltura

Regione Calabria

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Voci dal Sud 12 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

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Murales e graffiti per “cambiare iconnotati” alla città, usando i coloridelle bombolette spray e le forme del-l’arte urbana.

Per rendere vivibile lo spazio citta-dino, perché diventi un piacere ancheuscire di casa.

Sintetica, ma chiara la missione estetica alla basedel progetto lanciato dall’Amministrazione guidatada Renato Bellofiore, che punta a riqualificare stra-de, muri, piazze, scuole, le aree comuni che appar-tengono a tutti e a nessuno sostituendo il grigio delcemento con il colore, la creatività e un linguaggiovicino a quello dei writers.

Con la benedizione delle istituzioni.Hanno cominciato dal recupero “visivo” del cam-

po da basket del Lungomare delle Palme, un pic-colo ritrovo.

L’obiettivo è riavvicinare i luoghi pubblici alle per-sone che tutti i giorni li attraversano, trasformarequegli spazi asettici in ambienti umani e vitali.

E lo strumento più appropriato è l’arte: quella Blue Etnik, con artistici che in occasione del MeaturiaWriters si sono ritrovati da Messina e Palmi a svi-luppare un proprio linguaggio figurativo decorandoil campo sportivo, trasformandolo.

Sporchi di vernice, pennello alla mano, hanno la-vorato, divertendosi, con colonna sonora ad hoc,sotto gli occhi dei gioiesi e dei turisti.

A coordinare il progetto Raffaele Guerrasio, adipingere Carlo Ranuccio insieme a Riccardo For-te e Michele Cannata da Palmi per il trio Ant Crewe per il duo Hp Crew Mauro Micciari ed AndreaGaristi da Messina.

Per loro ci sarà una vera e propria cerimonia dipremiazione il primo agosto in occasione della pri-ma edizione del Rock Festival quando sul lungo-mare di Gioia Tauro a partire dalle ore 21:00 siritroveranno gruppi musicali provenienti da tutta laregione, una decina in tutto, tra cui i Plain Dark, iSavant, the Furies, gli Elettric Floor, per l’appunta-mento con la musica giovanile per eccellenza orga-nizzato da Rocco Sciarrone.

Con graffiti cambiare il volto

di Gioia Tauro

Pasquale Patamia - La Prima Pagina on line

Normalmente sono, a torto, ritenuti “insozzamenti”, ma invece, quasisempre, sono delle vere opere d’arte!

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Voci dal Sud 13 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Un museo nascerà

a palazzo Baldari?G

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Pasquale Patamia - Calabria Ora

Monica Della Vedova, attuale assessore alla cultura dellagiunta Bellofiore, da anni insegue un sogno, che ora potreb-be materializzarsi.

Stiamo parlando dello storico Palazzo Baldari che pare, ab-bia tutte le carte in regola per diventare un vero e propriomuseo.

Ad accreditare ciò, è stata una prima visita di Maria Jannelli,responsabile per il territorio della Sopraintendenza, che hatenuto un sopralluogo del bellissimo edificio di Gioia Tauro; esuccessivamente le visita della Soprintendente di Reggio Cala-bria, nonché direttrice del museo della Magna Grecia,Simonetta Bonomi e dall’architetto Vincenzo Amendolia del-l’ufficio tecnico del museo reggino che sono stati ricevuti dalsindaco, dal vice sindaco Jacopo Rizzo e dello stesso asses-sore alla cultura.

La Bonomi ha espresso parere favorevole a far divenire ilpalazzo un sito delle testimonianze antiche con i reperti provenienti dagliscavi di Gioia Tauro, sorta sulle rovine della magno greca Metauria.

“Ma non sono pochi i problemi -precisa della Vedova- da affrontare. Inprimis quello della sicurezza e poi va assicurata la disponibilità di perso-nale qualificato per garantire la piena funzionalità. L’assessore regionalealla cultura Mario Caligiuri proprio in giorni scorsi è stato in visita a Gioia Tauro ed è rimasto entusiasta di PalazzoBaldari e si è impegnato ad aprire per ora una sezione locale del Museo della Magna Grecia che potrebbe diventarerealtà entro l’anno”.

Questo almeno l’auspicio!

Porto ripresa evidente ma lontani dal 2008

L’Autorità portuale di Gioia Tauro esulta per l’incorag-giate incremento del 1596 della movimentazione di contai-ner nelluglio 2010. LaConfe-tra, Confederazione generaleitaliana dei trasporti e della logistica è meno entusiasta perl’andamento del porto gioiese.

Può essere riassunto così, all’indomani della riunionedel nuovo comitato portuale nel quale il Presidente dell’or-ganismo di regolamentazione dello scalo Giovanni Grimaldiha sottolineato la ripresa del terminal, lo studio pubblicatoil 4 agosto sulla situazione generale del trasporto merci inItalia nel 2010.

Dai dati sviscerati dallo studio si evince un doppio pas-so sull’andamento dei trasporti intercontinentali, impennatoperle rotte per l’Asia e il sud America, e più timido per quellieuropei. Lo studio testimonia una costante flessione per iporti di Tranship-ment italiani quali Taranto e Gioia Tauronel primo semestre del 2010. Nello specifico

per lo scalo gioiese Confetra ha stimato un calo del 1796rispetto allo steAsso periodo del 2008. Un risultato negati-vo per il terminal che però viene confrontato con l’annualità2008 cioè l’ultima prima dell’inizio della fase congiunturaledei trasporti merci con container; a maggio 2008 per esem-pio, il porto di Gioia ha registrato uno dei massimi picchi dimovimentazione merci che poi è andato via via

scemando, fino ai numeri impietosi dell’ultimo trimestre2009 e il primo del 2010. Il provvedimento di abbattimentodelle tasse di ancoraggio sta obiettivamente dando i suoirisultati rendicontati anche nell’incontro di mercoledì alporto ma i numeri di movimenti permangono al di sottodelle soglie pre-crisi. Non ci sarebbe, quindi, da essere tan-to entusiasti visto anche il provvedimento sulle

tasse rimane temporaneo e occorrerà poi verificare latenuta dei volumi.

C’è da dire a questo proposito che osservando i dati di

crescita degli altri porti del Transhipment del Mediterra-neo, lo scalo gioiese cresce ma rimane comunque ben di-stante da Tangeri che nei primi mesi di quest’anno è cre-sciuto quasi del 50%, oltre ai porti Cinesi che sono ritornatiai numeri pre-crisi del 2008.

Dato per Gioia preoccupante visto che la concorrenza diquesti scali rende la ripresa, che comunque c’è, ancora piùcomplessa. Ultima nota che emerge dallo studio è sicura-mente l’intensificazione generalizzata dei traffici marittimidi altri porti di destinazione quali Genova, La Spezia, Trie-ste, Livorno che hanno intensificato di parecchio il lorovolume, ma per Gioia ancora non è così anche se ci sono imargini per recuperare il gap, che rimane molto ampio con iporti di transhipment extracomunitari.

Alfonso Naso - Calabria Ora

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Voci dal Sud 14 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

ROMA - A partire da agosto il disimpegno di Fs verso la

Calabria imprenditoriale diventa totale: dopo aver smantel-

lato i nodi merci di Lamezia e di Crotone, lasciando a Cosenza

l’unica possibilità di allestire carri singoli, RFI e Cargo mol-

lano Gioia Tauro rescindendo, fra l’altro, una convenzione

stipulata, all’epoca del Governo Prodi e del Ministro dei

Trasporti Bianchi fra il presidente Loiero e gli Ad Moretti e

Soprano.

Un accordo che apparve epocale perchè vi si stabiliva

per RFI e Cargo l’uso del complesso ferrovario costruito

dall’Asi a San Ferdinando, l’affidamento diretto

dell’ammodernamento dello stesso e del fascio di binari

interessati a fronte di una spesa a carico della Regione di

circa 1 milione di euro attinti dall’Accordo di Programma

Quadro fatto per Gioia e con l’obbligo per RFI di una ma-

nutenzione ordinaria della tratta percorsa dai treni-blocco

che si sarebbero formati al porto, per la quale l’Ad Sopra-

no pretese un contratto del valore di circa 700 mila euro

all’anno: il tutto al servizio dei containers che, facilitati nel

proseguimento della corsa “port to door” avrebbero otte-

nuto l’approdo a Gioia come destinazione finale con il

conseguente sdoganamento ed importanti introiti per l’eco-

nomia del territorio.

Fonti attendibili riferiscono che la decisione di Fs non ha

nulla a che vedere con il traffico che continua a crescere

grazie ad Aponte che vi ha spostato altre due linee: Rfi

molla, e con essa costringe allo stesso destino tutte le so-

cietà di treni merci che vi operano, perché è venuta meno la

gratuità dell’occupazione del suolo di cui godeva e dove

insistono i fasci di binari.

L’Autorità Portuale intendendo rimettere le cose in ordi-

ne ha chiesto un canone per l’occupazione di quel suolo

che è di circa 170mila euro all’anno.

Se si pensa, è una cifra irrisoria rispetto “al

posizionamento strategico per la gestione dell’ultimo mi-

glio” tanto ambito finora dal capoazienda Moretti in altri

porti italiani, primo fra tutti Genova, Napoli, Taranto e Tri-

este.

Come e perchè siano fallite le altre esperienze alla

imprenditoria calabrese poco importa: c’è invece da chie-

dersi cosa pensano a questo proposito la GTS Rail , azien-

da qualificata nel trasporto merci Gioia-Bari e la Rail-Traction,

la società realizzata da un ingegnere delle Fs il villese Nino

Sciarrone, uno dei primi a credere nelle prospettive che si

schiudevano negli anni 90 con l’attivazione del porto di

Gioia Tauro , e che a fronte di ingenti investimenti privati è

riuscito a lavorare da Gioia a Salerno con diversi treni alla

settimana. Chiamati al telefono, i centralini automatici ti la-

Le Ferrovie dello Stato (di tutta o di parte d’Italia?)

abbandonano anche

il Porto di Gioia Tauro!Rfi e Cargo abbandonano l’’importante impianto - L’Autorità portuale sta già allestendo

i cancelli di sbarramento ai binari

Teresa Munari

sciano in linea sfinendoti, e siccome Rfi e Cargo stanno

smantellando la postazione, l ‘Autorità portuale sta già al-

lestendo i cancelli di sbarramento anche perchè senza Rfi

che risponde delle tracce (binari ed elettricità) i treni non

potranno nè formarsi né essere instradati sulla direttrice

principale della tirrenica.

Del resto per le manovre occorre utilizzare fasci di bina-

rio che sono sul demanio marittimo e se l’Autorità portuale

ha deciso di esigere il dovuto corrispettivo, il porto morirà,

fra l’ignavia, strangolato dalla monofunzione del

transhipment.

Non è questo il contesto utile per parlare dei limiti che

Gioia Tauro evidenzia morendo giorno dopo giorno, nono-

stante i traffici via mare abbiano ripreso impulso in tutto il

mondo, compreso Cagliari e TangerMed (entrambe nel core

business della Contship, casa madre di Mct che è riuscita a

caricare sulle spalle dello Stato la spesa dei circa 300 addet-

ti in cassa integrazione).

Né serve citare la boutade delle tasse di ancoraggio pri-

ma tolte, poi rimesse per una mancanza di comunicazione

appropriata fra il Ministro e i suoi tecnici, e quindi oggi di

nuovo in vigore.

Stiamo parlando di treni merci, il collegamento con la

terra ferma che fa la vera e unica vincente differenza fra

Gioia e Cagliari o TangerMed, ma per quell’ultimo miglio

una gara non c’è mai stata, anzi inermi assistiamo anche al

risveglio postumo delle Ferrovie della Calabria ... che ambi-

rebbe competere, senza nè soldì, nè mezzi appropriati, per-

sino su Gioia.

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Voci dal Sud 15 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Domenica di agosto senza disagi sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Dopo il picco di traffico re-

gistrato nelle primissime ore del mattino di ieri nel tratto salernitano, la circolazione si è mantenuta intensa ma

ben distribuita nell’arco della giornata.

Anche ieri, insomma, come già venerdì e sabato, in una giornata da bollino rosso, la situazione del traffico

è stata scorrevole sull’intera A3, con normali tempi di percorrenza.

La sala operativa dell’Anas di Cosenza ha segnalato «solo qualche rallentamento in avvicinamento ai cantie-

ri tra Padula e Lagonegro nord, dove le squadre dell’Anas e la polizia stradale, all’occorrenza, effettuano

manovre di alleggerimento e regolazione del traffico sul percorso alternativo della strada statale 19».

Circolazione in questi giorni favorita, come ricorda l’Anas, anche dal blocco dei mezzi pesanti disposto dal

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dalle 7 alle 24 di ieri.

«Il bilancio - è scritto nella nota dell’Anas - del primo weekend di agosto è positivo.

Il piano operativo messo in campo dall’Anas (rimozione dei cantieri amovibili; 330 risorse, 85 mezzi opera-

tivi, 20 presidi per gli interventi di assistenza agli utenti lungo il percorso, 9 nuclei di manutenzione lungo l’asse

autostradale per intervenire in tempo reale in caso di necessità, 3 postazioni di Info-point), realizzato in stretta

collaborazione con le Prefetture e le Forze dell’Ordine, e l’attività di comunicazione e di informazione all’utenza

hanno funzionato bene.

Inoltre il bollino nero, stabilito in accordo con il Centro di coordinamento nazionale per la viabilità, ha spinto

gli italiani a pianificare le partenze in modo scaglionato nei tre giorni».

Autostrade per l’Italia attribuisce il buon andamento del traffico al successo del piano di comunicazione

messo in atto assieme a quello operativo attuato in collaborazione con la polizia stradale.

Gli italiani, sottolinea Autostrade, hanno scaglionato le partenze e la circolazione è stata intensa ma ben

distribuita a partire dal pomeriggio di venerdì ed è andata avanti così per tutta la giornata di ieri.

Traffico scorrevole sulla A3 ,

una vittoria di Pirro?Il tono soddisfatto e trionfalistico dell’Anas quando dichiara “nessun disagio,

positivo il bilancio di questo primo weekend del mese” ci sembra fuori luogo

fromor

Abbiamo letto su Calabria Ora il proclama altisonante

diramato dall’Anas relativamente al fatto che quest’anno

non ci sono stati i soliti ingorghi sulla rete autostradale

della A3.

Ci è sembrato un asserto alquanto campanilistico che

non ha tenuto conto di importantissimi fattori collaterali

che hanno determinato in grande parte la “scorrevolezza”

vanata dall’Anas.

In primis la crisi che attanaglia la nostra Nazione ha de-

terminato un sensibile aumento di famiglie rimaste a casa e

che hanno rinunzaito alle ferie.

In contraltare sono amentate le “vacanze fantasma” con

famiglie che si sono tappate in casa fingendo di essere in

villeggiatura!

Il fenomeno è stato anche determinato dagli altissimi prez-

zi dei carburanti e dei pedaggi autostradali che sono dive-

nuti proibitivi.

Il costo degli alberghi non è diminuito, ma, anzi ha subìto

piccoli ritocchi capaci comunque da fungere da deterrente.

Il tempo atmosferico ci ha messo lo zampino dal momen-

to che spesso e volentieri abbiamo avuto veri propri

periodacci di tempesta.

Passiamo poi alla “tristemente famosa” A3 che da Salerno

a Reggio Calabria per un un buon 70% è a doppio senso d

cirolazione su due corsie di marcia ridotte a poco più che

un tratturo da transumanza.

Il mare? per la maggior parte sporco, con depuratori co-

stieri che non funzionano o funzionano male e sui si discu-

te da anni, ma senza che si prendano provvedimenti.

Anche la natura aggiunge il suo pizzico di sale ed ha

riempito il basso tirreno di meduse che hanno reso insicure

le acque per bambini ed adulti.

Queste considerazioni non sono mie elucubrazioni, ma

sono il sunto di quanto si sente fra gli operatori turistici :

quest’anno i turisti sono diminiuti ed ancora si attende che

“la stagione” parta; ma non è quasi finita? normalmente

dopo il 15 agosto ... tutti a casa!

... ed ecco il bollettino Anas della vittoria (di Pirro) dal quotidiano Calabria Ora

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Voci dal Sud 16 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Sono state esposte all’interno di palazzo “Caminiti” le sculture in pietra verde opera dell’artista deliese

Pepe Carbone.

Proprio sulla pietra verde, materiale caratteristico del territorio deliese, Carbone, ingegnere di professione,

aveva, prima di cimentarsi nelle opere scultoree, pubblicato un

libro dal titolo “Pietra Verde: Delianuova tra portali, balconi

e fontane”.

Scoprendo in sé una vena artistica ha voluto accostarsi più

da vicino a questo materiale dando vita a quelli che alla fine si sono

rivelati degli splendidi lavori.

Lo studioso Saverio Italiano, osservando le opere, ha sottolineato «che

di esse ti colpisce la finezza con cui le figure si tagliano sulla pietra verde

ed essa sembra divenire morbida, malleabile alla mano e al pensiero del-

l’artista».

E ancora: «E’ il modo come scolpisce la dura pietra per piegarla alle sue

idee, senza rovinare il pezzo, che ti prende nell’osservarlo mentre lavora».

Vari i soggetti intagliati con martello e scalpellino che vanno dalle figure di

donna, alla flora, alla fauna, alle macchine, alla natura, ai nomi ecc.

«Questa poliedricità, ha spiegato Italiano, si snoda sotto i diversi aspetti che emergono da una mente aperta e

libera da costrizioni varie, non legato a stereotipi culturali di parte o di maniera».

Numerosi i visitatori che hanno potuto ammirare le opere esposte.

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a Mostra di opere in pietra verdescoplite dalla mano di Carbone

ANGELA STRANO - Calabria Ora.it

Posta in una posizione privilegiata al centro della valle

del Duverso, protetta dalle montagne e dominante i boschi

d’ulivo della piana di Gioia, Delianuova, “porta

dell’Aspromonte”, deve la sua fama non solo alla pietra

verde, unica al mondo, che i maestri scalpellini hanno scol-

pito ricavando autentiche opere d’arte, ma anche alla tessi-

tura e alla produzione degli strumenti musicali.

Diffusa in tutta la Calabria, quella degli strumenti musi-

cali è un’arte che affonda le proprie radici nella tradizione

settecentesca e che si caratterizza per l’esclusività dei suoi

prodotti: veri e propri capolavori conosciuti ed apprezzati

in tutto il mondo e prescelti dai più grandi artisti, tra i quali,

si dice, anche Giuseppe Verdi.

Agli strumenti principe della ricca produzione musicale

calabrese, come le zampogne, i tamburelli, gli organetti, le

castagnette e l’antica lira, risalenti alla civiltà magnogreca,

si accompagnano i liuti e la chitarra battente a cinque corde

doppie che proprio a Delianuova trovano realizzazione.

Degna di nota, tramandata dall’antica scuola di liutai,

l’arte della costruzione e del restauro di strumenti a corda e

a pizzico dei maestri deliesi ha una lunga tradizione storica,

una delle poche a conservare quasi completamente

immutate le tecniche artigianali e la lavorazione manuale.

Il risultato è la produzione di strumenti di grandissimo

pregio, in grado di emettere suoni particolarmente dolci e

dalla caratteristica identità, dovuti all’utilizzo di legni di alta

qualità, alla scelta delle colle, delle vernici e delle giuste

Una antica “arte”, i maestri liutai,

tramandat da generazioni

proporzioni, ca-

paci di rispon-

dere alle richie-

ste più esigenti

e specifiche,

contro i quali, la

produzione in

serie industria-

le non può as-

so lu tamente

competere.

Il vero segre-

to, però, è rac-

chiuso nella

passione, nel

rapporto spe-

ciale che la

sapiente arte

del liutaio instaura con lo strumento creato, sentendolo

come proprio, come una parte di sé, e riuscendo a dar vita

alla sinergia necessaria per conferire emozioni veramente

uniche.

Ancora oggi, a Delianuova, la raffinata arte viene tra-

mandata di padre in figlio e sopravvivono botteghe capaci

di produrre strumenti di eccellente fattura mantenendo la

qualificazione conseguita in un settore così affascinante

ed avvincente.

Marina Crisafi

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Voci dal Sud 17 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Resterà famoso come il “picconatore”.

L’appellativo gli fu appioppato, e da lui orgogliosamente

rilanciato e rivendicato, nella fase finale del suo mandato

presidenziale quando iniziò a menare fendenti a destra e a

manca, senza risparmiare nessuno ed alcun tema, con foga

dissacrante e veemenza politica.

Francesco Cossiga (nato a Sassari il 26 luglio del 1928) è

stato un unicum nel panorama politico italiano: non solo

per essere stato il più giovane presidente della Repubblica

(dal 1985, a 56 anni, dopo essere stato il più giovane presi-

dente del Senato dal 1983), ma per la quantità di scosse

date ad un ambiente sensibile alle dichiarazioni e rivelazio-

ni.

Il suo nome resterà indelebilmente legato ai terribili 55

giorni del rapimento di Aldo Moro nella primavera del 1978

ad opera delle Brigate Rosse, conclusisi con l’assassinio

dell’uomo politico democristiano.

In quei giorni Cossiga era ministro dell’Interno e presie-

dette il comitato di crisi da lui stesso istituito presso il mini-

stero e tutto composto (come si scoprì in seguito) da affi-

liati alla loggia massonica P2.

Uomo dei misteri e disvelatore degli stessi (fu il primo a

parlare di Gladio, organizzazione paramilitare filoamericana

istituita in Italia semiufficialmente in funzione

anticomunista), dalla fase terminale del suo mandato presi-

denziale in poi ha giocato il ruolo di destabilizzatore di equi-

libri politici e di anticonformista.

Ha vissuto gli ultimi decenni della vita politica italiana in

simbiosi con un altro leader democristiano di lunga carrie-

ra, Giulio Andreotti, rispetto al quale si è spesso trovato su

fronti opposti.

Orgogliosamente legato alla sua Sardegna, era cugino

dei Berlinguer, famiglia il cui esponente politico più noto,

Enrico, fu segretario del Pci.

Da un punto di vista internazionale, Cossiga è stato un

grande amico della Gran Bretagna, dell’Irlanda e dei Paesi

Baschi ed è stato un fiero oppositore di tutti i nemici dei

suoi “amici”.

E’ stato uno studioso di Rosmini e Tommaso Moro.

Come ministro dell’Interno, oltre che per il caso Moro

(alla cui conclusione si dimise dall’incarico), fu famoso per

la repressione delle lotte studentesche nella seconda parte

degli anni 70 e della riforma dei servizi segreti.

Fu accusato della “responsabilità morale” della morte

della studentessa Giorgiana Masi ad opera della Polizia nel

corso di scontri ad una manifestazione nei pressi di

Trastevere a Roma nel 1977; erano i tempi in cui graffitari

politici scrivevano il nome del ministro con la K ed il simbo-

lo delle SS naziste.

E’ sempre stato un grande esperto ed appassionato dei

temi correlati alla intelligence ed alle tecnologie di trasmis-

sione dati via etere, collezionando le trasmittenti più sofi-

E’ morto il Senatore a Vita FrancescoCossiga, ex Presidente della

RepubblicaYahoo News

sticate ed ogni tipo di telefono cellulare, oltre che

radioamatore.

In una incredibile intervista dell’ottobre 2008, bissata da

uno stupefacente intervento parlamentare, confermò di

avere infiltrato il movimento studentesco degli anni 70 con

agenti provocatori per cercare poi sostegno popolare alla

repressione poliziesca.

Del resto l’uomo ha sempre amato gesti eclatanti, clamo-

rosi e anticonformisti come la scelta di dimettersi dal man-

dato presidenziale due mesi prima della scadenza (onde

evitare un “ingorgo istituzionale” con le elezioni politiche).

Da allora in poi la sua attività politica ha assunto le più

svariate tendenze: nel 1998 permise la nascita del governo

D’Alema (il primo governo in Italia presieduto da un espo-

nente dell’ex Partito comunista) dando vita ad una nuova

formazione politica (l’Udr) che diede a questo governo in

Parlamento la maggioranza necessaria; negli anni succes-

sivi sostenne invece contestate iniziative del governo

Berlusconi con espliciti interventi.

E’ stato probabilmente il simbolo della difficile transizio-

ne italiana dagli anni dei governi democristiani a quelli del

bipolarismo.

(n.d.r. : è stato sepolto in forma strettamente privata,

secondo le sue ultime volontà, nel cimitero di Sassari,

nella tomba di famiglia accanto al Padre ed alla sorella.)

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Voci dal Sud 18 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Spesso il linguaggio delle donne

è più incomprensibile del

“politichese”!

E’ vero, a volte le donne si sforzano a parlare una

lingua più incomprensibile dei Klingon di Star

Trek.

Niente paura, fa parte del loro essere strane.

E per evitarti brutti incidenti, non ci resta che offrirvi la

traduzione di qualche frase molto pericolose che il genere

femminile è solito pronunciare.

Occhio allora a ...: “Non ti assumi le tue responsabilità”

che tradotto equivale a: “Sei inutile ed inaffidabile”.

E’ la frase tipica con cui la donna cerca di farvi notare il

vostro disimpegno, la vostra tendenza a delegare o la vo-

stra scarsa volontà di agire e prendere decisioni nella vita

quotidiana.

Si tratta, inoltre, di una frase molto tagliente e pericolosa

perché esprime una richiesta precisa.

Quale? Con questa frase la donna può alludere ad una

vasta gamma di responsabilità: vi sta accusando di non

portare fuori la spazzatura tutti i giorni o di non occuparvi

dei figli.

Per recuperare però, basta chiederle in che cosa crede

che voi siate poco responsabile o indecisi.

E ricordate, la condivisione delle scelte, piccole o grandi

che siano è il segreto per un buon rapporto.

Ed ancora: “Mi parli spesso dei tuoi amici, così ho

pensato di invitarli tutti a cena”. Vi sta dicendo: “Se non mi

presenti i tuoi amici, la nostra non è una storia seria”.

Ha preso l’iniziativa e cerca di consolidare il vostro rap-

porto e la sua situazione nel tuo mondo.

In una situazione come questa vi restano tre opzioni:

fuggire prima che sia troppo tardi, rispondere di sì se l’idea

vi garba oppure declinare l’invito in modo chiaro ma con

diplomazia: “E un’idea deliziosa, ma il mio branco ma-

schile è veramente tremendo e non voglio darti in pasto

ai lupi”.

“Trovi sexy il mio nuovo tanga?”. Traduzione: “Trovi

sexy me o la mia costosa biancheria intima?”. La migliore

risposta è restare in silenzio e passare all’azione.

Quando una donna parla così, da un lato vi sta lancian-

do un invito, dall’altro esprime il chiaro desiderio di essere

amata e rassicurata.

Ed il temibile: “Vedi qualcuna delle tue ex?” equivale a:

“Hai chiuso veramente le tue vecchie storie o ti tenta anco-

ra la minestra riscaldata?”.

La sua lingua è diabolica. Vuole capire se avete chiuso

fuori dalla vostra vita le altre donne con le quali hai avuto

una storia.

Il problema è che il passato non si chiude mai come una

porta, le donne amate, poco o tanto, restano un pezzo della

nostra vita ed è normale avere voglia di rivederle e scoprire

cosa fanno e come hanno dato una svolta alla loro ma, non

per questo i nostri intenti devono essere per forza malizio-

si.

Perciò datele una risposta rassicurante e piuttosto eva-

siva, del tipo: “Adesso io sto con te”; poi però, bloccate

ogni suo tentativo di frugare nel passato. Dovrà rispettare

il vostro riserbo.

E poi, il temibile: “Trovi belle le mie amiche?”. E’ la

classica domanda che suona più o meno così: “Sono più

belle di me? Mi tradiresti con una di loro?”.

Il quesito risulta essere scivoloso come un pendìo ghiac-

ciato.

Quando la sentirete pronunciare una domanda del gene-

re i motivi sono due: o avete fatto la radiografia alle sue

amiche, e lei se n’è accorta oppure non sa fare a meno di

confrontarsi con le altre. Ebbene sì, la risposta stra-

tegicamente migliore è quella rassicurante: ‘Tesoro, le ho

guardate bene e tu resti sempre la più affascinante”.

E il suo: “Ma no che non sono arrabbiata?”, si traduce

con un: “Certo che lo sono, sono infuriata, inviperita

marcia”.

Di fronte a queste forme di comunicazione “a doppio

taglio” vale sempre la pena di cercare di capire verso chi o

cosa provano rabbia o risentimento.

Potete dirle: “Eppure mi sembri arrabbiata, parliamo-

ne, dimmi perché”. Farfinta di nulla non è un atteggiamento

produttivo per la coppia.

Ed il suo: “Ti vorrò sempre bene”? In realtà è un: “Non

ti amo più”. ‘Ti voglio bene” è una frase che si rivolge ad

un caro amico o ad un fratello.

Una donna innamorata non lo direbbe mai, tanto più che,

a differenza di molti uomini, sa esprimere il suo amore con

molta creatività e fantasia.

Quindi vi sta dicendo che non vi ama più e che il vostro

rapporto è agli sgoccioli, se non già finito.

Come replicare? Beh non c’è molto da dire. Non vi resta

che prendere atto di ciò che vi sta dicendo ed accettare che

non si senta più coinvolta.

Quanto all’idea di restare amici, rifletteteci prima di lan-

ciarla!

Domenico Messarini- Calabria Ora

Il significato delle parole cambia completamente se alcune frasivengono pronunciate con non chalance da una donna

Impariamo a capire la lingua “femminese”

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Voci dal Sud 19 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

MILANO - E’ la regina delle maree: in Sco-

zia è stata presentata la AK1000, la turbina che

ricava energia dalle

maree più grande e

potente mai costruita

a l mondo. I l

mastodont ico im-

pianto è alto 22,5

metri, pesa 130 ton-

nellate e può garanti-

re energia sufficiente

per almeno un miglia-

io di abitazioni.

TURBINA DA

RECORD - I mari

sono in perenne mo-

vimento: onde, maree

e correnti oceaniche.

L’Atlantis Resources

Corporation, leader

mondiale nello svilup-

po di tecnologie sostenibili per la produzione

di energia dal mare, prova a rubare un po’ di

energia a questi fluidi in movimento. A

Invergordon, in Scozia, è stata presentata in

questi giorni la turbina che sfrutta i flussi d’ac-

qua generati dalle maree più grande e potente

mai realizzata: la AK1000. Entro l’estate verrà

installata sui fondali al largo delle coste scoz-

zesi presso l’European Marine Energy Centre

(EMEC) di Orkney e infine collegata in rete.

La super-turbina è in grado di generare fino a

un 1 MW di energia elettrica ad una velocità

dell’acqua di 2,65 metri al secondo. Quanto

basta per garantire energia a mille abitazioni.

ENERGIA DALL’OCEANO - Non è solo

p iù t eor i a e nemmeno sempl i ce

SCOZIA : Presentata la turbina più grandedel mondo per ricavare energia dalle maree

Nessuno però ricorda che nel 2006 una equipe realizzò nelle acquedello Jonio una turbina, prima al mondo, che sfruttava le correni

marine nello Stretto di Messina

Elmar Burchia - www.corsera.it

sperimentazione, ma quello che succede sulle

coste scozzesi: elettricità che arriva dalla po-

tenza dell’oceano.

AK1000 è alta come

un palazzo di sette

piani ed è munita di

due serie di pale dal

diametro di 18 metri.

Ques te compiono

appena sei-otto rota-

zioni al minuto il che

comporta un disturbo

minimo per la popo-

lazione marina. E’

stata sviluppata ap-

positamente per resi-

stere a condizioni cli-

matiche difficili, alle

onde impetuose e alle

maree imponenti che

di certo non manca-

no davanti a queste coste. Proprio il riflusso e

le onde delle maree saranno utilizzate dalla

mega-turbina.

NUOVA ERA - «La AK1000 non è solo per

la nostra compagnia un’importante pietra mi-

liare, ma anche per l’industria elettrica marina

di tutto il Regno Unito», ha spiegato Timothy

Cornelius, a capo di Atlantis, nel corso della

presentazione. «E’ il culmine di un lavoro di

progettazione e costruzione durato dieci anni e

l’inizio di un nuovo boom industriale, come è

accaduto tempo fa con lo sviluppo dei giaci-

menti di petrolio e di gas nel Mare del Nord»,

ha sottolineato Cornelius.

Al solito

celebriamo

quanto si fa

all’estero e

tendiamo ad

ignorare i nostri

successi

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Voci dal Sud 20 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Ma a realizzare la prima fu una

società di Messina!

MESSINA – Per la prima volta al mondo, nella rete di

distribuzione elettrica nazionale, viene immessa energia elet-

trica prodotta grazie all’utilizzazione delle correnti marine.

Avviene a Messina, dove il prototipo della turbina ad

asse verticale brevettata Kobold dalla “Ponte di Archimede

SpA”, presieduta da Elio Matacena, dopo un periodo di

sperimentazione per ottimizzarne la resa, è stata collegata a

terra con la rete elettrica Enel, a cui fornirà un flusso co-

stante di energia pulita e rinnovabile.

Per incrementare ulteriormente il rendimento della piatta-

forma ancorata al largo di Ganzirri, sotto la quale è stata

installata la turbina a tre pale, sul tetto sono stati posizio-

nati 39 pannelli solari, che la rendono una vera e propria

icona dello sviluppo sostenibile in campo energetico.

«Si tratta di un progetto che offre un lusinghiero primato

all’Italia -afferma Elio Matacena - e sono lieto che Messina

possa diventare la prima città del pianeta la cui rete elettrica

riceve energia dal mare.

Le correnti marine dello Stretto che, nell’antichità, semi-

navano terrore e pericolo fra i naviganti, oggi costituisco-

no un giacimento inesauribile di energia.

L’allacciamento alla rete Enel costituisce un importante

traguardo per la nostra iniziativa la cui validità ha un signi-

ficativo “garante”: l’Unido - United Nations Industrial

Development Organization che ha adottato la nostra tec-

nologia - sottolinea Elio Matacena - ritenendola la più effi-

ciente fra quelle fin qui messe a punto e per diffonderla, in

via prototipale, negli Arcipelaghi della Repubblica Popola-

re Cinese, dell’Indonesia e delle Filippine.

Sono, inoltre, in corso passi concreti per avviare un tra-

sferimento tecnologico in Asia, al fine di eman-

cipare gli abitanti delle isole di queste tre Nazioni dalla

“schiavitù energetica” nei confronti di costosi ed inqui-

nanti gruppi elettrogeni.»

E intanto Giakarta chiama Messina: nella città siciliana, il

Paese asiatico ha trovato una risposta alla “fame” di ener-

gia che si riscontra, specie nelle piccole isole, isolate, è il

caso di dirlo, dalla rete elettrica nazionale.

Dall’interesse espresso dal Governo indonesiano si è

già passati ad una fase più operativa.

Ieri, ad Horcynus Orca, ha avuto luogo un workshop fra

i vertici della “Ponte di Archimede” ed i massimi esponenti

della una Società indonesiana Walinusa Energj.

«Tre mesi fa - racconta il Presidente ed Amministratore

delegato della Walinusa Energj Emil Abeng - abbiamo in-

contrato il vicepresidente della PdA Ludovico Fulci a

Giakarta, dopo che due alti funzionari del Ministero della

Scienza e Tecnologia del Governo indonesiano, i professori

Andi Sakya ed Ardito Kodijat, avevano già da tempo stu-

diato le potenzialità offerte dalla turbina Kobold e l’aveva-

Kobold, la turbina brevettata dalla “Ponte d’Archimede spa” è stata collegata alla

rete Enel - Ecco l’articolo di Maria Pia Donati (Gazzetta del Sud) e da noi ripotato

nel maggio 2006

no segnalata al vicepresidente per la Divisione Produzione

di Walinusa Energj Bambang Adhi.

Immediatamente abbiamo percepito che la tecnologia

proposta era

molto interessante per la situazione indonesiana”.

«L’Indonesia - afferma Abeng - si compone di 17mila

isole, di cui il 25%, circa 5.000, non sono abitate.

Fra le restanti 12.000 isole si suddivide la popolazione di

oltre 200milioni di persone.

Abbiamo un ricco patrimonio di risorse naturali, petro-

lio, carbone, gas.

Ma le risorse fossili sono soggette ad esaurirsi.

Bisogna quindi pensare ad un sistema energetico che

sia inesauribile.

Le correnti marine che la Kobold sfrutta per produrre

energia sono un altro tesoro naturale delle nostre isole e

sarebbe stolto non utilizzarle».

«Attualmente il 90% degli abitanti delle quasi 5.000 pic-

cole isole che fanno parte della nostra Repubblica è priva

di elettricità e la gente usa ancora oggi per illuminare le

proprie case le candele o l’olio combustibile».

Ma è già allo studio un impianto-pilota che sarà proba-

bilmente ubicato a Selayar - dice il presidente Abeng -

un’isola che conta 700.000 abitanti, già dotata di una cen-

trale di produzione elettrica che serve, però, solo il 25%

della popolazione.

Il fabbisogno di energia per soddisfare le esigenze della

popolazione dell’isola corrisponde a 7mila kw; procedere-

mo gradualmente, partendo da un impianto pilota con una

turbina ad asse verticale Kobold da 250 kw. Successivamen-

te realizzeremo una “Fattoria Energetica”, per soddisfare

l’intero fabbisogno di corrente elettrica dell’isola».

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Voci dal Sud 21 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

C o d i c e d e l l a s t r a d a

(ASCA) - Roma - Cambiano le regole sulle stra-de italiane nell’esodo per il weekend di Ferragosto.

Entrano infatti in vigore oggi le nuove norme delcodice della strada contenute nel ddlapprovato dal Senato lo scorso 28luglio.

Alcune novita’, quelle sulle sanzionilegate alle bevande alcoliche, sono gia’entrate a regime dal 30 luglio.

Ecco cosa cambia da oggi: ritiroimmediato della patente in caso di in-cidente stradale con feriti; accanto alleprofessioni tradizionali dei tassisti e deiconducenti di limousine trova postoanche il conducente di sidecar per no-leggio da conducente.

Arrivano le targhe personali: le tar-ghe di autoveicoli, motoveicoli e rimor-chi diventano personali e sono tratte-nute dal titolare in caso di trasferimentodi proprieta’.

Previste sanzioni piu’ gravi per tar-ghe non ben sistemate: sara’ sottoposto a fermo am-ministrativo per 3 mesi il veicolo la cui targa non e’sistemata correttamente. Guida assistita per idiciassettenni: coloro che hanno compiuto 17 annied hanno la patente A, possono ottenere uno spe-ciale foglio rosa che li abilita ad esercitarsi alla guidaper un anno, ma se l’autorizzato commette gravi vio-lazioni, il foglio rosa e’ ritirato e deve aspettare 18anni per prenderne un altro.

Viene elevato il limite di eta’ per la guida dei vei-coli pesanti: e’ innalzata da 65 a 68 anni l’eta’ mas-sima dei conducenti di mezzi pubblici, autocarri, au-totreni ed autoarticolati di massa superiore a 20 ton-nellate.

Chi ha compiuto 80 anni, per continuare a guida-re, deve sottoporsi ogni 2 anni ad una visita medicaspecialistica ed avere un certificato di idoneita’ allaguida.

Viene introdotta la prova pratica di guida per ci-clomotori e microcar e ci sono nuovi limiti per laguida dei neopatentati: i titolari di patente di catego-rie B da meno di un anno possono condurre soltan-

Molte le novità come le targhe personali e la “patente ad ore per chi si deve recare al lavoro

Dura stretta su alcool e droghe sopratutto per i conducenti di mezzi pubblici

Entrano in vigore per il weekend

di Ferragosto le nuove norme del

Codice della Strada

da Yahoo News

to veicoli aventi rapporto potenza tara non superio-re a 55 Kw/t, con il limite assoluto di 70 Kw/t. (eraprevisto un limite di 50 Kw/t).

Nuove procedure anche per sostenere gli esamidi abilitazione alla guida.

La prova pratica non puo’ essere sostenuta primadi 1 mese dal rilascio del foglio rosa e non puo’ es-sere sostenuta per piu’ di 2 volte per ogni foglio rosa.

Norme piu’ restrittive per le autoscuole, per l’aper-tura e per lo svolgimento della relativa attivita’ chenon puo’ essere iniziata prima che la provincia abbiaverificato la presenza dei requisiti e delle attrezzatu-re dell’autoscuola.

Ed ancora: prova d’esame per recuperare i punti.Il recupero dei punti persi sulla patente avviene al

termine di una prova d’esame da effettuarsi secon-do le modalita’ stabilite da un decreto da emanareentro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge.

La tabella dei punteggi della patente e’ stata ag-giornata e rimodulata per dare maggiore gradualita’alla decurtazione prevista per le violazioni.

I corsi di guida sicura possono fare recuperarepunti (al massimo 5) a chi li ha persi per alcuneviolazioni individuate dal Ministero delle Infrastrut-ture e dei Trasporti.

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Voci dal Sud 22 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Per il rilascio di patenti o di certificati di abilitazio-ne professionale, l’interessato deve esibire appositacertificazione da cui risulti che non abusa di sostanzealcoliche e il non uso di sostanze stupefacenti opsicotrope, rilasciata sulla base di accertamenti cli-nico-tossicologici le cui modalita’ sono individuatecon decreto del Ministero della salute, di concertocon il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

La certificazione deve essere esibita anche in oc-casione del rinnovo delle patenti C, CE, D, DE (au-tocarri, autotreni, autobus, ecc), del Cfp (merci pe-ricolose) e del Ka o Kb (taxi e noleggio con condu-cente).

Nuove regole anche per la revisione della patenteche, in alcuni casi, diventa obbligatoria: per esem-pio, e’ sempre disposta la revisione patente (devefare una visita di controllo) nei casi di coma di dura-ta superiore a 48 ore e nei confronti del conducentecoinvolto in un incidente stradale che ha determina-to lesioni gravi alle persone quando, in tale occasio-ne, sia stata disposta la sospensione della patenteper una violazione che prevede tale sanzione ammi-nistrativa accessoria.

Limiti di velocita’ ed accertamento eccessi: perpoter elevare i limiti di velocita’ sulle autostrade da130 km/h a 150 occorre la presenza sul tratto delTutor; dopo l’esame al Senato e’ tramontata l’ipo-tesi di elevarlo a 150 km/h su tutte le autostrade.

Rimane il limite a 130 Km/h con la possibilita’ dellesocieta’ autostradali di consentire i 150 Km/h neitratti a tre corsie in cui tutor installati e solo con fa-vorevoli condizioni meteorologiche.

Per chi corre di oltre 40 Km ma fino a 60 Km/holtre il limite, sono state riviste le sanzioni pecuniarieincrementandone il valore (nel minimo passa euro370 a euro 500) ma riducendo la durata della so-spensione della patente di guida (a 3 mesi) e ladecurtazione dei punti (da 10 a 6).

Scompare la previsione del divieto di guida not-turna per 3 mesi. E’ stata aumentata la sanzione pe-cuniaria per chi supera di oltre 60 km/h il limite (nelminimo passa da 500 a 779 euro).

Ridotta pericolo di vita possono essere trasporta-ti con veicoli dotati di dispositivi supplementari diallarme che, quando sono in funzione, danno lapriorita’ su tutti gli altri veicoli.

Notifica dei verbali: i verbali di contestazionedelle violazioni al codice della strada devono esserenotificati entro 90 giorni (e non piu’ entro gli attuali150 giorni).

Sono previsti, invece, 100 giorni per la notificadei verbali ai proprietari dei veicoli quando sono gia’stati consegnati al trasgressore al momento dell’ac-certamento della violazione su strada.

Rateizzazione delle multe: per coloro che ver-sino in disagiate condizioni economiche, c’e’ lapossibilita’ di effettuare il pagamento della sanzionepecuniaria in rate mensili, con applicazione degli in-teressi.

E’ possibile pagare a rate le sanzioni di ammonta-re almeno di 200 euro.

Ne potra’ beneficiare chi ha un reddito fino a 15mila euro.

I veicoli confiscati per guida in stato di ebbrezza osotto l’effetto di stupefacenti possono essere asse-gnati, a loro richiesta, agli organi di polizia stradaleche hanno effettuato l’accertamento.

E’ previsto un permesso di guida a ore in casodi sospensione patente, ma per una sola volta, almassimo di 3 ore giornaliere, per documentate ra-gioni di lavoro o per motivi sociali.

Il periodo di sospensione della patente viene pero’aumentato delle ore, pari al doppio, nelle quali e’stata consentita la guida.

Sospensione della patente piu’ pesante per ineopatentati: i neopatentati (patente B da meno di 3anni) che commettono violazioni per le quali e’ pre-vista la sospensione della patente, sono sottopostiad un periodo piu’ lungo di sospensione (1/3 in piu’alla prima violazione e la meta’ per le successive) ela condizione di neopatentato (con gli effettisopraindicati) e’ prolungata di diritto a 5 anni qualo-ra il neopatentato commetta violazioni gravi nei pri-mi 3 anni.

Licenziamento autisti ubriachi o tossicodipen-denti: costituisce giusta causa di licenziamento deiconducenti la revoca della patente disposta a segui-to di guida sotto l’influsso di alcool o per effetto distupefacenti.

Somministrazione e vendita di alcolici: i localiche effettuano attività somministrazione di alcolici osuperalcolici devono cessare la somministrazione ola vendita dopo le 3 e non possono riprenderla finoalle 6; il divieto non vale nella notte di capodanno etra il 15 e il 16 agosto.

Se i locali sono aperti dopo le 24, devono metterea disposizione un apparecchio di rilevamento del tas-so alcolemico per verificare volontariamente il pro-prio stato di idoneita’ alla guida.

Non occorre un etilometro omologato, ma bastaun precursore chimico, anche monouso.

Per alcuni locali tale previsione entra in vigore fratre mesi.

Per i trasgressori sono previste gravi sanzioni (da5.000 a 20.000 euro e sospensione della licenza odell’autorizzazione in caso di recidiva biennale).

Divieto di vendita di alcolici in autostrada la notte.In autostrada e’ sempre vietata la somministrazione

di superalcolici, mentre la somministrazione dellebevande alcoliche e’ vietata dalle 2 alle 6; nelle stes-se aree di servizio e’ altresi’ vietata la vendita perasporto dei superalcolici dalle 22 alle 6; gravi san-zioni per i trasgressori (da euro 2.500 a 7.000 nelcaso di vendita per asporto, da euro 3.500 a euro10.500 nell’ipotesi di somministrazione).

E’ inoltre prevista la sospensione della licenza daparte del Prefetto nel caso di reiterazione delle vio-lazioni in questione in un biennio. Infine, sul frontedei prodotti farmaceutici pericolosi per la guida: ifarmaci che hanno effetti negativi sulla guida devonorecare chiare indicazioni sulle confezioni anche conl’uso di pittogrammi specifici.

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Voci dal Sud 23 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Facc iamoc i una bella r i sa ta!

Un agricoltore in Germania si reca presso un

autosalone e compra una Mercedes modello Base.

Il giorno dopo viene informato dal direttore

dell’autosalone che ... la macchina da lui scelta non

è disponibile se non dopo 5/6 mesi, MA può fornir-

gliene un’altra immediatamente in giornata che però

ha degli “optional” per cui ci sono dei costi ag-

giuntivi.

L’agricoltore accetta e quando va a pagare ... il

prezzo è quadruplicato!

... il poveraccio per non sfigurare abbozza un sor-

riso, paga e va via con il suo gioiello.

Qualche tempo dopo il direttore dell’autosalone

decide di acquistare una mucca da tenere nella sua

casetta di campagna e si reca presso l’agricoltore.

Compra la mucca e ... guardate la fattura che

riceve:

Ciò che mi desti ... ecco ti rendo!Riconfermato il principio che “chi semina vento raccoglie tempesta”

da Walanna - Germania

- 1 mucca (modello base)- 2 Colori (bianco/nero)- Fodera esterna in cuoio naturale- Serbatorio latte litri 40- Mammelle a 4 boccagli (120 x 4)- 2 paraurti anteriori in corno (175 x 2)- Scacciamosche semi automatico (in coda)- Scarichi omologati per liquidi e solidi- 4 zampe motrici- Versione rialzata per fuoristrada

Euro 2400

Euro 750

Euro 1000Euro 500Euro 480Euro 350Euro 300Euro 600Euro 2000Euro 1250

TOTALE FATTURA Euro 9630, 00

Fattura

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Voci dal Sud 24 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

... la foto del giorno

Rosarno : “La Madonnina” com’ è

Rosarno : “La Madonnina” com’era

Rosarno : “La Madonnina” come sarà?

? ? ?

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Voci dal Sud 25 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

B u r o c r a z i a

Tivoli (RM) - Aspettava un risarcimento dallo Stato per un processo da lei intentato 45 anni fa, ma mai

concluso, contro i suoi parenti.

E’ morta, a 94 anni, senza avere né una sentenza

definitiva, né il rimborso decretato dalla Corte di

Appello di Perugia.

La storia kafkiana riguarda un’anziana donna di

San Gregorio da Sassola, alle porte di Tivoli (RM).

Adesso sul caso la Procura generale della

Cassazione ha aperto un’indagine.

La storia a dir poco surreale comincia all’inizio

degli anni Settanta, quando la donna ha cinquant’an-

ni e decide di presentare una causa civile contro i

suoi parenti per una ricca eredità materna.

La donna passa gli anni successivi tra carte bol-

late, udienze rinviate, giudici sostituiti, avvocati che

si avvicendano, codici e leggi che si susseguono negli

anni e cambiano le carte in tavola.

Senza una sentenza, una decisione, un pronunciamento dei magistrati che ponga la parola fine alla

vicenda giudiziaria.

A un certo punto, la donna si stanca di aspettare! Prende la decisione di intentare causa allo Stato

italiano.

Invoca l’applicazione dell’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, trasformata nella

legge 89 del 2001, che punisce pecuniariamente lo Stato per l’eccessiva durata di un processo.

Sembra che sia la mossa giusta perché la Corte di Appello di Perugia risponde in maniera esemplare e

veloce, arrivando subito a una decisione chiara.

Il ricorso della donna, patrocinato dagli avvocati Giacinto Canzona e Anna Orecchioni, viene accolto

immediatamente, e il ministero della Giustizia condannato a pagare all’anziana 8mila euro, oltre agli inte-

ressi legali.

La sentenza risale al 10 aprile del 2006. I legali dicono che il ministero della Giustizia era tenuto a

onorare all’istante il debito nei confronti della donna, che avrebbe potuto godersi da viva la meritata

vittoria.

Neanche questa ultima soddisfazione le è stata concessa!

Ed a nulla sono valsi gli atti di precetto contro l’Amministrazione Giudiziaria, alla quale sono state

pignorate pure le fotocopiatrici.

La donna infine è morta, in seguito a una lunga e invalidante malattia, poco prima di compiere 95 anni.

Ed è a questo punto la Procura Generale della Cassazione, appresa la vicenda dai mass media, ha

deciso di aprire un’indagine per accertare se sussistono responsabilità degli Uffici Giudiziari preposti

oppure del Ministero.

La Presidenza della Corte di Appello di Roma, concludono i legali, “si è immediatamente ed effica-

cemente attivata per fornire tutte le informazioni e la documentazione.

... forse, un po’ troppo tardi”!

Muore senza la sentenza di

risarcimento chiesto 45 anni addietro!www.laprimapagina.it

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Voci dal Sud 26 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Per vivere tranquilli almeno tra le quattro mura do-

mestiche, occorre sapere quali sono le fonti di ri-

schio e come eliminarle

MUFFA - Se il bagno, il ripostiglio o il seminter-

rato mandano uno sgradevole odore di vecchio, la

colpa è delle spore di muffa. I punti in cui si annida-

no con maggiore facilità sono le macchie di umidità.

Le muffe sono inoltre ghiotte di polvere, legna, ver-

nice, carta, cotone e olio, oltre ad altre cose. Tra i

consigli per sbarazzarsene, utilizzare un

deumidificatore e attivare il ventilatore nel bagno

dopo essersi fatta la doccia.

ACARI DELLA POLVERE - Non sono visibili

a occhio nudo, ma sono in grado di produrre effetti

nocivi per la salute. Gli acari della polvere hanno

bisogno a loro volta di umidità e si nutrono delle cel-

lule morte della pelle che il corpo umano via via per-

de. E i posti in cui si annidano più volentieri sono

letti, cuscini, materassi e lenzuola. Uno dei metodi

migliori per tenerli lontani è lavare lenzuola e tappeti

nell’acqua calda (a 50 gradi) almeno una volta a set-

timana.

SOSTANZE CHIMICHE DEI TAPPETI -

Quando moquette e tappeti odorano di nuovo, di

solito diffondono una sostanza chimica chiamata 4-

PC, che si trova sul retro dei tessuti». E anche se

probabilmente l’odore se ne andrà entro pochi gior-

ni, o qualche settimana, può causare temporanei mal

di testa e raucedine nelle persone sensibili alle so-

stanze chimiche.

NAFTALINA - Le palline profumate alla naftalina,

oltre a tenere lontane le tarme, emettono sostanze

chimiche che possono irritare le persone. Il consi-

glio degli esperti è quindi sostituire le palline di

naftalina con naturali repellenti delle tarme come

Muffa, acari e vernici: i pericoli

‘invisibili’ presenti nelle nostre caseLa casa per ciascuno è sinonimo di sicurezza, ma per chi non fa

attenzione, al suo interno si annidano diversi potenziali pericoli.

blocchetti di cedro o lavanda essiccata.

VERNICI - Tra i più dannosi c’è l’acetato di etile,

utilizzato per la preparazione di vernici a rapida

essicazione, che ha potere narcotico ed effetto irri-

tante. Il più pericoloso dei solventi è però il benzolo.

Può causare gravi irritazioni delle mucose con

inalazioni prolungate, e si possono verificare cam-

biamenti nella composizione sanguigna, leucemia,

danni al fegato, ai reni e alla milza. E il consiglio in

questo caso è di utilizzare pitture ecologiche e natu-

rali.

COLLE PER CARTA DA PARATI - Le carte

da parati viniliche emanano esalazioni pericolose

quando sono nuove, che mescolate a vernici sinteti-

che, vernici protettive dei pavimenti di legno e pro-

dotti per la pulizia di moquette e tappeti producono

un cocktail molto nocivo per la salute. La soluzione

migliore è quindi ricorrere a colle ad acqua.

VERNICI DEI MOBILI - Le principali fonti di

aldeidi dannose per il sistema respiratorio e per gli

occhi sono i mobili in pannelli truciolari e di fibre, il

cui effetto per la salute è paragonabile a quello del

fumo della sigaretta. Le vernici più tossiche sono inol-

tre gli adesivi poliuretanici, l’antitarlo (comunemente

a base di petrolio) e molte cere. Esistono però mol-

te altre vernici naturali che possono essere utilizzate

al loro posto, come l’«olio duro», l’impregnante ai

sali di boro, le resine vegetali all’acqua e la cera

d’api.

MONOSSIDO DI CARBONIO - Questo gas

inodore e incolore è tossico e può portare alla mor-

te. E il rischio è di non rendersi nemmeno conto di

averlo nella propria casa. Il più comune tra gli ac-

corgimenti salva-vita è acquistare dei segnalatori di

monossido di carbonio.

Yahoo News

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Voci dal Sud 27 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Che sia uno scherzo o meno, in Francia sembra essersi aperto un dibattito che ha a che fare con Nicolas Sarkozy e con sua moglieCarla Bruni. Un settimanale satirico, Le Canard Enchaine, ha infatti pubblicato un articolo secondo cui il presidente della Repubblicasi starebbe facendo costruire un aereo da sogno, ovviamente a spese dei contribuen-ti francesi.

Il velivolo, un Airbus A330 acquistato dalla Air Caraibes, è già stato ribattezzato“Air Sarko One” e secondo Le Canard sarebbe provvisto di tantissimi optional econfort (Clicca qui per approfondire) che Sarkozy avrebbe espressamente richiesto,complicando la vita agli ingegneri, tra cui una vasca da bagno.

I posti a sedere saranno solo una sessantina, dopo che la Sabena Technicsultimerà i lavori nell’hangar dell’aeroporto di Bordeaux-Merignac. Per tutte questeopere, Le Canard ha scritto che verranno spesi circa 180 milioni di euro. Una sommache in Francia ha suscitato vivaci proteste, visto che è stato lo stesso Sarkozy negliultimi mesi a imporre il rigore e a censurare gli sprechi di alcuni suoi ministri.

I portavoce del presidente hanno dichiarato di non avere dettagli precisi sul futuroaereo presidenziale, anche se hanno detto che installare una camera da letto e unadoccia (cosa peraltro già compiuta su velivoli più piccoli) sarebbe una decisione dibuon senso in caso di lunghi viaggi di rappresentanza (Clicca qui per approfondire).

Di altro tenore le dichiarazioni del segretario dell’Ump, Dominique Paille che haironicamente voluto rispondere al settimanale satirico, ricordando poi che non ècertamente il tipo di rivista su cui trovare notizie fondate e veritiere.

Una risposta che non ha soddisfatto i commentatori d’Oltralpe, che ricordano chein Gran Bretagna il premier David Cameron ha volato di notte da Londra a Washingtonsu un volo di linea della British Airways, facendo così risparmiare 200mila sterline ai contribuenti inglesi.

New York - Potrebbe rivelarsi un boomerang per le elezioni di mid-term di novembre la vacanza spagnola, l’ottava

quest’anno, della first lady americana Michelle. Mentre il presidente Barack

Obama continua a chiedere sacrifici e milioni di americani faticano ad arrivare

a fine mese, arrivano le critiche per le lussuose ferie di Michelle in Spagna e

non manca chi la paragona a Maria Antonietta di Francia.

“Michelle Obama sembra assomigliare di più a una moderna Maria

Antonietta che a una normale madre di due figli”, scrive Andrea Tantaros sul

‘The New York Daily News’. E sottolinea che mentre “tutti abbiamo bisogno

di tempo libero, compresa la ‘first family’, è lo sperpero del viaggio di Michelle

Obama e l’elegante destinazione, a fronte della demonizzazione dei ricchi del

presidente Obama, che sa di ipocrisia e perpetua lo scollamento tra il paese e

i suoi leader”.

L’hotel a cinque stelle in Costa del Sol non era probabilmente la prima

scelta della Casa Bianca per la gita di madre e figlia, ha rilevato Ruth Marcus

del ‘Washington Post’, “soprattutto perché comprendeva un gruppo di 40

amici della first lady ospiti di Villa Padierna, dove le stanze costano al minimo

330 dollari a notte”, il tutto guarnito con “foto di Michelle Obama a passeggio per Marbella con un abito di Jean Paul

Gaultier”.

Non manca poi chi elenca i diversi periodi di vacanza della first lady quest’anno. Dalla puntatina a New York con figlie

e mamma, Marian Robinson che vive alla Casa Bianca, durante le vacanze scolastiche nel marzo scorso, alla settimana

trascorsa con tutta la famiglia a Chicago, in coincidenza con il Memorial Day che cade l’ultimo lunedì di maggio. E poi

ancora in giugno, quando Michelle si è recata con madre e figlie a Los Angeles, e quando ha passato un fine settimana

con il presidente nella residenza ufficiale di Camp David. Quindi c’è stato il weekend nel Maine, con visita ai Parchi

nazionali, e il viaggio della intera ‘first family’ in Florida, minacciata dalla marea nera. Dopo il fine settimana del 14 agosto

sulle coste del Golfo, dal 19 al 29 del mese gli Obama saranno in vacanza tutti insieme nella esclusiva isola di Martha’s

Vineyard, come l’anno scorso.

E’ tempo di crisi mondiale e tutti i Capi di Governo invitano amoderare le spese

Un aereo da 180 milioni di euro perCarla Bruni

Yahoo News

‘Michelle come Maria Antonietta’,attacco Usa per vacanze da ‘regina’

Yahoo News – ADN Kronos/ Ign

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Voci dal Sud 28 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

E’ tempo di crisi mondiale e tutti i Capi di Governo invitano amoderare le spese

La Clerici torna a condurre“La prova del cuoco” e cuoce

la gallina dalle uova d’oro!

Finalmente una lieta notizia nel mare di guai in

cui navighiamo gli italiani: Antonella Clerici pare

l’abbia spunata sulla collega rivale e si riappropria

della “sua” trasmissione “La Prova del Cuoco” in

onda a mezzo giorno su Rai 1.-

Ma lo fa solamente per amore verso il “suo”

pubblico che minacciava suicidi di massa tante le

è affezionato e per nussana altra ragione.

E non è finita qui dal momento che il sospiro

che tireremo fuori dai nostri toraci costipati potrà

essere completo visto che condurrà anche “Ti

Lascio una Canzone” con il nugolo di enfant

prodige che scopriamo pullilano nella nostra amata

Italia, terra di navigatori, poeti, scrittori e ...

cantanti.

Una lotta cruenta senza esclusione di colpi dal

momento che la conduttrice che l’ha sostituita

all’epoca della gravidanza, minacciava addirittu-

ra incatenarsi al cavallo rampante di viale Mazzini.

Un altro profondo sospiro di sollievo lo potre-

mo trarre dedicandolo a quanto riguarda il cachet

che daranno alla Clerici (il timore è che con tutti

questi sospiri profondi si possa andare in pneumotorace

naturale).

La nostra brava conduttrice prenderà per l’anno SOLO

due milioni di euro (quattro miliardi delle vecchie amate lirette

italiane!) .

Ce ne dà notizia “Spicca Ciance” su Vanity Fair.-

Ripetiamo che tiriamo anche qui un sospiro di sollievo vi-

sto che abbiamo temuto che fosse costretta ad accettare i

miseri 1 milione 800 mila euro offerti da Mamma Rai (la mam-

ma dalle grandi mammelle! ... fra loro si comprendono), ed

invece una sua giusta impuntatura pare abbia fatto cedere la

parsimoniosa Rai, sempre in deficit e sempre a chiedere con-

tributi al Governo italiano.

Il timore era fondato dal momento che, pare che la metà

degli italiani sia sull’orlo del limite minimo di sopravvivenza

e quando si parla di erogare una pur modesta somma si di-

scute sempre di pochssimi euro (10/20 o per le pensioni pare

non si possa andare oltre i 500 mila euro ... se non salterà

addirittura per le generazioni future).

Pare che la Clerici l’abbia spuntato minacciando i dirigenti

Rai di darsi al ... calcio ove gli stipendi annui sono sempre di

molti (tanti, troppi!) milioni e gli ingaggi sfondano facilmen-

te i tetti dei cento milioni.

Chiaro che in fatto di tetti(e) la Clerici non teme rivali per

cui la sua minaccia è particolarmente pericolosa.

Mariasole Dalmonte

Risparmiate gente,

risparmiate, la

crisi è dura per

(quasi ) tutti

La Clerici pare

abbia “ceduto” per

soli UN milione ed

800 mila euoro per

amore verso il suo

pubblico!

Page 29: Voci dal Sud Anno VI° nr. 9 S ettembre 2010 Voci dal sud -10 - 09...Voci dal Sud... ai quattro venti Periodico indipendente di Attualità, Storia e Cultura Rassegna stampa dai mass

Voci dal Sud 29 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

PARIGI - Nicolas Sarkozy è nervoso, molto ner-voso!

Lo dimostrano le ultime notizie dal set di“Midnight in Paris”, il film che Woody Allen stagirando a Parigi con Carla Bruni fra gli interpreti.

L’altra sera è successo il finimondo davanti alPantheon, nel cuore del Quartiere Latino.

Rosso di rabbia, camicia sbottonata sul petto, occhifulminanti, il presi-dente si è scagliatocontro i fotografi, poiha fatto una scenataa Carlà e ha cercatodi portarla via dalset, infine si è rifugia-to in un ristorantedove si è calmatosolo verso le quattrodel mattino.

Gelosia? Moltoprobabile: i testimo-ni raccontano cheCarlita si stringeva unpo’ troppo alla stardel film, l’aitanteOwen Wilson: il ba-cio fra i due, previ-sto dal copione, ri-sultava troppo volut-tuoso agli occhi diSarkò.

F u r i b o n d o ,monsieur le Président se l’è presa con la moglie, chenon voleva abbandonare le riprese, mentre WoodyAllen, seccatissimo, minacciava di cacciarlo.

Il tout Paris ha assaporato ieri con delizia i dettaglifotografici della scena, immortalati dal settimanaleVSD.

Anche nel giorno d’inizio delle riprese di “Midnightin Paris” l’arrivo a sorpresa di Sarkozy aveva crea-to agitazione, soprattutto quando si era messo a dareconsigli a Woody Allen su come utilizzare Carlà (cheappariva piuttosto mediocre, tanto che il regista hadovuto farle ripetere la stessa scena ben trentacinquevolte).

«Colpa del marito: il suo arrivo l’ha turbata»,ha commentato il partner cinematografico della Bruni.

Martedì sera è andata ancora peggio: Sarkò si èpresentato nel momento in cui le cineprese entrava-no in funzione.

Visti i paparazzi, ha gridato ai suoi gorilla: «Butta-

Sarkozy irrompe sul set di Carlà

e fa una scenata

La gelosia non conosce confini!

Giovanni Serafini - Gazzetta del Sud

teli fuori».Apriti cielo! Proteste, spintoni, calci, collera di

Woody Allen...Alla fine, con le aggraziate moine e le carezze di

Carlà, il presidente s’è calmato.Ma quando l’ha vista baciare con passione Wilson,

ha ricominciato a smaniare.Carlà, abile come sempre, è riuscita a rimetterlo a

posto.Dopo avere ripetuto la scena del bacio trenta vol-

te (è proprio un vizio!), è tornata a casa buona buo-na col marito sottobraccio.

Da ieri Sarkozy è in vacanza con Carlà in CostaAzzurra, nella sontuosa proprietà della Bruni a CapNègre.

Ha pedalato per ore furiosamente in bicicletta perscaricare i nervi.

Ne ha bisogno: gli scandali a ripetizione in seno algoverno e il brutale calo di popolarità rischiano difargli perdere la bussola.

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Voci dal Sud 30 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

ROMA - La Catalogna fa tendenza anche in Italia.

Sulla scia dell’abolizione nella regione iberica della

corrida, il ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla

ipotizza qualcosa del genere per i palii nostrani.

«Se la Catalogna – ha detto il ministro – ha rinunciato

alla corrida anche noi possiamo rinunciare a qualche

corsa o palio.

Il Palio di Siena è la manifestazione di questo tipo più

famosa, ma ci sono altre iniziative che prevedono l’uso di

cavalli, asini e che spesso sono crudeli con questi anima-

li e ormai non hanno certamente più senso.

E di cui anzi – ha osservato – potremmo volentieri fare

a meno».

Parole che hanno sollevato una bufera. A cominciare dai

Sindaci di Siena e di Feltre, in provincia di Belluno, dove si

tengono due noti palii.

Entrambi i Sindaci hanno attaccato duramente il mini-

stro.

Sostegno invece dagli ambientalisti.

«Il Comune di Siena – ha affermato Maurizio Cenni (Pd)

- adirà le vie legali se risulteranno confermate le afferma-

zioni del ministro Brambilla sul maltrattamento e sfrutta-

mento degli animali collegate al Palio di Siena.

Chi segue il turismo si dovrebbe preoccupare di cono-

scere il Palio e di capire quanto questa manifestazione

sia davvero veicolo di promozione del nostro paese.

È davvero incredibile che un Ministro italiano rilasci

dichiarazioni come questa, mai era accaduto».

Il sindaco di Feltre, Gianvittore Vaccari, che è anche se-

natore della Lega, ha osservato: «Rimango sorpreso dalle

dichiarazioni di Brambilla.

La Lega non accetterà mai e poi mai che le tradizioni

culturali di millenaria memoria del nostro Paese siano

abrogate.

Non mi sembra – ha proseguito il senatore - che l’imma-

gine dell’Italia, come afferma il Ministro, ne esce male

per colpa del Palio di Siena, del Palio di Feltre o della

Giostra della Quintana, tutt’altro».

Il Sindaco di Feltre ha quindi invitato il Ministro Brambilla

a partecipare al palio che si terrà la prossima domenica in

modo da «guardare quanti turisti da tutto il mondo sono

estasiati da queste kermesse che riportano indietro nel

tempo».

Un invito per il Ministro arriva anche da Foligno a set-

tembre si terrà la Giostra della Quintana.

«Invitiamo Brambilla alla Giostra – ha detto Domenico

Metelli, il presidente dell’ente che organizza la manifesta-

zione - per verificare di persona l’attenzione alla salute

dei cavalli che ha la Quintana.

Qui da noi c’è tolleranza zero per doping e infortuni.

Dopo l’abolizione in Catalogna della

corrida, adesso rischia il Palio di Siena?Il ministro Brambilla contro il Palio di Siena? A fine giornata la puntualizzazione:

non voglio abolirlo, ma solo avviare una riflessione

Giuseppe Giannini - Gazzetta del Sud

In 2 mila e 300

giri di campo

corsi in dieci

anni abbiamo

registrato l’in-

fortunio di un

solo cavallo».

D ’ a c c o r d o

con il ministro in-

vece è il presi-

dente degli

Animalisti italia-

ni, Walter Capo-

rale: «Stiamo con

il ministro Brambilla, che riceve la nostra piena solida-

rietà».

«Il ministro Brambilla ha perfettamente ragione» ha

fatto eco il responsabile dell’osservatorio nazionale

zoomafia della Lav, Ciro Troiano.

Un’altra associazione, “Fare Ambiente”, invece la pensa

diversamente perchè non si possono paragonare corse di

cavalli con la corrida che sacrifica il toro.

«Bisogna sanzionare tutti coloro che maltrattano gli

animali o chi li abbandona» ha sottolineato Piergiorgio

Benvenuti di “Fare Ambiente Lazio”.

A fine giornata arriva la puntualizzazione del ministro:

«Non ho proposto l’abolizione di alcuna manifestazione,

nè tantomeno del palio di Siena, tradizione molto cele-

brata e sulla quale non ho espresso alcun giudizio».

In una nota, la Brambilla precisa di avere invece «an-

nunciato un’analisi approfondita del panorama delle fe-

ste popolari che hanno luogo nel nostro paese e che coin-

volgono gli animali per valutare se esse siano tutte por-

tatrici di positivi benefici della nostra immagine all’este-

ro o se per alcune di esse prevalgano gli effetti negativi

legati allo sfruttamento degli animali».

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Voci dal Sud 31 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

L’alta velocità su rotaie sta per infliggere un nuovo “colpo” alle compagnie aeree.

Una gara d’appalto indetta da Trenitalia per la produzione di nuovi treni superveloci per la tratta Milano - Roma ha

visto la vittoria dell’Ansald-Breda, che ha battuto l’Alstom e si è aggiudicata una commessa da 1 miliardo e 540 milioni.

Entro il 2013, 50 convogli “V300 Zefiro” potranno collegare le 2 città in 2 ore e 40/45 minuti, raggiungendo una velocità

massima di 400 km all’ora.

E se non fosse per i limiti imposti da una rete vecchia tra Firenze e Roma, le distanze sarebbero ancora più ridotte.

Il treno “V300 Zefiro”, che sarà pronto entro 1 anno, avrà motori distribuiti lungo tutto il convoglio, sarà lungo 200

metri e potrà ospitare fino a 600 passeggeri, con la possibilità di arrivare a 1.200 se ad esso sarà unito un altro treno

analogo.

In più, i nuovi convogli saranno adatti alla circolazione in 8 diversi paesi, portando Trenitalia ad essere competitiva sui

mercati europei, quando la liberalizzazione a livello continentale sarà conclusa.

L’azienda vincitrice ha superato le concorrenti, non soltanto sul piano tecnico, ma anche su quello del prezzo, con

l’offerta di un servizio migliore ad una spesa di 30,8 milioni per treno, contro i 35 di Alstom.

E se la competizione tra il trasporto su rotaie e quello aereo si fa sempre più accanita, si spera che la gara si giochi

anche sul piano dei prezzi per i passeggeri.

Trenitalia : Altra truce offesa alla

cosiddetta “Italia del Sud”Le Ferrovie dello Stato per il centro-nord rinnovano e miglioranosia le linee che il materiale rotabile, per il meridione d’Italia (ma è

ancora Italia?) si stringono i cordoni della borsa

www.laprimapagina.it

Milano-Roma 2 h 45 min , Roma- Reggio

Calabria (stessa distanza in km) 7 ore!Mariasole aalmonte

Sempre più figli e figliastri! L’italia si divide sempre più e

lo fa proprio mentre son i soldi di tutti gli italiani (nord,

centro e sud) si celebrano 150 anni di Unità d’Italia!

Una vera e propria presa per i fondelli!

Tutti gli sforzi tendono a migliorare i collegamenti fra

Roma ed il Nord Italia, ma nessuno si preoccupa di rendere

quantomeno accettabili nei limiti minimi della decenza e della

sicurezza le linee al sud Italia.

Le carrozze che sono impegnate sulle linee del sud sono

ormai al limite della resistenza e ci si domanda come la “stan-

chezza dei metalli” non abbia dato i sui frutti e prodotto i

suoi disastri.

Non esiste nessuna sicurezza sui convogli le cui porte

sono bloccate per cui un eventuale incidente costringereb-

be i passeggeri (pardon ... adesso sono i clienti! per cui

pare sia caduto il rapporto generato dal contratto di tra-

sporto previsto dal codice civile).

I sedili sono sfondati e sedersi significa poi dover fare

ricorso ad un estrattore per uscire dal buco in cui ci si è

cacciati.

Pulci, cimici e zecche sono i padroni di casa nelle vetture.

I bagni sono al limite del colera per cui quasi sempre

vengono chiusi e resi inagibili.

Su un eurostar (circolano ancora i 450 ed i 480 , cioè la

prima generazione di eurostar e la seconda generazione) su

7 carrozze, quindi 12 bagni ogni giorno ne sono in funzione

solo quattro o cinque, ma lo sono per i primi km, massimo

fino a Salerno, perchè dopo la mancanza dell’acqua e della

carta li rendono inutilizzabili.

Non è raro che le tazze dei WC non scarichino per cui

sono piene fino all’orlo di liquami, cartacce e ... gallegianti!

Un solo treno pare si stia salvando, la Freccia d’Argen-

to, ma diciamo pare perchè in Calabria parte da Reggio

Calabria, si ferma dopo 12 km a Villa San Giovanni per rac-

cogliere i passeggeri di Messina e poi una corsa fino a

Lametia Terme, dopodicchè breve sosta a Paola e fine della

Calabria e ci rivediamo alla prossima fermata di Salerno.

I passeggeri da Messina potrebbero confluire a Reggio

dal momento che esiste anche il servizio rapido MetroMare

si eviterebbe di effettuare una fermata dopo soli 13 minuti

dalla partenza e la fermata potrebbe essere spostata sulla

Piana a Rosarno o Gioia Tauro servendo così un vastissi-

mo retroterra che include anche la costa jonica che rag-

giunge Rosarno con la superstrada a scorrimento veloce

Gioiosa -Jonica-Rosarno.

Invece si pensa di penalizzare la Calabria anche per il

trasporto merci per cui cesserà il collegamento con il Porto

Internazionale di Gioia Tauro dal momento che Trenitalia

non è disposta a pagare all’Ente Porto la misera somma di

170 mila euro all’anno!

Francamente se continua così credo si festeggera la di-

sgregazione dell’Italia e non l’Unità!

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Voci dal Sud 32 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

1° episodio

L a n o s t r a s t o r i a

Il 25 luglio 1844, nel Vallone di Rovito venivano fucilati i fratelli veneziani Attilio ed Emilio Bandiera, uffi-ciali disertori della marina austriaca, Domenico Moro,anch’egli veneziano e ufficiale disertore della marinaaustriaca, Nicola Ricciotti, di Frosinone, mazziniano,perseguitato politico, già ufficiale dell’esercito liberalespagnolo, Anacarsi Nardi di Apella di Licciana (oggiLicciana Nardi provincia di Massa Carrara), giurista,Francesco Berti di Lugo di Romagna in provincia diRavenna, incisore, Domenico Lupatelli di Perugia,muratore, Giacomo Rocca e Giovanni Venerucci diRimini, quest’ultimo fabbro.

Pochi giorni prima, l’11 luglio, erano stati fucilaticinque cosentini, i capi del tentativo insurrezionale del15 marzo 1844 che, alla testa di poco più di un centi-naio di uomini, avevano tentato di impadronirsi del Pa-lazzo dell’Intendenza della città.

Si chiamavano Pietro Villacci, nato a Napoli maresidente da anni a Cosenza, Giuseppe Franzese diCerzeto, Nicola Corigliano di Cosenza, Santo Cesareodi San Fili e Raffaele Camodeca di Castroregio.

Un sesto condannato a morte, Antonio Raho diCosenza, si era tolto la vita col veleno la sera prima.

Si concludeva così tragicamente con il sacrificio ditanti uomini, per lo più giovani (molti di loro non supe-ravano la trentina), quello che Lucio Villari ha definito«una delle storie più struggenti del patriottismoitaliano».

Il tentativo rivoluzionario del 1844 cosentino ebbeun eco internazionale assai ampio (si pensi che Giusep-pe Garibaldi, in esilio nella lontana Montevideo, chia-mò il suo quarto figlio Ricciotti proprio in onore delmartire fucilato a Cosenza) e causò anche forti pole-miche nei confronti di Giuseppe Mazzini (che, a dire ilvero, non aveva incoraggiato l’azione dei Bandiera) edei suoi metodi rivoluzionari considerati come la cau-sa della morte di tante giovani energie mandate allosbaraglio in imprese disperate.

Ma come accadde che Attilio ed Emilio Bandieraed i loro compagni finirono davanti al plotone di esecu-

zione in una piccola città del sud come Cosenza?Attilio ed Emilio Bandiera erano nati a Venezia ri-

spettivamente il 24 maggio 1810 e il 20 giugno 1819.Erano figli di Francesco Bandiera, contrammiraglio

della marina austriaca, e di Anna Marsich, unanobildonna di origine bosniaca proveniente da una ric-chissima famiglia anch’essa di uomini di mare.

Sia Francesco Bandiera che Anna Marsich eranoassai devoti all’Imperatore ed al Governo austriacoed orgogliosi della loro condizione sociale.

Nella madre il legittimismo era, se vogliamo, anco-ra più spinto, tanto da assumere il ruolo di custodesevera delle tradizioni e della rispettabilità della fami-glia.

Nonostante ciò la loro formazione militare (fre-quentarono entrambi il Collegio di Marina di S. Annaa Venezia) li portò a contatto con ambienti carbonarie indipendentisti assai diffusi in alcune delle forze ar-mate europee dopo la fine dell’età napoleonica.

In particolare la Marina Austriaca, nata dalla mari-na dell’antica Repubblica di Venezia che Napoleoneaveva annesso al Regno d’Italia e che, dopo il Con-gresso di Vienna era diventata parte dei domini austria-ci, conservava un forte legame con la tradizionemillenaria di indipendenza della repubblica lagunare equindi costituiva un terreno assai fertile per la diffu-sione delle idee risorgimentali. La Marina Asburgicaaveva infatti conservato i simboli dell’antica marinaveneta, come il Leone di San Marco e persino la de-nominazione.

Durante il dominio napoleonico era diventata per laprima volta la marina italiana e molti quadri si eranoformati proprio in quel periodo, compreso il padre deiBandiera.

E’ molto probabile che Attilio si sia iscritto assaiprecocemente alla Carboneria per poi “ fondare unapropria società segreta, l’Esperia che proprio allaCarboneria si ispirava.

Decisivi per la scelta cospirativa di Attilio furonodue episodi: il primo risale al 1831, quando, imbarcato

La spedizione dei fratelli Bandiera!La spedizione dei fratelli Bandiera!

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Voci dal Sud 33 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

agli ordini del padre, partecipò all’operazione di inter-cettazione dell’Isotta, la nave che da Ancona avreb-be dovuto portare in salvo gli insorti di Bologna agliordini del Generale Carlo Zucchi dopo i moti scaturitidal tentativo insurrezionale di Ciro Menotti a Mode-na.

Attilio assistette allaresa di Zucchi e dei suoicompagni e alla conse-gna della spada del Ge-nerale al ComandanteFrancesco Bandiera, unaspada che recava incisele parole: «Viva laRepubblica Italiana. Vi-vere libero o morire».

L’episodio suscitò in-dignazione in tutta Euro-pa, costringendo la Fran-cia di Luigi Filippo ad in-tercedere presso il go-verno austriaco affinchéla pena di morte inflittaall’anziano generale fos-se commutata in carce-re duro; e dovette resta-re impresso anche nellamente del giovane Attilio,commosso dalla dignità edal contegno del Zucchie dei suoi compagni disventura.

Il secondo dovrebbedatarsi attorno al 1834,con durante un viaggio aNew York, con PieroMaroncelli, il compagnodi carcere di Silvio Pel-lico, protagonisti dei moticarbonari del 1820 a Mi-lano.

Una lettera di Attilio a Maroncelli del 1836 testimo-nia già l’avvenuta scelta di dedicare la propria vitaalla causa della libertà italiana.

Frattanto Emilio aveva seguito anch’egli la carrieramilitare e aveva abbracciato le scelte politiche del fra-tello a cui lo legavano sentimenti di profondo affetto edevozione.

L’Esperia si diffuse così soprattutto tra gli ufficialie i quadri della marina austriaca, con un programmaassai generico (dal punto di vista istituzionale eramonarchico-costituzionale, nel senso che propugnavala necessità di unire l’Italia con capitale Roma sottoun unico sovrano ed istituzioni liberali) quando entròin contatto con Giuseppe Mazzini, a quel tempo esulea Londra.

I due fratelli abbracciarono con entusiasmo le ideemazziniane e cominciarono a considerare l’Esperiauna organizzazione sorella della Giovine Italia, e con-tatti organizzativi furono stretti con un mazziniano esulea Malta, Nicola Fabrizi.

Pensarono quindi di suscitare un ammutinamentodi navi austriache nel porto di Beirut per poi navigare

verso qualche porto italiano e suscitarvi la rivoluzio-ne, ma il colpo fallì per l’imprevista partenza della naveammiraglia.

Nel 1843, tuttavia, Attilio ebbe sentore di una dela-zione ad opera di un certo Tito Vespasiano Micciarelli,un esule degli Stati Pontifici che lo aveva avvicinato

mesi prima e che eraprontamente andato a de-nunciare l’Esperia all’am-basciatore austriaco aCostantinopoli. Temendodi essere arrestato avver-tì il fratello e fuggì aCorfù, a quel tempo pro-tettorato inglese.

Insieme ai due fratellidisertarono anche un al-tro ufficiale veneziano,Domenico Moro e ilcannoniere PaoloMariani, l’attendente diAttilio.

Qui li raggiunse la ma-dre, Anna Marsich, in undisperato tentativo di con-vincerli a tornare sulle lorodecisioni, verso la qualeEmilio ebbe parole ferme,come descrive m una let-tera a Mazzini:«L’Arciduca Ranieri,Viceré del Lombardo-Veneto, mandò uno deisuoi a mia madre a dir-le che ov’essa potesseda Corfù ricondurmi aVenezia coll’autorità diuna genitrice deve sa-per conservare sopraun figlio, egli impegne-

rebbe la sacra sua parola che io sarei non soloassolto, ma tornato al mio grado, alla mia nobil-tà, a’miei onori. (... Mia madre crede, spera, parteall’istante, e giunge qui dove vi lascio considerare qualiassalti, quali scene debba io sostenere.

Invano io le dico che il dovere mi comanda di resta-re qui, che la patria mi è desideratissma, ma cheallorquando mi muoverò per rivederla non sarà perandarmene a vivere di ignominiosa vita, ma a moriredi gloriosa morte; che il salvacondotto mio in Italia staormai sulla punta della mia spada, che nessuna affe-zione mi potrà strappare dall’insegna che ho abbrac-ciato, e che l’insegna d’un Re si deve abbandonare,quella della patria non mai.

Mia madre agitata, acciecata dalla passione, nonm’intende, mi chiama empio, uno snaturato, un assas-sino, e le sue lagrime mi straziano il cuore, i suoi rim-proveri, quantunque non meritati, mi sono come puntedi pugnale; ma la desolazione non mi toglie il senno; ioso che quelle lacrime e quello sdegno spettano ai ti-ranni.

(l. continua)

Il ceppo della Stragola nei

pressi di San Giovanni in Fiore

ove furono catturati i fratelli

Bandiera ed i loro compagni

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Voci dal Sud 34 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Bologna, 1° agosto 2010.Ha gli occhi lucidi, mentre guarda la foto delle sei

colleghe che non ce l’hanno fatta.Alle sue spalle c’è Gianluca, il figlio di 16 anni che

le sta appiccicato e non la lascia un attimo.Marina Gamberini è diventata, suo malgrado, il sim-

bolo della strage alla stazione.Il 2 agosto 1980 lavorava in un ufficio al piano di

sopra rispetto alla sala d’aspetto sventrata dalla bom-ba che spazzò via 85 persone e ne ferì 200.

Lei incredibilmente si salvò, le altre impiegate no.La sua foto mentre viene portata via in barella dai

soccorritori è divenuta appunto il simbolo della tra-gedia: nello scatto Ansa Simona urla, un grido stra-ziante di paura e di rabbia, gli occhi sbarrati che cer-cano qualcosa senza trovarlo.

Quella foto ha fatto il giro del mondo e l’ha perse-guitata per trent’anni.

«Oggi il mio obiettivo l’ho raggiunto, dice avoce bassa, finalmente non sono io ad avere im-portanza, ma le mie sei colleghe. Loro in tuttiquesti anni non hanno mai avuto voce, oggi cel’hanno».

E si commuove di nuovo, guardando i visi sorri-denti di Katia, Mirella, Euridia, Nilla, Franca e Rita.

La loro immagine è contenuta nella mostra “Iosono testimonianza”, progettata da Isrebo, allesti-ta in Sala Borsa e inaugurata ieri alla presenza diPaolo Bolognesi, presidente dell’Associazione fami-liari delle vittime, del sub commissario MariaAntonietta Dionisi, dell’assessore provinciale alloSport Marco Pondrelli, del quasi’ candidato sindacoMaurizio Cevenini.

Il fotografo, Martino Lombezzi, ha ritratto i soprav-vissuti oggi, accostando a ognuno di essi l’immaginedi un oggetto o di altre persone legate al giorno dellastrage.

Un cappello da capostazione, uno skateboard, unborsello, vicinoalle immagini deiproprietari: unferroviere, unragazzino, uncuoco.

Accanto allafoto di MarinaGamberini, cisono le sei ra-gazze scompar-se: «Io, sopravvissuta, mi sono sempre sentita incolpa racconta.

Loro erano morte, io no!E’ stata la ferita più grande. Questo per me non

era giusto.E poi c’era quella foto, la foto simbolo, che mi

perseguitava.

2 Agosto 1980 “Strage alla stazione diBologna”: sono passati 30 anni ed è

sempre un lungo grande mistero!Gilberto Dondi - Quotidiano.net

Yahoo News

Non riuscivo a guardarla, mi faceva rivivere queimomenti.

La gente mi riconosceva per strada e io mi senti-vo morire.

Solo adesso, dopo tanti anni, sono riuscita confatica ad accettarla, quella foto, anche se non mipiace.

Così come sono riuscita ad accettare il mio de-stino».

Per Marina è stata dura: la ferita al cranio («sonorimasta seppellita dalle macerie»), ma soprattutto lecrisi di panico, la depressione, i momenti di buio.

«Ho fatto mille terapie dice le ho fatte davverotutte.

E’ stata dura.Dove ho trovato la forza per andare avanti? Non

lo so, ci sono momenti in cui pensi di non farcela».Al suo fianco c’è Gianluca, vorrebbe suggerirle qual-

che risposta: «Taci tu lo rimprovera sorridendo ,che sei minorenne».

Poi lo guarda: «Avere mio figlio è stata un’impre-sa, nelle mie condizioni. Ma è stata la più impor-tante».

Ora Marina chiede solo una cosa, la stessa che chie-dono tutti i sopravvissuti: la verità.

«Sapere il nome dei mandanti e il perché servi-rebbe a pacificarci», conclude.

Alla mostra ci sono altri sopravvissuti.C’è Sonia Zanotti, che all’epoca aveva 11 anni.E’ di Bressanone, voleva fare la sciatrice: «Invece

sono pensionata precaria dice perché forse mi to-glieranno la pensione.

Di quel giorno ricordo ogni cosa. Ero nella salad’attesa quando scoppiò la bomba, ricordo le urla,le macerie. Era l’inferno.

La mia vita è cambiata, ho perso l’adolescenzae tante altre cose.

La nascita dei miei due figli è ciò che mi ha fattoripartire.

Oggi combatto per conservare la memoria, men-tre dal Governo abbiamo avuto solo vane promes-se».

Ruggero Sarcina è tornato a Bologna dopo tantianni: «Noi siamo i custodi della memoria, finchéresistiamo».

Era capostazione, allora. Oggi vive a Bari con lamoglie.

«Le ferite fisiche sono passate in 15 giorni, male ferite vere te le porti dentro.

L’odore acre della polvere, il ronzio nelle orec-chie.

Quelli sono rimasti. A dispetto degli psichiatri.La strage ti resta dentro, non se ne va».

ed i G ra nd i Mis te r i italiani

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Voci dal Sud 35 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

ed i G ra nd i Mis te r i italiani

Nella foto si notano i due

tronconi della Stazione

Ferroviaria con al centro un

ampio spazio che era

occupato dal fabbricato

polverizzato dall’esplosione

Il corpo senza vita di un passeggero

scagliato dall’onda d’urto

dell’esplosione sotto i vagoni del

treno per Chiasso che era in sosta sul

primo binario

L’autobus urbano dellalinea 37 che divenneinfermeria-ambulanzafacendo a spola fra lastazione ferroviaria ed i varipresidi ospedalieri oveportava i feriti coadiuvandole auto ambulanze dalnumero insufficente.Oggi è nel museo annessoalla Stazione con lorologiofamoso che segna ancora le10,24

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Voci dal Sud 36 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

ed i G ra nd i Mis te r i italiani

L’esplosione e la reazione della città

Alle 10:25, nella sala d’aspetto di 2ª classe dellaStazione di Bologna Centrale, affollata di turisti e dipersone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un or-digno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata,esplose, causando il crollo dell’ala ovest dell’edificio.

L’esplosivo, di fabbricazione militare, era posto nellavaligia, sistemata a circa 50 centimetri d’altezza su diun tavolino portabagagli sotto il muro portante dell’alaovest, allo scopo di aumentarne l’effetto; l’onda d’ur-to, insieme ai detriti provocati dallo scoppio, investìanche il treno Ancona-Chiasso, che al momento sitrovava in sosta sul primo binario, distruggendo circa30 metri di pensilina, ed il parcheggio dei taxi anti-stante l’edificio.

L’esplosione causò la morte di 85 persone ed ilferimento o la mutilazione di oltre 200.

La città reagì con orgoglio e prontezza: molti citta-dini, insieme ai viaggiatori presenti, prestarono i primisoccorsi alle vittime e contribuirono ad estrarre lepersone sepolte dalle macerie; immediatamente dopol’esplosione la corsia di destra dei viali di circonvalla-zione che circondano il centro storico di Bologna, e sucui si trova la stazione, fu riservata alle ambulanze edai mezzi di soccorso e, dato il grande numero di feriti,non essendo tali mezzi sufficienti al loro trasporto ver-so gli ospedali cittadini, vennero impiegati anche au-tobus, in particolare quello della linea 37, dive-nuto, insieme all’orologio fermo alle 10:25, unodei simboli della strage, auto private e taxi ed, alfine di prestare le cure alle vittime dell’attentato, imedici ed il personale ospedaliero fecero ritorno dalleferie, così come i reparti, chiusi per le festività estive,furono riaperti per consentire il ricovero di tutti i pa-zienti.

Nei giorni successivi la centrale Piazza Maggioreospitò imponenti manifestazioni di sdegno e di prote-sta da parte della popolazione e non furono risparmia-te accese critiche e proteste rivolte ai rappresentantidel Governo, intervenuti il giorno 6 ai funerali dellevittime celebrati nella Basilica di San Petronio; gli uniciapplausi furono riservati al presidente Sandro Pertini,giunto immediatamente con un elicottero a Bolognaalle 17.30 del giorno della strage, che in lacrime pro-nunciò di fronte ai giornalisti queste brevi parole: «nonho parole, siamo di fronte all’impresa più crimi-nale che sia avvenuta in Italia».

Struttura dell’ordignoLa bomba era composta da 23 kg di esplosivo, una

miscela di 5 kg di tritolo e T4 detta “Compound B”,potenziata da 18 kg di gelatinato (nitroglicerina ad usocivile).

Indagini giudiziarieSubito dopo l’attentato, il Governo Italiano, presie-

duto da Francesco Cossiga, e le forze di Polizia attri-buirono lo scoppio a cause fortuite, ovvero all’esplo-sione di una caldaia nel sotterraneo della stazione.

(n.d.r.: una conclusione assolutamente affretta-ta dal momento che non era stato assolutamentepossibile stanti i termini temporali ridottissimiesperire serie indagini per cui se il Governo ita-

Il fatto, i processi, i depistaggi ...

liano si fosse astenuto dal fornire questa soluzio-ne semplicistica e chiaramente di comodo ... avreb-be guadagnato una bella figura in luogo di unafiguraccia come è avvenuto).

Non appena apparvero più chiare le dinamiche e fupalese una matrice terrorista, attribuirono la respon-sabilità della strage al terrorismo nero.

Già il 26 agosto 1980 la Procura della Repubblica diBologna emise ventotto ordini di cattura nei confrontidi militanti di estrema destra dei Nuclei Armati Rivo-luzionari: Roberto Fiore e Massimo Morsello (futurifondatori di Forza Nuova), Gabriele Adinolfi, France-sca Mambro, Elio Giallombardo, Amedeo DeFrancisci, Massimiliano Fachini, Roberto Rinani, Giu-seppe Valerio Fioravanti, Claudio Mutti, Mario Corsi,Paolo Pizzonia, Ulderico Sica, Francesco Bianco, Ales-sandro Pucci, Marcello Iannilli, Paolo Signorelli,PierLuigi Scarano, Francesco Furlotti, Aldo Semerari,Guido Zappavigna, GianLuigi Napoli, Fabio De Feli-ce, Maurizio Neri. Vengono subito interrogati a Ferrara,Roma, Padova e Parma. Tutti saranno scarcerati nel1981.

Depistaggi e disinformazioneVi furono svariati episodi di depistaggio, organizzati

per far terminare le indagini, dei quali il più grave èquello ordito da parte di alcuni vertici dei servizi se-greti del SISMI, tra i quali Pietro Musumeci e Giu-seppe Belmonte, che fecero porre in un treno a Bolo-gna, da un sottufficiale dei Carabinieri, una valigia pienadi esplosivo, dello stesso tipo che fece esplodere lastazione, contenente oggetti personali di due estremi-sti di destra, un francese e un tedesco.

Musumeci produsse anche un dossier fasullo, de-nominato “Terrore sui treni”, in cui riportava gli in-tenti stragisti dei due terroristi internazionali in rela-zione con altri esponenti dell’eversione neofascista,tutti legati allo spontaneismo armato, senza legamipolitici, quindi autori e allo stesso tempo mandanti del-la strage.

Francesco Cossiga, il 15 marzo 1991, al tempo dellasua presidenza della Repubblica, affermò di essersisbagliato a definire “fascista” la strage alla stazionedi Bologna e di e di essere stato mal indicato dai ser-vizi segreti. Attorno a questa strage, come era giàavvenuto per la Strage di piazza Fontana nel 1969, sisviluppò un cumulo di affermazioni, controaffermazioni,piste vere e false, tipiche di altri tragici avvenimentidella cosiddetta strategia della tensione.

CondanneLentamente e con fatica, attraverso una complica-

ta e discussa vicenda politica e giudiziaria, e graziealla spinta civile dell’ ”Associazione tra i familiaridelle vittime della strage alla stazione di Bolognadel 2 agosto 1980”, si giunse ad una sentenza defi-nitiva della Corte di Cassazione il 23 novembre 1995.

Vennero condannati all’ergastolo, quali esecutori del-l’attentato, i neofascisti dei NAR Giuseppe ValerioFioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempredichiarati innocenti, mentre l’ex capo della P2 LicioGelli, l’ex agente del SISMI Francesco Pazienza e gli

La Strage della Stazione di Bologna

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Voci dal Sud 37 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

ed i G ra nd i Mis te r i italiani

ufficiali del servizio segreto militare Pietro Musumecie Giuseppe Belmonte vennero condannati per ildepistaggio delle indagini.

Il 9 giugno 2000 la Corte d’Assise di Bologna emi-se nuove condanne per depistaggio: 9 anni di reclu-sione per Massimo Carminati, estremista di destra, equattro anni e mezzo per Federigo MannucciBenincasa, ex direttore del SISMI di Firenze, e IvanoBongiovanni, delinquente comune legato alla destraextraparlamentare.

Ultimo imputato per la strage è Luigi Ciavardini,con condanna a 30 anni confermata nel 2007.

Anche lui continua a dichiararsi innocente.Eventuali mandanti della strage non sono mai

stati scoperti.Ipotesi alternativeA causa del protrarsi negli anni delle vicende

giudiziarie e dei numerosi comprovati depistaggi, in-torno ai veri esecutori e ai mandanti dell’attentato sisono sempre sviluppate numerose ipotesi estrumentalizzazioni politiche divergenti dai fattiprocessuali che hanno portato alle condanne definiti-ve dei presunti esecutori materiali della strage.

· Stando quanto riportato dai media nel 2004 eripreso nel 2007, Francesco Cossiga, in una letteraindirizzata a Enzo Fragalà, capogruppo di Alleanza Na-zionale nella commissione Mitrokhin, ipotizza uncoinvolgimento palestinese (per mano del Fronte Po-polare per la Liberazione della Palestina e del gruppoSeparat di Iliz Ramirez Sanchez, noto come “coman-dante Carlos”) dietro l’attentato.

Inoltre, nel 2008 Cossiga ha rilasciato un’intervistaal Corriere della Sera in cui ribadiva la sua convinzio-ne secondo cui la strage non sia da imputarsi al terro-rismo nero, ma ad un “incidente” di gruppi della resi-stenza palestinese operanti in Italia.

Si dichiara altresì convinto dell’innocenza di Fran-cesca Mambro e Giuseppe Valerio Fioravanti.

Dalla sua cella, a Parigi, il terrorista rosso IlicRamirez Sanchez afferma che «la commissioneMitrokhin cerca di falsificare la storia e che aBologna a colpire furono CIA e Mossad», con l’in-tento di punire e ammonire l’Italia per i suoi rapportidi fiducia reciproca con l’OLP, che si era segreta-mente impegnato a non colpire l’Italia in cambio diuna certa protezione.

Nel maggio 2007 il figlio di Massimo Sparti (malvi-vente legato alla banda della Magliana e principaleaccusatore di Fioravanti) dichiara «mio padre nellastoria del processo di Bologna ha sempre men-tito».

· In un allegato pubblicato in fascicoli del setti-manale di destra L’Italia Settimanale nel corso del1994 intitolato “Storia della prima Repubblica” vie-ne fornita una particolare ipotesi sulla strage; vieneaccomunata alla strage di Ustica (ne viene definitaletteralmente il “bis”); poi viene paragonata al caso diEnrico Mattei e al caso Moro.

Il testo prosegue con « L’Italia dalla nascita del-la prima Repubblica è stata, come tutti sanno, unpaese a sovranità limitata (...) ora, nel momentoin cui, per questioni contingenti (...) ha fatto - ra-ramente - scelte che si sono rivelate in contrastocon le alleanze di cui vi dicevo, ha compiuto, det-to in termini politico-mafioso-diplomatici, uno“sgarro”.

E come nella mafia quando un picciotto sbaglia

finisce in qualche pilone di cemento o viene pri-vato di qualche parente (in gergo si chiama “ven-detta trasversale”), così è fra gli Stati: quandoqualche paese sbaglia, non gli si dichiara guer-ra; ma gli si manda un “avvertimento”, sotto for-ma di bomba, che esplode in una piazza, su di untreno, su una nave, ecc ecc »

Senza contestare le sentenze giudiziarie che hannoriconosciuto gli esecutori materiali, il testo vuole indi-care i mandanti.

In memoria della strageNella sala d’attesa di 2a Classe, ricostruita cam-

peggia ancora il foro nel pavimento provocato dallabomba, sito al di sotto della lapide contenente i nomidelle vittime posta sullo spezzone di parete non crolla-to.

Il 2 agosto è considerata la giornata in memoria ditutte le stragi, e la città di Bologna con l’Associazionetra i familiari delle vittime della strage alla stazione diBologna del 2 agosto 1980 organizzano ogni anno unconcorso internazionale di composizione musicale conconcerto in Piazza Maggiore.

Per ricordare la strage, nella ricostruzione dell’aladella stazione distrutta è stato creato uno squarcio nellamuratura.

All’interno, nella sala d’aspetto, è stata mantenutala pavimentazione originale nel punto dello scoppio.

Il settore ricostruito presenta l’intonaco esterno li-scio e non “bugnato” come tutto il resto del fabbrica-to, in modo che sia immediatamente riconoscibile epiù visibile.

È stato mantenuto intatto uno degli orologi nel piaz-zale antistante la stazione ferroviaria, quello che sifermò alle 10:25; qualche tempo dopo la strage l’oro-logio venne rimesso in funzione, ma di fronte a deciserimostranze le Ferrovie convennero sull’opportunitàche quelle lancette rimanessero ferme a perenne ri-cordo.

Il cippo commemorativo nella stazione di Bolognacontiene l’elenco delle “vittime del terrorismo fasci-sta”.

Durante il mandato di Giorgio Guazzaloca, sindacodi Bologna dal 1999 al 2004, l’esponente locale di Al-leanza Nazionale Massimiliano Mazzanti propose alsindaco di non citare più la “matrice fascista” dellastrage nella commemorazione ufficiale del 2 agosto,anche se confermata con le condanne del 1995.

Nonostante le critiche dell’opposizione, il Sindaco,pur non ammettendo di aver accolto l’invito che veni-va da una parte della sua maggioranza, così fece pertutte e quattro le prime celebrazioni che lo videro pro-tagonista.

Dal 2004, invece il nuovo sindaco, Sergio Cofferati,è tornato a scandire la vecchia formula durante la ma-nifestazione ufficiale.

Il 2 agosto 2010, giorno del trentennale dellastrage, per la prima volta nessun rappresentan-te del governo è stato presente alla commemo-razione svoltasi dapprima in Comune e succes-sivamente nel piazzale antistante la stazione.

Solo rappresentante per lo Stato è stato il Pre-fetto di Bologna, Angelo Tranfaglia: un vero scan-dalo !

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Voci dal Sud 38 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Medi c i na & Ch ir u rg ia

Una protesi facciale ha restituito il volto a una donna

americana sfigurata da un colpo di fucile da caccia.

E’ l’incredibile storia di Chrissy Steltz, residente a

Milwaukie in Oregon.

A 16 anni la ragazza, che oggi ne ha 27, è rimasta

vittima di un terribile incidente.

Durante una festa un amico ubriaco

le ha sparato accidentalmente un col-

po dritto in viso distruggendole occhi,

naso e parti del cranio.

E’ sopravvissuta per miracolo.

«Non vorrei più che la gente mi

fissasse», ha detto Chrissy Steltz alla

rete ABC News. Anche se ha perso

completamente la vista, riesce a per-

cepire gli sguardi delle persone che ha

di fronte.

Chrissy è rimasta senza naso, senza

occhi e con una profonda cavità in mez-

zo al viso, che finora ha cercato di nascondere con

una mascherina da notte nera.

Ma dopo quel tragico incidente undici anni fa ha

imparato a leggere il braille; in una scuola per ciechi

ha conosciuto il suo ragazzo e la scorsa estate ha

dato alla luce un bambino.

E per dimostrare che ce la poteva fare come gli

altri, ha terminato gli studi con il massimo dei voti.

«Non mi vedono piu’ come un mostro»

Tuttavia, Chrissy Steltz aveva un sogno: un viso

affinché suo figlio potesse guardarla.

E grazie ai chirurghi e alle nuove straordinarie pos-

sibilità in campo medico ora ha un nuovo volto.

Gli specialisti di chirurgia maxillo-facciale di Eugene

hanno infatti utilizzato alcune vecchie foto di Steltz,

risalenti a quando aveva 16 anni, e hanno realizzato

una protesi che è stata adattata alla sua età attuale.

Completa di occhi azzurri, naso e sopracciglia ar-

tificiali.

A 16 anni resta sfigurata da un colpo di

fucile, a 27 le viene ricostruito il voltoProtesi facciale, occhi bionici e arti «militari»: quando la medicina supera di gran

lunga la fantascienza !

Una procedura all’avanguardia, riferisce l’equipe

guidata da Eric Dierks.

L’impianto di protesi è in silicone, fissato con spe-

ciali magneti in titanio alle ossa facciali.

Oltre a ciò, la protesi può essere tolta e riaggiustata

in ogni momento.

La nuova faccia è costata 80mila dollari, una spe-

sa che l’assicurazione sanitaria non ha voluto

accollarsi visto che per loro si trattava di

un’«operazione di bellezza».

In soccorso è arrivato il team di medici che ha

deciso di regalarle la protesi.

E Crissy oggi è al settimo cielo: «Dopo undici

anni ho di nuovo un viso e la gente, ma soprat-

tutto mio figlio, non mi vedono più come un mo-

stro».

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Voci dal Sud 39 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

BRUXELLES - L’Europa lascia la parola ad un giovane scienziato italiano per annunciare nuove spe-

ranze a chi soffre di un tumore celebrale.

«Se il nostro lavoro porterà i frutti previsti, i nuovi farmaci antitumorali potrebbero essere pronti

per il 2013, dice Milo Malanga, 33

anni, bolognese, che proprio grazie ai

finanziamenti Ue del programma di

ricerca Marie Curie, partecipa allo

sviluppo di una terapia innovativa.

Il giovane ricercatore, dopo la lau-

rea in chimica e tecnologia farmaceuti-

ca a Bologna, alle proposte italiane ha

preferito di andare vedere cosa suc-

cede all’estero, grazie ad una borsa di

dottorato europea particolarmente al-

lettante: « ...pagata quasi tre volte

quello che avrei ricevuto in Italia».

Ora lavora ad un progetto comune a

nove paesi, sostenuto dall’Europa, a Budapest (Ungheria) nel più grande laboratorio al mondo per questo

tipo di ricerche, il Cyclolab,

Racconta i primi risultati di quei lavori, «particolarmente promettenti» che illustrerà a Torino, alla Confe-

renza Marie Curie.

L’obiettivo: un nuovo farmaco a base di zuccheri, i cui profili si stanno precisando, che potrebbe rappre-

sentare una valida cura per la lotta contro il tumore celebrale, che spesso non può essere rimosso

chirurgicamente.

«L’idea – spiega Malanga – è di creare dei veicoli per trasportare farmaci antitumorali, o addirit-

tura veicoli fatti di farmaci antitumorali, che colpiscono le cellule malate e non quelle sane».

Altra caratteristica, aggiunge, «il farmaco è a base di ciclodestine, zuccheri che si possono estrarre

dall’amido, quello delle patate o dal riso: sono sostanze biocompatibili, non tossiche ed economi-

che quindi possono essere prodotte a livello industriale a basso costo».

La ricerca in corso punta quindi a sviluppare questi “veicoli” abbastanza piccoli da superare le barriere

che proteggono il cervello e contro cui i farmaci di oggi sono inefficaci.

Insomma, «proprio grazie ai nostri migliori talenti – commenta fiduciosa la commissaria Ue all’istru-

zione Androulla Vassiliou – si potrebbe salvare milioni di vite».

Prospettive per il futuro? “Finirò il dottorato a Budapest dove lavorano in modo eccezionale – dice

Malanga – poi probabilmente presenterò richiesta per ottenere fondi per un mio progetto.

Ho delle idee in mente, nello sviluppo di farmaci non solo antitumorali ma anche antivirali;

penso che siano buone».

Allora sarà il ritorno di un talento?

«Lavorare in Italia, perchè no, ma sono pronto a ripartire dove posso realizzare il mio progetto».

Non le mancherà il suo paese?

«Vuole una risposta sincera, a Bologna ho lasciato solo il cuore»!

Medi c i na & Ch ir u rg ia

Ricercatore italiano scopre medicina

contro cancro al cervelloEntro il 2013 un nuovo farmaco antitumorale a base di zuccheri

Patrizia Lenzarini - Gazzetta del Sud

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Voci dal Sud 40 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Medi c i na & Ch ir u rg ia

Londra - Inoculando i bacilli della salmonella – in una forma innocua che non provoca la malattia – si riesce a segnalare

le cellule tumorali al sistema immunitario che è così in grado di individuarle e ucciderle. Questa tecnica innovativa è stata

messa a punto in uno studio italo-statunitense coordinato da Maria Rescigno, dell’Istituto europeo di Oncologia di

Milano di Umberto Veronesi, pubblicato sulla rivista “Science Translational Medicine”.

La ricerca potrebbe portare a creare un nuovo trattamento antitumorale immunoterapico o a un vaccino terapeutico.

Finora i test sono stati effettuati con successo sui topi e sulle cellule tumorali in vitro.

«Ora siamo pronti a procedere sull’uomo ma stiamo attendendo le autorizzazioni», ha spiegato la Rescigno. Il

fattore marcatore chiave è la “connessina 43”, una proteina che forma piccoli canali di comunicazioni tra diversi tipi di

cellule. Frammenti di proteine tumorali, chiamati peptidi, riescono a fuoriuscire attraverso questi canali. Così facendo

entrano nelle cellule immunitarie e agiscono come una sorta di “bandierine rosse” per innescare una specifica risposta

immunitaria contro il tumore. Normalmente le cellule tumorali riescono a proliferare diventando invisibili alle cellule

immunitarie perchè non sviluppano naturalmente sufficiente “connessina 43”. Iniettando la salmonella depotenziata le

“bandierine rosse” si attivano maggiormente.

L’équipe di Rescigno finora si è concentrata sul melanoma, la forma più letale del cancro della pelle, iniettando la

salmonella innocua in queste cellule.

Aumentando la quantità di “connessina 43” . In questo modo si formano nuovi canali di comunicazione e il sistema

immunitario si attiva uccidendo le cellule cancerogene. Si è notato che la tecnica ha protetto le cavie da laboratorio dal

proliferare di altre forme tumorali: un potenziale “effetto vaccino”.

La salmonella “benigna” smaschera cellule tumoraliSi potrebbe arrivare a un nuovo trattamento immunoterapico

Gazzetta del Sud

ROMA - Che in circolazione ci fossero già superbatteri resistenti agli antibiotici si sapeva, ma ora stanno arrivando

anche quelli “potenziati”. L’allarme viene dai ricercatori dell’università di Cardiff: microrganismi portatori di un gene

particolare, chiamato Ndm-1, che conferisce ancora maggiore resistenza, sono già sbarcati in Gran Bretagna da India e

Pakistan a causa soprattutto del “turismo della salute”, la pratica sempre più diffusa di andare a cercarsi trattamenti low

cost in luoghi sempre più lontani. Lo studio, pubblicato da “Lancet Infectious Diseases”, ha esaminato 37 casi di

infezioni da batteri portatori di Ndm-1 emersi in Gran Bretagna, più diversi campioni di questi batteri prelevati in India e

Pakistan. Dei casi inglesi molti riguardavano persone che erano state in Asia per sottoporsi a qualche trattamento

medico, soprattutto di chirurgia estetica. I pazienti, spiegano gli autori, sono stati trattati con un cocktail di farmaci, ma

in almeno un caso il batterio “rinforzato” si è mostrato resistente a tutti gli antibiotici, e in molti altri non hanno

funzionato neanche i carbapenemi, l’ultima generazione dei farmaci di questo tipo.

«Questo gene produce un enzima che distrugge penicilline e cefalosporine – spiega Antonio Cassone, ex direttore del

dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di Sanità – ma la cosa più importante è che è capace di saltare

facilmente da un batterio all’altro, diffondendosi rapidamente. Già anche in Italia sono numerosi i ceppi di batteri

resistenti agli antibiotici, se si aggiunge anche il gene rischiamo di trovarci a corto di “armi” contro le infezioni. Purtroppo

casi simili hanno dimostrato che in queste condizioni è molto probabile che batteri di questo tipo si diffondano in tutto

il mondo».

Secondo l’esperto l’insorgenza di batteri resistenti è dovuta a un cattivo uso degli antibiotici esistenti, ma anche alla

mancanza di nuove molecole: «Servono nuovi antibiotici, in questo periodo se ne sviluppano troppo pochi – continua

Cassone - inoltre non si fa abbastanza ricerca sui vaccini, che sarebbero un’arma formidabile».

Nel nostro Paese, il terzo in Europa per uso di antibiotici, tra i batteri più a rischio ci sono l’Escherichia coli (respon-

sabile di infezioni urinarie e sepsi; in Italia la resistenza di tale batterio agli antibiotici è aumentata dal 21 al 35% in 5 anni)

e lo Staphylococcus aureus (agente di infezioni ospedaliere; in Italia la resistenza è del 30-40%). L’ultimo rapporto della

sorveglianza europea sull’antibioticoresistenza, inoltre, mostra che anche la velocità con cui peggiorano le resistenze

non era mai stata osservata prima.

Aggressivi e resistenti dalla Gran Bretagna l’allarme

superbatteriMarzia Rosati - Gazzetta del Sud

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Voci dal Sud 41 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Notizie in breve o curiose

Uno strano caso quello di Alessandra nata ... in un

altro Mondo!

Era il 21 luglio scorso quando la piccola Alessandradecide assieme a “mamma Natura” di affacciarsi suquesta Terra.

Ma essendo un tantino eccentrica decide che nonvuole nascere banalmente in un ospedale, o in un ap-partamento privato e tampoco su un aereo di linea (con-siderato dalla legge italiana Territorio italiano).

Si lambicca un tantino il cervellino pronto a nasceree decide che anche nascere su un’automobile che por-ta la sua amata Mamma in ospedale è di una banalitàfolle.

Ed allora? ecco fatto, la decisione è presa e decideche sarebbe nata a bordo di una eliambulaza chiamatadai genitori per trasportare la sua Mamma e lei stessapresso l’Ospedale di Alessandria.

Aveva però taciuto a tutti, finanche alla sua mammi-na che la portava amorevolmente in grembo da bennove mesi, che aveva deciso di fare una sorpresa esarebbe nata mentre l’eliambulanza era in volo nei cielidella città.

E qui ... si scatena putiferio burocratico e ... nasce il caso!Non essendo nata in terra, in luogo riconosciuto territorio italiano, non essendo stata stabilita con certezza l’ora della

sua venuta alla luce ... la piccola Alessandra non può essere considerata nata per le Leggi vigenti italiane!Una miriade di cavilli si oppongono acchè la piccola Alessandra venga iscritta ad un anagrafe!Alessandra comincia (ahimè!) troppo presto a scontrarsi con le Leggi italiane e la burocrazia, ma siamo sicuri che un

escamotage verrà fuori o ... sarà ufficialmente la prima cittadina extraterrestre caduta dal cielo!

di Mariasole Dalmonte

Ci si chiede se sarà considerata la prima extraterrestre documentata del Mondo!

Taranto - Morti a carico dell’Asl, circa quattromila persone decedute daanni risultavano ancora in carico all’Asl di Taranto e concorrevano regolar-mente alla quantificazione delle retribuzioni dei rispettivi medici di base con-venzionati: la scoperta è stata fatta da militari del Comando Provinciale dellaGuardia di Finanza a conclusione di indagini che hanno comparato i datidelle anagrafi comunali con gli elenchi degli iscritti all’Asl nel periodo com-preso fra il 2004 e il 2008.

Nel registro degli indagati sono stati scritti dalla Procura i Direttori Gene-rali pro-tempore dell’Azienda sanitaria locale.

L’avviso di conclusione delle indagini preliminari, firmato dal PM RemoEpifani, è stato notificato all’ex direttore generale Marco Urago, all’ex commissario straordinario dell’Asl Carlo Sessa eall’attuale direttore generale Angelo Domenico Colasanto.

L’ipotesi di reato è abuso d’ufficio. I dirigenti sono indagati “per aver omesso, nell’ambito delle competenze attribu-ite loro dalla normativa regionale e nazionale nel comparto della spesa sanitaria, di dare corso agli adempimentiprocedurali di aggiornamento dell’anagrafe assistiti e per avere arrecato un ingiusto profitto ai medici di base,derivante dagli emolumenti non spettanti”.

Il Servizio sanitario nazionale corrisponde ai medici di famiglia poco più di 38 euro lordi all’anno per ogni paziente, perun massimo di 1500 assistiti.

A questa cifra va aggiunto un assegno individuale, non riassorbibile, che viene riconosciuto al medico per anzianitàdi laurea e carico assistenziale.

Le indagini dei finanzieri del gruppo di Taranto, diretti dal tenente colonnello Cosimo D’Elia, rientrano in un piano diazione disposto dal comando generale di Roma per monitorare la spesa sanitaria.

In Italia si curano amorevolmente ...

i morti!

Un popolo civile ha cura e rispetto dei propri defunti!

www.laprimapagina.it

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Voci dal Sud 42 AnnoVI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Notizie in breve o curiose

In 300 su 2300 sono già stati san-zionati, per altri 70 è scattata la diffi-da.

I tassisti napoletani non sono certoun modello.

Anzi. In molti hanno addiritturaseri problemi di alcool e droga.

Il Comune sta correndo ai riparicosì da applicare finalmente un re-golamento varato più di un lustro fadall’allora assessore Luca Espositoma mai andato in vigore perché per-sosi nel fuoco incrociato delle fazio-ni politiche del Consiglio comunale.

Agostino Nuzzolo, l’attuale asses-sore lo ha rispolverato.

Di cosa si tratta? Sostanzialmentea ciascuna infrazione viene assegna-to un punteggio, chi arriva a 100 pun-ti perde la licenza e fare il tassista aNapoli per lui sarà impossibile.

Al momento col vecchio regola-mento sono state comminate già 100 sospensioni da 15 giorni, 40 da 30, 10 da 5 giorni e 5 da 60 giorni.

Un numero molto elevato che testimonia quanto una cospicua parte dei tassisti napoletani sia almeno poco incline alleregole.

Un’avventura prendere il taxi a Napoli e spesso rappresenta un pericolo.Soprattutto in questo periodo estivo, dopo tutto Ferragosto non è tanto lontano.In una città già abbastanza vuota tra chi parte e chi arriva, chi cerca e chi non trova, si arrangi chi può.E i tassisti lo fanno alla grande ai danni di chi deve spostarsi.Il tenente Sabato Caputo della Polizia turistica è con i suoi uomini e donne deputato a tutelare dai tassisti truffaldini e

rissosi napoletani e turisti.Il quadro che delinea non è incoraggiante: “Il problema c’è ed è abbastanza diffuso - racconta - purtroppo questi

signori sono tanti e tutti i giorni siamo costretti ad entrare in azione con blitz e sequestri”.

Napoli, molti i truffatori fra i

tassinari rissosi e scortesiwww.laprimapagina.it

Siete stanchi dell’Italia e volete cambiare aria? Avete in mente di trasferirvi in Australia, terra

di koala e canguri, ma non sapete quali prospettive di lavoro ci sono lì?

Niente paura, daEa lontana Oceania ci arrivano delle offerte di lavoro decisamente interes-

santi, se siete intenzionati a conoscere la natura australiana e vivere pienamente colori e sapori

di queste terre.

Lo Stato dellAustralia Meridionale, infatti, ha inviato delle offerte di lavoro decisamente cu-

riose: accalappiakoala oppure raccoglitore di escrementi di canguro.

In Australia inventati nuovi lavori:accalappiakoala e raccogli escrementi di canguri

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Voci dal Sud 43 Anno VI° nr. 9 Settembre 2010w w w . s o s e d . eu

Notizie in breve o curiose

Roma - Vacanze barricati in casa, o ‘nascosti’ inabitazioni non troppo distanti dalla propria, per nonconfessare la rinuncia alla ferie percolpa della crisi.

Sono aumentati gli italiani, concen-trati soprattutto in provincia, che scel-gono, complici le difficoltà economi-che, le ‘vacanze talpa’: se negli anniscorsi rappresentavano poco più del5% “oggi sono il 10-15%”, secondoAntonio Lo Iacono, presidente dellaSocieta’ italiana di psicologia.

L’esperto spiega come questo fe-nomeno riguardi soprattutto gli am-bienti dove il controllo sociale è ele-vato: le persone che hanno un fortebisogno di apparire ‘vincenti’, perciò,nascondono le proprie difficoltà an-che a caro prezzo.

“Si tratta di persone - spiega LoIacono - che non riescono a mostra-re le proprie povertà, la propria cri-si.

Questo soprattutto in provincia e nelle classisociali medie o medio alte che si sono impoveri-te”.

Così raccontano vacanze a cinque stelle mentreinvece vanno da parenti o amici fuori dal giro dellenormali frequentazioni, o tornano nella casa paternae magari fanno qualche lampada abbronzante permostrare un aspetto ‘da vacanza’.

“Con la crisi - continua Lo Iacono - è più cheraddoppiata la percentuale delle persone cheentra nel gioco delle ‘vacanze talpa’, in partico-lare tra chi sente il bisogno di ‘salvare la faccia’in ambienti dove ciò che si mostra è più impor-tante di tutto il resto.

E il fatto che ci siano tante persone che rinun-ciano alle ferie non cambia la loro prospettiva”.

E’ sicuramente un segno di disagio amplificato dallacittà che si svuota e dagli amici che in vacanza civanno davvero.

A dover rinunciare alle ferie ‘per crisi’, però, cisono anche tanti italiani che non sentono nessun bi-sogno di ‘nascondere’ la loro scelta obbligata.

“Anche in questi casi - spiega Lo Iacono - nonmancano i disagi psicologici.

‘Vacanze talpa’ per il 15% degli italiani, chiusi

in casa fingono di essere partitiYahoo News - (Adnkronos/Adnkronos Salute)

Si aggrava sicuramente la percezione dellaprecarietà, delle difficoltà economiche, delle pa-ure per il futuro”.

Insomma la crisi si fa sentire al suo massimo livel-lo.

Ma lo psicologo invita a cogliere anche le oppor-tunità ‘nascoste’ di questa situazione.

“La parola crisi - dice - ha una doppia valenza.Significa difficoltà ma anche opportunità”.E, in questo senso, chi resta a casa può cogliere

comunque l’occasione di una ‘vacanza alternativa’,per recuperare energie.

Semplicemente cambiando abitudini. “In primoluogo rallentando i ritmi. Ciò permette di sentireanche di più se stessi”.

Poi bisogna puntare a riscoprire il territorio e lerisorse della propria città o del proprio paese o lelocalità più vicine.

In Italia ci sono tantissime ‘offerte’ estive anche acasa propria.

Ci si può organizzare, inoltre, con cose semplici,visitare la biblioteca se si ama la lettura, fare una gitain un parco o in località vicine.

Utile anche inventarsi attività fisiche - dalla cam-minata alla passeggiata in bicicletta - che aiutano:perché chi non fa niente entra in agitazione, si sentestupido e si intristisce, conclude Lo Iacono.