VITA DOPO UN DISASTRO · 22 PEACE CORPS - Vecchi amici. Nuovi partner 30 ROTARY CINA - Grandi passi...

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NUMERO 9 Poste Italiane Spa - spedizione in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB Milano - rivista mensile - anno LXXXVI - Euro 2,50 Rivista ufficiale in lingua italiana Official magazine in italian language NOVEMBRE 2014 VITA DOPO UN DISASTRO

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NUMERO 9

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Rivista ufficiale in lingua italianaOfficial magazine in italian language

NOVEMBRE 2014

VITA

DOPO UN DISASTRO

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PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO

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XXXXXXX

3 xxxxxxxxxxxx 3 editoriale

EDITORIALE

PROSPETTIVASUL MONDOROTARIANO

Andrea Pernice

L’affermazione del Presidente Huang Il Rotary è la più gran-

de famiglia del mondo rappresenta, con estrema semplicità

sintattica e concettuale, identità e missione della nostra

associazione. La prova è nei fatti. E la storia recente lo

conferma da vicino, proprio per i fatti, accidentali e impre-

vedibili, o voluti e studiati, che hanno interessato i rotariani

del nostro territorio italiano. Due esempi, per i tanti che

certamente neppure conosciamo: l’edificante esperienza di

Mediterraneo Unito, nata dalle riflessioni sulla sofferenza

generata da uno degli effetti più dolorosi dello sbilancia-

mento sociale mondiale, le migrazioni della speranza; e la stravolgente emergenza della

distruzione, che nubifragi e inondazioni hanno imposto, da nord a sud, alla nostra im-

preparata popolazione. Nel primo e nel secondo caso il Rotary ha manifestato la propria

grandezza nei valori della famiglia. Una grandezza che è fatta di numeri, perché siamo

tanti e dappertutto, e una grandezza fatta di statura, perché siamo capaci e disponibili

nell’esprimere intelligenze e stimoli, e nel gestire interventi concreti. I valori della fa-

miglia, laddove il nostro agire muove dal senso di responsabilità, di partecipazione e di

compassione, di costante, integrata presenza, si manifestano come identità rotariana

propriamente: sono quelli che nel raccontarci dovremmo cercare di affiancare agli altret-

tanto alti riferimenti alla professionalità, per essere percepiti vicini, sicuri e, ciascuno

nel proprio campo, competenti.

La storia della nostra grande famiglia è provata nei fatti delle prossime pagine.

RotarySoci: 1.220.115 - Club: 34.558

RotaractSoci: 158.401 - Club: 6.887

InteractSoci: 385.066 - Club: 16.742

Rotary Community CorpsSoci: 182.137 - Corpi: 7.919

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4 ROTARY novembre 2014

CONTENUTI

SPECIALEMEDITERRANEOUNITO INTERVENTI, RIFLESSIONI

E TESTIMONIANZE DAL

ROTARY DAY ITALIANO48

John Kenny _______________________________Rotary Foundation - Il messaggio del Presidente 10

COPERTINA5 Lettera di novembre di Gary C. K. Huang

notizieinternazionali

8 Aspettando San Paolo

9 Fondazione Rotary - nuovo modello di finanziamento

11 Global Outlook - Parlare in pubblico

20 Il giro del mondo - attraverso il servizio

da pagina

22 PEACE CORPS - Vecchi amici. Nuovi partner

30 ROTARY CINA - Grandi passi avanti

34 VITA DOPO UN DISASTRO - di Paul Engleman

46 RECENSIONE - Vincere la Polio

48 SPECIALE MEDITERRANEO UNITO - Rotary Day nazionale

58 I FLUSSI MIGRATORI - studi e riflessioni - di Alberto Camuri

62 D. 2031 - Un catamarano per un nuovo futuro

63 D. 2041 - Progetto Pande, in Tanzania

63 D. 2042 - Lo spettacolo della scienza a Bergamo

65 D. 2071 - Il Rotary Firenze compie 90 anni - di Antonio Pagliai

66 D. 2110 - Suoni e Bellezza, per il mese della RF - di Sergio Malizia

66 D. 2120 - La medicina in Africa - di Stefano Marrone

68 GOOD NEWS AGENCY - agenzia delle buone notizie - a cura di Sergio Tripi

NOTIZIE ITALIA

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5 il Presidente RI

Accendi la luce del Rotary! Da quattro mesi siamo impegnati

per mettere in pratica questo motto, e sono più entusiasta

che mai del lavoro che stiamo svolgendo nel Rotary. Sono

già stato in ben 22 Paesi, in decine di città, e ho incontrato

migliaia di rotariani. Ho osservato l’attuazione di progetti

incredibili e sono stato ispirato ogni volta da tutto ciò che i

rotariani realizzano in tutto il mondo. Abbiamo avuto l’onore

di partecipare a eventi Rotary di ogni tipo, da riunioni di club

a Istituti, da Giornate del Rotary a cene di beneficenza per

la Fondazione.

Anche se ogni evento è memorabile, sono particolarmente

onorato quando partecipo alle celebrazioni dei club. Parteci-

pare a una celebrazione dei Rotary club da Presidente del Ro-

tary è come essere invitato a un evento in famiglia e scoprire

di essere l’ospite d’onore. Davvero, il Rotary è la più grande

famiglia del mondo. Il Servire fa parte delle fondamenta del

Rotary: ogni progetto rappresenta un mattone per costruire

“l’edificio” del Rotary. E quindi se questo è il caso, l’amicizia

funge da collante, da malta, che cementa questi mattoni.

Noto questo ogni giorno, ma lo noto in particolare durante gli

anniversari dei club, durante i loro centenari.

Essere Presidente del Rotary durante il suo 110º anno, mi

consente di avere la fortuna di partecipare a diverse celebra-

zioni del genere. Naturalmente, quando si visitano club cen-

tenari, viene subito da chiedersi qual è il loro segreto - perché

ho notato che i club di lunga data sono anche i più produttivi.

Sono club di notevoli dimensioni, sono attivi e realizzano

ottime opere. Non solo, ma questi club si divertono anche.

Naturalmente, proprio questo è il loro segreto: nel Rotary, le

amicizie profonde e il servizio vanno mano nella mano. Quan-

do ci piace ciò che facciamo, vogliamo continuare a farlo; vo-

gliamo impegnarci ulteriormente e fare di meglio. Aspettiamo

impazienti le riunioni del Rotary, anche con tutti gli impegni,

facciamo spazio al Rotary, ne facciamo una priorità, per vede-

re i nostri amici e fare la nostra parte nel servizio.

Per questo il Rotary è ancora qui, dopo oltre 109 anni. In ci-

nese, noi diciamo: una vita senza amici è una vita senza sole.

Le nostre amicizie nel Rotary illuminano la nostra vita; e

grazie alle amicizie nel Rotary, oltre al servire, siamo in grado

di continuare a realizzare il nostro motto, Accendi la luce del

Rotary.

LETTERA DI NOVEMBRE

GARY C.K. HUANG

INDICE

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6 ROTARY novembre 2014

INDICE

Adiri 2014/2015DG Carlo Noto La Diega D. 2080Presidente

Editorial Board 2014/2015DG Giancarlo Spezie D. 2100Presidente

DGE Mirella Guercia D. 2120Vice-Presidente

Andrea Pernice, Editor in Chief

Direttore ResponsabileAndrea [email protected]

Ufficio di RedazionePernice Editori SrlVia G. Verdi, 124121 - BergamoTel +39.035.241227 r.a.Fax +39.035.4220153www.perniceeditori.it

RedazioneClaudio [email protected]

Grafica e ImpaginazioneGiovanni [email protected]

StampaGrafiche Mazzucchelli SpaVia Ca’ Bertoncina 37/39/4124068 Seriate (BG)

Pubblicità[email protected]

Forniture [email protected]. +39.035.241227 r.a.

Rotary è distribuita gratuitamenteai soci rotariani. Reg. Trib. Milanonr. 89 dell’8 marzo 1986Abbonamento annuale Euro 20

Addetti stampa distrettuali*dati in aggiornamento

D. 2031 Candeloro [email protected]

Silvia [email protected]

D. 2032 Silvano [email protected]

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D. 2042 Matteo [email protected]

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D. 2080 Ignazio di [email protected]

D. 2090 Rossella [email protected]

D. 2100 Giuseppe [email protected]

D. 2110 Giorgio De Cristoforo [email protected]

D. 2120 Alfonso [email protected]

IN COPERTINAIl Ministro dei Lavori Pubblici di Haiti ha fatto marcare con la sigla “MTPTC7” tutti gli edifici inagibili.

PUBBLICITÀSono pagine pubblicitarie: pagine 2 e 72; sono pagine di comunicazione rotariana: pagine 7 e 8, parte di pag 10, pagine 19, 46 e 71.

ROTARY WORLD

MAGAZINE PRESSEdizioni del Rotary International

Network delle 31 testate regionali certificate dal Rotary International

Distribuzione: oltre 1.200.000 copie in più di 130 paesi - lingue: 25

Rotary InternationalHouse Organ: The Rotarian

Editor-in-Chief RI CommunicationsDivision Manager: John Rezek

Testate ed Editor rotarianiRotary Africa Sarah van Heerden (Sudafrica) - Vida Rotaria (Argentina) Celia Cruz de Giay - Rotary Down Under (Samoa Americana, Australia, Isole Cook, Repubblica Democratica di Timor Est, Repubblica Democra-tica di Tonga, Figi, Polinesia Francese, Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, Isole Norfolk, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Salomone e Vanuatu) Robert J. Aitken - Rotary Contact (Belgio e Lussemburgo) Paul Gelders - Brasil Rotário (Brasile) Vieira Lima Magalhães Gondim - Rotary in Bulgaria (Bulgaria, Macedonia e Serbia) Nasko Nachev - El Rotario de Chile (Cile) Francisco Socias The Rotarian Monthly (Hong Kong District 3450, Macau, Mongolia, Taiwan) Robert T. Yin - Colombia Rotaria (Colombia) Enrique Jor-dan-Sarria - Rotary Good News (Repubblica Ceca e Slovacchia) Svatopluk K. Jedlicka - Rotary Magazine (Armenia, Bahrain, Cipro, Egitto, Georgia, Giordania, Libano, Sudan e Emirati Arabi Uniti) Hussein Hashad - Le Ro-tarien (Algeria, Andorra, Benin, Burkina Faso, Burundi, Camerun, Repub-

blica Centrale Africana, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Francia, Guiana Francese, Gabon, Guadalupe, Guinea, Costa d’Avorio, Libano, Madagascar, Mali, Martinica, Mauritania, Mauritius, Mayotte, Monaco, Marocco, Nuova Caledonia, Niger, Réunion, Romania, Ruanda, Saint Pierre e Miquelon, Senegal, Tahiti, Togo, Tunisia e Vanuatu) Christophe Courjon - Rotary Magazine (Austria e Germania) Rene Nehring- Rotary (Gran Bretagna e Irlanda) John Pike - Rotary News/Rotary Samachar (Bangladesh, India, Nepal e Sri Lanka) T. K. Balakrish-nan - Rotary Israel (Israele) David Neumann - Rotary (Albania, Italia, Malta e San Marino) Andrea Pernice - The Rotary-No-Tomo (Giappone) Noriko Futagami - The Rotary Korea (Corea) Dae Jin Shin - Rotarismo en México (Messico) C. P. Jorge Villanueva - De Rotarian (Olanda) Marcel Harlaar - El Rotario Péruano (Perù) Juan Scander - Philippine Rotary (Filippine) Mar Un Ocampo III - Glos Rotary/Rotarianin (Bielorussia, Polonia, Ucraina) Dr. Maciej K. Mazur - Portugal Rotãrio (Angola, Capo Verde, Repubblica Democratica di Timor Est, Macau, Mozambico, Portogallo, Repubblica di Guinea-Bissau e Sào Tome e Prìncipe) Artur Lopes Cardoso - Rotary Nor-den (Danimarca, Isole Faroe, Finlandia, Groenlandia, Islanda, Norvegia e Svezia) Öystein Oystaa, Per O. Dantof, Håkan Nordqvist, Hinrik Bjarnson, Börje Alström - España Rotaria (Spagna) Elisa Loncán - Rotary Suisse Liechtenstein (Liechtenstein e Svizzera) Oliver P. Schaffner - Rotary Thai-land (Thailandia) Chamnan Chanruang - Rotary Dergisi (Turchia) Ahmet S. Tukel - Revista Rotaria (Bolivia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua, Panama, Para-guay, Uruguay e Venezuela) Maria de Souki

NETWORK DELLE TESTATE EUROPEEAdvisor e coordinamento pubblicità:Andrea Pernice, “Global Outlook” Panel member

ROTARYRotary è associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Novembre 2014 numero 9

EdizionePernice Editori SrlCoordinamento Editoriale A.D.I.R.I. Associazione dei Distretti Italiani del Rotary Internat ional , su comodato concesso dalla proprietà della testata ICR - Istituto Culturale Rotariano

Organo ufficiale in lingua italiana

del Rotary International

Official Magazine

of Rotary International in italian language

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INDICE

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Le prime piante di caffè sono arrivate in Brasile agli inizi del XVIII secolo, ma la passione dei brasiliani per il

caffè è nata, in verità, nell’800, con la coltivazione di enormi piantagioni nella valle del fiume Paraíba, nello

stato di San Paolo.

Nel giro di un secolo, il caffè divenne la più grande esportazione del Paese, e il Brasile continua ad essere uno

dei più grandi produttori di caffè del mondo. Di mattina, o di sera, i rotariani che si recheranno a San Paolo per

il Congresso RI 2015, 6-9 giugno, potranno gustare una buona tazzina di caffè.

Ecco alcune curiosità:

» A colazione, i brasiliani di solito bevono il caffè nero o pingado (al latte). Dopo i pasti, un bel cafezinho - caffè ristretto. Cafezinho e pão de queijo (pane al formaggio) sono uno stuzzichino pomeridiano.

» Tutti i caffè o panifici del Brasile degni del loro nome servono un ottimo cafezinho, mentre le padarias (pasticcerie e caffè più costosi) servono anche pasticcini e dolci di ogni tipo, oppure misto quente, un panino al prosciutto e formaggio al grill.

» A Santos, a un’ora di distanza da San Paolo, c’è il Palácio da Bolsa Oficial de Café (Palazzo dello scam-bio ufficiale del caffè), la Borsa del caffè dove agli inizi veniva stabilito il prezzo del caffè. Adesso, il pa-lazzo ospita un museo del caffè (Museu do Café), che naturalmente include anche un bar e un negozio.

Registrati al Congresso RI 2015 di San Paolo sul sito www.riconvention.org/it.

8 ROTARY novembre 2014

aspettando

San Paolo del BrasileSÃOPAULOBRAZIL6-9 JUNE2015

ROTARY INTERNATIONAL CONVENTION

ATTENZIONE: LE DATE DEL CONGRESSO SONO CAMBIATE. SI SVOLGERÁ DAL 6 AL 9 GIUGNO 2015

INDICE

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Qual è lo scopo del modello di finanziamento?

Il modello di finanziamento delinea un ordine di priorità per

garantire il finanziamento dei programmi, delle spese di ge-

stione e della riserva operativa. Gli amministratori della Fonda-

zione vogliono assicurare che la Fondazione disponga di risor-

se sufficienti per continuare ad operare. Il modello che entra

in vigore il 1° luglio 2015 consentirà alla Fondazione Rotary

di avere un livello di sostegno finanziario più prevedibile per i

programmi e le spese di gestione per garantirne il successo. Le

misure adottate mirano a salvaguardare la capacità della Fon-

dazione di adempiere la sua missione per molti anni a venire.

Perché è necessario questo modello?

Durante la crisi economica, la Fondazione non aveva realizza-

to utili da investimento sufficienti per finanziare le spese di

gestione. Durante questo periodo, la riserva operativa è stata

depletata, ed è stato necessario prelevare fondi in prestito

dal Fondo mondiale per pagare le spese di gestione. In alcuni

casi, i finanziamenti per i programmi erano limitati. Ci siamo

resi conto che la nostra Fondazione aveva bisogno di fonti

finanziarie più affidabili per sostenere le sue spese operative

annuali e alimentare i fondi della riserva operativa. Utiliz-

zando fonti diversificate, si ridurrà al minimo l'impatto sul

Fondo mondiale, garantendo la sostenibilità dei programmi

della Fondazione Rotary. Naturalmente, non esiste un piano

in grado di prevedere ogni contingenza.

Che cosa sono queste “fonti diversificate”?

Tradizionalmente, le spese di gestione della Fondazione e

i fondi di riserva operativa sono stati finanziati dagli utili

netti generati dagli investimenti del Fondo annuale investiti

nell’ambito di un ciclo triennale, oltre ad una piccola por-

zione degli utili spendibili dal Fondo di dotazione. Queste

fonti si basano sulle ottime prestazioni dei mercati finanziari.

In passato, quando la Fondazione registrava perdite nette o

rendimenti più bassi, doveva ricorrere ai fondi presi in pre-

stito dal Fondo mondiale per sostenere le spese operative,

e poi reintegrare i fondi. Il modello di finanziamento non

rappresenta un cambiamento significativo delle nostre prassi

correnti, ma porta semplicemente chiarezza e trasparenza.

Ma cambia qualcosa?

Sì, quello che cambia è la necessità di aggiungere un ammon-

tare uguale al 5% ai contributi in contante per le sovvenzioni

globali, che verrà utilizzato per far fronte ai costi connessi

con la gestione dei fondi in contanti. Con il sistema corrente,

i fondi in contanti inoltrati da club e distretti, e destinati al

finanziamento di una sovvenzione, implicano dei costi per

la loro gestione senza fornire nessun utile per sostenere tali

costi. Inoltre, in futuro, quando la Fondazione riceverà grosse

somme dalle aziende, negozierà una clausola che prevede

l’inclusione di un massimo del 10% della donazione per

coprire le spese di gestione. Questa è una prassi comune in

molti Paesi, e ogni contributo sarà trattato individualmente,

in modo appropriato. Nel corso del tempo, le entrate supple-

mentari generate da entrambi questi cambiamenti forniranno

maggiore flessibilità finanziaria e faranno si che la Fondazio-

ne faccia meno affidamento agli utili degli investimenti netti.

Per maggiori informazioni sul modello di finanziamento?

Gli Amministratori riconoscono la necessità di avere comuni-

cazioni aperte e trasparenti, per favorire il continuo sostegno

e la partecipazione attiva dei rotariani nei programmi della

Fondazione. Il primo punto del piano di comunicazione del

modello di finanziamento era l’annuncio sul sito Rotary.

org, con un link al documento di sintesi delle modifiche, "Il

modello di finanziamento della nostra Fondazione". Leggi il

numero di febbraio della rivista The Rotarian per maggiori

dettagli sul modello. Inoltre, stiamo aggiornando i Manuali di

formazione per dirigenti e commissioni distrettuali e di club,

oltre a sviluppare webinar e moduli di apprendimento online.

Inviare eventuali domande a [email protected].

9 notizie internazionali

NOTIZIE INTERNAZIONALI

FONDAZIONE ROTARYnuovo modello di finanziamentoIn vigore dal 1° luglio 2015. Grande impatto sulla stabilità finanziaria a lungo termine.

INDICE

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NOTIZIE INTERNAZIONALI

PIANIFICHIAMO ASSIEME

MONITORIAMO PROGRESSI

RAGGIUNGIAMO OBIETTIVI

Un’unica interfaccia

Elimina l’uso di carta

Favorisce la continuità della leadership

Permette ai club di monitorare il loro progressi

Crea trasparenza

Mette in mostra le importanti opere svolte nel mondo

CENTRALROTARY CLUB

cominciamowww.rotary.org/clubcentral

Sono certo che tutti noi desideriamo nel profondo del no-

stro cuore la pace nel mondo. La nostra Fondazione Rotary

rimane ferma nel suo impegno a promuovere la pace grazie

allo sviluppo dei Centri della pace del Rotary in diverse parti

del mondo.

I Centri della pace del Rotary sono i programmi educativi di

maggiore spicco della Fondazione, e quest’anno io chiedo ai

rotariani di promuovere la comprensione internazionale, la

buona volontà e la pace, promuovendo e pubblicizzando il

programma, per avanzarne le opere. Il programma finanzia

fino a 100 borsisti della pace ogni anno, per studiare presso

una delle università selezionate dalla Fondazione. I borsisti

possono ottenere un Master nel campo della pace e risolu-

zione dei conflitti, o un campo correlato, presso la Duke Uni-

versity e la University of North Carolina di Chapel Hill, negli

Stati Uniti; l’University of Queensland in Australia; l’Uppsala

University in Svezia; l’University of Bradford in Inghilterra

e l’International Christian University in Giappone. Inoltre,

il nostro programma per il conseguimento del certificato di

sviluppo professionale in pace e risoluzione dei conflitti è

offerto presso la Chulalongkorn University della Thailandia.

L’idea dei Centri della pace del

Rotary è creare un gruppo di indi-

vidui appassionati di pace e riso-

luzione dei conflitti, e fornire loro

gli strumenti per avere successo

nei loro incarichi. Dall’inizio del

programma nel 2002, quasi 900

borsisti si sono impegnati in atti-

vità correlate alla pace e alla risoluzione dei conflitti in tutto

il mondo, lavorando con organizzazioni non governative,

agenzie governative, l’Organizzazione Mondiale della Sanità,

la Banca Mondiale e altri enti.

Per finanziare il programma, l’Iniziativa Grandi donazioni

per i Centri della pace ha fissato un obiettivo di 125 milioni

di dollari entro la fine di questo anno rotariano. Si tratta di

un obiettivo realizzabile, ma è necessario il continuo soste-

gno finanziario di tutti. Questo è un programma pertinente al

XXI secolo, che merita il supporto di tutti i rotariani.

In questi giorni di rabbia, dolore e incertezza nel nostro

mondo, è importante ricordare che la fratellanza tra gli esse-

ri umani supera la sovranità delle nazioni.

ROTARY FOUNDATION IL CHAIRMANI CENTRI DELLA PACE DEL ROTARY

John Kenny

INDICE

10 ROTARY novembre 2014

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Copy r i gh t © 2014 Ro ta r y In t e rna t i ona l . D i r i t t i r i s e r va t i .

GUIDA ROTARIANA PARLARE IN PUBBLICO

GLOBALOUTLOOKGUIDA ROTARIANA

11 global outlook

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a paura di parlare in pubblico è una delle ansie più diffuse che i rotariani, per il loro ruolo nella comunità, si trovano sp-esso ad affrontare. Come dominarla?

Questo numero di Global Outlook è dedicato a tutti gli aspetti del parlare in pubblico. Ci ha aiutati Chris Anderson, organizzatore del pro-gramma di divulgazione TED Talks, che ci darà consigli su come preparare un discorso effi-cace. Sempre in questo numero parleremo del-la difficoltà di parlare in una lingua diversa e faremo una carrellata sulle recenti tecnologie. Non riuscite a trovare relatori di spicco per le riunioni del vostro club? Anche per questo ab-biamo qualche suggerimento. Buona lettura!

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GLOBAL OUTLOOK

12 ROTARY novembre 2014

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Durante un viaggio a Nairobi, in Kenya, insieme ad alcuni colleghi ho incontrato un ragazzo masai di 12 anni, Richard Turere, che ci ha raccontato una storia affascinante. La sua famiglia alleva bestiame al con-

fine di un grande parco nazionale; una delle sfide più grandi è proteggere la mandria dalle razzie notturne dei leoni. Richard aveva notato che le lampade installate lungo i confini del campo servivano poco; quando invece camminava nel campo con una torcia in mano i leoni stavano lontani. Appassionato di elettronica (sin da piccolo aveva imparato da solo a smontare e rimontare la radio dei suoi genitori), il ragazzino escogita un sistema di luci che si accendono e spengono in sequenza, alimentate da pannelli solari, una batteria per automobili e il ricambio di una vecchia moto. Si tratta di un’idea semplice ma ingegnosa che funziona: e i leoni scompaiono. Il disposi-tivo, noto nella zona come “luci dei leoni”, viene presto in-stallato in altri villaggi.La storia era avvincente e in linea con il nostro programma, ma Richard con la sua timidezza e il suo inglese zoppicante era il candidato meno adatto a parlare a un pubblico di 1400 persone: e non solo per la sua giovane età, ma anche perché non era riuscito a descriverci la sua invenzione se non con frasi disordinate e poco coerenti. Nonostante tutto, la vicenda di Richard era così interessante che abbiamo deciso di invitarlo. Nei mesi precedenti all’e-vento lo abbiamo aiutato a inquadrare la storia: cioè a trovare il punto giusto con cui iniziare il discorso per poi procedere a descrivere gli eventi in modo logico e conciso. Grazie alla sua invenzione, Richard frequentava una delle migliori scuole

OPINIONE DELL’ESPERTO

UNA PRESENTAZIONE

INDIMENTICABILEdi Chris Anderson

Dedicarsi alla diffusione delle idee attraverso discorsi brevi e incisivi.

keniote con l’aiuto di una borsa di studio; e lì si era esercitato a parlare davanti ai compagni. L’importante era che riuscisse a trovare quel senso di sicurezza necessario per far emergere la sua personalità. Quando Richard è salito sul palco del TED, a Long Beach, in California, nel 2013, si vedeva che era nervoso, ma forse proprio per questo il suo discorso è stato ancora più coinvolgente: il pubblico pendeva dalle sue labbra. Il ragazzo parlava con sicurezza e quando sorrideva la gente si distendeva. Al termine il suo discorso è stato accolto da un lungo e sentito applauso in piedi.Nei trent’anni che sono trascorsi dalla prima conferenza del TED a oggi, sul nostro palco si sono avvicendate personalità abituate a parlare in pubblico, come politici, musicisti e personaggi televisivi, ma anche professori, scienziati e scrit-tori meno noti, alcuni dei quali si sentono profondamente a disagio al pensiero di fare una presentazione. Nel corso degli anni abbiamo cercato di sviluppare un programma per aiutare i relatori meno esperti a preparare e a tenere discorsi piacevoli e avvincenti. L’esperienza mi ha insegnato che è possibile acquisire la capacità di parlare in pubblico e che bastano poche ore per trasformare delle frasi confuse in un discorso memorabile.

INQUADRATE LA VOSTRA STORIANon è possibile fare un buon discorso se non si ha qualcosa di significativo di cui parlare. Il primo passo sta dunque nel concettualizzare e inquadrare ciò che si vuole dire. Parlare in modo avvincente è un po’ come invitare il pubblico a seguirci in un viaggio; la decisione più importante dunque è stabilire

GUIDA ROTARIANA

13 global outlook

GLOBAL OUTLOOK

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il punto di partenza e il punto d’arrivo. Per capire da dove co-minciare, considerate il livello di conoscenza del pubblico e il suo interesse per l’argomento trattato: se lo sopravvalutate o se usate un linguaggio troppo tecnico rischiate di perderne l’attenzione. I migliori conferenzieri sono quelli che riescono a introdurre brevemente l’argomento, a spiegare perché stia loro così a cuore e a convincere il pubblico a fare altrettanto.Il difetto più comune che si nota nelle prime stesure di una presentazione è il tentativo di affrontare un tema troppo ampio. Andate in profondità, presentate dettagli, ma non cercate di descrivere l’intero settore della vostra ricerca, ma spiegate l’unicità del vostro contributo.

PIANIFICATE L’ESPOSIZIONEIl mio consiglio? Non leggete. Non appena il pubblico si ac-corge che state leggendo, viene a mancare quella sensazione d’intimità e spontaneità e il tutto prenderà una piega molto più formale. La maggior parte dei nostri TED Talks più famosi è stata memorizzata parola per parola. Ciò comporta ovviamente un enorme investimento di tempo che non tutte le presentazioni si meritano. Se decidete di adottare quest’approccio tenete presente che la memorizzazione comporta sempre un lungo periodo di apprendimento. Ad esempio, è normale passare attraverso quella fase che io definisco la “valle della goffag-gine”, con frasi che sembrano recitate, silenzi imbarazzanti, occhi rivolti al cielo mentre si cerca di ricordare che cosa viene dopo.Fortunatamente anche questo si supera, provando e ripro-vando sino a quando il discorso non fluisce con naturalezza. A quel punto potrete concentrarvi sul tono da usare per dare forza e autenticità alla relazione. Se invece vi manca il tempo per superare quel momento di goffaggine, vi conviene rinunciare a memorizzare il testo. In questo caso potete preparare una scaletta con i punti princi-pali del discorso e trascriverli su vari cartoncini. L’importante è ricordarsi come elaborare ogni argomento e concentrarsi sulla transizione da un punto a quello successivo.

SVILUPPATE UNA PRESENZA SCENICAQuando si tratta d’imparare a muoversi su di un palco, un aiuto esterno può far molto. L’errore più comune, soprattutto durante le prime prove, è agitarsi troppo: ad esempio, si oscilla da un lato all’altro o si sposta il peso da una gamba

all’altra. Invece basta tenere ferma la parte inferiore del cor-po per notare un miglioramento straordinario. Alcuni relatori percorrono il palco in lungo e in largo mentre parlano; questo accorgimento funziona molto bene se lo si fa con naturalezza, ma nella maggioranza dei casi è meglio stare fermi nello stes-so punto e usare invece le mani per dare enfasi al discorso. Trovate cinque o sei persone dallo sguardo amichevole in diverse parti della platea e guardatele negli occhi mentre par-late. Immaginate che siano cari amici con cui non vi vedete da un anno a cui volete dare un aggiornamento sul vostro lavoro. Questo contatto visivo vi aiuterà a portare avanti con successo il discorso. Anche il nervosismo non è negativo: il pubblico si aspetta che voi siate nervosi. É una reazione naturale che può anche aiutarvi, dandovi energia e una maggiore capacità di concen-trazione. Ricordatevi di respirare e non avrete problemi.

SCEGLIETE LA MULTIMEDIALITÁCon tutte le tecnologie a nostra disposizione ci si sente quasi obbligati a ricorrere come minimo all’uso di slide. Oggi tutti dovrebbero sapere come usare PowerPoint: le slide devono essere semplici, non vanno utilizzate come appunti (a questo scopo è meglio usare dei cartoncini) e il relatore non deve ripetere le stesse parole riportate sulle diapositive. Questi suggerimenti dovrebbero ormai essere universali, ma provate ad andare ad un incontro in un’azienda e vi accorgerete di quante persone ancora non li seguano. I migliori conferenzieri del TED di solito non usano le diaposi-tive e, in linea di massima, molte presentazioni non ne hanno bisogno. Se avete fotografie, illustrazioni o video che po-trebbero aiutarvi a vivacizzare il discorso, usateli; altrimenti fatene a meno. E se decidete di usare le diapositive, provate a cercare delle soluzioni alternative a PowerPoint.

PER CONCLUDEREIn definitiva le presentazioni hanno successo o falliscono per la qualità delle idee, della narrazione e dell’entusiasmo del relatore: è una questione di sostanza, non di stile espositivo o di multimedialità spettacolare. Se è relativamente facile aiutare un relatore a eliminare i difetti dal suo discorso, è praticamente impossibile aiutarlo con la storia che sta alla base di tutto, perché questa spetta unicamente a chi presen-ta. Se avete qualcosa da dire, potrete sviluppare un grande discorso.

GLOBAL OUTLOOK

14 ROTARY novembre 2014

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Imparate a presentare il vostro club. Sot-

tolineate il fatto che parlare a una riunio-

ne è un grande onore. “Se non potete pro-

mettere un pubblico enorme, accennate al

fatto che ci saranno le 20 persone più importanti della

città”, spiega Caruso. Scegliete con cura le parole: inve-

ce di chiedere al relatore di “parlare durante la riunione

ordinaria del club” invitatelo come “relatore ospite” du-

rante un’occasione “conviviale”. Rivolgetevi con serietà

ai relatori e loro faranno altrettanto con il vostro club.

Generate interesse per l’evento sui social

media prima, durante e dopo la riunione.

Chiedete al relatore una foto e un bre-

ve video da postare sui social media per

pubblicizzare l’evento. Chiedete anche l’autorizzazione

a scattare foto e twittare durante la riunione, proprio

perché i social media gravitano intorno a ciò che succede

in tempo reale. Secondo Caruso “un relatore non direbbe

mai di no”. Se filmate la presentazione potrete postarla

dopo l’evento.

Invitate relatori interessanti per i soci

attuali e per i soci che vorreste attrarre

in futuro. Se invitate relatori che sono

noti nella città in cui vivete, finiranno

per chiedervi di portare con sé alla riunione i loro amici,

colleghi o clienti. Invitate anche loro ed è possibile che

vi troverete davanti a potenziali soci. Rivolgete l’invito

anche ad altre persone che potrebbero essere interessate

alla presentazione.

Cominciate modestamente ma con gran-

di ambizioni. Trovare e promuovere 52

relatori di fama è un’impresa non facile.

Ma 12? Caruso suggerisce di riservare la

prima riunione di ogni mese a un relatore di spicco e di

fare leva sulla personalità dell’ospite per raddoppiare il

numero dei presenti. Un pubblico più ampio attira coper-

tura mediatica e altri relatori famosi. Non dimenticate di

raccogliere i biglietti da visita tra il pubblico, per inviare

agli ospiti informazioni sui futuri eventi del club.

Immaginate di essere aspiranti rotariani. Alla riunione del club vi trovate davanti un relatore insipido e noioso, al punto che non vedete l’ora che finisca. Siete ancora interessati al Rotary? “I relatori hanno molto più peso di altri”, spiega Michael Caruso, presidente della commissione Immagine Pubblica e Governatore Eletto del Distretto 6380 (USA). Come consulente nel settore della comunicazione, Caruso tiene corsi per dirigenti e addetti alle vendite; nell’ambito del Rotary ha parlato in più di 400 club e distretti nel mondo. L’abbiamo incontrato al Congresso internazionale di Sydney e gli abbiamo chiesto di spiegarci come riuscire a ingaggiare quei relatori di spicco di cui avremmo tanto bisogno per le nostre riunioni settimanali.

TROVARE RELATORI DI SPICCO PER

LE RIUNIONI DI CLUB

(IN QUATTRO PUNTI)

1

2

3

4

GUIDA ROTARIANA

15 global outlook

GLOBAL OUTLOOK

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SUPERA LE

BARRIERE LINGUISTICHEParlare in pubblico è già abbastanza complesso anche nella propria lingua. Ma con il giusto approccio non è impossibile tenere un di-scorso in una lingua straniera. Abbiamo chiesto il parere di alcuni dirigenti rotariani che parlano correntemente più di una lingua.

NON ANALIZZATE TROPPO LA SITUAZIONE. “Parlate senza farvi

troppi problemi”, suggerisce il Presidente del RI 2005/06 Carl-Wilhelm

Stenhammar, la cui lingua madre è lo svedese. “Andate avanti anche se

vi sfugge qualche errore di grammatica”. Il pubblico è lì per sentire quello

che avete da dire, non per giudicare la vostra competenza linguistica.

TROVATE IL METODO CHE FA PER VOI. Nel preparare il discorso tene-

te conto del vostro livello di conoscenza della lingua straniera. Se volete

scrivete l’intero discorso, o magari fatevi bastare una semplice scaletta. Lo

spiega Bhichai Rattakul, che parla fluentemente il tailandese, l’inglese e il

cinese. Il past Presidente del RI (2002/03) di solito scrive l’intero discorso

per le occasioni più formali, mentre per le altre si serve solo di appunti.

ESERCITATEVI SINO A RAGGIUNGERE LA PERFEZIONE. “Anche

se avete scritto il testo, provate e riprovate fino a quando lo conoscete

praticamente a memoria”, suggerisce Stenhammar. Breitstein consiglia di

esercitarsi con un registratore, riascoltandosi di volta in volta, soprattutto

se si cerca di migliorare la pronuncia.

NIENTE BATTUTE. Non sempre l’umorismo è traducibile: usatelo con

molta cautela. “Alcune persone amano le battute, ma io sono serio quando

parlo”, dice Rattakul che preferisce instaurare un legame con il pubblico

raccontando vicende memorabili: “Soprattutto per il Rotary, cerco di rac-

contare una storia capace di suscitare emozioni”.

CANADANon dimenticatevi che il Canada è bilin-gue: se andate nel Quebec, portate con voi copie della documentazione sia in francese che in inglese.

ARGENTINAI rapporti nel mondo degli affari posso-no essere molto amichevoli: una stretta di mano può essere accompagnata da baci, abbracci e pacche amichevoli sul-le spalle. Seguite l’esempio del vostro interlocutore argentino.

16 ROTARY novembre 2014

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INDONESIAQuando vi viene dato un biglietto da visita, leggetelo con attenzione; il met-terlo subito in tasca senza guardarlo è visto come una grande mancanza di rispetto verso l’interlocutore.

INDIANon puntate il piede verso un’altra per-sona. Chiedete scusa se con la scarpa o con il piede sfiorate qualcuno.

GERMANIAGli incontri d’affari sono considerati oc-casioni serie; riservate il senso dell’u-morismo a occasioni più conviviali.

KENYANon cominciate subito a parlare d’affa-ri ma solo dopo una breve conversazio-ne su questioni informali.

GUIDA ROTARIANA

17 global outlook

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PRONTI A COSTRUIRE UNA PRESENTAZIONE?Abbiamo testato per voi tre recenti piattaforme digitali, disponibili globalmente.

PREZI WWW.PREZI.COMQuesta “lavagna virtuale” permette di disporre gli

elementi della presentazione in un’unica schermata

e di spostarsi dall’uno all’altro - avvicinandosi o

allontanandosi - man mano che si procede nel discorso.

La piattaforma, basata sul sistema del cloud, consente a

più utenti di accedervi simultaneamente.

HAIKU DECK WWW.HAIKUDECK.COMHaiku Deck è

particolarmente

efficace per creare

una presentazione con

grande impatto visivo.

Per le schermate si

possono utilizzare le

immagini gratuite messe

a disposizione dal gruppo

Creative Commons,

importare le proprie foto o ricorrere, con una spesa

ragionevole, alle immagini a pagamento di Getty Images.

Grazie alle opzioni semplificate e alla formattazione

integrata è praticamente impossibile sbagliare.

È disponibile nelle versioni per iOS o basata su web.

Disponibile anche in italiano.

FLOWBOARD WWW.FLOWBOARD.COMQuesta applicazione per iPad e Mac consente di creare

delle presentazioni con gallerie fotografiche, video e

collegamenti. A ogni presentazione viene assegnato un

URL che permette l’accesso online e la condivisione

sui social media. I contenuti possono essere importati

praticamente da qualsiasi fonte, tra cui Dropbox,

Instagram, Facebook e YouTube.

Disponibile anche in italiano.

COME CONSEGNARE UN PREMIO• Raccontate un episodio o una storia che contribuisca a

illustrare il significato del premio.• Pronunciate correttamente il nome di chi lo riceve.• Introducete il vincitore del premio con dati biografici.• Tenete in mano il premio in modo rispettoso e consegnate-

lo come se fosse un tesoro.• Trovate una posizione che permetta al pubblico di vedere

voi, il premio e la persona che lo riceve.

COME ACCETTARE UN PREMIO• Cominciate salutando il pubblico; questa breve introduzio-

ne vi permetterà di prendere tempo e calmare i nervi.• Evitate le interiezioni (ehm, uhm).• Ringraziate, non fate troppi nomi e in ogni caso pronuncia-

teli correttamente.• Ricordatevi che il pubblico fa il tifo per voi.

NUOVO INCARICO?I Governatori eletti parteciperanno

a una sessione su come parlare

in pubblico all’Assemblea

Internazionale, i Presidenti eletti

di club potranno seguire un corso

di formazione all’assemblea

distrettuale. Per ulteriori

informazioni consultate la Guida

alla conduzione di un’assemblea

distrettuale disponibile sul sito

www.rotary.org/it.

GLOBAL OUTLOOK

18 ROTARY novembre 2014

INDICE

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GLOBAL OUTLOOK

endpolionow.org/it

Pupi Avati

basta così poco

BASTA COSÍ POCO PERERADICARE LA POLIO

Adesso abbiamo la possibilità di cambiare il mondo.Perché nessun altro bambino sia colpito dalla polio

Agisci. Spargi la voce. Dona. Fai parte della storia.

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20 ROTARY novembre 2014

STATI UNITINella riserva indiana Oglala Lakota nel Sud Dakota, il reddito procapite è tra i più bassi degli Stati Uniti. Dal 2012, i Rotary club di Brattleboro e Brattleboro Sunrise (Vermont), hanno contribuito a sostenere la stazione radio no-profit di Lakota, una fonte di notizie di vitale importanza nella riserva di 2,8 milioni di ettari. Nell’annuale International Film and Food Festival i Club hanno raccolto 7.500 dollari per comprare at-trezzature a studenti e residenti, com-puter portatili e macchine da cucire.

GUATEMALAL’organizzazione no-profit World Pos-

sible fornisce tecnologia digitale nei Paesi in via di sviluppo, dove le scuo-le che hanno i computer spesso non hanno una connessione a Internet. Il software del gruppo fornisce l’accesso in modalità offline alle fonti educative, quali ad esempio Wikipedia e le lezioni virtuali della Khan Academy. Il Rotary Club di Woodside/Portola Valley (USA), ha contribuito a finanziare lo sviluppo di una versione in lingua spagnola del software, e l’installazione e l’insegna-mento di questa versione in più di 30 scuole e biblioteche del Guatemala.

BRASILEIl Rotary Fondation District Grant ha aiutato a finanziare un progetto di alfa-betizzazione del Distretto 4420 (zona

di San Paolo), dove il tasso di alfabe-tizzazione è sceso dal 55 per cento nel 2007 al 50 per cento nel 2011. Dodici Club del distretto hanno allestito 13 sale di lettura in ospedali, in centri co-munitari e in altri spazi pubblici. Ognu-na di questa è attrezzata con un tutor e un monitor, e offre libri e giocattoli per bambini dai 5 ai 12 anni.

PAESI BASSISopravvissuti alla polio, medici e anche membri della famiglia reale hanno pre-senziato alla seconda European Polio Conference svoltasi ad Amsterdam nel mese di giugno, tra gli sponsor diversi distretti Rotary, che hanno anche ospi-tato lo stand della End Polio Now. Sua Altezza Principessa Beatrice, prece-

AUSTRALIALa Violence Free Families è un’organizzazione no-profit creata con l’aiuto del Rotary Club Brighton, che lavora per prevenire la violenza domestica dal 2009, e nel corso degli anni dozzine di club in tutto il Paese ne hanno sostenuto gli sforzi. Il Rotary Club di Balwyn ha donato circa 30.000 dollari per finanziare il loro ultimo progetto: un programma di supporto comportamentale on-line per gli uomini inclini alla violen-za, che fornisce un’alternativa alla terapia di gruppo tradizionale.

SERVIZIO NEL MONDO

GIRO DEL MONDOattraverso il servizio rotariano

Clicca sulle bandiere per curiosaretra i contenuti web dei RC del mondo!

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21 servizio nel mondo

dente regina dei Paesi Bassi e fondatri-ce di una società no-profit che ha come obiettivo la ricerca per le malattie mu-scolari, ha partecipato a una sessione sugli effetti della polio e ha incontrato i rotariani locali.

COSTA D’AVORIOUno dei modi più semplici per preve-nire gli annegamenti è quello di in-dossare un giubbotto di salvataggio, così i membri italiani dell’Internatio-nal Yachting Fellowships of Rotarians hanno raccolto più di 2.800 giubbotti di salvataggio non utilizzati nelle loro barche, nei loro yacht club, e dalla Ma-rina Militare italiana. La maggior parte di questi sono stati inviati ai pescatori e ai bambini della Costa d’Avorio, dove

il Rotary Club Abidjan ha aiutato a di-stribuirli. Il resto è stato spedito nelle Filippine e nei Paesi della regione dei Grandi Laghi africani, tra cui l’Uganda, il Kenya e Ruanda.

COREA DEL SUDGli appassionati di giardinaggio hanno da tempo capito gli effetti terapeutici dei progetti di orticoltura, che possono migliorare le competenze tecniche e fornire uno sbocco creativo. I Rotary club Andong-Central (Corea del Sud), e Tsaotun Central (Taiwan), collabo-rano al progetto del Rotary Founda-tion Global Grant per portare i benefici dell’orticultura a 460 bambini affetti da autismo o altre disabilità. Hanno costruito una serra e hanno lavorato

con Andong-si Agricultural Technology Service Center per sviluppare dei pro-grammi educativi.

SUD AFRICAGli avvoltoi stanno circondando la fatto-ria di Nyoka Ridge, ma questo è proprio quello che i rotariani locali volevano. Per tre anni il Rotary Club Brits-Hartbe-espoort ha collaborato con Wildlife and Environment Society of South Africa e BirdLife Harties, un club di appassio-nati di bird-watching, per la creazione di un rifugio per uccelli e centro di ricerca presso l’azienda agricola, che si trova vicino a Pretoria. Il rifugio proteg-ge e nutre i grifoni del capo, che sono nativi della zona e classificati come a rischio di estinzione.

SERVIZIO NEL MONDO

INDICE

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PEACE CORPS

22 ROTARY novembre 2014

VECCHI AMICI, NUOVI PARTNERcollaborazione e partnershipsCome possono lavorare insieme il Rotary e il Peace Corps per rendere il mondo un posto migliore?

Volontari di vari Rotary club e del Peace Corps hanno lavorato

insieme per decenni su progetti per promuovere l'alfabetizza-

zione, l'acqua potabile, i servizi igienico-sanitari e la salute.

Le nostre due organizzazioni sono presenti in più di 60 Paesi,

e molti volontari del Peace Corps, una volta tornati a casa, si

uniscono al Rotary Club per continuare il loro servizio.

Nel mese di maggio, abbiamo formalizzato la nostra unione,

firmando una lettera di collaborazione per analizzare come

condividere risorse e competenze e per aumentare l'effetto

dei nostri sforzi per lo sviluppo.

Secondo questo accordo, in un anno partiranno dei program-

mi pilota nelle Filippine, in Thailandia, e nel Togo, in modo

da fornire un modello su come le nostre organizzazioni possa-

no collaborare per creare risultati duraturi. "Questo fornisce

una base formale per portare il nostro lavoro a un livello suc-

cessivo", riferisce il Segretario Generale del RI John Hewko.

Carrie Hessler-Radelet, Direttrice del Peace Corps, durante la presentazione delle attività.

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PEACE CORPSPEACE CORPS

23 Peace Corps

Conosce bene sia il Peace Corps che il Rotary. Quattro ge-

nerazioni della sua famiglia hanno servito il Peace Corps (lei

stessa si è offerta come volontaria nelle Samoa Occidentali

dal 1981 al 1983), e suo nonno, suo padre, e la zia sono

stati rotariani. Quando viaggia, visita spesso il Rotary Club

locale. A maggio Diana Schoberg ha intervistato il direttore

del Peace Corps, per saperne di più sui suoi successi e i suoi

obiettivi, e su come poter lavorare insieme.

Lei viene da una famiglia di rotariani e di volontari del

Peace Corps. Perché pensa che le persone delle due orga-

nizzazioni la pensino allo stesso modo?

Condividiamo molti degli stessi valori. Entrambi sono fonda-

mentalmente impegnati al servizio e alla costruzione della

pace. La cosa che amo del Rotary, che è leggermente diversa

dal Peace Corps, è che siete veramente un'organizzazione

internazionale - i cui membri provengono da oltre 200 Paesi.

5 domande alla Direttrice del Peace Corps, Carrie Hessler-Radelet

La Direttrice dei Peace Corp Carrie Hessler con il Presidente 2013-14 del RI Ron Burton.

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PEACE CORPS

24 ROTARY novembre 2014

Questo ci è d’ispirazione. È un privilegio per i nostri volontari

lavorare insieme a persone che condividono gli stessi inte-

ressi. Molti dei nostri volontari anche dopo la loro partenza,

continuano ad avere impegni a lungo termine nelle proprie

comunità, e attraverso il Rotary continuano a progettare

interventi mirati, lavorando per continuare a sostenere le

necessità della comunità d’appartenenza.

Il Peace Corps ha svolto la sua opera per più di 50 anni.

Quanto successo ha avuto nel promuovere la pace?

Non ci sarà mai un tempo in cui non ci sarà bisogno di pro-

muovere la pace. Quello che so è che ci sono 12 presidenti

in Africa che si sono affidati a volontari del Peace Corps per

cominciare il loro cammino presidenziale. Ci sono migliaia e

migliaia di scuole dove i volontari hanno prestato servizio nel

corso degli ultimi 50 anni.

Negli ultimi 53 anni i nostri volontari hanno lavorato in 140

Paesi in tutto il mondo, e con il loro lavoro hanno fatto la

differenza, in un modo che è difficile da quantificare. Quasi

ogni volta che viaggio nel mondo, mi capita di incontrare gli

ambasciatori del nostro Paese, e mi dicono che i nostri volon-

tari sono i nostri migliori ambasciatori. Stanno costruendo la

pace dal basso. Questo è ciò che fa anche il Rotary.

Come identifica la pace?

Attraverso il servizio e lo sviluppo. Abbiamo tre obiettivi che

guidano il nostro lavoro. Il primo è lo sviluppo: aiutare i popo-

li dei Paesi interessati a soddisfare il loro bisogno di istruire

uomini e donne. Il secondo obiettivo è di promuovere una mi-

gliore conoscenza degli americani presso le popolazioni con

cui si entra in contatto. Il terzo obiettivo è quello di contribui-

re a promuovere agli americani una migliore conoscenza degli

Carrie Hessler-Radelet, Direttrice del Peace Corps, e John Hewko, Segretario Generale del Rotary, alla firma della lettera di collaborazione, a maggio.

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PEACE CORPSPEACE CORPS

25 Peace Corps

altri popoli. Stiamo cercando di utilizzare maggiori strumenti

di monitoraggio e di valutazione, specialmente per quel che

concerne il nostro primo obiettivo. Tutti i nostri progetti han-

no ora degli indicatori, che sono molto simili a quelli usati dal

Rotary. Abbiamo migliaia di storie, ma stiamo iniziando solo

ora a misurare il nostro impatto.

Il Peace Corps svolge il suo lavoro sul campo. Ma si sta

sforzando di riportare anche la pace negli Stati Uniti?

Assolutamente. Il più grande vantaggio del Peace Corps per

gli Stati Uniti è la formazione di americani che siano com-

petenti a livello globale, che abbiano una forte comprensione

di un'altra cultura, che parlino un'altra lingua, e che si siano

impegnati a costruire rapporti con il resto del mondo. I vo-

lontari del Peace Corps prestano il loro servizio per due o tre

anni. Ma potete fidarvi che li segnerà per il resto della vita.

Il mondo è cambiato molto da quando John F. Kennedy

ha fondato il Peace Corps. Abbiamo affrontato prima la

Guerra Fredda e poi i conflitti di oggi che sono diversi.

Come sono cambiati i Peace Corps?

Probabilmente la tecnologia ha prodotto il maggior cambia-

mento. Stiamo utilizzando la tecnologia per misurare l'effetto

del nostro lavoro. Abbiamo strumenti che permettono ai

volontari presenti in alcuni Paesi di utilizzare gli smartphone

per monitorare ogni giorno il proprio lavoro. Ma alla fine sono

i rapporti interpersonali, le conversazioni, la mentorship a far

la differenza, e questa parte è rimasta la simile. I volontari

del Peace Corps sono ancora integrati all'interno della loro

comunità. Parlano la stessa lingua, vivono come un membro

di quella comunità, mangiano lo stesso cibo, e lavorano sulle

priorità della comunità stessa. Il modello generale del Peace

Corps non è cambiato.

Lauren Erickson-Mamane, Direttrice dei Peace Corps in Togo, Carrie Hessler-Radelet, John Hewko e Ron Burton parlano a un reporter dopo la cerimonia.

INDICE

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PEACE CORPS

26 ROTARY novembre 2014

Palloni da calcio aprire il campo all’educazione alla malaria in Togo

David Gooze ha imparato presto il potere del calcio in Africa,

quando nel 2012 giunse a Kemeni, un villaggio togolese, co-

me volontario del Peace Corps. Ancor prima di aver imparato

la lingua locale, questo gioco gli ha permesso di interagire

con la sua nuova comunità.

"Mi ha aiutato a stringere un legame più stretto con la gente

del posto" ha detto. "Il calcio ha un effetto trainante qui, in

questi piccoli villaggi".

I volontari in Togo hanno a lungo utilizzato il calcio come

strumento informale per unire i giovani e promuovere l'e-

ducazione su vari argomenti, tra cui la parità tra i sessi e la

prevenzione dell'HIV/AIDS. Così, quando il padre di David,

Robert Gooze, un socio del Rotary Club di Madison South

(USA), ha fatto in modo che venissero donati più di 5000

palloni da calcio dal One World Futbol Project, non ci volle

molto per il Peace Corps per capire come usarli.

Nel mese di aprile, David Gooze e altri volontari hanno dato

il via al tour More Than Just a Game, viaggiando in ognuna

delle cinque grandi regioni del Togo per sponsorizzare il festi-

val del calcio della durata di due giorni. Hanno usato il gioco

per coinvolgere i leader degli studenti locali, mescolando lo

sport con sessioni di formazione interattive focalizzate alla

prevenzione e al trattamento della malaria. Ogni studente

che ha scelto di partecipare ha ricevuto un pallone da calcio,

e ogni scuola che ha sostenuto il progetto ne ha ricevuto una

parte. Inoltre, circa 70 volontari del Peace Corps sparsi in

tutto il Paese hanno ricevuto una ventina di palloni a testa

per facilitare le interazioni a livello di villaggio.

Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza la col-

laborazione tra il Peace Corps e i rotariani. La spedizione

è stata finanziata da One World Futbol; una sovvenzione di

6.600 dollari è stata finanziata dal Club Madison Sud e dal

Distretto 6250, che unito al contributo del Peace Corps, ha

coperto i vari costi accessori.

I rotariani togolesi hanno aiutato a fare entrare e a consegna-

re i palloni in tutto il Paese. Anche il Dipartimento di Stato

degli Stati Uniti, che ha stretto legami con il Peace Corps, ha

collaborto alla logistica del progetto.

Lauren Erickson-Mamane, direttore del Peace Corps in Togo,

afferma che ci sia un naturale collegamento tra il lavoro

svolto nei villaggi dai volontari del Peace Corps e la passione

dei membri dei Rotary club cittadini impegnati nel servire

le comunità di appartenenza. Inoltre, anche se le due orga-

nizzazioni stanno già lavorando insieme, il nuovo accordo

consentirà loro di farlo in maniera più strategica.

"I nostri progetti guidano la comunità e si lasciano guidare

dalla comunità. Così sono anche i progetti del Rotary, e que-

sto è ciò che rende tale matrimonio perfetto".

David Gooze, in Togo ha utilizzato il gioco del calcio per entrare in contatto con le comunità, attraverso un progetto congiunto Rotary-Peace Corps.

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PEACE CORPSPEACE CORPS

27 Peace Corps

Come molti dei progetti promossi dai loro volontari, la col-

laborazione tra i Rotary e il Peace Corps è partita dal basso.

Prima che ci fosse un accordo ufficiale, c’era una piccola

cerchia di rotariani dell’area di Denver che ha riconosciuto la

potenzialità nel lavorare insieme.

“Una delle cose migliori del Rotary è che una volta a setti-

mana ci si ritrova in una stanza piena di persone i cui cuori

battono per lo stesso motivo. Sono brave persone. E, certa-

mente, anche i cuori dei volontari del Peace Corps battono

allo stesso modo”, racconta Sue Fox, membro del Rotary

Club di Denver che ha prestato servizio nel Peace Corps in

Liberia dal 1968-1970.

Fox è la fondatrice e presidente della commissione Ro-

tary-Peace Corps Alliance per il Distretto 5450. Composto

da rotariani e da volontari del Peace Corps ritornati dalle loro

missioni, il primo gruppo di lavoro si è incontrato alla fine del

2009 per capire e sperimentare come le due organizzazioni

potessero collaborare, e in seguito ha sostenuto l’accordo

formale adottato a maggio. La Commissione ha utilizzato il

proprio lavoro distrettuale come modello per dimostrare come

i volontari del Peace Corps e rotariani possono integrarsi a vi-

cenda, dall’assistenza ai service al reclutamento di studenti e

nuovi membri. In un progetto, i volontari del Peace Corps che

Oggi Denver, domani il mondoecco come i rotariani del Colorado hanno iniziaro la partnership con il Peace Corps

Progetto Rotary-Peace Corps sui fornelli da cucina per la popolazione dell’Isola di Vanuatu, patrocinato a distanza dal RC di Denver Loto (USA).

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PEACE CORPS

28 ROTARY novembre 2014

avevano servito in Nicaragua hanno spiagato ai rotariani il

background culturale della popolazione prima di una visita al

Paese. In un altro, i club stanno lavorando con il Peace Corps

per mostrare alle donne in Vanuatu come usare in sicurezza

le stufe per cucinare e come controllare il loro uso.

“Il nostro mantra è stato: ‘connettiti con il Rotary quando vai,

connettiti con il Rotary quando arrivi, e continua a connetterti

con il Rotary quando torni a casa”, racconta Fox.

Mentre i volontari del Peace Corps forniscono il loro servizio

all’estero, per esempio, i Rotary club possono aiutare a iden-

tificare i bisogni della comunità o cercare i finanziamenti per

i progetti. E quando i volontari ritornano negli Stati Uniti, i

rotariani possono contribuire a facilitare la transizione e alle-

viare l’impatto culturale.

“Quando torni a casa dal tuo service, sei alla ricerca di un

modo per rimanere in contatto con le persone che hanno la

tua stessa visione”, spiega Arianne Burger, un ex presidente

del Returned Paece Corps Volunteers del Colorado che ha

lavorato con i rotariani dell’area di Denver per gettare le basi

dei primi programmi pilota. Collaborare con i rotariani apre

anche la possibilità a borse di studio e a opportunità edu-

cative, come la Rotary Peace Fellowships e gli scambi, dice

Burger, che ha servito in Kazakistan dal 1999 al 2001.

E anche i volontari del Peace Corps hanno molto da offrire

ai Rotary club, afferma Steve Werner, un membro del Ro-

tary Club di Denver Southeast, in precedenza volontario del

Peace Corps in Corea del Sud dal 1976 al 1978. Dato che i

volontari comprendono i modelli culturali e parlano le lingue

locali, questo può facilitare la gestione dei progetti e dell’in-

terazione.

M. Kathleen Pratt

Charlie Hunt, socio del RC di Denver Lodo (USA) che è stato volontario del Peace Corps a Vanuatu nel 2006-2008 con la moglie, Nancy Cole.

INDICE

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PEACE CORPSPEACE CORPS

29 Peace Corps

4 MODI PER LAVORARE CON I VOLONTARI DEL PEACE CORPS

Sebbene gli obiettivi formali dell’accordo siano solo per tre Paesi, i rotariani di tutto il mondo possono lavorare con i vo-

lontari del Peace Corps.

ECCO ALCUNE IDEE PER INIZIARE

1. Parlare con i volontari del Peace Corps che lavorano nella regione in cui si sta elaborando un progetto per capire

meglio le esigenze e le problematiche culturali.

2. Entrare in contatto con i volontari del Peace Corps prima del loro rientro, e utilizzare le sovvenzioni distrettuali per

aiutarli ad adempiere alle esigenze di sviluppo che incontrano. Oppure lavorare con i volontari del Peace Corps

che sono rientrati; spesso rimangono in contatto con le comunità che hanno servito.

3. Chiedere ai volontari del Peace Corps rientrati dalle loro missioni di venire a parlare alle conviviali del tuo Club.

Entrare in contatto con un Club Rotary o Rotaract locale può aiutarli a reintegrarsi nella comunità di origine.

4. Considerare i volontari del Peace Corps che sono rientrati dal loro servizio come candidati per i Rotary Peace

Fellowships e borse di studio.

INDICE

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GRANDI PASSI IN AVANTIla seconda conferenza del Rotary cinese20 e 21 ottobre: un’emozionante rincorsa per recuperare il tempo perduto. Il Rotary in Cina cresce e si rinnova.

Un evento ricco di energia. Nella due giorni si sono susseguiti

interventi, discorsi di coinvolgenti e appassionati relatori,

workshop e tavoli di lavoro, dove il fattore comune era quello

di farsi coinvolgere, dare forza alle propria voglia di fare.

Nei ritmi serrati si è anche giocato ad un particolare speed

dating: ogni referente o portavoce di service e impegni socia-

li, una volta salito sul palco, ha avuto solo 5 minuti per illu-

strare il progetto, la sua nascita e la sua evoluzione, donando

così ancor più ritmo ed energia alla convention.

Una conferenza che ha saputo richiamare non solo i rotariani

cinesi, ma anche amici da tutti gli angoli del mondo, avendo

così al termine una rappresentanza di ben 20 distretti del

Rotary International. Una vicinanza di cui i club e i distretti

cinesi hanno bisogno, in questa loro fase iniziale, propulsiva

ed evolutiva. Una vicinanza che è intrinseca nell’amicizia ro-

tariana, che si dona soprattutto quando si percepisce un biso-

gno, e in questo caso quando si percepisce di dover sostenere

la crescita del Rotary International in un luogo fondamentale

e strategico per il futuro dell’associazione, e per il benessere

del mondo intero.

L’evento è stato così importante da ricevere le attenzioni, mai

così forti prima d’ora, del Global Times (importante settima-

nale cinese) che ha dedicato al Rotary la copertina. Questa

risonanza mediatica fa ben sperare per il radicamento del

Rotary nel mondo e nella cultura cinese.

ROTARY CINA

30 ROTARY novembre 2014

Il Presidente R. Shanghai, il Presidente RI e il Rapp.te Speciale per la Cina.

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ROTARY CINAROTARY CINA

31 Rotary Cina

Membri dell’Interact Club della Scuola Superiore di Shanghai Nayang Model. Fanno parte del primo Interact Club che comprende anche cittadini cinesi.

Dusan Nesic, di Belgrado, nuovo Presidente del Rotaract Club Shanghai Hult.

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ROTARY CINA

32 ROTARY novembre 2014

La platea assimila i nuovi obiettivi riguardo all’impatto sociale e allo sviluppo globale. Le azioni positive del Rotary Cina avranno effetto su scala mondiale.

Liza Chantelle, Presidente del Rotaract di Shanghai, analizza quanto i giovani siano già leader oggi, con riferimento a Mark Zuckerberg - CEO di Facebook.

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ROTARY CINAROTARY CINA

33 Rotary Cina

IMPATTO GLOBALE DEI PROGETTII dati d’impatto dell’azione rotariana in Cina sono importanti

anche per avere la giusta attenzione da parte delle autorità

locali, dimostrando così concretamente il buon lavoro svolto

nei service per la comunità.

La somma per i service in Cina ammonta a 176 milioni di

dollari, e in futuro sarà fondamentale censire anche tutti i

service internazionali che i singoli club o distretti svolgono

sul territorio cinese, in modo tale da avere un dato sempre

più reale.

I NUOVI CLUBDal punto di vista del Rotary International, la direzione è

ormai tracciata, per promuovere la fondazione di nuovi club

in Cina. Durante la conferenza sono stati riconosciuti un

nuovo Rotary Club (Chengdu), un nuovo Rotaract Club (Hult

Shangai) e due nuovi Interact club (entrambi all’Oxford Inter-

national College di Changzhou).

Inoltre si stanno incoraggiando i rotariani del Paese a intra-

prendere gruppi informali di Fellowship, per stimolare nuovi

service e la fondazione di nuovi club in tutta la Cina.

YOUTH SERVICEL’impegno verso i più giovani è portato avanti egregiamente:

ne è dimostrazione il fiorire di nuovi Interact club, che voglio-

no cogliere appieno il senso del servizio e mettersi in gioco in

prima persona. Ma la salute e l’entusiasmo dei club Interact

e Rotaract dipende dai Rotary Club padrini, che devono co-

stantemente impegnarsi nel sostenerli.

Un rappresentante Interact ascolta l’intervento del Presidente RI Huang.Potenziare i Club Rotaract e Interact è la nuova sfida per il Rotary Cina.

Consegna attestato al nuovo Rotary Club di Chengdu.

Frank Yih, Presidente del Rotary Shanghai.

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VITA DOPO UN DISASTROtesti di Paul Engleman | immagini di Alyce Henson e archivio Rotary

FOCUS

34 ROTARY novembre 2014

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Potrebbe essere che il tempo stia passando, potrebbe essere

solo che lei sia alla ricerca di un ricordo felice, ma una delle

prime cose che Bonnie Sirower ricorda sugli sforzi intrapresi

dai rotariani dopo l’uragano Sandy è un momento di umori-

smo involontario.

La Sirower era Governatore del Distretto 7490 (New Jersey)

quando l’uragano Sandy devastò la costa orientale, e sapeva

che non appena le piogge torrenziali si sarebbero placate, i

residenti avrebbero iniziato a pompare le acque alluvionali

fuori dalle proprie case. Alla sua prima occasione, lavorando

nell’ombra, Bonnie ha postato sulla pagina Facebook del Ro-

tary District Governors un messaggio urgente: “Abbiamo un

disperato bisogno di magnacci!” Questo annuncio ha spinto

Kevin Hilgers, da Grande Prairie, a commentare: “Sapevo che

le cose andavano male - ma non fino a questo punto!”

Questo aneddoto è diventato materiale per la prima testimo-

nianza della Sirower all’inizio di quest’anno, alla cena di rac-

colta fondi del Rotary Club di Paterson. Ma ciò che riemerge

spesso nei suoi ricordi è qualcosa che ha sentito più di una

volta, da molti rotariani che avevano abbandonato tutto per

aiutare chi era in balia della tempesta: “Questo è il motivo

per cui mi sono iscritto a Rotary”. Fornire assistenza in caso

di calamità naturali non è ufficialmente parte della mission

dei Rotary, ma ogni volta che un eventi catastrofici avverran-

no nel mondo i rotariani saranno tra i primi a rispondere, e gli

ultimi ad andarsene.

FOCUS

35 focus

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36 ROTARY novembre 2014

TERR

EMOT

O H

AITI IL 12 GENNAIO 2010, un terremoto di magnitudo 7.0

devastò Haiti, provocando almeno 230.000 morti, il feri-

mento di circa 300.000 persone, e lo sfollamento di oltre

1,5 milioni di persone.

La risposta da parte dei rotariani fu rapida quanto l’evento

naturale che la provocò e, qualcuno potrebbe dire, della

stessa intensità. Poche ore dopo il terremoto, Barry Rassin -

un Past RI Director residente alle Bahamas e Past Governor

del Distretto 7020, che comprende la zona dei Caraibi,

tra cui Haiti - accettò la richiesta dell’attuale governatore

distrettuale per coordinare i soccorsi nelle zone colpite

dalla catastrofe, ed era in contatto diretto con gli assistenti

del Governatore in tutto il Distretto. “Tutti gli assistenti del

governatore nelle nostre due zone erano dotati di telefoni

satellitari”, racconta Barry: “Questo ci ha permesso di co-

municare subito e scoprire ciò che era necessario”.

Quelle telefonate diedero il via a una campagna che fruttò

18 milioni di dollari di forniture. In pochi giorni, 169 cari-

chi aerei furono inviati dalle Bahamas e dalla Florida. Inol-

tre 69 container di generi di prima necessità (acqua, cibo

in scatola e abbigliamento) furono spediti. La costruzione

di una nuova scuola e di un orfanotrofio è in fase di com-

pletamento. Questi gli ultimi due impegni di ricostruzione

in un piano di assistenza post-emergenza che ha incluso

quasi 80 diversi progetti finanziati dai rotariani.

Una delle prime persone con cui Barry Rassin parlò al te-

lefono satellitare era Claude Surena, un medico rotariano

che non solo aveva guidato i soccorsi di tutti i Rotary club

di Haiti, ma, come presidente della Haitian Medical Asso-

ciation, era a capo delle operazioni di soccorso per l’intero

Paese. “Per noi Claude era il contatto chiave, ed era la per-

sona perfetta per quel lavoro” ricorda Barry “Lui e sua mo-

glie, Yolene, avevano 100 persone che praticamente vivano

in casa loro”. Surena minimizza il proprio ruolo: fa invece

notare “il sostegno da parte dei rotariani di tutto il mondo”

e la disponibilità dei comitati di emergenza dei club, dato

che ogni club del Distretto aveva messo a disposizione il

proprio centro di emergenza per uragani.

“Essere preparati per gli uragani è una cosa, ma il terre-

moto è stato sconvolgente”continua. É convinto dell’utilità

del piano di emergenza Distrettuale, per reperire le prime

risorse e per l’attivazione della raccolta fondi.

Nel 2007, su iniziativa di Past District Governor Dick Mc-

Combe, fu fondata una task force ad Haiti con l’obiettivo

di fare da tramite per i progetti di sovvenzione della Fonda-

zione Rotary nel Paese. Questo gruppo di lavoro ha inoltre

fondato ROTAH, una ONG Rotary ad Haiti che lavora con

l’agenzia doganale, per limitare i ritardi per l’entrata nel

Paese delle merci.

Quattro anni dopo il terremoto, Rassin si sta finalmente

prendendo una pausa per riprendere fiato, mentre osserva i

sacrifici e i contributi dei membri del Rotary, fondamentali

nel soccorso immediato e negli sforzi per la ricostruzione.

“Un dentista rotariano, Ted Lazarre, perse la casa e il sua

studio. Salì in macchina con moglie e figlio, e una volta che

furono al sicuro, tornò alla sua comunità e cominciò ad aiu-

tare i suoi vicini”. Poiché l’esercito americano aveva preso

il controllo dell’aeroporto di Port-au-Prince, attrezzandolo

per il decollo e l’atterraggio dei voli a lunga percorrenza,

Barry racconta che, per provvedere agli approvvigionamen-

ti, i rotariani utilizzarono una pista in erba, di proprietà di

Guy Theodore, un rotariano, nei pressi di Pignon.

FOCUS

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VITA DOPO UN DISASTRO

37 focus

Ogni giorno, il rotariano Caleb Lucien andava a scaricare

l’aereo, caricava di beni e materiali la sua auto, e si spin-

geva ovunque vi fosse bisogno.

Caleb, che ha fondato Hosean Ministries International a

Pignon nel 1984, è stato coinvolto nella costruzione di

scuole e orfanotrofi, e si è anche concentrato sulle risorse

idriche e sui servizi igienico-sanitari, a causa dell’epidemia

di colera in corso, che aveva avuto inizio nell’ottobre 2010.

“La ricostruzione avverrà probabilmente nei prossimi 10

anni,” afferma. “Non si può fare tutto da un giorno all’al-

tro, soprattutto in un posto come Haiti, dove il governo

non è stabile, e dove il livello di corruzione è alto. Ci sono

luoghi che sono stati colpiti in modo spaventoso, in cui le

persone vivono ancora nelle tende. La capacità di comu-

nicare in tutto il nostro Distretto è stata fondamentale, e

continuerà a esserlo”.

Barry Rassin racconta aver comunicato grazie all’utilizzo

delle mail, tanto da ricevere più di 15.000 messaggi dall’i-

nizio dell’emergenza terremoto.

“Quando si tratta di riprendersi da un’emergenza” pro-

segue, la gente dovrebbe essere consapevole che non si

devono solo ricostruire le infrastrutture, bisogna anche

ricostruire l’economia”. Dopo il disastro del 1990, le per-

sone hanno spedito del riso ad Haiti, in modo incontrollato,

tanto da mettere in crisi i produttori di riso del Paese. “Per

il terremoto del 2010, abbiamo cercato di comprare tutto

ciò che era possibile direttamente ad Haiti: è importante

mantenere tutto a livello locale, oltre che lavorare con i

governi locali per assicurarsi che i parametri costruttivi non

solo vengano rispettati, ma anche migliorati”.

Robert Leger, un rotariano di Haiti che ha aiutato tramite la

ristrutturazione e la ricostruzione di scuole, elogia il lavoro

di Barry Rassin e degli altri tre titolari dei fondi che hanno

contribuito a finanziare la ricostruzione: il Past RI Vice

President Eric Adamson e i Past RI Director John Smarge

e Bob Stuart. Ricorda la richiesta di un Rotary club locale

per riparare una scuola: “Dopo aver analizzato la situazio-

ne, i quattro leader hanno chiesto di parlare con i genitori.

Gli comunicarono che la scuola sarebbe stata ricostruita.

Avreste dovuto vedere le facce dei genitori...».

Port au Prince, mercato all’aperto. Foto in alto: Costruzione di un rifugio temporaneo.

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FOCUS

38 ROTARY novembre 2014

URA

GAN

O SA

NDY

QUANDO NEL MESE DI OTTOBRE 2012 l’uragano Sandy

colpì l’area metropolitana di New York, i rotariani si ritrova-

rono in un innaturale duplice ruolo: avere bisogno di aiuto,

oltre che fornirlo. Quando la tempesta colpì, circa un terzo

dei 27 membri del Rotary Club di Point Pleasant Beach,

lungo la costa del New Jersey, sono stati costretti a lasciare

le proprie case, tra cui Sheila Vinton, governatore eletto del

Distretto 7500.

Si stima che inizialmente i due terzi dei 1.200 rotariani

del Distretto furono colpiti dalla tempesta, e che 100 di

loro si stiano ancora riprendendo. Sheila è una di loro,

mentre attende il completamento dei lavori a casa sua, che

è dovuta essere ricostruita. Subito dopo la tempesta, i ro-

tariani locali furono direttamente coinvolti nelle operazioni

di soccorso. Le persone le cui case non furono danneggiate

aiutarono gli altri a sventrando e facendo a pezzi i muri, e

smistando personalmente gli effetti personali per vedere

cosa poteva essere salvato. I Rotary club al di fuori del New

Jersey hanno inviato camion carichi di cibo, acqua, vestiti

e materiali di consumo. I singoli club del Distretto ben

presto si attivarono con modi creativi per fornire assistenza.

Come parte della ripresa, “uno dei nostri club ha utilizzato

una sovvenzione distrettuale per creare una libreria”, rac-

conta la Vinton. “Un altro ideò un negozio dove i residenti

potevano andare a barattare i generi ricevuti in dono. Ab-

biamo ricevuto contributi finanziari dai rotariani di tutto il

mondo. Abbiamo usato questi finanziamenti per sostituire

gli elettrodomestici nelle case della gente, così come per

comprare cartongesso e materiale edile. Ci siamo attivati

per piccoli progetti, come ad esempio contribuendo a crea-

re un bagno accessibile ai disabili in un centro di soccorso

e ricostruire un centro comunitario a servizio dei lavoratori.

“Potrei stimare che tra service, denaro e beni, l’importo

che abbiamo fornito come Distretto 7500 ammonti a più di

3 milioni di dollari”. Si tratta di un importo “impressionan-

te”, fa notare, “ma si tratta di una goccia nel mare rispetto

ai miliardi di dollari di danni che si sono verificati”. Anche

se Sheila pensa che le sovvenzioni della Fondazione possa-

no aiutare con progetti di recupero, ha suggerito ai club e

ai distretti di essere creativi e di cercare altre fonti di soste-

gno, dato l’alto costo della riparazione e delle ricostruzioni.

Nel vicino distretto 7490, Bonnie Sirower coordinò le ope-

razioni di soccorso del Rotary mentre erano “accampati” a

casa del segretario distrettuale (non ha avuto a disposizione

una connessione Internet a casa per tre settimane). Quando

potè nuovamente usare il suo telefono cellulare, ricorda di

aver scoperto un nuovo tipo di alluvione: 253 nuovi mes-

saggi.

Bonnie, che per il suo lavoro durante il disastro si è guada-

gnata il soprannome di “Energizer Bonnie”, giura sulla virtù

delle tre C: Communicate, Collect, Collaborate.

Una settimana dopo la tempesta, si recò alla giornata Rotary

all’ONU, e condivise l’urgenza della situazione direttamente

con altri governatori e dirigenti del Rotary. Lavorando con

Peter Wells, coordinatore del Distretto in caso di catastrofi,

predispose per la CBS Radio a New York 10.000 dollari di

spazi pubblicitari, per chiedere donazioni. Due mesi dopo

la tempesta, i siti web Rotary di New York e New Jersey ave-

vano registrato più di 8.400 visite, donazioni per 730.000

dollari, e il Distretto ebbe più di 300 nuovi iscritti. “Non

avrei potuto farlo senza Peter”, sostiene Bonnie.

“La cosa più intelligente che abbiamo fatto è stata quella di

aderire al locale VOAD (Voluntary Organizations Active in Di-

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39 focus

saster)” osserva. Quel gruppo era guidato da Janet Sharma,

del Rotary Club di Englewood, New Jersey, direttore esecu-

tivo del Volunteer Center di Bergen County, che permise di

organizzare le conference calls tra 50 organizzazioni.

Sharma dice che anche se il Rotary è un’organizzazione

strutturata per aiutare meglio nel superamento dell’emer-

genza a lungo termine, i rotariani hanno svolto un ruolo

fondamentale nei primi momenti dei soccorsi. Sono stati

“essenziali all’inizio, per far partire gli aiuti”.

Dopo la fase di emergenza, racconta Bonnie, lei e Wells

hanno concentrato l’attenzione nel quartiere, con finanzia-

menti per “cose che potessero portare beneficio al maggior

numero di persone”. I rotariani aiutarono a ricostruire un

centro per anziani, e ripristinato una caserma dei pompieri

e un parco giochi.

“È stato il periodo peggiore, ma è stato anche il migliore

di tutti i tempi, perché ha tirato fuori il meglio dalle perso-

ne”, dice. Ma lei osserva che le migliori intenzioni a volte

possono creare un involontario “disastro nel disastro”: una

valanga di beni donati inutilizzabili.

Un suo vicino di casa “del sud”, Sheila Vinton, ricorda la

telefonata ricevuta da un coordinatore da parte di una per-

sona che aveva appena inviato 15 materassi usati. La sua

risposta fu: “rimandali indietro”.

Barry Rassin ha riscontrato un problema simile ad Haiti:

“La gente non deve inviare le cose di cui vuole sbarazzarsi.

Come un rotariano di Haiti ha indicato: “Si prega di non

inviare i vestiti che non mettono più i vostri figli.” Sirower,

Vinton, e Rassin sono d’accordo su una semplice linea

guida: prima di inviare qualsiasi cosa, bisogna capire quali

siano i reali bisogni.

A tal fine, Rassin vorrebbe che il Rotary stabilisse “un ramo

organizzativo che trasmetta le informazioni, così coloro che

vogliano donare dopo un disastro possano sapere ciò di cui

c’è bisogno - per esser sicuri che le cose giuste vengano

inviate al posto giusto, al momento giusto”. Anche se è

consapevole che il soccorso non è l’obiettivo principale del

Rotary, Barry sottolinea che i distretti e i club aiutano sem-

pre dopo i disastri: “abbiamo bisogno di intervenire con più

strutture, e il Rotary può aiutare i club a farlo”.

Mobili e arredi per la casa, spediti ai residenti di Toms River. 10.000 dollari in lavatrici e asciugatrici, distribuite ad Atlantic City.

VITA DOPO UN DISASTRO

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FOCUS

40 ROTARY novembre 2014

POCHE PERSONE sanno apprezzare tanto quello che i

rotariani possono portare ad una regione devastata da un

disastro quanto il Presidente eletto K.R. “Ravi” Ravindran.

Sono passati quasi 10 anni da quando il suo Paese, lo Sri

Lanka, venne devastato da quello che potrebbe essere stato

lo tsunami più distruttivo di tutti i tempi. L’onda devastan-

te, che colpì altre dieci nazioni, fu provocato da un sisma

di magnitudo 9.0 avvenuto proprio sotto l’Oceano Indiano,

la cui forza, secondo le stime dello U.S. Geological Survey,

è stata pari all’energia prodotta dall’esplosione di 23.000

bombe atomiche come quella sganciata su Hiroshima.

“Questo ha segnato uno dei giorni più bui della storia del

nostro Paese”, racconta Ravindran. Il disastro provocò

quasi 38.000 vittime in Sri Lanka e distrusse due terzi

delle coste della nazione. “I rotariani hanno risposto imme-

diatamente, inviando subito cibo, acqua, vestiti, coperte,

medicine e tende in tutti gli angoli del paese”. Dopo la

prima fase di soccorso, il Rotary dello Sri Lanka lanciò il

progetto School Reawaken, un’impresa audace per la quale

il Distretto 3220 raccolse più di 12 milioni di dollari (2

arrivati dalla Fondazione), per la ricostruzione di 25 scuole.

“Siamo decisi a trasformare la tragedia in opportunità”,

dice Ravindran. “Abbiamo completato l’intero progetto in

cinque anni, nonostante stessero infuriando diverse batta-

glie in alcune parti del Paese. Oggi più di 12.000 bambini

frequentano scuole in cui vi sono tutte le più moderne tec-

nologie necessarie alla loro istruzione: aule ventilate, labo-

ratori d’informatica all’avanguardia, biblioteche attrezzate

e impianti sportivi. Quando abbiamo intrapreso il progetto,

non avevamo neanche un dollaro - avevamo solo il nostro

sogno, e gli abbiamo dato vita”.

Un aspetto fondamentale dell’iniziativa, era la realizzazio-

ne di “un sito web dinamico che contenesse ogni piccolo

dettaglio del progetto - ogni centesimo che è stato ricevuto

e da chi, ogni centesimo che è stato speso e in quale og-

getto o scuola. I donatori sapevano esattamente dove finiva

il proprio denaro.”

“Dobbiamo contare sui club e sui distretti per formare i

comitati di progetto”, continua Ravindran. “La Fondazione

Rotary, con la sua base di appoggio in tutto il mondo, è

pronta a intervenire e aiutare, purché si dimostri la nostra

abilità nel rispondere alla situazione. Ma non abbiamo

nessun programma su misura per le ricostruzioni dopo

l’emergenza. Forse abbiamo bisogno di approfondire tutto

ciò più seriamente. La realtà è che quando un evento cata-

strofico avviene, ci accingiamo ad aiutare i nostri amici. È

così naturale farlo. Il Rotary International non può diretta-

mente, ma i distretti e i club sono sempre pronti ad aiutare.

Quando c’è una crisi, i rotariani sono i primi a iniziare la

campagna di aiuti, supportandola per lungo tempo”.

TSU

NAM

I SRI

LAN

KA

41 focus

Muratori dello Sri Lanka ricostruiscono una casa nei pressi delle rotaie, la zona è stata pesantemente colpita dallo tsunami del 2004.

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VITA DOPO UN DISASTROFOCUS

Anche se la struttura finanziaria, che ha sostenuto i

soccorsi e il recupero dopo il disastro dello tsunami del

2004 nell’Oceano Indiano e il terremoto di Haiti del

2010, è cambiata, la Fondazione Rotary ha ancora un

ruolo da svolgere per la ricostruzione a lungo termine.

John Osterlund, direttore generale della Fondazio-

ne, ritiene che, dopo molte discussioni, “il Rotary

ha finalmente raggiunto la consapevolezza che non

siamo e non dovremmo mai essere un’organizzazione

di prima risposta. Ma dato che i nostri programmi di

sovvenzione sono a disposizione di tutti, questa è una

bella occasione per la Fondazione Rotary di svolgere

un ruolo a lungo termine nel ripristino post evento”. E

fa notare che alcuni club e distretti hanno gettato le

fondamenta per essere in grado di finanziare i progetti

per la ricostruzione.

“Penso che siamo giunti al punto in cui lo staff, per la

prima volta dopo tanto tempo, ha ben chiaro quale sia

il nostro ruolo. Oltre la Fondazione, c’è una quantità

incredibile di attività club-to-club che nasce dopo un

disastro. A Evanston siamo al di fuori di questo, quasi

completamente”.

Anche se i progetti di sovvenzione globale devono

rientrare nelle sei aree d’intervento della Fondazione

e soddisfare i requisiti di sostenibilità, Osterlund af-

ferma che “c’è tanto margine d’azione nelle specifiche

esigenze che ci vengono suggerite”.

Ad esempio, la costruzione di scuole può rientrare

nell’alfabetizzazione e nell’istruzione. La revisione

dei finanziamenti globali, entrata in vigore in tutto

il mondo lo scorso anno, tramite le nuove direttive

di grant-making, ha riguardato i 17 finanziamenti di

ripristino post-emergenza nelle Filippine, che hanno

interessato le aree di salute materna e infantile, di

alfabetizzazione e di istruzione, di acqua e dei servizi

igienico-sanitari, e di prevenzione delle malattie.

Ci sono stati anche altri cinque finanziamenti nelle

stesse aree in Indonesia, e uno in Giappone.

“Se accetti che non siamo un’organizzazione di primo

intervento e capisci che il nostro ruolo è quello di un

recupero a lungo termine, guadagni un po’ di tempo

per valutare i bisogni della comunità che si sta ripren-

dendo dal disastro. Allo stesso tempo tu sei più infor-

mato nell’organizzare un finanziamento. Il vantaggio

del tempo ti permette di farlo bene”.

FONDAZION

E ROTARY & INTERVEN

TI

41 focus

Una studentessa in una scuola provvisoria, Sri Lanka post-tsunami.

INDICE segue >>

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È METÀ MATTINA quando ricomincia a piovere. Da qual-

che giorno ormai si deve uscire sempre con ombrello e

impermeabile. Goccia dopo goccia, i rumori della città

vengono inghiottiti dall’intensità della pioggia. Risuona

solo tre le strade lo sciabordare dei flussi spostati dalle

auto, mentre sotto gli ombrelli sembra di stare con le orec-

chie vicino alla cassa di una batteria. Le corse alle auto per

salire in macchina, per evitare di bagnarsi. I venditori di

strada che sotto i pochi portici affollati cercano di vendere

ombrelli nuovi ai più sprovveduti. Negozianti che dispongo-

no nuovi zerbini e fogli di carta all’ingresso dei loro negozi,

per non bagnare il pavimento di tutto il locale.

Di acquazzone parlano i vecchi al bar, di temporale estivo

fuori stagione parlano alcuni giovani, bomba d’acqua cita-

no i più. Ma la pioggia continua a scendere, fitta e pesante.

Tra giovedì 9 e venerdì 10 ottobre, in meno di 24 ore,

su Genova sono piovuti 395 mm d’acqua. Di alluvione si

parlerà in seguito. E se non bastasse ciò, tutta la Liguria

è stata travolta dall’acqua, e in condizioni come questa la

morfologia della regione non può altro che provocare disa-

stri. Le città costiere, in particolare Genova, sono il collo

di bottiglia di un bacino pronto a raccogliere qualunque

goccia di pioggia, e portarla al mare.

Una volta forse con più tempo, ma oggi, dopo lo sfrenato e

violento uso del suolo che è stato perpetrato nel tempo, il

deflusso avviene in poche ore, e con una velocità e potenza

sempre crescente. In quella notte, sono esondati i torrenti

Bisagno e Sturi e alcuni rii, tra cui il Fareggiano, il Noce e

il Torbella. Tutto in una notte, tutti insieme, a dimostrare la

scelleratezza dell’uomo di fronte la natura. Una dimostra-

zione che ricorda molto il 2011 e il 1970, date così vicine,

ma al tempo stesso velocemente dimenticate.

E ora non si potrà, e dovrà, dimenticare dei danni di questa

nuova alluvione: 43 comuni alluvionati, 250 milioni di euro

di danni stimati, di cui 25 solo a Genova, 1 vita strappata

ai suoi cari.

La risposta del popolo ligure è stata, come sempre, vee-

mente ma silenziosa, un popolo abituato a una terra che

costringe a sacrificarsi per farla fruttare, una cittadinanza

pronta a sporcarsi le mani e a darsi da fare. Da tutto ciò

nasce l’ormai famoso lancio giornalistico degli “Angeli del

ALLU

VION

E GE

NOV

A

42 ROTARY novembre 2014

FOCUS

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Claudio Piantadosi

fango”, un epiteto a rappresentanza di giovani e non che

dal giorno stesso del disastro si sono messi a disposizione

di tutti, al di sopra di ogni interesse, con l’intento di aiuta-

re a riprendersi il prima possibile. Aiutare a far rialzare la

testa a tutte quelle persone colpite nel profondo da questa

vicenda, che hanno visto, a volte, venir lordato e distrutto

in meno di due giorni il lavoro di una vita. Angeli al fianco

di chi ha bisogno di risollevarsi. E al fianco di queste per-

sone si è subito adoperato l’intero Distretto Rotary 2032,

che facendo rete tra i propri club, e coinvolgendo anche i

rotariani di tutta Italia, si è attivato per dare una risposta

concreta ai bisogni della comunità colpita. Per prima cosa

hanno attivato una raccolta fondi, in collaborazione con il

Distretto gemello 2031, mettendo a disposizione il Fondo

di Solidarietà distrettuale, donando così 220.000 euro.

Oltre a questo importante sforzo economico, ha organizzato

e istituito un Gruppo d’Azione Rotariana formato da soci

specialisti nel settore fiscale e amministrativo, allo scopo

di mettere a disposizione le loro competenze alle persone

bisognose per espletare le pratiche verso gli enti e i comu-

ni, per riuscire così più facilmente ad accedere ai contri-

buti riconosciuti per il ripristino delle proprie attività o per

la ricostruzione o ristrutturazione delle proprie abitazioni

danneggiate. Un Rotary quindi impegnato tra la gente e

per la gente, pronto a sostenere la comunità quando questa

viene messa in ginocchio, e capace di farla rialzare.

43 focus

VITA DOPO UN DISASTRO

segue >>

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ALLU

VION

E GA

RGAN

O IMMAGINI FORTI trasmesse dalla tv nelle ore successive

alla tragedia che ha colpito il Gargano il 3 e 4 settembre:

macchine sepolte dal fango, case senza più nulla che le

facessero somigliare a case, volti scavati dalla fatica, incre-

duli e come intontiti dallo schiaffo improvviso della natura

che diventa nemica. Le immagini hanno scosso le coscien-

ze di molti di noi: il tempo di capire che cosa sarebbe stato

più utile, il tempo di organizzarci e ci siamo imbarcati

nell’avventura costantemente incoraggiati e supportati dal-

la Rappresentante Distrettuale Paola Aprea, essenziale in

tutte le fasi, come sempre. Così è nato Rotaract 4 Gargano.

All’appello hanno risposto praticamente tutti. Vedere così

tante adesioni è stata un’emozione!

Pochi giorni dopo eravamo nelle zone colpite. Su indicazio-

ne del sempre indispensabile Governatore Luigi Palombel-

la, siamo andati a Peschici coordinati dal Presidente del

Rotary Club Gargano Rocco Pio Vivoli.

Scaricati i beni di prima necessità che avevamo potuto

mettere insieme in un furgone e consegnati alla sede locale

della Protezione Civile di Peschici, siamo andati a spalare

fango nella struttura di un ristorante con affittacamere an-

nesso. Il proprietario ci ha raccontato di trent’anni di sacri-

fici mentre figlio e nipoti stavano lì in piedi a guardare con

la disperazione negli occhi la melma che già cominciava ad

indurire e inghiottiva tutto: tavoli, sedie, stoviglie, cucina…

Sono bastati i loro sguardi e l’indolenza dei loro corpi a

darci la misura di quanto tutto ciò che abbiamo costruito

è maledettamente precario e di quanto noi, viaggiatori di

passaggio su questo pianeta, possiamo essere irrispettosi

e distruttivi verso la grande casa che temporaneamente

occupiamo.

Fango, fango ovunque, e ancora sempre e solo fango. Era-

vamo tredici, tredici improvvisati volontari della speranza.

Abbiamo indossato guanti e stivali e, armati di pale e sec-

chi, abbiamo cominciato a spalare. Ma più ne toglievamo e

più sembrava che ce ne fosse!

La cucina del ristorante, ampia una quarantina di metri

quadri, era sommersa da oltre un metro di fango che ci ren-

deva difficile anche spostarci. Dopo ore a ripetere gli stessi

gesti: riempi il secchio, passa il secchio, vuota il secchio

nella carriola, vuota la carriola, riporta la carriola e così via,

i fuochi e tutto il resto in cucina erano riemersi dalla mota.

44 ROTARY novembre 2014

I ragazzi del Rotaract collaborano attivamente alle operazioni di ripristino nel Gargano.

FOCUS

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FranCesCo turriani

VITA DOPO UN DISASTRO

45 focus

A muoversi negli altri ambienti c’era di che scoraggiarsi ma

s’è fatto il possibile in un arco di tempo limitato. Il risul-

tato è stato quello di dare una spinta a persone che solo la

mattina erano provate e scoraggiate oltre ad aver svuotato

di fango locali interi.

Il nonno che trent’anni fa ha iniziato l’attività, è un uomo

verace e col viso segnato dagli anni. Gli si leggeva l’ama-

rezza, e soprattutto il timore di non avere il tempo di veder

rinascere la sua creatura, eppure incoraggiava e dirigeva

tutti. Combatteva. Tempra forte e testarda di contadino,

abituato a misurarsi con stagioni avverse. Rude e sbrigativo

per tutto il tempo, alla fine della giornata ci chiede: “Ma a

voi chi vi ha mandato? Chi vi paga? Che volete in cambio?”.

Quando qualcuno di noi ha risposto che non ci doveva nul-

la, aveva gli occhi lucidi. Le lacrime solcavano il suo volto

scavato dal tempo.

Quell’attimo ci ha reso consapevoli della forza del nostro

gesto ed è stata la nostra generosa ricompensa.

I ragazzi del Rotaract collaborano attivamente alle operazioni di ripristino nel Gargano.

INDICE

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RECENSIONI

46 ROTARY novembre 2014

VINCERE LA POLIOla vera storia di una grande guerraIl medico Salvatore Ricca Rossellini ci racconta come siamo arrivati così vicini all’eradicazione della polio

“Ripenso al racconto di questa incredibile lotta ad una delle

più scellerate malattie della storia dell’umanità. Quasi tre-

mila anni dopo la morte di Siptha, era il 1958, il Rotary In-

ternational prese - grazie anche alle pionieristiche iniziative

dei rotariani italiani, come quelle di Sergio Mulitsch di Pal-

menberg nelle Filippine - la decisione storica, con il progetto

Polio Plus, di immunizzare tutti i bambini del mondo contro

la polio. Un sogno che era apparso come una stella lontana

a quel manipolo di coraggiosi italiani… e oggi, trent’anni

dopo, siamo tutti orgogliosi di poter finalmente pensare a un

mondo libero da questa malattia”.

Le ultime frasi del libro di Rosellini “Vincere la Polio” resti-

tuiscono subito l’intento e lo spirito con cui è stato portato a

termine questo sforzo letterario. Un libro che raccoglie e met-

te insieme le storie e le testimonianze di una terribile malat-

tia, la poliomielite, che nel mondo ha cambiato la vita delle

famiglie di chi è morto o l’esistenza di quanti sono soprav-

vissuti. Ha provocato profondi mutamenti culturali, rivoluzio-

nando i concetti di solidarietà nell’ambito sanitario e sociale.

Con il suo stile asciutto e avvincente l’autore riesce a tra-

sformare una cronaca storica alla lotta alla polio in un testo

da leggere tutto d’un fiato, per capire e scoprire passo dopo

passo, come realmente si sono succeduti i fatti, e cosa ha

portato a far si che l’impegno del Rotary International si

concretizzasse in un disegno così ampio e ambizioso, e so-

prattutto realistico.

Il mondo è “così vicino” all’eradicazione della polio, la se-

conda malattia in assoluto, dopo il vaiolo. Un traguardo che

merita un riepilogo curato e attento. Un racconto affidabile

e il più possibile documentato. Una celebrazione di quegli

uomini di buona volontà, che hanno saputo cambiare la

società. Inno solenne alle nostre esistenze e all’amore, in-

tonato da chi, pur colpito dalla malattia e fiaccato dal peso

quotidiano della sofferenza e della difficoltà, non ha perso

l’orgoglio, il desiderio e la forza di vivere.

L’AUTORESalvatore Ricca Rosel l in i

(1955) è medico ospedaliero,

specialista in gastroenterolo-

gia, medicina interna e ge-

riatria. Impegnato dal 1996

nel volontariato sanitario, ha

realizzato numerosi interventi

umanitari contro le epatiti vi-

rali nei campi dei rifugati sahrawi di Tindouf, in Algeria.

Ha pubblicato La salute del tuo fegato (2010), Fegato

sano (2010) e Gli alleati per la salute (2013). È presidente

del Rotary Club Forlì per l’annata 2014-2015.

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RECENSIONI

FACCIAMO IL PUNTOSULLA LOTTA ALLA POLIO

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102.419bambini vaccinati contro la polio

supporter al fiancodel Rotary nel mondo

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Finchè la polio non sarà eradicata, tutti i bambini, in ogni luogo del mondo, saranno ancora a rischio.

meno1%

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La polio è stata ridotta del 99%,

e siamo più vicini che mai a

sconfiggerla.

NIGERIA

AFGHANISTAN

PAKISTAN

costo diun vaccino

antipolio

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SPECIALE

MEDITERRANEO UNITOil Rotary Day nazionale10-11-12 ottobre 2014: una tre giorni con al centro il futuro del “mare nostrum”.

...un incontro che certamente gli “animi sensibili” rivivranno

dentro più volte, per raccontarlo poi, fuori, a veglia…; un

congegno perfetto, nato dalla mente e dalle mani di “medici,

avvocati, professionisti”, e fatto visibile agli occhi di quasi

mille persone…

Questi sono due segmenti di un commento più corposo del

caro Amico Ugo Gatta, DG del 2041, sul Rotary National Day;

altri significativi commenti sono pervenuti da parte di italiani

e stranieri, che hanno vissuto con convinzione la tre giorni

marsalese…

I due segmenti sopra citati sottolineano: da un lato, che gli

“animi sensibili” rivivranno gli intensi momenti di un evento

particolare; dall’altro che dell’organizzazione si sono occu-

pati non già tecnici dell’accoglienza, ma rotariani di buona

volontà, che hanno reso un servizio, più o meno efficace, al

di sopra dei loro interessi personali.

Tra questi volenterosi Daniela Vernaccini, Prefetto Distret-

tuale, che così ha chiosato: “Il momento Rotary è quando

succede qualcosa che fa scattare, in un rotariano, l’orgoglio,

la consapevolezza di appartenere a qualcosa di grande, d’im-

portante; il momento Rotary trasforma un iscritto al Rotary

un vero rotariano!”

Ispirandomi a queste riflessioni, intendo condividere il ri-

sultato conseguito con gli altri dodici Governatori dell’anno

e con i tanti Governatori emeriti, eletti e nominati, dei vari

Distretti, con i tanti relatori (di diversa estrazione), con i tanti

organizzatori (occasionali) di un incontro più unico che raro,

qui in Sicilia.

Coralmente abbiamo focalizzato l’attenzione sui fenomeni

più delicati che ruotano attorno al bacino nel quale viviamo;

attuando una ospitalità diretta, da rotariano a rotariano,

senza freddo intervento di terzi. Pare che ci siamo riusciti,

almeno in parte, a rispettare le esigenze dei più; se qualcosa

non è andata per il verso giusto, noi siciliani chiediamo venia.

“Il cuore ce lo abbiamo messo”… ha detto dal palco Enzo

Nuzzo, il Responsabile Eventi del Distretto, che da mesi, con

passione, ha coinvolto un nugolo sempre più numeroso di

volontari entusiasti.

Ma non dormiremo sugli allori! Proseguiremo a correre su un

binario virtuoso, agitando temi sempre più attuali e soste-

48 ROTARY novembre 2014

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MEDITERRANEO UNITO

49 Mediterraneo Unito

Cambiare le cose un lungo percorso, che va sostenutoÈ stato davvero un grande evento il Forum su “Mediterraneo

Unito”: per iniziativa dei governatori dei 13 Distretti italiani,

ha riunito rotariani di tutta Italia ed esponenti delle istitu-

zioni anche dei Paesi del Maghreb; un evento grande per la

numerosa partecipazione, per l’intensità del sentire, per le di-

mensioni dell’impegno del Rotary testimoniato nel servizio in

varie forme, per l’autorevolezza dei contenuti degli interventi

e dell’appello a tutti gli uomini di buona volontà affinché non

si ripetano più le sconvolgenti tragedie che hanno segnato la

diaspora nella disperazione delle popolazioni migranti.

nendo a lungo le azioni umanitarie appena poste in essere.

Staremo vicini ai due giovani vincitori - un israeliano ed una

palestinese - delle borse di studio, per un comune cammino

di pace; continueremo a distribuire gli zainetti nei centri che

ospitano i minori non accompagnati, mettendo a disposizione

le nostre professionalità; consegneremo altri libretti multilin-

gue ai migranti che sbarcheranno; pregheremo nuovamente

con fedeli di tante religioni il “Dio di tutti i Popoli della Terra”.

Insomma, continueremo quotidianamente a esercitare le

azioni rotariane: interna, professionale, di pubblico interes-

se, internazionale ed in favore della gioventù. Ci compete

“accendere la luce” ancor di più sulle tematiche evidenziate

dai tanti esperti chiamati a raccolta nella città lilibetana. E

si impone la pubblicazione dei lavori, per non disperdere

idee e propositi, per lasciare una memoria storica dalla quale

ripartire, “… lungo la via dell’unità e della rappresentatività”,

come auspicato da Giuseppe Viale, Board Director, con una

sua nota di plauso.

Con questo spirito, i tredici Governatori Uniti, ci prepareremo

con pari impegno, per i prossimi appuntamenti, legati dagli

stessi ideali e motivati dalla stessa voglia di diventare sempre

più amici, per spenderci maggiormente in favore dei meno

fortunati.

Giovanni vaCCaro, dG 2110

MARIO GRECOPDG 2120 - Puglia e Basilicata

le carenze della politicaModerando al Forum di Marsala la tavola rotonda sul tema

“Mare Nostrum. Accoglienza e Rotary”, il PDG Mario Gre-

co, già senatore, ha detto tra l’altro: “La politica europea

resta purtroppo ancora latitante, mentre quella nazionale,

sotto la spinta emotiva della tragedia di Lampedusa, è

stata solo capace di varare l’operazione umanitaria Mare

nostrum e abolire il reato di immigrazione clandestina, non

riuscendo a dare le risposte dovute.

Di fronte a questo clima cosa può fare il Rotary? Di certo

non ha il potere di controllare le frontiere, ma può dialoga-

re, può contribuire a trasformare le paure e i pregiudizi ver-

so l’altro in fattori di arricchimento reciproco adoperandosi

in maniera attiva e costante”.

E ancora: “È sbagliato ritenere che la cultura, il dialogo

interculturale, sia appannaggio soltanto dei Governi, degli

Stati. Soggetti attivi e protagonisti si devono sentire i po-

poli, la società civile, le associazioni come il Rotary, che con

la sua capacità dialogante può arrivare dove falliscono le

istituzioni e le diplomazie, spesso condizionate dalle barrie-

re ideologiche e interessi di parte, completamente assenti

nell’essere e nell’agire rotariano.”

GLI INTERVENTI

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Il Forum è nato da una sollecitazione del Board Director

Giuseppe Viale, e dalla scelta dei 13 governatori italiani,

maturata in un incontro a Sciacca, durante il quale Giovanni

Vaccaro è stato designato organizzatore e conduttore delle

due giornate di dibattito impegnato e propositivo su un tema

dalla straordinaria attualità: il destino del Mare Nostrum,

sempre più spesso simbolo di speranza e al tempo stesso

di tragedia, per tanti, tantissimi migranti. Donne e uomini,

grandi e piccini, che a bordo di carrette, si affidano al mare

per ricercare un futuro migliore, fatto di pace, serenità e

rispetto tra popoli.

Un cammino che ridefinisce confini geopolitici e culturali, di

fronte al quale rotariani e non uniscono le forze per favorire il

difficile processo di integrazione e accoglienza.

GLI INTERVENTI

SPECIALE

50 ROTARY novembre 2014

un rotariano, uno zainetto, un sorrisoSecondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per la Mi-

grazione, sulle nostre coste, nei primi sette mesi del 2014,

sono sbarcati circa 9.500 minori, di cui almeno 6.500 sono

arrivati soli, senza neanche un familiare o un amico accanto.

È a loro che il Rotary ha rivolto un pensiero speciale, ide-

ando il progetto “Un rotariano, uno zainetto, un bambino

che sorride”. L’iniziativa, presentata nel corso della seconda

giornata del Forum “Mediterraneo Unito”, prevede la do-

nazione di zainetti colorati ai minori che raggiungono le co-

ste siciliane da soli, senza genitori. Per contribuire al sorriso

dei piccoli, i 13 Distretti del Rotary Italia hanno proposto, al

costo di 20 euro, l’acquisto di uno zainetto di nylon con-

tenente: una t-shirt bianca con stampa blu, un poncho in

PVC di vario colore in taglia unica, un cappellino, il libretto

Parla con Noi per imparare a esprimersi in italiano, un kit di

igiene personale e un prodotto dolciario a lunga conserva-

zione. Nelle varie Aree del Distretto toccato dall’iniziativa, si

provvederà all’individuazione e alla selezione dei Centri più

idonei e affidabili e alla successiva consegna degli zainetti

che, volendo, potranno essere personalizzati (giocattoli,

matite colorate, quaderni, orologi ecc..).

“L’iniziativa - ha sottolineato il Governatore Vaccaro - si

inserisce perfettamente nel solco della nobile tradizione

solidaristica di casa Rotary. Facciamo appello alla generosità

dei singoli rotariani e dei loro consorti, nella speranza di po-

ter rendere sostenibile questo progetto per tutto l’anno”.

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MEDITERRANEO UNITO

51 Mediterraneo Unito

FIN DALLA PRIMA GIORNATA, il Forum, in perfetta linea

con il motto del Presidente Internazionale G. Huang, Accendi

la luce del Rotary, ha emozionato e commosso i presenti

mostrando le principali iniziative messe in atto dai rotariani

nell’area del Mediterraneo, attraverso una mostra ricca di

significati e aspettative. Immagini, opere d’arte, filmati atti

a indicare quante e quali siano le sfide a cui è doveroso ri-

spondere, affinché i 13 Distretti rotariani d’Italia-Malta-San

Marino, promotori del Forum, possano, con il loro operato, far

emergere dalle tante diversità, gli interessi comuni dei popoli

del Mediterraneo.

Ed è proprio con l’intenzione di favorire la collaborazione e lo

scambio tra i popoli che i distretti italiani hanno presentato il

Vocabolario per Migranti, una guida che in cinque lingue pun-

ta ad offrire un’alfabetizzazione di base, semplice e completa

per diverse situazioni. “Parla con noi”, questo il titolo del

vocabolario realizzato da Raffaella Spini e Elisabetta Conti,

si propone come un dizionario/frasario elementare rivolto ai

migranti che sbarcano sulle coste siciliane e che hanno ne-

cessità di comunicare.

«Sono certa che il processo di integrazione non possa realiz-

zarsi in una direzione univoca, perché chi accoglie è chiamato

a modificare le proprie modalità di pensiero e di comporta-

mento e, nello stesso tempo, colui che è accolto si trova nella

condizione di far proprie certe regole di convivenza per il

positivo inserimento nel nuovo contesto.

Prof.ssa

ELISABETTA CONTIUniversità Cattolica di Brescia - Rotary Brescia

la prima alfabetizzazioneL’alfabetizzazione è sempre stato uno dei temi più cari per

Paul Harris e lo è ancora oggi per noi rotariani.

In quest’epoca di grandi migrazioni, alfabetizzare i cittadini

stranieri in Italia significa diffondere cultura ed accelerare

il processo di inclusione sociale, attraverso l’insegnamento

della lingua italiana. Alfabetizzare un uomo significa alfa-

betizzare una persona, alfabetizzare una donna significa

alfabetizzare un’intera famiglia.

Prof. Arch.

GIUSEPPE PELLITTERIUniversità degli studi di Palermo

Mare Nostrum: accoglienza e RotaryI continui sbarchi d’immigrati provenienti dai Paesi del

Mediterraneo, vedono l’isola di Lampedusa come porta

per un transito verso l’Europa. Inizia da lì un cammino di

speranza, verso mete che dovrebbero farli transitare da una

condizione di clandestinità ad uno status spesso di incerta

inclusione sociale.

Si pongono problemi seri, in una continua emergenza, per

accogliere e istradare masse di disperati che devono essere

aiutati e accolti in condizioni quanto più umane o degne

di essere considerate tali. Ciò fa sembrare Lampedusa una

semplice terra di transito, mettendo in ombra le straordina-

rie potenzialità di una terra che, per la sua felice collocazio-

ne geografica, dovrebbe autorevolmente assumere il ruolo

di cerniera culturale, politica, socio-economica e commer-

ciale tra l’Europa ed i Paesi del Mediterraneo.

Storia, paesaggio e drammaticità del disagio sociale con-

vivono oggi nell’isola in maniera singolare in un sistema

articolato, non sempre equilibrato, di relazioni urbane, ter-

ritoriali e sociali, che molto spesso non trovano spazi fisici

adeguati, nella loro organizzazione e qualità. Dovere etico

e necessità attuali impongono interventi a cui l’architettura,

con la sua valenza sociale e culturale, può dare risposte e

deve farsi carico.

GLI INTERVENTI

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GLI INTERVENTI

SPECIALE

52 ROTARY novembre 2014

Per questo abbiamo pensato a una guida, semplice, ma molto

utile, per imparare a conoscersi meglio» - ha spiegato la prof.

ssa Conti, Past-presidente anni 2010-2014 Area Alfabetizza-

zione, Educazione di Base e Mentoring.

L’alfabetizzazione è un tema molto caro al Rotary che da sem-

pre riconosce l’importanza della leva culturale per l’integra-

zione. Una via da seguire per ricreare una comunità linguisti-

ca, sociale, familiare e anche lavorativa. L’intento culturale,

preminente per il Rotary, abbraccia, inoltre, molteplici disci-

pline, tra cui l’architettura e l’ingegneria del paesaggio ur-

bano, come ribadito dal prof. Giuseppe Pellitteri, Università

degli Studi di Palermo - Dipartimento di Architettura - Scuola

Politecnica: «Lampedusa e la Sicilia tutta hanno affrontato la

convivenza di un sistema articolato, non sempre equilibrato,

di relazioni urbane, territoriali e sociali, che molto spesso non

hanno trovato spazi fisici adeguati, nella loro organizzazione

e qualità. A tal proposito, Rotary International con il Distretto

2110 Sicilia e Malta ha patrocinato il workshop internaziona-

le Emergency and Hospitality in Architecture and Lan-dsca-

pe: ethics and aesthetics, attribuendo borse di studio per pre-

miare i giovani studenti più meritevoli, che si sono impegnati

nell’elaborazione di progetti per l’isola». La tavola rotonda ha

visto, inoltre la partecipazione di importanti rappresentanti

istituzionali, come Naceur Mestiri, ambasciatore repubblica

tunisina; il dr. Pasquale Alongi, vicequestore aggiunto, la

prof.ssa Magda Antonioli, il contrammiraglio Roberto Came-

rini e il capitano della Guardia di Finanza Massimo Anedda.

Ai giovani il Forum ha dato ampio spazio, anche con l’intensa

partecipazione dei rotaractiani da tutti i distretti italiani.

Prof.ssa

MAGDA ANTONIOLI CORIGLIANOUniversità Bocconi di Milano

nuovo modello di marketing turisticoLo sviluppo del turismo nel Mediterraneo consentirebbe un

più forte e profondo scambio socio-culturale tra comunità

residente e viaggiatore, che a sua volta potrebbe portare

ad un miglioramento delle relazioni umane fra popoli diffe-

renti per modelli sociali, cultura e religione, stimolando una

maggiore apertura culturale sia nel turista, che nella comu-

nità locale: la conoscenza diretta dei paesi che si affacciano

sul Mediterraneo contribuirebbe a ridurre quella confusio-

ne tra nazioni, religione islamica e fondamentalismo che

oggigiorno penalizza fortemente questi territori.

Dott.

PASQUALE ALONGIVice Questore Aggiunto - Polizia di Stato

il controllo dei flussi migratoriI flussi migratori si ripetono ciclicamente nel tempo. Di-

pendono dalle situazioni politiche, dai conflitti in atto. Si

distinguono in regolari e illegali. Si deve distinguere anche

tra i flussi illegali poiché non tutti i migranti sono uguali.

Possono essere soggetti irregolari che hanno protratto

la propria presenza in Italia, o persone che sono entrate

illegalmente nello spazio europeo. Potrebbero anche avere

titolo a richiedere asilo politico.

I flussi sono cambiati per quantità e qualità. Non è possibile

arginare il fenomeno ma solo gestirlo all’interno di un uni-

co disegno europeo che preveda integrazione dei migranti

e politiche internazionali di cooperazione. In Italia bisogna

sicuramente modificare la legislazione sulla cittadinanza e

velocizzare l’iter per la concessione/diniego della richiesta

di asilo politico. Il dispositivo messo in atto per l’emergenza

“sbarchi” prevede molte fasi che servono a: mettere in

sicurezza i migranti; identificarli; svolgere le attività inve-

stigative; condurli presso i CARA o preso i CIE.; avviare le

eventuali attività di rimpatrio.

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GLI INTERVENTI

MEDITERRANEO UNITO

53 Mediterraneo Unito

LA SECONDA GIORNATA DI LAVORI ha visto un confronto

serrato sulle sfide che attendono il Mare Nostrum anche

attraverso la tavola rotonda: “Mediterraneo: un mare di con-

divisione: giuridica, politica, religiosa e sociale”, avviata con

la presentazione della scheda di approfondimento realizzata

dai giornalisti Rai Davide Camarrone e Filippo Landi. Alla di-

scussione hanno portato il loro contributo, l’On. Jean Leonard

Touadi, accademico, scrittore, giornalista, di origine congole-

se, consulente del ministero degli Esteri, con un intervento

registrato, essendo assente perché impegnato sul fronte

europeo; il parroco della diocesi di Sciacca, Stefano Nastasi,

sull'isola di Lampedusa per 6 anni; il prof. Roberto Lagalla,

Rettore dell’Università di Palermo e rotariano, sostenitore

convinto della forza del programma Erasmus e della rete uni-

versitaria Hermes per il recupero culturale e l'internazionaliz-

zazione degli studi; PDG prof. Renato Cortinovis, presidente

della commissione interdistrettuale per l’alfabetizzazione

e l’Integrazione sociale; il dr. Claudio D’Isa, magistrato di

Cassazione; il senatore Tonino D'Alì; Mario Affronti, direttore

pastorale dei migranti dell’Arcidiocesi di Palermo; Martin

Xuereb, Malta Chief of Defence, direttore del Moas, unità di

primo soccorso in mare.

Patrizia Valenti, vicepresidente della Regione siciliana, ha

evidenziato la criticità dei tempi di reazione istituzionale, con

riferimento specifico all'Unione Europea, rispetto alle esigen-

ze d'emergenza sul territorio, e ha analizzato la disponibilità

ricettiva delle regioni italiane rispetto agli immigrati, a fronte

del flusso imprevedibile che si riversa sulle coste siciliane e

che richiede un vero processo d’integrazione. È stato proprio

il dr. D’Isa ad aver sottolineato come «l’incomoda posizione

di confinanti dirimpettai di popolazioni così tormentate, da

cui solo un braccio di mare ci separa o unisce, ci ponga di

fronte a numerose riflessioni. Bisogna intendersi - ha specifi-

cato il magistrato - sulla parola “condivisione”, se, cioè, essa

sia riferita allo stato attuale delle cose o a una prospettiva

futura. Personalmente, propendo per quest’ultima opzione,

non fosse altro che, nello spirito dell’azione rotariana, ciò

che rileva è la funzione propositiva da considerare come

apporto positivo alla società civile». Un apporto che il Rotary

Prof.

ROBERTO LAGALLARettore Università di Palermo

Sostenitore convinto della forza del programma Erasmus

e della rete universitaria Hermes per il recupero culturale e

l’internazionalizzazione degli studi, il Rettore è intervenuto

al forum condividendo la propria esperienza.

Prof.

RENATO CORTINOVISCommissione per l'alfabetizzazione e l'integrazione

Internet, stranieri e formazioneIl rapporto con le scuole professionali e i gruppi stranieri

presenti in Italia ci ha dato elementi per comprendere che

oggi la sfida si gioca su un piano differente. Gli insegnanti

si confrontano con discenti nativo-digitali e piattaforme

che suggeriscono un cambio di paradigma nella metodolo-

gia di insegnamento e di produzione dei contenuti. Il pre-

potente ingresso di internet nella nostra quotidianità offre

un panorama davvero nuovo. Internet non agevola solo gli

scambi, ma offre forme e dinamiche nuove per produrre e

fruire di contenuti. È un terreno che, sotto questo aspetto,

in Italia è ancora poco esplorato e ancor meno conosciuto.

Paghiamo tutti, in particolare le nuove generazioni, un di-

gital divide nei confronti di altri Paesi. Intendiamo dare un

supporto professionale, una piattaforma, ai professori che

intendono rinnovarsi nella metodologia d‘insegnamento.

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SPECIALE

54 ROTARY novembre 2014

persegue attraverso politiche attive di alfabetizzazione, la cui

importanza è stata più volte sottolineata nel corso dell’incon-

tro anche dal prof. Cortinovis: «L’Alfabetizzazione è uno dei

focus del Rotary International, ma si deve adattare a quelle

che sono le esigenze evolutive della società, assumendo

forme e intensità diverse in funzione del contesto. Per noi

Alfabetizzazione non può significare solamente saper leggere

e scrivere, ma deve rappresentare un percorso d’integrazione

totale. Per questo la Commissione si è impegnata così tanto

nella creazione di glossari che possano aiutare i migranti a

inserirsi nel nuovo tessuto sociale e lavorativo» - ha precisato

il prof. Cortinovis, facendo riferimento alla pubblicazione di

glossari professionali che, pensati in dieci lingue diverse,

possono aiutare i migranti a inserirsi nel tessuto occupazio-

nale italiano.

Il dibattito è poi proseguito con la tavola rotonda su “Medi-

terraneo: Ambiente e Risorse” a cui sono intervenuti, tra gli

altri il soprintendente del mare Sebastiano Tusa, il presidente

del Distretto Pesca Giovanni Tumbiolo, e il sen. Giuseppe

Marinello, presidente della commissione ambiente del Se-

nato, rotariano, che ha affermato: «Lo straordinario valore

del Mediterraneo, dal punto di vista naturalistico, storico-ar-

cheologico e culturale, così come le ineguagliabili qualità

dei nostri ecosistemi marini, devono essere adeguatamente

salvaguardate e attentamente valorizzate. Solo così potranno

essere alla base delle economie mediterranee, considerando

il mare una risorsa da gestire in maniera razionale, corretta

e moderna. Per questo, numerose sono le attività d’indagine

e controllo che come Commissione Ambiente Senato stiamo

portando avanti, affinché i fondali siciliani e italiani tutti

possano rappresentare un valore aggiunto per le future ge-

nerazioni».

Il Presidente Internazionale del Rotary, Gary C.K. Huang, ha

inviato a Marsala, a rappresentarlo al Forum, Abby McNear,

dell’ufficio centrale del Rotary di Chicago, che è intervenuta

a conclusione esprimendo un forte apprezzamento per l’ini-

ziativa dei distretti italiani, per l’organizzazione del Distretto

Sicilia e Malta, che ha riscosso vasti complimenti da tutti i

partecipanti, e compiacimento per il successo dell’iniziativa.

GLI INTERVENTI

Dott.

CLAUDIO D'ISAMagistrato Suprema Corte di Cassazione - RC Sorrento

condivisione giuridica per i popoliL’uomo trae dall’ambiente risorse indispensabili alla pro-

pria esistenza e ha perciò l’obbligo nei confronti dei suoi

contemporanei e di quelli futuri, di preservarlo e sfruttarlo

in modo sostenibile, fissando regole cogenti, sia di natura

amministrativa che penale; è in gioco la sua salute e la sua

stessa sopravvivenza. Bisognerebbe affrontare uno studio

comparato della legislazione di ogni Paese rivierasco, euro-

peo, asiatico e africano, con riguardo a tutte le problemati-

che ambientali, compresa dei limiti di sopportabilità dei fat-

tori inquinanti, le cui percentuali variano da Paese a Paese.

Prof.

FRANCESCO PAOLO DI BENEDETTOla strage degli innocentiIl fenomeno dell’immigrazione deve essere percepito, in

ogni paese, come un apporto, una ricchezza, non solo in

quanto fattore di riavvicinamento di popoli diversi, ma an-

che e soprattutto, come elemento di arricchimento cultura-

le, umano e persino economico. Bisogna educare le giovani

generazioni alla tutela di quei diritti, la cui misura ed il cui

valore non può essere fissato astrattamente, come il diritto

alla vita, la libertà di culto, ecc.

Sen.

GIUSEPPE F. M. MARINELLOCommissione Territorio e Beni Ambientali del Senato

coste: un tesoro da preservarePesca, turismo o petrolio? Le misure di prevenzione che

auspico, e che dovrebbero essere definite e calibrate sulla

base del doppio criterio della ragionevolezza e dell’effettiva

efficacia, comportano oneri e disagi, ma certamente infe-

riori a quelli che dovessero verificarsi a causa della irrespon-

sabile scelta di adagiarsi oggi in una posizione di inerte at-

tendismo o di adottare misure inadeguate ed insufficienti.

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FOCUS

MEDITERRANEO UNITO

55 Mediterraneo Unito

Simboli d’integrazione l’invocazione rotariana a Mazara

La recita dell’invocazione rotariana a Mazara, con fedeli di

tante religioni, al “Dio di tutti i Popoli della Terra” ha costi-

tuito un’importante e significativa appendice, la domenica

pomeriggio, del Forum “Mediterraneo Unito” a Marsala. Ma-

zara del Vallo è una comunità di larga e forte integrazione. Ha

iniziato il Governatore Giovanni Vaccaro ed hanno tutti a voce

alta intonato l’invocazione.

Rabbino, Imam, Vescovo, rappresentante albanese Betashi,

Rettori delle università siciliane, sindaci di tante città, pro-

duttori agricoli e pescatori, tanti uomini e donne di buona

volontaà, tra la Chiesa di San Francesco e la Moschea, con-

vocati dal Rotary e dal Distretto della Pesca (brillantemente

diretto da Giovanni Tumbiolo, past president del Club di Ma-

zara, organizzatore del Blue Sea Land, che in concomitanza

con il Forum ha riunito a Palermo e Mazara rappresentanti di

istituzioni e operatori economici di vari Paesi mediterranei

per la costruzione di intese di cooperazione), hanno pregato

insieme.

Un momento di raccoglimento, da riprendere in altre occa-

sioni. E invero, il Rotary, presente in tantissimi Paesi e del

quale fanno parte moltissimi fedeli di tante religioni, deve

incoraggiare incontri comuni, così pieni di commozione e di

buoni sentimenti.

TUTELA AMBIENTALEtorna in mare la tartaruga P. HarrisDomenica 12 ottobre, al largo di Marsala, nell’ambito del

Forum sul Mediterraneo e in particolare nell’ottica della

tutela ambientale, sono state liberate due tartarughe ca-

retta caretta. Una delle due ermafroditi si chiama Paul

Harris, l’altro Calogero. Sono state così nominate dall’I-

stituto Zooprofilattico Siciliano, in collaborazione con il

Distretto. Erano presenti l’avv. Paolo Reale, assessore

regionale alla pesca; il dott. Santo Caracappa, dirigente

dell’IZS; l’avv. Giovanni Vaccaro, governatore del 2110,

nonché altri Governatori e Governatori emeriti, relatori al

Forum. Già in altra occasione, nell’area protetta di Sira-

cusa, era stata liberata un’altra tartaruga, alla presenza

dell’assessore, del dirigente e del Governatore.

Dott.

GIUSEPPE SAMIR EID RC Milano Sud-Est

È indispensabile chiedere al mondo arabo di lavorare

sull’educazione, sui media, sui libri di testo nelle scuole

e perfino invitare a questa linea educativa e di pace, gli

imam e predicatori che hanno in mano il formidabile stru-

mento delle prediche nelle moschee , dove sarebbe oppor-

tuno proclamare anche i versetti del Corano che sottoline-

ano la volontà di Dio verso la pluralità religiosa e l’impegno

nel gareggiare nel bene nella Misericordia di Dio.

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SPECIALE

56 ROTARY novembre 2014

ABBY MCNEARRappresentante del Presidente Internazionale RI

Ha portato i saluti e i complimenti di Gary C.K. Huang, a

conclusione del forum italiano, dopo aver presenziato per

l’intera durata dei lavori. La Mozione Conclusiva del Forum

di Marsala è stata presentata dai Governatori italiani al Pre-

sidente Internazionale dirante la sua visita ufficiale a Roma.

Uno speciale documenterà la visita su Rotary di dicembre.

I governatori lanciano palloncini e colombe manifestando volontà di pace e impegno per un Mediterraneo migliore.

Dott.

SEBASTIANO TUSASoprintendenza del Mare - Regione Sicilia

patrimonio culturale per i viaggiatoriAl di la degli stereotipi tipici di una storiografia più turistica

che scientifica e culturale ritengo che il Mediterraneo ed il

grande bacino terrestre che ad esso può collegarsi siano da

considerarsi come un grande sistema interrelato di eventi

naturali ed antropici animato da forti dinamiche interne

in continua evoluzione. Ma ciò che rende questo sistema

classificabile come unitario si basa sulla constatazione che

in tutte le epoche della sua storia i grandi fenomeni di cam-

biamento socio-culturale e politico-economico hanno avu-

to una portata tale che anche se sorti con prospettive re-

gionali hanno sempre finito per coinvolgere l’intero bacino.

la cerimonia finale

GLI INTERVENTI

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MEDITERRANEO UNITO

57 Mediterraneo Unito

Mozione conclusiva documento di sintesi del forum di Marsala

I Governatori dei Distretti del Rotary d’Italia, Malta e San Marino, dopo aver proficuamente trattato a Marsala, dal 10 al 12

ottobre ‘14, con il Forum “Mediterraneo Unito”, alla presenza di Giuseppe Viale Board Director e di Abby McNear dell’Ufficio

Centrale del RI, i temi più delicati che ruotano attorno al bacino mediterraneo - dal fenomeno migratorio, ai focolai di guerra;

dalla tutela dell’ambiente, alla blu economy; dalle risorse, alla cultura mediterranea - grazie alle relazioni degli esperti, italiani

e stranieri, rotariani e non;

RITENUTO

di dover proseguire l’azione di pubblico interesse e internazionale da anni intrapresa dal Rotary italiano; di dover rivolgere,

con la pubblicazione dei lavori, delle proposte agli ambienti della cultura, dell’imprenditoria, delle forze armate, del volon-

tariato, dell’intera società e della politica;

di dover sostenere le iniziative umanitarie in corso come le borse di studio donate a due brillanti giovani, un israeliano e

una palestinese; come la donazione di tanti zainetti ai minori sbarcati senza genitori ed accolti nelle comunità, mettendo

a disposizione le professionalità dei soci; come la distribuzione dei libretti plurilingue, onde facilitare il colloquio tra i mi-

granti e chi li accoglie lungo le coste italiane; come la recita della invocazione rotariana, al “Dio di tutti i popoli della terra”;

che spetta alla classe dirigente del Paese, del quale il Rotary costituisce parte attiva, raccogliere testimonianze ed opinioni;

promuovere amicizia e solidarietà; concorrere a favorire la pace; riaffermare la centralità della persona umana; facilitare il

confronto delle diverse culture, nell’auspicio di una nuova identità pan mediterranea;

SI RIVOLGONO

Fin d’ora al Governo e al Parlamento Italiano e alla Commissione e al Parlamento dell’Unione Europea, affinche, per quanto di

rispettiva competenza, si attivino subito per:

dare concreta attuazione alle leggi vigenti e promanarne di nuove, onde regolare meglio i rapporti umani e giuridici dei

popoli; i controlli alle frontiere e i permessi di soggiorno; i diritti di cittadinanza; l’accoglienza di tutta l’Europa e non

soltanto dell’Italia (primo Paese d’ingresso, tenuto a provvedere, in base al Trattato di Dublino, da emendare sul punto) e

segnatamente della Sicilia che non va considerata periferia, ma avamposto dell’Europa;

rilanciare l’economia, agevolare gli spostamenti di risorse umane, ampliare gli accordi con i Paesi stranieri al fine di rende-

re possibile le richieste d’asilo, gia in un Paese di transito delle rotte migratorie; facilitare il dialogo interculturale, “primo

strumento di pace, chiave di volta di quella migliore comprensione reciproca che genera pacificazione e consente anche

politiche di sicurezza piu efficaci”; trovare un punto d’incontro sui diritti universali alla vita, alla dignita della persona, alle

liberta civili e religiose, alla parita uomo-donna;

nell’immediato, a mezzo dell’Agenzia Europea FRONTEX, in collaborazione con le azioni italiane, oltre agli accordi già

raggiunti per l’operazione Triton (cui, purtroppo, hanno aderito solo otto Paesi dei 28 facenti parte dell’Unione), creare un

corridoio umanitario di accesso alla protezione internazionale che parta dalle spiagge dove i rifugiati sono nelle mani dei trafficanti con i barconi, onde evitare ulteriori stragi di innocenti in mare.

i Governatori distrettuali

INDICE

ILARIO VIANO, D. 2031 | GIORGIO GROPPO, D. 2032 | UGO GATTA, D. 2041 | ALBERTO GANNA, D. 2042 | FABIO ZANETTI, D. 2050 | EZIO LANTERI, D. 2060 | ARRIGO RISPOLI, D. 2071 | FERDINANDO DEL SANTE, D. 2072 | CARLO NOTO LA DIEGA, D. 2080 | MARCO BELLINGACCI, D. 2090 | GIANCARLO SPEZIE, D. 2100 | GIOVANNI VACCARO, D. 2110 | LUIGI PALOMBELLA, D. 2120

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TESTIMONIANZE

58 ROTARY novembre 2014

Non possiamo banalizzare e permettere la banalizzazione del

dramma umano insito nei flussi migratori.

Negli ultimi tempi all’interno del nostro Club abbiamo sen-

tito un disagio crescente e l’esigenza di affrontare il tema

dei flussi migratori e delle relative conseguenze nazionali

e internazionali, consapevoli che nell’attuale società non si

può più parlare di “Vita Buona” se non si affronta il tema, di

grande complessità, delle migrazioni con un approccio che

rifugga la banalizzazione, la semplificazione del fenomeno,

le interpretazioni ideologiche, un linguaggio spesso volgare e

poco rispettoso che spesso connotano tale tematica.

Abbiamo sentito il dovere di affrontare il tema e di aiutare

studenti, ricercatori, operatori sociali ad approfondirlo per

facilitare la società a essere maggiormente capace e inclusiva

nel gestire questa evoluzione epocale.

Grazie anche a un amico, un Paul Harris Fellow, il Dr. Giulio

Cesare Tersalvi, abbiamo iniziato a parlarne con i rappre-

sentanti dell’ISMU, dell’Università Cattolica e in particolare

con la Prof. Laura Zanfrini, Ordinario di Sociologia della

convivenza interetnica e abbiamo dato vita ad un progetto

di collaborazione che desideriamo continuare e far crescere

nel tempo.

Abbiamo assegnato 7 borse di studio per la partecipazione

alla Summer School “Mobilità umana e giustizia globale”

organizzata dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, dallo

Scalabrini International Migration Institute e dall’Agenzia

Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collabo-

razione con l’ISMU e con il sostegno di Fondazione Migrantes

e dal nostro Club , dal titolo “Le parole contano. Definire,

rappresentare e comunicare il mondo dell’immigrazione”.

Una commissione composta da rappresentanti dei vari or-

ganismi (nostro Club, Università Cattolica, ISMU) ha quindi

selezionato i sette partecipanti tra domande pervenuteci da

studenti universitari e dottorandi, operatori sociali, ricercatori

e studiosi…

Al di là del nostro pensiero e delle nostre valutazioni, è di

grande soddisfazione (e stimolo a continuare in questo pro-

getto) approfondire l’argomento leggendo le dirette testimo-

nianze dei sette borsisti, che proponiamo di seguito.

I FLUSSI MIGRATORIstudi e riflessioniSummer school Mobilità umana e Giustizia sociale: L’esperienza del Rotary Club San Donato Milanese.

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I FLUSSI MIGRATORI

59 i flussi migratori

PAOLA CAVANNA Laureata in Giurisprudenza, Dottoranda

presso la Scuola di Dottorato per il Sistema Agroalimentare,

Università Cattolica del Sacro Cuore.

“La scuola residenziale ha rappresentato per me un’occasio-

ne unica di confronto profondo con persone dai background

molto diversi dal mio ma tutte affascinate dalle opportunità

che il fenomeno migratorio porta con sé. Questo dialogo in-

terdisciplinare mi pare oggi indispensabile perché il diritto

sia in grado di avvicinarsi sempre di più alla comprensione

dell’uomo per poter poi regolare la realtà con il coraggio di

affrontare la complessità.

Da giurista ho molto apprezzato il titolo scelto per la scuola,

prima di tutto perché per il diritto le parole sono categorie

definitorie dalle quali discendono conseguenze vitali (sono

sempre scelte di inclusione ed esclusione sociale) ma anche

perché le parole contano per la costruzione dell’identità di

ogni singolo individuo e talvolta queste parole possono di-

ventare armi e quindi esperienza di ingiustizia. Ecco allora

che dare la parola alle singole esperienze umane, mettersi in

ascolto delle singole storie con le loro peculiarità, incontrare

volti, guardare negli occhi, prestare attenzione ai nomi signi-

fica riconoscere l’esserci dell’altro, cosa che dilata la nostra

esperienza in senso di vissuto non solo di conoscenza e ci

consente di immaginarci nei panni dell’altro. Serve “avere il

gusto dell’altro” direbbe il priore di Bose. Credo che proprio

questa capacità empatica (che abbiamo provato a esercitare

durante il laboratorio narrativo) sia essenziale tanto alla for-

mazione giuridica quanto alle professioni sociali. Del resto,

davanti agli atti che ci lasciano impotenti persino il diritto

può solo raccontare, prestare attenzione ai nomi, restituire

un volto, nominare l’ingiustizia come tale e richiamare al che

non succeda più, nella consapevolezza che solo nel particola-

re possiamo intravedere l’universale.”

SARA JUKIC Educatrice, ha studiato Psicologia cognitiva a

Trento e ha conseguito la Laurea Magistrale in Politiche di

Welfare presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Mila-

no. Sta seguendo un Master sulle Competenze Interculturali.

“Oltre agli elementi di arricchimento fin qui esposti, l’impor-

tanza di un’esperienza come questa, dal mio punto di vista

risiede nella possibilità di ampliare la propria rete di cono-

scenze professionali, oltre che umane. Cinque giorni insieme

a persone che attraverso differenti sguardi esplorano una

tematica di così ampia portata e interesse, non sono facili da

dimenticare. Una delle peculiarità presenti in un’esperienza

come questa risiede proprio in quella ricchezza che l’esplora-

zione dei diversi approcci (accademico, giornalistico, ecume-

nico e personale) ha fatto emergere in questi cinque giorni.

FOCUS: SUMMER SCHOOLLa Summer School “Mobilità umana e giustizia globa-

le”, che giungerà quest’anno alla sua sesta edizione,

è nata da un felice connubio tra un gruppo di docenti

dell’Università Cattolica e i Missionari Scalabriniani, da

sempre impegnati tanto sul fronte della pastorale delle

migrazioni quanto su quello dello studio dei fenomeni

migratori, attraverso una rete di centri di ricerca e do-

cumentazione ormai estesa a tutti cinque i continenti.

Nell’affollato panorama delle iniziative dedicate al feno-

meno epocale delle migrazioni internazionali, la nostra

scuola ambisce a caratterizzarsi per una sorta di “riposi-

zionamento” di prospettiva, collocando l’analisi dei pro-

cessi di mobilità umana e del loro impatto sulle società

d’origine e di destinazione all’interno di una riflessione

più ampia, che rinvia appunto alla questione della giu-

stizia globale, analizzata e interpretata in tutte le sue

implicazioni: economiche, politico-giuridiche, sociali,

culturali e, non da ultimo, etiche.

Il Rotary club di San Donato Milanese, scegliendo di

sostenere questa iniziativa attraverso l’erogazione di

borse di studio indirizzate a giovani alle soglie della vita

attiva, ne ha perfettamente colto lo spirito, che risponde

appunto alla necessità di avere spazi e momenti di con-

fronto aperto tra persone portatrici di esperienze, com-

petenze e orientamenti politico-valoriali diversi, e dentro

i quali coltivare qualità come la curiosità intellettuale, la

capacità di discernimento, la disponibilità a rimettersi

ogni volta in discussione, la tensione etica, la generosità

nel condividere e trasmettere il proprio sapere, educan-

do ad esse le nuove generazioni.

segue >>

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TESTIMONIANZE

60 ROTARY novembre 2014

Raramente si ha la possibilità di condividere con così tanti

professionisti provenienti da svariati ambiti di attività una

tematica tanto appassionante, conservando nel cuore e nel

proprio “diario di bordo” professionale un’esperienza unica e

di autentico valore professionale ed umano.”

MIGENA PROI Laureanda in Economia Internazionale pres-

so l’Università Politecnica della Marche, sede di Ancona.

“La borsa di studio del Rotary Club di Milano mi ha dato la

possibilità di vivere un’esperienza che altrimenti non avrei

potuto vivere. La Summer School è stata per me un momento

di reale riflessione e non unicamente di apprendimento. I

diversi relatori sono stati molto disponibili nei confronti di

noi partecipanti, rispondendo a qualsiasi nostro quesito o

curiosità. Ho apprezzato in particolar modo l’approccio etico

al tema della mobilità umana. Avendo frequentato sempre

scuole laiche, ho trovato realmente interessante la lezione

sul linguaggio del magistero riguardo al fenomeno dell’immi-

grazione e il porre sempre al centro di qualsiasi riflessione la

dignità e la centralità della persona.”

VALERIA GUZZETTI Laureata in Mediazione Interculturale,

laureanda presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali

dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nel Corso di Laurea

Magistrale in Politiche e Servizi Sociali per le famiglie, i mi-

nori e le comunità.

“Da linguista di formazione ho molto apprezzato la riflessione

sull’origine delle parole. Le parole contano, ci caratterizzano

costitutivamente e quando scegliamo le parole da usare,

scegliamo anche l’ambiente in cui accogliere o emarginare

l’Atro, chiunque esso sia. Ecco dunque la Comunicazione,

dal latino cum, con - insieme e munus, dono e obbligazione

che ci aiuta a riconoscere l’Altro e a riconoscerci nell’Altro

con quella compassione tutta umana, da intendersi nel senso

latino più nobile, di cum patior, patire con, per com-prendere

e con-dividere. Partecipando a questa Scuola ho ricevuto un

dono che porterò con me sia a livello professionale che per-

sonale, poiché mi è stata data la possibilità di crescere nel

con-fronto con l’Altro, diverso per formazione, professione o

temperamento.”

GUL INCE BEQO Nata in Turchia. In Turchia ha studiato

Sociologia e Cinema. Dottoranda presso l’Università Cattoli-

ca del Sacro Cuore di Milano in Sociologia, Organizzazione e

Culture. I suoi temi di ricerca sono l’immigrazione, l’integra-

zione e la convivenza multietnica.

“La multidimensionalità dei temi e la varietà dei punti di

vista esposti dagli esperti inerenti al fenomeno immigrato-

rio, secondo me, sono le caratteristiche più importanti della

Summer School e mi hanno dato la possibilità di conoscere

diverse posizioni nei confronti di questo fatto sociale. L’immi-

grazione, in quanto fatto sociale, è infatti capace di trasfor-

mare tutte le dinamiche della società, dal lavoro al sistema

scolastico, dallo sport al linguaggio, dalle attività sportive

alla convivenza interetnica, etc. La Summer School mi ha

dato l’opportunità di approfondire, sia a livello teorico sia

pratico, tutte queste dinamiche, che vengono mutate in con-

tinuazione. Poiché sto facendo la tesi di dottorato proprio sul

fenomeno migratorio in Italia, considerare questo fenomeno

tramite diverse e, talvolta addirittura opposte, prospettive, è

stata una crescita professionale e accademica.”

DEBORA ILIC Laureata in Scienze Sociali per la Globaliz-

zazione presso l’Università degli Studi di Milano, Facoltà di

Scienze Politiche e Sociali. Si sta specializzando in Politiche

e Servizi Sociali per le famiglie, le comunità e minori, corso

di Laurea Magistrale della Facoltà di Scienze Politiche e So-

ciali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

“Durante questa Summer School, oltre a lezioni più pretta-

mente frontali, si sono svolti dei laboratori pomeridiani guida-

ti da professionisti che si occupano di migrazioni. I laboratori

hanno costituito una parte del percorso molto rilevante poi-

ché hanno permesso a noi partecipanti di confrontarci, con-

dividendo parte delle nostre esperienze e punti di vista nella

costruzione di un percorso comune. Dalla discussione sono

emersi spunti interessanti, si sono messi a confronto pareri

diversi di persone con differenti formazioni accademiche ed

esperienze di vita. Abbiamo sperimentato nella pratica, met-

tendoci in gioco, come sia difficile trovare il giusto canale per

stabilire una comunicazione efficace che permetta l’incontro.

La comunicazione è un processo di condivisione che avviene

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attraverso l’utilizzo di strumenti (quali gesti, parole, sguardi,

suoni,etc.) costruiti socialmente: per questo è essenziale

il confronto; solo attraverso il confronto, infatti, è possibile

comprendere l’altro e attraverso l’altro comprendere anche

noi stessi. Credo che lavorare e riflettere insieme nel corso

dei laboratori ci abbia aiutato a fare un passo avanti verso

quel fine che la Summer School si è posta fin dall’inizio: farci

comprendere come e quanto le parole contino, in quanto

strumento comunicativo e costitutivo della nostra identità

e di quella dell’altro, soprattutto in un campo come quello

delle migrazioni, in cui comunicare è particolarmente proble-

matico, ma anche immensamente arricchente.”

FRANCESCA FERRARO Laureata in Scienze del Servizio

Sociale presso l’Università di Verona, è ora Assistente Sociale

presso il Comune di Belfiore (VR) e laureanda in Politiche e

Servizi Sociali per la famiglie, i minori e le comunità, Univer-

sità Cattolica del Sacro Cuore, sede di Milano.

“Nel pomeriggio dell’ultima giornata, a conclusione della

Summer School, si è tenuta una tavola rotonda cui hanno

partecipato giornalisti portatori d’idee e riflessioni diverse

in merito al tema dell’immigrazione e all’attuale emergenza

umanitaria cui si sta cercando di dare una risposta. Questo

dibattito è stato per me molto costruttivo in quanto ha risve-

gliato in noi un bisogno di ricerca e di riflessione. Spesso,

all’opposto, si costruiscono idee o pensieri sulla base di

notizie divulgate dai media senza dare avvio ad un proprio

approfondimento rispetto a quanto recepito. Le argomenta-

zioni portate alla nostra attenzione dai professionisti invece,

seppur conducendo a conclusioni diverse e per certi aspetti

opposte rispetto ad un’unica realtà, riflettevano un percorso

di conoscenza, studio ed esperienza diretta del fenomeno

preso in esame. Ritengo che poter ascoltare e interloquire

con professionisti di tale spessore, con idee diverse e che non

si limitano a trasferire un sapere ma dialogano tra loro e con

noi partecipanti con lo scopo di dare avvio a una riflessione

costruttiva non sia esperienza di tutti i giorni. Il richiamo

alla costruzione di un pensiero ragionato e profondo con

l’obiettivo di offrire una crescita culturale ai partecipanti ha

caratterizzato non solo l’ultima giornata ma tutta la Summer

School e per tale motivo mi ritengo fortunata per aver potuto

partecipare a tale esperienza. Ringrazio così il Rotary Club di

San Donato Milanese per averci dato tale opportunità”

Queste testimonianze attestano l’importanza di investire in

questa direzione, non solo di approfondire questi temi ma

anche e soprattutto di far sì che si formino professionalità

attente e capaci a gestire queste complessità.

Una responsabilità di noi rotarani è far si che questi doni

si riproducano, si diffondano e che grazie alla maggior di-

sponibilità all’incontro e al confronto con l’altro si possa

contribuire ad un mondo in cui parole quale giustizia, equità,

dignità, rispetto e valorizzazione della diversità siano parole

che “contano” veramente.

alberto CaMuri

LAURA ZANFRINIProfessore ordinario presso l’Università Cattolica del

Sacro Cuore di Milano, è attualmente titolare dell’inse-

gnamento di Organizzazioni, Ambiente e Innovazione

sociale e dell’insegnamento di Sociologia delle migra-

zioni e della convivenza interetnica. È inoltre Direttore

Scientifico della Summer School “Mobilità umana e

giustizia globale”, promossa dalla Facoltà di Sociologia

in collaborazione con lo Scalabrini Migration Institute,

nonché Direttore del Centro di Ricerca WWELL, Welfare

Work Enterprise Lifelong Learning, presso il Dipartimen-

to di Sociologia dell’Università Cattolica.

INDICE

I FLUSSI MIGRATORI

61 i flussi migratori

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NOTIZIE ITALIA

Attività e servizio nei Distretti

62 ROTARY novembre 2014

INDICE

DISTRETTO 2031

Un catamarano per un nuovo futuroProgetto in Bolivia per aiutare i giovani locali a trovare la propria rotta

Il Rotary Club di Valle Mosso ha con-

dotto a buon fine un matching grant

per aiutare le missioni a Huata in Bo-

livia gestite dai missionari italiani pa-

dre Leonardo Giannelli e padre Anto-

nio Zavatarelli, più volte ospiti del club

biellese. I soci Fulvio Morezzi, past

president del Club e responsabile della

Commissione Rotary Foundation del

Club, che ha curato la gestione del ma-

tching grant, e Pier Giacomo Borsetti,

incoming president per il 2015-2016,

sono rientrati nei mesi scorsi da un

viaggio in Bolivia, nel corso del quale

hanno partecipato al varo del Titicat 2,

un moderno catamarano che verrà uti-

lizzato sulla sponda boliviana del lago

Titicaca per incrementare il turismo e

offrire così nuove occasioni di lavoro

ai giovani della zona, provenienti da

famiglie di campesiños, per evitare che

si trasferiscano a La Paz, dove li at-

tenderebbe un’esistenza da emarginati

nelle periferie della capitale. Inoltre, il

Titicat 2 è stato costruito a tempo di

record da un cantiere in cui lavorano

gli stessi giovani della missione che ha

anche ricevuto delle commesse da par-

te della marina militare, sviluppando

quindi una prima forma d’indotto nata

dal progetto dei due missionari italiani.

Il varo è avvenuto alla presenza delle

autorità civili e militari boliviane e di

una delegazione del Rotary di La Paz,

che ha partecipato al progetto insieme

alla Rotary Foundation, guidata dal

presidente Horacio Toro e composta dai

past president Germán Terrazas Rovira

e Julio César Paredes Vargas. Morezzi

e Borsetti hanno portato in Bolivia una

targa celebrativa, che ricorda l’impegno

del Rotary di Valle Mosso, che è stata

fissata a bordo dello scafo, sulla cui

fiancata compare la scritta “Rotary”.

L’impegno del Rotary di Valle Mosso

per questa iniziativa è stato di circa

10mila euro.

L’iniziativa è nata nel 2012 dall’in-

contro con l’associazione “Mani aper-

te Kamasa”, che sosteneva le attività

sociali dei due missionari italiani di

Huata. Donatella Barbera, presidente

dell’associazione, insieme alle socie

Monica Gasperini, Ombretta Graziani e

Manuela Micheletti e a padre Zavata-

relli, aveva proposto al Rotary di Valle

Mosso di fare qualcosa per la missione.

Da qui è iniziato il lavoro, concluso con

successo, del matching grant, grazie

anche alla collaborazione dei progetti-

sti del catamarano, l’architetto navale

Paolo Lodigiani e l’ingegnere Giuseppe

Sfondrini.

Non è la prima volta che i rotariani di

Valle Mosso promuovono un’iniziativa

umanitaria internazionale: in passato,

nel 1990, grazie all’impegno dei soci

Vincenzo Monteleone, Silvio Pagano e

dello scomparso Valerio Micheletti, era

stato inaugurato un salone polivalente

per la formazione professionale dei gio-

vani a Ondo in Nigeria.

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63 notizie italia

DISTRETTO 2042

Lo spettacolo della scienza a BergamoXII edizione di BergamoScienza

Nel terzo, e ultimo, fine settimana della

XII edizione di BergamoScienza, che

si è chiuso il 20 ottobre, laboratori,

mostre, spettacoli e conferenze han-

no messo in scena lo spettacolo della

scienza, con ospiti di fama internazio-

nale tra cui il Premio Nobel per la medi-

cina (nel 1985) Michael S. Brown, sco-

pritore dei meccanismi del colesterolo,

lo sceneggiatore della Pixar, candidato

all’oscar per Ratatouille, Jim Capobian-

co e l’astronauta italiano Luca Parmita-

no. Come sempre gli eventi sono stati

gratuiti e animati da un migliaio di stu-

denti delle scuole di Bergamo, mentre

un altro migliaio con 250 docenti han-

no dato via il primo weekend a le scuole

in piazza, 25 stand sul Sentierone in

DISTRETTO 2041

Progetto Pande, in Tanzania52 biciclette faranno risparmiare 15 km a piedi

A Pande, in Tanzania, 52 biciclette

faranno risparmiare 15 km a piedi, che

i piccoli studenti di questo sperduto

posto in Africa dovevano fare per an-

dare a scuola, 15 Km all’andata e 15

km al ritorno. Infatti un socio del Club

Milano San Siro, impegnato sul campo,

ci conferma da Pande che, il 19 di ot-

tobre 2014, il ministro tanzaniano per

l’Istruzione Mr. Shukuru, in occasione

di una festa veramente commovente e

presenti, oltre a Carlo Pola anche un

altro rotariano, il dott. Valente del RC

Capua, ha consegnato i diplomi ai gio-

vani promossi alle scuole secondarie.

Con l’occasione, il ministro ha asse-

gnato ai nuovi studenti e a quelli che

già frequentavano le secondarie, tutti

di Pande, ben cinquantadue biciclet-

te acquistate e revisionate a cura del

socio con il donativo deliberato e per-

venutogli dal Rotary Club Milano San

Siro. Oltre alle biciclette, estrema-

mente gradite perché risparmieranno

agli studenti ben quindici chilometri di

strada a piedi da Pande alla scuola in

assenza di qualsiasi mezzo di traspor-

to, sono stati donati, un computer con

stampante multifunzione, accurata-

mente revisionati e da azionare con il

già installato generatore eolico-solare,

già donato a suo tempo per l’ospeda-

le di Pande. Alla semplice cerimonia

della consegna, oltre al ministro, han-

no voluto partecipare due televisioni

tanzaniane, una radio e due quotidiani

locali. Tra i bimbi diplomati ve n’erano

due con rilevanti problemi alla vista,

che verranno curati a spese dei due ro-

tariani presenti; uno dei due ha voluto

leggere, sia pure a fatica, una lettera di

ringraziamento; e anche il ministro pre-

sente ha voluto sottolineare l’impegno

del Rotary, e lo ha fatto in italiano.

INDICE

NOTIZIE ITALIA

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NOTIZIE ITALIA

64 ROTARY novembre 2014

Attività e servizio nei Distretti

INDICE

centro città che hanno proposto labo-

ratori scientifici interattivi al pubblico

di tutte le età, riscuotendo un enorme

successo con oltre 25.000 presenze ai

gazebo. Scuole in piazza si è concluso

il 5 ottobre con il concerto del Coro Po-

lifonico del liceo “Secco Suardo” e l’Or-

chestra Giovanile “Maggio in 7 note”

degli Istituti scolastici a indirizzo musi-

cale di Bergamo. Le scuole (quest’an-

no 32 istituti scolastici di ogni ordine

e grado statali e paritari) collaborano

volontariamente e a spese proprie. Per

questo quest’anno l’iniziativa di crow-

dfunding in collaborazione con Kendoo

è dedicata a raccogliere fondi per le

scuole che hanno organizzato laborato-

ri. Scuole in Piazza ha potuto contare

sul sostegno dei club Rotary orobici, da

sempre vicini alla manifestazione scien-

tifica e in particolare alle iniziative degli

studenti. BergamoScienza ha ormai

raggiunto il novero dei festival scienti-

fici nazionali: è capofila per il progetto

Expo 2015 con una presenza continua

a Padiglione Italia insieme alla Città

della Scienza di Napoli e al Festival

della Scienza di Genova. Il miracolo

di BergamoScienza è di essere riuscita

per dodici anni a mobilitare su base

volontaria tutta la città e la provincia,

e grazie agli sponsor a tenere gratuiti

gli eventi. Nessun’altra manifestazione

di divulgazione scientifica ha queste

caratteristiche, tutte le altre hanno una

componente di business o possono con-

tare su cospicui finanziamenti pubblici.

Qui è il territorio bergamasco che pensa

a tutto, con un bilancio trasparente e

modulare che dichiara in anticipo qua-

li obiettivi sono realizzabili a seconda

dei fondi raccolti. Il contributo delle

aziende e delle associazioni è fonda-

mentale e viene raccolto ogni anno da

zero. Sono caratteristiche delle quali

BergamoScienza non si vanta, ma che

devono essere messe in luce perché la

manifestazione è unica anche dal punto

di vista del metodo e della pulizia civica

e non deve essere snaturata ma solo

messa in grado di funzionare sempre

meglio. Da anni il sogno è di rendere

BergamoScienza una struttura perma-

nente in grado di coagulare e rilanciare

divulgazione scientifica per tutti in un

quadro di sviluppo strategico attraverso

la conoscenza secondo le linee euro-

pee. Un sogno che per concretizzarsi ha

bisogno di una location (come è succes-

so in altre città) e che aprirebbe nuove

opportunità per i giovani. Il ruolo dei

Rotary in BergamoScienza è di piena

collaborazione: l’autobus della scienza

delle precedenti edizioni, il supporto

a mostre e iniziative ma anche l’or-

ganizzazione di propri eventi come la

conferenza “Guidare con la testa” che

si inserisce nell’ambito del Progetto

Sicurezza Stradale, condotto dal Rotary

Club Dalmine Centenario con il suppor-

to della Polizia Stradale e delle Polizie

Locali, Giancarlo Bruno, ingegnere di

pista di F1, e Maria Rita Ciceri docente

di psicologia dell’Università Cattolica

di Milano.

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NOTIZIE ITALIA

65 notizie italia

INDICE

DISTRETTO 2071

Il Rotary Firenze compie 90 anniRicorrenza celebrata con donazione agli Uffizi e Premio di Laurea Ugo Camiciotti

Firenze, 27 ottobre 2014 - Con i suoi

oltre 160 soci il Rotary Club Firenze è

tra i più grandi d’Italia, ma anche uno

dei più antichi: alla prima associazio-

ne, presieduta dal principe senatore

Piero Ginori Conti, aderirono nel feb-

braio 1925 personaggi quali il barone

Luigi Ricasoli Firidolfi e l’editore Guido

Treves.

Quest’anno rotariano, il 2014/15, ve-

drà celebrato il 90° anniversario della

fondazione e nella ricorrenza, il 7 mar-

zo 2015, il Club porterà a termine il

progetto T-VedO, donando alla Galleria

degli Uffizi uno speciale “bassorilievo

tattile” realizzato in resina, prodotto

con una sofisticata tecnica messa a

punto dalla Scuola d’Ingegneria dell’U-

niversità di Firenze, rendendo accessi-

bile ai non vedenti uno dei più celebri

capolavori lì esposti.

Tra le tante iniziative benefiche di cui

la neopresidente Simonetta Peruz-

zi Paganelli va fiera, c’è il premio di

laurea annuale istituito nel 2005 per

ricordare i soci eccellenti del passa-

to, consistente in una borsa di 2500

euro: “quest’anno la decima edizione

è intitolata a Ugo Camiciotti, grande

antiquario ed esperto d’arte: potranno

concorrere tutti coloro che negli anni

accademici ’11/’12, ’12/’13 o ’13/’14

abbiano discusso presso l’Università

di Firenze una tesi su argomenti di

storia dell’arte e dell’antiquariato. I

concorrenti dovranno far pervenire la

domanda entro l’8 dicembre, seguendo

il bando pubblicato su rotaryfirenze.org

<http://rotaryfirenze.org> ”.

Laureata in Storia dell’Arte, esperta

anch’ella d’arte e antiquariato, Simo-

netta Peruzzi Paganelli è nota come

consulente di importanti case d’aste.

Soddisfatta per la crescente presenza

di soci agli incontri organizzati, “so-

prattutto i più giovani e i nuovi amici”,

cita ad esempio l’affollato evento del

15 settembre a Villa Viviani, protagoni-

sta lo scrittore Marco Malvaldi. “È iro-

nico e brillante, sia come scrittore che

come oratore. Apparso recentemente

sulla scena editoriale è già un autore

best seller”. Malvaldi ha dialogato con

i rotariani sul tema Fenomenologia del

bar: la provincia e il bar, luoghi chiave

della società, della letteratura e della

filmografia italiane, sono infatti anche

al centro della produzione letteraria

del giovane autore pisano affermatosi

proprio con la serie dei romanzi del Bar

Lume, diventata una serie televisiva,

con protagonisti un gruppo di vecchiet-

ti giocatori di briscola.

“Specialmente in questo periodo di

difficoltà economica - afferma la presi-

dente - il club ha un occhio di riguar-

do alle persone più bisognose: oltre

a partecipare attivamente a iniziative

nazionali come il Banco Alimentare, i

nostri soci si sono impegnati in modo

concreto a favore di realtà locali come

la casa famiglia San Paolino, gestita

dalla Caritas, sempre affiancati dai no-

stri ragazzi dei club giovanili under 30

Rotaract e Interact”.

antonio PaGliai

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NOTIZIE ITALIA

66 ROTARY novembre 2014

Attività e servizio nei Distretti

INDICE

DISTRETTO 2110

Suoni e bellezza, per il mese della Rotary FoundationBuzzurro, Cafiso e Milici in concerto per il Distretto 2110

Novembre è il mese che il Rotary dedi-

ca alle attività della Rotary Foundation.

La pace da perseguire, le malattie da

debellare, la fornitura di acqua potabi-

le, l’istruzione da sostenere, i bambini

da proteggere e le economie locali da

sviluppare sono gli obiettivi storici della

Fondazione. Il mondo ne ha bisogno ed

il Rotary così capillarmente diffuso può

nobilmente ed efficacemente interveni-

re. Tutto questo ben venga se all’azione

si può associare un mondo di suoni e

di bellezza.

Una grande chitarra (Francesco Buz-

zurro), una suadente armonica (Giu-

seppe Milici), uno struggente sassofono

(Francesco Cafiso) insieme in concer-

to porteranno avanti la bandiera del

Rotary e dei suoi programmi. In quel

contesto il PDG Francesco Arezzo di

Trifiletti, Presidente Commissione Di-

strettuale Rotary Foundation, pre-

senterà lo stato dell’arte dei progetti

finanziati durante l’anno con i fondi

della Rotary Foundation.

Tutto questo avverrà al Teatro Metro-

politan di Catania sabato 22 novembre

alle 18:30 e al Teatro Golden di Paler-

mo il giorno dopo, concerti promossi

dalla Commissione Distrettuale Musica

e Solidarietà. La modalità escogitata

per incrementare la partecipazione ai

concerti è stata quella di fare in modo

che i fondi ricavati, al netto dei costi,

saranno devoluti alla Fondazione at-

tribuendoli ai Club in proporzione ai

biglietti acquistati dai loro soci con

evidente alleggerimento dell’impegno

economico degli stessi nei confronti

della Fondazione.

È stata aperta una pagina su Facebook

dove si possono trovare tutte le infor-

mazioni sui due eventi organizzati, la

pagina si chiama: Buzzurro, Cafiso e

Milici per il Rotary.

Un’altra festa di quest’anno rotariano,

dopo quello che ha visto come prota-

gonista Noa, si aggiunge ai diversi e

significativi eventi che hanno visto ri-

uniti tanti amici pronti a spendersi nel

service sulle orme di Paul Harris.

serGio Malizia

DISTRETTO 2120

Testimonianze e interventi - medicina in AfricaRenato Laforgia condivide la propria esperienza con i colleghi rotariani

Laforgia è stato ed è ancora direttore di

numerose unità ospedaliere complesse

che vanno da Trento a Bari e Matera. È

impegnato, tra l’altro, nel volontariato

come presidente regionale del CUAMM

(Collegio Universitario Aspiranti Medici

Missionari) in Africa, e nel sociale come

presidente del CUS.

Di lui e della sua opera, il RC Bari ebbe

già a interessarsi, elargendo una borsa

di studio a favore di uno studente del

Mozambico, qualche anno fa; essa ven-

ne impiegata per permettere la frequen-

za del giovane africano presso la facoltà

di medicina dell’Università Cattolica a

Maputo. Laforgia visse i suoi primi anni

da ortopedico, quando insieme a un

collega furono gli unici medici del Sud

Italia volontari in Etiopia e Mozambico.

Oggi, grazie al lavoro dei tanti volon-

tari del CUAMM e della Comunità di

Sant’Egidio, la situazione sanitaria del

Mozambico e molte altre vicende afri-

cane appaiono migliorate, comunque

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NOTIZIE ITALIA

67 notizie italia

INDICE

sulla strada di soluzione. Grazie al loro

lavoro, il contributo dei medici volon-

tari anche provenienti dal nostro Sud

è enormemente aumentato e si sono

fatti grossi passi in avanti sia nell’edu-

cazione che nell’assistenza attraverso

la costruzione di numerose scuole, di

università e di strutture ospedaliere.

Quelle scuole, università e ospedali

hanno, però, ancora bisogno del nostro

aiuto perché non ritornino nello stato

di degrado e abbandono di un recente

passato, ha dichiarato Laforgia.

A questo punto, l’ortopedico barese ha

presentato tre giovani medici: France-

sco di Gennaro, Federica Laterza e An-

nalisa Saracino, che hanno soggiornato

o sono in partenza per l’Africa. I tre

volontari hanno mostrato video, imma-

gini suoni e colori di un continente in

cui si affaccia non solo speranza ma

una concreta occasione di riscatto. Il

lavoro instancabile di Francesco presso

l’ospedale di Wolisso in Etiopia ha aiu-

tato un numero crescente di persone a

curarsi dalle malattie più semplici, da

quelle infettive a quelle più complicate.

Il giovane medico pugliese ha mostrato

come quest’ospedale curi un bacino di

utenza di circa 1 milione di persone. In

particolare nel paese ci sono 5 cliniche

di ortopedia con circa 10 specialisti

mentre i traumi dovuti agli incidenti

con autoveicoli diventano sempre più

frequenti a causa del numero crescente

di mezzi di trasporto in circolazione sul-

le poche strade. Uno dei primi obiettivi

del CUAMM è quello di creare una rete

di medici di base che dia immedia-

to sollievo alla popolazione ed aiuti a

decongestionare i pochi ospedali sul

territorio.

Federica soggiornerà 6 mesi a Chiulo

in Angola, dove conta di aiutare sem-

pre più madri a partorire in maniera

assistita. È specializzata in ginecologia

e ha mostrato le situazioni di degrado

igienico sanitario sia dei reparti che

degli strumenti prima, durante e dopo

il parto. Si stima che in tutta l’Africa

muoiano all’incirca 250.000 madri e

altrettanti neonati nei primi giorni di

parto. Un parto ogni 16 è a rischio,

mentre questa frazione scende a 1 ogni

2.800 nei paesi sviluppati. Il CUAMM

vuole raddoppiare i parti assistiti por-

tandoli da 25 a 50 mila nel giro di 1-2

anni e soprattutto educare più ostetri-

che locali ad assistere le partorienti.

Annalisa, che per un anno ha insegna-

to ai tirocinanti medici, ha raccontato

la storia di due ragazzi che per primi

nel 2007 si sono laureati in medicina

presso l’Università Cattolica del Mo-

zambico, grazie alle borse di studio di

famiglie italiane e ai sacrifici dei propri

genitori. Acquistare un libro, avere un

computer, comprare i basilari ferri del

mestiere sono conquiste che si rag-

giungono spesso tramite lavori extra da

parte dei ragazzi e delle loro famiglie.

Questi sacrifici hanno permesso ad un

intera nazione di ricominciare a vivere.

steFano Marrone

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68 ROTARY novembre 2014

L’UE TORNA A SCUOLA - PARTE L’INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER PORTARE 250 FUNZIONARI UE TRA I BANCHIDal 13 al 24 ottobre si è svolta per la prima volta in Italia l’iniziativa della Com-

missione europea “L’UE torna a scuola”, che ha dato la possibilità a circa 250

funzionari delle istituzioni europee di tornare tra i banchi delle scuole d’origine

in tutta l’Italia per incontrare studenti e insegnanti e parlare d’Europa. L’iniziativa

“L’UE torna a scuola”, ha dato ai giovani

delle scuole italiane la possibilità di co-

noscere da vicino le istituzioni europee, i

loro compiti e le loro attività, incontrando

i funzionari europei, che, per un giorno,

sono diventati il “volto” dell’Europa e,

nello stesso tempo, anche quello della

loro rispettiva scuola di provenienza.

IL WFP AVVIA UN IMPORTANTE STUDIO SUL SUCCESSO DEL BRASI-LE NELL’ACQUISTARE DAI PICCOLI AGRICOLTORI Il Centro per l’Eccellenza contro la Fame del Programma Alimentare lancia un’ini-

ziativa di ricerca, sostenuta dalla Bill & Melinda Gates Foundation, per analizzare il

successo del Brasile nel collegare i piccoli agricoltori con la domanda del Governo

per il cibo d’allevamento. L’obiettivo della ricerca è quello di condividere l’esperien-

za brasiliana per aiutare altri paesi a raggiungere un successo simile. Negli ultimi

dieci anni, il Brasile ha ottenuto un riconoscimento diffuso per la lotta contro la

fame e la povertà estrema. Uno dei programmi pubblici più importanti è quello

dell’Alimentazione Scolastica di Propria Produzione, che fornisce pasti scolastici

ogni giorno a circa 45 milioni di studenti

nelle scuole pubbliche brasiliane. Il van-

taggio per gli agricoltori è che gli acquisti

governativi prevedibili riducono i rischi e

incoraggiano una migliore qualità e red-

diti più alti.

PORTIAMO GOOD NEWS AGENCY NELLE SCUOLEGood News Agency - l’agenzia delle buone notizie - iniziativa giornalistica di puro volontariato, riporta notizie positive e costruttive da tutto il mondo delle Nazioni Unite, delle organizzazioni non governative, delle associazioni di servizio e delle istituzioni im-pegnate nel miglioramento della qualità della vita. Questa campagna per le scuole è sostenuta da noi del Rotary da diversi anni perchè puntare sui giovani significa contribuire significativamente a costruire un ponte verso il futuro. Rinnoviamo uno speciale invito a tutti i Club affinchè presentino Good News Agency ai professori degli istituti superiori del proprio territorio e segnalino l’indirizzo e-mail delle scuole “reclutate” al responsabile del progetto distrettuale di servizio per Good News Agency, Sergio Tripi: [email protected]. Le scuole riceveranno gratuitamente e regolarmente il notiziario senza alcuna formalità. Queste sono alcune notizie tratte dai numeri più recenti, tutti disponibili sul sito www.goodnewsagency.org

ANGOLA: BANCA MONDIALE E AGRICOLTURA FAMILIARE Mosap, un progetto di agricoltura fami-

liare orientata al mercato, realizzato dal

2012 nelle province di Bie, Huambo e

Malanje, ha ottenuto un finanziamento

di 20 milioni di dollari da parte del-

la Banca Mondiale. Il finanziamento

ha permesso il consolidarsi di tutte

le attività, tra cui la formazione degli

agricoltori, la fornitura di sementi, fer-

tilizzanti e attrezzature di produzione

agricola, nonché maggiori investimenti

in agricoltura. Il target del progetto

sono le famiglie di agricoltori con una

superficie media di coltura senza irriga-

zione tra 1 e 2 ettari, con la possibilità

di espansione a 2,5 ettari. Il progetto è

iniziato nel 2012 e mira ad aumentare

la produzione di mais, fagioli, manio-

ca e altri, così come l’allevamento di

grandi, medi e piccoli animali presso le

famiglie rurali.

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L'AGENZIA DELLE BUONE NOTIZIEa cura di Sergio Tripi

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69 good news agency

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UNAR PRESENTA IL “DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2014”É stato presentato il Dossier Statistico Immigrazione 2014, curato dal Centro Stu-

di e Ricerche IDOS per conto dell’UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni

Razziali del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio

dei Ministri. “Dalle discriminazioni ai diritti”: questo il sottotitolo del Rapporto,

basato sul compito istituzionale dell’UNAR, che costituisce la linea ispiratrice dei

numerosi capitoli che mettono a disposizione i dati più aggiornati sui flussi, sui

soggiornanti, sull’inserimento nel mondo

del lavoro e nella società, sul nuovo pa-

norama interreligioso e sullo stato delle

pari opportunità, scendendo fino ai sin-

goli contesti regionali. Il Dossier è stato

presentato a Roma e in tutti i capoluoghi

regionali e delle due province autonome.

NEW YORK: GIORNATA PRO BONO 2014 PER COLLEGARE CENTINAIA DI ORGANIZZAZIO-NI NON PROFIT, AZIENDE E VO-LONTARIDopo la prima edizione di successo

dello scorso anno, Pro Bono Day NYC

è tornato con un programma esteso

che comprende gruppi di discussione a

libero accesso, workshop e una colazio-

ne di benvenuto per riunire la comunità

pro bono. Organizzato da Taproot Foun-

dation e sostenuto dalla Fondazione

Citi “Pro Bono Day NYC: collegare la

passione con l’obiettivo”, si è svolta

giovedì 23 ottobre.

Pro Bono Day NYC rappresenta un’op-

portunità per le organizzazioni e le

aziende non profit per ottenere infor-

mazioni preziose e per garantire risorse

vitali per migliorare i loro programmi.

Dirigenti e personale non profit han-

no trascorso la giornata incontrando

e lavorando con volontari qualificati e

si interfacciano con potenziali partner

aziendali pro bono. Le aziende fanno

guadagnare visibilità ai loro programmi

di responsabilità sociale, incontrano

potenziali beneficiari senza scopo di

lucro e sviluppano una chiara com-

prensione delle sfide che affrontano le

organizzazioni non profit.

AZIENDE RICONVERTITE AL 100% ALLE RISORSE ENERGETI-CHE RINNOVABILIKEA, Swiss Re, BT, Formula E, H&M,

KPN, Mars, Nestlé, Philips e Reed El-

sevier sono tra le aziende che hanno

aderito a un gruppo di ONG ed esperti

di energia pulita per la Settimana del

Clima, durante la quale è stata an-

nunciata un’iniziativa pluriennale per

incoraggiare le principali compagnie a

usare il 100% di energia rinnovabile.

Con lo scopo di “far impegnare, entro il

2020, 100 delle più grandi società del

mondo per una conversione all’utilizzo

esclusivo di energia rinnovabile”, la

campagna RE100 evidenzierà i benefi-

ci aziendali e d’immagine di cui godrà

chi si impegnerà a usare energia esclu-

sivamente rinnovabile.

LOTTA ALLA FAME: HUNGER RUN 2014Il 19 ottobre le strade del centro di

Roma hanno fatto da cornice alla nona

edizione di Hunger Run, la corsa com-

petitiva di 10 km e la corsa/camminata

non competitiva di 5 km organizzata

dall’Agenzia delle Nazioni Unite per

l’alimentazione e l’agricoltura (FAO),

dal Fondo internazionale per lo svi-

luppo agricolo (IFAD), dal Programma

alimentare mondiale (WFP), da Biover-

sity International, dal Gruppo Sportivo

Bancari Romani e con il supporto del

Rotary International - Distretto 2080.

I fondi raccolti dalla Hunger Run 2014

si sono trasformati in pasti scolastici

per i bambini poveri del sud del mon-

do. Una corsa, quindi, per “nutrire il

corpo e nutrire la mente”.

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70 ROTARY novembre 2014

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INNOVATIVA SOLUZIONE DI GE-STIONE DEL RISCHIO CLIMATI-CO PER PROTEGGERE GLI AGRI-COLTORI IN MALAWI E ZAMBIA Le famiglie rurali vulnerabili in Malawi

e Zambia saranno presto in grado di

proteggere al meglio i loro raccolti e i

loro mezzi di sussistenza dalla variabi-

lità climatica grazie all’espansione del

programma R4-Iniziativa di Resilienza

Rurale. La Direzione svizzera per lo

Sviluppo e la Cooperazione (SDC) ha

impegnato 6,6 milioni di dollari per

espandere il lavoro del Programma Ali-

mentare Mondiale delle Nazioni Unite

(WFP) e il programma R4 di Oxfam

America ai due nuovi Paesi.

Dopo aver ottenuto un impatto signifi-

cativo in Senegal e in Etiopia, il WFP

e Oxfam America hanno ora l’obiettivo

di portare il “pacchetto resilienza” ad

almeno 4.000 agricoltori in Malawi e

Zambia entro il 2017 e di allargare il

programma negli anni successivi. Il

programma R4 estende la protezione

assicurativa contro la siccità ai piccoli

agricoltori vulnerabili, salvaguardando

il loro sostentamento in modo da es-

sere certi che i loro investimenti non

verranno persi nel momento in cui uno

shock climatico dovesse colpirli. R4

integra quattro strategie di gestione

del rischio: una migliore gestione delle

risorse naturali, assicurazione agricola

e l’accesso al credito e al risparmio.

SAVE THE CHILDREN: CENTRO TRATTAMENTO EBOLA IN LIBERIAUn centro di trattamento con 70 letti costruito da Save the Children ha aperto i

battenti in Liberia e viene ora gestito da International Medical Corps (IMC). La con-

tea di Bong - dove è situato il centro - è una delle cinque contee in Liberia più col-

pite dall’epidemia. Save the Children sta costruendo un’altra unità di trattamento

dell’Ebola nella contea di Margibi, che è pure pesantemente colpita dall’epidemia.

Queste unità di trattamento includono aree di guardia d’isolamento sicure e forni-

scono valutazioni mediche specialistiche, assistenza e trattamento fino al decesso

o alla guarigione del paziente. Esse ridur-

ranno anche la pressione sulle strutture

sanitarie convenzionali, che fuori Monro-

via sono state quasi tutte chiuse a causa

del mortale tributo che hanno dato con il

loro personale sanitario.

SQUADRA DI DISPIEGAMENTO RAPIDO DI INTERSOSINTERSOS, organizzazione umanitaria

italiana, impegnata nell’assistenza alle

popolazioni vittime di conflitti e cata-

strofi naturali, ha deciso di rafforzare

il proprio organico creando il Rapid

Deployment Team (RDT), un’unità in-

terna formata da personale esperto e

qualificato in grado di rafforzare la ri-

sposta umanitaria in alcune delle aree

più difficili del pianeta.

I conflitti contemporanei e le recenti

catastrofi naturali, ci pongono infatti di

fronte a una crescita costante dei biso-

gni umanitari e ad un severo inaspri-

mento della complessità degli scenari

in cui ONG e Organizzazioni Internazio-

nali sono chiamate ad intervenire.

USA - IL GOVERNO STANZIA 9 MILIONI DI DOLLARI PER AIUTO LEGALE AI BAMBINI IMMIGRATI9 milioni di dollari in due anni per fi-

nanziare servizi legali per alcune delle

decine di migliaia di bambini immigrati

non accompagnati che si sono riversati

oltre confine illegalmente. Il primo an-

no i finanziamenti andranno alla Confe-

renza Statunitense dei Vescovi Cattolici

ed al Comitato per Rifugiati ed Immi-

grati per organizzare la rappresentanza

legale in nove città che ospitano mol-

tissimi minori in attesa delle procedure

per l’immigrazione. Con i fondi federali

verranno rappresentati 2.600 bambini.

La mossa del governo arriva alcuni gior-

ni dopo la firma da parte del governa-

tore della California Jerry Brown di un

pacchetto di aiuto legale da 3 milioni

per i bambini senza documenti.

INDICE

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Circa 122 milioni di bambini nel mondo non sanno leggere. In un mondo sempre più complesso, l’analfabetismo relega la maggior parte di loro ai ranghi più bassi della società. La città di Contagem, in Brasile, è al centro di un progetto rivoluzionario messo in atto per eliminare l’analfabetismo. Grazie al contributo della Fondazione Rotary e al supporto dei Rotary club locali, il progetto CLE (Concentrated Language Encounter) ha alfabetizzato più di 70.000 studenti e ha formato più di 1.750 insegnanti. I ragazzi stanno costruendo un ponte tra la vita che hanno adesso e un futuro migliore.

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