Vittorio Alfieri Saul -...

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1 G. Langella, P. Frare, P. Gresti, U. Motta letteratura it Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori Tutti i diritti riservati © Pearson Italia S.p.A. VOLUME 2 Il Settecento I classici Vittorio Alfieri Saul (testo integrale) Vittorio Alfieri Saul 1. Qui freno… ponga?: ordina così: Onnipossente (onnipotente) Iddio, vuoi tu ch’io ponga qui freno (arresti in questo luogo) al corso (il cammino), a cui (verso il quale) tua man mi ha spinto? Non appena giunto in terra d’Israele, David si rivolge a Dio una lunga invocazione che ha i toni della preghiera. A Lui chiede se debba fermarsi o proseguire il suo viaggio: il suo ritorno è voluto dall’Onnipotente che farà di David uno strumento della Sua volon- tà. Fin dall’inizio, Alfieri presenta signifi- cativamente David come l’uomo che vive uno strettissimo rapporto con Dio, tanto da poter parlare direttamente a Lui. Si noti, in questo lungo monologo di David, la frequenza del pronome personale io, a sottolineare l’estrema consapevolezza del giovane eroe in un momento crucia- le della sua vita. David inoltre si rivolge di frequente a un tu volta per volta diverso: prima a Iddio, poi a Saùl, poi alla Notte e, a seguire, a Gelboè (oggi Gelbon: nome dei contrafforti nord-occidentali del mon- te Efraim, situato in Palestina), a Israel, di nuovo al re (cioè a Saul) e infine ai nemici (Filiste). Alfieri sembra quasi voler stabi- lire una gerarchia dei referenti di David e, dunque, dei pensieri che affollano la sua mente prima che arrivi il nuovo giorno: prima Dio, poi il re, per finire con i nemici. La Notte cui si riferisce David rappresenta anche il buio della coscienza di Saul, che getta il suo regno nel disordine e nell’o- scurità e la sua famiglia nello sconforto. 2. Di Gelboè… Filiste: ordina così: questi son i monti di Gelboè, or campo ad Israèl (ora campo di battaglia per Israele), che sta a fronte (fronteggia, cioè: combatte) all’empia Filiste (i Filistei, ritenuti dagli Ebrei “empi” in quanto politeisti). 3. potessi… brando!: potessi oggi trovare la morte a causa di un nemico (inimico brando: spada nemica). 4. da Saùl… aspettarla: devo invece at- tendermela da Saul. Lo sconforto di David è dovuto proprio al fatto che non potrà morire sul campo di battaglia come un eroe o un valoroso soldato, ma sarà pro- babilmente ucciso da Saul, il suo re e suo- cero (David ha infatti sposato la figlia di Saul, Micol), che lo considera un traditore e un avversario politico. 5. crudo sconoscente: crudele e ingrato. 6. che il campion... tregua: ordina così: che vai perseguendo (inseguendo con ostilità) per caverne e balze (in antri oscu- ri e per i monti) il tuo campion (paladino), senza mai dargli tregua. 7. il tuo scudo: il tuo scudiero, ma anche, metaforicamente, il soldato più valoroso che difende (fa da scudo, appunto) il trono di Saul. 8. fidanza: fiducia. PERSONAGGI SAUL, figlio di Kish, della tribù di Beniamino e primo re degli Ebrei (XI sec.-1012 a.C.). GIONATA, figlio di Saul. MICOL, figlia di Saul e moglie di David. DAVID, figlio di Iesse (XI sec.-972 a.C.), musico, scudiero e genero di Saul, cui seccedette nel regno. ABNER, figlio di Ner e cugino di Saul, comandante dell’esercito ebraico, allora in guerra con i Filisei, e consigliere del sovrano. ACHIMELECH, figlio di Achitob e sommo sacerdote a Nob, che Saul farà uccidere. Soldati Israeliti Soldati Filistei Scena, il campo degli Israeliti, in Gelboè Atto I SCENA I David DAVID Qui freno al corso, a cui tua man mi ha spinto, onnipossente Iddio, tu vuoi ch’io ponga 1 ? Io qui starò. – Di Gelboè son questi i monti, or campo ad Israèl, che a fronte 5 sta dell’empia Filiste 2 . Ah! potessi oggi morte aver qui dall’inimico brando 3 ! Ma, da Saùl deggio aspettarla 4 . Ahi crudo sconoscente 5 Saùl! che il campion tuo vai perseguendo per caverne e balze, 10 senza mai dargli tregua 6 . E David pure era già un dì il tuo scudo 7 ; in me riposto ogni fidanza 8 avevi; ad onor sommo

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

Vittorio Alfieri

Saul

1. Qui freno… ponga?: ordina così: Onnipossente (onnipotente) Iddio, vuoi tu ch’io ponga qui freno (arresti in questo luogo) al corso (il cammino), a cui (verso il quale) tua man mi ha spinto? Non appena giunto in terra d’Israele, David si rivolge a Dio una lunga invocazione che ha i toni della preghiera. A Lui chiede se debba fermarsi o proseguire il suo viaggio: il suo ritorno è voluto dall’Onnipotente che farà di David uno strumento della Sua volon-tà. Fin dall’inizio, Alfi eri presenta signifi -cativamente David come l’uomo che vive uno strettissimo rapporto con Dio, tanto da poter parlare direttamente a Lui. Si noti, in questo lungo monologo di David, la frequenza del pronome personale io, a sottolineare l’estrema consapevolezza del giovane eroe in un momento crucia-le della sua vita. David inoltre si rivolge di frequente a un tu volta per volta diverso: prima a Iddio, poi a Saùl, poi alla Notte e, a seguire, a Gelboè (oggi Gelbon: nome dei contrafforti nord-occidentali del mon-te Efraim, situato in Palestina), a Israel, di nuovo al re (cioè a Saul) e infi ne ai nemici (Filiste). Alfi eri sembra quasi voler stabi-lire una gerarchia dei referenti di David e, dunque, dei pensieri che affollano la sua mente prima che arrivi il nuovo giorno: prima Dio, poi il re, per fi nire con i nemici. La Notte cui si riferisce David rappresenta anche il buio della coscienza di Saul, che getta il suo regno nel disordine e nell’o-scurità e la sua famiglia nello sconforto.2. Di Gelboè… Filiste: ordina così: questi son i monti di Gelboè, or campo ad Israèl (ora campo di battaglia per Israele), che

sta a fronte (fronteggia, cioè: combatte) all’empia Filiste (i Filistei, ritenuti dagli Ebrei “empi” in quanto politeisti).3. potessi… brando!: potessi oggi trovare la morte a causa di un nemico (inimico brando: spada nemica).4. da Saùl… aspettarla: devo invece at-tendermela da Saul. Lo sconforto di David è dovuto proprio al fatto che non potrà morire sul campo di battaglia come un eroe o un valoroso soldato, ma sarà pro-babilmente ucciso da Saul, il suo re e suo-cero (David ha infatti sposato la fi glia di

Saul, Micol), che lo considera un traditore e un avversario politico.5. crudo sconoscente: crudele e ingrato.6. che il campion... tregua: ordina così: che vai perseguendo (inseguendo con ostilità) per caverne e balze (in antri oscu-ri e per i monti) il tuo campion (paladino), senza mai dargli tregua.7. il tuo scudo: il tuo scudiero, ma anche, metaforicamente, il soldato più valoroso che difende (fa da scudo, appunto) il trono di Saul.8. fi danza: fi ducia.

PERSONAGGI

SAUL, fi glio di Kish, della tribù di Beniamino e primo re degli Ebrei (XI sec.-1012 a.C.).GIONATA, fi glio di Saul.MICOL, figlia di Saul e moglie di David.DAVID, fi glio di Iesse (XI sec.-972 a.C.), musico, scudiero e genero di Saul, cui seccedette nel regno.ABNER, fi glio di Ner e cugino di Saul, comandante dell’esercito ebraico, allora in guerra con i Filisei, e consigliere

del sovrano.ACHIMELECH, fi glio di Achitob e sommo sacerdote a Nob, che Saul farà uccidere.Soldati IsraelitiSoldati Filistei

Scena, il campo degli Israeliti, in Gelboè

Atto ISCENA I

David

DAVID

Qui freno al corso, a cui tua man mi ha spinto, onnipossente Iddio, tu vuoi ch’io ponga1? Io qui starò. – Di Gelboè son questi i monti, or campo ad Israèl, che a fronte 5 sta dell’empia Filiste2. Ah! potessi oggi morte aver qui dall’inimico brando3! Ma, da Saùl deggio aspettarla4. Ahi crudo sconoscente5 Saùl! che il campion tuo vai perseguendo per caverne e balze, 10 senza mai dargli tregua6. E David pure era già un dì il tuo scudo7; in me riposto ogni fi danza8 avevi; ad onor sommo

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VOLUME 2

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

9. ad onor sommo... sposo: mi avevi nobi-litato con i tuoi onori ed ero stato scelto da te come sposo per tua fi glia (Micol).10. Ma, ben cento… io ten recava: Saul, malignamente, aveva chiesto in dote a David, per concedergli la fi glia in sposa, le teste di duecento nemici, sperando che il giovane, nell’intento di portare a termine la missione, morisse in battaglia o fosse fatto prigioniero dai Filistei.11. Ma Saùl... ci lascia?: David può con-statare (ben veggio) che Saul è fuori di sé da lungo tempo, preda di infl uenze mali-gne (empio spirto) e nel suo re considera la miseria dell’uomo abbandonato dal fa-vore di Dio (Che siam, se Iddio ci lascia?).12. Notte, su... cedi: Orsù, o notte, lascia spazio al sole fecondatore (almo).13. ch’ei sorger... impresa: che egli (il sole) oggi deve essere testimone di un’im-presa gloriosa.14. Andrai famoso... Saulle: tu, Gelboè (ovvero, il campo di guerra), sarai famoso fi no alle generazioni del più lontano futuro (le più tarde etadi), che diranno: “In questo luogo (qui) David ha consegnato (dava) se stesso al fi ero Saul”.15. padiglioni: tende dell’accampamento, che sono queti dal momento che è ancora notte e la battaglia non è ancora iniziata.16. s’io... ancora: se io conosco ancora l’arte militare necessaria ad una battaglia campale.17. Esci, Filiste... uccida: fatti avan-ti (esci), o Filiste malvagia e vedrai se la mia spada (brando) sa ancora uccidere i suoi nemici. Il vigore bellicoso di David si rispecchia nella martellante ripetizione Esci... escine... Esci... esci...18. suona: risuona.19. Deh, raggiornasse!: oh, facesse gior-no!20. regio padiglion: la tenda del re.21. Ardir: coraggio!22. Figlio di guerra: guerriero.23. David,... fratello: Gionata era il co-gnato di David (fi glio di Saul, fratello di Micol) ma era anche suo amico fraterno.

tu m’innalzavi; alla tua fi glia scelto io da te sposo9... Ma, ben cento e cento 15 nemiche teste, per maligna dote, tu mi chiedevi: e doppia messe appunto io ten recava10... Ma Saùl, ben veggio, non è in se stesso, or da gran tempo: in preda Iddio lo lascia a un empio spirto: oh cielo! 20 miseri noi! che siam, se Iddio ci lascia11? – Notte, su, tosto, all’almo sole il campo cedi12; ch’ei sorger testimon debb’oggi di generosa impresa13. Andrai famoso tu, Gelboè, fra le più tarde etadi, 25 che diran: David qui se stesso dava al fi er Saulle14. – Esci, Israèl, dai queti tuoi padiglioni15; escine, o re: v’invito oggi a veder, s’io16 di campal giornata so l’arti ancora. Esci, Filiste iniqua; 30 esci, e vedrai, se ancor mio brando uccida17.

SCENA II

Gionata, David

GIONATA

Oh! qual voce mi suona18? odo una voce, cui del mio cor nota è la via.

DAVID

Chi viene?... Deh, raggiornasse19! Io non vorria mostrarmi, qual fuggitivo...

GIONATA

Olà. Chi sei? Che fai 35 d’intorno al regio padiglion20? favella.

DAVID

Gionata parmi... Ardir21. – Figlio di guerra22, viva Israèl, son io. Me ben conosce il Filisteo.

GIONATA

Che ascolto? Ah! David solo così risponder può.

DAVID

Gionata...

GIONATA

Oh cielo! David,... fratello23...

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Saul (testo integrale)

24. Fia: sarà.25. da presso: da vicino.26. ma il temer... prode: ma solo temere (per la propria vita) è la vera morte per il guerriero. Ossia, per il guerriero la vera morte non è quella che si trova in batta-glia, ma la paura.27. fi a David... selve?: con una coppia di domande retoriche, Alfi eri ci spiega che David non può stare nascosto al sicuro nei boschi mentre il re Saul e il suo popolo si trovano a vivere un grande pericolo, os-sia la guerra incombente contro i Filistei. David, difensore del suo popolo, accetta di essere presente nel momento della diffi -coltà nonostante il rischio di venire cattu-rato dall’ingrato Saul.28. che la... grida: che desidera la mia morte.29. al venir... cielo: per fare in modo che tu venissi fi n qui, (Dio) ti diede una scorta dal cielo.30. dà taccia: dà fama, insinua che tu sia.31. Ah! ch’ei… mi sforzava: David, per-seguitato da Saul che gli dava la cac-cia, si era rifugiato presso il sacerdote Achimelech e in seguito presso il fi listeo Achis. Saul l’aveva così dichiarato tradi-tore.32. Ma, se impugnan... impugno: si noti il chiasmo verbo-pronome, pronome-verbo (se impugnan ... contro lui ... per lui ... im-pugno).33. Il guiderdon mio prisco: la mia prima ricompensa (cioè l’odio nutrito nei suoi confronti da Saul).34. Abner: consigliere di Saul. Approfi t-tando dell’assenza di David e della man-canza di lucidità di Saul, Abner non per-de occasione per instillare nell’animo del sovrano odio e sospetti nei confronti di David. Gionata qualifi ca Abner con un campionario di aggettivi e sostantivi for-temente negativi: vile, perfi d[o], mentito (falso) amico. Si noti che Abner incarna l’esatto opposto di David: se questi è volto al bene e Dio ispira nel suo cuore sì sovru-mani sensi, Abner, al contrario, è dedito al male e invasa il cor di Saul con maligne lusinghe.35. Il rio demon: il demone malvagio.36. ogni virtù... incerta: Abner dipinge come inaffi dabile e incerta ogni virtù che supera (eccede) la sua, che è molto scar-sa (poca).

DAVID

Oh gioia... A te...

GIONATA

40 Fia24 vero?... Tu in Gelboè? Del padre mio non temi? Io per te tremo; oimè!...

DAVID

Che vuoi? La morte in battaglia, da presso25, mille volte vidi, e affrontai: davanti all’ira ingiusta 45 del tuo padre gran tempo fuggii poscia: ma il temer solo è morte vera al prode26. Or, più non temo io, no: sta in gran periglio col suo popolo il re: fi a David quegli, che in securtade stia frattanto in selve27? 50 Ch’io prenda cura del mio viver, mentre sopra voi sta degli infedeli il brando? A morir vengo; ma fra l’armi, in campo, per la patria, da forte; e per l’ingrato stesso Saùl, che la mia morte or grida28.

GIONATA

55 Oh di David virtù! D’Iddio lo eletto tu certo sei. Dio, che t’inspira al core sì sovrumani sensi, al venir scorta dietti un angiol del cielo29. – Eppur, deh! come or presentarti al re? Fra le nemiche 60 squadre ei ti crede, o il fi nge: ei ti dà taccia30

di traditor ribelle.

DAVID

Ah! ch’ei pur troppo, a ricovrar de’ suoi nemici in seno ei mi sforzava31. Ma, se impugnan essi contro lui l’armi, ecco per lui le impugno32, 65 fi nché sian vinti. Il guiderdon mio prisco33

men renda ei poscia; odio novello, e morte.

GIONATA

Misero padre! ha chi l’inganna. Il vile perfi d’Abner34, gli sta, mentito amico, intorno sempre. Il rio demon35, che fero 70 gl’invasa il cor, brevi di tregua istanti lascia a Saùlle almen; ma d’Abner l’arte nol lascia mai. Solo ei l’udito, ei solo, l’amato egli è: lusingator maligno, ogni virtù che la sua poca eccede, 75 ei glie la spinge e mal secura, e incerta36. Invan tua sposa ed io, col padre...

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Saul (testo integrale)

37. crudo: crudele.38. Vedrolla?: la vedrò?39. e anch’ella... mesta: e anch’ella, no-nostante sia sempre triste (ognor mesta) porta a lui (Saul) qualche sollievo.40. magion: casa, dimora.41. lungi: lontano.42. Oh sposa... danno: Micol è evocata, sebbene in assenza, nella sua qualità di sposa, cioè di giovane donna maritata a David, che incarna i caratteri della fedel-tà e dell’amore (è infatti chiamata fi da e amata). La sua dolce vista (aspetto) alle-vierà in David il pensiero di ogni angoscia vissuta nel passato e il timore delle scia-gure future (si noti la ripetizione in anafo-ra di torrà il pensier d’ogni...).43. Ebbeti appena ella perduto: non ap-pena ella ti perse.44. increbbe: fu sgradito. Micol elimina dal proprio abbigliamento ogni ornamen-to superfl uo in segno di lutto per l’allonta-namento di David.45. sul rabbuffato crine cenere stassi: sui capelli scarmigliati ha posato della cenere (tipico atteggiamento di dolore nel mondo antico).46. si atterra al padre: si prostra ai piedi del padre.47. Quindi i panni si squarcia: poi si la-cera le vesti. Continua la sequenza delle manifestazioni di dolore tipiche del mon-do antico.48. e impera… dai piè del padre: e co-manda che (Micol), confusa com’è dal do-lore, venga allontanata dai piedi del padre. Si noti in tutto questo discorso di Gionata l’occorrenza insistita di suoni ripetuti, per esempio pianto, pallore, padre, panni, pianto, padre, piange...49. il Filisteo… duce: i Filistei, che quan-do eravamo sotto le tue bandiere (ossia, quando il nostro esercito era comandato da te) ci apparvero deboli e inermi come fanciulli, ora ci sembrano dei giganti, da quando non sei più tu il comandante.50. chiusi... noi: rifugiati nelle trincee, dimentichi di ciò che eravamo un tempo.51. a un tempo: al tempo stesso.

DAVID

Oh sposa! Oh dolce nome! Ov’è Micol mia fi da? M’ama ella ancor, mal grado il padre crudo37?

GIONATA

Oh! s’ella t’ama?... È in campo anch’essa... DAVID

Oh cielo! Vedrolla38? oh gioia! Or, come in campo?...

GIONATA

80 Il padre ne avea pietade; al suo dolor lasciarla sola ei non volle entro la reggia: e anch’ella va pur porgendo a lui qualche sollievo, benché ognor mesta39. Ah! la magion40 del pianto 85 ella è la nostra, da che tu sei lungi41.

DAVID

Oh sposa amata! A me il tuo dolce aspetto torrà il pensier d’ogni passata angoscia; torrà il pensier d’ogni futuro danno42.

GIONATA

Ah, se vista l’avessi!... Ebbeti appena 90 ella perduto43, ogni ornamento increbbe44

al suo dolor: sul rabbuffato crine cenere stassi45; e su la smunta guancia pianto e pallore; immensa doglia muta, nel cor tremante. Il dì, ben mille volte, 95 si atterra al padre46; e fra i singhiozzi, dice: «Rendimi David mio; tu già mel desti». Quindi i panni si squarcia47; e in pianto bagna la man del padre, che anch’egli ne piange. E chi non piange? – Abner, sol egli; e impera, 100 che tramortita come ell’è si strappi dai piè del padre48.

DAVID

Oh! vista! Oh; che mi narri

GIONATA

Deh! fosse pur non vero!... Al tuo sparire, pace sparì, gloria, e baldanza in armi: sepolti sono d’Israello i cori; 105 il Filisteo, che già fanciullo apparve sotto i vessilli tuoi, fatto è gigante agli occhi lor, da che non t’han più duce49: e minacce soffriamo, e insulti, e scherni, chiusi nel vallo, immemori di noi50. 110 Qual maraviglia? Ad Israello a un tempo51

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Saul (testo integrale)

52. Io, che già… destra: io che un tempo, dietro ai tuoi passi da guerriero, avanzavo sui campi di battaglia non privo di gloria, ora sento la mano destra debole (fi acca) nel condurre gli attacchi.53. Or, che... fi gli: ordina così: Or, che io veggo (vedo, considero) te, David mio, sì spesso (costantemente) in periglio, a dura vita (costretto a vivere una vita amara), e da me lungi (lontano); or, non parmi quasi più pugnar (combattere) pel mio signor, pel padre, per la sposa, pe’ fi gli: tu [sei] caro a me, assai più che regno, e padre, e spo-sa, e fi gli... Con un’abile tessitura retorica costruita su successive ripetizioni (Or... or; padre... sposa... fi gli... padre... sposa... fi -gli), Gionata attesta il suo supremo affetto (caro a me) per David, come unico fi ne dei suoi desideri e delle sue azioni. David non solo è l’eroe dell’esercito, ma anche l’elet-to di Dio (si veda la successiva battuta di Gionata), una sorta di anticipazione della fi gura di Gesù Cristo, per seguire il quale vengono messi in secondo ordine tutti gli altri affetti e legami terreni.54. più che nol merto: più di quanto io non meriti.55. egli è con te: Gionata riconosce in David l’eletto di Dio, benedetto dai profeti, la cui vita è sacra.56. Rama: città della Giudea dove Samuele, giudice e profeta, viveva.57. sovran profeta: il sommo profeta, colui al quale è riconosciuta la maggiore autorità.58. assai gran... vaticinava: in Rama (colà) Samuele profetizzava (vaticinava) grandi cose riguardo a te.59. Ah! soli... campo: Gionata teme che David sia vittima più degli intrighi di cor-te, che dei pericoli del campo di batta-glia. È uno dei temi cari ad Alfi eri: la lotta dell’uomo giusto e nobile contro il potere. I veri perigli per David risiedono a corte, nel cuore di Saul mal consigliato dall’in-gannatore Abner.60. ma, d’intorno... Saulle: ma, a corte (d’in-torno a queste regali tende è perifrasi meta-forica) il tradimento è tutt’uno con la morte, ed è Abner a darla, su comando, spesso (ma non sempre), di Saul. Cioè, anche quando Saul non esprime esplicitamente una con-danna a morte, Abner si fa giudice e uccide chi secondo lui merita di morire.61. Oggi... forza: ritengo che oggi sarà necessario combattere.62. Opra... celar?: si vuole forse nascon-dere (celar) l’azione (opra) di un uomo va-loroso (prode), come se si trattasse di un inganno (quasi insidia)?63. Io... brandi: io ho intenzione di turbare (confondere) e far ravvedere il cuore più indurito che esista e di affrontare prima l’ira di Saul e poi quella delle spade dei nemici. Si notino, anche qui, le insistenti ripetizioni che sostengono l’alto tono re-torico del discorso di David.64. falli: errori.65. difensor tuo prisco: tuo antico difen-sore.66. nelle fauci... m’offro: nel bel mezzo di un mortale pericolo (si consideri la meta-

fora implicita: il periglio è visto come una belva feroce, nelle fauci della quale David si abbandona), io mi offro a te (Saul) come compagno, difensore e vittima. Continua la sovrapposizione della fi gura di David

con quella di Cristo, che è compagno dei suoi discepoli, scudo (difensore) dal male, e vittima che si offre in sacrifi cio.67. Il sacro... Rama: è Samuele (come dice sopra).

manca il suo brando, ed il suo senno, David. Io, che già dietro ai tuoi guerrieri passi non senza gloria iva nel campo, or fi acca sento al ferir la destra52. Or, che in periglio, 115 a dura vita, e da me lungi io veggo te, David mio, sì spesso; or, più non parmi quasi pugnar pel mio signor, pel padre, per la sposa, pe’ fi gli: a me tu caro, più assai che regno, e padre, e sposa, e fi gli53...

DAVID

120 M’ami, e più che nol merto54: ami te Dio così...

GIONATA

Dio giusto, e premiator non tardo di virtù vera; egli è con te55. Tu fosti da Samuèl morente in Rama56 accolto; il sacro labro del sovran profeta57, 125 per cui fu re mio padre, assai gran cose colà di te vaticinava58: il tuo viver m’è sacro, al par che caro. Ah! soli per te di corte i rei perigli io temo; non quei del campo59: ma, d’intorno a queste 130 regali tende il tradimento alberga con morte: e morte, Abner la dà; la invia spesso Saulle60. Ah! David mio, t’ascondi; fi ntanto almen che di guerriera tromba echeggi il monte. Oggi, a battaglia stimo venir fi a forza61.

DAVID

135 Opra di prode vuolsi, quasi insidia, celar62? Saùl vedrammi pria del nemico. Io, da confonder reco, da ravveder qual più indurato petto mai fosse, io reco; e affrontar pria vo’ l’ira 140 del re, poi quella dei nemici brandi63. – Re, che dirai, s’io, qual tuo servo, piego a te la fronte? io di tua fi glia sposo, che di non mai commessi falli64 or chieggo a te perdono: io difensor tuo prisco65, 145 ch’or nelle fauci di mortal periglio compagno, scudo, vittima, a te m’offro66. – Il sacro vecchio moribondo in Rama67, vero è, mi accolse; e parlommi, qual padre: e spirò fra mie braccia. Egli già un tempo

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

68. Il veglio... Dio: il vecchio (Samuele), in punto di morte, mi impose la fedeltà e l’a-more per il re, non meno che l’obbedienza assoluta a Dio.69. Suoi detti estremi… io porto: io por-terò scolpite nel mio cuore, fi no alla mor-te, le sue ultime parole.70. e in un Saùl: e insieme (a noi) Saul. Si noti, nei versi appena precedenti, l’epifora di te salvo.71. dall’etra: dall’etere, dal cielo.72. ravvolto: mescolato, colpito insieme.73. Impetuoso... foglie: il turbine impe-tuoso e inarrestabile di Dio sradica (ster-pa), fa rotolare (trabalza) al suolo, stringe e distrugge allo stesso modo (del par) la pianta maligna e infestante e i fi ori, i frutti e le foglie. Alfi eri sembra qui particolar-mente debitore al linguaggio delle rime aspre di Dante.74. si bee... morte: nelle coppe d’oro tra-ditore si beve spesso la morte, ossia, c’è del veleno. Gionata si fa ancora portavo-ce del pensiero di Alfi eri sulla tirannide: il pericolo per l’uomo prode non viene dai nemici, dai quali sa difendersi, ma dalle insidie della corte.75. chi ten guarda?: chi ti protegge?76. se scampar... soggiacer: se devo so-pravvivere, mi proteggerà il Dio d’Israele; se il mio destino è soccombere, non [mi salverà] un esercito (oste) intero.77. là: nel campo degli Israeliti.78. fra le piume: tra i cuscini.79. egro: malato.80. un non... biancheggia: si intravvede qualcosa di bianco: sono le vesti di Micol.

150 Saulle amava, qual suo proprio fi glio: ma qual ne avea mercede? Il veglio sacro, morendo, al re fede m’ingiunse e amore, non men che cieca obbedïenza a Dio68. Suoi detti estremi, entro il mio cor scolpiti 155 fi no alla tomba in salde note io porto69. «Ahi misero Saùl! Se in te non torni, sovra il tuo capo altissima ira pende». Ciò Samuël diceami. – Te salvo almen vorrei, Gionata mio, te salvo 160 dallo sdegno celeste: e il sarai, spero: e il sarem tutti; e in un Saùl70, ancora può ravvedersi. – Ah! guai, se Iddio dall’etra71

il suo rovente folgore sprigiona! Spesso, tu il sai, nell’alta ira tremenda 165 ravvolto72 egli ha coll’innocente il reo. Impetuoso, irresistibil turbo, sterpa, trabalza al suol, stritola, annulla del par la mala infetta pianta, e i fi ori, ed i pomi, e le foglie73.

GIONATA

– Assai può David 170 presso Dio, per Saùl. Te ne’ miei sogni ho visto io spesso, e in tal sublime aspetto, ch’io mi ti prostro a’ piedi. – Altro non dico; né più dei dirmi. Infi n ch’io vivo, io giuro che a ferir te non scenderà mai brando 175 di Saùl, mai. Ma, dalle insidie vili... Oh ciel!... come poss’io?... Qui, fra le mense, fra le delizie, e l’armonia del canto, si bee talor nell’oro infi do morte74. Deh! chi ten guarda75?

DAVID

D’Israèle il Dio, 180 se scampar deggio; e non intera un’oste, se soggiacer76. – Ma dimmi: or, pria del padre, veder poss’io la sposa? Entrar non debbo là77, fi n che albeggi...

GIONATA

E fra le piume78 aspetta fors’ella il giorno? A pianger di te meco 185 viene ella sempre innanzi l’alba; e preghi porgiam qui insieme a Dio, per l’egro79 padre. – Ecco; non lungi un non so che biancheggia80: forse, ch’ella è: scostati alquanto; e l’odi: ma, se altri fosse, or non mostrarti, prego.

DAVID

Così farò.

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

81. Notte... sparisci?: Anche Micol, come David nei primi versi della tragedia, si ri-volge al suo comparire sulla scena alla notte: non si tratta tuttavia solo dell’as-senza della luce solare, ma è anche me-tafora della notte abborrita (odiosa) ed eterna della sua condizione, di fi glia di un padre dissennato e di sposa che ha il ma-rito in esilio.82. più ratto di me sorgesti: ti sei alzato prima di me.83. il mio ben: il mio amato.84. infra covili di crude fere: in mezzo ai nascondigli, alle tane di animali selvaggi.85. andronne: andrò.86. Indugia: attendi.87. Che parli?… venirne?: cosa dici? David starebbe per venire nel luogo dove si trova Saul?88. In loco... ardisse?: si noti, nelle parole di Gionata, il ribaltamento delle paure di Micol: David sarà condotto dal suo cuore dove sono Gionata e Micol, perché in lui può più l’amore che il timore. Interessante la ripetizione in enjambement (epifora e anafora) di In loco / dov’è..., a sottolineare la ripresa delle parole di Micol ma con un rovesciamento di signifi cati.89. fariami: mi farebbe...90. E s’anco… vestisse?: e se egli rendes-se ragionevole, sensato il suo straordina-rio (strano) coraggio?

SCENA III

Micol, Gionata

MICOL

190 Notte abborrita, eterna, mai non sparisci81?... Ma, per me di gioia risorge forse apportatore il sole? Ahi lassa me! Che in tenebre incessanti vivo pur sempre! – Oh! fratel mio, più ratto 195 di me sorgesti82? Eppur più travagliato, certo, fu il fi anco mio, che mai non posa. Come posar poss’io fra molli coltri, mentre il mio ben83 sovra la ignuda terra, fuggitivo, sbandito, infra covili 200 di crude fere84, insidïato giace? Ahi d’ogni fera più inumano padre! Saùl spietato! alla tua fi glia togli lo sposo, e non la vita? – Odi, fratello; qui non rimango io più: se meco vieni, 205 bell’opra fai; ma, se non vieni, andronne85

a rintracciarlo io sola: io David voglio incontrare, o la morte.

GIONATA

Indugia86 ancora; e il pianto acqueta: il nostro David forse in Gelboè verrà...

MICOL

Che parli? In loco, dov’è Saùl, David venirne87?...

GIONATA

210 In loco dov’è Gionata e Micol, tratto a forza dal suo ben nato cor fi a David sempre. Nol credi tu, che in lui più assai l’amore che il timor possa? E maraviglia avresti, s’ei qui venirne ardisse88?

MICOL

215 Oh ciel! Per esso io tremerei... Ma pure, il sol vederlo fariami89...

GIONATA

E s’ei nulla or temesse?... E s’anco l’ardir suo strano ei di ragion vestisse90? – Men terribil Saùl nell’aspra sorte, 220 che nella destra, sbaldanzito or stassi in diffi denza di sue forze; il sai:

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Il Settecento

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Saul (testo integrale)

91. Men terribil... tace: Saul è meno te-mibile nella sorte avversa che in quella favorevole, e privo di baldanza, ora dubita della sua forza; lo sai, ora che l’invincibile braccio di David non gli apre la strada tra l’esercito nemico, Saul è scoraggiato (dif-fi da), ma è superbo e non vuole ammette-re la superiorità di David.92. che a lui... core: che è ben consapevo-le di non poter vincere.93. in punto: al momento opportuno.94. a che lusinghi?: perché mi fai sperare, mi illudi?95. Teco... sposo: David entra in scena sempre in modo molto deciso, quasi ir-rompendo e in modo da spezzare la conti-nuità dialogica degli altri personaggi.96. trarre: condurre.97. ti cale: ti importa.98. fi en: saranno.99. composte... l’ossa: radunate e sepolte le mie ossa.100. speme: speranza.101. sottraeati: ti sottraeva.

or, che di David l’invincibil braccio la via non gli apre infra le ostili squadre, Saùl diffi da; ma, superbo, il tace91. 225 Ciascun di noi nel volto suo ben legge che a lui non siede la vittoria in core92. Forse in punto93 ei verrebbe ora il tuo sposo.

MICOL

Sì, forse è ver; ma lungi egli è;... deh! dove?... e in quale stato?... Oimè!...

GIONATA

Più che nol pensi, ei ti sta presso.

MICOL

230 Oh cielo!... a che lusinghi94?...

SCENA IV

David, Micol, Gionata

DAVID

Teco è il tuo sposo95.

MICOL

Oh voce!... Oh vista! Oh gioia!... Parlar… non... posso. – Oh maraviglia!... E fi a... ver, ch’io t’abbraccio?...

DAVID

Oh sposa!... Oh dura assenza!... Morte, s’io debbo oggi incontrarti, almeno 235 qui sto tra’ miei. Meglio è morir, che trarre96

selvaggia vita in solitudin, dove a niun sei caro, e di nessun ti cale97. Brando assetato di Saùl, ti aspetto; percuotimi: qui almen dalla pietosa 240 moglie fi en98 chiusi gli occhi miei; composte, coperte l’ossa99; e di lagrime vere da lei bagnate.

MICOL

Oh David mio!... Tu capo, termine tu d’ogni mia speme100; ah! lieto il tuo venir mi sia! Dio, che da gravi 245 perigli tanti sottraeati101, invano oggi te qui non riconduce... Oh quale, qual mi dà forza il sol tuo aspetto! Io tanto per te lontan tremava; or per te quasi

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Saul (testo integrale)

102. in qual... nascente?: in quali sordide e misere vesti ti mostra a me l’alba appe-na sorta?103. tu ignudo... vai: David, in esilio, è ab-bigliato come un uomo del deserto (sel-vaggio, orrido) ed è privo (ignudo) di ogni orpello (fregio) che attesti la sua nobiltà.104. Te più non copre… porpora aurata!: quella veste di porpora e d’oro, che la mia mano ha tessuto, non ti ricopre più.105. chi mai... dirti?: chi mai potrebbe dire che tu sia il genero del re?106. In campo… pompa migliore: qui ci troviamo su un campo di battaglia, e non in una debole reggia: qui l’ornamento mi-gliore sono la veste rozza e la spada af-fi lata.107. Oggi... me: oggi mi procurerò un ve-stito nuovo colorato di porpora grazie al sangue dei Filistei che ucciderò.108. aggiorna: si sta facendo giorno.109. omai qui troppo… parmi: ormai non mi pare più il momento di indugiare an-cora.110. Ancor che... cautamente: sebbene il tuo arrivo sia più che mai opportuno, è necessario (vuolsi) muoversi con cautela.111. noi spïerem... umore: noi osserve-remo con attenzione (spïerem) come oggi la sua follia (torbo umore: l’umor nero) lo condizioni e lo opprima.112. e in un torrem: e nello stesso tempo eviteremo, impediremo.113. null’uom... tornata: che nessun altro racconti del tuo ritorno (tornata) insinuan-do malignità (malignamente).114. Abbassa la visiera dell’elmo: ana-cronismo o licenza poetica di Alfi eri: nell’esercito israelita non si portavano elmi, come quelli in uso in Europa nel Medioevo e nel Rinascimento, dotati di una visiera che si poteva alzare e abbas-sare.115. infra... rieda: mischiati fra i guerrie-ri che si stanno svegliando e preparando alla battaglia e attendi senza farti vedere che io torni (rieda) da te.116. meglio ti ascondi: nasconditi in modo migliore.117. opaca: ombrosa, scura.118. capace: ampia, spaziosa.

non tremo… Ma, che veggo? in qual selvaggio 250 orrido ammanto a me ti mostra avvolto l’alba nascente102? o prode mio; tu ignudo d’ogni tuo fregio vai103? te più non copre quella, ch’io già di propria man tessea, porpora aurata104! In tal squallor, chi mai 255 potria del re genero dirti105? All’armi volgar guerrier sembri, e non altro.

DAVID

In campo noi stiamo: imbelle reggia or non è questa: qui rozzo saio, ed affi lato brando, son la pompa migliore106. Oggi, nel sangue 260 de’ Filistei, porpora nuova io voglio tinger per me107. Tu meco intanto spera nel gran Dio d’Israèl, che me sottrarre può dall’eccidio, s’io morir non merto.

GIONATA

Ecco, aggiorna108 del tutto: omai qui troppo 265 da indugiar più non parmi109. Ancor che forse opportuno tu giunga, assai pur vuolsi ir cautamente110. – Ogni mattina al padre venirne appunto in quest’ora sogliamo: noi spïerem, come il governi e prema 270 oggi il suo torbo umore111: e a poco a poco preparando l’andrem, se lieta è l’aura, alla tua vista; e in un torrem112, che primo null’uom a lui malignamente narri la tua tornata113. Appartati frattanto; 275 che alcun potria conoscerti, tradirti; ed Abner farti anco svenare. Abbassa la visiera dell’elmo114: infra i sorgenti guerrier ti mesci, e inosservato aspetta, ch’io per te rieda115, o mandi...

MICOL

Infra i guerrieri, 280 come si asconde il mio Davìd? qual occhio fuor dell’elmo si slancia a par del suo? Brando, chi ’l porta al suo simìl? chi suona così nell’armi? Ah! no; meglio ti ascondi116, dolce mio amor, fi n che al tuo fi anco io torni. 285 Misera me! ti trovo appena, e deggio lasciarti già? ma per brev’ora; e quindi no, mai più, mai, non lascerotti. Or pure vo’ pria vederti in securtà. Deh! mira; di questa selva opaca117 là nel fondo, 290 a destra, vedi una capace118 grotta? divisa io spesso là dal mondo intero,

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Saul (testo integrale)

119. aspergo: cospargo, bagno.120. Appien: pienamente, del tutto.121. è senno... amo: ecco, in estrema sintesi le differenze sostanziali fra David e Saul: presenza di sé (senno, in contrappo-sizione al torbo umor, la follia); razionalità nell’agire (non opro a caso, in contrappo-sizione all’indecisione di Saul); amore per i familiari e fi ducia in Dio.122. sanguinoso ammanto: manto insan-guinato.123. da’ tappeti suoi: dal suo letto (i tap-peti erano usati come giacigli).124. or dianzi: da poco (Saul aveva infatti vinto ripetutamente i Filstei).125. pugna: battaglia.126. palma: vittoria.127. oh! quanto... canuta età!: oh, quanto è diverso lo sguardo della giovinezza da quello della vecchiaia nel valutare le vi-cende umane!128. salda, noderosa antenna: la solida e nodosa lancia di legno.129. mal dubitar sapea: non avevo incer-tezza.130. la invincibil destra: la mano invinci-bile (la protezione).131. esso: David.

te sospiro, te chiamo, di te penso; e di lagrime amare i duri sassi aspergo119: ivi ti cela, in fi n che il tempo, sia di mostrarti.

DAVID

295 Io compiacer ti voglio in tutto, o sposa. Appien120 securi andate: è senno in me; non opro a caso; io v’amo121; a voi mi serbo: e solo in Dio confi do. Fine dell’atto primo.

Atto IISCENA I

Saul ed Abner

SAUL

Bell’alba è questa. In sanguinoso ammanto122

oggi non sorge il sole; un dì felice prometter parmi. – Oh miei trascorsi tempi! Deh! dove siete or voi? Mai non si alzava 5 Saùl nei campo da’ tappeti suoi123, che vincitor la sera ricorcarsi certo non fosse.

ABNER

Ed or, perché diffi di, o re? Tu forse non fi accasti or dianzi124

la fi listea baldanza? A questa pugna125

10 quanto più tardi viensi, Abner tel dice, tanto ne avrai più intera, e nobil palma126.

SAUL

Abner, oh! quanto in rimirar le umane cose, diverso ha giovinezza il guardo, dalla canuta età127! Quand’io con fermo 15 braccio la salda noderosa antenna128, ch’or reggo appena, palleggiava; io pure mal dubitar sapea129... Ma, non ho sola perduta omai la giovinezza... Ah! meco fosse pur anco la invincibil destra130

20 d’Iddio possente!... O meco fosse almeno David, mio prode!...

ABNER

E chi siam noi? Senz’esso131

più non si vince or forse? Ah! non più mai

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Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

132. Precipitoso... scagliato io: mi sarei già lanciato precipitosamente fra le armi nemiche (per essere ucciso).133. incresco: spiaccio.134. entro... io bevo: entro ogni calice (nappo) ho il sospetto che vi sia del veleno (tosco).135. ispidi... sono: mi sembrano diventati duri di spine (dumi).136. vedova: priva.137. meco: dalla mia parte.138. congiunto: Abner era cugino di Saul.139. usbergo: difensore.140. in te... sei: sei completamente pa-drone di te stesso.141. dalla magion... esce: proviene da quei numerosi profeti che vivono nella cit-tà di Rama (e sono ostili a Saul e amici di David).142. diviso: lontano.143. le sue ipocrite turbe: gli altri sacer-doti di Rama suoi seguaci.144. regal serto: corona regia.

snudar vorrei, s’io ciò credessi, il brando, che per trafi gger me. David, ch’è prima, 25 sola cagion d’ogni sventura tua...

SAUL

Ah! no: deriva ogni sventura mia da più terribil fonte... E che? celarmi l’orror vorresti del mio stato? Ah! s’io padre non fossi, come il son, pur troppo! 30 di cari fi gli... or la vittoria, e il regno, e la vita vorrei? Precipitoso già mi sarei fra gl’inimici ferri scagliato io132, da gran tempo; avrei già tronca così la vita orribile, ch’io vivo. 35 Quanti anni or son, che sul mio labro il riso non fu visto spuntare? I fi gli miei, ch’amo pur tanto, le più volte all’ira muovonmi il cor, se mi accarezzan... Fero, impazïente, torbido, adirato 40 sempre; a me stesso incresco133 ognora, e altrui; bramo in pace far guerra, in guerra pace; entro ogni nappo ascoso tosco io bevo134; scorgo un nemico in ogni amico; i molli tappeti assiri, ispidi dumi al fi anco 45 mi sono135; angoscia il breve sonno; i sogni terror. Che più? chi ’l crederia? spavento m’è la tromba di guerra; alto spavento è la tromba a Saùl. Vedi, se è fatta vedova136 omai di suo splendor la casa 50 di Saùl; vedi, se omai Dio sta meco137. E tu, tu stesso, (ah! ben lo sai) talora a me, qual sei, caldo verace amico, guerrier, congiunto138, e forte duce, e usbergo139

di mia gloria tu sembri: e talor, vile 55 uom menzogner di corte, invido, astuto nemico, traditore...

ABNER

Or, che in te stesso appien tu sei140, Saulle, al tuo pensiero, deh, tu richiama ogni passata cosa! Ogni tumulto del tuo cor (nol vedi?) 60 dalla magion di que’ profeti tanti, di Rama egli esce141. A te chi ardiva primo dir, che diviso142 eri da Dio? l’audace, torbido, accorto, ambizïoso vecchio, Samuèl sacerdote; a cui fean eco 65 le sue ipocrite turbe143. A te sul capo ei lampeggiar vedea con livid’occhio il regal serto144, ch’ei credea già suo. Già sul bianco suo crin posato quasi

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Saul (testo integrale)

145. un re guerriero: Saul.146. Ei quindi... cessasti: egli quindi (Samuele) nel momento in cui tu smet-testi di essere sottomesso a lui, smise di chiamarti l’eletto da Dio.147. inspirato: suggerito (da Samuele).148. e più all’altar... sacerdote: egli (David) era assai più incline all’altare che al campo di battaglia: esteriormente (di braccio) egli era guerriero, ma dentro di sé (nel cuore) egli era sacerdote.149. Il ver... conosci: togli dal vero ogni falso ornamento; guarda la realtà come essa è davvero.150. lustro: gloria.151. s’ei... calca: se egli prima non calpe-sterà (calca) Saul.152. propria: mia.153. la sovrana voce: la voce di Dio.154. privato, oscuro: non ancora re, uomo comune (privato), di umili origini (oscuro).155. fatta è: è diventata.156. profeta: Samuele.157. lui... miro: vedo lui seduto (assiso) su una montagna luminosa.158. veglio: vecchio.159. cubiti: il cubito era un’antica unità di misura che corrispondeva a circa 45 cen-timetri.160. dal crine: dai capelli (cioè dal capo).161. niega: non vuole.162. Tormi: togliermi.163. iniquo vecchio: si tratta di Samuele.

ei sel tenea; quand’ecco, alto concorde 70 voler del popol d’Israello al vento sperso ha suoi voti, e un re guerriero145 ha scelto. Questo, sol questo, è il tuo delitto. Ei quindi d’appellarti cessò d’Iddio l’eletto, tosto ch’esser tu ligio a lui cessasti146. 75 Da pria ciò solo a te sturbava il senno: coll’inspirato147 suo parlar compieva David poi l’opra. In armi egli era prode, nol niego io, no; ma servo appieno ei sempre di Samuello; o più all’altar, che al campo 80 propenso assai: guerrier di braccio egli era, ma di cor, sacerdote148. Il ver dispoglia di ogni mentito fregio; il ver conosci149. Io del tuo sangue nasco; ogni tuo lustro150

è d’Abner lustro; ma non può innalzarsi 85 David, no mai, s’ei pria Saùl non calca151.

SAUL

David?... Io l’odio... Ma, la propria152 fi glia gli ho pur data in consorte… Ah! tu non sai. – La voce stessa, la sovrana voce153, che giovanetto mi chiamò più notti, 90 quand’io, privato, oscuro154, e lungi tanto stava dal trono e da ogni suo pensiero; or, da più notti, quella voce istessa fatta è155 tremenda, e mi respinge, e tuona in suon di tempestosa onda mugghiante: 95 «Esci, Saùl; esci, Saulle»... Il sacro venerabile aspetto del profeta156, che in sogno io vidi già, pria ch’ei mi avesse manifestato che voleami Dio Re d’Israèl; quel Samuèle, in sogno, 100 ora in tutt’altro aspetto io lo riveggo. Io, da profonda cupa orribil valle, lui su raggiante monte assiso miro157: sta genufl esso Davide a’ suoi piedi: il santo veglio158 sul capo gli spande 105 l’unguento del Signor; con l’altra mano, che lunga lunga ben cento gran cubiti159

fi no al mio capo estendesi, ei mi strappa la corona dal crine160, e al crin di David cingerla vuol: ma, il crederesti? David 110 pietoso in atto a lui si prostra, e niega161

riceverla; ed accenna, e piange, e grida, che a me sul capo ella riponga... – Oh vista! Oh David mio! tu dunque obbedïente ancor mi sei? genero ancora? e fi glio? 115 e mio suddito fi do? e amico?... Oh rabbia! Tormi162 dal capo la corona mia? Tu che tant’osi, iniquo vecchio163, trema...

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Saul (testo integrale)

164. pera: muoia (ma in realtà Samuele è già morto).165. Col re... dolore: al saluto dei fi gli, che augurano al padre la pace e la presenza d’Iddio, Saul risponde, in forte contrasto, che il suo unico compagno è il dolore.166. pria dell’usato: prima del solito.167. protrar la pugna: continuare la bat-taglia.168. Il paventar la rotta… una volta: te-mere la sconfi tta è peggio che subirla.169. ed abbiasi una volta: e ci sia pure (la sconfi tta).170. Oggi... si vinca: si noti, nella risposta di Gionata, la ripetizione in antitesi: Oggi si pugni... Oggi si vinca. Le parole del fi -glio sono qui dirette a infondere nuova speranza nel cuore del padre, che già è sicuro di una sconfi tta.171. predatori alati: avvoltoi.172. Or questi… mente appassita?: sono questi i dolci argomenti che dovrebbero allietare la mente stanca e inaridita di Saul?

Chi sei?... Chi n’ebbe anco il pensiero, pera164... – Ahi lasso me! ch’io già vaneggio!

ABNER

Pera, 120 David sol pera: e svaniran con esso, sogni, sventure, visïon, terrori.

SCENA II

Gionata, Micol, Saul, Abner

GIONATA

Col re sia pace.

MICOL

E sia col padre Iddio.

SAUL

... Meco è sempre il dolore165. – Io men sorgea oggi, pria dell’usato166, in lieta speme... 125 ma, già sparì, qual del deserto nebbia, ogni mia speme. – Omai che giova, o fi glio, protrar la pugna167? Il paventar la rotta peggio è che averla168: ed abbiasi una volta169. Oggi si pugni, io ’l voglio.

GIONATA

Oggi si vinca170. 130 Speme, o padre, ripiglia: in te non scese speranza mai con più ragione. Il volto deh! rasserena: io la vittoria ho in core. Di nemici cadaveri coperto fi a questo campo; ai predatori alati171

noi lasceremo orribil esca...

MICOL

135 A stanza più queta, o padre, entro tua reggia, in breve, noi torneremo. Infra tue palme assiso, lieto tu allor, tua desolata fi glia tornare a vita anco vorrai, lo sposo rendendole...

SAUL

140 ... Ma che? tu mai dal pianto non cessi? Or questi i dolci oggetti sono che rinverdir denno a Saùl la stanca mente appassita172? Al mio dolor sollievo sei tu così? Figlia del pianto, vanne; esci; lasciami, scostati.

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

173. lassa: infelice, misera.174. e chi... tu?: e chi mi tiene or l’anima sepolta in lagrime se non tu? Micol allude all’assenza di David.175. de’: deve.176. Or, forse… a parte?: tu forse vorresti rendermi partecipe della tua folle gioia? La letizia e la certezza di vittoria di Gionata sono per Saul segni di una stolta gioia.177. innalzerà... radici: verrà, cioè, sra-dicata.178. i vestimenti squarcinsi: ci si laceri le vesti.179. in lui... raddoppia: la vostra vista inopportuna (sgradita) aumenta le sue di-sumane angosce.180. presti: pronti.

MICOL

145 Me lassa173!... Tu non vorresti, o padre, ch’io piangessi? Padre, e chi l’alma in lagrime sepolta mi tiene or, se non tu174?...

GIONATA

Deh! taci; al padre increscer vuoi? – Saùl, letizia accogli: 150 aura di guerra, e di vittoria, in campo sta: con quest’alba uno spirto guerriero, che per tutto Israêl de’175 spandersi oggi, dal ciel discese. Anco in tuo cor, ben tosto, verrà certezza di vittoria.

SAUL

Or, forse 155 me tu vorresti di tua stolta gioia a parte176? me? – Che vincere? che spirto?... Piangete tutti. Oggi, la quercia antica, dove spandea già rami alteri all’aura, innalzerà sue squallide radici177. 160 Tutto è pianto, e tempesta, e sangue, e morte: i vestimenti squarcinsi178; le chiome di cener vil si aspergano. Sì, questo giorno, è fi nale; a noi l’estremo, è questo.

ABNER

Già più volte vel dissi: in lui l’aspetto 165 vostro importuno ognor sue fere angosce raddoppia179.

MICOL

E che? lascerem noi l’amato genitor nostro?...

GIONATA

Al fi anco suo, tu solo starti pretendi? e che in tua man?...

SAUL

Che fi a? Sdegno sta su la faccia de’ miei fi gli? 170 Chi, chi gli oltraggia? Abner, tu forse? Questi son sangue mio; nol sai?... Taci: rimembra...

GIONATA

Ah! sì; noi siam tuo sangue; e per te tutto il nostro sangue a dar siam presti180...

MICOL

O padre,

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Saul (testo integrale)

181. ascolto... ti chieggo: do ascolto solo ai miei sentimenti personali quando ti chiedo di ridarmi il mio sposo? Ti chiedo colui che è il tuo valoroso difensore, la for-za d’Israele, il profondo terrore dei Filistei.182. fantastiche di noia: colme di fantasie terribili.183. celeste suo canto?: il canto di David infatti è portatore di gioia e di sollievo per Saul, come infatti avverrà nell’atto III. Nella Bibbia, molti salmi dell’omonimo li-bro sono attribuiti proprio a David, che era un abile cantore e verseggiatore.184. guerrier dei guerrier: il primo fra i guerrieri, ossia David.185. Si parleria... qui?: si parlerebbe di guerra se David fosse qui?186. scorsa etade: tempi passati.187. appresentan: si offrono alla mia mente.188. riedo... sanguigno: ritorno, ricoperto di polvere che mi ha fatto onore (poiché ho combattuto da eroe) e di sudore misto a sangue.189. estinto orgoglio: dei superbi nemici sconfi tti, il cui orgoglio è stato annientato.190. Ferro… Iddio: Dio ha le orecchie si-mili a ferro (cioè sorde) alla mia voce.191. più che… nell’obbedirti: veloce più del lampo nell’obbedirti.192. caldo: pieno d’affetto.193. In breve… io mostrerotti: tra poco ti mostrerò il tuo esercito potente (possa) pronto a combattere.

ascolto io forse i miei privati affetti, 175 quand’io lo sposo a te richieggo? Il prode tuo difensore, d’Israèl la forza, l’alto terror de’ Filistei ti chieggo181. Nell’ore tue fantastiche di noia182, ne’ tuoi funesti pensieri di morte, 180 David fors’ei non ti porgea sollievo col celeste suo canto183? Or di’: non era ei, quasi raggio alle tenèbre tue?

GIONATA

Ed io; tu il sai, se un brando al fi anco io cinga; ma, ov’è il mio brando, se i sonanti passi 185 del guerrier dei guerrier184 norma non danno ai passi miei? Si parleria di pugna, se David qui185? vinta saria la guerra.

SAUL

Oh scorsa etade186!... Oh di vittoria lieti miei glorïosi giorni!... Ecco, schierati 190 mi si appresentan187 gli alti miei trionfi . Dal campo io riedo, d’onorata polve cosperso tutto, e di sudor sanguigno188: infra l’estinto orgoglio189, ecco, io passeggio; e al Signor laudi... Al Signor, io?... Che parlo?... – 195 Ferro ha gli orecchi alla mia voce Iddio190; muto è il mio labro... Ov’è mia gloria? dove, dov’è de’ miei nemici estinti il sangue?...

GIONATA

Tutto avresti in Davìd...

MICOL

Ma, non è teco quel David, no: dal tuo cospetto in bando 200 tu il cacciavi, tu spento lo volevi... David, tuo fi glio; l’opra tua più bella; docil, modesto; più che lampo ratto nell’obbedirti191; ed in amarti caldo192, più che i propri tuoi fi gli. Ah! padre, lascia...

SAUL

205 Il pianto (oimè!) su gli occhi stammi? al pianto inusitato, or chi mi sforza?... Asciutto lasciate il ciglio mio.

ABNER

Meglio sarebbe ritrarti, o re, nel padiglione. In breve presta a pugnar la tua schierata possa 210 io mostrerotti193. Or vieni; e te convinci, che nulla è in David...

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Saul (testo integrale)

194. La innocenza tranne: anche in que-sta comparsa, come nell’atto I, David ir-rompe sulla scena.195. Che veggio?... padre: il verso, spez-zato in cinque battute, manifesta l’estre-ma concitazione del momento: è uno stilema adottato da Alfi eri per conferire energia e movimento alla scena.196. Un Iddio... Iddio: un dio ti conduce a me oggi, nel giorno decisivo della batta-glia.197. sol Dio: alle parole, quasi pagane, di Saul che invoca la mano di un dio che avrebbe condotto David a lui, il giovane guerriero risponde che il suo arrivo è se-gno della volontà dell’unico Dio. Segue, in stretta ripercussione, una serie di ge-sta compiute da David per volontà di Dio: quei, ch’è sol Dio... Quei, che... quel Dio, che...198. Ela: seguendo una tradizione erra-ta, Alfi eri indica nella valle di Ela il luogo in cui David sconfi sse il gigante Golia. In realtà il luogo della vittoria su Golia è la valle del Terebinto; Ela è invece il luogo di una successiva vittoria di David sul popolo dei Siri.199. inesperto garzon: giovane inesperto nell’uso delle armi.200. di quel... ferro: il gigante Golia, rico-perto di una pesante armatura (aspro di ferro) aveva sfi dato gli Israeliti ed era stato ucciso da David con un colpo di fi onda.201. e che... volle: e quel Dio che, imper-scrutabile nei suoi disegni (mire), scelse di valersi del mio ignobile braccio (le mie azioni) per compiere grandi imprese (lu-cid’opre).202. mi adduce: mi conduce.203. Or, qual....abbimi: ordina così: Or, abbimi (considerami, fai di me) qual più vuoi (quel che vuoi), guerriero o duce (ca-pitano) se io son da tanto (se mi ritieni all’altezza).

SCENA III

David, Saul, Abner, Gionata, Micol

DAVID

La innocenza tranne194.

SAUL

Che veggio?

MICOL

Oh ciel!

GIONATA

Che festi?

ABNER

Audace...

GIONATA

Ah! padre195...

MICOL

Padre, ei m’è sposo; e tu mel desti.

SAUL

Oh vista!

DAVID

Saùl, mio re; tu questo capo chiedi; 215 già da gran tempo il cerchi; ecco, io tel reco; troncalo, è tuo.

SAUL

Che ascolto?... Oh David,... David! Un Iddio parla in te: qui mi t’adduce oggi un Iddio196...

DAVID

Sì, re; quei, ch’è sol Dio197; quei, che già in Ela198 me timido ancora 220 inesperto garzon199 spingeva a fronte di quel superbo gigantesco orgoglio del fi er Goliatte tutto aspro di ferro200: quel Dio, che poi su l’armi tue tremende a vittoria vittoria accumulava: 225 e che, in sue mire imperscrutabil sempre, dell’oscuro mio braccio a lucid’opre valer si volle201: or sì, quel Dio mi adduce202

a te, con la vittoria. Or, qual più vuoi, guerriero, o duce, se son io da tanto, 230 abbimi203. A terra pria cada il nemico:

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Saul (testo integrale)

204. sfumino… dintorno: le nuvole che si raccolgono intorno al tuo trono si dilegui-no al soffi o del vento di tramontana.205. men... morte: una volta ucciso il ne-mico (poscia), mi ripagherai uccidendomi (con morte).206. pieno: assoluto.207. disdice: non è adeguata, non piace.208. Anco il fi gliuol… baciava: Alfi eri si riferisce al celebre episodio biblico del sacrifi cio di Isacco: il padre Abramo (pri-miero padre del popol nostro) era pronto a sacrifi care il proprio fi glio obbedendo al volere di Dio, quando la mano dell’ange-lo giunse a fermarlo. Rievocando questo passo, Alfi eri pone nuovamente l’accento sul valore sacrifi cale di David, che si pone come vittima per il suo re e il suo popolo.209. Oh!... squarcia: ordina così: Oh! Quale folta caligin (spessa nebbia) quel dir dagli occhi miei antichi (vecchi, anzia-ni) mi squarcia (mi libera)!210. di superbia cieco: accecato dalla su-perbia.211. furar: rubare (latinismo, da fur, “la-dro”). Saul riferisce ogni cosa a se stesso, mentre David legge la storia attraverso lo sguardo di Dio. Alfi eri combina così nel rapporto antitetico tra i due protagonisti della tragedia il dissidio tra il codice po-litico e cavalleresco, incarnato da Saul, e il codice religioso e morale, di cui David si fa portatore.212. E s’anco… canuto?: e se anche io non fossi il tuo re, si addice forse a un gio-vane guerriero il disprezzo di un guerriero anziano?213. Che: perché.214. ne’ suoi verdi anni: quando era gio-vane.215. questi… chiavi: Abner, del quale Saul si fi da ormai ciecamente. Evidente è il riferimento all’Inferno dantesco (Inf. XIII, vv. 58-59: Io son colui che tenni ambo le chiavi / del cor di Federigo).216. chi ‘l frena?: chi lo trattiene?217. arte: fi nzione.218. spento: morto. È evidente in questo passaggio la critica di Alfi eri ai corrotti consiglieri del tiranno che tentano di col-pire chi è miglior di loro.

sfumino al soffi o aquilonar le nubi, che al soglio tuo si ammassano dintorno204: men pagherai poscia, o Saùl, con morte205. Né un passo allora, né un pensier costarti 235 il mio morir dovrà. Tu, re, dirai: David sia spento: e ucciderammi tosto Abner. – Non brando io cingerò né scudo; nella reggia del mio pieno206 signore a me disdice207 ogni arme, ove non sia 240 pazïenza, umiltade, amor, preghiere, ed innocenza. Io deggio, se il vuol Dio, perir qual fi glio tuo, non qual nemico. Anco il fi gliuol di quel primiero padre del popol nostro, in sul gran monte il sangue 245 era presto a donar: né un motto, o un cenno fea, che non fosse obbedïenza: in alto già l’una man pendea per trucidarlo, mentre ei del padre l’altra man baciava208. – Diemmi l’esser Saùl; Saùl mel toglie: 250 per lui s’udia il mio nome, ei lo disperde: ei mi fea grande, ei mi fa nulla.

SAUL

Oh! quale dagli occhi antichi miei caligin folta quel dir mi squarcia209! Oh qual nel cor mi suona!... – David, tu prode parli, e prode fosti; 255 ma, di superbia cieco210, osasti poscia me dispregiar; sovra di me innalzarti; furar211 mie laudi, e ti vestir mia luce. E s’anco io re non t’era, in guerrier nuovo, spregio conviensi di guerrier canuto212? 260 Tu, magnanimo in tutto, in ciò non l’eri. Di te cantavan d’Israèl le fi glie: «Davidde, il forte, che i suoi mille abbatte; Saùl, suoi cento». Ah! mi offendesti, o David, Nel più vivo del cor. Che213 non dicevi: 265 «Saùl, ne’ suoi verdi anni214, altro che i mille, le migliaia abbatteva: egli è il guerriero; ei mi creò».

DAVID

Ben io ’l dicea; ma questi, che del tuo orecchio già tenea le chiavi215, dicea più forte: «Egli è possente troppo 270 David: di tutti in bocca, in cor di molti; se non l’uccidi tu, Saùl, chi ’l frena216?» – Con minor arte217, e verità più assai, Abner, al re che non dicevi? «Ah David troppo è miglior di me; quindi io lo abborro; 275 quindi lo invidio, e temo; e spento218 io ’l voglio».

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Saul (testo integrale)

219. Fellone: traditore.220. lacci: insidie.221. ti ricovravi: durante il suo esilio, David aveva trovato rifugio presso Achis, re di Gad, che era un fi listeo.222. nemici impuri: sono sempre i Filistei.223. profani... serbavi: conducendo una vita empia, conservavi con noi nello stesso tempo legami segreti.224. Io fui: Abner si arroga il vanto di aver consigliato a Saul la convenienza politica del matrimonio tra David e sua fi glia, ma Micol interviene decisamente (si noti la presenza ripetuta dell’io), ribadendo il suo amore per David e la sua ferma volontà di averlo come sposo.225. Nel popol.... spandesti: non diffon-desti nel mio popolo i semi di una ingiusta rivolta?226. il raffronta: confrontalo. David mo-stra a Saul un pezzo di stoffa della sua veste regale, che aveva strappato al re mentre dormiva: in quell’occasione, se avesse voluto, avrebbe potuto ucciderlo, ma non lo fece. Segno questo della sua buona fede e della sua fedeltà al re.227. spiccai: tagliai.228. Sovvienti: ti ricordi.229. Engadda: viene rievocato da Alfi eri l’episodio biblico nel quale David, trovato Saul addormentato in una grotta (pres-so le sorgenti di Engaddi, vicino al mar Morto), gli risparmia la vita limitandosi a prendergli solo un lembo del mantello.230. proscritto: costretto all’esilio.231. trafugato: nascosto.

ABNER

Fellone219; e il dì, che di soppiatto andavi co’ tuoi profeti a susurrar consigli; quando al tuo re segreti lacci220 infami tendevi; e quando a’ Filistei nel grembo 280 ti ricovravi221; e fra nemici impuri222

profani dì traendo, ascose a un tempo pratiche ognor fra noi serbavi223: or questo, il dissi io forse? o il festi tu? Da prima, chi più di me del signor nostro in core 285 ti pose? A farti genero, chi ’l mosse? Abner fu solo...

MICOL

Io fui224: Davide in sposo, io dal padre l’ottenni; io il volli; io, presa di sue virtudi. Egli il sospir mio primo, il mio pensier nascoso; ei la mia speme 290 era; ei sol, la mia vita. In basso stato anco travolto, in povertà ridotto, sempre al mio cor giovato avria più David, ch’ogni alto re, cui l’orïente adori.

SAUL

Ma tu, David, negar, combatter puoi 295 d’Abner le accuse? Or, di’: non ricovrasti tra’ Filistei? Nel popol mio d’iniqua ribellïone i semi non spandesti225? La vita stessa del tuo re, del tuo secondo padre, insidïata forse non l’hai più volte?

DAVID

300 Ecco; or per me risponda questo, già lembo del regal tuo manto. Conoscil tu? Prendi; il raffronta226.

SAUL

Dammi. Che veggio? È mio; nol niego... Onde l’hai tolto?...

DAVID

Di dosso a te, dal manto tuo, con questo 305 mio brando, io stesso, io lo spiccai227. – Sovvienti228

d’Engadda229? Là, dove tu me proscritto230

barbaramente perseguivi a morte; là, trafugato231 senza alcun compagno nella caverna, che dal fonte ha nome, 310 io m’era: ivi, tu solo, ogni tuo prode lasciato in guardia alla scoscesa porta, su molli coltri in placida quïete

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Saul (testo integrale)

232. a scherno prende: schernisce, de-ride.233. guarda: custodisce.234. evidente segno: prova lampante (ri-petuto più sotto con enjambement).235. il soffra: lo tolleri.236. Gara... insorga: tra di voi non nasca altra rivalità, altra gara che quella di ster-minare più nemici possibili.237. mallevador: custode, garante.238. salveratti: ti salverà.

chiudevi al sonno gli occhi... Oh ciel! tu, pieno l’alma di sangue e di rancor, dormivi? 315 Vedi, se Iddio possente a scherno prende232

disegni umani! ucciderti, a mia posta, e me salvar potea, per altra uscita: io il potea; quel tuo lembo assai tel prova. Tu re, tu grande, tu superbo, in mezzo 320 a stuol d’armati; eccoti in man del vile giovin proscritto... Abner, il prode, ov’era, dov’era allor? Così tua vita ei guarda233? serve al suo re così? Vedi, in cui posto hai tua fi danza: e in chi rivolto hai l’ira. – 325 Or, sei tu pago? Or l’evidente segno234

non hai, Saùl, del cor, della innocenza, e della fede mia? non l’evidente segno del poco amor, della maligna invida rabbia, e della guardia infi da di questo Abner?...

SAUL

330 Mio fi glio, hai vinto;... hai vinto. Abner, tu mira; ed ammutisci.

MICOL

Oh gioia!

DAVID

Oh padre!...

GIONATA

Oh dì felice!

MICOL

Oh sposo!...

SAUL

Il giorno, sì, di letizia e di vittoria, è questo. Te duce io voglio oggi alla pugna: il soffra235

335 Abner; ch’io ’l vo’. Gara fra voi non altra, che in più nemici esterminare, insorga236. Gionata, al fi anco al tuo fratel d’amore combatterai: mallevador237 mi è David della tua vita, e della sua tu il sei.

GIONATA

340 Duce Davìd, mallevadore è Iddio.

MICOL

Dio mi ti rende; ei salveratti238...

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Saul (testo integrale)

239. Il lungo... rattempreratti: ordina così: la tua sposa amata ti rattempre-rà (tempererà, mitigherà) il lungo duol dell’assenza (lontananza).240. ti mesca... a mensa: ti versi da bere e ti serva da mangiare.241. ammenda: compensa, ripara.242. dal convito... sorge: si alza dal ban-chetto.243. prossima: imminente.244. del di cui sangue io nasco: Abner è cugino di Saul, oltreché consigliere.245. in campo... rotai: feci roteare, agitai la spada piena del sangue dei nemici.246. già pria... fi onda: si fa di nuovo riferi-mento al celeberrimo episodio della lotta fra David e Golia (si veda la nota 200).247. i miei fatti: le mie imprese.248. ti rammenta: ricorda.249. imprendi: intraprendi, accingiti.

SAUL

Or, basta. Nel padiglion, pria della pugna, o fi glio, vieni un tal poco a ristorarti. Il lungo duol dell’assenza la tua sposa amata 345 rattempreratti239: intanto di sua mano ella ti mesca, e ti ministri a mensa240. Deh! fi glia, (il puoi tu sola) ammenda241 in parte del genitor gli involontari errori. Fine dell’atto secondo.

Atto IIISCENA I

David, Abner

ABNER

Eccomi: appena dal convito or sorge242

il re, ch’io vengo a’ cenni tuoi.

DAVID

Parlarti a solo a solo io volli.

ABNER

Udir vuoi forse della prossima243 pugna?...

DAVID

E dirti a un tempo, 5 che me non servi; ma ch’entrambi al pari, il popol nostro, il nostro re, l’eccelso Dio d’Israèl serviamo. Altro pensiero in noi, deh! no, non entri.

ABNER

Io, pel re nostro, del di cui sangue io nasco244, in campo il brando 10 sanguinoso rotai245; già pria che il fi schio ivi si udisse di tua fi onda246...

DAVID

Il sangue del re non scorre entro mie vene: a tutti noti sono i miei fatti247: io non li vanto: Abner li sa. Deh! nell’obblio sepolti 15 sian pur da te; sol ti rammenta248 i tuoi: emulo di te stesso, oggi tu imprendi249

a superar solo te stesso.

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Saul (testo integrale)

250. Incontro… campo: di fronte a noi, da nord (borea) a sud (austro) si estende (giace) lungo la valle l’accampamento dei Filistei. Abner illustra a David il piano di battaglia, mostrando la disposizione dei nemici e il lato migliore per attaccare.251. macchie: arbusti.252. d’alti... fronte: difeso da profondi fi u-mi di fronte.253. all’orïente... salire: a est (all’orïente) è contro (il chiude) un colle (poggio) non alto, agevole da percorrere in discesa (di lieve pendìo ver esso), ma che sul versan-te opposto offre una salita diffi cile e sco-scesa (di scabro irsuto dorso all’opposto salire).254. un’ampia... varca: un varco spazio-so si apre verso ovest (all’occidente) tra i monti, dal quale si arriva (si varca) senza ostacoli al rumoroso (sonante) mare at-traverso una vasta pianura.255. È d’uopo a ciò da pria fi nger ritratta: è opportuno, perciò, dapprima fi ngere la ritirata.256. piegando noi da man manca: vol-gendoci verso sinistra.257. giriamo… fi anco: aggiriamo il loro fi anco destro, trovandocelo di fronte.258. certo: sicuro.259. il duro... nemico: hanno superato il monte scosceso dal lato est e incombono alle spalle del nemico.260. mastro: comandante.261. Chi men... cotanto?: chi dovrebbe mostrarsi meno invidioso di Abner, dal momento che il suo valore militare è così grande?262. ver l’orsa: la costellazione dell’Orsa maggiore, quindi, verso nord.263. Us... Sadòc: nomi di immaginari ca-pitani israeliti. Entrambi i nomi usati da Alfi eri sono di tradizione biblica.264. giogo: monte.265. il corpo: il centro.

ABNER

Il duce io mi credea fi nor: David non v’era: tutto ordinar per la vittoria quindi 20 osai: s’io duce esser potessi, or l’odi. – Incontro a noi, da borea ad austro, giace per lungo, in valle, di Filiste il campo250. Folte macchie251 ha da tergo; è d’alti rivi munito in fronte252: all’orïente il chiude 25 non alto un poggio, di lieve pendìo ver esso, ma di scabro irsuto dorso all’opposto salire253: un’ampia porta s’apre fra’ monti all’occidente, donde per vasto piano infi no al mar sonante 30 senza ostacol si varca254. Ivi, se fatto ci vien di trarvi i Filistei, fi a vinta da noi la guerra. È d’uopo a ciò da pria fi nger ritratta255. In tripartita schiera piegando noi da man manca256 nel piano, 35 giriamo in fronte il destro loro fi anco257. La schiera prima il passo affretta, e pare fuggirsene; rimane la seconda lenta addietro, in scomposte e rade fi le, certo258 invito ai nemici. Intanto, scelti 40 i più prodi de’ nostri, il duro poggio soverchiato han dall’orïente, e a tergo rïescon sovra il rio nemico259. In fronte, dalle spalle, e dai lati, eccolo, è chiuso; eccone fatto aspro macello intero.

DAVID

45 Saggio e prode tu al pari. All’ordin tuo, nulla cangiare, Abner, si debbe. Io laudo virtude ov’è: sarò guerrier, non duce: e alla tua pugna il mio venir null’altro aggiungerà, che un brando.

ABNER

Il duce è David: 50 di guerra il mastro260 è David. Chi combatte, fuorch’egli, mai?

DAVID

Chi men dovria mostrarsi invido, ch’Abner, poich’ei val cotanto261? Ottimo, ovunque io ’l miri, è il tuo disegno, Gionata ed io, di qua, verso la tenda 55 di Saùl schiereremci; oltre, ver l’orsa262, Us passerà; Sadòc263, con scelti mille, salirà il giogo264; e tu, coi più, terrai della battaglia il corpo265.

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Il Settecento

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Saul (testo integrale)

266. A te... primiero: spetta a te. Il luo-go è di primaria importanza, di rilevanza strategica.267. il tutto in punto: tutto predisposto.268. fi n... sole: fi nché avanzino solo quat-tro ore al giorno, cioè, quattro ore prima del tramonto.269. per noi: nostro favore.270. a te... merti: non sminuire il tuo nome di capitano, che meriti per valore (pregio), con subdoli intrighi di corte (con basse arti di corte).271. ordin: schema, piano.272. alto: saggio, ingegnoso.273. Ma… non ha?: ordina così: Ma, che giova (a che cosa serve) il provveder (la lungimiranza, avvedutezza) di capitan, s’ei (Abner) non ha (possiede) il cor (l’animo) de’ soldati?274. al dì … il re: all’arrivo del giorno nuo-vo è necessario che io abbandoni nuova-mente il re.275. nuova palma… delitto: una nuova vittoria mi sarà imputata (da Saul) come una nuova colpa.276. il re… trovo: trovo il re diverso da quello che era prima.277. dianzi: poco prima.

ABNER

A te si aspetta; loco è primiero266.

DAVID

E te perciò vi pongo. – 60 Ascende il sole ancora: il tutto in punto267

terrai tu intanto; ma non s’odan trombe, fi n che al giorno quattr’ore avanzin sole268. Spira un ponente impetuoso, il senti; il sol negli occhi, e la sospinta polve, 65 anco per noi269 combatteran da sera.

ABNER

Ben dici.

DAVID

Or, va’; comanda: a te con basse arti di corte, che ignorar dovresti, pregio non tor di capitan, cui merti270.

SCENA II

David

Astuto è l’ordin271 della pugna, ed alto272. – 70 Ma, il provveder di capitan, che giova, s’ei de’ soldati il cor non ha273? Ciò solo ad Abner manca; e a me il concede Iddio. Oggi si vinca, e al dì novel si lasci un’altra volta il re274; ch’esser non puote 75 per me mai pace al fi anco suo... Che dico? nuova palma or mi fi a nuovo delitto275.

SCENA III

Micol, David

MICOL

Sposo, non sai? Da lieta mensa il padre sorgeva appena, Abner ver lui si trasse, e un istante parlavagli: io m’inoltro, 80 egli esce; il re già quel di pria non trovo276.

DAVID

Ma pur, che disse? In che ti parve?...

MICOL

Egli era dianzi277 tutto per noi; con noi piangea;

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Saul (testo integrale)

278. e da noi… sostegno: si andava au-gurando che da noi (suoi fi gli) venisse una stirpe di nuovi eroi, come sostegno alla sua stirpe, alla sua nobile casata.279. ei... apparve: egli, in base a quel che diceva (ai detti), ci sembrava più che padre: ora mi apparve più che re. Micol afferma che, prima di parlare con Abner, Saul era più che padre, un uomo cioè ca-pace di veri e profondi affetti verso i suoi cari; non appena il cortigiano si allontana da lui, Saul è più che re, ossia più crudele di un re: è tornato a rivestire i panni del tiranno.280. sua voglia: secondo il suo volere.281. Sol… affannosa vita: ordina così: Sol ch’ei (purché egli) non perda oggi la pugna (la battaglia), doman ripigli il crudo suo pensier (riprenda le sue crudeli con-vinzioni) contro me; ripiglierò mio stato abbietto (condizione vile), e il duro bando, e la fuga, e l’affannosa vita. Si noti l’enfa-tica ripresa del verbo ripigli / ripiglierò, in posizione fi nale e iniziale di verso.282. Vera... il lasciarti: lasciarti è per me (emmi) la mia vera e sola morte.283. Giocondo… dava: un altro marito ti avrebbe dato una vita più felice e regale.284. consorte errante: sposo condannato all’esilio.285. riedo: ritorno.286. ch’io… innanzi: che io ho condotto (trassi) senza (priva) di te: piuttosto pre-ferisco morire.287. e l’ombre… larve: e le ombre mi pre-sentavano l’aspetto di paurosi fantasmi, orrende visioni.288. Or, sopra…: Micol inizia a descrivere a David le sue orrende larve, le funeste vi-sioni nelle quali si fi gura il marito ucciso dalla spada di Saul o nascosto nell’oscu-rità (segreti avvolgimenti) di una caverna, fuggire da un luogo all’altro con il cuore gonfi o di ansia e paure.289. acciar: spada (come il precedente ferro).290. ansio: ansioso.291. inciampo: ostacolo, intralcio.

ci abbracciava a vicenda; e da noi stirpe s’iva augurando di novelli prodi, 85 quasi alla sua sostegno278; ei più che padre pareane ai detti: or, più che re mi apparve279.

DAVID

Deh! pria del tempo, non piangere, o sposa: Saulle è il re; farà di noi sua voglia280. Sol ch’ei non perda oggi la pugna; il crudo 90 suo pensier contro me doman ripigli; ripiglierò mio stato abbietto, e il duro bando, e la fuga, e l’affannosa vita281. Vera e sola mia morte emmi il lasciarti282; e il dovrò pure... Ahi vana speme! infauste 95 nozze per te! Giocondo e regio stato altro sposo a te dava283; ed io tel tolgo. Misero me!... Né d’ampia prole, e lieta, padre puoi far me tuo consorte errante284, e fuggitivo sempre...

MICOL

Ah! no; divisi 100 più non saremo: dal tuo sen strapparmi niuno ardirà. Non riedo285 io no, più mai, a quella vita orribile, ch’io trassi priva di te: m’abbia il sepolcro innanzi286. In quella reggia del dolore io stava 105 sola piangente, i lunghi giorni; e l’ombre l’aspetto mi adducean d’orrende larve287. Or, sopra288 il capo tuo pender vedea del crudo padre il ferro; e udia tue voci dolenti, lagrimose, umili, tali 110 da trar del petto ogni più atroce sdegno; e sì l’acciar289 pur t’immergeva in core il barbaro Saulle: or, tra’ segreti avvolgimenti di negra caverna, vedeati far di dure selci letto; 115 e ad ogni picciol moto il cor balzarti tremante; e in altra ricovrarti; e quindi in altra ancor, né ritrovar mai loco, né quïete, né amici; egro, ansio290, stanco... Da cruda sete travagliato... Oh cielo!... 120 Le angosce, i dubbi, il palpitar mio lungo poss’io ridir? – Mai più, no, non ti lascio; mai più...

DAVID

Mi strappi il cor: deh! cessa... Al sangue, e non al pianto, questo giorno è sacro.

MICOL

Pur ch’oggi inciampo291 al tuo pugnar non nasca.

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Saul (testo integrale)

292. hai… Iddio: hai infatti un difensore di grande valore: Dio.293. guasta: guastata, pregiudicata.294. dubbio: dubbioso.295. di sacerdoti… mentita: sono i pen-sieri oscuri di Saul, nei quali si tormenta la sua mente malata: la presenza di un gruppo di sacerdoti traditori, di gente sco-nosciuta nel campo di battaglia e di una fi nta virtù, quella di David, che – proprio grazie al potere dei sacerdoti – vuole sot-trarre il trono al re.296. empio: il riferimento è probabilmen-te ad Abner.297. rischiara: illumina (la sua mente).298. alquanto: per un poco.299. caligin: nebbia.300. il sol… funesta: ordina così: il sol ha cinto d’intorno (è circondato da) funesta ghirlanda (corona) di sangue.301. sinistri augelli: uccelli dal canto portatore di sventura.

125 Per te non temo io la battaglia; hai scudo di certa tempra, Iddio292: ma temo, ch’oggi dal perfi d’Abner impedita, o guasta293, non ti sia la vittoria.

DAVID

E che? ti parve dubbio294 il re d’affi darmi oggi l’impresa?

MICOL

130 Ciò non udii; ma forte accigliato era, e susurrava non so che in se stesso, di sacerdoti traditor; d’ignota gente nel campo; di virtù mentita295... rotte parole, oscure, dolorose, 135 tremende, a chi di David è consorte, e di Saulle è fi glia.

DAVID

Eccolo: si oda.

MICOL

Giusto Iddio, deh! soccorri oggi al tuo servo: l’empio296 confondi; il genitor rischiara297; salva il mio sposo; il popol tuo difendi.

SCENA IV

Saul, Gionata, Micol, David

GIONATA

140 Deh! vieni, amato padre; a’ tuoi pensieri dà tregua un poco: or l’aura aperta e pura ti fi a ristoro; vieni: alquanto298 siedi tra i fi gli tuoi.

SAUL

…Che mi si dice?

MICOL

Ah! Padre!...

SAUL

Chi sete voi?... Chi d’aura aperta e pura 145 qui favellò?... Questa? È caligin299 densa; tenebre sono; ombra di morte... Oh! mira; più mi t’accosta; il vedi? il sol d’intorno cinto ha di sangue ghirlanda funesta300... Odi tu canto di sinistri augelli301? 150 Lugùbre un pianto sull’aere si spande, che me percuote, e a lagrimar mi sforza... Ma che? Voi pur, voi pur piangete?...

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Saul (testo integrale)

302. O sommo… mano?: ordina così: O sommo Dio d’Israello, or hai tolta la tua faccia (la tua misericordia, il tuo favore) dal re Saul così? Lasci or lui, già tuo ser-vo (che un tempo era tuo servo), in mano dell’avversario così?Qui l’avversario non è tanto il nemico fi li-steo, quanto piuttosto il male che anneb-bia la mente del re e lo spirito maligno che lo governa.303. Addietro… molesto: mi ha tenuto lontano (addietro) il timore (temenza) di esserti molesto.304. In campo… estimo: sul campo di battaglia mi ritengo (tengo) soldato valo-roso (non vil) e, a corte, tuo genero; da-vanti a Dio mi considero nulla.305. hammi… sacerdoti: la crudeltà dei sacerdoti da tempo mi ha allontanato (hammi partito) da Dio.306. Ad oltraggiarmi, il nomi?: lo nomini (Dio) per oltraggiarmi, per offendermi?

GIONATA

O sommo Dio d’Israello, or la tua faccia hai tolta dal re Saul così? lui, già tuo servo, 155 lasci or così dell’avversario in mano302?

MICOL

Padre, hai la fi glia tua diletta al fi anco: se lieto sei, lieta è pur ella; e piange, se piangi tu... Ma, di che pianger ora? Gioia tornò.

SAUL

David, vuoi dire. Ah!... David... 160 Deh! perché non mi abbraccia anch’ei co’ fi gli?

DAVID

Oh padre! Addietro or mi tenea temenza di non t’esser molesto303. Ah! nel mio core perché legger non puoi? Son sempre io teco.

SAUL

Tu... di Saulle... ami la casa dunque?

DAVID

165 S’io l’amo? Oh ciel! degli occhi miei pupilla Gionata egli è; per te, periglio al mondo non conosco, né curo: e la mia sposa, dica, se il può, ch’io nol potrei, di quanto, di quale amore io l’amo...

SAUL

Eppur, te stesso stimi tu molto...

DAVID

170 Io, me stimare?... In campo non vil soldato, e tuo genero in corte mi tengo; e innanzi a Dio, nulla mi estimo304.

SAUL

Ma, sempre a me d’Iddio tu parli; eppure, ben tu il sai, da gran tempo, hammi partito 175 da Dio l’astuta ira crudel tremenda de’ sacerdoti305. Ad oltraggiarmi, il nomi306?

DAVID

A dargli gloria, io ’l nomo. Ah! perché credi, ch’ei più non sia con te? Con chi nol vuole, non sta; ma, a chi l’invoca, a chi riposto 180 tutto ha se stesso in lui, manca egli mai?

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Saul (testo integrale)

307. Ei… affi di: egli (Dio) ti chiamò al trono regale (soglio), egli ti ci (sul trono) conserva: sei suo, se a lui, ma a lui solo, ti affi di. David richiama Saul al legame in-scindibile che esiste tra il sovrano e Dio, in quanto egli è re per volontà divina. Da qui la necessità di affi darsi esclusivamen-te a Dio e non ai cattivi consiglieri di cor-te (Abner) o ai pensieri lugubri e rovinosi suggeriti da uno spirito maligno.308. bianca stola: è la bianca veste dei sacerdoti. In Dante le bianche stole (Par. XXX, 129) sono quelle di cui sono vestiti i beati nel paradiso.309. cui… fi onda: che mi conquistai gra-zie alla mia fi onda.310. Ela: vedi nota 198. Si tratta dunque della spada del gigante Golia (Goliat; v. 194), sottratta a lui da David, e sulla qua-le (come si dice poco più avanti) sta ora coagulato (rappreso) proprio il sangue di Golia.311. agli occhi… morte: io vidi quella spa-da come un lampo spaventoso che mi la-sciava intravedere, presagire (balenarmi) la mia futura morte.312. Non fu… santo: nel tempio sacro di Nob (città santa degli Ebrei, a nord di Geruslemme) era conservata l’Arca dell’Alleanza, che consisteva in una cassa di legno rivestita d’oro, contenente le ta-vole della legge consegnate da Dio a Mosè sul Sinai, la verga sacerdotale di Aronne e un vaso contenente la manna, in ricordo del periodo trascorso dagli Ebrei nel de-serto. Si domanda dunque Saul: «Quella spada non venne custodita anch’essa nell’Arca posta nel tempio di Nob?»313. Non fu… ravvolto: secondo la tradi-zione biblica, la spada dello sconfi tto Golia venne avvolta in un mantello e collocata dietro l’Efod, la veste che il Gran Sacerdote indossava nelle cerimonie sacre. Si noti la ripetizione anaforica di Non fu.314. Dirotti: te lo dirò.315. trista: malvagia.316. senza ferro: senz’armi, inerme.317. cui s’uom…David: (la spada) che se poteva essere indossata (riadattarsi al fi anco) da un uomo mortale, quell’uomo poteva essere a buona ragione David.

Ei sul soglio chiamotti; ei vi ti tiene: sei suo, se in lui, ma se in lui sol, ti affi di307.

SAUL

Chi dal ciel parla?... Avviluppato in bianca stola308 è costui, che il sacro labro or schiude? 185 vediamlo... Eh no: tu sei guerriero, e il brando cingi: or t’inoltra; appressati; ch’io veggia, se Samuèle o David mi favella. – Qual brando è questo? ei non è già lo stesso ch’io di mia man ti diedi...

DAVID

È questo il brando, 190 cui mi acquistò la povera mia fi onda309. Brando, che in Ela310 a me pendea tagliente sul capo; agli occhi orribil lampo io ’l vidi balenarmi di morte311, in man del fero Goliàt gigante: ei lo stringea: ma stavvi 195 rappreso pur, non già il mio sangue, il suo.

SAUL

Non fu quel ferro, come sacra cosa, appeso in Nobbe al tabernacol santo312? Non fu nell’Efod mistico ravvolto313, e così tolto a ogni profana vista? 200 consecrato in eterno al Signor primo?...

DAVID

Vero è; ma...

SAUL

Dunque, onde l’hai tu? Chi ardiva dartelo? chi...

DAVID

Dirotti314. Io fuggitivo, inerme in Nob giungea; perché fuggissi, tu il sai. Piena ogni via di trista315 gente, 205 io, senza ferro316, a ciascun passo stava tra le fauci di morte. Umìl la fronte prosternai là nel tabernacol, dove scende d’Iddio lo spirto; ivi, quest’arme, (cui s’uom mortal riadattarsi al fi anco 210 potea, quell’uno esser potea ben David317) la chiesi io stesso al sacerdote.

SAUL

Ed egli?...

DAVID

Diemmela.

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Saul (testo integrale)

318. Negr’alme… ammanto: anime mal-vagie avvolte in bianche vesti (le vesti sa-cerdotali).319. si atterri: si abbatta.320. offerta: la vittima sacrifi cale, che do-vrà essere uccisa: ecco perché Saul vorrà svenarla. Ma si tratta di una visione deli-rante. Come dirà Gionata nella battuta se-guente, non esiste alcun altare né alcuna vittima se non nella mente malata del re.321. ti placa: calmati, placati.322. rattien: trattiene. Si noti la ripetizio-ne, anche in anafora, di Chi.323. il soccorri: soccorrilo, aiutalo.324. la pace... tolto: in preda al delirio, Saul riconosce di aver perduto tutto, poi-ché ha perso la grazia e il beneplacito di Dio: la pace, il sole (motivo per il quale la tragedia inizia nel buio della notte, vedi nota 1), il regno, i fi gli (che egli vede esclu-sivamente come pretendenti al trono), e addirittura l’anima.325. fatal diadema: funesta corona.326. spiccate: tagliate.

SAUL

Ed era?

DAVID

Achimelèch.

SAUL

Fellone. Vil traditore... Ov’è l’altare?... oh rabbia!... Ahi tutti iniqui! Traditori tutti!... 215 d’Iddio nemici; a lui ministri, voi?... Negr’alme in bianco ammanto318... Ov’è la scure?... Ov’è l’altar? si atterri319... Ov’è l’offerta320? svenarla io voglio...

MICOL

Ah padre!

GIONATA

Oh ciel! che fai? ove corri? che parli?... Or, deh! ti placa321: 220 non havvi altar; non vittima: rispetta nei sacerdoti Iddio, che sempre t’ode.

SAUL

Chi mi rattien322?... Chi di seder mi sforza?... Chi a me resiste?...

GIONATA

Padre...

DAVID

Ah! tu il soccorri323, alto Iddio d’Israèle: a te si prostra, te ne scongiura il servo tuo.

SAUL

225 La pace mi è tolta; il sole, il regno, i fi gli, l’alma, tutto mi è tolto324!... Ahi Saul infelice! chi te consola? al brancolar tuo cieco, chi è scorta, o appoggio?... I fi gli tuoi, son muti; 230 duri son, crudi... Del vecchio cadente sol si brama la morte: altro nel core non sta dei fi gli, che il fatal diadema325, che il canuto tuo capo intorno cinge. Su strappatelo, su: spiccate326 a un tempo 235 da q uesto omai putrido tronco il capo tremolante del padre... Ahi fero stato! Meglio è la morte. Io voglio morte...

MICOL

Oh padre!...

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Saul (testo integrale)

327. poiché… stemprasi: dal momento che la sua follia (furor) si stempera nel pianto.328. ratto: rapito. Secondo la tradizione biblica, Davide, fi n da quand’era giovinet-to, era solito calmare e addolcire l’animo di Saul col suono della cetra e con i suoi canti.329. alitante: ansimante.330. prestargli l’opra tua: aiutarlo, dargli il tuo aiuto.331. per me: attraverso me.332. O tu, che eterno...: David, per calma-re il furor e il pianto di Saul, dà inizio al suo canto invocando Dio, il sovran d’ogni creata cosa, ricordando il legame che lo unisce al popolo di Israele. La presenza di questi versi – due ottave di endecasillabi dallo schema ABABABCC – è segnalata dallo stesso Alfi eri, che in una nota ag-giunge: «Tutti i seguenti versi lirici si po-tranno cantare senza gorgheggi da David, s’egli si trova essere ad un tempo cantore ed attore. Altrimenti basterà, per ottenere un certo effetto, che ad ogni stanza pre-ceda una breve musica istromentale adat-tata al soggetto; e che David poi reciti la stanza con maestria e gravità».333. se… nascosa: se chini lo sguardo, puoi vedere distintamente ciò che acca-de sulla terra (denso abisso) e nulla ti è nascosto.334. ratte: veloci.335. il condottiero d’Israello: Mosè. Si fa riferimento, nei versi successivi, alla parola di Dio consegnata agli Ebrei per tramite di Mosè.336. polo: cielo.337. Trammi… etade: mi strappa dal mio torpore che conduce alla morte (mortale) e mi mostra un lampo, un istante della mia giovinezza.338. «Chi vien, chi vien, ch’odo e non veggo?...: inizia qui il canto di guerra di David, nel quale egli rievoca le passate imprese di Saul.339. euro: lo scirocco; ma qui sta ad indi-care il vento in generale.340. e tutto... grembo: e (il nembo, collo-cato al v. 267, che è il soggetto di questo periodo) sfavilla nella sua interezza (tutto) grazie alle armi dei tanti guerrieri (mille e mille) che porta in sé. L’esercito di Israele è qui paragonato a una nube tempora-lesca e minacciosa al cui interno, come i fulmini, risplendono le armature degli uomini d’arme.341. infuocato lembo: l’elmo scintillante.

noi vogliam tutti la tua vita: a morte ognun di noi, per te sottrarne, andrebbe...

GIONATA

240 – Or, poiché in pianto il suo furor già stemprasi327, deh! la tua voce, a ricomporlo in calma, muovi, o fratello. In dolce oblio l’hai ratto328

già tante volte coi celesti carmi.

MICOL

Ah! sì; tu il vedi, all’alitante329 petto 245 manca il respiro; il già feroce sguardo nuota in lagrime: or tempo è di prestargli l’opra tua330.

DAVID

Deh! per me331, gli parli Iddio. – «O tu, che eterno332, onnipossente, immenso, siedi sovran d’ogni creata cosa; 250 tu, per cui tratto io son dal nulla, e penso, e la mia mente a te salir pur osa; tu, che se il guardo inchini, apresi il denso abisso, e via non serba a te nascosa333; se il capo accenni, trema lo universo; 255 se il braccio innalzi, ogni empio ecco è disperso: già su le ratte334 folgoranti piume di Cherubin ben mille un dì scendesti; e del tuo caldo irresistibil nume il condottiero d’Israello335 empiesti: 260 di perenne facondia a lui tu fi ume, tu brando, e senno, e scudo a lui ti festi: deh! di tua fi amma tanta un raggio solo nubi-fendente or manda a noi dal polo336. Tenebre e pianto siamo...»

SAUL

Odo io la voce 265 di David?... Trammi di mortal letargo: folgor mi mostra di mia verde etade337.

DAVID

«Chi vien, chi vien, ch’odo e non veggo338? Un nembo negro di polve rapido veleggia dal torbid’euro339 spinto. – 270 Ma già si squarcia; e tutto acciar lampeggia dai mille e mille, ch’ei si reca in grembo340... Ecco, qual torre, cinto Saùl la testa d’infuocato lembo341. Traballa il suolo al calpestio tonante 275 d’armi e destrieri: la terra, e l’onda, e il cielo è rimbombante

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

342. possa: potenza.343. sossopra... mesce: mette a soqqua-dro, sconvolge.344. gelo... gli esce: alla sua vista, tutti rabbrividiscono e si rende manifesto at-traverso gli occhi (dagli occhi gli esce) lo sgomento che Dio incute.345. Figli di Ammón: gli Ammoniti – an-tica popolazione della Palestina stanziata lungo le rive orientali del Giordano – era-no nemici tradizionali di Israele.346. dov’è... feste?: dov’è la vostra empia arroganza (ria baldanza), dove gli scherni e gli insulti che avete diretto al popolo di Dio? Si noti la marcata distinzione seman-tica tra i nemici Ammoniti, adoratori di divinità pagane e perciò empi, e il popolo di Israele (gli Ebrei), defi nito al contrario giusto.347. Ecco ora... angusto: ecco il terreno di dimensioni insuffi cienti per contenere tutti i vostri corpi uccisi.348. ecco... fi danza: ecco dove conduce la fede nei falsi dèi. Si noti la ripetizione anaforica di ecco.349. Ma... repente?: ma da dove proviene la voce di un’altra tromba di guerra che risuona all’improvviso?350. intomba: uccide, manda alla tomba; si tratta di un neologismo alfi eriano.351. d’Edom... in polve: vengono elencati alcuni popoli che furono sconfi tti (disper-se in polve) da Saul negli anni gloriosi della sua vita: gli Edomiti, discendenti di Esaù, i Moabiti, discendenti di Lot, il po-polo della città di Soba e gli Amaleciti, di-scendenti di Amalech.352. Saùl... travolve: Saul, che è come un torrente quando l’anno si rinnova (cioè all’inizio della primavera, quando, con lo scioglimento delle nevi, i fi umi sono più impetuosi), ogni cosa inonda, spezza, col-pisce e travolge. Con questa immagine bellicosa di Saul si conclude il canto di guerra di David, che ha rievocato le gesta del re.353. Pace si canti: inizia una lunga se-rie di settenari e quinari nei quali David canta la pace, in contrapposizione ai ver-si precedenti, ove erano state esaltate le virtù belliche di Saul. Il tono si fa qui simile alla pastorale, e Alfi eri fa uso del topos della pace domestica: il re ritorna nella sua casa ed è accolto dall’affetto dei suoi familiari. Lo schema metrico di questo nuovo canto di David è il seguente: tre strofe di settenari e quinari piani con schema abba cdcd ee ff a; due terzine di quinari abc dec, con versi tronchi (in rima) e sdruccioli (non rimanti); una strofa di chiusura abba cdefc, con i versi in rima c tronchi.354. fi umicel natìo: probabilmente si tratta del Giordano.355. sempre-viva: eterna, perenne; «ma l’aggettivo va riferito idealmente non all’ombra, ma all’alloro» (Maier).356. rieder: ritorno.357. l’una sua fi glia: Saul aveva due fi glie, Micol e Merob.358. la consorte: la moglie di Saul era Achinoam.

359. sottentrando: subentrando, pren-dendo il posto dell’altra fi glia.

360. L’altra: l’altra fi glia.

d’urli guerrieri. Saùl si appressa in sua terribil possa342; carri, fanti, destrier sossopra ei mesce343: 280 gelo, in vederlo, scorre a ogni uom per l’ossa, lo spavento d’Iddio dagli occhi gli esce344. Figli di Ammòn345, dov’è la ria baldanza? dove gli spregi, e l’insultar, che al giusto popol di Dio già feste346? 285 Ecco ora il piano ai vostri corpi angusto347; ecco, a noi messe sanguinosa avanza di vostre tronche teste: ecco ove mena in falsi iddii fi danza348. – Ma, donde ascolto altra guerriera tromba 290 mugghiar repente349? È il brando stesso di Saùl, che intomba350

d’Edom la gente. Così Moàb, Soba così sen vanno. Con l’iniqua Amalèch, disperse in polve351: 295 Saùl, torrente al rinnovar dell’anno, tutto inonda, scompon, schianta, travolve352».

SAUL

Ben questo è grido de’ miei tempi antichi, che dal sepolcro a gloria mi richiama. Vivo, in udirlo, ne’ miei fervidi anni... – 300 Che dico?... ahi lasso! a me di guerra il grido si addice omai?... L’ozio, l’oblio, la pace, chiamano il veglio a sé.

DAVID

Pace si canti353. – «Stanco, assetato, in riva del fi umicel natìo354, 305 siede il campion di Dio, all’ombra sempre-viva355

del sospirato alloro. Sua dolce e cara prole, nel porgergli ristoro, 310 del suo affanno si duole, ma del suo rieder356 gode; e pianger ciascun s’ode teneramente, soavemente 315 sì, che il dir non v’arriva. L’una sua fi glia357 slaccia l’elmo folgoreggiante; e la consorte358 amante, sottentrando359, lo abbraccia: 320 l’altra360, l’augusta fronte

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Saul (testo integrale)

361. quale: come i successivi qual, signi-fi ca “chi”.362. Ma ferve... sesso: in modo vivace, a ben altre opere si dedicano i tre fi gli ma-schi (il miglior sesso).363. Finché... amplesso: nell’attesa che arrivi il momento anche per i fi gli maschi di abbracciare il padre.364. in rifar... brando: a ripulire la spada insanguinata.365. quando palleggerò... non basta?: quando impugnerò questa lancia che, per ora, la mia mano non è ancora in grado di sorreggere?366. il ricopra: lo difenda.367. e il sa: e ne è consapevole.368. Ma... celasi: il sole già tramonta.369. Il pro’... giace?: ordina così: il pro’ (prode) Saulle or forse giace inutil arnese (strumento inutile) di (per la) guerra?370. Il re posa... morte: il re dorme (posa), ma i suoi (del forte) sogni non gli danno tregua: anzi, con terribili visioni, suggeriscono immagini di morte. Questa parte del canto di David si compone di tre sezioni strofi che: la prima – dal v. 363 al v. 378 – è costituita da terzine di versi decasillabi; la seconda – dal v. 379 al v. 382 – è costituita da quattro versi di varia lunghezza in rima alternata; la terza – dal v. 383 al v. 397 – è composta da versi ende-casillabi (con un unico settenario: v. 395) con rima al mezzo e un distico fi nale in rima baciata.371. sua: del re.372. che omai... danno: che ormai non rappresenta più un pericolo.

dal sudor polveroso terge, col puro fonte: quale361, un nembo odoroso di fi or sovr’esso spande: 325 qual, le man venerande di pianto bagna: e qual si lagna ch’altra più ch’ella faccia. Ma ferve in ben altr’opra 330 lo stuol del miglior sesso362. Finché venga il suo amplesso363, qui l’un fi glio si adopra in rifar mondo e terso lo insanguinato brando364: 335 là, d’invidia cosperso, dice il secondo: e quando palleggerò quest’asta, cui mia destra or non basta365? Lo scudo il terzo, 340 con giovin scherzo, prova come il ricopra366. Di gioia lagrima su l’occhio turgido del re si sta: 345 ch’ei di sua nobile progenie amabile è l’alma, e il sa367. Oh bella la pace! Oh grato il soggiorno, 350 là dove hai d’intorno amor sì verace, sì candida fé! Ma il sol già celasi368; tace ogni zeffi ro; 355 e in sonno placido sopito è il re».

SAUL

Felice il padre di tal prole! Oh bella pace dell’alma!... Entro mie vene un latte scorrer mi sento di tutta dolcezza... – 360 Ma, che pretendi or tu? Saùl far vile infra i domestich’ozi? Il pro’ Saulle di guerra or forse arnese inutil giace369?

DAVID

«Il re posa, ma i sogni del forte con tremende sembianze gli vanno 365 presentando i fantasmi di morte370. Ecco il vinto nemico tiranno, di sua371 man già trafi tto in battaglia; ombra orribil, che omai non fa danno372.

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Saul (testo integrale)

373. abbarbaglia: illumina, abbaglia.374. e ogni... ragguaglia: e uguaglia prodi e codardi, cioè sconfi gge tutti, sia i corag-giosi che i vili.375. Tal: allo stesso modo.376. egli: il leone (a cui Saul è paragona-to).377. né il tacersi... oltraggio: il gregge non prende coraggio per il fatto di starse-ne in una caverna solitaria, senza sentire (il tacersi) i ruggiti del leone. E il pastore non si sente meno impaurito perché sa bene che il leone può uscire da un mo-mento all’altro e arrecare danno (oltrag-gio) e morte (sangue) al gregge.378. Veggio… ostili squadre: vedo un lampo fi ammeggiante (una striscia di ter-ribil fuoco), cioè Saul, davanti al quale le forze nemiche (ostili squadre) devono riti-rarsi (cui forza è loco dien).379. Tutte: si lega da armi del verso suc-cessivo.380. adre: scure, sporche.381. sasso... sovrano: la velocità di un sasso lanciato con la fi onda (fromba) è inferiore alla furia di Saul (feritor sovrano) in battaglia.382. A inarrivabil... Dei: egli – che (cui) ottenne da Dio la facoltà di annichilire gli infedeli che in falsi templi hanno innalzato immagini profane a loro divinità – è come un’aquila altera che si protende in un volo altissimo, fi no al cielo (polo).383. due spade: quella di Saul e quella di David.384. Havvi: vi è (letteralmente, vi ha).

385. Empio... sprezzò: nonostante la bre-ve parentesi di pace, Saul ricade nel deli-rio e nel timore di perdere il suo potere.

Egli paventa l’altra spada, cioè David, che è costretto a fuggire dalla vista del re.386. T’arresta: fermati, calmati.

Ecco un lampo, che tutti abbarbaglia373... 370 Quel suo brando, che ad uom non perdona, e ogni prode al codardo ragguaglia374. – Tal375, non sempre la selva risuona del Leone al terribil ruggito, ch’egli376 in calma anco i sensi abbandona; 375 né il tacersi dell’antro romito all’armento già rende il coraggio; né il pastor si sta men sbigottito, ch’ei sa, ch’esce a più sangue ed oltraggio377. Ma il re già si desta: 380 armi, armi, ei grida. Guerriero, omai qual resta? Chi, chi lo sfi da? Veggio una striscia di terribil fuoco, cui forza è loco – dien le ostili squadre378. 385 Tutte379 veggio adre380 – di sangue infedele l’armi a Israële. – Il fero fulmin piomba, sasso di fromba – assai men ratto fugge, di quel che strugge – il feritor sovrano381, col ferro in mano. – A inarrivabil volo, 390 fi n presso al polo – aquila altera ei stende le reverende – risuonanti penne, cui da Dio tenne, – ad annullar quegli empi, che in falsi tempi – han simulacri rei fatti lor Dei382. – Già da lontano io ’l seguo; 395 e il Filisteo perseguo, e incalzo, e atterro; e sperdo; e assai ben mostro che due spade383 ha nel campo il popol nostro».

SAUL

Chi, chi si vanta? Havvi384 altra spada in campo, che questa mia, ch’io snudo? Empio è, si uccida, pera, chi la sprezzò385.

MICOL

400 T’arresta386: oh cielo!...

GIONATA

Padre! che fai?...

DAVID

Misero re!

MICOL

Deh! fuggi... A gran pena il teniam; deh! fuggi, o sposo.

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Saul (testo integrale)

387. non è... persona: non c’è nessuno (persona) insieme ai tuoi fi gli. Persona è francesismo.388. uopo: bisogno.389. gli: li.390. appien: del tutto, pienamente.391. invidia: l’invidia è un concetto fon-damentale della tragedia alfi eriana. Le pagine della Bibbia, nel primo libro di Samuele, documentano questo senti-mento che Saul nutriva verso David, in particolare nel momento in cui le donne israelite intonano il loro canto di guerra: «Saul ha abbattuto i suoi mille, ma David i suoi diecimila» (1 Samuele 18,8). Nel versetto successivo si legge che «Saul da quel giorno in poi guardò David con gelosia» (18,9), fi no al punto da rimanere «nemico di Davide tutti i giorni che visse» (18,29). Alfi eri dunque fa un uso meticolo-so della fonte biblica per mettere in scena il dramma umano e politico di un perso-naggio tragico e sublime.392. e fi a... lungo: sarà necessario molto tempo per guarirla.

SCENA V

Gionata, Saul, Micol

MICOL

O padre amato,... arrèstati...

GIONATA

T’arresta...

SAUL

Chi mi rattien? Chi ardisce?... Ov’è il mio brando? Mi si renda il mio brando...

GIONATA

405 Ah! con noi vieni, diletto padre: io non ti lascio ir oltre. Vedi, non è co’ fi gli tuoi persona387: con noi ritorna alla tua tenda: hai d’uopo388

or di quiete. Ah! vieni: ogni ira cessi; stai co’ tuoi fi gli…

MICOL

410 E gli389 avrai sempre al fi anco... Fine dell’atto terzo.

Atto IVSCENA I

Gionata, Micol

MICOL

Gionata, dimmi; al padiglion del padre può tornare il mio sposo?

GIONATA

Ah! no: placato non è con lui Saùl; benché in se stesso sia appien390 tornato: ma profonda è troppo 5 in lui la invidia391; e fi a il sanarla lungo392. Torna al tuo sposo, e nol lasciare.

MICOL

Ahi lassa!... Chi più di me infelice?... Io l’ho nascosto sì ben, ch’uom mai nol troveria: men riedo ver esso dunque.

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Saul (testo integrale)

393. stanza: quiete.394. cercane... traggi: cercalo, va’, porta-lo subito qui.395. Il re: Saul è ora solo re, non più pa-dre e Micol non è fi glia ma una semplice donna che deve pronta obbedienza al suo sovrano.

GIONATA

Oh cielo! ecco, sen viene 10 turbato il padre; ei mai non trova stanza393.

MICOL

Misera me! Che gli dirò?... Sottrarmi voglio...

SCENA II

Saul, Micol, Gionata

SAUL

Chi fugge al venir mio? Tu, donna?

MICOL

Signor...

SAUL

Davide ov’è?

MICOL

Nol so...

SAUL

Nol sai?

GIONATA

Padre...

SAUL

Cercane; va’; qui tosto il traggi394.

MICOL

Io rintracciarlo?... or,... dove?

SAUL

15 Il re395 parlotti, e obbedito non l’hai?

SCENA III

Saul, Gionata

SAUL

... Gionata, m’ami?..

GIONATA

Oh padre!... Io t’amo; ma ad un tempo io cara tengo la gloria tua; quindi, ai non giusti

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Saul (testo integrale)

396. impeti: aggressività, furori.397. altri: David.398. in breve ei fi a...: la frase qui sospe-sa continua idealmente due versi dopo: David diventerà re d’Israele.399. fi a spento innanzi: sarà prima ucci-so.400. Tal... suo?: ogni sua (cioè, di David) azione non rende forse manifesta (palesa) questa voce?401. allor che: quando.402. qual nebbia... raggio: come la neb-bia ai raggi del sole.403. maligno spirto: la malattia.404. Il mal... ritrarlo: la spada che hai im-pugnato con odio porteresti appena al suo petto e subito saresti costretta a ritirarla.405. Inesplicabil: David è una fi gura che Saul non riesce ad amare.406. men divide: me ne allontana.407. della man sovrana: della mano di Dio.408. egli è... sacerdotale: David è uno strumento nelle mani dei sacerdoti, invisi a Saul.409. ei vide...veglio: come detto anche nell’Atto I, scena II, David aveva visto il sa-cerdote Samuele in punto di morte e ave-va raccolto le sue ultime parole (estremi detti).410. sacro olio celeste: l’olio del taberna-colo, sacro a Dio, con il quale i sacerdoti ungono il re.411. ei: Samuele.412. il fellon: il traditore (è sempre Samuele).413. su la nemica testa: sulla testa di David. Samuele, in punto di morte, a Rama, aveva in effetti consacrato il capo di David, così come precedentemente aveva fatto con Saul.414. favella: parla, dimmi.

impeti396 tuoi, qual fi glio opporsi il puote, io mi oppongo talvolta.

SAUL

20 Al padre il braccio spesso rattieni tu; ma, quel mio ferro, che ad altri397 in petto immerger non mi lasci, nel tuo petto il ritorci. Or serba, serba codesto David vivo; in breve ei fi a398... 25 Voce non odi entro il tuo cor, che grida: «David fi a ’l re.» – David? Fia spento innanzi399.

GIONATA

E nel tuo core, in più terribil voce, Dio non ti grida? «Il mio diletto è David: l’uom del Signore egli è.» Tal nol palesa 30 ogni atto suo400? La fera invida rabbia d’Abner, non fassi al suo cospetto muta? Tu stesso, allor che401 in te rientri, al solo apparir suo, non vedi i tuoi sospetti sparir, qual nebbia del pianeta al raggio402? 35 E quando in te maligno spirto403 riede, credi tu allor, ch’io tel rattenga, il braccio? Dio tel rattiene. Il mal brandito ferro gli appunteresti al petto appena, e tosto forza ti fora il ritrarlo404: cadresti 40 tu stesso in pianto a’ piedi suoi; tu padre, pentito, sì: ch’empio, nol sei...

SAUL

Pur troppo, vero tu parli. Inesplicabil405 cosa questo David per me. Non pria veduto io l’ebbi in Ela, che a’ miei sguardi ei piacque, 45 ma al cor non mai. Quando ad amarlo io presso quasi sarei, feroce sdegno piomba in mezzo, e men divide406: il voglio appena spento, s’io il veggo, e mi disarma, e colma di maraviglia tanta, ch’io divento 50 al suo cospetto un nulla... Ah! questa al certo, vendetta è questa della man sovrana407. Or comincio a conoscerti, o tremenda mano... Ma che? Donde cagione io cerco?... Dio, non l’offesi io mai: vendetta è questa 55 de’ sacerdoti. Egli è stromento David sacerdotale408, iniquo: in Rama ei vide Samuèl moribondo; a lui gli estremi detti parlava l’implacabil veglio409. Chi sa, chi sa, se il sacro olio celeste410, 60 ond’ei411 mia fronte unse già pria, versato non ha il fellon412 su la nemica testa413? forse tu il sai... Parla... Ah! sì, il sai: favella414.

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Saul (testo integrale)

415. Ove tu... padri: quando sarai morto.416. farne querela: lamentarsi.417. Assai mi avanza: in molti aspetti (David) mi supera, è migliore di me.418. se chi... regni: perifrasi per indicare Dio.419. appella: chiama.420. Se in Samuèl… David mai?: se non ci fosse stato un Dio a parlare per Samuele, come avrebbe potuto far tanto per David, con un semplice gesto, un vecchio mala-to, già prossimo a morire? (già del sepol-cro a mezzo).421. Havvi... basti?: esiste una potenza umana che sia in grado di fare ciò?422. cal: importa.423. Spenta… mio scettro: la mia casata sarà spenta e staccata dalla mie radici da colui che usurperà il mio scettro.

424. nullo: nessuno.425. O ria... tu?: o desiderio malvagio e insaziabile di regnare, che cosa non pro-duci tu?

426. allentar ponno: possono alleviare.427. che il superbo rompe: che abbatte il superbo.

GIONATA

Padre, nol so: ma, se pur fosse, io forse al par di te di ciò tenermi offeso 65 or non dovrei? non ti son fi glio io primo? Ove tu giaccia co’ tuoi padri415, il trono non destini tu a me? S’io dunque taccio, chi può farne querela416? Assai mi avanza417

in coraggio, in virtude, in senno, in tutto, 70 David: quant’ei più val, tanto io più l’amo. Or, se chi dona e toglie i regni418, il desse a David mai, prova maggior qual altra poss’io bramarne? Ei più di me n’è degno: e condottier de’ fi gli suoi lo appella419

75 ad alte cose Iddio. – Ma intanto, io giuro, che a te suddito fi do egli era sempre, e leal fi glio. Or l’avvenir concedi a Dio, cui spetta: ed il tuo cor frattanto contro Dio, contro il ver, deh! non s’induri. 80 Se in Samuèl non favellava un Nume, come, con semplice atto, infermo un veglio, già del sepolcro a mezzo, oprar potea tanto per David mai420? Quel misto ignoto d’odio e rispetto, che per David senti; 85 quel palpitar della battaglia al nome, (timor da te non conosciuto in pria) donde ti vien, Saulle? Havvi possanza d’uom, che a ciò basti421?...

SAUL

Oh! che favelli? Figlio di Saùl tu? - Nulla a te cal422 del trono? – 90 Ma, il crudel dritto di chi ’l tien, nol sai? Spenta mia casa, e da radice svelta fi a da colui, che usurperà il mio scettro423. I tuoi fratelli, i fi gli tuoi, tu stesso... non rimarrà della mia stirpe nullo424... 95 O ria di regno insazïabil sete, che non fai tu425? Per aver regno, uccide il fratello il fratel; la madre i fi gli; la consorte il marito; il fi glio il padre... Seggio è di sangue, e d’empietade, il trono.

GIONATA

100 Scudo havvi d’uom contro al celeste brando? Non le minacce, i preghi allentar ponno426

l’ira di Dio terribil, che il superbo rompe427, e su l’umil lieve lieve passa.

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

428. Re… mi sforza: o re, se io torno da-vanti (innante) a te, prima che scorrano grazie a me (per me) fi umi del sangue nemico, un serio motivo mi spinge a ciò.429. non è chi il trovi: non c’è chi riesca a trovarlo: David è scomparso.430. alla prefi ssa pugna: al combatti-mento stabilito.431. al fl agellar... destrieri: allo scalpitio degli zoccoli ferrati degli impetuosi caval-li.432. da metter... codardo: da rincuorare anche il più vile.433. soccorso in ver del ciel!: aiuto vera-mente divino (sarcastico).434. Beniamìti: uomini della tribù di Beniamino (la stessa di Saul).435. Eccolo: è il sacerdote Achimelech.436. del fantastico... Rama?: appartieni alla stirpe superba dei profeti di Rama?437. Efod: la veste sacerdotale.438. dei Leviti primo: primo dei sacerdo-ti. Ai Leviti, appartenenti alla tribù di Levi, era riservato il ruolo di sacerdoti.439. ad Aròn santo… succedo: sono il successore del sacro Aronne nel ministe-ro sacerdotale, dopo una lunga schiera di altre persone venerabili. Aronne era fratello maggiore di Mosè e venne da lui nominato primo sommo sacerdote.440. All’arca... sto: l’Arca dell’Allenza era custodita a Nob.441. anco di furto: anche di nascosto.442. straniera merce: cosa (persona) estranea.443. mena: conduce.444. stanza: residenza, sede.

SCENA IV

Saul, Gionata, Abner, Achimelech, Soldati

ABNER

Re, s’io ti torno innante, anzi che rivi 105 scorran per me dell’inimico sangue, alta cagione a ciò mi sforza428. Il prode Davidde, il forte, in cui vittoria è posta, non è chi il trovi429. Un’ora manca appena alla prefi ssa pugna430: odi, frementi 110 d’impazïente ardore, i guerrier l’aure empier di strida; e rimbombar la terra al fl agellar della ferrata zampa de’ focosi destrieri431: urli, nitrìti, sfolgoreggiar d’elmi e di brandi, e tuoni 115 da metter core in qual più sia codardo432;... David, chi ’l vede? – ei non si trova. – Or, mira, (soccorso in ver del ciel433!) mira chi in campo in sua vece si sta. Costui, che in molle candido lin sacerdotal si avvolge, 120 furtivo in campo, ai Beniamìti434 accanto, si appiattava tremante. Eccolo435; n’odi l’alta cagion, che a tal periglio il guida.

ACHIMELECH

Cagion dirò s’ira di re nol vieta...

SAUL

Ira di re? Tu dunque, empio, la merti?... 125 Ma, chi se’ tu?... Conoscerti ben parmi. del fantastico altero gregge sei de’ veggenti di Rama436?

ACHIMELECH

Io vesto l’Efod437: io, dei Leviti primo438, ad Aròn santo, nel ministero a che il Signor lo elesse, 130 dopo lungo ordin d’altri venerandi sacerdoti, succedo439. All’arca presso, in Nobbe, io sto440: l’arca del patto sacra, stava anch’ella altre volte al campo in mezzo: troppo or fi a, se vi appare, anco di furto441, 135 il ministro di Dio: straniera merce442

è il sacerdote, ove Saulle impera: pur non l’è, no, dove Israèl combatte; se in Dio si vince, come ognor si vinse. – Me non conosci tu? qual maraviglia? 140 e te stesso conosci? – I passi tuoi ritorti hai dal sentier, che al Signor mena443; ed io là sto, nel tabernacol, dove stanza444 ha il gran Dio; là dove, è già gran tempo,

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VOLUME 2

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

445. In punto: al momento opportuno.446. spiccavi: staccavi, toglievi.447. profana destra: mano profana, sa-crilega.448. fellone: Saul si considera unico si-gnore e unico re e pertanto chi tradisce questo ordine cavalleresco di valori diven-ta un fellone, un traditore. Achimelech, invece, richiama Saul alla presenza del vero Signore, cioè Dio, al quale il popolo d’Israele e soprattutto il suo re deve ob-bedienza.449. benigna mano: soccorso, aiuto.450. Ma chi è...: Achimelech propone una serie di domande retoriche tese a smuo-vere Saul dalla sua follia e dal suo insen-sato furore contro David.451. ch’io scampava: che io salvai.452. agli onor... dianzi?: non lo restituivi poco fa agli onori che aveva un tempo?453. a disgombrar... rotta: ad allontanare la paura della disfatta.454. spento: ucciso.455. l’Amalechita re: Agag, re degli Amalechiti, una tribù nomade spesso in guerra con Israele. Saul aveva sconfi t-to Agag ma gli aveva risparmiato la vita. Agag venne poi ucciso da Samuele.456. alto: potente.457. largo... suo: generoso (largo) nel versare il proprio sangue per difendere il suo popolo.458. mercè: pietà.

più Saùl non si vede. Il nome io porto d’Achimelèch.

SAUL

145 Un traditor mi suona tal nome; or ti ravviso. In punto445 giungi al mio cospetto. Or di’, non sei tu quegli, che all’espulso Davidde asilo davi, e securtade, e nutrimento, e scampo, 150 ed armi? E ancor, qual arme! Il sacro brando del Filisteo, che appeso in voto a Dio stava allo stesso tabernacol, donde tu lo spiccavi446 con profana destra447. E tu il cingevi al perfi do nemico 155 del tuo signor, del sol tuo re? – Tu vieni, fellone448, in campo a’ tradimenti or vieni: qual dubbio v’ha?

ACHIMELECH

Certo, a tradirti io vengo; poiché vittoria ad implorare io vengo all’armi tue da Dio, che a te la niega. 160 Son io, sì, son quei che benigna mano449

a un Davidde prestai. Ma chi è quel David450? Della fi glia del re non egli è sposo? Non il più prode infra i campioni suoi? Non il più bello, il più umano, il più giusto 165 de’ fi gli d’Israèl? Non egli in guerra, tua forza, e ardire? entro la reggia, in pace, non ei, col canto, del tuo cor signore? Di donzelle l’amor, del popol gioia, dei nemici terror; tale era quegli, 170 ch’io scampava451. E tu stesso, agli onor primi, di’, nol tornavi or dianzi452? e nol sceglievi a guidar la battaglia? a ricondurti vittoria in campo? a disgombrar temenza della rotta453, che in cor ti ha posta Iddio? – 175 Se danni me, te stesso danni a un tempo.

SAUL

Or, donde in voi, donde pietade? In voi, sacerdoti crudeli, empi, assetati di sangue sempre. A Samuèl parea grave delitto il non aver io spento454

180 l’Amalechìta re455, coll’armi in mano preso in battaglia; un alto456 re, guerriero di generosa indole ardita, e largo del proprio sangue a pro del popol suo457. – Misero re! tratto a me innanzi, in duri 185 ceppi ei venia: serbava, ancor che vinto, nobil fi erezza, che insultar non era, né un chieder pur mercè458. Reo di coraggio

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Saul (testo integrale)

459. Ogni altra... sta: siete interessati a tutto fuorché al sacro ministero sacerdo-tale, che è l’unica cosa di cui invece dovre-ste occuparvi.460. sete: siete.461. verga vil: il bastone sacerdote, qui defi nito vile.462. studiati carmi: artifi ciose profezie.463. chi re?: chi può dirsi re?464. coronata polve: polvere circondata da una corona.465. empiezza: empietà.466. fere: ferisce.467. commette: affi da.468. ultrice: vendicatrice.469. di sovran... ti fa: da re guerriero ti riduce come un bambino.470. nell’onda: sull’acqua, ossia, su qual-cosa di inconsistente e mutevole.

parve egli al fero Samuèl: tre volte con la sua man sacerdotale il ferro 190 nel petto inerme ei gl’immergea. – Son queste, queste son, vili, le battaglie vostre. Ma, contro il proprio re chi la superba fronte innalzar si attenta, in voi sostegno trova, e scudo, ed asilo. Ogni altra cura, 195 che dell’altare, a cor vi sta459. Chi sete460, chi sete voi? Stirpe malnata, e cruda, che dei perigli nostri all’ombra ride; che in lino imbelle avvoltolati, ardite soverchiar noi sotto l’acciar sudanti: 200 noi, che fra il sangue, il terrore, e la morte, per le spose, pe’ fi gli, e per voi stessi, meniam penosi orridi giorni ognora. Codardi, or voi, men che ozïose donne, con verga vil461, con studïati carmi462, 205 frenar vorreste e i brandi nostri, e noi?

ACHIMELECH

E tu, che sei? re della terra sei: ma, innanzi a Dio, chi re463? – Saùl rientra in te; non sei, che coronata polve464. – Io, per me nulla son; ma fulmin sono, 210 turbo, tempesta io son, se in me Dio scende: quel gran Dio, che ti fea; che l’occhio appena ti posa su; dov’è Saùl? – Le parti d’Agàg mal prendi; e nella via d’empiezza465

mal tu ne segui i passi. A un re perverso 215 gastigo v’ha, fuor che il nemico brando? E un brando fere466, che il Signor nol voglia? Le sue vendette Iddio nel marmo scrive; e le commette467 al Filisteo non meno, che ad lsraèl. – Trema, Saùl: già in alto, 220 in negra nube, sovr’ali di fuoco veggio librarsi il fero angel di morte: già, d’una man disnuda ei la rovente spada ultrice468; dell’altra, il crin canuto ei già ti afferra della iniqua testa: 225 trema, Saùl. – Ve’ chi a morir ti spinge: costui, quest’Abner, di Satàn fratello; questi, che il vecchio cor t’apre a’ sospetti; che, di sovran guerrier, men che fanciullo ti fa469. Tu, folle, or di tua casa il vero 230 saldo sostegno rimovendo vai. Dov’è la casa di Saùl? Nell’onda470

fondata ei l’ha; già già crolla; già cade; già in cener torna: è nulla già. –

SAUL

Profeta de’ danni miei, tu pur de’ tuoi nol fosti.

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

471. un tradimento... nasconde: la follia ha ormai preso il sopravvento su Saul: in ogni azione di David vede un atto di tradi-mento contro di sé.472. puro astro: il sole.473. de’: deve.474. scegliere... nell’oste: scegliere il momento del tramonto per attaccare il nemico (oste).475. quasi.. mio braccio: quasi alludendo al mio braccio malsicuro (cioè alla vec-chiaia del sovrano).476. sveni: uccida.477. empia stirpe: quella dei sacerdoti che risiedono a Nob.478. Mia destra… d’essa: la mia destra (il mio braccio armato) che avete troppe volte offesa e incitata a vendicarsi (pro-vocata al sangue) non vi ha mai colpito: e solo per questo motivo l’avete denigrata, disprezzata.479. torre: togliere.480. Il vostro: sottinteso: morir (cioè la morte di Saul e di Abner).481. fermato: stabilito.482. e tu: anche tu. Achimelech profetizza la morte di Abner: questi non morirà per mano di un nemico in battaglia, ma sarà ucciso per vendetta dalla spada di Ioab.483. parlate: dette, pronunciate (a Saul, chiamato empio).

235 Visto non hai, pria di venirne in campo, che qui morresti: io tel predico; e il faccia Abner seguire. – Abner, mio fi do, or vanne; ogni ordin cangia dell’iniquo David; che un tradimento ogni ordin suo nasconde471. 240 Doman si pugni, al sol nascente; il puro astro472 esser de’473 mio testimon di guerra. Pensier maligno, io ’l veggio, era di David, scegliere il sol cadente a dar nell’oste474, quasi indicando il cadente mio braccio475: 245 ma, si vedrà. – Rinvigorir mi sento da tue minacce ogni guerrier mio spirto; son io ’l duce domane; intero il giorno, al gran macello ch’io farò, fi a poco. – Abner, costui dal mio cospetto or tosto traggi, e si uccida...

GIONATA

250 Oh ciel! padre, che fai? Padre...

SAUL

Taci. – Ei si sveni476; e il vil suo sangue su’ Filistei ricada.

ABNER

È già con esso morte...

SAUL

Ma, è poco a mia vendetta ei solo. Manda in Nob l’ira mia, che armenti, e servi, 255 madri, case, fanciulli uccida, incenda, distrugga, e tutta l’empia stirpe477 al vento disperda. Omai, tuoi sacerdoti a dritto dir ben potranno: «Evvi un Saùl.» Mia destra, da voi sì spesso provocata al sangue, 260 non percoteavi mai: quindi sol, quindi, lo scherno d’essa478.

ACHIMELECH

A me il morir da giusto niun re può torre479: onde il morir mi fi a dolce non men, che glorïoso. Il vostro480, già da gran tempo, irrevocabilmente 265 Dio l’ha fermato481: Abner, e tu482, di spada, ambo vilmente; e non di ostile spada, non in battaglia. – Or vadasi. – D’Iddio parlate483 all’empio ho l’ultime parole, e sordo ei fu: compiuto egli è il mio incarco: ben ho spesa la vita.

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Saul (testo integrale)

484. sconsigliato: imprudente.485. di costui: di Achimelech.486. levitichi: dei sacerdoti.487. regie cure: i doveri di un re.488. ciò che... sangue: ciò che incombe sulla tua stirpe.

SAUL

270 Or via, si tragga a morte tosto; a cruda morte, e lunga.

SCENA V

Saul, Gionata

GIONATA

Ahi sconsigliato484 re! che fai? t’arresta...

SAUL

Taci; tel dico ancor. – Tu se’ guerriero? - Tu di me fi glio? D’Israèl tu prode? – 275 Va’; torna in Nob; là, di costui485 rïempi il vuoto seggio; infra i levitichi486 ozi degno di viver tu, non fra’ tumulti di guerra; e non fra regie cure487...

GIONATA

Ho spento anch’io non pochi de’ nimici in campo, 280 al fi anco tuo: ma quel che or spandi, è sangue sacerdotal, non fi listeo. Tu resti solo a tal empia pugna.

SAUL

E solo io basto a ogni pugna, qual sia. Tu, vile, tardo sii pur domani al battagliare: io solo 285 Saùl sarò. Che Gionata? che David? duce è Saùl.

GIONATA

Combatterotti appresso. Deh! morto io possa su gli occhi caderti, pria di veder ciò che sovrasta al tuo sangue488 infelice!

SAUL

E che sovrasta? morte? 290 Morte in battaglia, ella è di re la morte.

SCENA VI

Micol, Saul, Gionata

SAUL

Tu, senza David?...

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

489. a prova: a gara.490. itene: andatevene.

MICOL

Ritrovar nol posso...

SAUL

Io ’l troverò.

MICOL

Lungi è fors’egli; e sfugge tuo sdegno...

SAUL

Ha l’ali, e il giungerà, il mio sdegno. Guai, se in battaglia David si appresenta; 295 guai, se doman, vinta da me la guerra, tu innanzi a me nol traggi.

MICOL

Oh cielo!

GIONATA

Ah! padre...

SAUL

Più non ho fi gli. – Infra le schiere or corri Gionata, tosto. – E tu, ricerca, e trova colui.

MICOL

Deh!... teco...

SAUL

Invan.

GIONATA

Padre, ch’io pugni lungi da te?

SAUL

300 Lungi da me voi tutti. Voi mi tradite a prova489, infi di, tutti. Itene490, il voglio: itene al fi n; lo impongo.

SCENA VII

Saul

Sol con me stesso, io sto. – Di me soltanto, (misero re!) di me solo io non tremo. Fine dell’atto quarto.

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Saul (testo integrale)

491. pugnerassi: si combatterà.492. il tuo fuggir seconda: asseconda, aiuta la tua fuga.493. cade: tramonta.494. mentr’Israello… appresta?: mentre il popolo di Israele di prepara alla guerra, è forse vero che David si prepara a fuggi-re? Si noti l’epifora di appresta.495. Ne’: contro.496. in te convertan: contro di te rivolga-no.

Atto VSCENA I

David, Micol

MICOL

Esci, o mio sposo; vieni: è già ben oltre la notte... Odi tu, come romoreggia il campo? All’alba pugnerassi491. – Appresso al padiglion del padre tutto tace. 5 Mira; anco il cielo il tuo fuggir seconda492: la luna cade493, e gli ultimi suoi raggi un negro nuvol cela. Andiamo: or niuno su noi qui veglia, andiam; per questa china scendiamo il monte, e ci accompagni Iddio.

DAVID

10 Sposa, dell’alma mia parte migliore, mentr’Israello a battagliar si appresta, fi a pur ver che a fuggir David si appresta494? Morte, ch’è in somma? – Io vo’ restar: mi uccida Saùl, se il vuol; pur ch’io nemici pria in copia uccida.

MICOL

15 Ah! tu non sai: già il padre incominciò a bagnar nel sangue l’ira. Achimelèch, qui ritrovato, cadde vittima già del furor suo.

DAVID

Che ascolto? Ne’495 sacerdoti egli ha rivolto il brando? Ahi misero Saùl! ei fi a...

MICOL

20 Ben altro udrai. Crudel comando ad Abner dava, ei stesso, il re; che, se in battaglia mai tu ti mostrassi, in te convertan496 l’armi i campion nostri.

DAVID

E Gionata mio fi do il soffre?

MICOL

25 Oh ciel! che puote? Anch’ei lo sdegno provò del padre; e disperato corre infra l’armi a morire. Omai, ben vedi,

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

497. è forza: è necessario.498. all’età soggiaccia: muoia.499. bramare il fatal dì: desiderare che arrivi presto il giorno della tua morte.500. Oh quanto... la pugna!: quanto mi addolora abbandonare la battaglia.501. emmi mestiero: mi è necessario.502. scaltro: saggio, assennato.503. sol mi lascia: lasciami. David si ren-de conto che, nonostante l’amore per il suo popolo lo sproni a combattere contro i nemici, Dio ha già abbandonato Israele a causa dell’empietà di Saul, che ha versato il sangue di Achimelech a causa di un odio insensato.504. Male… potresti: potrebbe esserti dif-fi cile tenere il mio passo.505. piante: piedi.506. inusitato: insolito.507. tosto... fora: presto, per colpa tua (poiché Micol, più lenta, rimarrebbe indie-tro) sarei scoperto.508. al padre... poss’io?: posso allonta-narti dal padre malato e addolorato?509. dolcezza… antico: è necessario qualche conforto (dolcezza) al triste vec-chio (mesto antico).510. né... ti lice: e non ti è lecito amarmi oltre il dovuto.

qui star non puoi: cedere è forza497; andarne lungi; e aspettare, o che si cangi il padre, 30 o che all’età soggiaccia498... Ahi, padre crudo! Tu stesso, tu, la misera tua fi glia sforzi a bramare il fatal dì499... Ma pure, io no, non bramo il morir tuo: felice vivi; vivi, se il puoi; bastami solo 35 di rimaner per sempre col mio sposo... Deh! vieni or dunque; andiamo...

DAVID

Oh quanto duolmi lasciar la pugna500! Ignota voce io sento gridarmi in cor: «Giunto è il terribil giorno ad Israèle, ed al suo re»... Potessi!... 40 Ma no: qui sparso di sacri ministri fu l’innocente sangue: impuro è il campo, contaminato è il suolo; orror ne sente Iddio: pugnar non può qui omai più David. – Ceder dunque per ora al timor tuo 45 emmi mestiero501, ed all’amor tuo scaltro502. – Ma, tu, pur cedi al mio... Deh! sol mi lascia503...

MICOL

Ch’io ti lasci? Pel lembo, ecco ti afferro; da te mai più, no, non mi stacco...

DAVID

Ah! m’odi. Male agguagliar tuoi tardi passi a’ miei 50 potresti504; aspri sentier di sterpi e sassi convien ch’io calchi con veloci piante505, a pormi in salvo, poiché il vuoi. Deh! come i piè tuoi molli a strazio inusitato506

regger potranno? Infra deserti sola 55 ch’io ti abbandoni mai? Ben vedi; tosto, per tua cagion, scoperto io fora507: entrambi alla temuta ira del re davanti tosto or saremmo ricondotti... Oh cielo! Solo in pensarvi, io fremo... E poniam anco, 60 che si fuggisse; al padre egro dolente tor ti poss’io508? Di guerra infra le angosce, fuor di sua reggia ei sta: dolcezza alcuna pur gli fa d’uopo al mesto antico509. Ah! resta al suo pianto, al dolore, al furor suo. 65 Tu sola il plachi; e tu lo servi, e il tieni tu sola in vita. Ei mi vuol spento; io ’l voglio salvo, felice, e vincitor:... ma, tremo oggi per lui. – Tu, pria che sposa, fi glia eri; né amarmi oltre il dover ti lice510. 70 Pur ch’io scampi; che brami altro per ora?

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

511. Non t’involare: non fuggire.512. io... l’avviso: ti farò avere subito mie notizie.513. s’è d’uopo… possa: se è necessario, te lo ordino anche, per quanto possa co-mandare un uomo innamorato alla sua amata.514. amplesso: abbraccio.515. Or, l’ali… m’impenna: ora o Dio po-tente, mettimi le ali ai piedi. L’ultima bat-tuta di David è, come all’inizio della trage-dia, una preghiera a Dio.

Non t’involare511 al già abbastanza affl itto misero padre. Appena giunto in salvo, io ten farò volar l’avviso512; in breve riuniremci, spero. Or, se mi dolga 75 di abbandonarti, il pensa... Eppure,... ahi lasso!... come?...

MICOL

Ahi me lassa!... e ch’io ti perda ancora?... Ai passati travagli, alla vagante vita, ai perigli, alle solinghe grotte, lasciarti or solo ritornare?... Ah! s’io 80 teco almen fossi!... I mali tuoi più lievi pur farei... dividendoli...

DAVID

Ten prego, pel nostro amor; s’è d’uopo, anco il comando, per quanto amante il possa513; or non mi dei, né puoi seguir, senza mio danno espresso. – 85 Ma, se Dio mi vuol salvo, omai non debbo indugiar più: l’ora si avanza: alcuno potria da questo padiglion spiarne, e maligno svelarci. A palmo a palmo questi monti conosco; a ogni uom sottrarmi 90 son certo. – Or, deh! l’ultimo amplesso514 or dammi. Dio teco resti; e tu, rimani al padre, fi n che al tuo sposo ti raggiunga il cielo...

MICOL

L’ultimo amplesso?... E ch’io non muoia... Il core strappar mi sento...

DAVID

...Ed io?... Ma... frena... il pianto... – 95 Or, l’ali al piè, possente Iddio, m’impenna515.

SCENA II

Micol

…Ei fugge?... oh cielo!... Il seguirò... Ma, quali ferree catene paion rattenermi?... Seguir nol posso. – Ei mi s’invola!... Appena mi reggo,... non ch’io ’l segua... Un’altra volta 100 perduto io l’ho!... Chi sa, quando il vedrai?... Misera donna! e sposa sei?... fur nozze le tue?... – No, no; del crudo padre al fi anco più non rimango. Io vo’ seguirti, o sposo... – Pur, se il seguo, lo uccido; è ver, pur troppo! 105 Come nasconder la mia lenta traccia,

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VOLUME 2

Il Settecento

I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

516. suon, che d’armi par?: è iniziata la battaglia tra Israeliti e Filistei.517. Ombra adirata, e tremenda...: Saul è delirante, in preda alle allucinazioni e perseguitato dai suoi fantasmi. La prima ombra è quella del sacerdote Samuele, ormai morto.518. m’incalza: mi perseguita.519. mi atterro: mi inchino.520. calcalo: calpestalo.521. la svolgi: allontanala.522. fero veglio: Samuele.

su l’orme sue veloci?... – Ma, dal campo qual odo io suon, che d’armi par516?... Ben odo... ei cresce; e sordamente anco di trombe è misto... E un correr di destrieri... Oh cielo! 110 Che fi a?... La pugna anzi al tornar del giorno, non l’intimò Saùl. Chi sa?... I fratelli... Il mio Gionata... Oimè! forse in periglio... – Ma, pianto, ed urli, e gemiti profondi dal padiglion del padre odo inalzarsi?... 115 Misero padre!... a lui si corra... Oh vista!. Ei viene; ei stesso; e in quale aspetto!... Ah! Padre...

SCENA III

Saul, Micol

SAUL

Ombra adirata, e tremenda517, deh! cessa: lasciami, deh!... Vedi: a’ tuoi piè mi prostro... Ahi! dove fuggo?... – ove mi ascondo? O fera 120 ombra terribil, plàcati... Ma è sorda ai miei preghi; e m’incalza518?... Apriti, o terra, vivo m’inghiotti... Ah! pur che il truce sguardo non mi saetti della orribil ombra...

MICOL

Da chi fuggir? Niun ti persegue. O padre, 125 me tu non vedi? Me più non conosci?

SAUL

O sommo, o santo sacerdote, or vuoi ch’io qui mi arresti? O Samuèl, già vero padre mio, tu l’imponi? Ecco, mi atterro519

al tuo sovran comando. A questo capo 130 già di tua man tu la corona hai cinta; tu il fregiasti; ogni fregio or tu gli spoglia; calcalo520 or tu. Ma,... la infuocata spada d’Iddio tremenda, che già già mi veggo pender sul ciglio,... o tu che il puoi, la svolgi521

135 non da me, no, ma da’ miei fi gli. I fi gli, del mio fallir sono innocenti...

MICOL

Oh stato, cui non fu il pari mai! – Dal ver disgiunto, padre, è il tuo sguardo: a me ti volgi...

SAUL

Oh gioia!... Pace hai sul volto? O fero veglio522, alquanto

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

523. che mi apponi: di che cosa mi accu-si?524. ei rieda... uccida: egli ritorni; mi uc-cida a suo piacere (come e quando vuole).525. in me l’avventi: la scagli contro di me.526. mi serra: mi chiude, mi impedisce.527. lo ravviso: lo riconosco.528. pur non aggiorna ancor: eppure non è ancora giorno. Saul è sorpreso di sen-tire rumore di battaglia prima dell’alba, perché egli aveva dato ordine di iniziare il combattimento all’alba. I Filistei, invece, hanno attaccato di notte.529. Ti acqueta: calmati.

140 miei preghi accetti? Io da’ tuoi piè non sorgo, se tu i miei fi gli alla crudel vendetta pria non togli. – Che parli?... Oh voce! «T’era David pur fi glio; e il perseguisti, e morto pur lo volevi». Oh! che mi apponi523?... Arresta. 145 Sospendi or, deh!... Davidde ov’è? si cerchi: ei rieda; a posta sua mi uccida524, e regni: sol che a’ miei fi gli usi pietade, ei regni... – Ma, inesorabil stai? Di sangue hai l’occhio; foco il brando e la man; dalle ampie nari 150 torbida fi amma spiri, e in me l’avventi525... Già tocco m’ha; già m’arde: ahi! dove fuggo?... per questa parte io scamperò.

MICOL

Né fi a, ch’io rattener ti possa, né ritrarti al vero? Ah! m’odi: or sei...

SAUL

Ma no; che il passo 155 di là mi serra526 un gran fi ume di sangue. Oh vista atroce! Sovra ambe le rive, di recenti cadaveri gran fasci ammonticati stanno: ah! tutto è morte colà: qui dunque io fuggirò... Che veggo? 160 Chi sete or voi? – «D’Achimelèch siam fi gli. Achimelèch son io. Muori Saulle, muori». – Quai grida? Ah! lo ravviso527: ei gronda di fresco sangue, e il mio sangue ei si beve. Ma chi da tergo, oh! chi pel crin mi afferra? 165 Tu, Samuèl? – Che disse? che in brev’ora seco tutti saremo? Io solo, io solo teco sarò; ma i fi gli... – Ove son io? – Tutte spariro ad un istante l’ombre. Che dissi? Ove son io? Che fo? Chi sei? 170 Qual fragor odo? ah! di battaglia parmi: pur non aggiorna ancor528: sì, di battaglia fragore egli è. L’elmo, lo scudo, l’asta, tosto or via, mi si rechi: or tosto l’arme, l’arme del re. Morir vogl’io, ma in campo.

MICOL

175 Padre, che fai? Ti acqueta529... Alla tua fi glia...

SAUL

L’armi vogl’io; che fi glia? Or, mi obbedisci. L’asta, l’elmo, lo scudo; ecco i miei fi gli.

MICOL

Io non ti lascio, ah! no...

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I classici • Vittorio Alfieri

Saul (testo integrale)

530. si alberga: si trova, risiede.531. Di repente: all’improvviso.532. Or or... inonda: forse proprio ora i Filistei irromperanno qui.533. all’erta: in alto.

SAUL

Squillan più forte le trombe? Ivi si vada: a me il mio brando 180 basta solo. – Tu, scostati, mi lascia; obbedisci. Là corro: ivi si alberga530

morte, ch’io cerco.

SCENA IV

Saul, Micol, Abner con pochi soldati fuggitivi

ABNER

Oh re infelice!... Or dove, deh! dove corri? Orribil notte è questa.

SAUL

Ma, perché la battaglia?...

ABNER

Di repente531, 185 il nemico ci assale: appien sconfi tti siam noi...

SAUL

Sconfi tti? E tu, fellon, tu vivi?

ABNER

Io? Per salvarti vivo. Or or qui forse Filiste inonda532: il fero impeto primo forza è schivare: aggiornerà frattanto. 190 Te più all’erta533 quassù, fra i pochi miei, trarrò...

SAUL

Ch’io viva, ove il mio popol cade?

MICOL

Deh! vieni... Oimè! cresce il fragor: s’inoltra...

SAUL

Gionata,... e i fi gli miei,... fuggono anch’essi? mi abbandonano?...

ABNER

Oh cielo!... I fi gli tuoi... no, non fuggiro... Ahi miseri!...

SAUL

195 T’intendo: morti or cadono tutti...

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Saul (testo integrale)

534. scorgi in securtà: accompagna in luogo sicuro.535. teco... la traggi: portala con te anche con la forza, se è necessario.

MICOL

Oimè!... I fratelli?...

ABNER

Ah! più fi gli non hai.

SAUL

– Ch’altro mi avanza?... Tu sola omai, ma non a me, rimani. – Io da gran tempo in cor già tutto ho fermo: 200 e giunta è l’ora. – Abner, l’estremo è questo de’ miei comandi. Or la mia fi glia scorgi in securtà534.

MICOL

No, padre; a te d’intorno mi avvinghierò: contro a donzella il ferro non vibrerà il nemico.

SAUL

Oh fi glia!... Or, taci: 205 non far ch’io pianga. Vinto re non piange. Abner, salvala, va’: ma, se pur mai ella cadesse infra nemiche mani, deh! non dir, no, che di Saulle è fi glia; tosto di’ lor, ch’ella è di David sposa; rispetteranla. Va’; vola...

ABNER

210 S’io nulla valgo, fi a salva, il giuro; ma ad un tempo te pur...

MICOL

Deh... padre... Io non ti vo’, non voglio lasciarti...

SAUL

Io voglio: e ancora il re son io. Ma già si appressan l’armi: Abner, deh! vola: 215 teco, anco a forza, s’è mestier, la traggi535.

MICOL

Padre!... e per sempre?...

SCENA V Saul SAUL

Oh fi gli miei!... – Fui padre. –

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Saul (testo integrale)

Eccoti solo, o re; non un ti resta dei tanti amici, o servi tuoi. – Sei paga d’inesorabil Dio terribil ira? – 220 Ma, tu mi resti, o brando: all’ultim’uopo536, fi do ministro, or vieni. – Ecco già gli urli dell’insolente vincitor: sul ciglio già lor fi accole ardenti balenarmi veggo, e le spade a mille537... – Empia Filiste, 225 me troverai, ma almen da re, qui538... morto. – Fine della tragedia.

536. all’ultim uopo: per l’ultima neces-sità.537. sul ciglio... a mille: già vedo bale-narmi davanti agli occhi (sul ciglio) le loro fi accole ardenti e le loro spade a migliaia.

538. Empia Filiste... qui: una nota del-lo stesso Alfi eri spiega la dinamica della scena nel momento preciso della morte di Saul: «Nell’atto ch’ei cade trafi tto su la propria spada, soprarrivano in folla i

Filistei vittoriosi con fi accole incendiarie, e brandi insanguinati. Mentre costoro corrono con alte grida verso Saul, cade il sipario».

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