Vito Pignatelli - EIMA Energy · Impianti di biogas nel settore agro-zootecnico in Italia dal 2007...

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Lo stato dell’arte della bioenergia in Italia Vito Pignatelli Workshop Biomasse e territorio: esperienze made in Italy per i nuovi mercati internazionali Bologna - 12 novembre 2014

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Lo stato dell’arte della bioenergia in Italia

Vito Pignatelli

Workshop

Biomasse e territorio: esperienze made in Italy

per i nuovi mercati internazionali

Bologna - 12 novembre 2014

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Presentazione ITABIA

• ITABIA - Italian Biomass Association, è un’associazione indipendente e senza fini di lucro che opera dal 1985 per aggregare esperienze, promuovere ricerca e sviluppo, orientare e supportare la programmazione, assistere la nascita di iniziative territoriali nel settore della bioenergia

• ITABIA mira a promuovere lo sviluppo della produzione, del recupero, del riciclo, della trasformazione e dell'utilizzo produttivo delle biomasse

• ITABIA è fortemente impegnata nella definizione di metodologie mirate a massimizzare le ricadute positive sull’ambiente e la società derivanti dalla valorizzazione delle biomasse

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Consumo interno lordo di energia per fonte in Italia: confronto 2005 - 2013

Elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico - Bilancio di Sintesi dell’Energia in Italia, dati preliminari, maggio 2014 / ENEA - Rapporto Energia e Ambiente 2006

Consumo interno lordo di energia primaria: 197,8 Mtep

Combustibili

solidi

8,60%

Idrocarburi

liquidi

43,10% Gas

naturale

36,01%

Fonti

rinnovabili

6,83%

Elettricità

importata

5,46% Combustibili

solidi

8,55%

Idrocarburi

liquidi

34,48%

Gas

naturale

33,55%

Fonti

rinnovabili

18,00%

Elettricità

importata

5,42%

Consumo interno lordo di energia primaria: 171 Mtep

2005 2013

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Contributo % delle diverse fonti rinnovabili ai consumi di energia in Italia nel 2012 (%)

Mtep % sui consumi finali di energia

% sui consumi del

settore

Produzione di energia da FER nel settore elettrico

8,0 6,5 27,4

Consumi di energia da RES per riscaldamento e raffrescamento

7,4 6,0 12,8

Consumi di biocarburanti nel settore dei trasporti

1,4 1,1

Consumi finali totali di energia da FER 16,8 13,5

Consumi finali totali di energia 124,1 100

Consumi di energia da FER nel settore dei trasporti ai fini dell’obiettivo 10% del PAN

1,9 5,8

Fonte: GSE, 2014

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• La bioenergia è una fonte rinnovabile continua e programmabile, che può contare su una pluralità di materie prime (biomasse residuali e/o da colture dedicate) e sulla disponibilità di tecnologie mature e affidabili:

- calore da biomasse solide

- elettricità da biomasse, biogas e bioliquidi

- biocarburanti da colture dedicate

L’importanza della bioenergia

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Pompe di

calore 35,4%

Geotermia

1,8%

Solare

termico 2,1%

Bioenergia

60,7%

Contributo % delle diverse fonti rinnovabili ai consumi di energia in Italia nel 2012 (%)

Elaborazione su dati GSE, 2014

Idroelettrica

47,3%

Geotermica

6,0%

Eolica

13,3%

Solare

20,2%

Bioenergia

13,2%

Consumi di energia termica per riscaldamento e raffrescamento

Produzione di elettricità

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Contributo % delle diverse fonti rinnovabili ai consumi di energia elettrica in Italia

Elaborazione su dati GSE, 2014

Idroelettrica

47,3%

Geotermica

6,0%

Eolica

13,3%

Solare

20,2%

Bioenergia

13,2%

Produzione / consumi di elettricità nel 2012

Idro-

elettrica

43%

Geotermica

7%

Eolica

20%

Solare

11%

Bioenergia

19%

Produzione / consumi di elettricità previsti dal PAN per il 2020

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Pompe di

calore 35,4%

Geotermia

1,8%

Solare

termico 2,1%

Bioenergia

60,7% Consumi di energia termica per riscaldamento e raffrescamento nel 2012

Contributo % delle diverse fonti rinnovabili ai consumi di energia termica in Italia

Pompe di

calore

28%

Geotermia

3%

Solare

15%

Bioenergia

54%

Consumi di energia termica per riscaldamento e raffrescamento previsti dal PAN per il 2020

Elaborazione su dati GSE, 2014

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Bioenergia e territorio

• La bioenergia è, tra le FER, quella più strettamente legata al territorio, inteso in senso sia fisico, sia socio-economico. Essa concorre, infatti, alla protezione dell’ambiente naturale attraverso il recupero e la valorizzazione di scarti e residui e può facilitare il recupero/ ripristino di terreni marginali e/o degradati con l’introduzione di colture destinate alla produzione di energia e agire da volano per una corretta gestione del patrimonio boschivo

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Tipologie di biomasse solide per usi energetici

• Materiale vegetale prodotto da coltivazioni dedicate

• Materiale vegetale proveniente dal trattamento esclusivamente meccanico di coltivazioni agricole non dedicate

• Materiale vegetale prodotto da interventi selvicolturali, da manutenzione forestale e da potatura

• Materiale vegetale prodotto da trattamento esclusivamente meccanico di legno vergine (cortecce, segatura, trucioli, chips)

Fonte: D.M. 152/2006 Allegato X, parte II, sez. 4

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83

72

16

24

1 3

17

1 4

9

70

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Legna da ardere Pellet Cippato

Apparecchi domestici

Caldaie domestiche

Caldaie civili-industriali

Caldaie industriali

Teleriscaldamenti

Centrali EE e CHP

11

Fonte: AIEL, 2014

%

Consumo % di biomasse legnose in Italia per categorie di apparecchi/impianti (2013)

Consumo di combustibili legnosi nel 2013: 27,3 Mt

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Costo dell’energia primaria in Italia in €/MWh al consumatore finale (gennaio 2014)

31

45

62

63

83

111

148

255

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280

Cippato M35

Legna da ardere sfusa M20

Pellet in autobotte

Pellet in sacchi (15 kg)

Metano (domestico)

Gasolio agricolo e per serre

Gasolio da riscaldamento

GPL (domestico, sfuso)

Pellet in sacchi: consegna entro 30 km Pellet in autobotte: consegna entro 80 km Legna da ardere M20: consegna entro 20 km Cippato M35: consegna entro 20 km

Fonte: Agriforenergy, maggio 2014

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Cogenerazione di elettricità e calore da vinacce esauste (Distilleria Villapana SpA, Faenza)

• Centrale termica a biomasse da 11,7 MW termici

• Sistema di combustione a griglia mobile ottimizzato per la combustione di vinacce

• Produzione di vapore surriscaldato per alimentazione turbina

Vinacce esauste residuo della distillazione (40-60% umidità)

5 t/h

Vapore surriscaldato

13 t/h

Turbina a vapore in contropressione

• 1,3 MWh elettrici

• 7 MWh termici come vapore saturo di processo per la distilleria

• Rendimento globale: 70,5%

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Impianto di cogenerazione a biomasse di Calenzano della Biogenera s.r.l.

Ciclo termico • Bruciatore a griglia mobile di potenzialità in ingresso

di 5,9 MW • Caldaia a recupero ad olio diatermico da 4,5 MW • Economizzatore sul circuito olio per un ulteriore

recupero di calore

Produzione di energia elettrica • Turbogeneratore ORC a ciclo Rankine con fluido organico

con una potenza di circa 790 kWe

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Biomasse legnose per il riscaldamento collettivo

Centrale di teleriscaldamento da 12 MWt di S. Caterina

Valfurva (SO)

Impianti di teleriscaldamento

• Fornitura di energia a molte utenze, domestiche e commerciali

• Potenze da 300 kW fino a 10 MW

• Efficienza: 85-90%

• Rete di teleriscaldamento per la distribuzione dell’energia

• Biocombustibili impiegati: cippato e pellet

• Convenienza economica per centri abitati situati nelle aree climatiche E ed F

• Effetti positivi sulla qualità dell’aria con la sostituzione di un gran numero di stufe, camini ecc., poco efficienti e privi di sistemi di filtraggio dei fumi

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Centrale di teleriscaldamento cogenerativa di Tirano (SO)

• Due bruciatori a biomassa a griglia mobile da 6 MWt ciascuno • Caldaia ad olio diatermico da 8 MW • Bruciatore ad olio combustibile da 6 MW con funzione di

riserva per coprire richieste di picco

• Turbogeneratore ORC a ciclo Rankine con potenza elettrica nominale di 1,1 MWe

• Efficienza di conversione complessiva: circa 89 % • Produzione netta di elettricità: 10,08 GWh/anno (2009-2010) • Energia termica venduta: 39.153 MWh/anno (2009-2010)

La centrale di teleriscaldamento cogenerativa (CHP) fornisce alla città di Tirano calore ed elettricità

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Quantitativi e provenienza della legna negli impianti di teleriscaldamento della Valtellina

Provenienza legna

Anno 2007-2008 Anno 2009-2010 Anno 2011-2012

t % t % t %

Bosco 4.404,5 10,4 9.860,6 22,4 25.073,9 51,7

Segherie 34.901,1 82,1 22.540,4 51,1 13.625,1 28,1

Potature 421,4 1,0 295,6 0,7 209,9 0,4

Colture Medium Rotation 2.615,1 6,1 11.122,9 25,3 9.447,7 19,5

Pula - cortecce 171,9 0,4 203,4 0,5 110,0 0,2

TOTALE 42.514,0 100,0 44.022,9 100,0 48.466,6 100,0

Fonte: FIPER, 2013

Centrale di teleriscaldamento cogenerativa di Tirano (SO)

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La filiera biogas nel comparto agro-zootecnico

Reflui zootecnici

Raccolta e trasporto

Digestione anaerobica

Biogas

Cogenerazione

Colture dedicate

Raccolta, trinciatura e

trasporto

Elettricità

Calore

Allevamenti zootecnici

Fanghi stabilizzati

Recupero, trasporto e

spandimento

Terreno agricolo

Upgrading

Biometano

Scarti agroalimentari

Trasporto e stoccaggio

Aspetti rilevanti

• Temporali

• Spaziali

• Tecnologici

• Normativi

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• Materie prime diffuse e abbondanti

• Opzione praticabile per aziende agricole medio-piccole

• Molteplici opzioni energetiche e disponibilità di tecnologie affidabili

Il biogas nel comparto agro-zootecnico: pregi e limiti

• Dispersione delle materie prime sul territorio

• Grandi volumi, limitato valore energetico

• Alcune materie prime stagionali, altre continue

• Destinazione del digestato

• Onerosità impiantistica per l’azienda

• Disponibilità limitata di statistiche ed informazioni

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20

Impianti di biogas nel settore agro-zootecnico in Italia dal 2007 al 2012

154

273

510

994

49

140

350

756

318

513

686

760

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1.000

1.100

1.200

Aprile 2007 Marzo 2010 Maggio 2011 Dicembre 2012

Numero di impianti

Potenza elettrica installata (MWh)

Potenza media impianti (kWe)

Fonte: CRPA, 2013

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Esempi di "Best practices" di impianti di biogas nel settore agro-zootecnico

Caso studio Tecnologia Start –up

Potenza elettrica

Potenza termica

Alimentazione Origine della

biomassa

Pieve Ecoenergia s.c.a. (CR) - Lombardia

Cogenerazione – Teleriscaldamento

2009 999 kWe 1.000 kWt

Insilato di mais (70%)

Reflui zootecnici (30%)

Terreni aziendali(99%) Allevamento

aziendale(100%)

Soc. Agricola Agri Floor (VI) –

Veneto

Mini rete di teleriscaldamento

(210 m) 2010 50 kWe -

Insilato di sorgo zuccherino

(60%) Reflui zootecnici

(40%)

Terreni aziendali (100%)

Allevamento aziendale(100%)

Azienda Agricola Mengoli Rino,

Mauro e Gianni S.S. (BO) - Emilia

Romagna

Cogenerazione 2005 350 kWe 50 kWt

Reflui zootecnici (1/3)

Insilati di mais, sorgo e triticale

(1/3) Residui agricoli

(1/3)

Terreni aziendali (75%) Raggio di 15 km (15%)

Azienda Agricola Pascotto Rina S.S.

(VE) – Veneto Cogenerazione 2008 990 kWe

1.104 kWt

Pollina Insilato di mais

Allevamento aziendale (100%)

Terreni aziendali (100%)

Alcuni impianti a biogas nel settore agro-zootecnico sono stati selezionati come esempi di "best practices" nell’ambito del progetto biomasse ENAMA - MiPAAF

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La sfida della sostenibilità

Una strategia complessiva per migliorare i bilanci energetici e ridurre le emissioni di GHG:

• Minimizzare le distanze e ottimizzare l’uso dei sistemi di trasporto

• Convertire le biomasse in energia e/o biocombustibili con processi ad elevata efficienza, utilizzando preferenzialmente scarti, residui e rifiuti (e, nel caso di colture dedicate, l’intera pianta)

• Controllare e ridurre le emissioni dovute alla raccolta della biomassa forestale (taglio, esbosco, cippatura ecc.) o alle pratiche colturali (lavorazione del suolo, consumi macchine agricole, fertilizzanti e pesticidi) nel caso di biomasse di origine agricola

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Il patrimonio forestale dell’Italia copre complessivamente circa 11 milioni di ettari, pari al 36,2% dell’intera superficie nazionale (rapporto FAO 2010 sullo stato delle risorse forestali mondiali)

La superficie forestale nazionale è raddoppiata in 50 anni: • 5,5 milioni di ettari nel 1959

• 10,4 milioni di ettari nel 2000

L’aumento della superficie boscata registrato nell'ultimo secolo nel nostro Paese è principalmente dovuto alla ricolonizzazione spontanea di terre agricole e pascolive abbandonate

Fonte: MiPAAF, Piano Foresta - Legno 2012-2014

Il patrimonio forestale italiano

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Tra il 1971 e il 2010 la SAU si è ridotta di 5 milioni di ettari (da quasi 18 milioni di ettari a poco meno di 13), una superficie equivalente a Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna messe insieme

Fonte: MiPAAF - Costruire il futuro: difendere l’agricoltura dalla cementificazione, 2012

La Superficie Agricola Utilizzata in Italia

12.000

13.000

14.000

15.000

16.000

17.000

18.000

19.000

20.000

1971 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 2010

Totale ha SAU 20.000

19.000

18.000

17.000

16.000

15.000

14.000

13.000

12.000

x 1.000

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25

Il reddito netto dell’agricoltore, su 100 € di spesa per ottenere prodotti agricoli freschi, è circa 1,8 € !

35%

25%

9%

8%

21%

2%

Remunerazione trade

Operatori indiretti (servizi)

Imposte

Import prodotti

Costi agricoltore

Reddito netto agricoltore

Fonte: “Agrosserva” (Osservatorio ISMEA - Unioncamere), 2013

Le cause dell’abbandono

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26

Le colture energetiche in Italia

Stima delle superfici agricole utilizzate in Italia per la produzione di colture energetiche (2011)

Coltura Superfici a colture energetiche (ha)

Superficie totale

Pioppo 5.000 70.000

Colture oleaginose di cui: Girasole Soia Colza

30.000 14.100 9.900 6.000

280.000

Colture per biogas (mais, sorgo, triticale, barbabietola)

40.000-60.000

Canna comune per bioetanolo 5.000

Fonte: Progetto Biomasse ENAMA - MiPAAF, 2012

Rispetto alla cementificazione e all’abbandono del territorio, le colture dedicate per la produzione di bioenergia incidono in modo estremamente limitato sul ʺconsumoʺ di suolo agricolo, in quanto utilizzano oggi l’1% circa della SAU

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27

Le colture energetiche nella legislazione italiana

Biomasse da filiera che danno diritto ad una premialità aggiuntiva se utilizzate per la produzione di energia rinnovabile in impianti di potenza compresa fra 1 e 5 MWe

Fonte: Decreto ministeriale MSE del 6 luglio 2012: Incentivi per l’energia elettrica da fonti rinnovabili - Tabella 1-B

Specie erbacee annuali Specie erbacee poliennali Specie arboree

Canapa da fibra Canapa del Bengala Chenopodio Erba medica Facelia Kenaf Loiessa Rapa invernale Ricino Senape abissina Sorgo Tabacco Trifoglio

Cactus Canna comune Canna d’Egitto Cannuccia di palude Cardo Cardo mariano Disa o saracchio Ginestra Igniscum Miscanto Panìco Penniseto Saggina spagnola Sulla Topinambur Vetiver

Acacia Eucalipto Olmo siberiano Ontano Paulonia Pioppo Platano Robinia Salice

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28

Bonifica di siti contaminati: il ruolo degli agricoltori

Gli agricoltori potrebbero avere un ruolo centrale nella bonifica di specifiche realtà del loro stesso territorio, coltivando specie in grado di produrre contestualmente reddito e benefici per la qualità del suolo

Ad esempio:

- Colture da fibra (canapa, ginestra, ecc.)

- Colture energetiche (pioppo, salice, canna, sorgo, miscanthus, topinambur ecc.)

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29

Consumi di carburanti in Italia nel 2013

7.990

22.320

1.520

3.706

0

4.000

8.000

12.000

16.000

20.000

24.000

Benzina

(+etanolo)

Gasolio

(+biodiesel)

GPL Carboturbo (Jet

fuel)

x 1.000 t

Elaborazione su dati Ministero dello Sviluppo Economico, 2014

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30

Consumi di biocarburanti e altre FER nel settore dei trasporti in Italia (ktep)

2009 2010 2011 2012

Bioetanolo / bio-ETBE - di cui da biomasse no-food - di cui importati

92 0

51

122 0

50

114 7

50

103 3

45

Biodiesel - di cui da biomasse no-food - di cui importati

1.052 38

346

1.297 38

592

1.296 57

764

1.262 338

1.009

Elettricità da FER - di cui per trasporto su strada

145 0

153 4

175 5

186 5

Totale 1.289 1.617 1.575 1.552

Totale con i fattori moltiplicativi 1.327 1.617 1.647 1.899

% FER sui consumi finali 3,69 4,58 4,69 5,84

Quota obbligatoria prevista 3 3,5 4 4,5

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, 2013

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31

Produzione e immissione al consumo di biodiesel in Italia. Anni 2002-2012

593.849

469.707

670.449

795.118 799.000

620.000

287.000 223.217 202.035

747.725

1.185.573

1.468.000 1.456.000 1.429.000

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

t

Produzione

Immissione al consumo

Elaborazione su dati Assocostieri - Unione Produttori Biocarburanti, 2008 - 2014

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32

Produzione e immissione al consumo di biodiesel in Italia. Anni 2002-2012

593.849

469.707

670.449

795.118 799.000

620.000

287.000 223.217 202.035

747.725

1.185.573

1.468.000 1.456.000 1.429.000

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

1.400.000

1.600.000

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

t

Produzione

Immissione al consumo

Elaborazione su dati Assocostieri - Unione Produttori Biocarburanti, 2008 - 2014

Il biodiesel in Italia nel 2012

Numero di impianti in esercizio 12

Capacità produttiva (t/anno) 2.290.824

Produzione (t) 287.000

Utilizzo capacità produttiva 12,5 %

Esportazioni (t) 55.000

Importazioni (t) 1.162.000

Consumi totali (t) 1.429.000

Import sui consumi totali 81,3 %

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33

Il futuro dei biocarburanti: la sfida della sostenibilità

Fonte: Direttiva 2009/28/CE

Biocarburanti - Riduzione minima emissioni GHG

All’entrata in vigore della Direttiva (*)

2017

Nuovi impianti entrati in funzione dopo il 1 gennaio

2017 (**)

35% 50% 60%

(*) dal 1 aprile 2013 per impianti in attività il 23 gennaio 2008

(**) dal 1 gennaio 2018

Biocarburanti e bioliquidi non devono essere prodotti su terreni ad alto livello di biodiversità. Nel calcolo delle emissioni di gas ad effetto serra (GHG) saranno considerate anche le emissioni causate dal cambiamento dell’uso del suolo

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34

Consumi di biocarburanti e altre FER nel settore dei trasporti in Italia (ktep)

2009 2010 2011 2012

Bioetanolo / bio-ETBE - di cui da biomasse no-food - di cui importati

92 0

51

122 0

50

114 7

50

103 3

45

Biodiesel - di cui da biomasse no-food - di cui importati

1.052 38

346

1.297 38

592

1.296 57

764

1.262 338

1.009

Elettricità da FER - di cui per trasporto su strada

145 0

153 4

175 5

186 5

Totale 1.289 1.617 1.575 1.552

Totale con i fattori moltiplicativi 1.327 1.617 1.647 1.899

% FER sui consumi finali 3,69 4,58 4,69 5,84

Quota obbligatoria prevista 3 3,5 4 4,5

Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico, 2013

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35

Riduzione delle emissioni di GHG per alcune filiere di produzione di biocarburanti

Elaborazione da Direttiva 2009/28/CE, Allegato V

52 49

71

31 38

83

73

82

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Etanolo da

barbabietola

da zucchero

Etanolo da

mais UE

Etanolo da

canna da

zucchero

Biodiesel da

soia

Biodiesel da

colza

Biodiesel da

rifiuti

Biometano

da FORSU

Biometano

da letame

asciutto

%

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36

Elaborazione su dati EurObserv’ER - Biofuels Barometer 2014

Consumi percentuali dei diversi biocarburanti nei Paesi dell’Unione Europea. Anno 2013

1.110 1.421 1.927

3.019

5.385

7.685

9.826

11.704

13.089 13.635

14.608

13.615

0

1.500

3.000

4.500

6.000

7.500

9.000

10.500

12.000

13.500

15.000

16.500

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ktep

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37

Elaborazione su dati EurObserv’ER - Biofuels Barometer 2014

Consumi percentuali dei diversi biocarburanti nei Paesi dell’Unione Europea. Anno 2013

1.110 1.421 1.927

3.019

5.385

7.685

9.826

11.704

13.089 13.635

14.608

13.615

0

1.500

3.000

4.500

6.000

7.500

9.000

10.500

12.000

13.500

15.000

16.500

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

ktep

Bioetanolo

19,95%

Biodiesel

78,96%

Olio

vegetale 0,20%

Biometano

0,89%

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38

Una nuova tecnologia italiana per la produzione di etanolo da biomasse lignocellulosiche

Il Progetto BIOLYFE:

Obiettivo finale del progetto è la produzione di etanolo di seconda generazione da colture dedicate a livello di impianto dimostrativo pre-industriale, utilizzando la tecnologia PRO.E.SA.™, sviluppata dalla Società Chemtex

Colture in esame:

• Sorgo da fibra

• Miscanto

• Canna comune

• Panìco

Impianto dimostrativo della capacità produttiva di 40.000 t/anno di etanolo

Target: 0,25 g di etanolo per 1 g di biomassa (s.s.), con un costo finale del prodotto < 0,5 euro/litro

Distributore di E85 a Tortona (AL), 2012

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39

Il Piano di Settore per le bioenergie

• Necessità di guidare il processo in atto di crescita complessiva della bioenergia in Italia, evitando il rischio di possibili distorsioni che potrebbero influire negativamente su un comparto vitale e dalle grandi potenzialità per la salvaguardia del territorio e la decarbonizzazione dell’economia del futuro

• Dal mese di agosto di quest’anno, grazie alla volontà e all’impegno del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, l’Italia dispone finalmente di uno specifico Piano di Settore per le filiere della bioenergia

• Il Piano, approvato dalla Conferenza Stato Regioni, è un documento volutamente sintetico (circa quaranta pagine più altre trenta in sei appendici), che definisce una strategia complessiva e individua priorità di intervento e strumenti operativi per orientare il futuro sviluppo delle fonti rinnovabili in considerazione del ruolo che l’agricoltura deve giocare nel settore consolidato e al contempo innovativo delle cosiddette “agroenergie”

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40

Il Piano di Settore per le bioenergie e la SEN

• La Strategia Energetica Nazionale (approvata nell’aprile 2013) costituisce oggi il principale riferimento per le politiche nazionali nel medio-lungo periodo, contemplando anche, ma in modo riduttivo, l’adozione di misure che valorizzino il ricorso alle fonti di origine agricola e forestale

• Per questo motivo, il Piano di Settore per bioenergie, facendo

riferimento ad un’approfondita analisi SWOT delle diverse filiere produttive (biomasse solide, biogas-biometano, biocarburanti-bioliquidi e chimica verde), è stato sviluppato anche nell’ottica di integrare le priorità d’azione e gli interventi previsti dalla SEN

• Anche la Chimica Verde - uno degli asset principali della bioeconomia - è stata inserita nel Piano, per costruire finalmente una strategia adeguata ad un settore che vede l’Italia tra i Paesi leader a livello mondiale. A tal fine è stato deciso di istituire (si attende il decreto), un Tavolo interministeriale specifico, con capofila il MiPAAF, che ne definisca le linee guida

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41

Le azioni prioritarie del Piano di Settore per le Bioenergie

Le azioni individuate dal Piano come prioritarie sono: • Ricerca e innovazione nel comparto delle bioenergie per l’intera filiera

• Piano di formazione/informazione a livello nazionale in collaborazione con le Regioni

• Efficienza energetica

• Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili

• Le altre FER oltre la bioenergia

• Sviluppo delle infrastrutture locali

• Sviluppo del biometano

• Produzione sostenibile di biocarburanti da filiere nazionali

• Le Bioraffinerie

• Modernizzazione del sistema di governance

Per ciascuna delle azioni indicate, il Piano individua alcuni interventi prioritari attraverso i quali costruire un sistema efficiente, articolato e integrato di attività che si traducano in azioni concrete ed efficaci

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42

Considerazioni conclusive

Il Piano di settore costituisce un primo, importante passo per uno sviluppo equilibrato delle bioenergie in Italia in quanto:

• Si è iniziato a parlare di bioenergie in un’ottica di opportunità per l’agricoltura e per il Paese e non solo di un’occupazione nefasta di suolo agricolo obbligatoriamente destinato alla produzione di alimenti

• Si sottolinea l’importanza di intraprendere un percorso di informazione e formazione sia per gli operatori che per i funzionari pubblici impegnati nella difficile gestione della governance sui territori

• Si osserva la volontà politica di sviluppare e promuovere le bioraffinerie, favorendo la collaborazione tra tutte le Amministrazioni competenti per la definizione di una normativa idonea allo sviluppo del settore, che favorisca la produzione e il consumo di bioprodotti sostenibili anche attraverso la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica

Il Piano di Settore per le Bioenergie e i relativi allegati sono consultabili sul sito del MiPAAF alla pagina:

http://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/7891

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43

Grazie per l’attenzione

Dr. Vito Pignatelli ITABIA - Italian Biomass Association Via Venafro,5 00159 - Roma Tel. 067021118 Fax 0670304833 e-mail: [email protected] www.itabia.it